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Supplemento al n° 18 di TremilaSport

n° 12 7|12|2019

ARIA DI CRISI Il Napoli ha conquistato solo tre punti nelle ultime cinque partite disputate in campionato, frutto di tre pareggi e due sconfitte

I

mpegno interno a dir poco tosto per l’Udinese che fa ritorno allo Stadio Friuli per affrontare il Napoli.

Due squadre in difficoltà: da una parte i bianconeri, reduci da due sconfitte in campionato contro Sampdoria e Lazio, e con una classifica in bilico frutto di un andamento molto altalenante; dall’altra i partenopei alle prese con la loro peggior stagione dell’ultimo decennio, e passati dall’essere l’anti-Juve ad arrancare in cerca di un posto in Europa League.

Sono ben 17 i punti che distanziano il Napoli dalla capolista Inter.

Sogni di gloria quindi già abbandonati a fine novembre per una squadra partita anche quest’anno con grandi ambizioni. Tre pareggi e due sconfitte negli ultimi cinque incontri disputati in campionato: un misero bottino che, in caso di ulteriore passo falso al Friuli, potrebbe costare la panchina al tecnico Ancelotti. Per correre ai ripari l’allenatore ha portato in settimana la squadra in ritiro,

chiedendo ai giocatori una dimostrazione di fiducia. Contro il Bologna, nell’ultima partita, il Napoli è apparso svogliato, privo di carattere, dimostrando un’involuzione che sembra non avere un punto di ritorno. Ancelotti non ha avuto remore ad attaccare i giocatori, a richiamarli ad un senso di responsabilità che, finora, la

Il Napoli contro l’Udinese è all’ultima spiaggia. In caso di sconfitta Ancelotti potrebbe saltare squadra non ha saputo sostenere. Gotti dovrebbe affidarsi a Musso tra i pali, Becao, Ekong e Nuytinck in difesa, Opoku, Mandragora, Jajalo, De Paul e Larsen in mediana, Nestorovski e Okaka in attacco. Ancelotti dovrebbe invece rispondere con Meret in porta, Di Lorenzo, Manolas, Kou-

libaly e Mario Rui in difesa, Callejon, Zielinski, Fabian Ruiz ed Elmas a centrocampo, Insigne e Lozano in attacco.

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7 dicembre 2019

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C A L C I O M E R C AT O

SIRENE NERAZZURRE PER DE PAUL N el prossimo futuro di Rodrigo De Paul ci sarà molto probabilmente la città di Milano. Ancora non è sicuro se con una casacca a strisce nerazzurre o rossonere.

Se fino a un mese fa il Milan era dato in vantaggio, ora pare essere l’Inter ad aver messo l’argentino in cima alla lista degli acquisti per gennaio. Il tecnico Conte gli preferirebbe Arturo Vidal, ma la dirigenza non vorrebbe svenarsi per un giocatore ultratrentenne. Queste le parole rilasciate alla Gazzetta

dello Sport dal diretto interessato in merito alla questione: “Mi lusinga essere accostato a un club come l’Inter. Cerco di non stare dietro alle voci, ma significa che sto facendo bene. Non conosco Conte di persona, Lautaro mi dice che dà tanta carica e lavora bene. Ora la mia testa è a Udine. Sono concentrato sulla nostra prossima avversaria, ho sempre dato tutto per l’Udinese e continuerò a farlo. Non credo che la tifoseria sia scontenta di me, sa che sto dando il massimo”.

Rodrigo De Paul

L’argentino, accostato lo scorso mese al Milan, pare ora essere molto vicino all’Inter, anche se Conte gli preferirebbe Arturo Vidal

CLASSIFICA SERIE A SQUADRA 1 INTER 2 JUVENTUS 3 LAZIO 4 CAGLIARI 5 ROMA 6 ATALANTA 7 NAPOLI 8 PARMA 9 VERONA 10 TORINO 11 MILAN 12 BOLOGNA 13 FIORENTINA 14 SASSUOLO 15 LECCE 16 UDINESE 17 SAMPDORIA 18 GENOA 19 SPAL 20 BRESCIA

PT. G V N P GF:GS 37 14 12 1 1 31:13 36 14 11 3 0 25:12 30 14 9 3 2 33:14 28 14 8 4 2 29:17 28 14 8 4 2 26:15 25 14 7 4 3 34:21 20 14 5 5 4 23:18 18 14 5 3 6 20:18 18 14 5 3 6 12:14 17 14 5 2 7 16:20 17 14 5 2 7 13:17 16 14 4 4 6 20:23 16 14 4 4 6 18:21 14 13 4 2 7 24:25 14 14 3 5 6 18:27 14 14 4 2 8 9:23 12 14 3 3 8 12:24 10 14 2 4 8 15:28 9 14 2 3 9 9:21 7 13 2 1 10 10:26

LE ALTRE GARE 15ª giornata 6.7.8/12/2019

INTER ROMA ATALANTA VERONA UDINESE NAPOLI

LAZIO JUVENTUS

LECCE GENOA

SPAL BRESCIA SASSUOLO CAGLIARI

TORINO FIORENTINA SAMPDORIA PARMA BOLOGNA MILAN StadioFriuli è un supplemento di

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Primi Orzotto con radicchio tardivo mantecato al formaggio Stravecchio Bigoli all’uovo trafilati al bronzo con pesto di radicchio tardivo e granella di pistacchio Le lasagne al ragù

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I PROBABILI UNDICI

7 dicembre 2019

LE FORMAZIONI DI OGGI NAPOLI

UDINESE

19 LARSEN

7 CALLEJON

22 D. LORENZO

20 ZIELINSKI

44 MANOLAS

UDINESE 3-5-2 Panchina 88 NICOLAS 27 PERISAN 87 DE MAIO 2 SIERRALTA 3 SAMIR 6 FOFANA 11 WALACE 18 TER AVEST 72 BARAK 23 PUSSETTO 15 LASAGNA 91 TEODORCZYK

17 NUYTINCK 10 DE PAUL

Allenatore: Gotti 24 INSIGNE

7 OKAKA

NAPOLI 4-4-2 1 MUSSO

5 TROOST-EKONG

1 MERET

8 JAJALO

30 NESTOROVSKI

11 LOZANO

12 ELMAS

26 KOULIBALY

38 MANDRAGORA 50 BECAO

Panchina 25 OSPINA 27 KARNEZIS 23 HYSAJ 13 LUPERTO 19 MAKSIMOVIC 70 GAETANO 14 MERTENS 34 YOUNES 9 LLORENTE Allenatore: Ancelotti

4 OPOKU

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PORDENONE: Ivo Neri email: ivoneri@hotmail.com

UDINE: Venanzio Ortis Email: libertas.udine@gmail.com

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STORIE BIANCONERE

7 dicembre 2019

L’UDINESE SPEGNE 123 CANDELINE Una ultracentenaria che vide il club nascere in seno all’ASU per poi divenire indipendente nel 1925. Indelebile nella memoria dei tifosi il secondo posto in campionato nel 1955

Padova, partecipa al suo primo campionato, quella di promozione il viatico per accedere al campionato nazionale cui parteciperà nei successivi due anni. Dopo la guerra, nel 1919, la Società di Gin-

“

E

ra il 30 novembre 1896 quando nasceva il secondo sodalizio calcistico più antico d’Italia dopo quello del Genoa, precedendo di un anno la nascita della Juventus.

In quell’anno una squadra di studenti delle scuole superiori di Udine, tutti appartenenti alla Società Udinese di Ginnastica e Scherma, si aggiudica a Treviso il titolo di campione italiano

di calcio in un triangolare con il Treviso e il Ferrara, organizzato dalla locale Società Ginnastica e Velocipedistica a conclusione di un concorso nazionale di giochi ginnastici. Il titolo, però, non può essere riconosciuto dato che la Federcalcio verrà fondata due anni dopo. Capitano di quella formazione è Antonio Dal Dan, maestro di ginnastica nelle scuole comunali di Udine che è anche

il grande protagonista delle affermazioni contro trevigiani ed estensi. L’Udinese (con la denominazione di Associazione del Calcio Udine, ma continuando a far sempre parte della Società di Ginnastica e Scherma) si è iscritta ufficialmente alla Federcalcio il 5 luglio 1911; la sua divisa sportiva consisteva in una camicia mezza bianca e mezza nera e nel 1913, assieme a Padova e Petrarca

Nel 1922 arrivò in finale di Coppa Italia contro il Vado Ligure nastica e Scherma si trasforma in Associazione Sportiva Udinese, comprensiva di ginnastica, scherma, atletica leggera e calcio e nel 1922 l’Udinese disputa la finalissima della prima Coppa Italia venendo sconfitta per 1-0 a Vado Ligure dalla formazione

locale. È una squadra, però, che “produce” soprattutto debiti per cui il consiglio direttivo dell’ASU l’anno seguente decide di eliminare la compagine calcistica che nel 1925 diventa autonoma con la denominazione “Associazione Calcio Udinese”. Cambia anche la maglia che è bianconera a strisce verticali e scudetto mezzo bianco e mezzo nero.

Nel palmares dell’Udinese ci sono la vittoria nel Campionato di Seconda Divisione (1924-24), due Campionati di B (1955-56 e 197879), due Campionati Primavera (1963-64 e 1980-81), una Coppa Italia Primavera (1992-93), una Coppa Italia semi pro (1977-78), un Trofeo Anglo Italiano (1977-78), una Mitropa Cup (1979-80), Una Coppa Intertoto (2000).

All’Udinese sono stati conferiti anche la Stella d’Oro al merito sportivo (1950) e il Collare d’Oro al merito sportivo (2011).

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S A L A S TA M PA

MARINO: “SERVE PIU’ CONCENTRAZIONE” Il direttore dell’area tecnica bianconera spiega i motivi che hanno portato la dirigenza dell’Udinese a portare la squadra in ritiro dopo la sconfitta netta rimediata contro la Lazio

I

l Direttore dell’Area Tecnica Pierpaolo Marino è intervenuto in settimana ad “Udinese Tonight”, spiegando i motivi che hanno portato alla scelta di portare la squadra in ritiro: “Il focus è la prestazione. Che il risultato potesse essere non favorevole o non positivo in una gara come quella contro Lazio poteva essere messo in preventivo.

Più che arrabbiati siamo preoccupati per il modo in cui il risultato è maturato perchè la squadra in questa partita ci ha mostrato dei lati che non aveva assolutamente evidenziato come l’approccio al match da un punto di vista di concentrazione mentale e soprattutto di non essere stata adeguata a tenere aperta la partita per tutti i 90 minuti, situazione che, escluse le partite contro Atalanta e Roma, era riuscita in partite anche come

quella contro l’Inter dove per 60 minuti circa e in inferiorità numerica aveva tenuto testa agli avversari. La proprietà e la dirigenza sono presenti. Abbiamo aperto un tavolo di confronto con la squadra su

“

“Il ritiro non è la panacea, ma i giocatori vanno pungolati” questo argomento. Sappiamo dove intervenire e dobbiamo mantenere i piedi per terra, avere calma ma anche determinazione perchè quello che può mancare all’Udinese può essere un risultato ma

non l’orgoglio e la voglia di dare il massimo per onorare la maglia e la storia dell’Udinese considerati i 123 anni di vita”. “Siamo convinti – continua Marino - che questa squadra quando va in campo concentrata ha tutte le carte in regola per generare partite migliori di quella contro la Lazio e che poi ha fatto riflettere e arrabbiare tutti.

E aggiungo: la partita era chiusa dal pronostico perchè la Lazio è la squadra più in forma del campionato e viene non a caso da 6 vittorie consecutive. Assolutamente non si può affrontare una partita come questa per non cercare di stupire e contrapporsi all’avversario in maniera orgogliosa e importante.

La squadra di contro si allena bene, si prepara con determinazione”.

“Il ritiro? Non è che sia la panacea, ma dobbiamo apporre dei correttivi. Credo molto in questa squadra

Pierpaolo Marino ed ecco perchè sento che sia necessario pungolarli nell’aspetto che deve essere anche educativo al fine che non ripeta certi errori che possono affiorare anche in base alle esperienze degli anni precedenti”.

Resto poi l’interrogativo su come mai alcuni giocatori rendano di più in Nazionale che con l’Udinese: “Questo aspetto ci ha turbato

perchè ci sono giocatori di esperienza e di grande professionalità che commettono falli di frustrazione o interpretano in maniera errata quanto hanno provato in allenamento. Il tecnico, adesso, andrà a toccare questi aspetti per le prossime partite e sono aspetti che vanno di certo migliorati”.

S A L A S TA M PA

GOTTI: “PRIMO GOL PRESO MI FA ARRABBIARE” Il tecnico bianconero analizza la partita persa domenica contro la Lazio: “Bisogna essere oggettivi e capire quali sono le cose buone da cui ripartire. Non si può prendere gol in modo così morbido”

N

on è stata una settimana semplice per l’Udinese, dopo il netto ko rimediato domenica sul campo della Lazio. Non ha cercato alibi o scuse il tecnico Luca Gotti per analizzare la sconfitta contro i biancocelesti: “Personalmente a me dà molto più fastidio il primo gol rispetto ai due rigori - ha esordito il Tecnico a Udinese Tv -. Prendere un gol in un modo così morbido a così a pochi minuti dall’inizio ha donato ulteriore

fiducia ad una squadra che già in partenza è molto forte. Poi noi non siamo stati in grado di sfruttare un’occasione che poteva forse togliere qualche sicurezza agli avversari. Infine, sono arrivati i due rigori che hanno dato la spinta decisiva alla Lazio per poter gestire al meglio la partita. Noi dobbiamo essere oggettivi e cercare di capire quali sono le cose buone su cui possiamo costruire qualcosa per proseguire il nostro cammino”. Nonostante il risultato netto, anche contro la Lazio Juan Musso ha dimostrato di essere un portiere di primissima qualità compiendo diverse parate decisive ed evitando un passivo ancora più pesante: “Ci sono ancora tante cose da migliorare - ha detto ai microfoni di Udinese Tv -. Sapevamo di affrontare una squadra molto forte, soprattutto nelle ripartenze, e loro sono stati molto bravi a sfruttare le occasioni che hanno creato. Noi dobbiamo lavorare con calma e pazienza. Secon-

do me la squadra comunque ha reagito bene dopo il primo gol ma purtroppo non siamo riusciti a segnare, ho visto però delle cose interessanti su cui possiamo ancora lavorare per migliorare anche il

reparto avanzato”. In settimana ha parlato anche l’ex capitano bianconero, Valerio Bertotto che così si è espresso sulla situazione ai microfoni del Messaggero Veneto: “Allenatore? Il momento

chiave resta sempre l’organizzazione che si dà al progetto tecnico durante l’estate. Tutto parte da lì, dalla scelta del tecnico cui va dato il tempo di lavorare”. Su Gotti: “Di sicuro c’è che è una soluzione particolare, tenendo conto delle

“

Musso: Dobbiamo ancora lavorare molto per migliorare”

Luca Gotti

dichiarazioni del diretto interessato che sta rivestendo un ruolo che non sente proprio. Però conosco il dt Marino e dico che fa sempre le cose a ragion veduta. In ogni caso, serve un allenatore che sappia entrare in empatia con il gruppo e che sia credibile”.