n. 15 TremilaSport 09-10-2019

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GRADI

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MA OKAKA NON BASTA pag 6-7

CALCIO

CUDRIG, CAMPIONCINO UMILE pag 9

VOLLEY

CDA E LIBERTAS, FALSA PARTENZA pag 32

BASKET FEMMINILE

LA LUNGA VENUTA DAL FREDDO pag 16

MATRICOLA

Il ventenne triestino scuola Milan, Tommaso Pobega, è tra le note più positive dell'avvio di stagione dei Ramarri

TERRIBILE IL PORDENONE STENDE LA CORAZZATA EMPOLI E CONTINUA A STUPIRE ALL’ESORDIO NEL CAMPIONATO CADETTO

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TRIESTE: Livio Lupetin Email: l.lupetin@hotmail.com

PORDENONE: Ivo Neri email: ivoneri@hotmail.com

UDINE: Venanzio Ortis Email: libertas.udine@gmail.com


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SOMMARIO

15|19

9|10|2019

32

6-7 UDINESE 8 SERIE B: PORDENONE, MATRICOLA TERRIBILE CALCIO

9 GIOVANILI: CUDRIG, CAMPIONCINO UMILE 10 GIOVANILI: AL SAN LUIGI IL MEMORIAL LUCHETTA 11 AMARCORD: VECCHIE GLORIE, CONVIVIO A MANZANO

6

UDINESE Nonostante l'inserimento di Okaka, l'attacco dell'Udinese, con sole 3 reti in 7 partite, rimane il peggiore della serie A.

18

BASKET La lettone Liga Vente si sta confermando come un innesto fondamentale nella Delser del nuovo tecnico Alberto Matassini.

16 CALCIO A 5

18-19 BASKET 21-31 SPORT VARI 32 VOLLEY

RUBRICHE 14-15 SI DICEVA...

20 CULTURA

38-41 MONDO LIBERTAS 42-43 ITINERARI MTB

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EDITORIALE

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BASKET FEMMINILE

LA LUNGA VENUTA DAL FREDDO pag 16

MATRICOLA

Il ventenne triestino scuola Milan, Tommaso Pobega, è tra le note più positive dell'avvio di stagione dei Ramarri

TERRIBILE IL PORDENONE STENDE LA CORAZZATA EMPOLI E CONTINUA A STUPIRE ALL’ESORDIO NEL CAMPIONATO CADETTO

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Per il basket regionale entusiasmi rinati TEMPO DI PORDENONE

T E’

empotempo di vacanze ma non per per tutti,risultati in primise per il calcioconquistate professionistico, di Pordenone, simpatie anche già inoltre preparazione vista di unaTagliamento. nuova stagione che inizierà il pros- di i confini in della Destra Se l’Udinese, infarcita simo stranieri, mese lasciandosi allea spalle la delusione della nazionale. continua zoppicare in serie europea A, i neroverdi guidati da L’Udinese, con il suo nuovo allenatore Iachini, ha effettuato le sue prime Tesser viaggiano in cadetteria con piglio garibaldino, con al prouscite con risultati, seppure estivi, che non entusiasmano e d’altra parte non prio attivo già gli scalpi illustri delle favorite Frosinone ed Empoli. promette fuochi d’artificio un organico sulla falsariga di quello dei due preMa, appunto, ciòcampionati che fa simpatia edfra è percepibile anche cedenti risicati e privo l’altro ormai dellaall’esterno, classe di Diè l’identità Natale. di di un cheindividuato non solo nei ma anche Idosquadra Cibischino ha gruppo comunque nel giocatori giovane esterno ceconell’apparato Jankto la tecnico-dirigenziale dello spirito di bandiera dei suoiE per punti possibile sorpresa difa stagione, vedremo se la suanazionale profezia siuno avvererà. forti, unaregionale controtendenza in tempi in cui un ovunque al giovail basket è invecesignificativa tempo di entusiasmi rinati, conpo’ Trieste al suo enne italiano di talentodiviene preferito sulla lo straniero basso costo. Lungavivaio vita al nesimo campionato A2 affrontato base deia giovani del proprio e l’Apu, fresca promozione, presentare le proprie prime mosse a livello di e Pordenone e adiquesto spirito,a dunque. Nel basket, le udinesi di serie A2, Apu campagna abbonamenti e diuna mercato. Ritorna dunque il derby friul-giuliano a Basket School, vengono da domenica di gioia, i maschi all’esordio vincenconferire salee ad movimento neglia ultimi anni in Friuli un po’interna assopitoiniziale. dall’as-Ad te e Roseto le un ragazze a rifarsi Milano della sconfitta senza di una formazioneundi servizio vertice dopo la chiusura battentiLiga da parte entrambe dedichiamo particolare, con dei la lettone Ventedella perSnaidero ediil rilievo direttore sportivoavvio del club triestino, Mario non vede sonaggio di questo di campionato dellaGhiacci, formazione del l’ora, nuovo, come afferma nella nostra intervista, di effettuare la sua rimpatriata a Udine. giovane tecnico Alberto Matassini. E’ il calcio dilettanti a recitare comunque un Ma rimane il nodo relativo ad un palasport Carnera da anni in preda a probleruolo importante nel nostro magazine e in tale contesto abbiamo voluto dedimatiche burocratiche e la cui pratica si prova ora in fretta e furia a chiudere in care un servizio a uno dei tanti talenti friulani che, non d’interesse del punto vista di un campionato di A2 le cui battute iniziali (e ci si augura solo quelle), per di riferimento principale, l’Udinese, all’estero: caso di Nicolò l’Apu, avranno luogo a Cividale. Comeemigrano sempre cianche dedichiamo poi èaiilpersonaggi e Cudrig, dal recenteElisa passato nelleche giovanili bianconere quello didiciassettenne spicco stavoltacividalese è la bella pallavolista Manzano, la nostra Bianecamaria trasferitosi la scorsa estate Monaconel (Montecarlo). Di giro lui cidel parla, con cuore Gonano ha scovato in al Birmania corso del suo mondo: una di mamma senza eccessi, madre Barbara in una simpatica intervilunga pausama di riflessione, dice la l’atleta friulana, poi Saia deciderà il da farsi dal punto sta. E poisportivo, il consueto ampio lespazio ai vari come il rugby, il judo, il pattidi vista vagliando offerte che sport le perverranno. Chi non vorrebbe seguireel’esempio Elisa, staccando la spina qualche naggio il tennis,didiscipline seguitissime cheper insieme admese altreper nonricaricarsi? manchiamo Immedesimiamoci nella sualeesperienza, lasciando spazio mai di trattare, così come pagine di un amarcord cheall’immaginazione. stavolta riserviamo ai

Mondiali di calcio 1978 in Argentina, quelli del rilancio della nazionale azzurra Il Direttore verso un nuovo periodo positivo. Può essere anche da parte nostra un augurio Fabris aEdi quella attuale che il ct Mancini sta provando a rilanciare verso le posizioni perdute negli ultimi anni.

Il Direttore Edi Fabris

ma agga azziin nee m

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DIRETTORE RESPONSABILE RESPONSABILE DIRETTORE Edi Fabris Fabris Edi VICEDIRETTORE VICEDIRETTORE Massimo Muzzin Muzzin Massimo EDITORE EDITORE MEDIATREMILA EDIZIONI EDIZIONI srl srl MEDIATREMILA Viale Palmanova Palmanova 146 146 -- 33100 33100 Udine Udine Viale Tel. 0432. 0432. 33 33 30 30 893 893 Tel. direzione@mediatremila.com direzione@mediatremila.com REDAZIONE REDAZIONE Viale Palmanova Palmanova 146 146 -- 33100 33100 Udine Udine Viale Tel. 0432. 0432. 33 33 30 30 893 893 Tel. redazione@tremilasport.com redazione@tremilasport.com

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CALCIOUDINESE L'ANALISI

SE IL GIOCO S’INCEPPA SUI PIEDI DI RODRIGO di IDO CIBISCHINO

U

na palla bastarda battezzata male, e te ne torni a mani vuote da una partita non impeccabile eppure meritevole di miglior esito. Tutti a gettare la croce addosso al povero Jajalo il quale, potendo agevolmente intervenire, ha lasciato finire sul fondo il pallone da cui sono scaturiti il corner e il gol che ha regalato i tre punti a Firenze. Il centrocampista non si è avveduto - può succedere che era stato un compagno a toccare per ultimo, ma vivaddio qualcuno poteva ben avvertirlo con un urlaccio affinchè rinviasse o si rifugiasse in fallo laterale evitando così l’angolo fatale. Un mancato avvertimento, e perdi la partita. Sono mille i particolari che

All’Udinese manca anche il punto di Firenze. Jajalo va assolto, il problema è De Paul: doveva fare la differenza, invece condiziona negativamente la squadra il trittico incombente dopo la sosta: Torino e Roma in casa inframezzate dalla visita all’Atalanta, la terribile Dea di questi tempi che tanto ricorda l’Udinese che fu, quella che ci mandava orgogliosi in giro per l’Europa. A conforto resta la consapevolezza che questa Udinese una struttura

tarsi in tempi rapidi al calcio italiano), il quid in più deve indirizzarsi a cancellare un primato decisamente sgradito. Con i soli tre gol realizzati in sette partite, l’Udinese è la squadra meno prolifica della serie A e probabilmente dell’intera Eurasia. Colpa, si diceva, di una predisposizione barri-

Con soli tre gol segnati, l’Udinese è la meno prolifica del campionato. Confermando le due punte, Tudor dovrà alzare il baricentro della squadra

come atteggiamento, presuntuoso e velleitario. Vabbè può capitare - si disse - e una mezza assoluzione glel’abbiamo concessa pure per lo schiaffetto rifilato a Candreva pagato con l’espulsione e tre turni di squalifica. Adesso torna e spacca tutto, finalmente l’Udinese-tipo: così si pensava alla vigilia di Firenze, la città che lo voleva prima che Pradè centrasse il colpo del secolo agganciando Ribery, vecchio finchè si vuole epperò sempre campione vero, di piedi e di cuore. Invece De Paul è stato ancora negativo: tocchetti di suola, il dribbling a ogni costo mentre sbaglia il passaggio di quattro metri, tiri velleitari, interferenze nella costruzione mediana anziché prendere posizione per detta-

DA RILANCIARE In sette partite Lasagna ha segnato soltanto un gol. Deve darsi una mossa se rivuole una maglia da titolare. Nell'altra pagina, Antonin Barak: dopo un anno ai box non è ancora tornato il bell'atleta di prima.

fanno la differenza. Uno di questi è la comunicazione tra compagni, evidentemente da perfezionare per quanto possibile tra la decina di idiomi in cui si esprimono i nostri bianconeri. A una lunghezza dalla zona retrocessione avrebbe fatto comodo il punto di Firenze, come sarebbero stati manna quelli lasciati in casa al Parma e al Brescia, per non parlare della vittoria mancata a Verona per gli strafalcioni in fase di finalizzazione. Senza esagerare, a quota 9 sarebbe stato tutt’altro vivere oltretutto avendo davanti

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portante ce l’ha, anzi così affidabile non l’ha mai esibita nelle ultime stagioni: un portiere di assoluta caratura, centrali difensivi tosti (a parte la leggerezza di Ekong cui ha rimediato Musso, nessuno era stato capace di disinnescare Chiesa e Ribery), un regista basso d’esperienza e coi tempi giusti come Jajalo, e un terminale offensivo (Okaka) sul quale costruire il gioco offensivo con più soluzioni possibili. Ora che anche gli esterni cominciamo a prendere quota (in particolare Sema, bravo ad adat-

cadera, della carenza di piedi buoni per costruire gioco, di scarso peso offensivo e dell’imprecisione di Lasagna incapace di remunerare qualche buona ripartenza. Ebbene, a Firenze Tudor ha osato come non mai per esorcizzare la macumba: due punte e finalmente la mezzala d’attacco a supporto, l’attesissimo De Paul, titolare per 34’ a San Siro e prima nella gara interna col Parma. Una partitaccia, aveva giocato male Rodrigo, male come espressioni tecnico-tattiche e peggio ancora

re il passaggio tra le linee, richiami ai compagni per movimenti che soltanto lui aveva in testa. E il gioco non scorre, s’inceppa sui suoi piedi, sulle sue pretese da fuoriclasse; gli avversari si schierano, addio ripartenze. E l’atteggiamento poi... da cometa in mezzo a lanterne fioche. Ma si può? Roba da toglierlo dopo il primo tempo. Fidando che il suo “dieci” cambiasse registro, Tudor l’ha lasciato in campo sino alla fine. Un eccesso di rispetto? O forse la voglia di scoprire fin dove il peggio poteva arrivare? Si è sfogato alla fine,


UDINESECALCIO TEMPO DI NAZIONALI: CHI RESTA E CHI VA

Lasagna da tirare su Fofana: provatelo all’ala

e qui Tudor è piaciuto: finalmente un calcio alle frasi fatte, agli equilibrismi dialettici, evviva la verità: caro Rodrigo così non va. Il messaggio è stato chiaro e voglio sperare che Tudor lo porti sino in fondo alla ripresa delle ostilità dopo la sosta per le nazionali (nove i bianconeri convocati: Musso e De Paul resteranno in Europa per incontrare con l’Argentina in amichevole Germania ed Ecuador). O Rodrigo si dà una regolata, mettendo il suo talento al servizio della squadra con disciplina e rispetto dell’interesse comune,

oppure la faccenda si farà seria. Penso che Tudor abbia fegato abbastanza per decidere un’esclusione, per mandare in panca i 25 milioni che l’Udinese pretende (pretendeva?) per il suo numero 10. Va seguito con attenzione l’atteggiamento della dirigenza di fronte a una mossa tanto legittima tecnicamente quanto deleteria nel momento in cui intacca un patrimonio societario. E qui, come altre volte in passato, si misurerà la caratura diplomatica di un mago della mediazione come Pierpaolo Marino

Mi spiace caro Kevin, ma è il campionato che detta le convocazioni. E se un attaccante fa collezione di cilecche... Questo il messaggio, senza indorature, che Roberto Mancini ha inviato a Lasagna, che non è stato chiamato in azzurro per il prossimo round europeo della Nazionale. E’ un momentaccio per l’attaccante di San Benedetto Po, nelle ultime due partite finito in panchina a vantaggio della coppia Okaka-Nestorovski e incapace di incidere nei corposi spezzoni concessigli da subentrante. E’ fermo al gol (inutile) segnato al Parma il primo settembre e da allora sono trascorse ben cinque partite. Lasagna resterà quindi a disposizione di Tudor per queste due settimane di sosta e speriamo che l’attività sinergica e concentrica tra il tecnico e il ds Marino lo guidi a ritrovare convinzione e voglia di rivincite. Resta in sede anche Barak, potenziale nazionale ceco, che un anno di fermo ha ridotto nelle condizioni di ex e quindi da recuperare sotto l’aspetto fisico-atletico e nelle cadenze di gioco. Sembra ancora lontano, il buon Antonin, dal bel giocatore potente e trascinante che abbiamo ammirato due stagioni fa. In ogni caso, nessuno gli mette fretta. In un paio di mesi dovrebbe rimettersi in sesto e riprendersi una maglia, quella di De Paul se l’argentino troverà compratori nella sessione invernale di mercato. Sono nove i nazionali che hanno lasciato Udine: Musso e De Paul (Argentina), Ekong (Nigeria), Fofana (Costa d’Avorio), Jajalo (Bosnia), Larsen (Danimarca), Nerstorovski (Macedonia), Sema (Svezia), Sierralta (Cile). In più va aggiunto Samir, che è nel giro della Selecao brasiliana. Si dirà: la classifica non riflette il valore di una squadra come l’Udinese zeppa di nazionali! L’inconguenza è soltanto apparente se si pensa che, tranne qualche eccezione, si tratta di calciatori complementari di media caratura: non sono loro a fare la differenza in selezioni, tra l’altro, di seconda o terza fascia. Tra i fedelissimi dei colori nazionali resiste Seko Fofana, nonostante un avvio di campionato tra luci (poche) e ombre. E’ in ribasso di quotazioni il centrocampista ivoriano, su di lui si dovrà lavorare in futuro per cavarne qualcosa di megio di ciò che ha finora espresso. Nel suo caso, Tudor potrebbe cercare nuove strade d’impiego, sempre che il ragazzo accetti di affrontare una riconversione. Possiede forza e corsa, nelle praterie centrali smarrisce le coordinate e va in confusione, ecco allora che gli si potrebbero offrire riferimenti più precisi schierandolo da esterno: insomma farne un’ala. Con la penuria di esterni che c’è in giro, hai visto mai che il buon Seko non trovi proprio sulle corsie esterne la via del successo. (i.c.)

OSSERVATORIO

LEGIONE STRANIERA SOVRABBONDANTE Una rosa di 25 giocatori non è eccessiva per una squadra come l’Udinese che ha a che fare solo con il campionato e con una Coppa Italia che, anche ammettendo di superare lo scoglio-Bologna a dicembre, potrebbe poi concludersi di fronte alla corazzata juventina? Un dubbio legittimo che sicuramente non turberà l’allenatore Tudor, che può così pescare a piene mani a seconda delle necessità in un organico ampio che presenta delle lacune nei ruoli solo per quanto riguarda gli esterni, attualmente ai minimi termini con i soli Larsen, Sema e un Ter Avest in fase di

rientro dopo lunga assenza. Ma visto e considerato che la formazione base di ogni squadra è più o meno limitata ad un numero ristretto di giocatori, va da sé che a lungo andare potrebbero affiorare delle scontentezze da parte di quanti giocano di meno o che il campo lo vedono con il lumicino, facendo affiorare in spogliatoio dei mal di pancia tanto più dolorosi in una squadra che per raggiungere la salvezza ha bisogno anche o soprattutto di serenità. E poi l’argomento “legione straniera”, con l’Udinese negli ultimi anni sempre più infarcita, persino nelle

giovanili, di giocatori non italiani. I modernisti su questo argomento ci sorridono su, affermando che oggi il mondo è globalizzato, che esiste la libera circolazione dei lavoratori (ma i giocatori sono poi tali oppure solo delle persone ben pagate per divertirsi?) e che soffermarsi a disquisire su questo argomento è cosa risibile e superata. Opinioni. Fatto sta che non si può certo chiedere uno spirito identitario a una rosa, quella bianconera, composta da giocatori di 13 nazionalità diverse (compreso lo stesso allenatore Tudor) e con soli 4 italiani, uno dei

quali Okaka. Persino l’Inter, negli ultimi anni additata come squadra prettamente “internazionale”, di italiani ne ha diversi, da Barella a Sensi, da D’Ambrosio a Candreva, da Politano a Padelli, con un allenatore, Conte, anch’egli nostrano. L’Udinese invece continua a perseguire ostinatamente la politica degli stranieri a costo zero, svincolati, acciaccati da recuperare (l’eternamente infortunato Teodorczyk ne è un esempio) e quant’altro, con risultati ben visibili a livello di sofferenza nel galleggiare in classifiche perennemente asfittiche. E.F.

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AI RAGGI X

SERIE B

PORDENONE, L’IMPRESA E’ SERVITA I neroverdi affondano l’Empoli primo della classe e confermano il ruolo di gustafeste. La mina vagante di Tesser continua a stupire sfruttando al massimo il vantaggio di viaggiare a fari spenti

U

na matricola terribile. La banda di Attilio Tesser si sta sempre più guadagnando i galloni di mina vangante del torneo, nonostante sia il suo esordio nel campionato cadetto. Nella sfida di sabato contro la corazzata Empoli, i neroverdi hanno dimostrato nervi d’acciaio portando a casa tre punti assolutamente insperati alla vigilia. Evidentemente soddisfatto il tecnico Attilio Tesser: “Abbiamo fatto un’ottima prestazione. L’Empoli si è confermata una grandissima squadra anche in 10, ma noi abbiamo vinto con merito: Di Gregorio ha fatto l’unica parata vera all’88’. Peccato non aver segnato il 3-0. Il secondo gol nasce da un’azione bellissima, con i movimenti giusti e che Pobega è stato bravissimo a finalizzare. Abbiamo palleggiato bene e affondato quando potevamo farlo, se abbiamo avuto meno possesso palla dell’Empoli

non m’importa molto. Il calendario è stato difficile fin dall’inizio, ma abbiamo dimostrato di affrontare ogni gara con grande impegno. La squadra ha lo spirito giusto per raggiungere la salvezza, è una mentalità che ci portiamo dietro

Misuraca: “Serie B molto equilibrata. Anche le neopromosse possono dire la loro” dallo scorso anno. Pobega? Ha fame, voglia, personalità e qualità. Deve tenere i piedi per terra e pedalare, e sta già pedalando molto. L’intera squadra può ancora migliorare molto, anche se fino ad

oggi abbiamo fatto molto bene.” Queste le parole di Alessandro Bassoli: “Quando non gioco cerco di allenarmi al meglio: sono un professionista e quando vengo chiamato in causa cerco sempre di farmi trovare pronto. È capitato contro due squadre forti, cerco di essere sul pezzo. Era importante vincere: avevamo davanti la prima della classe e ci serviva la vittoria per muovere la classifica e per il nostro morale. In casa ci troviamo bene e i tifosi si sentono tantissimo, ci danno una grande spinta.” Raggiante anche Gianvito Misuraca: “È un campionato equilibrato, in cui anche le neopromosse possono dire la loro e arrivare in alto. Noi vogliamo giocare ogni gara a viso aperto. In Serie B ci vuole più tempo per imporre il proprio gioco, l’Empoli è una squadra molto forte per la categoria. La concorrenza a centrocampo è sana, sappiamo di essere tutti

Salvatore Burrai, a segno contro i toscani all’altezza. Ogni giorno lavoro per giocare, ognuno troverà il proprio spazio in questo campionato. La nostra forza deve rimanere l’umiltà davanti ad ogni avversario. Siamo stati bravi anche ad affrontare ogni episodio che ci è capitato di fronte senza subirlo.”

CARNICO

CAVAZZO CAMPIONE. CERCIVENTO SOGNA LA SALVEZZA Una rete di Alessandro Radina a metà del primo tempo regala al Cedarchis la vittoria nel derby di Arta ed il consolidamento del terzo gradino del podio. Con il Cavazzo campione e sconfitto in casa della Pontebbana (4-3 per i ragazzi di casa) l’attenzione in Prima Categoria si sposta nella zona retrocessione. La Nuova Osoppo, nonostante la sconfitta contro il Villa (gol di tessari), si mette al riparo da ogni insidia. Questo perché il Campagnola non riesce ad avere la meglio sul Real

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(2-2 il risultato finale) rimanendo al penultimo posto affiancato dall’Amaro che vincendo in casa contro il Trasaghis mantiene aperta la speranza della permanenza in categoria. Gemonesi ed azzurri di Talotti distanziati di tre punti dal Cercivento (5-3 sull’Ovarese), a cui basta un punto nell’ultima giornata per una salvezza che sembrava insperata. Goleada, infine, del Mobilieri a Fusea in una partita che non aveva più niente da dire tra due squadre che stanno già programmando il futuro. (sp)


FOCUS

GIOVANILI

MIO FIGLIO, CAMPIONCINO UMILE

Barbara Saia, madre di Nicolò Cudrig, 17enne cividalese acquisito la scorsa estate dal Monaco, racconta il percorso sportivo e personale del giovane talento friulano

Q

uella di Nicolò Cudrig è una delle tante storie di talenti friulani che, di fronte al disinteresse di quella che, come anni addietro, era la loro società di riferimento, l’Udinese, prendono alle strade, imponendosi alla lunga lontano dalla Piccola Patria. Classe 2002, cividalese, dopo i primi passi alla Forum Julii, all’età di nove anni passò all’Udinese, dove giocò per sei stagioni, tre delle quali allenato da Raffaele Ametrano, poi divenuto compagno della madre, per trasferirsi in seguito al Bruges, in Belgio. Ed è della scorsa estate il suo passaggio al Monaco (Montecarlo), dove gioca nell’Under 19, con già 5 reti all’attivo. Di lui ci racconta la mamma, Barbara Saia, di origine astigiana, educatrice infantile, orgogliosa del figlio ma senza gli eccessi tipici di molti genitori: “Quella del Monaco è stata un’ottima opportunità che abbiamo colto con piacere, anche perché si tratta di un club molto organizzato, che segue mio figlio

Nicolò Cudrig

Barbara Saia anche negli studi, nell’alimentazione e in ogni aspetto della sua vita. A S.Pietro al Natisone, Nicolò frequentava il Liceo delle scienze umane, ora studia al linguistico. La sua è una vita di sacrificio, lo posso assicurare, ma a Monaco, per clima e modus vivendi, è certamente meno dura rispetto all’esperienza precedente in Belgio. Ed è un vantaggio anche per i nonni, i miei genitori, ai quali è molto legato e che da Asti lo possono raggiungere abbastanza agevolmente”. LA MAGLIA AZZURRA - E c’è per lui anche l’impegno della nazionale: “Nicolò è da due anni nel giro delle nazionali giovanili – dice ancora la madre – ed ora ha ricevuto la pre-convocazione a Cesenatico, dove andrò a trovarlo, nell’Under 18 che disputerà in Brasile i prossimi campionati mondiali di categoria”. Un ragazzo, assicura la madre, che non si è montato la testa per quanto sta ottenendo: “Nicolò

è stato educato a essere umile e suo padre ed io non l’abbiamo mai oppresso con l’aspettativa di vederlo diventare un campione. E anche quando lo seguivamo nel Forum Julii e nell’Udinese ci comportavamo in modo asettico, convinti del fatto che i ragazzi possono essere rovinati dai genitori che vogliono fare anche gli allenatori. Un giudizio su di lui come giocatore comunque mi sento di darlo: ha un talento naturale, è vero, ma lo stesso va alimentato e lui si è sempre impegnato a migliorarsi. E in campo è un generoso e fa giocare bene i compagni”. E poi un pensiero da mamma che ha il figlio lontano: “Dura vedere i figli andare fuori di casa in così giovane età ma suo padre ed io spesso ci organizziamo e lo raggiungiamo. Alle volte penso al medico che

lo vide appena nato e vedendolo scalciare pronosticò scherzosamente che sarebbe diventato un calciatore!”. E ad affacciarsi al mondo del pallone c’è ora un

Il giovane calciatore cividalese è già nel giro delle Nazionali azzurre altro Cudrig, Gioele, di 8 anni: “Ha cominciato anche lui nel Forum Julii e con lo stesso allenatore di suo fratello, Sergio Didonè – considera sorridendo Barbara Saia - : che sia un segno del destino?”. Edi Fabris

Il talento friulano in azione

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GIOVANILI

IL TORNEO

AL SAN LUIGI IL MEMORIAL LUCHETTA 2019 La formazione di casa si aggiudica la ventiseiesima edizione della kermesse di calcio giovanile superando l’Udinese e bissando così il successo ottenuto lo scorso anno

È

il San Luigi A ad aggiudicarsi la 26^ edizione del Memorial Marco Luchetta 2019, superando in volata l'Udinese e bissando così il successo ottenuto lo scorso anno dai 2008 biancoverdi con il trofeo che rimane quindi nella bacheca di via Felluga. La formazione dei mister Luca Piccinin e Mario Buono ottiene l'en plein di vittorie battendo tutti gli avversari incontrati, così come successo nella fase di qualificazione. A secondo posto l'Udinese sconfitta solamente dai sanluigini. Terzo il Primorje, sorpresa del torneo, che ha preceduto nell'ordine Pro Gorizia, Tabor Sezana e Pordenone. L'abbondante pioggia caduta qualche ora prima dell'inizio delle "final six" aveva preoccupato non poco gli organizzatori, ma poi "Giove Pluvio" si è ben guardato dal rovinare la giornata e così tra un sole che faceva capolino di tanto in tanto e qualche nuvola,

La formazione del San Luigi 10 | 9 10 2019 | TremilaSport+

le finali si sono svolte in un clima piacevole e soprattutto regalando gol, divertimento e momenti di aggregazione ai ragazzi partecipanti. Premi personali per Gorup Luka, giocatore più giovane del torneo, e per Tommaso Acunzo, capocannoniere della manifestazione con 7 reti.

A Gabriele Poropat il premio Nino Braicovich Il premio "Nino Braicovich", borsa di studio che la famiglia Braicovich in collaborazione con l'A.S.D. San Luigi Calcio indice per ricordare la figura di Nino, per anni tanti allenatore delle formazioni giovanili del San Luigi ma soprattutto grande maestro di tecnica calci-

La formazione dell’Udinese secondo classificato stica, ed assegnato ad un atleta della società biancoverde della categoria Pulcini, nell'ottica di riconoscere e valorizzare i ragazzi maggiormente meritevoli nel campo scolastico, sociale e sportivo è andato a Gabriele Poropat. Questi i risultati delle gare tenendo conto del criterio con il quale veniva determinato il punteggio finale: PARTITA: vittoria primo tempo punti 2; vittoria secondo tempo punti 2; pareggio primo tempo punti 1; pareggio secondo tempo punti 1; sconfitta punti 0. SHOT OUT: vittoria punti 2; pareggio punti 1; sconfitta punti 0. RISULTATI San Luigi A - Primorje 5-1 (partita 2-1 / shot out 5-3) Udinese - Tabor Sezana 4-2 (partita 1-1 / shot out 6-2) Pordenone - Pro Gorizia 1-5 (partita 0-6 / shot out 3-3) San Luigi A - Udinese 4-2 (partita 1-1 / shot out 6-2) Tabor Sezana - Pordenone 4-2

(partita 3-3 / shot out 6-3) Pro Gorizia - Primorje 1-5 (partita 2-4 / shot out 2-7) San Luigi A - Tabor Sezana 5-1 (partita 6-0 / shot out 7-6) Udinese - Primorje 4-2 (partita 5-0 / shot out 4-5) San Luigi A - Pordenone 5-1 (partita 7-2 / shot out 6-3) Udinese - Pro Gorizia 4-2 (partita 2-2/ shot out 7-4) Pordenone - Primorje 0-6 (partita 0-4 / shot out 5-7) Pro Gorizia Tabor Sezana 4-2 (partita 2-1 / shot out 6-6) Primorje - Tabor Sezana 4-2 (partita 1-1 / shot out 7-5) San Luigi A - Pro Gorizia 6-0 (partita 5-0 - shot out 7-5) Udinese - Pordenone 6-0 (partita 6-1 / shot out 5-4) CLASSIFICA FINALE San Luigi A 25; Udinese 20; Primorje 18; Pro Gorizia 12, Tabor Sezana 11; Pordenone 4.


ALTRO CALCIO

AMARCORD

A MANZANO IL RITROVO DELLE VECCHIE GLORIE Riuniti molti bei nomi del calcio regionale degli anni ’60 e ’70, alcuni dei quali, come Dino D’Alessi e Massimo Giacomini, hanno vestito la maglia alabardata

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’ una tradizione ormai consolidata quella che vede riunirsi annualmente in un ristorante di Manzano, con l’organizzazione dei due sportivi locali Alessandro Beltrame e Enore Gumini, molti bei nomi del calcio regionale degli anni ’60 e ’70, alcuni dei quali, come Dino D’Alessi e Massimo Giacomini, hanno vestito la maglia alabardata. Il primo, trevigiano di Paese, centrocampista dai cosiddetti piedi buoni, approdò a Trieste dalla Fiorentina nel 1972/73, subito definito come leader in una squadra, quella allenata inizialmente da Francesco Petagna e poi da Malavasi e Cergoli, che a suo dire deluse però sostanzialmente le aspettative della dirigenza e dei tifosi: “Un mediocre 14esimo piazzamento finale del quale fui uno dei principali accusati – ricorda D’Alessi - , perché da me, che venivo da una squadra di serie A, ci si aspettava parecchio, forse troppo. Mi spiacque per il presidente Colummi, che aveva creduto in me, ma in generale era quella una squadra dai buoni giocatori ma non tali da far pensare alla promozione in serie B. E anch’io, in effetti, accettando la proposta del direttore sportivo Nay, avevo creduto in un progetto vincente ma evidentemente mi sbagliavo”. Uomo comunque di parola, D’Alessi, che per mantenere fede alla firma sul contratto rifiutò di essere richiamato alla Viola: “Avevo appena firmato il contratto biennale con la Triestina – ricorda – quando mi telefonò da Firenze De Sisti, dicendomi di rinunciare all’accordo perchè mi voleva Liedholm. Risposi che bisogna sempre essere uomini e rinunciai”.

Seconda stagione che, con Bonafin, Cergoli e Sadar a succedersi sulla panchina, fu peggiore della prima: “Ci piazzammo alla fine diciannovesimi, io realizzai 5 reti (4 nel campionato precedente), e a campionato concluso intrapresi nuove strade. Ma della città e del

Giacomini: “La stagione ’84-’85 la porto ancora nel cuore” suo pubblico mi rimane comunque uno splendido ricordo e ancora oggi seguo le vicende dell’alabarda in serie C. E confesso di essere molto dispiaciuto dell’esonero del mio amico Pavanel, che l’anno scorso aveva portato la squadra allo spa-

reggio per la promozione in B. Ma, come si suol dire, così è il calcio”. Ricordi più rosei conserva invece Massimo Giacomini, che si accasò alla Triestina, proveniente dal Milan, nel 1968/69: “Allenatore era Enrico Radio, un gran signore come il presidente Giorgio Guarnieri. Alla fine ci piazzammo secondi, con una squadra di ottimi giocatori come Del Piccolo, Ridolfi, Paina, Kuk, il portiere Colovatti, Scala, Pestrin,

Tumiati, Sadar e altri ancora. Io realizzai 8 reti in 29 partite disputate, un bottino soddisfacente. L’anno dopo, mio secondo e ultimo in maglia alabardata, fummo quarti, con Memo Trevisan in panchina. Nell’84/85 fui io a guidare la squadra in serie B, con un ottimo quinto posto conclusivo. Fu una stagione di grandi entusiasmi in campo e fuori, non posso non ricordarla con grande affetto”. Edi Fabris

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CALCIOFOTOGALLERY

PRIMA CATEGORIA a rivolto villanova

FOTO VANNI SNIDERO

0-2

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FOTOGALLERYCALCIO

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SIDICEVA...

si diceva...

ARGENTINA '78, MONDIALE DELLA RINASCITA AZZURRA Dopo il flop di Germania '74, l'Italia di Bearzot concluse quarta, ponendo le basi del titolo mondiale di quattro anni dopo in Spagna

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rugando negli archivi capita spesso d’imbattersi in momenti di sport che ci si sente per vari motivi di approfondire, togliendo loro la polvere dei ricordi fumosi o approssimativi. Uno di questi il campionato mondiale di calcio del 1978 in Argentina, vinto dai padroni di casa per 3-1 ai supplementari in un’accesa finale a Buenos Aires sulla sempre competitiva ma raramente vincente Olanda di fronte allo stato maggiore della dittatura, instauratasi solo due anni prima, del Paese sudamericano. Due pagine piene proposte giovedì 1° giugno di quell’anno dal quotidiano “Messaggero Veneto” a firma Gianpaolo Carbonetto, con il box d’apertura titolato

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“Trovarsi lì, per cinquantasette ore”. “Circa ottocento milioni”, esordisce il pezzo, proponendo la cifra stimata del numero di persone che assisterà a quei

di Aiello che porterà alla fine della fiera la squadra ad un pregevole quarto posto, battuta nella finalina dal Brasile e in semifinale dall’Olanda, con l’altro

Ma Zoff finì sul banco degli imputati per le due reti subite in semifinale dall'Olanda Mondiali, per l’Italia successivi alla precedente brutta figura del 1974 in Germania e con una nazionale quindi da ricostruire. Sarà una missione compiuta, alla fine, per gli azzurri guidati da Enzo Bearzot, il condottiero

friulano, Dino Zoff, invece sul banco degli imputati per le due reti dalla lunghissima distanza subite contro l’Olanda. Gli orari televisivi di quell’edizione, per effetto del fuso orario, furono i più vari per il pubblico italiano,

spalmati sulle due reti nazionali in un’epoca in cui l’inflazione delle emittenti private e degli interminabili talk shaw e bla bla bla era ancora di là da venire: Francia – Italia venne proposta il 2 giugno alle 18,45 italiane, alla stessa ora del 6 giugno Italia – Ungheria, mentre la diretta della gara con l’Argentina ebbe luogo il 10 alle 0,15 notturne. Tre partite che qualificarono gli azzurri al primo posto del girone, con un 2-1 sulla Francia, un 3-1 sull’Ungheria e un 1-0 siglato da Bettega contro i padroni di casa. Exploit imprevisto dopo una vigilia all’insegna della contestazione nei confronti del ct Enzo Bearzot, reo di non concedere sufficiente spazio a quel Paolo Rossi che poi fu invece uno degli “eroi” di


SIDICEVA...

MOMENTI Da sinistra, in senso orario, la nazionale italiana al mondiale di Argentina '78; Zoff e Bearzot, protagolisti azzurri; Olanda e Argentina schierate a centrocampo prima della finale; il Brasile, che battè 2-1 l'Italia nella finale per il terzo posto; il capitano dell'Argentina Passarella con la Coppa Fifa; Zoff in uscita nella finalina Italia-Brasile.

quella nazionale. Italia rinnovata e ringiovanita che presentava anche la novità del bell’Antonio, Cabrini, accanto ad altri che nel 1982 furono poi protagonisti del titolo mondiale in Spagna: Zoff, Gentile, Scirea, Antognoni, Conti, Tardelli, Graziani, Causio e appunto Paolo Rossi.

SEDICI IN LIZZA Sedici furono le squadre a contendersi il titolo, con Argentina e Olanda di fronte alla fine nel match clou di Buenos Aires. Un atto conclusivo tutto sommato meritato per entrambe, pure se fecero notizia le eliminazioni di formazioni titolate protagoniste nella precedente edizione, come Germania e Polonia e altre date per favorite come la Francia di Platini e il Brasile di Zico ed Edinho, anni dopo icone dell’Udinese. L’Argentina, priva di stelle di primissima grandezza, guidata dal tecnico Menotti era formazione compatta, con punta di spicco il capelluto Kempes e una difesa solida sorretta dal libero Passarella. L’Olanda, dal canto proprio, guidata da Ernst Happel, viveva ancora della gloria del suo calcio totale, allineando giocatori i cui nomi sono rimasti impressi nella storia del football

internazionale, da Krol ai Van de Kerkhof, da Rensebrink a Neeskens, da Rep a Suurbier, anche se priva della sua stella di prima grandezza, Johan Cruijff. Una nazionale che comunque, a dispetto della bellezza del proprio gioco, come aveva perso quattro anni prima (2-1) la finale con la solida e pragmatica Germania, uscì sconfitta anche in quella del 25 giugno contro l’Argentina in una

gara dall’agonismo esasperato, a tratti persino violento. Arbitrata dall’italiano Gonella, contestato dagli olandesi per aver tollerato la condotta violenta degli argentini, alla quale comunque gli orange risposero per le rime, la gara si concluse 1-1 nei tempi regolamentari, con reti di Kempes e Nanninga. E ai supplementari l’Argentina prevalse 3-1, con i gol di Kempes e Bertoni, che sul viale

del tramonto, a metà degli anni ’80, fu ingaggiato dall’Udinese di Giampaolo Pozzo. Fu, quella del 1978, una delle edizioni tecnicamente più apprezzabili e spettacolari, con appunto l’Italia a risorgere dalle ceneri del 1974, pronta per il successivo Mundial spagnolo tuttora fra le stelle più brillanti nel cielo dell’epopea calcistica azzurra E.F.

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CALCIOC5

NEROVERDI E MOBILIERI SUBITO IN EVIDENZA. UDINE CITY E PALMANOVA DA RIVEDERE

FLASH POKER DI DORIGO, IL PALMANOVA VOLA

U19 NAZIONALI

Prima giornata anche per il campionato nazionale under19, con le quattro societĂ friulane inserite nello stesso girone, assieme a sei squadre venete. Il primo derby stagionale se lo aggiudica il Palmanova che espugna il parquet del Pordenone per 5-4 con la quaterna di Dorigo. Sconfitta di misura con l'onore delle armi per l'Udine City, 5-4 in casa dell'Altamarca mentre il Villorba batte per 11-2 un Maccan ancora in fase di rodaggio.

PARI UTILE PER L’UDINE CITY

COPPA ITALIA DI B

Palmanova fuori dai giochi nel triangolare di Coppa Italia con Udine City e Maccan: a Bearzi e compagni infatti non basta il pareggio con la squadra udinese (4-4) che ora se la vedrĂ a dicembre con il Maccan (3 punti) per il passaggio al turno successivo. Non fa sconti invece il Pordenone, che espugna per 5-1 il campo del Belluno ed ora potrebbe bastare un pareggio nell'ultima gara del triangolare con il Sedico per accedere al turno successivo.Â

Esultanza in casa Maccan Prata per l’ottimo esordio

PORDENONE E MACCAN AVANTI TUTTA

E COPPA ITALIA DI C

DA’ FORFAIT

IL PORCIA

Ăˆ slittata di una settimana la partenza della Coppa Italia, per il forfait del Porcia che comunque parteciperĂ al campionato. Due gironi da quattro squadre quindi, con tutte le squadre promosse poi ai quarti di finale ad incrocio in base alla classifica finale, con le final four fissate dal 17 al 21 dicembre ed assegnate a Manzano.

sordio positivo per le squadre della destra Tagliamento, tanti rammarichi per le udinesi: è questa la sintesi della prima giornata del campionato nazionale di serie B, con quattro squadre regionali al via. Nel primo derby stagionale, il Pordenone non ha avuto pietà della matricola Udine City, i neroverdi, già avanti per 3-1 dopo metà gara, finiscono per dilagare nella ripresa fino al 7-2 finale con gli udinesi che perdono la testa con le espulsioni di Stendler e mister Pittini. Tutto facile per il Maccan Prata di mister Sabalino che supera con un netto 6-1 l'Atesina, creando tantissime occasioni da rete e rischiando poco in fase difensiva, gara già segnata alla sirena dei primi 20' con i gialloneri avanti di quattro reti e abili poi ad amministrare la contesa nella seconda parte di gara. Detto dell'Udine City, non va meglio al Palmanova che deve recitare il "mea culpa" per aver creato una serie innumerevole di occasioni da rete in quel di Belluno, ma finisce per venir sconfitta per 2-1. Amaranto ad attaccare a testa bassa ma con scarsa precisione, veneti efficaci in ripartenza, lo 0-2 di metà gara è bugiardo, Contin riaccende la speranza al 10' del

secondo tempo ma l'estremo locale Del Prete abbassa la saracinesca e si supera in diverse occasioni negando un pareggio che comunque sarebbe stato stretto alla squadra di Criscuolo che a fine gara commenta: “Sul piano dell'impegno non posso rimproverare nulla alla squadra, in pressing per tutti i quaranta minuti come piace a me, abbiamo creato tantissimo almeno venti palle gol, ma se non riusciamo a finalizzare le occasioni che costruiamo solo con noi dobbiamo prendercelaâ€?. Si parte anche in regione con il primo turno di Coppa Italia: primo a scendere in campo, nel girone B, è il Maniago che maramaldeggia per 11-3 su una Gradese ancora in fase di assemblamento (triplette per i coltellinai Istrefi e Zaami). Nello stesso girone finisce 4-4 l'atteso incontro tra l'esordiente Tarcento e la Torriana, con gli isontini che trovano il pareggio a fil di sirena. Nel girone A tutto facile per il Manzano sul campo della Futura Basiliano: 11-3 il finale per la squadra di mister Genna che conferma il proprio ruolo di candidata al titolo, fuochi d'artificio infine a Cussignacco dove un Clark, sotto per 3-6 a metĂ ripresa ribalta il risultato con un incredibile rimonta fino al 7-6 finale.

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BASKET ESPERIENZE Dopo gli inizi a Riga e le esperienze americana e francese, primo approccio italiano a Castellamare di Stabia.

LA LUNGA VENUTA DAL FREDDO La lettone Liga Vente si sta rivelando come una pedina fondamentale nel gioco sotto canestro della Delser

L DECISIVA Essenziale, con una media di 20 punti nei primi due turni.

a stagione 2019/20 per la Libertas Basket School targata Delser è iniziata a corrente alternata nel campionato nazionale di serie A2, dove le ragazze di coach Alberto Matassini hanno prontamente reagito alla netta sconfitta patita tra le “mura amiche” nella prima giornata contro Mantova, andando ad espugnare il parquet di Milano nel turno successivo. Punto fermo in entrambe le gare sono state invece le prestazioni della lettone Liga Vente, ventottenne centro di 1,91 arrivata la scorsa estate alla corte del Presidente De Biase e già capace di essere la top scorer di Udine, con una media di 20 punti nei primi due turni. Dopo i primi approcci nel suo paese, muovendo i primi passi nel Rapa Riga e la fine degli studi negli USA, militando tra il 2010 e il 2014 nei campionati universitari per i college di Colby County e di Eckerd, la Vente ha iniziato la sua esperienza professionistica in Francia, per trasferirsi poi nel 2015 in Italia a Castellamare di Stabia e, dopo una non esaltante esperienza in Germania nell’Hannover, è rientrata in Italia dove nella scorsa stagione è stata una delle protagoniste della promozione in

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Foto di ROBERTO COMUZZO

serie A1 di Costa Masnaga prima di arrivare in quel di Udine.  Con quali motivazioni hai accettato il trasferimento in Friuli? Nella scorsa stagione con la mia vecchia squadra avevamo perso tutte e due le gare con Udine e in quelle occasioni avevo potuto verificare il buon potenziale della Delser e quando ho visto che il team non era cambiato molto rispetto alla scorsa stagione, ho pensato subito che accettare la proposta poteva essere una buona opportunità per ripetere un campionato di vertice.  Cosa ti piace dell’ambiente udinese dopo questi primi mesi di permanenza? Mi piace davvero molto il centro della città, conserva un bel po’ di storia tra le sue vie strette e i suoi vicoli e poi la sua posizione geografica così vicina a Trieste e a Venezia è ideale per una come me che adora viaggiare nel suo tempo libero.  Quali sono i tuoi obiettivi per questa stagione e per la tua carriera più in generale? Il mio “goal” è quello che, secondo me, rappresenta il vero obiettivo che deve avere qualunque giocatore: fare meglio dell’anno passato, migliorare costantemente, andare oltre i propri

limiti analizzando il lavoro fatto nella stagione precedente per capire dove e come migliorare.  Al di fuori della palestra e dimenticando per un attimo il basket, quali sono le tue passioni? Come ho già detto prima adoro viaggiare, visitare sempre posti nuovi è una cosa che amo; purtroppo non è un’atti-

Il mio obiettivo è migliorarmi, anno dopo anno, oltre i miei limiti vità con la quale tu possa guadagnarti da vivere; sono molto attratta anche dall’industria aeronautica: è un settore in costante sviluppo ed ha bisogno di continue innovazioni dove la ricerca del miglioramento è uno dei tratti fondamentali che lo caratterizzano, nel quale credo sarebbe difficile annoiarsi e che penso ben si possa adattare con il mio modo di essere. Giuseppe Passoni


BASKET IL PUNTO DI VISTA di Otello Savio

CAMPIONATI

OK, L'INIZIO È GIUSTO L'Apu esordisce positivamente in A2 sbancando Roseto in attesa del derby triveneto di domenica al "Carnera" contro Verona

U

Michele Antonutti

n buon precampionato con un finale contraddittorio ha lasciato il posto all’avvio della stagione vera e propria della Apu OWW. Non ci sono molti dubbi sul fatto che l’organico a disposizione del navigato Ramagli sia di primo livello per la categoria. Abbiamo già scritto che, sulla carta, dovrebbe fare corsa a sé per il primato nel girone Est in compagnia della Tezenis Verona. E’giusto comunque precisare che il passaggio da un insieme di ottime individualità ad una vera squadra non è cosa a u t o m at i c a e qualche dubbio che tale processo sia ancora in elaborazione è venuto a galla con le due sconfitte nelle finali di Supercoppa LNP a Milano. Intendiamoci, tutto nella norma. Ma ora si fa sul serio e l’Apu dovrà dimostrare di possedere, oltre a quel talento offensivo che le permetterà di vincere molte partite (in un torneo di qualità medio-bassa rispetto ai precedenti), anche difesa tosta e personalità, cioè i fattori che ti fanno vincere un campionato. E che guarda caso erano i punti deboli della squadra 2018/19. Dietro le due favorite d’obbligo troviamo nei pronostici della vigilia Forlì (che inizia perdendo in casa…) e poco altro. Ci mettiamo la squadra rivelazione che normalmente non manca mai, azzardiamo una tra Mantova e Caserta, ci farebbe piacere fosse la giovane Montegranaro di Franco Ciani.

L’esordio stagionale si è giocato domenica a Roseto degli Abruzzi in un ambiente storicamente non favorevole contro un team combattivo ed atletico ma molto inesperto, che gioca con un solo straniero e pure con qualche problema di organico a causa di infortuni. La vittoria non poteva essere in discussione e alla fine così è stato. Un primo tempo con Roseto aggressiva e quasi sempre in vantaggio ha tuttavia confermato che Udine è ancora work in progress sul piano difensivo e della mentalità. Poi alla lunga la maggior qualità degli uomini di Ramagli ha avuto decisamente la meglio e nel terzo quarto c’è stato l’allungo d e c i s i vo g ra zie alla maggior precisione nel tiro e agli errori dalla lunetta dei rosetani, 87-74 il risultato finale. Antonutti, Beverly e Cromer sono stati i più produttivi in attacco con Fabi che ha sostituito molto bene Cortese e dà la sensazione di essere un giocatore chiave per gli equilibri di squadra.Ora l’attenzione passa alle prossime interessanti gare che vedranno l’Apu OWW giocare in casa contro le due avversarie più attrezzate, Verona e Forlì, con un intermezzo del tutto accessibile al mitico Palalido di Milano con la neopromossa Urania. Un filotto di successi permetterebbe agli udinesi di allungare in classifica e accreditarsi come lepre in fuga già dopo pochi turni. Possibilità certamente impegnativa ma non impossibile.

PER TRIESTE UN AVVIO CON IL FIATONE

M

entre Trieste ansima in serie A dopo tre giornate e Monfalcone esordisce con una sconfitta ni9nterna in serie B, dopo l’imprevista sconfitta

interna del primo turno, a Pasian di Prato, contro Mantova, la Libertas Basket School (nella foto) in A2 ha rialzato la testa, andando a vincere 53-47 sul parquet milanese della Sanga, con un’intensa difesa e un’oculata prestazione offensiva. Sabato prossimo il ritorno alla casa madre del Benedetti, ospitando il Carugate. In serie B, giunta anch’essa alla seconda giornata, tra le regionali, Casarsa, che ha battuto il Sistema Rosa 63-59, e Futurosa Trieste inseguono il quartetto di testa a punteggio pieno formato da Bolzano, Rivana, Nuova Treviso e Rhodigium mentre Oma, Muggia e Sistema Rosa Pordenone sono ancora ferme al palo. Basket femminile che vedrà al via in serie C regionale dal 25 ottobre quattro formazioni udinesi, il Cussignacco, la Cbu e le Under 20 di Basket School e Codroipo. Altre formazioni ai nastri, Abf Monfalcone, Sgt, Gradisca, Concordia, Tigrotte Trieste, Nuova Trieste, Sistema Rosa Pordenone e Polet. In serie C maschile campionati invece già partiti, con la Gold giunta alla seconda giornata e la Silver ad aver esordito nel fine settimana a Torre di Pordenone con il tradizionale Basket Day. Nella Gold un terzetto in testa a punteggio pieno, con le regionali Winner Plus Pordenone e Jadran affiancate da Oderzo, che ha battuto seccamente Codroipo 71-55. La Calligaris Corno di Rosazzo, una delle favorite, ha riposato e viaggia a quota 2. E poi appunto il Basket Day, ogni stagione itinerante alla prima di andata e di ritorno della C regionale, quest’anno a Torre di Pordenone, con partite spalmate nei giorni di sabato e domenica: a punti sono andate Servolana, Romans, Dinamo Gorizia, Tagliamento, Dgm, Cordenons e Ubc. E.F.

TremilaSport+ | 9 10 | 2019 | 19


NONSOLOSPORT

CULTURA

Novità su mostre, spettacoli, eventi, personaggi del panorama culturale

MOSTRE

MANZANO ESPONE I SUOI TALENTI

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iunire in una prima collettiva i numerosi artisti del manzanese: con questo spirito lo storico Foledor Boschetti Della Torre, attiguo al palazzo municipale del capoluogo della sedia, ospiterà sotto l’egida del Comune, dal 18 al 27 ottobre la mostra “Manzano espone”, alla quale prenderanno parte Silvano Azzano, Bianca Birri (nell'immagine, una sua opera), Katia Gori, Renato Paoluzzi, Passonia (al secolo Sonia Passoni), Stefano Passoni, Francesco Sapia e Gianfranco Visintin. Madrina dell’inaugurazione, venerdì 18 ottobre alle 18,30, sarà Matelda Borta, che esporrà a sua volta un’opera scultorea. Varie le espressioni artistiche proposte, dall’astratto al ritratto al paesaggio, con diverse tecniche pittoriche, dall’olio all’acquarello al materico. Così come non è stato proposto alcun tema di fondo, lasciando la libera scelta agli artisti presenti. Si espone il talento, in sostanza, quello fino ad ora mai riunito a Manzano in una collettiva di così elevato spessore. L’apertura della mostra, oltre alla serata d’apertura, avrà il seguente calendario: venerdì 25 ottobre dalle 17 alle 19,30; sabato 19 e 26 e domenica 20 e 27 dalle 10 alle 13 e dalle 15,30 alle 18,30, ad ingresso gratuito. Edi Fabris

IAN MCEWAN

STEPHEN KING

MACCHINE COME ME

L’ISTITUTO

EINAUDI

Londra, un altro 1982. Nelle isole Falkland infuriano gli ultimi fuochi della guerra contro l’Argentina, ma per le vie della città non sventoleranno le bandiere della vittoria. I Beatles si sono da poco ricostituiti e la voce aspra di John Lennon continua a diffondersi via radio. Anche il meritorio decrittatore del codice Enigma, Alan Turing, è scampato alla morte precoce, e i suoi studi hanno reso possibili alcune delle conquiste tecnologiche di questi «altri» anni Ottanta, dalle automobili autonome ai primi esseri umani artificiali. Fra chi non resiste alla tentazione di aggiudicarsi uno dei venticinque prototipi esistenti nel mondo, dodici Adam e tredici Eve, c’è Charlie Friend. Certo, un grosso investimento per un trentaduenne che si guadagna da vivere comprando e vendendo titoli online.

20 | 9 10 2019 | TremilaSport+

SPERLING & KUPFER È notte fonda a Minneapolis, quando un misterioso gruppo di persone si introduce in casa di Luke Ellis, uccide i suoi genitori e lo porta via in un SUV nero. Bastano due minuti, sprofondati nel silenzio irreale di una tranquilla strada di periferia, per sconvolgere la vita di Luke, per sempre. Quando si sveglia, il ragazzo si trova in una camera del tutto simile alla sua, ma senza finestre, nel famigerato Istituto dove sono rinchiusi altri bambini come lui. Dietro porte tutte uguali, lungo corridoi illuminati da luci spettrali, si trovano piccoli geni con poteri speciali – telepatia, telecinesi. Appena arrivati, sono destinati alla Prima Casa, dove Luke trova infatti i compagni Kalisha, Nick, George, Iris e Avery Dixon, che ha solo dieci anni. Poi, qualcuno finisce nella Seconda Casa. «È come il motel di un film dell’orrore», dice Kalisha. «Chi prende una stanza non ne esce più.»

L’ANGOLO DELLA

LETTURA

WILBUR SMITH LINDA CASTILLO

UNADEI STRADA RE RE OSCURA HARPER COLLINS TIMECRIME

1887, Il Cairo. Quando un’ex Joseph King, già noto alla comunità amante gelosa distrugge la amish per temperamento aggresfelicità diilPenrod Ballantyne e sivo esua violento e perAmber, essere ilunloro abidella fidanzata tuale consumatore droghe, è stato sogno di costruirediuna famiglia condannatoDecisa all’ergastolo peruna aver svanisce. a trovare brutalmente assassinato moglie. nuova ragione per vivere,laAmber a due anni dalla condanna, parte per ilMaTigrè con la gemella Saffron King e il è evaso ora è minacciosamente marito di lei, RyderedCourtney, che ha individiretto verso Painters Mill. Sarà duato nelle montagne della zona una riccail capo della polizia, Kate Burkholder, a vena d’argento. Dopo un viaggio costellaoccuparsi di questo caso, complicato to di incidenti e pericoli, proprio quando dal sequestro dei cinque figli da parte sembra che gli affari inizino a decollare, di King che, armato e disperato, non la situazione politica della regione, trauccile ha nulla da perdere e potrebbe lotte per la successione al trono derli. Per Kate, oltre tutto,d’Etiopia l’indagine e la politica dell’Italia, hacoloniale dei risvolti personali.precipita, Cresciuta e Ryder siinsieme trova costretto a negoziare a Joseph King di cui siun era accordo con Menelik II, ilinnamorata, potente Renon deiavrebRe. perdutamente be mai potuto immaginare il terribile scenario a cui sta assistendo.

BARBARA BARALDI

L’ULTIMA NOTTE DI AURORA RICCARDO IACONA GIUNTI PALAZZO Le ferite dell’anima sono le più D’INGIUSTIZIA

difficili da risanare. Lo sa bene MARSILIO Aurora Scalviati, profiler in un «L’autonomia dei pm è diprovincia fatto sotto commissariato della attacco. Da con essaun dipende il funzionaemiliana, doloroso pasmentoalle dellaspalle. democrazia: se si scardina sato È proprio alla l’equilibrio tra i poteri e la politica conferenza di un noto psichiatra mette che mani sulla giustizia, ogni arbitrio incontra leuna miste-iosa ragazza che le è possibile». Forte di questa convinziorivolge una strana domanda: «Credi che Riccardo Iacona conduce nelle si possa ne, davvero uscire dalci buio?». Un stanze in cui si esercitainla quesito che di dei lì aPalazzi poco si trasforma «malagiustizia» italiana, puntando un testamento, perché la giovane si toglie i riflettori su un intricato groviglio di lotte la vita gettandosi dal punto più alto del fratricide e interessi inconfessabili. I palazzo. Si tratta davvero di suicidio? retroscena del lavoro delle procure, le Aurora sembra l’unica ad avere dei dubbi, vicende dalle quali sono nate indagini ma il ritrovamento su una malaffare, secca dele iPo su banche, corruzione, prodi un cadavere volto orrendamente cessi chedal dalla stagione di Mani Pulite sfiguratoa la costringe a rivedere le sue oggi hanno occupato le prime pagine priorità. L’unico indizio è la fotografia di dei quotidiani rivivono nell’avvincente una bambina, che la di vittima conservava ricostruzione una delle migliori voci come un del sinistro trofeo. giornalismo investigativo italiano.

ERRI DE LUCA

IMPOSSIBILE FELTRINELLI

A quarant’anni dal processo che li ha visti uno nei panni del pentito che rivela i nomi, l’altro in quelli dell’accusato, due uomini si incrociano su un sentiero di montagna poco battuto. Il primo è vittima di un incidente, mentre il secondo chiama i soccorsi, ma non c’è più nulla da fare. E ora se ne sta di fronte al magistrato che è convinto che quella caduta dalla Cengia del Bandiaracc sia un regolamento di conti, il duello fra due vecchi compagni di lotta e amici di gioventù, ritrovatisi poi l’uno contro l’altro. Il magistrato scarta l’ipotesi dell’incidente perché per lui la coincidenza di quell’incontro in montagna è impossibile; l’uomo che ha di fronte, di buoni vent’anni più anziano, gli risponde che impossibile è la definizione di un avvenimento fino al minuto prima che accada. Subito dopo diventa inevitabile. L’impossibile accade continuamente.


PATTINAGGIO

SILVIA STIBILJ, LA “LIBELLULA” La pattinatrice triestina al suo quinto titolo mondiale consecutivo

di Massimo Laudani

C

inque mondiali di fila a livello individuale (Calì 2015, Novara 2016, Nanchino 2017, Mouilleron de Captif 2018 e Barcellona 2019) quale primo biglietto da visita dopo un’alternanza di due argenti e un oro tra 2011 e 2014, ma il curriculum sportivo presenta molto altro ed è fatto di titoli europei e nazionali e successi anche in coppiadanza con il bolognese Andrea Bassi oltre ad affermazioni a livello giovanile, in Coppa Europa e in vari meeting. La pattinatrice triestina Silvia Stibilj, 26 anni compiuti il 4 settembre e “nostro orgoglio cittadino e nazionale” come l’ha definita il sindaco del capoluogo regionale Roberto Dipiazza nonché “una delle icone e uno dei personaggi sportivi tra i più rappresentativi della nostra città” per usare le parole dell’assessore comunale allo sport Giorgio Rossi, ha iniziato a pattinare da piccolissima all’età di soli due anni e mezzo -, spinta dalla curiosità e seguendo le orme del fratello maggiore Stefano, anche lui pattinatore di buon livello. Si è distinta dalle prime gare, vincendo il Trofeo Topolino a soli cinque anni ed è entrata a far parte della squadra agonistica della sua attuale società - l’ A.S.D. Pattinaggio

La campionessa premiata nei giorni scorsi in comune a Trtieste dal sindaco Roberto Di Piazza.

Artistico Triestino (P.A.T.) -. Da lì un crescendo costante, valorizzando il proprio talento attraverso la costante fatica negli allenamenti quotidiani. Con riferimento specifico ai massimi successi della sua vita, l’atleta giuliana ha definito il primo posto colombiano come quello più inaspettato, mentre l’ultimo – quello spagnolo – come il più sofferto perchè costretta a recuperare e a risalire dal quarto posto. “A Barcellona è stata dura, tutte le concorrenti erano forti e ci voleva una prova perfetta per riuscire a vincere il titolo – annota la stessa Stibilj nel ripercorrere l’ultimo colpaccio....a un certo punto insperato -. Partivo da terza e mi sono ritrovata prima quando mancava ancora l’esibizione della mia rivale tedesca. Ci ho sperato ed è andata bene. Una volta finita si può sì dire, che è stata una bella vittoria, ma durante....non è stato facile”. La pluridecorata “mula” (ragazza in dialetto triestino) confessa i suoi segreti. “Amo questo sport e lo faccio appunto per amore. Ho 26 anni e lo pratico da 23, economicamente non ci guadagni e perciò lo spirito è quello genuino di scendere in pista per passione pura. Questo ti permette di tirare fuori qualcosa in più e sviluppare la tua bravura. Ogni anno bisogna re-inventare qualcosa per andare avanti, crescere e ottenere risultati ai regionali, agli italiani, agli europei e ai mondiali. Ci vuole pure staccare qualche giorno a fine stagione per riposarsi e ripartire carichi. Bisogna ragionare anno per anno per riuscire a fare bene, senza pensare al lungo termine. Devo ringraziare veramente molto il mio coreografo Sandro Guerra, lavoriamo assieme da anni ed ha la dote grandissima di saper montare dei programmi particolari ed efficaci. Non avrei mai fatto certi programmi se non me li avesse proposti lui dopo averli inventati”. Nel 2020 l’obiettivo primario sarà il mondiale di Asuncion a cui farà da contraltare l’europeo italiano. “Nel pattinaggio il mondiale della singola specialità si alterna con i Roller Games rivolti a tutte le specialità rotellistiche e che sostanzialmente sono comunque dei mondiali allargati – spiega Silvia Stibilj -. A luglio ci sono stati i Roller Games a Barcellona e perciò il prossimo anno ci aspettano i mondiali specifici”.

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VELA - BARCOLANA 51

ARRIVA A ROZZOL UNA GRANDE FESTA DEDICATA AL MARE Arriva l’olimpionico Santi Lange, e gli iscritti Barcolana superano quota 1.200

B

ora, Santiago Lange e la meravigliosa storia della sua vita sportiva, e i luoghi in cui non ti aspetti di trovare Barcolana. Il lunedì di Barcolana51 presented by Generali è stata una giornata di vento potente: non si è scesi in mare per le prove con il 69F, ma si è parlato di vela a terra, nella Lectio Magistralis di Santiago Lange, e il mare è arrivato fino a Rozzol Melara, un quartiere nella periferia di Trieste, dove si è svolta la seconda edizione dell’evento “Una regata fatta di persone”. Lo scorso anno, infatti, all’interno del grande quadrilatero, una città nella città, era stato realizzato un murales che portava il mare tra il cemento: quest’anno Barcolana torna a fare festa con i residenti, grazie all’evento organizzato assieme all’Associazione culturale Melara, il Circolo Auser “Pino Zahar”, l’Istituto comprensivo Iqbal Masih, la Microarea di Melara, il Ricreatorio comunale “Anna

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Frank”, il Portierato sociale, il sindacato pensionati SPI CGIL, il Comitato di quartiere e l’Associazione Melart. Per un’ora e mezza si è parlato (e cantato) di mare e di tutela del mare dalle plastiche, inaugurando anche una serie di installazioni realizzate sul posto. Intanto viaggiano a gonfie vele anche le iscrizioni: superata stamani, infatti, la boa delle 1.200 barche già pronte a partire. SANTI LANGE IN BARCOLANA Oro olimpico, velista di Coppa America, velista oceanico, appassionato di innovazione. Con tre giorni di anticipo sull’atteso, è arrivato oggi in Barcolana Santi Lange, oro in classe Nacra 17 a Rio 2016. A Trieste per promuovere il Foiling del 69F, il grande velista argentino ha incontrato nel pomeriggio i ragazzi delle scuole vela e gli appassionati alla Società Triestina della vela per un question time a 360 gradi, dalla vela olimpica alla sua

famiglia, dal futuro della Coppa America a quello dei foil, fino all’impegno per le sue prossime Olimpiadi. Lange, vento permettendo, sarà protagonista domani mattina all’alba a bordo del 69F, lungo il percorso della Barcolana, per testare la velocità del piccolo monotipo foil sulle 13 miglia in Golfo. “La Barcolana è nel mio cuore - ha dichiarato oggi Lange - ho visto centinaia di queste foto riprese dall’alto, con duemila barche e il faro di Trieste. Vorrei tanto fermarmi qui tutta la settimana e regatare domenica, ma devo rientrare in Argentina. Ora che sono tornato a Trieste, dopo tanti anni da quando arrivai qui portandomi in spalla l’albero dell’Europa per venirmi ad allenare arrivando dall’Inghilterra, prometto che sarò con voi non appena possibile”. Lange aveva frequentato Trieste quarant’anni fa, quando si allenava in classe Europa, ed era un giovane studente della facoltà di architettura navale

di Southampton. Da allora ad oggi Lange ha vinto olimpiadi, partecipato a campagne di Coppa America e giri del mondo, vinto titoli in tante categorie della vela d’altura: “Per me andare a vela è sempre una questione di divertimento - ha detto il grande campione - chiunque ami e rispetti il mare, per me fa parte di una grande famiglia”. Lange ha poi parlato del foil, e del suo futuro sviluppo: “il foil è semplicemente una nuova tecnologia che diventerà sempre più semplice e sempre più popolare, è già accaduto in passato, con i kitesurf, con gli snowboard rispetto agli sci: serve solo tempo per migliorare la curva di apprendimento, ma è una grande occasione per vivere una nuova esperienza, e non è questione di età, io ritengo sia una nuova esperienza, e abbiamo tutti bisogno di divertirci in mare, il più possibile, sempre, che sia un’uscita per divertimento o la preparazione olimpica”.


La prima volta degli Juniores U19 Così come per la Prima Squadra del San Luigi la serie D rappresenta la prima volta, anche per gli Juniores U19 biancoverdi l’esperienza in un campionato nazionale è un’assoluta novità. Il direttore sportivo Maurizio Cespa ha deciso per la stagione 2019/20 di cambiare dopo quattro anni la guida tecnica, ringraziando per quanto fatto Giacomo Di Summa, ed affidando la squadra a Davide Ravalico, proveniente dal Primorje, così come il suo vice Marco Vigliani, tra l’altro ex attaccante del San Luigi. A completare lo staff tecnico il preparatore dei portieri Andrea Loigo e il preparatore atletico Mario Ciac. La rosa è composta per buona parte dagli elementi provenienti dal settore giovanile e che hanno fatto la trafila, qualcuno addirittura partendo dai Primi Calci, per arrivare alla Juniores. Va subito segnalato che diversi dei fuoriquota che sarebbero arruolabili nella formazione Juniores U19, fanno parte dell’organico della Prima Squadra e sono colonne portanti del team di mister Luigino Sandrin. Ci riferiamo ai 2000

Andrea Carlevaris, Gabriele Cottiga, Luca Musolino e Leonardo Tonini. I 2001 aggregati alla Prima Squadra sono invece Neat Abdulai, Florent Berisha, Luca De Panfilis, Alessio Di Lenardo e Andrea Mazzoleni, a cui va aggiunto Piero Zacchigna, difensore classe 2002, che Sandrin ha voluto nel gruppo dei “grandi”. E’ chiaro che la presenza di questi elementi

nel gruppo Juniores U19 aumenterebbe di molto il tasso tecnico e tattico della squadra, ma la società ripone la massima fiducia nel gruppo costruito in pieno accordo con mister Ravalico e che sarà sicuramente in grado di ben figurare nel campionato nazionale. Giocatori come Daniele Fabris, Stefano Miccoli, Nicolò Norbedo, Matteo Rizzotto e David Radisavljevic che già lo scorso anno sono stati tra i protagonisti della promozione in serie D, sono una garanzia per affrontare la categoria. Ci sarà certamente un dazio da pagare in termini soprattutto di esperienza nel giocare a certi livelli, ma con la massima disponibilità ad allenarsi ed a seguire le indicazioni dello staff tecnico i biancoverdi potranno togliersi belle soddisfazioni. Inoltre per molti dei ragazzi la partecipazione al campionato Juniores Nazionale potrà aprire la strada ad opportunità calcistiche future, sia in Prima Squadra al San Luigi ma anche quale vetrina per qualche società professionistica. Insomma un’opportunità da cogliere la volo, consapevoli che fare parte del settore giovanile del San Luigi significa già avere raggiunto un buon livello ma che bisogna avere l’ambizione di migliorarsi sempre di più. Concludendo pur non conoscendo la categoria e il livello delle avversarie, la formazione di mister Ravalico è indubbiamente interessante e se ne è avuta una prova durante il precampionato, quando i biancoverdi hanno sempre ben figurato nelle gare

amichevoli contro squadre di categoria superiore. “Ci sono tutte le condizioni per fare bene, poiché sono convinto di avere tra le mani un gruppo valido”: queste le considerazioni di mister Ravalico più che mai determinato a ben figurare. La rosa dei giocatori che prenderanno parte al campionato nazionale Juniores Nazionale U19 per la corrente stagione sportiva è così composta: PORTIERI: Andreasi Gianluca (02), Musolino Luca (01), Schwarz Sasha (01). DIFENSORI: de Lindegg Leonardo (02), Lucchesi Gianluca (01), Radisavljevic David (01), Miccoli Samuele (02), Forza Giacomo (02), Hovhannessian Daniele (02), Novak Axel (02). CENTROCAMPISTI: Fabris Daniele (01), Norbedo Nicolò (01), Risigari Gianmarco (01), Signore Pietro (01), Fino Gabriele

(02), Lombisani Francesco (02), Glukmann Simone (02), Miccoli Stefano (01). ATTACCANTI: Markovic Ivan (01), Mastromarino Giovanni (01), Rizzotto Matteo (01), De Chirico Pietro (02), Guanin Marco (02). ALLENATORE: Ravalico Davide. VICE ALLENATORE: Vigliani Marco. PREPARATORE PORTIERI: Loigo Andrea. PREPARATORE ATLETICO: Ciac Mario; DIRIGENTI: Andreasi Roberto, Donà Paolo, Miccoli Mauro, Zetto Nevio. Valter Gridel

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TremilaSport+ | 9 10 | 2019 | 23


TENNIS

I nuovi campioni regionali

CAMPIONATI REGIONALI,

I SOLITI NOTI

E vuoto di partecipazione nelle categorie U10 e U16 a squadre, maschili e femminili

L

a Cala il sipario sull’edizione 2019 dei campionati regionali individuali ed a squadre di tennis del Friuli Venezia Giulia, con alla ribalta i “soliti noti”; nulla di nuovo dunque e segnali negativi anche dal settore giovanile, da sempre linfa vitale per il tennis di casa nostra. A questo proposito, va rilevato il fatto che, mentre nei campionati individuali, la partecipazione è stata discreta, negli under a squadre dalle categorie under 10 ad under 16, maschili e femminili, vuoto completo. La situazione verificatasi e non soltanto in questa stagione agonistica, porta alla considerazione che i circoli, snobbano, per diverse ragioni, il campionato a squadre, sia per mancanza di partecipanti,che , evidentemente è

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un titolo che non interessa nessuno dei clubs del Fvg. Ma vediamo di analizzare a chi sono andati i titoli del campionato regionale, sia individuale che a squadre. Dicevamo dei soliti noti ed anche il settore giovanile, non propone nulla di nuovo, con Margherita Marcon ed Emily Iosio,che si confermano anno dopo anno,sul gradino più alto del podio, pur scalando verso l’alto le categorie, come Camilla Franzin, che non trova avversarie nella categoria under 16. Nella categoria maschile, sugli scudi Patrick Canola ed Alex Brusadin,che conquistano il titolo regionale ,per tre anni consecutivi , pur scalando le categorie. Nella serie C maschile spopola il club di Padriciano, che ottiene , come nel 2018 il titolo a squadre, mentre nel femminile,

non c’è storia per la supremazia della ragazze goriziane del Campagnuzza. Nel settore over si confermano Alessandro Bernardini,Giuseppe Granzotto, Gianluigi Tagliapietra e Teodoro Guadalupi. Nella categoria Ladies, Giulia Blasutto e Daniela Vismara, non trovano ostacoli nella corsa al titolo, ripettivamente nel settore 40 e 50. Udine e Gorizia, sono i circoli che hanno vinto più titoli a testa: i friulani con 8 primi posti (under 10 e 14 femminile e negli over 35,40,50 e 60 e con le Ladies 40 e 50) e nel torneo a squadre, con il Tc Campoformido(over 65). Stesso scoore per Gorizia con 9 titoli e quindi a seguire Trieste con 5 allori e Pordenone con 4. Roberto Cainero


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TremilaSport+ | 18 09 | 2019 | 25


RUGBY

"LUPI", SQUADRA DA BATTERE

Il Pedemontana Livenza Polcenigo è considerata la favorita del campionato friulveneto di C2, con tutte le carte in regola per puntare al salto di categoria

D

opo la recente acquisizione dei giocatori del Montereale (una dozzina di atleti tra i quali il capitano ed apertura Andrea Sponchiado), il Pedemontana Livenza Polcenigo è considerato da buona parte degli addetti ai lavori la squadra da battere nel girone friulveneto del campionato di C2. Quest'anno i “Lupi” avranno tutte le carte in regola per puntare al salto di categoria, compre-

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se le obbligatorietà chieste dalla Fir e riguardanti la filiera dei settori giovanili, anche se partiranno da -4 in classifica per un equivoco nell'interpretazione del regolamento federale, risalente alla passata stagione, sullo stesso argomento. “Ci danno per favoriti – è il commento del presidente dei “Lupi”, Carlo Pellegrini (nella foto) – ma io vorrei invitare tutti alla prudenza perché ci saranno altre squadre ben attrezzate, in primis Jesolo e Pasian di Prato”. Non ci sarà l'Oderzo, che ha deciso di iscriversi al girone veneto, mentre anche il Portogruaro, neo retrocesso dalla C1 potrebbe costituire una mina vagante. Sul fronte delle partenze da segnalare solo quella di Matias Scaviolo, che andrà a raggiungere il fratello Hernan al Rugby Piave di Pieve di Soligo. Il campiona-

to avrà inizio il prossimo 20 ottobre e sarà il derby del Friuli occidentale Sile – Polcenigo sul campo della squadra pedemontana (ore 14.30) a dare fuoco alle polveri. Passando ai settori giovanili, Montereale metterà in campo un'Under 18 che sarà una sorta di franchigia pedemontana, mentre gli Under 16 e 14, anche di Polcenigo, giocheranno anche quest'anno con la maglia del Maniago. Piergiorgio Grizzo


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ARTI MARZIALI

IL PERSONAGGIO

UNA VITA PER IL KARATE

R

oberto Ruberti, dopo un passato di campione di Karate e tecnico capace di sfornare atleti di altissimo livello, dal 1985 presiede i vertici del karate regionale registrando un primato di longevità quasi unico nel suo genere. Nasce ad Udine nel 1958, approda nel mondo delle arti marziali a soli quattro anni praticando judo con lo storico Tenri, per poi passare qualche anno dopo al karate che lo vedrà protagonista con titoli italiani, campionati europei sino a giungere ad accomodarsi nell'olimpo del karate mondiale conquistando il traguardo di vice campione del mondo. Cintura nera ottavo dan e una vita spesa allo studio e alla specializzazione del karate, inizialmente nello stile shotokan nel wado ryu e shito ryu insieme al fratello Aldegisto Sodero, figura leggendaria del karate regionale, scomparso una anno e mezzo fa. La passione per le arti marziali non si ferma al karate, ma si estende alla pratica dell'Aikido, e del Kendo nelle sue ramificazioni rivolgendo lo sguardo anche allo studio delle armi come la Katana . Nel Friuli Karate vince tutto quello che è possibile aggiudicarsi nelle competizioni nazionali ed internazionali vestendo i panni di atleta ed anche di tecnico, preparando e portando a risultati strepitosi campioni come Roberta Sodero (attuale tecnico della nazionale di karate) e del monfalconese Davide Benetello giusto per fare qualche nome. Il suo è ed è stato un karate di grande intensità e di profondo studio uscendo dagli schemi che questa disciplina impone, guardando lontano sia sotto l'aspetto che riguarda la simbiosi con la psicologia legata allo sport sia ad una visione che lo ha visto cercare di creare delle identità similari ad altre discipline sportive come 28 | 9 10 2019 | TremilaSport+

L’udinese Roberto Ruberti, dopo un passato da campione, è tecnico capace di sfornare atleti di altissimo livello ad esempio la pallavolo.  Ne è passata di acqua sotto i ponti ma la passione e l'impegno è sempre quello di una volta? “Sicuramente anche perché con il karate si è creata una sorta di legame indissolubile che mi ha portato a lavorare per dare la possibilità a questo sport di crescere e farsi conoscere sempre più”.  Dal 1990 ha conseguito l'attestato di maestro. Come è cambiato il karate in questi ultimi anni? “Il karate ha avuto una evoluzione sia dal punto di vista della preparazione e della formazione che sino a dieci anni fa era impensabile grazie all'ausilio di strumenti atti a misurare la reattività e migliorare le prestazioni degli atleti, oggi la velocità e la capacità quasi chirurgica nella esecuzione delle tecniche ha messo in mostra uno sport dove chi assiste ad una gara rimane colpito”.  Quali sono le problematiche che la preoccupano di più nel Karate regionale?

“La mancanza di tecnici che inizia farsi sentire, con parecchi maestri che hanno ormai concluso il loro percorso. Il ricambio generazionale non compensa certi vuoti che si sono venuti a creare”.  Un anno e mezzo fa è venuto a mancare suo fratello Aldegisto Sodero che ha rappresentato sia dal punto di vista tecnico che organizzativo, tessendo relazioni a livello mondiale nel karate. “E' stato un colpo che ancora oggi è difficile assorbire. Un uomo buono che in uno sport di azione e combattimento trovava sempre il modo di incoraggiare e spronare i suoi atleti. Un occhio di riguardo sempre per le donne che iniziavano il loro percorso tenendo presente che il karate è sempre stato uno sport maschilista. Un giorno ricordo mi disse: se avessimo scelto di praticare il tennis a quest'ora saremmo ricchi e senza molti pensieri senza aver preso colpi e sudato fatiche che nel karate si devono sopportare. Con il sorriso come era sempre abituato a fare lui”.

Ruberti con il fratello Aldegisto Sodero, a destra, mancato un anno e mezzo fa.

 Che momento sta vivendo

attualmente il karate regionale? “Ci sono degli atleti come Nico Armanelli e Alex Ghinami che hanno le credenziali per diventare campioni di livello mondiale e che stanno dando grandi soddisfazioni al karate della nostra regione. Ma l'aspetto che mi fa sperare per un futuro sempre migliore i giovanissimi che con il tempo esploderanno, la così detta panchina lunga, ce ne sono davvero tanti nelle società regionali”.  Quale è la sua visione e il messaggio che lancia alle società del Friuli Venezia giulia? “Di allargare i propri orizzonti e non chiudersi nel proprio dojo, di collaborare con altre società, di aprirsi e di condividere le proprie esperienze maturando e crescendo. Solo in questo modo si potranno ottenere risultati di eccellenza”.  Il presidente regionale Fijlkam Claudio Valentini sta lavorando in modo eccellente. “Oltre che un vecchi amico e karateka sta facendo un lavoro positivo un po' in tutti i settori dimostrandosi presidente di tutti come e giusto che sia mettendo anche in campo le sue qualità di manager che nello sport è sempre più importante”.  La sua ambizione per il futuro da dirigente regionale? “Quella di riuscire ad annoverare in un unico tetto tutte le diverse entità che spezzettano il karate che non sono inserite nella Fijlkam“.  A Tokio esordirà finalmente il karate come disciplina olimpica. Che ritorno di immagine avrà? ”Ritengo che se gestita nel modo dovuto sarà davvero fuori da ogni aspettativa e se ci saranno risultati importanti come mi auspico il karate avrà una ulteriore marcia in più. Gianfranco Borghesu


VOLLEY

TremilaSport+ | 9 10 | 2019 | 29


SCI FOTOGALLERY

29 settemBre 2019 - festa Del

Che festa a tolmezzo

La Festa dello Sport-Premiando lo sci regionale 201 la stagione passata e dĂ il be

L’appuntamento con la manifestazione promossa dal Comitato FISI Friuli Venezia Giulia, presieduto da Maurizio Dunnhofer, ha visto la premiazione delle Società e dei primi tre classificati di ogni disciplina e categoria (oltre 200 atleti tra sci alpino, sci di fondo, biathlon, salto, combinata nordica, sci alpinismo, freestyle e snowboard). Tanti applausi

30 | 9 10 2019 | TremilaSport+

in particolari ai fond tegorie superbaby dato vita ad una fes palco, essendo stati che hanno partecipa quindi stilare classifi Consegnato inoltre allo Sci Club Due di e al Circolo Sciatori


llo sport - premiaNDo lo sCi

o per lo sCi fisi fVG!

19, il consueto appuntamento che conclude di fatto envenuto a quella successiva

disti piĂš giovani, cae baby, che hanno stosa invasione del premiati tutti coloro ato alle gare, senza fiche. un riconoscimento Ronchi/Monfalcone i Creta Grauzaria di

Moggio Udinese per i 50 anni di affiliazione alla FISI. Tanti anche i campioni presenti, compresi i tre ori olimpici Silvio Fauner, Gabriella Paruzzi e Pietro Piller Cottrer, il velocista di Coppa del Mondo Emanuele Buzzi e il campione del mondo Juniores del fondo Luca Del Fabbro.

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TremilaSport+ | 9 10 | 2019 | 31


VOLLEY

SERIE A2

FALSA PARTENZA PER MARTIGNACCO E TALMASSONS Esordio in campionato amaro per le due compagini regionali sconfitte entrambe per 3-1 rispettivamente contro Soverato e Cutrofiano. Guidetti: “Loro infortunio ha cambiato il match”

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arte male la seconda avventura della Libertas Martignacco in Serie A2, sconfitta malamente da Soverato per 3-1. Il giorno dopo l’esordio negativo in campionato, coach Marco Gazzotti deve ancora smaltire la delusione. «Sono rimasto abbastanza deluso dei primi due set – dice il tecnico – nei quali non abbiamo in pratica giocato. L’approccio e l’atteggiamento sono stati sbagliati. È vero che siamo giovani ed inesperti, però questi due particolari devono trasmetterti l’entusiasmo necessario per fare da contraltare. Specie quando siamo in casa. Ecco, nel terzo e nel quarto set ci siamo sciolti e ce la siamo giocata, da lì dobbiamo ripartire. L’arrendevolezza vista nella prima metà di partita non è comprensibile, spero che funga 32 | 9 10 2019 | TremilaSport+

da lezione per il futuro». ­­­ Non è andata meglio alla Cda Talmassons, esordiente assoluta, e sconfitta per 3-1 da Cutrofiano. Un match dai due volti con la squadra ospite nettamente migliore nei primi due set. “Abbiamo preparato la partita nel migliore dei modi, e avevamo azzeccato diverse scelte – commenta il tecnico Ettore Guidetti -. Paradossalmente il loro grave infortunio nel primo set ha cambiato le carte in tavola a loro favore. È stata sicuramente la chiave di volta del match. Abbiamo comunque avuto il merito di non aver mollato e nel terzo set abbiamo dimostrato di potercela giocare. In preseason, per questioni meramente geografiche, non abbiamo avuto molte occasioni di provare con squadre di categoria, ma abbiamo saputo riportarci in partita, un po’ per merito del servizio, del muro e dell’attacco. Un punto secondo me ce lo merita-

IL TORNEO

GTN VOLLEYBAS IN EVIDENZA A CARCARE Semaforo verde per la GTN Volleybas a poche settimane dall’esordio nel campionato di Serie B1. La formazione udinese è rientrata dalla trasferta di Carcare, in Liguria, con il quarto posto ottenuto al termine del torneo internazionale “Sempre con noi”, un test importante per iniziare a mettere a frutto il lavoro svolto nel corso dell’estate. La squadra nella prima fase ha battuto nell’ordine la formazione di casa, l’Arredo Frigo Acqui Terme e le slovene dell’Ankaran. Le friulane sono state poi fermate in semifinale dalla Lilliput Torino, che si è aggiudicata il trofeo e punta in alto nel girone A di B1, e dall’Acqui Terme nella finale per il terzo e quarto posto.

“La tre giorni di Carcare – ha commentato il tecnico della GTN Alessandro Fumagalli – aveva l’obiettivo di rafforzare ancora di più l’unione del gruppo e permetterci di giocare tante partite per cercare di provare il più possibile la fase play. Siamo rientrati dalla Liguria con sei gare di buon livello nelle gambe. Il torneo è andato in crescendo dal punto di vista della qualità messa in campo dalle ragazze, peccato che la stanchezza si sia fatta sentire proprio sul più bello nella semifinale. Il torneo ci ha dato tante indicazioni positive e certe su cui dobbiamo sicuramente lavorare e crescere, siamo ancora molto altalenanti ma siamo una realtà nuova e ci vuole tempo per creare i giusti equilibri”.

Gazzotti: “Inesperienza non diventi alibi per queste prestazioni” vamo per come abbiamo saputo reagire”. Queste invece le parole della capitana delle Pink Ladies, Irene Gomiero: “Resta l’amaro in bocca per non aver agguatato il quarto set. Abbiamo recuperato nel terzo set, abbiamo dimostrato di potercela giocare, possiamo migliorare tanto. Loro sono esperte e hanno disputato questa categoria per anni. Perdere è brutto ma ci servirà da lezione”.


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Maratonina di Udine 2019 : nel ventennale della Mezza 21-22 settembre - Podio maschile interamente africano nella 20^ edizione della mezza maratona: oro per Noel Hitimana (1h00’37”), argento per Moses Kipngetic Kemei (1h00'48"). Terzo John Kipkoech, con un tempo di 1h01'54". Nella gara femminile ha brillato la stella di Winfridah Moraa Moseti, prima al traguardo con un tempo di 1h09'07". Seconda la keniana Risper Chebet (1h09'37"), terza l'italiana Valeria Straneo (1h12'21"). 1241 gli iscritti. Successo anche per la StraUdine, la corsa per tutti, che ha coronato la mattinata di sport con un migliaio di partecipanti. Il Ruanda domina la classifica della Maratonina Internazionale Città di Udine e incorona "re" uno straordinario Noel Hitimana, sempre velocissimo tracciato di

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gara racchiuso nel territorio del Comune di Udine, con partenza da piazza I Maggio e traguardo in via Vittorio Veneto. Hitimana ha chiuso in un tempo di 1h00’37”, staccando di poco il vincitore dell'edizione 2018 della Maratonina, Moses Kipngetic Kemei, che ha a lungo dominato la gara e che si è classificato al secondo posto con un tempo di 1h00'48"; terza posizione per il keniano John Kipkoech, che ha fermato il cronometro a 1h01'54". Ha invece brillato la stella della keniana Winfridah Moraa Moseti nella gara femminile: primato personale per la campionessa, che ha percorso i 21.097 chilometri della mezza udinese in 1h09'07". Seconda posizione per Risper Chebet, sempre dal Kenya, che ha chiuso in 1h09'37". Terza, con un tempo di 1h12'21", l'italiana Valeria Straneo. Buono anche il risultato


friUlana spettacolo nel segno del rUanda e del Kenya degli italiani Francesco Bona, ottavo con un tempo di 1h05'45", e Abdoullah Bamoussa arrivato in nova posizione (1h06'05"). Borgo San Lazzaro (con 2h32’53”), abbinato agli atleti Michele Flumian (1h16’21”) e Teresa Montrone (1h16’32”) ha vinto il Palio dei Borghi. Secondo Borgo Poscolle (con la coppia Filippo Bertossi, 1h22'23", e Simona Rizzato, 1h30’34”), terzo Borgo Villalta (rappresentato da Luigi Mingione, 1h24'03", e Chiara Fantini, 1h33'37"). Ben 1241 gli iscritti alla Maratonina del ventennale , a conferma del potere attrattivo e della notorietà acquisita da un evento che si conferma tra gli appuntamenti più apprezzati nel panorama delle corse su strada italiane.

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I PRIMI 10 UOMINI. Noel Hitimana (1h00’37”), Moses Kipngetic Kemei (1h00'48"), John Kipkoech (1h01'54"), Emmanuel Kipchumba Kemboi (1h01'55"), David Kipketer Kosgei (1h02'55"), Mogos Solomon Shumay (1h03'41"), Lengen Lolkurraru (1h04'39"), Francesco Bona (1h05'45"), Abdoullah Bamoussa (1h06'05"), Fabian Angrig (1h06'14"). LE PRIME 10 DONNE. Winfridah Moraa Moseti (1h09'07"), Risper Chebet (1h09'37"), Valeria Straneo (1h12'21"), Teresa Montrone (1h16'32"), Nikolina Sustic (1h17'34"), Neja Krsinar (1h17'41"), Erica Franzolini (1h20'20"), Francesca Tonin (1h23'04"), Maurizia Cunico (1h24' 35"), Anna Agosto (1h28'10").

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ww EUROMARATHON FOTOGALLERY

5 ottobre 2019 - eUroMArAtHoN ec Celestin niHORiMBeRe VinCitORe dell'euROktOBeR tRail 18 kM

18 Km e 800 metri di dislivello. Il nuovo percorso dell' Euromarathon con partenza ed arrivo dal CC Montedoro a Muggia mette a dura prova gli atleti ma regala passaggi suggestivi con passaggio al Castello di San Servolo ed ampi scorci panoramici. Ottima l'organizzazione dei Fucsia capitanati da Graziano Ferlora, ma questa è ormai una certezza!

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co trAil dellA peNisolA di MUggiA

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ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA DAL 1945 SERIETÀ, PROFESSIONALITÀ E TANTA STORIA SCHERMA

A PORDENONE E’ INIZIO COL BOTTO Buon inizio di stagione per il Club Scherma Pordenone Libertas che in 3 competizioni diverse guadagna l a bellezza di 5 medaglie ■ Parte bene la stagione del Club Scherma Pordenone Libertas che in 3 competizioni diverse guadagna la bellezza di 5 medaglie. È Leonardo Bernardin a dare il via alla promettente stagione a San Daniele del Friuli per il 9° Torneo Internazionale “Festa di Spade” riservato agli Assoluti di Spada.

troppo è stato fermato da un compagno di squadra per l’accesso ai primi otto. Chi ben comincia è a metà dell’opera. Proprio per questo, l’appuntamento con il Club è per la preparazione alla nuova stagione nella sala scherma di Via Molinari 37, aperta da lunedì a venerdì dalle 17.00 alle 21.00. Per informazioni schermapordenone@gmail.com – tel. 327 6818308; 349 6144332 – www.schermapn.it.

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A CONEGLIANO BRILLANO LAVIOLA, ZAVAN E ZUCCHET

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Conquista così la piazza d’onore, portando a casa, oltre agli onori, anche un assaggio della terra ospite, il rinomato prosciutto locale. A spalleggiarlo c’erano il neo cadetto Giacomo Bacchiega, che può vantare un ottimo esordio di categoria, e le spadiste Chiara Trevisan, Valeria Gallo e Audrey Toffolo. Nelle stesse giornate, Marco Pellis, ancora cadetto, conquista un ottimo 5° posto internazionale al 39th Grasser Messepokal di Graz, gareggiando con gli U20. Si comporta benissimo anche il neo cadetto Alberto Burigana, anche lui al suo debutto in categoria. Il Trofeo Conè di Conegliano vede infine brillare i Maschietti Gabriele Laviola, Federico Zavan e Edoardo Zucchet. Alla loro prima gara da agonisti si posizionano rispettivamente 4°, 6°, 7°. Buona la partecipazione di Leonardo Pagnucco che pur-

SPORT VARI

GINNASTICA E ARTI MARZIALI A BRACCETTO ■ Ancora un punto messo a segno per la collaborazione fra le associazioni Libertas e la crescita sportiva e non solo dei ragazzi. È iniziata infatti quest’anno una proficua collaborazione fra Arte Danza di Maniago e la Weisong School di Pordenone. Le due storiche società Libertas, che tanti allori hanno portato negli anni al territorio, hanno così deciso di addestrare insieme i propri ragazzi. Un primo allenamento si era già tenuto a Maniago durante l’estate, ed era già stato un successo. All’inizio dei corsi, la proposta è stata rinnovata e le due associazioni si sono ritrovate nel palazzetto dello sport di Maniago. Hanno partecipato una cinquantina di agonisti, metà provenienti dalla danza, metà dalle arti marziali cinesi. Hanno svolto esercizi a corpo libero utilizzando anche l’air track. La

parte tecnica è stata curata dai tecnici di Arte Danza Lorenza Riservato e Maria Truant, sotto gli occhi attenti dell’orgoglioso presidente della Libertas Provinciale di Pordenone Ivo Neri. Il prossimo appuntamento sarà invece a Pordenone, sotto la guida del maestro Liu Yuwei, che insegnerà movimenti di wushu. Si occuperà in partico-

lare di sviluppare la preparazione atletica, e la parte relativa all’elevazione e ai salti. Molto soddisfatti i rispettivi presidenti Flavia Filipuzzi e Marika Maschietto, nonché il vicepresidente Katia Colle ed ovviamente il tecnico Liu, che già leggono in questo sodalizio nuovi entusiasmanti successi per i loro atleti.

UDINE | TRIESTE | PA


ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA DAL 1945 SERIETÀ, PROFESSIONALITÀ E TANTA STORIA GINNASTICA

AGIURGIUCULESE STACCA IL PASS PER TOKYO 2020 La farfalla, che milita nella squadra dell’Asu, ha ottenuto la qualificazione olimpica classificandosi sesta ai campionati del mondo di Baku, in Azerbaigian ■ Alexandra Agiurgiuculese ha staccano il suo pass per le Olimpiadi di Tokyo 2020. La farfalla, che milita nella squadra dell’Asu, ha ottenuto la qualificazione olimpica classificandosi sesta ai campionati del mondo di Baku, in Azerbaigian. Sulla pedana della National Gymnastics Arena si sono affrontate le migliori ginnaste del mondo. Ventiquattro le individualiste che hanno meritato la finale all around. Solo 16 hanno ottenuto il pass, fra queste anche l’azzurra, aviere dell’Aeronautica Militare. «Siamo tutti felici di questo risultato, storico per l’Asu», ha raccontato visibilmente emozionato il presidente dell’Associazione Sportiva Udinese, Alessandro Nutta. «Fino a due anni sembrava un obiettivo impossibile. Alexandra non si è soltanto qualificata per le Olimpiadi, ma ha ottenuto uno storico sesto posto nell’all around, gareggiando alla pari con le migliori atlete della ginnastica ritmica del mondo, agguerritissime. Non sarebbe stato possibile altrimenti, considerato che si giocavano tutte quante la partecipazione ai prossimi Giochi olimpici. Quello che ha più impressionato della prestazione di Alex è stata la tenuta psicologica in tutti e cinque i giorni di gara. Da domani – ha concluso – comincia il bello per lei e per le sue allenatrici, Spela Dragas e Magda Pigano, ma anche per tutta l’Asu che sarà al loro fianco per preparare al meglio l’appuntamento più importante per una ginnasta. Detto questo, oltre a ringrazia-

re tutto lo staff di Asu, desidero dire grazie anche alla Fgi, in primis al presidente federale, Gherardo Tecchi, ma anche a tutto lo staff tecnico e organizzativo che ha sempre sostenuto Alex, anche nei momenti più difficili». Un incredibile sesto posto (con un punteggio totale di 83.500: 21.850 punti alle cla-

DRAGAS: “È STATA LA GARA PIÙ DURA CHE ABBIA MAI AFFRONTATO” vette, 21.600 al cerchio, 21.100 alla palla e 18.950 al nastro), quello di Alex, commentato con gioia anche dall’allenatrice Spela Dragas: «È stata la gara più dura che abbia mai affrontato. Sentiva un grande carico di responsabilità, poi c’era la pressione perché ritenuta fra le favorite. Il primo giorno è stato il più com-

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plicato, il secondo è andato meglio. In quelli seguenti il difficile è arrivato dopo il nastro, con quella prova è scesa tantissimo in classifica, quindi si sentiva demoralizzata. In quel caso alzare il punteggio pareva davvero complicato. Ha dovuto affrontare la “prova della vita” con le clavette. Trovare le forze, oggi, per fare quattro attrezzi, è stata dura. Io sono felice per lei, così ha coronato un ciclo intenso e pieno di successi. Un percorso che però non avrebbe avuto valore senza questo pass olimpico. Un risultato già di per sé importante, ma ancor più di valore perchè arrivato con un ottimo sesto posto, il suo miglior piazzamento in un all around mondiale. Sono felice per lei anche perchè ha fatto tanti sacrifici, ha rinunciato a molte cose. Poi non posso che essere contenta anche per me che l’ho seguita sempre e che a mia volta ho messo in stand by molte cose. Un grazie va

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all’Asu, che è sempre attenta nel darci tutto ciò che ci serve. Un ringraziamento particolare va senza dubbio allo staff della sezione ritmica: Magda Pigano, Carlotta Longo, e Laura Miotti, la nostra coreografa».

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ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA DAL 1945 SERIETÀ, PROFESSIONALITÀ E TANTA STORIA JUDO

STEFANEL VINCE IL CIRCUITO ESTIVO LIBERTAS Con il successo del suo capitano il Judo Kuroki Tarcento ha chiuso il percorso di allenamento estivo ed è pronto partecipare alla sua 35° Serie A consecutiva ■ Con la settima vittoria nel Circuito Estivo Libertas (sesta consecutiva) del suo capitano Gino Gianmarco Stefanel, il Judo Kuroki Tarcento ha chiuso il percorso di allenamento estivo ed è pronto partecipare alla sua 35° Serie A consecutiva. La gara si svolgerà a Treviso il 5 ottobre e la squadra è già pronta per affrontare la serie A 2. Questi i selezionati: Kg. 66 Marco Orlando e Gianluca Tieppo; Kg. 73 Gino Gianmarco Stefanel e Giacomo Cugini; Kg. 81 Igor Potparic e Alessio Marini; Kg. 90 Astrit Resuli; Kg.+ 90 Vito Dragic. In panchina ci sarà Stefano Stefanel che ha detto: “Saranno 27 le squadre che parteciperanno

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alla Serie A 2 e dunque è molto difficile dire quali sono le reali nostre possibilità, visto che molte saranno squadre inedite. Noi cercheremo come sempre di dare il massimo, i due atleti sloveni sono una buona scelta e noi mettiamo in campo tutte le forze cha abbiamo”.

STEFANEL: “NELLA PROSSIMA SERIE A DAREMO IL MASSIMO” Il Circuito Estivo si è chiuso con una bella Coppa Tarcentina disputata a Tarcento. Tre i vincitori del Circuito: oltre a Gino Gianmarco Stefanel che ha vinto la classifica assoluta, anche Nicolò

Rossit (cadetti) e Gabriele Zilioli (juniores) della Polisportiva Tamai hanno vinto la gara. Per Gino Gianmarco Stefanel quella di quest’anno è la settima vittoria nel Circuito Assoluto, giunto

alla sua 30° edizione, cui si deve sommare la vittoria di un’edizione tra gli juniores. Un buon Circuito per tenersi in allenamento nel periodo estivo dove le gare si diradano.

RUGBY

IL COMITATO REGIONALE PUNTA ALLE SCUOLE ■ Un nuovo coordinamento delle attività sportive legate al rugby nelle scuole è stato avviato dal Comitato FVG grazie all’impegno di Erio Salvagno e France-

sco Grosso. L’attività nasce per avvio del progetto organizzato da Ufficio Educazione Fisica e Sportiva dell’ambito territoriale della provincia di Pordenone e il

Comitato Regionale FVG Rugby. In particolare, il Comitato ha organizza a Porcia, presso lo Sporting Club un corso TAG-RUGBY valido per formazione e aggiornamento dei Docenti degli Istituti della Scuola Primaria e Secondaria, di primo e secondo grado, secondo comunicazione diffusa direttamente ai Dirigenti Scolastici delle scuole del territorio. La principale riunione di programmazione e coordinamento per il progetto TAG-RUGBY è avvenuta il 9 luglio 2019 presso la sede del Pordenone Rugby, con l’esito di avvio assai agevolato del progetto grazie all’esperienza accumulata da tutti i Club di rugby attraverso il Consorzio Rugby della Provincia, senz’altro gradito esito della lungimiranza di Elio De Anna.

Giova alla memoria ricordare che il Consorzio Rugby della Provincia – legato per statuto alla Provincia di Pordenone – sia stato attivo e si sia allargato includendo tutte le Associazioni di rugby richiedenti e attive nel rugby giovanile del territorio provinciale pordenonese, con capillare attività a beneficio degli Istituti Scolastici del territorio. Purtroppo, non esiste più l’Ente Provincia di riferimento, quindi il Consorzio non ha potuto mantenere l’operatività pur avendo contribuito all’avviamento sportivo negli Istituti Scolastici dal 2005 al 2017 attraverso le Associazioni aderenti, che nella provincia di Pordenone sono per lo più affiliate alla Libertas.

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ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA DAL 1945 SERIETÀ, PROFESSIONALITÀ E TANTA STORIA IL PREMIO

CONCLUSO IL CAMPIONATO DI GIORNALISMO SPORTIVO Dopo mesi di attesa, il 2° Campionato di Giornalismo Sportivo Libertas FVG ha finalmente reso noti i vincitori. La cerimonia di premiazione si è svolta presso il cortile della scuola Gabelli, nello spazio BCC di Pordenonelegge 2019 ■ Un padiglione gremito di gente ha accolto con entusiasmo i giurati, Bruno Pizzul, Tino Zava, Luca Giustolisi e Michela Carli, che hanno personalmente premiato i vincitori. Alle premiazioni hanno partecipato anche l’assessore allo sport del comune di Pordenone Walter De Bortoli, quello del comune di Porcia, Riccardo Turchet, il delegato del CONI Marinella

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TUTTI I PARTECIPANTI HANNO OTTENUTO IL VOLUME “I RAGAZZI RACCONTANO LO SPORT” Ambrosio, la rappresentante della Crédite Agricole Friuladria Laura Ros, la campionessa di giavellotto Federica Botter e la dirigenza Libertas. Hanno infatti onorato la cerimonia il consigliere nazionale Edoardo Muzzin, il vicepresidente regionale Luigi Cataldi, il responsabile della Libertas Servizi FVG Lorenzo Cella, il presidente provinciale di Pordenone Ivo Neri. Ispirate le parole della giuria. Bruno Pizzul ha sottolineato l’importanza e l’urgenza di intervenire in maniera decisa affinché cultura e sport possano effettivamente viaggiare di pari passo nella formazione dei giovani, anche in Italia. La scrittrice Michela Carli ha sottolineato invece l’immediatezza con cui soprattutto i più piccoli riuscivano ad esprimere le proprie emozioni. Luca Giustolisi ha invece affrontato il tema del bullismo, a volte rivelatosi negli elaborati. Infine, Tino Zava ha regalato preziosi consigli per i giornalisti in erba. Tutti hanno comunque espresso lodi sper-

TA N TI B UON MO TIVI 500 €; infineI Nicholas Murro ha conquistato il primato fra gli P ER ! U11, conAFFILIARSI un premio di 350 euro.

ticate per gli oltre 220 articoli in gara, scritti con simpatia, freschezza e spontaneità. Il punteggio per il premio della critica è stato assegnato valutando la completezza delle informazioni, la qualità stilistica, e la rappresentatività delle foto. Ogni giurato ha valutato ogni elaborato senza confrontarsi con gli altri giurati, ed ha assegnato un voto per ogni voce prevista. Il punteggio finale è stato dato dalla somma dei

DOVA | MILANO | PRATO

voti assegnati da ogni giurato, espressa in centoventesimi. Ecco i vincitori del premio della critica. I primi classificati hanno vinto borse di studio offerte dalla Crédite Agricole. Il primo classificato per l’U19 è stato Riccardo Eger, cui è spettata una borsa di studio di 1.000 euro; per l’U16 Alessia Moro, che si è aggiudicato la borsa di studio di 700 euro; Beatrice Vicenzotto ha invece vinto fra gli U14 un assegno di

La grande novità dell’anno prevedeva anche un assegno di 500,00 € per l’associazione sportiva e per la scuola con più partecipanti. Questi premi sono andati alla Polisportiva Villanova e alla Scuola Rosmini dell’Istituto Comprensivo Pordenone Sud. I secondi e terzi classificati hanno invece vinto una fornitura sportiva offerta dai negozi Decathlon di Pordenone, Udine e Gorizia, del valore rispettivamente di 300 e 200 euro. I secondi classificati sono stati Sara Bertoli, Marco Pellis, Filippo Lenoci, e Camilla Murro. I terzi invece Giovanni Trevisan, Camilla Versolato, Donatella Muz e Alberto Ros. Forniture sportive anche per i vincitori del premio del pubblico, selezionati in base al numero di like e di letture sul sito internet libertasfvg.it. Al primo posto c’è stato Filippo Lenoci, al secondo Maria Baiutti, e al terzo Alessandro Modesti.

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Il giro è lungo 43,3 km, per il 60% su sterrati e strade bianche, con un dislivello trascurabile. E’ percorribile in 3 ore o poco più e, se prima del ponte di Salt si prosegue sulla strada dell’argine del Torre anziché sul sentiero, la si può fare anche con una bici da turismo. Il periodo migliore va dalla fine dell’estate alla tarda primavera evitando l’estate e le sue arsure. Svolgendosi in una zona fortemente urbanizzata non mancano i punti d’appoggio mentre sono scarse le fontane d’acqua. A San Gottardo, al km 26,7, il giro può essere interrotto rientrando facilmente a Udine eventualmente anche in treno.

Lunghezza: 43,3 km Dislivello: 120 m. Sterrato: 60% Tempo: circa 3 ore Difficoltà: S0/TC

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e città di solito sorgono sulle sponde di qualche fiume, perché l’acqua è fondamentale per lo sviluppo urbano e per la vita stessa dei cittadini, e anche Udine non fa eccezione. Il problema è che per Udine non passa alcun fiume in quanto il torrente Torre, che la lambisce ad est, è appunto, un torrente e quindi molto spesso asciutto. Siccome però il Torre fino a Savorgnano è un vero e proprio fiume, gli ingegnosi abitanti hanno pensato bene di deviare la sua acqua, prima che scompaia sotto ai sassi, per portarla in città — e oltre — costruendo diverse rogge. Lungo queste rogge, oltre a una rigogliosa vegetazione, sono sorti anche diversi mulini dove ottenere farina dai prodotti della fertile campagna circostante. In questo giro, partendo dalla stazione di Udine, risaliremo fino a Zompitta seguendo alcune rogge, valorizzate da un percorso ciclopedonale, per poi ridiscendere il Torre lungo l’argine fino a Pradamano e quindi tornare al punto di partenza seguendo la ferrovia. A Pradamano incontreremo il “roiello” un’altra roggia che serviva questo paese, che poi sfocia nella roggia Milleacque, che a sua volta raggiunge Strassoldo prima di confluire nel fiume Taglio. È

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inoltre sorprendente come, partendo dal centro di Udine, in brevissimo tempo si raggiunga la campagna, e di quanti sterrati la attraversino.Il percorso prevede un tratto di sentiero per mountain–bike, dal ponte di Salt a San Gottardo, ma può essere facilmente evitato percorrendo la parallela strada bianca sull’argine del Torre all’interno dell’omonimo parco. Inoltre il giro può essere accorciato, percorrendo solo la metà superiore, interrompendolo a San Gottardo e rientrando al punto di partenza o in bici lungo via Cividale, oppure in treno, sfruttando il trasporto bici offerto su ogni corsa della “littorina” Udine–Cividale.

Curiosità Udine, pur essendo posta al centro della pianura friulana e all’incrocio di importanti vie di comunicazione, fino al medioevo era poco più di un villaggio specialmente se confrontata con le “metropoli” dell’epoca quali Aquileia o Cividale. Solo a partire dall’undicesimo secolo, con la creazione della Roggia di Udine, la città cominciò a svilupparsi e nell’800 venne affiancata dal canale Ledra. Dalla Roggia di Udine, che ha prende le acque del Torre a Zompitta si stacca la roggia di Palma che porta l’acqua alla città stellata.


DAL SATELLITE Il giro è dettagliatamente descritto su https:// www.natisoneinbici. it/wp/?p=284 con anche la traccia per il GPS. La cartina è su https://it.wikiloc.com/ percorsi-mountainbike/rogge-di-udinee-torre-40304708 e parzialmente come cartografia c’è la mappa Tabacco 1:25.000, foglio “026 – Prealpi Giulie | Valli del Torre”

ZONZO LE ROGGE DI UDINE PARCO DEL TORRE DESCRIZIONE GIRO Si parte dalla stazione ferroviaria di Udine imboccando via Roma, raggiungendo piazza I Maggio e incontrando la roggia di Udine presso Giardini Ricasoli in piazza Patriarcato. Si segue la roggia in via Planis svoltando poi a sinistra prima del passaggio a livello dell’Istituto Bearzi. Raggiunto viale Vat si passa la ferrovia e poi, da via Emilia, la si affianca per un pezzo lungo la strada che le corre parallela. Attraverso i campi si raggiunge via Santa Fosca ad Adegliacco da dove si seguono le indicazioni della ciclovia delle Rogge. Giunti a Zompitta si lascia la ciclovia e si inizia a scendere il corso del Torre sulla strada bianca che corre sul suo argine destro. Prima di arrivare ai ponti di Salt si prende un single–track sulla sinistra che corre tra la strada dell’argine e l’alveo del torrente fino alla cava/ discarica di Beivars. Tornati sulla strada bianca si continua verso sud passando per San Gottardo (stazione con possibilità di interrompere il giro e rientrare a Udine) fino

alla cava/discarica di Buse dai Veris. Sempre su strada bianca si raggiunge il ponte di Pradamano da dove si riprende l’argine fino al ponte ferroviario di Lovaria. Qui si inizia il rientro passando nuovamente per Pradamano e, sempre su strade bianche si raggiunge la periferia di Udine in Baldasseria Alta. Per via Pradamano e via Cernaia si arriva alle spalle della stazione di Udine e attraverso il sottopassaggio si torna al punto di partenza.

TremilaSport+ | 21 08 2019 | 43


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