Borghi Travel Book Nuova edizione - Regionale

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BORGHI

"I viaggi non servono solo per andare lontano, ma soprattutto per scoprire se stessi".
(Aldous

Huxley, scrittore e filosofo)

"La ragione dei miei viaggi è vivere il paesaggio"

(Giovanni Comisso, scrittore)

I NOSTRI BENEFIT

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"Ci si innamora di un luogo come di una persona"
(Alec Waugh, romanziere britannico)

Storia, itinerari, luoghi nascosti e personaggi misteriosi. Ma anche miti e leggende, chiese e monasteri, sacro e profano. Un assaggio dell’Italia più bella e dei suoi prodotti tipici.

VALLE D'AOSTA BARD

BARD

SOTTO UN TETTO DI LOSE

Un borgo medievale di una quarantina di case per soli tre km quadrati, ai piedi di un’antica via consolare romana: sotto la Dora Baltea e sopra il forte.

Un edificio maestoso, rimasto inespugnato fino all’arrivo di Napoleone, che oggi ospita il Museo delle Alpi.

Dall’alto Bard sembra un ammasso di pietre e lungo l’acciottolato delle sue vie strette puoi ancora sentire il rumore dei carri delle legioni romane.

BARD

AOSTA (AO)

ALTITUDINE m 381 s.l.m. ABITANTI 140

INFO TURISMO

Forte di Bard

Polo Museale e Culturale Tel. +39 0125 833811

info@fortedibard.it fortedibard.it

Comune di Bard

Piazza Cavour 4 Tel. +39 0125 80 31 34

info@comune.bard.ao.it comune.bard.ao.it

XI SEC.

Ottone di Bard costruisce un castello sul promontorio per imporre un pedaggio ai viandanti e alle merci.

1242

La rocca è espugnata da Amedeo IV di Savoia che la trasforma in fortezza.

1661

Diventa il presidio dei Savoia in Valle d’Aosta.

1800

Il borgo cade sotto un attacco notturno condotto da Napoleone, che fa radere al suolo il vilain castel de Bard, poi ricostruito da Carlo Felice trent'anni dopo.

1975

PRODOTTI TIPICI

Il vino dei rocchi di Bard, rosso dal colore brillante tendente al granata, dal profumo mandorlato.

Il demanio militare cede il forte alla Regione Valle d’Aosta.

ORIGINE DEL NOME

Dal celtico bar : rocca, luogo fortificato.

Le fiuor di cousse, fiori di zucca ripieni cotti al forno, e le paste di meliga con farina di mais.

EVENTI

Festa della Madonna del Caravaggio: seconda domenica di luglio

Festa patronale, Madonna dell'Assunta: 15 agosto

Rievocazione Storica Napoleonica: 31 agosto

CURIOSITÀ

In uno dei massi del Geosito archeologico di Bard è raffigurato un serpente, databile intorno a 30002700 a.C., simbolo della forza sessuale maschile. Pare che nell’antichità le donne, durante i riti propiziatori legati alla fecondità, si facessero scivolare lungo la roccia in pendio, da cui il nome Scivolo delle donne.

PIEMONTE

VOGOGNA , ORTA SAN GIULIO, MOMBALDONE

VOGOGNA

FIORE DI PIETRA

Il grande passato militare di Vogogna è ben visibile dall’alto del Castello Visconteo del XIV sec., con la caratteristica Torre semicircolare e le mura merlate, oggi sede di un polo museale e multimediale. Il grigio della Rocca, che sembra nata dalla nuda roccia, e delle case costruite con la pietra locale, la “Beola”. E di pietra ollare

è il Mascherone Celtico, nel cortile dell’Oratorio di San Pietro, da cui zampilla fresca acqua sorgiva considerata salutare e benedetta.

VOGOGNA

VERBANO CUSIO

OSSOLA (VB)

ALTITUDINE m 223 s.l.m.

ABITANTI 1.743

INFO TURISMO

Comune di Vogogna

Tel. +39 0324 87200

comune.vogogna.vb.it

970

Primo atto notarile in cui compare il toponimo Vogo gna.

1416-1600

Periodo di splendore sotto i Borromeo.

1535-1814

Passa in mano alla

Spagna, Austria, Casa Savoia e ai francesi.

1819

Da Capitale dell’Ossola

Inferiore diventa semplice comune.

ORIGINE DEL NOME

Il toponimo trarrebbe origine dall’antico popolo che abitava queste terre prima dei Romani: i Galli Agoni. Vogogna, quindi, da Vallis Agonum, villaggio degli Agoni.

PRODOTTI TIPICI

La Val d’Ossola è un tripudio di salumi e formaggi. Fra gli insaccati a km 0 troviamo la mortadella di fegato, il salame di testa e la bresaola di manzo; il nostrano di Trontano, il Bettelmatt e i caprini della Val Vigezzo, invece, sono solo alcuni dei formaggi tipici.

EVENTI

Ossola Guitar Festival: 16 Luglio

Festa patronale, Beata Vergine Addolorata: 15 settembre Montagna e Dintorni: novembre

CURIOSITÀ

Le antiche origini di Vogogna sono testimoniate dal Mascherone Celtico che si trova nel cortile dell’Oratorio di San Piero. Si tratta di una copia dell’originale custodito presso il Palazzo Pretorio e considerato uno tra gli esempi d’arte del mondo celtico più importanti del Piemonte, risalente al I sec. a.C. La maschera è una figura maschile che rappresenta un dio silvestre, una statua di culto forse inserita in un bosco sacro.

ORTA SAN GIULIO

L'ACQUERELLO DI DIO

No, Dio non si è messo l'ottavo giorno della Creazione a dipingere acquerelli: Orta è sul Lago e l'acqua riflette, amplifica, illumina i tetti d’ardesia, i vicoli, le stradine di pietra che scendono fino al bordo dell’acqua. Gioca con la luce di certe giornate invernali o certe mattine d’estate, con la nebbiolina che sale attorno all'Isola di San Giulio che la fa sembrare Avalon, l'isola incantata di Morgana e Artù. Oggi ci stanno le Monache benedettine.

COMUNE

ORTA SAN GIULIO

PROVINCIA (....)

NOVARA (NO)

ALTITUDINE m 294 s.l.m.

ABITANTI 1.100

INFO TURISMO

IAT

Via Panoramica

Tel. +39 0322 90516

comune.ortasangiulio.no.it

390

Il Cristianesimo giunge in Riviera con i fratelli Giulio e Giuliano.

1219

Signoria dei vescovi-conti novaresi sulla Riviera.

1345

Nasce la repubblica della Riviera d'Orta: uno staterello, autonomo e democratico fino al 1753.

1524

Saccheggio degli Sforza.

1861

La Riviera diviene parte del Regno d’Italia.

ORIGINE DEL NOME

Il nome latino del lago era Cusius, per i suoi primi abitanti, gli Usii. Nel Medioevo divenne lago di San Giulio, dal santo. Il nome Orta deriva da hortus conclusus, cioè chiuso.

PRODOTTI TIPICI

La mortadella di fegato d'Orta ha origini antiche, cruda o cotta. Nella cruda il fegato viene ridotto in una pasta a grana grossa con carni suine magre, pancetta, aromi, limone, vino rosso; insaccato e stagionato. La cotta ha un impasto più fine, ottima con la polenta.

EVENTI

Festa patronale, San Giulio: 31 gennaio

Peregrinatio, sui sentieri degli antichi pellegrini: primo sabato di giugno

Festival Cusiano di musica antica: 8-29 giugno

Orta Festival musica classica: luglio

Concerti Mezzogiorno: 15-20 agosto

Natale sul lago: tutto dicembre fino all’Epifania

CURIOSITÀ

Narra la leggenda che camminando lungo le rive del lago Giulio scorse una piccola isola abitata da draghi e serpenti. Non trovando un passaggio in barca, stese il suo mantello sull’acqua, vi salì e raggiunse l’isola (in effetti ancora oggi sul lago si pratica la vela e il canottaggio). Comunque, per la cronaca, Giulio sconfisse i mostri e costruì la basilica in cui ancora è sepolto.

MOMBALDONE

UN'OASI MEDIEVALE FRA I CALANCHI

Immerso nei calanchi, come un’oasi in un deserto di tufo punteggiato dalle ginestre, Mombaldone è l’unico borgo della Langa Astigiana ancora cinto delle mura originarie. L’antica porta d’ingresso al borgo è perfettamente conservata, così com’era nel Medioevo, elegante e ad arco acuto. Dalla via centrale si dipartono vicoletti e passaggi, archivolti e cortili: un percorso della memoria, un viaggio a ritroso nel tempo.

COMUNE Nome

MOMBALDONE

ASTI (AT)

PROVINCIA Nome (....)

ALTITUDINE m 260 s.l.m.

ABITANTI 234

INFO TURISMO

Comune di Mombaldone

Tel. +39 0144 950680 comune.mombaldone.at.it

VI-VII SEC.

Mombaldone è sotto il dominio dei Longobardi.

991

Il luogo è citato per la prima volta nell’atto di fondazione dell’abbazia di San Quintino a Spigno Monferrato.

1382

Amedeo VI di Savoia diventa signore del feudo di Mom baldone.

PRODOTTI TIPICI

1706-1708

Il feudo è confermato ai Savoia e inizia un lungo periodo di tranquillità. 1799

Napoleone porta morte e devastazione.

ORIGINE DEL NOME

Mons Baldus, dal germanico bald, monte.

Capre e montoni brucano arbusti e piante aromatiche tra i calanchi di Mombaldone. Latte, formaggi e carni di questo territorio hanno infatti un sapore particolare. Tra le prelibatezze il salame locale (bichiré), il capretto di Langa, il montone grasso arrosto, la trippa o il bollito in salsa verde (bagnét), la robiola Dop di Roccaverano e i vini di Canelli e Alba.

EVENTI

Sagra delle Frittelle: ultima domenica di maggio Festa patronale, Madonna del Tovetto e Feria Española: 8 settembre Fiera del Montone grasso: 1^ domenica di ottobre

CURIOSITÀ

Sono sedici i borghi della Langa Astigiana, un territorio di torri, boschi, vigne, prati compreso tra Piemonte e Liguria, tra pianura e Appennino, Langa e mare. Merita una visita Roccaverano: immerso nel verde tra vallate, cascine e pascoli, vanta una delle più belle piazze della regione con una splendida chiesa parrocchiale bramantesca. Questo territorio offre diverse attività sportive, come trekking e canoa sul Bormida, e relax ad Aqui Terme.

LIGURIA LAIGUEGLIA, BORGIO VEREZZI, FINALBORGO, CAMPO LIGURE, MONEGLIA, VERNAZZA, DEIVA MARINA, DIANO CASTELLO

LAIGUEGLIA

PIAZZETTA AL MARE

La storia di questo borgo marinaro è legata ai diversi attacchi subiti dai Saraceni: l’architettura caratteristica del vecchio centro si rifà proprio a quel periodo di invasioni, con le piazzette a mare costruite allo scopo di esporvi le mercanzie, e gli archi, le volte, i caratteristici caruggi progettati per esigenze difensive, insieme al Bastione cinquecentesco. Ogni estate una rievocazione storica ricorda gli attacchi dei corsari arabi con simulazioni di battaglie e fuochi d’artificio sul mare.

LAIGUEGLIA

SAVONA (SV)

ALTITUDINE m 308 s.l.m.

ABITANTI 1.956

INFO TURISMO

IAT

Via Roma

Tel. +39 0182 690059

comune.laigueglia.sv.it

1130

Prima menzione del luogo, di origini romane.

XVI SEC.

Le invasioni dei Saraceni minacciano ripetutamente il borgo.

1672

Laigueglia e Alassio appoggiano la Repubblica di Genova nella guerra contro i Savoia.

1745

Durante la guerra di successione austriaca, Laigueglia rimane fedele a Genova.

ORIGINE DEL NOME

Deriva da Aquilia e denota l’origine romana del luogo, probabilmente sorto con l’arrivo dei soldati sotto le insegne dell’aquila, durante le guerre contro le tribù liguri.

PRODOTTI TIPICI

I baci di Laigueglia, un dolce di mandorle, nocciole e crema di cioccolato; e i gobeletti, un altro dolce, ma di pasta frolla e marmellata.

EVENTI

Trofeo Laigueglia, corsa ciclistica internazionale: febbraio Festival Jazz: ultima settimana di giugno Sbarco dei Saraceni, rievocazione storica: luglio-agosto

Festa patronale, San Matteo: 21 settembre Fiera di San Matteo: settembre

CURIOSITÀ

Se Laigueglia da modesto borgo di pescatori divenne una fiorente cittadina, lo deve alla pesca del corallo: un’attività dal massimo sviluppo fra il XVII e il XVIII secolo. Oltre cento erano le feluche attrezzate, dette fregate, che partivano tutte insieme formando una flotta sorvegliata da una galea armata per tenere lontani i pirati.

BORGIO VEREZZI

IL TEATRO DELLE MERAVIGLIE

La leggenda vuole che sia stata fondata dai pirati saraceni che, innamoratisi di questi luoghi, avrebbero abbandonato le loro scorrerie per ritirarsi a vivere sulla terraferma. I corsari arabi, infatti, hanno influenzato molto questo borgo dove la pietra rosa si alterna alle bianche terrazze, agli orti a vista, alla vegetazione. Verezzi è conosciuta per il Festival Teatrale che si tiene ogni estate e a cui hanno partecipato tutti i grandi nomi del teatro italiano.

BORGIO VEREZZI SAVONA (SV)

ALTITUDINE m 200 s.l.m. ABITANTI 2.400

INFO TURISMO

Ufficio Turismo

Tel. +39 019 618227

comune.borgio-verezzi.savona.it

800 ca.

Presenza dei monaci benedettini in un convento nel borgo.

1385

Borgio e Verezzi sono ceduti alla Repubblica di Genova.

1815

La Liguria è incorporata al Piemonte nel Regno di Sardegna.

1933

Borgio e Verezzi si uniscono in un unico Comune.

ORIGINE DEL NOME

Borgio deriva dal latino burgus, centro abitato, mentre Verezzi si fa risalire a Veletiis, di probabile origine preromana, il cui etimo si perde nella notte dei tempi.

PRODOTTI TIPICI

Oltre al cappero, gli agricoltori verezzini coltivano la vite, producendo vini locali quali la Lumassina, il Nostralino Veretium e il più raro Barbarossa. Gli uliveti producono del buon olio extra-vergine.

EVENTI

Festival Teatrale di Borgio Verezzi: luglio-agosto

Sagra della Lumaca: 13-14 agosto

Festa patronale, San Martino: 11 novembre Fiaccolata e Presepe: periodo natalizio

CURIOSITÀ

Da Vittorio Gassman a Giorgio Albertazzi, da Monica Guerritore a Mariangela Melato, tutti i grandi nomi del teatro italiano hanno partecipato al Festival Teatrale di Borgio Verezzi. Dal 1967, nelle notti d’estate, piazza Sant’Agostino è lo scenario naturale, una vera e propria finestra sul mare, che ospita la famosa rassegna culturale.

FINALBORGO

ARIA DA MARCHESI

A Finalborgo si respira aria buona, che sa di mare, rosmarino e timo. E aria di nobiltà: è stata la capitale del Marchesato di Finale e, per far dispetto ai Genovesi, fu porto franco per gli Spagnoli, che hanno lasciato monumenti e portali di ardesia. Nei vicoli e tra i palazzi di Finalborgo c'è aria di un glorioso passato: e infatti c'è una Chiesa con un orologio che segna le ore al contrario. Arroccata in alto per difendersi dai Saraceni, dovette però arrendersi agli odiati Genovesi, ancora malvisti in tutta la Provincia di Savona.

FINALBORGO

SAVONA (SV)

ALTITUDINE m 0-300 s.l.m.

ABITANTI 12.300

INFO TURISMO

Ufficio Informazioni Turistiche

Tel. +39 019 680954

turismo.comunefinale ligure. it/it/finalborgo

XII SEC.

Il marchese Enrico I Del Carretto detto il Guercio dà origine al borgo.

1598-1713

È il periodo della domina zione spagnola all’insegna della prosperità.

1713

Il marchesato è ceduto a Genova e finisce un’epoca di ricchezza.

1795

Con l’arrivo dei francesi viene abolito il marchesato e Finale segue le sorti della Repubblica Ligure, e infine quelle dei Savoia e del Regno d’Italia.

PRODOTTI TIPICI

A Finalborgo è possibile provare la vera birra artigianale in locali in cui è prodotta e servita direttamente. Artigianato, passione, e anche un Festival, ad agosto, dedicato alla bevanda cara alla dea Cerere.

ORIGINE DEL NOME

Da Burgum Finarii, terra di confine (ad fines) in epoca romana e marchesato dei Del Carretto tra il XIV e il XVI secolo.

EVENTI

Festa patronale, S. Biagio: 3 febbraio

Riviera dei Teatri: stagione di prosa

Salone Agroalimentare: marzo

Festa dell’Inquietudine: giugno (info su festainquietudine.it)

Festa del Marchesato, rievocazione medievale: luglio

Birra in Borgo, Festival della birra: agosto

CURIOSITÀ

Il Museo Archeologico del Finale ospita la celebre sepoltura del Giovane Principe, un cacciatore vissuto 24mila anni fa, sepolto nella Caverna delle Arene Candide. Dalla ricostruzione del volto si può riconoscere la fisionomia tipica delle popolazioni orientali con forti somiglianze con i crani dello stesso periodo rinvenuti a Sunghir in Russia. Segno di un’identità umana e culturale comune in un’ampia area compresa fra il Mediterraneo e la Moldavia. Chi era questa gente e come si spostava? Un affascinante mistero archeologico.

CAMPO LIGURE

L'ARTE LIEVE DELLA FILIGRANA

La bellezza di questo borgo è da osservare in… filigrana. È infatti uno dei principali centri di produzione in Europa della filigrana in oro e argento. Ci sono ancora una decina di laboratori dedicati a quest’arte che si tramanda di padre in figlio dal 1884. Epoca a cui risalgono le prime figure del grande presepe meccanizzato, con centinaia di personaggi su una superficie di 70 mq, che nel periodo natalizio è possibile visitare all’Oratorio dei Santi Sebastiano e Rocco.

CAMPO LIGURE GENOVA (GE)

ALTITUDINE m 342 s.l.m.

ABITANTI 3.057

INFO TURISMO IAT

Via della Giustizia 5 Tel. +39 010 921055 comune.campo-ligure.ge.it

III SEC.

Primo accampamento romano, da cui il nome Campo.

1329

Il borgo è un piccolo feudo del Sacro Romano Impero indipendente dalla Repubblica di Genova.

1740-1748

Nella guerra di successione austriaca Campo si schiera con l’Impero e i Savoia, contro i Francesi e Genova.

PRODOTTI TIPICI

1884

Il borgo prende il nome di Campo Ligure.

ORIGINE DEL NOME

Dal campus, cioè accampamento, è derivato l’originario nome di Campofreddo (freddo da feudo) come veniva chiamato il paese dalla fine del sec. XVII.

Castagne, polenta, latte e formaggi. La tradizione culinaria è quella dei contadini dell’appennino ligure.

Ancora oggi nelle vie del Borgo si può assaporare il latte appena munto insieme alla tipica focaccia di farina di mais, la revezora.

EVENTI

Concerto itinerante: sabato di metà luglio

Festa patronale, Santa Maria Maddalena: 22 luglio

Campofestival: primo fine settimana d’agosto

Camingiando: ultima domenica di agosto

Mostra annuale della Filigrana: settembre

CURIOSITÀ

Il Museo della Filigrana espone circa duecento pezzi ricercati e raccolti attraverso i Paesi di quattro continenti: ogni oggetto racchiude in sé le tradizioni, i costumi, la religione, l’economia del luogo di provenienza. Un museo unico al mondo. Lasciatevi incantare dai dettagli della lavorazione della filigrana, che piace molto anche ai più piccini.

MONEGLIA

UN GIOIELLO TRA DUE CAMPANILI

Stretto da un lato tra mare e collina, e dall’altro tra due campanili: quello della chiesa di ponente, San Giorgio, e quello della chiesa di levante, Santa Croce. Fino all’età moderna il borgo era diviso in due da un torrente, poi coperto, che separava nettamente i due quartieri, ognuno dei quali aveva la propria chiesa e il proprio cimitero… Ancora oggi si discute se sia più bella la chiesa di San Giorgio o quella di Santa Croce. Difficile dirlo!

MONEGLIA

GENOVA (GE)

ALTITUDINE m 4 s.l.m.

ABITANTI 2.800

INFO TURISMO comune.moneglia.ge.it

IV SEC.

In una mappa stradale dell’Impero Romano è citata la località ad Monilia.

V-XVI SEC.

Durante il Medioevo e per tutto il Cinquecento, Moneglia condivide le sorti della Repubblica di Genova, alla quale fornisce marinai e capitani.

1815

Moneglia fu inglobato nel Regno di Sardegna e succes sivamente nel Regno d’Italia.

ORIGINE DEL NOME

PRODOTTI TIPICI

Il borgo - riporta una cronaca del 1537 - fu chiamato "Monilia in latino, che vuol dire gioielli preziosi per cagione dei fruttiferi e ameni colli" circostanti.

L’olio extravergine d’oliva prodotto nel territorio è stato insignito della Dop Riviera di Levante. Da alcune borgate di Moneglia, come Morteo, Crova, La Marine, viene un buon vino bianco, ottimo per accompagnare le trenette al pesto.

EVENTI

Mostra mercato dell’Olio d’oliva: lunedì di Pasqua

Festival del Giallo: prima settimana di luglio

Festa patronale, Esaltazione della Santa Croce: 14 settembre Incanto di Natale: dal 20 al 31 dicembre

CURIOSITÀ

L’azzurro del mare davanti, il verde dei monti alle spalle e, nel mezzo, tanti segni d’arte: come i versi eleganti e musicali di Felice Romani, librettista di Rossini, Donizetti e Bellini.

E le pitture di Luca Cambiaso, grande artista di scuola manierista, dai modi michelangioleschi.

VERNAZZA

NELL'INCANTO DELLE 5 TERRE

Vernazza è una delle perle delle Cinque Terre. Un borgo marinaro distribuito attorno ad un porticciolo, con i vicoli stretti per intrappolare gli invasori e buttare loro addosso olio bollente dalle case-torri. Le case colorate perché i marinai le potessero riconoscere da lontano. E poi le pietre dei muri a secco, gli ulivi, le splendide fioriture. Nel 2013 per il New York Times è il diciottesimo posto al mondo da visitare (Parigi quell’anno era al quarantaseiesimo, tanto per capirci).

ALTITUDINE m 0-800 s.l.m.

ABITANTI 800

INFO TURISMO

Comune di Vernazza

Tel. +39 0187 821247 comune.vernazza.sp.it

VERNAZZA LA SPEZIA (SP)

1080

Prima citazione del borgo.

1207

I signori di Vernazza si sottomettono a Genova.

1874

La linea ferroviaria GenovaLa Spezia rompe l’isolamento secolare del luogo.

1997

Vernazza è dichiarata dall’Unesco patrimonio mondiale dell’umanità.

1999

Nasce il Parco Nazionale delle Cinque Terre.

ORIGINE DEL NOME

Dal latino verna, ossia del luogo, indigeno. Quindi il nome del paese sarebbe legato al suo prodotto più celebre, la vernaccia, il vino locale.

PRODOTTI TIPICI

Vino DOC: il bianco Cinque Terre e lo Schiacchetrà, il passito più famoso d’Italia, di limitatissima produzione. Ma anche olio extravergine d’oliva DOP e profumati limoni.

EVENTI

Escursioni guidate Parco Letterario E. Montale: maggio-settembre

Festa patronale, Santa Margherita: 20 luglio Festival del Parco delle Cinque terre: luglio-agosto

Festa al santuario di Reggio: prima domenica d’agosto

Festa al santuario di San Bernardino: 8 settembre

CURIOSITÀ

Dalla piazzetta di Vernazza, che qui chiamano il salotto, si diramano sentieri tra i più belli delle Cinque Terre. In particolare, quello di circa 2 km che conduce al santuario della Madonna di Reggio sorto nel sec. XI, con la sua Madonna nera, rappresentazione della Vergine Maria accompagnata dal bambino Gesù, che si vuole portata dai Crociati.

NUOVA DESTINAZIONE

DEIVA MARINA

IL VOLTO DELLA RIVIERA

Deiva Marina, incastonato fra il Parco Nazionale delle Cinque terre, l’Alta Via dei Monti Liguri e il Golfo del Tigullio, è un borgo marinaro che cattura il cuore con la sua bellezza autentica. Il paese è diviso in due parti: la Marina, con la sua linda geometria di strade e piazze, e il centro storico, con le case aggrappate alla collina e abbracciate tra loro a formare un mosaico di tegole e intonaco, le finestre alla genovese e le ringhiere in ferro battuto. Da ammirare la parrocchiale di Sant’Antonio

Abate, nascosta tra le dimore-torri, che presenta un sagrato con il tipico tappeto di pietra ligure a “risseu”, un mosaico di ciottoli levigati a formare disegni marinareschi.

DEIVA MARINA

LA SPEZIA (SP)

ALTITUDINE m 15 s.l.m.

ABITANTI 1.060 nel borgo

INFO TURISMO

Comune di Deiva Marina

Corso Italia 85

19013 Deiva Marina (SP)

Tel. +39 0187 82611

comune.deivamarina.sp.it/

DA NON PERDERE

• Chiesa di Sant'Antonio Abate;

• Castello Da Passano

• Torri di avvistamento

• Passeggiata sul lungo mare.

ORIGINE DEL NOME

l primo utilizzo ufficiale del nome risale al 1191. Dalle antichissime radici celtiche “awa” – “dewa” (corrente d’acqua) che ha dato origine al toponimo Deiva rafforzato anche dalla presenza del torrente che vi sfocia.

PRODOTTI TIPICI

I prodotti tipici di Deiva Marina sono quasi totalmente assimilabili alla tradizione spezzina. Tra questi troviamo: l'aggiadda, un condimento povero a base di mollica, aceto e aglio; le acciughe sotto sale; il pesto alla genovese e la focaccia ligure. La vitivinicoltura nel borgo di Deiva Marina occupa una posizione di prestigio tra le attività agricole della regione e i vini prodotti sono noti per la loro originalità e qualità. Tra questi troviamo le Colline di Levanto DOC e la Liguria di Levante IGT.

EVENTI

Sagra gastronomica della Castagnata: autunno-inverno

Il Presepe Vivente: dicembre

Festa patronale di San Giovanni Battista: 23-25 giugno

CURIOSITÀ

Il sagrato della chiesa di Sant’Antonio Abate è decorato con un particolare tipo di mosaico, chiamato “risseu”, realizzato con ciottoli levigati e disposti a formare disegni geometrici e motivi marini.

Il mosaico di Deiva Marina è uno dei pochi esemplari, di questa particolare tecnica artistica ligure, rimasti sulla riviera.

NUOVA

DESTINAZIONE

DIANO CASTELLO

LA CULLA DEL VERMENTINO

Sulle colline che dominano la Riviera Ligure di Ponente, immerso nel verde degli ulivi e dei pini marittimi, sorge il borgo medievale di Diano Castello, circondato da un territorio completamente terrazzato da cui si possono godere panorami mozzafiato. Passeggiando per il borgo si respira un'atmosfera d'altri tempi: i vicoli acciottolati (i carruggi liguri), le case in pietra, le mura di cinta, le torri merlate e le antiche chiese raccontano storie di cavalieri e battaglie. Dalle terrazze del borgo si gode una vista spettacolare sul Mar Ligure, che si estende a perdita d'occhio.

DIANO CASTELLO

IMPERIA (IM)

ALTITUDINE m 135 s.l.m.

ABITANTI 2.245

INFO TURISMO

Comune di Diano Castello

Via Meloria 2 18013 Diano Castello (IM)

Tel. +39 0183 40771

comunedianocastello.it/

DA NON PERDERE

• Chiesa di San Nicola di Bari;

• Via Martiri della Liberazione;

• Oratorio di San Giovanni Battista;

• Chiesa di Santa Maria Assunta;

• Complesso architettonico costituito dalla chiesa di Santa Maria degli Angeli e dal convento dei Frati Francescani.

ORIGINE DEL NOME

Castrum Diani sarebbe sorto nel X secolo come luogo fortificato in posizione collinare per difendere gli abitanti dalle scorrerie dei Saraceni. Il toponimo appare nei documenti per la prima volta nel 1033.

PRODOTTI TIPICI

Diano Castello è conosciuta come la patria del Vermentino, vino bianco DOC prodotto da uve che crescono sulle colline e nei terrazzamenti che circondano il borgo. Oltre il Vermentino della Riviera Ligure di Ponente DOC troviamo anche il Pigato, ottimo bianco tipico della zona. Dolce caratteristico è il Dian, una sorta di medaglione di pasta di forma ovoidale, con impresso nel centro il grifone dello stemma di Diano Marina. Tra i prodotti più rinomati l’olio di oliva grazie alla coltivazione di questo frutto di qualità taggiasca diffuso nell’entroterra ligure che gli hanno fatto meritare la DOP, sotto cui sono presenti tre menzioni geografiche: Riviera dei fiori, Riviera del ponente savonese e Riviera di levante.

EVENTI

Festa di San Niccolò: maggio

Infiorata del Corpus Domini: giugno

Castrum Diani: settembre

CURIOSITÀ

Sotto le strade del borgo, Diano Castello nasconde le lone, delle vere e proprie antiche cisterne sotterranee scavate nella roccia, create per raccogliere l'acqua piovana e garantire così una riserva idrica costante alla popolazione, soprattutto durante i periodi di siccità o in caso di assedio.

TRENTINO ALTO ADIGE

VIPITENO, CHIUSA, EGNA, BORGO VALSUGANA

VIPITENO

LE ORE FERME SULLA TORRE

DELLE DODICI

Si è sempre accolti con un bicchiere di vino e due fette di speck, perché qui l’ospitalità è di casa fin dal lontano 1280, quando furono costruite le mura e il borgo fu elevato al rango di città. Da allora fiorì l’attività alberghiera grazie al passaggio di pellegrini e commercianti lungo

la strada del Brennero. La via principale di Vipiteno è divisa dalla torre civica - detta anche delle Dodici - in due nuclei: Città Vecchia e Città Nuova.

VIPITENO

BOLZANO (BZ)

ALTITUDINE m 948 s.l.m.

ABITANTI 5.780

INFO TURISMO

Associazione Turistica

Piazza Città 3

Tel. +39 0472 765325

ore 8:30-12 / 14:30-18 vipiteno.eu

15 a.C.

Viene fondata la stazione romana di Vipitenum.

1280

Il borgo viene elevato al rango di città e costruita la cinta muraria.

XV-XVI SEC.

Periodo della massima fioritura della città grazie alle miniere di argento e di piombo.

1867

L’apertura della ferrovia del Brennero porta insieme con il turismo nuove fonti di reddito.

1919

PRODOTTI TIPICI

Latte, burro e yogurt prodotti dalla celebre Latteria sociale di Vipiteno, una delle più antiche e tradizionali dell’Alto Adige, attiva dal 1884. Senza dimenticare lo speck e i funghi.

Annessione dell’Alto-Adige all’Italia.

ORIGINE DEL NOME

Dal nome latino del presunto accampamento romano di Vibidína ed è attestato come Uuipitina nell'827.

EVENTI

Festa patronale, San Sebastiano: 20 gennaio

Processione delle Palme: domenica delle Palme

Giornate dello Yogurt: inizio luglio-fine agosto

Party sotto le Lanterne: mercoledì di luglio e agosto

Sagra dei Canederli: settembre Mercatino Natalizio: fine novembre-inizio gennaio

CURIOSITÀ

Esiste una leggenda che racconta del pellegrino e vagabondo Störz, frequentatore di locande, quale il primo abitante della moderna città. Una figura presente nell’attuale stemma cittadino, sotto le ali dell'aquila tirolese, che simboleggia la natura accogliente di Vipiteno.

CHIUSA

LA CITTADINA DEGLI ARTISTI

SULL'ISARCO

Ci sono i vicoli stretti di un borgo medievale e l’atmosfera è tipica altoatesina. Ma a Chiusa si respira un’aria particolare: tra fine Ottocento e inizio del Novecento arrivarono qui centinaia di artisti, soprattutto tedeschi, attratti dalla euforia per Walther, poeta lirico del Medioevo.

Una sorta di Dante Alighieri teutonico che alcuni studiosi del XIX secolo erano convinti fosse nato proprio a Chiusa! Da allora è conosciuta come la cittadina degli artisti.

CHIUSA BOLZANO (BZ)

ALTITUDINE m 523 s.l.m.

ABITANTI 5.135

INFO TURISMO

Associazione Turistica

Piazza Mercato 1

Tel. +39 0472 847424

comune.chiusa.bz.it

1027

Prima menzione del borgo.

1308

Chiusa è denominata per la prima volta Stadt, città.

1350-1550

La cittadina vive il suo perio do di massima fioritura grazie ai commerci.

1867

Periodo di prosperità e turismo dopo l’apertura della ferrovia del Brennero.

1874-1914

Più di 300 artisti soggiornano a Chiusa, da allora chiamata

Cittadina degli artisti.

ORIGINE DEL NOME

Chiusa deve il suo nome allo stretto passaggio naturale che si forma tra la rupe di Sabiona, il fiume Isarco e il torrente Tinne.

PRODOTTI TIPICI

Strudel in tedesco significa vortice perché dentro la spirale di pasta, dolce o salata, nella versione più conosciuta alberga un mix irresistibile di mele, pinoli, uvetta e cannella. Le origini della ricetta? Molto antiche: l’VIII secolo, al tempo degli Assiri.

EVENTI

Mostre d’arte: da marzo a novembre

Estate culturale: da luglio a settembre

Törggelen: mercatino di artigianato, ultimi due sabati di settembre e primo sabato di ottobre

Festa patronale, S. Andrea: 30 novembre

Natale medievale: dal venerdì alla domenica nel periodo dell’Avvento

CURIOSITÀ

Chiusa fa da sfondo all’incisione La grande Fortuna di Albrecht Dürer, che soggiornò nel borgo durante il suo viaggio in Italia nel 1494. L’opera raffigura la divinità greca Nemesi che, nuda e alata, si muove su un globo sospeso tra le nubi sopra un paesaggio identificato come Chiusa.

Per questo motivo la cittadina è anche nota con il nome di Città di Dürer.

EGNA

I PORTICI DELLA CITTÀ MERCATO

Ci sono passati Dürer e Mozart, a Egna, e il loro passaggio ha dato l’impronta a questo borgo medievale circondato dai vigneti e dagli alberi di mele. Grazie agli scambi commerciali tra Nord e Sud, dal XIV al XVIII secolo Egna è il porto fluviale più importante della regione e in quel periodo i caratteristici portici si popolano di botteghe e magazzini (Ballhaus). Uno di questi oggi ospita la biblioteca comunale.

EGNA

BOLZANO (BZ)

ALTITUDINE m 214 s.l.m.

ABITANTI 5.028

INFO TURISMO

Associazione Turistica

Castelfeder

Piazza Principale 5

Tel. +39 0471 810231

info@castelfeder.info

castelfeder.info

Comune di Egna Largo Municipio 7

Tel. +39 0471 829111

comune.egna.bz.it

III SEC.

La località è già documentata in età romana.

1309

Sviluppo economico e urbanistico del borgo fino al XVIII sec. grazie agli scambi commerciali.

1494

Passaggio di Albrecht Dürer.

1769

Il tredicenne Wolfgang

Amadeus Mozart pernotta con suo padre Leopold nell'Albergo Corona, oggi non più esistente.

ORIGINE DEL NOME

Il nome risale alla mansio (stazione di posta) Endidae, piccolo insediamento di epoca romana posto sulla via Claudia Augusta.

PRODOTTI TIPICI

Dalle uve della frazione di Mazzon, si ottiene un eccezionale Blauburgunder (Pinot Nero). Oltre che per il vino, la piana dell'Adige e le colline intorno a Egna sono note per la produzione di mele.

EVENTI

Festa di Primavera: 18-19 maggio

Giornate altoatesine del Pinot Nero: 18-19-20 maggio

Notte romantica sotto i portici: 22 giugno

Vino e portici: 13 luglio

Laubenfest, la Festa dei Portici : 2-3-4 agosto

Festa d’Autunno: 5 ottobre

Festa patronale, S. Nicolò: 6 dicembre

CURIOSITÀ

L’impianto architettonico della Domus Mansio Endidae, l’antica stazione miliare di posta lungo la via Claudia Augusta, già nota nel III sec., è uguale a quello dell'ospizio Kloesterle, costruito dieci secoli più tardi, in località San Floriano. Entrambi gli edifici avevano la stessa funzione: ospitare viandanti e pellegrini. La fortuna di Egna è infatti legata al transito di merci e uomini, più o meno illustri.

NUOVA DESTINAZIONE

BORGO VALSUGANA

LA PICCOLA VENEZIA DEL TRENTINO

Situato nel cuore della Valsugana, in un territorio che ha sempre avuto una certa importanza dal punto di vista politico ed economico, Borgo Valsugana è un paese pittoresco che incanta per l’impianto architettonico, con ampi portici simili a quelli di alcune città fluviali del Veneto. La bellezza del paesaggio e la ricca offerta di attività rendono questo borgo destinazione ideale per una vacanza in Trentino. Il centro storico si sviluppa su entrambe le sponde del fiume Brenta, creando un'atmosfera suggestiva e romantica, con le case dai tetti di tegole rosse e le botteghe artigiane che si affacciano sul corso principale. Degno di nota è il quattrocentesco Ponte Veneziano, coronato da due edicole, che collega il borgo vecchio all’altra metà del paese.

BORGO VALSUGANA

TRENTO (TN)

ALTITUDINE m 380 s.l.m.

ABITANTI 6.341 nel borgo

INFO TURISMO

Comune di Borgo Valsugana

Piazza Alcide Degasperi 20 38051 Borgo Valsugana (TN)

Tel. +39 0461 758700

comune.borgo-valsugana.tn.it/

• Arte Sella, aprile-otto bre: rassegna di arte contemporanea a cielo aperto

• Sky Museum, installa zioni artistiche

• Oratorio di San Rocco

• Castel Telvana

• Museo della grande Guerra

• Curiosità borghi

ORIGINE DEL NOME

Il toponimo del termine

PRODOTTI TIPICI

Grazie ad un ambiente naturale incontaminato e a materie prime locali, i prodotti tipici della Valsugana possono essere considerati tra i più genuini del nostro Paese.

Valsugana deriva dal latino

Vallis Ausuganea, ovvero valle di Ausugum. Il borgo di Ausugum potrebbe derivare dal nome della popolazione che i romani trovarono in questo luogo.

Dalla farina Valsugana, un mix tra quella di mais e di grano saraceno alla base della celebre polenta Valsugana, a numerosi salumi e insaccati come la luganega, la carne salata, lo speck e la mortadella di Caldonazzo.

Anche il formaggio è uno dei principi della gastronomia

Valsugana, il vezzena e il lagorai sono i più famosi della zona. Tra gli altri prodotti troviamo anche il miele, il vino Trento DOC, il parampampoli, bevanda tipica a base di caffè, grappa, vino e zucchero e le mele.

EVENTI

Sagra di San Prospero: seconda settimana di luglio

Palio del Brenta: ultima settimana di agosto

CURIOSITÀ

Sapevi che Borgo Valsugana è attraversato da una delle ciclabili più belle e famose del nord Italia?

La Ciclabile della Valsugana è un itinerario lungo circa 80 km che si snoda tra il Trentino e il Veneto, collegando il Lago di Caldonazzo con Bassano del Grappa, un connubio perfetto tra natura, arte e cultura.

VENETO MONTAGNANA

MONTAGNANA

LE MURA DI GIORGIONE

Montagnana è il più importante esempio di fortezza medievale italiana. Le mura furono costruite nel ‘300 dai Carraresi, Signori di Padova, per contrastare le mire aggressive degli Scaligeri. Padovani e veronesi, tra cui ancora oggi non scorre buon sangue, si alternarono nel dominio della città più volte. Giorgione ritrasse le mura nel disegno a sanguigna del museo Boymans-Van Beuningen di Rotterdam. Una volta finito il giro delle mura, godetevi un panino rigorosamente al prosciutto crudo.

MONTAGNANA

PADOVA (PD)

ALTITUDINE m 16 s.l.m.

ABITANTI 9.358

INFO TURISMO

Comune di Montagnana

Via Carrarese 14

Tel. +39 0429 81247

comune.montagnana.pd.it

1242

Erzellino III da Romano, vicario dell’Imperatore Federico II, s’impadronisce di Montagnana.

1362

I Carraresi completano la cinta muraria nel corso della contesa con Verona.

1405

Montagnana si consegna a Venezia.

1797

Alla caduta della

Serenissima, Montagnana segue le sorti del LombardoVeneto.

ORIGINE DEL NOME

Motta Aeniana, da cui

Montagnana, deriva da motta, che in latino medievale indicava una piccola altura e Aeniana, in riferimento a una mansio (stazione di posta) Anneianum.

PRODOTTI TIPICI

Il prosciutto crudo dolce di Montagnana, DOP dal 1996, lavorato e stagionato secondo la tradizione, ha un gusto dolce e morbido dovuto alla sapiente dosatura di sale.

Va provato con il melone, altro prodotto del territorio.

EVENTI

Festa del Prosciutto Crudo: maggio

Festa patronale, Santa Maria Assunta: 15 agosto

Palio dei Dieci Comuni del Montagnanese: settembre

Montagnanese in Fiera: ottobre

Mercatino antiquariato collezionismo: ogni terza domenica del mese

CURIOSITÀ

Il cuore cittadino è piazza Vittorio Emanuele II, abbellita dal listón in trachite grigia dei Colli Euganei con inserti in pietra bianca, che può imitare la pavimentazione di piazza San Marco per antico privilegio. Non solo: la Serenissima concesse la costruzione nella piazza di una colonna con il Leone di pietra che lì restò fino a quando, con l’arrivo di Napoleone, il leone venne abbattuto per fare spazio all’albero della libertà.

FRIULI VENEZIA GIULIA

VENZONE, PALMANOVA

VENZONE

UN VIAGGIO FRA ZUCCHE

DORATE E MUMMIE MEDIEVALI

Distrutto dal terremoto del Friuli del 1976, oggi Venzone, dopo una riuscitissima ricostruzione, è un borgo fortificato trecentesco che ospita la famosa Festa della Zucca, a fine ottobre, raggiungibile anche con uno speciale treno storico con locomotiva a vapore degli anni ‘30. Ma ci sono anche le mummie risalenti a un’epoca compresa tra il XIV e il XIX secolo. Le mummie, che addirittura Napoleone volle andare a vedere, sono perfettamente conservate.

VENZONE

UDINE (UD)

ALTITUDINE m 230 s.l.m.

ABITANTI 2.200

INFO TURISMO

IAT

Via Glizoio di Mels 5/4

Tel./fax +39 0432 985034

prolocovenzone.it

776-952

Durante il dominio

Carolingio nasce il primo nucleo urbano.

1420

Il Friuli viene assoggettato a Venezia.

1965

Venzone è dichiarato Monu mento Nazionale in quanto unico borgo fortificato trecentesco della Regione.

1976

Una serie di eventi sismici mette in ginocchio l’intero borgo, nonché tutto il Friuli.

1995

PRODOTTI TIPICI

Vasta la produzione casearia, fra i più tipici i Sot la Trape di Refosco o di Verduzzo, formaggi affinati nella vinaccia ed invecchiati oltre diciotto mesi ed il Vençionut, con aromi erbacei per l’aggiunta di petali di fiori di calendula.

Termina la ricostruzione, pietra su pietra, del Duomo e della cittadina.

ORIGINE DEL NOME

Il nome di origine prelatina deriva da av-au – flusslauf (corso d’acqua) quindi dal nome del torrente Venzonassa.

EVENTI

Mercati nel borgo: gennaio-dicembre-ogni 2^ domenica del mese

Incontro europeo parchi-Parkfest: 26 maggio

Rassegna organistica internazionale Gjgj Moret : i sabati di settembre

Festa della zucca: quarto weekend di ottobre

Festa patronale, S. Andrea: 30 novembre

Sapori a Venzone: novembre-dicembre

Antica Sagra di Santa Lucia: 13-21 dicembre

CURIOSITÀ

Si chiama Gobbo, per via del suo evidente difetto fisico dovuto probabilmente ad una errata sepoltura, ed è la mummia più antica (del 1348, scoperta nel 1647) fra le cinque conservate nella Cappella cimiteriale di San Michele. Le salme risalgono a un'epoca che va dal 1348 al 1881. La mummificazione naturale si deve alla presenza dell'Hypha bombicina Pers., una muffa che ha la proprietà di disidratare i tessuti inibendone la decomposizione.

UDINE (UD)

ALTITUDINE m 27 s.l.m.

ABITANTI 5.419

INFO TURISMO

Comune di Palmanova

Piazza Grande 1

33057 Palmanova (UD)

Tel. +39 0432 922111

NUOVA DESTINAZIONE

PALMANOVA

UNA STELLA A NOVE PUNTE

Palmanova è un esempio unico di “città fortezza” a forma di stella a nove punte, capolavoro di ingegneria militare e urbanistica in linea con gli ideali del Rinascimento. Fu costruita nel 1593 per rafforzare le difese della Serenissima ed è dotata di tre cerchie di mura e tre porte di accesso. Dalla centrale Piazza Grande, perfettamente esagonale e cuore pulsante della fortezza, si irradiano diciotto strade simmetriche, creando un effetto scenografico di grande impatto. L’unicità e l’integrità del borgo gli hanno permesso di divenire un sito Patrimonio dell’Umanità UNESCO nel 2017.

comune.palmanova.ud.it/ PALMANOVA

DA NON PERDERE

• Duomo Dogale;

• Palazzo del Provvedito re Generale;

• Loggia della Gran Guardia;

• Loggia dei Mercanti;

• Palazzo del Monte di Pietà;

• Grande parco storico dei Bastioni.

ORIGINE DEL NOME

PRODOTTI TIPICI

Il nome Palma venne scelto nel 1593 con riferimento all’albero della palma che è da sempre simbolo di vittoria e gloria.

Nell’Ottocento prese l’attuale nome Palmanova.

Il salame d’oca è il prodotto tipico del borgo e si ottiene utilizzando un impasto misto di carne d’oca e di suino, macinato a grana fine. Viene insaccato in un budello naturale, asciugato e stagionato. Il salume misto è nato nelle campagne friulane e da sempre, nella tradizione delle famiglie contadine più povere, veniva fatto metà d’oca e metà di maiale per ottenerne un quantitativo maggiore. Altri prodotti del borgo sono quelli della tradizione friulana: il prosciutto San Daniele, il formaggio Montasio DOP e alcuni vini tra cui il Friulano, il Refosco dal Peduncolo Rosso e il Merlot.

EVENTI

A.D. Palma alle Armi: primo fine settimana di settembre Pasquetta sui Bastioni: lunedì dopo Pasqua

CURIOSITÀ

Nella costruzione di Palmanova tutto ha seguito un piano preciso. La costruzione della città è iniziata il 7 ottobre 1593, nel giorno della festa di Santa Giustina di Padova, patrona della città, ma anche nel 21° anniversario della vittoria di Venezia sulle armate ottomane nell'epica battaglia navale di Lepanto. Le perfette composizioni geometriche dei nove moduli difensivi sono calcolate sulla gittata dei cannoni reali (300 m).

EMILIA ROMAGNA BRISIGHELLA

BRISIGHELLA

LA CITTÀ DEI TRE COLLI

Roma ha sette colli, Brisighella ne ha solo tre ma li ha sfruttati a dovere: sul primo c'è una Rocca che risale al 1200, sul secondo c'è un Santuario del 1700 e sul terzo una magnifica Torre dell'Orologio. E soprattutto c'è la Via degli Asini, che è unica al mondo. È la prima sopralelevata della storia, nata come cinta muraria difensiva poi è diventata la via percorsa dagli asini che trasportavano il gesso.

BRISIGHELLA

RAVENNA (RA)

ALTITUDINE m 115 s.l.m.

ABITANTI 7.490

INFO TURISMO

IAT

Piazzetta Porta Gabolo 5 Tel./fax +39 0546 81166 comune.brisighella.ra.it iat.brisighella@racine.ra.it terredifaenza.it brisighella.org

1290

Edificazione di una piccola rocca su una cima di gesso all’imbocco della Valle del Lamone.

1410

Brisighella è capoluogo della Valle del Lamone.

1509-1860

A parte la partentesi napole onica, Brisighella appartiene allo Stato Pontificio.

1944-45

Luogo della resistenza e di scontri fra partigiani e nazifascisti.

ORIGINE DEL NOME

Forse dal celtico brix (luogo scosceso), o dal latino brisca (terra spugnosa, per il terreno gessoso), oppure da brassica (cavolo, pianta diffusa in passato nella zona).

PRODOTTI TIPICI

L’olio extravergine di oliva Brisighello, che si coltiva da 2000 anni, dal 1996 DOP. Tartufi e ciccioli di Mora

Romagnola; poi la Pera Volpina, varietà antica che si cuoce nel sangiovese e si gusta col formaggio locale stagionato in grotte di gesso.

EVENTI

Trofeo del Buon Salame e Sagra dei Salumi Stagionati: aprile

Sagra del carciofo Moretto: maggio

Feste Medioevali: giugno-luglio

Festa patronale, S. Michele: 29 settembre

Le delizie del porcello: prima domenica di novembre

Sagra del tartufo: terza domenica di novembre

Sagra dell’Ulivo e dell’Olio: quarta domenica di novembre

CURIOSITÀ

Grazie alla presenza della catena montuosa della Vena del Gesso Romagnola, parallela alla via Emilia e al crinale appenninico, il microclima di Brisighella e dell’intera valle del Lamone è unico: ben tre gradi in più di temperatura in media rispetto alle zone circostanti. Questo perché il gesso di cui è composta la montagna accumula calore nel periodo estivo che viene successivamente ceduto durante l’inverno. Ecco spiegatol'ulivo e l'olio extravergine, uno dei più pregiati d'Italia.

TOSCANA BUONCONVENTO

BUONCONVENTO

I COLORI DEL COTTO E DELLE CRETE

Terra delle crete senesi, sull’antico tracciato della Via Francigena, Buon Convento - come dice il nome - è ancora luogo di accoglienza, come in passato, per i pellegrini diretti a Roma. Storicamente un avamposto fortificato del Comune di Siena, il borgo è circondato dall’antica cinta muraria costruita in mattoni rosso scuro. Un colore che è la cifra della cittadina ricordata anche da Boccaccio nella novella del Decameron dedicata al poeta senese Cecco Angiolieri.

BUONCONVENTO

SIENA (SI)

ALTITUDINE m 145 s.l.m.

ABITANTI 3.150

INFO TURISMO

Ufficio Turistico Comunale

Tel. +39 0577 809737

museisenesi.org

1100

Primi cenni storici del borgo.

1371

Inizia la costruzione della cinta muraria che terminò nel 1383.

1480

A Buonconvento viene riconosciuta la cittadinanza senese.

1559

Con la caduta della Repubblica di Siena entra a far parte del Granducato di Toscana sotto i Medici.

ORIGINE DEL NOME

PRODOTTI TIPICI

Deriva dal latino bonus conventus e ha il significato di comunità felice, fortunata, che gode della fertilità della terra e dei vantaggi derivanti dalla vicinanza dei fiumi Arbia e Ombrone.

I vini DOC come il bianco Val d’Arbia, anche nella versione vinsanto, l’Orcia rosso e bianco. Ma anche il tartufo bianco delle Crete Senesi e quello marzolo. E poi c’è la carne di vitello locale, di razza chianina e quella dei maiali di cinta senese.

EVENTI

Fiera Regionale Antiquaria: 19-22 aprile

Nova Eroica: 26-28 aprile

Festa patronale, Santi Pietro e Paolo: 29-30 giugno

Villagio della Birra: 6-8 settembre

Sagra della Val d'Arbia: 20-29 settembre

CURIOSITÀ

All’interno del liberty Palazzo Ricci Socini, il

Museo d’Arte Sacra della Val d’Arbia ospita importanti opere d’arte di scuola senese dei secoli

XIII-XVII. Le monumentali pale d’altare provenienti dalle chiese della Val d’Arbia sono allestite in una suggestiva galleria.

MARCHE GROTTAMMARE

GROTTAMMARE

IL GIARDINO DEGLI ARANCI

SUL MARE

Grottammare è famoso per aver dato i natali a Papa Sisto V, per aver ospitato il compositore Franz Liszt e per il microclima favorevole alla coltivazione degli agrumi, fin dal 1371. L’albero di arancio è anche nello stemma del Comune. E profuma d’arancio il Borgo Antico con il teatro che porta il nome della pianta. Fra giardini e agrumeti, sul lungomare c’è una lussureggiante fila di palme importate dalle Canarie nei primi decenni del Novecento. Sembra di stare ai tropici!

GROTTAMMARE

ASCOLI PICENO (AP)

ALTITUDINE m 126 s.l.m.

ABITANTI 14.200

INFO TURISMO

IAT

Piazza Fazzini 6

Tel. +39 0735 631087

comune.grottammare.ap.it

VIII-VI SEC. a.C.

Prima necropoli picena.

1299

L’ampliamento del porto consente di sviluppare il commercio.

1779

Nascono le prime costruzioni nell’area della marina e tra la collina e il mare.

1868

Dall’11 luglio al 29 agosto soggiorna a Grottammare il musicista Franz Liszt.

1890

Si sviluppa l’area del lungomare dando impulso al turismo balneare.

ORIGINE DEL NOME

Già agli inizi dell’XI secolo il castello è indicato con il nome di Grocte o Grupte, e più tardi come Cripte o Grupte a mare.

L’Arancio Biondo del Piceno, recentemente introdotto tra le biodiversità marchigiane, è tipico di Grottammare che ne sta promuovendone il recupero, la valorizzazione e la promozione.

EVENTI

Festa patronale, San Paterniano: 10 luglio

Estate Grottammarese: luglio-agosto

La Sacra Giubilare, rievocazione storica: luglio

Fiera di San Martino: 11 novembre

Presepe Vivente: 26 dicembre, 1 e 6 gennaio

CURIOSITÀ

Dal 2003 è sorto il prestigioso Festival Liszt, l’importante vetrina internazionale per virtuosi e interpreti lisztiani. Un modo per onorare la memoria di Franz Liszt, che ha soggiornato nel settecentesco Palazzo Fenili durante l’estate del 1868. Tutte le domeniche il musicista ungherese suonava l’organo durante la messa presso la chiesa di San Pio X, che pare in quel periodo ebbe un picco di fedeli!

UMBRIA

PASSIGNANO SUL TRASIMENO, CASTIGLIONE DEL LAGO, SPELLO

PASSIGNANO SUL TRASIMENO

DOVE IL LAGO INCONTRA

LA ROCCIA

Passignano, detto anche “La Perla del Trasimeno”, protetto dalle colline coltivate a vite e ulivo, sta su un promontorio digradante verso il lago. Qui le barche non vanno solo sull’acqua, ma si sfidano anche per le vie del borgo. Infatti durante il Palio delle Barche, che rievoca l’ultimo

atto delle ostilità tra le nobili famiglie perugine dei Baglioni e degli Oddi, le imbarcazioni vengono caricate sulle spalle in una veloce corsa nel centro storico.

PASSIGNANO SUL TRASIMENO PERUGIA (PG)

ALTITUDINE m 289 s.l.m.

ABITANTI 5.711

INFO TURISMO

Pro Loco Passignano

Tel. +39 075 0440043

comune.passignano-sultrasimeno.pg.it

217 a.C

Fu teatro della fuga delle legioni romane dopo la sconfitta subita ad opera di Annibale.

XI SEC.

Fu assoggettata a Perugia dopo essere stato conteso da goti, longobardi e bizantini.

XV SEC.

Scontri tra le famiglie rivali degli Oddi e dei Della Corgna.

1814

Visse un secolo di degrado fino agli albori del Novecento, quando conobbe una lenta ripresa.

ORIGINE DEL NOME

Deriva dal personale latino Passinius (o Passenius), il proprietario terriero che vi deteneva una villa in epoca romana.

PRODOTTI TIPICI

L’Umbria è la patria della produzione dello zafferano, a partire dal XIII secolo, che qui è di altissima qualità. Una spezia che arricchisce i piatti con una personalissima nota aromatica, al contempo avvolgente e raffinata.

EVENTI

Festa patronale, S. Cristoforo: 25 luglio

Palio delle Barche: ultima settimana di luglio

Festival internazionale dei giovani concertisti: luglio-agosto

Festa dei Barbari: luglio-agosto

Festa della Padella: ultima settimana di agosto

CURIOSITÀ

Il Museo delle Barche espone alcune imbarcazioni tradizionali del lago Trasimeno. Sullo spazio esterno si può ammirare una ricostruzione del barchetto del gorro (rete a strascico) utilizzato fino agli anni 30.

Il pezzo più importante è l’imbarcazione monossile, scavata in un tronco di quercia, rinvenuta lungo le rive del lago presso Passignano sul Trasimeno a seguito dei dragaggi compiuti, datati 1200.

CASTIGLIONE DEL LAGO

UNA ROCCA SU UN VELO

D'ARGENTO

Sorge su un colle che in epoca antica costituiva la quarta isola del lago Trasimeno e dalla Rocca del Leone, uno dei migliori esempi dell'architettura militare del Medioevo umbro, si domina tutto il lago. È l’azzurro il colore di Castiglione: il celeste del lago, dove si pratica la vela, ma anche del cielo. Fra aprile e maggio, infatti, c’è un importante raduno internazionale di aquiloni e mongolfiere che porta sulle rive del Trasimeno aquilonisti e appassionati da tutto il mondo.

CASTIGLIONE

DEL LAGO

PERUGIA (PG)

ALTITUDINE m 210 s.l.m.

ABITANTI 15.493

INFO TURISMO

Servizio Turistico Territoriale

Piazza Mazzini 10

Tel. +39 075 9652484

comune.castiglione-dellago.pg.it

X SEC.

Castiglione è citata come borgo fortificato con il nome di Castello Chiugino

1550-1647

Nasce il Ducato di

Castiglione e del Chiugi. Il borgo vive l’epoca di maggior splendore.

1870

Il Comune diviene proprietario del palazzo Ducale.

ORIGINE DEL NOME

Deriva dalla fortezza

medievale, la Rocca, eretta verso la metà del Duecento e chiamata Castello del Leone per la sua forma pentagonale ispirata alla costellazione del Leone.

PRODOTTI TIPICI

La fagiolina del lago Trasimeno: un legume di minuscole dimensioni con una buccia così sottile che quasi non si vede, di sapore burroso e particolarmente saporito. Ottimo per bruschette, zuppe e piatti abbinati anche al pesce di lago. È presidio Slow Food.

EVENTI

Festa del tulipano: aprile

Raduno internazionale di aquiloni e mongolfiere: aprile-maggio

Festa patronale, Santa Maria Maddalena: 22 luglio

Rassegna Internazionale del Folklore: luglio-agosto

Trasimeno Blues festival: luglio-agosto

CURIOSITÀ

Ogni anno con l’arrivo della primavera, ad aprile, a Castiglione del Lago c’è la Festa del Tulipano. In questa occasione tutto il borgo si veste di tulipani con il concorso dedicato ai balconi, alle vetrine e alle piazzette fiorite. Il clou della manifestazione è rappresentato dai carri allegorici interamente rivestiti di tulipani che si disputano la palma del migliore.

SPELLO

CITTÀ D'ARTE E DEI FIORI

Spello è un gioiello che colora e profuma di fiori. Qui infatti si tiene la famosa Infiorata, in occasione del Corpus Domini, con le strade del borgo che si trasformano in un tappeto di fiori che supera 1,5 km. Quadri di arte sacra, realizzati con milioni di petali, ma anche opere vere: gli affreschi del Pinturicchio, del Perugino e il ciborio di Rocco Tommaso da Vicenza nella chiesa di Santa Maria Maggiore, vera e propria galleria d’arte.

SPELLO

PERUGIA (PG)

ALTITUDINE m 280 s.l.m.

ABITANTI 8.554

INFO TURISMO

IAT

Tel. +39 0742 301009 comune.spello.pg.it

STORICI

VII SEC. a.C.

Spello vanta antiche origini umbre.

41 a.C.

Ottaviano Augusto colonizza il borgo.

1238

Federico II distrugge la città, rimasta invischiata nella lotta tra la Impero e Papato.

1484-1583

I Baglioni di Perugia arricchi scono il borgo di capolavori del Rinascimento.

PRODOTTI TIPICI

L’olio extravergine d’oliva è tra i più pregiati d’Italia.

1829

Il ritorno allo Stato Pontificio coincide con la decadenza di Spello.

ORIGINE DEL NOME

Pare che il nome derivi dal suo mitico fondatore, Ispeo Pelisio, uno dei compagni di Enea, perdutosi durante il viaggio.

Eccellenti anche il tartufo nero raccolto nei boschi della zona e il miele millefiori, che si distingue per limpidezza e profumo.

EVENTI

Festa dell’Ascensione: maggio

Festa patronale, S. Felice Vescovo e Martire: 18 maggio

Infiorata: giorno del Corpus Domini

Incontri per le Strade: luglio e agosto

Festa dell’Olivo e Sagra della Bruschetta: primo week end di dicembre

CURIOSITÀ

A pochi minuti di auto da Spello ci sono le Fonti del Clitunno. Sorgenti che sono state d’ispirazione per molti scrittori e poeti: Plinio il Giovane, Virgilio, Poussin, Corot, Byron e Giosuè Carducci, che le consacrò nella sua celebre ode. Nell’antichità si credeva che il fiume fosse così limpido da rendere più bianchi i buoi che lì si abbeveravano.

LAZIO CASTEL GANDOLFO

CASTEL GANDOLFO

IL BUEN RETIRO DEI PAPI

A pochi chilometri da Roma c'è un’oasi di pace, Castel Gandolfo, residenza estiva del Papa Un vero paradiso per gli amanti dell’arte e della storia, tra ville rinascimentali e rovine italiche e romane. Come l’antica via Sacra che sale al Monte Cavo dove un tempo sorgeva il tempio di Iuppiter Latiaris, il più importante santuario del Lazio. Chi cerca il contatto con la natura deve percorrere a piedi gli itinerari mozzafiato intorno ai laghi di Nemi e Albano dove si possono osservare molte specie di uccelli e incontrare una flora ricca e piena di profumi.

CASTEL GANDOLFO

ROMA (RM)

ALTITUDINE m 246 s.l.m.

ABITANTI 8.431

INFO TURISMO

Ufficio Turismo

Piazza della Libertà 7

Tel. +39 06 9359181

comune.castelgandolfo.rm.it

XIII SEC. a.C.

Sul sito dell’attuale Castel

Gandolfo sorgeva Alba Longa, fondata da Ascanio, figlio di Enea.

1216

I marchesi Gandolfi arricchiscono di un castello l’antico villaggio di Cuccuruttus.

1623

Urbano VIII trasforma l’antica residenza dei Savelli in palazzo Pontificio.

1659

PRODOTTI TIPICI

Il Bernini progetta la piazza con la fontana e la chiesa di San Tommaso.

ORIGINE DEL NOME

Deriva dal castello fatto erigere dalla famiglia romana Gandolfi nel secolo XII.

Le pesche, che qui chiamano “guance di canonico”, a cui è dedicata anche una festa. Gli ottimi biscotti, i piatti a base di pesce di lago, salumi e formaggi della campagna romana, il vino DOP Colli Albani.

EVENTI

Sagra delle Pesche: prima domenica d’agosto Festa patronale, San Sebastiano: prima domenica di settembre

CURIOSITÀ

Le divinità del luogo erano latine: qui c’era il sacrario dell’antica nazione latina, dove per secoli nel tempio dedicato a Vesta è rimasto acceso il fuoco portato dai troiani. I Papi scelsero come loro “buen retiro” il luogo della mitica Albalonga. Ne risulta un concentrato d’opere d’arte unico: la cupola slanciata del Bernini, il palazzo Pontificio di Carlo Maderno, l’eleganza neoclassica di villa Torlonia di Giuseppe Valadier, la grande scalinata del giardino del Belvedere, il borgo racchiuso da mura.

ABRUZZO TAGLIACOZZO

TAGLIACOZZO

L'ANTICA CAPITALE DELLA MARSICA

Citata da Dante nell’Inferno, nel 1268 a Tagliacozzo si è tenuta la famosa battaglia tra Corradino di Svevia e Carlo d'Angiò, re di Sicilia. Essa segnò il destino del potere del Regno di Sicilia a favore degli Angioini, di parte guelfa, sugli Svevi, sostenuti dai ghibellini, favorendo ancora per secoli il potere temporale del Papa. Un borgo ricco di storia, di chiese e di una piazza meravigliosa, tra le più armoniche e scenografiche dell’Italia centrale.

TAGLIACOZZO

L' AQUILA (AQ)

ALTITUDINE m 740 s.l.m.

ABITANTI 6.464

INFO TURISMO

Azienda di Promozione

Turistica

Piazza dell’Obelisco

Tel. +39 0863 610318

comune.tagliacozzo.aq.it

STORICI

XI SEC.

Primo insediamento abitato.

1268

Battaglia di Tagliacozzo, Carlo I d’Angiò, re di Sicilia, sconfigge Corradino di Svevia.

1400 ca.

Tagliacozzo passa dal

Regno di Napoli allo Stato Pontificio.

1806

Finita la feudalità, il paese perde il suo ruolo centrale nella Marsica.

PRODOTTI TIPICI

ORIGINE DEL NOME

Significa taglio nella roccia - dal latino talus (taglio) e cotium (roccia) - e starebbe ad indicare la fenditura che divide il monte e nella quale si è sviluppato l’insediamento urbano.

La pasta all’uovo fatta in casa, la polenta di farina di mais, le carni d’agnello e di vitello, la secolare tradizione della lavorazione della carne di maiale con salsicce, lonze, coppa, fegatelli e ancora salami, guanciali e pancetta.

EVENTI

Festa patronale, S. Antonio da Padova: ultima domenica di agosto

Festa del Volto Santo: domenica dopo la Pasqua

Rassegna Internazionale del Folklore: ultima settimana di luglio

CURIOSITÀ

A Tagliacozzo la domenica in Albis, cioè quella dopo Pasqua, è la Festa del Volto Santo. Una tradizione antica, che lega tutti i tagliacozzani, in cui vengono distribuiti più di mille dolci tradizionali (i cavallucci e le colombelle), realizzati dalle monache benedettine, che poi vengono mangiati all'insegna della fratellanza.

CAMPANIA

ALBORI-VIETRI SUL MARE

ALBORI VIETRI SUL MARE

UN BIANCO AVAMPOSTO

DI PARADISO

Un grumo di case bianche di fronte al mare, costruite in base alla strategia difensiva degli arabi. Sembra di sentire le voci della ciurma di Khair-ad-Dyn, il pirata Barbarossa, capo dei Mori che nel Cinquecento terrorizzò il borgo con le sue scorribande. Gli abitanti, minacciati dai continui attacchi dei pirati saraceni, decisero di rifugiarsi più in alto dove costruirono l’attuale paese, protetto dall’abbraccio del monte.

ALBORI

VIETRI SUL MARE

SALERNO (SA)

ALTITUDINE m 300 s.l.m.

ABITANTI 8.475

INFO TURISMO

Comune di Vietri sul mare

Tel. +39 089 763811

comune.vietri-sul-mare.sa.it

IX SEC.

Primo insediamento nella zona di Àlbori.

1324

Si hanno le prime notizie del casale di Àlbori.

1500 ca.

Viene istituita la gabella del pane, l’imposta in base alla quale nel casale può vendere il pane solo l’appaltatore o persona da lui delegata.

1610

È costituita la parrocchia di Àlbori.

ORIGINE DEL NOME

Incerte le origini del toponimo, forse da Arvo, un argonauta al seguito di Giasone che, attratto dalla bellezza del luogo, vi si sarebbe stabilito dopo una tempesta.

PRODOTTI TIPICI

Siamo, come diceva Goethe, nella terra dove fioriscono i limoni, che qui hanno sapore e profumo speciali (si chiamano sfusati) e danno il classico limoncello della Costa di Amalfi.

EVENTI

Festa patronale, Santa Margherita: 20 luglio

Presepe vivente: periodo natalizio

CURIOSITÀ

Lavorare la ceramica è una vera e propria arte e lo sanno bene a Vietri sul Mare, dove è una pratica diffusa a partire dal medioevo. Le ceramiche vietresi, nella caratteristica pasta vetrosa policroma, decorata con fantasia prendendo a prestito motivi dell’arte islamica, erano commercializzate in tutto il Mediterraneo. Tanto da tenere in piedi l’economia locale anche nelle epoche più buie, come nel Cinquecento, quando le scorrerie dei turchi si fecero più frequenti e tragiche.

PUGLIA CISTERNINO

NUOVA DESTINAZIONE

CISTERNINO

L’ABBAGLIANTE CASBA DELLA

VALLE D’ITRIA

Cisternino, soprannominato "la casba della Valle d'Itria", è un comune in provincia di Brindisi, situato a 395 metri sul livello del mare. Sorge su un colle delle Murge sud-orientali, circondato da boschi e da un paesaggio caratterizzato dalla presenza di trulli e masserie. Il borgo antico è un vero e proprio gioiello architettonico, caratterizzato da un dedalo di viuzze strette e tortuose, case bianche, balconcini fioriti, cortili, scalette, archi e piazzette, spazi pubblici e privati dove si crea aggregazione. Il centro storico è dominato dalla Torre normanno-sveva, alta 26 metri, e dalla chiesa madre di San Nicola, risalente al XII secolo. La campagna circostante è pervasa da bianchissimi trulli, le iconiche abitazioni rurali della Puglia.

CISTERNINO BRINDISI (BR)

ALTITUDINE m 395 s.l.m. ABITANTI 480 nel borgo

INFO TURISMO

Comune di Cisternino

Via Principe Amedeo 72 72014 Cisternino (CR)

Tel. +39 080 444 5211

comune.cisternino.br.it/3

DA NON PERDERE

• Chiesa di San Nicola;

• Torre Normanna;

• Palazzi nobiliari: Vescovile, del Governatore, delle famiglie Pepe e Cenci;

• Chiesetta della madonna d’Ibernia.

ORIGINE DEL NOME

L’eroe eponimo, secondo tradizione è Sturnoi: finita la guerra di Troia, avrebbe fondato questo centro che i Romani hanno poi chiamato Sturninum. Un gruppo di monaci basiliani, profughi dell’Oriente, edificarono una badia che chiamarono San Nicolò cis-Sturninum.

PRODOTTI TIPICI

Cisternino è famosa per le bombette, involtini di carne di maiale, pancetta e caciocavallo. Altre prelibatezze comprendono le orecchiette, la salsiccia (a punta di coltello, salsiccia normale, salsiccia piccante) e il famoso capocollo.

Per quanto riguarda i vini, il Martina Franca e il Locorotondo sono due DOC rappresentativi della zona a cui si aggiunge il Bianco d’Alessano.

EVENTI

Festival Internazionale delle Bande musicali: luglio

Festival “Il Borgo Cantato”: luglio

Festa Patronale dei Santi Quirico e Giulitta: agosto

CURIOSITÀ

I trulli della Valle d'Itria sono capanne rotonde in pietra calcarea e notevoli esempi di costruzione a secco, una tecnica edilizia preistorica. I loro tetti conici sono costituiti da lastre di calcare ondulate e spesso recano segni mitologici o religiosi. I loro pinnacoli decorativi allontanano le influenze maligne o la sfortuna.

CALABRIA TROPEA, GERACE

NUOVA DESTINAZIONE

TROPEA

LA TERRAZZA SUL TIRRENO

L’accoglienza solare dei suoi abitanti è la risorsa speciale che caratterizza Tropea, risplendente sul mare, dal cui belvedere si possono ammirare tramonti rosso fuoco. Ciò che rende questo borgo unico è la simbiosi tra storia, ambiente, tradizione e patrimonio immateriale. I viaggiatori europei del Gran Tour in Calabria soggiornavano nell’antico comune, affascinati dal mito del suo fondatore, Ercole, e dall’incanto della vista delle isole Eolie all’orizzonte.

Gli stretti vicoli del centro storico, chiamati vinee, si aprono su slarghi arieggiati vegliati da sontuosi palazzi con portali di granito e tufo locale. La Chiesa di Santa Maria dell’Isola, simbolo del paese, fu costruita dai Bizantini su uno scoglio che si protrae su acque cristalline.

TROPEA

VIBO VALENTIA (VV)

ALTITUDINE m 61 s.l.m.

ABITANTI 660 nel borgo

INFO TURISMO

Comune di Tropea

Largo Padre di Netta

89861 Tropea (VV)

Tel. +39 0963 604100

comune.tropea.vv.it/

DA NON PERDERE

• Chiesa Concattedrale

• Chiesa del Gesù

• Affaccio Raf Vallone

• Santa Maria dell’Isola

• Museo Diocesano

ORIGINE DEL NOME

Dopo aver sconfitto i Giganti in Calabria, Ercole decise di riposarsi accanto ad una rupe disabitata. Per omaggiare questa terra accogliente che gli offrì ristoro, l’eroe decise di fondare una città in onore della sua nutrice: Tropheia.

PRODOTTI TIPICI

Dalla rossa, croccante e dolcissima cipolla di Tropea Igp al freschissimo pesce che popola il mare del borgo, senza dimenticare il pecorino del Monte Poro, la 'nduja di Spilinga ed i fileja, una pasta tradizionale calabrese, simile a fusilli lunghi fatti a mano. La produzione vinicola tropeana comprende vini rossi, bianchi e rosati, realizzati con vitigni autoctoni come il Gaglioppo e il Greco. Tra i dolci tipici spiccano la pitta 'mpigliata, una sorta di torta ripiena di frutta secca e spezie, e i mostaccioli, biscotti a base di miele e vino cotto.

EVENTI

Il tramonto sullo Stromboli: aprile

I tri da cruci: maggio

Tropea cipolla party: ultima settimana di settembre

CURIOSITÀ

A pochi passi dal celebre Santuario di Santa Maria dell'Isola, si trova lo scoglio di San Leonardo. Al suo interno, nascosta tra le rocce, si cela una suggestiva cavità che nel tempo ha assunto una connotazione mitologica: la Grotta delle Sirene, dove si dice dimorassero le affascinanti creature dal canto ammaliatore che imprigionavano le fanciulle di cui erano gelose.

NUOVA DESTINAZIONE

GERACE

LA RUPE DELLO SPARVIERO

Situato su una collina di fossili marini, tra le Serre e l'Aspromonte, Gerace è un gioiello dell’architettura bizantino-normanna, ricco di storia e arte. In questo luogo si intrecciano tracce di civiltà diverse, nobiltà decaduta e una profonda religiosità: originariamente con 128 chiese, oggi il borgo ne conserva solo 17. La “passeggiata delle Bombarde” offre viste spettacolari su piazze irregolari, archi barocchi e nobili palazzi decorati. Le preghiere dei monaci basiliani, le influenze orientali e i loggiati rinascimentali si mescolano con le fortificazioni e le rovine. La rupe che ospitò l’artiglio di Jerax ha visto il lento scorrere della vita e il passare del tempo.

GERACE

REGGIO CALABRIA (RC)

ALTITUDINE m 470 s.l.m.

ABITANTI 3080 (1900 nel borgo)

INFO TURISMO

Comune di Gerace

Via di Sottoprefettura 1

89040 Gerace (RC)

Tel. +39 0964 356243

comune.gerace.rc.it/

DA NON PERDERE

• Cattedrale di Gerace;

• Chiesa Monumentale di San Francesco d’Assisi

• Castello di Gerace

• Porte Urbiche e Porta del Sole;

• Chiesa di Santa Maria del Mastro.

ORIGINE DEL NOME

Deriva dal greco jerax , sparviero, in ricordo del rapace che, secondo la leggenda, avrebbe indicato agli abitanti di Locri il luogo in cui rifondare la città, al riparo dalle incursioni saracene.

PRODOTTI TIPICI

Il leggendario Greco di Gerace, un vino di colore giallo ambrato e liquoroso, quasi filigranato, elegante nei suoi aromi e sapori di frutta matura, splendidamente bilanciati da una leggera acidità e liquoroso. I rafioli dolci dalla base soffice e friabile di pan di spagna, aromatizzati al limone e glassati con zucchero.

EVENTI

Festival "Il Borgo Incantato": fine luglio

Festa patronale: 22 e 23 agosto

CURIOSITÀ

Accanto alla Porta del Sole, un tempo sorgeva una torre campanaria con un prezioso orologio. Nel 1962, però, un fulmine la colpì, distruggendola insieme all’orologio. Il crollo fece precipitare anche la campana, usata per scandire le ore. La torre non fu più ricostruita e, poiché la calotta cinquecentesca era estremamente pesante, si decise di lasciarla sul posto.

SICILIA

CEFALÙ, MILITELLO IN VAL DI CATANIA

CEFALÙ

TERRA DI MARE, MITI E CINEMA

C’è lo zampino di un dio! Solo così si può spiegare la bellezza di Cefalù. Con il suo mare da cartolina, la rocca che sovrasta la città e la Cattedrale dallo stile bizantino arabo-normanno che ospita il corpo del suo fondatore, Ruggero II, primo re di Sicilia. Una fortezza mausoleo che è la sintesi di diverse culture. Così come lo è Cefalù, terra di miti, di leggende e di…cinema: qui nel 1988 vennero girate le scene più suggestive del film di Tornatore Nuovo Cinema Paradiso.

CEFALÙ PALERMO (PA)

ALTITUDINE m 0-270 s.l.m.

ABITANTI 13.790

INFO TURISMO

Ufficio Turismo

Tel. +39 0921 924130

comune.cefalu.pa.it

V SEC. a.C.

Edificazione della cinta mura ria e del tempio di Diana.

254 a.C.

Cefalù cade sotto la dominazione romana.

858

Gli Arabi prendono possesso della città.

1131

Dopo la conquista da parte dei Normanni viene fondata la cattedrale di Cefalù.

PRODOTTI TIPICI

1839

Cefalù ha 81 bastimenti ed è la quinta più importante tra le marinerie di Sicilia.

ORIGINE DEL NOME

Dal greco Kephaloidion (testa, capo) per il suo promontorio. I Romani la chiamarono Coephaledium, mentre per gli Arabi era Gafludi, città fortificata.

Ci sono i sapori ispirati alle influenze degli antenati arabi, nel cannolo siciliano. Secondo la leggenda, infatti, l’origine della ricetta sarebbe proprio saracena poi tramandata ai romani. Oggi è un esempio della rinomata arte pasticcera italiana nel mondo.

EVENTI

Vampa di San Ciusieppi: spettacolare falò, 19 marzo. Festa del Corpus Domini: imponente processione, prima metà di giugno. Festa patronale, Santissimo Salvatore: 6 agosto.

CURIOSITÀ

Il 6 agosto, durante la festa del patrono, oltre alle tradizionali liturgie, processioni, luminarie e quant’altro, si celebra il rito laico della ‘Ntinna a mare. Si tratta di una gara in cui bisogna conquistare una bandiera posta all’estremità di un palo (un albero di nave) sospeso sull’acqua dalla banchina del molo e cosparso di sego (grasso animale usato per la fabbricazione di candele) e sapone. Solo per veri equilibristi!

NUOVA DESTINAZIONE

MILITELLO IN VAL DI CATANIA

BAROCCO SICILIANO

Incastonato tra le colline iblee, la Val di Noto e Catania, Militello in Val di Catania, conosciuto come Militeddu in siciliano, è un borgo che conquista il cuore con bellezza ed eleganza. Il centro storico vanta ricchezze storico-artistiche di inestimabile valore che è stato iscritto nel Patrimonio dell’Umanità UNESCO per l’arte e l’architettura tardo barocca, splendidamente rappresentate dalla Chiesa Matrice e da Santa Maria della Stella. Militello è un vero e proprio gioiello, pieno di chiese, palazzi nobiliari e monumenti che raccontano la storia e la cultura millenaria di questo comune affascinante.

MILITELLO

CATANIA (CT)

ALTITUDINE m 413 s.l.m.

ABITANTI 7.109

INFO TURISMO

Comune di MIlitello in Val di Catania

Atrio del Castello 1 95043 Militello in Val di Catania (CT)

Tel. 0957 941111 comunemilitello.it/

• Chiesa Matrice di San Nicolò e Santissimo Salvatore;

• Chiesa di Santa Maria della Stella;

• Chiesa e Abbazia di San Benedetto;

• Chiesa del Santissimo Sacramento;

• Chiesa del Purgatorio;

• Rione di San Pietro.

ORIGINE DEL NOME

Tre le ipotesi sull’origine:

PRODOTTI TIPICI

• da militum tellus, terra di soldati, per la presenza di un avamposto romano durante la guerra contro Siracusa;

• da piccola Mileto, datato all’epoca greca con la nascita del primo insediamento;

• da mellis tellus, città del miele.

Sagra della Mostarda e del Fico d’India: ottobre DA NON PERDERE

Il prodotto tipico del borgo è la cassatiddina di Militello, un dolce creato anticamente da una suora. Sono cestini di pasta frolla riempiti con mandorle, frutta, cioccolato, liquore, cannella e chiodi di garofano. Legato alla festa di San Giuseppe il 19 marzo e di Santa Lucia il 13 dicembre è, invece, la pipirata preparata con vino cotto, riso, pinoli e aromi. I mastrazzola (mostaccioli) sono tipicamente invernali e hanno la forma di tocchetti caramellati, ricavati da farina, vin cotto e aromi. Infine, la mostarda di fichi d'India ha la sua massima celebrazione proprio nella sagra che, a ottobre, celebra questa prelibatezza.

EVENTI

Riti della Settimana Santa: periodo pasquale

CURIOSITÀ

Nel borgo di Militello in Val di Catania si trovano le cascate dell'Oxena, meravigliose rapide naturali formate dallo scorrere impetuoso del fiume omonimo che si incastona in un canyon di origine lavica. L'acqua, cristallina e fresca, si getta con forza su rocce basaltiche creando un'atmosfera incantata.

NOTE LEGALI

I tempi di percorrenza indicati/rappresentati in questa pubblicazione sono indicativi. La durata del viaggio varia a seconda del servizio di trasporto utilizzato e può subire variazioni. Maggiori informazioni su trenitalia.com.

Gli eventi citati nelle singole località sono soggetti a riconferma annuale da parte degli enti locali. Per maggiori informazioni visita il sito ufficiale del Comune di riferimento.

Testi

© Associazione Borghi più Belli d’Italia

© Italiaslowtour.com

Progetto grafico, coordinamento editoriale e creativo

Ferrovie dello Stato Italiane SpA

Communication

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Prodotti editoriali

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Foto © Archivio FS Italiane © Adobe Stock

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Borgo Valsugana p. 111 © Comune di Borgo Valsugana Brisighella pp. 144-145 © Silvano Cantoni

Campo Ligure pp. 60,63, 64-65 © Stefano Siro

Castiglione del Lago pp. 173, 1174-175 © Andrea Pula

Deiva Marina pp. 78, 81, 82-83 © Comune di Deiva Marina Diano Castello p. 84 © Jake Carson

Egna pp. 104, 107, 108-109 © Alberto Ceolan Gerace pp. 222, 225, 226-227 © Antonio Cadei Militello in Val di Catania pp. 236 © Marco Sibilla, 239, 240-241© Comune di Militello in Val di Catania

Orta San Giulio pp. 31, 32-33 © Massimiliano Andreazza

Orta San Giulio p. 28 © Laura Pratta

Palmanova pp. 132, 135, 136-137 © Comune di Palmanova

Tropea pp. 214-215 © Comune di Tropea

Venzone pp. 126, 129, 130-13 © Luigi Stefanutti

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Grafica Nappa | Settembre 2024

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