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Tradizione Famiglia Proprietà
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nel mondo
Anno 5, n. 3 - Novembre 1999 - Sped. in Abb. Post. Art. 2, Comma 20/C, Legge 662/96 Filiale di Padova
Grande mobilitazione contro film blasfemo ntro dicembre approderà nei cinema americani ed europei il film Dogma, prodotto dalla Miramax, una sussidiaria della Walt Disney. La sua distribuzione, però, si profila tutt'altro che tranquilla. Il film , empio e blasfemo al di là di ogni immaginazione (v. riquadro a pag. 2) è, infatti, oggetto di una campagna internaziona le di protesta promossa dalle TFP.
E
Stati Uniti Il primo Paese ad insorgere contro il film blasfemo sono stati gli Stati Uniti. Come primo passo , la TFP amer icana ha inviato I 50mi la lettere ai suoi aderenti e sim patizzanti , chiedendo loro di firmare una peti zione di protesta indiri zzata alla Walt Disney Productions e un'altra ai co-direttori della Miramax Film s, i frate lli Weinstein.
Poi, un piccolo esercito di am ici ha cominciato a distribuire questa stessa petizione in parrocchie, scuole, centri commerciali e via dicendo , raob giungendo in ta l modo un pub1Smi la
blico molto vasto. Lo scopo è di coinvolgere nella campagna un totale di I O milioni di persone. Co l titolo Stop alla bestem mia!, i I pieghevole è stato anche tradotto in spagnolo per la crescente popolazione di lingua ispanica, massicciamente cattolica. Il risultato non si è fatto attendere. A li ' inizio poco a poco, ma poi in crescendo fino a diventare un torrente inarrestab il e, i moduli di protesta hanno cominciato ad inondare le scr ivanie della Di sney -Miramax . Ini zialmente considerate con indifferenza - ricordiamo che si tratta di un g iga nte de ll a cinematografia mondial e - le lette re di indigna zione sono aumentate a tal punto da mandare in tilt il sistedi ma comun icaz ioni de ll a Disney.
Adesso la TFP americana si prepara per lo scontro definitivo: manifestazioni di protesta in tutto il Paese
Un film empio e bestemtniatore Dogma è una satira contro la Chiesa cattolica e la Fede. Nel film, la bestemmia va a braccetto con l'oscenità. Il film è talmente dissacratore e scandaloso che la stessa Disney-Miramax ha avuto degli scrupoli nel diffonderlo, tanto che ne ha ceduto i diritti per 1O milioni di dollari ai due co-direttori della Miramax, Bob e Harvey Weinstein. Questi alcu·ni tra i punti più controversi del film:
*
Dopo la nascita di Gesù, la Madonna non conserva la verginità.
*
L'umanità sarà finalmente redenta, non da Nostro Signore Gesù Cristo, ma da una donna discendente da un figlio di Maria e di Giuseppe, chiamata Bethany. Questa donna-redentrice ha già abortito e lavora in una clinica dove si fanno aborti.
* Dio è impersonato da una nota cantante rock che si è esibita totalmente nuda in videoclip.
*
"Dio" viene a spasso sulla terra , per giocare a hockey su pattini.
*
Un tredicesimo Apostolo "Rufus", di razza nera, torna sulla terra e racconta che Gesù era· nero e si divertiva a sentire storie pornografiche.
* La Santa Messa è paragonata a un atto sessuale. * Mosè è chiamato "ubriaco". * In uno spot la Santissima Eucaristia viene presentata come una varietà di cereali per la prima colazione.
* Un sacerdote decide di sopprimere il crocifisso, nella convinzione che nessuno voglia seguire un simbolo "depressivo".
davanti ai cinema che proietteranno il film blasfemo. La prima manifestazione si è svo lt a dava nti a l Linc o ln Center, nel cuore di Broadway, durante l'anteprima mondial e del film. Più di 2 mila soci e vo lo nt a ri de ll a T F P ha nn o manifestato con cartelli e striscioni , pregando ad alta voce in rip a raz io ne de ll e o rribili bestemmie contro la Madre di Dio. Con la sua presenza all ' in iz ia ti va , Mo ns . Fra nc is Garmendia, vescovo ausiliare di
New York, ha inteso portare la solidari età del Cardinale John O'Connor. La ma ni festaz ion e s i è aperta con l' ingresso so lenne di una copia dell a Madonn a Pell egrina di Fatima. Dal podio hanno poi parlato a turno Mons. Garm en-di a, Padre Benedi ct G ro esc hl , Padre Andrew Aposto li , Padre Peter West, e Frà John Tri glio. Ha concluso il pres id e nte de ll a T FP Americana, Raymond Drake.
2 - TRADIZIONE FAMIGLIA PROPRIETÀ/ NOVEMBRE 1999
Diversi prelati hanno pubb Iicamente so lidari zzato con l'azione di protesta e riparazione della TFP, inviando lettere di encomio. Tra questi i cardinali Francis George di Chi cago e William Kee ler di Baltimore, l' arcivescovo Elden Curtiss di Om a ha, i vescov i T ho mas Doran di Roc kfo rd , Thom as Dupre di Springfi eld e James Timlin di Scranton. La mass icc ia presenza di s tar e mass medi a ha assicurato un a rip e rc uss io ne a li ve ll o naz ionale della protesta della TFP.
Brasile Anche la Società brasiliana di di fesa de ll a Tradi z io ne Famiglia e Proprietà , tramite la sua campagna Venire Madonna d i Far i111a, ha ini z ia to un a "mobilitazione genera le" contro il film blasfemo. Dopo aver contattato i suoi 300m i la ade re nti , la TFP ha fatto anche pervenire a 800mila fami glie una petizione indiri zzata al Ministro della Giustizia, Dr. .losé Carlos Dias, eh iedendogl i di proibire la distribuzione del film. La TFP brasili ana sta adesso coinvolgendo più di quindic i mi Ia " prop ag andi sti di Fatima", che a loro volta raccogli eranno firm e contro il film della Disney. "Questo film è un attentato contro le famiglie del Paese con la più grande popolazione cattolica del mondo", ha di chiarato Marcos Garcia, direttore della campagna. La ca mp ag na ha av ut o mo lti ec hi sull a stampa . Co l titolo " Vade retro , Dogma", la Folha di S. Paulo, il maggiore giornale brasiliano, informa che " il film , che ha già inn escato proteste negli USA, sta provoca ndo l' ira de i ca tto li c i 111 Brasile'' ( 15- 10-99).
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Francia Con la mass1cc1a distribuzione di un pieghevole intitolato "Dogma: il fi lm bl asfe mo che attacca la Santa Vergine e la Chiesa Cattolica", la TFP francese ha mobilitato il suo pubblico in difesa de ll 'ònore di Dio, de lla Madonna, di S. Giu-seppe e della Chiesa catto lica.
G li o ltre 200mila pi e g h e vo Ii fin or a inviati hanno avviato una reaz ione a cate na, g iacché a loro vo lta molti aderenti s i sono trasformati in distributori. Lo scopo è di far pervenire alla DisneyMiramax, entro l' in izio d e l 2.000, o ltre un milione di proteste. Fra le tante re az ion i s uscitate dalla campagna, eccone una che ha toccato un punto capitale. Si tratta di una le tt e ra in viata da un g iova ne ade rent e. Ne riportiamo a lcuni brani:
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. ...... " Mi stupisce e mi indigna, s op ra ttutto, l'att egg iamento pa ss ivo di una parte della Gerarchia Apo s to li ca in Francia, la freddezza e il silenzio ostentati da alcuni dei nostri vescovi, più di sposti a difendere
i diritti umani e la libertà di cosci e n za che a difendere i diritti di Dio. Questa a utoesc lu sione dei presu li costituisce un favoreggiamento tacito dei nemici della nostra religione. È più faci le, infatti , lasciare che i la ici s i arrangino con la loro cosc ienza, oppure ge ttarli da so li nella mi schia, in vece che correre il rischio di usc ire da ll a lin ea de l politi came nte co rretto imposto dal modernismo e dal pro g re ss ismo''.
Austria
Mons. Francis Garmendia, vescovo ausiliare di New York, durante il suo intervento all'azione di protesta della TFP davanti al Lincoln Center, a Manhattan: afianco il presidente e vice-presidente della TFP Americana. In copertina: uno sguardo sul pubblico,
Anche in Austria , l ' a ssoc iaz ione Osterreichis ch e r Ju ge 11d, v icin a al le TFP, ha dedicato un numero del suo bollettino Fati/Jla Aktuel/ alla denuncia di questo fi l m , co m e primo passo per avviare una mobilitazione di indi gnata protesta fra i catto lici. •
TRADIZIONE FAM IGLIA PROPRIETÀ / NOVEMBRE 1999 - 3
Brasile
L'altro volto di seg uito de ll a sua recente scomparsa, la figura di Dom Helder Camara, arc ivescovoe merito di Olinda-Recife in Brasile, è uscita fuori dall'oblio ed è finita sotto i riflettori della propaganda mondial e. Oggetto di una sorta di canonizzazione mas smediatica, D. He lder si è visto conferire post 111orte111 titoli altisonanti: "Profeta dei poveri", "santo delle favelas", "voce del Terzo Mondo", e via discorrendo.
A
Dom Helder
dopo. In quell 'arco di tempo, D. Helder aveva maturato il suo passaggio dall ' integralismo al prog ressi S 111 O
p i ù
acceso.
Calmatesi le acque, e senza voler esprimere alcun giudizio definitivo, c i sembra che da l fi ume di inchiostro versato sull a memoria dell ' arcivescovo manc hin o a lc une info rmaz io ni essenziali, che ci fanno intravedere un volto assai diverso da quello generalmente idealizzato.
Militante filo-nazista Forse pochi lo sanno, ma Dom He lder Ca ma ra aveva atti vamente partecipato a lla A cào Int egralista Bras i/e ira
(AIB), il movimento di ispirazione fi lo-nazista e neo-pagana fondato da Plini o Sa lgado. Nel 1937 egli entrò a far parte del Cons ig li o Supremo de ll' A IB, composto da 12 membri. Le sue convinz ion i erano così pro fonde, che si fece ord inare sacerdote porta nd o so tto la ta lare la divisa verde delle mili zie integra liste. Quando nel 1946 l' arci vescovo di Rio di Ja ne iro vo ll e fa rl o suo vescovo ausili are, la Santa Sede fece delle difficoltà per questa precedente mi litan za fi lo-n az is ta. Il Pap a negò la nomina, che arrivò solo sei anni
Schierato con l'URSS, Cina e Cuba Le sue prese d i pos1z JOne s ini strorse furono numerose e coerenti . Per esempio, è ri masto tristemente notorio il suo intervento del 2 7 gennaio 1969 a New York , ne l cors o d el la V I C onfe re nz a A nn ua le de l Pro g ramma Catt o li c o d i Cooperaz ione Interamericana . Intervento in tal modo schi erato co l comun ismo internaziona le, c he g li va lse l 'e piteto d i "A rcivescovo rosso··, indissolubil mente legato poi al suo nome.
4 - TRADIZIONE FAMIGLIA PROPRI ETÀ/ NOVEMBRE 1999
Dopo aver duramente rimproverato agli USA la loro politica anti-sovietica, Dom Helder invocò un drastico tagl io delle fo rze arm ate statunitensi, pur essendo consapevole che questa mossa avrebbe potuto lasciare il mondo nelle mani del comunismo. Dal l ' attac co ag li USA, Dom Helder passò al panegirico de ll a C ina di Mao Tse-Tun g, allora in piena "rivoluzione culturale" . Egli chiese fonnalmente l' ammissione della Cina comuni sta a ll'ONU , con la co nseguente espulsione di Taiwan. E finì i I s uo in tervènto co n un appe llo in favore de l dittatore cubano Fide] Castro, ali 'epoca impegnato a favorire sangu inose g ue rrig li e in America Latina. Seco ndo lui , C ub a a vrebb e dovuto esse re ri a mm essa nel l 'OEA ( Organ iz-z az ione degli Stati Americani). All 'epoca, questa politica sfacciatamente anti-occ identale e pro-comuni sta fu denun ciata d a l prof. Plini o Co rrea d e O li ve ira nel a rti co lo " L' Arcivescovo rosso apre le po rt e de ll ' A merica e de l mo nd o a l co m uni s mo " (cfr. Catolicis1110, febbraio 1969).
Un progetto di rivoluzione per l'America Latina Ma fo rse l 'e pi s odi o c he destò più stupore nell ' opinione pubbl ica brasili ana e mond iale fu i I co s i d d e tto "a ffa i re Comb lin". Non si sa come, nel giugno 1968 trapelò all a stampa brasiliana un documento-bomba prepara to dal s a ce rd ote be lga J o se p h C o 111 b Ii n . p r o fes s o re ci e l l ' Is titut o Teo log ic o
A sin.: Seminaristi dell'Istituto Teologico di Recife, la diocesi di Dom Helder. Sul muro, un vistoso ritratto del leader guerrigliero comunista "Che" Guevara. Un modello per i futuri sacerdoti? Pagina precedente: Dom Helder Camara, in uno dei suoi accesi interventi durante i lavori della Conferenza Episcopale Brasiliana.
(Seminario) di Recife, la diocesi di Dom He lder. Il documento proponeva, senza veli, un piano evers ivo p e r s mantellare lo Stato e stabilire una "dittatura popolare" di matrice comunista.( Ca to /icis1110, luglio 1968). Eccone alcuni punti: Contro il capitale. Ne l documento, il Padre Comblin di-fende la triplice riforma agraria, urbana e imprenditoriale - partendo dal concetto che proprietà pri vata e capita le sono intrin se camente in giusti . Qua lun-qu e uso privato del capitale dovrebbe essere vietato dalla legge. Uguaglianza totale. Lo scopo è l' uguaglianza totale. Va quindi livellata qual siasi gerarc hia , s ia in ca mpo p o li t icosocia le che ecclesiastico.
Rivoluzione politicos oci ale. ln campo po liti co-s oc ia le, qu esta ri vo lu z io ne ugualitaria propugna la sopraffaz ione dello Stato per mano di "gruppi di press ione" radi ca li i quali, una volta preso il potere, stabilirebbero una ferrea dittatura popolare per imbavagliare la maggioranza, ritenuta " indolente" . Rivoluzione nella Chiesa. Per co nsentire a questa mino ra nza rad ica le di gove rn a re senza intralci , il documento propone il virtu a le annull a mento de ll ' a utori tà de i Vescov i. che sarebbero soggetti a l potere di un organo composto so lo eia estremisti, una sorta di poli!hum ecc lesiastico.
Abolizione delle Forze Armate. Le Forze Arm ate va nno sc iolte e le loro armi di stribuite al popolo. Censura di stampa, radio e TV. Finch é il popolo n on abb ia raggiunto un accettabil e li vello di "coscienza rivoluzionaria", la stampa , rad io e TV vanno strettamente controll ati. Le élite che non siano d' accordo devono abbandonare il Paese. Tribunali popolari. Accusando il Potere Giudiziario d ' essere "corrotto dalla borghesia", il Padre Comblin invoca l' istituz io ne d i " tribuna li popo la ri straordinari" per applicare il rito so mmario co ntro chi unque s i opponga a questo vento rivoluzionario. Violenza. Nel caso questo piano eversivo non fosse possibile con mezzi normali, il professore del Seminario di Recife considerava legitti mo il ricorso a ll e armi per stabil ire, manu militari, il regime da lui teorizzato.
ma precisando che "non era un documento ufficiale" (ancora .SIC . .') . Interpretando la legittima indignazione del popolo brasiliano, il prof. Plinio Corrèa de Oliveira scrisse allora una lettera aperta a Dom Helcler, pubblicata in 25 giorna li. Leggiamo nella lettera: " La TFP è certa di interpre tare il sentime nto di milioni di brasiliani chiedendo a Sua Ecce ll e nza che es pella dall'Istituto Teologico di Recife e dall 'Archidioces i l'agitatore che approfitta del sacerdozio per pug na lare la C hi esa, e a bu sa dell 'ospitalità brasiliana per predicare il comunismo, la dittatura
e la violenza in Brasile". D om H elder rispose evasivan:iente: " Tutti hanno il diritto
di dissentire. lo semplicemente sento tutte le opinioni". Ma, allo s tes so temp o, eg li confe rmò Padre Comblin nella cari ca di
professore del Seminario, spalleggiandolo con la sua autorità.
L'appoggio di D. Helder
Alla fine, il governo brasiliano revocò il permesso di sogg iorno de l pr ete be lg a , c h e dovette quindi lasciare il Paese.
Come ben possiamo immaginare, il "documento Comblin" ebbe in Brasile l'effetto d ' una bomba atom ica. In mezzo all e v io le nt e po le mi c he c he ne seguirono, il Padre Comblin non negò l'autenticità del documento, ma di sse che si trattava "soltanto d' una bozza'· (sic 1). Da parte sua , la Curia di O lindaRecife amm ise che esso proveniva sì da l Seminario diocesano,
E qui sorge una domanda per i g iorni nostri: quelli che hanno ca ntato le lodi di Dom Helder, sarebbero disposti a sottos c ri vere il " d oc um e nto Comblin"? Allora, è quello l'obi ettivo che perseguono, anche per l' Italia? Oppure, sono disposti a di chiararsi "' insufficientemente info rma ti·· sul personaggio e quindi a ridimensionarne i panegirici? •
TRAD IZIONE FAM IGLIA PROPRIETÀ / NOVEM BRE 1999 - 5
IL PENSIERO DI PLINIO CORR:A DE O~_. , ~·--, ~ ·. ·.
Tredici lezioni sull'egualitarismo (1957)
Tra uguaglianza e disuguaglianza: la vera battaglia religiosa del secolo XX Perché la disuguaglianza nel creato è un bene San Tommaso s i domanda se sarebbe stato conveniente che fossero esistite diverse creature, invece di una so la; esistendone diverse, eg li s i domanda in seguito che cosa sarebbe stato meglio: che fossero state tutte uguali oppure disuguali tra loro. A questa domanda risponde così: la disuguaglianza è un bene. Analizzando le risposte, vediamo che dice soltanto che Dio creò la disuguaglianza nell 'universo affinché ne risultasse una perfezione; però, dalle ri sposte che dà ci accorgiamo pure che quanto maggiore è il numero de lle disuguag lianze, tanto maggiore sarà la perfezione che poss iede un determinato insieme di cose. Quindi , nel creato la disug uaglianza figura come un bene in sé. E l'esistenza di ques to bene, anche nelle opere dell' uomo, è meg lio della sua inesistenza. La disuguag lianza, in se stessa, è una perfezione. In quale modo San Tommaso lo prova?
L'universo deve assomigliare a Dio Ini z ialmente, egli mostra come la disugua g lianza nel creato s ia un bene, considerando Dio come causa e l' universo come effetto. In tale rappo1to di causa e effetto, egli prova che questa relaz ione è più perfetta quando s i tratta di esseri disugua li anz iché ugua li; e prende come punto di partenza una premessa: il creato deve asso migliare a Dio. C hi agisce, tende a plas mare l'effetto a s ua s omigl ianza, ne lla m is ura in c ui l'effetto lo può compo1tare. Cons ideriamo, per esempio, un professore: egli tende a dare al l'al Iievo una conoscenza che è somig li ante a ll a propria. Quindi, la lezione sarà buona, c ioè, la causa sarà efficiente nella misura in cui quell 'effetto sa rà somig lia nte a lla causa, nella m isura in cui la conoscenza acqu isita dall'alli evo sarà somigliante a quella del professore. 6 - TRADIZIONE FAMIGLIA PROPRIETÀ / NOVEMBRE 1999
Un altro esempio: l'a11igiano e una sua opera. Quest'ultima sarà perfetta nella misura in cui coITisponderà all'immagine concepita dall'artigiano. Accadrà la stessa cosa a un musicista con la sua compos iz ione, a un ingegnere con la casa che costrnisce. Il musicista ha un detenninato progetto armonico e compone una mus ica per esprimere quel che dimora nel suo spirito. Quindi, la melodia sarà tanto mig liore, quanto più sarà l'espressione dell 'armonia che sta nella sua mente. Insomma, l'idea è che ne lla misura in cui la causa agisce bene, l'effetto le assomiglia. Più perfetta è la causa, più l 'effetto le assomigl i e rà. Quanto migliore è il professore , tanto mig lio re I'ef-
fetto didattico; quanto migliore è il mus icista, tanto più perfetta l'armonia melodica, ecc. Dunque, essendo Dio perfettissimo, conveniva che l ' uni ve rso fo sse p e rfetti ss imo . Intendia m o "perfettissimo" non per dire che abbia la maggior perfezione possibile, bens ì un alto grado· di perfezione. Naturalmente, affinché l' universo avesse un alto grado di perfezione occorreva che fosse molto somigliante a Dio, poiché la perfezione dell 'effetto sta nell 'assomigliare a lla sua causa.
Le creature non possono avere tutta la somiglianza con Dio, ma soltanto una parte Consideria mo adesso un ' altra premessa. Tra la causa e l'effetto possiamo riscontrare due spec ie di rapp011i: qualche volta l'effetto è della stessa specie de ll a causa. Per esempi o: in una fiamma che ne accende un 'altra, la seconda è della stessa specie d e ll a prima e ne h a una perfetta som ig l ia n z a . Essendo la causa e l' effetto della stessa specie, esiste una pe rfetta somig lianza tra entrambe. Pe rò, quando la causa e l' effetto sono di specie di verse non c'è la stessa somiglian za. Per esem pio, tra il Bramante e la Basilica d i San Pietro non c'è una som iglia nza perfetta come tra un tavolo e l'altro. Infatti , il Bramante realizzò un progetto arch itetto-
nico, ma la basilica non assomiglia alla specie umana; è qualcosa di natura diversa. E quando la causa e l'effetto sono di nature diverse, l'effetto è sempre di una specie inferiore alla causa e non può contenere tutti i predicati della causa, cioè, del suo superiore.
Quanto più esistono specie create, tanto maggiore la perfezione del loro creatore Quindi, abbiamo due premesse: 1) L'universo deve assomigliare a Dio; 2) Le cose create da Dio non possono avere tutta la somiglianza con Lui, ma soltanto una parte. Ammesso questo, dice San Tommaso, tutte le cose create sono di una specie differente, e quindi inferiore, da Dio. Se sono di una specie inferiore a Dio , ness un a s pecie può co nten e rLo né può rappresentarlo interamente. Perciò, quanto più specie create esistano, tanto maggiore sarà la perfezione con cui Dio viene rappresentato; di conseguenza, l'esistenza di varie specie di esseri rappresenta Dio più perfettamente dell ' esistenza di uno solo di ess1. Ma che cos'è una specie? Per fare un esempio ne l linguaggio corrente, c'è una specie che è quella angelica, un'altra che è l'umana e un 'altra ancora, irrazionale. Così abbiamo il puro spirito de ll 'angelo , lo spirito più la materia de ll 'uomo e la semplice materia. È ovvio che queste tre specie non possono essere uguali tra
loro. Le specie sono come i numeri : se tolgo un predicato da una specie, esso passa all 'altra; e se aggiungo un predicato, anche esso passa ali ' altra spec ie. Quindi , devono esserci di verse specie, e queste devono essere necessariamente di suguali . Donde s i conc lude c he la di suguagli anza è un mezzo affinché l' universo rappresenti perfettamente Dio. Per rendere l' idea a livello umano, si tracci un paragone con Michelangelo. Il Buonarroti era capace di costruire, scolpire e dipingere. Quindi, era capace di esegui re opere d 'arte in tre categorie diverse. Egli diede una dimostrazione molto più completa del suo ingegno producendo le sue opere d ' arte in tre categorie diverse invece che in una sola. Infatti, siccome esistevano in lui come causa tutti questi pred icati, in un dipinto, per esempio, non avrebbe potuto mettere tutto ciò che è contenuto nelle altre forme di arte. Du nque, la di suguagli anza ne l creato è un bene.
Fin qui è stato provato - dato il rapporto tra causa e effetto - che, in senso stretto, la disuguaglianza è un bene nel creato. È un bene nelle cose che Dio ha creato ed anche in quelle create dall 'uomo, perché sono il prolungamento delle opere di Di o. Dante diceva molto adeguatamente che le opere degli uomini sono le nipoti di Dio: Dio è il padre dell'uomo, e l' uomo è il padre delle sue opere.
La maggior disuguaglianza tra le opere create manifèsta una maggior capacità del Creatore Consideriamo questo argomento: quando una persona è capace di molti atti e ne esegue solo alcuni, la sua capacità non si traduce pienamente nel1'atto, cioè rimane in essa qualcosa di inespresso. Ad esempio, un uomo ha la capacità di essere un grande oratore e farebbe discorsi straordinari. Però, scoppia una guerra e riceve un colpo proprio sulla lingua, rimanendo con una capacità oratoria inespressa. Egli ha la capacità oratoria, può anche immaginare i magnifici discorsi che farebbe e può persino scriverli, ma non li può pronunciare, perché la capacità oratoria è rimasta quasi completamente priva della facoltà di manifestarsi. Quindi, la sua potenza per dire ce1te cose in ce1te ci rcostanze si traduce in atto in modo incompleto. In seguito, conviene ricordare che l'effetto è tanto più perfetto quanto più traduce in atto la potenza di chi agisce. Per esempio, se sono tm pittore ed ho la capacità di dipingere un ritratto con una certa espressione fisionomica, questo ritratto sarebbe meno perfetto di quello in cui dipingessi più espressioni ; poiché in quest'ultimo esprimerei di più la mia capacità pittorica rispetto a quello in cui dipingessi una sola fi sionomia.
Due esempi Analizziamo la famosa Cena di Leonardo da Vinci. In quell 'opera egli rapprese ntò i dodi ci Apostoli , dipinse dodici fisionomi e e dodici stati d'animo, dodici reazioni temperamentali dinanzi a una temibile rivelazione. Erano persone che avevano abbandonato tutto per seguire Nostro Signore, trovandosi chiuse in una sala durante un momento di frate rni zzaz ione mentre asco ltava no que ll a di c hi ara z io ne: "U n o di vo i mi rinneg he rà". Emergono subito due sentimenti : primo, "chi è?" Secondo, "sarà forse colui nel qua le avevo notato tale o tal' altra cosa?" Di fronte a questo frangente le reazioni temperamentali sono vivissime; egli di pinge dodici personaggi calati in una stessa situazione psico logica TRADIZIONE FAMIGLIA PROPRIETÀ / NOVEMBRE 1999 - 7
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IL PENSIERO DI PLINIO CORR A DE OLIVEIRA che reagiscono in modi diversi. Ha la capacità di raffigurare dodici Apostoli in dodici situazioni diverse. Così il Da Vinci ebbe la capacità di rappresentare in quell' insieme ben dodici visi. Se, invece, avesse dipinto un quadro per esprimere solo questo, Pietro che ascolta le parole "Tu mi rinnegherai", il quadro sarebbe stato molto meno perfetto. Infatti, la sua capacità di ritraITe quei dodici personaggi si tradusse in atto; se cos ì non fosse stato, sarebbe rimasta come imbottigliata. Un altro esempio in proposito potrebbe essere un quadro che rappresenta il Concil io di Trento, attribuito a Tiziano. Questo celebre pittore decise di non dipi ngere un ' immensa tela in c ui avrebbe riprodotto i visi dei 400 vescovi presenti nel conclave. Daltronde, è probabile che non avesse avuto la documentazione per ritrarre quei volti. Allora, rappresentò tutti i padri conciliari di spalle; e, in posizione frontale, l' altare, qualche libro e il fondo della chiesa. Ma come riuscì a dare movimento alla scena? Egli dipinse le 400 teste nell 'atto di conversare, anche se di spalle: ne risultò qualcosa di fa ntastico. Chi ammira il quadro, lo giudica tanto naturale da non accorgersi neppure che vi è stato uno studio per arrivarci. Ora, se quest' uomo capace di compiere una tale opera, non solo di talento ma di pazienza nel dipingere 400 visi, avesse dipinto un solo ritratto in titolato " Un vescovo di spa ll e al Concili o d i Trento", l'opera non avrebbe raggiunto l' immortalità. Siccome ri trasse 400 vo lti, trad usse la sua capacità più compiutamente in atto, donde il valore della sua tela. Ne ll ' uni verso Dio ha un pote re in fi ni to; e quanto più Egli esercitasse il suo potere nella creazione dell ' universo, tanto più esso sarebbe perfetto, per lo stesso meccanismo. Quindi, se Tiziano nel dipingere 400 teste riesce a fare un quadro più perfe tto di qua nto non avrebbe fatto se ne avesse dipinta una sola, nel creare 400 esseri Dio fa qualcosa di più perfetto che se ne creasse uno solo. Ora, Dio non ha so ltanto il potere di creare esseri, ma anche di crearli secondo gradi disuguali: dunque, quanti più gradi stabilisce nel creato, tanto più esercita il suo potere di creare gradi, e tanto più pe rfetto è il creato. Di conseguenza, la disuguaglianza è un elemento intrinseco alla perfezione del creato.
Dis1U1guaglianze tra g li uomini: una sequenza di disprezzi o di bontà? Possiamo aggiungere adesso che l' argomento in questione è ç1pp licab il e a Dio, a un artista ma anche a un popolo. Infatti , per la stessa ragione, un 8 - TRADIZIONE FAMIGLIA PROPRIETÀ/ NOVEMBRE 1999
popolo che genera un gran numero di ceti sociali, stratificati secondo fini sfumature, nella sua organizzazione politica e sociale, realizza un'opera più completa che se ne generasse uno solo. Perciò la nobiltà europea, costituita da diversi gradi nobiliari, genera un qualcosa di molto più perfetto di quanto non avrebbe fatto se si fosse ridotta soltanto ad una categoria, con dei nobili al suo interno tutti uguali. Quindi , è un bene che ci sia di suguaglianza affinché es istano persone a cui dare qualcosa. E così svanisce ciò che è propriamente il nerbo della Rivoluzione ugualitari a, oss ia l' idea che l' uomo bi sognoso è spregevole e che ogni persona che riceve un favore è un essere vile. Questo è falso. In realtà, fa parte de ll ' econom ia dell a Provvidenza che certuni ricevano da altri. Dunque, se considero una società con numerose disuguagl ianze, affermo che è bella, poiché ogni uomo nel rapporto con i suoi in feriori sta imitando Dio. Esa min iamo un po' il contrario de ll 'o rd ine armon ico desc ri tto fino ra. A ll a v ig ili a de ll a Rivol uzione Francese, uno scrittore, un accesso rivoluzionario, redasse un un libro descri vendo la disuguaglianza soc iale per provare, Va nge lo alla mano, c he questa no n doveva es istere. Nell ' interpretare l'ordine sociale, conclude con una tipica considerazione: "Se osserviamo il re che si giudica superiore al principe di sangue, e il principe di sangue che si ritiene superiore al principe comune, il quale si ritiene superiore al duca, che lo è simi lmente nei riguardi del conte ecc., vediamo che l'organizzazione che la Francia ereditò dal feudalismo, e che sussiste in gran parte fi no ad oggi, è una cascata di disprezzi." Eccoci dinanzi a due interpretazioni contrapposte: una dice che la disuguaglianza equ iva le a una "sequenza di disprezzi", mentre l'altra afferma che si tratta di una "sequenza di bontà".
Un insieme di esseri finiti vale più di un solo essere Immaginiamo che Dio abbia creato un mondo mo lto pi ù ecce ll ente d i questo; un solo esse re, molto migli ore di questo e, qu indi, un essere che nell 'uni tà dell a sua essenza avesse de lle qua lità molto maggiori di quelle che contempliamo davanti a noi. San Tommaso d ice che questo sarebbe un essere fi nito. Un essere fi nito e una ricchezza fi ni ta; una ricchezza fi nita va le sempre meno di quest' altra ricchezza fin ita sommata a un ' altra. Qu indi, nel caso di un mondo più perfetto, ha sempre più valore l'esistenza di qualcos'altro oltre ad esso. Prendiamo la pi etra e l'acqua. La pi etra ha diverse qualità proprie. e nessuno negherebbe che
l'acqua possieda pure i suoi predicati. Però esiste un' impossibilità radicale di fare qualcosa che sia, allo stesso tempo, pietra e acqua. A livello dell'esistenza della pietra e del! ' acqua, una cosa o è pietra oppure acqua; ma essere ambedue simultaneamente è impossibile, poiché ogni essere contingente può contenere soltanto un certo numero di perfezioni. Supponendo che qualcuno volesse essere, allo stesso tempo, un g iurista, un medico e un generale finirebbe per no n essere nessuna di queste cose; poiché la capacità umana è, di per sé, limitata e l' uomo può avere un certo numero di perfezioni. Con Dio, riguardo alle creature succede qualcosa di simile a una luce perfetta, con numerosi prismi . In Di o non c 'è la limpidezza dell'acqua o la rigidità della pietra, ma c'è qua lcosa di molto superiore virtual mente, ma non att1ialmente. Quindi, ad ogni livello del creato - pensiamo a i cherubini e ai serafini - queste perfez ioni assumono un modo di esistere di verso, il quale si trova virtualmente nel Sommo Bene.
Molte creature disuguali rappresentano meglio l'infinità dell'intelligenza e del1e potenze divine San Tommaso c i d ice che Dio intende 111numerevoli cose. E se le intende, conviene c he ne crei in gran quantità, affi nché la sua potenza cognitiva s i traduca in atto. Ecco perché conv ie ne che c i siano tante cose ne ll ' uni verso. Ma, siccome Egli è capace di intendere molte cose disuguali , conviene che ne crei d i innumerevoli. Q uindi , le cose d is ug uali rappresentano meglio la perfezione dell ' intendime nto di Dio. Va detto lo s tesso quanto a ll a vo lo ntà: il po tere di Dio sta nel creare molte cose. Quindi, quanto più cose crea, più perfettamente il s uo potere s i riduce ad atto e più perfetto è il creato. Però, s iccome ha il potere di creare cose di gradi d ivers i, è conveniente che lo facc ia in modo differenz iato . Dunque, la di vers ità di gradi è un 'eccellenza in più nell ' uni verso. L'opera d i un grande a rtista deve ecce llere ne l rapporto tra le pa rti , per cui è necessa ri o c he le parti s iano disuguali. A ll 'opera di un grande arti sta conviene avere una grand e p erfez io ne. Cos ì, in essa possia mo distinguere la perfezio ne di ogn i parte e la perfezione delle re laz ioni che l'artista stabi lisce tra le parti. Per ese mpio , l 'art is ta c he fece il Pa rtenone di Atene: ognuna di quelle parti - dic iamo ciascuna colonna - è molto bella ed eccellente . Quind i, in quel colonnato s i incontra una prima perfezione che corrisponde all 'eccell enza di ogni colonna. Però, abbiamo una seconda perfezione c he s i trova nei
rapp01ti delle colonne tra loro, e con tutto l'edificio in cui furono collocate. Dunque, ci sono due perfezioni : quella intrinseca ad ogni paite, e quella delle relazioni che uniscono le paiti per fame un'insieme eccellente. Un altro esempio lo troviamo nella musica. È ri saputo che al pianoforte un grande compositore possiede un modo di scandire le note differente da quello meccanico e inespressivo di una persona che non ha l'estro musicale. Già per il semplice fatto di suonare ottiene una vibrazione eccellente. Dunque, anche ne l la mus ica dobbiamo no ta re due cose distinte: la bellezza presente in ogni nota e il rapporto delle note tra loro che costituiscono la melodia . San Tommaso afferma che in ogni essere dobbiamo disting uere l'eccellenza delle parti, no nché l'ecce Ilenza dei rapporti esistenti tra loro per formare un insieme; e che l'eccellenza dell' insieme è maggio re de ll 'eccell e nza de lle pa rt i. Quindi, il meglio esistente in qualcosa non è l'eccellenza di ognuna delle sue parti, ma l'eccellenza dell' insieme, de lla coordinazio ne. Affinché ci sia armonia ne ll ' insieme bisogna che le parti siano disuguali, perché do ve c 'è ug uagli anza non c i può essere armonia, non può ordinarsi una cosa rispetto a\l'a\tra in modo conveniente. Dunque, perché ci sia la perfezione dell' ins ieme conviene che le parti s iano dis uguali . Così, quando notiamo la d isug uaglianza in un determinato insieme, essa non esiste a vantaggio elci superio ri, ma in benefic io di ognuna delle sue parti. A llo ra, detto ques to, qua ndo no tiamo l' esistenza d i un 'organizzaz ione pol itica o sociale ineguale, no n do bbiamo pensare che questa disuguaglianza sia un mero priv ilegio di coloro che stanno in alto, bensi che la disuguaglianza è un bene per tutto l'insieme politico o sociale; quindi , l'esistenza cli questa ineguag li anza g iova a tutto l'insiem e. Perciò, il concetto moderno secondo cui la disug uaglianza cl i beni giova soltanto ai ricchi , la disug uaglianza soc ia le bene fi cia solo i nobili , la d isug uaglianza nella C hiesa tra sacerdoti e laic i è a unico vantaggio de i chierici, è una menzogna. In effetti, è l' ins ieme della C hiesa, l' insieme della società c ivile che ne trae bene fic io, compresi gli inferiori , sui quali pure ridondano vantaggi eia q uesta armoniosa disuguaglianza.
Conclusioni Nel corso de ll 'espos iz ione abbiamo mostrato che esiste un movimento universale tendente a promuovere l'uguaglianza e l'unità tra tutte le cose, condotto da una passione volta al livellamento, all' unifonnità e alla sempl icità. che per un certo tipo cli TRADIZIONE FAMIGLIA PROPRIETÀ / NOVEMBRE 1999 - 9
mentalità moderna equi va le a un vero cul to. D'altronde, la cosiddetta semplicità mira, infatti, a ciò che è primitivo. Abbiamo visto pure che questo movimento verso l' unità si risente e antipatizza per tutto ciò che è disuguale, diversificato e complesso. In fondo, è un 'antipatia temperamentale, una s01ta di bizza personale: se la tal cosa è disuguale, va avversata. Perché n o n semplificarla? Perché non livellarla? Perché non eliminare le diversità ? Quindi, è un movimento che sorge dagli strati più profondi dell ' anima umana odierna e ci permette d i capirè i s uo i comportamenti. Una tendenza c he passa da una semplificazione all 'altrn e conduce, per esempio, al c ulto de ll a spontaneità , finendo con l'essere uno stile di vita in virtù del quale il quale l'individuo vuole un'organizzazione politica, sociale ed economica quanto più ugualitaria e semplice.
di cui stiamo trattando. A fi anco altri combattono il protestantesimo, lo scisma, lo spiritismo, ecc. Non nego che valga la pena schiacciare questi mostriciattoli, ma dico che il mostro dei nostri tempi è questa adorazione di un dogma estetico-etico-religioso, cioè la questione della disuguaglianza e della varietà, oppure l' uniformità e l' uguaglianza. In ultima analisi, è questo che sp iega la cri si religiosa di tanti paesi. Tutti credono ai dogmi, ma in fo ndo non credono a nessuno. Infatti, fuggono dallo spirito di questi dogmi con l'adozione di orientamenti e stati d 'ani mo che ne so no agli antitp od i. Dunque, secondo me, l'apostolato per ecce ll enza consiste app unto ne l mette re a fuoco questo problema centrale - disuguaglianza e varietà versus ugualitarismo e uniform izzazione affermandone il carattere estetico-etico-religioso.
La vera battaglia religiosa del secolo XX si dà intorno al proble1na dell'egualitarismo
L'amore all'uguaglianza o alla
disuguaglianza, una questione estetico-morale-religiosa: la vera
battaglia religiosa del secolo XX Come si può notare, qui 110 11 è in ballo una questione qualsiasi. In ultima analisi, è in esame una questione di estetica, cioè, l"affezione alla sempli cità o alla diversità, l' amore alla uguaglianza o alla disuguaglianza. È senza dubbio una questione di estetica ma che, alla fine, sbocca in una questione religiosa e morale. Quindi ta le questione estet icomorale-religiosa, nella misura in cui fa cli questa perfezione un rifl esso di Dio in Terra, è la vera battagl ia reli giosa del secolo XX. Qu esta battaglia re li g iosa non avviene con la dichiarazione di qualche dogma o con la definizione di certe verità, cioè mediante lo scontro espl icito circa certi punti dell a Rivelazione come, per esempio, quelli toccati nella lotta del cattolicesimo contro il protestantesimo. Tutto ciò corrisponde al le battaglie che continuano, ma sono secondarie. La battaglia in questione ri corderebbe piuttosto g li scontri che avvenivano negli spettacoli del C irco dell 'antica Roma: nell'arena si battevano, in successione, uomin i di statura gigantesca, altri di corporatura media e persino pigmei. Qu indi , si può dire che il mondo contemporaneo presenta lo stesso aspetto: c' è una lotta tra giganti, ed è la questione
Su questo problema così athiale, mi ricordo di una conferenza in cui l'oratore affermava che il nostro secolo non ha il senso delle questioni religiose, ma so ltanto di quelle sociali: "Se ci fu il tempo in cui il popolo si appassionava al Concilio di N icea, per sapere quale era la vera natura di Gesù Cristo, oggi la gente è sensibile alle questioni soc iali - per esempio, alla partecipazione agli utili - e non alla natura umana o di vina di Cristo. Quindi, bisogna scendere in questo terreno e ri spondere al popolo in funzione dei suoi guadagni .'' Questa è un ' impostazione sciocca, perché non è per avidità di lucro che le persone ugualitarie vogliono l' uguaglianza. In realtà, la vogliono ~er un _moti vo etico-estetico-religioso. Hanno in odio la disuguaglianza in quanto disuguaglianza, e amano l' uguagli anza in quanto uguagli anza; hanno in od io la diversità in quanto diversità, e amano l' uniformità in quanto uniformità. E questa è, appunto, una posizione religiosa e morale. Quindi, dobbiamo vedere la questione religiosa nel modo in cui l' uomo del secolo XX la vede. Certamente non può vederla nei termini che il Conci lio di Nicea ha già riso lto, bensì come la questione religiosa dei nostri temp i, che è questa: i due stendard i antagonisti , quello dell ' uguaglianza e l'altro della disuguaglianza. Penso che non si insisterà mai troppo su qu esto punto. Con qualsiasi persona dobbiamo inquadrare la questione nel suo giusto modo. E' inutil e discutere se la partecipazione agli uti li fa aumentare 0 meno la produzione: riveste un suo interesse, ma è un aspetto marginale •
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Germania
In
L
ifesa dell'infanzia agredita dai nna s Itnedia.
a Deutsc/1e Verei11igu11gjìir eine Clirist!iche Kultur
(DVCK) , assoc iazione consorella delle TFP, ha organizzato a Bonn una conferenza sull 'argome nt o "A bu so s ess ua le de i bamb ini e pornografia infantile". Dopo la presen tazione di Mathias von Gersdorf, direttore de ll a DVCK , ha par lat o Manfred Pa ulu s, autore cli importanti li bri sull' argomento. Il relatore ha so tto lin eato il nesso esis tente fra la criminalità, la decadenza morale della società e il permi ssivismo sessuale. Il noto scrittore ha puntato il dito soprattutto contro la '·sessua Iizzazione'' della società attraverso i mass media, ed ha lamentato la mancanza di reazione dell ' opin ione pubblica di fronte a questo tipo di abuso. Ne ll a s tessa lin ea la DVCK ha pubbli cato il 1\bro BRAVO: Massaker d er Kindheit
("BRAVO: Massacro delI ' infanz ia"), nel quale si denuncia l'azione de leteria del settimanale "giova nile" BRAVO, il più dif-
Il dott. Manfred Paulus durante la conferenza su "Abuso sessuale dei bambini e pornografia infantile", tenutasi a Bonn. A sin., Mathias von Gersdorf, direttore della TFP tedesca.
fuso nel Paese, con tiratura di 1.400.000 copie. Foto pornografiche, anche "d ure"; lez io n i esp li c ite di sesso, perfino quello depravato; artico Ii che invitano alI'esoterismo e al satani smo, ecco uno sguardo sul contenuto di questa vera fucina di rivoluzione culturale. Il libro fa un appello ai lettori affinché scrivano all 'editore di BRAVO chiedendo di fermare questo massacro de ll' infanzia, cambiando radicalmente I' indirizzo del settimana le.
Nuovo video anti-aborto SOS lehen (SOS Vita), assoc iaz ione lega ta a lla TFP c he comba tt e l ' abo rto in Germania, ha lanciato un nuovo video, col quale intende educare il pubb li co sul la necess ità cli co ntras ta re q uesto terrib il e male. Con moderne tecniche di
ul trasonogra fia , il video mostra lo sviluppo del bimbo nel grembo materno. Benno Hofschulte, direttore della campagna, afferma che le nuove gene raz ion i stanno perdendo la nozione cieli ' esistenza del nascituro, il che favo risce la diffusione del l 'abo1to nella società odierna. • Tradizione Famiglia Proprietà Anno V, n. 3 -
Novembre 1999
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La musica[ità cfe{fa parofa ((catto[ico" P[iJiio Correa ae Ofiveira
/4y u ale fu nella mia vita la virtù che {c2, più mi entusiasmò, che io p rocw-ai di seguire maggiormente, con il più
tendo dal presupposto che le parole a volte riffletono musicalmente il proprio significato".
Ma io non impiegai molto tempo per capire che la purezza era appena un gradino, e che difatti il mio entusiasmo, il mio ardore si rivolgeva verso un complesso di virtù, una costellazione di virtù.
A ll ora rifl e ttevo: "Cattolico Apostolico . Q u esto Apostoli co sem bra una ri e di zione d el Catto li co, presen ta to so tto un 'a ltro profi lo. Sembra una ghirlanda c he scende, si apre e poi risale. Be llo! Va bene! Romano. Io non sapevo ben e ch e cosa fosse stata Ro m a, m a d icevo: Romano! Forte, serio, solido! Uno ha l' impressione di un fiume che sc01i-e sotto un arco - io non conoscevo il Tevere - ma un arco forte, sotto il quale le acque passano impetuose ed esso resiste. Romano! Che bello!"
Qu esto ardore era in me un atto dell 'intelletto, era anche un atto della volontà, ma a llo stesso tem po e ra uno stato pe rman ente d i sp ir ito, un aspetto de lla mia a nima, un modo d 'essere desig n a to da q u es ta p aro la c h e, g r a_zie a No~tra S ignora, io n on fui ma i cap ace d1 pronunz ia re senza entusiasmo: Cattolico!
La p r ima vo l ta c h e sentì poi pa rl a r e di Romano Pontefice io non sapevo che cosa fosse un pontefice. Ma io dis~i: "Ma c he bella parola: Pontefice. Senti che musica ! li Pontefi~e R~mano, dall ' a lto è infa llibile, lui comanda e g lt altn obb~discono. A h, essere cattolico è una cosa straordinaria. Non c'è eguale. È il massimo !"
M i ri co r do di m e stesso ancor a p iccolo, so lo, mentre pe nsavo: '.'Che curioso. La p~rola cattolico sem b r a un a mu s ica! Cat-to- '1- co ! Quattro note, che be ll ezza! D evo mettere l 'accento sul 'CA', così comincio con irruenza e proclamando. Poi la ' O ' che esclama e c he sta sulla cima. E la 'I' ch e finisce con delicatezza. Che parola d i mio gusto !"
Nostra Signora mi concesse la grazia di renderm i conto come era indispensabile, ammirevole, credere. Ma non bastava credere. Era necessario possedere continuamente un certo stato di spirito. Qu esto stato d i spirito era interamente come io desideravo essere. Io tendevo verso questo e non volevo essere altra cosa se non questo.
grande ardore, con l'entusiasmo più acceso?
Io concentra i la mia attenzione su una virtù per la quale sentivo molto ardore, mol~o entusiasmo e, nel contem po, molto orrore per II suo contrario: era la purezza.
E qu indi pensavo: "Ma io ho già sentito parlare di Cattolico Apostolico Romano. Vuol d ire che questo costituisce u na sola cosa. Cos'è Apostolico Romano? Perché va insieme a Cattolico? Beh, io sono solo e non h o nessuno a cui domandare. Analizzerò du nque la musicalità della parola, par-
Era un misto d i serietà, di lungimiranza, ma a ll o stesso tem po d i forza ca lma, compassata, positiva, capace di ri muovere qualun~ue ostacolo , di superare qualsiasi distanza ed arrivare dov e si deve arrivare. • (Brani di una riunione per soci e volontari della TFP brasiliana il 14 marzo 198 1. Senza revisione dell'autore.)