TrentinoMese Giugno

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appuntamenti, incontri e attualità trentina

2011 giugno

euro 2,00 www.trentinomese.it

hotel

spini la tv in camera, la biblioteca, la cappella, la palestra, le lezioni scolastiche e tanti altri comfort. Nel nuovo carcere di spini di gardolo manca solo la libertà ■

una singolare foto-inchiesta, dalla quale emerge un volto di città non sempre da vetrina

CALDONAZZO

L’uomo alpino in maschera: Gianni Nicolini Castel Ivano tra passato e presente Si va in vacanza! Le cose da fare

isabella bossi fedrigotti

Un caffè nella casa (milanese) della scrittrice trentina



r o i l g i M a n g a p Cam a i d e M New 2010 onsumi

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Centro Culturale “Balene di Montagna”

Trentino

Book Festival

Un festival indipendente in cui parlare di libri e di storie. Tre giorni di incontri con l’autore e di spettacoli letterari.

Mauro Corona Isabella Bossi Fedrigotti Eraldo Affinati Carmine Abate Kurdo Baksi Andrea Castelli Mario Cagol Giacomo Sartori Tersite Rossi Giancarlo Narciso Francesca Negri Roberta Deiana Renzo Francescotti & Gruppo Neruda Giorgio Antoniacomi Aida Masumi, Roberta Ropa, Riccardo Gadotti Roberto Keller omaggi a

17, 18, 19 giugno 2011 CALDONAZZO VALSUGANA, TRENTINO, ITALIA Le nostre vite sono fatte di Storie www.trentinobookfestival.it e con Em bycicleta - presidio di fabulazione sportiva Maura Pettorruso & Trento Spettacoli Maddalena Bertolini Matteo Scoz Yaku & Francesca Caprini Coro La Tor Corpo Bandistico di Caldonazzo Le Scritture Inquinate Sillabaria - Scritture di Donne Stefano Bellumat Achille Dallabona Alberto Faustini Giuseppe Ferrandi Denis Fontanari Paolo Ghezzi Luciana Grillo Renzo Maria Grosselli Carlo Martinelli Nadia Martinelli Seba Martinelli Valentina Moser Alberto Pacher Waimer Perinelli Federica Ricci Garotti Tiziana Tomasini Chiara Turrini

Lorenzo Da Ponte, Antonio Fogazzaro Giovanni Guareschi, Herta Müller Stieg Larsson, Fernanda Pivano Emilio Salgari

Trentino Book Festival Junior “Nati Per Leggere“ “La musica delle storie“ con Lucia Farinati e Adriano Vianini Laboratori e letture animate per bambini dai 3 ai 7 anni con Gek Tessaro

Vi aspettiamo nel Paese delle Storie...

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regione trentino alto adige

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Provincia autonoma di Trento

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MUSICA TEATRO LABORATORI E ALTRE DELIZIE DA GUSTARE A BASE DI PICCOLI FRUTTI 1-2 luglio 2011 ore 18-24 Pergine Valsugana (Trento) 36째 festival | 1-23 luglio 2011 informazioni: +39 0461 530179 (lu-ve h. 9-12) info@perginefestival.it www.perginefestival.it




trentinocommenti

ring

ring di Carlo Martinelli

di Francesca Negri

alla carlona

colpo di tacco IL VINO CHE FA IDENTITà, TURISMO E CULTURA

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on c’è pubblicità od operazione di marketing che batta, per il vino, i consigli dei sommelier. Sono loro i primi ambasciatori del nettare di Bacco, loro che consigliano il cliente inesperto e sanno “tentare” quello più smaliziato, sono loro che fanno la carta dei vini e che propongono le bottiglie che ritengono più interessanti. E i baristi hanno lo stesso compito, se si parla di aperitivo. Solo che a Trento e in Trentino vi sfido a contarli quelli che vi offrono un Prosecco e quelli che invece propongono TrentoDoc, le bollicine orgoglio della nostra terra. Provate ad andare in Lombardia, roccaforte del Franciacorta: saranno monotoni, ma lì se vuoi fare un cin cin prima di cena non hai alternative, Franciacorta, Franciacorta, Franciacorta… Il vero problema è che in Trentino non c’è una strategia: le grandi realtà in tutti questi anni non hanno fatto altro che estirpare e ripiantare vitigni per correre dietro alle mode, facendo finta di non sapere che il vino buono lo fa la vigna vecchia e dimenticandosi dei vitigni autoctoni. Dimenticandosi dell’identità, che dovrebbe essere portata avanti con fierezza e coraggio e che nessuno ti può insegnare (e nemmeno si può imparare) perché dimora nel cuore. È solo una questione di scelta: fare prodotti di quantità oppure di qualità (per ora rappresentata degnamente, in termini di numero di etichette, solo dai Vignaioli). Non c’è niente di male a scegliere la prima opzione (ma finiamola di parlare di eccellente rapporto qualità-prezzo per i vini trentini), anche se, con i consumi costantemente in calo, probabilmente vincerà il vino buono su quello commerciale. Lo dice persino l’inventore del Brunello di Montalcino, Jacopo Biondi Santi: «La crisi è evidente ed è dovuta alla saturazione del mercato, ma non solo. I prodotti attualmente in commercio sono fatti bene, ma non hanno né carattere né zonazione. Bisogna tornare a dare personalità ai propri vini: tutti sono andati dietro alle guide, senza pensare al territorio e quindi facendo prodotti che sono clonabili in tutto il mondo. Un vino zonato sul territorio, invece, non è riproducibile da nessun’altra parte. Ripeto, i produttori dovrebbero tornare a fare il vino delle loro zone, vini in cui si beva il territorio ed in cui la gente riesca così a giustificare anche un prezzo più alto delle bottiglie». Anche questo è fare turismo, ristorazione, ospitalità e cultura.

Supergruppo della comicità: non c’è niente da ridere

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e un bel giorno mi avessero detto che Stan Laurel e Oliver Hardy – Stanlio ed Ollio – si accompagnavano in scena con Charlie Chaplin e Buster Keaton, mi sarei arrabbiato. Essere comici, comici veri, è dono raro. Non è un caso che i grandi comici che hanno saputo reggere all’unico giudizio serio e ponderato che esista, quello del tempo, siano diventati leggenda. Così Laurel & Hardy, oggi, sono ascrivibibili tra i geni che hanno fatto la storia del Novecento. Proprio per questo, perché la grandezza solitaria e a volte tragica di un comico non sopporta le ammucchiate, le comparsate, gli indistinti “vogliamoci bene tutti insieme appassionatamente” io

non avrei sopportato – fan devoto quale sono – che Laurel & Hardy dovessero unire le loro irresistibili gag a quelle di Chaplin e Keaton, bravi e geniali in modo diverso. L’ho presa larga. Per dire che non capisco il perché quattro comici di casa nostra quali Mario Cagol Supermario, Andrea Castelli (che è anche altro, peraltro: l’attore più importante che oggi abbiamo in Trentino), Loredana Cont, Lucio Gardin (l’ordine è alfabetico, ad evitare illazioni) abbiano deciso di diventare – mi auguro per poco, pochissimo tempo – una sorta di supergruppo. L’hanno fatto per le Feste Vigiliane, se si è ben capito. Perché? Ciascuno di loro, nella individualità (oppure in coppia: Gardin e la Cont ci riescono bene) hanno regalato e continueranno a regalare – con timbri, registri, caratteristiche, tormentoni, gag, invenzioni – momenti di allegria, di satira, di ilarità, di intelligenza. Appunto: la loro forza è essere Cagol, Castelli, Cont, Gardin. Messi insieme non moltiplicano per quattro la loro forza, il loro impatto. Diventano uno spot gigante. Un supergruppo che sa di forzato. Voglio loro bene, eccome, per quel che sono, uno ad uno. Insieme non mi fanno ridere, né sorridere. Esagero? 11

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ring

ring di Tiziana Tomasini

di Paolo Chiesa

a mali estremi L’evoluzione del picnic

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n principio c’erano pochi elementi essenziali. La coperta a quadretti , frangiata; il cestino della merenda, infarcito di cibi artigianali come pane e cotoletta; le bevande nelle termos, caffè incluso. E il divertimento di una giornata passata in compagnia, a dispetto del pane vecchio di due giorni e delle formiche sul plaid. Ma i tempi cambiano e innescano trasformazioni epocali. Ed anche l’evoluzione del picnic regionale ha subìto un brusco innalzamento tecnologico. Tavolini pieghevoli a otto posti con ombrellone, sedie imbottite per il pasto e sdraio ergonomiche per il riposino pomeridiano. Borse frigo super accessoriate, con tutto il cotto e precotto in commercio. I patiti del pranzo volante super organizzato sono ormai un popolo vasto, armato anche di un certo spirito di competizione. Arrivano nel luogo stabilito e scaricano con disinvoltura l’arredo da giardino. Segue il montaggio (in media, un’ora buona di lavoro). Si valutano la posizione del tavolo, l’inclinazione del sole, la posizione dei vicini di prato. Quindi si passa al concreto. Si aprono le borse frigo. Un’occhiata all’orologio. Le dieci di mattina. Beh, che importa, uno spuntino prima di pranzo ci può stare! I bambini vengono interpellati sulla tipologia dell’affettato, mentre spunta da sotto il tavolo un borsone con il vero necessaire da picnic: tagliere, coltello tecnico e bibite di ogni marca e tipo. E questo è niente. Il bello arriva a mezzogiorno. Tovaglia regolamentare, set di posateria, bicchieri di plastica dura, ben ancorati al tavolo. Mica quelli che volano via! I profumi sono quelli della cucina classica. Pollo, peperonata, patate, vitello tonnato, verdure grigliate. Non parliamo dei dessert. Torta gelato e giro di liquori, per digerire i peperoni. È già primo pomeriggio quando si sparecchia. Le scampagnate programmate colpiscono anche gli amici veneti, che sovente sconfinano in Trentino per trascorrere la domenica. Complice la distanza chilometrica, i suddetti gitanti, spesso vicentini – probabilmente colti da attacchi di fame improvvisa – si fermano ovunque a consumare il pasto. Quante volte li abbiamo visti nelle aree di sosta sui tornanti, noncuranti di esplorare oltre la curva, dove magari esiste un paradiso terrestre, trascorrono ore su un fazzoletto di prato, mangiano, bevono, giocano a carte inalando il gas di scarico dei veicoli e poi ripartono. Soddisfatti. Ma i migliori del settore sono i veronesi sul lago di Garda. La loro attrezzatura non teme concorrenza. E nelle spiagge avare di ombra, ci pensano loro. Non tende, ma tendoni con tanto di supporti ed impalcature. Da far invidia al miglior bar all’aperto. Sotto i tavoli apparecchiati, anche le pentole a pressione. E il vero picnic? Quello vero è ormai un ricordo, praticato da pochissimi amatori. Amanti della vita semplice e spartana, che sembra non andare più di moda. 12

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civiltà trentina SULLA STRADA, UN "VIAGGIO" NEI COMPORTAMENTI UMANI

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obbiamo andare e non fermarci finché non siamo arrivati”. “Dove andiamo?”. “Non lo so, ma dobbiamo andare”. È uno dei dialoghi contenuti nel libro di Jack Kerouac: “Sulla strada“, nel quale l’autore descrive il suo percorso attraverso gli Stati Uniti e la strada diventa un’esaltazione del viaggio come modo di vivere. Ma senza scomodare l’America e la beat generation e limitandoci all’Italia e al Trentino, la strada è anche un luogo che insegna molte cose sui comportamenti e sulle abitudini delle persone. Una specie di osservatorio privilegiato per mezzo del quale si possono cogliere i modi di fare di automobilisti e pedoni che seguendo il codice della strada o disinteressandosi di esso, mettono in atto una rappresentazione psicologica e sociologica della nostra civiltà. Vi sembra un’esagerazione? Guardatevi in giro mentre andate al lavoro in automobile o mentre state passeggiando sul marciapiede. Noterete quanti comportamenti si evidenziano sulle nostre strade e nei loro dintorni; modi di fare che fanno parte di ognuno di noi, ma che per strada, sui marciapiedi, nei parcheggi e nei parchi cittadini si accentuano e si moltiplicano. C’è tutto sulla strada: la prepotenza, la gentilezza, la furbizia, la complicità, l’incoscienza, l’aggressività, l’indifferenza, il senso civile e l’inciviltà. Ci sono i segnali stradali e quello che rappresentano all’occhio di persone diverse; il dare o il non dare la precedenza come affermazione della propria superiorità; le strisce pedonali che ormai gli automobilisti non vedono più e sulle quali i pedoni sono terrorizzati; la distanza di sicurezza che appena conseguita la patente diventa un teorema da rimuovere in fretta, come una formula matematica indigesta dopo l’esame di maturità; il colore del semaforo che diventa un optional; i limiti di velocità che (come altri) in Italia non vengono più rispettati da nessuno. Sono solo alcuni degli aspetti che ci permettono di conoscere meglio le persone che incontriamo appena usciamo di casa. Ma anche di vedere come siamo noi stessi nel corso del viaggio che compiamo quotidianamente su questa terra. L’importante è essere consapevoli che come in ogni altro luogo “sulla strada” ci sono regole che permettono una convivenza civile e abitudini che non devono contrastare con quelle delle altre persone che “viaggiano“ insieme a noi. “Dove andiamo?”. “Non lo so, ma dobbiamo andare”. Buon viaggio a tutti.


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ring

ring di Pino Loperfido

di Walter Nicoletti

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il Trentino visto dalla luna

sua maestà la chiacchiera, sorella scema della verità

questo nostro insanabile desiderio di immortalità

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unziona così: qualcuno racconta a qualcun altro qualcosa. Da questa cordiale interazione – che può avvenire al bar, in piazza o sul sagrato della chiesa – si sprigiona una reazione inaspettata. Prende vita in quell'istante la chiacchiera che non è – si badi – un'astrazione, ma una vera e propria unità vivente che da quel momento in poi comincerà a circolare per le vie della città o del paesino di montagna e, nutrendosi dell'incredulità altrui, crescerà cambierà più volte forma, fino a divenire altro da sé. La chiacchiera è la materializzazione di qualcosa che non dovrebbe sapere nessuno ed invece, alla fine, sanno tutti. Il meccanismo attraverso il quale essa prolifica è sostanzialmente perverso. La fonte primaria relaziona per la prima volta con la raccomandazione di non diffondere ad altri la notizia. Il secondo depositario, sicuro che nessuno verrà mai a sapere del suo tradimento, riferisce ad una terza persona, la quale ovviamente promette di tenersi tutto per sé. Si arriva così, passo dopo passo, a situazioni surreali con decine e decine di persone che conoscono la segretissima notizia, ognuno con una sua personale versione, spesso molto scostante da un'altra, al punto che un vestito rosso può essere diventato rosa e una possibile presenza di tizio alla riunione si tramuta in un'accordo già concluso e definito. Si badi, però, che il trasporto della chiacchiera non avviene attraverso le parole, bensì attraverso quell’attività che nel meraviglioso romanzo “Lessico famigliare” Natalia Ginzburg definì ciaciàre e babàre: una forma di comunicazione primitiva messa in atto all'insaputa dell’intelligenza Nelle “Lezioni Americane”, Italo Calvino scriveva di provare un fastidio intollerabile per come già allora il linguaggio venisse usato in modo approssimativo, casuale e sbadato. È proprio questa una delle cause che agevola la metamorfosi del murmure che si leva alto dai pertugi degli agglomerati urbani. È proprio questa cultura del “si dice” che spesso avvelena certi ambienti sociali, debella amicizie, scardina conoscenze, manda in crisi intere amministrazioni comunali. Il disordinato ciaciàre che nutre certe teste vuote, pronte a diffondere il verbo senza sforzarsi di verificarne le fonti, limitandosi solo, con massimo gaudio personale, ad aggiungere qualche notarella di contorno a sua maestà la chiacchiera, la sorella scema della verità. Come si dice, sono soddisfazioni.

erché la vita sia significativa è necessario accettare le vecchiaia e la morte come parte dell’esistenza”. La frase è di sua santità il Dalai Lama e ci richiama tutti all’accettazione del ciclo della vita come base di partenza per la ricerca della felicità. Fare i conti con la morte o meglio con l’impermanenza della vita è una chiave per incamminarsi lungo la via dell’illuminazione e della felicità. Non sono ragionamenti necessariamente lontani da quelli delle altre religioni e della stessa psicoanalisi. Eppure sono tanto distanti dalla nostra vita quotidiana. Il senso della morte è espunto dalla nostra vita e una prova di questo sono i nostri cimiteri che sono diventati anche in Trentino delle aree di pace racchiuse da alte mura (peraltro sempre più alte) quasi a fortificare il senso di distacco fra la vita e la morte. I cimiteri sono inoltre sempre più cementificati, austeri, distanti dal legame con la quotidianità. La semplicità del legno o del ferro battuto che disegnava le tombe di un tempo è stata via via sostituita dal marmo, freddo e muto come tutti i monumenti. Abbiamo paura della morte e allora costruiamo mura sempre più alte nei nostri cimiteri e li rendiamo simili a delle fortezze quasi a preservare il nostro desiderio di immortalità. Non sono un nostalgico, ma credo che il rapporto con la morte nella società contadina di un tempo fosse più disteso, rilassato, naturale. Ricordo i cimiteri con le mura basse, magari intervallate da un ulteriore abbassamento della cinta, con tombe più semplici, senza foto a colori e senza tanti epitaffi, spesso francamente ridicoli. Quell’estetica ci ricordava un legame più diretto fra la vita e la morte e la lezione non poteva che essere quella di renderci tutti più umani. Non sarebbe male recuperare il senso della morte incominciando a parlarne come di una cosa naturale, accogliendola in armonia in luoghi abbelliti da fiori veri e senza mura di cinta. Abbattiamo i confini, abbattiamoli tutti.

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ring di Fiorenzo Degasperi

scempi ed esempi QUELL’opera d’arte sullA rotatoria

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i sono opere d’arte che si presentano come segno. Contengono nel proprio seno e cuore il senso della contemporaneità. Altre opere si offrono come territorio per un viaggio infinito, svelando, oltre la forma, la propria anima. In questo secondo caso si parla di opere simboliche. Tra quest’ultime è da annoverare la nuova scultura collocata nell’aiuola della rotatoria del nuovo svincolo di Trento Sud. Voluta, tramite concorso, dall’Autostrada del Brennero S.p.A., l’opera vincitrice ha saputo andare oltre la semplice quotidianità per offrire, al viaggiatore attento e a quello sbadato, letture multiple, perché qui si trascende l’apparenza esteriore e tangibile. E la posizione non centrale dell’installazione è pensata per “accogliere” e “salutare” chi arriva in città e chi deve partire, offrendo una visione simbolica della terra trentina. Tre piramidi, con svariate sfaccettature, progettate da Stefano Cagol – video artista ma qui prestato alla pratica dell’installazione –, vogliono ricordare la Trento originaria, quella Tridentum che significava tre denti, denominazione che indica l’insediamento della città nel mezzo di tre identificabili colline, formando un triangolo: Doss Trento, Colle Sant’Agata e Colle San Rocco.

ring Le facce interagiscono tra loro per dare vita ad un vero e proprio paesaggio scultoreo, aperto a infiniti e sempre diversi punti di vista. I tre elementi sintetizzano in modo concettuale non solo le tre colline ma anche le Tre Cime del Bondone e, più in generale, le montagne, seguendo la relazione piramide/montagna (entrambe sacre). L’idea di base è la pratica delle forme frattali che si ripetono mai uguali a se stesse: partono dalla forma base del triangolo per moltiplicarsi in svariate superfici che si uniscono per dare corpo a poliedri sfaccettati. Il loro sviluppo è inaspettato e scandito dal ricorrere di forme non identiche tra loro, regolato da quella “irrazionale sinfonia” individuata da Luca Paccioli nel suo De divina proporzione. È quella medesima regola di frammentazione e ripetizione sempre diversa che caratterizza la Natura stessa. Tra le tante opere pubbliche di cui talvolta ci vergogniamo qui ci troviamo di fronte ad un esempio di opera d’arte il cui cordone ombelicale si perde nell’età dell’oro delle installazioni egizie con un pizzico di alchimia rinascimentale e di filosofia ermetica.

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Diretto da: Paolo Curcu [ paolo@trentinomese.it ]

sommario giugno2011

In redazione: Pino Loperfido, Cristina Pocher Hanno collaborato a questo numero: Lara Deflorian, Fiorenzo Degasperi, Fabio De Santi, Alberto Folgheraiter, Renzo Francescotti, Valeria Gasperi, Gianfranco Gramola, Carlo Martinelli, Francesca Negri, Walter Nicoletti, Nicola Tomasi, Tiziana Tomasini, Silvia Trentini.

9 commenti

Attualità 16

Bolzano - Via Bari, 15 Tel. 0471.914776 Fax 0471.930743 Direzione pubblicità: Giuseppe Genovese Stampa: Alcione - Trento Registrazione Tribunale di Trento n. 536 - 4 aprile 1987

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"hotel" spini

24 la tazza... del caffè 26 Una telecamera, la tranquillitÀ 30 si va in vacanza! cose da fare 38 di buona famiglia trentina 42 l’uomo alpinO in maschera 46 i “cugini” del nord 52 per leggere, conoscere, ascoltare 56 il mio giro d‘ITALIA

Redazione: Via Ghiaie 15 38122 Trento Tel. 0461/362155 Fax 0461/362170

Concessionaria Pubblicità: Südtiroler Studio S.r.l. Trento - Via Ghiaie 15 Tel. 0461.934494 Fax 0461.935706 Direzione pubblicità: Rosario Genovese

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Ring

Grafica: Fabio Monauni

Editrice: Curcu & Genovese Associati S.r.l. Via Ghiaie 15 - 38122 Trento Tel. 0461.362122 Fax 0461.362150

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58 CATEL IVANO TRA PASSATO E PRESENTE

62 NARRAZIONE DELL‘astratto 64 giovani per la danza

Panorama 68

feste vigiliane 2011

72 parliamo di economia 74 summer sessions 76 natura e silenzi 77 musica e “LUCI” 78 nel nome di kino 81 garda jazz festival 86 rafanass 2011 89 solstizio d‘estate con i “modena”

Giorno per giorno

90 Mostre 96 appuntamenti del mese

Scoop&news 107 107 109 110 112

riparte dalle novità miss italia ed. 72 camilla con le imprenditrici del vino dedicato a tutte le mamme del mondo rolly marchi: la felicità fa novanta la cassa rurale premia l‘arte

Rubriche

118 Libri e librerie 120 Fotoromanzo

121 enogastronomia

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“hotel” spini di Tiziana Tomasini e Paolo Curcu

la tv in camera, la biblioteca, la cappella, la palestra, le lezioni scolastiche e tanti altri comfort. Nel nuovo carcere di spini di gardolo manca solo la libertà. I nostri inviati, accolti dalla direttrIce, Antonella Forgione, sono entrati nel ventre della struttura costata più di cento miliOni di euro e che attualmente accoglie circa duecento detenuti (il 70% sono stranieri) 18

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ona industriale di Trento. Trento Nord. Un dedalo di strade e stradine a ridosso della Paganella. Mai così piacevole alla vista – verde silvestre su sfondo azzurrato – in questo mezzogiorno climaticamente estivo. Tensione palpabile ai cancelli. Grossi, alti, spessi. Ci presentiamo, porgiamo i documenti. In cambio, due pass. Ad un cenno di assenso, il cancello si apre automatica-

mente. Ci siamo. Siamo dentro. Siamo nella nuova struttura carceraria di Spini di Gardolo. Il nuovo spicca all’occhio nella pavimentazione, nelle automazioni, nell’estensione delle unità. L’unico reperto storico, la campana del vecchio carcere, che per decenni e decenni ha scandito i ritmi della vita detentiva. Un ampio cortile interno accoglie il visitatore; tanto ampio da disorientare. In un

attimo la vita fuori si azzera e scorrono nelle nostre menti solo fotogrammi tratti da “Fuga da Alcatraz” e da “Le ali della libertà”. Due tra i tanti del genere. Sembra banale ma è chiaro associare. Chiaro come l’imponente profilo montuoso che pare quasi di toccare. L’ufficio del direttore è un moderno open space invaso di luce. La dott.ssa Antonella Forgione, direttore dell’isti19

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Dietro e davanti le sbarre: le COLLABORAZIONI

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arola chiave: collaborare. Le idee per coinvolgere i detenuti in attività costruttive, volte alla riqualificazione sociale ed individuale, non mancano. Tanti settori, tanta volontà di collaborare di, con, per l’esterno. I progetti di lavoro prevedono il coinvolgimento, a rotazione, di tutte le forze disponibili. Fondamentale quindi l’essenzialità della mansione da svolgere. Con risultati comunque di grande soddisfazione. Un primo piano progettuale riguarda l’officina di saldatura, con relativo allestimento di un laboratorio. Un esempio di prodotto finale? Le rastrelliere per le biciclette. Le altre attività lavorative previste spaziano dall’assemblaggio dei sacchetti per la raccolta delle deiezioni dei cani, alla rilegatura, alla lavanderia, al giardinaggio. I progetti scolastici sono articolati nella formazione culturale di base – scuola primaria e scuola secondaria di primo grado – ed in percorsi didattici di scuola secondaria pensati ed articolati per l’acquisizione di competenze finalizzate ad attività concrete, spendibili anche fuori dal contesto carcere. Parrucchieri, ceramisti, disegnatori, falegnami, sarti. Secondo le inclinazioni di ogni singolo individuo. Al di là del muro, l’impegno provinciale e governativo a considerare e valorizzare queste risorse. Per un concreto inserimento nel sociale dei detenuti. tuto circondariale, davanti ad un’agenda fitta di impegni sintetizza la struttura, i ritmi, le normative. E apre la vista su un mondo che, da storicamente coercitivo, vuole offrire oggi opportunità di riscatto, opportunità di vita. Parte illustrando quello che subito ci ha colpito. La qualità della struttura. Nuova, luminosa, spaziosa. Definita dallo stesso ministro della Giustizia Alfano – che il 31 gennaio 2011 ha ufficialmente inaugurato la casa circondariale di Trento – un “modello per il resto d’Italia” e che potrà “ospitare” fino a 244 detenuti. La qualità è data

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dall’alta tecnologia, dall’uso di strumentazioni avveniristiche. In sostanza, l’automazione. Il solo sistema di apertura delle porte è in assoluto il più avanzato. Cuore pulsante è la sala regia, con diramazioni minori in ogni sezione e in ogni braccio. L’innovazione è poter garantire la sicurezza. Già, la sicurezza. L’ufficio si trova al di qua del muro. Oltre, la zona detentiva. Gli spazi ampi sono finalizzati alla formazione, alla didattica, alle attività lavorative, ai laboratori. La vita “dentro” in realtà interagisce col “fuori”. L’impe-

gno della direzione è quello di favorire in primo luogo l’attività dei detenuti. Diversificata a seconda delle richieste, delle attitudini, delle doverose rotazioni. Ma sempre e comunque attività. Per coinvolgere tutti. Nella cucina interna lavorano gli stessi detenuti. Indicativamente, percepiscono 200 euro a turno; nello specifico, un turno si traduce in due mesi di lavoro, con un impegno di due ore giornaliere. A partire da giugno sarà attivato anche un servizio lavanderia interno. Ma con una particolarità. La convenzione con


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ditte e cooperative esterne. Primo obiettivo, utilizzare attrezzature e manodopera della casa circondariale anche per servizi esterni. I soggetti impiegati – e, si sottolinea, regolarmente impiegati – vengono considerati lavoratori. Naturalmente con la sensibilità del caso particolare. E con i vincoli che la situazione impone, quali orari prescrittivi, normative di sicurezza, tempi definiti. I tempi della sicurezza. Questa interazione con l’esterno richiede un grande sforzo a livello organizzativo, e le parti in causa ne sono consapevoli. Si ca-

pisce che il principio è quello di occupare, con attività varie e diversificate. Per il periodo estivo, in cui si verifica la sospensione delle consuete attività – quali ad esempio la scuola – trovano spazio il laboratorio artistico, promosso in collaborazione con la sezione didattica del Mart di Rovereto, e quello per la lavorazione della ceramica, sostenuto dalla Fondazione Thun di Bolzano. Per settembre è stata programmata la pettherapy in collaborazione con la comunità San Patrignano di S. Vito di Pergine. Nel quotidiano, oltre alla cucina, la pulizia

degli ambienti comuni, le attività di ordinaria manutenzione; non manca nemmeno la semplice contabilità relativa alla rivendita di beni di consumo (sigarette, giornali, igiene personale) presente nell’area. L’importante – evidenzia il direttore – è riuscire a coinvolgere i detenuti nelle attività e, contemporaneamente, a coinvolgere agenti esterni nell’impiego di questa forza lavoro. Senza pregiudizi, solo ed essenzialmente come forza lavoro. Ma dove si collocano le suddette attività lavorative nell’arco temporale di una giornata? Al mattino le

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trentinoattualità attività hanno inizio alle 9 e proseguono fino alle 11.30; riprendono alle 13 e si concludono alle 15.30. Il resto del tempo è dedicato ai pasti e alla permanenza all’aria. I pasti vengono consumati in cella a scansione regolare – colazione alle 8, pranzo alle 12, cena alle 18.30 – con la possibilità di allargare il gruppo a quattro persone per favorire socialità e vita di gruppo. Alle 20 hanno luogo l’accertamento numerico, la distribuzione delle terapie farmacologiche (come al mattino dopo colazione) e la chiusura delle celle. All’interno di ogni cella i due detenuti possono comunque guardare la televisione, presente in ogni unità, a tempo illimitato. Ogni cella è dotata di servizi igienici e doccia con acqua calda, fattore per niente scontato nel panorama carcerario italiano. Istantaneo il parallelo con il vecchio carcere di via Pilati, nel quale le docce erano comuni e con sistema idraulico assai precario. Pare che molte proteste collettive abbiano avuto inizio da tali situazioni “limite”, come l’acqua fredda. E all’inevitabile domanda sull’abbattimento del vecchio carcere, il direttore parla di una struttura “da dimenticare, peggio di un girone dantesco. Decisamente fuori norma, inadeguata a garantire i minimi servizi.” Il suo giudizio, ci tiene a sottolineare le direttrice, si riferisce all’immobile utilizzato come carcere e non all’immobile in quanto tale. E loro? Chi sono i detenuti? L’istituto circondariale ospita detenuti condannati a pene definitive non superiori ai 5 anni. Attualmente è attiva solo la sezione maschile; il 70% sono stranieri, prevalentemente nord – africani. Sette detenuti godono del regime di semilibertà, ossia escono al mattino, svolgono all’esterno attività lavorativa, rientrano la sera. Il personale che si occupa della sicurezza non ha ancora raggiunto i numeri richiesti dalla metratura complessiva dell’area, tuttavia il sistema tecnologico di controllo e videosorveglianza consente di garantire la sicurezza. Non va dimenticato che la casa circondariale assorbe anche i detenuti del carcere di Rovereto, formalmente, ma non effettivamente, chiuso. La gentile e competente direttrice ci saluta e ci affida ad un ispettore per la visita della parte propriamente detentiva. Altro ingresso, altri controlli, con passaggio al metaldetector lasciando in apposito armadio telefonini e altro. Palpabile un certo disagio al superamento di altre tre porte. Attraversando 22

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un ampio cortile, raggiungiamo quindi un altro ingresso, con ulteriore posto di guardia. Altra porta e siamo ora, effettivamente, in carcere. Un lungo corridoio ci conduce ad una quasi piazza con al centro una struttura vetrata dove, 24 ore su 24, un agente controlla su tre ampi schermi le riprese di almeno una trentina di telecamere.

Siamo al piano terra, dedicato ai servizi. Da qui si diramano diversi corridoi che portano alle varie aule. Ecco l’aula 9: acconciatura, l’aula 2: alfabetizzazione. In un'altra diversi detenuti sono impegnati nell’assemblaggio di sacchetti di carta per la raccolta deiezioni cani (attività commissionata dal Comune di Trento), in un'altra nel montaggio di termostati

per la vicina ditta di elettrodomestici. Quindi l’aula dell’istituto Pozzo, dove un insegnante sta facendo lezione, poi ancora la scuola primaria e media e un’ampia sala zeppa di computer dove un insegnante sta preparandosi per la lezione. Non mancano una grande teatro-cinema, la palestra, la biblioteca, già abbastanza fornita, l’infermeria, la

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trentinoattualità grande cappella (con frate Giuseppe che illustra le belle immagini sacre, alcune delle quali opera di un detenuto) e la sala pronta per accogliere altri culti. In un altro corridoio la grande cucina e infine la lavanderia dove saranno installate anche le macchine per le lavorazioni appaltate esternamente, ma con utilizzo di mano d’opera interna. Su un tavolo degli agenti, la rivista dell’amministrazione penitenziaria. In copertina, “Parole in libertà”. L’ispettore ci accompagna ora a visitare una cella, naturalmente vuota perché sarebbe comunque impossibile fotografare i detenuti. Le celle sono ai piani superiori. Saliamo a piedi al primo piano. Altre porte ed ennesimo punto di controllo, ce n’è uno ogni piano, con schermi e telecamere. Ogni nostra mossa viene monitorata, sezionata, analizzata. Le sezioni, i bracci sono collegati da decine di porte e cancelli che automaticamente si aprono e si richiudono, con colpi secchi e con un eco reale che inquieta. E poi la cella. Per due detenuti, sufficientemente spaziosa, vivibile, attrezzata di armadi, tavolo, letti a castello, materassi, stoviglie e posate, bagno con bidet e doccia. Il bagno è separato da una porta in ferro con specchiature in vetro: si può vedere solo dall’interno verso l’esterno. Un’occhiata fuori, attraverso la finestra a sbarre. Visibile e maestosa, la Paganella. (Chissà cosa vedono dalla finestra i detenuti dell’Ucciardone di Palermo o di San Vittore a Milano). La visita sta per finire e ci avviamo all’uscita, accompagnati dal regolare e angosciante scatto di serrature. Sotto il grande muro di cinta, praticamente invalicabile, guarnito da un numero imprecisabile di telecamere, l’ultimo scambio di considerazioni con l’ispettore che ci ha guidati fisicamente nell’immensa realtà di Spini di Gardolo. Paradossalmente, qui i detenuti sono meno “liberi” che in un vecchio carcere come quello di via Pilati. Là, in dieci per cella, nei “gironi danteschi” qualcosa poteva sfuggire: qui nulla sfugge ed il controllo è continuo ed implacabile. Chi sgarra paga. Riconsegniamo i pass e siamo fuori, nell’enorme parcheggio antistante la bella, ordinata, funzionale, struttura appena visitata. Già. Ma quando, all’inizio della visita, l’ispettore ci aveva chiesto se era la prima volta che entravamo lì, la nostra risposta era stata immediata e spontanea: sì, e speriamo che sia anche l’ultima. ■ 24

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i numeri del carcere

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margine dell'articolo che avete appena letto alcuni dati. Si tratta di numeri da interpretare non come fredda elencazione, ma a completamento di tutto quello detto fino ad ora. Numeri da associare all’enormità della struttura, al lavoro quotidiano – diurno e notturno – di quanti vi lavorano. Numeri che vogliono ricordare lo sforzo economico e progettuale, in nome della sicurezza. Numeri che vogliono comunicare i progetti, le finalità, gli obiettivi primari, ma anche la natura umana di chi, in questa struttura, si ritrova a soggiornare. Inaugurazione:...............................................................................................................31 gennaio 2011 Costo dell’opera:......................................................................................................112.500.000 euro Giorni di lavoro (di costruzione):................................................................................................1.329 Superficie area demaniale:............................................................................................. 110mila mq Superficie coperta:.................................................................................................................. 18mila mq Volume:................................................................................................................................ 130mila m cubi Altezza mura esterne:........................................................................................................................... 8 m Orti e giardini:................................................................................................................................ 3.500 mq Prato ed aree verdi:................................................................................................................. 25mila mq Uffici:.................................................................................................................................................................... 22 Alloggi polizia penitenziaria:.........................................................66, dislocati in 5 palazzine Strutture sportive:.......................................................................................................................7.970 mq Telecamere:.................................................................................................................................................. 283 Capienza:.............................................................244 detenuti (attualmente sono circa 150) maschi.............................................................................................................................................................. 204 femmine............................................................................................................................................................ 20 semiliberi........................................................................................................................................................... 20 stranieri ........................................................................................................................................................ 70%


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Nuovi orari Urbani Dal 12 giugno

I nuovi orari delle linee urbane sono a disposizione della Gentile Clientela presso le biglietterie delle autostazioni e presso il punto informazioni della Trentino trasporti esercizio all’interno della stazione FFSS di Trento oppure potranno essere consultati sul sito www.ttesercizio.it

UNA GR A NDE R E TE D I E C O S O S TE N I BI LI T À. OV U NQ U E IN T RE N T INO.


trentinoattualità di Alberto Folgheraiter

La tazza… del caffè Là dove ognuno lascia (probabilmente) la parte migliore di se stesso sarebbe il caso di trovare pulizia e decoro. Ma la colpa va equamente ripartita tra chi offre il caffé e chi usa la tazza

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C

e n’eravamo occupati a febbraio. Riaffrontiamo l’argomento perchè la “filosofia del pisello” non sembra conoscere crisi e chi lo usa per singolar minzione, nei pubblici esercizi, spesso fa economia. Di buona educazione. Del resto pare servano a poco gli appelli e gli inviti, la “moral suasion” esercitata dai titolari di bar e ristoranti perché il cliente-mingente usi tutta l’accortezza del caso e lasci la toilette come l’ha trovata. Meglio: come dovrebbe averla trovata perché spesso e volentieri (colpa del predecessore? colpa del gestore? colpa della donna delle pulizie?) il locale si presenta in pessime condizioni igieniche.


trentinoattualità Chissà perché verso nord i bagni e le toilette dei locali pubblici sono, come dire?, di “specchiata virtù” mentre lungo il Belpaese è raro che siano quanto meno decenti. Ci deve essere una filosofia (del pisello, appunto) che sta alla base di tutto questo. Lo spiega bene l’appello-invito letto (e ricopiato) nel “locale di decenza” del “Caffè letterario” ad Agnone, in Molise. “Prima che utilizziate questo servizio vi chiediamo di compiere un onesto esame di coscienza: • Se siete presuntuosi Vi invitiamo a fare un passo avanti. Probabilmente “lui” è molto più corto di quanto pensiate. • Se siete modesti fate un passo indietro: salvaguarderete così la parete e il coperchio per la gioia dei posteri. • Se siete molto alti dedicate qualche istante a un attento esame di carattere balistico per essere sicuri di “fare canestro” al primo tentativo. Dopo sarà troppo tardi… • Se siete molto bassi procuratevi uno sgabello: eviterete il fastidio di saltellare spisciacchiando a destra e a manca. -• Se siete strabici sappiate che davanti a voi c’è un solo water. • Grazie per avere scelto anche per questa funzione il nostro locale”. Detto tra noi, quella toilette nel nord del Vespasiano di Ostia antica

Molise era in buone quanto gradevoli condizioni. No, non pareva di essere in Svezia, tuttavia aveva il sigillo della civiltà. E che la civiltà di un popolo passi dal gabinetto non siamo noi a dirlo ma era cosa nota persino agli antichi. Efeso, tanto per fare sfoggio di frequentazioni, la città sulla costa turca mostra ancor oggi e con orgoglio ai turisti i millenari servizi igienici. Una lunga teoria di buche scavate nel tufo con sotto un canale di scolo rifornito di acqua perenne. Gli Efesini, ancora prima di diventare cristiani e di ricevere lettere di monito da S. Paolo, facevano sostare il loro schiavo su quel lungo sedile di pietra. Al bisogno, il “padrone” se ne sarebbe servito senza prender troppo freddo alle terga. Più saggi i trentini tramandano il detto “la sia calda, la sia freda, mai sentàrse sula preda”. Ma gli Efesini non lo sapevano. Nella tarda mattinata i maggiorenti arrivavano al bagno, facevano alzare lo schiavo dalla loro postazione, alzavano (dietro) le loro lunghe tuniche e si sedevano a conversare. Con allegrezza del corpo e della mente. Stessa struttura si può osservare a Ostia antica e in altre località del vasto impero che fu dei Romani. A sollievo dei quali, Tito Flavio Vespasiano (vissuto nel I secolo, salito al trono nel 69 d. C. l’anno dei quattro

imperatori e che mise fine all’instabilità politica seguita alla morte di Nerone) fece costruire numerosi gabinetti pubblici. Quelli, per capirci, che ancor oggi chiamiamo “Vespasiani”. E poiché le finanze romane erano come i conti dell’Italia di oggi, l’imperatore Tito Flavio Vespasiano mise una tassa anche sulla pipì. Meglio, sul prelievo di urina dalle toilette pubbliche che era utilizzata dai tintori di stoffe. Al figlio Tito, che lo rimproverò per questa tassa, considerata un tantino folle, rispose: “Pecunia non olet”, il denaro non puzza. Ma le toilette di certi bar e ristoranti sì, verrebbe da aggiungere. Infatti, è quanto ha accertato (de visu e di naso), Nicoletta De Varda la quale ha frequentato una sessantina di servizi igienici di bar di Trento. Una città che si professa altamente turistica e altamente ospitale. Davvero? Ne è nato un libricino che trovate allegato a questo numero di “Trentinomese”. È una singolare foto-inchiesta, effettuata “pedibus scarpantibus” (come le vere inchieste giornalistiche di un tempo) dalla quale emerge un volto di città non sempre da vetrina. Non sempre, ma spesso. E allora grazie a quei gestori che dedicano attenzione anche al lato “nascosto” della loro attività e grazie a quei clienti che rispettano chi arriverà dopo di loro. In tempi di gazebo arancione, di scoiattoli giocosi e di festival dell’economia, sarebbe l’occasione di dare sfogo a uno sperpero generalizzato. ■ Di pulizia e di buona educazione. 27

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trentinoattualità

di Tiziana Tomasini

Una telecamera, la tranquillitÀ Le prime installazioni sono di dieci anni fa; l’esigenza prioritaria? Monitorare il traffico. Oggi 150 occhi elettronici sorvegliano Trento per mantenere l’ordine pubblico e garantire la sicurezza del cittadino. E adesso – tra un classicissimo ladro di biciclette e una manovra Maldestra con il camion – arriva il “Progetto team”: per dormire sonni tranquilli anche in città

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egli Anni Cinquanta un modernissimo Ian Fleming aveva ideato per il suo agente segreto James Bond alcune sofisticate strumentazioni, di sapore altamente tecnologico. Indimenticabili le telecamere nascoste nelle penne o i bunker attrezzati di occhi meccanici e schermi. Parevano i consueti eccessi della

finzione. O realtà immaginate per le reti spionistiche internazionali. Altamente segrete. Invece, in pochi decenni di esplosione tecnologica, le telecamere sono divenute non solo strumenti finalizzati all’informazione ed al divertimento – soprattutto televisivo – quanto strumenti capillari di controllo. Le città di tutto il mondo – ed in primis

Codice della strada, orari degli autobus di Trento e computer: questi gli attrezzi da lavoro nella sala operativa di Via Maccani. 28

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trentinoattualità le grandi metropoli – sono dotate di sistemi di videosorveglianza. Città disseminate di telecamere posizionate nei punti nevralgici. Un sistema che pone l’obiettivo di monitorare essenzialmente l’andamento del traffico e di garantire la sicurezza. A Londra sono più di 100 le zone ad alta sicurezza costantemente controllate, in nome delle strategie anti terrorismo. A Città del Messico anche le aule scolastiche sono tenute sott’occhio telematico, per arginare e scoraggiare la microcriminalità dilagante. A Roma la presenza del grande fratello è in linea al trend mondiale: seimila telecamere sorvegliano strade, piazze, siti, stadi, vie e cittadini. Riportando informazioni preziose ai responsabili della sicurezza urbana. E sorvegliando soprattutto la periferia, zona universalmente calda di ogni agglomerato urbano. Ad alto rischio. Quanti episodi criminali – quali ad esempio la “classica” rapina in banca – hanno trovato felice conclusione grazie alle registrazioni televisive? Attualmente un sistema ormai collaudato, sempre più coadiuvato dall’avanzamento dei software e della rete. Le immagini sfuocate e annebbiate lasciano progressivamente spazio a migliori definizioni qualitative. Favorite dalla sempre maggior potenza delle fibre ottiche

I Professionisti della sicurezza

L

a realizzazione di sistemi di sicurezza – sia nel pubblico sia nel privato – è un trend attualissimo anche in contesto relativamente tranquillo, a livello di criminalità, come quello regionale. A Rovereto, nella sede di Sicurpiù, abbiamo raccolto importanti informazioni relative a numeri, cifre e tipologie. Gli specialisti del settore presentano una gamma varia ed articolata di impianti di videosorveglianza. Videocamere, accessori. Altissima risoluzione, processori che perfezionano le prestazioni, infrarossi. Obiettivi varifocali, antivandalo, telecamere termiche per visione notturna. E molte sigle. A contraddistinguere i prodotti in commercio, tante sigle. I costi oscillano dai duemila ai 4mila euro per le strutture a brandeggio (con rotazione programmabile) con tecnologie tradizionali; i costi lievitano con i collegamenti in rete. Le telecamere esterne fisse vanno dai 600 ai mille euro. Quelle con cavo classico hanno un prezzo inferiore (dai 300 ai 600 euro). Il futuro è proliferazione dei mezzi e collegamenti attraverso le fibre ottiche. In tre parole, cablare la città, rendendo possibile l’accesso alle immagini mediante un unico sistema altamente performante. La concorrenza sul mercato? Il made in China. Le cifre si dimezzano acquistando telecamere cinesi. I produttori sono universalmente loro, gli asiatici. Sia del marchio noto che del meno noto. La sicurezza dell’ acquisto è però la garanzia di assistenza, attualmente garantita solo ed esclusivamente dai grandi nomi. Chi richiede l’impianto di videosorveglianza? Il pubblico ed il privato. Le forze dell’ordine, le ditte commerciali, le banche. E la privacy? I tempi sono definiti. Per tutti. Il privato può visionare le registrazioni entro le 24 ore, salvo maggiore richiesta, espressamente motivata. Le banche possono conservare i dati video anche per una settimana. Naturalmente. Questione di sicurezza. che veicolano le informazioni. Con l’importante obiettivo di cablare – cioè trasmettere via cavo – la città. La città di Trento è sintetizzata nella planimetria che ci viene mostrata. La città si stende lunga, lungo l’Adige azzurrino della carta. Davanti a questo incrocio sintetico di strade, case e caseggiati, omogenei e sfumati in grigio

tenue, stiamo per ascoltare la “webcam story”. A raccontarci quest’evoluzione digitale di controllo sull’urbe, l’ingegner Bruno Delaiti, nell’Ufficio reti tecnologiche dell’Assessorato ai Lavori Pubblici del Comune di Trento. Le prime installazioni risalgono a dieci anni fa; l’esigenza prioritaria? Monitorare il traffico. Diventato ormai un

problema sia a livello di circolazione viaria, sia a livello di qualità dell’aria. Un fenomeno quindi da visionare in modo costante e puntuale. Con l’occhio oggettivo delle prime webcam, collocate nei punti critici, gli incroci. La panoramica funziona, interagisce con il lavoro della Polizia Municipale. Incentiva altri interventi. Fino ad arriva-

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trentinoattualità

Piazza Dante, angolo di Via Alfieri

re ai numeri odierni. Ad oggi, centocinquanta occhi meccanici sorvegliano Trento. Alla funzione di controllo della circolazione si è progressivamente aggiunta – di pari passo alle nuove trasformazioni sociali – la funzione di controllo dell’ordine pubblico, al fine di garantire la sicurezza del cittadino. Facile intuire i punti caldi. Piazza Dante, i sottopassi, i parcheggi Zuffo e Monte Baldo. Tanto per citarne alcuni. Ma non è tutto. Il Comune di Trento – unitamente alle Forze dell’Ordine del territorio – ha presentato al Ministero dell’Interno un progetto. Il “Progetto Team” – costi previsti: 790 mila euro – prevede la realizzazione di iniziative urgenti per il potenziamento della sicurezza urbana e la tutela dell’ordine pubblico. In concreto, “Lavori edili, ottici e di installazione apparati”. Il progetto ha ottenuto l’approvazione e il conseguente finanziamento dello Stato per la parte più cospicua ed importante, 700mila euro. La parola chiave, al di là delle cifre, è collegamento. Mentre, infatti, attualmente esiste un’unica sala operativa presso la sede della Polizia Municipale, il suddetto progetto prevede la localizzazione di altre due sale operative. Una presso la Questura di Trento ed una presso la sede 30

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Via Torre Verde

dei Carabinieri. Con il preciso obiettivo di poter visionare contemporaneamente i movimenti dei punti importanti della città. E con la possibilità di interagire e collaborare secondo i propri ambiti di competenza. Questa è la grande novità del “Progetto team”, che prevede la messa in rete delle immagini attraverso le fibre ottiche o attraverso i collegamenti wireless, senza fili. Di queste ottanta, settantacinque saranno fisse. Per le altre cinque è previsto il brandeggio, ossia il sistema di rotazione che consente il movimento di una apparecchiatura. Quindi per cinque di esse movimenti programmabili secondo tempi predefiniti o azionabili al momento, secondo le contingenti esigenze di controllo. E i ritorni immediati? In una città come Trento è sicuramente e soprattutto utile il monitoraggio del flusso viario. Ma anche la sicurezza assume un certo valore in un’epoca di grandi trasformazioni del tessuto sociale. Ed in merito a tale contesto, l’ing. Delaiti ricorda l’apporto determinante del grande fratello nella risoluzione dell’omicidio dell’extracomunitario in piazza Dante. Il fatto di sangue ed i movimenti delle tre persone coinvolte furono rilevati e analizzati proprio grazie alle registrazioni. Già,

e le registrazioni? Per quanto tempo vanno conservate dalle autorità competenti? Le normative parlano chiaro. Cinque giorni. Poi vengono cancellate. Salvo diverse indicazioni motivate da fatti gravi e tali da richiedere questa tipologia di informazione. Per quanto riguarda la privacy – per tutela e conoscenza del cittadino – nella zona di collocamento delle apparecchiature deve sempre trovar spazio il cartello informativo, con la dicitura formale. Un’ondata di alta tecnologia, raffinata e veloce, sta percorrendo la città. La videosorveglia, almeno in parte. Certo, tutto non si può vedere. Ma il La Sala Operativa di Via Maccani

fatto di sapere che i grandi occhi ci sono, costituisce un deterrente importante verso la criminalità. E ci consente di dormire sonni tranquilli. Un giorno in “regia“ Giovedì 12 maggio 2011. Sede della Polizia Municipale. Pass e accesso consentito alla sala operativa. In servizio l’ispettore Marighetti, Bridi e Simonini. Impeccabili nella loro divisa d’ordinanza. Tutt’intorno, la tecnologia delle immagini. Due grandi schermi, due monitor per ognuna delle tre postazioni di controllo, telefoni. La sala è attiva 24 ore su 24, secondo un preciso sistema di turni


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Via Giusti

Ufficio postale viale Verona

ed avvicendamenti all’interno del comando. Mettiamoci comodi, la città scorre nelle videate. Le zone di maggior criticità – a livello di traffico – compaiono magicamente al touch screen, al tocco dello schermo. La visione della situazione, in tempo reale, di una determinata zona, consente di verificare il flusso regolare del traffico. O di riscontrare difficoltà, impedimenti o – nella peggiore delle ipotesi – incidenti che richiedano il tempestivo intervento delle Forze dell’Ordine. Compare spesso la rotatoria in prossimità dell’autostrada, il tratto via Romagnosi – stazione ferroviaria. Per ovvi motivi di circolazione. Compaiono i sottopassi e Piazza Dante. Per ovvi motivi di sicurezza. Ma vediamo anche via Milano, corso Tre Novembre, via Santa Croce, via Brennero. Le webcam sono posizionate principalmente sui semafori, per motivi di collegamento. Le più efficaci in termini di visione sono quelle fisse. Che permettono di visionare un’area e registrarne i relativi movimenti, sempre e inderogabilmente entro i cinque giorni stabiliti per legge. L’altra tipologia di telecamera, quella cioè definita a brandeggio, è in grado di offrire più angolazioni di uno stesso luogo. Con indubbi vantaggi

e svantaggi. Il vantaggio di visualizzare da un’altra angolazione può essere determinante per seguire uno spostamento, ma non permette di soffermarsi e di esaminare più a lungo un’area urbana. La resa delle webcam, dei mezzi elettronici di osservazione ha dei ritorni importanti. Non unicamente nella regolamentazione del traffico. I ladri di biciclette non sono solo reminescenze del neorealismo e della musica leggera. Sono una realtà maledettamente concreta. Lo testimoniano, tra tutti, i movimenti di tentate (ed anche realizzate!) sottrazioni nel deposito delle due ruote presso la stazione. Da alcune registrazioni d’archivio, salvate per essere inviate alle autorità competenti, i malintenzionati vengono sorpresi nel deposito. Con la disinvoltura dei professionisti, escono con le bici altrui. Verranno presi? Nel caso di agenti presenti in zona, sì. A posteriori, invece, il riconoscimento degli autori del furto è piuttosto difficoltoso, perché la telecamera registra il movimento, un po’ meno chiaramente i volti. Al limite del comico la vicenda dei motorini, sottratti nottetempo in via Verdi e caricati su un furgone. Lì, a pochi passi, due innamorati si baciano senza tregua, incuranti

di quanto sta accadendo. I motorini verranno poi trovati a Trieste. E forse era innamorato anche l’autista del furgone che accedeva disinvolto nel parcheggio dell’ex area Zuffo. Peccato non avesse calcolato l’ingombro della gru caricata nel cassone, ben più alta della stanga di accesso. Risultato scontato – sbarra divelta e scardinata – e riconoscimento del mezzo grazie alle immagini. Risposta del conducente altrettanto scontata. “Sarei ben venuto a denunciare il fatto…” Senza ombra di dubbio.

Le nuove installazioni previste – le ottanta nuove telecamere del “Progetto Team” – terranno conto di zone a rischio non ancora coperte e ad alto rischio traffico, come ad esempio la rotatoria del centro commerciale a Nord di Trento. Il collegamento tra le Forze dell’Ordine, prevista dal suddetto progetto, consentirà autonomia nella valutazione delle situazioni e raccordo sugli interventi. Tale raccordo, unitamente ai nuovi apporti tecnologici, consentirà di cablare la città. In nome della sicurezza. ■

Telecamere anche al cimitero di Via Giusti

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di Nicola Tomasi

si va in vacanza! cose da fare

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...avrò chiuso il gas?


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i certo quello del film “Mamma ho perso l'aereo” è un’esagerazione (il figlio dimenticato a casa in occasione di un viaggio), tuttavia è proprio vero che anche un dettaglio può riuscire, in un simile frangente, a rovinarti un’intera vacanza. D’altra parte se gli antichi recitavano l’adagio “Partire è un po’ morire” una qualche ragione devono pur averla avuta. In vacanza ci si va sostanzialmente per rilassarsi, per cambiare aria, almeno qualche giorno, dopo un anno di radiazioni e infiltrazioni lavorative che hanno intossicato l’organismo, i nervi e la testa. Giorni importanti e attesi quelli da trascorrere al mare o in montagna beatamente con la testa tra le nuvole. Talmente importanti da meritare una programmazione accurata e minuziosa. Vediamo allora quali sono gli aspetti principali di questa preparazione, anche per dare qualche idea ai lettori di TrentinoMese che – ne siamo certi – hanno già in mano il biglietto di andata e ritorno per gli atolli del relax

Arriva l’estate, si va in vacanza. Prima di mettersi in macchina, però, o di dirigersi verso l’aeroporto ci sono tutta una serie di cosette da sistemare. A parte i biglietti di viaggio e la prenotazione del resort o del bed & Breakfast, bisogna far dare un’occhiata all’automobile, controllare il sistema d’allarme, affidare a qualcuno il cane o il gatto, comprarsi un nuovo costume da bagno e un paio di occhiali da sole all’ultima moda. e guai a dimenticarsi del rubinetto del gas... (e nella valigia, naturalmente, anche l’inseparabile nuovo numero della nostra rivista...). AUTOMOBILE MIA FATTI CAPANNA Intanto, già evitare di lasciare le chiavi di casa all’interno dell’appartamento può essere un ottimo inizio. Tuttavia, il primo particolare da mettere sotto osservazione è la propria automobile. Che occorra per raggiungere l’aeroporto più vicino, la stazione ferro-

viaria o direttamente la destinazione, prima di caricarla di fucili, paperelle e occhiali da immersione è buona norma farle dare un’occhiata dal meccanico di fiducia. Non importa se si tratta di un modello fresco di fabbrica o di un catorcio di mille anni. Controllare gli pneumatici, il filtro dell’aria, cinghie e livelli vari è il presupposto fondamentale per un viaggio da affrontare in tutta sicurezza. Affidarsi dunque ad un professio-

nista è consigliabile, tanto per non dover poi fermarsi (come è malauguratamente accaduto qualche anno fa a chi scrive) in una Senigallia qualsiasi – ovvero laddove il mezzo ha deciso di fare le bizze – e ivi improvvisare una vacanza nella vacanza a cui proprio non ci si aveva pensato. Poco romantica la spola tra la concessionaria e il bagnasciuga, ma tant’è: mare è uno e mare è pure un altro.

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LA NOSTRA VITA IN UNA (BELLA) VALIGIA E le valigie? I borsoni? I beauty, gli zaini, i borselli? Non è che ci possiamo presentare nella hall dell’albergo con una di quelle tremende valigione anni Ottanta, color senape o grigio topo. Anche l’occhio (del vicino di camera) vuole la sua parte. Certi obbrobri di simil pelle sono un biglietto da visita pessimo, oltre a costituire un problema a livello di trasportabilità e di stivaggio nell’automobile o sulla retìna del treno (ma ci sono ancora le retìne nei treni?!). Per cui scegliere un bel modello, bello colorato, made in Italy e via... UN MOMENTO... ma L’AVRò CHIUSA quella cribbio di PORTA?! Dubbio amletico, pari per drammaticità solo a quello di aver lasciato qualcosa sul gas accesso, tipo il latte o l'acqua per sterilizzare il ciuccio del bebè. Una volta accertata la chiusura della magione (magari grazie alla verifica diretta richiesta con urgenza a non-

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18-09-2009 8:09:56

ni, suoceri e vicini di casa), occorre accertarsi di aver inserito il sistema d’allarme. Ora, non siamo certo in una zona ad alto rischio di furto in appartamenti o in ville, ma non si sa mai... Anche in Trentino si può incappare in qualche spiacevole sorpresa rientrando – con qualche chilo di troppo – dalla vacanza. Bisogna essere certi che il tecnico installatore abbia fatto un buon lavoro, a buon mercato. Tanto per poter dormire sonni tranquilli anche nel bungalow in riva al Tirreno o a Filicudi. Magari collegando direttamente la suoneria al proprio cellulare. (Meraviglie della modernità. Perfino in vacanza risulta difficile staccare i collegamenti con il mondo. È perché la nostra casa è sempre più il nostro mondo e vorremmo portarcela dietro dovunque andiamo, avere a portata di mano il mestolo della cucina e quel morbidissimo asciugamano del bagno in qualsiasi angolo del globo ci spostiamo. Ecco cosa dovrebbe inseguire un buon albergatore o un buon imprenditore del turismo: offrire al cliente una copia esatta, sebbene virtuale, di casa sua.) PROVA COSTUME: QUESTIONE DI VITA O DI GIROVITA? C’è chi se ne sbatte altamente e si presenta sul bagnasciuga da trent’anni con lo



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stesso costumino osceno, con lo slippino mini alla Mark Spitz, con il costumaccio intero simil-premaman. C’è chi, invece, ci tiene a rinnovare il guardaroba da spiaggia anno per anno, così a partire dalla primavera inizia a sbirciare nelle vetrine di negozi e centri commerciali alla ricerca del costume perfetto. Colori, fantasie, taglio: ogni capo ha la sua peculiarità capace di farsi apprezzare. Ritrovarsi dopo un anno con la famiglia del ragioniere di Milano o con i due simpatici pensionati di Sassuolo, sulla spiaggetta di Cattolica, può rivelarsi un appuntamento imbarazzante se abbiamo il coraggio di presentarci con la stessa pezza di dodici mesi prima. D’accordo che l’abito non fa il monaco, ma anche i monaci in certe occasioni devono dimostrare di aver buon gusto e buon senso. Che il bagno lo si faccia oppure no.

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C’è chi si mette degli OCCHIALI DA SOLE Come cantava il buon Francuzzo Battiato qualche anno fa: “C’è chi si mette degli occhiali da sole per avere più carisma e sintomatico mistero”. Sarà, ma se il nostro cantautore permette c’è anche chi li indossa per proteggersi gli occhi e preservare il senso della vista dalle aggressioni delle truppe cammellate di

raggi ultravioletti. Altro che sintomatico mistero. Non è un mistero che occhiali raccattati sulle bancarelle dei vu cumprà o nelle improvvisate rivendite oculistiche degli autogrill fanno più male che bene. Pertanto, quando si sceglie il nuovo “accrescitore di carisma” bisogna stare molto attenti. Andare innanzitutto dall’ottico preferito o in un negozio specializzato. Magari prestando attenzione anche a quel pizzico di civetteria presente in ognuno di noi. Anche nell’uomo o nella donna più umili e defilati. Va bene che andare in spiaggia è un po’ come andare nel deserto, ma ciò non ci autorizza a presentarci conciati da impresentabili barboni. (A proposito, cari ometti: radersi prima di andare in spiaggia, va là). UOTS IOUR NEIM? Qui tocchiamo un tema scottante: quello delle lingue. Non stiamo parlando dell’assaggio del minestrone, ma dell’assillo comune a tutti gli italiani allorché si accingono a recarsi all’estero. Imparare l’inglese o il tedesco per molti nostri compatrioti è un’impresa quasi impossibile. Passeggiare per le strade di Londra o di Berlino (ma anche di Parigi) si rivela così, molto spesso, stressante e avvilente. Il fatto che nessuno ci comprenda


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Le cose da fare prima di partire

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l sito www.casahelp.com suggerisce un decalogo di consigli utili su cosa fare prima di partire per le vacanze DARE UNA PULITA ALLA CASA In questo modo si eviterà la formazione di cattivi odori e l’arrivo sgradito di qualche insetto. Inoltre al ritorno a casa sembrerà di aver meno da fare tra valigie da svuotare e lavatrici da rimepire! PROVVEDERE ALL’INNAFFIATURA AUTOMATICA DELLE PIANTE O chiedere a qualche parente/amico/vicino a cui lascerete le chiavi la cortesia di innaffiare le vostre piante, per non rientrare dalle ferie e (orrore!) scoprire che il verde sul vostro balcone o nel vostro giardino è inevitabilmente rinsecchito. SVUOTARE IL CESTO DELLA BIANCHERIA È meglio evitare di lasciare panni sporchi nel portabiancheria. Ricordate che al vostro ritorno la cesta si riempirà di tutti i capi indossati in vacanza, quindi è bene svuotarla in anticipo per non ritrovarvi sommersi dai panni. SVUOTARE E SBRINARE FRIGO E CONGELATORE Risparmierete energia elettrica ed eviterete che gli alimenti lasciati per troppo tempo in frigorifero prendano vita… INSERIRE L’ALLARME Se lo avete, altrimenti chiedete al solito amico/vicino/parente di dare una frequen-

quando ordiniamo il pranzo o cerchiamo di fare un biglietto fa scendere la nostra autostima sotto i tacchi. Ma perché ciò accade? Siamo sicuri che non si possa far qualcosa prima di partire per evitare l’italica impasse? L'inglese è una lingua un po’ meno complessa dal punto di vista grammaticale, basta pensare che dove l’italiano richiede il congiuntivo l’inglese si accontenta dell'indicativo... eppure gli italiani non riescono a impararla questa lingua! Quindici giorni di full immersion nell’idioma – ad esempio – della perfida Albione non 38

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te controllatina a casa vostra. Se è proprio un tesoro si occuperà anche di svuotare la buca delle lettere di tanto in tanto. Assicuratevi che i vostri coinquilini di fiducia siano in buone mani PROVVEDERE AL SOGGIORNO DEGLI ANIMALI DOMESTICI Che si tratti di portarli con voi, di una pensione o di qualche parente amante degli animali, assicuratevi che i vostri coinquilini di fiducia siano accuditi, coccolati e nutriti. STACCARE LUCE, ACQUA E GAS È bene staccare luce, acqua e gas. VERIFICARE LA CHIUSURA DI TUTTE LE FINESTRE … È necessario spiegare il perché? CONSUMARE I CIBI IN SCADENZA Per evitare sprechi e dovervi abbuffare l’ultimo giorno è bene consumare gradualmente i cibi che stanno per scadere. LAVATE TUTTI I PIATTI Se non volete essere costretti a indossare una maschera antigas quando rientrerete dalle vacanze. BUTTATE LA SPAZZATURA Sembra ovvio, ma è facilissimo dimenticarla quando si è alle prese con la partenza imminente. E, dopo, ve ne pentireste amaramente… Buttate l’immondizia, differenziata compresa (bottiglie di plastica, carta ecc.).

sarebbero male. Guardarsi tutte le sere un film in lingua originale, magari con i sottotitoli. Prendere tre o quattro settimane di lezioni private. Acquistare una dizionarietto ragionato e prepararsi a tutte le possibili frasi che ci toccherà pronunciare laggiù. Provare per credere. Anzi, let's try to believe. PIANIFICARE PER NON PERDERE TEMPO Diaciamocelo: non esistono più le vacanze sbrodolate di una volta, quando si andavano a prendere i bagni alle stazioni termali per mesi e mesi.

Il piccolo Marcel Proust, narratore un po’ secchione della Recherche, ci ha scritto sopra un capolavoro, descrivendo nei minimi dettagli i suoi soggiorni con mamma e nonna a Balbec (in realtà si tratta di Cabourg, località balneare sulla costa normanna). Le vacanze estive del 2011 sono un pelo più all’insegna del mordi e fuggi rispetto a quelle dello scrittore francese. Non solo per motivi economici, ma anche per una necessità fisiologica del moderno homo sapiens, che non resiste più di tanto alla non-connessione. Co-

sì anche le esigenze sono cambiate. Non ci si può più permettere il lusso di andare all’avventura. Pianificare è la parola d’ordine. Un giro su web, dove si prenota il Bed & Breakfast o l’albergo, il biglietto per il tal museo, addirittura il tavolo per la cena in quel ristorante alla moda. Le vie di Internet sono infinite, basta solo saperle percorrere. Oppure si può sempre ricorrere alla fidata e sempreverde Agenzia Viaggi. Se poi si decide di fare visita ad una capitale europea è bene documentarsi sul sistema dei trasporti, conoscere con largo anticipo le mappe della metropolitana e gli orari delle coincidenze. Si risparmerianno utilissimo tempo e inutile stress. Il cAGNETTO DOVE LO METTO, NON SI SA Croce e delizia sono i nostri amici animali, quando l’estate si avvicina e diventa un grosso problema portarseli dietro in vacanza. Ahinoi, gli alberghi che ammettono cani e gatti sono ancora molto pochi. Così bisogna giocoforza ripiegare su un bravo dogsitter che si prenda cura di Fuffi, Fido o Buk mentre noi esponiamo le nostre pelli candide come la neve al sole di Puglia. Scegliere una pensione di cui fidarsi non è mai semplice, anche perché è difficile lasciare i nostri amici nelle mani di estranei, che non ne conoscono le abitudini. Tuttavia ci sono molti professionisti e veri amanti dei cani che gestiscono pensioni: ecco alcuni consigli per riconoscerli. Prima di tutto è necessario contattare con un po’ di anticipo la pensione per il nostro amico, in questo modo potrete rendervi conto dei costi, dei servizi e della disponibilità del periodo prescelto. In secondo luogo è consigliabile visitare personalmente la struttura scelta, in questo


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modo sarà più facile valutare le condizioni igieniche del luogo, la serietà e la professionalità di chi gestisce e dirige il ricovero. Inutile dire che se il proprietario si rifiuta di farvi visitare il loco, c'è qualcosa che non va, quindi il consiglio è di cercare un’altra pensione. CAMPERISTI SI NASCE O SI DIVENTA? E per chi la vacanza vuole gestirla in toto, senza rivolgersi a terzi per nulla, nemmeno per l’uso del gabinetto? Per questi coraggiosi c’è la soluzione del magico camper. Colpa della crisi o voglia di turismo all’aria aperta? Ragioni a parte, l’occasione di una vacanza in camper rende piacevole ogni viaggio in comitiva o in famiglia. Bastano un po’ di spirito di organizzazione e qualche regola base per vivere una vera vacanza in libertà. Se noleggi un camper, prima

di dare una caparra, controlla esattamente quello che caratterizza il camper, se risponde alle tue esigenze, se ha danni evidenti e ancor più se ne ha di meno evidenti da segnalare subito per evitare che la tua caparra, al rientro delle vacanze, venga decurtata ingiustamente. Una volta a bordo, dovrai pensare ad equipaggiarti con sacchi a pelo, stoviglie di plastica, spesa per preparare velocemente pasti “pratici” durante la vacanza, acqua e bibite da bere (considera che il frigorifero a bordo ha uno spazio limitato). Mappe, cartine e magari un navigatore aggiornato possono poi fare la differenza per raggiungere la meta prestabilita. POVERE PIANTE PIANGONO Non ci sono solo gli animali da accudire in nostra assenza, ma anche – per chi natu-

ralmente ha il vizietto del pollice verde – gli angoli vegetali della casa. Le piante fanno parte della nostra vita e pur se dedichiamo ad esse tutte le nostre attenzioni, arriva un momento in cui decidiamo di fare una vacanza ed entriamo nel panico al pensiero: “E adesso? Come faccio con le mie piante?”. Se avete una vicina tanto gentile alla quale lasciare le chiavi di casa, che si preoccupa di controllarle ed innaffiarle, beh, siete fortunati. Se però non avete una persona fidata alla quale lasciarle... è un problema. Non scegliete una persona a caso: se non siete sicuri della cura e delle attenzioni che questa persona darà alle vostre piante... (un’amica, tempo fa, si era offerta di accudire le mie piante in mia assenza... oltre a far morire un abete che ero riuscito a recuperare da un Natale e che avevo oramai da tre anni, aveva anche “annegato” una pianta di plastica che era sul tavolo).

Infine, un buon libro e tutto il resto è superfluo Un giro in libreria prima di partire è altamente raccomandato, anche a chi in vacanza ama sfinirsi di discoteche, spritz e discobar, perché la lettura, alla fine, è uno dei più potenti ansiolitici naturali in circolazione, coadiuvante di una bella vacanza defatigante. Un acquisto da fare con accuratezza, perché il romanzo o il saggio che leggeremo affacciati sul mar Egeo, contribuirà a rinnovare nella mente il ricordo di quei giorni beati e indimenticabili. (Occhio alla lunghezza. Per l’ultimo libro di Erri de Luca vi basteranno quaranta minuti; per Guerra e Pace qualche attimino in più). Buone vacanze a tutti! ■

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trentinoincontri di Francesca Negri

un caffè a casa di...

di buona famiglia trentina ISABELLA BOSSI FEDRIGOTTI SI RACCONTA NELLA SUA GRANDE CASA IN VIA DELLA MOSCOVA, A MILANO, A DUE PASSI DALla sede del CORRIERE DELLA SERA. Come i milanesi vedono i trentini, l’amore per la scrittura e per il giornalismo, le novità sull’azienda vitivinicola e un sogno nel cassetto. Fin troppo scontato...

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ndietro non si torna. Mai. Se dal proprio luogo natale ci si trasferisce a vivere in un altro posto è difficile far rientro al luogo natio. Parla non per sentito dire, ma per vissuto in prima persona Isabella Bossi Fedrigotti, trentina di Rovereto, giornalista del Corriere della Sera, erede di una nota famiglia nobiliare che da tempi ormai lontani produce grandi vini in Vallagarina. «Vivo a Milano dai tempi dell’università, ma sono 40

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sempre rimasta legatissima al Trentino, che è sempre presente anche in tutti i miei libri. Del resto, l’imprinting iniziale è quello che resta nella vita. Anche la mia famiglia così piena di tradizioni, di storia, così grande e presente mi ha segnato profondamente», racconta Isabella, seduta sul divano del luminoso appartamento di via della Moscova, in pieno centro di Milano. Poi, tradisce un po’ di malinconia, raccontando di

«quando passo in treno per il Trentino senza fermarmi e dal finestrino vedo la mia casa: mi viene sempre un po’ di tristezza». Poi con un gesto della mano scaccia via quella maledetta nostalgia e dice con un sorriso: «Io comunque almeno una volta al mese torno a Rovereto, con grande amore, con grande partecipazione, anche se la mia vita, ormai, è a Milano da molti anni». Il Trentino visto da Milano com’è?


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Il libro che sta leggendo in questo momento? “Angeli e arance“ di Ingo Schulze, una serie di scenette italiane frutto del suo anno vissuto a Roma a Villa Massimo, residenza aperta per gli artisti tedeschi. Il piatto preferito? La pizza, che mangerei mattina e sera. Mio marito era napoletano, per cui sono stata istruita per bene su questo piatto simbolo dell’Italia. Il film preferito? “Stregata dalla luna“ con Nicolas Cage e Cher. Se non avesse fatto quello che ha fatto, cosa avrebbe voluto fare? Probabilmente mi sarebbe piaciuto occuparmi a tempo pieno del vino, pur da astemia. La cosa che le fa più paura? Che succeda qualcosa ai miei figli. Il suo sogno ricorrente? Non ne ho.

Devo dire che i milanesi non vedono difetti e confondono spesso il Trentino con l’Alto Adige, anche se in realtà sono due terre molto diverse e separate da motivi molto campanilistici. Ma questo i milanesi non lo sanno e vedono della nostra provincia solo i lati belli: come in tutti i luoghi in cui si va in vacanza, infatti, si coglie solo il meglio. Fuori dal Trentino siamo ben visti anche per la nostra gestione del denaro pubblico, anche se magari siamo accusati di essere privilegiati per la nostra autonomia. I milanesi non vedono quello che vedo io: anni di autonomia e di assistenza della Provincia credo non abbiano favorito l’iniziativa privata. Il territorio trentino è sempre un po’ timido, meno vivace rispetto ad altri per quanto riguarda l’imprenditoria. E il trentino come persona com’è percepito? Io ho sempre avuto riscontri molto positivi: in tutti i colloqui di lavoro che ho avuto, essere trentina mi ha sempre agevolata perché l’idea che si ha di noi è che siamo persone affidabili, serie, disciplinate. Un vero e proprio “marchio” trentino, insomma, di cui andare fieri. Lei è in primis una giornalista, ma è anche una donna del vino: la cantina Bossi Fedrigotti di Rovereto, infatti, appartiene alla sua famiglia. Cosa ci può dire di questo mondo vinicolo? Sicuramente fare il vigneron è un bel mestiere. A me piacerebbe anzitutto essere una bevitrice… Non vorrà dire che è astemia… Quasi totalmente. Invidio le persone che sanno riconoscere e gustare i vini. Quasi tutti i suoi libri parlano di temi sociali e familiari. Con il suo

ultimo romanzo Se la casa è vuota ha affrontato il tema dei figli lasciati soli, con il suo premiato Di buona famiglia (premio Campiello nel 1991) ha parlato del rapporto tra sorelle. Secondo lei, cosa c’è di bello oggi nelle famiglie e cosa, invece, non va? Oggi, certo, si parla di più. Una volta nelle famiglie non c’era molta comunicazione, perché si lavorava, si obbediva: c’era, in sintesi, una separazione formale e sostanziale tra genitori e figli. Però ora le famiglie sono dei nuclei solitari, hanno case piccole, perché costano troppo, e quindi non hanno spazio per ospitare parenti, nonni, zii, che un tempo erano un grande arricchimento per i bambini e per la famiglia in generale. In più, al giorno d’oggi, oltre allo spazio non c’è nemmeno il tempo per ricevere in modo conviviale i parenti e gli amici. Tutte occasioni di confronto per i figli che di questi tempi vengono meno sempre più di frequente. Come trascorre le giornate, al di là del suo lavoro al Corriere della Sera? I miei figli hanno scelto di andare a fare esperienze lavorative in giro per il mondo. Eduardo, 26 anni, lavora a Berlino, mentre Vittorio, che ha 27 anni, è a Napoli e svolge la sua attività in uno studio legale. Sono andati via poco dopo che mio marito è morto (Ettore Botti, capo cronaca del Corriere della Sera, scomparso nel 2004, ndr) e io ho approvato, anche se non è stato facile. Non ci si può attaccare ai figli… Lavoro circa fino alle otto di sera, poi vengo a casa e quindi esco con gli amici. Paura della solitudine? No, sto benissimo da sola, ma mi sem41

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trentinoincontri bra che condividere il tempo con degli amici, parlando, comunicando, sia più proficuo che stare a casa da sola. Rincasando, poi, non guardo mai la televisione perché prima di addormentarmi preferisco leggere un libro. Ecco, a proposito di libri, qual è il momento della giornata in cui scrive? La mattina, appena sveglia. Il mio luogo preferito è sul divano, in salotto: scrivere al tavolo mi sembra una cosa così triste… Pensavo che magari, per trovare ispirazione, amasse venire nella casa di famiglia a Rovereto, in mezzo alle vigne… Il punto è che io scrivo bene solo dove scrivo sempre, quindi qui a Milano. E nel tempo libero cosa fa? Mi piace fare sci alpinismo in inverno e andare in Tirolo, in estate, a camminare. Sta lavorando a nuovi progetti letterari? Sì, ho un progetto in mente, ma per elaborare un romanzo bisogna stargli con la testa sempre addosso, in modo che il nucleo iniziale cresca, fiorisca, si completi. Purtroppo i viaggi in giro per l’Italia per la promozione di Amore mio uccidi Garibaldi (ristampato dopo trent’anni dalla sua prima edizione da Longanesi, in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, ndr) e di La casa è vuota mi stanno distraendo dalla scrittura. Non ho ancora avuto tempo di dedicarmi alle nuove idee che ho in testa. Molti suoi colleghi della carta stampata si sono lasciati sedurre dalla televisione. Cosa ne pensa? Immagino che quando un giornalista diventa conduttore di qualche varietà,

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come spesso accade ultimamente, raddoppi i suoi introiti, ma la sua carriera di giornalista viene un po’ messa da parte… Personalmente non amo la tv, in più lo spostamento sul digitale terreste ha sconvolto il mio vecchio apparecchio e sono quasi terrorizzata da telecomandi e decoder... Del giornalismo in Italia, cosa ne pensa? Quello del giornalista è un mestiere che amo da pazzi. Credo, però, che nei giornali ci sia troppa politica, una cosa che non capita sulla stampa straniera. Il lettore non credo sia interessato a così tanta politica, soprattutto quella interna. Gli e-book, secondo lei, prenderanno piede? Sì, penso che saranno sicuramente il futuro: già oggi, infatti, i giornali cartacei sono in calo a favore di internet. Così i libri, in un futuro lontano, penso tra una cinquantina di anni, non esisteranno più. In casa non avremo più le librerie e non potremmo più avere il piacere di regalare un libro in “carne ed ossa”. A pensarci, un po’ mi dispiace, ma non posso esimermi dal dire che questo sarà il futuro. Forum, social network, blog. Come giudica questi strumenti? Da dieci anni ho un forum, che ritengo uno strumento sotterraneo, dove sono comunque molto più libera di scrivere rispetto alla carta stampata, e così tutti quelli che intervengono sul forum. Devo dire, però, che gli utenti, forti dell’anonimato, su questi tipi di strumenti danno spesso il peggio di sé. Sono, insomma, uno “sfogatoio”, che non so quanto sia utile. In generale, però, i social network credo siano ormai imprescindibili, so-

prattutto per i giornalisti, che vi attingono a piene mani, specie quando accadono fatti di cronaca nera. L’11 giugno nella sua tenuta vinicola di Rovereto si festeggeranno i cinquant’anni del Fojaneghe, forse il vostro vino più famoso. Una festa organizzata con Masi, la grande azienda veneta nota per l’Amarone, nella quale la vostra cantina è entrata a far parte da qualche anno… Con Masi è successo quello che succede ai piccoli editori, che hanno un buon catalogo, ma non hanno la forza per distribuirlo. A volte i grandi editori si impadroniscono del catalogo e standardizzano tutto, inglobando il piccolo senza farlo più riconoscere. Poi ci sono invece editori che ci tengono al marchio, lo tengono separato, e questo secondo me avviene tra Bossi Fedrigotti e Masi, ma con una differenza: il grande editore compra la maggioranza del piccolo editore, mentre Masi non ha comprato nulla, semplicemente ci commercializza e fa consulenza tecnica. Tutto qui. Noi eravamo troppo piccoli per avere una distribuzione nostra e troppo grandi per farne a meno. Quindi vi siete appoggiati a questa grande realtà veneta. Non c’era nessun’altro, magari in Trentino, che si era proposto? Altri ci avevano chiesto, dall’Alto Adige al Trentino, ma quasi tutti ci volevano comprare e non era quello che avevamo in mente. Una donna di successo come lei ha ancora qualche sogno nel cassetto? Certo. Scrivere un libro bellissimo. ■


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Dalla Valle d'Aosta alla Slovenia, dalla Germania alla Val di Fassa: Gianni Nicolini insegue e raccoglie i magici simboli della cultura e delle tradizioni popolari. Tra Krampus, Pertcha e Tschäggättä ne possiede ben 45...

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hissà se è vero: dicono di diffidare di chi ti stringe la mano in modo loffio, spento, quasi ti toccasse stringere una gelatina molle, senz’arte né parte. E aggiungono di diffidare vieppiù di chi ti saluta e ti parla senza guardarti negli occhi. Allora, cominciamo bene. La stretta di mano di Gianni Nicolini è forte. E negli occhi ti guarda, eccome. Quando poi scopri che quello che è stato fino a poco tempo fa un dirigente della Provincia autonoma di Trento – i parchi e le riserve naturali del Trentino e l’allora Centro di ecologia alpina del Bondone le creature cui ha dedicato tempo, attenzione e passione – ha oggi aperto uno studio

di iridologia e naturopatia (scuola costacurtiana, se non si fosse capito) in quel di Arco, si comprende bene come gli occhi possano quasi naturalmente diventare protagonisti nell’incontro con quest’uomo. Ma la rubrica nella quale Gianni Nicolini è capitato è quella del collezionista, lo sanno bene i nostri lettori che – mese dopo mese – ci seguono in questo giro del Trentino che rivela sorprese e curiosità in serie. Non c’è errore, infatti. Al di là degli interessi professionali, al di là delle passioni poetiche di cui leggete a parte – o forse proprio in virtù di questi interessi e di queste passioni –, Gianni Nicolini vanta una


trentinoattualità

I FIORI DELLA POESIA

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collezione a suo modo unica. Vent’anni gli sono occorsi per poter oggi dire di avere un piccolo, personale museo di fascino indubitabile. Gianni Nicolini ha infatti raccolto – e continua a farlo, anche se la collezione che ha pazientemente messo insieme è certamente esaustiva – maschere in legno delle Alpi. Dalla Val d’Aosta al Friuli, dalle vallate del Trentino alla Slovenia, dalla Baviera alle Alpi svizzere: ovunque vi fosse la presenza di quelle maschere, spesso e volentieri inquietanti, paurose, persino angoscianti, che da secoli accompagnano i riti collettivi, i momenti di festa e di devozione del mondo alpino, Gianni Nicolini si è materializzato per riuscire ad averle queste maschere. Pezzi unici, originali. Alcuni trovati nei mercatini dell’usato, molti acquistati da artisti del legno che tenacemente tengono alta

e maschere, la natura, i boschi, gli occhi. Nel divenire di un uomo che non smette mai di cercare, molte le tappe, molti gli approdi, molti gli interessi. C’è anche la poesia a far capolino nella vita di Gianni Nicolini. Nel 2008 l’editore Curcu & Genovese ha pubblicato “Fiori fioriti”. Parole, pensieri, poesie, riflessioni nate – si leggeva nel risvolto di copertina – “da una scoperta recente, che come foglie nuove hanno chiesto ed ottenuto spazio e luce alle molteplici attività del loro autore. Nascono dal bisogno di guardare e capire da dentro i fatti, le persone, la natura. Ma anche dal bisogno di capire, se il gioco della vita, degli arrivi e della partenze, sia un legame che pretende e prende o un regalo che dà e riceve, un'opportunità di crescita costante o di permanenza in equilibrio tra confini troppo spesso dimenticati”. La scrittura esprimeva così tre momenti particolari vissuti all’epoca da Gianni Nicolini: l'incontro e la separazione, la morte delle persone conosciute durante la sua attività di volontario presso l'Hospice di Mezzolombardo, la morte della persona a lui più cara, la madre, e una nuova spinta verso l'alto che il dolore, la tristezza, la solitudine hanno generato come una sana, ben arrivata e gradita primavera. Quella primavera poetica - quel libro era il suo secondo - è poi continuata con altre pubblicazioni, sempre artigianali, verrebbe da dire amatoriali. In questi giorni poi, all’interno del percorso fatto con il gruppo di lavoro di Renzo Francescotti, una poesia in dialetto sui migranti. “Vènt de Libeccio, vènt de Tramontana”. Potente. Dura. Tagliente. Un verso, un verso solo: “I vedo ‘n televisiòn su ‘sti barcòni sbindòloni / engròpadi fra de lòri / stràchi, stremidi, strazòni”. una tradizione che non è solo artigiana, ma affonda le sue radici in una cultura di popolo che fieramente resiste alla banalizzazione della modernità, ad una globalizzazione che tutto vorrebbe spianare, a partire dall’identità. Sono quarantacinque questi pezzi unici, queste maschere alpine che Gianni Nicolini ha scovato in giro per le Alpi, simboli alpini veri e propri. C’è la passione antropologica dietro questa collezione. Perché la maschera – racconta con voce calma che è specchio

di una visione del mondo dove anche i ritmi, anche il tempo, anche l’adesione ad una naturale lentezza sono stile di vita – “è elemento primigenio nelle vicende dell’uomo. Già agli albori della civiltà c’era l’atto di dipingere e c’era quello di mascherarsi. Lo sciamano mettendosi la maschera faceva entrare in lui lo spirito della maschera stessa e ne acquisiva i poteri. Poi c’è l’altra interpretazione, se vogliamo più profonda, più legata alla psiche: la maschera serve per celare la propria identità ed essere

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trentinoattualità diversi da quel che si è nella vita di tutti i giorni”. Resta il fatto che le 45 maschere che Gianni Nicolini ha raccolto – e delle quali non ha intenzione alcuna di disfarsi, questo è davvero un museo personale che un giorno, è l’auspicio, potrà semmai diventare un catalogo illustrato e magari una mostra – raccontano proprio la maschera come strumento con cui captare la forza soprannaturale degli spiriti e appropriarsene, utilizzandola a beneficio della comunità. Citiamo: il soggetto umano o animale è il più diffuso, ma la maschera deve comunque assomigliare allo spirito sul quale si desidera agire, nascondendo colui che la indossa. Tuttavia la maschera non è un travestimento con il quale si cerca di nascondere la propria identità personale, l'uomo mascherato non vuole farsi passare per una divinità, ma è la divinità stessa che entra dentro di lui temporaneamente e che agisce attraverso di lui. C’è dell’altro. Queste maschere raccontano anche di un tempo nel quale i confini contavano meno e gli spostamenti degli uomini erano anche quelli delle maschere e dunque dei simboli di culture che si inseguivano – tra leggende,

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riti, feste – al di qua e al di là delle Alpi. Paura, dolore, morte e rinascita: c’è tutto in questi legni scolpiti ora con grazia ora con rabbia. C’è la grazia di Silvana Buttera, l’artista operaia di Cividale del Friuli che ha mantenuto la promessa fatta a Gianni Nicolini: creare per lui la maschera di un diavolo, benché lei adesso – dopo essersi ripresa da un incidente che ha rischiato di compromettere l’uso della mano – si dedichi a maschere angeliche. Ci sono le maschere di Luigi Revelant e Sergio Micco, che con il legno restituiscono le forme dei tomats del Friuli. E certo non sono soltanto maschere per le feste di carnevale, tale e tanta è la forza che comunicano questi volti ghignanti, queste bocche sdentate, questi capelli fatti con i materiali della natura e della campagna. Ed è così per le maschere di Ermanno Plozzer da Sauris di Sopra - capitale di questo genere artistico, con le maschere del “bel” e del “brut” (Nicolini le ha, ovviamente) ad esemplificare meglio di molte parole la vita stessa degli uomini - e per quelle di Feliciano Costa, di Moena, che racconta del mondo ladino con i Marascon e i Lachè, così vicino ai Matoci della Valfloriana o ai Faceres della val di Cembra. C’è una maschera rarissima della val d’Aosta, c’è la maschera corvo della val di Fassa, c’è il Bufòn della stessa valle, con un naso indubitabilmente fallico. Dall’area tedesca, da Kitzbuhel piuttosto che dall’Oberammergau, arrivano invece i Krampus, i Perchta e le maschere – se nella collezione di Gianni Nicolini dovessimo indicare il pezzo forte, è proprio questo, con ogni probabilità – che vengono da Lötschental, una delle valli del Canton Vallese, famosa per la tradizione degli Tschäggättä. Secondo una regola non scritta, solo gli uomini ancora celibi possono praticare questa usanza. Si aggirano per il villaggio indossando maschere di legno dall'aspetto feroce e spaventoso, tuniche di pelle di pecora e guanti ricoperti di nerofumo, scagliandosi occasionalmente contro chiunque si trovi sulla loro strada (in particolare le giovani donne). Sì, nella collezione di maschere dell’arco alpino c’è anche il Tschäggättä. E

a guardarlo bene, sembra assai meno spaventevole di taluni personaggi che quotidianamente irrompono nella nostra vita: ad esempio dal piccolo schermo televisivo. Sì. È una collezione salutare quella che Gianni Nicolini ha pazientemente messo assieme. Racconta dei popoli delle Alpi, di storie e tradizioni, di riti e miti antichissimi. Per questo attuali. Forti come il legno di queste maschere. Ricchi di colori e suggestioni. A volte sorridenti, spesso spaventevoli: a ricordarci la fragile condizione umana e la rinnovata bellezza di accettarla e sfidarla, anche con lo spavento, anche ■ con la paura.


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di Paolo Chiesa

I “cugini” del nord

Carlo e Giovanni posano in piazza con i loro grembiuli tirolesi

A salorno (salurn), tanta diffidenza davanti al nostro microfono. Il confine con l’alto adige come quello tra Jacuzia e Kamchatka a risiko. dal punto di vista dello shopping, poi, il Trentino sta all’Alto Adige come il Veneto sta al Trentino

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n redazione, prima di decidere quale sarebbe stata la mia prossima meta per la serie “ai confini dell’impero trentino”, abbiamo fatto il punto su come erano andate le tre precedenti uscite. Il risultato è stato quello di constatare che in provincia di Vicenza, di Verona e di Brescia, sia la gente comune che i… Comuni dispongono di minori possibilità economiche, devono fare fronte a necessità più grandi delle nostre e in caso di problemi non possono andare a chiamare la mamma (Provincia). Anche perché 48

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le Province che ci circondano sono al massimo “matrigne”, con poche disponibilità economiche per assecondare e accontentare le varie richieste della figliolanza. Personalmente la cosa mi fa un certo effetto, soprattutto quando, rientrato in Trentino dalle mie trasferte, mi capita di incontrare gente che si lamenta di tutto quello che succede sotto i cieli trentini. Non dico che qui siano tutte rose e fiori, ma conoscendo quello che succede fuori confine e non mi riferisco a Lamezia Terme o Scampia ma a Cismon del Grappa (VI), Dolcè (VR) e Bagolino (BS), si può dire che fatti due conti da noi ci si può anche vivere. Alla luce di quanto sopra, per la mia uscita di giugno è stata pensata una meta dove si dice si stia meglio che da noi: l’Alto Adige. Una trasferta per vedere di nascosto l’effetto che fa,


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Il castello di massimiliano

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Edy Martinelli di Laghetti (Laag)

come direbbe Enzo Jannacci. Parto in un pomeriggio per il quale la tarda primavera ha riservato nuvole in cielo. Alla circonvallazione di Trento prendo la Strada Statale 12 per Bolzano disdegnando l’uscita successiva e quindi l’autostrada. Passo Gardolo, l’incrocio per Meano, Lavis, dove le nuove rotatorie riescono parzialmente ad ammorbidire il traffico, Zambana con i suoi asparagi, San Michele all’Adige e i suoi vigneti e dopo una decina di chilometri trovo il cartello del confine tra le due Province e la “Chiusa” di Salorno. Dopo avere fatto la foto rituale, passo la frontiera e cerco di capire se ci sono cambiamenti evidenti sul luogo di pas-

La cascata di Salorno

saggio. L’unica cosa visibile è che il guardrail trentino è più alto di quello altoatesino. Dopo poche centinaia di metri c’è l’isola ecologica comunale dove un signore con un piccolo trattore, alla mia domanda su come viva il confine con il Trentino, mi risponde che non vuole né commentare né tanto meno farsi fare una foto perché “ha già avuto i suoi problemi con le fotografie” e mi congeda con un Lucagoldoniano “vai tranquillo”. Risalgo in macchina e proseguo senza sapere che questo rifiuto di parlare con me sarà solo il primo di molti che riceverò nel corso del pomeriggio. Dopo avere passato la zona industriale, esco dalla statale e mi

alorno fino alla Prima Guerra Mondiale faceva parte dell’Impero austro ungarico. In seguito alla vittoria italiana suggellata dal Trattato di SaintGermain-en-Laye, venne poi annesso al Regno d’Italia. Durante il fascismo il comune di Salorno, come gli altri della Bassa Atesina, venne aggregato alla Provincia di Trento per facilitarne l’italianizzazione. L’uso della lingua tedesca fu vietato come il suo insegnamento nelle scuole, ma questo non impedì l’istituzione di classi clandestine in cui si insegnava il tedesco (le cosiddette “Katakombenschulen”). Nel 1948, vista anche la volontà manifestata dalla popolazione di lingua tedesca della Bassa Atesina, Salorno passò alla Provincia di Bolzano secondo quanto stabilito dal primo Statuto di Autonomia del Trentino Alto Adige. Aggrappato alla montagna c’è il Castello di Salorno o Haderburg, eretto nella prima metà del XIII secolo dai Conti di Salorno. Passò poi nella proprietà del Conte Meinhard di Tirolo e in seguito in quella della Casa Habsburg. Nel 1514 l’Imperatore Massimiliano ne ordinò la fortificazione. Nella seconda metà del XVI secolo la Haderburg perse ogni significato strategico e venne abbandonata. Da allora questo monumento ha conosciuto un lento processo di degrado. Nel 1648 diventò proprietà della famiglia veneta dei Conti Zenobio. L’attuale proprietario, il Barone Ernesto Rubin de Cervin Albrizzi ne ha avviato il restauro, realizzato con il contributo della Provincia autonoma di Bolzano e il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano.

il nano perkeo

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n famoso personaggio di Salorno è Giovanni Clementi, un artigiano austriaco creatore di bottoni conosciuto in tutto il mondo come il nano Perkeo. Nel 1720 incontrò Carlo III Filippo del Palatinato che, incuriosito dai modi buffi del nano, lo ingaggiò come Giullare di Corte presso Heidelberg in Germania. Qui nacque il suo soprannome “Perkeo”, dovuto al fatto che alla domanda se volesse ancora un bicchiere di vino, era solito rispondere “perché no?”. Col passare degli anni fu nominato custode di quella che all’epoca era la più grande botte del mondo, capace di contenere fino a 230 tonnellate di vino. Secondo la leggenda Perkeo beveva dai 20 ai 30 litri di vino al giorno e questo lo portò a contrarre il diabete insipido. Ammalatosi gravemente, quando un dottore gli ordinò di bere un bicchiere d’acqua, cosa che non aveva mai fatto in tutta la vita, ne morì.

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“Il Tirolo inizia a Kufstein e finisce a Salorno”

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ome faccio di solito prima delle contattare il primo cittadino cercanGiorgio Giacomozzi, Sindaco di Salorno mie trasferte “ai confini dell’imdo una via non “amministrativa”. Un pero”, anche stavolta ho chiamato vigile urbano mi indica dove c’è lo il Comune di Salorno per chiedere studio di ingegneria del sindaco. Ci un appuntamento con il sindaco, lavado e suono il campanello: al massciando il mio numero di telefono. simo mi diranno che è occupato. InCome faccio di solito, dopo che non vece Giorgio Giacomozzi è libero sono stato richiamato, ho mandato un e mi accoglie con gentilezza e con paio di mail con la stessa richiesta e un: “sono molto felice quando dal Trentino si interessano a noi”. Gli dico come faccio di solito dopo che non ho avuto riposta neanche a quelle mi che non ho avuto la sensazione che dico che i sindaci probabilmente sono i suoi concittadini la pensassero allo molto impegnati. Appena arrivato a stesso modo e gli chiedo com’è la sua opinione sulla cosa. “Mi sembra Salorno cerco comunque il Municistrano”, mi dice, “anche perché da pio, parcheggio e faccio un tentativo suonando il campanello: hai visto mai noi fin da prima della Grande Guerra che di venerdì pomeriggio ci sia qualcuno? Nessuno mi apre c’è sempre stata una mescolanza tra Salorno, che era malato a causa delle paludi presenti all’epoca, e la Val di Cembra, e allora penso che stavolta farò di necessità virtù e non potrò che era ricca ma aveva poco territorio. Infatti molte famiglie riportare la voce del sindaco. Poi però, visto com’è andato sono nate da questa mescolanza”. Salorno, mi dice il primo il resto del pomeriggio con molti dei miei tentativi di parlare cittadino, è a metà strada tra Trento e Bolzano, infatti era il con gli abitanti del paese che sono andati delusi, decido di

dirigo verso il centro di Salorno, 3500 abitanti, uno dei cinque comuni dell’Alto Adige insieme a Bolzano, Bronzolo, Laives e Vadena ad avere una maggioranza di popolazione italofona (più del 60%). Seguo le strade deserte che mi conducono alla piazza del paese dove ci sono il municipio e la chiesa e decido di proseguire ancora un po’. La salita mi porta alla famosa cascata di Salorno che sembra porti acqua soltanto dopo intense piogge a causa dell’eccessiva Marco Didonè ed Erich Pichler

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rimozione di uno strato di terreno stagno durante dei lavori nel greto del torrente. Meno male: qualche “cappella” la fanno anche in Sudtirolo. Risalgo in macchina e torno verso il centro, gironzolando per le vie. Una casa espone la bandiera italiana e visto che, qui saranno anche italofoni, ma siamo comunque in Alto Adige, mi chiedo se chi ci abita si sarà sorbito i rimproveri dei vicini… o del Landeshauptmann Durnwalder in persona. Dopo un po’,

fuori da una casa vedo due signori che stanno piallando una porta di legno appoggiata su due cavalletti. Già mi immagino la foto carina che ne verrebbe. Parcheggio e mi avvicino. Il signore di destra spegne la pialla e quando faccio la mia domanda di rito sul confine, mi dice di parlare con il signore di sinistra che “è il postino del paese e conosce tutti”. Appena mi ci provo, dal poggiolo sopra le nostre teste arriva un grido di donna: “Hai finito, vero?”. Solo un

attimo per accorgermi con sollievo che non ce l’hanno con me, ma con quello che dovrebbe essere il postino e la donna riprende: “Lo sai che devi andare vero? E poi non cominciare a raccontare cose!”. Con prudenza mi allontano da sotto il balcone in caso di caduta “accidentale” di vasi di fiori e guardo interrogativamente il signore che mi dice: “Non ho tempo perché devo andare a una riunione” e con questa frase mi congeda. Risalgo in macchina colpito

La piazza di Salorno con la chiesa e il campanile


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posto dove i viaggiatori un tempo cambiavano i cavalli. È ovvio però che la gente di qui si è sempre sentita altoatesina. C’è anche una famosa canzone che dice: “Il Tirolo inizia a Kufstein e finisce a Salorno”. Nessun problema di convivenza quindi? “Da parte delle persone no, casomai sono le decisioni provinciali che vogliono un confine. Infatti dal punto di vista amministrativo le due realtà sono molto diverse dal punto di vista delle normative e questo impedisce una proficua collaborazione”. Paradossalmente se le istituzioni fanno fatica a trovare punti di contatto non è così per quanto riguarda le imprese. Salorno infatti anche se è il terzo produttore di vino bianco dell’Alto Adige non ha una sua cantina sociale e porta le proprie uve a Lavis e Mezzocorona. Il mondo del lavoro è collegato più facilmente da Salorno verso il Trentino e non viceversa perché per lavorare qui ci vuole il patentino di bilinguismo. E il sindaco che ricetta ha per cercare di collegare tramite Salorno il Trentino e l’Alto Adige? “Noi cerchiamo di farlo tramite il Dürerweg, il sentiero del Dürer che collega dal punto di vista culturale ma non solo, il mondo di lingua italiana a quello di lingua tedesca”.

dagli ultimi eventi e scendo verso il centro. Dopo un po’ incontro due uomini ai quali chiedo se sono di Salorno. I due si irrigidiscono e chiedono a loro volta: “Cos’è, per sapere un indirizzo?”. Rispondo che no, volevo solo scambiare due parole con qualcuno del posto e i due mi rispondono con evidente sollievo che loro sono di Egna chiudendo in pratica il discorso. Sempre più scosso da questa accoglienza del primo Comune altoatesino e memore dei miei trascorsi da turista in Alto Adige durante i quali ho invece sempre trovato un’accoglienza impeccabile, mi chiedo se il problema sia quello che sono un giornalista. Non vorranno svelare il segreto del benessere altoatesino? Arrivo in piazza, parcheggio e mentre faccio qualche foto, noto un signore con una valigetta che sta entrando in un portone. Entro anch’io. Mi ritrovo in un atrio dove ci sono due porte: a destra la canonica e a sinistra la Croce bianca Weisses Kreuz. Suono dal parroco che non

c’è. Suono alla porta di sinistra dove trovo finalmente qualcuno disposto a fare due chiacchiere. Sono il Capo Sezione Erich Pichler e il Capo Servizio Marco Didonè della Croce Bianca che gestiscono la sezione cittadina del pronto intervento già attivo da 21 anni nell’ambito della sezione Bassa Atesina. Sei dipendenti e 44 volontari si occupano di trasporto infermi e di soccorso per persone degenti svantaggiate dal punto di vista fisiologico, psicologico, familiare od economico. Mi raccontano che il trovarsi al confine tra due province comporta a volte che delle chiamate di emergenza trentine vengano prese da loro, cosa questa che non preclude ovviamente l’intervento immediato della croce bianca. Un’altra caratteristica del confine è la presenza di parametri diversi di intervento tra le due realtà sanitarie che mi dicono: “si cerca di superare”. Già che ci sono chiedo a Erich e Marco come vivono dal punto di vista personale la vicinanza con il confine. “In Trentino capita

di andarci, sia per fare una gita che per fare compere” mi dicono. Ecco, dal punto di vista dello shopping il Trentino sta all’Alto Adige come il Veneto sta al Trentino. “Da voi ci sono molti centri commerciali che qui da noi in pratica non esistono” dice Erich “e anche gli orari e i giorni di apertura sono molto più competitivi”. Per non parlare del costo della vita che è più basso e quindi è più conveniente venire in Trentino a fare acquisti. Prima di salutarli gli racconto dei miei precedenti tentativi senza successo di parlare con altre persone di Salorno. Mi consigliano di provare nel bar della piazza, cosa che appena uscito faccio subito. Entro al bar gelateria Salurn e dopo avere ordinato un caffè chiedo al barista se ha voglia di fare due chiacchiere

a proposito della vicinanza con il Trentino e mi sento rispondere di no. Gli dico che mi piacerebbe solo sentire il parere del titolare di un locale pubblico, luogo per sua natura portato a recepire le opinioni delle persone e lui senza problemi mi ribadisce che non vuole. Aggiunge che il caffè me lo offre, cosa che mitiga ben poco la mia delusione. Raccolgo la mia attrezzatura da inviato, saluto ed esco dal bar. Peccato, sarebbe stato interessante sentire se i locali della zona fanno fatica a tirare avanti, come sembra dimostrare il fatto che molti di essi sono stati recentemente ceduti in affitto o venduti (uno di loro, il bar Millenium è stato rilevato da una famiglia cinese). Mentre torno verso la macchina inizio a pensare con che parole dire al caporedattore, che a

IL SENTIERO DEL DÜRER

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el 1494 il pittore tedesco Albrecht Dürer, massimo esponente della pittura rinascimentale tedesca, partì alla volta dell’Italia per sfuggire alla peste che aveva colpito Norimberga. Era sua intenzione approfittare della situazione per recarsi a Venezia ed entrare in contatto con il mondo della pittura italiana. Nel suo viaggio attraversò il Tirolo e sostò probabilmente al “Klösterle” di San Floriano presso Egna. A causa di una delle inondazioni che all’epoca erano molto frequenti e che rendevano la strada consueta impraticabile, dalla piazza di Laghetti deviò lungo il sentiero che porta alla frazione Pochi di Salorno, salì fino al passo del Sauch (m. 915), proseguì per il lago Santo (m. 1200) e scese in val di Cembra attraversando Cembra, Faver e Castello di Segonzano dove eseguì i famosi acquarelli, fino ad arrivare alle Piramidi di Segonzano. Questo percorso storico, conosciuto oggi come “il sentiero del Dürer” permette di rivivere le emozioni dei viandanti di un tempo e di apprezzare le bellezze paesaggistiche delle due zone confinanti.

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trentinoattualità Salorno non è stato possibile fare il pezzo sul confine. Ed è a questo punto che la sorte mi fa incontrare Carlo e Giovanni, rispettivamente 88 e 86 anni, grembiule blu altoatesino e nessun problema a parlare e a farsi fotografare. Fanno ancora i contadini “per quello che ci permette l’età” mi dice Carlo. Alla fatidica domanda sul vicino Trentino, Carlo mi risponde che una volta il confine tra le due

Province era solo quello della lingua, infatti la sua mamma che faceva la crocerossina a Trento non parlava l’italiano e si era trovata in difficoltà. E adesso? “Adesso anche quel confine non c’è più”, mi dice dimostrandosi altroché al passo con i tempi, “adesso a scuola si insegna anche l’inglese. E poi, non c’è più neanche il confine tra territori, perché si può andare dove si vuole senza

passaporto o carta d’identità”. Fantastico: un esempio di multiculturalità da parte di un uomo che ha il doppio dei miei anni e che ha l’apertura mentale che molti giovani si sognano. La chiacchierata con Carlo e Giovanni mi ha tirato un po’ su ma sento in sottofondo una sensazione di insoddisfazione per avere percepito nel resto del paese un… non so neanch’io come definirlo: rifiuto, prevenzione,

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sospetto? Forse un misto di tutto questo. E mi chiedo: è perché parlo in italiano? Sarebbe stato diverso se invece che per Trentinomese avessi scritto per “Tirolmonat”? E se mi fossi chiamato Paul Khirche invece di Paolo Chiesa? Ma non può essere: le persone con le quali sono riuscito a dire due cose mi hanno risposto in italiano se non in dialetto trentino! Non riesco a capire o forse non riesco ad accettare l’idea che si possa non venire accettati in una realtà così vicina alla nostra. Poi mi viene in mente che a Laghetti (Laag) c’è Edy Martinelli, originario di Salorno ma che ha abitato per anni al mio paese, Novaledo, dove faceva il falegname e che ora si occupa della campagna di famiglia proprio a Salorno. Il nipote mi spiega dove trovarlo. Ed eccolo Edy: in mezzo ai suoi vigneti di Pinot grigio mentre, seduto su un trespolo con ruote, “sgarza” le viti. Gli confesso subito la mia delusione di oggi e lui che è un uomo che ha viaggiato tanto e che trascorre mesi in Kenya ad aiutare il missionario di Novaledo Padre Egidio Pedenzini per il quale è impegnato anche in raccolte di fondi e di risorse, mi risponde: “io non ho mai avuto problemi qui”, mi dice, “anche se è vero che nei comuni in destra Adige (Cortina, Magrè, Cortaccia, Termeno, Caldaro, ecc.) un minimo di presa di distanza dagli italiani c’è”. Si alza il vento e le foglie delle viti di Edy sembrano onde in questo mare di Pinot. Nell’indicarmi la strada più breve per rientrare in “Italia” attraversando il confine, Edy mi dice che è rientrato da poco da un viaggio in Israele con sua moglie. Ci pensiamo un attimo e conveniamo entrambi che la frontiera tra Israele e Palestina fa sembrare quella tra Trentino e Alto Adige poco più del confine tra Jacuzia e Kamchatka del gioco del Ri■ siko. O forse no?



di Valeria Gasperi

Per leggere, conoscere, ascoltare

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sser malati non è indispensabile, ma aiuterebbe. Bisognerebbe averla contratta, la patologia della lettura, nell’infanzia ancor prima dei banchi di scuola, adolescenti o adulti attraverso pagine che cambiano la vita per sempre, per comprendere fino in fondo lo spirito del Trentino Book Festival. Allorché i sintomi si annunciano, la diagnosi è alla portata del medico più scalcinato e la prognosi da non sciogliere mai. L’attenzione di familiari e amici resta altissima: in discussione, non si cessa di

Stieg Larsson (1954-2004): al TBF arriva, da Stoccolma, Kurdo Baksi, suo biografo e amico

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A Caldonazzo, dal 17 al 19 giugno, debutta il Trentino Book Festival, il primo festival letterario del trentino. Tantissimi gli appuntamenti, i grandi nomi e ospiti a sorpresa. Non mancano musica e comicità ricordare al malato, è il bene della vista, primo tra tutti compromesso, al principio di un declino che se non è rovinoso è inevitabile. Eppure niente dà sollievo, a quel malato, quanto gettare l’occhio sulla pagina, con la certezza di riceverne scariche di energia ed emozione altrove introvabili. A letto o in treno, in un bar o sulla metropolitana, nelle spiagge affollate a invertire il trend di olio solare e briscolone, nei migliori come nei peggiori istanti del suo vivere, il lettore incorreggibilmente legge. “Abbiamo avuto un'idea molto semplice – dice Pino Loperfido, scrittore e giornalista, ideatore del Trentino Book Festival – tre giorni da trascorrere immersi in un’atmosfera che sta a metà tra la gioia sfrenata e la più profonda

meditazione”. Una condizione ben nota ai lettori inguaribili, ma pronta a contagiarne molti altri. Per renderli, ci si può scommettere, un po' più felici. “Le nostre vite sono fatte di storie – continua – e sopra ogni cosa amiamo che vengano narrate, che divengano

www.trentinobookfestival.it

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Il “mondo piccolo” di guareschi arriva in Valsugana

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Eraldo Affinati

no scrittore, un polemista, un disegnatore… eppure è soprattutto il messaggio di grande umanità, sorretto da una Fede sconfinata a restare vivido. A dispetto del tempo, l’universo in sedicesimo creato da Giovannino Guareschi e popolato da figure farsesche e simpatiche, da persone umili e comuni non ha perso il suo smalto né la sua efficacia. In un mondo sempre più confuso, non può che far bene lasciarsi entusiasmare e commuovere da un incontro con gli indimenticabili don Camillo e Peppone. I due mitici personaggi sono raccontati in una esposizione organizzata dai «Club dei Ventitré» e che nel suo ormai lungo itinerario ora arriva anche a Caldonazzo dove rimarrà aperta dal 10 al 19 giugno. È proprio nei piccoli centri come Caldonazzo che, per preciso intento del degli organizzatori, il “Mondo Piccolo” (narrato in una sequenza di venti pannelli dal carattere antologico e non artistico) può ambientarsi al meglio, grazie alla somiglianza di situazioni e personaggi che altrove, purtroppo, non esistono più.

racconti. Da scrivere, da leggere, da ascoltare riservando tutta attenzione a quanto in segno dell'attenzione per quanto di umano non può mai esser rubato o chiesto in prestito e che solo i libri possono aiutarci a salvaguardare". Per questo il libro – il libro di carta, come abbiamo imparato a toccarlo e conoscerlo, respirandone la profumata anima di cellulosa – è al centro del Festival. Quest’oggetto che subisce con grande dignità il violento contraccolpo degli entusiasmi, veri o presunti, nati attorno all’eBook, che avrebbe il merito di eliminare una fatica che deve peraltro ritenersi ignota ai più, se si considera che, almeno in Italia, il numero dei lettori/ malati – stimato sulla popolazione sana – resta irrimediabilmente piccolo. Mancava, secondo il Centro Culturale “Balene di Montagna“, promotore del Festival, un segmento di tempo totalmente dedicato all'esperienza della lettura intesa pure nel suo fisico svolgersi, dall’appuntare lo sguardo al voltare il foglio, offerto con identico spirito a chi questa esperienza conosce e porterà avanti e a chi, magari, no. Ecco la più profonda ragione del Trentino Book Festival: la sua assoluta neces-

sità. È venuto definendosi, in seno alle “Balene” e ad esplicitarne la mission, il desiderio di offrire alla letteratura, madre di tutte le culture, un comodo nido, un piccolo ma stabile punto di riferimento per quanti amano già i libri o sono pronti ad arricchire la curiosità con venature di amore. Semplice è anche la modalità in cui i molti eventi in calendario si svolgeranno, riferendosi al piacere di conversare su pagine condivise (vincolo implicito per il pubblico del TBF è possibilmente conoscere l'opera, prima di incontrare l’autore), dando un ritmo al tempo che per una volta sarà scandito dal cambiare argomento prima che dall'orologio o, non sia mai, dall'ineffabile agenda sonora dello smartphone. Il bel progetto delle Balene di Montagna

(nel nome c’è uno scoperto ammicco a Herman Melville, oppure, scherza Loperfido, il tentativo di evitare il più banale “mosche bianche”) hanno risposto scrittori, filosofi, giornalisti, poeti, artisti. Affronteranno, nei giorni dal 17 al 19 giugno, su un palco ideale su cui non esistono differenze di ruolo o di potere editoriale, ma risuoneranno parole e storie, la materia viva del loro operare. Sono ben noti a tutti (malati o in perfetta salute) nomi come quello del grande Mauro Corona o della scrittrice e firma del Corriere della Sera Isabella Bossi Fedrigotti, del romanziere Carmine Abate e, a rappresentare, le storie dei nuovi italiani, ci sarà Eraldo Affinati. Tutti ricordano che l’editore Roberto Keller è stato anche lo scopritore del premio Nobel Herta Müller. Diretta-

Mauro Corona

Herta Müller, Premio Nobel per la Letteratura 2009. Il suo editore italiano, Roberto Keller, presenta al TBF, in anteprima europea, il nuovo libro della scrittrice: “Il Re si inchina e muore”.

Carmine Abate 55

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trentinoattualità Mario Cagol

lo speciale sul palinsesto rai

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mente da Stoccolma, Kurdo Baksi verrà a raccontare della sua amicizia con Stieg Larsson. Non mancheranno alcuni omaggi ai grandi del passato: Giovanni Guareschi, Emilio Salgari, Antonio Fogazzaro, Lorenzo Da Ponte. Il programma completo è disponibile sul sito del Festival (www.trentinobookfestival. it), a completarlo anche due attori trentini molto conosciuti come Mario Cagol e Andrea Castelli che si esibiranno in due reading molto particolari... Indipendente e per scelta "lontano dallo stile di certi eventi culturali troppo strombazzati", come amano ribadire le Balene, il Festival è l’appuntamento con una cultura disposta a confrontarsi per necessità, verità e vocazione, con i problemi reali del nostro tempo. Lo fa attraverso la pagina scritta, da questa risalendo fino alla persona, alla presenza, al volto di chi l'ha generata, in uno sforzo che supera il limite umano della fatica, qualcosa di più impegnativo del famoso "semplice click". E benché sia soltanto all’(attesissimo)

l Trentino Book Festival sarà al centro anche del palinsesto televisivo della Struttura di Programmazione della RAI Sede Regionale di Trento per il mese di giugno. Due le puntate. Nella prima, domenica 12 giugno, appunto lo speciale Trentino Book Festival, curato da Giorgio Balducci, con interviste a diversi protagonisti attesi al TBF e al suo ideatore Pino Loperfido. Nella stassa puntata, spazio per “Chi cerca innova. difesta statica del territorio” e “Uscio e bottega. Un viaggio nell'artigianato artistico trentino: artigiani Zaninelli”. La seconda puntata è programmata per domenica 26 giugno. In scaletta, “Chi cerca innova. energie rinnovabili” e “Casa Sat: un luogo di alta cultura”.

Andrea Castelli

debutto, già il primo festival letterario trentino genera spin-off come il TBF Junior o la mostre dedicata al "Piccolo Mondo" di Giovanni Guareschi: un'invasione, a pieno titolo, nel piccolo centro della Valsugana che diventa così, fasci-

Minilettori al TBF

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on poteva dimenticarsi dei lettori più piccoli il Trentino Book Festival che, in collaborazione con il Servizio Biblioteche della Provincia autonoma di Trento, presenta un piccolo programma parallelo con la Mostra “Nati per leggere” (che resterà allestita, dal 16 al 23 giugno presso la Sala Marchesoni della Casa Boghi, a Caldonazzo). Nell’affascinante cornice delle scenografie create da Nora Veneri, l'esposizione riunisce 235 libri per l’infanzia organizzati in 16 percorsi. Come noto "Nati per leggere" è il nome di un importante progetto nazionale il cui obiettivo è diffondere tra i genitori l’abitudine di leggere ad alta voce ai propri figli fin dai primi anni di vita. Ad arricchire il programma del TBF Junior, inoltre, si terranno un laboratorio e delle letture animate. Si comincia sabato 18 giugno (ore 16.45, Sala Marchesoni, Casa Boghi) con “La musica delle storie”: Letture animate per bambini di 3 - 7 anni a cura di Paola Farinati e Adriano Vianini. La mattina seguente, domenica 19 giugno (10.45 Sala Marchesoni, Casa Boghi) ai piccoli lettori verrà offerto un interessantissimo Laboratorio di illustrazioni in cui potranno sperimentare la gioia di creare i propri libri in compagnia dell’illustratore Gek Tessaro. Maria Grazia Spinelli, infine curerà delle letture per i micro-lettori delle Scuole materne, al mattino, giovedì 16, venerdì 17 e lunedì 20 giugno.

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nosamente, "il Borgo delle Storie". Ed è chiara la natura e la perentorietà del suggerimento, verso una gestione consapevole di tempi e luoghi nostri, contenitori troppo spesso sviliti dalla fretta e dalla noncuranza, prima negazione della piena libertà di spirito che è invece indicata dalla pagina letteraria. Gli splendidi paesaggi, le eccellenze enogastronomiche, l'altissimo livello della ricezione turistica hanno dato alla nostra provinci una solida (e meritata) reputazione. La kermesse dedicata all’economia, insieme a molte altre, consegna e fa circolare l'immagine di un territorio attento anche alla cultura. Su questo scenario il Trentino Book Festival, viene a occupare uno spazio ancora vuoto, in cui il libro, principale oggetto d'attenzione e studio diventa un protagonista della divulgazione e della promozione dei valori locali. ■


LE TERME DI LEVICO E VETRIOLO

PRONTE AD AFFRONTARE LA

STAGIONE 2011 Lo scorso 26 aprile si è aperta ufficialmente la stagione termale, al grande stabilimento di Viale Vittorio Emanuele a Levico Terme. LE PROPRIETÀ CURATIVE DELL’ACQUA FORTE DI LEVICO Le acque arsenicali ferruginose che sgorgano a 1500 m.s.l.m. a Vetriolo, sono uniche in Italia nel loro genere e presentano alcune caratteristiche chimico-fisiche peculiari: forte acidità, elevata concentrazione di ferro, solfati e altri minerali (calcio, magnesio, rame e zinco), presenza in concentrazioni terapeutiche, ma assolutamente non tossiche dell’arsenico. Queste loro doti determinano alcuni importanti effetti biologici a carico dell’apparato muscolo-scheletrico, delle alte e basse vie respiratorie, della pelle e dell’apparato ginecologico. Negli ultimi anni le Terme di Levico in collaborazione con la Provincia Autonoma di Trento hanno promosso numerosi studi pubblicati su riviste internazionali con impact factor per dimostrare con rigore scientifico l’efficacia delle proprie acque nella cura di patologie delle vie respiratorie, osteoarticolari, della pelle e ginecologiche, appoggiandosi a prestigiose cliniche universitarie italiane. Le cure termali vengono effettuate nel periodo aprile-novembre di ogni anno. Per accedere alle cure è necessario recarsi dal curante o dallo specialista della mutua e farsi prescrivere l’impegnativa recante la diagnosi e le cure specifiche a cui sottoporsi. Una volta in possesso dell’impegnativa è consigliato prenotare la visita di ammissione che verrà eseguita obbligatoriamente da uno dei medici presenti all’interno dello stabilimento termale. Il ciclo prevede generalmente 12 giorni di cura, con una pausa di una giornata a metà cura. E’ possibile inoltre eseguire un secondo ciclo di cure a pagamento a distanza di almeno 3 mesi dal primo per aumentare l’efficacia terapeutica. Oltre alle classiche cure in convenzione (bagni termali, fangobalneoterapia, cure inalatorie e irrigazioni vaginali) per le patologie riconosciute dal D.M. del ’94, è possibile eseguire cure a pagamento quali ad esempio la massoterapia e la fisioterapia, gli idromassaggi e le docce nasali micronizzate, che vanno ad aumentare la qualità del servizio a tutto vantaggio della salute dell’utente. La balneoterapia in particolare può essere effettuata a pagamento in casi di stati carenziali di ferro, di stati di stress e ansia e in casi selezionati di pazienti affetti da ipertiroidismo.

terme di LEVICO e VETRIOLO Viale Vittorio Emanuele 10 38056 LEVICO TERME - TN tel. 0461 706077 o 706481 fax 0461 702359 www.termedilevico.it

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o stabilimento, totalmente rinnovato in saloni, impianti e attrezzature, è pronto ad accogliere i sempre più numerosi turisti e curisti che ogni anno ritrovano con la nostra “Acqua amica” – l’Acqua Forte dell’antica sorgente di Vetriolo - salute e benessere. Quest’anno, i nostri affezionati curisti troveranno, oltre ai tradizionali padiglioni per il fango/balneo, aerosol e inalazioni, idromassaggi termali, irrigazioni vaginali, fisioterapia e massaggi di vario tipo, una interessante novità. Abbiamo predisposto per voi un grande e attrezzato reparto per la riabilitazione in acqua e la cura delle problematiche flebologiche agli arti inferiori, dotato di un grande percorso tipo “Kneipp”, di una piscina dotata di ogni dispositivo per la ginnastica in acqua, la riabilitazione e il nuoto controcorrente. A vostra disposizione, inoltre, una zona relax con sdraio anatomiche, angolo tisane. Insomma tutto per accompagnare la ricerca della salute con il wellness. A disposizione degli ospiti anche una palestra per la riabilitazione “a secco”. A questo reparto si accede, a pagamento, mediante prenotazione telefonica o direttamente alla nostra reception. Di sicuro interesse anche la possibilità di farsi visitare, a pagamento, dai numerosi medici specialisti che potrete incontrare nei nuovi modernissimi ambulatori predisposti, sempre prenotando le relative visite alla nostra reception termale.


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di Gianfranco Gramola

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aurizio Fondriest è nato a Cles, nel cuore della Val di Non il 15 gennaio 1965. Nelle dodici stagioni da professionista il suo palmares si è arricchito di ben 69 vittorie in gare su strada. Vincitore di un Campionato mondiale a soli 23 anni, si è aggiudicato per ben 2 volte (‘91 e ’93) la coppa del mondo di ciclismo, ha dominato da vincitore la mitica Milano Sanremo del 1993 e si è aggiudicato un’innumerevole serie di successi sia nelle Classiche che nelle tappe del Giro d’Italia e del Tour de France. Quando è iniziata la sua avventura ciclistica? Ho iniziato con la bicicletta da corsa quando avevo nove anni, perché mio papà, che aveva un’azienda agricola, da giovane correva in bicicletta, e a quell’epoca era giudice di gara. Quindi io e mio fratello andavamo a vedere e a seguire le gare dei dilettanti, dei cicloamatori e ci siamo appassionati così al ciclismo, alla bicicletta, al mezzo meccanico. Mi ricordo che la prima bici mi è stata acquistata da mio nonno, al vecchio negozio di Ermanno Moser, ex corridore degli anni ’50.

il mio giro d’italia Maurizio Fondriest, ex campione di ciclismo, oggi campione di solidarietà e industriale di successo. Racconta al miCrofono di trentinomese il viaggio cles-roma e il suo pensiero sulla morte del giovane weylandt La prima gara importante che ha vinto: come l’ha accolta il suo paese? Benissimo, sin dai tempi della convocazione ai mondiali dei dilettanti e del secondo posto della Milano-Sanremo. L’anno in cui vinsi il mondiale ci fu una grandissima festa, fecero tutte le strisce lungo via Trento e mi accolsero in maniera strepitosa. Quali sono stati i suoi idoli? Da piccolo il mio idolo era Eddy Merckx. Parlo del periodo dei duelli Merckx-Gimondi, i tempi in cui iniziava a vincere anche Francesco Moser. Dopo Merckx ho avuto subito in simpatia Moser, perché era bravo, un grandissimo campione trentino. Ha mai pensato a scrivere

Una stretta di mano con il figlio dell'indimenticabile Fausto Coppi 58

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L'incontro con Papa Benedetto XVI

un libro sulla tua carriera ciclistica? No! Abbiamo fatto un reportage nel 2008 sulla mia carriera, che è andato su Sky, e anche sul viaggio che ho fatto da Cles a Roma. Un reportage di un’ora e mezza, che parlava sia della mia carriera, ma anche quella delle vittorie dei campioni del mondo italiani. Quindi è stato un bel reportage, forse meglio di un libro. Adesso di cosa si occupa? La mia attività principale ruota sempre intorno al mondo della bicicletta. Seguo il marchio di biciclette che porta il mio nome, e che viene prodotto da una grossa azienda di Padova. Inoltre ho un punto vendita qui a Cles, e ho un immobiliare in società con un amico architetto. Poi sono testimonial di varie aziende.

Le hanno mai proposto di partecipare a un reality? L’unico reality che potrei accettare, sarebbe l’Isola dei Famosi, perché mi sembra il più reale dei reality. È sempre un reality, per carità... Quando non lavora, quali sono i suoi hobby? Il tempo libero lo dedico principalmente alla famiglia e allo sport. Ho la figlia grande che fa pallavolo, quella media fa pattinaggio artistico e sia io che mia moglie siamo grandi appassionati di sport. Vado in bicicletta per due motivi. Il primo perché mi diverto moltissimo e poi lo faccio per testare i nuovi telai, le nuove biciclette. Unisco l’utile al dilettevole insomma. Con mia moglie faccio anche un po’ di scialpinismo. Il suo motto?


trentinoattualità santo di Padova. Siamo entrati in chiesa, vestiti da ciclisti. Poi siamo andati al museo di Fausto Coppi, dove abbiamo incontrato il figlio, poi a casa di Bartali, dove c’era la moglie ad attenderci e che gentilmente ci ha fatto visitare la cappella che c’era in casa. Siamo andati a Siena, dove c’era ancora la suora di clausura, di 93 anni, dove Bartali andava a portare i documenti. A Prato Calenzano il comune ci ha fatto un’accoglienza incredibile, con la banda, manifesti, il sindaco con la fascia. In poche parole abbiamo vissuto la storia del ciclismo italiano a tappe. Poi siamo arrivati a Roma, dal Papa. È stata una settimana emozionante per tutte queste cose. L’incontro con il Papa? Sono rimasto un po’ deluso dalla sfarzosità dell’insieme. Io sono credente, però questa è la cosa che mi piace meno. Passando dal Santo di Padova alla cappella che ha in casa Bartali, dal convento delle suore di clausura di Assisi, arrivando al Vaticano dove c’era tutto quello sfarzo, tutta quella esagerazione, mi ha dato un po’ fastidio. In seguito alla morte del corridore belga Weylandt nel Giro d’Italia, si torna a parlare di sicurezza in bici? Cosa pensa in merito? La sicurezza è importantissima e quindi sì al casco obbligatorio sia nelle corse che in allenamento, accompagnato da bretelle o giubbino catarifrangente. L’incidente del corridore belga è stato sicuramente una fatalità. Fuori dalle corse, il problema a volte sono le macchine. Il rispetto e la cultura della gente, soprattutto in certi posti, non esiste, perché vede il ciclista come un intralcio, senza pensare che uno in macchina può avere in mano un’arma. Bisognerebbe fare tante piste ciclabili in maniera che i ciclisti non corrano nessun pericolo, inoltre insegnare a scuola le regole per la mobilità urbana. ■

Cambio di look per il Centro Estetico Helios... cambia il nome ma non la professionalità delle due titolari Katia e Alessandra Vi aspettiamo ogni mese con una promozione diversa

“Non arrendersi mai”. È un motto che cerco di trasmettere anche ai giovani, specialmente nei momenti difficili. Non mollare mai. Quando si va forte e non si hanno problemi è fin troppo semplice evitare di fermarsi... Parliamo di solidarietà. So che fa tanto da questo punto di vista... Sono stato coinvolto un po’ per caso. La Mediolanum, di cui sono testimonial al Giro d’Italia, aveva un progetto per i bambini di Haiti. Ancora anni fa, mi avevano chiesto se in qualche modo potevo aiutarli a far conoscere la realtà di Haiti. Tutti pensavano che si trattasse di un paese caraibico, dove si va in vacanza, dove è tutto bello. Invece è uno dei tre paesi più poveri al mondo. Così ho voluto sapere tutto sulla Fondazione e anche verificare quanti soldi realmente arrivavano. Della Fondazione “Piccolo Fratello” di Francesca Rava arriva a destinazione il 98% di quello che viene raccolto. E allora ho deciso di mettere la mia faccia per questo progetto. Ho iniziato così, poi sono andato di persona ad Haiti per vedere cosa ha fatto la Fondazione e ho visto che ha fatto molto. Ha costruito scuole, ha ristrutturato l’ospedale San Damien. L’altra cosa come solidarietà è con la l’AIL di Padova, l’Associazione Italiana Leucemie, che mi ha toccato abbastanza da vicino perché un mio amico ha avuto un problema di questo genere con la figlia. Un po’ per motivi personali, quindi, un po’ per la mia sensibilità e per un fatto di solidarietà sono nate le decisioni di prestare la mia immagine a queste due fondazioni. Da lì è nato il progetto “Fondriest for children”, per stimolare le persone a fare qualcosa. Mi parla del già citato viaggio Cles-Roma? Indimenticabile... Siamo andati a portare la statua di uno scultore di Malè e l’abbiamo fatta benedire il giorno del

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trentinoincontri

di Fiorenzo Degasperi

castel ivano tra passato e presente Un viaggio millenario tra Santi, streghe, spiriti per approdare alle più raffinate sperimentazioni dell’arte contemporanea e ad innumerevoli convegni che indagano la vita quotidiana in tutti i suoi aspetti

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i sono musei che hanno bisogno di reperire sul territorio quei manufatti che lo possano trasformare in luogo di raccolta ed esposizione. Altri che lo sono per nascita. Come Castel Ivano. Innalzato nel primo secolo dell’anno Mille – anche se il primo documento è datato 1187 – su un’altura che termina nel soprastante Monte Lefre, il castello controlla ancor oggi l’intera piana della bassa Valsugana, 60

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in contatto visivo con Castel Telvana di Borgo Valsugana e Castellalto a Telve di Sopra. Un tempo controllava l’antica via Claudia Augusta Altinate, chiamata poi Via Imperiale, arteria importante di collegamento con i porti adriatici e i mercati tedeschi: su di essa passavano le merci ma anche gli eserciti che provenivano dalle terre venete, ad iniziare dai longobardi che risalirono la Valsugana mettendo a ferro e fuoco ogni castrum

che incontravano sul loro cammino. L’imponente mole dal sapore nordico fu il baluardo tirolese e dei Duchi d’Austria nei confronti di Ezzelino da Romano prima e dei Veneziani poi. I ripetuti rimaneggiamenti non hanno alterato la fiera presenza di questo castello e non ne hanno rovinato l’atmosfera prettamente gotica che si assapora ancor oggi aggirandoci per scale impervie, tra saloni spaziosi e anditi dove la luce fa fatica ad intro-

dursi. Due giri di mura sono stati innalzati per difendere i due palazzi comitali gotici uniti tra di loro con il corpo della loggia. Al pianterreno, nell’antica cantina, è esposto il patrimonio archeologico che gli innumerevoli rimaneggiamenti e scavi effettuati presso le mura hanno portato alla luce mentre, in una sala al piano superiore, troviamo esposta e schedata una collezione di calamai assai suggestiva e rara. Un vero gioiello sono


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poi le sculture lignee che incontriamo collocate nelle diverse sale e corridoi. Si inizia con una Madonna con il Bambino del XIII secolo per risalire la storia dell’arte lignea d’ispirazione nordica con i più svariati Santi e diverse Madonne. Statue che incontriamo nella nostra visita, ubicate in nicchie che ne valorizzano la presenza. Come ad esempio la bella statua di San Leonardo, protettore, tra le tante attività, anche dei carcerati. Ce la troviamo di fronte quando, strisciando un po’ tra le primitive pareti di sassi per entrare dallo stretto pertugio ligneo, visitiamo

la Prigione degli Uomini. L’aria secca, l’odore antico, ci avvolgono completamente creando quell’atmosfera che rende ogni castello il luogo per eccellenza delle nostre paure inconsce. Con la visita guidata, effettuabile previa prenotazione, è possibile visitare – oltre che le sale più riservate di Castel Ivano, solitamente non aperte al pubblico – la torre soprastante, sul cui pavimento è visibile la botola da cui i prigionieri venivano gettati nelle prigioni, e percorrere il giro di ronda, antico camminamento delle guardie che sorvegliavano la valle e gli accessi al castello.

info museo Castel Ivano fa parte del circuito delle Residenze d’Epoca italiane. E’ raggiungibile seguendo le indicazioni che si trovano sulla strada provinciale della Valsugana all’altezza di Castelnuovo. Il Castello è privato, della famiglia Staudacher, la quale ha fondato l’Associazione Castel Ivano Incontri. L'associazione, fin dai primi anni Ottanta, è da tempo impegnata nell'organizzazione di attività culturali di vario genere tra cui aprire il castello in occasione di mostre d’arte, convegni, incontri letterari, concerti. A partire dal 24 luglio e fino al 31 agosto le sale del castello accoglieranno una mostra di pittura dal titolo “Il sentimento del colore. Le silenziose vie dell’astrazione” che si terrà in contemporanea allo Spazio Klien di Borgo Valsugana: saranno esposte opere di Luigi Senesi, Carlo Nangeroni, Ennio Finzi, Mauro Cappelletti, Gianni Pellegrini, Rolando Tessadri, Michele Parisi. Prenotando una visita guidata si può accedere alle sale più riservate del castello, normalmente non accessibili al pubblico. Info: 0461 763432, www.castelivano.it.

Ma la vera ricchezza del castello sono le stanze, le mura, i corridoi, il loggiato, la cappella. Ovvero l’atmosfera che proviamo aggirandoci in questa sorta di labirinto dell’anima. Infatti sono diverse le storie ambientate nelle varie sale e prigioni del castello, a partire da quella della presenza ingombrante delle streghe nell’omonima stanza, collocata all’ultimo piano del Palazzo. Nelle notti di luna piena si danno appuntamento qua

dentro le streghe della valle. Arrivano sulle loro scope di saggina, chiudono a doppia mandata l’enorme chiavistello e per tutta la notte urlano, sghignazzano, piangono, spettegolano senza fine. I rumori di questi incontri svaniscono all’apparire del primo raggio di sole. Chi entra la trova deserta e come fosse abbandonata da secoli. Eppure diversi documenti e inventari dei secoli passati riportano la presenza di queste strie... Oltre alle streghe, c’è una leggenda che racconta che le spesse mura del castello racchiudono innumerevoli scheletri murati al proprio interno. Cadaveri di bambini, di fanciulle, di donne che si erano negate ai capitani nella prima notte del loro matrimo61

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trentinoincontri

Elisabetta Staudacher

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l presidente dell’Associazione Castel Ivano Incontri è Carlo Staudacher, Erminia Bonati Staudacher è la responsabile dell’attività congressuale. Le domande di rito le abbiamo poste ad Elisabetta Staudacher, giovane ed effervescente responsabile degli eventi espositivi del castello, storica dell’arte con lo sguardo rivolto a 360° su quanto avviene nel mondo dell’arte, nonché unica specialista dell’artista Eugenio Prati. Quali sono le difficoltà di gestire un castello-museo? Il castello è un edificio antico che richiede un’impegnativa manutenzione conservativa: accessi e cortili, vegetazione del parco, tetti e muri del maniero. Oltre a questo impegno c’è quello di illuminare sale e giardini adeguatamente e di riscaldare gli spazi. Questo lavoro è gestito senza la partecipazione delle Istituzioni e ogni intervento conservativo deve essere avvallato dalla Soprintendenza dei Beni Architettonici. Il castello e il parco infatti sono vincolati dalle Belle Arti. Oltre al lavoro di manutenzione ordinaria è fondamentale garantire la sicurezza dei fruitori con la custodia, un sistema di videosorveglianza e di antincendio nelle zone aperte al pubblico. E’ poi necessario delimitare dei percorsi accessibili al pubblico nel rispetto della tranquillità della proprietà. La presenza di un ascensore e di scivoli cerca di garantire l’accesso alle persone con difficoltà motorie anche se non bisogna dimenticare che non sempre si riescono ad abbattere completamente le barriere architettoniche in un edificio antico. Moltissime le attività che vi si svolgono al suo interno. Quali sono? Attività congressuali, conferenze, corsi, presentazioni di libri, concerti, mostre, feste e cerimonie, rappresentazioni teatrali, storiche e musicali, set fotografici e cinematografici. Una particolare attenzione è rivolta anche al territorio? Numerose sono le manifestazioni che originano da iniziative del territorio per il cui svolgimento vengono messi a disposizione, secondo le necessità, i cortili, il parco o gli interni del castello con un contributo agevolato. Il 29 aprile scorso, ad esempio, i Comuni di Ivano Fracena, Strigno, Bieno Spera, Samone e Villa Agnedo, hanno presentato a Castel Ivano la Mappa di Comunità, un progetto nato all'interno dell'Ecomuseo e volto a valorizzare le peculiarità di ciascun Comune. Oltre a queste manifestazioni vi si svolgono le attività promosse e ideate dall’associazione Castel Ivano Incontri che opera a Castel Ivano dal 1986 e che prevede da statuto di valorizzare e favorire tutte quelle attività di studio, di ricerca, di approfondimento riguardanti la vita e la storia del Trentino e in particolare della Bassa Valsugana e del Tesino. Molte le occasioni per perseguire questi scopi: convegni (“Alcide Degasperi: all’origine del sogno europeo”, 2004; il progetto di vivere tutti meglio a Trento; “I percorsi storici della Valsugana”), incontri, presentazioni di libri (tra gli ultimi Transumanze: immagini di tradizione montana di Adolfo Malacarne, 2010; I dimenticati della Grande Guerra di Quinto Antonelli nell’ambito del convegno “Ricordi e riflessioni sulla Grande Guerra”, novembre 2008), mostre d’arte personali (Gino Pancheri, Eugenio Prati, Bartolomeo Bezzi, Luigi Degasperi, Adolf Vallazza, Paolo Vallorz, Albino Rossi, Domenico Ferrari, Orlando Gasperini) e collettive (“L’uomo l’albero, il fiume” 1990; “Correnti e arcipelaghi. Attualità dell’arte in Trentino”, 1995; “Artisti trentini nelle due guerre”, 2005; “Mitologia del legno”, 2010). Nel 2009 Castel Ivano Incontri ha avviato assieme al Sistema Culturale della Valsugana Orientale il progetto Artisti trentini in Valsugana con l’intento di promuovere la formazione, l’attività artistica, la conoscenza e lo studio degli artisti del territorio. In quest’ambito rientrano le mostre di Gasperini, la collettiva “Mitologia del legno” e la futura prevista per l’estate 2011 "Il sentimento del colore. Le silenziose vie dell'astrazione". nio. Si racconta perfino che fosse stata murata una ragazza ancora viva e che per giorni e giorni le sue urla di innocenza squassassero il silenzio del castello senza per questo impietosire il cuore di pietra dei castellani. Durante 62

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le notti tempestose al rumore dei tuoni e della bufera si aggiungono i suoni inquietanti di questi disgraziati rimasti senza nome, visto che nessun documento ne riporta l’esistenza. Tra le urla pare di sentire un’invocazione affin-

ché sia recitata una preghiera per la loro anima angosciata e preoccupata, da declamare nell’antica cappella dedicata a San Giovanni Battista, oggi scomparsa, ma ricordata come un oratorio umido, angusto, sordido, oscuro, mai

visitato da raggio di sole o di luna, tanto oscuro che senza candele non si poteva leggere mai. Solo quando non si udrà più alcun pianto misterioso, vorrà dire che gli spiriti hanno finalmente trovato la pace eterna e le mura del castello conserveranno unicamente antiche ossa. Ma poi ci sono anche le anime che si trovano nel pozzo della morte. Sul cammino di ronda del Palazzo una botola si apriva sul baratro sottostante, nel quale venivano gettati i prigionieri. Il fondo era ricoperto da coltelli infissi e i poveri corpi finivano martoriati. Per tutto questo, forse, i vicini tesini, depredati ripetutamente nella seconda metà del XIV secolo dal famoso Biagio de le Castelare, ancor oggi rappresentano la cattura, il processo, la condanna, l’impiccagione e l’esposizione del cadavere di questo castellano dalle nefandezze inenarrabili. ■


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trentinobottegad’artista

di Renzo Francescotti

narrazione dell’astratto

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ostruita una trentina di anni fa, la villa di Alessandro Goio è in cima a Romagnano, sobborgo di Trento sulla destra d’Adige, alle falde del Bondone. Dentro, gli spazi che contengono l’abitazione e lo studio di architetto, sono molto ampi. “Me la sono costruita così – dice Alessandro – perché ho passato l’infanzia e la giovinezza claustrofobicamente, in una vecchia abitazione a Trento, nei pressi di Piazza Duomo”. Lui è nato a Smarano, in Val di Non, dove la sua famiglia era sfollata, nel pieno della Seconda guerra mondiale, nel 1942. Suo padre era Augusto Goio, professore e poe-

Architetto, Alessandro Goio è nato a smarano, in val di non. le sue opere Sono quadri astratti a tecnica mista in cui utilizza un gesto cromatico estremamente sintetico e libero ta, sposatosi due volte; dalla prima moglie ebbe dieci figli; dalla seconda quattro. Lui fu l’ultimo perché un anno dopo la sua nascita suo padre morì. Studi da geometra, poi lavoro e frequenza alla facoltà di architettura di Venezia dove si laurea. Si interessa presto alle arti figurative frequentando i corsi di disegno di Mariano Fracalossi all’Università Popolare e quelli di disegno e scultura di Ruggero Rossi a Pergine Valsugana, avendo come collega di studio

Luigi Senesi. La sua prima collettiva a Palazzo Pretorio di Trento nel 1977; tre anni dopo, nella stessa sede, la sua prima personale dal titolo “Scenografie”. Il primo critico importante che si occupa i lui è Danilo Eccher sul quotidiano “l’Adige”; scrisse una recensione lusinghiera per un giovane pressoché sconosciuto. Eccher spiega come in Goio l’istintività creativa del segno, propria dell’espressionismo astrat64

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to, venga lasciata indietro in nome di una composizione più matura, poco propensa ad abbandonarsi all’utopia del gesto, ma tesa a una narrazione precisa e definita.” Sono quadri astratti a tecnica mista in cui Goio – accanto a opere che ricordano il grafismo aggrovigliato e angosciato di Scanavino – utilizza un gesto cromatico (giallo, blu, grigio) a pennello largo, estremamente sintetico, libero, fluido in opere che posso-


trentinobottegad’artista bertà”. Sandri si riferisce a un nuovo ciclo di opere che indagano forme cristalliformi, “paesaggi” che possono ricordare quelli esteriori di rocce e concrezioni vulcaniche, ma che sono ancor più esplorazioni della mente, del subconscio. egli anni si susseguono collettive e personali nel Trentino, ma anche a Bologna e Milano, all’estero, in Danimarca, Germania. Di lui, oltre quelli citati si occupano critici come Luigi Serravalli, Fiorenzo Degasperi, Mario Cossali, Aldo Nardi, Mariella De Santis (ma ha scritto di lui anche sua moglie, Annamaria Ercilli Goio, da poetessa efficace com’è, e della quale Alessandro ha illustrato la raccolta di versi “Piccole lame”, ritornando alla figurazione del suo periodo iniziale). Nell’ultimo decennio, Alessandro Goio ha esposto i suoi nuovi lavori, in particolare dal 2007 in poi (ogni anno) a Torre Mirana a Trento, in collettive organizzate dall’Associazione RenArt di cui fa parte. Sono in prevalenza acrilici su carta che si impaginano in “rullate” in verticale o in orizzontale, da leggersi quindi dall’alto in basso o da destra a sinistra (ma anche viceversa come nella scrittura araba o ebraica). Ognuna di queste opere è virata, polarizzata su un colore dominante: il blu, il viola, il giallo il rosso, l’arancione (colore quest’ultimo prediletto dall’artista), in cui affiorano stratificazioni cromatiche di notevole suggestione, di estrema raffinatezza. Le più recenti si organizzano in piccole finestre, in minuscoli riquadri, con raffigurazioni astratte (ma in cui affiorano richiami naturalisti come cieli, nuvole, acque), apparentemente simili ma sempre diverse. Un’indagine rigorosa, organizzata ma, allo stesso tempo, fluida libera della realtà esteriore-interiore, sempre inseguita quanto ■ sempre sfuggente.

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no alludere a fiordi, canyon, varchi. C’è una relazione tra il suo agire da pittore e quello di architetto? Probabilmente sì, anche se sottotraccia; e più intuibile nella sua ricerca seguente. Scrivendo di lui, nel 1993, Rinaldo Sandri dice: “La sottilizzazione a cui Goio sottopone – rinnovando il proprio esame critico – ogni soggetto pittorico, comparando e ricomparando incessantemente, dà conto di un ulteriore livello astratto che si coniuga, per scrittura, con la professione che egli abitualmente esercita e si trasferisce felicemente nel fare artistico in peculiare li-

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trentinoattualità

nelle Viaggio nza di da scuole no - 3 ti del tren

di Lara Deflorian

giovani per la danza Dal 1995 il lavoro artistico di Fabrizio Bernardini, svolto in anni di preparazione e insegnamento, ha trovato espressione nella fondazione e direzione della compagnia Artedanza

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rosegue il nostro viaggio d’approfondimento nel mondo della formazione della danza in Trentino, con la presentazione dell’associazione Artedanza. Iscritta alla Federazione provinciale delle scuole di danza, è stata fondata alcuni anni fa da Fabrizio Bernardini, il quale vanta un’esperienza ventennale nel panorama della danza provinciale in qualità d’insegnante, coreografo e danzatore di uno stile modern/ contemporaneo e hip-hop. Ha iniziato la sua formazione a Trento con Wally Holzhau66

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ser per poi perfezionarsi nella danza classica con Gabriella Arnoldi. Ha frequentato poi numerosi stage e percorsi formativi in Italia e all’estero, studiando break-dance, jazz, musical e hip-hop. Attualmente è docente nella sua scuola di Trento, che continua a dirigere, e al Cdm (Centro didattico musica teatro danza) di Rovereto. Dal 1996 si è fatto promotore dell’arte tersicorea negli istituti scolastici, attraverso la proposta di seminari, spettacoli e corsi d’aggiornamento. Dal 1995 il suo lavoro artistico,

svolto in anni di preparazione e insegnamento, ha trovato espressione nella fondazione e direzione della compagnia Artedanza. L’ensemble è composto dalle migliori allieve che operano e studiano all’interno della scuola. La Compagnia si è esibita sia sul territorio nazionale sia all’estero (Germania, Svizzera), guadagnandosi il consenso del pubblico e della stampa. Ha ottenuto inoltre diversi

riconoscimenti, come il 1° premio al concorso Abano Danza ’98, il 1° premio della categoria modern jazz e il 1° premio come miglior coreografia al concorso Excellent Città di Bolzano ’07. Al medesimo concorso l’anno successivo ha ottenuto il 2° premio coreografico e il premio speciale come “Miglior gruppo Trentino”, mentre nel 2009 ha vinto il 1° premio per la miglior coreografia.

SCHEDA Denominazione: associazione Artedanza Anno d’inizio attività: 2007 Numero iscritti: 100 Generi e livelli d’insegnamento: un corso di propedeutica, quattro corsi di modern/contemporaneo intermedio, un corso di modern/contemporaneo avanzato, due corsi per principianti adulti, un corso di hip hop baby, tre corsi di hip hop intermedio, un corso di hip hop avanzato. Insegnanti: Fabrizio Bernardini, Daniela Lazzizzera, Silvia Filz, Valentina Spagni, Christopher R. Bernardini (XTOX). Contatti: largo Carducci, 20, Trento; tel: 340 8105386; info@artedanzatrento.it; web: www.artedanzatrento.it


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Ricca di un vasto e variegato repertorio prodotto nel tempo su commissioni di enti pubblici, teatri e agenzie, la Compagnia si propone l’esplorazione di nuovi orizzonti della danza moderna, mantenendo al contempo un suo rigore stilistico. Dal 1999 gli spettacoli realizzati sono molti, creati e allestiti per occasioni diverse, come il Sudtiroler Musical Galà di Caldaro, la fiera mondiale di Hannover, il capodanno con l’Orchestra Haydn diretta da Zsolt Hamar al Teatro Sociale di Trento, la partecipazione a Zelig con le coreografie per Michelle Hunziker e Claudio Bisio e al programma televisivo Geo&Geo in rappresentanza della Provincia autonoma di Trento. Altre creazioni sono state realizzate per musical come Frozen Fritz, prodotto dal Nuovo Teatro di Bolzano, Tommy, prodotto dal centro S. Chiara di Trento, e L’uomo della storia. Con la regia di Enrico Campanati del Teatro della Tosse di Genova è stato

realizzato lo spettacolo teatrale multimediale La rete delle sorelle Abram. La compagnia Artedanza si è inoltre esibita sul canale televisivo svizzero TSI a Lugano in occasione della Fiamma Olimpica e ha partecipato, nell’allestimento coreografico, allo spettacolo multimediale Es-cogita. Ha realizzato e presentato lo spettacolo Streetlife al Casinò di Campione d’Italia in Svizzera e si è infine esibita nella pérformance Esplorazioni, in occasione dell’esposizione del pittore Matteo Boato. Altri spettacoli di Fabrizio Bernardini per la compagnia Artedanza sono stati rappresentati ad Ala, ai Mercoledì lunari di Mezzolombardo, a Rovereto Estate, al concorso Danz'è e alla rassegna Happy Dance di Oriente Occidente, al Festival dell'Economia, a Fai un patto con il sorriso e alla maratona con intervalli enogastronomici Danza la notte a Trento, al cucchiaio dell'Argentario, alla passeggiata cultural-gastronomica fra Civezzano, Fornace e Albiano, a Tesero per Trentino Danza Estate 2010 e alla serata di apertura per una conferenza organizzata dall’Università di Trento. Oltre ai riconoscimenti già citati Artedanza ha ottenuto, su coreografie di Fabrizio Bernardini, il 2° premio categoria e composizione coreografica al Concorso Dream On di Verona nel 2008, il 2° premio coreografico al Concorso Balletwettbewerb fùr Kinder und Jugendliche di Monaco (Germania) nel 2008, il 3° premio coreografico al concorso Dance World Cup

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Jersey (Canada) nel 2009. Su coreografie di Christopher Raphael Bernardini ha vinto il 1° premio al concorso hip hop Trentino in Danza nel 2009, Stelle emergenti nel 2009, Trentino in Danza nel 2011. Ha ricevuto inoltre il 1° premio coreografico di categoria e il premio speciale come Miglior Gruppo Danza Moderna a Olbia al Concorso Dance World Cup Sardegna 2010, su coreografia di Fabrizio Bernardini e, con una creazione di Daniela Lazzizzera e ha ottenuto il 2° premio categoria compagnie e gruppi emergenti al concorso Mantova Danza 2011, oltre ad una borsa di studio all’allieva Camilla Spagni. La realtà associativa, che nello specifico ha visto la nascita della scuola, ha preso

vita quattro anni fa con l’organizzazione di corsi hip hop e modern/contemporaneo, uno stile che vede una fusione tra genere classico e contemporaneo, caratterizzato da contrazioni, release e fuori asse, e personalizzato da prese fuori dagli standard classici, che spaziano dal contact all’acrobatico. Ricco di diverse contaminazioni stilistiche è quindi un mix, dove il movimento lirico si fonde a quel più meccanico. Da quasi tre anni l’associazione Artedanza si avvale della collaborazione, per il modern/ contemporaneo, dell'insegnante Daniela Lazzizzera e da un paio d’anni propone

nuovi corsi di propedeutica, modern/contemporaneo e hip hop tenuti da Valentina Spagni, Silvia Filz e Christopher Raphael Bernardini (Xtox). Quest’ultimo, oltre ai diversi stili classici del panorama hip hop, promuove un hip hop tagliente e aggressivo, che unisce generi come il krump e lo street hop, in un unico stile chiamato darkhop style. La scuola, che quest’anno ha inaugurato la sua nuova sede operativa nel centro storico di Trento, sta inoltre ampliando lo spettro dei laboratori offerti, proponendo corsi di trucco di scena e, nei mesi estivi, organizzando laboratori di pilates per danzatori, musi-

cal contemporaneo, stage e viaggi culturali. Da anni Artedanza collabora con alcuni istituti scolastici (elementari, medie e superiori) di Trento e Rovereto per la cura di spettacoli d’istituto, la partecipazione a festival e la realizzazione di coreografie per le Olimpiadi della Danza. In particolare. Fabrizio Bernardini, già dal 1997 con il progetto “Giovani per la danza”, è attivo nella promozione e divulgazione della danza moderna all’interno delle istituzioni scolastiche, convinto che i laboratori artistici siano un mezzo per stimolare e far nascere delle passioni, arricchendo la crescita culturale e fisica dei ragazzi e aumentandone la consapevolezza e la responsabilità. Recentemente Artedanza ha collaborato con l’Università di Trento, in particolare con il gruppo Media del Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell’Informazione, in occasione dell’inaugurazione della Conferenza ICMR (International Conference on Multimedia Retrieval), svoltasi a Trento presso il Castello del Buonconsiglio. ■

Videomaker in concorso: raccontando il clima

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lla sua prima edizione e grazie al sostegno dell’Assessorato ai lavori pubblici, ambiente e trasporti della Provincia Autonoma di Trento e della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, l’Associazione di promozione sociale H2O+ presenta Percezioni Compatibili Contest 2011, un concorso per videomaker finalizzato alla valorizzazione della creatività e dell’arte attraverso la produzione audiovisiva come strumento efficace di comunicazione e di sensibilizzazione. L’iniziativa si inserisce in un progetto artistico più ampio, di sensibilizzazione al tema del cambiamento climatico globale, che vede protagonista l’arte della video produzione associata ad una performance di teatro/danza prodotta dalla Compagnia Guayaba di Seydi Rodriguez Gutierrez. Percezioni Compatibili Contest 2011 – l’arte del videocomunicare è un concorso per videomaker residenti in Italia, senza vincoli di età, distinzioni di sesso, nazionalità ed è rivolto a tutti coloro che hanno uno spirito creativo, il desiderio di comunicare, di sperimentare e di mettersi in gioco. Tra tutti i candidati che aderiranno al bando sarà selezionato un solo vincitore da una giuria di esperti che ne valuterà la qualità, la ricerca, l’innovazione

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e la contemporaneità unite alla capacità di comunicare specifici contenuti; parteciperanno alla selezione Vittorio Curzel - regista e giornalista, attualmente impegnato nella ricerca su tematiche ambientali, Francesco Dal Bosco regista e film-maker e Laura Zumiani – TrentoFilmfestival, oltre a Seydi Gutierrez Rodriguez e Laura Battisti per H2O+. La partecipazione al Premio Percezioni Compatibili Contest 2011 è gratuita ed è aperta al mezzo espressivo audiovisivo previa la partecipazione obbligatoria ad un workshop di approfondimento della tematica della durata di un week end, sabato 11 e domenica 12 giugno. Il concorso prevede un premio di euro 1.000,00 (al lordo delle ritenute) per il videomaker che presenterà la migliore sceneggiatura, che dovrà produrre successivamente ed in autonomia in concertazione con Seydi Gutierrez Rodriguez per la relativa proiezione durante lo spettacolo di teatro/danza della Compagnia Guayaba, di sabato 10 settembre al Teatro Cuminetti di Trento in occasione di Trentino Clima 2011. Il bando è on-line e scade lunedì 6 giugno ore 14 (non fa fede il timbro postale). Per altre informazioni: info@h2opiu.org | www.h2opiu.org | +39 334 9885173



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www.festevigiliane.it

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ette giorni di festa destinati, ancora una volta, a riversare un fiume di persone lungo le vie cittadine e ad offrire a residenti e turisti un fitto calendario di spettacoli musicali e teatrali, disfide in costume, eventi espositivi, golose proposte per il palato. Ecco le “Feste Vigiliane” di Trento che, replicando la felice collocazione nel calendario sperimentata lo scorso anno, occuperanno due fine-settimana consecutivi proponendo l’edizione numero ventotto dell’era moderna dal 16 al 19 e dal 24 al 26 giugno. Per l’allestimento della manifestazione, l’Amministrazione comunale di Trento – che da sempre promuove l’iniziativa – ha confermato il rapporto diretto con il Centro Servizi Culturali “Santa Chiara” che, dopo averne concordato il programma, ha trovato anche quest'anno la disponibilità del collaudato Comitato presieduto da Guido Malossini di assumersi gli oneri organizzativi. La contrazione delle disponibilità finanziarie che, in questo periodo di crisi, sta mettendo a dura prova gli organizzatori di molte iniziative nel campo della cultura e dello spettacolo, non ha

Feste Vigiliane 2011 Si rinnova il fascino antico della tradizione. Gli eventi saranno concentrati in due intensi fine-settimana dal 16 al 19 e dal 24 al 26 giugno. Sabato 25 andrà in scena la “Magica Notte” con lo spettacolo pirotecnico

certo intaccato lo spirito che da sempre caratterizza questa festa popolare. E così i trentini, e quanti negli ultimi due weekend di giugno soggiorneranno in città, potranno scendere in strada e immergersi in un’atmosfera genuina e gioiosa, condividere la magia di una serata di musica o di teatro, il piacere della buona tavola, l’emozione di un salto a ritroso nel tempo per rivivere storie e tradizioni antiche. Il programma, che intende 70

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come sempre stimolare anche momenti spontanei di comunicazione affidati al contatto diretto fra le persone e che sarà anticipato, nella giornata di sabato 11, dall’ormai tradizionale Cena Benedettina sul Doss Trento, prenderà ufficialmente il via giovedì 16 giugno con l'alzabandiera, il corteo inaugurale e l'apertura degli stand gastronomici. E già la prima sera, sul grande palcoscenico allestito in piazza Fiera, andrà in scena uno

degli eventi spettacolari più attesi: il Tribunale di Penitenza che, quest’anno, sarà animato da Andrea Castelli, Lucio Gardin, Supermario e Loredana Cont. Una serata 4x4, dove la comicità viaggerà dunque a trazione integrale. Un'altra novità sarà rappresentata dallo spostamento del Palio dell’Oca in giornata feriale. Quella che lo scorso anno era stata una decisione dovuta al maltempo è stata invece quest'anno una scelta


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ponderata. Lo straordinario successo di pubblico che la gara delle zattere sul fiume ha avuto nella sua inedita collocazione ha convinto, infatti, gli organizzatori a ripetere l'esperimento e così la disfida fra gli oltre cinquanta equipaggi rionali è stata inserita in calendario per venerdì 17 giugno. A seguire “La Tonca” affidata ai quattro comici di cui sopra.

La seconda “tranche” delle Feste sarà in programma invece da venerdì 24 a domenica 26 giugno (giorno di San Vigilio) e sarà caratterizzata dal Corteo storico, dalla disfida dei “Ciusi e Gobj” e dallo spettacolo pirotecnico che quest’anno sarà però anticipato alla sera del 25 giugno. E saranno proprio i fuochi artificiali a dare l'avvio alla lunga kermesse della “Magica Notte” che animerà le strade del centro storico cittadino fino all’alba della domenica. Accanto agli appuntamenti della tradizione e a un ricco programma di eventi culturali e spettacoli, le “Feste” non mancheranno di proporre la consueta animazione del centro storico cittadino con la rassegna “Pittori in strada”, “La Corte dei Bambini”, il “Borgo di San Vigilio”, lo “Spazio al Gusto”, il “Mercato del Contadino” e numerose altre proposte espositive. Sarà un programma ricco e intenso che, ancora una volta, ci guiderà alla scoperta non solo dei luoghi, ma anche dei tempi di un passato cittadino che, nei giorni della festa, potrà rivivere anche e soprattutto nel gusto dell’incontrarsi, dello stare insieme, nel piacere di stringere nuove amicizie. Una festa tutta trentina, ma che la città sarà lieta di poter condividere con quanti la vorranno frequentare con l’intenzione di scoprirne l’anima più autentica. ■

venerdì

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INTER E BAYERN MONACO

Le finaliste di Champions del 2010

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nche in questo 2011 il Trentino sarà sede dei ritiri estivi di alcune delle più importanti squadre di calcio del mondo. Sia l'Inter sia il Bayern Monaco affronteranno nelle nostre vallate la preparazione fisica in vista della prossima stagione: i milanesi soggiorneranno in Val Rendena dall'8 al 19 luglio, preceduti di appena pochi giorni dai bavaresi, a Riva del Garda dal 3 al 10 luglio. Sul nostro territorio inizierà una stagione, quella 2011/2012, che vedrà interisti e bavaresi nuovamente al via della Coppa dei Campioni, manifestazione nella quale si sono affrontati anche nell'edizione 2010/2011 (nei quarti di finale) attraverso una doppia sfida che ha visto i tedeschi imporsi nel match d'andata per 0-1 a San Siro, ma la qualificazione Zanetti e soci l'hanno conquistata nella gara di ritorno, vinta 2-3 all'Allianz Arena. Un incrocio che, inevitabilmente, ha riportato alla memoria la finalissima di Champions League, che vide le due squadre confrontarsi il 22 maggio 2010 allo stadio Santiago Bernabeu di Madrid ed anche in quella occasione fu l'Inter a spuntarla, per 2-0. La prossima

stagione sarà molto particolare soprattutto per il club più titolato di Germania, in quanto la finalissima di questa coppa andrà si disputerà proprio a Monaco di Baviera nel maggio del 2012. Servirà quindi prepararsi al meglio ed ecco che il Trentino offre ad entrambe le società le condizioni migliori per allenarsi. Oltre al fresco clima delle nostre montagne, ad un ambiente puro e ad un'aria ottima per ossigenare i polmoni, i team trovano anche una serie di strutture e di impianti

all'avanguardia. L'Inter, infatti, sarà accolta nel mese di luglio nello splendido centro sportivo «Pineta» a Pinzolo, mentre tutte le formazioni giovanili della società milanese svolgeranno i propri allenamenti in diverse località della provincia. La società del presidente Massimo Moratti vanta peraltro precedenti illustri tra le montagne del Trentino. Sono ancora vive, infatti, le immagini dei ritiri a Cavalese a metà anni '90 e, andando a ritroso nel tempo, quelli ospitati sull’Altopiano di Brentonico nelle estati


SCELGONO IL TRENTINO

saranno in ritiro nella nostra provincia Per il secondo anno consecutivo la corazzata bavarese ha scelto Riva del Garda per il proprio ritiro estivo. Sarà invece Pinzolo, in Val Rendena, ad ospitare la preparazione dei campioni del mondo per club del 1969 e del 1979. Tornando ancora più indietro con i ricordi, si possono rievocare anche i tempi in cui toccò all’Altopiano di Folgaria ospitare la squadra nerazzurra a Serrada: correvano gli anni 1959 e 1960 ed il gruppo era quello allenato da Helenio Herrera, del quale facevano parte stelle come Facchetti, Corso e Angelillo. Il Fc Bayern Monaco, invece, tornerà in Trentino per il secondo anno consecutivo con la prima squadra, mentre per le giovanili si tratterà

della terza estate nelle nostre vallate. Sarà ancora Riva del Garda la località prescelta per preparare l'assalto al Meisterschale, lo scudetto di Germania. Sulla sponda trentina del più esteso lago italiano Robben e compagni arriveranno al gran completo, dopo la bellissima esperienza dell'estate scorsa, quando furono migliaia i tedeschi accorsi a seguire gli allenamenti e la prima uscita stagionale in amichevole contro una rappresentativa di giocatori trentini. Ma queste due regine del calcio europeo non porteranno sul territorio solamente i propri campionissimi. Anche le squadre giovanili nerazzurre e biancorosse svolgeranno nelle nostre vallate la propria preparazione estiva. Dalla Germania scenderanno tre formazioni: l'Under 15 sarà a Trento dal 14 al 19 agosto, mentre dal 31 luglio al 7 agosto ecco Under 17 ed Under 19, rispettivamente a Pejo ed in Primiero. Saranno invece ben cinque le compagini interiste ad ossigenarsi in Trentino in vista della prossima stagione agonistica. Dal 28 luglio al 7 agosto i ragazzi della Primavera lavoreranno sui campi della Val di Fiemme, mentre dal 2 al 13 agosto arriveranno Juniores ed Allievi Nazionali, ospitati rispettivamente a Trento ed in Val di Non. Quindi, dal 20 al 27 agosto, spazio ad Allievi Regionali a Spiazzo e Giovanissimi Nazionali sull'Altopiano di Brentonico.


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www.festivaleconomia.it

Parliamo di economia Giancarlo Caselli

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i muove sui “Confini della libertà economica” l’edizione 2011 del Festival dell’Economia di Trento, diventato ormai un appuntamento vetrina per il capoluogo a livello nazionale. Dal 2 al 5 giugno, il Festival proporrà una fitta serie di appuntamenti, tutti a carattere gratuito, ampliando i propri orizzonti oltre a Trento anche a Rovereto. “In questa sesta edizione del Festival cercheremo di permettere a tutti di farsi un’idea – ha spiegato Tito Boeri Responsabile scientifico del Festival dell'Economia – sulle questioni complesse che definiscono i nuovi confini alla libera iniziativa privata che vengono posti in essere in diverse parti del pianeta. Si cercherà di capirne la ragione, di metterne in luce gli effetti utilizzando, come sempre, le categorie, gli strumenti analitici, degli economisti, ma chiedendo aiuto anche ad altre discipline, come il diritto e la filosofia. Introdurremo, co-

Zygmunt Bauman 74

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Dal 2 al 5 giugno il Festival proporrà una fitta serie di appuntamenti, tutti a carattere gratuito, ampliando i propri orizzonti oltre a Trento anche a Rovereto me sempre, nuovi formati per le discussioni, a partire dai pro e contro in cui i partecipanti, tutti, verranno chiamati a pronunciarsi su questioni importanti e complesse, prima e dopo il confronto fra i diversi relatori”. L’inaugurazione del Festival, giovedì 2 alle ore 15 al Castello del Buonconsiglio. prevede anche lo spazio “In Memoria” con proiezioni di brani dell'intervento di Tommaso Padoa Schioppa alla prima edizione del Festival dell'Economia, nel 2006, con un ricordo di Fabrizio Saccomanni. Intervengono: Alessandro Andreatta, Tito Boeri, Innocenzo Cipolletta, Lorenzo Dellai, Giuseppe Laterza, Roberto Napoletano, Corrado Passera. Alle 17,30, in Sala Depero in Provincia, protagonista sarà Dani Rodrik sul tema “Il futuro della globalizzazione”, in un incontro introdotto proprio da Tito Boeri. In serata, appuntamento con Enrico Bondi e Marco Onado “Il caso Parmalat” (Teatro Sociale, ore 21). Per la prima volta l'artefice del risanamento di un azienda depredata da un proprietario senza scrupoli discute le lezioni che si possono trarre dal salvataggio dell'azienda stessa e le sfide associate al suo reingresso in borsa. Nel-

la mattinata di venerdì 3 “La crisi dei diritti nell'economia globalizzata”, incontro con Audrey Gaughran (Palazzo Calepina, ore 10) e “Cassa Depositi e Prestiti: una nuova IRI?” con Franco Bassanini, Gianni Dragoni e Fausto Panunzi con il direttore dell’Adige Pierangelo Giovannetti (Facoltà di Giurisprudenza, ore 11). La Cassa Depositi e Prestiti è alimentata da risparmi e le fondazioni bancarie partecipano al suo capitale di rischio secondo il governo dovrebbe essere il cavaliere bianco delle imprese italiane a favorirne la crescita. È davvero un buon modo di gesti-

re il risparmio degli italiani?. Ha come titolo “Liberi se informati” il dibattito Enrico Giovannini, Matteo Motterlini, Giuseppe Mussari e Marc Onado introduce Giancarlo Santalmassi (Palazzo Geremia, ore 11). Nel pomeriggio del 3 conferenza di Jürgen von Hagen su “L'Europa e la crisi del debito pubblico”: la crisi ha portato a revisioni delle regole della politica fiscale nel contesto dell'euro-zona. Ma rischiano di intervenire troppo tardi e di non essere sufficienti. Ciò di cui abbiamo bisogno è una cornice comune all'interno della quale affrontare i rischi di ripudio


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Il ministro Roberto Maroni

Federico Rampini

del debito sovrano nell'area dell'Euro. Alle 16, il Teatro Sociale ospiterà il focus “Chi deve governare le politiche dell'immigrazione” con il ministro Roberto Maroni e Giovanni Peri. L’emergenza degli sbarchi a Lampedusa ha riproposta con drammatica attualità il problema del governo dei flussi migratori. Fino a che punto possibile gestirli su scala nazionale o richiedono un coordinamento su scala europea? Ne discutono il ministro dell’Interno italiano e uno studioso della cause e degli effetti delle migrazioni internazionali. Al Castello del Buonconsiglio, alle 17.30, spazio a “La grande rivolta Araba” con lo storico Angelo Del Boca, mentre alle 18, Palazzo della Provincia, Alan Krueger parlerà di “Obama Care: come funziona realmente la riforma sanitaria negli Stati Uniti?”, mentre alle 18.30, al Sociale, spazio a “La libertà degli altri” con Federico Rampini ed introduzione di Alberto Faustini. La serata di venerdì, al Teatro Sociale, avrà come protagonista Gian Carlo Caselli con un incontro

sul tema “Quale libertà senza legalità?”. Un grande magistrato, protagonista della lotta all’illegalità criminale, politica ed economica ci illumina su una delle precondizioni della libertà economica. Fra gli appuntamenti di sabato 4, da segnalare quello delle 15, con Giulio Napolitano, su “Gli stati europei nella crisi: dalle misure di salvataggio ai vincoli al "dimagrimento" nell’incontro introdotto da Mariolina Sattanino. Alle 15, al Mart di Rovereto, dibattito su “La gestione dell'acqua deve essere totalmente pubblica?” con gli interventi di Ugo Mattei e Antonio Massarutto. Nel pomeriggio, alle 16, Teatro Sociale, “I nuovi confini dell'Europa” con Emma Bonino e Timothy J. Hatton per un dialogo tra uno dei politici italiani più attenti ai problemi del Sud del mondo, già commissario europeo per gli aiuti umanitari e uno dei massimi studiosi delle politiche d'asilo. Alle 18, Facoltà di Scienze Cognitive di Rovereto, “No Nukes” con Pippo Ranci Ortigosa, Stefano Saglia e Carlo Scarpa: il recente terremoto e il devastante tsunami che ha cancellato intere province del Giappone hanno riportato d'attualità, con il collasso della centrale di Fukushima, il dibattito sui rischi del nucleare. Nel pomeriggio di domenica, dalle 15,30, al Castello del Buonconsiglio “La nuova politica industriale” con l’intervento di Philippe Aghion e Frank Paul Weber, mentre a Palazzo Geremia, dalle 16.30, spazio a “Immigrazione e crescita” con Giovanni Peri. A chiudere gli incontri del Festival, all’Auditorium S. Chiara, dalle 17.30, sarà il grande economista Zygmunt Bauman, sul tema: “Una libertà consumata” con l’introduzione di Giuseppe Laterza. Uno dei più originali e influenti pensatori del nostro tempo riflette sul rapporto tra libertà economi■ ca e vita quotidiana.

TNetW

Trentino Network Donna

SINERGIE, FORMAZIONE, BUSINESS E BENESSERE L'ENERGIA FEMMINILE SI METTE IN RETE

Nasce Trentino Network Donna, la rete provinciale dedicata alle donne, per cogliere e creare opportunità di sviluppo, contatto, visibilità e confronto. Un progetto Faber Eventi&Turismo presentato a NeveDONNA 2011. Parola d'ordine SINERGIA, finalizzata al benessere personale e professionale e al business attraverso le relazioni. TNetWo è rivolto: a tutte le donne per dare visibilità alla propria azienda, attività, persona, idea o progetto, allargare le proprie conoscenze, personali e professionali, conoscere nuove opportunità di lavoro e successo; alle Aziende che si rivolgono al target Donna in tutti i settori; alle Associazioni, ai Club e Circoli che intendono promuovere la propria attività e allargare la propria rete; a Enti e Istituzioni che vogliono comunicare con la Donna, informarla e coinvolgerla. TNetWo, con il contributo di ciascuna donna, promuove e sviluppa la professionalità femminile attraverso conferenze, meeting, laboratori, servizi, eventi di visibilità e contatto, incontri B2B, formazione, informazione, team building e corsi, ma anche cultura, svago, sport, vacanza, salute e benessere, nella consapevolezza che attraverso nuove e stimolanti opportunità di Networking, la donna può valorizzare sé stessa e il proprio ruolo. TNetWo è anche un laboratorio di ascolto e consulenza per lo sviluppo di progetti al femminile, un portale per la visibilità, la comunicazione e lo scambio, e una serie di convenzioni, agevolazioni e benefit. La rete favorisce il collegamento della donna con il proprio territorio stimolando lo sviluppo di politiche e di progetti di qualificazione dell'imprenditoria e creatività femminile, aprendosi anche al confronto con realtà nazionali e internazionali attraverso contatti e occasioni di incontro attivati dal sistema. Si favorisce così l'incre-

mento della presenza femminile nei settori fondamentali della società. TNetWo si costruisce con l'energia di tutte, porta anche la tua. Al via eventi, incontri, strategie... Contatti: Anna Ciech - Responsabile Trentino Network Donna By FABER EVENTI & TURISMO - 0464 720273 - 335 5374785

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www.summersessions.it

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esteggia i suoi primi dieci anni la kermesse targata “Summer Session”. Venerdì 10 e sabato 11 giugno, spazio a live e dj set di musica elettronica in Piazzale Degasperi che saranno affiancati da video performance create dell'artista Laurina Paperina e da vj set di IceCream for Free, mentre giovedì 9 giugno l’anticipazione

del festival avrà come location Piazza Malfatti, con una performance di danza del nuovo progetto di Gloria Potrich OM – Officina Movimento, live painting a cura di Andrea Amaducci, 3iO in concerto e dj set. Non più quindi “solo” musica elettronica, ma anche tanti interventi di media art per affermare che il raggiungimento della 10 a edizione rappresenta per Summer Sessions una motivazione per dare ulteriore impulso alla sua

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Al via l’estate roveretana con un’edizione speciale pensata per celebrare i dieci anni spinta artistica, all'insegna del rinnovamento e di un’offerta culturale all’avanguardia. Agli intenditori del genere certamente non sfuggirà che il roster internazionale di artisti invitati ad esibirsi a Rovereto riserva belle sorprese: venerdì 10 live di Dirty Soul, Daughters and Sons, Who Made Who e dj set Spiller. Sabato 11 live di Casa del Mirto e dj set Luminodisco, Darshan Jesrani e Ata. Resident di tutte le serate Baleric Gabba Soundsystem (Pea & Peedoo), che apriranno con il repertorio migliore tra dischi jazz, funk ed elettronici. La scelta di coinvolgere numerosi artisti e generi diversi porta il festival ad un livello superiore dove non esistono barriere a separare elettronica, rock, dance e jazz. La

contaminazione sarà palpabile grazie alla presenza degli Who Made Who, nell'unica data italiana di un tour che li porterà nei festival europei più prestigiosi; ma anche durante il concerto dei 3io, dove a mescolarsi saranno dance e jazz. Ospite della seconda serata una vera icona dell'elettronica tedesca, ATA, istituzione non solo musicale ma anche esempio per quanto riguarda l'imprenditoria applicata (label, locali, fashion). Dj di tutto rispetto quelli che esibiranno nelle tre serate: Baleric Gabba Soundsystem (resident), Spiller, uno dei pochi dj italiani che negli ultimi 10 anni ha saputo distinguersi, e uno fra i migliori dj disco al mondo con Darshan Jesrani. “Il festival rappresenta un momento cardine all'interno

dell'attività dell'associazione, che si distingue proprio per il suo carattere multidisciplinare, innovativo e propositivo. – ha spiegato Paolo Gabriele Sfredda, presidente di CDM – Oltre all'attività più strettamente didattica, infatti, CDM è promotore della cultura in senso lato grazie all'ampia offerta di spettacoli, rassegne e incontri proposti durante tutto l’arco dell’anno”. ■


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Nel cuore del centro storico di Trento, in piazza Garzetti, ha riaperto recentemente le porte alla città il bar Feeling (www. feeling.tn.it) dopo un restyling totale nel suo arredamento interno e una nuova gestione affdata a Matteo Bontempelli, e alla famiglia che vanta un’esperienza trentennale nel settore; Abbiamo partecipato lo scorso venerdì 15 aprile alla serata evento di inaugurazione del Feeling ed abbiamo avuto l’occasione di apprezzare da subito l’impronta nuova data al locale. Il Feeling, come ci racconta il gestore, propone un ambiente rinnovato non solo nel suo arredo interno, ma anche e soprattutto nella sua filosofia; accosta infatti alla particolare atmosfera romantica che ha accompagnato e segnato in passato le serate di due generazioni di trentini, un taglio nuovo, più fresco, moderno e dinamico per gli appuntamenti quotidiani della colazione, pranzo, aperitivo e del dopocena. Ben sfruttato in tutti questi momenti anche lo spazio esterno, sia quello affacciato sull’ androna che il grazioso cortile interno. La nuova impostazione riesce a cogliere ed interpretare in modo efficace le aspettative di una clientela più allargata: non solo di quella tradizionalmente affezionata e legata alle atmosfere calde ed accoglienti che hanno reso famoso il Feeling nella città di Trento, a cui il locale riserva degli spazi di intimità e relax a luci soffuse, ma anche di una clientela più giovane, allegra e festaiola.

Lasciato Matteo Bontempelli in compagnia dei numerosi ospiti, invitati ed amici presenti alla serata di inaugurazione, abbiamo incontrato Elizabeta, per farci raccontare da lei, con lo splendido sorriso che troverete ogni giorno ad accogliervi al Feeling, qualche dettaglio in più sull’offerta del locale alla propria clientela. Nella pausa di mezzogiorno, ci racconta Elizabeta, lo chef del Feeling propone gli appetitosi piatti del giorno, ispirati alla tradizione gastronomica trentina e nazionale, un ricco assortimento di panini, piadine farcite e insalatone fresche per chi preferisce un pasto più leggero. Ad accogliervi troverete un servizio puntuale e rapido, per consentirvi di sfruttare al meglio la pausa pranzo. Nel tardo pomeriggio, Feeling diventa luogo ideale per l’appuntamento cult con l’aperitivo: potrete brindare insieme ai vostri amici o colleghi con gli immancabili Aperol spritz, una vasta scelta di bollicine e long drinks proposti dal menù del locale, in un’ atmosfera ideale per vivere un momento di spensierata allegria. Ogni mercoledì e sabato inoltre, per accompagnare il vostro aperitivo, si organizzano dei ricchi buffet assortiti con golosità dolci e salate. Queste atmosfere e l’unicità dell’ambiente fanno sì che il locale sia luogo ideale dove organizzare feste di compleanno, di laurea, serate ed eventi musicali Per finire la giornata con un momento di intimo relax, lo staff del Feeling vi accompagnerà con una fantasia di stuzzicherie, taglieri di salumi, una selezione di formaggi e piatti tipici, abbinati a vini e birre delle migliori marche ed una vasta scelta di after dinner e cocktail. La nostra serata al Feeling si conclude con un brindisi con Matteo e tutto lo staff, certi che la riapertura di un locale che ha fatto la storia nel capoluogo, rappresenti per tutti i trentini un’ opportunità da non perdere per trascorrere momenti indimenticabili in un’accogliente oasi di comfort in un angolo defilato nel centro storico di Trento.

Feeling Bar & Food - Piazza G. B. Garzetti, 14 - Trento Tel. 0461 980235 - info@feeling.tn.it - www.feeling.tn.it


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www.calicantus.it

NATURA E SILENZI

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a giugno ad agosto con Calicantus cinque appuntamenti musicali alla scoperta dei piccoli gioielli dimenticati tra Pergine, valle dei Mocheni e Pinè. L’associazione musicale Calicantus propone un nuovo progetto per l’estate 2011. Attiva da vent’anni nell’ambito della musica corale, l’Associazione si distingue per l’originalità delle proposte. Anche quest’anno, una sfida importante: note e natura in luoghi poco frequentati. Da giugno ad agosto Calicantus propone cinque appuntamenti musicali con un’ambientazione originale che consente un avvicinamento alla natura, nel silenzio della notte, assieme all’armonia di musiche raffinate. Con lo scopo di proseguire nel proprio cammino rivolto alla formazione culturale e musicale e alla divul-

Nuovo progetto per l’Associazione musicale Calicantus che presenta anche un nuovo cd gazione e promozione della musica d’arte, l’associazione propone al pubblico un momento di riflessione – accompagnato da un programma musicale a tema variegato e sofisticato che presenterà tra l’altro anche i Sechs Lieder di Mendelsshon – in contesti naturali e artistici davvero suggestivi. Sono state selezionate piccole chiese, autentici gioielli normalmente chiusi al pubblico, che grazie alla disponibilità dei parroci e della Curia ospiteranno sui sagrati i concerti del coro Calicantus e… non solo. Accanto all’incanto delle musiche e dei paesaggi naturali sono previsti, prima dei concerti, dei percorsi di conoscenza e valorizzazione del territorio con guide ambientali della Rete trentina di educazione

ambientale per lo sviluppo sostenibile del Laboratorio territoriale dell’Alta Valsugana. Completa l’offerta del progetto un’ulteriore suggestione, questa volta visiva: chi assisterà ai concerti avrà modo di approfondire la propria conoscenza del territorio e del rapporto tra uomo e ambiente attraverso le immagini fotografiche di un professionista come Paolo Sandri, artista sensibile alle tematiche ambientali che ha fissato con la propria macchina fotografica istanti magici dei luoghi scelti per il progetto. Queste le date e i luoghi degli appuntamenti di giugno (alle 20 visita guidata, alle 20.45 concerto): mercoledì 8 giugno – Chiesa di S. Stefano – Fornace; mercoledì 22

giugno – Chiesetta di Bus – Pergine Valsugana. Ma come anticipato nel sottotitolo, alle soglie dei 20 anni di attività, il coro polifonico Calicantus presenta il suo primo CD dal titolo “Sacro Profano”. Con 17 brani a cappella selezionati dal maestro Giancarlo Comar vengono rappresentati due generi musicali e letterari antitetici: sacro e profano – ricchi entrambi di spessore emozionale. Registrato nelle Chiese di Nogarè e Madrano, il CD è stato prodotto senza l’intervento artificioso di strumentazioni da studio con l’intenzione di restituire all’ascoltatore la purezza e la fedeltà del canto e delle emozioni scritte da grandi autori quali Arcadelt, Marenzio, de Morales, Mendelssohn, Bruckner e tanti altri. ■

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www.leluci.net

È

un tipo bizzarro e creativo Vasco Brondi. Lo si capisce ascoltando e riascoltando le sue canzoni, quelle del suo progetto Le Luci della Centrale Elettrica, dei suoi primi due dischi, il debutto omonimo e “Canzoni da spiaggia deturpata” e quelli dell’ultimo, “Per ora noi la chiameremo felicità”, che ha dato conferma dalla fantasia distorta di questo cantore reggiano. La sua musica è un misto di cantautorato elettrico, folk allucinato e poesia post apocalittica. Proprio Le luci della centrale elettrica saranno protagoniste dell’evento di chiusura del concorso Suoni Universitari con il concerto che si terrà allo Studentato di San Bartolomeo a Trento il 23 giugno. Dopo i fiumi di parole e i meritati elogi della stampa, i premi della critica (tra cui il Tenco) e gli innumerevoli spettacoli dal vivo, Le luci della centrale elettrica sono prepotentemente entrati nell'immaginario intellettuale collettivo italiano nel 2008 col disco di debutto Canzoni da spiaggia deturpata, si ripresentano citando una frase del cantautore e poeta francese Leo Ferrè. Vasco Brondi, che del proget-

musica e “luci” LE LUCI DELLA CENTRALE ELETTRICA presentano un concerto che si terrà allo Studentato di San Bartolomeo il 23 giugno

to Le luci della centrale elettrica è l’ideatore, sul il titolo del nuovo album dice: "C'è una frase di Leo Ferrè che mi ha colpito, La disperazione è una forma superiore di critica, per ora noi la chiameremo felicità. Ecco.. il titolo arriva da lì". Ed è un titolo che racchiude tutto il senso di un percorso,

sia per i contenuti (canzoni spesso disperate, ma che, appunto, racchiudono tutta la critica e l'analisi acuta e poetica dell'autore verso il mondo che ci circonda), che per quella propensione all'uso e alla ricerca maniacale della parola, che con Le luci della centrale elettrica, in un

mondo devastato dalle immagini, dalla frammentarietà e fuggevolezza della cultura contemporanea, ritorna ad essere vera protagonista, unico baluardo che ci potrebbe traghettare dalla disperazione alla felicità. Insieme a Vasco Brondi, a modellare queste canzoni, tre artisti di grande spessore, che hanno dato linfa, con il loro lavoro, alla musica italiana; Stefano Pilia (Massimo Volume) Rodrigo D'Erasmo (Afterhours) Enrico Gabrielli (Calibro 35, Vinicio Capossela, Mike Patton) e la partecipazione di Giorgio Canali (PGR, CSI). Nomi che fanno capire i contorni di questo progetto musicale capace, come pochi, di trovare visibilità nella scena indipendente italiana degli ultimi, difficili, anni. ■

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di Fabio De Santi

Nel nome di kino Continuano le celebrazioni in onore di PADRE EUSEBIO FRANCESCO CHINI. venerdì 10 giugno “Testimonianze di un viaggio: Arizona e Messico”

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na serie di iniziative ed eventi per ricordare Padre Eusebio Francesco Chini, missionario ed esploratore, portatore di civiltà e speranza: sono quelle proposte nelle celebrazioni dei trecento anni (1711-2011) dalla scomparsa di questa figura fondamentale per la storia del Trentino. Ad organizzare i diversi eventi, che si chiuderanno nel marzo 2012, sono il Comune di Taio, l’Associazione Culturale Padre Eusebio Francesco Chini e la Provincia Autonoma di Trento. A trecento anni dalla

sua morte avvenuta a Magdalena de Kino, si vuole porre ancora una volta la figura del Padre gesuita al centro di una serie di iniziative che, sia nei luoghi delle sue missioni, sia in quelli che gli hanno dato i natali, in Valle di Non, intendono far conoscere e commemorarne l’opera e rinnovarne la memoria. Il gesuita Eusebio Chini “Kino”, a cavallo tra Seicento e Settecento, seppe percorrere con integrità e curiosità le vie della Fede e quelle della scienza che lo condussero fino nel Messico d’oltreoceano, alla

pari di padre Martino Martini o di quel Angelo Gonfalonieri che, nell’Ottocento, andò a vivere con gli aborigeni d'Australia per capirne la lingua e conoscerne i costumi. Sono i “grandi” del nostro Trentino, sono i giganti che hanno illuminato il mondo con il loro esempio e le loro azioni. Ricordare oggi, a distanza di trecento anni dalla morte, la figura, le opere e l'eredità morale lasciata da Padre Kino in Messico, negli Stati Uniti del sud e anche nella sua Val di Non, significa recuperare la memoria di que-

sto personaggio, delinearne meglio i contorni e coglierne quei valori identitari che sono anche nostri e che ancor oggi guidano la nostra vita e la nostra comunità. “Abbiamo voluto solennizzare questa ricorrenza con un nutrito programma di eventi – spiegano gli organizzatori – che costituiscono ottime occasioni per conoscere la storia di quel “prete a cavallo” che partì da Segno e che si ritrovò a calpestare il suolo desertico di un mondo difficile, ma ricco di umanità. Confidiamo che, al termine di questo trecentenario dalla sua scomparsa, Padre Eusebio torni ad essere vivo e presente nei cuori di tutti i “suoi” trentini, figli della medesima terra che lui non dimenticò mai”. Dopo una serie di appuntamenti che si sono tenuti lo scorso maggio,

Adelfo Bayr: IL FOTOGRAFO VAGABONDO

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rima dell’avvento della macchina fotografica, nella seconda metà dell’800, gli esploratori nostrani viaggiavano muniti di un capace quaderno per schizzi ed appunti. Su di esso, a volte con molta, ma molta fantasia, illustravano paesaggi, personaggi, monumenti ed animali che trovavano nei luoghi visitati. Oggigiorno tutti i turisti sono muniti di macchine fotografiche elettroniche e cineprese, con le quali si dilettano a “cronacare” per i posteri, i loro viaggi. A parità di attrezzature fotografiche, si fanno subito notare quelli attenti ai particolari ed alle situazioni insolite e curiose, dai colleghi della domenica. Uno che emerge è certo Adelfo Bayr di Trento. Non solo ha fissato per i posteri i luoghi da lui visitati, ma si è sforzato,con notevole perspicacia ed, a volte con fortuna, di cogliere l’atmosfera di luoghi esotici, con natura e

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filosofia lontane migliaia di chilometri dal nostro modo di vedere e pensare. Espone, così, presso la sede del Circolo Culturale Le Mura di Trento, una nutrita serie d’immagini africane, asiatiche, americane ricche di colore e di vita. Paesaggi, piante, fiori, ma, sopra tutto umanità, con il suo calore ed il suo colore. Particolarmente espressivi i ritratti; donne, bambini, vecchi, a volte sorridenti, a volte pensosi. In tutte le immagini esposte imperano, il taglio fotografico, la ricerca e la scelta dei soggetti, che fanno della rassegna, l’occasione per gustare uno spaccato di umanità. La mostra con ingresso libero, si può visitare, dal martedì al sabato, fino al 15 giugno, alla sede del Circolo Culturale Le Mura, in Via Dietro le Mura B, al n. 4, nel Salone Patton e Pedron di Trento.


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il mese di giugno propone venerdì 10 l’incontro “Testimonianze di un viaggio: Padre Kino in Arizona e Messico” proposto a Segno dall’associazione culturale Padre Eusebio Francesco Chini. Sabato 9 luglio invece, a Segno, dalle 21, spazio al musical “Un prete a cavallo: Padre Eusebio Francesco Chini Detto Kino” portato in scena dal GMA “Gruppo musicale Artegiovane”, per una produzione dell’Assessorato alla Cultura della PAT. Lo spettacolo musicale tratta la figura di Padre Kino sotto molti aspetti: la figura del religioso occupato nell'evangelizzazione in zone di frontiera (il Messico e l’Arizona), l’anima-

tore di comunità che organizza e propone attività sociali ed economiche specie nel campo dell'agricoltura, lo studioso di geografia ed astronomia che scruta i cieli ed osserva la natura fino a fare scoperte geografiche decisive, come il fatto che la California fosse una penisola. Lo spettacolo cerca di mettere in evidenza gli aspetti dell’uomo Kino attraverso il dialogo di due giovani che hanno partecipato alle recenti commemorazioni in terra d’America e con un gruppo di cantanti che prendendo spunto dal dialogo e dalle immagini sottolineano con il canto quanto narrato. Kino non appare mai in prima persona ma solo attraverso lo spirito di un ballerino quando dal palco salgono canzoni che ricordano la sua figura. Sabato 6 agosto al Santuario della Madonna del Senale, alle 20.30, concerto della corale Claudio Monteverdi di Cles, fondata nel 1980 da don Luigi Francescotti, e costituita da una trentina di coristi provenienti da vari paesi della Valle. Il repertorio della Corale spazia dal canto gregoriano e polifonico, alla musica romantica e contemporanea con particolare attenzione alla polifonia sacra. Ha tenuto concerti in Germania, in Svizzera (Locarno), in Austria (Salisburgo). Nel 1996 a Roma, ha ottenuto la medaglia d’oro ed il primo premio nella categoria di alto grado di difficoltà per cori misti al III concorso "Orlando di Lasso" e nel 2002, a Camerino, il più alto punteggio nella medaglia di argento alla nona edizione del medesimo concorso. Nel loro repertorio composizioni di I. Stravinskij, F. Schubert, G. Rossini, F. Poulenc, F. Mendelssohn e A. Dvorak. Le iniziative in ricordo di Padre Chini proseguiranno con una serie di eventi, di cui daremo notizia anche nei prossimi numeri, fino al marzo 2012. ■

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undicesima edizione del Garda Jazz Festival all’insegna della tradizione, che prosegue con la fortunata formula sempre pronta a soddisfare sia il cultore della musica improvvisata, sia il semplice appassionato, nella bellissima cornice dell’Alto Garda dei castelli di Arco e Drena, della Rocca e del Bastione di Riva del Garda, del lungolago di Torbole. Novità di quest’anno la scelta di altro spazio estremamente suggestivo, il borgo medievale di Canale di Tenno. Il Festival avrà inizio a partire

Garda Jazz Festival Il Festival avrà inizio a partire da venerdì 24 giugno con “Alfa & Omega” e proseguirà nei giorni seguenti con le esibizioni di numerosi acclamati artisti dal 24 giugno con “Alfa & Omega” e proseguirà nei giorni seguenti con le esibizioni di numerosi altri importanti artisti. Fra i nomi più importanti Pietro Tonolo, Eliot Zigmund, Paolino Dalla Porta & Bebo Ferra, gli ungheresi Ferenc Snetberger & Josef Horvath, e i tre gruppi americani di Fly con Mark Turner, Larry Grenadier, Jeff Ballard degli Electric Seamus con Seamus Blake, Scott Kinsey, Tim Lefebvre, Jorge Rossy

Mike Stern Band –con Mike Stern, Didier Lockwood, Dave Weckl, Tom Kennedy. Il cartellone principale è affiancato da altri eventi minori eventi organizzati in collaborazione con i locali della zona: dagli ormai tradizionali “Jazz Cafè”, concerti nei locali pubblici con la presenza di alcuni dei più interessanti giovani talenti provenienti da tutto il nord Italia, alle divertenti Beach Parade, scorribande in forma dixieland per le piaz-

ze e spiagge dei vari centri coinvolti. Importante sottolineare come questo Garda Jazz Festival, che è parte integrante della rete di "Trentino Jazz", nasca dalla collaborazione della Scuola Musicale Alto Garda (Smag) con i Comuni di Arco, Drena, Nago – Torbole sul Garda, Riva del Garda e Tenno e il sostegno dell’assessorato alla Cultura della Provincia autonoma di Tren■ to.

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l vasto assortimento di prodotti FINSTRAL si arricchisce di un’importante novità: il sistema di finestre in legno-pvc. Il nuovo serramento, denominato Lignatec 200, è la sintesi vincente delle varie emozioni che può offrire il legno e le positive caratteristiche del pvc. La nuova finestra coniuga entrambi i materiali. Il legno, materiale nobile e versatile, si trova all’interno del nuovo infisso e conferisce all’ambiente un’atmosfera confortevole ed in armonia con la natura.

Il lato esterno della finestra è realizzato in pvc in alta qualità, che permette di offrire un’elevata protezione dalle intemperie e poca manutenzione. È possibile realizzare diverse combinazioni di colori e di tipologie, adatte ad ogni tipo di costruzione. Attualmente la gamma colori prevede cinque possibilità di scelta per il legno interno: rovere sbiancato con venature, rovere, ciliegio, noce chiaro e noce scuro, douglas ed altri colori. Mentre per il profilo di pvc, la scelta è molto ampia


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In poco tempo un grande coMfort. Sostituire le finestre senza opere murarie

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Dettaglio della sezione del serramento in cui si evidenziano le numerose camere isolanti in pvc e il grande spessore del legno massiccio. Una combinazione che nasce dall’esperienza di FINSTRAL da oltre 40 anni.

con sei colorazioni a disposizione che si adattano ad ogni esigenza abitativa. Proprio per andare incontro alla necessità di preservare l’espressione di vecchi edifici tipici della provincia di Trento e conservare lo stile architettonico originario, il nuovo serramento legno-pvc di FINSTRAL, offre la possibilità di essere installato anche senza opere murarie. Questa soluzione che è particolarmente adatta alle ristrutturazioni di pregio, delle abitazioni in provincia di Trento. Infatti coniuga l’innovazione tecnologica con la qualità dei materiali, garantendo

La gamma delle tonalità dei profili in legno massiccio all’interno del serramento, prevede una vasta scelta di colorazioni nelle varie sfumature: Rovere, Ciliegio, Noce, Douglas.

INSTRAL permette di sostituire le vecchie finestre della propria casa, senza opera murarie e senza gli inevitabili disagi di eventuale polvere e della tinteggiatura. L’azienda altoatesina, permette di sostituire le vecchie finestre, con un sistema rapido e veloce, sperimentato da oltre diversi decenni in migliaia di abitazioni. La procedura adottata da FINSTRAL prevede il rivestimento del vecchio telaio di legno con un nuovo telaio ad alte prestazioni. Così facendo non si danneggiano muri, davanzali oppure piastrelle. Dopodichè con particolari profili e cornici si provvedere a coprire le fughe rimanenti tanto sul lato interno che su quello esterno. Terminata questa operazione si installano le ante con i vetri bassi emissivi. Senza dubbio sostituire le vecchie finestre con dei nuovi infissi, in poco tempo e con tutte le prescrizioni imposte da Casa Clima, è un lavoro da specialisti. Servono ottimi materiali, una vasta gamma di forme e colori e soprattutto una notevole esperienza. I dettagli in questo caso fanno la differenza. Per questo motivo FINSTRAL ha adottato profili studiati appositamente per le tipologie di finestre, delle abitazioni della provincia di Trento con una vasta scelta di forme, colori il più possibile fedeli agli originali.

un abitare naturale che dura nel tempo. Anche da un punto di vista tecnico il nuovo serramento legno-pvc Lignatec 200, si conferma un prodotto innovativo. Lo spessore totale dell’anta modello “Classi Line” è di 84 mm e può ospitare tripli vetri da 40 mm con integrato distanziale ad alto potere termo-isolante di serie. Questa importante caratteristica tecnica, assicura all’intera finestra elevati valori di isolamento termico di Uw= 0,84 W/m²K ed ottimo isolamento acustico. Questi valori la pongono tra i modelli di infissi di qualità a maggior risparmio energetico attualmente sul mercato nazionale. Ciò è stato possibile grazie alla moderna tecnologia ed al nuovo ultramoderno impianto produttivo, realizzato appositamente che ha permesso la costruzione della nuova finestra FINSTRAL Lignatec. Per arrivare al modello definitivo, l’azienda ha impiegato circa cinque anni di studi, effettuando prove, test e verifiche in collaborazione con i più importanti istituti europei di controllo e di test. In questo modo si è voluto assicurare al mercato, un serramento legno-pvc dalle prestazioni superiori con una sicurezza funzionale che durasse per molto tempo. Come è tradizione dei prodotti FINSTRAL. La nuova finestra in legno-pvc, sul lato esterno può avere a richiesta un rivestimento opzionale in alluminio, permettendo di avere una finestra in legno-pvc-allumino.

Con il nuovo serramento Lignatec 200, lo spazio abitativo si fonde con la natura offrendo, un design lineare e un’estetica tradizionale garantendo nel contempo eleganza e funzionalità; anche per le esigenze più moderne.

La varietà del sistema consente di soddisfare ogni esigenza di forma e stile ed offre molteplici soluzioni di applicazione, declinate secondo le caratteristiche edili locali. Maggiori informazioni presso l’ufficio di Calliano(TN) al 0464-83.00.28 oppure visitando il sito www.finstral.com 85

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www.assocuochitrentini.it

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ccellente prestazione del neonato “Team Culinary Trentino”, che a pochi mesi dalla sua costituzione ha conquistato diversi riconoscimenti al concorso Internazionali d’Italia, la più importante manifestazione nel panorama nazionale e patrocinata da WACS, l’associazione mondiale di cucina. Gli Chef ed i Pasticcieri che hanno presentato le loro migliori creazioni rappresentando la nostra Provincia sono stati 12, portando a casa complessivamente 3 medaglie d’oro, 2 medaglie d’argento, 5 medaglie di bronzo, una menzione speciale e per finire la prestigiosa coppa finale riguardante la cucina calda individuale. Un ottimo risultato dunque, anche alla luce del fatto che il team è stato creato da pochi mesi per volontà del Presidente dei Cuochi Trentini Stefano Goller, che ricopre in squadra il ruolo di Team Manager, e che durante questi mesi di preparazione ha allenato i partecipanti attraverso un percorso formativo impegnativo assieme con i Mastri Eliseo Bertini e Valentino Baldo. La squadra si è infatti preparata attraverso molte simulazioni dei piatti per arrivare ad uno standard di presentazione molto soddisfacente e… si sono visti i risultati! La domenica hanno gareggiato Eros Vicentini (medaglia d’oro e vincitore della coppa) , Gianluca Bronzetti (oro), Maurizio Trazzi (oro), Ciro Raso (argento). Martedì sono scesi in gara la Lady Chef Annaluisa Lutterotti (diploma di partecipazione), Enrico Paccagnella (bronzo), Rudy Bianchi (bron-

chef trentini vincenti OTTIMO ESORDIO DEL “TEAM CULINARY TRENTINO” AL CONCORSO GASTRONOMICO INTERNAZIONALI D’ITALIA

zo), Valentino Morandi (bronzo), Michele Bavuso (bronzo), Alex Olivieri (diploma di partecipazione e menzione speciale), Andrea Fusi (bronzo) e Julianello Damaso (argento). Le foto della manifestazione, ed i successi degli Chef e dei Pasticceri sono pubblicati sul sito www.assocuochitrentini. it. Si tratta di un grande risultato di squadra, raggiunto con l’affiatamento e la motivazione che rendono un team vincente. La soddisfazione è però mitigata dalla consapevolezza che gli Internazionali d’Italia era la partenza di un percorso di uscite ufficiali che possa rappresentare il nostro territorio Trentino in tutto il mondo, con sfide che si preannunciano molto stimolanti e competitive. La prossima data è già fissata: si tratta del concorso “Internatio-

nal Kremlin Cup” di Mosca che si svolgerà a settembre, durante il quale il Team farà del suo meglio per ripetere i risultati positivi ottenuti in Italia. Un obbiettivo che sta molto a cuore all’Associazione Cuochi Trentini, come sottolinea il Team Manager Stefano Goller, è quello di creare anche un Team delle giovani leve, coinvolgendo i giovani per iniziare a formarli sia dal punto di vista tecnico-

operativo che psicologico. Il mondo delle manifestazioni gastronomiche richiede infatti un forte impegno personale e motivazionale, ma allo stesso tempo forma la professionalità, favorisce il confronto con altri colleghi e arricchisce il bagaglio personale dando nuovi stimoli per continuare la crescita professionale che ognuno rincorre. Il Team Manager ci tiene inoltre a ringraziare ufficialmente gli sponsor che supportano il Team durante le preparazioni e le uscite, il cui sostegno risulta fondamentale per il successo della squadra. Un sincero complimento dunque al Team Culinary Trentino, con l’augurio che continui a rappresentare al meglio il nostro territorio nei concorsi internazionali, al fine di far conoscere il nostro Trentino non solo per le splendide montagne, ma anche per la presenza di professionisti apprezzati nel contesto gastronomico internazionale. ■

ASS. CUOCHI TRENTINI

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Associazione Cuochi Trentini fondata nel 1978, ha incrementato con regolarità il numero degli associati, quest’anno i soci sono più di 450. Il 11 Gennaio è stato creato il nuovo direttivo così composto: Presidente: Stefano Goller. Presidenti onorari: Abramo Prandi, Gualtiero Viola. Vice-Presidente: Bruno Stofella. Segretario: Giacomo Pradel. Il Consiglio: Stefano Goller - Rudy Bianchi - Vera Franca Bernardi - Bruno Stofella - Alessandro Demarco - Eliseo Bertini - Valentino Morandi - Michele Bavuso - Enrico Paccagnella - Marco Pojer - Valerio Scaia Abramo Prandi - Bruno Sicher - Guido Pradel - Pierangelo Comina - Giuseppe Ceci - Giacomo Pradel - Christian Venturini - Pedrotti Patrizia - Ciro Raso – Luca Bordin.

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www.rafanass.it

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ono gli Asian Dub Fondation, una delle formazioni più importanti della scena elettronica dell’ultimo decennio, i protagonisti principali dell’edizione 2011 del Rafanass. Dalla prima edizione del 1996, è diventata una delle manifestazioni più importanti programmate in Regione e raggiunge quest’anno il traguardo della sedicesima edizione. Nel 2011 il Festival si terrà dal 30 giugno al 3 luglio: da giovedì a domenica nell’oramai consueta location di Piazzale Degasperi a Rovereto con un menù sonoro decisamente variegato. Sotto i riflettori la prima se-

rata, quella del 30 giugno i Los Exoplosivos, formazione garage punk oriented che arriva da Mexico City. Una band considerata la punta di diamante della scena neogarage centroamericana e messicana che si sta rapidamente affermando tra le più vivaci ed attive al mondo. Titolari di un travolgente disco d'esordio i quattro garageros di Città del Messico si apprestano a pubblicare il secondo lavoro che si preannuncia già come una delle 88

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rafanass 2011 il Festival Rafanass si terrà dal 30 giugno al 3 luglio: da giovedì a domenica a Rovereto. Protagonisti, Asian dub Foundation, Ska j, Los Explosivos e i giapponesi Guitar Wolf bombe sonore della stagione. Ad aprire la serata di venerdì 1 luglio saranno gli Ska J con il loro jazz style arrangiato in chiave afro-jamaicana ed una strumentazione acustica formata da voce, batteria, chitarra, contrabbasso, organo hammond, due sax e un trombone. Con gli Israel Vibration ci si tufferà dei ritmi giamaicani di questa storica reggae band, originari di Kingston, Jamaica, composto da Lascelle "Wiss" Bulgin, Albert "Apple Gabriel" Craig, e Cecil "Skeleton" Spence. Gli Israel Vibration sono diventati uno dei gruppi roots più di successo alla fine degli anni '70 ed oggi è considerata tra le band di spicco della scena reggae mondiale. Dal 1978 ad oggi hanno pubblicato decine di album, che contengono sempre il loro tocco particolare: bellissime armonie combinate con una sezione di forte ritmo roots, eseguite da un all stars di musicisti jamaicani. La notte di sabato 2 sarà all’insegna del rock’n’roll selvaggio dei nipponici Guitar Wolf. Dieci album, dieci singoli, un contratto con la Sony, svariati videoclip girati in alta rotazioni su MTV e sui i principali canali musicali, la presenza in trasmissioni e spot commerciali e soprat-

tutto la partecipazione nella parte di se stessi al film-culto splatter del regista Tetsuro Takeuchi (il Quentin Tarantino giapponese) ed il supporto incondizionato di grandi musicisti americani come John Spencer hanno catapultato i Guitar Wolf nell'olimpo del rock contemporaneo e dal vivo sono una garanzia di ritmi incendiari. Gran finale domenica 3 con gli Asian Dub Foundation, band che intreccia reggae dub ed elettronica. Il loro inconfondibile sound è una combinazione di duri ritmi ragga jungle, linee di basso indu-dub, energia punk rock, struggenti sitar e suoni tradizionali indiani campionati dalle collezioni di dischi dei

genitori, il tutto a supporto di liriche sparate nello stile furioso e veloce del dancehall style anglo-giamaicano. Riconosciuti da tutti come una delle migliori band dal vivo del mondo, gli Asian Dub Foundation hanno diviso il palco con artisti del calibro di Rage Against The Machine, The Cure e Radiohead. L'album Punkara ha segnato il loro grande ritorno sulla scena live, con una formazione ed un repertorio rinnovati e di avanguardia. Con History of now, pubblicato a febbraio 2011, il nuovo suono e la nuova line-up diventano ancora più maturi e attuali, perfettamente calati nei linguaggi delle rivoluzioni al tempo di internet. ■


passeggiate letterarie sulle tracce della Grande Guerra in Lagorai Un nuovo modo per scoprire la Valsugana e il Lagorai in compagnia di alcuni tra gli scrittori italiani più famosi e apprezzati. I “trekking con l’autore”, lungo percorsi adatti a tutti, attraversano paesaggi suggestivi dominati dal gruppo del Lagorai, sulle tracce della Grande Guerra. Sono trekking in cui la memoria dei luoghi si mescola alle narrazioni degli autori contemporanei più letti in uno scambio di opinioni ed esperienze. Le escursioni, in programma il sabato, sono anticipate il venerdì sera da una presentazione dell’ultimo libro dell’autore in un ristorante o un rifugio della Valsugana. Al termine dell’escursione, invece, è possibile pranzare con prodotti tipici locali in compagnia dell’autore presso un rifugio o una malga nella località di arrivo del trekking. In caso di maltempo l’escursione viene sostituita da una visita, sempre in compagnia dello scrittore, al Museo degli Usi e Costumi di Telve o al Museo della Grande Guerra di Borgo Valsugana.

Azienda per il Turismo VALSUGANA Lagorai Terme Laghi Tel. 0461 727700 info@valsugana.info

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24 E 25 GIUGNO… UN WEEK-END CON

ISABELLA BOSSI FEDRIGOTTI Venerdì 24 giugno, ore 20.30 presentazione al Ristorante al Laghetto (Loc. Musiera – Telve) Sabato 25 giugno trekking con pranzo presso il Rifugio Passo Manghen (P.sso Manghen – Telve)

22 E 23 LUGLIO… UN WEEK-END CON

SVEVA CASATI MODIGNANI Venerdì 22 luglio, ore 20.30 Presentazione al Rifugio Carlettini (Val Campelle – Scurelle) Sabato 23 luglio trekking con pranzo presso l’Agriturismo Malga Caserina (Val Campelle – Scurelle)

5 AGOSTO… UNA SERATA CON

BEPPE SEVERGNINI

Venerdì 5 agosto, ore 20.30 presentazione all’Albergo La Ruscoletta (Loc. Musiera – Telve)

19 E 20 AGOSTO… UN WEEK-END CON

CARMINE ABATE

Venerdì 19 agosto, ore 20.30 presentazione all’Albergo La Ruscoletta (Loc. Musiera - Telve) Sabato 20 agosto trekking con pranzo presso Ristorante La Ruscoletta (Loc. Musiera Telve )

9 E 10 SETTEMBRE… UN WEEK-END CON

MAURO CORONA

Venerdì 9 settembre, ore 20.30 presentazione all’Hotel SAT Lagorai (Val Campelle – Scurelle) Sabato 10 settembre trekking con pranzo presso Rifugio Caldenave (Val Campelle – Scurelle)


elezione di MISS TRENTO 22 giugno ore 21.15 Piazza Fiera - Trento

la vincitrice accederĂ direttamente alle prefinali nazionali

avremo la presenza di SUPER OSPITE NAZIONALE!!!


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ella Costa, Antonio Rezza, Sax For Fun e Modena City Ramblers. Questi alcuni dei protagonisti di “Solstizio d’Estate 2011” il Festival di teatro, musica e danza che quest’anno si terrà dal 4 al 25 giugno. Giunto alla sua XXI edizione ed, sotto la direzione artistica e tecnica del GAM - Gruppo Arte di Mezzocorona , “Soltizio d’Estate” si propone come un festival contraddistinto dalle scelte di teatro contemporaneo, artisti emergenti, musica colta e cabaret di qualità con una serie di spettacoli che si svolgono nei luoghi più caratteristici della Piana Rotaliana. Primo appuntamento in cartellone il 4 giugno con lo spettacolo teatrale “Made in China” di e con Roberto Capaldo in una performance liberamente ispirata alla storia vera di due contadini (ore 21.30, San Michele a/A, Musei degli usi e costumi, ingresso libero). Il 7 giugno spa-

solstizio d’estate con i “modena” il Festival di teatro, musica e danza dellA piana rotaliana quest’anno avrà luogo dal 4 al 25 giugno zio alle note del Sax For Fun il gruppo guidato da Javier Girotto che sarà in concerto alla Cantina Marco Donati di Mezzocorona (ore 21.30, ingresso libero). Ancora musica, l’11 al Palarotari di Mezzocorona con il live set dei Modena City Ramblers (ore 21.30 ingresso a pagamento). La band si presenterà con il suo folk rock e con le canzoni del nuovo disco “Sul Tetto del Mondo”. Il 14 giugno ancora musica con i Simple Quar-

tet in “Concerto Tricolore” (ore 21.30, San Michele a/A, Museo degli usi e costumi, ingresso libero) , mentre il 17 Casa Menestrina a Mezzocorona ospiterà lo spettacolo di Lella Costa “Ragazze, nelle lande scoperchiate del fuori“ per la regia di Giorgio Gallione e le musiche originali Stefano Bollani (ore 21.30, ingresso 5 euro). Altro evento di Solstizio d’Estate sarà quello del 18 giugno, Mezzocorona, Casa Menestrina, con Antonio

Rezza che presenterà la performance “Io” (ore 21.30 ingresso libero). Io, ispirato all’ opera di due scultori contemporanei, Fausto Melotti e Robert Morris, vede alla regia anche Flavia Mastrella, sparring partner di ogni suo spettacolo teatrale. Il 21 giugno al Palasport di Roverè della Luna “Io me ne frego!” spettacolo sul bullismo con Andrea Battistella e Jacopo Fracasso della compagnia Quelli di Grock (21.30, ingresso libero). Ultimo spettacolo in cartellone per Solstizio d’Estate sarà quello del 25 giugno con “Zerogrammi” regia e coreografia e interpretazione di Stefano Mazzotta e Emanuele Sciannamea. ■

Fondazione Cassa Rurale di Trento: “Il tuo sogno diventa realtà”

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è tempo fino al 30 giugno. Entro questa data i giovani interessati all’assegnazione delle tre borse di studio della Fondazione Cassa Rurale di Trento dovranno presentare le loro domande. È la seconda edizione di una bella idea che ha raccolto particolare interesse. “Per sostenere l’impegno e la determinazione dei giovani trentini che vogliono puntare al top – spiegano i prmotori – la nostra Fondazione istituisce tre borse di studio, ognuna di 15mila euro. Sono destinate a laureati che intendano iniziare o proseguire un progetto di studio o di perfezionamento di alto livello, presso Università o Istituzioni italiane o straniere, pubbliche o private. Tre borse per altrettante aree tematiche: economico-giuridica, tecnico-scientifica, umanisticoletteraria”. I requisiti per concorrere all’assegnazione sono cinque. Il primo: aver conseguito, entro la data di assegnazione della borsa di studio, nei limiti temporali regolari, diploma di laurea con votazione non inferiore a 105/110. Il secondo: alla data di scadenza del bando il giovane non deve aver compiuto il ventitreesimo anno di età, se in possesso di diploma di laurea triennale, o il ventiseiesimo, se in possesso di diploma di laurea secondo il vecchio ordinamento o laurea specialistica equivalente o laurea magistrale. Il terzo: essere residenti nel comune di Trento o comuni limitrofi. Il quarto: presentare un progetto di studio di particolare interesse. Il quinto: i giovani non devono usufruire di altre forme di finanziamento o sostegno per lo stesso progetto. La borsa di studio - viene aggiunto - dovrà essere fruita per percorsi di studio avviati entro il 31 gennaio 2012. Assegnazione entro il 15 settembre 2011. Il candidato deve inviare la domanda di partecipazione in carta libera (allegando la documentazione richiesta) esclusivamente a mezzo raccomandata o corriere espresso alla Fondazione Cassa Rurale di Trento, via Belenzani 6 - 38122 Trento, entro e non oltre il 30 giugno 2011. Per saperne di più è sufficiente collegarsi al sito internet www.fondazionecrtrento.it

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Pietra, marmo e ferro: l’arte s’incarna

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a scultura, la materia, è ciò che travalica lo spazio e il tempo. Forme e volumi che si ritagliano la loro presenza nel mondo grazie al sottile gioco dei pieni

e dei vuoti, delle presenze e delle assenze. È attorno a queste tematiche che l’artista Maurizio

Giongo,

già da qualche anno, cerca e ricerca. Così come è nella materia che attualmente trova la possibilità di esprimersi, dopo aver percorso – ma non abbandonato – le strade dell’incisione e quelle della pittura. Dopo la grande mostra estiva dell’anno scorso tenuta nelle suggestive sale del Castello di Malcesine è ora la volta di un percorso espositivo predisposto dall’artista nelle terre lagarine. Con il titolo Nel

segno del Tempo le sue sculture

si trovano presso la Casa del Vino della Vallagarina ad Isera (Piazza S. Vincenzo, 1), nelle sale labirintiche di Castel Corno, a pochi chilometri da Rovereto e nella Cassa Rurale di Isera. I materiali utilizzati sono quelli classici della pietra/ marmo e del ferro. Le forme invece provengono direttamente dalla grande esperienza storica astratta e dal suo personale percorso all’interno del

LUIGI PRATI MARZARI DAL BRASILE A CALDONAZZO E RITORNO

I

naugurata il 10 giugno, nella saletta del Centro d’Arte La Fonte, di Caldonazzo con una retrospettiva di fotografie ed articoli di stampa, si chiuderà il dieci luglio la mostra dedicata a Luigi Prati Marzari. La mostra, proseguita nelle sale del Caseificio, celebra i 41 anni della fondazione dello stesso Centro d’Arte e commemora i 15 anni dalla morte dell’ artista che ne è stato i fondatore ed animatore. Luigi Prati Marzari è parente da parte di madre, dei più celebri Eugenio, Giulio Cesare, Romualdo e dello scultore Edmondo Prati. Nato a Caldonazzo, apprezzato insegnante, ha un percorso artistico che lo conduce come, Edmondo e Romualdo, nelle capitali culturali italiane e in Sud America, in particolare in Brasile. Nel 1971 ha fondato il Centro d’Arte La Fonte diventato mezzo per la diffusione e conoscenza, anche di là dal nostro territorio, dell’opera di moltissimi artisti trentini. Il Centro d’Arte dal 2007 persegue anche l’impegno di riportare, attraverso le loro opere, a Caldonazzo gli artisti nati nella ridente cittadina lacuale. Alla prima grande mostra su Eugenio Prati, sono seguite nel 2009 la mostra dedicata ad Giuseppe Angelico Dallabrida, e nel 2010 quella di “Romualdo Prati a 80 anni dalla morte”. Oggi la mostra dedicata a Luigi Prati Marzari. Una prima parte dal 10 al 20 giugno, presso la saletta del Centro, con la raccolta di fotografie ed articoli sul Centro e la figura del Fondatore. La seconda parte, nella Sala del Consiglio o al restaurato Caseificio, con le opere dell’artista dal 20 giugno al 30 luglio.

segno. Forme reinventate però in un’ottica dove l’ambiente ha una sua particolare importanza. Delicati equilibri scandiscono la nostra

dall’uomo e quella che si offre da quando il Demiurgo ha

percezione aiutandoci a comprendere

deciso di depositare la vita su un frammento di universo.

come la dimensionalità dentro la

Il movimento e il ritmo non sono estranei perché la

quale sono fatti agire gli elementi e

dinamicità è ciò che estrae dalla materia apparentemente

le forme sono oltre che fattori artistici anche un valore

statica la forza e l’energia per scuotere il mondo. Su tutta

determinante della visione. Una visione che ci porta

l’operazione artistica aleggia il senso e lo spessore del

direttamente dentro l’universo della mutazione del tempo.

Tempo. Quello della storia perché ogni opera è frutto

I segni – cerchi, sfere, cubi, fiamme, parabole – si offrono

di una riflessione sulla storia e cronaca dell’arte. Ma è

come occupazione territoriale e quindi il tema ambiente

anche il bisogno di racchiudere in una forma “pesante”

suscita una particolare attenzione. Lo snodo sono gli

quell’attimo, quell’istante fugace, che potrebbe gettare

equilibri che si vengono ad instaurare tra l’opera stessa

scompiglio e disorientamento nell’Io in balìa del fluire degli

e ciò che la circonda, la natura umana, e quella costruita

eventi.

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trentinomostre E per non allontanarci troppo dal mondo della materia la seconda mostra di cui non si può perdere assolutamente l’appuntamento è quella di Ivan

Zanoni, l’artista

solandro che, come novello Vulcano/Efesto opera nella fucina di Caldes con il ferro e il fuoco. La mostra è allestita, fino al 7 settembre, presso la Galleria d’arte il Castello e vuol essere un omaggio da parte dell’artista a quegli animali che si aggirano nelle scene quotidiane del Ciclo dei Mesi, dipinte a Torre d’Aquila, estrema propaggine del Castello del Buonconsiglio, che il pittore Venceslao ci ha donato in pieno gotico internazionale. Soltanto che Ivan Zanoni non gli ha dipinti, gli ha fatti nascere fondendo, battendo, annegando nell’acqua per poi, come l’araba fenice, facendo risorgere nuovamente la materia trasformata questa volta in lupi, oche, aironi, buoi, cani, pernici, orsi, lepri, falchi, cicogne. Ovvero tutto il bestiario che popola le dettagliate scene del Ciclo

Arco Mostre La grande guerra sull’Altissimo Apertura: da domenica 7 novembre 2010 a lunedì 21 novembre 2011. Casinò Municipale - Mostra fotografica. Mostre Vivere altrove Apertura: da domenica 7 novembre 2010 a lunedì 21 novembre 2011. Casinò Municipale - Storie di migranti nel Basso Sarca Trentino. Mostra multimediale. Mostre Mostra Robert Gschwantner Apertura: da domenica 22 maggio a domenica 4 settembre. Palazzo Panni - Arte contemporanea: “Airportus”. Info: Ingarda Trentino 0464.554444 .

Borgo Valsugana Mostre LUCI ED OMBRE DEL LEGNO Apertura: da mercoledì 25 maggio a domenica 5 giugno. Dal Trentino una mostra di sculture in legno. SPAZIO KLIEN. Orario d’apertura da martedì al sabato 10-12/16-19 domenica 10-12 - lunedì chiuso. Mostre Enrico Ferrari Apertura: da sabato 28 maggio a domenica 5 giugno. CASA STROBELE - Scala Telvana, 5 Inaugurazione mostra di Enrico Ferrari: DISEGNO E PAESAGGIO. presenta Vittorio Fabris.

Caldonazzo dei Mesi, reinterpretati secondo la caratteristica indole dell’artista. Animali nati dal fuoco e dal polso che batte incessantemente lo spessore affinché diventi una sottile piastra, assemblati quindi attraverso l’unione di lamine. Il colore è quello che madre natura ha concesso nelle fasi della lavorazione, non c’è intervento se non quello che il processo naturale di elaborazione permette. Una struttura fatta di concavità, di convessità, dove il pieno e il vuoto anche qui gioca un ruolo importante. A differenza di molti altri scultori che ricercano la presenza/pesantezza, il prodotto che esce dalla fucina/laboratorio Zanoni è di una leggerezza notevole visto che l’artista utilizza il ferro in un ottica di essenzialità compositiva, svuotando e liberando tutto ciò che lega queste forme alla materia gravosa. Si passa quindi dalle sagome animali alla raffigurazione degli stessi come simboli dove il tutto diventa non solo indagine compositiva e naturalistica ma anche storia, racconto. E tutto è fuso nel crogiuolo della vita, della ricerca di senso, della memoria e di uno sguardo attento al presente.

Mostre Tutto il mondo di Guareschi Apertura: da venerdì 10 a domenica 19 giugno. Sala Consiliare, Municipio - nell’ambito del Trentino Book Festival. Universo in sedicesimo popolato da figure farsesche e simpatiche, da persone umili e comuni ma anche dai don Camillo e dai Peppone. Giovannino Guareschi e la sua satira garbata ma efficace che ha entusiasmato, coinvolto, commosso un vastissimo pubblico. Orario: dal 18 al 19 giugno 11-13/16-22 (dal 10 al 16, ore 17-19).. Info: www. trentinobookfestival.it. Mostre Luigi Prati Marzari Apertura: da venerdì 10 giugno a domenica 10 luglio. Centro d’Arte La Fonte - nell’ambito del Trentino Book Festival. Alla riscoperta di uno dei più importanti artisti trentini. Luigi Prati Marzari è parente da parte di madre dei più celebri Eugenio, Giulio Cesare, Romualdo Prati. Info: www.trentinobookfestival.it.

Mostre Nati per leggere Apertura: da giovedì 16 a giovedì 23 giugno. Sala Marchesoni, Casa Boghi - nell’ambito del Trentino Book Festival Junior. Nati per leggere è un importante progetto nazionale che vuole diffondere tra i genitori l’abitudine di leggere ad alta voce ai propri figli fin dai primi anni di vita. La mostra allestita nell’affascinante cornice delle scenografie create da Nora Veneri riunisce 235 libri per l’infanzia organizzati in 16 percorsi. Orario: 10-12/17-19 (dal 17 al 19 giugno, 10-12/17-22). Info: www. trentinobookfestival.it.

Isera Mostre Maurizio Giongo Apertura: da mercoledì 1 a giovedì 30 giugno. “Nel segno del Tempo”: le sue sculture si trovano presso la Casa del Vino della Vallagarina (Piazza S. Vincenzo, 1).

Mezzocorona Mostre Simposio di Scultura Apertura: da giovedì 9 a martedì 14 giugno. Malga Krun, organizzata dalla locale Pro loco.

Nago Mostre Paesaggi di guerra Apertura: fino a domenica 19 giugno. Forte superiore di Nago - L’immagine del Trentino alla fine della Prima guerra mondiale Nago-Torbole. Mar-dom 17-22. INfo: www.trentinograndeguerra.it - tel 0464.438100. Biblioteca Comunale di Nago: nago@biblio. infotn.it - tel 0464.505181.

Pergine Valsugana Mostre GRAZIANO POMPILI “ORT” Apertura: fino a domenica 6 novembre. Castel Pergine, Trento. A cura di Franco Batacchi, Theo Schneider, Verena Neff. Inaugurazione: sabato 16 aprile, ore 17. Graziano Pompili è l’artista scelto per la mostra personale che dal 1991 il Castello di Pergine Valsugana (Trento) dedica ogni anno ad artisti di rilievo, che per tutta la stagione estiva hanno la possibilità di esporre le proprie opere negli spazi interni ed esterni al Castello. orari martedì - domenica: 10.30/22 lunedì: 17/22. tel. 051 269267 .

Riva del Garda Mostre Pinacoteca: Testimonianze figurative tra il XIV e il XIX secolo Apertura: da venerdì 25 marzo a martedì 1 novembre. Museo “La Rocca” - Archeologia dell’Alto Garda. Storia: il lago, gli uomini, i tempi.

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trentinomostre Mostre Il lago di carta Apertura: da sabato 26 marzo a domenica 26 giugno. Museo “La Rocca” - Rappresentazione cartografica del territorio gardesano dal XIV al XVIII secolo. Mostre Creando insieme Apertura: da sabato 28 maggio a domenica 12 giugno. Galleria Civica Craffonara - Mostra personale famiglia Muhlenberg. Info: Ingarda Trentino 0464.554444 . Mostre “Gramodaya” Apertura: da sabato 28 maggio a venerdì 28 ottobre. Villino Campi Mostra itinerante sulla sostenibilità ambientale India-Trentino. Info: Ingarda Trentino 0464.554444 .

Rovereto Mostre FIUME! SCENE, VOLTI, PAROLE DI UNA RIVOLUZIONE IMMAGINATA 1919-1920 Apertura: fino a domenica 5 giugno 2011. Museo della Guerra, Via Castelbarco 7 - Nel 1919-1920 gli accordi di pace di Versailles assegnarono la città di Fiume al neonato stato jugoslavo. Alcune migliaia di soldati, di intellettuali e di militanti rivoluzionari guidati da G. D’Annunzio occuparono la città proclamandola italiana. La mostra racconta quella vicenda che si colloca fra dopoguerra e fascismo attraverso immagini, documenti e i proclami del “poeta soldato”. Mar-dom 10-18; chiuso lunedì. Mostre Young in the future Apertura: da sabato 12 febbraio a domenica 12 giugno. Mart corso Bettini 43 - Alessandro Roma, a cura di Francesco Stocchi e Giorgio Verzotti. Info: 0464-452253, e-mail: cultura@comune.rovereto. tn.it - www.comune.rovereto.tn.it. Mostre La rivoluzione dello sguardo. Capolavori delle collezioni del Musée d’Orsay Apertura: da venerdì 1 aprile a domenica 24 luglio. Mart corso Bettini 43 - a cura di Guy Cogeval, con la collaborazione di Isabelle Cahn. Direzione Scientifica di Gabriella Belli . Orari: lun-dom 10-18 ven 10-21. Numero verde 800 397760. Mostre Alessandro Roma. Humus Apertura: da venerdì 1 aprile a domenica 12 giugno. Mart corso Bettini 43 - a cura di Giorgio Verzotti. Orari: lun-dom 10-18 ven 10-21. Numero verde 800 397760.

Mostre Look today. Gli ultimi sessant’anni Apertura: da venerdì 1 aprile 2011 a domenica 12 febbraio 2012. Mart corso Bettini 43 - a cura di Gabriella Belli. Orari: mart-dom 10-18, ven 10-21. Numero verde 800 397760. Mostre Roberto Iras Baldessari Apertura: fino a domenica 30 ottobre. Casa d’Arte Fortunato depero, via Portici 38. Depositi e acquisizioni al Mart. Dalle 10 alle 18 (lun. chiuso). Mostre roberto lorenzini Apertura: da venerdì 20 maggio a giovedì 2 giugno. Sala Roberto Iras Baldessari - “Un fiore nel cemento”.Mar-ven: 15-19; sab e festivi: 10-12 e 15-19. Lun chiuso. Info: Tel. 0464 452253 - 452256 - cultura@comune.rovereto.tn.it - www. comune.rovereto.tn.it. Mostre Rosa Barba Stage Archive Apertura: da venerdì 27 maggio a domenica 28 agosto. Mart corso Bettini 43. Info: 0464-452253, email: cultura@comune.rovereto. tn.it - www.comune.rovereto.tn.it. Mostre Proliferazioni Apertura: da venerdì 3 a venerdì 17 giugno. Sala Comunale “Roberto Iras Baldessari”. Bi-personale di Piermarco Mariani e Annamaria Targher (a cura di Karin Cavalieri). Orario: martedì - domenica 18.00 - 22.00 ingresso libero. Inaugurazione: venerdì 3 giugno, h. 18.30. Info: tel. 0464-452253. Mostre Annalisa Avancini Apertura: da sabato 21 maggio a mercoledì 22 giugno. Studio 53 Arte Corso Rosmini 53/5 - Mostra a cura di Francesca Piersanti. Annalisa Avancini (Trento, 1973) è una delle più interessanti promesse della giovane arte trentina. Stilista di moda, ha iniziato a dipingere nel 2006 e da allora ha vinto numerosi e importanti premi. Aperto da martedì a sabato, 16-19.

Trento Mostre Antiche Madonne d’Abruzzo. Dipinti e sculture medievali dal Castello de L’Aquila Apertura: fino a mercoledì 1 giugno 2011. Castello del Buonconsiglio - mostra dedicata ai capolavori di scultura lignea salvati dal terremoto che ha colpito L’ Aquila. Tel +39 0461 233770 - e-mail: info@ buonconsiglio.it.

Paolo Ober e Arnaldo Roncher

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aolo Ober e Arnaldo Roncher esporranno le loro opere alla Sala Maier di Pergine Valsugana, dal 18 al 25 giugno, con il seguente orario:16.30-22.30 (Domenica 19 e Sabato 24 anche 10.00-2.00). L’espressionismo fantastico di Paolo Ober si estrinseca essenzialmente attraverso la trasfigura-zione estetica dei personaggi antropomorfi, ma-schili e femminili, stilizzati. Questi “omini”, che trovano il loro motivo di essere in posizioni av-volgenti, quando si tratta di innamorati, realizza-no una fusione formale fino a costituire nuove figure che, attraverso la semplificazione della forma e l’esaltazione del colore portano all’incandescenza la centralità dei personaggi. Il viluppo plastico di queste figure espande la sua energia vitale nello spazio circostante che, con accompagnamento ritmico, sviluppa una forza espansiva, mentre lo spazio fisico che le circonda ricorda ancora un mondo naturalistico ormai lon-tano. Dalla contrapposizione tra fisico-terreno e spirituale nasce la dialettica tra questi fenomeni opposti. Con sapiente alchimia l’artista trentino Arnaldo Roncher combina nella sua pittura ingredienti come il realismo, il fantastico, il simbolismo esoterico in una commistione dalla trama sottile, raffinata e controllata che dà vita ad un carattere unico di forte suggestione misterica. Sono immagini nitide, limpide, governate da una luce decisa, nelle quali si stagliano contro grandi cieli i soggetti di una narrazione figurale che si propongono per concatenazione di senso. Mostre SPAGHETTI AND BEACHBALLS Apertura: da giovedì 10 marzo a venerdì 10 giugno. Studio d’arte Raffaelli, Palazzo Wolkenstein via Marchetti 17 - Brian Belott, Brendan Cass, James Benjamin Franklin, Taylor McKimens. Dopo la grande esposizione di Donald Baechler, le opere di quattro allievi del maestro americano.. Lun-sab: 10-13.30 e 16-19.30. Mostre FEDERICO LANARO Apertura: da giovedì 10 marzo a venerdì 10 giugno. Sala Bacco di Palazzo Wolkenstein, Studio d’arte Raffaelli, via Marchetti, 17 - Inaugurazione mostra personale Super-natural! del giovane artista trentino Federico Lanaro. Lunedì sabato 10/13 16/19.30. Info: tel. 0461 982595 - studioraffaelli@tin. it - www.studioraffaelli.com.

Mostre affinità elettive Apertura: fino a giovedì 30 giugno. Arte Boccanera - mostra a cura di Luigi Meneghelli. L’esposizione “Affinità Elettive”, mettendo a confronto quattro giovani emergenti (Elena Monzo, Pierluca Cetera, Valentina Miorandi, Stefano Abbiati) con quattro maestri storici (Alighiero Boetti, Bill Viola, Emilio Isgrò, Giuseppe Penone). Info: 0461.984206, arteboccanera@gmail.com, www.arteboccanera.com. Mostre Tullio Garbari, il miracolo del colore Apertura: fino a domenica 5 giugno. Cappella Vantini di Palazzo Thun, Via Orne 1. Lun-ven 15-19; sab-dom 10-13 e 15-19. www. trentocultura.it - 800.017615.

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”Italia-Russia: dialogo tra culture”

I Scopri i migliori vini del Trentino ogni giovedì e sabato dalle 17.00 alle 22.00

CALENDARIO DEGLI APPUNTAMENTI

I GIOVEDÌ DELL’ ENOTECA Ogni giovedì alle 18.00 un incontro dedicato ai prodotti trentini. Consumazione: 3,00 €

Giovedì 9 giugno “KERNER E MÜLLER THURGAU” - Incrociarli è un piacere

Giovedì 16 giugno “UN BRIVIDO D’ESTATE” - Le gustose sorprese dell’azoto In collaborazione con il Museo Tridentino di Scienze Naturali (Trento)

IL SABATO CON IL PRODUTTORE

l giorno 2 Giugno 2011 è prevista l’inaugurazione del 2° Festival Internazionale “Italia – Russia: dialogo fra culture” che si aprirà con l'esposizione "Senza confine" di 4 artisti italiani e 4 russi, nelle sale dell'area archeologica di Palazzo Lodron a Trento. Gli artisti espositori saranno: Matteo Boato, Lome-Lorenzo Menguzzato, Aldo Pancheri, Paolo Tomio e Vladislav Efimov, Elena Nemkova, Vladimir Shinkarev, Vitaly Yermolayev. Questo festival è un dialogo promosso da Agorà - Associazione di volontariato donne immigrate per quanto riguarda Trento e la Società Musicale Filarmonia VMO di Mosca e la Fondazione Cultura della Siberia di Omsk per quanto riguarda la Russia. Gli obiettivi principali del progetto sono di diffondere e consolidare i rapporti di amicizia fra il Trentino e la Federazione Russa, promuovere la creatività degli artisti, attori, cantanti ed ogni altra attività a livello culturale.

Ogni sabato alle 18.00 un appuntamento con i produttori trentini.

Sabato 11 giugno

Mostre CERAMICHE di Matteo boato Apertura: da venerdì 6 maggio a sabato 2 luglio. Maistri Interni - via V. Veneto, 148 - Partecipa la Cantina Pisoni. Mar-sab 9.3012.30 e 15-19. Maistri Interni - 0461.830075, matteoboato@ gmail.com - 348.5702306.

“LE NOVITÀ DI CASA: BIANCHI INTERESSANTI” Cantina: Zanotelli – Cembra (TN)

Sabato 18 giugno “LE TRE T DI REDONDÉL: TERRITORIO, TRADIZIONE, TEROLDEGO” Cantina: Redondél – Mezzolombardo (TN)

EVENTI 3-5 giugno dalle 17.00 alle 22.00

Sulle vie del gusto Tre giorni alla scoperta di sapori e profumi a km 0 A TAVOLA CON LA CUCINA TRENTINA: I SAPORI DELLE VALLI Le proposte enogastronomiche degli chef trentini ospiti dell’Enoteca 4 giugno – ore 19.00-22.00: Menù del ristorante El Pael (Canazei – TN) 5 giugno – ore 12.00-15.00: Menù del ristorante La stube del cervo (Cappella di Lavarone – TN)

11-12 giugno dalle 15.00 alle 22.00

Cooking for wine La competizione fra chef emergenti ideata e condotta da Luigi Cremona fa tappa a Trento con grandi ospiti e tante degustazioni. Ingresso libero, è gradita la prenotazione

MOSTRA 2-19 giugno

FARE GREEN Mostra-concorso dell’eccellenza Green trentina. A cura di Habitech Per scoprire le altre iniziative dell’Enoteca: www.enotecadeltrentino.it Palazzo Roccabruna: Via SS. Trinità, 24 - 38122 Trento Per info e prenotazioni: tel. 0461/887101 in orario di ufficio

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Mostre IVAN ZANONI: OMAGGIO A TORRE AQUILA Apertura: da sabato 14 maggio a mercoledì 7 settembre. Galleria d’arte Il Castello, via degli Orbi 25 - Un’esposizione fortemente legata al territorio ed al suo patrimonio culturale. Lo scultore della Val di Sole Ivan Zanoni rende infatti omaggio al Castello del Buonconsiglio ed in particolare agli importanti affreschi che compongono il Ciclo dei Mesi di Torre Aquila, focalizzandosi sulla pullulante presenza faunistica che accompagna le scene di vita cortese e rurale rappresentate. Dalle 17. Mostre Adelfo Bayr Apertura: fino a mercoledì 15 giugno. Circolo Culturale Le Mura di Trento, via Dietro Le Mura bis, al n.4. una nutrita serie d’immagini africane, asiatiche, americane ricche di colore e di vita. Paesaggi, piante, fiori, ma, sopra tutto umanità, con il suo calore ed il suo colore. Mostre Non ancora Italia Apertura: da sabato 28 maggio a domenica 24 luglio. Torre Vanga - piazza della Portèla 1. Orario: 10.00 - 18.00 (chiuso il lunedì). Temi risorgimentali dell’arte in

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Trentino. La mostra si inserisce nell’ambito delle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia ed è dedicata alla produzione artistica dell’epoca, ispirata in modo particolare ai fermenti risorgimentali che, come nel resto d’Italia, infiammarono il popolo Trentino. A cura della Soprintendenza per i Beni Storico-artistici in collaborazione con il Mart. Ingresso libero. Mostre SENZA CONFINE 4 + 4 ARTISTI Area archeologica di Palazzo Lodron. Piazza Lodron, 31. Inaugurazione: giovedì 2 giugno 2011 ore 17. Durata dell’esposizione: dal 2 giugno 2011 al 18 giugno. Orario di apertura: da martedì a domenica 10–12; 16-19. Gli artisti espositori saranno: Matteo Boato, Lome-Lorenzo Menguzzato, Aldo Pancheri, Paolo Tomio e Vladislav Efimov, Elena Nemkova, Vladimir Shinkarev, Vitaly Yermolayev. Mostre Nicola Samorì: Scoriada Apertura: da giovedì 9 giugno a venerdì 30 settembre. Palazzo Wolkenstein, Studio d’arte Raffaelli, via Marchetti, 17. Lunedì sabato 10/13 16/19.30. Info: tel. 0461 982595 - studioraffaelli@tin. it - www.studioraffaelli.com. Mostre ANNA LIA SPAGNOLLI Apertura: fino a martedì 7 giugno. Sala dell’Associazione Culturale “A. Rosmini”, Via Dordi 8 - mostra di pittura. Dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17, dal lunedì al venerdì.



trentinoappuntamenti

Arriva Il mese dei grandi festival

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iugno è il mese dei Festival, oltre che del benvenuto a Sua Maestà l’Estate. Intanto,

in apertura abbiamo la sesta edizione

del

Festival dell’Economia, grande

appuntamento internazionale che mette per qualche giorno il capoluogo trentino al centro del mondo dell’economia mondiale: tra le numerosissima personalità, spicca la stella dello studioso polacco

Zygmunt Bauman.

Altro festival è quello dedicato ai libri che si presenta con la sua prima edizione: stiamo parlando del

Trentino Book Festival, che ospiterà scrittori italiani e stranieri dal 17 al 19 giugno nella suggestiva cornice di Caldonazzo. Negli stessi

giorni, per “Futuro Presente”,

Zygmunt Bauman

D

al 1971 al 1990 è stato professore di Sociologia all'Università di Leeds. Sul finire degli anni ottanta, si è guadagnato una certa fama grazie ai suoi studi riguardanti la connessione tra la cultura della modernità e il totalitarismo, in particolar modo sul nazionalsocialismo e l'Olocausto. Nato da genitori ebrei non praticanti a Poznan, in Polonia, nel 1925, Bauman fuggì nella zona di occupazione sovietica dopo che la Polonia fu invasa dalle truppe tedesche nel 1939 all'inizio della seconda guerra mondiale, e successivamente si mise al servizio di una unità militare sovietica. Durante una permanenza alla London School of Economics, preparò la sua maggiore dissertazione sul socialismo britannico che fu pubblicata nel 1959. Inizialmente, egli rimase vicino alla dottrina marxista ufficiale; si avvicinò in seguito ad Antonio Gramsci e Georg Simmel. Le sue più recenti pubblicazioni si sono concentrate sul passaggio dalla modernità alla post-modernità, e le questioni etiche relative. Recentemente Bauman ha paragonato il concetto di modernità e postmodernità rispettivamente allo stato solido e liquido della società. Nei suoi libri sostiene, infatti, che l'incertezza che attanaglia la società moderna deriva dalla trasformazione dei suoi protagonisti da produttori a consumatori.

giungeranno a Rovereto i maggiori autori televisivi italiani per raccontare il dietro le

giugno. Sabato 25 andrà in scena la “Magica Notte”

quinte di spettacoli di successo come “Che tempo

con lo spettacolo pirotecnico. Un’occhiata all’offerta

che fa”, “Vieni via con me”, “Le iene” per esplorare

culturale legata alla musica, classica o moderna che

– come recita il titolo – “La creatività possibile. La

sia. Intanto,

televisione”.

anno per loro, che porta nella città della Quercia i

Per il teatro, è il festival “Solstizio

d’Estate” a farla da padrone. Lella Costa, Antonio Rezza, Sax For Fun e Modena City Ramblers.

Summer Sessions, decimo

grandi nomi della techno (Casa del Mirto, ATA, Who mad Who, ecc.) dal 9 all’11 giugno.

Quindi la sedicesima edizione del Rafanass, in

Questi alcuni dei protagonisti della kermesse di teatro,

Piazzale Degasperi e Rovereto con, tra gli altri, Asian

musica e danza che quest'anno si terrà dal 4 al 25

Dub Foundation e Los Explosivos. Infine i concerti

giugno nella Piana Rotaliana.

di Le luci della Centrale Elettrica allo studentato S.

Ma non dimentichiamoci delle Feste

Vigiliane che animano il centro storico di Trento

Bartolameo di Trento per “Suoni Universitari” il 23 giugno e la rassegna Garda

Jazz Festival,

e il suo fiume. Gli eventi saranno concentrati in due

che comincia il 24 giugno con l’esibizione degli Alfa &

intensi fine-settimana dal 16 al 19 e dal 24 al 26

Omega.

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trentinoappuntamenti 1 mercoledì Cultura Conferenza RIVA DEL GARDA, Museo la Rocca - h. 17. 150 anni di storia italiana: Ripensando Garibaldiner. Info: tel. 0464-516161. Folklore Palio delle Contrade 2011 Arco. Bolognano. Info: Ingarda Trentino 0464.554444. Musica Gruppo Vocale Feininger Martignano. Ore 21. Chiesa. G.C. Colò: Messa in D-dur per org., in alternatim con Missa Angelorum; Te Deum laudamus; D. Urmacher: Messa doppia di seconda classe per organo in alternatim con Missa IV in festis duplicibus e Missa in nativitate beatae Mariae Virginis. S. Rattini, Orgel. In Zusammenarbeit: Associazione culturale Castelbarco; Associazione Itinerari Organistici Tridentini”. Musica Musica Sacra 2011 Riva del Garda. Ore 21. Chiesa. G. Verdi: Laudi alla Vergine Maria (Coro/ Chor); Pater noster (Coro/ Chor); Dall’opera “Nabucco”: Sinfonia - „Va Pensiero”; J. Brahms: Nänie; F. Mendelssohn: Salmo/ Psalm Nr. 114 (Israel aus Ägypten zog); Salmo/ Psalm Nr. 98 „Singet dem Herrn ein neues Lied”. Cantoria Sine Nomine (Dir. C. Andriollo); Coro da Camera Trentino (Dir. G. Comar); Orchestra Haydn/ Haydn Orchester von Bozen und Trient; Dir.: G. Rizzi.

Menù di giugno:

Musica Rock L’ Pub ARCO, Pub Tetley’s (loc. Grotta) - h. 20.30 . Info: tel. 0464-516161.

2 giovedì Cultura Festival dell’Economia Trento. Diverse location. “I Confini della Libertà Economica”. Tantissimi gli appuntamenti del festival diretto da Tito Boeri. Tra gli altri segnaliamo quest’oggi: Il Caso Parmalat con Enrico Bondi e Marco Onado e IL FUTURO DELLA GLOBALIZZAZIONE con Dani Rodrik. Programma completo su www.2011.festivaleconomia.it. Info: tel. 0461.260511. Cultura “INvento” RIVA DEL GARDA. Museo La Rocca - h. 15.30>17. Inaugurazione del nuovo spaziopercorso permanente

Involtino di luccio perca con cavolo viola e pistacchi su salsa di piselli *** Cappelletti di guanciale di vitello con fior di zucchina al caprino e speck e salsa al nosiola

Einweihung des Areals mit Rundgang “INvento”. Info: tel. 0464516161. Folklore Palio delle Contrade 2011 Arco. Bolognano. Info: Ingarda Trentino 0464.554444. Musica Corpo Bandistico di Riva del Garda RIVA DEL GARDA. Piazza 3 Novembre - h. 10.30. Concerto per la Festa della Repubblica. Info: tel. 0464-516161.

3 venerdì Cultura Festival dell’Economia Trento. Diverse location. “I Confini della Libertà Economica”.Tantissimi gli appuntamenti del festi-

Cultura Conferenza Trento. ore 15.00 - Conservatorio, Aula Seminari 2B. “Appesi a un fil di voce. Percorsi creativi”, Relatori Lara Corbacchini e Lorenzo Donati (Conservatorio di musica di Trento). www.conservatorio.tn.it. Folklore Palio delle Contrade 2011 Arco. Bolognano. Info: Ingarda Trentino 0464.554444.

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val diretto da Tito Boeri. Tra gli altri segnaliamo quest’oggi: L’Europa e la crisi del debito pubblico con Jürgen von Hagen e Chi deve governare le politiche dell’immigrazione? con il Ministro Roberto Maroni e Giovanni Peri. Programma completo su www.2011.festivaleconomia.it. Info: tel. 0461.260511.

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Musica Festival mondi sonori Trento. Auditorium Conservatorio. Ore 17.30. Ensemble del Liceo musicale “Bonporti” di Trento coordinato da Prof.ssa Simonetta Bungaro “Progetto Composizione Folksongs”, a cura della Scuola di Composizione Prof. Nicola Straffelini. Musiche di studenti compositori del Conservatorio Bonporti, e inoltre: Gubaidulina. www.conservatorio.tn.it.

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Musica Gruppo Vocale Feininger Pomarolo. Ore 21. Chiesa. G.C. Colò: Messa in D-dur per org., in alternatim con Missa Angelorum; Te Deum laudamus; D. Urmacher: Messa doppia di seconda classe per organo in alternatim con Missa IV in festis duplicibus e Missa in nativitate beatae Mariae Virginis. S. Rattini, Orgel. In Zusammenarbeit: Associazione culturale Castelbarco; Associazione Itinerari Organistici Tridentini”. Musica Musica Sacra 2011 Trento. Ore 21. Chiesa Seminario Minore. G. Verdi: Laudi alla Vergine Maria (Coro/ Chor); Pater noster (Coro/ Chor); Dall’opera “Nabucco”: Sinfonia - „Va Pensiero”; J. Brahms: Nänie; F. Mendelssohn: Salmo/ Psalm Nr. 114 (Israel aus Ägypten zog); Salmo/ Psalm Nr. 98 „Singet dem Herrn ein neues Lied”. Cantoria Sine Nomine (Dir. C. Andriollo); Coro da Camera Trentino (Dir. G. Comar); Orchestra Haydn/ Haydn Orchester von Bozen und Trient; Dir.: G. Rizzi. Musica QUARTETTO ASSINDIA Caldonazzo. Ore 21. Chiesa S.Sisto. Organizza:Il Comune di Caldonazzo-La Civica Società Musicale-Associazione Cultura in Musica Limes.

4 sabato Cultura Festival dell’Economia Trento. Diverse location. “I Confini della Libertà Economica”.Tan-

tissimi gli appuntamenti del festival diretto da Tito Boeri. Tra gli altri segnaliamo quest’oggi: Che cosa limita il potere dei politici? con Nadia Urbinati; Poveri, noi con Marco Revelli; I nuovi confini dell’Europa con Emma Bonino e Timothy J. Hatton. Programma completo su www.2011.festivaleconomia.it. Info: tel. 0461.260511. Folklore Palio delle Contrade 2011 Arco. Bolognano. Info: Ingarda Trentino 0464.554444. Musica Festival mondi sonori Trento. Auditorium Conservatorio. Ore 20.30. Interensemble Trio: Alessandro Fagiuoli (violino), Luca Paccagnella (violoncello), Alessia Toffanin (pianoforte), con Natalina Bortolami (voce recitante) “Wislawa Szymborska: Tutaj (Qui)” (da un’idea di Maurizia Rossella). Musica, letture poetiche, proiezioni video. Musiche di Pärt, Sakamoto, Piazzolla, Biasutti, Silvestrini, Chopin, Mundkowski, Landini, Beggio, Lutoslawski, Glass. www.conservatorio.tn.it. Musica Musica Sacra 2011 Riva del Garda. Ore 21. Chiesa. F. Mendelssohn: Salmo/ Psalm Nr. 95 op. 46 “Kommt, lasst uns anbeten”; F. Liszt: Missa choralis I. Pisoni, Sopran; D. Tosi, Sopran; F. Bonatti, Tenor; S. Miori, Tenor; Coro “In dulci jubilo” , Dir.: T. Battisti In Zusammenarbeit: Associazione Itinerari Organistici Tridentini”. Musica Musica Sacra 2011 Borgo Valsugana. Ore 21. Chiesa. G. Verdi: Laudi alla Vergine Maria (Coro/ Chor); Pater noster (Coro/ Chor); Dall’opera “Nabucco”: Sinfonia - „Va Pensiero”; J. Brahms: Nänie; F. Mendelssohn: Salmo/ Psalm Nr. 114 (Israel aus Ägypten zog); Salmo/ Psalm Nr. 98 „Singet dem Herrn ein neues Lied”. Cantoria Sine Nomine (Dir. C. Andriollo); Coro da Camera Trentino (Dir. G. Comar); Orchestra Haydn/ Haydn Orchester von Bozen und Trient; Dir.: G. Rizzi. Teatro MADE IN CHINA San Michele a/A. Ore 21.30. Musei degli usi e costumi, in caso di pioggia: Municipio, sala consiliare.


trentinoappuntamenti INGRESSO LIBERO.. Liberamente ispirato alla storia vera di due contadini cinesi, di e con ROBERTO CAPALDO, consulente per la cultura cinese Diang Zuanfheng. Produzione Roberto Capaldo con il sostegno di Case degli Alfieri, Teatro Labrys, Impresa Teatrale f.lli Meucci.

Docenti ed allievi della scuola musicale. Info: tel. 0464-516161.

9 giovedì Cultura Presentazione libro Trento. Ore 17.30. Palazzo Trentini, Sala Aurora. “Dizionario dei fatti, dei personaggi, delle storie del Trentino - vol. 2” di Mauro Lando. Presenta: Fabrizio Rasera. Info: tel. 0461-361122.

5 domenica Cultura Festival dell’Economia Trento. Diverse location. “I Confini della Libertà Economica”. Tantissimi gli appuntamenti del festival diretto da Tito Boeri. Tra gli altri segnaliamo quest’oggi: Banchieri, politici e militari con Innocenzo Cipolletta e Lucio Caracciolo; Abbiamo bisogno di una politica europea dell’immigrazione? Quale? con Timothy J. Hatton; La nuova politica industriale con Philippe Aghion; Una libertà consumata con Zygmunt Bauman. Programma completo su www.2011.festivaleconomia.it. Info: tel. 0461.260511. Folklore Palio delle Contrade 2011 Arco. Bolognano. Info: Ingarda Trentino 0464.554444.

6 lunedì Folklore Palio delle Contrade 2011 Arco. Bolognano. Info: Ingarda Trentino 0464.554444. Musica Festival mondi sonori Trento. Sala Filarmonica. Ore 20.30. Coro di Violoncelli: Barbara Bertoldi, Ivo Brigadoi, Dora Cainelli, Angela Casotti, Francesco Ciech, Sara Coser, Osvaldo Demozzi, Margherita Franceschini, Margherita Guarino, Stefano Guarino, Fabrizio Nicolini, Donna Magendanz, Viktoria Hollier-Rakos, Carlo Zanetti “Concerto per Lorenzo”. Musiche di Bach, Ticciati, Matheson, Villa-Lobos, Pärt, Penderecki, R.

Folklore Palio delle Contrade 2011 Arco. Bolognano. Info: Ingarda Trentino 0464.554444.

Strauss, Mozart, The Beatles, Weiss. www.conservatorio.tn.it. Musica Easy Going ARCO, Villa Altamer - h. 20.45. Concerto allievi della Scuola Musicale. Info: tel. 0464-516161.

7 martedì Folklore Palio delle Contrade 2011 Arco. Bolognano. Info: Ingarda Trentino 0464.554444. Musica SAX FOUR FUN con Javier Girotto Mezzocorona. Ore 21.30. Cantina Marco Donati, in caso di pioggia: Teatro San Gottardo. INGRESSO LIBERO. JAVIER GIROTTO - quenas, sax baritono e soprano; STEFANO MENATO - sax soprano e alto; HANS TUTZER - sax alto; FIORENZO ZENI - sax tenore; GIORGIO BEBERI - sax baritono.

8 mercoledì Folklore Palio delle Contrade 2011 Arco. Bolognano. Info: Ingarda Trentino 0464.554444. Musica natura(l)mente not(t)e Fornace. Dalle 20. Chiesa di S. Stefano - i concerti del coro Calicantus e... non solo si terranno in piccole chiese, autentici gioielli normalmente chiusi al pubblico. Accanto all’incanto delle musiche e dei paesaggi naturali sono previsti, prima dei concerti, dei percorsi di conoscenza e valorizzazione del territorio con guide ambientali della Rete trentina di educazione ambientale. Musica Abba Project TORBOLE. Parco Pavese - h. 21.00>23.30. Info: tel. 0464516161. Musica Fortissimo NAGO, Forte Alto - h. 20.45. Concerto di pianoforte.

Musica Summer Sessions Rovereto. Ore 21.30. Piazza Malfatti, una performance di danza del nuovo progetto di Gloria Potrich OM - Officina Movimento, live painting a cura di Andrea Amaducci, 3iO in concerto e dj set.

10 venerdì Cultura TESTIMONIANZE DI UN VIAGGIO. PADRE KINO IN ARIZONA E MESSICO Segno. Centro culturale Padre Kino - Il gesuita Eusebio Chini “ Kino”, a scavalco del Seicento e del Settecento, seppe percorrere con integrità e curiosità le vie della fede e quelle della scienza che lo condussero fin nel Messico. A 300 anni dalla morte avvenuta a Magdalena de Kino, un percorso, sia nei luoghi delle sue missioni, sia in quelli che gli hanno dato i natali, intende far conoscere e commemorarne l’opera e la memoriaAssociazione culturale Padre Eusebio Francesco Chini. Cultura Conferenza Segno di Taio. Ore 20.30. “Testimonianze di un viaggio: Padre Kino in Arizona e Messico” proposto a Segno dall’ Associazione culturale Padre Eusebio Francesco Chini. .

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trentinoappuntamenti Folklore Feste Vigiliane Trento. Ore 21. Doss Trento. Cena Benedettina de Sancto Apolenario. A cura del Comitato “In Dextera Athesis”. Programma completo su www.festevigiliane.it. Info: tel. 0461-917111. Musica Summer Sessions Rovereto. Ore 21.30. Piazzale Degasperi. Casa del Mirto e dj set Luminodisco, Darshan Jesrani e Ata. Resident di tutte le serate Baleric Gabba Soundsystem (Pea & Peedoo), che apriranno con il repertorio migliore tra dischi jazz, funk ed elettronici. Musica MODENA CITY RAMBLERS Mezzocorona. Ore 21.30. Palarotari. INGRESSO A PAGAMENTO 10 EUR, prevendite presso le Casse Rurali del Trentino. Folklore Palio delle Contrade 2011 Arco. Bolognano. Info: Ingarda Trentino 0464.554444. Musica Summer Sessions Rovereto. Ore 21.30. Piazzale Degasperi. Dirty Soul, Daughters and Sons, Who Made Who e dj set Spiller. Musica Cum Laude Arco. Chiesa di Bolognano - h. 20.30. Concerto di musica sacra della Scuola Musicale. Info: tel. 0464-516161. Musica Incontri di Analisi e Composizione RIVA DEL GARDA. Conservatorio Bomporti - h. 16. “I compositori”: Juan Trigos. Info: tel. 0464-516161.

11 sabato Folklore Palio delle Contrade 2011 Arco. Bolognano. Info: Ingarda Trentino 0464.554444.

Enogastronomia Cooking for wine Trento, Palazzo Roccabruna. Dalle 15.00 alle 22. La competizione fra chef emergenti ideata e condotta da Luigi Cremona fa tappa a Trento con grandi ospiti e tante degustazioni. Ingresso libero, è gradita la prenotazione.

12 DOMENICA Enogastronomia Cooking for wine Trento, Palazzo Roccabruna. Dalle 15.00 alle 22. La competizione fra chef emergenti ideata e condotta da Luigi Cremona fa tappa a Trento con grandi ospiti e tante degustazioni. Ingresso libero, è gradita la prenotazione.

14 martedì Musica SIMPLE QUARTET San Michele a/A. Ore 21.30. Museo degli usi e costumi. INGRESSO LIBERO. CONCERTO TRICOLORE. Con Tiziana Sottovia - violino; Michael Isac Girardi - vio-

Sala riunioni - Sala Banchetti TRENTO Via Pomeranos, 2 Loc. Mattarello Tel. 0461/944545 www.adigehotel.it

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lino; Paolo Turri - viola; Francesco Ciech - violoncello.

15 mercoledì Folklore Feste Vigiliane Trento. Ore 17.00 - 19.30 Piazza Duomo Gara di tiro con la balestra. Ore 18.00 - 20. Piazzale della Cantina Sociale di Trento Le Meridiane. Costruzione delle zattere del Palio dell’Oca. Programma completo su www.festevigiliane. it. Info: tel. 0461-917111.

16 giovedì Folklore Feste Vigiliane Trento. In Via Garibaldi il Mercato del Contadino; in Piazza Battisti “La Corte dei Bambini”. Borgo di S. Vigilio Via Mazzini, Stretta S. Vigilio, Via Garibaldi. Pittori in Strada. La “Montmartre Trentina”.Alle 21 Piazza Fiera Giuramento degli zatterieri. Programma completo su www.festevigiliane.it. Info: tel. 0461-917111.

17 venerdì Cultura TRENTINO BOOK FESTIVAL Caldonazzo. Dalle ore 17. Una festa del libro e di chi ama leggere - Con Isabella Bossi Fedrigotti “Stati di Famiglia” e molti altri ospiti. Il programma completo sul sito del festival. Info: www.trentinobookfestival.it. Folklore Feste Vigiliane Trento. In Via Garibaldi il Mercato del Contadino; in Piazza Battisti “La Corte dei Bambini”. Borgo di S. Vigilio Via Mazzini, Stretta S. Vigilio, Via Garibaldi. Pittori in Strada. La “Montmartre Trentina”.Alle 21 Piazza Fiera Festival Acustico 2011 - Finale del 13° festival unplugged. Ponte S. Lorenzo Ore 21.00 ca. La Tonca Ore 21.30 ca. Premiazione dei vincitori del Palio dell’Oca e della Traversata di Trento a nuoto. Ore 21. Piazza Duomo. Corsa dei

“Congiai”. Programma completo su www.festevigiliane.it. Info: tel. 0461-917111. Musica Dormono tutti sulla collina Caldonazzo. Ore 21.30. Piazza Municipio - nell’ambito del Trentino Book Festival, “Trento Spettacoli” presenta un omaggio a Fernanda Pivano. Spettacolo di e con Maura Pettorruso. Musiche di Fabrizio de André. Una rivisitazione in forma teatrale dell’Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters e della vita di Nanda Pivano, con le musiche di Fabrizio De André. Le canzoni vengono eseguite dal vivo da Gabriele Muscolino (voce e chitarre), Daniele Filosi (chitarra), Marco Stagni (contrabbasso). Il programma completo sul sito del festival. Info: www.trentinobookfestival.it. Teatro LELLA COSTA in RAGAZZE Mezzocorona. Ore 21.30. Casa Menestrina, in caso di pioggia: Palarotari. INGRESSO A PAGAMENTO 5 EUR, prevendita presso le Casse Rurali del Trentino. “Nelle lande scoperchiate del fuori”.Regia Giorgio Gallione; musiche originali Stefano Bollani. Cultura Futuro presente Rovereto. Dalle ore 17. La creatività possibile. La televisione. hi crea le linee guide della creatività televisiva? Oltre agli autori saranno coinvolti alcuni dei protagonisti in video dei programmi televisivi, registi, giornalisti, critici e addetti ai lavori. Info: 0464.431660.

18 sabato Cultura TRENTINO BOOK FESTIVAL Caldonazzo. Dalle ore 11. Una festa del libro e di chi ama leggere - Con Mauro Corona “Tutto in malora”,Francesca Negri, Roberto Keller, Renzo Francescotti e molti altri ospiti. Il programma comple-


trentinoappuntamenti to sul sito del festival. Info: www. trentinobookfestival.it. Folklore Feste Vigiliane Trento. In Via Garibaldi il Mercato del Contadino; in Piazza Battisti “La Corte dei Bambini”. Alle 19 in Borgo di S. Vigilio: Giullari, mangiafuoco e cantastorie itineranti animano con allegria, improvvisazione e goliardia le strade del Borgo. Ore 21.15 in Piazza Fiera: Tutti a bordo... destinazione musical. Programma completo su www.festevigiliane.it. Info: tel. 0461-917111. Musica Il cuoco di Mozart Caldonazzo. Ore 21.30. Corte Celeste - nell’ambito del Trentino Book Festival. Omaggio a Lorenzo Da Ponte. Spettacolo di Pino Loperfido. Musiche di W. A. Mozart. Con Riccardo Gadotti (voce recitante), Aida Masumi (mezzosoprano) e Roberta Ropa (pianoforte). Il programma completo sul sito del festival. Info: www.trentinobookfestival.it. Musica Vivaldi: letteratura da ascoltare Caldonazzo. Ore 19. Corte Celeste - nell’ambito del Trentino Book Festival. Achille Dallabona e Valentina Moser. Programma: Antonio Vivaldi(1678-1741): Concerti per fagotto archi e continuo in mi minore RV 484; la minore F.VIII N°7; la minore F.VIII N°2; si bemolle maggiore “La Notte” F.VIII N°1. Info: www.trentinobookfestival.it. Musica Festa della Musica TORBOLE, Colonia Pavese, Area St.Maria, Ex Dogana - h. 20.30>23.30. Concerti ed esibizioni di artisti di strada . Info: tel. 0464-516161. Per i più piccoli La musica delle storie Caldonazzo. Dalle ore 16.45. Sala Marchesoni, Casa Boghi TBFJunior La musica delle storie. Letture animate per bambini di 3 - 7 anni, a cura di Paola Farinati e Adriano Vianini. Info: www.trentinobookfestival.it. Cultura Futuro presente Rovereto. Dalle ore 11. La creatività possibile. La televisione. hi crea le linee guide della creatività televisiva? Oltre agli autori saranno coinvolti alcuni dei protagonisti in video dei programmi televisivi, registi, giornalisti, critici e addetti ai lavori. Info: 0464.431660.

19 domenica Cultura TRENTINO BOOK FESTIVAL Caldonazzo. Dalle ore 11. Una festa del libro e di chi ama leggere - Con Kurdo Baksi “Il mio amico Stieg Larsson”, Carmine Abate

“Vivere per addizione nelle Terre d’andata”, Eraldo Affinati e molti altri ospiti. Il programma completo sul sito del festival. Info: www. trentinobookfestival.it.

Cultura Andrea Castelli legge se stesso Caldonazzo. Ore 21.30. Piazza Municipio - nell’ambito del Trentino Book Festival. Andrea Castelli con il Corpo Bandistico di Caldonazzo. “Scusi, il teatro?” è la domanda che Andrea Castelli ha fatto un miliardo di volte dal 1975 a questa parte. Dal libro omonimo (edizioni C&G) arrivano in piazza gli esilaranti racconti dell’attore-autore trentino. Info: www.trentinobookfestival.it.

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Cultura Mario Cagol legge Antonio Fogazzaro Caldonazzo. Ore 18.30. Piazza Municipio - Piazza Municipio. Mario Cagol con il Coro La Tor di Caldonazzo. Antonio Fogazzaro La nitàlia l’è brodèga. Fogazzaro è l’autore di capolavori indimenticabili come “Malombra” e “Piccolo mondo antico”.I suoi racconti sono sorprendenti per ironia e comicità. La novella che dà il titolo all’evento, ad esempio, significa “L’Italia è sporca”, in un dialetto trentino che Fogazzaro apprese durante le numerose frequentazioni della nostra provincia. Info: www.trentinobookfestival.it. Folklore Feste Vigiliane Trento. In Via Garibaldi il Mercato del Contadino; in Piazza Battisti “La Corte dei Bambini”. Alle 19 in Borgo di S. Vigilio: Vetrina dei Musei e degli Ecomusei del Trentino. Ore 21.30 in Piazza Fiera: Spettacolo teatrale “Gli ingannati”. Commedia brillante del rinascimento. A cura del GAD Città di Trento. Ore 21.30 Piazza Duomo: Spettacolo musico-teatrale dei Proteus Quartet. Programma completo su www.festevigiliane.it. Info: tel. 0461-917111. Musica Tributo a Michael Jackson RIVA DEL GARDA, Piazza Cavour - h. 21.30. Aperto per Ferie 2011 Consorzio RivainCentro. Info: tel. 0464-516161. Per i più piccoli Laboratorio di illustrazioni Caldonazzo. Dalle ore 10.45. Sala Marchesoni, Casa Boghi - TBFJunior Laboratorio di illustrazioni. I piccoli potranno sperimentare la gioia di creare i propri libri in compagnia dell’illustratore Gek Tessaro. Info: www.trentinobookfestival.it.

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trentinoappuntamenti Teatro IO con ANTONIO REZZA Mezzocorona. Ore 21.30. Casa Menestrina, in caso di pioggia: Teatro San Gottardo. INGRESSO LIBERO. Regia Antonio Rezza Flavia Mastrella; quadri di scena Flavia Mastrella (mai) scritto da Antonio Rezza. Cultura Futuro presente Rovereto. Dalle ore 10.30. La creatività possibile. La televisione. hi crea le linee guide della creatività televisiva? Oltre agli autori saranno coinvolti alcuni dei protagonisti in video dei programmi televisivi, registi, giornalisti, critici e addetti ai lavori. Info: 0464.431660.

20 lunedì Musica I Concerti del Conservatorio RIVA DEL GARDA. Conservatorio Bonporti - h. 20.30. Musiche di Annunziata, Bach, Borgeois.... Info: tel. 0464-516161.

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Musica Festa europea della Musica ARCO. Centro storico e Prabi - h. 15.00>1.00. Concerti ed esibizioni di artisti di strada. Info: tel. 0464-516161. Teatro IO ME NE FREGO! Roverè della Luna. Ore 21.30. Palazzetto dello sport. INGRESSO LIBERO. Uno spettacolo sul bullismo. Con Andrea Battistella e Jacopo Fracasso; regia Valeria Cavalli e Claudio Intropido; compagnia Quelli di Grock.

22 mercoledì Folklore Miss Italia Trento . Ore 21.15. Piazza Fiera. Elezione di Miss Trento. Per iscrizione gratuita 0461 239111.

Musica natura(l)mente not(t)e Pergine Valsugana. Dalle 20. Chiesetta di Bus - i concerti del coro Calicantus e... non solo si terranno in piccole chiese, autentici gioielli normalmente chiusi al pubblico. Accanto all’incanto delle musiche e dei paesaggi naturali sono previsti, prima dei concerti, dei percorsi di conoscenza e valorizzazione del territorio con guide ambientali della Rete trentina di educazione ambientale.

23 giovedì Musica Le Luci della Centrale Elettrica Trento. Studentato di San Bartolomeo. È un tipo bizzarro e creativo Vasco Brondi. Lo si capisce ascoltando e riascoltando le sue canzoni, quelle del suo progetto Le Luci della Centrale Elettrica, dei suoi primi due dischi, il debutto omonimo e “ Canzoni da spiaggia deturpata” e quelli dell’ultimo “Per ora noi la chiameremo felicità” che ha dato conferma dalla fantasia distorta di questo cantore reggiano. La sua musica è un misto di cantautorato elettrico, folk allucinato e poesia post apocalittica. Teatro “Sloi Machine” RIVA DEL GARDA, Museo La Rocca - h. 21.30. Apparizioni. Spettacolo teatrale. Con Andrea Brunello. Info: tel. 0464-516161.

24 venerdì Cultura Conferenza RIVA DEL GARDA. Museo La Rocca - h. 18. La cartografia storica per la caratterizzazione dei paesaggi rurali. Info: tel. 0464-516161. Enogastronomia in vino veritas Lavis. Ore 20. Maso Franch - “I Vini dei Masi” - la storia, la geografia e l’enologia degli storici masi e dei loro vini. Degustazioni con ab-


trentinoappuntamenti binamento nella raffinata cornice del gourmet. Aperitivo in terrazza con l’ultimo nato di Cesarini Sforza, Trento DOC Tridentum Riserva 2004 Extra Brut. Costo Euro 20. Folklore Feste Vigiliane Trento. In Via Garibaldi il Mercato del Contadino; in Piazza Battisti “La Corte dei Bambini”. Dalle 17 a Palazzo Thun: Festival del Pane Tradizionale Regionale dell’Arco Alpino. Borgo di S. Vigilio: Giullari, mangiafuoco e cantastorie itineranti animano con allegria, improvvisazione e goliardia le strade del Borgo. Ore 21.30 in Piazza Fiera: Spettacolo del Corteo Storico. Giardino S. Chiara Ore 21.30 Concerto dei Califfo de Luxe. Programma completo su www.festevigiliane.it. Info: tel. 0461-917111. Folklore Miss Italia Ala. Ore 21.15. Piazza Municipio. Elezione di Miss Ala. Per iscrizione gratuita 0461 239111. Musica Alfa & Omega Riva del Garda. Bastione, ore 21.30. (Conservatorio in caso di pioggia). Garda Jazz Festival 2011. Tel. 333 7434452.

25 sabato Cultura “Se una sera d’estate...” Trento. Ore 20.45. Se una sera d’estate un viaggiatore, camminando in direzione di Trento, nell’ora che volge al tramonto, sentisse una musica provenire dalla città, cosa penserebbe che stia succedendo? Cosa avviene in estate, quando il giorno ha il colore della notte e il confine tra realtà e immaginazione si fa sempre più incerto? Ve lo racconteranno Walter Vettori e Marco Latino, presso il circolo culturale sardo “G. Dessì” in via San Marco 38, con uno spettacolo di musica e parole. Danza ZEROGRAMMI Mezzolombardo. Ore 21.30. Cantina Foradori, in caso di pioggia: Teatro San Pietro. INGRESSO LIBERO. Regia e coreografia e interpretazione di Stefano Mazzotta e Emanuele Sciannamea. Premio Miglior spettacolo al Festival Giocateatro 2009. Primo Premio di Coreografia Danz’é al Festival Oriente Occidente 2008. Folklore Feste Vigiliane Trento. In Via Garibaldi il Mercato del Contadino; in Piazza Battisti “La Corte dei Bambini”. Dalle 17 a Palazzo Thun: Festival del Pane Tradizionale Regionale dell’Arco Alpino. Borgo di S. Vigilio: Giullari, mangiafuoco e cantastorie itineranti animano con allegria,

improvvisazione e goliardia le strade del Borgo. Piazza Fiera, Ore 21.30: SuperMario Megamix. Ore 21.30 Piazza Duomo: Concerto dei New Trolls in collaborazione con Radio Italia anni ‘60. Largo Carducci Ore 21.45 Spettacolo di cabaret con Roberto De Marchi . Info: tel. 0461-917111. Folklore Miss Italia Levico Terme. Ore 21.15. Piazza della Chiesa. Elezione di Miss Levico terme. Per iscrizione gratuita 0461 239111. Musica Pietro Toniolo Trio Canale di Tenno. Ore 21.30. Con Pietro Toniolo, Aldo Zunino e Eliot Zigmund. Garda Jazz Festival 2011. Tel. 333 7434452.

26 domenica Folklore Feste Vigiliane Trento. In Via Garibaldi il Mercato del Contadino; in Piazza Battisti “La Corte dei Bambini”. Piazza Fiera Dalle ore 19.30 Intrattenimento in attesa della disfida Ore 21: Mascherada dei Ciusi e dei Gobj. Programma completo su www.festevigiliane.it. Info: tel. 0461-917111. Folklore Miss Italia Roveré della Luna. Ore 21.15. Piazza della Chiesa. Selezione. Per iscrizione gratuita 0461 239111. Musica Paolino Dalla POrta & Bebo ferra Drena. Ore 18. Castello. Garda Jazz Festival 2011. Tel. 333 7434452.

28 martedì Cultura 150 anni di storia italiana ARCO, Municipio e Palazzo Panni - h. 20.30. Commemorazione Martiri del 28 giugno 1944. Info: tel. 0464-516161.

29 mercoledì Musica Renato Sellani Trio Riva del Garda. Ore 21.30. Hotel Du Lac et Du Park. Garda Jazz Festival 2011. Tel. 333 7434452.

30 giovedì Musica Big Band De Luxe Riva del Garda. Ore 21.30. Rocca. Laboratorio Jazz e Scuola. Garda Jazz Festival 2011. Tel. 333 7434452.

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trentinoattualità questo mese Marjolien e Livio torna la rubrica dedicata ai fiori d’arancio

iL matrimonio del mese

Lei Nome: Marjolien Anni: 28 Nata a: Breda, Olanda Residente a: Francoforte, Germania Occupazione: medico Vestito di: Pronovias Scarpe di: Rainbow Parrucchiere: Max Hair Stylist, Arco (Tn) Estetista: Calipso il matrimonio di Marjolien e Livio Per festeggiare con gli amici, gli sposi hanno organizzato una festa di addio al celibato a Monaco, un mese prima, e una festa a casa dei genitori di lui a Trento il giorno prima della festa. Poi tutto è cominciato con l’arrivo dello sposo in Vespa sul sagrato della chiesa. C’erano invitati di 15 nazionalità diverse, il più lontano è venuto apposta dall’Alaska. Al banchetto, lazzi e frizzi, giochi (Italia vs. Olanda, tra i fratelli dello sposo e quelli della sposa). Alla fine, musica di Dj Janno (fratello della sposa). 106

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Lui Nome: Livio Anni: 26 Nato a: Trento Residente a: Francoforte, Germania Occupazione: Analista Finanziario Barbiere: Max Hair Stylist, Arco (TN) Vestito di: Boss Scarpe di: Brecos


trentinoattualitĂ

Matrimonio: Civile/religioso Data: 7 Maggio 2011 Luogo: Trento, Chiesa di S. Pietro Fiori: peonie e rose bianche, forniti da Fioreria da Aldo, Trento Anello per lui: platino, Giolleria Orsini, Anversa, Belgio Anello per lei: platino e diamanti, Giolleria Orsini, Anversa, Belgio Lista di nozze: Online, www.vanlisten.de e www.amazon.de Invitati: 120 Ricevimento: Castel Toblino Bomboniere: SĂŹ Intrattenimenti: Dj Janno (fratello della sposa) Viaggio: Santorini, Grecia Durata: 7 gg Vivranno a: Francoforte, Germania

Servizio fotografico a cura di: Lucio Tonina, Trento

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Camilla posa con le imprenditrici del vino RIPARTE DALLE NOVITà MISS ITALIA EDIZIONE 72

Camilla Lunelli, delle Cantine Ferrari di Ravina di Trento ritratta su “sette” del Corriere

due grandi novità del concorso di bellezza che il 28 maggio ha dato il via alle selezioni regionali per il Trentino Alto Adige

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na fascia per la taglia 44 e una per le sportive iscritte a club e associazioni. Sono queste le due grandi novità del concorso di bellezza Miss Italia, che il 28 maggio ha dato il via alle selezioni regionali per il Trentino Alto Adige, curate dalla responsabile locale del concorso, Sonia Leonardi. Se a livello nazionale non si sa ancora la location in cui si svolgeranno semifinali e finali (anche se è data quasi per certa Montecatini come nuova location, dopo la tradizionale Salsomaggiore), si sa per certo che anche in Trentino Alto Adige la sede storica della finalissima, quella cioè che elegge Miss Trentino Alto Adige, quest'anno si sposta da Fondo e va a Fiera di Primiero. Al Palanaunia di Fondo, però, spetterà di eleggere Miss Sport Trentino Alto Adige, il 6 agosto prossimo, mentre sarà Calliano la località che incoronerà Miss Curve d'Italia. Il 22 giugno sarà la volta dell'importante selezione di Miss Trento, in piazza Fiera a Trento, e poi via un tourbillon di date che faranno approdare le aspiranti reginette di bellezza alle finali regionali, che si svolgeranno dal 31 luglio al 18 agosto, culminando nell'elezione di Miss Trentino Alto Adige, il 21 agosto, unica fascia che darà acceso diretto alla rosa di 80 bellissime provenienti da tutto il Paese che entreranno in scena nelle finali televisive di Miss Italia. Altra novità del concorso, il coinvolgimento di una decina di artigiani locali del tessile: da Anna Gaddo a Marta Sala, le aspiranti miss avranno l'occasione di sfilare con abiti sartoriali - da sera, da sposa, ma anche costumi tipici - e di misurarsi con la loro abilità, seppur alle prime armi, di modelle. Tutto il programma si trova su www.soleoshow.com, dove si trovano anche i riferimenti per iscriversi a una delle serate di selezione.

mportante vetrina nazionale per una delle più brillanti imprenditrici trentine, Camilla Lunelli, delle Cantine Ferrari di Ravina di Trento, produttrici del celebre spumante. La giovane responsabile della comunicazione dell'azienda di famiglia compare infatti in un servizio di “Sette”, magazine del Corriere della Sera, assieme ad alcune colleghe imprenditrici nel settore vinicolo. Scritto da Enrico Mannucci, il pezzo – intitolato “Calici d’Italia in alto: il vino è donna” –, presenta proprio in apertura una splendida fotografia che ritrae Camilla Lunelli in una simpatica posa bucolica. Tra le affermazioni della trentina, il servizio ha evidenziato questa: “Di sicuro le bollicine sono molto apprezzate dalle donne perché uniscono gusto e tenore alcolico più contenuto. D’altronde oggi, a frequentare i corsi per sommelier, le donne sono in maggioranza”. Le altre imprenditrici intervistate sono Francesca Planeta dell'omonima azienda siciliana, José Rallo di Donnafugata, Valentina Argiolas, Tiziana Frescobaldi della Marchesa Frescobaldi, Bianca Aschero della Laura Aschero e Anna e Valentina Abbona della Marchesi di Barolo.

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La redditività

I L’ASSEMBLEA DEI SOCI DI MEDIOCREDITO APPROVA IL BILANCIO 2010 Nell’anno in cui si sono manifestati i primi segnali di ripresa dell’economia reale, anche la Banca ha registrato un miglioramento dei volumi di operatività

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assemblea ordinaria dei Soci di Mediocredito Trentino - Alto Adige ha approvato il 29 aprile scorso il bilancio 2010 della Banca. Nell'anno in cui si sono manifestati i primi segnali di ripresa dell'economia reale, anche la Banca ha registrato un miglioramento dei volumi di operatività, a partire dall'ultimo trimestre dell'anno. L'utile netto si è attestato sui 6,3 milioni di Euro, in leggera crescita rispetto al 2009 (+3,5%). A presentare i dati che hanno caratterizzato il 2010 di Mediocredito il presidente Franco Senesi e il direttore Leopoldo Scarpa. Il trend delle nuove concessioni di credito ha progressivamente ripreso vigore nel corso dell’anno (+10,1% rispetto al 2009), grazie allo sviluppo dei settori manifatturiero, turistico-alberghiero e del commercio, compensando la debolezza dell’operatività nel comparto delle costruzioni e la cessazione delle attività legate al credito agrario agevolato. Il flusso di nuove erogazioni si stabilizza sui 240 milioni di euro, in linea con il dato dell’anno 2009. Al ridimensionamento delle erogazioni in Trentino (per effetto dell'interruzione del flusso di credito agevolato all'agricoltura) e nel Veneto si è contrapposta la crescita in Alto Adige e nelle altre aree geografiche di operatività della Banca, anche a sostegno di investimenti fuori Regione di imprenditori locali. L'attività relativa alle partecipazioni ha evidenziato consistenze in aumento per circa 1 milione di Euro (+6,1% 110

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l 2010 è stato un anno di ripresa del margine di interesse, che si attesta sui 23,6 milioni di Euro (+3,3%) e delle commissioni nette (+39,2%), queste ultime sostenute dalle componenti di finanza straordinaria (+585 mila Euro). Il margine di intermediazione si è consolidato, quindi, a 25,5 milioni di Euro. Sotto il profilo dei costi, una leggera riduzione del costo del rischio e la sostanziale stabilità dei costi operativi hanno consentito una leggera crescita dell’utile, portandolo a 6,3 milioni di Euro, contro i 6 milioni di Euro dell’esercizio precedente (+ 3,5%). L'Assemblea, considerato il buon livello dei indicatori patrimoniali della Banca (il Tier1 è al 14,46% contro l'8,8% come media dei 5 maggiori gruppi bancari italiani) ha deliberato una distribuzione ai soci di dividendi per un ammontare di 5,6 milioni di Euro. Il livello degli indicatori patrimoniali di Mediocredito si presenta già allineato ai requisiti previsti da Basilea 3. rispetto al 2009) per effetto principalmente dell’ingresso diretto della Banca nel capitale di SPF Energy SpA e di Trevefin Srl, e dell’aumento della quota in Hotel Lido Palace SpA. È proseguito l’impegno della Banca nello sviluppo operativo delle attività di finanza straordinaria, con un potenziamento delle proprie strutture specialistiche: si consolida, così, l'esperienza della Banca nelle specifiche attività, specialmente nella consulenza e nella finanza di progetto, con un apprezzabile sviluppo, in particolare, nel comparto delle energie rinnovabili. L'ammontare dei crediti verso clientela risulta pressoché stabile rispetto allo scorso esercizio (+1%); positiva è stata la crescita dei crediti alle imprese manifatturiere (+5,4%), target strategico della banca. A livello di ripartizione geografica, il Trentino – Alto Adige rimane il principale mercato della Banca, dove si concentra il 46,8% del totale del portafoglio crediti. Il restante portafoglio si distribuisce tra Veneto (26,6%), Lombardia (11%), Emilia Romagna (8,9%) e altre aree (6,7%). La crescita dei crediti problematici manifesta nel 2010 un certo rallentamento; anche il rapporto tra le sofferenze nette ed i crediti netti, in un quadro generalizzato di peggioramento della qualità degli attivi creditizi, è cresciuto in misura contenuta, attestandosi al 3,8%, contro il 3,3% del passato esercizio.

Da sinistra, Michael Grüner Vice Presidente, Franco Senesi Presidente, Leopoldo Scarpa Direttore Generale e Stefan Klotzner Presidente del Collegio Sindacale

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Prosperità e benessere? In Asia Dedicato a tutte le mamme del mondo

incontro proposto dalLa Cassa Rurale di Mezzolombardo

William e kate non l’hanno invitata, ma giuseppina non demorde e...

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elusione, delusione e delusione per Giuseppina per non essere stata invitata al matrimonio del 29 aprile tra il principe William e Kate... Così, per consolarsi ha organizzato un party con le signore in cappello e delle mises très chic; fra un drink e l’altro si sono sentite tutte raggianti di gioia e chi occasionalmente lanciava uno sguardo all’interno del locale, nel sentire gridolini e

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Asia è un modello da imitare? Impossibile, ma non si può ignorare. L’economista Romeo Orlandi, presidente del comitato scientifico di Osservatorio Asia, è intervenuto il 6 maggio scorso alla sala civica di Mezzolombardo, su invito della locale Cassa Rurale, per parlare di un argomento da cui oggi è difficile sfuggire: l’impatto del continente asiatico sul mondo, l’approccio al benessere confrontato con il nostro. Titolo: la via asiatica alla prosperità. Orlandi, stimolato dalle domande del direttore della Rurale Paolo Segnana e davanti ad una sala affollatissima – ha spiegato che occorre fare un primo distinguo: la prosperità si misura con la ricchezza, cioè il pil, più la qualità della vita, per la quale servono altri parametri. L’Asia, soprattutto India e Cina, ma anche Giappone, Vietnam, Corea del sud, hanno raggiunto livelli un tempo impensabili di benessere. Ed ora sfidano il mondo occidentale. Qualche dato soltanto: in Cina da 33 anni il prodotto interno lordo cresce a ritmi del 10% annuo. Nessun paese al mondo è cresciuto come la Cina. Insieme ad India fanno due miliardi e mezzo di persone, il 35% dell’umanità.

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risate rimaneva... esterrefatto. Poi ha approfittato della festa della Mamma dove si sono ritrovate mamme con bimbi dai 4 mesi a bimboni di 40 a e passa anni, con la medesima gioia ed allegria concludendo con la nota canzone che comincia così: ”Son tutte belle le mamme del mondo...” e come sempre mamme splendenti e meravigliose a qualunque età. 3

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1. Con Ala, suo figlio e i coniugi Teo e Verena di Castel Pergine. 2. Veronica, Matilde, Chiara, Desiré e un’amica. 3. Antonella, Marisa e Patrizia. 4. Giuseppina con due amiche di Bolzano. 5. Con l’amica Elke. 6. A tavola con Marina, Marisa e tanti altri amici e amiche.

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Rolly Marchi: la felicità fa novaNta Con Manuela Di Centa

lo scorso 21 maggio a Trento, al Teatro sociale, una bella cerimonia e decine di invitati

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a festeggiato così, con tutti i suoi amici e con le persone che gli stanno accanto, che lo cercano, lo amano, che hanno voglia di vederlo e stringergli la mano. Rolly Marchi ha compiuto 90 anni e ha festeggiato lo scorso 21 maggio a Trento, al Teatro sociale, con una bella cerimonia e decine di invitati. A consegnarli un premio speciale c’era il presidente della Provincia in persona, Lorenzo Dellai. Autore di una decina di libri, Rolly Marchi è stato uno scrittore di successo. Linguaggio piano, chiaro, semplice ed educato. Di quelli che vanno dritti al cuore. Tra gli altri, suo il romanzo Le mani dure, che Dino Buzzati volle definire come “il più bel libro di montagna di sempre in Europa”. Ma non solo. Scrittore e giornalista, Rolly è stato firma autorevole de Il Giorno e de Il Giornale, amico di Gianni Brera e inviato della La gazzetta dello Sport, unico giornalista al mondo ad aver seguito tutti i Giochi olimpici invernali dal 1948 a oggi. Nato a Lavis, classe 1921, quando la piccola borgata a nord di Trento era ancora un paesino autonomo e non un sobborgo della città, Rolly ha lasciato un segno non solo con la penna ma anche nelle cose, con le idee, nelle persone, nelle numerose iniziative che ha inventato. Fu tenente dell’esercito, ferito, dichiarato disperso e decorato in guerra nel 1945, tra i primissimi a entrare nella Trento liberata durante gli ultimi giorni della Seconda guerra mondiale. Ciclista appassionato (sport che da giovane praticò con agonismo), lanciò lui l’idea di fondare una squadra di professionisti, la stessa che nel 1955 vinse il Giro di Italia con Gastone Nencini. Giù dalla bicicletta,

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Con Livio Berruti

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Parterre de Roi con Marco De Paoli, Gianni Petrucci e altri

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La consegna dell'Aquila di S. Venceslao

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il racconto delLa caduta del muro Rolly fu anche e soprattutto l’uomo della montagna. Alpinista (compagno di cordata di molti big, tra cui Cesare Maestri), legò alla sua corda lo sherpa Norgay Tenzing (il primo conquistatore dell’Everest con Edmund Hillary) nell’ascensione della Paganella. Per Tenzing, fu la prima scalata in Europa. Inventore della disciplina del Kilometro lanciato, Rolly lanciò sul monte Bondone il Trofeo Topolino ed in questa avventura strinse amicizia con Walt Disney e Mike Bongiorno. Dalla neve al mare, Machi fu anche il primo ad immaginare una barca italiana alla sfida della Coppa America di vela, idea che riuscì a concretizzare promuovendo un progetto assieme a Luca Cordero di Montezemolo e a Gianni Agnelli. D’animo buono e vulcanico, Rolly è anche alla base del sodalizio che nel dopoguerra fece nascere il Coro della Sat di Trento. Fotografo, fondatore di un museo sul K2 dedicato all’alpinismo italiano, promotore di opere a scopo benefico come la fondazione di un ospedale in Himalaya, Rolly Marchi è stato definito un decatleta della vita. “É stata quella – ha spiegato – una delle mie più grandi soddisfazioni. Quando, nel 2002, il Comitato della Comunità Walser di Macugnaga mi assegnò la prestigiosa insegna di San Bernardo (patrono delle genti di montagna), premio che viene conferito a chi ha operato con amore e successo per la montagna, la sua gente e lo sport”. Tanti auguri Rolly! Rolly, novantenne felice come un bambino

Trento: Presentato “Prospettiva Lenin” di Anton Antonov

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ella sala della Circoscrizione S.Giuseppe-S.Chiara a Trento le Associazioni Anpi Trentino, “Ora Veglia” e “Conoscere Eurasia” hanno presentato il romanzo “Prospettiva Lenin” di Anton Antonov, alias Antonio Fallico. Si tratta di un romanzo che ha visto la sua prima edizione pubblicata in Russia e ora, per le Edizioni Feltrinelli, è uscito anche in Italia. Fallico è un docente universitario di origini siciliane, poi sposato e residente a Verona, che per lungo tempo ha abitato in URSS e continua ad avere con la Russia intensi rapporti di consulenza economica e culturale. Il romanzo di Antonov-Fallico, con risvolti autobiografici, si dipana negli anni drammatici che precedono e seguono la caduta del Muro di Berlino e del sistema comunista nei cosiddetti paesi a socialismo reale. Moderatore Armando Maistri, con i saluti portati da Sandro Schmid, presidente provinciale dell’Anpi, hanno parlato di questo intenso romanzo i due relatori: Mariano Anderle, esperto di relazioni scientifiche internazionali e Renzo Francescotti, scrittore e critico letterario. Anderle ha posto l’accento sulla grande ricchezza delle organizzazione scientifiche prima nell’Unione Sovietica e poi nella Russia, esprimendo anche alcune sue favorevoli impressioni sul romanzo di Antonov. Dal canto suo Renzo Francescotti è entrato nei meccanismi del romanzo, che porta avanti due storie parallele: quella del siciliano Salvatore che si trasferisce in Unione Sovietica per ragioni prima di studio e poi di lavoro; e quella di Ivan Ivanovic, agente del KGB. Alla fine Ivan e Salvatore si rivelano la stessa persona. Infine l’autore ha parlato del suo libro, rivelando che si ispira a una storia realmente accaduta, di un italiano arruolato nel KGB e poi, con l’abolizione di questo infausto servizio, finito in miseria e rientrato in Italia. Un dibattito col pubblico ha concluso l’interessante serata.

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ANTICHE ATMOSFERE A PALAZZO LODRON La Cassa Rurale Bassa Valsugana premia l’arte Trentaquattro pittori provenienti da sette Comuni a cavallo tra Trentino, Vicentino e Bellunese hanno partecipato alla seconda edizione del concorso di pittura “I sensi della terra”

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n aquilone che danza libero sopra i tetti delle case, uno scorcio di un paese che comunica tranquillità, ma anche gioia e voglia di esserci, e una finestra da cui si scoprono montagne e vallate attraverso lo sventolare dei panni stesi. Sono queste le immagini, che hanno vinto la seconda edizione concorso di pittura “I sensi della terra” organizzato dalla Cassa Rurale Bassa Valsugana. Il primo classificato, dal titolo “Danza libera di un aquilone”, è stato realizzato da Danilla Pilati di Valstagna, che ha saputo dimostrare, secondo la giuria, “una qualità pittorica decisamente apprezzabile, rivelando padronanza nell’esecuzione e una felice capacità narrativa”. Il secondo dipinto premiato, “Valstagna – Via Val Frenzela” di Franco Signori di Valstagna, ha saputo comunicare “un senso di gioia attraverso una visione quasi incantata di un luogo consueto”. “La finestra sulle Dolomiti” di Pietro Martinato di San Nazario si è aggiudicato il terzo posto per “l’originale invenzione del soggetto, che conferisce un carattere surreale a tutta la composizione”. La giuria, composta dal pittore Fausto Eccher, dal noto storico dell’arte Vittorio Fabris e dalla responsabile della biblioteca comunale di Grigno Marialuisa Burei, ha ritenuto opportuno segnalare anche altre opere oltre alle tre vincitrici: Narciso Mores di Arsiè, Michela Marin di Grigno, Silvia Pilati di Valstagna, Bruno Stefani di Trento, Anna Polimeni di Grigno, Alessandra Tessari di Laives, Irene Moroni di Arsiè e Gennaro Smaniotto di Fonzaso. Il premio speciale della Cassa Rurale è andato alla doppia opera lignea di Antonio Binelle di Enego, che ha dato prova di fantasia e maestria nella lavorazione del legno. 114

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8 maggio il Club delle strie di Nogaredo ha organizzato una giornata-evento tutta dedicata al piacere di danzare. Protagonisti, gli Amici della danza di Ravina, associazione culturale finalizzata a mantenere viva la tradizione dei balli dell'Ottocento e che fa riferimento alla Società di danza di Modena di Fabio Mòllica. Il corteo di partecipanti in abiti d'epoca, prendendo le mosse dal Municipio di Nogaredo, ha raggiunto il giradino dei ciliegi della splendida dimora di Palazzo Lodron, concessa per l'occasione dalla Contessa Franziska Volpini de Maestri. I danzatori di Trento, Mantova e Bolona hanno dato lustro con il "Gran Ballo" al magnifico salone del palazzo, e non sono mancati nemmeno brindisi e prelibatezze culinarie. A seguire, concerto degli allievi della scuola musicale Jan Novàk di villa Lagarina e cena nelle scuderie del palazzo, a base di piatti cucinati secondo le ricette dell'Ottocento.


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MICHAEL JACKSON TRIBUTE COMIC BOOK PICCOLI FRUTTI CON LILT E JUVENTUS Aperitivo con marchisio e chiellini

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e gustose delizie raccolte dai 1.200 soci della Cooperativa Sant’Orsola di Pergine Valsugana, hanno brindato il 23 maggio all’inizio della stagione di raccolta in occasione di Aperitivo che Lega, l’evento benefico a sostegno delle attività della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori. E a festeggiare, nella affascinante atmosfera dell’Old Fashion Café, il locale immerso nel Parco Sempione nel cuore verde di Milano, c’erano anche i due giocatori di Juventus Claudio Marchisio e Giorgio Chiellini, la cui presenza rientra nella partnership fra Trentino Marketing spa, sponsor ufficiale del Club Bianconero, e la Cooperativa di Pergine Valsugana. L’appuntamento ha celebrato anche la collaborazione fra Sant’Orsola e LILT nel nome della salute, della prevenzione e della corretta alimentazione. Principi che da sempre guidano le attività della associazione, impegnata da oltre 60 anni a fornire assistenza ad adulti e bambini malati di tumore. Un traguardo il cui raggiungimento passa anche attraverso una corretta alimentazione basata su una dieta ricca di antiossidanti, vitamine e polifenoli. Micronutrienti presenti in abbondanza in piccoli frutti, fragole e ciliegie, il cui valore nutrizionale è stato illustrato dal Prof. Mario Cristofolini, medico e Presidente della Sezione 116

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gli eroi di carta Gary e Spike di Fulber rendono omaggio

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el secondo anniversario della scomparsa del re del pop Michael Jackson, gli eroi di carta Gary e Spike di Fulber renderanno omaggio al cantante di fama planetaria con una mini avventura a fumetti , quasi una favola moderna dal titolo Il segreto dell’isola che verrà annunciata entro il 26 giugno (giorno della sua morte) sul MichaelJacksonFanSquare, la più frequentata community italiana dei fans del più grande intrattenitore di tutti i tempi. La storia è assolutamente innovativa rispetto alle rare produzioni a fumetti dedicate alla pop star americana, poiché narra di Jack’O un non-bambino al quale è mancato il tempo del gioco e impaziente di imbarcarsi a bordo della Jules Verne una bizzarra mongolfiera parlante dal sapore Vittoriano, verso il Regno dell’Infanzia. Tra gli argonauti anche Gary e Spike e l’ammiraglio Triglia un bizzarro pesce navigato che condurrà l’intero equipaggio a destinazione. Non sveliamo altro ma vi diciamo che l’idea di incentrare la storia sull’infanzia perduta di Jackson ha commosso più di un suo fan e si prevede un gradimento più vasto dal momento in cui essa verrà resa pubblica. L’iniziativa sarà presentata a giugno anche nel semestrale multilingue L’Eco delle Dolomiti con alcune pagine di approfondimento all’evento, ma anche sull’Osservatorio Storytelling dell’Università di Pavia che si occupa di promuovere nel web le scienze della narrazione. La versione integrale dell’intera storia scritta e disegnata dal cartoonist di Trento verrà pubblicata successivamente on line nel sito www.fulber.it Provinciale di Trento della LILT. A Silvio Bertoldi e Michele Scrinzi, Presidente e Direttore di Sant’Orsola, è stato invece affidato il compito di presentare la Cooperativa leader in Italia nel settore dei piccoli frutti: una organizzazione che conta oltre 1.200 soci sparsi in tutta Italia, dalle valli del Trentino a quelle del Veneto, fino agli Appennini dell’Aspromonte, in Calabria. “Siamo molto lieti della collaborazione con LILT e della partecipazione ad Aperitivo che Lega: condividiamo gli obiettivi di questa organizzazione e i grandi valori che ne sostengono le attività” ha commentato Silvio Bertoldi, Presidente della Cooperativa Sant’Orsola. “Questo evento è stata una occasione di contatto unica con un pubblico interessato tanto ai nostri frutti quanto al loro valore nutrizionale e segna l’inizio del periodo della raccolta, di cui speriamo questa festa possa essere di buon auspicio” ha aggiunto Michele Scrinzi, Direttore della Cooperativa Sant’Orsola.


Ciampedie, il “Campo di Dio”, una balconata panoramica sulla Val di Fassa e sulle Dolomiti raggiungibile in funivia da Vigo di Fassa o con le seggiovie da Pera di Fassa. Qui le possibilità di escursione spaziano dalla comoda passeggiata percorribile anche spingendo il passeggino fino alle vie attrezzate e scalate in parete. Tutta l’area è servita da sentieri e percorsi ben segnalati. Nella zona vi sono oltre 20 rifugi alpini e in alcuni è possibile anche il pernottamento. La zona del Ciampedie è particolarmente indicata per la famiglia grazie al grande parco giochi per i bambini con servizio di permanenza giornaliera. Qui i piccoli possono essere affidati a personale esperto per concedersi al totale relax! La funivia Vigo-Ciampedie è ora accessibile con una comoda scala mobile dal centro di Vigo di Fassa. APERTURA IMPIANTI: Funivia Vigo - Ciampedie dal 12 giugno al 9 ottobre 2011 Seggiovie da Pera di Fassa dal 26 giugno al 4 settembre 2011

Info: Catinaccio Impianti a Fune - Vigo di Fassa - tel. 0462.763242 www.catinacciodolomiti.it

Un museo a cielo aperto Dall’arrivo della seggiovia Costabella si entra in un territorio interessante per la storia e la natura. Le creste di Costabella e dei Monzoni furono teatro, durante la prima guerra mondiale (1915-1918), di battaglie d’alta quota fra l’esercito italiano e le truppe austriache e le testimonianze della presenza dei due eserciti sono numerose e ben conservate. È inoltre un territorio prezioso dal punto di vista naturalistico. I Monzoni sono stati definiti il museo geologico e mineralogico più interessante d’Europa. Da non trascurare l’aspetto faunistico per la ricca presenza di marmotte, camosci e stambecchi. Alcuni percorsi: Costabella-Passo delle Selle (facile). Alta Via Bepi Zac (via attrezzata). Alta Via Federspiel (via attrezzata), Costabella-Fuchiade (facile).

Seggiovia aperta dal 26 giugno all’11 settembre 2011

Info: Catinaccio Impianti a Fune S.p.A. - tel. 0462.573016 – 0462.763242 www.catinacciodolomiti.it

Novità

Il Sentiero della Foresta Percorso illustrativo nella foresta con punti informativi sulla natura di alta montagna Lungo il sentiero N. 540 Ciampedie/Gardeccia, percorso facile adatto a tutti.

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Centro Escursioni Catinaccio Un viaggio in mezzo alla natura


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La tecnologia per spiegare il vino VIP NELL’ALBERGO DEGLI STUDENTI trentini Cesare Gallarini, uno degli autori del trio Aldo, Giovanni e Giacomo “servito” dai ragazzi del “Don Milani” di Rovereto (Trento)

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trudel vegetariano su fumetto di gamberi e suprema di pollo farcita con vellutata di champignon: sono due delle portate della cena di gala organizzata il 22 maggio dagli studenti dell’Istituto Don Milani di Rovereto (Trento) nell’Hotel Sayonara di Senigallia per alcuni “vip”. Hanno apprezzato l’ospitalità dell’albergo degli studenti l’assessore comunale ai servizi sociali di Senigallia Paolo Curzi, la dirigente scolastica dell’Ipsia Padovano Elena Gemmetti, il vice preside dell’Istituto Panzini Gofredo Giraldi. Padroni di casa sono stati i titolari della struttura – un tre stelle con 137 Da sinistra Arianna Soma (consigliere), Giada Cuel (direttore generale) e Marco posti letto sul lungomare Mazzola (vice direttore) della località turistica marchigiana – Massimo Mantoni e Paola Giovannetti, nonché la dirigente del Don Milani Daniela Simoncelli, e il coordinatore del progetto Maurizio Enea. Per il brindisi di rito è stato scelto il Trentino Doc Sauvignon della cantina Vivallis. Al termine della cena, gli ospiti hanno voluto conoscere lo chef Mattia Granello e complimentarsi con l’intero staff di sala e cucina, seguito dagli esperti Fabio e Sergio Tonidandel che hanno istruito i ragazzi.

Endrizzi sceglie di raccontare i suoi vini con QR-code, Sito Mobile e Avin Code

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a storica azienda Endrizzi di San Michele all’Adige in Trentino, tra le più amate aziende italiane in Germania ha appena riscosso un grande consenso di pubblico e clienti a ProWein presentando le sue bottiglie vestite dal QR-Code (Quick Response Code), una soluzione assolutamente all’avanguardia per la comunicazione dell’identità di marchio e prodotto. “Abbiamo adottato il Qr-code per comunicare in modo universale e moderno la nostra Azienda che nel 2010 ha festeggiato i 125 anni di storia – spiega Christine Endrici, responsabile del marketing e titolare con il marito Paolo della bella azienda trentina- Endrizzi vanta una tradizione di produzione davvero unica in Italia per storicità, ma non ha mai smesso di porre un’attenzione particolare alla comunicazione e ai progressi che essa compie per agevolare la conoscenza e qualità del prodotto”. Il QR-code è di fatto una sorta di codice a matrice, che permette ai possessori di uno Smartphone o telefonino dotato di fotocamera di accedere ad informazioni di marchio dettagliate, attraverso la semplice fotografia del codice riportato in retroetichetta dei vini Endrizzi. Da qui si accede al Sito Mobile Endrizzi (www.endrizzi.it), un’altra assoluta novità nella comunicazione del vino. A Vinitaly 2011 le bottiglie di Endrizzi e Serpaia, ovvero gli appassionanti vini toscani che l’Azienda trentina produce in Maremma nelle sue terre in provincia di Grosseto ormai dal 2000, hanno vestito inoltre in retroetichetta l’Avin Code, un codice unico di 13 caratteri che funziona come l’ISBN per i libri e identifica ogni singola etichetta. L’Avin Code permette di risolvere le inevitabili imprecisioni nel riportare il nome corretto del vino sulle carte dei menù, negli articoli o nelle recensioni del prodotto sui mercati di tutto il mondo. Un sistema leggero e rapido per entrare in contatto con il mondo Endrizzi, il suo fascino, la sua terra, i suoi sapori attraverso un semplice “click”. Per i 47 studenti della scuola roveretana ci sono stati altri impegni. A Senigallia è intervenuto, per tenere un corso di recitazione e improvvisazione, riservato ai ragazzi dell’animazione, Cesare Gallarini, uno degli autori del trio comico Aldo, Giovanni e Giacomo. Con l’attrice Irene Guadagnini ed il regista Corrado Measso sono cominciate le riprese di un cortometraggio (della durata di una decina di minuti) che analizza il rapporto interetnico a scuola, la cui sceneggiatura è stata scritta dagli stessi ragazzi. Nei prossimi giorni a Rovereto gli ultimi ciak. Le attività dell’albergo degli studenti si possono seguire sul sito www.mipschool.eu/2011/summer/.

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Novelle di un mondo passato, ma attuale Una verde galleria d’arte, tutta all’aperto

“RACCONTI DAL TRENTINO”, nuovo libro di renzo francescotti

Malga Kraun, 1222 metri sul livello del mare, ospiterà dal 9 al 14 giugno il Simposio di scultura

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urismo e arte vanno raramente a braccetto, ma quando lo scenario è una delle zone più belle del Trentino e gli artisti sono tra i migliori scultori in circolazione l'equazione è di facile soluzione. Ed infatti, Malga Kraun, 1222 metri sul livello del mare, ospiterà dal 9 al 14 giugno il 1° Simposio di scultura. L’evento è organizzato dalla Pro loco di Mezzocorona ed ha lo scopo di far si che i visitatori vedano all'opera i dieci artisti provenienti da tutta italia che dovranno realizzare delle opera partendo dal tema La magia del Bosco. Una settimana all'insegna anche del benessere psico-fisico. Turisti e visitatori, appassionati di scultura e non, una volta arrivati sul sentiero che porta alla Malga potranno toccare letteralmente con mano il lavoro degli scultori, cha da un abete bianco tireranno fuori il meglio della loro maestrìa. Il resto dell’evento è tutto da scoprire. “Un’idea nata – dice Alois Furlan, patron dell’iniziativa – grazie allo spunto datoci dalle guardie forestali. Nell’operazione di sfoltimento del bosco, lungo il vecchio sentiero che porta alla malga, hanno tagliato dei tronchi di abete bianco all’altezza di un metro e mezzo circa da terra, proponendoci di utilizzarli per realizzare delle sculture. Da qui è nata l’idea di contattare degli artisti per creare una sorta di galleria d’arte all’aperto, un percorso espositivo permanente percorribile dai visitatori, che si integri con il plurisecolare abete bianco conosciuto con il nome di candelabro”.

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ella sala del Centro “Rosmini” a Trento, affollata di estimatori , la “Pro Cultura” ha presentato l’ultimo libro di Renzo Francescotti “Racconti dal Trentino”, edito da Curcu & Genovese. Autore noto in campo nazionale, con al suo attivo oltre cinquanta libri (di poesia, di saggistica, di narrativa) tradotto con quattro raccolte di poesia in Messico, Romania e Stati Uniti, definito dalla critica uno dei maggiori poeti in dialetto in Italia, incluso in antologie nazionali ed estere, citato nelle storie letterarie, avendo nel suo curriculum sei romanzi di successo Francescotti è però al suo primo libro di racconti. Per la verità, di racconti ne ha scritto da quando aveva vent’anni, molti dei quali pubblicati su giornali e riviste anche nazionali, inclusi in antologie, premiati in premio letterari nazionali. Questi “Racconti dal Trentino” sono venti novelle tutte inedite, scritte negli ultimi tre anni. Come ha spiegato il primo dei due relatori della presentazione, il critico letterario Giuseppe Colangelo, questi racconti sono sorprendentemente vari nelle tematiche e nei registri letterari: c’è neorealistico, il lirico, il drammatico, l’ironico e perfino il surreale. Colangelo ha particolarmente messo l’accento sui racconti di tema civile come “Sciolè” e “Ritorno ai Morganti”, ispirati alla resistenza trentina; come “Pitì” sulla Sloi; come “Opusina” sul mondo dell’Opus Dei, definendoli racconti di grande coraggio e drammatica efficacia, rivelatori anche di nuovi accenti di un autore di collaudato valore letterario. Mauro Neri, scrittore trentino molto noto e di straordinaria fertilità (ha al suo attivo un centinaio di libri) non ha nascosto il suo entusiasmo per queste venti niovelle di Renzo Francescotti, distinguendo tra i “racconti-finestra e i “racconti baule”: di norma brevi i primi, sintetici e folgoranti; più diffusi i secondi, bauli da cui estrarre sorprendenti repertori di storie individuali e di storia collettiva. I lettori del prestigioso Gruppo “Neruda”, Arrigo Dalfovo e Chiara Turrini, applauditi con convinzione, hanno concluso la serata leggendo brani da “Umani e cani”, “Il guarda massi” e “La Barchessa della Duecavalli”.

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trentinolibreria

Il libro del mese

Grillo e cagnan: due libri un solo editore La saggista alla Fiera del libro e il giornalista a bolzano

Nato nel 1980, matteo Scoz è due volte omologo del grande Giuseppe Pontiggia, scrive e lavora in banca. nel suo ultimo romanzo, “Cicatrici”, ci spinge in territori inesplorati, mai visti prima, inquietanti e oscuri...

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rande emozione per Luciana Grillo che ha presentato alla Fiera del Libro di Torino il suo saggio “Costruire letteratura con mani di donna” (Curcu & Genovese). Era il 15 maggio e in occasione dell’incontro organizzato dalla Fidapa era presente un folto pubblico tra cui spiccavano Massimo Gramellini Piero Dorfles, Paolo Guzzanti. Queste le parole con cui la Grillo ha commentato l’evento torinese: “Un paradiso per i bibliofili, applausi e complimenti e richieste di copie. Mi sarei fermata lì per tutto il giorno e anche per la notte, un continuo via vai di persone di tutte le età, stands di regioni e province, bellissimo quello della Basilicata, molto patriottico, con testi risorgimentali in esposizione”. Altro contesto, ma medesimo successo di pubblico al Lido di Bolzano, dove Paolo Cagnan, assieme all'editore Giuseppe Genovese, ha presentato il suo nuovo libro “Lo slang di Bolzano”, una sorta di dizionario nato sul web, all'interno di un gruppo Facebook che per mesi ha raccolto i lemmi dell'idioma bolzanino. Fra i più curiosi, fare blaun, che significa marinare la scuola, bussi (bacetto) e auf che l'è morgen, vale a dire svegliati che è l’ora.

l miracolo della letteratura è anche un gioco: ricercato, intelligente, fin troppo intelligente, al punto da spingere il lettore in territori inesplorati (“del diavolo” li chiama Flannery O’Connor), mai visti prima, inquietanti e oscuri. Una conferma a tutto ciò la si può avere scorrendo le prime pagine dell’ultimo romanzo di Matteo Scoz, giovane autore trentino, che ha dato alle stampe “Cicatrici”. Nato nel 1980, Scoz è due volte omologo del grande Giuseppe Pontiggia, scrive e lavora in banca. Ma al contrario del compianto scrittore milanese – che lasciò la professione su consiglio di Elio Vittorini –, il trentino in un Istituto di credito ci lavora felicemente, anzi trova che nel suo impiego si celino gli spunti per le cose che poi butta sulla carta. Ad esempio, in “Cicatrici” il tema è appunto quello dell’effimera ricchezza materiale, quel che resta quando uno se ne va. Valgono di più i beni terreni o un’eredità metafisica che ti spalanchi le porte del significato ultimo di tutte le cose? Questa è proprio la domanda che conduce i passi di Marco Balsen, figlio di un ricco industriale che gli lascia in eredità una fortuna, la cui consistenza però resta avMatteo Scoz volta nel mistero. Certo, si può raccontare ben poco della trama del romanzo senza rischiare di compromettere l’appeal della storia e il piacere della lettura. (Un giovane avvocato è convinto di aver avuto il colpo di fortuna della vita: il testamento del famoso industriale Giuseppe Balsen designa proprio lui come erede del Faracurcu & genovese glione Blu, un misterioso diamante dal grande valore. Ottenerlo però significa accompagnare Marco, il figlio del vecchio Balsen, nella casa di famiglia nascosta tra i boschi di una piccola isola in mezzo ad un lago lugubre e assediato dalla nebbia.) Pertanto possiamo dire qualcosa sulle atmosfere e sull’ambientazione di “Cicatrici”. Un’isola avvolta nella nebbia, sospesa in un mondo senza età, di cui la cover del volume dà un’idea molto efficace. In questo posto i protagonisti si muovono come fantasmi della realtà, trascinandosi dietro

CICATRICI

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trentinolibreria Aglaja Veteranyi Lo scaffale degli ultimi respiri Keller

Maddalena Bertolini Comunque padri Marietti 1820

A cura di Danilo Mussi Il tempo del sole Centro Studi Judicaria

Finalmente in libreria l’intenso e poetico romanzo di Aglaja Veteranyi, scrittrice rumeno-svizzera scomparsa a soli quarant’anni. Sembra una storia di questi giorni quella narrata dalla protagonista anche se sullo sfondo ci sono ancora l’Europa divisa in blocchi e la fuga dall’Est come unica possibilità per una vita migliore. In realtà i temi trattati nel romanzo sono di grandissima attualità: l’emigrazione, la famiglia, la contrapposizione tra la lingua madre e quella del paese in cui si è stati accolti e infine, anche la ricerca di una personale identità sulla quale fondare nuove certezze. Una storia fortemente autobiografica. La morte dell’amatissima zia della giovane protagonista si offre come occasione per ripercorrere alcuni momenti della loro vita passati insieme e della vita di questa particolare famiglia. I genitori di Aglaja sono artisti circensi, hanno percorso l’Europa in lungo e in largo, trascinandosi dietro e sul palco i figli.

Tre romanzi brevi o tre respiri lunghi, i passi di un endecasillabo: queste le storie raccontata da tre voci di donne che hanno in comune la stessa radice di male e di bene. La prima attraversa l’ossessione dell’anoressia, la seconda il sesso e la prostituzione, la terza il sacrificio e la vocazione, lande desolate che le fanno approdare allo stesso lido, allo stesso abbraccio amoroso: paterno. Questa è una trilogia della necessità, del bisogno e del desiderio del cuore dell’uomo che invoca l’amore a gran voce: “tutto, in ultima istanza, o è salvo o è perso” (Flannery O’Connor) e grida come sia necessario un padre capace di entrare nel male e nel peccato per amarci interamente. La scrittura si inoltra davvero “nel territorio del diavolo” (ibidem) e si adegua assumendo nel corpo vivo della lingua la forma dell’angoscia attraversata. Vischiosa, ipnotica, ossessivante di rime nella prima storia, Affamata, dove la fame, bisogno cogente e primario, parla di un desiderio della carne impossibile da soddisfare.

Il censimento delle meridiane presenti nella Judicaria è diventato un volume. Coordinati da Danilo Mussi hanno lavorato diversi studiosi e appassionati di questo antico strumento di msiurazione: Paolo Gasperi nelle Giudicarie esteriori, Gilberto Nabacino per la Busa di Tione, Claudio Cominotti e Marco Valentini Borsàt in Rendena, Matteo Ruffoni in valle del Chiese, nei territori bresciani, in val di Ledro, Alto Garda e Valle dei Laghi, e Giuseppe Tavernini, esperto gnomonista, calcolatore e progettista di diverse meridiane in tutta la provincia. Il volume, intitolato «Il tempo del sole, Viaggio alla scoperta degli orologi solari della Valle dei Laghi, Giudicarie, Bagolino e Val Vestino, Alto Garda e Ledro» è edito dal Centro studi Judicaria di cui è presidente Graziano Riccadonna. Una testimonianza importante di un tempo andato che, in un’epoca caratterizzata dalla mancanza di tempo, restituisce attenzione e valore ai ritmi di vita di un passato neanche troppo lontano.

come un fardello la propria pesantezza di essere umani, per i quali anche il volume della propria stessa ombra può costituire un problema. Un mondo sognante, quasi fantasy che nasce però da un’attenta osservazione della realtà da parte dell’autore. Matteo Scoz sa bene che per descrivere il mondo occorre conoscere molto bene i suoi abitatori. È per questo che con i suoi occhi attenti ne scruta le movenze, per la strada, nei locali e sui mezzi pubblici prendendo appunti con il telefono cellulare e –perché no? – anche durante le sue giornate lavorative. Anche se, ci tiene a precisare, che scriveva anche prima di lavorare in banca. Già da tempo, infatti, Scoz aveva la preoccupazione dello scrivere, un’esigenza insopprimibile di cui – come spesso avviene – non riesce a individuarne le cause. Un’esigenza che gli toglie clamorosamente anche il piacere della lettura, perché è difficile per chi traffica con le parole restare passivi davanti a un buon

libro, evitare di studiare la tecnica usata dall’autore, fare a meno di invidiarne la scioltezza e la proficuità. Non possiamo dire quasi nulla sulla trama di “Cicatrici”, abbiamo detto. Ma del talento del suo autore sì. Già nel suo primo romanzo (“Due”, Edizioni Curcu & Genovese) Matteo Scoz aveva mostrato doti non comuni nel concepire trame complesse e originali. È convinto di non aver ancora trovato un suo stile, ma secondo noi ci è molto vicino. E nel terzo romanzo, che attendiamo con curiosità, siamo convinti che ci regalerà un prodotto ancora più maturo, magari condito con la magia del fantasy, grande amore di Matteo. Sin dalla più tenera età, infatti, ha divorato libri pieni di maghi, cavalieri e posti immaginifici, fabbricando racconti che pur navigando nell’inesistente ci parlano della concretezza dell’oggi, delle passioni e dei grandi interrogativi degli esseri umani. Come dice lui stesso: “Ogni libro e ogni storia hanno il loro proprio linguaggio, un unico punto di vista, un caso a sé”. Poi la scrittura fa il resto. (p.l.)

Matteo Scoz

Cicatrici

Curcu & Genovese (Euro 12, pagine 192)

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trentinofotoromanzo di Carlo Martinelli

CI VEDIAMO ALLO STADIO

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l Mezzocorona torna tra i dilettanti del calcio, retrocesso in serie D, proprio nei giorni segnati dal lutto per l’improvvisa scomparsa di Claudio Tonetti, indimenticabile dirigente dei Draghi rotaliani. Il Trento annaspa e all’orizzonte c’è sempre l’ipotesi di una squadra unica, che metta insieme proprio gialloverdi e gialloblù. Intanto, però, ecco l’opportunità di un viaggio a ritroso nella storia – più o meno gloriosa – del calcio trentino. L’occasione è offerta da un libro – Storia degli Stadi d´Italia illustrata da cartoline d´epoca – che è reperibile solo in internet e in qualche libreria specializzata. È la prima volta, nella vicenda secolare del calcio italiano, che un libro racconta la storia degli stadi italiani. Le meravigliose cartoline collezionate da Clino D´Eletto bastano da sole a raccontarla: l´introduzione ed i brevi testi di commento di Tijs Tummers conferiscono a quest´opera il valore di una documentazione completa ed esauriente. Tijs Tummers è un signore olandese che scrive libri di architettura e libri sul calcio. Clino D’Eletto è un medico di Velletri che ha cominciato a collezionare cartoline di stadi calcistici nel 1985. Ora ne possiede più di 14mila, da tutto il mondo. “Adoro l’atmosfera di queste cartoline, soprattutto quelle in bianco e nero”, dice. E nel libro scorrono anche le immagini di Trento, stadio

Briamasco. Il testo dice: “Il 3 settembre 1921 il corpo degli Alpini, che festeggiava il suo 50° anniversario, inaugurò ufficialmente il nuovo stadio di Trento, nel quartiere Briamasco. Poiché il terreno di gioco non era ancora pronto, solo tre settimane dopo si giocò la partita inaugurale: il 24 settembre la Pro Trento sconfisse in amichevole lo Schio 4 a 1. La bella tribuna principale del complesso sportivo, che comprende anche una piscina e campi da tennis, fu progettata dall’ingegner Tomasi”. Per lo stadio Druso di Bolzano, invece, si legge che: “usato per la prima volta nel 1936, fu intitolato al condottiero romano Druso Maggiore che aveva costruito il primo ponte sull’Isarco, il fiume vicino al quale si trova lo stadio. Lo stadio Druso, rinnovato nel 2000, ha una capienza di 3.000 posti coperti ed ospita il FC Sudtirol Alto Adige e il FC Bolzano. Ospita anche importanti partite di preparazione perché molti club di serie A scelgono il clima fresco delle Dolomiti come sede per gli allenamenti estivi”. Non basta. Nella parte introduttiva del libro, laddove si racconta la storia degli stadi italiani, il capitolo dedicato all’epoca di Mussolini ospita la cartolina in bianco e nero del campo Benacense del Littorio, portale d’ingresso. Siamo a Riva, recita la didascalia. Adesso, Riva del Garda.

La memoria restituisce persone e cose che pensavamo dimenticate per sempre o delle quali neppure sospettavamo l’esistenza. Questo è FOTOromanzo. Una immagine che ritorna. Dentro la memoria delle storie.

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trentinoenogastronomia

ristoranti

in ogni numero trentinomese vi propone due ristoranti provati per voi I ristoranti presentati in questa rubrica sono una libera scelta redazionale. Il nostro giudizio anche se critico, è espresso in “cuori” perchè, comunque, il difficile lavoro del ristoratore merita rispetto.

Segnalazioni e commenti: redazione@trentinomese.it

Castel Toblino

La Terrazza

CONTO SALATO E PALATO SFORTUNATO

PER GLI AMANTI DEL PESCE DI LAGO

L’idea era quella di una serata romantica a due passi da Trento. Quale location migliore di Castel Toblino? A livello scenografico, nessun dubbio, mentre la cucina dello chef Stefano Bertoni quella sera proprio non ha convinto né i miei amici né me. In menu, solo pesce di lago o altre proposte molto particolari e non per tutti i palati, come il foie gras, l’anatra e il cervo. Essendo in quattro abbiamo cercato di spaziare nel menu, ordinando crema di riso Carnaroli con bocconcini di fegato grasso, gelatine di Vino Santo

Un menu che cambia secondo il pescato del giorno. È questa la prima garanzia che vi dà La Terrazza di Torbole, noto e storico locale a due passi dalle rive del Lago di Garda. Un ristorante da evitare se non amate il pesce di lago, da frequentare, invece, se ne siete amanti, perché l’esperienza culinaria offerta da La Terrazza è sicuramente buona. La sera della mia visita al locale la pesca non era andata molto bene quel giorno e quindi molti piatti in carta non c’erano: niente lavarello o luccio perca, solo salmerino e trota. Così, la mia scelta è caduta su un delizioso carpaccio di gamberi di fiume (il piatto più buono tra tutti quelli che ho provato), tortini di malga con verdure di stagione (delicati e saporiti, buoni, non indimenticabili), tortelli ripieni di cavedano (abbondantissima porzione, assai gustosa), tagliolini al tartufo nero del Monte Baldo (buoni), polpette di pesce di lago con sugo al pomodoro (la ricetta meno riuscita di tutte), il salmerino ai ferri (cotto al punto giusto). Niente male anche il saluto della cucina: una polentona morbida con piselli freschi ben fatti. Nella tavolozza di dolci, invece, spiccava la pannacotta, buono e abbondante il sorbetto al limone, discreto il creme caramel. Sicuramente personale (anche nella sua presentazione) la carta dei vini, con etichette molto particolari, frutto della ricerca del titolare del locale. Prezzo medio per tre piatti a testa? Direi buono: 35 euro, bevande escluse. L’ambiente, frutto di una recente ristrutturazione, è piacevole: il colore dominante è il bianco e potrete cenare godendo della vista del lago, che si staglia davanti alle ampie vetrate. Servizio cortese e attento.

Trentino e arachidi tostate (convincente), tortelli con ripieno d’anatra profumati alla maggiorana e tartufo (discreti, nessun sentore di tartufo, però, nel piatto), gnocchetti di patate con pomodori zatterino, guanciale, cipolla fondente e pecorino (discreti). Per i secondi, la nostra scelta è ricaduta su hamburger di cervo con asparagi verdi e gelato alla senape – talmente cotto da risultare duro e poco digeribile – e un capretto nostrano con sformatine di mais e verdure all’olio, accompagnato da una stranissima salsa al gusto di limone (o qualcosa di simile) che ha guastato il piatto, almeno secondo i gusti del mio palato. A stupirci, anche l’impossibilità della cucina di esaudire la richiesta di una delle persone al mio tavolo, non amante del pesce di lago, né dell’anatra o del cervo, di poter avere qualcos’altro, anche dei salumi. «Non abbiamo nient’altro fuori lista», è stata la risposta secca del cameriere, che alla fine ha portato un piatto di speck assolutamente poco accattivante. Quanto alla carta dei vini, i prezzi forse un po’ troppo alti, così come i piatti in menu: gli antipasti a 16 euro, i primi a 15, i secondi a 25. Con prezzi simili, anche il commensale meno smaliziato credo si aspetti un pasto di alto livello. Noi, invece, siamo tornati a casa con una buona dose di delusione, accentuata anche dall’ambiente: magnifico il castello, davvero inadeguata la sala del ristorante, con le luci altissime che certo non valorizzano né lo scenario né i piatti, né i commensali. Castel Toblino Via Caffaro, 1 Calavino (TN) Tel.0461.864036 Chiusura: Martedì

cibo ♥ ♥ ♥ ♥ ♥ ambiente ♥ ♥ ♥ ♥ ♥ prezzo ♥ ♥ ♥ ♥

La Terrazza Via Benaco, 14 Torbole Sul Garda Tel. 0464.506083 www.allaterrazza.com Chiusura: martedì (da giugno a settembre sempre aperto)

cibo ♥ ♥ ♥ ♥ ♥ ambiente ♥ ♥ ♥ ♥ ♥ prezzo ♥ ♥ ♥ ♥ ♥

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