TUTTO
LO
SPORT
DEL
FRIULI
VENEZIA
GIULIA
A
360
magazine
GRADI
9|19
06|06|2019
w w w. t re m i l a s p o r t . c o m
VOLLEY
CASTEGNARO, LA MIA VITTORIA Più BELLA pag 42
RUGBY
rOBUSCHI, A TE LA PANCHINA UDINESE pag 49
SERIE C
Triestina al rush finale
PARKOUR
emozionante ma rischioso pag 53
pag 8-9
Alessandro Ramagli, nuovo tecnico dell'Apu
RICOMINCIO
DA DUE pag 40
RAMAGLI ALL'APU GSA E MATASSINI ALLA DELSER FEMMINILE I VOLTI NUOVI SULLE PANCHINE UDINESI DEL BASKET DI A2
TremilaSport+ | 06 06 2019 | 1
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GORIZIA: Maurizio Degano email: info@kyushoitalia.it
TRIESTE: Livio Lupetin Email: l.lupetin@hotmail.com
PORDENONE: Ivo Neri email: ivoneri@hotmail.com
UDINE: Venanzio Ortis Email: libertas.udine@gmail.com
SOMMARIO
9|19
06|06|2019
40
43 6-7
CALCIO
8
12
14-31
34
8
TRIESTINA Alla vigilia del doppio matchpromozione con il Pisa, il tecnico Massimo Pavanel si racconta.
49
RUGBY L'italo-sudafricano Riccardo Robuschi ,dopo il passato da giocatore bianconero, guiderà la Rugby Udine nel prossimo campionato di A.
UDINESE SERIE C: TRIESTINA IN FINALE. IL SOGNO A UN PASSO GIOVANILI: DONATELLO E RAPPRESENTATIVA FVG VINCONO IN CARNIA DILETTANTI: SPECIALE VINCITORI CAMPIONATO 2018-'19 CALCIO A 5
40-41
BASKET
42-45
VOLLEY
46-53
SPORT VARI
RUBRICHE 38 CULTURA 54-57MONDO LIBERTAS 58-59 ITINERARI MTB
TremilaSport+ | 06 06 2019 | 3
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VOLLEY
RUGBY
CASTEGNARO, LA MIA VITTORIA Più BELLA
rOBUSCHI, A TE LA PANCHINA UDINESE
pag 42
pag 49
SERIE C
Triestina al rush finale
PARKOUR
emozionante ma rischioso pag 53
pag 8-9
Alessandro Ramagli, nuovo tecnico dell'Apu
RICOMINCIO
DA DUE pag 40
RAMAGLI ALL'APU GSA E MATASSINI ALLA DELSER FEMMINILE I VOLTI NUOVI SULLE PANCHINE UDINESI DEL BASKET DI A2
TremilaSport+ | 06 06 2019 | 1
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Per il basket regionale entusiasmi IL BASKET UDINESE RICOMINCIA DArinati DUE
IT
vacanzedima per tutti,ein per ilrinnova calcio professionistico, l empo basketdiudinese A2,non al maschile alprimis femminile, le panchine ed è in preparazione vista di una nuova stagione prosaigià nuovi condottieri diinApu e Libertas Basket School che che inizierà abbiamoil voluto simo mese alle spalle europea della nazionale. dedicare unalasciandosi doppia pagina internala edelusione la copertina del nostro magazine, L’Udinese, con ildel suoveterano nuovo allenatore Iachini, ha effettuato le sue con l’immagine Alessandro Ramagli, che il club del prime presiuscite dente con risultati, estivi, che non aentusiasmano d’altra parte Pedoneseppure ha scelto per provare conferire allaesquadra anchenon un promette fuochi d’artificio un meno organico falsarigagestioni di quello dei dueCavina preimprinting caratteriale venuto nellesulla precedenti di Demis campionati privo fra l’altro ormai della classe di tecnico Di Natale. ecedenti Albertorisicati Martelossi. E se lae pallacanestro maschile si affida a un di Ido Cibischino ha comunque individuato giovane esterno ceco Jankto la provata esperienza, protagonista due anninel fa del ritorno della blasonata Virtus possibilenella sorpresa di stagione, vedremo se la suasi profezia si avvererà. E per Bologna massima serie, la società femminile mette invece nelle mani del il basket regionale è invece tempo di entusiasmi rinati, Trieste suo palengiovanissimo Matassini, appena trentunenne ma con giàcon all’attivo unalbuon nesimo campionato di A2 affrontato sulla base dei giovani del proprio vivaio marès. Orientamenti diversi con un unico scopo principale, quello di riconfere l’Apu, fresca di promozione, a presentare le proprie prime mosse a livello di marsi in rispettivi campionati che se nella scorsa stagione non hanno prodotto campagna abbonamenti e di mercato. Ritorna dunque il derby friul-giuliano a risultati finali eclatanti hanno comunque stabilito il pieno diritto di entrambe ad conferire sale ad un movimento negli ultimi anni in Friuli un po’ assopito dall’asappartenere al lotto delle migliori squadre italiane. senza di una formazione di vertice dopo la chiusura dei battenti da parte della Nel calcio, è al via l’Europeo maschile Under 21 anche sui campi della nostra Snaidero e il direttore sportivo del club triestino, Mario Ghiacci, non vede l’ora, Regione e la nazionale femminile è in vista dell’esordio al Mondiale francese, con come afferma nella nostra intervista, di effettuare la sua rimpatriata a Udine. la “nostra” Sara Gama con la fascia di capitano, mentre la Triestina, mercoledì Ma rimane il nodo relativo ad un palasport Carnera da anni in preda a probleamatiche Pisa e burocratiche domenica al “Rocco”, si giocasi contro i nerazzurri Toscana l’ultima, e la cui pratica prova ora in fretta edifuria a chiudere in decisiva chance di raggiungere il Pordenone in serie vista di un campionato di A2 le cui battute iniziali (e ciB.si augura solo quelle), per Su due pagine luogo l’intervista al tecnico Pavanel, che analizza un l’Apu, avranno a Cividale. Come rossoalabardato, sempre ci dedichiamo poi ai personaggi e ultimo atto al quale, diceèillatecnico, la sua squadra è approdata quello di spicco stavolta bella pallavolista Elisa Manzano, che meritatamente. la nostra BianMa doveroso spazio è dedicato anche nelle altre camaria Gonano ha scovato in Birmania nelnostre corso pagine del suoad giro del discipline. mondo: una Al rugby udinese, innanzitutto, con l’ex giocatore italo-sudafricano Riccardo lunga pausa di riflessione, dice l’atleta friulana, poi deciderà il da farsi dal punto Robuschi a subentrare in panchina al “santone” Sgorlon, rimasto alla vorrebbe guida dei di vista sportivo, vagliando le offerte che le perverranno. Chi non bianconeri per il solo breve spazio dilauna stagione, e ancora football ameriseguire l’esempio di Elisa, staccando spina per qualche mesealper ricaricarsi? cano a Trieste e al nella fenomeno del parkour nel capoluogo senza dimenImmedesimiamoci sua esperienza, lasciando spazio giuliano, all’immaginazione. ticare l’ennesimo exploit del judo regionale. Il Direttore Ad andare in vacanza, insomma, lo sport non ci pensa proprio.
Edi Fabris Il Direttore Edi Fabris
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DIRETTORE RESPONSABILE RESPONSABILE DIRETTORE Edi Fabris Fabris Edi VICEDIRETTORE VICEDIRETTORE Massimo Muzzin Muzzin Massimo EDITORE EDITORE MEDIATREMILA EDIZIONI EDIZIONI srl srl MEDIATREMILA Viale Palmanova Palmanova 146 146 -- 33100 33100 Udine Udine Viale Tel. 0432. 0432. 33 33 30 30 893 893 Tel. direzione@mediatremila.com direzione@mediatremila.com REDAZIONE REDAZIONE Viale Palmanova Palmanova 146 146 -- 33100 33100 Udine Udine Viale Tel. 0432. 0432. 33 33 30 30 893 893 Tel. redazione@tremilasport.com redazione@tremilasport.com
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13|19 16 9| Questo numero è stato chiuso
Questo numero è stato chiuso in redazione redazione giovedì mercoledì 20 luglio 2016. in 6 giugno 2019.
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Mondo Udinese
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CALCIOUDINESE L'ANALISI
QUINDICI GOL DA RECUPERARE di IDO CIBISCHINO
C
osa non ha funzionato in casa Udinese negli ultimi cinque campionati seguiti all’addio di Francesco Guidolin è presto detto: il declinare di una visione prospettica. Ossia, la mancata fissazione d’un obiettivo da perseguire e chiarezza su modi e mezzi con cui raggiungerlo. Si è trattato di gestioni approssimative, dettate dai momenti, proprio nel club che aveva fatto della programmazione la benzina per arrivare in Europa e frequentarla a più riprese, grazie a un’identità storica e tattica allenata nel tempo da personaggi che hanno fatto epoca come Zaccheroni, Spalletti e appunto Guidolin. Senza trascurare Pasquale Marino, cui i Pozzo conse-
Sono quelli realizzati da De Paul e Okaka: Rodrigo sarà ceduto al miglior offerente, Stefano (costa troppo) pare che se ne tornerà al Watford
L’Udinese punta sul risanato Teodorczyck, su Pussetto e su Lasagna (che dovrà dare di più). Ma serviranno un quarto attaccante e un fantasista di qualità
disponibile a un sacrificio economico per rilevarlo dal Watford e firmarlo con un contratto acconcio: con lui mezza squadra sarebbe fatta. Pare che non sarà così. Quel ruolo sarà di Teodorczyck, il “misterioso” Teo che ha perso la stagione per colpa delle ernie inguinali. L’Udinese, si sa, non butta via niente, tanto meno un giocatore pagato 7,5 milioni. Il polacco non è un carneade, tuonava ch’era un piacere ai tempi dell’Anderlecht (37 gol in due stagioni) e la valutazione superava i 12 milioni. Ecco la scommessa allora: l’Udinese vuole ricostruire quel giocatore. Che ci riesca è tutto da dimostrare: il tentativo, comunque, è da seguire con interesse. Fidarsi di Lasagna? Il giocatore è
meno dell’Empoli retrocesso (51), e più prolifica soltanto di Frosinone (29) e Chievo (25) anch’essi finiti in B. Gol così distribuiti: 9 (3 su rigore) De Paul, 6 a testa Lasagna e Okaka, 4 Pussetto, 3 Mandragora, 2 Fofana e Samir, una volta a segno Nuytinck, Behrami, Larsen, Teodorczyck, Hallfredsson e De Maio, più l’autorete di Lirola (Sassuolo). L’uomo della provvidenza, decisivo come punto d’appoggio per il gioco d’attacco e pure efficace in zona gol, è stato il prestito Stefano Okaka, arrivato a metà inverno pieno di ruggine e che l’Udinese ha riabilitato nel girone di ritorno. Tante buone credenziali mi avevano illuso che l’Udinese puntasse su di lui, si rendesse
particolare, con qualità specifiche importanti (velocità, ripartenze) così come i limiti (tecnici e caratteriali) che non configurano una prima punta e tanto meno un uomo d’area. Dodici gol nella prima stagione, appena la metà in quella appena archiviata: pochi. Può essere che il ragazzo (ha 27 anni) abbia tempi di maturazione più lunghi, in ogni caso il prossimo campionato emetterà un giudizio definitivo sul suo conto. Mi sento di scommettere, per contro, su Pussetto. Stravedo per il ragazzo argentino, che ha dato l’anima (da terzino con Velazquez a prima punta con Nicola) nei momenti più bui della stagione, finendo in riserva per una ge-
indovinati in corso d’opera. La conferma di Igor Tudor pare aver riconciliato l’Udinese con le buone abitudini. E’ una notizia positiva, tale per un doveroso riconoscimento alla due volte “missione compiuta” dell’allenatore croato e alla dimensione del personaggio, uomo concreto, decisionista,
suoi punti di forza, prima fra tutti un vivaio di eccezionale qualità. La nuova Udinese è tutta da disegnare. Per capire dove si andrà a parare bisogna leggere le carte della stagione appena conclusa. Partiamo dalla voce gol. L’Udinese ne ha realizzati 39 (come il Genoa),
“
Okaka, Pussetto e Mandragora festeggiano i gol salvezza in curva Nord.
gnarono forse la squadra più forte in assoluto della loro epopea. Già nell’ultima annata di Guidolin (campionato 2013-1014: 44 punti, tredicesimo posto) si erano colti i primi segnali di recessione. Da allora l’Udinese non ha più scavalcato il gradino dei 45 punti, causa un progressivo impoverimento del patrimonio tecnico e una sequela di allenatori (Stramaccioni, Colantuono-De Canio, Iachini-Del Neri, Del Neri-Oddo-Tudor, Velazquez-Nicola-Tudor) rivelatisi inadatti, o velleitari o insicuri sulla strada da percorrere. E causa - è storia del campionato appena archiviato - di un organico falcidiato dagli infortuni che ha imposto rattoppi non sempre
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bravo a indirizzare le caratteristiche individuali nel solco dell’interesse di squadra, senza rigetti apparenti (è dell’ultima settimana di lavori la scaramuccia con Okaka, peraltro subito inquadrato e messo al suo posto). Se aggiungiamo che, a differenza degli altri anni, pare sicura la conferma di Daniele Pradè come responsabile dell’area tecnica, ecco che su questi due pilastri si può sperare di non dover ripartire da zero e di abbozzare un ciclo di continuità. Costanza, metodo, organizzazione: sono le basi che hanno portato in Champions l’Atalanta (sembra di vedere l’Udinese che fu) senza scomodare l’Ajax che dopo tanti anni di semi-oblio ha riscoperto e rilanciato i
UDINESECALCIO
Girone B FASE A GIRONI, 1^ GIORNATA Lunedì 17 giugno 2019, TRIESTE, ore 18.30 SERBIA
AUSTRIA
Lunedì 17 giugno 2019, UDINE, ore 21.00 GERMANIA
DANIMARCA
FASE A GIRONI, 2^ GIORNATA Giovedì 20 giugno 2019, UDINE, ore 18.30 DANIMARCA
AUSTRIA
Giovedì 20 giugno 2019, TRIESTE, ore 21.00 GERMANIA nerosità sempre massimale. Con un impiego più razionale e specialistico penso che possa avvicinarsi ai 10 gol. Da questi tre (Teo-Lasagna-Pussetto) dovrebbero arrivare anche i 15 gol che non garantiranno più i partenti Okaka e De Paul. E’ evidente che servirà almeno un altro attaccante dal rendimento sicuro, che abbia qualche gol in canna. Con lui dovrà arrivare l’uomo di fantasia, il creativo alla De Paul. Due i profili attorno ai quali sta lavorando l’Udinese: uno conduce all’empolese Rade Krunic (25 anni, vale sui 6,5 milioni), l’altro a Camillo Ciano, 29 anni, tre-
quartista del Frosinone, bravo anche sui calci franchi. Costa meno, sui 2,5 milioni. Magari il duo Gino-Pradè, memore delle paure recenti, vorrà esagerare e li ingaggerà tutti e due, impiegando la metà del conquibus che dovrà sborsare chi verrà a prendersi don Rodrigo. Intanto, riscattato De Maio dal Bologna, l'Udinese ha pensato di puntellare la mediana offrendo un triennale al bosniaco Mato Jajalo, 31 anni, in scadenza col Palermo nelle cui file ha giocato per 4 stagioni tra A e B. Sotto la sua segnalazione c'è la firma di Tudor.
CONFERMA Impegno, tanta corsa e anche buone iniziative d'attacco: così Larsen si è meritato la conferma.
SERBIA
FASE A GIRONI, 3^ GIORNATA Domenica 23 giugno 2019, UDINE, ore 21.00 AUSTRIA
GERMANIA
Domenica 23 giugno 2019, TRIESTE, ore 21.00 DANIMARCA
SERBIA
FINALE EUROPEI UNDER 21 Domenica 30 giugno 2019, UDINE, ore 20.45
OSSERVATORIO
E SE LO SPONSOR FOSSE LA “ESPURGO POZZI NERI”? Da qualche anno è invalso l’uso di ribattezzare stadi e palazzetti dello sport con il nome delle aziende che maggiormente contribuiscono alla solidità dei bilanci dei club sportivi che ne ricevono i favori, i cosiddetti main sponsores (con la “e” punultima, perché di vocabolo latino si tratta, non anglosassone). I Comuni sede delle strutture stesse e proprietari in toto o in parte delle stesse, il più delle volte non sono d’accordo, e con essi i tifosi che durante le partite scandiscono in coro la loro denominazione reale, a voler dimostrare che prima della pubblicità viene l’anima del territorio in cui sono dislocate. Ma evidentemente non basta, perché le società tirano diritto a dispetto delle sentenze del
tribunale e le megascritte rimangono tronfie e pettorute, anche se irregolari, al loro posto sulle facciate degli stadi. Il caso del “Friuli”, al proposito, è emblematico, con la legge ad aver ribadito che la denominazione
della marca di automobili che appare a caratteri cubitali all’esterno dell’impianto è soprattutto fuori misura e che comunque va rimossa: già, ma, all’italiana, è ancora lì dopo mesi dalla sentenza e probabilmente vi rimarrà fino alla scadenza del contratto della società sportiva con l’azienda automobilistica stessa. Meno male che ai prossimi campionati Europei Under 21 telecronisti e addetti ai lavori dovranno attenersi alla denominazione “Friuli”, essendo l’altra meramente commerciale. Ma il caso di Udine, in Regione, non è isolato perché il palasport di Trieste, che tutti conoscevano come PalaTrieste o PalaRubini, si è trasformato negli ultimi tempi, in omaggio agli sponsores, prima in “arena”
con davanti il nome di un’azienda di servizi e poi in un pomposo “dome” preceduto dal nome di un’assicurazione di livello internazionale, che all’interno dell’impianto stesso “griffa” anche il cosiddetto “wall” (già, perché adottare denominazioni italiane appare oggi da provinciali), ossia il tabellone con le formazioni delle squadre e altri dati che spiove dal soffitto del palasport. Ma una domanda sorge a questo punto spontanea: e se il main sponsor fosse ad esempio la “Espurgo Pozzi Neri”, il suo nome verrebbe reclamizzato con altrettanta prosopopea sulle insegne di uno stadio o nelle cronache di basket? Manca al proposito la controprova ma trattandosi di vile denaro si potrebbe anche fare... (E.F.)
TremilaSport+ | 06 06 2019 | 7
Il tecnico alabardato, a pochi giorni dalla sfida decisiva contro il Pisa al “Rocco”, racconta se stesso e il significato particolare della sua esperienza triestina
MASSIMO PAVANEL, TRIESTE NEL CUORE di GUIDO ROBERTI
Q
uasi vent’anni sono trascorsi dall’ultima Unione capace di abbagliare gli occhi dei tifosi a suon di vittorie e gol. Era la Triestina di Ezio Rossi. Non fosse stato per i meriti di un Pordenone rodato negli anni, la Triestina di Massimo Pavanel avrebbe già il suo posto nella storia. Ma come dice con fermezza il condottiero dell’Unione, richiamato per amor di patria e familiare a Trieste, la stagione è già nella storia ed è vero, i numeri sono tutti dalla sua parte. Miglior attacco del girone B,
8 | 06 06 2019 | TremilaSport+
Milanese e Pavanel, le due anime della Triestina
41 punti in casa. Eppure il bello deve ancora venire, l’adrenalina della finale play-off con il Pisa, mercoledì in Toscana e domenica al Rocco, scorre a fiumi per le strade di Trieste, la voglia di B nell’anno del centenario è qualcosa di forte nella città amata da Saba, Svevo, Joyce. Seconda casa anche per l’uomo di Portogruaro, innamorato del calcio da sempre. “Ho ricordi della mia infanzia solo con il pallone al piede, fu amore a prima vista favorito dal fatto di vivere in campagna, era uno dei pochi
TRIESTINA
MONDIALE FEMMINILE
CAPITAN SARA GAMA GUIDA LE AZZURRE IN FRANCIA
L'allenatore portogruarese catechizza uno dei suoi giocatori. Un campionato vinto con Trieste, dice, vale per me più di dieci con la Juve, dice.
giochi di compagnia che si poteva fare, bastava buttare a terra due maglioni per fare una porta”. Trieste, per lui che fu capitano a metà degli anni ’90, una calamita irresistibile per motivi familiari e calcistici. “La scelta di riavvicinarmi a casa è sempre stata un sogno. Come padre, credo di aver dato tutto a Luna, la mia prima figlia, un po’ meno purtroppo a Leon che di anni ne ha 8, per me è stata una cosa difficilissima da affrontare, e quando ero a Verona cercavo di tornare a casa anche alla sera solo per vederlo andare a dormire e la mattina ripartivo in treno”. Essere genitore oggi? “Tutta la famiglia deve essere d’esempio. Educazione e rispetto sono fondamentali, anche il fatto di entrare in un locale e salutare è qualcosa che si vede sempre meno. I figli sono spugne, assorbono tutto e l’esempio è la miglior forma di educazione. Mi piace molto la generosità, l’altruismo”. Venendo al suo lavoro, quanto è
importante allenare una categoria giovanile? “Nella formazione non si può che prescindere da una esperienza almeno. Io sono stato catapultato subito a fare una prima squadra, la Sanvitese, poi è capitata la Primavera della Triestina ma i ragazzi sono già adulti, l’anno per me importante è stato a Verona con gli Allievi. Gemmi, ora d.s. a Pisa, mi convinse che sarebbe stato un gradino essenziale. Ero dubbioso ma accettai. Mi dissero che avrei avuto la squadra più scarsa di tutto l’Hellas, eppure mi diedero tantissimo sul piano umano e addirittura vincemmo il torneo di Arco, l’equivalente del Viareggio. Tramutammo i limiti in consapevolezza”. Del Sabato, presidente nel ’94 dopo il fallimento, continua a chiamarla “il mio capitano”. Oggi sogna di vederla portare l’Unione in B. “Persone come Del Sabato riconoscono l’uomo prima del calciatore. Faccio un altro nome, ora non c’è più: Andrea Agnoletto, mio allenatore negli Allievi a Treviso. Mi ha fatto capire il calcio al di là della tattica e dei moduli, il messaggio che sta dietro ad un passaggio, il piacere di far fare gol al tuo compagno”. E’ una persona riflessiva? “Penso tantissimo, forse anche troppo, soprattutto alla notte. Mi piace leggere, qualcosa di inerente allo sport ma cerco molto i tratti psicologici. Il cervello umano non ha limiti, e l’allenatore ha il dovere di cercare il massimo nelle persone”. L’esperienza di Arezzo, dove ha condotto magistralmente una squadra iper penalizzata e senza società ad una salvezza incredibile. “Una cosa che mi porterò dietro tutta la vita. Il grande insegnamento è stato capire quanto è importante che tutte le componenti siano sintonizzate per il bene della squadra che amano. Ad Arezzo eravamo diventati un nucleo con una forza straordinaria, a Trieste siamo partiti tra mille difficoltà ma vedo diverse assonanze e il mio appello è che tutti quelli che vogliono bene alla Triestina abbandonino quel pessimismo che c’è per stare vicini a una squadra che sul campo ha dimostrato che non molla mai e ha saputo divertire. Affrontiamo i play-off come un’onda travolgente, guardiamo solo al positivo”. Il sogno è svelato, la B con l’Unione, e poi? “Voglio raggiungere il livello più alto possibile con le squadre del cuore, per me vale di più un campionato vinto a Trieste che dieci con la Juve. Mi piacciono le imprese, cerco qualcosa che mi entusiasmi e mi dia il senso di sacrificio. E poi il sogno che i miei figli possano realizzare i loro”.
Prende il via venerdì 7 giugno alle 21 al Parco dei Principi di Parigi, con l’incontro inaugurale fra le padrone di casa francesi e la Corea del Sud, l’ottava edizione del campionato del mondo di calcio femminile, con al via 24 nazioni fra le quali l’Italia, assente dalla manifestazione dall’ormai lontano 1999. Le azzurre di “capitan” Sara Gama (nella foto) qualche anno fa stagista e modella di Tremilasport ai tempi della sua militanza nel Chiasiellis, cominceranno due giorni dopo a Valenciennes, affrontando alle 13 l’Australia, in un girone di qualificazione, il gruppo C, che comprende anche le favorite brasiliane e la Giamaica. Due saranno le qualificate per ogni girone alla fase successiva e ad esse si aggiungeranno le migliori terze. Il lotto complessivo è di 24 partecipanti, che
daranno vita a ben 52 partite. Finale il 7 luglio alle 17 a Lione, uno dei numerosi stadi che ospiteranno la kermesse, insieme a quelli di Parigi, Nizza, Montpellier, Rennes, Le Havre, Valenciennes, Reims e Grenoble. Squadra da battere quella degli Stati Uniti, campione in carica. Novità assoluta anche nel calcio femminile l’introduzione del discusso Var. Il ruolo della squadra azzurra, tra molte altre rappresentanti di un calcio femminile più evoluto e considerato, sarà inevitabilmente quello di outsider, presenza che costituisce comunque una testimonianza della recente crescita del movimento nazionale dopo l’ingresso dei club professionistici maschili a supporto del calcio-donne. (E.F.)
TremilaSport+ | 06 06 2019 | 9
11° TORNEO INTERNAZIONALE DI CALCIO GIOVANILE “PARCO DELLE COLLINE CARNICHE-ALPE ADRIA” che fa parte del progetto “Sportland - Comunità Europea dello Sport 2019” DONATELLO RE DEI PULCINI AL TORNEO PARCO DELLE COLLINE CARNICHE
L
a formazione Pulcini del Donatello si è aggiudicata a Villa Santina l’undicesima edizione del Torneo Internazionale di calcio giovanile “Parco delle Colline CarnicheAlpe Adria”. In una bella e calda giornata di sole, il Campo dei Pini ha ospitato dodici squadre di piccoli calciatori. Nella mattinata si è svolta la prima fase, che ha determinato la seconda, in programma nel pomeriggio. Nel Girone Blu, che determinava la vincitrice
del Torneo, si sono affrontate Udinese, Pordenone, Donatello (prime nei rispettivi raggruppamenti) e l’Isontina, la migliore delle seconde. L’Isontina ha perso tutte le tre partite, mentre le altre sfide si sono concluse in parità. Così c’è stato un arrivo a tre in testa alla classifica, con Udinese e Donatello pari
in tutto (scontro diretto, differenza reti, reti realizzate). Così, da regolamento, è stato il sorteggio a stabilire il vincitore e la sorte ha premiato il Donatello. Presenti anche Serenissima, Ancona Udine, Codroipo, Gemonese, Tarcentina, Tolmezzo, Tricesimo e Villa. Nella pausa fra le due fasi c’è stata l’esibizione di calcio freestyle e street soccer con i campioni Luca Chiarvesio e Enry Maffioletti, autentici idoli dei ragazzi, non a caso sono stati accolti come star. Uno spettacolo decisamente divertente e appassionante. Presenti alla manifestazione, coordinata da Stefano Mecchia, il neosindaco di Villa Santina Domenico Giatti, la vicepresidente della FIGC regionale Flavia Danelutti, il delegato della Delegazione di Tolmezzo Marino Corti e il presidente dell’AIAC Carnica Fausto Barburini.
www.barburinibus.it
Via Osoppo, 244 - Gemona del Friuli (Ud) Tel.: +39 0432 97 07 15 - Fax +39 0432 89 26 19 E-mail: info@barburinibus.it
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LA RAPPRESENTATIVA GIOVANISSIMI FVG VINCE L’11°TORNEO PARCO DELLE COLLINE CARNICHE
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realizzare il penalty decisivo. Presenti alle premiazioni della manifestazione, organizzata dall’US Villa con coordinatore Stefano Mecchia, il presidente della Figc FVG Ermes Canciani (con la vice Flavia Danelutti) e il suo omologo della Lombardia Giuseppe Baretti, il presidente della Federazione calcistica dell’Istria Igor Zikovic, i consiglieri
della Regione FVG Luca Boschetti e Mariagrazia Santoro, il sindaco di Villa Santina Domenico Giatti, il sindaco di Raveo Daniele Ariis, il delegato della Figc di Tolmezzo Marino Corti, il presidente dell’AIAC Carnica Fausto Barburini, il presidente della sezione AIA di Tolmezzo Nicola Forgiarini e il presidente dell’US Villa Enzo Dorigo.
a Rappresentativa Giovanissimi del Friuli Venezia Giulia si impone nell’undicesima edizione del Torneo Internazionale di calcio giovanile “Parco delle Colline CarnicheAlpe Adria”, evento inserito nella “Giornata Nazionale dello Sport” del CONI e svoltosi nella prima domenica calda del 2019, quindi in condizioni ottimali. La squadra di Marco Pisano ha battuto in finale la Rappresentativa della Lombardia, trionfatrice ad aprile del Torneo delle Regioni. Una finale palpitante quella disputata a Villa Santina: lombardi in vantaggio dopo pochi minuti con Silanos ma raggiunti a 4’ dal termine da Boccalon. Ai rigori i ragazzi friulgiuliani sono stati perfetti, mentre l’ultimo tiro della Lombardia, calciato da Cereghini, è stato parato da Mason. È toccato così a Bozzo il compito di
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GIOVANILI
TORNEO PARCO DELLE COLLINE
VINCONO DONATELLO E RAPPRESENTATIVA FVG Disputata nel fine settimana la rassegna che vedeva impegnati Pulcini e Giovanissimi sui campi di Villa Santina. Tra i più piccoli vince il club udinese, mentre la selezione regionale vince tra i Giovanissimi
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a formazione Pulcini del Donatello si è aggiudicata a Villa Santina l’undicesima edizione del Torneo Internazionale di calcio giovanile “Parco delle Colline Carniche-Alpe Adria”. In una bella e calda giornata di sole, il Campo dei Pini ha ospitato dodici squadre di piccoli calciatori. Nella mattinata si è svolta la prima fase, che ha determinato la seconda, in programma nel pomeriggio. Nel Girone Blu, che determinava la vincitrice del Torneo, si sono affrontate Udinese, Pordenone, Donatello (prime nei rispettivi raggruppamenti) e l’Isontina, la migliore delle seconde. L’Isontina ha perso tutte le tre partite, mentre le altre sfide si sono concluse in parità. Così c’è stato un arrivo a tre in testa alla classifica, con Udinese e Donatello pari in tutto (scontro diretto, differenza reti, reti realizzate). Così, da regolamento, è stato il sorteggio a stabilire il vincitore e la sorte ha premiato il Donatello. Presenti anche Serenissima, Ancona Udine, Codroipo, Gemonese, Tarcentina, Tolmezzo, Tricesimo e Villa. Nella pausa fra le due fasi c’è stata l’esibizione di calcio freestyle e street soccer con i campioni Luca Chiarvesio e Enry Maffioletti, autentici idoli dei ragazzi, non a caso sono stati accolti
I Pulcini del Donatello come star. Uno spettacolo decisamente divertente e appassionante. La Rappresentativa Giovanissimi del Friuli Venezia Giulia si impone nell’undicesima edizione del Torneo Internazionale di calcio giovanile “Parco delle Colline Carniche-Alpe Adria”, evento inserito nella “Giornata Nazionale dello Sport” del CONI e svoltosi nella prima domenica calda del 2019, quindi in condizioni ottimali. La squadra di Marco Pisano ha battuto in finale la Rappresentativa della Lombardia, trionfatrice ad aprile del Torneo delle Regioni.
Una finale palpitante quella disputata a Villa Santina: lombardi in vantaggio dopo pochi minuti con Silanos ma raggiunti a 4’ dal termine da Boccalon. Ai rigori i ragazzi friulgiuliani sono stati perfetti, mentre l’ultimo tiro della Lombardia, calciato da Cereghini, è stato parato da Mason. È toccato così a Bozzo il compito di realizzare il penalty decisivo. Il Tolmezzo si è aggiudicato il quinto posto battendo 2-1 l’Udine United (vantaggio udinese con Valle, rimonta carnica in 2’ con Vuerich e Borta), mentre terzo si è piazzato il
Pazin grazie al successo sull’Udinese firmato dalla doppietta di Zikovic. La squadra croata, peraltro, ha ricevuto il premio “Sportand - Comunità Europea dello Sport 2019”, progetto del quale fa parte anche il Torneo Parco delle Colline Carniche. In mattinata si erano svolti i triangolari di qualificazione, con la Rappresentativa FVG vincitrice 1-0 con Pazin e i padroni di casa del Tolmezzo, mentre i lombardi si erano imposti
Tra i Giovanissimi i friulgiuliani hanno sconfitto in finale la Lombardia
I Giovanissimi del Friuli Venezia Giulia
12 | 06 06 2019 | TremilaSport+
2-0 sull’Udinese e 5-0 sull’Udine United a Villa Santina. Presenti tra gli altri alle premiazioni della manifestazione, organizzata dall’US Villa con coordinatore Stefano Mecchia, il presidente della Figc FVG Ermes Canciani (con la vice Flavia Danelutti) e il suo omologo della Lombardia Giuseppe Baretti, il presidente della Federazione calcistica dell’Istria Igor Ziković, i consiglieri della Regione FVG Luca Boschetti e Mariagrazia Santoro.
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CAMPIONATI
SPECIALE VINCITORI
CAMPIONATO 2018/2019
SAN LUIGI | PRO FAGAGNA | PRO CERVIGNANO | SACILESE | SEVEGLIANO FAUGLIS | PERTEGADA | VILLANOVA | RIVIERA | CENTROSEDIA | ROIANESE | VIRTUS ROVEREDO | CICONICCO | TERZO TremilaSport+ | 06 06 2019 | 13
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CAMPIONATI
IL MEGLIO DEL CAMPIONATO SAN LUIGI IMPLACABILE
PERTEGADA, UN BUNKER ANTIATOMICO
22 vittorie su 30 partite disputate; un campionato vinto con 16 punti di vantaggio sulle rivali e una coppa Italia alzata al cielo dopo nemmeno un anno dal trionfo precedente. Per il San Luigi di mister Sandrin un’annata memorabile che spedisce il club di patron Peruzzo direttamente in Serie D.
Provateci voi a segnare ai Bassaioli se ci riuscite! A conferma che i campionati si vincono prima di tutto con una grande difesa, il Pertegada ha fatto vedere i sorci verdi alle avversarie in un’annata trionfale che la vede fare il salto in Promozione. Per ben 17 volte su 30 partite i neocampioni di Prima categoria C quest’anno hanno centrato il clean sheet: scusate se è poco!
NARDI SUPERSTAR Che per la categoria fosse un lusso non ci voleva molto a capirlo. Ma che al suo primo anno in maglia rossonera riuscisse a mettere a segno ben 37 gol in campionato decisamente supera ogni più rosea aspettativa. È Marco Nardi il bomber principe dei dilettanti, che a suon di reti ha trascinato la Pro Fagagna in Eccellenza e alla conquista della coppa Italia di categoria.
TORTOLO, LA GARANZIA Più passano gli anni, più il suo nome rimane garanzia di successo. Il veterano della panchina regionale Gianni Tortolo non sbaglia un colpo e riporta la Pro Cervignano in Eccellenza con un girone di ritorno vissuto a grandi ritmi, sbaragliando la concorrenza di un Primorje bellicoso che aveva fatto vedere grandi cose nel girone d’andata.
SACILESE, LA RINASCITA Sembra l’altro ieri che lo storico club liventino si ritrovava costretto a ripartire dalla Terza categoria. Ma con tre promozioni consecutive la Sacilese rimette il piede in Promozione grazie ad una difesa tostissima, bucata in sole 21 occasioni nel corso del campionato.
SEVEGLIANO/FAUGLIS E ROIANESE, LA COSTANZA Primi dall’inizio alla fine? Non proprio, ma poco ci manca. È stata la costanza il grande punto di forza del SeveglianoFauglis di Paviz. Dalla sesta giornata non ha più mollato l’osso, rispedendo al mittente le insidie portate via, via dall’avversaria di turno e mantenendo un passo che l’ha portata dritta, dritta in Promozione. Discorso identico in casa Roianese: anche qui, dalla sesta giornata in poi il nome della capolista non è mai cambiato, e il salto in Prima categoria, con buon anticipo, ne è la degna conseguenza.
ciconicco 14 | 06 06 2019 | TremilaSport+
pertegada
VILLANOVA, LA CONFERMA Un anno fa la vittoria della coppa Regione di categoria; qualche settimana fa la conquista del titolo di Seconda categoria A mettendosi alle spalle una brutta bestia come l’Azzanese. Non contenti, i Cocozza-boys si sono concessi pure il lusso di bissare il successo in coppa rifilando una sonora manita alla Cormonese. Cosa chiedere di più?
RIVIERA, LO SPRINT VINCENTE Un’annata passata quasi interamente a rincorrere: all’inizio sembrava essere l’Arteniese a volersi ritagliare il ruolo di ammazza campionato; poi Riviera e Reanese sono tornate alla ribalta, ma quando sembrava che i diavoli rossi ne avessero di più in corpo, i ragazzi di Del Medico hanno piazzato l’acuto finale e per la concorrenza non c’è più stato nulla da fare.
CENTRO SEDIA, BABY VINCENTI Hanno dovuto aspettare l’ultima giornata di campionato i seggiolai per festeggiare la vittoria del campionato. Ma quello di mister Cossar è stato un autentico capolavoro: con una rosa dall’età media di soli 22 anni il Centro Sedia è riuscito a tener dietro formazioni ben più esperte e smaliziate. Il futuro non può che essere loro.
VIRTUS ROVEREDO E TERZO VAI COL BIS A qualcuno vincere il campionato non basta. Mettere in bacheca anche una bella coppa fa sempre il suo effetto: ed ecco che nel giro di pochi giorni, prima la Virtus Roveredo conquista la Supercoppa battendo le vincenti degli altri due gironi, poi il Terzo alza al cielo la coppa Regione di categoria battendo in finale la Vivarina. Poco male per il Ciconicco: la vittoria del proprio girone basta e avanza per far festa.
Pro Cervignano
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CAMPIONATI
S ERMES CANCIANI Presidente FIGC regionale
i è chiusa un’altra stagione calcistica, la seconda intera che ho avuto l’onore di presiedere alla guida del comitato regionale. Intorno ai ringraziamenti finali, spesso, aleggia quel senso di malinconia che lascia presagire alla fine di qualcosa di bello e di importante. In effetti è cosi e per questo voglio ringraziare tutta la grande famiglia del movimento calcistico regionale con cui, in maniera parallela, siamo cresciuti. Dialogo, confronto e ascolto sono stati elementi basilari con cui abbiamo convissuto al solo fine di rendere più semplice il lavoro di tutte le componenti che, quotidianamente, operano sul nostro territorio. Presidenti, dirigenti, atleti, arbitri e tifosi di ogni società i quali, con passione e spesso in maniera volontaria, portano avanti quel senso di aggregazione, territorialità e coinvolgimento in grado di rispecchiare i valori educativi e sociali che lo sport sa offrire. Una stagione, quella appena chiusa, in cui non sono mancate nemmeno le soddisfazioni provenienti dai risultati sportivi. Un grosso ringraziamento, infine, va a tutti i miei collaboratori, a quella squadra che quotidianamente scende in campo in piena e continua sintonia con la strada intrapresa all’atto dell’insediamento. Giunga, a tutti, il mio personale augurio di poter trascorrere una buona estate: calcistica per quanti impegnati nel campionato carnico in svolgimento, particolarità di questa regione, di vacanza per quanti hanno chiuso la loro stagione e con cui ci rivedremo ad agosto.
Ermes Canciani Presidente Comitato regionale FIGC LND Friuli Venezia Giulia
TremilaSport+ | 06 06 2019 | 15
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CAMPIONATI E’ stato il gol decisivo di Ciriello al 94° minuto della gara con il Lumignacco, a decretare la storica promozione del San Luigi in serie D, ottenuta dopo una cavalcata a dir poco trionfale. Questo risultato è frutto di una programmazione che la società, ha portato avanti negli anni, cercando di costruire una squadra “fatta in casa”, una Squadra con la S maiuscola sotto tutti i punti di vista. Sì perché questa è Squadra in tutto e per tutto: in campo, in spogliatoio, nella vita quotidiana, un gruppo di Amici prima di tutto, che poi sul campo sanno interpretare al meglio lo spirito dell’uno per tutti, tutti per uno. Ma chi sono i protagonisti di questa impresa? A difendere i pali Stefano Furlan, autentico leader in campo e in spogliatoio, portiere che si è costruito la fama di “pararigori”. Il suo vice Alex Jugovac merita un grande applauso, poiché quando chiamato in causa si è sempre fatto trovare pronto. A completare il quadro portieri i due baby Luca Musolino e Daniele Zucca. La difesa poggia sui baluardi capitan Federico Giovannini e Riccardo Male, con a fianco Luca Crosato, autentico jolly del reparto arretrato. Sulle fasce Tommaso Bertoni e Gianluca Potenza, due esterni abilissimi nell’abbinare le due fasi offensiva e difensiva, mentre Matteo Ianezic è stato l’universale capace di ricoprire qualsiasi ruolo gli viene richiesto. Bernardo Kozmann e Andrea Ponis completano il reparto. A centrocampo accanto al faro Luca Villanovich è cresciuto il gioiellino Gabriele Cottiga, fuoriquota di lusso. Nella zona nevralgica si sono messi in luce anche Marco Disnan, acquisto azzeccato nello scacchiere sanluigino, Manuel Stipancich, genio e sregolatezza, Mario Reder, altro veterano del rettangolo di gioco. L’attacco si è rivelato la vera arma in più nell’arco di mister Sandrin, che ha potuto contare su un mix esplosivo. Matteo Muiesan, che oltre a realizzare la solita caterva di gol, quest’anno si è spesso calato nelle vesti di uomo assist. A fianco a “Teo”, Gianluca Ciriello, bomber di razza e capocannoniere del campionato, e Andrea Carlevaris, autentica punta di diamante. Nel reparto offensivo determinanti anche Luca Tentindo, funambolo del pallone, e Francesco Gridel, giocatore di qualità e atteso alla stagione della consacrazione. Menzione d’obbligo anche per i baby juniores che hanno vissuto stabilmente in prima squadra: Nicolò Norbedo, David Radisavljevic, Matteo Rizzotto e Zeno Evangelisti. A guidare questo dream team Luigino Sandrin, mister che ha indubbiamente addosso l’etichetta del vincente. Ezio Peruzzo Presidente San Luigi Calcio Trieste
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SAN LUIGI C
PROMOSSI I
CALCIO TRIESTE
IN SERIE D
LA SOCIETÀ PRESIDENTE Ezio Peruzzo VICE PRESIDENTE Luigi Miggiano DIRETTORE SPORTIVO Maurizio Cespa DIRIGENTE BENEMERITO Guido Guglia DIRIGENTI Gianpaolo Cottiga, Alfredo Dolsi ALLENATORE Luigino Sandrin VICE ALLENATORE Luca Vascotto PREPARATORE PORTIERI Paolo Comisso MEDICO SOCIALE Michele Luise FISIOTERAPISTI Alessio Pesco, Tommaso Riosa ADDETTO STAMPA Valter Gridel
ROSA CAMPIONATO DI ECCELLENZA 2018-19 PORTIERI Stefano Furlan Alex Jugovac Luca Musolino Daniele Zucca DIFENSORI Tommaso Bertoni Luca Crosato Federico Giovannini Bernardo Kozmann Riccardo Male Andrea Ponis Gianluca Potenza David Radisavljevic CENTROCAMPISTI Gabriele Cottiga Marco Disnan Zeno Evangelisti Daniele Fabris Matteo Ianezic Stefano Miccoli Nicolò Norbedo Mario Reder Manuel Stipancich Luca Villanovich ATTACCANTI Andrea Carlevaris Gianluca Ciriello Francesco Gridel Matteo Muiesan Matteo Rizzotto Luca Tentindo
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CAMPIONATI
ROSA CAMPIONATO DI PROMOZIONE A 2018-19
M. Pezzetta, C. Bassi, G. Dri, A. Iacuzzo, N. Di Fant, S. Domini, T. Clarini D'Angelo, D. Buttazzoni, M
L. Passerini, F. Cogoi, I. Deanna, A. Ostolidi, E. Frimpong, C. De Prato, M. Righini, S. Ermacora, S. T
RISULTATI CHE RESTERANNO NELLA STORIA
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PRO FA
Sono un presidente giovane di età ma anche di militanza, nel senso che lo sono diventato appena da tre anni. Sono state delle stagioni tutt’altro che anonime, infatti il mio esordio nel ruolo di presidente è coinciso con una retrocessione in Prima Categoria dove la Pro Fagagna non metteva piede da 25 anni. Assieme a tutto il consiglio e ai miei collaboratori ci siamo subito rimboccati le maniche e messi al lavoro per riportare la Pro Fagagna dove il suo blasone merita ed infatti l’anno dopo abbiamo stravinto
PROMOSSI IN
FAGAGNA
M. Pividor, O. Tusini, E. Prosperi, M. Nardi, D. Sebastianis, Dott. Morandini, S. Fabbro, I. Frisano, P. Cortiula, L. Merlino
Tisiot, N. D’Aliesio, A. Andriulo, M. Toso, T. Domini, F. Pinzano, F. Sette, J. Bassi
il campionato di Prima Categoria e siamo ritornati in Promozione. Quest’anno i risultati sono sotto l’occhio di tutti: siamo saliti in Eccellenza con un campionato vinto a 4 giornate dalla fine e conquistato la Coppa Italia di categoria. Quello che abbiamo fatto rimarrà sicuramente nella storia e per questo ringrazio di cuore tutti quelli che hanno collaborato per ottenere questi trionfi. Luca Merlino Presidente U.S. Pro Fagagna
N ECCELLENZA
LA SOCIETÀ PRESIDENTE Luca Merlino VICE-PRESIDENTE Marco Pezzetta SEGRETARIO E ACCOMPAGNATORE UFFICIALE Dario Sebastianis DIRETTORE SPORTIVO Stefano Fabbro RESP. SETTORE GIOVANILE Claudio Bassi MAGAZZINIERE Luca Passerini RESPONSABILE CAMPI Eliano Persello RESPONSABILE ARBITRI Maurizio Alpini
CONSIGLIERI: Luca Merlino Marco Pezzetta Claudio Bassi Dario Sebastianis Luca Passerini Danilo Domini Lorenzo Lizzi Jurij Cozianin Gianni Bruno Dimitri Liessi Giancarlo Merlino Paolo Gerussi Gianni Quadriglio Stefano Prosperi Andrea Saro Andrea Burelli Massimo Cuberli
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NUOVA SA
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Grandi ambizioni e aspettative per il futuro È stato un anno esaltante per la Nuova Sacilese 1920, culminato con la vittoria del campionato e della supercoppa. A dir la verità è stato il terzo anno esaltante, terminato con altrettanti campionato vinti. Il presidente Dottor Driussi Ivano, imprenditore di valore della destra al tagliamento, ha lavorato in modo accurato nei minimi dettagli creando una società strutturata giovane e ambiziosa di riportare anche il settore giovanile all’epoca dell’Accademia biancorossa degli anni 2000, ha definito uno staff tecnico capace di dare un impronta di gioco e ha dato fiducia ad un gruppo strepitoso di ragazzi capitanati da Stefano Moras che si sono rivelati degli uomini prima che giocatori. I risultati sono quelli noti. C’è da immaginarsi che in Promozione la società biancorossa non voglia fare solo la comparsa, e sicuramente con il presidente Driussi le aspettative saranno alte.
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ACILESE 1920
N PROMOZIONE
ROSA CAMPIONATO DI PRIMA CAT. 2018-19 PORTIERI
CENTROCAMPISTI
Andrea Zanier
Mattia Tellan
Matteo Giust
Mahuel Losada Davide Furlan Danilo De Zorzi
DIFENSORI
Andrea Zinesi
Daniele Visalli
Moras Stefano
ATTACCANTI
Martin Rihter
Mattia Zanier
Alessio Zambon Alberto Dal Bianco
Enrico Da Ros Marco Lorenzon Nicola Zambon
Marco Garlant
Andrea Santarossa
Simone Rossi
Federico Momesso
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ANO-FAUGLIS
PROMOZIONE ROSA CAMPIONATO DI PRIMA CAT. 2018-19 PORTIERI Giulio Furios Nicola Candotti Pietro De Corte DIFENSORI Stefano Bolzicco Enrico Ferrante Andrea Cantarutti Lucio Gasparin Luca Comand Iska Lassoued Matteo Osso
CENTROCAMPISTI Patrizio Gerometta Michele Degano Thomas Della Ricca Stefano Stabile Massimo Taviani Luca Monte Marco Caccialepre Giona Fabro
ATTACCANTI Marco Sant Tommaso Paravano Davide Michelin Alessandro Tortolo Giacomo Boga Michele Ferigutti
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L’IMMEDIATO RISCATTO Non era facile ma, ce l’abbiamo fatta… Dopo una retrocessione inaspettata nella scorsa stagione, con un girone di ritorno disastroso che ha portato la squadra a giocarsi la permanenza in Prima categoria in una partita secca in casa della Forum Julii, la sfida era tosta. Già dalla sera stessa di quella brutta giornata, giocatori, dirigenti, tifosi, si son guardati negli occhi, hanno fatto gruppo e si sono detti “ Prima scendi e prima risali ...”. Nuovo staff tecnico, alcuni nuovi innesti, una rosa numerosa (23 giocatori) e un grande entusiasmo tinto di biancorosso… ecco gli ingredienti per lanciare la sfida al girone B di Seconda Categoria. Una lunga volata a quattro fino all’ultima curva, in cui abbiamo guadagnato quel “metro” di vantaggio che ci ha permesso di tagliare per primi il traguardo della promozione diretta alla categoria superiore. Un plauso a giocatori, allenatori, dirigenti, accompagnatori e tifosi che hanno partecipato attivamente a questo splendido risultato sportivo. Prossima stagione ? Il principale obbiettivo sarà quello di evitare gli errori commessi due anni fa e proporsi come una squadra da rispettare per tutte le altre compagini del nuovo girone. Siamo tornati…. #forzariviera Lorenzo Fabbro Presidente Asd Riviera
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24 | 06 06 2019 | TremilaSport+
6/8/2018 - inizio della preparazione
PROMOSSI IN P 8/9/2018 - PRIMA DI CAMPIONATO
VIERA
LA SOCIETÀ PRESIDENTE Lorenzo Fabbro VICE PRESIDENTE Fabrizio Piccoli SEGRETARIO David Gardelliano CONSIGLIERI Anna Clemente, Enrico Comelli, Loris Merluzzi, Ivano Muzzolini, Giuseppe Spizzo, Ferruccio Venier GUARDALINEE UFFICIALE Paolino Ridolfo
ROSA CAMPIONATO DI SECONDA CAT. 2018-19 PORTIERI Robert Argenta Giacomo Muzzolon DIFENSORI Cristian Conte Jacopo Conte Michele Cossio Michele Lostuzzo Stefano Margarit Massimiliano Mauro Nicolas Mauro Elvin Perez Sosa Matteo Zenarola CENTROCAMPISTI Michele Bianchet Andrea Ferro Elia Manzocco Pietro Martinuzzi Stefano Melchior Luca Piovesan Ramon Sarritzu
PRIMA CATEGORIA EL PUMA Perez Sosa Johan
LE 21 VITTORIE
ATTACCANTI Simone Bernardinis David Bozic Mauro Givani Johan Perez Sosa Andrea Rizzi Cristiano Rossi ALLENATORE Stefano Del Medico PREPARATORE PORTIERI Gianni Sommaro
TremilaSport+ | 06 06 2019 | 25
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CENTRO S
una stagione straordinaria Abbiamo iniziato il campionato sapendo di avere una buona squadra ma molto giovane, la speranza era di arrivare ai play off, invece, dall’8^ giornata siamo andati in testa al girone e siamo rimasti primi fino alla fine con 24 risultati utili consecutivi. Abbiamo giocato anche un’ottima Coppa Regione uscendo soltanto in semi-finale. È stata, quindi, una stagione straordinaria con una squadra composta da ragazzi quasi tutti residenti nel Comune e molto uniti fra di loro. La Società ringrazia tutti i giocatori e in particolar modo il mister Andrea Cossar che in 2 anni ha saputo valorizzare questi ragazzi facendoli giocare anche un ottimo calcio e rendendo la squadra anche molto competitiva. Un ringraziamento anche a tutti gli sponsor e ai fedelissimi tifosi che ci hanno sempre sostenuto. Alvaro Castenetto Presidente Centro Sedia Calcio
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PROMOSSI IN P
SEDIA CALCIO
PRIMA CATEGORIA
LA SOCIETÀ PRESIDENTE Castenetto Alvaro SEGRETARIO Cantarutti Roberto RESPONSABILE SETTORE GIOVANILE Pizzamiglio Ennio RESPONSABILE JUNIORES Del Bon Alberto RESPONSABILE 1^ SQUADRA Bolzicco Enrico
ROSA CAMPIONATO DI SECONDA CAT. 2018-19 Zompicchiatti Lorenzo Casadei Massimiliano Cudicio Daniele Flebus Alberto Bolzicco Fabio Grione Enrico Cocina Edoardo Moreale Matteo Tioni Riccardo Trombetta Alessio Regazzo Luca Pupo Samuele Pizzamiglio Simone Pittioni Francesco Milijkovic Mihajlo (Capitano) Livoni Alessandro Marinig Luca Giuliano Daniele Azzano Lorenzo Moretti Diego Pizzamiglio Davide Praino Lorenzo Sela Arjet ALLENATORE Cossar Andrea ALLENATORE PORTIERI Mattiazzi Ivano DIRIGENTI ACCOMPAGNATORI Bolzicco Enrico, Milijkovic Willi, Pupo Maurizio
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IL NOSTRO LAVORO ALL'INSEGNA DEI SANI PRINCIPI Che bella soddisfazione chiudere questa stagione sportiva al primo posto del nostro campionato di terza, in una giornata memorabile sul campo di Zoppola, con una prova bellissima di entrambe le squadre, in un campo reso quasi impraticabile dalle condizioni atmosferiche, dove tutti hanno dato il massimo all’insegna dello sport e competitività. Ed ancora alla finalissima di Supercoppa organizzata dalla FIGC arrivare ancora prima in un bel triangolare giocato sul campo neutro di Latisana. Quante volte il nostro lavoro quotidiano di Dirigenti è intrinseco di problemi di varia natura, ma quando arrivano queste giornate così piene di vita, di gioia, di condivisione con tutti i ragazzi che molto spesso abbiamo visto uscire dal campo delusi, amareggiati per una partita deludente o un risultato avverso…ecco queste giornate ti fanno dimenticare tutte le fatiche e ti ricaricano pronti per re-iniziare una nuova stagione che sarà ancora carica di difficoltà ma consapevoli che prima o poi tornerà una giornata di piena gioia come quella appena vissuta. La Virtus Roveredo è una società completa con un bellissimo settore giovanile, di oltre 120 ragazzi, rappresentati in tutte le categorie dei campionati provinciali; per loro lavoriamo tutti i giorni, fiduciosi e sicuri che il nostro lavoro alla lunga aiuti a crescere dei validi giocatori ma soprattutto dei bravi ragazzi, con sani principi: all’insegna dell’onesta, della legalità, della sportività che li aiuti a diventare degli uomini onesti. Franco Zanetti Presidente Virtus Roveredo
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PROMOSSI IN SEC
ROVEREDO
LA SOCIETÀ PRESIDENTE Franco Zanetti VICE PRESID. RESP. SETT.GIOV. Giorgio Bravin VICE PRESID. RESP. I SQUADRA Maurizio Valeri SEGRETARIO Andrea Dal Mas Francesca Moras, Fabrizio Battaglia, Matteo Pulzato, Toni Buso, Giancarlo Zugliani, Fabio Cotali, Paolo Corba, Loris Benedet, Loris Dei Negri, Claudio Barbariol, Mauro Cadelli, Alberto Cataruzza
ROSA CAMPIONATO DI TERZA CAT. 2018-19 PORTIERI Mattia Chiarottin Francesco Valeri DIFENSORI Marco Zorzetto Matteo Zanetti Nicholas Trevisan Alessandro Gerolin Federico Castiglioni Miro Petrovic Lorenzo Carparelli CENTROCAMPISTI Roberto Pianca Mattia Moretti Mattia Corba Riccardo Botosso Nathan Baldo Gerald Xihiani
CONDA CATEGORIA
ATTACCANTI Demis Calzavara Luca Benedet Andrea Crespi Riccardo Fabris Milan Petrovic Claudio Querinuzzi Riccardo Mazzon ALLENATORE Alberto Cozzarin ALLENATORE PORTIERI Gianluca Marcuzzi
SUPERCOPPA REGIONALE
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PROMOSSI IN SECONDA THE B20E18S|’1T9
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A CATEGORIA
LA SOCIETÀ PRESIDENTE Rinaldo Bidut SEGRETARIO Sandro Zerbin DIRETTORE SPORTIVO Matteo Brach ALLENATORE Stefano Salmeri ALLENATORE PORTIERI Michele Giomo MASSAGGIATORE Giovanni Bottaz DIRIGENTI ACCOMPAGNATORI Giuseppe Panariello Vijoi Fedel Marco Duss
ROSA CAMPIONATO DI TERZA CAT. 2018-19 PORTIERI Denis Cumin Riccardo Fedel Andrea Martelossi DIFENSORI Erik De Sabbata Federico Franzot Francesco Mariuzzi Carmine Scotti Alex Violin Irwin Violin Tommaso Virgilio Alessandro Vrech CENTROCAMPISTI Filippo Buiatti Denis Del Bello David Ghirardo Daniele Irto Stefano Mian Riccardo Nocent Gianni Roppa Francesco Spagnul Vadym Synytskyi ATTACCANTI Enrico Giolo Leonardo Guerra Amateo Koci Davide Spagnul Andrea Veronese
CALCIOFOTOGALLERY
PLAY-OFF DI ECCELLENZA BRIAN POZZONUOVO
FOTO VANNI SNIDERO
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32 | 06 06 2019 | TremilaSport+
FOTOGALLERYCALCIO
TremilaSport+ | 06 06 2019 | 33
CALCIOC5
IL PROSSIMO ANNO IN SERIE B AI NASTRI DI PARTENZA BEN QUATTRO FORMAZIONI REGIONALI
FLASH Festeggiamenti nello spogliatoio del Palmanova
COLPO GROSSO PER L’UDINE CITY
FUTSAL MERCATO
Dopo aver ufficializzato l'arrivo di Marco Casarsa alla guida della formazione under19, l'Udine City porta a casa uno dei giocatori piĂš talentuosi del panorama del calcio dilettantistico: si tratta dell'ex-professionista Alessandro Osso Armellino che a 32 anni ha deciso di abbandonare le scarpe bullonate (ultima stagione al Tricesimo) per provare l'avventura nel futsal.
ALTRE PARTENZE DAL MACCAN
SERIE B
Con una nota diramata direttamente sul proprio sito, il Maccan Prata ha svincolato ben cinque giocatori protagonisti nell'ultima stagione in maglia giallonera nel campionato di serie B. Stiamo parlando dell'esperto Poser e di quattro giovani promettenti quali Della Bianca (prossimo al rientro all'Udine City) e Verdicchio (2001), Bortolin (2000) e Moras (2000) per i quali si aprirĂ una vera e propria asta tra le squadre regionali e forse anche venete.
MANZANO RIPARTE DA GENNA
SERIE C
Rinnovo ufficializzato per il 47enne tecnico udinese, che per la quarta stagione di fila siederĂ sulla panchina di un Manzano, deciso a riconquistarsi un ruolo importante nel futsal regionale. In quest'ottica va vista la conferma del duo Patti-Zanuttini, e la volontĂ espressa della societĂ di aggiungere al roster attuale un paio di giocatori in grado di fare la differenza.
IL FRIULI SERVE IL POKER
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iunge all'epilogo anche la stagione 20182019 per il calcio a 5 con le ultime sentenze play-off: il Pordenone dopo una memorabile stagione da neopromossa in serie B perde la finale di ritorno con la Fenice Mestre e dice addio al sogno A2, mentre nel week-end appena trascorso è il Palmanova a guadagnarsi l'accesso alla serie B, in una categoria che per la prima volta in Friuli nella prossima stagione 2019-2020 vedrà al via ben quattro squadre. Ma andiamo per ordine: non riesce il miracolo al Pordenone, che dopo aver pareggiato nella gara di andata, esce sconfitto dalla trasferta in casa della Fenice. Grzely illude i tifosi neroverdi siglando l'immediato vantaggio dopo cinquanta secondi, ma i veneti prima trovano il pareggio con Tenderini e poi lo stesso pivot locale realizza due tiri liberi che mandano la Fenice al riposo con il doppio vantaggio. Grigolon ad inizio ripresa riaccende la speranza, ma prima Nalesso e dopo ancora uno scatenato Tenderini, dopo la doppietta di Grigolon, regalano la promozione ai veneti allenati da Pagana che guadagnano la loro prima promozione in serie A2. Resta da incorniciare la stagione della truppa del presidente Onofri che, da neopromossa è andata oltre le piÚ rosee aspettative arrivando ad un passo dalla
seconda promozione consecutiva. I naoniani restano pertanto in serie B, e salutano l'arrivo della quarta squadra friulana (oltre a Maccan Prata e Udine City) in categoria, ovvero il Palmanova. Gli amaranto non falliscono l'appuntamento davanti al pubblico amico e, battendo per 5-3 i toscani della Vigor Fucecchio, si aggiudicano il triangolare nazionale che riporta i portacolori della cittĂ stellata nei campionati nazionali dopo tre anni di assenza. Gara dominata dalla squadra di mister Criscuolo che chiude la prima frazione sull'1-1 con tre pali che impediscono a Bozic e compagni di prendere il largo. Nonostante la supremazia territoriale del Palmanova, la gara si decide negli ultimi dieci minuti, dove i toscani vengono puniti dalla tattica del portiere di movimento con la squadra del presidente Labollita che alla fine si impone per 5-3. â€œĂˆ stata un'annata straordinaria - sono le parole di un emozionato mister Criscuolo - prima abbiamo vinto la Coppa Italia sfiorando l'accesso alla final four nazionale, poi abbiamo ottenuto una meritata promozione in serie B. Il gruppo verrĂ confermato in blocco, con il probabile arrivo di due pedine importanti, ora lasciatemi festeggiare, ma da domani ci metteremo subito al lavoro per allestire una rosa in grado di ben figurareâ€?.
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SIDICEVA...
si diceva...
LA RICOSTRUZIONE PRIMA DEL RITORNO ARANCIONE
Dopo il fallimento della gestione-Querci, Udine rimase senza basket di livello ma un gruppo storico di addetti ai lavori rifondò nel 1995 una squadra, portandola in B Eccellenza, prima del ritorno in grande della Snaidero. L'allora ds, Maurizio Tosolini, rivive i periodi salienti della rinascita.
Q
uel sabato mattina di novembre del 1995, in Piazza San Giacomo a Udine, era un solito, tipico e uggioso sabato autunnale, ma era anche il punto di ritrovo dove i ‘baskettari’ della provincia di Udine s'incontravano per bere poi l’aperitivo in un locale della zona e discernevano sulle partite in programma nel week end. La Pallacanestro Udinese dei Querci era fallita e le maggiori realtà cestistiche si chiamava-
no Cividale, Fagagna, San Daniele e Martignacco, tutte in serie C. L’epilogo della giornata era
Ma ritorniamo a quel mattino, quando in mezzo alla nebbia, ancor più fitta per un alone di fumo che lo circondava, mi comparve Ennio Bon. “Come vala a Martignacco?”, mi chiese. Bene, risposi: abbiamo cambiato il coach Fantini dopo un quadriennio, rinforzato la squadra e con Sebastianutti ora siamo in testa alla classifica e puntiamo al salto di categoria, ma dopo vorremmo venire a Udine e non è facile trovare una società disposta a farci da contenitore. Lui sobbalzò
Stiamo ricostruendo la Pallacanestro Udinese, con il supporto di un industriale
36 | 06 06 2019 | TremilaSport+
poi rappresentato da un locale di via Manin del trio BartoliniNadalutti-Panama, dove c’era il meeting point e dove, in mezzo a fiumi di birra, si commentavano le prestazioni e i risultati delle squadre.
IL DS Qui sopra, Maurizio Tosolini autore dell'articolo, fu direttore sportivo della rifondazione. Sopra, una delle prime formazioni della rinata Apu.
SIDICEVA...
PERSONAGGI Da sinistra in senso orario: l'Apu in serie B2; uno dei rifondatori, Ennio Bon; il tecnico Martelossi che guidò la squadra in serie B; Achille Milani, qui giocatore in serie A, disputò un campionato in B con l'Apu.
minuti e anche quelli di Cittadella, in semifinale, dove, sotto di 20 punti a 7/8 minuti dalla fine e dall’eliminazione, riuscimmo a rimontare e vincere con l’entusiasmo dei giovani e l’esperienza dei vari Milani, Panama, Marega e compagnia.
e immediatamente mi bloccò: “fermati, stiamo ricostruendo la Nuova Pallacanestro Udinese con Pressacco, De Clara e Di Brazzà e il supporto economico di un industriale udinese (ndr. poi rivelatosi Paniccia)”. Fu l’inizio di un campionato parallelo a quello che stavamo giocando sul parquet. Da una parte Gobbo-Peruch-GnezdaPanama, il duo DeMonte-De Clara ( donatoci dal padre Ezio dopo il fallimento APU) e altri, dall’altra io a tessere la tela assieme ai soci della nuova Apu. Il risultato per entrambi fu ottimale.
IL TRASFERIMENTO Fummo promossi dalla C2 sul campo e ci trasferimmo a Udine, sponsor Liseuro. Campionato di C1 sempre in testa, palasport Marangoni pieno in ogni circostanza e alla fine play-off promozione. Purtroppo personalmente non potei seguirli perché un malore mi colpì nel momento decisivo. Mi risvegliai dal coma in coincidenza con la finale al Carnera contro Fagagna, vinta 72-67, ma ora saprei raccontare nei minimi dettagli, grazie ai resoconti dei nostri team manager Lizzi e Tarchino, quei 40
LA SCALATA Assieme a Bartolini costruimmo un’ottima squadra con l’acquisto di Pedrazzini e il ritorno a Udine di Battoia e Sguassero. Anche quell’anno (97-98) fu una cavalcata vincente o quasi. Dopo un derby vinto contro Cividale in un Carnera quasi pieno arrivammo alla finalissima contro Cento a Mestre. Perdemmo contro Cento o meglio perdemmo contro un Demonte inarrestabile, autore di 38 punti, ma fummo ripescati per meriti sportivi e societari. Per il quarto anno eravamo iscritti a partecipare ad un campionato diverso: dopo la C2,C1 e B2 ci ritrovammo in B d’eccellenza. Confermato lo sponsor Bernardi, il settore giovanile cominciò a prendere forma, riportammo a casa Alberto Martelossi, che con la sua esperienza ci doveva guidare ad un tranquillo campionato di transizione, in attesa che Snaidero sciogliesse le sue riserve sulla discesa in campo e le forze confluissero in un'u-
nica direzione per il successivo strappo che avrebbe dovuto riportare Udine in serie A; le cose non andarono proprio così….. Sul parquet i risultati iniziali furono disastrosi e alla fine del girone d’andata eravamo ultimi con 6 punti. Durante le festività di fine anno fummo tentati di affidare la barca nelle mani di Giulio Melilla, noto e benvoluto da tutti anche per la fama di salvatore che si era costruito nelle situazioni disperate, ma un pomeriggio nello studio di Graberi diede la stura ad un’inversione di rotta. Il presidente Paniccia prese in mano il calendario, lo sottopose a Martelossi e si fece fare una previsione partita per partita. A detta del coach, 10 partite su 15 avremmo potuto vincerle; fu così che decidemmo di proseguire con Martello, cambiando però il play Zanatta (figlio del mitico Marino) con Corpaci. I risultati furono strabilianti: De Piccoli, Gori, Lorenzi e c conquistarono 12 vittorie su 15 e centrammo i play off, ma, nel primo match con Mestre, Corpaci si ruppe il tendine d’achille, il giocattolo s'inceppò e fummo eliminati, mantenendo però la B d’eccellenza. Nel frattempo Snaidero aveva rilevato i diritti di Vicenza, neopromossa in A2. Ma questa è un’altra storia …... Maurizio Tosolini TremilaSport+ | 06 06 2019 | 37
NONSOLOSPORT
CULTURA
Novità su mostre, spettacoli, eventi, personaggi del panorama culturale
MUSICA
LA FILOSOFIA NEL PERCORSO DEI BLUE CASH
“…O
sservo da vicino questo mio cuore, tengo continuamente gli occhi aperti, tengo liberi i capi delle corde, per quei nodi che ci tengono legati, perché! Tu sei mia, io rigo dritto…”: partono da questa visione della vita di Johnny Cash in “I walk the line”, i Blue Cash, band friulana composta da Andrea Faidutti (chitarra e voce), Alan Malusà Magno (chitarra e voce), Marzio Tomada (contrabbasso e voce), Alessandro Mansutti (batteria), che nel loro primo disco, “Blue cash”, raccontano storie di gente comune, con i suoi dubbi e le sue curiosità, cercando di scoprire la vita “sbeffeggiando” vizi e paure con una buona dose di autoironia. Il loro nuovo disco s’intitola “When she will come” (…Fino a quando LEI verrà e forse sarà tardi…, è il commento), intendendo con quel “lei” la morte, stilizzata e ridicolizzata da un immaginario di bambini maturi. Un’idea dell’ultimo atto, in sostanza, ma anche un pensiero su come trasfigurarla attraverso altre storie. E per “morte” s’intende anche quella dei sogni, delle speranze e dell’amore, valori senza i quali la vita non avrebbe più alcun senso. Musica energetica e originale, quella dei Blue Cash, resa vitale dal sound dei mostri sacri Beatles, Rolling Stones e Elvis Presley, rispolverati in chiave acustica, tra paesaggi desertici all Rodriguez e county punk psichedelico che, sottolineano, in lontananza riecheggia ancora la sagoma del “Man in black” a cui sempre rendono omaggio, con appunto tanti sogni, speranze e nuovo amore. Molta filosofia, dunque, nel percorso dei Blue Cash, tutti dalla solida base musicale e concertistica. E.F.
STEFANIA AUCI
I LEONI DI SICILIA NORD
Dal momento in cui sbarcano a Palermo da Bagnara Calabra, nel 1799, i Florio guardano avanti, irrequieti e ambiziosi, decisi ad arrivare più in alto di tutti. A essere i più ricchi, i più potenti. E ci riescono: in breve tempo, i fratelli Paolo e Ignazio rendono la loro bottega di spezie la migliore della città, poi avviano il commercio di zolfo, acquistano case e terreni dagli spiantati nobili palermitani, creano una loro compagnia di navigazione. E quando Vincenzo, figlio di Paolo, prende in mano Casa Florio, lo slancio continua, inarrestabile. In tutto ciò, Palermo osserva con stupore l’espansione dei Florio, ma l’orgoglio si stempera nell’invidia e nel disprezzo: quegli uomini di successo rimangono comunque «stranieri», «facchini» il cui «sangue puzza di sudore».
38 | 06 06 2019 | TremilaSport+
L’ANGOLO DELLA
LETTURA
JEFFERY DEAVER LINDA CASTILLO
PROMESSE UNA STRADA SOLFERINO EDITORE OSCURA
TIMECRIME Come per il principio di Locard, se-
condo cui in ogni crimine verifica Joseph King, già noto allasicomunità un trasferimento di prove, per Lincoln amish per il temperamento aggressivo e violento e per sembra essere valere un abiRhyme e Amelia Sachs tuale consumatore di droghe, è stato la legge per cui ovunque si trovino condannato all’ergastolo peralla aver li aspetta un enigma che mette brutalmente assassinato la moglie. prova il loro talento da detective. La Ma a due dalla condanna, King coppia haanni scelto Bellagio, sul lago èdievaso è minacciosamente Como,ed perora sposarsi, insieme a un diretto versodiPainters Sarà gruppo scelto amici, maMill. la luna di il capo polizia, immediatamente Kate Burkholder, a mieledella si trasforma occuparsi di questo caso, complicato in una investigazione privata con un dal sequestro dei cinque figli da parte finale sorprendente. di King che, armato e disperato, non Allonulla stesso modo ineFlorida, dove ha da perdere potrebbe ucciRhymePer haKate, appena unl’indagine ciclo di derli. oltrefinito tutto, lezioni tecniche forensi, iCresciuta due venha dei di risvolti personali. gono coinvolti nel caso insieme a Joseph Kingdidiun cuiaereo si era inabissato nell’Oceano Atlantico per perdutamente innamorata, non avrebcause da chiarire. Incidente tecbe maitutte potuto immaginare il terribile nico o attentato? scenario a cui sta assistendo.
STUART MAC BRIDE
STRADEIACONA RICCARDO
INSANGUINATE PALAZZO NEWTON COMPTON D’INGIUSTIZIA
MARSILIO La storia personale di Logan Mcrae non è
certo specchiata,dei mapm ora èchedihafatto ricevuto «L’autonomia sotto una promozione devedipende rigare dritto e tenere attacco. Da essa il funzionamento se si scardina d’occhio,della a suademocrazia: volta, i suoi colleghi. Quanl’equilibrio i poteri la politica do uno degli tra agenti vieneetrovato mortomette sul le manidi guida sulla di giustizia, ogni arbitrio sedile un’auto distrutta, è uno è possibile». Forte di questa diconvinzioshock per tutto il dipartimento polizia. ne, Riccardo ci conduce nelle L’ispettore Bell,Iacona infatti, era deceduto due stanze dei Palazzi in così cui sicredevano. esercita la anni prima. O almeno «malagiustizia» italiana, Immediatamente viene apertopuntando un caso e i riflettori su un aintricato di del lotte Logan comincia indagaregroviglio nel passato fratricide e interessi inconfessabili. I collega. Dove è stato per tutto quel tempo? retroscena del lavoro delle procure, le Perché è scomparso? E, soprattutto, che vicende dalle quali sono nate indagini cosa c’era dicorruzione, così importante da costrinsu banche, malaffare, e i progerlo ache tornare regno deidivivi? cessi dallanelstagione Mani Pulite a oggi hanno occupato le prime pagine dei quotidiani rivivono nell’avvincente ricostruzione di una delle migliori voci del giornalismo investigativo italiano.
JESMYN WARD
TANA FRENCH
CANTA, SPIRITO, CANTA
IL COLLEGIO
NN EDITORE
Jojo ha tredici anni e cerca di capire cosa significa diventare un uomo. La figura maschile più vicina è il nonno materno, Pop, nero di pelle, che si prende cura di lui con amore e dolcezza. Con la famiglia di suo padre Michael non ha contatti: sono bianchi del sud e si rifiutano di riconoscerlo. Jojo ha ricevuto le memorie dello zio Given, morto adolescente, il cui spirito compare anche nelle notti buie di sua madre Leonie. Quando Michael sta per uscire di prigione, Leonie lascia Bois Sauvage per raggiungerlo, e Jojo avrà la sua occasione per capire il senso dell’amore, dell’eredità e della fiducia.
EINAUDI
Il detective Stephen Moran lavora ai Casi Freddi con un unico obiettivo, entrare a far parte della Omicidi della polizia di Dublino. Quello che gli serve è soltanto un’occasione e quando Holly Mackey si presenta nel suo ufficio, sembra che quel momento sia arrivato. Holly ha nuove informazioni sul caso di un ragazzo trovato ucciso l’anno prima nel collegio più prestigioso d’Irlanda. L’indagine, subito riaperta, viene affidata a Moran e Conway, una collega tutt’altro che facile da gestire. Gli indizi portano alla scuola di Holly, alla vita segreta delle ragazze. Ben presto, Moran si troverà invischiato in una rete di gelosie, violenze e misteri.
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BASKET IL PRESIDENTE Alessandro Pedone ha voluto fermamente Ramagli anche per conferire alla squadra una nuova impronta caratteriale.
ABOLITE IL “LEI”,
USATE IL “TU” Il nuovo tecnico dell’Apu, Alessandro Ramagli, è un toscano schietto e dalle idee chiare, con un palmarès che autorizza a coltivare speranze di un salto di qualità. di EDI FABRIS
S IL GM A Davide Micalich il compito di costruire un nuovo assetto all'organico bianconero.
e gli dai rispettosamente del “lei”, ti ferma subito, con la schiettezza tipica del toscanaccio: “Il “lei” è femminile, eliminiamo i formalismi”, sorride, mettendo subito in chiaro che le distanze, sul fronte comune, andranno eliminate per la buona riuscita del progetto. Alessandro Ramagli, classe 1964, è fatto così ed è anche per questo che la dirigenza dell’Apu l’ha voluto, per conferire il giusto imprinting caratteriale a una squadra che al talento, la scorsa stagione, ha in troppe occasioni affiancato, soprattutto in trasferta, deleteri cali di tensione e di motivazioni. “Ci giocheremo ogni possesso con lo spirito giusto”, sottolinea il tecnico livornese, alla sua ventesima stagione in serie A e due anni fa condottiero della Virtus Bologna, promossa nella massima serie battendo Trieste in finale play off e vincitrice della Coppa Italia. Ma è per il momento consapevole, Ramagli, cultore dell’antica ma sempre efficace asse play-pivot, di avere tra le mani una squadra da rifare, con di mezzo un mercato non certo facile riguardo ai pezzi forti: “Ma non è detto che io mi affidi rigorosamente al dogma del play-pivot – mette le mani avanti - , anche perché i giocatori di spessore, in questi due ruoli, costituiscono merce pregiata. Si tratterà in primis di conferire alla squadra i giusti equilibri, senza preponderanza di ruoli, acquisendo giocatori che comprendano appieno la mission e sentano addosso la canotta come una seconda pelle”.
40 | 06 06 2019 | TremilaSport+
CHI VA E CHI RESTA Sulle proprie idee riguardo alla composizione del roster, Ramagli non si sbilancia, soprattutto perché appunto conscio della volatilità di un mercato che se oggi ti rende certo o quasi dell’arrivo di un giocatore, il giorno dopo ti smentisce. E nei ruoli prediletti e sostanzialmente decisivi, per ora può contare in regia sull’emergente Penna e sull’enfant du pays Nobile, rientrato dalla Calabria
Non è detto che io mi affidi rigorosamente al dogma del play-pivot senza troppa soddisfazione, con sotto canestro Pellegrino e Mortellaro, riguardo ai quali la conferma non è peraltro certa. Inevitabile, perciò, a grandi linee, la soluzione del mercato americano o comunque straniero nei ruoli-chiave di un roster sulla carta più competitivo di quello della scorsa stagione. Ma in ogni caso la dirigenza friulana non gli ha imposto immediati risultati eclatanti: “Due le parole fondamentali che abbiamo proposto al nuovo tecnico – evidenzia il presidente Alessandro Pedone - : consolidamento e crescita, valorizzando anche la linea
verde, sulla falsariga del progetto triestino, che sta dando ottimi frutti. E sulla squadra andrà allentata la pressione, notevole lo scorso campiownato, per consentire alla squadra di giocare più serenamente”. IL PESO DELLA TRADIZIONE Ramagli ne prende atto, esternando la propria soddisfazione nell’essere stato chiamato a operare in una piazza di grande tradizione come quella udinese: “Una città che ha visto grande basket negli ultimi settant’anni – considera il tecnico – e che tuttora gode del supporto di un pubblico numeroso e competente in un palazzo dello sport come lo splendido, rinnovato “Carnera”. L’Apu, poi, che ha raccolto da qualche anno il testimone, ha fatto finora più che bene, dalle promozioni dalla serie B ai play off di A2, una società seria e motivata con la quale non sarà difficile lavorare”. Primo approccio positivo, dunque, per un allenatore cresciuto in una piazza anch’essa di grande tradizione come quella livornese. Il resto è per ora in divenire.
Il giovane play Lorenzo Penna verrà riconfermato in cabina di regia.
BASKET A2 FEMMINILE
SEMPRE AVANTI ALL'INSEGNA DEL
CARPE DIEM
Il giovane nuovo tecnico della Delser, Alberto Matassini, avrà a disposizione come sempre un mix consolidato di giovani ed esperte
C
ambio della guardia sulla panchina della Libertas Basket School Udine, dove nella prossima stagione al posto di Francesco Iurlaro ci sarà il giovane, ma già esperto, head coach marchigiano Alberto Matassini (foto a destra). Il nuovo allenatore, che ha sottoscritto un contratto biennale, a dispetto dei suoi 31 anni ha infatti già maturato significative esperienze nel basket femminile e nella scorsa stagione ha guidato in serie A1 le ragazze di Battipaglia chiudendo l’avventura ai playoff. “Sono da sempre innamorato della pallacanestro e ho avuto la fortuna di poter iniziare praticamente da subito ad allenare, prima nei settori giovanili, poi come assistant coach in prima squadra e dal 2016 come capoallenatore a Civitanova Marche, dove in entrambe le stagioni di A2 abbiamo raggiunto il quinto posto nella regular season e quindi l’accesso alle fasi finali – racconta il tecnico – e nel campionato appena concluso ho potuto anche esordire nella massima serie a Battipaglia, guidando la squadra più giovane di tutta la categoria.”
La capitana Debora Vicenzotti
C’è qualcuno che ritieni essere stato determinate nella tua rapida ascesa? “Sicuramente un grazie va a Coach Stefano Novelli che mi portò con sé in panchina come vice e che quindi mi ha trasmesso valori e competenze fondamentali per il procedere della carriera.” Con quali obiettivi sei arrivato a Udine? “Terminata l’esperienza di Battipaglia sono stato contattato dal presidente De Biase, che mi ha subito convinto ad accettare questa nuova sfida. A Udine avrò la responsabilità dell’intero settore giovanile oltrechè il compito di guidare la prima squadra, e questa opportunità mi entusiasma. Mi piace lavorare con i giovani e quindi dare concreto apporto alla politica societaria che prevede per La Libertas Basket School l'essere un punto di riferimento importante per la crescita di nuovi talenti, che devono sempre andare a costituire l’ossatura della squadra senior.” Quali sono gli obiettivi che ti ha invece posto la società per il campionato futuro? “L’obiettivo resta quello di sempre, ovvero consolidare la presenza nelle parti medio alte della classifica per poi affrontare i playoff dando il massimo, senza precluderci nulla.” Che valutazioni fai del roster che avrai a disposizione per centrare l’obiettivo? “Premesso che ci sono alcuni tasselli ancora da sistemare, credo che anche quest’anno ci sarà un buon cocktail fatto di ragazze giovani che entrano per la prima volta dal settore giovanile accanto al gruppo storico che ha già ampiamente dimostrato le sue capacità per questo tipo di competizione.” Obiettivi personali più a lungo termine? “Procedo anno per anno. Sono, e lo ripeto, un grande innamorato di questo sport e il mio desiderio è di rimanerci il più a lungo possibile, dando il massimo giorno dopo giorno, senza pomi né obiettivi precisi, né limiti.” Giuseppe Passoni
IL PUNTO DI VISTA di Otello Savio
APU, GUARDA PRIMA ALL'ANIMA CHE AL TALENTO
A
rchiviato il deludente campionato 2018/19, la Apu Gsa ha scelto di ripartire da Alessandro Ramagli, 55enne coach di scuola livornese, anch’egli alla ricerca di rilancio dopo le ultime sfortunate stagioni con Virtus Bologna (che precedentemente aveva portato in A1) e Pistoia. Ramagli è allenatore ormai di lungo corso, il suo curriculum recita che, successivamente a Livorno e prima di Bologna, ha guidato nell’ordine Biella, Pesaro, Treviso, Teramo, Verona e Siena con risultati spesso positivi e comunque lavorando sempre con professionalità. È una scelta che segnala come la società udinese abbia voluto andare su un profilo solido ed esperto, evitando scommesse o svolazzi di fantasia. Frasi di circostanza a parte, il nuovo tecnico nel suo incipit a stampa e pubblico ha espresso due concetti significativi. Il primo è che nessuno gli ha chiesto di vincere subito e ad ogni costo e il secondo che “ascolterà gli input della società”, nella sostanza che accetterà di buon grado talune scelte societarie per ciò che riguarda il roster. È del tutto comprensibile la scelta di evitare proclami e quindi di alleggerire la pressione sul suo lavoro e sulla squadra (l’anno scorso ha sicuramente pesato in negativo), rimane il fatto che la società non ha affatto abdicato ai propri programmi ambiziosi. Per il resto si tratta di sincere dichiarazioni di aziendalismo e di pragmatismo tecnico che probabilmente fanno parte degli accordi d’ingaggio. Passando alla squadra, se la dirigenza della Apu Gsa gestirà le varie trattative con la rapidità degli ultimi anni non dovremo attendere molto per conoscere la rosa dei giocatori per il 2019/20. I confermati dovrebbero essere Cortese, Pellegrino, Penna e Nikolic (molto importante non perdere quest’ultimo!) con qualche riflessione su Simpson e con il possibile rientro di Nobile dal prestito di Reggio Calabria. Il nostro parere? Di guardare più all’anima che al talento in assoluto. Ma di mercato e dintorni avremo modo di riparlarne. Nel frattempo il campionato di A2 va verso il suo epilogo con la finale dei playoff che deciderà la terza promossa insieme a Fortitudo Bologna e Virtus Roma. A confrontarsi saranno Treviso e Capo d’Orlando e in caso di promozione dei veneti Udine avrà nel girone Est una società “forte” in meno. La giostra della A2 tuttavia è destinata a girare tutta l’estate e solo a fine agosto avremo la composizione definitiva dei 2 gironi di 14 squadre ciascuno con una formula rivista che prevede 2 promozioni in A1. A parte le 3 neopromosse che arriveranno dalla B, le novità finora riguardano Cagliari che chiude e si trasferisce a Torino, Cantù che starebbe valutando una auto retrocessione in A2, Imola e Scafati che potrebbero cedere il titolo e non iscriversi al prossimo campionato.
TremilaSport+ | 06 06 2019 | 41
VOLLEY
MERCATO
RADIN SALUTA PRATA, DELTCHEV RINNOVA
Cominciano i rinnovi in casa Tinet Gori. Il primo a confermare la propria disponibilità è il bulgaro, giunto alla nona stagione in gialloblù. Lo schiacciatore di San Quirino appende, invece, le scarpe al chiodo
L
uciano Sturam sta iniziando a plasmare la s u a p r i m a “ c r e at u ra ” da direttore sportivo. Senza farsi pressare dalle necessità e cercando di scegliere le persone più adeguate all’impianto di gioco che coach Cuttini ha in mente, Sturam ha iniziato il primo giro di colloqui con la vecchia guardia gialloblù. Il primo a rispondere “Presente!” è stato Nedialko Deltchev. Lo schiacciatore di origine bulgara ha dato la sua disponibilità a continuare la sua avventura con i Passerotti. Questa per il 37enne sarà la nona stagione nelle fila del C.S. Prata, ma nonostante l a lunga militanza Ned la vive con immutato entusiasmo “Per me è stato facile dire di si a Prata – racconta – ormai qui è una seconda casa.
Sono a Prata dal 2011 e il fatto di aver instaurato un rapporto così longevo la dice lunga sulla mia disponibilità a contribuire ancora alla causa di questa squadra. È inutile dire che a Prata sto benissimo e giocare in questo palazzetto, con questa tifoseria
Stagioni magiche. In futuro potrei tornare a dare una mano alla società ripaga di tutti i sacrifici che si fanno durante l’anno”. Chi invece ha detto addio alla pallavolo giocata è Andrea Radin. 21 anni, una vita. È il tempo che lo schiacciatore ha passato sui parquet pallavolistici di tutta Italia. Dopo sette anni in maglia gialloblù e la magica cavalcata che ha portato i Passerotti della Tinet Gori Wines dalla B2 alla A2 il trentacinquenne schiacciatore di S. Quirino ha deciso di appendere le ginocchiere al chiodo e cessare la propria carriera agonistica. La decisione era nell’aria, ma Andrea l’ha comunicata solo pochi giorni fa al DS Luciano Sturam. “Sono contentissimo dei miei anni a Prata – è il pensiero di Radin – Sono state sette stagioni cariche di soddisfazioni che hanno portato questo gruppo dalla B2 alla A2. Mi sono tolto lo sfizio di tornare nella seconda categoria nazionale, ma ora è venuto il momento di privilegiare la mia attività lavorativa. Tutti gli anni passati in palestra sono stati educativi e mi Nedielko Deltchev
42 | 06 06 2019 | TremilaSport+
Andrea Radi hanno aiutato anche nel lavoro. Ora continuerò a seguire da tifoso i risultati dei miei compagni. E non è escluso che in un secondo momento io possa dare una mano in società sfruttando le mie competenze professionali ed imprenditoriali”. Intanto la Libertas Martignacco ha confermato in panchina Marco Gazzotti. Per il tecnico emiliano si tratterrà della quarta stagione consecutiva, la seconda in serie A2, alla guida della squadra. Assieme a Gazzotti sono stati confermati i seguenti componenti dello staff tecnico-sanitario: il vice allenatore Nicolas Rusalen, lo scout man
Andrea Zampis, il preparatore atletico Giovanni Tarantini e il fisioterapista Luca Fontanini. «Abbiamo deciso di proseguire una collaborazione ormai consolidata – dice il presidente Bernardino Ceccarelli – e dare continuità agli importanti risultati raggiunti in questi anni. La permanenza di Gazzotti significa che saremo ancora un trampolino di lancio per le giovani giocatrici che decideranno di venire a Martignacco. Siamo già al lavoro col coach per allestire un roster competitivo e all’altezza, sapendo comunque che ripeterci sarà molto difficile vista la concorrenza».
VOLLEY
SERIE D
CON IL BLU TEAM LA VITTORIA PIÙ BELLA
Dopo i successi ottenuti a Martignacco e Talmassons, il tecnico la scorsa estate è sceso di tre categorie e guidando la rivelazione di Lauzacco alla vittoria del campionato di Serie D femminile
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o si potrebbe definire mister promozione. È lui, Stefano Castegnaro, l’artefice dell’impresa del Blu Team, fresco vincitore del campionato di Serie D femminile. Un palmares invidiabile, con otto promozioni in venticinque anni di carriera, a cui si aggiungono diver-
Castegnaro: “Qui ho sentito la vera riconoscenza” se coppe sollevate. Eppure, dopo aver guidato negli ultimi anni Martignacco e Talmassons, lo scorso agosto Castegnaro ha detto “sì” al Blu Team: chi all’inizio pensava ad una bufala di volleymercato, si è dovuto presto ricredere, e da lì è iniziata la meravigliosa favola che ha portato il sestetto di Lauzacco a vincere il titolo. “Il triplice passo del gambero? Sinceramente la B1 era diventata un po’ troppo impegnativa e faticosa, oltretutto le richieste e le ambizioni a Talmassons erano di un certo tipo, e credo che essersi affidati ad un allenatore professionista sia stata la scelta giusta per loro. Eppure, ogni tanto penso che avrei voluto rigiocarmi la passata stagione senza quelle due assenze pesanti nei momenti clou. Chissà come sarebbe andata a finire, senza nulla togliere a Martignacco, ovviamente -, commenta il tecnico -. Ripartire dalla Serie D è stato particolare, mi sono dovuto adattare a ritmi e situazioni diversi. Non potevo certo pretendere di far svolgere alle ragazze lo stesso lavoro che facevo a Talmassons. Abbiamo trovato il giusto mix tra allenamento tecni-
co e divertimento, e i risultati si sono visti”. E pensare che gli obiettivi di inizio campionato erano ben diversi: “Puntavamo ad una stagione tranquilla, con una salvezza da raggiungere il prima possibile. Mai mi sarei aspettato di arrivare fin qui, anche perché, vista la mia solita fortuna, anche quest’anno ci sono stati due infortuni piuttosto pesanti e ci siamo ritrovati senza le due bande. Oltretutto la rosa è molto giovane, pensavo ci sarebbe voluto del tempo per trovare il giusto assetto, e invece le ragazze sono state eccezionali. Siamo stati in vetta dall’inizio alla fine, grazie alla loro disponibilità nel mettersi a disposizione con serietà e impegno”. Indubbiamente il fatto di avere per guida un tecnico di caratura ha pesato non poco sul rendimento delle ragazze, ma c’è stato un momento in particolare in cui Castegnaro stesso si è reso conto che sarebbe potuto essere l’anno
Stefano Castegnaro buono: “Penso che lo snodo fondamentale sia stato il successo al tie-break contro Pasian di Prato. Gara difficilissima, nella quale ho fatto di necessità virtù lanciando due ragazze del 2004. Hanno dato
l’anima e siamo riusciti a portare a casa la vittoria. A quel punto anche la società si è convinta che poteva succedere quello che fino a qualche mese prima era inimmaginabile”. Ed è così arrivata una promozione dal sapore assai diverso rispetto alle precedenti: “Quando allenavo in B si lavorava molto per fare il salto di categoria, c’era un obiettivo ben preciso da raggiungere, e se arrivava lo si dava quasi per scontato. Qui, invece, è stato una sorpresa per tutti. Ho quindi ricevuto molto più riconoscimento qui che in categorie superiori. Tutto questo dà grande entusiasmo e autostima”. Inevitabile una domanda sul suo futuro: “Per il momento sinceramente non ci ho ancora pensato. Mi piacerebbe mettere la mia esperienza per aiutare il Blu Team a crescere, ma è ancora tutto da valutare. Ora come ora, voglio godermi il momento e la straordinaria impresa delle mie ragazze”. Massimo Muzzin
Esultanza in casa Blu Team
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SERIE C FEMMINILE VIRTUS TRIESTE RIZZI VOLLEY
FOTO WALTER RUSICH
3-0
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FOTOGALLERYVOLLEY
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CSINUOTOLIGNANOFOTOGALLERY
22-26 MAGGIO 2019
CSI NUOTO LIGNANO NAZIONALI 2019 AL BELLA ITALIA La piscina olimpica nel villaggio Bella Italia di Lignano Sabbiadoro ha ospitato, dal 22 al 26 maggio 2019, i migliori nuotatori nazionali del C.S.I. che si sono qualificati al 17° Campionato Nazionale di Nuoto. Numerosi anche in questa edizione gli atleti in vasca. C’erano 1260 cuffie arancioblu, con una leggera prevalenza femminile: 656 le donne contro 605 maschi.Provenienti da nove regioni italiane, i nuotatori presenti alla rassegna nazionale, con la Lombardia che la faceva da padrona con 606 iscritti, seguiti dal laziali con 151 partecipanti, dal Piemonte in 105, la Campania con 91, l’Emilia – Romagna con 86.Giovedì 23 maggio il programma prevedeva i primi tuffi dal mattino con le batterie e le finali dedicate ai 100 dorso e ai 50 farfalla, oltre alle batterie dei 50 stile libero, con le finali al mattino di venerdì 24. Subito dopo le batterie dei 50 rana e
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dei 200 stile libero. Nel pomeriggio di venerdì 24 le finali dei 50 rana, seguite dai 100 farfalla e dai 100 rana. Sabato 25 maggio in mattinata le finali dei 100 rana e le batterie dei 100 stile libero e dei 50 dorso. Nel pomeriggio invece era il momento dei campioni dei 100 stile libero, 50 dorso e 200 misti. Domenica 26, ultima giornata di gare, con le appassionanti staffette 4x50 stile libero e mista, oltre al tradizionale “Staffettone delle Regioni”.Le nazionali del Centro Sportivo Italiano hanno visto impegnati ventotto comitati, con quello di Bergamo che vanta la bellezza di 281 iscritti, seguono poi il Comitato di Roma con 151
tesserati e quello di Brescia con 102 iscritti. Complessivamente erano in competizione ben 77 società. Atleti di tutte le categorie d’età e tra i maschi più anziani abbiamo visto Graziano Sampietro classe 1957 e Manuel Marini del 1959. Tra le donne Monica Perugini classe 1958 e Cristina Barzaretti del 1963. Ma la parte del leone l’hanno fatta come sempre i tantissimi giovani e i giovanissimi in gara, tra questi Samuele Malonni nato nel 2011 e Mia De Paola del 2012, Emanuele Verdicchio del 2011 e Serena Capobianco, classe 2012.Il Bella Italia & Efa Village, finalmente con temperature primaverili e il sole splendente, ha visto in questo fine
settimana migliaia di presenze con gli atleti del nuoto nella piscina olimpica, mentre nel PalaBellaItalia si svolgevano le finali di Wheelchair Hockey e una serie di gruppi provenienti principalmente dall’estero stavano anticipando l’estate con camp sportivi di ogni genere. Il project manager di Bella Italia Marino Firmani ha dichiarato aperta la bella stagione 2019 a Lignano che vedrà una serie infinita di eventi sia sportivi, sia ludici, ricordando tra le tante, che sulla spiaggia a inizio luglio e a fine agosto ci saranno anche due spettacoli di Jovanotti. Sarà un anno da ricordare. Risultati e classifiche disponibili su: http://bit.ly/2X2NaDD
JUDO SPIRITO D'AVVENTURA Lo specialista di Ne Waza in uno dei suo numerosi viaggi esotici.
FARSI SEMPRE RISPETTARE È il principio di base di Renzo Barbarotto, specialista Ne Waza, sia nella fase in piedi che in quella a terra
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MAESTRO E ALLIEVO Renzo Barbarotto (a destra) con Ivan Tomasetti.
n judoka completo deve farsi rispettare sia nella fase in piedi che in quella a terra, ci racconta Renzo Barbarotto, un autentico specialista nel “Ne Waza” il cui significato si riflette in quella parte del combattimento che si conclude con una immobilizzazione sul tatami, una leva articolare oppure uno strangolamento che costringe alla resa il suo avversario. La scuola è quella, per dirla a livello regionale, delle così dette leggende, come Marino, Marcolina, Giancarlo Pizzinato, e di Luigi Girardi, giusto per fare qualche nome. Allo sport Team di Udine ha condotto una serie di allenamenti specifici sulla lotta a terra e allo studio delle transizioni dalla fase in piedi a a quella a terra per le categorie degli esordienti, cadetti, juniores e seniores. Quattro giornate di grande intensità che hanno visto la presenza di atleti provenienti da diverse società, oltre anche per un confronto tecnico sopratutto anche per gli insegnanti. Lo abbiamo sorpreso, prima della ultima seduta nella palestra dello Sport Team di Udine, strappandolo per alcuni istanti al tatami .
VOCAZIONE GIRAMONDO
Cintura, terzo dan, pordenonese, ma giramondo per vocazione, 53 anni, solo sulla carta d'identità, una vita nello sport con passione per il surf, Snowboard, Windsurf, ma il primo amore, quello che non ha mai tradito ne tradirà mai è per il judo. Qual è la tua visione del judo attuale ove la maggior parte degli atleti privilegia e predilige il combattimento in piedi? “Non sono completamente d'accordo su questo punto, ci sono anche degli ottimi judoka che si distinguono nella lotta a terra che richiede un grande dispendio di energie ed anche per questa ragione molti judoka preferiscono chiudere una gara nella fase in piedi” Nei tuoi viaggi nella terra del sol levante dove sappiamo il judo è una sorta di religione, hai avuto modo di apprendere i segreti di una disciplina la cui poliedricità è espressione di uno studio veramente profondo che praticamente non conosce fine... “In Giappone nei dojo si respira un' aria tutta particolare,
In Giappone il dojo si combatte nel silenzio più assoluto si combatte nel silenzio più assoluto, le regole a partire da quando si entra nel complesso dove ci si prepara, vengono scrupolosamente rispettate. Ed è questo il messaggio che cerco di portare, nelle debite proporzioni, anche da noi” I maestri nel combattimento a terra li troviamo nel Brazilian Jiu Jitsu … “Una disciplina spettacolare dove la fase a terra riveste un ruolo di primo piano che spesso vediamo in prestito nel circuito UFC dove all'interno di una gabbia si consumano dei combattimenti tra atleti di grande levatura e preparazione tecnica che attingono anche al judo” Cosa l'ha portata a venire qui ad Udine per insegnare un judo che facciamo fatica a ritrovare? “La grande amicizia con Luigi Girardi che gestisce qui a Udine un gruppo meraviglioso composto da parecchi talenti e sopratutto cercare di rivalutare il combattimento a terra” Che caratteristiche deve avere un judoka per emergere nel Ne Waza? “Nessuna dote in particolare, se non
forse una sensibilità nel riuscire a pilotare a proprio favore delle situazioni che spesso possono essere risolte solo a terra. Naturalmente anche una preparazione fisica si un certo tipo perché, come sottolineato la lotta a terra richiede molta energia” Renzo Barbarotto ha conosciuto un momento fondamentale del suo percorso nel judo allo Skorpion di Pordenone, che rimane una delle società guida nel judo regionale. “ Certamente amici e campioni come Enea Sellan e Giancarlo Pizzinato oltre che talenti di un judo che si sta evolvendo sempre più rapidamente non si possono dimenticare, poi una società che sotto certi aspetti non ha mai tradito le proprie radici in termini di onestà e sportività” Cosa è cambiato rispetto tempo addietro nel judo moderno dove praticamente non ci si ferma mai con gare e competizioni che i media iniziano a apprezzare e a concedere spazi più importanti? “Il judo moderno è diventato decisamente più tecnico e veloce richiede una reattività diversa rispetto quello di una epoca passata ed è decisamente più spettacolare” Lei attualmente non ha un dojo dove insegna in chiave fissa. Qualche decisione nell'aria? “Sto ancora valutando alcune scelte che dovrò affrontare, comunque per il momento nulla di ancora deciso, mi sto divertendo come oggi ad insegnare quello che so fare meglio” Gianfranco Borghesu
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CITTÀDIGRADOTENNISCUPFOTOGALLERY
2 GIUGNO 2019 - CITTÀ DI GRADO TENNIS CUP
VINCE LA SLOVACCA REBECCA SRAMKOVA La slovacca Rebecca Sramkova è la vincitrice della ventiduesima edizione del torneo internazionale femminile “Città di Grado Tennis Cup” con montepremi di 25.000 dollari La manifestazione di quest’anno verrà ricordata come la più piovosa da quando esiste questa competizione visto che, dopo la pioggia dei primi tre giorni, anche dopo gli inni nazionali quando le finaliste stavano per iniziare il riscaldamento Giove Pluvio si è fatto sentire ritardando così l’inizio del match di oltre un’ora e mezza. L’incontro è iniziato con Sramkova, vicncitrice quest’anno già di un 60.000 dollari in Francia a Andrezieux-Boutheon e due anni fa di un 100.000 sempre oltralpe a Biarritz, subito in vantaggio 2-0 ma Jaqueline Adina Cristian è rientrata subito. L’incontro è continuato in perfetto equilibrio fino al tie-break dove la slovacca ha preso subito il largo 4-1 prima di concludere 7-3. Nel secondo set, dopo l’1-1, Sramkova è salita 3-1 e a questo punto Cristin si è avvicinata al giudice di sedia e ha comunicato che si ritirava per una forte contrattura alla schiena che non le consentiva di proseguire l’incontro. Vittoria quindi di Sramkova che porta il titolo in Slovacchia per la seconda volta in tre anni (nel 2017 aveva vinto Anna Karolina Schmiedlova). Nel corso delle premiazioni il Presidente della Fit Fvg Antonio De Benedittis, in rappresentanza anche del Coni regionale, ha rimarcato l’importante contributo della Fit per l’evento e ha sottolineato l’ottima riuscita della manifestazione grazie anche alla collaborazione con il Ct San Pier d’Isonzo e al Tennis Campagnuzza nei giorni di forte maltempo. Il presidente del Tc Grado Cesare Mesce ha evidenziato come quest’anno il sodalizio abbia cambiato pelle riuscendo a realizzare anche un campo di padel, il primo nella Venezia Giulia. Il vicesindaco di Grado Matteo Polo ha evidenziato come la sinergia fra amministrazione cittadina e sodalizio tennistico funzionino molto bene come testimoniano le ventidue edizioni della competizione e il restiling della struttura degli ultimi anni. 8 | 11 01 06 2017 | TremilaSport+ 48 | 06 2019 | TremilaSport+
Rebecca Sramkova in azione
Jaqueline Adina Cristin Foto di gruppo al termine delle premiazioni con autorità, finaliste (Sramkova a sinistra e Cristin a destra), ballboys e ufficiali di gara (FOTO LUCIANO TROMBIN)
RUGBY
L'INTERVISTA
DA GIOCATORE
A TECNICO
Dopo i trascorsi bianconeri da atleta, l'italosudafricano Riccardo Robuschi guiderà ora la Rugby Udine nel prossimo campionato di serie A
S
arà una Rugby Udine Fvg con un imprinting sudafricano quella che si prepara ad affrontare la sua 16esima stagione consecutiva in serie A. Il nuovo head coach sarà infatti Riccardo Robuschi, figlio di italiani, ma cresciuto nella Rainbow Nation, dove era quasi inevitabile che finisse su un campo da rugby. In Sud Africa la pallovale è un fenomeno di costume, quasi una religione. Per oltre un secolo è stato lo sport dell’elite bianca, di afrikaans ( i discendenti dei coloni boeri) ed inglesi, ma oggi è diffuso e praticato ovunque e dalla Coppa del Mondo del 1995, vinta in casa proprio dagli Springboks (le “Gazzelle”, il soprannome della nazionale sudafricana), è diventato una sorta di biglietto da visita dell’interno Paese. L’approccio sudafricano al rugby è sempre stato caratterizzato da un rigore quasi marziale, da una attenzione maniacale ai dettagli, da una estrema fisicità. A tutto questo bagaglio la parte “latina” di Robuschi aggiunge estro e creatività per arrivare ad una miscela finale che si prospetta decisamente interessante. “Io e lo staff – dice Robuschi – cercheremo di migliorare ogni singolo giocatore, sia a livello tecnico-tattico, che sul piano mentale, cercando di instillare una mentalità di high performance in tutto quello che facciamo. Vogliamo giocare un rugby divertente, efficace e spietato”.
Inizia per me una nuova stimolante avventura
Riccardo Robuschi, nuova guida della giovane Rugby Udine in serie A
Il nuovo tecnico bianconero succede al suo “maestro”, Andrea Sgorlon, che lo ha avuto prima come giocatore a Parma in Top 10 una decina di anni or sono e poi come suo vice sulla panchina dei friulani nell’annata appena conclusa. POLITICA BIANCONERA “La nostra politica è sempre stata quella di valorizzare al massimo, ove possibile, le risorse interne – spiega il presidente bianconero Massimo Ferrarin – l’anno scorso ci siamo affidati ad un pezzo da novanta come Andrea Sgorlon, che ci ha portato una bella iniezione di carattere ed esperienza. Lo avevamo chiamato non solo per allenare la prima squadra, ma anche per formare quel manipolo di tecnici promettenti che avevamo in casa. Ora questi ragazzi sono pronti per camminare con le loro gambe”. Nello staff tecnico della prima squadra ci saranno quindi, oltre a Robuschi capo allenatore, Luca Vigna, specialista per il reparto degli avanti insieme all’esperto Maurizio Teghini, e Giacomo Chiavarini, preparatore atletico di scuola Benetton Treviso, per il fitness. Robuschi, classe 1985, nato a Johannesburg, in Sud Africa da genitori italiani (padre originario di Parma, madre di Potenza) è arrivato in Italia a 18 anni. Ha giocato in numerose formazioni nazionali e internazionali. Giocatore di grande talento, capace di ricoprire pressoché tutti i ruoli della linea arretrata, ha avuto una carriera funestata dagli infortuni, che è stata però, in un certo senso, il motivo dei suoi precoci esordi come tecnico. Ora a soli 34 anni si ritrova su una panchina di serie A con la piena fiducia della dirigenza friulana. “Inizia una nuova, stimolante avventura, una grande opportunità per me e per il nuovo staff – spiega il nuovo head coach, che nella stagione appena conclusa ha anche condotto l’Under 16 bianconera ad un insperato sesto posto nel girone Elite – vorrei che il nostro modus operandi si basasse sulle famose “4D”, che furono il mantra degli Springboks campioni del mondo nel 1995: dedication, determination, desire, disaplain”. Ossia dedizione, determinazione, desiderio e disciplina. Il First XV della Rugby Udine Fvg si è ritrovato il 28 maggio per una prima parte della preparazione atta a mantenere la condizione, che si protrarrà fino a fine luglio. Dal 17 agosto inizierà la preparazione ufficiale in vista del nuovo campionato di serie A 2019-’20.
PUBBLICAZIONI SPORTIVE
MENTAL TRAINING, FIGURA OGGI ESSENZIALE Nello sport il puro talento e le qualità fisiche, atletiche e tecniche innate da sole non bastano per diventare campioni. C’è un quinto elemento fondamentale: la forza della mente. Si può essere grandi atleti finchè si vuole, ma se si è deboli o addirittura fragili psicologicamente non si arriverà mai a diventare campioni. Ciò vale soprattutto in questi anni, in cui i limiti umani conosciuti sono vicinissimi e in cui gli atleti di ogni disciplina sono sottoposti a stress costanti per spostarli più avanti. Allenare il corpo è un lavoro sempre più duro e per poterci riuscire è diventato ineludibile allenare la mente. Ecco perché ormai da qualche anno sta diventando fondamentale la figura del mental training, cioè lo psicologo che aiuta l’atleta a ottimizzare la propria prestazione mediante un percorso che tende a migliorare l’approccio psicologico alla pratica sportiva e soprattutto alla sua fase agonistica. Talenti si nasce, insomma, ma campioni si diventa mediante un lavoro meticoloso sul proprio corpo e sulla propria psiche. E’ l’argomento trattato dal professor Stefano Testi, psicologo cognitivo-comportamentale e dello sport nato a Trieste, ma trapiantato da anni a Bologna, nel suo libro intitolato appunto “Campioni si diventa Psicologia dello sport” (Edizioni Amrita, 104 pagine, 11 euro il prezzo di copertina). Ha iniziato il suo lavoro di supporto agli atleti con il settore giovanile della Pallacanestro Trieste, poi ha allargato i suoi orizzonti anche ad altre discipline sportive. Nel suo volume racconta, attraverso le proprie esperienze professionali, le diverse peculiarità e gli aspetti più significativi della psicologia sportiva applicata alle diverse discipline. Una sorta di manuale per addetti ai lavori, certo, ma di facile comprensione e di grande aiuto anche a chi psicologo non è, ma si muove nell’ambito sportivo. Aiuta a capire dove, come e quando operare per ottimizzare l’attività della mente e migliorare la prestazione sportiva. Un volume che non può mancare nella biblioteca di chiunque agisca nel mondo dello sport. Matteo Contessa
Piergiorgio Grizzo
TremilaSport+ | 06 06 2019 | 49
FOOTBALL AMERICANO OBIETTIVO INTERNAZIONALE I Refoli parteciperanno alla Champions League, che si giocherà il 18, 19 e 20 ottobre a Cambrils vicino a Barcellona.
REFOLI, VISTA CHAMPIONS La formazione triestina, nel circuito del Flag football, è una costola del movimento Usa in Regione
di MASSIMO LAUDANI
I
FUSIONE La società è nata nel 2013 dalla fusione di Rebels e Mustang.
Refoli sono la squadra che rappresenta Trieste – con vista sulla Champions League autunnale - nel circuito maschile del flag football, una costola del football americano che nel capoluogo regionale FVG è movimentato dallo storico club denominato Muli Trieste. I Refoli sono nati nel 2013 dalla fusione di Rebels e Mustang, le due compagini giuliane iscritte in quel momento al campionato di specialità. Uno dei soci fondatori nonché giocatore tutt’ora (nel ruolo di centro, ma gli capita di dover girare i ruoli quando ci sono delle defezioni) è il veterano Corrado Bisacco. Questi, ex calciatore tra le varie, spiega a proposito della fondazione del sodalizio: “Eravamo sempre contati sia come Rebels che come Mustang e allora pensammo di fare una realtà unica con il risultato di riuscire a fare allenamento sempre in un numero adeguato. Ci siamo ritrovati a essere in più di 10, quando prima ci si allenava in sei. Alla base della fusione, però, ci sono stati pure ovvi motivi finanziari. Però, dall’anno scorso, i Refoli Trieste ASD non esistono più come associazione sportiva a sè e siamo passati sotto l’egida dei Muli Trieste ASD per motivi economici ed organizzativi, ma al campionato partecipiamo comunque con la dicitura di Refoli”. CASSAFORTE “Cassaforte” Bisacco sforna una dritta anche sulle categorie. “Fino all’anno scorso non esistevano Serie A e Serie B, ma c’era una unica, divisa in tre gironi. Quindi c’erano tutte le formazioni italiane forti e deboli - in un unico calderone e allora, per quanto ci riguarda, più che di militanza si deve parlare in questi anni di un percorso di crescita, che è stato un crescendo con una sola stagione di eccezione (un 2017 discreto, ma con meno a bilancio di quanto ci si aspettasse, ndr)”. Relativamente proprio al 2018, il momento della separazione tra Prima e Seconda Divisione, Bi-
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Dobbiamo mantenere sempre un profilo basso sacco sostienee: “Siamo riusciti ad accedere alla massima categoria e siamo partiti con il traguardo di salvarci, dato che in questa “serie A” si combatteva solo contro avversarie forti forti e allora volevamo una permanenza tranquilla senza passare attraverso i playout. E invece abbiamo bissato l’argento in Coppa Italia e successivamente siamo entrati ai play-off per l’accesso al final bowl, in cui ci siamo laureati vice-campioni d’Italia essendo finiti secondi. L’obiettivo attuale, invece, è cominciare a vincere qualche finale”. Il 12 maggio
si è conclusa la fase di qualificazione della Coppa Italia, basata su tre concentramenti e il 26 maggio ci sarà l’atto decisivo a Bologna. Nel periodo “caldo” sarà invece disputato il campionato. STEP BY STEP “Dobbiamo mantenere sempre un basso profilo, siamo una squadra strana, capace di vincere contro chiunque ma anche di perdere con tutti – rileva infine Corrado Bisacco - e bisogna di conseguenza giocare una partita alla volta, dando sempre il massimo e sperando di farcela a migliorarsi ancora”. Per la prima volta i Refoli, grazie appunto al secondo gradino de podio agli scorsi tricolori e che hanno trovato finalmente un aiutino almeno per le attrezzature sportive del 2019, parteciperanno alla Champions League, che si giocherà il 18, 19 e 20 ottobre a Cambrils vicino a Barcellona.
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TRIESTE 26 MAGGIO 2019
YASSINE RACHIK VINCE LA 17ª EDIZIONE DELLA CORRI TRIEste Completano il podio i ruandesi Jean Myasiro e John Hakizimada, mentre Teresa Montrone trionfa tra le donne
Sole, tanta allegria e solidarietà hanno caratterizzato la 17ª edizione della Corri Trieste, la classica manifestazione podistica di primavera organizzata dalla PromoRun svoltasi stamane sulle rive di Trieste. Un’edizione da record, alla quale hanno preso parte più di 800 runner, fra la gara competitiva di 10km e la Run Family di 5km. Molto combattuta la sfida maschile, che ha visto fin da subito il terzetto di testa formato da Yassine Rachik, John Hakizimana e Jean Marie Myasiro prendere il largo. I tre hanno percorso gomito a gomito quasi tutto il percorso, poi nel corso dell’ultimo e decisivo chilometro Yassine Rachik, il corridore in forza all’Atletica Casone Noceto, ha distanziato i suoi due avversari tagliando così per primo il traguardo posto nello spazio antistante a piazza
8 | 11 01 2017 | TremilaSport+
del’Unità d’Italia con il tempo di 29’ 33’’. Al secondo posto si è confermato Jean Myasiro (Iloverun Athletic Terni) a 30’ 24’’, mentre sul gradino più basso del podio si è classificato John Hakizimana (Atletica Castello) con il tempo di 30’ 31’’. Quarto, infine, Pasquale Notarangelo del Gruppo Sportivo Monte Sant’Angelo. Quinta classificata in assoluto e prima fra le donne l’italiana Teresa Montrone dell’Atletica Locorotondo, al termine di una gara condotta in prima posizione dal via sino all’ultimo chilometro e che ha concluso i 10 km con il tempo di 36’ 24’’ seguita da Anna Agosto della Libertas Udine e da Irene Ferfoglia dell’A.S.D. Sportiamo.
Una gara che ha premiato i valori dello sport, con una larga partecipazione di appassionati di ogni tipo alla Run Family, la corsa non competitiva di 5km collegata a Telethon. Ogni partecipante ha così potuto aiutare, grazie a un contributo dato attraverso una donazione al momento dell’iscrizione, la ricerca e la solidarietà della nota organizzazione benefica che da anni finanzia e promuove la ricerca scientifica sulle malattie genetiche. Fra i premiati, al termine della non competitiva, i gruppi podistici più numerosi: al primo posto l’Unione Sportiva Triestina Nuoto, seguito dall’Istituto
Comprensivo “Tiziana Weiss”. Premiati anche il partecipante più giovane, risultata essere Ginevra Grassi Zunin, nata lo scorso febbraio, e quello più anziano, la signora Alice Bassani, classe 1929. QUESTE LE DICHIARAZIONI DEI VINCITORI. Yassine Rachik: «Quella di oggi è stata una bella gara, è stato importante per me vincere qui per le gare a venire. Sto attraversando un buon periodo di forma, non era facile vincere qui oggi, pertanto spero di continuare con questo trend». Teresa Montrone: «Ho cercato di mantenere fin da subito un buon ritmo. In realtà volevo partire un po’ più lenta per non sprecare troppe energie con questo caldo, invece subito dopo la partenza mi sono messa al ritmo dei più forti, per poi trovare il mio ritmo nel corso della gara. Sono estremamente contenta del risultato ottenuto». Queste invece le parole dell’organizzatore dell’evento, un emozionato Michele Gamba, al termine della manifestazione: «Il messaggio che volevamo portare oggi era quello di correre tutti assieme, di partecipare con l’obiettivo di aiutare la ricerca, e credo che ci siamo riusiti. Quella di oggi è stata un’edizione da ricordare sia per il numero di iscritti, sia per il messaggio cha siamo riusciti a trasmettere. Vi aspetto perciò numerosi fin da ora anche il prossimo anno». PRIMI POSTI - MASCHILE 1° Rachik, Yassine 2° Myasiro, Jean Marie Vianney 3° Hakizimana, John 4° Notarangelo, Pasquale Antonio Pio 5° Spinelli, Davide Marco
29’33’’ 30’24’’ (+0’51’’) 30’31’’ (+0’58’’) 34’50’’ (+5’17’’) 36’48’’ (+7’15’’)
PRIMI POSTI – FEMMINILE 1° Montrone, Teresa 2° Agosto, Anna 3° Ferfoglia, Irene 4° Mosquera Rivas, Maria Emerita 5° Giunta, Rossella
36’24’’ 41’09’’ (+4’45’’) 42’06’’ (+5’42’’) 43’45’’ (+7’21’’) 43’57’’ (+7’33’’)
TremilaSport+ | 06 06 2019 | 51
CICLO ASSI FRIULI
PEDALATA PER TUTTI FAHRRADTOUR FÜR ALLE
PARTECIPAZIONE GRATUITA
PER CHI RAGGIUNGE PONTEBBA IN TRENO KOSTENLOS REGISTRIERUNG FÜR DIEJENIGEN, DIE MIT DEM ZUG PONTEBBA ERREICHEN
PARTENZA / START
ORE 10,30 DA PONTEBBA ARRIVO / RASTSTÄTTE
HOTEL CARNIA
PEDALATA
Pontebba |Carnia DOMENICA 9 GIUGNO 2019
Comune di Pontebba
Comune di Dogna
Comune di Chiusaforte
Comune di Venzone
Comune di Moggio
UTI Canal del ferro e Val Canale
Organizzazione: Ciclo Assi Friuli
Info: cicloassifriuli@gmail.com - Cell. 335 7760496
IN CASO DI MALTEMPO DOMENICA 16 GIUGNO BEI SCHLECHTEM WETTER, WIRD DIE RADTOUR AUF DEN 16. JUNI VERSCHOBEN.
Comune di Resiutta
PARKOUR
Non è uno sport estremo ma comporta comunque rischi notevoli
DISCIPLINA
METROPOLITANA Il parkour, una moda che sta prendendo piede nelle città dopo gli inizi nell'ambiente militare di LORENZO DEGRASSI
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i tratta di una disciplina metropolitana che consiste nell’eseguire un percorso estremo o acrobatico, superando qualsiasi genere di ostacolo con la maggior efficienza, velocità e semplicità di movimento possibile. Stiamo parlando del parkour, disciplina paramilitare che sta prendendo piede sempre di più nelle metropoli italiane. da questa moda non ne è rimasta esclusa nemmeno Trieste, tanto da diventare una disciplina praticata a livello didattico anche nella più antica istituzione sportiva cittadina, la Società Ginnastica Triestina. «Il parkour è considerata una disciplina metropolitana nata dall’idea di un generale dell’esercito francese negli anni ‘90 – gli anni ci spiegano Marco e Marco, due degli inizi giovani atleti che per tre volte alla settimana si ritrovano nelle palestre della Sgt per mettere in pratica le nozioni di questo sport – e noi alla Ginnastica Triestina siamo stati i precursori dell’attività in città».
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PERCORSI ACROBATICI Questa disciplina consiste nell’eseguire un percorso estremo o acrobatico, superando qualsiasi genere di ostacolo con la maggior efficienza, velocità e semplicità di movimento possibile, adattando il proprio corpo all’ambiente circostante, sia
naturale o urbano, attraverso corsa, salti, equilibrio, scalate e arrampicate, alcuni salti avvengono con vere e proprie figure o volteggi codificati, un po’ come accade
per altre discipline di acrobazia, sia sugli skate, sia sulle tavole da snowboard. Ma come ci si avvicina a questa disciplina? Sono ancora i due ragazzi, fra i precursori a Trieste e ora già dei decani nonostante la giovane età, a spiegarcelo. «Noi ci siamo avvicinati al parkour già durante le scuole medie dopo che ci era stato fatto conoscere da alcuni amici, abbiamo cominciato sulla strada e non appena abbiamo saputo che c’era la possibilità di allenarsi in una palestra ci siamo iscritti ai corsi». Sebbene molti praticanti neghino che il parkour sia uno sport estremo, ha comunque dei rischi notevoli. Praticare la corsa, saltare, atterrare sul cemento e interagire con una varietà di strutture urbane come tetti, scale, superfici sopraelevate, muri, può provocare infortuni, soprattutto tra chi non si sottopone a un adeguato allenamento. Ma correre rischi eccessivi, mettono in guardia gli stessi praticanti, va contro la filosofia del parkour. «Questa è una disciplina nuova che non va considerata a tutti gli effetti uno sport acrobatico e nemmeno free running. Qui non c’è bisogno di nessuna protezione – ci spiegano Marco e Marco – basta la tuta perché questa disciplina insegna a valutare i rischi, a riconoscerli e a prevenirli, in modo da imparare i propri limiti. Infatti più si impara da piccoli e più diventa facile riuscire a gestire questo sport».
TremilaSport+ | 06 06 2019 | 53
ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA DAL 1945 SERIETÀ, PROFESSIONALITÀ E TANTA STORIA JUDO
INCORONATI I CAMPIONI PROVINCIALI LIBERTAS La Polisportiva Villanova ha fatto incetta di titoli al Campionato Provinciale Libertas di Judo 2019, giunto alla sua 13a edizione con i suoi atleti distintisi in tutte e tre le prove del circuito (catenaccio) ■ Se il buongiorno si vede dal mattino, il sole splenderà a lungo sulla Polisportiva Villanova, che ha fatto incetta di titoli al Campionato Provinciale Libertas di Judo 2019, giunto alla sua 13a edizione.
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IL CIRCUITO HA COINVOLTO IN TOTALE CIRCA 300 PREAGONISTI Si distinguono quindi in tutte e tre le prove del circuito – due a Pordenone, una a Cordenons – i Ragazzi del Palazen. I mini-judoka di Villanova, che gareggiano e si allenano fianco a fianco con quelli del Judo Libertas Porcia, hanno totalizzato la bellezza di 19 campioni provinciali, di cui ben 16 di Villanova. Il circuito, che ha coinvolto in totale circa 300 preagonisti di tutta la provincia nati dal 2013 al 2008, ha premiato i suoi campioni durante l’ultimo appuntamento, svoltosi proprio in casa, al Palazen, sabato 25 maggio. Fra i più giovani di classe 2012/2013 si distinguono con un en plein di medaglie d’oro Melissa Barbera, Mattia Bertossi e Luca De Giusti, tutti di Villanova. È stato inoltre incoronato campione Matteo Salvalaio di Porcia, con all’attivo due primi posti ed un secondo. Premiati anche Pietro Antonio Chiericati (Tamai) e Luca Riccio (Cordenons). La fascia mediana – anni 2010/2011 – assegna invece i titoli a Giada Casetta, Matteo
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Rumiatto, Beatrice Furlan (tutti di Villanova) e Raffaele Cocco (Porcia), usciti sempre vincitori della propria poule, come anche Natalino Ferri (Cordenons). Con una sola presenza in piazza d’onore, accanto a solo primi posti Matteo Camarotto, Rosario Gabriel Lo Presti, Gherardo Passons (Villanova) e Tommaso Petrucelli (Porcia), insieme a Nicolò Tommasella (Opitergium). Vantano infine solo primi posti Samir Ahmadi, Mirco Bone e Andrea Zandonà, tutti di Villanova, insieme ad Aurora Pezzutto (Tamai). Gli altri quattro campioni di Villanova – con due medaglie d’oro ed una d’argento – escono infine i campioni Tommaso
Della Toffola, Liam Alessandro Eakes, Marica Lo Presti e Asia Salmistraro. Stesso risultato
per Leonardo Dalla Flora (Tamai) e Giada Zanardo (Opitergium).
CAMPI ESTIVI
PARTONO IL PUNTO SPORT ESTATE E IL PICO GREST ■ Si chiudono le scuole e si apre la stagione dei campi estivi, per la maggior parte a numero chiuso. La maggior parte delle famiglie è quindi spesso costretta a fare i salti mortali per assicurare al proprio figlio il posto desiderato. Avviate le iscrizioni al Punto Sport Estate 2019, organizzato dalla Polisportiva Villanova, e aperto a bambini e ragazzi dai 5 ai 12 anni. Per maggiori informazioni, contattare la polisportiva.villanova@gmail.com o il 331 53 87 790. Dall’incontro di due associazioni Libertas, lo Sporting
Porcia e il Pattinaggio Libertas Porcia nasce l’ottima offerta formativa estiva dedicata a tutti i giovani purliliesi: il Pico Grest 2019. Numerose le attività in programma. Bambini e ragazzi dai 5 ai 14 anni potranno infatti cimentarsi con tennis, beach volley, piscina, canoa, ballo, giochi di squadra, body percussion ed ovviamente il pattinaggio. Non mancheranno laboratori creati ad hoc da istruttori qualificati. Si partirà con la settimana dal 17 al 21 giugno, per proseguire dal 24 al 28, più le altre quattro settimane di luglio (1-5; 8-12; 15-19;
22-26). Per ulteriori informazioni e iscrizioni, contattare Aidèe Populin al 338 18 28 085 dalle 15.00 alle 20.00, oppure scrivere a palibertasporcia@hotmail.it.
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DANZA
IMPORTANTE INIZIATIVA IN CASA SKORPION Circa una trentina di persone ha partecipato al primo corso di Tecniche di contenimento per soggetti con spettro autistico presso la sede dello Skorpion Club Libertas ■ Sono state circa una trentina le persone che hanno partecipato al primo corso di Tecniche di contenimento per soggetti con spettro autistico presso la sede dello Skorpion Club Libertas Pordenone, che ha promosso l’iniziativa in collaborazione con il Comitato Italiano Paralimpico del FriuliVenezia Giulia. La lezione dimostrativa di tecniche per il trattamento comportamentale per soggetti con spettro autistico è stata guidata dalmaestro Valter Bravin, con l’aiuto degli Insegnanti Nicola Bravin, Claudio Perissinotti, Marco Tami e Nicola Dolfo. Ha messo a disposizione competenza ed esperienza sul campo, al fine di mostrare metodi efficaci per gestire i momenti di particolare difficoltà, legati a crisi comportamentali aggressive. Il corso gratuito era rivolto a familiari, istruttori sociosanitari, educatori, collaboratori e addetti ai lavori. All’apertura dei lavori erano
presenti il Presidente del Comitato Paralimpico del FriuliVenezia Giulia Giovanni De Piero e i consiglieri del Comune di Pordenone Giovanna Favret e Anna Facondo. Tutti hanno ringraziato il Presidente dello Skorpion Massimo Cester e i suoi istruttori per la disponibilità ad ospitare un percorso di così grande importanza, e di grande aiuto alle famiglie e a tutti gli operatori in genere.
SELLAN: “SONO DAVVERO ENTUSIASTA DEL GRANDE LAVORO SVOLTO DAL MAESTRO BRAVIN” Anche il presidente onorario, il maestro Enea Sellan ha voluto complimentarsi. «Desidero mettere in evidenza il grande lavoro svolto dal Maestro Bravin –. Queste le sue parole –. In questi ultimi sette anni è riuscito a collaborare in maniera esemplare con il mondo della scuola, riuscendo con succes-
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so a trattare ragazzi con incapacità di interagire con gli altri in modo normale. «A Valter va la mia più profonda gratitudine per il grande lavoro sviluppato in seno allo Skorpion Club e per aver donato ogni settimana da diversi anni quattro ore del suo tempo a favore di questi ragazzi. Questa sua disponibilità nei confronti di chi ha più bisogno è ammirevole e sta ad indicare cosa sia essere un “Maestro”». Al corso era presente anche la collaboratrice del corso di Baby Judo dello Skorpion Stefania De Martin, insegnante motivata e sensibile da sempre a queste problematiche. La sua grande esperienza nella psico-motricità, e le nozioni apprese durante il corso saranno di aiuto e di grande sostegno per trattare con ancor più competenza anche i ragazzi con problemi rientranti nello spettro autistico, offrendo un servizio cruciale, soprattutto nel settore educativo del Baby Judo.
LA LIBERTAS TORRE PRESENTA “GIOCHI E BALOCCHI”
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TA N TI B UON I MO TIVI P ER AFFILIARSI ! ■ Giochi e Balocchi è il titolo dello spettacolo di fine anno dell’ASD Torre Libertas, che si svolgerà al Palazzetto dello Sport di Pordenone sabato 8 giugno alle ore 20.00. 170 bambini e ragazzi dai 3 anni in su si esibiranno quindi al PalaCrisafulli che mostreranno i progressi fatti durante la stagione. Si potrà assistere a performance di ginnastica artistica e ritmica, danza classica, moderna, orientale, breakdance ed hip hop. Come ogni anno, lo scopo finale della manifestazione è benefico, oltre che un sano divertimento per atleti e spettatori. Ci sarà infatti una raccolta fondi che sarà devoluta alla Fondazione Bambini e Autismo. L’Onlus pordenonese avrà inoltre uno spazio durante la serata, in cui fornirà preziose informazioni sui disturbi dello spettro autistico. L’ingresso è libero.
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IL NAKAYAMA BRILLA A SGONICO Cinque medaglie per quattro karateka. Questo il bilancio più che positivo della M. Nakayama Libertas al 29° Torneo di Sgonico di domenica 26 maggio ■ I giovanissimi della scuola di Artegna hanno potuto segnare i loro primi podi internazionali. Sono infatti saliti sui tatami della palestra del Centro Sportivo Culturale 285 atleti di 27 associazioni, di cui 11 provenienti dalla Slovenia. Il lavoro in palestra coi ragazzi ha dunque portato i frutti sperati. La cintura bianca Paolo Patat, e la biancoGialla Devid Zossi, entrambi di classe 2014, hanno conquistato una medaglia d’argento ciascuno nella specialità kata (le forme), cioè la rappresentazione codificata di un combattimento con un avversario invisibile. Sempre nel kata Giovanni Madussi è salito sul terzo gradino del podio, nonostante da cintura arancio-verde si sia dovuto confrontare contro atleti più esperti in cintura blu. Un bis di medaglie di bronzo è stato infine conquistato dalla cintura giallo-arancio Luca Ronco. Una nel kata ed un’altra nel Kyon Ippon
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Kumite, cioè una forma di combattimento ad un passo, in cui il tempo dell’attacco viene lasciato alla discrezione dell’attaccante. Più che soddisfatti il tecnico Fulvio Vidoni e l’assistente Gaia Chiaran-
VIDONI: “AVEVAMO MOLTE ASSENZE, MA CHI MANCAVA AVRÀ MODO DI DIMOSTRARE IL SUO VALORE” dini. «Siamo entusiasti dei risultati –. Hanno commentato a due voci –. Purtroppo le comunioni ci hanno impedito di portare più atleti. Per questa volta è il caso di dire “pochi ma buoni”, benché tutti gli altri avranno comunque altre occasioni per dimostrare il loro valore».
BRAZILIAN JU JITSU
PREMIATO IL GRAPPLING SAN VITO ■ In occasione dell’annuale cena sociale del Judo Club, il presidente Giancarlo Genova ha premiato gli atleti meritevoli del Grappling San Vito, sezione di Brazilian Jiu Jitsu (BJJ) della quarantennale società. Attestato di merito sportivo a Carlo De Piccoli per la vittoria del titolo nazionale al campionato giovanile 2019 a Bologna e l’argento alla T1 Cup a Montichiari (BS), altro diploma per il valvasonese Francisco Castellan per il bronzo al Florence International IBJJF Open 2018 no gi a Firenze. Premiato sia come istruttore che come atleta Marco Ferretti per le molte vittorie in questa stagione: oro gi e no gi all’Italian BJJ Open 2018 a Firenze, oro alla T1 Cup 2018 a Montichiari, oro gi e argento no
gi al Florence International Open 2018, oro gi e no gi al Milano Challenge 2018, argento ai Trials italiani di Combat Wrestling a Bergamo, oro gi e no gi al Torino Challenge 2019, Vicecampione italiano assoluto 2019 di Grappling GI FIGMMA a Roma, oro al Slovenia National Pro Jiu Jitsu a Lubiana, Campione Italiano Master 2019 di Ju Jitsu Ne Waza FIJLKAM a Roma. Consegnati anche degli attestati di frequenza a Fiorentino Carlino, Rudy Muzzin eWalter Mura, per la loro partecipazione e costanza negli allenamenti. Prossimo e ultimo appuntamento della stagione agonistica 2018/19 sarà il Campionato Italiano di BJJ nei giorni 8 e 9 giugno, al quale il Grappling San Vito parteciperà con 3 atleti.
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CESCHIN È CAMPIONE ITALIANO Gianmarco Ceschin a Rimini ha portato in alto i colori della Libertas Porcia ai Campionati Italiani FESIK, riservati alle categorie Cadetti, Junior e Senior ■ Il giovane purliliese, non si è lasciato intimidire dai circa 1.000 dei migliori karateka d’Italia che si sono sfidati nel kata al Palasport RDS Stadium. Anzi riesce a migliorare il bronzo dell’anno scorso arrivando fino alla meta.
MIGLIORATO IL BRONZO DELLA PASSATA EDIZIONE Gianmarco Ceschin è dunque campione italiano nella categoria Junior per lo stile Shito Ryu. Il risultato gli ha dato la possibilità di tentare il raddoppio nella “All Style”. In gara contro atleti di tutti gli stili previsti (Shito Ryu, Shotokan, Wado Ryu e Goju Ryu), subisce un vistoso sbilanciamento che compromette la
prova. Nonostante la penalizzazione, riesce comunque a salire sul terzo gradino del podio. La profezia del tecnico Antonio Sannia si è quindi avverata. Perché anche Matteo Nadin, che l’anno scorso si era dovuto accontentare – si fa per dire – della quinta piazza, sale su entrambi i podi accanto al compagno di squadra e amico. Si diploma vicecampione italiano sia nella categoria Junior e sia nella All Style. Meno fortunato invece Nicolò Nadin. Al suo esordio ai Campionati Italiani, si lascia forse tradire dall’emozione e subisce uno sbilanciamento, che lo penalizza compromettendo la gara.
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SCHERMA
GRAN CHIUSURA DI STAGIONE PER PORDENONE
■ Segna il finale di una gloriosa stagione a colpi di spada il Club Scherma Pordenone Libertas, che ottiene un ottimo 6° posto con Giovanni Marziani alla finale nazionale
del 56° Trofeo Renzo Nostini GPG, svoltesi a Riccione lunedì 20 maggio. Il giovane pordenonese rientra quindi in premiazione nella categoria Ragazzi, e conclude
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una stagione in crescendo che ha visto altri risultati di spicco. Il 7° posto alla IIa Nazionale a Caserta, il 2° al Trofeo Internazionale Alpe Adria di Klaghenfurt e la conquista del titolo di Vicecampione regionale. Si conferma così nelle primissime posizioni del ranking nazionale. Le pedane di Riccione hanno visto anche la presenza di Tommaso Manzon e Giacomo Bacchiega per la categoria Allievi Spada, Alberto Burigana (Allievi Fioretto) e Gregorio Bacchiega (Giovanissimi Spada). Tommaso e Alberto hanno mancato l’accesso ai primi 32, Giacomo e Gregorio si sono arresi prima, ma tutti hanno cercato di fare del loro
meglio e hanno mostrato una buona tecnica schermistica. I pordenonesi sono stati traditi probabilmente dalle emozioni tipiche della loro giovane età in competizioni di alto livello. Il Club chiude così una stagione ricca di soddisfazioni, anche se gli atleti e le atlete in più di una occasione non sono riusciti a raccogliere ciò che meritavano. Il bottino è di 63 medaglie di cui 8 d’oro. Per il Club rimane prioritario la cura del benessere dei propri atleti associato alla continua crescita non solo tecnica ma soprattutto personale. A ciò contribuiscono i maestri Rau Ciprian e Leonardo Bernardin che con dedizione gestiscono la sala scherma di Via Molinari.
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ITINERARI MTB TREMILA
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INFORMAZIONI
UTILI AUSTRIA
SLOVENIA
UDINE PORDENONE
GORIZIA
TRIESTE
Questa prima tappa è lunga 30,7 km, tutti pedalabili, con un dislivello in salita di circa 540 metri. È percorribile, in 3~4 ore, con una robusta bici da cicloturismo anche se la mountain bike è l’ideale. Punti d’appoggio si trovano lungo tutto il percorso che non presenta particolari difficoltà. Sorprendente è il tratto dalle porte di Udine a quelle di Cividale, che — eccettuati i passaggi obbligati per Cerneglons e Orzano — è tutto su strade bianche e sterrati di suggestiva bellezza. Il periodo consigliato è naturalmente maggio, il mese Mariano, ma il giro si presta a essere percorso durante tutto l’anno. Chi volesse pernottare a Castelmonte può avvalersi dell’ospitalità del Santuario oppure della Locanda al Trivio a meno di 2 km in direzione Tribil. Chi preferisce continuare, e fermarsi più avanti, pianifichi la sosta nella valle dell’Isonzo, a Zagora oppure a Canale d’Isonzo/Kanal. Lunghezza: 30,7 km Dislivello: 540 m Sterrato: 60% Pedalabilità: 100% Tempo: circa 3:30 ore
A CURA DI STEFANO OSSO
L
a devozione a Maria in Friuli è sempre stata molto forte e testimonianza di questo fatto sono i tanti santuari, a lei dedicati, disseminati in tutta la regione, dal mare, come il Santuario di Barbana, ai monti come il Santuario del Monte Lussari. Lungo la linea di confine con la Slovenia, sulla cresta che unisce le Alpi Giulie al Carso, ce ne sono tre con una storia millenaria: il Santuario di Castelmonte/Stara Gora in comune di Prepotto, quello di Maria Zell/Marijino Celje a Liga di Canale/Lig e quello di Monte Santo/Sveta Gora che domina Gorizia e Nova Gorica. Un’antica via li univa tutti e tre e per secoli i pellegrini li percorrevano a piedi quale atto di dedizione alla Vergine. Le strade asfaltate e le automobili hanno condannato questo itinerario all’oblio ma un progetto comunitario, agli inizi degli anni 2000, ha consentito un suo parziale recupero e ne sono state proposte tre varianti: a piedi, in mountain bike e in auto.Come spesso succede, agli importanti finanziamenti iniziali non sono seguiti quelli per la manutenzione ordinaria e ora il percorso si sta pian piano deteriorando. Per il momento però
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è ancora praticabile e ne proponiamo una nostra interpretazione con qualche variante sulla traccia originaria. Sebbene sia percorribile, dai più allenati, in un’unica giornata, suggeriamo di dividerlo in più spezzoni di modo da potersi godere pienamente i panorami, le suggestioni che suscita e poter visitare con calma i luoghi più interessanti. Il nostro suggerimento prevede tre tappe: la prima da Udine a Castelmonte passando per Cividale; la seconda da Castelmonte a Plave passando per Maria Zell; la terza da Plave a Gorizia passando per Monte Santo. Volendo si possono unire le prime due tappe potendo contare sulla ricettività di Zagora o di Canale d’Isonzo, a pochi chilometri da Plave, per il pernottamento.
Curiosità Il Santuario di Castelmonte (Stara Gora, “antico monte” in sloveno) è uno dei santuari mariani più antichi del nord–est. Originariamente era una postazione militare romana convertita, nel V secolo, al culto di Maria. Nel 568, con la venuta dei Longobardi, la sua storia si intreccia con quella di San Michele Arcangelo. Nella cripta del santuario c’è infatti una statua con il santo nell’atto di trafiggere il diavolo con la sua spada. Durante il Patriarcato di Aquileia il santuario raggiunse il massimo splendore e la sua chiesa era una delle più importanti di tutto il vasto territorio amministrato dal Patriarca.
DAL SATELLITE Il giro è dettagliatamente descritto su https:// www.natisoneinbici. it/wp/?p=208 con anche la traccia per il GPS. La mappa è su https://www. bikemap.net/ en/r/4977468/ e come cartografia c’è la Tabacco 1:25.000 foglio “041– Cividale e Valli del Natisone”.
LA VIA DEI MONTI SACRI
1a TAPPA: DA UDINE A CASTELMONTE
DESCRIZIONE GIRO
La partenza è dal piazzale davanti alla stazione ferroviaria di Udine in direzione di Cividale. In piazzale d’Annunzio si prende il sottopassaggio a destra e poi si segue a sinistra la ciclabile per Baldasseria Alta. Dopo via Canada si svolta a destra sulla strada che corre verso i binari. Al passaggio a livello di via dei Prati si svolta a destra verso Cerneglons che si raggiunge, sempre su strade bianche, guadando il Torre.
Attraversata la provinciale 96 in località Casali della Roggia, si risale il Malina per Casali Propetto fino a Orzano. Al cimitero si svolta a sinistra e poi si procede prima lungo via Padre Luigi Scrosoppi e poi sullo sterrato lungo la brughiera fino a San Mauro e all’ex Campo di Prigionia 57. La vecchia strada della Polveriera conduce a Grupignano e da qui si segue la ciclovia FVG–3 fino alla ex caserma Francescatto. Si imbocca borgo San Pietro, dopo
la porta dell’Arsenale Veneto si svolta a destra e quindi si attraversa il Natisone sul Ponte del Diavolo. In piazza San Nicolò si svolta a sinistra e si seguono le indicazioni dell’Alpe Adria Trail che, risalendo il Natisone conduce a Purgessimo. Si continua sulla ex strada militare che sale senza strappi fino a località Moldiaria dove si svolta a destra e si prosegue sulla strada asfaltata che in poco più di un chilometro raggiunge Castelmonte.
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arte del sentire L’
“Noi non applichiamo apparecchi acustici ma doniamo l’udito” Questo è il motto del Fondatore della MAICO dal 1937 L. A. Watson
Maico è la realizzazione del sogno americano. Il nostro fondatore L. Watson, nato a Minneapolis figlio di un importante imprenditore, si laureò con lode all’università del Minnesota, studiò per tre anni a Oxford e ritornò a casa nel 1933. Orientato nel campo medico, indirizzò il suo interesse verso una nuova invenzione: l’apparecchio acustico trasportabile. Il suo motto è anche il nostro non applichiamo apparecchi acustici ma doniamo l’udito, Watson ed un amico tecnico nel 1936 svilupparono l’audiometro così Watson fondò la Medical Acoustic Instrument Company. Dalle iniziali di questo nome coniò il marchio di fabbrica MAICO. L’audiometro MAICO fu un successo immediato in seguito Maico introdusse il primo apparecchio a valvole nel 1937. L’udito veniva testato mediante gli audiometri MAICO e i clienti venivano protesizzati “scientificamente” con appropriati apparecchi acustici. Il futuro era già arrivato. Oggi sentire è indispensabile, dal telefono agli smartphone, dalla musica alla messa, dalle discussioni alle emozioni dell’amore. Sentire oggi è un dovere per il nostro bene e l’altrui sicurezza. Maico ha colto la sfida del nuovo millennio. Sentire oggi è un’arte. Noi abbiamo chiesto di guidarci su questa nuova missione a grandi artisti come lo scultore, pittore Celiberti Giorgio e al poeta Capoluongo Giuseppe.
... dal poeta Capoluongo, dedicata alla Maico Dietro un timpano “ nascosto dietro ad una staffa Eustachio cercava quel canale, era sicuro partisse da dentro al padiglione; aveva il nervo scosso era colpa di quel silenzio entro al tubo non sentiva più il martello il rimbombo sull’incudine; era sicuro Eustachio aveva bisogno della Maico, solo così avrebbe ritrovato il suono e tornato ad arricchire la sua vita.
UDINE - P.ZZA XX SETTEMBRE, 24 - TEL. 0432 25463 dal lunedì al sabato dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 19.00
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