www.trantran.net | n. 39 mensile | 17 Settembre 2013 | Distribuzione gratuita
Il Nostro GP, Retroscena e futuro. Parlano i cittadini, i tifosi, il Presidente della provincia e il Sindaco Musica: Fluon e Velvet / Animali: il 6 Ottobre e’ la loro giornata
Sommario
Anno IV - Numero 39 - 17 Settembre 2013 Editore: Trantran Editore S.r.l. Sede: Via Cesare Battisti 121 Vedano al Lambro C.F./P.I./RIMB 06774520966 REA MB 1864900 Reg. Trib. di Monza n.1995 del 29/06/2010 Settembre 2013
5 Editoriale La parte più bella del gran premio? Vicino al San Gerardo
Per Contattarci direzione@trantran.net redazione@trantran.net segreteria@trantran.net
Fondatori 6 Spunti di Vista Ritorno al Futuro 9 AS HOTELS: Non solo business 11 Clochart La musica è emozione, storie quotidiane raccontate con l’estro di chi la crea e la scrive.
Parliamo di...Odontoiatria | La Bioimplantologia
Bioimplantologia
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12 Speciale Teatro L’implantologia è una branca dell’odontoiatria praticata e riconosciuta scientificamente Adiacademyormai quotidianamente negli studi odontoiatrici per sostituire
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Elena Gorla
Inviata Speciale Adriana Colombo, Francesca Fawn Masperi da Parigi
Si ringraziano per questo numero:
SI RICEVE SU APPUNTAMENTO 19 Peter Pan Gioielli La bellezza di essere unici
Convenzionati:
20 Il Veterinario risponde UNISALUTE - FASDAC - PREVIMEDICAL - PRONTO-CARE Sindrome da dilatazione-torsione gastrica 25 Bis I cuochi pasticcioni Dr. Scamazzo Antonio Medico - Dentista - Odontoiatra Direttore Sanitario Dr. Scamazzo Antonio
Dante, 25 27 Via Bis Seregno (MB) Fluon: Futura Resistenza T. 0362.236338 Via San Fruttuoso, 16
29 Monza Bis T. 039.742964 Velvet
Cell. 393.9432183 anscamaz@alice.it
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Verdissimo
Vice Capo Redattore
Redazione
14 Brigantia Autunno a VIlla De Ponti
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Marta Migliardi
Juri Casati, Guido Caimmi, Gabry, Gaber (UTGaber), Niccolò Rossi, Alberto Zanardo, Francesca Fawn Masperi, Jacopo Rossi, Giulia Larocca. Luca Vanni e il misterioso Redo Alfossi.
18 Reality Daniele e Gabriella
24 Odontoiatria Bioimpiantologia
Capo Redattore
Grafica e Fotografi Ufficiali
denti mancanti. Nell’ambito della implantologia vengono sempre più riconosciute tecniche chirurgiche che permettono una mini invasività operativa nel rispetto biologico dei tessuti. L’utilizzo di materiali ossei riempitivi particolari favorisce le ricostruzioni compreso le espansioni crestali nell’arco di tre o sei mesi con la completa sostituzione con l’osso lamellare maturo. Infine nel rispetto biologico dei tessuti ed in caso di carenza ossea verticale vi è la prospettiva di utilizzare impianti Short Implant capaci di resistere a lungo termine alle forze masticatorie grazie alla superficie bioattiva, al sigillo batterico ottenuto ed alla forma che permette lo scarico delle forze a 360° sull’impianto stesso, eliminando così la necessità di interventi più invasivi (come il grande rialzo del seno mascellare), nella maggior parte dei casi.
Raccontiamoci L’infinito sono io. Oriel Pozzoli torna con il nuovo romanzo
Direttore Alfredo Rossi
Alberto Zanardo e Francesca Fawn Masperi
Il Nostro Gran Premio
A Cura del Dottor Antonio Scamazzo
Marta Migliardi, Elena Gorla, Adriana Colombo, Guido Bertoni, Alfredo Rossi
Il Presidente della Provincia Dario Allevi e il Sindaco di Monza Roberto Scanagatti per la loro disponibilita’, Marta Caratti, Marcello Volpato. Ringraziamo tantissimo la nostra Francesca Fawn Masperi che andra’ a Parigi qualche mese (aspettiamo i tuoi articoli!) e Albiz per essere sempre persone meravigliose. Ringrazio Michele Paolilla per la simpatia (nonostante la crisi) con cui mi fa cominciare le giornate in ufficio. Ringrazio lo zio Fabry e il Bar Boulevard per tenermi la posta. Ringrazio con il cuore in mano i numerosi lettori che ci scrivono e che mi danno la forza di lottare. Una per tutte Serena (grazie, grazie!). Ringraziamo Alice, Rafa, Natalino, Rocco, Toto’, Dafne, Bimba e tutti gli animali di chi lavora qui (sono troppi per essere citati!). Un grazie sempre e comunque ad Umberto Grasso. We resist!
Foto di Copertina 31 A teatro Spettacoli al Manzoni 33 Il Comune di Monza
GP di Monza 2013 di Francesca Fawn Masperi
Stampa REGGIANI S.p.A. 20126 Gavirate (VA)
Tiratura L’Estate sta finendo...
34 Altrove Genova
26.000 Copie
Raccolta Pubblicitaria
36 Sportivamente ITKA
41 Cosa Succede in città 43 I Giochi di trantran
Direttore Commerciale Paola Scappatura paola.scappatura@trantran.net
38 Pendolare Il Ritorno del Traffico
44 I segreti dello chef Osteria Flam
commerciale@trantran.net Trantran Editore s.r.l.
40 Su la testa Urano
45 Il Commercialista risponde 45 Sciure
Sede Via Cesare Battisti 121 Vedano al Lambro (MB) direzione@trantran.net
Con voi
Per voi Per la nostra città.
ACSM AGAM in modo diretto o attraverso le proprie controllate (come Enerxenia, la società di vendita gas ed energia elettrica) è impegnata nei settori acqua, gas, termovalorizzazione, teleriscaldamento, energia elettrica, cogenerazione e gestione calore. È un punto di riferimento per le famiglie, i professionisti, le imprese. Garantisce prestazioni affidabili e su misura. In modo sicuro e continuo. Con qualità. ACSM AGAM, uno storico gruppo che lavora ogni giorno sul territorio e per il territorio.
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Editoriale | Il Direttore Alfredo Rossi
La parte più bella del Gran Premio? Vicino al San Gerardo La parte più bella del Gran Premio? Per noi che abitiamo a Monza e nelle zone vicine non è certo l’aumento del traffico, l’impossibilità di attraversare alcune zone della città… Ma in fin dei conti questi sono piccoli disagi, che tutto sommato si possono sopportare con un sorriso: in fin dei conti se Monza è famosa nel mondo lo deve all’autodromo e alla imprese motoristiche, a volte leggendarie, che si sono svolte sul nostro circuito. Un esempio? Quest’estate al mare ho incontrato due simpatici giapponesi che quando mi hanno chiesto dove abitavo ho risposto: “Monza, near Milan” (Monza, vicino a Milano). Loro mi hanno guardato un po’ straniti e poi mi hanno risposto: “Sappiamo bene dov’è Monza, c’è l’autodromo, il parco, spesso tanto sole e anche caldo a trantran giu ok.pdf 1 22/05/2013 15.34.00 settembre. Milan is nera Monza!”. E poi il
Gran Premio è anche un’occasione di festa e di utilizzo della città e delle sue piazze: un modo per portare in strada la gente con un’offerta varia di musica, degustazione, sport (anche esibizioni di salto con l’asta, tanto per dire) strappandola al soporifero video della televisione che sicuramente farà la parte del leone tra qualche mese, quando il freddo ci terrà tappati in casa. Quest’anno c’era veramente di tutto: dall’insegnamento della cucina fatto per strada (la cucina è così di moda ultimamente e non poteva certo mancare!), agli enormi camion americani, quelli che si vedono nei film e che subito richiamano i deserti dell’Arizona, all’esposizione di auto elettriche, ai dj set, alle mostre, agli itinerari in bici, al concorso di pittura e scultura, a tante iniziative benefiche (una per il progetto SLAncio di cui riparleremo su queste pagine
prossimamente) e tanto altro ancora. Ma la cosa più bella del Gran Premio è stata la partita di calcio che si è giocata il 4 settembre alllo stadio Brianteo tra la Nazionale piloti e lo Sky sport team. Intendiamoci, non certo per quello che hanno fatto vedere sul campo gli atleti impegnati (anche se qualcuno, a dire la verità non avrebbe sfigurato in gioventù in qualche squadra professionista), ma soprattutto perché il ricavato è stato devoluto al Comitato Maria Letizia Verga per la costruzione, qui a Monza, vicino all’ospedale San Gerardo, del Centro Maria Letizia Verga per lo studio e la cura delle leucemie dei bambini. Un progetto che pone la nostra città all’avanguardia in questo settore e che dovrebbe renderci tutti orgogliosi. Ecco, questa è stata la parte più bella del Gran Premio.
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Spunti di Vista | L’innocenza del principio relativo
Ritorno al futuro di Juri Casati
Stephen Hawking è un grande personaggio. Nonostante sia stato colpito da una malattia degenerativa che ne ha quasi del tutto paralizzato i movimenti, ha coraggiosamente proseguito la sua attività di fisico teorico comunicando al mondo le proprie scoperte attraverso l’uso di un sintetizzatore vocale; nonostante poi il suo sintetizzatore vocale gli consentisse di produrre solo poche parole al minuto, Hawking non si è risparmiato, ma ha voluto abbinare a ricerche scientifiche di alto livello anche opere divulgative di grande successo. E ciò – unito al fatto che sia comparso in un episodio di Star Trek e in un episodio dei Simpson – ne ha fatto una celebrità mondiale, invitato spesso in TV e a incontri pubblici. In uno di questi incontri pubblici gli è stato chiesto se fosse possibile viaggiare nel tempo. La questione non era certamente nuova – per esempio al cinema e in letteratura si è viaggiato nel tempo innumerevoli volte – ma per affrontarla in modo scientifico ci vuole tutt’altro impegno, e di solito poi gli scienziati non si occupano di argomenti così frivoli. Ma Hawking non è uno scienziato qualsiasi, e ha voluto affrontare la questione seriamente, producendo anche un interessante risultato. In primo luogo Hawking ha ricordato a tutti che una sorta di viaggio nel tempo si verifica già in alcuni contesti a livello molecolare. So che questa notizia produrrà uno choc in molti di voi, ma vi confermo che è proprio così e che diversi esperimenti hanno analizzato gli effetti indiretti che sono stati prodotti da 6
alcune molecole che viaggiano un pochino all’indietro nel tempo in circuiti chiusi molto ristretti. Hawking è arrivato persino a concedere la possibilità teorica che un essere umano possa effettivamente viaggiare nel tempo attraverso cunicoli spaziotemporali, ma poi, a seguito di una rigorosa analisi scientifica e matematica, ha confinato tale possibilità nell’assai ristretto ambito di probabilità di «1 su 10 seguito da un trilione di trilioni di trilioni di trilioni di trilioni di zeri». Che è come dire che non si può viaggiare nel tempo. Dunque gli amanti della saga di Ritorno al Futuro si mettano pure il cuore in pace: a zonzo nel tempo non si può proprio andare perché siamo intrappolati nel presente. Eppure, se uno degli scienziati più accreditati dei nostri tempi sostiene che il genere umano non possa materialmente viaggiare nel tempo, nondimeno in nessun’altra epoca come la nostra sembra irrompere il passato. Pensateci: in Siria si usano i gas come accadeva nella Prima Guerra Mondiale e, in ogni caso, l’opinione pubblica di oggi si chiede se queste armi di distruzione di massa esistano davvero in Siria come se lo chiedeva 10 anni fa per l’Iraq; i movimenti terroristici usano i kamikaze come faceva il Giappone nella Seconda Guerra Mondiale; nel medio oriente gli Stati Uniti si trovano ad affrontare una guerriglia come nel Vietnam degli Anni 60; la crisi economica che viviamo è stata paragonata a quella del 1929; una bella fetta di mondo è impegnata in guerre di religione che non si vedevano da secoli;
ovunque risorge un regionalismo che credevamo dimenticato; l’Italia ha subito un’ondata immigratoria di un’entità tale che non vedeva dalla fine dell’Impero romano e un’ondata emigratoria dei propri cittadini verso la Germania che non sperimentava da cinquanta o sessanta anni; sul web proliferano tesi complottistiche che coinvolgono ebrei, massoni e templari in congiure mondiali simili a certe tesi ottocentesche; viviamo un periodo di riscaldamento globale simile a quello che si verificò nella tarda antichità. E, dulcis in fundo (questa me la sono tenuta proprio per ultima perché è una chicca), in uno Stato dal nome impronunciabile – il Kirghizistan – recentemente è stato segnalato un caso di peste bubbonica! Insomma: l’uomo non può viaggiare nel tempo, ma sembra che il passato stia tornando, forse utilizzando qualche cunicolo spaziotemporale lasciato aperto e che Hawking non ha visto. È però solo un’impressione. Le esperienze umane tendono a ripetersi nel tempo, ogni volta ripresentandosi sotto forme diverse rispetto alle precedenti apparizioni. Tale ciclicità è stata osservata fin dall’antichità, ma Nietzsche in tempi più recenti ha sostenuto che tale ciclicità non valga solo per l’umanità nel suo complesso, ma anche per i singoli individui: «non ci sarà in essa mai niente di nuovo, ma ogni dolore e ogni piacere e ogni pensiero e sospiro, e ogni indicibilmente piccola e grande cosa della tua vita dovrà fare ritorno a te».
Clochart | Interviste a volti noti in giro per la Brianza
Il Nostro Gran Premio di Marta Migliardi
Monza, per qualche giorno, regina del mondo sportivo. Tutto si anima improvvisamente, un po’ come a Natale e si respira un’aria elettrica, frizzante: a settembre c’è il nostro Gran Premio. Quello che ci lamentiamo perché c’e’ un po’ più di traffico, ma a cui non rinunceremmo mai. Quello di cui, molti di noi, sentono i rombi del motore dalle finestre delle loro case e dei loro uffici. Quello per cui, ogni anno,
Foto di Francesca Fawn Masperi
quando puntualmente si fomenta la polemica perché lo vogliono spostare da Monza, noi insorgiamo e difendiamo a spada tratta. E non solo per la sua ovvia valenza economica, per i benefici che, perché no, porta in un momento di crisi mondiale così delicato, ma anche per difendere le nostre tradizioni, le nostre emozioni. Settembre a Monza è un po’ così: si passa dal pigro e lento agosto alla frenesia dei preparativi. Si aprono le serrande e ci si prepara,
sempre con professionalità ma anche con il cuore, ad accogliere i turisti, i tifosi contornando la corsa automobilistica di eventi, concerti, iniziative che coinvolgono non solo Monza, ma anche i paesi limitrofi. In questo speciale, oltre a raccontarvi tramite le fotografie, queste giornate di sport e di festa, abbiamo cercato di vedere l’evento dal punto di vista di tutti: del cittadino, dello sportivo, del tifoso, del commerciante e delle Istituzioni, tramite gli interventi
del Presidente della Provincia di Monza e Brianza Dario Allevi e del Sindaco di Monza Roberto Scanagatti. Mentre vi scrivo, dalla finestra dell’ufficio che guarda il Parco di Monza, vedo ancora i grossi camion che trasportano i bolidi della Formula 1 andare via, verso le autostrade. La grande macchina del Gran Premio d’Italia ha funzionato benissimo. Monza regina del mondo. Per qualche giorno, fino a Settembre dell’anno prossimo.
sono stati impiegati 183 vigili, appartenenti alla Polizia locale di Monza e dei comuni che confinano con l’autodromo. Il deflusso dall’Autodromo al termine della gara di F1 si è concluso alle 18.30. Le Guardie ecologiche volontarie (Gev) del Comune hanno vigilato sull’integrità del Parco; nessun
episodio di danneggiamento è stato registrato: le 113 sanzioni elevate, soprattutto nella giornata di venerdì, hanno riguardato soste vietate su aree verdi. 340 nei tre giorni i volontari della Protezione civile impegnati a supporto delle forze dell’ordine.
I Numeri del Nostro GP Nella giornata di domenica i tifosi che si sono recati in Autodromo utilizzando le navette collegate ai parcheggi sono stati 48 mila (+ 27% rispetto all’anno scorso), mentre quelli che hanno utilizzato il treno diretto Milano – Monza 12.500 (+ 15% rispetto al 2012). Tra la mezzanotte di ieri e le
6 di questa mattina sono stati raccolti nei pressi dell’Autodromo e nel parco 90 tonnellate di rifiuti: circa altrettanti saranno raccolti all’interno del perimetro dell’Autodromo. A vigilare sulla viabilità (intensa e con alcune criticità nella giornata di venerdì) e a supporto delle forze dell’ordine
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Clochart | Interviste a volti noti in giro per la Brianza
Da parte delle Istituzioni Il Presidente della Provincia Dario Allevi: Monza sta alla Formula 1 come Wimbledon sta al tennis! Presidente Allevi ci parli di questa Edizione 2013 del Gran Premio d’Italia: aspetti positivi ma c’e’ anche qualche cosa da migliorare? Come ogni anno la tre-giorni del GP d’Italia è stata una grande festa: una festa contagiosa con decine di appuntamenti e migliaia di appassionati che hanno colorato le vie e le piazze del capoluogo e di tanti altri Comuni della Provincia. Il piano straordinario dei trasporti ha tenuto anche se la congestione della viabilità è stata inevitabile a causa del cantiere di viale Lombardia. Qualcosa da migliorare? Certamente, bisogna sempre raccogliere nuove sfide. Ecco perché mi auguro che in futuro si prosegua con il potenziamento degli eventi collaterali - che generano indotti importanti per la nostra economia – e si investa di più sull’impianto per mantenere la competitività del nostro Autodromo Nazionale al top mondiale. Da tifoso, come ha vissuto la corsa, con il secondo posto della Ferrari d’Alonso? Ovviamente avrei preferito vedere Alonso sul gradino più alto del
podio: il team Ferrari ha fatto tutto quello che poteva fino all’ultimo km ma un po’ di rammarico per il risultato è inevitabile. Resta comunque la straordinaria manifestazione d’affetto dei tifosi ferraristi che spinge il cavallino rampante a continuare a lottare fino all’ultima gara. Mi sono piaciute poi le parole di Vettel che, nonostante qualche ingiusto e vergognoso fischio, ha dichiarato che il podio di Monza è il più bello di tutto il mondiale. Il Gran Premio di Monza, rischia ancora di migrare verso un’altra città dopo il 2016? Qual è l’importanza del Gp per Monza e per la Provincia? Sono anni ormai che ci stiamo battendo, insieme alle altre Istituzioni, affinché il Gran Premio d’Italia resti a Monza, un patrimonio di storia, tradizione e fascino riconosciuto da tutti gli addetti ai lavori. Monza sta alla Formula 1 come Wimbledon sta al tennis, è per questo che sono relativamente tranquillo circa il rinnovo del contratto in scadenza nel 2016. Fiducia che aumenta anche per l’impegno istituzionale ed economico di Regione Lombardia
annunciato in questi giorni. Siamo pronti a lavorare tutti insieme per organizzare una “Special Edition” del Gran Premio in occasione di Expo 2015. Siamo alla terza edizione del FuoriGP & Brianza GP District manifestazione voluta da lei, che gode del patrocinio della Regione e che vede coinvolti cinque comuni: Biassono, Vedano al Lambro, Villasanta, Arcore e Macherio; ogni anno questa manifestazione cresce in qualità e partecipazioni. È soddisfatto della riuscita della manifestazione?
Il successo più grande per noi è vedere la soddisfazione dei Comuni coinvolti, perché il FuoriGP è la possibilità concreta che la Provincia offre loro di non subire il GP ma di viverlo appieno anche fuori dalle mura del Parco. E’ questa la base su cui abbiamo costruito il palinsesto della festa, che anno dopo anno è cresciuta sempre di più. Aggiungo, quale ulteriore motivo di orgoglio, che questa manifestazione è diventata una vera e propria boccata di ossigeno anche per i commercianti coinvolti e sappiamo bene cosa significhi incrementare le entrate e l’indotto in questo periodo così difficile!
Parla il Sindaco di Monza Roberto Scanagatti: i cittadini, entusiasti, si sono riappropriati della loro città Edizione 2013 del Gran Premio d’Italia, aspetti positivi ma anche qualche cosa da migliorare? Il record di presenze che abbiamo registrato è stato sicuramente l’aspetto più positivo dell’edizione di quest’anno. 5mila i tifosi presenti in autodromo giovedì, 21mila venerdì, 45mila sabato e addirittura più di 90mila domenica. Monza è stata vissuta intensamente dai turisti e dai tifosi arrivati per la gara da tutto il mondo: è stato bello riuscire a connettere il centro della città, animato da eventi e manifestazioni, alla serie di iniziative che si sono svolte in autodromo. Da tifoso, come ha vissuto la 8
corsa, con il secondo posto della Ferrari d’Alonso? Una gara emozionante quella di ieri, che ha affascinato tutti noi tifosi. La Ferrari ha dato prova di grande capacità e tenacia, e abbiamo gioito con lei sul podio. Speriamo di vederla al primo, e non al secondo posto, l’anno prossimo. Il Gran Premio di Monza, rischia ancora di migrare verso altra città dopo il 2016? Qual è l’importanza del Gp per Monza e per la Provincia? L’importanza del Gp per Monza e per l’intera provincia è fondamentale, e non solo per le sue ricadute economiche. È impensabile immaginare la nostra città senza il
circuito che l’ha resa famosa in tutto il mondo, circuito a cui tutti noi, parlo da cittadino, siamo davvero affezionati e a cui dobbiamo tanto. Faremo tutto quello che è in nostro potere per evitare che il Gp migri verso un’altra città, e siamo sicuri di avere, in questo, l’appoggio di tutte le realtà del nostro territorio. Anche quest’anno il MonzaGP è stato ricco di iniziative interessanti e coinvolgenti e Piazza Trento, come l’anno scorso si è vestita di verde, cosa che è stata vissuta molto positivamente dai nostri concittadini, passandoci si respirava l’entusiasmo, era piena di bambini e non solo, avete pensato a farla diventare più
spesso verde? Siete soddisfatti della riuscita dell’evento? Il successo che MonzaGp ha riscosso è stato grandissimo, quest’anno siamo riusciti a superare i numeri della scorsa edizione. Sono state giornate appassionanti, perché abbiamo visto i cittadini riappropriarsi della città. Contagioso soprattutto l’entusiasmo dei bambini, stimolati dai giochi e dai laboratori allestiti nelle piazze del centro, pronti a correre sul pratogiardino di una piazza Trento e Trieste che si presta bene a queste trasformazioni “verdi” e a impatto zero, che abbiamo intenzione di continuare a proporre.
AS HOTELS:
NON SOLO BUSINESS Esperienza a 360 gradi tra affari, eventi e relax Tutti conoscerete il gruppo alberghiero AS HOTELS, noto per la scelta di location sempre facili da raggiungere e strategiche, oltre all’ottimo rapporto qualità/prezzo nell’ospitalità offerta e nella ristorazione. Qui in Lombardia vi sono, infatti, quattro location: tutte quattro stelle con 600 camere distribuite a compasso nell’area nord di Milano - nuove o di recente costruzione, localizzate in aree molto frequentate per motivi di business, facilmente raggiungibili per essere sempre a due passi da tutto, anche per la dimensione turistica. Le strutture sono presenti nelle province di Milano e Monza e Brianza e raggiungono agilmente i principali snodi stradali, a pochi km dagli aeroporti milanesi, dal polo fieristico di Rho Pero, quindi dall’ormai prossima area Expo 2015. Oggi conosciamo meglio AS Hotel Limbiate Fiera a Limbiate (MB), il nuovissimo design hotel del gruppo, e lo facciamo tramite le parole di Matteo Prezioso, che ne cura la parte commerciale. ‘Questo Hotel’, ci spiega Matteo, ‘gode senza ogni dubbio di una posizione strategica nel territorio industriale lombardo, ma questa sua favorevole posizione logistica è ulteriormente valorizzata dalla struttura stessa, concepita per tutte le esigenze, grazie a spazi dinamici, che possono adattarsi a qualsiasi evento, meeting, corso di formazione, congresso, oltre a feste di compleanno, party, cerimonie e cene. Il centro congressi, infatti, offre diverse
soluzioni nel combinare gli spazi: la sala Milano, ad esempio, di 220 mq, si può unire al ristorante e alla sala colazioni, creando uno spazio a disposizione di 600 mq; grazie alla dinamicità degli spazi, inoltre, si possono riservare salette più piccole in base alle necessità del nostro cliente’. Continua Matteo‘ è molto importante anche il contributo che dà il nostro personale: professionalità ed empatia che vanno di là da un semplice scambio di mail. Ascoltiamo e proponiamo soluzioni per le aziende che lavorano nel business, ai gruppi che scelgono di venire a visitare il nostro fantastico territorio, ai clienti individuali che per motivi diversi si trovano a dover pernottare nelle nostre zone’. C’è anche una creatività organizzativa volta a coinvolgere tutti: aperitivi organizzati la domenica nella zona lounge, con dj set, possibilità di feste personalizzate, di plasmare, in pratica, uno spazio alle vostre esigenze. Anche la ristorazione è importante e di grande qualità, a prezzi davvero competitivi ‘… tutti i giorni a pranzo, diverse proposte per i business lunch attirano la clientela esterna di aziende, uffici, banche e colleghi per la pausa pranzo’. AS HOTEL LIMBIATE FIERA offre davvero tutto quello che cerchi per un’ospitalità davvero di livello: business room, suite davvero esclusive, con doppia vasca idromassaggio, cromoterapia, proposte nelle diverse tipologia di soggiorno: Basic, Classic, President e Travel. AS HOTELS, la scelta perfetta per essere sempre a due passi da tutto!
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Clochart | Interviste a volti noti in giro per la Brianza
Considerazioni sportive Quello che ci ha lasciato il Gran Premio di Alfredo Rossi
Dalla parte del cittadino e del commerciante
Girando per Monza, macchina fotografica e registratore alla mano, ci siamo intrattenuti con varie persone: cittadini in festa e commercianti al lavoro durante gli infuocati giorni del Gran Premio D’Italia. A parte il signor Aldo di Vedano al Lambro, che si lamentava del baccano per i vari concerti ed eventi organizzati in città, dobbiamo dire che tutti, ma proprio tutti, si sono espressi positivamente circa questo Gran Premio. In piazza Trento e Trieste, a Monza, c’erano un sacco di attività per bambini ma non solo: il salto con l’asta, una pista per monopattino, vari stand dove si poteva disegnare la propria macchina del cuore, un palco attrezzato e soprattutto tanto verde. Piazza Trento e Trieste è piaciuta molto ai cittadini monzesi e brianzoli, parla Francesca, mamma di Jacopo, sette anni e Lucia, cinque: ‹‹E’ bellissimo riappropriarsi di questa piazza, e non ricordarle solo per il parcheggio che hanno costruito sotto! Ho apprezzato il verde, l’erba e le molte attività per i bambini. Un posto dove è gradevole restare e non solo transitare! Il pomeriggio è passato velocemente. Io sono riuscita a guardare due vetrine mentre i bimbi giocavano e anche i tipi di attività li ho trovati molto educativi! In fondo lo sport e la filosofia green non possono che essere valori positivi per i nostri bambini›› Grande entusiasmo anche da 10
parte dei commercianti, sentiamo il parere di Luca, ristoratore di Vedano al Lambro di trentanove anni: ‹‹Quest’anno mi è sembrato ci fosse davvero tanta gente! Devo ancora informarmi sui numeri effettivi ma, almeno per quanto concerne la mia attività, le cose sono andate meglio! Tantissimi stranieri ma anche tifosi da tutte le regioni d’Italia! Noi ci impegniamo per questo evento importante e vogliamo far fare bella figura all’Italia e alla nostra città. Sono contento anche perché ho visto tornare molta gente che era stata qui lo scorso anno. Dopo, per due giorni ci riposiamo!!!›› Mentre salutiamo Luca incontriamo alcuni tifosi tedeschi, alla ricerca della fermata del pullman. Gliela indichiamo e approfittiamo per fare due domande. Alexander, ventiquattro anni da Monaco di Baviera, si sta recando alle prove: è sabato. Non sa ancora che non vincerà la sua amata Ferrari ma lui ci spera tanto e, in un buffo italiano, cerca di spiegarci quelle che sono le sue aspettative. Quando vede che sappiamo parlare inglese tira un sospiro di sollievo: ‹‹L’unica cosa negativa, dice Alexander, è che molti italiani non parlano inglese! ›› Ci impegneremo di più caro Alexander. Lo guardo allontanarsi e sorride!Tutti sorridono con le loro bandiere, rosse, i cappellini e gli zaini in spalla. Nobody will move GP out of Monza. L’ho scritto in inglese: così ci capiranno tutti.
Visto che da sempre capita a metà della stagione che assegna il titolo di campione del mondo di automobilismo, il Gran Premio che si corre sulla pista di Monza è sempre stato strategico per capire chi vincerà il titolo iridato, ma non solo. E allora vediamo che cosa ci ha lasciato in eredità la corsa che si svolta domenica 8 settembre. Prima di tutto ha fatto capire, se ancora ce ne fosse stato bisogno, che Sebastian Vettel è un vero campione. Ha segnato la pole position, ha condotto la gara in testa dall’inizio alla fine, senza una sbavatura, un solo errore: un solo azzardo, proprio all’inizio della corsa, quando ha fatto una frenata al limite per non perdere la testa della corsa, con le ruote fumanti. Un solo rischio, decisivo: quello che serviva al momento giusto: Questa, non c’è dubbio, è una dote che solo i grandi campioni dell’automobilismo possiedono. Se questo è il primo verdetto, il secondo che ne discende è che la Red Bull, in questo momento, è la macchina migliore: lo era prima, nei circuiti meno veloci e lo è oggi che ha dimostrato su una pista velocissima come quella di Monza, di essere perfetta. Insomma, Sebastian è forte e bravo, ma la sua vettura è forte e affidabile e il binomio appare difficilmente superabile. Terzo: Fernando Alonso è ancora un grande campione, una che ha fame di vittoria e che non mollerà il volente tanto presto, almeno fino a quando non sarà riuscito a vincere un titolo con la Rossa. Davvero da manuale, un misto di coraggio e di grande abilità tecnica il sorpasso che gli ha permesso di sopravanzare Webber (alla guida della seconda Red Bull, gemella di quella di Vettel) e quindi, dopo aver superato Massa, di mettersi alle spalle appunto dell’imprendibile Sebastian. Il pilota tedesco adesso ha un vantaggio, su don Fernando, di 53 punti: una enormità, anche se mancano diversi Gran Premi alla fine della stagione. Alonso è stato chiaro: “Siamo indietro, tanto indietro: adesso dovremo prenderci qualche rischio per cercare di prendere Sebastian, ma
dobbiamo farlo: Senza paura e senza mollare mai”. Impresa difficile per non dire impossibile, ma che qualche volta riesce, per entrare nella leggenda. Del resto la cosa è già successa nel 1976: Lauda, su Ferrari, era in testa alla classifica con una marea di punti sul collega James Hu8nt. Poi a Niki capitò l’incidente al Nuerburgring, saltò qualche corsa e nelle restanti non riuscì a piazzarsi: e Hunt, proprio all’ultima corsa in Giappone gli soffiò il titolo. Un’impresa tanto epica e leggendaria che ne hanno fatto anche un film, “Rush” che sarà nelle sale italiane tra poche settimane. E allora perché questo non dovrebbe capitare a don Fernando? Le possibilità sono una su mille, ma lui, testardo, quell’occasione non la mollerà, com’è nello stile di un campione vero. Quarto verdetto: Massa lascerà il posto di seconda guida alla Ferrari. Forse meglio così, per la squadra e anche per lui e siccome dalla Rossa ha avuto (e anche dato) molto, c’è da credere che se potrà dare una mano ad Alonso per portare a casa questo mondiale “impossibile” lui ce la metterà tutta. Quinto verdetto, anzi più che un verdetto, una domanda: ma stando così le cose ce la farà mai la Ferrari a stare davanti alla Red Bull? Giusto sperarlo, soprattutto visto che dal prossimo anno cambierà il regolamento e torneranno i motori aspirati. C’è già chi dice che la Ferrari è indietro su questa strada, ma forse è solo pretattica: anni fa si corse già con i motori aspirati e quindi la Rossa conosce bene questo tipo di tecnologia che ha già portato in pista: probabilmente la Red Bull saprà rispondere da par suo. Ma probabilmente le due monoposto non avranno quella distanza abissale di prestazioni che si è vista quest’anno e allora il prossimo mondiale sarà davvero tutto da gustare. Un’ultima considerazione: i fischi che i tifosi hanno riservato a Sebastian Vettel esultante sul podio: il pilota tedesco avrebbe potuto prendersela a male e protestare, invece ha detto: “Li capisco”. Be’, uno così sportivo bisogna ricordarsi, se mai ricapitasse, di riservargli solo applausi. Se li merita.
Clochart | Interviste a volti noti in giro per la Brianza
La musica è emozione, storie quotidiane raccontate con l’estro di chi la crea e la scrive. Foto di Fabio Beretta
di Adriana Colombo Così come un fotografo ha un occhio capace di imprimere uno stato d’animo così, Maurizio Medici detto Mao, racconta con la sua musica e a suo modo, il concreto della vita di tutti i giorni Maurizio Medici detto “Mao” è un cantautore brianzolo. Nel 2012 molla tutto quello che è definito dalla parola “gruppo” e si mette alla prova lavorando al suo primo progetto da solista: Cenere Parliamo del progetto Cenere, come è nato? Cenere nasce innanzitutto dalla mia vita passata ed attuale. Lo si può definire un viaggio da quello che ho vissuto e quello che andrò a proporre in un futuro ipotetico. Il brano “Cenere - Nebbia e Fumo” scritto con Raffaele Cappelletti mio caro amico, è una sorta di racconto di quello che ho passato nella mia vita, come tanti hanno passato...e di come voglio rinascere dalle ceneri di quel passato grigio “rinasco dalle mie ceneri”.. definisce il fatto di non colpevolizzare e di non avere rimpianti o rimorsi ma semplicemente accettare il passato come parte di te stesso, da cui trarne insegnamento. Per me il passato è necessario ma non vincolante, non sono uno che vive nel passato. Il tutto poi sfocia nella nascita di mio figlio e da lì parte tutto il mondo di “Cenere”, per tutto il disco cerco di comunicare la mia gioia, il mio amore, la vita di tutti i giorni, il concreto, ma a mio modo. Ti definisci un cantautore anonimo, perchè? Fondamentalmente perchè non mi conosce nessuno (ride) Anonimo perchè sono uno qualunque, con la sua chitarra e i suoi testi. Anonimo perchè non mi vedi arrivare ma potrei essere una bella sorpresa. Anonimo.
Perchè non creare un personaggio ironico che ti spiattella la verità di tutti i giorni? Come fanno tanti comici. Nei miei testi c’è molta ironia e spero di rubare un sorriso durante l’ascolto. Il mio obbiettivo è quello, farti sorridere..A parte che non ho creato alcun personaggio..io sono proprio scemo così (ride) Quest’estate ti abbiamo visto impegnato in varie manifestazioni puoi dirci qualcosa in più? Sì, mi sono ritrovato catapultato in un mondo del tutto nuovo perchè abituato col gruppo a fare suoni, prove e quant’altro, lì ero da solo. Il battesimo del fuoco l’ho avuto con la serata del Campionato mondiale della risata a giugno. Mi hanno dato spazio in una serata di beneficenza di cabaret con artisti che sono abituato a vedere in televisione: Eugenio Chiocchi, Max Cavallari, Alessandra Ierse,Nadia Puma, Claudio Batta, Giorgia Battocchio, essere presentati da Luna Cascardo e Clara Taormina..è stata una botta adrenalinica incredibile e la cosa più bella è l’incredibile umiltà di tutte queste persone... il come mi hanno accettato e scherzato con me...è stato molto bello. Suonare davanti a 700 persone per me, che non sono nessuno, non è poco. Ascoltando il tuo disco ho notato che è solo chitarra e voce, perchè questa scelta? Principalmente perchè la mia situazione economica è disastrosa..(ride) Seriamente, perchè all’inizio erano brani da mandare a etichette e case discografiche poi ho notato che piacevano anche semplici come erano, anzi, riuscivo a comunicare di più...non hai suoni e strumenti che “distraggono” siamo solo io e te, come se fossimo in un parco a strimpellare. Mi
piacciono le cose immediate e semplici. Se ti piaccio così, crudo e scarno, siamo a cavallo. E’ un bell’esperimento, anche rischioso, ma sono così...o mi ami o mi odi.. Candito Anonimo (Candy Crush Saga) il gioco sta spopolando, tu ci hai fatto una canzone... (ride) Mia moglie ne va matta!!! Non abbiamo più dialogo a causa di questo maledetto gioco!!! L’idea è nata da Fabio, un mio carissimo amico. Questo è per confermare il fatto che parlo del quotidiano e della realtà che ci circonda. Scrivendo questo brano mi sono divertito e immedesimato nei giocatori assidui..io dopo un pò che non passo un livello butto lo smartphone!! Anzi se tu ci giochi mi mandi il biglietto per sbloccare il livello??? Programmi futuri? Sto lavorando ad un disco nuovo che proporrò piano piano durante i live (se ce ne saranno) sono 13 brani nuovi più alcune bonus track di brani registrati anni fa. E c’è un brano che ho scritto per un gruppo di amici che andremo a registrare a breve...rimaniamo nel mistero che creiamo aspettativa (ride) Il nuovo disco si intitolerà Pleonastico ed è quello che sono io, una cosa che non è necessaria, una cosa che non serve. Mi prendo molto in giro e non mi preoccupa il giudizio della gente, lo sentirete in “Ossimoro” primo brano del nuovo progetto. Ciao A tutti i lettori di Trantran e se verrete a sentirmi suonare da qualche parte sentitevi pure liberi di insultarmi. Una cosa: se volete tirarmi verdura...almeno che sia fresca!! Contatto facebook: www.facebook.com/maomedicenere 11
Professione Attore: finalmente apre i battenti a Monza Adiacademy Di Marta Migliardi
Siamo in via Ferrari 5, a Monza. Davanti a noi la splendida sede di Adiacademy, la prima accademia drammatica interdisciplinare monzese che rilascia un attestato riconosciuto dalla Regione Lombardia. Passione, talento e professionalità per dare forma al talento in modo da creare un futuro, possibilità lavorative e non solo sogni stropicciati nel cassetto. Parliamo, quindi, con Luca Locati, il direttore dell’Accademia ci parla di questa filosofia di vita, di arte e d’insegnamento. Come nasce Adiacademy? Adiacademy nasce da Adifamily, che è un ente di formazione professionale accreditato dalla regione Lombardia. Questo significa che i nostri corsi sono riconosciuti con attestati regionali, con certificazione delle competenze valido su tutto il territorio nazionale. L’Accademia quindi, rilascerà un titolo con la qualifica di attore, valido anch’esso a livello nazionale, equiparabile ai titoli delle Accademie come la Paolo Grassi e i Filodrammatici… Come mai proprio a Monza? In realtà Monza e la Brianza sono un territorio molto attivo dal punto di vista del teatro e della recitazione. C’e’ una grande richiesta in questo senso e una grande sensibilità. Anziché spostarsi su Milano, diamo la possibilità di studiare a Monza, dove mancava proprio un’accademia di questo tipo, con un titolo riconosciuto!
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Parlaci un po’ del corpo docenti… Sono tutti professionisti altamente qualificati. La direzione artistica è affidata a Cesare Gallarini attore, autore di teatro e televisione, regista che ha lavorato, solo per fare degli esempi, con Aldo Giovanni e Giacomo, Paolo Virzì’ e molti altri. E’ un nome che è una garanzia rispetto all’insegnamento: ha formato molti attori che ora lavorano nel mondo dello spettacolo in Italia! Poi abbiamo Maurizio Salvalalio, che da molti anni insegna a Quelli di Grock anche lui attore e regista. Fernanda Calati che insegnerà canto. Per la danza Aldi Vincenzo, allievo del coreografo di Madonna, e Tiziano Sossi che insegnerà storia del cinema e dello spettacolo che è un documentarista di Monza, tra l’altro, che quest’anno vedrà una sua retrospettiva al Festival del Cinema di Napoli, dove presenterà alcuni documentari, uno dei quali con interviste a Roberto Benigni e altri registi che erano presenti al Festival del cinema di Venezia. In cosa vi distinguete? Nel fatto che vogliamo formare un attore che sia il più multidisciplinare possibile, in altre parole ci occuperemo senz’altro della recitazione teatrale, ma anche di quella cinematografica, della danza, dell’acrobatica. Andremo anche a recuperare il mimo per tutto quello che c’e’ anche dietro a questo insegnamento: la capacità
di concentrazione e il controllo del proprio corpo, che sono fondamentale. Il nostro obiettivo è formare i nostri studenti per immetterli nel mondo del lavoro. Al temine del biennio formativo, per esempio, sarà messo insieme uno spettacolo che sarà fatto circuitare nei teatri italiani, proprio per permettere di affacciarsi nel mondo del lavoro e mettersi in mostra. Crearsi dei contatti e delle opportunità. Il 21 Settembre cominceranno i provini (tutte le info su www. adiacademy.it). Come si svolgeranno questi provini? Sono un po’ diversi da quelli classici. Sicuramente il provinante dovrà portare un monologo di un attore a sua scelta, però in realtà la parte importante del provino è dedicata a una giornata di workshop con gli aspiranti attori e i nostri docenti, di modo che verranno valutati sul campo. Il provino è gratuito. Occorre solo mandare una mail di richiesta per poter organizzare al meglio i provini a segreteria@adiacademy.it (039 321236) Nei giorni seguenti al workshop la commissione dei docenti esporrà la lista degli studenti ammessi. Il corso è biennale per la durata di 1200 ore, 1000 ore di aula, e 200 di tirocinio suddivise in due anni. Le giornate di lezione saranno il giovedì e il venerdì. L’ammissione al secondo anno sarà fatta sulla base di un saggio. Al termine del secondo anno, invece, ci sarà un esame, con una
commissione dove gli studenti saranno valutati sia nella teoria sia nella pratica. Al termine di questo percorso formativo verrà, per l’appunto, rilasciato l’attestato di regione Lombardia di attore con una certificazione delle competenze, che specifica le ore d’insegnamento. E’ una sorta di carta d’identità del percorso formativo. Che cosa cercate in un attore? Noi come corpo docenti siamo convinti che il talento serva ma non sia niente se non s’impara la tecnica. Quello che è un po’ il nostro pay off è proprio: FORMA IL TUO TALENTO. Noi insegniamo la tecnica per sfruttare il proprio talento nel mondo del lavoro: questo è il nostro obiettivo. Tutti abbiamo un talento, ma va adeguato al tipo di formazione e chi uscirà da qui, dovrà farlo munito di tutte le tecniche per saperlo sfruttare.
Con Trantran e TMB: E’ allo studio una collaborazione molto importante con Trantran e Tmb per realizzare una sorta di live in action dell’accademia: i nostri corsisti saranno ripresi dai provini, fino allo spettacolo finale in una sorta di realtyracconto di quello che è il nostro percorso qui dentro…
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Brigantia | Storia ed escursioni nel nostro territorio
Il Giardino Botanico di Villa De Ponti di Elena Gorla
Il Giardino Botanico di Calolziocorte ha sede nel Parco di Villa De Ponti, edificio costruito nel 1925 dalla famiglia milanese De Ponti, proprietaria della fabbrica di Sali di Bario ancora visibile dalla terrazza della villa. Quando nel 1994 la Villa e il Parco, divennero di proprietà della Comunità Montana Valle San Martino, vennero adibite a nuove funzioni 14
che le aprirono ad accogliere molti visitatori: l’edificio, dopo il restauro, è divenuto sede istituzionale e sede dell’Ecomuseo Val San Martino, mentre il parco è diventato un pregevole giardino botanico. Il parco ospita una varietà di circa 500 piante fra autoctone ed esotiche, su di una superficie di un ettaro, molte delle quali impiantate dopo l’acquisizione da parte della Comunità
Montana Valle San Martino. L’architettura della Villa e del Parco è di stile eclettico d’inizio Novecento (mescola cioè elementi architettonici differenti attinti dai molteplici stili del passato) con qualche richiamo al gusto liberty mentre il Parco, dall’impianto semplice ma d’effetto, è racchiuso da una quinta di alberi ad alto fusto destinati a diventare, col tempo, esemplari
Brigantia | Storia ed escursioni nel nostro territorio
monumentali di faggi, tigli, platani tigli e cedri che isolano il parco e la villa dal contesto urbano formando alte pareti verdi. Fra le varietà di alberi presenti ci sono molte specie tipiche della Valle San Martino, tra i cui il carpino nero, il frassino minore, l’acero di monte, il frassino maggiore, il faggio, e arbusti tipici come il corniolo, l’evonimo, la lantana, il nocciolo, il “pallon di maggio”. Il Giardino Botanico, cosa diffusa in molti parchi storici, presenta un’area dedicata alle conifere, ricavata valletta a sud est dell’edificio. Il parco offre comunque anche occasioni di scoperta anche a chi è alla ricerca di specie esotiche insolite (Styrax japonica, Caesalpinia gillesii, Fothergilla major, Disanthus cercidifolius, Corylopsis pauciflora,
Sycoparrotia semidecidua, Dipelta ventricosa, Viburnum x carlcephalum, Elsholtzia stauntonii, ecc) e non trascura una zona dedicata alle piante utili all’uomo: officinali, aromatiche e da frutta. Giardino Botanico di Villa De Ponti. Via Galli n. 48/A – Calolziocorte. Info visite: tel 0341/621020 fax 0341/621031 Aperture: Tutte le domeniche di settembre dalle 15 alle 19 e di ottobre dalle 14 alle 18 Sabato: 12 ottobre, 09 novembre e 14 dicembre dalle 9.30 alle 12
ll percorso autoguidato è facilitato da 12 grandi pannelli che introducono i principali temi rappresentati nel Giardino Botanico.
Visite guidate in programma: IL GIARDINO D’AUTUNNO (bellezza e colori delle piante caducifoglie; cos’è e perché giapponesi e nord americani condividono il fall foliage)domenica 6 ottobre, ore 15 Come arrivare: Situato nei pressi della stazione ferroviaria di Calolziocorte, è facilmente raggiungibile in treno, bus di linea e auto.
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Raccontiamoci: Libri, racconti, scrittura e poesia
L’INFINITO SONO IO
Oriel Pozzoli torna con il nuovo romanzo
di Paolo Porta
Una storia a tratti cruda, di ragazzi e ragazze tredicenni, ambientata nella periferia di una non specificata città del nord Italia. A quattro anni dall’ultimo, Il donatore, Oriel Pozzoli, scrittrice nata e residente in Brianza, torna in libreria col nuovo romanzo L’infinito sono io (La Vita Felice, pagg. 222, euro 16,50). Una vicenda calda, indulgente anche nella durezza. Paradossalmente ‘matura’, nonostante il mondo sia quello della preadolescenza. Ne parliamo in questa intervista con l’autrice. Oriel, perché questo titolo? Qual è la trama? ‹‹Il titolo è il dono di una mia studentessa, tanto giovane e audace da potersi pensare come ‘infinita’. Proprio come il protagonista, Filippo Traversi. A un certo punto la corsa di Filippo sulla sua bicicletta s’interrompe. Allora ci sono le voci degli amici, che continuano a raccontare, riempiendo di storie il suo silenzio. Parlano del mestiere di vivere sulla linea d’ombra, da vecchi bambini, innamorati delle loro compagne. Le ragazze hanno le mollette tra i capelli e corpi improvvisamente insidiosi.›› Il protagonista ha un occhio semi-chiuso e per questo è soprannominato ciclope. ‹‹Il ciclope è un essere che suscita curiosità e terrore, non solo per la sua deformità, ma anche perché non accetta le leggi del mondo. A metà strada tra gli Dèi e gli uomini, riconosce solo se stesso come misura delle cose. Filippo è nato con un’imperfezione fisica lieve, ma nessuna mancanza è leggera a tredici anni, né dentro né fuori. Intorno ci sono il quartiere, la scuola, l’accampamento degli zingari, l’ospedale che sembra un paese… ›› Il tempo del racconto si dilata e si approfondisce nelle pagine in cui alla vicenda di Filippo s’intrecciano i casi degli altri personaggi. ‹‹Alcuni si rivolgono direttamente a lui, gli parlano con urgenza, anche se non può rispondere, e forse neanche sentire. Tutti sono animati dal bisogno di dimostrare che valgono qualcosa. I ragazzi osservano gli adulti con occhi puliti. Curiosi e spaventati, spiano le loro debolezze, con la severità che viene dalla loro trasparenza. Gli adulti sanno che niente conserva la sua prima bellezza.
Perciò guardano i loro figli con invidia e sensi di colpa››. Il contesto in cui sono inseriti i protagonisti, in particolare la famiglia, e il mondo degli adulti in genere, sono piuttosto sconvolgenti, ci sono genitori separati, preti ‘sospetti’, disagio, sofferenza, lutti. Perché? ‹‹Vogliamo dire che sono attratta dall’accumulo di disgrazie…? In realtà ci sono lutti grandi, come può essere la perdita di un genitore, ma soprattutto le micro sofferenze che scavano abissi nella vita quotidiana. Graffi che nel tempo diventano ferite profonde, dolori che tolgono il fiato. M’interessa l’aspetto agonistico dell’esistenza, la lotta per la sopravvivenza - come la intendeva Giovanni Verga -; la vittima, certo, ma anche il suo carnefice. D’altra parte, pensiamo all’Iliade: la letteratura europea nasce con una storia che trabocca di duelli, di sangue, di morte. E gli adolescenti si appassionano all’epica classica, soffrono e godono di quella violenza››. La composizione narrativa è particolare, si potrebbe parlare di romanzo fatto di racconti. Si è ispirata a qualche tradizione o modello letterario? ‹‹È una sorta di Spoon River alla rovescia: nel mio libro i vivi parlano a una persona, Filippo, il protagonista, che tace. Si rivolgono a un amico che è temporaneamente morto e si raccontano conservando una certa distanza. In questa scelta c’è anche la nostalgia della giovinezza, da parte di chi scrive e forse di chi leggerà. Mi hanno nutrito tutti gli autori che raccontano dell’adolescenza: da Omero a Elsa Morante a Salinger, e ogni pagina di oggi in cui abbia trovato della verità. Verità letteraria, cioè l’autenticità del falso! ›› Ha affermato che quest’opera le ha comportato fatica perché si parla di ragazzi. Perché questo interesse per i giovani? ‹‹Una fatica emotiva, perché parlare di ragazzi richiede rispetto, lucidità e delicatezza, nel linguaggio, prima di tutto, e poi nello sguardo, nel punto di vista. L’adolescenza è davvero l’età in cui ‘l’infinito sono io’ nel tempo e nello spazio; un ambito
dove tutto può succedere. È un terreno seminato di paura, ma anche di libertà e di sfrontatezza. Attraente in se stesso››. Che messaggio vuole dare con questo libro? Circa il prossimo, può anticipare? ‹‹Non scrivo per dare messaggi, per questo ci sono le religioni, le ideologie. Ho la necessità di scrivere per inventarmi la vita, e per conoscere. Scrivere è una bella invenzione che s’inventa la vita. Posso dire che questo romanzo chiude un ciclo, quello delle storie fatte a scatole cinesi, dalla trama complicata e ramificata. Per il prossimo ho in mente una storia che viene da un mito antichissimo››. Che cosa consiglia a chi vuole avvicinarsi alla scrittura? Perché scrivere? ‹‹Consiglio di leggere, ma anche di non avvicinarsi: siamo già in troppi! Meglio essere precisi negli elenchi della spesa: sono utili, semplificano il percorso, fanno risparmiare il tempo necessario a leggere. È ovvio che per un bel libro occorrono la memoria di quanto è stato scritto prima, e il talento, gli antichi infatti chiedevano ispirazione alle Muse, che erano dee. Scrivere storie d’invenzione è un piacere che allontana dalla morte››.
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Reality - Venti domande per vedere la Brianza con gli occhi dei Brianzoli
Daniele Nome: Daniele Età: 40 Dove sei nato? A milano
Associazione di idee. Se ti dico verde... prato
Esprimi un desiderio Essere sereno e felice e non annoiarmi mai
Vai al parco? Si, ogni tanto ci vado a correre
Metropolitana a Monza:favorevole o contrario? Favorevolissimo!
Chi è Dario Allevi? Il presidente della provincia di Monza e Brianza!
Dove vivi? In Brianza Vivi da solo o con la famiglia? Per ora da solo, pero’ ci sono importanti cambiamenti in vista…
Dai un voto a Monza e alla Brianza 8 Trasporti? 6,5
Che lavoro fai? Ingegnere ed editore
Commercio? 9
Cosa ti piace di Monza e della Brianza Il Parco e la valle del lambro
Se non a Monza e Brianza dove vorresti vivere? Immerso nella natura, o sulle colline o sulle prealpi brianzole
Gabriella Nome: Gabriella Età: Over 80 Dove sei nata? A Susa Dove vivi? Lambrugo Vivi da solo o con la famiglia? Con i miei due cari amati bambini adulti Che lavoro fai? Casalinga di Voghera Cosa ti piace di Monza e della Brianza La città in sé per le attività, i negozi, la brianza per il verde. Associazione di idee. Se ti dico verde... Le mie piante, i miei fiori
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Vai al parco? Tutti i giorni quando abitavo a Monza, ora un po’ meno. Chi è Dario Allevi? Il presidente della provincia Dai un voto a Monza e alla Brianza 7,5 Trasporti? La viabilità? Impossibile Commercio? Ci sono dei bei negozi e una attività ricca. Se non a Monza e Brianza dove vorresti vivere? A Parigi… Esprimi un desiderio Vedere serene le persone intorno a me
Metropolitana a Monza:favorevole o contrario? Assolutamente favorevole Dimmi un proverbio o un modo di dire Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te. Di qualcosa ai nostri lettori Lettori leggete TranTran perché è un modo per aiutare i giovani imprenditori…
Dimmi un proverbio o un modo di dire L’erba del vicino è sempre più verde Di qualcosa ai nostri lettori Ciao!!!!!
PETER PAN GIOIELLI
la bellezza di essere unici. Nel centro di Monza, nella suggestiva zona storica che costeggia il Lambro, per la precisione in Vicolo Dei Molini 12, troverete le bellissime vetrine del negozio Peter Pan Gioielli. Non potrete non notarle perché l’arte e la creatività si respirano anche solo osservando come sono allestite le stesse e la peculiarità degli oggetti esposti vi conquisterà immediatamente. Non sono le cose a fare le persone, ma le persone a fare le cose. E questo è proprio il caso di Daniela Viscardi, la titolare di Peter Pan Gioielli dalla cui brillante fantasia nascono le creazioni uniche di questo singolare negozio. Daniela Viscardi, partiamo dal nome: come mai Peter Pan? Perché è un negozio dove puoi trovare proprio di tutto, la parola d’ordine è fantasia! Abbiamo, per l’appunto tre vetrine: una dedicata all’oro, una all’argento e una alle creazioni dettate dalla mia fantasia.
aggiungerei anche l’accoglienza dell’ambiente dove noi cerchiamo sempre di coccolare i nostri clienti che quando escono devono essere contenti soddisfatti del proprio acquisto.
Infatti, non è esattamente il classico negozio di gioielli, com’è arrivata a questa soluzione originale e creativa?
La vostra clientela è comunque eterogenea e variegata: dalle donne d’affari alle giovani ragazze. Quali sono le tendenze che avete rilevato ultimamente?
Dopo un’esperienza decennale in un altro negozio mi è venuta questa idea di aprire prima un negozietto, sempre qui in zona, poi ho trovato questa location un pochino più grande e anche fantasiosa dove ho potuto impostare il tutto sul mio gusto e sulla mia fantasia. Anche l’arredamento è una mia creazione! Gli oggetti, sia in oro sia in argento sono tutti prodotti in Italia, senza nichel e tutti testati da me personalmente, su mia lavorazione anche in base all’esigenza del cliente. Soprattutto gli orecchini: lunghi, corti, li adattiamo a qualsiasi esigenza estetica e pratica! Ci spieghi un po’ la sua filosofia del gioiello: quello che deve rappresentare per una donna? Secondo me è una parte molto importante, possono essere un accessorio oppure una filosofia di vita, nel senso che adesso, nella creazione dei gioielli, si usa sempre di più la stoffa. Io ho clienti che a seconda del vestito che devono indossare si fanno creare gioielli personalizzati. Ti faccio un esempio: un tubino nero, con l’utilizzo di originali gioielli può trasformarsi da abito da giorno ad abito da sera. Molte clienti che lavorano qui intorno comprano queste creazioni di fantasia colorate che danno, ai loro abiti, un tocco di originalità per la serata! Una vera e propria trasformazione! Nella nostra personale filosofia
Le classiche fedine, i classici punti luce dei gioielli d’oro tradizionali non tramontano mai, infatti abbiamo anche le fedi per matrimoni e fidanzamenti di tutti i tipi! Per quanto concerne l’argento e la fantasia io ho trovato moltissimi prodotti nuovi: io vado direttamente dai fornitori a scegliere i pezzi, le perle, le pietre e poi, con la mia fantasia, creo e assemblo, coadiuvata dal mio orafo, questi pezzi unici e di tendenza. E devo dire, senza falsa modestia, che quest’originalità piace e funziona, tanto che spesso vengono anche solo a fotografare le vetrine! In questo momento vanno molto orecchini grossi con la seta. Io però tengo sempre presente che il negozio deve essere per clienti di tutte le età: le mie vanno dai quindici anni a signore anche di settant’anni che ancora, giustamente, osano comprare dei gioielli con perle! Io accontento tutti anche perché creo oggetti su misura! Andando sul pratico anche a livello di costi c’e’ una vasta gamma… Vanno dai 40 euro ai per esempio, 3000 euro di anelli con brillanti particolari. Ricordiamoci sempre che sono gioielli unici. Abbinare materiali già classicamente usati nella gioielleria con stoffe o sete più innovative. Come le è venuta questa ispirazione?
Mi piace molto girare per negozi, città, musei in Italia e all’estero e da questi viaggi traggo le mie ispirazioni. Da Instanbul a San Pietroburgo. Fotografando, osservando, ammirando mi vengono molte idee che integro anche con mie ricerche personali e la mia spiccata fantasia. Sono sempre alla ricerca di cose nuove, fornitori nuovi e materiali differenti: bisogna differenziarsi! Questo è un mondo di competitività, dove la differenziazione diventa simbolo di professionalità, unicità e fantasia! Concludendo v’invito a venirci a trovare qui in negozio! Sarà nostro piacere offrirvi una buona tazza di caffè se poi comprerete, saremo ancora più soddisfatti, soprattutto se ci comunicherete informazioni e consigli perché vogliamo essere sempre all’altezza del cliente!
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Il Veterinario Risponde | Sindrome da dilatazione-torsione gastrica
SINDROME DA DILATAZIONETORSIONE GASTRICA: un’emergenza da riconoscere! A Cura della Dott.ssa Lombardo
La dilatazionetorsione gastrica è una patologia tipica dei cani adulti di taglia grande/gigante anche se possono essere coinvolti, con minore frequenza, razze di taglia media. Non esistono conferme scientifiche sull’esistenza o meno di una predisposizione genetica ma tra le razze più rappresentate troviamo il Pastore Tedesco, il San Bernardo, il Chow Chow, l’Alano, il Rottweiler ed il Labrador. E’ una patologia che si manifesta in maniera acuta ed improvvisa fino ad esito mortale nel giro di poche ore se non si interviene rapidamente. Da qui nasce l’importanza di riconoscere precocemente i sintomi al fine di recarsi verso un centro veterinario in grado di far fronte all’urgenza. La patologia si manifesta con rapida dilatazione e rotazione (fino anche a 360°) dello stomaco lungo il suo asse a cui consegue la chiusura delle vie d’ingresso (cardias) e di uscita (piloro) dello stomaco stesso.
Il cibo non può transitare attraverso lo stomaco ed accumulandosi va incontro a fermentazioni con conseguente produzione abnorme di gas provocando un’ulteriore distensione gastrica. L’organo, notevolmente aumentato di volume, subisce lesioni della sua parete, provoca dolore, causa danni da compressione agli organi vicini ed impedisce un’efficiente espansione polmonare rendendo difficoltosa la respirazione. Inoltre lo stomaco ruotando trascina con sé i vasi sanguigni e la milza, a cui è unito mediante un legamento, causando gravi disturbi circolatori portando a disidratazione e ad uno stato definito “shock”. Le cause della dilatazionetorsione gastrica non sono note; sono però riconosciuti alcuni fattori predisponenti, come ad esempio un pasto abbondante di cibo accompagnato nell’immediato da esercizio fisico, o la presenza di determinate caratteristiche anatomiche (torace profondo, lassità dei legamenti..)
I sintomi più evidenti sono rappresentati da tentativi di vomito improduttivi con a volte espulsione di schiuma bianca, rigonfiamento dell’addome, irrequietezza, stato ansioso, respirazione affannosa fino ad incapacità a stare in piedi. Nei casi più gravi l’animale ha un rapido degradamento fisico fino a giungere alla morte. In caso di sospetto di torsione è indispensabile nel più breve tempo possibile l’intervento del medico veterinario, il quale provvederà ad una visita clinica, ad effettuare una radiografia addominale in modo tale da constatare la presenza di torsione oltre che di dilatazione dello stomaco. La terapia di elezione è di tipo chirurgico. Si esegue innanzitutto l’inserimento di una sonda orogastrica in modo tale da svuotare lo stomaco, effettuarne dei lavaggi per ridurre i rischi di contaminazione del campo chirurgico. L’intervento chirurgico consiste nel
riposizionamento e nella fissazione dello stomaco prevenendone le recidive. L’obiettivo iniziale prima della chirurgia deve essere la stabilizzazione clinica del cane mediante decompressione gastrica, fluidoterapia endovenosa in modo tale da sopperire allo stato di shock e di ridurre i rischi anestesiologici, operatori e post operatori. I cani a rischio di dilatazionetorsione gastrica devono ricevere cibo di alta qualità, facilmente digeribile frazionato in almeno due pasti al giorno. Vanno evitate anche grandi ingestioni di acqua, voracità nell’assunzione degli alimenti, esercizio fisico, rotolamenti, agitazione subito dopo i pasti. In conclusione la sindrome da dilatazione-torsione gastrica è una patologia grave e mortale per il cane, saperne riconoscere i sintomi ma soprattutto una corretta gestione alimentare può evitare gravi conseguenze.
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IL 5 e 6 OTTOBRE LUI NON CI SARÁ.
Anche per questo è ancora più importante che tu ci sia. 5 e 6 ottobre: Giornata degli Animali. Insieme daremo un segnale forte e concreto. Basta poco per fare tanto, come adottare a distanza un animale salvato dall’Enpa, dare più energia ai volontari associandoti e molto altro. Indossiamo e regaliamo il braccialetto simbolo di questa giornata. Facciamolo diventare un segno d’amore per gli animali e di civiltà per tutti. Ti aspettiamo. Tutto ciò che puoi fare e le piazze dove si terrà la Giornata degli Animali li trovi su www.enpa.it
Sabato 5 ottobre 9.00/19.00 vi aspettiamo in via italia a MONZA
Domenica 6 ottobre ore 14.00
BENEDIZIONE DEGLI ANIMALI Concorso Cane e Gatto Fantasia
via buonarroti_Monza
ON LU S
Sezione Provinciale di Monza e Brianza
www.enpamonza.it
5-6 ottobre. Giornata degli Animali.
In Cuccia
Torna la Benedizione degli Animali, domenica 6 ottobre! Sarà un weekend intenso per l’ENPA monzese, quello del 5-6 ottobre! Nell’ambito della Giornata degli Animali, festeggiata in tutta Italia con banchetti in oltre 200 piazze, la sezione brianzola allestirà in centro Monza per tutta la giornata di sabato un gazebo con informazioni e idee regalo. Da non perdere il simpatico gadget simbolo della giornata: il braccialetto realizzato in esclusiva per ENPA dall’azienda TooLate, disponibile in 10 differenti nuance. E domenica 6 ottobre torna l’imperdibile Benedizione degli Animali, abbinata al concorso a premi Cane & Gatto Fantasia! La manifestazione si terrà nei pressi del canile di Monza (via
Buonarroti 52) a partire dalle ore 14,00. Numerose le proposte per tutta la famiglia, come il truccabimbi e giochi per i più piccoli, la fattoria didattica, un percorso a sei zampe per i vostri amici con la coda, mostre fotografiche, il banco gadget, gli stand degli esperti e degli ospiti, e l’indispensabile presenza di alcuni degli ospiti del rifugio in cerca di casa. E verso le 17,15 la solenne Benedizione di tutti gli animali impartita da un sacerdote zoofilo, seguita, infine, dalla premiazione dei vincitori del concorso. Tema dell’edizione 2013 della Giornata degli Animali, che prevede uno spot tv, uno spot radio e due pagine stampa (come quella pubblicata gratuitamente sulle pagine di Trantran): i futili accessori come borsette, stole, occhiali, cinture e monili che comportano la crudele uccisione di coccodrilli, volpi, tartarughe, serpenti ed elefanti. Una campagna nazionale per riaccendere l’attenzione sul fatto che la difesa degli animali avviene anche attraverso un acquisto attento. Per informazioni e aggiornamenti: www.enpamonza.it
Dopo cinque mesi in Gattile, Frank aspetta ancora la sua famiglia Non si può dire proprio bello, questo gattone trovato a Macherio ai primi di aprile con le orecchie appena amputate. Aveva ancora i punti di sutura e un segno circolare attorno al collo, probabilmente lasciato da un collare “elisabetta”. Per completare il quadro, un forte raffreddore. Visto le cure a cui era stato sottoposto, abbiamo sperato che fosse un gatto di casa smarrito. Ma nonostante appelli e volantini, non siamo mai riusciti a ritrovare i suoi proprietari. Per il suo aspetto spaventoso, e senza molta fantasia, lo abbiamo chiamo Frank (sì, il diminutivo di Frankenstein). Tanto dolce quanto brutto, è socievole e affettuoso, cerca il contatto e adora le coccole. Tanto da far innamorare di
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lui tutti i volontari del Gattile. Ma ancora non ha trovato casa. Questo amore di micio è adatto a tutti, dai single fuori casa tutto il giorno, a chi è alla prima esperienza, fino alle famiglie con bambini. Chi lo sceglierà non lo farà certo per la sua bellezza ma per la sua grande simpatia e dolcezza, e verrà ampiamente ricambiato con affetto e lealtà. Sano (testato Fiv-FeLV negativo), va d’accordo con i suoi simili, sia maschi che femmine. Non fatevelo scappare! Venite a conoscerlo al Gattile di Monza in Via Buonarroti 52! Per info, scrivere a: monica.zappa@enpamonza.it o consultare la sua scheda sul sito www.enpamonza.it > Adozioni.
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“STOP VIVISECTION”: mancano ancora troppe firme alla petizione europea
Anche tu puoi dare un contributo a fermare la mostruosa quanto l’inutile pratica della sperimentazione animale. E’ in corso STOP VIVISECTION, un’importante raccolta firme a livello europeo che darà ai cittadini la possibilità di partecipare in prima persona all’attività legislativa dell’Unione Europea. Occorrono un milione di firme. Ma con la scadenza il 31 ottobre, ne mancano ancora quasi 400 mila. La petizione intende sollecitare la Commissione europea ad abrogare la direttiva 2010/63/UE (“per la protezione degli animali utilizzati a scopi scientifici”) e a presentare una nuova proposta che abolisca l’uso della sperimentazione su animali, rendendo nel
contempo obbligatorio, per la ricerca biomedica e tossicologica, l’uso di dati specifici per la specie umana. La direttiva 2010/63/UE non ha avviato il percorso di abolizione di ogni forma di sperimentazione animale, come previsto dai trattati europei, secondo i quali le politiche dell’UE devono tenere pienamente conto delle esigenze e del benessere degli animali in quanto esseri senzienti. Ma ricordiamo anche che la vivisezione non è un “male necessario”, come molti ancora credono. I test su animali rappresentano infatti un serio pericolo per la salute umana in quanto non hanno alcun valore predittivo per l’uomo e frenano lo sviluppo dei nuovi metodi di ricerca biomedica. I cittadini europei hanno la possibilità di esprimere il loro NO alla sperimentazione animale e di richiedere con forza all’Unione un percorso scientificamente avanzato, a tutela degli esseri umani e dei diritti degli animali. E’ importante agire. Basta anche un minuto, il tempo di firmare questa petizione. Per info e per firmare: www.stopvivisection.eu/it. Per essere valida, bisogna essere maggiorenne e fornire i propri dati anagrafici/documento d’identità. Vedi anche www.facebook.com/ StopVivisection.
Quando, un giorno, i nostri nipoti ci chiederanno: “Dov’eri tu durante l’Olocausto degli animali? Cosa hai fatto tu per fermarlo?”, cosa risponderemo?
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Parliamo di...Odontoiatria | La Bioimplantologia
Bioimplantologia A Cura del Dottor Antonio Scamazzo
L’implantologia è una branca dell’odontoiatria ormai praticata e riconosciuta scientificamente quotidianamente negli studi odontoiatrici per sostituire denti mancanti. Nell’ambito della implantologia vengono sempre più riconosciute tecniche chirurgiche che permettono una mini invasività operativa nel rispetto biologico dei tessuti. L’utilizzo di materiali ossei riempitivi particolari favorisce le ricostruzioni compreso le espansioni crestali nell’arco di tre o sei mesi con la completa sostituzione con l’osso lamellare maturo. Infine nel rispetto biologico dei tessuti ed in caso di carenza ossea verticale vi è la prospettiva di utilizzare impianti Short Implant capaci di resistere a lungo termine alle forze masticatorie grazie alla superficie bioattiva, al sigillo batterico ottenuto ed alla forma che permette lo scarico delle forze a 360° sull’impianto stesso, eliminando così la necessità di interventi più invasivi (come il grande rialzo del seno mascellare), nella maggior parte dei casi.
SI RICEVE SU APPUNTAMENTO
Convenzionati: UNISALUTE - FASDAC - PREVIMEDICAL - PRONTO-CARE
Dr. Scamazzo Antonio Medico - Dentista - Odontoiatra Direttore Sanitario Dr. Scamazzo Antonio Via Dante, 25 Seregno (MB) T. 0362.236338 Via San Fruttuoso, 16 Monza T. 039.742964 Cell. 393.9432183 anscamaz@alice.it 24
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A cena dai Cuochi Pasticcioni
di Francesca Fawn Masperi Calici di cristallo, spiedini alla siciliana, pendoli alle pareti. Ieri intervista via Skype con i Cuochi pasticcioni, oggi a cena a casa di Pippo (‘Pippo, vai in bagno!’ di Camera Cafè), per onorare una promessa. Si perché lui, Massimo Costa, è Max, uno dei due Cuochi Pasticcioni ideati da Andrea Bauce, giovane regista un po’ brianzolo e un po’ inglese. Ciccio invece, quello con la faccia simpatica e un pollo in mano, è Marco Arnemi, animatore di professione e scenografo floreale. Con bottiglia di Porto in mano, arrivo titubante, non sapendo cosa aspettarmi, ma rincuorata dalla fiducia che Andrea e Marco hanno nelle vere doti culinarie di Massimo. Forse a fine serata cannoli fatti in casa.. “Permesso…” E vengo subito presa per mano e fatta ballare da lui, per poi appoggiarmi sulla poltrona regale di casa sua: la regina della serata! Ho conosciuto Andrea ad una mostra (si, lui dipinge anche) e già mi aveva raccontato qualcosa del suo progetto. Era interessante sentirlo parlare e guardarlo negli occhi, ti dicevano qualcosa di più. Parlando con loro, più o meno questo è quanto: Andrea, questo programma nasce da te: come mai un programma di cucina? In realtà un po’ per mia madre. Lei è appassionata di cucina e un giorno mi ha chiesto, ‘ma perché non fai qualcosa che riguardi la cucina?’. Poi è una di quelle cose che va in questo periodo, ma proprio per questo volevo qualcosa che la differenziasse e avesse un altro tipo di valore.. L’ho voluto più come programma d’intrattenimento con sfondo culinario. Loro sono si due cuochi, ma pasticcioni. Quindi in qualche modo anche chi non sa cucinare o non è un grande chef ci si può rivedere. E come hai trovato gli attori giusti?
Io e Marco ci siamo conosciuti in un contesto completamente diverso: in un garden. Lui è scenografo floreale e subito sono stato attratto dalla sua voce. E’ un elemento che gli può valere molto facendo radio, animazione ecc. Poi infatti nel 2012 è stato candidato al The Best come migliore animatore Samarcanda. Lui ha una comicità innata, e questa è una cosa che hai o non hai.. Si potrebbero raccontare migliaia di storie su di lui.. Abbiamo fatto un po’ di prove, poi verso il dicembre scorso grazie a diversi contatti ho conosciuto Massimo e loro sono entrati bene in sintonia, quindi il progetto si è allargato a due cuochi pasticcioni. Il format cresce sui personaggi. Nel format si parla anche di cake design… Certo! Lei è Concetta Infantino, cake designer che darà brevi lezioni agli spettatori. E’ proposto come intermezzo durante la puntata, così come lo sono le piccole info di Miss Curiosità e gli sketch comici che riprendono alcuni film.. è già uscita la puntata su Chocolat.. Marco, nasci come scenografo floreale..Ti saresti mai aspettato di finire davanti a una telecamera? Ho sempre fatto lo scenografo floreale nell’azienda di famiglia. Poi negli ultimi anni ho lavorato nei garden, dove ho conosciuto Andrea. Son sempre stato attratto dal mondo della tv e mi è sempre piaciuto far ridere, poi se aggiungi che mi sento un po’ ‘pirla’ dentro il quadro c’è!...A parte le battute, ecco, se vedo sorridere la gente io sto bene..in molti mi hanno sempre consigliato di muovermi nel mondo della comicità, ma non li ho mai presi sul serio. Prima di ora.. E come ti trovi ora? Mi piace, perché adoro quando i miei amici si divertono, e soprattutto mi trovo bene con Andrea: lui capisce come prendermi e come farmi tirare fuori quello che gli serve. Mi aiuta, perché per me è la prima volta..
Lavorare come animatore apre la strada alla spontaneità e al contatto con il pubblico, ti è stato utile per intraprendere quest’esperienza? Ho fatto le prime selezioni per Samarcanda dove sono stato scelto per questo mio carattere. Nessuno ci crede ma io sono così davvero! Quindi non ho mai avuto problemi con spontaneità o contatto col pubblico, anzi, mi trovo a mio agio. Però mi è servito a rompere il ghiaccio con la scena: non hai davanti una telecamera ma mille, millecinquecento ospiti di un villaggio turistico, quindi sai, questo impressionerebbe chiunque.. E recitare con Massimo Costa? Avevo un po’ paura di non essere alla sua altezza.. lui è un veterano, ha fatto tanti anni di tv, avevo paura di rallentare il progetto non avendo la sua esperienza..però sono uno che guarda, osserva, fa di tutto per portarsi al passo per cui io mi studio lui, che porta il timone, e io lo seguo. Cerco di imparare il prima possibile tante cose. Sono contentissimo per questo, anche perché lui è davvero una bella persona. Cuoco pasticcione di nome e di fatto? Bè per me si! Molti errori non sono proprio fatti apposta.. ecco, non sono un buon cuoco però ho un buon rapporto col cibo! Massimo, quando ti è stato proposto il progetto cosa ti ha spinto a dire si? Il mio amore per la cucina! Ho sempre desiderato fare un programma che riguardasse la cucina, sono abbastanza bravo e mi piace molto! Amo più il salato, non sono tanto per i dolci (anche se sono nato nella terra dei dolci più buoni del mondo!) Sai che non sono mai riuscito a mangiare un cannolo intero? Anche se mia madre è bravissima, li fa con la ricotta di pecora al setaccio, con una pazienza perfetta: l’impasto deve diventare cremoso; poi aggiunge canditi cioccolato zucchero a velo e mette tutto nella sua sfoglia fatta al forno! 25
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insegnante di disegno. Mi ha affascinato molto immaginare come sarebbe… Questa cosa ha contribuito in qualche modo alla tua formazione? Mah, in realtà lui è stato un mio professore quando ancora non era così famoso nel mondo dell’arte, la sua Arte Sociale non era ancora storia. Però ricordo le tirate d’orecchie! Era molto burbero! Massimo è teatro recitazione e pittura, Andrea video e pittura. Fare arte oggi, in questo mondo sempre più in crisi, è un vezzo o ancor di più una necessità?
Recitare davanti ad un pubblico cucinando ti è già capitato in The Cannibal Show, spettacolo tuo e di Massimo Fantecchi… Chi cucina è lui, un bravissimo attore e pasticcere, mentre io faccio il mio spettacolo come fantasista! Ci esibiamo nei locali e ogni volta costruiamo una torta diversa. Per questo ho fatto costruire un tavolo apposta, in regola con le norma igieniche: ogni torta è costruita su una persona! La prima volta, a Muggiò, Massimo ha modellato una sirena.. E la modella era felicissima, diceva che l’aveva sempre sognato! La gente poi è molto felice, anche perché poi si mangia la torta, che è fatta con gli ingredienti e le mani miglori! Nella tua vita hai fatto fin’ora un sacco di cose e interpretato svariati personaggi. Sei un fantasista, ma come Max ti si vede anche in momenti poco recitati e più sinceri o rubati. E’ sempre parte della recitazione o dipende dal clima mentre si gira? Ma guarda, fin’ora abbiamo girato per due giorni, uno con la neve e io con 39 di febbre, e l’altro con 40 gradi all’ombra! Quindi immaginati il clima!! Ma, scherzi a parte, Max è un personaggio, non sono io, quindi tutto quello che vedi è frutto di un buon equilibrio tra spontaneità e recitazione, che contribuiscono a creare la scena. Ma io sono completamente diverso! Anzi sono uno molto preciso e pignolo, le cose devono essere fatte in modo prefetto, sia nella vita che sul lavoro, per questo vado così d’accordo con Andrea: lui ricerca sempre la perfezione, piuttosto ci fa rifare la scena cento volte! Anche se in un programma di cucina questo è difficile perché è la ricetta che detta legge..Ma nella cucina di Max e Ciccio, Massimo impazzirebbe.. I momenti più divertenti sono quelli in cui Max e Ciccio vanno a ruota libera. Come si costruisce quest’intesa? Cercandola anche fuori dal set, infatti spesso noi tre ci vediamo per bere qualcosa o per una cena in cui cucino io! Nella tua bio scrivi che avevi Guttuso come 26
Massimo: Niente di tutto ciò. E’ una cosa che hai dentro. Basta. Si è predestinati, così come nasce chi diventerà un grande attore, un grande musicista: nessuno gli ha detto che o come lo deve fare, lo fa! Poi può non diventare nessuno a livello di spettacolo, perché o trovi un grande mecenate o fai la fame, però te lo porti dentro, è nel tuo DNA. Ce l’hai dentro e magari non lo sai, poi te ne accorgi e ti perfezioni e cresci. Andrea: Concordo. E’ un po’ come innamorarsi.. è qualcosa che viene da dentro.. lo senti solo in determinati momenti.. così è l’arte.. dove c’è l’arte c’è inevitabilmente amore. Crei, realizzi, componi. Ieri ascoltavo un’intervista di Fellini che diceva una cosa bellissima: un artista è una persona che ha bisogno bambinescamente di trasgredire. Andrea, stai lavorando anche alla serie di documentari Alla ricerca dei tesori d’Italia di cui L’Arte di Scolpire i Sogni è il primo episodio. Al di là del bene e del male invece è un corto che si interroga sull’amore. Parlaci un po’ di questi progetti.. Il primo è un documentario realizzato più o meno un anno fa. Non è il primo progetto perché è dal 2009 in Inghilterra che mi occupo di cinema indipendente. Tornato in Italia avevo voglia di renderle giustizia in qualche modo. Spesso sottovalutiamo i nostri tesori, invece l’Italia è bellissima..se vivi all’estero per un po’ poi non puoi non accorgertene! O almeno questa è stata la mia esperienza..Allora è nato il primo episodio di Alla ricerca dei tesori d’Italia. La difficoltà è lanciarlo, essendo qualcosa di così tematico e meno commerciale, quindi per ora che stiamo lavorando ai Cuochoi pasticcioni il progetto è un po’ in stand by. Il corto Al di là del bene e del male invece è qualcosa di ancora più personale. Questo è un progetto che riguarda una mia ricerca intima e non ha alcun fine commerciale, quindi per ora sto cercando fondi attraverso il sito di crowdfunding www. produzionidalbasso.com. Non è un film che racconta storie d’amore, ma che si pone interrogativi. La tua poetica parla di silenzi e di domande. In modo leggero, come sfiorando la superficie dell’acqua, ti poni a interrogarti su ciò che è nascosto sotto, su quello che c’è dentro di te e nelle persone.. Ti esprimi attraverso la pittura e la regia, due mezzi completamente differenti. Cosa ti spinge a esprimerti con uno o con l’altro?
Uau..Bè, per certi versi la pittura in questo momento mi dà un po’ più di libertà.. E’ un linguaggio diverso, più economico e immediato, per affrontare le mie tematiche.. Il regista Jean Cocteau arrivò a dire ’quando il cinema costerà come un pezzo di carta si chiamerà arte’. Io non la vedo così. È vero che con i mezzi che ci sono oggi si può creare un film con qualunque cosa, però il cinema è qualcosa di più.. qualcosa con cui si può sperimentare, ma conoscendo, avendo le basi e i mezzi per arrivare a creare quello che hai in testa. Per ora dove possiamo seguire i cuochi pasticcioni? Siamo nella fase ricerca sponsor per far approdare tutto in televisione, quindi ci trovate sulla pagina facebook I cuochi pasticcioni dove si possono vedere le prime puntate e alcuni spezzoni della puntata pilota. Sabato 21 ci sarà l’uscita della prossima puntata! Poi stiamo proponendo degli eventi live nei locali. In questo modo c’è molta interazione col pubblico! Ristoratori, approfittatene. Dal canto mio, sta sera sono qui! Assecondare la vita non ti delude mai.
INVOLTINI SICILIANI Ingredienti Fettine di carne Lonza di maiale, Pane grattugiato, olio di oliva, una grossa cipolla, uvetta regina, pinoli, foglie di alloro, formaggio grana, uova, spiedini di legno, sale, pepe qb. Preparazione In una capiente terrina mettete il pane grattuggiato, una cipolla affettata sottile, l’uvetta regina, i pinoli, e il formaggio grana tagliato a piccoli cubetti, il sale e il pepe qb... Versare l’olio di oliva e ad impastare delicatamente con le mani il tutto, in modo da ottenere un miscuglio morbido ma consistente... Una volta fatto questo coprite la terrina con un panno o un piatto e fate riposare in frigo per un 30 minuti. Prendete le fettine di lonza (tagliate un po’ sottili), aprite e metteteci un pugnetto di composto gia’ preparato, avvolgete delicatamente e continuate così con tutti gli altri. Negli spiedini di legno infilzate una foglia di cipolla, una foglia di alloro ed un involtino di carne (3 volte per ogni spiedino) e continuate cosi’... Passate gli involtini nell’uovo sbattuto ed impanateli nel pane grattugiato. Friggeteli in modo da farli dorare da ambedue le parti... Serviteli caldi o a temperatura ambiente.....con del pure’ di patate... e buon appetito da Ciccio e Max!!!
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Fluon: Futura Resistenza di Marta Migliardi
Ricapitoliamo, per chi si fosse perso le puntate precedenti. Andy (Andrea Fumagalli) e Morgan (Marco Castoldi) s’incontrano nei lontani anni 80 nella nostra bella Monza. Cominciano varie collaborazioni musicali tra i due: dagli Smoking Cocks, passando per i Golden Age, fino ai più rinomati Bluvertigo che, purtroppo, nel 2002 si sciolgono: ognuno va per la propria strada. Morgan verso album da solista e X Factor, Andy si dedica, reinventandosi con successo, all’arte pittorica e grafica, diventando un artista rinomato in tutto il mondo. Ciò nonostante non abbandona la musica e, inizialmente, insieme a Faber (Fabrizio Grigolo) e al chitarrista Fabio Mittino crea i Fluon, che hanno già in attivo tre singoli (Naked, Polvere, L’assassino è il maggiordomo) e collaborazioni illustri come quella con Enrico Ruggeri.
Da poco, all’eclettico trio fluorescente, si è unito Luca Urbani. Ed anche in questo caso tocca fare un salto indietro nel tempo. Luca è, a mio avviso ma non solo, uno dei più brillanti cantautori italiani. Trova il successo con i Soerba (insieme a Gabriele D’Amora, prodotti dallo stesso Morgan) e prosegue poi la sua carriera come solista e come produttore. Una Monza, insomma, che verso la fine degli anni 80, pullulava di menti genialoidi e artisticamente promettenti. C’era fermento nell’aria, parole e note nuove, mescolate, ideate, copiate. Una specie di piccola esplosione, come quella che ha creato l’universo, frammentandolo poi in tanti pianeti con caratteristiche differenti. E da qui, da questi miscugli di creatività, seguendo le traiettorie planetarie e quelle storiche di corsi e ricorsi (o più semplicemente di amicizie agevolate dalla vicinanza dei rispettivi studi
di registrazione e di arte), ecco i Fluon come sono adesso: Andy, Faber, Fabio e Luca. I tempi però sono cambiati. Arrivano nuove tecnologie e bisogna trovare metodi alternativi per stare a galla. La concorrenza è oramai spietata: dai talent show all’era digitale, dove tutto è permesso e a tutti e’ concesso (purtroppo) farsi ascoltare e vedere, è molto difficile restare a galla. Ma è proprio attraverso questi ostacoli che si trae un grande insegnamento: la determinazione, il talento, la professionalità e la profonda unione di queste personalità sia dal punto di vista umano che lavorativo, hanno fatto sì che, con ingegno, trovassero un modo attuale e di reciproca soddisfazione per finanziare il loro album e stringere il rapporto con il loro pubblico. Questa idea si chiama Musicraiser e il modo in cui Fluon l’hanno trasportata 27
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e adattata al loro mondo e alla loro arte è a dir poco entusiasmante. Come funziona? Ce lo spiega Andy nella piccola intervista che gli abbiamo fatto ( per dettagli vedete anche www.musicraiser.com/it/projects/1403-fluonfutura-resistenza ). Oggi sono già all’90% del loro obiettivo. E quando uscirà questo numero di Trantran, avrete ancora qualche giorno per sostenere questo progetto. Questo progetto che è il futuro, la resistenza futura. Perdonate se l’ho presa un po’ lunga, partendo dagli albori della fine degli anni 80. Ma il futuro senza passato non esisterebbe. Il talento senza la costanza neanche. Musicraiser un’idea senz’altro innovativa, specie qui in Italia: ci spiegate come ci siete arrivati? Spiegate bene ai nostri lettori come funziona musicraiser… ‹‹Il mondo della discografia è cambiato radicalmente negli ultimi anni, e con le nuove tecnologie sono emerse nuove ed interessanti opportunità: una di queste è Musicraiser, una piattaforma di crowdfunding italiana dedicata esclusivamente a progetti musicali, che dà la possibilità a chi è interessato a un particolare progetto artistico di permetterne la realizzazione, con offerte libere o preacquistando diverse ricompense ideate dagli stessi artisti. Si crea così un
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contatto diretto con il proprio pubblico, in un contesto di reciproco scambio. È un atto di fiducia: il pubblico pre/acquista il cd e così facendo consente di coprire parte dei costi di produzione. Se non si raggiunge il risultato, ovviamente, non ci sarà nessun cd, e chi ha supportato il progetto non ci perderà comunque un centesimo››. Pattinate con Andy, remix, strumenti, aperitivi… la creativita’ non è mancata neanche in questa fase. Come avete deciso le ricompense? ‹‹Abbiamo fatto leva sulle peculiarità di ognuno di noi, cercando una serie di ricompense che potessero incuriosire e coinvolgere chi ci segue nella realizzazione del nostro progetto. Una delle offerte più emblematiche è stata la realizzazione di un quadro, che rappresenta la nostra avventura nella produzione di questo disco, la cui tela è stata divisa in 100 parti: ciascuna di esse diventerà parte integrante della copertina del cd “limited edition”››. Consigliereste Musicraiser anche ad altri artisti? ‹‹Sì, permette di capire la propria potenzialità e induce l’artista a instaurare un rapporto vero con il pubblico››. Cosa significa, per voi, resistenza futura? ‹‹Mi piace immaginare “futura resistenza”
come l’atto di ricerca verso una nuova idea volta alla sopravvivenza, quell’intuizione che permette di sentirsi presenti e attivi nel proprio tempo››. Il rapporto con il vostro pubblico si è rafforzato dopo questa prova di reciproco ‘amore’ (i fan vi sostengono e voi li coinvolgete)? ‹‹Direi proprio di sì... Luca passa le notti a chattare! ›› Abbiamo anche appreso dell’entrata ufficiale di Luca Urbani nei Fluon…. Che cosa ha portato in più Luca al vostro già affiatato gruppo artistico e musicale? ‹‹La particolare abilità di Luca nel musicare le parole dei suoi testi ha dato vita al brano l’Assassino è il Maggiordomo, segnando l’inizio di una nuova strada creativa per il gruppo. Dopo un tour live insieme a lui si è creata una grande sinergia, per cui la sua entrata nei Fluon è avvenuta in maniera del tutto naturale››. Per Luca: Dai Soerba, alla carriera solista, ora Fluon: cosa ti ha spinto ad accettare questo coinvolgimento? ‹‹La voglia di condividere un progetto con persone che stimo e mi divertono allo stesso tempo››.
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VELVET: IN UN GIORNO D’ESTATE DA ROMA… di Francesca Fawn Masperi ‘Tokyo eyes, ora che non ci sei più mi sento come Ataru con Lamù Oh Tokyo eyes, sto bene solo finchè sto con te’ …Estate 2000. Tokyo eyes, primo brano, oltre 20 settimane nella classifica del Music Control. Poi altri successi come Nascosto dietro un vetro portato a Sanremo 2001; Boyband; Devo dirti molte cose, sta volta nei Big di Sanremo. Poi altri album; la prima biografia; la creazione della casa discografica Cose Comuni che produce giovani grandi artisti; musiche per serie tv USA come Desperate Housewives, Castle, Hellcats; la colonna sonora per il film La scoperta dell’Alba. A che punto avete indovinato chi sono? Pierluigi Ferrantini (voce e chitarra), Giancarlo Cornetta (batteria), Pierfrancesco Bazzoffi (basso) e Alessandro Sgreccia (chitarra), i Velvet. Con noi in un troppo caldo pomeriggio d’estate, dal loro studio di registrazione di Roma al piano interrato, parla Pier al telefono. In sottofondo, dal mio mac esce la sua voce mentre canta. Dopo tre anni dal best of Le cose cambiano ad aprile siete tornati con un nuovo disco, l’EP La razionalità, un lavoro che oltre la musica ti dà spunti per riflettere. Cos’è successo in questi 3 anni? Siamo stati in tour per un bel po’ di tempo, quasi un anno e mezzo; poi abbiamo aperto il nostro studio a nuove band, prodotto musica per cinema e serie tv.. ci siamo presi una pausa discografica finchè non ci fosse tornata la voglia di rimetterci in studio..Questo EP racchiude i primi brani dopo questo periodo, mentre ora stiamo lavorando sul seguito che se tutto va bene potrebbe uscire verso fine anno.. E notate già differenze tra questi brani e quelli che stanno nascendo? Sai, non lo so ancora, ora stiamo lavorando su tutti i brani contemporaneamente. Li stiamo facendo crescere quindi li mettiamo spesso in discussione, cambiamo idee, proviamo strade
nuove, però di certo l’attitudine produttiva è molto simile a quella che abbiamo avuto per l’EP. Partiamo da lì come tipo di sonorità e ricerca ma non è detto che non succeda qualcosa che cambi un po’ la destinazione.. C’è qualcosa che vi distingue da quelli che eravate anni fa? Penso che ci sia sempre una costante variazione. Disco dopo disco abbiamo cercato di inserire elementi nuovi nella nostra musica. Abbiamo tentato di rapportarci a quello che facevamo con uno spirito diverso. C’erano anni che sentivamo il bisogno di suonare tutti insieme in una sala e momenti come adesso in cui apprezziamo di più sperimentare molto in studio, inserire strumenti nuovi, più elettronica. La nascita di un brano come Evoluzione è facilmente comprensibile dato lo squallido momento sociale che stiamo vivendo, mentre cosa vi ha spinto a parlare dei rischi della razionalità come nell’omonima canzone e in Cento Corpi? La vita che stiamo vivendo, comprese le difficoltà politiche e sociali. Essere razionali oggi è una cosa piuttosto complessa. Quando tutto il mondo ti spinge all’ansia, all’agitazione, alla fretta, alla preoccupazione perché se non ti metti in salvo chissà cosa ti potrebbe accadere e’ quanto di più distante da un ragionamento di tipo razionale. Le canzoni parlano anche un po’ di questo, di queste spinte a perdere di vista la razionalità. Poi al tempo stesso noi stiamo stati educati a seguire un percorso, aderire ad una parte che ci siamo costruiti e comportarci come pensiamo che gli altri si aspettino da noi. E qui invece si c’è bisogno di una buona dose d’incoscienza. E’ un po’ l’eterna battaglia tra il seguire una strada sicura o mollarla assumendosene i rischi.. Il video di La razionalità sembra un mini cortometraggio, anche grazie alla Regia di Saku e alla partecipazione dell’attrice Giulia Bevilaqua. Com’è nata quast’idea? E’ nata insieme a Saku. Noi volevamo fare un video più convenzionale, molto più movimentato, però poi lui ci propose di provare a spiazzare tutti con un corto vero e proprio,
che fosse completamente slegato dall’idea che chiunque potesse avere del nuovo singolo di una band che mancava da un paio d’anni dal mercato discografico.. Ci è piaciuto molto ed essendo Giulia una cara amica è stato facile chiederglielo, ed è stata anche una buona occasione per divertirsi! Lei è un valore aggiunto interessante e importante, infatti la ringrazio molto per questo. Comunque noi ciclicamente abbiamo proposto video che fossero distanti dalle canzoni: alcuni dei nostri video più fortunati come Funzioni Primarie erano concepiti così. Magari tra un po’ di tempo ci sarà ancora spazio per proporne un altro.. Da diversi anni il nome Cose Comuni non indica più solo il vostro secondo album ma anche l’etichetta discografica che avete creato, con cui producete diversi artisti. Come avete deciso di occuparvi anche della musica di altri? Man mano che noi diventavamo più bravi a gestire le nostre cose a livello di gestione manageriale e produzione artistica ci siamo trovati a vederci gravitare intorno diverse band, che magari vedevano in noi quello a cui tendere in futuro, come carriera. Quindi, essendo costantemente in contatto con nuove realtà, nuove band, a un ceto punto abbiamo deciso di sperimentare se potessimo essergli d’aiuto. Cerchiamo di far combaciare i nostri tempi liberi con le band che secondo noi sono pronte per poter affrontare un certo tipo di discorso. A quel punto cerchiamo di metter loro a disposizione tutto quel carico di esperienze e aspetto produttivo che so che a loro fa bene: sono le cose che avrei voluto avere io quando ero nella loro condizione.. avere qualcuno che mi seguiva e che aveva davvero passato tutte le cose che possono succedere nella carriera di un artista..Credo che noi posiamo dargli questo, un carico di esperienza reale vissuta che fa la differenza. ..siete i loro mentori.. Non so come definirlo, ma ci crediamo davvero. Infatti siamo anche piuttosto duri. Non abbiamo tempo da perdere né lo vogliamo, e sappiamo quanto è difficile credere veramente in un sogno, perché tolta la prima parte di 29
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entusiasmo le cose si fanno veramente difficili. Allora devi fare delle scelte, investire tutto sulla tua musica, il tuo tempo, la tua passione.. Non basta più scrivere qualche buona canzone ormai. Devi crederci 24 ore al giorno. La tua vita ruota attorno a quell’obiettivo. Devi essere umile ma iperdeterminato. Devi essere dentro la tua musica continuamente. Per cui cerchiamo di focalizzare molto l’attenzione su questo aspetto, su cui spesso le band sono molto carenti. Se non sono realmente convinti non c’è molto da fare. Viva Lion!, Montreal, Astenia, KuTso, Stanley Rubik Speedliner, sono solo alcuni degli artisti che avete preso sotto la vostra ala. La vostra è una co-produzione artistica, come riuscite ad intervenire nel lavoro di tanti artisti così diversi? Bè quello fa parte dell’aspetto tecnico lavorativo. Poi si, sono diversi ma pressappoco tutti appartenenti a un genere che noi riusciamo a padroneggiare bene: tutta la parte della musica alternative, contaminata con elettronica, è tutto un genere musicale che noi conosciamo perfettamente e siamo pronti ad affrontarla anche da un punto di vista produttivo. Ti devi poi adattare a quelle che sono le esigenze di ogni band. Il lavoro del produttore artistico è quello di migliorare le qualità dell’artista, non quello di sostituirsi a lui.
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mai di far qualcosa di scorretto nel confronto degli altri. Appurato questo, qualsiasi difficoltà è appianabile. Un po’ sarà anche per la dote del sapersi adattare agli altri e un po’ per la fortuna di non avere avuto degli scossoni così grandi anche a livello di ambizioni personali. Io non ho mai pensato di far un disco da solista e non mi interessa. Non mi piace, mi annoierei, non è il mio modo di vivere la musica. Ora una domanda grande: cos’è l’arte?
Voi quattro siete insieme da ormai quasi quindici anni; in ambito musicale fate qualsiasi cosa, tu stai anche conducendo Yes Weekend su Radio2. Ma quando vi ritrovate siete sempre voi.. Stiamo bene insieme. Cambiano le esigenze, i ruoli, abbiamo avuto i nostri momenti di crisi e litigi come tutti gli amici, poi arrivano i momenti di riaggiustamento. Ecco, c’è molto rispetto e siamo propositivi. Poi ognuno cerca di apportare quello che può al bene comune. Non abbiamo mai attraversato momenti di crisi veramente neri. E’ difficilissimo ma diventa normale quando ciò che lega è il rispetto e la consapevolezza che nessuno di noi penserebbe
Domanda enorme! Credo che sia un privilegio per pochi. Per esempio, l’altro giorno in radio abbiamo passato un brano di Jeff Buckley, Grace: ora, noi ad agosto abbiamo fatto un anno di trasmissione, e non è mai succecco che dai messaggi arrivasse un’ondata di messaggi come quella, pieni di passione per un artista. Ecco, credo che esistano alcune persone in ogni arte che si staccano da tutto il resto, che hanno veramente la dote. Tutti gli altri, si devono fare il culo. Chi più chi meno. La parola arte mi spaventa molto; è una fortuna, un regalo che l’artista fa al pubblico e viceversa, ma è davvero molto rara, e credo che sia una delle parole più abusate del secolo. Il resto magari è talento, ma è molto più raggiungibile o gestibile. L’arte vera è di pochi. Ringraziamenti; ci salutiamo gentilmente. Metto giù la cornetta, e alzo un poco la musica.
COMUNE DI
MONZA
Teatro Manzoni
DAL 14 AL 17 NOVEMBRE 2013 WIZARD SERVICE SRL E ATLANTIDE TEATRO STABILE DI VERONA
MATTERA CHRISTIAN GINEPRO PIETRO PIGNATELLI JUSTINE
SUGAR
A QUALCUNO PIACE CALDO
STAGIONE DI PROSA 2013-14
DAL 28 NOVEMBRE AL 1 DICEMBRE 2013 COMPAGNIA DELLA RANCIA
SAVERIO
MARCONI
VARIAZIONI ENIGMATICHE
DI ÉRIC-EMMANUEL SCHMITT REGIA GABRIELA ELEONORI
DAL 12 AL 15 DICEMBRE 2013 CASANOVA MULTIMEDIA
BARBARESCHI FILIPPO DINI LUCA
IL DISCORSO DEL RE
DI DAVID SEIDLER REGIA LUCA BARBARESCHI
La Direzione del Teatro si riserva di apportare modifiche al programma per cause indipendenti dalla propria volontà.
VERSIONE MUSICAL TRATTA DAL FILM DIRETTO DA BILLY WILDER REGIA FEDERICO BELLONE
DAL 12 AL 16 FEBBRAIO 2014
GIAMPIERO
NANCY
INGRASSIA
SOCIETÀ PER ATTORI SRL
BRILLI
DAL 27 AL 30 MARZO 2014 TEATRO CARCANO DI MILANO
GIUSEPPE
PAMBIERI
LA COSCIENZA FRANKENSTEIN LA LOCANDIERA DI ZENO JUNIOR DI CARLO GOLDONI REGIA GIUSEPPE MARINI
MUSICAL DI MEL BROOKS REGIA SAVERIO MARCONI
M O N Z A
DAL 9 AL 12 GENNAIO 2014
ASSOCIAZIONE TEATRALE PISTOIESE ARTÈ STABILE DI INNOVAZIONE IN COLLABORAZIONE CON FONDAZIONE LA VERSILIANA
VILLORESI ROMINA MONDELLO LUIGI DIBERTI PAMELA
EVA CONTRO EVA
DI MARY ORR REGIA MAURIZIO PANICI
DAL 16 AL 19 GENNAIO 2014 COMPAGNIA DELLA RANCIA
TEATROMANZONI
DI TULLIO KEZICH DAL ROMANZO DI ITALO SVEVO REGIA MAURIZIO SCAPARRO
DAL 10 AL 13 APRILE 2014 TEATRO STABILE DI CALABRIA-GITIESSE ARTISTI RIUNITI
GEPPY
GLEIJESES
L’IMPORTANZA DI CHIAMARSI ERNESTO
DI OSCAR WILDE REGIA GEPPY GLEIJESES
ABBONAMENTI IN VENDITA DAL 2 AL 26 LUGLIO E DAL 3 SETTEMBRE AL 17 NOVEMBRE 2013 Per ulteriori informazioni rivolgersi alla biglietteria del Teatro (martedì - sabato h 10.30-13 e 15-18) Via Manzoni 23, 20900 Monza (MB) Tel. 039 386500 www.teatromanzonimonza.it
Verdissimo: Curiostià, proprietà e usi delle piante intorno a noi
L’estate sta finendo… di Elena Gorla - Verso l’inizio di ottobre provvediamo a riportare al coperto le piante d’appartamento. Anche se le temperature notturne sono ancora superiori ai 10° è importante provvedere al loro ricovero almeno una quindicina di giorni prima dell’accensione del riscaldamento domestico in modo da evitare loro shock termici dovuti al repentino sbalzo di temperatura ed alla brusca variazione di umidità ambientale
… e per l’appassionato giardiniere inizia un periodo di intensa attività: la fine di settembre è un periodo propizio per tantissime attività nel giardino, nell’orto e nel frutteto. Gli sforzi compiuti dalla seconda metà di settembre fino alla prima quindicina di ottobre ci permetteranno, infatti, di garantire uno sviluppo ottimale alle nostre piante durante la primavera successiva. Ecco qualche utile consiglio di fine stagione:
- Innanzi tutto, con la diminuzione delle temperature, soprattutto notturne, dobbiamo avere cura di ridurre le annaffiature affinché le nostre piante non risentano di marciumi o malattie funginee. - Nell’orto è ancora possibile effettuare gli ultimi raccolti ma questo è il momento per pensare alle semina (barbabietola, bietole, prezzemolo, ravanello, carote, cime di rapa, cipolle precoci, radicchio, spinaci, valeriana, indivia, scarola)
- Dalla fine del mese si apre un ottimo periodo anche per la cura del prato e per l’impianto di nuovi tappeti erbosi che in questo periodo soffrono meno la competizione con le erbe infestanti e possono beneficiare di un clima umido ma ancora sufficientemente caldo. - Ricordiamo, inoltre, di ripulire le aiuole e prepararle per accogliere (entro la fine di ottobre) le bulbose che ci regaleranno incantevoli fioriture la prossima primavera. In ultimo, ma non ultimo, troviamo il tempo per concederci anche un po’ di relax all’insegna del verde: in questo periodo è ancora possibile effettuare piacevoli visite a giardini ed orti botanici per ammirarne i fantastici colori delle ultime fioriture e le tante sfumature dell’autunno in arrivo!
Corsi hobbistici alla scuola Agraria del Parco di Monza. Per maggiori informazioni www.monzaflora.it A scuola di giardinaggio dal 28 settembre 2013 al 26 ottobre 2013 Composizione floreale dal 28 settembre 2013 al 26 ottobre 2013 Scopriamo i rampicanti dal 28 settembre 2013 al 28 settembre Fotografia digitale ... passione naturalistica dal 05 ottobre 2013 al 26 ottobre 2013 Carnivore e succulente: passione botanica dal 05 ottobre 2013 al 12 ottobre 2013 Giardino storico e Roseto della Villa Reale dal 12 ottobre 2013 al 12 ottobre 2013
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Arbusti: forme e colori nel giardino dal 19 ottobre 2013 al 19 ottobre 2013 Le ortensie dal 26 ottobre 2013 al 26 ottobre 2013 Le piante da appartamento - avanzato dal 09 novembre 2013 al 09 novembre 2013 Cosmesi naturale dal 09 novembre 2013 al 30 novembre 2013 Le erbacee perenni: il gioco delle fioriture dal 16 novembre 2013 al 16 novembre 2013 Le bulbose tutto l’anno dal 23 novembre 2013 al 23 novembre
Fiori, bacche, agrumi e creatività dal 30 novembre 2013 al 14 dicembre 2013 Terra e concimi: dalla semina al trapianto dal 07 dicembre 2013 al 07 dicembre 2013 Il mondo delle orchidee dal 14 dicembre 2013 al 14 dicembre 2013 Il frutteto familiare dal 18 gennaio 2014 al 15 febbraio 2014 Una rosa per te dal 15 febbraio 2014 al 15 febbraio 2014 Potare le rose dal 22 febbraio 2014 al 08 marzo 2014
Monza città per l’arte
Info: www.comune.monza.it | T. 039 384837 Ritratto del cancelliere Carlo Antonio Sirtori, pittore lombardo, post 1760 Musei Civici di Monza
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Altrove | Racconti e consigli di Viaggio
La Signora sospesa fra passato e futuro: viaggio nell’anima di Genova di Elena Gorla e Adriana Colombo
Pensando a Genova il pensiero subito corre al Porto Antico che da area portuale caduta in disuso nel 1992, anno in cui Genova ospitò l’Expo, riassunse ai fasti di centro culturale e turistico vivo e pulsante, grazie al completo restauro seguito dall’architetto Renzo Piano che ha qui mirabilmente armonizzato gli elementi della tradizione marinara con una modernità funzionale ed estetica. Al porto vecchio hanno sede l’ Acquario, la più grande esposizione di biodiversità a livello europeo, il Galata, il Museo del mare che prende il suo nome da uno storico quartiere di Istanbul che fino al XV secolo fu sede di una delle più importanti comunità genovesi nel Mediterraneo (Per questo motivo alla fine dell’Ottocento, quando il Comune di Genova costruì un quartiere di docks commerciali, al più antico di questi, dove oggi è presente la sede museale, venne dato il nome dell’antica colonia), i Magazzini del Cotone che ospitano una delle prime biblioteche europee interamente dedicate a bambini e ragazzi fino ai 18 anni e, ovviamente, il Bigo(ascensore panoramico progettato che idealmente si rifà alle vecchie gru usate per il carico e lo scarico delle merci nel porto 34
di Genova. Il Bigo sale fino a 40 m d’altezza e ruota a 360 gradi) e la Biosfera di Renzo Piano. Genova è una città che ha molto da offrire a chi ha voglia e tempo di scoprire i suoi segreti e di conoscere la sua intrigante realtà fatta di storia, di tradizioni, ma anche di un presente animatissimo, di cambiamenti, di proiezione verso il futuro. Genova infatti è una città dallo spirito modernissimo, giovane e vitale in un “corpo” disseminato di innumerevoli luoghi di interesse storico-culturale: dal centro storico a ridosso dell’area portuale che offre uno dei massimi esempi in Europa e nel Mediterraneo di città medievale conservata pressoché integralmente (per questo una sua vasta parte è stata dichiarata dall’Unesco patrimonio mondiale dell’umanità) fino ai meravigliosi forti che la sorvegliano con occhio vigile dall’alto delle colline, la città è un intrecciarsi di antichi luoghi ed eventi sorprendenti e assolutamente moderni. Genova è una città davvero capace di dare un’accezione giovane e viva alla parola cultura. Camminando per gli irti e stretti caruggi del centro storico, che si aprono su piazze
maestose, si respira ancora l’imponenza dell’antica Repubblica Marinara con le sue chiese e i palazzi nobilari e, nel contempo ci si ritrova immersi in una vita brulicante ed attuale, di giorno come di sera. Qui, infatti, si trovano una miriade di locali in cui si mantiene viva la grande tradizione musicale di Genova, capitale indiscussa della canzone d’autore. E’ una interessante fioritura di musica live, spettacoli, cabaret, musica d’autore, jazz, rap e poesia: per vedere ed ascoltare il più possibile in una notte. Vi sono alcune occasioni in cui nel centro storico, la notte, tutto si anima: dai palazzi storici ai musei, dalle piazze ai teatri, dalle gallerie d’arte alle vie con i loro negozi. Il più importante tra questi appuntamenti è la “Notte Bianca” che, tutti gli anni, nella prima metà di settembre, anima le vie del centro città con eventi, musica, concerti e musei aperti fino a tarda notte. Genova, per dirlo senza tanti giri di parole, è davvero bella: affacciata sul mare e protetta da ripidi monti, decadente e futuristica, poetica ed ispiratrice come solo i forti contrasti sanno essere.
Sportivamente | Monza e Brianza in movimento
ITKA: QUANDO LO SPORT DIVENTA ARTE di Elena Gorla È attiva da qualche anno, sul nostro territorio e non solo, un’interessante realtà sportiva adatta davvero a tutti, bambini inclusi. E’ l’ITKA, acronimo di Accademia Italiana Karate Tradizionale. Il karate, come tutti sappiamo, è un’arte marziale giapponese che spesso viene associata a violenza, tavolette rotte e film spettacolari. L’ITKA, invece, tende a slegare completamente l’aspetto sportivo, agonistico da quello culturale e artistico. Nel suo approccio, infatti, la ricerca è l’elemento fondamentale, ricerca intesa come sviluppo di un percorso artistico ed esistenziale. Questa pratica, in origine, non nasce come sport ma come regola per tutta la vita, come cammino: una via che permette di esprimere la nostra vera natura. Questa disciplina, infatti, sarebbe solo un’utile e divertente ginnastica se si prescindesse dai sui contenuti culturali, filosofici, storici e artistici. Non stupiamoci: quando si parla di Karate Tradizionale si parla di arte in quanto ogni altro aggettivo sarebbe riduttivo nei confronti di questa disciplina di grande fascino e tradizione millenaria. Il karate è un’arte che richiede una notevole preparazione, sia fisica che mentale, da parte dei suoi praticanti, motivo per cui è considerata una delle migliori forme di esercizio fisico praticabili oggigiorno. Il fine ultimo del Karate, non e’ tanto la vittoria in combattimento, quanto piuttosto il miglioramento del carattere della persona
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stessa. Come in tutte le arti tradizionali del Giappone, l’obbiettivo del karate è nello sforzo di crescita personale, attraverso il miglioramento sistematico di mente, corpo e spirito verso le vette più alte del potenziale umano. A tal proposito l’ITKA si avvale del direttore tecnico maestro Walter Sorosina che cura l’aspetto fisico dell’allenamento nelle sue componenti fisiologiche e bio meccaniche, della Dottoressa Daniela Testa psicologa e psicoterapeuta (nonché cintura nera) che cura l’aspetto di coesione di gruppo, della formazione e di miglioramento caratteriale dei praticanti e del professore di Storia e Filosofia, nonché maestro Paolo Ornaghi, che contribuisce ad approfondire gli aspetti culturali dell’arte. Con questo approccio l’ITKA ha l’ambizione di potere raggiungere e dare qualche cosa che superi la tecnica, l’abilità, il vigore fisico, e che consenta di condurre gli allievi a una dimensione più profonda e meno evidente: quella di conoscere le proprie doti nascoste, capire come fare a consentire che si manifestino e a migliorarle. Integrando i doni preziosi della tradizione con gli approcci più moderni e scientifici dell’innovazione, dunque, nasce e lavora l’ITKA che promuove corsi per bambini, ragazzi e adulti, nonché stages con importanti maestri nazionali ed internazionali che sposano la filosofia del suo progetto.
I dojo - termine giapponese per indicare il luogo dove si apprende la via (noi li potremmo chiamare semplicemente “palestre”) - ITKA presenti sul territorio sono: - ACCS (Associazione Centro Cultura Sport) via Briantina 68, Seregno, maestro P.Ornaghi, 349 7775752, www.accskaratedo.weebly.com - GEKKO KAI, Carate Brianza, via Briantina, maestro L.Bortolato 348 0503794 - WAKAMATSU DOJO, via Zara, Paina di Giussano, maestro O.Tasso 366 3452794 - KARATE DO SPORT, palestra scuole De Gasperi, Muggiò, maestro U.Angeli 340 7306022 - AIKS (Accademia Italiana Karate Shotokan), Cinisello Balsamo, maestro S.Orlando 339 3519956 L’ITKA ha altri dojo in Lombardia nel bresciano e nel mantovano, per chi fosse interessato ad approfondire il discorso può trovare queste e altre informazioni sul sito www.itka.weebly.com
Pendolare | Il viaggio quotidiano è per me una vocazione
Il Ritorno del traffico di Juri Casati Siete tornati in forma dalle vacanze? Bene: dunque possiamo tornare a parlare di cose serie, perché mentre eravate via si è verificata una sparizione di massa. Sì, questa estate – come accade per la verità ogni estate – con la chiusura delle scuole è sparita la popolazione studentesca, e ciò ha avuto importanti ripercussioni sulla vita di chi viaggia: traffico ridotto ai minimi termini, ampia possibilità di parcheggio, mezzi pubblici vuoti, ma soprattutto un tempo di percorrenza sulla tratta casalavoro da Guinness dei primati. Non per tutti però sono state settimane di rose e fiori. Per esempio con l’arrivo dell’estate è entrato in vigore anche l’orario estivo. Intendiamoci: è corretto che in estate vengano ridotti i mezzi in circolazione nelle fasce orarie che in inverno sono utilizzate prevalentemente dagli studenti, ma, come accade ogni anno, anche quest’anno in certi casi si è esagerato, arrivando a cancellare anche corse pomeridiane o serali. Inoltre, viaggiare sui mezzi pubblici questa estate è stata un’esperienza davvero spiacevole per quegli sventurati che sono saliti a bordo di un mezzo senza
aria condizionata, ma che aveva i finestrini ben sigillati come se ce l’avesse in funzione a tutto spiano. Altri problemi li ha infine incontrati chi nei propri spostamenti è incappato in quei grossi cantieri stradali che, per forza di cose, vengono aperti d’estate: chi ha trovato sulla propria strada un cantiere di questo tipo ha registrato tempi di percorrenza sulla tratta casalavoro simili a quelli invernali se non maggiori. In ogni caso c’è qualcosa che non mi quadra in queste estati pendolaresche che finiscono il giorno in cui le scuole riaprono, quando cioè il traffico torna ed essere infernale, i parcheggi tornano ad essere introvabili, i mezzi pubblici tornano ad essere affollati e i tempi di percorrenza sul tragitto casa-lavoro tornano ad essere inaccettabili. Capisco che, con gli studenti, tornino dalle vacanze anche molti genitori che li accompagnavano. Capisco inoltre che gli studenti debbano andare a scuola e che i genitori debbano andare a lavoro, e che quindi affollino i mezzi pubblici e le strade. Capisco anche il fatto che molti studenti vengano accompagnati a scuola in auto dai
genitori, e che questi ultimi siano quindi costretti, per andare poi a lavoro, a compiere tragitti in auto più lunghi di quelli che debbano compiere d’estate, con ovvie ripercussioni sul traffico. Capisco anche che si debbano muovere gli insegnanti e il personale non docente (bidelli, segretarie eccetera). E capisco anche che si debbano muovere i vari fornitori delle scuole, come quelli delle mense e via dicendo. Insomma: capisco tutto, ma la cosa non mi convince ancora: è mai possibile che il traffico a scuole aperte sia infernale e che i mezzi siano stracolmi, mentre a scuole chiuse il traffico scorra via liscio e i mezzi pubblici girino vuoti? È possibile che tutto dipenda dalle scuole e dagli studenti? Pare proprio di sì. Una gran parte del traffico che quotidianamente sopportiamo è effettivamente imputabile all’apertura delle scuole, e ciò è dimostrato dal fatto che anche durante la chiusura natalizia delle scuole si verifica la sparizione del traffico, l’apparizione di parcheggi liberi e di mezzi pubblici semivuoti, nonché la diminuzione dei tempi di percorrenza sulla tratta casa-lavoro. Ma non è possibile trovare una via di mezzo tra queste due situazioni?
Qualche anno fa, anche se per un breve periodo, la questione aveva attirato l’attenzione di qualche amministrazione comunale, tanto che in varie città d’Italia erano stati creati assessorati che dovevano occuparsi del coordinamento degli orari di apertura e chiusura delle scuole, degli uffici, delle fabbriche, dei negozi in modo che si armonizzassero tra loro e con gli orari dei mezzi pubblici. L’intuizione di regolare meglio gli orari delle città era giusta, ma alla prova dei fatti si dimostrò anche po’ velleitaria. In ogni caso quella moda passò in fretta e questi assessorati vennero chiusi inesorabilmente uno dopo l’altro, senza che rimanesse una significativa traccia del loro operato se non qualche studio sui flussi di traffico, che oggi giace in qualche cassetto a prendere polvere. A tutti – forse per un retaggio dei tempi delle scuole – rimane l’abitudine di guardare gli anni non da gennaio a dicembre, ma da settembre al giugno successivo. È dunque appena cominciato un altro anno, scolastico e lavorativo. Buona fortuna a tutti. Ne avremo bisogno.
21-29 21-29 settembre settembre 2013 2013 CON L’ADESIONE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA CON L’ADESIONE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA E SUA MEDAGLIA DI RAPPRESENTANZA E SUA MEDAGLIA DI RAPPRESENTANZA Con il patrocinio di
In collaborazione con
Con il patrocinio di
In collaborazione con Istruzione,Formazione e Cultura
Istruzione,Formazione e Cultura
Con il contributo di
Con il contributo di
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Su la testa
Urano: il gigante che “rotola” a mille all’ora Urano è il settimo pianeta del nostro sistema solare per distanza dal Sole e in passato è stato considerato al di là delle “Colonne d’Ercole”, come fosse un territorio invisibile e inesplorabile, in quanto nell’era precedente il telescopio, Saturno era l’ultimo e il più lontano dei dei pianeti conosciuti del nostro sistema planetario. Dall’epoca della sua scoperta, avvenuta grazie proprio all’uso di un telescopio il 13 marzo 1781 da parte di William Herschel, astronomo, fisico e musicista britannico di origine tedesca, fino al 1986 quando fu avvicinato dalla sonda Voyager 2, si sapeva ben poco della sua struttura fisica, della sua composizione chimica nonché del suo campo magnetico. La sua caratteristica più originale e insolita è l’inclinazione dell’asse polare di rotazione quasi perpendicolare al piano dell’eclittica, che giace pressoché esattamente sul piano dell’orbita attorno al Sole: vale a dire che mentre tutti gli altri pianeti hanno il proprio asse quasi perpendicolare all’orbita, quello di Urano è quasi parallelo. Perciò, di tutti i pianeti del sistema solare, Urano è l’unico in cui i poli sono esposti ad una “insolazione” maggiore rispetto all’equatore, per l’estrema inclinazione del suo asse di rotazione. Questa strana anomalia che differenzia Urano da tutti gli altri pianeti
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rappresenta ancora un aspetto irrisolto in tutte le teorie che tentano di spiegare l’origine e la formazione del nostro sistema planetario. Nessun modello infatti è in grado di spiegare l’inclinazione dell’asse di rotazione (per convenzione pari al 98%). Pertanto Urano, più che ruotare ”ruzzola” lungo la sua orbita. Probabilmente a causa di una collisione con un asteroide di grosse dimensioni o di un cataclisma “megagalattico”. Ruota su sé stesso in 17 ore e 12 minuti. Per girare intorno al Sole impiega 84 anni. Il raggio equatoriale è di 25.559 Km (quattro volte quello della Terra). Come Giove e Saturno, anche Urano possiede un’atmosfera composta principalmente da idrogeno molecolare ( 83%), elio (15%) e etano (2%). Essa sovrasta un oceano d’acqua, ammoniaca e metano, a pressione e temperature elevate, rispettivamente di 200Atm e 2500° Kelvin. Vista la scarsa quantità di radiazioni ricevute dal Sole, la temperatura è pressoché costante di circa 49K (vale a dire - 224 gradi!). Il colore verde/azzurro di Urano è dovuto alla presenza di idrogeno e metano nell’atmosfera che assorbono la luce solare soprattutto nel rosso e nell’infrarosso, lasciando passare il verde e l’azzurro. I venti
in quota soffiano nella direzione dei paralleli ad una velocità di 180 metri al secondo (900 chilometri all’ora!) alle latitudini medie nella direzione del pianeta, mentre a latitudini inferiori soffiano in senso opposto a circa 100 mt/s. Il nucleo di Urano è di circa 7.500 km. Si suppone sia roccioso composto sopratutto da silicio e ferro avvolto da un mantello spesso circa 10.500 km di idrogeno molecolare, elio, metano ed ammoniaca allo stato liquido (il cosiddetto oceano) ed infine da uno strato superficiale di idrogeno ed elio che sfuma gradatamente nell’atmosfera con uno spessore di circa 7.600 km. Grazie alle sonde spaziali è stato possibile scoprire il campo magnetico di Urano, che è inclinato di 55 gradi rispetto all’asse di rotazione mentre in tutti gli altri pianeti l’angolo tra i due assi non supera i 10. Pertanto i poli magnetici si trovano a latitudini intermedie più vicini all’equatore che non ai poli. Prima della missione della sonda Voyager 2 si sapeva che Urano aveva 9 anelli e 5 satelliti. Oltre a scoprire il decimo anello, per altro molto tenue, la sonda ha portato a 15 il numero dei satelliti conosciuti dei quali ricordiamo Miranda, Ariel, Umbriel, Titania e Oberon con dimensioni da 250 a 580 Km, rocciosi e costellati da impatti meteorici avvenuti circa 3,5 miliardi di anni fa. Che dire di più di questo pianeta? Che è troppo freddo per poterci vivere! Non è certamente il luogo ideale per passarci le vacanze estive ed è certamente irraggiungibile in tempi “umani”con l’attuale tecnologia. Chissà, forse in futuro. Però, per cortesia... non chiedetemi quando!! Attimo
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Cosa Succede in Città
NOVA MILANESE
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Nel segno del Drago
MONZA
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Uberto Bonetti: Monza + futurismo + velocità dal 05-09-2013 al 29-09-2013
Monza e l’autodromo nelle tavole futuriste di Uberto Bonetti (1909-1993). La mostra, Uberto Bonetti: Monza + futurismo + velocità, raccoglie inoltre le “aereoviste” di città lombarde (Milano ma anche Como, Bergamo) ed altre illustrazioni e disegni di Bonetti che testimoniano il suo rapporto con la moda (è stato uno dei primi disegnatori di moda italiani), con la pubblicità e con gli uomini del suo tempo (politici e artisti).
Mostra alla scoperta dei riti e dei miti del territorio La mostra è visitabile da sabato 14 a mercoledì 25 settembre negli orari di apertura della biblioteca. L’autore, Fausto Scalvini, terrà un incontro di narrazione fantastica usando la scomposizione di un suo quadro nel pomeriggio di mercoledì 25 settembre dalle ore 15:00 alle ore 17:00.
MILANO
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Culturando: due mesi di appuntamenti culturali in città
17 settembre 2013 Blue Note Milano
A cura di Claudio Giorgetti In collaborazione con l’Associazione Amici dell’Autodromo e l’Associazione Monza AutoMotoStoriche Aperta dal 6 fino al 29 settembre in Galleria Civica
LISSONE
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DESIO
Rosalba Piccinni & GnuQuartet In Con Lui Sto
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Orari: da martedì a venerdì 15/19, sabato domenica e festivi 10/19 ingresso libero Info: Eventi espositivi - Comune di Monza 039.366381
ARCORE
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Settembre Arcorese dal 4 settembre al 13 ottobre 2013 Dal 5 al 13 ottobre Mostra Fotografica: Luigi Corini fotoreporter in Arcore Sabato 5 Ottobre, ore 18.00: Inaugurazione Orari: da domenica 6 a martedì 8 e da giovedì 10 a sabato 12: 16.00 / 18.30, mercoledì 9 e domenica 13: 10.00 / 12.30 a cura dell’Associazione Natura e Arte presso Chiesa di Sant’Apollinare
VIMERCATE
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Settembrando 2013, a Vimercate: il 28 e 29 settembre
Nel weekend del 28 e 29 Settembre 2013, nel centro storico di Vimercate, i bambini saranno protagonisti della terza edizione di “Settembrando”, evento organizzato dal Circolo Culturale Vimercatese e patrocinato dall’Assessorato alle Politiche Culturali e Giovanili del Comune di Vimercate. Due giornate in cui genitori e figli potranno trascorrere del tempo costruttivo insieme, evadendo dalla frenesia della vita quotidiana. Il programma prevede infatti laboratori ludici, creativi e musicali, cosicché i bimbi possano entrare in contatto con forme, colori e strumenti divertendosi, ed il “Mercatino dei Piccoli”. Oltre a ciò, affiancate a tali attività principali, saranno proposti concerti serali e mercatini dell’artigianato.
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La Nostra inviata da Parigi
Alla ricerca del gatto Carlito sezione Parigi
Illustrazione e testo di Francesca Fawn Masperi Tutto nacque da un bacio. Un salto verde, un urlo di sorpresa, e lì sul ginocchio era comparsa una ranetta. Spesso giravano leggende sul proliferare di rane in inverno. Nascevano d’estate nei barili colmi d’acqua dell’orto, e poi saltavano fuori per raggiungere il lago da dove le madri avevano cominciato il loro viaggio mesi prima per deporre le uova in luogo sicuro. Ma per me era strano vederne una. La siccità spietata di quegli anni aveva contribuito a far sparire i girini senza che potessimo scoprire se erano già saltati fuori, o se invece non ce l’avevano fatta.. Quel giorno di prima primavera lei mi guardava con degli occhi profondamente neri con intorno un po’ di giallo-verde, che non assoceresti mai a quelli di una rana.. la presi tra le mani, e senza che mi passasse nulla per la testa, la baciai. Saltò via all’istante, vidi solo i fili d’erba muoversi durante il suo passaggio sul prato. Fino al limitare del bosco non notai nulla di strano…ma quell’ultimo salto sembrava fatto da qualcosa di più grosso: i cespugli si mossero al passaggio veloce di una macchia marrone e nero; era un balzo fulmineo e un po’ sgraziato..che fosse successo qualcosa alla raganella…?! Corsi lì, ma non trovai nulla… Ad un tratto un Enorme palloncino rosso volò fuori dagli alberi! In bianco portava la scritta ‘Sono il gatto Carlito. Ti porterò a Parigi. Arrivederci’. Il palloncino rallentò, qualcosa era rimasto impigliato, tutto successe in brevi secondi, finchè la macchia neramarrone si tirò fuori dalle fronde, neanche troppo fitte, permettendo al palloncino di continuare il loro volo...riuscii a vedere solo quegli occhi profondamente neri, contornati di verde e giallo. Non ci capii niente. Era notte, due anni erano passati. Nel mio sogno era tutto bianco, e un gatto e una rana si guardavano. Un palloncino portava la scritta ‘Trovami’. In una mattina brianzola di luglio accesi il pc. Scaricare la mail mi ha sempre dato una sorta di nausea, ma quella mattina la sensazione fu completamente diversa: saltai sul divano, presi il telefono mezzo scarico e chiamai Cecilia:’ Ci hanno preso!!!Partiamo, partiamo davvero!!!’ Tutto il lavoro che avevamo fatto in quegli anni era stato premiato con una possibilità! Ci avevano preso per l’erasmus a Parigi. Continua sul prossimo numero. Da Parigi...
AAA STAGISTI CERCASI Cercasi due stagisti fino a dicembre, automuniti, indipendenti per lavoro dinamico di redazione e segreteria: stesura articoli, redazionali, interviste, gestione mail e assistenza direzione. Solo persone davvero motivate che amano la scrittura, l’arte con grande flessibilità di orari capacità relazionali spiccate, capacità di lavorare in team e di problem solving. Mandare CV e mail a direzione@trantran.net. Possibilità di inserimento effettivo a fine stage.
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I Segreti dello Chef
OSTERIA FLAM: ARTE IN CUCINA A PORTATA DI TUTTI! A pochi passi dall’entrata del Parco di Vedano al Lambro, in via Santo Stefano 109 (tel 039 2497033) troviamo la deliziosa Osteria Flam, una bottega di gusto e fantasia gestita da Florence e dal marito Luca. Un luogo dove il cibo viene ancora rispettato nella sua stagionalita’, dove il menu viene cambiato e aggiornato ogni 3 settimane, dove la qualita’ e’ ancora uno dei capisaldi. L’amore per il cibo e per l’arte si vede anche dall’arredamento, semplice ma curato, nei colori e nei dettagli, nei quadri e nel buon gusto (in tutti i sensi) che regna sovrano. Florence raccontaci un po’ la storia dell’Osteria Flam… Noi abbiamo aperto tre anni fa, abbiamo festeggiato a fine Maggio il terzo anno. Abbiamo fatto tante cose, tra cui inserire delle serate a tema il giovedì ( per informazioni guardare anche www.osteriaflam.it )con la paella, piuttosto che, seguendo le stagionalità, le serate pasta e pizza o dei risotti. Cerchiamo di variare il più possibile! I nostri clienti sono affezionati e abbiamo un buon riscontro, con una spesa massima di 22 euro per queste serate, perché sappiamo che è un periodo duro per tutti questo! Noi manteniamo comunque la qualità. La cucina per te è una grande passione, sei anche un’artista (anche la sorella è un’artista, suoi i quadri esposti). Come è nato il tuo amore per la cucina? Come tutte le figlie, da piccola aiutavo mia mamma e mi è sempre piaciuto osservarla all’opera e cimentarmi io stessa! La mia è una famiglia numerosa e anch’io so o diventata mamma molto giovane, a 21 anni, così ho coltivato la mia passione facendo dei corsi con slow food, che ammiro, tanto e di cui perseguo la filosofia: in altre 44
parole il mangiar bene e il mangiar sano è un po’ la nostra linea guida. Meglio avere pochi piatti ma di qualità e cambiarli frequentemente, piuttosto che avere una lista lunghissima e non garantire la qualità. Siete aperti a mezzogiorno per i pranzi di lavoro e non e anche la sera. Anche a pranzo la qualità è molto alta a prezzo molto competitivo: come fate? Con molta passione e determinazione ma noi puntiamo su questo e continuiamo a farlo! I costi aumentano sempre si sa, ma la nostra scelta è stata questa: aprire un posto accogliente, piccolo, che seguisse la stagionalità e la qualità, un posto dove ci si senta a casa, mangiando bene come a casa, ma con piatti anche particolari perché cerchiamo sempre di rivisitare i piatti classici con dei nostri personali tocchi e il prezzo a mezzogiorno è di soli 10 euro, la sera varia ma con una media sempre accettabile e onesta. Qual è il tuo piatto di battaglia?
Ultimamente ho sperimentato dei ravioli fatti con una pasta di gnocco, con il ripieno di ricotta ed erbette con una fonduta di burrata fresca e questo è stato un po’ una novità che è piaciuta molto. E’ anche versatile perché il ripieno può essere modificato secondo la stagionalità così come anche il sugo e tutto il contorno del piatto. Sei una maga dei dolci, qual’e’ il tuo preferito? La millefoglie con crema chantilly, fragole fresche e frutti di bosco. Con una sfoglia fresca e la decoro un po’ a modo mio. Per chi vuole c’e’ anche la pizza… Sì, mio marito Luca si dedica a questo ed è molto bravo. La pasta è lievitata 24 o 36 ore, quindi molto digeribile, come fattezza simile alla pizza napoletana. Anche in questo caso abbiamo messo un tocco d’arte e ci sono delle pizze, oltre alle classiche, particolari e stagionali, ad esempio quella con la zucca!
E’ appena finito il Gran Premio di Monza: cos’e’ per voi questo evento, voi che siete vicinissimi all’ingresso del parco di Vedano al Lambro? E’ un gran lavorare ma anche una grande soddisfazione: i clienti ritornano! In questi anni, anche tra gli stranieri, c’e’ stato un bel passaparola e abbiamo gruppi di persone che tornano qui tutti gli anni a gustare i nostri piatti classici e particolari! Ultimamente sono più stranieri ma a noi piace molto stare a contatto con la gente di tutte le nazionalità…io adoro parlare anche in inglese e far sentire a casa anche chi arriva da lontano!
OSTERIA FLAM Via S. Stefano 109 Vedano al Lambro (MB) Tel. 039 2497033 info@osteriaflam.it www.osteriaflam.it
Il Commercialista Risponde
Usape S.r.l Monza Via Cavour tel 039.329754 Buongiorno a Voi tutti Cari lettori, per infondere un po’ di ottimismo, riporto un intervento di Confindustria Monza e Brianza: “La Brianza imprenditoriale è più viva che mai, nonostante questa interminabile crisi. Abbiamo costruito un modello industriale straordinario e non abbiamo mai smesso di lottare.” Bisogna non farsi scoraggiare e tenere sempre la testa alta! Per uno straniero comprare un prodotto italiano significa portare a casa un pezzo d’Italia, con la sua storia antica e il fascino dei suoi luoghi. Questo valore aggiunto riconosciuto dai mercati, nasce da un sedimento culturale cresciuto nei secoli, dall’antica Roma passando per il Rinascimento e giungendo intatto fino ai nostri giorni. È un’eredità che siamo chiamati a valorizzare a tutti i livelli. La nostra imprenditoria rappresenta la sintesi del genio Italiano, un mix
di creatività, tecnica, management, pilastri che riflettono il successo internazionale del nostro Paese. È un primato che riguarda sia la piccola impresa manifatturiera che esporta prodotti di nicchia o di lusso sia la grande impresa di ingegneria che, attraverso grandi opere infrastrutturali, esporta l’intelligenza italiana fidelizzando popolazioni lontanissime dalla nostra cultura. Sono tutti modi che raccontano, a un mondo sempre affamato d’Italia, il vero made in Italy: quel plus inimitabile che solo noi abbiamo. Ci vorrebbe una politica capace di riaccendere l’orgoglio di appartenenza e portatrice di quell’entusiasmo necessario affinché gli imprenditori ritrovino la giusta fiducia per credere nel proprio lavoro, continuando a investire nelle aziende. Va diffusa a tutti i livelli della società una cultura d’impresa, dove la professionalità, la meritocrazia, la produttività e il salario devono essere considerati i pilastri fondamentali con i quali si affrontano le nuove sfide della competizione globale. Aziende e lavoratori devono affrontare insieme il cambiamento se vogliono uscirne vincitori. Tuttavia, l’attuale contesto economico e sociale in cui si trovano ad operare le aziende in Italia è caratterizzato da complessità e da grave incertezza. Diventa sempre più difficile per il management italiano convincere la casa madre estera che l’Italia, rispetto ad altri Paesi europei, nord americani o dei mercati emergenti che hanno adottato specifiche politiche di sviluppo, sia il paese ideale dove mantenere o attrarre gli investimenti. I mercati, da sempre, si consolidano producendo valore per i propri partner e clienti. Passando a cosa più tecnica, Vi espongo un piccolo resoconto del Decreto del Fare: - LEGGE SABATINI : le P.M.I. possono accedere a finanziamenti e contributi a tasso agevolato per l’acquisto, anche tramite leasing, di macchinari, impianti, attrezzature nuove di fabbrica. - DURC: ha validità di 180 gg. dalla data di emissione. In caso di mancanza di requisiti, gli enti preposti invitano alla regolarizzazione entro
15 gg, indicando le cause di irregolarità. - APPALTI: la responsabilità solidale dell’appaltatore riguarda solo il versamento delle ritenute fiscali sui redditi di lavoro dipendente e non più l’IVA. - EQUITALIA: la rateizzazione di 72 rate mensili, in caso di temporanea situazione di difficoltà, può essere aumentata fino a 120 rate mensili. - PIGNORAMENTI: in caso di debiti societari, risultano pignorabili i beni sociali, fino ad un 1/5 degli stessi. - ESPROPRIAZIONE: l’agente della riscossione non può espropriare l’unico immobile di proprietà, adibito ad uso abitativo e luogo di residenza. Negli altri casi, può procedere se il debito supera €20.000,00. - CONCORDATO PREVENTIVO: è previsto l’obbligo di allegare alla domanda di concordato, oltre ai bilanci degli ultimi 3 esercizi, anche l’elenco nominativo dei creditori. Il Tribunale può nominare un Commissario Giudiziale. - MEDIAZIONE: è necessario esperire preliminarmente il procedimento di mediazione o di conciliazione, che diviene condizione di procedibilità della domanda giudiziale. In settembre vi sono le seguenti principali scadenze: - 16/09 Iva mensile del mese di agosto Ritenute d’acconto Contributi dipendenti Rateizzazione imposte da Unico - 20/09 invio telematico modello 770 Semplificato ed Ordinario - 30/09 Invio telematico modelli UNICI Hanno finalmente chiarito che l’odiosa IMU sulla prima casa è stata abolita e dunque non vi è alcun versamento al 16/09. Resta ancora il dubbio sull’aumento dell’aliquota IVA del 21% al 22% previsto per il 01/10. Nella speranza di farVi sempre cosa gradita, Cordialmente Vi Saluto.
Le Sciure Gentile Redazione, ho passato l’estate a casa per mancanza di soldi e speravo almeno di trovare voi invece ho letto su facebook che tornavate a Settembre. Io non so gli altri, ma quest’anno mi è sembrato un film dell’orrore: le strade erano vuote a Monza ma tutti erano a casa. Due grigliate, quattro passi al Parco (se non pioveva o se non faceva troppo caldo). Poi, d’improvviso il casino del GP: migliaia di persone, eventi, traffico! Uno sbalzo incredibile. Comunque la mia domanda è questa: ho scritto, durante questa lunga estate, alcuni racconti: accettate ancora per pubblicarli sul giornale? Grazie mille, buon lavoro Teresa (mail firmata)
Carissima Teresa, grazie per averci scritto. Capiamo benissimo le tue sensazioni, quest’anno è stato un anno davvero duro per tutti. Il nostro Direttore, e lui non sbaglia mai, dice che ora ci sarà la ripresa. Intanto ci mandi pure i suoi racconti a raccontiamoci@trantran.net o redazione@trantran.net saremo lieti di leggerli ed, eventualmente, pubblicarli. Nella nostra rubrica raccontiamoci presentiamo libri di scrittori lombardi e non, ma è anche nata per dare spazio alla voce di voi lettori. Buon settembre! La Redazione
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Chi smette di fare pubblicità per risparmiare soldi è come se fermasse l’orologio per risparmiare tempo (Henry Ford, imprenditore statunitense)
Trantran è anche su facebook e su myspace …dalla Brianza una finestra sul mondo!
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DOVE TROVARE LA RIVISTA Viene distribuita tramite hostess la mattina dell’uscita nelle stazioni ferroviarie di Monza, Lissone, Arcore, Desio, Meda , Seregno, Seveso e presso la fermata MM di Cologno Monzese/Brugherio Nelle 13 sedi presenti sul territorio provinciale di APA Monza e Brianza Confartigianato Imprese BB Hotel Via Lario - Monza Monza via GB Stucchi, 46 Carate Brianza via Matteotti, 19 Cesano Maderno via Matteotti, 16 Desio via Garibaldi, 258 Giussano Largo Europa, 7 AS HOTEL Corso Como, 52 - Limbiate Lissone via San Rocco, 97 Meda viale Francia, 15 Muggiò via I° Maggio ang. via San Rocco Nova Milanese via Berlinguer, 2 Seregno via Rismondo, 28
Seveso via Solferino, 16 Triuggio viale Rimembranze, 3 Vimercate via Ronchi, 12 Bar La Piazzetta via San Bernardo, 5 - Carate Brianza EXPO Cafè via E. Toti, 41- Carate Brianza Vista Caffè via John Kennedy, 2 - Correzzana Tennis Concorezzo via Libertà, 1 - Concorezzo Enoteca Brambilla via C. Cattaneo, 57- Lissone Bar Borgo Caffè via Bergamo, 9 - Monza Buffetti c.so Milano, 38 - Monza Edicola Siria via Solferino (davanti Ospedale Vecchio)- Monza Info Point Comune di Monza Piazza Roma Monza Speedy Bar via Appiani, 22 - Monza Tabacchi Ambrosini piazza Carducci, 2 - Monza Turné trattoria e bistrot via Bergamo, 3 - Monza Baby College-Oxford Group via Verdi, 83 Seregno Edicola Enrico via Cavour, 12 - Seregno Osteria dei Vitelloni via Garibaldi, 25 - Seregno
Panificio Corti via Garibaldi - Seregno Studiofluido via Leonardo da Vinci, 30 - Seregno Tambourine via C. Tenca, 16 - Seregno Bar Boulevard viale C. Battisti, 121 - Vedano al Lambro Ottica Mottadelli via Preda, 13 - Verano Brianza Panetteria Duca via IV Novembre, 33 Zoccorino (Besana) Cosval via Porta D’Arnolfo, 87/89, Biassono Edicola Di Enrico Giannone, via Monte Amiata, Monza ( zona Triante) Piscina comunale di Desio Clinica del sale, via Sempione 13/g, Monza. Buoni come il pane, Via de Leyva, 11 Monza In tutte le biblioteche Comunali di Monza e in tutte le biblioteche locali della rete provinciale Brianza Biblioteche. … e inoltre presso principali bar, parrucchieri, studi medici di base dei comuni di Monza, Vedano al Lambro, Lissone, Desio, Seregno, Brugherio
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ALBERTO FUCCI: il mio successo è vedere i miei clienti felici! HAIR FUCCI, il nuovo salone ha aperto a Monza. Siamo in compagnia di Alberto Fucci, nel suo bellissimo salone Hair Fucci, in via Cavallotti 84 a Monza (039.2625108) aperto il 17 Luglio di quest’anno e già rinomato. Scopro subito, infatti, che la clientela di Alberto viene da molte città del nord Italia e non solo da Monza. ‘E’ un progetto importante, che siamo riusciti a realizzare proprio come volevamo: più che un semplice parrucchiere è un ambiente relax, un ambiente un po’ diverso dai soliti saloni’. Alberto mi racconta di aver fatto diverse esperienze, anche all’estero, come acconciatore e si è accorto che le esigenze della clientela sono cambiate: ‘ …vi è sempre più l’esigenza della naturalezza, la nostra filosofia si basa quindi su questo, sulla naturalezza di modo che il nostro cliente possa poi gestirsi anche da casa. Quando si esce dal parrucchiere, di solito, si è perfette, poi dopo qualche giorno a casa si è in difficoltà a gestire la cosa. Ti faccio un esempio: se tu hai i capelli ricci ed io tendo a non stirarteli ma anzi, a esaltare al massimo la naturalezza del riccio, trovando una soluzione che sia poi anche gestibile una volta usciti dal salone…’. ‘Non facciamo solo questo, ma abbiamo molti servizi: talassoterapia, cromoterapia, massaggi e trattamenti relax. Uno spazio apposito con luci soffuse e tutto il necessario...’ Il tuo slogan è ‘I tuoi capelli sono la nostra
passione (your hair is our passion)’ da dove nasce questa tua passione? I miei genitori sono anche loro acconciatori, quindi io mi sono dovuto confrontare con loro, una grossa responsabilità. Piano piano hanno capito anche loro il mio amore per i capelli ma soprattutto per le persone, perché io vivo per la felicità dei miei clienti. Io non lo vivo come un lavoro, ma come una passione, appunto, che mi trova realizzato nel momento in cui soddisfo e vedo contenti i miei clienti. Quanto è importante il personale che ti aiuta? Moltissimo, perché anche la loro selezione si basa sull’amore per questo lavoro e sulla filosofia che accompagna tutto il negozio. Perché quindi, venire qui e non altrove? Innanzitutto si scopre che è un mondo diverso, l’antiparrucchiere in persona! Una volta entrato qui la prima cosa che facciamo è dare una consulenza gratuita, non abbiamo fretta di metterti subito al lavatesta! La prima cosa che domando alle mie clienti è quali sono i suoi desideri, non cosa deve fare! Lo si chiede prima di farle indossare la nostra vestaglia in modo tale che comunque, se c’e’ qualcosa che non la soddisfa può anche decidere di non fermarsi! Noi forniamo anche il servizio di consulenza d’immagine che si basa sulla morfologia del viso, il colore della pelle: una cosa personalizzata che sfrutta tecniche molto valide per cercare di trarre, da ogni persona, il massimo da quello che è! ’Non c’entra solo la moda, la nostra rivoluzione è quella di considerare le singole esigenze: non tutte le persone fanno lo stesso lavoro, non tutte dedicano lo stesso tempo alla cura dei capelli. I clienti non sono numeri, io per avere successo e per essere felice devo vedere felici gli altri!’
Via Cavallotti 84 Monza 039.2625108