n° 04 TremilaSport 25 02 2015

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TUTTO LO SPORT DEL FRIULI VENEZIA GIULIA A 360 GRADI

magazine

04|15 25|02|2015

w w w. t re m i l a s p o r t . c o m

ZIRONELLI, SACILESE ADDIO pag 8

pag 11

CHIONS SERVE PIù FAME

BEATRICE BARTELLONI

VIA COL

VENTO IL "DIARIO" DELLA PISTARD DOPO IL QATAR E PARIGI pag 32-33

BASKET

DALMASSON E LA GIOVANE TRIESTE pag 36

NEW LOOK L'atleta isontina con la sua nuova maglia da professionista della Alè Cipollini.


PISCINE, PALESTRE, SPA


SOMMARIO

32

04|15 25|02|2015

8

26-27 UDINESE

7 LEGA PRO

8-9 SERIE D CALCIO

10-11 ECCELLENZA 12-13 PROMOZIONE 14-15 PRIMA CATEGORIA 16-18 SECONDA CATEGORIA

19 TERZA CATEGORIA

20-23 GIOVANILI

24 CALCIO A 5

25 FEMMINILE

36-37 BASKET

28

32-33 CICLISMO 38-40 VOLLEY 44-47 ALTRI SPORT

Le belle di Tremila Sport: Elena Strizzolo

RUBRICHE 34-35 AMARCORD 28-31 L E BELLE DI TREMILASPORT

7

6 NONSOLOSPORT

42-43 MONDO LIBERTAS METRONOMO Andrea Migliorini da quando è arrivato ha cambiato volto al Pordenone. Ora il traguardo salvezza non è più chimera. TremilaSport+ | 25 02 2015 | 03



EDITORIALE

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TUTTO LO SPORT DEL FRIULI VENEZIA GIULIA A 360 GRADI

magazine

04|15 25|02|2015

w w w. t r e m i l a s p o r t . c o m

ZIRONELLI, SACILESE ADDIO pag 8

pag 11

CHIONS SERVE PIù FAME

BEATRICE BARTELLONI

VIA COL

VENTO IL "DIARIO" DELLA PISTARD DOPO IL QATAR E PARIGI pag 32-33

BASKET

DALMASSON E LA GIOVANE TRIESTE

NEW LOOK L'atleta isontina con la sua nuova maglia da professionista della Alè Cipollini.

pag 36

Cronache di sacrifici e gioie, di situazioni e sentimenti

È

al ciclismo che abbiamo voluto offrire questa volta la nostra copertina, con l’immagine della monfalconese Beatrice Bartelloni, che ha partecipato insieme al fagagnese Alex Buttazzoni e alla latisanese Annalisa Cucinotta ai campionati mondiali su pista di Parigi. Un “diario” scritto per Tremilasport, quello dell’atleta, di recente protagonista anche al ventoso Giro del Qatar, in cui emergono passione e sacrificio, gioie e amarezze di un’attività nella nostra regione ardua da praticare in presenza della precarietà di impianti che costringe i pistard del Friuli Venezia Giulia a lunghe trasferte per gli allenamenti nella bresciana Montichiari. Ma una vetrina speciale merita anche l’atletica leggera di casa nostra, che agli Assoluti indoor di Padova ha portato alla ribalta, tra gli altri, il podio tutto friulano del salto in alto femminile, con l’oro di Alessia Trost, l’argento di Eleonora Omoregie, con personale di 1,86, e il bronzo di Desirèe Rossit. Ed è al magic moment della seconda, che abbiamo voluto dedicare il primo piano, anche per il fresco titolo italiano juniores indoor di Ancona che contribuisce a fare di lei atleta in grande, costante ascesa. Con il calcio a fare come sempre la parte del leone, il nostro magazine ama dedicare comunque interviste e profili anche a protagonisti di altre discipline, ed ecco allora nel basket Eugenio Dalmasson, allenatore di una Pallacanestro Trieste che in A2 Gold cerca i play off puntando sui giovani, e il vecchio condottiero Giulio Melilla, rimessosi in gioco a oltre settant’anni in serie D con l’udinese Cbu. E poi l’amarcord di un altro figlio della pallacanestro friulana, Franco Ciani, che dall’altro capo della penisola, da Agrigento, prossima avversaria domenica proprio dei triestini, ci invia le sue affettuose rimembranze udinesi fatte di situazioni e soprattutto di uomini. Come sempre, insomma, un magazine fatto di eventi ma anche di sentimenti.

Il Direttore Edi Fabris

magazine

www.tremilasport.com facebook.com/tremila.sport @TremilasportWeb

DIRETTORE RESPONSABILE Edi Fabris VICEDIRETTORE Massimo Muzzin EDITORE MEDIATREMILA EDIZIONI srl Viale Palmanova 146 - 33100 Udine Tel. 0432. 33 30 893 direzione@mediatremila.com REDAZIONE Viale Palmanova 146 - 33100 Udine Tel. 0432. 33 30 893 redazione@tremilasport.com

Registrazione Tribunale Udine n. 38/07 del 19.11.2007 Responsabile trattamento dati (D.LGS. 30-6-2003 N. 196) Edi Fabris

04| 15

Questo numero è stato chiuso in redazione mercoledì 25 febbraio 2015.

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TremilaSport+ | 25 02 2015 | 05


NONSOLOSPORT

CULTURA

Novità su mostre, spettacoli, eventi, personaggi del panorama culturale

MOSTRE

LA GUERRA VISTA CON GLI OCCHI DELLA PACE

F

are un passo indietro nel tempo per arrivare a un centinaio di anni fa e riscoprire la Cividale nel periodo appena precedente e durante la Grande Guerra. Ricordi collettivi e individuali riassemblati per far rivivere a chi non l’ha vissuto un indelebile quanto terribile periodo che ha sconvolto i nostri territori. “I luoghi della guerra visti con gli occhi della pace” recita il sottotitolo della mostra allestita nella Chiesa di S. Maria dei Battuti di Cividale. Nell’ambito del centenario della Prima Guerra Mondiale la Società Operaia di Mutuo Soccorso e l’Assessorato alla Cultura della Città di Cividale con la partecipazione della Regione FVG presentano “Frammenti di memorie”, un appassionante e coinvolgente percorso raccontato attraverso tracce fotografiche che testimoniano la vivacità di un luogo dove di certo non mancavano empori e botteghe, ma anche trattorie e caffè, fulcro della vita sociale e culturale dell’epoca. Cividale era all’inizio del secolo scorso un centro dinamico, che conobbe numerose innovazioni tecnologiche sul piano industriale e diversi progressi economici e sociali. Ma con l’entrata dell’Italia in guerra, scoprì di essere un una cittadina situata in una zona cruciale, dove avevano sede operativa i comandi della seconda Armata, oltre a magazzini, ospedali e depositi. Automaticamente la città divenne teatro di bombardamenti, dal 1915 al ‘17, anno della disfatta di Caporetto. A questo punto Cividale venne occupata dalle forze Austro-Ungariche, che con violenze e restrizioni imposero nuove leggi. Significativa a questo proposito divenne l’opera di Mons. Liva, parroco e sindaco di Cividale che in ogni modo, per quanto possibile, tentò di placare il clima di oppressione che si respirava. Si vennero così a conoscere le tragiche e misconosciute vicende della gente comune, spesso costretta ad emigrare nella sua stessa Patria e a diventare profuga, malvista ed emarginata. Questa esposizione di fotografie, documenti e reperti bellici e di vita quotidiana merita senz’altro una visita per venire a conoscenza dei particolari di un passato che sui libri di scuola non abbiamo mai letto. Massimo Gaudino

GRAZIELLA NOACCO

LE GIOIE DELLA VITA, I DOLORI DELL’ANIMA GASPARI EDITORE

È la poesia del dolore ma anche dell’amore per la vita, per il prossimo e per la natura, quella della poetessa friulana, un percorso intriso di religiosità iniziato per lei all’inizio degli anni ’80, quando perse prematuramente il marito. Una ricerca del significato profondo della vita, la sua, che l’ha portata ad estrinsecare la propria anima ferita in poesie che hanno avuto pure il merito di aprirle nuove strade verso una speranza che anche oggi, sulla soglia degli ottant’anni, è parte integrante del suo io. E sono versi dolceamari, in friulano e in italiano, anche di accorata nostalgia per i momenti felici del passato, quelli di Graziella Noacco, a lenire con il ricordo il tormento dei giorni più bui.

06 | 25 02 2015 | TremilaSport+

CHARLOTTE LINK

GIOCHI D’OMBRA CORBACCIO

New York, 31 dicembre. Il magnate della finanza David Bellino attende l’arrivo del nuovo anno con un gruppo di vecchi amici e la bellissima fidanzata Laura. Nessuno però ha voglia di festeggiare davvero. Gli amici hanno accettato l’invito di David solo per poter finalmente fare i conti con l’uomo che, in momenti diversi, ha distrutto la loro esistenza, portandoli all’infelicità in cui vivono oggi. Ma non ne avranno il tempo, almeno non tutti: David viene ritrovato morto nel suo studio, ucciso da un colpo di pistola. Una vendetta? Ma di chi? E perché? Tutti avevano un movente, e tutti sembrano avere un alibi...

L’ANGOLO DELLA

LETTURA

MARK ALLEN SMITH

IL TORTURATORE MONDADORI

Freddo, senza emozioni, misterioso, Geiger è conosciuto da tutti per i suoi metodi persuasivi nel fare parlare le persone ed estorcere loro scottanti verità. Dopo l'incontro inaspettato con un bambino al centro di una drammatica vicenda, qualcosa in lui si spezza. La mente di Geiger perde il suo leggendario controllo, schiudendosi a un flusso inarrestabile di ricordi che lo destabilizzano profondamente. Ed è a questo punto che l'uomo decide di sparire senza lasciare tracce, nascondendosi in un luogo segreto.

CAROL O’CONNELL

QUELLO CHE ACCADE NEL BUIO

PIEMME

Kathleen Mallory era una bambina vagabonda, che viveva per le strade di New York. Oggi, la detective Mallory è una delle migliori dell’Unità Crimini Speciali della Polizia di New York. E anche stavolta è alle prese con un caso pieno di ombre. Tra le mille luci di Broadway, quello di Peter Beck è lo spettacolo del momento. Recensioni entusiastiche, tutto esaurito ad ogni replica. Almeno fino a quando, una sera, a rappresentazione finita, una donna in prima fila viene trovata morta. La sera dopo, l’autore viene ritrovato in sala con la gola tagliata.

ERIK VALEUR

IL SETTIMO BAMBINO NERI POZZA

In una spiaggia a nord di Copenaghen viene rinvenuto il cadavere di una sconosciuta, ma la polizia danese chiude il caso come «morte accidentale». Eppure, sul luogo del ritrovamento vengono raccolti quattro oggetti che rimandano palesemente a un macabro rituale: un libricino di fantascienza, un ramo di tiglio, un piccolo cappio e un raro canarino con il collo spezzato. A poche centinaia di metri dalla spiaggia si erge, inoltre, il celebre brefotrofio di Kongslund diretto da Martha Ladegaard, cui nessuno ha pensato di rivolgere la benché minima domanda.


LEGAPROCALCIO

REGISTA Andrea Migliorini è uno dei punti di forza dei Ramarri che con lui in campo hanno trovato il gioco.

Rossitto mi è stato vicino in un momento nero ANDREA MIGLIORINI

N

el mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura ché la diritta via era smarrita". Per Dante arrivò in soccorso Virgilio, per il Pordenone, invece, Andrea Migliorini. Il centrocampista ha portato nuova luce tra i neroverdi che, dal suo arrivo, hanno decisamente invertito la rotta. Dai 9 punti conquistati nel girone di andata, oggi, a 12 gare dal termine, i 17 punti fanno ben sperare. Il mediano ci racconta i suoi primi mesi al Bottecchia e le sue sensazioni sul futuro: perché la salvezza, ora che la mente è lucida, è qualcosa che si può e si deve raggiungere. D: Allo Zini di Cremona meritavate molto di più. «Lo 0-0 è davvero falso, è sotto gli occhi di tutti. Giocavamo contro una squadra forte ma, se avessimo avuto un arbitraggio corretto, saremmo tornati a casa con 3 punti e con una prestazione superlativa. Siamo andati lì pensando che un pareggio sarebbe stato un risultato positivo ma, per come si è messa, il rammarico è alto». D: Il fallo su Maccan non sanzionato con il rosso è l'episodio chiave… «Certamente, l'espulsione era sacrosanta. Eravamo al 20': c'era una partita intera da giocare in superiorità numerica. Le decisioni arbitrali dubbie sono state molte». D: Che squadra hai trovato a dicembre e che squadra vedi oggi? «Al mio arrivo ho visto rassegnazione, davvero molta. C'era un'aria non positiva, come se non ci si credesse più. Innesti giusti, il lavoro del mister e la forza del gruppo hanno dato la svolta. Ho sempre pensato che sarebbero bastati un paio di risultati per invertire il trend, e così è stato. Vedere negli occhi dei giocatori il pensiero della retrocessione certa non era una cosa positiva. Ora l'aria è cambiata, a livello mentale ci si crede, siamo sereni. Era troppo presto per buttarsi giù, certo, i risultati negativi non aiutano, ma il calcio ha mostrato molte volte come squadre

ANDREA MIGLIORINI

PORDENONE

BISOGNA CREDERCI che partono malissimo riescono a risollevarsi nel girone di ritorno sfiorando risultati eccellenti. Ora il distacco abissale non c'è più: ci giochiamo tutto».. D: Hai detto "il lavoro del mister". Come ti trovi con Rossitto? «La cosa che mi ha colpito molto subito, sin dal mio arrivo, è stata la sua capacità a livello umano di credere nelle persone. Ripone fiducia nei suoi giocatori: io venivo da 6 mesi difficili, mi è stato vicino in un modo splendido. Spesso, se vengono a mancare cose in cui credi, è facile crollare psicologicamente, lui invece oltre a tenerti sul pezzo è capace di riportarti a galla. Il suo metodo di lavoro è improntato su grandi ritmi e molto lavoro: i risultati sul campo si vedono».

D: Livorno, Pro Patria, Spal, Unione Venezia per citare alcune delle tue vecchie squadre. A chi sei più legato? «Livorno in particolare per l'esordio con i professionisti. Ma non posso dimenticare i 3 anni a Ferrara con la SPAL. Tra alti e bassi un'esperienza memorabile. Certo, l'avventura in Australia è stata eccezionale». D: Chiudiamo proprio con i Melbourne Heart (squadra della massima serie australiana ndr). Come è nata la trattativa? «In maniera particolare. Io sono di Jesolo, avevo appena rescisso il contratto in Slovenia ed aspettavo una chiamata. Il Sidney di Del Piero è arrivato praticamente a casa mia (abito a 50 metri dal campo)

per la tournee estiva ed avevano bisogno di ragazzi per far numero nelle amichevoli. Io sono andato in panchina col Sidney e, per qualche strano motivo, ho giocato i secondi 45 minuti di una partita facendo molto bene. Mi hanno chiesto così di restare in prova ed ho fatto con loro tutta l'esperienza estiva. Purtroppo non si è poi liberato il posto da extracomunitario al termine della tournee: ero rimasto a piedi sostanzialmente ma, pochi giorni dopo, i Melbourne Heart mi hanno contattato per sostituire un giocatore infortunato. Sono stati 5 mesi meravigliosi, un'esperienza unica. Ho conosciuto un campione come Del Piero: persona eccezionale, lo sento ancora. Che si può volere di più?». (l.f.)

TremilaSport+ | 25 02 2015 | 07


CALCIOSERIED

BARBIERI, I GIOVANI

SONO I NOSTRI GIOIELLI

U

na sconfitta annunciata quella del Fontanafredda a Padova. Un 2-0 che però non intacca minimamente il buonumore in casa rossonera, con i ragazzi di De Pieri forti di una tranquilla posizione di metà classifica. «Il Padova è formazione nettamente più forte di noi – commenta il dirigente Massimo Barbieri -, ma gli abbiamo comunque reso la vita difficile, tenendo testa alla grande fino al gol del loro vantaggio. E abbiamo anche avuto le nostre occasioni per passare in vantaggio per cui siamo ben convinti della strada che abbiamo intrapreso». E in effetti c’è di che essere soddisfatti a Fontanafredda, visto che la squadra sta vivendo una stagione abbondante-

mente in linea con gli obiettivi prefissi: «Prima di tutto dovevamo evitare la retrocessione diretta, e in questo siamo già riusciti. Ora dobbiamo cercare di tenere distanti i play-out: abbiamo otto punti di vantaggio sul Legnago, un buon margine, ma vietato allentare la presa». E proprio il Legnago sarà il prossimo avversario della banda De Pieri: una vittoria in casa contro i veronesi potrebbe voler dire salvezza ipotecata: «Sì, le prossime partite, ci metto anche gli impegni contro Dro e Kras, saranno fondamentali in tal senso». Uno dei fiori all’occhiello del Fontanafredda, come già avvenuto nella passata stagione, è il settore giovanile, da cui sono saliti elementi rivelatisi determinanti con prestazioni di as-

soluto livello: «La nostra prima squadra conta solo sette “over”; il resto della rosa è composto da un gruppo di giovani davvero promettenti. Ogni domenica andiamo in campo con ben cinque fuoriquota, tra i quali l’estremo difensore Vicario e il gioiellino Alcantara, già andato a segno sette volte, ed entrambi classe ’96. In quest’ottica non si può che plaudere al lavoro di valorizzazione che sta facendo mister De Pieri. Non possiamo permetterci di investire sui grandi nomi, quindi è fondamentale avere un allenatore che crede fortemente nel lavoro del settore giovanile. Certo, c’è ancora da crescere sul piano dell’esperienza – conclude Barbieri -, ma di sicuro abbiamo garantito un futuro a questa società». (m.m.)

CLAMOROSO A SACILE: ZIRONELLI SE NE VA Mauro Zironelli non è più l'allenatore della Sacilese. A dare notizia delle dimissioni del tecnico vicentino è stata la stessa società liventina, dichiaratasi essa stessa stupita e sorpresa dalla decisione dell'allenatore. Una decisione che in effetti giunge come un fulmine a ciel sereno, perchè i biancorossi viaggiano da inizio campionato nei quartieri alti della classifica, certo, ben lontani dalla capolista Padova, ma a soli sei punti dalla corazzata Altovicentino e a tre dalla rivelazione Belluno. Quali dunque i motivi di questo divorzio? A quanto pare al tecnico un campionato da quarto posto andava stretto. Si parla di richieste fatte alla dirigenza per rimpiazzare le

partenze in sede di campagna acquisti invernale, richieste disattese in buona parte per la volontà del club di puntare sui giocatori del settore giovanile. Una decisione accettata a denti stretti dall'ambizioso tecnico vicentino fino a domenica, quando, dopo il ko contro il Montebelluna, ha deciso di salutare il XXV Aprile con tre mesi di anticipo. La sensazione che comunque a fine stagione le strade si sarebbero separate aleggiava da tempo: a questo punto non aveva più senso portare a termine la missione? A che pro mollare tutto a fine febbraio lasciando di sasso dirigenti, tifosi e soprattutto quei giocatori che in lui vedevano un assoluto punto fermo?

La prossima giornata

1|3|2015

Arzichiampo Clodiense FONTANAFREDDA Legnago Salus Ital Lenti Bl Biancoscudati Mezzocorona Dro Montebelluna Union Ripa LF Mori S.Stefano SACILESE TAMAI KRAS REPEN TRIESTINA Giorgione Union Pro Alto Vicentino

Scampoli di Serie D FINALMENTE CORVAGLIA

Sono stati mesi duri per Alessio Corvaglia, fermo un anno a causa di un bruttissimo infortunio che ha fortemente rischiato di interromperne prematuramente la carriera. Ma ora il bomber del Kras è tornato, e lo ha fatto nel modo che gli è più congeniale, ossia segnando. Suo il gol che ha steso l'Union Ripa dando ai carsolini tre punti pesantissimi: «Ho sofferto per mesi lontano dai campi: questo gol è un'autentica liberazione».

08 | 25 02 2015 | TremilaSport+

PAREGGIO A DENTI STRETTI

Solo un punticino raccolto dal Tamai in quel di Dro. Chi si aspettava di far mambassa degli altoatesini è tornato a casa deluso dal risultato delle Furie Rosse, di certo non dalla prova di orgoglio dei ragazzi De Agostini che, dopo il vantaggio dei padroni di casa, non si sono persi d'animo e hanno comunque raggiunto un pari che tiene ben distante la zona play-out. Alle porte un'altra sfida intensa, in casa contro il Kras. Una vittoria equivarrebbe a mezza salvezza acquisita.

ROCCO ANCORA DECISIVO

Seconda doppietta consecutiva per Daniele Rocco che ha mandato a gambe all'aria i sogni dell'Altovicentino regalando alla Triestina una clamorosa vittoria in trasferta nella tana della corazzata veneta: «Ci siamo presentati compatti contro una squadra fortissima - commenta Rocco -. Voglio dedicare la doppietta a tutta la squadra, perchè non ho vissuto la mia giornata migliore, e questa vittoria è merito di tutto il gruppo».


KRAS REPEN UNION RIPA LA FEN..

1-0

Foto: Trampuz e Skrinjar

22-2-2015


Da possibile outsider a delusione del torneo. Matteo Zusso analizza il momento no del Chions

MATTEO ZUSSO

CI MANCA LA FAME DELLE GRANDI I Chions sembra essersi guardato troppe volte allo specchio dopo la splendida partenza nel girone di ritorno che l'aveva visto imporsi sulla capolista Monfalcone. Matteo Zusso, centrocampista offensivo gialloblù, analizza il momento dei suoi alla luce delle recenti prestazioni che hanno fatto scivolare la squadra della bassa pordenonese al decimo posto, a sole 3 lunghezze dalla zona play-out. - Raccontaci la sfida-salvezza di domenica con il Tricesimo. «Non sono partito titolare perché in settimana ho avuto problemi di lavoro e mi sono allenato a parte: giusto affidarsi ad altri. Partita davvero bizzarra: noi abbiamo fatto una grande gara ma, come è già accaduto in questa stagione, certi episodi ci hanno sfavorito. Al 35' l'espulsione di Paciulli è stato un colpo durissimo da incassare, soprattutto vista la dinamica dello scontro (entrambi caduti al suolo strattonandosi ndr). Il guardalinee ha ravvisato una gomita-

10 | 25 02 2015 | TremilaSport+


ECCELLENZACALCIO

ta e siamo rimasti in 10. Con un giallo ad entrambi la questione si sarebbe risolta ma non è andata così. Preparare tutta la settimana con dedizione e concentrazione sfide fondamentali e poi trovarsi in queste condizioni per qualche decisione azzardata fa male. Eravamo anche stati bravi a trovare il pari ma abbiamo pagato caro uno svarione difensivo: il 2-1 non è un risultato veritiero». - La sconfitta brucia ulteriormente visto il sorpasso del Tricesimo… «Brucia anche perché i play-out sono più vicini. A me non piace aggrapparmi alla scusa "arbitri", ma nel match di domenica ci sono stati 3-4 episodi davvero dubbi, per usare un eufemismo, nell'area degli avversari. È sbagliato parlarne quando si perde, perché alla fine della stagione non si può dire "abbiamo avuto sfortuna", né "è stata colpa degli arbitri", ma è anche vero che certi episodi, se gestiti in maniera diversa, avrebbero dato vita ad un altro tipo di partita. Ora ripartiamo da qui, consci delle nostre capacità». - Tu ed Attah siete i cannonieri della squadra con 5 gol ciascuno. Ti sei posto un obiettivo? «No, non lo faccio più. Sono partito con questa rosa, questo mister e questa società per fare un buon campionato, lavorando tutti nella stessa direzione. Ogni volta che ci si pone una soglia, per un motivo o un altro, succede qualcosa che fa saltare i piani: il gol viene da sé, quindi non ci penso. La priorità è comunque la vittoria della squadra, a prescindere dal fatto che segni io o qualcun altro. Certo, se vinciamo e sul tabellino finisco anche io la gioia è doppia». - Al giro di boa vittoria con la capolista. Poi molti pareggi e due sconfitte. Cos’è successo? «Noi sbagliamo a non pensare che ogni partita deve essere come se avessimo davanti il Monfalcone. Ci adagiamo un po' e, spesso, subiamo la maggior grinta degli avversari. Nel ritorno abbiamo preso sottogamba i match: se avessimo pensato sempre di avere davanti la capolista saremmo stati primi in classifica. La squadra c'è, la tecnica pure, così come il gruppo. Pecchiamo però a livello

L'UFM è favorito. Grande allenatore, grande gruppo: ha tutto per vincere

LA SCHEDA

mentale, rilassandoci: l'esempio delle partite successive alla vittoria con il Monfalcone è emblematico». - Tra Cjarlins e Ufm chi vedi favorito? «Il Monfalcone. Ha un gran mister, un grande organico ed è quella che è retrocessa dalla categoria superiore. Il Cjarlins però non è da meno e darà del filo da torcere fino all'ultimo: anche loro hanno un gruppo abituato a certi palcoscenici». - Prossimo match con il Vesna. All'andata erano partiti a mille all'ora. Che partita sarà? «All'andata finì 2-0 per loro: giocare lì, con la loro fame e quell'entusiasmo da neopromossi, era stato davvero difficile. Noi la prepareremo al massimo perché dobbiamo uscire dalle zone calde. Siamo in casa e non vogliamo più deludere la gente fantastica che ci circonda, dalla società ai tifosi. Dobbiamo regalar loro tutte le gioie possibili». Luca Feole

Nato il 13 luglio 1987, calcisticamente è cresciuto nella Sacilese ("Le basi lì sono da professionismo, si cresce in maniera splendida"), maturato nell'Azzanese ("Lì sono maturato, specialmente gli ultimi anni con mister Giordano, ho vinto al Rocco contro la Triestina, ho raggiunto la doppia cifra, sono arrivato terzo in campionato, insomma, conservo davvero splendidi ricordi"), e ora è alla sua seconda stagione con la maglia giallocrociata del Chions.

FANTASISTA Dopo la militanza nell'Azzanese di Giordano, Matteo Zusso è passato al Chions nella passata stagione.

AL TRICESIMO ALLARME RIENTRATO Tre punti d’oro per il Tricesimo che scaccia la crisi e si avvicina all’obiettivo salvezza. Definitivamente archiviate anche le possibili dimissioni di mister Toffolo, aleggiate la settimana scorsa: «Mi sono preso una piccola pausa di riflessione di un paio di giorni per capire se la strada che stavo percorrendo era quella giusta – confida il tecnico del Tricesimo -. Alla fine ho deciso di tenere duro perché resto convinto che la salvezza la si possa ottenere tranquillamente,

nonostante tutte le difficoltà». Un periodo difficile per il Tricesimo dovuto soprattutto ai molti infortuni che hanno attanagliato gli azzurri negli ultimi mesi: «La situazione è difficile per via di un organico ad oggi troppo ristretto per un campionato di Eccellenza; basti pensare che in media ad allenamento arrivano una dozzina di giocatori. Infortuni, problemi di lavoro e studio ci stanno mettendo il bastone tra le ruote e dobbiamo sempre ricorrere a dosi massicce di fuoriquota. Basta guardare

i nomi: Nardi, Cicutti, Balzano, Ostolidi, Favero hanno tutti avuto problemi e non sono giocatori che ci si può permettere di far giocare ad intermittenza». «Il prossimo anno? Non so cosa farò. Se resterò a Tricesimo, cosa che mi piacerebbe, farò di sicuro una scrematura dei giocatori perché voglio una situazione più tranquilla dal punto di vista degli effettivi su cui contare. Sarà quindi da valutare la disponibilità di parecchi giocatori, sia sul piano fisico che extracalcistico».

La prossima giornata

08|3|2015

Chions Cordenons Lumignacco Manzanese Sanvitese Tolmezzo Tricesimo Ufm Monfalcone

Vesna Zaule Torre Pn Virtus Corno Ol3 CjarlinsMuzane Gemonese Ism Gradisca

TremilaSport+ | 25 02 2015 | 11


CALCIOPROMOZIONE

CASSELER

«NON ABBIAMO SCUSE»

A RINASCITA CON ZURINI Dopo la retrocessione della passata stagione, l'arrivo di Zurini ha dato serenità all'ambiente biancoverde.

nima e cuore biancoverdi, verrebbe da dire guardando alla carriera di Tommaso Casseler, alla sua seconda stagione da capitano del San Luigi, squadra in cui gioca da quando aveva cinque anni. Giocatore di corsa, attaccante esterno maglia numero 7, per lui il San Luigi Calcio è una vera e propria famiglia di cui è ormai diventato simbolo e bandiera: quest’anno, dopo 22 partite e con 45 punti all’attivo, la sua squadra, agganciato domenica il Torviscosa in seconda posizione, si trova a lottare per vincere il campionato di Promozione B staccata di due sole lunghezze dalla Juventina che comanda la classifica. - Cominciamo dalla retrocessione dello scorso anno dopo sei anni di Eccellenza: cosa non ha funzionato? «Penso che la cosa più difficile per noi, nell’approccio alla stagione passata, sia stata la gestione dell’addio di mister Marzio Potasso: dopo sei anni passati a San Luigi e con le tante soddisfazioni che ci siamo

L'addio di Potasso è stato alla base della retrocessione dello scorso anno 12 | 25 02 2015 | TremilaSport+

LA SCHEDA

Il capitano del San Luigi suona la carica per i giuliani in vista del rush finale di campionato

TOMMASO CASSELER Nato il 20 aprile 1987, Tommaso Casseler è ormai un veterano del San Luigi. In tutta la sua carriera ha sempre vestito la maglia biancoverde, giovanili comprese. Ha esordito in prima squadra nel 2004 in Eccellenza. In carriera ha vinto il titolo Nazionale Juniores nel 2004, e vinto il campionato di Promozione del 2008.

tolti assieme, il suo addio non è stato per nulla facile da digerire. Un grande mister che più di ogni altro mi ha fatto crescere, e oltre a me tutto il gruppo. Per mister Musolino, che gli è succeduto, prendere il testimone di Potasso non è stata per nulla impresa facile: oltretutto il gruppo si era disgregato perché molti giocatori avevano lasciato il San Luigi proprio per seguire Potasso allo Zaule». - Però quest’anno vi siete ripresi alla grande dalla delusione… «L’arrivo di Zurini ha portato subito benefici: è un’ottima persona con cui i rapporti sono stati da subito molto buoni. Ora puntiamo a risalire immediatamente in Eccellenza, la categoria che al San Luigi sentiamo un po’ come la ‘nostra terra’. Mi auguro di poter dare il maggior contributo possibile alla causa: sono rientrato a novembre dopo la rottura del legamento collaterale e le cose stanno andando bene. Mi sento in forma e sono a quota 9 gol, anche se il mio record personale appartiene a tre sta-


PROMOZIONECALCIO

GIRONE A

BENETTI: LEPORE, CHE GRAN GIOCATORE!

gioni fa quando ne segnai 15». - Soddisfatto di quanto fatto dalla squadra finora? «Arrivati a questo punto, avremmo potuto e dovuto avere più punti. Se siamo dietro alla Juventina la colpa è nostra: siamo stati spreconi e abbiamo buttato via troppi punti per strada. Siamo consapevoli di essere una bella squadra, il gruppo è unito e ha molte potenzialità, è formato da giovani buoni e da uno zoccolo duro di giocatori di esperienza, quali ad esempio Mario Reder e Nicolò Gerbini. Il nostro maggiore punto di forza è questo, e dobbiamo imparare a sfruttarlo meglio. Le squadre con cui ce la giochiamo sono tanto forti quanto diverse: il Torviscosa è quadrato e organizzato, mentre la Juventina, al contrario, pare andare a grandi e imprevedibili folate». - Al rientro dalla sosta ci sarà il match contro la Pro Cervignano: che partita ti aspetti? «Arrivati al punto nevralgico della stagione, sarà una sfida più che mai delicata. In aggiunta si tratta per me di una sorta di derby, essendo mio papà di Cervignano. È una partita che sento sempre in modo particolare. Per noi però sarà cruciale ottenere la posta piena, così come ci aspettiamo che accada in ogni gara: le nostre rivali perderanno pochi punti lungo il cammino e dovremo saper approfittare di ogni opportunità in ogni circostanza». - Hai mai pensato di cambiare squadra, anche solo per trovare nuovi stimoli? «Tutta la mia vita calcistica, a partire dalle giovanili, l’ho passata giocando per i colori del San Luigi: motivi per cambiare non ne ho mai avuti e ritengo che mai ce ne saranno». (e.b.)

L'INTERVISTA

Tommaso Casseler in azione (Foto Marco Zeta)

ATTACCANTE ESTERNO Finora Casseler ha messo a segno 9 gol in questa stagione. Il suo record è di tre anni fa, quando segnò 15 reti

A

Continua l’ottimo momento della Spal Cordovado che, contro il Flumignano, si porta a casa un altro successo d’oro per la conquista della salvezza: «La gara contro il Flumignano è stata decisamente buona per quanto concerne i tre punti, un po’ meno sotto il profilo della prestazione, in quanto la squadra è stata più opaca rispetto alle precedenti uscite – commenta il tecnico dei giallorossi, Luciano Benetti -. Mi sono arrabbiato molto durante l’intervallo per quel gol un po’ da polli che abbiamo subito, ma mi è piaciuta la reazione dei ragazzi». Punto di forza dell’undici spallino la difesa, bucata solo due volte nelle ultime sette uscite: «Assolutamente sono numeri importanti, che certificano il fatto che la squadra sta facendo ben oltre le aspettative. La cosa paradossale è che questa solidità difensiva siamo riusciti a raggiungerla in una situazione di emergenza, con continui infortuni per i giocatori chiave. Insomma ci siamo sempre dovuti inventare qualcosa, ma, a quanto pare, con ottimi risultati. Inoltre abbiamo un Lepore che si sta rivelando sempre più un acquisto fondamentale per il nostro gioco». L’obiettivo comunque rimane ancora, nonostante tutto, la salvezza: «Non siamo distanti da quota 40 punti, poi quello che verrà sarà tutto di guadagnato. Non abbiamo paura nell’affrontare nessuna squadra, ma non sarà comunque un dramma se non dovessimo riuscire ad arrivare in zona play-off. La pausa? Arriva in un momento in cui forse per noi era meglio giocare, ma in ogni caso sarà importante per riuscire a ricaricare le pile in vista del rush finale».

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La prossima giornata

La prossima giornata

08|3|2015

C.Fiume/Bannia Diana Flaibano Porcia Prata Reanese Rivignano Sesto Bagn.

Pro Fagagna Teor Bannia Lignano Brian Spal Cordovado Pravisdomini Flumignano

08|3|2015

Com. Gonars Cormonese Costalunga Muggia Pro Cervignano S.Giovanni Ts Sangiorgina Torreanese

Sevegliano Ronchi Aurora Juventina S.A. San Luigi Torviscosa Valnatisone Trieste Calcio

TremilaSport+ | 25 02 2015 | 13


CALCIO PRIMACATEGORIA

ALESSANDRO IETRI

UN BOMBARDIERE PER IL FAUGLIS

BUSATO: «IETRI BOMBER COMPLETO» Rino Busato, ora sulla panchina del Flumignano in Promozione, è stato l’allenatore di Ietri durante il suo primo semestre al Fauglis e così descrive il suo ex calciatore: «Alessandro è un giocatore dal grande talento: un mancino dal tiro fulminante, formidabile nei calci piazzati, bravo di testa, insomma, un giocatore completo e dai colpi veramente importanti, in grado di farti vincere le partite da solo. Gli faccio i miei auguri per il futuro, ricordandogli – scherza Busato – quello che sempre gli dicevo quando lo allenavo: ossia che è un giocatore da alte categorie, e che, se solo usasse la testa, chissà dove potrebbe arrivare». 14 | 25 02 2015 | TremilaSport+

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opo aver già timbrato il cartellino per 17 volte in questa stagione, Alessandro Ietri, da un anno e mezzo bomber del Fauglis, conta di trascinare i bianconeri dritti dritti ai play-off del girone B di Prima Categoria. «Quello di quest’anno – commenta il bomber bianconero - è un campionato particolarmente livellato: Real Udinest a parte, che vincerà il titolo, ci giocheremo fino in fondo un posto per i playoff con la Fulgor, la Risanese, l’Ancona, la Tarcentina e l’Isontina. Due fra queste rimarranno fuori, ma penso che scopriremo solo alla fine a chi toccherà. Per soddisfare la richiesta di inizio stagione della società e posizionarci fra le prime cinque mancano ancora otto partite, noi ce la metteremo tutta e spero con tutto me stesso di potercela fare». Dopo i numeri pazzeschi fatti registrare nella passata stagione, Ietri punta a ripetersi anche quest’anno: «Il mio obiettivo personale a inizio anno era quello di raggiungere quota 15 gol, e sono strafelice di averlo già raggiunto essendo a quota 17. Fino a ora il mio anno migliore rimane quello passato, dove, tra campionato e coppa,

Alessandro Ietri è nato a Latisana il 2 settembre 1988, vive a San Giorgio di Nogaro, e veste da sempre la maglia numero 10. In carriera ha giocato con Sangiorgina, Pertegada, Maranese e Fauglis.

ho realizzato 38 gol: 27 in campionato, dei quali 9 a San Giorgio fino a dicembre e 18 dopo essere passato al Fauglis, e 11 in coppa, 10 a San Giorgio e 1 col Fauglis nella semifinale contro la Tarcentina». Una carriera a lungo segnata dai colori biancocremisi della Sangiorgina per Ietri: «A San Giorgio sono arrivato a quindici anni. Ho giocato un anno fra gli Juniores al termine del quale ho esordito in prima squadra: era l’ultima partita di campionato e giocavamo contro il San Luigi, sono entrato negli ultimi cinque minuti ma mi ricordo bene come tremavano le gambe! La mia carriera da dilettante ha avuto inizio in quel momento: ho giocato cinque anni a San Giorgio in Promozione e poi sono andato in prestito prima alla Maranese e in seguito al Pertegada, sempre in Promozione. Dopodichè ho fatto ritorno a casa, con la Sangiorgina in Prima Categoria, dove ho vissuto un anno eccezionale: abbiamo raggiunto i play-off contro tutto e tutti e siamo stati ripescati in Promozione». Nella passata stagione, il clamoroso passaggio dalla Sangiorgina al Fauglis: «Ci tengo a precisare che il mio passaggio al Fauglis non è da intendersi come un di-


PRIMACATEGORIACALCIO

vorzio dalla Sangiorgina: al contrario, si è trattato solo di un arrivederci. Me ne sono andato semplicemente per esigenze personali e di comune accordo con la società. A San Giorgio, con il raggiungimento dei play-off di Prima Categoria, ho vissuto forse il momento più bello della mia carriera: eravamo partiti con una squadra di ragazzi dall’età media attorno ai vent’anni composta per intero da ragazzi del paese e insieme siamo riusciti a toglierci una soddisfazione enorme, quella di aver riportato la Sangiorgina in Promozione. Poco conta, in questo, che ci sia stato l’aiuto del ripescaggio. Ricordo indelebile, a dire il vero, rimane anche la vittoria diretta del campionato di Seconda Categoria col Fauglis: vincere è sempre la più grande delle emozioni». Dopo la pausa, la prossima partita di campionato vedrà il Fauglis impegnato contro l’Ancona: «All’andata l’abbiamo incontrata quando ci trovavamo in un periodo nero, ora sarà tutta un’altra storia. È una squadra difficile da affrontare anche se a questo punto della stagione non esistono partite facili. Si tratta inoltre di una diretta pretendente a un posto per i play-off quindi i tre punti avranno più che mai un peso particolare. Il mio sogno nel cassetto? Era quello di giocare allo stadio Friuli ma... ormai, temo sia troppo tardi per poterlo vedere realizzato». Elia Bianco

Mussoletto, ora la difesa è un bunker

Alla Sangiorgina non è stato un addio, bensì un arrivederci. Lì ho vissuto anni bellissimi.

TUBARO, PORTIERE RIGORISTA Il Camino ci ha preso gusto ed è arrivato alla terza vittoria consecutiva andando a battere il Gravis per 3-1. Fin qui nulla di particolarmente eccezionale. A siglare il terzo gol dei giallorossi ci ha però pensato il portiere Gabriele Tubaro: «Si è preso una bella responsabilità, a testimonianza della sua grande personalità - commenta l'attaccante Cristian Comisso -. Il cambio di rotta della squadra? Io penso che il cambio di modulo delle ultime partite stia pagando. Siamo passati dal 4-3-3 al 4-3-1-2 con un trequartista dietro le punte, soluzione nuova anche per lo stesso mister Temporini». Alla ripresa del campionato, sfida al Vallenoncello: «Penso sarà una gara decisiva. Puntiamo al quarto successo consecutivo che ci consentirebbe di staccare i gialloblù e di entrare a pieno titolo nelle zone nobili della classifica». (e.b.)

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La prossima giornata

08|3|2015

Caneva Corva Gravis Maniagolibero Pol. Codroipo S.Quirino Valeriano Vallenoncello

Vivai Rauscedo Vajont Casarsa V. Roveredo Barbeano Rivolto Union Pasiano Camino

C

La prossima giornata

La prossima giornata

08|3|2015

Ancona Buiese Cassacco Fulgor Isontina Lav. Mortean N.Sandanielese Santamaria

Fauglis Ragogna Tarcentina Rive D'Arcano Risanese Caporiacco Real Ud Est U. Martignacco

08|3|2015

Aquileia Azzurra Go Domio Isonzo S. P. Mariano Ponziana S.Andrea SV Sistiana

Breg Fo.Re Turriaco Gradese Sovodnje Primorec Pro Romans Med Muglia Terzo

Si comincia a vedere la mano di Giovanni Mussoletto al Rive d’Arcano. Il girone di ritorno dei collinari è finora stato eccezionale. Se si esclude la sconfitta col Ragogna, gli arancioni hanno centrato tre pareggi e tre vittorie, ultima della quale contro il Santamaria per 3-0, che consente al Rive scavalcare la Nuova Sandanielese e di mettere nel mirino l’Union Martignacco. «Col Santamaria è stata una partita giocata in maniera impeccabile dai ragazzi, soprattutto sotto il profilo difensivo, dove non abbiamo concesso nulla – commenta il tecnico del Rive, Giovanni Mussoletto -. E senza contare che avevamo due assenze pesanti come quelle di De Narda e Onyechere, sostituiti alla grande da Valoppi e Zamparo». Un momento magico, dunque, per i ragazzi di Mussoletto ai quali è lo stesso tecnico a plaudere: «Sono molto contento del lavoro che sta facendo la squadra. Fin dal primo allenamento ho puntato molto sulla mentalità vincente e sulla coesione del gruppo. Poi siamo migliorati tantissimo in difesa: se nel girone d’andata prendevamo gol quasi sempre, oggi ne possiamo vantare una tra le migliori del torneo. Penso che in questo momento facciamo paura a molte formazioni che ci davano per spacciati assieme al Caporiacco, e guadiamo quindi con il giusto ottimismo al traguardo salvezza». Ora arriva la pausa del campionato, che, nonostante il buon momento della squadra, è vista con favore dal tecnico: «È una buona occasione per rifiatare, visto che nell’ultimo periodo siamo andati a mille».

TremilaSport+ | 25 02 2015 | 15


CALCIOFOTOGALLEY CALCIOUDINESE

seconda CATEGORIA GIR. B

Moruzzo Treppo Grande

1-2

Foto:ILARIA METUS

22-2-2015

16 | 25 02 2015 | TremilaSport+


FOTOGALLEYCALCIO UDINESECALCIO

TremilaSport+ | 25 02 2015 | 17


CALCIOSECONDACATEGORIA

La formazione del Pertegada

IL PERTEGADA VA ALLA RISCOSSA

Dopo le maxi squalifiche nella gara contro il Porpetto, i gialloneri somo a caccia del riscatto “Per noi la partita contro la Serenissima è uno spareggio”

P

ADRIANO BIANCHIN presidente del Pertegada.

artita persa a tavolino per 0-3, squalifica per i giocatori Mattia Prataviera (fino al primo aprile 2015), Jacopo Mauro (5 giornate) e Luca Penso (3 turni), inibizione fino al 3 marzo 2015 al dirigente accompagnatore Nereo Gavin e 200 euro di multa. Da allora il Pertegada non si è più ripreso dopo lo “scontro” con il Porpetto. Il bottino nelle ultime sei partite parla di soli 4 punti. Una sola vittoria contro il Flambro. Uno choc per i gialloneri usciti momentaneamente dalla zona playoff. Domenica un’altra sconfitta contro il Trivignano “una delle squadre più in forma in questo momento – dice il Presidente Adriano Bianchin – una formazione tosta, che avrei preferito affrontare ad armi pari”. Già perché di questi tempi allestire una rosa di 11 giocatori è veramente un’impresa. Con sei giocatori squalificati e un infortunato, il Pertegada si è presentato con 11 effettivi e nulla di più. “Benedi-

Il Presidente Bianchin “Possiamo rientrare nella lotta per i playoff ma dipende tutto da noi” 18 | 25 02 2015 | TremilaSport+

ciamo la sosta – continua Bianchin – perché così potremo recuperare alcuni nostri giocatori – e ci presenteremo alla sfida con la Serenissima con un’identità diversa”. Nel frattempo è attesa per domani la decisione sul ricorso presentato per Mattia Prataviera squalificato fino al primo aprile per non aver riferito all’arbitro in qualità di capitano chi lo aveva aggredito “Mi ha lasciato stupito il fatto di non vedere sanzionato alcun tesserato del Porpetto. – dice Bianchin – La squalifica al nostro capitano è parsa sicuramente esagerata”. Il numero uno dei gialloneri, in attesa della decisione di domani, vuole mettere però la parola fine sull’amara vicenda. “Ora dobbiamo guardare avanti”. E calendario alla mano il Pertegada può risalire la china visto che nelle prossime 9 gare, cinque le affronterà in casa e quattro fuori. “Abbiamo raccolto poco nelle ultime giornate e se prima eravamo a un passo dalla prima posizione oggi siamo addirittura usciti dalla zona

playoff. Dobbiamo ricompattare la squadra. E la prossima partita tra dieci giorni contro la Serenissima diventa di vitale importanza. Per anzi è uno spareggio. Se vogliamo ancora sperare di rientrare nella lotta per la promozione dobbiamo solo che vincere. In questo momento dobbiamo tentare l’impossibile” “Il campionato è ancora lungo – continua Bianchin – I giochi si faranno in primavera e a spuntarla sarà chi avrà più fiato in corpo. Per noi recuperare 6 titolari sarà sicuramente un motivo in più. Nonostante la sconfitta contro il Trivignano li ho visti comunque motivati. Abbiamo retto fino a un quarto d’ora dal termine e anzi abbiamo avuto anche il pallone per vincere. Per il resto, complimenti al Trivignano che ha meritato comunque i tre punti” “Ora ci giochiamo tutto negli scontri diretti. – conclude Bianchin - Abbiamo le grandi in casa e le cosiddette piccole fuori. Dipende tutto da noi” Davide Vicedomini


TERZA CATEGORIACALCIO

Il Riviera tenta la prima mini fuga della stagione. La vittoria sul pericolante Chiavris vale doppio in virtù del pari del Bearzi in casa dell'Atletico Grifone (nella foto). Fa sensazione la sconfitta del Cussignacco per 3 a 0 in casa del Venzone. Esultano i Grigioneri ora al terzo posto in classifica. Bel balzo in avanti del Tagliamento che ora si giocano un posto per i playoff. Foto:TRANGONI

2a Categoria A

Il Calcio Aviano si fa un sol boccone del Maniago e tiene a distanza il Valvasone vittorioso sul Villanova al termine di una gara vibrante e ricca di gol (sei reti totali). Perde invece contatto l'Union Rorai fermato sullo 0 a 0 da un mai domo Spilimbergo. Grande assembramento nella zona playoff con ben sei squadre racolte in un fazzoletto di quattro punti.

2a Categoria B

SUI CAMPI DI SECONDA E TERZA

FOCUS

Una fase di gioco di Zompicchia-Strassoldo

ZOMPICCHIA CI CREDE

3a Categoria

2a Categoria C e D

A Torna in testa l'Azzurra Premaricco. La roboante vittoria sul Latisana Ronchis, sempre più ultimo, vale il sorpasso ai danni del Palazzolo che perde letteralmente la “testa” a Varmo. Debacle anche della Serenissima contro il Centro Sedia. Nel girone D la Pro Gorizia a un passo dalla prmozione. Sono 10 i punti di vantaggio sullo Zarja.

AL TRE STELLE IL BIG MATCH Il Tre Stelle sventa l'assalto dei Rangers e rafforza in primato nel girone B. Al secondo posto si insedia lo Zompicchia dopo la sofferta vittoria sul Ciconicco. Nel girone C solo 8 le reti realizzate. Quattro portano la firma della solita Maranese che sale a + 15 sul Ruda. Nel raggruppamento A pioggia di gol. Tutto invariato in testa alla classifica: continua il duello a breve distanza tra Azzanese e Falchi.

rrivati a questo punto, tanto vale provarci. A pensarlo sono i giocatori dello Zompicchia che si sono inseriti nella lotta promozione del girone B un po’ a sorpresa. Quando tutti si aspettavano i Rangers, poi i Rizzi, e quindi il Ciconicco, ecco spuntare gli azzurri. Come un ciclista in una lunga volata. La squadra del Presidente Mainardis è ora al secondo posto alle spalle della regina Tre Stelle con 13 vittorie all’attivo, due soli pareggi e 5 sconfitte. E soprattutto 24 punti realizzate nelle ultime 9 giornate su 27 a disposizione. Insomma è la squadra del momento. “Sono soddisfatto. – dice Mainardis – Ho a disposizione dei bravi ragazzi. Abbiamo a disposizione una rosa abbastanza lunga. Stiamo giocando bene e il mister è riuscito a creare un bel gruppo”. D: Dove volete arrivare? “La nostra ambizione è arrivare ai playoff. Poi si vedrà. Perché il calcio non è una scienza matematica e da qui alla fine della stagione potrebbero arrivare altre sorprese”. D: Ma non guardate in alto, al Tre Stelle? Sei punti di svantaggio non sono poi così tanti… “Per carità. Il Tre Stelle è una bella squadra. La migliore del lotto e merita in questo momento la

promozione. Noi guardiamo a noi stessi”. D: Il finale della scorsa stagione grida ancora vendetta “Si’ per un punto siamo rimasti fuori dal lotto delle squadre che sono andate poi agli spareggi. Proprio per mano del Lestizza che poi è stato promosso. Siamo rimasti con il cerino in mano. Ora a due anni di distanza dall’ultima promozione, vogliamo riprovarci ma sempre in punta di piedi” D: Cosa è cambiato allora dalla passata stagione? “Quest’anno sono arrivati nuovi giocatori che hanno allargato la rosa. Non abbiamo avuto molti infortuni. Tutto è girato per ora per il verso giusto”. D: Chi vi spaventa di più per la lotta playoff? “I Rangers hanno dimostrato di essere un’ottima squadra. Poi c’è il Ciconicco che domenica ci ha dato del filo da torcere. Ma la sorpresa penso sia il Nimis. Domenica li affronteremo e sarà un’altra battaglia”. (d.v.)

Presidente Mainardis “Il Tre Stelle è la migliore squadra del girone. Noi puntiamo ai playoff” TremilaSport+ | 25 02 2015 | 19


CALCIOGIOVANILE REGIONALE

Juniores, Manzanese mette la freccia Il Flaibano respinge anche l’assalto del Lumignacco e mantiene 5 punti il vantaggio sulla Sanvitese. Non è stata una passeggiata per i ragazzi di Max Rossi (al quale è dedicata un’ampia intervista nell’articolo a fianco ndr) in vantaggio di due reti, poi recuperati. Ci pensa Viti a 5 minuti dal termine a porre il sigillo sulla vittoria. La compagine pordenonese si sbarazza invece con un perentorio 4 a 0 del Tricesimo. Nel girone B grande ribaltone in testa alla classifica: la Manzanese si impone con una cinquina e mette la freccia ai danni del Trieste Calcio fermato sull’1 a 1 sul campo del Vesna. Si fa sotto anche il Ronchi che impallina il fanalino di coda Costalunga e si conferma in terza posizione. Mollano la presa, e sembra ormai definitivamente, l’Ufm Monfalcone battuto davanti alle proprie mura amiche dalla Virtus Corno, e il San Luigi che dopo una grande rincorsa sembra aver perso il miglior smalto. ALLIEVI – Il Donatello si aggiudica il derby con il Bearzi e resta in vetta con il Trieste Calcio che strappa con i denti i tre punti alla Sacilese. Resta in scia l’Ancona vittoriosa sul San Luigi. Negli altri gironi si confermano il Tricesimo, i Falchi e il Sesto Bagnarola che beffa la Nuova Sandanielese. GIOVANISSIMI – Lotta per la prima piazza tutta triestina tra San Luigi e Trieste Calcio. Nel girone B il Tolmezzo perde la prima posizione a vantaggio della Cormonese

La formazione juniores del Flaibano allenato da Massimiliano Rossi (nella foto in basso)

MAX ROSSI UNO E TRINO

Il tecnico del Flaibano chiamato a un nuovo compito

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iocatore e allenatore in campo della prima squadra, ma anche tecnico degli juniores del Flaibano. Max Rossi è uno e trino. Da pochi giorni il mister che guida la formazione al comando del girone A degli juniores è stato chiamato sulla panchina della prima squadra dove peraltro milita come calciatore. Il duro compito di risalire la china dopo il difficile inizio di 2015 con quattro sconfitte e due pareggi D: Rossi, come si fa a conciliare questo triplice ruolo? “Non so ancora se sarò in grado. Saranno i risultati e il campo a parlare. Diciamo che la scorsa settimana è stata più che altro di assestamento e ora si comincia a lavorare sul serio. Prima di scegliere questo ho parlato a lungo con Pizzolitto (l’ex allenatore ndr) con il quale ho un ottimo rapporto. D: L’inizio non è stato dei più facili... “Direi proprio di no, visto che dopo cinque minuti del secondo tempo contro il Lignano avevo già due infortunati e dopo poco avevo finito i cambi a mia disposizione. Abbiamo finito la gara in 9 con un’espulsione anche. Ma alla fine siamo riusciti a intascare un punto d’oro. Ora conto di recuperare la rosa a mia disposizione”

D: Dall’altra parte ci sono gli juniores che le stanno dando grosse soddisfazioni “Sì. Avevamo un progetto stilato due anni e lo stiamo rispettando in pieno. Abbiamo perso solo due gare in tutto il 2014 e in questo inizio di 2015. I ragazzi sono bravissimi. Loro sanno che questo è un trampolino di lancio per la prima squadra. La Sanvitese? E’ un’ottima squadra che vanta almeno 6 titolari che lo scorso anno hanno giocato la fase nazionale. Ma noi dobbiamo avere paura solo di noi stessi. Dobbiamo mantenere lo stesso vantaggio di 5 punti fino alla penultima giornata quando ci sarà il big match. Il titolo è alla nostra portata e lo vogliamo. D: Max Rossi che farà da grande? “Tra tre mesi appenderò le scarpe al chiodo, poi continuerò la carriera da allenatore. Lo sport, il calcio dopo gli affetti, sono tutto per me. Il mio futuro è insegnare calcio agli altri”. Davide Vicedomini

Fra tre mesi appenderò le scarpette al chiodo e sarò allenatore a tempo pieno

20 | 25 02 2015 | TremilaSport+


GIOVANILE PROVINCIALECALCIO

provinciali in pillole JUNIORES

PROVE DI UNIONE

Tarcentina e Riviera insieme nelle giovanili: il matrimonio si farà?

S

ei anni fa sembrava tutto perso. Una fallimentare fusione con altre società per gestire il calcio giovanile, molti ragazzi persi per strada e nient’altro. A Tarcento ci si è rimboccati le maniche, dalle macerie. E in poco tempo il vento è cambiato: più di 200 calciatori fanno parte del vivaio, inseriti in 12 squadre. La filosofia è una sola: “fare sport per tutti” A spiegare come sono rinati i “canarini” è il responsabile del settore giovanile, Massimo Scherzo: “Sei anni fa eravamo rimasti a piedi, nel vero senso della parola. Oggi il nostro compito è soprattutto sociale: apriamo le porte a chi vuole fare calcio, senza chiuderle a nessuno e questo ci ha premiato. Non cerchiamo il risultato a tutti i costi per iscrile squadre verci assolutamente all’Elite. del vivaio Anche chi è meno bravo di altri viene a giocare a calcio con noi, per imparare e vivere con gli altri e socializzare”. D: I risultati vi stanno premiando nei campionati provinciali “Sì anche se potrebbe andare meglio. Anche in questo caso non cerchiamo di allestire la squadra più forte. Se pensiamo la nostra rosa degli juniores, che ben stanno figurando nel loro girone dopo aver anche vinto l’ultima gara contro la NuovaSandanielese (vedi articolo a fianco ndr), è formata in gran parte di ragazzi del ’99, in età per fare gli allievi. La politica che perseguiamo è

12

quella della crescita. Cerchiamo di giocarcela contro tutti ma senza l’affanno del risultato. Anche nei tornei figuriamo bene. Siamo stati impegnati in un quadrangolare con squadre austriache e slovene e abbiamo vinto dei trofei. Insomma la rinascita è appena cominciata. E dobbiamo dire grazie a tutta la schiera dei 50 dirigenti che fanno parte della Tarcentina. D: Quale è il vostro progetto? “Se riusciamo a inserire qualche giocatore in prima squadra per noi diventa il vero successo. Vorremmo avere una Tarcentina fatta da giocatori del luogo e del circondario. Non vogliamo fare la fine di chi fallisce e non riesce ad avere i soldi nemmeno per iscriversi” D: Mai più fusioni quindi? “A dir la verità stiamo intavolando un discorso con il Riviera anche perché c’è una problematica di strutture. Non è facile avere 12 squadre in tre campi. L’obiettivo è ampliarsi, se questo fa del bene ai ragazzi”.

ALLIEVI Ol3, Majanese e Bujese si fanno un sol boccone delle rispettive avversarie. Nel prossimo turno il big match tra Majanese e Bujese che decreterà l’antagonista principale dell’Ol3 nel rush finale. Nel girone B il Sedegliano ringrazia la Serenissima che batte i Rizzi e vola a + 5 sui diretti inseguitori. Clamorosa debole dell’Aurora che soccombe di 5 reti contro il Cussignacco.

Foto:METUS

Legame sempre più stretto tra Tarcentina e Riviera per le giovanili

È accaduto quello che in pochi forse preventivavano: il Tre Stelle cade sul campo del San Gottardo e cede lo scettro ai Rizzi. A otto giornate dal termine quindi cambio della guardia al comando della classifica. Altra sorpresa arriva da San Daniele dove i padroni di casa cedono alla Tarcentina.

GIOVANISSIMI Martignacco ancora in vetta alla classifica con un punto di vantaggio sulla Pro Fagagna ma con una giornata in più disputata. Anche nel girone B si assiste ormai a un duello a due tra Chiavris e Rizzi. Nel raggruppamento C infine i Tre Stelle eliminano dalla corsa anche i Rangers e tra tre giornate potrebbero già laurearsi campioni.

TremilaSport+ | 25 02 2015 | 21


CALCIOFOTOGALLEY

Giovanissimi Regionali girone A Elite

Donatello Ancona

0-0

Foto:Vanni Snidero

22-2-2015

22 | 25 02 2015 | TremilaSport+


FOTOGALLEYCALCIO UDINESECALCIO

TremilaSport+ | 25 02 2015 | 23


CALCIOC5

LIGNANO IMBESTIALITO

LAGUNARI KO COL MANIAGO, MA IL GOL NON CONVALIDATO IN EXTREMIS GRIDA VENDETTA

FLASH ALLARME RIENTRATO PER AGRIZZI

SERIE C

Paura ad Aquileia e gara sospesa per trenta minuti dopo il grave infortunio capitato nel primo tempo al portiere dei seggiolai Agrizzi, finito in ospedale per un grave trauma cranico riportato in uno scontro di gioco fortuito. Fortunatamente la TAC effettuata all’ospedale di Palmanova ha dato esito negativo, e, dopo gli accertamenti di rito, il giovane è stato dimesso in giornata stessa, facendo tirare un sospiro di sollievo a tutto il mondo del calcio a 5 regionale in ansia per quanto accaduto.

DE BERNARDO STREGA IL PALMANOVA

SERIE B

Stagione da incorniciare per il giovane pivot di Pavia di Udine, classe 1993 ex New Team che contro il Cus Ancona mette a segno una pregevole quaterna che regala il successo al Palmanova nello scontro salvezza con i marchigiani. Partito in sordina, gara dopo gara si è meritato la sempre più ampia fiducia di mister Noselli, ripagata con ben 9 marcature in campionato. Un bel bottino SERIE C

A MANZANO VA IN SCENA IL BIG MATCH DI GIORNATA È quello che si disputerà sabato 28 febbraio a Manzano alle 16.30 dove si troveranno le due lepri del campionato Star Five e Manzano. Sarà uno scontro sicuramente decisivo in un senso o nell’altro, con il Manzano chiamato a ridurre i nove (con una gara in meno) punti di distacco dalla Star Five. All’andata si imposero i cantierini per 2-1, due mesi fa nella finale di Coppa il Manzano portò a casa il trofeo grazie ad un netto 4-1. Ed ora?

STARFIVE

SEMPRE PIÙ SOLA

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uochi d’artificio in zona play off nel campionato di calcio a 5 regionale dopo la sesta di ritorno che lascia invece immutata la classifica al vertice. La capolista Starfive infatti fa un sol boccone della Fiamma Longobarda battuta per 8-3 e mantiene così un sostanzioso margine di vantaggio di nove punti sul Manzano che risponde espugnando per 7-3 Aquileia. I seggiolai non brillano nel primo tempo, nella ripresa la squadra di Pittini con un super Teixeira, quattro reti, mette al sicuro i tre punti ed affila le armi in vista della sfida alla capolista nel big match di sabato prossimo. Dietro, la Torriana si conferma solida e pratica espugnando per 3-0 senza troppo entusiasmare il campo della Tana, consolidando il terzo posto mentre Maniago si issa sul quarto gradino battendo 5-4 sul filo di lana Lignano: finale con giallo comunque in quel di Maniago con il Lignano che alza la voce sentendosi defraudato del pari, i lagunari recriminano e non poco per il gol annullato allo scadere a Saviano con l’arbitro che fischia la fine mentre il pallone stava entrando in rete. Zona play off che si surriscalda ed occhio alla Bassa Futsal che propone per la prima volta l’attacco al tritolo formato dall’asse d’acciaio

Besic -Grzely , i due che tramortiscono nell 8-4 finale il Pordenone e la formazione del presidente Criscuolo sente di nuovo il profumo della zona che conta. In discesa le quotazioni dell’Udinese Futsal che esce sconfitta per 4-1 dalla tana del Maccan Prata, regge un tempo la squadra di Della Negra, nella ripresa va sotto senza poter recuperare. Emozioni anche sugli altri due campi, a Basiliano serve un super Vodopivec (tripletta e due assist) al Pentalcor di Movio per portare a casa l’intera posta grazie al 7-5, mentre il Tavagnacco crolla sul più bello in casa contro il Tergesteo, avanti per 5-3 a poco dalla fine i ragazzi di Dedushaj finiscono l’ossigeno nei minuti finali dove l’esperienza del duo Di Mercurio-Mariano fa la differenza nel 5-6 finale per la squadra di mister Corbatto. In serie B, con ancora cinque gare giornate da disputare, il Palmanova mette una seria ipoteca alla permanenza in categoria grazie al 7-4 imposto al Cus Ancona, penultimo in graduatoria. Un successo griffato dalla sontuosa quaterna del giovane De Bernardo, in rete oltre a Grinovero, Bearzi e Salvador. Sconfitta indolore infine per l’Adriatica, il 4-7 di Cesena non mette in pericolo una salvezza ampiamente raggiunta.

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FEMMINILECALCIO POSITIVITÀ Una delle note positive stagionali del Tavagnacco, sottolinea la Frizza, è il lancio di molte giovani promesse nella formazione maggiore. Un esempio su tutti il difensore Peressotti (foto), capitana della nazionale Under.

RINGHIARE MI PIACE

Gloria Frizza è il mastino delle gialloblù di Tavagnacco

S

e non fosse per il ruolo sarebbe il nuovo “Ringhio” Gattuso del calcio femminile, la copia in rosa dell’insuperabile mastino rossonero. Parliamo di Gloria Frizza, mestiere aspirante avvocato di giorno e terzino di sera e nei weekend, con segni particolari discreto fiuto per il gol e, soprattutto, grinta e carattere da vendere. Cresciuta nella “cantera” del

Cresciuta nel vivaio del Perugia, la giocatrice è approdata al Tavagnacco dopo le esperienze di Siena, Pordenone e Chiasiellis. "Per me è un onore giocare con atlete del calibro di Brumana, Tuttino, Camporese e Parisi" Perugia, ha vestito le maglie di Siena, Pordenone e Chiasiellis prima di approdare al Tavagnacco di Sara Di Filippo con il quale sta affrontando un campionato difficile ma per lei comunque esaltante. «Per me è un onore allenarmi con gente del calibro di Brumana, Camporese, Tuttino e Parisi – lei considera –. Durante la settimana si curano i dettagli

IN A È UNA FACCENDA FRA VERONA E BRESCIA. OSSIGENO PER IL PORDENONE

minuziosamente sia con lo staff tecnico, che ti segue senza pause, sia con le stesse giocatrici più esperte, che ti aiutano sul campo e ti spronano a dare sempre il massimo. C’è un’aria di professionalità che abbraccia tutti i livelli, una mentalità vincente che esalta ogni effettivo. Con questi presupposti non si può non migliorare, sotto tutti i punti di vista». Come vede Gloria Frizza questo campionato un po’ altalenante, nel quale ottime prestazioni di squadra spesso non portano alla vittoria finale, come ad esempio nell'ultimo turno a Brescia? «È una situazione difficile da digerire - ammette l'atleta -. Leggere un tabellino che recita: Brescia 4 – Tavagnacco 1 fa pensare infatti a una partita a senso unico, persa in partenza. Invece ce la siamo giocata, forse anche meglio delle "leonesse", avvicinandoci più volte al vantaggio e venendo punite forse con troppa severità. Era successa la stessa cosa anche contro il Mozzanica, con una partita perfetta per 80 minuti e poi un uno-due micidiale che ci ha fatto perdere tre punti preziosissimi. Difficilmente sbagliamo gara, forse solo contro

La lotta al vertice, nella massima serie, è sempre più un confronto a due fra Verona e Brescia, con le scaligere avanti di 2 punti sulle campionesse d'Italia, al poker nell'ultimo turno proprio sul Tavagnacco. Il Mozzanica, dal canto proprio, ha perso terreno (rispettivamente 8 e 6

GRINTA Una delle peculiarità di Gloria Frizza è la determinazione

il Como non siamo scese in campo con la mentalità giusta. Secondo me dobbiamo solo oliare meglio i meccanismi di una squadra che si è parecchio rinnovata a inizio stagione. Una delle note secondo me più positive viene dal lancio dalle giovani Peressotti, Cecotti e Del Stabile, alla prima convocazione in nazionale Under 17: ritengo siano loro il futuro più roseo del Tavagnacco, sia per mezzi tecnici che per mentalità. Un plauso all'allenatrice per averle inserite al momento giusto ma un "in bocca al lupo" a loro per una strada lunga e insidiosa ma, ne sono convinta, lastricata di successi». Valeria Degano

i punti di distacco delle bergamasche dalle battistrada) ed ora è tallonato dalla rediviva Torres, andata a sbancare il terreno del Riviera di Romagna. In fondo, boccata d'ossigeno per il Pordenone, vincente di misura (1-0) nello scontro-salvezza con il Bari. Nel prossimo

turno pronostico che pare chiuso per le pordenonesi, impegnate sul rettangolo del Mozzanica, e difficile anche l'impegno delle gialloblù di Sara Di Filippo, che ricevono il Firenze, che le sopravanza di 4 punti. In serie B, tranquilla la posizione del Bearzi (nella foto un'azione), quinto in classifica.

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CALCIOUDINESE IL COMMENTO

UDINESE DA RIFARE SU PILASTRI ITALIANI Totò chiude, grandi vecchi come Domizzi e Pinzi sentono il logorio degli anni. Vanno rimpiazzati con innesti nostrani di IDO CIBISCHINO

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a anni si sognava uno stadio su misura per l’Udinese che andava forte e girava l’Europa; oggi, mentre si guarda con ammirazione il nuovo Friuli che sale giorno dopo giorno, ci si chiede se la squadra tornerà forte abbastanza per esserne all’altezza. I 10 mila spettatori di oggi dovranno più che raddoppiare stabilmente per dare un senso al progetto di paron Pozzo. Per quanto bello e accogliente, per quanto attrattivo e trendy con le sue strutture accessorie che dovrebbero farlo vivere tutta la settimana, il nuovo stadio non potrà prescindere da un’Udi-

tri aspetti, economici anzitutto. Di certo ciò non accadrà in questa stagione. C’è tanta miseria in giro (guardate dov’è finito il povero Parma) che l’Udinese sembra benestante, se non ricca, nonostante non vinca in casa da quattro mesi,

nese che torni a emozionare i suoi tifosi e ne richiami altri, molti altri, rimettendo in moto quel processo simbiotico di identificazione che ha fatto della squadra bianconera un valore etnico rappresentativo. Un valore oggi appassito non tanto per la modestia dei risultati, quanto per “distanza” affettiva, per il cadere di una prospettiva comune e condivisa. Qualcuno sostiene che ai friulani servirebbe un po’ di digiuno, una sorta di purificazione nelle gelide acque della serie B per tornare a eccitarsi e ad appassionarsi alla lotta per riconquistare ciò che ora (e da molte stagioni) si dà per scontato. C’è un fondo di verità in questo, ma una retrocessione si rivelerebbe una sciagura per al-

nonostante un’identità ballerina, nonostante offra recite soporifere e per ridestarsi si abbia ancora bisogno delle voglie di un campione di 37 anni come Totò. Non mi preoccupo. Mentre scrivo, so che nella testa dei Pozzo è ben disegnato il percorso futuro. Questo campionato passerà così, senza lasciare tracce. Sarà - anzi è - la stagione di chiusura di un un grande percorso, quello guidato dalla stella abbagliante di Di Natale. Ma non solo: tormentati dal logorio di mille battaglie, hanno imboccato la parabola discendente giganti come Domizzi (35 anni) e Pinzi (34) che assieme a Di Natale presidiavano lo spogliatoio. L’Udinese ha bisogno di nuovi pilastri su cui edificare una nuova identità. Nell’ultima

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partita casalinga, italiano era il solo Totò (e sarebbe “scomparso” pure lui se non si fosse infortunato Thereau), la Lazio ne presentava due, Parolo e Candreva. Negli anni, con rare eccezioni, per tutte il Sassuolo totalmente indigeno, il rapporto si

Scuffet, Angella, Battocchio e Verre candidati per la ricostruzione bianconera. Un tentativo per Crisetig attraverso Danilo

è troppo sbilanciato, mettendo in difficoltà anche la Nazionale e il suo Ct. Progressivamente, così com’è nato, il fenomeno si sgonfierà e la bilancia ritroverà un suo equilibrio. Gli stranieri sono stati la fortuna dell’Udinese: ne ha sbagliati pochi, ultimo Luis Muriel, ammesso che sia sbagliato un giocatore dal quale si ricavano 12 milioni. Altre paccate di euro arriveranno quest’estate da cessioni annunciate come quelle di Heurtaux, di Allan, di Widmer. E ci mettiamo pure quelle di Danilo (forse il miglior regista difensivo del campionato: piazzato all’Inter, servirebbe anche per arrivare a Lorenzo Crisetig) e del portiere Karnezis. Da rimpiazzare - qui sta la novità - con giocatori italiani già nell’orbita bianconera: intendiamo

Angella di ritorno dal Watford e Scuffet (con Meret a ruota) di nuovo titolare tra i pali. Le trasfusioni di sangue nostrano non finiranno qui se è vero che hanno completato la formazione e sembrano pronti per la A i centrocampisti Cristian Battocchio, ora ventitreenne in prestito all’Entella e sul quale addirittura il Ct Conte ha speso belle parole, e Valerio Verre (Stramaccioni lo conosce per averlo allenato nelle giovanili della Roma) dirottato sempre in B a Perugia. Facciamo il tifo per questi ragazzi, augurandoci che non si disperdano com’è successo ad altri, tipo Fabbrini, Lazzari o Faraoni che non hanno colto l’at-

timo bianconero. Sarà impossibile trovare un replicante (sia pure Quagliarella) di Di Natale, l’attaccante da 20 gol a stagione. Lo stesso risultato, tuttavia, si può raggiungere per altre vie, quelle del gioco ben distribuito, dello spessore atletico e agonistico, dello spirito di squadra, della coesione con un pubblico caldo e partecipe in uno stadio a portata di voce. Un progetto in mano a Stramaccioni: talvolta non ne condividiamo le scelte tecniche, però capiamo i condizionamenti che le determinano e lo assolviamo. Ci piace anche come persona, come uomo di valori, per la sensibilità e il rispetto con cui si è calato nella realtà friulana. E ciò non vale meno di un cambio ben fatto.


UDINESECALCIO ENTUSIASMO Va bene il nuovo stadio, ma serve anche una squadra che sappia di nuovo entusiasmare il pubblico friulano

VERSO CESENA

Foto Roberto Viotto

MAI UN’UDINESE SENZA TESTA

Da sinistra, i grandi vecchi bianconeri: Pinzi, Pasquale, Di Natale e Domizzi. Le nuove speranze: Angella, Battocchio e Verre.

Farebbe carte false per allenare l’Udinese. Non ci è riuscito e forse non ci riuscirà mai, Mimmo Di Carlo, che quando non allena è di casa al Friuli come spettatore attento e documentato. Dell’Udinese sa di tutto e di più, quindi Stramaccioni e la sua truppa dovranno inventarsi qualcosa di speciale per sorprenderlo e fare risultato a Cesena, nel prossimo turno, dopo 15 giorni senza impegni agonistici per il mancato rendez-vous di Parma. Se significa qualcosa l’intermittenza di risultati cui ci ha abituati nell’ultimo mese e mezzo, domenica il Cesena dovebbe fare un partitone davanti al pubblico del Manuzzi: nell’ultimo match ha perso a San Siro facendo comunque soffrire il Milan, ma nel turno precedente in casa aveva imposto il 2-2 alla Juventus, e prima del ko a Empoli aveva matato la Lazio, seconda vittoria consecutiva dopo il blitz di Parma. Come dire, insomma, che i propositi di Di Carlo, convinto di poter evitare l’inferno ai romagnoli, vanno presi sul serio. La squadra ha trovato la sua quadratura e una pericolosità non effimera nel trio offensivo formato da Brienza, Defrel (uno che piace all’Udinese) e cavallone Djuric. Nella gara d’andata, con Bisoli in panchina, il Cesena fece una buona impressione, per un’ora non concese neppure un tiro in porta a Di Natale e compagnia in una delle versioni più grigie della stagione. Finì 1-1. Al 17’ della ripresa Bruno Fernandes, subentrato a Kone, si accorse di possedere dribbling e tiro mancino: poteva essere il gol vittoria non fosse che al 90’ l’arbitro romano Mariani inventò (tuffo plateale di Rodriguez appena sfiorato da Widmer) il primo dei rigori “strani” di cui è costellata questa stagione bianconera. Ricompattata la rosa, Stramaccioni avrà ampie possibilità di scelta. Si spera, ovviamente, che non incespichi nell’abbondanza com’è successo contro la Lazio partendo con undici uomini senza una testa.

di Biancamaria Gonano

Udinese Club Friuli Corno di Rosazzo-Dolegnano nasce nel giugno 2014 dalla collaborazione fra Ivano Piani, ex presidente del Club di Dolegnano e Renato Tondon, ex presidente del Club di San Giovanni al Natisone. Un direttivo di 16 persone ha decretato presidente Renato Tondon. che ritorna protagonista dopo l’esperienza più che quindicinale con SGN, e la sede è ubicata presso il Bar Trattoria Da Moret a Corno di Rosazzo. Proprio Tondon ci presenta così il suo club: “L'inaugurazione con oltre

"FRIULI"

trecento persone si è tenuta nella Villa Nachini-Cabassi di Corno di Rosazzo alla presenza del Sindaco Daniele Moschioni, dei grandi ex Luigi De Agostini e Valerio Bertotto,

il vicepresidente della FIGC regionale Ermes Canciani e il mitico Romeo Patatti. Nell'occasione è stata devoluta una somma per contribuire all'acquisto di un furgone per il trasporto dei malati di Sla, anche perchè uno degli scopi del nostro club è quello di supportare iniziative per il sociale e aiutare chi ne ha più bisogno, come nel caso della nostra prima

cena sociale dove abbiamo devoluto un contributo al reparto di oncologia dell'ospedale di Udine. Essa si è recentemente tenuta alla Tavernetta di Remanzacco alla presenza di centottanta persone e dei giocatori Thereau e Gejio, dell'allenatore della Primavera, Luca Mattiussi, e di Gigi De Agostini. Oltre alla numerosa presenza di altri club bianconeri, c'era anche una rappresentanza del club gialloblù Chievo is life, la cui amicizia viene consolidata ogni anno con doppia sfida in casa

e al Bentegodi che consente di trascorrere una giornata insieme a mangiare e bere. L’Udinese Club Friuli attualmente conta più di cinquecento soci e ha organizzato le trasferte a Torino, con la Juventus, Palermo, Inter, Sassuolo e Parma e sta organizzando le uscite a Cesena, Verona (Chievo), Roma e Cagliari. Sicuramente un programma impegnativo di cui siamo fieri e che ha raggiunto in così poco tempo un risultato eccezionale, grazie anche all'apporto di un grande direttivo”, conclude il presidente.

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le belle di TremilaSport

IO BALLO DA SOLA

Elena Strizzolo e le sue molte passioni, dalla musica rock all’arte, dai tattoo ai viaggi

“D

ancing with myself – anticipa la modella friulana – sarà il mio prossimo tatuaggio, in omaggio alla mia indole solitaria, pure se generosa e altruista. Sto infatti bene anche sola con me stessa in un momento della mia vita mai così sereno e felice, in cui mi sono ritrovata appieno”. Di tattoo Elena ne ha già qualcuno sulla sua pelle ambrata, ultimo dei quali all’interno di un avambraccio con l’immagine di David Bowie, uno dei suoi idoli rock. È infatti patita di questo genere musicale, con anche i Creedence, gli AcDc, i Ramones e i Rolling Stones fra i suoi preferiti. “Giro molto per concerti – riferisce - , appunto anche da sola. E‘ una passione ereditata da mio padre Arnaldo, che possiede una collezione di vinili della quale è molto geloso”. L’attività di modella è giunta invece quasi per caso, come per caso accadono molte cose, spesso importanti, nel-

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è comunque un carpe diem, senza obiettivi prefissati. Spero invece di poter lavorare prima o poi come pr o altro nell’ambiente della musica rock”. È una ragazza multiforme, Elena Strizzolo, amante dei viaggi e dell’arte, essendo lei stessa un’abile disegnatrice. “Soprattutto di ritratti – conferma - . E tra le mie speranze per il futuro c’è anche quella di poter allestire una mia personale”. Nel frattempo ci regala il suo fascino mediterraneo, esso stesso un’opera d’arte, nel servizio fotografico di Silvano Zandonella.

la vita di ognuno: “Amici e parenti mi stimolavano a posare ma non ne ero granchè interessata – ammette Elena – finchè ho ceduto alle insistenze a prestare la mia immagine al Calendario delle udinesi 2015, in cui compaio nel mese di ottobre. Sotto questo aspetto il mio


le belle di TremilaSport

Elena

Mediterranea

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le belle di TremilaSport

30 | 25 02 2015 | TremilaSport+


le belle di TremilaSport

TremilaSport+ | 25 02 2015 | 31


ALTRI SPORT RIPARTENZA DOPO LA CONCLUSIONE DELLA STAGIONE SU PISTA, LA RIPRESA SU STRADA AVVERRA' IN BELGIO, DOVE SARA' IMPEGNATA LA CICLISTA ISONTINA (NELLE FOTO).

BEATRICE BARTELLONI

IL VENTO DEL DESERTO E LA PISTA DI PARIGI Il "diario" della ciclista monfalconese dopo il Giro del Qatar e il mondiale parigino di BEATRICE BARTELLONI

L

a mia stagione 2015 è cominciata con una gara a tappe che ormai è mia tradizione disputare da quattro anni, il Ladies Tour of Qatar, una breve corsa a tappe che prevede quattro fra-

zioni di circa un centinaio di chilometri. La vera difficoltà? Il vento, sempre presente. Il primo febbraio 2015, giorno in cui vestivo per la prima volta i colori della mia nuova squadra, la Ale' Cipollini. Io e le mie compagne di squadra

Una prestigiosa maglia bianca a battesimo del mio professionismo

TRE

Oltre a Beatrice Bartelloni (foto), a rappresentare l'Italia ai mondiali su pista di Parigi sono stati Alex Buttazzoni e Annalisa Cucinotta, con Elena Cecchini riserva a casa. Nessuno di essi è riuscito a salire sul podio ma significativa è risultata comunque la presenza nella massima competizione mondial di tre rappresentanti del ciclismo regionale in una specialità, quella della pista, che nel Friuli Venezia Giulia incontra notevoli difficoltà per la mancanza di impianti al coperto..

ci siamo imbarcate a Venezia per volare fino in Qatar e solo di due cose eravamo certe: l'enorme fatica che ci aspettava e il fatto che a tutti i costi volevamo conquistare un risultato prestigioso. Le gare sono iniziate il 3 febbraio e già nella prima tappa siamo riuscite ad alzare le braccia al cielo grazie ad un ottimo lavoro di squadra. La firma è stata di Annalisa Cucinotta, capace di conquistare pure la maglia oro di leader della corsa, mentre la maglia delle giovani l'ha conquistata un'altra mia compagna, Arianna Fidanza. Con il morale alle stelle e la condizione fisica dalla nostra parte eravamo così pronte ad affrontare le altre tre tappe. Il secondo giorno, il più duro dei quattro, io e Marta Tagliaferro siamo riuscite a restare nel gruppo delle migliori e dopo 110 km di fuga e di vento che veniva da ogni lato siamo giunte all'arrivo riuscendo a mantenere la maglia delle giovani salda sulle spalle del team Ale'. La maglia bianca però ha cambiato volto ed è finita sulle mie spalle. I restanti due giorni sono stati altrettanto faticosi e impegnativi ma grazie al grandioso lavoro di squadra e al continuo sostegno dalle persone che purtroppo non potevano essere presenti in quella competizione sono riuscita a portare a casa il mio primo risultato da quando sono passata nella categoria professionistica. Purtroppo non c'è stato


PERSONAGGI

BEATRICE BARTELLONI IN CORSA AL GIRO DEL QATAR

USSI

IL 3 MARZO LO JUVENTUSSI A TRIESTE

START Beatrice (prima a destra), al via della prima tappa della corsa nel deserto, dove si è distinta fin dall'inizio conquistando la maglia bianca.

tempo per i festeggiamenti perché il giorno dopo dall'arrivo del Qatar eravamo già in pista per rifinire la preparazione per il Mondiale su pista che si teneva a Parigi la settimana successiva. Sfortunatamente mi sono ammalata pochi giorni prima della sfida iridata e quindi non stavo benissimo, ma la voglia di offrire il massimo non è mai mancata. I Campionati del Mondo ci hanno regalato forti emozioni:

ho preso parte alla specialità dell'inseguimento a squadre, dove abbiamo ottenuto un brillante ottavo posto. Ciò significa punti preziosi per la qualificazione olimpica ed ora il sogno-Rio 2016 sembra essere più vicino. Adesso spero solo che tutto questo si possa trasformare in realtà. Ed ora la stagione su pista è finita. Si pensa alla “strada”. Riparto dal Belgio....

Tutto è pronto per la festa annuale dello Juventussi, la serata che l'Unione stampa sportiva italiana regionale dedica alla consegna dei premi ai migliori giovani della stagione precedente, EVENTI con premi speciali anche a Il procuratore Claudio esponenti dei media giovani e Pasqualin, fra i prossimi ospiti di lungo corso. La cerimonia, dell'Ussi. alla quale prenderanno parte rappresentanti dello sport e delle istituzioni, avrà luogo martedì 3 marzo alle 20 presso il Circolo velico triestino del capoluogo regionale e sarà preceduta dall'assemblea annuale dei soci dell'Ussi presieduto da Piero Micoli. I nomi dei premiati sono per ora top secret e verranno ufficializzati nei prossimi giorni. Altre comunque le iniziative attuate ogni anno dall'Ussi del Friuli Venezia Giulia, con nel 2014, fra le altre, l'incontro a Udine con il commissario tecnico della nazionale italiana di ciclismo, Davide Cassani. Nell'anno in corso, a testimonianza dell'attività del club dei giornalisti sportivi, sono prossimamente in programma altri incontri di rilievo con rappresentanti di rilievo dello sport, a cominciare da quello del prossimo 16 marzo (slittato a questa data dopo il rinvio dal 9 marzo) dell'Auditorium dello stadio Friuli con l'allenatore dell'Udinese calcio, Andrea Stramaccioni e con il suo vice Dejan Stankovic. A seguire, a primavera, ancora nella stessa location, gli appuntamenti con il procuratore Pasqualin e con Enzo Cainero. Eventi che ai giornalisti serviranno anche per l'ottenimento di punti nell'ambito dei corsi formativi professionali.

TremilaSport+ | 25 02 2015 | 33


AMARCORD Franco Ciani guida Agrigento in A2 Gold dopo varie esperienze in altri club italiani. Udinese, è stato anche giornalista in quotidiani e periodici della sua città, dove iniziò ad allenare negli anni '80.

amarcord

NOSTALGIA CANAGLIA...

di FRANCO CIANI

S

arà stata la nostalgia del Friuli cestistico da tanti (forse troppi) anni lontano dalla mia vita professionale, o forse solo il desiderio di scrivere qualcosa che possa ricordare ad amici di sempre, come i tanti anni di vita lontano dalle cose di casa non hanno minimamente scalfito il ricordo dei giorni nei quali, quasi come un innamorato di Peynet, cominciavo a corteggiare la palla a spicchi. Ricordo i primi passi da giovane cestista nella Polisportiva Quiriniana di Oliviero Drigani e con Franco Fraccalaglio come allenatore, non posso dimenticare poi il garbo con cui mi indirizzarono verso l’attività in qualità di Ufficiale di Campo, un altro modo per vivere una passione adolescenziale nel momento in cui le difficoltà tecniche si stavano accentuando.

Luoghi e persone cari al tecnico udinese in questo flash back intriso di passione per il basket e di speranza di ritornare nell'alveo dal quale è partito In questa sorta di volontario flashback prendono corpo le immagini della prima partita “al tavolo” in una mattina di novembre sull’accogliente campo all’aperto dell’Istituto Bearzi, con giusto qualche refolo di vento ad animare il referto e a far percepire un po’ meno dei dieci gradi effettivi di temperatura. Le riunioni del gruppo arbitri il lunedì con persone che sono rimaste amiche nel tempo anche quando decisi, dopo l’esordio appena diciannovenne in serie A, di fare il grande salto e provare a fare l’allenatore. Citare qualche nome del periodo sarebbe difficile, nel timore di fare un torto a tutti gli altri che per

PERSONE SPECIALI Particolare significato per il tecnico udinese hanno rivestito Mauro Ferrari (a sinistra), oggi luminare della medicina, e Massimo Bredeon (sopra), entrambi ex giocatori di formazioni cittadine.

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un quinquennio hanno rappresentato la mia seconda famiglia (quella cestistica) anche nel modo di volermi bene, cosa della quale non finirò mai di ringraziarli. Come dimenticare poi l’intrigante personalità del professor Mario Blasone, mio primo mentore tecnico, nel quale competenza tecnica, esperienza, cultura e filosofia di vita si fondevano componendo una personalità affascinante capace di conquistare il cuore e la mente di un ragazzo che forse di quel ruolo era già innamorato.

Mauro Ferrari, oggi geniale scienziato, fu il mio primo presidente e responsabile tecnico all’allora Libertas Paderno nella mia unica esperienza al femminile in contesto cestistico. Arrivò poi l’UBC di Mario Colussa, dove giunsi voluto da Giancarlo Dose e dalla quale me ne andai arricchito tecnicamente e con un’amicizia speciale che dura ancora con tale Massimo Bredeon, oggi responsabile degli allenatori friulani, ma allora estroso play-maker.


AMARCORD

Uno dei ricordi più forti riguarda poi l’incontro con Claudio Bardini sulle cui spalle cadono tutte le responsabilità sulla mia scelta di fare il professionista esternatasi nell’accettazione della mia prima vera proposta professionale: assistente allenatore ad Avellino, ovviamente proprio con Claudio. Dopo venticinque anni in giro per l’Italia e una vita nella pallacanestro forse è il caso che gli dica “grazie”, per averci creduto, almeno quanto me, mettendo la sua faccia per difendere un progetto di vita. Prima dell’Irpinia le Valli del Natisone, vivendo tre anni di emozioni forti, e il ricordo del primo campionato vinto e

di un premio “Panchina Verde”, oggi “Green Coach” e delle poche righe di motivazione volute dal presidentissimo Ennio Bon e da Flavio Pressacco che hanno emozionato l’uomo prima ancora che l’allenatore. Penultimo flashback è quello, assai più recente, di Gorizia, dove sono arrivato grazie alla famiglia Terraneo e a un amico di sempre (anche se forse fratello è la parola che lo definisce meglio per quello che ci lega) Massimo Piubello, e dove il 14 febbraio di tanti anni fa sono diventato capo allenatore in A1, succedendo a un maestro straordinario come Tonino Zorzi. Da qui la mia carriera ha seguito strade diverse, tutte purtroppo tre-

AMICI E MENTORI Mario Blasone (a sinistra),Claudio Bardini con Massimo Piubello (sopra) e il santone Tonino Zorzi (sotto), riconosciuti punti di riferimento nell'iter professionale di Franco Ciani.

mendamente lontane dal mio Friuli e oggi, seduto davanti a questo pc impegnato a soddisfare il meglio possibile le richieste di Edi Fabris (straordinario compagno di viaggio di un tempo, ora sempre capace di intrappolarmi in questi piacevoli momenti), porto sul petto qualche medaglia e qualche ferita donatemi da questo splendido lavoro, ma nel cuore il fermo convincimento che in Friuli si dovrà chiudere prima o poi la mia carriera, sotto l’amorevole ma onestamente critico sguardo degli amici di sempre compresi quelli che oggi non ci sono più ma che nella mia mente sulle gradinate del “Marangoni” o del “Carnera” avranno sempre un posto riservato.

TremilaSport+ | 25 02 2015 | 35


BASKET

IL PRESIDENTE La politica di Mario Ghiacci (nella foto) e del suo staff, incentrata sui giovani, sta ora pagando.

IL TALENTO Stefano Tonut, figlio d'arte, è destinato nella prossima stagione ad approdare alla serie maggiore.

FEELING Ritrovato fra i supporters triestini e la baby-squadra di Eugenio Dalmasson.

L'APPREZZAMENTO Parole di elogio al club triestino e al suo pubblico sono giunte anche dal presidente nazionale della Fip, Gianni Petrucci.

DALMASSON-TRIESTE MATRIMONIO RIUSCITO

Dopo gli stenti della scorsa stagione, il tecnico sta raccogliendo ora frutti copiosi

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opo cinque anni il matrimonio tra la Pallacanestro Trieste e il suo capo-allenatore Eugenio Dalmasson è ben vivo e fecondo, con la formazione maggiore biancorossa in lotta per i play off di A2 Gold dopo gli stenti della stagione precedente. “Sono stati anni di lavoro con i giovani che ora stanno producendo i loro frutti – considera il tecnico mestrino - . Fino ad un paio d’anni fa nessuno credeva in noi, ma la filosofia che ci siamo imposti senza deflettere sta pagando. La nostra identità è legata in primis a questo e siamo secondi nella particolare classifica del nostro campionato legata all’utilizzo dei giovani. Ed è una filosofia che è stata apprezzata pure dal i suoi anni nostro pubblico, che può tifare a Trieste anche per gli ènfants du pays triestini: contro Napoli erano in quattromila sulle tribune del PalaRubini!”. D: Una tifoseria che ha sorpreso di recente anche il presidente nazionale della Fip, Gianni Petrucci. “Certo, è stato nostro ospite in occasione della gara contro Trapani e alla fine ha espresso parole di elogio sulla nostra squadra e sul pubblico triestino, che è non solo caloroso ma anche molto competente”. D: Un’evoluzione costante, dunque, la vostra, nonostante abbiate perso, rispetto alla passata stagione, il gioiellino Ruzzier,

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andato a Venezia. “E probabilmente il prossimo anno vedremo andar via anche Stefano Tonut, attualmente il miglior marcatore italiano di A2 e nel mirino di alcuni club di A. Il ragazzo ha qualità fisiche e tecniche eccezionali e se negli anni scorsi accusava qualche passaggio a vuoto dovuto alla giovane età, adesso è molto migliorato soprattutto dal punto di vista mentale. Per noi veder partire questi ragazzi versi lidi superiori è motivo di grande soddisfazione e una testimonianza che abbiamo lavorato bene”. D: Una filosofia, quella della Pallacanestro Trieste, che trova conforto anche nella collaborazione con molte società minori della zona. “Certo, siamo presenti sul territorio, coinvolgendo quanti credono nel nostro progetto. E il nostro è un rapporto di dare e avere, non solo di ricevere i frutti migliori senza contraccambiare. Vogliamo in sostanza offrire delle opportunità sia ai ragazzi ai quali siamo interessati sia alle società che ce li mettono a disposizione”. D: Cinque anni di lavoro in una stessa società non sono pochi, segno che c’è apprezzamento nei confronti del tecnico. “Per me è un vanto, non lo nego, ma anche in precedenza, negli altri club in cui ho lavorato, mi sono fermato qualche anno, cinque a Venezia, sei a Lumezzane…Per un allenatore si tratta comunque anche di avere

fortuna nel trovare dirigenti seri con i quali poter operare in serenità e che credono in ciò che fai”. D: Non c’è pericolo, operando per così lungo tempo in una stessa società, che vengano meno determinati stimoli? “In certi casi è possibile ma per quanto mi riguarda mi sento come un allenatore di college americano, che per forza di cose vede i suoi roster cambiare in continuazione. I miei mutano invece perché i migliori giovani vanno in categorie superiori e ne vengano inseriti altri di qualità, quindi gli stimoli non calano sicuramente”. D: Quindi il vostro modo di operare è anche uno schiaffo alla crisi… “Ci manca sempre il main sponsor ma riusciamo comunque a mantenerci in una categoria di livello. Le difficoltà non mancano ma la strada che abbiamo scelto ci aiuta”. D: Domenica scendete ad Agrigento, una tua personale rimpatriata con il vecchio amico Franco Ciani, che guida la formazione siciliana. “La nostra amicizia è di lunga data e sarà un piacere rivederlo. Gli auguro di diventare prima o poi profeta in patria, visto che per poter esprimersi ha dovuto sempre lavorare lontano da casa. Purtroppo nel basket non esiste il segno “x” ma è sicuro che fra la sua squadra e la mia verrà certamente fuori una bella gara, altro non è possibile dire”. Edi Fabris


BASKET SERIE D

CBU, Gorizia nel mirino in ottica play off

CASTELVECCHIO NIENTE PLAY OFF MA C'È L'EUROLEAGUE

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Roland Pivetta, talento del Cbu evidenziato dal tecnico Melilla (foto sotto).

omenica scorsa si è interrotta bruscamente la rincorsa della CBU targata Giulio Melilla all’ultimo posto disponibile per i play-off della serie D regionale, con una pesante sconfitta interna contro i “plavi” del Kontovel Trieste, passati sul parquet dello Stellini con un netto 5176. “Un brutto stop, specialmente dopo la sofferta e fondamentale vittoria in chiave play-off di Gorizia contro l’Alimentaria solo sette giorni fa” ha commentato l’esperto tecnico abruzzese ma friulano di adozione e ben noto a tutti i fan della palla a spicchi, sia per i suoi trascorsi da giocatore tra A1 e A2 a Udine (1967-75), Vigevano (1975-77) e Pordenone (1978-80) che da allenatore in piazze importanti come Rieti (‘82/83), Porto San Giorgio (‘87/88), Sassari (‘90-92) e Udine (‘93-95), nonché campione d’Italia di basket femminile con Treviso nella stagione 1980/81. “Abbiamo pagato la difficoltà ad allenarci con continuità e con tutti gli effettivi a disposizione durante la settimana - sottolinea -. Non posso rimproverare

nulla ai ragazzi che sia in fase di preparazione che in partita si sono impegnati senza risparmio, però il fatto di non poter avere sempre a disposizione in settimana l’impianto che ci ospita rischia di diventare un handicap da scontare contro avversari che non hanno questo problema” Tornando alla gara persa con i carsolini, Melilla si è rammaricato inoltre di non aver potuto disporre dal primo minuto della forte guardia Coletti (squalificato) e di aver perso per infortunio un altro uomo-chiave dello starting-five (Dri) nel momento cruciale della gara nel terzo quarto, quando i suoi ragazzi erano ancora incollati (-4) all’avversario che in seguito ha invece preso progressivamente il largo. “Dobbiamo subito voltare pagina e riprendere la striscia positiva ad iniziare dal prossimo turno contro il fanalino di coda Perteole, avendo Gorizia nel mirino: con l’Alimentaria siamo infatti in vantaggio negli scontri diretti, siamo indietro di soli 2 punti e 3 delle prossime ultime 4 partite le giocheremo in casa.” Play-off obiettivo dichiarato dunque? “Assolutamente - ci fa eco con l’abituale grinta Giulio Melilla, tecnico che nella sua carriera si è già cimentato più volte con successo in rimonte complicate – Lo vuole e lo merita la società e la squadra ci crede: sono ragazzi che ci stanno mettendo tanto cuore e muscoli in un campionato davvero competitivo, dove le sei compagini giuliane presenti alzano notevolmente il tasso agonistico e tecnico.” In conclusione abbiamo chiesto a Giulio Melilla se se la sentiva di fare un nome destinato a far parlare di sé tra i suoi giocatori: “Roland Pivetta, un ragazzo dai mezzi fisici davvero notevoli” – ci ha risposto senza tentennamenti il coach che da giocatore vestì anche l’azzurro della nazionale. Giuseppe Passoni

erviva un'impresa, quella che, nonostante una prestazione maiuscola, purtroppo non è arrivata. La Castelvecchio Gradisca perde per soli due punti in casa del Porto Torres la partita di ritorno della seconda fase del campionato di serie A. I gradiscani hanno ceduto per 71 a 69 e con questo risultato - sarebbe servita una vittoria di 18 lunghezze - sono purtroppo fuori dai play off scudetto. Ad ogni modo i ragazzi di Cricco escono, riscattando la brutta sconfitta subita in casa sabato scorso al Palazimolo. Sejmenovic e soci hanno dato parecchio filo da torcere alla corazzata sarda., partita subito al massimo attuando un pressing a tutto campo che ha disorientato la Castelvecchio. Nel secondo quarto Cricco organizza una buona difesa e la Castelvecchio recupera andando al riposo con solo 4 punti di svantaggio, 39 a 35. Ma dopo la pausa nuova partenza a razzo dei turritani che incrementano notevolmente il vantaggio, chiudendo il terzo quarto sul 59 Fabio Bernardis a 48. Buone, poi, le prove di Dal Fitto e Fabris e l’ultimo quarto è tutto isontino, con i ragazzi del presidente Egone Tomasinsig a sfiorare la vittoria con un parziale di 21 a 12. Buona prova dunque della Castelvecchio in terra sarda, che sottolinea una stagione comunque da incorniciare nella quale la sola sconfitta interna con Varese costituisce un rimpianto: col secondo posto in regular season forse il sogno tricolore sarebbe durato piu' a lungo. La stagione comunque prosegue: la Castelvecchio Nordest continuerà ad allenarsi con intensità visto che nel mese di marzo ci sarà l’Euroleague organizzata dalla società gradiscana a Lignano. I leoni della fortezza vogliono ben figurare in questa competizione europea come negli anni scorsi. Ai nastri di partenza della kermesse continentale parteciperanno oltre a Gradisca i francesi dell’Meylan Grenoble Handibasket, i tedeschi del Köln 99ers, i russi del BasKI e gli svizzeri Les Aigles de Meyrin. (l.m.)

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VOLLEY

CAMPIONATO REGIONALE C FEMMINILE

ESTVOLLEY S. GIOVANNI - VOLLEYBAS 3-1

Foto di Andrea Moratto

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VOLLEY

PRIMO PIANO STOP Nulla da fare per Martignacco (foto grande) con il S.Lazzaro. Qui sopra, il Porcia ha fatto suo il derby con la Pav. gara che sembrava ormai persa. Sotto 0-2, con il cuore si impone 3-2 con Trento e si mantiene in corsa per i play off promozione. Gruppo granitico e affiatato, meriterebbe sicuramente il salto in serie A. Domenica alle 17. è atteso ad una trasferta facile contro Forlì quartultima, che in casa ha ottenuto solamente 3 successi. In B2 femminile capitombolo casalingo della Pall. Sangiorgina per 2-3 nel derby con la risorta Chions. Una sconfitta che la mantiene a metà classifica ma non ancora al sicuro, in quanto sono ben 9 le formazioni che potrebbero essere invischiate. Chions mantiene così a galla con qualche speranza. Il prossimo turno vede la Sangiorgina affrontare a Trento sa-

DERBY, UDINE KO

CHIARA NEGRINI INSEGNA L’ATTACCO Importante appuntamento al centro sportivo di Bagnaria Arsa sabato 28 febbraio, al termine della partita del campionato Under 12 del girone B tra Juvenilia verde e Blu Team (al via alle 16), è in programma uno stage formativo su ‘rincorsa e attacco nei settori giovanili’. Ospite dell’incontro, organizzato dal locale sodalizio, sarà Chiara Negrini, atleta di serie A1 in forze a Il Bisonte Firenze che per anni ha vestito l’azzurro. Originaria di Bagnaria (i genitori e il fratello vivono ancora nella Bassa), ha calcato per ben cinque stagioni (dal 1993 al 1997) i parquet friulani, ottenendo con la maglia della Juvenilia successi che l’hanno portata alla ribalta della nazionale maggiore (allora allenata da Julio Velasco). Negrini è stata anche testimonial della pallavolo regionale. L’evento è aperto a tutti gli appassionati.

PORCIA VA I

In B1 maschile un granitico Prata in corsa per i play off

l rovescio subito a opera del San Lazzaro Vip, in B1 femminile, non ha fiaccato la Libertas Martignacco che, tornata con 26 punti all’ottava posizione in classifica, pensa già a risalire scalzando il Trento che con 28 punti l’ha rimpiazzata al settimo posto e che scenderà in campo domenica I marzo alle 17. al Palazzetto di Martignacco. «A Bologna abbiamogiocato in maniera discreta, - rileva il tecnico Cuttini - . Le emiliane, però, hanno dimostrato un potenziale d’attacco superiore e la pressione si è fatta sentire.. Bianchin, che solitamente dà i grossi numeri, è stata marcata molto bene, ma c’è stato un exploit in attacco di Caravello, che ha disputato una partita eccezionale. Ora ci prepariamo per il Trento, squadra esperta che meriterebbe una posizione in classifica anche migliore di quella che detiene ed è capace e con un buon organico. Ma con tutte le nostre atlete a disposizione e con il fattore campo che per noi è sempre importante, contiamo di riuscire a compe-

tere adeguatamente». Nella gara di andata si imposero le trentine, che fuori casa hanno vinto 3 gare e perse 4, per 3-2.. Grande prova della Pav Udine nel derby con la forte compagine del Porcia, vittoriosa per 3-2.. Nonostante le assenze da ambo le parti il match è stato agonisticamente avvincente e alla fine a fare la differenza è stata il nuovo acquisto del Porcia, Agostinetto. Il prossimo turno è molto importante per la formazione di Rossato, che sabato alle 19 affronta a Brescia il Millennium, formazione che la segue a 1 punto e in casa non ha mai perso. Sarà quindi una gara da missione impossibile, dove per vincere servirà una grande prestazione. Per la Pav trasferta insidiosa a Bassano domenica alle 17. contro un avversario che ha fin qui raccolto 12 punti. Talenti giovani che possono compiere l’impresa anche se in casa hanno ottenuto solamente due successi. Se le udinesi giocano come nel derby la vittoria non dovrebbe sfuggire e la salvezza diventerebbe quasi certa. Nella B1 maschile Prata vince una

bato alle 17.30 le locali ultime con 9 punti e solo 2 successi casalinghi. Per le pordenonesi di Sellan ancora un impegno lontano da casa, sabato alle 20.30 a Monselice, ottava con 24 punti e 2 successi interni. Continua la marcia in testa del Talmassons che nell’ultimo turno ha espugnato il fortino triestino della Simagas per 3-1.. Per capire quanta fosse la voglia di riscatto delle ragazze di Castegnaro cominciamo dal finale di gara dove le friulane dopo aver dominato i primi due set e perso il terzo si trovavano in svantaggio anche di sette punti. Sul 23 a 19 però, con Nardone in battuta, in un palazzetto infuocato che pregustava un tie break, Di Marco & C. chiudono il match con un parziale di 6 a 0, con il punto decisivo, dopo uno scambio lunghissimo, di Berasi in palleggio all’incrocio delle righe di fondo campo. Prossimo turno con la Simagas impegnata sabato alle 17 con l’Aduna mentre Talmassons ospita domenica alle 18 la GPI Group decima in classifica. Valter Fabbro

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VOLLEY

D FEMMINILE

BORGO CLAUIANO RIVELAZIONE ASSOLUTA Il sestetto di Trivignano ha dominato fin qui la stagione venendo sconfitta in sole due occasioni Le ragazze del Borgo Clauiano impegnate nel match contro la Villadies.

S

i è conclusa la prima parte del campionato di serie D femminile che ha designato le 6 formazioni che si giocheranno la promozione in serie C. Borgo Clauiano, Zalet Kontovel, Tranfor Fontanafredda, Vis Et Virtus Rovereto, DLF Udine e Ottogalli Latisana sono le squadre che lotteranno per la promozione disputando un girone all’italiana con gare di andata e ritorno. Le altre 12 squadre si giocheranno la permanenza in categoria affrontandosi nella prossima fase disputando le gare di ritorno. La grande delusa di questa prima fase è indubbiamente Buja: «Paghiamo le sconfitte che abbiamo subito nelle prime gare della stagione – ha dichiarato il presidente Valter Nicoloso –. Quando la squadra non era ancora pronta per i numerosi innesti. Peccato perché le ragazze sono cresciute e nelle ultime gare hanno dimostrato di poter competere con le prime. Siamo le prime delle escluse e nella prossima fase

non corriamo alcun pericolo. Utilizzeremo le prossime gare per cercare di costruire un gruppo ancora più competitivo per la prossima stagione e per far fare esperienza alle giovani». Il campionato fino ad ora ha messo in mostra la forza della capolista indiscussa Borgo Clauiano, compagine formata da atlete esperte che ha dominato fin qui la stagione subendo solamente due sconfitte. Rimane la favorita per la promozione mentre le altre cinque sulla carta si equivalgono e sarà lotta dura fino alla fine. La sorpresa, se così si può dire visto l’organico a disposizione, potrebbe arrivare dalla neopromossa DLF Udine di Leonardo Esposito che ha delle grosse potenzialità. Per quanto riguarda la zona retrocessione da segnalare la crescita della giovane Libertas Ceccarelli che se continuerà di questo passo potrà garantirsi la salvezza. Destino segnato, invece per la Libertas San Giovanni Trieste che, ad oggi, ha racimolato solo due punti.

ZANUTTIGH: «FINALMENTE SIAMO STATI ALL'ALTEZZA DELLA SITUAZIONE» Finisce 3 – 1 il match C.S. Prata di PN – Est Volley Cividale, con commento del Dirigente Responsabile del Cividale Giacomino Zanuttigh: «È stata una partita a tratti simpatica, soprattutto perché il Cividale ha finalmente dimostrato di riuscire a giocare una pallavolo degna del campionato in cui gioca. La squadra finalmente crede in quello che fa, nonostante la sconfitta il risultato della gara è più che positivo. Sono felice del riscontro che ho avuto in questa giornata». Buona prestazione, invece, per A.p.d. San Leonardo che vince in casa per 3 – 0 contro la pordenonese AP Travesio.

B2 MASCHILE

OLYMPIA GORIZIA POKER DI SCONFITTE In B2 maschile l’Olympia Gorizia, dopo un buon avvio di stagione, incamera la quarta sconfitta consecutiva e si allontana dalla zona play off. Peccato, perché i ragazzi di Marchesini, neopromossi, avevano ben impressionato gli addetti ai lavori per il gioco espresso nella prima parte della stagione. A Villafranca nell’ultima gara di campionato hanno subito una sconfitta per 0-3. Ora sono attesi alla riscossa a partire dalla gara di sabato con la Fabiogatto Carbonera che lontano dalle mura amiche ha ottenuto solamente 2 successi. Vincono Sloga , 3-0 al Silvolley, e Piera Martellozzo (nella foto). 3-2 all’Avesani, I triestini viaggiano in acque sicure mentre la Piera con questo successo riaccende le speranze di salvezza portandosi al quartultimo posto ma sabato l’aspetta una trasferta proibitiva a Treviso, inizio gara 18.30, con la terza forza del campionato. Turno abbastanza agevole per lo Sloga che domenica a Zanè alle ore 17.30 affronta la locale Olimpia che vanta un ruolino casalingo di 5 vittorie e 3 sconfitte.

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UDINESECALCIO


SPECIALE LIBERTAS

Mauro Baron nominato Commendatore dell'Ordine CANOA

■ “Mi è gradito comunicarle che il Presidente della Repubblica, con decreto del 27 dicembre 2014, si è compiaciuto conferirle l’onorificenza di Commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica italiana”. Con questa comunicazione firmata dal vice prefetto di Pordenone, il cordenonese Mauro Baron è stato informato del grado cavalleresco insignitogli. Una nomina con la quale si premia l’intenso operato di quest’uomo di sport. Nativo di Pordenone (classe 1957), Mauro risiede a Cordenons con la moglie Graziella Biasiato (attuale presidente del Gkc Cordenons). Il loro figlio Luca è stato più volte

1 t m

Nazionale è arrivata ai Mondiali senior del 1985 (Augsburg, Germania). Grazie ai suoi metodi è maturata la compianta Barbara Nadalin, olimpionica ad Atlanta 1996. Indubbio talent scout, dalle sue mani si forgiano poi gli astri nascenti di Daniele Molmenti (poi accasatosi alla Forestale) e Andrea Romeo (Marina Militare). Nel 2005 gli viene conferito l’incarico di ct della Nazionale di canoa slalom (che dota di un programma di crescita ad hoc) e il team azzurro consegue una sequela di medaglie e titoli in ambito internazionale. Alle Olimpiadi di Londra 2012, il pupillo Molmenti conquista il massimo alloro nel kayak. Subito dopo, Baron viene consacrato direttore tecnico unico dei settori olimpici, che contempla i settori slalom e velocità. Dallo scorso ottobre, Mauro decide di dedicarsi al solo slalom con l’obiettivo di confermare l’eccellenza a Rio 2016. Tra i suoi progetti locali, prossimamente

campione italiano di canoa, ed è un formatore nazionale Libertas. Mauro Baron ha nel suo curriculum la pratica di svariati sport: basket, atletica leggera, motociclismo, nuoto, sci e naturalmente canoa (campione italiano master nel 2004). Conseguito il diploma Isef, nel 1980 fonda il Gruppo Kayak Canoa Cordenons, soddisfacendo la forte domanda proveniente dalla gioventù locale. I frutti del lavoro emergono nel 1984 con i primi titoli nazionali di categoria. Da allora c’è sempre stato almeno un portacolori del Gkcc in Azzurro. La sua prima convocazione come collaboratore tecnico della

avverrà l’inaugurazione di una Scuola di canoa sullo specchio del lago Burida, in virtù della consolidata sinergia con il Centro provinciale Libertas, di cui è consigliere. Attualmente, Baron è impegnato in Australia fino al 10 marzo per un raduno della Nazionale, e dal 22 proseguirà alla volta di Londra per studiare il canale dei prossimi Mondiali, che assegneranno i pass per i giochi olimpici di Rio 2016.

IN BREVE BASKET

SAN DANIELE COMPIE L'IMPRESA CONTRO LA SERVOLANA

Compie l’impresa di giornata Il Michelaccio San Daniele che, con soli otto giocatori a referto, riesce ad andare a sbancare la tana della Servolana Trieste, portandosi a casa due punti importantissimi in ottica play-off, contro una diretta rivale. All’assenza già dichiarata di Ellero si aggiungono quelle dell’ultim’ora di Bertoli e Biasutti e così i sandanielesi si presentano alla Don Milani veramente ridotti ai minimi termini, contro una Servolana che, viceversa, dopo le due vittorie consecutive “on the road” a Codroipo e a Cervignano è al completo. Coach Sgoifo parte con Sivilotti in quintetto, al posto di un febbricitante Pellarini, e la mossa si rivela azzeccata visto che il giovane virgulto sandanielese si attacca alle caviglie del “faro” triestino Palombita, seguendolo come un’ombra, tutto campo.

UDINE | TRIESTE | PAD

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SPECIALE LIBERTAS ARTI MARZIALI

Lo Skorpion Pordenone sbaraglia la concorrenza ■ Skorpion Club Libertas Pordenone in gran spolvero alla due giorni del Trofeo Vittorio Veneto, prestigiosa competizione internazionale giunta alla 27esima edizione, ospitata nella monumentale Zoppas Arena di Conegliano. Nella prima giornata di gare hanno combattuto gli juniores Marco Vendramini, Leonardo Puppini, Mirco Marcuz, Enrico Sartor e Simone Quattrin.Il massimo risultato è stato centrato da Vendramini, che ha colto un meritato oro nella categoria 66 chili, mentre il compagno di squadra Leonardo Puppini ha chiuso quinto. Fra i cadetti hanno gareggiato Riccardo Lagni, Giovanni Rosso e Ivan Grando. Negli esordienti B sono scesi sui tatami Flavio Santin,

SCI

Anna Zoff, Elena De Bortoli, Marco Badin e Carlo Rosso. In questa classe si sono registrati il primo posto di Beatrice Molmenti (Dojo Sacile) nei 48 kg e i bronzi intascati da Maria Sole Momentè e Giovanni Tesolin (Azzanese). Nella graduatoria finale per società (218 le squadre iscritte per un totale di 365 atleti) terzo posto per i padroni di casa, ventunesimo per lo Skorpion, primo club del Friuli Occidentale. Ottimo anche il responso mediatico con oltre 800mila contatti on line. A Catania invece, la coppia del Kuroki Tarcento composta dalla pordenonese Marika Sato in tandem con Fabio Polo (esibitasi nel kodokan goshin jutsu) si è classificata prima nella Coppa Sicilia di kata, che

costituiva seconda prova del Grand Prix. ■ I team Esordienti e Cadetti della polisportiva Villanova Libertas di Pordenone hanno maturato nuove esperienze, partecipando a due distinti stage fuori regione: a Ponte di Piave e a Bergamo, in compagnia degli amici dello Skorpion Pordenone e del Judo Tamai. Leit motiv è stato l’incontro sui tatami con il maestro Go Tsunoda, che ha impartito lezioni di tecnica e randori. Giapponese di nascita, spagnolo di adozione, autentico giramondo del judo, Tsunoda vanta collaborazioni di prestigio, come quella attuale con la Nazionale portoghese. La qualità

delle sue proposte sono avvalorate dall’affiancamento con tecnici di fama quali Hiroshi Katanishi e Ezio Gamba. ■ Domenica 15 marzo, il PalaCornacchia di Porcia ospiterà la 20° edizione del trofeo di karate “Città di Porcia” organizzato dalla locale polisportiva Libertas. L’impianto sarà attivo sin dalle ore 8, quando inizieranno le iscrizioni. Mezzora dopo cominceranno le gare di kata per le categorie bambini, fanciulli e ragazzi, a seguire esordienti, cadetti, juniores, senior e master. Nel pomeriggio (ore 14.30) spazio al ritorno del kumite, ovvero il combattimento. Tutte le gare sono sia individuali che a squadre.

SCI CLUB PORDENONE SUGLI SCUDI AL TROFEO PINOCCHIO DISPUTATOSI AL PIANCAVALLO Con un’organizzazione perfetta dello Sporting Piancavallo coadiuvato dal Comitato organizzazione feste, domenica si è svolta a Piancavallo una delle gare più attese dagli agonisti della regione, il Trofeo “Pinocchio”, valido per la qualificazione alla fase nazionale prevista per marzo

DOVA | MILANO | PRATO

sull’Abetone. Nonostante la pesante nevicata abbattutasi sulle piste, 400 ragazzi hanno dato vita a una gara ricca di spunti tecnici. Ottimi i risultati conseguiti dallo Sci Club Pordenone che, soprattutto nella categoria Baby Cuccioli, non ha dato scampo agli avversari, aggiudicandosi

il titolo di società con ben 117 punti di vantaggio sulla seconda classificata. Il tutto frutto di un poker di podi: tre ori messi al collo da Stefano Toscano (nella Baby 1), Francesco La Grassa (Baby 2), Ginevra Pase (Cuccioli 2) e l’argento di Alessio Tramontin (Cuccioli 2).

Tel. 0432 690761 info@ceccarellionline.it www.ceccarelligroup.com TremilaSport+ | 25 02 2015 | 43


PRIMA L'ORO POI L'ARGENTO Eleonora Omoregie dal titolo juniores all'argento agli Assoluti indoor

Q

uando Eleonora Omoregie si è volta verso l’asticella e l'ha vista rimanere al suo posto ha realizzato che l’impresa era stata fatta. L’emozione l'ha allora pervasa e il suo viso l'ha lasciata trasparire, trasmettendola anche a quanti hanno seguito la sua gara dal vivo e in televisione.. Centottantasei centimetri da lei saltati con sicurezza ed eleganza e titolo italiano indoor in tasca ai campionati Italiani Juniores e Promesse di salto in alto, con personale in bacheca. Il massimo per la diciottenne dell’Atletica Malignani Libertas Udine, ripetutasi poi agli Assoluti indoor di Padova, dove ha conquistato la medaglia d'argento in un podio tutto friulano, con Alessia Trost sul gradino più alto e Desirèe Rossit sule terzo. Destinata a sfondare già da alcuni anni, grazie ad un fisico da gazzella che le consente di elevarsi sempre più in alto, Eleonora sta facendo negli ultimi tempi

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passi da gigante: “Nonostante fossi preparata non mi aspettavo di saltare subito bene - l'atleta prova ad analizzare il proprio magic moment -. In realtà, rispetto alla altre gare, ero molto tranquilla e sono riuscita a fare le cose semplici in modo pulito. Atterrata sul materassone ho realizzato la vittoria e sono stata circondata dall’affetto dei miei compagni di squadra che mi hanno supportato. Anche il mio allenatore da un anno, Francesco Comuzzo, era soddisfatto ma mi ha subito detto di pensare a migliorare ancora”. Di origini nigeriane ma nata in Italia, Eleonora vive da dodici anni a Plasencis, piccolo borgo contadino in comune di Mereto di Tomba: “Sono nata a Venezia e i primi anni di vita li ho trascorsi a Mestre - racconta - . Per molti anni abbiamo vissuto in tantissimi sotto lo stesso tetto ma ora siamo rimaste solo io, mia sorella e mia madre perché tutti i miei fratelli, ben 17, si sono sposati e trasferiti per lavoro. Mio padre

SCUOLA LIBERTAS Eleonora Omoregie è la punta di diamante della Libertas-Malignani. Oltre a lei, molti altri sono i nomi emergenti del club udinese: nell'alto Marco Sordi, nella corsa la Wergieska e Rossi, nel triplo Pirrò. Nell'asta emergenti Spessot e Molinaro. Agli juniores di Ancona progressi anche di Shtylla e Cernigoi nei 60 ostacoli e buone prestazioni di Bianchi e Rovere nei 400 piani. Scuola che produce.

è tornato purtroppo in Nigeria ma sa tutto delle mie gare ed è il primo a scrivermi la sua fierezza. Mia sorella Erika, per molti anni promessa dell’atletica con il salto del martello, ora si diletta in arrampicata e studia infermieristica all’università ma ha ormai abbandonato l'agonismo”. Eleonora rimarrà nella categoria Juniores ancora un anno per poi passare alle Promesse. Questi per lei saranno dei mesi impegnativi, con anche l'esame di maturità al Liceo scientifico Marinelli: “Rispetto agli altri anni, è più faticoso allenarsi e studiare perché sono ambiziosa e voglio fare bene tutto. La materia più ostica è fisica ma per fortuna alla seconda prova d’esame è uscita matematica! Per il mio futuro ho ancora poche idee chiare. Mi piacerebbe vivere di sport, certo, ma non è così facile. Probabilmente mi iscriverò ad una facoltà scientifica o sanitaria. Ogni pomeriggio, dopo la scuola, mi sposto a Paderno per allenarmi


ALTRI SPORT

GAZZELLA L'1,86 con cui l'atleta di Plasencis ha vinto il titolo italiano indoor juniores. Movenze feline, le sue, degne di una saltatrice di classe.

Hockey su prato LA FINCANTIERI RIPRENDE CON SOLO DUE INDIANI

OMOREGIE FAMILY DI ORIGINI NIGERIANE, LA SALTATRICE DELLA LIBERTAS HA UNA SORELLA, ERIKA, GIA' PROMESSA DEL LANCIO DEL MARTELLO.

e studio prima o dopo, a seconda degli orari. L’impianto indoor è fantastico e permette di allenarsi anche d’inverno”. Dopo l’esperienza ai campionati Italiani di Padova dello scorso week end, la giovane atleta se la vedrà i primi di marzo con un incontro triangolare internazionale fra Francia, Italia e Germania: “È molto bello ed interessante incontrare le altre nazioni perché questi meeting consentono di aprirsi all’altro e invogliano a migliorarsi partendo dall’osservazione diretta degli atleti di altre nazioni. Mi piace incontrare ragazzi di tutto il mondo, anche se inizialmente sono piuttosto riservata e timida e parlo poco. Poi però, se nasce un’amicizia, non mi risparmio”. Nel suo tempo libero Eleonora sente il bisogno di rilassarsi davanti alla televisione, uno dei pochi momenti in cui non scalpita in scarpe da ginnastica. Ma, dice lei, sono davvero pochi. Biancamaria Gonano

PODIO D'ELITE Agli Assoluti indoor di Padova, Eleonora è con, da sinistra, il mito Sara Simeoni, Alessia Trost (sopra, al salto) e Desirèe Rossit. Il Friuli con loro ha fatto en plein.

Terminata la parentesi dedicata all'indoor, la Fincantieri comincia a preparare la seconda parte della stagione all'aperto. La prima squadra maschile ha da qualche tempo ripreso la preparazione, ma mister Gammeri potrà contare su tutta la rosa solo tra un paio di settimane con il rientro degli indiani, che per questa parte della stagione saranno solamente due, Navjosh e Ajit Pal. Il club biancoceleste per questioni tecniche e finanziarie, non ha infatti confermato l'altro indiano, il giovane Lovepreet Singh, che nella prima parte della stagione, pur contribuendo con tre reti, non ha convinto lo staff monfalconese. Vista anche l'assenza di retrocessioni la decisione va letta soprattutto nell'ottica del risparmio per preparare al meglio la stagione successiva. Il tecnico biancoceleste potrà però contare a tempo pieno su Paolo Paronuzzi (all'andata causa Erasmus non si è mai allenato con la squadra) e sul rientro di Valerio Scussel, mentre per il terzo straniero, si stà sondando il terreno con il danese Thygesen. Si è giocata nel frattempo domenica presso la palestra Polifunzionale di Monfalcone l'ultima delle tre giornate della “Venezia Giulia Cup 2015”. Nel torneo senior di prima mattina si sono disputate le semifinali dal 5° all'8° posto dove la Fiamma e la Polisportiva si sono imposte rispettivamente sull'Itala (4-2) e sul Cus (6-0). Diverse le due semifinali per il titolo, con di fronte l'Universaltecnica di Andrea Sangalli e l'El Oro di Giovanni Tommasini, chiusa con il successo di misura (2-1) dei "biancorossi" e la Triestina nettamente (8-3) su uno "spento" Falco. Nella finalissima la Triestina di Luca Toneatti ha prevalso sull'Universaltecnica per 4-2. Nella finale per il bronzo, l'ha spuntata un redivivo Falco sull'El Oro (7-5).

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2015

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ALTRI SPORT

CARRIERA Iniziata nel 2000 nella sua Pordenone al Hi Mizu Kaze sotto la guida del Maestro Argentin.

Enduro

ALLENATORE Oggi al Judo club di S.Vito al Tagliamento, dove pratica pure l'attività agonistica.

A RITMO DI PUNK E SOUL Marco Ferretti, campione del mondo Veterani in Ungheria

N

ella vita come nello sport spesso tutto ha inizio come per gioco, poi il tempo ci mette davanti obbiettivi importanti dove il talento e la determinazione nel farli propri determinano il successo. È un po' la storia di Marco Ferretti, un fenomeno che non conosce paragoni nelle arti marziali di casa nostra considerando che le sue doti di combattente innato gli hanno permesso di primeggiare in oltre sei discipline diverse con lusinghieri risultati, ultimo dei quali il titolo di campione del mondo nel "Pancrazio submission" categoria veterani nel 2014 in Ungheria. Il suo percorso nel cammino delle arti marziali inizia nel 2000 nel club Hi Mizu Kaze sotto la guida del maestro Walter Argentin. L’obiettivo era quello di tenersi in forma e fare dell’esercizio fisico, ma per l'oggi trentanovenne di Pordenone le cose presero una piega diversa, con il conseguimento in soli sei anni della cintura nera secondo dan. Nel 2009 il passaggio al Sekai Budo l'età del Pordenone, club del maestro Mauro Basso. Nel 2001 l'avventura campione nel Sumo sportivo, preparato dal maestro Giovanni Parutta, con il quinto posto ai mondiali di Varsavia nel 2010 e il settimo ai mondiali di Osaka in Giappone, esperienza per lui indimenticabile. Gratificante pure il titolo italiano per Società del 2011 a Barcis, dove su quindici atleti da lui preparati ben tredici sono giunti in zona medaglia. Per Marco significativa esperienza anche nel Karate, sempre al Sekai Budo, dove consegue la cintura nera e si distingue anche nel Jujitsu fighting system, con vari podi. Eccelle anche nella lotta libera nel 2009 quando difende i colori del club fighters camp di San Giorgio della Richinvelda, poi. Poi approda al

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Grappling per il judo club San Vito al Tagliamento, dove attualmente riveste il ruolo di allenatore oltrechè praticare attivamente la disciplina che recentemente in quel di Cento lo ha visto aggiudicarsi il titolo tricolore Aijj nella specialità ne waza gi (combattimento con il kimono). Da non scordare un secondo posto ai mondiali in Croazia nel campionato mondiale veterani sempre nel grappling Gi brasilian ju jitsu . D: Come come riesci a conciliare tutti questi impegni che penso assorbano tempo ed energie? “Sinceramente solo con una passione che compensa il tempo e sopratutto l’impegno che mi assorbe per mettere a punto la preparazione alle competizioni” D: Oltre che atleta hai anche la qualifica di allenatore nel tuo club, come vanno le cose in una disciplina che sta emergendo in regione e a livello nazionale? “Il gruppo non è particolarmente numeroso ma ben omogeneo anche nel settore femminile, dove con Roberta Russo abbiamo centrato un secondo posto agli europei senior ed un primo posto ai mondiali junior con Carlo Giacomello” D: La tua vita, conclusa la giornata lavorativa nello studio legale dove collabori, ha qualche altro sbocco oltre alle arti marziali? “La musica, con preferenze al punk, mod e soul, è una mia grande passione come testimonia la mia vasta collezione di cd che fanno parte del mio arredo domestico” D: Il sogno nel cassetto di Marco Ferretti? “Quello di riuscire a trasmettere ai praticanti e non i sani valori del judo che si identificano nel rispetto, lealtà e l’osservanza delle regole, merce sempre più rara nella vita di tutti i giorni” Gianfranco Borghesu

LIGNANO, RICORDANDO GLI ESORDI Il 1° maggio 2015 saranno trent'anni dalla prima edizione dell'ormai storica “12 Ore Enduro” che prese il via, appunto, a mezzanotte del primo maggio 1985 dalla Terrazza a Mare, a Lignano Sabbiadoro. Un pilota, Giorgio Ceretti, e un co-organizzatore, Livio Costantini, dell’Immaginaria di quel tempo, hanno pensato di organizzare una cena, una spaghettata, proprio il !° maggio 2015, alla Terrazza a Mare, alle 19.30, per dare modo a organizzatori, collaboratori, piloti e semplici appassionati, di ritrovarsi per vedere foto e filmati su grande schermo e per ricordare i bei momenti di quella prima edizione e di quelle che seguirono. Per aderire, seguire l’evento creato su facebook oppure contattare via mail: il_cocal@lignano-sabbiadoro. it. Alla serata saranno invitati anche gli amministratori lignanesi del periodo oltre a quelli attuali.

TremilaSport+ | 25 02 2015 | 47


TEAM MAICO FRIULI VENEZIA GIULIA >> PREVENZIONE SORDITÀ

Il ricercatore ing. Massimo Ricci presenta

“LO INDOSSI E... LO DIMENTICHI” ORA CAPISCO LE PAROLE

L

a Maico ha avuto il piacere di ospitare l’ing. Massimo Ricci, in occasione della presentazione degli apparecchi acustici ad orecchio aperto di nuova generazione; non si vedono e non danno nessun fastidio a livello fisico, ma risolvono il problema del fischio e del rimbombo. Come dicono i nostri assistiti: “lo indossi e lo dimentichi”. Si è lavorato molto dal punto di vista estetico, perché l’estetica è un elemento di miglioramento

psicologico importante per tutti coloro che necessitano di un sistema uditivo. Queste tecnologie per l’udito, hanno avuto riconoscimenti internazionali per il loro design moderno e funzionale. L’ing. Massimo Ricci nel suo intervento, ha sostenuto che questa è una rivoluzione senza precedenti nella già vasta gamma di ausilii tecnologici Maico. Questa nuova generazione è il risultato di tutta l’esperienza e della cultura protesica Maico maturata già

nel 1937 con la filosofia del dottor A. Leland Wilson. Oggi a migliorare – ha affermato l’ing. Massimo Ricci – non è solo la tecnologia, ma l’attenzione che gli audioprotesisti Maico pongono ai loro assistiti. In occasione della presentazione della nuova generazione di apparecchi acustici ad orecchio aperto, ti aspettiamo senza alcun impegno a provare questa nuova frontiera a favore dei deboli di udito e saremo a disposizione per ascoltare le tue esigenze.

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