n. 17 TremilaSport 06-11-2019

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TUTTO

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GRADI

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VOLLEY B2

IL RIZZI INGRANA LA MARCIA

UDINESE

GOTTI, SOLO PRO TEMPORE? pag 6

pag 41

RAPPRESENTATIVE

BERTINO ALLA GUIDA DELLA U19 pag 9

BASKET

FABI, RAGAZZO DELLA PAMPA pag 20

SOGNO

OLIMPICO

pag 24

MATTEO SPANU HA CENTRATO NEL 2019 IL DOPPIO OBIETTIVO DEL TITOLO ITALIANO NEI 1500 EDELL'ESORDIO AZZURRO

TremilaSport+ | 06 11 2019 | 1


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TRIESTE: Livio Lupetin Email: l.lupetin@hotmail.com

PORDENONE: Ivo Neri email: ivoneri@hotmail.com

UDINE: Venanzio Ortis Email: libertas.udine@gmail.com


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SOMMARIO

17|19

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9

Ph: Udinese.it

CALCIO

6-7

6

UDINESE

20

UDINESE

8

SERIE B - STEFANI: “VIVO UNA FAVOLA STUPENDA”

11

ALTRO CALCIO: QUANDO IL BOLOGNA SI AFFIDÒ AL PREZZEMOLO

18

CALCIO A 5

19

CALCIO FEMMINILE

20-21

BASKET

24-40

SPORT VARI

41-45

VOLLEY

BASKET L'Apu crede in Agustin Fabi, argentino di scuola cestistica italiana, approdato a Treviso nel 2009 e attualmente tra i punti di forza della formazione di Ramagli.

RUBRICHE 16-17 SI DICEVA... 22 CULTURA 46-49 MONDO LIBERTAS

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IL RIZZI INGRANA LA MARCIA

UDINESE

GOTTI, SOLO PRO TEMPORE? pag 6

pag 41

RAPPRESENTATIVE

BERTINO ALLA GUIDA DELLA U19 pag 9

BASKET

FABI, RAGAZZO DELLA PAMPA pag 20

SOGNO

OLIMPICO

pag 24

MATTEO SPANU HA CENTRATO NEL 2019 IL DOPPIO OBIETTIVO DEL TITOLO ITALIANO NEI 1500 EDELL'ESORDIO AZZURRO

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.... ....

Per il basket regionale entusiasmi STORIE DI PERSONAGGI GENUINI rinati

T S

empo vacanze ma non friulano per tutti,siinèprimis per il calcio professionistico, e ildicalcio maschile risollevato il morale con le vittogià rie in preparazione vista di una nuova stagione rosea che inizierà il prosdi Udinese e in Pordenone, non altrettanto è la situazione simo mese lasciandosi alle spalle la delusione europea della nazionale. di quello femminile, con il Tavagnacco, sconfitto in casa dall’EmL’Udinese, con il suo nuovo allenatore Iachini, ha effettuato le sue prime poli in un duello sul fondo classifica, a ritrovarsi penultimo con uscite con risultati, seppure estivi, che non entusiasmano e d’altra parte non due soli punticini. parliamo una delle protagoniste della promette fuochi d’artificio un Ne organico sullacon falsariga di quello dei due preformazione gialloblù, fra le poche friulane dell’organico, Chiara Cecotti cedenti risicati campionati e privo fra l’altro ormai della classe di Di Natale.da Buttrio, che spiega il periodo-no con i nel molti cambiamenti rispetto Ido Cibischino ha comunque individuato giovane esterno operati ceco Jankto la alla passata stagione, dal nuovo allenatore alla necessità di Etrovapossibile sorpresa di stagione, vedremo se la Lugnan sua profezia si avvererà. per il basket regionale invece di entusiasmi rinati, con Trieste al straniere. suo enre l’amalgama da èparte di tempo una rosa mai così piena di giocatrici campionato di A2 affrontato sulla basket base deifriulano, giovani del vivaio Enesimo momento-no è anche per il maggior conproprio l’Apu ad aver e l’Apu, frescadue di promozione, presentaresulle le proprie prime mosse a livellonella di incamerato consecutivea sconfitte quali prova a ragionare campagna abbonamenti e di mercato. Ritorna dunque il derby friul-giuliano a nostra intervista l’argentino di scuola italiana della formazione udinese, conferire sale ad un movimento negli ultimi anni in Friuli un po’ assopito dall’asAgustin Fabi. Note più liete giungono invece dagli sport individuali, su tutti senza di una formazione di vertice dopo la chiusura dei battenti da parte della l’atletica, alla quale abbiamo dedicato un ampio servizio e la copertina ceSnaidero e il direttore sportivo del club triestino, Mario Ghiacci, non vede l’ora, lebrando il doppio raggiunto dal mezzofondista di Campoformido, come afferma nella obiettivo nostra intervista, di effettuare la sua rimpatriata a Udine. Matteo Spanu, laureatosi campione italiano nei 1500 e all’esordio in nazioMa rimane il nodo relativo ad un palasport Carnera da anni in preda a problenale avvenuto lo scorso agosto agli Europei in Polonia. Persomatiche burocratiche e la cui pratica si prova oraainsquadre fretta e furia a chiudere in naggio a tutto tondo,diSpanu, in Giurisprudenza conquelle), vocazione vista di un campionato A2 le cuilaureando battute iniziali (e ci si augura solo per l’Apu, avranno che luogo a Cividale. Comedi sempre dedichiamo poi ai personaggi e giornalistica, dipinge in punta pennacipassato, presente e futuro della quello di carriera, spicco stavolta la bella pallavolista Elisa Manzano, che la nostra propria con ilèsuo allenatore, Sandro Pirrò, a prevedere perBianlui un camaria futuro Gonanonei ha scovato Birmania corso se del lisuo giro dentro. del mondo: una grande 5000, ainpatto che nel Matteo senta Atletica, pausa di riflessione, l’atleta friulana, il dapure farsi dal punto elunga segnatamente lancio dice del giavellotto, chepoi è deciderà argomento di un’altra di vista sportivo, vagliando le offerte che le perverranno. Chi non vorrebbe intervista, quella alla diciottenne Federica Botter, trasferitasi dalla sua seguire l’esempio di Elisa, staccando la spina per qualche mese per ricaricarsi? Portogruaro a Udine per ragioni di studio universitario e pendolare tra Immedesimiamoci nella sua esperienza, lasciando spazio all’immaginazione.

il capoluogo friulano e Pordenone, dove si allena. Una vita di sacrificio ma indipendente, Il Direttore la sua, della quale la giovane atleta ci parla a cuor leggero. Personaggi Edi Fabris genuini, quelli che piacciono a noi, e che come di consueto i nostri lettori possono conoscere attraverso le nostre pagine.

Il Direttore Edi Fabris

ma agga azziin nee m

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DIRETTORE RESPONSABILE RESPONSABILE DIRETTORE Edi Fabris Fabris Edi VICEDIRETTORE VICEDIRETTORE Massimo Muzzin Muzzin Massimo EDITORE EDITORE MEDIATREMILA EDIZIONI EDIZIONI srl srl MEDIATREMILA Viale Palmanova Palmanova 146 146 -- 33100 33100 Udine Udine Viale Tel. 0432. 0432. 33 33 30 30 893 893 Tel. direzione@mediatremila.com direzione@mediatremila.com REDAZIONE REDAZIONE Viale Palmanova Palmanova 146 146 -- 33100 33100 Udine Udine Viale Tel. 0432. 0432. 33 33 30 30 893 893 Tel. redazione@tremilasport.com redazione@tremilasport.com

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VIDEOREGIONE

LA RADIO UFFICIALE DELL’UDINESE CALCIO

Mondo Udinese

QUOTIDIANO D’OPINIONE BIANCONERA DIZIONI DIZIONI

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TremilaSport+ 2016 || 5 5 TremilaSport+| |20 0607 11 2019


CALCIOUDINESE L'ANALISI

LA SETTIMANA INFERNALE E IL CARONTE GENTILE di IDO CIBISCHINO

A

gli inferi e ritorno, in una settimana diabolica. Tra le fiamme rimane un allenatore ripudiato, Igor Tudor, nel quale la squadra non credeva più; mentre sulla riva appare un Caronte gentile, quasi disincantato, il traghettatore Luca Gotti cui bastano le competenze da “secondo” per confezionare la partita e il risultato della riscossa. Nulla di sovrumano è accaduto a Genova: soltanto le scelte corrette di formazione (fuori il farfallone Samir degli ultimi tempi a vantaggio del riesumato Nuytinck, non un fulmine epperò intelligente e concreto; fuori Lasagna bomber senza certezze; il gigante Opoku ricondotto a compiti

La vittoria di Genova porta alla ribalta Luca Gotti, che guiderà l’Udinese anche contro la Spal. Pozzo proverà a convincerlo a continuare di non possedere il sacro fuoco della panchina, al quale non appartengono le pulsioni egocentriche del numero uno. Per contro, cultore della tattica, studioso degli aspetti più sofisticati, geometrici e psicologici, del calcio. Il tutto da mettere a disposizione del capo dello staff, che nel suo caso sono

re alle prime difficoltà. Non ha giocato contro in senso letterale, soltanto non ha dato in campo quel qualcosa in più che sarebbe servito per supplire agli errori del tecnico croato (giusto per ricordare: l’imperversante Gervinho senza marcatura, la libertà concessa al folletto bresciano Tonali, il povero

Se Gotti rifiuta, Ballardini o Zenga come successore di Tudor? Bell’idea di Giacomini: la squadra a Calori o Bertotto supportati da Gotti

miracolo. Di ciò rendiamo grazie anche alla fregola di Thiago Motta, il quale con baldanza brasilera ha preteso di vincere quando aveva in mano il pari e il nostro “fu secondo” l’ha punito con la lucidità e la freddezza dello stratega. Ora, con la squadra rasserenata e unita attorno a Gotti, il problema sarà convincerlo a continuare. Intanto, bene ha fatto la società a prendere tempo, rinviando ogni decisione sulla successione a dopo la partita di domenica con la Spal. L’Udinese la vince e convince, la squadra si stringe festante attorno all’uomo della svolta, lo stadio lo acclama... Che fa Pozzo? Logico pensare che offrirà a Gotti panchina e contratto adeguato, da head coach. Ma, data la particolarità del personaggio, è da

PROTAGONISTI A sinistra, Luca Gotti, il tecnico che l'Udinese vorrebbe riconfermare nel prosieguo del campionato dopo l'esonero di Tudor. A destra, il difensore olandese Bram Nuytinck, autore di un'ottima prova contro il Genoa dopo essere stato a lungo accantonato da Tudor.

conosciuti), scelte corrette e i cambi al momento giusto, tra cui l’immissione dello stesso Lasagna, libero di sprintare secondo vocazione nelle praterie genoane anziché inchiodato in un quadro tattico che lo costringe a figure da comparsa. Tutto logico, tutto lineare. L’ottimizzazione delle risorse, direbbero l’economista e l’ingegnere gestionale. Un personaggio sconosciuto ai più questo Gotti! Veneto di Adria, 52 anni, è persona di valore, uno sportivo di classe, un tecnico che ha scoperto

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stati allenatori di vaglia come Donadoni e Sarri, prima di Tudor. A questo punto è lecito chiedersi: ma dov’era Gotti quando l’Udinese finiva scassata dalle legnate dell’Atalanta e della Roma? Già, dov’era? Dovrebbe svelarlo lui e raccontarci, magari, che Tudor non l’ha ascoltato abbastanza, ha voluto fare di testa sua, convinto di avere in mano certezze, tra tutte una difesa d’acciaio, poi rivelatesi effimere. E la squadra - nella quale già serpeggiavano malumori per una gestione piuttosto ruvida - ha mollato l’allenato-

Opoku fuori ruolo e il compare Samir scherzati da Ilicic, e via elencando fino all’implosione contro la Roma... ). L’uomo delle emergenze, l’uomo giusto per le salvezze - e di questo dobbiamo ringraziare Tudor - non si è rivelato all’altezza di un progetto a lunga gittata, o quanto meno l’Udinese non era nelle condizioni di fargli da balia, di aspettarne il salto qualitativo. Amen. La vittoria di Genova, così limpida e convincente dopo umiliazioni che avrebbero fatto arrossire un pellerossa, ha avuto i contorni del mezzo

mettere in conto un cortese rifiuto: grazie tante, io torno dietro le quinte. L’Udinese, allora, finirebbe nelle mani dei disoccupati di cui tanto si è parlato in questi giorni, tra essi Ballardini (uno specialista del 3-5-2) e Zenga, che farebbe carte false per tornare ad allenare in serie A e si è incazzato di brutto davanti alla notizia (falsa) che lo vorrebbe privilegiare le comparsate tv all’Isola dei famosi. Da che parte stai, vecchio Cibischino? Da quella di Max Giacomini: affidare la panchina a un Calori o a un Bertotto, insomma a uno dei nostri storici portacolori, sicuri collettori di passione ed entusiasmo, giovani tecnici sulla scia di Attilio Tesser, con le spalle coperte dal sapiente Luca Gotti. Vuoi vedere che funziona?


UDINESECALCIO DOMENICA LA SPAL AL FRIULI, RODRIGO CARICO

Rotto il ghiaccio De Paul avanti così

TREMILASPORT A RADIO SPAZIO

I nostri Edi Fabris e Ido Cibischino (primo a sinistra e primo a destra) sono stati ospiti di una trasmissione sull'Udinese curata da Lorenzo Petiziol (al centro).

Se gira lui, gira l’Udinese. Contro le pari grado, contro squadre strutturate più o meno sugli stessi valori, l’Udinese è riuscita a mascherare certi limiti strutturali e l’appannamento del suo uomo più rappresentativo. Non altrettanto con avversarie di superiore caratura tecnica, depositarie di un gioco collaudato ad alti ritmi, salde nell’identità. Lui è De Paul, che alla partita di Genova - disputata con piglio da leader e una codizione finalmente lievitata al punto giusto, il tutto infiocchettato dal primo gol stagionale - ha affidato il compito di rinfrescare la sua immagine riportandola ai livelli del giocatore di categoria superiore. Domenica ci sarà la controprova davanti al pubblico del Friuli, che Rodrigo in passato talvolta ha deluso per la voglia di strafare che lo porta fuori misura, anche per eccesso di generosità. La Spal, oltretutto, dovrebbe indurgli ricordi belli, come le tre pennellate su palla inattiva (una punizione e due corner) che nella penultima

partita della passata stagione mandarono in gol Samir e due volte Okaka. Nonostante le tre reti nel primo tempo, non fu vittoria scritta; nella ripresa la squadra di Semplici ebbe una reazione orgogliosa che, complice un rallentamento bianconero, produsse le reti di Petagna e Valoti: 3-2 dunque. Quella era una Spal già al sicuro dei suoi 42 punti; oggi, caduta in casa per mano della Samp, chiude ultima la classifica. E per l’Udinese potrà essere un avversario duro e pericolosissimo, oppure fragile: dipenderà dagli spazi (di campo e mentali) che gli lasceranno i nostri bianconeri. Tra i quali ci auguriamo di rivedere Nuytinck, che per intelligenza e spirito di squadra ci ricorda un Alessandro Calori con passaporto olandese. Ragazzone in gamba Bram, il solo che ha avuto il coraggio di ammettere di aver avuto problemi con Tudor. Gli altri tutti zitti. Ma in qualche modo hanno parlato i loro abbracci al sapiente e mite Gotti.

OSSERVATORIO

MA COS’E’ QUESTO OUTING? Sarà perché, da buoni friulani storicamente abituati nei secoli a invasioni barbariche ed eventi negativi di ogni genere, siamo tolleranti e fatalisti per natura, ma talune esternazioni, tanto per fare spettacolo in tivù, ci lasciano sostanzialmente indifferenti, chiedendoci se siano poi così indispensabili ai fini della crescita sociale. Cappello introduttivo che porta all’outing (oggi se non parli e scrivi in inglese sei considerato un sorpassato) della calciatrice della nazionale italiana Linari, in forza all’Atletico Madrid, che ha confessato in

un’ampia intervista alla trasmissione Rai, 90° minuto, di essere omosessuale e di avere una compagna, fatto che in Spagna non ha suscitato sorpresa mentre qui in Italia è soggetto a ironie e commenti salaci di ogni genere. Come sono superiori a noi, questi spagnoli, ha sottolineato tra le righe (ma non troppo) la Linari, dicendo che anche i calciatori maschi dovrebbero avere il coraggio, come le colleghe, di rendere pubblica la loro eventuale tendenza omosessuale, senza mimetizzarsi o nascondersi. Outing televisivo al quale sono sta-

ti concessi parecchi minuti, con le facce compunte, “da occasione”, quasi si parlasse di un necrologio, di giornalisti e addetti ai lavori presenti in studio, tra i quali l’allenatrice azzurra Milena Bertolini. E noi a chiederci: ma davvero è necessario mettere in piazza una scelta che è tutta personale e della quale alle persone intelligenti non può fregare di meno? Tutto quanto fa spettacolo e ascolti, si sa, ma andando al nocciolo della questione rimane una considerazione di base: ognuno adotti le proprie scelte e tra le mura di casa

propria faccia ciò che crede, il tutto comunque nel rispetto del prossimo, perché, come dice il saggio, la tua libertà finisce dove comincia la mia. Perciò, se sono deprecabili certe sfilate pubbliche omosessuali con boa, lustrini e approcci fisici, diseducative per bambini e minori che casualmente vi assistono e fastidiose per chi non approva, la privacy discreta di orientamenti sessuali non etero va rispettata senza usare la grancassa. Un principio che vale nello sport come nella vita. E.F.

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FOCUS

SERIE B

STEFANI: “VIVO UNA STUPENDA FAVOLA”

V

ince ancora il Pordenone, autentica sorpresa di questa Serie B: vittima di turno il Trapani, sconfitto allo Stadio Friuli per 2-0 con una rete per tempo. Grande soddisfazione per il presidente Mauro Lovisa: “Mi fa piacere che il mister abbia messo in campo Stefani. È una persona speciale e un capitano straordinario, era emozionatissimo. È un ragazzo serio, importante nello spogliatoio, che vogliamo rimanga qui a lungo. Abbiamo vinto un’altra battaglia, ma dobbiamo vincere la guerra. Serve questo spirito, anche se dovevamo chiuderla prima. Nella parte sinistra della classifica si respira un’aria davvero buona, e sono sicuro che ci farà lavorare molto bene in settimana. Abbiamo un grande gruppo di giocatori con

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noi da tanti anni, a cui abbiamo inserito qualche innesto di categoria. È importante che chiunque giochi nel Pordenone condivida lo stesso spirito,

Camporese: “Le palle inattive per noi sono fondamentali” quello che ci ha portato alla Serie B”. Decisamente contento anche il tecnico Attilio Tesser: “Ottima settimana. Sette punti meritati, un bel bottino. Abbiamo fatto un buonissimo primo tempo, in cui avremmo dovuto raddoppiare il risultato. Il Trapani è la squadra che mi aspettavo,

hanno giocato a viso aperto e ci hanno messo in difficoltà, soprattutto dopo il 2-0. Bravissimi i ragazzi a tenere duro fisicamente e mentalmente dopo questo mini tour de force. Non penso ci sarà alcun problema di calo di concentrazione: non guardiamo la classifica, pensiamo di partita in partita. L’unica cosa che conta è pensare ad allenarsi bene e avere un’armonia in spogliatoio: è questo che permette di andare in campo in modo positivo. Concretizziamo più i calci piazzati, ma abbiamo creato numerose situazioni palla a terra, che purtroppo non siamo riusciti a concretizzare. Dobbiamo essere più cinici. Le assenze di Chiaretti e Pobega sono coperte da una grande armonia nello spogliatoio, dove tutti si sentono importanti, che giochino o meno. Averli a disposizione non fa altro che darci delle alternative in più. L’esordio in campionato di Stefani non è un regalo ma una necessità. Non ha bisogno di regali, è il nostro capitano come lo era l’anno scorso. È qualcosa che va oltre il campo e si sente molto all’interno dello spogliatoio”. Emozione e orgoglio nelle parole di Mirko Stefani: “Ho solo pensato ad allenarmi bene e a farmi trovare pronto. Sono contento per il mio esordio e per il risultato della squadra. Sono felicissimo di come sta andando la squadra: il mio compito è avere il termometro dello spogliatoio, e sento che quello che stiamo conquistando è figlio di uno spogliatoio sano,

Mirko Stefani in azione

Emozionato il capitano del Pordenone al suo esordio in Serie B con i Ramarri nel match vinto contro il Trapani al “Friuli”: “Nessuno ci ha regalato nulla. Risultati figli di uno spogliatoio sano”

con i nuovi ragazzi subito calati nella realtà Pordenone. Sono arrivato dopo il ripescaggio in Serie C, è stato un viaggio lungo. Nessuno se lo sarebbe aspettato 5 anni fa, ma è il bello del calcio. Una vera e propria favola, anche se nessuno ci ha regalato niente, anzi, forse ci è stato anche tolto qualcosa. Se siamo dove siamo gran parte del merito è della società, del Presidente e dei soci. È merito loro se possiamo pensare solo a fare i calciatori e a fare bene. Mi mancava solo la Serie B e sono contento di aver potuto esordire. So che posso dare ancora tanto alla causa neroverde, quindi rimango positivo sapendo che c’è ancora strada da fare. Dedico questo esordio alla mia famiglia: mia moglie, i bimbi e i miei genitori”


FOCUS

AI RAGGI X

BERTINO ALLA GUIDA DEGLI UNDER 19

È l’ex trainer della Manzanese il nome nuovo per le Rappresentative regionali che il prossimo anno si giocheranno il Torneo delle Regioni. Dorigo per l’U17, l’U15 a Pisano

I

l Comitato Regionale ha definito gli staff tecnici delle Rappresentative regionali per la stagione in corso. Il nome nuovo è quello di Patrick Bertino, tecnico che guiderà la selezione “Under 19”. Insieme a lui faranno parte dello staff Pierangelo Moso (lo scorso anno alla guida della selezione “Under 17”) e Alessio Metti, quest’ultimo con il ruolo di preparatore dei portieri. Alla guida della selezione “Under 17”, dopo l’esperienza già maturata guidandola nel corso del trofeo “Nereo Rocco”, confermato Gabriele Dorigo al cui fianco opererà Giovanni Catalfamo; conferma, infine, anche per Marco Pisano al comando della selezione “Under 15”. Compongono, invece, lo “scouting team” Alessandro Bortolussi e Pierpaolo De Nuzzo, quest’ultimo, peraltro, responsabile regionale delle Nazionali Dilettanti alla cui guida della formazione

Il presidente Canciani

“Under 16” è stato confermato, dal presidente Cosimo Sibilia, Andrea Albanese. «Un progetto, quello delle Rappresentative, che si arricchisce – le parole del Presidente regionale Ermes Canciani – in quello che è un ulteriore capitolo composto da allenatori importanti. Il mio grazie, ancora una volta, va a Roberto Bortolussi e Andrea Furlano che hanno guidato la selezione “Juniores” nell’ultimo biennio portando la nostra Regione al titolo di campione d’Italia e ad un passo dalla “Uefa Region’s Cup”, mancata pur senza sconfitte nel doppio confronto con il Lazio. Ringrazio la società Torviscosa, nella fattispecie il Presidente Sandro Midolini, per averci concesso di integrare nel nostro staff Alessio Metti, preparatore dei portieri che già opera all’interno del club bianco-azzurro. Crediamo, con la nomina di Patrick Bertino, di aggiungere valore alla crescita dei nostri giovani

Patrick Bertino con un tecnico che, in questi anni, ha dimostrato tutta la sua capacità in materia. Nella selezione “Under 17” abbiamo fatto uno strappo alla regola nominando Gabriele Dorigo, un tecnico già alla guida di un club, ma questo proprio in virtù del fatto riteniamo sia in grado di regalarci risultati importanti equivalenti alla crescita non solo del calcio regionale, ma di tutti i giovani che nel corso dell’anno saranno selezionati. Non potevamo, infine, fare altro che confermare Marco Pisano alla guida della selezione “Under 15”: il suo lavoro nell’ultimo anno, in cui spicca la trionfante trasferta in Canada, non lasciano dubbi sulle qualità di un tecnico preparato sotto ogni punto di vista». Pochi giorni prima erano stati nominati anche i selezionatori delle Rappresentative nazionali della Lega Nazionale Dilettanti: Andrea Albanese, il tecnico che conquistò il titolo di campione

d'Italia con la Rappresentativa regionale del Friuli Venezia Giulia "Giovanissimi" nel 2015, è stato promosso alla guida della Rappresentativa Nazionale "Under 16" dopo una stagione trascorsa in quella "Under 15",

Canciani: “Crediamo in questo progetto, abbiamo scelto allenatori importanti” mentre per la guida di quella "Under 18" è stato scelto Giuliano Giannichedda il quale, nella sua lunga carriera da calciatore professionista, può vantare ben 151 presenze in serie A con la maglia dell'Udinese TremilaSport+ | 06 11 2019 | 9


CALCIOFOTOGALLERY

ECCELLENZA LUMIGNACCO TORVISCOSA

FOTO VANNI SNIDERO

2-4

10 | 06 11 2019 | TremilaSport+


FOTOGALLERYCALCIO

TremilaSport+ | 06 11 2019 | 11


ALTRO CXALCIO

STORIE DI CALCIO

QUANDO IL BOLOGNA SI AFFIDO’… AL PREZZEMOLO Marino Perani, tecnico dei felsinei, credette opportuno vietare l'uso del caffé, abbondando, invece, nell’uso del prezzemolo nella minestra di verdura quale antidoto alla stanchezza accumulata durante la partita

M

12 | 06 11 2019 | TremilaSport+

Angelo Castronaro  e Marino Perani

arino Perani, allenatore del Bologna Calcio, pace all'anima sua, è stato costretto a ricercare nei più riposti angoli del cervello macchinose trovate per favorire una classifica più dignitosa e consona all'antico blasone rosso-blu. A fare le spese è stata la dieta dei giocatori, sicuramente abbondante di dolci, farinacei e di caffé, tale da provocare nel tecnico una drastica reazione. È noto che le diete hanno diverse differenziazioni e si caratterizzano, a seconda dell'eccesso o difetto di zuccheri o carne, in iper o ipoglucidiche, in iper o ipo-protidiche. Ebbene, nell'impostazione piuttosto energica della sua gestione, Marino Perani, credette opportuno vietare l'uso del caffé, tradizionale bevanda nervina dei popoli latini e dei dolci, mentre ritenne che l'uso abbondante del prezzemolo nella minestra di verdura fosse un antidoto alla stanchezza accumulata durante la partita. Da qui, gli scongiuri dei dietologi sulla bontà dell'iniziativa che sembrò aver suscitato un interesse notevole sull'innocente pianticella, originaria dell'Oriente, e coltivata un pò dappertutto da chi possiede un fazzoletto di terreno. Sul prezzemolo, della famiglia delle ombrellifere, abbondano aneddoti e credenze ed un tempo, oltralpe ben

Calcio e scaramanzia sono sempre andate di pari passo. Auronzo Canà docet.

s'intende, si ritenne dotato di influssi malefici su chi avesse il compito di seminarlo direttamente nel terreno. A causa di questa cattiva reputazione vi furono stagioni di magra per la seminagione e piantagione, finché non intervenne la felice intuizione di un ortolano il quale pensò di aggira-

re l'ostacolo deponendo la semente nelle crepe della muraglia a secco del suo orto, posto a mezzogiorno, preoccupandosi di predisporre un idoneo letto di terriccio, alla base del muro, adatto a raccogliere i semi, che di certo sarebbe caduti, prolungando così la specie.

Pur non accettando simili fantasie popolari, tuttavia sembra siano tutti concordi nel ritenere la pianticella ricca di proprietà medicamentose, tali da favorire la circolazione del sangue, di incrementare l'azione antisettica in generale, di stimolare gli organi a fibre muscolari lisce, di contribuire alla buona digestione oltre, pare, a far sbollire le sbronze! Non è certo compito nostro promulgare crociate, pro o contro l'umile petroselinum hortense (questa è la sua denominazione scientifica), tuttavia ci sentiamo in dovere di raccomandare due importanti precauzioni: la prima riguarda la somiglianza con la cicuta aglina a causa della quale molti sono finiti all'ospedale; la seconda, di evitare ogni scambio di identità con la cicuta maggiore della cui velenosità sono piene le historiae. Faustino Anzil


TremilaSport+ | 06 11 2019 | 13


CALCIOFOTOGALLERY

SECONDA CATEGORIA GIRONE B UDINE KEEPFIT MORUZZO

FOTO ILARIA METUS

1-0

14 | 06 11 2019 | TremilaSport+


FOTOGALLERYCALCIO

TremilaSport+ | 06 11 2019 | 15


SIDICEVA...

si diceva...

UN NUOVO MORETTI,

Il 15 novembre 1999 le ruspe demolirono il leggendario impianto udinese, dal grande significato af

E

ra il 15 novembre 1999 e cadeva di lunedì. Se il lunedì è il giorno più triste per uno stadio, perché viene dopo la festa della domenica, quello fu ancora più triste per il glorioso “Moretti”. Abbandonato da un decennio dall’Udinese, che era stata l’ultima ad utilizzarlo per i propri allenamenti, aggredito dall’età e dalla generale indifferenza, cessava di esistere, sotto le lame delle ruspe, quello che era stato il nostro leggendario “stadio di Olimpia”. Uno stadio o qualcosa di più e di diverso, perché il nome con il quale era stato battezzato era quello di “Campo Polisportivo Moretti” e la generazione dei nostri padri lo chiamava affet16 | 06 11 2019 | TremilaSport+

tuosamente “il campo”. Lo stadio è una struttura normalmente conclusa in sé stessa e circondata da tribune, dentro la quale l’attenzione del pubblico è rivolta

terreno di gioco si vedevano la città, le sue case e i suoi monumenti: il Castello, il campanile del Duomo ma soprattutto la cupola del Tempio Ossario.

I nostri padri lo battezzarono semplicemente "il campo" esclusivamente a ciò che accada al suo interno. Non era così, invece, per il Moretti, che era nato per essere anche un ippodromo e che degli ippodromi aveva la vastità e gli orizzonti, tanto che dai suoi gradoni e persino dal suo

Come abbiamo scritto nel precedente numero di questa rivista, il ‘Moretti’ era stato registrato all’anagrafe il 25 maggio 1924, con una grande riunione di atletica in preparazione delle Olimpiadi che, di lì a poco, si sarebbero svolte

a Parigi. Già cinque anni prima, tuttavia, su quello stesso terreno era stato realizzato un impianto sportivo, il primo in senso moderno della nostra città, inaugurato il 31 agosto 1919. Di quel primo impianto il nuovo stadio aveva conservato il campo e la pista di atletica, ma aveva aggiunto la pista per l’ippica, altri campi minori e soprattutto il nome: “Polisportivo Moretti”. Di quella storia e dei tanti atleti che lo hanno frequentato, oggi purtroppo non è rimasta quasi più traccia. Delle antiche strutture è sopravvissuto soltanto l’arco d’ingresso - realizzato nel 1931 su disegno dall’arch. Provino Valle, che era stato anche il progettista delle tribune di cemento e del Tempio Ossario - e un tra-


SIDICEVA...

STORIA Da sinistra, una vecchia cartolina dedicata alCampo Moretti; lo stadio visto dall'aereo durante la mitica Udinese - Milan del 1° maggio 1955; l'area oggi, trasformata in parco pubblico; l'articolo del quotidiano udinese sulla demolizione dello storico impianto e il piano realizzativo del 1990.

, VENT’ANNI DOPO

ffettivo per generazioni liccio in ferro in corrispondenza delle vecchie gradinate. Proprio per questo, a vent’anni esatti dalla demolizione di quelle tribune, credo sia venuto il tempo di far rivivere nell’attuale Parco Moretti non solo la memoria di quel passato, ma anche nuovi spazi dedicati allo sport. E’ un tema su cui torneremo in una prossima rubrica. Ma due immagini di un nuovo Moretti, a misura dei ragazzi e di tutti i cittadini, con un campetto per il calcio ed uno per la pallavolo, mi piace proporle fin d’ora su queste pagine. Con l’augurio che non si tratti solo di sogno e, se lo fosse, con l’impegno di fare il possibile perché il sogno si avveri! Andrea Purinan TremilaSport+ | 06 11 2019 | 17


CALCIOC5

I MOBILIERI DEVONO FATICARE PER AVERE LA MEGLIO SULL’UDINE CITY. PRIMA VITTORIA PER IL PALMANOVA

FLASH WEEKEND NERO PER LE FRIULANE

U19 NAZIONALI

Un solo punto colto dalle quattro friulane (con il Palmanova che rinvia la gara col Belluno) nella quinta giornata di campionato, ed è quello che porta a casa il Prata che pareggiando 7-7 con l’altro fanalino Atletico Nervesa si muove dallo 0. Senza punti le gare del Pordenone che perde 5-1col Villorba capolista, e dell’Udine City che cede l’intera posta al Miti Vicinalis (3-5).

UNA FINAL FOUR TUTTA UDINESE

COPPA ITALIA

Sono quattro squadre udinesi quelle che si giocheranno a dicembre la final four di Coppa Italia a Manzano: tutto facile per il Tarcento che chiude la pratica Futura nel primo tempo (7-0) per poi amministrare fino al 9-0. Regge solo un tempo il fortino della Gradese a Cussignacco, nella seconda parte la Clark dilaga nel 9-4 finale. Sorpresa a Gradisca, dove una rabberciata Futsal Udinese passa per 5-3 sulla Torriana, mentre deve sudare nei supplementari il Manzano per imporsi 4-2 su un mai domo Maniago.

AL MACCAN UN DERBY SUDATO

C

AL VIA IL CAMPIONATO FIGC

AMATORI

Ăˆ partito il torneo amatoriale organizzato dalla Figc che vede cinque squadre al via: nella prima giornata partono a mille Hemptagon SOF (6-3 in casa del Futura C5) e Trieste Futsal, quest’ultima vincente per 4-0 (doppietta di Male) sul Grado Attivo, ma poi costretta a cedere l’intera posta nel secondo turno contro il Futura, in una rocambolesca gara terminata sul 9-8 per i ragazzi di Basiliano.

lassifica sempre piĂš corta nel girone B della serie B nazionale, dove può esultare il Maccan Prata che con l’insolito risultato di 1-0 batte l’Udine City e resta in vetta assieme al Cornedo, mentre il Pordenone incassa la seconda sconfitta esterna (7-5 a Merano) in campionato ed il Palmanova rompe il ghiaccio andando a cogliere i primi tre punti stagionali in casa dell’Atesina. Nonostante l’assenza per squalifica di Stendler, l’Udine City fa soffrire oltremisura il Maccan Prata che si affida ai suoi uomini di maggior esperienza per cogliere i tre punti in un derby molto piĂš equilibrato di quanto potesse far prevedere la classifica: decisivi il portiere Morassi, che nel primo tempo respinge il penalty di Osso Armellino, come Giannatasio che al 7’ della ripresa su azione d’angolo trova lo spiraglio per battere un fin lĂŹ perfetto Tommasino e regalare tre punti alla squadra di mister Sabalino che resta al vertice della classifica assieme al Cornedo. Seconda trasferta e seconda sconfitta invece per il Pordenone che perde terreno lontano dal campo amico: i neroverdi restano in gara fino a metĂ ripresa in quel di Merano contro una delle principali pretendenti al salto di categoria, ma poi devono cedere il

passo nella parte finale di gara al maggior cinismo dei trentini che dopo un’altalena di emozioni e reti con sorpassi e contro-sorpassi vincono 7-5 e contemporaneamente superano in graduatoria la squadra di Asquini piazzandosi sul secondo gradino del podio ad un punto dalla due battistrada. E fa festa invece il Palmanova che, nonostante i disagi logistici per raggiungere Bolzano, vanno a cogliere sul campo dell’Atesina i primi tre punti del loro campionato: la gara la sblocca Langella nel primo tempo e poi nella ripresa si scatena Contin che con una doppietta assieme alla seconda rete personale di Langella regala i primi tre punti al team di mister Criscuolo, e permette ai friulani di appaiarsi appunto all’Atesina e all’Udine City: “Abbiamo sempre tenuto in mano il pallino del gioco – conferma mister Criscuolo – e nella ripresa abbiamo preso il largo, senza rischiare troppo in fase difensiva. La squadra sta bene, e aveva bisogno di un’iniezione di fiducia in questo campionato impegnativo dove, a parte cinque/sei squadre costruite per vincere, possiamo giocarci tranquillamente la salvezza�, conclude il mister degli amaranto.

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CALCIO FEMMINILE

NAZIONALE? VOGLIO FAR BENE COL TAVAGNACCO Chiara Cecotti, dopo la trafila nelle giovanili azzurre e una lunga serie d’infortuni, vive la stagione di rifondazione del club gialloblù con l’obiettivo-salvezza di EDI FABRIS

E’

al suo sesto anno di serie A, Chiara Cecotti, friulana doc di Buttrio (anche se lei sottolinea di essere di madre bergamasca, in onore della quale tifa Atalanta) che sta vivendo al Tavagnacco una stagione di rifondazione non priva di difficoltà. “Tutte le veterane hanno lasciato o se ne sono andate – spiega – e la squadra, con un allenatore nuovo, Lugnan, molte straniere e parecchie giovani in organico ha bisogno del suo tempo per amalgamarsi. Soprattutto alcune straniere, come le giapponesi, provengono da realtà calcistiche diverse

INFORTUNI IN SERIE Una carriera, quella di Chiara Cecotti, classe ’99, purtroppo contrassegnata da gravi infortuni che l’hanno tenuta negli ultimi anni in disparte per lunghi mesi: “A fine settembre 2016 venni operata al ginocchio ma l’allenatore Cassia, al mio rientro dopo un lungo recupero, credette in me e mi fece giocare da titolare fino a fine campionato – ricorda . E in nazionale, ancora a causa del ginocchio, rimasi ferma per cinque mesi, rinunciando forzatamente all’Europeo Under 19 in Irlanda del Nord. A gennaio di quest’anno, poi, mi ha bloccata un edema osseo e ho potuto riprendere solo ad agosto”. Quando si dice jella. Di allenatori, in sei anni al Tavagnacco,

Dopo la sconfitta interna nel matchsalvezza con l'Empoli la situazione di classifica si è fatta critica e Chiara Cecotti spiega: "La squadra, allenatore compreso, è molto ringiovanita e rinnovata e c'è bisogno di tempo per amalgamarci. Ma fisicamente siamo ben preparate".

e incontrano delle difficoltà nell’applicare al meglio gli intendimenti tattici del tecnico, che oltretutto non parla inglese. Ma fisicamente, comunque, siamo ben preparate e contro le big Fiorentina e Milan, pur perdendo, siamo rimaste in partita fino alla fine, buon segno per il prosieguo del campionato”.

Sara Di Filippo mi fece esordire in A da giovanissima e le sono riconoscente

dopo i primi passi nel Buttrio nelle formazioni maschili, Chiara ne ha avuti quattro: “Sara Di Filippo mi fece esordire in serie A quand’ero nei Giovanissimi e di questo le sono riconoscente. Cassia, come ho detto, ripose in me molta fiducia e Rossi fu per la squadra un “tranquillizzatore”. Ora, appunto, Lugnan, che

sa motivarci nel modo giusto prima di ogni gara”. In origine difensore centrale, Chiara, fisico minuto e reattivo, viene ora impiegata prevalentemente come laterale basso o a centrocampo. E alla nazionale maggiore, dopo tutta la trafila nelle giovanili, per ora non ci pensa: “Prima di tutto voglio far bene con il Tavagnacco”, è decisa. E un pensierino al professionismo “ma non troppo” del calcio italiano lo esprime: “Si possono considerare professioniste le giocatrici della Juventus, della Fiorentina o del Milan – considera , mentre la maggior parte delle altre vive uno status intermedio, indefinibile. E sotto questo aspetto sarebbe tempo di mettere in pratica le belle parole successive al Mondiale femminile.”

TremilaSport+ | 23 10 2019 | 19


BASKET 38% 90% 52% MEDIA AL TIRO Interessanti le percentuali finora incamerate da Fabi in canotta bianconera

VOGLIO ALZARE L'ASTICELLA Agustin Fabi si butta alle spalle le difficoltà attuali dell'Apu e auspica un salto di qualità della squadra soprattutto dal punto di vista mentale

D

AGUSTIN FABI Argentino ma di formazione cestistica italiana è giunto a Treviso nel 2009

opo il promettente avvio di stagione, culminato con la partecipazione alle final four di Supercoppa di Milano, l’andamento delle prime sei giornate di campionato ha smorzato gli entusiasmi in casa APU in seguito alle ultime due sconfitte consecutive patite contro Ferrara in trasferta e con Caserta tra le mura amiche del Palacarnera e che hanno fatto storcere il naso non poco ad un pubblico che anche quest’anno ha risposto alla grande in termini di abbonamenti e partecipazione. Nel diffuso timore che anche per questo campionato la rivoluzione estiva non sia riuscita a creare la chimica giusta per recitare un ruolo da protagonista e contendere alla favorita Verona la leadership del girone Est di serie A2, un acquisto azzeccato sembra quello di Agustin Fabi, ala-guardia classe 1991 di nascita argentina ma di formazione cestistica italiana e gran temperamento, arrivato in Italia nel 2009 in quel di Treviso, giusto in tempo per vincere lo scudetto Under 17 con i colori della Benetton. Negli anni successivi la sua carriera si è sviluppata in serie A2, vestendo le

20 | 06 11 2019 | TremilaSport+

maglie della Viola Reggio Calabria e nelle ultime due stagioni di Latina, mettendo a referto numeri importanti soprattutto in termini di precisione nel tiro da 3 punti, qualità già confermata con una percentuale ad oggi del 52% con i colori dell’Old Wild West. “Prima di venire a Udine ho avuto la possibilità di giocare in altre piazze

Il mio obiettivo è lasciare un buon ricordo nelle piazze dove ho giocato importanti e so cosa significa giocare davanti ad un pubblico esigente e appassionato – racconta Fabi nel ripercorrere la sua carriera – e questo non è mai stato un problema, anzi: ho cercato di migliorarmi costantemente alzando l’asticella delle aspettative e trovando una spinta positiva nel cercare sempre nuove sfide.”

 Cosa non ha funzionato a tuo parere nelle ultime due prestazioni negative della squadra contro Ferrara e Caserta? “Sicuramente abbiamo fatto un passo indietro dal punto di vista difensivo rispetto alla partita con Forlì e siamo stati superficiali e poco incisivi nei momenti topici della gara. Dobbiamo sicuramente fare un salto di qualità dal punto di vista mentale, cercando di lasciarci alle spalle le difficoltà e ripartire da quelle che possono essere le nostre certezze e i nostri punti di forza: dobbiamo essere bravi a reagire e uscire da questo momento, consapevoli che sicuramente ci aiuterà a crescere in un’ottica futura.”  Quali sono i tuoi obiettivi personali per questo campionato e più in generale per la tua carriera? “Sono venuto a Udine con la convinzione che questa squadra possa fare molto bene e non saranno certe due brutte partite a farmi cambiare idea. Per quanto riguarda la mia carriera invece il mio obiettivo è quello di lasciare sempre un buon ricordo in tutte le piazze per le quali mi trovo a difenderne i colori, facendomi apprezzare sia in campo che fuori.” Giuseppe Passoni


BASKET SERIE C SILVER

CAMPIONATI UISP

Il capitano della Dinamo Gorizia, Moruzzi, guarda con ottimismo al prossimo futuro della squadra

A PIENO REGIME

SI PENSA IN GRANDE

L

a Dinamo Gorizia ha tutte le carte in regola per fare il salto di categoria questa stagione, passare quindi dalla Serie C Silver alla Gold. Pochi cambi questa estate ma significativi, il primo in panchina: Luca Zucco sostituisce infatti Caio Ardessi alla guida della squadra. Il secondo invece è l’acquisto di Andrea Franco, ala di 2,02 metri proveniente dalla serie superiore, che sarà indispensabile visti i problemi dell’anno scorso sotto canestro. Le prime cinque giornate hanno portato tre vittorie e due sconfitte ma buone notizie arrivano dalla situazione infortunati. È rientrato, anche se non ancora a pieni giri, Patrick Nanut, giocatore d’esperienza dotato di un’ottima visione in grado di mettere in ritmo i compagni. Inoltre a breve dovrebbe riaggregarsi al gruppo Siro Braidot, cestista di alto livello per la categoria.  Alla sua terza stagione con la casacca di Gorizia è Alfredo Moruzzi, ex capitano della Pallacanestro Trieste, il quale sia per qualità che per esperienza si candida a essere uno dei trascinatori della squadra nel corso del campionato. Alfredo, si vede già la mano di Luca Zucco? <<Si, anche se penso che nelle prime giornate di campionato si sia visto che dovevamo amalgamarci ancora con il nuovo modo di giocare. Sono cambiati i meccanismi all’interno della squadra ma soprattutto la preparazione atletica è diversa. Durante la preparazione abbiamo fatto molto più

lavoro aerobico e ogni martedì svolgiamo una seduta di ginnastica con serie di scatti a fine allenamento. Inoltre è aumentato il carico di lavoro, forse anche per questo motivo all’inizio non eravamo al massimo. Poi dal punto di vista tattico sono cambiati gli schemi offensivi ma stiamo migliorando di partita in partita.>>  Ha influito il cambiamento di palazzetto dal PalaBrumatti allo storico UGG? <<Assolutamente. All’UGG, parquet storico calcato da giocatori di Serie A, si sente l’odore di pallacanestro di un certo livello. Poi c’è una considerevole differenza di pubblico. Il PalaBrumatti aveva una capacità di 270 posti a sedere mentre ora siamo intorno ai 700 posti. Già la prima partita, nonostante venissimo da due sconfitte e non fossimo in forma splendida, erano presenti circa 500 persone. Giocare davanti a un pubblico così numeroso, che in giro per l’Italia in Serie B fai fatica a trovare, è sicuramente uno stimolo aggiuntivo.>>  Pensare alla promozione diretta è azzardato? <<La squadra è stata fatta per raggiungere traguardi importanti. Visto che è il terzo anno consecutivo di Serie C, l’obiettivo minimo è arrivare ai playoff. Una volta entrati tutto può succedere, nella maggior parte dei casi gli infortuni possono cambiare l’esito delle partite, ma fare il salto di categoria è un’idea che, anche se nessuno lo dice, tutti noi abbiamo.>> Alessandro Vescini

In pieno svolgimento il 33° campionato di pallacanestro UISP organizzato dal Comitato Provinciale di Udine. In serie A1 girone Trieste facile affermazione di OMSK di coach Kidzik sul Spazzidea per 82-56. Successi esterni di Libertas sul Dai e Vai per 69-61 e di UCPT su Basket4 per 81-76 Nel girone di Udine 1 il Fagagna travolge Remanzacco per 74-46, Aiello espugna San Daniele sul filo di lana per 64-60 e prima vittoria in serie A1 dei Dindias Aiello su Gorizia in volata per 65-64. Nel girone di Udine 2 vittorie esterne per Sbrindella ai danni di Monfalcone per 63-51 e di Laipacco alle spese di Tricesimo per 80-59. Comoda vittoria interna di Attimis contro Tarcento per 83-67. In serie A2 si è giocata la seconda giornata con CDU Udine, Porpetto, Gemona e Monfalcone a punteggio pieno. Questi i risultati e il programma completo:

SERIE A1 - GIRONE TRIESTE

Dai e Vai (Vlacci F. 13) – Libertas (Gioannini 20) 61-69, OMSK (Vucetic 22, Bozic 18, Lorenzi 14) – Spazzidea (Ruggiero 17, Benvenuto 16) 82-56, Basket4 (Visintini e Campagnolo 14) – UCPT (Slavec 21, Stokelj 16, Tomasini 15) 76-81. Classifica: OMSK, Libertas e UCPT 2, Dai e Vai, Spazzidea e Basket 4 0. Prossimo turno: Libertas – Basket4 (08/11 ore 21.15), Spazzidea – Dai e Vai (08/11 ore 21.15)

GIRONE UDINE 1 San Daniele - Aiello (Pellagatta 20, Simonini 17) 6064, Dindias Aiello (Avian 23) - Gorizia 65-64, Fagagna (Tomic 13) - Remanzacco (Miani 14) 74-46, ha riposato WLM Ud Classifica; Fagagna e Aiello 4, WLM Ud e Dindias Aiello 2, San Daniele, Gorizia e Remanzacco 0. Prossimo turno: Remanzacco – Dindias Aiello (08/11 ore 21.00), Gorizia – San Daniele (08/11 ore 21.00), WLM Ud – Aiello (08/11 ore 20.30) riposa Fagagna

GIRONE UDINE 2

Tricesimo (Zuliani 21, Bertacche 16) – Laipacco (Trojer 24) 5980, Attimis (Gabrici 29) – Tarcento 83-67, Monfalcone (Varesano 27) – Sbrindella (Tarvis 15) 51-63 Classifica: Attimis, Laipacco e Sbrindella 2, Tricesimo, Tarcento e Monfalcone 0. Prossimo turno: Sbrindella – Tarcento (07/11 ore 21.15), Laipacco - Monfalcone (07/11 ore 21.00), Attimis – Tricesimo (08/11 ore 21.15)

SERIE A2

Latisana (Pittana 19) – Reyer Ud (Domini 23) 67-60, CDU Ud (Mitri e Renoldi 10)– Referee Ud (Rivron 13) 53-49, Tolmezzo (Pillinini 32) – Gorizia (Milloch 32) 72-57, Porpetto (Bredeon 18) – Basket Time Ud (Zompicchiatti 13) 60-52, Pasian di Prato (Roviglio 20) – Gemona (Picco 17) 62-73, Monfalcone (Peruzzo 14) – Pagnacco (Faelli 12) 72-42, Buttrio (Russo 16) – San Giorgio (Beuzer 18) 59-42. Classifica: Porpetto, CDU, Monfalcone e Gemona 4, Latisana, Referee Ud, Tolmezzo, Pasian di Prato, Buttrio, San Giorgio 2, Gorizia, Pagnacco, Reyer, Basket Time 0.

TremilaSport+ | 06 11 2019 | 21


NONSOLOSPORT

CULTURA

Novità su mostre, spettacoli, eventi, personaggi del panorama culturale

INIZIATIVE

NEL SEGNO DEL RISPETTO TRA I SESSI

I

n occasione della giornata internazionale sulla violenza delle donne, 25 novembre 2019, la consigliera comunale di Rive d’Arcano con delega alle pari opportunità, Corinna Mestroni, ha proposto sul territorio, una serie di iniziative di sensibilizzazione contro gli stereotipi di genere e contro la violenza sulle donne. L’amministrazione comunale di Rive d’Arcano è molto sensibile al tema della tutela della cultura del rispetto tra i sessi, la Consigliera afferma: “anche attraverso degli spettacoli ironici, piuttosto che dei momenti di riflessione in musica e poesia, o un dialogo con un giornalista di ampia cultura, si può arrivare al cuore delle persone. Penso che questo drammatico problema possa essere intaccato alle radici solo attraverso un cambiamento culturale L’importante è parlarne, fin dalle scuole, e agire in ogni modo contro qualsiasi forma di discriminazione e violenza di genere”. Gli eventi si svolgeranno in tre distinte giornate: - sabato 16 novembre alle ore 20.30 presso il Teatro del Centro polifunzionale di Rodeano Basso ci sarà la presentazione del Centro Antiviolenza a cura di Voce Donna Onlus, a seguire lo spettacolo di Catine “A je dure jessi feminis”: uno spettacol che punta a far riflettere con ironia e intelligenza sui classici stereotipi femminili che molte volte portano a rendere la donna vittima; - lunedì 25 novembre alle ore 20.30 presso il teatro del Centro Civico di Rive d’Arcano recital di chitarra classica del M° Marko Feri e poesie di Alda Merini e Frida Kahlo recitate da Annalisa Anastasi, un’ode alla donna che tra voce e musica intona un’accusa decisa contro la violenza, attraverso le parole di due donne forti, dalla contrastante bellezza interiore ed esteriore, che hanno fatto della loro femminilità speciale un simbolo della donna lontano dai classici stereotipi maschilisti e patriarcali; - Mercoledì 4 dicembre ore 20.30 presso la sala conferenze del Centro Polifunzionale di Rodeano Basso Toni Capuozzo presenterà il suo libro “La culla del terrore”, a cui seguirà un dialogo con l’autore sul ruolo della donna nelle diverse culture, ricercando nella storia dei popoli le radici delle attuali discriminazioni femminili. Silvia Boscarello

L’ANGOLO DELLA

LETTURA

ERALDO BALDINI LINDA CASTILLO

UNAPALUDE STRADA LA DEI OSCURA ERRANTI FUOCHI TIMECRIME RIZZOLI

Joseph King, già noto alla comunità 1630. A Lancimago, villaggio perso amish per il temperamento aggrestra e acquitrini, gli abitanti sivocampi e violento e per essere un abiaspettano con angoscia la peste che tuale consumatore di droghe, è stato si avvicina. Per prepararsi al condannato all’ergastolo perpegaver gio, i monaci assassinato della vicina la abbazia brutalmente moglie. decidono di preparare una fossa Ma a due anni dalla condanna, King comune. Ma durante lavori di scavo trovano è evaso edi ora è minacciosamente numerosi diretto scheletriverso sepolti in modo Painters Mill.strano, Sarà il dellaagli polizia, con legaccicapo intorno arti eKate craniBurkholder, fracassati. a occuparsi di questo La memoria collettiva non sacaso, dire complicato chi siano sequestro dei cinquerispondono figli da parte e i frati piùdalanziani, interrogati, di King che, armato e disperato, non con un muro di reticenza e silenzio. Mentre, da perdere e potrebbe uccicon poteriha di nulla commissario apostolico, arriva Per Kate, oltre tutto, l’indagine monsignorderli. Diotallevi, incaricato di allestire i ha deiper risvolti personali. Cresciuta cordoni sanitari contenere il contagio, nelle insieme a Joseph King di cui si era paludi nebbiose, nei poderi smisurati e nelle perdutamente innamorata, non avrebboscaglie intorno cominciano a succedere cose be mai potuto immaginare il terribile inspiegabili e inquietanti: fuochi che paiono scenario a cui sta assistendo. sospesi nell’aria, animali scomparsi, presunti untori che si aggirano tra le vigne.

ISAAC SINGER RICCARDO IACONA

IL CIARLATANO PALAZZO

ADELPHI D’INGIUSTIZIA MARSILIO Appena arrivati a New York, nei

primi anni della guerra, gli ebrei «L’autonomia dei pm è di fatto sotto polacchi tutti lail funzionastessa attacco. Dadicono essa dipende cosa: non fa me». mento«L’America della democrazia: seper si scardina l’equilibrio trapo’ i poteri politica mette Ma poi, un allae lavolta, molti le mani sulla giustizia, ogni arbitrio ricominciano a «sguazzare negli è possibile». Fortepesci di questa convinzioaffari» come nell’acqua. ne, Riccardo Iacona ci conduce nelle Altri invece, e più di chiunque il protagostanze dei Palazzi ingirano cui si esercita nista di questo romanzo, a vuoto,la «malagiustizia» puntando si barcamenano, vivonoitaliana, alle spalle degli i riflettori su undonne intricato groviglio di lotte amici ricchi, o delle che riescono a fratricide e interessi inconfessabili. I sedurre. Di queste ultime Hertz Minsker retroscena del lavoro delle procure, le non può fare a meno: sono «il suo oppio, vicende dalle quali sono nate indagini le sue carte, il suo whisky»; loro gambe, su banche, corruzione,lemalaffare, e i prole loro ginocchia «una sorta di cessi checontengono dalla stagione di Mani Pulite promessa», e lui ha bisogno ogni giorno a oggi hanno occupato le prime pagine di nuovedei avventure di «nuovi quotidianiamorose, rivivono nell’avvincente giochi, nuovi drammi, nuove o ricostruzione di una delletragedie migliori voci commedie». del giornalismo investigativo italiano.

MATTEO STRUKUL

RAUL MONTANARI

MEGAN ABBOTT

NEWTON COMPTON

BALDINI E CASTOLDI

EINAUDI

LE SETTE DINASTIE Sette famiglie, sette sovrani, sei città: questa è l’Italia del XV secolo, dilaniata da guerre, intrighi e tradimenti, governata da signori talvolta lungimiranti, ma molto spesso assetati di potere e dall’indole sanguinaria. A Milano, Filippo Maria, l’ultimo dei Visconti, in assenza di figli maschi cerca di garantire la propria discendenza dando in sposa la giovanissima figlia a Francesco Sforza, e intanto trama contro il nemico giurato, Venezia, tentando di corromperne il capitano generale, il conte di Carmagnola. Ma i Condulmer non temono gli attacchi: smascherano il complotto e riescono a imporre sul soglio di Pietro proprio un veneziano, che diverrà papa con il nome di Eugenio IV. Tuttavia il duca milanese troverà alleati anche a Roma: sono i rappresentanti della famiglia Colonna, ostili al papa che viene da Venezia e decisi a cacciarlo dalla città.

22 | 06 11 2019 | TremilaSport+

LA SECONDA PORTA Milo Molteni è il più grande pubblicitario italiano specializzato in campagne sociali. Molti lo considerano non solo un genio ma un benefattore, anche se chi lo conosce davvero, come la sua ex moglie, la pensa diversamente. Quando muoiono i suoi odiosi vicini di casa Milo acquista il loro appartamento, in cui scopre una porta misteriosa che sembra il passaggio segreto di un vecchio castello. Proprio da qui, una notte, entrerà un giovanissimo migrante in fuga… ma da cosa? Nell’avventura che nasce, Milo scoprirà quanto è difficile mettere in pratica i princìpi umanitari che finora ha solo propagandato. Affiancato da un bizzarro e imprevedibile detective privato che torna per la quinta volta nei romanzi di Montanari, si troverà avviluppato in una ragnatela di enigmi, minacce, vendette, un gioco di scatole cinesi con un finale a sorpresa.

DAMMI LA MANO Kit è una brillante ricercatrice che è riuscita a costruirsi una carriera partendo dal basso. Dopo anni di sforzi, è vicina a raggiungere un successo capace di cambiarle la vita. Sulla sua strada, però, trova Diane, un’amica dei tempi del liceo. Il loro legame, segnato dall’ambizione e durato solo pochi mesi, si era sciolto quando Diane le aveva confessato un segreto sconvolgente: la cosa peggiore che avesse mai fatto. Ma ora, dopo tanto tempo, Diane viene assunta nello stesso laboratorio dove lavora Kit, e il loro antico antagonismo si riaccende. Stavolta però è Diane a scoprire qualcosa in grado di distruggere tutto ciò per cui Kit ha lavorato duramente.


PUGILATO

VECCHIATTO, TRAINO STORICO Il presidente della Pugilistica udinese, Leonardo Zalateu, ripercorre la storia della società e presenta il Memorial del 23 novembre al Benedetti

N

e è passato di tempo da quel lontano 1945, quando il “trio” Ricobelli-Morgante-Birtig ebbe l’idea di promuovere una iniziativa per avvicinare i giovani alla “noble-art”. L’anno successivo , al termine di una guerra disastrosa, l’APU entra a far parte della Federazione pugilistica; ma l’inizio non è stato certo facile, con i pugili costretti a vagare dalla palestra in largo Ospedale Vecchio a quella della scuola Zorutti di via XXX Ottobre e anche ospiti dei Vigili del Fuoco nella palestra di addestramento. Tra un trasloco e l’altro gli allenamenti si svolgevano sotto la tribuna dello stadio Moretti, finchè nel 1957 l’APU si accasa definitivamente nella palestra del Palazzetto dello sport di via Marangoni. Tanti i pugili che hanno dato lustro alla gloriosa società udinese, fra i quali Mario Vecchiatto, campione europeo dei leggeri nel 1959, che il presidente dell’APU, Leonardo Zalateu, vuole ricordare così. “L’impresa risale al 1959, quando Mario Vecchiatto conquistò il titolo europeo dei pesi leggeri, (titolo vacante, dopo il ritiro di Duilio Loi ndr) al Palasport di Milano, battendo l’algerino Laouari Godih, pugile esperto e smaliziato reduce da una pregevole tournèe negli

CAMPIONI A destra, Mario Vecchiatto, cui l'Apu dedica annualmente un Memorial. Sotto, due primattori storici del club, Nicola Ciriani e Brunet Zamora. Stati Uniti. Il boxeur friulano iniziò subito con gran ritmo, mettendo in difficoltà l’avversario, che cominciò a “legare”, cercando con la testa il volto di Vecchiatto e subendo un'ammonizione da parte dell’arbitro belga Barre. Godih era in balia del pugile friulano e continuava a commettere scorrettezze, tanto che all’ottavo round, dopo il terzo richiamo,la conseguente squalifica e meritata vittoria di Mario che salì sul tetto d’Europa.” “Il nostro pugile (oltre che d’Europa anche campione d’Italia ndr) - continua Zalateu - è stato da traino e in quel periodo sono stati molti i giovani che si sono avvicinati al pugilato, grazie anche ad Aldo Battistutta, Roberto Sgrazzutti campioni italiani nei superwelter e ancora con Alessandro Zuliani e Fernandez Brunet Zamora.” “Dopo la sua prematura scomparsa -

Mario è stato un punto di riferimento per molti giovani

dice ancora il presidente - il 18 maggio 1987 a soli 55 anni, la Pugilistica Udinese decise di dedicare al suo campione una riunione di boxe in sua memoria e così fu istituito il Memorial Mario Vecchiatto, quest’anno giunto al ragguardevole traguardo delle trenta edizioni e che avrà luogo sabato 23 novembre sul quadrato del Benedetti,. Una “kermesse” da sempre prestigiosa e che richiama attorno al ring il pubblico delle grandi occasioni.” Roberto Cainero

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Matteo Spanu, mezzofondista della Libertas Malignani, ha raggiunto in breve tempo l’obiettivo del titolo italiano nei 1500 e quello di indossare la canotta della nazionale

DOPPIO SOGNO REALIZZATO di EDI FABRIS

“P

ercepivo che era il mio momento, dopo che la settimana precedente, a Brugnera, avevo realizzato il mio record personale sugli 800 (1’48”55) e sette giorni prima a Lignano quello sui 1500 (3’43”25). Così ho disputato agli assoluti di Bressanone la mia gara perfetta, tenendo d’occhio il favorito, Pietro Arese, iniziando nelle retrovie, risalendo ai 300 metri finali e concludendo vittoriosamente in progressione”: cronaca di una vittoria annunciata

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ESULTANZA Il volto sorridente di Matteo Spanu dopo una vittoria e con la medaglia al collo

effettuata dal protagonista stesso, Matteo Spanu, dei 1500 metri che sono valsi al 23enne mezzofondista della Libertas Malignani il titolo italiano. Salire sul podio tricolore era dichiaratamente uno dei sogni dell’atleta di Campoformido allenato da Sandro Pirrò, realizzatosi in un breve lasso di tempo insieme all’altro, quello di vestire la canotta della nazionale. “Altro momento topico della mia carriera vissuto il 10 agosto scorso agli Europei a squadre in Polonia – racconta Spanu - , dove mi sono piazzato settimo nei 1500, con dentro la grande gioia del mio esordio in azzurro”. Risultati che costituiscono il coronamento di un percorso iniziato otto anni fa al fianco dell’allenatore Pirrò, sottolinea il campione friulano: “Dopo quattro anni di basket nelle giovanili del Pasian di Prato e una breve esperienza nella pallavolo a Campoformido, pur amando gli sport di squadra optai ad un certo punto per l’atletica, in questo incentivato


ATLETICA LEGGERA

L'ALLENATORE

PIRRO’: “HA UN FUTURO NEI 5000”

AZZURRO Il mezzofondista di Campoformido in piena azione al suo esordioin nazionale agli Europei in Polonia

dall’essermi classificato primo fra i giovani in una gara di otto chilometri organizzata alla “Sagra delle masanette” di Villaorba di Basiliano. Mi accorsi che avevo resistenza e iniziai con il professor Alzetta a Mereto di Tomba, seguito successivamente in varie specialità, come si fa con le nuove leve, dagli istruttori Di Fant e Mestroni. Ma ero tagliato per il mezzofondo e proseguii ad un certo punto lungo questa linea, con dentro appunto il sogno di salire prima o poi sul primo podio tricolore e di vestire la maglia azzurra”.

SETTE GIORNI SU SETTE L’atletica è sport non solo di gambe e polmoni ma anche e spesso soprattutto di testa, sottolinea Spanu, ed esige una costanza nella preparazione superiore a quella di altre discipline: “Mi alleno sette giorni su sette, con dentro adesso un nuovo sogno, quello di partecipare alle Olimpiadi, nuovo obiettivo che esige uno scrupo-

loso lavoro, visto che per accedervi devi realizzare tempi di elevato livello. Ma è necessario porsi sempre degli obiettivi, nello sport come nella vita. Come mezzofondista le mie caratteristiche sono quelle di sprinter nella parte finale di gara ed è soprattutto su questo che punto nelle gare. Nei 60-80 metri conclusivi non pensi più a niente, senti attorno a te il tifo come ovattato, concentrandoti solo sul tuo sforzo decisivo, momenti in cui pensi che a perdere non ci stai”. E poi una considerazione di massima: “Nell’atletica non girano i soldi del calcio e un altro obiettivo di chi la pratica è quello di entrare a far parte di un gruppo sportivo militare, per poter effettuare la propria attività a mente più serena, con la consapevolezza di un reddito certo. A questo comunque non ho ancora pensato seriamente”.

Segue da oltre otto anni Matteo Spanu dopo essere stato lui stesso un ottimo mezzofondista, Sandro Pirrò, il tecnico di Moruzzo che passo dopo passo sta portando l’atleta di Campoformido a brillanti risultati, descrivendone con ovvia competenza peculiarità e possibilità: “Non ha l’organismo e la cilindrata di Venanzio Ortis – precisa – ma rispetto al campione carnico è più elastico, ha un piede da saltatore e quindi in volata sa dire la sua con estrema decisione. Così come è dotato di un’elevata resistenza. Un’altra sua caratteristica che lo rende vincente e di grande prospettiva è la costanza nella preparazione, importantissima per raggiungere obiettivi di una certa importanza”. Ma vede nell’allievo anche un futuro diverso, Pirrò: “La sua gara è quella dei 5000 ma ci deve credere in primis lui stesso perché se non la sente sua e preferisce altre distanze meglio lasciar perdere”. Mezzofondo che a livello internazionale è gara per eccellenza dei “corridori degli altipiani”, kenyani ed

RAGAZZO POLIEDRICO Una “u” finale, quella del suo cognome, che al momento pare quasi una griffe dell’atletica italiana dopo le brillanti performances anche di Tortu, e Matteo, a tale considerazione, ci sorride sopra: “Il mio cognome è di chiara origine sarda ed è riferito ad un bisnonno di Bosa Marina, a sud di Alghero, in provincia di Sassari – spiega - . Ma io sono nato a Udine e vivo a Villa Primavera, in Comune di Campoformido”. Un ragazzo dai mille interessi oltre a quello divenuto preponderante dell’atletica, Matteo Spanu: “Ho fatto anche l’animatore nella Parrocchia di Basaldella – sorride - , lasciando poi per sopravvenuti altri impegni di studio e appunto sportivi. Sono studente al quinto anno di Giurisprudenza all’Università di Udine, ancora otto esami poi mi laureerò. Ma per il dopo-laurea non ho ancora deciso: avvocati ce n’è tanti e pensavo alla magistratura, ma anche al giornalismo, visto che mi piace scrivere, così come non mi dispiacerebbe l’insegnamento”. Il tutto, com’è nella sua personalità, cum grano salis.

etiopi: riuscirà un campione “bianco” come Spanu ad inserirsi al loro livello? Pirrò al proposito ha un’idea ben precisa: “Quegli atleti non sono geneticamente superiori ai nostri, solo hanno un allenamento quotidiano costante determinato dal loro stile di vita molto semplice che i ragazzi occidentali non hanno più. Qualcuno, al proposito, ha considerato: portiamo da loro il Mc Donald’s.”. E.F.

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ww CORSA DEI CASTELLI FOTOGALLERY

AMMY KIPNGETICH VINCE LA 3a EDI

COMPLETANO IL PODIO JAMES KUBET E AHMED EL MAOZURY – FR Trieste, 27 ottobre – Sole, tanta allegria e solidarietà hanno caratterizzato la 3ª edizione della Corsa dei Castelli, la manifestazione podistica di autunno organizzata dalla PromoRun in collaborazione con il Comune di Trieste. Un’edizione che ha visto al via più di mille partecipanti, fra la gara competitiva di 10 km e la Run Family di 8 km. Molto combattuta la sfida maschile, che ha visto fin da subito staccarsi dal gruppo il duo formato da Kipngetich e Kubet, mentre El Maozury, il vincitore della passata edizione, si è staccato dopo il quarto chilometro. I due hanno percorso gomito a gomito quasi tutto il percorso, poi nel corso della salita finale di via del Monte Kipngetich è riuscito a staccare di qualche metro Kubet. Il corridore in forza all’Atletica Saluzzo è riuscito così a tagliare il traguardo con il tempo di 29’59’’, abbassando così di 14 secondi il tempo dello scorso anno. Al secondo posto James Kubet con il tempo di 30’09’’, mentre sul gradino più basso del podio si è classificato El Maozury a 30’49’’. Quarto, infine, Paolo Zanata con una performance di 31’ 44’’.

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IZIONE DELLA CORSA DEI CASTELLI

RA LE DONNE VITTORIA DELL’ATLETA DI CASA JOYCE MATTAGLIANO Prima fra le donne l’atleta di casa Joyce Mattagliano (37’36’’) seguita da Erica Franzolini (39’06”) e da Glenda Basei 40’27’’). Una gara che ha premiato i valori dello sport, con una partecipazione di pubblico quasi equamente suddivisa fra competitiva (di 10 km) e Run Family di 8 km, quest’ultima collegata a Telethon. Ogni partecipante ha così potuto aiutare, con un contributo, la ricerca e la solidarietà della nota organizzazione benefica che da anni finanzia e promuove la ricerca scientifica sulle malattie genetiche. Queste le parole dell’organizzatore dell’evento, Michele Gamba, al termine della manifestazione: «Il messaggio che volevamo lanciare oggi era quello di correre tutti assieme per chiudere alla grande la stagione delle corse. Il numero di partecipanti è quasi raddoppiato rispetto alla scorsa edizione, pertanto possiamo essere più che soddisfatti dell’obiettivo raggiunto. Un’edizione dalla quale partire per migliorarci ancora di più in futuro».

TremilaSport+ | 06 11 2019 | 27


ATLETICA LEGGERA

LANCI, STUDIO E MEDITAZIONE Federica Botter, diciottenne giavellottista di Portogruaro studentessa all’ateneo udinese, racconta nella nostra intervista il proprio percorso personale e sportivo

E’

una sorta di moto perpetuo, la quotidianità di Federica Botter, un modus vivendi che la 18enne giavellottista di Portogruaro affronta comunque con l’entusiasmo dettato dalla consapevolezza di una scelta di vita ben precisa. “Mi sono trasferita da qualche tempo a Udine, dove frequento all’università il primo anno di Scienze tecniche del turismo culturale – riferisce - , un ciclo di studio che potrà, una volta completato, offrirmi delle possibilità di lavoro nell’ambito di fiere, eventi, sport e turismo. Avevo anche preso in considerazione una facoltà a indirizzo abbastanza simile a Gorizia ma poi ha prevalso la scelta di Udine, meglio collegata a Portogruaro e a Pordenone, dove mi alleno, come linea ferroviaria”. Già, perché Federica, oltre alle lezioni all’ateneo udinese, va due o tre volte alla settimana a Pordenone, per allenarsi con la canotta dell’Atletica Brugnera con la sua nuova trainer, Wilma Vidotto, ex giavellottista di livello. “Alessandro Dominighini, il mio 28 | 06 11 2019 | TremilaSport+

primo istruttore, mi aveva fornito le basi della specialità – l’atleta spiega la sua decisione - , mentre con Wilma sto effettuando uno step superiore determinato non solo dalla sua competenza ma dal feeling instauratosi fra noi anche dal punto di vista mentale,

indispensabile pure per conferirmi la giusta carica negli allenamenti e nelle gare e per convincermi a non pormi limiti. Avevo bisogno in generale di nuovi stimoli e li sto trovando. A vivere da sola, poi, ci sono abituata già da un paio d’anni”. Eterna seconda tra le Cadette alle spalle della romana Visca, Federica si diede una spallata vincente nel 2016, conquistando il titolo italiano della categoria, ottenendo in tempi più recenti a Firenze il personale di 55,76, misura non casuale, lei sottolinea, ma ottenuta in seguito più volte. Ed ora pensa con maggior concretezza al proprio futuro sportivo. OBIETTIVI “Mi sento maturata – considera – e sto mettendo a fuoco con maggior chiarezza le mie priorità. Di recente ho partecipato all’annuale raduno nazionale Under 20 a Grosseto e spero di poter disputare in

un prossimo futuro gli Assoluti. C’è poi il pensiero di tutti gli atleti di un certo livello rivolto ai gruppi sportivi militari: certo, è importante la sicurezza economica, quella che sono anche in grado di offrire talune società sportive come ad esempio la Riccardi di Milano, ma per ora preferisco non pensare a tale possibilità”. Così come le si è presentata l’opportunità di varcare l’oceano, come hanno fatto la Maffo e la Omoregie, per entrare in un college americano: “Ma a questo passo sinceramente non mi sento pronta – confessa Federica - , preferisco per ora continuare qui il mio percorso di sport e studio”. Consapevolezza di sé che le è data anche dalla meditazione, alla quale lei si affida ogni giorno di primo mattino: “Se non mi dedico ad essa quotidianamente ne sento la mancanza, perché mi aiuta a partire bene e ad affrontare al meglio i miei impegni. La meditazione mi ha cambiata ed ora fa parte di me”. Edi Fabris


TremilaSport+ | 18 09 | 2019 | 29


CICLISMO

Il Giro d’Italia 2020 vivrà tre giorni nella nostra Regione, con gli arrivi di tappa sul Piancavallo e a S.Daniele e il riposo intermedio a Udine tra gli appassionati di EDI FABRIS

A

nche nell’edizione 2020 del Giro d’Italia, 21 tappe per un totale di 3579,8 chilometri con partenza da Budapest il 9 maggio e arrivo a Milano il 31, il Friuli ospiterà la carovana rosa, nuovo regalo di Enzo Cainero a una terra che ha il ciclismo come seconda pelle. Niente Zoncolan, stavolta (“Non dev’essere un’abitudine”, sostiene a ragione il patròn) ma il Piancavallo, il 24 maggio, in una frazione di 183 chilometri con notevole strappo finale, come evidenziato nella cartina. Il giorno dopo riposo, in attesa della partenza da Udine il 26, in una tappa di 228 chilometri che porterà i girini a S.Daniele dopo un percorso variegato con molti saliscendi attraverso il Friuli orientale. Spettacolo assicurato anche stavolta, dunque, con favoritissimo lo slovacco Sagan insieme a Carapaz, vincitore a sorpresa dell’edizione 2019, e all’eterno Nibali, che cercherà il tris personale nella competizione. E molti altre saranno le star in gara, da Dumoulin a Roglic ad Aru. Un percorso, evidenzia Cainero, che potrà favorire gli ènfants du pays Matteo Fabbro e Alessandro De Marchi, che sulle strade di casa potranno trovare gli spazi di gloria che meritano. E a salutare la corsa altre eccellenze del territorio, le Frecce Tricolori, con la partenza della tappa del Piancavallo fissata proprio nella base di Rivolto.

30 | 06 11 2019 | TremilaSport+

BASE AEREA RIVOLTO PIANCAVALLO

183 km

DOMENICA 24 MAGGIO 2020

DUE T SPETTA

PROTAGONISTI Da sinistra, Nibali, Carapaz, il bujese De Marchi (qui ospite di Tremilasport con il nostro direttore) e il patron Enzo Cainero.


CICLISMO

UDINE SAN DANIELE DEL FRIULI

L’EVENTO A MANZANO

RISPETTO E SICUREZZA, ESSERE AMICI DEI CICLISTI

228 km

Sabato 9 novembre al Foledor Boschetti-Della Torre di Manzano, attiguo al Palazzo comunale, con

TAPPE ACOLO

inizio alle 19 avrà luogo un incontro sul tema “Rispetto e sicurezza” dei ciclisti sulle strade, organizzato MARTEDI' 26 MAGGIO 2020

dal Gruppo Be a bike friend in collaborazione con il Comune di Manzano, la Polizia di Stato, la Regione Fvg, l’Uci e il Coni. Vi prenderanno parte personaggi noti nel mondo delle due ruote come Enzo Cainero, patron delle tappe friulane del Giro d’Italia, il campione bujese Alessandro De Marchi, “numero rosso” di corridore più combattivo in una frazione del recente Tour de France e protagonista di un serio infortunio nel corso di quella competizione, e Carlo Piraneo, responsabile comunicazione sicurezza stradale, con la possibilità di altri ospiti a sorpresa. Condurrà il giornalista Edi Fabris. Nel corso della

LA CAMP

serata verrà proiettato un filmato inedito di tutta la serie di vittorie del “campionissimo” Fausto Coppi, di cui ricorre quest’anno il centenario della nascita. L’ingresso è gratuito.

TremilaSport+ | 06 11 2019 | 31


ww 80^ COPPA SAN VITO FOTOGALLERY

FOTO LONGO

80a COPPA SAN VITO - VINCE FILIP

19/10/2019 SANVITO AL TAGLIAMENTO - Ad alzare le braccia al cielo sul traguardo che assegnava l'80^ edizione della Coppa San Vito è stato il vicentino Filippo Ferronato, bravo ad inserirsi nella fuga di giornata insieme all'inseparabile compagno di squadra Matteo Donegà; il tentativo portato da una quindicina di atleti che ha preso il largo poco prima di metà gara ha regalato una spettacolare bagarre nel corso delle ultime tornate con le maglie del Cycling Team Friuli e quelle della Zalf Euromobil Désirée Fior che hanno duellato 32 | 06 11 2019 | TremilaSport+ alla pari.

Ordine d'arrivo: 1° Filippo Ferronato (Cycling Team Friuli) 2° Gregorio Ferri (Zalf Euromobil Désirée Fior) 3° Matteo Baseggio (Zalf Euromobil Désirée Fior) 4° Matteo Donegà (Cycling Team Friuli) 5° Mattia Gardi (Hicari Cablotech) 6° Matteo Ferro (Cycling Team Valcavasia) 7° Riccardo Tosin (General Store) 8° Merlijn Decoster (Vc Villefranche Beaujolais) 9° Piero Dissegna (Work Service Videa) 10° Stefano Di Benedetto (Pedale Scaligero) a 2'40"


80^ COPPA SAN VITO FOTOGALLERY

PPO CORONATO (CYCLING TEAM FRIULI)

TremilaSport+ | 06 11 2019 | 33


ww GIRO D'ITALIA CICLOCROSS FOTOGALLERY

GIRO D’ITALIA CICLOCROSS, A OSOPPO IL BATTESIMO DEL FANGO ED È SUBITO SPETTACOLO Sotto il diluvio emergono i crossisti puri. Grande festa per l’organizzazione della Jam’s Bike Team Buja in collaborazione con l’ASD Romano Scotti nel ricordo di Jonathan Tabotta 3 NOVEMBRE OSOPPO (UD) – Da Tregenda. Definizione calzante dell’atmosfera respirata oggi al Parco del Rivellino di Osoppo per la quinta tappa del Giro d’Italia Ciclocross. Secondo il dizionario è “tempesta che si scatena con grande violenza e lampi terrificanti”, esattamente quello che si è visto in casa del Jam’s Bike Team Buja, blasonato team che con il supporto dell’ASD Romano Scotti ha messo su la tredicesima edizione della gara dedicata alla memoria di Jonathan Tabotta. Dal cielo è venuto giù tutto quello che il Giro d’Italia Ciclocross numero undici ha atteso sin dalla prima tappa, ovvero quell’acqua che, impastata con la terra dallo scorrere delle ruote tassellate, produce un amalgama chiamato fango, l’ingrediente fondamentale per ogni delizia a base di ciclocross sotto l’egida della Federazione Ciclistica Italiana. Con l’acqua dal cielo e un piacevole fango sotto le ruote sono

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cambiati tutti, o quasi, i valori in campo, con molte sorprese e poche conferme in uno scenario allestito a tempio del ciclocross anche nei minimi particolari (birra a fiumi e fumi di arrosti alla brace). Qui al parco del Rivellino ogni colpo di pedale è stato diverso dal precedente e la tecnica ha avuto la meglio sulla velocità, un valore ampiamente testato nelle tappe precedenti. Se alla pioggia si aggiunge il vento, che come frequenti schiaffi ha sferzato i volti dei corridori si pone la ciliegina sulla torta di una giornata riuscita davvero bene, grazie anche alla sinergia e all’amicizia fraterna tra gli organizzatori. Il colmo? Nessuno (forse tranne qualche sconfitto) è tornato a casa deluso. È lo spirito del ciclocross, che porta a gradire, talvolta a sperare, anche le condizioni che per chiunque altro sarebbero semplicemente estreme.


TremilaSport+ | 06 11 2019 | 35


ARTI MARZIALI

L'aikido è un'arte marziale nata nel paese del Sol Levante come disciplina di difesa. Ne parla Massimo Nardoni, Maestro della Udine Aikido Dojo, che ha aperto una scuola nel capoluogo friulano.

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ARTI MARZIALI

NATI IN GIAPPONE

S

embrerà strano, ma una disciplina sportiva senza gare, medaglie e senza il podio potrà apparire priva di significato. Eppure l'Aikido, la famosa arte marziale nata per mano di Morihei Ueshiba nel 1883, ha dei valori e degli aspetti che esulano da certi traguardi, privilegiando la crescita e sviluppando le capacità di chi la pratica in un processo che non ha mai termine.

entrando a pieno titolo nel mondo dell'Aikido e partecipando a prestigiosi stage anche oltreoceano come recentemente a San Francisco con l'elite dell'Aikido mondiale. L Aikido è una arte marziale nata in Giappone dove si distingueva come disciplina di difesa grazie alla quale nel confronto con il nemico, consentiva di ritornare vivo a casa vivo. In questo sport si sfrutta la forza dell'avversario per usarla contro

E' una disciplina a portata di tutti ed è motivo di studio e riflessione

Massimo Nardoni, maestro della Udine Aikido Dojo ci spiega cos'è l'Aikido e il motivo per cui ha deciso di dare vita questa scuola aprendo un capitolo nuovo nelle arti marziali ad Udine. Cintura nera terzo dan inizia il suo percorso nel 2002 con il maestro Giorgio del Puppo antesignano di questa disciplina in regione.. Successivamente diventa assistente del maestro Chiancone (cintura VI dan). Nel 2010 consegue il I dan con il maesto Yoshimitsu Yamada allievo del fondatore Morihei Ueshiba. Il 2015 è secondo dan ed acquisisce la qualifica di assistente istruttore. Nel 2018 conquista terzo dan

con delle proiezioni che lo lanciano a tutti gli effetti al suolo. Alla diffusione dell'Aikido nel mondo un aiuto è arrivato da Hollywood dove il famoso attore e maestro Steven Seagal nei suoi film d'azione ne ha dato sfoggio catturando l'interesse di coloro che ne ignoravano l'esistenza.  Dopo stage ed esperienze maturate per il mondo porta la sua esperienza ad Udine all'Aikido Dojo. “Nel giugno di quest'anno ho deciso id aprire una scuola di Aikido coronando un vecchio sogno per portare quello che questa disciplina ne è espressione: i valori dei

samurai che ricordo sono l'onesta' e giustizia, il coraggio, la compassione, dovere e lealtà, cortesia, sincerità e onore“.  Nel vostro dojo chi si avvicina a questa disciplina ha una strada lunga da percorrere... “A differenza di altre arti marziali l'Aikido non ha effetti immediati come il suo spirito insegna. C'è un percorso mentale e di preparazione che richiede tempo e dedizione. Pertanto la passione insieme alla pazienza permette di conseguire certi risultati”  Ci sono molte donne che entrano nel dojo attratte dall'armonia di questa disciplina... “Aikido che ricordiamo è una disciplina legata all'autodifesa, trova ampi consensi in un vasto pubblico femminile che in relazione all'armonia delle tecniche e al fatto che la forza non viene chiamata in causa dal momento che si sfrutta quella dell'avversario”  Con che cadenza si svolgono le sessioni di allenamento e come sono articolate? “Ci si allena per tre volte alla settimana. La seduta di allenamento

ha una durata di novanta minuti ed è composta da tre parti ben distinte: la prima riguarda la respirazione, poi si passa ad una sorta di preparazione fisica e di riscaldamento mentre la mezz'ora conclusiva è dedicata alle tecniche.  Per chi è l'Aikido e che caratteristiche deve avere chi si avvicina al suo studio? “E' una disciplina alla portata di tutti e di chi è alla ricerca di qualcosa che non sia solo sport ma anche un motivo di studio e riflessione. In oriente l'Aikido è legato alle tecniche di meditazione che portano l'allievo a trovare un autocontrollo ed una serenità utile non solo all'interno del dojo (la casa dove si pratica l'arte marziale) ma anche fuori, nella vita di tutti i giorni”  Come in tutte le arti marziali ci sono dei gradi che indicano il livello di avanzamento? “Esattamente inizialmente al praticante vengono conferiti i kyu sino ad arrivare alla cintura nera che poi a partire dal primo dan arriva sino al decimo. La cintura nera contrariamente a quello che si possa pensare non è un traguardo, ma una partenza per chi cerca di apprendere e migliorare”  Perché scegliere l'Aikido e dove si può provare a salire sul tatami? “Questa disciplina ha la peculiarità oltre che di insegnare a difendersi anche contro le armi di riuscire a fare trovare un equilibrio interiore di chi si avventura nel suo mondo. Lo studio è lungo e richiede volontà e costanza. La nostra sede si trova in via nazionale sopra la filiale della Ford e siamo aperti il lunedì, mercoledì e venerdì come si può prendere visione anche nel nostro sito internet dove ci si può documentare sulle sue origini e su quello che la nostra scuola propone “ Gianfranco Borghesu TremilaSport+ | 06 11 2019 | 37


VELA

L'IMPRESA

MEOTTO, VINCO VOLANDO SULL’ACQU M

ichele Meotto, l’atleta di Udine portacolori dello Yacht Club Lignano, si è aggiudicato gli “Italian Waszp Games“, disputati a Malcesine, sull’Alto lago di Garda. Michele, fino a poco più di un anno fa regatante nella classe Olimpica Laser Standard ha fatto la scelta (estrema) di vivere la vela divertendosi, scegliendo il mezzo che oggi rappresenta uno degli scafi singoli più all’avan38 | 06 11 2019 | TremilaSport+

guardia, perchè foil e quindi con appendici tali che lo fanno “volare sull’acqua”, il foiling monotipo WASZP, disegnato da Andrew McDougall, già progettista del Moth Mach2. A Malcesine, dopo un’attesa nel primo giorno di regate resa vana per la mancanza di vento, si è giocato tutto la mattina presto del giorno successivo con condizioni toste di vento da nord forte e quattro velocissime regate, che Michele ha vinto in successione.

Una vittoria netta, se si considerano oltre ai quattro primi, anche i 9 punti di distacco dal secondo, Marco Francalancia. Terzo il ceko Krsicka. “Tagliare il traguardo volando a un metro sull’acqua non ha prezzo, soprattutto se si tratta della prima edizione degli Italian Waszp Games della storia. Il forte Peler di domenica mattina ha messo a dura prova tutti gli equipaggi, indipendentemente dall’esperienza su questa bar-

Meotto: “Il Waszp può diventare la deriva foiling più diffusa al mondo”


UA ca. Dopo un anno di “volo” tra il mare di Lignano Sabbiadoro e il Lario posso dire con certezza che il Waszp ha tutte le carte in regola per diventare la deriva foiling più diffusa al mondo. Il suo più grande pregio è quello di rendere accessibile la “vela del futuro”, regalando adrenalina, velocità e stimoli di miglioramento ai più piccoli, così come ai velisti più esperti”, ha commentato Meotto appena tornato da Malcesine.

“Non è un caso che Mattias Coutts (figlio di Russel, il vincitore di 5 Coppe America dopo un oro e argento olimpici) e Pierre Leboucher (olimpionico e plurimedagliato in 470) abbiano scelto il Waszp. Per il prossimo anno l’Associazione Italiana Classe Waszp sta pianificando un programma di regate nazionali che culminerà con i Waszp Games (campionato del mondo) 2020 di Malcesine. Per ora mi godo questa prima vittoria nella classe, ringraziando con l’occasione la mia famiglia, lo Yacht Club Lignano di cui porto i colori, il Circolo Vela Bellano per l’ospitalità sul lago dove spesso mi alleno studiando a Milano e Armare Ropes con OneDesign Inside per il supporto tecnico”

FOTO ORSINI

Il giovane atleta udinese dello Yacht Club Lignano è reduce dal prestigioso successo agli Italian Wszp Games, disputati a Malcesine, sul Lago di Garda, precedendo Francalancia e Krsicka

ha concluso Michele, pronto ora a nuove sfide sempre più adrenaliniche. Michele conclude così una brillante stagione durante la quale ha vinto a Sebenico (Croazia) il Campionato del Mondo di Altura ORC nel ruolo di tailer; e ad agosto, a bordo del Melges 24 con i ragazzi di Arkanoè Montura, ha vinto l’Europeo ORC Sportboat di Portorose. Ma il suo impegno nella vela non si è limitato alle regate, dato che ha fatto provare il suo Waszp e di conseguenza l’ebrezza del primo volo sull’acqua, anche agli atleti della squadra agonistica dello Yacht Club Lignano, considerata la possibilità di armare la seconda vela più piccola, adatta anche ai ragazzi. M.M. TremilaSport+ | 06 11 2019 | 39


ww 36° TROFEO DUE CASTELLI FOTOGALLERY

Nell'immagine a fianco “Barraonda” di Lucio Provvidenti, della Svoc di Monfalcone vincitore della 36^ edizione del Trofeo Due Castelli

36° TROFEO DUE CASTELLI, IL PODIO Castello di Duino - Si sono svolte venerdì 25 ottobre, nel castello della Torre e Tasso di Duino le premiazioni del 36° Trofeo Due Castelli, organizzato dalla Società Nautica Laguna del Villaggio del Pescatore, che ha visto al traguardo passare per prima “Barraonda” di Lucio Provvidenti, della Svoc di Monfalcone, davanti a “Fanatic” di Alex Peresson della Triestina Sport del Mare, a “Tod-Zkb” di Alberto Leghissa del Diporto Nautico Sistiana e via via a tutte le altre 122 imbarcazioni arrivate al traguardo. Ma oltre ai primi tre classificati overall, sno stati premiati anche i vincitori delle singole classi (“Nembo II” di Nicolò De Manzini, Adriaco; “Teide” di Paolo Zanon, Sistiana 89; “Tocai” di Marco Marseu, Lni Monfalcone; “Altamarea” di Lucio Boschin, Pietas Julia; “Strixia” di Bruno Spangaro Svbg; “Radames” di Silvano Frisori, Pietas Julia; “Testarda” di Edoardo Coretti, Triestina della

Vela; “Argentovivo” di Dari Gustin, Sistiana 89; “Brigante Tiburzi” di Francesco Feri, Diporto Nautico Sistiana; “Eureka” di Giancarlo Doz, Tavoloni Monfalcone; “No Name 3”, di Sebastiano Ciato, Pdm Padova; “J One Milligor” di Lorenzo Simeoni, Sn Laguna; “Furietta” di Giampaolo Fontana, Sn Laguna; “Matrix” di Andrea Clavarino, Hannibal Monfalcone; “El Moro” di Graziano Manfrè, Cnsm; “Barraonda” di Lucio Provvidenti, Svoc Monfalcone; “Tod-Zkb” di Alberto Leghissa, Diporto Nautico Sistiana). e soprattutto sono stati consegnati i trofei speciali messi in palio dagli organizzatori. Ad “Altamarea” andrà il Memorial Fabio Masè, a “Strixia” il Memorial Sergio Cadenaro, a “Testarda” il Trofeo Bonin, a “Nembo II” il Trofeo Falesie, a “Gaudium” il Trofeo Bruno Marsi, a “Lybra” il Trofeo Rodolfo Ravasin, a “Paja B” il Memorial Bruno Cechet, a “Menta Rossa” il Trofeo Polisportiva San Marco.

“Barraonda” di Lucio Provvidenti precede “Fanatic” di Alex Peresson, della Società Triestina Sport del Mare, dopo un testa a testa serrato dalla partenza davanti al castello di Duino fino al traguardo nelle acque prospicienti quello di Miramare. 40 | 06 11 2019 | TremilaSport+


VOLLEY

SERIE A & B

PRATA, PRIMO SUCCESSO IN A3

La compagine di Cuttini piega Bolzano e conquista la prima vittoria stagionale. Intanto Martignacco porta a casa un punto contro Pinerolo, mentre Talmassons vince per 3-0 a Sassuolo

Bastiani, Rizzi Volley: “Battura e ricezione nel derby hanno funzionato bene”

L

a Libertas Martignacco accarezza l’impresa contro Pinerolo. Nella sesta d’andata di serie A2, le friulane perdono contro le piemontesi, ma le costringono al tie break e guadagnano un punto prezioso per la classifica. Il rammarico, nel clan friulano, c’è per non avere chiuso il match sia nel quarto che nel quinto set viste le occasioni che si sono presentate, però per la società del presidente Bernardino Ceccarelli va bene così. Continuano a denotarsi in partita i miglioramenti di Fiorio e compagne che settimana dopo settimana lavorano con precisione e impegno in palestra. Pronto riscatto, invece, per la Cda Talmassons che va a Sassuolo e stratta un sonoro 3-0 che dà morale alla truppa di Ettore Guidetti in vista dei prossimi impegni in campionato. In serie A3 maschile, il Volley Prata sfata la maledizione e riesce

a conquistare la prima vittoria stagionale a Bolzano. Lo fa al termine di una partita lunghissima, combattuta e tirata, riemergendo con gran carattere dopo un inizio complicato. In serie B1 femminile, arriva la prima vittoria in trasferta della GTN Volleybas, capace di espugnare il campo dell’Imoco San Donà, formazione giovane ma temibile, e salire a quota sei in classifica. Dopo un primo parziale equilibrato, le udinesi sono riuscite a comandare abbastanza agevolmente la partita, sfruttando il servizio di Squizzato e Braida e la potenza in attacco della premiata ditta Lombardo-Pozzoni. Un quarto set poco adatto ai deboli di cuore regala una vittoria al cardiopalma al Volley Maniago Pordenone che in questo modo riesce a portarsi a casa l’intera posta in palio e a rimanere saldamente al comando del Girone B della B1, mantenendo un punto di vantaggio sulle più dirette inse-

guitrici ovvero Ostiano e Volano. Ma, come previsto, la Vivigas Arena Volley Team è stata un’avversaria coriacea e spigolosa. Intanto in serie B2 il Rizzi Volley ingrana la marcia e vince anche il derby contro le Villadies: "I primi due set sono andati veramente bene – commenta soddisfatto il viceallenatore delle udinesi, Fabio Bastiani – abbiamo fatto quello che abbiamo preparato in settimana: ci siamo impegnati, la battuta ha funzionato e anche la nostra ricezione. In questo modo abbiamo avuto vita abbastanza facile. Nel

terzo parziale siamo partiti un po' in sordina commettendo più errori del solito, ma poi ci siamo ripresi bene e con tranquillità. Dobbiamo continuare così, perchè il lavoro in palestra è buono e ci permetterà di sviluppare al meglio il nostro gioco e le nostre qualità". Delusione, invece, nelle parole del tecnico delle Villadies, Marco Relato: “Dalla partita di Legnaro ad oggi è stato come dal giorno alla notte. Non capisco proprio il perché di questo cambiamento soprattutto nell’atteggiamento passivo. In settimana abbiamo studiato le avversarie e le ragazze avevano indicazioni ben precise. L’unica cosa che ha funzionato è stato il muro sulla fast. Troppo poco! Abbiamo subito in ricezione una battuta che non mi è sembrata così irresistibile. E invece dovevamo essere noi a spingere al servizio. Una serata negativa da cancellare subito. In settimana cercheremo di capire le ragioni per voltare subito pagina”.

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VOLLEYFOTOGALLERY

SERIE A2 FEMMINILE CDA TALMASSONS LIBERTAS MARTIGNACCO

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SERIE C FEMMINILE PALLAVOLO BUIA ROJALKENNEDY

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ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA DAL 1945 SERIETÀ, PROFESSIONALITÀ E TANTA STORIA RUGBY

ANCHE QUEST’ANNO SCATTA MOVEMBER Al via la raccolta fondi 2019 organizzata dal Pordenone Rugby Libertas per raccogliere fondi per la ricerca sulle malattie oncologiche maschili e sulla salute psichiatrica ■ Da 8 anni il Pordenone Rugby Libertas aderisce a Movember. Per tutto il mese di novembre l’obbiettivo fuori dal campo della società rugbistica cittadina è quello di sensibilizzare e raccogliere fondi per la ricerca sulle malattie oncologiche tipicamente maschili e sulla salute psichiatrica. Per raccogliere fondi e sensibilizzare su questi temi, l’associa-

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IL COSTO SIMBOLICO PER OGNI MAGLIETTA È DI DIECI EURO

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zione ha deciso di produrre e vendere t-shirt. In questo modo è possibile partecipare alla raccolta fondi inviando una mail a piccinin.dario@gmail.com con le

taglie ed i quantitativi richiesti. Dal 2016, il Pordenone Rugby sostiene questo assieme ad altri come un’unica squadra. Ha tolto il logo della società dalla t-shirt

e lo ha sostituito con quello del MOVEMBER RUGBY TEAM, con lo scopo di allargare il bacino di diffusione delle magliette. Questo ha dato subito una impenna-

BRAZILIAN JIU JITSU

FERRETTI E’ ARGENTO EUROPEO

Marco Ferretti

■ Il PalaFijlkam di Ostia ha ospitato l’annuale edizione del Campionato Europeo di Brazilian Jiu Jitsu NO GI (sen-

za kimono) organizzato dalla IBJJF (Federazione Internazionale di BJJ), che ha visto la numerosa partecipazione di oltre 2.000 atleti provenienti da tutto il mondo, divisi nelle varie categorie di peso, grado ed età. Marco Ferretti, tesserato UIJJ/ IBJJF con Core Grappling Lab, in un’equilibratissima finale contro un lottatore greco, centrata principalmente sul combattimento in piedi, ha ceduto il titolo continentale solo per una dubbia decisione arbitrale sul punteggio 2-2, conquistando la medaglia d’argento nella categoria ultra heavy M3 marrone.

Il giorno precedente si è svolto il “Rome International Open IBJJF Championship” (torneo di bjj con il kimono), dove, dopo 2 agguerriti incontri, il pordenonese ha conquistato la medaglia d’argento nei + 100 kg M3 marrone. Nel torneo Open, dove possono partecipare solo i medagliati delle varie categorie di peso, Ferretti, dopo aver sconfitto un atleta americano, è stato fermato in finale da un serbo per soli 2 punti di scarto, classificandosi al 2° posto. Marco Ferretti, oltre che atleta, è istruttore del team “Grappling Pordenone”.

ta alla raccolta, grazie anche al lavoro di sensibilizzazione delle squadre Old aderenti al CORV (Comitato Old Rugby Veneto) che fin da subito hanno fatto proseliti nelle società di riferimento e non. Negli ultimi due anni l’iniziativa ha superato i confini regionali. Oltre a Friuli-Venezia Giulia e Veneto, le t-shirt sono arrivate in Emilia-Romagna, Lombardia, Toscana e Trentino. Il ricavato della raccolta viene equamente diviso tra CRO di Aviano e IOV di Padova. Per la consegna delle donazioni sarà creato un assegno gigante su cui vengono impressi gli stemmi di tutte le società sportive aderenti. L’iniziativa è aperta a tutte le associazioni, non necessariamente di rugby. Basta acquistare una maglietta per vedere il proprio logo insieme a tutti quelli che partecipano. Il costo simbolico per ogni maglietta è di dieci euro, e ce n’è per tutte le taglie dalla xs alla xxxxl.

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PIOGGIA DI ORI PER PORCIA E VILLANOVA La classifica finale ha assegnato solo primi posti ai Ragazzi del Palazen, che si allenano fianco a fianco con i colori delle società organizzatrici dell’ultima tappa ■ Premia soprattutto i pordenonesi il Circuito Nazionale Libertas Giovanile di Judo, che si è chiuso con il 25° Trofeo Nazionale Libertas di Judo Città di Porcia, sotto la regia del Judo Libertas Porcia in collaborazione con la Polisportiva Villanova. La classifica finale ha infatti assegnato solo primi posti ai Ragazzi del Palazen, che si allenano fianco a fianco con i

Treviso, per spostarsi ancora in provincia di Parma. Un giro nel “vecchio west”, cioè a Genova per sbarcare in Sicilia, alla maniera garibaldina. La prova successiva non poteva che essere in Piemonte, per giungere al gran finale nella cittadina purliliese. Proprio qui, in terra friulana, sono stati incoronati i giovani vincitori, che oltre alla soddisfazione agonistica hanno potuto confrontarsi con realtà differenti, crescere dal punto di vista sportivo, e soprattutto porre le basi per nuove amicizie che dureranno nel tempo.

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LE DIECI TAPPE HANNO INTERESSATO PRATICAMENTE TUTTO LO STIVALE colori delle società organizzatrici dell’ultima tappa. Fra i più piccoli di classe 2013 e 2014 mette quindi la medaglia d’oro al collo il purliliese Gregorio Pinese. Lo imitano i ragazzi di Villanova: Mattia Bertossi e Melissa Barber (2012), Davide Dragonetti e Beatrice Furlan (2011), Matteo Rumiatto e Giada Casetta (2010), Mirco Bone, Eakes Alessandro Liam (parimerito) e Marica Lo Presti (2009), e infine Tommaso Della Toffola (2008). Il Judo Libertas Porcia e la Polisportiva Villanova hanno quindi raccolto i sacrifici fatti in palestra e non solo, conquistando la bellezza di 11 medaglie d’oro. Le dieci tappe hanno interessato praticamente tutto lo stivale. Si partiva infatti da Segrate, per arrivare a Foggia, passando da Viterbo. Si tornava quindi in provincia di

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PATTINAGGIO

IL PATTINAGGIO TOLMEZZO ALLO SKATE LAB ■ C’era anche il Pattinaggio Libertas Tolmezzo allo Skate Lab che ha avuto luogo a Porcia. Il nuovissimo e all’avanguardia pattinodromo “Pierino Gava” ha pertanto ospitato addirittura Paolo Marcelloni, pioniere del pattinaggio in linea, con centinaia di podi nazionali e internazionali, da atleta, ma soprattutto da tecnico. Circa una cinquantina di giovani atleti del pattinaggio corsa di tre delle quattro associazioni del FVG hanno quindi partecipato all’iniziativa, promossa da Alice Badini, responsabile del settore corsa della FISR FVG, nonché tecnico del Pattinaggio Tolmezzo. La scelta della location non è stata casuale. Lo stesso Marcel-

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loni ha apprezzato la struttura purliliese e all’avanguardia. In un momento di crisi generale del movimento come questo, è fondamentale ripartire da una regione che ha spesso fornito atleti di altissimo livello alla nazione. Ma il laboratorio era dedicato sia ai giovani, che agli stessi al-

lenatori. Il super tecnico di fama internazionale infatti ritiene di primaria importanza promuovere l’allenamento di qualità; perché, per dirla con le sue parole, «bisogna crescere dal punto di vista numerico, ma bisogna anche dare qualità a quella che è la quantità».

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DALLA STRADA AL TATAMI: NASCE KATACLAPS Il nome si rifà proprio alla prima finalità della Polisportiva Villanova, che ha sempre puntato a togliere i ragazzi dalla strada per farli crescere in un ambiente sano e controllato, come la palestra ■ Musica e judo convolano a nozze in occasione della giornata mondiale del judo, tenutasi lunedì 28 ottobre. Il nome si rifà proprio alla prima finalità della Polisportiva Villanova, che ha sempre puntato a togliere i ragazzi dalla strada (quindi da un contesto di disagio sociale quale la periferia urbana) per farli crescere in un ambiente sano e controllato, come la palestra. Qui infatti da sempre si apprendono i valori del rispetto, dell’educazione e dell’integrazione. Non è un caso dunque che la giornata sia probabilmente la più ambiziosa manifestazione del 40° anniversario del judo a Pordenone, che l’associazione sta festeggiando dall’inizio dell’anno con uno spettacolo pirotecnico di gare, feste e convegni. Circa 700 studenti, 80 insegnanti e 30 tra istruttori e tecnici hanno affollato dunque il Palazzetto dello sport di Pordenone, dalle

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9.00 in poi, per una rappresentazione senza precedenti di musica e judo chiamata KataClaps che ha coinvolto bambini e ragazzi delle scuole. Il nome unisce le forme del judo (kata) e il battito delle mani (in inglese claps), proprio per riferirsi alla combinazione delle varie forme di ritmi prodotti con le mani.

LA MUSICA DIVENTA ANCHE METAFORA DI TRASFORMAZIONE Un evento epocale che ha ospitato inoltre il maestro Franco Cappelletti primo ed unico 10º Dan della storia italiana, in rappresentanza della Fijlkam e dell’IJF e il Maestro 5° Dan Jean-Charles Bouchart in rappresentanza della Federazione Francese di judo. L’anniversario della nascita del fondatore del Jigoro Kano è sta-

to così celebrato con una sorta di flash mob in cui la filosofia del judo incontra la potenza del ritmo: tutto un altro modo di “menare le mani”! Una semplicissima stilizzazione di “scontri di strada tra gang” è stata infatti rappresentata, sul tatami, su una base musicale prodotta dal vivo da una combinazione di ritmi eseguiti con la sola percussione delle mani. Si tratta di una libera interpretazione a partire da “Clapping Music”, che il compositore e percussionista americano Steve Reich ha realizzato nel 1973. Stanco dei continui ed estenuanti trasporti, montaggi e smontaggi del set di percussioni da concerto, ha infatti composto un brano da eseguire solo con la percussione delle mani. Questo esperimento segna anche il ritorno, dopo molti anni di “letargo”, di Musica Attiva,

approccio all’apprendimento della musica che negli anni ’80 e ’90 ha coinvolto migliaia di alunni delle scuole primarie e dell’infanzia della provincia, nonché centinaia di insegnanti, in percorsi di formazione avviati dai mitici Miguel Lladò e Maria Alba Vila. L’attività è stata poi portata avanti da Bertolo con la cooperativa Claps (nome non a caso). L’evento è stata anche occasione appunto per la ripresa di una attività di aggiornamento di una trentina di insegnanti che hanno collaborato alla preparazione in classe della parte musicale di questo originale “esperimento”. È stata inoltre un’occasione per riflettere, in modo pratico, su alcuni temi oggi particolarmente significativi in ambito educativo, quali dispersione scolastica, gestione della violenza, potenziale educativo dello sport.

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NAKAYAMA A MEDAGLIA A CIVIDALE Intanto è già in cantiere l’idea di proporre a Tarcento un corso destinato agli adulti amatori con due ore a settimana, senza necessariamente dover partecipare alle gare ■ Mentre i piccoli raccolgono onori e medaglie a Cividale del Friuli, con la prima gara della stagione, la dirigenza della Libertas M.Nakayama Shotokan KarateDo pensa alle nuove avventura da intraprendere nella prossima stagione. La manifestazione, che ha accolto più di 300 atleti da tutto Veneto e FVG, ha quindi premiato i ragazzi della scuola di Artegna e Tar-

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LA MANIFESTAZIONE HA ACCOLTO OLTRE 300 ATLETI DA VENETO E FRIULI VENEZIA GIULIA cento, tornati a casa con quattro medaglie. Nella categoria Bambini salgono sul podio fianco a fianco Paolo Patat, e Devid Zossi, rispettivamente sul primo e sul secondo gradino.

«Tutti i ragazzi hanno dato il meglio, e posso ritenermi sodisfatto del risultato –. Ed aggiunge –. Dobbiamo ancora lavorare un po’ affinché tutti possano apprezzare le potenzialità di questa disciplina meravigliosa». È infatti già in cantiere l’idea di proporre a Tarcento un corso destinato agli adulti amatori. L’impegno sarà inizialmente di due ore a settimana, senza necessariamente dover partecipare alle gare. Sarà un momento di puro sport, adatto a tutti, in cui si terrà conto delle caratteristiche particolari di ognuno. «Stiamo ancora raccogliendo adesioni – precisa ancora il tecnico Vidoni – Probabilmente partiremo il prossimo gennaio». Per maggiori informazioni, consultare le pagine social dell’associazione Libertas M.Nakayama Shotokan Karate-Do o chiamare il 346 6111820.

La prodezza si ripete fra i giovani agonisti. Luca Ronco è infatti d’oro fra gli Esordienti A cintura arancio; mentre Giovanni Madussi d’argento fra gli Esordienti B cinture blu. Ottima prova anche il settore con

il fiocco rosa. Sara Liva resta per un soffio ai piedi del podio fra gli Esordienti A. Conquista un ottimo 4° posto su 25, superando tutte le altre colleghe friulgiuliane. Parole di elogio da parte del tecnico che li ha seguiti Fulvio Vidoni.

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JUDO

SANVITESI TUTTI SUL PODIO A TARCENTO ■ Tutti sul podio i giovanissimi del Judo Club San Vito Libertas che hanno partecipato alla 4a tappa del Criterium Giovanissimi FVG 2019 di Tarcento. Sui tatami tarcentini si sono fatti dunque onore i giovanissimi alfieri sanvitesi fra oltre 450 minijudoka. Portano a casa un totale di 8 ori, 5 argenti e 11 bronzi. La vigilia del World Judo Day ha quindi fatto salire sul primo gradino del podio la “veterena” Giulia Calà, di classe 2006; Agnese Borsari (2007); Isabel Da Ros e Aldo Mucignato (2008); Raffaele Pinna, Rudy Nadalin, Rokaia Outbaazit e Riccardo Sgaravatto (2009). Finiscono invece in piazza d’onore Giada Gregoris del 2008, insieme ad Andrea Culos, Leonardo Gerometta e Mario Valzano, tutti annata 2011. Si aggiunge al gruppo anche il

“cucciolo” Giulio Ferro che con i suoi 7 anni è il più giovane della squadra. Sempre sul podio, ma sul gradino più basso, si trovano Benedetta Gulino e Lorenzo Vitali (2011); Lorenzo Zanini e Francesco Praturlon (2010); Valentino Polito, Ana Knez, Thomas Degermini, Nicolas Cusinato, Federico Battiston ed Emanuel Pllana (2009). A chiudere la carrellata di terzi posti c’è Angelo Desiato, classe 2007. Il prossimo impegno sarà la 5a tappa, che si svolgerà a Cervignano del Friuli domenica 17 novembre. Grandi e piccini insieme parteciperanno insieme anche alla tradizionale manifestazione di “JUDOINSIEME” organizzata dal Sekai Budo di Pordenone a Pasiano di Pordenone per sabato 30 novembre

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