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WINE PANTELLERIA E IL NETTARE AMBRATO CHE NE RACCHIUDE SAPORI E PAESAGGI

WINE

Testo e foto a cura di Clara Minissale

Pantelleria e il nettare ambrato che ne racchiude sapori e paesaggi

Il suo nome significa figlia del vento, dall’arabo Bent el Riah. E quello che colpisce, a Pantelleria, è proprio la forza della natura. Una forza che si ritrova nelle scogliere di pietra lavica che caratterizzano tutta la costa rendendola ruvida, a tratti aspra e nella vegetazione che orna i rilievi montuosi.

Solo a Pantelleria si trovano i dammusi, le tipiche costruzioni lasciate in eredità dagli arabi e realizzate in pietra a secco, cioè senza l’utilizzo di malte e leganti. Una costruzione talmente integrata al paesaggio rurale da esserne diventata la componente più riconoscibile. Poi ci sono i muretti, anche questi a secco, costruiti nel tempo dai contadini senza alcun tipo di malta, soltanto con pietre non lavorate, sistemate e concatenate in doppia fila. Si trovano praticamente in tutta l’isola e costituiscono il perimetro di confine e contenimento dei terreni, quasi sempre terrazzati a causa delle pendenze e dei dislivelli del suolo. Questi muretti servivano anche a proteggere le piante facendo da scudo al vento. È nato così il giardino pantesco, realizzato accanto ai dammusi e creato in forma circolare sempre con il sistema delle pietre a secco per circondare un albero di agrumi, fonte di vitamine preziosa per le famiglie dell’isola.

Pantelleria è un’isola con vocazione fondamentalmente agricola. Qui si coltivano frutta e ortaggi dal sapore molto

Pantelleria and the amber nectar capturing its flavours and landscapes

Pantelleria means “Daughter of the wind” from the Arab “Bent el Riah” and it strikes with its force of nature.

In Pantelleria you can find the “dammusi”, the ancient building left by Arabs and made of dry stones and next to them you can find the pantesco garden. Pantelleria is an island with an agricultural vocation. There are the olive trees and the Zibibbo grapes (the local name of Moscato d’Alessandria) which have made the island famous in the world for the Passito wine. This type of grape has to be defended from the wind so the farmers have invented the “alberello” system of cultivation. Since 2014 this system has became World Intangible Heritage by UNESCO. So, the most important product of Pantelleria is the

intenso, reso deciso dal sole che scalda quasi senza sosta. Ci sono gli olivi che crescono verso il basso per difendere le piante dal vento che altrimenti spazzerebbe via tutte le fioriture e vengono costrette, con un sistema di pesi agganciati ai rami, a svilupparsi a pochi centimetri da terra. E poi c’è lo zibibbo, nome locale del Moscato d’Alessandria, l’uva che ha reso l’isola famosa nel mondo e dalla quale si produce il Passito. Anche questa andava difesa dal vento e così il contadino pantesco, già in epoca fenicia, si è inventato il sistema di coltivazione ad alberello.

Questa pratica agricola è stata perfezionata nei secoli successivi ed è una tipologia di allevamento della vite, trasmessa di generazione in generazione, che prevede la coltivazione dei vitigni di zibibbo in forma di piccoli alberelli nelle tipiche “conche”, per carpire le scarse risorse idriche presenti nel terreno e riparare i vigneti dal vento.

Dal 2014, questa forma di coltivazione è diventata patrimonio immateriale dell’umanità dell’Unesco perché oltre a svolgere un’importante funzione economica, dato che le uve ricavate con questa metodologia diventano materia prima per la vinificazione del Passito, racchiude in sé un’importante funzione sociale come elemento che rappresenta la cultura e la storia degli isolani.

Il prodotto principale dell’isola è dunque il Passito, un vino doc fortemente aromatico, dolce e intenso, con oltre duemila anni di storia, inserito nella Doc Pantelleria e prodotto con uva zibibbo appassita per concentrare aromi e sapore. Quest’ultima può essere lasciata parzialmente appassire sulla pianta oppure raccolta e messa negli “stenditoi”, dove viene rigirata due volte a settimana fino al raggiungimento del giusto appassimento.

Per fare 1 chilo di uva passa servono 4 chili di uva fresca che viene tutta sgrappolata a mano. A dire il vero, gran parte dei lavori in vigna qui viene svolto manualmente. La vendemmia inizia perlopiù a metà agosto e prosegue fino a settembre, scandendo tempi e ritmi dell’isola e il Passito, secondo quanto stabilito dal disciplinare di produzione, non può essere immesso al consumo prima del 1 luglio dell’anno successivo alla raccolta delle uve.

Imperdibile, per capire a fondo Pantelleria e gustarne tutte le sfumature di sapori e paesaggi, è certamente un giro per cantine. I più fortunati potranno assistere all’appassimento delle uve o alla sgrappolatura manuale e farsi un’idea di tutte le sfumature aromatiche che questo vino può assumere. Da Donnafugata a De Bartoli, passando per Pellegrino, Murana, Salvatore Ferrandes, Vinisola, produttori piccoli e grandi che danno un importante contributo all’economia dell’isola e alla fama di un vino dolce tra i più apprezzati al mondo.

Il suo nome significa figlia del vento, dall’arabo Bent el Riah. E quello che colpisce, a Pantelleria, è proprio la forza della natura. Solo a Pantelleria si trovano i dammusi, le Passito wine, a sweet and aromatic product. To make 1 kg of dried grapes are needed 4 kg of fresh grapes processed by hand. The harvest starts in August and continues until September. Therefore you cannot miss a tour of the wine cellars of the island. The luckiest ones can assist to the drying of grapes or to the harvest by hand. The wine cellars of Donnafugata, De Bartoli, Pellegrino, Murana, Salvatore Ferrandes and Vinisola offer a great contribution to the local economy and make the Passito wine one of the most appreciated products in the world.

tipiche costruzioni lasciate in eredità dagli arabi e realizzate in pietra a secco, cioè senza l’utilizzo di malte e leganti. Poi ci sono i muretti, anche questi a secco, costruiti nel tempo dai contadini senza alcun tipo di malta, soltanto con pietre non lavorate, sistemate e concatenate in doppia fila. Costituiscono il perimetro di confine e contenimento dei terreni e servivano anche a proteggere le piante facendo da scudo al vento. È nato così il giardino pantesco, realizzato accanto ai dammusi.

Pantelleria è un’isola con vocazione fondamentalmente agricola. Qui si coltivano frutta e ortaggi. Ci sono gli olivi. E poi c’è lo zibibbo, nome locale del Moscato d’Alessandria, l’uva che ha reso l’isola famosa nel mondo e dalla quale si produce il Passito. Anche questa andava difesa dal vento e così il contadino pantesco, già in epoca fenicia, si è inventato il sistema di coltivazione ad alberello.

Dal 2014, questa forma di coltivazione è diventata patrimonio immateriale dell’umanità dell’Unesco.

Il prodotto principale dell’isola è dunque il Passito, un vino doc fortemente aromatico, dolce e intenso, con oltre duemila anni di storia, inserito nella Doc Pantelleria e prodotto con uva zibibbo appassita per concentrare aromi e sapore. Per fare 1 chilo di uva passa servono 4 chili di uva fresca che viene tutta sgrappolata a mano. La vendemmia inizia perlopiù a metà agosto e prosegue fino a settembre.

Imperdibile, per capire a fondo Pantelleria, un giro per cantine. I più fortunati potranno assistere all’appassimento delle uve o alla sgrappolatura manuale. Da Donnafugata a De Bartoli, passando per Pellegrino, Murana, Salvatore Ferrandes, Vinisola, produttori piccoli e grandi che danno un importante contributo all’economia dell’isola e alla fama di un vino dolce tra i più apprezzati al mondo.

SPORT

A cura di Testo e foto a cura di Sup Around Sicily Il giro delle coste siciliane in piedi su una tavola

Una vita a pelo d’acqua: Gabriele Pizzo e Gioacchino Migliore sono la dimostrazione vivente che, a forza di sognare, il sogno prima o poi diventa reale.

Nati entrambi il 27 Aprile 1985 a distanza di poche ore nel medesimo ospedale a Carini, un piccolo centro in provincia di Palermo, i due ragazzi condividono da sempre l’amore per lo sport e per il mare.

A Maggio 2020, quando la libertà di cui l’umanità veniva privata era una nuova conquista, Gabriele e Gioacchino cominciano a vivere il mare a tutto tondo. Il sup, stand up paddle, è lo sport del momento, e i ragazzi hanno voglia di mettersi in gioco ripartendo dalla superficie marina.

Scoprono con grande sorpresa che si praticava già nella preistoria, quando gli uomini utilizzavano grossi pezzi di legno per spostarsi sull’acqua con l’ausilio di rudimentali pagaie.

In piedi e non seduti, per vedere più lontano ed avvistare eventuali pericoli.

Diventa popolare a metà degli anni 50 nelle Hawaii, e pian piano si trasforma in vero e proprio sport.

Anche Gabriele e Gioacchino partono con piccoli mezzi e minimi allenamenti dalla spiaggia di casa, Magaggiari, in quella Cinisi che li ha visti diventare uomini.

Dalla ricerca di uno stile di vita più “wild” sfiorando le proprie coste, i due decidono di spingersi fino a San Vito Lo Capo, toccando quel faro che dalla piccola spiaggia degli allenamenti sembrava chiamarli.

Tre giorni e due notti in modalità adventure, condividendo sacchi a pelo, risate ed emozioni.

Nasce così Sup Around Sicily, con l’intenzione di scoprire da vicino le coste più belle della Sicilia come solo questo sport permette: tavola, pagaia, equilibrio e braccia. Ma soprattutto cuore, quello che serve quando il fisico non ce la fa.

Dopo poche settimane dalla prima esperienza, l’obiettivo Favignana è facilmente raggiunto: il periplo dell’isola viene accompagnato da interviste ai locali, puntando l’obbiettivo su storia, cultura, enogastronomia e curiosità.

Con l’entrata in scena di un’autrice, Vanessa Leone, avviene quel passaggio a “team”, una squadra che vuole occuparsi di raccontare la Sicilia con occhi nuovi. Così la famiglia Sup Around Sicily si allarga e comprende Davide Albegiani, supporto foto e video e responsabile della grafica.

Le pagine social crescono e si comincia a parlare di questo nuovo modo di viaggiare.

Si progetta ancora più in grande e, con Flydat, si punta alle “isole grandi”. Lampedusa, l’isola dell’accoglienza, diventa la meta di chiusura di una stagione ricca di esperienze.

Pochi giorni a Ottobre svelano un mare dai colori indescrivibili, e una terra che non volta le spalle a nessuno. Circumnavigare

AROUND SICILIAN COASTS STANDING ON A PADDLE

A lifetime spent on the water’s surface: Gabriele Pizzo and Gioacchino Migliore are the living proof that, with perseverance, dreams can indeed come true.

Born on April 27, 1985, just a few hours apart in the same hospital in Carini, a small town near Palermo, the two have always shared a passion for sport and a love for the sea. In May 2020, as our daily lives were turned upside down by the pandemic, Gabriele and Gioacchino began to experience the sea in a radically new way. Stand-up paddle, also known as SUP, was the big new thing as they decided to challenge themselves riding the water’s surface. It was with great surprise that they discovered the prehistoric roots of this sport, when men used large wood planks to float on water with the aid of rudimentary paddles.

Our ancestors would stand, not sit, to see further away and spot potential dangers. SUP became popular in the mid-1950s in Hawaii, slowly evolving into a proper sport. Gabriele and Gioacchino started with small means and minimal training on their home beach of Magaggiari, in the same town, Cinisi, that raised them. Looking for a “wilder” lifestyle, they paddled along the shores, going as far as San Vito Lo Capo, finally reaching the lighthouse that seemed to lure them as they were training on their small home beach. The adventure lasted three days and two nights, sharing sleeping bags, laughing together, and building lifelong memories. This is how SUP Around Sicily was born, with the aim to discover the most stunning Si-

cilian beaches in the most perfect way: with nothing but a board and a paddle, powered by balance and upper body strength. And passion, of course, to push them forward when the body seemed about to give up. Merely a few weeks after the first adventure, they achieved their first goal: to circumnavigate Favignana Island and interview its locals, focusing on history, culture, food, wine, and curiosities. It’s when author Vanessa Leone joined the project that they officially became a team, a group of people striving to tell the history of Sicily through a new set of eyes. Eventually, the SUP Around Sicily’s family expanded to include Davide Albegiani, photo and video maker and graphics manager. Social media traction was growing as people started to talk about this new way of traveling. And so did their projects, becoming more and more ambitious. Soon, they had their eyes set on the “big islands” with the Flydat project. The island of Lampedusa became the ultimate destination to end a season filled with adventures. A few days in October are all it takes for Lampedusa to reveal its stunning water and its welcoming land. To paddle around Lampedusa is to discover two souls within the same land: the steep and inaccessible coasts and the golden beaches that seem to lure humans like Ulysses’ Sirens. Lampedusa is a sacred island. It doesn’t matter who you are and where you come from; all it matters is that you are there right then. The 2021 season opened in Pantelleria with the desire to escape, once again, the constriction that another wave of restrictions had brought with it. In April, the “wind island” did not spare rains nor breezes, revealing itself as a bare land where men can only obey the will of Mother Nature.

It took them two days to circumnavigate the island. But it’s easy to

Lampedusa è scoprire due anime della stessa terra: dalle coste alte e inaccessibili alle spiagge dorate che chiamano l’uomo come sirene di Ulisse.

Lampedusa è un’isola sacra, in cui non importa chi sei e da dove vieni, importa solo che sei lì. Il 2021 si apre con Pantelleria e la voglia di sfidare nuovamente quella chiusura che le restrizioni avevano imposto.

L’isola del vento ad Aprile non ha risparmiato piogge e brezza, ma si è fatta scoprire come una terra nuda in cui l’uomo non può far altro che obbedire al volere di Madre Natura.

Qui il periplo ha richiesto due giornate per assecondare il mare ma del resto Sup Around Sicily è abituato ad ascoltarlo.

Coccolati dai frutti prelibati di quest’isola magica, come il passito, i capperi, gli ortaggi, la ricotta, è stato facile rallentare il passo e aspettare il sole.

Che è arrivato, caldo come ogni cosa siciliana. E mentre il gruppo scopre i tesori nascosti, uno shaper a Palermo realizzava “Sup4All”, la prima tavola per disabili progettata dal team, l’unica in tutta Europa.

Pensata per adulti e ragazzi con disabilità di diversa entità, la tavola speciale accoglie tutti coloro che, per vari motivi, non possono reggersi sulle proprie gambe.

L’idea nasce da un incontro fortuito, avvenuto durante l’experience di Favignana, con una giovane appassionata di sport acquatici che, per uno scherzo del destino, è stata costretta a vivere in carrozzina.

L’incontro ha segnato il percorso in mare di Gabriele e Gioacchino che, tra una pagaiata e l’altra, scrutando l’infinita sensazione di libertà che il mare sa regalare, hanno deciso di togliere le barriere e i confini che la disabilità porta con sé.

Sup Around Sicily conosce l’influenza positiva che ha il mare sul benessere psicofisico, e non vuole negarlo a nessuno.

Il futuro? Un disegno di cui ancora c’è solo la bozza, ma che è già nitido nei sogni del team: isole Eolie, arcipelago della Maddalena e Danimarca da concretizzare entro l’anno 2021, e poi il più grande, il periplo della Sicilia nel 2022.

Nel frattempo, poiché non ci si scorda mai del posto in cui si muovono i primi passi, apre il SUP CAMP a Magaggiari, a pochi minuti dall’aeroporto di Palermo. Attrezzatura a disposizione di chi ha già confidenza con il sup, e l’aggiunta di qualche lezione base per chi parte da zero.

L’obbiettivo è quello di far crescere questo sport trasmettendo l’amore per il mare, la natura e la Sicilia, terra tutta da scoprire. slow down and wait for the sun to reappear when pampered by the delicious products of the island: the Passito wine, the capers, the fresh vegetables, the ricotta... Eventually, the sun did come back, scorching hot like everything else in Sicily. While the groups was out to discover all the hidden treasures, a surfboard shaper in Palermo was creating “Sup4All,” the first accessible surfboard designed by the team, the only one of its kind in Europe. Created for adults and kids with different levels of disability, this special surfboard welcomes all those who can’t stand on their own legs.

The idea was born through a chance encounter in Favignana when they met a young water-sport lover, who was unfortunately left wheelchair-bound.

This encounter transformed Gabriele and Gioacchino’s path. As they paddled, they reflected on the freedom that the sea can offer and vowed to try their best to remove the barriers and limitations that come with disabilities. SUP Around Sicily is well aware of the positive influence that the sea has on mental and physical health and believes that everybody should be able to enjoy it fully. While the future is still in the making, the team has its eyes already set on a few goals: to conquer the Eolian Islands, the Maddalena archipelago, and Denmark by the end of the year. And then the ultimate dream: to circumnavigate Sicily in 2022.

Meanwhile, to stay true to their roots, the SUP Camp will open in Magaggiari, a few minutes away from Palermo International Airport. There will be equipment available for those already familiar with the sport and lessons for those who are just starting. The goal is to promote this sport by sharing the love for the sea, nature, and Sicily, a land worth discovering.

La buona cucina mediterranea a Lampedusa

Aperto da quarant’anni il Ristorante Gemelli è considerato fra gli “storici” di Lampedusa.

La cucina, dalla più tradizionale siciliana (spaghetti alle sarde, involtini di spada ripieni di crostacei alla griglia) alla più creativa e ricercata (crespelle di pasta fresca ripiene di cernia mantecata ai gamberi, rollè di cernia ripieno di crostacei e verdure), esalta la freschezza della materia prima: il pesce, indiscusso re di questa meravigliosa isola. Il piatto principe è il

CousCous

servito con semola non precotta incocciata a mano (come da antica ricetta), verdure varie e trancio di pesce.

Ristorante Gemelli

Prelibatezze culinarie mediterranee Via Alessandro Volta, 8 92010 Lampedusa (AG) +39 0922 970699 tamtam@antoinemichel.it www.ristorantegemelli.it

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