n. 01 TremilaSport 15-01-2020

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VENEZIA

GIULIA

A

360

magazine

GRADI

01|20 15|01|2020

w w w. t re m i l a s p o r t . c o m

PALLAVOLO

BASKET

ROBY E LETIZIA DA VICINO

ARDESSI, ERO CAPITAN MITRAGLIA

pag 38-41

pag 20-21

CALCIO DILETTANTI

ECCELLENZA E PROMOZIONE AL GIRO DI BOA pag 8-9

ATLETICA

TOKYO 2020, AZZURRI VISTI DA SPANU pag 28-29

TJ Cromer

PORTIERE

SARACINESCA MIGLIOR BIANCONERO DELLA SCORSA STAGIONE, JUAN MUSSO SI È RICONFERMATO DECISIVO NEI RISULTATI POSITIVI DEL GIRONE D'ANDATA DELL'UDINESE


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TRIESTE: Livio Lupetin Email: l.lupetin@hotmail.com

PORDENONE: Ivo Neri email: ivoneri@hotmail.com

UDINE: Venanzio Ortis Email: libertas.udine@gmail.com


SOMMARIO

01|20

15|01|2020

38 6-7 8

UDINESE SERIE C: LODI PER RIPORTARE

CALCIO

LA TRIESTINA IN B

6 20

BASKET Alberto Ardessi, colonna della pallacanestro goriziana per 16 stagioni, ricorda i momenti d'oro del periodo.

28

ATLETICA LEGGERA Matteo Spanu, friulano di Campoformido, campione italiano dei 1500, autore di un'analisi di previsione sulle possibilità azzurre alle prossime Olimpiadi di Tokyo.

9

PROMOZIONE: AL GIRO DI BOA TRA CONFERME E SORPRESE

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L’ALTRO CALCIO: TOFFOLO: “A TAMAI L’ENTUSIASMO NON MANCA”

16

CALCIO A 5

20

BASKET

22-37

SPORT VARI

38-45

VOLLEY

RUBRICHE 14-15 SI DICEVA... 24-25 CULTURA 44-47 MONDO LIBERTAS

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EDITORIALE

.... ....

il basket regionale entusiasmi rinati IPer GIUSTI MERITI DEL PORTIERE-SARACINESCA

T L’

empo di vacanze ma non per tutti, in primis per il calcio professionistico, Udinese ha risollevato morale e classifica con le tre già in preparazione in vista di una nuova stagione chevittorie inizieràconsecutiil prosche l’hanno allontanata dallalazona rossa europea e grande della merito di questo simovemese lasciandosi alle spalle delusione nazionale. va, oltre all’allenatore ancoraIachini, ad interim Luca Gotti, al portiereL’Udinese, conche il suo nuovo allenatore ha effettuato le sue prime a cuiestivi, abbiamo dedicato la copertina, l’argentino Juan uscite con saracinesca risultati, seppure che non entusiasmano e d’altra parte non Musso,d’artificio che la tifoseria bianconera giudicato giocatore della promette fuochi un organico sullaha falsariga di miglior quello dei due prescorsa Capacità evidenziate girone d’andata cedentistagione. risicati campionati e privo fraanche l’altronelormai della classedel di campionato Di Natale. in con molti suoi interventi decisivinel pergiovane l’ottenimento una posizione Idocorso, Cibischino ha comunque individuato esternodiceco Jankto la di classifica confortante per una squadra qualità non si eccelsa comeE quella possibile sorpresa di stagione, vedremodise la suamedia profezia avvererà. per affidata Gotti. Al ècapitolo-portieri ha rinati, da sempre molta fortuna e al il basket aregionale invece tempo dil’Udinese entusiasmi con Trieste al suo enproposito, negli ultimidianni, ricordiamo,sulla oltre al para-rigori il greco nesimo campionato A2 affrontato base dei giovani Handanovic, del proprio vivaio Karnezis e lo stesso Scuffet, che visse con Guidolin il suo magic moment. Ed ora, e l’Apu, fresca di promozione, a presentare le proprie prime mosse a livello di appunto, Musso, destinatoe adivolare verso lidi piùdunque prestigiosi dopofriul-giuliano aver conquistacampagna abbonamenti mercato. Ritorna il derby a to pure lasale convocazione nella nazionale argentina. Una un considerazione di fondo: conferire ad un movimento negli ultimi anni in Friuli po’ assopito dall’asquando portiere è per anni il miglior giocatore delladei squadra, la da società senza diiluna formazione di vertice dopo la chiusura battenti partedovrebdella be fare une ilpensierino potenzialità effettive Mario dell’organico Ma è un Snaidero direttore sulle sportivo del club triestino, Ghiacci,allestito. non vede l’ora, discorso ormai nella trito nostra e comunque se dopo Musso arriverà Udine un altro fenocome afferma intervista, di effettuare la sua arimpatriata a Udine. meno tra i pali, buona parte salvezza, traguardo del post-Guidolin, Ma rimane il nodo relativo addiun palasport Carneradidamassima anni in preda a problesarà teoricamente in tasca. basket proponiamo matiche burocratiche e la cuiAprendo pratica sil’album prova dei ora ricordi, in frettanel e furia a chiudere in l’intervista a una delle colonne dellabattute pallacanestro degli anni ’70-80, vista di un campionato di A2 le cui iniziali (egoriziana ci si augura solo quelle), perAlberto Ardessi, illuogo Capitan Mitraglia chesempre oltre all’amarcord propone sua ricetta l’Apu, avranno a Cividale. Come ci dedichiamo poi ai una personaggi e per fardirisollevare le sorti basket isontino. Abbiamo poiche in questo numero quello spicco stavolta è ladel bella pallavolista Elisa Manzano, la nostra Bian- il piacere ospitare previsioni sulle possibilità dell’atletica azzurra alle prossime camariadiGonano halescovato in Birmania nel corso del suo giro del mondo: una Olimpiadi di Tokyo scritte dice di pugno MatteopoiSpanu, friulano di Campoformilunga pausa di riflessione, l’atletada friulana, deciderà il da farsi dal punto do campione italiano in carica dei 1500.che Un le testo inevitabilmente competente di vista sportivo, vagliando le offerte perverranno. Chi non vorrebbe e che testimonia pure il piglio giornalistico dell’atleta, che nelle proprie ben riposte seguire l’esempio di Elisa, staccando la spina per qualche mese per ricaricarsi? aspettative future nella ha anche quella di diventare primattore anche nel mondo Immedesimiamoci sua esperienza, lasciandounspazio all’immaginazione.

dei media. E poi lo spazio dedicato al body building e segnatamente alla campioIl Direttore nessa del mondo Giulia Menis, friulana di Pasian di Prato. Un servizio che testimonia come non si tratti solo di una specialità da passerella ma un impegno Edianche Fabris che richiede, come e più di altri sport, sacrificio e dedizione. Come di consueto gli argomenti d’interesse, insomma, non mancano e siamo felici di proporveli.

Il Direttore Edi Fabris

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DIRETTORE RESPONSABILE RESPONSABILE DIRETTORE Edi Fabris Fabris Edi VICEDIRETTORE VICEDIRETTORE Massimo Muzzin Muzzin Massimo EDITORE EDITORE MEDIATREMILA EDIZIONI EDIZIONI srl srl MEDIATREMILA Viale Palmanova Palmanova 146 146 -- 33100 33100 Udine Udine Viale Tel. 0432. 0432. 33 33 30 30 893 893 Tel. direzione@mediatremila.com direzione@mediatremila.com REDAZIONE REDAZIONE Viale Palmanova Palmanova 146 146 -- 33100 33100 Udine Udine Viale Tel. 0432. 0432. 33 33 30 30 893 893 Tel. redazione@tremilasport.com redazione@tremilasport.com

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CALCIOUDINESE L'ANALISI

COME FARE 24 PUNTI SENZA SENTIRSI FENOMENI di IDO CIBISCHINO

P

iù o meno ci siamo. Con 24 punti (gli stessi del Napoli!) alla boa di metà campionato, siamo in linea con i valori di cui l'Udinese era accreditata all'inizio della stagione in virtù di una rosa migliore (nonostante qualche doppione di troppo) rispetto a quella del campionato precedente. Valori che si erano intravisti nelle prime otto partite della gestione Tudor e saltati per aria nelle successive due, quelle degli 11 gol beccati da Atalanta e Roma: azzerati per inferiorità tecnica, forse per avventurismo tattico, certamento per lo scollamento dei rapporti tra il gruppo e l'allenatore croato accusato di “rudezze”

Conoscenza umana dei giocatori e idee chiare sul loro impiego in campo: così Luca Gotti ha rimesso in linea l'Udinese con tre vittorie consecutive. Brutto stop invece in Coppa Italia, poker dalla Juventus to da capo - poteva svolgerlo così bene: perchè, raccogliendone le confidenze, conosceva i giocatori sul piano umano, e perchè ne aveva potuto studiare con calma le caratteristiche tecniche e farsi un'idea precisa sul loro migliore impiego in campo. Sommiamo le due conoscenze e abbiamo

to tombola. L'uomo di Adria, che sul solido sottofondo campagnolo ha innestato lo studio e una dimensione intellettuale rara nell'ambiente, può rappresentare la pietra d'angolo sulla quale edificare l'Udinese del futuro, posto che il club friulano le cose migliori le ha prodotte nella continuità

Mercato: De Paul resta o va? L'Inter sta prendendo tempo, deciderà a fine mese. Pussetto definitivo al Watford, Zeegelaar forse ritorna a Udine

ESAME IBRA La difesa bianconera (nella foto De Maio e Becao) domenica sarà sotto pressione dovendo affrontare satanasso Ibrahimovic.

ed epurazioni che un club come l'Udinese, da sempre abituato a tesaurizzare persino le briciole, non poteva permettersi. Quello di Gotti (la sua “promozione” è un capolavoro di Pierpaolo Marino, il quale ha avuto i pieni poteri sul caso) è stato un lavoro di normalizzazione, cioè far emergere o riemergere il sommerso, le potenzialità che la squadra possedeva. E soltanto lui - più di un qualsiasi disoccupato che avrebbe dovuto cominciare tut-

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il prodotto attuale, nel quale brillano il recupero di Nuytinck, il rilancio di Fofana, la giusta collocazione di De Paul registrato anche nella testa e negli atteggiamenti. Affidandosi a Gotti (che anche sotto l'aspetto culturale forma una bella coppia con Marino) l'Udinese ha fat-

tecnica. Ormai è sicuro, Gotti finirà la stagione alla guida dei bianconeri, mentre non è dato sapere se si renderà disponibile per un discorso di lunga gittata, per un “ciclo Gotti” che suonerebbe pure bene. Anche in questi giorni, dopo la terza vittoria consecutiva e le lodi che gli

piovono da tutte le parti, lui non si sbilancia, continua a far balenare il gradimento per la condizione di “secondo” e annuncia al mondo che gli piacerebbe lavorare in un club da Champions, ovviamente come collaboratore di un allenatore gradito. Sembra tanto una strizzatina d'occhio all'amico Maurizio Sarri (con lui ha lavorato al Chelsea) per una chiamata alla Juve. O no? Restando al presente, nell'Udinese di oggi emerge quella che possiamo definire una leadership condivisa. Una squadra che non è il trampolino di lancio per il campione o presunto tale (a lungo De Paul ha spadroneggiato da irritante tuttofare) bensì un insieme in cui le responsabilità si accettano e si dividono. Leader è Musso con la sua sicurezza, con le sue parate che diventano memorabili per quel pizzico di teatralità che il pubblico adora; leader è Nuytinck, la testa fina della difesa; lo è Mandragora che orchestra a metà campo con una continuità finora sconosciuta; lo è Okaka non tanto per i gol (sono 4: è tornato a segnare dopo due mesi e mezzo) quanto per la personalità, per l'esempio trascinante di dedizione e di empatia con il pubblico del Friuli. Più De Paul, ovviamente, che ha sfrondato il repertorio mettendosi a disposizione come centrocampista con licenza di segnare: anche Rodrigo è a quota 4 reti, tutte segnate con Gotti in plancia. Il tecnico ha avuto parole importanti per lui: “In Italia era visto meglio vicino alla porta, nell'Argentina agisce da centrocampista. Se mette assieme tutte queste qualità sarebbe perfetto a ogni livello”. Uno spot non campato in aria e buono in tempi di mercato. Per i grandi club De Paul non è attualmente una prima scelta, condizione tuttavia non indispensabile per una ipotetica partenza. Per dire: se non aggancerà tipi alla Vidal, è possibile che l'Inter s'indirizzi sul bianconero magari negli ultimi giorni di trattative. Il plenipotenziario nerazzurro Marotta dovrà recapitare una ventina di milioni più un paio di cartellini graditi. Pussetto, in sofferenza per il limitato impiego, si trasferisce definitivamente


UDINESECALCIO DOMENICA L'UDINESE AFFRONTA IL MILAN A SAN SIRO

Il piacere di domare quel satanasso di Ibra

AL WATFORD Pussetto sbarca in Premier, con il possibile ritorno a Udine di Zeegelaar.

al Watford dei Pozzo, dove spera di trovare più spazio. Ma è sicuro, il buon Ignacio, di essere attrezzato per la super-competitiva Premier? Gino Pozzo potrebbe dirottare su Udine l'esterno olandese Marvin Zeegelaar che bene si era disimpegnato nelle dodici partite disputate nello scorso campionato in maglia friulana prima del ritorno (poco fortunato) tra i calabroni. Se un esterno serve - e serve - meglio uno che si conosce. A meno che non si chiami Jeremie Boga. Ma avete visto che bravo il

numero 7 del Sassuolo? A livello personale, farei una pazzia per uno così. Il ragazzo franco-ivoriano (classe 1997) è stato acquistato dal Sassuolo per 3 milioni, ma il Chelsea che ne deteneva il cartellino si è garantito il ditto di recompra. Lo stesso Chelsea che prima l'aveva dato in prestito al Rennes, al Birmingham e - udite udite - agli spagnoli del Granada, per cui Gino Pozzo e il suo team di osservatori dovrebbero conoscerlo bene. Sai che affare sarebbe stato: oggi Boga è quotato sui 12 milioni e li vale tutti.

Tre vittorie consecutive e appena un punto sotto in classifica non bastano all'Udinese per mettere paura al Milan, nel cui ambiente si battezza come abbordabile, se non facile, l'incrocio di domenica (si gioca ancora alle 12.30) nella prima del girone di ritorno. Potere di Ibra. Il ritorno del trentottenne svedese, autore del secondo gol con cui la squadra di Pioli ha battuto in trasferta il Cagliari, ha letteralmente galvanizzato il mondo rossonero. Il gol e molto altro: personalità, carisma, colpi di varia natura e una insospettabile freschezza atletica, insomma una presenza trascinante e rassicurante per i compagni, indimidatoria per gli avversari. Ma non è con un siffatto “nemico” che ogni difensore degno di questo nome vorrebbe misurarsi? Siamo proprio curiosi di vedere come se la caverà la nostra terza linea alle prese col satanasso svedese, certamente più pesante dei vari Caputo, Babacar e Simeone affrontati senza cedimenti nelle ultime tre partite. Difesa da confermare, allora? L'unico punto interrogativo lo mettiamo di fianco al nome di Becao, schierato a sorpresa da Gotti contro il Sassuolo. Lo stesso Becao che all'esordio, nella prima apparizione italiana, risolse la partita contro il Milan (allora allenato da Giampaolo) con una capocciata su corner calciato dall'appena entrato De Paul: da Rodrigo a Rodrigo, si disse. Come centrale di destra resta calda la candidatura di De Maio, più scattante e tatticamente evoluto del brasiliano. Non c'è solo Ibra là davanti, va tenuto sotto stretta sorveglianza pure lo sgusciante Leao, che Ibrahimovic ha messo sotto la propria protezione e al quale sta impartendo ripetizioni a ritmo serrato. Per il resto la compilation di Gotti dovrebbe ricalcare quella delle ultime gare, compreso Lasagna come partner d'attacco di Okaka. È in silenzio da quattro partite capitan Kevin (3 gol finora): non è che gli manchino le occasioni, purtroppo le brucia regolarmente con scelte e conclusioni non proprio da attaccante di serie A. Eppure corre, si lancia negli spazi, contrasta... insomma cerca di rendersi utile, e in mancanza di meglio va incoraggiato e supportato come sta facendo Gotti che continua a preferirlo a Nestorovski. L'attaccante macedone qualche chance l'ha avuta, purtroppo non l'ha sfruttata.. (Cibis)

OSSERVATORIO

CONVIENE IL CALCIO DEI PAPERONI INGLESI Buona parte delle tifoseria bianconera, è notorio, “gufa” il Watford, augurando più o meno palesemente al club inglese dei Pozzo, classifica attuale alla mano, di salutare la Premier League. Un auspicio che significa speranza che con l’eventuale discesa dei gialloneri nella cadetteria rifiorisca l’interesse da parte della family per un’Udinese da qualche anno ormai relegata al ruolo di Watford-B, con investimenti pressochè nulli e classifica eternamente a rischio. Questo nei sogni del tifoso medio, perché la realtà, nel caso, sarebbe ben diversa,

con l’opera di rafforzamento dell’organico inglese anzi moltiplicata nel tentativo di riagguantare una Premier che all’imprenditore fa economicamente molto più gola del campionato italiano. E bastano dei paragoni in linea generale per capirlo, con gli incassi per le società d’Oltremanica, derivati dai diritti televisivi, dai biglietti d’ingresso agli stadi e dalla vendita di magliette e oggetti griffati, nettamente superiori a quelli del campionato italiano: facendo riferimento a club-vip come Liverpool, Chelsea o Manchester City, gli stessi incamerano una media di

160-170 milioni di euro a stagione, con una Juventus ad incassarne invece sui 100. Quindi chi glielo fa fare a Gino Pozzo di convergere i suoi sforzi sulla provinciale Udinese, quando anche un club di seconda serie inglese incassa solo poco meno di una Juventus? E poi la tifoseria friulana, per brontolona che sia, in coda per l’abbonamento si rimette sempre e comunque a inizio stagione, a prescindere dagli organici infarciti di stranieri di qualità medio-bassa che le vengono proposti. Il calcio, purtroppo, oggi non è più quello da libro cuore degli anni che

furono e chi crede ancora alle favole calcistiche è assolutamente fuori dalla realtà. Ciò che conta ai tempi nostri sono le plusvalenze, i diritti tv, i soldi arraffati in un modo o nell’altro, anche andando a disputare una Supercoppa italiana in un Paese dove i diritti negati ai singoli e altre nefandezze costituiscono parte integrante del sistema, al quale una delle squadre ha fatto anche la riverenza iscrivendo sulla schiena dei giocatori i nomi degli stessi nei caratteri arabi. Prendere o lasciare, il calcio oggi è purtroppo questo. (E.F.)

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FOCUS

MERCATO

LODI: “TRIESTINA NON È DA SERIE C” Il fantasista neoacquisto della formazione rossoalabardata spiega le ragioni che lo hanno portato ad accettare la proposta di Milanese, nonostante le offerte dalla Serie B

E

sordio amaro per Francesco Lodi con la maglia della Triestina, uscita sconfitta dal match interno contro la Sambenedettese. Motivazioni forti quelle che hanno portato il fantasista a vestire la casacca alabardata, come da lui stesso rivelato: “Aspettavo la chiamata in B – ha rivelato -, ma qui ho percepito grande voglia di prendermi e per me la parola vale più di una firma. Ho grande motivazione e ancora tanto da dare, felice di essere in una piazza che vive di calcio e di avere la possibilità di giocare in uno stadio come ce ne sono pochi”. Lodi ha poi parlato degli obiettivi stagionali di questa Triestina: “Nulla ci è precluso. Due anni fa il campionato l’ha vinto il Cosenza che in regular season era arrivato quinto. Dobbiamo riportare entusiasmo in questa città, che con la Serie C non ha nulla a che vedere. Le motivazioni sono tante, per me stesso e per la società che ha fatto uno sforzo importante. Se non avessi avuto motivazioni sarei rimasto tranquillamente a

ECCELLENZA

casa o avrei scelto una destinazione magari più consona per la mia famiglia. Se lascio Catania e a breve verrò raggiunto dalla mia famiglia dopo un viaggio di 1400 chilometri, significa che le motivazioni sono molto importanti”. “Voglio ripagare la fiducia che

Giocare qui mi dà grande motivazione. La promozione è possibile tutta la città e la società stanno riponendo in me. Mi metto a disposizione del mister e dei miei compagni, dal più giovane al più vecchio, la mia forza è parlare molto in campo anche perché vista la zona in cui gioco posso avere una visione completa di quello che succede. Sensazioni? Molto positive, dai compagni al direttore allo staff societario, un giocatore deve percepire tran-

quillità e fiducia, le ho percepite in passato in Serie A e le ho percepite anche qui. Bisogna iniziare a far capire già a partire dal sottopassaggio quando si viene a giocare qui contro la Triestina, a parità di qualità bisogna mettere più corsa, poi chi ha qualità maggiori fa la differenza”. “Il mister lo conoscevo già dai

IL TORVISCOSA ALLUNGA IN VETTA Il campionato di Eccellenza arriva al giro di boa nel segno del Torviscosa. I bassaioli si prendono la rivincita nel big match di Eccellenza contro la Manzanese dopo la sconfitta nella finale di coppa Italia della scorsa settimana. Termina 2-1 in favore dell’undici di Pittilino che va a segno con Zetto e Zanon, vanificando il gol di Deana per gli orange. Successo esterno anche per il BrianLignano sul campo del FiumeBannia: il 2-1 finale porta le firme di Marjanovic e Cusin per gli ospiti, e di Barbierato per i neroverdi. Cade tra le mura amiche la Pro Cervignano sotto i colpi del Fontanafredda, vincente con un sonoro 4-1 firmato Salvador, Gurgu, Lisotto e Toffoli; di Puddu la rete della bandiera gialloblù.

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tempi di Empoli dove sono cresciuto, ho fatto una bella chiacchierata sia con lui che col Direttore e sta a me ora mettere in pratica ciò che mi chiedono ma da solo non posso fare nulla, ho bisogno dei miei compagni e mi metto a loro disposizione, in me troveranno sempre una spalla dove appoggiarsi”.

Un altro poker è invece quello della Pro Fagagna che vince 4-1 in casa contro il Lumignacco: a segno Domini, Ostolidi (doppietta) e Frimpong per i rossoneri, Turlan per gli ospiti. Infine, prima in casa nel nuovo anno e la Pro Gorizia ritrova i gol e i tre punti in classifica. Vittoria importante per i biancazzurri che seppur soffrendo riescono a superare la Virtus Corno e prendere una boccata d’ossigeno sbloccando la gara in avvio con un rigore di Pillon che raddoppia pochi minuti dopo. Manneh prova a riaprire la partita andando a segno per i virtussini ma poi nella ripresa i ritmi calano e gli isontini riescono ad arginare il forcing avversario.


AI RAGGI X

PROMOZIONE

SORPRESA SACILESE, CHIARBOLA PADRONA I liventini acciuffano la Spal Cordovado al primo posto in classifica dopo la vittoria nello scontro diretto. Per i rivieraschi, ennesima conferma di una stagione da protagonisti nel girone B

C

ampionato sempre più aperto in Promozione A, con la Sacilese che si fa bastare un gol di De Zorzi per avere la meglio in casa sulla Spal Cordovado ed agganciare così la capolista in vetta a una classifica che resta cortissima. Non hanno approfittato del passo falso dei giallorossi di Muzzin né il PrataFalchi, che non è andato oltre al pareggio a reti bianche

Tracollo del Costalunga che ne prende 10 dal Sistiana sul campo del Torre, né il Vivai Rauscedo, addirittura sconfitto in casa dal Maniagolibero per 1-0, con rete decisiva di Mazzoli. Si avvicina ai quartieri alti il Rive d’Arcano, a cui è bastato un gol di Trevisanato per avere la meglio in trasferta sul Pertegada, mentre il Tolmezzo non va oltre il 2-2 interno contro il Camino: Pressacco illude per due volte gli ospiti, poi Drammeh e Micelli ristabiliscono gli equilibri per i carnici. A far valere il fattore campo è la Sanvitese che vince per 2-1 contro la Tarcentina con reti di Cotti Cometti e Bance, rendendo inutile la marcatura di Tomada per gli ospiti, mentre il

Casarsa sbanca il campo della Buiese grazie ai gol di Tedesco nel 2-0 finale. Infine, successo interno per 3-1 del Corva sulla Maranese: Mauro, Corazza e Zanin a segno per gli azzanesi, Motta per i lagunari. In Promozione B, invece, titolo d’inverno al Chiarbola grazie al successo per 4-2 sul campo del Kras: a segno Miot, Zetto e doppietta di Marzini per gli ospiti, Volas e Sain per i carsolini. A fare scalpore in questa prima giornata del girone di ritorno è però il clamoroso tonfo del Costalunga subito tra le mura amiche per mano del Sistiana: un risultato reso ancor più incredibile dal fatto che erano stati proprio i gialloneri a passare per primi in vantaggio in avvio con Hoti. Poi il tracollo con le quaterne messe a segno da Germani e Colja, e le reti di Crosato e Tomizza. In mezzo la seconda rete del Costalunga a firma Loperfido.

Sofferto ma importante successo esterno della Pro Romans sul campo dell’Azzurra Premariacco per 3-2: alla doppietta di Murati per i locali, hanno risposto Buttignaschi in doppietta e Compaore. Bene anche il SeveglianoFauglis che in casa si sbarazza delle resistenze dell’Ol3 vincendo

per 3-1 con reti di Gashi, Osagiede e Ferigutti, rendendo inutile la marcatura orange di Iacob. Cade, invece, la Terenziana per mano dello Zaule trascinato da Rossi nel 2-1 finale che vede Raugna andare a segno per i bisiachi, mentre prosegue la risalita della Juventina passata in casa per 3-1 contro la Forum Julii: doppietta di Goz e rete di Selva per i goriziani, gol di Cianciaruso per i ducali. Risanese e Valnatisone non si fanno male, colgono un pari per 1-1 che alla fine va bene ad entrambe: Sokanovic porta in vantaggio gli ospiti, che si fanno però raggiungere dai bianconeri a dieci minuti dal termine con rete di Nascimbeni. Infine, vittoria in rimonta per il Trieste Calcio in casa contro il Sant’Andrea San Vito, passato per primo in vantaggio con Cauzer. Nella ripresa i lupi ribaltano le sorti del match grazie ad una doppietta del solito Paliaga.

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L’ALTRO CALCIO

GIOVANILI

TOFFOLO: “A TAMAI L’ENTUSIASMO NON MANCA” Il tecnico della formazione Juniores delle Furie Rosse analizza l’inizio di stagione dei suoi ragazzi e, nonostante le difficoltà, punta sul bicchiere mezzo pieno in vista della seconda parte di campionato

I

nizio di stagione di certo non facile per la formazione Juniores del Tamai, guidata quest’anno da Alberto Toffolo. A metà campionato è tempo di primi bilanci per gli under delle Furie Rosse, e a fare il punto della situazione è lo stesso tecnico, sedutosi in panchina poco prima dell’inizio del campionato a settembre. “Sono arrivato in corsa, un mese dopo l’inizio della stagione, praticamente ad una settimana dall’inizio del campionato. Non conoscevo i giocatori ma devo dire che mi sono subito sentito “a casa” per come sono stato accolto a Tamai. Sapevo che la società aveva avuto dei problemi nella ricerca di giocatori adatti alla categoria causa ripescaggio avvenuto uffi-

cialmente solo ai primi di agosto, ma fin da subito ho trovato dei ragazzi volenterosi e disponibili. Siamo sicuramente consapevoli delle nostre difficoltà, ma vedo allenamento dopo allenamento un continuo miglioramento e questo è positivo”. Una stagione di transizione dove l’importante è cercare di valorizzare i giovani di maggior talento in prospettiva futura: “La società mi ha chiesto di valorizzare i ragazzi nella speranza di proporne qualcuno nella rosa della Prima squadra. Al momento un ragazzo è già in pianta stabile con loro ma mi auguro che altri possano seguirlo presto. Tutto sta alla voglia e alla determinazione che ci metteranno negli allenamenti e nelle partite,

perchè se vogliono diventare giocatori importanti questa è l’età e la società giusta per poterlo fare”. Una collaborazione continua tra la prima squadra guidata da Lenisa e la formazione under testimoniata

Con Lenisa c’è grande collaborazione e sostegno anche dalle parole del tecnico della Juniores: “Devo dire che Lenisa si è dimostrato subito disponibile a riguardo tant’è che alla domenica sarò aggregato a loro come col-

laboratore e se servirà, anche in qualche allenamento. Questo agevolerà il lavoro di entrambi e permetterà una gestione più facile dei giocatori di entrambe le squadre”. (Fabrizio Sacilotto)

CARNICO

SI VA VERSO LA RIFORMA DEI CAMPIONATI In vista grandi novità per quanto riguarda il Campionato Carnico. In primis si punta ad una riforma dei campionati con una Prima e una Seconda categoria entrambe da 12 squadre, e una Terza categoria suddivisa in due gironi, rispet-

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tivamente da 7 e da 8 squadre. Resta da capire se le modifiche entreranno in vigore già dalla stagione in arrivo o se invece toccherà aspettare quella successiva: perché possano entrare in vigore già quest’anno è necessaria una deroga da parte della Figc. I tempi non sono dalla parte del Carnico perché oltre all’ok dalla Figc regionale, poi ci sarà bisogno anche del nulla osta da Roma. Altra novità potrebbe riguardare le promozioni: potrebbero essere tre, e non due le squadre

a salire di categoria dalla Terza categoria. Oltre alle due vincitrici dei gironi, salirebbe anche la vincente della sfida play-off tra le due seconde classificatesi nei raggruppamenti. Di conseguenza sarebbero tre anche le retrocessioni dalla Seconda categoria, invece delle due preventivate. Molto difficile che si vada verso la disputa di play-off in Prima categoria. In caso di mancata di iscrizione di club in Terza categoria si andrebbe incontro a una rimodulazione dei due gironi, prendendo in considerazione nuovamente il girone unico, mentre qualora la mancata iscrizione riguardasse un club di Prima o Seconda categoria si procederà coi ripescaggi in modo da mantenere inalterato il numero delle partecipanti ai campionati maggiori.


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SIDICEVA...

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Dopo il primo "passaggio a nord est" del 1910, il Giro d'Italia transitò o fece tappa più volte in Regione, c

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el mese di maggio la ‘Festa rosa’ pianterà di nuovo le sue tende in Friuli, dove si fermerà per tre giorni: due dedicati alla gara - l’ascensione a Piancavallo, decollando dalla pista di Rivolto, e l’arrivo a San Daniele, partendo da Udine - ed uno al riposo. Sarà la cinquantasettesima volta che il Giro d’Italia farà tappa nella nostra regione, divenuta transito abituale prima di attaccare le Alpi e meta finale, in quattro occasioni, del grande viaggio. Il primo ‘passaggio a nord-est’ avvenne il 18 maggio 1910, con la Milano - Udine di 388 km., tappa inaugurale del secondo Giro della storia. Il traguardo era posto in viale Venezia, all’altezza dell’incrocio 14 | 15 01 2020 | TremilaSport+

con viale Firenze, e lo sprint fu appannaggio di Enrico Azzini. Da allora, il Giro è tornato a Udine altre otto volte: prima sulla bianca pista del Campo ‘Moretti’ (1926, 1932, 1933,

conclusiva del Giro d’Italia 1983 con una cronometro vinta da Visentini, mentre la maglia rosa era vestita da Saronni. A proposito di maglie, fu proprio a

Il 18 maggio 1910 Enrico Azzini vinse la tappa Milano - Udine di 388 chilometri sul traguardo di viale Venezia 1948, con la vittoria del friulano Oreste Conte, e 1949) e poi in piazza I Maggio dove, oltre alle volate del 1967 (Zandegù) e 1990 (Cipollini), è andata in scena anche la tappa

Udine che uno straniero conquistò per la prima volta il simbolo del primato. Era il 15 maggio 1932, la ‘rosa’ era stata inventata solo da un anno e il primo ‘internazionale’ ad indos-

sarla fu il tedesco Hermann Buse. In 22 occasioni il telo d’arrivo è stato invece issato a Trieste, che per tre volte (1966 Motta, 1973 Merckx e 2014 Quintana) ha salutato anche il vincitore del Giro. A distanza seguono altre montagne e località regionali, che la grande corsa ha raggiunto in un crescendo di suggestioni, esaltando la capacità della nostra terra - ad un tempo marittima, pianeggiante, collinare ed alpestre - di proporre orizzonti sempre nuovi e traguardi sempre diversi. Al terzo posto di questa speciale classifica troviamo il Monte Zoncolan, una delle strade più verticali d’Europa, inviolata sino al 2003 e da allora conquistata in altre cinque scalate. Vengono quindi Gorizia, sede conclusiva di quattro


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Erto, Cividale e Sappada). Per sfogliare i prossimi capitoli di questo straordinario romanzo ci diamo dunque appuntamento a domenica 24 maggio, quando Frecce e biciclette si ritroveranno a Rivolto per dare l’assalto al cielo. Poi sarà giorno di riposo, mentre

martedì 26, da Udine a San Daniele, passando per la Madonnina del Domm e il Monte di Ragogna, il Giro percorrerà la ‘via dei castelli’, attraversando quel Friuli antico e segreto che tanto piaceva ad Ippolito Nievo e Carlo Sgorlon. Andrea Purinan

RADIZIONE CHE SI RINNOVA

con il monte Zoncolan divenuto un simbolo il cui testimone passerà quest'anno al Piancavallo. tappe, il Piancavallo, Pordenone, Gemona ed Arta a quota due ed altri traguardi superati un’unica volta (Grado, Lignano, Tarvisio, Montasio,

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CALCIOC5

I NEROVERDI SUPERANO L’UDINE CITY AI SEDICESIMI DI FINALE E PROSEGUONO NEL LORO CAMMINO

FLASH MANZANO ALZA LA COPPA

SERIE C

Il Manzano si aggiudica la Coppa Italia regionale: in una finalissima combattuta con la Clark, davanti ad oltre duecentocinquanta spettatori,Taviani e soci si impongono in rimonta per 7-6 su una Clark mai doma che alla fine paga l’assenza di cambi (solo cinque giocatori presenti). Gara decisa a quattro minuti dalla fine, dal diagonale di Zalascek, che manda in apoteosi la squadra di mister Genna che ora nella fase nazionale se la vedrà nella doppia sfida con il Trento.

FUTSAL MERCATO

CI PROVA

PALMANOVA

Sluga e Besic: sono questi i due nuovi arrivi in casa Palmanova per tentare la risalita che, dopo aver rinunciato a Teixeira, Spatafora e De Bernardo, annuncia l’arrivo dei due laterali provenienti rispettivamente dall’Ajdoscina (squadra di serie A2 slovena) e dalla Clark. Rientra alla base dopo l’esperienza a Grado pure il portiere D’Auria. FUTSAL MERCATO

COLPO KAMENCIC PER IL MANIAGO

Il colpo a sensazione lo porta a casa il Maniago che, con il tesseramento dello sloveno Kamencic (ex-Pordenone) si candida come antagonista principale del Manzano che a sua volta tessera Spatafora, in uscita dal Palmanova. Zentilin e Barile sono i due volti nuovi per la Torriana, mentre perde giocatori la Clark con Mazzola e Rupnik che vanno a rinforzare la Futsal Udinese. Per ora l’unico arrivo è Renteria (dal Futsal Trieste).

PORDENONE AVANTI IN COPPA ITALIA

F

ermo ancora il campionato nazionale di serie B, dove si riprende il 18 gennaio con la prima giornata di ritorno, si è giocata solo la partita ad eliminazione diretta dei sedicesimi di finale di Coppa Italia tra Pordenone e Udine City. Ancora una volta sono i neroverdi ad esultare, e grazie al 6-5 finale accedono al turno successivo; dopo un primo tempo in equilibrio (3-3) anche la ripresa regala molte emozioni con la squadra di Titta Pittini due volte in vantaggio e sempre raggiunta prima dell’allungo definitivo siglato da Zajc (doppietta per lui e per il connazionale Tusar) che manda per la prima volta il Pordenone agli ottavi di finale: “E’ stata una battaglia con grande equilibrio - conferma un raggiante mister Asquini - anche se non si è visto certamente il miglior Pordenone. Merito anche di un Udine City che ha confermato il suo ottimo stato di forma, sia fisico che tecnico, devo fare i complimenti alla squadra udinese perchè ci hanno messo in grande difficoltĂ ed il risultato finale non era cosĂŹ scontatoâ€?, afferma Asquini. Scherzo del calendario, le due squadre si incontreranno nuovamente per la prima gara del girone di ritorno, a campi invertiti: “Non sarĂ facile al Palacus (tra l’altro con Grzely squalificato ndr), un campo ancora piĂš grande del nostro - conclude

Asquini - ho visto una squadra che sta molto bene dal lato di vista fisico, ma noi andremo a Udine per confermare il nostro secondo posto. Obiettivi? Per ora siamo secondi e vogliamo vincere piĂš gare possibili, poi faremo i conti alla fineâ€?. In un campionato molto equilibrato in zona play-off , la prima giornata offre un impegno sulla carta agevole per il Maccan Prata, che sarĂ ospite del fanalino di coda Atesina, mentre l’altro fanalino Palmanova se la vedrĂ tra le mura amiche con il Belluno, in una gara da vincere a tutti i costi per nutrire speranza di salvezza diretta. Si è giocato parzialmente in serie C (rinviate GradeseClark e Porcia-Basiliano) squadre in campo solo a Gradisca e Maniago: la capolista Manzano al termine di un’ottima prestazione espugna il campo della Torriana con una prova di forza per 7-3. Gara mai in discussione, dopo il primo tempo chiuso in vantaggio di tre reti, nella ripresa la squadra di mister Genna dilaga fino al 6-1, poi la squadra di casa nel finale riduce il passivo con una doppietta di Sgura fino al 4-7 finale. Prova di gran carattere anche del Maniago che con in campo il nuovo arrivato Kamencic (tre reti, quattro per Aziz) batte per 8-6 la Futsal Udinese e resta a tre punti dalla capolista.

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FESTA AL “ROCCO” MA A S

Quasi duemila spettatori sulle tribune dello stadio triesti capitanate da Sara Gama, conclusasi c

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rieste 12 gennaio - Si era illuso, il Tavagnacco, dopo il vantaggio del 20’ del primo tempo con l’inglese Chandarana, poi un rigore quantomeno generoso concesso alla Juventus dall’arbitro perugino Taricone e realizzato da Girelli ha spianato la strada alle campionesse d’Italia, a rete successivamente con Rosucci, Maria Alves, Zamarian e Cernoia per un 1 – 5 che la dice lunga sul divario tecnico esistente fra le due squadre. E’ stata comunque una bella festa di sport, quella di domenica al “Rocco” di Trieste, con quasi duemila spettatori a festeggiare anche Sara Gama, capitana della Juventus e della nazionale, che nelle file dello Zaule e successivamente in quelle dello stesso Tavagnacco, nel quale esordì a 16 anni, e del disciolto Chiasiellis impresse il proprio marchio prima di spiccare il volo verso il grande calcio. E festa è stata anche per un’altra juventina, Valentina Cernoia, nata a Brescia da genitori delle Valli del Natisone, che si è vista gratificare da un affettuoso striscione dei compaesani di Vernassino, paese d’origine della famiglia. Classifica alla mano, se la Juventus capolista sorride, non fa altrettanto il Tavagnacco, penultimo in graduatoria e che sabato affronterà in casa le bergamasche dell’Orobica, fanalino di coda con un solo punto conquistato proprio all’andata contro le gialloblù. Un duello sul fondo che le ragazze di Lugnan dovranno assolutamente fare loro per continuare a coltivare speranze di salvezza. 18 | 15 01 2020 | TremilaSport+


SORRIDERE È LA JUVENTUS

ino per la gara tra il Tavagnacco e le campionesse d’Italia con un eloquente 1- 5 per le bianconere

TremilaSport+ | 15 01 2020 | 19


BASKET ALLENATORE D'ELITE Riccardo Sales è stato uno dei tecnici più qualificati che hanno operato a Gorizia e che Ardessi ricorda in modo particolare.

MI CHIAMAVANO

CAPITAN MITRAGLIA

Alberto Ardessi dal 1975 e per 16 stagioni consecutive è stato una delle bandiere della grande pallacanestro goriziana di ALESSANDRO VESCINI

A ANNI '70 Alberto Ardessi a canestro in maglia Patriarca. Il giocatore è stato per 16 stagioni colonna goriziana.

lberto Ardessi oggi è il proprietario della palestra Sporting 110 a Gorizia ma il suo ruolo nella città è andato ben oltre la semplice gestione dell’attività di Corso Italia. Si può definire infatti la vera bandiera della pallacanestro goriziana. Mossi i suoi primi passi da professionista a Venezia, dal 1975, e per 16 stagioni consecutive, ha legato la sua carriera cestistica all’Unione Ginnastica Goriziana. Con 423 presenze e 5750 punti segnati, detiene i record storici della società. Soprannominato “Capitan Mitraglia” per la sua efficacia di tiro dal perimetro, ha fatto del tiro da 3 punti, introdotto in Italia solo dalla stagione 1984/85, la sua specialità. A prova di ciò sono i 57 punti realizzati il 14 dicembre 1986 contro Reggio Calabria. Non solo è ancora tra le migliori 20 prestazioni della storia della massima serie di pallacanestro italiana, ma con 15 su 21 da 3 punti, detiene, da 33 anni, il record assoluto di triple realizzate in una partita professionistica. Quali incontri con i vari allenatori e compagni sono stati significativi per la sua crescita cestistica? <<Come allenatori sono stato super fortunato, posso dire di aver avuto i migliori nel periodo in cui ho giocato. Jim McGregor, Riccardo Sales, Gianfranco Benvenuti, Mario De Sisti, Tonino Zorzi, l’allenatore della Nazionale Giancarlo Primo e la lista continuerebbe ancora perché ho avuto la fortuna di avere una carriera molto lunga. Ho avuto anche alcuni “costruiti in casa” che da compagni sono diven-

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tati miei allenatori, come Waldi Medeot che, dopo essere stato con lui a Venezia, mi ha allenato a Gorizia. Ho avuto grandi maestri.>> Nel basket sono frequenti le marcature a uomo nel corso di una partita: dei tanti avversari affrontati c’è qualcuno che l’ha messa in difficoltà? <<Eravamo una generazione di grandi tiratori, perciò vista la mia altezza e il mio ruolo dovevo incontrarmi con

Il tiro da 3 punti mi ha prolungato la carriera, tirare così mi veniva naturale gli stranieri il più delle volte. Dražen Dalipagić, che ha allenato anche a Gorizia, era uno dei tanti che mi sono capitati. Grandissimo tiratore e più volte eletto miglior giocatore europeo dell’anno. Per quanto riguarda gli italiani Romeo Sacchetti, attuale allenatore della Nazionale, mi ha messo parecchio in difficoltà.>> Il suo fondamentale per eccellenza era il tiro da 3 punti, ma lei ha giocato anche prima che venisse introdotto in Italia: perché ha deciso di focalizzarsi su questo tipo di tiro? <<Devo ammettere che mi ha prolun-

gato la carriera. Quando ho iniziato non c’era il tiro da tre punti ma già tiravo da quella distanza, mi era naturale. Quando è stato introdotto sono diventato uno specialista. Questo ha fatto sì che il mio valore aumentasse perché, valendo in precedenza solo due punti quel tipo di tiro, sono diventato un tiratore da tenere in rosa. Mi sono talmente specializzato che tutti gli allenatori che ho avuto mi utilizzavano nell’arco dei tre punti. Questo mi ha permesso di giocare fino a 41 anni.>> Partita rimasta nella storia della pallacanestro italiana è Standa R. Calabria contro S. Benedetto Gorizia del 14/12/1986: qual è la sua storia vissuta durante quell’incontro? <<Era una partita importante per noi perché non venivamo da un grandissimo campionato, perciò ogni incontro era quasi vitale. Inizialmente siamo arrivati con la prerogativa di vincere. Poi mi sono trovato in questa giornata stupenda, mi sono sentito subito così. Mi facevano un sacco di blocchi, ma ogni volta che ne uscivo sentivo la mano più leggera e la palla usciva con più rapidità. Avevo una tranquillità tale da rendere quella partita particolare. È successo anche altre volte, ma come quel giorno lì mai. Mi ricordo che per due volte eravamo indietro di tre punti con pochi secondi allo scadere del tempo e, in entrambe le occasioni, ho realizzato il tiro del pareggio. Sapevo che il canestro era lì, potevo anche non guardare mentre tiravo e la palla sarebbe comunque entrata dentro.>> Se durante la sua carriera avesse potuto scegliere di giocare in una


BASKET squadra di Nba quale avrebbe scelto? <<Mi sarebbe piaciuto giocare nei Los Angeles Lakers di Magic Johnson. Ho avuto la fortuna di essere presente al suo esordio da rookie a 21 anni. Era un viaggio premio con Jim McGregor, siamo andati a vederlo alla sua prima amichevole appena uscito dall’università. Da lì, come tutte le cose, ti innamori subito dall’inizio di questi professionisti. Poi sono rimasto legato alla squadra quando Kobe Bryant giocava. L’ho conosciuto grazie al padre, che è stato 11 anni in Italia, e Kobe durante l’intervallo entrava sempre nel campo a tirare. A Reggio Calabria poi, nella mia partita da 57 punti, il padre Joe ne fece 59 stabilendo il record di punti di due giocatori assieme nello stesso incontro.>> Ha mai pensato di proseguire nel mondo del basket come allenatore o dirigente? <<Nel 1990 quando ho smesso speravo di rimanere, nonostante avessi già aperto nel 1986 la mia palestra. Avevo la tessera come

Bisogna ricostruire un grande vivaio con allenatori capaci

allievo-allenatore, con la quale potevo iniziare, però non era facile. Non sapevo dove andare né a chi chiedere. Gorizia era già impegnata, allora ho aspettato due anni rimanendo fuori dal giro. Il terzo anno mi sono reso conto che la vita da allenatore è complicata, un anno vinci lo scudetto ma se la stagione seguente arrivi terzo sei il peggiore. Quindi ho deciso di lasciare stare fino a quando il Presidente Terraneo mi chiamò come viceallenatore di Waldi Medeot per la stagione 1996/97. Siccome siamo molto legati, succede spesso che l’allenatore scelga un amico come secondo per avere una persona di fiducia vicino. L’ho fatto per un anno e mi piaceva però avevo messo dei paletti: lo facevo perché c’era lui a lavorare con me e perché era a Gorizia, ma non volevo farlo come carriera. L’anno successivo, quando Medeot è stato esonerato per Fabrizio Frates, che voleva il suo staff, sono diventato team manager. Quel ruolo mi è piaciuto maggiormente però, con la promozione in A1, il signor Terraneo ha ceduto la squadra a una compagnia e io sono tornato in palestra.>> Qual è, secondo lei, la strada da percorrere per risollevare la pallacanestro goriziana? <<La Dinamo Gorizia è la prima squadra della città. Deve sentirsi come la squadra principale, perché effettivamente lo è, con uno sguardo rivolto verso il futuro. Deve creare il settore giovanile. Adesso è formata da buoni giocatori, ma l’età che hanno non sposa un progetto a lungo termine. De-

IMPEGNI UFFICIALI La Segafredo, sponsor del basket goriziano, presenta la squadra con la partecipazione di Lauda e Prost, piloti della Mc Laren griffata dall'azienda.

vono subito pensare a cosa sarà tra un paio d’anni perché fra poco cominceranno a ritirarsi. Bisogna ricostruire un grande vivaio cercando allenatori capaci che, con l’aiuto di sponsor e forze politiche, riescano, mattoncino dopo mattoncino, a formare i giovani. Devono cercare in zona, Trieste, Udine e Monfalcone hanno tante società satelliti con formazioni under 20 e under 18. Non tutti questi ragazzi però arrivano in A1, A2 o B2 nelle squadre prima citate. Molti di loro quindi si pos-

sono prendere e costruire piano piano una rosa formata da questi giocatori locali che possono fare bene.>> Se ci fosse la possibilità che Gorizia torni ad alti livelli entrerebbe a far parte della società? <<Se posso dare un utile contributo sarei lì pronto in prima

linea. Chiaro che non in maniera da essere coinvolto a tempo pieno, ma rimanere a lavorare nella mia palestra ed essere parte del Consiglio.>>

CON MC GREGOR Griffata Tai Ginseng, la formazione che Jim Mc Gregor guidò nel 1980/81. Ardessi è il primo a sinistra, seduto. Sopra, il pubblico esultante alle Grappate.

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PROSEGUIRE NEL SOLCO

TRACCIATO

Il tecnico di S.Daniele, Luca Malagoli, stila un bilancio parziale di una stagione che vede la sua squadra in linea con i programmi stabiliti

C

hiuso il girone di andata con una brillante, ancorchè sofferta, vittoria contro il Breg per 8578 e che permatte al Michelaccio San Daniele di chiudere al settimo posto assoluto in graduatoria con un ruolino di 7 vittorie e 6 sconfitte, è tempo di fare un primo bilancio con Luca Malagoli, alla seconda esperienza sulla panchina dei Bulldogs, dopo lo scorso campionato concluso con l’eliminazione al primo turno dei play-off per mano della “corazzata”Codroipo, poi vincente e promossa in serie C Gold. “Ritengo che fino ad oggi il bilancio sia sostanzialmente “in pareggio”, come testimonia il ruolino di marcia e la classifica, se consideriamo i risultati - premette il coach iniziando la sua analisi - e tutto sommato anche in linea con i programmi di inizio stagione che prevedono di far ripartire un nuovo ciclo, dopo le annate ricche di soddisfazioni che San Daniele ha saputo cogliere nel recente passato.” Quali sono le strategie messe in campo per il raggiungimento dell’obiettivo?

Luca Malagoli tecnico di San Daniele

“Si tratta di proseguire nel solco di quanto abbiamo già iniziato a fare lo scorso anno, inserendo i giovani del nostro vivaio in una prima squadra che vede ancora all’opera due giocatori “eterni” come Pellarini e Bellina e che si sono ben calati nel ruolo di chiocce al servizio dei nuovi talenti per farli crescere e maturare. Naturalmente questo processo va seguito con pazienza e senza alzare troppo la pressione, perché quando si hanno nel roster ben 4 ragazzi del 2003 - continua Malagoli - va messo in conto che quanto si guadagna in entusiasmo spesso si perde nella capacità di gestire adeguatamente i finali di partita quando la palla scotta e nella scelta dei tiri e delle soluzioni d’attacco più adeguate al momento della gara.” Sei soddisfatto fin qui del comportamento degli Under 18 che hai a disposizione? “I ragazzi mi stanno dando grande disponibilità e stanno crescendo bene, confermando la qualità del nostro vivaio e la bontà della sua gestione nel tempo, per la quale non posso fare a meno di ringraziare l’opera di Alessandro Sgoifo, che fino a due anni fa è stato il protagonista di questo progetto.” Tra di loro c’è qualcuno che si è particolarmente distinto in questa prima fase del torneo? “Cito per continuità e doti tecniche Pierfrancesco Fornasiero, ala piccola, e il play Giorgio Romanin, che attualmente ha un ruolino di 12,4 punti a partita; sono due ragazzi classe 2003 che potrebbero costituire in futuro il nucleo della squadra, un po’ come hanno fatto nel tempo Pellarini e Bellina.” Proiettando lo sguardo sulla seconda parte della stagione, chi vedi come favorito per la vittoria finale? “Quest’anno il campionato è molto più equilibrato rispetto allo scorso anno, così come testimonia la classifica molto corta: un paio di vittorie consecutive ti possono portare nelle posizioni di vertice così come qualche sconfitta di troppo rischia di farti trovare invischiato nella parte bassa della graduatoria. Questo fa si che sia davvero difficile stilare un pronostico e la circostanza rende il campionato assai interessante e aperto a diverse sorprese.” Giuseppe Passoni

CAMPIONATI

TEMPI DURI PER TRIESTE E UDINE

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omento grigio per il maggior basket di Trieste e Udine. L’Allianz di Dalmasson, dopo aver rialzato la testa per due volte consecutive contro Fortitudo e Pesaro, ci ricasca in casa contro la Reyer dell’ex Tonut, rivedendo le streghe al penultimo posto in coabitazione con Pistoia. E ci ricasca anche l’Apu (nella foto Nobile in azione), che dopo l’inopinata battuta d’arresto al “Carnera” del turno precedente con l’Urania, butta via la partita a Forlì, con un Cromer da insufficienza piena e un Amato che a 29” dalla fine s’impapera sulla rimessa dal fondo di Antonutti, aprendo la strada agli avversari per il canestro decisivo, si ripete in negativo contro Ferrara di fronte ad un pubblico che l'ha contestata. E coach Ramagli è ora sulla graticola, con il gruppo alle prese con una precaria condizione anche mentale. In A2 femminile, invece, la Delser torna alla vittoria sul parquet mantovano del S.Giorgio ma continua a viaggiare in zona play out,

mentre in C maschile Gold Corno e Codroipo sono nel limbo, confortate comunque dalle rispettive vittorie su Jesolo, in trasferta, e Mirano. In piena zona play off, invece, Sistema Pordenone e Jadran Trieste. In C Silver la lepre solitaria è Cordenons, con Ubc e Sacile a inseguirla a due soli punti, a testimonianza del grande equilibrio che regna nella categoria. E in coda si registra l’acuto del Basket Time, che regge il fanalino di coda ma torna finalmente alla vittoria, prevalendo su Latisana. Nei due gironi di serie D, in vetta del “Bon” l’Alba Cormons, che supera di 24 punti Fagagna e sale a quota 22, punti vantati anche nell’altro raggruppamento, il “Basili” da un Cus Trieste saldamente al comando e forse proprio grazie alla propria sicura posizione cede le armi in casa di fronte ad un Dom Gorizia penultimo in graduatoria. E.F.

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NONSOLOSPORT

CULTURA AUTORI

LO PSICOLOGO-ROMANZIERE PARTITO DAL FRIULI

È

uno psicologo con la vena del romanziere, Roberto Riva, 37enne friulano di Manzano da sei anni trasferitosi a Stoccolma, dove opera in un reparto di psichiatria di un Istituto della capitale svedese. E nella città scandinava ha fondato il gruppo teatrale italiano “Varfor inte”, dando pure vita nel 2016 ad un blog di racconti umoristici (“Blog da strapazzo”) dal quale è nata l’idea per il suo romanzo d’esordio, “I casi del Commissario Grammatikus”, pubblicato online e in tiratura limitata cartacea. Una figura, quella del poliziotto creato da Riva, che porta al sorriso: capelli scompigliati, baffi lunghi, barba rasata e tra le labbra un sigaro rigorosamente spento a simbolo di indagini, le sue, che non vanno mai in fumo. Un caratterino non facile, quello del Commissario, che è noto nel suo ambiente anche per le sue difficoltà con la grammatica, con soprattutto i

congiuntivi al centro dei suoi problemi verbali. Ma, sottolinea l’autore descrivendo il personaggio, con lui è meglio comunque non impegnarsi in diatribe verbali perché se ne uscirebbe sempre sconfitti. Da uno psicologo professionista, è chiaro, non poteva non uscire un personaggio finemente e ironicamente delineato fin nelle pieghe più recondite della sua personalità e in questo Riva ha centrato pienamente il bersaglio in un romanzo godibile e di facile lettura, compito non facile per lo scrittore impegnato a districarsi senza contraddizioni negli intrighi del racconto giallo. L’originalità sta poi nella location, che è quella dei Paesi nordici, differente dalle consuete alle quali ci hanno abituato i grandi autori del poliziesco, gli Stati Uniti, l’Inghilterra, la Francia e la stessa Italia. Un esordio originale e divertente, in sostanza, quello di Roberto Riva, e incentivante per lo stesso autore, che dalla positiva accoglienza della sua opera prima ricaverà sicuramente gli stimoli giusti per proseguire lungo la strada intrapresa. E.F.

RYAN GATTIS

BRUCE SPRINGSTEEN

GUANDA

MONDADORI

USCITA DI SICUREZZA Los Angeles, 2008. Ricky Mendoza Jr., alias «Ghost», è uno scassinatore professionista dal passato turbolento, quando la DEA decide di ingaggiarlo per aprire le casseforti dei narcotrafficanti, i padroni incontrastati dei sobborghi losangelini. Ghost fa scattare i meccanismi di apertura e aiuta gli agenti a ripulire. Senza mai fare domande. Ma il 2008 è l’anno zero di una crisi senza precedenti: la Lehman Brothers sta finendo a gambe all’aria e il crollo dei subprime inizia a soffocare le famiglie più indigenti. In un contesto simile, scassinare casseforti è un’occasione per fare giustizia: rubare ai ricchi per dare ai poveri, anche a costo di inimicarsi i Signori della droga di L.A. e complicare i piani di redenzione di Rudy «Glasses» Reyes, un ex trafficante ora al soldo della DEA… 24 | 15 01 2020 | TremilaSport+

BORN TO RUN, L’AUTOBIOGRAFIA

Nel 2009 Bruce Springsteen e la E Street Band si esibirono al Super Bowl: l’esperienza fu talmente entusiasmante che Bruce decise di metterla su carta. Nasce così questa autobiografia, a cui Bruce ha dedicato gli ultimi sette anni della sua vita e dove ritroviamo tutta la sincerità, l’ironia e l’originalità a cui ci ha abituati con le sue canzoni. Ci racconta la sua infanzia a Freehold, nel New Jersey, un luogo pieno di poesia ma anche di potenziali rischi, destinato ad alimentare la sua immaginazione, fino al momento che Bruce chiama “Big Bang”: il debutto di Elvis Presley all'”Ed Sullivan Show”. Descrive il suo desiderio incontenibile di diventare un musicista, gli esordi come re delle bar band ad Asbury Park e la nascita della E Street Band. Con candore disarmante per la prima volta Bruce illustra i tormenti interiori che hanno ispirato i suoi capolavori.


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NONSOLOSPORT

NOVITÀ SU MOSTRE, SPETTACOLI, EVENTI, PERSONAGGI DEL PANORAMA CULTURALE

SARA COLLINS

LE CONFESSIONI DI FRANNIE LANGTON EINAUDI 1826. Londra è in fermento. La folla ha preso d’assalto l’Old Bailey, il tribunale in cui si celebrano i processi più importanti del Paese. La folla è lì per vedere Frannie Langton, la cameriera incolpata di aver ucciso senza pietà i suoi padroni, Mr e Mrs Benham. L’accusa la dipinge come una sgualdrina, una ex schiava seducente e manipolatrice che ha approfittato del buon cuore dei suoi signori. Ma non è la verità, o almeno non è proprio tutta la verità. Così finalmente, dal banco degli imputati, Frannie può urlare al mondo la sua storia. Che inizia in una piantagione, quando da bambina impara a leggere, anche se è incatenata. E finisce nella Londra dei lord e delle dame, dove le catene sono altre, ma non per questo meno dure.

JOE LANSDALE

JUSSI ADLER OLSEN

MONDADORI

MARSILIO

CALDO D’INVERNO Quando vedono la loro vicina di casa travolta e uccisa da un’auto pirata che sta passando in quel momento, Tom Chan e sua moglie Kelly non sanno che l’omicidio di cui sono appena stati involontari testimoni è solo l’inizio di un incubo che sembra senza via d’uscita. Tom descrive l’autista alla polizia ed è assolutamente deciso a testimoniare, ma c’è qualcosa che non ha previsto: l’uomo al volante, infatti, appartiene a una potente famiglia criminale del Texas orientale, la Dixie Mafia, e Tom e la sua famiglia diventano il bersaglio della banda, che rapisce Kelly e minaccia la loro figlia. Tom non ha altra via di salvezza se non quella di rivolgersi ai vecchi compagni d’armi che hanno combattuto con lui in Afghanistan e chiedere il loro aiuto in una lotta brutale e spietata per salvare sua moglie e farsi giustizia da solo.

VITTIMA NUMERO 2117 Il corpo senza vita di una donna mediorientale viene spinto a riva dalle onde lungo la costa di Cipro. Sul grande contatore della vergogna che si affaccia sulla spiaggia di Barcellona, è la vittima numero 2117 dei profughi che muoiono nel Mediterraneo. Ma la donna senza nome non è annegata mentre cercava di conquistare una vita migliore. È stata uccisa. Quando Assad, l’enigmatico assistente di Carl Mørck, vede la foto della naufraga, ha un forte crollo nervoso. Per più di dieci anni, come una misteriosa forza della natura, ha lavorato alla Sezione Q sui casi dimenticati, ma ora è incapace di reagire. Mentre ha inizio un estenuante conto alla rovescia per bloccare un attacco senza eguali al cuore dell’Europa, anche Carl Mørck e Rose si trovano ad affrontare l’inchiesta a più alto tasso emotivo che mai abbiano avuto tra le mani. TremilaSport+ | 15 01 2020 | 25


BODY BUILDING

T I TO L O

LIA GIU S I MEN

di EDI FABRIS

Giulia Menis, di Pasian di Prato, ha conquistato lo scorso novembre il titolo mondiale Bikini WNBF nello stato di New York, in un lotto di 360 concorrenti 26 | 15 01 2020 | TremilaSport+


O

LE A I D N MO

BODY BUILDING

UN CORPO SCULTOREO CON GRANDE SACRIFICIO

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nche costruirsi un corpo scultoreo esige sacrificio e a testimoniarlo una volta di più è Giulia Menis, laureatasi lo scorso 16 novembre campionessa del mondo di body building WNBF nello stato di New York, in un lotto di 360 atleti provenienti dai cinque continenti. Di Pasian di Prato, corporatura minuta e tonica, un volto gradevole e sorridente, Giulia ricostruisce le ultime tappe del suo percorso mondiale, evidenziando appunto il sacrificio personale che le ha accompagnate: “Per arrivarci ho sostenuto un impegno quotidiano a 360 gradi, ventiquattr’ore su ventiquattro, per i quattro-cinque mesi precedenti la gara. E anche la dieta è stata stretta, con allenamenti svolti sei giorni la settimana, interrotti solo in alcuni momenti. Ma alla resa dei conti ne è valsa la pena, visto che ho portato a casa un titolo mondiale davanti ad un pubblico vastissimo collegato in streaming, pure se ridotto in platea”. Un percorso, quello della campionessa friulana, iniziato come spesso accade quasi per caso: “Frequentavo una palestra – racconta Giulia – senza pensare minimamente di partecipare a delle gare. Ma poco per volta, divertendomi, mi appassionai, grazie anche agli stimoli ricevuti dall’allora mio preparatore e mental coach, Simone Volpi, a sua volta impegnato in gare e seminari, che gradualmente mi spinse a mettermi in gioco, convinta poi definitivamente

da un nuovo personal trainer, Andrea, con il quale alla lunga mi ritrovai pure coinvolta sentimentalmente”. E nel 2017 Giulia scese in passerella, vincendo tutto con più federazioni, tra le quali adottò poi la sua scelta: “Optai per il pro-canal WNBF, 100% natural – lei spiega - , dove non si fa uso di sostanze, all’insegna di un’etica sportiva che approvo totalmente. Per fare un paragone, è come rifiutare la carne da parte di un vegano”. Una lista di sostanze permesse e quelle da rifiutare, comunque, sottolinea Giulia, esiste: “Assumo integratori ma sono assolutamente vietati ad esempio gli anabolizzanti e gli ormoni della crescita. E anche le gare alle quali partecipo sono chiaramente configurate. A Rimini, nel 2017, mi classificai prima nella categoria che sento più mia, conquistando il titolo italiano nella Bikini”. Perché, spiega ancora l’atleta, due sono le categorie nelle quali poter partecipare, la muscolare e l’estetica, quest’ultima comprendente appunto la Bikini: “Nella prima prevale appunto la valutazione dello sviluppo muscolare mentre nella seconda il lato prevalentemente estetico del corpo. Io ho scelto appunto la seconda categoria e la medaglia d’oro conquistata premia ora appieno la mia decisione”.

MOMENTI Giulia Menis premiata dal vicesindaco Del Forno e dall'assessore Serra, del comune di Pasian di Prato, e sotto, in pedana.

TremilaSport+ | 15 01 2020 | 27


LE OLIMPIADI

SECONDO MATTEO Il campione italiano dei 1500, Matteo Spanu, friulano di Campoformido, ha scritto per Tremilasport le proprie previsioni sulle possibilitĂ dell'atletica azzurra a Tokyo 2020 28 | 15 01 2020 | TremilaSport+


ATLETICA

di MATTEO SPANU

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er un atleta l’accostamento 2020-Tokyo è un accostamento direi quasi automatico. Le Olimpiadi rappresentano la massima espressione dello sport, e sono indubbiamente il palcoscenico più prestigioso sul quale un atleta può cimentarsi in tutta la sua carriera sportiva. È per questo motivo che il cammino olimpico è un cammino che ha una lunga preparazione alle sue spalle: scordatevi di trovare un grande atleta che, per arrivare pronto alle Olimpiadi (o anche solo per arrivare), non abbia cominciato

ASTA Claudio Stecchi si è inserito fra i migliori al mondo

a lavorarci su già uno, se non due anni prima. Non è cosa che si improvvisa, l’Olimpiade. Questo lo sa bene l’Atletica Italiana, che quest’anno mi sento di dire che abbia iniziato il suo piccolo Risorgimento. Piccoli passi, ma significativi. Penso a quanto di buono si è visto all’appuntamento clou di questo 2019, i Mondiali di Doha, con un italiano, Filippo Tortu, in finale nei 100 metri (l’ultima volta era accaduto nel 1987 con Pavoni a Roma); con un mezzofondista, Yeman Crippa, capace di riscrivere il record italiano dei 10.000 metri di un colosso come Salvatore Antibo; con un quattrocentista, Davide Re, e un astista, Claudio Stecchi, che hanno detto la loro fra i migliori specialisti del mondo; e poi la marcia, dove siamo sempre competitivi, e da dove

Non esiste atleta che affronti le Olimpiadi senza lunga preparazione ci è giunta l’unica medaglia della spedizione con il bronzo di Eleonora Giorgi nella 50 km; e ancora, il record italiano della staffetta femminile 4x100… Ce ne sarebbero di cose positive da segnalare, ma lo sguardo dei più critici è sempre rivolto al medagliere, e non serve aggiungere che, da questo punto di vista, non abbiamo brillato. Cosa ci separa allora dagli altri? Cosa ci separa da quelle nazioni come Polonia, Germania, Francia, Gran Bretagna, nostre vicine, che (in parte) riescono ad emergere nel cinico medagliere? La risposta non può essere una risposta immediata, valida una volta per tutte, dovendo tener conto di parecchi fattori, anche culturali, economici e politici. Quello che mi sento di dire, però, è che il giudizio su questa Italia non si possa – e non si debba – fare sulla base di questa singola annata, in sé e per sé considerata, ma necessiti di uno sguardo più ampio, che tocchi anche le stagioni passate. Alla luce del cammino (e qui ritorniamo al famoso “cammino olimpico”) di questo quadriennio, cosa possiamo dire allora dell’Atletica Italiana: abbiamo assistito ad una corsa inesorabilmente sempre

più lenta, oppure ad una corsa costante, senza particolari sbalzi, cambi di ritmo, oppure ancora ad una corsa in progressione? La mia risposta è stavolta supportata dall’esperienza personale che ho avuto modo di vivere, per la prima volta, in maglia azzurra agli Europei a squadre (la vecchia “Coppa Europa”) di Bydgoszcz. In quest’occasione l’Italia, oltre a conquistare il suo miglior piazzamento di sempre (4° su 12 nazioni partecipanti), ha dimostrato sul campo che il divario con le “potenze” europee – Germania, Francia, Gran Bretagna – è in realtà un divario più sottile di quello che si pensa. Ma come non è giusto trarre conclusioni dal singolo evento per Doha, così vale anche per Bydgoszcz. L’unica conclusione è allora questa: siamo cresciuti, stiamo crescendo, e alle prossime Olimpiadi, sebbene i tempi per le medaglie siano forse ancora acerbi, continueremo a mettere in luce questi miglioramenti e a dire la nostra. Perché le basi ci sono, e quest’anno si sono viste, nonostante un ricambio generazionale sempre più evidente. Quanto a me? Bè, se c’è una cosa che questo 2019 mi ha insegnato, fra i Campionati italiani di Bressanone e gli Europei a squadre di Bydgoszcz, è che sognare non costa nulla, anche se il sogno si chiama Tokyo 2020. Certo, come detto, un’Olimpiade non si improvvisa; tante volte, anzi, forzare i tempi può risultare controproducente. Io dal canto mio non ho fretta, e spero che il mio treno possa passare anche in futuro, per Parigi 2024. Alle volte, però, i sogni si avverano prima del previsto. Io ne so qualcosa…

MARCIA Eleonora Giorgi, bronzo azzurro nella 50 chilometri ai recenti Mondiali di Doha

BOCCE

FAGAGNA A SEGNO IN A2 Serie A2. Nella prima giornata di ritorno i fagagnesi della Quadrifoglio salgono in terza piazza dopo aver vinto lo scontro (16-11) contro la pari classifica Pederobba.. Il Cussignacco non ha risparmiato colpi ai goriziani del Tre Stelle andando a vincere per 18-9. La Maxim di Pasian di Prato nulla può contro la corazzata Marenese (4-23), mentre il Villaraspa perde di poco (12-15) contro il Chiesanuova. Infine, ai tiezzesi della Snua è mancato un soffio per il colpaccio in casa Dolada, molto vicini alla vittoria ma che si è sfumata sul 13-14. La classifica: Marenese 20, Dolada 16, Quadrifoglio 14,

Francesco Feruglio

Pederobba, Cussignacco e Chiesanuova 12, Snua 6, Villaraspa 4, Maxim e Tre Stelle 2. Serie A Femminile. Sabato 18 (ore 15) la sesta giornata: AuxiliumSaranese, Bassa Valle-Buttrio, Forti Sani-Borgonese. Domenica 19 (ore 9) la settima giornata: Borgonese-Buttrio, Forti SaniSaranese, Bassa Valle-Auxilium. Attualmente la classifica è: Borgonese 9, Saranese 5, Buttrio e Forti Sani 4, Auxilium e Bassa Valle 3. Promozione. In Lega Pro si è chiuso il girone d’andata con il recupero tra Buttrio-Nuova Del Corno terminato col punteggio di 10-12 e che conferma i collinari campioni d’inverno. La classifica del girone A: Nuova Del Corno 11, Muggia Bocce 10, Adegliacchese 7, Tagliamento e Fortitudo 6, Buttrio 4, Gtn 0. (GB)

TremilaSport+ | 15 01 2020 | 29


ww LA CORSA DELLA BORA FOTOGALLERY

S1 CORSA DELLA BORA

La partenza dell' S1Ipertrail da Gorizia di 173 km con gps

Una festa internazionale del trailrunning

TRIESTE 04/01/2020 - La 5ª Edizione della S1Corsa della Bora, curata dall'Asd Sentiero Uno oltre 2112 partecipanti provenienti da ogni angolo del pianeta, si sono sfidati su ben 5 differenti distanze. Ma oltre agli specialisti del trailrunning, i protagonisti di questi tre giorni, sono stati le famiglie e i gruppi di amici che volevano vivere una giornata fuori dall'ordinario. Infatti l'Asd SentieroUno, contemporaneamente alla S1Corsa della Bora, aveva organizzato la 1° Edizione del “BoraFest – Outdoor Winter Festival”, che offriva ai curiosi, innumerevoli proposte per immergersi nelle bellezze sterminate del Carso triestino e sloveno.

30 | 15 01 2020 | TremilaSport+

I protagonisti del


l progetto rivoluzionario di inclusione Iperatleti

la partenza della S1Ultra da Visogliano di 168 km

la nazionale azzurra di trailrunning presente a Trieste in occasione del primo raduno del progetto "k80 (off) Road to 2021" TremilaSport+ | 15 01 2020 | 31


JUDO

AELE F F A R IOLO TON

32 | 15 01 2020 | TremilaSport+


JUDO

COME FORMARE UN GRANDE JUDOKA

Il tecnico federale Raffaele Toniolo valuta il magic moment del judo regionale, con il top dei titoli della figlia Veronica e di Asya Tavano

S

arà difficile dimenticare il 2019 per il judo govanile della nostra regione. Veronica Toniolo e Asya Tavano, rispettivamente della Società Ginnastica Triestina e dello Sport Team di Udine sono state protagoniste di una stagione a dir poco eccezionale. L'atleta triestina ha conquistato l'oro ai campionati del mondo ad Almaty in Kazakistan, la medaglia d'oro agli europei Under 18, cat 52 kg. a Varsavia, il primo posto alle Olimpiadi giovanili di Buenos Aires e dulcis in fundo il primo gradino del podio ai campionati italiani di categoria. Asya Tavano, friulana di Lavariano, si distingue con un bronzo ai campionati europei in Polonia, un settimo posto ai mondiali in terra Kazaka e il titolo italiano nella categoria dei + 70kg. A questo non vanno dimenticati podi di prestigio nelle tappe dell'European cup. Raffaele Toniolo, tecnico federale membro della commissione tecnica attività giovanile e della commissione nazionale atleti juniores con un passato di D.T. della nazionale maggiore, ci è di supporto per fare il punto sul momento d'oro del judo regionale. - Il judo di casa nostra è da tempo espressione di nuovi talenti che altre realtà ci invidiano.. “Questo lo dobbiamo al grande lavoro delle società del Friuli Venezia Giulia, che con i tecnici e la capacità di costruire nuovi atleti e metterli nelle condizione di cogliere risultati importanti ci fanno vivere

grandi soddisfazioni” - Quanto ci vuole per costruire un atleta e metterlo nelle condizioni di vincere? “ Non è semplice dirlo. Anche perchè ogni caso è una storia a se. Ci sono degli atleti che esprimono il meglio di se in giovanissima età come casi in cui esplodono a ventiquattro anni.” - Cosa dice ai tecnici che allenano e preparano gli atleti sui tatami delle nostre società? “Il mio messaggio è quello di specializzarsi, di inquadrare

fatti alla mano, di aver dato una svolta al judo conferendo stimoli a una crescita che ha raccolto consensi ovunque. Il calendario intenso è sintomo di uno sport che cresce sempre” - Torniamo a casa nostra e per la precisione a Lignano dove il Winter Camp ha stupito ancora. “Il Winter Camp di Judo a Lignano, con atleti da tutta Europa e con la presenza di Ezio Gamba Direttore Tecnico della nazionale russa di Judo, è ormai un evento

A sinistra, Toniolo padre e figlia Veronica medagliata.

un settore ben specifico dove insegnare e sopratutto formare un judoka. Non credo ai così detti tuttologi, quelli che intendono fare un po' di tutto, spesso rischiando di compromettere il futuro e anche il presente di un potenziale campione” - Com' è cambiato il judo in questi ultimi anni e come valuta un calendario che non conosce soste? “Il grande lavoro del presidente della IJF (international judo federation) Marius Vizer ha dimostrato,

che è diventato la prima manifestazione privata a livello continentale. Organizzata in modo impeccabile dallo Yama Arashi di Udine è ormai un punto di ritrovo ed incontro dei più forti judoka” - Si avvicinano i giochi olimpici di Tokio 2020 e il sogno di poter vedere sui tatami giapponesi un atleta della nostra regione, Matteo Medves sarebbe una soddisfazione legata ad un sogno che da tempo aspettiamo prenda realtà?

- Nel judo per quanto riguarda la selezione alle Olimpiadi c'e' spazio nella categoria di peso per un solo atleta. In questo momento Manuel Lombardo è, a livello di punteggio, sopra l'atleta friulano. A fine maggio si tireranno le somme e vedremo chi staccherà il biglietto per la capitale del Sol levante” - La federazione regionale con a capo Claudio Valentini vede nel judo un proliferare di iniziative che ne fanno crescere la sua popolarità e sopratutto risultati. Questo significa che si lavora bene e sopratutto che chi opera lo fa con capacità e metodo. “Mi permetto a proposito di fare un plauso a Sandro Scano, vicepresidente per quanto riguarda il judo regionale, che sta operando in modo esemplare con brillantezza e grande competenza” - Qual è a suo giudizio il ritratto del judoka perfetto e che qualità deve avere? “ Chi pratica judo deve avere forza di volontà, determinazione ed essere costante negli allenamenti e nella preparazione. Spirito di sacrificio ed umiltà di imparare sempre” - Facciamo finta che il judo non esista. Dove le sarebbe piaciuto ricoprire l'incarico di tecnico? “ Sono incerto tra nuoto e atletica, sport che in passato ho praticato attivamente e con grande passione e che ritengo sia alla base sempre di ogni successo nello sport” Gianfranco Borghesu TremilaSport+ | 15 01 2020 | 33


RALLY

LE GARE

Alla fine di una stagione particolarmente intensa, per l’automobilismo friulano, tracciamo un profilo delle più importanti manifestazioni, svoltesi a cura delle scuderie Asd Friuli di Giorgio Croce, Red White di Mauro Zamparutti e E4 Run di Eleonora Rizzi.

CRONOSCALATE E IL "CIRCO" È AL DI

ROBERTO CAINERO

34 | 15 01 2020 | TremilaSport+

Per le scuderie automobilistiche friulane, che svolgono attività agonistica, vanno citate la Sport & Joy di Pagnacco, Forum Julii Historic club di Cividale, l’Autoclub delle Forze di Polizia, il Motor Motion di Manzano e la scuderia Friuli 1956. In primavera riparte il “circo” dell’automobilismo sportivo, con cronoscalate e rallies: in calendario gare interessanti soprattutto nel Triveneto; le scuderie di casa, con i propri piloti, hanno tutti i presupposti per ripetere l’esaltante stagione agonistica conclusasi da poco. Per dirla alla Obama: It can be done.

CividaleCastelmonte

È organizzata dalla scuderia Red – White di Cividale, è giunta alla 42^ edizione e si svolge sul classico e collaudato percorso che va da Carraria al Santuario di Castelmonte. La cronoscalata è valida per il campionato italiano ed europeo delle auto storiche. La corsa ha subito lo stop dalle autorità competenti (commissione di vigilanza sulla sicurezza) negli anni 80, ma poi ha ripreso alla grande, grazie soprattutto alla caparbietà dell’allora presidente della scuderia della città ducale, Graziano Fantini, scomparso qualche mese fa.


RALLIES, LLE PORTE Rally del Friuli e Alpi Orientali

È giunto al ragguardevole traguardo delle 55 edizioni organizzato dalla Friuli Acu, valida quale tappa per il campionato italiano ed Europeo, nonché per il trofeo italiano rallies Historic. Il “clou” è certamente rappresentato dalle Valli del Natisone, dove da sempre si decidono le posizioni di alta classifica, con prove speciali molto selettive, che mettono in risalto le capacità di pilota e navigatore.

Verzegnis-Sella Chianzutan

Cronoscalata storica, bella e altamente selettiva ,con tornanti che mettono a dura prova i partecipanti sul tracciato Ponte Landaia -Sella Chianzutan. La manifestazione, organizzata dalla Asd 4 Run (che ha avuto la “pesante” eredità dalla Friuli, 4 anni fa) ha tagliato nel 2019 il traguardo delle 50 edizioni ed è valida per il campionato italiano di velocità in salita e per quello austriaco e sloveno. Fra gli organizzatori, da ricordare la scuderia Carnia Racing, che allestisce il rally della Carnia.

TremilaSport+ | 15 01 2020 | 35


SCHERMA

D A P P O C

PO FILIPALEO ARM

MEDAGLIERE RUSSIA 2 ORI 1 ARGENTO 4 BRONZI

ITALIA 2 ORI 1 ARGENTO 3 BRONZI

FRANCIA 2 ARGENTI

UNGHERIA 1 BRONZ0

36 | 15 01 2020 | TremilaSport+


DEL

U2 O D N MO

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SCHERMA

L'ITALIA CHIUDE CON L'ORO DI ARMALEO Si è conclusa al Palaindoor la 15a edizione ospitata in Fvg Il medagliere della tre giorni udinese va alla Russia UDINE 4-5 gennaio

S

i è chiusa sulle note dell’inno di Mameli la quindicesima edizione della Coppa del Mondo Under20 di scherma ospitata in Friuli Venezia Giulia. L’unica tappa italiana del circuito mondiale è andata in archivio oggi con la spada maschile, l’ultima delle quattro gare in programma. Sul gradino più alto del podio è salito Filippo Armaleo vincitore per 15-12 in finale sul francese Kendrick Jean Joseph. Hanno completato il podio altri due azzurri, Enrico Piatti e Giulio Gaetani, entrambi sconfitti di misura in semifinale, il primo per mano del francese nel minuto supplementare e il secondo per 15-14 nell’assalto che lo ha contrapposto al vincitore della gara. Al PalaIndoor oggi si è vista una competizione di assoluto livello, contraddistinta da grande equilibrio tra i 168 atleti al via con molti assalti terminati con un divario minimo tra gli avversari. La bella prova della nazionale azzurra nell’ultima giornata non è stata sufficiente a ribaltare il medagliere della manifestazione. Sono due gli ori e un argento conquistati sia dalla Russia sia dall’Italia, ma la nazionale azzurra si è messa al collo tre bronzi, contro i quattro degli atleti russi. La Francia ha terminato la competizione al terzo posto con due medaglie d’argento. Prestazione incolore per l’unico atleta tesserato per una società del Friuli Venezia Giulia in gara oggi. Lo svizzero di madre udinese, Matteo Wicht dell’ASU Udine, non è andato oltre il primo turno di diretta, sconfitto nettamente nel tabellone dei 128 dal tedesco Paul Veltrup. Grande soddisfazione per il Comitato Regionale FIS presieduto da Paolo Menis che, con il sostegno della Federazione Italiana Scherma, della Regione FVG e del Comune di Udine, organizza l’evento. Record di Paesi presenti, 48, spalti del PalaIndoor sempre pieni con un pubblico non solo di addetti ai lavori, alberghi cittadini riempiti dalle delegazioni straniere e dai molti italiani in gara, la sperimentazione per la prima volta in una gara ufficiale di novità tecniche nel fioretto, fanno sì che la quindicesima edizione vada in archivio come una delle migliori di sempre.

TremilaSport+ | 15 01 2020 | 37


VOLLEY

PERSO

LETIZIA CIANI CON LA

L’alzatrice friulana vive a Olbia dalla sua Pasian di Prato, impe e nelle sfilate

A

soli 23 anni Letizia Ciani ha già al proprio attivo un curriculum lungo un metro, tanto che lei stessa fatica a ricordare l’esatta sequenza delle squadre in cui ha finora militato, partendo dalla sua Pasian di Prato per poi passare a Bressa, ad altri club regionali fra i quali la Pav Udine e la Libertas Trieste e fino all’attuale Pallavolo Olbia attraverso la livornese Riotorto, il Vobarno, il Fiorenzuola e lo Staranzano. “Ora mi trovo appunto in Sardegna – racconta la “valkiria” friulana – con la Pallavolo Olbia, in B2, seconda squadra della città isolana, e devo dire che sto benissimo, vivendo in centro, tra gente cordiale e discreta, un po’ come noi friulani. Quando il mio procuratore mi ha proposto questa destinazione non ci ho pensato un attimo e appena sbarcata mi sono innamorata del posto. E poi m’intrigano l’avventura delle trasferte, ovviamente sempre effettuate in aereo fuori dalla Sardegna, e la non conoscenza di questo girone, per me una novità assoluta e tecnicamente un po’anomalo, composto da squadre molto forti e da altre più facili da affrontare”. Alzatrice di 1,80, lunghi capelli biondi e fisico da mannequin, Letizia, impegnata pure come modella, sta riscuotendo notevole successo nel centro isolano anche appunto per la sua bellezza nordica:

38 | 15 01 2020 | TremilaSport+

“Ma adesso sotto questo aspetto mi sono fermata, dopo aver partecipato nel corso dell’estate a delle sfilate per conto di Nico Mode – evidenzia -. Oltre alla pallavolo, ho altro per la testa”.

L’atleta friulana studia infatti Scienze motorie all’università online “San Raffaele”, sostenendo gli esami a Roma: “Mi è impossibile frequentare, così ho adottato questa soluzione, con il proposito di dedicarmi in futuro alla

In azione sotto rete

SENSAZIONI In Sardegna sto benissimo, tra gente cordiale e discreta, un po' come noi friulani.

L''atleta di Pasian di Prato ha


VOLLEY

ONAGGI

I, LA RAGAZZA VALIGIA

a l’ennesima stagione lontana egnata nel volley, nello studio e in passerella riabilitazione in Istituti specializzati. Dopo la laurea triennale proseguirò con la magistrale, poi si vedrà”. Vincolata alla Pallavolo Olbia da un contratto annuale (“Preferisco sempre questa periodicità”, sottolinea)

a giocato in molte piazze

SERIE B2

VILLADIES, SABATO VIETATO SBAGLIARE

Letizia guarda comunque al futuro con sostanziale disincanto, pronta a volare di fiore in fiore con spirito d’avventura. Sicuramente la soluzione migliore per vivere lo sport e la vita nella giusta dimensione. (ef)

Letizia in versione miss

IL FUTURO Vorrei dedicarmi alla riabilitazione professionale.

Niente da fare per le Villadies (foto sotto) che si sono dovute piegare alla legge del più forte contro un Belluno dimostratosi superiore. Poco più di un’ora di gioco effettivo la dicono lunga su una gara che ha avuto solo pochi tratti di confronto a viso aperto. I 32 errori gratuiti totali delle ospiti sono veramente troppo per sperare di impensierire le venete che balzano così al quarto posto. Altri lidi quelli che ospitano la Villadies Farmaderbe, ultima a 4 punti. Certo è che le prossime due giornate saranno quelle decisive da vincere, come conferma coach Marco Relato: “Della sfida contro Belluno c’è poco da dire. Loro sono davvero una buona squadra! Hanno giocato meglio e, soprattutto, sbagliato molto meno di noi, conquistando una vittoria meritata. Da parte nostra qualcosa di buono si è visto fino a metà del primo set e nel terzo set. Dobbiamo farci scivolare quest’incontro e pensare a preparare bene le prossime due, importantissime, partite contro Vispa e Fusion. Nulla è perduto, continuiamo a lavorare e a crederci!”. Sabato prossimo impegno contro la Vispa Volley Saonara. Conquistare l’intera posta in palio significherebbe l’aggancio a quota 7 e smuovere classifica sempre più difficile. (m.m.)

TremilaSport+ | 15 01 2020 | 39


VOLLEY

PROTAG

UN’ARCH IN CABINA

Roberta Carraro, giunta dal Trent dell’Itas Città Fiera Martignacco che si ai play o

R

agazza determinata, a tratti insicura, testarda e un po’ introversa, permalosa e spesso lunatica…: così si descrive tra il serio e il faceto Roberta Carraro, regista dell’Itas Città Fiera Martignacco, che alla squadra ha contribuito a conferire peculiarità tecniche e carattere che l’hanno portata ad un passo dai play off di A2, quelli che andranno ottenuti matematicamente nel fine settimana a Milano contro il Club Italia, anch’esso impegnato nella conquista della fase finale. “Andiamo per vincere – lei sorride – e possiamo riuscire nell’intento anche perché non avvertiamo attorno a noi alcuna pressione da risultato. Il nostro è un gruppo solido, di media età piuttosto giovane, unito dentro e fuori dal campo, e anche in questo sta il segreto del buon campionato che stiamo disputando”. Un entusiasmo alimentato anche dalla recente vittoria nel derby con Talmassons in un “Carnera” gremito, full immersion nella quale lei si era comunque in precedenza già ritrovata a livello internazionale: “A Lima, in Perù, disputai con la maglia azzurra la finale mondiale Under 18 contro gli Stati Uniti in un palazzetto stracolmo – ricorda -. Vincemmo 3-0 e grande merito di quel successo andò molto a Paola Egonu, oggi numero uno della nazionale maggiore”. Il suo

40 | 15 01 2020 | TremilaSport+

presente è appunto in Friuli, giunta da Trento, dove l’aveva seguita e successivamente convinta a trasferirsi il suo attuale tecnico, Gazzotti: “Trento e Udine hanno più o meno la stessa dimensione, quindi si è trattato di un

passaggio assolutamente non traumatico – considera l’atleta di Noventa di Piave - . E a parte questo, preferisco l’attuale destinazione a quella precedente, perché in quanto ad età media qui ci equivaliamo mentre a Trento

RobertaIn primo piano

AMBIENTE In questa squadra mi trovo a mio agio, senza alcuna pressione attorno a noi

Roberta in maglia azzurra U


VOLLEY

GONISTE

HEOLOGA A DI REGIA

tino Rosa, è uno dei punti di forza giocherà contro il Club Italia l’accesso off di A2 vigeva spesso la legge delle anziane. Volevo giocare di più e ho così accettato di buon grado l’offerta del presidente Ceccarelli”. IL POST – PALLAVOLO Ventun’anni, diplomata

Under 18 ai Mondiali in Perù

geometra e iscritta a Beni culturali all’ateneo di Trento, Roberta pensa ad un futuro al di fuori del mondo della pallavolo e comunque da quello dello sport: “Giocare è un conto e allenare o fare la dirigente è un altro –

Sopra e sotto, regista in azione

considera -, soluzioni postattività agonistica che non prenderò in considerazione. La mia aspirazione sarebbe quella di fare l’archeologa ma sono consapevole della difficoltà d’inserirsi in quella realtà. Mi piacerebbe comunque applicare professionalmente gli studi che sto facendo nell’ambito della conservazione dei beni culturali. Intanto la laurea poi si vedrà”. Carattere dichiaratamente tosto, quello della Roby, ma come lei stessa sottolinea, con una punta di autoironia e un chiaro sorriso, naturalmente anche disposto a concessioni alla dolcezza: “Per le persone a cui voglio bene ci sono sempre. E quando mi sento a mio agio posso essere persino simpatica”. E grosse pretese, nel tempo libero da allenamenti, incontri e studio, dice di non averne: “Mi basta uscire con le amiche della squadra per un aperitivo e dello shopping, in totale relax, niente di più”. Un modus vivendi anch’esso garanzia di buoni risultati. Edi Fabris

RICORDI Nella finale mondiale di Lima contro gli Usa vincemmo in un palasport stracolmo TremilaSport+ | 15 01 2020 | 41


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San Vito espugna il parquet gradiscan

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ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA DAL 1945 SERIETÀ, PROFESSIONALITÀ E TANTA STORIA BASKET

PARTENZA COL BOTTO PER LA DELSER

Udine vince in trasferta contro il Basket 2000 San Giorgio Mantova per 53-58 e inaugura nel migliore dei modi l’inizio del girone di ritorno del campionato di A2 femminile ■ In una partita equilibrata e col finale al cardiopalma, la Delser mette in gioco la grinta necessaria a far pendere la bilancia verso il proprio successo e recuperare così i due punti persi contro Mantova nel girone di andata. Nel

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tabellino finale Anna Turel e Carlotta Rainis, rispettivamente con 14 e 13 punti, sono le migliori realizzatrici delle friulane. Queste le dichiarazioni di coach Alberto Matassini dopo il successo: “Siamo arrivati a Mantova con la consapevolezza che sarebbe stata una battaglia durissima e questa si è rivelata. Brave Carlotta Rainis e Anna Turel a mettere sul finale due tiri importanti, però devo dire che è stata l’intera squadra in difesa che ha vinto negli ultimi minuti. Andare in ritmo in difesa aiuta a fare qualche canestro in più, per cui brave tutte le ragazze che sono entrate in campo nell’ultimo quarto e che hanno voluto vincere la partita. Poi una menzione particolare per chi poi l’ha buttata dentro va fatta. Inoltre, non vorrei dimenticare Elena Vella, perché lei ha attaccato il ferro nel momento di maggiore difficoltà e ci ha riacceso. La parte del finale di partita è stata molto buona. Ci sono comunque degli errori e delle cose da correggere, per questo dobbiamo continuare a mettere serietà e umiltà. Prendiamo il buono di questa

partita, perché al di là del risultato finale, abbiamo fatto un buon ultimo quarto”. “Iniziamo questo girone di ritorno diversamente da come era iniziato quello di andata – continua Matassini -. Mi auguro che questa seconda parte di stagione possa essere di grande lavoro, di maggiore maturità e di disponibilità. Se le ragazze dimostrano la disponibilità dell’ultimo quarto di oggi e lavorano duramente, faranno dei buoni

MATASSINI: “CONTRO MILANO SARÀ UNA SFIDA CRUCIALE PER LA NOSTRA STAGIONE” miglioramenti, che potranno portare a qualche risultato in più. Dobbiamo rimanere sul pezzo e sapere che la nostra strada verso la tranquillità in classifica è ancora lunga e passa anche e soprattutto dalla partita di sabato prossimo contro Milano. Gioiamo di questa vittoria, ma continuiamo a lavorare duramente per portare a casa nuovi successi”.

JUDO

TROFEO TAMAI: BENE LA LIBERTAS CORDENONS ■ Un ultimo sforzo ben premiato, quello degli alfieri del Judo Libertas Cordenons che ottengono il terzo posto di società al Trofeo Tamai, 2a prova del Circuito Propaganda Libertas. L’appuntamento, a carattere regionale era rivolto a tutti i preagonisti, nati da 2014, e ai giovani agonisti della categoria Esordienti (classi dal 2005 al 2007), ha dunque portato un ottimo risultato alla società cordenonese. Dieci i mini-judoka che si sono fatti strada piazzandosi quasi tutti al 1° o al 2° posto fra oltre 150 partecipanti. La squadra, seguita dai tecnici Andrea Boraso e Luciano Carlet, annoverava Sara Simoni, Alessandro Russolo, Emanuele Pezzot, Kevin Martin, Tommaso Zanardo, Aurora Ghiani, Marco Rossetto, Matteo Sasso, Andrea Romanin, Justin Dell’Anese e Hailey Mia Collesano. Sono stati quindi proprio i più giovani quest’anno a fare il più bel regalo di Natale all’associazione, sempre fiera e soddisfatta dei suoi piccoli eroi.

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ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA DAL 1945 SERIETÀ, PROFESSIONALITÀ E TANTA STORIA PATTINAGGIO

LA PATTINAGGIO LIBERTAS PORCIA DÀ SPETTACOLO È andato in scena “Destinazione Mondo, fermata n. 8”, uno straordinario viaggio intorno al mondo, realizzato con grande successo dal sodalizio purliliese ■ Ancora un grande successo per lo spettacolo di fine anno del Pattinaggio Libertas Porcia, che ha salutato tutti con l’ormai tradizionale Christmas in Smoking. È andato infatti in scena “Destinazione Mondo, fermata n. 8”, uno straordinario viaggio intorno al mondo.

si riesce a trovare l’unione fra i popoli, per far nascere un mondo nuovo, di tolleranza e di amore. In tema di “unione fra i popoli” i primi a dare il buon esempio sono stati proprio i ragazzi del pattinaggio. Per la prima volta infatti, al saggio finale hanno partecipa-

to sia i ragazzi della corsa che quelli dell’artistico, per un totale di quasi 100 pattinatori. L’orgoglio dell’associazione è infatti proprio quello di essere riuscita a ricostituire il settore corsa, che attualmente conta 25 mini-atleti, partendo proprio dall’avviamento.

«Ne sarebbe felice Pierino Gava», ha commentato Ivo Neri, presidente provinciale Libertas che proprio con Gava aveva fondato l’associazione nel lontano 1981. Vedere il palazzetto di Porcia così pieno ha colpito molto anche l’as-

LIBERTAS FVG AL SERVIZIO DELLE SOCIETÀ SPORTIVE GRANDE RICERCA

SCENOGRAFICA E ACCURATA LA SCELTA MUSICALE sessore allo sport Riccardo Turchet. Il neo papà ha confessato simpaticamente: «Non avevo mai visto un saggio di pattinaggio prima, e quando ho visto questo me ne sono pentito». Ha quindi rinnovato il sostegno e la vicinanza dell’amministrazione comunale al sodalizio ed in generale al mondo dello sport.

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L’evento di quest’anno ha quindi permesso a tutti gli spettatori, che hanno affollato il Palacornacchia, di fare un giro per tutti i continenti. Dal bianco dell’Antartide, al colorato mondo africano; dall’allegria del Messico a New York, città che non dorme mai; dall’Europa, all’Arabia, dove il tempo è sospeso fra fiabe e magia; per poi toccare la Polinesia con le sue ghirlande di fiori, e spostarsi in oriente, fra spiritualità e meditazione. La sempre ricercata scenografia, l’accurata scelta musicale, le brillanti coreografie e i sofisticati costumi, sapientemente confezionati per l’occasione, hanno completato il quadro d’insieme per uno spettacolo di prim’ordine. Il pubblico è stato così traghettato all’ultima fermata, la numero 8, la più importante. Quella in cui

JUDO

IL WINTER CAMP ARRIDE AL JUDO TOLMEZZO ■ “Un’esperienza molto bella e costruttiva, in cui abbiamo potuto allenarci con persone diverse dai compagni di palestra ed abbiamo potuto sfidare avversari diversi da quelli che incontriamo di solito in Friuli” è il commento dei tre atleti del Judo Club Tolmezzo che hanno partecipato ad un allenamento al WinterCamp a Lignano Sabbiadoro. Un bel pomeriggio di Judo per Gaia Mari, Miguel Serli e Francesco Pasqui, accompagnati dal maestro Lorenzo e da Patrizia. Dopo l’allenamento si è celebrata la Serata dei Campioni: un’occasione per premiare i vincitori del Trofeo Friuli Venezia Giulia e gli atleti friulani che hanno ottenuto medaglie prestigiose nel 2019. I premiati del Judo Club Tolmezzo sono stati Gaia Mari, Ignazio Larcher e Francesco Pasqui come vincitori del Trofeo Friuli Venezia Giulia nelle rispettive categorie e Betty Vuk per l’oro al Campionato Italiano Juniores.

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ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA DAL 1945 SERIETÀ, PROFESSIONALITÀ E TANTA STORIA SCHERMA

DUE MEDAGLIE PER LA SCHERMA VITTORIA Grande prova di forza per la Scherma Vittoria Pordenone Libertas che ha partecipato con successo alla prima prova Grand Prix “Kinder joy of moving” – Fioretto Under 14, di La Spezia Buone prove anche per gli altri atleti in gara nella categoria Ragazzi. Edoardo Lovisa e Alessandro Grilli, assalto dopo assalto, si sono arresi solo a ridosso del 32° posto su ben 124 atleti in gara. Si tratta di ottimi risultati per il

■ Due giornate intense al Palazzetto dello sport Mariotti dei ragazzi della Scherma Vittoria per la prima prova Nazionale. Ottimo esordio nella giornata di sabato per la portacolori pordenonese Mariavittoria Berretta, piazzatasi al 3° posto su 87 partecipanti nella categoria Ragazze. Dopo una brillante fase a gironi, si è conquistata stoccata dopo stoccata l’accesso alla semifinale, concludendo dunque con la medaglia di bronzo. Anche la compagna di sala Olesia Kutsenko ha ottenuto un discreto piazzamento, dimostrando di assimilare appieno gli insegnamenti dei maestri Mihail Banica e Viktorija Lyakhova, da poco suoi maestri, che seguono attentamente i ragazzi in tutto il loro percorso in crescita. Grande soddisfazione per la società anche nella giornata di domenica, quando Riccardo Paoletti ha regalato un’altra strepitosa medaglia di bronzo nella Categoria Giovanissimi. Un eccezionale 3° posto su ben 146 partecipanti.

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DELNERI: “RISULTATI FRUTTA DEL GRANDE ENTUSIASMO DEI NOSTRI RAGAZZI” sodalizio che ha ricevuto notevoli riconoscimenti anche in occasione della Cerimonia di Premiazione Libertas Pordenone. La presidentessa Ornella Delneri ci ha infatti tenuto a ribadire che «l’attento lavoro dei maestri Mihail Banica e Viktorija Lyakhova e l’impegno entusiasta dei nostri ragazzi stanno portando grandi soddisfazioni e gratificazioni già in questi esordi di stagione».

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SCI

SCI CLUB PORDENONE: IL NUOVO DIRETTIVO ■ Eletto il nuovo consiglio dello Sci Club Pordenone Libertas. I 42 soci presenti hanno conferito a Fabrizio Ricci la carica di nuovo presidente del sodalizio fino al 2022. Il neoeletto presidente ha infatti conquistato 41 voti. Il presidente uscente Gianpiero Porcaro, che nonostante gli impegni lavorativi ha dato la disponibilità a rimanere nel gruppo consiliare, coprirà la carica di vicepresidente, insieme a Valentino Santarossa, che hanno ottenuto 38 voti ciascuno. Maria Gasparet, con 34 voti, sarà invece la segretaria. A sostegno del triunvirato, ci saranno Adelaide Lenigi, Lucia De Zan,

Luca Spallacci, Raffaele Padrone, e Federico Presenti. Gianluca Pagazzi e Riccardo Chiarotto restano a disposizione del consiglio. Luigi Porracin ha ufficialmente assunto la carica di direttore sportivo. È inoltre riuscito a coinvolgere, con la qualifica di direttore tecnico, un’altra figura professionale molto promettente. Si tratta del grande allenatore Federico Porracin che, nonostante l’impegno come coordinatore per l’uso delle piste di allenamento a Piancavallo, si è assunto l’onere e l’onore di gestire anche il comparto tecnico. Il direttore delle attività promozionali sarà invece Amanda Pizzutto.

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OLTRE 80 RICONOSCIMENTI AI CLUB LIBERTAS I premiati sono stati scelti da una commissione, che ha anche stabilito i premi, di valore proporzionale al risultato ottenuto ■ L’inno d’Italia ha aperto la cerimonia solenne di premiazione del Centro Provinciale Libertas Pordenone, che in un gremito Auditorium Concordia ha premiato atleti meritevoli, dirigenti e tecnici iscritti all’ente. Oltre 80 riconoscimenti sono stati conferiti, agli atleti con titoli regionali, nazionali e internazionali, alle società con oltre 35 anni di iscrizione continuativa alla Libertas, e ai dirigenti e tecnici ritenuti particolarmente attivi nella vita societaria. I premiati sono stati scelti da una commissione, che ha anche stabilito i premi, di valore proporzionale al risultato ottenuto. Un elevatissimo parterre di personalità ha omaggiato l’evento. Il presidente provinciale della Libertas Pordenone Ivo Neri è stato infatti affiancato dai consiglieri Franca Bolognin ed Enea Sellan, dal presidente provinciale di Udine Venanzio Ortis, dal vicepresidente regionale Luigi Cataldi, dal responsabile della Libertas Servizi FVG Lorenzo Cella, e dai consiglieri nazionali Libertas

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LE PREMIAZIONI REGIONALI SI TERRANNO DOMENICA 19 APRILE Edoardo Muzzin e Sandra Cardin. Il comune di Pordenone ha ancora manifestato la sua vicinanza all’ente con la presenza dell’assessore allo sport Walter De Bortoli. Hanno inoltre accolto l’invito il consigliere della Federazione Italiana di Atletica Leggera, già presidente

della provincia di Pordenone nonché consigliere e assessore regionale del Friuli-Venezia Giulia Elio De Anna, il senatore Luca Ciriani e l’eurodeputato Marco Dreosto. Anche questa volta è stato dimostrato di quanto i valori dello sport riescano a superare le barriere. Infatti, durante la manifestazione gli atleti in carrozzina, che pur sono riusciti a raggiungere risultati eccellenti nello sport, con titoli e podi nazionali, non abbiano poi avuto la possibilità di salire sul palco per mancanza di

infrastrutture adeguate. Le autorità presenti hanno rilevato il problema, promettendo che la questione sarà presto oggetto di attenzione da parte delle istituzioni. Al termine della cerimonia, 15 associazioni sono state omaggiate con una bandiera della Libertas personalizzata. Una sbandierata festosa, con al centro le numerose autorità intervenute, ha chiuso in bellezza la manifestazione, nell’attesa delle Premiazioni Libertas Regionali FVG in programma domenica 19 aprile 2020.

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MOTORI

ELETTO IL DIRETTIVO DEL LAMBRETTA CLUB FRIULI ■ Tempo di rinnovo delle cariche per il Lambretta Club Friuli Libertas. È stato infatti eletto il nuovo direttivo dell’attivissimo sodalizio, che coinvolge tutti i propri iscritti in uscite locali, e nazionali con scopo ludico e culturale sulla storica due ruote. Il presidente uscente Devis Valori, che conserva la sua carica di n° 2 del Lambretta Club Italia, e il suo vice Santo Colosimo hanno quindi lasciato spazio ai nuovi consiglieri. I neoeletti sono Francesco Brunello, Elio Pauluzzi, Marco Dell’Oste, Bruno Pisaniello, Luca Pulito, Loris Garrutti e Cameron Millar. A breve sarà convocato il consiglio direttivo, durante il quale sarà scelto fra i sette consiglieri il nuovo presidente.

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GRANDI RISULTATI, PRESENTATI AL PUBBLICO, PER IL NUOVO DISPOSITIVO

Il nuovo apparecchio Maico sempre più richiesto

“Noi non applichiamo apparecchi acustici ma doniamo l’udito” Questo è il motto del Fondatore della Maico L. A. Watson

MAICO IERI Negli anni ‘30 Leland A. Watson cominciò a studiare e a progettare uno strumento innovativo che avesse come scopo la misurazione del livello uditivo. Così è nata Maico. Negli anni ’50 il dottor Watson fu eletto presidente dell’azienda e dell’Associazione Americana degli audioprotesisti. Gli anni ’50 videro una Maico in continua evoluzione tecnologica e di espansione territoriale. Tanto che proprio nello stesso periodo, la Maico piantò le proprie radici anche in Italia. Negli anni ’70 Raffaele Marchesin, originario di Oderzo, riuscì ad aprire le prime sedi in Friuli Venezia Giulia.

Sala del Parlamento Castello di Udine

U

n pubblico folto e attento ha riempito il salone del Parlamento del Castello di Udine in occasione di una conferenza dove Maico ha illustrato gli ottimi risultati raggiunti con la nuova tecnologia applicata all’audioprotesi. Risultati confermati dalle vendite del nuovo apparecchio acustico multifunzione, distribuito in esclusiva da Maico, e dalla soddisfazione degli assistiti. Di piccole dimensioni, quasi invisibile, questo dispositivo è un concentrato della migliore tecnologia disponibile negli Stati Uniti ed è il più richiesto grazie alle sue caratteristiche uniche nella gamma delle audioprotesi. L’apparecchio intelligente non mette in sicurezza solamente l’udito delle persone ma anche la vita perché da solo può chiamare il

Maico investe in tecnologia e innovazione per mettere a disposizione apparecchi di alta qualità e dalle ottime prestazioni 112 o un contatto di emergenza se la persona che lo indossa accusa un malore o subisce un urto violento. Inoltre, è sufficiente collegarlo allo smartphone per attivare il contapassi o il cardiofrequenzimetro, fa da traduttore e trascrive il testo delle conversazioni sul telefono. In poche parole, questo apparecchio - il più piccolo al mondo - che offre il piacere di sentire bene e dà sicurezza facendo vivere sereni, è il futuro degli apparecchi acustici

e il suo successo lo conferma. E’ in continuo aumento, infatti, il numero di persone che chiama o si reca nei centri otoacustici Maico per chiedere informazioni su questa protesi di ultima generazione e provare a indossarla per fare un salto nel futuro. Tutti gli assistiti Maico che hanno scelto il nuovo apparecchio hanno espresso giudizi positivi e un grado elevato di soddisfazione dopo aver utilizzato l’innovativo dispositivo che è in grado di migliorare significativamente e risolvere i problemi dell’udito, assicurando un buono stile di vita a chiunque lo indossi. Gli assistiti premiano la scelta di Maico che investe in tecnologia e innovazione per mettere a disposizione apparecchi di alta qualità e dalle ottime prestazioni.

MAICO OGGI E’ trascorso quasi un secolo e oggi Maico è una realtà consolidata in tutto il Fvg e il Veneto. Con 24 Centri specializzati presenti sul territorio delle due regioni, Maico è azienda leader nella distribuzione di protesi acustiche. La filosofia che contraddistingue oggi l’azienda è fornire assistenza qualificata e soluzioni ai problemi dell’udito.

L’audiometro MAICO fu un successo immediato, era uno strumento di precisione per la misura dell’udito che rispondeva a un bisogno assai sentito.

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