TrentinoMese luglio 2020

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12V/48V (2 anni chilometraggio illimitato), batteria eCall (3 anni con chilometraggio illimitato), sistemi audio, video, navigazione (3 anni o 100.000 Km), componenti consumabili (2 anni con chilometraggio illimitato). Vetture immatricolate per talune finalità professionali e commerciali (vetture ad uso di vettura di piazza o ai fini di noleggio a terzi, car sharing): 7 anni o 150.000 Km, quale che sia il limite raggiunto prima, escluso il chilometraggio illimitato per i primi tre anni. **7 anni di Manutenzione Programmata: Servizi come da Pacchetto di Manutenzione Prepagata Kia Care Basic 84 mesi/105.000 KM. I servizi comprendono tutte le ispezioni e gli interventi indicati nel Libretto di Uso e Manutenzione in dotazione al veicolo. Esclusioni: da tale estensione chilometrica sono esclusi i veicoli immatricolati per talune finalità professionali e commerciali (vetture ad uso di vettura di piazza o ai fini di noleggio a terzi, car sharing). 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Il€29.310,11. chilometraggio illimitato è compreso nel(tasso prezzo diSpese acquisto all’interno servizi offerti nei 7€ anni di manutenzione HVLimitazioni (Alto Voltaggio): 7 anni o 150.000 che150.000 sia limite raggiunto prima, per perdite di capacità al di che sotto delsia 65% della capacità originaria della batteria. Esclusioni: parti con e/oofferta componenti che hanno un naturale legato alla valida deperibilità temporaleal come: batteria basso voltaggio *Garanzia contrattuale 7 quale anni Km, quale che sia il limite raggiunto con illimitato per i primi 3limite anni. Ilillimitato chilometraggio compreso nel prezzo di acquisto all’interno dei servizi offerti nei fisso). 7 anni di manutenzione programmata come specificato oltre. 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RING di Tiziana Tomasini

a mali estremi ASSAGGI DI AGOGNATA NORMALITÁ: FINALMENTE SI RITORNA AL CRM E…

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i sa che è il gusto del proibito ad accendere spesso le passioni più divoranti. Ed è proprio davanti ad un “non si può” che scatta in noi fragili esseri umani quello strano meccanismo che fa divampare l’incendio del desiderio. Fin dai tempi più rigidi ed angusti del lockdown, era il nostro miraggio. Peraltro motivatissimo, visto che il nostro passatempo preferito nel periodo della modalità chiusura totale – oltre alla ginnastica in salotto, agli aperitivi e alle cantate sui balconi – è stato quello di svuotare tutto quello che avevamo accumulato in anni di vita frenetica e di poco tempo libero: garage, soffitte, cantine, ripostigli ed ogni anfratto di casa in cui avevamo stipato l’immaginabile e l’inimmaginabile. E non solo: c’è chi ha abbattuto muri, eretto divisorie, tinteggiato casa, posato pavimenti. Il risultato finale si era poi inevitabilmente tradotto in quella fitta serie di sacchi e borsoni che aspettavano solo il loro ultimo tragitto verso l’ineluttabile destino: il CRM. E l’attesa delle riaperture, per noi fanatici dell’ordine stagionale – colti quasi da raptus che arriva puntuale tra solstizi ed equinozi – puntava proprio a quei luoghi dagli immensi vasconi spettacolari, nei quali versare l’inservibile. Altro che anelare alla riapertura di bar, ristoranti e negozi! Il CRM era il nostro obiettivo primario. Ricordo ancora il primo sabato di apertura. Che emozione! Avevo già organizzato la trasferta liberatoria; ma prima, prudentemente, avevo fatto una telefonata alla Polizia Municipale per chiedere le modalità di accesso. La chiacchierata con l’operatore aveva però raffreddato gli entusiasmi: meglio evitare di andarci in quella prima giornata di apertura, perché ci sarebbe stato il mondo intero, dopo un’astinenza temporale così rilevante. Il vigile stesso ammetteva di fremere verso quella meta, ma di

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doversi trattenere, suo malgrado. Poi era arrivata la regolamentazione delle targhe alterne, in considerazione delle code chilometriche che si andavano formando nei pressi dei centri. Giorni dispari, targhe dispari; giorni pari, targhe pari. Semplice no? Certo, ma che giorno è oggi?! E io che targa ho?! Non è che uno tutti i giorni ha davanti fisso il calendario e sta lì a memorizzare lettere e numeri del veicolo! Insomma, i tentativi fallimentari si sono susseguiti in una serie di congiunture negative. Del resto, statisticamente, succede spesso così: quando il calendario te lo concede, hai da fare altro; quando sei libero, il giorno è quello sbagliato! E poi arriva. Sì, finalmente è arrivato il grande giorno: le combinazioni astrali e numeriche sono dalla tua parte. Carichi la macchina all’inverosimile con una foga senza precedenti, non ti par vero! Intanto ti prepari a parlare in dialetto, lingua prediletta nel gestire le operazioni di smaltimento. Ai semafori noti che la gente ti osserva al volante, con tutta quella catasta di roba dietro… E tu sorridi fiero: tutta invidia! Oggi ragazzi è la mia giornata! Eh sì, sto andando proprio lì, proprio dove vorreste andare voi. Non c’è neanche tanta coda. Tutti pronti con lo sportellone aperto a cominciare le operazioni di rito. E qui accade uno strano fenomeno: ci trasformiamo tutti in timidi scolaretti che chiedono al maestro di CRM le spiegazioni su cosa e dove conferire. E c’è chi – probabilmente per l’emozione – formula le domande più assurde, in preda ad una sorta di stordimento. Questo stenditoio è metallo? Il bastone della scopa è legno? Il televisore è un elettrodomestico? Il polistirolo va nel polistirolo? La carta va nella carta o nel cartone? Domande che, ripensate a mente lucida, ci farebbero quantomeno sorridere per la loro scontata evidenza e palesata ingenuità. Con una calma ed una stabilità di nervi da premio Nobel, l’addetto osserva il materiale e indirizza a destra e sinistra, non senza indurre alla riflessione: “Sicuro di volerla buttare via quella sedia a sdraio?” Tutti noi presenti ci voltiamo e da dietro le mascherine scuotiamo la testa ed effettivamente gli diamo ragione: cos’ha che non va? Il pover’uomo ributta la sedia in macchina pentito. Ma il pezzo forte arriva sul finale. Una signora con una padella in mano si dirige sicura verso l’area degli elettrodomestici. L’operatore la blocca subito: “Ma quella padella ha il motore?” La donna, in evidente imbarazzo, la gira e la rigira tra le mani, poi risponde: “Eh, no, non mi sembra..!” “Andrebbe nei metalli, ma io le consiglio di tenerla, non si sa mai che le possa servire per darla sulla testa a suo marito!” Risata generale dei presenti; un po’ meno divertito appare lui, il marito in questione – guarda caso quello della sdraio – che fa finta di niente e continua a scaricare. Risalgono sull’auto con la sdraio, la padella e una conferma. Il CRM era e rimane un’esperienza di vita, un concentrato di filosofia spiccia, un luogo di ripensamenti. E un consultorio matrimoniale.


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RING di Fiorenzo Degasperi

scempi ed esempi EFFETTO LOCKDOWN: I TORRENTI IN PIENA DELLA MEMORIA HANNO ROTTO GLI ARGINI E...

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isolamento forzato di questi mesi non è stato necessariamente solo negativo. Al di là delle tragiche situazioni sanitarie, la quarantena può portare con sé un fiume di riflessioni che ti aiuteranno a camminare meglio nei prossimi anni. Innanzitutto lo stacco dalla realtà, da questa realtà. Sembra di galleggiare sopra un mare magmatico scandito da tempi e spazi altri, le percezioni si alterano o, semplicemente, si riappropriano di cose dimenticate. E si aprono i torrenti in piena della memoria, irrompendo e frantumando le quatto pareti che ti schiacciano dentro. Un pensiero soprattutto si impone, come volesse rivivere continuamente un’esperienza, reiterandola nel tempo per provare quel senso di vertigine, di ebbrezza e di stordimento che si è provato la prima volta. È l’immergersi nell’eterno ritorno così ben raccontato da Mircea Eliade per rivivere ciò che è avvenuto, in modo che il gesto acquisti maggior senso, maggior realtà, nonostante la distanza temporale e spaziale. Rimuginando su questa ossessione, mentre le nuvole scorrono veloci e il silenzio assordante delle vie lascia spazio all’impetuoso ruggito del fiume sottocasa, sono consapevole che la spinta fisica e psichica a ritornare nuovamente là dove è nata l’ossessione verrà assecondata e sarà esattamente come la prima volta. A questo punto sarete curiosi di conoscere l’oggetto del desiderio che ricorrentemente si affaccia nei miei pensieri annullando ogni altra cosa, scacciando via bisogni e doveri, infrangendo regole e svelando che di realtà ce ne possono essere molte e immensamente diverse, e che questa del lockdown ne è solo una. Forse è un pensiero teso soltanto alla sopravvivenza, oppure no, poco importa. Ciò che ho provato quando ho oltrepassato la Porta di Jaffa e sono entrato nella Gerusalemme vecchia è qualche cosa di indescrivibile. Già scendendo per la Jaffa Road e vedendo apparire le possenti mura dai colori del deserto ti corrono i brividi lungo il corpo, ti scivola il sudore impregnandoti i

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RING vestiti e non per il caldo. Un baluardo di secoli è lì, storie narrate e raccontate improvvisamente si dispiegano davanti a te, come in un film, scorrono i fotogrammi: dal primo Tempio ai romani che lo incendiano, ai farisei e ai crociati, a Saladino che vi entra trionfale mentre io piego la testa, quasi mi inchino, quasi quasi striscio tra la folla. Chi mi era vicino in quel momento ha poi raccontato di avermi visto mulinare come una trottola impazzita in balìa di se stessa. Giravo il capo a destra e a manca, come se lo sguardo avesse il potere di “mangiare”, fagocitare e digerire ciò che stava fuori. Non capivo più niente, non sentivo, non percepivo parole e carezze. La chiamano Sindrome di Stendhal (o sindrome di Firenze), ovvero la reazione vertiginosa al cospetto di un’opera d’arte di straordinaria bellezza. Ovviamente la scelta dell’opera è soggettiva: Stendhal si colloca in pieno romanticismo e l’oggettività, così come la scientificità, fortunatamente non è di casa. Lo scrittore francese questo stato d’animo lo ha provato a Firenze, di fronte alla Basilica di Santa Croce, una delle più grandi chiese francescane e una delle massime realizzazioni del gotico in Italia. Per quanto mi riguarda, più che le opere singole, sono i luoghi che mi risucchiano, sono le atmosfere che mi assorbono portandomi al di là di ogni ragionevolezza. Passo dopo passo, oltrepassata la soglia della Porta di Jaffa, le mie gambe vanno per il vicolo di sinistra, la testa scende per la Via Crucis, le mani vogliono dirigersi subito verso il quartiere armeno per toccare i khachkar, i cippi funerari scolpiti che sono appoggiati presso la sede del Patriarcato armeno di San Giacomo. Disorientamento totale, rischio inciampo, pericolo di scivolata sulle pietre solcate da piedi e corpi di ebrei sefarditi, ashkenaziti e falascia etiopi, musulmani sunniti e sciiti, cristiani cattolici, ortodossi, armeni, siri, maroniti, evangelici, luterani, copti, calpestate da centinaia di anni e rese viscide e sdrucciolevoli. E poi trovarsi in mezzo ad una processione di cristiani etiopi, con uomini e donne abbigliati con lunghe tuniche bianche, candide, pure e immacolate, degne del luogo che calpestano: croci d’oro, incenso, canti melismatici, la testa che gira, gli occhi che si rovesciano all’interno del proprio corpo abbandonando ogni fisicità per offrirsi all’etere assoluto. Gerusalemme “è” il luogo in cui perdersi, è la città che ti penetra dentro, ti avvinghia come un polipo e non ti lascia più andare, non ti lascia più libero, diventa un’ossessione, ti costringe a guardare di continuo gli orari di partenza dei voli per Tel Aviv. E vedere che sono sospesi. Rimane quindi soltanto l’ossessione, il guardare e riguardare le fotografie, l’ascoltare la musica registrata delle preghiere e dei canti, del muezzin che scandisce il tramonto del sole che incendia le mura, la Cupola della Roccia e i nostri cuori. Il lockdown ti trasforma da prigioniero in eremita e come tutti gli eremiti sei in preda all’assillo, ai chiodi fissi, alle manie, agli incubi. Ed è giusto che sia così, ed è giusto farti trascinare via, sempre più a fondo, sempre più lontano, sempre più vicino a Gerusalemme. Perché l’ossessione è un germe che contiene in sé il divenire e la realtà è soltanto un luogo di ombre e di mescolanza.


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RING di Pino Loperfido

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VENGA L’ESTATE E RIMARGINI OGNI FERITA DELL’ANIMA E DEL PORTAFOGLI (E AL DIAVOLO ARISTOTELE!)

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arà capitato anche a voi di incrociare un altro cliente sulla soglia di un negozio o del supermercato e quello, avvedutosi di voi all’ultimo momento, venga assalito da un tremito di spavento, nemmeno avesse incontrato Bela Lugosi nei panni del conte Dracula. Che ci vuoi fare – qualcuno dirà – sono gli strascichi delle tensioni del lockdown. In quei due mesi folli abbiamo accumulato fobie nuove di zecca, che – spesso con la collaborazione involontaria di certi amministratori pubblici – a volte ci hanno dato una visione distorta della situazione. Voglio dire, un potenziale positivo asintomatico non è un appestato. E nemmeno il nostro peggior nemico. Ma il tempo passa e – fregandosene di tutto – l’estate è arrivata come ogni anno a ridipingerci il volto (quel che ne rimane oltre la mascherina) con la vernice dell’ottimismo. Protesi verso la vita, la rinascita, la ripartenza, pian piano, stiamo riuscendo a metterci alle spalle perfino la “fine del mondo” in persona. Non ci crederete, ma qualcuno ha ripreso anche la strana abitudine, tutta occidentale, di stringersi la mano nel canonico momento dei saluti, iniziali e finali. Altri hanno ricominciato addirittura a darsi bacetti sulle guance. È la resilienza: la capacità di ritornare nella posizione iniziale dopo una variazione forzata della forma. E di dimenticarsi in un solo colpo di 35mila morti, tra cui centinaia di medici e operatori sanitari. (Resta ancora qualche problema, invece, su chi fa sport, ancora oggetto di occhiatacce e borbottii. Ma passerà...) E adesso? Che si fa? Prenotiamo le vacanze o restiamo comunque a casa a rifiatare dopo l’apnea di questi mesi?

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Ci fidiamo a partire o non ci fidiamo per niente e stiamo alla finestra a vedere se arriva la temutissima seconda ondata? Ci azzardiamo a prendere quell’aereo super economico, a fare un tour della Papuasia in 36 ore, di cui 30 di viaggio in pullman? Facciamo il giro dei rifugi dolomitici dormendo nei rifugi stessi? (E perché non un bel laghetto serbo, ché se ne dice un gran bene in questo periodo?!) Siamo indecisi se riprendere le abitudini di un tempo o restare sulle tremanti abitudini imposte dal virus. A metà strada tra l’essere e la sua rappresentazione, fermi come ad un bivio. Cambiare o non cambiare, questo è il dilemma! Di più, a questo punto di quest’anno bisesto ed infelice qual è veramente l’essere e quale la sua rappresentazione? Nella “Metafisica”, Aristotele distingueva l’essere-inquanto-essere dall’essere per accidente, affermando peraltro che del secondo non può esservi scienza. È un essere di serie B. Zona bassa della classifica della serie B, a rischio retrocessione. Lo scorso marzo, almeno per un momento il problema ce lo siamo posto un po’ tutti: dobbiamo cambiare stile di vita? Rallentare? Pensare ad una vita più sostenibile? Rispettare di più l’ambiente, ecc. ecc.? Guardandoci allo specchio, al termine della consueta e ferale conferenza stampa delle 18, ci siamo sorpresi più di una volta a farci domande di questo genere, trasformati dalle circostanze in tanti piccoli filosofi inconsapevoli. Ma è estate, santo cielo, il contagio è sceso a percentuali irrisorie, a breve potremo perfino tornare a sculettare in discoteca, a fare indigestione di aperitivi, a tuffarci in piscine di spritz, cosa vuoi ce ne freghi delle chiacchiere di quel muso lungo di Aristotele. È estate, pertanto incrociando il cliente sulla soglia del negozio adesso non sobbalzeremo più. Anzi, gli daremo una timida pacca sulle spalle, ci saluteremo affettuosamente, come reduci di una guerra che sappiamo finita, ma non abbiamo capito come né perché. Non sappiamo nemmeno se è veramente finita. Tuttavia la resilienza ci sta riportando alla forma che avevamo prima di marzo. Che siamo veri esseri o solo la relativa rappresentazione, è così che vogliamo rimanere adesso. Come lucertole al sole di un’estate caritatevole, che rimargini ogni ferita, dell’anima e del portafogli. Dopo si vedrà.


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RING di Fabio Peterlongo

di Denise Fasanelli

blues di provincia “ORSO” E “TRENTINO” SONO SINONIMI (ALMENO PER I MEDIA)

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uando il Trentino finisce sul Tg1 o sull’homepage di Repubblica, in genere è per notizie terribili. L’aveva notato già l’attore Andrea Castelli, che in un suo spettacolo commentava amaramente la scarsa “notiziabilità” nazionale di ciò che accade in Trentino: «Se a Roma sciòpa en tombìn i fa l’edizione straordinaria, da noi se ghe vòl almen venti morti». Negli ultimi anni le notizie che dal Trentino sono arrivate a “bucare” i notiziari di prima serata si contano sulle dita di una mano. Il Tg1 – che ancora oggi è la principale finestra sul mondo di milioni di italiani – ha raccontato di recente il dramma delle valli falcidiate dal covid, partito dalle piste da sci. Nel 2018 è stata data ampia copertura alle conseguenze della tempesta Vaia. Negli anni successivi una serie di morti tragiche ed eventi dolorosi. L’unica eccezione a questa mesta regola, per la quale del Trentino sul Tg1 si parla solo per vicende molto tristi, è l’insperata visibilità che regalano al Trentino le subitanee ed effimere apparizioni dell’orso. L’orso che fa capolino su una strada, su un sentiero, in mezzo a un gruppo di case, è un boccone ghiotto per le testate nazionali. Ed essendo fortunatamente rare, se non pressoché inesistenti ai fini statistici, le aggressioni realmente cruente condotte dagli orsi trentini verso le persone, i servizi della serie “A tu per tu con l’orso” sono presentati con un tono di meravigliata allegria. Ciò contribuisce all’immagine del Trentino come di una terra incantata coperta da boschi secolari e dove sono possibili questi incontri da brivido e in generale a lieto fine. Quando si parla di orso l’attenzione mediatica sul Trentino si accende sempre, come dimostrano le “ribellioni” social che seguono agli abbattimenti e alle catture degli orsi. Una delle occorrenze più recenti del Trentino e dell’orso (ormai “orso” e “Trentino” sono mediaticamente quasi sinonimi) sul Tg1 è stata legata all’incredibile incontro avvenuto presso Sporminore tra un cucciolone di plantigrado ed Alessandro, un bambino di dieci anni. Grazie al suo magistrale sangue freddo, Alessandro è diventato un esempio di come gestire una situazione che avrebbe messo a dura prova molti di noi. Ed è anche un esempio di come – anche in tempi durissimi come quelli che stiamo vivendo – una favola a lieto fine faccia bene all’animo e “faccia notizia”. Veicolando l’immagine di un Trentino che, lo sappiamo bene, non è solo boschi e magia, ma che resta una terra meravigliosa da vivere e da raccontare con orgoglio agli altri italiani. Anche attraverso gli schermi dei tg nazionali, che ogni tanto si ricordano di noi. 14

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lost in glocal LA SOLITUDINE È UN POSTO DOVE CI PIOVE DENTRO

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veva iniziato a piovere poco prima che decidesse di non fare altro della sua giornata. Se ne stava seduto ad occhi chiusi sotto la tettoia nell’entrata del suo piccolo cortile, tra la scala e la catasta di legna, ormai dimezzata destinata alla stufa a cui non aveva mai voluto rinunciare. Accanto al muro scrostato e sudicio, su di una sedia in plastica verde acido, accarezzava il tronco sui cui stavano posate le poche cose che aveva nelle tasche: chiavi, qualche spicciolo, un fazzoletto macchiato e sgualcito, un vecchio telefonino passato di moda da almeno un decennio. Si assicurava che niente mancasse, sparisse. Si sentiva sparire lentamente. Tutta la sua vita, pensava, era ruotata in qualche modo intorno alla legna: quella del lavoro nei boschi e quella della casa di famiglia che scaldava le notti condivise con i fratelli. Era forse rimasta l’unica cosa a scaldarlo in quella casa ormai disabitata, dove raramente tornavano a trovarlo figlie e nipoti portando un po’ di movimento, insieme a qualche rimprovero di cui udiva ormai poco o nulla. Sul capo un logoro berretto, il cappello da alpino per le occasioni di festa rimaneva impolverato sull’appendiabiti in entrata da chissà quanto. Portava vestiti macchiati, su cui qualche truciolo rimaneva impigliato, briciole di attività quotidiane e ripetitive. Le mani sporche di fuliggine si tenevano strette a suoi vuoti disabitati, mentre alzava di tanto in tanto la testa per dar fiato, con una voce un po’ troppo acuta, ad una lagnanza lontana di cui ricordava a stento la melodia ma di cui non dimenticava le parole cantate in coro al bar o ai raduni, i passi danzati insieme alle donne del paese. Il rumore metallico delle gocce sulla tettoia in lamiera, con quell’insistente e implacabile calma del loro fracasso, a lui era muto. Goccia su goccia percepiva sulla pelle, appena sotto la patina del tempo, salire l’umidità tiepida dal terreno mescolata a quella fredda dell’aria che porta la pioggia tra i monti. Come quando da alpino veniva sorpreso dai temporali estivi che smuovevano l’intero paesaggio e gli penetravano nelle ossa. E che alla sua età sente arrivare con quell’anticipo che è dato solo ai corpi dei vecchi montanari a cui mordono le gambe, preannunciandosi. Là fuori, la vita si rimescolava: il vociare dei bar, le donne che ritirano in fretta i panni stesi e richiamano i bambini nei cortili, una ressa di soffioni spogliati senza essere visti o uditi, foglie di vigna ferite, petali lavati via dalla terra. E chiuso nella sua sordità cieca, insieme alle sue primavere quasi centenarie, lui tutto questo ricordava di non riuscire più a vederlo, sentirlo. O forse lo sentiva meglio di chiunque altro nel buio che lo stracciava di dentro mentre concludeva la canzone: “confortate i vostri cuori / perché se cade in mezzo ai fiori / non gli importa di morir”.


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RING di Silvia Tarter

verde ostinato L’ESTATE POST PANDEMIA VIAGGIA SULLE DUE RUOTE E NE FA RISCOPRIRE LE MILLE VIRTÙ

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a necessità di mantenere il distanziamento sociale della fase 2 ha portato ad incentivare la mobilità dolce, dato il timore, affatto superato, di tornare ad utilizzare i mezzi pubblici e di imbattersi in possibili assembramenti. E così in Italia sono arrivati i bonus per l’acquisto di biciclette, anche elettriche, e mezzi della micro mobilità come i monopattini, nelle città con più di 50.000 abitanti, per un 60% del prezzo totale fino a un massimo di 500 €. Ma anche in altri paesi è accaduto qualcosa di simile, ad esempio in Francia dove si è pensato al “bonus riparazione”, un bonus per far uscire le bici dalle cantine e ripararle gratuitamente fino a un costo di 50 €. Anche Trenitalia, alla luce delle norme sul distanziamento e dell’approssimarsi dell’estate, saggiamente ha deciso di puntare ancor più sulle bici, pubblicando una guida delle ciclovie più belle raggiungibili con i treni regionali (scaricabile da internet). La soluzione treno+ bici è infatti quanto di più sostenibile ci sia, oltre che una soluzione estremamente comoda: niente stress da parcheggio o biciclette e portapacchi da smontare e rimontare! Ma oltre ad essere più sicura di altri mezzi in tempi di pandemia, la bici fa bene anche all’economia, più di quanto si pensi. Secondo uno studio di Legambiente, infatti, l’introito del cicloturismo in Italia ha un valore di circa 7,6 miliardi di euro, 12 se consideriamo l’intera filiera di produzione delle bici, dei relativi accessori, le spese per far alloggiare i ciclisti e per il loro ristoro. Si stima che ogni chilometro di ciclabile generi ogni anno un indotto tra i 110.000 e i 350.00 euro. Mica male eh? Ma potrebbe aumentare ancora, se si

promuovessero ulteriormente le straordinarie potenzialità di questo mezzo estremamente agile e versatile, che sembra essere stato sempre con noi come un vecchio amico, ma in fin dei conti ha solo un paio di secoli. Oltre a far girare l’economia, poi, la bici ci consente anche di risparmiare, ad esempio sulle spese sanitarie. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, infatti, la diffusione dell’uso della bicicletta in Europa potrebbe far risparmiare addirittura 110 miliardi di euro di spese per la salute, per via della riduzione dell’inquinamento, delle malattie cardiache, di malattie legate a obesità e sovrappeso e anche della depressione. Insomma, potremmo guadagnare di più lavorando per costruire piste ciclabili, produrre bici, accessori per ciclisti e punti di ristoro, piuttosto che producendo farmaci e offrendo sedute psicologiche per curare le malattie del corpo e della mente. E poi che dire, la bici è la bici. È bella. Libera, fresca come una brezza alpina. Ti permette di sentire il profumo della campagna nelle pianure del fondovalle, l’odore della pioggia che si avvicina. Ti fa cogliere innumerevoli dettagli che sfuggono all’occhio frettoloso dell’automobilista. In bici senti ogni curva, ogni salita, ogni metro di asfalto macinato pedalata dopo pedalata. Lo stesso presidente Kennedy diceva che niente è paragonabile al semplice piacere di un giro in bicicletta. E poi la bici fa compagnia, anche se viaggi solo sei sempre insieme a lei. Allora, dopo tutte le riflessioni e le prese di consapevolezza sul cambiamento climatico emerse durante il lockdown (come se prima non se ne fosse mai parlato!), che ci ha consentito di vivere un po’ al rallentatore e di riflettere sulla nostra esistenza, su quella del pianeta e sulla vulnerabilità umana, perché non cerchiamo di concretizzare con una svolta questi pensieri, facendo diventare ancor più questo mezzo un mezzo di trasporto abituale, al di là dei momenti di svago e del turismo? Di certo ragionare sulla mobilità quotidiana in questi termini, dato che la maggior parte degli spostamenti quotidiani in auto avviene nel raggio di dieci chilometri, sarebbe un buon inizio, in un’Italia dove solo il 3,6% usa abitualmente la bici, contro l’8% del resto d’Europa. Abbiamo ancora molta strada da fare… naturalmente in bici. 17

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RING di Stefano Margheri

caninamente ADOTTARE UN CANE SFORTUNATO È UN GESTO NOBILE. MA FACCIAMOLO CON IL BUON SENSO

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sistono cani fortunati ed esistono, purtroppo, amici a quattro zampe che, senza nessuna colpa, si trovano relegati in canili pubblici e privati, in alcuni casi fin dalla nascita. Si tratti di randagi recuperati lungo qualche strada trafficata, ovvero di cuccioli trovati abbandonati sin dai primi giorni di vita, o ancora lasciati al loro destino da chi ha smesso di occuparsene, ci troveremo dinanzi a creature bisognose di una nuova famiglia. Infatti, pur con la più buona volontà garantita dalle migliaia di volontari presenti in tutta la penisola, l’obiettivo primario per ciascun cane così recuperato sarà quello di godere finalmente di una “nuova vita”, accanto ad un proprietario che potrà dedicarvisi con il massimo dell’attenzione e della dedizione. Staremo parlando, quindi, dell’ormai usuale fenomeno delle “adozioni”, divenuto di grande attualità grazie alle comunicazioni di giornali e social media che consentono oggi di entrare in contatto con apposite strutture specializzate, di per sé idonee ad individuare il cane che si intenderà prendere con noi. Eppure, una tale scelta, per quanto lodevole e nobile, dovrà fare conto di una serie di condizioni da considerarsi preventivamente con estrema cautela, non dimenticandoci che colui che andremo a “salvare” dovrà rimanere con noi per l’intera vita. Il primo suggerimento consterà nell’entrare in contatto con organizzazioni di comprovata serietà, evitando scelte superficiali ed affrettate. In sede di primo colloquio, dovrà essere espressa l’esigenza della famiglia di adozione, indicando il numero dei componenti, l’età, la disponibilità di tempo e di spazio, eventuali esperienze precedenti, nonché la possibile presenza di altri animali. Allo stesso modo, l’interlocutore avrà l’obbligo di suggerire quale tra i tanti amici disponibili potrà fare il caso di quella specifica famiglia, creando così una sorta di “mediazione” tra il cane da “salvare” ed il nucleo adottante. Sebbene nella maggior parte dei casi la biografia dei cani ubicati in canile sia sconosciuta o controversa, sarà importante riferire ai futuri proprietari più informazioni possibili sulla provenienza del nuovo arrivato, ivi compresa la presenza di eventuali traumi subiti nella vita precedente. In aggiunta, risulterà fondamentale la descrizione del carattere, non dimenticandoci che molti 18

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RING dei nostri amici a quattro zampe potranno presentare problematiche di interazione con la specie umana o canina. Esse, pur senza spaventare nessuno, dovranno essere indicate con dovizia, mettendo così gli adottanti nelle migliori condizioni di decidere se quell’individuo, con quelle caratteristiche, potrà davvero fare il caso loro. Nulla sarà più frustrante di rendersi consapevoli a posteriori dell’incapacità di gestire un nuovo arrivato, causa eccessiva esuberanza, estrema diffidenza, o inclinazione ad azioni aggressive verso chicchessia. Effettuata la prima valutazione di insieme, diventerà necessario organizzare il trasferimento, soprattutto nei casi in cui il luogo di provenienza si trovasse a diversi chilometri di distanza. In tali ipotesi, di prassi, verranno organizzate le “staffette”, grazie alle quali i volontari dei rifugi presenti sul territorio si sposteranno progressivamente fino a raggiungere la famiglia di adozione, cui saranno fornite ulteriori indicazioni sulla gestione, come il cibo da somministrare, l’attività da far svolgere e la zona ideale di collocazione. Entreremo, così, nella fase di “ambientamento”, ove il nostro amico incomincerà a conoscere il nucleo famigliare e, subito dopo, l’ambiente sociale ove si troverà a vivere. Sarà, questo, un momento assai delicato, necessitando i cambi di abitudine di un periodo di inevitabile stabilizzazione. Il suggerimento, in tali situazioni, sarà quello di evitare assembramenti di amici e parenti, consentendo al nostro cane di “mappare” il mondo che lo circonda in modo progressivo e a traumatico. Anche la usuale visita veterinaria dovrà essere spostata alle settimane successive, salvo esigenze immediate di cure fisiche da dispensare. In un momento così delicato ideale sarebbe potersi avvalere di un “accompagnamento competente”, ossia di un esperto del settore che possa affiancare la famiglia nell’introduzione delle prime regole di gestione. Spesso, le stesse strutture da cui si è effettuato il trasferimento potranno offrire la presenza di altri volontari, ovvero di istruttori cinofili con i quali saranno stati stipulati accordi preventivi. Per quanto possa apparire superfluo, nulla sarà peggiore del sentirsi “isolati” nei mesi successivi all’entrata in casa del nuovo arrivato, essendo pressoché certa l’insorgenza di qualche problematica da risolvere prima possibile. Passato, così, il periodo di ambientamento, le stesse organizzazioni prevedranno ulteriori contatti di “controllo” finalizzati a verificare che l’amico “dato in adozione” possa davvero godere dei benefici di cui necessita, evitando possibili scelte avventate. Altro elemento da considerare sarà quello legale, giacché anche le adozioni “gratuite” necessiteranno del passaggio di proprietà, della registrazione presso l’anagrafe canina del territorio, e della predisposizione del libretto sanitario. Se tutto ciò sarà stato rispettato, la scelta di salvare una vita sarà stata davvero compiuta coniugando emozione, buona fede e ragione. lamiaellie@gmail.com


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145 g/km (WLTP). *Prezzo promo chiavi in mano riferito a IGNIS HYBRID 1.2 COOL 2WD MT (IPT, PFU e vernice met. escluse), per immatricolazioni entro il XX/XX/2020. e su suzuki.it Consumo Consumo ciclo ciclo combinato combinato gamma gamma Suzuki Suzuki Hybrid: Hybrid: da da 3,93,9 a Seguici 4,9 a 4,9 l/100km l/100km (NEDC (NEDC correlato), correlato), da da 5,05,0 a 6,4 a 6,4 l/100km l/100km (WLTP). (WLTP). Emissioni Emissioni CO₂: CO₂: da da 89 89 a 112 a 112 g/km g/km (NEDC (NEDC correlato), correlato), da da 113113 a a sui social e su 145145 g/km g/km (WLTP). (WLTP). *Prezzo *Prezzo promo promo chiavi chiavi in in mano mano riferito riferito a suzuki.it IGNIS a IGNIS HYBRID HYBRID 1.21.2 COOL COOL 2WD 2WD MTMT (IPT, (IPT, PFUPFU e vernice e vernice met. met. escluse), escluse), perper immatricolazioni immatricolazioni entro entro il XX/XX/2020. il XX/XX/2020. Seguici sui social e su suzuki.it

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trentinoildialettoinforma di RENZO FRANCESCOTTI

il dialetto in-forma SBRAGOLÓNI

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l senta, professor. Doménega son stà en Val de Non e son nà a visitar Castel Braghèr. L’è vizin a Coredo, el lo saverà. Su, na tabela gh’era scrit che el castel el se ciama cossita dal primo proprietario Bragherio da Coredo, detto Braghèr, detto così probabilmente per il modo particolare con cui indossava i calzoni. Se vede che l’era en sbragolón. Ma perché i paroni, che i era conti, i averìa ciamà o lassà ciamar el so castel cossita? mi ho pensà”. “Lo credo assurdo anch’io. Secondo me il castello si chiama così da brughèiro, ovvero brughiera. Difatti c’era una brughiera attorno…”. “…che adèss no la gh’è pu da ‘n pèz: i nonesi i l’ha fata for e i ha piantà pomari anca lì. I li pianta fin sule porte dele cese, cossita pol partecipar ala messa anca i pomari: i spera che i faga pu pomi… Ma el me diga, professor: brache èlo na parola che se pol dir en lingua? L’ho trovada scrita…”. “In effetti si può usarla in italiano. È una parola di origine gallica, ovvero celtica, passata nel tardo latino e giunta a nel dialetto trentino. Ma anche in quelli veneti si dice braghe. Da cui la frase restar en braghe de tela…”. “…che mi no ho mai capì: ‘sa vol dir? Oramai tute o quasi le braghe le è de tela. Varda i gins…”. “Ma una volta le braghe de tela erano le mutande, e per i condannati per debiti c’era una pena particolare: venivano messi in una gabbia sopra la piazza, costretti in mutande, esposti alle beffe e alle ingiurie di tutti. Di qui il detto…”.

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“E el deto: quela lì le braghe en fameia la le porta ela, l’alo sentì ancor, professor?” “Certo“. “E ‘sa ne pénselo?” “Ne penso che potrebbe andar bene, a seconda dei casi…”. “Porete quele case endó che le galine le canta e el gal el tase!, el dis el vecio proverbi…“. “Che è appunto, come hai detto tu, vecchio. Ma, caro mio, invecchiano anche i proverbi, non solo noi. E poi i proverbi bisogna saperli leggere. Perché il gallo tace? Perché non ha niente da dire, se no si farebbe sentire. Oppure perché è ormai vecchio e spompato. Oppure perché cantare gli è venuto a noia, così che lascia volentieri che siano le galline a cantare o a tentare di farlo. E quindi, se c’è una donna brava ed energica perché non cedere a lei il timone? E il proverbio si rivela vecchio anche perché non si vedono intorno altro che donne coi pantaloni. E se qualcuna indossa la gonna, o la minigonna, è magari per tenere ancora di più il maschio sotto di sé…”. “El mas’cio sbragolà e lore co la minigona e col taco dódese…”. “Appunto. Un uomo non dovrebbe mai girare trasandato o sbracato. Non dovrebbe sbracare mai per rispetto degli altri e di se stesso, e se non vuole, prima o dopo, essere piantato da tutte le donne…”. ”Avé capì, sbragóloni?” renzofrancescotti@libero.it


trentinoarte di ROBERTO PANCHERI

taccuino d’arte BREVE STORIA DEL RAFFAELLO DI TRENTO Il dipinto proviene da Piacenza e giunse in eredità al Villaggio del Fanciullo

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ell’anno in cui in tutto il mondo si celebra il cinquecentenario della morte di Raffaello Sanzio ci sembra utile ripercorrere brevemente le vicende del dipinto già attribuito al maestro urbinate che si conserva da oltre vent’anni al Castello del Buonconsiglio. Dell’opera si parlò sui giornali locali nel 1996, allorché giunse in eredità al Villaggio del Fanciullo di Trento per lascito testamentario di Emilio Costa Ceresa. All’epoca qualcuno sperò nell’effetto capolavoro, ipotizzando lunghe code di turisti desiderosi di ammirare il dipinto, senza porsi il problema dell’effettiva paternità dell’opera, sulla quale calò ben presto il silenzio. Per comprensibili motivi di sicurezza la cooperativa sociale decise di depositare l’antica tavola al museo provinciale, dove da allora si trova. Dopo l’intervento di restauro curato dall’Ufficio beni storicoartistici, che fu accompagnato da una serie di analisi chimiche e radiografiche, il dipinto fu pubblicato da Elvio Mich come opera di “ignoto pittore nordeuropeo del secolo XVI”. Lo studioso appurò infatti che si trattava di una copia con varianti di uno dei più celebri capolavori del Rinascimento, la Madonna Bridgewater, mentre i toni freddi del paesaggio visibile sullo sfondo e il tipo di preparazione del supporto suggerivano di collocarne l’esecuzione in area fiamminga o francese. Emilio Costa Ceresa, ultimo discendente di una nobile famiglia emiliana, visse a lungo a Montevaccino, dove possedeva una casa. Nel palazzo avito di Piacenza si conservava, fino alla fine dell’Ottocento, una cospicua collezione d’arte, che era stata incrementata in particolare dal conte Giacomo Costa (1804- 1880). Una ricerca di Michela Braga pubblicata nel 1999 sul “Bollettino Storico Piacentino” rivelò che la tavola raffaellesca era stata acquistata dal conte Costa nel 1864 da un antiquario della sua città, tale Giuseppe Rossi, il quale a sua volta l’aveva scovata poco tempo prima in una casa privata in Francia, completamen-

te ridipinta. Dopo un primo restauro, la Madonna col Bambino venne esposta nel 1897 al Palazzo Ducale di Urbino e l’anno successivo fu prestata dai Costa Ceresa alla mostra d’arte sacra tenutasi a Torino: in entrambe le occasioni fu presentata al pubblico come opera autografa di Raffaello. Nel 1944 la Soprintendenza di Parma e Piacenza tutelò il dipinto con un vincolo,

attribuendolo tuttavia più prudentemente a “scuola romana del secolo XVI”. Ora la critica è orientata, come si è detto, su un pittore italianizzante di area nordeuropea, non ancora individuato. La bella tavola rimane in ogni caso un documento importante della fortuna goduta dai modelli di Raffaello in tutta Europa. Dopo cinque secoli essa è ancora in grado di trasmetterci un’eco del suo genio. ■

Ignoto pittore nordeuropeo del XVI secolo (da Raffaello Sanzio), Madonna col Bambino, tempera su tavola. Trento, Castello del Buonconsiglio

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Direttore responsabile: Paolo Curcu [ paolo@trentinomese.it ] Direttore editoriale: Pino Loperfido [ info@trentinomese.it ]

SOMMARIO LUGLIO 2020 Ring

Progetto grafico: Fabio Monauni

[ fabio@curcugenovese.it ]

Redazione: Trentino Mese Via Missioni Africane 17 38121 Trento Tel.  0461.1924988 Editrice: Curcu Genovese S.r.l. Via Missioni Africane 17 38121 Trento Tel.  0461.1924988 Concessionaria Pubblicità: MEDIA ALPI PUBBLICITÀ S.R.L. Via delle Missioni Africane, 17 38121 Trento Tel. 0461.934494 Stampa: Litotipografia Alcione Lavis (TN) Registrazione Tribunale di Trento n. 536 - 21 dicembre 1991

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6 COMMENTI 18 IL DIALETTO INFORMA 19 TACCUINO D’ARTE

In redazione: Cristina Pocher Hanno collaborato a questo numero: Susanna Caldonazzi, Paolo Chiesa, Lara Deflorian, Fabio De Santi, Fiorenzo Degasperi, Denise Fasanelli, Renzo Francescotti, Claudio Marchesoni, Stefano Margheri, Roberto Pancheri, Fabio Peterlongo, Silvia Tarter, Tiziana Tomasini, Lucio Tonina

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Attualità 22

I FRATELLI RIGOTTI

26 SPECIALE ESTATE! 40 LA “NUOVA” DANZA 42 MARIO CAGOL TORNA A TEATRO 44

ECONOMIA “CIRCOLARE”

48 PORTFOLIO DI LUCIO TONINA 54 I 20 ANNI DI CRUSHSITE 56

ESTATE NEI PARCHI TRENTINI

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RICOPRENDO L’ALPE CIMBRA I CASTELLI DELLA VAL DI NON EMANUELE STABLUM BRUNO BANAL I LUOGHI TRENTINI DI FREUD

Panorama 76 77 78 80 80 82 84 86

ROSSANA CASALE SPETTACOLI A TRENTO PERGINE FESTIVAL SUMMERTIME AL MUSE A TUTTO MÜLLER PANDEMIA D’ARTE ESTATE A TRENTO LEVICO: VIVERE IL PARCO

Eventi on line COME ABBONARSI:

(un anno, 12 numeri a Euro 36,00) A mezzo BONIFICO BANCARIO CASSA RURALE DI TRENTO IBAN IT74 N083 0401 8040 0000 3378 540 BOLLETTINO POSTALE c/c N. 1040747758 Curcu Genovese TM Via Missioni Africane 17 38121 TRENTO DIRETTAMENTE PRESSO L’UFFICIO ABBONAMENTI Via Missioni Africane 17 Trento Tel. 0461.1924985 ufficioabbonamenti@trentinomese.it

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88 MOSTRE 94 APPUNTAMENTI DEL MESE

Scoop&news 106 112 113 114 115 116 116

I MATRIMONI DEL MESE “TRENTO CHE SI AIUTA” FESTIVAL DELLA MERAVIGLIA MONTENEVE RIAPRE! PALINSESTO RAI REGIONE BAMBOLE, CHE PARTY!” FESTIVAL DELL’ECONOMIA ONLINE

Rubriche

118 LIBRI E LIBRERIE 120 LA RICETTA DEL MESE 121 #TRENTINOMESE CONTEST info@trentinomese.it www.trentinomese.it 23

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UN CAFFÈ CON

di Pino Loperfido e Paolo Curcu

I FRATELLI RIGOTTI: “RECUPERARE È MEGLIO CHE BUTTARE” DOVE SI VA IN TRENTINO QUANDO SI HA BISOGNO DI TROVARE DEI PEZZI DI RICAMBIO? DAI RIGOTTI ALLA VELA DI TRENTO, OVVIAMENTE! IL LORO NOME È DIVENTATO SINONIMO DI “RECUPERO”. UN’ATTIVITÀ INIZIATA NEGLI ANNI SETTANTA E PORTATA AVANTI CON PASSIONE E SIMPATIA. TANTO CHE IGNAZIO E NERINO SONO APPREZZATI E BENVOLUTI UN PO’ DA TUTTI. CI SIAMO FATTI RACCONTARE LA LORO STORIA. E DEL FRATELLO ARMANDO, SCOMPARSO PREMATURAMENTE

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Torte per i 65 anni dell’azienda

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na storia fatta da persone e da un posto. Cominciamo dal posto. Siamo a Trento, certo, ma arrivare nella sede delle Autodemolizioni Rigotti è un po’ come prendere il treno sul binario 9 e tre quarti di Harry Potter. No, non per via della magia, per il fatto piuttosto strano che l’azienda è raggiungibile solo imboccando un’unica stradina: l’amena via Laghetti, costeggiando il fiume Adige e una teoria, più o meno continua, di camion carichi di ogni sorta di materiale di recupero. Quarant’anni, un capannone di oltre 12mila metri quadrati, dotato di tutte le

tecnologie e gli spazi necessari per la rottamazione delle vecchie autovetture ed il corretto smaltimento dei materiali. Quaranta anni di duro lavoro per i fratelli Rigotti che oramai non solo a Trento ma in tutto il Trentino impersonano la rottamazione dei veicoli e la possibilità di trovare i preziosi pezzi usati. Ma veniamo alle persone. Ne incontriamo solo due, Nerino e Ignazio Rigotti, fratelli, perché purtroppo il terzo fratello è scomparso oramai da tempo (ma ci sono anche le due sorelle: Ida e Paola). Eppure – ve lo garantiamo – è come se ne incontrassimo davvero tre, tanto

Un “ritratto” dell’azienda. Si noti il riuscito tentativo di mimetismo con il territorio circostante

sono vivi il ricordo e l’affetto dei suoi cari. Una storia simile a tante altre che abbiamo raccontato su queste pagine, storie di lavoro e di sacrificio nate dopo la Seconda guerra mondiale. Eppure, come tutte, questa dei Rigotti ha qualcosa di particolare che la caratterizza. Scopriamola insieme, leggendo cosa Ignazio e Nerino hanno risposto ai nostri microfoni. Intanto una domanda di rito, considerato il periodo. Almeno voi siete stati risparmiati dal ciclone Covid-19? Per niente! Le acciaierie sono tra le più colpite da questa crisi. Sono stati due mesi difficili. Un problema globale? No, un problema italiano. Le chiusure non hanno interessato Austria, Francia e Germania, per dire. Ci vuole tempo per ripartire. Più che altro ci vogliono i contratti. Altrimenti si riempiono i magazzini e poi… Una crisi peggiore del 2008? Sì, perché allora era solo una questione di prezzi, oggi c’è una mancanza di clienti del materiale finito. Una crisi sistemica… Un momentaccio, però… Però? Un po’ alla volta passeremo anche questa. D’altra parte abbiamo passato una guerra. Sì, ma questa è peggio di una guerra. Perché? Dopo la guerra ricostruisci: qui non c’è più nulla da ricostruire. Papà Tullio invece, negli anni Cinquanta, aveva una sacco da fare se non sbagliamo. Proprio così. La famiglia Rigotti è originaria delle Valli Giudicarie. Papà di San Lorenzo in Banale e mamma Bruna di Preore. Tullio ha fatto la guerra in Africa, dove si è preso pure malaria, pleurite… 25

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trentinoincontri Insomma, non una passeggiata. Anche lui cominciò a lavorare con le automobili? Non subito. Negli anni Settanta, subito dopo essersi trasferito a Tullio Rigotti Trento – abitavamo ai “Casoni” di via Veneto – , aiutato dal piccolo Armando, nei pressi dell’attuale Villa Igea, estraeva l’ottone dalle macchine del caffè. E poi lavorava con i rottami e con le macchine utensili. Che origini aveva la famiglia? Contadine. Vi ha mai spiegato vostro padre come mai decise di dedicarsi al recupero? A differenza di oggi, che i figli si portano dallo psicologo per ogni cosa, allora non è che ci fosse tutto questo dialogo… Non glielo avete mai chiesto?! Non c’era nulla da chiedere. C’era da fare e basta. In quel periodo – metà anni Sessanta – ci eravamo trasferiti a Montalto di Affi, dove mio papà aveva acquistato delle proprietà. Eseguire e stop! Ma eravate solo dei bambini! Prima di scuola andavamo a mungere,

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alle 5 eravamo in strada. Non mi verrete mica a raccontare che guidavate anche… Avevo 11 anni – è Ignazio a raccontare – e sono andato a caricare il fieno con un omone – due metri per un quintale e sessanta. A 14 anni mi hanno beccato per la prima volta. A 17 sono andato a Milano con un autista del camion che però a Verona si ubriaca e si addormenta sul sedile. L’ha fatta franca? No, la polizia mi ha fermato alle porte di Milano. Ma sono stati clementi. Insomma, le automobili erano in qualche modo nel vostro destino. L’idea delle auto fu di mio fratello Armando, tra il 1973 e il 1974 (parlano del fratello che non c’è più, ma è come se se ne potesse percepire la presenza. Potere di un affetto che non sempre la morte riesce a spezzare, N.d.R.) acquista il primo magazzino in Via Lavisotto, là dove c’erano le Macellerie Trentine. Eravate i primi in città a fornire un servizio di questo tipo? Feller si occupava di ferro, mentre Zanotelli e Masini stavano smettendo. È stata proprio questa una delle ragioni che ci ha spinti a lavorare in questo settore. E dopo? Dopo aver fatto il militare, ci siamo trasferiti nella sede storica del Doss Trento che tutti i trentini di una certa età non possono non ricordare.

Una curiosità: ma negli anni Settanta le automobili non si tiravano fino allo sfinimento? No, si rottamavano anche allora, alla grande! Solo che non c’erano i Mamma Bruna macchinari per poter lavorare i pezzi. Si faceva tutto a mano. Smontaggio, catalogazione, vendita di pezzi: qual è stata la scintilla? Al Doss Trento eravamo sulla strada. I meccanici delle valli che passavano di là hanno cominciato a fermarsi e a chiederci un cofano, una portiera, uno spinterogeno. Armando, sempre lui. L’idea è stata la sua. Poi avete preso il terreno là davanti, perché il bisogno di spazio è aumentato. Il povero papà acquistò quel terreno solo pochi giorni prima di morire, da Bruno Lunelli, capostipite delle Cantine Ferrari. Nel 2009 arriva il momento di traslocare. O traslocavamo o ci facevano chiudere. Chi è il soggetto? No comment! Ok. Me lo direte a microfoni spenti.


trentinoincontri Fotografie: Jacopo Salvi

“DARE NUOVA VITA AI MATERIALI”

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igotti Autodemolizioni si trova a Trento, opera nel settore dal 1970. È nei primi anni Sessanta del Novecento che la Famiglia Rigotti inizia la sua attività imprenditoriale con la commercializzazione di rottami e macchine utensili. Negli anni seguenti l’unione delle forze dei tre fratelli Armando, Ignazio e Nerino indirizzano l’attività verso la demolizione automobili diventando il punto di riferimento in Trentino Alto Adige. L’esperienza sviluppata negli anni, legata all’aumento del lavoro, del personale e all’acquisto di attrezzature specifiche hanno aiutato a contribuire ad un miglioramento di tutti gli aspetti caratterizzanti il processo di rottamazione dei veicoli. Oggi, nella nuova sede, viene offerto ai clienti un servizio serio, puntuale e competente, svolto nel rispetto dell’ambiente e delle leggi che ne regolamentano la disciplina. Ma non si tratta solo di auto, spesso non ci si ferma a riflettere sul fatto che la maggior parte degli oggetti con cui si interagisce si trasformeranno a breve in scarti, rifiuti, rottami. Per questo motivo il recupero di rottami ferrosi, dei metalli e dei materiali in genere assume un’importanza determinante sia per la salvaguardia dell’ambiente che per lo stesso ciclo di produzione di manufatti. Il presente vede un nuovo ramo dell’azienda impegnato nel recupero e la rilavorazione, non più dei soli rifiuti prodotti dalle autofficine, ma anche di tutte le tipologie di rifiuti, pericolosi e non, prodotti dalle diverse attività, artigianali, industriali e del terziario. Ogni anno vengono gestite e avviate a recupero notevoli quantità di rifiuti speciali pericolosi e non, che altrimenti andrebbero smaltite nelle discariche. La forza dell’azienda è la collaborazione con partner aventi un comune obiettivo: ‘’Dare nuova vita ai materiali “

Due generazioni al lavoro. Da sinistra, Matteo, Ignazio, Barbara e Nerino

A quel punto immagino che aveste il vostro bel da fare con i politici di allora. Proprio così. Per fortuna sulla nostra strada incontrammo uno degli ultimi politici veri che sia uscito da questa terra. Alcide Degasperi? Flaminio Piccoli? (Ridono) Non siamo così vecchi. Stiamo parlando di Lorenzo Dellai. Comprese subito le nostre esigenze e quelle di chi ci voleva lontani dal Doss Trento. Trovò una soluzione equa in tempi rapidi. Siamo rimasti amici ancora oggi. Qual è la vostra idea di politica? Che è una cosa molto seria. E dovrebbe essere sempre un servizio. Insomma, siete arrivati in riva al fiume, qui ai Laghetti. Una struttura mimetica... Inizialmente ci volevano imporre di rivestirlo in legno, ma come si può immaginare sarebbe stato un disastro in termini di manutenzione. Così l’architetto Ferrari suggerì a Dellai l’idea del mimetismo. Ovvero? Colorare il capannone con i colori del bosco. Dall’autostrada quasi non lo si nota. Una cosa che mi ha sempre colpito è che siete veramente benvoluti

Da sinistra, Nerino, Ignazio e Armando Rigotti

da tutti. Come mai? Ve lo siete mai chiesto? No. So che fate molta beneficenza. Se la facciamo di certo non glielo diciamo adesso. Giusto. Vi dico solo questa: un camion era finito fuori strada con quintali di pasta destinati all’immondizia. Li ho portati dai frati. Un altro aneddoto? Non di sola pasta vive l’uomo. Ho capito, cambiamo argomento. Quali sono stati i principali cambiamenti del vostro lavoro negli ultimi anni? Il nostro è un vero work in progress. Si rinnova ogni tre anni. Tre anni?! Ultimamente anche ogni anno. Cambiano i modi di pensare, di lavorare. Aumentano le restrizioni. E quindi? Una volta le auto si pressavano intere, così come arrivavano. Oggi è impensabile. È necessario smontarle, separare i componenti, i materiali… Come siamo messi a burocrazia? Se spegne il microfono glielo dico. Qual è la vostra idea di sostenibilità? È un concetto difficile anche da interpretare. Per la plastica un anno fa prendevi una certa cifra. Oggi, dopo il coronavirus, quasi devi pagare per smaltirla. Come la carta. Tutto è relativo, insomma. Un’ultima domanda: a chi vorreste inviare un ringraziamento per i traguardi raggiunti fin qui? Abbiamo sempre avuto le nostre famiglie alle spalle: moglie e figli che ci hanno supportato e accompagnato anche nei momenti difficili. E che ancora oggi ci affiancano in questa lunga avventura. ■ 27

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Lago di Levico | foto di Andreas Tamanini

trentinoattualità

VOGLIA

D'ESTATE

di Tiziana Tomasini

DOVE, COSA, QUANDO

COME SARÀ LA NOSTRA ESTATE POST PANDEMIA? TRENTINOMESE VI ACCOMPAGNA IN UN VIAGGIO SPECIALE DENTRO AI NOSTRI LUOGHI PREFERITI: LAGHI, AMPIE VALLATE, CIME DOLOMITICHE, RIFUGI

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l periodo più bello dell’anno – quello tanto sognato ed agognato, dopo le restrizioni primaverili – è qui. Andremo ad esplorare alcuni tra gli ambiti turistici più suggestivi che stanno affrontando questa complessa ed intricata fase di ripresa tra preparativi, normative, distanziamenti. Fortunatamente non manca un importante elemento: una sana – è proprio il caso di dirlo – voglia di ripartire. Alla grande. Lo aspettavamo da tempo questo momento. Giornate più lunghe in odore di solstizio combinate a desideri repressi di evadere dalle mura domestiche per buttarci a capofitto in uno dei periodi più entusiasmanti e rilassanti dell’anno. In fondo ce lo meritiamo! Ma come si sta organizzando l’operoso Trentino per ripartire? Quali attività – e soprattutto “come” si potranno svolgere? Noi abbiamo toccato qualche location preferita dai trentini e abbiamo sentito dalla voce di alcuni operatori turistici l’andamento di questa prima alba estiva

Lago di Caldonazzo

post pandemia. Con qualche domanda, molte info, tante immagini. Per farvi toccare con mano che l’estate è già qui. Nel nostro viaggio tra chi il turismo lo vive in prima persona e chi ci lavora coordinando, abbiamo avuto modo di osservare una situazione complessivamente improntata all’ottimismo. Nonostante le tangibili difficoltà, la tendenza a guardare il futuro ha

il sapore di una nuova avventura tutta da toccare con mano. Le nostre amate spiagge del territorio sono pronte ed attrezzate per accogliere chi ha voglia di lasciarsi tutte le tristezze vissute alle spalle. Nella convinzione che spazi e distanziamenti non debbano andare minimamente ad appesantire le vacanze, ma costituiscano piuttosto un valore aggiunto a quella che

la vacanza deve e può rappresentare, il desiderio di libertà. I rifugi hanno riaperto ed inaugurano una stagione decisamente diversa dalle precedenti, regolamentando le presenze con semplici ma chiare regole di convivenza e permanenza; le strutture alberghiere stanno organizzando i soggiorni in nome della sicurezza e della consueta accoglienza.

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Laghi di San Giuliano e Garzonè | Foto di Tamanini A.

Quest’anno al turista come al trentino appassionato dei luoghi del suo territorio viene richiesta un’attenzione in più: informarsi bene e preventivamente su come muoversi in un determinato contesto, verificare sui vari siti delle strutture ricettive le modalità di prenotazione e di soggiorno, richiedere aggiornamenti sulle disposizioni in fatto di mobilità, in modo da avere una completa panoramica sull’organizzazione com-

plessiva delle diverse valli, dei laghi e dei luoghi meta della vacanza. Il tutto in nome della sicurezza nei confronti di se stessi e degli altri; ma anche e soprattutto per vivere un periodo all’insegna della serenità. Il grande vantaggio del nostro Trentino parla indubbiamente di boschi, laghi e ampi spazi, che in questo periodo di ripartenza non possono che costituire necessariamente un punto di forza. Un valo-

re aggiunto, che sommato al contesto naturale rappresenta la situazione ideale per ritrovare benessere ed equilibrio. L’offerta turistica della stagione punta quindi sul contatto con la natura e sulla sterminata libertà che le nostre tipiche location da sempre trasmettono. Ma non è tutto. All’aspetto ambientale si affiancano le molteplici possibilità di conoscere anche la cultura locale, con programmi di intrattenimento

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calibrati al momento storico ma pur sempre in grado di offrire un alto livello qualitativo, per tutti i gusti e per tutte le età. Sfilano così i grandi punti fermi del panorama culturale trentino: Muse, Mart, Castello del Buonconsiglio e le tante altre sedi museali del Trentino. Tutte questi importanti luoghi di cultura si propongono con interessanti offerte ed approfondimenti, che vedono spesso affiancarsi modalità online fruibili in via digitale e attraverso i canali social a ragionate aperture in presenza. Ma la tipicità si ritrova anche in aspetti più concreti, assaggiando cioè le specialità gastronomiche per le quali il Trentino è noto agli appassionati. Insomma, complessivamente, un mix intramontabile per un territorio poliedrico che si presta particolarmente alle più diverse attività all’aperto, fra sport, relax, natura, cultura e divertimento. LA VACANZA IDEALE IN TRENTINO? A TUTTO CAMPING! Pur essendo un settore forte e solido nel panorama trentino dell’offerta turistica, anche il mondo del camping ha dovuto necessariamente fare i conti con tutte le problematiche emerse dalla situazione di emergenza sanitaria che tutti abbiamo vissuto e con tutto quello che ne è deriva-


trentinoattualità to – a livello di regolamentazioni – nelle fasi successive della ripartenza. Noi abbiamo sentito come si è mosso in questo senso Massimo Oss, amministratore delegato di Camping Club, che riunisce e gestisce importanti strutture del territorio: il Camping 2 Laghi di Levico Terme, il Camping San Cristoforo, il Fiemme Village e il Lido di San Cristoforo. Ragionando sulla messa in atto di tutta la fase di preparazione con distanziamento, mascherine, controllo della temperatura e protocolli in generale, Oss si è trovato a fare una scelta molto drastica. Tutto è partito dal presupposto che le regole per chi desidera fare vacanze sono piuttosto complesse; oltretutto la gestione dovrebbe anche rivestire il difficile ruolo di vigilantes per verificare le modalità dei comportamenti: tanto per fare un esempio, monitorare che i bambini della famiglia A non giochino con i bambini della famiglia B. O il discorso piscine. Con gli ingressi contingentati, se in una piscina in cui normalmente

Mart di Rovereto

entravano 300 persone, adesso ne possono entrare 50, si dovrà regolamentare che tu, turista, hai diritto ad andare in piscina tot volte. E poi come fare ad affiancare l’italiano abituato alle regole rigide dei vincoli post pandemia ai turisti provenienti da altri paesi? Oss ricorda che Germania e Olanda hanno avuto sì dei blocchi, ma non il blocco totale come da noi e che l’80% dei suoi clienti ha continuato a lavorare; come imporre – e far rispettare – queste regole a chi non le ha vissute nella

vita normale? Come può farlo in un contesto in cui ci si sente più liberi come appunto in vacanza? Con la normativa in vigore, i campeggi diventano così accessibili a capienza ridotta; questo vuol dire che l’ azienda che ha posto per 3000 persone nei 3 campeggi – che in questo periodo, negli anni passati, era già al completo – deve fare delle scelte; come si deve regolare? Estrarre a sorte e dire chi deve rimanere a casa? Oss dichiara di essere un imprenditore, abituato a rischiare per-

Rifugio San

A 1960 mt di quota, immerso nel verde e riflesso nel blu dei suoi due laghetti, il rifugio San Giuliano offre un’oasi di pace a chi vuole ritagliarsi un momento di tranquillità.

ché fa parte del suo lavoro, ma poi c’è un limite entro al quale bisogna essere onesti anche con i clienti: spiegare in modo chiaro quali sono le regole, perché non è onesto far venire il turista e poi presentargli tutta una serie di no: no animazione, no piscina, bagni contingentati, misurazione della temperatura, tracciamento del cliente per almeno 15 giorni e molto altro ancora. In questo modo rischia di diventare, più che una vacanza diversa, una non vacanza.

Giuliano

Cordialità e ristoro in un paradiso naturale nel Parco Adamello Brenta

Per chi ama le passeggiate in montagna, ma anche per quelli un po’ più pigri, il rifugio è facilmente raggiungibile a piedi lungo un sentiero per lo più pianeggiante. Da Caderzone Terme si può salire in auto fino al parcheggio “Poc dali fafc” (1700m), da lì in 1 ora e 40 minuti, passando da malga Campo e malga San Giuliano si arriva al rifugio (1960m). C’è poi la possibilità di tornare alla macchina facendo un giro ad anello passando dalla Bocchetta dell’acqua fredda (2184m), dal lago Vacarsa e malga Campastril. (2ore e 30 minuti). Situato nel territorio del comune di Caderzone Terme, cuore verde della val Rendena, il rifugio San Giuliano vi aspetta con la sua cucina tipica e la cortese accoglienza di un’atmosfera famigliare.

Il Rifugio offre anche servizio di pernottamento ed è anche punto d’acquisto di permessi d’ospite per la pesca

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Fiemme Village Camping Resort

Oss non se l’è sentita di procedere in questo modo. Ha preferito scrivere ai suoi clienti e dire quest’anno, per questi motivi e per queste regole, sarebbe stato meglio rimandare all’estate 2021. Perché non è questa la tipologia di vacanza che si vuole offrire. Una scelta coraggiosa e decisamente in controtendenza; ma le alternative non lasciavano spazio a dubbi: o si decideva di tenere le strutture chiuse o si provava a mantenere il minimo indispensabile, aprendo ai clienti fedeli. La scelta di Oss si rivolge proprio al Trentino; ad una persona del territorio, che ha passato un lungo periodo in casa e che va incontro ad un’estate di grande caldo. “Io offro la possibilità a tariffe as-

solutamente concorrenziali di fare una villeggiatura, invece che una vacanza.” Tutto è partito dalle tante richieste trentine ricevute, che ponevano il dubbio di poter fare quest’anno la solita vacanza in Grecia o in Sardegna, pur nella consapevolezza che i bambini un po’ di vacanza la devono fare. Insomma opera una scelta drastica: 200 famiglie in tutte le strutture. Avranno a disposizione un mega parco, avranno a disposizione il distanziamento garantito, i bagni saranno quasi dei bagni privati; una sorta di resort privato per un nucleo ristretto di persone che fanno una vacanza diversa, ma consapevoli di che tipo di vacanza vanno a fare. Anzi, lui l’ha chiamata proprio

villeggiatura: un ritorno alla villeggiatura. La casetta viene assegnata per un mese o per due mesi; rimane a disposizione dall’inizio alla fine, rispondendo positivamente alle tante domande di tipo sanitario che il turista post pandemia giustamente si pone. Una scelta importante, che tutela la sicurezza, valorizza il territorio, mette in primo piano la famiglia trentina. Con la sua voglia di vivere finalmente la libertà che la stagione stiva ci trasmette. APT FIEMME: VOGLIA DI RIPARTIRE INSIEME La Val di Fiemme si vuol far trovare pronta per la stagione estiva 2020 con un’offerta ricca e variegata, che

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permetta di vivere la natura con un approccio “slow”. Sarà indubbiamente un’estate di distanze sociali, dove gli operatori turistici metteranno in campo misure e servizi capaci di mantenere i giusti spazi fra le persone. Si tratterà di un’occasione per avvicinarsi agli alberi, ai fiori e ai panorami sconfinati d’alta quota con un nuovo spirito. Rimetteremo il nostro corpo in movimento con passeggiate dolci, tra foreste di abeti, pascoli e ruscelli. Tutto nel rispetto delle attuali disposizioni igienico sanitarie. Quali strutture si stanno muovendo in questo senso? Un po’ tutte! Le strutture alberghiere, quelle della ristorazione e gli impianti di risalita. Fra le varie iniziative si sono attivati dei tavoli di collaborazione tra diverse categorie per trovare soluzioni comuni a problemi comuni. La cooperazione è da sempre uno dei cavalli di battaglia della Valle e di tutto il Trentino. Questo è un contesto molto particolare in cui, più del solito, emerge un forte bisogno di sentirsi vicini, di confrontarsi, di darsi sostegno a vicenda. Certo, sarà una stagione completamente diversa dalle altre. Senza dubbio vi sarà un calo nelle presenze. Difficile ora quantificarlo. L’estate partirà un po’ in ritardo rispetto agli anni scorsi, ma la


trentinoattualità speranza è che la stagione si prolunghi nei mesi di settembre e di ottobre. Sulla tipologia di turisti che puntano alla vacanza in zona, la tendenza è che nella prossima estate vedremo probabilmente pochi stranieri; si punta molto sul mercato nazionale. Gli orientamenti dicono che non si rinuncerà alle vacanze; queste però saranno più corte e non si faranno molto lontano da casa. Per quanto riguarda la scelta della location in cui trascorrere la vacanza, il mercato si sta muovendo su entrambi i fronti, hotel e appartamento; ma si denota un interesse più marcato per gli appartamenti. Il periodo della pandemia è stato caratterizzato da stress, ansia e incertezza. La montagna è da sempre il luogo ideale per trascorrere momenti di serenità e tranquillità. Gli spazi ampi, gli angoli incontaminati, la natura rigogliosa con la sua sinfonia perfetta permettono di ritrovare se stessi e di rigenerare corpo e anima. E ora, più che mai, diventa fondamentale riscoprire il pro-

Alpe Cermis | foto di Andrea Carpentari

prio benessere psicofisico. Ma quali accorgimenti sono stati previsti o ipotizzati per rispettare il distanziamento sociale? Tutti gli operatori rispetteranno le prescrizioni in termini di distanza e di strumenti che dovranno essere utilizzati dall’ospite. Nulla sarà lasciato al caso e l’impegno sarà costante in questo senso. Lo stesso impegno sarà rivolto al benessere dell’ospite e all’esperienza che vivrà in Fiemme. Alberghi, ristoranti ed esercizi della Valle

manterranno inalterate le loro peculiarità. Va sottolineato che l’offerta, per chi viene da fuori provincia, è molto ricca grazie alla “Fiemme Guest Card”, che permette di vivere la Valle con grande facilità e in un’ottica eco-sostenibile. È stato inoltre pensato di suggerire all’ospite di andare alla scoperta di “7 MERAVIGLIE e 4 PARADISI”. Con le 7 Meraviglie di Fiemme si assiste a spettacoli cromatici d’incanto, fra monumenti naturali e monumenti del passato,

mentre con “I 4 Paradisi di Fiemme” si sta lontani dal traffico e si passeggia nel parco d’arte più alto del mondo e fra tre parchi della fantasia che raccontano la natura attraverso il gioco. Ben vengano, da turisti e residenti, suggerimenti per aggiungere nuove bellezze all’elenco proposto. Non mancherà, inoltre, l’occasione di fare incetta dei migliori sapori di montagna e di degustarli fra le braccia della natura della Val di Fiemme. Ristoranti, agritur, malghe e

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trentinoattualità rifugi proporranno sapori genuini preservati gelosamente negli anni dalla nostra tradizione. Prodotti a km zero di qualità garantita, artigianato che si trasforma in arte del gusto, accoglienza e ospitalità. CERMIS: ARIA BUONA, SELF TREKKING, OFFERTE PER LE FAMIGLIE Pensando all’estate ed alla ripartenza, la parola d’ordine è la sicurezza per il turista e per l’azienda. Le strutture ricettive alberghiere ed i rifugi in quota stanno predisponendo le procedure in sicurezza come da protocollo nazionale/ provinciale per un’apertura in sicurezza. Gli impianti di risalita, le strutture ricettive alberghiere, bar, ristoranti, rifugi in quota stanno riadattando gli spazi e stanno facendo pulizie supplementari con specifici macchinari per sanificare tutti gli ambienti. Le richieste da parte dei trentini attualmente sono poche: al momento la gente sta iniziando a richiedere informazioni sulle aperture degli impianti di risalita e sono “impazienti” di poter rivivere la montagna anche l’estate. Per il mese di agosto ci sono già richieste da parte degli italiani – prevalentemente per l’appartamento – ma non ancora da parte degli stranieri.

La bellezza sta nelle piccole cose e nei piccoli gesti quotidiani come portare sempre con sè una @24bottles_official anziché sprecare plastica.⁣ Dimentichiamo una volta per tutte le bottiglie e i bicchieri di plastica usa e getta!⁣

I punti di forza ci sono: gli ampi spazi verdi, che offrono la possibilità di fare “self trekking”. La Val di Fiemme ama la libertà di movimento e la sostenibilità ambientale. Il turista può tranquillamente andare a fare una passeggiata in solitaria o con la propria famiglia senza incorrere per forza in posti affollati. Dopo una lunga quarantena la gente ha la necessità di “uscire” e respirare aria buona! Gli accorgimenti previsti per rispettare il distanziamento sociale sono le barriere in vetro per il check-in alle casse; gli addetti agli impianti saranno tutti formati affinché possano tutelare e rassicurare il turista dotandosi di dispositivi tipo mascherina, gel igienizzante e guanti. In programma c’è anche la sanificazione delle cabine, per le quali verrà ridotta la portata, limitando l’accesso ad un numero definito di persone su ogni cabina. Questa stagione estiva sarà sicuramente diversa dalle altre, ma l’intenzione è di essere ottimisti e propositivi. La gente si deve riabituare alla propria libertà e non appena il quadro sarà un po’ più chiaro siamo sicuri che ripartirà alla grande, con entusiasmo. Sarà una partenza rallentata ma partirà. Ci sarà un nuovo modo di far vacanza, si punterà sul long week end magari replicato

Lago d'Antermoia - Catinaccio | foto di A. Tamanini

per più volte nell’arco dell’estate. Del resto, non dobbiamo dimenticare che la Val di Fiemme è una vallata molto aperta e con un’offerta a 360°: come non pensare al panorama mozzafiato sulla catena selvaggia del Lagorai, o alle cime dolomitiche “Patrimonio Mondiale UNESCO”, come il Latemar e le Pale di S. Martino. Proponiamo varie attività in quo-

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ta come la ferrata, sentieri con diversi gradi di difficoltà, una lunghissima pista ciclabile che attraversa la Valle di Fiemme e Fassa. Grande attenzione va alle famiglie ed ai bambini con attività didattico ricreative ogni giorno, fattorie, parchi avventura e aree gioco dove i bambini possono finalmente correre e giocare all’aria aperta trascorrendo giornate in libertà.


trentinoattualità L’ESTATE IN BOTTIGLIA, MA SOLO QUELLA ECOLOGICA E RICICLABILE! Ormai dovrebbe essere diventata per tutti una filosofia di vita: l’attenzione all’ambiente e la sua salvaguardia, nel nome di un mondo più pulito. Ognuno di noi può contribuire al benessere della Terra anche con piccole azioni, per un futuro più sostenibile. E allora, soprattutto adesso che esplode l’estate, dimentichiamoci delle bottiglie di plastica usa e getta e beviamo in modo responsabile, utilizzando le bottiglie ecologiche. Ormai sono diventate una vera e propria moda; sono acquistabili ovunque, dalla grande distribuzione alle rivendite specializzate. Essendo maneggevoli, leggere e molto pratiche, sono adatte per tutti gli usi e trovano facilmente posto nella borsa da passeggio, nel borsone della palestra, nella cesta da spiaggia, nello zaino da trekking. Sono disponibili in diverse tipologie a seconda della capacità ed hanno - vale la pena di ripeterlo - il grande

vantaggio di ridurre in maniera drastica la plastica a beneficio dell’ambiente e della nostra salute. Ma non è tutto: queste bottiglie sono realizzate in acciaio e quindi sono utilizzabili senza limiti di tempo. Una qualità non da poco, che si unisce al fatto che sono anche igieniche perché facili da lavare e sterilizzare. Una grande idea, una moda, ma anche una scelta consapevole per un mondo migliore. Da tutelare anche con una bottiglia. PUNTIAMO IN ALTO: DOLOMITI DI BRENTA... Partiamo subito da una considerazione: le Dolomiti di Brenta – gruppo che si trova nella parte occidentale della provincia di Trento, tra la Val di Non, la Val di Sole, le Valli Giudicarie e la Val Rendena - sono uno dei nove gruppi dolomitici riconosciuti Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, inseriti nel Parco Naturale Adamello Brenta. Divise in due sezioni dalla Bocca di Brenta, nella cui parte settentrionale si trovano la catena degli Sfulmini e il massiccio del Grostè e in

Rifugio Roda di Vaèl - Catinaccio | foto di A. Tamanini

quella meridionale la Cima Tosa e la Catena d’Ambiez. Le Dolomiti di Brenta possono annoverare tra le cime più elevate le celeberrime Cima Brenta e Campanil Basso.

Benvenuti al Rifugio ANTERMOIA Vi diamo il benvenuto nello splendido Valon de Antermoa circondata dalle cime del Catinaccio e dalla Croda del Lago a poca distanza l’ omonimo lago, uno dei più alti e suggestivi laghi delle Dolomiti.

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Rifugio Tosa e T. Pedrotti - Brenta | foto di A. Tamanini

rioni, sono il sogno prediletto di escursionisti e alpinisti, considerata la ricca varietà di sentieri, le vie ferrate, le ascensioni e i rifugi in quota. Nella stagione invernale, si trasformano nella gettonatissima e super frequentata Skiarea Campiglio Dolomiti di Brenta, Val di Sole e Val Rendena. La grande importanza naturalistica, paesaggistica e geologica di questo sistema dolomitico è tutelata

dal Parco Naturale Adamello Brenta, che si estende su una superficie di oltre 62.000 ettari. Nato ufficialmente nel 1988, il Parco si caratterizza per una grande varietà di piante tipiche dell’arco alpino e da una fauna molto variegata e diversificata: camosci, cervi, caprioli, stambecchi, volpi, tassi e martore, aquile, orsi, galli forcelli e cedroni. Per la rilevante varietà di rocce, nel 2008 l’Adamello Brenta

è diventato geoparco sotto la denominazione di “Adamello Brenta Geopark”. ... E CATINACCIO Il Catinaccio, che si estende tra il passo di Carezza, l’Alpe di Tires e la Val di Fassa, è un vero spettacolo della natura, definito da una caratteristica cresta scoscesa e frastagliata. Vale la pena di sottolineare che il nome “Catinaccio” deriva dalla parola ladina “cia-

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dinàc”, che significa conca di montagna; ancora oggi i ladini della Val di Fassa la chiamano così. La versione tedesca “Rosengarten” significa invece “giardino di rose” e trae spunto dalla saga altoatesina di Re Laurino. Questa zona – che già nel 1974 è stato istituita come Parco Naturale Sciliar-Catinaccio – presenta un incantevole paesaggio variegato, dalle va dalle rocce e i ghiaioni ai boschi di conifere, fino agli ampi pascoli costellati di malghe e i caratteristici laghetti in quota. Giustamente definita una palestra a cielo aperto, il gruppo del Catinaccio-Rosengarten, vanta tra le sue cime numerosi picchi che sfiorano i 3.000 metri di altitudine: il Catinaccio d’Antermoia, la Cima Scalieret, le Torri del Vajolet e la Roda di Vael. Insomma un luogo dove si vive la montagna nella sua immensa completezza; ogni appassionato trova proprio qui le tante declinazioni che la montagna sa offrire: dalle semplici passeggiate alle arrampicate più ardite, dall’atmosfera rarefatta che si respira ad alta quota, alla vacanza in un rifugio. ANDARE PER RIFUGI, CHE PASSIONE! ECCO IL VADEMECUM PER FARLO IN SICUREZZA Era uno dei sogni più ricorrenti dei trentini: poter tornare a

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trentinoattualità frequentare la montagna e poter andare per rifugi, che costituiscono un po’ l’anima del nostro essere montanari. Grazie al coordinamento della Fondazione Dolomiti UNESCO, le Regioni, le Province, le associazioni alpinistiche e l’Associazione Gestori Rifugi del Trentino hanno presentato da poco in via ufficiale il risultato di un intenso lavoro, finalizzato a informare l’escursionista orientato a frequentare le strutture d’alta montagna nel rispetto delle disposizioni vigenti in ciascuna provincia e regione delle Dolomiti Patrimonio Mondiale. In virtù di tali disposizioni, sono state individuate 5 semplici regole che l’escursionista di quest’estate sarà chiamato a conoscere ed a rispettare, nella salvaguardia della sicurezza propria ed altrui. Si comincia dalla prenotazione, obbligatoria per i pernottamenti e consigliata per i pasti. Si sottolinea poi l’utilizzo di gel e mascherina nelle aree comuni e l’attenzione nel mantenere le distanze. Importante anche l’utilizzo del sacco a pelo personale e l’obbligo di portare con sé asciugamano e ciabatte. Queste cinque regole, chiare e semplici, sono state raccolte in una locandina largamente diffusa in più lingue sui canali social e affissa nei 66 rifugi dell’area dolomitica. Dietro queste cinque indicazioni si

legge anche – tra le righe – un messaggio forte di speranza e di ottimismo. In nome della cooperazione tra i vari attori dello scenario montano ma anche a salvaguardia della sicurezza dell’escursionista, che può finalmente tornare in montagna in sicurezza. Una delle ultimissime proposte – comparsa recentemente su “Vita Trentina” – riguarda l’apertura dei rifugi alle famiglie. Risolvendo in primis il problema del distanziamento, che non riguarda gli appartenenti allo stesso nucleo familiare, si andrebbero a risolvere in seconda battuta anche quelle ferie lontane che per molti trentini sono sfumate. Un ritorno alle origini del territorio ma anche un’esperienza valida e costruttiva, che unisce lo spirito di gruppo alla voglia di conquistare la cima. Certo si aprono anche riflessioni di tipo economico, che dovrebbero poggiare su offerte congeniali per quelle famiglie che questa avventura vorrebbero viverla con il giusto spirito. In nome del nostro bellissimo Trentino. VAL DI RABBI I Inserita nello splendido scenario del Parco Nazionale dello Stelvio, la Val di Rabbi è una meta rigogliosa per chi ama la vacanza rilassante, fatta di benessere e pas-

Cascate Saènt - Val di Rabbi | foto di A. Tamanini

seggiate. Celebre per i suoi chalet di montagna, la valle è un tripudio incontaminato di cascate, torrenti e corsi d’acqua, incastonati nei fitti boschi; di rilievo anche flora e fauna alpina. Ma non basta. Se si vuole vivere anche la dimensione avventurosa della vacanza, basta percorrere il ponte sospeso tra acqua,

Il Rifugio Roda di Vaèl si trova sulla Sella del Ciampaz a quota 2283 m s.l.m. nel mezzo del gruppo del Catinaccio/Rosengarten, Dolomiti Patrimonio UNESCO. Di proprietà della S.A.T., Società Alpini Tridentini, è gestito da alcuni anni da Roberta Silva. Situato in una strategica posizione nel cuore del Catinaccio, è una tappa obbligata per coloro che vogliono percorrerne sentieri ferrate o scalate. Offre la possibilità di degustare piatti tipici godendo di uno splendido panorama su numerose cime dolomitiche.

cielo e boschi a 1366 metri di altitudine: è molto più di un’emozione attraversare i suoi 100 metri di lunghezza sopra la cascata del rio Ragaiolo, ad un’altezza di circa 50 metri. Interessante anche il sentiero tematico “Il percorso delle segherie”, creato all’interno del Parco dello Stelvio, che unisce la seghe-

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Lago di Tovel - Dolomiti di Brenta | foto di A. Tamanini

ria del Bègoialla alla segheria di Braghje. Ma se è ancora l’acqua ad attirare i vostri cinque sensi, allora siete nel posto giusto. Le spettacolari Cascate del Saènt si trovano a circa 1700 m di altitudine, in fondo alla valle di Rabbi, risalendo il torrente Rabbies. Ma tenetevi forte: l’ultimo tratto di sentiero – il più ripido, con una serie di scalini che portano fino al ponte –

è anche il più emozionante, perché attraversa il torrente proprio sotto la cascata… Un’esperienza tra quelle indimenticabili. Bellissimo pure, a San Bernardo, il percorso Kneipp a cielo aperto per una rinfrescata rigeneratrice; laddove il rio Valorz scorre tra ruscelli e piccoli laghetti, si può provare questa fresca esperienza di benessere e divertimento.

E TU DI CHE LAGO SEI? Mentre l’estate sta esplodendo in tutta la sua bellezza, siamo simultaneamente mossi da un unico obiettivo: tuffarci in acque azzurre e rinfrescanti, per assaporare in pieno questa magica stagione. E se le vacanze al mare – in questo complesso periodo di ripartenza verso la normalità – ci sembrano lontane o irraggiungibili, non ci dobbiamo scoraggiare: il nostro magico Trentino presenta una vasta gamma di specchi d’acqua che non solo non hanno nulla da invidiare alle più rinomate località marine balneari, ma si presentano in maniera tanto diversificata tra loro, da lasciare l’imbarazzo della scelta. Parliamo di quasi 300 splendide ambientazioni circondate dal verde, che offrono lo scenario ideale per trascorrere serene giornate nelle quali coltivare tutte le nostre passioni: dallo sport al relax. Per non parlare del corposo impianto di attività ludiche, culturali e ricreative promosse dalle aziende di promozione turistica e dalle strutture ricettive presenti sul territorio. Per quanto riguarda lo sport e il relax, l’offerta laghi del Trentino è davvero ampia; anche in questo periodo di faticosa ripresa, non si è mai perso l’ottimismo, finalizzato ad infondere al turista e permette a tutti di

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scegliere il “proprio” lago preferito, a seconda della distanza e dell’attività che si vuole praticare: nuoto, vela, immersioni, passeggiate o semplicemente riposanti sedute sui lettini per prendere il sole. Aspetto certo non secondario, l’offerta della vita notturna, immancabile e strettamente associata al concetto di vacanza. In questo tour virtuale tra alcuni dei più caratteristici laghi trentini, siamo andati alla scoperta di quelle che possiamo giustamente considerare le più belle perle del panorama del Trentino. Che anche in questo periodo di ripresa punta ad entrare nel cuore degli appassionati del binomio acqua e montagna. CALDONAZZO: NATURA & DIVERTIMENTO Trattandosi del più grande lago interamente trentino, quello di Caldonazzo è storicamente la meta preferita per chi ama le più varie e diversificate opportunità di svago. Dagli sport acquatici come nuoto, vela, canoa, immersioni, windsurf e sci nautico – che hanno dato al Trentino anche illustri campioni – a tutta quella serie di molteplici attività che vanno a soddisfare ogni esigenza. E allora parliamo senza indugi di trekking e di mountain bike, in quanto si trovano molti


trentinoattualità percorsi di ogni grado e difficoltà lungo i sentieri che costeggiano il lago, che regalano alla fine del percorso l’opportunità di fare un bagno rinfrescante. Considerato giustamente una palestra a cielo aperto, il lago di Caldonazzo diventa automaticamente la meta perfetta per tutta la famiglia, in grado di rispondere ad ogni tipo di esigenza di adulti e bambini. Nei rinomati e conosciuti centri nautici presenti in loco è possibile noleggiare tutta l’attrezzatura necessaria per praticare tutti gli sport d’acqua. E non solo: chi vuole cominciare ad avvicinarsi ad una delle tante discipline acquatiche, può far riferimento alle strutture presenti. Infatti scuole, club e associazioni organizzano corsi adatti a ogni età, con l’aiuto di istruttori professionisti e preparati. L’appassionato del puro relax può invece trovarlo facilmente lungo i numerosi tratti di spiaggia libera o negli stabilimenti balneari attrezzati, alcuni dei quali sono accessibili anche agli amici a quattro zampe.

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Il clima e le temperature dell’acqua piacevolissime e gradevoli, rendono il lago di Caldonazzo adatto alle traversate ed alle lunghe nuotate; per questo motivo molte squadre di nuotatori, nel periodo estivo, escono dalle piscine e si allenano nelle acque libere di Caldonazzo. Un aspetto importante e di tutto rilievo, che lo rende speciale e molto frequentato non solo dai trentini che vogliono praticare sport e contemporaneamente trovare sollievo

La Malga Stablasolo si trova ai piedi delle cascate di Saent, nel Cuore del Parco Nazionale dello Stevio, a 1539 metri di altezza. La Malga è aperta d’ estate tutti i giorni dai primi di giugno alla fine di settembre a pranzo ed a cena su prenotazione, poi nei week end di ottobre sia a pranzo che a cena, invece d’inverno dai primi di dicembre fino a pasqua a pranzo e a cena sempre su prenotazione, per raggiungere la malga d’ inverno si parcheggia in località Plan e poi si sale di giorno a piedi con una camminata di circa 3 km attreverso un paesaggio incantato immerso alla neve su strada battuta, nel resto del periodo dellì anno si puo’ parcheggiare al parcheggio località Coler,e da li con una passeggiata di circa 1,5km si arriva in Malga, tranne che nei mesi di Luglio ed Agosto che è attivo lo Stelvio Bus, con partenza dalla località Plaze dei Forni. Proseguendo dalla malga si possono visitare le bellissime cascate di Saent, o proseguire per la scalinata dei larici monumentali,il Rifugio Dorigoni, o altrimenti avventurarsi nei diversi sentieri che collegano le altre Malge o punti d’ interesse che si trovano in Val di rabbi.

all’afa della città, ma anche da turisti italiani e stranieri. L’offerta è varia ed articolata: alberghi, campeggi, appartamenti o bed & breakfast, per una vacanza alla portata di ogni concetto vacanziero e per tutte le tasche. Di non poca importanza anche il ricco e curatissimo contesto culturale, con eventi sempre degni di nota. E poi lo svago del dopo spiaggia. Infatti lungo le spiagge e nei centri di Caldonazzo, San Cristoforo e Calceranica è presente

un’ampia scelta di locali tipici, ristoranti, gelaterie, in grado di soddisfare ogni esigenza del palato. La grande attenzione alla sostenibilità ambientale è costantemente riconosciuta anche dai canali ufficiali: numerose le Bandiere Blu, che vanno a premiare le location balneari in base a severi canoni ecologici, primo fra tutti la pulizia delle acque. San Cristoforo, la spiaggia di Tenna, il Lido di Caldonazzo e la spiaggia Alle Barche di

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trentinoattualità

Altopiano di Pinè

Calceranica sono le aree del lago insignite dell’importante riconoscimento. Tra le ultimissime novità che la stagione presenta, la forte attenzione alla tematica ambientale, con un interessante progetto che ha trovato la sua realizzazione proprio sulle rive di Caldonazzo. La famiglia Alberini, che gestisce storicamente il “Centro Nautico alle Barche” di Calceranica, ha deciso di affiancare alla consueta attrezzatura – pedalò, kajak, tavole SUP e barche a motore – anche l’elettrico. Si tratta, nello specifico, di tre imbarcazioni da 4/6 posti ciascuna, che parlano di ecologia: silenziose, dotate di autonomia di oltre 5 ore e per le quali non viene richiesta patente nautica. In sintonia con i

tempi, l’offerta delle strutture più tradizionali si amplia quindi con nuovissime imbarcazioni, che abbracciano confort e salvaguardia dell’ambiente. LEVICO, PERLA D’ACQUA Spesso citato come secondo, in quanto segue per estensione quello di Caldonazzo, Levico ha la sua storia, che è anche di un’evoluzione e di una valorizzazione pensata e realizzata nel tempo, dai risultati sorprendenti. Ampi spazi verdi, liberi e strutturati e soprattutto lui. Il famoso microclima, che rende il lago di Levico una prestigiosa meta degli appassionati di natura e condizioni favorevoli alla salute. E proprio gli ampi spazi rendono possibile una gita di giornata come

una vacanza, in quanto – con le regolamentazioni necessarie per i contenimenti dei contagi – lo spazio, a Levico, non è sicuramente un problema. L’immenso verde che apre verso le sponde del lago consente il relax a fianco dello svolgimento di attività più dinamiche, come quelle relative agli sport acquatici e al trekking. Importante voce che negli ultimi tempi ha acquisito sempre più rilievo, l’intrattenimento fatto di eventi, musica e tutto quanto ruota intorno alla voglia di divertirsi. Una voce importante del contesto turistico, che richiama anche molta gioventù dalla città e dai dintorni. Sempre di grande rilevanza l’attenzione alle famiglie, con spiagge attrezzate e sicure.

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GARZONÉ E SAN GIULIANO, LAGHI D’ALTA QUOTA IN VAL RENDENA In uno spettacolare contesto inserito nella catena montuosa dell’Adamello, che fa da romantico scenario variegato di boschi e prati, si trovano due incantevoli laghi alpini: Garzonè e San Giuliano. Inseriti in una conca glaciale incastonata tra le montagne che sono da sempre simbolo del Trentino, questi due bellissimi laghi costituiscono il punto di arrivo di uno dei trekking più affascinanti che si possano fare nel nostro Trentino. L’escursione trova come primo punto di percorso l’incantevole Lago di Vacarsa, per poi salire verso il punto più alto, la “Bocchetta dell’Acqua Fredda”; da qui si scende verso i laghi e verso il Rifugio San Giuliano, da dove si rientra chiudendo l’incantevole circuito montano. E qui arriva il bello, perché è proprio in questo punto che si può godere di un vero spettacolo della natura: le ampie vedute sulle cime del Gruppo del Carè Alto e sul massiccio della Presanella. L’itinerario, con i suoi 800 metri di dislivello, è noto anche con il nome di “Giro delle Malghe”; si tratta di un percorso adatto agli appassionati del trekking e dell’escursionismo più puro. Il percorso rientra in un pro-


getto inaugurato dal Comune di Caderzone Terme, volto a valorizzare le tradizioni e le radici culturali del territorio. Impossibile riportare a parole la grandiosa maestosità dei paesaggi e l’emozione unica di trovarsi proiettati tra boschi secolari, creste impervie e ghiacci perenni. Il rifugio offre la possibilità di pernottamento – ricordate di rispettare le 5 regole che vigono in regime post pandemico – in modo da consentire di godere appieno delle bellezze della zona. Tra tutte, le acque alpine dei due laghi, che esaltano la vera autenticità del nostro splendido Trentino. LAGHI DI PINÉ, ALTE E FRESCHE EMOZIONI Chi non conosce i laghi che caratterizzano l’altopiano di Pinè? Siamo a mille metri di altitudine, circondati da boschi, prati e canneti; qui si trovano i laghi di Serraia e Piazze, rispettivamente ubicati nei comuni di Baselga di Piné e Bedollo. Di spettacolare hanno il fatto che sembrano incastonati tra le cime del Lagorai, pur trovandosi a soli venti minuti di auto dal fondovalle. Il lago di Serraia è situato in una conca naturale di origine glaciale; all’estremo nordovest dell’abitato di Baselga di Pinè, si trova l’altro specchio d’acqua, il Lago delle Piazze. L’estrema vicinanza di queste due realtà lacustri, inserite nel suggestivo scenario montano, rendono la zona particolarmente apprezzata sia dai locali che dai turisti alla ricerca di perle di qualità. Da sempre zona di villeggiatura per i trentini che scappavano dal caldo della città, ora i laghi di Piné richiamano un numero sempre più vasto di appassionati. Per quale motivo? Semplice. Offrono la possibilità di trascorrere una vacanza in mezzo alla natura, spaziando dalle attività sportive alle escursioni in montagna o semplicemente

godendosi piacevolmente il sole. E l’acqua fresca! Non dimentichiamo che questi due gioielli dell’altipiano sono stati più volte insigniti della prestigiosa Bandiera Blu; gran parte del merito va sicuramente alla pulizia delle acque e delle spiagge, ma anche al vasto panorama delle attività che costituiscono l’offerta sportiva e ricreativa: nuoto, immersioni, pesca e windsurf. Ma uno dei pezzi forti dei laghi di Pinè è costituito dalle escursioni. Dalle più semplici e facilmente realizzabili anche dalle famiglie, come il classico giro dei laghi di Piné, a quelle più impegnative, per gli amanti del trekking e dell’escursionismo. Il giro dei laghi piace proprio a tutti, in quanto consiste in percorso percorribile in circa due ore di passeggiata tranquilla, da fare anche con i più piccoli o con il proprio amico a quattro zampe. Dal punto di partenza, che si trova nei pressi del paese di Baselga, si va a percorrere la pista ciclo-pedonale, attraversando poi la riserva naturale “Paludi di Sternigo”; giunti qui, si imbocca la sponda orientale del lago delle Piazze. La passeggiata – che per il rientro prevede l’utilizzo del percorso pedonale a fianco della strada – è un’esperienza davvero piacevole, specie nelle giornate limpide e terse, accompagnate dall’aria sempre piacevolmente frizzante. Le strutture per i visitatori, come parcheggi, spazi attrezzati per il pranzo e il relax, bar, hotel e ristoranti rendono ancora più agevole e piacevole sia il soggiorno di giornata che permanenze più prolungate. Molto apprezzate anche le strutture balneari attrezzate e sicure, con la possibilità di noleggiare tutto l’occorrente per passare una giornata emozionante sulle rive dei laghi. Insomma un ambiente naturale in cui ben si conciliano le esigenze di relax alle esperienze più dinamiche. ■ Catinaccio estate 2020 - Trentino Mese.indd 1

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trentinoincontri di Lara Deflorian

TE LO DICIAMO DANZANDO: “VADE RETRO, LOCKDOWN”! NEI MESI SCORSI, E ANCHE IN QUESTO MOMENTO, IL SETTORE ARTISTICO, E CULTURALE IN GENERALE, È STATO MESSO A DURA PROVA A CAUSA DELL’EMERGENZA SANITARIA CHE HA COLPITO IL MONDO INTERO. IN QUESTA DIFFICILE SITUAZIONE, IN CUI LE RAPPRESENTAZIONI ARTISTICHE E COREOGRAFICHE ONLINE HANNO REGNATO, COME HANNO REAGITO I DIRETTORI ARTISTICI DEI FESTIVAL?

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ià all’inizio del lockdown Bolzano Danza e Oriente Occidente, i due festival internazionali della danza estivi, avevano pronto il calendario degli spettacoli da proporre al grande pubblico. L’avvento del coronavirus ha inevitabilmente messo tutto in discussione. Nei mesi scorsi, e anche in questo momento, il settore artistico, e culturale in generale, è stato messo a dura prova a causa dell’emergenza sanitaria che ha colpito il mondo intero. In questa difficile situazione, in cui le rappresentazioni artistiche e coreografiche online hanno regnato, come hanno reagito i direttori artistici dei festival? In che termini sono riusciti a ripensare le loro programmazioni? Emanuele Masi, direttore artistico di Bolzano danza, e Lanfranco Cis, direttore artistico di Oriente Occidente, ci hanno illustrato quanto pensato e fatto in questi mesi, tra dubbi e incertezze, per la messa in scena di una danza sicura. 42

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Bolzano Danza si svolgerà dal 15 al 31 luglio e si presenterà in una nuova veste. “Ad aprile ci siamo resi conto che avremmo dovuto cambiare quanto già avevamo stabilito – racconta Emanuele Masi, direttore artistico di Bolzano Danza. “La volontà era comunque quella di esserci, e questo è il messaggio che ab-

Lanfranco Cis

biamo lanciato anche sui social. Ma con l’incognita del si può o non si può fare, riprogrammare quanto già concordato non era pensabile. Dai limiti abbiamo preso lo slancio per proporre un’edizione diversa del Festival e ripartire da una relazione smarrita tra spettatore e danzatore.” Ed è così che Masi anziché fruire di ciò che i coreografi avevano da presentare, si è messo in contatto lui stesso con loro formulando una precisa richiesta: “Ho proposto a tre coreografi di fama internazionale come Carolyn Carlson, Michele Di Stefano e Rachid Ouramdane, noti e conosciuti a Bolzano Danza, una creazione originale che prevede la presenza nella sala grande del teatro Comunale di Bolzano di un solo spettatore che, attraverso un impatto emotivo diverso, stabilisce un dialogo originale con l’artista. Inizialmente l’emozione può essere apocalittica, un qualcosa che spaventa chi guarda, ma proprio da questo nasce un qualcosa di nuovo, una nuova genesi.” Ed ecco che nasce Eden, le coreografie


trentinoincontri Fotografie: Jacopo Salvi

I PROGRAMMI Dal 15 al 31 luglio, dalle ore 11 alle 22.30 per un totale di 30 rappresentazioni al giorno. EDEN of Carolyn, coreografia Carolyn Carlson, interpreti Riccardo Meneghini, Sara Orselli EDEN secondo Michele, coreografia Michele Di Stefano, interpreti Francesco Saverio Cavaliere, Marta Ciappina, Sebastiano Geronimo, Luciano Ariel Lanza, Laura Scarpini, Francesca Linnea Ugolini. “…Un accesso vero al corpo dell’altro in un contesto di assoluta reciproca solitudine”. EDEN selon Rachid, coreografia Rachid Ouramdane, interpreti Agnès Canova, Annie Hanauer “…Il mio EDEN non sarà un immaginario di fuga bensì una presa di coscienza, del luogo, del tempo condiviso, del teatro”. Info e prenotazioni del biglietto gratuito www.bolzanodanza.it - 0471 053800 Il programma di Oriente Occidente Dal 3 al 12 settembre Il programma completo sarà disponibile più avanti. Gli/le artisti/e che interverranno alla 40esima edizione del festival sono: Pontus Lidberg Arkadi Zaides - Pep Ramis e María Muñoz - Marcos Morau - Merce Cunningham Trust - Luna Cenere - Daniele Ninarello - Pietro Marullo - Francesco Colaleo e Maxime Freixas - Jae Duk Kim - Michele Abbondanza e Antonella Bertoni - Michela Lucenti - Matteo Levaggi - Costas Lamproulis - Antonio Viganò - Filippo Porro e Silvia Dezulian - Cristina Rizzo. Info www.orienteoccidente.it 0464 431660

dalla durata di 10 minuti circa create dai tre artisti che a loro modo interpretano il meraviglioso giardino, dove avvenne l’incontro tra i primi due esseri umani. Nell’arco di due settimane, durante tutto il giorno si alterneranno le tre corografie che lo spettatore potrà scegliere di seguire gratuitamente. “Con questa cornice comune i tre coreografi raccontano il loro Eden partendo dall’idea dell’incontro, attraverso un atto generoso. Quando ho contattato Michele Di Stefano per esporgli la mia intuizione – continua Masi – mi ha riferito che questa era stata la proposta più interessante che aveva ricevuto. L’idea nasce dal confronto e questo è stato un processo costruito insieme agli artisti.” Per quanto concerne la programmazione originaria di Bolzano Danza Emanuele Masi riferisce che non sarà riproposta il prossimo anno: “Nel 2021 l’unico progetto originale che presenteremo è il Requiem di Matteo Franceschini, suonato dal vivo dall’Orchestra Haydn e con la coreografia di Rachid Ouramdane. Questo è un progetto che ha già avuto dei riconoscimenti e che ci rappresenta. È bello pensare di portare in scena tra un anno uno spettacolo di commiato.” Riflettendo invece sulla gestione politica di quanto è successo, con rammarico sottolinea come la scuola e la cultura non possano sempre essere sacrificabili: “Penso che siano atti simbolici più che mai necessari.” E se per Emanuele Masi la danza proposta è un atto simbolico, per Lanfranco Cis è un atto politico. Oriente Occidente si svolgerà dal 3 al 12 settembre nella sua 40esima edizione. “Siamo prudenti e attenti nell’adottare i protocolli previsti a seguito dell’emergenza sanitaria – riferisce il direttore artistico del festival Lanfranco Cis – da mesi abbiamo un confronto continuo con le compagnie che abbiamo invitato al Festival, per capire come la situazione si sta evolvendo nei loro Paesi, soprattutto per quanto concerne gli spostamenti. Per mantenere una programmazione ci siamo mossi quindi su più piani.” Uno dei principi che sottolinea più volte riguarda il live: “Noi siamo interessati allo spettacolo dal vivo, con il pubblico in presenza. Inoltre vogliamo dare un contributo culturale per riallacciare legami e relazioni di comunità. C’è un forte timore nel pubblico per le paure introiettate. Con prudenza anche noi organizzatori dovremo fare in modo che a questa paura segua un momento di relazione e di socialità.” Rispetto ai cambiamenti messi in

Emanuele Masi

atto Cis riporta come alcune cose siano state necessariamente ridimensionate con performance per lo più all’aperto, pubblico contingentato nei teatri, doppie recite degli spettacoli, per garantire a più persone di partecipare in sicurezza. “Se il decreto ministeriale cambierà noi saremo pronti a delle modifiche. La programmazione originale aveva come tema di fondo il corpo poetico e il corpo politico. Fortunatamente le scelte fatte sono andate in questa direzione. Non può essere che la pandemia cambi l’atto costitutivo della danza dal vivo che presenta delle caratteristiche proprie della disciplina artistica. I coreografi si rifiutano di cambiare il loro modo di creare da un punto di vista estetico.” E, per quanto concerne le conseguenze anche politiche rispetto a quanto abbiamo vissuto, oltre ad un rilancio economico e ad un rafforzamento sanitario, Cis sottolinea e ribadisce che “se vogliamo ricostruire il tessuto sociale, la cultura gioca un ruolo fondamentale, poiché è in grado di ricostruire una relazione sociale e creare una comunità di relazioni. L’evento artistico va vissuto assieme dal vivo, poiché la danza è un movimento collettivo.” ■

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trentinoteatro di Fabio De Santi

QUELLA GRANDE NEVICATA DELL’85

MARIO CAGOL TORNA PROTAGONISTA, IN RADIO E IN TEATRO, CON UN NUOVO MONOLOGO TEATRALE DI PINO LOPERFIDO. LA PIÈCE SARÀ CURATA NELLA REGIA DA ANDREA BRUNELLO. SUL PALCO CI SARÀ ANCHE IL MUSICISTA ALESSIO ZENI. UN SODALIZIO ARTISTICO, DUNQUE, CHE SI RIPROPONE DOPO IL GRANDE SUCCESSO, CON QUASI CINQUANTA REPLICHE, DI “CIÒ CHE NON SI PUÒ DIRE. IL RACCONTO DEL CERMIS”

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n inno a chi eravamo, a chi siamo diventati e a chi non siamo riusciti a diventare, un monologo di grande profondità, divertente a tratti, che guarda alle origini di questo presente tecnologico, consumistico e iperconnesso che forse ha smarrito l’innocenza, il rispetto per l’ ambiente e per noi stessi, l’abitudine alla meraviglia. Questo vuole essere “La grande nevicata dell’85” il nuovo testo teatrale di Pino Loperfido (in queste settimane, campione di vendite in libreria con il romanzo “La manutenzione dell’universo”) che prima di approdare davanti al pubblico debutterà in una veste radiofonica. “La grande nevicata dell’85” verrà infatti trasmesso da Radio Rai del Trentino Alto Adige in una versione integrale suddivisa in 13 puntate, a partire da martedì 7 luglio (ore 12.45 ca.), sulle frequenze di Radio Uno, con la regia affidata a Giuseppe D’Agostino. La voce sarà quella di Mario Cagol, mentre nella pièce teatrale curata nella regia da 44

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Andrea Brunello la colonna sonora live sarà di Alessio Zeni. Un sodalizio dunque quello fra lo scrittore Pino Loperfido, Mario Cagol e Zeni che si ripropone dopo il grande successo, con quasi cinquanta repliche, ottenuto con “Ciò che non si può dire. Il racconto del Cermis”. Proprio Mario Cagol, figura di spicco dello spettacolo trentino, in questa intervista offre alcune anticipazioni. Mario Cagol, cosa racconta “La grande nevicata dell’85”? Lo spettacolo è una finestra sulla società trentina e racconta in maniera agrodolce le sue trasformazioni negli anni. Ma non solo. Ci porta ad analizzare come alcuni eventi fondamentali come la tragedia di Alfredino Rampi, il Live Aid e Chernobyl riecheggino ancora oggi nella nostre vita e nella società. Insomma un grande viaggio non solo nella storia ma anche nella cultura e nella coscienza collettiva. Non sarà una celebrazione di quegli anni come la si può immaginare, vestiti magari da

paninari cantando Wild Boys...abbiamo cercato di raccontare qualcos’altro. Qual è la peculiarità, per lei, del testo scritto da Pino Loperfido? Questa storia è una grande saga trentina dove l’umanità dei protagonisti li rende fragili ma anche fortissimi. In altre parole, reali”. Ma cosa ricorda di quella grande nevicata che segnò il paesaggio di tutto il Trentino, capoluogo compreso? Mah, c’era tanta neve. In quell’anno forse non ero ancora nato...in realtà si, ero adolescente con tante cose per la testa, non tutte però si possono raccontare ai lettori di Trentinomese. Prima la radio e poi, in autunno, “La grande nevicata dell’85” diventerà anche spettacolo teatrale: cosa ci può anticipare delle sue forme? Innanzitutto ringrazio la Rai di Trento che ha voluto curare la produzione della versione radiofonica lavorando in modo impeccabile. La versione teatrale è un


trentinoteatro Fotografie: Jacopo Salvi

LA CANZONE

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l brano “La Grande Nevicata” è stato appositamente scritto per lo spettacolo dal musicista trentino Alessio Zeni. Il testo prende liberamente spunto da quello teatrale; nello specifico la canzone intende fissare in una fotografia sonora la sensazione di “pausa” che la nevicata dell’85 ha impresso a quei giorni epocali. In maniera poetica vuole accompagnarsi a quella neve che fisicamente ha messo “in ghiaccio” il nostro Paese e che simbolicamente costituisce la fine dell’innocenza di un mondo che poi non sarebbe più stato lo stesso. Oppure no? È la Storia a imporci il suo ritmo, o siamo noi a determinarne il passo? Nel solco di questa atmosfera nasce e prende forma la canzone che si chiude con il verso: “E nella notte i dubbi brillan come stelle finché sorge il sole”.

adattamento del testo radiofonico che mi vedrà in scena con l’amico musicista e cantante Alessio Zeni. La regia sarà curata da Andrea Brunello in una produzione Arditodesìo con il supporto alla produzione da parte del Centro S.Chiara. Quali sono le principali differenze tra la versione radiofonica e quella teatrale? Abbiamo dedicato molta attenzione a mantenere l’integrità originale della versione radiofonica ma i tempi e i ritmi teatrali saranno necessariamente diversi. In un certo senso la versione teatrale sarà un “distillato” di quella radiofonica. L’obiettivo è di rapire il pubblico portandolo lungo un viaggio della durata di circa un’ora e un quarto dove i personaggi della storia possano prendere vita e diventare in qualche modo testimoni di un tempo che ormai è passato, gli anni ’80, ma che ci ha lasciato un’eredità per molti versi complicata. In questa occasione si ricomporrà il trio artistico che la vede accanto al musicista Alessio Zeni e appunto alla scrittura di Loperfido: una formula collaudata con il monologo “Ciò che non si può dire”. Sì, e sono molto felice di questo. “Ciò che non si può dire” è stato uno spettacolo molto apprezzato, con numerose repliche in tutto il Trentino. Per noi è stata una scommessa vinta visto che lo spettacolo era già stato portato in scena una

INFO

Andrea Brunello

quindicina di anni fa, dal Teatro Stabile di Bolzano con un Andrea Castelli in piena forma. Grazie a tutte le persone che ci hanno applaudito e si sono emozionate con noi a teatro. Questa nuova produzione non sarà il clone di quello spettacolo, ma piuttosto l’evoluzione artistica del mio connubio con Zeni e Loperfido. “La Grande nevicata dell’85” sarà comico e drammatico, narrativo, personale. Anche la regia sarà diversa, visto che lo spettacolo sul Cermìs aveva avuto quella di Mirko Corradini che è stata azzeccata e puntuale. Sono p r ev i s te altre repliche di quello spettacolo o è andato in archivio? Lo spettacolo è ancora disponibile. Un piccolo nostro sogno sarebbe quello di portarlo in modo capillare nelle scuole. Per non dimenticare. A segnare la “La grande nevicata dell’85” la regia di Andrea Brunello: da dove nasce questa collaborazione? Conosco Brunello da tempo e abbiamo sempre nutrito stima reciproca. Poi con lui circa un anno fa abbiamo attivato una collaborazione per il Festival Teatro della Meraviglia. Andrea mi aveva coinvolto in una del-

Compagnia Arditodesìo Teatro Portland - Via Papiria, 8 38122 Trento Cel (+39) 346.3794355 contatti@arditodesio.org www.arditodesio.org le sue Augmented Lectures con il professore di fisica Paolo Tosi. Poi purtroppo il Covid ha annullato la programmazione, però ci è rimasta la voglia di fare qualche cosa assieme ed eccoci qua! Inoltre, la Compagnia Arditodesìo ha uno storico molto importante sul teatro di narrazione e credo che siano un’ottima realtà a cui affidare la produzione. Quali sono i punti di forza di questo nuovo spettacolo: farà piangere, farà ridere? Molti spettacoli fanno piangere e ridere per i motivi sbagliati. Questo invece lo farà per i giusti motivi! Nel terzo millennio parlare di anni ’80 scatena spesso l’effettone nostalgia: lei, nevicata a Trento a parte, come li vede voltandosi indietro? Gli anni ’80 sono il vero spartiacque di questi decenni passati. C’è un prima e un dopo. Tutto è cambiato e tutto è cominciato li, a partire dall’avvento dei personal computer e della finanza creativa, delle televisioni commerciali e degli acquisti a rate. Nostalgia? A volte, se devo essere sincero, più rabbia che nostalgia. Avete discusso con l’autore del testo (a quanto ci risulta è grande appassionato di musica) per scegliere i brani della colonna sonora, suonati live appunto da Alessio Zeni? Pino Loperfido ci ha lasciato grande libertà, questo va riconosciuto. Ha seguito l’evolversi del suo testo senza mai entrare a gamba tesa ma analizzando assieme a noi le scelte. Alessio reinterpreta alcuni classici degli anni ’80 con un suo stile del tutto particolare, unico e personale, con grande bravura e poesia. Non abbiamo dovuto discutere, anzi. Vorremmo poter avere più musica nello spettacolo, tanto che ho anche proposto di tagliare le mie parti recitate e lasciare solo spazio a Zeni e alla musica di quel decennio. ■ 45

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trentinoinnovazione di Paolo Chiesa

ECONOMIA CIRCOLARE: QUESTA SCONOSCIUTA AVETE PRESENTE LE BUONE PRATICHE PER LA TUTELA DELL’AMBIENTE? NO? ALLORA LEGGETE SUBITO DELL’INIZIATIVA DI CUI SCRIVIAMO IN QUESTO ARTICOLO. IL COMUNE DI TRENTO, IN COLLABORAZIONE CON TRENTINO DIGITALE, HA CONCLUSO UN PERCORSO PER FAVORIRE IL PASSAGGIO DALL’ECONOMIA LINEARE TRADIZIONALE ALL’ECONOMIA CIRCOLARE, PIÙ VIRTUOSA DAL PUNTO DI VISTA AMBIENTALE. I RISULTATI? I PROGETTI GREENCYCLE E NUTRIRETRENTO, AD ESEMPIO.

L’

obiettivo dell’Economia Circolare è quello di proteggere il Pianeta Terra dai rifiuti, dallo sfruttamento delle materie prime e dai cambiamenti climatici per garantire l’abitabilità per le generazioni attuali e future dell’umanità. Il termine Economia Circolare è riferito alle tematiche economiche che tendono a ridurre gli sprechi di materie prime nel ciclo economico. Usando le parole della Ellen MacAr46

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thur Foundation, un ente che si occupa di approfondire e delineare l’opportunità economica di questo modello, l’Economia Circolare è “un termine generico per definire un’economia pensata per potersi rigenerare da sola. In un’economia circolare i flussi di materiali sono di due tipi: quelli biologici, in grado di essere reintegrati nella biosfera, e quelli tecnici, destinati ad essere rivalorizzati senza entrare nella biosfera”. Si trat-

ta insomma di un sistema economico pensato per riutilizzare i materiali in successivi cicli produttivi, riducendo al massimo gli sprechi. È evidente la differenza con l’Economia Lineare che prevede la fine del percorso dei prodotti nel bidone dei rifiuti facendoli diventare inutilizzabili ai fini produttivi. COME EVITARE LO SPRECO DELLE RISORSE E la riduzione dello spreco,

secondo questo sistema, si può attuare attraverso cinque punti: progettare i prodotti pensando fin da subito al loro impiego a fine vita, quindi con caratteristiche che ne permettono lo smontaggio o la ristrutturazione; dare priorità alla modularità, versatilità e adattabilità del prodotto affinché il suo uso si possa adattare al cambiamento delle condizioni esterne; affidarsi ad energie prodotte da fonti rinnovabili favorendo il rapido


trentinoinnovazione

Dove trovare in un unico luogo i migliori prodotti enogastronomici della Valle di Cembra? A GRUMES di ALTAVALLE c'è il

Una parte del gruppo Nutriretrento

abbandono del modello energetico fondato sulle fonti fossili; pensare in maniera olistica, avendo attenzione all’intero sistema e considerando le relazioni causa-effetto tra le diverse componenti; favorire la sostituzione delle materie prime vergini con materie prime seconde provenienti da filiere di recupero che ne conservino le qualità.

pali problematiche alpine. Il tasso di cofinanziamento del FESR è dell’85% per i partner di Austria, Francia, Germania, Italia e Slovenia. I campi tematici di cooperazione sono predefiniti per ciascun periodo di programmazione di sette anni, durante il quale vengono lanciati numerosi inviti a presentare proposte di progetti.

IL PROGRAMMA ALPINE SPACE L’Alpine Space Programme è un programma di cooperazione transnazionale europea per la regione alpina. Fornisce un quadro per facilitare la cooperazione tra attori chiave economici, sociali e ambientali in sette paesi alpini, nonché tra vari livelli istituzionali quali: mondo accademico, amministrativo, commerciale e dell’innovazione ed elaborazione delle politiche. Il programma è finanziato attraverso il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e un cofinanziamento nazionale pubblico e privato degli Stati partner. Nell’attuale periodo di programmazione 2014-2020, il programma sta investendo 139 milioni di euro in progetti attraverso i quali attori chiave sviluppano soluzioni condivise per le princi-

IL PROGETTO GREENCYCLE Il progetto GreenCycle è iniziato il primo novembre 2016, si è concluso ad aprile del 2020 ed ha coinvolto Lara Bustros e Sebastiano Andreatta del Servizio Urbanistica e Ambiente del Comune di Trento, Marco Combetto e Lorenzo Dallapè di Trentino Digitale insieme ai partner di altre 3 aree urbane dell’area alpina: la città di Friburgo (Germania), la città di Maribor (Slovenia), Vienne-Condrieau Agglomeration (Francia), l’Institute for comprehensive development solutions (Slovenia), l’agenzia Auvergne Rhone-Alpes Énergie Environnement (Francia), l’Ente CESBA – Common European Sustainable Built Envi-ronment Assessment (Austria), l’Ente IZ Vorau (Austria) e il Liechtenstein Institute for Strategic Development (Liechtestein). Il Progetto GreenCycle ha individuato e facilitato l’introduzione di processi di economia circolare nelle città coinvolte

INFORMAZIONI SUL TERRITORIO DEGUSTAZIONI TEMATICHE EVENTI MUSICALI PASTI VELOCI PRODOTTI A KM 0 TERRAZZA PANORAMICA Green Grill - Info e Sapori SS. 612 Grumes di Altavalle www.greengrill.it info@greengrill.it + 39 346/2799154 Green Grill - Info e Sapori 47

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trentinoinnovazione sostenendo la cooperazione inter-settoriale, contribuendo a sviluppare strategie a basso impatto sull’ambiente e raggiungendo così un’ulteriore riduzione del 2-4% delle emissioni di gas serra. Il progetto si ispira e prende spunto dall’Agenda 2030 per

lo sviluppo sostenibile dell’ONU, che definisce 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS), che sono un invito urgente all’azione da parte di tutti i paesi, sviluppati e in via di sviluppo, in un partenariato globale. Oltre alla gestione dei rifiuti, il Progetto Greencycle è rivolto anche a settori come: energia, acqua, cibo, mobilità e trasporti, edilizia e costruzioni.

IL COMUNE DI TRENTO ALLA FIERA ECOMONDO DI RIMINI DEL 2019 L’appuntamento di riferimento in Europa per l’innovazione industriale e tecnologica dell’economia circolare ha permesso al Comune di Trento di raccogliere anche l’adesione al progetto del Comune di Prato e della fondazione Operate, tramite la firma del Manifesto Greencycle, nella convinzione che le relazioni tra amministrazioni sono fondamentali per incentivare il passaggio dall’economia lineare all’economia circolare. Ogni municipalità partecipante al progetto ha sviluppato dei progetti pilota di economia circolare. Il Comune di Trento, in particolare, ha avviato due progetti pilota: un Progetto legato al cibo ed in particolare alla produzione locale di prodotti orto agricoli che si chiama NutrireTrento ed un Progetto legato allo studio di fattibilità per la creazione di un impianto di riciclo di pannolini. “Trento è al primo posto in Italia per il miglior ecosistema urbano”, ha detto l’Assessore all’Ambiente del Comune di Trento Cor-

Smartcity 2018: giornata della mappatura degli attori dell’economia circolare a Trento, con gli studenti dell’Istituto “A. Vittoria”

rado Bungaro in occasione della Fiera Ecomondo, “e questo importante riconoscimento va vissuto in senso dinamico, costruendo relazioni e reti assieme alle città italiane ed europee per condividere le migliori pratiche di sviluppo sostenibile”. IL PROGETTO NUTRIRETRENTO NutrireTrento è il risultato di una collaborazione tra il Comune e l’Università di Trento insieme a produttori, categorie economiche, ricercatori, professionisti, scuole, gruppi e associazioni di cittadini. Si tratta di un progetto cultura-

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le che vuole sensibilizzare la cittadinanza a una maggiore attenzione verso la sostenibilità agroalimentare e ambientale ma è anche un processo partecipato che ha l’obiettivo di trovare modi innovativi per “nutrire meglio la Città” promuovendo un consumo più consapevole, sensibilizzando una produzione più sostenibile ed accorciando le distanze tra produttore e consumatore e tra città e campagna. La piattaforma www.nutriretrento.it permette di incontrarsi agli attori della filiera corta: i produttori che vendono direttamente i propri prodotti, i mercati contadini e


trentinoinnovazione dell’economia solidale, i gruppi di acquisto attivi sul territorio, gli esercizi commerciali con prodotti locali della filiera corta, gli orti urbani. L’ESEMPIO DI “BUONA PRASSI”: TRENTINOSOLIDALE Trentinosolidale è un’organizzazione no profit che con circa 300 punti di raccolta, 34 punti di distribuzione, 18 automezzi e 200 volontari attivi quotidianamente, raccoglie ogni giorno circa 60 quintali di derrate alimentari in eccedenza, in confezioni danneggiate o prossime alla scadenza che altrimenti sarebbero indirizzate allo smaltimento. Negli anni l’attività è cresciuta esponenzialmente: dalle 200 tonnellate di alimenti raccolte nell’anno 2009 alle 1.688 raccolte nell’anno 2018. Il gruppo tecnico di Greencycle ha collaborato con Trentinosolidale per organizzare i propri dati relativi ai punti di raccolta e alle quantità raccolte nel corso degli anni, omogeneizzando e digitalizzando le informazioni. L’Associazione ha contribuito a rifornire, dal lunedì al sabato, con pane, pizze, frutta e verdura fresche e altri generi di pronto consumo, le mense delle Case di prima accoglienza Casa Bonomelli, Casa della Giovane, Casa Maurizio, Casa Santa Maria, Casa Paola, Casa Orlando, Casa

Giuseppe, oltre alle mense del Centro Trentino di Solidarietà (a Casa Lamar e a Casa di Giano), dell’Associazione Famiglie Tossicodipendenti a Piedicastello e di alcuni Istituti religiosi. Inoltre, in collaborazione con altre associazioni del territorio, ha fornito alimenti per la preparazione di pacchi di viveri distribuite a famiglie in difficoltà nel Comune di Rovereto e nei comuni circostanti, oltre che nelle zone dell’Alto Garda, della Val di Sole, del Primiero e della Bassa Valsugana. UN ALTRO ESEMPIO DI “BUONA PRASSI”: COOPERATIVA SAMUELE E LA SPORTIVA La Cooperativa Sociale Samuele si occupa di formazione al lavoro in vari Laboratori Occupazionali. L’Azienda La Sportiva produce calzature ed abbigliamento tecnico dedicato agli sport di montagna. Il progetto “Green” della Cooperativa Samuele prevede una linea di accessori a marchio La Sportiva, realizzata con l’utilizzo esclusivo di pellami di fine serie e derivanti dal processo produttivo delle scarpette d’arrampicata e scarponi da montagna prodotte dall’Azienda in Val di Fiemme. Il lavoro della Cooperativa Samuele ridà vita agli scarti, ricombinandoli in modo unico, artigianale e soprattutto sostenibile, facendo

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INFORMAZIONI Per chi volesse saperne di più. Ecco i link per chi volesse approfondire gli argomenti relativi all’Economia Circolare ed ai Progetti rivolti alla sua attuazione. www.alpine-space.eu/projects/greencycle/en/home www.greencyle.si marketplace.greencycle.si/ www.ellenmacarthurfoundation.org/ www.alpine-space.eu/ www.nutriretrento.it https://sustainabledevelopment.un.org/

propri i valori di sostenibilità ambientale e sociale, offrendo nel contempo percorsi di formazione professionalizzante personalizzati per persone che si trovano ad affrontare una situazione di difficoltà,

offrendo una preziosa possibilità professionale attraverso l’ideazione, l’assemblaggio e la produzione di articoli di pelletteria come borse a tracolla, agende, portachiavi e ■ beauty case.

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TONINA La ripartenza attraverso un click

PORTFOLIO ESCLUSIVO

Dal bianco e nero al colore, dalla solitudine alla compagnia, dall’angoscia alla gioia. La città si riempie di colori. E sono colori nuovi, non gli stessi di prima. C’è qualcosa in queste tinte – il rosso dei pantaloni, il verde dei parchi, il blu del cielo sopra Trento – che il fotografo Lucio Tonina riesce a trasmetterci, mettendo a confronto il “prima” e il “dopo”. Le strade e le piazze sono come recipienti che si sono nuovamente riempiti di vita fino all’orlo, colmati dalla voglia di stare assieme che è antica come la storia del mondo e della quale mai nessun virus, o Potere che sia, potrà mai privarcene.

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L’AUTORE Lucio Tonina, titolare dello studio “Foto Tonina” di via S. Bernardino 11, opera da più di 40 anni nel settore della fotografia. Diplomato in fotografia artistica all’istituto d’arte di Spoleto, inizia con la fotografia nel 1976, frequenta poi architettura a Venezia, partecipa a numerosi corsi di specializzazione in “still life” e lavora per due anni come reporter al “Gazzettino”. La sua attività professionale, (che si svolge in sala di posa ed esterno) abbraccia vari settori di specializzazione, prediligendo le immagini in cui le persone sono protagoniste. Lo spirito dinamico caratterizza i suoi lavori, dando ampio spazio alla creatività. La sua attività spazia dal ritratto alla fotografia industriale. lnsegna da trent’anni fotografia all’Istituto d’Arte “Depero” di Rovereto, nella sezione di multimedia. www.fotonina.com


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trentinoincontri di Susanna Caldonazzi

È UN PO’ IL GEMELLO WEB DI TRENTINOMESE. SI CHIAMA CRUSHSITE, IN QUESTI GIORNI COMPIE VENT’ANNI. NATO DA UN’IDEA DI SAMUELE STEFANI (CON LUI C’È ANCHE ANNA CHIARA BONINSEGNA) QUANDO ANCORA NON C’ERA L’ADSL, È UN PUNTO DI RIFERIMENTO NON SOLO PER IL PUBBLICO MA ANCHE PER GIORNALISTI, PROFESSIONISTI E OPERATORI DEL SETTORE CULTURALE

AA Samuele Stefani e Anna Chiara Boninsegna (foto di Emilia Stefani)

CACCIATORI DI EVENTI

(IN TRENTINO ALTO ADIGE)

È

il calendario condiviso di chi frequenta gli eventi culturali in Trentino Alto Adige. Proprio come TrentinoMese, la rivista che avete tra le mani. Due mezzi che i trentini controllano quando si cerca – ad esempio – un’idea per trascorrere la serata. Ma mentre TrentinoMese è prettamente cartaceo, quello di cui vi stiamo parlando è il click più immediato per dare uno sguardo alle stagioni culturali. Crushsite, l’agenda della cultura trentina e altoatesina, compie 20 anni. Nato da un’idea di Samuele Stefani «quando – come lui stesso ricorda – non c’era ancora l’adsl», Crushsite rappresenta oggi un punto di riferimento 56

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non solo per il pubblico ma anche per giornalisti, professionisti e operatori del settore culturale: «Mi piace l’idea che Crushsite non sia solo punto di incontro tra pubblico e organizzatori - spiega Stefani - ma che rappresenti anche un servizio per il lavoro di programmatori, operatori culturali, giornalisti». Ma come è nato tutto? Cosa è accaduto all’inizio dell’estate del 2000? «A dire “era il 2000”, sembra quasi l’altroieri - afferma Samuele Stefani - ma 20 anni fa non solo non c’era l’adsl, ma la maggior parte delle realtà culturali non aveva un sito e i social media non esistevano. Un contesto del tutto diverso da quello a cui siamo abituati ora.

Inizialmente – continua a raccontare Stefani – avevamo solo una lista di link, poi, in maniera piuttosto veloce, abbiamo rapidamente migliorato il servizio». Come spesso accade, le idee di successo arrivano da presupposti semplici e non banali, uniti a uno spirito quasi leggero, che concede la libertà di fare: «È nato tutto quasi per gioco. Abbiamo immaginato di creare un aggregatore per raccogliere le proposte culturali del territorio, partendo dal presupposto semplice che è più comodo trovare tutto in un unico portale, piuttosto che dover visitare molti siti diversi. E questo – precisa Stefani – non per sostituire la comunicazione dei singoli enti, ma al contrario per valorizzarne il lavoro,


trentinoincontri parla sempre di un “noi”, perché dietro ai monitor di Crushsite non è solo. Con lui c’è Anna Chiara Boninsegna: «Anna Chiara è arrivata in un secondo momento – racconta Stefani – ma è centrale nell’esistenza di Crushsite. Diciamo che io sono un tipo da scrivania e computer, lei ha invece una grande capacità relazionale e il suo contributo è per questo molto prezioso».

inserendo i loro appuntamenti in un’agenda comune. Il progetto imprenditoriale è arrivato subito dopo, insieme al desiderio di farsi spazio all’interno del panorama della vita culturale del territorio. Inoltre – aggiunge – siamo anche una web agency, specializzata nel settore culturale. Crushsite è stato inizialmente un modo di farci conoscere anche in questo senso, ma poi è diventato abbastanza rapidamente il centro della nostra attività». Samuele Stefani non dice mai “io”,

Dopo 20 anni di attività, Crushsite rappresenta oggi un osservatorio prezioso dal quale si vedono i cambiamenti che caratterizzano il settore nel nostro territorio: «Certo 20 anni si fanno sentire, con la costanza ci siamo guadagnati apprezzamento mi pare» – dice ancora il nostro Samuele, affrettandosi ad aggiungere «ma non sono certo io a doverlo dire. I numeri ci dicono che 1800 persone al giorno visitano il sito». Continua: «Ci sembra che ci sia sempre più relazione tra Trentino e Alto Adige, una crescente interazione tra gli organizzatori delle due province, con un pubblico sempre più propenso a viaggiare e spostarsi per partecipare agli eventi. Per noi questo è molto interessante visto che ci proponiamo in tutta l’intera regione. Ma anche sul piano generale è interessante: spostarsi per gli eventi è fruizione del territorio, la cultura è un settore

economico, non solo “ciò che ci fa divertire”». E anche nel periodo appena passato, caratterizzato da eventi annullati e cancellati, da riprogrammazione online di alcune iniziative, Crushsite ha fatto la sua parte: «Una settimana dopo il lockdown culturale arrivato in anticipo rispetto a quello generale, avevamo il sito vuoto. Poi nel giro di poche settimane è esploso tutto. Abbiamo iniziato a inserire gli eventi online, prima per esigenza, poi sempre più per convinzione: perché considerare questi appuntamenti di serie B? Non sostituiranno mai lo spettacolo dal vivo ma potrebbero integrare l’offerta: dal mio punto di vista, per il nostro lavoro è interessante mescolare le proposte online a quelle sul territorio». Una visione costruttiva che non nasconde inconsapevolezza, ma che agli inevitabili dubbi sul futuro, unisce uno sguardo di prospettiva che intravede anche in questa crisi la possibilità di migliorarsi: «Tra i piani futuri c’è avere un futuro, visto il periodo! Credo che la sfida sia non tanto superare quest’anno, ma il prossimo. C’è però un lato positivo: questa situazione ci dà degli stimoli, è un invito al cambiamento, dobbiamo rimettere tutto in discussione. Non sapere cosa accadrà porta al confronto ed è un allenamento mentale interessante. Ha il suo fascino». ■

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Fototeca Trentino Sviluppo S.p.A.- Foto di Simone Sbaraglia

Il laghetto Welsperg, in Val Canali, nel Parco Naturale di Paneveggio, Pale di San Martino

L’ E S TAT E H A I L R E S P I R O DE I

PARCHI di Fabio Peterlongo

CINEMA NEI BOSCHI A IMPATTO ZERO, CAMMINATE A PIEDI NUDI, ESPLORAZIONE DEI GHIACCIAI. I BOSCHI CON LA LORO FAUNA SELVATICA, LA MERAVIGLIA DEL CIELO STELLATO, LE ATTIVITÀ MUSCOLARI E PERCETTIVE ADATTE AD OGNI ETÀ. I PARCHI NATURALI DEL TRENTINO SONO I PROTAGONISTI DELL’ESTATE 2020, CON UN OCCHIO RIVOLTO AL TURISMO “DI PROSSIMITÀ” E A QUELLO INTERNAZIONALE 58

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trentinoattualità Fototeca Trentino Sviluppo S.p.A.- Foto di Pillow Lab

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n Trentino le aree protette coprono il 30% dell’intero territorio provinciale. I parchi del Trentino sono aree protette di grandi dimensioni: ettari ed ettari di boschi, prati, pascoli, laghi, altopiani rocciosi, ghiacciai, cime dolomitiche dove camminare intere giornate respirando l’aria fresca che profuma di muschi e cortecce, abbandonandosi, in questa estate più che mai, all’abbraccio rigenerante della natura. Alla luce dell’emergenza sanitaria causata dalla pandemia di coronavirus che comporta una ridotta mobilità internazionale, la promozione turistica del nostro territorio si rivolge quest’anno più che mai al “turismo di prossimità”, quello che invita la popolazione nazionale e locale a riscoprire le bellezze del nostro territorio. Nel corso dei mesi estivi saranno proposte numerose attività con l’obiettivo di ritrovare benessere ed equilibrio dal contatto con la natura. L’amministratore unico di Trentino Marketing Maurizio Rossini ha spiegato la centralità del pubblico trentino e italiano nella stagione turistica che si è avviata: «La campagna di promozione e comunicazione che è partita lo scorso 2 giugno coinvolge un ampio panel di media tradizionali ed online ed è stata pensata in particolare per intercettare un bacino nazionale di utenti concentrati in particolare nel Nord e Centro Italia». In ogni caso, nelle ultime settimane, in seguito ai primi segnali che, in Europa, indicano un alleggerimento dell’emergenza sanitaria, il Trentino è tornato lentamente a popolarsi di turisti d’Oltralpe, soprattutto d’area germanica e mitteleuropea. Rossini saluta con soddisfazione questo ritorno: «Il grado di internazionalizzazione del turismo trentino è andato costantemente crescendo nelle ultime stagioni. La pandemia ha colpito particolarmente il nostro settore, ma abbiamo la percezione che tutti vogliano ripartire rapidamente. Questi segnali stanno giungendo anche alle nostre località perché comunque il Trentino, con i suoi grandi laghi e le aree dolomitiche, è molto conosciuto anche all’estero. Sui mercati internazionali, dopo che sono state riaperte le frontiere, siamo partiti con una forte campagna di comunicazione dedicata ai paesi di lingua tedesca, in particolare Germania e Austria e all’Olanda. Altre azioni sono previste man mano che altri Paesi potranno allentare le misure e riaprirsi agli spostamenti verso l’estero».

re la salute dei visitatori, degli operatori e in generale dell’intera popolazione. Ciò ha reso necessario ripensare la modalità di organizzazione e di fruizione degli eventi culturali e degli spazi turistici: «Tutte le iniziative vanno sicuramente ripensate perché le limitazioni sugli accessi rimangono anche se si svolgono attività all’aperto e la sicurezza deve venire prima di tutto. Quindi prevediamo numeri più piccoli o la replica più volte dello stesso evento quando possibile», ha spiegato Rossini, che sottolinea come il Trentino sia in grado di garantire un ambiente di vacanza e relax particolarmente salubre: «Sicuramente rassicura il fatto che il nostro territorio è per il 30% costituito da aree di natura protetta, grandi foreste, pascoli in quota, i cinque grandi laghi balneabili con le loro spiagge, i lungo-lago ideali per passeggiare, senza dimenticare la gran parte dei nostri 300 laghi che si trovano sopra i 1500 metri. Sono spazi dove è possibile muoversi in libertà lungo una rete di oltre

Le misure di distanziamento sociale sono un presidio imprescindibile per proteggeMaurizio Rossini, amministratore unico di Trentino Marketing

5000 chilometri di sentieri e strade forestali, respirando aria pulita e ritrovando benessere e relax. Aggiungerei le caratteristiche della nostra ospitalità, con una percentuale molto alta di strutture a conduzione familiare, con un’attenzione davvero speciale all’ospite e ora più che mai alla sua salute e sicurezza». Rossini ha delineato il programma dell’estate 2020, che in Trentino si concentrerà su una fruizione dei parchi naturali improntata ai criteri di sostenibilità: «Nel corso dell’estate e in prospettiva dell’autunno il sistema dei Parchi e la Rete delle Riserve giocherà un ruolo fondamentale, proprio perché saranno i luoghi più ricercati dai nostri ospiti, ed anche dai trentini stessi. Proprio per questo motivo tutti i parchi si sono organizzati per ampliare il ventaglio delle loro proposte estive inserendo anche nuove attività maggiormente improntate alla ricerca del benessere e dell’equilibrio con se stessi dentro ampi spazi di natura. Pensiamo ad esperienze di nuove attività come yoga nei boschi, forest bathing, camminate a piedi nudi, per massimizzare i benefici di questa immersione a contatto con la natura». I monti del Trentino cercano dunque di offrire un’esperienza capace di coniugare l’approccio del fruitore con la capacità professionale dei suoi esperti di territorio: «Nella proposta di attività da sempre il nostro consiglio agli ospiti è di rivolgersi ai professionisti - sottolinea Rossini - Pensiamo alle guide alpine, con le quali da diversi anni abbiamo avviato una proficua collaborazione grazie al progetto “Let’s Dolomites”, estivo e invernale. Tra queste vi è una serie di proposte di trekking e attività che pre59

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vedono i pernottamenti nei rifugi. Sono proposte-vacanza con diversi gradi di impegno, dalle semplici camminate, alle ferrate, fino alle traversate su ghiacciaio. Prevediamo attività anche di differente durata, dal weekend lungo fino ad una intera settimana di camminate spostandosi da un rifugio all’altro». Insomma, il Trentino offre un patrimonio ricco di biodiversità, ambienti, paesaggi, e soprattutto spazi dove camminare in libertà. La porzione di territorio in grado di dispensare questi benefici è ampia: un terzo del territorio trentino fa parte del sistema delle aree protette, che include i due Parchi naturali provinciali, che per primi in Italia furono istituiti più di 50 anni fa: il Parco Naturale Adamello-Brenta e il Parco Naturale Paneveggio-Pale di San Martino. Ad essi si aggiunge il settore trentino del Parco dello Stelvio e la Rete delle Riserve. Nel corso dell’estate 2020, i Parchi e la Rete di Riserve hanno programmato un ricco calendario di attività e iniziative con l’obiettivo di rendere l’esperienza ancora più interessante per i visitatori. In particolare, sarà centrale il filone del “benessere” o “wellness”, elemento cruciale nell’esperienza di viaggio degli ultimi anni. E Il Trentino punta tutto sulle expertise presenti sul territorio, grazie alle collaborazioni con strutture termali e con gli esperti esterni, proprio con l’obiettivo di soddisfare quel bisogno di natura e di recupero psicofisico dopo lo stress accumulato durante l’emergenza che ha trasformato repentinamente abitudini e stili di vita. 60

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Centrale nell’esperienza Trentino è il ruolo della ricca fauna selvatica che popola le sue vallate. Nel settore occidentale della Provincia il Parco Naturale Adamello Brenta è la più ampia area protetta del Trentino e una delle più vaste delle Alpi. È l’habitat di specie come il capriolo, il camoscio, lo stambecco, il cervo e l’orso bruno delle Alpi, reintrodotto grazie al progetto “Life ursus”, unico in Europa. Nel territorio del Parco AdamelloBrenta si individuano due entità distinte geologicamente e morfologicamente: l’Adamello-Presanella, caratterizzato da estese superfici ghiacciate, e le Dolomiti di Brenta, inserite nel Patrimonio naturale dell’umanità Unesco. Questa caratteristica è alla base del riconoscimento quale Unesco Geopark, ma soprattutto è l’elemento distintivo della grande biodiversità dell’area. La si può cogliere già nel corso di una semplice escursione tra le tante possibili, alla scoperta di eccellenze ambientali e paesaggi naturali unici. In particolare, ai visitatori della Val Genova, della Vallesinella e dell’area del Lago di Tovel saranno proposte escursioni guidate di tipo esperienziale con attività innovative a cura di esperti qualificati, dal lunedì al venerdì. Con l’obiettivo di valorizzare l’esperienza del Parco Adamello-Brenta, sono introdotte una serie di novità per l’estate 2020. Tra queste, una delle novità per l’estate è il progetto “SuperPark - Scoprire la bellezza del Parco Naturale AdamelloBrenta” che si articola su due iniziative. La prima è “Cinema al margine del bosco”. Per la prima volta in Italia, si potrà andare al cinema in un bosco ma senza

disturbare la natura né impattare sulla fauna. Sono previste sette serate speciali in varie location del parco, in cui verranno organizzate proiezioni cinematografiche silenziose, ad impatto zero. Le proiezioni saranno alimentate da un impianto fotovoltaico ecosostenibile e a tutti gli spettatori verranno fornite delle cuffie per ascoltare i suoni, senza disturbare gli animali. Un’occasione per godere del bosco notturno e per riflettere sul ruolo che il cinema può avere oggi, nel tempo del “sempre connessi”. La seconda iniziativa prende il titolo di “Passeggiate con accompagnatori straordinari” e prevede quattordici passeggiate tematiche che comprenderanno la proiezione di sette film al margine del bosco. Ad accompagnare il cammino e la proiezione vi saranno personaggi d’eccezione: chef, illustratori, scrittori, sportivi, registi, alpinisti e musicisti, che attraverseranno i sentieri del parco alla scoperta dei suoi angoli nascosti nelle vesti di originali accompagnatori. Le rocce, le piante, i prati, i sassi, i torrenti saranno la scenografia dei loro racconti. Risalendo ancora verso nord-ovest, si trova il Parco Nazionale dello Stelvio, uno dei più antichi parchi nazionali italiani. È

Fototeca Trentino Sviluppo S.p.A.- Foto di Marco Simonini

Fototeca Trentino Sviluppo S.p.A.- Foto di Diego Marini

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una vasta area montana nel cuore delle Alpi, fra le province di Trento e Bolzano e la Lombardia. Un territorio particolarmente ricco di ghiacciai e dove si concentrano più di trenta vette superiori ai 3000 metri, facenti parte del gruppo dell’Ortles-Cevedale. Istituito nel 1935 è il regno del cervo e della marmotta e della maestosa aquila reale. Il settore trentino, che da febbraio 2016 è gestito direttamente dalla Provincia autonoma di Trento, include la Val di Sole con le valli di Pejo e Rabbi. Per conoscerlo il consiglio è di partecipare alle escursioni a tema e alle attività settimanali, in compagnia di guide alpine e operatori del parco. I boschi del Parco dello Stelvio si prestano particolarmente ad un’immersione che coinvolge i cinque sensi, per passeggiare lentamente e diventare consapevoli della propria respirazione: in Val di Rabbi si può provare la pratica del barefooting, ovvero una camminata a piedi nudi lungo un percorso di 500 metri all’interno di un bosco, nato appositamente in collaborazione con le Terme di Rabbi. Nell’estate 2020, il Parco dello Stelvio si potrà visitare in autonomia ma assistiti da alcuni “tutor” presenti durante tutta la giornata. L’iniziativa si chiama “Sentieri Narranti” e dopo ogni tratto di cammino si incontrerà un operatore del parco che potrà dare delle informazioni, consigliare sui possibili itinerari, rispondendo alle curiosità del visitatore. Da fine giugno a metà settembre il Parco dello Stelvio si potrà visitare anche di notte grazie alle quattro passeggiate notturne alla settimana (2 a Peio e 2 a Rabbi): utilizzando una termocamera, sarà possibile vede-

re la radiazione infrarossa emessa dagli animali e scorgere nel buio più completo la vita del bosco che si risveglia nel profondo della notte. Animali tipicamente notturni sono i pipistrelli e quelli italiani non devono preoccupare: nessun rischio di contrarre malattie. Al contrario sono utili all’uomo, perché un solo pipistrello in una notte può cibarsi di centinaia di zanzare. Non è solo l’ambiente circostante a mostrare la ricchezza ecologica del Trentino. Anche alzando il naso “all’insù” si potrà ammirare la bellezza del cielo notturno: è l’iniziativa “Parco sotto le stelle”, durante la quale un astrofisico o un esperto astrofilo potrà illustrare, complice lo scarso inquinamento luminoso, le costellazioni e le galassie, i pianeti e le stelle lontane, arricchendo il racconto con miti e leggende. Nel Trentino orientale, la natura, la storia e persino l’arte si intrecciano: a cavallo delle valli di Fiemme e del Primiero, “cuore” del Parco Naturale Paneveggio-Pale di San Martino, si trova la grande foresta di abeti rossi di Paneveggio, dove il celeberrimo violinista e liutaio Antonio Stradivari sceglieva il legno per realizzare i suoi inimitabili strumenti. E non si tratta soltanto di una pratica del passato: ancora oggi con questo materiale si producono casse armoniche di grande qualità. Al di sopra della “foresta dei violini” si innalzano le Pale di San Martino e la catena porfirica del Lagorai. Le praterie alpine della Val Venegia sono l’habitat preferito dalle colonie di marmotte, mentre la Val Canali è al centro di un progetto per la conservazione della biodiversità e lo sviluppo di attività, dal turismo all’agricoltura di montagna, pienamente ecosostenibili. La modalità preferita dai visitatori per visitare il Parco Naturale PaneveggioPale di San Martino è rappresentata dalla “escursione all’alba”, che si effettua di mercoledì - 15 e 29 luglio e 12 e 26 agosto con ritrovo al Centro Visitatori di San Martino di Castrozza alle ore 5.30 dietro prenotazione. L’escursione si conclude a Malga Ces con una ricca colazione. Il martedì, invece, si cammina sulle tracce di cervi, lupi, volpi, scoiattoli e altri animali che vivono nel Parco. Una facile passeggiata adatta a tutti tra boschi, pascoli e praterie per osservare e imparare a riconoscere le tracce di queste presen-

ze. Sarà proposta il 14 e 28 luglio e 11, 18 e 25 agosto con ritrovo presso il Centro visitatori di Paneveggio, anche in questo caso dietro prenotazione. Ed anche ai piedi delle Pale sono in programma passeggiate notturne per vivere la dimensione più intima del Parco, in compagnia di un astrofisico o un esperto astrofilo per scoprire i segreti della volta celeste. Non mancano iniziative insolite per scoprire gli ambienti di quest’area protetta. Con il titolo “Il corpo paesaggio” si indica infatti l’escursione in Val Canali sul percorso pianeggiante delle Muse Fedaie durante la quale vengono proposte pratiche motorie: una sorta di allenamento creativo in dialogo con la natura, adatto a persone di ogni età. Sempre in Val Canali, nel prato delle Cesurette, viene svolta una seconda attività, “Risvegli”: a partire dal respiro consapevole, i partecipanti vengono condotti attraverso un’esperienza di risveglio muscolare e percettivo. Entrambe queste iniziative sono curate da Laura Moro, danzatrice, coreografa ed esperta nella dimensione terapeutica, formativa e sociale della danza. Presso Villa Welsperg, la sede del Parco, sabato 11 luglio sarà proposta una camminata a piedi nudi per riconnettersi alla natura in compagnia di Andrea Bianchi, scrittore e barefooter, fondatore di “Il silenzio dei passi”, la prima Scuola in Italia di barefoot hiking - la camminata scalza in ambiente naturale. ■ 61

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Fototeca Trentino Sviluppo S.p.A.- Foto di Nicola Angeli

Fototeca Trentino Sviluppo S.p.A.- Foto di Alessandro Gruzza

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ALPE CIMBRA: SAPORI, STORIA E AMBIENTE di Fabio Peterlongo

PERCORSI ESPOSITIVI E MUSEISTICI DEDICATI ALLA PRIMA GUERRA MONDIALE. DEGUSTAZIONI DI PRODOTTI TIPICI COME LO SPECK, LO STRUDEL, IL FORMAGGIO VEZZENA. TREKKING ED E-BIKE PER ESPLORARE I BOSCHI E LE MALGHE. L’ALPE CIMBRA RIPARTE CON UN OCCHIO MOLTO ATTENTO PUNTATO SULLA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE

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ici e trekking, musei e cultura, enogastronomia. Riparte l’offerta turistica per i visitatori dell’Alpe Cimbra, con una serie di proposte mirate al rilancio di questo settore cruciale e al contempo garantire vacanze

serene attraverso l’adeguato distanziamento sociale. L’obiettivo dell’Azienda di promozione turistica dell’Alpe Cimbra è quello di far scoprire ai trentini, ma anche alla platea nazionale ed internazionale, le bellezze di questi

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alpeggi posti nel Trentino orientale. LA STORIA Il territorio di Folgaria, Lavarone e Luserna ha rappresentato fino dal Medioevo un’area di contatto e di cerniera tra il

mondo germanico e il mondo latino. Lo è ancora oggi, come dimostra la presenza vivace della popolazione cimbra, che parla e vive attraverso un idioma germanico riconosciuto e tutelato dalla Provincia Autonoma di Tren-

info@radiodolomiti.com www.radiodolomiti.com 348 5140444 Radio Dolomiti-Trento Radio Dolomiti 19/06/2020 17:53:56


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to. Essendo terra di confine tra popoli, l’altopiano cimbro rappresentò anche una terra di scontri. I più drammatici avvennero durante la Grande guerra, che arrivò il 24 maggio del 1915. Forte Belvedere a Lavarone è una tappa obbligata per riscoprire questo crinale della storia. Costruito dagli austro-ungarici, il suo ruolo era quello di controllare l’ultimo tratto della Valdastico e per questa ragione fu costruito in un punto strategicamente dominante – e oggi panoramico - che gli valse più tardi il nome di “Belvedere”. Nonostante la violenza dei bombardamenti, i forti furono risparmiati al termine del conflitto. Preservato in ottimo stato fino ai nostri giorni e opportunamente restaurato, il Forte Belvedere è diventato un museo, il cui scopo è quello di narrare le drammatiche vicende della Prima guerra mondiale, conducendo il visitatore attraverso una ricca collezione di reperti storici e una serie di installazioni multimediali attraverso le gallerie interminabili. BIKE E TREKKING Un elemento che contraddistingue gli Altipiani cimbri è l’attenzione verso un turismo sostenibile che punta su attività a basso impatto ambientale. Lo dimostra l’investimento in ciclopedonalità, con la Ciclopedonale cimbra, che da Luserna arriva fino a Roana attraversando

per 30 chilometri il sentiero delle malghe. Si delinea così un percorso che unisce il trekking al turismo enogastronomico, potendo infatti fare tappa nelle varie malghe per degustare i prodotti locali. Salire la ciclopedonale delle malghe non richiede competenze tecniche o una particolare forma fisica, ma è un percorso che si presta alla bicicletta elettrica in modo da poterlo esplorare per intero in una giornata. Per i più audaci, per il ritorno si può seguire un percorso mountain bike che si sviluppa sui crinali delle cime. A Lavarone si trova il percorso tematico “Il respiro degli alberi” che unisce arte ed ambiente: nato da un’idea dell’artista Giampaolo Osele, il sentiero si affaccia sulla profonda valle del Centa e sull’Alta Valsugana ed offre una serie di opere ispirate al concetto di “land art”, l’arte che utilizza i materiali tipici e spontanei del territorio. L’Alpe cimbra è ricca della storia legata alle vicende dolorose della Prima guerra mondiale: l’esempio più eclatante è la “forra del lupo”, ovvero la trincea posta in cima al Dosso delle Somme e che si articola per 4,6 chilometri. Il percorso è a tratti impegnativo, ma non richiede particolari competenze tecniche e dà la possibilità di attraversare la linea di trincea, percorrendo gli spazi abitati un secolo fa dai soldati. La Grande guerra è la prota-

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La fortezza delle emozioni Realizzato dal Genio militare austroungarico nel quadriennio 1908-12 aveva il compito di difendere Trento in un settore particolarmente sensibile ad eventuali attacchi italiani.

Oggi la fortezza si presenta al visitatore quale museo degli eventi più drammatici della Grande Guerra 1914-18. Belvedere-Gschwent è testimonianza unica ed imprescindibile di un conflitto che sconvolse l’Europa.

Oggi è adibito a museo della Prima Guerra Mondiale. Forte Belvedere vi aspetta! Nei mesi di Luglio e Agosto Aperti tutti i giorni 10.00 - 18.30 Lavarone frazione Oseli. t. 0464.780005 | info@fortebelvedere.org

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gonista anche del percorso “Dalle storie alla storia” che parte dalla piazza di Luserna ed arriva fino a Forte Werk Luserna e accompagna attraverso una serie di installazioni artistiche e punti di interesse fino a raggiungere, dopo 5 chilometri, l’avamposto Oberwiesen che rappresentava la postazione di “punta” dell’esercito austroungarico dalla quale si potevano osservare efficacemente i movimenti delle truppe sui crinali. Un’altra guerra, fortunatamente mai combattuta, è quella che viene raccontata a Base Tuono, nei pressi del lago Coe vicino a Folgaria. La struttura è ricavata da una base missilistica dismessa e comprende spazi espositivi in cui si ripercorre la Guerra Fredda tra la Nato e il Patto di Varsavia. Nel grande hangar sono esposti i famosi missili Nike-Hercules, i sistemi radar e di comunicazione e la consolle di lancio dei missili. Il percorso si conclude nel bunker sotterraneo dove viene illustrata la sequenza

di lancio. Si torna ad esplorare le ricchezze del patrimonio ambientale e faunistico presso il Centro Documentazione di Luserna, dove è stata recentemente attivata una mostra dedicata alla presenza dell’orso nel territorio trentino, concentrandosi sull’impatto che questa convivenza ha sulla cultura popolare. Dalle incisioni degli uomini primitivi passando per le raffigurazioni negli ex voto o nell’arte delle dimore storiche, ricordando proverbi, modi di dire, toponimi, leggende, cronaca e storia locale. ENOGASTRONOMIA Sulle Alpi cimbre non mancano le occasioni per degustare i prodotti tipici della gastronomia locale, quest’anno con particolare attenzione verso i limiti imposti dalla situazione sanitaria. Si è rinnovata la formula del “Picnic cimbro nel bosco”: in collaborazione con i ristoranti e i rifugi presenti sul territorio, si propone l’utilizzo etico e sostenibile dei vasti alpeggi dell’Altopiano


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che consentono un ampio distanziamento interpersonale e al contempo di assaggiare i sapori locali. Caposaldo della proposta gastronomica è il formaggio Vezzena, prodotto tra Folgaria, Lavarone e Luserna: fino alla Prima guerra mondiale il Vezzena era l’unico formaggio utilizzato in Trentino come condimento su zuppe e canederli ed era uno dei formaggi preferiti dall’imperatore Francesco Giuseppe. Tra i prodotti lo-

cali a chilometro zero ci sono anche il rinomato speck, che è esso stesso un emblema di come questa sia una terra di incontro: lo speck infatti nasce dalla stagionatura tipica della cultura mediterranea e l’affumicatura di retaggio germanico. Un sapore similmente intenso e pungente è quello che si ritrova nella “carne salada”, altra pietanza tipicamente trentina che sull’Alpe Cimbra trova una ricca tradizione. A Lavarone è presente il Museo del Miele, dove si possono scoprire le numerose varietà del miele alpino prodotte sull’Altopiano: “millefiori”, miele di acacia, erica, tiglio, senza dimenticare il miele di alta montagna, particolarmente adatto per chi soffre di bronchiti, asma e pressione alta. Nel museo si possono approfondire i metodi di produzione di questo prezioso elemento, che non è solo finalizzato al consumo alimentare ma anche estetico e di cura del corpo. Restando nel settore dei “dolci”, il “Picnic cimbro” prevede la degustazione del dessert simbolo di questa terra di confine, lo strudel di montagna (a cui è stata dedicata anche una competizione, la “Strudel cup”) che i più golosi possono degustare nelle rinomate pasticcerie dell’Alpe Cimbra. ■

MUSEO di LUSERNA (TN)

APERTO TUTTI I GIORNI

MOSTRE NOVITÀ 2020:

Storia de l'ors

L'orso nella cultura popolare trentina

L'architettura delle Alpi

Architetture in legno della tradizione

Solo il vento bussava alla porta

Uomini e donne di montagna negli scatti di Flavio Faganello (1933-2005) ALTRE SALE: Fauna e sala lupo, Grande Guerra, Comunità cimbra, Merletto a fuselli, Archeometallurgia preistorica, Casa Museo "Haus von Prükk" e Pinacoteca

APERTO FINO ALL'8/11 ORARIO: 10-12.30 e 14-18 Biglietto entrata: intero € 4; ridotto (pensionati over 65 e ragazzi dai 1 5 ai 1 8) € 2,5; entrata gratuita con Guest Card

Trentino e bambini fino ai 1 4 anni con adulti paganti.

tel. 0464 789 638 - info@lusern.it

www.lusern.it

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trentinoattualità trentinoitinerari

MANIERI E ANTICHI PALAZZI OSPITANO RICCHEZZE INASPETTATE SOTTO L’ASPETTO ARCHITETTONICO, PITTORICO E SCULTOREO. L’OCCASIONE UNICA PER UNA GITA INDIMENTICABILE

Val di Non I

manieri della val di Non riaprono i battenti dopo la forzata chiusura, garantendo visite in totale sicurezza. E non poteva essere altrimenti visto che la valle vede un’abbondante presenza castellana. La valle di Non o Anaunia, come viene chiamata da Tolomeo nel II secolo d.C. (Anaunion) ricordando gli antichi abitanti della valle, citati nella famosa Tabula Clesiana (quod ad condicionem Anaunorum … pertinet), esposta nel piazzale antistante il Palazzo Assessorile a Cles, è infatti la terra più ricca di castelli dell’intera provincia. La sponda destra e quella sinistra, marcata dal torrente 66

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Noce (el Nòs), sono costellate da torri, masti, palazzi signorili e baronali fin dal primo medioevo, segnando profondamente il paesaggio naturale e umano della valle. Molti di questi eretti sopra castellieri preistorici, della cultura retica e celtica, rimarcando una continuità storica e geografica. Altri nati attorno alle arcaiche torri romane che segnavano il sistema viario della valle, mettendo in comunicazione l’area atesina con quella lombarda, i territori del nord – Val Venosta, Val d’Ultimo, Burgraviato – con quelli del mezzogiorno (Banale, Valli Giudicarie e l’area del Garda): la famosa Via Traversara diventata con il tempo Via Imperia-

CREDITS: FOTO FEDRIZZI, ARCHIVIO SPAUR

QUATTRO PASSI TRA I CASTELLI

Castel Valer di Fiorenzo Degasperi

le. Oppure la Via dei Reti/Räthersteig, ardito cammino che scavalca la catena delle Alpi Anauni collegando la valle con la piana dell’Adige. Elemento comune di queste presenze castellane è la loro visibilità: tutte erano in contatto ottico-visivo tra di loro tessendo una fitta rete informativa e di controllo in un territorio ricco di forre, burroni, canyon, montagne e dossi. Famiglie e dinastie si sono succedute nel tempo, su tutte i potenti de Tono, tedeschizzati in seguito in Thun, e i Cles. Non da meno furono i Flavon, gli Altaguarda, i Concini, i Coredo, i Denno, i Malosco, gli Zoccolo, ecc. Famiglie che hanno offerto Vescovi, Cardinali, uomini di cultura, politici, guerrieri. Famiglie che hanno, per secoli, imposto dazi, gabelle – per lo più pagamenti in natura – ai contadini, ai pastori, ai commercianti, ai viandanti. Situazioni che hanno portato a contenziosi, sommosse, distruzioni. Ripetute furono le ribellioni fino alla più famosa guerra popolare dei contadini che scosse non solo la Valle di Non e quelle del Principato


trentinoitinerari

Castel Thun

In questa proposta si è preferito, pur citandoli, tralasciare quei castelli che ora sono ridotti a minime presenze materiali – Castelac di Cagnò, Castel Vigne, Castello della Rocchetta, Tor della Visione, Castel Rovina, ecc. –, per la loro difficile raggiungibilità o pericolosità oppure perché in assenza di segnalazioni precise è facile perdersi in territori accidentati. Con l’auspicio che anche queste documentazioni possano un giorno ritrovare e riappropriarsi della propria storia e

offrirsi come pagine aperte di un libro d’avventura senza fine. Su tutte queste presenze aleggiano leggende e storie che ci aprono uno spiraglio sul mondo immaginario del passato anaune, nate nelle buie prigioni castellane, nelle aule dei palazzi adibite a tribunali, sui roghi delle streghe e degli eretici, nelle oscure camere dove si compivano torture. Un mondo ricco e composito che vive tra la storia materiale e l’aspetto simbolico,

CREDITS: FOTO FEDRIZZI, ARCHIVIO SPAUR

Vescovile Tridentino ma l’intero Sacro Romano Impero tra il 1524 e il 1526. Rivolte economiche e religiose si mescolarono assieme, unendo i contadini agli abitanti delle città e alla nobiltà più povera. In questo periodo diversi castelli della valle furono distrutti e mai più ricostruiti. Il territorio è tappezzato di ruderi in abbandono, talora pochi sassi, ma che testimoniano una presenza capillare della cultura castellana. Cultura che ha subito profonde trasformazioni nel tempo, passando dalle turrite e meandriche rocche medioevali alle residenze fortificate, veri e propri palazzi signorili che, pur mantenendo delle caratteristiche castellane, ne hanno perso la funzione difensiva e quella offensiva. Castelli che ospitano ricchezze inaspettate sotto l’aspetto architettonico, pittorico e scultoreo. Valga per tutti il restaurato Castel Thun, vero scrigno e compendio della storia dell’arte dei generi più disparati. E vi sono cappelle che racchiudono cicli pittorici tutti da scoprire e da raccontare. Purtroppo la maggior parte di queste testimonianze sono private, quindi non visitabili. Ma il poterle osservare almeno dall’esterno ci può aiutare a capire un mondo passato composito, ricco e affascinante.

Castel Valer, interni 67

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trentinoitinerari CASTEL VALER E CASTEL COREDO: SPECIALI VISITE GUIDATE PER I PICCOLI OSPITI

S

u richiesta, per piccoli gruppi, a Castel Valer e Castel Coredo vengono organizzate in totale sicurezza delle coinvolgenti visite guidate a misura di bambino, per conoscere, divertendosi, questi maestosi testimoni del passato. Il percorso tocca tutti gli spazi previsti nella visita riservata al pubblico adulto. L’attività è consigliata per bambini dai 4 ai 12 anni. Prenotazione obbligatoria presso ApT Val di Non: 0463 830133 info@visitvaldinon.it. Info: www.castellivaldinon.it.

Castel Nanno tmluglio

Brevi itinerari per scoprire due castelli dimenticati della val di Non: i ruderi della Tor della Visione all’entrata della Rocchetta e il castello d’Altaguarda a Bresimo. Tor della Visione All’entrata della valle di Non, ai Masi di Vigo (m 415), dal latino ma(n)sum, luogo di riposo, nei pressi della chiesa dei SS Sebastiano e Rocco, inizia il nostro percorso. Seguiamo il sentiero n 516 attraversando i boschi di Portolo fino ad un’evidente sella quindi a destra, ritornando poi sui nostri passi fino al punto di partenza. Una comoda passeggiata di 1.30 andata e ritorno. Itinerario segnalato. Castello d’Altaguarda La Val di Bresimo si raggiunge svoltando a destra al ponte di Mostizzolo sul confine tra Val di Non e Val di Sole. Poco prima di Baselga di Bresimo è stata allestita un’area di parcheggio, nei pressi del Rio Castello. Si sale per strada forestale, seguendo le indicazioni per il castello, toccando il Castel Basso (m 1225) ora ristrutturato e trasformato in Centro Visitatori dell’area naturalistica Castel Altaguarda. Rientro: dalla stessa fino ad incontrare sulla destra le indicazioni per Baselga. Si entra in paese e per strada asfaltata al punto di partenza, impiegandoci complessivamente 2 ore con un dislivello di 300 m. circa.

tra documento scritto e documento antropologico. Leggende che inseriscono il territorio anaune nel più vasto contesto europeo, facendoci capire come la cultura, un tempo, non conoscesse confini e limitazioni. Una cultura che affondava le proprie radici in paure ataviche, archetipi riportati in superficie, pregiudizi, ricerca di un mondo migliore, universi a rovescio e figure emarginate. Camminare o passeggiare verso questi luoghi ci aiuta a percorre vie arcaiche, ripidi sentieri, un tempo calpestati da soldati, eserciti, cavalieri e dame, ora dai fantasmi e dalle storie sussurrate attorno al fuoco nelle notti di tempesta. Passeggiate, escursioni che ci fanno conoscere territori ancora non troppo noti al turismo di massa, ricchi di presenze artistiche. Pensiamo ai paesi da cui iniziano i percorsi, alle loro chiese, alle residenze, alla ricchezza artistica presente in questi luoghi. E non ultimi i cimiteri, il paesaggio dei morti, dove è seppellita l’aristocrazia della valle, con i loro stemmi e l’araldica che ci aiutano ad entrare nel mondo dell’immaginario medioevale. ■ 68

RISCOPRIAMO IL PASSATO



trentinostoria Emanuele Stablum LA VICENDA UMANA sul monte Peller, nelle Dolomiti di Brenta DI EMANUELE STABLUM (elaborazione a colori dell’originale). (TERZOLAS 1895 - ROMA 1950) È CAPACE DI DISEGNARE UNA RETE CHE TIENE INSIEME UN’EPOCA, UNA SORTA DI MAPPA CHE PUÒ GUIDARE NON SU UNA CATENA MONTUOSA, NON SULLE DOLOMITI DI BRENTA, MA NELL’AVVENTURA DI UNA VITA. UN LIBRO, EDITO DA VITA TRENTINA E SCRITTO DA RUGGERO VALENTINI, CI AIUTA A RISCOPRIRE QUESTO PERSONAGGIO

CERCANDO SU PER LE “ALTE VIE”

I

l personaggio -Stablum, protagonista di questa narrazione, è stato un frate della Congregazione dei “Figli dell’Immacolata Concezione”. Molti lo ricordano come medico; i familiari come parente; gli abitanti di Terzolas come loro illustre concittadino; i dermatologi come caposcuola di un’importante istituzione ospedaliera; gli ebrei come Giusto; i cultori di figure di santità come Servo di Dio; i suoi confratelli come compagno di strada. Da tutti questi punti di vista a Ruggero Valentini – missionario trentino di nascita e lombardo di adozione, – è stato possibile rileggere la vita di fratel Emanuele. Non solo per scriverne la biografia. Via via che esplorava i passaggi della sua esistenza, Valentini ha percepito che i suoi sguardi ammiravano cime ineguali, punti di riferimento per godere di un vasto panorama, tra 70

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stupore e contemplazione. Il percorso è iniziato da un contesto conosciuto (le origini di Valentini sono le stesse di fratel Emanuele) per storia, lingua, usi e costumi tipici delle genti trentine. Poi il sentiero ha lasciato il pianoro verdeggiante e comodo del già noto, per inerpicarsi verso un livello più alto, attraversando boschi e pietraie. Si tratta, invero, delle scelte fondamentali di Stablum,

quelle che hanno segnato la sua esistenza riempiendo i polmoni di aria fresca, sperimentando anche la “selva oscura” per la quale la via diritta può essere smarrita. Emanuele decise di consacrare la sua vita di adolescente, con un cuore pieno di gioia e di slancio. Uscì dalla sua terra e percorse tratti di sentieri, non ancora tracciati, con l’energia spirituale di chi ha fiducia. L’orientamento a farsi prete, improvvisamente svoltato verso la medicina per volere di altri, fu per Emanuele, giovane consacrato, come trovarsi di fronte a un bivio. Se ne trovano tanti sui sentieri di montagna, ogni bivio nasconde rischi e sorprese. Sono situazioni per prendere nuove decisioni, attingendo a valori custoditi, spesso con qualche affanno, nello zaino delle esperienze.

A destra, fratel Emanuele con mamma Palmina (davanti a lui), le sorelle Pia e Maria, i fratelli Lino, Paolo e Tobia


trentinostoria

A sinistra, in consultazione con alcuni confratelli

La fede, innanzitutto, che per lui è stata seguire Gesù. Sì, proprio Gesù; va detto senza pudore. La stella polare è una sola e indica la direzione da prendere. La vita attiva di fratel Emanuele – un agire come essere-nel-mondo da cristiano – si è declinata tra due guerre mondiali, attraversando tragici sconvolgimenti sociali e derive etiche che hanno segnato la storia e che purtroppo non sono immuni dalla nostra dimenticanza. Quindi ha vissuto due occasioni per ricostruire, ossia per partire daccapo dopo che si è toccato il fondo. Abbiamo da imparare qualcosa noi che viviamo la pandemia di Covid-19, non ancora finita e inizio, al contrario, di decisioni epocali per dare sviluppo a quell’ecologia integrale proposta da papa Francesco: salvare la terra e salvare l’umanità. Nella dinamica del cammino è apparso significativo che Stablum – in genere sobrio nelle sue manifestazioni – abbia sempre puntato a fare cordata, un’attitudine che potrebbe sembrare ovvia sia per un uomo di montagna sia per un consacrato votato alla vita fraterna in comunità. Tuttavia, è una modalità di azione che non è mai scontata e che, come

dice la parola stessa, richiede di metterci cuore, ovvero un supplemento d’anima. C’è poi un’altra considerazione opportuna nel presentare figure di personaggi che appaiono un po’ fuori dalla portata comune. Quando essi sono in vita, hanno pregi e difetti come tutti, non sono prototipi di perfezione. Invece, è proprio uno sguardo complessivo che permette di cogliere la loro eredità al di là dei limiti personali: questa visione è possibile solo dall’alto, ovvero contemplando “come sono vissuti

Il dottor Stablum nel suo studio all’IDI di Roma. I pazienti e i visitatori erano colpiti dall’abito religioso dei “Figli dell’Immacolata Concezione”, di colore azzurro intenso con fascia bianca, voluto dallo stesso fondatore Beato Luigi Monti

e come sono morti” (Ebrei 13,7) sempre – non ‘quasi’ sempre – affrontando fatiche, successi e insuccessi. Allora si può davvero comprendere la valenza educativa del loro cammino spirituale, professionale, relazionale. Le alte vie di Emanuele Stablum non sono percorsi da week-end per appassionati di trekking e nemmeno esercizi spirituali per praticanti. Con l’intuito di chi vive lo spirito della montagna e di chi a tentoni insegue le ragioni della fede, si potrà trovare nella

vicenda di Stablum utili indicazioni per l’avventura della vita. In senso figurato, le alte vie – ossia le sue vicende/ esperienze personali – sono come immagini che illuminano la realtà che noi stessi viviamo e che ci permettono di sognare, di guardare “più in là”. Valentini ha cercato di disegnare alcuni momenti e alcune fasi, con il risultato che questo libro si pone a mezza strada tra un’essenziale biografia e un umile reportage dal vivere quotidiano. Ha voluto cogliere dalla storia e dall’attualità quanto può nutrire il nostro spirito, giunti come siamo al crocevia di un cambiamento d’epoca che è pro-vocazione ad uscire allo scoperto. Le alte vie hanno precise esigenze tecniche e strumentali per essere percorse: bisogna attrezzarsi per raggiungerle. Fratel Emanuele Stablum ha apertamente riconosciuto la percezione dei propri limiti assieme alla tentazione di scoraggiarsi di fronte alla salita. Se qualcosa lo ha calamitato verso l’alto è stato il suo mondo vitale, costituito dalla comunità religiosa e dalla comunità ospedaliera. Questi mondi, intrisi di Vangelo, lo hanno salvato. Ed ora guardano a lui per ripensarsi. ■

Fratel Emanuele scherza con i confratelli dopo una nevicata romana 71

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trentinoamiciartisti

“Quando che te baso, tremo ancora. Ti ala finestra, quela cole nùgole, te me meti i gerani.”

di Renzo Francescotti

DELICATE “NUGOLE” DI POESIA

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ono versi d’amore dedicati alla moglie da Bruno Banal, tratti dal suo ultimo libro, ”Ti ala finestra”(1987) pubblicato tre anni prima della sua morte. Nella prosaicità della vita incontrare un poeta vero è una fortuna: se poi gli diventi amico la fortuna si raddoppia. È quanto è avvenuto con Bruno, conosciuto nel 1987 al Premio ”Alicante”, lui nelle vesti di vincitore, io in quelle di presidente della Giuria. Questo premio di poesia, che alternativamente premia testi lirici in italiano e dialetto, a livello nazionale e triveneto, è uno dei più prestigiosi e longevi del Triveneto, giunto alla 36ma edizione. Bruno Banal lo vinse alla sua prima partecipazione, tra la sorpresa di tutti. Ma chi è questo Banal? ci chiedemmo. Col tempo scoprimmo che era nato a Rovereto 61 anni prima, ma dal 1970 abitava a Trento; che aveva conseguito la maturità al Liceo Classico e il diploma magistrale; che aveva sposato la sua concittadina Elvira, aveva insegnato alle Elementari e ed era diventato sindacalista. Quella vittoria al Premio ”Alicante” ne inaugurò una serie sia in Trentino che fuori. Quell’anno Banal pubblicò ”Nùgole”, il suo libro di versi in dialetto, primo di una 72

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I VERSI DEL COMPIANTO BRUNO BANAL SONO PERCORSI DA UN VÉNT DE PRIMAVERA, COME IL TITOLO DI UNA LIRICA DE “I PENSÉRI DEL TEMP CHE PASSA”. VERSI CHE VOLANO COME NUGOLE LIZÉRE... serie di sei, prodotta nell’arco di un decennio, conclusa da “Ti ala finestra” nel 1987, con la prefazione di chi scrive. È il suo libro più importante pubblicato a settant’anni… Elio Fox, “guru” del dialetto trentino lo volle nel suo “Cenacolo”, che vedeva raccolta buona parte dei più rappresentativi dialettali trentini: come Italo Varner, Silvano Forti, Lilia Slomp Ferrari, e, in seguito, Corrado Zanol.

Ma che poeta è questo Bruno Banal, qual è il suo mondo, il suo stile, il suo accento, cosa ha da dire, per che cosa si appassiona, per cosa soffre, cosa ci può comunicare a vent’anni dalla sua morte? Come premessa bisogna dire che la poesia in dialetto roveretano è stata la prima ad affacciarsi nella storia letteraria trentina, con tre poeti come Giuseppe Felice Givanni, Giacomo Antonio Turrati e Gio-

vanni di Dio Galvagni. Ma nel secolo seguente e soprattutto nel ‘900 la poesia roveretana ha perso il suo smalto: inspiegabilmente se pensiamo che invece la pittura è letteralmente esplosa. Ma ecco, sul finire del Novecento, sbucare a sorpresa questo insegnante/ sindacalista a risollevare le sorti della poesia in dialetto roveretano. In tre anni pubblica tre raccolte di poesia: Nùgole 1897), Ste parole (1988) e Nono e nevó, prose e poesie (1989). Di questa seconda raccolta è Pasqua, sulla giustapposizione tra il mondo dell’infanzia e quello degli adulti. C’è il papà che “col bafet de ‘n penelot”, il Sabato Santo dipinge le uova pasquali per il suo bambino. Sono così belle che il ragazzo non se le gioca coi compagni; ma la sera fa un nido con una sciarpa di lana, ci mette le uova e le mette sul comodino. La notte si sogna l’ochetta col cappello, il coniglio con le ghette, il pulcino con gli stivaletti rossi, la rana saltafossi... E che cosa sogna il ragazzo divenuto adulto?


trentinoamiciartisti Oh, adès ensogno smarimenti fondi, cagni che sbaia e oci spalancai, per sora a ’n gnente che no se finis, a n’ómbra negra che scancela via i dì passai… Sono versi angosciati che fanno pensare a quelli di Arcadio Borgogno, poeta che concluse la sua vita tragicamente nella corrente dell’Adige. Ma non è questo, se non eccezionalmente, il timbro del canto di Bruno Banal. Al contrario egli è il poeta della leggerezza fantastica, utilizzando magistralmente un dialetto come quello di Rovereto che ha tutta la grazia dei grandi musicisti veneziani del Settecento, (diverso è il dialetto di Trento, che ha una musicalità “rock” – come dico io – e dice “spalancadi” invece di “spalancai”, “preda” invece di “préa” e, così via). Sentite la musicalità da rondò veneziano di questo attacco di Farfale, poesia tratta da “Ste parole”: Le farfale le gà i òci sule ale le gà ‘n libro sule spale le léze per aria na storia, le empara i colori a memoria. I versi di questo poeta sono percorsi da un Vént de primavera, come recita il titolo di una lirica tratta da “I penséri del temp che passa”, sono versi che volano come Nugole lizére: En ziel nasse nùgole

lizére che sgola risàe - ma èlo de ànzoi che scampa da scóla? E in questo ultimo verso ci si avvertono le reminiscenze del maestro elementare, miscelate in una frizzante fantasia: che è una delle qualità più apprezzabili in questo magistrale verseggiatore. Il quale ha immesso nella poesia trentina in dialetto una componente nuova, quella surrealista, generata da un movimento che è fondamentale per tutto il Novecento: in pittura, nel cinema, nella poesia... Leggiamo, ad esempio, alcuni versi da Nùgole, la sua prima silloge di versi: Ó svoltolà le nùgole. Dopo, con en restèl le ò tirae ’n font e ò fat andane. Quando ’l sol el ghe sbrisserà ’n mèz per

nar a dormir le se ‘mpizzerà de foc, le se farà de brasa… Quest’immagine dell’uomo che col rastrello raduna in fila le nuvole come erba falciata, per far posto al sole che le incendi è davvero fantastica, irresistibile. E infine c’è il Bruno Banal che scrive versi sul mistero dell’esistenza. Come nella conclusione di Passiom, del suo ultimo libro di poesia. Scriverò na poesia. Per dirghe, se ‘me scolta, al Sioredio la passiom che gò avù: èsserghe, no èsserghe pu. Vent’anni fa moriva questo grande poeta, il maggiore poeta roveretano del ’900, come ha scritto anche Elio Fox. Ma nell’Atene del Trentino non c’è niente che lo ricordi, non una targa sulla sua casa natale, non una via… A mio avviso è imperdonabile. Ci sarebbe ancora il tempo di riparare prima dell’anniversario della sua morte, il 20 ottobre. Stiamo a vedere. Nel 1999, allo scadere del secondo millennio, pubblicai con l’editrice veronese Demetra (poi assorbita dall’ importante editore Giunti) un’antologia dal titolo “Poesie dal Trentin”, che selezionava 16 poeti trentini in dialetto, a mio avviso i maggiori della seconda parte del ’900. L’antologia era molto bella, con i disegni inediti

1992. Con Lilia Slomp Ferrari a Ulgibos

del grande Pietro Verdini, di Domenico Ferrari e Maurizio Vindimian. Ogni poeta era rappresentato da dieci poesie. Tra di essi, naturalmente, Banal era in bella vista. Per la prima volta nella storia i poeti dialettali trentini potevano uscire in squadra fuori dei confini provinciali. Per festeggiare l’avvenimento il ”Cenacolo”– di cui figuravano nell’antologia diversi poeti – offrì una cena al curatore dell’antologia. Ricordo bene che, dopo la prima portata l’amico Bruno Banal disse che doveva lasciarci. Si alzò e mi abbracciò. Non lo aveva mai fatto. Non sapevo che fosse azzannato da un male che lo avrebbe ucciso pochi mesi dopo… ■

1990, tavolata al giardino Ceresa. Da sinistra: Paolo Cereghini, Lilia Slomp Ferrari, Silvano Forti, Antonia Dalpiaz, Bruno Groff, Bruno Banal, Gaetano Castelli e Marco Fontanari. Tutti fra i fondatori del Cenacolo Trentino di Cultura dialettale nato nel 1989 e diretto da Elio Fox. 73

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trentinostoria Villeggianti nel giardino dell’Hôtel du Lac di Lavarone ai primi del Novecento

C’ERA UNA VOLTA IN TRENTINO di Claudio Marchesoni

LUOGHI TRENTINI DELLA FAMIGLIA

FREUD

SIGMUND FREUD AVEVA SENTITO NOMINARE PER LA PRIMA VOLTA LAVARONE A VIENNA, VISITANDO UN AMICO DEL FRATELLO ALEXANDER. DA ALLORA, I SUOI PERIODI DI VACANZA IN VALSUGANA HANNO LASCIATO IMPIGLIATA UN PO’ DI STORIA DELLA PSICANALISI NEI BOSCHI DI LAVARONE E NEI CANNETI DEL LAGO DI CALDONAZZO

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cesso economico, originario della Moravia come i Freud, aveva esclamato: “Potessi vedere ancora una volta il citiso in fiore a Lavarone!” (per citiso si deve qui intendere il maggiociondolo). L’accenno all’altopiano, posto allora presso il confine meridionale del Tirolo con l’Italia, non fu dimenticato. Il primo concreto incontro tra Freud e Lavarone avvenne il 29 agosto del 1900 nel corso di un viaggio in Italia e nel Tirolo del sud. Dopo la partenza per Vienna della moglie Martha, a lui si era unita la cognata Minna. Ritornato nella capitale austriaca, Freud descrisse con queste parole la scoperta dell’altipia-

a scelta di Sigmund Freud di trascorrere dei periodi di vacanza in Valsugana ha lasciato impigliata un po’ di storia della psicanalisi nei boschi di Lavarone e nei canneti del lago di Caldonazzo. Non si trattò di una frequentazione occasionale e singola, ma di momenti ricorrenti, distribuiti nell’arco dei primi venticinque anni del Novecento. Come ci viene riferito dal figlio Martin, Freud aveva sentito nominare per la prima volta Lavarone a Vienna visitando un amico gravemente ammalato del fratello Alexander. Durante la conversazione quel signore, un poeta ebreo di scarso suc74

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Uno scorcio della “strada alpestre paurosamente bella” percorsa da Freud per raggiungere Lavarone da Caldonazzo (particolare di una cartolina di fine Ottocento)


trentinostoria Riqualificazione energetica edifici

Sigmund Freud con la figlia Anna

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no all’amico Fliess: “Minna voleva gustarsi una località di montagna; su una strada alpestre paurosamente bella raggiungemmo perciò Lavarone (1200 m.), un altopiano posto su un lato della Valsugana, dove trovammo splendidi boschi di conifere e un’inattesa solitudine.” La “strada alpestre paurosamente bella” menzionata da Freud era la carrozzabile Caldonazzo-Lavarone, ora abbandonata, che dal 1873 saliva sull’altopiano sfiorando i precipizi della valle della Centa. Era stata costruita a proprie spese dal comune di Lavarone. Passarono sei anni prima che Freud tornasse a Lavarone, stavolta per trascorrere le vacanze estive con tutta la famiglia presso l’Hôtel du Lac. Mathilde, la figlia maggiore, alla fine di giugno del 1906 già era ospite del Grand Hôtel di Levico per un periodo di cure termali che trovò

molto efficaci: “Seguo diligentemente la cura, bevendo l’acqua, facendo i bagni, mangiando, riposando; sto ferma tutta la giornata come una lucertola al sole e mi sento bene in una maniera indescrivibile…” osservava in una lettera. Ristabilitasi, venne messa su un calesse e raggiunse i genitori e i fratelli a Lavarone, “un delizioso nido”, dove completò la cura remando nel laghetto, pescando, facendo il bagno ed effettuando delle escursioni. Fu proprio nel corso delle vacanze a Lavarone del 1906 che Freud decise di intraprendere assieme al figlio sedicenne Martin la memorabile gita a Molveno durante la quale ebbe un colpo di calore, curato ricorrendo alla bottiglia di Chianti portata nello zaino. Alle quattro del pomeriggio di un bollente giorno d’agosto lasciarono l’altopiano e scesero a piedi verso la stazione di Caldonazzo per

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A sinistra l’Hôtel du Lac di Lavarone dove la famiglia Freud soggiornò in più occasioni agli inizi del Novecento (particolare di una cartolina del 1900 circa)

IL LIBRO

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uesto articolo è tratto dal libro “Cronache dalla Valsugana dell’Ottocento” di Claudio Marchesoni (Curcu Genovese). Attingendo soprattutto alle cronache dei giornali questo libretto lancia sguardi curiosi dentro la Valsugana del XIX secolo. Riporta in vita incontri-scontri con aquile e orsi, stragi di uccelli, donne in marcia su sentieri malagevoli, andirivieni di carrozze, bei paesaggi e abitati trasandati, annegamenti, matrimoni, finte apparizioni di madonne. I grandi temi ottocenteschi (prosciugamento delle paludi, spedizione del generale Medici, alluvione dell’82, crisi economica, ferrovia) sono evocati di sfuggita. Le vicende qui proposte, marginali rispetto alla grande storia, sono state scelte tra le molte perché adatte a restituire atmosfere, luoghi e situazioni ed a recuperare lo spirito del tempo. Pag. 108 - Euro 14,00 www.curcugenovese.it salire sul treno della Valsugana che li avrebbe portati a Trento. Lungo la discesa sorpassarono carri trainati dai muli e incontrarono soldati in marcia nella polvere e nel sole. L’anticipo con cui Freud si faceva sempre trovare alle partenze permise loro di gustare un dolce caffè nero in una locanda situata lungo la strada. Il soggiorno del 1906 all’Hôtel du Lac non fu dedicato soltanto al relax: nelle luminose giornate di quell’agosto Freud lavorò al celebre saggio Delirio e sogni nella “Gradiva”di W. Jensen. La famiglia Freud trascorse le vacanze all’Hôtel du Lac anche nell’estate del 1907. La frequentazione delle località valsuganotte da parte di qualche membro della famiglia Freud non s’interruppe tuttavia quell’anno. Nell’estate del 1910 la figlia Mathilde tornò dapprima da sola a Levico per riprendersi da un’operazione che l’aveva debilitata e quindi a Lavarone assieme al marito Robert, ospiti ancora una volta dell’Hôtel du Lac. 76

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In una lettera ai famigliari racconta di passeggiate nei boschi dell’altopiano, di ricerche di fragole, di forza e benessere ritrovati. Lo conferma Freud stesso in alcune righe di una lettera a Jung: “…mia figlia sta sorprendentemente bene e si trova ora con suo marito in Südtirolo, Levico e Lavarone, luoghi che ben conosciamo e amiamo”. Nel 1912, dopo aver trascor-

so al lago di Carezza il mese di agosto, la famiglia Freud si trasferì a San Cristoforo sul lago di Caldonazzo, dove dimorò per le prime due settimane di settembre all’Hôtel Seehof, un albergo costruito appena due anni prima sulle rive dello specchio lacustre. Nemmeno durante la grande guerra i Freud disertarono, è proprio il caso di usare questo termine, la Valsugana. Dopo il 1916 Sigmund ebbe tutti e tre i figli maschi impegnati a combattere su vari fronti: nel 1918 Martin era a Caporetto e Oliver sul Piave. Ernst fu in Galizia e sul Carso, quindi nel 1916 a Lavarone e in Asiago, dove prese parte alla Strafexpedition. In tutt’altre circostanze e con al-

L’Hôtel Seehof a San Cristoforo dove Freud trascorse dei giorni di vacanza nel settembre del 1912. Agli inizi del Novecento San Cristoforo vide la costruzione di ville in stile bavarese e di alberghi destinati ad una clientela oltralpina. Assieme al castello di Pergine, acquistato nel 1905 da una società bavarese, divenne fino alla prima guerra mondiale un avamposto e un baluardo del pangermanesimo in Valsugana

tri sentimenti, ebbe modo di ritrovare i luoghi dove un decennio prima aveva trascorso spensierate vacanze. Rivide anche San Cristoforo, dove nel gennaio del 1917, sempre nell’ambito del servizio militare, stava trascorrendo un periodo di convalescenza dopo una tonsillite. L’ultimo anno nel quale i Freud frequentarono la Valsugana fu il 1923. Sigmund passò l’intero mese di agosto con la famiglia presso il solito Hôtel du Lac di Lavarone. Agli inizi di quell’anno gli era stato diagnosticato il tumore in bocca e in aprile già aveva subito una primo intervento di rimozione. A Lavarone ricevette parecchie visite di amici, collaboratori e corrispondenti, tra i quali Karl Abraham, lo psicoanalista newyorkese Brill, l’amico e medico personale Felix Deutsch. Il 26 agosto il Comitato Segreto, cioè il ristretto gruppo dei fedelissimi (Abraham, Eitingon, Jones, Rank, Ferenczi, Sachs) si riunì a San Cristoforo, presenti anche la figlia Anna ed il medico Deutsch che assieme a lei s’era recato a Lavarone per visitare Freud, per dirimere controversie interne e per decidere come comunicare al fondatore della psicanalisi, con la delicatezza necessaria e senza togliergli la voglia di vivere, la necessità di una nuova operazione. ■


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NELLE PALE DI SAN MARTINO LA NATURA SPRIGIONA BENESSERE E BELLEZZA

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San Martino di Castrozza, Passo Rolle, Primiero e Vanoi l’estate è sinonimo di aria fresca, trekking in alta quota e panorami da favola. Anche quest’anno infatti rifugi alpini e impianti di risalita sono pronti a ripartire per garantire meravigliose esperienze da vivere in compagnia senza rinunciare alla sicurezza. Dall’ultimo weekend di giugno l’apertura dell’impianto Colverde/Rosetta coinciderà con quella dei rifugi dell’altopiano delle Pale di San Martino, luogo d’elezione per entusiasmanti trekking anche a tappe, come ad esempio il Palaronda Trek e il Park 2 Trek Dolomites. Dal 4 luglio poi saranno attivi anche gli impianti Tognola e Colbricon Express, in modo da garantire la possibilità di programmare comode escursioni anche sui Lagorai. Dal 1° luglio inoltre i ticket degli impianti di San Martino di Castrozza saranno acquistabili online: corse singole, pass impianti a prezzi vantaggiosi come la Dolomiti Summer Card e bike pass per la San Martino Bike Arena saranno infatti acquistabili con un semplice click che permetterà di recarsi direttamente ai tornelli degli impianti muniti di QR-code cartaceo o digitale. Dimenticatevi quindi le file per accedere alle casse! La montagna accessibile vi regalerà un po’ di tempo in più, da spendere naturalmente in quota. Scegli il tuo itinerario, ricongiungiti con le Dolomiti! Info e contatti: ApT San Martino di Castrozza www.sanmartino.com t. 0439 7686687


trentinopanorama

di Fabio De Santi

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ono una delle più belle voci della canzone italiana in rosa, leggasi Rossana Casale, e il jazzista americano Michael Rosen i protagonisti del festival Summer Sessions 2020. Il Cdm di Rovereto torna a proporre questo festival, spalmato quest’anno in due serate, il 17 e il 18 luglio, entrato nella tradizione estiva della città. In continua evoluzione per formula e contenuti la Summer Sessions prosegue consolidando la nuova impostazione orientata a concerti di alta qualità con artisti operanti in vari settori artistici e sperimentando nuove proposte per un pubblico vario e dagli interessi diversi. Saranno le note del Micheal Rosen Northern Quartet, il 17 luglio, alle 21, in Piazza Malfatti ad aprire la Summer Sessions. La formazione guidata dal sax tenore del mu-

SUMMER SESSIONS ROSSANA CASALE ACCOMPAGNATA DAL PIANISTA EMILIANO BEGNI SARÀ AL FESTIVAL IL 18 LUGLIO, PRECEDUTA DAL ROSEN NORTHERN QUARTET sicista statunitense Michael Rosen accompagnato in questo progetto da Andrea Pozza, pianoforte, Piero Leveratto, contrabbasso e Fabrizio Sferra alla batteria. Il 18, sempre alle 21, nello spazio del Giardino Urbano, le note saranno quelle di Rossana Casale accom-

pagnata dal pianista Emiliano Begni. La Casale torna in Trentino con il live “Ballads Duo”: un set a due per voce e pianoforte. Al suo fianco Emiliano Begni, pianista eclettico, allievo della pianista classica Margarita Eva Fermandez e del pianista jazz Pierpaolo Princi-

pato. Begni accompagna la Casale da oltre dieci anni nei suoi tours più importanti come quelli dedicati a Nino Rota (Circo Immaginario) o a Giorgio Gaber (Il Signor G. e l’amore). Per tutti i dettagli sulla capienza per i due concerti del festival: www. cdmrovereto.it.

IL SUONO DEL MATTINO, ALLA BADIA SAN LORENZO

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ell’estate di una Trento che reagisce, ecco la rassegna “Il suono del mattino. Parole e suoni in Badia” con una serie di eventi, tutti i venerdì da luglio ai primi di settembre, nella Badia di San Lorenzo/Tempio Civico. Due i turni di ogni appuntamento, dalle ore 6.30 alle 7 e dalle 7.30 alle 8, da vivere come spiegano gli organizzatori: “In un luogo fortemente simbolico, luogo di unione e condivisione della vita laica, spirituale e religiosa della nostra comunità. In questo contesto un’attrice o un attore insieme ad un/a musicista ci offrono un momento di silenzio e ascolto, tra parole e suoni che possiamo poi portarci nel prosieguo del giorno”. Primo appuntamento di luglio quello di venerdì 3 nel segno di “Io sono una rosa”, con le parole di Maura Pettorruso che s’intrecceranno con il violoncello di Barbara Bertoldi su testi di Emily Dickinson e musiche di Antonio Vivaldi, Johann Sebastian Bach, Claude Debussy. Venerdì 10 in scena Franco Arminio, Daniele Di Bonaventura e Vincenzo Zitello mentre, il 17, la voce di Stefano Pietro Detassis si plasmerà sul sax Maria Vittoria Barrella

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di Giordano Angeli in “Il tempo del canto è tornato”, con testi dal Cantico dei Cantici e dal Qoelet e musiche di Pierre Sandrin e Antonio Vivaldi. Venerdì 24 le parole di Maria Vittoria Barrella si uniranno al clarinetto di John Diamanti Fox nello spettacolo “Note dopo la notte”. A chiudere il mese di luglio sarà “E.Stasi”, con la voce di Alessio Dalla Costa e il suoni della violoncellista Adele Pardi con testi di Salvatore Quasimodo, Giacomo Leopardi, Emily Dickinson e le musiche di Johann Sebastian Bach ed Henry Purcell. Adele Pardi è una cantante, violoncellista, musicista di scena, compositore e attrice che si è diplomata al Conservatorio di Trento in violoncello, canto jazz e canto pop. Il suo ultimo progetto è “PerDido”: una ri-armonizzazione dell’opera barocca di Purcell “Dido and Aeneas”. L’ingresso è ad offerta libera con il ricavato che sarà interamente devoluto ai Frati Minori Cappuccini per sostenere i loro progetti di solidarietà. (F.D.S.)


trentinopanorama CENTRO SERVIZI

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CULTURALI C A N TA

H I A R A

RITORNA LO SPETTACOLO...

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ll’interno del contenitore estivo “ESTATE A TRENTO. Musica, teatro, cinema, danza – ad almeno un metro di distanza”, promosso dal Comune di Trento, si inserisce l’offerta spettacolare del Centro Servizi Culturali S. Chiara, che ha aderito a tale iniziativa con una variegata proposta artistica: Teatro Capovolto – La città in scena, è questo il nome della rassegna che per tutto il periodo estivo ospiterà eventi di prosa, musica e danza sul palco del Teatro Sociale, rivolto verso Piazza Cesare Battisti. Una veste insolita per il principale teatro della città – recintato a mo’ di Arena, nel pieno rispetto delle norme anti Covid – ma di grande fascino. Un’offerta di spettacolo che il Centro

...A TRENTO CON IL TEATRO CAPOVOLTO DEL CENTRO S. CHIARA. A LUGLIO E AGOSTO IL PALCO DEL “SOCIALE” TORNA AL CENTRO DELLA PROPOSTA CULTURALE CON EVENTI DI PROSA, MUSICA E DANZA ha portato avanti in sinergia con le istituzioni culturali territoriali, e con una particolare attenzione verso il mondo artistico professionistico del territorio, ampiamente coinvolto nella programmazione che caratterizzerà i mesi di luglio e agosto. Si comincia il 1° luglio con Pane o libertà. Su la Testa, il nuovo spettacolo teatral-musicale di Paolo Rossi, prodotto dal Teatro Stabile di Bolzano, che inaugura una programmazione di prosa molto ricca, che vedrà salire sul palco del “Sociale” alcu-

INFO Ingresso a pagamento (biglietti al costo unico di 5 euro), previo acquisto del titolo online. L’ingresso all’Arena di Piazza Battisti sarà contingentato, a garanzia del numero massimo di posti disponibili, e avverrà nel pieno rispetto delle norme di sicurezza vigenti. Per maggiori informazioni visitare il sito: www.centrosantachiara.it

pelli, The Bastard Sons of Dioniso, Federico Bosio, e molti altri. Ad arricchire l’offerta musicale ci sarà anche il concerto dell’Ensemble Zandonai, e la voce di Matteo Ferrari. Infine, concludendo con la danza, il Centro ha messo in calendario quattro appuntamenti, tutti domenicali, che hanno visto il coinvolgimento di grandi realtà artistiche territoriali e nazionali: ci sarà la compagnia Regionale Abbondanza/Bertoni, la MM Contemporary Dance Company, Silvia Gribaudi, e il teatro-danza di Aria Teatro.

ne fra le più importanti realtà artistiche territoriali come Trento Spettacoli, TeatroE, Compagnia Arditodesìo, Evoé!Teatro, Miscele d’Aria Factory e EmitFlesti. Passando alla proposta musicale, grazie al coinvolgimento del Centro Musica di Trento, il mese di luglio sarà contraddistinto da un calendario di grande qualità, con musica per tutti i gusti: cinque appuntamenti, tutti di venerdì, con ospiti come Caterina Cro79

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di Lara Deflorian

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onostante la difficile e incerta situazione anche quest’anno Pergine Festival tornerà a ravvivare la comunità offrendo momenti diffusi di svago e intrattenimento, ma anche di riflessione, per offrire nuovi sguardi verso la riscoperta di luoghi e territori. La 45esima edizione quest’anno ha avuto, per forze di causa maggiore, uno slittamento di circa un mese e si svolgerà dal 19 luglio al 2 agosto. “A febbraio avevamo già pronta la programmazione – racconta la direttrice artistica del festival Carla Esperanza Tommasini – ma poi tutto si è fermato e siamo rimasti in sospeso, in attesa dei protocolli per capire cosa era possibile fare e con quali modalità. Abbiamo salvato il salvabile e mi fa piacere aver garantito una continuità con gli artisti con

PERGINE FESTIVAL TRA NATURA E AMBIENTE, LA KERMESSE TORNERÀ A RAVVIVARE LA COMUNITÀ OFFRENDO MOMENTI DIFFUSI DI SVAGO E INTRATTENIMENTO cui collaboriamo.” Rispetto ad una continuità con le passate edizione la direttrice artistica riferisce che “prosegue la riflessione sul senso di appartenenza iniziata due anni fa, spostando lo sguardo sul nostro rapporto con la natura e l’ambiente che ci

circonda. Alla luce di quanto è successo il tema risulta quindi centrato. Abbiamo agito per ritrovare il contatto con la natura, riscoprire i nostri luoghi e i nostri territori, guardandoli con occhi nuovi e consapevoli.” Rispetto invece alle novità aggiunge:

“Il programma quest’anno è stato diviso sulla regolazione della natura e della stagionalità. Oltre alla programmazione estiva, che utilizzerà maggiormente spazi esterni, Pergine Festival avrà quindi anche un programma autunnale, in teatro e ambienti chiusi, per

“CATTURARE L’INVISIBILE”. FRANCESCO MALACARNE

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enerdì 3 luglio, alle 19, al Museo di Riva del Garda l’inaugurazione della mostra “Catturare l’invisibile. Francesco Malacarne e la nascita della fotografia scientifica”, con l’obiettivo di far conoscere al pubblico Francesco Malacarne, pioniere rivano della fotografia e l’alba della fotografia del XIX secolo. La mostra, curata da Anna Bedon e Matteo Rapanà in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Culturali della Provincia autonoma di Trento, svela al pubblico affascinanti oggetti provenienti da importanti enti culturali, tra cui il Museo Nazionale del Cinema di Torino, la Fondazione Musei Civici di Venezia e la Biblioteca Civica di Verona. Nato a Riva del Garda nel 1779, Francesco Malacarne è stato un poliedrico ingegnere, pioniere nelle innovative tecniche per la duplicazione delle immagini e soprattutto nella sperimentazione nel campo della nascente fotografia. Proprio in quest’ultimo settore, Francesco Malacarne si è distinto per la precisione e per il carattere sperimentale dei suoi studi che lo hanno portato ben presto a diventare un importante punto di riferimento per i fotografi suoi contem-

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poranei sia italiani, sia stranieri. Nonostante gli apprezzabili risultati, Malacarne è tuttavia ben presto finito nell’oblio e il suo nome non compare quasi mai nell’elenco degli studiosi che hanno contribuito a migliorare lo sviluppo delle tecniche fotografiche all’inizio del XIX secolo. Solamente le recenti ricerche condotte nel 2019 da Anna Bedon (IUAV) e Italo Zannier (già docente di storia della fotografia) hanno permesso di individuare materiale inedito su questo studioso così poco conosciuto. www.museoaltogarda.it


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Carla Tommasini

dare una risposta creativa agli eventi.” Naturalmente tutte le proposte prevedono l’attuazione dei protocolli di sicurezza. “La tipologia di compagnie con cui collaboriamo e le iniziative che proponiamo, solitamente già prevedono la presenza di poche persone e quindi per noi questa non è una novità. Utilizzeremo diversi spazi esterni sia nel centro, sia nei dintorni di Pergine, coinvolgendo gruppi piccoli di persone. Ad esempio quest’anno organizziamo, in collaborazione con le guide di mezza montagna, delle camminate sulla narrazione, oltre ad altre iniziative che ci portano ad immergerci nella natura.” Oltre all’organizzazione di attività e performance Pergine Festival porta avanti progettualità di spessore di carattere internazionale. “Abbiamo vinto due progetti europei di 4 anni con reti internazionali e con partner europei – racconta Carla Esperanza Tommasini – il primo ci consente di entrare in una rete per la creazione artistica nello spazio pubblico, in cui gli artisti hanno la possibilità di lavorare in spazi non convenzionali, a contatto con i cittadini, per

riscrivere le architetture relazionali fra settore culturale e società civile. Il secondo progetto di cui Pergine Festival è partner si concentra sulla mobilità e su di un ragionamento sulla periferie con Paesi che condividono delle fragilità economiche. Sarà una rete volta a rafforzare le connessioni tra pari attraverso progetti capaci di coltivare un dialogo stretto tra artisti, operatori e comunità locali.” Il periodo del lockdown, secondo la direttrice artistica, è stato complesso e ha portato tutti ad avere grandi incertezze verso il futuro: “Purtroppo il settore culturale è stato l’ultimo a ripartire e questo ha rallentato tutto. Fortunatamente c’è stato un buon confronto con le altre realtà di settore e con gli artisti, per cercare di capire come affrontare la situazione.” Su cosa potrà succedere in ambito artistico Carla Esperanza Tommasini sottolinea come questo sia un anno che servirà a capire se alcune cose sarà possibile continuare a farle: “Personalmente non concepisco una programmazione con sole iniziative online, anche se in questo periodo ci sono state cose interessanti che salverei. Sono a favore di eventuali programmazioni ibride, con performance in presenza e altre a distanza.” Nel momento in cui scriviamo il programma di Pergine Festival non è stato ancora confermato, ma le proposte provvisorie prevedono: Azioni fuori posto al teatro di Zivignago (19 e 26 luglio), le camminate di Montanamente (22 luglio), Trickster-P (dal 23 al 26 luglio), Claudia Caldarano (24 luglio), Collettivo MMM (24 e 25 luglio), Martina Badiluzzo (23 e 25 luglio), Serena Dibiase (25 luglio), spettacoli di musica e cinema al Parco del Rastel (dal 31 luglio al 2 agosto) e infine Pleiadi (1 e 2 agosto). Info: www.perginefestival.it - 0461.530179. ■ 81

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“Coltiviamo il gusto”

di Fabio De Santi

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na nuova programmazione estiva all’insegna della natura, dei paesaggi, delle Dolomiti, della sostenibilità, delle foreste e degli animali che le abitano. Un calendario di esperienze tutte da vivere. Una rete – formata da MUSE, Palazzo delle Albere, Terrazza delle Stelle e Giardino Botanico Alpino Viote del Monte Bondone, Museo Geologico delle Dolomiti di Predazzo e Museo delle Palafitte del Lago di Ledro – che parte dai territori per esplorare ciò che ci circonda e per affrontare le urgenze planetarie a cui tutti noi siamo richiamati. Domenica 21 giugno, giorno del solstizio d’estate, ha preso il via SUMMERTIME, il nuovo calendario estivo del MUSE e delle sue sedi territoriali che ogni giorno – fino al 30 settembre – offrirà al pubblico una serie di propo-

SUMMERTIME ARTE, ASTRONOMIA, RISCOPERTA DEL TERRITORIO E CURA DEL PIANETA: AL MUSE - MUSEO DELLE SCIENZE E NELLE SUE SEDI TERRITORIALI ste tra esposizioni, performance artistiche, proiezioni, passeggiate e giochi per i più piccoli. Sono oltre 25 le iniziative proposte ogni settimana e più di 40 le diverse tipologie di attività, calendarizzate con diverse modalità di fruizione: tante occasioni di incontro e dialogo per tornare, dopo un periodo difficile per

tutti, a ritrovarci, interrogarci e lavorare insieme nell’ottica di un futuro più sostenibile. Importanti in questa direzione anche le collaborazioni con gli altri enti e soggetti culturali della città: il martedì sera, in collaborazione con il Comune di Trento, il giardino del MUSE si trasformerà in una cinema all’aperto, men-

tre il giovedì saranno proiettati sulle parete esterne del museo i documentari del Trento Film Festival, in un percorso di avvicinamento alla kermesse riaggiornata dal 27 agosto al 2 settembre. Le domeniche di giugno e settembre e i sabati di agosto, in collaborazione con il Centro Servizi Culturali San-

VAL DI CEMBRA: “A TUTTO MÜLLER” TORNA DAL 2 AL 12 LUGLIO

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onostante, causa Coronavirus, sia slittata all’autunno la XXXIII Rassegna Müller Thurgau: Vino di Montagna, che tradizionalmente accompagna l’estate della Valle di Cembra con la possibilità di degustare molteplici espressioni di Müller Thurgau non solo della zona ma anche di fuori provincia e dall’estero, la Strada del Vino e dei Sapori del Trentino ha deciso di rinnovare l’appuntamento con A tutto Müller, calendario di iniziative e proposte vacanza - che solitamente si svolgeva in concomitanza della manifestazione cembrana - pensato per celebrare e valorizzare questo vitigno su tutto il territorio provinciale. E così, da giovedì 2 a domenica 12 luglio si susseguiranno oltre 25 appuntamenti, nati dalla collaborazione di più di 40 soci dell’Associazione, tra degustazioni a palazzo, speciali aperitivi, passeggiate nei vigneti, menù a tema e proposte vacanza, con cui i visitatori potranno conoscere da vicino questa eccellenza e avere al contempo occasione di visitare territori davvero suggestivi, dalla Valsugana all’Altopiano della Paganella, dalla Vallagarina all’Altopiano di Pinè, dal Lago di Garda alla Valle di Cembra, passando per la città di Trento. Immancabile, come consueto, la Proposta Roccabruna Speciale Müller in programma presso Palazzo Roccabruna Enoteca Provinciale del Trentino nei weekend del 3-4 luglio,

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che segnerà anche la riapertura ufficiale post lockdown, e dal 9 all’11 luglio, con il Müller, declinato in vino e in grappa, protagonista principale delle degustazioni. Per tutta la durata della rassegna, dalle 9 alle 16, Borgo dei Posseri di Ala propone il suo Enotour in vigna, percorso multisensoriale tra le “Isole” dislocate lungo i filari in cui fermarsi per degustazioni in self tasting del Müller Thurgau e di altri vini aziendali in abbinamento ad un cestino di prodotti locali tra cui i salumi di Salumeria Belli e i formaggi di Caseificio Sociale di Sabbionara. Sempre in Vallagarina, ma ad Isera, dal 2 al 5 e dal 7 al 12


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ta Chiara, prenderà il via un ciclo di spettacoli e performance artistiche e musicali. In calendario anche “Click di sera”: primo appuntamento il 15 luglio con il fotografo Mattia Dori e il suo progetto “Hygge. Intimità nella natura”. E un ciclo di talk scientifici che vedrà la partecipazione di scienziati e divulgatori su tematiche di grande attualità: il 22 agosto il filosofo ed evoluzionista Telmo Pievani terrà un incontro dal titolo “La Terra dopo di noi. Un

esercizio di umiltà evoluzionistica”. Cinque le mostre. Tra le novità l’esposizione “Handimals/Manimali”, con i famosi animali dipinti sulle mani dall’artista e body painter Guido Daniele, e a Palazzo delle Albere il progetto internazionale “WePlanet”, con globi artistici “ambasciatori” di un futuro più sostenibile, dove riapre anche dopo il lockdown “A Collection for Beyond the Plastic”, con i giganteschi arazzi in plastica riciclata intrecciati unendo tecniche millenarie e un nuovo filato high tech; al MUSE la mostra “Cosmo cartoons. L’esplorazione dell’Universo tra scienza e cultura pop”; al Museo Geologico delle Dolomiti di Predazzo c’è tempo fino al 12 luglio per visitare la mostra “Fiés, quando la geologia diventa arte” di Irene Trotter, prima che lasci il posto a “Ghiacciai”, esposizione che racconta lo stato di salute dei giganti bianchi tra rilievi sul campo, leggende alpine e la minacciosa scure dei noti cambiamenti climatici. ■

luglio la Locanda delle Tre Chiavi organizza 3 chiavi di lettura di Müller che prevede la degustazione di Müller Thurgau di Azienda Agricola Pojer e Sandri, Società Agricola Pelz e Vivallis abbinati a una proposta gastronomica del ristorante. Spazio invece alle nuove modalità di comunicazione del vino per Cavit, che giovedì 2 luglio, alle ore 18.30, organizza sui canali social aziendali Degustazione virtuale, in diretta dai vigneti del Monte Baldo a Brentonico, in cui il Müller Thurgau Trentino DOC - Bottega Vinai, proposto in abbinamento ai salmerini di ASTRO - Associazione Troticoltori Trentini, sarà raccontato dal Brand Ambassador Luca Sabatino. E per tutta la durata della rassegna, sarà attiva la promozione Müller in enoteca sullo shop aziendale. Panorama garantito anche presso il Rifugio Crucolo di Scurelle, in Valsugana, dove dal 2 al 12 luglio è in programma Müller Thurgau in rifugio, tour degustativo tra i formaggi e salumi del rifugio proposti con il Müller Thurgau di Zanotelli. La rassegna “A tutto Müller”, fa parte del calendario di manifestazioni enologiche provinciali denominato #trentinowinefest ed è organizzata dalla Strada del Vino e dei Sapori del Trentino in collaborazione con il Consorzio La Trentina, presente con le proprie mele in alcune delle iniziative in programma. Dettagli e maggiori informazioni su tastetrentino.it/atuttomueller

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di Nicola Tomasi

PANDEMIA D’ARTE

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l Castello del Buonconsiglio assieme a Castel Thun, Castel Beseno e Castel Stenico hanno riaperto il 2 giugno dopo una chiusura forzata di quasi tre mesi con l’eccezionale proposta di visita ad 1 euro per tutto il mese di giugno, sono pronti a vivere la fase 2 dell’emergenza sanitaria offrendo ai visitatori una “pandemia” d’arte con mostre, nuove sale e allestimenti che renderanno accattivante anche questa estate garantendo sempre una visita nel pieno rispetto dei protocolli di sicurezza con numeri contingentati e prenotazioni obbligatorie. Certo non sarà l’estate che si era programmata con largo anticipo, è stata posticipata all’anno prossimo la grande mostra evento dedicata alla grande pittrice di origine trentina Fede Galizia, ma il museo proporrà alcune mostre per rendere ancora più speciale la visita nei nostri manieri. Castel Caldes, unico castello ancora chiuso, verrà aperto al pubblico a partire da venerdì 10 luglio e dieci giorno 84

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SARÀ UN’ESTATE RICCA DI EVENTI QUELLA PROPOSTA DAI CASTELLI PROVINCIALI. DALLA MOSTRA DEDICATA A REMBRANDT ALL’INAUGURAZIONE DELLA STUBE DEL CONTE RESTAURATA DI CASTEL CALDES, DALLA MOSTRA SULLA BIOSFERA E SULLA SALVAGUARDIA DELL’AMBIENTE A CASTEL STENICO, ALLA MOSTRA DI MANDY BARKER A CASTEL BESENO dopo sarà presentata una bellissima novità. Verrà infatti aperta la magnifica Stube del Conte, vasto ambiente restaurato in maniera certosina ed arredata nei minimi particolari. Un luogo magico che, assieme alla Stanza di Olinda, rappresenterà il fiore

all’occhiello del maniero solandro. Dopo oltre due anni di lavori curati dal museo, con la collaborazione della Soprintendenza per i beni culturali, la stanza è tornata agli antichi fasti con il perfetto restauro degli intonaci, del pavimento intarsiato in abete, del rivesti-

mento parietale e del soffitto ligneo tutto completamente originale, mentre gli arredi, le suppellettili, e la pregiata stufa a olle di età brocca provengono dalle collezioni del Castello del Buonconsiglio. Nello stesso giorno sempre a Castel Caldes sarà inaugurata una preziosa mostra dedicata ad una raccolta di incisioni realizzate da Rembrandt e provenienti dalla collezione Lazzari Turco Menz, donata nel 1924 al Municipio di Trento, e conservate al Castello del Buonconsiglio. La mostra illustra l’opera grafica del maestro olandese nato a Leida nl 1606 e morto ad Amsterdam nel 1669. Della quarantina di fogli presenti nella raccolta del museo, collegati al maestro olandese, sedici esemplari sono tirati dalle lastre originali di Rembrandt e con carte filigranate che ne confermano l’autenticità e la datazione, come La Morte della Vergine o L’Autoritratto del 1633. L’esposi-


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zione intende pertanto approfondire la conoscenza, la fama, la diffusione ma anche la fortuna dell’illustre maestro olandese, la cui geniale forza espressiva ha lasciato tracce indelebili e profonde nell’ambito della storia artistica. Dal 3 luglio sarà visitabile a Castel Beseno la mostra “Not in my planet”, una serie di opere fotografiche della pluripremiata fotografa Mandy Barker in un contesto di straordinaria suggestione

monumentale e paesaggistica. Obiettivo, catturare l’attenzione e far riflettere su uno tra i principali problemi che affliggono i nostri giorni: l’inquinamento e l’incredibile abbondanza di rifiuti. L’esposizione è frutto della collaborazione con l’Agenzia per la Depurazione della Provincia autonoma di Trento e con gli Enti gestori della raccolta dei rifiuti, nell’ambito di una campagna di informazione per la lotta all’inquinamento da plastica. La mostra è composta da 4 sezioni: Shoal, Soup, Indefinitive e Snow Flurry nelle quali l’artista stimola una risposta emotiva nello spettatore combinando la contraddizione tra attrazione estetica iniziale e successivo messaggio di consapevolezza. Le immagini, rielaborate con tecniche digitali sofisticate ed efficaci, sono basate su fotografie di oggetti fisicamente ritrovati sulle spiagge o alla deriva nell’oceano. A Castel Stenico proseguono le mostre dedicate alla salvaguardia dell’ambiente in particolare la mostra dedicata alla Riserva di Biosfera “Alpi Ledrensi e Judicaria”, visitabile fino ad ottobre 2020 nei consueti orari di visita. La mostra racconta, attraverso gli allestimenti e materiali audiovisivi, le caratteristiche ed i valori del territorio riconosciute nell’ambito del programma UNESCO Uomo e Biosfera (Man and the Biosphere, nell’acronimo MAB), la rete di queste eccellenze in Italia e nel mondo e le diverse opportunità date dal far parte di un programma mondiale. La mostra ospita anche alcuni allestimenti realizzati dal Ministero dell’Ambiente e delle Tutela del Territorio e del Mare che presentano il network delle Riserve di Biosfera italiane, specificandone la profonda relazione con le produzioni agro-alimentari tipiche e l’enogastronomia di qualità. ■

RAFFAELE FISCHETTI

IL VINO

dalla parte del cuore Così Raffaele Fischetti vi accompagna prendendovi per mano tra le degustazioni che negli ultimi tre anni lo hanno emozionato di più, in un modo tutto suo, unendo ricordi di vita personale impreziositi da musica e abbinamenti gastronomici che solo il vino può donare.

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Niccolò Fabi

di Fabio De Santi

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iccolò Fabi, Giovanni Sollima, Paolo Rossi e Franco Arminio. Questi i nomi di maggior rilievo che segneranno, in questo mese di luglio, la particolare estate di Trento per quanto riguarda il format “E...State a Trento musica teatro cinema danza ad almeno un metro di distanza”. Un fitto cartellone di eventi proposto dal Comune di Trento e dal Centro Servizi Culturali Santa Chiara in stretta collaborazione con le Circoscrizioni, Fondazione Caritro, il Muse, l’Opera Universitaria, Trentino Film Commission, il Trento Film Festival e il Coordinamento Teatrale Trentino. Cuore della rassegna, fatta eccezione per il cinema ospitato nello spazio esterno del Muse, l’arena in Piazza Cesare Battisti sotto la sigla di “Teatro capovolto. La città

ESTATE A TRENTO PRIMO EVENTO DI RILIEVO, IL 1 LUGLIO, ALLE 21.30, CON “PANE O LIBERTÀ. SU LA TESTA”, IL NUOVO SPETTACOLO TEATRAL-MUSICALE DI PAOLO ROSSI in scena”. Una serie di spettacoli che lanciano un forte segnale di ripartenza e di rinascita per la città e per il Trentino dopo il difficile momento legato all’emergenza coronavirus. Primo evento di rilievo quello del 1 luglio, alle

21.30, con “Pane o libertà. Su la Testa”, il nuovo spettacolo teatral-musicale ideato e interpretato da Paolo Rossi, prodotto dal Teatro Stabile di Bolzano, che inaugura una programmazione di prosa molto ricca e articolata

sui due mesi estivi. Un testo dirompente, che unisce stand up a commedia dell’arte e commedia greca, e che vedrà il noto attore accompagnato da tre grandi musicisti come Emanuele Dell’Aquila, Alex Orciari e Stefano

TEATRO: MIRKO CORRADINI IN “VOGLIO ESSERE INCINTO”

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el cartellone del Teatro Capovolto di Trento c’è spazio anche per la prosa con gli spettacoli di alcune fra le più importanti realtà artistiche della nostra provincia. L’8 luglio in scena un classico della letteratura come “Il Deserto dei Tartari” capolavoro dello scrittore Dino Buzzati (adattato alla forma Il regista e attore teatrale da Maura Pettorruso e Mirko Corradini prodotto da Trento Spettacoli). Il 22 occhi puntati sulle divertenti riflessioni dell’attore trentino Mirko Corradini con il suo monologo “Voglio essere incinto” mentre il 29 luglio ecco “Mio fratello rincorre i dinosauri”. Si tratta di uno spettacolo, tratto dall’omonimo romanzo di Giacomo Mazzariol, portato in scena dalla Compagnia Arditodesìo, con la regia affidata ad Andrea Brunello. Quattro gli appuntamenti domenicali invece legati alla danza fra luglio e agosto nei quali il Centro S.Chiara ha previsto il coinvolgimento di grandi realtà artistiche territoriali e nazio-

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nali. Basti pensare alla prima data, quella del 19 luglio, che avrà per protagonista la Compagnia Abbondanza/Bertoni - compagnia Regionale, riconosciuta dal Ministero - che riporterà in scena una produzione evergreen come Romanzo d’Infanzia, spettacolo di particolare intensità e poesia, pluripremiato e acclamato sia in Italia che all’estero da vent’anni (oltre 600 repliche), coreografato e interpretato da Michele Abbondanza e Antonella Bertoni, con la regia e drammaturgia di Letizia Quintavalla e Bruno Stori . È fortemente legata al territorio anche la seconda proposta, prevista per il 2 agosto, che vedrà in scena la MM Contemporary Dance Company di Michele Merola, - compagnia associata del Circuito InDanza del Trentino-Alto Adige per il triennio 2018-2020 con tre suggestive coreografie di grande successo: Duetto inoffensivo, estratti di Gershwin Suite e La metà dell’ombra. (F.D.S.)


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ZDL Trio

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LUCIANO NAVARINI

Bembi. Il 9 luglio sul palco del Teatro Capovolto spazio al dialogo tra uno scrittore e poeta come Franco Arminio e tre interpreti musicali che danno forma al Zdl Trio formato da Vincenzo Zitello, arpa, Daniele Di Bonaventura, bandoneon e Carlo La Manna, contrabbasso. Arminio, considerato anche il padre della paesologia, la disciplina che porta alla riscoperta e alla narrazione del patrimonio culturale dei borghi italiani, è balzato all’ onore delle cronache per la sua intervista impossibile al Coronavirus. Il 20 luglIo uno dei più noti violoncellisti a livello internazionale, leggasi Giovanni Sollima, accompagnato dalla Piccola Orchestra Lumière suonerà in prima assoluta la creazione sonora per violoncello ed orchestra del giovane compositore trentino Nicola Segatta. Musica d’autore protagonista, il 23 febbraio, con il cantautore romano Niccolò Connected Trio

Fabi che proporrà un live set in forma unplugged e giocato sul meglio della sua ricca produzione discografica. Al suo fianco, in una delle poche date che terrà nel corso di questa strana estate, ci saranno anche Roberto Angelini e Pier Cortese. La programmazione musicale prevede anche cinque live organizzati in luglio con la collaborazione del Centro Musica sotto la direzione artistica di Lorenzo Frizzera: si inizia il 3 con due big della musica trentina come i Bastard Sons of Dioniso e la cantautrice Caterina fresca di uscita con il suo album di debutto. Il 10 spazio al jazz proposto dal Federico Bosio Quartet e dai Connected Trio, il 17 dal folk di Obmann Musi e Groedner Frauendreigesang, il 24 dalla classica rivisitata da Lorenzo Bernardi e Carlo Aonzo Duo nel concerto “Mandolitaly” per chiudere, il 31, con l’elettronica di Noireve e Hot Dust. Mercoledì 15 luglio, sul palco del “Sociale” l’organico dell’Ensemble Zandonai – Orchestra da camera di Trento, composto da dodici elementi, proporrà il concerto “Musica da Est a Ovest senza confini”. Ricordiamo che l’ingresso all’area di Piazza C. Battisti è contingentato e a pagamento con i biglietti al costo unico di 5 euro, previo acquisto su www.primiallaprima.it. ■

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DEL TRENTINO OCCIDENTALE ESCURSIONI - ALPINISMO - FERRATE - PASSEGGIATE

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Banda storta

di Nicola Tomasi

“V

ivere il Parco”, oltre a visite botaniche, laboratori, attività per bambini e appuntamenti letterari, comprende una rassegna musicale con concerti pensati per portare i suoni del mondo fra gli alberi e i fiori del parco. Musica in sintonia con l’ambiente naturale circostante fra jazz, world music e composizioni classiche. Quest’anno si assisterà ai concerti in sicurezza, nel rispetto del distanziamento sociale. Il primo appuntamento con la musica è previsto per venerdì 10 luglio ad ore 21.00 con Bebo Ferra, uno dei più importanti chitarristi di jazz italiano, che nel periodo di lockdown a causa dell’epidemia di COVID19, ha realizzato un disco in solo, edito da Barnum for Art, dal titolo JAZZvsCORONA che

VIVERE IL PARCO IL PROGRAMMA CULTURALE CHE ANIMA IL PARCO ASBURGICO DI LEVICO TERME PORTA FINALMENTE UNA VENTATA DI OTTIMISMO E DI GIOIA DI VIVERE verrà presentato nel parco. 51 brani in versioni inedite e arrangiate appositamente attingendo alla musica che piace al chitarrista: canzoni del songbook americano, colonne sonore, musica popolare, musica classica, mu-

sica italiana d’autore, rock, musica brasiliana e alcune sue composizioni. Si prosegue venerdì 17 luglio ad ore 21.00 con il Max De Aloe Quartet che presenta Just For One Day, un viaggio intorno alla musica di David

Bowie. La musica di David Bowie viene completamente rivisitata dal quartetto in un mix che spazia tra jazz e rock. I componenti del quartetto sono: Max De Aloe all’armonica cromatica e fisarmonica, Roberto Olzer al pianoforte,

AL PARCO DI LEVICO PER GLI AUTORI E PER LE VISITE BOTANICHE

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ell’ambito della rassegna “Levico incontra gli autori”, ideata e curata dalla Biblioteca Comunale di Levico Terme e da La Piccola Libreria, il parco ospita appuntamenti letterari presentando novità librarie di argomenti diversi: narrativa, paesaggio, proposte per bambini. Il primo appuntamento è previsto per sabato 4 luglio, ore 21, presso l’anfiteatro naturale, con il libro “E quindi uscimmo a riveder la gente” di Gabriele Di Luca (Alphabeta Verlag, 2020). Reading accompagnato dalle note del violinista Marcello Fera. Sabato 11 luglio, ore 18, presso l’installazione Sequoia, un incontro dedicato ai bambini: “Lampo. Il cane ferroviere” di Daniele Nicastro (Piemme, 2019). Ultima presentazione di luglio, il giorno 25, ore 18, sempre presso l’installazione Sequoia, ancora per i più piccoli: “Ale e Rovere” di Daniele Zovi (De Agostini, 2020). Anche nel 2020 continuano le visite botaniche guidate al parco. Gli itinerari proposti offrono la possibilità di ammirare e identificare i principali alberi del parco e di conoscere

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elementi della storia del parco. L’appuntamento è fissato ogni martedì dal 30 giugno all’8 settembre ad ore 16.00 con punto di ritrovo presso l’entrata principale del parco in Viale Rovigo. A bambini e adulti sono dedicati laboratori didattico-creativi e corsi su tematiche naturalistiche. La partecipazione a tutti gli appuntamenti è gratuita, l’iscrizione ai laboratori e alle visite botaniche è obbligatoria: info@vistivalsugana.it - Tel. 0461 727700.


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SOTTO LE STELLE, CON IL CINEMA ALL’APERTO

Bebo Ferra

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Marco Mistrangelo al contrabbasso e Nicola Stranieri alla batteria. Giovedì 30 luglio ad ore 21.00 è la volta della Banda storta che con il programma Sognando Fellini, rende omaggio al grande Maestro nella ricorrenza dei cento anni dalla nascita avvenuta il 20 gennaio 1920. Si propongono alcune fra le più celebri pagine musicali scritte per i suoi film attraverso le magiche atmosfere create appositamente in un “improbabile circo Felliniano”. I musicisti sono: Davide Salata al sassofono soprano, Emiliano Tamanini alla tromba, Fabrizio Carlin al trombone, Giorgio Beberi al sassofano baritono e Filippo Tonini alla batteria e percussioni. Mercoledì 5 agosto ad ore 21.00 si esibirà il quartetto di saxofoni Elise Hall Saxophone Quartet che presenta il nuovo cd Crossfades, un crocevia di sonorità, stili e linguaggi differenti che si fondono andando oltre le barriere di genere: un magico caleidoscopio di frequenze del nostro tempo. Le musiciste sono: Isabella Fabbri al sax soprano, Chiara Lucchini al sax contralto, Anna Paola De Biase al sax tenore e Alessia Berra al sax baritono. Si prosegue giovedì 20 ago-

sto ad ore 21.00 con il Trio Nardi Di Bonaventura Tavolazzi che presenta il CD Ghimel. In programma pezzi originali, in cui al jazz e all’ethno-jazz si affiancano atmosfere psichedeliche e minimali, ampi spazi d’improvvisazione, elemento cardine sia delle musiche del vicino e medio oriente che del Jazz. Gli esecutori sono: Elias Nardi, oud (liuto arabo), Daniele Di Bonaventura al bandoneon e Ares Tavolazzi al contrabbasso e basso fretless. Il programma si conclude martedì 25 agosto ad ore 20.30 con il Trio Guarino che si esibisce in un caleidoscopio musicale portando lo spettatore a viaggiare tra mondi musicali diversi, offrendo alcune perle del repertorio classico, operistico, musical fino alla musica per il cinema. Musiche di: Mendelssohn, Schumann, Grieg, Faurè, Van Goens, Mozart, Williams, Bernstein, Gershwin e altri. Musicisti: Margherita Guarino, voce e violoncello; Giancarlo Guarino, voce, violino e pianoforte; Stefano Guarino, voce, pianoforte e violoncello. In caso di maltempo i concerti si terranno al chiuso presso Villa Sissi adiacente all’Imperial Grand Hotel Terme. ■

elle ultime estati il cinema in versione open air di Trento si svolgeva nello spazio del cortile delle scuole Crispi-Bonporti, ma in questa estate così particolare la location si lega agli spazi esterne del Muse – Museo delle Scienze. Il Cinema all’aperto, infatti grazie alla sinergia del Comune, della Trentino Film Commission e dell’Opera universitaria, con la collaborazione del Coordinamento Teatrale Trentino, si sposta nel giardino del Muse nell’ambito di “Summertime” il programma di attività culturali estive che ospiterà altri eventi e proiezioni in collaborazione con il Trento Film Festival. L’edizione 2020, di quello che tradizionalmente è il Cinema in cortile, propone nove pellicole, nella giornata di martedì, con inizio proiezioni alle 21:45 per gli spettacoli programmati per il mese di luglio e alle ore 21:15 per gli spettacoli di agosto/settembre. Primo film in cartellone quello del 7 luglio con “I miserabili” di Ladj Ly, pellicola francese ispirata alle rivolte di strada di Pari“Tutto il mio folle amore” gi del 2005. Il 14 spazio alla commedia “L’hotel degli amori smarriti” di Christophe Honoré con una bravissima Chiara Mastroianni. Il 21 in cartellone “Tutto il mio folle amore” l’ultima fatica del regista Gabriele Salvatores e il 28 da “Alice e il sindaco” commedia fra vita e politica del filmmaker transalpino Nicolas Pariser. Per le proiezioni al Muse rimane fisso il costo d’ingresso: 5 euro, e ridotto 3 euro per i ragazzi fino a 15 anni. I biglietti potranno essere acquistati sul posto prima dello spettacolo o, preferibilmente, online, con modalità che verranno comunicate nei prossimi giorni. Le norme di sicurezza vigenti fissano il limite massimo di capienza degli spazi che sono stati fissati a circa 450 posti per il giardino del Muse. (F.D.S.)

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IN COSTANTE DIALOGO CON UNA FORESTA DI FIGURE

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iovedì 30 luglio ad ore 19.00, nelle sale della Galleria d’Arte Contempo di Dora Bulart a Pergine Valsugana, si inaugura Gli

dèi della

terra, la mostra personale dello scultore fassano

Matthias Sieff, figlio d’arte, presentata da Fiorenzo

CARLO BENVENUTO. L’ORIGINALE

L

a personale che il Mart dedica a Carlo Benvenuto (Stresa, 1966. A Rovereto dal 27 giugno al 18 ottobre) presenta una selezione di circa sessanta lavori realizzati dagli anni Novanta ad oggi: opere fotografiche, sculture e dipinti creano un unico grande componimento metafisico. Attraverso assonanze e riflessi, il percorso orbita attorno a una stanza centrale dove dialogano quattro variazioni di autoritratto. Protagonisti della ricerca di Benvenuto sono oggetti appartenenti alla dimensione silenziosa della quotidianità. Riprodotti in dimensioni reali, collocati fuori da un tempo e da uno spazio riconoscibili, perdono la propria funzionalità trasformandosi in immagini di misteriosa poesia. Scelti dall’artista tra i capolavori delle Collezioni del Mart, completano la mostra gli autoritratti di tre grandi maestri del primo Novecento: Giorgio de Chirico, Giorgio Morandi e Renato Guttuso. Inaugurazione venerdì 26 giugno alle 18. Ingresso libero.

Degasperi. L’artista, insegnante presso la Scuola d’Arte di Pozza di Fassa, è un virtuoso dello scalpello. Non si accontenta di incidere il legno, di togliere materia per catturarne lo spirito, ma dialoga costantemente con una foresta di figure da lui create e che si pongono sulla scena dell’arte, oscillando tra un’intimità timida e discreta e una socialità spaziale a cui non si può rimanere indifferenti. Per assaporare le sue opere bisognerebbe girovagare nel suo studio a Campitello: una foresta di figure lignee ti accolgono, ti osservano, ti scrutano, non ti lasciano mai nemmeno un istante. E se non sono gli uomini, le donne, e i bambini fatti di legno sono le innumerevoli maschere

a meno di notare come i colori e le graffiature che ne

appese alle pareti che ti studiano. Maschere lignee della

arricchiscono la pelle lignea – un tempo gli antichi sacerdoti

tradizione fassana, le faceres, suddivise in faceres da

incidevano sulle cortecce segni magici e apotropaici –

bel contrapposte alle faceres da burt con le loro infinite

trasformano le sculture da semplici e mute presenze in

variazioni. Scrutando le sue donne, gli uomini e i bambini,

opere ricche di significati, di ricordi e di memorie. Corpi che

un popolo variegato nato da legni diversi, non si può fare

parlano, corpi e sguardi penetranti: i miei personaggi sono nati dalla mia fantasia e dai miei studi sull’anatomia, e ciò che posso dire oggi è che attraverso le mie opere, nel bene e nel male, vengono espresse emozioni che suscitano per questo diversi sentimenti in chi li osserva: dallo stupore, alla perplessità fino ad arrivare alla meraviglia. Ma è un bene, l’arte ha un suo giudizio soggettivo individuale, può piacere o meno, di certo però le mie sculture non lasciano indifferenti, tutti le osservano, e questo mi da soddisfazione. I colori di cui sono dipinte le opere ci restituiscono l’umanità di queste sculture, all’anima ci pensa già il legno con la sua secolare storia. Le scelte cromatiche, come ci ha spiegato recentemente Erminio Mazzucco, assumono un ruolo

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trentinomostre decisivo, non solo estetico, quasi fossero il riflesso di scelte etiche. La tavolozza è ampia. Il colore svolge un ruolo simbolico, come erano simboli le cromie che decoravano le statue medioevali. Ogni colore trova una corrispondenza sacra o profana, ma l’importante è rendere evidente e palese le connessioni tra il mondo di sotto e il mondo di sopra. Sovente ama coprire i corpi con il giallo, l’oro e il rosso: quest’ultimo perché è un colore orgoglioso, pieno di ambizione, assetato di potere. E’ il colore per antonomasia, ma dal significato ambivalente: rappresenta il sangue di Gesù e le fiammelle dello Spirito Santo; ma anche la morte, l’inferno e le fiamme di Satana. Il giallo è il colore dell’autunno, delle foglie che muoiono, dei valori morali che trascolorano: possiede tutti gli attributi dell’infamia. È l’estraneo, l’apolide. Di giallo sono gli uomini che tradiscono: gialla è la veste di Giuda; gialla la stella degli ebrei; di giallo sono segnate le case dei falsari. Il colore dorato ha, in contrapposizione, gli attributi positivi. E’ il sole, la luce e la potenza. Splende, brilla, illumina e riscalda. Il colore, in questo gioco psicologico, dona un’anima alle statue, una loro personalità. Questi lavori, queste sculture, un tempo erano alberi, erano legni in cui scorreva la linfa che trascinava con sé, dal basso verso l’alto, dalla terra al cielo, le storie, le cronache e le leggende di un luogo. Questi alberi erano dèi, erano esseri leggendari, fantastici, nati e cresciuti assieme all’uomo, in armonia, scambiandosi vicendevolmente doni e consigli. Oggi, questi dèi li abbiamo dimenticati, relegati nel mondo dell’immaginario. Non così Matthias Sieff. Lavorando il legno, mescolando l’immagine dell’uomo con quella dell’albero, del dio nascosto, l’artista ha riportato in vita gli echi di un mondo che a noi piace pensare non sia scomparso del tutto, ma viva accanto a noi, quotidianamente. Ci vogliono gli occhi (e le mani) dell’artista per avvisarci della loro presenza e per rendere il mondo visibile sicuramente più umano. Le sue opere non fanno altro che seguire ciò che aveva detto Aristotele quando scrisse, per non perdere le radici del proprio universo: ora come in origine. Andare avanti guardando al passato, questa è il sentiero che traccia l’artista. Le sue opere saranno esposte fino al 30 agosto.

ARCO Mostre CASTELLO DI ARCO Apertura: fino a giovedì 31 dicembre. Dopo la chiusura causata dall’emergenza sanitaria, venerdì 29 maggio il castello di Arco riapre al pubblico, preparandosi a una stagione di eventi rimodulata e adeguata alle necessità di sicurezza ma, come sempre, di sicuro interesse. Per informazioni: 0464/510156, cultura@comune.arco.tn.it .

BESENELLO Mostre CASTEL BESENO Apertura: da venerdì 3 luglio a lunedì 31 agosto. Il Castello sarà finalmente di nuovo visitabile e ospiterà la mostra “Not in my planet”, una serie di opere fotografiche della pluripremiata fotografa Mandy Barker in un contesto di straordinaria suggestione monumentale e paesaggistica. Obiettivo, catturare l’attenzione e far riflettere su uno tra i principali problemi che affliggono i nostri giorni: l’inquinamento e l’incredibile abbondanza di rifiuti. www. buonconsiglio.it.

CALDES Mostre CASTEL CALDES Apertura: da venerdì 10 luglio a lunedì 31 agosto. Finalmente riapre anche Castel Caldes. Dal 20 luglio verrà anche aperta la magnifica Stube del Conte, vasto ambiente restaurato in maniera certosina ed arredata nei minimi particolari. Un luogo magico che, assieme alla Stanza di Olinda, rappresenterà il fiore all’occhiello del maniero solandro. www.buonconsiglio.it.

CAVALESE Mostre IL REALISMO MAGICO NELL’ARTE SARDA Apertura: da mercoledì 1 luglio a domenica 13 settembre. Museo storico e Pinacoteca Magnifica Comunità. Esposizione che nasce da un’idea di Vittorio Sgarbi; a cura di Beatrice Avanzi. La mostra sarà visitabile tutti i giorni tranne il martedì con orario 14-18.30. www.visitfiemme.it. Ore 14. Mostre I GIORNI DOPO VAIA Apertura: da venerdì 17 luglio a domenica 13 settembre. Museo storico e Pinacoteca Magnifica Comunità. Il racconto di quel che accadde a ottobre 2018 attraverso le fotografie dei vicini di Fiemme. La mostra sarà visitabile tutti i giorni tranne il martedì fino al 13 settembre con orario 14-18.30. www.visitfiemme.it.

CLES Mostre LE CINQUE CHIAVI GOTICHE E ALTRE MERAVIGLIE Apertura: fino a domenica 29 novembre. Palazzo Assessorile. Voluta fortemente dall’Amministrazione comunale di Cles e curata da Lucia Barison, la mostra è una riflessione sul concetto di valorizzazione del patrimonio culturale della borgata attraverso, hic et nunc, la creazione di un percorso didascalico ed interattivo che evoca il concetto di “Museo Civico”, organizzato in aree tematiche che raccontano la storia, l’archeologia, l’arte e la cultura popolare del territorio con un’offerta che varia dai reperti archeologici, alle testimonianze di arte medievale, gotica, barocca, oggetti tradizionali e di artigianato locale. Informazioni: 046 662091, cultura@comune.cles.tn.it.

GEROLI (ROVERETO) Mostre ANIMALIA Apertura: da sabato 1 a domenica 30 agosto. Il Masetto. Esposizione di Annamaria Targher. http://www. ilmasetto.com.

LUSERNA Mostre LA STORIA DE L’ORS Apertura: fino a domenica 1 novembre. Museo Centro Documentazione Luserna. L’orso nella cultura popolare trentina. Dalle incisioni degli uomini primitivi passando per le raffigurazioni negli ex voto o nell’arte delle dimore storiche, ricordando proverbi, modi di dire, toponimi, leggende, cronaca e storia locale. Nei mesi di luglio e agosto saranno aperte anche la Casa museo “Haus von Prükk” e la Pinacoteca “R.M. Pedrazza”, In qualsiasi periodo visite guidate su prenotazione in italiano, cimbro e tedesco per gruppi. www. lusern.it.

MONTE BONDONE Mostre MILIMANI. BIODIVERSITÀ IN QUOTA TRA IL TROPICO DEL CANCRO E DEL CAPRICORNO Apertura: fino a mercoledì 30 settembre. Giardino botanico alpino - Viote del Monte Bondone. Le fotografie ripercorrono un giro del mondo “tropicale” di alta quota in un viaggio dalle Canarie verso est esplorando 13 zone differenti sopra i 2000 metri. Informazioni: 0461 948050, giardino.botanico@ muse.it.

PADERGNONE Mostre CASA CAVEAU VINO SANTO Apertura: fino a lunedì 22 dicembre 2025. Piazzetta del mercato.

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ARTISTI “DIPINGONO” IL SILENZIO MOSTRA INAUGURATA IL 24 GIUGNO ALLE ORE 17 NELL’AULA S. GIOVANNI DEL DUOMO DI S. VIGILIO A TRENTO

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i piace pensare che l’arte sia anche un fatto umano. E ogni mostra ne è la testimonianza. Pur nella diversità di intento e di linguaggio, essa trova unità nella compartecipazione e nello spirito di associazione. Questa mostra è una riflessione sul tema del Silenzio ed è stata preceduta da interventi di approfondimento e di riflessione sui significati filosofi ci, poetici e spirituali. Il silenzio fa parte del comunicare così come l’ascolto anche se, a volte, in una società dominata da continui rumori di fondo, può sembrare solo il vuoto… L’approccio artistico si compone di un universo fatto di segni, simboli, racconti visivi. Il frammento quindi diventa annunciazione del confine e il silenzio finisce per parlare dell’oggi, della realtà umana e di quella soprannaturale. E vorrei fare un augurio a tutti noi citando una frase del compositore Gustav Mahler: “Tradizione è conservare il fuoco, non adorare le ceneri”. È il fuoco che arde dentro ogni artista che lo spinge a farsi portatore di valori di fede. Mi preme in questa occasione porgere ringraziamenti sentiti al presidente uscente Marco Arman che con dedizione e capacità ineguagliabili ha guidato per quindici anni la nostra associazione. Un grazie speciale al Capitolo della Cattedrale che di volta in volta ospita le nostre mostre nell’Aula S. Giovanni. Questo spazio storico è diventato per l’UCAI luogo di sintesi, luogo di confronto, luogo di comunicazione. Un grazie infi ne ai relatori che hanno contribuito all’approfondimento del tema e a tutti coloro che a diverso titolo hanno portato alla buona realizzazione del progetto. Mirta De Simoni Lasta Presidente UCAI Trento

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La Casa Caveau del Vino Santo è un luogo esperienziale e suggestivo, dove attraverso voci, suoni, immagini, profumi e gusto potrai incontrare il puro e pregiato “passito dei passiti”,il Vino Santo Trentino DOC, un vino dolce, accattivante, seducente, equilibrato, testimone di secoli di storia di questo territorio nel cuore delle Alpi. Info per visite e prenotazioni il mercoledì pomeriggio e il sabato tutto il giorno: cell. 353 403 7389, casacaveauvinosanto@gmail.com.

PERGINE VALSUGANA Mostre VIANDANTI - LOIS ANVIDALFARE Apertura: da sabato 27 giugno a sabato 31 ottobre. Castel Pergine. Una importante mostra di scultura, la 27a nella storia dell’arte in Castello: protagonista 2020 lo scultore sudtirolese Lois Anvidalfarei, di fama internazionale. Il titolo di questo grande progetto espositivo è “Viandanti”, perché le statue in bronzo e i gruppi scultorei sono figure viandanti che ostentano l’uomo in cammino sulla terra, popolando le aree tra le due cinte murarie e alcuni suggestivi spazi interni. Informazioni: 0461 531158, www.castelpergine.it. Mostre GLI DEI DELLA TERRA Apertura: da giovedì 30 luglio a domenica 30 agosto. Galleria d’Arte Contempo. Mostra personale dello scultore fassano Matthias Sieff, figlio d’arte, presentata da Fiorenzo Degasperi. Inaugurazione giovedì 19 luglio alle ore 19.00. https://galleriacontempo.com.

PIEVE TESINO Mostre PERCORSO ESPOSITIVO Apertura: fino a venerdì 30 aprile 2021. I percorsi espositivi di Museo Casa De Gasperi e del Museo Per Via. A Pieve Tesino è aperto anche il Giardino d’Europa De Gasperi. Informazioni: tel. 0461.314247, 366.6341678, museo.fdg@degasperitn.it. Sito web: www.degasperitn.it/it/museo-de-gasperi.

PREDAZZO Mostre FIÉS, QUANDO LA GEOLOGIA DIVENTA ARTE Apertura: fino a domenica 12 luglio. Museo Geologico delle Dolomiti, P.zza Santi Filippo e Giacomo 1. Mostra personale di Irene Trotter con la collaborazione del fotografo Alessandro Antico. Suggestivi collage d’autore danno vita al materiale litrico recuperato dalla frana di Fies. www.muse.it.

RIVA DEL GARDA Mostre IL SACRO E IL QUOTIDIANO. IL VILLAGGIO TARDOANTICO A SAN MARTINO AI CAMPI Apertura: fino a domenica 1 novembre 2020. MAG Museo Alto Garda. In posizione strategica lungo quelle che in antichità erano importanti vie di comunicazione, frequentato fin dalla protostoria, il sito di San Martino ai Campi è caratterizzato da significative strutture di età romana e medievale. Per celebrare i 50 anni dalla scoperta del sito avvenuta nel 1969, reperti e strutture di questo villaggio sono stati ricomposti in una narrazione del quotidiano che si scoprirà in frequente dialogo con il sacro. Informazioni: 0464 573869, info@ museoaltogarda.it. Mostre RICCARDO SCHWEIZER. TEMPESTA SUL LAGO Apertura: fino a domenica 26 luglio. Mag Museo Alto Garda. Esposizione a cura di Gabriele Lorenzoni, Maurizio Scudiero. La mostra si propone di riportare a casa La tempesta sul lago, opera di alto significato per il contesto gardesano, realizzata da Riccardo Schweizer (Mezzano di Primiero 1925 - Casez 2004) nel 1962 con la tecnica dell’affresco come decorazione della hall dell’Hotel Ideal di Limone sul Garda. Informazioni: 0464 573869, info@museoaltogarda.it. Mostre CATTURARE L’INVISIBILE. FRANCESCO MALACARNE E LA NASCITA DELLA FOTOGRAFIA SCIENTIFICA Apertura: da venerdì 3 luglio a domenica 8 novembre. Mag, Museo Alto Garda. Esposizione a cura di Anna Bedon (Università IUAV, Venezia), Matteo Rapanà (MAG). In collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Culturali della Provincia Autonoma di Trento. Inaugurazione venerdì 3 luglio alle ore 19. www.museoaltogarda.it.

ROVERETO Mostre LA PELLE DEL SOLDATO Apertura: fino a domenica 27 settembre 2020. Museo storico italiano della Guerra. Uniformi, corazze, elmi e maschere antigas dalla Prima guerra mondiale al Duemila”. Negli spazi del Castello di Rovereto riaperti al pubblico dopo un lungo restauro, il museo propone una mostra che racconta come, nei conflitti del Novecento, i soldati abbiano dovuto affrontare l’enorme potenziale distruttivo degli armamenti con ben pochi dispositivi di difesa e di protezione. Maggiori informazioni sul sito www.museodellaguerra.it .


trentinomostre Mostre FILTRO AGENDA / MOSTRE ED ESPOSIZIONI GRAECIA CAPTA. DIARIO FOTOGRAFICO DI GIULIANO ZANDONATI Apertura: fino a mercoledì 30 settembre 2020. Museo storico italiano della Guerra. Il Museo presenta una selezione di immagini realizzate nel corso della Seconda guerra mondiale sul fronte greco da Giuliano Zandonati, capitano d’artiglieria del 9° reggimento artiglieria della divisione Brennero. Maggiori informazioni sul sito www.museodellaguerra.it. Mostre CI VUOLE UN FIORE Apertura: fino a domenica 23 agosto 2020. Museo di Scienze e Archeologia. Mostra curata da Giulia Tomasi della sezione Botanica della Fondazione, con il coordinamento di Alessandra Cattoi e Alessio Bertolli e la supervisione scientifica di Filippo Prosser. Informazioni: 0464 452800, museo@ fondazionemcr.it. Mostre DINOSAURI IN CARNE ED OSSA Apertura: fino a domenica 27 settembre. Via delle Zigherane, Parco dell’ Ex Asilo Nido Manifattura di Rovereto. Dinosauri in Carne e Ossa, è nata da un progetto interamente italiano che unisce il lavoro di Scienza e Arte per per ricostruire l’aspetto in vita dei dominatori di un Mondo perduto, ed arriva a Rovereto con un’edizione speciale. A fianco delle spettacolari ricostruzioni a grandezza naturale dei dinosauri e degli altri animali preistorici che caratterizzano il format è presente una sezione multimediale a cura del Muse (Trento), dedicata alle orme fossili dei Lavini di Marco, una testimonianza vecchia 200 milioni di anni del passaggio dei dinosauri in queste terre. Prenotazione e acquisto dei biglietti online obbligatori. Informazioni: didattica@paleoappi.it, 348 0580470. Mostre TUUUMULTUM! Apertura: fino a domenica 23 agosto. Casa d’Arte Futurista Depero. Campionature tra arte, musica e rumore dalle Collezioni del Mart. La Casa d’Arte Futurista Depero presenta un nuovo progetto che esplora il rapporto tra arte, musica e rumore nel corso del Novecento. A cura di Nicoletta Boschiero e Duccio Dogheria. Informazioni sulla modalità di visita nel sito mart.tn.it . Mostre I DIARI. YERVANT GIANIKIAN, ANGELA RICCI LUCCHI Apertura: fino a domenica 23 agosto. Mart - Corso Bettini. Esposizione a cura di Denis Isaia. Nei primi anni Duemila il Mart ha av-

viato un’importante collaborazione con Yervant Gianikian (1942) e Angela Ricci Lucchi (1942-2018), vincitori nel 2015 del Leone d’Oro alla Biennale d’Arte di Venezia. Informazioni sulla modalità di visita nel sito mart.tn.it . Mostre LA FOTOGRAFIA HA 180 ANNI! Apertura: fino a domenica 23 agosto. Mart - Corso Bettini. Da un’idea di Vittorio Sgarbi, coordinamento curatoriale di Denis Isaia. La fotografia ha 180 anni! Il libro illustrato dall’incisione al digitale / Italo Zannier fotografo innocente. Informazioni sulla modalità di visita nel sito mart.tn.it. Mostre LE COLLEZIONI. L’INVENZIONE DEL MODERNO E L’IRRUZIONE DEL CONTEMPORANEO Apertura: fino a lunedì 31 maggio 2021. Mart - Corso Bettini. Con “Le Collezioni” il Mart attraversa oltre 150 anni di storia dell’arte italiana e internazionale. In un allestimento fortemente coerente con l’architettura di Mario Botta, vengono presentati i maggiori capolavori delle raccolte museali. Il Mart si conferma una grande macchina didattica i cui punti di forza sono il dialogo con il grande pubblico e la qualità della proposta culturale. Informazioni sulla modalità di visita nel sito mart.tn.it. Mostre CARLO BENVENUTO L’ORIGINALE Apertura: da sabato 27 giugno a domenica 18 ottobre. Mart. La personale che il Mart dedica a Carlo Benvenuto (Stresa, 1966) presenta una selezione di circa sessanta lavori realizzati dagli anni Novanta ad oggi: opere fotografiche, sculture e dipinti creano un unico grande componimento metafisico. Da un’idea di Vittorio Sgarbi. A cura di Gianfranco Maraniello con Daniela Ferrari, Chiara Ianeselli. Ingresso libero. www.mart.tn.it.

SABBIONARA D’AVIO Mostre CASTELLO DI AVIO Apertura: fino a giovedì 31 dicembre. Castello di Avio. Da mercoledì a domenica, dalle ore 10 alle 18, sarà possibile prenotare la propria visita libera o guidata al maniero e ai raffinati e vivaci cicli di affreschi trecenteschi, che si possono ammirare nella Camera dell’Amore e nel Mastio e che regalano un autentico spaccato della vita cavalleresca dell’epoca contrapposto al trionfo dell’amor cortese. La prenotazione online è obbligatoria; per effettuarla accedere al sito www.ibenidelfai.it.

SAN MARTINO DI CASTROZZA Mostre LA NEVE CHE VERRÀ Apertura: da mercoledì 1 luglio a lunedì 31 agosto. Centro visitatori Villa Welsperg. Mostra fotografica a cura di Paolo Calzà. Informazioni: www.parcopan.org. Mostre OLTRE L’OBIETTIVO Apertura: da sabato 4 luglio a mercoledì 30 settembre. Centro visitatori Villa Welsperg. Il mondo nascosto della fotografia naturalistica. Informazioni: www. parcopan.org. Mostre CAPPUCCETTO ROSSO NON ABITA PIÙ QUI Apertura: da sabato 4 a domenica 19 luglio. Centro visitatori Villa Welsperg. Due mostre fotografiche a cura di Gianni Rosso e Gabriella Martino. Informazioni: www.parcopan.org. Mostre NELLA FORESTA Apertura: da sabato 4 luglio a domenica 20 settembre. Centro visitatori Villa Welsperg. Mostra, alla ricerca dell’attimo fuggente. Informazioni: www.parcopan.org. Mostre MUSEO CONTADINO DEL VANOI Apertura: da sabato 4 luglio a domenica 6 settembre. Centro visitatori Villa Welsperg. Un percorso tra Val, Pradi, Bosc e Montagna, Casa del Sentiero Etnografico Ecomuseo del Vanoi a Caoria. Informazioni: www.parcopan.org. Mostre TORNERANNO I PRATI Apertura: da lunedì 20 a giovedì 30 luglio. Centro visitatori Villa Welsperg. Due mostre fotografiche a cura di Gianni Rosso e Gabriella Martino. Informazioni: www.parcopan.org.

SAN MICHELE ALL’ADIGE Mostre PERCORSO ESPOSITIVO Apertura: fino a giovedì 31 dicembre. Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina, Via Mach 2. Un ricco percorso espositivo con più di 12.000 oggetti esposti, tra i quali spiccano le grandi macchine ad acqua, mulino, fucina e segheria veneziana, il Museo si distingue per l’attenzione che dedica al sistema agrosilvopastorale della montagna trentina e alle lavorazioni artigiane di supporto al mondo contadino - legno, ferro, rame, ceramica, tessuti - fino alle testimonianze della religiosità, della musica e del folklore. Informazioni e modalità di visita nel sito museosanmichele.it.

Mostre LA MONTAGNA DELLE LEGGENDE Apertura: fino a lunedì 31 agosto. Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina. Tutti i giorni una leggenda in ogni sala del museo! Le 42 sale del Museo, all’interno delle quali si può rivivere il grande patrimonio materiale del Trentino, accolgono i visitatori con una leggenda per ogni ambientazione: uomini selvatici, anguane, gnomi, fate delle acque, misteriosi animali, trovano il loro luogo ideale negli spazi del Museo. I più piccoli a fine visita possono realizzare un simpatico laboratorio per ricordare i personaggi incontrati, mentre i più grandi potranno dire di aver fatto un vero e proprio salto nella tradizione e nel regno della fantasia che tanto fa sognare anche da adulti. www.museosanmichele.it.

SANZENO Mostre L’IMPERATRICE ELISABETTA DALLA STORIA AL MITO Apertura: fino a domenica 30 agosto. Centro Culturale d’Anaunia, Casa de Gentili. Ritratti e memorie dalle collezioni private del Trentino curata dallo storico dell’arte Roberto Pancheri ed organizzata dal Centro Culturale d’Anaunia presso il Centro Culturale d’Anaunia Casa de Gentili. www.centroculturaledanaunia.it.

STENICO Mostre CASTEL STENICO Apertura: da mercoledì 1 luglio a venerdì 30 ottobre. Proseguono le mostre dedicate alla salvaguardia dell’ambiente in particolare la mostra dedicata alla Riserva di Biosfera “Alpi Ledrensi e Judicaria”: #PROUDTOSHARE - La nostra Biosfera, il nostro futuro. www. buonconsiglio.it.

TENNO Mostre VITTONE RIAPRE, INEDITO! Apertura: fino a domenica 5 luglio. Casa degli Artisti Giacomo Vittone, Canale di TUna riapertura dopo il silenzio di questi lunghi mesi. Riapre Vittone, l’ideale padrone di casa, con un allestimento di inediti della collezione del Comune di Tenno insieme ad alcuni pezzi di collezionisti privati. Tutta la casa dall’entrata ai piani alti, fino allo studio di Vittone è un omaggio a lui. Un modo per riaprire all’insegna delle relazioni umane e dell’amicizia, sentimenti che Giacomo Vittone incarnava. Ingresso gratuito. Informazioni: 0464 502022, info@casartisti.it, www.casartisti.it. 93

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trentinomostre TRENTO Mostre COSMO CARTOONS Apertura: fino a mercoledì 30 settembre 2020. Muse Museo delle Scienze. L’essere umano ha sempre guardato allo spazio con curiosità e ammirazione, timore e desiderio di conquista e la cultura pop continua a raccontare attraverso storie e immagini questi fantascientifici sogni a occhi aperti. In “Cosmo Cartoons. L’esplorazione dell’Universo tra scienza e cultura pop” un percorso fortemente immersivo racconta lo spazio con un attento equilibrio tra arte e scienza. La prenotazione dell’ingresso sarà obbligatoria (è necessario indicare data, orario e n° persone) per il MUSE. Info: 0461/270311 museinfo@muse.it / prenotazioni@muse.it.. Mostre CHIARA LUBICH CITTÀ MONDO Apertura: fino a lunedì 7 dicembre 2020. Fondazione Museo storico del Trentino. Le Gallerie di Piedicastello. Una mostra dedicata ad una donna - scomparsa a Rocca Di Papa (Rm) il 14 marzo del 2008, e di cui è in corso la causa di beatificazione - riconosciuta come una delle figure più influenti del Novecento in ambito spirituale, culturale, sociale e delle relazioni fra popoli, culture e religioni in virtù del suo impegno per il dialogo e la fratellanza universale. In parallelo all’esposizione presso le Gallerie, la mostra trova spazio ulteriore nelle sale di Palazzo Scopoli, a Tonadico, nel comune di Primiero San Martino di Castrozza (Tn). Un luogo dal valore altamente simbolico, dove nell’estate del ‘49 Chiara, trascorrendo un periodo di riposo con le sue compagne nelle valli trentine, riceve un insieme di illuminazioni sul carisma dell’unità e sul futuro del Movimento. Informazioni: 0461 230482, 0461 230482, info@museostorico.it. Mostre FAKE! FALLIMENTI E INGANNI DELLA VISIONE UMANA Apertura: fino a domenica 5 luglio. Fondazione Museo storico del Trentino. Le Gallerie di Piedicastello. Un percorso inedito per approfondire le frontiere della visione umana e scoprire che molto di quello che vediamo e pensiamo essere oggettivo non lo è per nulla. La mostra FAKE!, a cura della start-up trentina Level Up, è un percorso inedito per approfondire le frontiere della visione umana e scoprire che molto di quello che vediamo e pensiamo essere oggettivo non lo è per nulla. Informazioni: info@museostorico.it. Mostre BEYOND THE PLASTIC Apertura: fino a mercoledì 30 settembre. Palazzo delle Albere. La

collezione di 10 + 1 arazzi, realizzata dal maestro tessitore Giovanni Bonotto e curata da Chiara Casarin, intreccia la ricerca contemporanea di giovani e affermati artisti del panorama italiano con la visione creativa delle nuove tecniche di tessitura. A partire da resistenti filati ottenuti dalla lavorazione della plastica riciclata vengono realizzati grandi arazzi in cui progettualità artistica e cura del pianeta si fondono. Ingressi contingentati. Informazioni: 0461 270311, museinfo@muse.it.

Mostre SPAZIO DE GASPERI Apertura: fino a mercoledì 31 dicembre 2025. Palazzo Thun, Via Belenzani. Un’esposizione permanente di oggetti originali, immagini e documenti relativi alla vita dello statista trentino Alcide De Gasperi donati dalla figlia Maria Romana De Gasperi. Dalle h. 9.00 alle h. 18.00, tutti i giorni, al piano terra di Palazzo Thun, in Via Belenzani 19 a Trento. Info: www. comune.trento.it.

Mostre CIÒ CHE VEDO. NUOVA FIGURAZIONE IN ITALIA Apertura: fino a domenica 23 agosto. Galleria Civica Trento. A cura di Alfredo Cramerotti e Margherita de Pilati. Forti di una profonda conoscenza tecnica, molti artisti contemporanei si dedicano alla pittura rappresentando la realtà che li circonda nel modo più fedele possibile. Attraverso una selezione di quattordici autori, l’esposizione della Galleria Civica presenta alcune tra le esperienze più significative della figurazione italiana. Informazioni: http://www. mart.trento.it/ciochevedo.

Mostre MANIMALI/HANDIMALS Apertura: da venerdì 19 giugno a domenica 11 ottobre. Muse Museo delle Scienze. Quadri a olio e grandi foto fine art. Quadri a olio e grandi foto fine art, i cui soggetti sono animali dipinti sulle mani dall’artista e body painter Guido Daniele. Informazioni e prevendite: 0461 270311, museinfo@muse.it, www.muse.it.

Mostre SI COMBATTEVA QUI! ALPI, TEATRI DI BATTAGLIE 19401945 Apertura: fino a domenica 13 settembre. Le Gallerie, Piazza di Piedicastello. Mostra fotografica di Alessio Franconi. Settanta scatti che ripercorrono paesaggi mozzafiato, luoghi abbandonati in posti tanto incredibili quanto inaccessibili, dove si sono combattute le battaglie dimenticate della Seconda guerra mondiale. Informazioni: www.museostorico.it. Mostre USAVAMO LA CINEPRESA: STORIE IN FORMATO RIDOTTO Apertura: fino a domenica 13 settembre. Le Gallerie, Piazza di Piedicastello. Un viaggio nel passato attraverso gli sguardi della gente comune. Immagini, oggetti, suoni del cinema amatoriale accompagnano il visitatore lungo la storia del Novecento. Informazioni: www.museostorico.it. Mostre L’INVENZIONE DEL COLPEVOLE Apertura: fino a martedì 15 settembre. Museo Diocesano Tridentino. Il ‘caso’ di Simonino da Trento, dalla propaganda alla storia. Il Museo Diocesano Tridentino propone una mostra dedicata a quella che si potrebbe oggi definire una clamorosa fake news del passato: il ‘caso’ di Simonino da Trento, un bambino presunta vittima di omicidio rituale ebraico, venerato per secoli come ‘martire’ innocente. Informazioni: museodiocesanotridentino.it.

Mostre ROBERTO CODROICO, E ROBERT SCHERER Apertura: fino a venerdì 31 luglio. Palazzo Trentini. Codroico-Scherer, astrazione e realtà, offre un percorso a specchio tra due artisti alternativi per scelta tecnica: il trentino Roberto Codroico, con le sue luminose astrazioni, e il venostano Robert Scherer. Il curatore dei testi in catalogo, Fiorenzo Degasperi, ha evidenziato le affinità elettive tra Roberto e Robert, ricordando che Scherer è molto noto in Alto Adige, dove ha affrescato un gran numero di chiese. Le sue tele propongono un espressionismo di sapore gotico e dicono inquietudini tutte da indagare. Informazioni: 0461 213111, segreteria@consiglio.provincia.tn.it. Mostre WE PLANET. CENTO GLOBI PER UN FUTURO SOSTENIBILE Apertura: fino a domenica 20 settembre. Palazzo delle Albere. 100 ARTISTI INTERPRETANO IL PIANETA IN UNA ESPOSIZIONE D’ARTE E DESIGN OPEN AIR. LA RINASCITA DEL PAESE ITALIA. Per inaugurare il viaggio WePlanet taglia il nastro della prima tappa al MUSE - Museo delle Scienze di Trento. I primi Globi artistici già realizzati e adottati da importanti mecenati, saranno esposti nell’area verde open air e all’interno del Palazzo delle Albere sarà possibile per i visitatori conoscere da vicino, attraverso immagini e video, il grande progetto sulla sostenibilità che vede Trento coinvolta insieme alle più importanti realtà territoriali del Paese. www.muse.it. Mostre IL SILENZIO Apertura: da mercoledì 24 giugno a lunedì 31 agosto. Cattedrale San Vigilio, aula San Giovanni. 29° esposizione artisti vari. www. comune.trento.it.

Mostre FEDE GALIZIA (1587 - 1630) Apertura: da venerdì 3 luglio a domenica 25 ottobre. Castello del Buonconsiglio. Non sono molte le donne pittrici che hanno lasciato un segno nella storia dell’arte ma tra la metà del Cinquecento e la metà del Seicento alcune raggiunsero fama e successo. Tra queste Fede Galizia a cui il Castello dedica una mostra. Orario: 10.00-18.00. Lunedì chiuso. Aperture straordinarie: tutti i lunedì dal 13 luglio al 7 settembre 2020. | Info: 0461 233770, www.buonconsiglio.it.

VAL DI SELLA Mostre ARTE SELLA - PERCORSI ESPOSITIVI Apertura: fino a giovedì 31 dicembre. Arte Sella - Area di Malga Costa: l’Area di Malga Costa offre al visitatore la possibilità di immergersi in un ampio parco alla scoperta delle opere monumentali di Arte Sella. Giardino di Villa Strobele: è il luogo in cui, nel 1986, è nata Arte Sella. Dall’autunno 2016 il giardino della villa è visitabile e ospita opere realizzate da architetti di fama internazionale. Ulteriori informazioni e orari di apertura: www.artesella.it.

VIGO DI FASSA Mostre PERCORSO ESPOSITIVO Apertura: fino a giovedì 31 dicembre. Il percorso espositivo del Museo Ladino. Informazioni sulla visita e prenotazione: www. istladin.net. Mostre FAKE Apertura: da domenica 12 luglio a giovedì 20 agosto. Piaz Jan Batista Massar. Esposizione sui fallimenti e inganni della vita quotidiana. Inaugurazione domenica 12 luglio alle ore 16.00. www.fassa.com.

VILLA LAGARINA Mostre MARCELLO DE ANGELIS, TIME FRAME - TRA SPAZIO LUCE E TEMPO Apertura: fino a domenica 19 luglio. Palazzo Libera, museo dedicato al celebre architetto Adalberto Libera, ospita Time Frame. Tra spazio, luce e tempo, personale dedicata a Marcello De Angelis. Sono circa venti le opere esposte, tra quelle più propriamente pittoriche, bianche o scure con riflessi argentati o metallici, per accedere agli effetti di una pittura a sfondo infinito e quelle coloratissime del ciclo Stripes, con strisce verticali, in cui l’injection painting, tecnica inventata da Marcello De Angelis, produce volumi virtuali. Informazioni: 0464 414966, cultura@ comune.villalagarina.tn.it.

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trentinoappuntamenti

SI RIPARTE PER LA DELIZIA DEI CINQUE SENSI

S

ono una delle più belle voci della canzone italiana in rosa, leggasi Rossana Casale, e il jazzista americano Michael

Rosen i protagonisti

del festival Summer Sessions 2020. Il Cdm di Rovereto torna a proporre questo festival, spalmato quest’anno in due serate, il 17 e il 18 luglio.

Nell’ambito della rassegna Levico incontra gli autori, ideata e curata dalla Biblioteca Comunale di Levico Terme e da La Piccola Libreria, il parco ospita appuntamenti letterari presentando novità librarie di argomenti diversi: narrativa, paesaggio, proposte per bambini. Il primo appuntamento è previsto per sabato 4 luglio, ore 21, presso l’anfiteatro naturale, con il libro “E quindi uscimmo a riveder la gente” di Gabriele Di Luca. Niccolò Fabi, Giovanni

Sollima, Paolo Rossi

e Franco Arminio. Questi i nomi di maggior rilievo che segneranno, in questo mese di luglio, la particolare

estate di Trento per quanto riguarda il format “E...

State a Trento musica teatro cinema

danza ad almeno un metro di distanza”. Un fitto cartellone di eventi proposto dal Comune di Trento e dal Centro Servizi Culturali Santa Chiara. Una nuova programmazione estiva all’insegna della natura, dei paesaggi, delle Dolomiti, della sostenibilità, delle foreste e degli animali che le abitano. Un

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GIOVANNI SOLLIMA

F

requenta il conservatorio “V. Bellini” di Palermo e si diploma in Violoncello (con Giovanni Perriera) e in composizione (con il padre Eliodoro Sollima). Comincia subito una prestigiosa carriera musicale avendo l’onore di collaborare con personalità come Claudio Abbado, Giuseppe Sinopoli, Martha Argerich, Riccardo Muti, Yo-Yo Ma, Ivan Fisher, Viktoria Mullova, Ruggero Raimondi, Yuri Bashmet, Katia e Marielle Labeque, Giovanni Antonini, Patti Smith, Stefano Bollani, Paolo Fresu e Antonio Albanese e con orchestre tra cui la Chicago Symphony Orchestra, Manchester Camerata, Liverpool Philharmonic (di cui è stato Artist in residence nel 2015), Royal Concertgebouw Orchestra, Berlin Konzerthausorchester, Australian Chamber Orchestra, Il Giardino Armonico, Cappella Neapolitana, Holland Baroque Society, Budapest Festival Orchestra. La sua prima composizione di rilievo risale al 1993, quando scrive, assieme ad altri compositori, “Requiem per le vittime della mafia”, eseguita nella Cattedrale di Palermo ad un anno esatto dalla strage di Capaci.

rete – formata da MUSE,

Palazzo delle

Albere, Terrazza delle Stelle e Giardino Botanico

Alpino Viote del Monte Bondone, Museo Geologico delle Dolomiti di Predazzo e Museo delle Palafitte del Lago di Ledro – che parte dai territori per esplorare ciò che ci circonda e per affrontare le urgenze planetarie a cui tutti noi siamo richiamati.

La 45esima edizione di Pergine

Festival

quest’anno ha avuto, per forze di causa maggiore, uno slittamento di circa un mese e si svolgerà dal 19 luglio al 2 agosto. Le proposte provvisorie prevedono: Azioni fuori posto al teatro di Zivignago (19 e 26 luglio), le camminate di Montanamente (22 luglio), Trickster-P (dal 23 al 26 luglio), Claudia Caldarano (24 luglio), Collettivo MMM (24

calendario di

e 25 luglio), Martina Badiluzzo (23 e 25 luglio), Serena

esperienze

Dibiase (25 luglio), spettacoli di musica e cinema al Parco

tutte da

del Rastel (dal 31 luglio al 2 agosto) e infine Pleiadi (1 e 2

vivere. Una

agosto).

Michael Rosen


trentinoappuntamenti 1 MERCOLEDÌ Cultura FIORI, ERBE E SAPORI Predazzo. Dal 27 giugno al 3 luglio ritorna la settimana dedicata alle escursioni naturalistiche e alle passeggiate nei prati e nei boschi di Fiemme, una settimana arricchita da incontri con botanici ed esperti forestali, da operatori ambientali e innovativi agricoltori. Informazioni e programma dettagliato: www. visitfiemme.it. Cultura DONNE CHE CAMBIANO IL MONDO Pergine Valsugana. ore 21.30. Letture, racconti e musica Aida Talliente. Voce e musica Elsa Martìn. Rassegna Tra le Mura. organizzata da raumTraum in collaborazione con ariaTeatro e FondazioneCastelPergine Onlus a si svolge al Castello di Pergine (in caso di Pioggia ci si sposta al Teatro comunale di Pergine). Si consiglia la prenotazione a biglietteria@teatrodipergine.it o l’acquista online. Cultura DIARIO DI BORDO Pergine Valsugana. ore 21.30. Piazza Fruet. Uno spettacolo a cuore aperto con Andrea Castelli produzione TrentoSpettacoli. Lo spettacolo si svolge in Piazza Fruet (in caso di pioggia ci si sposta al Teatro comunale di Pergine). Si consiglia la prenotazione a biglietteria@teatrodipergine.it o l’acquista online. Cultura SPETTACOLI DI TEATRO SCIENZA Viote Monte Bondone. ore 15. Giardino Botanico Alpino. Un’ortolana stravagante, il detective Sterco Holmes e la piccola Ape Rina vi aspettano per raccontarvi le loro strabilianti avventure. Per bambini/e età 4+. www.muse.it. Teatro PANE O LIBERTÀ. SU LA TESTA Trento. Teatro Capovolto - La città in scena. Spettacolo di e con Paolo Rossi, produzioni Teatro Stabile di Bolzano. www.centrosantachiara. it, www.primiallaprima.it.

2 GIOVEDÌ Cultura FIORI, ERBE E SAPORI Predazzo. Dal 27 giugno al 3 luglio ritorna la settimana dedicata alle escursioni naturalistiche e alle passeggiate nei prati e nei boschi di Fiemme, una settimana arricchita da incontri con botanici ed esperti forestali, da operatori ambientali e innovativi agricoltori. Informazioni e programma dettagliato: www. visitfiemme.it.

Cultura INCONTRO ESCLUSIVO CON PAOLO RUMIZ Rovereto. Ore 18.30. È appena arrivato in libreria il nuovo libro di Paolo Rumiz, Il veliero sul tetto, Feltrinelli editore. Paolo Rumiz sarà infatti il protagonista assoluto di un tour virtuale in pochissime librerie italiane, fra cui l’Arcadia. I lettori, acquistando il suo ultimo libro, avranno l’opportunità di partecipare ad un dialogo in esclusiva con l’autore, al quale sarà possibile porre delle domande. I lettori dovranno andare su www. feltrinellieditore.it/live e registrarsi con il proprio nome ed il codice personale assegnato in libreria al momento dell’acquisto del libro o tramite e-mail. E poi buon ascolto e buona visione!.

3 VENERDÌ Cultura FIORI, ERBE E SAPORI Predazzo. Dal 27 giugno al 3 luglio ritorna la settimana dedicata alle escursioni naturalistiche e alle passeggiate nei prati e nei boschi di Fiemme, una settimana arricchita da incontri con botanici ed esperti forestali, da operatori ambientali e innovativi agricoltori. Informazioni e programma dettagliato: www. visitfiemme.it. Cultura PER LE VIE DI TRENTO SULLE TRACCE DEL SIMONINO Trento. Ore 17.30. L’attività ripercorre l’antico itinerario devozionale cittadino dedicato a Simone da Trento, un bambino presunta vittima di omicidio rituale ebraico, venerato per secoli come ‘martire’ innocente. Partendo dalle sale della mostra L’invenzione del colpevole, il percorso si snoderà nelle vie del centro storico andando ad interessare via del Simonino, i bassorilievi di Palazzo Salvadori e la chiesa di San Pietro. Il percorso si concluderà in Vicolo dell’Adige, luogo dove una targa apposta dal Comune di Trento ricorda la vicenda che ha tristemente segnato i rapporti con la Comunità ebraica. Per partecipare agli incontri è necessario prenotarsi telefonando al numero 0461.234419 entro le ore 18.00 del giorno precedente l’iniziativa. Cultura IL SUONO DEL MATTINO PAROLE E SUONI IN BADIA Trento. ore 06.30 e 07.30. Badia di San Lorenzo, Tempio Civico. L’invito è di alzarsi presto al mattino per recarsi nella splendida Abbazia di San Lorenzo e ricevere un piccolo regalo prima di iniziare la giornata. Un’attrice o un attore insieme ad un/a musicista ci offrono un momento di silenzio e ascolto, tra parole e suoni che possiamo poi portarci nel proseguo del giorno. Io sono una rosa, parole: Maura

Pettorruso (voce), suoni: Barbara Bertoldi (violoncello).

4 SABATO

Enogastronomia A TUTTO MUELLER. DEGUSTAZIONI IN ENOTECA Trento. ore 17. Palazzo Roccabruna. In occasione di A tutto Müller, l’evento dedicato al Müller Thurgau, vitigno dal Dna internazionale ma che in Trentino, soprattutto in Val di Cembra, ha trovato il suo habitat naturale, l’Enoteca provinciale del Trentino offre la possibilità di scoprire le etichette delle numerose cantine che declinano per stile aziendale, zona e microclima questa tipologia di vino bianco. www. palazzoroccabruna.it.

Cultura UNIVERSO API Viote Monte Bondone. ore 11. Giardino Botanico Alpino. Alla scoperta dell’universo sensoriale delle api in compagnia di un entomologo del MUSE, attraverso esperienze dirette e materiali da toccare. Alle 11, visita all’arnia didattica. www.muse.it.

Famiglia A TU PER TU CON LE STELLE Viote Monte Bondone. Ore 21. Terrazza delle Stelle. Grazie ai telescopi dell’osservatorio si parte per un meraviglioso viaggio nel Cosmo tra costellazioni e pianeti, galassie e nebulose. www.muse.it.

Cultura E QUINDI USCIMMO A RIVEDER LA GENTE LevicoTerme. Ore 21. Parco delle Terme, anfiteatro naturale. Libro di Gabriele Di Luca (Alphabeta Verlag, 2020). Reading accompagnato dalle note del violinista Marcello Fera. www.visitvalsugana.it, info@ visitvalsugana.it.

Famiglia I SEGRETI DELLA NOTTE CON L’ASTROFISICO Peio Fonti. ore 21. Parco dello Stelvio. Passeggiata notturna. Accompagnati da un astrofisico, passeggiata sotto i cieli stellati del Parco Nazionale parlando di astri, universo, miti e leggende, pianeti e stelle lontane. Ogni martedì a Peio Fonti, ritrovo all’ufficio turistico alle ore 21. Ogni venerdì a Rabbi, ritrovo al Centro Visitatori Rabbi alle ore 21. Durata: circa 2 ore. Informazioni: http://www.parcostelviotrentino.it. Famiglia SENTIERI NARRANTI: SUI PASSI DELLA STORIA Peio Fonti. ore 21. Parco dello Stelvio. I segni della Prima Guerra Mondiale. Semplice itinerario da percorrere liberamente in autonomia ma assistiti da dei “tutor” presenti durante tutta la giornata: lungo il sentiero. Ogni venerdì a Peio Fonti, partenza sentiero presso parcheggio Malga Frattasecca. Tutor presenti dalle ore 9.30 alle 16. Attività gratuita, percorso da fare in autonomia.Informazioni: http://www.parcostelviotrentino.it. Folklore FALCONIERE PER UN GIORNO Vigo di Fassa. Ore 10. Ciampedie. Attività aperta a tutti, per ammirare gli splendidi rapaci e diventare falconieri per un giorno. Ritrovo presso la stazione a monte della funivia. www.fassa.com. Musica CATERINA CROPELLI / THE BASTARD SONS OF DIONISO Trento. Teatro Capovolto - La città in scena. Concerto in collaborazione con il Centro Musica. www. centrosantachiara.it, www.primiallaprima.it.

Cultura FOREST Geroli (Rovereto). Ore 17. Il Masetto. Presentazione libro con Ilaria Senter. http://www.ilmasetto.com.

Enogastronomia ALPEMAGNA CIMBRA Luserna. Ore 10. Piazza Marconi. Una bellissima escursione nei posti più caratterstici di Millegrobbe e di Luserna. Tantissime tappe enogastronomiche dove poter assaporare i prodotti e i piatti della tradizione Trentina immersi nella natura incontaminata dell’Alpe Cimbra. INFO APT Alpe Cimbra 0464 724100, info@alpecimbra.it. Enogastronomia A TUTTO MUELLER. DEGUSTAZIONI IN ENOTECA Trento. ore 17. Palazzo Roccabruna. In occasione di A tutto Müller, l’evento dedicato al Müller Thurgau, vitigno dal Dna internazionale ma che in Trentino, soprattutto in Val di Cembra, ha trovato il suo habitat naturale, l’Enoteca provinciale del Trentino offre la possibilità di scoprire le etichette delle numerose cantine che declinano per stile aziendale, zona e microclima questa tipologia di vino bianco. www. palazzoroccabruna.it. Folklore BOLKHENT ESTATE Folgaria. Ore 18. Bolkhent, in cimbro “benvenuti”,è il rito con cui accogliamo questo periodo dell’anno e tutti coloro che lo vorranno vivere sulla propria pelle. Una grande sfilata partirà dalla Piazzetta Villa alle ore 18:00 e attraverserà il paese di Folgaria lanciando così un forte messaggio di entusiasmo ed accoglienza. INFO: APT Alpe cimbra info@alpecimbra.it, 0464 724100.

5 DOMENICA Cultura PORTE APERTE ALL’OSSERVATORIO Viote Monte Bondone. Ore 21. Terrazza delle stelle. La domenica

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trentinoappuntamenti sera l’osservatorio rimane aperto per ammirare il cielo stellato, a occhio nudo e con i telescopi. Ingresso libero. www.muse.it. Famiglia TUTTE LE TINTE Viote Monte Bondone. ore 11. Giardino Botanico Alpino. Come si usano le piante tintorie? Giornata dedicata alla tintura vegetale, con la possibilità per i bambini di tingere una borsetta da portare a casa. Visita guidata a tema alle ore 11. www.muse.it. Famiglia SUN DAY Viote Monte Bondone. Ore 15. Terrazza delle Stelle. Il volto misterioso del Sole è svelato attraverso telescopi dotati di particolari filtri per osservare macchie, protuberanze e spettacolari filamenti. Ingresso libero. www.muse.it. Per i più piccoli GEOLOGO PER UN GIORNO Predazzo. ore 10.30 e 17.00. Museo geologico delle Dolomiti. Laboratori per famiglie con bambini età 6+. Una camminata nei dintorni di Predazzo per scoprire le testimonianze della storia geologica dolomitica nelle pietre degli edifici e lungo il torrente. Informazioni: museo.predazzo@muse. it, www.muse.it.

6 LUNEDÌ Cultura ERRI DE LUCA ore 18.00. Castello di Pergine. Incontro con Erri de Luca in occasione della mostra all’interno del Castello. Organizzata da Fondazione CastelPergine. www.fondazionecastelpergine.eu.

7 MARTEDÌ Famiglia I SEGRETI DELLA NOTTE CON L’ASTROFISICO Peio Fonti. ore 21. Parco dello Stelvio. Passeggiata notturna. Accompagnati da un astrofisico, passeggiata sotto i cieli stellati del

Parco Nazionale parlando di astri, universo, miti e leggende, pianeti e stelle lontane. Ogni martedì a Peio Fonti, ritrovo all’ufficio turistico alle ore 21. Ogni venerdì a Rabbi, ritrovo al Centro Visitatori Rabbi alle ore 21. Durata: circa 2 ore. Informazioni: http://www.parcostelviotrentino.it. Teatro LA BANCAROTTA ore 12.30. Una produzione Emitflesti - Raumtraum. Coproduzione Centro Servizi Culturali Santa Chiara con Annalisa Morsella e Alessio Dalla Costa. La pandemia che ha fermato il mondo, ha sconvolto anche i programma degli Antipasti Letterari che trovano ora una seconda vita in versione video e che verranno proposti settimanalmente sul canale YouTube e sui social del Centro S.Chiara..

8 MERCOLEDÌ Cultura BOCCACCESCO ore 21.30. Castello di Pergine. Rassegna “Tra le mura”. Letture e racconti liberamente ispirati al Decamerone di Giovanni Bocaccio rivisti da Gianni Masella. Regia di Lisa Galantini. Con Lisa Galantini e Denis Fontanari. Musiche e luci Iacopo Candela. Produzione Teatro delle Garberie. www.fondazionecastelpergine.eu.

9 GIOVEDÌ Enogastronomia A TUTTO MUELLER. DEGUSTAZIONI IN ENOTECA Trento. ore 17. Palazzo Roccabruna. In occasione di A tutto Müller, l’evento dedicato al Müller Thurgau, vitigno dal Dna internazionale ma che in Trentino, soprattutto in Val di Cembra, ha trovato il suo habitat naturale, l’Enoteca provinciale del Trentino offre la possibilità di scoprire le etichette delle numerose cantine che declinano per stile aziendale, zona e microclima questa tipologia di vino bianco. www. palazzoroccabruna.it. Musica SACRA CONVERSAZIONE ore 20.30. Castello di Pergine. Evento con Roberta Dapunt e Marcello Fera. Organizzata da Fondazione CastelPergine. www.fondazionecastelpergine.eu.

Famiglia UOMINI ORSI E LUPI Viote Monte Bondone. ore 15. Giardino Botanico Alpino. Laboratorio per conoscere la storia dei grandi carnivori in Trentino, con mate- riali,repertieattivitàpr atichelegateal monitoraggio. Per famiglie con bambi- ni/e età 6+. www.muse.it. Famiglia NINNA NANNA SOTTO UN CIELO STELLATO Passo San Pellegrino. Ore 21.30. Laghetto di San Pellegrino. Sulle rive del lago si assapora un’ora di relax nella natura con l’intrattentimento di letture teatralizzate

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Musica FRANCO ARMINIO & ZDL TRIO Trento. Ore 21.30. Teatro Capovolto, La città in scena. Piazza Cesare Battisti. ll dialogo tra uno scrittorepoeta e tre grandi interpreti musicali con Vincenzo Zitello, arpa Daniele Di Bonaventura, bandoneon, Carlo La Manna, contrabbasso. https://casadellapaesologia.org/ franco-arminio, www.centrosantachiara.it.

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tratte dai classici più noti. www. fassa.com.

logica dolomitica nelle pietre degli edifici e lungo il torrente. Informazioni: museo.predazzo@muse. it, www.muse.it.

10 VENERDÌ Cultura TRENTO, CITTÀ DEL CONCILIO: IL GRAN TEATRO DI TUTTE LE GENTI Trento. Ore 17.30. Attraverso l’analisi di fonti dell’epoca e di una passeggiata nelle vie del centro storico, il percorso si propone di individuare e osservare i diversi ‘luoghi’ del concilio, ovvero chiese, vie, torri e palazzi che per diversi motivi furono coinvolti nelle vicende dell’evento che ha reso celebre la città nel mondo. Per partecipare agli incontri è necessario prenotarsi telefonando al numero 0461.234419 entro le ore 18.00 del giorno precedente l’iniziativa. Cultura IL SUONO DEL MATTINO PAROLE E SUONI IN BADIA Trento. ore 06.30 e 07.30. Badia di San Lorenzo, Tempio Civico. L’invito è di alzarsi presto al mattino per recarsi nella splendida Abbazia di San Lorenzo e ricevere un piccolo regalo prima di iniziare la giornata. Un’attrice o un attore insieme ad un/a musicista ci offrono un momento di silenzio e ascolto, tra parole e suoni che possiamo poi portarci nel proseguo del giorno. Parole: Franco Arminio, suoni: Daniele Di Bonaventura e Vincenzo Zitello. Enogastronomia A TUTTO MUELLER. DEGUSTAZIONI IN ENOTECA Trento. ore 17. Palazzo Roccabruna. In occasione di A tutto Müller, l’evento dedicato al Müller Thurgau, vitigno dal Dna internazionale ma che in Trentino, soprattutto in Val di Cembra, ha trovato il suo habitat naturale, l’Enoteca provinciale del Trentino offre la possibilità di scoprire le etichette delle numerose cantine che declinano per stile aziendale, zona e microclima que-

info@radiodolomiti.com www.radiodolomiti.com 348 5140444 Radio Dolomiti-Trento Radio Dolomiti 19/06/2020 17:53:18


trentinoappuntamenti sta tipologia di vino bianco. www. palazzoroccabruna.it. Famiglia A TU PER TU CON LE STELLE Viote Monte Bondone. Ore 21. Terrazza delle Stelle. Grazie ai telescopi dell’osservatorio si parte per un meraviglioso viaggio nel Cosmo tra costellazioni e pianeti, galassie e nebulose. www.muse.it. Famiglia ANDAR PER ERBE Val Canali. Passo Cereda. Rassegna dedicata alle erbe e fiori di montagna con passeggiate guidate, laboratori e gustose proposte da assaporare. Info e prenotazioni: Agritur Dalaip dei Pape, Tel. 04391990110 | Cell. 329-1915445 | Mail: info@agriturdalaip.it. Famiglia GEOLOGO PER UN GIORNO Predazzo. ore 10.30 e 16.30. Museo geologico delle Dolomiti. Una camminata nei dintorni di Predazzo osservando gli edifici ed il territorio circostante per scoprire le testimonianze della storia geologica dolomitica. Informazioni: museo. predazzo@muse.it, www.muse.it. Famiglia I SEGRETI DELLA NOTTE CON L’ASTROFISICO Peio Fonti. ore 21. Parco dello Stelvio. Passeggiata notturna. Accompagnati da un astrofisico, passeggiata sotto i cieli stellati del Parco Nazionale parlando di astri, universo, miti e leggende, pianeti e stelle lontane. Ogni martedì a Peio Fonti, ritrovo all’ufficio turistico alle ore 21. Ogni venerdì a Rabbi, ritrovo al Centro Visitatori Rabbi alle ore 21. Durata: circa 2 ore. Informazioni: http://www.parcostelviotrentino.it. Famiglia SENTIERI NARRANTI: SUI PASSI DELLA STORIA Peio Fonti. ore 21. Parco dello Stelvio. I segni della Prima Guerra Mondiale. Semplice itinerario da percorrere liberamente in autonomia ma assistiti da dei “tutor” presenti durante tutta la giornata: lungo il sentiero. Ogni venerdì a Peio Fonti, partenza sentiero presso parcheggio Malga Frattasecca. Tutor presenti dalle ore 9.30 alle 16. Attività gratuita, percorso da fare in autonomia.Informazioni: http://www.parcostelviotrentino.it. Folklore SAGRA DEL FOC Tonadico. Ore 18. Piazza Piubago. Obiettivo della manifestazione è di concentrare in due giornate di festa tutti gli aspetti dello spettacolo: spettacoli per bambini, folklore, musica classica, prosa e musica pop, rivolgendosi ad un pubblico il più eterogeneo possibile sia dal punto di vista anagrafico che culturale. www.sanmartino.com.

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11 SABATO Cultura IL MONITO DELLA NINFEA Geroli (Rovereto). Ore 17. Il Masetto. Presentazione libro con Michele Nardelli e Diego Cason. http://www.ilmasetto.com. Enogastronomia DEGUSTAZIONI ALPINE Viote Monte Bondone. ore 11. Giardino Botanico Alpino. In tavola tutti gli ingredienti per fare un buon pane: cereali, semi, lieviti e acque diverse da degustare. Visita guidata alle aiuole delle piante selvatiche commestibili alle ore 11. www.muse.it. Enogastronomia A TUTTO MUELLER. DEGUSTAZIONI IN ENOTECA Trento. ore 17. Palazzo Roccabruna. In occasione di A tutto Müller, l’evento dedicato al Müller Thurgau, vitigno dal Dna internazionale ma che in Trentino, soprattutto in Val di Cembra, ha trovato il suo habitat naturale, l’Enoteca provinciale del Trentino offre la possibilità di scoprire le etichette delle numerose cantine che declinano per stile aziendale, zona e microclima questa tipologia di vino bianco. www. palazzoroccabruna.it.

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Cultura PORTFOLIO ALPINO Geroli (Rovereto). Ore 17. Il Masetto. Lettura con Giuseppe Mendicino. http://www.ilmasetto.com. Cultura NON SUPERARE LE DOSI CONSIGLIATE LevicoTerme. Ore 11. Parco delle Terme, installazione Sequoia. LIbro di Costanza Rizzacasa d’Orsogna (Guanda, 2020) in dialogo con Ilenia Caito, #lalettricemisteriosa. www.visitvalsugana.it, info@visitvalsugana.it. Famiglia SUN DAY Viote Monte Bondone. Ore 15. Terrazza delle Stelle. Il volto misterioso del Sole è svelato attraverso telescopi dotati di particolari filtri per osservare macchie, protuberanze e spettacolari filamenti. Ingresso libero. www.muse.it. Famiglia TRENTINO IN UN BARATTOLO Val Canali. Ore 14. Passo Cereda. Ai piedi delle Pale di San Martino, a due passi dalla famosa Val Canali, culla del Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino, con la splendida Villa Welsperg, l’ Agriturismo Dalaip dei Pape è il luogo ideale per staccare la spina ed immergersi nella natura primaverile che lo circonda, fatta di fiori ed erbe di montagna, colori e relax. Il sambuco e la menta: il gusto fresco dell’estate. www. sanmartino.com. Famiglia ANDAR PER ERBE Val Canali. Passo Cereda. Rassegna dedicata alle erbe e fiori di montagna con passeggiate guidate, laboratori e gustose proposte da assaporare. Info e prenotazioni: Agritur Dalaip dei Pape, Tel. 04391990110 | Cell. 329-1915445 | Mail: info@agriturdalaip.it. Famiglia ALBE IN MALGA Val Cavè. Ore 05.30. Malga Casapinello. L’alpeggio prende vita... Prenotazioni entro le 17 del giorno precedente al numero 0461/727700. Posti limitati. www. visitvalsugana.it. Per i più piccoli GEOLOGO PER UN GIORNO Predazzo. ore 10.30 e 17.00. Museo geologico delle Dolomiti. Laboratori per famiglie con bambini età 6+. Una camminata nei dintorni di Predazzo per scoprire le testimonianze della storia geologica dolomitica nelle pietre degli edifici e lungo il torrente. Informazioni: museo.predazzo@muse. it, www.muse.it.

14 MARTEDÌ Famiglia I SEGRETI DELLA NOTTE CON L’ASTROFISICO Peio Fonti. ore 21. Parco dello Stelvio. Passeggiata notturna. Accompagnati da un astrofisico, passeggiata sotto i cieli stellati del Parco Nazionale parlando di astri, universo, miti e leggende, pianeti e stelle lontane. Ogni martedì a Peio Fonti, ritrovo all’ufficio turistico alle ore 21. Ogni venerdì a Rabbi, ritrovo al Centro Visitatori Rabbi alle ore 21. Durata: circa 2 ore. Informazioni: http://www.parcostelviotrentino.it. Famiglia SULLE TRACCE DI CERVI, LUPI, VOLPI, SCOIATTOLI E... TANTI ALTRI! San Martino di Castrozza. ore 09. Centro visitatori Villa Welsperg. Facile passeggiata adatta a tutti per boschi, pascoli e praterie alla scoperta delle tracce degli animali del Parco. Cervi, galli cedroni, aquile, scoiattoli, volpi e lupi ma anche formiche, farfalle, picchi e civette: sono tanti gli animali che vivono nel Parco. Informazioni: www.parcopan.org. Per i più piccoli LA SIGNORA CURIOSITÀ PRESENTA PETRA, INTREPIDA MASCOTTE DEL MUSEO Predazzo. ore 10.30 e 17.00. Museo geologico delle Dolomiti. Spettacolo di teatro-scienza per viaggiare insieme alla Signora Curiosità alla scoperta del territorio dolomitico di 270 milioni di anni fa. Presentazione della guida interattiva Al museo con Petra. Informazioni: museo.predazzo@ muse.it, www.muse.it. Teatro BELLA FIGURA ore 12.30. Una produzione Emitflesti - Raumtraum. Coproduzione Centro Servizi Culturali Santa Chiara con Annalisa Morsella, Alessio Dalla Costa e Simone Panza. La pandemia che ha fermato il mondo, ha sconvolto anche i programma degli Antipasti Letterari che trovano ora una seconda vita in versione video e che verranno proposti settimanalmente sul canale YouTube e sui social del Centro S.Chiara..

15 MERCOLEDÌ Cultura CLICK DI SERA Trento. Ore 20.30. Muse. Appuntamenti con il fotografo Mattia Dori e il suo progetto “Hygge. Intimità nella natura”. www.muse.it. Danza EDEN - DANZA PER UNO SPETTATORE Bolzano. Teatro Comunale. La Fondazione Haydn presenta un’e-

dizione singolare e unica. Un’esperienza intima, di riappropriazione della relazione tra spettatore e danzatore, one to one. Nell’enorme sala del Teatro Comunale un solo spettatore alla volta vedrà aprirsi il sipario su un interprete e una coreografia scelta tra le tre realizzate in esclusiva per Bolzano Danza 2020 dall’americana Carolyn Carlson (EDEN of Carolyn), dal francese Rachid Ouramdane (EDEN selon Rachid) e dall’italiano Michele Di Stefano (EDEN secondo Michele). Un centinaio di repliche totali (30 al giorno suddivise in slot) per un incontro infinitamente piccolo, estremamente dilatato. www.bolzanodanza.it. Famiglia ESCRUSIONE ALL’ALBA San Martino di Castrozza. ore 05.30. Centro visitatori Villa Welsperg. È un parco da vivere fin dal primo mattino, avvolti dall’atmosfera unica delle prime luci dell’alba, accompagnati dal canto degli uccelli. E al termine si rientra a Malga Ces per una gustosa colazione. Su prenotazione e a pagamento. Informazioni: www. parcopan.org. Musica MUSICA DA EST A OVEST SENZA CONFINI...” Trento. Teatro Capovolto - La città in scena. Concerto, Ensemble Zandonai. www.centrosantachiara.it, www.primiallaprima.it. Per i più piccoli BOSCO DELLE STELLE Viote Monte Bondone. Ore 21. Terrazza delle stelle. Attività per piccoli astronomi per scoprire pianeti e costellazioni, ascoltando racconti magici sulla Luna, Il Sole e le nostre amiche stelle. www.muse.it. Teatro L’ALIENO DI CALDONAZZO ore 21.30. Castello di Pergine. Spettacolo teatrale, Maura Pettorusso alla drammaturgia, Stefano Detassis in scena. www.fondazionecastelpergine.eu.

16 GIOVEDÌ Cultura PIETRO ANTONIO LORENZONI E GIOVANNI BATTISTA LAMPI A CLES Cles. Ore 20.30. Palazzo Assessorile. Relatore: Roberto Pancheri. Evento collaterale della mostra Le cinque chiavi gotiche e altre meraviglie. Per prenotare si prega di telefonare al numero 0463.662091 oppure scrivere una mail a cultura@comune.cles.tn.it entro le ore 16.00 del giorno stesso dell’evento / Ciascun evento potrà comunque essere seguito in modalità Live sul profilo Instagram e Facebook del Comune di Cles .


trentinoappuntamenti Danza EDEN - DANZA PER UNO SPETTATORE Bolzano. Teatro Comunale. La Fondazione Haydn presenta un’edizione singolare e unica. Un’esperienza intima, di riappropriazione della relazione tra spettatore e danzatore, one to one. Nell’enorme sala del Teatro Comunale un solo spettatore alla volta vedrà aprirsi il sipario su un interprete e una coreografia scelta tra le tre realizzate in esclusiva per Bolzano Danza 2020 dall’americana Carolyn Carlson (EDEN of Carolyn), dal francese Rachid Ouramdane (EDEN selon Rachid) e dall’italiano Michele Di Stefano (EDEN secondo Michele). Un centinaio di repliche totali (30 al giorno suddivise in slot) per un incontro infinitamente piccolo, estremamente dilatato. www.bolzanodanza.it. Per i più piccoli GEOLOGO PER UN GIORNO Predazzo. ore 10.30 e 17.00. Museo geologico delle Dolomiti. Laboratori per famiglie con bambini età 6+. Una camminata nei dintorni di Predazzo per scoprire le testimonianze della storia geologica dolomitica nelle pietre degli edifici e lungo il torrente. Informazioni: museo.predazzo@muse. it, www.muse.it. Teatro QUASI DEL TUTTO... ESAURITA Latemar-Predazzo. Ore 12. Teatro del Latemar di Marco Nones. In atto unico, spettacolo comico e ironico che descrive, “esagerandoli” un po’, i fatti della vita quotidiana di tutti noi. Spettacolo di e con Roberta Kerschbaumer. Informazioni: https://www.visitfiemme.it.

17 VENERDÌ Cultura QUANDO IL PRINCIPE VESCOVO ABITAVA IN PIAZZA Trento. Ore 17.30. L’itinerario porterà alla scoperta della storia di piazza duomo e del complesso monumentale della Cattedrale di San Vigilio e dell’antica residenza dei Principi Vescovi, nota con il nome di Palazzo Pretorio, ora sede del Museo Diocesano Tridentino. Saranno contestualmente analizzate le trasformazioni subite nei secoli dalle zone attigue al complesso monumentale. Per partecipare agli incontri è necessario prenotarsi telefonando al numero 0461.234419 entro le ore 18.00 del giorno precedente l’iniziativa. Cultura IL SUONO DEL MATTINO PAROLE E SUONI IN BADIA Trento. ore 06.30 e 07.30. Badia di San Lorenzo, Tempio Civico. L’invito è di alzarsi presto al mattino per recarsi nella splendida Abbazia di San Lorenzo e ricevere un piccolo

regalo prima di iniziare la giornata. Un’attrice o un attore insieme ad un/a musicista ci offrono un momento di silenzio e ascolto, tra parole e suoni che possiamo poi portarci nel proseguo del giorno. Il tempo del canto è tornato, parole: Stefano Pietro Detassis (voce), suoni: Giordano Angeli (voce, sax). Testi dal Cantico dei Cantici e dal Qoelet / Musiche di Pierre Sandrin e Antonio Vivaldi. Danza EDEN - DANZA PER UNO SPETTATORE Bolzano. Teatro Comunale. La Fondazione Haydn presenta un’edizione singolare e unica. Un’esperienza intima, di riappropriazione della relazione tra spettatore e danzatore, one to one. Nell’enorme sala del Teatro Comunale un solo spettatore alla volta vedrà aprirsi il sipario su un interprete e una coreografia scelta tra le tre realizzate in esclusiva per Bolzano Danza 2020 dall’americana Carolyn Carlson (EDEN of Carolyn), dal francese Rachid Ouramdane (EDEN selon Rachid) e dall’italiano Michele Di Stefano (EDEN secondo Michele). Un centinaio di repliche totali (30 al giorno suddivise in slot) per un incontro infinitamente piccolo, estremamente dilatato. www.bolzanodanza.it. Famiglia A TU PER TU CON LE STELLE Viote Monte Bondone. Ore 21. Terrazza delle Stelle. Grazie ai telescopi dell’osservatorio si parte per un meraviglioso viaggio nel Cosmo tra costellazioni e pianeti, galassie e nebulose. www.muse.it. Famiglia A PESCA NEL MARE DEL TRIASSICO! Predazzo. ore 10.30 e 16.30. Museo geologico delle Dolomiti. (Presso località Baldiss, piscina comunale). Una mappa del tesoro, un geologo e un po’ di fortuna guidano la navigazione attraverso il mare tropicale del Triassico, alla scoperta della ricchezza fossile delle Dolomiti. Informazioni: museo. predazzo@muse.it, www.muse.it. Famiglia I SEGRETI DELLA NOTTE CON L’ASTROFISICO Peio Fonti. ore 21. Parco dello Stelvio. Passeggiata notturna. Accompagnati da un astrofisico, passeggiata sotto i cieli stellati del Parco Nazionale parlando di astri, universo, miti e leggende, pianeti e stelle lontane. Ogni martedì a Peio Fonti, ritrovo all’ufficio turistico alle ore 21. Ogni venerdì a Rabbi, ritrovo al Centro Visitatori Rabbi alle ore 21. Durata: circa 2 ore. Informazioni: http://www.parcostelviotrentino.it.

Famiglia SENTIERI NARRANTI: SUI PASSI DELLA STORIA Peio Fonti. ore 21. Parco dello Stelvio. I segni della Prima Guerra Mondiale. Semplice itinerario da percorrere liberamente in autonomia ma assistiti da dei “tutor” presenti durante tutta la giornata: lungo il sentiero. Ogni venerdì a Peio Fonti, partenza sentiero presso parcheggio Malga Frattasecca. Tutor presenti dalle ore 9.30 alle 16. Attività gratuita, percorso da fare in autonomia.Informazioni: http://www.parcostelviotrentino.it. Folklore NOTTURNA AL FORTE BELVEDERE Folgaria. Ore 20.30. Forte Belvedere. Provate ad immaginare Forte Belvedere illuminato da tante lanterne e da una luce blu, una compagnia teatrale che narra le storie vissute nel forte e il sotto fondo musicale delle dolci note di un quartetto d’archi. E per godere in assoluta tranquillità del paesaggio bucolico che si può ammirare dalle mura di Forte Beldevere, la serata è allietata con la degustazione di vini trentini e dei formaggi dell’Alpe (n.d.r nel 2019 Cantina Balter e cantina Toblino). www.alpecimbra.it. Musica MAX DE ALOE QUARTET Levico Terme. Ore 21. Presso l’anfiteatro naturale. CONCERTI “PARCO DI NOTE”. MAX DE ALOE QUARTET presenta JUST FOR ONE DAY, viaggio intorno alla musica di David Bowie. www. visitvalsugana.it. Musica OBMANN MUSI / GROEDNER FRAUENDREIGESANG Trento. Teatro Capovolto - La città in scena. Concerto, in collaborazione con il Centro Musica. www. centrosantachiara.it, www.primiallaprima.it. Musica SUMMER SESSIONS Rovereto. Ore 21. Piazza Malfatti. Festival di concerti di alta qualità con artisti operanti in vari settori artistici. Aprirà la sessione il concerto di Micheal Rosen Northern Quartet. Per tutti i dettagli sulla capienza per i concerti e i dettagli sul festival: www.cdmrovereto.it. .

18 SABATO Cultura MANI IN TERRA Viote Monte Bondone. ore 11. Giardino Botanico Alpino. Strumentazione scientifica alla mano per osservare il suolo e scoprire gli esseri viventi che lo abitano. Visita guidata con approfondimento a tema alle 11. www.muse.it.

Cultura PASSEGGIATA SOTTO LE STELLE Viote Monte Bondone. Ore 21. Partenza dal giardino botanico. Passeggiata naturalistica ed osservazione del cielo, con l’accompagnamento di un naturalista e un astronomo. www.muse.it. Cultura INSEGNAMI LA TEMPESTA LevicoTerme. Ore 21. Parco delle Terme, anfiteatro naturale. Libro di Emanuela Canepa (Einaudi, 2020) in dialogo con Claudia Merighi, presidente laici trentini per i diritti civili. www.visitvalsugana. it, info@visitvalsugana.it. Danza EDEN - DANZA PER UNO SPETTATORE Bolzano. Teatro Comunale. La Fondazione Haydn presenta un’edizione singolare e unica. Un’esperienza intima, di riappropriazione della relazione tra spettatore e danzatore, one to one. Nell’enorme sala del Teatro Comunale un solo spettatore alla volta vedrà aprirsi il sipario su un interprete e una coreografia scelta tra le tre realizzate in esclusiva per Bolzano Danza 2020 dall’americana Carolyn Carlson (EDEN of Carolyn), dal francese Rachid Ouramdane (EDEN selon Rachid) e dall’italiano Michele Di Stefano (EDEN secondo Michele). Un centinaio di repliche totali (30 al giorno suddivise in slot) per un incontro infinitamente piccolo, estremamente dilatato. www.bolzanodanza.it. Enogastronomia CENA IN BARCA SOTTO LE STELLE Lago di Lavarone. Ore 18. Sulle acque color smeraldo del Lago di Lavarone in Trentino si svolgerà la cena montanara in barca: ottima occasione per degustare i sapori della tradizione culinaria trentina cullati dal lento e lieve incresparsi delle onde in una cornice naturale mozzafiato. Saranno le barche a remi, dal sapore vintage, la location della cena e il Lago di Lavarone illuminato dalla luce calda e soffusa delle candele. INFO e PRENOTAZIONI Apt Alpe Cimbra 0464 724100, info@alpecimbra.it. Famiglia LA TOMBOLA DEI MINERALI Predazzo. ore 10.30 e 16.30. Museo geologico delle Dolomiti. Ritrovo a Bellamonte (presso il Centro Servizi). Un gioco coinvolgente per osservare da vicino i minerali e scoprire i segreti custoditi nelle profondità della Terra. Informazioni: museo. predazzo@muse.it, www.muse.it. Musica SUMMER SESSIONS Rovereto. Ore 21. Giardino Urbano. Festival di concerti di alta qualità con artisti operanti in vari settori artistici. Aprirà la sessione

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trentinoappuntamenti il concerto di Rossana Casale accompagnata dal pianista Emiliano Begni. Per tutti i dettagli sulla capienza per i concerti e i dettagli sul festival: www.cdmrovereto.it. . Teatro PICCOLO MONDO ALPINO Geroli (Rovereto). Ore 21. Il Masetto. Spettacolo con Marta e Diego Dalla Via. http://www.ilmasetto.com.

19 DOMENICA Cultura BIODIVERSITÀ IN QUOTA: DALLE ALPI AI TROPICI Viote Monte Bondone. ore 1018. Giardino Botanico Alpino. Giornata dedicata alla biodiversità in alta quota, dalle Alpi al Kilimangiaro. Inaugurazione della mostra “Milimani. Biodiversità in quota tra il Tropico del Cancro e del Capricorno”. Per l’occasione, piccolo mercato di prodotti locali biologici in collaborazione con il Rifugio Viote. www.muse.it. Cultura PORTE APERTE ALL’OSSERVATORIO Viote Monte Bondone. Ore 21. Terrazza delle stelle. La domenica sera l’osservatorio rimane aperto per ammirare il cielo stellato, a occhio nudo e con i telescopi. Ingresso libero. www.muse.it. Cultura L’ABBRACCIO SELVATICO DELLE ALPI Geroli (Rovereto). Ore 17. Il Masetto. Presentazione con Franco Michieli. http://www.ilmasetto.com. Cultura PERGINE FESTIVAL Pergine Valsugana. Nonostante la difficile e incerta situazione anche quest’anno Pergine Festival tornerà a ravvivare la comunità offrendo momenti diffusi di svago e intrattenimento, ma anche di riflessione, per offrire nuovi sguardi verso la riscoperta di luoghi e territori. Tema centrale sarà il nostro rapporto con la natura e l’ambiente che ci circonda. Informazioni e programma completo su www. perginefestival.it - 0461 530179. Danza EDEN - DANZA PER UNO SPETTATORE Bolzano. Teatro Comunale. La Fondazione Haydn presenta un’edizione singolare e unica. Un’esperienza intima, di riappropriazione della relazione tra spettatore e danzatore, one to one. Nell’enorme sala del Teatro Comunale un solo spettatore alla volta vedrà aprirsi il sipario su un interprete e una coreografia scelta tra le tre realizzate in esclusiva per Bolzano Danza 2020 dall’americana Carolyn Carlson (EDEN of Carolyn), dal francese Rachid Ouramdane (EDEN selon Rachid) e dall’italiano Michele Di

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Stefano (EDEN secondo Michele). Un centinaio di repliche totali (30 al giorno suddivise in slot) per un incontro infinitamente piccolo, estremamente dilatato. www.bolzanodanza.it. Danza ROMANZO D’INFANZIA Trento. Teatro Capovolto - La città in scena. Spettacolo Compagnia Abbondanza/Bertoni. www.centrosantachiara.it, www.primiallaprima.it. Famiglia SUN DAY Viote Monte Bondone. Ore 15. Terrazza delle Stelle. Il volto misterioso del Sole è svelato attraverso telescopi dotati di particolari filtri per osservare macchie, protuberanze e spettacolari filamenti. Ingresso libero. www.muse.it. Per i più piccoli LA TOMBOLA DEI MINERALI Predazzo. ore 10.30 e 17.00. Museo geologico delle Dolomiti. Un gioco per osservare da vicino i minerali e scoprire i segreti custoditi nelle profondità della Terra. Informazioni: museo.predazzo@ muse.it, www.muse.it. Teatro CASTELLO DI CARTE ore 18.00. Castello di Pergine. Visite guidate teatralizzate tra narrazione e storia del castello con Marta Marchi e Giuseppe Amato, regia di Chiara Benedetti, drammaturgia di Elisa D’Andrea. Lo spettacolo si svolgerài n castello anche in caso di pioggia. Produzione AriaTeatro. www.fondazionecastelpergine.eu.

20 LUNEDÌ Cultura PERGINE FESTIVAL Pergine Valsugana. Nonostante la difficile e incerta situazione anche quest’anno Pergine Festival tornerà a ravvivare la comunità offrendo momenti diffusi di svago e intrattenimento, ma anche di riflessione, per offrire nuovi sguardi verso la riscoperta di luoghi e territori. Tema centrale sarà il nostro rapporto con la natura e l’ambiente che ci circonda. Informazioni e programma completo su www. perginefestival.it - 0461 530179. Danza EDEN - DANZA PER UNO SPETTATORE Bolzano. Teatro Comunale. La Fondazione Haydn presenta un’edizione singolare e unica. Un’esperienza intima, di riappropriazione della relazione tra spettatore e danzatore, one to one. Nell’enorme sala del Teatro Comunale un solo spettatore alla volta vedrà aprirsi il sipario su un interprete e una coreografia scelta tra le tre realizzate in esclusiva per Bolzano Danza 2020 dall’americana Carolyn Carlson (EDEN of Carolyn), dal francese Rachid Ouramdane (EDEN selon

Rachid) e dall’italiano Michele Di Stefano (EDEN secondo Michele). Un centinaio di repliche totali (30 al giorno suddivise in slot) per un incontro infinitamente piccolo, estremamente dilatato. www.bolzanodanza.it. Musica GIOVANNI SOLLIMA & LA PICCOLA ORCHESTRA LUMIÈRE Trento. Ore 21.30. Teatro Capovolto, La città in scena. Piazza Cesare Battisti. Uno dei massimi interpreti a livello internazionale per suonare in prima assoluta la composizione per violoncello ed orchestra del giovane compositore trentino Nicola Segatta. www. giovannisollima.it http://www.ilvagabondoproduzioni.it/orchestralumiere, www.centrosantachiara.it.

21 MARTEDÌ Cultura PERGINE FESTIVAL Pergine Valsugana. Nonostante la difficile e incerta situazione anche quest’anno Pergine Festival tornerà a ravvivare la comunità offrendo momenti diffusi di svago e intrattenimento, ma anche di riflessione, per offrire nuovi sguardi verso la riscoperta di luoghi e territori. Tema centrale sarà il nostro rapporto con la natura e l’ambiente che ci circonda. Informazioni e programma completo su www. perginefestival.it - 0461 530179. Danza EDEN - DANZA PER UNO SPETTATORE Bolzano. Teatro Comunale. La Fondazione Haydn presenta un’edizione singolare e unica. Un’esperienza intima, di riappropriazione della relazione tra spettatore e danzatore, one to one. Nell’enorme sala del Teatro Comunale un solo spettatore alla volta vedrà aprirsi il sipario su un interprete e una coreografia scelta tra le tre realizzate in esclusiva per Bolzano Danza 2020 dall’americana Carolyn Carlson (EDEN of Carolyn), dal francese Rachid Ouramdane (EDEN selon Rachid) e dall’italiano Michele Di Stefano (EDEN secondo Michele). Un centinaio di repliche totali (30 al giorno suddivise in slot) per un incontro infinitamente piccolo, estremamente dilatato. www.bolzanodanza.it. Famiglia I SEGRETI DELLA NOTTE CON L’ASTROFISICO Peio Fonti. ore 21. Parco dello Stelvio. Passeggiata notturna. Accompagnati da un astrofisico, passeggiata sotto i cieli stellati del Parco Nazionale parlando di astri, universo, miti e leggende, pianeti e stelle lontane. Ogni martedì a Peio Fonti, ritrovo all’ufficio turistico alle ore 21. Ogni venerdì a Rabbi, ritrovo al Centro Visitatori

Rabbi alle ore 21. Durata: circa 2 ore. Informazioni: http://www.parcostelviotrentino.it. Per i più piccoli LA SIGNORA CURIOSITÀ PRESENTA PETRA, INTREPIDA MASCOTTE DEL MUSEO Predazzo. ore 10.30 e 17.00. Museo geologico delle Dolomiti. Spettacolo di teatro-scienza per viaggiare insieme alla Signora Curiosità alla scoperta del territorio dolomitico di 270 milioni di anni fa. Presentazione della guida interattiva Al museo con Petra. Informazioni: museo.predazzo@ muse.it, www.muse.it.

22 MERCOLEDÌ Cultura SPETTACOLI DI TEATRO SCIENZA Viote Monte Bondone. ore 15. Giardino Botanico Alpino. Un’ortolana stravagante, il detective Sterco Holmes e la piccola Ape Rina vi aspettano per raccontarvi le loro strabilianti avventure. Per bambini/e età 4+. www.muse.it. Cultura PERGINE FESTIVAL Pergine Valsugana. Nonostante la difficile e incerta situazione anche quest’anno Pergine Festival tornerà a ravvivare la comunità offrendo momenti diffusi di svago e intrattenimento, ma anche di riflessione, per offrire nuovi sguardi verso la riscoperta di luoghi e territori. Tema centrale sarà il nostro rapporto con la natura e l’ambiente che ci circonda. Informazioni e programma completo su www. perginefestival.it - 0461 530179. Danza EDEN - DANZA PER UNO SPETTATORE Bolzano. Teatro Comunale. La Fondazione Haydn presenta un’edizione singolare e unica. Un’esperienza intima, di riappropriazione della relazione tra spettatore e danzatore, one to one. Nell’enorme sala del Teatro Comunale un solo spettatore alla volta vedrà aprirsi il sipario su un interprete e una coreografia scelta tra le tre realizzate in esclusiva per Bolzano Danza 2020 dall’americana Carolyn Carlson (EDEN of Carolyn), dal francese Rachid Ouramdane (EDEN selon Rachid) e dall’italiano Michele Di Stefano (EDEN secondo Michele). Un centinaio di repliche totali (30 al giorno suddivise in slot) per un incontro infinitamente piccolo, estremamente dilatato. www.bolzanodanza.it. Famiglia SALI AROMATICI IN CUCINA Levico Terme. Ore 15.30. I laboratori sono rivolti a tutti coloro che vogliono rilassarsi a diretto contatto con la natura riscoprendo la propria vena naturalistica e artistica. Partecipazione gratuita. Mas-


trentinoappuntamenti simo 10 partecipanti. Iscrizione obbligatoria entro il giorno prima dell’inizio del corso presso uffici APT Valsugana tel. 0461 727700 - tel. 0461 706824 e-mail: info@ visitvalsugana.it. Per i più piccoli BOSCO DELLE STELLE Viote Monte Bondone. Ore 21. Terrazza delle stelle. Attività per piccoli astronomi per scoprire pianeti e costellazioni, ascoltando racconti magici sulla Luna, Il Sole e le nostre amiche stelle. www.muse.it. Teatro RESTA ore 21.30. Castello di Pergine. Spettacolo con Giulio Federico Janni, Compagnia del Calzino. www.fondazionecastelpergine.eu. Teatro VOGLIO ESSERE INCINTO Trento. Teatro Capovolto - La città in scena. Spettacolo di e con Mirko Corradini. www.centrosantachiara.it, www.primiallaprima.it.

23 GIOVEDÌ Cultura PERGINE FESTIVAL Pergine Valsugana. Nonostante la difficile e incerta situazione anche quest’anno Pergine Festival tornerà a ravvivare la comunità offrendo momenti diffusi di svago e intrattenimento, ma anche di riflessione, per offrire nuovi sguardi verso la riscoperta di luoghi e territori. Tema centrale sarà il nostro rapporto con la natura e l’ambiente che ci circonda. Informazioni e programma completo su www. perginefestival.it - 0461 530179. Danza EDEN - DANZA PER UNO SPETTATORE Bolzano. Teatro Comunale. La Fondazione Haydn presenta un’edizione singolare e unica. Un’esperienza intima, di riappropriazione della relazione tra spettatore e danzatore, one to one. Nell’enorme sala del Teatro Comunale un solo spettatore alla volta vedrà aprirsi il sipario su un interprete e una coreografia scelta tra le tre realizzate in esclusiva per Bolzano Danza 2020 dall’americana Carolyn Carlson (EDEN of Carolyn), dal francese Rachid Ouramdane (EDEN selon Rachid) e dall’italiano Michele Di Stefano (EDEN secondo Michele). Un centinaio di repliche totali (30 al giorno suddivise in slot) per un incontro infinitamente piccolo, estremamente dilatato. www.bolzanodanza.it. Musica NICOLÒ FABI Trento. Ore 21.30. Teatro Capovolto, La città in scena. Piazza Cesare Battisti. Uno dei massimi interpreti della canzone italiana con Niccolò Fabi, voce/chitarra Roberto Ange-

lini, Pier Cortese. www.niccolofabi.it, www.centrosantachiara.it. Per i più piccoli ERICA LIVERANI IN CUCINA CON I BAMBINI Mazzin. Ore 17. PalaDolomites. Bambini in cucina, laboratorio di cucina per i più piccoli. Vincitrice della quinta edizione di MasterChef Italia. www.fassa.com. Per i più piccoli ALLA SCOPERTA DELL’ACQUA Levico Terme. Ore 10.30. Terrazza della serra del Parco. I laboratori didattico-creativi sono rivolti ai bambini. Momenti di creazione ed esplorazione, seguiti da esperti educatori, con l’intento di stimolare la sensibilità dei bambini nel rispetto dell’ambiente e la loro fantasia. Partecipazione gratuita. Massimo 10 partecipanti. Iscrizione obbligatoria entro il giorno prima dell’inizio del corso presso uffici APT Valsugana tel. 0461 727700 - tel. 0461 706824 e-mail: info@visitvalsugana.it. Per i più piccoli RACCONTI DEL POMERIGGIO - IL QUADRO PARLANTE Levico Terme. Ore 16. Nei pressi del grande Faggio. Il Quadro Parlante è un’avventura scenica di pochi minuti ed è destinata ad uno spettatore e ad un attore soltanto. A dividerli c’è un quadro dalla cornice tonda. Un piccolo teatro in cui si incontrano l’attore e lo spettatore. A riempire lo spazio che li separa c’è una storia raccontata dalla viva voce dell’attore per un’esperienza potente, esclusiva e ogni volta unica. Iscrizione obbligatoria per definire l’orario, presso uffici APT Valsugana tel. 0461 727700 - tel. 0461 706824 e-mail: info@visitvalsugana.it. Per i più piccoli ROCCE PER TUTTI I GUSTI Predazzo. ore 10.30 e 17.00. Museo geologico delle Dolomiti. Le rocce racchiudono indizi ed aspetti da indagare con occhi attenti per imparare a classificare la varietà litologica delle Dolomiti. Informazioni: museo.predazzo@muse.it, www.muse.it.

24 VENERDÌ Cultura PERGINE FESTIVAL Pergine Valsugana. Nonostante la difficile e incerta situazione anche quest’anno Pergine Festival tornerà a ravvivare la comunità offrendo momenti diffusi di svago e intrattenimento, ma anche di riflessione, per offrire nuovi sguardi verso la riscoperta di luoghi e territori. Tema centrale sarà il nostro rapporto con la natura e l’ambiente che ci circonda. Informazioni e programma completo su www. perginefestival.it - 0461 530179.

Cultura IL SUONO DEL MATTINO PAROLE E SUONI IN BADIA Trento. ore 06.30 e 07.30. Badia di San Lorenzo, Tempio Civico. L’invito è di alzarsi presto al mattino per recarsi nella splendida Abbazia di San Lorenzo e ricevere un piccolo regalo prima di iniziare la giornata. Un’attrice o un attore insieme ad un/a musicista ci offrono un momento di silenzio e ascolto, tra parole e suoni che possiamo poi portarci nel proseguo del giorno. Note dopo la notte, parole: Maria Vittoria Barrella (voce), suoni: John Diamanti Fox (clarinetto). Testi di William Shakespeare e altri / Musiche da improvvisazione al clarinetto. Danza EDEN - DANZA PER UNO SPETTATORE Bolzano. Teatro Comunale. La Fondazione Haydn presenta un’edizione singolare e unica. Un’esperienza intima, di riappropriazione della relazione tra spettatore e danzatore, one to one. Nell’enorme sala del Teatro Comunale un solo spettatore alla volta vedrà aprirsi il sipario su un interprete e una coreografia scelta tra le tre realizzate in esclusiva per Bolzano Danza 2020 dall’americana Carolyn Carlson (EDEN of Carolyn), dal francese Rachid Ouramdane (EDEN selon Rachid) e dall’italiano Michele Di Stefano (EDEN secondo Michele). Un centinaio di repliche totali (30 al giorno suddivise in slot) per un incontro infinitamente piccolo, estremamente dilatato. www.bolzanodanza.it. Famiglia SHOW COOKIN CON ERICA LIVERANI Campitello di Fassa. Ore 21. Piaz de Ciampedel. Show Cooking della vincitrice della quinta edizione di MasterChef Italia. www.fassa.com.

lungo il sentiero. Ogni venerdì a Peio Fonti, partenza sentiero presso parcheggio Malga Frattasecca. Tutor presenti dalle ore 9.30 alle 16. Attività gratuita, percorso da fare in autonomia.Informazioni: http://www.parcostelviotrentino.it. Folklore FALCONIERE PER UN GIORNO Vigo di Fassa. Ore 10. Ciampedie. Attività aperta a tutti, per ammirare gli splendidi rapaci e diventare falconieri per un giorno. Ritrovo presso la stazione a monte della funivia. www.fassa.com. Musica MUSICA DELLE STELLE Viote Monte Bondone. Ore 21. Terrazza delle stelle. La musica del conservatorio Bonporti di Trento accompagna nell’emozione di una notte stellata. A seguire osservazioni del cielo con i telescopi. www.muse.it. Musica LORENZO BERNARDI E CARLO AONZO DUO / MANDOLITALY Trento. Teatro Capovolto - La città in scena. Concerto in collaborazione con il Centro Musica. www. centrosantachiara.it, www.primiallaprima.it.

25 SABATO Cultura RESPIRART DAY Alpe di Pampeago. ore 09.30. A Pampeago, a quota 2200 m., c’è il parco d’arte RespirArt. Nel giro ad anello di 3 chilometri 27 installazioni d’arte dialogano con le guglie dolomitiche del Latemar. Il parco attrae artisti da tutto il mondo. A completare le loro opere sono il sole, il vento, la pioggia e la neve. Il parco si raggiunge con la seggiovia Agnello. ISCRIZIONI: l’escursione del RespirArt Day è gratuita con prenotazione obbligatoria chiamando il 335.1001938 o con una mail respirartgallery@gmail.com.

Famiglia I SEGRETI DELLA NOTTE CON L’ASTROFISICO Peio Fonti. ore 21. Parco dello Stelvio. Passeggiata notturna. Accompagnati da un astrofisico, passeggiata sotto i cieli stellati del Parco Nazionale parlando di astri, universo, miti e leggende, pianeti e stelle lontane. Ogni martedì a Peio Fonti, ritrovo all’ufficio turistico alle ore 21. Ogni venerdì a Rabbi, ritrovo al Centro Visitatori Rabbi alle ore 21. Durata: circa 2 ore. Informazioni: http://www.parcostelviotrentino.it.

Cultura I PASSI NEL BOSCO Geroli (Rovereto). Ore 17. Il Masetto. Lettura con Sandro Campani. http://www.ilmasetto.com.

Famiglia SENTIERI NARRANTI: SUI PASSI DELLA STORIA Peio Fonti. ore 21. Parco dello Stelvio. I segni della Prima Guerra Mondiale. Semplice itinerario da percorrere liberamente in autonomia ma assistiti da dei “tutor” presenti durante tutta la giornata:

Cultura PERGINE FESTIVAL Pergine Valsugana. Nonostante la difficile e incerta situazione anche quest’anno Pergine Festival tornerà a ravvivare la comunità offrendo momenti diffusi di svago e intrattenimento, ma anche di riflessione, per offrire nuovi sguardi

Cultura BOTANICA SENSORIALE Viote Monte Bondone. ore 11. Giardino Botanico Alpino. Alla scoperta degli adattamenti delle piante alpine di alta quota attraverso le loro caratteristiche sensoriali. Visita guidata a tema alle ore 11. www.muse.it.

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trentinoappuntamenti verso la riscoperta di luoghi e territori. Tema centrale sarà il nostro rapporto con la natura e l’ambiente che ci circonda. Informazioni e programma completo su www. perginefestival.it - 0461 530179. Cultura ALE E ROVERE. IL FANTASTICO VIAGGIO DEGLI ALBERI LevicoTerme. Ore 18. Parco delle Terme, installazione Sequoia. LIbro di Daniele Zovi (De Agostini, 2020). Rassegna Junior. www.visitvalsugana.it, info@visitvalsugana.it. Danza EDEN - DANZA PER UNO SPETTATORE Bolzano. Teatro Comunale. La Fondazione Haydn presenta un’edizione singolare e unica. Un’esperienza intima, di riappropriazione della relazione tra spettatore e danzatore, one to one. Nell’enorme sala del Teatro Comunale un solo spettatore alla volta vedrà aprirsi il sipario su un interprete e una coreografia scelta tra le tre realizzate in esclusiva per Bolzano Danza 2020 dall’americana Carolyn Carlson (EDEN of Carolyn), dal francese Rachid Ouramdane (EDEN selon Rachid) e dall’italiano Michele Di Stefano (EDEN secondo Michele). Un centinaio di repliche totali (30 al giorno suddivise in slot) per un incontro infinitamente piccolo, estremamente dilatato. www.bolzanodanza.it. Famiglia A PESCA NEL MARE DEL TRIASSICO! Predazzo. ore 10.30 e 16.30. Museo geologico delle Dolomiti. A Bellamonte (presso il Centro Servizi). Una mappa del tesoro, un geologo e un po’ di fortuna guidano la navigazione attraverso il mare tropicale del Triassico, alla scoperta della ricchezza fossile delle Dolomiti. Informazioni: museo. predazzo@muse.it, www.muse.it.

26 DOMENICA Cultura TISANE MANIA Viote Monte Bondone. ore 11. Giardino Botanico Alpino. Alla scoperta di tutte le proprietà delle piante officinali attraverso una degu- stazione guidata di infusi. Alle 11 visita alle aiuole delle piante medicinali e velenose. www.muse.it. Cultura PORTE APERTE ALL’OSSERVATORIO Viote Monte Bondone. Ore 21. Terrazza delle stelle. La domenica sera l’osservatorio rimane aperto per ammirare il cielo stellato, a occhio nudo e con i telescopi. Ingresso libero. www.muse.it. Cultura PERGINE FESTIVAL Pergine Valsugana. Nonostante la difficile e incerta situazione an-

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che quest’anno Pergine Festival tornerà a ravvivare la comunità offrendo momenti diffusi di svago e intrattenimento, ma anche di riflessione, per offrire nuovi sguardi verso la riscoperta di luoghi e territori. Tema centrale sarà il nostro rapporto con la natura e l’ambiente che ci circonda. Informazioni e programma completo su www. perginefestival.it - 0461 530179. Danza EDEN - DANZA PER UNO SPETTATORE Bolzano. Teatro Comunale. La Fondazione Haydn presenta un’edizione singolare e unica. Un’esperienza intima, di riappropriazione della relazione tra spettatore e danzatore, one to one. Nell’enorme sala del Teatro Comunale un solo spettatore alla volta vedrà aprirsi il sipario su un interprete e una coreografia scelta tra le tre realizzate in esclusiva per Bolzano Danza 2020 dall’americana Carolyn Carlson (EDEN of Carolyn), dal francese Rachid Ouramdane (EDEN selon Rachid) e dall’italiano Michele Di Stefano (EDEN secondo Michele). Un centinaio di repliche totali (30 al giorno suddivise in slot) per un incontro infinitamente piccolo, estremamente dilatato. www.bolzanodanza.it. Famiglia FESTIVAL DEL GIOCO 2020 Folgaria. ore 09.00. Alpe Cimbra. ll Festival del Gioco dal 26 luglio all’1 agosto è una settimana dedicata alla famiglia con un programma ricco di appuntamenti per grandi e piccini. Anche quest’anno, prende vita in questa sesta edizione la fiaba dell’Alpe Cimbra! I protagonisti della fiaba dell’alpe Cimbra Perti e Fliflick vi accompagneranno a Folgaria, Lavarone e Lusérn facendovi scoprire le bellezze di queste montagne, le tradizioni e la cultura dell’Alpe www.alpecimbrafamily.it. Famiglia SUN DAY Viote Monte Bondone. Ore 15. Terrazza delle Stelle. Il volto misterioso del Sole è svelato attraverso telescopi dotati di particolari filtri per osservare macchie, protuberanze e spettacolari filamenti. Ingresso libero. www.muse.it. Musica IL CANTO INCANTATO Ciampedié, Vigo di Fassa. Ore 14.30. Nel panoramico anfiteatro naturale si esibisce un coro per la rassegna Il Canto incantato. www. fassa.com. Per i più piccoli GEOLOGO PER UN GIORNO Predazzo. ore 10.30 e 17.00. Museo geologico delle Dolomiti. Laboratori per famiglie con bambini età 6+. Una camminata nei dintorni di Predazzo per scoprire le testimonianze della storia geologica dolomitica nelle pietre degli edifici e lungo il torrente. Infor-

mazioni: museo.predazzo@muse. it, www.muse.it. Teatro CASTELLO DI CARTE ore 18.00. Castello di Pergine. Visite guidate teatralizzate tra narrazione e storia del castello con Marta Marchi e Giuseppe Amato, regia di Chiara Benedetti, drammaturgia di Elisa D’Andrea. Lo spettacolo si svolgerài n castello anche in caso di pioggia. Produzione AriaTeatro. www.fondazionecastelpergine.eu.

27 LUNEDÌ Cultura PERGINE FESTIVAL Pergine Valsugana. Nonostante la difficile e incerta situazione anche quest’anno Pergine Festival tornerà a ravvivare la comunità offrendo momenti diffusi di svago e intrattenimento, ma anche di riflessione, per offrire nuovi sguardi verso la riscoperta di luoghi e territori. Tema centrale sarà il nostro rapporto con la natura e l’ambiente che ci circonda. Informazioni e programma completo su www. perginefestival.it - 0461 530179. Danza EDEN - DANZA PER UNO SPETTATORE Bolzano. Teatro Comunale. La Fondazione Haydn presenta un’edizione singolare e unica. Un’esperienza intima, di riappropriazione della relazione tra spettatore e danzatore, one to one. Nell’enorme sala del Teatro Comunale un solo spettatore alla volta vedrà aprirsi il sipario su un interprete e una coreografia scelta tra le tre realizzate in esclusiva per Bolzano Danza 2020 dall’americana Carolyn Carlson (EDEN of Carolyn), dal francese Rachid Ouramdane (EDEN selon Rachid) e dall’italiano Michele Di Stefano (EDEN secondo Michele). Un centinaio di repliche totali (30 al giorno suddivise in slot) per un incontro infinitamente piccolo, estremamente dilatato. www.bolzanodanza.it. Famiglia FESTIVAL DEL GIOCO 2020 Folgaria. ore 09.00. Alpe Cimbra. ll Festival del Gioco dal 26 luglio all’1 agosto è una settimana dedicata alla famiglia con un programma ricco di appuntamenti per grandi e piccini. Anche quest’anno, prende vita in questa sesta edizione la fiaba dell’Alpe Cimbra! I protagonisti della fiaba dell’alpe Cimbra Perti e Fliflick vi accompagneranno a Folgaria, Lavarone e Lusérn facendovi scoprire le bellezze di queste montagne, le tradizioni e la cultura dell’Alpe www.alpecimbrafamily.it. Famiglia SETTIMANA DELLA CLOWNERIE Predazzo. Una serie di appuntamenti imperdibili con artisti che

incantano, divertono e sanno donare qualcosa di grande e raro... le emozioni! Nei prati e nei boschi di Gardoné, raggiungibili da Predazzo con la telecabina Predazzo-Gardonè, si animeranno laboratori di equilibrismo, giocoleria e costruzione di attrezzi da circo. Sarà una settimana di entusiasmo, magia, colore.Informazioni e programma dettagliato: www.visitfiemme.it.

28 MARTEDÌ Cultura PERGINE FESTIVAL Pergine Valsugana. Nonostante la difficile e incerta situazione anche quest’anno Pergine Festival tornerà a ravvivare la comunità offrendo momenti diffusi di svago e intrattenimento, ma anche di riflessione, per offrire nuovi sguardi verso la riscoperta di luoghi e territori. Tema centrale sarà il nostro rapporto con la natura e l’ambiente che ci circonda. Informazioni e programma completo su www. perginefestival.it - 0461 530179. Danza EDEN - DANZA PER UNO SPETTATORE Bolzano. Teatro Comunale. La Fondazione Haydn presenta un’edizione singolare e unica. Un’esperienza intima, di riappropriazione della relazione tra spettatore e danzatore, one to one. Nell’enorme sala del Teatro Comunale un solo spettatore alla volta vedrà aprirsi il sipario su un interprete e una coreografia scelta tra le tre realizzate in esclusiva per Bolzano Danza 2020 dall’americana Carolyn Carlson (EDEN of Carolyn), dal francese Rachid Ouramdane (EDEN selon Rachid) e dall’italiano Michele Di Stefano (EDEN secondo Michele). Un centinaio di repliche totali (30 al giorno suddivise in slot) per un incontro infinitamente piccolo, estremamente dilatato. www.bolzanodanza.it. Famiglia FESTIVAL DEL GIOCO 2020 Folgaria. ore 09.00. Alpe Cimbra. ll Festival del Gioco dal 26 luglio all’1 agosto è una settimana dedicata alla famiglia con un programma ricco di appuntamenti per grandi e piccini. Anche quest’anno, prende vita in questa sesta edizione la fiaba dell’Alpe Cimbra! I protagonisti della fiaba dell’alpe Cimbra Perti e Fliflick vi accompagneranno a Folgaria, Lavarone e Lusérn facendovi scoprire le bellezze di queste montagne, le tradizioni e la cultura dell’Alpe www.alpecimbrafamily.it. Famiglia SETTIMANA DELLA CLOWNERIE Predazzo. Una serie di appuntamenti imperdibili con artisti che incantano, divertono e sanno donare qualcosa di grande e raro... le emozioni! Nei prati e nei boschi di


trentinoappuntamenti Gardoné, raggiungibili da Predazzo con la telecabina Predazzo-Gardonè, si animeranno laboratori di equilibrismo, giocoleria e costruzione di attrezzi da circo. Sarà una settimana di entusiasmo, magia, colore.Informazioni e programma dettagliato: www.visitfiemme.it.

tatto con la natura riscoprendo la propria vena naturalistica e artistica. Partecipazione gratuita. Massimo 10 partecipanti. Iscrizione obbligatoria entro il giorno prima dell’inizio del corso presso uffici APT Valsugana tel. 0461 727700 - tel. 0461 706824 e-mail: info@ visitvalsugana.it.

Famiglia I SEGRETI DELLA NOTTE CON L’ASTROFISICO Peio Fonti. ore 21. Parco dello Stelvio. Passeggiata notturna. Accompagnati da un astrofisico, passeggiata sotto i cieli stellati del Parco Nazionale parlando di astri, universo, miti e leggende, pianeti e stelle lontane. Ogni martedì a Peio Fonti, ritrovo all’ufficio turistico alle ore 21. Ogni venerdì a Rabbi, ritrovo al Centro Visitatori Rabbi alle ore 21. Durata: circa 2 ore. Informazioni: http://www.parcostelviotrentino.it.

Cultura TRA ASPREZZA, FRAGILITÀ ED ASSEDIO: LA NATURA D’ALTA MONTAGNA Predazzo. ore 15 e 17. Con Osvaldo Negra, biologo MUSE. Lettura di Francesco Morandini, in collaborazione con la Biblioteca Comunale di Predazzo. Ritrovo presso il parcheggio del campeggio “Valle Verde” di Predazzo. Informazioni: museo.predazzo@muse.it, www. muse.it.

Famiglia SULLE TRACCE DI CERVI, LUPI, VOLPI, SCOIATTOLI E... TANTI ALTRI! San Martino di Castrozza. ore 09. Centro visitatori Villa Welsperg. Facile passeggiata adatta a tutti per boschi, pascoli e praterie alla scoperta delle tracce degli animali del Parco. Cervi, galli cedroni, aquile, scoiattoli, volpi e lupi ma anche formiche, farfalle, picchi e civette: sono tanti gli animali che vivono nel Parco. Informazioni: www.parcopan.org. Per i più piccoli LA SIGNORA CURIOSITÀ PRESENTA PETRA, INTREPIDA MASCOTTE DEL MUSEO Predazzo. ore 10.30 e 17.00. Museo geologico delle Dolomiti. Spettacolo di teatro-scienza per viaggiare insieme alla Signora Curiosità alla scoperta del territorio dolomitico di 270 milioni di anni fa. Presentazione della guida interattiva Al museo con Petra. Informazioni: museo.predazzo@ muse.it, www.muse.it.

29 MERCOLEDÌ Cultura SCRITTURA FESTIVAL SULLE DOLOMITI Campitello di Fassa. Paladolomites, Mazzin. Per il terzo anno consecutivo la rassegna porterà ai piedi delle celebri cime fassane nomi di spicco legati al mondo dell’alpinismo, della cronaca, del cinema e della cultura, nella veste di scrittori. Informazioni: www.fassa.com. Cultura GIARDINO STAMPATO SU PAGINE DI UN ALBUM A LEPORELLO Levico Terme. Ore 15.30. I laboratori sono rivolti a tutti coloro che vogliono rilassarsi a diretto con-

Cultura PERGINE FESTIVAL Pergine Valsugana. Nonostante la difficile e incerta situazione anche quest’anno Pergine Festival tornerà a ravvivare la comunità offrendo momenti diffusi di svago e intrattenimento, ma anche di riflessione, per offrire nuovi sguardi verso la riscoperta di luoghi e territori. Tema centrale sarà il nostro rapporto con la natura e l’ambiente che ci circonda. Informazioni e programma completo su www. perginefestival.it - 0461 530179. Danza EDEN - DANZA PER UNO SPETTATORE Bolzano. Teatro Comunale. La Fondazione Haydn presenta un’edizione singolare e unica. Un’esperienza intima, di riappropriazione della relazione tra spettatore e danzatore, one to one. Nell’enorme sala del Teatro Comunale un solo spettatore alla volta vedrà aprirsi il sipario su un interprete e una coreografia scelta tra le tre realizzate in esclusiva per Bolzano Danza 2020 dall’americana Carolyn Carlson (EDEN of Carolyn), dal francese Rachid Ouramdane (EDEN selon Rachid) e dall’italiano Michele Di Stefano (EDEN secondo Michele). Un centinaio di repliche totali (30 al giorno suddivise in slot) per un incontro infinitamente piccolo, estremamente dilatato. www.bolzanodanza.it. Famiglia FESTIVAL DEL GIOCO 2020 Folgaria. ore 09.00. Alpe Cimbra. ll Festival del Gioco dal 26 luglio all’1 agosto è una settimana dedicata alla famiglia con un programma ricco di appuntamenti per grandi e piccini. Anche quest’anno, prende vita in questa sesta edizione la fiaba dell’Alpe Cimbra! I protagonisti della fiaba dell’alpe Cimbra Perti e Fliflick vi accompagneranno a Folgaria, Lavarone e Lusérn facendovi scoprire le bellezze di queste

montagne, le tradizioni e la cultura dell’Alpe www.alpecimbrafamily.it. Famiglia SETTIMANA DELLA CLOWNERIE Predazzo. Una serie di appuntamenti imperdibili con artisti che incantano, divertono e sanno donare qualcosa di grande e raro... le emozioni! Nei prati e nei boschi di Gardoné, raggiungibili da Predazzo con la telecabina Predazzo-Gardonè, si animeranno laboratori di equilibrismo, giocoleria e costruzione di attrezzi da circo. Sarà una settimana di entusiasmo, magia, colore.Informazioni e programma dettagliato: www.visitfiemme.it. Famiglia UOMINI ORSI E LUPI Viote Monte Bondone. ore 15. Giardino Botanico Alpino. Come si usano le piante tintorie? Giornata dedicata alla tintura vegetale, con la possibilità per i bambini di tingere una borsetta da portare a casa. Visita guidata a tema alle ore 11. www.muse.it. Famiglia UOMINI ORSI E LUPI Viote Monte Bondone. ore 15. Giardino Botanico Alpino. Laboratorio per conoscere la storia dei grandi carnivori in Trentino, con materiali,reperti e attività pratiche legate al monitoraggio. Per famiglie con bambini/e età 6+. www.muse.it. Famiglia ESCRUSIONE ALL’ALBA San Martino di Castrozza. ore 05.30. Centro visitatori Villa Welsperg. È un parco da vivere fin dal primo mattino, avvolti dall’atmosfera unica delle prime luci dell’alba, accompagnati dal canto degli uccelli. E al termine si rientra a Malga Ces per una gustosa colazione. Su prenotazione e a pagamento. Informazioni: www. parcopan.org. Per i più piccoli BOSCO DELLE STELLE Viote Monte Bondone. Ore 21. Terrazza delle stelle. Attività per piccoli astronomi per scoprire pianeti e costellazioni, ascoltando racconti magici sulla Luna, Il Sole e le nostre amiche stelle. www.muse.it. Teatro DUE ore 21.30. Castello di Pergine. Spettacolo con Manuela Fischietti e Stefano Detassis, diretti da Maura Pettorusso, Compagnia Rifiuti Speciali. www.fondazionecastelpergine.eu. Teatro MIO FRATELLO RINCORRE I DINOSAURI Trento. Teatro Capovolto - La città in scena. Spettacolo Compagnia Arditodesìo. www.centrosantachiara.it, www.primiallaprima.it.

30 GIOVEDÌ Cultura MASO SAN VITO: CHIESA E ALTARISTICA Cles. Ore 20.30. Palazzo Assessorile. Relatore: Claudio Strocchi. Evento collaterale della mostra Le cinque chiavi gotiche e altre meraviglie. Per prenotare si prega di telefonare al numero 0463.662091 oppure scrivere una mail a cultura@comune.cles.tn.it entro le ore 16.00 del giorno stesso dell’evento / Ciascun evento potrà comunque essere seguito in modalità Live sul profilo Instagram e Facebook del Comune di Cles . Cultura SCRITTURA FESTIVAL SULLE DOLOMITI Campitello di Fassa. Paladolomites, Mazzin. Per il terzo anno consecutivo la rassegna porterà ai piedi delle celebri cime fassane nomi di spicco legati al mondo dell’alpinismo, della cronaca, del cinema e della cultura, nella veste di scrittori. Informazioni: www.fassa.com. Cultura PERGINE FESTIVAL Pergine Valsugana. Nonostante la difficile e incerta situazione anche quest’anno Pergine Festival tornerà a ravvivare la comunità offrendo momenti diffusi di svago e intrattenimento, ma anche di riflessione, per offrire nuovi sguardi verso la riscoperta di luoghi e territori. Tema centrale sarà il nostro rapporto con la natura e l’ambiente che ci circonda. Informazioni e programma completo su www. perginefestival.it - 0461 530179. Danza EDEN - DANZA PER UNO SPETTATORE Bolzano. Teatro Comunale. La Fondazione Haydn presenta un’edizione singolare e unica. Un’esperienza intima, di riappropriazione della relazione tra spettatore e danzatore, one to one. Nell’enorme sala del Teatro Comunale un solo spettatore alla volta vedrà aprirsi il sipario su un interprete e una coreografia scelta tra le tre realizzate in esclusiva per Bolzano Danza 2020 dall’americana Carolyn Carlson (EDEN of Carolyn), dal francese Rachid Ouramdane (EDEN selon Rachid) e dall’italiano Michele Di Stefano (EDEN secondo Michele). Un centinaio di repliche totali (30 al giorno suddivise in slot) per un incontro infinitamente piccolo, estremamente dilatato. www. bolzanodanza.it. Famiglia FESTIVAL DEL GIOCO 2020 Folgaria. ore 09.00. Alpe Cimbra. ll Festival del Gioco dal 26 luglio all’1 agosto è una settimana dedicata alla famiglia con un programma ricco di appuntamenti per grandi e piccini. Anche quest’anno, prende vita in questa sesta edizione la fiaba dell’Alpe Cimbra!

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trentinoappuntamenti I protagonisti della fiaba dell’alpe Cimbra Perti e Fliflick vi accompagneranno a Folgaria, Lavarone e Lusérn facendovi scoprire le bellezze di queste montagne, le tradizioni e la cultura dell’Alpe www. alpecimbrafamily.it. Famiglia SETTIMANA DELLA CLOWNERIE Predazzo. Una serie di appuntamenti imperdibili con artisti che incantano, divertono e sanno donare qualcosa di grande e raro... le emozioni! Nei prati e nei boschi di Gardoné, raggiungibili da Predazzo con la telecabina Predazzo-Gardonè, si animeranno laboratori di equilibrismo, giocoleria e costruzione di attrezzi da circo. Sarà una settimana di entusiasmo, magia, colore.Informazioni e programma dettagliato: www.visitfiemme.it. Famiglia I SEGRETI DELLA NOTTE CON L’ASTROFISICO Peio Fonti. ore 21. Parco dello Stelvio. Passeggiata notturna. Accompagnati da un astrofisico, passeggiata sotto i cieli stellati del Parco Nazionale parlando di astri, universo, miti e leggende, pianeti e stelle lontane. Ogni martedì a Peio Fonti, ritrovo all’ufficio turistico alle ore 21. Ogni venerdì a Rabbi, ritrovo al Centro Visitatori Rabbi alle ore 21. Durata: circa 2 ore. Informazioni: http://www.parcostelviotrentino.it. Musica BANDA STORTA PRESENTA “SOGNANDO FELLINI” Levico Terme. Ore 21. Rocambolesco ensemble di musicisti nel quale prende vita la creatività artistica dei singoli elementi. BandaStorta nasce da menti eclettiche e anime di-storte che trovano il loro equilibrio negli arrangiamenti di brani dal sapere e sapore circense. Con il programma “Sognando Fellini” il gruppo rende omaggio al grande Maestro nella ricorrenza dei cento anni dalla nascita avvenuta il 20 gennaio 1920. www. visitvalsugana.it. Per i più piccoli ROCCE PER TUTTI I GUSTI Predazzo. ore 10.30 e 17.00. Museo geologico delle Dolomiti. Le rocce racchiudono indizi ed aspetti da indagare con occhi attenti per imparare a classificare la varietà litologica delle Dolomiti. Informazioni: museo.predazzo@muse.it, www.muse.it.

31 VENERDÌ Cultura SCRITTURA FESTIVAL SULLE DOLOMITI Campitello di Fassa. Paladolomites, Mazzin. Per il terzo anno consecutivo la rassegna porterà ai piedi delle celebri cime fassane nomi di spicco legati al mon-

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do dell’alpinismo, della cronaca, del cinema e della cultura, nella veste di scrittori. Informazioni: www.fassa.com. Cultura PERGINE FESTIVAL Pergine Valsugana. Nonostante la difficile e incerta situazione anche quest’anno Pergine Festival tornerà a ravvivare la comunità offrendo momenti diffusi di svago e intrattenimento, ma anche di riflessione, per offrire nuovi sguardi verso la riscoperta di luoghi e territori. Tema centrale sarà il nostro rapporto con la natura e l’ambiente che ci circonda. Informazioni e programma completo su www. perginefestival.it - 0461 530179. Cultura IL SUONO DEL MATTINO PAROLE E SUONI IN BADIA Trento. ore 06.30 e 07.30. Badia di San Lorenzo, Tempio Civico. L’invito è di alzarsi presto al mattino per recarsi nella splendida Abbazia di San Lorenzo e ricevere un piccolo regalo prima di iniziare la giornata. Un’attrice o un attore insieme ad un/a musicista ci offrono un momento di silenzio e ascolto, tra parole e suoni che possiamo poi portarci nel proseguo del giorno. E.Stasi, parole: Alessio Dalla Costa (voce) suoni: Adele Pardi (violoncello). Testi di Salvatore Quasimodo, Giacomo Leopardi, Emily Dickinson / Musiche di Johann Sebastian Bach, Henry Purcell. Danza EDEN - DANZA PER UNO SPETTATORE Bolzano. Teatro Comunale. La Fondazione Haydn presenta un’edizione singolare e unica. Un’esperienza intima, di riappropriazione della relazione tra spettatore e danzatore, one to one. Nell’enorme sala del Teatro Comunale un solo spettatore alla volta vedrà aprirsi il sipario su un interprete e una coreografia scelta tra le tre realizzate in esclusiva per Bolzano Danza 2020 dall’americana Carolyn Carlson (EDEN of Carolyn), dal francese Rachid Ouramdane (EDEN selon Rachid) e dall’italiano Michele Di Stefano (EDEN secondo Michele). Un centinaio di repliche totali (30 al giorno suddivise in slot) per un incontro infinitamente piccolo, estremamente dilatato. www.bolzanodanza.it. Famiglia FESTIVAL DEL GIOCO 2020 Folgaria. ore 09.00. Alpe Cimbra. ll Festival del Gioco dal 26 luglio all’1 agosto è una settimana dedicata alla famiglia con un programma ricco di appuntamenti per grandi e piccini. Anche quest’anno, prende vita in questa sesta edizione la fiaba dell’Alpe Cimbra! I protagonisti della fiaba dell’alpe Cimbra Perti e Fliflick vi accompagneranno a Folgaria, Lavarone e Lusérn facendovi scoprire le bellezze di queste

montagne, le tradizioni e la cultura dell’Alpe www.alpecimbrafamily.it.

da toccare. Alle 11, visita all’arnia didattica. www.muse.it.

Famiglia SETTIMANA DELLA CLOWNERIE Predazzo. Una serie di appuntamenti imperdibili con artisti che incantano, divertono e sanno donare qualcosa di grande e raro... le emozioni! Nei prati e nei boschi di Gardoné, raggiungibili da Predazzo con la telecabina Predazzo-Gardonè, si animeranno laboratori di equilibrismo, giocoleria e costruzione di attrezzi da circo. Sarà una settimana di entusiasmo, magia, colore.Informazioni e programma dettagliato: www.visitfiemme.it.

Cultura PASSEGGIATA SOTTO LE STELLE Viote Monte Bondone. Ore 21. Partenza dal giardino botanico. Passeggiata naturalistica ed osservazione del cielo, con l’accompagnamento di un naturalista e un astronomo. www.muse.it.

Famiglia A PESCA NEL MARE DEL TRIASSICO! Predazzo. ore 10.30 e 16.30. Museo geologico delle Dolomiti. (Presso località Baldiss, piscina comunale). Una mappa del tesoro, un geologo e un po’ di fortuna guidano la navigazione attraverso il mare tropicale del Triassico, alla scoperta della ricchezza fossile delle Dolomiti. Informazioni: museo. predazzo@muse.it, www.muse.it. Famiglia SENTIERI NARRANTI: SUI PASSI DELLA STORIA Peio Fonti. ore 21. Parco dello Stelvio. I segni della Prima Guerra Mondiale. Semplice itinerario da percorrere liberamente in autonomia ma assistiti da dei “tutor” presenti durante tutta la giornata: lungo il sentiero. Ogni venerdì a Peio Fonti, partenza sentiero presso parcheggio Malga Frattasecca. Tutor presenti dalle ore 9.30 alle 16. Attività gratuita, percorso da fare in autonomia.Informazioni: http://www.parcostelviotrentino.it. Musica MUSICA DELLE STELLE Viote Monte Bondone. Ore 21. Terrazza delle stelle. La musica del conservatorio Bonporti di Trento accompagna nell’emozione di una notte stellata. A seguire osservazioni del cielo con i telescopi. www.muse.it. Musica NOIREVE / CHRIS COSTA Trento. Teatro Capovolto - La città in scena. Concerto in collaborazione con il Centro Musica. www. centrosantachiara.it, www.primiallaprima.it.

GLI APPUNTAMENTI DI AGOSTO 1 SABATO Cultura UNIVERSO API Viote Monte Bondone. ore 11. Giardino Botanico Alpino. Alla scoperta dell’universo sensoriale delle api in compagnia di un entomologo del MUSE, attraverso esperienze dirette e materiali

Cultura PRIMA DI NOI Geroli (Rovereto). Ore 17. Il Masetto. Lettura con Giorgio Fontana. http://www.ilmasetto.com. Cultura SCRITTURA FESTIVAL SULLE DOLOMITI Campitello di Fassa. Paladolomites, Mazzin. Per il terzo anno consecutivo la rassegna porterà ai piedi delle celebri cime fassane nomi di spicco legati al mondo dell’alpinismo, della cronaca, del cinema e della cultura, nella veste di scrittori. Informazioni: www.fassa.com. Cultura PERGINE FESTIVAL Pergine Valsugana. Nonostante la difficile e incerta situazione anche quest’anno Pergine Festival tornerà a ravvivare la comunità offrendo momenti diffusi di svago e intrattenimento, ma anche di riflessione, per offrire nuovi sguardi verso la riscoperta di luoghi e territori. Tema centrale sarà il nostro rapporto con la natura e l’ambiente che ci circonda. Informazioni e programma completo su www. perginefestival.it - 0461 530179. Cultura INSEGNAMI LA TEMPESTA Levico Terme. Ore 18. Parco delle Terme, installazione Sequoia. ALE E ROVERE. IL FANTASTICO VIAGGIO DEGLI ALBERI. Rassegna Junior. www.visitvalsugana. it, info@visitvalsugana.it. Cultura LE DUE MADRI. STORIA DI UNA BAMBINA IN AFFIDO LevicoTerme. Ore 21. Parco delle Terme, Anfiteatro naturale. LIbro di Gianfranco Mattera (San Paolo, 2020). www.visitvalsugana.it, info@visitvalsugana.it. Famiglia FESTIVAL DEL GIOCO 2020 Folgaria. ore 09.00. Alpe Cimbra. ll Festival del Gioco dal 26 luglio all’1 agosto è una settimana dedicata alla famiglia con un programma ricco di appuntamenti per grandi e piccini. Anche quest’anno, prende vita in questa sesta edizione la fiaba dell’Alpe Cimbra! I protagonisti della fiaba dell’alpe Cimbra Perti e Fliflick vi accompagneranno a Folgaria, Lavarone e Lusérn facendovi scoprire le bellezze di queste montagne, le tradizioni e la cultura dell’Alpe www. alpecimbrafamily.it.


trentinoappuntamenti Famiglia GEOLOGO PER UN GIORNO Predazzo. ore 10.30 e 16.30. Museo geologico delle Dolomiti. Una camminata nei dintorni di Predazzo osservando gli edifici ed il territorio circostante per scoprire le testimonianze della storia geologica dolomitica. Informazioni: museo. predazzo@muse.it, www.muse.it.

2 DOMENICA Cabaret ECO CIRCUS SHOW Pozza di Fassa. ore 14.00. Val San Nicolò, spettacolo di Luca Regina alla Festa ta mont. Informazioni: www.fassa.com. Cultura PORTE APERTE ALL’OSSERVATORIO Viote Monte Bondone. Ore 21. Terrazza delle stelle. La domenica sera l’osservatorio rimane aperto per ammirare il cielo stellato, a occhio nudo e con i telescopi. Ingresso libero. www.muse.it. Cultura SCRITTURA FESTIVAL SULLE DOLOMITI Campitello di Fassa. Paladolomites, Mazzin. Per il terzo anno consecutivo la rassegna porterà ai piedi delle celebri cime fassane nomi di spicco legati al mondo dell’alpinismo, della cronaca, del cinema e della cultura, nella veste di scrittori. Informazioni: www.fassa.com. Cultura PERGINE FESTIVAL Pergine Valsugana. Nonostante la difficile e incerta situazione anche quest’anno Pergine Festival tornerà a ravvivare la comunità offrendo momenti diffusi di svago e intrattenimento, ma anche di riflessione, per offrire nuovi sguardi verso la riscoperta di luoghi e territori. Tema centrale sarà il nostro rapporto con la natura e l’ambiente che ci circonda. Informazioni e programma completo su www. perginefestival.it - 0461 530179.

Famiglia SUN DAY Viote Monte Bondone. Ore 15. Terrazza delle Stelle. Il volto misterioso del Sole è svelato attraverso telescopi dotati di particolari filtri per osservare macchie, protuberanze e spettacolari filamenti. Ingresso libero. www.muse.it. Musica TU MI FAI GIRAR - LA CANZONE ITALIANA Sella Giudicarie. Ore 17. Castello Larino. Concerto: brani di Carosone, Modugno, Carrà, Mina, Caselli, Battisti, Baglioni ed altri. Matteo Mazzoli voce - Alberto Martinelli violino - Gabriele Miglioli violoncello. Elena Trovato arpa - Luigi Signori pianoforte/voce. Informazioni: www.gruppocaronte.info. Per i più piccoli GHIACCIAI, GIGANTI FERITI Predazzo. ore 10.30 e 17.00. Museo geologico delle Dolomiti. Laboratori per famiglie con bambini età 6+. Un percorso interattivo alla scoperta dei ghiacciai, misteriosi testimoni del passato e preziosi indicatori climatici. Informazioni: museo.predazzo@muse.it, www.muse.it.

3 LUNEDÌ Musica ALBERT HERA Trento. Ore 21.30. Teatro Capovolto, La città in scena. Piazza Cesare Battisti. La voce come strumento musicale, in dialogo con il pubblico e la grafica disegn con Albert Hera, voce Fabio Giachino, piano Giorgia Molinari, graphic design. https://www.facebook.com/AlbertHera, www.centrosantachiara.it.

4 MARTEDÌ Cabaret CIRCO A TEATER Campestrin. ore 21. Paladolomites. Spettacolo di circo contemporaneo del Veronique Ensemble Tre Quarti. Informazioni: www. fassa.com.

Danza “DUETTO INOFFENSIVO” ESTRATTI DI “GERSHWIN SUITE”, “LA METÀ DELL’OMBRA” Trento. Teatro Capovolto - La città in scena. Spettacolo di danza, MM Contemporary Dance Company . www.centrosantachiara.it, www. primiallaprima.it.

Musica FLAUTO OGGI Roncegno. Ore 21. Casa Raphael / Palace Hotel, P.zza de Giovanni 4. Ciclo Contemporanea / Concerto con: Jessica Dalsant, flauto / Edoardo Bruni, pianoforte. Musiche di Bruni, Shankar, Casella, Jolivet. Informazioni: www.arsmodi.it/ katharsis-2020.

Famiglia TUTTE LE TINTE Viote Monte Bondone. ore 11. Giardino Botanico Alpino. Come si usano le piante tintorie? Giornata dedicata alla tintura vegetale, con la possibilità per i bambini di tingere una borsetta da portare a casa. Visita guidata a tema alle ore 11. www.muse.it.

Musica GEZA & THE 5 DEVILS Trento. Ore 21.30. Teatro Capovolto, La città in scena. Piazza Cesare Battisti. La magia del violinista ungherese Géza Hosszu-Legocky in compagnia di 5 virtuosi indiavolati. https://it-it.facebook.com/ pg/Geza5DeVils, www.centrosantachiara.it.

Per i più piccoli LA SIGNORA CURIOSITÀ PRESENTA PETRA, INTREPIDA MASCOTTE DEL MUSEO Predazzo. ore 10.30 e 17.00. Museo geologico delle Dolomiti. Spettacolo di teatro-scienza per viaggiare insieme alla Signora Curiosità alla scoperta del territorio dolomitico di 270 milioni di anni fa. Presentazione della guida interattiva Al museo con Petra. Informazioni: museo.predazzo@ muse.it, www.muse.it.

5 MERCOLEDÌ Cabaret MATEETE Buffaure, Pozza di Fassa. ore 11. Rifugio Baita Cuz. Laboratorio di giocoleria alle 11. Spettacolo della compagnia Les Puces Circus alle ore 13.30 e tanto altro ancora durante tutta la giornata. Informazioni: www.fassa.com. Cultura SPETTACOLI DI TEATRO SCIENZA Viote Monte Bondone. ore 15. Giardino Botanico Alpino. Un’ortolana stravagante, il detective Sterco Holmes e la piccola Ape Rina vi aspettano per raccontarvi le loro strabilianti avventure. Per bambini/e età 4+. www.muse.it. Cultura DOLOMITI, STORIA DI UN PAESAGGIO Predazzo. ore 15 e 17. Con Riccardo Tomasoni, geologo MUSE. Lettura di Francesco Morandini in collaborazi- one con la Biblioteca Comunale di Predazzo. Ritrovo ore 16, presso il Centro Servizi di Bellamonte. Informazioni: museo. predazzo@muse.it, www.muse.it. Musica FLAUTO OGGI Pinzolo. Ore 21. Paladolomiti, Piazza San Giacomo. Ciclo Contemporanea / Concerto con: Jessica Dalsant, flauto / Edoardo Bruni, pianoforte. Musiche di Bruni, Shankar, Casella, Jolivet. Informazioni: www.arsmodi.it/ katharsis-2020. Musica ELISE HALL SAXOPHONE QUARTET LevicoTerme. Ore 21. Il quartetto di saxofoni Elise Hall porta avanti fin dal 2006, anno della sua nascita, l’intento di promuovere e arricchire le pagine musicali per saxofono, dedicando particolare attenzione al repertorio crossover e presentando composizioni del secolo XX e XXI che tendono ad intersecare e fondere più generi musicali in un unico discorso, in collaborazione con compositori aperti alle variegate influenze musicali della contemporaneità. www.visitvalsugana.it.

Musica MARAMAO. CANZONI TRA LE GUERRE Trento. Teatro Capovolto - La città in scena. Concerto con Matteo Ferrari. www.centrosantachiara.it, www.primiallaprima.it. Per i più piccoli BOSCO DELLE STELLE Viote Monte Bondone. Ore 21. Terrazza delle stelle. Attività per piccoli astronomi per scoprire pianeti e costellazioni, ascoltando racconti magici sulla Luna, Il Sole e le nostre amiche stelle. www.muse.it. Teatro DESERTO DEI TARTARI ore 21. Castello di Pergine. Spettacolo con con Woody Neri, adattamento teatrale a cura di Maura Pettorusso, regia di Carmen Giordano, Trento Spettacoli. www.fondazionecastelpergine.eu.

6 GIOVEDÌ Cabaret MATEETE Val di Fassa. ore 11. Rifugio Roda di Vael. Laboratorio di giocoleria alle 11. Spettacolo della compagnia Mr Bang alle ore 13.30. Informazioni: www.fassa.com. Enogastronomia CHOCOMOMENTS - FESTA DEL CIOCCOLATO Vigo di Fassa. ore 15.30. Piaz de Vich. La Festa del cioccolato artigianale fa tappa a Vigo di Fassa. Arrivano da tutta Italia i mastri cioccolatieri i quali dirigeranno mini corsi e daranno dimostrazione delle loro abilità. www.fassa.com. Musica LET IT BE - 50 ANNI DALLO SCIOGLIMENTO DEI BEATLES Malé. Ore 21. Piazza Regina Elena. Concerto: Alberto Martinelli violino - Gabriele Miglioli violoncello - Elena Trovato arpa - Luigi Signori pianoforte/voce. Informazioni: www.gruppocaronte.info. Musica PIETRO DEIRO DUO Latemar-Predazzo. Ore 14.30. Teatro del Latemar di Marco Nones. Pietro Deiro è stato un fisarmonicista italiano naturalizzato statunitense. E’ stato uno dei fisarmonicisti più importanti della prima metà del XX seolo. Il Duo, formato da due maestri di fisarmonica trentini, si esibisce in una serie di evergreen classici della musica per fisarmonica. Informazioni: https:// www.visitfiemme.it.

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trentinomatrimoni SOLO PER I NOSTRI LETTORI, LE NOZZE DI PAOLA CON NICOLA, DI ELISABETTA CON LUCA (3 ANNI DOPO...) E DI ANNALISA CON SANDRO

I MATRIMONI DEL MESE Lei Nome: Paola Età: 31 Nata a: Borgo Valsugana Residente a: Masi di Carzano Vestito: Sposi In - Godego (Tv) Scarpe: Scarpe & Scarpe - Trento Parrucchiere: Salone Infinity - Telve Truccatore: Estetica Ohana Testimoni: Katia e Anna Occupazione: Impiegata

Lui Nome: Nicola Età: 30 Nato a: Borgo Valsugana Residente a: Masi di Carzano Vestito: Bermax - Trento Scarpe: Bermax - Trento Barbiere: Salone Infinity - Telve Testimoni: Fabrizio e Erik Occupazione: Operaio

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trentinomatrimoni Matrimonio: Religioso Data: 1 giugno 2020 Luogo: Tezze di Grigno Banchetto: Giardino di casa Catering: Trentino Catering (da asporto) Numero invitati: Ristretto, (covid19...) Bomboniere: Si faranno... Laver - Pergine Torta: Fiori e Bouquet: Flaviana’s Creations Anelli: Obrelli - Lavis Video: Massimo (fratello) Viaggio di nozze: California e parchi Vivranno a: Masi di Carzano

Servizio fotografico: Trintinaglia Wedding Photography www.trintinaglia.com

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trentinomatrimoni Servizio fotografico: L’amica Helga Tomasi e il nipote Matteo Pegoretti, appassionati di fotografia

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ANNI DOPO...

2017-2020

Matrimonio: Civile Data: 30 settembre 2017 Luogo celebrazione: Fornace, Castello Roccabruna Celebrante: Pierino Caresia Banchetto: Ristorante Da Pino - Grumo S. Michele Invitati: 90 Torta: Pasticceria Bologna - Mori Anelli: Mastro 7 Bouquet: Fioreria Aldo - Trento Bomboniere: Autoprodotte Lista di nozze: Agenzia Calderari & Moggioli - Trento Viaggio di nozze: Maldive, 10 giorni Vivono a: Gardolo 110

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Prima dell’arrivo della sposa giunge la “Giuditta”, presunta ex fidanzata di lui, insieme ad un finto parroco, che improvvisa una scenata di gelosia!

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Nome: Elisabetta Anni nel 2017: 48 Nata a: Cles Residente a: Sopramonte Vestito, scarpe: Fashion Gallery - Trento Parrucchiere: Salone le Follie - Trento Truccatore: Salone le Follie - Trento Testimoni: Loris (fratello) Occupazione: Impiegata

Nome: Luca Anni nel 2017: 50 Nato a: Trento Residente a: Gardolo Vestito: Baratto - Lavis Scarpe: Calzature Pedrotti - Trento Barbiere: Salone 97 - Trento Testimoni: Alice (figlia), Adriano (amico) Occupazione: Bancario

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Nome: Annalisa Anni: 39 Nata a: Trento Residente a: Albiano Vestito: Fashion Gallery - Trento Scarpe: Fedrizzi Moda - Mezzolombardo Parrucchiere e trucco: Naturalmente Glamour - Gardolo Testimone: Monica Occupazione: Casalinga

Nome: Sandro Anni: 41 Nato a: Trento Residente a: Albiano Vestito: Fedrizzi Moda - Mezzolombardo Scarpe: Fedrizzi Moda - Mezzolombardo Barbiere: Salone Dettagli - Trento Testimone: Thomas Occupazione: Operaio

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trentinomatrimoni Matrimonio: Data: Luogo celebrazione: Banchetto: Invitati: Anelli: Bomboniere: Torta: Fiori e bouquet: Video: Animazione adulti: Animazione bimbi: Viaggio di nozze: Andranno a vivere a:

Religioso 14 settembre 2019 Cembra Maso Franch - Giovo 140 Stroili Oro Distilleria Paolazzi - Faver Bronzetti - Lavis Alex Tondin - Cembra Nicola Niutenti - Cembra Samy - Trento Fuerteventura, 8 giorni Albiano

Servizio fotografico: Lucio Tonina - Trento www.fototonina.com

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LA NUOVA PRESIDENTE È MONICA VIOLA “LA TRENTO CHE SI AIUTA”. I VOLONTARI RACCONTANO ALICE PEDRINI: “LA COMUNITÀ STUDENTESCA NON È QUI SOLO PER FARE FESTA MA ANCHE PER DARE IL SUO CONTRIBUTO ALLA CITTÀ”

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stata un’esperienza formativa inaspettata quella che ha vissuto Alice Pedrini, studentessa fuorisede di Brescia al terzo anno di filosofia. “Ero qui a Trento per studiare quando, con il 1 marzo, hanno chiuso la Lombardia e mi sono trovata bloccata in città. L’università era chiusa e c’era poco da fare”. Così navigando in internet la ragazza è incappata in un form (Trento si aiuta) che le associazioni studentesche avevano caricato sulla loro pagina Facebook. La fortuna ha voluto che Alice fosse una delle prime ad iscriversi e per questo ha potuto svolgere un compito inaspettatamente centrale per la consegna dei farmaci a domicilio. “Dovevo stare in sede, organizzare il servizio e ricevere le chiamate da parte di chi richiedeva farmaci. Stando al pc registravo le richieste e coordinavo i volontari che dovevano andare a consegnare”. Non solo un periodo di volontariato il suo ma anche un’occasione di formazione professionale: “è stato quasi come un tirocinio. Mi sono trovata ad imparare cose nuove che non avrei imparato normalmente.” Dalla seconda settimana di marzo Alice ha svolto l’attività di volontariato su 3-4 turni settimanali da 4 ore ciascuno. Poi, con il diminuire delle restrizioni, alcuni volontari hanno ripreso a lavorare e così ha pensato di proseguire fino a fine maggio aumentando il numero di turni. “Seguendo le lezioni online riuscivo ad avere tempo per aiutare gli altri e mantenere il contatto con loro”. Nonostante lavorasse da una scrivania la fuorisede lo ha definito un “mestiere di contatto” che le permetteva di 114

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ELETTO IL NUOVO DIRETTIVO DELLA FEDERAZIONE TRENTINA PRO LOCO

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n momento di passaggio delicato e importante per il mondo del volontariato Pro Loco trentino quello rappresentato dall’Assemblea della Federazione trentina Pro Loco e loro Consorzi – Comitato UNPLI trentino che si è tenuta il 20 giugno. L’Assemblea ha infatti rinnovato gli organi dell’ente, con il presidente uscente Enrico Faes che lascia dopo 8 anni, causa raggiungimento del numero massimo di mandati (2), e i 7 posti da Consiglieri, dibattuti tra 12 candidati. La nuova rosa dei nuovi consiglieri che guideranno la Federazione per i prossimi 4 anni è composta da Monica Viola (presidente), Fabio Chiodega vice presidente, Cesare Pellegrini, Tommaso Beltrami, Marco Sorio, Claudia Leonarduzzi, Gabriella Cilione. “Il mio impegno sarà quello di rappresentare tutte le Pro Loco del Trentino, indistintamente, lavorando con collaborazione, dialogo e ascoltando le istanze che arrivano da tutti gli associati” sono le prime parole della neoeletta presidente, che prosegue “Sono molto orgogliosa della squadra che mi accompagnerà in questo percorso, composta da persone preparate, impegnate e accomunate dalla grande passione per il mondo del volontariato delle Pro Loco. Ringrazio i miei colleghi del precedente mandato, che mi hanno fatta crescere come persona e conoscere meglio questo meraviglioso mondo.“ Enrico Faes salutando la nuova presidente esprime “grande soddisfazione per l’esito delle votazioni, un successo sia in termini di partecipazione, con ben 12 candidature pervenute, che di risultati, con un gruppo qualificato e coeso che dimostra come la strada intrapresa finora valga la pena di essere perseguita”. tenere anche un po’ di compagnia ad anziani e pazienti soli che le telefonavano. Secondo la volontaria il numero di studenti, molti provenienti anche da fuori provincia, che si sono messi a disposizione in questo periodo testimonia della grande disponibilità della comunità studentesca a far parte del tessuto sociale: “Si potrebbe costruire qualcosa includendo anche i giovani che vengono da fuori. Perché la comunità studentesca è qui non solo per fare festa ma, come abbiamo dimostrato in questo periodo, anche per dare il suo contributo alla città”.


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A MEZZOLOMBARDO, IL VINTAGE È IN SERRA IL FESTIVAL TEATRO DELLA MERAVIGLIA È “EUROPEO” LA COMPAGNIA ARDITODESÌO, SI È AGGIUDICATA UN PRESTIGIOSO BANDO “CREATIVE EUROPE”

FINO A SABATO 4 LUGLIO, ALLA FLORICOLTURA RONCADOR

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n ficus benjamin e uno spremi agrumi di design, un vassoio di art decò e un’orchidea, un lampadario arancione e un rosmarino officinale, un pino mugo e un orologio anni 70’, una coppia di poltrone Frau e una sequoia, dei tagete e un vaso di vetro anni 50’, una lampada bianca e della verbena, un’ortensia e uno svuotatasche anni 50’, un’edera e una mattonella decorativa dipinta a mano, una lobelia viola e una borbottina anni ’60. È davanti a uno scenario come questo – e potremmo andare avanti ancora per un po’ – che vi potete trovare varcando la porta della Floricoltura Valentino Roncador a Mezzolombardo. È Vintage in serra, un piccolo mercato di pezzi unici di modernariato, esposto nella serra immerso nel verde e nei mille colori dei fiori di primavera coltivati nel vivaio. Affascinanti oggetti da collezione, piccole opere di design, rari oggetti di modernariato. Ce n’è per tutti i gusti. Sia per gli appassionati, per chi si diverte, scovare le occasioni, sia per gli amanti del bello che nello scegliere quale pianta mettere sul proprio balcone o quale erba officinale nuova piantare nel suo giardino potrà scovare degli oggetti unici. Gli oggetti esposti sono di “I fratelli Broche”, il più eclettico negozio di Modernariato &Vintage a Bologna e sono acquistabili.

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a Compagnia Arditodesìo, in collaborazione con il Laboratorio per la comunicazione delle Scienze Fisiche dell’Università di Trento, si è aggiudicata un prestigioso bando Creative Europe con il progetto CURIOUS acronimo per “Culture as a Unique Resource to Inspire, Outreach & Understand Science”. Creative Europe è un bando molto ambito e di difficile ottenimento. Meno di un terzo delle centinaia di proposte presentate viene finanziato. Il progetto CURIOUS, che avrà inizio a settembre 2020 e terminerà a gennaio 2023, prevede lo sviluppo e l’estensione del festival di teatro e scienza Teatro della Meraviglia (organizzato dal 2017 a Trento da Arditodesìo, Teatro Portland, l’Università di Trento e l’Opera Universitaria), ad una dimensione europea sovra-nazionale grazie alle partnership con la Facoltà di Arti Drammatiche dell’Università delle Arti di Belgrado (Serbia), il collettivo Arte Urbana di Sofia (Bulgaria) e il Teatro Arenberg di Anversa (Belgio). CURIOUS ha l’obiettivo di supportare e favorire l’organizzazione di almeno 2 festival in ogni nazione partner per un totale di 8 festival che, partendo dall’esperienza del Teatro della Meraviglia, ne estenderanno la ricerca coinvolgendo artisti, ricercatori e divulgatori attivi sui territori coinvolti dal progetto. All’interno dei festival, ogni partner si impegnerà a produrre sia spettacoli teatrali che Augmented Lectures, cioè veri e propri momenti divulgativi di carattere spettacolare. Le migliori esperienze saranno poi selezionate e fatte circuitare negli altri festival. Si produrrà così un circolo virtuoso che permetterà di esplorare lo stato dell’arte nel campo del teatro con tematiche scientifiche e

nella comunicazione della scienza attraverso l’esperienza della performance dal vivo. Questa vittoria apre le porte ad uno sviluppo europeo del Jet Propulsion Theatre (JPT), il progetto di teatroscienza che dal 2012 Arditodesìo porta avanti con il Laboratorio guidato dal Professore Stefano Oss, del Dipartimento di Fisica dell’Ateneo di Trento. Il direttore artistico di Arditodesìo, Andrea Brunello, sarà coinvolto nello sviluppo dei festival e nella formazione degli artisti e degli scienziati, garantendo uniformità nelle metodologie applicate. L’obiettivo a lungo termine del progetto è di instaurare partnership durature affinché l’esperienza JPT possa non solo crescere ma anche estendersi ad altre città europee. 115

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MONTENEVE: RIAPRE IL MUSEO DELLE MINIERE SANIFICAZIONE FACILE E VELOCE PER LA CROCE ROSSA GRAZIE ALLA DONAZIONE DELLA FEDERAZIONE PESCATORI TRENTINI

DOMENICA 28 GIUGNO RIECCO IL GRANDE MUSEO A CIELO APERTO

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a sede di Monteneve del Museo provinciale miniere è un enorme museo a cielo aperto in alta montagna, che può essere esplorato camminando sui tanti sentieri di montagna. Gli 800 anni di attività mineraria hanno lasciato traccie sia in superficie, che sottoterra. Chi sale sui 2.355 metri dell’altipiano di Monteneve si trova di fronte allo storico villaggio dei minatori: ne raccontano la storia alcuni edifici e diverse strutture minerarie dell’ultima fase di attività nel XX secolo, conservatisi dalla chiusura nel 1985 fino ad oggi. In uno di questi edifici, nei pressi del rifugio Monteneve, è stato realizzato uno spazio espositivo, che attraverso oggetti di uso comune dei minatori e degli abitanti del villaggio, documenti fotografici e strumenti di lavoro dei minatori, racconta la storia dell’area mineraria. Lo spazio espositivo ed il rifugio sono aperti tutti i giorni fino a metà ottobre. La sede di Monteneve del Museo provinciale Miniere è raggiungibile solo a piedi dalla Val Passiria (due ore) o dalla Val Ridanna (quattro ore). Info: Museo provinciale Miniere, www.museominiere.it.

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volontari l’hanno accolto con calore e l’hanno subito battezzato “Zio Genio”, si tratta di una preziosa macchina destinata alla sanificazione di mezzi, apparecchiature, strumenti e dispositivi di protezione al rientro da ogni intervento di soccorso in ambulanza. È stata donata al Comitato provinciale di Trento della Croce rossa italiana - e da questo messa a disposizione del Gruppo del capoluogo, quello col maggior numero di interventi nell’arco della giornata – dalla Federazione pescatori trentini a seguito di una raccolta fondi alla quale hanno contribuito altre associazioni del territorio. “Zio Genio” è entrato in piena azione pochi minuti dopo la consegna, nel pieno dell’emergenza Covid19, e con una semplice e veloce procedura di sanificazione – prima l’operazione veniva effettuata a mano e portava via parecchio tempo e fatica - ha dato ai volontari l’opportunità di tirare il fiato tra un intervento e l’altro e ha consentito una significativa

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riduzione dei tempi di rimessa in servizio di mezzi e attrezzature. La consegna ufficiale è avvenuta nei giorni scorsi, con “Zio Genio” già ampiamente collaudato, nella sede del Comitato provinciale della Cri trentina alla presenza del Presidente della Federazione pescatori trentini, Mauro Finotti, del Presidente provinciale della Croce rossa, Alessando Brunialti, e dell’intero direttivo provinciale dell’Associazione umanitaria. “Ancora una volta il grande cuore del volontariato trentino ha centrato l’obiettivo di venire incontro ai bisogni della nostra gente e di chi lavora per la nostra gente – ha detto Brunialti – questa donazione, per la quale ringrazio di cuore, rappresenta un grande regalo per i nostri volontari ed evidenzia il forte legame che Croce rossa da sempre ha con il nostro territorio, legame che si è ulteriormente stretto in questo periodo nel quale tutti i nostri volontari sono stati chiamati ad assolvere i compiti più disparati a favore della popolazione trentina”.


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EFFETTO DEL LOCKDOWN SULLA FAUNA SELVATICA “SPECCHIARSI IN TRENTINO. STORIE E OPPORTUNITÀ DAI LAGHI DI MONTAGNA” COME SEMPRE RICCA LA PROPOSTA DEL PALINSESTO DI RAI REGIONE

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a programmazione radiofonica, a diffusione regionale sulle frequenze di Radio1, della Struttura Programmi della Sede RAI di Trento, che prende il via dal 1 luglio e si protrarrà fino alla fine di settembre 2020, prevede: il martedì, alle 12.25: “Te lo dico io l’ambiente”. Il programma si occupa di come vengono trattati i temi ambientali, oggi molto rilevanti, attraverso i più diversi strumenti della comunicazione istituzionale, giornalistica e social e come la pandemia Covid ha modificato il modo di affrontarli. Segue, alle 12.40: “La nevicata del secolo”. 13 puntate scritte da Pino Loperfido e interpretate da Mario Cagol (ne parliamo ampiamente alle pagg. 42-43). Alle 13.20 va in onda: “La vita meravigliosa”. Obiettivo del programma è quello di fornire al pubblico un quadro esauriente e aggiornato dello stato degli ecosistemi in ambiente alpino e della ricerca scientifica ad essi dedicata. Il martedì (inizio ad ore 13.40) si conclude con: “Pic nic, elogio del girovagare e della sosta”, un programma per proporre stimoli incoraggianti di pic nic spontanei, impulsivi, naturali… luoghi insoliti, ricchi di storia, folklore e gastronomia. Il mercoledì si apre, alle 12.25, con: “Tra l’us e l’as, dove tutto è finto ma niente è falso”. Un programma dedicato al teatro dialettale trentino. Alle 12.45 si propone: “VivinTrentino”. Quattordici puntate dedicate alle tematiche di pubblico interesse relative alla realtà provinciale. Alle 13.20: “Benvenuti al parco”, quattordici puntate dedicate alla scoperta delle Aree protette del Trentino. A seguire: “Specchiarsi in Trentino. Storie e opportunità dai laghi di montagna”. Quattordici puntate per una guida curiosa del territorio che porterà gli ascoltatori a conoscere, goccia dopo goccia, laghetto dopo laghetto, la storia di una terra, dei sui eventi, della gente che è vissuta

LA FONDAZIONE MACH NELLA RICERCA PUBBLICATA DA NATURE ECOLOGY AND EVOLUTION

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n team internazionale di scienziati sta studiando come gli animali abbiano risposto alla variazione dell’attività umana seguita alla pandemia da COVID-19. Tra questi, la ricerca italiana riveste un ruolo preminente con la Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige. In un articolo pubblicato oggi sulla prestigiosa rivista Nature Ecology & Evolution (https://www.nature. com/articles/s41559-0201237-z.), gli scienziati spiegano come questa ricerca, condotta in un tragico momento per l’umanità, indicherà strategie innovative perchè uomini e animali selvatici possano condividere un pianeta sovraffollato, con benefici per entrambi. Molti Paesi hanno adottato, con diverse modalità, delle misure di lockdown per limitare la diffusione di COVID-19, originando tra l’altro una riduzione della mobilità umana, che gli scienziati hanno ribattezzato “ANTROpausa”. Questa condizione di ‘rallentamento’ delle attività antropiche permette di indagare, come mai prima, le interazioni tra uomo e fauna. e che ci vive. Il venerdì, alle 12.25, si propone: “Incontri ravvicinati di un certo tipo. Un Trentino da raccontare”. Una raccolta di storie vere e documentate, contestualizzate nell’epoca in cui son avvenute. Brevi monografie che narrano di vita, avventure, guerra, amori ed emigrazione. Storie unite dal gusto della ricerca e della scoperta del Trentino di ieri e di oggi. Alle 12.40: “Alla scoperta del Trentino. Luoghi e simboli del territorio”. Ciclo di tredici incontri per raccontare i luoghi, la cultura, i personaggi che sono divenuti simbolo della comunità trentina. Alle 13.20: “Musically. La vostra musica, le vostre idee”. Racconto sulla musica e quanto questa sia parte della vita dei tredici ospiti del programma. Il venerdì si chiude (inizio ad ore 13.45) con: “Storie d’archivio, l’emanazione empirica della memoria”, dall’Archivio “Martinelli” sulla scia dello spettacolo-conferenza “Un libro ogni 30 secondi”, Carlo Martinelli adatterà il suo “safari” nella cronaca, tra notizie, informazioni, episodi che hanno incuriosito, appassionato e caratterizzato il Trentino degli ultimi anni. Infine domenica, su Radiodue, con inizio ad ore 14, ecco: “Il Sommario… al mare”; spazio dedicato alla comicità dove ospiti surreali, guidati da Mario Cagol, interverranno con momenti dedicati all’intrattenimento in spiaggia e non… 117

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È ONLINE IL FESTIVAL DELL’ECONOMIA BAMBOLE, CHE PARTY! CON GIUSEPPINA RISATE A GOGÒ CON L’INTENZIONE DI RAFFORZARE LA SPERANZA

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iuseppina da grande intrattenitrice qual è, con la sua verve entusiasma e calamita l’attenzione della gente. Verve che rinnova quotidianamente aprendo gli occhi alle prime luci dell’alba sorridendo alla vita, ha cercato, in questo periodo di clausura pandemia, di regalare il suo ottimismo organizzando con alcune amiche, tramite video whatsapp, un party con le bambole, strappando risate a gogò con l’intenzione di rafforzare speranza e per superare questa avversità con grande tenacia. Tutte hanno partecipato attivamente con febbre innovativa, fervore, voracità gioiosa sfociando in una ineguagliabile positività.

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INIZIATI IL 29 MAGGIO SCORSO UNA SERIE D’INCONTRI TEMATICI

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l Festival dell’Economia, che si svolgerà a Trento dal 24 al 27 settembre sul tema “Ambiente e Crescita”, quest’anno si è aperto venerdì 29 maggio con una serie di riflessioni online sugli avvenimenti che in poche settimane hanno cambiato il mondo e i cui enormi effetti hanno già iniziato a manifestarsi sull’economia globale. Gli incontri che si susseguiranno, fino a settembre, ci offriranno la possibilità di comprendere le profonde trasformazioni che l’economia europea e globale stanno attraversando. Gli appuntamenti giornalieri, sul sito web 2020.festivaleconomia.eu e sui canali social (Facebook, Instagram, Twitter e YouTube), vedranno la presenza di economisti italiani e stranieri, studiosi di numerose discipline, giornalisti e operatori economici oltre ai rappresentanti delle Istituzioni politiche italiane e internazionali. Questi i principali temi, che si alterneranno settimanalmente: L’economia ai tempi del COVID: conversazioni tra economisti condotte dal direttore scientifico del Festival, Tito Boeri. Intersezioni: riflessioni condotte da esponenti di numerose discipline che andranno dalla scienza alla storia, dall’antropologia alle neuroscienze e non solo. Politici, studiosi e accademici avranno modo così di analizzare la situazione economica dai rispettivi punti di vista. Appunti per la ripartenza: uno sguardo da parte delle imprese al mondo dell’economia. La reazione delle aziende alla crisi provocata dalla pandemia e le opportunità di innovazione per il futuro. Le parole chiave dell’economia: una serie di podcast audio, a cura de Lavoce.info, con la partecipazione dell’Università di Trento, nei quali docenti universitari spiegheranno e commenteranno i termini che stanno trasformando le nostre vite. Consigli di lettura: un approccio ai libri di economia più significativi all’interno del dibattito economico politico nazionale e internazionale. Cineconomia: anche il cinema parla di economia. Da segnalare in questa edizione la creazione dell’Archivio digitale del Festival che conterrà le conferenze di tutte le edizioni passate: un ricchissimo patrimonio di idee e contributi reso disponibile a tutti, che comprende oltre 700 video e audio.


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IL LIBRO DEL MESE

IN UN LIBRO LA “CRONACA” DEL CORONAVIRUS IL RACCONTO DI GIORNI PIÙ DRAMMATICI DELL’EMERGENZA, ANCHE IN TRENTINO

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a ricostruzione dei giorni più drammatici dell’emergenza causata dal coronavirus. L’omaggio agli eroi che negli ospedali hanno fatto un lavoro enorme per la nostra salute. I commenti e le analisi su cosa è stata la quarantena e i contributi per ripartire nel miglior modo possibile. Tutto questo c’è nel libro dell’Adige «I cento giorni che hanno sconvolto il mondo», in edicola da venerdì 29 maggio, al prezzo di 7,5 euro più il costo del quotidiano. Oltre seicento pagine, realizzate dalla redazione del nostro giornale, utili prima di tutto per “fare memoria”: un vero e proprio diario ricorda infatti giorno per giorno come il mondo ha affrontato la pandemia, naturalmente con una particolare attenzione al Trentino, alle sue vittime, ai medici e agli infermieri, ai contagiati che hanno superato la malattia. La prima parte del libro “ che offre anche 32 pagine di foto a colori sul Trentino ai tempi del Covid-19 “ è dedicata al riassunto degli eventi principali, dai primi allarmi al decreto «Io resto a casa». Ma c’è spazio anche per le testimonianze dirette di alcuni medici, che hanno vissuto la grande crisi in prima persona. Un libro che diventerà uno strumento utile a non dimenticare troppo in fretta.

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RIPORTARE CON SEMPLICITÀ UN VINO PER IMMAGINI, SUONI ED EMOZIONI: QUESTO UNO DEI NOBILI SCOPI CHE SI PREFIGGE IL LIBRO DI RAFFAELE FISCHETTI: “IL VINO DALLA PARTE DEL CUORE”

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uando mi è stato chiesto di scrivere la prefazione di questo libro il titolo scelto da Raffaele mi ha profondamente colpito per la bellezza e per il significato “Il vino dalla parte del cuore”. E’ proprio vero perché è attraverso il cuore e la passione che si raggiungono grandi risultati, lo posso ben dire visto che il vino ha sempre accompagnato il mio destino durante il corso della mia lunga vita. È solamente negli anni più recenti che è finalmente sbocciato anche nel nostro paese il grande interesse per questo bellissimo mondo. Il vino non è più considerato solo come alimento che dà forza, coraggio, calore e anche allegria


trentinolibreria Paolo Miorandi L’unica notte che abbiamo Exorma Di notte, un uomo alla finestra ascolta voci che tornano da oltre il buio. Sono le voci che si levano dalle vecchie foto che un’anziana vicina di casa gli sta mostrando da giorni. Frammenti di storie concatenate, voci distinte nella memoria che si avvicendano e a volte si mescolano, vibrano con una frequenza propria. E l’anziana signora, poco prima di tramutarsi anche lei in un pulviscolo di parole, consegna all’uomo quel sedimento inestimabile perché unico, e fragile, perché ne diventi il custode. Da ciascuna fotografia, ogni volta che ne viene esibita una nuova, si alzano le voci dei morti, ma non parlano tra di loro e nemmeno con i vivi, monologano, chiusi ciascuno nel proprio ricordo. Una staffetta serrata e densa. Ognuno torna sul luogo della propria ferita e la esibisce come per chiedere perdono. Dall’autore di “Verso il bianco, un nuovo potentissimo romanzo sul tema della memoria del nostro tempo.

Ugo Pontiggia Saffo ritrovata. Testo greco a fronte La Finestra Editrice

Gustavo Corni Weimar. La Germania dal 1918 al 1933 Carocci Editore

Saffo è la poetessa più famosa dell’antichità, più volte tradotta e in verità tradita. Ugo Pontiggia ha scelto d’esser fedele ai testi: ne ha studiato accuratamente la sintassi e il lessico, in particolare quello che delinea l’idea della “leggerezza”, alla luce d’Afrodite. Saffo è più affascinante di quanto si credeva. Saffo era originaria di Eresos, città dell’isola di Lesbo nell’Egeo; le notizie riguardanti la sua vita sono state tramandate dal Marmor Parium, dal lessico Suda, dall’antologista Stobeo, e da vari riferimenti di autori latini, oltre che dalle testimonianze dei grammatici. Nacque in una famiglia In questo libro/ aristocratica intervista, in che cui fuper coinvolta nelle lotte politiche tra la prima volta ricordi biograficii vari si tiranni che allora contendevano il dominio intrecciano consiriflessioni sull’esistenza e disul Lesbo. Per una d’anni Saffo presente del decina mo seguì la propria famiglia in esilio in Sicilia. Successivamente ritornò a Ereso, dove fu direttrice e insegnante di un tiaso, sorta di collegio in cui veniva curata l’educazione di giovani fanciulle, incentrata sui valori che la società aristocratica di allora richiedeva.

ma finalmente ci si è accorti che questo nettare proviene da una moltitudine di elementi importantissimi. Da qui iniziano studi approfonditi sui vitigni, sui terreni, sulle varietà delle uve, sui cloni da impiegare e ancora l’importanza delle esposizioni dei vigneti stessi, dei paesaggi che li circondano, dei vari sistemi di potatura, della coltura biologica, ecc. Lavorando in questo settore ho viaggiato in lungo e in largo per il mondo incontrando tanti produttori, clienti raffinati, che condividevano la mia stessa passione ed erano curiosi di comprendere meglio quello che si produceva nel nostro paese. Tutto questo portava ad interessanti scambi di notizie di idee che provocavano esuberanti conversazioni nel voler sapere sempre di più ed arricchire il bagaglio di esperienze tutti uniti nel medesimo disegno, quello di degustare vini emozionanti o per meglio dire “dalla parte del cuore” Ed è qui che ad un certo punto nascono le associazioni per lo studio del fenomeno vino, si arricchiscono gli studi e le scuole di sommelier che imprimono l’educazione sui modi, su come presentare le bottiglie, raccontare la storia del contenuto della zona di produzione dei vitigni impiegati e via dicendo. Oggi nei ristoranti fortunatamente non viene più rivolta quella semplice frase “Desidera bianco o rosso?” è finalmente sepolta grazie alla grande conoscenza diffusa dalle associazioni che hanno dedicato anima e corpo promuovendo e divulgando la cultura del buon bere.

Dopo la sconfitta nella Prima guerra mondiale, nasce in Germania una repubblica democratico-parlamentare fondata sull’accordo fra socialdemocratici, cattolici e liberaldemocratici. Deve affrontare problemi cruciali, come quello delle riparazioni imposte dai vincitori, riportare il paese al rango delle grandi potenze, controllare i radicalismi di destra e di sinistra, costruire un consenso verso istituzioni democratiche, ancora prive di tradizione. Questi anni non sono soltanto l’anticamera dell’avvento di Hitler, ma una fase di grande rigoglio culturale, di sperimentazioni della modernità sul piano sociale ed economico. Il volume prende in esame le vicende della prima democrazia in Germania nel contesto del lungo periodo della storia tedesca e sullo sfondo di un’Europa scossa dalle convulsioni del dopoguerra: crisi economiche, rivoluzioni e controrivoluzioni.

I sommelier sono oggi gli ambasciatori più importanti per i grandi vini, hanno seguito scuole rigorosissime come quella della Fondazione Italiana Sommelier che per noi produttori è un faro che continua a diplomare schiere di appassionati di professionisti e futuri docenti Raffaele è uno di questi grandi appassionati che nel tempo è diventato meritatamente il responsabile per la delegazione del Trentino-Alto Adige. Ha cultura immensa, preparazione, dedizione e amore infinito nel trasmettere alle nuove generazioni la cultura del vino. Oltre ad insegnare con lo stile e l’eleganza del sommelier ha voluto coniugare alla sua opera: musica, poesia e cultura culinaria meravigliose arti perché il vino è anch’esso arte, cultura, musica e poesia. Grazie Raffaele per la fatica, l’energia e l’impegno che stai mettendo nel portare avanti la tua grande missione: quella di insegnare ad amare e scoprire i segreti del vino. Marchese Carlo Guerrieri Gonzaga

Raffaele Fischetti

Il vino dalla parte del cuore

Curcu Genovese, pag. 195 - Euro 15,00

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trentinocucina

IL RISOTTO MANTECATO con radicchio tardivo formaggio Casolet e lardo di Caderzone

in libreria o scrivendo a vendite@curcugenovese.it

Ingredienti per 4 persone Per il risotto gr 30 olio di oliva gr 50 scalogno gr 5 aglio dolce gr 400 radicchio tardivo trevisano I.G.P. gr 240 riso Vialone nano Isola della Scala gr 50 vino bianco aromatico gr 1.500 brodo vegetale

Per il radicchio n. 2 cespi di radicchio tardivo n. 4 fettine di lardo di Caderzone Procedimento per il risotto Soffriggere in olio di oliva l’aglio e lo scalogno, aggiungere il radicchio sminuzzato, stufandolo per alcuni minuti. Aggiungere il vialone nano e durante la brillatura bagnarlo con vino bianco aromatico aggiungendo il brodo vegetale man mano che lo richiede. Dopo circa 16 minuti dalla cottura togliere dalla fiamma e mantecare con burro e quadrucci di formaggio Casolet. Per mantecare gr 50 burro di malga gr 100 formaggio Casolet

Procedimento per il radicchio Dividere il radicchio per il lungo, aromatizzare con sale e maggiorana ed avvolgere nel lardo di Caderzone. Stufare in forno a 180 °C. a calore misto per circa 10 minuti, od in tegame a fuoco dolce. Presentazione Disporre il risotto nei piatti singoli decorandoli con un cespo di radicchio avvolto nel lardo di Caderzone.

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IL REGOLAMENTO DEL NOSTRO CONCORSO

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eguire la pagina @trentinomese su Instagram; la foto vincitrice sarà pubblicata sulla nostra rivista cartacea il mese seguente alla pubblicazione online; per decretare la foto vincitrice si terrà conto dei “mi piace” ricevuti, dal primo del mese al venti del mese (per esigenze di stampa); solo le foto che saranno selezionate da noi e

pubblicate sulla nostra pagina Instagram @trentinomese potranno partecipare al concorso; per esser selezionati vi ricordiamo di utilizzare il nostro hashtag; ricordatevi di segnalare il luogo o localizzare la foto, saranno valide solamente le foto scattate in Trentino Alto Adige. Grazie a tutti anticipatamente!

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