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INFLIGHT / ANNO 2 - AGOSTO / SETTEMBRE / OTTOBRE 2021

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EDITORIALE

DAT è pronta per la stagione estiva sempre con la massima attenzione al benessere e alla sicurezza dei Clienti e dei nostri equipaggi seguendo scrupolosamente i protocolli sanitari Covid in vigore. A tutti auguro di cuore una buona estate. Grazie ancora per averci scelti e come sempre buon volo con DAT Volidisicilia! Com.te Jesper Rungholm CEO e Presidente e A. D. DAT

DAT READIES FOR THE SUMMER SEASON

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Gentili Ospiti Anche quest’estate sarà molto particolare a causa dell’emergenza Covid tuttora in corso. Grazie ai percepibili segni di miglioramento, e al fatto che ci siamo gradualmente adeguati a convivere con uno stato di cose mai sperimentato in precedenza, la situazione potrebbe rivelarsi leggermente meno complessa di quella vissuta nel 2020. A livello mondiale l’intero comparto del trasporto aereo e tutta la filiera del turismo ad esso strettamente collegata hanno subito gravissimi danni ed in alcuni casi il blocco totale delle attività ha comportato enormi perdite economiche e posti di lavoro. Dobbiamo però essere confidenti nel futuro e interpretare quest’estate con rinnovato ottimismo e con le dovute accortezze potremo viverla con maggiore libertà. Il 1 luglio 2021 DAT Volidisicilia è entrata nel quarto anno di operazioni in Italia e stiamo valutando con grandissima attenzione altre opportunità

di business in altre aree del Paese. Siamo molto contenti dei risultati fin qui ottenuti e per questo con grande determinazione, oltre a proseguire nell’ormai consolidata programmazione in continuità territoriale sulle isole minori di Lampedusa e Pantelleria, quest’estate proporremo i due nuovi collegamenti Catania-Brindisi e Napoli-Lampedusa, mentre il nostro operativo estivo tra Catania e Olbia, ormai al suo terzo anno di operatività, crescerà nel picco estivo da due a quattro frequenze settimanali, e stiamo valutando nuovi ulteriori collegamenti. I riscontri sul mercato sono estremamente positivi e abbiamo buone ragioni di ritenere che le destinazioni Sardegna, Sicilia e Puglia saranno le star di quest’estate. L’Italia e le sue splendide destinazioni mediterranee si inquadrano sempre di più nelle strategie di sviluppo del gruppo DAT A/S, che oggi opera collegamenti di linea in Danimarca, Norvegia, Finlandia, Germania e Regno Unito, come

Dear Guests Also the summer of 2021 will be very special due to the ongoing CoViD emergency. Nevertheless, thanks to the perceptible signs of improvement, and to the fact that we have gradually adapted our lifestyle to a state of things we had never experienced before, the situation could turn out to be slightly less complex than what we experienced in 2020. The entire world of air transport and the tourism chain closely connected to it has globally suffered very serious damage and in some cases the complete block of activities has led to enormous economic and job losses. However, we must be confident in the future and face the good season with renewed optimism, and with due care we will be able to live it with greater freedom. On 1st July 2021 DAT Volidisicilia entered its fourth year of Italian operations, and we are evaluating with great attention other business opportunities in other areas of the Country. We are very happy with the results achieved so far and for this reason, with great determination, in addition to continuing with our now well consolidated PSO (Public Service Obligation) scheme serving the smaller islands of Lampedusa and Pantelleria, this summer we will propose the two new Catania-Brindisi and Naples-Lampedusa connections, as well as reproposing our now consolidated link between Catania and Olbia, now in its third year of operations, growing in the summer peak up to four weekly frequencies. And DAT Volidisicilia is also evaluating further new routes. I wish everyone a good summer. Thanks again for choosing us, and as always have a good flight on DAT Volidisicilia!


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Normale avvicendamento alla guida di VOLI DI SICILIA Noemi Brugarino, espressione professionale della Logos srl Comunicazione e immagine, assume da questo numero la direzione responsabile della rivista VOLI DI SICILIA, inflight magazine della Compagnia Aerea DAT ITALIA Al neo direttore il più cordiale benvenuto ed i più sinceri ringraziamenti a Ferdinando Calaciura per la passione e l’impegno professionale profuso sin dal lancio del progetto editoriale VOLI DI SICILIA. L’Editore

A new replacement in charge of VOLI DI SICILIA The professional of Logos srl Comunicazione e Immagine, Noemi Brugarino, becomes the director of the magazine VOLI DI SICILIA, the DAT ITALIA Airline inflight magazine. Cala Scilla a Palau (Olbia-Tempio, Sardinia, Italy) Foto di Shutterstock

Cordial greetings to our new director and the most sincere thanks to Ferdinando Calaciura for his passion and commitment shown from the beginning with the launch of the editorial project VOLI DI SICILIA. The Publisher.

Anno 2° 6 Edizione luglio/agosto/ settembre 2021 EDITORE D.A.T. DANISH AIR TRANSPORT (logo) Vamdrup, Lufthavnsvej 4, Denmark -6580, VAT. 12654693 Registrazione assolta a norma dell’art. 16 della legge 7 marzo 2001, n. 62, Iscrizione ROC: in corso di registrazione

Realizzazione Editoriale

Via J. F. Kennedy, 5 80125 - NAPOLI P.IVA 08325341215 • R.E.A. NA - 948795 N. Iscrizione R.O.C. 32000 info@meteitalia.com postmaster@pec.meteitalia.com Direttore Responsabile Noemi Brugarino Direttore Editoriale Umberto Desiderio Divisione Video e Foto divisione video e foto DSD VISUAL

COORDINAMENTO EDITORIALE LUIGI VALLERO – Direttore Generale DAT Italia ANDREA PIETROBELLI Direttore Commerciale DAT Italia TOTI PISCOPO – LOGOS COMUNICAZIONE UMBERTO DESIDERIO – M.E.T.E. Italia

DISTRIBUZIONE Flotta DAT Italia

Hanno collaborato: Massimo Rosati, Matteo Desiderio, Vincenzo Di Palma, Rosaria Di Maggio, Daniela Freggi, Fabio Giardina, Hub Turistico Lampedusa, Giuseppe Mancini, Maria Vero- nica Policardi, Alex Serio, Tommaso Sparma, SUP AROUND SICILY, Foto Catapano, Click&Boat, Matteo Desiderio, MarinaDivingCenter, Eusebio, Design Street, Shutterstock, Andrea Belvisi, Antonio Politano, Martina Parrinello, Martina Rosselli, Pietro Patanè, Umberto Belvisi Clara Garsia Progetto Grafico Artinoas • Massimo Sanna Traduzioni Nicoletta Russo PUBBLICITA’ M.E.T.E. ITALIA Srl Concessionaria per Italia e Estero Concessionaria per Lampedusa e provincia di Agrigento HUB TURISTICO LAMPEDUSA s.r.l.s. Via Adua, 15 92031 Lampedusa (AG) Telefono +39 0922 970597 lampedusa@hubturistico.org

LA FOTO DEL MESE di Sup Around Sicily.


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29 - LUOGHI PANTELLERIA LABORATORIO D’ECCELLENZA PANTELLERIA A LABORATORY OF EXCELLENCE

SOMMARIO

di Antonella Lusseri

4 - EDITORIALE DAT È PRONTA PER LA STAGIONE ESTIVA DAT READIES FOR THE SUMMER SEASON

di Com.te Jesper Rungholm CEO e Presidente e A. D. DAT

8 - EDITORIALE SOGNANDO DIETRO IL FINESTRINO DI UN AEREO DREAMING BEHIND AN AIRPLANE WINDOW

23 - DESIGN L’OUTDOOR A TUTTO COLORE OUTDOOR di Massimo Rosati Design Street

30 - LUOGHI 13+1 COSE DA NON PERDERE A LAMPEDUSA 13+1 THINGS MUST NOT BE MISSED IN LAMPEDUSA di Hub Turistico Lampedusa

42 - LAMPEDUSA IN TAVOLA LE RICETTE DI HUB TURISTICO LAMPEDUSA LAMPEDUSA ON THE TABLE

Hub Turistico Lampedusa’s recipes

di Noemi Brugarino

9 - WINE PANTELLERIA E IL NETTARE AMBRATO CHE NE RACCHIUDE SAPORI E PAESAGGI PANTELLERIA AND THE AMBER NECTAR CAPTURING ITS FLAVOURS AND LANDSCAPES di Clara Minissale

43 - SPORT PELAGIE SINONIMO DI SUBACQUEA PELAGIAN DIVING di Giuseppe Mancini

28 - PANTELLERIA IN TAVOLA LE RICETTE DI VITO SAMMARITANO PANTELLERIA ON THE TABLE

16-SPORT Vito Sammaritano’s recipes IL GIRO DELLE COSTE SICILIANE IN PIEDI SU UNA TAVOLA AROUND SICILIAN COASTS STANDING ON A PADDLE di Sup Around Sicily

45 - STORIA L’AFFASCINANTE STORIA DI UNA PICCOLA ISOLA THE HISTORY OF LAMPEDUSA di Antonino Taranto Ass. Clturale Archivio Storico Lampedusa

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EDITORIALE

Sognando dietro il finestrino di un aereo LEGGI E SCARICA IL NUOVO NUMERO DI INFLIGHT

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Cari passeggeri lettori, bentornati a bordo di Dat Volidisicilia, la compagnia che continua a investire sul Sud Italia. Anche quest’estate abbiamo inaugurato nuove rotte per intensificare i flussi turistici tra Sicilia, Sardegna, Puglia e Campania con il lancio dei due nuovi collegamenti, Catania-Brindisi e Napoli-Lampedusa, e il raddoppio delle frequenze sulla tratta Catania-Olbia. In questo numero, in versione digitale e interattiva, dedichiamo due ampie sezioni alle nostre gettonatissime isole di Lampedusa e Pantelleria con itinerari, travel tips e ricette per iniziare a pianificare e sognare la vostra vacanza già a bordo dei nostri aerei. Ma ci sarà spazio anche per il design e per lo sport del momento, ovvero il Sup. A maggio 2020, quando il mondo era

ancora in piena pandemia, due giovani siciliani si lanciano all’avventura per scoprire da vicino le coste più belle della Sicilia come solo questo sport permette: tavola, pagaia, equilibrio e braccia. E per finire una panoramica degli aeroporti siciliani tra consuntivi e previsioni di questa strana stagione fatta di restrizioni ma soprattutto tanta voglia di volare… Perché, ammettiamolo, tra le cose che più ci sono mancate in questi lunghi mesi di pandemia, c’è sicuramente quella di perdersi tra le nuvole e sognare il prossimo viaggio dietro il finestrino di un aereo. Noemi Brugarino

Dreaming behind an airplane window Welcome back on board of Dat Volidisicilia. This summer we have inaugurated new routes to improve touristic flows among Sicily, Sardinia, Apulia and Campania with the new flight connections: Catania-Brindisi and Napoli Lampedusa. We also have doubled the Catania-Olbia flight frequencies. In this issue we have dedicated two sections to the island of Lampedusa and Pantelleria with itineraries, travel tips and recipes to start planning your holiday on board, but there will be space also for design and sport like the Sup. In May 2020, in fact, two sicilian young boys started to discover the most beautiful coasts of Sicily by surfboards. Finally you can find an overview of sicilian airports because, despite limitations due to the pandemic situation, we all have the desire to fly dreaming our trip behind the window of a plane


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WINE Testo e foto a cura di Clara Minissale

Pantelleria e il nettare ambrato che ne racchiude sapori e paesaggi 11

Il suo nome significa figlia del vento, dall’arabo Bent el Riah. E quello che colpisce, a Pantelleria, è proprio la forza della natura. Una forza che si ritrova nelle scogliere di pietra lavica che caratterizzano tutta la costa rendendola ruvida, a tratti aspra e nella vegetazione che orna i rilievi montuosi. Solo a Pantelleria si trovano i dammusi, le tipiche costruzioni lasciate in eredità dagli arabi e realizzate in pietra a secco, cioè senza l’utilizzo di malte e leganti. Una costruzione talmente integrata al paesaggio rurale da esserne diventata la componente più riconoscibile. Poi ci sono i muretti, anche questi a secco, costruiti nel tempo dai contadini senza alcun tipo di malta,

soltanto con pietre non lavorate, sistemate e concatenate in doppia fila. Si trovano praticamente in tutta l’isola e costituiscono il perimetro di confine e contenimento dei terreni, quasi sempre terrazzati a causa delle pendenze e dei dislivelli del suolo. Questi muretti servivano anche a proteggere le piante facendo da scudo al vento. È nato così il giardino pantesco, realizzato accanto ai dammusi e creato in forma circolare sempre con il sistema delle pietre a secco per circondare un albero di agrumi, fonte di vitamine preziosa per le famiglie dell’isola. Pantelleria è un’isola con vocazione fondamentalmente agricola. Qui si coltivano frutta e ortaggi dal sapore molto

Pantelleria and the amber nectar capturing its flavours and landscapes Pantelleria means “Daughter of the wind” from the Arab “Bent el Riah” and it strikes with its force of nature. In Pantelleria you can find the “dammusi”, the ancient building left by Arabs and made of dry stones and next to them you can find the pantesco garden. Pantelleria is an island with an agricultural vocation. There are the olive trees and the Zibibbo grapes (the local name of Moscato d’Alessandria) which have made the island famous in the world for the Passito wine. This type of grape has to be defended from the wind so the farmers have invented the “alberello” system of cultivation. Since 2014 this system has became World Intangible Heritage by UNESCO. So, the most important product of Pantelleria is the


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intenso, reso deciso dal sole che scalda quasi senza sosta. Ci sono gli olivi che crescono verso il basso per difendere le piante dal vento che altrimenti spazzerebbe via tutte le fioriture e vengono costrette, con un sistema di pesi agganciati ai rami, a svilupparsi a pochi centimetri da terra. E poi c’è lo zibibbo, nome locale del Moscato d’Alessandria, l’uva che ha reso l’isola famosa nel mondo e dalla quale si produce il Passito. Anche questa andava difesa dal vento e così il contadino pantesco, già in epoca fenicia, si è inventato il sistema di coltivazione ad alberello. Questa pratica agricola è 12 stata perfezionata nei secoli successivi ed è una tipologia di allevamento della vite, trasmessa di generazione in generazione, che prevede la coltivazione dei vitigni di zibibbo in forma di piccoli alberelli nelle tipiche “conche”, per carpire le scarse risorse idriche presenti nel terreno e riparare i vigneti dal vento. Dal 2014, questa forma di coltivazione è diventata patrimonio immateriale dell’umanità dell’Unesco perché oltre a svolgere un’importante funzione economica, dato che le uve ricavate con questa metodologia diventano materia prima per la vinificazione del Passito, racchiude in sé un’importante funzione sociale come elemento che rappresenta la cultura e la storia degli isolani. Il prodotto principale dell’isola è dunque il Passito, un vino doc fortemente aromatico, dolce e intenso, con oltre duemila anni di storia, inserito nella Doc Pantelleria e

prodotto con uva zibibbo appassita per concentrare aromi e sapore. Quest’ultima può essere lasciata parzialmente appassire sulla pianta oppure raccolta e messa negli “stenditoi”, dove viene rigirata due volte a settimana fino al raggiungimento del giusto appassimento. Per fare 1 chilo di uva passa servono 4 chili di uva fresca che viene tutta sgrappolata a mano. A dire il vero, gran parte dei lavori in vigna qui viene svolto manualmente. La vendemmia inizia perlopiù a metà agosto e prosegue fino a settembre, scandendo tempi e ritmi dell’isola e il Passito, secondo quanto stabilito dal disciplinare di produzione, non può essere immesso al consumo prima del 1 luglio dell’anno successivo alla raccolta delle uve. Imperdibile, per capire a fondo Pantelleria e gustarne tutte le sfumature di sapori e paesaggi, è certamente un giro per cantine. I più fortunati potranno assistere all’appassimento delle uve o alla sgrappolatura manuale e farsi un’idea di tutte le sfumature aromatiche che questo vino può assumere. Da Donnafugata a De Bartoli, passando per Pellegrino, Murana, Salvatore Ferrandes, Vinisola, produttori piccoli e grandi che danno un importante contributo all’economia dell’isola e alla fama di un vino dolce tra i più apprezzati al mondo. Il suo nome significa figlia del vento, dall’arabo Bent el Riah. E quello che colpisce, a Pantelleria, è proprio la forza della natura. Solo a Pantelleria si trovano i dammusi, le

Passito wine, a sweet and aromatic product. To make 1 kg of dried grapes are needed 4 kg of fresh grapes processed by hand. The harvest starts in August and continues until September. Therefore you cannot miss a tour of the wine cellars of the island. The luckiest ones can assist to the drying of grapes or to the harvest by hand. The wine cellars of Donnafugata, De Bartoli, Pellegrino, Murana, Salvatore Ferrandes and Vinisola offer a great contribution to the local economy and make the Passito wine one of the most appreciated products in the world.


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tipiche costruzioni lasciate in eredità dagli arabi e realizzate in pietra a secco, cioè senza l’utilizzo di malte e leganti. Poi ci sono i muretti, anche questi a secco, costruiti nel tempo dai contadini senza alcun tipo di malta, soltanto con pietre non lavorate, sistemate e concatenate in doppia fila. Costituiscono il perimetro di confine e contenimento dei terreni e servivano anche a proteggere le piante facendo da scudo al vento. È nato così il giardino pantesco, realizzato accanto ai dammusi. Pantelleria è un’isola con vocazione fondamentalmente agricola. Qui si coltivano frutta e ortaggi. Ci sono gli olivi.

E poi c’è lo zibibbo, nome locale del Moscato d’Alessandria, l’uva che ha reso l’isola famosa nel mondo e dalla quale si produce il Passito. Anche questa andava difesa dal vento e così il contadino pantesco, già in epoca fenicia, si è inventato il sistema di coltivazione ad alberello. Dal 2014, questa forma di coltivazione è diventata patrimonio immateriale dell’umanità dell’Unesco. Il prodotto principale dell’isola è dunque il Passito, un vino doc fortemente aromatico, dolce e intenso, con oltre duemila anni di storia, inserito nella Doc Pantelleria e prodotto con uva zibibbo ap-

passita per concentrare aromi e sapore. Per fare 1 chilo di uva passa servono 4 chili di uva fresca che viene tutta sgrappolata a mano. La vendemmia inizia perlopiù a metà agosto e prosegue fino a settembre. Imperdibile, per capire a fondo Pantelleria, un giro per cantine. I più fortunati potranno assistere all’appassimento delle uve o alla sgrappolatura manuale. Da Donnafugata a De Bartoli, passando per Pellegrino, Murana, Salvatore Ferrandes, Vinisola, produttori piccoli e grandi che danno un importante contributo all’economia dell’isola e alla fama di un vino dolce tra i più apprezzati al mondo.


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SPORT Testo A curaedi foto a cura di Sup Around Sicily

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Il giro delle coste siciliane in piedi su una tavola


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Una vita a pelo d’acqua: Gabriele Pizzo e Gioacchino Migliore sono la dimostrazione vivente che, a forza di sognare, il sogno prima o poi diventa reale. Nati entrambi il 27 Aprile 1985 a distanza di poche ore nel medesimo ospedale a Carini, un piccolo centro in provincia di Palermo, i due ragazzi condividono da sempre l’amore per lo sport e per il mare. A Maggio 2020, quando la libertà di cui l’umanità veniva privata era una nuova conquista, Gabriele e Gioacchino cominciano a vivere il mare a tutto tondo. Il sup, stand up paddle, è lo sport del momento, e i ragazzi hanno voglia di mettersi in gioco ripartendo dalla superficie marina. Scoprono con grande sorpresa che si praticava già nella preistoria, quando gli uomini utilizzavano grossi pezzi di legno per spostarsi sull’acqua con l’ausilio di rudimentali pagaie. In piedi e non seduti, per vedere più lontano ed avvistare eventuali pericoli. Diventa popolare a metà degli anni 50 nelle Hawaii, e pian piano si trasforma in vero e proprio sport. Anche Gabriele e Gioacchino partono con piccoli mezzi e minimi allenamenti dalla spiaggia di casa, Magaggiari, in quella Cinisi che li ha visti diventare uomini. Dalla ricerca di uno stile di vita più “wild” sfiorando le proprie coste, i due decidono di spingersi fino a San Vito Lo Capo, toccando quel faro che dalla piccola

spiaggia degli allenamenti sembrava chiamarli. Tre giorni e due notti in modalità adventure, condividendo sacchi a pelo, risate ed emozioni. Nasce così Sup Around Sicily, con l’intenzione di scoprire da vicino le coste più belle della Sicilia come solo questo sport permette: tavola, pagaia, equilibrio e braccia. Ma soprattutto cuore, quello che serve quando il fisico non ce la fa. Dopo poche settimane dalla prima esperienza, l’obiettivo Favignana è facilmente raggiunto: il periplo dell’isola viene accompagnato da interviste ai locali, puntando l’obbiettivo su storia, cultura, enogastronomia e curiosità. Con l’entrata in scena di un’autrice, Vanessa Leone, avviene quel passaggio a “team”, una squadra che vuole occuparsi di raccontare la Sicilia con occhi nuovi. Così la famiglia Sup Around Sicily si allarga e comprende Davide Albegiani, supporto foto e video e responsabile della grafica. Le pagine social crescono e si comincia a parlare di questo nuovo modo di viaggiare. Si progetta ancora più in grande e, con Flydat, si punta alle “isole grandi”. Lampedusa, l’isola dell’accoglienza, diventa la meta di chiusura di una stagione ricca di esperienze. Pochi giorni a Ottobre svelano un mare dai colori indescrivibili, e una terra che non volta le spalle a nessuno. Circumnavigare

AROUND SICILIAN COASTS STANDING ON A PADDLE A lifetime spent on the water’s surface: Gabriele Pizzo and Gioacchino Migliore are the living proof that, with perseverance, dreams can indeed come true. Born on April 27, 1985, just a few hours apart in the same hospital in Carini, a small town near Palermo, the two have always shared a passion for sport and a love for the sea. In May 2020, as our daily lives were turned upside down by the pandemic, Gabriele and Gioacchino began to experience the sea in 17 a radically new way. Stand-up paddle, also known as SUP, was the big new thing as they decided to challenge themselves riding the water’s surface. It was with great surprise that they discovered the prehistoric roots of this sport, when men used large wood planks to float on water with the aid of rudimentary paddles. Our ancestors would stand, not sit, to see further away and spot potential dangers. SUP became popular in the mid-1950s in Hawaii, slowly evolving into a proper sport. Gabriele and Gioacchino started with small means and minimal training on their home beach of Magaggiari, in the same town, Cinisi, that raised them. Looking for a “wilder” lifestyle, they paddled along the shores, going as far as San Vito Lo Capo, finally reaching the lighthouse that seemed to lure them as they were training on their small home beach. The adventure lasted three days and two nights, sharing sleeping bags, laughing together, and building lifelong memories. This is how SUP Around Sicily was born, with the aim to discover the most stunning Si-


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cilian beaches in the most perfect way: with nothing but a board and a paddle, powered by balance and upper body strength. And passion, of course, to push them forward when the body seemed about to give up. Merely a few weeks after the first adventure, they achieved their first goal: to circumnavigate Favignana Island and interview its locals, focusing on history, culture, food, wine, and curiosities. It’s when author Vanessa Leone joined the project that they officially became a team, a group of people striving to tell the history of Sicily through a new set of eyes. Eventually, the SUP Around Sicily’s family expanded to include Davide Albegiani, photo and video maker and graphics manager. Social media traction was growing as people started to talk about this new way of traveling. And so did their projects, becoming more and more ambitious. Soon, they had their eyes set on the “big islands” with the Flydat project. The island of Lampedusa became the ultimate destination to end a season filled with adventures. A few days in October are all it takes for Lampedusa to reveal its stunning water and its welcoming land. To paddle around Lampedusa is to discover two souls within the same land: the steep and inaccessible coasts and the golden beaches that seem to lure humans like Ulysses’ Sirens. Lampedusa is a sacred island. It doesn’t matter who you are and where you come from; all it matters is that you are there right then. The 2021 season opened in Pantelleria with the desire to escape, once again, the constriction that another wave of restrictions had brought with it. In April, the “wind island” did not spare rains nor breezes, revealing itself as a bare land where men can only obey the will of Mother Nature. It took them two days to circumnavigate the island. But it’s easy to


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Lampedusa è scoprire due anime della stessa terra: dalle coste alte e inaccessibili alle spiagge dorate che chiamano l’uomo come sirene di Ulisse. Lampedusa è un’isola sacra, in cui non importa chi sei e da dove vieni, importa solo che sei lì. Il 2021 si apre con Pantelleria e la voglia di sfidare nuovamente quella chiusura che le restrizioni avevano imposto. L’isola del vento ad Aprile non ha risparmiato piogge e brezza, ma si è fatta scoprire come una terra nuda in cui l’uomo non può far altro che obbedire al volere di Madre Natura. Qui il periplo ha richiesto due giornate per assecondare il mare ma del resto Sup Around Sicily è abituato ad ascoltarlo. Coccolati dai frutti prelibati di quest’isola magica, come il passito, i capperi, gli ortaggi, la ricotta, è stato facile rallentare il passo e aspettare il sole. Che è arrivato, caldo come ogni cosa siciliana. E mentre il gruppo scopre i tesori nascosti, uno shaper a Palermo realizzava “Sup4All”, la prima tavola per disabili progettata dal team, l’unica in tutta Europa. Pensata per adulti e ragazzi con disabilità di diversa entità, la tavola speciale accoglie tutti coloro che, per vari motivi, non possono reggersi sulle proprie gambe. L’idea nasce da un incontro fortuito, avvenuto durante l’experience di

Favignana, con una giovane appassionata di sport acquatici che, per uno scherzo del destino, è stata costretta a vivere in carrozzina. L’incontro ha segnato il percorso in mare di Gabriele e Gioacchino che, tra una pagaiata e l’altra, scrutando l’infinita sensazione di libertà che il mare sa regalare, hanno deciso di togliere le barriere e i confini che la disabilità porta con sé. Sup Around Sicily conosce l’influenza positiva che ha il mare sul benessere psicofisico, e non vuole negarlo a nessuno. Il futuro? Un disegno di cui ancora c’è solo la bozza, ma che è già nitido nei sogni del team: isole Eolie, arcipelago della Maddalena e Danimarca da concretizzare entro l’anno 2021, e poi il più grande, il periplo della Sicilia nel 2022. Nel frattempo, poiché non ci si scorda mai del posto in cui si muovono i primi passi, apre il SUP CAMP a Magaggiari, a pochi minuti dall’aeroporto di Palermo. Attrezzatura a disposizione di chi ha già confidenza con il sup, e l’aggiunta di qualche lezione base per chi parte da zero. L’obbiettivo è quello di far crescere questo sport trasmettendo l’amore per il mare, la natura e la Sicilia, terra tutta da scoprire.

slow down and wait for the sun to reappear when pampered by the delicious products of the island: the Passito wine, the capers, the fresh vegetables, the ricotta... Eventually, the sun did come back, scorching hot like everything else in Sicily. While the groups was out to discover all the hidden treasures, a surfboard shaper in Palermo was creating “Sup4All,” the first accessible surfboard designed by the team, the only one of its kind in Europe. Created for adults and kids with different levels of disability, this special surfboard welcomes all those who can’t stand on their own legs. The idea was born through a chance encounter in Favignana when they met a young water-sport lover, who was unfortunately left wheel21 chair-bound. This encounter transformed Gabriele and Gioacchino’s path. As they paddled, they reflected on the freedom that the sea can offer and vowed to try their best to remove the barriers and limitations that come with disabilities. SUP Around Sicily is well aware of the positive influence that the sea has on mental and physical health and believes that everybody should be able to enjoy it fully. While the future is still in the making, the team has its eyes already set on a few goals: to conquer the Eolian Islands, the Maddalena archipelago, and Denmark by the end of the year. And then the ultimate dream: to circumnavigate Sicily in 2022. Meanwhile, to stay true to their roots, the SUP Camp will open in Magaggiari, a few minutes away from Palermo International Airport. There will be equipment available for those already familiar with the sport and lessons for those who are just starting. The goal is to promote this sport by sharing the love for the sea, nature, and Sicily, a land worth discovering.


inflight MARZO 2020 OTTOBRE 2020 2021 INFLIGHT / ANNO 2 -n.1• AGOSTO / SETTEMBRE / OTTOBRE

La buona cucina mediterranea a Lampedusa Aperto da quarant’anni il Ristorante Gemelli è considerato fra gli “storici” di Lampedusa. La cucina, dalla più tradizionale siciliana (spaghetti alle sarde, involtini di spada ripieni di crostacei alla griglia) alla più creativa e ricercata (crespelle di pasta fresca ripiene di cernia mantecata ai gamberi, rollè di cernia ripieno di crostacei e verdure), esalta la freschezza della materia prima: il pesce, indiscusso re di questa meravigliosa isola. Il piatto principe è il

CousCous

servito con semola non precotta incocciata a mano (come da antica ricetta), verdure varie e trancio di pesce.

Ristorante Gemelli Prelibatezze culinarie mediterranee

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L’outdoor a tutto colore. I nuovi arredi da esterno si vestono di colori sgargianti. Per creare stanze allegre e vivaci, da vivere all’aperto

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Si chiama Arp questa collezione di arredi da esterno disegnata da Made Studio per l’azienda spagnola Diabla. La struttura è in alluminio tubolare termolaccato, resistente, facile da pulire e disponibile in 10 colori diversi e tessuti water-proof in 16 colori. www.diablaoutdoor.com The name of this new outdoor furniture collection is ARP designed by Made Studio for the Spanish company Diabla. The structure is of tubular thermo-lacquered aluminium, very resistant and easy to clean. It is available in 10 different colors and 16 water-proof fabrics. www.diablaoutdoor.com


INFLIGHT / ANNO 2 - AGOSTO / SETTEMBRE / OTTOBRE 2021

In estate, si sa, la vita si sposta all’aria aperta. In giardino, sul terrazzo, nella casa al mare… Gli spazi aperti si trasformano in stanze vere e proprie e come tali vengono arredate. Ma se una volta gli arredi da esterno si limitavano a poche forme e pochi materiali (legno, metallo, o plastica), oggi la scelta è molto più ampia grazie anche ai nuovi materiali e alle nuove tecnologie. Già, perché questi arredi devono poter restare sotto il sole o esposti alle intemperie, senza la preoccupazione di doverli ritirare ogni volta che 24 il cielo si annuvola… Tra i materiali che garantiscono la miglior resistenza agli agenti atmosferici, ci sono alcuni legni speciali, come ad esempio il teak, l’alluminio o le nuove fibre sintetiche che, oltre ad essere molto resistenti, nulla hanno da invidiare agli intrecci “naturali”. Anche le nuove poltrone e i divani imbottiti per l’outdoor, che sembrano pensati per vivere in casa, sono progettati per resistere sia al sole che alla pioggia. Una volta bagnati, si asciugano in un attimo grazie alle imbottiture in schiume impermeabili e agli speciali tessuti idrorepellenti. Queste recenti innovazioni hanno liberato la creatività dei designer, che oggi possono proporre anche per l’outdoor le forme più morbide e accoglienti, impensabili fino a qualche anno fa.

E anche l’approccio al colore è cambiato. Un tempo dominavano i colori naturali – legno, écru, bianco – meno soggetti a sbiadirsi sotto i raggi del sole. Oggi invece, grazie ai nuovi trattamenti anti UV dei tessuti, anche i mobili da esterno possono osare. Ecco allora che la nuova tendenza dell’outdoor è quella di vestirsi con i colori più sgargianti: rosso fuoco, giallo limone, turchese, arancione… Servizio a cura di Massimo Rosati Design Street www.designstreet.it

A colourful outfoor Vivid colors for outdoor furniture to create cheerful rooms In summer the life is outdoor… In the garden, on the terraces, on the beach. Outdoor spaces become decorated rooms. In the past the furniture was very simple but today you can choose from lots of materials and technologies. New furniture needs to resist to water and to sun. Between new materials you can find teak wood, aluminum and synthetic fibres similar to natural ones. New armchairs and sofas are designed to withstand the heat, the water and the sun. Once they are wet, they dry fast thanks to waterproof foams and water-repellent fabrics. All these innovations have released the creativity of designers who propose new soft shapes for outdoor furnishing. Colors also changed. In the past the common colors were white, wood or ecru because they didn’t fade. Now, thanks new UV treatments, you can find a broader range of colors including red, yellow, turquoise and orange.


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Lisa Swing è una sedia a dondolo che fa parte dell’omonima collezione outdoor disegnata da Marcello Ziliani per Scab Design. Tutte le sedute della linea Lisa sono in acciaio tubolare verniciato a polvere, con seduta e schienale in corda nautica intrecciata, in numerosi abbinamenti colore. www.scabdesign.com Lisa Swing is a rocking chair of the outdoor collection designed by Marcello Ziliani for Scab Designe. All the seats are in tubular powder-coated steel with the backrest of interwoven cord. Available In different colors. www.scabdesign.com Nao-Nao è il nome di questa pratica struttura da giardino, perfetta per godere il massimo relax nella penombra creata dai teli regolabili. Disegnata da Yolanda Herraiz e prodotta dalla spagnola Gandia Blasco, ha la struttura in alluminio anodizzato e termolaccato. www.gandiablasco.com The name of this outdoor structure is Nao-Nao and it is perfect to relax in the shadow thanks to adjustable sheets. It is designed by Yolanda Herraiz and it is produced by Gandia Blasco. The structure is of anodized thermo-lacquered aluminium. 25 www.gandiablasco.com

Questa coloratissima poltrona lounge fa parte della collezione YO! di Connubia, un brand del gruppo Calligaris. Perfettamente resistente alla intemperie, ha il telaio in alluminio (in 5 colori) e la seduta e lo schienale intrecciati con una corda piatta rinforzata in polipropilene. www.connubia.com This colorful armchair is part of the YO! Collection of Connubia, by Calligaris Group. It is resistant to adverse weather conditions, the frame is of aluminium ( In 5 colors), the seat and backrest are made of polypropylene flat rope. www.connubia.com

Ethimo presenta la nuova collezione di imbottiti per esterni Rotin, nata dalla collaborazione con lo Studio Zanellato/Bortotto. La struttura del divano, della poltrona e del pouf è in legno di teak decapato. La generosa cuscinatura è foderata con tessuti drenanti. www.ethimo.com Ethimo is the new collection of upholstered furniture for outdoor, designed by Rotin In cooperation with Zanellato/ Bortotto Studios. The structures of the sofa, the armchair and the pouf are of teak wood. The cushions are made with draining fabrics. www.ethimo.com


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Il divano Informel, disegnato da Hans Hopfer, è uno dei più iconici modelli di Roche Bobois. L’azienda lo ha proposto anche in questa nuova versione per l’esterno, con un tessuto speciale: morbido, elastico e pensato per resistere al sole e ai temporali estivi. www.roche-bobois.com The Informel sofa, designed by Hans Hopfer, is one of the iconic models by Roche Bobois. The company has proposed this new outdoor version with a special fabric: soft, elastic, sun and water resistant. www.roche-bobois.com

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La poltrona di Proust è un trono colorato e irriverente. Lo ha disegnato Alessandro Mendini per Magis. La forma super-classica è sdrammatizzata dal materiale (è in polietilene stampato in rotazionale) e dai colori vivacissimi. www.magisdesign.com Proust’s armchair is a colorful and irreverent throne. It is designed by Alessandro Mendini for Magis. The shape is classic but the materials are new: rotomoulded polyethylene stool with vivid colors. www.magisdesign.com

Àtria è la nuova cucina outdoor di Abimis disegnata da Massimo Rosati e Studio Delineo. Realizzata completamente in acciaio inox, può stare all’aperto 365 giorni all’anno, anche in ambienti ricchi di salsedine. Disponibile in qualsiasi colore RAL, è resistente ai graffi e ai raggi UV. www.abimis.com Atria is the new outdoor kitchen of Abimis, designed by Massimo Rosati and Studio Delineo. It is made of stainless steel and It can be outdoor the whole year, also In a salt-rich environment. It is available in any RAL color, scratch and sun resistant. www.abimis.com

Exi è una sedia outdoor leggera, pieghevole e colorata, prodotta da Unopiù, che trae la sua ispirazione dalle tradizionali sedute in legno e paglia intrecciata di una volta. Cambia completamente però il materiale. Exi infatti è realizzata in alluminio, un materiale leggero e resistente, in ben 6 colori. www.unopiu.it Exi is a light and colorful outdoor folding chair, produced by Unopiù, inspired by wood and straw furniture of the past. But the material is new: aluminium. Available in 6 colors. www.unopiu.it


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La collezione Panama di Talenti si compone di moltissime sedute da esterno, tra le quali questa ampia e accogliente poltrona relax. Disegnata da Ludovica+Roberto Palomba, ha la struttura in alluminio e corda sintetica intrecciata, entrambi disponibili in 5 colori. https://www.talentisrl.com/ The collection Panama of Talenti has many outdoor seats, including this comfortable armchair. Designed by Ludovia+Roberto Palomba, its structure is of aluminium and interwoven cord, available in 5 colors. https://www.talentisrl.com/

Il celeberrimo lavabo Bjhon-1, nato nel 1970 da un’idea di Angelo Mangiarotti, ora è disponibile anche nella versione outdoor. In origine Bjhon era stato pensato per essere una fioriera. Solo successivamente è diventato il sanitario che conosciamo oggi. La versione outdoor questa versione di lavabo Bjhon da appoggio è realizzata in Cementoskin® (un cemento colorato in pasta). https://www.agapedesign.it/

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Bjhon-1, the very famous washbasin, was born in1970 by an idea of Angelo Mangiarotti. Also now is available in the outdoor version. Bjhon originally was designed to be a planter. Later he become the product we know today. The Bjhon washbasin’s outdoor version is made in Cementoskin ® (a colored cement in paste) https://www.agapedesign.it/ Disegnata da Paola Navone per Slide, Lita Low è una comodissima lunge chair da esterno. Ispirata con le sue gambe corte e tozze alle sedute africane, Lita Low è realizzata in polietilene con la tecnologia dello stampaggio rotazionale. È disponibile in 13 colori. https://slidedesign.it/ Designed by Paola Navone for Slide, Lita Low is a comfortable outdoor lounge chair. Inspired by african chairs, it is made in rotomoulded polyethylene stool. It is available in 13 colors. https://slidedesign.it/

Arianna è una lampada da interno ed esterno disegnata da Paolo Ulian per - Zava. È realizzata riciclando un rocchetto industriale che poi viene cromato e sul quale si arrotola il cavo colorato, in diverse tonalità, che funge da paralume ed elemento decorativo. www.zavaluce.it Arianna is an indoor and outdoor lamp, designed by Paolo Ulian for Zava. It Is made of a recycled industrial spool, chrome-colored where the cable can be passed through. Available in different shades of color. www.zavaluce.it


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Nature, Relaxation and Discovery Dammusi in Pantelleria, the black pearl of Mediterrean Sea

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www.pantellerialeballute.com

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tel: +39 339.3343975


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PANTELLERIA IN TAVOLA A cura di Le Vie del Gusto

Chef Vito Sammartano Linguine vongole zenzero e limone

- Ingredienti per due persone • Gr. 500 Vongole fresche • Gr. 200 linguine di Gragnano • 100 ml di olio extra vergine di oliva • 1 spicchi d’aglio • Un bicchiere di vno bianco

• Un limone • 20 gr, di zenzero fresco • Un peperoncino • Sale q.b. • Prezzemolo

Lasciare riposare le vongole in acqua aggiungendo una poco di sale e 2 spicchi di limone per circa due ore, dopo di che scolarle e sciacquarle avendo cura di batterle singolarmente un piatto cosi da eliminare eventuali presenze di sabbia. Tritare il prezzemolo, sbucciate il limone rimasto avendo cura di rimuovere il bianco tranciarlo alla julienne, prendere lo zenzero e con l’aiuto di uno spelucchino eliminare e tagliarlo alla julienne, Portare ad ebollizione ll’acqua aggiungere del sale (qb) ed immergere le linguine farle bollire per 8 minuti . Nel frattempo prendere una padella salta pasta aggiunger ¾ dell’ olio aggiungere lo spicchio d’aglio intero e fare soffriggere. Appena dorato aggiungere le vongole e sfumarle con il vino bianco, aggiungere il peperoncino (qb) coprire con un coperchio. Appena le vongole saranno schiuse passare gli spaghetti ancora al dente nella padella e completare al cottura in padella e se necessita aggiungere un po’ di acqua di cottura. Al giusto punto spegnere il fuoco e aggiungere la buccia del limone, lo zenzero e il prezzemolo. Saltare ed amalgamare finire con un filo di olio a crudo, saltare e servire.

Calamaro o totano ripieno alla Pantesca. Ingredienti per 4 persone N° 5 Calamari Gr. 100 Pomodorini Pachino N° 2 Cipollotti Gr. 50 Ricotta salata di Vaccina a scaglie Gr. 150 Mollica Fresca Gr. 40 Mandorle N° 6 Olive verdi

Gr. 20 Capperi di Pantelleria Gr. 10 Pinoli N° 2 Sardine sotto sale ml. 100 Olio EVO ml. 100 Vino Bianco n° 1 Mazzetto di prezzemolo N° 2 Foglie di alloro q.b. Peperoncino, sale, origano di Pantelleria N° 1 Spicchio d’aglio N° 4 Stuzzicadenti

Procedimento: Pulire i calamari e lavarli con abbondante acqua fredda tenendo i tentacoli da parte , togliere la lisca delle sardine sotto l’acqua, snocciolare le olive, togliere il sale dai capperi sciacquandoli sotto l’acqua corrente, tritare le mandorle, tritare il prezzemolo avendo cura di conservare i gambi che useremo per la cottura, pulire il cipollotti e tagliarli finemente a rondelle, tagliare a meta i pomodorini, tritare uno dei calamari precedentemente puliti. Per il ripieno: Usando una padella aggiungere ¾ di olio lo spicchio d’aglio il peperoncino le sarde il cipollotto i pinoli il calamaro tritato e l’alloro, fate soffriggere gli ingredienti mescolando con una paletta di legno, appena rosolati aggiungere il vino fare evaporare a questo punto aggiungere una parte circa la metta dei pomodorini olive e i capperi con i gambi del prezzemolo legati con dello spago da cucina cosi da poter togliere facilmente dopo aver rilasciato gusto e proprietà, fare restringere a fuoco delicato, quando la salsa sarà cremosa spegnere il fuoco e aggiungere la mollica le mandorle e l’olio rimasto a crudo continuare ad amalgamare il composto con l’aiuto della paletta di legno appena sarà tiepido aggiungere le scaglie di ricotta salata e mescolare usare il ripieno per riempire i calamari quando il calamaro sarà pieno usate il tentacolo come a ricomporlo usando lo stuzzicadenti per fissarlo . Cottura: Usare una padella aggiungere un filo d’olio fare riscaldare aggiungere i calamari precedentemente preparati farli colorare (dorati) aggiungere il vino i pomodorini rimasti capperi e olive una foglia di alloro aggiustare di sale e peperoncino fare cucinare avendo cura di non fare asciugare il liquido coprire con un coperchio in caso aggiungere un poco di acqua potabile per finire la cottura aggiungere il prezzemolo tritato e l’ origano di Pantelleria(qb) . Servire: Prendere piatto piano adagiare il calamaro cotto su un tagliere con l’aiuto di un coltello da cucina tagliarlo a rondelle in po di traverso e adagiarlo sul piatto ricoprirlo con la salsa di cottura finire con uno spruzzo di prezzemolo senza esagerare e servire caldo. Ps. Il calamaro ripieno può essere cotto alla griglia e servito con un filo di olio extra vergine a crudo

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LUOGHI A cura di Antonella Lusseri

Pantelleria laboratorio d’eccellenza

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Pantelleria alza il livello della sua offerta di servizi per i viaggiatori quale conseguenza del grandissimo impegno nelle attività formative che hanno coinvolto gli stalkhorders dell’isola e gli operatori turistici e, soprattutto, che hanno visto in prima linea i giovani. Dopo il periodo di stop forzato, approfittando del rallentamento dei flussi turistici per definire strategie e strumenti in grado di sfruttare al meglio il suo potenziale, l’isola valorizza e

promuove le sue peculiarità focalizzando l’attenzione sui temi della biodiversità e del turismo sostenibile. Ora più che mai l’Ente Parco Nazionale punta su questi due aspetti per la sua promozione in tutto il mondo. LA MASCOTTE La stagione estiva si apre con un grande ritorno. Ogni Parco ha la sua mascotte e Pantelleria annuncia la presenza di Francesco, l’asinel-

PANTELLERIA A LABORATORY OF EXCELLENCE Pantelleria has increased its travellers services and after this period of lockdown, it is focused on biodiversity and sustainable tourism. The mascot The park of Pantelleria has its own mascot: it is Francesco the Pantelleria donkey, which accompanies the little ones to discover the island. The Pantelleria donkey is a rare breed of the 1st


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lo pantesco, che si riappropria del suo habitat naturale pronto ad accompagnare i più piccoli alla scoperta dell’isola, grazie all’accordo tra la Regione Sicilia, Assessorato all’Agricoltura, Dipartimento Sviluppo rurale e il Parco nazionale Isola di Pantelleria. Si tratta di una razza rara, che risale al primo secolo a.C. caratterizzata da una straordinaria resistenza alle condizioni di estremo disagio, compresa la mancanza d’acqua, e dall’andatura veloce, ma che nei decenni passati ha rischiato l’estinzione. Dal 1989 l’ex Azienda regionale Foreste “San Matteo” a Erice ha avviato un progetto pilota per la ricostituzione della razza asinina pantesca e nel 2006 questo asino è stato ammesso al registro anagrafico delle razze/popolazioni equine. Tre esemplari autoctoni di asino pantesco hanno fatto ritorno nel loro habitat e sono stati sistemati nella loro nuova dimora presso il Centro visite del Parco Nazionale a Punta Spadillo. Nelle prime fasi di reintroduzione, si valuterà così la loro capacità di adattamento e gli si darà il tempo di diventare confidenti. Successivamente si sperimenterà il loro progressivo inserimento nell’attività lavorative sia nelle attività agricole che nel turismo. Gli obiettivi, infatti, sono anche quelli di creare un circuito di trekking a dorso l’asino, una fattoria didattica e un centro di pet therapy NATURA E BIODIVERSITÀ Il tema della biodiversità vede concretizzare l’ambi-

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zioso progetto di ricerca che porterà Pantelleria a far parte della Rete mondiale UNESCO delle Riserve della Biosfere – “Man and Biosphere Reserves”: un network internazionale per promuovere su base scientifica un rapporto equilibrato tra uomo e ambiente. Pantelleria sarebbe la prima della regione Sicilia ad entrare nei 129 Paesi al mondo in cui sono state individuate le attuali 714 Riserve della Biosfera, di cui 19 In Italia. Uno dei luoghi di maggiore interesse naturalistico, il lago

century B.C. but in the past it risked extinction. Now three donkeys have returned to their natural habitat and they are settled in the Visit Center of the National Park of Punta Spadillo. The goal is to create a trekking path on the back of the donkeys, a didactic farm and a pet therapy center. NATURE and BIODIVERSITY The biodiversity is the frame of the research project that will lead Pantelleria in the World Net of Biosphere Reservations by UNESCO. This is an international net to promote a balanced relationship between the man and


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the environment. Pantelleria will be the first place of Sicily to enter in this net, among 129 countries in the world. One of the most important naturalistic site is the lake Bagno d’Acqua or Specchio di Venere (Venus’ Mirror). This place is the center of a 40 million euros project for biodiversity conservation. Another sensational initiative is theproject “The pollinators”. The national Park of Pantelleria is cooperating with the Palermo University and the Edmund Mach Foundation of San Michele all’Adige to develop activities of citizen-science with the aim to report the bees colonies through the mapping of their movements by a mobile app, BeeWild, designed by Edmund Mach Foundation. GEOSITES 32

Pantelleria has about 12 km of small dry stones walls and about 500 gardens. The Ente Parco has identified more than 80 geosites for their scientific qualities, rarity and educational values. The Park has dedicated a web page to these sites describing the most important locations like the Crater of Mountain Gibele, the Arch of the Elephant, the Great Favara, the Cava of Benikula, Kuddia of Scauri, the Turkish Balata and Kuddia Mida. The touristic experience and the island’s services Pantelleria is of volcanic origin, born about 300.000 years ago and it is situated in the middle of the Strait of Sicily in the Mediterranean sea, about 110 km south of Sicily and 65 km north-east of Tunisia. It is the fifth Italian island for its extension and it is the first one among the minor islands. The tourist offer is of high level with a lot of proposals for every kind of travellers, with the possibility of staying in one of the comfortable “dammuso”, doing sports activities like trekking and biking or thermal activities to end with a journey through the flavours and the


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Bagno dell’Acqua (Specchio di Venere), è al centro di un importante progetto del valore d’investimento complessivo di oltre 40 milioni di euro per la conservazione della biodiversità che il Parco Nazionale intende portare avanti. Tutti gli interventi selezionati puntano alla salvaguardia dell’ambiente e a promuovere un uso efficiente delle risorse naturali. Oltre a raccogliere dati sui principali fattori responsabili dell’evoluzione del bacino lacustre, utili a valutarne lo stato di salute, verranno monitorate le specie floristiche e faunistiche significative. Inoltre saranno valutati gli impatti dei recenti cambiamenti climatici e la capacità di carico antropico di fruizione dell’area. Il progetto prevede l’istallazione di due stazioni di rile-

vamento dei parametri chimico-fisici e idrogeologici dello Specchio di Venere; il ripristino e la manutenzione del reticolo idraulico grazie a un efficiente sistema di controllo delle acque di ruscellamento, per limitare anche l’erosione e inquinamento; la creazione di canalette per la raccolta delle acque piovane. Sarà sistemato il fondo stradale, anche con l’eliminazione dell’asfalto, come ad esempio sui margini del Bagno dell’Acqua. Un’attenzione particolare sarà rivolta alle componenti floristico-vegetazionali ed ornitiche. Per consentire un più efficace studio delle specie svernanti e nidificanti verranno realizzate due capannine per le osservazioni ornitologiche. Saranno realizzati dei sottopassi per la fauna e verranno fatti degli interventi per

cultural heritage of the island. From the Geonaturalistic Museum it will be possible to discover the 120 km of paths of Pantelleria with 52 environmental guides and the cooperation of the forestry state corps. The CETS: European Charter of Sustainable Tourism The National Park of Pantelleria is involved in the process to get the European Charter of Sustainable Tourism. This is a methodological instrument and an international certification which allows a better management of the tourism and the environment. The aim is to safeguard the natural and cultural values of the territory, enhancing the quality of tourism and making partnership to support the local economy, creating awareness and promoting international cooperation.


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ridurre gli impatti antropico su alcune zone specifiche del lago particolarmente minacciate. Sotto la lente d’ingrandimento troviamo, anche, gli impollinatori. Il Parco Nazionale Isola di Pantelleria ha attivato una collaborazione con l’Università di Palermo e con la Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige per svolgere delle indagini che coinvolgono anche gli abitanti di Pantelleria, attraverso una attività di citizen science, per la segnalazione delle colonie non gestite e la loro mappatura con una apposita app per cellulari (BeeWild), ideata dalla Fon34 dazione Edmund Mach. Le attività hanno avuto inizio nella prima metà di aprile 2021, con la raccolta di campioni di Apoidei selvatici e di Apis mellifera da apiari e da colonie non gestite. Le ulteriori analisi di laboratorio consentiranno l’identificazione e la caratterizza-

zione genetica del materiale, mentre le osservazioni preliminari hanno consentito il ritrovamento di specie di Apoidei apiformi selvatici, finora non segnalate per l’isola, evidenziando l’utilità di studi coordinati e continuativi per il censimento delle loro popolazioni e confermando l’alto valore naturalistico di Pantelleria. La cospicua e diffusa presenza di alveari non gestiti di ape da miele rende poi l’isola di Pantelleria un vero e proprio laboratorio biologico, unico nel Mediterraneo. Forte della sua strategica posizione centrale, nel Mar Mediterraneo, l’isola regala inaspettati incontri con esemplari di fauna selvatica. Come quello fatto dai soci della sottosezione del CAI di Pantelleria che hanno individuato una famiglia di Occhione comune (Burhinus oedicnemus). Seguendo l’evoluzione serali di due adulti, è stato possibile scoprire due piccoli,

mimetizzati nella vegetazione. Dallo studio scientifico esplorativo, condotto dall’Università degli Studi di Napoli Federico II, sui pipistrelli panteschi si è scoperta la presenza di alcune colonie della specie africana Plecotus gaisleri, unica nel territorio italiano e seconda in Europa. Anche dal punto di vista faunistico, quindi, Pantelleria è davvero un piccolo universo di specie rare, hotspot di biodiversità nel Mediterraneo. GEOSITI Pantelleria è un unicum incredibile del rapporto tra uomo e natura rappresentato, fra le tante cose, anche dai 12 km di muretti a secco e dai circa 500 giardini panteschi. Una commistione che trova equilibrio nella realizzazione di opere che mantengono integro il territorio. Oggi l’Ente Parco ha individuato oltre 80 siti geologici di particolare importanza (geositi) per la loro qualità scientifica, rarità, rilevanza estetica o valore educativo: alcuni di essi rappresentano anche un valore archeologico, naturalistico, storico o culturale. La valorizzazione di questo patrimoFoto di Martina Rosselli


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Foto di Pietro Patane

nio rientra nella strategia di sviluppo sostenibile dell’Ente. Esiste una stretta connessione tra l’uomo e la componente geologica del territorio, ad esempio per quanto riguarda il valore ambientale ed eco sistemico, la prevenzione dei rischi e l’utilizzo sostenibile delle risorse naturali. Il Parco individua e racconta, attraverso una pagina dedicata del sito web, le location più importanti fra cui spiccano il Cratere del Monte Gibele, l’Arco dell’Elefante, la Favara Grande, la Grotta di Benikulà, Kuddia di Scauri, Cono di pomici di Kuddia Attalora (Balata dei Turchi) e Kuddia Mida. Una vera e propria guida dei luoghi più caratteristici che può preparare ad un’esperienza di viaggio unica. L’ESPERIENZA TURISTICA E I SERVIZI SULL’ISOLA L’isola di Pantelleria è situata in mezzo allo Stretto di

Sicilia, nel Mar Mediterraneo, a circa 110 km a sud della Sicilia e a 65 km a nord est della Tunisia. Con una superficie di 84,5 km quadrati è la quinta isola del territorio italiano e la prima fra le isole minori non interconnesse; la sua lunghezza massima è di 13,7 km, mentre la sua larghezza massima di 8 km. L’isola, nata da un’eruzione vulcanica 300.000 anni fa, rende perfettamente visibili fenomeni diffusi di vulcanesimo secondari. L’economia a carattere prevalentemente agricolo, conta all’attivo 392 aziende, principalmente dedicate alla viticoltura per un 90%, il 32% all’olivicoltura; il 22% alle coltivazioni di frutta; il 10% a colture non permanenti; circa il 2% all’allevamento o all’apicoltura. L’offerta turistica è solitamente di alto livello e completa nella proposta di attività che iniziano dall’alloggio nei

tipici dammusi e si arricchisce di atti- 35 vità esperienziali, tour dell’isola, sport legati al trekking e alla bike, al termalismo, ai sapori tipici e tradizionali, nonché all’archeologia e alla storia. La rinnovata veste del Centro visite Museo geonaturalistico rappresenta la porta est del Parco. Da qui sarà possibile scoprire l’isola con i suoi 120 chilometri di sentieri, da percorrere a piedi e in bike, seguendo una segnaletica rinnovata che garantisce la piena fruizione del paesaggio e godere della costellazione di tutti i beni naturali e rurali, ricadenti nel Parco Nazionale Isola di Pantelleria, partendo da lungo la costa e raggiungendo le zone più interne dell’Isola. Il Parco si sta dedicando alla pulizia e all’apertura di antiche mulattiere e sentieri collocati in aeree del Parco che prima non erano accessibili. A supportare il rispetto dell’ambiente c’è anche l’attività dei carabinieri forestali, in pieno servizio per il controllo del territorio, che vede, fra i primi risultati, la rimozione di spazi detrattori ambientali per garantire un paesaggio sempre più pulito e incontaminato. Fra i servizi che il Parco offre, da questa stagione, anche le guide ambientali


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escursionistiche: figure ufficiali, altamente formate, riconosciute dal Cai. Sono 52 le unità già pronte e operative che lavorano autonomamente o in collaborazione con le agenzie turistiche. LA CETS: carta europea del turismo sostenibile Il Parco Nazionale Isola di Pantelleria, consapevole che un turismo rispettoso dell’ambiente può incrementare il benessere economico, sociale e sostenibile dell’Isola, ha intrapreso l’iter di ottenimento della Carta Europea per il Turismo Sostenibile: uno strumento metodologico e una certificazione inter-

nazionale che permette una migliore gestione del turismo nelle aree protette. Il soggetto che gestisce la procedura e coordina la rete delle aree certificate è Europarc Federation col supporto delle sezioni nazionali della federazione che in Italia è rappresentata da Federparchi. La Carta del Turismo si fonda su un elemento centrale che è la collaborazione tra tutte le parti interessate a sviluppare una strategia comune e un piano d’azione per lo sviluppo turistico. L’Ente Parco spiana, quindi, la strada per una gestione integrale e sostenibile del turismo, nel quadro della Carta Europea del Turismo Sosteni-

bile (CETS) sull’isola di Pantelleria. Obiettivo generale di questa strategia è la salvaguardia dei valori naturali e culturali del territorio, stimolando la qualità del turismo, generando partnership a sostegno dei mezzi di sussistenza locali, accrescendo la consapevolezza del bisogno di sostenibilità e promuovendo la cooperazione internazionale. Questo obiettivo generale è raggiunto anche assumendo i seguenti 5 principi CETS che dovrebbero governare l’amministrazione e lo sviluppo del turismo: dare priorità alla conservazione; contribuire allo sviluppo sostenibile; coinvolgere tutti i soggetti interessati alla pianificazione efficace del turismo sostenibile; perseguire il miglioramento continuo. Foto di Giorgia Parrinello

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inflight

L’azienda agricola Emanuela Bonomo, pur essendo giovane, ha ereditato l’esperienza e la tradizione contadina della famiglia. Nata come azienda agricola primaria per la coltivazione di uva Zibibbo, capperi, olivi, origano, frutta e ortaggi, oggi, grazie alla cantina e al laboratorio aziendale, è in grado di trasformare, confezionare e offrire al consumatore tutti i prodotti che la natura incontaminata di Pantelleria ci dona.

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Il nostro obbiettivo è quello di svolgere l’attività agricola nel rispetto delle tradizioni contadine pantesche, dell’ambiente e del territorio che ci ospita e di offrire al consumatore un prodotto naturale anche quando è trasformato. L’azienda oggi ha la certificazione biologica. Le nostre principali produzioni sono: vini e passito di Pantelleria DOP, capperi di Pantelleria IGP e biologici, patè e conserve, marmellate e confetture, uva passa di Zibibbo, nettare di uva Zibibbo, origano, olio extravergine d’oliva biologico. In azienda è possibile fare degustazioni di vini e prodotti tipici coccolati da una splendida vista sui nostri vigneti e giardini, con un’invidiabile posizione al tramonto.

Via Ziton Rekhale, 12 | 91017 Pantelleria (TP) | +39 0923 916489 | az.agr.bonomoemanuela@gmail.com info@aziendabonomopantelleria.it | www.aziendabonomopantelleria.it 19


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LUOGHI A cura di Hub Turistico Lampedusa

13+1 cose da non perdere a Lampedusa

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Lampedusa è tutto sommato abbastanza piccola, con un mezzo si gira facilmente e in poco tempo, ma le cose da vedere non mancano. Oltre ad insenature mozzafiato riserva tante affascinanti sorprese se vissuta appieno in ogni suo aspetto. Entrare in contatto diretto con gli isolani è sicuramente il primo passo fondamentale per scoprire questa realtà fuori dal comune. Guadagnandoti la loro confidenza potrai avere accesso a situazioni altrimenti difficili da provare: una semplice pescata, un giro attorno all’isola o un’escursione guidata, con il cicerone giusto possono diventare esperienze uniche. Puoi partire da questa lista che racchiude le cose che secondo noi non possono man-

care nei tuoi appunti di viaggio. 1. Fare una gita in barca Inutile spiegare il motivo per cui una gita in barca attorno a Lampedusa (e a Linosa, ma ci arriviamo dopo) sia un viatico necessario per capire a fondo la natura di queste isole straordinarie. Ma un paio di cose lasciacele dire: vivrai una giornata all’insegna di un mare mozzafiato, in compagnia di simpaticissimi capitani locali e vedrai straordinarie insenature (meravigliose a Lampedusa le grotte «dietro l’isola») di cui altrimenti sentiresti solo parlare perché irraggiungibili via terra. 2. Mangiare dell’ottimo pesce fresco Lampedusa è, nell’anima, un’isola di uomini di mare…

13+1 THINGS MUST NOT BE MISSED IN LAMPEDUSA Lampedusa is a small island but there are plenty of things to do. Here is the list of must to do during your holidays on the island. 1) Make a boat trip With friendly local seamen seeing wonderful bays. 2) Eat great fresh fish Lampedusa has many local restaurants serving fish cous cous, the ghiotta (fish soup) and fish barbecues. 3) From aperitif to dinner On the South-Est coast of the island the beach resorts offer the possibility to drink and to eat watching the sunset. After dinner, the bars of Via Roma serve wild fennel liquor and ice cream. 4) Visit the Rabbit Island To reach this island you have to walk along a path for 15-20 minutes. You can


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e di approdo per pescatori. Queste origini nel tempo hanno alimentato una tradizione culinaria basata sul pesce fresco che ti delizierà. Qui si mangia bene, c’è poco da aggiungere. Troverai una gran varietà di ristoranti che ti proporranno questa ottima materia prima in tutte le salse (anche se non servirebbe altro, se non sale, olio e limone qb). Non perderti prelibatezze come il cous cous di pesce e la ghiotta (particolare zuppa di pesce) e, se riesci, fai in modo di partecipare ad una pittoresca grigliata con abitanti dell’isola: non te ne pentirai! 40 3. Dall’aperitivo al digestivo (con gelato) Sulla costa sud-est di Lampedusa troverai le strutture balneari a pochi metri dal mare che danno i servizi necessari a chi è al mare durante il giorno e si trasformano in location magnifiche al tramonto… ecco, questo è il momento giusto per gustare un aperitivo prima di cena: l’atmosfera magica ti travolgerà. Puoi spingerti anche oltre ed arrivare fino alla costa nord: qui troverai diversi chioschi dove sorseggiare qualcosa mentre ammiri il sole spegnersi nel mare. Dopo cena, invece, che tu sia stato in un ristorante in centro o in uno vista mare, la capatina in via Roma non dovrà mancare. È il cuore della movida – passaci il termine – lampedusana. Il consiglio è quindi di prendere uno dei tanti tavoli che troverai sul corso, sederti comodo e gustare un ottimo gelato o un liquore locale (buonissimo

quello al finocchietto selvatico), il tutto alleggerito da buona musica dal vivo. 4. Visitare l’Isola dei Conigli Andare all’Isola dei Conigli durante una vacanza a Lampedusa è quasi un dovere. Certo, non è da tutti: per arrivare in spiaggia è necessario infatti percorrere un sentiero per circa 15/20 minuti; la strada è piuttosto agevole ma in pendenza, quindi sconsigliamo di partire in orari in cui il sole picchia forte (soprattutto al ritorno, in salita). Una volta arrivato nella baia, però, capirai immediatamente perché è considerata da molti la spiaggia più bella del mondo. L’accesso è permesso solo dalle 8.30 alle 19.30 e diverse attività, come giochi con palle e racchette, non sono consentiti. Potrai portarti dietro un ombrellone (o affittarlo prima di scendere), ma è consentito piantarli solo in una metà della spiaggia. 5. Visitare Linosa L’isola sorella, anche se profondamente diversa da Lampedusa. Sono le uniche abitate delle Isole Pelagie, la terza è Lampione. Una piccola perla, incontaminata e preziosa. Verde perchéé fertile e nera per i suoi placidi vulcani, visitare Linosa sarà come entrare in un mondo parallelo fatto di pace e valori solidi, come l’appartenenza al territorio che sentirai forte ammirando le case colorate o entrando in contatto con i linosani. Vivrai meravigliose gite in barca attorno all’isola e interessanti escursioni guidate via terra, sostando nella cale

visit this corner of heaven from 8:30 to 19:30 but sport activities are not allowed. 5) Visit Linosa Linosa is the sister island of Lampedusa. Here you can go for a boat trip with a local guide and going for excursions. 6) Finding the dark side of Lampedusa (with a guide) With a local guide you can find the inner paths of the island, between the hills and the sea, learning the most secret traditions of this place. 7) Seeing dolphins You can do excursions to see dolphins and the Caretta Turtle, a protected species of the area. 8) Reaching Albero del Sole (Sun Tree) This is the highest spot of the island (133 meters high). From here you can see one of the most beautiful sunset in the world and the Lampione island. 9) Experiencing Scuba diving With an expert you can dive to see the Madonna Subacquea of Merlo or you can swim with the grey sharks of Lampione. 10) Visit the Shelter Center for Caretta Turtles It has a museum dedicated to these beautiful creatures and you can see the turtles recovered. 11) Visit Historical Archive If you want to know more about the history of Lampedusa, this is the right place. 12) Trekking Must not be missed the walk from Cala Pulcino through the Vallone della Forbice. 13) Going fishing Local fishermen offer their experience and their boats. 14) Ask to the locals Lampedusa is not just sea. There is a lot more… Just ask to the locals (or at the InfoPoint)


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più belle. È un’esperienza che non vorrai perdere. 6. Scoprire il lato nascosto di Lampedusa con una escursione guidata Lasciati guidare alla scoperta di Lampedusa, della sua natura e della sua storia, molto più complessa e affascinante di quanto non sembri. Sarai seguit da una guida turistica locale in percorsi interni dell’isola, tra valloni e macchia mediterranea fino al mare, mentre imparerai le più interessanti curiosità di questo lembo di terra da sempre luogo di approdo e di passaggio per molte civiltà, antiche e moderne. 7. Fare un’escursione naturalistica con avvistamento delfini Il mare che bagna le Isole Pelagie è un brulicare di vita. In questo grande teatro naturale gli attori più simpatici sono senza dubbio i delfini, le attrici più dolci le tartarughe Caretta caretta. Non farti scappare l’opportunità di fare escursioni naturalistiche alla ricerca di questi affascinanti animali insieme ad esperti naturali-

sti che ti spiegheranno tutto quello che serve sapere per rispettarli. 8. Perdersi in un tramonto all’Albero Sole Pura magia. Non servirebbe altro per spiegare quello che si prova durante un tramonto all’Albero Sole («a Ponente»), il punto più alto dell’isola con i suoi 133 metri. Avrai davanti tutta la maestosità del sole che si perde dietro l’orizzonte, il tutto in un contesto di pace assoluta (se ti allontani un po’ dal luogo deputato agli aperitivi). Le imponenti falesie a picco sul mare della costa nord ti faranno sentire parte di un’energia unica. Il più delle volte, eccetto nei giorni in cui il cielo è cupo per via dello scirocco, si vede chiaramente l’isolotto di Lampione che fa capolino mentre il sole va a dormire. 9. Immergersi nei fondali mozzafiato che circondano le Pelagie I fondali che circondano le Isole Pelagie sono meravigliosi e pieni di vita. Quale modo migliore, quindi, per scoprirli se non affidandosi a un diving dell’isola? Non farti

fermare dall’inesperienza: verrai seguito in ogni caso, dal «battesimo del mare» alle immersioni più complesse. Avrai l’imbarazzo della scelta tra alcuni dei siti di immersione più affascinanti al mondo: Folco Quilici (per dirne una..) definì la Secca di Levante la più bella di tutto il Mediterraneo. Da non perdere la Madonna Subacquea di Merlo e, per i più temerari, un’immersione con innocui squali grigi a Lampione. 10. Visitare il centro di recupero Tartarughe Caretta caretta La tartaruga marina Caretta caretta è stata, ahinoi, inserita tra le specie a rischio di estinzione. Le acque attorno a Lampedusa sono un habitat ideale per questo straordinario animale, che però spesso si imbatte in artifici umani potenzialmente letali. Il lavoro encomiabile del Centro di 41 Recupero Tartarughe Marine Caretta caretta è fondamentale proprio in questi casi, in cui l’intervento tempestivo dei veterinari evita il peggio. Il centro è anche un’eccellenza nel campo della ricerca e dello studio di questa specie. È possibile visitare sia le vasche con le tartarughe in convalescenza che un museo a tema. 11. Visitare l’Archivio Storico Un luogo divenuto simbolo di Lampedusa, grazie al costante impegno portato avanti dal suo fondatore, Nino


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Taranto, e dagli associati, nella ricerca storica e nella 42 salvaguardia di un’identità territoriale mai valorizzata abbastanza. La sede dell’Archivio Storico Lampedusa si trova in fondo a via Roma (sul bellissimo lungomare che dà sul porto, in prossimità del Museo di Piazza Castello) ed è l’Eldorado per chi è in cerca di informazioni e souvenir particolari. Scoprirai una Lampedusa che forse non avresti mai immaginato. 12. Trekking nel verde, vista mare Vista dall’alto, in fase di atterraggio, non si direbbe, ma anche Lampedusa ha il suo polmone verde. Purtroppo, non ancora grande quanto un tempo, quando – prima dell’ultima colonizzazione – era coperta di vegetazione e ospitava addirittura animali come cervi e cinghiali, ma abbastanza vasto da permettere rigeneranti passeggiate nel verde. Una su tutte quella che por-

ta a Cala Pulcino e attraversa il Vallone della Forbice. In generale, tutta l’area della Riserva Naturale Orientata detta Forestale, è piena di sentieri più o meno interni ideali per gli amanti del trekking. 13. Partecipare ad una battuta di pesca Magari non sarà un’attività adatta a tutti, ma conosciamo bene la passione che può bruciare dentro quando si parla di pesca. A Lampedusa ci sono pescatori che mettono a disposizione la propria esperienza e, quando necessario, l’imbarcazione per permettere di vivere le emozioni di una battuta di pesca in un mare straordinario (in linea con i dettami che un’attività del genere necessita per essere considerata sostenibile). 13+1. Farsi un bel giro… all’avventura! Qui lasciamo spazio alla tua immaginazione, la natura selvaggia di Lampedusa farà il resto. Ma per non lasciarti allo

sbando, ecco qualche indicazione. Innanzitutto, se puoi: fai tutto in bici, non c’è modo migliore di godersi il durante. Dedica un po’ di tempo alla Strada Panoramica, vedrai l’entroterra e costeggerai praticamente tutta la costa nord: uno spettacolo. Non perderti il Santuario della Madonna di Porto Salvo, una deliziosa chiesetta circondata da un fitto giardino che nasconde grotte dove un tempo un eremita praticava contemporaneamente il culto cristiano e musulmano. Vai alla ricerca di cale nascoste (la costa sud è la più accessibile, il fronte nord meno frequentato), le varie cale e spiagge di Lampedusa soddisfano ogni esigenza: ma fai attenzione perchéé alcune insenature potrebbero essere impervie. Mentre giri guardati attorno, potresti imbatterti in un dammuso – case tipiche di un tempo – o in fortini delle guerre mondiali. Più in generale il consiglio è di non limitare le tue vacanze a Lampedusa al solo mare perché a ben vedere l’isola ha anche altro da offrire. Chiedi in giro, agli isolani e affidati all’info point dell’Hub Turistico Lampedusa quando sarai qui. Dai un’occhiata anche a questa pagina, dove abbiamo racchiuso i luoghi d’interesse più affascinanti.


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LAMPEDUSA IN TAVOLA A cura di Hub Turistico Lampedusa

A recipe: Bucatini alla Milanisa Food is our identity, our roots and our history. U manciari ‘Mpidusanu is a journey through the ancient flavours of an island out of space and time. It is an editorial project sponsored by Forum Lampedusa Solidale which is committed to the social and cultural development of the island. You can find the cookbook at: Hub Turistico Lampedusa, via Bonfiglio 37/B, Historical Archive of Lampedusa, via Roma and Agave, Via Mazzini 44/46 Lampedusa.

Bucatini alla Milanisa

Bucatini alla Milanisa Ingredients for 4 people:

Bucatini: 500g Garlic: 1 clove extra virgin olive oil 2 small salted mackarels 2 small salted anchovies Black pepper Breadcrumbs Tomato paste: 250 gr Tomato sauce: 250 gr A small bunch of parsley A small bunch of wild fennel

Proceeding:

Mince and brown the garlic in a frying pan with extra virgin olive oil, add mackarels and anchovies, cook for few minutes and then add the tomato paste and tomato sauce. Cook for 10 minutes, stir well until the ingredients are blended. Add the minced wild fennel and parsley and complete with a sprinkling of toasted breadcrumbs. (If the wild fennel is tender, don’t boil it. The recipe doesn’t require extra salt. )

Il cibo ci richiama alla quotidianità, alle radici, alla nostra identità e alla nostra cultura: il cibo ci forma. U Manciari ‘Mpidusanu è un invito al viaggio tra i sapori antichi di un’isola fuori da spazio e tempo, dalle forti commistioni che ne esaltano la genuinità. Mani che lavorano, cuori che raccontano immersi in un trascorso ancora vivido, sapori che fanno rinascere sensazioni mai sopite, ci si riconosce, ci si identifica, ci si racconta, è la catarsi del cibo, è la storia dove si intrecciano passato e presente, antico e nuovo, dove la risata del giovane rinvigorisce il vecchio riconoscendone il valore. Tramandare, tramandarsi, condividere un piatto appena preparato e nutrirsi, di storia, di storie, di profumi, di sapori, di isola. U Manciari ‘Mpidusanu è un Progetto Editoriale a cura di Irene Cocco e Maria Zullo; patrocinato dal Forum Lampedusa Solidale, in collaborazione con l’Istituto Omnicomprensivo con Indirizzo Servizi per l’Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera di Lampedusa (AG). Parte del ricavato sarà devoluto al Forum Lampedusa Solidale al fine di finanziare iniziative per favorire lo sviluppo sociale e culturale dell’Isola di Lampedusa. È possibile trovare il Mini Ricettario presso: Hub Turistico Lampedusa, via Bonfiglio 37/B Archivio Storico Lampedusa, via Roma Agave, Via Mazzini 44/46 Lampedusa

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Ingredienti per 4 persone Bucatini: 500g Aglio: uno spicchio Olio extravergine d’oliva Sgombro sotto sale: 2 di piccola taglia Acciuga sotto sale: 2 di piccola taglia Pepe nero: q.b. Pangrattato: a piacere Concentrato di pomodoro: 250g Salsa di pomodoro: 250g Prezzemolo: un mazzetto Finocchietto selvatico: un mazzetto

Preparazione:

Tritare grossolanamente l’aglio e farlo rosolare in abbondante olio extravergine d’oliva, aggiungere gli sgombri e le acciughe facendoli sciogliere, quindi aggiungere la salsa e il concentrato di pomodoro. Far cuocere per circa 10 minuti facendo amalgamare tutti gli ingredienti e, a fine cottura, aggiungere il finocchietto precedentemente tritato a crudo ed il pangrattato tostato. N.B. Se il finocchietto selvatico è tenero non necessita di essere sbollentato. La ricetta non presenta aggiunta di sale in quanto gli ingredienti principali ne hanno già un alto contenuto.


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SPORT A cura di Giuseppe Mancini

Pelagie, sinonimo di subacquea

È opinione diffusa, nell’ambiente della subacquea, che l’isola di 44 Ustica sia “l’isola dei sub”, grazie alla qualità dei suoi fondali, alla fauna, alla limpidezza delle sue acque. Tutto vero. È altrettanto vero che c’è un luogo nel Mediterraneo non da meno, anche se attualmente, a torto, non rientra negli “itinerari” più gettonati dai sub nostrani e, più in generale, europei. L’Arcipelago delle Pelagie, infatti, è scarsamente preso in considerazione. Di fatto, delle tre isole - Lampedusa, Linosa e Lampione – si ignorano le caratteristiche principali e quei valori aggiunti che non solo le pongono alla stregua della più nominata isola palermitana ma ne fanno un luogo unico nel Mediterraneo, un vero paradiso dei subacquei. Vediamo perché. Con la loro posizione geografica le Pelagie - tra il 35° e il 36° parallelo di latitudine Nord - sono il luogo del continente europeo più vicino al Tropico del Cancro (poco più di 10° gradi di distanza). Inoltre, essendo ben più a Sud della costa settentrionale della Tunisia, sono ridossate e protette dalle correnti fredde del Me-

diterraneo occidentale. Questo, unito alla bassa profondità dei fondali circostanti, genera una temperatura dell’acqua superiore alla media, in tutte le stagioni, che può anche raggiungere punte massime di 30 gradi nel periodo estivo. Sempre a proposito di acqua, la limpidezza è una caratteristica tipica di questo mare, con una visibilità spesso superiore ai 40 metri in orizzontale. Già facendo snorkeling si possono apprezzare i colori intensi dei fondali lampedusani, ricchi di vita a partire da pochi metri. La roccia chiara e la sabbia bianca esaltano ancor più tale ricchezza, generando una forte luminosità e meravigliosi contrasti. Limpidezza e tanta luce spesso traggono in inganno, e in immersione a trenta metri di profondità sembra di trovarsi a non più di dieci. Ma, tutto ciò sarebbe solo uno sterile corollario se i fondali in generale, e più nello specifico i siti d’immersione, non fossero all’altezza: complessivamente, in tutto l’Arcipelago, se ne contano più di 30, alcuni dei quali splendidi. Per descrivere i migliori e più battuti non bastano queste pagi-

ne. Per cui, su tutti, decidiamo di citarne tre, uno per isola: Taccio Vecchio di Lampedusa, la Secchitella di Linosa e il versante Sud-Ovest di Lampione. Luoghi che, da sempre, creano condizioni per immersioni indimenticabili. Luoghi che, da soli, possono essere un’ottima ragione per venire a immergersi alle Pelagie. Si parlava di valori aggiunti, nelle prime righe: ecco, le sole caratteristiche morfologiche dei loro fondali lo sono, con pareti mozzafiato, canali e anfratti che creano tagli di luce emozionanti. Pareti colorate da vaste colonie di madrepora arancione e spugne variopinte. Poi c’è il pesce: cernie brune, cernie dorate, ricciole, dentici, orate, carangidi, spesso di grossa taglia, circondate da nuvole di sgargianti donzelle pavonine e pesci pappagallo. E, a proposito di valore aggiunto, nel periodo estivo, a Lampione si possono effettuare immersioni in compagnia di bellissimi esemplari di squali grigi. Può capitare, al termine di un’immersione, di uscire dall’acqua e chiedersi se questo è Mediterraneo. Si, lo è, ed è bene tenerlo a mente. Infine, un altro enorme plus che può vantare Lampedusa è il suo aeroporto: chi è subacqueo e viaggia con la propria attrezzatura, sa bene quanto importante sia la logistica e, in questo caso, la comodità di scendere dall’aereo e trovarsi in pochi minuti al diving center, senza doversi preoccupare di correre a prendere la coincidenza di una nave. Pelagian diving It is known that Ustica is the island of scuba divers but it is not the only one. In fact also the Pelagian Islands are a paradise for them. With their geographic location, between the 35° and the 36°parallel of North latitude, Pelagian Islands are near the Tropic of Cancer and they are located south of Tunisia. So they are sheltered from the cold Mediterranean currents. The waters are shallow and crystalline and they reach a temperature of 30 degrees Celsius. There are more than thirty places for scuba diving, such as Taccio Vecchio in Lampedusa, Secchitella in Linosa and the South-West coast of Lampione. Last but not least: Lampedusa has its own Airport so it is very easy to travel and to reach this wonderful place.


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STORIA A cura di di Antonino Taranto, associazione culturale Archivio Storico Lampedusa

L’AFFASCINANTE STORIA DI UNA PICCOLA ISOLA Un viaggio alla scoperta della storia di Lampedusa, naturale confine e allo stesso tempo punto di contatto tra continenti, civiltà e religioni diverse.

La storia di Lampedusa è 46 strettamente legata alla sua posizione geografica al centro del Mediterraneo: porto sicuro in cui rifugiarsi durante le tempeste, luogo per rifornimento di acqua e di viveri durante la navigazione. Esigenze comuni che determinarono l’incontro, lo scontro, ma più spesso la convivenza, di gente di provenienza diversa. Furono questi sicuramente i motivi per cui Lampedusa per molti secoli rimase un’isola “neutrale”, pacifica e condivisa, dove si potevano scambiare merci e bottini di guerra in assoluta tranquillità; dove un eremita, antesignano di una cultura multietnica e interreligiosa, accoglieva sia cristiani che musulmani dando loro la possibilità di esercitare il proprio culto. Il nome stesso Lampedusa pare faccia riferimento alla luce in quanto, per segnalare la presenza dell’isola ai naviganti, di notte si accendevano fuochi lungo la costa. L’isola fu abitata fin dalla preistoria da piccole comunità che si dedicavano all’agricoltura e alla pesca. Resti di capanne a for-

ma circolare dell’età del bronzo sono sparsi su tutto il territorio dell’isola. I Fenici, popolo di navigatori, la utilizzarono come base e stazione di sosta nei loro commerci con la vicina Cartagine. Intorno al 500 a.C. furono i Greci a stabilirvi una delle loro colonie che addirittura “coniava” una sua moneta con Zeus da un lato e la raffigurazione di un tonno dall’altra. Questo dimostra come l’isola fosse al centro di floridi commerci e scambi tra le popolazioni che si affacciavano sul Mediterraneo. Anche i Romani abitarono stabilmente l’isola; essa costituiva un luogo di sosta e di rifornimento nella navigazione verso il Nordafrica ed era un importante centro di produzione del garum, prelibato condimento a base di pesce. Con la caduta dell’Impero Romano, Lampedusa fu devastata e saccheggiata dai Vandali di Genserico; fu poi sotto il controllo dei Bizantini e successivamente del mondo arabo. Basti pensare che nel 994 d.C. vivevano a Lampedusa circa mille persone, tutte di fede musulmana, che si dedica-

vano alla pesca, alla relativa “salagione” e al commercio. Si succedettero dominazioni normanne, angioine, aragonesi e si alternarono periodi di popolamento e di spopolamento. La trovò disabitata il re di Francia Luigi IX che vi approdò nel 1254 nel suo viaggio di ritorno dalla VII Crociata. Alfonso V d’Aragona nel XV secolo la concesse in feudo alla famiglia siciliana dei De Caro, dalla quale poi passò, per nozze, ai Tomasi. I nuovi proprietari non misero mai piede sull’isola, anzi, a più riprese tentarono di venderla agli Inglesi, ai Francesi e perfino ai Russi. Ma Lampedusa continuava a mantenere questo suo fascino di luogo “sospeso” e neutrale tanto che Ludovico Ariosto, nell’Orlando Furioso, ambientò proprio sull’isola lo scontro epico tra Orlando dei Paladini di Francia e Agramante, re saraceno. Risultati vani i tentativi dei Tomasi di vendere l’isola, anche per la ferma opposizione dei Borboni, agli inizi del 1800 la concessero in fitto, con contratto di enfiteusi perpetua, a una famiglia maltese che vi impiantò una piccola colonia agricola. I coloni riattarono l’antico castello, misero a coltura vari appezzamenti di terra e iniziarono un’attività pastorizia e scambi commerciali con la vicina Malta. Al primitivo gruppo di coloni maltesi si aggiunsero successiva-


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mente un centinaio di Inglesi la cui presenza cominciò a preoccupare i Borboni che temevano di perderne la sovranità e, confortati dall’esperienza maltese, decisero di acquistare l’isola dai Tomasi con lo scopo di farne una colonia agricola. Così nel 1843 si organizzò una spedizione inviando sull’isola 120 contadini e artigiani provenienti dalla Sicilia. Ad ogni colono venne assegnato un appezzamento di terra da coltivare, una casa e un piccolo sussidio governativo. Un ordinato piano urbanistico previde la costruzione di sette “palazzi” sul pianoro di fronte al porto e una strada di collegamento tra il centro urbano e l’antico castello. Si iniziò a rassodare i terreni e a metterli a coltura, si realizzarono mulini, si costruirono nuove cisterne per l’acqua e si separarono le terre agricole da quelle a pascolo. Per ben due volte il re di Napoli Ferdinando II visitò l’isola nel corso della colonizzazione, seguendone attentamente il progredire e dotandola di tutti quegli strumenti economici e normativi necessari al suo sviluppo. Ma l’entusiasmo iniziale cominciò a venir meno a seguito di alcuni anni di siccità e, in particolar modo, con la fine del Regno delle Due Sicilie e la nascente Unità d’Italia. Venne revocata l’assegnazione delle terre ai coloni e molti di essi furono costretti ad abbandonare l’isola; quelli rimasti, non avendo altra fonte di sussistenza, continuarono a disboscare l’isola per fare carbone. Fu in quel periodo che Lampedusa divenne anche colonia penale. La scoperta di banchi di spugne nei fondali dell’isola nella seconda metà del 1800 determinò un periodo di relativo benessere che ben presto svanì

con la completa distruzione dei fondali. Lampedusa scoprì però la sua vocazione marinara e l’economia dell’isola si convertì alla pesca e alla lavorazione del “pesce azzurro”. Questa attività caratterizzò la vita dell’isola per lunghi decenni offrendo una dignitosa economia che dipendeva dalla pesca, prevalentemente nel periodo estivo, e dall’attività agricola in quello invernale. La costruzione dell’aeroporto nel 1968 fece uscire Lampedusa dal suo secolare isolamento e offrì nuove opportunità di sviluppo economico e sociale. Lampedusa cominciò ad aprirsi lentamente a una nuova realtà: il turismo che per i lampedusani diventò l’occasione di riscatto. In molti dismisero le attività legate alla pesca e all’agricoltura per diventare piccoli imprenditori turistici; si costruirono alberghi, residence, ristoranti e case per accogliere i nuovi ospiti. Nell’aprile del 1986 l’isola balzò improvvisamente all’onore delle cronache quando il colonnello libico Gheddafi, come ritorsione al bombardamento americano di Tripoli, lanciò due missili Scud contro la base Nato di Lampedusa. I missili non raggiunsero il bersaglio ma l’episodio diede grande visibilità all’isola, fino ad allora sconosciuta anche a gran parte degli italiani. Lampedusa negli ultimi anni è ritornata alla ribalta internazionale per i temi legati all’immigrazione in Europa dai paesi africani. L’isola ha riscoperto il suo antico ruolo di ponte tra continenti e porto della salvezza per quanti sono alla ricerca di un futuro migliore, dando una grande testimonianza di umanità e solidarietà. Per la prima volta nella sua storia, nel 2013, l’isola ha ricevuto la visita di un

Papa, e nel 2016 quella del Presidente della Repubblica Italiana. Attraverso la conoscenza della sua storia oggi l’isola riscopre le sue radici e con orgoglio può guardare al suo futuro dove potrà convivere un impegno alla solidarietà umana e un turismo legato alle straordinarie bellezze naturali dell’isola che andranno sempre più tutelate e valorizzate.

THE HISTORY OF LAMPEDUSA The history of Lampedusa is closely linked with its geographic position at the center of Mediterranean sea. In fact, the name of the island refers to the light because local people used to light fires along the coast to alert sai- 47 lors. Lampedusa has been inhabited since prehistoric times. It was a Phoenician and Greek colony around 500 B.C. and was later conquered by Romans. With the fall of the Roman Empire, Lampedusa was devastated by Vandals, then it was dominated by Byzantium and finally by Arabs. In 1800 the Bourbon dynasty tourned it in an agrarian colony but many people abandoned the fields because of some prolonged drought periods. Those who remained started to mining coal and the island became also a penal colony. After the Unification of Italy, Lampedusa focused on its marine vocation changing the local economy. The construction of the Airport in 1968 connected the island with the rest of the Italian Peninsula giving more economic opportunities to the local people in the tourism sector. In 1986 the Libian colonel Gheddafi fired two missiles at the Nato base of the island, provoking an outcry. In these years Lampedusa has dealt with the problem of migration in Europe, due to its strategic position in the Mediterranean sea, a sort of a bridge for who are looking for a better future.


INFLIGHT INFLIGHT // ANNO ANNO 22 -- AGOSTO AGOSTO // SETTEMBRE SETTEMBRE // OTTOBRE OTTOBRE 2020 2021

BEACH GUITGIA SRL Spiaggia della Guitgia - Lampedusa 0922.970316 - 380.7954683 beachguitgia@lampedusa.to www.lampedusa.to

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BAR E GELATERIA RISTORANTE PIZZERIA SPIAGGIA ATTREZZATA


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flotta aeromobili

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Profumi, sapori ed emozioni raccolti nella magia dei Giardini dei Rodo. Un ristorante nato tra le mura del dammuso di famiglia, dove riscoprire i piatti della tradizione pantesca. Le proposte dalla cucina valorizzano le materie prime locali grazie anche al tocco di creativitá dello chef: da non perdere il semifreddo al cappero e cioccolato. Ampia carta dei vini che esalta le eccellenze locali e regionali. Un luogo che racchiude l’essenza di Pantelleria.

Emotions, scents and flavours are gathered here in the Giardini dei Rodo. This restaurant starts inside the walls of the family’s dammuso where you can find traditional pantellerian dishes. The proposals from the kitchen enhance the local products thanks to the chef’s creativity. Do not miss the semifreddo with chocolate and capers. The wine list is long and focused on the local excellences. This restaurant is the very soul of Pantelleria island.

I GIARDINI DEI RODO - Ristorante via Bonomo Alto s.n.c. - 91017 Pantelleria (TP) info@igiardinideirodo.it - www.igiardinideirodo.it +39 0923 916606 - +39 334 1414002 35


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