Rivista "Tradizione Famiglia Proprietà", Marzo 2009

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Tradizion t _ _¡ iglia • opn nel mondo _Sped. in Abb. Post. Art. 2, Comma 20/C, Legge 662/96 Filiale di Padova


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sua figura dobbiamo scorgere una bandiera tante volte caduta, sempre risollevata. È questa bandiera che noi oggi solleviamo ancora una volta da terra, con questo incontro. Nel suo nome oggi, a Roma, lanciamo un mani/ esto e un programma di azione cattolico, apostolico, pienamente romano". Con queste parole chiudeva il suo intervento il prof. Roberto de Mattei, nel solenne atto in occasione del centenario della nascita di Plinio Corréa de Oliveira (1908-1995), tenutosi presso il Palazzo della Cancelleria Apostolica, a Roma. Leader di incontestabile portata mondiale, il centenario della sua nascita è stato marcato da celebrazioni in molti Paesi. Dieci anni dopo la sua scomparsa, possiamo dire che la sua eredità non conosce tramonto mentre cresce la schiera dei suoi discepoli. Non conosce tramonto perché il suo era un messaggio di speranza. Analista severo, p erfino implacabile della crisi odierna, della quale egli lucidamente scorgeva e rigettava le minime manifestazioni, Plinio Corréa de Oliveira non aveva niente di quel cupo pessimismo che, invece, caratterizza taluni settori, come sottolineava il prof. M assimo Introvigne nel suo intervento. Cedere al pessimismo implica apostatare dalla Fede che è, appunto, una speranza f attiva; implica accettare la

sconfitta prima ancora di presentare battaglia; implica, soprattutto, disconoscere le meraviglie della grazia di Dio: "Omnia possum in Eo qui mi conIortat - Tutto posso in Colui che mi dà/orza" (Fil. 4,13). Ecco il messaggio che, da Roma a Milano, da Napoli a Palenno, da Torino a Ferrara, è stato proclamato nel corso di solenni manifestazioni, da tanti oratori che si riconoscono nell'eredità di Plinio Corréa de Oliveira. Nelle situazioni in cui prevale il caos, come tende ad esserlo per eccellenza quella odierna, gli schemi tradizionali di analisi perdono validità, spariscono i punti di riferimento abituali. Gli individui, le famiglie e i gruppi sociali si ritrovano indifesi di fronte alle minacce che incombono. Nel totale sgretolamento delle strutture, restano solo due grandi categorie di persone: quelle che si lasciano trascinare dal flusso e vengono inghiottite dalla voragine, e quelle che, invece, reagiscono contro il caos. In queste ultime, la visione dell'immane tragedia può svegliare impulsi spontanei di lucidità e di coraggio veramente eccezionali, che sgorgano dalle zone più profonde del1'anima. Vivificati dalla grazia divina, questi impulsi possono diventare il punto di partenza di autentici movimenti di opinione che possono cambiare il corso degli avvenimenti. Questi sono i periodi che normalmente precedono i grandi interventi di Dio nella storia.

È a queste anime che si rivolge il messaggio di Plinio Corréa de Oliveira!

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Sommario Anno 15, n. 1 - marzo 2009

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L'eredità di Plinio Corrèa de O liveira Eco fedelissima del Supremo Magistero Per una c ivi ltà cristiana del terzo millennio Uomo di fede, di cultura e d'azione La Rivoluzione culturale Pensatore della crisi, profeta dell 'alba Convegno a Biella Torino e Ferrara L'anti '68 Un paese emblematico La lotta idea le di un figlio della Chiesa Le giornate com memorative a San Paolo Convegno a Vienna Nuova sede a Cracovia Inghilterra: in difesa della fam ig lia Stati Uniti: Marc ia per la v ita Natale a Creutzwald A ustralia: Rosario in p iazza

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Copertina: la _cupola della basilica di S. Pietro, simbolo della Chiesa alla quale il dott. Plinio ha dedicato la vita.

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Centenario di Plinio Correa de Oliveira

Nelle prossime pagine offriamo ai nostri lettori u scorcio no . dei vari atti . tenutisi in Italia in occasione del centenario · . .della nascita ,. del prof. Plinio Correa de Oliveara. C ommciamo con 1 mtervento del prof. Roberto de Mattei nel corso del solenne convegno nella Sala del Vasari d 1 Palazzo della Cancelleria Apostolica, a Roma (foto sopra. e)

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os'altro potrei aggiungere a quanto è stato detto dagli illustri conferenzieri che m1 hanno preceduto? Eppure, potremmo continuare a parlare per ore di Plinio Corn~a de Olivei ra. Ma cento an ni dopo la sua nascita, tredici anni dopo la sua morte, un velo cli mistero avvo lge ancora la sua fi gura. 4

mento che teneva ogni giorno. Solo il futuro ci farà conoscere la ricchezza e la profondità del suo pensiero. Fu un grande uomo di azione? Certamente.

Fu un gra11 de pensatore? Senza dubbio. ·

Non fu un intellettuale classico e restrittivo del termine: un uomo immerso nei li bri e avulso dalla realtà. Partecipò intensamente alla vita politica, culturale e sociale del proprio tempo e questo tempo, che rifiutava, volle cambiare con la sua azione.

di vent·1· l'b .·, d'I . .È. autore . I Il I iaia d1 articoli d. · . mig T , 1 c11 ca un m1 ione di pagine inedite, tratte dalle conferenze , ma anc he d1. colloqui privati·, dens,. d 1. .111segna-

Fu dunque parlamentare, direttore di giornali. fo ndatore di un ' associazione, come la TFP, che alla sua morte era diffusa nei cinque continenti, ed era entrata nel Cuinnes dei primati. con

Un velo di mistero che I. SUOI. . . avversari , I . suoi det1·at·t011, .· ma anche molti dei suo· d. 1 1scepo l1. . non sono riusciti a penetrare.

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campagne come quell a p_er I~ Lituania Libera, nel 1990, 111 cui raccolse cinque milioni di firme. Fu, con altrettanta certezza, un maestro spirituale. Plinio Correa de Oliveira era dotato del carisma del discernimento degli spiriti: penetrava, per virtù naturali e s?prarn~at1ira~ 1i nelle menti e nei cuon degli ii~terlocutori che aveva di fronte . Questo spiega la sua capacità di ouidare migliaia di uomini di I:> tutti i continenti , le età e condi zion i soc iali. Ma tutte queste caratteristiche colgono so lo alcuni aspetti, per quanto impo11anti, della sua poliedrica personali tà, che ci appare come un prisma da lle mille luci e dalle mille sfaccettature. Quale fu dunque il signi ficato profondo della vita di quest' uomo, che attraversò il suo secolo senza ri velare iI suo segreto? Possiamo avvicinarci a questo mistero attraverso la defini zione che cli una sua opera, La libertà della Chiesa nello Stato co1111111ista, diede nel 1963 il cardinale G iuseppe Pi zzarclo, allora Prefetto della Sacra Congregazione per i Semi nari . Ebbene, il card inale Pi zzarda, in una lettera che fi gura come prefazione cl i questo importante studio, lo defi nisce "eco fedeli ss ima de l supremo Magistero della Chiesa".

Nel nome del dottor Plinio oggi, a Roma, lanciamo 1111 programma di azione cattolico, apostolico, pienamente romano. È 1111 movimento di amore alla Chiesa, quello a cui oggi diamo voce ed espressione.

Ma Plinio Correa de Oliveira non fu eco del supremo e perenne Maoistero della Chiesa solo nelle I:> sue opere: egli lo fu soprattutto nella sua vita: egli incarnò, per così dire, questo Magistero, facendone un insegnamento non solo trasmesso, ma innanzitutto vissuto, a immagine di Nostro Signore che di sé disse "lo sono la Via, la Verità, la Vita ··. La Via, la Verità, la Vita di Nostro Signore è quella del suo Corpo Mistico, la Chiesa da Lui fondata sul Calvario.

Plinio Correa de Oli veira venerava san Disma, il Buon Ladrone e san Longino, i1 centurione che si convertì sul Golgota. Con commozione ricordava le gesta dei martiri. Se fosse vissuto nei primi secoli della Chiesa, egli avrebbe affrontato a fronte alta i tribunali romani , avrebbe confessato la sua fede con fermezza e avrebbe affrontato con coraggio indomito le fiere nelle arene dei circhi. Se Plinio Correa de Oliveira fosse vissuto nell 'epoca costantiniana, quando la Chiesa, uscita da lle catacombe, affrontava i nemici interni, più pericolosi di quelli esterni, sarebbe stato in prima fila per di fendere la purezza della fed e. Avrebbe seguito nei lunghi esili sant'Atanasio, perseguitato dagli ariani; si sarebbe levato pubbli camente contro Nestorio per difendere l' onore della Madonna, come Eusebio di Dorilea, un semplice laico; sarebbe stato a fi anco dei grandi Papi, come san Leone e san Gregorio,

Plini o Correa de Oliveira conobbe ed amò la storia della Ch iesa fi n da lle sue origini, fin da quando il Corpo Misti co venne all a luce sgorgando, con il sangue e con l'acqua, dal costato trafitto cli Cristo.

Solo il Papa, e i vescovi in unione con il Papa, sono la voce e l' organo ufficiale del Supremo Magistero della Chiesa. I fede li , i semplici fedeli come chi vi parla, e come Plinio Correa de Oliveira fu, sono detti tali per la fedeltà con cui ricevono, vivono e ritrasmettono il Magistero della Chiesa, in una parola se ne fanno eco. TRADIZIONE FAM IGLIA PROPRIETÀ / MARZO 2009 - 5


Centenario di Plinio Correa de Oliveira

Possiamo avvicinarci al 111istero del dottor Plinio attraverso la definizione che df una sua opera diede il cardinale Giuseppe Pizzardo, allora Prefetto della Sacra Congregazione per i Se111i11ari: "eco fedelissima del supremo Magistero della Chiesa" gli ovili di Cristo( ... ) In forza di queste energ ie umane rivitalizzate dalla Grazia, nacquero regni e stirpi nobili, costumi cortesi e leggi giuste, le corporazioni e la cavalleria, la scolastica e I ' università, lo stile gotico e il canto de i menestrelli".

Plinio Correa de Oliveira che proclamavano il primato di Roma, contro le pretese bizantine e le sopraffazioni longobarde ne i secoli bui che precedettero l'alba luminosa del Medioevo. Il suo cuore avrebbe esultato di gioia, in quella notte di Nata le de ll 'anno 800, in cui Carlo Magno fu incoronato a Roma e il Sacro Romano Impero vide la luce. Nella solenne cerimonia in c ui san Leone III cingeva de lla corona imperiale il capo del re dei Franchi, egli avrebbe intravis to tutti gli s p lendori de lla C ristianità c he nasceva, una C ristianità che egli stesso avre bbe descritto con questa parole: " la s oc ietà soprannaturale, la C hi esa, stese su tutta l'Europa la s ua tessitura gerarchica, e dalle ne bbie de lla Scozia, fin o a lle pendici de l Vesuv io, andarono fiore ndo le d iocesi, i monasteri, le chiese cattedrali, conventuali o parrocchia li, e, intorno ad esse,

Plinio Correa de Oliveira, che proclamò la Crociata del XX secolo, sarebbe stato tra i primi a rispondere a ll 'appello del Beato Urbano II a prendere la croce. Avrebbe pianto di g ioia avvicinandosi, a piedi scalz i e con la spada in pugno, a lle sacre mura di Gerusalemme. Avrebbe impugnato la spada no n pe r imporre la fede, ma per difendere la C iviltà cristiana minacc ia ta con Simone di Montfort, contro catari nel c uore della Franc ia e con i Cavalieri teutonic i contro le tribù pagane nei paesi baltici.

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la discesa in campo di un ordine religioso schierato a battaglia quale fu la Compagnia di Gesù di sant' l gnazio di Loyola. Non avrebbe avuto pietà per i rivoltos i de llo sp irito, sarebbe s tato controvers ista come san Francesco di Sales e come san Roberto Bellarmino e av re bbe combattuto i protes tanti , a l seguito di A lessandro Farnese nelle lande delle Fiandre o ne lle terre de lla Boemia, con Wallenstein. Lo spirito di C rociata non è amore per la violenza, ma desiderio di offrire la propria vita pe r il Signore. In questo spirito, Plinio Correa de Oliveira avrebbe versato il suo sangue ne l mare tumultuoso di Lepanto o sugli s palti di Vienna assediata dai Turchi. Nessuno come lui studiò e conobbe la Rivoluzione francese, la Il Grande Ri voluz ione, matrice d i tutti g li e rrori de l nostro tempo . Eg li l'avrebbe affrontata a viso aperto per stroncarla sul nascere.

Nella perdita dello spirito di croc iata egli vide l' iniz io de lla decadenza de l M edioevo, sostituito da ll o spirito edoni stico dell ' U manesimo che preparò la strada . a ll a prima grande R1voluz1one : la Rivoluzione protestante, che infranse l' unità dell'ecumene c ristiano.

Avrebbe voluto essere un principe del sangue francese, non per emigrare, ma per mettersi a lla testa della insorgenza antig iacobina in Vandea; sarebbe accorso in Calabria, accanto al card inal Ruffo o in Tirolo, al fi anco di ' A ndreas Hofer.

P linio Co1Tea d e O live ira avre bbe salutato con entusias mo

La Provvidenza volle che egli non fosse nu lla di tutto questo, ma vo lle che di tutto questo

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fosse, nella sua persona prima che nella sua opera, l'eco fede lissima nel XX secolo. Eco non solo del Magistero perenne della Chiesa, ma della sua vita pulsante, delle sue lotte, dei suoi dolori, dei suoi trionfi. Egli morì il 3 ottobre del 1995, festa, secondo l'antico calendario, che egli seguiva, di santa Teresina del Bambin Gesù. E santa Teresina, nell a sua Storia del! 'anima, scrive queste toccanti parole: "Sento la vocazione di Guerri ero, di Sacerdote, di Apostolo, di Dottore, di Martire; insomma, sento il bisogno, il des ideri o di compiere per te, Gesù, tutte le opere più eroiche. Sento nella mia anima il coraggio di un Crociato, di uno Zuavo Pontificio: vorrei morire su un campo di battaglia per la difesa della Chiesa ... ". Fu questo lo spirito e la vocazione di Plinio Correa de Oliveira.

Santa Teresina morì a 24 anni, reali zzando nel supremo sacrificio della sua giovane vita, la propria aspirazione a questa vocazione universale. Plinio Correa de Oliveira visse molto a lungo, realizzando nella sua opera e nel suo esempio personale, la medesima aspirazione di santa Teresina. Egli senti va in sé, come santa Teresina, la vocazione del Guerrieri o e del Sacerdote del! ' Apostolo, del Dottore e deÌ Martire. Egli, come santa Teresina avrebbe potuto dit·e •· " vorrei'. . monre su un campo di battagli per la difesa della Chiesa". a Il suo campo di battaglia fu la lunga notte del secolo XX· Con lo spirito del Crociato tra~ versò il Novecento, il s~colo forse più oscuro della storia affrontando e combattendo, fin~ alla 111011e il Comunismo, la III

Grande Rivo luzione nella storia e con esso ogni forma di totalitarismo, e ogni forma di progressismo, laico e cattolico, a cui sempre oppose il perenne Magistero della Chiesa. Eppure egli non fu inimitabile. Egli fu un uomo come noi. Non solo Pl in io Correa de Oliveira, ma ogni uomo, ogni donna, ognuno di noi può essere eco fedelissima della dottrina e della vita della Chiesa, nella misura in cui faccia proprie le parole che Plinio Correa de Oliveira affidò al proprio testamento: "Le persone, istituziont e dottrine che ho amato durante la vita e che attualmente amo, le amo perché erano o sono secondo la Santa Chiesa, e nella misura in cui fossero o siano secondo la Santa Chiesa. Allo stesso modo, mai ho combattuto istituzioni, persone o dottrine se non perché erano opposte alla Santa Chiesa e nella misura in cui lo erano".

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1 Centenario di Plinio Correa de Oliveira Plinio Correa de Oliveira fu un 'eco fedelissima della Chi esa perché non si limitò ad amare, o ad odiare, alla luce della Chiesa, ciò che nel corso della sua vita ebbe di fronte. Egli amò tutto ciò che in duemila anni la Chiesa aveva amato, defini to e promosso; detestò tutto ciò che la Chiesa, in duemila anni , aveva rifi utato, combattuto, anatemizzato.

nascita di Pio Xli, morto il 9 ottobre 1958. Di questo grande Papa, Plinio Correa de Oliveira raccolse in un certo senso il testimone. Nel 1959, mentre si diffondeva un clima di euforico ottimismo, per l'annuncio del Concilio Vaticano Il, che faceva presagire

Nell a fi gura d i Pli nio Correa de Ol iveira noi dobbiamo oggi amare e celebrare non un uomo, ma la Chiesa stessa, una, santa, cattolica e apostolica, e romana: la scritta di vir

oggi leggiamo sulla tomba di Plinio a San Paolo, riassume la sua vocazione.

È questa bandiera che noi oggi solleviamo ancora una volta da terra, con questo incontro e con la nostra opera di ogn i giorno. Nel suo nome oggi, a Roma, lanciamo un mani festo e un proaramma di azione cattolico,' apostolico, p iene romanus . E un movimento di amore alla Chiesa romana, quell o a cui oggi diamo voce ed espressione. ~

li centenario dell a nascita di Pli nio Correa de Oliveira coincide con il cinquantenario della

Ne ll ' oscuri tà della notte Plinio intravedeva le luci sacrali dell ' alba del Regno di Maria. "un 'epoca di virtù - scriveva nel 1957- in cui l' umanità, riconciliata con Dio, nel grembo della Chiesa, vivrà in terra secondo la legge, preparandosi per le glorie del cielo". Quella stessa notte e quella stessa luce, che Pio XII , in quello stesso 1957, un anno prima di mori re, nel messaggio di Pasqua del 21 aprile, descriveva con parole che Pli nio Correa de Oliveira avrebbe fatto propne:

catholicus, apostolicus, piene romanus, che noi

Nelle parole e nell ' insegnamento di Plinio Correa de Olive ira, dobbiamo cogliere l'eco di una voce limpida e accorata, una voce che viene da lontano e che non si estingue nei secoli ; nella sua vita, nel suo esempi o, dobbiamo cogliere una luce che si rifrange di secolo in secolo, fino alla fi ne dei tempi ; nell a sua fi gura dobbiamo scorgere una bandiera tante volte caduta, sempre risollevata.

sarebbe segu ita la luce, facendosi apostolo del trionfo del Cuore Immacolato di Fatima.

" Mo lt i intra vedono già - e lo confessano - che a questa notte del mondo si è giunti perché è stato arrestato Gesù, perché si è vol uto renderlo estran eo alla vita fami liare, cul tural e e soc iale; perché si è sollevato il popolo contro di Lui, perché è stato croci fisso e fatt o muto e inerte". la fi ne dell ' opposizione tra la Chiesa ed il mondo, Plinio Correa de Ol iveira, nelle pagine cli Rivoluzione e Contro-Rivoluzione, ci ricordava che la vita sulla terra è la lotta incessante tra due

Città sempre nemiche: la Città di Dio e quella di Satana: e che di fro nte a questo confl itto inestinguibile tra la Chiesa e il mondo non esiste la possib il ità cli un com~ promesso o di un terzo partito. 11 titolo del libro di Massimo Introvigne, Una battaglia nella nolfe, è appropriato. Plin io Correa de Oliveira condusse una diffic il e battaglia nella lunga notte del suo tempo, che fu anche, ed è, la notte della Chiesa. Ma egli prev ide che all a notte

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Anche la notte che precedette la risurrezione di Gesù, ci ricorda in quel messaggio profetico Pio XII , "fu notte di desolazione e di pianto, fu notte di tenebra". "Notte vera, notte di passione, di angoscia, di tenebre; eppure notte beata: vere beata 110.r; perché sola meritò di conoscere il tempo e l'ora nell a quale Cristo risorse da morte, ma soprattutto, perché di essa fu scritto: la notte s' illumi nerà come il giorno: et nox sicut dies illu111inahit11r . Una notte che prepara va l' alba e lo splendore di un giorno luminoso; un'angoscia, una tenebra una ignominia, una passione, eh~ prep_a ra vai~o la gioia, la luce, la gloria, la n surrezione" . • Roberto de Mattei


Dopo Roma, è toccato a Milano ospitare un convegno in onore del prof. Plinio Correa de Oliveira. L'atto si è svolto nella Sala Verdi del Westin Palace Hotel (foto sopra). Tra i relatori, il sig. Giovanni Cantoni, Reggente nazionale di Alleanza Cattolica nonché direttore del mensile Cristianità. Offriamo ai nostri lettori ampi stralci di un suo dialogo con il giornalista Francesco Pappalardo, tenutosi a Roma lo scorso 15 ottobre, conservandone lo stile colloquiale.

i viene chiesto di commentare un libro, uscito di recente, e che contiene diversi scritti miei raccolti sotto iI titolo «P er una civiltà cristiana del terzo millennio. la coscienza de!La Magna Europa e il quinto viaggio di Colombo».

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Chiesa e Cristianità Nel parlare di civiltà cristiana dobbiamo tenere ben presente

che la Cristianità non è la Chiesa: sono due realtà diverse, ma, se vi è la Chiesa, vi è obbligatoriamente anche la Cristianità. In termini molto semplici ma realistici la Cristianità è l' insieme degli uomini che vanno a Messa la domenica, e questo non si confonde con la Chiesa. La Chiesa è una struttura il cui scopo primario è quell o di ann unciare il Vangelo, nonché di amministrare i sacramenti che conferiscono la grazia necessaria per tradurre in

atto lecosechevengonosuggerite o proposte dal Vangelo. Da soli non ce la faremmo: tutti abbiamo fatto e facciamo l' esperienza quotidiana del pec~ cato originale; facciamo buo111 propositi, salvo poi eluderli dop? neanche mezz'ora. Che cosa e successo? Li abbiamo dimenticati? No, semplicemente abbiamo provato la nota formu la seco_nd~ cui fra il dire e il fare vi e di mezzo il mare. Ovvero, fra la capac ità d'immaginare . cose buone e quella di metterle 111 pratica vi è uno spazio occupato dal peccato originale. Non a caso, nel libro Rivoluzione e Contro-Rivoluzione, Plinio Correa de Oliveira afferma che uno dei Leitmotiv dei controrivoluzionari deve essere quello di ricordare che vi è il peccato originale.

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Centenario di Plinio Correa de Oliveira

"È perfettamente chiaro che Europa solo iu maniera del tutto secondaria è 1111 concetto geografico: l'Europa 11011 è un co11ti11e11te nettamente afferrabile in termini geografici, ma è invece 1111 concetto culturale e storico" (Joseph Cardinale Ratzinger, discorso nella Biblioteca del Senato, 13 maggio 2004)

siti, nonché la loro continua reiterazione e messa in pratica, non possiamo dire che esista una civiltà cristiana. La Cristianità, dunque, esiste e non coincide con la Chiesa: è quanto si può costruire, umanamente parlando, con gli uomini che vanno a Messa e che possono svolgere, usando una formula dello stesso CoITea de Oliveira, un ruolo «ministeriale», aiutando la Chiesa con la loro missione temporale. La Cristianità è l' insieme degli uomini che pensano determinate cose e che si sforzano per costruire mondi che favoriscano la conversione alla Chiesa o, meglio, la pratica quotidiana della conversione, visto che s1 tratta di un processo continuo.

Magna Europa . Ch~ cos'è la Magna Europa? M1 esprimo con una formula che è ben nota a chi ha qualche dimestichezza con la teo logia morale. La Magna Europa è una realtà di ri sulta~i za, come si dice, per esempio, che la castità è una virtù di risultanza. Che cosa vuol dire questo? Che non è una mera dichiarazione. Le dichiarazioni non ~ono inutili, sono anzi impegnative. Ma, finché non si costi tuisca un ambiente che favorisca la formulazione dei buoni propo-

Papa Giovanni Paolo II una volta disse che l' Europa è un continente culturale. Non è dunque un continente geografico. Noi abbiamo sparso per il mondo l' idea che il Vecchio Continente sia, appunto, un continente. Ma, se prendiamo la definizione dal dizionario, «estensione di terrafe rma circondata da oceani» questo non è vero. Dal punto di' vista geografico siamo una piccolissima penisola asiatica. Ma non dal punto di vista culturale. Noi siamo un continente sui generis, la cui realtà si estende molto al di là dei suoi limiti geografici. Quando abbiamo cominciato a pensare di essere europei? Solitamente menziono un documento del secolo VIII , una cronaca della battaglia di Poitiers, del 732, scritta dal monaco lusitano Isidoro Pacensis, dove per la prima vo lta si usa l'aggettivo «europei» per attribuire un' identità collettiva ai combattenti che avevano fermato l'avanzata musulmana. Questa è la pri ma menzione moderna del termine, nel senso in cui noi lo intendiamo. Ed è un senso che sorge da un fatto negativo, da un 'aggressione. A nessu-

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no piace essere aggredito. Ma le aggressioni possono servire per acquisire consapevolezza della propria identità. Cioè, quell i che aITivavano hanno costretto a dire a quelli che vi erano: noi europei. Ma potrei darvi anche un fatto positivo. Di recente, Papa Benedetto XVI ha illustrato nel ' corso delle sue udienze generali, una figura che mi è molto cara , san Colombano (540-615). ln due sue lettere scritte al Papa si dice «Europa» per dire il mondo cristiano. È una nozione in positivo. Non vi erano soggetti che aITivavano né soggetti che pensavano in modo diverso. Questo p01ia indietro di più di un secolo rispetto al documento su Poitiers, quindi l'affermazione positiva precede quella nata dallo scontro.

Il quinto viaggio di Colombo Il "quinto viaggio di Cristoforo Colombo" (1 4 5 1 ca.1506), nella fe lice espressione del fi losofo argentino Alberto Cature li i, si riferisce ali ' apporto che I' Iberoamerica può dare alla rinascita di una civiltà cristiana europea. Mi esprimo, di nuovo, in te1111ini molto semplici, ma realistici. Noi tutti nasciamo: non scegliamo i nostri geni tori, ce li tro-


Manifestazione della TFP brasiliana a San Paolo, in occasione del 500° anniversario della scoperta dell 'America , 3 gennaio 1992 Nel riquadro, Plinio Correa de Oliveira tiene il discorso conclusivo, nel quale chiamò questa manifestazione la "Marcia della fedeltà". Fedeltà al patrimonio religioso e culturale ricevuto dall 'Europa, e che adesso gli iberoamericani vogliono restituire con rinnovato vigore

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~Quan ro ancorà moltò ·consid .rai, rapito, :i-~. le rovine d~lla_ ç:ns~ anità.l .. l d esse affidai 11 mio cuore. · ._. ,. Voltai le spalle al mio futurot .., ·: -~ e di quel passato ·' carico di benedizioni (\

•• ~ '._ç_'. . .

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· Le rovine del castello di Canossa (RE), proprietà della Contèssa Matilde (1046-1115). È qui che, il 25 gennaio_ 1_07~, l'Imperatore Enrico IV s1 mg1nocchiò davanti a Papa San , Gregorio VII. Episodio emble. ·' matico che segna l'apogeo della Cristianità


Centenario di Plinio Correa de Oliveira viamo davanti ; ma i m~estri li ealiamo noi. E posso dll'e che, se o . t· ne Il a mia vita, ho incontra . .o diversi maestri iberoamenca111 e non mi sono sottratto alla loro influenza, fino a plasmare _una parte della mia cultura grazie a quel mondo. Ed è proprio in autori iberoamericani che ho trovato ques ta, formu lazione: un mondo cul d , turale è partito dall ' Europa e e approdato in A1:1e1:ica. Partendo'. i nostri antenati sr sono portati dietro delle cose. E non parlo della soli ta va ligia di cartone tenuta con lo spago, ma di quell o che portavano nell 'a nima. Non si sono portati via la cattedrale di Cefa lù, al limite se ne portavano una fotografia , un ' immagine, ma si sono portati un' anima segnata da lla contemplazione di questa cattedrale, un ' anima cioè piena dell e meraviglie della civiltà europea. A un ce rto punto, però, insieme a tanti elementi positi vi hanno cominciato a portare anche elementi negativi. E questi hanno messo in sospetto molti iberoamerican i. Nasce così l' idea che, poiché a casa, e roe nell'E uropa Continentale, era successo qualcosa di molto brutto, spettava a loro riportare a casa quanto di buono avevano ricevuto, seppure soltanto in fotografia. Ho quindi incontrato autori che, nella loro lontananza ma anche nell a loro vicinanza, mi hanno aiutato a guardarm i attorno a casa mia: la cattedrale, di cui laggiù vi era soltanto la fotografia , o addiriti-ura appena il ricor-

do, la guardo ogni tanto, e son~ immensamente grato a questi autori che mi hanno fatto riflettere con nuovi occhi sulla mia civiltà.

Plinio Correa de Oliveira Fra tutti, e non dico niente di nuovo, sono particolarmente arato a Plinio Corn:!a de Oli veira. o . . La sua è una test1 mo111anza straordinaria perché eg li non poteva vedere quella cattedrale ma, faci litato dal Pathos der Distanz, dal «pathos della lont~nanza», ha apprezzato le merav_rglie della civiltà europea meglio di quanto si possa fare vedendo fi sicamente la cattedrale. La sua opera, per me ma anche per voi , ha avuto e ha una grandissima importanza perché è uno strumento per rendere uti le un 'esperienza di cinquece nto anni . La sua opera non è, nel modo più asso luto, una rea ltà chiusa ma è anzi aperta, nel senso che egli ha proposto termini di riflessione sul mondo in cu i viviamo.

è una nota specifica della Rivoluzione Culturale: crollano tutti i miti, compres i i miti della Rivoluzione. E questo è molto importante. Mi sono scelto maestri e fra questi non chi mi proponeva maaisteri perfetti, dettagliati, ma, sop~attutto, suggerimenti utilizzabili. Ho trovato in Rivoluzione e Contro-Rivoluzio11e prec isamente questo: una strumentazione non solo utile per giudicare e per inquadrare il passato, ma anche per inquadrare il futuro, nella misura in cui sia inquadrabile. Ovvero quella seconda parte del libro, che parla appunto della Contro-Ri voluzione. Mentre la prima parte è la più ovvia, mi sembra che la parte più arricchente sia la seconda, che risponde alla domanda: e adesso cosa si fa? Anche se, ovv iamente, hanno bisogno di adattamenti, d! dettagli , di comprensioni, . ~II strum enti proposti da Pl11110 Correa de Oliveira non hanno

Io non l' ho preso alla leg0era ' nel senso che è il primo b . autore che ho incontrato e Il primo amore non si scorda mai . Non è vero. Mi sono guardato atto rno e 1111 sono posto un probl ema, quello di vivere in questo residuo di cri stianità, con tutti i suoi elementi di putrescenza, di degrado ultimo. Ma anche con questa ambigu ità, che

"Fra i miei maestri io sono particolarmente grato a Plinio Correa de O~ivei~a;, La sua è una testimonianza straordmar,a

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Centenario di Plinio Correa de Oliveira perso niente della loro attualità. Rivoluzione e Contro-Rivoluzione si può leggere in due modi: come una gabbia dorata nella quale ci si rinchiude, oppure come uno strumento di misura utile per giudicare la nostra storia e per orientare la nostra azione oggi. Il "quinto viaggio di Colombo", dunque, è semplicemente il deposito, che spesso è solo ricordo, o addirittura appena desiderio, che è stato affidato ai confini del mondo dove è arrivata la nostra cultura, e che oggi ritorna come combustibile per rimettere in moto la nostra civiltà.

Il ruolo degli ambienti Parlando di Plinio Correa de Oliveira, nell 'opera sopra menzionata, affermo che forse il principale aspetto di novità è I'attenzione all e tendenze e agli ambienti. Credo che noi dobbi amo abituarci a usare quella fonnulazione, così bell a e così puntuale: la fa mi glia, Chiesa domestica. Ma io propongo cli procedere oltre: la fa migli a, Cristi anità domestica. Cioè un luogo con soggetti attua lm ente cristi ani , con maggiore o minore consapevolezza. E qui tocchiamo una nozio~e che mi piacerebbe svi luppare in un altro momento, il passaggio dal naturale al soprannaturale tenendo presente che il nostr~ modo per esprimere il soprannaturale patt e dal naturale. Ho riletto recentemente un'opera, piccola ma eccezionale, sulla prima santa americana nel senso che ha vissuto negli Stati Uniti d 'America ma è italiana, nata a pochi chi lometri da casa mia, a Sant' Angelo Lod ig iano: santa Francesca Saverio Cabrini ( 1850- 19 17). In

Ho trovato in Plinio Corréa de Oliveira una straordfoaria sensibilità per la civiltà europea. Guardandosi attorno, ha scoperto le rovine di questa civiltà, ma le ha osservate con tanta attenzione da penetrarle e da coglierne gli elementi permanenti.

uno dei suoi scritt i dice: imparate e rispettate le regole della buona educazione, che è metà della santità. Attenzione, lei non dice: andate a fare un giro a Lourdes per diventare santi - il che sarebbe una cosa eccellente - ma rispettate la buona educazione. Quando cresciamo e ci sviluppiamo, le prime cose che impariamo riguardano le realtà più elementari . Prima di conoscere la metafi s ica di Gottfried Leibni z ( 1646-1 716), noi veniamo a contatto con le piccole realtà che ci circondano. Vuol dire che la nostra cultura s i costruisce sulla base di esperi enze quotidiane, fondamentali. Per esempio, se a un bambino la madre parla male del padre, presentandolo come uno stupido, passerà molto tempo prima che quel bambino possa pregare un Padre Nostro accettabile, perché gli è venuto a mancare il modello di padre. Se non siamo capaci di trattare il nostro vicino come signore, come potremo interpre~are _con ettamente il Signore che e nei Cieli? Ecco perché santa Francesca Cabrin i poteva dire che rispettare le regole della buona educazione è metà della santità: perché è il fon damento della santità, il

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rispetto di detenninate relazioni, la trasformazione di queste relazioni in parametri con i quali misuriamo tutto il resto. Noi non inventiamo una nuova lingua per parlare con Dio, lo chiamiamo Signore, Padre, e via dicendo. Ma, se signore è malsonante, se non abbiamo idea di cosa sia un vero padre, come possiamo rivo lgerci a Dio in questi te1111ini? Noi tendiamo a credere che il problema sia quello delle strutture. Ma attenzione, le strutture sono il risultato di microstrutture fa mil iari: se le microstrutture fa miliari funzionano, qualcosa funziona anche in grande.

L'eredità del dottor Plinio Io ho trovato in Plin io Correa de Oliveira una straordinaria sensibilità per la civ iltà europea. Egli si è trovato a vivere in un mondo diverso da l nostro. Ma, perfino guardando una semplice immagine di un monumento della civiltà cristiana europea, ha saputo risalire fin o alla cultura e alla santità che aveva prodotto que lla civiltà. Guard andos i attorno, ha scoperto le rovine di questa civiltà, ma ha osservato queste rovine con tanta attenzione da penetrarle e da coglierne gl i elementi permanenti . Odorando un vaso ormai vuoto Plinio Correa de Oliveira ha se~tito il profum o della rosa che vi era stata piantata. Egli ha osservato piccoli, residuali comportamenti quotidiani, il modo di salutare, il modo di vestire, il modo di pregare e ha saputo cogliere degli elementi essenziali che ha collegato alla civiltà cristiana europea. Una civil tà della quale egli, a sua volta, proponeva la restaurazione. •

Giovanni Cantoni


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A Palermo, il convegno in onore del prof. Plinio Correa de Oliveira si è tenuto presso il Grand Hotel Villa lgiea, davanti a un attento pubblico che gremiva il Centro Congressi. Ha presentato i relatori D. Calogero d'Ugo, direttore della Scuola di formazione Sociopolitica dell'Arcidiocesi di Palermo. Ecco le sue parole introduttive. o l'onore di aprire questo convegno. E lo facc io non con arole mie ma riportando il testo di p autore non moIto noto: "Gt 1· 11 ~omini che hanno il cuore pieno di .d ali ma soprattutto i santi che lo I e , . (' . hann O IJieno di Dio, som1g iano . a1 · d'artific io·· puntano al Cielo, fu OCI11 . ono e cadono verso la ten a d I 0 esp . andola e donandole bellezi llum111

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za". Sono paro le che, a mio pare. possono essere applicate alla ,e. d. nobile esistenza 1 Pl inio Corrèa

de Oliveira, che stasera intendiamo ricordare a cento anni dalla sua nascita terrena, il 13 dicembre 1908 a San Paolo del Brasile. Fu battezzato col nome di Plinio, antico nome romano che deriva dal termine plenus, cioè pieno . Gli studiosi dei nomi propri dicono che Plinius è "adespota", cioè non deriva né dipende da niente. Questo iI senso de 11 'aggettivo "adespota", senza padrone. Forse mai come nel caso del nostro "dottor Plinio", così giustamente, dopo la laurea, si è cominciato a chia-

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marlo seguendo le usanze brasiliane, il nome dice tanto sulla personalità. Egli fu un uomo pieno di capacità, di bene e di virtù, che egli fece fruttifi care come il servo fedele del Vangelo che aveva moltiplicato i talenti datigli dal padrone. Fu uomo li bero da condizionamenti storico-cu lturali che, ideologicamente, avrebbero fatto fuorviare tanti altri, mantenendosi invece sempre sulla retta via della verità su Dio, l' uomo, il creato, la storia. Era nato il 13 dicembre, memoria liturgica di Santa Lucia, vergi ne e ma1tire. Noi veneriamo s. Lucia, che si considera la protettrice degli occhi, e quindi anche del rapporto vista-cecità, lucetenebre. li ricordo di questa sua al mio parere, Padrona aooiunoe, e,e, ::, , .• un altro elemento alla persona ita

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Centenario di Plinio Correa de Oliveira

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ATTUALITÀ

Accademico e deputato. Plinio Correa de Oi1ve1ra mostra che I gern 11 delle tlifficolta ' della testi1non.1anza apostolica sono già tutti presenti frn dagli an171 Trenta

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Chiesa nel :{X·'··~·;:,~:,~f~; la storia di una crisi

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TRADIZIONE FAMIG LIA PR()PRIE 1A , MAR70 2009

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del nostro dottor Plinio: fu un uomo illuminato dalla grazia di Dio, che in lui risplendeva con una straordinaria luce intellettuale che lo rese capace di leggere fra le pieohe della cultura e dell 'anima o umana. Non sta a me tracciare un profilo intellettuale del dottor Plinio. Qui sono presenti due noti studiosi che hanno approfondito il pensiero e l' opera pliniana. Ma, anche se solamente a volo d'uccello, non posso esimerm i dal ricordarne alcuni aspetti, profondi per la capacità di penetrazione intellettuale, ricchi per dottrina ed entusiasmanti per l'azione che ispirano. Ecco i suoi libri In difesa del 'Azione cattolica, Riforma agraria questione di coscienza, Rivoluzione e ControRivoluzione, la libertà della Chiesa nello Stato comunista, li socialismo autogestionario, e altri scritti e articoli numerosissimi. Ma il dottor Plinio non fu solamente professore e accademico, uno studioso staccato dall 'impegno sociopolitico. Tutt'altro! La sua riflessione intellettuale era accompagnata da un 'azione militante. Ecco perché da tanti fu detto anche "uomo d'azione". Pensiamo in epoca giovanile, alla fo ndazione dell'Azione universitaria cattolica al l'attività svolta nella Lega eletto~ raie cattolica, all a sua attività politica, all 'attività legata al Legionario, e poi a Catolicismo, ai viaggi in Europa per stringere rapporti con personaggi ed istituzioni, alle attività legate alla lotta contro la riforma agraria socialista in Brasile negli anni '60 e di sostegno alla C hiesa oppressa dal comuni-

smo. Le campagne negli ultimi trent'anni le svolse alla guida dall'associazione da lui fondata nel 1960: la Società brasiliana di difesa della Tradizione Famiglia e Proprietà.

dopo cento anni, in una città come Palermo, in un contesto culturale alquanto mutato rispetto a quello che, per tempo e per geografia, ha conosciuto il dottor Plinio. Cosa può dire ai cattolici di oggi?

Uomo di pensiero, uomo d'azione ma anche, ed anzi principalmente, uomo di preghiera e di vita interiore. Una volta chiesero a S. Josemaria Escriva de Balaguer cosa fosse la vita interiore, ed egli rispose: significa non perdere mai di vista Gesù. Il dottor Plinio non ha mai perso di vista Gesù. E lo fece in un impianto interiore misto di grazia e di dottrina, fondamentalmente cattolico, in linea con la più nobil e tradizione spirituale della Chiesa. Ecco i suoi grandi amori: Gesù Eucaristico, Maria e il Papa. I tre grandi amori che da secoli la tradizione cattolica, specie quella della Contro-riforma, propone ai membri della Ch iesa.

Mi sono risposto: agli uomini di oggi può dire tanto, per quella forza che ha l'esempio. Può farli riflettere sul mistero di Dio nella propria vita, alla luce della cattolicità. Può dire agli uomini di oggi che cultura, fede e ragione possono andare a braccetto. Perché dalla sua esistenza viene f-t1ori quella provocatoria ma realissima affermazione di Jean Guitton: o atei o cattolici.

Sentiamo le sue parole: ''Desidero che I '11lti1110 allo del mio i11telletto sia w, atto di fede nel Papato, che il mio ultimo atto di volontà sia un atto di amore per il Papato". Insieme a quelle parole che furono scritte sul la sua tomba: Vir catho/icus, apostolicus, piene romanus, uomo cattolico, apostolico, pienamente romano.

Davanti alla situazione odierna, egli ci sprona ad essere cattolici in tre punti fondamenta li: non trascurare il pensiero metafisico in campo culturale; coltivare la vita interiore; non sottrarsi alla militanza socio-politica. Lui queste cose le ha incarnate: uomo di cultura, uomo di vita interiore, apostolo entusiasta e trascinatore! • D. Calogero d'Ugo

Vorrei concludere ponendomi una domanda. Ho pensato in questi giorni, da quando ho avuto l'invito a presentare questo convegno: che senso abbia riportare stasera '

"Gli uomini che hanno il cuore pieno di ideali, i santi che /o hanno pieno di Dio, somigliano ai fuochi d'artificio: puntano al Cielo, esplodono e cadono verso la terra illuminandola e donandole bellezza. Tale fu Plinio Correa de Oliveira "

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Centenario di Plinio Correa de Oliveira

A Napoli il convegno in occasione del centenario del prof. Plinio Correa de Oliveira si è tenuto presso l'Hotel Excelsior, di fronte al porticciolo di Santa Lucia. L'evento è stato ripreso dal TG3 regionale.

ella serie dei convegni in occasione del centenario del prof. Plinio Correa de Oliveira non poteva mancare Napoli, dove l' incontro si è tenuto presso l' Hotel Excelsior, davanti al porticciolo di Santa Lucia.

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In apertura Ju lio Loredo, de lla TFP italiana, ha ricordato come Napoli stesse molto a cuore al prof Pl inio Corn§a de Oli veira. Cava li ere dell ' Ordine Costantin iano di S. Giorgio, face nte capo alla Real Casa di Borbone 18

delle Due Sicilie, egli sempre aveva dimostrato una stima speciale per il capoluogo pa1tenopeo. Ampiamente ricambiato, visto che fu proprio a Napol i, nel 1962, che ha1mo visto la luce le prime traduzioni in italiano delle sue opere, curate dal compianto leader tradizionalista Sil vio Vitale. A nome del Presidente del Consiglio Regionale della Campania, l' on. Pietro Diodato (AN) ha letto una lettera di adesione al convegno: "Mi complimento per l'iniziativa che rappresenta una

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preziosa occasione per preservare la memoria per / 'impegno cultura/e e religioso di liii uomo che ha lasciato un segno indelebile con l'esempio di una vita spesa con la coeren::.a e la vitalità del suo pensiero e con la sua inaollabilefede ".

Rivoluzione e Contro-Rivoluzione 11 prof. Giovanni Turco, presi dente della sezione di Napoli della Società Internaziona le Tommaso d' Aquino, ha svolto una dotta dissertazione sull ' essenza li berale dell a mental ità rivoluzionaria. È proprio questo liberal ismo che oggi sta non solo alla base di quel relati vismo pi ù volte denunciato eia Benedetto XV L ma anche dell' atteggiamen-


to dialogante e cedevole nei confronti della Rivoluzione da parte di non pochi che dovrebbero, invece, opporvi una ferma reazione. "Celebriamo oggi il centenario di un autore di molto rilievo - ha esordito il prof. Turco - dal punto di vista intellettuale, dal punto di vista spirituale, dal punto di vista ascetico, dal punto di vista de l! 'apostolato civicoculturale e politico-sociale. Questo convegno a cento anni dalla sua nascita è allo stesso tempo testimonianza e trasmissione. Testimonianza di un legato, di un 'ered ità intellettua le ' mora le e sp irituale, e allo stesso tempo trasmissione viva, palpitante, convinta, di quello che Plinio Correa de Olive ira ha scritto e ha insegnato". " Il legato di Plinio Correa de Oliveira - ha continuato consiste in una diagnosi e una terapia. La diagnosi è quell a della crisi contemporanea ed ha un ~lo conduttore. Riprendendo un msegnamento risa lente nel tempo, ma sempre vivo e nuovo e~ li dava un nome a questa crisi; R1vo luzion_e. M_a po i c'è l'aspetto terapeutico d1 questo pensiero Qual è la strada autentica pei: superare la~ crisi? Anche q LII-, . . PI 11110 Correa de Oliveira indica questa . terapia con un term i· ne prezioso che meri ta di esse . . d. 1e rnne 1tato: Contro-Ri vol uzione,,. fl prof. Tu1:co ha poi sviluppato la sua tesi 111 tre punti: la Rivoluzione come unità processuale e l'essenza de lla Rivoluz ione, ossia lo spirito della modernità; la Contro-Rivoluzione come pedagogia della valutazione; le ragioni dell ' attualità del messaggio di Plinio Confa de Oli veira. Questa attualità, ha spieaato, è la capac ità del suo pensie~o di "affrontare e di superare la

tentazione neo-l amennesiana" ovvero quella della mentalità libe-' rale rappresentata, appunto, dal fo ndatore di questa corrente Felicité de Lamennais. '

conh·o le forme più recenti della Rivoluzione.

II dottor Plinio è stato un cattolico dell a linea di Gregorio XVI, il Papa della prima condanna al liberal ismo, simbolo della resistenza della Chiesa ad una modernità che si proc lamava fi glia della Rivoluzione francese e del liberalismo. Una linea poi continuata dal beato Pio rx il Papa dell ' infallibi lità dell'lm1~a' Concilio colata Concezione, del Vaticano I. Una linea che Plinio Corrèa de O li veira ha continu ato nella Iotta

Il dott. Giovanni Fom1icola ha scelto di trattare il tema della rivoluzione culturale nel pensiero di Plinio Confa de Oliveira.

Rivoluzione Culturale

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Centenario di Plinio Correa de Oliveira

"Abbiamo l'impressione che il sistema [comunista/ abbia smesso di funzionare nelle forme precedenti, ma abbia vissuto una trasformazione presentandosi come suolo avvelenato. f ...} La sua struttura è rimasta presente nella legislazione e nel potere giudiziario, 11el/a economia e nella cultura " (Vescovi dell 'Europa centro-orientale riun iti a Zagabria, febbra io 2009)

"Il primo punto che vorrei trattare - ha esordito - riguarda la sottolineatura del l'attenzione forse il contributo dottrinale (e operativo) più originale del pensatore e uomo d'azione brasiliano ch 'egli non ha mai mancato di dedicare al tema delle 'tendenze', cioè gl' impulsi e le manifestazioni primarie dell ' uomo che formano la sua cultura elementare". " Il professor Plinio presto capisce l'importanza di ambi~nti , abiti, buon gusto, buone mamere per ]' Azione Cattolica,, i:na potremmo dire anch~ p~r un a210ne cattolica, per ogm azione cattolica nella società. E non abbandona mai l'argomento. Prima, curando una rubrica sul periodi co Catolicismo, intitolata Ambientes, costum es, civilizaçòes, in cui mostra l' influsso dell e tendenze, dell 'ambiente, dell ' arte e del gusto nell a formazion e della mentali tà e della cultura". "E così evidenzia, come egli stesso avrebbe detto nel suo Autoritratto /ìlosofìco , che ' la vita di tutti i giorni, nei suoi momenti straord inari o correnti, è suscettibile di essere penetrata dai pi ù elevati principi della fi losofia e della religione'. Poi. nella sua opera

magistrale, Rivoluzione e ControRivoluzione, attribuendo alle tendenze un ruolo primario nell a dinamica della Rivoluzione". "Ed in effetti , prima, ma anche dopo, le grandi teorizzazioni e i grandi episodi rivoluzionari, ci sono le tendenze profonde del!' uomo, in cui la Rivoluzione anticristiana trova la propria scaturigine e nelle quali ' deposita' i propri effetti. Tanto che, secondo il professor Plinio, ' un processo controrivoluzionario non potrà che muovere da una riforma dei gusti, del]' educazione, del l' arte, degli ambienti e del la cultura"'. " Il secondo spunto - ha continuato il dott. Formicola riguarda l'anti comunismo della TFP, giudicato dopo la morte del prof. Plinio ' anacronistico' in certi ambienti. (. .. ) Però, proprio qualche giorno fa hanno denunciato i presuli dell 'Europa centro-orientale riuniti a Zagabria: "Abbiamo I 'imp,.essione che il sistema [comunista} abbia smesso difìmziona/'e nellejò,.me pl'ecedenti, ma ahhia vissuto una trnsjol'mazione pl'esentandosi come suolo avvelenato. La sua sh·uttura è l'imasta presente nella legislazio-

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ne e nel polel'e giudizial'io, nel/ 'economia e nella cultura ".

" In questa prospettiva il silenzio sul comunismo è silenzio sulla sua sopravvivenza culturale, e quindi esso sì sarebbe anacronistico". Il dott. Formicola ha concluso con un 'anali si della Ri voluzione culturale oggi in corso: "Uno degli aspetti dominanti della moderna Rivoluzione culturale, che il prof. Plinio individuò in statu nascenti come IV Rivoluzione, dopo quella protestante, quella detta francese e quella comunista, di cui è precisamente esito e compimento. Anzi s! può dire che tutto il processo rivoluzionario è gestazione della Rivoluzione culturale, che socializza e isti tuzionalizza le condotte più immorali e il degrado totale dell'idea stessa di uomo". L'ultimo relatore, il dott. Massimo lntrovigne, ha svolto una esposizione, necessariamente sintetica, del suo ultimo libro, Una battaolia nella notte, Plinio o .. Correa de Oliveira e la cns1 nella Chiesa nel secolo XK, della

quale offriamo ampi stralci nelle pagine seguenti. •


Pensatore della crisi, profeta dell'alba

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I tema del mio libro, che

intende rendere omaggio ad uno dei miei maestri, Plinio Correa de Oliveira, che ho avuto occasione di conoscere personalmente, è la crisi nella Chi esa nel XX secolo. Due elementi confermano questa crisi. Uno di carattere soc iologico e quantitativo: nel corso del ventesimo secolo abbiamo visto in Occidente una diminuzione nel numero di sacerdoti e di religiosi, nonché nel numero di cattolici praticanti. Vi è poi un elemento di carattere storico. Il Magistero, che vede dall 'a lto, ha visto una crisi di immani proporzioni . Giovanni Paolo II diceva nel l 98 1: "Bisogna ammettere realisticamente e con projònda e sof feria sensibilità che i cristian i oggi in gran parte si sentono s~narriti, confi,si, pe,plessi e perfino delusi. Si sono sparse a piene mani idee contrastanti con la Verità rivelata e da sempre insegnata; si sono propalate vere e proprie eresie, in campo dogmatico e morale, creando dubbi confi1sioni, ribellioni, si è mano~ messa anche la Liturgia".

A cominciare da una serie di denuncie di Papa Paolo VI, che già nel 1972 parlava di un ' interpretazione del Concilio come ripudio de lla Tradizione, fino a Benedetto XVI, il Magistero ha descritto una visione del secolo XX come un periodo di crisi. Plinio Corrèa de Ol ive ira è stato, forse, il pensatore più lucido della crisi. Egli ha pensato la

Plinio Correa de Oliveira è stato, forse, il pensatore più lucido della crisi. Egli ha attraversato tutte le grandi crisi del ventesimo secolo. Non le ha solo attraversate, ma le ha descritte in modo acuto e profondo e, con la sua azione, ha cercato di contrastarle

crisi non in riferimento a questo o quel singolo episodio, ma nella sua globalità. Nato nel 1908, Plinio Corrèa de Oliveira ha attraversato tutte le grandi crisi del ventesimo secolo. Non le ha solo attraversate, ma le ha descritte in modo acuto e profondo e, con la sua azione, ha cercato di contrastarle.

Di fronte ai totalitarismi Possiamo dividere la sua vita facendo riferi mento a quattro grandi crisi a cui egli si è trovato davanti. La prima è la crisi determinata dai regimi e dalle form e di

pensiero politico totalitarie e autoritarie. Fom1e che qualcuno poteva immaginare, certo non nelle dec linazioni pagane tipiche del nazionalsocialismo tedesco, che in qualche modo costituissero un habitat favorevole alla Chiesa. Questa è la posizione che, in Brasile assunsero molti cattolici ' alle due forme di questo di fronte pensiero: quella vi ncente del dittatore Getulio Vargas, e quella perdente dell 'Azione integralista brasiliana di Plinio Salgado, cioè il fa sc ismo brasiliano. Queste forme di pensiero potevano sembrare disponibil i a mettersi d' accordo con la Chiesa.

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Centenario di Plinio Correa de Oliveira lo ho conosciuto Plinio Correa de Oliveira e posso dire che era uno degli uomini di speranza più calorosi ed entusiasmanti che mi sia mai trovato di fronte

radunarsi nel privato, a occuparsi della preghiera, ad occuparsi al massimo delle opere caritatevo li , delegando al Partito o allo Stato la politica. Quindi una psicologia della delega che poneva le radici de ll 'a po sta s ia dei cattolici rispetto all a dottrina sociale della Chiesa.

Tuttavia, Plinio Corrèa de Oliveira seppe scorgere, con uno sguardo che andava molto al di là del Brasile, come queste forme di pensiero costituissero un inganno e ponessero le fondamenta delle successive crisi. E questo per due ragioni. Una perché, pur offrendo alla Chiesa un habitat non ostile, il tipo di Stato che, vuoi Vargas vuoi Plinio Salgado vuoi il fasci smo italiano - che era il punto di ri ferimento dei teorici di queste correnti, e verso cui Plini o Corrèa de Oliveira era critico era comunque lo Stato moderno che aveva smantellato la Tradizione. Certo, letto in modo diverso dai soc iali sti e dai liberali , ma pur sempre moderno. Quindi, aderire a queste fo rme voleva dire aderire allo Stato nato dalla Rivo luzione francese. Ma in secondo luogo, e da un punto di vista pastorale, queste forme di pensiero, questa forma di Stato, incitavano i catto lici a

Plinio Corrèa de Oliveira fu tra i primi a contrastare la dittatura di Vargas. Quando la pressione dell'opinione cattolica lo costrinse a convocare un ' Assemblea costituente Plinio Corrèa de Oli veira promosse la formazione d' una Lega elettorale cattolica per la quale fu eletto, ancora giovanissimo, co l maggiore numero di voti del Paese.

L'Azione Cattolica Lo strumento co l quale la Chiesa pensava di fa rsi presente in quest'epoca era l' Azione Cattolica. Obbediente alla Gerarchia, Plinio Correa de Oliveira, che pur aveva il suo cuore nelle Congregazioni Mariane, nelle quali aveva esercitato la sua leadership nel movimento cattolico, accettò l' invito del suo arc ivescovo di diventare presidente della Giunta arcidiocesana. Ma si accorse che l' Azione Catto lica respirava l' aria che

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c'era in giro e che assorbiva i difetti tipici della crisi, specialmente idee che venivano dall 'Europa, da forme di pensiero di tipo liberale e già progressista. Plinio Corrèa de Oliveira scri sse un libro, In difesa de/l'Azione Cattolica, un libro molto coraggioso che le costò tutte le cariche che aveva nell' Arcidiocesi. Esso, però, fu letto con interesse a Roma. Fu elogiato dal Nunzio che ne scrisse la prefazione, il futuro cardinale Benedetto Aloisi Masella. Ricevette anche una lettera di encomio del Sostituto della Segreteria di Stato, mons. Giovanbattista Montini, futuro Paolo VI. Quindi, in questa fase, che poteva sembrare favorevole per la Chiesa, Plinio Co rrea de Ol iveira già seppe vedere i germi di un primo cedimento della Chiesa all 'aspetto anticri stiano della modernità.

11 populismo La seconda fase dell 'azione di Plinio Corrèa de Oliveira è la sua te_stimonianza nell 'epoca del populismo, cioè quel atteggiamento che nasce dopo la II Guerra mondia le e secondo cui bisognava rifare tutto nuovo. È il disprezzo dell ' antico in nome del moderno. È il disprezzo delle élites in nome della massa. Ed è anc~e un clima morale di generale mvo lgarimento che arriva anche attraverso le :1,ode il cinema e la televisione. ' Pl in io Co rrea de Oliveira reagisce attraverso la ri vista Catolicismo, nonché attraverso il


suo libro Rivoluzione e ControRivoluzione, che è molto di più d ' una critica al populismo. La nozione della Rivoluzione nelle tendenze, per esempio, ci dice quanto sia impo1iante combattere il brutto, combattere il volgare. Chi si circonda di brutte cose sarà anche protagonista d' una brutta politica e penserà male secondo una brutta filosofia e una brutta teologia.

Il progressismo Gli anni ' 60 e oltre, sono quelli della terza grande crisi: l'affermarsi in Occidente delle idee socialiste e comuniste, che penetrano anche nella Chiesa. Di nuovo, Plinio Correa de Oliveira si trova nel posto cruci ale, perché la teologia della liberazione di impronta marxista ha i suoi massimi esponenti propri o in Brasile. Questi teologi della liberaz ione, che portan o a li ' interno della Chi esa il marxismo, agitano come bandiera un fatto, e cioè quello che il Concilio Vaticano II, nonostante la ri chiesta di un numero cospicuo di Padri Conciliari, decise di non ribadire ufficialmente e solennemente la condanna del comunismo. Su questo Plinio Corrèa de Oli veira scrisse delle pagine che inducono ad una rifl essione equilibrata sul ruolo del Concilio Vaticano II nella crisi nell a Chiesa. Plini o Correa de Oli veira è vissuto suffi~ientemente a lungo per ra llegrarsi che uno dei battenti della teologia della liberazione fosse stato chiuso da Giovanni Paolo II nel discorso di Puebla, e che il card ina le Ratz inger, Prefetto delle Congregazione per la Dottrina della Fede, avesse iniz iato a chiudere il secondo con l' istruz ione libertatis nuntius. Però, l' influenza del comunismo

Una grande speranza

nella Chiesa, lontano dall 'essere anacronistica, ancora oggi per qualche verso continua.

Tutto quanto abbiamo detto non ci deve far pensare che Plinio Corrèa de Oliveira fosse un personaggio che passava il suo tempo a lamentarsi di come le cose andassero male. Questo tipo di personaggi ci possono convincere, ma non ci potranno mai entusiasmare, perché non ci danno una speranza. Io ho conosciuto Plinio CoITèa de Oliveira e posso dire che era uno degli uomini di speranza più calorosi ed entusiasmanti che mi sia mai trovato di fronte.

La IV Rivoluzione Plinio Correa de Oliveira ebbe modo di riflettere anche su una quarta fase, che attacca quello che Benedetto XVI chiama i "principi non negoziabili" . Questa ha un inizio nel maggio ' 68 francese. Ma c 'e stato anche un ' 68 nella Chiesa: la rivolta contro l' enciclica Humanae Vitae. Anche in Brasile si fece silenzio su questa enciclica. Ci fu una sola personalità pubblica in Brasile che mandò un telegramma a Paolo VI per congratularsi con l'encic li ca, ed era Plinio Correa de Oliveira.

Egli nutri va una grande speranza. Certo, vedeva castighi ali ' ori zzonte, ma portava lo sguardo oltre il castigo e vedeva l'alba d ' una nuova civiltà cristiana. Quella che S. Luigi Maria Grignon da Montfo1t chiama il Regno di Maria.

Senza abbandonare la lotta contro il comunismo, il prof. Correa de Oliveira dedicò molte energie a combattere contro il divorzio, contro l'aborto, contro chi cominciava a parlare - e lui lo vide con molto anticipo - di riconoscimento delle coppie di fatto, di eutanasia, ecc. Egli introduce questa categoria di IV Rivoluzione che attacca non solo la Chiesa e la società, ma la persona umana.

Le civiltà muoiono, le civiltà nascono. Una battaglia nella notte. Le notti sono lunghe, ma non sono mai eterne se non all ' inferno. Dopo la notte viene l'alba. E la qualità del! 'al ba dipende dalla nostra capacità di aver supportato la notte, di aver militato nella notte con lo sguardo fisso nella speranza della luce. Dopo la notte della crisi nella Chiesa, dopo la notte de lla Rivoluzione, l'alba che verrà sarà fo rse mo lto più luminosa di quanto noi in questo momento, con i soli mezzi umani, ci possiamo immaginare.

Nel mio libro io cito un teologo, molto lucido, che a proposito del ' 68 disse che si pensa che il '68 sia cominciato nelle università e nelle fabbriche e poi sia entrato nella Chiesa. È tutto il contrario. li '68 è cominciato nei seminari e nelle università cattoliche anche nella sua dimensione di gi~stificazione del terrorismo. Questo teologo si chiamava Joseph Ratzinger. Questa analisi incontra le autentiche profezie di Plin io Corrèa de Oli veira su ciò che poi sarebbe successo.

Se quest'alba sarà particolarmente luminosa, noi dobbiamo dire grazie a chi nella notte ha tenuto accesa la candela, ha testimoniato per la luce, ha vissuto nella luce. Dobbiamo dire: grazie Plinio Correa de Oli veira! • Massimo lntrovigne

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Centenario di Plinio Correa de Oliveira

Convegno a Biella Organizzato dai Cattolici Biellesi per la Libertà, in collaborazione con altre realtà del mondo cattolico, si è tenuto a Biella il convegno "Una battaglia nella notte. Plinio Correa de Oliveira e la crisi del secolo XX nella Chiesa". Trascriviamo l'articolo pubblicato in merito sul giornale Il Biellese.

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utte le associazioni cattoliche biellesi hanno collaborato per l'ottima riuscita della serata in cui il soc iologo Mass imo lntrovigne ha presentato per la prima volta in Italia il suo libro Una battaglia nella notte. Plinio Correa de Oliveira e la crisi del secolo XX nella Chiesa. Pieno quindi il teatro don Minzoni , venerdì. In apertura Carlo Rossi ha lanciato un appello: " Verremo fuori dai guai ca usati dal mercantilismo, se riusciremo a portare in poiitica i valori della dottrina sociale della Chiesa". Di Chiesa e della crisi che l' ha investita nel secolo scorso ha poi trattato lntrovigne, spi egando che "tutte le crisi della soc ietà hanno un ri nesso nella Chiesa. Per una sorta di silenziosa complicità, in Occidente si sono scaricate a Il ' interno della Chiesa le grandi crisi ideo log iche. Lo confermano la crisi del sacerdozio nella seconda metà del Novecento, quell a delle confess ioni, lo scarso numero di catto lici che contribui scono alle necessità della Chiesa. Non è servito il Concilio Vaticano 11 a rime~ia'.·e, anzi: essendo stato percepito come manom1ss1one della liturgia, i cristiani si sono sentiti smarriti , confu~i, perplessi e perfino delusi. Invece d1 un balzo in avanti , il Concilio è stato un processo d1 decadenza". degli anniversari .· a ISO an111. , 11 2008 . . è l'anno d. Il da appanz1one I Lourdes, a 50 anni dalla morte di Pio ~ Il che aveva anticipato il Concilio promuovendo I apostolato d~1 la1c1 e la_ validi tà dell ' impegno politico, cade il centenario della nasc ita di Plinio Corréa de Olivei ra, esponente di un nuovo cattoli cesimo che si pone domande e cerca risposte cost rutli ve. 24

TRADIZIONE- FAMIGLIA PROPRI ET A/ MARZO 2009

Di questo brasiliano, avvocato, professore universitario e giornalista, ancor poco conosciuto in Italia, il soc iologo Introvigne ha indagato l'ideologia e il contesto storico, ricordando la sua analis i: prima sui reg imi autoritaristici che lasciavano un certo spazio alla Chiesa, poi sul popu lismo e l' involgarimento della cultura, la politica demagogica e retorica, per arrivare negli anni Sessanta al cedimento di una parte del mondo cattolico davanti al marxismo e alla mancata condanna eia parte del Concilio per paura dell e minacce cli gravi persecuzioni; e infine al cedimento al rad icalismo libertario che ha attaccato principi non negoziabi li, che negli ultimi decenni ciel secolo sono stati la fa miglia e la vita. " Dobbiamo lavorare sulla speranza, unire i cattolici in ogni parte del mondo, guidare i laici cattolici, scendere in campo, ma anche saper fermarci a pregare - ha spiegato. I cattolici hanno vissuto la notte, l' hanno ripensata con lucidità e fermezza straordinaria e ora devono sperare nell 'alba, entrando nella soc ietà per la maggior gloria di Dio. Quando si lavora per la causa di Dio, si lavora per la causa dell ' uomo. Come dice l'enciclica Spe salvi, la nostra è una speranza soprannaturale . Non possiamo permetterci il lusso di non avere speranza, che è nel dna dei cattolici. È iniziato un processo di inversione di tendenza, mentre la secolarizzazione si autolimita. Gruppi di laici stanno studiando e diffondendo il Magistero della Chi esa: ne sono esempio la qualità crescente di entusiasmo per la paro la di papa Benedetto XV I". • (Mariella Dcbcrnard. // Bfr,flese. 20 novembre 2008. Nella loto. il prof". Massimo l ntrovignc )


Torino lleanza Cattolica del Piemon~e ha orga,~izzato presso la ~ala convegni di Terrazza Solferino, a Tonno, la presentazione del libro del dott. Massimo lntrovigne, «Una battaglia nella notte. Plinio Correa de Oliveira e la crisi nella Chiesa nel XX secolo».

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Introducendo l'autore, il prof. Mauro Ronco, Reggente regionale di All eanza Cattoli ca, docente uni versitario e già membro de l Consiglio Superiore dell a Magistratura, ha sottolineato come la fi gura e il pensiero del leader brasiliano rappresentino una struttura portante per vasti settori del cattolices imo italiano e, in particolare, per A lleanza Cattolica. Dopo l' intervento dell 'autore e le parole conclusive del Reggente nazionale sig. Giovanni Cantoni , il giovane tenore Carlo Amedeo Folco ha allettato i partecipanti con un commovente recital di musica religiosa ed operi stica. •

Ferrara rganizzata dalla Scuola di Educazione Civile, si è tenuta a Ferrara la presentazione del più recente li bro di Mass imo lntrovigne. L'evento ha avuto luogo presso la Sa la della Camera di Commercio, nel centro storico del capoluogo estense.

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L'autore è stato presentato da l dott. Massimo Martinucci, di All eanza Catto lica, il quale ha so tto lineato come il Bras il e, essendo il più grande paese catto lico del mondo, sia anche una componente fra le più importanti de lla cristianità occidentale. Se da una parte il Brasil e ha prodotlo soggetti della sinistra come i teo logi de lla liberazione, d' a ltra parte ha visto nascere personagg i de l cal ibro di Plinio

Correa de Oli veira, "uno dei più grandi maestri del pensiero cattolico contro-ri voluzionario nel secolo XX". •

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Centenario di Plinio Correa de Oliveira

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rgani zzato da l Circolo Unità di Vita insieme al Centro Studi "M.F. Sc iacca" si è tenuto a Firenze un convegno per analizzare l'opera del prof. Plinio Correa de Oli ve ira. In titolato "Tradizione Famiglia Proprietà: l'anti '68", l' incontro ha avuto luogo nel Grand Hotel Baglioni, nel centro storico del capoluogo mediceo, ed ha contato sulla partecipazione di numeroso pubblico tra cui spiccavano molti giovam.

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Nelle sue parole introduttive, il dott. Ascanio Ruschi , presidente del Centro M.F. Sciacca, ha rievocato il 40° anniversario del maggio ' 68, punto di partenza della rivo luzione culturale che ha travolto tanti dei va lori che costituivano la nostra civi ltà, dall e

origini fo ndamentalmente cristiane. Il dott. Marco Brilli , direttore del Circolo Unità di Vita, ha mostrato come non tutto, però, è perduto. Anzi. Proprio adesso si com inciano a vedere, qua e là, de ll e reaz ioni salutari , come que lla, appunto, ispirata all ' opera di Plinio Correa de Oliveira. Ha poi parlato il sig. Julio Loredo, della TFP ita liana, svolgendo una breve ma profonda analisi dello spirito che ani ma la ri voluzione culturale, il cui scopo è la "totale disintegrazione del sistema", nelle parole di uno dei suoi corife i, Herbert Marcuse. Si tratta d' una rivoluzione che contesta radicalmente e allo stesso tempo tutte le forme di autorità e di coazione lega le o mora le, in ogni campo e in ogni forma.

26 . TRADIZIONE FAMIGLIA PROPRIETA / MARZO 2009

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Il sig. Juan Miguel Montes, della TFP italiana, ha invece centrato il suo intervento sull'"anti '68", vale a dire sugli idea li di Tradizione Famiglia e Proprietà e, in particolare, sul l' aspetto tendenziale della necessaria reazione contro il Sessantotto. Molti si sono applicati a confutare il '68 dal punto di vista dottrinale, ha detto, senza accorgersi che è stata una rivoluzione quasi esclusivamente tendenziale, cioè nella musica, nella moda, nei costumi e via dicendo. Una reazione che si fermi alla confutazione fi losofica delle dottrine anarchiche sarà, nel migliore dei casi, una reazione appena parziale e, qu indi, inefficace. Ha moderato l' incontro D. Joseph Luzuy, dell ' Istituto Cristo Re Sommo Sacerdote. •


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13 novembre, la TFP

francese ha organizzato a Parigi una conferenza in occasione del centenario della nascita del professor Plinio Correa de Olive ira. Ha aperto i lavori il Principe Dom Luiz d' Orléans Bragança, Capo della Casa Imperiale del Brasile (foto a dx), che ha riferito gli stretti rapporti che univano il leader cattolico alla Fam iglia Im peria le. Egli stesso, insieme al fratello Dom Bertrand, è entrato a fare parte della TFP brasil iana dietro un preciso consiglio del pad re, il Principe Dom Pedro Henrique. Ha preso po i la parola il prof. Massimo lntr?vigne'. a~1vocato, membro dell Assoc1az1one Italiana di Soc iologia, fondatore e direttore del Centro di Studi sulle Nuove Religioni, nonché Reggente Nazionale Vicario di All eanza Cattolica. che ha introdotto il suo libro Una hallaglia

nella notte: Plinio Corréa de Oliveira e la crisi nella Chiesa nel ventesimo secolo, pubblicato di recente in Italia.

In concl usione, S.A .R. il Duca Paul Wladimir von Oldenburg, della TFP tedesca, ha rivolto ai convenuti un appello all ' impegno in difesa della civiltà cristiana, sulla scia dell 'esempio lasciato dal maestro Plinio Correa de Oli veira.

alla Francia, paese che egli riteneva in certo modo emblematico, in ciò che riguarda i fenomeni sia rivoluzionari che contro-rivoluz1onan.

È seguito un vin d 'honneur, durante il quale i convenuti hanno potuto condividere punti di vista con i vari relatori. •

Ha moderato l' incontro il dott. Caio Xavier da Silveira, pres idente di Pro Europa Christiana , che ha ricordato come il dottor Plinio avesse scritto il suo capo lavoro Rivoluz ione e ControRiv o I u zione, con

un ' a tte nz I O 11 e spec ia le TRADIZIONE FAMIGLIA PROPRIETÀ / MARZO 2009 - 27


Centenario di.Plinio Correa de Oliveira

La lotta ideale di un figlio della Chiesa seguire i lavori del Concilio Vaticano Il. I membri della TFP fornirono il loro appoggio al Coet11s !11tem atio11alis Patrum, che riuni va i Padri Conciliari fedeli alla Tradizione.

Riportiamo alcuni brani dell'intervento del prof. Massimo de Leonardis, docente presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, nel convegno presso il Palazzo della Cancelleria, a Roma. a scelta di essere un cattolico militante fu compiuta molto presto da Plinio Correa dc Oliveira: "Quando ero ancora molto giovane, contemplai rapito le rovine della Cristianitcì. Ad esse af/ìdai il mio cuore: voltai le spalle al mio .fi,1t11m e, di quel passalo carico di benedizioni, .fèci il mio avvenire". (... )

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A Plinio Correa de Oli veira negli ultimi decenni della sua vita la Provvidenza ha ri servato la sorte di combattere la buona battaglia in uno dei momenti più difficili de lla storia del la Chiesa, che è di ventata, per usare le sue paro le "i l punto più sensibi le e veramente più decisivo de lla lotta fra la Ri vo luzione e la Contro-Ri vo luzione". Eg li era venuto dal Brasi le con un folto gruppo di co ll abo ratori per >R

Di fro nte all a situazione della Chiesa negli ultimi decenni del secolo XX , l'alleggiarncnto di Correa de Oliveira fu ancorato a due pi lastri saldissimi: denunciare apertis verbis la crisi, riaffermando al contempo l' assoluta fede ltà al Magistero pontificio. Egli chiama in causa non solo il post-concilio, ma denuncia tra l'a lt ro "il silen: io e11ig111atico, sconcertante e spm•entoso. apocali11ica111e11/e tragico. cl,e il Concilio Vaticano 11 /,a osservato a proposito del co1111111is1110 ". (.. .) Nel l' ultima edi zione della sua più celebre e im portante opera, Ril'Ol11::io11e e Co11troRivol11::ione, egli intitola un 'appendice "Sorprendenti ca lamità nell a fase postconciliare dell a Chiesa", citando in meri to il giudizio di vari Papi , nonché dell'allora cardinale Joseph Ratzinger. Un caso cli legittima " resistenza" fu il manifesto ciel 1974, con il quale, in nome della TFP brasiliana, alla quale si uni rono tutte le altre assoc iazioni consorelle, Pl inio Correa de Oli veira espresse in termini ri spettosi ma fermi la sua netta opposilionc a_lla poli tica vaticana cli distensione verso i regimi comun isti. Amante del be ll o e del vero. tra loro intimamente legati. egli

i RAD17l()l'-JF FAM IGI IA PROPRI ETA ' MARZO ?009

non poteva non restare fedele alla liturgia tradi zionale de lla Chi esa e assa i critico delle innovazion i li turgiche introdotte dopo il Conci Iio Vaticano 11. Sul tema, egli si astenne però da una presa di posizione pubblica, ritenendola al di fu ori della competenza specifica della TFP, limitata alla sfera temporale.( ... ) Con accenti che ricordano i grandi apologeti del Primato pontificio del secolo XIX. il Dr. Plinio manifestò più vo lte la sua profonda adesione al Papa. "lui è il punto di al/ra::ione di tulle le i11tellige11:e e di tu/li i cuori. scri veva nel 1942 - La sua maeslò. subli111 e ed eccelsa .fi·a tu/le, s1'.p~ra l'umano e raggiunge il d1v1110. Re di 1111 piccolo Stato. si s1:ede un trono cl,e è la garan::w cli fui/i i troni. penl,é è il garante i,?fàl/ihile della morale cl,e difende l'ordine piiì cl,e a/i . b apparati dellafor::e e lo hm111rci degli esC'rciti". (... )

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Nel 1992 egli ribadi va la sua fiducia nc ll"inde fettibili tà dell a C hi esa: "Così co111e 1111 .fìglio sente raddoppiare il suo 011 1ore e la sua 1·e11era:io11e q11a11c!o 1·(:'de la 11wdre fìnita in clisgra::ia e oppressa dalle a1·1•ersità. è con raddoppiato amore e indicihile 1·enero::ione che qui mi ri/èrisrn olla Santa Chiesa di Dio. nostro madre ··. Questo allo di fedeltà esprime bene e compendia la vita e l' opera di Pl ini o Corrèa de O li ve ira. •


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Le giornate commemorative a San Paolo del Brasile ra le celebrazioni che, in diversi Paesi, hanno marcato il centenario della nascita del prof Plinio Correa de Oli veira, era naturale che assumessero un' importanza tutta speciale quelle a San Paolo del Brasile, città che lo ha visto nascere e dove egli è sempre vissuto.

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Vi hanno preso parte rappresentanti di TFP ed Associazioni consorell e di ben venti Paesi. A presiederle c'era la statua pellegrina internazionale della Madonna di Fatima che, nel 1972, pianse a New Orleans, Stati Uniti. Ospiti d'onore S.E. Mons. Eugenius Bartulis, vescovo di Siauliai , Lituania, S.E. Mons. Fares Maakaroun, Eparca Greco-Catto lico del Bra~tle'. e Mons. Gilles Wach, Superiore Generale del l Istituto Cristo Re Sommo Sacerdote, di Fi renze. Erano inoltre presenti il sig. Giovanni Cantoni e il dott. Massimo Introvigne, diri genti di All eanza Cattolica, nonché il prof. Roberto de Mattei, presidente della Fondazione Lepanto, cli Roma.

Messa solenne Il punto apice delle cerimonie è stata, senza dubbio, la solenne Messa celebrata da mons. Bartulis, in rito romano antico, nel Santuario del Sacro Cuore di Gesù, nel centro storico del la città, assistito all' altare da mons. Wach e dai sacerdoti brasiliani Frà Tiago de Sào José, O.C. D.. e D. David Francisquini (foto I e 2). Nella sua commovente omelia, il vescovo lituano ricordava come 'ji, in questa n1ernl'ig liosa chiesa che il doflor Plin io f e ce la Pri111a Co111unio11e . /11 questa chiesa pregava sua 111adre affìnché egli potesse compiere la sua vocazi?ne. '.'·' in questa chiesa che egli pregò Maria Aust!ia!l'lce chiedendole la g rnzia dellajìducia. Ed è proprio in questa chiesa che noi oggi ring rnziamo D10 J~e'.· a verci dato il do f! or Plinio. e preghia1110 perche ti suo aposto lato pos.rn.fi•11fli/ìcare in tutto il 111011do ". TRADIZ IONE FAMIGLIA PROPRIETÀ / MARZO 2009 · 29


Centenario di Plinio Correa de Oliveira

Dopo la Santa Messa i convenuti si sono recati per un momento di preghiera nel cimitero della Consolazione dove, accanto alla sua venerata madre Donna Lucilia, riposa in attesa della risurrezione il prof. Plinio Corrèa de Oliveira. Sulla sua tomba, una lapide ne riassume la vita: vir catl,o/icus. apostolicus, piene romanus (foto 3).

Pranzo nel Jockcy C lub Il giorno prima, l' Istituto Plinio Corrèa de Oliveira, diretto dal dott. Adolpho Lindenberg, cugino del leader cattolico brasiliano, aveva offerto un pranzo nel Jockey Club per i convenuti e gli ospiti d'onore.

Ha preso la parola il Pri ncipe Dom Luiz de Orleans e Bragança, Capo della Casa Imperiale del Brasile (foto 4): "Devo manifestare tutto/ 'affetto e fa gratitudine, a nome mio e di mio _fi-at~-1/o Dom Bert1:and, per tutto quanto il dottor Plinio.fece per il Bras,le_ Se, nonostante mille pericoli, il nostro Paese non è caduto nel comunismo, lo dobbiamo essenzialmente a lui. (. ..) Il secolo XX è stato il secolo di Plinio Correa de Oliveira, nel quale egli af/im1tò la marea montante della Rivoluzione. sempre .fedele alla Chiesa cattolica, alla quale eg li dedicò tutto il suo amore e il suo entusiasmo ... J0 . TRADIZIONE FAMIGLIA PROPRIETÀ / MARZO 2009


Ha parlato successivamente il dott. Caio Xavier da Silveira, presidente dell a Federazione Pro Europa Cristiana (foto 5): "Questo Crociato de l secolo XX non fii soltanto un uomo di pensiero e cl 'azione. Egli fii, prima di tutto, un uomo di vita interiore. La s ua fedeltà a una causa che sembrava ormai persa era come un g rido che saliva al Cielo implorando / 'inter vento di Dio per riportare le cose sulla retta via. E, anche se non gli è stato concesso di vedere con gli occhi della carne ciò che egli pi1ì ambiva sulla terra - la vittoria della Chiesa sulla Rivoluz ione e / 'istaurazione del Regno di Maria - è evidente che il suo esempio continua ad essere determ inante per la sconfitta finale della Rivoluzione. Nel pilì profondo della notte rivoluzionaria, Plinio Corréa de Oliveira intonò un inno di fedeltà alla civiltà cristiana. E il suo canto cif]i-ettò, nel 'orologio della Provvidenza, l'ora del trio'!fo della Santa Chiesa, l'ora del trio,?fo d ella Madonna ".

Infine è intervenuto il Duca Paul van Oldenburg, a nome dei giovani che, non avendo conosciuto personalmente il dott. Plinio, tuttavia si sono dedicati corpo ed anima ai suoi ideali (foto 6): ··Molte persone oggi presenti San Paolo non hanno avuto l 'enorme privilegio di conoscere personalmente il dott. Plinio, di sentirlo, d i ricevere i suoi consigli. Eppure hanno dato il loro FIAT alla Madonna e si sono uniti alla Contro-Rivoluzione, corrispondendo alla grazia ricevuta. Per noi, g iovani, questa è una opportunità per interiorizzare questi ideali, per portarli avanti nel futuro. Ringraziamo i veterani che hanno saputo conservare e d!/èndere il legato del dott. Plinio, che oggi ci viene trasmesso nella sua integrità".

Conferenze Le giornate paul iste sono state inoltre coste llate da conferenze ed incontri di studio, nei quali di versi oratori hanno analizzato aspetti dell 'opera dottrinale del prof. Plini o Corrèa de Oliveira. [I prof. Paulo Corrèa de Brito Filho, de ll 'Associaçào dos Fundadores, ha presentato il volume <<l'innocenza primeva e la contemplazione sacrale dell'universo nel pensiero di Plinio Corréa de Oliveira», contenente testi ined iti del pensatore brasi liano (foto 7). In successivi incontri, dirigenti delle varie TFP hanno narrato, ad _un pubblico composto_ soprattutto da giovani, le_ vane campagne ed att1Vtta s volte nei rispettivi Paesi, offrendo 111 questo m~do un 1111mag1~ dell ' ampiezza veramente planetaria de ll opera d1 ;~inio Correa de Oliveira (foto 8-1 5). 1

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TRADIZIONE FAMIGLIA PROPRIETÀ / MARZO 2009 - 31


Centenario di Plinio Correa de Oliveira

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Manifesto In concomitanza con le celebrazioni a San Pao lo, l' Istituto Plinio Correa de Oliveira ha reso pubblico un comunicato stampa, apparso a tutta pagina sulla Folha di S. Pc1U!o, il maggiore quotidiano brasiliano. Firmato da 28 associazion i ispirate all ' opera del leader cattolico, il documento ha ricevuto inoltre l'adesione di numerose realtà che si richiamano al suo esempio, tra cui alcune italiane.

"Caloroso e fili ale omaggio dei discepoli di Plinio Correa de Oliveira, per la sua profetica lotta in difesa della civiltà cristiana", questo il titolo del mani festa, che sottolinea la sua fondamentale fede ltà al Supremo Magistero della Chiesa.

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rRADIZIOI\JE FAMIGLIA PROPRIETA / MARZO 2009


Sessione finale Le celebrazioni si sono concluse con una magni fi ca sessione presso l' Hotel Renaissance, sotto lo sguardo de lla statua pellegrin a internazionale della Madonna di Fatima. In apertura, il doti. Aclolpho Lindenberg ha evocato la fi gura di Plini o Correa cle Oliveira, suo cugino e maestro: " /-lo l 'onore di aprire questa so/e1111e sessione in conclusione delle celehra::.ioni p er il centenario della nascita di Plinio Correa de O!i1·eira, nos tro 111aeslro. profeta e precursore del Regno di Maria. incarnazione della Contro Rivoluzione, crocialo del secolo XX. Plinio Corréa de Oliveirn, 111io cug ino dilello, mio ji·atello p iiì g rande, ///io padre spirituale . la ragion d 'essere della 11/Ìo l'ila, col quale ho 1,issuto per ben 70 anni".

Dopo i saluti dei rappresentanti dei vari Paesi, ha co ncluso la cerimonia il dott . Eduardo de Barros Brotero, uno dei primi discepoli del dott. Pl ini o: " Fra le innumerevoli vir!LÌ cui diede mostra Plinio Correa de Oliveira, vorrei sollolineam e una, ·he e" li amava in modo speciale: la virtlì della fède. O e · d I · N on una f ede passiva. ce _e vo e, ma_ una .fede ///iliwn /~ (··· ) Questo .omagg io che . oggi n volg 1anw al .11 .1, Fondatore e p ortatore dt speran::.a, contiene /IO.\ . . ' I Il I . JJl/e~·,·a · la co11t1111nta e·e a sua Olla per //!1CI JJI< .. . . . ,e--o dei suoi fìg li e d1sce1HJl1. Come eg li str_,s_\'O 11 . - - . 1· \"Ce/lici /JO!ranno sorridere. 1110 il sorriso d i \'.\'(!. g I . . . . I . · . . -~ttici 11017 è mai nusc1to a fer111are a marcw d euli .H (: 1 · I .. • . ,.., . . . di coloro che ha11110 ec e • 1·11/0i iO.\l1 TRADl7 10 1\1E FAMIGLIA PROPRIETÀ/ MARZO 2009 - 33


Il mondo delle TFP

Convegno a Vienna

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e ll ' imponente cornice del Palais Coburg, a Vienna, è stata di recente presentata l'edizione austriaca dell'ultimo libro del prof. Plinio Correa de Oliveira,

Nobiltà ed é!ites tradizionali analoghe nelle allocuzioni di Pio Xli. Organizzato dalla Società austriaca di difesa della Tradizione, Famiglia e Proprietà TFP, il convegno ha contato sulla partecipazione di personaggi dell'alta nobiltà, tra cui membri delle famiglie Hapsburg, MettemichSandor, Thurn und Taxis, Windisch-Graetz, nonché i prìncipi di Sassia. Hanno tenuto relaz ioni S.A.I.R. Dom Luiz d ' Orleans e Braganza, Capo della Casa Imperiale del Brasi le, S.A.R. il Duca Paul W ladimir von Oldenburg, della TFP tedesca, e il prof. Roberto de Matte i, presidente della Fondazione Lepanto, mentre ha moderato l' incontro il Conte Peter Sto lberg zu Stolberg. È seguita una cena nell ' Hotel Radisso n, durante la quale ha parlato Matthias von Gersdorff, della TFP tedesca. L'opera del prof. Plinio Correa de O liveira, che ha meritato lettere di encomio da diversi Cardinali di Curia, ripropone, a lla luce delle allocuzioni di Papa Pacelli alla nobiltà romana, la missione de lle élite, più attuale che mai in ques to mondo in preda a tante crisi. Una missione paragonata da Papa Benedetto XV ad un vero e proprio "sacerdozio". Con 13 edizioni in 8 lingue, per un totale di 58.000 copie, quest'opera è stata oggetto di convegni e campagne di diffusione in divers i Paesi dei c inque continenti. •

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Nuova sede a Cracovia I fine di attendere alle crescenti atti vità, sia nel campo dell 'azione pubblica che in quello dell 'apostolato giovanile, l'Associazione Beato Pietro Skarga per una Civiltà Cristiana, consorella delle TFP, ha inaugurato una nuova sede a Cracovia. La sede occupa quattro piani in un palazzo del centro storico, ed è stata benedetta da Mons. Rudolf Schmitz in una cerimonia alla quale hanno partecipato centocinquanta persone, compres i rappresentanti delle varie TFP europee. È seguito un cocktail nel cortile del palazzo.

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L' Associazione prende il nome dal celebre gesuita del '500, apostolo della Lituania e della Bielorussia, sostenitore del( 'Unione di Brest, per la quale una parte della Chiesa ortodossa di Ucraina tornò alla comunione con Roma. Tra le altre attività, l'Associazione pubblica il prestigioso mensile Polonia Christiana. •


Il mondo delle TFP

Inghilterra: in difesa della famiglia Tradition Famifi, Pmper(_\' Bureau fa r the United Ki11gdo111 ha lanciato un ' ampia campagna in difesa della fam iglia, co lpi ta a morte dalla crisi morale ormai al cuore della cultura moderna.

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11 numero dei divorzi nel Regno Unito sta ca lando, ma so lo perché sempre meno persone si sposano, preferendo invece la convivenza. "O faccia mo sì che la famigli a sia nuovamente compenetrata eia forti principi cri stiani. capaci cli imporsi nella società. oppure cont inueremo a vedere il suo dec lino. mettendo in serio ri schio il futuro dei nostri figli''. leggiamo nell 'opuscolo cli propaganda dell'iniziativa. Come elemento centrale de ll a campagna, è stato pubblicato il DV D L 'istit11::io11e cristiana della famiglia. 1111a for::a cli11a111ica per la rige11era::i011e della società. Contenente testi dei Papi e opportuni commenti cli esperti in vari campi. il tutto vivacizzato da una bella presentazione audiovisiva, il DVD è adesso oggetto di ca mpagne di piazza che hanno già tocca to molte città del centro e del nord. Dopo la necessaria pausa natali zia. la campagna adesso si sposta a sud, portata avanti da i giovani volontari della TFP britann ica.

campagna della TFP bi:itàrmisa nel sentro di Newsastle l:lpan Tyne

36 _ TRADIZIONE FAMIGLIA PROPRIETÀ/ M •

Un pross imo passo sarà l' invio di questo DVD alle scuole e altre isti tuzion i educati ve. af!ì nché i g iovani possano veni r a contatto con la dottrina cattolica sulla famiglia. spesso e volenti eri nascosta. quando non deturpata. da tanti educatori. •


Stati Uniti: Marcia per la vita movimento per la vita

Ilpiù agguerrito, e perciò anche più decisivo, del mondo è,

senza dubbio, quello americano. Diversi fattori vi contribuiscono.

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Anzitutto la sua struttura. Escludendo qualsiasi elemento accentratore, con la conseguente formaz ione di un vertice, il movimento in realtà è costituito da una vasta coalizione di gruppi, sia di ispirazione religiosa che civile, nella quale ognuno fa la sua parte, e la sinergia fra tutti fa avanzare la causa. Si parla sempre di "coalizione". Poi la sua strategia. Rigettando ogni compromesso, il movimento punta alla cessazione tout court dell 'aborto, senza "se" e senza " ma". E non si fermerà fino al raggiungimento di questo obiettivo. Come è ormai consuetudine, anche quest' anno la TFP americana ha partecipato all a March .fòr l(fè che ogni 22 gennaio raduna centinaia di migliaia di persone a Wash ington, nel la ricorrenza dell' infame decisione della Corte Suprema che, nel 1973, aprì le porte all 'aborto negli Stati Uniti . Portando i loro caratteristic i stendardi rossi con sopra il leone rampante dorato, i volontari della TFP, accompagnati dalla propria banda musicale, si sono uniti ai manifesta nti con un messaggio di coraggio e di speranza, soprattutto in vista della nuova situazione poli tica creatasi con il trionfo elettorale dell 'abo1tista Obama. Proprio quando le prospettive umane sembrano piuttosto cupe, diceva il testo distribuito,_~ rora di rivo lgersi con ancor p1u fid ucia alla Provvidenza. • e

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FAMIGLIA PROPRIETÀ/ MARZO 2009 - 37


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Come è ormai tradizione, a11che quest'anno, i11 occasione del Nat{lle, si è realizzata.una "Open...-.:r Ho11~e" (porte aperte) nella sede delle TFP a Creutbvald~

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cavallo fra Francia e

Germania. Centinaia di persone hanno partecipato alle celebr~zio~Ì ;;;;J ciJ1~~prè11devano preghiere nella cappella, conferenze su temi di attualità, concerti di musica classica e natalizia, oltre ad mi ameno programma per i bambini, con tanto di distribuzione di regali da parte di San Nicola.


Australia: Rosario in piazza ruolo della religione nella vita pubblica è un quesito sempre più scottante, anche nei paesi anglosassoni. Mentre i laicisti vorrebbero escludere Dio dalla soc ietà, e c?n Lui anche la Legge ~aturale, 1 credenti ritengono 111vece che non vi possa essere ordine sociale senza un fondamento mora le che, in realtà, finisce per essere spirituale.

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Per dare più visibili tà e quindi , maggiore incidenz~ sociale alla Fede, il Tradition Family Property Australian

Bureau ha avviato un 'ampia iniziativa per la recita pubblica del Santo Rosario. Organizzati da rappresentanti locali della TFP, gli incontri di preghiera si tengono nelle piazze, nei parchi pubblici o di fronte alle chiese. A volte si tengono anche davanti a cl in iche abortiste, come protesta per questo crimine abominevole. Con grande soddi sfazione, la partecipazione di sacerdoti, per lo più giovani, sta diventando sempre più frequente.

L' in iziativa ha avuto eco sulla stampa, aiutando a risveg li are la Fede in mo lti. Le migliaia di lettere ricevute, anche da parte di autorità religiose, mostrano la grande accettazione di questa campagna. • TRADIZIOI\IE FAMIGLIA PROPRI ET A / MARZO 2009 · 39


Gli stendardi della TFP sventolano al sorgere del sole sulla baia di Rio de Janeiro

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Plinio Corréa de Oliveira


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