25 anni di turismo in Sicilia

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Ricordare le origini, ripercorrere le tappe più significative, annotare i numeri del viaggiare, seguire le tendenze, narrare le evoluzioni delle stagioni turistiche attraverso Travelnostop.com e Travelexpo Borsa Globale dei Turismi per disegnare la Sicilia che verrà

SEMPRE INSIEME, SEMPRE SICILIA

SOMMARIO

Editoriale di Toti Piscopo: Viaggio negli ultimi 25 anni del turismo siciliano 5

L’augurio di Roberto Gueli: Travelexpo e Travelnostop.com

le due facce della stessa medaglia 6

Le origini - Gli albori del turismo siciliano 7

Focus - La Sicilia al bivio tra turismo e industrializzazione 10

CAPITOLO 1

Il primo quinquennio dal 1998 al 2002 16

Trapani

La scheda - Venti anni di trasporto aereo in Sicilia tra tanti sogni e dure realtà 23

Palermo

Pantelleria

CAPITOLO 2

Il secondo quinquennio dal 2003 al 2007 26

Catania

Lampedusa

Penne all’agrodolce: i giornalisti si cimentano ai fornelli 31

CAPITOLO 3

Il terzo quinquennio dal 2008 al 2012 34

La scheda - Un educational a Lampedusa per 170 operatori turistici 42

CAPITOLO 4

Il quarto quinquennio dal 2013 al 2017 44

La scheda - I magnifici 7 del turismo siciliano 52

CAPITOLO 5

Il quinto quinquennio dal 2018 al 2022 56

L’analisi di Michele Guccione: In Sicilia più di 5 milioni di turisti ma per vacanze più brevi e con taglio alle spese 64

CAPITOLO 6

Dal 2023 ed oltre 66

L’opinione di Toti Piscopo: Sei anni di impegno ci hanno ridato un’occasione, cerchiamo di non sprecarla 68

L’intervista a Daniela Santanchè: Sicilia meta aperta tutto l’anno puntiamo anche sulla montagna 70

L’intervista a Ivana Jelinic: Il turismo si è diversificato e il futuro si chiama Cina: Enit al fianco delle imprese 72

L’intervista a Renato Schifani: Un piano di incentivi per una nuova offerta e una gestione coordinata 76

L’intervista a Elvira Amata: Un tavolo permanente per rendere più accattivante l’esperienza del Viaggio 78

L’iniziativa di Luca Sammartino: Se vacanza fa rima con pietanza:

l’Europa alla scoperta della Sicilia a tavola 80

L’analisi di Alessandro Albanese: Le imprese vanno aiutate a investire in qualità 82

L’analisi di Giancarlo Manenti: Il turismo è, si, scienza ma è soprattutto pratica 84

L’analisi

PRENOTA SU FLYDAT.IT
di Vittorio Messina: La Sicilia può crescere solo con un’offerta unitaria 86 L’analisi di Pino Pace: Unioncamere Sicilia con le imprese per il rilancio del settore 88 L’intervista a Edoardo Rixi: Con gli interventi sui porti più turisti in Sicilia e al Sud. Ora lavoriamo su linee e prezzi 90 L’analisi di Pasqualino Monti: Palermo riunita al porto si rigenera e si proietta verso la contemporaneità 92 La scheda Il futuro del sistema aeroportuale siciliano di Gioacchino Amato 94 L’analisi di Dario Lo Bosco: La crescita del turismo corre lungo le rotaie 96 L’intervista a Ida Nicotra: Il Ponte spezzerà l’incantesimo dell’isolamento 98 L’analisi di Salvio Capasso e Autilia Cozzolino: La Sicilia ha numeri in regola per spiccare finalmente il volo 100 L’analisi di Salvatore Malandrino: Cambiano offerta e modello di business le imprese investono sul digitale 102 L’intervista a Massimo Midiri: Cresce il turismo mediterraneo e noi formiamo le competenze per la Sicilia e il nord-Africa 104 L’intervista a Maurizio Carta: La rivoluzione si completa se vediamo il turista come abitante 106 Dieci esperti per il futuro del turismo: una masterclass unica a Travelexpo 2023 108 L’analisi di Giovanni Battista Dagnino: Digitalizzare la filiera turistica in Sicilia è un investimento per sempre 110 Un grazie costante dalla Festa di Primavera a Travelexpo 112 Credits 114

Viaggio negli ultimi 25 anni del turismo siciliano

Un volume monografico, quasi un diario di bordo, che racconta, attraverso le edizioni e le testimonianze di Travelexpo e le cronache quotidiane di Travelnostop. com, in cinque capitoli i principali eventi dell’evoluzione del turismo in Sicilia, e che ospita nel capitolo finale le analisi statistico-economiche e le “ricette” dei massimi esperti del settore. Una pubblicazione che ricorda le tappe più significative di Travelexpo Borsa Globale dei turismi che, lo scorso mese di aprile, ha celebrato la sua XXV edizione. Ricordi puntualmente annotati sul nostro Travelnostop. com, l’unico quotidiano di turismo con venti edizioni regionali e il primato di essere tra le prime testate giornalistiche online regolarmente registrate presso il Tribunale di Palermo nell’ottobre del 2006. I due brand della Logos srl, fondata nel 1973 e che proprio quest’anno ha celebrato i 50 anni dalla fondazione, 40 dei quali dedicati a progettare e sviluppare azioni di comunicazione e di marketing nel settore del turismo. Un omaggio che la Logos, nel cinquantesimo dalla sua fondazione, vuole dedicare alla Sicilia, una terra che amiamo e a una destinazione ritornata centrale nel sistema turistico internazionale. Un momento favorevole, quasi magico, ma che va razionalizzato attraverso una visione di sviluppo condivisa che esalti specificità e identità su cui investire per individuare un sistema turistico avanzato e competitivo sui mercati internazionali, in una logica di condivisione pubblico/privato.

Una festa che non può essere solamente tale ma occasione di riflessione, di analisi, di proposte e di visioni strategiche per colmare i tanti, troppi ritardi che si sono accumulati dal dopoguerra in poi e di cui questi ultimi 25 anni sono testimonianza di una crescita oc-

casionale e disordinata in cui alla guida della Regione si sono avvicendati ben dieci presidenti della Regione e diciotto assessori al Turismo.

Nessuna volontà di autocelebrazione, ma la consapevolezza di ricordare il passato e festeggiare questo 2023 che, superata la pandemia, sarà ricordato come l’anno della ripresa per la Sicilia con il ritorno di consistenti flussi turistici, nonostante l’imprevisto incendio scoppiato dentro l’aeroporto etneo e i diffusi incendi attizzati da piromani criminali in tutta l’Isola.

Il mondo delle imprese ha reagito alla pandemia con dignità e fermezza, in uno sforzo sinergico stimolato anche dall’assessorato regionale al Turismo che, con l’azione del See Sicily ha segnato un percorso di rilancio e impresso un’accelerazione. Ma la pandemia ha lasciato il segno in una società profondamente ferita, e nel contempo ha mutato abitudini, relazioni, comportamenti che contestualmente all’evoluzione del digitale, hanno contribuito a modificare repentinamente le regole del mercato, quelle scritte e quelle praticate.

In questo quadro la Sicilia turistica subisce e sopravvive alle tante criticità, con un sistema inadeguato a mettere le imprese in condizione di competere e vincere le sfide di una concorrenza che propone destinazioni vincenti, anche se a volte meno attrattive ma molto più organizzate a consolidare i risultati raggiunti. È questa la nuova scommessa dell’era post pandemica a cui è chiamata l’attuale classe politica e il Governo della Regione, nell’anno in cui il turismo ha confermato di essere il settore economico e democratico più produttivo, essendo l’unico a poter distribuire equa ricchezza in proporzione all’impegno sociale, professionale e imprenditoriale che il singolo vuole e può investire. ☐

4 25 ANNI DI TURISMO IN SICILIA 5
EDITORIALE
di Toti Piscopo

le due facce della stessa medaglia

Un quarto di secolo, 25 anni, e non sentirlo. Tante sono le edizioni di Travelexpo la Borsa Globale dei Turismi, fondata dal vulcanico Toti Piscopo. Un brand di successo affiancato da Travelnostop.com, la realtà editoriale della Logos che s’è posta subito come mission quella di sviscerare e analizzare gli aspetti e le problematiche legate al turismo siciliano e non solo. Un compito portato avanti stando sempre sul pezzo, come si dice in gergo, leggendo le novità anche solo transitorie che di volta in volta hanno caratterizzato il settore, raccontando sempre i fatti, senza riguardi o sconti per nessuno. Un’informazione sana, libera e corretta ha bisogno sempre di strumenti trasparenti e di regole certe. Vale per la l’informazione generalista, vale per la stampa tecnica e di settore. Scrivere di turismo in Sicilia significa toccare i punti cardine di una realtà economica che fattura centinaia di milioni di euro, che dà lavoro a migliaia di persone, che rappresenta una delle voci principali del Pil regionale.

Ma non solo. Sviluppo del turismo e corretta informazione sono il binomio vincente per dare un futuro a quei territori dell’Isola che oggi sono lasciati all’abbandono e all’incuria del tempo. Come presidente regionale dell’Ordine dei giornalisti spesso mi sono trovato a ricordare ai colleghi che c’è una Sicilia che meno appare sui rotocalchi e nei format tv. Ci sono territori che andrebbero valorizzati anche turisticamente per la loro storia e la loro bellezza, ci sono “gioielli” naturalistici unici al mondo che farebbero la felicità di botanici e ambientalisti. Quello che, a mio parere, un bravo giornalista oggi deve fare è di andare alla ricerca di quei tanti tesori sconosciuti (o quasi) che una terra come la Sicilia può nascondere. Servirà al rilancio del turismo, ma servirà soprattutto allo sviluppo di quelle zone che gli economisti definiscono con una brutta locuzione “aree svantaggiate”. La scommessa per i prossimi 25 anni è questa. E “Travelnostop”, ne sono certo, sarà pronta a raccoglierla.

L’

“L’Italia senza la Sicilia, non lascia nello spirito immagine alcuna. È in Sicilia che si trova la chiave di tutto […] La purezza dei contorni, la morbidezza di ogni cosa, la cedevole scambievolezza delle tinte, l’unità armonica del cielo col mare e del mare con la terra… Chi li ha visti una sola volta, li possederà per tutta la vita”.

ÈJohann Wolfgang von Goethe, probabilmente, il primo turista famoso che si innamorò della Sicilia dopo il viaggio dell’aprile 1787. Le parole che dedicò all’isola rappresentano il primo “spot pubblicitario” per l’Isola, già meta del Grand Tour in Italia che i giovani aristocratici europei intraprendevano per perfezionare il loro sapere.

Passò un secolo prima che  Taormina raggiungesse l’apice della notorietà come luogo di soggiorno internazionale. Il merito dell’afflusso massiccio di nobili e benestanti inglesi all’inizio, a cui seguirono anche nordamericani, austro-ungarici, belgi, svizzeri, olandesi, tedeschi, fu anche e soprattutto del conte  Otto Geleng.

Nel 1865 dal nulla, in una casa privata, inventò l’Hotel Timeo, accanto al Teatro Greco, che divenne in breve il punto di riferimento dei grandi viaggiatori, degli artisti, dell’alta aristocrazia europea in viaggio a Taormina. Negli anni che seguirono ospitò il Kaiser Guglielmo II, Richard Wagner, Thomas Mann, Truman Capote, Edmondo De Amicis, Giovanni Verga, Luigi Pirandello, Salvatore Quasimodo, Giuseppe Ungaretti, Leonardo Sciascia. Così come il gotha del cinema e del jet-set in-

ternazionale, da Liz Taylor e Richard Burton a Jacqueline Kennedy.

In quegli stessi anni il convento del San Domenico venne trasformato in albergo. Nel 1896 si aggiunse infatti all’edificio principale una nuova ampia ala in stile liberty, che diede vita a uno dei primi grand hotel d’Europa. La famiglia Cerami decise, in seguito, di affittare l’hotel alla società di gestione alberghiera SGAS (Società Grandi Alberghi Siciliani) che all’epoca gestiva molti degli hotel più prestigiosi in Sicilia, fino a quando, diversi anni dopo, ne vendette anche la proprietà. All’inizio del 1900, la notorietà dell’hotel era cresciuta a tal punto da attrarre famosi scrittori, artisti, personaggi e nobili dell’epoca come il Re Edoardo VII d’Inghilterra, il secondo Barone Rothschild, Oscar Wild e D.H. Lawrence. Questa fase gloriosa fu interrotta durante la Seconda guerra mondiale, quando il San Domenico divenne il quartier generale dell’esercito tedesco e, di conseguenza, fu preso d’assalto e bombardato dagli Alleati nel 1943. Dal 1950 in poi, il San Domenico torna a splendere e diventa una vera icona, accogliendo tra gli altri Greta Garbo, Ingrid Bergman, Audrey Hepburn, Elizabeth Taylor e Sophia Loren.

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Travelexpo
GLI ALBORI DEL TURISMO SICILIANO
e Travelnostop.com
LE ORIGINI
anima imprenditoriale di pionieri e sognatori punta su ospitalità e accoglienza
di Roberto Gueli Presidente dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia

Da Palermo a Siracusa quando il lusso incontra il liberty

Il Novecento a Palermo si apre all’insegna del liberty anche in campo alberghiero.

Nel 1907 il Grand hotel et des Palmes diventa un simbolo della Belle Époque grazie a una trasformazione progettata da Ernesto Basile, caposcuola del liberty siciliano. La struttura viene impreziosita da marmi, specchi, statue e sale con soffitti intarsiati. Diventa dunque un luogo pieno di fascino pronto ad accogliere le famiglie più importanti di Palermo oltre che quelle provenienti dal resto d’Europa. L’inizio della sua storia risale al 1874 quando venne costruito per volere della famiglia aristocratica inglese Ingham-Whitaker e presto entrò nella leggenda quando nel 1881 Richard Wagner terminò al suo interno il suo Parsifal.

E c’è anche la mano del Basile in  Villa Igiea, oggi di proprietà di Rocco Forte. Originariamente di proprietà dell’ammiraglio inglese Sir William Domville e acquistata nel 1899 dai Florio, all’epoca una delle più importanti famiglie siciliane, Villa Igiea doveva essere convertita in un sanatorio. Tuttavia, il progetto iniziale cambiò in favore della realizzazione di un hotel di lusso all’altezza degli standard internazionali più esigenti. Ignazio e Franca Florio assegnarono il compito di progettare il loro Grand Hotel a Ernesto Basile. I giardini terrazzati, l’enfilade fronte mare e l’immensa villa merlata furono terminati e inaugurati agli inizi del 1900 e lo splendido Salone Basile affrescato fu il fiore all’occhiello dell’intero progetto.

Durante le due guerre mondiali il palazzo subì dei danni e venne ripetutamente requisito e usato come ospedale. Ma una volta tornata la pace, Villa Igiea venne acquistata dal Banco di Sicilia e tornò ad ospitare personalità ricche e potenti che vi accorrevano per godere del mite clima invernale. Negli anni ‘50 il cinema scoprì Palermo: registi come Roberto Rossellini, Alberto Sordi e De Sica scelsero questa location per i loro capolavori. In particolare, Claudia Cardinale, Burt Lancaster e Alain Delon vi soggiornarono durante le riprese del Gattopardo e anche stelle del calibro di Sophia Loren furono immortalate in questo luogo.

Personaggi illustri furono ospitati anche al  Grand Hotel Villa Politi di Siracusa. Realizzato dalla nobildonna austriaca Maria Teresa Laudien nel 1862, dopo aver incontrato l’uomo della sua vita, Salvatore Politi, pittore siracusano, Villa Politi diventa subito l’albergo riconosciuto a livello internazionale per stile e raffinatezza.

Oltre che per la sua posizione suggestiva sulla Latomia dei Cappuccini, ha da sempre segnato la storia di Siracusa per gli ospiti illustri che l’hanno frequentato durante i suoi oltre 150 anni di attività.

L’altro storico albergo siracusano è il  Grand Hotel Des Etrangers. Tra fine XIX e inizio XX secolo era gestito dalla vedova Politi ed era l’alloggio di viaggiatori stranieri che soggiornavano in inverno a Siracusa attratti dai resti della civiltà della Magna Grecia. L’attuale edificio in stile liberty e neoclassico siciliano fu costruito nel 1906 sull’isola di Ortigia. Dopo svariate vicissitudini e cambi di gestione, l’hotel chiuse nel 1963 per poi riaprire, 40 anni dopo, il 14 luglio 2003. ☐

8 25 ANNI DI TURISMO IN SICILIA
[|>.] VILLA IGIEA A PALERMO IN UNA FOTO DELL’ARCHIVIO ENIT [|>.] IL SAN DOMENICO DI TAORMINA IN UNA FOTO DELL’ARCHIVIO ENIT

FOCUS

E IL CLUB MEDITERRANÉE IN

A tale proposito vengono messi in luce vantaggi dell’arretratezza che potevano derivare dal fatto che la costituzione degli impianti doveva avvenire ex novo utilizzando nuove tecniche industriali più innovative rispetto alle industrie del Nord costrette, invece, a rimodernare i loro impianti con costi notevoli.

Lo sviluppo economico dell’isola ha bisogno di «fattori agglomerativi» quali condizioni ambientali favorevoli, comunicazioni, trasporti, banche, servizi ausiliari, scuole, bonifica agricola e sanitaria. In Sicilia tale compito sarebbe stato affidato sia al governo centrale, che al governo regionale, sia alla Cassa per il Mezzogiorno, che all’ERAS (Ente Riforma Agraria per la Sicilia) ma anche ad altri enti che avevano il compito di tonificare settori economici in Sicilia.

Nella destinazione dei fondi del Piano Marshall il Parlamento della Regione, che era stato eletto nel ’47, fu decisivo e di indirizzo per caratterizzare lo sviluppo economico regionale. Da più parti si invoca la costituzione di un ente propulsore dell’industrializzazione della Sicilia, capace di studiare le relazioni tra la legge italiana sull’industrializzazione del Mezzogiorno, le leggi americane sugli aiuti all’estero e ai paesi devastati dalla guerra e quella sulla cooperazione economica con la quale era stato approvato il Piano Marshall.

Nel ’46, il Centro per l’incremento industriale della Sicilia, isti-

tuzione privata sorta per iniziativa di cittadini e di enti pubblici, elabora il primo piano economico quinquennale che tra l’altro prevede la fondazione di un Ente turistico siculo - internazionale (ETSI) al fine di dare propulsione e coordinamento alle attività e alle manifestazioni turistiche dell’isola per migliorarne la bilancia commerciale.

Inoltre, viene costituito un Comitato italo-americano per lo sviluppo economico dell’Italia meridionale e della Sicilia che vede tra gli elementi fondamentali di sviluppo, oltre al potenziamento della rete stradale e ferroviaria regionale, la realizzazione nell’isola di un aeroporto internazionale nei pressi di Catania e la costruzione di un centro turistico modello nei pressi di Taormina con il nome di Clarabianca, dove - afferma la relazione - “sono le più belle spiagge del mondo e un clima delizioso per tutto l’anno. Tale centro sarà la “Miami del Mediterraneo” mediante fondi derivanti dal Fondo-Lire. Intanto, in dieci anni di tempo, tra il 1947 e 1957, il Parlamento siciliano approva, grazie alla sua autonomia normativa, numerose leggi per avviare l’industrializzazione del territorio mentre intorno al ‘50 prende corpo la Riforma Agraria siciliana (leg. Reg. 21.XI.1950), con la rispettiva costituzione dell’ERAS. Contestualmente vennero costituiti il Comitato consultivo per l’industria e quello per l’artigianato, organi regionali aventi il compito di proporre all’Assessore regionale provvedimenti diretti a potenziare l’industria e l’artigianato in Sicilia. Diverse furono le leggi che avviarono e incentivarono lo sviluppo industriale. Si tentava di introdurre forme di incentivazione per tentare di superare le deficienze strutturali delle realtà arretrate del Mezzogiorno, tra cui la Sicilia. Al contrario, in campo turistico, resta tutto fermo: ad esempio, l’unica legge per la disciplina delle agenzie di viaggio e turismo risale al 1936, in pieno periodo fascista, ed è quella che resiste fino ai giorni nostri.

I primi 50 anni: da fenomeno pionieristico al turismo di massa È dei primi anni Sessanta la nuova rivoluzione per il polo turistico di Taormina: nel 1963 infatti, utilizzando la sua posizione strategica, viene inaugurato il primo casinò dell’isola, che rimase in attività solo per due anni (dal ’63 al ’65). Alla gestione c’era Domenico Guarnaschelli, personaggio esperto che aveva già amministrato il casinò di Tripoli. L’ordine di chiusura arrivò d’improvviso per un provvedimento della Repubblica Italiana. Si narra che Guarnaschelli provò ad applicare una legge a favore del casinò che allora sorgeva a Villa Mon Repos. Questa legge avrebbe concesso ai residenti libici di origine italiana di poter far rientro in Italia, con lo scopo di visitare la casa da gioco tramite permesso esclusivo. Non si conoscono i dettagli, ma questo espediente potrebbe essere una causa, se non l’unica e sola, che portò sotto i riflettori il casinò di Taormina fino alla sua chiusura definitiva.

Il Club Mediterranée e la lungimiranza di Don Peppino: così Cefalù cambia volto Intanto a metà del ‘900, inizia anche l’ascesa turistica di Cefalù. La prima tappa è sicuramente l’inaugurazione del Village Magique, con una tendopoli sulla fascia costiera di Santa Lucia, il 1° giugno 1951. Nel 1957 al Club du Village Magique succede il Club de la Mediterranée che, nello stesso luogo, inaugura la sua attività. Le tende vengono sostituite da oltre duecento Tucul di tipo polinesiano. La genialità di Gerard Blitz, belga, e

di Gilbert Trigano, francese, ideatori e fondatori del Club de la Mediterranée, dà presto i suoi frutti. Tra il 1960 e il 1961 viene costruita la guardiola e la banchina al passaggio a livello di Santa Lucia per consentire la fermata facoltativa dei treni turistici presso il Club Mediterranée. In quegli stessi anni vengono istituite le carrozze-dancing nei treni speciali Cefalù-Parigi e la fermata obbligatoria di tutti i treni, presso la stazione di Cefalù.

Grazie al Club de la Mediterranée, al “Giro di Sicilia” e alla “Targa Florio”, aumenta la forza promozionale di Cefalù come meta turistica e la città diventa tappa obbligatoria di molti viaggiatori illustri. Alla laurea definitiva di Cefalù come città turistica concorrono due decreti dell’assessorato regionale al Turismo. Il primo (n. 116 del 12 gennaio 1962) riconosce all’intero territorio di Cefalù le caratteristiche di “Stazione di Soggiorno e Turismo” e l’altro (n. 660/A del 14 marzo 1962) istituisce l’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo di Cefalù. In questi stessi anni sorgono anche una serie di alberghi che concorreranno allo sviluppo turistico della cittadina normanna.

Tra i protagonisti dell’epoca, come non citare Peppino  De Gaetani, che al tempo della nascita del Village Magique decise di convertire la sua stalla in un bar chiamato “Santa Lucia” per via della contrada e della anonima chiesetta. I francesi però lo chiamavano “Bar Sicilienne”. Nel recinto delle mucche sorgeva una pista da ballo con giradischi. Poi accanto al bar costruì il ristorante. Nel 1961 viene edificata la prima ala dell’hotel Santa Lucia sul bar-ristorante. L’albergo diventa il capofila delle strutture cefaludesi. Nel 1967,

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[|>.] CEFALÙ
LA SICILIA AL BIVIO TRA TURISMO E INDUSTRIALIZZAZIONE DUE
FOTO DELL’ARCHIVIO STORICO DELL’ENIT
Alla fine della Seconda guerra mondiale la Sicilia è distrutta, bombardata, con profonde sacche di povertà tra la popolazione. Nella fase della ricostruzione si trova davanti a un bivio: mentre la maggioranza ripropone la convinzione della vocazione agricola e turistica del Mezzogiorno e vede nella Riforma Agraria l’indispensabile premessa al rilancio economico e politico dell’Isola, esistevano forti correnti di pensiero vedono nell’industria una spinta propulsiva allo sviluppo economico.

Don Peppino, incoraggiato da questo successo, realizzò un’altra ala dell’hotel portandolo a 220 posti letto. Nel 1964 approda al Santa Lucia la manifestazione Moda Mare, che durerà sette anni con la conduzione di Enrica Bonaccorti. Nel 1969 Don Peppino venne insignito del titolo di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana, in seguito Commendatore dei “Cordon Bleu de France”. Nel 1970 inaugura Le Sabbie D’Oro. La popolare pista da ballo viene sostituita da una piscina per nuotatori, la prima piscina a Cefalù, con trampolino per i tuffi anche acrobatici e una anche per i bambini. Nel 1971 De Gaetani inizia a progettare una nuova struttura: “La collina dei sogni”. Quattro anni dopo, nel 1975, viene colpito da una trombosi cerebrale. Muore l’11 aprile 1975. La moglie e i figli non si perdono d’animo e dopo dieci anni portano a compimento la collina dei sogni cui danno il nome di Costa Verde. Al suo interno i posti letto sono novecento. Ancora oggi il Costa Verde è uno degli hotel di punta di Cefalù.

Dall’altro lato della costa settentrionale, all’inizio degli anni Settanta, il movimento cooperativistico nazionale guarda alla Sicilia come un’opportunità turistica su cui investire. Nasce da questa convinzione il progetto dell’Hotel Club Città del Mare di Terrasini che con-

tribuì a far conoscere la borgata marinara a 40 km da Palermo e 20 km dall’aeroporto Falcone e Borsellino. 2000 posti letto suddivisi in sette palazzine, la maggior parte con vista mare. Ma furono due le grandi novità che contribuirono all’affermazione del mega complesso turistico sul mercato nazionale prima ed internazionale subito dopo: il Toboggan, uno dei 10 scivoli acquatici più famosi al mondo e il più alto d’Europa che termina in mare e la formula villaggio tutto-incluso che allora esaltava i valori del movimento cooperativistico.

Aeroviaggi e la scalata di Antonio Mangia

Altro pioniere del turismo siciliano è  Antonio Mangia che nel 1973, a Palermo, fonda Aeroviaggi. Mangia era un “self made man” in salsa siciliana. E nell’isola ha percorso, dopo il diploma conseguito all’Istituto Tecnico Marco Polo, tutti i gradini del sistema agenziale divenendo un apprezzato manager della Cit, ruolo che ha poi abbandonato per costituire la sua Aeroviaggi. In pochi anni, l’agenzia diventa uno dei principali Tour Operator e DMC siciliani ma soprattutto il primo in Italia a lanciare il concetto di turismo integrato all-inclusive.  Negli anni ’80 Aeroviaggi diventa Società per Azioni, avvia la divisione di management alberghiero e diven-

ta di fatto uno dei primi operatori integrati italiani. Con i quattro alberghi rilevati a Sciacca negli anni Ottanta aprì per esempio un flusso di turismo inarrestabile con la Francia. Nel decennio successivo, con le strutture di Brucoli e Sciacca, si portano a compimento le prime acquisizioni e Aeroviaggi diventa una delle aziende più influenti nel mercato turistico nazionale, oltre che il primo charter operator in Sicilia e Sardegna. Non fa in tempo a vivere l’amara esperienza della pandemia, perché muore a Milano nel 2019. È la famiglia che prosegue la sua opera trasformando e rilanciando il gruppo turistico alberghiero in Mangia’s che si riposiziona sulla fascia dell’ospitalità medio-alta.

Nei primi anni ‘80 viene inaugurato anche lo  Sheraton Catania Hotel & Conference Center  che vanterà molti primati: primo albergo di catena internazionale in Sicilia, centro congressi innovativo e unico per flessibilità, connubio esclusivo tra ospitalità e alta cucina. La struttura contribuirà al rilancio della Riviera dei Ciclopi, uno dei tratti più belli della costa ionica, oltre che all’inserimento della destinazione Catania nei grandi circuiti dell’ offerta turistica e congressuale europea. Sarà e resterà l’unica struttura realizzata in Sicilia dalla nota catena alberghiera internazionale, con il nuovo brand Four Points by Sheraton Catania. La

struttura rimarrà aperta anche durante il lookdown in piena pandemia, continuando ad offrire servizi di qualità. Una scelta imprenditoriale responsabile da parte della General Manager Ornella Laneri, che nel settembre 2020 le varrà il riconoscimento di “Magnifica del turismo siciliano”.

I primi passi del trasporto aereo: le origini degli aeroporti di Catania e Palermo

Il  primo aeroporto in Sicilia fu quello di Catania: inaugurato dall’allora presidente del consiglio dei ministri, Benito Mussolini, l’11 maggio 1924. Nel corso della Seconda guerra mondiale, fu requisito e adibito esclusivamente a scopi militari subendo danni considerevoli a causa dei numerosi bombardamenti. Subito dopo tornò ad essere utilizzato per il traffico civile.

Il 5 maggio 1947 atterrò il volo inaugurale delle Linee Aeree Italiane Internazionali (che poi diverrà Alitalia) proveniente da Torino (aeroporto di Collegno). Alla fine degli anni ’40 il governo stanziò diversi fondi per la costruzione di un’aerostazione più grande, che venne inaugurata dal ministro Mario Scelba nel 1951. Tuttavia, il traffico passeggeri stentò fino a tutti gli anni Cinquanta. Negli anni Sessanta si ebbe un notevole in-

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[<|.] LAVORI IN CORSO ALLO SHERATON DI CATANIA CHE VIENE INAUGURATO NEL DICEMBRE 1983 [|>.] LA SECONDA GENERAZIONE DELLA FAMIGLIA LANERI CON FABIO, ORNELLA E NICOLA LANERI, IN PRESENZA DI ROBERT KOREN, ALLORA VICE PRESIDENTE E DIRETTORE REGIONALE EUROPA MERIDIONALE DI STARWOOD HOTELS & RESORTS, NEL 2016 IN OCCASIONE DEL REBRANDING DELLO SHERATON CATANIA A FOUR POINTS BY SHERATON. [<|.] IL CHIOSTRO DEL SAN DOMENICO DI TAORMINA E IL TOBOGGAN CHE RESE CELEBRE CITTÀ DEL MARE DI TERRASINI

cremento di passeggeri, che già nel 1966 superarono quota 260.000. Questo rese l’infrastruttura nuovamente inadeguata e la pista si rivelò troppo corta per aerei sempre più grandi e veloci. Nel 1961 la pista venne portata da 1600 e 2200 metri e nell’autunno dello stesso anno venne allungata, stavolta dal lato di ponente, di altri 40 metri. Ma poco dopo i locali si dimostrarono ancora una volta insufficienti ad accogliere i passeggeri in continuo aumento. Fu però solo a metà degli anni ’70 che iniziarono i lavori per la costruzione di una nuova aerostazione più grande. Il progettista fu Riccardo Morandi e accanto alla nuova infrastruttura venne realizzata una nuova torre di controllo e la pista allungata fino a 2.435 metri, arrivando a sfiorare i lidi della Plaia, la spiaggia di Catania.

La storia dello scalo di Punta Raisi inizia quando si decide di realizzare uno scalo alternativo all’aeroporto di Boccadifalco, aeroporto militare aperto al traffico civile, che all’epoca, pur essendo il terzo aeroporto in Italia come traffico nazionale, non risultava più idoneo a garantire la sempre crescente domanda di traffico. La costruzione del nuovo scalo viene finanziata con un primo stanziamento di cinque miliardi dal Governo italiano. Vengono prese in considerazione due località: una lungo la fascia del golfo di Palermo tra Aspra ed Acqua dei Corsari, l’altra a Punta Raisi nel comune di Cinisi. Il Consorzio decide autonomamente per Punta Raisi in contrasto col parere di autorevoli studiosi dell’epoca. L’aeroporto, realizzato con due piste parallele, di cui una strumentale e una di rullaggio, entra in esercizio all’inizio del 1960. ☐

LA STORIA DEL TURISMO A TAORMINA TRA BOMBE, CHARTER E FAMIGLIE REALI

Un excursus sulla storia lunga un secolo del turismo a Taormina attraverso il racconto delle imprese della famiglia Fichera. E’ quello realizzato da Carmelo Fichera, erede di una storica famiglia di imprenditori turistici taorminesi, agente di viaggio che dagli anni 2000 ricopre la carica di General Manager per tutto il Gruppo SAT. Il nonno omonimo, Carmelino Fichera, era già stato agente della rinomata Wagons-Lits – Cook nel primo dopoguerra fondando poi lo storico “Cafè Mocambo” nella piazza principale di Taormina, da allora tra i più famosi locali pubblici del sud Italia. Il padre Finy Fichera ideò insieme all’indimenticato Kurt Hetzel, il più grande operatore turistico tedesco del dopoguerra, la catena di treni charter dalla Germania alla Sicilia che costituì il punto di partenza della moderna operatività turistica in Sicilia.

E così, in una lunga intervista raccolta da taorminaforyou. com e divisa in due parti visibili anche su youtube, Fichera ripercorre tempi bui della seconda guerra mondiale con il bombardamento che colpì anche il San Domenico, all’epoca sede nazista. Per fortuna la maggior parte delle bombe finirono in acqua e distrussero solo una parte della sacrestia, ma la città registrò comunque 50 morti.

All’inizio degli anni ’50 arrivarono primi treni charter dal Nord Europa che facevano scalo a Viareggio, Sorrento e infine Taormina dove viaggiatori rimanevano fino a 10 giorni. Negli anni ’60 dal treno si passò all’aereo, e a quel punto Taormina conquistò il mercato scandinavo, prima dello sbarco del turismo tedesco negli anni ’70 con l’arrivo all’aeroporto di Catania dei primi charter. Nello stesso periodo iniziano anche tour della Sicilia di 15 giorni e fino a 21.

In realtà i tedeschi conoscevano già Taormina e la sua suggestiva vista sull’Etna grazie ai dipinti del barone Ottone Géleng, suscitando però i dubbi dei maggiori critici del tempo, che affermarono si trattasse di pura invenzione del paesaggio. Portati a Taormina, i critici persero la scommessa e fu allora che Taormina divenne destinazione à la page, da visitare.

Arrivò anche la famiglia reale tedesca degli Hohenzollern e soggiornò nella casetta rossa che oggi è la suite imperiale del Grand Hotel Timeo. Di lì a poco anche la famiglia reale inglese dei Windsor scelse Taormina per ben due volte per le vacanze.

Taormina si affermò così come destinazione di élite fino all’inizio della Prima guerra mondiale.

14 25 ANNI DI TURISMO IN SICILIA 12 FEBBRAIO 2021
[<|.] AEREO ALITALIA ALL’AEROPORTO DI PALERMO NEGLI ANNI SESSANTA

Il Duomo di Cefalù, con le sue caratteristiche torri, si erge al di sotto della Rocca e domina la cittadina normanna. Inizialmente borgo marinaro, dagli anni Cinquanta del secolo scorso

Cefalù diventa una delle perle del turismo siciliano. Fascino che conserva tutt’oggi testimoniato dal riconoscimento Unesco ottenuto nel 2015.

16 25 ANNI DI TURISMO IN SICILIA 17 1998
quinquennio della Festa di Primavera
2002 Negli anni dell’euro e delle Torri Gemelle il
Giuseppe Provenzano Giuseppe Drago Angelo Capodicasa Angelo Capodicasa Flussi turistici in Sicilia 1998-20021998 1999 2000 Arrivi 15.114.931 Presenze 3,627,586 12,041,157 3,963,999 13,414,616 Angelo Capodicasa Vincenzo Leanza 2001 4,025,146 13,416,475 Vincenzo Leanza Salvatore Cu aro 2002 4,044,080 13,236,238 Salvatore Cu aro Presidente Regione Assessori al Turismo Antonino Strano Domenico Rotella Domenico Rotella Domenico Rotella Francesco Cascio Francesco Cascio Dati forniti dall’osservatorio turistico dell’Assessorato al Turismo della Regione Siciliana, consultabili tramite scansione del QR-code alla pagina 114 di questo volume
Capitolo 1 PRIMO QUINQUENNIO

1998-2002

Sabato 21 e domenica 22 marzo 1998, all’inizio della bella stagione, la hall dell’Astoria Palace di Palermo si trasforma in un giardino profumato circondato dagli stand di 8 espositori. Nasce la Festa di Primavera, la prima borsa del turismo siciliano, che si svolge dal 1998 al 2002 ma che, cambiando nome in Travelexpo, arriva sino ai giorni nostri: non una convention, non un expo, ma un vero e proprio show delle destinazioni turistiche per promuovere l’idea del viaggio da prenotare in agenzia. E infatti l’inedita mostra resta aperta al pubblico dei viaggiatori il primo giorno, mentre quello successivo è dedicato esclusivamente ai dettaglianti.

La Festa di Primavera è un’idea di Toti Piscopo, precursore del lancio di campagne pubblicitarie turistiche mirate, su commissione di Enti Pubblici (Regione Autonoma Valle d’Aosta, Apt Trentino, Regione Siciliana) e aziende private.

Si tratta di una prima timida intuizione che avrebbe portato alla nascita di una fiera del turismo dopo i diversi

tentativi fatti nel decennio precedente, a partire dal Sicilia Rendez-vous, organizzata dall’APT Palermo, alla BITS (Borsa internazionale del turismo siciliano) promossa dall’assessorato regionale al Turismo, concepita come una vetrina itinerante per la promozione della Sicilia realizzata a Erice, Acireale e Taormina. Erano borse con budget di miliardi (di lire) in cui gli espositori erano solo AAPIT e AAST locali, le Aziende di Soggiorno e turismo, che rappresentavano ciascuna il proprio territorio di riferimento, a cui erano invitati buyer esteri e delegati Enit.

La Festa di Primavera, invece, segna un elemento di discontinuità perché coinvolge operatori turistici privati interessati a sviluppare anche il mercato outgoing, d’intesa con la Fiavet guidata da Giuseppe Cassarà e che in quell’occasione vuole lanciare, nel segno della primavera, l’augurio per una stagione proficua. E infatti, la prima edizione si svolge proprio in abbinamento all’Assemblea di Fiavet Sicilia.

Ai primi espositori (I Viaggi del Ventaglio, Meridiana, Guccione Viaggi, Sprintours, Sicilplus, Adriatica, Tore-

mar, Servizitalia) si affiancano nuove realtà, e l’anno successivo la manifestazione trasloca all’Hotel Club di Città del Mare di Terrasini dove si svolgerà per i successivi 4 anni, fino al marzo 2002, segnando un’era di grande crescita per il mercato outgoing siciliano e il sistema distributivo delle agenzie di viaggio. Un’edizione che viene inserita nel calendario degli appuntamenti del TTG Incontri.

“L’idea di fare la Festa di Primavera nel complesso alberghiero di Terrasini - racconta Toti Piscopo - nasce perché Città del Mare festeggiava i 30 anni di apertura e voleva celebrare il traguardo invitando gli agenti di viaggio siciliani. Applicai la formula del co-marketing con il complesso alberghiero di Terrasini, offrendo la gratuità per l’agente di viaggio e facendo pagare invece l’accompagnatore. Questa formula si rivelò un successo e rappresenta ancora oggi un elemento caratterizzante della manifestazione borsistica”.

Una curiosità: in quella prima edizione la quota per l’accompagnatore era di 70 mila lire mentre oggi è di 60 euro!

Il quinquennio 1998-2002 della Festa di Primavera fu contraddistinto da alcuni eventi epocali che segnarono

sia l’intermediazione turistica che tutto il settore del trasporto aereo: dall’avvento del digitale al crollo delle Torri gemelle.

Il nuovo millennio

Il 2000 è l’anno del Giubileo a Roma che ebbe ricadute significative per la ricettività turistica. Nata come serbatoio d’emergenza in previsione di un eccezionale aumento della domanda turistica da parte dei pellegrini in occasione del Giubileo, la formula del “Bed and Breakfast” inizia a prendere sempre più campo anche in Italia. La prima a regolamentare il Bed and Breakfast come forma di ricettività ufficiale in famiglia fu la Regione Lazio, seguita da altre regioni italiane che introdussero nella propria legislazione turistica forme di ospitalità analoghe. Un’offerta ricettiva che nel tempo conquisterà una consistente fetta di mercato integrativa, o a volte alternativa, a quella tradizionale degli alberghi. Nel 2000 la manifestazione assume sempre più la connotazione di workshop delle destinazioni turistiche con

18 25 ANNI DI TURISMO IN SICILIA 19
Parte da soli 8 espositori l’avventura della Festa di primavera, destinata a diventare nei venticinque anni successivi prima Travelexpo e poi la prima Borsa Globale dei Turismi. Intanto comincia ad emergere il turismo individuale grazie all’avvento dell’online e dei vettori low cost.
In Sicilia sono gli anni dei pionieri dell’aria che come Icaro si bruciano le ali quando vanno incontro al sole
[|>.] LA HALL DELL’ASTORIA PALACE DI PALERMO OSPITA LA PRIMA EDIZIONE DELLA FESTA DI PRIMAVERA NEL 1998
1998/2002
[|>.] CONVEGNO ALLA FESTA DI PRIMAVERA 2001 CON CARMELO CARRARA, ALLORA SINDACO DI TERRASINI, LEOLUCA ORLANDO, ALLORA SINDACO DI PALERMO, IL GIORNALISTA DI REPUBBLICA TANO GULLO, L’ECONOMISTA PIERO BUSETTA E EMILIO BECHERI, STUDIOSO DI TURISMO

la presenza di oltre 300 operatori turistici, tra cui Alitalia, Turkish Airlines, Gnv, Costa Crociere. Debutta anche il “passaporto”: gli agenti di viaggio fanno timbrare questo speciale “documento” in ogni stand della Festa di Primavera, certificando così di aver pronto per i loro clienti il giro del mondo. Inoltre si svolge la prima edizione di Penne all’Agrodolce il concorso che mette ai fornelli giornalisti e addetti all’informazione. Anche quest’edizione viene patrocinata da TTG Italia, all’epoca il più autorevole bisettimanale del settore, e dalla Fiavet Sicilia. Intanto, l’anno dopo, il successo delle passate edizioni ha convinto gli organizzatori a trovare una soluzione più consona per accogliere i quasi 900 visitatori previsti. Non cambia sede la Festa di Primavera, ma la grande novità della quarta edizione è la location: non più gli accoglienti saloni dell’Hotel Club di Città del Mare ma una nuova tensostruttura, realizzata su una superficie coperta di circa duemila metri quadrati. “Si tratta dell’unica manifestazione internazionale sul turismo per la quale lavoriamo tutto l’anno e che è riservata soltanto agli addetti ai lavori”, dichiarò Toti Piscopo. Nel 2001 esce il Primo Rapporto sul Turismo in Sicilia, realizzato per conto della Regione Sicilia da Emilio Becheri, che presenta un’ampia analisi dell’evoluzione della domanda nel periodo 1990-2000 da cui emerge il posizionamento competitivo dell’isola. Una valutazione del sommerso porta a considerare che i pernottamenti stimati siano almeno 3,6 volte quelli delle statistiche Istat. Secondo i dati ufficiali, la Sicilia si colloca al nono posto fra le regioni italiane per presenze e al secondo posto, dopo la Campania, tra le regioni del Mezzogiorno. Inoltre, si rileva una forte stagionalità del comparto con il 58% delle presenze nel periodo giugno-settembre, mentre per quanto riguarda l’internazionalità, gli stranieri pesano per il 37% sul totale del movimento. L’analisi si sofferma anche sui problemi della mobilità indicando il trasporto aereo come il principale collo di bottiglia per la gestione dei flussi turistici.

Inizia la rivoluzione digitale

In questi stessi anni nasce siciliatravel.com: è il 2001 ed è il primo portale siciliano aggiornato quotidianamente con notizie di carattere turistico, inviate ogni giorno con lo strumento della newsletter a una mailing selezionata di operatori turistici. Si tratta dell’evoluzione online del Siciliatravel, la directory del turismo siciliano che contiene, al suo interno, le anagrafiche di tutti gli operatori del travelling in Sicilia (tour operator, agenti di viaggio, compagnie aeree, società di gestione aeroportuale, compagnie marittime, di autonoleggio e trasporto).

Il mondo del turismo online è ancora agli albori: proprio in quel periodo nascono i futuri giganti dell’intermediazione turistica sul web. Nato da un’idea di un imprenditore olandese che voleva connettere direttamente alberghi e ospiti, Booking.com diventa quello che oggi conosciamo nel 2000 quando Booking.nl si fonde con Bookings Online. Per il successo planetario però bisogna attendere l’acquisizione da parte di Priceline, tra il 2005 e il 2006. Nel febbraio 2000 nasce anche TripAdvisor, che all’inizio è solo un database di opinioni non professionali su ristoranti e hotel, prima di trovare la formula magica recensioni e inserzioni. Nel 2002 viene inserita la classifica della popolarità delle strutture. Quasi contemporaneamente sbarca sul web anche Expedia, lanciato nel 2001 da Expedia Group.

L’attacco alle Torri Gemelle

L’ 11 settembre 2001 a New York cambia tutto per l’industria dei viaggi, costringendo compagnie aeree, passeggeri e aeroporti a ripensare il sistema della sicurezza. Da quel momento restrizioni e limitazioni saranno all’ordine del giorno. Nel frattempo, soprattutto negli Usa, sarà a rischio anche il futuro delle compagnie aeree, molte delle quali saranno costrette prima a ridurre drasticamente i collegamenti a causa del calo

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LA CHIESA DI SAN GIOVANNI DEGLI EREMITI A PALERMO [->.] CONTRATTAZIONI IN CORSO ALLA FESTA DI PRIMAVERA DEL 2002

di passeggeri per poi dichiarare fallimento. Secondo la Iata, l’associazione internazionale del trasporto aereo, nel 2001 le perdite finanziarie furono di 12 miliardi di dollari.

D’altronde il millennio non era partito bene per il trasporto aereo: il 25 luglio 2000, in fase di decollo, uno spaventoso incendio fece precipitare il Concorde Air France in partenza da Parigi e diretto a New York. Il tragico incidente segnò la fine della gloriosa carriera dell’aereo supersonico, in grado di percorrere la distanza tra la Grande Mela e la Francia o la Gran Bretagna in sole tre ore e mezza circa.

Intanto in Europa Ryanair, che aveva debuttato in Italia proprio nel 1998, continua a macinare utili e annuncia un maxi-acquisto di 150 aerei dopo essere diventata la prima azienda per sito di prenotazioni, che è infatti il più grande d’Europa con oltre 50 mila prenotazioni settimanali.

Il turismo rialza la testa

Nel 2002, che è l’ultimo anno della Festa di Primavera (dal 2004 infatti dopo la parentesi Medibit nel 2003, verrà ribattezzata in Travelexpo), tra gli espositori ci sono 6 compagnie aeree, 3 marittime, ma anche Trenitalia, 20 tour operator di livello nazionale, l’Ente nazionale del turismo tunisino, tre compagnie di auto e bus noleggio, due aziende che offrono servizi integrati per il turismo. Tutti presenti per incontrare più di 500 colleghi e riaffermare il ruolo del turismo in un mercato che dopo i tragici fatti dell’11 settembre vuole riemergere, evolvere e dare nuovo impulso, contribuire a rilanciare l’idea viaggio, festeggiare tutti assieme l’inizio della

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stagione turistica. Tutto questo perché “i migliori affari si concludono in Festa” per riprendere lo slogan che da cinque anni ha accompagnato la Festa di Primavera. L’ultimo atto è un post convention tour organizzato per 25 operatori dell’area di Milano alla scoperta della bellezza e dell’accoglienza delle province di Agrigento e Trapani.

“La Festa di Primavera - dichiarò Filiberto Manno, all’epoca presidente di Fiavet Sicilia e neo presidente nazionale di Fiavet Servizi - è un appuntamento al quale un operatore o un agente non può mancare, ancora una volta si conferma la validità della formula di questi due giorni che forniscono spunti agli agenti e indirizzano le scelte dei clienti”.

L’euro è realtà

Ma non fu solo il turismo a cambiare rotta con i primi anni 2000. Dopo un decennio di preparativi il 1° gennaio 1999 venne introdotto l’euro: durante i primi tre anni fu “invisibile”, in quanto utilizzato solo a fini contabili e per i pagamenti elettronici. Le monete e le banconote entrarono in circolazione il 1° gennaio 2002 in 12 paesi dell’UE ma la lira, così come le altre monete dei 12 Paesi, fu veramente soppiantata il 1° marzo 2002. Al di là di ogni altro aspetto e considerazione, l’euro sicuramente contribuì a promuovere il turismo e facilitare la vita dei turisti in Europa. La sua introduzione, infatti, annullerà le spese di cambio, le commissioni bancarie, le spese amministrative e favorirà la mobilità delle persone, insieme alla soppressione dei controlli alle frontiere tra i Paesi dello “spazio Schengen”. ☐

Anche quella del trasporto aereo, al pari di altre realtà siciliane, si può configurare come una vicenda pirandelliana dove insularità e posizione strategica pur potendo costituire opportunità di mercato, invece sono rimaste delle criticità. Il sogno di volare con una livrea made in Sicily è stato manifestato più volte dall’ex presidente Nello Musumeci che aveva anche predisposto un dossier ad hoc riaccendendo le speranze e l’entusiasmo di tanti, oltre a qualche benevola dichiarazione d’intento.

Ma in Sicilia, le vie del Signore, al pari di quelle del cielo, sono infinite e nell’ultimo ventennio sono state battute da veri capitani coraggiosi, ricchi di passione ma con insufficienti, se non nessuna, risorse economiche e forse esperienza. Tantissimi i sogni per creare una compagnia aerea siciliana, ben sette dei quali si sono materializzati a cura di pionieri sognatori o operatori economici, come l’imprenditore del tonno Castiglione che, nemo profeta in patria, proprio su Trapani e sull’aeroporto di Birgi, aveva scommesso già un ventennio fa, inaugurando nel 1998 la compagnia aerea Med Airlines che collegava l’aeroporto di Trapani Birgi con Roma, Parma e le isole minori e altre località del paese. Una esperienza che non fu mai incoraggiata se non addirittura boicottata e che chiuse nel 2001 con il fermo coatto dei due Saab 2000 impiegati nei collegamenti e la cassa integrazione per gli 80 dipendenti della compagnia.

Il 1998 è anche l’anno in cui si registra la nascita della Sifly a cura di tre manager: una compagnia low cost che punta a collegare aeroporti minori come quello di Ancona e delle isole minori. Ebbe breve vita e cominciò a morire il 12 novembre del 1999 quando un suo Atr-42, in servizio per conto

del Pam (il programma alimentare dell’Onu) e in viaggio verso il Kosovo, si andò a schiantare nei dintorni del villaggio di Bajgora, a circa 12 chilometri a nord est di Mitrovica causando la morte di 24 persone. Chiuse per fallimento nel 2001.

Nel 1999 è la volta di Alisea Airlines, compagnia charter fondata nel 1999 con inizio operativo nel 2002 da Milano a Cagliari utilizzando un Boeing 737-300 affittato dalla compagnia Islandsflug. Nel dicembre 2003 venne impiegato anche un ATR 72 sulle rotte da Lampedusa a Palermo ma nello stesso mese, causa il mancato consolidamento nel tessuto economico del territorio, Alisea Airlines restituisce il Boeing 737-300 alla Islandsflug e sospende voli, limitando così il danno economico.

E come non ricordare l’esperienza, seppur brevissima, delle Las, le Linee aeree siciliane: risale al 20 aprile 1989 il volo inaugurale sulla tratta Palermo-Milano della compagnia che promette nuovi collegamenti in aperta concorrenza con Alitalia dalla Sicilia verso Milano, Roma e Bologna a prezzi stracciati, serviti di pranzo o cena, whisky, giornali. La società, fondata nel 1987, con 5 miliardi di capitale sociale, è di una finanziaria romana, la Sema Eurofinance, di proprietà di Aurelio Paolinelli, un uomo d’affari che si occupa di una piccola catena di televisioni private e che da poco si è tuffato anche nel business dei voli charter: ha rilevato una vecchia società, la Unifly, ribattezzandola Unifly Express, ha comprato quattro Md 82 e 83 da 160 posti (aerei da 70 miliardi) e ha iniziato ad organizzare charter. In attesa che le Las abbiano tutte le autorizzazioni necessarie dal ministero dei Trasporti e da Civilavia, il servizio viene gestito da Unifly. Che però non può fare voli di linea (per cui non ha alcuna autorizzazione) ma solo char-

22 25 ANNI DI TURISMO IN SICILIA
Breve storia del trasporto aereo in Sicilia e delle compagnie che hanno scommesso sull’Isola e che, pur non vincendo, hanno lasciato un segno
[<|.] VISITATORI ED ESPOSITORI ALLA FESTA DI PRIMAVERA DEL 2001
1998/2002 23
ANNI DI TRASPORTO AEREO IN
SICILIA
TRA TANTI SOGNI E DURE REALTÀ LA SCHEDA

ter. Ed ecco perché già il 25 aprile dello stesso anno Civilavia sospende il vettore: “la compagnia Linee aeree siciliane (Las) non è titolare di licenza per l’esercizio di servizi di linea, né per trasporti non di linea e non ha finora presentato a Civilavia alcuna richiesta in tal senso; la compagnia Unifly express che ha fornito alle Linee aree siciliane un Md 83 per collegare Palermo con alcuni capoluoghi italiani (Milano, Roma e Bologna) è stata diffidata dal proseguire a svolgere attività di volo perchè in contrasto con le norme vigenti”, si legge nel telex inviato da Civilavia a Unifly in seguito al volo inaugurale delle Las.

E ancora la piccola ma efficiente Panair, con sede a Palermo, operativa dal 2001 al 2003 e specializzata in voli executive in cui vengono impiegati due Cessna Citation. La compagnia effettua anche voli in wet leasing per Meridiana. L’ampliamento avviene con l’immissione in flotta di un Boeing 737-300 e di un Boeing 737-400. Fu protagonista di una breve stagione di gloria, poiché garantiva collegamenti con le isole di Lampedusa e Pantelleria e – nei periodi estivi –riusciva a canalizzare bene i flussi turistici effettuando voli charter. Ma nel corso degli anni i disservizi andavano man mano aumentando fino al 27 settembre 2006 quando per due giorni Panair costrinse centinaia di passeggeri a restare bloccati a Pantelleria e Lampedusa perché non aveva a disposizione gli aeromobili per riportarli a destinazione. “Una decisione drammatica – informò con un comunicato la compagnia – presa dopo l’intervento dell’Enac che da mercoledì 30 aprile non autorizzò il prosieguo dell’accordo tra Panair e Sky Airlines”, il vettore turco con cui la compagnia di Toti Travagliante aveva stretto un rapporto di collaborazione.

E si conclude anche un altro sogno che in Sicilia aveva alimentato, primo fra tutti, Luigi Crispino, giovane imprenditore di Caltagirone, portatore sano di lucida follia, tenace ed

appassionato visionario di una Sicilia realmente autonomista e non ascara. Personaggio determinato, fu pioniere di un modello rivoluzionario per il 1994, anno in cui si parlava poco di low cost. Air Sicilia fu il nome che diede al suo sogno in cui campeggiava la Trinacria e i cui biglietti per i voli, con partenza da Catania e successivamente anche da Palermo, erano diretti a Roma Ciampino per proseguire in bus per Roma Termini.

Rivoluzionario era, per quel tempo, anche il sistema di prenotazione che avveniva via internet: i ticket si pagavano anticipatamente con carta di credito e il famoso ‘99.000 mila lire’ prevedeva anche il cornetto caldo e il transfer dalle città sino agli aeroporti di partenza. Questa la cornice che andava riempita quotidianamente: in attesa che arrivassero i primi Atr, gli aerei venivano noleggiati a breve scadenza ed il personale di terra veniva formato sul campo. Per tutti Crispino aveva una soluzione, ed è certo che a quella scuola si formarono figure professionali particolarmente qualificate. Di sicuro Air Sicilia fece scuola, rompendo il monopolio di Alitalia ed attirandosi nel campo aeronautico più nemici che amici nonostante avesse fornito ad altre compagnie più dotate e più formate nuove norme comportamentali. Air Sicilia cessò voli il 22 febbraio 2002 e fu dichiarato il fallimento nel gennaio 2003.

Dura solo qualche mese, invece, l’avventura di Air Industria, la compagnia aerea fondata dal fotografo Fabrizio Ferri, che dai primi giorni di settembre 2002 collegava con ATR Palermo e Catania con Napoli e Rimini. Tra le novità che portò al comparto non sole le divise particolarmente innovative perché realizzate con materiali traspiranti, ma anche per il sistema di prenotazione “Sky on line”, che consentiva a chiunque possedeva un Pc e una stampante, di effettuare la prenotazione e “staccare” il biglietto con un semplice click.

Proprio in quegli anni nasce Wind Jet che, nel suo periodo d’oro diventa anche la prima compagnia low cost italiana, con oltre 2.900.000 passeggeri trasportati nel 2008. Debutta nei cieli nel 2003 per volontà di Antonino Pulvirenti, imprenditore di Belpasso, della grande distribuzione alimentare Fortè e per alcuni anni presidente del Catania Calcio. All’inizio al suo fianco pure Luigi Crispino, anche se il sodalizio dura molto poco se non il tempo necessario di avviare la compagnia che poco alla volta si forma un proprio management che contribuisce al conseguimento, almeno sul piano di gestione del traffico, di obiettivi importanti. Tanto consistenti da destare preoccupazione ed interesse da parte di altri vettori più radicati sul territorio nazionale il cui traffico da e per la Sicilia generava una fetta consistente e certa del proprio fatturato.

Una crescita continua e costante per Wind Jet che si sviluppa in quasi un decennio: gestisce una flotta di 13 Airbus su rotte nazionali e internazionali dirette soprattutto verso il Nord e l’Est Europa. La sede legale è a Catania mentre le basi operative negli aeroporti di Catania, Palermo e dal 2011 di Rimini-Miramare. L’11 agosto 2012 la compagnia cessa le proprie operazioni. Il giorno prima era fallita la trattativa che prevedeva l’acquisizione della compagnia da parte di Alitalia per mancata presentazione dei documenti alla stessa Alitalia. Una vicenda ancora da comprendere, la cui pagina conclusiva sta provando a scriverla tutt’oggi il tribunale fallimentare di Catania.

Un libro che potrebbe essere scritto a più mani per cercare di comprendere anche il ruolo dell’Enac, piuttosto avara a concedere negli anni slot da Milano e Roma per Palermo e Catania, tutelando di fatto posizioni monopolistiche e dominanti ed impedendo lo sviluppo di una concorrenza che avrebbe favorito il mercato. Domanda da porre anche ai Governi della Regione che in questi anni si sono succeduti e che

non sono, o forse non hanno neanche tentato, di incidere su tali comportamenti, nonostante i poteri speciali derivanti dallo Statuto autonomistico.

Certo quello del business aereo è il più difficile e quello che presenta il maggior rischio imprenditoriale e non si possono certo imputare a incapacità della classe imprenditoriale siciliana gli insuccessi sinora citati, essendo tali insuccessi condivisi da analoghi tentativi fatti in tutta Italia, molti dei quali hanno puntato anche sulla Sicilia.

Basti ricordare l’esperienza di MyAir la compagnia aerea low cost nata a Vicenza nel dicembre 2004 e fallita cinque anni più tardi. Nata per volontà di alcuni dirigenti provenienti dal gruppo Volare, che all’epoca era in via di fallimento, nel 2006 MyAir aveva più di 30 destinazioni nazionali e internazionali, 250 dipendenti e un fatturato di 99 milioni di euro. Ma in tre anni la società bruciò l’intero patrimonio finanziario. Il 22 luglio 2009, l’Enac sospese la licenza per i voli di MyAir per mancato pagamento di tasse e tariffe aeroportuali: 100 mila passeggeri vennero lasciati a terra in molti aeroporti italiani. Per la società scattò il commissariamento e, dagli esami dei bilanci, spuntò un disavanzo da 96 milioni di euro.

Nella stessa area, a Thiene, nasce nel 1996 Alpi Eagles, con base all’aeroporto Marco Polo di Venezia e con l’ambizioso obiettivo di potenziare i collegamenti aerei tra il Nord Est e il resto dell’Italia. Un’esperienza durata cinque anni fino alla dichiarazione d’insolvenza, amministrazione giudiziaria subito dopo ed infine dichiarazione di fallimento. Non è andata meglio ad Azzurra Air, la compagnia fondata nel 1996 da Air Malta, con sede ad Orio al Serio e poi ceduta al fondo di investimento Seven Group. Nè alla Gandalf Gandalf Airlines, creata nel 1999 a Parma da quattro giovani imprenditori di origini calabresi e fallita nel 2004. ☐

25 24 LA SCHEDA [->.]
1998/2002 25 ANNI DI TURISMO IN SICILIA
LA SICILIANA WIND JET, LA PRIMA LOW COST ITALIANA NELL’ALTRA PAGINA, LO STAND DI AIR SICILIA ALLA SECONDA EDIZIONE DELLA FESTA DI PRIMAVERA NEL 1999
26 25 ANNI DI TURISMO IN SICILIA 27 2003 2007 Dalla Festa di Primavera alla nascita di Travelexpo e Travelnostop.com Il Teatro Vincenzo Bellini fu dedicato al celebre compositore catanese, che negli ultimi due secoli si è imposto come ambasciatore dell’identità siciliana nel mondo in forza del linguaggio universale della musica. Capitolo 2 SECONDO QUINQUENNIO Presidente Regione Salvatore Cu aro Salvatore Cu aro Flussi turistici in Sicilia 2003-2007 4,070,631 2003 2004 2005 Arrivi 13,088,696 Presenze 4,229,510 13,266,029 4,297,716 13,746,663 Salvatore Cu aro 2006 4,568,914 14,592,498 Salvatore Cu aro 2007 4,588,011 14,424,129 Salvatore Cu aro Assessori al Turismo Francesco Cascio Francesco Cascio Fabio Granata Domenico Rotella Fabio Granata Francesco Cascio Fabio Granata Francesco Cascio Dati forniti dall’osservatorio turistico dell’Assessorato al Turismo della Regione Siciliana, consultabili tramite scansione del QR-code alla pagina 114 di questo volume

2003-2007

Dopo l’accordo con la Fiera del Mediterraneo nel 2004 debutta Travelexpo e due anni dopo Travelnostop.com, il primo portale del travelling italiano. Nel frattempo la Logos srl tiene a battesimo anche la nuova formula del Travelexpo Roadshow che dopo la Sicilia conquista il mercato turistico calabrese

Il 2003 è un anno di transizione. Conclusa l’esperienza della Festa di Primavera, i primi mesi dell’anno segnano l’accordo triennale tra l’Ente Autonomo Fiera del Mediterraneo e la Logos che prevede un rapporto di consulenza e coordinamento commerciale di tutte le iniziative legate a Medibit

“Abbiamo voluto accogliere l’invito del Commissario dell’Ente Fiera, Stapino Greco - spiega Toti Piscoponella convinzione che un proficuo lavoro in sinergia possa contribuire alla creazione in Sicilia di un polo espositivo di rilievo e al posizionamento di Medibit come Borsa Internazionale di riferimento dell’area euromediterranea”. Nel 2003 e 2004, dunque, la Logos cura la segreteria organizzativa di Medibit in collaborazione con ExpoCts, la società che gestisce la Bit di Milano.

Nel 2004 debutta Travelexpo, il nuovo evento borsistico della Logos srl che mutua lo spirito e il know-how della Festa di Primavera. Un marchio scelto per internazionalizzare ulteriormente un momento d’incontro fra tutti coloro che sono interessati all’offerta turistica degli

operatori siciliani e alla destinazione Mediterraneo in particolare. Travelexpo, così come la Festa di Primavera, vuole essere un punto di riferimento per la commercializzazione e l’informazione-formazione sul prodotto turistico. “Travelexpo sarà anche il termometro del dinamismo del settore - dice - perché, così come recita il nostro slogan, esporsi vuol dire proporsi”.

Intanto, il 13 novembre 2006, il portale siciliatravel.com diventa Travelnostop.com, l’unico portale del travelling italiano con venti diverse home page dedicate alle regioni italiane, dedicato interamente all’informazione turistica. Grazie a Travelnostop.com, sarà possibile accedere ad ogni tipo di informazione turistica, dalle notizie sul settore ai dati sulle strutture e sui servizi di trasporto, articolate a livello nazionale e regionale, tutto in un solo click. Ma Travelnostop.com non sarà solo notiziario. Dall’esperienza pluriennale di siciliatravel. com mutua anche il database. Nello strumento, costantemente aggiornato e articolato anch’esso su due livelli, generale e regionale, sono contenute tutte le informazioni utili per entrare in contatto diretto con i protago-

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UNA VEDUTA DI RAGUSA IBLA 2003/2007

nisti del turismo nazionale e locale: agenzie di viaggio, t.o, alberghi, vettori, strutture congressuali, porti e aeroporti, B&B, agriturismi e società di servizi.

L’esordio di questa nuova iniziativa editoriale avviene sotto l’egida del controverso provvedimento introdotto dalla Finanziaria: la tassa di soggiorno con la quale i Comuni hanno la possibilità di introdurre un ticket d’ingresso, che varia dai 2 ai 5 euro.

Qualche mese prima, la Logos aveva varato una nuova iniziativa tesa a favorire l’incontro tra i tour operator e i fornitori di servizi con la rete distributiva siciliana, costituita allora da oltre 800 agenzie di viaggi. Si tratta del Travelexpo Roadshow, un workshop itinerante con tappe in diverse province dell’isola e azioni di comunicazione specifiche sui media locali. L’anno dopo, nel 2006, saranno due le edizioni del Travelexpo Roadshow, di cui una completamente dedicata alla Calabria. Tra gli obiettivi, infatti, c’è anche quello di voler sempre più e sempre meglio sollecitare il desiderio del viaggio presso il grande pubblico dei consumatori.

Viaggiare oltre la paura:

la carta del last minute

Sì, perché quelli sono gli anni in cui i viaggiatori sono costretti a tenere conto della minaccia terroristica quando devono scegliere la destinazione di un viaggio o il luogo dove trascorrere le vacanze. Dopo l’11 settembre 2001, la sicurezza è diventata una preoccupazione importante per i viaggiatori e rappresenta un criterio di scelta. Le operazioni militari in Iraq, l’abbondanza di metal detector, raggi x sui bagagli e controlli medici non rassicurano a sufficienza i viaggiatori mentre le

compagnie aeree devono aff rontare il calo dei ricavi. Il periodo nero che colpisce il turismo estero subisce anche la paura della pandemia da Sars, che per fortuna rimane circoscritta come periodo ed espansione, ma soprattutto con una paura ancora più forte, quella del terrorismo. Gli attentati si verificano sempre più spesso nelle località turistiche, da Londra a Madrid passando per le Maldive, Bali e Sharm el Sheik. E, come se non bastasse, ci sono anche gli eventi naturali a piegare il turismo: lo tsunami nel Sud Est asiatico colpisce Indonesia, Thailandia e Maldive, tra le destinazioni estere preferite dagli italiani.

In questo quadro, cambia anche il comportamento dei clienti che iniziano a privilegiare destinazioni più sicure e vicine e decidono di fare vacanze più brevi e più frequenti. Ma soprattutto si afferma il last minute che permette al consumatore di economizzare il più possibile e contestualmente inizia a farsi strada la pratica degli acquisti online anche per quanto riguarda viaggi e vacanze. Non a caso, nel 2004 debutta Facebook, a cui l’anno dopo segue YouTube mentre nel 2007 nasce il primo telefono touch: l’Iphone. Sono i primi passi nel mondo dei social network che tanto condizioneranno in futuro il settore.

Montalbano sono: si affermano nuove destinazioni turistiche in Sicilia

Al contrario, i flussi turistici sono in ripresa in Sicilia, dove si impongono sul mercato turistico due nuove destinazioni: Trapani grazie al successo dell’America’s Cup nel 2005 e il Sud-Est siciliano trainato dall’effetto Montalbano e dal riconoscimento Unesco

PENNE ALL’AGRODOLCE: I GIORNALISTI SI CIMENTANO AI FORNELLI

Altro che scoop. Per un giorno videocamere, microfoni e cellulari restano in borsa. Perchè una sera all’anno, tradizionalmente alla vigilia di ogni nuova edizione di Travelexpo, i giornalisti preferiscono indossare grembiuli e toque da cuoco e cimentarsi ai fornelli delle cucine di Città del Mare. Pronti a dare vita a uno scoop in cui per una volta sono loro i protagonisti.

E così per quasi venti edizioni, la stampa siciliana gareggia nelle diverse sezioni tra Antipasto, Primo, Secondo e Dessert, sfi dandosi nella preparazioni di piatti tipici, schiacciando un occhio ad infl uenze mediterranee e a nuovi mix di sapori multietnici. Alcuni di questi piatti diventeranno leggendari come le frittelle alla ricotta proposte da Roberto Ginex, che dopo dieci edizioni e altrettanti tentativi falliti, nel 2010 fi nalmente ottiene il sospirato riconoscimento.

Le preparazioni dei cuochi/giornalisti vengono assaggiate da due giurie, una tecnica, composta da cinque membri selezionati dal Club degli Chef Palermitani Francesco Paolo Cascino, e un’altra popolare, costituita da una selezione degli espositori e degli ospiti di Travelexpo.

Nel 2007 le ricette di Penne all’Agrodolce diventano un libro, una sorta di manuale con un’accurata selezione di esperimenti culinari preparati dai giornalisti. Ecco quindi 43 ricette, 23 giornalisti, 4 opinionisti (Gaetano Basile, Daniele Billitteri, Fabrizio Carrera, Renata Pucci Benischi) e 3 cuochi (Vincenzo Conticello, Peppino dell’Oglio e Saverio

LA COPERTINA DEL LIBRO “LE RICETTE DI PENNE ALL’AGRODOLCE”. SOTTO, TOTI PISCOPO CON IL GIORNALISTA MARCELLO CLAUSI A TRAVELEXPO 2010. A SINISTRA, GIORNALISTI AI FORNELLI DURANTE LA PRIMA EDIZIONE DI PENNE ALL’AGRODOLCE

Piazza) con testimonianze di letteratura gastronomica a dar vita alle 76 pagine della pubblicazione illustrata, nata dall’esperienza delle prime sette edizioni del concorso gastronomico.

Nel 2018 l’edizione di Penne all’Agrodolce è dedicata a Marcello Clausi, improvvisamente scomparso nell’ottobre 2017. Marcello, che aveva partecipato a quasi tutte le precedenti edizioni vincendo anche una volta, era un ottimo cuoco, e noi vogliamo ricordarlo così, ancora una volta con il grembiule e il cappello da chef.

Penne all’Agrodolce diventa dunque il tramite tra il mondo del turismo e quello del giornalismo grazie anche all’appoggio prima dell’Assostampa Sicilia e poi dell’Ordine dei Giornalisti che negli anni successivi sceglieranno Travelexpo come sede di alcuni eventi formativi. ☐

ALBO D’ORO

2000 TUTTI EX AEQUO

2001 ROSARIO NAIMO

2002 ANTONIO FIASCONARO

2003 ANTONIO DI GIOVANNI

2004 GIULIO AMBROSETTI

2005 ROSARIO NAIMO

2006 ALDO LO RE

2007 GERALDINA PIAZZA

2008 MARIA MATTINA

2009 ALESSANDRA GALIOTO

2010 MARCELLO CLAUSI E CLARA MINISSALE

2011 FEDERICA DI GLORIA

2012 BARBARA CAPPELLO

2013 BENEDETTO FONTANA

2014 MYRIAM GIACALONE

2018 CLARA MINISSALE (I MEMORIAL MARCELLO CLAUSI)

2023 SERAFINA AIELLO

30 25 ANNI DI TURISMO IN SICILIA 31
[<-.]
[|>.] INVITO A MEDIBIT DELL’OTTOBRE 2004 [->.] STAND A TRAVELEXPO 2006
2003/2007

arrivato nel 2002. Secondo un’indagine realizzata per conto di Expocts del gruppo Fiera Milano, nella Ragusa di Montalbano le presenze sono passate da 669.678 nel 1999, anno di inizio della serie, a 815.418 nel 2003. Il turismo è cresciuto al ritmo del 12-14% l’anno con un aumento esponenziale dei bed & breakfast e gli agriturismi, che da 65 del 2001 sono passati ai 2.900 dell’anno scorso.

Nel 2005 la Sicilia turistica prova a cambiare pagina con la legge regionale 10 del 2005 che prevede la soppressione delle Aziende autonome di soggiorno e turismo. Una legge che alimenterà il confronto per mesi tanto che dalla fi ne del 2006 le pagine di Travelnostop.com ospiteranno un animato dibattito sullo scioglimento delle Aapit e delle Aast che avrebbero dovuto essere sostituite dai distretti turistici. Invece a fi ne 2007 il ddl Misuraca le trasforma in Apt, dopo il vuoto istituzionale generato dalla soppressione tout court delle AAST (Aziende autonome di cura, soggiorno e turismo) e delle Aapit (Aziende autonome provinciali per l’incremento turistico) e la conseguente istituzione dei Servizi turistici.

Il gigante dei cieli e le 7 meraviglie mondiali moderne

Sul fronte del trasporto aereo da ricordare la fusione di Air France e Klm che darà vita al primo colosso del settore e l’entrata in servizio dell’Airbus A380, il nuovo jumbo jet a due piani che fu subito ribattezzato il gigante dei cieli. Nella prima classe del velivolo, il più grande che sia mai stato costruito, la Singapore Airlines aveva messo dei veri e propri letti, offrendo ai passeggeri suites matrimoniali, grandi schermi al plasma, quadri alle pareti e champagne. Nel 2007 vengono elette le 7 nuove meraviglie del mondo moderno: Chichén Itzá in Messico, Cristo Redentore in Brasile, Machu Picchu in Perù, la Muraglia cinese, Petra in Giordania, Taj Mahal in India e il Colosseo a Roma. ☐

Caro ti scrivo per dirti che… AGENZIE DI VIAGGIO O EDICOLE?

13 NOVEMBRE 2007

“Il punto di vendita è sempre più il luogo privilegiato di marketing, sia per le aziende produttrici, sia per le aziende commerciali e di servizi. Poiché tanto il mercato quanto le aspettative dei consumatori mutano di continuo, il marketing di relazione con il consumatore finale sul P.d.V. sta trasformandosi in marketing esperienziale.

Nel caso del turismo, la domanda: qual è la reale capacità di questi punti di vendita di comunicare e interagire visivamente con il target? può sembrare provocatoria, ma non lo è. Nel settore turistico, il P.d.V. (vetrina e display interno) si caratterizza ancora per un concept in ritardo rispetto ai punti di vendita di altri settori, generalmente più innovatori nel marketing di relazione con i clienti finali. Qualche esempio.

L’insegna: quando non sia di catena, quasi mai identifica realmente la specializzazione dell’impresa (un generico Agenzia Viaggi); a volte disorienta (nomi esotici, inventati, di animali… ); talvolta ottiene l’effetto contrario: Odissea Viaggi (vista a Milano!).

La vetrina: in genere, espone una congerie di offerte o di cataloghi di viaggi, privilegiando soprattutto prezzi e le offerte speciali sono “reclamizzate” con materiali poveri, realizzati in casa: computer e pennarello. Una vetrina a tema è una piacevole eccezione. Soprattutto, zero marketing sensoriale. Infatti: Vista: quasi mai videoproiezioni che illustrino i package.

Udito: rara la musica di sottofondo, in tema con la specializzazione del P.d.V.

Tatto: poco merchandising; di solito, sul bancone, calendarietti e ingombrante parafernalia minore.

Olfatto: per richiamare il concetto di spiagge tropicali, una catena inglese di AdV ha fatto installare diffusori di profumo di cocco nei suoi punti di vendita. Da noi? di solito, puzza di… ufficio.

Gusto: salvo rare occasioni di co-marketing con enti di promozione del territorio, quasi mai i PdV turistici “pubblicizzano” prodotti enogastronomici di richiamo delle destinazioni in promozione.

Per non parlare poi dell’illuminazione, del comfort per clienti, della front line…

Da Harrods vendono patate commessi in tight; a quando, da noi, agenzie di viaggio non venderanno più un albergo, un ristorante, ma piuttosto una destinazione, una motivazione di viaggio, il presunto soddisfacimento dei desideri dei clienti?” ☐

F o u r P o i n t s b y S h e r a t o n C a t a n i a H o t e & C o n e r e n c e C e n t e r è d a l 1 9 8 3 i l p u n t o d r f e r m e n t o i n S i c a p e r v a c a n z e e v e n t p r v a t e a z i e n d a I n s e r i t o n e l l a r v i e r a d e i C c l o p a p o c h i c h i l o m e t r d a C a t a n a l h o t e c o m b i n a d e s g n s e n z a t e m p o a r t e c o n t e m p o r a n e a e v a l o r d i r s p e t t o d e a m b e n t e e d e l t e r r i t o r o

c C a s t e o C a t a n a C O M F O R T , A R T E E S O S T E N I B I L I T À

32 25 ANNI DI TURISMO IN SICILIA
2003/2007 [|>.] FORUM SUL TURISMO
CONGRESSUALE
4 0 A N N I D I O S P I T A L I T À E D E V E N T I I N S I C I L I A P R E N O T A Z I O N I : + 3 9 0 9 5 7 1 7 1 1 1 1
A TRAVELEXPO 2006 CON EMILIO BECHERI, FABIO MAJOCCHI, GIUSEPPE CASSARÀ E ANTONINO PENNINO
9 5 0 2 1 A
V a r c a t e l a s o g a d e l l a h a l l p e r p e r d e r v i f r a e o p e r e d e a f O N A r t G a l l e r y S o r p r e n d e t e l o c h e f m e n t r e r a c c o g e n e l ' H o r t o s a p o r c h e g u s t e r e t e d u r a n t e v o s t r o a p e r t i v o o a v o s t r a c e n a L a s c a t e v s e m p c e m e n t e v z i a r e c o n s e r v z i c o m e c e n t r o b e n e s s e r e r s t o r a n t e a m e r c a n b a r p s c n a s o a r i u m a m a r e , p a l e s t r a e c a m p o d a t e n n s V a A n t o n e l l o d a M e s s n a 4 5 P R M O H O T E L I N I T A L I A A D A V E R O T T E N U T O Q U A T T R O C E R T F I C A Z I O N I S O S U S S T E M A A M B I E N T A L E S O S T E N I B I L T À D I V E R S I T À E N C L U S I O N E P A R I T À D G E N E R E W W W F O U R P O I N T S C A T A N I A C O M
34 25 ANNI DI TURISMO IN SICILIA 35 2008 2012 Gli anni di TravelexpoIn e degli Open Forum per rilanciare il turismo La Scala dei Turchi di Realmonte è una delle mete turistiche più ambite dell’agrigentino, oltre alla Valle dei Templi. Nota per le sue bianche pareti di marna, forgiate dalle onde e dal vento di milioni di anni, ne fanno un sito di rara bellezza. Capitolo 3 TERZO QUINQUENNIO Salvatore Cu aro Ra aele Lombardo Ra aele Lombardo Flussi turistici in Sicilia 2008-2012 4,230,709 2008 2009 2010 Arrivi 13,791,760 Presenze 4,101,879 13,765,339 4,025,082 13,503,839 Ra aele Lombardo 2011 4,221,641 14,057,897 Ra aele Lombardo 2012 4,331,580 14,273,969 Ra aele Lombardo Rosario Crocetta Presidente Regione Assessori al Turismo Titti Bufardeci Titti Bufardeci Antonino Strano Daniele Tranchida Franco Battiato Dati forniti dall’osservatorio turistico dell’Assessorato al Turismo della Regione Siciliana, consultabili tramite scansione del QR-code alla pagina 114 di questo volume

2008-2012

in TravelexpoIn

Dall’affermazione di Airbnb che rivoluzionerà il concetto dell’ospitalità extralberghiera, ancora di più di quanto avevano fatto i B&B negli anni precedenti, al calo delle presenze turistiche. Gli anni tra il 2008 e il 2012 sono caratterizzati da una crisi economica globale che avrà pesanti ripercussioni anche sul movimento turistico mondiale, prima della successiva ripresa. Intanto nel 2008 Travelexpo si conferma “l’appuntamento di tutti ma non per tutti”: una tappa importante per il mercato turistico siciliano che ha ancora bisogno di essere incentivato e che offre sempre nuove opportunità a chi è interessato a investire nell’isola. “Agli agenti di viaggio siciliani – spiega Toti Piscopo –va riconosciuto il merito di aver percepito i cambiamenti che sono intervenuti sul mercato e, anche se con una certa lentezza, possiamo affermare che i nostri adv sono maturati sul piano professionale e hanno saputo cogliere la sfida dell’innovazione. Da parte nostra siamo stati testimoni di questo cambiamento e partner discreti e silenzio-

si dell’evoluzione di tutto il settore turistico”. Ma il 2008 è anche l’anno in cui Travelnostop.com inaugura la stagione degli Open Forum, appuntamenti ideati per tenere sempre vivo l’interesse verso un settore che, nonostante rappresenti il 10% del Pil nazionale, gode ancora di scarsa attenzione da parte della classe politica siciliana. E lo fa, dalla fine ottobre, quando propone ai suoi lettori il tema Verso una grande Sicilia, logica continuazione di quello che era stato definito il gioco dell’estate Sicilia cosa vuoi fare da grande, in cui si erano cimentati autorevoli protagonisti del mondo imprenditoriale turistico, da Sebastiano De Luca a Giuseppe Cassarà, da Ugo Rendo ai fratelli Leonardi, da Giuseppe Lapis a Salvatore Scalisi, sino a Giovanni Ruggieri.

Un ciclo d’interventi che ha una prima risposta dall’assessore regionale al Turismo e vicepresidente della Regione, Titti Bufardeci che a Travelnostop concede un’intervista in esclusiva. Lo stesso Bufardeci è protagonista del primo Open Forum di giovedì 11 dicembre 2008 al San Paolo Palace di Palermo. In quell’occasione

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La crisi economica globale incide anche sul turismo siciliano provocando un crollo di presenze.
Per tastare il polso del mercato e coinvolgere la politica regionale, operatori e assessori si incontrano negli Open Forum mentre l’incoming siciliano troverà la sua casa
AGRIGENTO LA VALLE DEI TEMPLI 2008/2012

viene distribuito 300 giorni con Travelnostop, un focus con gli auspici e le previsioni del 2009 dei Big del turismo nazionale arricchito con un resoconto dettagliato degli avvenimenti del 2008.

Qualche mese dopo, nell’aprile 2009, la formula dell’Open Forum sbarca a Travelexpo con il titolo Turismo in Sicilia prossimo venturo. Ancora una volta protagonista l’assessore Bufardeci, questa volta insieme a Giovanni Avanti, all’epoca presidente della Provincia di Palermo, che danno vita a un acceso confronto sul ruolo di Regione e Provincia nella programmazione turistica siciliana.

Quella però non fu l’unica novità di quell’edizione: nel 2009, per la prima volta, Travelexpo si svolse anche nella giornata di venerdì consentendo così agli espositori di avere un giorno in più per presentare i propri pacchetti e destinazioni. Altra novità i seminari

2008/2012

di studio su prodotti o destinazioni in programma sempre il venerdì pomeriggio ed organizzati da alcuni operatori selezionati accuratamente dalla Logos. Infi ne, per accontentare le continue richieste di stand, fu individuata la nuova area espositiva denominata “ Foyer ”, allestita all’interno di una tensostruttura posta nello spazio antistante l’ingresso alla hall di Città del Mare.

Intanto, anche a Travelexpo, consueto termometro dello stato di salute del comparto, emerge che la crisi c’è ma il peggio sembra essere passato. Soprattutto, le imprese siciliane del settore sembrano avere retto l’impatto, anche se non si colgono segnali di ripresa immediati. La competitività è messa in crisi soprattutto da fattori endogeni, primo fra tutti, l’inadeguatezza del sistema infrastrutturale. Insomma, la minaccia arriva più da fattori di debolezza interni che da minacce esterne.

Una vetrina per l’incoming siciliano

In quegli anni l’offerta turistica di tutta la Sicilia raggiunge livelli di eccellenza. Non a caso, proprio a maggio 2009, il gruppo Rocco Forte inaugura il Verdura Golf & Spa Resort di Sciacca. Eppure, la Sicilia non riesce a far crescere il numero di arrivi e presenze. Da qui la necessità di presentare in un’unica vetrina le nuove opportunità che può off rire agli addetti al settore e alla loro clientela.

Nasce da questi presupposti TravelexpoIn il Salone dell’offerta turistica siciliana di eccellenza che sarà ospitato all’Hotel San Paolo Palace di Palermo dal 4 al 6 dicembre 2009: due giorni di workshop e non solo dedicati all’incoming, per valorizzare l’offerta turistica siciliana e il territorio dell’Isola, con il patrocinio della Provincia di Palermo. Oltre al workshop B2B, la manifestazione getterà uno sguardo al futuro, prestando par-

ticolare attenzione ai progetti innovativi nel settore del turismo proposti dai giovani tra i 18 ed i 35 anni con La vetrina dei progetti, promossa con ARTù (Associazione Ricercatori Turismo) e in collaborazione con il Dipartimento di Beni Culturali, Storico-Archeologici, Socio-Antropologici e Geografici dell’Università di Palermo e il Centro Universitario Tecnologie per la Promozione del Turismo Culturale.

Anche TravelexpoIn ospita un Open Forum, questa volta con il titolo Sicilia alla ricerca del tempo perduto, con la partecipazione del presidente della Provincia di Palermo Giovanni Avanti e dell’assessore al Turismo della Regione Siciliana Nino Strano, preceduto dalla presentazione del XVI Rapporto sul turismo in Italia curato da Mercury. Un Open Forum che, pur guardando al futuro, tende a individuare modelli di organizzazione funzionali alla

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soluzione di alcuni dei problemi attuali.
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LOCANDINA E PROMEMORIA DELL’OPEN FORUM VERSO UNA GRANDE SICILIA DEL 2008 TITTI BUFARDECI E GIUSEPPE CASSARÀ ALL’OPEN FORUM DI TRAVELEXPO 2009 [<|.] DALL’ALTO, TRAVELEXPO 2009, TOTI PISCOPO CON IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI PALERMO GIOVANNI AVANTI A TRAVELEXPOIN NEL 2009, IL VERDURA RESORT DI SCIACCA

Dopo qualche mese, Travelexpo 2010 ospita l’Open Forum La Sicilia per la Sicilia. Il turismo dei fatti. I fatti del turismo. I rappresentanti di categoria presenti manifestano all’unisono l’intenzione di portare avanti un progetto di sviluppo turistico possibile anche in assenza della politica regionale. “Il progetto unitario di rilancio turistico – spiega Toti Piscopo – è sostenuto da più di un anno dal quotidiano di turismo on line travelnostop.com ed è stato ribadito nei diversi open forum che si sono succeduti dal dicembre 2008. Oggi, finalmente è condiviso anche dagli operatori che costituiscono il fulcro vitale del sistema turistico”.

Dal crollo delle presenze turistiche alla nascita dei distretti turistici

Intanto, però, la situazione per il turismo siciliano sembra precipitare: in cinque anni le presenze totali passano dalle 13.746.663 del 2005 alle 14.592.498 del 2006 per crollare in tre anni fi no alle 12.497.745 del 2009. Dunque, un calo del 9% rispetto al 2005 e del 14,5% rispetto al 2006. Un quinquennio nero nono-

stante stanziamenti europei ingenti come mai prima e forti investimenti che portano alla creazione di nuovi posti letto, passati dai 164.085 del 2005 ai 190.618 del 2009 con un incremento del 16%. Dunque, un calo del 9% rispetto al 2005 e del 14,5% rispetto al 2006. Un quinquennio nero nonostante stanziamenti europei ingenti come mai prima e forti investimenti che portano alla creazione di nuovi posti letto, passati dai 164.085 del 2005 ai 190.618 del 2009 con un incremento del 16%.

All’inizio del 2010 a Palermo apre le porte il Grand Hotel Piazza Borsa, il nuovo 4 stelle della società Costa degli Ulivi, che sorge in un sito monumentale storico, per decenni sede centrale della Cassa di Risparmio e prima ancora convento.

I dati dell’Osservatorio Turistico della Regione Siciliana furono alla base dei successivi dieci Open Forum intitolati La regione dei territori – I territori della regione che si svolsero nell’ottobre 2010 in tutte e nove le province, oltre a uno dedicato alle isole minori a Lipari, promossi da Travelnostop.com insieme a Confindustria Sicilia Alberghi e Turismo, Assoturismo Confesercenti, Uras Federalberghi Sicilia, Fiavet e Dipartimento Regio-

nale dell’Assessorato al Turismo. Fu quella l’occasione per ascoltare suggerimenti e indicazioni direttamente dai protagonisti del turismo isolano, anche in vista dell’ormai prossimo riconoscimento dei Distretti Turistici. A gennaio 2011 la nuova edizione di TravelexpoIn inaugura la stagione delle manifestazioni turistiche. L’innovazione della formula si inserisce nell’ambito di un più ampio progetto della Logos che mira a rilanciare la Sicilia, non solo sui mercati esteri, ma anche in quello interno o di prossimità, dando valore a riformulate motivazioni e all’esperienza del viaggio attraverso le emozioni. Questa ipotesi sarà al centro dell’Open Forum La Sicilia per la Sicilia, nel corso del quale sarà presentata la Bozza di un progetto di sviluppo turistico possibile che punta sul restyling del pacchetto turistico e la riscoperta del turismo domestico.

Tutti insieme per Lampedusa

Del resto, quelli sono gli anni dello scoppio della Primavera Araba che avrà conseguenze anche sul turismo di Lampedusa con l’arrivo di migliaia di migranti dal-

le coste nordafricane, ma anche dell’elezione di Barak Obama a presidente degli Usa, dei terremoti di Haiti, dell’Aquila e del Giappone, con il conseguente incidente alla centrale nucleare di Fukushima. Lampedusa nel 2011 si confronta quindi con una inedita crisi umanitaria e le sue ricadute sul territorio. Si mobilitano tutti, anche l’allora ministro del Turismo Michela Brambilla, mentre a fine maggio di quell’anno la Regione siciliana organizza un educational tour invitando 170 persone tra agenti di viaggio e giornalisti del Centro e Nord Italia. Non fa mancare il suo impegno Travelnostop.com che dedicherà una sezione speciale all’isola all’interno del suo portale: lampedusa.travelnostop.com, con una serie d’informazioni sulle strutture ricettive e le proposte formulate da tutti i tour operator di riferimento sulla destinazione. In pratica, uno strumento costante di aggiornamento per gli agenti di viaggio di tutta Italia che propongono la destinazione Lampedusa.

Nel frattempo, la Sicilia turistica deve occuparsi anche della nascita dei distretti turistici. A TravelexpoIn, nel gennaio 2012, l’argomento verrà affrontato da Marco

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[|>.]
LA COPERTINA DELLA PUBBLICAZIONE BOZZA PER UNO SVILUPPO TURISTICO POSSIBILE DEL 2010
[<-.] EDUCATIONAL TOUR A LAMPEDUSA NEL 2011 [|>.] GIORNALISTI E TOUR OPERATOR ALLA SCOPERTA DI LAMPEDUSA 2008/2012
E LA LOCANDINA DEL CICLO DI DIECI OPEN FORUM LA REGIONE DEI TERRITORI - TERRITORI DELLA REGIONE A OTTOBRE 2010

Salerno, all’epoca direttore del Dipartimento Turismo dell’assessorato regionale al Turismo, nel corso del convegno Presente e futuro dei Distretti turistici A Travelexpo 2012 la Logos decide di dare una spinta al comparto crocieristico, dopo che l’anno si era aperto con il naufragio di Costa Concordia. La conferenza stampa dell’edizione 2012 si svolgerà a bordo di MSC Fantasia. “La presenza sempre più massiccia di MSC Crociere a Travelexpo, quest’anno anche con uno stand più grande – disse in conferenza stampa Marco Ponticiello all’epoca Area manager Sicilia MSC Crociere – conferma la validità della formula della borsa siciliana ma anche l’importanza strategica che Palermo e la Sicilia rivestono per la compagnia e rafforza il legame con il territorio, favorendo nuove sinergie e importanti legami commerciali”.

Il boom delle low cost

Alti e bassi anche per il trasporto aereo: nonostante la crisi economica che riduce le possibilità di molti che prima potevano permettersi voli più cari, si registra un vero e proprio boom delle low cost che offrono la possibilità di viaggiare a basso costo ampliando la platea degli acquirenti. Discorso diverso per Spanair che, nel 2012, improvvisamente lascia a terra i passeggeri, al termine di un periodo sfortunato iniziato nell’agosto 2008 con lo schianto dell’aereo in servizio tra Madrid e Gran Canaria. A lieto fine invece la vicenda dell’Airbus A320 della US Airways, ammarato nel fiume Hudson: tutte illesi le 150 persone a bordo tra passeggeri e membri dell’equipaggio. Infine, ad aprile 2010 l’eruzione del vulcano islandese Eyjafjallajökull porta a un blocco senza precedenti del traffico aereo a causa della cenere. ☐

A Lampedusa è cessata l’emergenza immigrazione. Nonostante continuino gli sbarchi, seppur in tono minore rispetto ai mesi scorsi, l’Isola è tornata alla normalità, almeno quella precedente il massiccio esodo che tanta tensione internazionale ha determinato.

Così, per dimostrare agli operatori turistici e della comunicazione che Lampedusa può tornare a giocare un ruolo da protagonista tra le destinazioni dell’estate 2011, l’Assessorato al Turismo della Regione Siciliana decide di promuovere un educational per agenti di viaggio dettaglianti dell’area Lombardia, Emilia, Veneto, Piemonte, Toscana.

“Una prima risposta – spiega Marco Salerno, direttore del Dipartimento Turismo dell’Assessorato Regionale al Turismo – che vuole essere contributo concreto alla ripresa turistica di Lampedusa. Il Dipartimento si pone al fianco degli operatori che sostengono il rischio imprenditoriale, e lancia un messaggio di fiducia verso gli agenti di viaggio e la categoria tutta che, nel panorama turistico nazionale e internazionale, nonostante tutte le difformità e difficoltà, assolvono ad una funzione strategica nella diffusione del prodotto turistico”.

Complessivamente saranno coinvolti 20 giornalisti e 150 agenti di viaggio italiani che da sempre supportano la destinazione in collaborazione con tour operator di riferimento. Dal 25 al 28 maggio potranno toccare con mano l’aria che oggi si respira a Lampedusa e, per chi non la conosce già, potranno anche scoprire le bellezze naturalistiche e paesaggistiche dell’Isola. All’insegna dello slogan Lampedusa accogliente e ospitale. Sempre e con tutti, partecipanti potranno vedere l’isola via mare e via terra con un ricco programma di escursioni ma soprattutto incontreranno i vertici dell’Amministrazione Regionale e Comunale e i tour operator per un breve seminario d’informazione sul prodotto. Infine, è previsto anche un incontro con gli isolani il venerdì sera per toccare con mano la famosa ospitalità dei lampedusani.

L’iniziativa nasce a Travelexpo, quando un gruppo di operatori turistici specialisti su Lampedusa, ha chiesto a gran voce azioni concrete, immediate e possibili per recuperare, consolidare ed individuare, sul mercato nazionale, vecchi e nuovi flussi turistici e strumenti in grado di combattere il quotidiano bombardamento mediatico effettuato sui maggiori canali televisivi a danno di Lampedusa. ☐

UN EDUCATIONAL
PER 170 OPERATORI TURISTICI 23 MAGGIO 2011, 10:45
A LAMPEDUSA
2008/2012 42 25 ANNI DI TURISMO IN SICILIA

Il caratteristico pennacchio generato dall’Etna svetta nei cieli della Sicilia orientale, decorando la naturale scenografia per gli spettatori che si recano al Teatro Greco di Taormina, altra tradizionale capitale del turismo siciliano.

44 25 ANNI DI TURISMO IN SICILIA 45 2013 2017 Da Città del Mare alla Fiera del Mediterraneo Dai riconoscimenti Unesco di Palermo e dell’Etna al G7 a Taormina
QUARTO QUINQUENNIO Rosario Crocetta Rosario Crocetta Flussi turistici in Sicilia 2013-2017 4,473,376 2013 2014 2015 Arrivi 14,490,861 Presenze 4,621,370 14,866,938 4,528,859 14,510,708 Rosario Crocetta 2016 4,408,499 13,698,160 Rosario Crocetta 2017 4,857,542 14,704,926 Rosario Crocetta Nello Musumeci Presidente Regione Assessori al Turismo Franco Battiato Michela Stancheris Michela Stancheris Cleo Li Calzi Cleo Li Calzi Rosario Crocetta Anthony Barbagallo Anthony Barbagallo Anthony Barbagallo Sandro Pappalardo Dati forniti dall’osservatorio turistico dell’Assessorato al Turismo della Regione Siciliana, consultabili tramite scansione del QR-code alla pagina 114 di questo volume
Capitolo 4

2013-2017

Dopo 15 edizioni a Città del Mare, Travelexpo torna a Palermo

proprio alla vigilia del riconoscimento Unesco.

L’Expo di Milano nel 2015 e poi il G7 a Taormina nel 2017 portano l’Italia alla ribalta dell’attenzione mediatica internazionale. E sono quelli pure gli anni del boom degli eventi sul territorio, da Le Vie dei Tesori al Cous Cous Fest, che si accompagnano a una crescita importante dell’offerta alberghiera siciliana, come testimonia l’edizione del 2013 del Siciliatravel.

Il crollo delle adv siciliane

E così mentre il numero di agenzie continua a calare nell’Isola, diversa è la situazione dell’hotellerie, dove aumenta il numero di strutture a 3, 4 e 5 stelle, anche se spesso la corsa alla tariffa più bassa resta l’unica strategia di marketing individuata. Sempre meno invece le agenzie di viaggio in Sicilia: nel 2013 quelle censite sono 945. Un calo costante se si pensa che nel 2011 erano 1.030 e nel 2010 1.063. In pratica in 4 anni il calo è stato di poco superiore all’8%. In Sicilia, come peraltro

avviene su tutto il territorio nazionale, si registra anche una flessione dei network mentre cresce la concorrenza da parte delle Ota (Online Travel Agents) e le numerose forme di abusivismo di cui è vittima la categoria. A dimostrare una certa attenzione alla categoria è Michela Stancheris, appena nominata assessore regionale al Turismo, che arriva a sorpresa proprio quando sta per concludersi Travelexpo 2013. Cammina per gli stand, si sofferma a parlare con gli operatori che stupefatti la guardano fare la fila insieme a loro per pranzare. E poi, dopo averli ascoltati, approfitta della cerimonia di conclusione della borsa siciliana del turismo per salutarli e annunciare i suoi prossimi obiettivi: legge sul turismo e lotta concreta all’abusivismo. Ma nei suoi piani c’è anche quella di dare una svolta ai distretti turistici, dopo che a marzo 2013 si era pure temuto per la loro soppressione. Fonti di stampa avevano riportato la volontà del presidente Rosario Crocetta di abolire, insieme alle province, anche i distretti turistici. E invece i 27 distretti turistici resteranno in piedi ancora per qualche anno.

46 25 ANNI DI TURISMO IN SICILIA
Sarà un quinquennio di crescita e ricco di eventi, dall’Expo 2015 di Milano al G7 di Taormina.
Il summit sarà il pretesto per premiare i Magnifici 7 del turismo siciliano
L’ETNA 2013/2017

Nel 2014 Travelexpo si sdoppia: non più solo la Piazza Affari per il mercato outgoing siciliano ma anche un po’ educational. Quell’anno, infatti, gli agenti di viaggio hanno l’occasione di conoscere una nuova destinazione turistica. Si tratta di Terrasini, all’epoca impegnata in una politica di riposizionamento turistico strategico attraverso il lancio del brand Terrasini: la costa del sorriso e di un portale che oltre a fare da guida al turista, facilita la commercializzazione dei posti letto.

E mentre l’Italia si appresta a ospitare un evento di grande caratura mondiale come l’Expo2015 è la stessa Stancheris che, in una lettera al premier Matteo Renzi e ai ministri dei Trasporti, Maurizio Lupi, e del Turismo, Dario Franceschini, solleva il problema dell’impossibilità di raggiungere la Sicilia dalla sede dell’Esposizione universale a prezzi accettabili. “Volare tra il nord e il sud dell’Italia sta diventando sempre più oneroso, sempre più complicato e sempre meno certo. Di questo passo il sud diventerà il ‘terzo mondo’ del turismo ed Expo si ridurrà a essere poco più di un lungo fuori-salone”.

A proposito di trasporto aereo, il 2014 segna una pagina nera per il comparto con i gravi incidenti che coinvolgono i due aerei Malaysia Airlines e il volo Germanwings, che fu il primo con vittime a coinvolgere una low cost sul territorio europeo. Ma il 2014 è anche l’anno della svolta di Ryanair che stringe uno storico accordo con Travelport e per la prima volta si avvicina al mondo delle agenzie di viaggio.

La ripresa turistica del Sud Italia

Intanto, gli attacchi terroristici che negli anni 2013-17 colpiscono le grandi città europee, da Berlino a Londra a Parigi ma anche destinazioni turistiche come Sharm, Istanbul e Mali, portano a un aumento dei flussi turistici sulla Penisola. Complice il crollo di alcune mete tradizionali come Egitto e Tunisia, a causa degli attentati terroristi al Museo del Bardo di Tunisi e alla spiaggia di Susa/Port El Kantaoui (2015) oltre al bombardamento dell’aereo russo dell’ottobre 2015, il turismo nel Sud Italia vive una fase di forte rilancio.

Nel 2015, dopo quindici edizioni a Città del Mare di Terrasini, Travelexpo torna a Palermo al padiglione 20 dell’ex Fiera del Mediterraneo ribattezzato Spazio.20 idee in movimento. Una scelta ragionata, dettata dalla volontà di innovare una formula che, seppur vincente, non era più in grado d’interpretare le mutate esigenze del mercato visto che la manifestazione negli anni si era ritagliata un posto di un certo prestigio tra gli appuntamenti di settore. “Travelexpo punta a trasformarsi in una mostra globale sul turismo - sottolinea Toti Piscopo - con un’area specifica per l’incoming che si affianca a quella tradizionale dedicata all’outgoing. Novità è il Buy Sicily la cui organizzazione è stata avviata in collaborazione con l’assessorato al Turismo della Regione Siciliana selezionando alcuni buyer dal mercato nazionale ed estero che avranno l’occasione di conoscere da vicino l’offerta turistica siciliana. Contestualmente,

ospiteremo la prima edizione di Startup Weekend Palermo e l’iniziativa Agenzie di viaggio a porte aperte Altra novità è la Settimana dell’Ospitalità Turistica: nove giorni di appuntamenti ed eventi, alcuni dei quali ruotano intorno ai cinque sensi che accomunano viaggio ed esperienza, messi in piedi grazie a un’efficace azione strategica pubblico-privato, con offerte promozionali dedicate a chi visiterà Palermo”.

Palermo, in quel momento, vive una felice stagione turistica, fresca com’è del riconoscimento Unesco. I primi giorni del luglio 2015, infatti, l’itinerario arabo-normanno di Palermo, Monreale e Cefalù entra nella World Heritage List. Candidata per “il sincretismo culturale rappresentato dall’architettura arabo-normanna di Palermo e delle cattedrali di Cefalù e Monreale”, la Sicilia conquista così il settimo riconoscimento dell’Unesco e il primato di regione con il più alto numero di siti elevati a patrimonio dell’umanità. Solo due anni prima l’Etna aveva ottenuto analogo riconoscimento dall’Unesco.

Nel 2016 Travelexpo punta nuovamente sul format in fiera e prova ad anticipare i trend che prenderanno campo negli anni successivi presentando TravelFair3D, prototipo di prima fiera virtuale del turismo.

L’ultima edizione di Travelexpo alla Fiera del Mediterraneo si svolge nel 2017 e in quella occasione vengono nominati per la prima volta i Magnifici 7 del Turismo, personaggi sia del pubblico che del privato che hanno

fatto grande il turismo in Sicilia. Una decisione presa dalla Logos in vista dell’inizio del G7 a Taormina, che si svolge il 26 e 27 maggio 2017 e che vede riuniti per la prima volta sull’isola i presidenti di Stati Uniti, Giappone, Germania, Francia, Regno Unito, Italia, Canada.

Siracusa si scopre destinazione accessibile

Quell’estate, seguendo il modello degli Open Forum lanciato qualche anno prima, Travelnostop lancia anche il ciclo di seminari Sulle tracce del turismo ritrovato, dal congressuale al religioso, in collaborazione con l’Assessorato regionale al Turismo, per osservare l’andamento del settore che si conferma centrale per l’economia dell’Isola. Prima tappa il 20 luglio con un focus sul turismo accessibile a Siracusa, che quell’anno era stata individuata tra le quattro città più accessibili d’Italia dall’Anmil, l’associazione nazionale mutilati e invalidi del lavoro.

Il 24 luglio protagonista è invece Agrigento, che in quegli anni registra un trend positivo sia per numero di visitatori che di nuove strutture ricettive, soprattutto extralberghiere. E che, non a caso, viene scelta per il terzo anno consecutivo per ospitare il Google Camp. Ma è tutto il territorio in pieno fermento, come dimostra il successo della Strada degli Scrittori e l’interesse anche e soprattutto dall’estero per la Farm Cultural Park di Favara.

48 25 ANNI DI TURISMO IN SICILIA 49
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2015 [|>.] PUBBLICITÀ
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2013/2017
TRAVELEXPO TORNA ALLA FIERA DEL MEDITERRANEO NEL
SU TRAVELNOSTOP.COM DI TRAVELFAIR3D A STARTUP WEEKEND PALERMO NASCONO NUOVE IDEE IMPRENDITORIALI

Palermo, infi ne, ospita l’ultimo Open Forum del ciclo con un incontro all’Hotel Wagner tra i rappresentanti di categoria, che lanciano un appello: alla città serve un Centro Congressi, in grado di far accrescere l’attrattiva turistica della città e la sua offerta per un target di fascia alta.

Il mese di luglio si conclude con un appuntamento riservato alle agenzie di viaggio siciliane, che avranno l’opportunità di partecipare ad uno study tour, trascorrendo una domenica in campagna presso la fattoria didattica RurAlia e nel contempo conversare “Sulle tracce del turismo ritrovato” e delle nuove opportunità che il mercato offre e di cui RurAlia è una testimonianza. Non è un caso che il 2017 sia anche l’anno del boom del turismo enogastronomico che da solo fa registrare oltre 110 milioni di presenze, il doppio rispetto al 2016, con una spesa di oltre 10 miliardi. Il quinquennio 2013-2017 termina con una data storica per l’Italia: il 22 dicembre, dopo quasi quarant’anni, la Salerno – Reggio Calabria viene finalmente completata. ☐

AL VIA IL G7: I GRANDI DELLA TERRA A TAORMINA TRA TURISMO E POLITICA INTERNAZIONALE

FIDIMED AL FIANCO DELLE IMPRESE

CHE VOGLIONO PREPARARSI ALLA RIVOLUZIONE DELLA VACANZA

I grandi della terra sono a Taormina. È iniziato stamattina

l’atteso summit dei sette Capi di Stato e di Governo che si concluderà domani. Secondo fonti giornalistiche, la delegazione americana occuperà l’intera dependance dell’Hotel

Timeo: “Villa Flora”, che si compone di 31 camere e 2 suite è stata, infatti, “requisita” per l’occasione dallo staff presidenziale di Donald Trump. Al Timeo dovrebbe soggiornare, invece, oltre alla diplomazia americana anche il presidente italiano Paolo Gentiloni. I lavori del G7 si svolgeranno al San Domenico Palace.

Intanto, questa sera al Parco archeologico di Naxos è in programma il concerto per archi dell’Orchestra Sinfonica Siciliana che si svolgerà in contemporanea al concerto dell’Orchestra Filarmonica della Scala di Milano al Teatro Antico di Taormina per i sette grandi.

“Oggi l’Italia risponde ai luoghi comuni con la cornice superlativa di Taormina, con il Teatro, con la Scala che si esibirà in uno scenario mozzafiato, con l’Etna, con la bellezza dei valori della Sicilia e dei siciliani”, scrive Matteo Renzi in un post su Facebook, ricordando la decisione, lui premier, di scegliere Taormina come sede del G7. “Le immagini che andranno in tutto il mondo saranno uno spot per il turismo ma soprattutto un messaggio universale di educazione e cultura”. “A chi vive di pregiudizi l’Italia risponde oggi con la Bellezza.

Viva Taormina, viva l’Italia!”, conclude.

“Abbiamo voluto presentare, tra le eccellenze che la Sicilia

è in grado di esprimere, anche i nostri talenti musicali – ha dichiarato l’assessore regionale al Turismo, Anthony Barbagallo – un ringraziamento particolare va al soprintendente della Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana, Giorgio Pace, che ha permesso tutto questo”.

Inoltre, il Consorzio di Tutela del Cioccolato di Modica su indicazione dell’assessorato regionale all’Agricoltura è stato invitato a rappresentare le eccellenze siciliane in occasione del G7. A Palazzo Corvaja è stato allestito uno spazio per la degustazione permanente del Cioccolato di Modica, abbinato ai vini liquorosi siciliani rappresentativi di tutto il territorio. Sabato mattina è prevista la visita delle first lady. ☐

Con il percorso “Italia Romanica” che attraversa la Sicilia, e con il “Pnrr” che finanzia i borghi e la Ciclovia della Magna Grecia da Messina a Pozzallo, la vacanza nell’Isola sarà più lunga e sostenibile. Una rivoluzione agevolata dagli investimenti nelle infrastrutture e che impatterà sull’economia regionale. La filiera turistica, anche in vista del 2025 con “Agrigento Capitale della Cultura” e “Sicilia regione europea della Gastronomia”, deve prepararsi a rispondere ad una diversa domanda di accoglienza. Serve il supporto della finanza d’impresa. Il modello più in grado di dare risposte efficaci è il binomio fra banche challenger e intermediari finanziari fintech. Fra le esperienze più significative c’è la partnership tra Banca Progetto e Fidimed, intermediario finanziario nazionale 106 vigilato da Bankitalia e con “cuore” sicilia-

no. Fidimed alla ripartenza ha garantito a centinaia di imprese turistiche dell’Isola danneggiate dal lockdown finanziamenti in tempi record per rinnovare strutture e attività, ripristinare scorte, riorganizzare i servizi. “Grazie a Progetto Easy Plus – commenta l’A.d. di Fidimed, Fabio Montesano - abbiamo soddisfatto tutte le esigenze delle imprese. E siamo pronti per le prossime stagioni, bisogna rendere strutturale la ripresa”. Ci sono anche le misure agevolate previste dalle convenzioni tra Fidimed, Sicindustria e Skal International Italia. “Misure – conclude Dario Costanzo, responsabile Direct lending di Fidimed – con cui le imprese possono puntare su innovazione, efficienza energetica e sostenibilità e ambire a partecipare ai bandi del ‘Pnrr’ e regionali”.

50 25 ANNI DI TURISMO IN SICILIA
MAGGIO 2017
26
[<|.] SIRACUSA PRIMA TAPPA DEL CICLO DI SEMINARI SULLE TRACCE DEL TURISMO RITROVATO 2013/2017

I MAGNIFICI

7 DEL TURISMO SICILIANO

In occasione del G7 a Taormina, che si svolse il 26 e 27 maggio 2017 e che per la prima volta vide riuniti in Sicilia grandi del mondo, quali presidenti di Stati Uniti, Giappone, Germania, Francia, Regno Unito, Italia, Canada, Travelexpo decide di individuare “i magnifici sette del turismo siciliano”, personaggi sia del pubblico che del privato che hanno fatto, o stanno facendo, grande il turismo in Sicilia. La presentazione dei sette nomi con la relativa cerimonia di consegna delle targhe avviene nel corso dell’inaugurazione della XIX edizione di Travelexpo, qualche giorno prima dell’inizio del G7 taorminese. “Ovviamente non sono i soli – dichiarò allora Toti Piscopo, patron di Travelexpo – ma forse i più rappresentativi di un impegno collettivo diffuso. A loro abbiamo voluto rivolgere un simbolico segno di attenzione, nell’anno in cui la Sicilia turistica vive la sua primavera di rinascita grazie a favorevoli congiunture internazionali ma anche ad una maggiore consapevolezza. Una congiuntura favorevole a cui il mondo dell’impresa tutta ha contributo e spesso, insieme ad amministratori pubblici oculati ed attenti, creando efficienza e creatività a macchia di leopardo. Dunque, un piccolo omaggio alla nostra Sicilia, per ricordare a noi stessi, prim’ancora che ad altri, che capacità, innovazione e bellezza abitano anche da noi”. L’anno successivo, dopo il successo della prima edizione, Travelexpo rilancia l’idea di premiare “I magnifici sette del turismo siciliano”, questa volta in collaborazione con lo SKAL International Palermo, A.R.TU. Associazione Ricercatori Turismo e FIJET Federazione Italiana Giornalisti e Scrittori di Turismo, e lo fa contestualmente ai 45 anni della Logos srl, di cui

35 dedicati al Turismo, e ai 20 anni di Travelexpo. Sarà quella, dunque, l’occasione di premiare e gratificare le aziende che hanno una storia consolidata e che nel 2018 festeggiano un anniversario, proprio come la Logos e Travelexpo.

I Magnifici Sette tornano, poi, nel 2020. Il 2020 è un anno drammatico per il turismo. È l’anno della pandemia, dello stop forzato ai viaggi, della chiusura di tutti confini, del ‘restate a casa’. Al termine di quell’estate, però Travelexpo si farà, cambia data, per la prima volta si svolgerà a settembre, e sarà una delle pochissime borse del turismo a farsi anche quell’anno, rispettando tutte le limitazioni e adeguandosi alle nuove norme anticovid. Dietro le mascherine, a Travelexpo, vengono così premiati quegli imprenditori che non si sono arresi ai mesi bui del lockdown e che anzi si sono distinti per il loro impegno nel mondo del turismo siciliano.

I MAGNIFICI 7 DEL 2017

Leoluca Orlando, sindaco di Palermo e assessore al turismo. Ha ben intuito che essendo il turismo un settore trasversale, occorreva incidere a 360 gradi. E ce l’ha fatta riuscendo a tagliare alcuni traguardi importanti per il turismo cittadino e per l’accrescimento dell’attrattività e della competitività della città nello scacchiere delle destinazioni turistiche del mediterraneo. Negli ultimi mesi Palermo è stata proclamata Capitale italiana della cultura per il 2018 e Capitale italiana dei giovani 2017. Inoltre, sempre nel 2018, per circa 4 mesi, ospiterà la biennale d’arte contemporanea Manifesta, giunta

alla dodicesima edizione e che torna in Italia dopo dieci anni dopo avere fatto scalo a San Pietroburgo e Zurigo.

Matteo Rizzo, sindaco di San Vito Lo Capo. Il suo passato da imprenditore gli ha consentito di attuare una gestione manageriale nell’amministrazione della sua città che nel corso degli ultimi anni si è confermata destinazione balneare leader in Sicilia oltre che esempio per la destagionalizzazione turistica facendo leva sugli eventi. Il successo del Cous Cous Fest ormai da anni ha varcato i confini non solo regionali ma anche della Penisola.

Francesco Italia, assessore al turismo del Comune di Siracusa. La città siciliana è stata individuata tra le quattro più accessibili d’Italia, al pari di Cremona, Ferrara e Torino, dall’Anmil, l’associazione nazionale mutilati e invalidi del lavoro, che al termine di un’approfondita indagine, condotta in tutta Italia, ha stilato le relative “pagelle” assegnandole un bell’8, il voto più alto conferito.

Antonio Presti mecenate, che dopo aver realizzato il museo a cielo aperto di sculture monumentali nella Valle dei Nebrodi “Fiumara d’Arte” e l’Atelier sul Mare, si appresta ad avviare un altro progetto per il risanamento del Villaggio Le Rocce, ridotto a discarica, sul quale vuole realizzare un centro culturale internazionale. Inoltre, nel versante est del parco dell’Etna, e precisamente nel Bosco di Betulla e nei monti Sartorius, vuole concretizzare un itinerario naturalistico-culturale denominato “Io vedo l’invisibile”.

Antonio Mangia, presidente di Aeroviaggi e imprenditore alberghiero con cinque strutture ricettive in Sardegna e 9 in

Sicilia, 25 voli charter settimanali dalla Francia, e 85 milioni di euro di fatturato annuo. L’ultima scommessa è Pollina. Appena un anno fa ha acquistato l’ex villaggio Valtur e dal 9 giugno 2017 il Pollina Resort è pronto a riaprire al pubblico completamente rinnovato con circa 690 posti letto e una capacità ricettiva di 346 camere di cui 250 con vista mare su una superficie di 300 mila metri quadrati.

Florinda ed Andrea Bartoli ispiratori e fondatori della Farm Cultural Park di Favara che oggi è riuscita a diventare la seconda destinazione turistica dell’agrigentino subito dopo la Valle dei Templi. E così alcuni ruderi all’interno del Cortile Bentivegna, nel centro storico del paese, sono diventati un polo culturale che il blog britannico Purple Travel ha collocato al sesto posto al mondo come meta turistica dell’arte contemporanea preceduta da Firenze, Parigi, Bilbao, le isole della Grecia e New York.

Giuseppe Cassarà presidente della Coretur e imprenditore alberghiero. Dopo una vita costellata di successi, si è rimesso in gioco con la realizzazione di un albergo diffuso a Sambuca di Sicilia, il paese siciliano che ha conquistato il titolo di Borgo dei borghi nel 2016. L’investimento riguarda il restauro di trentuno immobili nel quartiere saraceno dell’antico borgo arabo destinati a diventare residenze turistiche a quattro stelle, tra cui due suite, per una disponibilità complessiva di 116 posti letto, oltre a una reception in uno dei palazzo storici del quartiere. Le presenze previste su base annua sono circa 30mila. L’investimento complessivo è di circa 4 milioni di euro e la consegna è prevista per fine giugno 2017.

LA SCHEDA [<-.]
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GIUSEPPE LUPO CONSEGNA IL PREMIO AL SINDACO DI SIRACUSA FRANCESCO ITALIA
2013/2017 53 52 25 ANNI DI TURISMO IN SICILIA
GIOVANNA MARANO PREMIA GIUSEPPE CASSARÀ

I MAGNIFICI 7 DEL 2018

GRANDI NAVI VELOCI, compagnia di navigazione italiana. Creata nel 1992 da Aldo Grimaldi, quest’anno compie suoi primi 25 anni di attività da quando è stata varata, nel 1993, la Majestic, prima nave della flotta. Vettore di riferimento per la Sicilia grazie alla riconosciuta capacità di costituire un modello positivo in tema di sicurezza, qualità ed efficienza dei servizi.

ALLIANZ prima compagnia al mondo nel settore delle assicurazioni e a STEFANO CASSARÀ, in rappresentanza di tutti gli uomini e donne che in questa compagnia hanno prestato negli anni la loro opera, contribuendo a farla posizionare come leader nel settore di riferimento. Un team di alto impegno e valore professionale determinato da capacità ed impegno accompagnato da sensibilità e senso di responsabilità non disgiunto dal senso di solidarietà verso i terzi che costituisce il rassicurante valore aggiunto per una Compagnia di Assicurazione.

TOP VIAGGI Tour Operator. A Pietro Triolo e tutto il suo team,che si occupa di vacanze dal 1978 ed a 40 anni dall’inizio della propria attività, conquista la pole position tra tour operator siciliani di riferimento per il mercato outgoing. Un obiettivo conseguito con caparbia volontà e razionalità, all’insegna di professionalità tendente a fornire, attraverso la rete delle agenzie di viaggio, un prodotto migliore sia per il turista che per il viaggiatore. Entrambi, nei programmi dell’operatore di Acireale, hanno trovato sempre la migliore soddisfazione.

CHINASIA, TO specializzato per viaggi organizzati in Cina. Nell’Anno del Turismo Europa-Cina, un riconoscimento dedi-

cato a Chinasia e al suo fondatore Giancarlo Monaco che, sin dal 1988, comprendendo con grande intuizione, le potenzialità del turismo italiano in Cina, ne ha aperto la strada con entusiasmo e grande lungimiranza. Un uomo, un professionista che amava la Cina e il suo popolo, e che ha dato un contributo fondamentale per la crescita della cultura del turismo e dell’accoglienza in quel grande Paese.

MIMMO CRINO’, direttore commerciale di Ixpira. Un grande professionista ed un veterano del turismo con un percorso professionale coerente e qualificante iniziato nel 1968 alla Gastaldi, poi alla Kuoni, Gioco Viaggi e Albatravel. Dal gennaio 2018, forte dell’esperienza umana e professionale maturata in 50 anni di brillante attività, si rimette in gioco, affiancato dalla figlia Grazia e dal suo team, nel ruolo di direttore commerciale di Ixpira. Un riconoscimento dedicato ad un grande professionista e alla più giovane Azienda presenti a Travelexpo.

IL TUAREG Tour operator. Donata Marino, Luigi Solazzo, Pietro Romano, Vincenzo Lo Cascio, insieme ad una selezionata carovana di professionisti, come gli abitanti del deserto da cui deriva solo il nome e lo spirito, hanno, in questi primi 25 anni, battuto tutti i sentieri del turismo individuando nel breve, medio e lungo raggio la capacità di sviluppare, grazie ad azioni di partenariato con le agenzie di viaggio italiane, destinazioni di successo puntando sull’innovazione nel rispetto delle tradizioni.

Inoltre, targa alla memoria di PINO D’URSO, già amministratore della Italy Aviation Service. “Mente brillante e spirito imprenditoriale, ricordato come un “buono a tuttotondo ed un cuore grande come la sua pancia” e affet-

tuosamente soprannominato Monsignore per essere stato precursore del turismo religioso in Sicilia. Attività ancora oggi testimoniata e continuata da Oby Whan e dal suo allievo Giuseppe Ingrassia. Da Gsa a broker, passando per TO ed infine vettore aereo, essendo stato tra i fondatori di Albastar, alla cui guida siede oggi la moglie Daniela Caruso. Grande Amico di Travelexpo, lo vogliamo ricordare, al mondo del turismo, ad 8 anni dalla sua prematura scomparsa, avvenuta il 23 marzo 2010.

Infine, Travelexpo con Skal e Fijet ha deciso di assegnare una targa di riconoscimento anche a un personaggio del pubblico. Si tratta di FABIO GIAMBRONE, presidente della Gesap spa. “Per aver rilanciato l’attività gestionale dell’aeroporto Falcone Borsellino, imprimendo ritmi caratterizzati da una grande capacità professionale ed imprenditoriale e grazie all’apporto di tutti componenti del rinnovato CdA. Azioni coordinate operate nel rispetto della legalità ed all’insegna di una grande sensibilità, che costituisce modello esemplare per accogliere e fare impresa e punto di eccellenza per l’intero territorio”.

I MAGNIFICI 7 DEL 2020

ORNELLA LANERI, impegno socio-culturale e grande spirito imprenditoriale, condita con una buona dose di ottimismo e professionalità manifestata durante il lockdown quando ha tenuto aperto il suo hotel durante i mesi bui della pandemia. Una sfida vinta contro il covid.

ROCCO FORTE ha creduto sulla Sicilia come destinazione golfistica inaugurando nel 2009 il Verdura, il primo resort

con golf e spa nell’Isola. Una prima esperienza positiva, replicata nel 2019 quando ha acquistato il Villa Igiea di Palermo, che aprirà i battenti nel 2021 dopo un attento restyling.

SALVATORE OMBRA è tornato a Trapani alla guida di Airgest per provare a bissare risultati raggiunti dal 2007 al 2012 quando portò Ryanair a Birgi trasformandolo nel primo aeroporto al mondo in termini di crescita nella classe compresa tra 1 milione e 5 milioni di passeggeri. Ora ci riprova puntando anche sulla continuità territoriale.

ROBERTO SCIARRATTA, alla guida dell’Ente dal 2019, ha portato la Valle dei Templi di Agrigento a diventare primo parco archeologico con certificazione Covid free e il primo Parco archeologico interamente accessibile per le persone con disabilità.

DOMENICO GIAFAGLIONE, protagonista di un piccolo grande atto di straordinaria onestà dimostrata lo scorso agosto quando trovò tra i sedili del treno un portafoglio con oltre 5 mila euro in contanti e lo consegnò alla proprietaria, una turista francese, dimostrando come, anche con piccole ma significative azioni, si può promuovere il turismo.

ITALO MENNELLA, storico albergatore di Taormina, cortese e determinato con il suo carisma e professionalità è stato di esempio per più di una generazione di manager alberghieri e non solo riuscendo ad essere sempre propositivo nella interlocuzione con il pubblico.

ANDREA STANCATO prudenza e generosità insieme a buon senso e professionalità, mostrata come direttore del Mercure di Palermo quando riuscì a far vivere la quarantena dei 30 turisti bergamaschi rimasti per giorni bloccati nel suo hotel in un’esperienza indimenticabile insieme al suo staff. ☐

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55 54 25 ANNI DI TURISMO IN SICILIA 2013/2017
ORNELLA LANERI PREMIATA DA TOTI PISCOPO. NELL’ALTRA PAGINA, SALVATORE OMBRA, ANDREA STANCATO E DOMENICO GIAFAGLIONE
56 25 ANNI DI TURISMO IN SICILIA 57 2018 2022
record del turismo
poi la pandemia
tragico blocco ai viaggi e agli eventi L’area archeologica di Morgantina, insieme alla Villa del Casale di Piazza Armerina, costituisce una delle punte di diamante dell’intera offerta turistica del territorio, il cui capoluogo di provincia Enna è il più alto d’Italia.
QUINTO QUINQUENNIO Nello Musumeci Nello Musumeci Flussi turistici in Sicilia 2018-2022 4,998,055 2018 2019 2020 Arrivi 15,135,259 Presenze 5,120,421 15,114,931 2,206,469 6,622,498 Nello Musumeci 2021 3,113,379 9,689,251 Nello Musumeci 2022Nello Musumeci Presidente Regione Assessori al Turismo Sandro Pappalardo Sandro Pappalardo Nello Musumeci Manlio Messina Manlio Messina Manlio Messina Francesco P. Scarpinato Dati forniti dall’osservatorio turistico dell’Assessorato al Turismo della Regione Siciliana, consultabili tramite scansione del QR-code alla pagina 114 di questo volume
Il
e
Il
Capitolo 5

2018-2022

Il 2018 si apre con Palermo Capitale italiana della Cultura e Manifesta12: un ricchissimo calendario di manifestazioni ed eventi che porteranno il capoluogo siciliano alla ribalta del mercato turistico internazionale. Un’opportunità unica per la città per cambiare definitivamente la propria immagine, nella percezione dell’opinione pubblica nazionale e internazionale oltre che nella realtà.

E proprio a Palermo viene dedicata la cartolina celebrativa realizzata dallo Skal International e omaggiata a tutti i cittadini e ai turisti giovedì 27 settembre in occasione della Giornata Mondiale del Turismo. Contestualmente, a Palazzo Riso, si svolge l’Open Forum promosso da www.travelnostp.com sul tema “+ TURISMO in SICILIA tra affermazione ed aspirazione”, nel consueto format di conversazione con gli operatori turistici pubblici e privati sui temi caldi del settore.

Il turismo azzurro e la nuova frontiera del turismo cinese

Qualche mese prima Travelexpo, che nel frattempo dalla Fiera del Mediterraneo è tornato nella sede storica di Città del Mare, diventa Borsa globale dei Turismi, avendo tenuto a battesimo i primi dieci turismi legati al mare, riuniti sotto l’unico brand del Turismo Azzurro. Debutta così un nuovo segmento che offre servizi di ospitalità puntando a un’accoglienza di qualità e a diversificare l’offerta mare generando nuova economia. Perché “mare” non significa solo “turismo balneare”.

Quelli sono pure gli anni in cui i turisti cinesi scoprono e si affezionano al Belpaese come meta turistica preferita, trend che si consolida nel 2018 con la proclamazione dell’Anno del turismo Europa-Cina. Una nuova fascia di mercato a cui verrà dato ampio spazio anche nell’edizione del 2018 di Travelexpo, e che sembra trovare una consacrazione nella visita a Palermo del presidente cinese Xi Jinping nel 2019.

58 25 ANNI DI TURISMO IN SICILIA
Nella fase di maggiore crescita del turismo a livello mondiale e regionale, la pandemia non solo azzera il settore dei viaggi ma stravolge il comparto e modifica le abitudini dei turisti.
Si affermano nuove tendenze in tema di flessibilità nei metodi di prenotazione e igiene mentre prendono piede altri tipi di turismo, a partire da quello outdoor ed esperienziale
LE SALINE DI MARSALA 2018/2022

Addio Antonio e Giuseppe

L’ottobre 2018 fa registrare anche la perdita di due pilastri del turismo siciliano: il mese si apre con la morte del patron di Aeroviaggi Antonio Mangia, il più noto imprenditore turistico alberghiero siciliano. A fine ottobre viene a mancare Giuseppe Cassarà, l’ultimo gattopardo del turismo siciliano, fondatore del Gruppo Coretur e proprietario fino all’ultimo del complesso turistico alberghiero a 4 stelle Florio Park Hotel di Cinisi e del Grand Hotel Wagner, 5 stelle nel centro di Palermo. E proprio alla memoria di Cassarà, Travelexpo indirà un premio da assegnare alla migliore tesi di laurea sullo “sviluppo del turismo in Sicilia attraverso l’impiego di strumenti ed azioni/modelli di gestione innovativa della filiera turistica”, discussa nell’arco del 2019. Il premio da mille euro, offerto da AIDIT, verrà diviso equamente tra le cinque finaliste partecipanti al Bando: Loriana Romano (Mascalucia – Catania); Silvia Di Guardo (Nicolosi – Catania); Annarita Di Giorgio (Chiusa Sclafani – Palermo); Valeria Perticone (Catania) e Graziella Seminara (Catania) e consegnato durante la XXII edizione di Travelexpo che si svolse il 25 settembre 2020.

Il turismo nei territori

La fine dell’anno coincide con il tramonto dei 25 distretti turistici, destinati a trasformarsi in un’unica DMO. In sintesi, il punto cardine di questa nuova governance è che le DMO non saranno individuate per decreto. Distretti Turistici, Agenzie di sviluppo, Gal e Consorzi turistici si aggregheranno su progetti che devono necessariamente dimostrare l’utilità della DMO a svolgere funzioni che i singoli operatori non sono in grado di svolgere da soli e a dotarsi di strumenti non disponibili sul mercato.

Il 2019 si apre con una novità: il 19 febbraio debutta l’edizione del Travelexpo Roadshow sulla Riviera Adriatica. Quattro tappe a Bari, Pescara, Ancona e Bologna, in cui verrà riproposto il modello dei workshop itineranti che nell’ultimo decennio hanno riscosso un certo interesse in Sicilia e nelle regioni del Sud, nel territorio della Magna Grecia, da parte sia della domanda che dell’offerta. Quattro workshop che consentiranno agli agenti di viaggio delle regioni interessate di incontrare alcuni degli operatori più interessanti della nuova stagione: in pratica “il business a casa tua”.

Intanto, Palermo e il suo sviluppo turistico tra decoro urbano, pedonalizzazione, culture, investimenti internazionali e accoglienza saranno al centro della seduta di giunta straordinaria che il sindaco Leoluca Orlando convoca proprio durante l’edizione 2019 di Travelexpo, a cui sarà presente anche Ivana Jelinic, all’epoca presidente Fiavet.

Nel 2019 le celebrazioni della Giornata Mondiale del Turismo, organizzate da Travelnostop.com con Skal International e Fijet Italia, saranno centrate sul tema Il Turismo e il Lavoro: un futuro migliore per tutti mentre ai partecipanti verrà omaggiata una speciale cartolina commemorativa realizzata da Antonello Blandi.

Il covid abbatte il turismo

Dopo l’annata record del turismo italiano nel 2019, quando in Italia si registrarono 130,2 milioni di arrivi e 434,7 milioni di presenze negli esercizi ricettivi, il 2020 con la pandemia da Covid-19 segna il drammatico blocco dei flussi turistici in tutto il mondo tra aprile e maggio del 2020.

Ma Travelnostop.com non si arresta neanche in un momento buio come quello. Ad aprile 2020, in piena emergenza, organizza un meeting virtuale tra l’allora assessore regionale al Turismo Manlio Messina e gli operatori turistici privati in cui anticiperà i piani della Regione per rilanciare il settore, in pratica quello che poi diventerà il See Sicily.

Ma non solo, perché travelnostop.com lancia una nuova rubrica digitale per accompagnare gli operatori turistici nella fase del dopo-covid, dal titolo Vieni a prendere un caffè da noi. Un viaggio, esclusivamente virtuale, all’insegna delle parole, dei progetti, delle idee, delle sinergie attraverso la voce di imprese singole o associate in gruppi di pensiero o di lavoro, ma anche associazioni impegnate in prima linea e protagoniste della filiera turistica, considerato che sono le imprese le principali vittime economiche di questa pandemia.

Nel corso dei diversi appuntamenti si discuterà di isole covid free, di voucher, della nuova importanza assunta dall’agente di viaggio ma soprattutto dei mancati ristori alle imprese turistiche.

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IL TAGLIO DEL NASTRO DI TRAVELEXPO 2020 E IVANA JELINIC, ALLORA PRESIDENTE FIAVET, A TRAVELEXPO 2019 [|>.]
2018/2022
LE FINALISTE DEL PREMIO ALLA MEMORIA DI GIUSEPPE CASSARÀ
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ANTONIO MANGIA E GIUSEPPE CASSARÀ

Il coraggio di non avere paura

Nei mesi estivi, in concomitanza con l’allentamento delle restrizioni in diversi Paesi europei, si registra un parziale recupero, più intenso per la componente nazionale per la quale, nel mese di agosto, le presenze tornano sugli stessi livelli del 2019. Le presenze di turisti stranieri mostrano una capacità di ripresa molto più modesta rimanendo su livelli inferiori di oltre la metà rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.

Inevitabilmente, l’edizione 2020 di Travelexpo viene annullata e slitta a fine settembre, giusto in tempo perché poi, da ottobre, con il riacutizzarsi dell’emergenza sanitaria e le successive restrizioni agli spostamenti, i flussi turistici subiscono un’ulteriore battuta d’arresto, particolarmente marcata per la componente internazionale. Sarà un’edizione unica, non solo perché si svolge in un periodo diverso da quello abituale, ma soprattutto perché è la prima edizione di Travelexpo, e in genere di una fiera del turismo in Italia, al tempo del covid. E quindi sì a mascherine, distanziamento sociale e soprattutto cerimonia di inaugurazione, seminari e tavoli tecnici in diretta sui social.

“Avevamo assunto l’impegno di ritrovarci il giorno dopo la revoca dell’emergenza sanitaria – dichiara Toti Piscopo – e lo abbiamo mantenuto. Con l’hashtag #RIPARTIORA ci siamo ritrovati i primi giorni di luglio all’Hotel Costa Verde di Cefalù per salutare il dopo lockdown e, in tale occasione, con la preview di Travelexpo abbiamo registrato un primo risultato lusinghiero sul piano motivazionale ed emozionale, oltre che del business. Ora Travelexpo diventa anche una grande occasione di confronto per tutti gli operatori turistici, particolarmente per l’intera categoria degli adv e dei TO, per preparare la ripresa”.

Nella giornata conclusiva di Travelexpo 2020 si celebra la Giornata Mondiale del Turismo e, per la quarta vol-

ta consecutiva, Skal Palermo decide di partecipare alle celebrazioni con un evento ad hoc nel corso del quale viene distribuita la speciale cartolina commemorativa con l’annullo postale dal titolo Il turismo contro tutte le pandemie. L’iniziativa dello Skal è supportata e condivisa dal Distretto 108Yb Sicilia dei Lions che, dalla Sicilia, esprime solidarietà all’intera filiera del turismo internazionale lanciando un messaggio di auspicio e serenità: Il coraggio di non aver paura

L’annus orribilis per il turismo si conclude con la maratona promossa da Travelnostop.com Aspettando il 2021… diamo un calcio al 2020: un mega evento interamente digitale, durato ininterrottamente 11 ore, dalle 10 alle 21, in cui si alternano momenti di riflessione, discussione, dialogo tra gli operatori, ma anche risate, buona musica e consigli gastronomici. Un evento, condotto da Toti Piscopo e Giovanni Nanfa, che desterà particolare curiosità e interesse su Facebook facendo registrare livelli di gradimento altissimi tanto che tre mesi dopo Travelnostop.com rilancia con IL GIRO DEL MONDO in 800 minuti, un’altra maratona, sempre digitale, alla scoperta di alcune delle più belle destinazioni. Per 13 ore consecutive sabato 20 marzo dalle 9.37 fino alle 22.37, oltre 13 mila utenti di Facebook vengono condotti, non solo grazie alle immagini, ma anche con le parole dei rappresentanti degli enti del turismo esteri, a scoprire come le varie destinazioni si riaprono al turismo e quale tipo di offerta turistica proporre nella fase post-covid.

Corridoi turistici e vaccini per ripartire

Nell’estate 2021, dopo mesi di stasi, il mondo del turismo prova a rifiatare, complice anche una stagione positiva, mentre agenti di viaggio e tour operator fanno i conti con un’evoluzione della professione ormai diffi-

Un’immagine di buon auspicio e di pace oltre che una diversa rappresentazione del con itto Russia-Ucraina. In occasione della XXIV Travelexpo, a settembre 2022, 30 buyer esteri, tra cui anche russi e ucraini, hanno partecipato alla presentazione del progetto “Special Guest”. E non solo. In un ambiente cordiale, intervistati in separata sede, quattro operatori turistici hanno espresso l’auspicio di tornare alla normalità e quindi tra le altre cose anche a viaggiare. Da sinistra verso destra: Irina Sukhinina dalla Russia (TO THERMALIA); Sergey Filianin dall’Ucraina (TO SKI & BEACH SAFARI); Inga Prima dalla Russia (TO PRIMAC) e Larysa Buriackovska dall’Ucraina (TO EDELWEISS TOUR) circondano Pino Pace, presidente di Uniocamere Sicilia, sotto lo sguardo compiaciuto di Adriana Miori.

cilmente rinviabile. Per circa 400 operatori turistici che finalmente possono incontrarsi in presenza, dopo mesi di videochiamate e chat, Travelexpo Borsa Globale dei Turismi che anche nel 2021 si svolgerà a settembre, sarà un fine settimana davvero emozionante. Tutti uniti con la voglia e il desiderio di riprendere più forti di prima il loro amato lavoro, tra corridoi turistici, green pass e vaccini. Ai lavori interviene Ivana Jelinic, presidente Fiavet: “La pandemia ha accelerato i processi di cambiamento e ora c’è la necessità di evolvere e adeguare i sistemi di intermediazione accantonando l’idea romantica dell’agente e rendendo l’adv sempre più imprenditore grazie all’aiuto della tecnologia. Intanto, bene l’apertura dei corridoi turistici ma ci toccherà rassicurare il consumatore finale e fargli capire che piano piano si può tornare alla normalità. Quest’estate solo il 15% è andato all’estero, la gente ha paura di viaggiare, e la paura non si cancella con un dpcm”.

A Travelexpo si svolgono ancora una volta le celebrazioni della Giornata Mondiale del Turismo, promossa dall’Unwto ogni 27 settembre. Dopo la cerimonia dell’annullo postale dedicato ai Quattro Canti di Palermo, apposto sulla cartolina che ha come slogan “Il turismo è vita. Vaccinati e viaggia”, Toti Piscopo, presidente di Skal International Palermo, lancia il messaggio Il coraggio di agire per vivere e non sopravvivere

Il viaggio come rivalsa dopo la fine delle restrizioni

Dopo il grave crollo registrato nel 2020 e la parziale ripresa del 2021, supportata dalla diff usione di vaccini e tamponi, il 2022 mostra segnali promettenti di una netta ripresa, anche grazie al fenomeno del “revenge tourism”, ovvero l’aumento della propensione a viaggiare come “rivalsa” dopo il periodo di restrizioni e

sacrifici. Come in tutti i settori economici, anche nel turismo la pandemia ha prodotto degli adattamenti contingenti, dei cambi di abitudini. Si impone sempre più un approccio flessibile, che si coniuga con la scelta di un turismo di prossimità, con una formula lenta e sostenibile, e con la riscoperta di nuovi territori e destinazioni turistiche meno note.

Nuove tendenze che si accostano a quello del turismo esperienziale che aveva vissuto un vero e proprio boom nel 2018, quando il “fare” qualcosa era diventato ugualmente importante, se non di più, che visitare una destinazione. Non a caso, il 7 luglio 2022 viene inaugurato il nuovo resort eco-sostenibile a Siculiana del gruppo Adler che approda così in Sicilia. Poco distante dalla riserva naturale di Torre Salsa, promette di valorizzare la natura, la quiete e l’autenticità del luogo, interpretando al meglio l’esigenza crescente di un lusso sostenibile. Anche nel 2022 Travelexpo tornerà a settembre, tra l’altro in una data particolare, alla vigilia della tornata elettorale nazionale che in Sicilia porterà anche alla designazione della nuova governance politica regionale. Nel corso della cerimonia di apertura, Toti Piscopo legge la lettera aperta ai futuri presidenti della Regione e dell’Assemblea Siciliana, con cui si chiede di inserire il turismo tra gli obiettivi strategici dei primi cento giorni di governo.

Travelexpo ospita circa 30 buyer internazionali, tra cui alcuni operatori russi e ucraini, e 20 giornalisti a cui viene presentato il progetto “Special Guest”. L’obiettivo è la formulazione di pacchetti turistici con benefit dedicati ai turisti e/o viaggiatori che sceglieranno la Sicilia come destinazione da novembre 2022 ad aprile 2023. “Sarà un test - conclude Piscopo - per in un periodo sicuramente non facile ma possibile per sostenere l’idea della vacanza d’inverno anche in Sicilia”. ☐

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[|>.] LA CARTOLINA DISTRIBUITA PER LA GIORNATA MONDIALE DEL TURISMO DEL 2020 [->.] LA PREVIEW DI TRAVELEXPO AL COSTA VERDE DI CEFALÙ ALL’INDOMANI DEL LOCKDOWN DEL 2020 2018/2022
PROVE DI PACE A TRAVELEXPO

Il 2023 è l’anno del boom nell’Isola dopo 25 anni “piatti”, il trend di crescita è però più lento rispetto al resto del Sud. Caro voli e alti costi per le imprese frenano la competitività rispetto ai concorrenti del Mediterraneo

Negli ultimi 25 anni la media di arrivi turistici in Sicilia non è mai andata oltre i 4,5 milioni di turisti l’anno, con l’unica parentesi di 5 milioni nel 2019, ma non per merito nostro: gli stranieri vennero in maggiore numero in Sicilia a causa delle tensioni geopolitiche nel Mediterraneo.

Dopo lo stop forzato per il Covid, il 2023 è stato l’anno della ripresa in tutta Italia. In Sicilia la Confcommercio regionale stima un anno record: supereremo finalmente i 5 milioni di arrivi, dato che già da gennaio ad agosto si sono registrati 4.888.423 visitatori rispetto ai 3.113.379 del 2022 (+57%).

Però, i dati della Banca d’Italia invitano a non farsi illudere dalla massa. Infatti, se è vero che nel primo semestre di quest’anno sono stimati 2 milioni e 7 mila stranieri arrivati (506mila in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno), è anche vero che ciascuno di questi ha soggiornato e speso meno. I pernottamenti sono cresciuti da 7milioni e 186mila a 8milioni e 338mila, la spesa da 655 milioni a 752 milioni. Il dettaglio pro-capite, però, svela che la durata media di ogni soggiorno si è ridotta da 4,7 a 4,1 notti e la spesa a testa da 436 a 374 euro. Questo significa che, al netto delle disdette a causa degli incendi, i visitatori stranieri, pur avendo saturato le prenotazioni già dalla scorsa primavera, hanno dovuto fare i conti con il caro voli e con l’aumento alle stelle dei prezzi di ospitalità e servizi, ridimensionando le

loro vacanze sicule. Ed è probabile, alla luce di questa esperienza, che il prossimo anno sceglieranno i nostri concorrenti, più competitivi sul piano dell’offerta e dei prezzi, soprattutto la new entry Albania che fa il tutto esaurito a costi stracciati.

Come fare, dunque, per rendere strutturale l’incremento di arrivi e presenze? Secondo il centro studi Srm di Napoli collegato a Intesa Sanpaolo, quest’anno al Sud solo la Campania farà il “grande salto”, ponendosi al secondo posto in Italia, dopo il Lazio, per crescita del settore. Il resto delle regioni, Sicilia compresa, avrà un trend più lento.

Ciò anche perché le imprese, subendo il caro energia e l’aumento dei tassi, hanno dovuto ricaricare i maggiori oneri sulla clientela. La soluzione, volendo, sta in ciò che da anni fanno i nostri principali competitor nel Mediterraneo: l’arcipelago delle Baleari, l’arcipelago di Malta e l’isoletta greca di Mykonos. Qui le imprese del settore turistico godono di un regime fiscale agevolato. In particolare, la Grecia, nell’ambito della propria programmazione dei fondi europei delle Politiche di coesione, finanzia un regime fiscale speciale per le imprese turistiche delle isole minori. La Grecia, in più, ha fatto del sistema dei collegamenti marittimi un punto di forza e di efficienza.

Il Parlamento delle Isole Baleari ha adottato una legge per il turismo sostenibile e la circolarità, in aggiunta all’Imposta sul turismo sostenibile, i cui proventi vanno

a supporto del settore. E sono previste agevolazioni per i lavoratori del comparto, al fine di favorire la destagionalizzazione e l’occupazione per tutti i 12 mesi dell’anno. La Malta Tourist Authority ha messo a disposizione un contributo fino a 200 euro per ogni prenotazione alberghiera. In più, il governo maltese ha utilizzato una tranche di 164 milioni di euro dei prestiti Ue del fondo “Sure” per sostenere l’occupazione nel settore turistico, agevolando così le imprese. Inoltre, offre incentivi a chi investe nel settore.

I risultati? Secondo l’Aetib (Agenzia di Strategia Turistica delle Isole Baleari) le piccole isole di Ibiza, Formentera, Maiorca e Minorca, estese 4.992 kmq e con un milione e 188mila abitanti, nei primi dieci mesi del 2022 hanno accolto 15.940.773 stranieri (+92,97% sullo stesso periodo del 2021), di cui oltre 700mila italiani (+151,89%).

Secondo il National Statistics Office, l’arcipelago maltese, che conta 542mila abitanti ed è esteso 316 kmq, nel 2022 ha accolto un milione e 813 mila turisti, per il 43% provenienti da Regno Unito, Francia e Italia, con una spesa di 2 miliardi, il doppio della Sicilia. Anche per Malta il 2023 sarà un anno boom: da gennaio a giugno gli arrivi sono stati un milione e 300mila.

Infine, Mykonos, la più grande dell’arcipelago delle Cicladi, conta appena diecimila abitanti, è estesa 86 kmq, eppure nel 2022 ha ospitato oltre due milioni di turisti e quest’anno si stima il raddoppio, quasi pari al dato siciliano.

Le aziende turistiche di Baleari, Malta e Isole greche godono di un regime fiscale agevolato e registrano risultati enormi: basterebbe imitare chi fa meglio di noi

A confronto, la Sicilia è estesa 25.711 kmq e annovera quattro milioni e 790mila residenti. L’Isola è grande più di quattro volte dei tre competitor messi insieme, conta quattro aeroporti principali e due minori e un sistema articolato di porti, ed ha il triplo della popolazione dei tre concorrenti. Eppure non riesce a sviluppare numeri sufficienti a sostenere e rendere competitivo il sistema turistico regionale.

La Direzione generale “Regio” della Commissione europea ha dato disponibilità a valutare una proposta di aiuti economici e incentivi fiscali per le imprese di Lampedusa e Linosa, solo se la Regione lo richiedesse e inserisse le risorse nella nuova programmazione dei fondi Ue 2021-2027. Volendo, la Regione potrebbe utilizzare questo canale aperto per estendere una simile misura a tutte le imprese turistiche siciliane, oltre a investire su piattaforme di servizi digitalizzati, su percorsi turistici alternativi che valorizzino le periferie, i borghi rurali e montani, i parchi e riserve e le aree archeologiche, rispondendo alla domanda di un turismo sostenibile, di qualità, aperto tutto l’anno e, soprattutto, competitivo a lungo termine. ☐

64 25 ANNI DI TURISMO IN SICILIA 65 L’ANALISI
In Sicilia quest’anno più di 5milioni di turisti ma per vacanze più brevi e con taglio alle spese
2018/2022
di Michele Guccione

L’arcipelago delle Isole Eolie, le sette splendide isole al largo della Sicilia settentrionale, riconosciute Patrimonio Unesco. Con Ustica, Egadi, Pantelleria e Lampedusa costituiscono destinazioni di richiamo per i VIP di tutto il mondo attratti da questi luoghi di straordinaria bellezza.

Capitolo 6

Dal 2023 e oltre

L’ultimo anno è andato bene. Ora, per consolidare i risultati, i governi nazionale e regionale puntano sull’allungamento della stagione attraverso un’offerta che valorizzi

percorsi alternativi. Si investe sulle infrastrutture per rendere la Sicilia fruibile e accessibile e su un coordinamento unico regionale fra prenotazioni, collegamenti e accoglienza; in più, incentivi per l’innovazione delle imprese. Borghi, zone montane, aree archeologiche, parchi e riserve saranno i protagonisti del turismo del futuro

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Dal 2023 e oltre

Sei anni di impegno ci hanno ridato un’occasione, cerchiamo di non sprecarla

no saputo o voluto governare. Tutte queste concause hanno contribuito fortemente a riaccendere speranza, ottimismo e volontà di ‘fare’ con tentativi, non sempre riusciti, di voler ‘fare insieme’, cercando di sconfiggere l’atavico individualismo che troppo spesso ci condiziona. Ed è questo il miglior risultato ottenuto in questo 2017 positivo per il turismo, isola felice tra i settori economici di questa regione disastrata da una classe politica devastata e devastante”.

“Un sistema che può diventare funzionante e funzionale – concludeva l’editoriale - se si avesse una visione complessiva concertata e non immaginata e regole ben precise che passano attraverso una legge sul turismo e la lotta all’abusivismo. Programmazione e pianificazione devono essere gli strumenti di una strategia di marketing ben definita di supporto alla commercializzazione, comunicazione e informazione mirata per aree geografiche e specifici segmenti di mercato”.

Fare emergere e valorizzare le microeccellenze diffuse sul territorio per rispondere alla nuova domanda di vacanza sostenibile

costituiva un’opportunità e che oggi diventa una necessità per reagire alle mutate condizioni climatiche: contrastare l’esodo dei lavoratori stagionali e consolidare i rapporti di lavoro con contratti a tempo indeterminato, a tutela delle professionalità acquisite. Certo, non è uno sforzo che si può chiedere solo alle imprese, ma è un’azione da collocare nell’ambito di un’alleanza strategica che parta dal Governo e che coinvolga sindacati e associazioni datoriali. Un processo che passa attraverso una maggiore attenzione verso la formazione e riqualificazione e che punta a elevare i processi di qualità ed efficienza che riguardano tutte le imprese della filiera.

Abbiamo sinora raccontato la Sicilia turistica di questi 25 anni, almeno di quella di cui siamo stati testimoni, cronisti e a volte protagonisti. Adesso giriamo pagina e diamo spazio alle autorevoli testimonianze che abbiamo raccolto, ricche di contenuti, indicazioni, suggerimenti, analisi, sintesi delle azioni che sono in essere, tutte con l’obiettivo comune di fare, fare bene, ma, principalmente, di fare subito. Infatti, negli anni abbiamo sempre sostenuto che il tempo è un valore economico a volte superiore al denaro, specialmente in questa era post pandemica che sembra avere dato un taglio netto tra passato e futuro, bruciando il presente. Di questo presente la pandemia, tra i tantissimi guasti, una sola benevola consapevolezza ci ha regalato. Che il turismo è un settore economico democratico e produttivo e non più la Cenerentola dei settori economici. Che, nonostante le tante criticità, contribuisce positivamente al Pil nazionale, generando sana economia e un altissimo potenziale di posti di lavoro, come ampiamente dimostrato in questa stagione turistica, nonostante le ben note anomalie. E che fa registrare tanto ottimismo smorzato da altrettanto realismo, come scrivevo in un editoriale del 29 dicembre 2017 dal titolo Il boom del turismo siciliano tra ottimismo e realismo del quale riporto alcuni periodi che, seppur rappresentativi di quel momento, sono di grande attualità. “Tempo di bilanci per il settore turistico - scrivevamo allora - che quest’anno ha fatto registrare la performance miglio-

re di quest’ultimo decennio. Incremento di arrivi e presenze nelle strutture ricettive, anche in quelle alternative o integrative rispetto a quelle tradizionali, aumento del traffico passeggeri nei maggiori aeroporti siciliani, in crescendo il movimento escursionistico. Pur privi di dati ufficiali, tutti gli indicatori, da quelli della Banca d’Italia a quelli dei maggiori portali di vendita, dai sistemi di prenotazione dirette a quelle effettuate nelle agenzie di viaggio, si registra una vivacità che induce a un convinto ottimismo per il nuovo anno”.

“Un ottimismo che, però, non può prescindere dal realismo - titolavamo - gli astri sembrano essere stati favorevoli a questa Sicilia che i mercati internazionali hanno percepito come tra le più sicure dell’area del Mediterraneo, al pari di favorevoli congiunture economiche che, pur non riempendo i portafogli, hanno riattivato una forte spinta emozionale verso i consumi, i viaggi e le vacanze tra i primi. Non ultimo, un rinnovato impegno dei pubblici amministratori, molti dei quali hanno rivalutato e puntato sul turismo come settore economico produttivo per i propri territori, e pure dei soggetti imprenditoriali privati che hanno creato singole imprese, molte delle quali nate sulla spinta emozionale. Ciò va riconosciuto seppur rimane ancora assolutamente insufficiente rispetto alle potenzialità dell’intero territorio, e non certo della singola località, ed assolutamente insufficiente per gli oneri gestionali a cui sono sottoposte le strutture ricettive regolarmente autorizzate”.

“Una spinta emozionale – scrivevamo e non solo in questa occasione - che spesso ha alimentato anche l’abusivismo, fenomeno che non sempre le Amministrazioni Comunali han-

Cinque anni sono trascorsi da questa riflessione che ci sembra ancora attuale e che oggi forse potremmo integrare con la storia degli scontrini o delle quotazioni di camere a tariffe eccessive rispetto ai servizi resi. Eventi che preferiamo considerare come effetti di colpi di sole e non di equilibrate scelte di politica commerciale, su cui, comunque, le associazioni di categoria dovrebbero essere più attente.

Problemi recenti e antichi e tanti ancora irrisolti, che, però, potrebbero essere risolti a breve, stando alle confortanti dichiarazioni rilasciate da Elvira Amata che, alle nostre domande, ha dato risposte orientate verso questa direzione. E, nell’ambito di una visione strategica, va inserito l’obiettivo primario, non più rinviabile, di favorire l’allungamento delle stagionalità.

Un obiettivo sempre dichiarato e mai realizzato, che ieri

Ciò non è sufficiente se non arricchiamo la nostra offerta turistica con elementi esclusivi, come raccordare i nostri parchi archeologici con i sistemi museali per presentare la “Sicilia come il più grande Parco archeologico diffuso” o valutare un polo di “Salute e benessere” per puntare sul segmento del turismo accessibile e sostenibile mettendo a sistema fonti e impianti termali con le strutture ospedaliere.

In tale ambito si dovrebbe recuperare tutta quella ruralità diffusa che potrebbe diventare valorizzazione e tutela del territorio, quindi patrimonio comune quale elemento di novità e integrazione del segmento del lusso, puntando su una Sicilia che possa proiettarsi come prima meta turistica del Mediterraneo, per qualità dell’offerta, per numero di nuove destinazioni internazionali, per capacità attrattiva di turisti alto-spendenti e di investitori nel settore dell’ospitalità.

Ovviamente serve il recupero del decoro e della mobilità, insieme al recupero e valorizzazione delle periferie, da rilanciare nella piena convinzione, da sempre sostenuta da Travelnostop.com, che le periferie stanno alle città come i borghi stanno alla regione. Nulla di eccezionale, se non la necessità di soddisfare le legittime esigenze del cittadino ospite che chiede le stesse cose del cittadino residente.

Dunque, occorre convincersi che il turismo è un settore economico trasversale e che le azioni di governo devono essere conseguenziali. Certo, nulla è facile, ma nulla è impossibile, se ci si crede e si cambia paradigma utile a conseguire il bene comune. ☐

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DAL 2023 E OLTRE
Il turismo non è più la Cenerentola dei settori economici, ma è diventato il più resiliente dei motori del Pil. Puntare su un’alleanza strategica fra Governo, categorie e parti sociali per consolidare i risultati e guardare oltre con rinnovata determinazione
TOTI PISCOPO Direttore editoriale Travelnostop.com L’OPINIONE DI

DANIELA SANTANCHÈ

“La destagionalizzazione ormai è una necessità. Il nostro Piano strategico favorisce la collaborazione fra Stato, Regioni ed enti locali per rendere le destinazioni competitive per 12 mesi. Tutti i comparti si devono mettere insieme in una visione industriale che comprende governance, innovazione, qualità, formazione e sostenibilità”

Abbiamo raccontato gli ultimi 25 anni di turismo in Sicilia attraverso l’ottica di Travelexpo. Ora proviamo a fornire spunti utili per una strategia vincente nei prossimi 25 anni, attraverso interviste e interventi di personalità di primo piano. E non potevamo non iniziare dal ministro del Turismo, Daniela Santanchè. Qual è la sua visione di una Sicilia turistica possibile?

“La stessa che ho per le altre regioni e, quindi, dell’Italia intera: una destinazione turistica aperta, accogliente, visitabile in ogni periodo dell’anno. La Sicilia non è solo spiagge e mare, è anche aree rurali, borghi, zone di montagna, città d’arte. Questa visione è realizzabile con interventi di promozione e valorizzazione che passino per una diversificazione e differenziazione dell’offerta turistica regionale. Il nostro Piano strategico vuole favorire anche la collaborazione tra apparato centrale, Regioni ed enti locali, implementando una triangolazione efficiente e funzionale per rendere le nostre mete altamente competitive per tutti i dodici mesi dell’anno”. Non ritiene l’attuale modello inadeguato e superato?

“L’attuale modello turistico, fortemente ancorato al concetto di stagionalità, è superato. Ce lo dicono le nuove tendenze, stimolate dalla pandemia, che ci ha fatto scoprire nuove opportunità di vacanza. La strategia e le misure del ministero vogliono favorire lo sviluppo di una visione industriale del settore, incentrata su una concezione ecosistemica, in cui i vari comparti turistici si legano indissolubilmente tra loro, determinando esperienze turistiche altamente competitive e generando rilevanti ricadute economiche su una molteplicità di asset strategici dell’economia italiana. Un cambio di paradigma che si traduce in misure e interventi nell’ambito della governance, dell’innovazione, della qualità, della formazione e della sostenibilità”.

L’allungamento della stagionalità, prima considerata un’opportunità, oggi è una necessità. Come fare?

“Dobbiamo agire in un’ottica di destagionalizzazione.

Solo così potremo rendere competitivo il nostro turismo e generare volumi di spesa e flussi turistici importanti

e distribuiti omogeneamente nello spazio e nel tempo. Qualcosa si sta già muovendo in questa direzione. Basti pensare - per esempio - al crescente interesse dei turisti verso mete montane nell’arco dell’intero anno, estate compresa. Questo ci deve indurre a investire e a valorizzare i cambiamenti e le tendenze, con investimenti finalizzati a innalzare i livelli di performance delle imprese che gravitano nel settore della montagna. Non a caso, il mio ministero ha stanziato diverse risorse per il turismo d’alta quota, come i 200 milioni del Fondo montagna in legge di Bilancio e i 30 milioni del decreto Appennini”. Si assiste alla crescita di una ricettività integrativa e, a volte, alternativa a quella alberghiera. Non la ritiene, nel suo complesso, poco competitiva?

“Affitti brevi, locazioni turistiche, case vacanze e B&b costituiscono un sistema ricettivo che va a integrare e affiancare quello tradizionale, a patto, però, che venga adeguatamente normato, come il ministero sta già facendo, per dare ordine a una materia attualmente caotica che rischia di generare distorsioni. L’idea è di definire un Codice identificativo nazionale che permetta di rendere riconoscibili i vari alloggi anche sul sito del ministero e di fare in modo che chi abbia dai tre appartamenti in su si adegui al regime fiscale delle imprese”. ☐

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INTERVISTA A DAL 2023 E OLTRE
LO STILE E LO CHARME NEL CUORE DI PALERMO.

Il Covid-19 ha tracciato una linea di demarcazione tra passato e futuro del modo di fare vacanza. Adesso tutta l’industria turistica italiana si è lanciata verso una forte ripresa e si deve adeguare a modificate abitudini ed esigenze dei viaggiatori. Serve anche una diversa e più efficace promozione all’estero. Ivana Jelinic, neo presidente dell’Enit, se ne è già fatta carico con un nuovo Piano che ha tenuto conto, anzitutto, della rilevazione dei flussi.

“Di recente - spiega Jelinic - Enit ha commissionato uno studio ad Isnart e Unioncamere da cui risultano prenotazioni alberghiere ed extra alberghiere internazionali superiori al 2019. Non vedo differenze geografiche, quanto target e segmenti diversificati”.

Che intende?

“Che il turismo vive una stagione di grande diversificazione di esperienze e di offerta, per cui si tiene conto di elementi molteplici rispetto ad una differenziazione semplicistica tra Nord, Centro e Sud. L’Italia in ogni sua declinazione è talmente multisfaccettata e variegata che ogni singola entità geografica, indipendentemente da dove è collocata, riesce a garantire un ventaglio di proposte completo ed omogeneo”.

Le sembra che la Sicilia si stia riprendendo bene?

“Nonostante le difficoltà legate all’imprevedibile emergenza incendi, la Sicilia è una delle regioni maggiormente amate in questa stagione estiva e quest’anno si sta affermando sul panorama nazionale e internazionale non solo per le sue caratteristiche e peculiarità legate al mare,

ma anche per le bellezze montane. La regione offre la possibilità di sperimentare vari tipi di turismo e di soddisfare le esigenze di viaggiatori con aspettative differenti”.

L’Italia risulta ai primi posti fra le mete più cliccate nelle ricerche online. La vostra analisi cosa evidenzia?

“Che ad agosto è straniero 1 turista su 3. Tra luglio e settembre, 6 operatori su 10 segnalano una stabilità rispetto allo scorso anno nelle prenotazioni della clientela straniera e in appena 3 casi su 10 una crescita che riguarda in prevalenza i turisti provenienti da Germania e Francia, seguite da Usa e Paesi Bassi/Olanda. Al mare prenotate per luglio il 54,8% delle camere, meno dello scorso anno, ma con un recupero per i soggiorni programmati di agosto che raggiungono una media dell’81,7% delle disponibilità del periodo (circa 1 camera in più ogni 10 rispetto al 2022) ed un 52,3% di prenotazioni per settembre. Buone prospettive anche per i gestori delle strutture ricettive in città, con prenotazioni che superano quelle del 2022 in tutto il trimestre, con un 57,6% di camere prenotate per luglio, un 82,5% di occupazione media per agosto e un 50,4% per settembre”.

Parliamo di promozione: quali prospettive si sono aperte grazie alla sua recente missione in Cina?

“Le relazioni intraprese sono a beneficio di tutta la Penisola e, quindi, in questa programmazione rientra anche la Sicilia. In Cina abbiamo organizzato incontri con il Ministero del turismo cinese e l’omologa dell’Agenzia del turismo in Cina, più quattro eventi nelle città più importanti in termini di provenienza dei flussi turistici

“Ci attendiamo un primo picco di arrivi con la Golden Week di ottobre. Ma nel 2024 supereremo i numeri del 2019. La Sicilia deve migliorare l’efficienza dei servizi”

dalla Cina verso Italia: Pechino, Shanghai, Guangzhou e Chongqing. Abbiamo ristabilito le connessioni con l’industria cinese del turismo in una fase particolarmente strategica in cui le imprese cinesi dell’outbound stanno strutturando nuovi prodotti in linea con le tendenze emerse dal periodo post-pandemico e cercano, dunque, relazioni con partner internazionali. Enit, inoltre, ha sviluppato una piattaforma B2B su WeChat, la principale applicazione digitale cinese, e l’ha lanciata in occasione del roadshow, raccogliendo un elevato numero di iscrizioni da parte dei buyer cinesi che hanno partecipato alle prime tappe di Pechino e Shanghai”. Quindi, il futuro si chiama Cina?

“La riapertura dei confini cinesi ai viaggi internazionali costituisce un’opportunità irrinunciabile per le destinazioni e per le imprese italiane. Il ritorno dei turisti cinesi nelle nostre città è già iniziato e si attende un primo picco di arrivi già a partire dalla Golden week della Festa nazionale cinese di ottobre. Enit - che ha sedi a Pechino e Shanghai - lavora in vista del 2024, anno che riteniamo poter rappresentare il momento in cui i flussi dalla Cina torneranno ai livelli del 2019, quando l’Italia era prima destinazione per numero di turisti cinesi in Europa, e for-

se li supereranno. Abbiamo dedicato tempo e risorse per analizzare l’evoluzione del mercato e abbiamo registrato un grande desiderio di Italia e di tutto ciò che nell’immaginario dei cittadini cinesi il nostro Paese rappresenta: arte, cultura, bellezza, buon cibo e creatività. ENIT vuole accompagnare le imprese italiane per ridurre la complessità di un mercato così distante, ma strategico”. Su quali altri mercati esteri punterete?

“Non solo abbiamo potenziato i mercati già consolidati come Usa, Germania e Francia, ma stiamo aprendo a nuove frontiere come gli Emirati Arabi, Qatar e Singapore, dove apriremo nuove sedi. Inoltre, avere ripreso le relazioni con la Cina consente di ripristinare l’offerta rivolta a quel mercato tenendo conto di esigenze rinnovate. Ad esempio, i cinesi iniziano a vivere il mare che prima non era considerato come modello di vacanza e questo fa sì che anche mete come la Sicilia possano rientrare nelle esperienze di viaggio prescelte da quella fetta di viaggiatori internazionali”.

Aprire nuovi mercati non basta. Cosa devono fare le imprese?

“I servizi dovrebbero occupare un posto prioritario nelle scelte di potenziamento e implementazione dell’efficienza del sistema di ospitalità di ogni regione. Cioè, offrire un’ospitalità che tenga conto delle varie esigenze e delle abitudini, nonché delle preferenze dei visitatori provenienti da ogni parte del mondo. Quindi, migliorare le performance, che passano attraverso circuiti professionalizzanti sempre più specifici”. ☐

72 25 ANNI DI TURISMO IN SICILIA 73
“Il turismo si è diversificato e il futuro si chiama Cina
L’Enit è al fianco delle nostre imprese”
“Italia e Sicilia sono fra le mete più amate dai viaggiatori. La riapertura delle frontiere cinesi ai viaggi internazionali è un’occasione imperdibile. Nella missione in Cina abbiamo ristabilito le connessioni con l’industria dell’outbound che sta elaborando nuovi pacchetti”
IVANA JELINIC Amministratore delegato dell’Enit
INTERVISTA A
DAL 2023 E OLTRE

ORA

I

TURISTI CINESI CERCANO LE ESPERIENZE IN VIAGGIO

Dopo i tre anni di blocco totale dei flussi, il turismo cinese è ripartito, l’Italia è tra i 40 paesi verso cui dal 15 marzo scorso sono consentiti viaggi di gruppo e la Sicilia può giocarsi le sue carte per conquistare un target che fino a qualche anno fa considerava solo Taormina come meta possibile di un viaggio in Sicilia.

Eppure, oggi, nella ripresa post-pandemica, anche i turisti cinesi hanno cambiato approccio nel modo di viaggiare: ora cercano le esperienze. E dunque la Sicilia può diventare la destinazione ideale. Tanto più che ora con il nuovo collegamento di Turkish via Palermo, oltre che Catania, la Cina è veramente più vicina all’Isola.

Numeri, spunti, prospettive sul turismo cinese sono emersi nel corso di un seminario promosso da EU SME Centre, ICCF, SICINDUSTRIA, partner di Enterprise Europe Network, e Logos srl nell’ambito della XXV edizione di Travelexpo.

“Dopo gli anni della pandemia, quando il turismo cinese si era completamente fermato, ora è tornato a crescere, e questa crescita sarà molto veloce. Ovviamente, nel frattempo, molto è cambiato, sono cambiati i partner e l’Italia e la Sicilia devono essere pronte ad intercettare questo cambiamento”, ha detto in apertura Davide Orlandi, EU partnership manager, EU SME Center.

“Da tempo in Sicindustria lavoriamo per costruire dei ponti tra Sicilia e Cina, di capire come attrarre turisti cinesi. Dopo lo stop dovuto al Covid, siamo tornati a lavorare in questo senso, anche perché il turismo cinese risponde alla domanda di destagionalizzazione dei TO, perché viaggiano in periodi dell’anno differenti”, ha spiegato Giada Platania, Responsabile Area Internazionalizzazione Sicindustria/ENN.

Quindi Wolfgang Georg Arlt, Founder e CEO COTR, EU SME Center Expert, ha illustrato lo sviluppo del turismo cinese negli anni, come sia cresciuto fino a diventare il primo mercato nel mondo. Ovviamente la pandemia ha fermato tutto, dando però forte impulso al turismo interno, ma dal 2023 sono state riaperte le frontiere e sono finiti i test all’arrivo negli aeroporti per i turisti provenienti dalla Cina. “Il turismo cinese è un’opportunità – ha detto – non solo

perché sono tanti e perché sono alto spendenti, ma perché viaggiano in periodi diversi, hanno vacanze in periodi differenti, specialmente a novembre. Viaggiano principalmente per divertimento e per fare esperienze, a loro non interessa il mare, per quello vanno in Sud Corea. Anche lo shopping non è più al top delle preferenze, oggi al primo posto c’è il turismo esperienziale, ad esempio cooking class, conoscere gli chef, mangiare in ristoranti di lusso, ecc. Inoltre, adesso i cinesi cercano nuove destinazioni, senza troppi altri turisti cinesi, come Islanda, Africa e Sud America e ancora privilegiano le città piccole, e non più grandi città come Parigi”.

“Per quanto riguarda la Sicilia – ha aggiunto – sicuramente il volo della Turkish Airlines rappresenta un’opportunità perchè è una connessione diretta con la Cina. Ma non bisogna solo pensare ai turisti in arrivo, ma anche agli studenti cinesi in Italia, o a chi lavora nelle imprese cinesi, per loro si può pensare a pacchetti ad hoc per fargli conoscere la Sicilia, attraverso le mille esperienze da fare. Tra l’altro con questi turisti, non c’è il problema della lingua, che per molti turisti cinesi è un ostacolo visto che parlano solo cinese”. Arlt ha quindi sottolineato l’importanza dei social per influenzare i turisti cinesi nella scelta delle destinazioni e delle esperienze da fare in viaggio.

I lavori sono stati conclusi da Francesco Boggio, direttore ICCF Academy, che ha fornito un aggiornamento sul traffico aereo Italia-Cina e annunciato come negli aeroporti milanesi tra luglio e agosto sono attesi due milioni di turisti cinesi. “Il Salone del Mobile di Milano, che sta iniziando in queste ore - ha precisato -sarà primo test per il ritorno dei cinesi in Italia post pandemia, considerato che la Cina è il secondo paese dopo l’Italia come pre-order ticket per il Salone milanese”.

Infine, ha delineato la profilazione e segmentazione del futuro turista cinese, sempre più interessato ai borghi, alle esperienze da fare in viaggio, all’importanza dei social e l’attrattività che esercitano su questo target di turisti il patrimonio culturale italiano, i tour enogastronomici e i wine tour, oltre che le spa e le terme. ☐

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RENATO SCHIFANI

Presidente della Regione Siciliana

Dal nostro volume monografico risulta che in 25 anni si sono avvicendati alla guida della Regione ben 10 Presidenti e 18 Assessori al Turismo. Una instabilità che evidentemente non ha dato continuità alle politiche di sviluppo del settore. Ora il governatore Renato Schifani si trova alla guida di un governo espressione di una maggioranza forte e che ha il compito, fra l’altro, di programmare i fondi strutturali 2021-2027 delle Politiche di coesione. È adesso, quindi, che si deve impostare una politica turistica che sia stabile e costante nel tempo. Per Schifani “si pone con forza la necessità di elaborare una progettualità, costantemente aggiornata, condivisa e partecipata, da sviluppare e consolidare nel tempo, attraverso un piano di investimenti e l’adeguamento dell’offerta in risposta ai rapidi e improvvisi cambiamenti della domanda turistica. Un piano di incentivi concreti per le imprese che siano da supporto agli investimenti in riqualificazione, transizione energetica, digitalizzazione e formazione del management e del personale che rappresenta il valore aggiunto della nostra filiera turistica, in linea con il mercato e i competitor internazionali. In questa ottica i fondi strutturali rivestono per la nostra Isola una risorsa strategica, da utilizzare di sponda con le misure economiche messe in campo con il Pnrr”.

Questo è stato un anno record per il turismo in Sicilia, ma il boom ha anche messo in luce le debolezze del sistema. Tra infrastrutture carenti e gestori non sempre attenti alle esigenze del territorio, non ritiene che occorra un modello di gestione coordinata da una regia unica regionale? Lei stesso, ad esempio, l’ha auspicata per gli aeroporti…

“Stiamo lavorando a un modello di gestione integrata e coordinata su scala regionale, che abbia una visione di lungo periodo e che, attraverso una governance unitaria

delle funzioni di informazione, accoglienza turistica, promozione e commercializzazione della destinazione Sicilia, sia in grado di consolidare il nostro brand sui mercati internazionali. Un modello che tenga conto di un vasto processo di consultazione e ascolto del territorio, con l’obiettivo di consolidare la vocazione turistica della nostra Isola in un contesto sempre più competitivo, puntando sulla costruzione di prodotti turistici e itinerari diversificati e innovativi in grado di attrarre un maggiore incoming internazionale”.

Tra infrastrutture carenti e aziende di trasporto non sempre attente alle esigenze del territorio, i collegamenti esterni e quelli interni costituiscono il grande tallone di Achille del turismo. Quali prospettive?

“Ridurre i tempi di connessione tra le porte d’accesso e i siti turistici, adeguando infrastrutture e mobilità nei distretti turistici in un’ottica di intermodalità e integrazione tra servizi, per un turismo più accessibile, è ciò che noi auspichiamo. Ma bisogna essere realisti: se dopo decenni l’autostrada Palermo-Catania resta un cantiere aperto o la Palermo-Agrigento esiste solo sulla carta, comprenderà bene come i buoni propositi assumono tempi di realizzazione molto lunghi. Tuttavia, è giusto rendere merito al ministro Matteo Salvini e a tutto il governo nazionale, che dimostra ogni giorno grande attenzione verso il sistema infrastrutturale siciliano. Ad oggi sono stati programmati investimenti per la rete stradale da 15,3 miliardi di nuove opere e di quasi 2 miliardi di manutenzione programmata, altri 13 miliardi per le ferrovie, cui poi si aggiunge il Ponte sullo Stretto di Messina. Mi sembra un buon punto di partenza”.

La Sicilia turistica attrae anche potenziali investitori, ma spesso le iniziative straniere vengono frenate da burocrazia e tempi biblici. Come pensa di intervenire?

“La burocrazia che frena gli investimenti non può esse-

re derubricato a mero problema della Regione siciliana. Nel nostro Paese l’attuale impianto normativo è talmente vasto che copre diversi livelli: dai Comuni alle Soprintendenze, dai Vigili del fuoco alle Asp, passando dalle valutazioni sulle norme urbanistiche e edilizie, solo per citarne alcune. Semplificazione burocratica, efficientamento amministrativo, velocizzazione delle procedure sono le vere sfide di chi governa, ma per vincerle occorre una ‘autentica rivoluzione’ che rimetta in discussione i paradigmi che sono stati la guida dello sviluppo economico dell’Italia degli ultimi trent’anni. Proprio in questa ottica è stata realizzata dal governo regionale la riforma della Commissione tecnica specialistica per le autorizzazioni ambientali. Obiettivo primario è quello di migliorare progressivamente il rapporto tra istanze e provvedimenti emanati, riducendo i tempi. Parallelamente, va modificata la giustizia civile, nella quale troppo spesso restano impantanati gli investitori internazionali. Cause lunghissime che bloccano i loro investimenti e quindi falciano i loro rendimenti. Più tempo, maggiori costi e meno rendimenti. Infine, non va sottovalutata la lotta alla corruzione, che va combattuta sia nel pubblico che nel privato, insieme alla ‘presunzione di colpevolezza’ di chiunque si assuma la responsabilità di avallare un progetto o un investimento”.

In passato con i fondi Ue si sono finanziati eventi promozionali dai risultati opinabili o ampliamenti di posti letto senza una programmazione. Oggi ci sono zone con “overtourism” e altre, pure valorizzabili”, fuori dai circuiti. Non pensa che occorra investire per diversificare l’offerta?

“Stiamo lavorando per rafforzare la promozione della destinazione Sicilia e per favorire lo sviluppo dei ‘nuovi turismi’, come il luxury, che ogni anno in Italia genera un giro d’affari di quasi 24 miliardi, l’incentive travel

“Con i fondi Ue 2021-2027 svilupperemo i ‘nuovi turismi’ e applicheremo il digitale alla fruizione dei beni culturali per coinvolgere i visitatori in esperienze irripetibili. Dall’Irfis erogati quest’anno 350 milioni alle imprese, altri aiuti in arrivo”

che fattura almeno 10 miliardi l’anno, il wedding tourism (matrimoni degli stranieri in Italia) che vale oltre 600 milioni; e, ancora l’automotive, il turismo enogastronomico, gli eventi sportivi, lo slow tourism, e anche il turismo del mare d’eccellenza con luoghi iconici come le nostre isole. Tema a parte è il turismo culturale, che va rilanciato partendo da un incremento dell’offerta dei servizi d’accoglienza e di fruizione dei beni. Penso, ad esempio, alle nuove frontiere del digitale applicato alla fruizione del patrimonio artistico attraverso l’utilizzo della realtà aumentata e virtuale o del metaverso, per coinvolgere il visitatore in esperienze irripetibili e suggestive. Come governo regionale siamo consapevoli che per realizzare al meglio questa missione è indispensabile che ci sia un cambio di passo e che si evolva lo scenario”.

Oggi il turismo è diventato l’asse portante dell’economia della Sicilia, assieme a logistica-export e manifatturiero. Non pensa che la politica industriale della Regione debba orientarsi in tal senso, sostenendo le imprese a partire dalla mission di Irfis-FinSicilia?

“Lo stiamo già facendo con appositi bandi rivolti al sostegno delle Pmi siciliane, vero asset economico della nostra Isola. Sono già 350 i milioni erogati dalla Regione nel 2023 attraverso Irfis, ai quali si aggiungeranno altri aiuti della nuova programmazione comunitaria”. ☐

76 25 ANNI DI TURISMO IN SICILIA 77 DAL 2023 E OLTRE
“Un piano di incentivi per una nuova offerta e una gestione coordinata”
“Lavoriamo per consolidare il brand Sicilia a livello internazionale unendo Politiche di coesione e Pnrr. La ‘rivoluzione’ è la nuova Commissione tecnica per le autorizzazioni in tempi rapidi, che potrà attrarre investimenti esteri”
INTERVISTA A

Aconclusione della prima stagione turistica targata Elvira Amata, l’assessora regionale al Turismo traccia un bilancio ma soprattutto anticipa obiettivi e previsioni per i prossimi mesi.

Il 2023 è stato un anno da record per il turismo siciliano, nonostante l’emergenza incendi, il caro voli, il caro benzina e tutti i rincari del comparto delle vacanze. La Regione quali misure intende adottare per rendere strutturale questo trend di crescita nel futuro?

Con i colleghi Assessori dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, delle Infrastrutture e Mobilità, del Territorio ed Ambiente, delle Attività Produttive e dell’Economia stiamo lavorando a un “tavolo permanente” di concertazione sui seguenti temi: l’adeguamento della rete infrastrutturale, il potenziamento dei collegamenti all’interno del territorio regionale, il miglioramento della fruizione integrata dei siti architettonici e culturali, l’utilizzo efficiente ed efficace dei fondi strutturali destinati alle imprese in un’ottica di implementazione dell’accoglienza turistica, nonché il miglioramento del decoro urbano extra-urbano finalizzato a una più accattivante esperienza turistica da riservare al turista e al viaggiatore.

Innovazione, transizione ecologica e digitale, ma anche sostenibilità e stagionalità lunga sono tra gli obiettivi dell’Assessorato?

L’allungamento della stagione turistica è da sempre una priorità dell’Assessorato e, infatti, è uno degli obiettivi generali del Programma Triennale di Sviluppo Turistico - 2024-2026 - in atto in fase di definizione, così come la sostenibilità del turismo, che diventa sempre più responsabile e attento all’ambiente. Vogliamo dunque rendere

la destinazione Sicilia sempre più pronta ad attrarre e accogliere una nuova domanda, più green, orientata alla natura, alla cultura e alla sostenibilità, focalizzata su forme di turismo che esulano dai percorsi del turismo più tradizionali.

Concretamente, molte località turistiche possono perseguire un allungamento della stagione turistica, sia diversificando l’offerta attraverso la promozione di specifici segmenti che attraverso iniziative che coinvolgono l’intera filiera.

Anche il tema della sostenibilità è diventato centrale nelle strategie di coesione europea per il ciclo 2021-27, e quindi anche nelle politiche di sostegno economico alle regioni e alle imprese.

Da ultimo, in tema di transizione ecologica e digitale, in linea con la strategia del PNRR, il nostro obiettivo è quello di rafforzare la competitività delle imprese turistiche, attraverso l’innovazione digitale e l’uso di nuove tecnologie da parte degli operatori, così da accelerare la riduzione dell’impatto ambientale dei servizi turistici e potenziare quelli innovativi.

L’iniziativa del Codice identificativo regionale ha avviato un processo di sana competizione fra le strutture ricettive siciliane. Intanto, la ministra Santanchè annuncia regolamentazioni in arrivo. La Regione, nell’ambito delle proprie competenze, cosa intende fare?

Con l’istituzione del Codice Identificativo regionale delle attività ricettive e degli alloggi per uso turistico, la Regione Siciliana, oltre a recepire le norme nazionali vigenti, ha inteso garantire una migliore qualità dell’offerta turistica contrastando forme irregolari (e non abusive) di ospitalità a tutela dei consumatori. Inoltre, c’è un’altra finalità,

quella di rilevare un movimento statistico sconosciutogenerato perlopiù dai cosiddetti affitti brevi - poiché non tracciato. Ad esempio, prima dell’istituzione del CIR nel nostro database erano presenti poco più di 7 mila strutture ricettive classificate ai sensi di legge (tra alberghiere ed extra-alberghiere). Oggi ne contiamo oltre 34 mila. Riguardo poi alla stretta ministeriale annunciata, condividiamo la linea di Daniela Santanché che mira a fornire una disciplina uniforme a livello nazionale volta a fronteggiare il rischio di un turismo sovradimensionato rispetto alle potenzialità ricettive locali e a salvaguardare la residenzialità dei centri storici impedendone lo spopolamento. Non sarebbe il caso di creare sinergie e una regia unica sul piano operativo e gestionale per mettere a sistema parchi, riserve e aree archeologiche?

Condivido in assoluto la piena potenzialità che può esprimere un’azione congiunta relativamente a questa considerevole fetta di offerta che, se curata adeguatamente e con un approccio sinergico, certamente concorrerà ad incrementare i flussi turistici nel loro complesso.

È il caso di evidenziare, tra l’altro, che il Programma Triennale di Sviluppo Turistico 2024/2026, prevede, proprio nell’ambito dell’incoming finalizzato ad intercettare i flussi turistici, anche in un’ottica di maggiore destagionalizzazione, di dar seguito a specifici progetti, come i “Treni Storici”, che hanno sempre riscontrato un forte interesse del pubblico, sia italiano che straniero. Piccole isole come le Baleari, Malta, e Mykonos, hanno molti più arrivi anche grazie ai regimi fiscali agevolati per le aziende turistiche finanziati su autorizzazione Ue con i fondi della programmazione regionale delle Politiche di coesione. Una proposta in tal senso comincia a prendere forma a Bruxelles

per aiutare Lampedusa e Linosa penalizzate dai flussi di migranti. Pensa che estendere un simile incentivo a tutte le imprese turistiche siciliane possa essere un’efficace politica di sviluppo?

In generale è una misura auspicabile poiché, com’è noto, l’insularità della Sicilia paga da sempre un caro prezzo in termini di competitività sui trasporti rispetto alle altre regioni. Per essere realisti, dato il forte impegno finanziario necessario, si potrebbe, a livello sperimentale, partire, intanto, dalle isole minori per monitorare l’impatto a medio termine, con possibilità di estendere al resto del territorio.

Negli ultimi anni la Sicilia ha conquistato la fama mondiale grazie alla serie TV del Commissario Montalbano. Da allora il cineturismo è diventato una leva economica come è emerso anche dall’ultima partecipazione della Regione al Festival del Cinema di Venezia. Quali azioni ha in programma l’assessorato?

Negli ultimi anni i bandi che sono stati pubblicati per la concessione di aiuti alle case di produzione cinematografica hanno previsto un incremento degli specifici punteggi legati alla valorizzazione dei luoghi e della cultura siciliana. I risultati sono già sotto gli occhi di tutti in termini di numero e qualità delle produzioni cinematografiche che stanno portando l’immagine della Sicilia in giro per il mondo. E non a caso Tripadvisor nella scorsa primavera ha posto la nostra Isola al primo posto nella speciale classifica delle destinazioni cineturistiche maggiormente attrattive del pianeta. Inoltre, a breve realizzeremo un cineporto a Palermo, nell’ambito di una collaborazione avviata con il Comune e, nel medio termine, una struttura destinata ad ospitare teatri di posa per le riprese cinematografiche in interni. ☐

78 25 ANNI DI TURISMO IN SICILIA 79
“Un tavolo permanente per rendere più accattivante l’esperienza del viaggio”
“Da 7 mila strutture classificate, dopo l’introduzione del CIR, se ne contano oltre 34 mila.
Così ridiamo dignità imprenditoriale alle imprese fantasma”
INTERVISTA A
DAL 2023 E OLTRE

LUCA SAMMARTINO

Assessore regionale dell’agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea

Se vacanza fa rima con pietanza:

l’Europa alla scoperta della Sicilia a tavola

“Sicilia regione gastronomica europea 2025”: il riconoscimento dell’Igcat è andato alla candidatura lanciata dalla Regione.

Premiato il sistema dei consorzi di prodotti a marchio

Già nel IV secolo a.C. il poeta Archestrato di Gela, nel poema “Il piacere del gusto”, narrava di ricette siciliane ancora oggi pilastri dell’alimentazione tipica isolana. “Quella della gastronomia è una tradizione plurimillenaria che racconta le radici della nostra Isola e che, se valorizzata, può diventare un volano per il turismo sostenibile e per l’occupazione dei giovani”, spiega Luca Sammartino, vicepresidente della Regione e assessore all’Agricoltura.

Alla ricerca di sapori naturali e sinceri che identifichino l’ospitalità spontanea dei siculi, sempre più turisti lasciano la costa e si addentrano per fattorie e borghi, incontrando esperienze uniche. Questo movimento lento, finora svoltosi in maniera non organizzata, ora ottiene un riconoscimento ufficiale dall’International Institute of Gastronomy, Culture, Arts and Tourism (Igcat), presieduto da Diane Dodd, la cui giuria composta da quattro esperti internazionali, dopo avere girato l’Isola in lungo e largo incontrando imprenditori, chef, istituzioni e parti sociali, ha raccomandato (o, meglio, consigliato) al board che ha sede in Spagna di conferire alla Sicilia, fra 40 candidate, la certificazione di Regione europea della gastronomia 2025

La Sicilia è la sedicesima premiata; la lista comprende, dal 2016, altre 15 Regioni europee (Alta Francia, Minorca, Trondheim in Norvegia, Coimbra in Portogallo, Slovenia, Kuopio in Finlandia, Sibiu in Romania, l’Egeo meridionale, Galway nell’Irlanda occidentale, Noord-Brabant in Olanda, Aarhus in Danimarca, Lombardia, Riga Gauja in Lettonia, Catalogna e Minho in Portogallo).

Il dossier della candidatura della Sicilia, lanciata lo scorso novembre al Vinitaly dal dirigente generale del dipartimento regionale Agricoltura, Dario Cartabellotta, è stato redatto da Vincenzo Russo, docente della Iulm, con la collaborazione del consorzio Dos Sicilia, che riunisce tutti i consorzi di tutela dei prodotti a marchio, del consorzio Vini Doc Sicilia e del consorzio del Cioccola-

to di Modica, assieme a vari istituti alberghieri.

“Viene riconosciuto – osserva Sammartino - lo sforzo che la nostra Regione ha messo in campo nel promuovere il proprio prodotto e il proprio circuito enogastronomico. Ora lanciamo un grande piano di investimento e ci prepariamo al palcoscenico europeo. In tanti verranno in Sicilia ad assaggiare i nostri prodotti, a scoprire la nostra tradizione e a guardare la straordinaria bellezza dei nostri paesaggi”.

Parole condivise da Diane Dodd: “La giuria è rimasta colpita dal numero di giovani impegnati nel settore, dalla vastità di superficie coltivata a biologico, dall’impegno nella formazione delle giovani generazioni, dalla ricerca della sostenibilità e dal recupero delle varietà endemiche. Abbiamo incontrato oltre 70 operatori che hanno dimostrato grandi sforzi affinché la Sicilia sia permanentemente una destinazione gastronomica e sostenibile”.

“Abbiamo analizzato – conclude la presidente dell’Igcat –come si svolgono la formazione, l’occupazione, il marketing, la comunicazione. La giuria ha valutato come unico e incredibile il dossier in 6 punti presentato dalla Sicilia e abbiamo riscontrato sul territorio la presenza di tutti i requisiti da noi richiesti, come la qualità e la varietà dei prodotti. L’agricoltura siciliana può avere realmente il ruolo di leadership trainante del turismo, dell’ambiente e della sicurezza alimentare”. ☐

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ALESSANDRO ALBANESE

Presidente Confindustria Sicilia

Le imprese vanno aiutate a investire in qualità

Bisogna liberare autostrade e strade dai cantieri. Occorre un’autorità unica regionale che coordini gli aeroporti e una “Offerta Sicilia” unitaria e completa. Investire, sì, sulle strutture ricettive, ma anche sui siti museali.

E una vera defi scalizzazione per abbattere il costo del lavoro

Il 2023 è stato un anno fortunato per il turismo siciliano, non solo per il forte incremento di visitatori, ma anche per il fatto che ciò ha messo a nudo le debolezze del sistema e aperto un dibattito su come risolverle. Volendo dare un contributo ad una “operazione verità”, Confindustria Sicilia ritiene che sia necessario perseguire ancora a lungo il percorso virtuoso già avviato dal governo regionale, integrandolo con ulteriori misure.

L’avere, infatti, avviato dopo decenni la realizzazione delle infrastrutture necessarie alla mobilità, soprattutto quelle ferroviarie, non basta: occorre, nel frattempo, consentire ai turisti che arrivano di muoversi con l’unica modalità di trasporto oggi realmente disponibile e funzionale nell’Isola, cioè il gommato. Quindi, bisogna chiudere nel più breve tempo possibile i tanti cantieri lungo le autostrade e ripristinare le tante strade interne interrotte, perché non solo le grandi mete devono essere fruibili e visitabili, ma anche i borghi e le aree interne.

Inoltre, il caos degli aeroporti provocato dall’incendio a Fontanarossa ha reso ancora più urgente una soluzione che proponiamo da tempo, ossia un’autorità unica regionale di coordinamento che sia in grado non solo di mettere a sistema le potenzialità dei singoli scali, ma anche di fare partire verso il mondo una “offerta Sicilia” unitaria e completa. All’estero, infatti, quando si scelgono destinazioni si parla di singole città come Roma e Firenze, ma nel nostro caso si parla solo di Sicilia, mai di Palermo o Catania. Il pacchetto, dunque, va venduto nella sua interezza, mettendo a sistema il volo, il soggiorno e le nostre capacità attrattive, come l’arte, la natura e il paesaggio ed esaltare attorno a queste l’enogastronomia.

In tal senso, ora che la Sicilia è stata certificata Regione europea della gastronomia 2025, bisogna fare in modo che i nostri alberghi offrano prodotti locali e non spremuta di arance israeliane o peruviane.

Quanto alla politica degli incentivi, non bisogna genera-

lizzare, ma agire con obiettivi mirati, altrimenti avremo fenomeni di overtourism con ospiti di breve durata e poco spendenti. Bisogna aumentare la qualità dell’offerta, ma anche selezionare la domanda. Bene, dunque, i bandi della Regione per investire sulla costruzione o ristrutturazione degli alberghi, bisogna continuare e implementarli, ma vanno estesi anche agli investimenti per ristrutturare i parchi museali, tesori che spesso i turisti richiedono ma che non sono fruibili. I ristori, i bonus energia, sono stati utili, vanno rafforzati e portati avanti, come il fondo Ripresa Sicilia

Però la vera arma con cui la Regione può rilanciare il turismo è l’intervento per abbattere il costo del lavoro. Il bonus Decontribuzione Sud che vale per tutte le imprese e che, in realtà, si traduce in un -11%, è oggetto di trattativa con Bruxelles per il rinnovo e perché diventi strutturale. Il fondo per gli stagionali della ministra Daniela Santanchè non ha fatto presa. Le imprese turistiche, invece, hanno bisogno di una vera defiscalizzazione per potere pagare di più i dipendenti spendendo qualcosa di meno. Oggi il personale preparato va all’estero perché lì guadagna quattro volte di più, in Sicilia resta chi non ha competente specialistiche. Aumentare le retribuzioni aiuterebbe a trattenere personale di qualità con cui le aziende potrebbero offrire un servizio migliore e competitivo. ☐

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L’ANALISI DI
DAL 2023 E OLTRE

Presidente

I piani di programmazione turistica vanno attuati. Bisogna capitalizzare e valorizzare fenomeni come Montalbano e consolidare il concetto di destagionalizzazione. E partecipare a tutte le fiere e manifestazioni all’estero:

Malta lo fa e riempie i suoi aerei di stranieri

“Fare turismo è viaggiare molto lontano in cerca del desiderio di tornare a casa”. La frase del celebre economista Georges Elgozy fotografa la necessità più intima della nostra Isola.

L’Isola in un mare di luce, come recitava un claim di qualche anno fa, non è solo una destinazione turistica, ma costituisce un autentico tesoro che può contribuire sempre più all’economia e allo sviluppo dell’intera regione. Alla fine della pandemia si disse che ci sarebbero voluti 4 anni prima di recuperare i livelli pre-Covid, con ripercussioni sull’occupazione. Ciò ha fatto temere a molte imprese del comparto che la ripresa potesse essere lenta, che difficilmente sarebbe tornata normale prima del 2024. In qualche modo, le previsioni sono state rispettate.

La Sicilia doveva farsi trovare pronta ad intercettare nuovi flussi turistici, potenziando e qualificando il sistema aereo e crocieristico, dotandosi dell’indifferibile infrastrutturazione viaria e ferroviaria e dei servizi necessari. I fondi sono arrivati, non dappertutto invero. Ora, però, abbiamo un problema che, dalle nostre latitudini, diventa quasi insormontabile. Spendere queste risorse in modo corretto. E, soprattutto, fare in modo che le opere progettate possano essere inaugurate. In ogni caso, oltre a fare venire i turisti in Sicilia, dobbiamo permettere loro anche di attraversarla in lungo e in largo e oggi, purtroppo, siamo ben consapevoli dello stato fatiscente e carente del nostro sistema stradale e ferroviario.

In molti ambiti non si è capito che il turismo è una scienza a tutti gli effetti, che ha le sue regole, che non è solo teoria, ma anche e soprattutto pratica. Penso, per esempio, ai piani di programmazione turistica che si fanno redigere, ma che poi non vengono attuati. Negli ultimi 12-15 anni non c’è stato alcun coordinamento. L’abbiamo visto, per la Sicilia Sud orientale, ad esempio, con

50 anni di aavità dedicaa al turismo per sviluppare azioni coordinate di comunicazione e markeeng, sensibilizzando gli operatori turisaci del pubblico e del privato a sviluppare azioni sinergiche e di sistema puntando su Pianificazione e Programmazione

il fenomeno Montalbano, che si è creato praticamente da solo grazie alla fiction, e che non abbiamo saputo sfruttare. Se fossimo riusciti a capitalizzarlo, oggi non saremmo in queste condizioni. Penso anche alla necessità di consolidare il concetto di destagionalizzazione. L’obiettivo è creare un flusso costante di visitatori tutto l’anno. Ma questo non può accadere se non si partecipa in modo sistematico alle fiere e alle manifestazioni, considerate da molti come inutili e dispendiose e che invece rappresentano una vetrina importantissima. A Malta, che ha tanto da insegnarci in questo senso, partecipano, per esempio, a tutte le fiere del mondo e la compagnia aerea maltese il traffico lo crea non per portare i maltesi altrove, ma per portare le persone a Malta. Ecco perché diciamo che il turismo in Sicilia deve diventare un vero volano economico, generando introiti attraverso l’ospitalità, l’enogastronomia e le attività culturali. Questo flusso di visitatori deve creare opportunità di lavoro e promuovere la crescita economica. ☐

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L’appuntamento in Sicilia per favorire l’incontro con il compar to turistico professionale, grazie alla validità della formula che da sempre caratterizza e contraddistingue Travelexpo da tutti gli altri eventi di settore.

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“Il turismo è, sì, scienza ma è soprattutto pratica”
L’ANALISI DI
DAL 2023 E OLTRE
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Il bilancio di fine stagione richiede l’analisi delle prospettive. Vittorio Messina, presidente di Confesercenti Sicilia, non fa sconti a nessuno: “E’ andata bene, ma non nascondiamoci i problemi. Il turismo ha dimostrato di essere il settore più resiliente e più dinamico dell’economia regionale, è diventato uno dei settori principali del Pil ed è ora che la Regione capisca che deve intervenire sul turismo come un comparto primario”.

Che intende dire?

“Che non basta partecipare alle Borse, è un modello superato. Occorrono riforme strutturali: burocrazia, lavoro e tributi locali e regionali. Nonostante gli incendi e le strade invase dai rifiuti, il turismo ha tenuto testa. Quindi, ci aspettiamo un intervento serio”.

Qualche esempio?

“La Pubblica amministrazione riserva una fortissima attenzione al settore al momento di esigere Tari, tassa di soggiorno e tassa di stazionamento. Ma non usa la stessa attenzione quando chiediamo servizi. L’analisi dei dati, poi, ci dice che nel 2023 non si è ripetuto il boom del 2022 perché è venuto meno il turismo di prossimità, però i cali hanno riguardato solo alcuni territori, mentre le mete primarie hanno tenuto. È impensabile che Agrigento, con tutto quello che rappresenta, sia tornata indietro ai livelli pre-Covid, così come Ragusa e altri territori che custodiscono bellezze impareggiabili. Una riforma vera deve sviluppare l’intera Isola”.

Pensa, quindi, ad una offerta Sicilia unica?

“Non basta partecipare alla Bit o a TTG, dove trovi spesso 50 Comuni siciliani ciascuno con il proprio stand. È la filiera nel suo insieme che può trainare la crescita. Servono controlli per individuare gli operatori abusivi e gli evasori della tassa di soggiorno, bisogna spendere questi soldi per lo sviluppo del comparto e non per tappare buchi di bilanci pubblici. Insomma, agire tutti insieme e convincere la politica a creare le condizioni per lo sviluppo di un turismo moderno e competitivo”.

In proposito, il MiTur e l’Enit hanno aperto canali

con Cina e Corea. Perché non cercate di inserirvi in questi flussi senza attendere la Regione?

“I nuovi flussi dall’Asia vengono attratti da Roma, Firenze e Venezia, cioè da Regioni che sanno bene come proporre un’offerta turistica unica. Noi imprenditori cerchiamo di fare la nostra parte, ma possiamo farlo in scala ridotta. Infatti, i nostri concorrenti beneficiano dell’intero introito della tassa di soggiorno, noi no. Inoltre, ci si muove ancora con troppo individualismo, c’è resistenza a fare promozione come pacchetto Sicilia”.

Come superare questo gap?

“Bisogna creare percorsi di sistema. Palermo Capitale della Cultura è stata l’occasione per una conversione da turismo business in turismo culturale. Lo stesso potrà accadere con Agrigento Capitale della Cultura 2025. L’importante, poi, è fare sì che questi risultati si estendano agli altri territori. E bisogna puntare sui grandi eventi sportivi”. Confesercenti rappresenta i piccoli operatori. Come puntare sul turismo dei borghi e delle aree rurali?

“Occorre creare reti tra le mete primarie e quelle secondarie. Confesercenti ci prova da sempre, con la Borsa del turismo extralberghiero e sinergie tra Gal, altri enti intermedi e imprese. Il problema non è solo la politica, serve un salto culturale per superare l’individualismo”.

Quale ricetta per allungare la stagione?

“Quest’anno il clima ha rovinato l’andamento di maggio e giugno. Ora col caldo di settembre si potrebbe recuperare e andare oltre. La soluzione è puntare anche sul turismo montano”. ☐

86 25 ANNI DI TURISMO IN SICILIA …
Sicily
“La Sicilia può crescere solo con un’offerta unitaria”
“Serve una riforma che faccia sviluppare tutti i territori e non solo le mete primarie. Poi, superare gli individualismi con reti e percorsi di sistema facendo promozione tutti insieme; e fare controlli per individuare abusivi ed evasori”
INTERVISTA A
DAL 2023 E OLTRE

Unioncamere Sicilia con le imprese per il rilancio del settore

Un Piano per qualificare l’offerta e promuovere le destinazioni, più un Marchio e un rating per valorizzare le iniziative legate ai territori

La Sicilia è tra le sei prime regioni d’Italia scelte per le vacanze superiori a 4 giorni, con un boom di presenze di stranieri; nei tre mesi estivi del 2023 si stimano nell’Isola quasi 20mila assunzioni nel turismo. Inoltre, nelle strutture ricettive, nel 2022, si sono avute 14 milioni 700mila presenze, di cui circa 6,4 milioni straniere. Nel 2022 gli arrivi sono aumentati del 56,6%, le presenze del 49,5%, valori nettamente superiori alla media italiana. I pernottamenti hanno raggiunto livelli prossimi a quelli pre-pandemia (contro -9% in Italia), trainati dalla componente straniera. L’incremento si è riflesso sul traffico passeggeri negli aeroporti, cresciuti del 62% e più che raddoppiati sui voli internazionali. Sia il numero di voli sia quello di passeggeri in arrivo e in partenza sono risultati leggermente superiori ai valori del 2019, diversamente dalla media nazionale in cui entrambi gli indicatori erano più bassi. Nel 2022 sono aumentati anche i movimenti di passeggeri nei porti (+29,1%), il numero di crocieristi è più che triplicato rispetto al 2021.

Obiettivo di Unioncamere Sicilia è di sostenere e promuovere il patrimonio culturale e turistico della regione, attuando le priorità strategiche individuate dal Piano triennale del sistema camerale per la promozione della filiera turistica. Sono linee di intervento rafforzate dal Protocollo d’intesa sottoscritto dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, condiviso con le Camere di commercio per stimolarne l’attuazione a livello regionale e locale.

Ciò avverrà attraverso il progetto “Sostegno del Turismo” all’interno del Fondo di perequazione 2021/2022, che mira, da un lato, ad assistere le imprese nella gestione della crisi e della ripartenza, rafforzando il ruolo del Sistema camerale siciliano nel fornire analisi anche predittive dei territori e dell’economia del turismo; e, dall’altro lato, a qualificare l’offerta turistica attraverso le competenze digitali e la sostenibilità, sviluppando e differenziando i prodotti, promuovendo le destinazioni e potenziando i canali di vendita attraverso gli strumenti digitali e campagne.

Inoltre, Unioncamere Sicilia ha intrapreso una collaborazione con Isnart per attivare il Rating “Marchio Ospitalità Italiana”, il nuovo strumento di misurazione della performance d’impresa rispetto alla propria coerenza commerciale e al legame con il territorio, utile per diffondere il circuito dell’Ospitalità italiana al fine di innalzare il livello e la qualità complessiva dell’offerta turistica dei territori.

Al rilascio del marchio “Ospitalità Italiana” è associata l’attribuzione di un rating, per differenziare le strutture su livelli multipli di valutazione in relazione alle seguenti macroaree: Qualità del servizio, Promozione del territorio, Identità, Notorietà. Il rating varia da un minimo di una “corona” ad un massimo di tre “corone”.

Unioncamere Sicilia, in associazione con le Camere di commercio, avvierà le attività per disseminare gli strumenti di qualificazione con il “Marchio Ospitalità Italiana” delle strutture turistiche per la ricettività e ristoro, hotel, B&b, agriturismo e ristoranti. L’iniziativa vuole qualificare l’offerta turistica delle imprese per accompagnarle nell’essere sempre più allineate alle esigenze espresse dalla domanda turistica in rapporto alle caratteristiche dei territori.

Al termine delle attività, nell’evento finale “Giornata del Turismo” saranno presentati i risultati, un report economico sull’andamento dei fenomeni turistici e un’analisi sullo stato di salute delle destinazioni turistiche. ☐

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L’ANALISI DI

EDOARDO RIXI

Viceministro dei Trasporti

“Potenziati i network di Campania, Calabria e Sicilia, destinati 200 milioni al rinnovo delle flotte, passeggeri +50%. Il 13 ottobre il presidente Mattarella inaugurerà il Molo trapezoidale dello scalo di Palermo”

Il boom di turisti in Italia, e soprattutto al Sud, quest’anno ha fatto emergere tutte le criticità del sistema. In Sicilia, soprattutto, le difficoltà ad arrivare in aereo a causa del caro voli sono state aggravate dalla crisi degli aeroporti dovuta agli incendi. Dunque, per rendere strutturale questa crescita occorre potenziare i trasporti marittimi come alternativa. Ne abbiamo parlato con il viceministro dei Trasporti, Edoardo Rixi, grande esperto di mobilità via mare, nonché impegnato sul dossier Ponte. Come intendete intervenire sugli armatori, sulle Regioni e sulle Autorità portuali nell’area del Tirreno e dello Ionio?

“I nostri porti soffrono ancora un gap infrastrutturale rispetto agli standard del Nord Europa, soprattutto al Sud. Grazie a importanti finanziamenti statali, negli ultimi anni sono state assegnate risorse corpose alle Authority del Sud per migliorare l’offerta e incrementare il traffico merci e passeggeri. Sono stati realizzati interventi nei porti dell’AdSP del Mare di Sicilia Occidentale: il ministero dei Trasporti ha contribuito a cambiare per sempre il volto del Porto di Palermo, come degli scali di Termini Imerese e Trapani col recupero del waterfront.

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il 13 ottobre inaugurerà il nuovo Molo Trapezoidale dello scalo palermitano, compresa la riqualificazione della banchina Sammuzzo, destinata al traffico delle grandi navi da crociera e ai collegamenti con le isole minori. L’AdSP del Mare Tirreno Centrale procede con la riqualificazione

di tutta l’area monumentale del Porto di Napoli insieme a nuove opere per l’ormeggio degli aliscafi e l’imbarco passeggeri al molo Beverello. In Calabria proseguono i lavori per adeguare i servizi di accoglienza a terra e sviluppare un terminal crociere anche in porti finora poco valorizzati come Crotone e Corigliano. Interventi importanti, infine, riguardano i porti gestiti dall’AdSP dello Stretto per facilitare il traffico pendolare verso le isole minori e i collegamenti tra Sicilia e Calabria. Col Piano nazionale per gli investimenti complementari al Pnrr abbiamo stanziato quasi 200 milioni dando seguito a tutte le richieste degli armatori per rinnovare o adeguare la flotta navale”.

Parlando di Sicilia, servirebbero una razionalizzazione e un potenziamento dei trasporti marittimi non solo per le crociere, ma anche per i servizi di linea da e verso la Campania, la Sardegna e le Isole minori. Il ministero che strategia può mettere in campo?

“Al momento abbiamo una convenzione statale con Sns per i collegamenti tra Sicilia e le isole minori, oltre a un collegamento tra Milazzo e Napoli. La convenzione della Regione siciliana con le isole minori viene svolta, invece, sempre da Sns in regime di libero mercato, ma con tariffe calmierate. Infine, un ulteriore servizio di collegamento tra Palermo e Cagliari è svolto da Grimaldi. A breve avvieremo un monitoraggio sui collegamenti e sulle criticità del servizio con l’obiettivo di migliorarlo”.

In tal senso, gli investimenti che avete pianificato

sui porti come possono incidere? E cosa vi aspettate dai singoli territori?

“Gli investimenti sui porti stanno portando buoni risultati. I dati forniti dalle Autorità di sistema evidenziano un incremento dei passeggeri, perfino rispetto ai dati pre-Covid, sia nel settore crocieristico che per i traghetti. A Palermo nel primo semestre 2023, rispetto allo stesso periodo 2022, si registra un aumento del traffico passeggeri prossimo al 50%. I traghetti viaggiano sul +27%, le merci +11% e il traffico Ro-Ro è cresciuto del 10,2%. Il numero dei crocieristi, poi, è più che raddoppiato con +102%”. Non è stato ancora risolto il problema della continuità territoriale. Il principio dell’insularità è stato inserito in Costituzione, ma la compensazione dei disagi non è stata attuata. A che punto sono le trattative e i finanziamenti per mettere a regime un sistema di tratte sociali che valga per residenti e turisti? “Il problema della continuità territoriale è complesso. Tuttavia, il governo è impegnato a trovare soluzioni che permettano ai siciliani di avere accesso a servizi di trasporto a prezzi accessibili, auspicando anche un confronto con l’Unione europea per rivedere i criteri dei bandi sulla continuità. Ad agosto col Decreto Omnibus abbiamo messo uno stop agli algoritmi che alzano i prezzi per i voli nazionali da e per le isole durante un periodo di picco di domanda se il prezzo di vendita del biglietto è superiore del 200% alla tariffa media della tratta. Inoltre, abbiamo vietato di fissare le tariffe in base alla profilazione web o al modello di dispositivo usato”.

“Confronto con l’Ue sui bandi per la continuità territoriale. Con il Ponte si creerà un indotto turistico di almeno un miliardo di euro l’anno”

Infine, il Ponte sullo Stretto. Il ministro Salvini già lo descrive come un’attrazione turistica. Ma il suo “effetto volano” su questo settore credo che non si limiti ai viaggiatori che verranno ad ammirarlo… “Il Ponte sullo Stretto è un progetto che avrà un impatto significativo su economia, turismo e cultura del Paese, creando evidenti opportunità di sviluppo per le aree interessate. Per ogni euro investito sull’opera ne verranno impiegati almeno 3 in infrastrutture sul territorio. Il suo effetto volano sul turismo si estenderà alla possibilità di includere Sicilia e Calabria nei più blasonati itinerari turistici, migliorando al contempo l’accessibilità alle destinazioni escursionistiche meridionali. Una volta a regime, si creeranno centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro stabili. Studi in merito confermano che la presenza di un collegamento fisso potrebbe generare un indotto turistico di almeno 1 miliardo di euro all’anno. Il Ponte sulla Stretto è un simbolo di continuità territoriale perché permetterà ai siciliani di muoversi in libertà verso il continente superando lo scoglio delle tariffe e dei mezzi di collegamento. Un risultato epocale che contribuirà a migliorare la qualità della vita nelle aree interessate”. ☐

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“Con gli interventi sui porti più turisti in Sicilia e al Sud. Ora lavoriamo su linee e prezzi”
INTERVISTA A DAL 2023 E OLTRE

PASQUALINO MONTI

Palermo riunita al porto si rigenera e si proietta verso la contemporaneità

Il rinnovo delle infrastrutture portuali ha svelato alla città il concetto del mare come mezzo di condivisione. Ciò ha messo in moto ingenti interventi di rigenerazione urbana di quartieri e borghi degradati. I crocieristi aumentano (+102%), trovano un’offerta diversificata e ritornano in seguito anche con altri mezzi. Puntiamo così a destagionalizzare

Il mare è una fondamentale risorsa economica per l’Italia, la vetrina dei territori interni che vivono in simbiosi con i porti e le coste. Il porto di Palermo è una potente macchina della verità che rivela la città, la pone di fronte al suo passato, la predispone al suo futuro. Una macchina straordinaria che assicura non solo il colpo d’occhio, ma anche il trasporto via mare, uno dei sistemi più intelligenti che esistono per spostare persone e cose nel mondo. Occorre rendersene conto e difenderla, questa fortuna. L’AdSP del Mare di Sicilia occidentale l’ha fatto. Nei porti del nostro network - Palermo, Termini Imerese, Trapani, Porto Empedocle, Licata e Gela - abbiamo rinnovato infrastrutture e strutture ricettive per permettere a ogni scalo di divenire un potente generatore di entrate sotto il profilo del turismo e accorciare la distanza tra il nostro asset strategico e i luoghi di cultura di cui quest’Isola è straordinariamente ricca. E abbiamo poi replicato lo stesso ragionamento per le merci e il mercato di consumo.

La Sicilia è un territorio che, per avviare su nuove basi il proprio sviluppo, deve partire dalle tante specificità che la caratterizzano: l’accento va posto sulla cultura, sui beni artistici e naturalistici, sul turismo, ma anche su una reindustrializzazione in chiave sostenibile. Oggi Palermo ha un porto sempre più integrato nel milieu urbano e con il nuovo, e riqualificato, contesto infrastrutturale, può inserirsi da protagonista nella dinamica di conquista di una leadership che fonda la sua bontà proprio sugli interventi portati a compimento in questi anni che alimentano un sistema produttivo con ancora ampissimi margini di crescita. I progetti messi in campo dall’Authority favoriscono la destagionalizzazione e puntano all’arrivo di un numero sempre maggiore di turisti. Il turismo da mare, soprattutto quello crocieristico, è un prodotto che

funziona praticamente tutto l’anno, 10 mesi su 12 e noi abbiamo cercato di creare le condizioni affinché le nostre attività portassero un beneficio ai territori proprio in termini di allungamento stagionale. Se il carico dei porti avviene con una frequenza maggiore nei mesi estivi, soprattutto per il traffico commerciale e del cabotaggio nazionale, Palermo accoglie navi da crociera anche nei mesi di gennaio e febbraio, con punte che si concentrano nel mese di ottobre, quindi fuori stagione, ma con temperature ancora estive.

Il crocierista ha un primo contatto con la città e poi ritorna con un’altra crociera o con altre modalità. Noi lavoriamo anche perché Palermo diventi home port, permettendo ai crocieristi di iniziare e terminare il viaggio nel nostro scalo. In tal modo, il turista potrà raggiungere Palermo in aereo, pernottare, visitare la città per poi imbarcarsi sulla nave da crociera, creando un indotto diverso e più consistente. I primi sei mesi del 2023, rispetto allo stesso periodo del 2022, mostrano nel porto di Palermo un aumento del traffico passeggeri pari al 49,1%. I traghetti hanno movimentato 532mila persone (+27,7%), mentre i crocieristi sono stati 366mila (+102%), di cui 58mila allo sbarco/imbarco (+118,7%) e 308mila in transito (+99,1%).

L’opera dell’AdSP ha anche stimolato una trasformazione urbana in un rinnovato rapporto con il mare che diventa mezzo di condivisione e non più di separazione, riuscendo a incidere sul tessuto socio-economico e culturale di quartieri, periferie e borghi degradati, come nel caso di Sant’Erasmo. Proseguiamo con grande trasparenza i cambiamenti nel rapporto città-porto, che hanno assecondato tre step: pensare un progetto individuandone la sua proiezione; progettarlo; realizzarlo. Divisi i flussi commerciali, industriali e turistici, oggi il

nostro porto si presenta come un’infrastruttura completa, in cui i contesti portuali si ricuciono con la città, i nostri quartieri appartengono alla città, e rappresentiamo una risorsa che partecipa alla vita economica. Abbiamo proposto modifiche equilibrate, significative e impastate di cultura progettuale del nostro tempo e di sensibilità ai bisogni dei luoghi. Le città che, “come i sogni, sono costruite di desideri e di paure”, sono organismi viventi, hanno pelle e macerie, evolvono per sovrapposizioni, bilanciando l’uncinetto del restauro e la lama della novità. Vale anche per le città-porto come Palermo che stiamo accompagnando nella complessa transizione verso la contemporaneità. La luce della Sicilia non basta, servono visioni per rovesciare la negatività, per sconfiggere eterni stereotipi. Dopo la realizzazione del terminal aliscafi e la totale riqualificazione della vecchia stazione marittima, trasformata in un moderno terminal, il prossimo ottobre il Molo Trapezoidale – quello spazio compreso tra l’antico porto della Cala e il porto vero e proprio - cambierà faccia, diventerà una marina bay dalla forte identità, perché sarà moderna, ma ingloberà il passato, quel Castello a Mare posto a presidio della città antica. Qui verrà dato il benvenuto ai crocieristi, qui verrà accolta la popolazione locale. Lo spazio è stato oggetto di uno dei più importanti interventi di rigenerazione urbana realizzati a Palermo dal Dopoguerra. Ha interessato una superficie complessiva di 50.000 metri quadrati ed è stata riqualificata con la realizzazione di tre ristoranti a bordo d’acqua, un anfiteatro, e un edificio di duemila metri quadrati dedicato alle eccellenze enogastronomiche siciliane. In corso ci sono anche i lavori di interfaccia, che stanno interessando il tratto compreso tra il varco Amari e il varco Santa Lucia: un dispositivo che ridefinisce il confine tra il porto

A ottobre il nuovo Molo trapezoidale sarà una “marina bay” con tre ristoranti a bordo d’acqua, un anfiteatro e un edificio dedicato alle eccellenze enogastronomiche siciliane. Il Castello a mare darà il benvenuto ai visitatori e accoglierà i cittadini mostrando un volto affascinante di Palermo

e la città, costituito da ampi spazi adibiti a verde pubblico, passeggiate e terrazze sopraelevate, anch’esse destinate alla fruizione pubblica e a funzioni commerciali e che consentono di assolvere alla funzione di piattaforma logistica di imbarco/sbarco passeggeri in condizioni di maggiore funzionalità e sicurezza.

Anche Trapani avrà il suo waterfront, una rigenerazione che diventa capacità di cancellare degrado e cantieri dismessi e di recuperare e potenziare attività produttive trascurate, quali la pesca, la piccola cantieristica, il mercato del pesce. Una grande occasione per la città che, con un progetto complessivo, supera una stagnazione lunga decenni su una delle parti più suggestive su cui insistono siti di grande valore: il Lazzaretto, San Francesco e la Colombaia che, con il suo parco naturalistico, diventa il riconoscibile primo impatto dei crocieristi.

Avere una città “complice” del suo porto significa avere un plus incredibile, perché riesci a creare turismo da terra e da mare, facendo apprezzare e vivere luoghi prima sconosciuti. Ma per riqualificare, per inserire il porto all’interno della città, per far capire che esso costituisce la prima industria del territorio, devi dialogare e farne comprendere alla politica il valore aggiunto. Io questa fortuna, in Sicilia, l’ho avuta. ☐

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L’ANALISI DI DAL 2023 E OLTRE

IL FUTURO DEL SISTEMA AEROPORTUALE SICILIANO

Interconnessione, fusione, privatizzazione, investimenti e infrastrutture. Gioca attorno a queste parole chiave il domani degli aeroporti siciliani che quest’anno tutti insieme sfioreranno, ma ancora una volta non sfonderanno, quota 20 milioni di passeggeri

Cosa succederà nei prossimi mesi ai sei aeroporti siciliani? La privatizzazione è davvero l’unica strada? Di certo c’è che Palermo, Catania, Trapani, Comiso, Pantelleria e Lampedusa hanno in comune una particolarità non di poco conto: sono tutti interamente in mano pubblica al contrario dei principali aeroporti d’Italia e di buona parte del pianeta.

“A Palermo e Catania - nota con la sua consueta schiettezza Vito Riggio, attuale ad di Gesap, società di gestione dell’aeroporto di Palermo e per quindici anni al vertice dell’aviazione civile - bisogna fare quello che si doveva fare da vent’anni e che fino ad ora si è realizzato solo in parte. Potenziare le infrastrutture per rendere gli aeroporti più funzionali ma anche più redditizi in modo da potere incentivare le compagnie a incrementare voli. Ma su questo siamo in ritardo di 10 anni perché le società di gestione sono in mano pubblica e continuano ad amministrare gli aeroporti come se fossero municipalizzate. C’è bisogno di partner industriali solidi che possano assicurare gli investimenti ma anche una gestione manageriale e non politica. Non dimentichiamoci che il prossimo programma di investimenti prevede circa 150 milioni di euro di opere per Catania e 70 milioni a Palermo per i prossimi quattro anni. Ma questi soldi bisogna trovarli e certo non li potranno mettere Comuni, ex Province o Camere di Commercio”.

Della privatizzazione degli aeroporti si parla da decenni, un timido esempio si ebbe con l’arrivo a Trapani dell’argentina Corporation America che non nascondeva l’obiettivo di partire da Birgi alla conquista di Punta Raisi. Ma il muro contro ogni privatizzazione eretto dal sindaco di Palermo, Leoluca Orlando portò il gruppo guidato dalla famiglia Eunerkian a spostare i suoi affari sugli scali toscani di Pisa e Firenze del cui potenziamento era grande sponsor Matteo Renzi. A Ca-

tania l’iter è stato avviato ma fino ad oggi non si è arrivati all’atto finale, quello del bando.

Nel frattempo, la Sac ha incorporato la Soaco e acquisito l’aeroporto di Comiso. Ma per una parte della maggioranza dei governi nazionale e regionale ciò non basta. Fratelli d’Italia ha fatto proprio il cavallo di battaglia dell’ex governatore e adesso ministro della Protezione Civile, Nello Musumeci: fondere tutti e sei gli aeroporti in un’unica società come accaduto in Puglia e poi privatizzare.

“Innanzitutto - spiega Riggio - mi pare una stupidaggine continuare a parlare di sei aeroporti. Pantelleria e Lampedusa sono piccoli ma strategici scali che non possono essere privatizzati. Solo Pantelleria perde un milione e mezzo di euro l’anno ma due aeroporti delle isole minori sono fondamentali per la mobilità dei residenti, per questioni di sicurezza e per il turismo. Non possono che essere gestiti da Enac, malgrado a Lampedusa ci sia la Regione con Ast Aeroservizi. Trapani e Comiso, secondo me, non dovevano nascere come non è necessario il famoso aeroporto che molti vogliono ad Agrigento. Il problema in Sicilia è fare le strade e le ferrovie, non fare aeroporti. Nel resto del mondo lo sviluppo economico e turistico fa nascere la necessità di un aeroporto, qui da noi si fanno gli aeroporti per creare sviluppo, è una contraddizione. Ma ormai che li abbiamo questi scali vanno integrati pienamente a Palermo e Catania e lì intanto ci vogliono la ferrovia Punta Raisi-Birgi e la famosa autostrada Catania-Ragusa. Poi si possono specializzare, ad esempio col cargo e le manutenzioni ma anche per il cargo bisogna fare bene i conti, se il trasporto in aereo costa troppo le aziende siciliane non lo sceglieranno”.

I fari sono, dunque, puntati su Palermo e Catania. Il “Falcone e Borsellino” chiuderà l’anno con un record assoluto, oltre

7,5 milioni di passeggeri e con l’ampliamento del terminal che sarà concluso entro novembre. A Catania si è finalmente sbloccato l’iter per la demolizione e la ricostruzione del vecchio terminal Morandi e per l’interramento della ferrovia che consentirà di allungare la pista ma i tempi saranno lunghi.

“Siamo in ritardo – ripete Riggio – e tutte queste chiacchiere sulla privatizzazione e sulla fusione dei vari scali mi sembrano altri modi per perdere tempo. Purtroppo nella gestione degli aeroporti vince la logica del consenso invece della logica imprenditoriale. La politica si vuole tenere queste società per il piccolo potere che assicurano mentre se ci fossero partner industriali probabilmente la fusione avverrebbe spontaneamente per motivi imprenditoriali”. Riggio, che di recente ha pubblicato il libro “Sicilia, la fine è nota?” dove delinea una spietata analisi su ciò che è stata l’autonomia per lo sviluppo della nostra regione, avverte che il tempo sta per scadere. “La gestione totale che Enac ha dato alle società è quarantennale – ricorda – e siamo già a metà percorso. Ai privati può convenire entrare adesso e così gli investimenti potranno essere ammortizzati ma se passa altro tempo questa convenienza potrebbe non esserci più perché gli investimenti necessari diventeranno più onerosi mentre la scadenza della concessione si avvicinerà. Ricordiamoci che poi ci saranno i bandi pubblici, non vorrei che ci arrivassimo ancora con la gestione di Comuni e Camere di Commercio”.

Intanto i disagi innescati dall’incendio al terminal A dell’aeroporto di Catania lo scorso luglio hanno messo in luce tutti limiti del sistema di trasporto dell’Isola e messo in dubbio la tenuta nel lungo periodo del sistema aeroportuale formato da ben sei scali. “Abbiamo affrontato nel migliore dei modi una grossa emergenza – ha spiegato più volte l’ad di Sac, Nico

Torrisi – continueremo a lavorare per far crescere lo scalo”. “Questa estate – spiega il presidente di Airgest, Salvatore Ombra che gestisce lo scalo di Trapani – ci ha insegnato soprattutto che è indispensabile lavorare alla interconnessione fra i vari aeroporti. Non è possibile che un passeggero impieghi 4 ore e mezza per spostarsi da Catania a Trapani ed è ancora più assurdo che non ci sia una connessione ferroviaria veloce fra Trapani e Palermo. Si parla da tanto tempo di fusione fra questi due scali ma un’operazione del genere non può essere un meccanismo societario. Se i due scali vengono materialmente integrati sarà naturale vederli lavorare insieme senza che uno dei due sia solo la ruota di scorta dell’altro”.

Un’estate infuocata anche dalle polemiche politiche incentrate sulla gestione e il futuro degli aeroporti ma anche sul caro voli con il presidente della Regione, Renato Schifani e il ministro delle Imprese, Adolfo Urso divisi nel giudizio sul management di Fontanarossa ma uniti nella battaglia contro lo strapotere della low cost irlandese Ryanair. Un vettore, però, che rimane strategico per far arrivare in Sicilia milioni di turisti non solo nella stagione estiva e per far volare i siciliani in un momento in cui Ita Airways è ancora alle prese con l’acquisizione del 40% di azioni da parte di Lufthansa e le altre compagnie non hanno una flotta di aerei paragonabili agli oltre 500 Boeing che presto diventeranno più di 700 di Ryanair. Da Palermo a Trapani dubbi anche sulle polemiche sollevate dal caro voli mentre Salvini ha fatto ripartire l’iter per le rotte sociali su Comiso. Da Gesap e Airgest sussurrano due conti: per Trapani da Stato e Regione ci sarebbero 30 milioni di euro per rotte sociali su scali minori che finora hanno fatto flop anche per l’inaffidabilità dei vettori vincitori. Utilizzarli per il tanto criticato co-marketing porterebbe migliaia di turisti in più. ☐

LA SCHEDA
DAL 2023 E OLTRE 94 25 ANNI DI TURISMO IN SICILIA 95
di Gioacchino Amato

La crescita del turismo corre lungo le rotaie

Il Ponte sullo Stretto collegherà l’Isola alla rete europea portando qui più viaggiatori.

Non solo: la nuova Palermo-Catania migliorerà i collegamenti con gli aeroporti di Palermo e Trapani e sarà connessa anche ad Agrigento

Investimenti. Interventi. Innovazione. Sono le tre parole chiave che caratterizzano la rete regionale siciliana, protagonista di una vera e propria rivoluzione su ferro grazie a significativi interventi di potenziamento infrastrutturale e tecnologico, determinanti anche per l’incremento del turismo ferroviario.

Sono ben 21 i miliardi che Rfi ha messo in campo per il rilancio della mobilità della Sicilia, con interventi per l’ammodernamento della rete che garantiranno un trasporto sempre più attento all’ambiente, miglioreranno gli standard di puntualità e sicurezza e daranno un forte impulso al turismo. La rete ferroviaria siciliana, infatti, dà ai visitatori l’opportunità di immergersi nella storia e nell’arte e viaggiare in treno offre un modo unico e suggestivo per esplorarla.

Il potenziamento della linea Palermo-Catania, per esempio, oltre a connettere le due città in meno di due ore, grazie anche a punte di velocità di 250 km/h, consentirà l’interconnessione con Agrigento, patrimonio dell’Unesco e Capitale italiana della Cultura 2025. E oltre alla riduzione dei tempi di percorrenza, verranno migliorati i collegamenti con le aree interne e quelli con gli aeroporti di Trapani Birgi e Palermo.

Ulteriori interventi potenzieranno la linea da Messina fino a Catania riducendo di 30 minuti i tempi di viaggio e passando per località di interesse turistico come Taormina; e il raddoppio dell’intera tratta Messina-Palermo permetterà un incremento della frequenza dei treni e una riduzione dei tempi.

In questo contesto si inserisce anche il Ponte sullo Stretto, una straordinaria opera, cerniera per la connessione alla Rete transeuropea e a sistemi di mobilità e di logistica dell’Ue, che rappresenterà una straordinaria opportunità per facilitare gli spostamenti di turisti e viaggiatori e attrarre nuovi investimenti.

Ai lavori di manutenzione e potenziamento infrastrutturale si affianca l’utilizzo di tecnologie avanzate: l’in-

stallazione dell’Ertms, il più avanzato sistema per la supervisione e il controllo del distanziamento dei treni, in grado di garantire una migliore regolarità e gestione del trasporto ferroviario, e l’impiego della metodologia “Bim” a supporto delle fasi di progettazione esecutiva e costruzione.

La Fondazione FS è, inoltre, impegnata nella promozione dei treni storici per fare vivere ai viaggiatori un’esperienza unica - anche gastronomica, con il Treno del Pistacchio, del Cioccolato, dell’Olio - sulle più belle e panoramiche linee ferroviarie. Sono previsti interventi, da 66 milioni di euro, per il recupero delle linee Alcantara-Randazzo e Noto-Pachino, per il restauro della rimessa locomotive di Caltanissetta Centrale, la realizzazione del Museo del Mare presso la stazione di Messina Marittima e la valorizzazione della linea Agrigento-Porto Empedocle (Ferrovia dei Templi).

Si tratta di investimenti ambiziosi che vedranno impegnate più di 8.000 persone tra ingegneri, tecnici e operai e che avranno impatti notevoli sia sul traffico passeggeri, sia su quello delle merci, con l’obiettivo di puntare sempre più sull’intermodalità e sulla connessione garantendo un’esperienza di viaggio unica. ☐

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E’ nell’area nell’area l’avvio, l’ammodernamento dell’offerta • • • • • l’intervento L’ANALISI DI
DAL 2023 E OLTRE

IDA NICOTRA

“Confermo l’obiettivo dell’avvio dei cantieri il 31 luglio del 2024. Stop a tempi di attesa di 4-5 ore per traghettare che scoraggiano famiglie con bambini e anziani. L’opera sta comportando anche l’adeguamento dell’intero sistema viario e ferroviario di Sicilia e Calabria e consentirà di fare arrivare il Frecciarossa nell’Isola: una valida alternativa al caro voli”

C’è tanta voglia di Sicilia, ma arrivarvi è davvero difficile, tra infrastrutture inefficienti e caro voli. Un’alternativa potrà essere rappresentata dal Ponte sullo Stretto di Messina, che, pare, questa volta potrebbe diventare finalmente una realtà. Ne è convinta Ida Angela Nicotra, che rappresenta la Regione nel Cda della società Stretto di Messina, e che ci ha descritto le principali novità progettuali: “Il Ponte sullo Stretto –dice Nicotra - , l’opera ingegneristica più importante d’Italia, verrà realizzato con le migliori tecnologie, come gli impalcati di terza generazione con profilo alare. Proprio grazie alla progettazione del Ponte di Messina sono stati introdotti sistemi di costruzione rivoluzionari che hanno consentito straordinari progressi nel mondo dell’ingegneria a livello internazionale”.

Ma resterà monco, senza un sistema viario e ferroviario completo…

“Il collegamento stabile tra Sicilia e Calabria non sarà una cattedrale nel deserto, ma farà “sistema” all’interno del Piano generale dei trasporti nell’area integrata dello Stretto. Insieme al Ponte saranno completati i collegamenti ferroviari, come la nuova alta velocità (250km/h) che correrà da Palermo a Messina, ed un nuovo corridoio autostradale che collegherà Ragusa con Catania. Entro il 2030 si prevedono opere per 75 miliardi di euro nelle due Regioni unite dal Ponte, con la realizzazione di un sistema dei trasporti moderno e sostenibile. Con le nuove ferrovie, in particolare, l’Isola sarà pronta ad affrontare nel segno dell’efficienza e della tempestività anche situazioni emergenziali che potrebbero verificarsi in futuro, come la drammatica vicenda che ha paralizzato per quasi un mese l’aeroporto interna-

zionale di Catania, con danni economici incalcolabili per gli operatori nel settore turistico e ricadute negative d’immagine per tutta la Sicilia”.

Il ministro Matteo Salvini ha annunciato l’apertura dei cantieri nel 2024. E’ una scadenza verosimile?

“Confermo l’obiettivo di approvazione del progetto esecutivo e avvio dei cantieri al 31 luglio 2024. Il cronoprogramma prevede la nomina di un Comitato scientifico indipendente, l’aggiornamento del progetto che si concluderà entro fine settembre, insieme alla elaborazione delle previsioni di traffico indispensabili per stilare il nuovo piano economico–finanziario per la copertura dell’investimento, che ammonta a 13,5 miliardi, comprensivo delle opere complementari e delle connessioni ferroviarie e stradali. Ogni singola tappa avverrà nel segno della trasparenza per garantire il controllo diffuso e il monitoraggio continuo, come anticorpi contro ingerenze improprie e illecite. Sarà fondamentale l’adozione di protocolli di legalità da parte dello Stato, del General Contractor e di tutti gli attori a vario titolo coinvolti, in collaborazione con l’Anac”.

Tanti, però, obiettano che prima di fare il Ponte, con questi soldi servirebbe sistemare la mobilità interna…

“La mancanza del Ponte vanifica l’alta velocità in Sicilia, perchè i treni normali di A/v non possono entrare nei traghetti. L’azienda capofila del consorzio cui è affidata la costruzione del Ponte sullo Stretto si sta occupando di realizzare la nuova ferrovia ad alta velocità Messina-Palermo-Catania con uno stanziamento di 11 miliardi. Il Ponte costituisce il presupposto per fare arrivare il Frecciarossa in Sicilia: un modo per contrastare i costi alle stelle dei voli per e dalla Sicilia e consentire anche

ai meno abbienti e agli studenti pendolari di esercitare il diritto costituzionale di circolazione”. L’altra obiezione ricorrente riguarda l’impatto ambientale.

“Il progetto complessivo ideato da esperti con uno standing planetario prevede la riqualificazione delle aree limitrofe che da decenni sono abbandonate e lasciate al degrado. Secondo un’analisi condotta dall’Università di Milano Bocconi, l’attraversamento stabile dello Stretto produrrà un valore netto economico ampiamente positivo. In primo luogo, il miglioramento delle condizioni di viaggio dei passeggieri, oggi costretti a file interminabili per raggiungere o lasciare l’Isola in auto. Nei periodi di maggiore traffico, l’attesa per gli imbarchi raggiunge quattro-cinque ore, scoraggiando i viaggi verso la Sicilia di vacanzieri e turisti, soprattutto nel caso di famiglie con bambini, anziani e persone fragili. Si tratta di una infrastruttura che accresce la competizione tra territori. Vi è poi il valore aggiunto della creazione di nuova occupazione e del patrimonio immateriale legato al profilo reputazionale dell’Italia nel mondo e il consolidamento del Know how delle imprese nazionali coinvolte nella realizzazione dell’opera”.

I sostenitori del Ponte ritengono che sarà un’attrazione turistica internazionale. Porterà, dunque, nuovi flussi? E l’industria turistica come dovrà adattare la propria offerta?

“È dimostrato che tutte le imponenti opere ingegneristiche impreziosiscono i luoghi in cui sorgono. Il Ponte produrrà un formidabile impatto positivo sull’economia perché consentirà all’Isola di avere un ruolo strategico di collegamento stabile con il resto dell’Europa. Il Ponte costituirà esso stesso una grandiosa attrazione turistica. Il Ponte

“Il Ponte sarà una grande attrazione turistica internazionale come è successo per tutti i principali ponti nel mondo: sarà necessario potenziare le strutture ricettive”

giapponese di Akashi - il secondo ponte più lungo al mondo, che unisce la città di Kobe sull’isola di Honshu all’isola di Awaji - attrae ogni anno milioni di viaggiatori. Ovunque un ponte esalta la bellezza dei territori, impreziosendo il paesaggio. Basti pensare al ponte dei Dardanelli, progettato dalla stessa azienda del Ponte di Messina (la danese COWI), attualmente il più lungo per campata centrale, che ha avuto un impatto economico e turistico rilevantissimo per la zona in cui è collocato. E non si può certo dimenticare il celeberrimo Golden Gate che rappresenta il monumento simbolo della città di San Francisco, uno dei luoghi più fotografati degli Stati Uniti d’America e il ponte sull’Oresund che unisce le due Nazioni del Nord Europa, Danimarca e Svezia. I Ponti accrescono la domanda e l’incremento della permanenza turistica. Ciò comporterà l’esigenza di potenziare le strutture ricettive: hotel, case in affitto, agriturismi, campeggi, nonché la ristorazione, i poli museali e culturali. La costruzione del Ponte avrà un impatto mediatico molto importante nel diffondere una rappresentazione della Sicilia non legata solo al mare, al clima e alle attrazioni naturalistiche, ma anche alla presenza di infrastrutture belle e funzionali al benessere delle persone. Il Ponte sullo Stretto sta per rompere l’incantesimo e dopo decenni di emarginato isolamento, la Sicilia, perla del Mediterraneo, potrà riscattarsi e sentirsi parte di un tutto, nell’abbraccio con l’Italia e l’Europa”. ☐

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“Il Ponte spezzerà l’incantesimo dell’isolamento”
INTERVISTA A DAL 2023 E OLTRE

SALVIO CAPASSO

Responsabile servizio Imprese & Territorio

Centro studi Srm di Napoli

AUTILIA COZZOLINO

La Sicilia ha numeri in regola per spiccare finalmente il volo

Nel 2022 il turismo nell’Isola è cresciuto più di Sud e Italia, ma ciò non basta a colmare i bassi volumi dei 25 anni precedenti che la pongono in ritardo rispetto al resto del Paese. Il 2023 conferma il trend che la colloca al 35° posto fra 98 regioni dell’UE4. Ora le imprese devono puntare a un’offerta integrata, che può aumentare il valore aggiunto di ogni presenza da 128,2 euro del solo modello balneare a 149 euro. Ecco in 10 punti come fare

L’analisi del Centro studi Srm di Napoli, collegato a Intesa Sanpaolo, rileva che la Sicilia nel 1998 attirava 3,4 milioni di turisti per 11,1 milioni di notti, per una permanenza media di 3,3 giorni in 1.302 strutture ricettive e 118.166 posti letto. La domanda turistica dell’Isola esprimeva il 18,9% delle presenze meridionali ed il 3,7% di quelli nazionali, mentre l’offerta il 13,1% ed il 3,3% dei posti letto meridionali e nazionali. Dopo 25 anni, l’attrattività turistica dell’Isola è migliorata, ma il passo di crescita con il contesto meridionale e nazionale è stato più lento.

Fino al 2019, la domanda turistica è cresciuta in media all’anno meno di quanto registrato per Sud e Italia (crescita media annua delle presenze: +1,6% Sicilia, contro +1,9% Sud e +1,8% Italia). Dopo il Covid, riprende la crescita, ma con una velocità media annua migliore (nel periodo 2021/2022: Sicilia +49,4%, Sud +40,1%, Italia+40,6%). Nel 2022 in regione quasi 4,9 milioni di arrivi per 14,8 milioni di notti. La Sicilia ha raggiunto il 97,8% del livello pre-Covid delle presenze, un tasso di recupero migliore del Sud e dell’Italia (92% Sud e 94% Italia). Ciò vale anche per gli arrivi (95,5%, Sud 92%, Italia 90,2%).

Ma questo non è bastato ad allineare l’Isola al resto del Paese. Negli ultimi 25 anni il peso della Sicilia sulle presenze meridionali è calato dal 18,9% del 1998 al 18,6% del 2022 e su quelle nazionali è sceso dal 3,7% al 3,6%. Si riduce la permanenza media (da 3,3 a 3 giorni) e cresce il livello di internazionalizzazione, da 36,1% a 43,5%, ben 7,4 punti percentuali in più, in linea col Sud, ma inferiore alla crescita nazionale (+8,3 punti). Migliore è anche il trend dell’offerta nel periodo 1998-2022, in termini di

strutture (Sicilia +8,1%, Sud +7,4% e +5,8% Italia) e di posti letto (+2,6% Sicilia, 1,7% Sud, +1,6% Italia).

Dal rapporto Turismo&Territorio di Srm si evince che il turismo siciliano nel contesto europeo è ben posizionato, ma presenta ampi margini di miglioramento. Rispetto alle 98 regioni dell’area UE4 (Italia, Spagna, Francia e Germania) per il loro grado di “competitività turistica” (ICTR), la regione presenta un indicatore di 114, superiore alla media europea (100), ma inferiore a quella nazionale (122,8) ed alla media dei Top 30 Paesi (143,5), posizionandosi al 35°posto in graduatoria, tra il Midi-Pyrénées (34°) e il Pays-de-laLoire (36°).

La Sicilia ha anche un’elevata stagionalità (il 73% delle presenze si concentra fra maggio e settembre, al Sud il 79,5%, mentre in Italia il 69,4%). La filiera turistica siciliana genera un valore aggiunto di quasi 5 miliardi di euro (5,3% del Paese) ed esprime circa il 6% del Pil della regione.

Le prospettive per l’immediato futuro lasciano buone speranze.

Nel 2023 si prevede un proseguimento della crescita delle presenze turistiche che, nello scenario base, si stima +9,8% rispetto al 2022. Proseguirà la ripresa della domanda straniera (+19%) e domestica (+2%).

Il nuovo scenario evidenzia un «riavvio» del turismo, ma con forte attenzione ai nuovi driver di sviluppo, quali sostenibilità e ambiente, cultura, enogastronomia, naturalismo, tecnologia, digitalizzazione, qualità della sanità.

Le imprese possono rispondere ai cambiamenti, ma servono politiche di gestione interne e territoriali. Ecco 10 passi per il futuro del settore turistico della regione.

1. L’impresa è al centro delle strategie di crescita

e sostenibilità. Le imprese siciliane devono puntare di più alla qualità dell’offerta e dei servizi connessi, in modo da associare alla presenza turistica un sempre maggiore valore economico-finanziario.

2. Per un servizio di qualità serve un adeguato dimensionamento delle imprese, attraverso anche collaborazioni e reti. La prevalenza di strutture di piccola dimensione ha reso il settore più vulnerabile ai vari shock. Evidente è la correlazione positiva tra dimensione delle strutture e crescita di fatturato ed investimenti.

3. Investire su obiettivi “ESG e digital” rappresenta il nuovo fattore di competitività. L’attenzione alla riqualificazione del patrimonio esistente, in una logica “green”, “health” e “social”, unita ad una più ampia gamma di servizi, incontra le più evolute esigenze dei turisti e del mercato. La filiera turistica pone sempre maggiore attenzione alla sostenibilità e digitalizzazione dei servizi: il 46% delle imprese meridionali (35% in Italia) intende accrescere gli investimenti su tali obiettivi (nel solo Sud in atto è pari a 170 milioni).

4. Più l’offerta turistica è “integrata”, più alto è il valore per imprese e territorio Unire all’offerta balneare le potenti attrazioni culturali, enogastronomiche e naturalistiche di cui la regione è ricca, accresce l’impatto economico. Oggi ogni presenza in più genera nella regione un valore aggiunto di 123,2 euro, mentre nel Paese è di 144 euro. Ma il moltiplicatore delle presenze in un sistema ad offerta “integrata” (cultura, enogastronomia, natura) è superiore a quello di tipo balneare, passando da 128,2 a 149 euro.

5. Un territorio è vincente se accessibile e connesso La possibilità di visitare un territorio con una pluralità di destinazioni e di attrazioni è strettamente correlata

alla possibilità di raggiungerlo e di muoversi agevolmente all’interno, e ciò è tanto più importante quanto più le aree sono periferiche e/o caratterizzate da una maggiore dispersione dei siti.

6. Aree interne e borghi sono destinazioni da sviluppare. Una loro riscoperta nell’Isola, traducendosi in un’offerta più ampia e variegata, potrebbe favorire processi di destagionalizzazione e fare calare, almeno in parte, l’overtourism sulle località principali.

7. Formazione, competenze e professionalità sono centrali. In un turismo sempre più digitale, tecnologico ed internazionale è necessario, per vincere la competizione globale, investire nella formazione scolastica, professionale e manageriale.

8. La semplificazione fa rima con competizione La competitività a livello internazionale dipende anche da una governance efficiente, rapida e quanto più possibile flessibile, in termini normativi e regolamentari. Il sistema turistico ha l’esigenza che le norme siano chiare, dirette e rispettate da tutti gli operatori. Ciò favorirebbe anche la lotta al sommerso.

9. Legare riforme, progettualità e risorse. Su questa strada va anche il “Pnrr” che prevede, in particolare per il Sud e la Sicilia, una mole di risorse mai avuta prima. Queste, unite a tutte le altre disponibili, possono contribuite ad accrescere la competitività delle imprese turistiche agendo da leva per gli investimenti.

10. Si vince tutti insieme! Per condurre la regione su un percorso di “affermazione turistica” nazionale ed internazionale e di grande impatto economico è necessario che tutti gli attori coinvolti - dalle imprese alle Istituzioni, dalle Associazioni di categoria al sistema finanziario - collaborino tra loro. ☐

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L’ANALISI DI DAL 2023 E OLTRE
Ricercatrice servizio Imprese & Territorio Centro studi Srm di Napoli

SALVATORE MALANDRINO

Responsabile Regione Sicilia di UniCredit Italia

Cambiano offerta e modello di business le imprese investono sul digitale

Il viaggiatore sceglie la vacanza sui social e la Sicilia ha una forte proiezione internazionale sul web. Le potenzialità si scontrano, però, con la frammentazione dell’offerta. UniCredit accompagna gli operatori nella transizione

Il turismo è un comparto strategico per l’economia siciliana, con oltre 22mila imprese attive, circa il 7% delle imprese settoriali nazionali. Il contesto degli ultimi due anni, se ha gravato in modo significativo sui bilanci delle aziende, ha innescato un percorso di cambiamenti in termini di domanda e offerta, modelli di business e canali. La pandemia ha portato molti operatori a compiere scelte strategiche, come l’evoluzione del modello di business o la rimodulazione della propria offerta, rivolgendosi sempre di più ad una fascia di clientela con maggiore potere di acquisto. Però, dal punto di vista dell’offerta ricettiva, il quadro resta frammentato: in Sicilia solo l’1,5% delle imprese ha un fatturato superiore ai 2 milioni. Queste imprese si trovano davanti a numerose sfide, fra cui anche la transizione digitale e l’orientamento verso i temi Esg; sempre più aziende stanno investendo su questi due ambiti per attrarre il viaggiatore contemporaneo, che cerca un’offerta di turismo più “sostenibile” ed è sempre più propenso ad utilizzare i canali digitali e social per scegliere e prenotare le vacanze: la Sicilia può certamente fare leva su una significativa proiezione internazionale sul web.

E le sfide in termini di Risorse umane oggi assumono una rilevanza ancora più strategica: il mondo del cinema e delle serie tv sta puntando un faro sul nostro territorio, ciò sta determinando un “boom” di richieste e prenotazioni, ma al contempo sta aumentando le aspettative sull’Isola, che non vanno deluse.

Gli aeroporti del Sud e delle Isole hanno “trainato” il recupero dei livelli pre-Covid e tra i primi 10 del 2022 troviamo Catania e Palermo. Con il traffico crocieristico, i porti siciliani sono i primi per “toccate nave” in Italia, con importanti margini di crescita; inoltre, le crociere possono destagionalizzare i flussi di turismo, soprattutto stranieri.

Ma è necessario che tutti gli attori del Sistema territo-

riale attuino insieme strategie con il fine comune di potenziare al massimo le opportunità che la stagione 2023 - e quelle a venire - riservano.

UniCredit è impegnata a sostenere il turismo, puntando sulle imprese, anche con iniziative ad hoc finalizzate ad “amplificare” la conoscenza delle nostre eccellenze oltre i confini italiani, facendo leva sulla nostra rete paneuropea con 13 banche leader. Organizziamo anche B2B “Digitali” dedicati a fare incontrare le nostre strutture ricettive con buyer internazionali.

Inoltre, la nostra Isola è tra le mete più desiderate dal turismo enogastronomico: favorire un sistema integrato turismo-agricoltura è in grado di innescare un circolo virtuoso con benefici per l’intera economia regionale. Tuttavia è fondamentale uno “sforzo di sistema”. Accordi e protocolli rivestono un ruolo importantissimo; ad esempio, quello firmato tra Federalberghi Sicilia e UniCredit, un’importante misura di sostegno in termini di liquidità alle imprese turistiche che desiderano ristrutturare la propria attività o migliorare il processo di digitalizzazione interno o migliorare il proprio profilo di sostenibilità. Infine, un passaggio chiave è quello di supportare le imprese nell’accesso a tutte le opportunità a disposizione: dal “Pnrr” alle Zes. ☐

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L’ANALISI DI
DAL 2023 E OLTRE

MASSIMO MIDIRI

Magnifico Rettore dell’Università degli studi di Palermo

La ripresa del turismo in Sicilia fa i conti con la mancanza di personale, soprattutto di figure professionali specializzate in innovazione. L’Università di Palermo, però, ha già cominciato a “seminare”, come ci spiega il Magnifico Rettore, Massimo Midiri: “Questi interventi si organizzano a livello di sistema. Si analizzano i fabbisogni delle imprese e si istituiscono corsi di studio congruenti e in sedi strategiche. In questo senso, stiamo lavorando, in accordo con il Consorzio universitario di Agrigento, per realizzare un corso di laurea triennale, quindi di facile accesso dopo il diploma, per creare figure professionali spendibili nel mondo del lavoro. I ragazzi chiedono, sì, un buon corso, ma anche di vedere durante gli studi chi c’è dietro, cioè se lo stakeholder di posizionamento del corso è un ente, come la Regione, il Comune, la città. Altrimenti diventa teme che quella laurea possa essere solo un pezzo di carta non spendibile”.

Perché proprio ad Agrigento?

“Perchè questo progetto è importantissimo anche in funzione di ‘Agrigento Capitale della Cultura’, appuntamento che attirerà l’attenzione nazionale e internazionale. Quello potrebbe essere l’anno giusto per presentare un corso, magari in inglese e con doppia lingua, dato che cresce moltissimo l’interesse nei nostri confronti da parte dei Paesi del Nord-Africa, cioè Tunisia, Algeria, Marocco, Libia e Egitto, dove molti ragazzi vedono nell’interlocuzione con l’Università di Palermo una sor-

ta di passaggio per andare a lavorare in Europa”. Cioè, studenti africani a Palermo?

“La predominanza della lingua francese, soprattutto in Tunisia, sta venendo meno. Così, nel corso di incontri mirati con i Rettori delle Università di questi Paesi con i quali stiamo per sottoscrivere accordi di partenariato, sono nate ottime prospettive. Ad esempio, importanti esponenti del governo tunisino hanno dato disponibilità a creare linee aeree dedicate per fare arrivare a Palermo, in chiave ibrida, studenti dei licei della Tunisia. L’idea è quella di tenere la parte teorica a distanza e la parte pratica qui, nei laboratori e con la presenza di tutor. Si vuole formare bacini di lavoratori specializzati che servono agli operatori turistici competenti e aperti ad attività in chiave mediterranea”.

Questo strumento richiama un po’ le linee del “Piano Mattei per l’Africa”. Avete raccordi col governo nazionale?

“Il ministero dell’Università spinge per questo tipo di iniziative, ha anche fornito indicazioni. Non eroga fondi specifici, però negli ultimi tre anni l’aumento dei finanziamenti statali ordinari ci ha messo nelle condizioni di avere bilanci tranquilli con cui fare anche questo tipo di programmazioni”.

Questo apre il mercato del lavoro ai giovani nordafricani. E i nostri?

“Ai nostri giovani dobbiamo dare la certezza che dietro l’università c’è il lavoro. Oggi vanno fuori perché le università del Nord sono molto collegate con le imprese, c’è

la garanzia che un titolo conseguito a Milano diventa certezza di lavoro. Noi abbiamo stanziato un milione di euro per pagare, a carico dell’ateneo, il tirocinio pre-laurea magistrale, di non meno quattro mesi, a giovani che decidono di fare questa esperienza dentro un’impresa.

Lo studente riceve un piccolo stipendio, l’impresa lo forma in base alle proprie esigenze e lo assume all’indomani della laurea”.

Avete, dunque, accordi con imprese?

“Abbiamo 2.800 accordi con imprese siciliane, ma anche con società nazionali, nel qual caso il nostro contributo spese aumenta, però con l’obiettivo di fare tornare in Sicilia il giovane che ha acquisito competenze a Milano. Il compito etico dell’università è proprio quello di evitare l’emorragia del capitale umano”.

Ci sono già tirocini in corso?

“Sì, parecchi, sono già 570, tutti finanziati. Speriamo che diventino 570 posti di lavoro. Diamo un messaggio chiaro e forte alle famiglie, per le quali il futuro dei figli è un tema ancora più importante della salute. Investiamo sulla Sicilia, su Palermo, anche perché uno stipendio di 1.200 euro a Milano crea un ragazzo povero, invece a Palermo, a casa propria, ha un valore enorme: genera e sviluppa economia, si compra l’auto, la casa, si mette su famiglia, si apre un’azienda”.

In questo senso come vi muovete?

“Entro ottobre inaugureremo dentro l’università, al posto del consorzio Arca, un Innovation Hub in cui assisteremo chi vuole fare impresa. Avremo partner molto

“Stiamo firmando accordi con i Paesi del Nord-Africa per formare qui i loro specialisti del settore. Siamo a disposizione della politica per suggerire le migliori strategie”

importanti. Per settori quali il turismo, i trasporti, i beni culturali, le App sono molto importanti”. Questa iniziativa non dovrebbe essere, come anticipava lei, “di sistema”?

“Stiamo ragionando con tutte le università siciliane, il problema è di tutti gli atenei. Stiamo immaginando anche di organizzare degli ‘intercorsi’ fra più università. Non bisogna farsi concorrenza o conquistare uno studente in più, ma raggiungere tutti insieme l’obiettivo di rendere il corpo accademico siciliano vicino alle istituzioni per fare un percorso nuovo”.

Che tipo di percorso?

“Fare incontrare la politica, le università e le imprese. Non c’è solo la questione del caro-prezzi o del caro-voli. C’è un problema di infrastrutture, di competenze. L’università può dare una mano soprattutto nel consigliare la strategia migliore, perché tutte le competenze si trovano dentro le università. Spesso la politica ha deciso senza chiedere consigli. Auspico che la politica voglia utilizzare meglio e in modo simbiotico il rapporto con le università. Noi diamo la massima disponibilità”. ☐

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“Cresce il turismo mediterraneo noi formiamo le competenze per la Sicilia e il Nord-Africa”
“Un corso di laurea in turismo ad Agrigento, più un Innovation Hub a Palermo per chi vuole avviare un’attività. Già 570 nostri laureandi stanno svolgendo tirocini in aziende che alla fine li assumeranno”
INTERVISTA A DAL 2023 E OLTRE

MAURIZIO CARTA

Asessore all’Urbanistica, alla Rigenerazione urbana e al Centro storico Comune di Palermo

“La rigenerazione del porto di Palermo ha spinto la trasformazione di quartieri degradati in luoghi accoglienti per i visitatori. Ma oggi i grandi numeri sono fatti da soggetti predatori sul modello ‘safari’. Occorre integrare il turista nella città, per tutto l’anno, con nuovi circuiti e più servizi”

La rigenerazione urbana del porto ha fatto riscoprire alla città di Palermo il suo rapporto col mare e ha spinto la trasformazione di periferie e rioni degradati in quartieri accoglienti per i turisti. Maurizio Carta, architetto, assessore comunale all’Urbanistica, alla Rigenerazione urbana e al Centro storico, avverte però che per completare questa rivoluzione occorre integrare la presenza del turista nella città, farlo diventare “abitante temporaneo o intermittente” e questo richiede un ulteriore salto di qualità.

“Il forte incremento quest’anno del numero di arrivi a Palermo – rileva Carta - non sempre si traduce in effetti positivi. Infatti, assistiamo ad una elevazione del target di turisti verso l’alto e ad un calo del target e della tipologia della domanda verso il basso. Quest’ultimo fenomeno è quello che sta generando i grandi numeri: turisti sempre ‘meno spendenti’, che vengono solo a ‘predare’ lo spazio, non consumano nulla se non quello che si portano dalle navi da crociera, camminano tutto il tempo e solo il 20% si siede in un locale. Utilizzano uno spazio che a loro non interessa e producono l’effetto dell’overtourism. Peggio, alcuni vengono per fare ‘safari’: cioè, sono contenti di vedere le nostre bellezze, ma anche di fotografare i rifiuti, come nel safari si fotografano anche le feci del leone. Ma la nostra non è una ‘città safari’, selvaggia, dove anche la povertà, il degrado, la bruttezza, siano oggetto dell’esperienza. Palermo è una città europea, elegante, che ha dato i natali a movimenti

artistici e architettonici meravigliosi. Dunque, bisogna stare attenti a non farsi sedurre dai grandi numeri.”.

Lei parla anche di un’elevazione del target. Non si contraddice?

“C’è un aumento del turismo ‘alto spendente’, però sta negli hotel di lusso o sugli yacht e in città viene pochissimo. L’amministrazione deve osservare questi fenomeni e capire come agire. Non si possono lasciare le decisioni ai tour operator o alle preferenze individuali”. E quando parla di integrazione?

“Il turismo deve essere trasferito nel territorio, non può solo attraversarlo, altrimenti è predatorio. Anche perché il turismo di massa sta orientando l’eccessiva segmentazione commerciale di alcune vie. Se in via Maqueda hai solo gente che passeggia e si limita a birra e panino, questa è l’unica offerta che ci sarà. Il turista va visto come ‘abitante temporaneo o intermittente’, cioè abitante della città a tutti gli effetti, anche se per pochi giorni. Al quale occorre offrire servizi, aiutarlo a non concentrarsi solo su poche aree offerte dai tour operator o dalle ricerche online. La città deve espandere la propria offerta: periferie, quartieri, nei quali ci sono itinerari potenziali meravigliosi, non c’è solo il centro storico. Penso alla costa, alle Ville dei Colli”. Come raggiungere questi luoghi?

“Bisogna risolvere i problemi, altrimenti i turisti restano nei dintorni del porto. Allo stesso modo, offrire risposte quando hanno problemi di salute. In poche parole, organizzare i servizi della città pensando che in al-

cuni periodi dell’anno la popolazione aumenta, e fare in modo che non aumenti solo in una stagione, altrimenti i numeri esplodono. Vanno distribuiti su più mesi. Questo comporta un’offerta culturale integrata e gli eventi vanno promossi un anno prima, non quando il viaggiatore è già in città. Su questo siamo poco competitivi e prevale il ‘modello safari’, di una città dei mercati che dà il senso di una kasbah”.

L’amministrazione su quali alternative punta?

“Su ciò che manca nei circuiti dei tour operator: il liberty, il grande barocco monumentale, l’itinerario arabo-normanno, la contemporaneità, la movida, il nuovo fronte a mare. Sul nuovo molo trapezoidale del porto troveranno posto un parco archeologico, un lago artificiale, giochi d’acqua, un cinema a mare con lo schermo fatto di acqua nebulizzata. Questo ci aiuterà anche ad attrarre il turismo giovanile di qualità, quello delle music band. Dobbiamo perfezionare il modello, perché gli attuali spazi non sono adatti. Servono spazi più ampi e più sicuri. Pensiamo alle aree di Boccadifalco e dell’ex stazione Sampolo per puntare a ospitare a Palermo grandi festival con 200mila persone, in sicurezza”. Sicurezza, appunto…

“Sicurezza significa anche potere camminare tranquillamente, potenziando l’illuminazione e la sorveglianza. Migliorare le politiche del turismo equivale a migliorare la città. E c’è poi da ottimizzare il modello di ospitalità e dei servizi. Noi, che siamo geneticamente ospitali e solari, oggi non veniamo percepiti dai turisti come ac-

“Offriremo i solarium della Costa Sud, giochi d’acqua e cinema a mare al Molo trapezoidale, festival da 200mila spettatori a Boccadifalco e nell’ex stazione Sampolo”

coglienti. Bisogna lavorare sulla formazione, degli albergatori, degli operatori e di tutto il personale, per avere capacità di accoglienza e di racconto. Insomma, bisogna diventare industria del turismo, con un approccio più organizzato e sistemico”.

Tutto ciò richiede investimenti. Ci sono i fondi?

“La città sta recuperando il ritardo rispetto alla trasformazione della cittadella portuale. La Costa Sud tornerà balneabile e fruibile dopo la bonifica. Qui potremo offrire solarium, attività sportive e acquatiche o di tempo libero. E presto ci sarà l’interfaccia via Crispi-porto, con terrazze alberate, giardini pensili, un parco. In quest’ottica, faremo un accordo con l’Autorità portuale affinchè ci dia una mano a intercettare risorse per riqualificare anche l’intera via Crispi. Infine, per essere attrattiva tutto l’anno, Palermo deve avere un’offerta di attività per 365 giorni l’anno: stagioni teatrali, Palazzi aperti, strade pulite, turismo congressuale e professionale. E attrezzarsi per il turismo ‘nomade’, cioè chi fa vacanze di sei mesi e che cerca servizi di quell’alto profilo internazionale al quale è abituato: un aeroporto che consenta di raggiungere tutte le destinazioni e la metromare che è già nel Piano strategico della Città di Palermo”. ☐

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“La rivoluzione si completa se vediamo il turista come abitante”
INTERVISTA A DAL 2023 E OLTRE

Allungare le stagionalità e definire il riposizionamento strategico dei territori, non trascurando le sfide del PNRR e dell’intelligenza artificiale. Sono alcuni dei temi trattati nella speciale Masterclass Turismo in Comune, che è stato l’evento di punta della XXV edizione di Travelexpo di aprile 2023.

Una masterclass unica grazie alla partecipazione di personaggi di primo piano dell’imprenditoria e della formazione turistica nazionale, tutti insieme per offrire elementi di informazione e aggiornamento sui mercati alla folta platea che ha partecipato, composta da un centinaio di giornalisti e amministratori locali.

AMENTA: ora i Comuni devono attrezzarsi per accogliere sempre più turisti

“Il turismo - ha esordito Paolo Amenta, presidente dell’Anci Sicilia - è uno dei settori che durante i mesi post pandemia è cresciuto maggiormente. Secondo le ultime stime, infatti, da qui al 2030, viaggeranno per il mondo quasi due miliardi di persone. Si tratta di una previsione che non può trovarci impreparati. I Comuni dovranno attrezzarsi per accogliere sempre più turisti, puntando sulla qualità della vita, dell’aria e dell’acqua, migliorando i servizi per i residenti e pianificando azioni per la salvaguardia del proprio patrimonio ambientale e monumentale. Servono investimenti in innovazione e nuove strategie di sviluppo per far sì che questa crescita costante si traduca in benefici reali per le comunità ospitanti e per le risorse naturali da cui il turismo stesso dipende. I Comuni potranno contare sui fondi del PNRR e della Programmazione 2021-2027, ma dovranno mettere in campo una strategia di sviluppo articolata che comprenda i territori e la loro valorizzazione a 360 gradi”.

BECHERI: la stagionalità è il paradosso del turismo siciliano

Anche per Emilio Becheri, direttore della rivista Turistica, “il turismo è stato il fatto più sconvolgente dell’ultimo mezzo secolo, ha cambiato l’economia, ha retto tutte le principali trasformazioni. Il turismo è il motore dell’economia italiana e, insieme al settore Horeca, rappresenta l’economia del Belpaese. Ha una forza dirompente associata a una fragilità istituzionale. La pandemia è lo spartiacque di quello che era il turismo prima e di cosa è oggi”. Becheri si è poi soffermato sul paradosso del turi-

smo siciliano e dell’intero Mezzogiorno: la stagionalità.

“Nel sud Italia mancano alcuni segmenti di turismo, c’è quasi solo quello balneare, ma ci sono anche problemi organizzativi e di infrastrutture oltre al sommerso”.

GIANNETTI: Sicilia percepita solo come meta estiva dagli stranieri

A tal proposito, Fulvio Giannetti, ceo di Lybra tech Zucchetti Group, ha rimarcato come la Sicilia sia percepita come meta estiva dai turisti esteri. “Basta guardare le destinazioni più ricercate, ovvero San Vito Lo Capo, Favignana e Cefalù. Eppure, se, ad esempio, la Sicilia imparasse a sfruttare le festività invernali americane, come Natale, Capodanno e Presidents’ Day, organizzando eventi e celebrazioni locali, potrebbe attirare nuovi flussi turistici dagli Usa e provare così ad allungare le stagionalità. Invece al momento fra gli stranieri le due isole maggiori italiane vengono spesso confuse”.

ANTONIOLI: alla Sicilia serve una governance per attirare capitali dall’estero

Per rendere realtà la destagionalizzazione in Sicilia, Magda Antonioli, professore Università Bocconi e vicepresidente ETC European Travel Commission, ha suggerito di realizzare un piano tattico. “Il turismo – ha sottolineato – sta vivendo un momento fantastico. La Sicilia è un brand evocativo ma i nuovi mercati non sanno cosa sia. Quindi datevi una mossa, organizzatevi e utilizzate la tecnologia che è un alleato indispensabile e puntate sulle esperienze fuori stagione offrendo prodotti segmentati, sulla scia della moda dell’Italian way of living, perché i turisti vogliono vivere come voi. Realizzate una governance tra gli attori pubblici e privati che sia efficiente, trasparente e responsabile, ovvero mettetevi attorno a un tavolo per attirare i capitali dall’estero”.

PURPURA: manca la capacità di gestire il sistema turistico

“Quando manca la strategia di destinazione nel lungo periodo – ha fatto eco Antonio Purpura, docente di Economia del Turismo Università di Palermo – anche i territori dove si lavora bene nel medio periodo poi tendono a cannibalizzarsi (come ad esempio Cefalù). Un turismo sostenibile è più alto spendente e migliora la qualità del turismo in quel luogo, evitando il fenomeno dell’overtourism, come succede a Cefalù o a San Vito Lo

Capo. Bisogna promuovere esperienze, andare oltre la solita idea del patrimonio culturale, bisogna entrare nei territori per viverli, scoprire le tradizioni, la cucina, le persone. Il patrimonio culturale regionale, grazie alle politiche europee, è diventato fruibile ma con un approccio da ‘rendita’. In Sicilia a trainare il turismo è il settore balneare, mentre la motivazione culturale è solo accidentale, accessoria. Milano è un esempio di come la città si sia rigenerata, anche grazie agli eventi non prettamente turistici ma che attraggono interesse. E ha ripreso il suo ruolo di leadership grazie alla cultura nuova (moda, design, arti visive, etc)”.

PLATANIA: costruire le destinazioni per governare il turismo

Per governare il turismo e dunque evitare l’overtourism, secondo Marco Platania, docente di economia del turismo all’Università di Catania, occorre affidarsi alle DMO.

“Aiutano ad accrescere la competitività del territorio, generando valore per i visitatori e i residenti. Invece l’overtourism rischia di far venire meno l’idea di comunità e genera l’antipatia dei residenti nei confronti del turista, con proposte assurde come il numero chiuso. Piuttosto la DMO deve rafforzare l’identità dei territori, esprimerlo in un brand, potenziare la visibilità in rete, utilizzando gli strumenti tecnici per essere performanti anche sul web, misurare il turismo superando le statistiche su arrivi e presenze, fare rete con i Comuni per attuare strategie di mercato in segmenti come il turismo naturalistico, delle radici e dei cammini”.

RUGGIERI: Pnrr rischia di creare ulteriori squilibri

Sulle opportunità del PNRR è intervenuto Giovanni Ruggieri, docente di Tourism System dell’Università di Palermo. “Con oltre 40 miliardi di euro per il turismo - ha sottolineato - il PNRR si può considerare il primo vero Piano Marshall per il settore: si tratta di un fatto storico. Inoltre, il 20% di questi fondi sono dedicati al turismo, possiamo affermare dunque che stiamo andando verso l’industrializzazione del settore”.

GUMINA: ecco come la Sicilia può vincere la sfida del Pnrr

“Il PNNR - ha aggiunto Andrea Gumina, presidente di Transatlantic Investment Committee - è sfidante perché associa enorme liquidità a degli obiettivi. Solitamente i grandi investimenti non arrivano al Sud, si fermano a Milano perché gli investitori hanno paura, non tanto della malavita, ma della burocrazia e delle infrastrutture che mancano. Il PNRR però può essere gestito bene con un valido partenariato pubblico e privato che può aiutare a sviluppare progetti sul turismo, se questo viene visto come industria, non più come sommatoria di eventi occasionali. Dunque, gli operatori privati devono imparare a operare come filiera e non come singoli. Serve un tavolo di lavoro tra privati e pubblica amministrazione, definire un piano investimenti da miliardi di euro, prendere risorse pubbliche per attrarre risorse private e migliorare il tasso interno di investimenti sul territorio, valorizzando le risorse e frenando così anche la fuga dei cervelli”.

FASONE: la resilienza del fenomeno turistico “Oggi parlare di industria turistica e politiche industriali per il turismo non è più un ossimoro”, ha spiegato Vincenzo Fasone dell’Università degli Studi di Enna “Kore”. Partendo dalla definizione di resilienza in senso ingegneristico, ovvero la capacità di un materiale di tornare allo stato iniziale dopo una deformazione, e poi in ambito ecologico e nei sistemi integrati socio-ecological system come quelli turistici, in cui indica la misura in cui un sistema è in grado di auto-organizzarsi, apprendere e adattarsi a seguito di shock interni o esterni, Fasone ha definito il turismo un fenomeno resiliente perché se lo si osserva si nota una costante crescita del settore a livello di trend occupazionale negli anni tra il 1998 e il 2021. Inoltre, anche nel 2008, dopo la grande recessione, il settore Horeca è stato quello che ha vissuto uno sviluppo più sostanziale.

BORSI: intelligenza artificiale per il turismo

Infine, di intelligenza artificiale per il turismo ha parlato Vinicio Borsi, docente all’Università dei Sapori di Perugia e Hospitality Innovation Manager. “L’IA, di cui l’ultimo esempio è dato dalla chatGPT, è un cambiamento di proporzioni epocali grazie a cui si possono fare cose incredibili. Alle domande non si hanno più semplici risposte ma contenuti. Finora abbiamo lavorato su basi storiche per prevedere il futuro, ma adesso con i data-lake possiamo individuare in modo esatto alcuni dati sul futuro a breve termine. Si tratta di analisi basate su dati reali, non sono intenzioni, oggi abbiamo i dati sui passeggeri che verranno a Palermo in una data esatta, conosciamo la loro provenienza, abbiamo i dati sulle prenotazioni aeree ed alberghiere. L’albergatore può capire che tipo di target ha intercettato. Stiamo vivendo un tempo di grandi cambiamenti”. ☐

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DAL 2023 E OLTRE
Dieci esperti per il futuro del turismo: una masterclass unica a Travelexpo 2023

Digitalizzare la filiera turistica in Sicilia è un investimento per sempre

La concorrenza internazionale si può battere solo con strumenti tecnologici capaci di personalizzare l’offerta di servizi per ciascun cliente e di ridurre i costi. I risultati sono più efficaci se si agisce come sistema fra amministrazioni locali e operatori privati

Secondo i dati recenti di Bankitalia, nel 2022 il settore turistico è stato uno degli assi portanti dell’economia siciliana: i flussi in arrivo sono aumentati del 56,6% rispetto al 2021, le presenze hanno fatto registrare un incremento del 49,5%, i pernottamenti hanno raggiunto livelli contigui a quelli pre-pandemia, trainati dalla componente straniera. Anche per il 2023, malgrado i problemi legati agli incendi e allo stop dello scalo di Catania, si stima che il settore turistico permanga un settore trainante della Sicilia. Tuttavia nell’ultimo decennio ha dovuto fare i conti con una competizione via via più intensa che proviene non solo dai tradizionali competitor italiani e da quelli quali Spagna, Grecia e Croazia, ma anche da nuovi concorrenti quali Turchia e Cipro. Pertanto, per potere prosperare nel tempo, tale settore richiede la pianificazione e l’implementazione di investimenti rilevanti soprattutto sulle infrastrutture e sui processi di digitalizzazione. In questo articolo ci concentriamo sulla digitalizzazione.

Per il settore turistico l’investimento nel processo di digitalizzazione è fondamentale, perché contribuisce ad assicurare il futuro delle imprese della filiera in modo intelligente, agevola in via diretta l’automazione di taluni processi e procedure, il riordino dell’offerta di servizi e la riduzione dei costi. E contribuisce a dare volano competitivo alle imprese.

La digitalizzazione passa non solo attraverso lo sviluppo di applicazioni per cellulari, la generazione di piattaforme web, di blog e di portali e-commerce, ma anche attraverso l’uso di chatbox, di servizi di orientamento e di informazione smart direttamente accessibili sia da

remoto sia nei luoghi turistici wireless, che sono sovente guidati dall’implementazione dell’intelligenza artificiale. Così le nuove tecnologie digitali possono dare un valido contributo per offrire ai turisti una miriade di servizi sempre più efficienti e sempre più a misura di singolo individuo e/o famiglia.

Grazie alle nuove tecnologie, si aprono nuovi canali di promozione e di vendita digitali nonché l’opportunità di proporre nuove esperienze ed eventi che vanno incontro alle mutate e mutevoli esigenze delle generazioni Y e Z. Mediante l’utilizzo degli analytics applicati ai big data, è possibile accumulare i dati e analizzare i comportamenti dei turisti in modo da comprendere meglio le loro esigenze e di offrire servizi più appropriati e personalizzati.

Inoltre, l’utilizzo sapiente delle piattaforme web incentiva la collaborazione fra gli attori della filiera turistica: essa permette di armonizzare le iniziative che vengono proposte dagli operatori turistici (hotel, ristoranti, bar, gestori delle spiagge o degli impianti di risalita sciistica, agenzie turistiche e tour operator e così via), dalle amministrazioni locali e dai privati. Tale condizione dà vita a novelli sistemi turistici collaborativi che - grazie al potenziamento della loro reputazione esterna e interna - possono generare un clima di fiducia e la fidelizzazione da parte dei turisti e promuovere assai più efficacemente le destinazioni turistiche. Ormai da alcuni anni, un caso di successo in Sicilia è quello di San Vito Lo Capo (www.sanvitoweb.com).

Infine, gli strumenti di marketing digitale possono consentire l’accrescimento della sensibilità degli operatori,

delle comunità locali e dei turisti nei riguardi della sostenibilità. Ovvero lo sviluppo di un turismo consapevole dei suoi impatti di tipo sociale, ambientale ed economico. Il turismo sostenibile è un approccio contrapposto all’overtourism (si ricordano i noti casi di Venezia e delle Isole Eolie). La digitalizzazione dei servizi turistici richiede la disponibilità di queste figure professionali. Digital business analyst. È la figura professionale capace di analizzare e rielaborare i big data (messe di dati riferiti ai turisti: genere, età, professione, status familiare, reddito, nazionalità, preferenze, esigenze specifiche e così via) e di redigere relazioni, da cui estrarre indicazioni utili per prendere decisioni imprenditoriali mirate. Altri dati che vengono esaminati sono: il grado di successo delle campagne promozionali proposte e le tariffe più richieste, il traffico del sito web e i suoi contenuti più attrattivi, i profili dei clienti potenziali e le analisi di benchmarking con la competizione. Essa opera in particolare, ma non solo, negli hotel e nelle grandi catene alberghiere.

Social media manager. È la figura professionale che contribuisce a fidelizzare i clienti esistenti e a captare nuovi clienti in virtù della diffusione ininterrotta di contenuti (testi, foto, video e post vari) e all’ideazione di campagne pubblicitarie sui social media. È una delle figure professionali più richieste. Nel turismo tutti gli operatori avvertono la necessità di essere presenti sui vari canali social per mantenere e aumentare l’interazione con i loro clienti attuali e potenziali, ovvero il loro livello di engagement esterno e, per tale via, costruire o rinvigorire la loro brand identity.

Da alcuni anni è un caso di successo quello di San Vito Lo Capo. Il percorso richiede la disponibilità di almeno cinque figure professionali specializzate

Web content specialist. Si tratta di un professionista che redige, in linguaggio tecnico adeguato, articoli e contenuti (di norma stimolanti, originali e adatti a coinvolgere il target di audience al quale sono indirizzati) per siti web, blog e piattaforme social. Per un hotel o un tour operator, il web content specialist è la figura professionale che elabora la narrazione dettagliata dei servizi offerti, delle caratteristiche delle stanze, dei pacchetti turistici, che scrive le newsletter e che spiega le offerte e le novità. I testi sono di norma predisposti in modo tale da metterli in risalto nel motore di ricerca utilizzato. Revenue manager. Figura professionale abile a fissare le tariffe di un pacchetto turistico o di una stanza d’albergo con riguardo a una serie di fattori specifici, quali i competitor, il periodo stagionale dell’anno, il target di clientela, la coesistenza di eventi di rilievo quali iniziative culturali o sportive, fiere e festività.

Community manager. È la figura professionale digitale che si mantiene in relazione continua con i clienti attuali e potenziali presenti sulle piattaforme social e web sulle quali una determinata struttura turistica è presente. Il suo ruolo è di conservare e rafforzare le interazioni digitali con coloro che hanno contatti sui social, sul blog, che visitano il sito web o che inseriscono recensioni sui portali dopo aver vissuto l’esperienza turistica.

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L’ANALISI DI DAL 2023 E OLTRE

GRAZIE!

Abbiamo narrato un pezzo consistente del nostro passato. Abbiamo cercato di rappresentare al meglio il nostro presente, abbiamo provato a disegnare il nostro futuro. Concludiamo qui la narrazione di questi 6 capitoli e virtualmente apriamo il settimo capitolo, quello della vita. La vita di tutti i giorni in cui le parole possono materializzarsi in fatti e i fatti in un modello di vita migliore, non solo per questo nostro piccolo grande universo del turismo, ma per ciò che esso rappresenta per l’elevazione sociale, culturale, economica delle comunità territoriali, regionali, nazionale, internazionale e per l’intera comunità umana di cui ognuno di noi è responsabile e protagonista. Avremmo potuto fare di più e forse meglio, ma nel dubbio che forse avremmo potuto fare meno e peggio, siamo contenti così e sentiamo il desiderio di ringraziare tutti coloro i quali hanno collaborato, con passione, entusiasmo, stima e tanta buona volontà. Diciamo grazie a:

I nostri Main Sponsor che, con i loro desk, hanno contribuito ad animare la Giornata Mondiale del Turismo 2023 e la precedente dedicata a formazione e informazione delle imprese, cominciando dalla Casa che ci ha ospitato, il San Paolo Palace Hotel di Palermo, dall’Amministratore al Direttore all’ultimo dei fattorini, che consideriamo un modello di abnegazione ed efficienza. Con loro le altre catene alberghiere, presenti con i loro desk: CDSHotels Terrasini - Città del Mare, sede storica di Travelexpo, MM Hotels – Hotel Villa d’Amato, il Gruppo Adler new entry in Sicilia con la splendida struttura di Siculiana. E ancora i tour operator Sicilvision, con il nuovo brand TMT dedicato al lusso, la storica firma della Conca d’Oro e di Viaggiamo Insieme della Famiglia Campanella; Wonderful Italy, nuovo modello di imprenditoria turistica, e Sicaniasc, pioniere del revenue e del marketing per il turismo.

Un particolare ringraziamento alla Camera di Commercio di Trapani, che ha puntato sulla Logos per sviluppare una serie di azioni a favore delle imprese turistiche del trapanese, e ai circa 20 buyer da noi selezionati che animeranno il workshop insieme ai seller interessati. Con loro, e insieme a loro, tutti gli inserzionisti di questo volume monografico e tutti i relatori

Dati forniti dall’Osservatorio turistico dell’Assessorato al Turismo della Regione Siciliana, consultabili tramite scansione del QR-code

dei seminari formativi e informativi che animeranno queste 4 mezze giornate.

Un grazie all’Assessore Regionale all’Agricoltura Luca Sammartino e al suo direttore generale Dario Cartabellotta per la sensibilità più volte dimostrata nel voler favorire la contaminazione di questi due settori economici produttivi e strategici. E ancora, come non ringraziare la Fondazione Archimede di Siracusa e la Sicilbanca con la sua Fondazione, Vini Corvo e il ritorno di Sicilì.

Un grazie particolare all’Assessorato Regionale al Turismo e al personale tutto, particolarmente del Marketing per la concessione delle foto e dell’Osservatorio Turistico Regionale fonte primaria dei dati statistici pubblicati. Inoltre grazie all’ex assessore Manlio Messina, che ha conquistato il palmares di permanenza alla guida dell’Assessorato, affiancato dal direttore generale Lucia Di Fatta, che ha brillantemente maturato e superato l’amara ed esaltante esperienza professionale alla guida del Dipartimento nei terribili anni della pandemia. Un ringraziamento, ma principalmente l’augurio di buon lavoro, a Elvira Amata, a cui è passato il testimone, e al neodirettore generale, Mariella Antinoro. A loro dedichiamo il sesto capitolo di questa pubblicazione.

Ma tutto ciò, come tanto altro della storia della Logos, è stato reso possibile grazie a uomini e donne, professionalmente nati e formati all’interno dell’Azienda: da Noemi Brugarino a Monia Marchese, da Vincenzo Gnoffo a Lorena Melodia, ai miei figli Laura, Marco e Beatrice, e la Signora Maria Antonietta Ferrante, autorevole componente del CdA e nominata regina madre della comunità familiare e professionale. Un grazie anche ad Adriana Miori, la nostra donna nel nord Italia. Ma in questa occasione sento di dover ringraziare Roberto Gueli, presidente dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia oltre che Michele Guccione e Gioacchino Amato che hanno collaborato con la nostra redazione, e Alessandro Fiore, che ha curato la grafica, a cui va apprezzamento e ringraziamento non solo per la professionalità ma anche per la pazienza, al pari di Cris Pezzino delle Officine Grafiche Riunite.

“25 Anni di Turismo in Sicilia” viene edita in occasione della Giornata Mondiale del Turismo, come supplemento a Travelnostop quotidiano di turismo on line della Logos srl Comunicazione & Immagine con sede a Palermo, Via Giacinto Carini, 9. Direttore responsabile: Marco Piscopo - Tel. e Fax 091.519165 - PIVA 00249130824 - palogos@travelnostop.com postalogos@pec.it - ©2011 Travelnostop.com - Tutti i diritti sono riservati - È vietata la riproduzione anche parziale di tutti i contenuti del sito. Registrazione al Tribunale di Palermo n. 22 del 23.10.2006 - n. iscrizione al ROC 15419. Distribuzione gratuita.

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