Rivista "Tradizione Famiglia Proprietà", marzo 1999

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y nel mondo

Anno 5, n.1 -

Marzo 1999- Sped. in Abb. Post. Art. 2, Comma 20/C, Legge 662/96 Filiale di Padova

"Questa grande crociata del secolo XX assicurerà per il terzo millennio non soltanto la preservazione della Cristianità, ma ne garantirà la restaurazione in tutto il suo splendore."

Londra:

SOMMARIO

• Londra: presentala la

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biografia di Plinio Correa dc Oliveira ... .. . Francia: la sinistra non sa perdere . . . . . 2 e 3 Il '·matrimonio" omosessuale ba ttuto nelle Hawaii . . . . 4 Il pensiero di Plinio Correa dc Oliveira . . . 5 a 8 Il cardinak Marti ni: il posi-Concilio. 1111 '68 el'clcsias.til'o . . . . . 9 Castro: un pom piere poco sineero. . . . . . 1O e 1 I Tre voli.i della Rivoluzione . . . . . . . . . . 12

presentata la biografia di linio Correa de Oliveira Nel cu ore della City londinese sorge Plinio Cortl'a tll' Olin:lr.1 la Ouerseas House, uno dei più tradizionali club della ca pitale britannica. Nella serata del 30 o tto bre scorso, il suo salone nobile era gremito da più di I 00 ospiti, che erano stati invitati al lanc io dell'edizione inglese del libro "li Crociato del secolo XX: Thc Crus~dcr of thc 20th Ccmurr:

Plinio Correa de Oliveira", scritto dal prof. Roberto de Ma ttei. O ltre all'autore, hanno parlato il Principe Imperiale del Brasile e membro di questa TFP, 5.A.I.R. Dom Bertrand de Orleans e Bragança, Tom Longford della casa editrice Gracewing Publishing e l'aw. Caio Xavier da Silveira, dire ttore del Bureau TFP di Parigi. Ha moderato l'incon tro Philip Moran, direttore dell'ufficio Tradition Family Property per il Regno Unito. "Questa grande crocia ta del secolo XX - ha de tto il Principe Dom Bertrand - assicurerà per il terzo millennio non soltanto la preservazio ne della Cris tianità, m a ne garantirà la restaurazione in tutto il suo sple ndore . E' quanto la Madonna annunc iò a Fatima, proclam ando 'il m io Cuo re Immacola to trio nferà'". Dopo l'incontro di Londra, il Principe si è intrattenuto ancora in Gran Bre tagna p er un giro di conferenze in Scozia , promosse dalla TFP britannica.


Francia: dov'è anda a a finire la democrazia? AUSEABONDO"; "proposte razziste, omofobe, retrograde"; "l'orribile bestemmia della setta anti-omo"; "la crociata omofoba d'una setta di estrema d estra"; "quest'organizzazione va subito sciolta"; "guerriglia integrista"; "discorso, omofobo, sconcio, bugiardo e fascistoide ... " La stampa fra ncese di sinis tra è proprio scatenata! Ma a chi sono indi rizzati questi epite ti non proprio "rafftnés"? Ad Avenir de la Culture (AdC), organizzazion e legata alla TFP france-

E allo ra il partito della tolleranza, il partito della "liberté, egalité e fraternité" dimentica il buonismo e tuona minaccioso. Privo di argomenti di qualsiasi spessore, si scatena con fero cia , brandendo epiteti tanto altisonanti qua nto carenti di valore polemico, come solo possono essere gli insulti g ratuiti.

mobilitazione della d estra contro il PACS - commenta la deputata socialista catherine Tasca no n ci deve stupire . Ma devo dire che mi preoccupa molto, giacché rivela la forza d elle idee e delle organizzazioni reazionarie". ("Libératio n", 25-08-98) La primadonna rossa ha ragione d'essere preoccupata. Secondo la concezione s torica della sini-

Nel numero d ello scorso settembre abbiamo informato i nostri lettori sulla campagna di Avenir de la Culture con tro il progetto di legge che permetterebbe a due persone, anche dello stesso sesso, di registrare

stra, le "idee reazionarie" dovrebbero essere già state la rgamente superate dalla modernità. La loro forza, invece, la contraddice clamorosamen te. Di fronte a questo fenomeno, se-

se. E la causa di tanto livore? La campagna di AdC contro il pro-

nel proprio Comune un "patto

condo "Le Temps" di Ginevra,

civile di solidarietà", (PACS) con

"la sinistra si sente indifesa".

getto di legge che intende rico-

tutti i benefici di un regolare

( 14-08-98)

noscere in Francia il "matrimo-

matrimonio. Oltre ad una inten-

nio" omosessuale.

sa attività d i lobbying, Avenir de la Culture aveva an che mobilitato i suoi aderenti affinché inviassero un messaggio di protesta a l primo ministro, il socialista Lionel Jospin, facendosi interpreti d el ripudio dei francesi circa questa deleteria legge. Il risultato è a ndato a l di là delle aspettative. Lo scorso 21 ottobre, la deputata Christine Boutin (UDF-FD) ha rivelato in aula

Una sinistra che non sa perdere Vi ziata da successi fin troppo facili , sicura d i poter contare sull'appoggio pressocché assoluto dei mass media, dei vari poteri forti e degli operatori culturali , la sinistra non tollera efficaci ostacoli sul suo cammino. Magari fossero i soliti "nostalgici", comodi awersari tranquillamente scavalcati o addirittura ignorati ... Quando invece si imbatte in a ltre forze, maga ri poco note a l pubblico radica l-chic, ma dotate di indubbio segu ito, la sinistra entra in fibrillazione.

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che più di 150.000 lettere erano già arriva te su lla scrivania del Primo ministro, mandando in tilt il suo servizio postale. ("L'Express", 22-10-98) Questo successo ha chiaramente spiazzato la sinistra. "La

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Due successi Benché promosso dallo stesso governo socia lista, il progetto del PACS veniva bocciato in prima votazio n e a ll'Assemblea Nazio na le nella seduta del 9 o ttobre. "Il voto ha chiuso una fase politica - commentò allora il corrispondente di La Re pubblica - il PACS aveva assunto infatti un forte valore simbolico e la sua bocciatura rappresenta per Jospin la sua vera prima sconfitta parlamentare" ("Corrispondenza Romana", 10_ 10-98). "Ci riprenderemo", aveva reagito con sicumera il ministro della Giustizia, Elisabeth Gigou, nota per essere una "dura".


Purtroppo per loro, anche la seconda volta gli è andata male. Dopo tre giorni di duri scontri, il 9 novembre l'Assemblea Nazionale ha dovuto togliere la seduta, senza che nemmeno il primo articolo della legge fosse stato votato. Intanto, l'indignazione popolare contro le pretese degli omosessuali saliva alle stelle. In concomitanza con il dibattito parlamentare, diverse associazioni promuovevano una manifestazione agli lnvalides mobilitando per l'occasione

questo silenzio, pubblicando una dichiarazione ambigua che, purtroppo, non ha fatto che aumentare lo sconcerto. La TFP francese si è quindi sentita in dovere di rivolgere un "Filiale appello ai vescovi di Francia affinché si manifestino pubblicamente contro il ripugnante progetto di 'matrim onio' omosessuale che sfigurerà ancor di più il volto della Figlia primogenita della Chiesa". Col titolo "Usque quo Domine, usque quo" (Fino a quan-

100.000 persone. "Crescono i NO della società", commen tava "L'Awenire" (l 0-11-98).

do, Signore, fino a quando), il documento della TFP commentava: "Dopo un lungo silenzio, il Consiglio permanente della Conferenza episcopale ha pubblicato una dich iarazio-

Lo sconcertante mutismo della sacra gerarchia Mentre la Francia cristiana insorgeva contro questa legge gravemente attentatrice del diritto naturale e divino, coloro che avevano per missione il dovere di tutelare questo diritto si chiudevano invece in un mutismo sconcertante. A maggio, la TFP francese aveva inviato una lettera al Presidente della Repubblica e al presidente della Conferenza Episcopale, sollecitando rispettosamente un loro intervento nell' affaire PACS. La risposta di Jacques Chirac è stata immediata e gentile. Da parte della gerarchia ecclesiastica, invece, la risposta è stata il silenzio. Un silenzio che, col passare del tempo, diventava sempre più pesante. Soltanto a m età settembre i vescovi hanno finalmente rotto

ne che disapprova in termini deboli e timorosi la cosiddetta legge d el PACS. L'assenza d'una condanna netta e l'utilizzazione di argomenti sociologici lasciano perplessi e confusi molti cattolici". Rammentando i richiami di Giovanni Paolo Il e di S. Pio X ai vescovi di Francia affinché compissero il loro dovere pastora le di fronte alle minacce d el tempo, il documento della TFP "chied e filialmente ai Pastori di mettersi alla testa di una crociata ideale per contrastare il progetto di 'matrimonio' omosessuale, senza paura di invocare il nome di Dio e la legge divina.( ... ) Eccellenze Reverendissime (... ) Voi potete contare su m igliaia di cuori cattolici che vibrano d'entusiasmo in unione con la maggioranza dei cattolici francesi, e non vogliono altro

che abbandoniate le 'linee Maginot' della relativa inazione per lanciarsi con audacia nella battaglia d'opinione in difesa dei princìpi della morale e d ella civiltà cristiana".

La sinistra di soppiatto Sconfitta nello scontro con l'opinione pubblica _ quella stessa opinione pubb lica che pur pretende democraticamente di rappresentare - la sinistra ha smesso di avanzare con passo d i sfida e sta operando di soppiatto. Il 9 dicembre, in una seduta poco pubblicizzata dai media l'Assemblea Nazionale è riusci~ ad approvare una prima versione del PACS. L'assenza di qualche deputato dell'opposizione ha permesso al Partito Socialista di prevalere nella votazion

e.

Per raggiungere la maggioranza dei voti, il PS ha imposto manu militare la disciplina partitica , cioè ha obbligato i suoi membri a votare SI. Se si considera che, nella prima votazione , molti deputati socialisti avevano votato NO Perch é questa e ra l'opinione ma _ g ioritaria dei loro e lettori ,ce ~, veramente da chiedersi qu anto rappresentativo sia il Parti to Socia lista, secondo la logica democratica.

Il progetto adesso passa al Senato, dove la maggioranza è di centro-destra, e verrà votato a marzo. Vedremo se, coerenti con la logica democratica, i "rappresentanti del popolo" ascolter anno la voce del popolo.

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''m trimonio'' omosessuale

batt to nelle Hawaii endenziosi come al solito, la maggior parte dei media nostrani hanno trascurato un piccolo ma significativo episodio, che serve anche da lezione: la clamorosa sconfitta del cosiddetto "matrimonio" omosessuale nel referendum dello scorso 3 novembre nello stato americano delle Hawaii. Invocando una machiavellica interpretazione della Costituzione dello Stato, g li omosessuali pretendevano che il diritto al matrimonio ivi garantito si estendesse anche alle coppie dello stesso sesso. Una volta riconosciuto questo "diritto" nelle Hawaii, gli omosessuali vi si sarebbero recati in massa per "sposarsi", potendo poi legalmente registrare queste unioni nei loro propri Stati, in virtù dell'articolo IV della Costituzione Federale. In pratica, si sarebbe trattato d ella legalizzazione del "matrimonio" omosessuale n_egl i USA, con conseguenze rovinose, se non mortali, per l'istituzione della famiglia tradizionale. Immediata la reazione dei cattolici e delle associazioni pro-famiglia, riuniti in una coalizione ad hoc: "Salviamo il matri~onio trad izionale". In poche settimane la coalizione ha raccolto un numero di firme suffi-

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dente per ind ire un referendum, teso ad emendare la locale costituzione con una clausola

"I prossimi passi saranno la legalizzazione della pedofilia e dell' incesto. Se queste aberrazioni dovessero imporsi, sarebbe la fine della famiglia". che stabilisse che il diritto al matrimonio era riservato alle coppie di sesso diverso. Una massiccia campagna su rad io e TV ha poi sollecitato gli elettori a votare SI. Particolarmente att ivi nella campagna in favore della famiglia tradizionale i giovani, che in folti gruppi percorrevano le strade con striscioni: "Vota SI, sa lva la famiglia tradiziona le!", "Non toccare il matri monio!", "SI: una questione di buon senso". Anche la TFP americana è scesa in campo. In un manifesto pubblicato sull' "Honolulu Star

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Bulletin" due giorni prima del referendum, la TFP sollecitava i cittad ini a votare SI: "Se gli elettori riaffermeranno il loro impegno per la famiglia americana, gli hawaiani potranno vivere secondo la morale e la tradizione cristiana. Se, invece, il risultato favorirà la pratica legale e invereconda del vizio contro-natura, allora lo Stato scivolerà nell'abisso morale. Diventerà il campo di prova di dottrine aberranti, un focolaio d'infezione che poi contagerà altri Stati. (... ) I prossimi passi saranno la legalizzazione della pedofilia e dell' incesto. Se queste aberrazioni dovessero imporsi, sarebbe la fine d ella famiglia". La TFP ha inoltre mobilitato i suoi numerosi aderenti nelle Hawaii, chiedendogli di impegnarsi a fondo nella campagna per il SI. All'approssimarsi della data de l referendum, la lobby omosessuale locale si stava già preparando a celebrare senza ritegno una vittoria che avrebbe avuto rip ercussioni a livello naziona le e forse anche mondiale. Dalle urne, invece, è uscita una durissima sconfitta: 69,2% degli hawaiani hanno votato SI, riaffermando i valori fam iliari tradiziona li e stabilendo, con forza di legge costituzional e, che g li omosessuali non hanno nessun diritto a l matrimonio. Chiaramente delusi, certi media italiani hanno scelto d i censurare l'accaduto, mentre hanno continuato a martellare che il "matrimonio" omosessuale è ormai un fatto storico imposto dalla modernità. Essi applicano così il detto di Hegel e poi anche d i Lenin, che suona p iù o m eno così: "Se la realtà ci contraddice, tanto peggio per la realtà!"


III lezione Tredici lezioni sull'egualitarismo (1957)

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• San Totntnaso d'Aq IDO Riassunto delle lezioni precedenti Nella nostra ultima lezione abbiamo notato come siamo di fronte a una rivoluzione egualitaria b en pianificata, che mira alla b·asformazione di tutto quanto ne/l'universo è trasformabile, per stabilimi /'uguaglianza. Inoltre, mira a far vedere all'uomo gli aspetti non trasformabili dell'universo in modo tale che egli perda la coscienza della disuguaglianza in essi esistente, dandogli l'illusione dell'uguaglianza in tutte le cose. Quindi ci sono aspetti ne/l'universo 11011 trasformabili da/l'azione umana. Allora [per la Rivoluzione], mediante la propaganda o l'insistenza su questi aspetti, si tratta di forni re all'uomo una visione panoramica dell'universo, nella misura del possibile. Almeno far sì che il fatto inevitabile delle uguaglianze e disuguaglianze esistenti nell'universo non en tri a far parte dell'orizzonte culturale dell'uomo, e non gli dia spunto p er nessuna riflessione. Così l'uomo si inserisce in un panorama che, in ultima analisi, è w1 panorama ugualitario. Ho avuto dunque occasione di mostrare che se, ai giorni nostri, se cerca in ogni punto /'uguaglianza, si vuole che tutte le cose siano uguali, in ultima analisi, si r itiene /'uguaglianza un valore supremo. E' /'uguaglianza che si vuole al di sopra di ogni altra cosa. Possiamo affermare che si veramente la si adora, si ha il mito dell'uguaglianza, si vive p er l'uguaglianza.

Cosa pensa di questo eguallitarismo la religione? Possiamo porci questa domanda: cosa pensa d i questo_ egualitarismo la relig io ne? Abbiamo la tesi rivoluzionaria: in tutte le cose il s upremo bene che esse possono raggiungere è l'uguaglianza reciproca; tutto uguale a tutto. Dobbiamo domandarci che ne pensa la Chiesa. Enunc io la tesi e qu indi dimostro c he questo è il pensiero della Chiesa.

La cllisuguagHanza è un bene: odiarla è volere il contrario di Dio Secondo la tesi della Chiesa non è vero che l'uguagl ianza sia un bene. Anzi, è vero che la disuguaglianza è un bene. Creando l'u niverso, Dio l'ha creato nella

disuguaglianza, perch é essa rispecchia meglio la somiglianza al Dio creatore. E' per la disuguaglianza ch e l'universo esprime al m eglio la somiglianza col suo Creatore. Odiare la disuguaglianza, pertanto, è odiare quanto c'è d i più som ig liante a Dio nell'universo. E o diare la somig lianza con Dio è odiare Dio stesso. Dunque volere l'uguaglianza come supremo va lore è volere il contrario di Dio. Dimostrazione: 1. La Chiesa afferma quanto segue: Dio creò l'universo con disuguaglianze, e con disuguaglianze en ormi. L'autore di queste disuguaglianze è Dio. 2. Seconda tesi della Chiesa: queste disu guaglianze non esistono a causa del peccato orig inale, non sono una punizione, non sono la deform azione introdotta nell'universo come conseguenza del male e del p eccato. Anzi , esse esistono come una qualità eccellente dell'universo, come una sua somma perfezione. 3. Terzo: perché somma perfezione d ell'unive rso? San Tommaso ci m ostra nella Somma [ ... ] ch e è pe~ le disuguaglianze che Dio si manifesta meglio agli uomini. E' perché esiste la disuguaglianza nell'universo che brilla m eglio agli occhi degli uomini la somiglianza dell'universo con Dio. Ecco perché la disuguaglianza rappresenta un bene in se stessa. [Questa tes i sarà dim ostrata nelle prossime lezioni.] Quindi, concludiamo che il voler distruggere nell'universo la disuguaglianza è voler d istruggere ciò che in esso è più alto, più eccellente, oso d ire più "deiform e", perché è in essa che viene meglio rispecch iata la somig lianza con Dio. Orben e, odiare ciò in cui Dio si riflette meglio è odiare Dio stesso. Diven ta così evidente c he q u esta [Rivoluzione ugualitaria] è contro Dio.

Perché odiare ciò che somiglia a Dio è odiare Dio Supponiamo ch e io arredi una sala, scriva un articolo e educhi un ragazzo. Se qua lc uno, vedendo quella sala, dice: è brutta; leggendo l'articolo dice: è sgradevole; e vedend? il ra~azzo dice: detesto questo ragazzo, allora costui ha SJCuramente detestato certi aspetti che riflettono la m ia menta lità. Evidentemente cos_tui _mi ha de testato, non è pos_sibile il contrario. Egli m1 detesta de testando tutto c10 che mi somiglia che mi riflette. '

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sia fatto secondo il m etodo e la dottrina di san Tommaso d'Aquino . 4) Egli ha l'auto rità (che altri santi pure hann o) di Dottore della Chiesa, essendo stato elevato a questo rango da un altro santo, san Pio V, nel 1567. 5 ) Gli elogi dei papi. Ad esempio, Giovanni XXII, che dichiarò nel secolo XIV: "La sua dottrina è, di per se stessa, miracolosa, perché eccede la capacità che l'uomo ha di esporre continuamente la verità come egli l'ha esposta. Da solo ha illuminato la Chiesa più degli altri dottori messi insieme." Nell'enciclica "Aeterni Patris", Leone Xlii dice al suo riguardo: "Lo s i può com parare al sole, che riscalda i l mondo con lo spl endore della sua virtù e lo riempie con !irradiazione della sua do ttrina".

Ora, la disuguaglianza è il migliore mezzo per rispecchiare l'immagine di Dio. Dunque, odiando la disuguaglianza si odia Dio.

Un'argomentazione basata essenzialmente su san Tommaso d'Aquino Per capire qual è il m eccanismo della dimostrazione, è necessario ricordare che troviamo sparsi nei documenti pontifici molti passi riguardanti la questione dell'uguag lianza e della d isuguaglianza. Leone Xlii ha passi eccellenti. Anche s. Pio X ne ha alcuni, com e pure diversi altri papi. Ma sarebbe necessario fare una raccolta di testi pontifici s ulla disuguaglianza per poter dimostrare con questi testi alla mano che la disuguaglianza è conforme alla dottrina ca ttolica, è che l'uguag lianza non è qualcosa da perseguire. Purtroppo no n ho avuto il paziente e immensam ente va lido ricercatore che mi raccogliesse tutti questi l esti. La mia dimostrazione si basa perciò interam ente su san Tommaso, che ha un va lore immenso, perché sappiamo che l'adesione alla fil osofia di san Tommaso non è del tutto facoltativa per un cattolico. Anzi, dall'Enciclica "Aeterni Pa tris" di Leone Xlii, sappiamo che il cattol ico deve essere tomista. E ci sono prove del sostegno della Chiesa a sa n Tommaso così schiaccianti che va le la pena fornire alc uni di questi dati per comprendere, dal punto di vista della dottrina cattoli ca, il suo valore.

Sanl'lgnazio di Loyola, nelle sue rego le p er "sentire cwn Ecclesia", segnala come indice di spiri to cattol ico il seguire la filosofia scolastica. Cioè, è un tale dottore, che pensare com e lui è indice di spirito cattolico. li che viene affermato dall'esponente massimo di questo spirito, Sant'lgnazio, che brilla nello spirito cattolico com e Santa Teresa nella mistica. 1 dottori della Chiesa sono in genere dottori in un campo o nell'altro. A lui, Pio Xli diede un ti tolo particolarmente g lorioso: "dottore comune" di tutta la Chiesa. Ciò vuol dire dottore d i tutto per tutti. Una autorità incontesta bile, dunque. Detto questo, torniamo alla n ostra materia.

Il sistema di discussione tomista

L'importanza di san Tommaso d'Aquino

Com e san To mmaso prova c he la disuguaglianza è il miglio re riflesso di Dio nella Creazione? Per saperlo, dobbiamo procedere col suo m etodo .

Parla ndo a questo auditorio, so che è del tutto superfluo affermare l'importanza di san Tommaso. Ma, purtroppo, molti cattolic i n on vedono san Tommaso con gli occhi con cui no i lo vedia mo, tratta ndolo come un qualcu no che si può tranquillam ente contestare. E poiché ci troverem o ad affrontare questi ca ttolici, ritengo interessante fornire qui alcuni dati da poter citare a quanti dicono che ci fondiamo su un dottore la cui opinio ne è ris pettabile, ma susce ttibile di essere contestata al pari di una qualsiasi altra perso na . l ) San Tommaso è l'unico dotto re che i n d ocumenti uffic ia li è s ta to elogia to da niente m eno ch e 69 pa pi. Si d ica que l ch e si dica sul fatto c he i p api n o n son o infa ll ibi li qua ndo non si pronunciano ex cathedra, m a l'elogio di 69 papi per un ca tto lico vuol dire molto. 2) L'enciclica "Studiorum Ducem " di Pio Xl (29.6. l 923) su san Tommaso d'Aquino, ricorda c he nel Concilio di Trento, uno de i più grandi concili di ogni tempo, indetto nel XVI secolo per con futare g li errori protestanti, "sopra l'altare dei padri tridentini due soli volumi (si trovavano), la sacra Scrittura e la Somma teologica, perché potessero ispirarsi a essi nelle loro deliberazioni" . 3 ) Il Codice di Diritto Cano nico elaborato da un santo, s. Pio X, e promulgato da papa Benedetto XV , raccomanda che nei seminari l'insegnam ento ufficiale

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Nella "Somma", tutte le volte che formula una do m anda lo fa c hiedendosi p e rch é una d e termina ta cosa è di una de termina ta maniera. Ad esempio: "se tutte le cose son o ugual i", o "se la disugu aglianza è frutto d el peccato". Di no rma egli espone prima la d ottrina e rrata d icendo, per esempio, "sembra che I~ dis ug ~aglia nza ~ia _frutto de l peccato". Ed esp o ne d1 seguito le rag10111 a sostegn o di tale tesi. 111 seguito, espone la sua tesi: "si può dire che la disuguaglianza non è frutto del p ecca to". E ci fornisce i s uoi a rgom e n ti. Smon ta g li argomenti c he egli s tesso h a dato contrario sensu. E trae la con c lusione in favore della sua tesi.

Primo errore: Un Dio sommamente buono solo può creare esseri sommamente buoni, non esseri disuguali Nella "Somma contro i Gentili", San Tommaso com inc ia dando le ragio ni per cui sembrerebbe che le cose debbano essere ug uali. Queste ragioni sono le stesse ragion i soggiacenti all'egualitarism o odierno. Dice: "Sembra che ogni uguaglianza sia un ben e" . E ci spiega che essendo Dio sommamente buono ,

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agirebbe male creando esseri inferiori, che non sarebbero né degni di lui né sommamente buoni. Prendiamo una collana con cinque perle disuguali. Ci domandiamo: è Dio l'autore di questa disuguaglianza o, come dicevano i manichei, questa disuguaglianza è opera del demonio? Ha creato Dio tutte le cose buone ed uguali, ed il demonio, o il peccato, le hanno rese disuguali? Dunque, la tesi in favore dell'uguaglianza sarebbe: 'Tutto quanto ha fatto Dio è sommamente buono perché egli è sommam e nte buono; chi è sommamente buo no può fare solo cose sommamente buone. Orbene, se le cose sono disug uali, alcune non sono sommamente buone, altrimen ti non sarebbero disuguali. E per tanto Dio non può aver fatto cose disuguali."

Secondo errore: una stessa causa produce sempre gli stessi effetti; donde tutta la Creazione uscita da Dio dovrebbe essere uguale Un altro argomento che dà san Tommaso è che, secondo Aristotele, l'effetto dell'unità è l'uguaglianza. Certo, come conseguenza di un'identica causa l'effetto sarà sempre lo stesso. L'acqua sotto posta agli stessi esperim enti in un labora to rio produrrà sempre gli stessi effetti. La causa è stata una, uno sarà l'effetto. Se la causa variasse, anche g li effetti cambierebbero. Orbene, dice san Tommaso, Dio è uno, le sue crea ture devono essere uguali sempre. Non si capisce perché abbia creato cose disuguali.

Terzo errore: Dio non avrebbe potuto dare attributi disuguali senza ragione a creature che ancora non esistevano

Applicazione odierna del terzo argomento: l' uguaglianza di nascita Analizziamo ora il più facile di questi argoin

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t erzo: D.10 prowe d e d'1sugua Imente gli esseri d' en ,' ti

I.1. Ma quan d o g ,.I esseri• sono uguali, Dio non p1sugua- d loro cose disuguali. Sarebbe ingiusto. uo ar Ancora oggi esiste questa opinione, espr . modo diverso con l'idea che tutti gli uomini pees l sai 111 • · r a o ro s t essa natura umana, siano perfettamente u • 1 corrente l'opinione che, alla nasci ta, tutti pgut~ 1. E . .. .. I I . a r ,a mo ugua I1, po, 1 m enti o eco pe c, potranno diffe . Questo contraddice la dottrina cattolica. renz,are. Nella Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo d . 11 luzione francese si dice che "tutti g li uo min·e a Rivoliberi ed uguali". Ciò viene proclamato eri e~ nascono un atto di g iustizia della natura. I chierici ciie ut~ come nell'assemblea no n seppero, appoggiandi~ evano Tommaso, confutare questo errore. Del resto ?_ san Tommaso era visto male in quel tempo. g ,a san C'è però qualcosa di più profondo: una egualitarismo catto lico che pensa sia ingiust so.r ta di O re qualcuno inferiore ad un altro perché Dio ntenetulli, am a tutti ugualmente. E affermare una'ci-adre di g lianza sarebbe, in questa prospettiva, contra~u.guaintenzio ni di Dio, immaginando un Dio non u d ir~ le rio . Essendo tutti uguali davanti a Dio, e Dio angua htan tutti infinita m ente , affermare il diritto d i una d!a, ct oci g lianza è o ffendere l'o rdin e posto da Dio agir isuguaDio. ' e contro

Per esempio, nel Vangelo, Gesù Cristo . be l'uguag lianza di tutti gli uo mini: chi in~~~d,cherebi principi dell'uguaglianza si incamminere~ie contro sentiero anlievangelico. Ed è proprio quest . e su un m oderna, che san Tommaso confuta. a idea, così

Attualizzazione odierna del primo errore

. Dice i~_oltre: "solo si danno cose d isuguali a esseri d isu$ua_li . f'.er esempio, ho tre persone alle quali devo d1stnbu1re cibo; siccom e hanno necessità fisiche disug uali, _do loro quantità disug uali d i cibo. Se ho tre s?ld~t1 con meriti diversi, do loro tre diverse decorazio ni. _se ho ~re allievi che hanno risposto diversam ent~ agh e~a1:n1, do lo ro voti d isuguali. Perché ad esseri disuguali s, danno cose disugua li. . Ebbe~e. dice san Tommaso, prima di essere crea ti g li esseri no n potevano essere disug ua li. Quindi, Dio non poteva dare loro attributi diversi, destini d iversi, ecc. Co~ e immaginare che prima di creare, Dio avrebbe ~orrnto mo lto bene gli uni e non dato Io stesso agli altn? Sar~bbe una ing iustizia? Se Io avesse fatto quando q~e~tt esseri g ià esistevano sarebbe stato com pre.ns,b,Ie, . perché gli uni hanno meritato più degli ttn. M~ pnma nessuno ha meritato più dell'altro. Ha atto D,o_qualcosa di ing iusto? Questi sono i tre argomenti che presenta San Tom maso. d'Aquino per g iustificare l'uguaglianza fra g li esseri.

Torniamo al primo argom ento in favore d , g lianza che ci da San Tommaso: " Dio è som e ll ug uabuono e no n può fare cose che non siano mamente , anch'e ug ualmente b uone. La sua o pera può esse sse, sommamente buona". Come si manifest;e Solta nto mente oggi questo falso argomento? Nell co,n~nerazione che un uo m o inferio re ad un altr a ~~ns,de111 stato di vergog na : _di. u~ili~zio ne, è inio~ uno pover'uom o. La can ta d1 Dio c, chiedere bbe d~ma un I ~ trattare b_e~e quell'~om_o perché la d isu u a~na re e una cond1z1one cattiva, I essere inferiore ~ agI,a nza negativo. Ciò vuo l dire esattam en te che e un? s.ta to feriorità presuppone un difetto. Quindi qu~Isias, inpensare che Dio abbia fatto qualcosa di ~r~' 1 t te nde a creare un o rdine di cose con uom ini disug ~- toso ne l tacita idea è _oggi,.alla _ba?~ d i una certa c~~ 1. Qu_esta ne i confro nti dell mfen o nta uma na. Passione Vi do un esempio. Supponiamo che . 1 facoltà m entre sto tenendo una lezione a ~ trovi in I st Se sono caritatevole, non dovre i farli sen f udenti. superiore a loro. In tal caso, farei ricorda ire che son re una cosa

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che legittimamente duole. L'essere inferiore è come una piaga, come un difetto. Ma se è vero, Dio non· avrebbe potuto creare una tale situazione, perché Egli non crea cose difettose. Quindi la disuguaglianza procederebbe dal demonio, dal peccato, dall'uomo. In questa falsa pietà verso l'inferiore s'identifica la sostanza del liberalismo e dell'egualitarismo.

Attualizzazione de l secondo errore L'attualizzazione del secondo argomento errato lo dobbiamo trovare in una specie d i adorazione della semplicità e della uniformità in tutto ciò che è umano, come se soltanto lì si trovasse la perfezione. Donde, per esempio, dinanzi a un ordine di cose mollo generalizzato e complesso, si manifesta una awersione per la sua complessità: secondo questa awersione, una cosa è perfetta nella misura in cui è semplice e facile; il che corrisponderebbe alla semplicità evangelica insegnata da Nostro Signore. Dio, infinitamente semplice, sarebbe troppo grande per queste meschine differenziazioni.

La disuguaglianza è un gran bene Fin qui abbiamo dato g li argomenti contrari. Adesso proveremo, secondo San Tommaso, che la disug uaglianza è un gran bene. La base del suo argomento è che la disuguaglianza rispecchia la g loria di Dio e le Sue perfezioni meglio dell'uguaglianza. L'universo deve riflettere le perfezioni di Dio per g lorificarlo. " L'universo esiste per la maggior g loria di Dio ". Esso dà g loria a Dio riflettendo le Sue perfezioni e le riflette meglio attraverso la disuguaglianza. Dunque, è per mezzo della disuguaglianza che esso dà maggior g loria a Dio e raggiunge il suo fine.

nI riflesso delle per fezioni di Dio In primo luogo ved remo più chiaramente che cos'è il riflesso delle perfezioni di Dio. Che cos'è propriamente la g loria? La si potrebbe considerare lo splendore, la manifestazio ne delle qualità supreme di qualcuno. Si può dire che la g loria ha due aspetti: la g loria intrinseca e la g loria estrinseca. Abbiamo un esempio caratteristico di glor~a in~rinseca, in questa terra, in Nostro Signore Gesu Cnsto. Chi guarda il Santo Sudario di Torino e contempla il Sacro Volto nota una maestà che promana da Lui stesso; e che tutte le ingiurie, tutte le viltà, tutti gli schiaffi e sputi non potrebbero scalfirlo. Quel che esprime la Sua fisio nomia è giustamente una grande affermazione d'infinita superio ri tà, la quale è immanente in Lui e non dipende assolutamente da nu lla . Egli è superiore perché è superiore. Che g li

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altri vedano o no, che questo trasparisca o no, Egli è superiore. La Sua gloria è intrinseca. E che cos'è la gloria estrinseca? La si potrebbe chiamare così quando si manifesta, e non in quanto esistente. Quindi, la gloria estrinseca di Nostro Signore fu palese nell'alto del Tabor, quando si manifestò ai tre apostoli; la Sua gloria si fece palese pure nella Domenica delle Palme. Tutta la popolazione di Gerusalemme cantava la Sua gloria. Il che vuol dire che quel Suo splendore interno si estrinsecava per gli altri. Così come esiste una gloria estrinseca e una intrinseca in Nostro Signore, esiste una gloria intrinseca in Dio, che è la Sua infinita superiorità; ma esiste pure una gloria estrinseca nel fatto che le creature Gli rendono gloria. E' quindi una gloria che proviene dall'esterno. E' owio che Dio non ha bisogno della g loria estrinseca, dato che la glo ria intrinseca Gli basta. Però, posto che le creature esistono, devono renderGli gloria. E questa è la ragione della loro esistenza. Per quale motivo lo si può affermare? San Tommaso dimostra bene che Dio, nel creare l'universo, l'avrebbe potuto fare soltanto per amor di Sé, e che il fine del Suo agire solo poteva essere Lui stesso. E che il motivo dell'esistenza di tutte le crea ture è la Sua g loria. Dunque, il motivo della nostra esistenza è la gloria di Dio. Per quale ragione la nostra somiglianza con Dio rende a Lui gloria? Possiamo rispondere così: quanto migliore è un'opera, tanto più rende gloria a colui che l'ha fatta. Per esempio, qualcuno che fabbrica un orologio: quanto migliore è l'orologio, tanto p iù grande è l'orologiaio. Ora, Dio è la perfezione stessa. Se le creature vogliono essere molto buone, devono necessariamente imitarlo. Egli è l'autore di ogni perfez io ne, è la perfezione stessa, e tutto ciò che è m o lto buono deve imitare Dio.

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Riassunto dell'argomentazione Quindi, l'argomentazione è questa: si rende g loria a Dio soltanto essendo eccellenti e solo si può essere eccellenti imitandoLo. Dunque, si da glo ria a Dio solo se Lo si imita. Dal punto di vista umano questo può essere visto in un altro m odo. Tutti noi siamo destinati a salvarci, cioè a rendere gloria a Dio salvandoci. Ora, tutte le cose esistenti nell'universo esistono per collaborare alla nostra salvazione. Dunque, quanto più le cose che ci circondano sono somiglianti a Dio, tanto più cooperano alla nostra salvazione. Insomma, la somiglianza dell'universo a Dio è una condizione per renderG li gloria . E adesso, si tratta di sapere perché la disuguaglianza rende più gloria a Dio che l'uguaglianza.

TRADI ZIONE FAMIGLIA PROPRIETÀ / MARZO 1999

Nota redazionale: Senza revisione dell ' autore. Lo

sviluppo delle tesi ennunciate continuerà nel prossimo numero.


dina e Ma ti il post-Cone ·tio, un '68 • ecclesias ICO urante un convegno organ izza to dall'Azione Cattolica di Milano lo scorso novem bre, il Cardinale Carlo Maria Marlini ha ri evocato il '68 dal suo personale punto di vista, di cu i ha dato notizia il "Corriere della Sera". Rammentando i "primi anni d'insegnamento" al Pontificio Istituto Biblico, del quale nel '69 divenne rettore, il Card. Marlini avrebbe confidato: "Per noi era d ifficile disting uere tra quello che era puram ente '68, il m aggio francese, e ciò che era post-Concilio. Perciò ho vissuto elem enti mo lto positivi in quegli anni". Secondo l'Arcivescovo di Milano, il maggio '68 parig ino fu "un grande movimento sto rico" che, in campo temporale, attuò una rivoluzione di analoga matrice a que lla che, all'insegna d'una certa interpretazione del Concilio Vaticano 11, alcuni setto ri cercavano d i portare avanti in campo ecclesiastico. Sicché fra i due movimenti ci sarebbe una coincidenza: "Penso ci sia stata una fusione in parte anche felice tra istanze conciliari e post-conciliari e istanze sessantottine". Dopo aver afferm ato che "il '68 ha m esso in rilievo questo bisogno di autenticità, verità, libertà, spontaneità che trova tanta rispondenza con le pagine evangeliche" , il Cardinale ha concluso

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incitando i giovani ad "accettare le sfide di allora", perché "trent'anni fa abbiamo vissuto dei grande valori" . ("Corriere della Sera", 22- 11-98) L'accostamento storico fra il post-Concilio e il maggio parigino non è affatto nuovo. Ma nel mondo ecclesiastico era stato finora richiamato da persone che in genere deploravano e denunciavano questa coincidenza. In

Il Cardinale Martini: "trent'anni fa abbiamo vissuto dei grande valori" questo caso, invece, ci troveremm o di fro nte ad una sua valutazione francamente positiva da parte di una personalità di grande autorevolezza. Il m aggio '68 e certi sviluppi post-conciliari sorgono dalla stessa aspirazione all'uguaglianza radicale e a lla libertà illimitata ben espressa nel celebre slogan del Maggio '68: "Vietato vietare". Ossia, entrambi i fenomeni sono manifestazioni , in campo diverso, di uno stesso processo rivoluzionario. Nell'appendice al saggio "Rivo luzione e Contro- Rivoluzione" del 1959, scritta nel 1976, il prof. Plinio Correa de Oliveira comm entava in merito: "Nel 1959, quando scrivemmo "Rivoluzione

e Contro-Rivoluzione", la Chiesa era considerata la grande forza spirituale contro l'espansion mondiale ?ella setta comunista~ N~l .1976, innumerevoli ecclesiast1c1, anche vescovi, figuran I' . o come comp 1c1 per omission come collaboratori e perfi e, ·t . no come promo on della III Rivo! _ zion~. Il progressismo, installa~ ~uas1 ovunq~e, sta trasformando m legna facilmente. incendiabile da parte del comunismo la fo sta in altri tempi verdeggiar~della Chiesa Cattolica. ln una n e rola, la portata di questa traspa. , t I ,o rmaz1one e a e, che non esitia 1110 ad affermare che il centro il to più sensibile e più ver~mPundecisivo della lotta tra la R" ente . I Co t Ri ivotuz1one e ~ Il n ro~ ~oluzione si è spostato. ~t a soc1età temporale a quella spin ua1e, e si identifica la santa Chiesa, nella quale _con SI affrontano da un lato progress· . · t· 1st1 cripto-comuni~ 1 e filo-comunis : e dall'altro ant1progressisti e t_1, . t·" anticomurns 1. Mutatis mutandis, ciò Che . dice in termini di lii Rivolu . 51 . t . , z1one comurns a s1 puo anche d. . termini di IV Rivoluzione tre 111 anarchico-pentecostale: '-}~_Ila mo parlato della sfera spirit taBen inteso, la IV Rivotuzion uate . .d h e vuo le n urre anc e questa alt .b .· E smo. come mtenda farlon a h ~ 1 può già notare chiarament ' 0 st correnti di teologi e canonie t elle 1 mirano a trasformare la nosb. che . 'd 'tà' d ossea ng1 1 ella struttu Ile e . t· cles1as 1ca, come Nostro Sira ec Gesù Cristo l'ha istituita e9 no r~ secoli di vita religiosa l'h Venti magnificamente modella ta ~nno tessuto c~rt~lagineo, un amorfo, d 1 diocesi e parra _e · d.1gruppi r Cch1e sen za tern·tono, I'1 . si in cui la ferma autorità cae 9 1~ . noni ca viene g ra d atam ente sosn . 1 dall'ascendente di profeti .~ 1ta meno pentecostali, d ello s~iu o tipo degli stregoni de llo st esso . . ruttu ra I1smo, con 1e cui figure finir no per confo ndersi". an-

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presunto neo-pompiere sta furbescamente adeguando i metodi da vecchio piromane alle nuove circostanze. Attenzione, però, senza cambiare minimamente i suoi obiettivi rivoluzionari.

Castro: un •

pompiere poco • sincero del Castro ha prounciato "la preghiera funebre della o tta armata", an nuncia dall'Avana l'inviato della France Press, aggiungendo che il vecchio "piromane" starebbe trasformandosi in "pompiere". E cita a mo' d 'esempio i buoni uffici che Castro è disposto ad offrire alla Colombia dietro richiesta del presidente uscente Ernesto Samper, per m ettere fine al prolungato con fli tto interno di quel paese, che dura in pratica dai tempi della Rivolu zione cubana. "Castro offrirà i suoi buoni uffici se verranno richiesti", ha asse-

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rito Samper a L'Avana , chiarendo ch e o rmai la parola è al nuovo presidente Andrés Pastrana . Secondo il Ministro degli Interni d el presidente Samper, il dittatore comunista "sarebbe in grado di servire com e strumento della pace in Colombia". E Pastrana è andato a chied ere l'au silio di Castro, incontrandolo nella Riunione dei paesi non allineati in Sudafrica ... Cast ro, da un giorno all'altro, è davvero d iventato "strumento della pace"? In rea ltà, basta leggere la sua recente analisi sulla situazione latino-americana e mondia le per verificare che il

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Infatti, il dittatore in nessun momen to ha rinunciato, m en che m eno abbandonato la lotta sovversiva che, fom entata d a Cuba, ha provocato un bagno di sangue in tutto il Continente ed ancora fl agella la Colombia. Castro si limita a costatare che in questo momento non ci sono le condizioni "oggettive" per la guerra di stampo bolscevico. E fornisce un accenno rivelatore d elle "nuove ta ttiche" da impiegare per portare avanti la rivoluzione sociale in America La tina, suggerendo come modello di "movimento di massa" MST, cioè il Movimento d ei Senza Terra del Brasile. In cosa consiste il MST, tanto elogiato da Castro? Come vedremo, in questa organizzazione bras iliana la strategia è molto più abile e, in un certo senso, più p ericolosa delle guerriglie classiche, delle quali però conserva invariata la m eta comunista, quella stessa che ha sprofondato la Russia e i paesi dell'est europeo nella miseria. Joao Pedro Stedile, ex-seminarista, ideologo e d irigente nazionale d el MST, dichiara: "vogliamo una società socialista e ugualitaria". I documenti del detto movimento man ipo lano in una m iscela esplosiva g li ingred ienti tratti da l maoismo, dal castrismo e dalla teologia della liberazione.


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Fermiamoci ad osservare alcune sfaccettature della nuova strategia. Agli occhi del pubblico, la sua meta rivoluzionaria è appena riverniciata con una patina "umanitaria" di giustizia socia le, di aiuto ai contadini e ai disoccupati urbani. Parallelamente certi mass-media e certe reti di organizzazioni non governative (ONG) pubblicizzano nel mondo questo profilo pseudo-umanitario del MST. Assieme alla mobilitazione di massa nelle campagne e nelle città, il MST va consolidando "zone liberate" attorno ai suoi numerosi campi distribuiti in 22 stati brasiliani. In questi campi, con la partecipazione di insegnanti dell'organizzazione stessa , si prepara una nuova generazione di rivoluzionari calcolata in circa 50.000 fra bambini e adolescenti dai 7 ai 14 anni. Non per nulla Fide! Castro ha indicato il MST brasiliano come modello da seguire. Le diverse guerrig lie colombiane, sempre tanto disponibili a sedersi al tavolo dei negoziati ma mai ad abbandonare le armi, potrebbero adotta re in un vicino futuro un profilo simile a quello del MST brasiliano, al fine di articolare nelle campagne e nelle città quei "movimenti di massa", cioè quel sostegno popolare del quale finora sono state completamente prive. Soprattutto per il fatto che g li immancabili "utili idioti" saranno sempre disposti a interpretare un eventuale cambio di strategia come segno della sincera intenzione d ei guerrig lieri di inserirsi nella vita civile d el paese.

Presumibilmente ispirate alle nuove direttrici di Castro, le guerriglie decideranno di usufruire dei vantaggi politici, strategici e finanziari derivanti dai negoziati che hanno recentemente cominciato in Germania e che dopo continueranno in Colombia. Pablo Beltran, uno dei dirigenti del movimento guerrigliero pro-castrista ELN, ha anticipato che uno degli obiettivi dei negoziati è far sì che lo Stato colombiano riconosca "l'autorità" della guerriglia in vaste zone del territorio sul quale oggi agisce. Allo stesso tempo, l'ELN pretende di non consegnare le armi, il che significa in concreto lo smembramento della nazione, con zone militarmente occupate. "Non consegneremo le armi né prima né dopo qualsiasi accordo di pace", ha ammonito Milton Hernandez, un altro dirigente dell'ELN. Nella prospettiva castrista, questa risoluzione di conservare la struttura militare è molto significativa, non solo per la Colombia ma per tutta l'America latina. Il dittatore caraibico non nasconde la sua speranza che quelle condizioni "oggettive" che oggi mancano tornino a presentarsi nel continente latino-americano, il che darebbe allora spazio a una generalizzazione della lotta armata sostenuta dai "movimenti di massa", come il MST brasiliano. Il 25 giugno scorso, in una conferenza stampa all'Avana riportata dal periodico "Granma", organo del governo cubano, riferendosi alle eventua li ripercussion i di

una "crisi economica g lobale" castro ha asserito che essa sca~ tenerebbe "un disastro suscettibile di estendersi all'America latina" a partire da quei paesi a suo giudizio "molto vulnerab'l'" , . I I , specificamente 11 Brasile. "Se 1 . . . a cns1 raggiunge il Brasile" h dichiarato, con malcelato c, a . . omp1ac1mento davanti a un tal . e d rammat,co evento, "immediatamente verranno trasc· , . 1nati 1Argentina ed altri paesi" , provocando "fenomeni incontrali _ bili" . a Se non si vuole incorre

. re 111 gravi errori di calcolo POiitico bisogna non perdere di v· t ' 1s a le manovre di questo colla d u ato piromane. Egli ha dato vita ad una scuola eversiva che c onta seguaci in tutta l'America latina capaci di continuare la sua O ' Pera anche dopo un suo even tua le tramonto persona le. Chi oggi in Colombi~ e altrove pensa Che Castro sia un pompiere d , avrebbe almeno accorgersi che nella sua nuova veste an cora una volta si sta dimostrando poco sincero .

Tradizione Famiglia Proprietà Anno V, n. l - Marzo 1999 Dir. Resp.: Alberto Simone Fabrizio Carosa Direzion_e,_redazione e amministrazione Associazione Tradizione Famiglia Proprietà TF'p Via Castellini 33 - 00197 Rom Tel.: 06/807-2024 a Aut.Tribunale di Roma n.90195 del 22/02/95 Stampa: Grafica AELLE s 11 Via Valsugana 15 - 20139 MiÌ~· Spedizione in no abbonamento postale Art.2 comma 20/C legge 552196 Filiale di Padova Abbonamento annuo: L.10.ooo

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di Plinio Correa de Oliveira ome a bbiamo esposto diverse volte su "Cato licism o", l'esplosio ne p rotestante del secolo XVI, la Rivo luzione francese e la Rivo luzione co munista costituiscono tre fasi di uno stesso processo, che è unitario nello spirito, negli o bie tti vi e pe rsino nei m etodi . Nella fig ura d i tre dei suoi capi, cercherò d i far vedere oggi certi profili d'a nima d i questo processo, cioè qualcosa dello spirito della Rivoluzio ne.

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· Nel ri tratto dl Lutero m o rto (quadro di Lucas Fortnagel, Biblioteca dell' Università di Lipsia), una analisi attenta rivela, nella volgari tà dei tratti, la no ta caratteristica del dem agogo pieno di se stesso, dell'ag itatore di piazza le cui prediche sparsero tanti errori e tanta rivolta, e fecero versare tanto sang ue. Però, l'impressione che balza subi to agli occhi, e si fissa definitivam ente nello spirito dell'osservato re, è la sensualità, l'am o re esagerato ai piaceri di ogni genere, la quale provoca g ià dal primo co lpo d'occhio una sensazione o pprimente.

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ste labbra chiuse per sempre sembrano tuttavia distillare ancora qualcosa delle arring he di violenza e di m orte nell'epoca del Terrore. Questi occhi che ormai non vedo no, sembrano conservare l'espressio ne di un odio viperino . La fronte bombata dà la sensazione di rimuginare ancora brani orato ri incendiari e piani sowersivi. Il tutto non è altro che odio ug ualitari o, tanto sul piano speculativo quanto sul piano militante, e un immenso desiderio d i distruggere tutto ciò che, a q ualsiasi titolo, è superiore a lui .

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I terzo cliché presen ta Ernesto "Che" Guevara, l'argentino trapiantato a Cuba, che esprime con tanta autenticità il m archio marxista della Rivo luzio ne cubana . I capelli, che sembrano no n essere stati tagliati né lavati da tempo, i baffi rad i e spelacchiati le cui estremi tà finiscono con l'unirsi a una barbetta dai conto rni indefiniti, formano un'insiem e che dà al viso una sola

cornice di scompostezza e disordine, causano una istintiva ripulsa, m a mirano a provocare una impressione di naturalità sen za pretese, portata agli estremi. Lo sguardo, di una luminosità no n comune, e il so rriso vo rre bbero dare un'idea di bo nomia e di a ffabilità un po mis tica . Quest'uom o sdo lcina to è uno dei sostenito ri del reg ime del "pared6n", dove tante vittime sono state crudelmente immo late dal regime che promuove contro la Chiesa una persecuzione interam ente nello stile di Robespierre o di Lenin .

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Se la fisionomia di Lutero esprim e soprattutto l'avidità dei piaceri del corpo, e quella di Robespierre soprattutto l'odio ugualitario, quella di "Che" Guevara rappresenta una delle m aschere più recenti della Rivoluzione, ossia il buonism o sleale, che dissimula la peggiore vio lenza(* ).

(*) T rascri tto da "Catolicism o" (Brasile), gennaio 196 1, n° 12 J.

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In Robespierre, la cui maschera m ortua ria è conservata nel Museo Tussaud, ciò che si espri me princi palmen te è l'od io. Un o dio tanto profondo, tanto soggiogante che, senza aver abolito la sensualità, costi tuisce la nota dominante della sua fisionomia. Que-

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