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Leformedigoverno
Le forme di governo alla luce della dottrina della Chiesa
La lettura del presente articolo sulla politicadi Ralliement dipapaLeoneXIIIcon laRepubblicafrancesepotrebbesollevareunadomanda: la Chiesa respinge come illegittima la formarepubblicanadigoverno,accettandosoltanto quellamonarchica?
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In realtà, la Chiesa non si oppone a nessuna forma di governo, purché sia giusta e miri al bene comune. “La sovranità per se stessa non è legata a nessuna forma di governo; essa può assumere questa o quella forma, purché cerchi realmente l’ utilità e il bene comune. Nessuna delle varie forme di governo è per se stessa riprensibile, poiché non hanno nulla che ripugni alla dottrina cattolica ” , insegna Leone XIII nell’enciclica Immortale Dei.Inegualmodo,nell’enciclica Diuturnum illud,egliscrive: “Fatta salva la giustizia, non è vietato ai popoli di adottare un sistema di governo che più adeguatamente convenga al proprio genio o alle istituzioni e costumi dei suoi maggiori” .
Fermo restando che, in tesi, “la monarchia è la miglior forma di governo ” (Pio VI), seguendo sanTommasod’AquinolaChiesaaccettacomelegittime le tre forme classiche: monarchia, aristocrazia e democrazia. Insegna Pio XI: “La Chiesa cattolica, non essendo in modo alcuno legata a una forma di governo più di un ’ altra, fatti salvi i diritti di Dio e la coscienza cristiana, non trova difficoltà nell’ accordarsi con le diverse istituzioni politiche, siano monarchiche o repubblicane, aristocratiche o democratiche ” .
Se sono tre le forme legittime di governo, il regime ottimale sarebbe quello che le incorpora tutte e tre, ossia una monarchia rafforzata, moderataecircondatadaistituzioniditipoaristocratico e di tipo democratico. È ciò che si chiama regime misto, monarchia mitigata o semplicemente organica. Questo è il pensiero di san Tommaso d’Aquino,peresempio,in De regimini Principum, assuntopoinelMagisterosocialedellaChiesa.
Non può essere rimproverato il cattolico che, avendoinvistalecondizioniconcretedelsuoPaese, preferisca la forma di governo repubblicana e democratica. Ma, secondo il retto ordine delle preferenze, il cattolico impegnato nel rendersi perfettamentefedelealladottrinadellaChiesadeve ammirare e desiderare ciò che è eccellente più di quello che è semplicemente buono, e deve essere specialmentegratoallaProvvidenzaquandolecondizioniconcretedelsuoPaesecomportanooperfino reclamano l’instaurazione della migliore forma di governo,lamonarchia.
Tuttociò,però,èintesi,cioènelcampodella puradottrina.Ilproblemaconcretodel Ralliement diLeoneXIIIeracheessointendevaavvicinarsi,e quindiriconoscere,ungovernoufficialmenteanticlericale e anticattolico. La République Française era il modello emblematico di repubblica rivoluzionaria.
D’altronde,imiglioricattolici,valeadireipiù autentici,piùfervorosiepiùimpegnati–la sanior pars del cattolicesimo francese – erano proprio quellichesiopponevanoatalegoverno.Quelliche, invece,loaccettavanoeranoicattoliciliberali,tendenzialmente più molli, più possibilisti, insomma menofervorosi.
La politica di Leone XIII significava scoraggiare,equindifardeclinarefalangidicattolicifervorosi. In compenso, il Papa pensava di guadagnarecosìilplausononsoltantodeicattoliciindifferentimaanchediquelliaccomodanti.
Taleapprocciosidimostròunfallimentomonumentale.
“Giunti al tramonto della vita, proviamo un dolore ed un’amarezza troppo grandi nel vedere svanire, senza dare i loro frutti, tutte le Nostre intenzioni benevole riguardanti la nazione francese e il suo governo” Leone XIII, lettera al presidente francese Emile Loubet, giugno 1900
lettera pontificia una definizione ex cathedra, stare a discutere con loro è come perdere tempo. Bisogna rimandarli a scuola ” (8).
L’ex ministro bonapartista non stava per nulla esagerando. Due professori di teologia morale avevano concluso che le direttive papali obbligavano sotto pena di peccato mortale; due giornali cattolici liberali avevano dichiarato che chi continuava a sostenerepubblicamentelamonarchiacommettevaun peccatograve,ealcunifedelieranostatiprivatidell’assoluzioneperavercommessoil“peccatodimonarchia” . Il cardinale Ferrata, ex nunzio a Parigi, commentò nelle sue memorie che la lettera apostolica Notre consolation “ escludeva ormai qualsiasi equivoco: la si doveva accettare o dichiararsi ribelli alle parole del Papa ” (9).
Gliultramontanievitaronoentrambeleinsidie. NonsischierarononéconlaRepubblicamassonica, come voleva Leone XIII, né si ribellarono alla sua autorità:semplicementeresistettero,comeSanPaolo aveva“resistitoinfaccia”aSanPietro(Gal2,16).
Tral’ottobre1891eilfebbraio1894,unpiccolo gruppo di religiosi e laici si riunì mensilmente in un’associazione ad hoc che chiamarono NotreDame-de-Nazareth per “ agire sul prossimo conclave e fare in modo che all’ attuale Papa non venga dato un successore che continui i suoi errori liberali e politici, così dannosi per la Chiesa ” .Ilprincipaleleader del gruppo, padre Charles Maignen, lesse nel luglio 1892 un suo scritto “le cui conclusioni sono tali da calmare le inquietudini dei cattolici francesi che rifiutano, per ragioni di coscienza, di aderire a un governo che perseguita la Chiesa ” .Infatti,asseriva,
“Leone XIII non ha agito in virtù del potere spirituale che il Sommo Pontefice può esercitare indirettamente nell’ ordine temporale [ratione peccati]; di conseguenza, i suoi insegnamenti, i suoi consigli o anche i suoi ordini non vincolano i cattolici francesi in coscienza
” . In un altro studio mai pubblicato,intitolato Un pape légitime, peut-il cesser d’être pape? (ndt, Può un papa legittimo cessare di essere papa?), padre Maignen affrontò addirittura il delicatoproblemadelpapaeretico(10).
Si può quindi concludere senza esitazione che l’esageratadevozioneesottomissionealPapa,finoal puntodicredersiobbligatiadobbedirgliinquestioni non legate alla fede o quando insegna o comanda l’errore,nonvienedaunultramontanismoesagerato odaunpresunto“spiritodelVaticanoI”ma,alcontrario,dallacorrentecattolico-liberale.
Del resto, quale fu il risultato di questa politica di ralliement versolaRepubblica?Unfallimentototale,riconosciutodallostessoLeoneXIII.Pocoprima dellasuamorte,concesseun’ udienzaaJulesMéline, ex presidente del Consiglio francese, al quale disse: “Mi sono sinceramente legato alla Repubblica e ciò non ha impedito al governo attuale di riconoscere i miei sentimenti e di non tenerne alcun conto. Ha scatenato una guerra religiosa che deploro, e che fa ancora più male alla Francia che alla religione ” (11).
Presto Papa Francesco potrà dire la stessa cosa - se sarà sincero come il suo predecessore - del suo accordo con Xi Jinping. E ammettere che era il cardinaleZenadavereragione.
Note 1. https://www.atfp.it/notizie/306-analisi/2042-considerazioniamichevoli-per-dissipare-un-malinteso-sull-ultramontanismo-esullo-spirito-del-vaticano-i 2.EditriceLeLettere,Firenze2014,365p. 3.RobertodeMattei,op.cit.p.115 4. https://archidiacre.wordpress.com/2020/05/26/leon-xiii-lettreepistola-tua-17-juin-1885/ 5.RobertodeMattei,op.cit.p.132. 6.Ibidem,p.132. 7.bidem,p.332. 8.Ibidem,p.186. 9.Ibidem,p.191. 10.Ibidem,p.276-277-278 11.Ibidem,p.250.