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Famiglia Propri nel mondo •.
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Anno 17, n. 3 - Ottobre 2011 Sped. in Abb. Post. Art. 2, Comma 20/C, Legge 662/96 Filiale di Padova
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Scozia: Accademia estiva della TFP New York: In difesa della famiglia Bruxelles: Campagna contro la cristianofobia Brasile: L'impegno per la vita
2011: Due Europe si affrontano
on si intraprende un progetto politico di lungo respiro contando, sì e no, su maggioranze che a malapena superano il 50%. Non si crea un nuovo soggetto istituzionale di un certo spessore ignorando, o addirittu ra contrastando, le molteplici ed importanti fo rze di resistenza interna. Non si emette una nuova moneta senza una realtà sovrana che la sorregga. Soprattutto, non si fonda un ' unione sovranazionale rinnegando le rad ici storiche dei suoi componenti.
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Sembra proprio che, nella fretta di costruire questa Unione Europea, i suoi fautori abb iano dimenticato le p iù elementari regole della politica oltre a quell e della prudenza. Sono sfu ggiti al verdetto popo lare, affidando la decisione di aderirvi ai Parlamenti nazionali, cioè alla classe politica. Nei rari casi in cui il quesito è stato messo a votazione, hanno perso miserevolmente, salvo poi ignorare olimpica mente il ri sultato eletto ra le. Hanno legiferato ideologicamente, in senso diametralmente opposto all ' indole dei popoli. Soprattutto, hanno tagliato fuori , persino bersagliandola con pesanti accuse, l' unica forza capace di dare un senso di uni one all ' Europa: il cri sti anesimo.
Oggi, tutto questo ammasso di colossali sopraffazioni, di mirabolanti mistificazioni, di spregiudicata ottusità, dà segni di stare a1Tivando al capolinea. Mentre si moltiplicano i sondaggi che mostrano il sostegno all ' Un ione Europa in caduta libera, voci sempre più autorevoli cominciano a pronunciare la parola finora irnpronunziabi le: usciamone! Si comincia a prospettare non solo la fine della moneta unica, ma anche del progetto politico cui essa doveva servire. Forse non è senza un filo di divina ironia che, proprio nell' estate in cui l'Unione Europea è stata dichiarata specie a rischio di estinzione, si sia realizzata a Madrid una delle Giornate Mondiale della Gioventù più grande di tutti i tempi. Una giornata che ha visto una gioventù entusiastica radunarsi intorno al Vicario di Cristo. Una gioventù che al 72% si dichiara "cattolica, apostolica, romana"; una gioventù che al 88% è praticante; una gioventù che all '80% onora Benedetto XVI come "capo della Chiesa"; una gioventù che al 74% obbedisce al Magistero della Chiesa; una gioventù - oh sorpresa! - che al 67% vota centro-destra (I). li contrasto non poteva essere più stridente. Forse è giunto il tempo che i fau tori dell' Uni one Europea la smettano con i loro decrepiti schemi ideologici e comincino invece ad ascoltare questa voce che, se non altro per motivi anagrafici, ri suona come la voce del futuro. I. Sondaggio realizzato dal settimanale francese La I Ù' . Foto sopra: il Parlamen a Bruxelles. Sotto, veduta panoram ica della Gt\ll'i:~~-'-H'i, contrasto penoso.
Sommario Anno 17, n° 3, ottobre 2011
•!• 201 1: Due Europe si affrontano •!• La conversione degli anglicani • :•
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Kangbashi: i sette peccati del camuno-capitalismo cinese " Matrimonio" omosessua le a New York Accademia estiva del la TFP La " perla di Scozia" : Santa Margherita Il vero Braveheart, un eroe cattolico La crociata della fierezza Sfiorando l'Assoluto: Augustus Pugin e la rinascita del gotico L'angeologia di Plinio Correa de Oliveira Benedetto XVI: la via pulchritudinis verso Dio La Madonna pellegrina di Fatima Campeggi estivi per ragazzi L' impegno per la vita Campagna contro la cristianofobia Miniatura di Re, prototipo di servo
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Coperti_na: Beato Ange lico (1 387- 1455), Polittico dei Domenicani, cuspide: angelo annunciante, I437 ca., Galleria Nazionale, Perugia.
Tradizione Famiglia Proprietà Anno 17, n. 3 ottobre 2011 Dir. Resp. Julio Loredo Offerta annua suggerita Euro 15,00 Direzione, redazione e amministrazione: Tradizione Famiglia Proprietà - TFP, Viale Liegi, 44 _ Tel. 06/8417603 Aut. Trib. Roma n. 90 del 22-02-95 Sped. in abb. post. art. 2, Comma 20/C, Legge 662/96 - Padova Stampa Tipolito Moderna, via A. de Curtis, 12/A - 35020 Due Carrare (PD)
00198 ROMA
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Attualità
La conversione degli anglicani sto di essere accolti nella Chiesa cattolica. Il vescovo anglicano di Fulham, in Inghilte1Ta, capo del movimento filo-cattolico Forward in the Faith, dichiarava: "Le conversioni collettive sono una vera possibilità. Noi abbiamo più di mille sacerdoti membri del 'asso ciazione che vorrebbero fare questo passo".
vrrei dire a Sua Santità, se potessi ~( parlargli, di non smettere mai di , , occuparsi con particolare sollecitudine del/ 'Inghilterra, poiché Dio sta preparando un gran trionfo del cattolicesimo in quel regno». Ecco quanto confidava ne l 1854 san Domenico Savio al suo maestro, Don Bosco, dopo una delle sue frequenti estasi mistiche ( I). Da quando, nel 1841 , il movimento di Oxford avviava la prima grande ondata di conversioni dal1'ang licanesimo al cattolicesimo romano, portando nell 'ovile della Chiesa figure del calibro dei cardinali John Heruy Newman e Heruy Edward Manning, questo flusso non si è più interrotto. Le conversioni si sono moltiplicate negli ultimi anni, come reazione allo sfaldamento della confessione anglicana in ambito morale e liturgico. Il fenomeno ha una portata ta le da indurre Papa Benedetto XVI a redigere, nel novembre 2009, la Costituzione apostolica Anglicanorum coetus, regolandone gli aspetti teologici e canon ici. Appena pubblicato il documento, un centinaio di vicari (parroci) anglicani negli Stati Uniti hanno chie-
N el 20 11 , ben tre vescovi della Church of England hanno abiurato g li errori e chiesto l'ammissione nella Chiesa cattolica. Clamorosa, poi, la conversione di intere parrocchie con in testa il proprio vicario. La scorsa Pasqua, pe r esempio, venti parrocchie anglicane sono state ammesse nella Chiesa cattolica con una solenne cerimonia nella cattedrale di Westminster, a Londra. Il fenome no si è esteso anche agli Stati Uniti e all 'Australia. Nell ' inizio dell'estate, tre parrocchie anglicane nel Maryland hanno abbracciato la vera fede, mentresei parrocchie in Texas hanno compiuto lo stesso passo a maggio. Forse la Provvidenza sta proprio preparando quel "grande trionfo del cattolicesimo in Inghilterra" al quale accennava san Dome nico Savio. • 1. "li Beato Domenico Savio ", di San Giovanni Bosco, Torino, Società Editrice Internazionale, 1950 - pagg. 144- 145. Nella foto sopra, la Madonna di Walsingham, Patrona delI' InghiIterra.
"Le c_onversioni collettive sono una vera possibilità. Noi abbiamo più di m1lle sacerdoti membri dell'associazione che vorrebbero fare questo passo". John Broadhurst, ex-vescovo anglicano di Fulham, Londra. 4 - TRADIZIONE FAMIGLIA PROPRIETÀ/ OTTOBRE 2011
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I lupo perde il pelo ma non il vizio. I gerarchi del Partito comunista cinese avranno forse allentato il controllo statale sull'economia, dando l'impressione che la Cina si sia convertita al capitalismo, ma non hanno perso il vezzo dei mega-progetti statali, nel più puro stile totalitario, progetti creati ad arte da qualche commissione governativa, totalmente sganciati dalla realtà dei fatti, per soddisfare la megalomania del regime. L'esatto opposto di ciò che dovrebbe essere una vera economia di mercato. Un esempio? La città di Kangbashi, costruita dal nulla nella Mongolia centrale per emulare Las Vegas, Los Angeles o Dubai City. Costo: 160 miliardi di dollari. Qui c'è proprio tutto: grattacieli, giardini, musei, sculture, complessi residenziali di lusso, centri sportivi. Manca solo l' ingrediente fondamentale di qualsiasi insediamento urbano: la gente.
superficialità, menzogna, ignoranza, inesponsabilità, miopia" ( I). Kangbashi è stata progettata per accogliere un milione di abitanti. Ma per adesso ne conta appena 20 mila, per lo più funzionari pubblici della vicina città di Ordos, cha ha scelto di trasferire i propri uffici in questa città fantasma. Il collasso è dietro I'angolo, vista la totale assenza di gente che possa alimentare l'economia cittadina. Un collasso sempre più probabile, anche considerando il rallentamento dell'economia cinese. • 1. Luca Yinciguerra, «Kangbashi, la città fantasma vittima della bolla immobiliare cinese», Il Sole 24 Ore, 17 luglio 20 I O.
Commenta Il Sole 24 Ore, "Kangbashi è la perfetta incarnazione dei sette peccati capitali che flagellano il neo-capitalismo cinese: avidità, malaffare,
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Attualità
''Matri1nonio'' 01nos l'ora delle re ella notte di mercoledì 2 1 giugno, in una concitata seduta a oltranza prima della pausa estiva, e con appena tre voti di scarto, il Senato dello Stato di New York ha approvato una legge che permette le unioni mah·imoniali fra persone dello stesso sesso. Insomma, le famigerate " nozze gay", anche se questa espress ione è doppiamente fuorviante: non si tratta affatto di vere "nozze", né l'atto contro-natura potrà mai essere "gioioso".
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La mi sura legislati va, già approvata dalla Camera una settimana prima, fa di New York il primo grande stato americano che ha legalizzato le unioni omosessuali. Un triste primato che ha fortemente spaccato I' opinione pubblica. Davanti al Campidoglio di Albany, opposti schieramenti si sono affrontati a suon di slogan, sh·iscioni e volantini. Da una parte militanti omosessualisti scatenati ("in attesa trepidante", titolava un quotidiano italiano). Dall 'alh·a parte, organizzazioni conservah·ici e religiose, fra cui un folto gruppo della TFP americana che pregava ad alta voce il Rosario. "Il matrimonio secondo Dio è di un uomo con una donna - dichiarava alle telecamere Robert Ri tchie portavoce della TFP- È così anche dal punto di vist~ del diritto naturale. lo Stato non può sovvertire I 'ordine naturale né, tanto meno, la legge di Dio". La foto dei giovani della TFP, che indossano la caratteristica cappa vermiglia col leone rampante dorato, ha fatto il giro del mondo, dal New York Tim es al Corriere della Sera.
L'approvazione della legge newyorkese è stata accolta dagli omosessualisti in tutto il mondo come una vittoria di portata epocale, scatenando frenetiche manifestazioni di giubi lo. Anche in diverse città italiane, nonostante la notte fonda, gli omosessualisti sor10 scesi in piazza per festeggiare. Non pochi commentatori hanno voluto leggere nella vittoria dei libertini una cocente sconfi tta per la Chiesa cattolica che, per bocca dell ' arcivescovo di New York, mons. Timothy Dolan, si era manifestata contraria a questo funesto provvedimento . Pa lese la soddisfazione dei laicisti. li Washington Post esultava: "The Church was outgunned (la Chiesa è stata battuta,1\ " . 6 • TRADIZIONE FAMIGLIA PROPRIETÀ/ OTTOBRE 2011
essuale a New York: sponsabilità Nelle settimane precedenti al voto, i media avevano fatto di tutto per presentare i vescovi newyorkesi come i paladini della reazione contro il "matrimonio" omosessuale, salvo poi commiserarsi per la loro sconfitta , presentandola come inevitabile, un "segno dei tempi" di cui la Chiesa farebbe bene a farsene una ragione il prima possibile. "Il trend è ormai inarrestabile - ha commentato il Corriere della Sera - la Chiesa è sempre più politicamente irrilevante".
La realtà è assai più sfumata. A dirlo non siamo noi ma l' insospettabile New York Times, per cui "la Chiesa è sfuggita alla battaglia". Dopo aver rilevato come la Chiesa a New York abbia un lungo passato di tolleranza nei confronti degli omosessuali - si pensi solo al gruppo "gay-cattolico" (sic) Dignity - in un recente articolo di fondo, il noto quotidiano della Grande Mela precisava: "/ partigiani dei diritti gay erano sbalorditi. La Chiesa cattolica, l 'unica istituzione con l 'autorità e il potere sufficienti per opporsi al matrimonio omosessuale, sembra va volesse evitare lo scontro. Mentre il provvedimento si avviava verso il voto finale, il capo della Chiesa di New York, l 'arcivesco vo Timothy Dolan, ha lasciato la città per recarsi a un convegno a Seattle. Durante tutto l'iter parlamentare, egli non è mai venuto ad Albany né ha fatto nessun grande discorso p er contrastare il disegno di legge. E quando l 'ha criticato - definendolo 'immorale' e 'pernicioso' - L'ha fatto nel corso di un 'intervista telefonica con una radio locale. ( ..) La Chiesa cattolica è stata la grande assente in questo dibattito ".
Tutto ciò solleva un quesito, forse più cocente della sconfitta parlamentare: con un ' opposizione più combattiva le cose sarebbero andate altrimenti? Si suol di re che il senno del poi è un lusso che non ci possiamo permettere. Forse da questa sconfitta possiamo trarre qualche lezione. Anche per l' Italia ... • (Nelle foto: i due opposti schieramenti . Mentre i militanti omosessualisti esul tavano per l'esito della votazione a New York, le organizzazioni conservatrici, fra cui la TFP americana, ~ifendevano il matrimonio secondo la legge naturale e di vina. E interessante notare il vessillo esibito dagli omosessualisti: la bandiera arcobaleno, che cosi riscopre il suo significato originario.) TRADIZIONE FAMIGLIA PROPRIETÀ / OTTOBRE
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Accademia estiva 2011
La TFP organizza un'accadentia estiva per giovani in Scozia nche quest'anno la TFP italiana ha organizzato un ' Accademia estiva per i giovani universitari. Hanno partecipato una ventina di ragazzi provenienti da tutta l' rtalia, ai quali si sono aggregati tre romeni, un austriaco e un olandese ol tre, ovv iamente, agli scozzesi, padroni di casa.
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L' evento ha avuto luogo nella sede della TFP britannica a Milngave, nella periferia nord di Glasgow, un 'antica.farm che, per la sua costruzione in pietra e legno, ricorda un po ', in piccolo, le antiche abbazie che una volta costellavano queste terre. Suggestivo l' argomento affrontato quest'anno: "Quella dolce primavera della Fede: la Civiltà cristiana medievale", con particolare riferimento al Regno di Scozia e alle sue vicende storiche.
Sopra, Nelson Fragelli tiene la riunione inaugurale: "Quella dolce primavera della Fede". Sotto, Juan Miguel Montes conclude l'Accademia riportando brani d'una conferenza del prof. Plinio Correa de Oliveira : "La crociata della fierezza ". In alto, lo stemma di Robert the Bruce, Re di Scozia .
Dopo aver esposto il tema, i relatori si sono soffermati su alcune fi gure storiche della Cristianità scozzese: la regina santa Margherita, il re san Davide I, William Wa llace, Robert the Bruce, per finire con una commovente visione della " regina martire", Maria Stuarda. Il fitto programma accademico ha prev isto anche visite culturali ai centri storici di G lasoow o e Edimburgo, ai castelli di Holyrood e Stirling, nonché ai luoghi di celebri battaglie come Stirl ing e Banockburn . Il tour comprendeva anche una tappa al castello di lnverary, appartenente ai Duchi TRADIZIONE FAMIGLIA PROPRI ETÀ / OTTOBRE 2011 • g
Accademia estiva 2011
di Argyll , e un corso di degustazione di whisky tenutosi nella distilleria di Glengoyne. Non sono mancate attività di sano svago come la partecipazione al famoso Edinbwgh Milifa,)1 Tattoo e una escursione a Loch Lomond.
L'Ordine cristiano Osservando la natura umana, troviamo in essa una tendenza innata a relazionarsi con altri uomini. È il cosiddetto istinto di social ità, che determina nell'uomo un bisogno imperioso di vivere permanentemente in società. Essendo l'Autore della natura umana, Dio è anche l' Autore dell ' istinto di socialità e, dunque, di tutte le sue conseguenze. In altre parole, la soc ietà è voluta da Dio. Le giornate iniziavano con l'alzabandiera solenne. Portato al suono delle cornamuse, lo stendardo della TFP era innalzato mentre si cantava il Credo in gregoriano. Seguivano le preghiere del mattino e l'invocazione allo Spirito Santo. Sopra, i suonatori di cornamusa della TFP scozzese.
La società deve seguire certe leggi. I motivi sono almeno due: da una parte, se la società è di origine divina, appartiene all 'ordine dell ' universo vo luto da Dio e deve quindi assoggettarsi all a legge naturale ed eterna. D' altra parte, se vogliamo che la società adempi a al suo scopo - il bene comune dei cittadini - deve osservare le condizioni che producono pace ed ordine: - un ordine materiale, per il quale ogni elemento deve essere disposto correttamente e gerarchicamente secondo il suo fine o funzione; - un ordine mora le che impl ica che la soc ietà non può restare indifferente, ma ha iI dovere di promuovere la rettitudine; - un ordine soprannaturale, perché il dovere e il bi sogno degli uomin i di relazionarsi con Dio non scompare quando essi vivono in società. Essendo l' uomo fa tto di corpo ed an ima. spetta alla so-
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cietà non solo la soddisfazione dei suoi bisogni materiali, ma anche di quelli spirituali attraverso la promozione della religione.
La sacralità Tale ordine non si può spiegare senza la vita soprannaturale. Il ruolo della grazia consiste precisamente nell ' illuminare l'intelligenza, fort ificare la volontà, e temperare la sensibilità perché tendano al bene. L' uomo, quindi , lucra enormemente con la vita soprannaturale, che lo eleva al di sopra delle miserie della natura decaduta. La soc ietà cristiana è dunque fondamentalm ente sacrale. La sacralità dell'ordine temporale era, forse, il più importante tema del pensiero e dell 'azione di Plinio Correa de Oliveira. Distinguendo perfettamente fra ordine spirituale e ordine temporale, egli voleva tuttavia che la vita cristiana penetrasse profondamente quel la sociale, e che questa, a sua vo lta, servisse "ministerialmente" l'ordine spirituale. Proprio a questo tema egli ha dedicato alcuni dei suoi più importanti saggi, come «La crociata del secolo XX» e «Note sul concetto di cristianità».
La Cristianità medievale fu la più alta realizzazione, per quanto lo permettessero le concrete condizioni dei luoghi e dei tempi , della civiltà cristiana. Tale ordine non si può spiegare senza la vita soprannaturale. Sopra , la cattedrale di Notre Dame, a Parigi. La sacralità dell'ordine temporale era, forse , il più importante tema del pensiero e dell'azione di Plinio Corrèa de Oliveira (sotto).
La civiltà cristiana medievale Quest'ordine non è una chimera, esso è veramente esistito. Parliamo, è chiaro, della Cristianità medievale, la più alta realizzaz ione, per quanto lo permettessero le concrete condizioni dei tempi e dei luoghi , della civiltà cri stiana. È a quest' ordine che Leone XIII si riferiva quando scriveva, nell 'enciclica Annum Ingressi ( 1902), "Ci fu un tempo in cui la fi losofia del Vangelo governava gli Stati". TRADIZIONE FAMIGLIA PROPRIETÀ / OTTOBRE
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Accademia estiva 2011 Due riunioni sono state dedicate all'analisi della Cristianità medievale. Quest'ordine è stato giusto non soltanto perché, nella sua composizione sociale, politica ed economica incorporava i principi della giustizia, divina e naturale, ma soprattutto perché aveva come principio cardine la Fede di Cristo e la fedeltà alla Sua Santa Chiesa. Così istituito, l'ordine medievale diede frutti in ogni campo che nessun artificio storico potrà cancellare.
Il cardo e la croce
Alle riunioni seguivano visite culturali che illustravano i vari temi trattati. Sopra, le rovine dell'abbazia di Arbroath, dove fu sottoscritta la Dichiarazione del 1320. Sotto e a sin ., il castello di Edimburgo, roccaforte del potere reale, dove sono custoditi i gioielli della Corona di Scozia.
Una caratteristica della Civiltà cristiana è quella di comportare molte " incarnazioni", vale a d ire attuazioni storiche concrete che, pur mantenendo intatta l' unità spirituale, possono variare in modo accidentale. Queste variazioni sono, anzi, un'esigenza dell ' estetica dell 'universo che richiede unità nella varietà. Una di queste "incarnazioni" fu la Cristianità scozzese.
"Siamo, e promettiamo di esserlo sempre, disposti a eseguire la Vostra volontà in ogni cosa, come figli obbedienti del Vicario di Cristo, e obbedienti a Cristo stesso, Supremo Re e Giudice. Noi ci impegniamo solennemente a difendere la Sua causa, deponendo in Lui tutta la nostra speranza. Che Egli ci ispiri il coraggio di annientare i Suoi nemici". Ecco quanto si legge nella Dichiarazione di Arbroath, del 1320, con la quale i nob il i scozzesi proclamavano la loro fedeltà alla Cattedra di Pietro, nella persona del Papa G iovanni XXIl e, nel contempo, gli chiedevano di riconoscere l' indipendenza del Regno , allora contestata da Edoardo II d' Inghilte1i-a.
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La Fede approda in queste contrade agresti tramite l'apostolato del grande san Columba che, nel 563, fonda il monastero di lona e, successivamente, incorona Aidan McGabrain Re di Dalriada. Il Regno sarà successivamente unificato nell'843 sotto Kenneth I McAlpin, capostipite della dinastia che regnerà sulla Scozia per tutto il Medioevo. Figura centrale è, senza dubbio, la regina santa Margherita ( I 045-1093), moglie di Malcolm III. Nata in Ungheria nella corte di Andrea il Cattolico, madre di otto figli, alcuni venerati come santi, Margherita portò in quelle terre, ancora rozze, non solo una Fede salda e militante, ma anche un grande impulso civilizzatore.
Riforma e distruzione Nella piazza antistante alla cattedrale di san Mungo, a Glasgow, un'insegna proclama con mal celata fierezza: "Unica chiesa rimasta intatta dopo la Riforma". Infatti, tutte le altre chiese, cappelle e monasteri del Regno furono rasi al suolo dalla rabbia dei riformatori presbiteriani. L'odio iconoclasta dei protestanti, incitati da John Knox, si scagliò non solo contro gli edifici religiosi, i santuari, le immagini sacre e le reliquie ma, soprattutto, contro i cattolici stessi. Le terre di Scozia sono intrise del sangue dei martiri, a cominciare da san John Ogilvie, sacerdote gesuita martirizzato nel 1615. Non è affatto esagerato qualificare la politica dei protestanti nei confronti del cattolici scozzesi ~ome vero e proprio " genocidio" . E fatto poco noto, ma le prime eliminazioni di massa della storia moderna - prec ursori di quella "soluzione finale" di infausta memoria - furono eseguite ai danni dei clan cattolici delle Highlands.
La ''perla di Scozia'': Santa Margherita
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ipote di Edmund Ironside, re d'Inghilterra, Margherita nasce nel 1046 in Ungheria, dove suo padre Edward Atheling si era rifugiato dopo l'invasione danese. Rientrata durante il regno di suo zio, san Edoardo il Confessore, nel 1070 la giovane principessa deve riparare in Scozia davanti all'invasione normanna. Bella, intelligente, devota, raffinata, richiama I'attenzione del Re Malcolm III Canmore, figlio di quel Duncan assassinato da Macbeth. Margherita era decisa a farsi monaca, ma accetta di sposare Malcolm per il bene della Scozia. Il loro regno durerà ben 23 anni. La giovane regina mette mano alla riforma della Chiesa, convocando diversi Sinodi nazionali che segnano una svolta nella storia del cristianesimo in Scozia. Viene introdotto il digiuno quaresimale e la comunione a Pasqua, si incoraggia la confessione frequente, si diffonde l'educazione religiosa, si stringe la disciplina del clero e se ne cura la formazione, si riformano le leggi canoniche. Ovunque sorgono, nuove chiese, monasteri, cappelle e scuole. Si restaura la liturgia romana gregoriana. I
Margherita introduce in Scozia, ancora poco civilizzata, gli elementi più raffinati della cultura continentale. Favorisce l' uso di stoffe pregiate e di stoviglia di qualità. Insegna le buone maniere. Ingentilisce la lingua con la diffusione del latino. La coppia reale avrà ben otto figli. Tre diventeranno re di Scozia, tra cui san Davide I. La figlia Edith sposerà Enrico I d'Inghilterra e sarà ricordata come Good Queen Maud. Il figlio Ethelred sarà abate di Dunkeld. Di Margherita sappiamo quasi tutto poiché, dopo la sua morte nel 1093, la seconda figlia Mary chiederà al monaco Turgot, confessore e amico personale della regina, e successivamente vescovo di St. Andrews, di scriverne la biografia. "La Regina Margherita era una donna molto pia - afferma Turgot - agli occhi di Dio era una vera p~rla, P_reziosa inf ede tanfo quan!o in opere ". Seppellita nella chiesa d1 Dunfermhne, sara canomzzata nel 1250. (Foto: vetrata di s. Margherita nel castello di Edimburgo.)
TRADIZIONE FAMIGLIA PROPRIETÀ / OTTOBRE 20 11 . 13
Il vero Bravekeart: un eroe cattolico colpevoli di rifiutare il g iuramento a Edoardo I d ' Inghilterra e di sostenere, invece, la causa del Re scozzese John Balliol. Poco tempo dopo, William si scontra con un gruppo di soldati inglesi uccidendone due e ferendone quattro. Ricercato dalle forze dell'ordine, egli ripara in Dundee, dove s i batte a duello e uccide il figlio del governatore anglofil o della città, tale Selby.
razie al colossal di Mel G ibson, la figura di William Wallace, sopranominato Bra veheart, è oramai conosciuta in tutto il mondo. Pur rendendogli g iustamente omaggio come eroe nazionale, il film ha tuttavia trascurato di sottolineare un tratto fondamentale della sua personalità: la sua fervida fede cattolica.
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William nasce nel 1270, secondo figlio di Sir Malcolm Wallace. Avviato a lla vita ecclesiastica egli riceve un 'accurata educazione presso gli Ago-' stiniani e i Benedettini, in Scozia e a Roma. Olh·e alla madrelingua, il gaelico, parlava con-entemente l' ing lese, il latino, il francese e il tedesco. Sua ma_dre, u na donna molto devota, gli regala un Salte_no, eh~ egli pregherà ogni giorno della sua vita. Sm ~a piccolo, William faceva frequenti pellegrinagg1. Sono documentate le sue visite ai santuari di Dumfernline, Stirling e Strathaven. La tradizione vuole che egli abbia intrapreso il noviziato presso i Benedettini. Un fatto di sangue sconvolgerà la sua vita, facendog li abbandonare la vocazione religiosa e proiettandolo invece nell ' occhio del ciclone degli avvenimenti politici. Nel 1292 una pattuglia inglese al comando di sir John Fenw ick scova e uccide a sangue freddo suo padre e suo fratel lo maggiore, 14 · TRADIZIONE FAMIGLIA PROPRIETÀ / OTTOBRE 201 1
Braccato dai soldati, William si dà alla macchia con un manipolo di seguaci. Il futuro eroe non indossava il kjJt, come nel film di Mel Gibson, bensì w, abito religioso, sotto il quale portava la maglia di ferro. Sotto la tonaca nascondeva la sua lunga spada. In queste vesti, metà monaco e me tà guerriero, egli percoITe le Highlands, ricevendo ad ogni passo l'appoggio dei contadini, che lo incitano a mettersi a capo di una rivolta nazionale. Anche gli Agostinia ni , i Benedettini e perfino il vescovo di G lasgow lo eso1tano in questo senso. Egli com incia ad essere acclamato come uomo provvidenziale. Il 1° luglio 1297 Edoardo I invita i nobili scozzesi a firmare un accordo di pace, garantendo personalmente la loro incolumità. Giunti al luogo dell' incontro, però, vengono massacrati a sangue freddo. Quel giorno sparisce il fior fiore dell'aristocrazia scozzese. Anche Will iam doveva partecipare all ' incontro, ma a sorpresa sceglie di non presentarsi. Si diffonde la voce che egli si sia fermato per ragioni misteriose in una chiesa per pregare, e che sant' Andrea, patrono della Scozia, g li sia apparso avvertendo lo de lle macchinazioni di Edoardo. A questo punto scoppia la ribellione contro l' invasore inglese. Seguono la decisiva vittoria del Ponte di Stirling (11 settembre 1297), e la non meno decisiva sconfitta di Falkirk (22 luglio 1298). Sir William , nel frattempo nominato Lord Guardian ofScotland, parte alla volta di Roma, dove ottiene da Papa Bonifacio VIII una bolla (27 lug lio 1299) che esorta Edoardo I a lasciare la Scozia.
Ri cordi amo, per esempio, l'esecra bi e massacro di Glen Coe ( 1692), nel quale furono trucidati i trentotto capi del clan MacDonald, insieme a quaranta tra donne e bambini, per aver rifiutato di giurare fedeltà al protestante Gugl ielmo d' Orange. Ancor oggi sussistono non poche restrizioni ai cattolici. Le chiese, per esempio, non possono avere una torre campanaria. Dal la visita all e rovine del1'abbazia di Holyrood a quelle
Nonostante queste mosse, uno dopo l'altro tutti i nobili scozzesi prestano giuramento a Edoardo, lasciando William Wallace completamente isolato. Tradito da uno dei suoi, il 22 agosto 1305 Wallace è processato a Westminster Hall, Londra, e condannato a morte. Sul patibolo, egli si confessa con l'arcivescovo di Canterbury e chiede, come ultimo desiderio, di poter pregare il Salterio. Muore sventrato mentre recita i Salmi penitenziali. Un sacerdote inglese, presente all 'esecuzione, affermerà più tardi di aver visto la sua anima accolta in Cielo da una schiera di angeli. Fatto o leggenda, questa visione di Braveheart portato in Cielo dagli angeli sarà un tema ricorrente nei sermoni per molti anni . . . (Foto: a sin., stallia d! sir Will iam Wallace al monumento a lui dedicato presso St1rlm~; sopra, 1partec1pan11 davanti al monumento; sotto, il vecchio ponte di Stirling, scenario della famosa battaglia.)
dell 'abbazia di Cambuskenneth, l'Accademia è stata un vero pellegrinaggio attraverso le rovine della Cristianità. Non sono, però, rovine di morte. Da esse emana una promessa di restaurazione, per la quale abbiamo pregato con fe rvore ad ogni passo .
Messa solenne e chiusura Per tutta la durata dell' Accadem ia è stata celebrata la Santa Messa quotidianamente in rito cattolico bizantino. L'ulti mo giorno l'antica liturgia di S. Giovanni Crisostomo è stata celebrata con molto splendore. La riunione di chiu sura è stata affidata a Juan Miguel Montes, della TFP italiana. L'Accademia si è conclusa con una cena conviviale tipicamente scozzese, a base di haggis, un insaccato di interiora di pecora, rigorosamente innaffiato al whisky. Secondo la tradizione, lo haggis è introdotto solennemente su un vassoio di argento al suono delle cornamuse. Prima di servirlo, un araldo racconta vecchie storie di guerra e di cacc ia. All a fine, alzando il dram di whisky, esclama ad alta voce. in gaelico, "S/ainte! .._ ovvero '_'Salute 1" Per la Scozia, per 1 partec1pant1 ali' Accademia e per ti tnonfo della Civi ltà cristiana in queste terre e nel mondo. •
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na crociata La conclusione dell'Accademia è stata affidata a Juan Miguel Montes, che si è ispirato ad una conferenza del prof. Plinio Correa de Oliveira in occasione di un incontro giovanile a San Paolo del Brasile. Trascriviamo ampi stralci del suo intervento. RADIZ IONE FAMIGLIA PROPRIETÀ/ OTTOBRE 2011
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uando il prof. Plinio Correa de Oliveira concludeva un incontro O anile come questo, coerentemente con tutta la sua vita da cattolico militante, egli inv itava sempre a una militanza con tro-rivoluzionaria. Per spronarci nella causa della Contro-R ivoluzione, usava la parola portoghese "ufania ".
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Una fierezza umile In genere, i dizionari italiani la traducono come superbia, orgog lio, vanagloria, a lterigia. Le attribuiscono, c toe, signifi cati negativ i. Al contrario, esiste un significato positivo. "Fania " in greco v uo l d ire man ifestazione. La teofania, per esempio, è la manifestazione di Dio. Il verbo portoghese riflessivo "u.fanarse ", essere "ufano ", vuol d ire manifestare qualcosa con una legittima fierezza, con un legittimo vanto, con una sana contentezza, con un leg ittimo desiderio di avanzare a testa alta. Il dott. Plinio c i invitava a procedere con una legittima fierezza contro-rivoluzionaria, con un sacrosanto vanto de i nostri ideali, con una vera e propria soddisfazione delle nostre convinzioni. Non si tratta di una fierezza orgogliosa, superba. Anzi. La nostra fierezza è, paradossa lmente, que ll a degli umili. È que l vanto che ci insegna san Paolo quando dice: "Non ci sia altro vanto che nella Croce di Nostro Signore ". Il nostro vanto non sia a ltro che la nostra cattolicità militante. La n ostra fierezza non è auto-contemplativa e narcisistica. Essa si armonizza appieno con la frase della Scrittura : Non mihi, Domine, non mihi, sed nomine tuo da Gloriam . Non per me Signore,
Un contro-rivoluzionario deve innalzarsi come uno stendardo di fede e di coraggio, di splendore di verità e di ordine. Sopra, membri della TFP francese in campagna sotto la neve davanti alla cattedrale di Notre Dame, a Parigi.
non per me, ma per la gloria de l Tuo nome ! Noi siamo fi eri perché c iò che facc iamo lo facc iamo per Nostro Signore, perché avvenga il suo Regno per mezzo de l trionfo del Cuore Im macolato di Maria. Era questa la fierezza del crociato che cavalcava verso la Terra Santa, ma anche di coloro che r imanevano in Europa a costruire le cattedrali, le università, gli ospedali. Si è mai vista una fierezza più gaglia rda e gloriosa di quella delle cattedrali gotiche con le loro guglie svettanti verso il cielo? Tutta via erano fierezze um ili . La maggior parte dei costruttori di cattedrali e de i cavalieri crociati sono rimasti anonimi. Perché? Perc hé, secondo la fa -
mosa frase di sant' Agostino, loro portavano l' amore d i Dio fino a li' oblio di se stessi, a differenza dei rivoluzionari che portano l'amore d i se stessi fino all' oblio di D io . La Rivo luzione è frutto de ll 'orgog lio e dell a superbia. La Contro-Ri voluzione deve per fo rza, reag ire contro quest~ peccato, deve essere il frutto de l!' umiltà e de l desiderio d i rimettere Dio a l centro d i tutto . Questa umiltà, però, non esc lude il dovere di portare avanti la ControRivoluzione con fierezza.
La fierezza della
Contro-Rivoluzione Noi dobbiamo essere fieri nel portare avanti il nostro ideale consapevoli che esso è più alto di
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una cattedrale gotica, più nobile della conquista dell a Terra Santa. È un ideale santissimo, perché noi non cerchiamo la conqu ista del sepolcro fi sico di Cristo bensì auspichiamo che, ogni anima individualmente e la soc ietà come un corpo, mettano Cristo sul trono che Gli compete. Essere dunque contro-rivoluzionari nel caos dei nostri giorn i vuol dire essere torce ardenti in mezzo a lle tenebre di una civil tà morente, per molti versi apostata. Dobbiamo renderci ben consapevol i che stiamo collaborando a costruire il trionfo del Cuore Immacolato di Maria promesso a Fatima. Un contro-rivo luzionario deve innalzarsi come uno stendardo di fede e di coraogio o , di
splendore di verità e di ordine, davanti a un 'opinione pubblica confusa e di sorientata. Questa missione va compiuta con fierezza, perché la fierezza attira e trascina, la fierezza proclama che l' ideale è più risplendente de ll a più risplendente cattedrale, più solido del castello più solido. Se perseguiremo quest' ideale con determinazione e orgoglio avremo moltiplicato il suo potere detonante nelle ani me; la sua forza di conversione di altre persone. Se saremo perseveranti in questo camminare a testa alta contro la Rivo luzione, un giorno saremo ripagati . Nostro Signore ci dirà: ,. Venite voi e/elfi perché avete lolla/o per Me. perché non vi s iete vergognati di Me. perciò
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ora io vi co,?fèsso da vanti al Padre Eterno".
Ecco l' invito e la promessa che il dottor Plinio ci ripeteva insistentemente in queste occasioni.
Crociata della fierezza Egli parlava di una "croc iata della fi erezza". Fieri cavalieri del nostro tempo che fendono le tenebre attirati da un nuovo Deus Vult!, un nuovo Dio lo vuole!, che risuona sulla terra. Se sapremo comportarc i con fi erezza e con umiltà, attireremo altri e potremo veramente essere pietre vive della grande cattedra le di luce e di gloria di Dio che sa rà il Regno di Maria.
Concludo affermando che, per portare avanti questa crociata, serve molto spirito soprannaturale. Perché non è con le nostre forze umane che potremo realizzare l'ideale della Contro-Rivoluzione, cioè la distruzione della Rivoluzione e la costruzione del Regno di Maria. Questo obiettivo lo raggiungeremo ricorrendo continuamente a "Colei che da sola ha schiacciato tutte le eresie". Chiediamo partico larmente alla Madonna sotto l'invocazione del Buon Consiglio, alla quale il dottor Plini o era specialmente legato, la grazia del buon consiglio. Pregh iamo anche molto gli un i per gli altri, perché dobbiamo costituire una vera e nobile fratellanza nelle fila dell a Contro-Rivoluzione. Un salmo della Scrittura dice: un fratello aiutato da un altro fratello diventa una città fortificata. Un altro salmo dice ancora: Ecce quam bonum et quam jucundum habitare _fi-atres in unwn ("Vedete quanto è buono,
quanto riempie di gaudio che i fratel li siano uniti"). La Contro-Rivoluzione deve camminare non solo fiera ma anche unita, perché unita è fo rte. Uniti ci aiutiamo a vicenda, un iti vinciamo il rispetto umano e il disprezzo dei rivoluzionari. Dispersi invece siamo deboli e sarà più faci le ch e si spenga la fi amma del!' ideale. Perciò queste parole finali vogliono essere un invito a rimanere un iti sotto il manto del la Madonna. Sotto il manto di Colei che ci guarda dall 'alto e sembra chiederci : "Figlio mio, in questo momento di grave crisi della Chiesa, di spegnimento dell a luce della Cristianità, anche tu rimarrai indifferente?" •
Plinio Correa de Oliveira parlava della Contro Rivoluzione come una "crociata della fierezza". Fieri cavalieri del nostro tempo che fendono le tenebre attirati da un nuovo Deus Vult!, un nuovo Dio lo vuole! che risuona sulla terra.
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Sfiorando l'Assoluto: Augustus Pugin e la rinascita del gotic.0.-.......
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Il Parlamento di Westminster: .: apofavoro di Augustus Pug~ ,, .•
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800 fu un seco lo
di rivoluzioni. Mentre il giacobinismo accendeva le insurrezioni del 1830, 1848 e 1870, il liberalismo diffondeva i suoi errori a macchia d'olio, penetrando perfino ambienti di Chiesa, dando vita al "cattolicesimo liberale". È il secolo dell ' invasione degli Stati Pontifici e dell ' occupazione di
Roma. È il secolo della politica anticlericale dei governi europei. È il secolo di Marx e di Engels, nonché dei primi tentativi di rivoluzione comunista. Ma 1' 800 è anche il secolo delle apparizioni mariane: Rue du Bac nel 1830, La Salette nel 1846, Lourdes nel 1858. È il secolo dei grandi pensatori contro-rivoluzionari, da De Maistre a De Bonald e Juan Donoso Cortés. È il secolo dell ' Immacolata Concezione e del! 'infallibilità pontificia.
Il Catholic Revival Nel mondo anglo-sassone, il secolo XIX è stato contrassegnato da un fenomeno, chiaramente frutto della grazia di vina, noto come Catholic Revival - Rinascita Cattolica - che, controcorrente rispetto ali ' indirizzo rivoluzionario 20 - TRADIZION E FAM IGLIA PROPRIETA / OTTOBRE 2011
dei tempi, p011ò alla restaurazione della Chiesa Cattolica nelle isole britanniche. Questa rinascita deve molto all'O:,ford Mo ve111e11t, una co1Tente sorta in ambienti della celebre università, che portò alla conversione di eminenti figure come i cardinali John Newman e Edward Manning. Questi sviluppi si inserivano poi in un più ampio panorama di rinnovato interesse per il Medioevo. Sembra che, scosse dagli eccessi della Rivoluzione francese e delle sue sequele, molte anime abbiano rivolto lo sguardo verso quel passato, finora denigrato come "gotico", cioè barbaro, e che adesso appariva invece sotto una luce quasi mitica. Il Romanticismo, che fa voriva questa nostalgia, allo stesso tempo, purtroppo, la caricava anche di contenuti non totalmente consoni al vero spirito cattolico.
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A livello culturale - e, quindi, toccando fibre molto profonde dell'anima umana - questo rinnovato interesse per il Medioevo portò a un ripristino del canto gregoriano, grazie al movimento liturgico avviato dai monaci di Solesmes. Portò anche alla rinascita dello stile gotico, a lungo ritenuto barbarico dagli spiriti "illuminati", e adesso presentato, invece, come la più alta espressione della bellezza. Molto forte in Francia - si pensi all'opera di Viollet le Due la rinascita del gotico ha ricope1io una particolare importanza nel Regno Unito, dove fu inseparabile dalla rinascita cattolica.
Augustus Pugin · Un nome salta subito alla mente: quello di Augustus Welby Northmore Pugin (1812-1852), il più autorevole esponente del neogotico inglese. Una riunione ali ' Accademia est i va della TFP è stata dedicata ali' analisi della vita
ed opera di Pugin, e alla sua presentazione del gotico come immagine perfetta del verum, del bonum e del pulchrum, cioè di Dio. La vita di Pugin è degna di un romanzo. Tre matrimoni (finiti in vedovanza), otto figli , quattro successive carriere, tutto nell 'arco di quarant'anni! Vero genio dell'architettura, progettò la sua prima chiesa ali ' età di nove anni. Il suo entusiasmo per il gotico lo portò a studiare le grandi cattedrali e gli edifici medievali. Nato anglicano, Pugin si convertì al cattolicesimo quando comprese che la grandezza e la bellezza del gotico trovavano fondamento nello spirito cattolico. Si tratta, dunque, di una conversione suscitata dal!' amore per la bellezza. Diventato in seguito anche apologeta, Pugin sarà uno dei paladini della Fede durante il Catholic Revival. Il suo primo libro apologetico, Contrasts, è un attacco frontale contro i nemici della Chiesa e della Civiltà cristiana. Per lui, I' Inghilterra cattolica è quella medievale, non ancora macchiata dallo spirito rinascimentale e protestante.
sto d'una completa restaurazione della Civiltà cristiana.
Una categoria dello spirito Per Pugin, più che uno stile architettonico, il gotico era una categoria dello spirito, una chiave di lettura con la quale si poteva in-
Come architetto, le sue opere principali furono gli edifici. Egli, però, voleva restaurare l'arte, i costumi, i modi di essere dell'antica Inghilterra. Soprattutto, voleva la restaurazione dell'antica fede, che riteneva possibile solo nel conte-
Per Pugin (sopra), il gotico era una categoria dello spirito che doveva esprimersi in ogni aspetto. Egli disegnava tutto secondo questo criterio : dalle chiese ai palazzi, dai mobili alla carta da parete, dalle finestre ai giardini. In queste foto, dettagli della chiesa di St. Gile's, a Cheadle, integralmente disegnata da lui. TRADIZIONE FAMIGLIA PROPRIETÀ / OTTOBRE 2011 _ 21
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terpretare tutto l' universo. Nel gotico, Pugin vedeva la perfetta unità fra verità, bontà e bellezza, la perfetta trasposizione, in termini estetici, della dottrina e dello spirito della Chiesa. Ecco perché il suo genio spaziava praticamente in ogni campo che potesse essere considerato sotto
questa luce. Il suo capolavoro è, indubbiamente, il Parlamento di Westminster, un progetto firmato dall 'architetto Charles Bany ma, in realtà, disegnato quasi integralmente da Pugin. dalla Torre del Big Ben fino alle grucce negli armadi. Tutto doveva riflettere il veru111, honum e pulchn1111 attraverso le forme gotiche. Le opere di Pugi n, dunq ue, nascono da altissime concezioni teologiche. E, a loro vo lta, diventano strumenti apologetici. Si tratta di un vero e proprio apostolato de lla be llezza, per il quale il geniale arch itetto inglese vo leva restaurare la Civiltà cri sti ana restaurando le fo rme a cui essa aveva dato vita. La sua anal isi storica, cen trata suIl ' estetica. è praticamente identica a que lla svolta da Plinio Correa de Oliveira in «Rivoluzione e Contro-Rivoluzione». Per
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Pugin, la civiltà cn st,ana ragg iunge il suo culmine nel Med ioevo, sa lvo po i entrare in un lungo periodo di decadenza fino ai suoi giorni. Concependo il Catholic Revival come frutto della grazia divina, egli si augurava che questa grazia si diffo ndesse in tutto il mondo. •
Il pensiero d i Plinio Correa de Oliveira
e
on la pa~te~ipazioni_di teologi, _studiosi e semplici ?ppassiona~i del te~a, si ~ tenuto presso il Santuario d1 S. Mana la Nova, m Campagna (SA), il VII Meeting sugh Angeh, organizzato dal rettore don Marcello Stanzione. Davanti a un folto pubblico che tracimava sulJa piazzetta antistante, i diversi relatori hanno tenuto conferenze incentrate sul tema di quest' anno: " Gli angeli dei Fondatori". Don Renzo Lavatori ha parlato della devozione agli angeli di San Bernardo da Chiaravalle, fondatore dei cistercensi, mentre Pad re Serafino L anzetta, dei Francescani dell' Immacolata, spiegava l'intimità con gli angeli di San Francesco d'Assisi. Pad re lgnacio Suarez Ricondo ha tenuto una dotta relazione sugli a ngeli negli Esercizi Spirituali di Sant'lgnaiio di Loyola, fond atore dei Gesuiti, mentre Padre Vittorio Pascucci parlava degli angeli in San Giovanni Leonardi, fonda tore dei Chierici regolari della Madre di Dio. È toccato a Julio Loredo, della TFP italiana, tenere la relazione " Plinio Correa de Oliveira e la devozione agli spiriti celesti", nella quale venivano presentate, in modo necessariamente succinto alcune considerazioni sugli angeli del pensatore e leader cattolico brasiliano. Offriamo di seguito un r i~ssunto di questa relazione, il cui testo integrale è stato pubblicato in Marçello Stanzione, «Gli A,ioe/i dei jon0 datori», Edizioni Segno, Udine, 2011. TRADIZIONE FAMIGLIA PROPRIETÀ / OTTOBRE 2011 _ 23
Il ensiero di Plinio Correa de Oliveira
il suo carattere apostolico e catechetico. Leader di movimenti laicali, era sempre alla ricerca d i argomenti e di analisi da poter utilizzare come "armi da combattimento" nel suo apostolato.
L
a dottrina di Plinio Corrèa de Oliveira sugli angeli è disseminata tra vari saggi e una cinquantina di conferenze. Si tratta di elaborazioni a carattere meramente ipotetico, che egli sottometteva "senza restrizioni" al giudizio finale del Magistero della Chiesa.
Finalità apostolica e catechetica Per comprendere l'angelologia del prof. Plinio Corrèa de Oliveira dobbiamo considerare, anzitutto,
"La dottrina sugli angeli - egli scrive - potrebbe inferire un colpo mortale alle concezioni materialistiche del! 'uomo contemporaneo. La presentazione di questa dottrina sarebbe una sfida al moderno materialismo. Sarebbe la risposta cattolica al New Age e al pentecostalismo, un invito agli uomini perché abbandonino i peccati del mondo e si aprano invece ali 'universo angelico. Lo studio degli angeli ci permetterebbe di intravedere una sorta di universo meraviglioso, che potrebbe essere presentato come alternativa agli orrori del mondo contemporaneo. Sarebbe non solo l'apostolato della bellezza angelica ma, più in generale, l 'apostolato del bello presentato angelicamente ". Lo studio dell ' universo angelico, continua il pensatore e leader brasiliano, "implicherebbe una particolare impostazione difronte alla bellezza che, purtroppo, oggi non viene insegnata nel Catechismo. In contrasto con il laicismo moderno, che ingabbia il mondo al solo ambito umano, la dottrina sugli angeli aprirebbe tali orizzonti, raggiungerebbe tali profondità, da costituire un fiore ali 'occhiello della catechesi cattolica. Sarebbe vano confutare intellettualmente gli errori moderni, come il relativismo se, parallelamente, non realizzissimo un apostolato della bellezza angelica. Questo è soprattutto indispensabile con le nuove generazioni, molto più aperte alla bellezza di quanto non lo siano i loro genitori, ancora incantati dal progresso materiale della società industriale ". Un altro elemento da tener presente è che l 'attenz~one di Plinio Corrèa de O liveira si rivolgeva, prec1pua~ente, al campo temporale. Egli concepiva la sua m1ss10ne come esplicitazione dei lineamenti di una Civi ltà cristiana, salvo poi impegnarsi nella sua concreta realizzazione. A questo era finalizzata
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la sua opera intellettuale e, concretamente, la sua angelologia: "Vorrei elaborare una visione globale dell'universo angelico salvo poi trasferire i suoi principi fondamentali al! 'universo umano, per esempio al fine di sviluppare una teoria del governo e una teoria dell 'autorità nella società umana".
Gli angeli: esistenza e natura Plinio Corrèa de Oliveira inizia il suo studio commentando le questioni della Summa Theologica che trattano dell 'esistenza, natura e operazion i degli angeli. Su questo non mi soffermo se non per evidenziare come, ad ogni passo, egli trae dagli insegnamenti del Doctor Angelicus spunti per una teoria della Civiltà cristiana. Vediamo un paio di esempi, in modo necessariamente schematico: Egualitarismo e gerarchia. In contrasto con lo spirito ugualitario della Rivoluzione, Plinio Corrèa de Oliveira propone una concezione gerarchica della società, che troverebbe fondamento nell ' universo angelico.
Dio non avrebbe potuto creare un solo essere che da solo riflettesse tutte le Sue perfezioni. Egli ha creato una molteplicità di esseri. E questa molteplicità implica una gerarchia, nella quale gli angeli hanno una fu nzione. L'angelo, puro spirito se paragonato con l'uomo, non è immateriale e incorporeo in relazione a Dio. Egli è un essere intermediario, necessario all ' ordine gerarchico dell ' universo affinché fra l' uomo e Dio non vi sia un abisso. Commenta il pensatore brasiliano: "Questa gerarchia è fòndata sulla natum degli esseri: dai minercdi, alle piante, agli animali, al! 'uomo, agli angeli. Non è una mera gradazione di convenienza, ma è necessaria ali 'OJdine dell'universo. Queste nozioni do-
vrebbero stare alla base della formazione anti-egualitaria dei cattolici oggi. Non basta insegnare nel Catechismo l'esistenza degli angeli come decorrente dalla Rivelazione. È invece necessario focalizzare la loro funzione nella gerarchia dell'universo".
Il movimento nella società cristiana. Gli angeli si muovono. Non nel senso che si spostano fisicamente - non avendo materia essi non occupano spazio - ma nel senso che passano continuamente dalla potenza all'atto, nel conoscere e nel volere. "Da qui - commenta il pensatore brasiliano possiamo dedurre una teoria del movimento nella società cristiana. La società cristiana ha la più alta forma di movimento, che non è riferito al muoversi fisicamente, ma al conoscere sempre più profondamente la verità ed amarla sempre p iù intensamente. In una società cristiana, il movimento fisico è secondario. Primeggia il movimento spirituale. Un governante davvero cristiano dovrebbe essere in grado di stimolare principalmente questo movimento".
Società angelica,
modello della società umana Per Plinio Correa de Oliveira la soc ietà angelica dovrebbe essere il modello della soc ietà umana. Egli dedica, di conseguenza, molto spazio allo studio dei rapporti interni in Dio (la pericoresi trinitaria) nonché ai rapporti di Dio con i suoi angeli, e degli angeli fra loro: "Al fine di elaborare una spiegazione trascendentale del! 'Ordine, dobbiamo dedurla dalla propria essenza divina e dai primi rapporti con le creature. In altre parole, è nella Santissima Trinità TRADIZIONE FAMIGLIA PROPRIETÀ / OTTOBRE 2011 - 25
Il pensiero di Plinio Correa de Oliveira
Per Plinio Correa de Oliveira la società angelica sarebbe il modello della società umana.
e nella natura dei rapporti di Dio con i Suoi angeli che tmviamo il modello pe,.fètto di ciò che dovrebbe essere una società umana ".
Questo è trattato, per esempio, nel suo saggio «Note sul concetto di Cristianità. Carattere sacrale della società temporale e sua ministerialità» che, per brevità, mi esimo dall 'esaminare, limitandomi a citarne un paragrafo: '·Considerata l'anima umana nella sua natura, nelle sue potenze. nella sua attività, in che senso può avere una vita sociale? Poiché un campo della vita sociale comprende relazioni puramente spirituali da uomo a uomo, può sembrare che si situi a un 'altezza così elevata da non poter dire a suo pmposito nulla di definito e di utile. Questa impressione si dissolverà nel caso fàcciamo ricorso a quanto la Chiesa ci insegna sug li angeli".
La caduta degli angeli. Un capitolo interessante del pensiero di Plinio 26 - TRADIZIONE FAMIGLIA PROPRIETÀ / OTTOBRE 2011
Correa de Oliveira in questo campo è il suo studio sull a caduta degli ange li, cioè il peccato di Lucifero, dal quale egli traeva spunti per l'analisi dei processi soc iali di decadenza. In base al princ ipio che le società si comportano come una grande ani ma umana collettiva, si possono studiare i processi sociali come se fossero processi spirituali. Come decadono le società uma ne? Per esempio, com 'è decaduto il Med ioevo cristiano? Oppure, come decade un Ordine religioso? Una volta capito il meccanismo, si potrebbe costrui re una catechesi mirata ad evitare una tale contingenza. Plinio Correa de Oliveira si chiede se la prova alla qua le Dio ha sottoposto gli angeli era assolutamente necessaria, oppure se Egli avrebbe potuto dispensarli. Nella sua opinione, tale prova sarebbe stata assolutamente necessaria. "Prima di ammettere afi ò angeli nella Sua intimità, Dio ha voluto che dessero una prova del loro amore. Questa pmva era. in modo assoluto. necessaria affinché òali anaef i maaiLiiia _ _ . •,ò Òò òessem il grndo c/1 pe1.fez1one al quale erano chiamati ...
Questo per il principio - valido anc he per le società - che la vita spirituale ascendente (quella che tende a lla santità) è fatta di successivi olocausti, nei quali la persona va gradualmente " uccidendo l'uomo vecchio" facendo sbocciare quello nuovo. La perfezione non può essere raggiunta senza questo olocausto di sé. Tutto porterebbe a credere c he, in un primo momento, Dio si s ia un po' celato agli angeli. Mentre a lcun i avrebbero conservato v ivo il Suo ricordo e, semmai, av rebbe ro fatto uno sforzo notevole per amarLo senza vederlo, in a ltri invece si sarebbe ins inuata una sorta di a mnes ia di Dio . Questo per una s tanchezza del s ublime che avrebbe rallentato l' impulso verso la santità. Q uesto ral1 e n tam e n t o avrebbe dive rse cause, da menzionare sia pure sinteticamente: la sce lta dei beni più immed iati anche se minori ; la sostituzione del! ' ideal ismo con la frui z ione personale; il sorgere di fantas ie irrag io nevoli . Tutto c iò avrebbe innescato un processo d i offuscamento spiritua le che avrebbe percorso a lcune tappe: autocompiacimento tendente al i 'autos uffic ienza; i conseguenti g uizzi dell ' orgoglio e connesso rifiuto di umi liarsi davanti al Trascendente; una crescente irritazione verso l'Ordine gerarchico creato da Dio. Alla fine, questo processo sarebbe sfoc iato nel
Non serviam, con il qua le Luc ifero s i è ribe llato apertamente a Dio e ha portato via con sé una terza parte deg li angel i de l Cielo, attuando, pe r così dire, la prima Ri vo luz ione della storia.
San Michele e la militanza angelica Nel suo apostolato, Plinio Correa de O liveira ha dovuto spesso contrastare que ll 'atteggiame nto che oggi chiamiamo buonismo, che implica la rinuncia al carattere militante della Chiesa ed è a lla radice di tanti cedimenti, s ia nell'ambito dottrinale che di sc iplinare . Perc iò egli rivolgeva una particolare attenz ione al lo studio de lla missione mi li tante d i alcuni angeli e, in pri111is, d i san Michele, che contrastò la ribe llione di Luc ifero con quel magnifico Quis 111 De11s/ che anco ra echeggia nella storia. San M ic he le è il princ I p a I e g uerriero d i Dio . S i potrebbe obiettare: la lotta angelica non è militare. Vero. Si tra tta d i una lotta di presenza, di amore a l bene e d i od io al ma le, in cui il bene s' impone al male e lo espelle dalla presenza divina .
È questa l'essenza del proelium 111agnu111 riferito nel l'Apocalisse. Perciò Pl inio Correa de O liveira parla del C ielo come " il più be l campo di battaglia di tutta la storia" . Secondo il pensatore bras iliano, la missione di san Michele compo rterebbe due aspetti: '"la fofta non è solo la distruzione di coloro che insorsero
contro Dio. Essa implica anche I ·afferma:::io11e del contrario. la lotta non è gloriosa se non nel/a misura in cui afferma e ravviva ciò che il 11e111ico ha cercato di distrnggere. Proclamando Quis ut Deus.' San Michele non solo ho cacciato l'ia I ·avversario ne/l 'inferno. ma ha anchefatto ri.,·uonare nel/ ·uniTRADIZIONE FAMIGLIA PROPRIETÀ/ OTTOBRE 2011 _ 27
Il ensiero di Plinio Correa de Oliveira
verso un canto pe1fetto di amore a Dio, che echeggerà per tutta l 'eternità. Il canto di amore pe,fetto è allo stesso tempo un canto di guerra e un canto di adorazione nei confronti di ciò che si difende e si afferma. È dal 'amore del 'Ordine che nasce l'odio contro il disordine".
Ma ci sono altre missioni militanti nel mondo angelico, studiate con cura dal pensatore brasiliano. Nei suoi autorevoli «Commentaria in Sacram Scripturam», Cornelio a Lapide affronta l'esegesi del 2° capitolo di Zaccaria in cui si narra la visione di quattro corna, che rappresentano il male che ha disperso Giuda, Israele e Gerusalemme. Vi sono poi quattro operai, che il teologo gesuita chiama "angeli ferra i", che battono queste corna con pesanti martelli. La loro missione è di "abbattere e demolire le corna delle nazioni che cozzano contro il paese di Giuda per disperderlo". Questi angeli erano stati inviati sulla terra ma, trovandola in pace, si erano concentrati su Giuda, che era invece attanagliata dai nemici. In altre parole, erano venuti proprio a cercare la guerra per intervenirvi. Le corna, commenta Plinio Correa de Oliveira, rappresentano quattro diverse forme del male. Contro ognuna di esse Dio suscita una fonna di bene repressivo, alle quali corrisponde una persona angelica. Questi angeli hanno la missione d' incutere terrore, di abbattere e demolire queste forme del male. Siccome gli angeli agiscono ex natura propria, cioè la loro missione si fonda sulla natura, questo vuol dire che questi angeli sono essenzialmente gue1Tieri. La guerra è loro consustanziale. A questa visione ne segue un ' altra nel VI capito lo: si tratta di quattro carri trainati da cava lli bai, neri , bianch i e pezzati e che il profeta chiama " i quattro venti del cielo che dopo essersi presentati al Signore partono per tutta la terra". Mentre i cavalli bianchi sono inviati per " calmare lo spirito delle nazioni", quelli bai venoono definiti da Cor. ò neli o a Lapide "angeli vendicatori". Scengono cioè p~r attu_are vendetta sui nemici de l Signore e per aiutare I fi gli della luce a sbaragliare gli avversari. 28 - TRADIZIONE FAMIGLIA PROPRIETÀ / OTTOBRE 2011
"È un concetto romantico pensare che l'angelo sia inviato solo per estinguere una peste - glossa Plinio CoITea de Oliveira - Nelle Sacre Scritture ci sono molti brani che citano angeli inviati per castigare, perflagellare, sia nazioni sia individui".
Su questa scia, Plinio Correa de Oliveira esamina anche la visione dei sette angeli vestiti di lino puro con sette coppe d'oro colme dell' ira di Dio, proposta nel capitolo 15 dell ' Apocalisse. Egli commenta: "// lino puro rappresenterebbe la gioia degli angeli nel/ 'eseguire la g iustizia divina castigando gli empi. Le coppe sono d 'oro perché l 'ira proviene da/I 'amore. L 'ira è l 'amore in stato di militanza, è un 'ira santa''.
Gli angeli custodi In tema di angeli custodi , Plinio Correa de Oliveira esamina un terreno forse ancora poco esplorato: gli intimi rapport i della persona con il suo angelo. Egli parte dal presupposto che l'angelo custode non è dato a caso. Dio avrebbe destinato un angelo specifico ad ogn i individuo. Questo angelo avrebbe un vinco lo profondissimo con la persona, che andrebbe oltre oli o aspetti accidentali e toccherebbe quasi il suo essere. L'angelo custode sarebbe l'archetipo della persona, a livello angelico, la perfetta realizzazione di ciò che essa dovrebbe essere secondo i progetti di Dio. Di solito si ha l' idea che l' angelo custode esista soltanto per difendere la persona da l male. In realtà, come recita la preghiera, la sua missione consiste nel " illuminare, custod ire, reggere e governare". Oppure, secondo Dionigi Aeropagita, nel " purificare, illuminare e perfezionare". Questo, commenta Plinio Correa de Oliveira, "sarehhe il senso p iù prof'ondo di ogni governo. divino. angelico e umano. visto nel suo aspetto pilÌ elevato". La sostentazione nell'essere. Un primo elemento sarebbe la sostentazione nel l'essere. Dio
creatore di tutte le cose, le sostenta continuamente. Solo Dio è ens per se, cioè trova in Se stesso la Sua propria ragion d'essere. Le creature sono ens per accidens, e hanno bisogno della sostentazione divina per esistere. Il teologo domenicano Antonio Royo Marin spiega questa verità con una metafora: se per assurdo Dio si assopisse, si svegli erebbe senza universo, giacché sarebbe venuta meno la sostentazione nel! 'essere. Dio governa l' universo per le cause seconde. E questo sarebbe vero anche per la sostentazione angelica deg li uomini. Dice il dott Plinio: 'Dio 11011 avrebbe potuto creare solo la materia, né solo gli uomini, che sono un misto di materia e spirito. Era necessario che vi fossero esseri puramente spirituali ji-a Dio e l 'uomo, e questi sono gli angeli. Per la dottrina cattolica, chi mantiene le creature è Dio. Ma, siccome per volontà divina g li esseri superiori governano quelli inferiori, possiamo dire che gli angeli sostentano gli uomini nel! 'essere?". Per abbozzare una risposta, Plinio Corrèa de Oliveira propone il concetto di comp I eme n t a ri t à. Nella creazione vi sarebbero realtà compl ementare, l' una non potrebbe esistere senza l'altra. Sarebbe il caso della luna e la terra. La luna esiste in funz ione della teri-a. De potentia Dei absoluta, Dio avrebbe potuto creare una luna senza terra. Ma la loro complementarità farebbe pensare a qualcosa di più profondo della mera cas ualità. Scrive il pensatore brasi liano: ''Esisterebbe un 'azione indiretta di Dio sul/ 'uomo attraverso l'angelo, che lo sostenterebbe nel/ 'essere. Ouesta sostentazione non sarebbe 'de potentia D~i absoluta 'bensì 'de potentia Dei ordinata'. Ma sembra che non sarebbe un rapporto meramente accidentale. l'uomo non sarebbe pensabile da Dio senza l'angelo. Nella mente divina, l'angelo in un certo modo producerebbe e sostenterebbe l'uomo. In altre parole, l 'uomo sarebbe pensato e creato in .fùnzione de/l 'angelo".
L'assumere dell'angelo. Ma, in cosa consisterebbe il "purificare, illuminare e perfezionare" dell 'angelo in relazione ali ' uomo? Risponde:
''È una triplice azione che implica il dono del/ 'archetipo al tipo, che ottiene come risposta/ 'olocausto del tipo al! 'archetipo. L 'archetipo purifica, illumina e pe1feziona il tipo donandosi a lui. Questa è l'essenza del servizio. È in questo senso che il governare è un ser vizio. li governante/a dono di sé a coloro che governa. Questi, a loro volta, corrispondono fa cendo l'olocausto di se stessi. E, quando il tipo fa l 'olocausto di se stesso alI 'a r-
chetipo, questi in un certo senso lo assume e g li fa raggiungere la sua pe1.fe zio11e, la sua p ienezza. Vi è qui una simbiosi misteriosa che andrebbe meglio studiata " .
Questo è un processo che si veri fica negli angeli superi ori in relazione a quelli inferiori, e negl i angeli in relazione agli uomini. È solo lasciandosi assumere dal suo angelo che l' uomo potrebbe raggi ungere le vette della santità. Lo studio di questo "assumere" del1' uomo da parte dell 'ange lo - con tutte le app licazioni all a società umana - costituisce un capitolo centrale del l'angelologia di Plini o Corrèa de Oliveira.
Angeli custodi di "anime" collettive L' interesse di Plinio Corrèa de Oliveira per la Civi ltà cristiana lo ha condotto a studiare in profondità i fenomeni soc iali. Tra i problemi esaminati v'è quello delle "anime collettive" dove, ovviamente, il termine "anima" va posto rigorosamente fra virgolette. Quando un gruppo di individui legati da un TRADIZIONE FAMIGLIA PROPRIETÀ / OTTOBRE 2011 - 29
Il ,e.ensiero di Plinio Correa de Oliveira
Quando un gruppo di individui legati da un certo vincolo si radunano, si può formare qualcosa che è più della semplice somma dei componenti. Una famiglia , per esempio, è più della somma degli individui. A sin . Maria Teresa d'Austria e la sua famiglia nel 1756, Martin van Meytens, Musée National du Chateau de Versailles .
111eglio ··.
ce1to vincolo si radunano, si può fo rmare qualcosa che è più dell a semplice somma dei componenti. Di ce Plinio Corrèa de Oli veira: "Prendiamo I 'esempio di una fam iglia nobile nel Medioevo, che vive spa,pagliata in dieci casrelli. Una volta l'anno. in occasione del/a/èsta del Santo Patrono dellafa111iglia, tuffi si riuniscono nel castello del capo/amiglia. Non é vero che si for111a qualcosa di più della semplice somma degli individui? Vi è qualcosa del capostipite, degli antenati e delle loro pmdez:::.e, del passato e de/Jitturo. lì 11011 e 'è Ti:::.io. Caio e Se111pronio. Lì c'è la Famiglia Tctle. Entra in gioco una certa nozione riguardo a/l'essenza delle anime collelfive che andrehbe meglio studiata ... "È chiaro che, di per sé, l'individuo è più e/ella società - continua - ma é anche vero che una socierà comporta una pe,.fè:::.ione maggiore. Credo ahhia a chejàre con la.fi'ase della Genesi secondo la quale ogni cosa creara da Dio era 'buona ·. ma l'insieme era 'molto buono '. Si direhhe quasi che nasce qualcosa di onro/ogicamenre diverso e superiore. appunto un ·anima colle/li va. Questa rea /rcì è accidentale, 1110 è simile a una persona. meno 'densa ·111a più nohile. che mette in evidenza ciò che i componenti hanno di
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Possiamo immaginare che a questa "anima" col letti va corrisponda un angelo diverso e superiore all ' angelo custode dei singoli membri. Sa rebbe l' angelo custode de ll a collettività, desti nato da Dio per puri ficarla, illuminarla e perfezionarla. Per i principi enunciati sopra, questo angelo sarebbe l'archetipo di questa co llettività: "L ·angelo scende su quella col/ertivircì e entra in si111hiosi con essa. co11/'ere11dog/i 11110 ricc/1e:::.:::.a ontologica che i semplici rapporti 11111a11i 11011 possono spiegare". Tuto ciò porterebbe a una nozione di angeli custodi non solo per le nazion i - concetto che trova fondamento nella Tradizione della Chiesa - ma, in modo più ampio, per le "anime collett ive'' nella società umana. come fam iglie. istituzioni , ord ini religiosi e via dicendo. In questa logica, si potrebbe supporre che persone emi nenti, che hanno in mano il governo di collettività, sia spirituali che temporali , possano contare, oltre che sul proprio angelo, anche su que llo dell a co lletti vità.
Presenza angelica nella natura Dio ha creato l' universo per la Sua gloria estrinseca. Questa gloria consiste nell' immagine e somiuli anza del Creatore nel creato. . "Coe/i e11c11 ·,·anr o a/oriam Dei et opern 111a1111u11 f!JIIS a11111111tior_fìn11a~ientu111 ", dice il Salmo. L' uomo non può conoscere Dio direttamente, ma può contemp lare il rill esso delle Sue perfezioni nella creazione. e quindi risalire fino a Lui. Così, per esempio, la maestà di una montagna ci dice qualcosa della maestà di Dio, come l' immensità del mare ci fa intuire la Sua intìnitù.
ogni uomo un angelo custode, Egli abbia affidato a alcuni angeli la cu ocUard certi luo_ghi particolarmente magnifici. Nella foto, castello di Eilean Donan, sul Locti Duicli, Scozia~
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Questo è un processo naturale, tanto che gl i stessi pagani, rneravigliati dalla natura spesso gli attri buivano caralteristiche divine. Erravano nella conclusione, rna non nella prcrnessa. La natura non è Dio rna Lo riflette, e può condurci a Lui attraverso la contemplazione. È il processo studiato eia san Bona ventura nel suo celebre «Itinerario della 111e11te a Dio». Per Plinio Corréa de O liveira non è diffi cile supporre - si tratta ovv iamente di un ' ipotesi teologica, d 'altronde già esplorata dalla Patristica che, così come Dio ha attribuito ad ogni uomo un angelo custode, Egli abbia affidato ad alcuni ange li la custod ia d i certi luoghi parti co larmente magni fic i. Scri ve il pensatore brasiliano: ·A volte l'edia1110 certi IL1og hi della natllra così helli e suggestivi di cose sl!perinri. che siamo portati a pensare che vi sia qualcosa di religioso. EFide11te111ente 11011 vi è niente di di, ·ino. come pe11scl\1c1110 erroneamente i pagani. Ma . 11011 possiamo pensllre che vi sia 1.111 ·a:::ione angelica? La helle::::::a del IL1ogo è pe1fe//a111ente nl/t11rale. Ma sopra lllleggia la presen:::a cli un angelo. Così come gli c111geli personi/ìca110 ,·irtù nwrali. si potrehhe pensare
cl,e vi siano angeli cl,e perso11!fìca110 la bel/e::::::a di certi /11ogl,i? ··
Si potrebbe dire di questi angeli qualcosa di simile agli angeli custodi. Essi rappresenterebbero l'archetipo di quel luogo, vale a dire l'aspetto più elevato per cui quel luogo è irnmagine e somiglianza di Dio. li suo ruolo non sarebbe meramente estetico ma anche apostolico. Egli agirebbe sull e person~ che contemplano quel luogo, ai utandoli a contemplarlo in modo corretto, per fargli risalire fi no a Dio, salvo poi amarlo con massima intensità. Quanto è stato detto sulla natura si potrebbe a f:. fermare anche riguardo certe creazioni del genio umano. Per esempio, ci sono chi ese così belle che è impossibile non pensare a qualcosa di angelico. È come se Dio, una volta costruita quella chiesa l"avesse affidata a un angelo. Chi non rimane esta~ siato davanti _a lla Sainte Chapelle'! Come non pensare che v, sia la presenza di un angelo custode a i~wi ta re tutti . attraverso la con templazione dell' edi hc10. a conoscere meglio la Santa Chiesa, e . qu111c · 1·1 1 ad amarla di pi ù' • · TRADIZIONE FAM IGLIA PROPRIETÀ/ OTTOBRE 2011 _
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Il pensiero di Plinio Correa de Oliveira
Benedetto XVI: La via pulchritudinis verso Dio In diverse occasioni, Benedetto XVI ha svolto un tema che contiene notevoli punti di contatto col pensiero del prof. Plinio Correa de Oliveira. Si tratta della "via pulchritudi11is", sulla quale il Santo Padre è tornato a parlare nell'Udienza Generale a Castel Gandolfo, mercoledì 31 agosto. Eccone qualche brano.
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ggi vorrei soffermai~mi bre~ vemente su uno dei canali che possono condurci a Dio ed essere anche di aiuto nell'incontro con Lui: è la via delle espressioni artistiche, paite di quella 'via pulchritudinis ' - 'via della bellezza' - cli cui ho parl ato più volte e che l'uomo d'oggi dovrebbe recuperare nel suo significato più profondo. "Forse vi è capitato qualche volta davanti ad una scultura, ad un quadro, ad alcuni versi di una poesia, o ad un brano musicale, di provare un ' intima emozione, un senso di gioia, di percepire, cioè, chiaramente che di fronte a voi non c'era soltanto materia, un pezzo di marmo o di bronzo, una tela dipinta, un insieme di lettere o un cumulo di suoni, ma qualcosa di più grande, qualcosa che ' parla', capace di toccare il cuore, di comunicare un messaggio, di elevare l'animo. "Un'opera d'arte è frutto della capacità creativa dell'essere umano, che si inteIToga davanti alla realtà visibile, cerca di scoprirne il senso profondo e di comunicarlo attraverso il linguaggio delle forme, dei colori, dei suoni. L'arte è capace di esprimere e rendere visibile i1 bisogno del! 'uomo di andare oltre ciò che si vede, manifesta la sete e la ricerca dell' infinito. Anzi, è come una porta aperta verso l' infi nito, verso una bellezza e una verità che vanno al di là del quotidiano. E un 'opera d'arte può aprire gli occhi della mente e del cuore, sospingendoci verso l'alto. 32 - TRADIZIONE FAMIGLIA PROPRIETÀ / OTTOBRE 2011
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"Ma ci sono espressioni att istiche che sono vere strade verso Dio, la Bellezza suprema, anzi sono un aiuto a crescere nel rapporto con Lui, nella preghiera. Si tratta delle opere che nascono dalla fede e che esprimono la fede. Un esempio lo possiamo avere quando visitiamo una cattedrale gotica: siamo rapiti dalle linee verticali che si stagliano verso il cielo ed attirano in alto il nostro sguardo e il nostro spirito, mentre, in pari tempo, ci sentiamo piccoli, eppure desiderosi di pienezza ... O quando entriamo in una chiesa romanica: siamo invitati in modo spontaneo al raccoglimento e alla preghiera. Percepiamo che in questi splendidi edifi ci è come racchiusa la fede di generazioni. Oppure, quando ascoltiamo un brano di musica sacra che fa vibrare le corde del nostro cuore, il nostro animo viene come dilatato ed è aiutato a rivolgersi a Dio". "Mi torna in mente un concerto di musiche di Joharu1 Sebastian Bach. (...) Al termine dell'ultimo brano, una delle Cantate, sentii, non per ragionamento, ma nel profondo del cuore, che ciò che avevo ascoltato mi aveva trasmesso verità, verità del sonuno compositore, e mi spingeva a ringraziare Dio. ( ... ) Dissi: Sentendo questo si capisce: è vero; è vera la fede così forte, e la bellezza che esprime irresistibilmente la presenza della verità di Dio. Ma quante volte quadri o affreschi, frutto della fede dell'artista, nelle loro forme, nei loro colori, nella loro luce, ci spingono a rivolgere il pensiero a Dio e fanno crescere in noi il desiderio di attingere alla sorgente di ogni bellezza. •
11 mondo delle TFP
La Madonna pellegrina di Fatima el luglio 1972, in una parrocchia di New Orleans, Stati Uniti, una statua della Madonna di Fatima pianse davanti a numerosi testimoni, tra cui alcuni sacerdoti . Si trattava della statua pellegrina internazionale, benedetta da Pio XII nel 1947. Il fatto richiamò l'attenzione del prof. Plinio Correa de Oliveira, che si adoperò per realizzare un pellegrinaggio della Madonna di Fatima in Brasile, nel maggio 1973.
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Quasi quarant'anni dopo, la stessa Madonna pellegrina, in giro per l'America Latina, ha sostato presso il tumulo del leader cattolico, nel cimitero della Consolaçào, a San Paolo (foto a dx.). Accolta in festa da centinaia di suoi discepoli, la Madonna di Fatima è stata al centro delle celebrazioni che hanno ricordato l'esimi a devoz ione mari ana di Plinio Correa de Oliveira e, nel contempo, riproposto le parole di ammonizione e di confo rto pronunciate nel 191 7 in Portogallo: !11/ìne il mio Cuore !mmacolato trio,ifèrò! • (Nella foto, il Principe Bernard Ndouga, del Camerun, rende omaggio al la Madonna di Fatima sulla tomba di Plinio Correa de Oliveira.)
Campeggi estivi per ragazzi
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i sono co~clu~i ~on successo _i tradiz!onal! campegg i est1 v1 per ragazzi orga111 zzat1 da lle TFP ameri cana e irlandese, tenuti rispettivamente in Lou isiana e Roscrea. Titolo emblematico per entrambi : "A Ca/I to Chival,y ". Al campeggio in Louisiana, durato diec i giorni, hanno partecipato oltre cinquanta giovani. Motivo di parti colare stimolo e rifless ione è stato l' incontro " I veri modelli e la vera avventura". Il campeggio irlandese ha richiamato, nella mistica cornice dell 'abb~zia cistercense di Mount St. Joseph, a Roscrea, Co. ! 1pperary, una trentina cl i ragazzi: tra essi, non solo 1r_l anclesi, ma anche inglesi e scozzesi, nonché due giovani italian i provenienti da Verona. •
TRADIZIONE FAMIGLIA PROPRIETÀ / OTTOBRE 2011 - 33
Il mondo delle TFP
ell 'auditorio del Monastero di S. BeneN detto, a San Paolo del Brasi le, gremito all' in verosimile per l' occasione, si tenuta la
è conferenza " La cultu ra della vita contro la cultura della morte", organizzata dall ' Istituto Plinio Correa de Olive ira. Ha presieduto l'assise il dott. Adolpho Lindenberg, presidente dell ' Istituto. Insieme a lui, al tavo lo dei relatori , S.E. Mons. Luiz Gonzaga Bergonsini , vescovo di Guarulhos (SP), Dom Mathias Tolentino, O.S.B., abate del Monastero, e S.A. I.R. Dom Bertrand d' Orleans e Braganza.
''Dobbiamo assolutamente mobilitarci in d[fèsa della vita innocente e della.fètmig lia - ha esordito Adolpho Linclenberg - Per vincere il male, la verità deve essere presenta/a con decisione e con chiarezza. la lotta contro la cultura della morte esige da noi molta dedizione e sacr(fìcio. Ed è proprio questo l 'esempio che ci ha lasciato Plinio Corréct de Oliveira, a cui oggi noi tutti rendiamo omaggio. Noi cattolici dobbiamo assumere la leadership della battaglia contro l 'aborto e contro le leggi che promuovono il cosiddetto ·matrimonio' omosessuale".
La relazione principale è stata affidata a mons. Bergons ini. Al centro di accese pol emi che a ca usa de lla sua coraggiosa di fesa dell a vita umana - che lo ha messo in rotta con l' attuale governo del Partito dei Lavoratori ( PT), di tendenza marxista - iI prelato ha ribadito che ta li polemiche non lo colpiscono come persona bensì come vescovo di Santa Romana 34 - TRADIZIONE FAMIGLIA PROPRIETÀ / OTTOBRE 2011
Chi esa: ··si tende a nascondere il.fàtto che queste non sono dottrine mie ma di Nostro Sig nore Gesù Cristo. Ciò che è in gioco 11011 è / 'opinione di questo o di quel vescovo, ma la dottrina che Nostro Sig nore Gesù Cristo ci ha insegnato. E questa. noi 11011 la possiamo mai tradire". "La pace di Cristo non è assenza di g uerra, di conflitti, di contraddizioni - ha continuato il presule - La pace di Cristo è la pace interiore di colui che è in ordine con la sua coscienza e con i suoi.fratelli, perché è in ordine con Dio. Non si può avere pace quando si calpesta la legge di Dio. Nessun governo, nessun partito politico si può sostituire alla legge di Dio''.
Dio ha sempre condannato l'attentato contro la
vita innocente. Purtroppo, oggi questo crimine viene perpetrato a livello di società e di Stato, con numerose leggi che calpestano il diritto alla vita, in primis quelle che permettono l' aborto e l'eutanasia. Una tale società non potrà mai godere della vera pace. 'Davanti a situazioni che ledono gravemente il bene comune - ha affermato con fo rza mons. Bergonsini - non è che la Chiesa abbia il diritto di.fètre politica, essa ha il dovere, un grave dovere morale, di intervenire in campo po/irico per/ètr cessare queste situazioni di peccato collettivo··. Deplorando l'assenza di tanti vescov i brasiliani nella lotta per la vita, il vescovo di Guarulhos ha concluso con un appello affinché tutti i cattolici brasil ian·1 si uniscano nell 'opposizione alle leggi inique. •
Campagna contro la cristianofobia I 20 dicembre 20 IO, in un discorso alla Curia Romana, Benedetto XV I utilizzava per la prima volta il termine "cristianofobia", a segnalare la gravità di un fenomeno su cui troppe volte si è preferito chiudere gli occhi: la feroce persecuzione contro i cristiani nel mondo di oggi, specie nei Paesi a maggioranza musulmana.
I
Meno di un mese dopo, il IOgennaio, in occasione dell 'udienza al corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede, il Pontefi ce lanciava un severo appello alla comunità internazionale affinché mettesse maggior impegno nell a difesa delle minoranze religiose minacc iate, a cominciare da quelle cristiane. È stato un discorso ampi o e articolato, pronunciato su lla scia della strage dei cristiani in Egitto durante il Natale. Per la seconda volta il Papa ha dovuto parl are di "cri stianofobia". li 2 marzo, il cattolico Shabaz Bhatti, Min istro paki stano per le minoranze religiose, viene trucidato da un comando islamista a Islamabad. Immediata la mobilitazione mondiale per la sua beatificazione, alla quale l'Assoc iazione Tradizione Famiglia Proprietà ha aderito. Inoltre, la Fédération pm Europa Christiana ha presentato, insieme alla TFP italiana, una petizione al Segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-Moon, perché il 2 marzo sia proclamato "Giornata mondiale contro la cri stiano fobia". L' iniziativa è decoll ata a giugno con una campagna pubblica di volontari del!e_TF~ davant_i alla ~ede del Parlamento Europeo, a Bruxelles. I volontari hanno di stribuito migliaia e miglia ia d1 volant1111 chiedendo l' istituzione di questa ricorrenza. Alla ca mpagna pubblica, che è stata replicata in altre città europee, ha fa tto segu ito una campagna di racco lta di firme via internet. •
TRADIZIONE FAMIGLIA PROPRIETÀ i OTTOBRE 2011 - 35
Miniatura di Re, prototipo di servo di Plinio Com~a de Oliveira
U
na condi zione alquanto modesta. Si tratta di un ~helse_a P_ensioner, u~ _soldat~ veterano delI esercito inglese, ormai 111 pensione.
Per quanto modesta, questa condizione ha tuttavia le sue glorie. Il merito d'una intera vita trascorsa al servizio della Patria. Non un servizio qualunque, ma quello della guerra. Un servizio pieno di rischi, che compo11a il sacrificio della propria salute e perfino quello della vita. Tutte queste glorie si riflettono nella divisa del nostro veterano, modellata da una lunga tradizione per essere simbolo degli alti valori morali che la carriera militare compo11a, anche quando è modesta. Le medaglie ricordano le prodezze compiute al servizio dell ' Inghilterra. I ga lloni indicano il grado, non certo elevato ma ostentato con orgoglio. L'eccellente stoffa della giubba, i bottoni dorati, il taglio dignitoso esprimono l'alto concetto che la società inglese ha della vita militare. Il tricorno, solenne ed elegante, accentua ancor di pi ù questa impress ione. Il personaggio emana dignità, serenità, felicità di situazione. Lo sguardo e il contegno denotano una persona abituata ad essere rispettata. La fisionomia , resa venerabile dalla lunga barba bianca, ha un tocco di fierezza. Pensandoci bene, il personaggio rammenta vaga mente il Re Giorgio V (nel tondo). E, infatti , questo modesto personaggio è una miniatura di Re. Un Capo di Stato, despota temuto e incontrastato di tutte le Russie. Capelli arruffati, baffo volgare, faccia grossolana e brutale, gesto impetuoso e violento, ab ito privo di qual siasi distinzione o dignità. Niente lo distingue da uno di quei servi russ i che pl asmavano la loro anima sbronzandosi nelle peggiori bettole. Ubriacone in ogni fibra della sua anima, in ogni aspetto del suo corpo. N iente in questo personaggio indica la benché minima elevazione spirituale. Niente esprime la grandezza e la dignità del supremo potere politico. Men che meno la grandezza e la dionità di un uomo corretto. b Modesto soldato elevato ad una condizi one che lo trasforma in miniatura di Re, felice beneficiari o di una civi ltà che fu cattoli ca, una civil tà che aveva come nota caratteristica d'innalzare tutto rendendolo sempre più degno. Potente dittat~re,. ridotto come governante e come persona al l1ve ll o dell ultimo servo, simbolo d1 un ordi ne di cose sata111co, che ha come ~~ta caratteristica l'egualitari smo che tutto abbassa e tutto svilisce. (Tratto da Ca10/ici.1·111o_ aprile ) 1957