Trentinomese gennaio 2017

Page 1

ANNO XXV N. 299

euro 2,00 www.trentinomese.it

GENNAIO 2017 9 771724 550805

ISSN 1724-5508

17001 >

appuntamenti, incontri e attualità trentina

CUORI A DISTANZA

Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Trento. Contiene i.p. In caso di mancato recapito inviare al CDM di TRENTO per la restituzione al mittente previo pagamento resi.

LA TELEMEDICINA IN TRENTINO FA PASSI DA GIGANTE

CLAUDIO SABELLI FIORETTI “QUANDO RISCHIAI DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA...” CARMINE ANGELONE A RIVA DEL GARDA L’ULTIMO DEI “BATTITORI”

MASSIMILIANO A TRENTO

NEL DUOMO DI SAN VIGILIO L’INCORONAZIONE DELL’IMPERATORE

Speciale Sposi

TANTE PAGINE DEDICATE AL VOSTRO GIORNO PIÙ BELLO CHIARA TURRINI

52 CHILI ESPLOSIVI PER L’ATTRICE, INSEGNANTE E... SPORTIVA



ABITI CERIMONIA SPOSO

Curcu&Genovese Associati S.r.l. - Südtiroler Studio S.r.l. - Riproduzione vietata

INVITATI - UOMO - DONNA TAGLIE REGOLARI E CONFORMATE

Cerimonia

LAVIS Via Nazionale, 15 - Tel. 0461.246484

Abbigliamento Baratto


RING

trentinocommenti

RING di Pino Loperfido

di Tiziana Tomasini

perfidie

ATTIVITÀ INVERNALI: SCOLPIRE IL PARABREZZA GHIACCIATO (ED EVITARE INCIDENTI)

H

ai presente quando in città esci di casa al mattino e non trovi più la tua auto? No, non perché te l’hanno fregata, ma perché proprio non ricordi più dove diavolo l’hai parcheggiata la sera prima. Svolti gli angoli dei palazzi, sbirci nei vicoli, ti fai un giro nella piazzetta. Così, vuoti di memoria clamorosi che sono nulla rispetto a quelle mattine in cui l’auto non la trovi perché ha cambiato colore. Sì, insomma, è diventata completamente bianca perché durante la notte il ghiaccio ne ha fatto una sua preda. Ma non sto parlando di una leggera patina che viene via con una manata. Qui ci troviamo di fronte a strati dal calibro artico, croste di ghiaccio che manco con lo scalpello... Solo che sono già le otto e in ufficio il capo ti aspetta per una riunione. Così prendi il raschietto e cominci a darci dentro. Non ci vuole molto a capire che la plasticotta del modesto aggeggio può ben poco contro la minicalotta polare che nottetempo ha nidificato sul parabrezza. Passano i minuti, e solo quando il braccio inizia a far male e la mano comincia a perder sensibilità si intravede qualcosa là sotto: un pezzettino di vetro di due o tre centimetri quadri. Ne ricaviamo un secondo proprio accanto e otteniamo una sorta di binocolo che ci aiuterà nella navigazione dei chilometri iniziali. Poi il riscaldamento scioglierà pur qualcosa, cribbio! Entriamo nell’abitacolo e partiamo. Dopo pochi metri dobbiamo accostare. Occorre liberare qualche porzione dei finestrini laterali altrimenti con cosa guardiamo negli specchietti, col radar? Riprendiamo la marcia, piegati in avanti, con la fronte quasi appoggiata al parabrezza, gli occhi all’altezza dei due forellini che nel frattempo si sono pure appannati. Aumentiamo al massimo le ventole, ma l’aria esce ancora talmente ghiacciata che rischiamo solo di peggiorare la situazione. Accostiamo nuovamente. Ma quando si scalda ‘sto motore?! Guardiamo l’ora: le otto e dieci... Il capo sarà già lì che si domanda che fine io abbia fatto. Impavidi, decidiamo di rimetterci in careggiata. Solo che anche il finestrino si è appannato. Proviamo ad abbassarlo, ma il ghiaccio lo tiene lì, come inchiodato. Allora, alle soglie della disperazione, apriamo la portiera e diamo un’occhiata fuori. Via libera. Si parte. Azioniamo i tergicristalli alla massima velocità col risultato di vederli scivolare allegramente sullo strato di ghiaccio. Ci facciamo coraggio avvicinandoci ancora di più al parabrezza. “Si vede, dai, si vede abbastanza...” Infatti, vediamo “abbastanza” anche la paletta del vigile che ci invita ad accostare. Il suo sguardo è di ghiaccio. Irremovibile pure quello. 6

tmgennaio

a mali estremi DALLA STORIA DI NATÀLIA UN SEME DI TOLLERANZA. VERSO GLI ALTRI. E VERSO NOI STESSI

N

atalia viene dalla Moldavia. È da quasi un anno che vive in Italia insieme al marito. Dividono una stanza con altri connazionali sulla collina di Trento. Sono qui per lavorare. Lei – una trentina d’anni ma con una tristezza negli occhi che ruba un po’ di giovinezza – di giorno fa le pulizie domestiche presso qualche privato, di sera quelle industriali in una grande fabbrica a nord della città. Tra lo scuotere dei tappeti e i profumi dei detersivi, mi racconta per brevi cenni la sua storia. Da loro il lavoro c’è, ma si prendono pochi soldi. Talmente pochi da non essere abbastanza per vivere. E quando vede i miei figli girare per casa, trapela tutta la sua nostalgia. Anche lei ha una figlia, che ha dovuto lasciare in Moldavia con i nonni. Non avendo un lavoro sicuro e stabile, non poteva rischiare. Arriveranno tempi migliori, dice. Intanto ha frequentato un corso di italiano per stranieri con tanto entusiasmo. Incredibile come imparino la lingua con facilità: le correggo qualche accento e lei sorride. Capisce che anch’io non ho una vita semplice; lavoro, figli e casa che si traducono in una molteplicità di piccole e grandi preoccupazioni. Mi aiuta come fosse una zia, con qualche consiglio di economia domestica e di informazioni sui movimenti dei miei figli: “Il grande è uscito ma ha un po’ di tosse, dagli sciroppo!” Due settimane fa, in fabbrica, hanno fatto pulizie generali. Questo ha significato, in termini di tempo, un intero fine settimana (notte inclusa) di lavoro. La vedo molto stanca, ma lei continua imperterrita con il suo giro di case da riassettare. Sa di non potersi fermare. Non si vuole fermare. Almeno fino alla settimana scorsa, quando mi ha comunicato che avrebbe passato il Natale a casa. Con la bambina che non vede da quasi un anno. Me lo dice con gli occhi lucidi. Mi assicura che tornerà. Ha già organizzato tutto: dal biglietto aereo alla nuova ragazza che la sostituirà nel giro quotidiano delle pulizie. Mi dice che è brava, che non devo preoccuparmi; lo sa che ho bisogno di una mano. La saluto e penso che forse ci rivedremo, forse no. E rifletto su quante vite ci passano davanti ogni giorno, ognuna con i suoi dolori dentro e noi non ce accorgiamo quasi mai, se proprio non ci andiamo a sbattere contro. Facciamo presto a parlare e ad argomentare degli stranieri in Italia, di cosa sia giusto o sbagliato, di quello che si dovrebbe o non si dovrebbe fare. Ma avendo la possibilità di andare a fondo anche solo in una di queste vite, la prospettiva cambia. Si capiscono molte più cose e si diventa più tolleranti. Con gli altri ma anche con se stessi.


G

Via Nazionale, 154 - Lavis (TN) | www.tramontin.it


trentinocommenti

RING di Fiorenzo Degasperi

scempi ed esempi IL FIUME ADIGE: DA FONTE DI VITA MATERIALE E CULTURALE AD APPENDICE INVISIBILE

T

ramontato il sogno di qualcuno di trasformare il fiume Adige in un’enorme turbina alterando la vita acquatica tra Aldeno e Volano, questo fiume – diventato ormai “canale”, dove l’acqua scorre diritta da Bolzano a Borghetto – è caduto nel dimenticatoio. Di lui ci si ricorda soltanto nelle ricorrenze della grande alluvione del 1966 la cui causa, tra le tante, è rintracciabile nell’aver trasformato i torrenti laterali in scivoli d’acqua, complice una cementificazione forsennata. Al di fuori di queste ricorrenze – peraltro focalizzate giustamente sul lato umano – il silenzio cade su quello che il geografo Eugenio Turri definiva una delle vie fluviali più spettacolari e grandiose delle Alpi. Eppure il romano Athesis, l’Adesc ladino, l’Ades in trentino, l’Etsch in tedesco, un tempo meandrico come un grande anaconda con le sue spire avvolte tra barriere di roccia, era fonte di vita materiale e culturale. Grazie alla pista ciclabile del fiume Adige (Passo Resia-Verona e poi l’arginale fino a Rosolina Mare) la frequentazione degli argini è notevole. Ma è una frequentazione con lo sguardo rivolto più all’interno che non in basso seguendo le ondulazioni e le correnti dell’acqua. I ciclisti sfrecciano guardando soltanto il compagno che hanno davanti, gli accompagnatori dei cani hanno gli occhi ben fissi a terra pronti a raccogliere gli escrementi dei loro cari amici, le mamme osservano con ammirazione i loro bebè racchiusi dentro futuristiche carrozzine, gli anziani commentano i lavori svolti nella vicina campagna, i podisti non riescono a vedere nulla perché hanno gli occhi intrisi di sudore, ecc. Sembra quasi che il fiume sia un’appendice invisibile. Chi si ricorda di questo fiume è certamente il prete che ancor oggi sale al santuario di San Valentino presso Ala – alto, su di una rupe precipitante sopra la piana lagarina – durante la processione primaverile (ricalcando l’antica rogazione) e, rivolto verso il basso, invoca la protezione dei santi sulle campagne e sul territorio a difesa da inondazioni, da fulgure et testate e da tutte le manifestazioni negative della natura che possono compromettere l’annata agricola. Oppure il gruppo degli zattieri di Sacco che sfidano ancor oggi, anno dopo anno, le torbide acque del fiume per fregiarsi di una vittoria “bagnata” in ricordo dei secoli in cui il fiume ha dato vita e speranza alla popolazione che si affaccia nella stretta della Moja. Altre decine e decine di manifestazioni legate al fiume come benedizioni, maledizioni e esorcismi sono cadute completamente in disuso. Eppure, per un attento osservatore, l’Adige è fonte di inesauribile ricchezza di fauna e di flora, di scorci paesaggistici e di potenziali elementi turistici. Ancor oggi

8

tmgennaio

RING c’è un solitario canoista che transita quasi settimanalmente sotto il ponte di Sacco: sfreccia tagliando le onde, evitando con un colpo di coda le bastionate dei piloni di sostegno, meravigliando le anatre che lo osservano indispettite da un’intrusione improvvisa. Perché non si rende nuovamente fluviale l’Adige? Discese con il rafting, canoe, barche, con punti di approdo collegati con un sistema di turismo culturale messo in rete: ad esempio una fermata a Nomi, presso le ancor presenti e rare paludi del Taio (tutelate dal sito Natura 2000 Servis) collegata con la visita ai castelli e palazzi della zona (dal Palazzo Vecchio di Nomi ai soprastanti ruderi o, al di là del fiume, Castel Pietra e Castel Beseno, ecc.). Chi si accorge che tra il ponte di Sacco e quello di Sant’Ilario vivono decine di germani reali, diverse coppie di merli acquatici saltellanti da un sasso all’altro tra un tuffo e l’altro, una famiglia di rari smerghi maggiori che si divertono ad immergersi sbuffando, di ballerine, corvi, saettanti cormorani che assomigliano a neri aerei, gli impacciati e rari tarabusi, un simpatico e colorato martin pescatore e un nevrotico airone cinerino, che non riesce a pescare niente e allora saltellando e arruffando le piume si sposta continuamente a zig zag risalendo il fiume. Per non parlare dei pesci. Un mondo insomma che passa completamente inosservato. Lentamente stanno anche sparendo le numerosissime leggende che aleggiavano sopra le fantasmatiche isce, le palù di un tempo, questi lembi selvaggi manipolati e interpretati dall’uomo sul piano pratico – la raccolta delle canne, la caccia, la pesca – e simbolico – la presenza di draghi, serpenti bianchi, fantasmi, anime maledette. Che fare per salvare tutto questo? Per rendere nuovamente “amico”, “compagno di viaggio della nostra vita” questo fiume altrimenti separato e dimenticato? Per introdurre nuovamente il fiume al centro di un’economia culturale e turistica? La risposta è molto semplice: creare una fitta rete di Comuni e Associazioni tra loro in comunicazione (progettualità verticale) che a loro volta formino tante reti locali (progettualità orizzontale) tese a rivalorizzare il fiume Adige e i dintorni. Lavoro sicuramente non facile, di lunga durata, però potenzialmente fautore di crescita economica e culturale, di valorizzazione del territorio – anche di quello ritenuto “piccolo” – senza peraltro spendere ingenti capitali e soprattutto senza alterare ulteriormente ciò che è già stato pesantemente alterato nel corso dei secoli. Questo è ciò che chiedo ad un Babbo Natale in ritardo per l’anno 2017.


G

SALA FILARMONICA - VIA VERDI 30 - TRENTO - ORE 10, 30 Domenica 15 gennaio Lucrezia Slomp, pianoforte Associazione Labirinti armonici Programma Wolfgang Amadeus Mozart Quartetto n. 1 in sol min. KV 478 Fryderyk Chopin: Concerto

n. 2 op. 21 in fa min.

Domenica 29 gennaio Fabrizio Meloni clarinetto Mario Marzi saxofono Giuseppe Ettorre contrabbasso Simone Zanchini fisarmonica Paolo Zannini pianoforte Giuseppe Cacciola batteria e percussioni Programma Non solo classica

Domenica 12 febbraio Leonardo Colafelice pianoforte Programma Ludwig van Beethoven Sonata in do min. op. 10 n. 1 Sonata in Mi bem. magg. op. 81a “Les adieux” Franz Schubert Momento musicale in do diesis min. op. 94 n. 4 D. 780 Felix Mendelssohn Variations sérieuses in re min. op. 54 Čajkovskij-Pletnev: Lo Schiaccianoci, Suite

Domenica 26 febbraio UT insieme vocale-consonante Lorenzo Donati, direttore Programma Madrigali di varia ricreazione Giovanni Croce Claudio Monteverdi Adriano Banchieri

Domenica 12 marzo Esther Crazzolara primo violino Simone Vebber maestro al cembalo Programma Il lieto ardore Georg Friedrich Händel Concerto Grosso op. 6 n. 1 in Sol magg., HWV 319 Johann Sebastian Bach Concerto per violino in la min. BWV 1041 Concerto in Re magg. per cembalo BWV 1054 Georg Philipp Telemann

Concerto polonois in Sol magg.

Domenica 26 marzo Lorenzo Guzzoni clarinetto Stefano Guarino pianoforte

Programma Johannes Brahms Sonata in fa min. n. 1 op. 120 Carl Maria von Weber Grand Duo Concertante op. 48 Gioachino Rossini Introduzione Tema e Variazioni sul Mosè e La Donna del Lago Domenica 9 aprile Microband Luca Domenicali Danilo Maggio Programma

Classica for dummies Domenica 23 aprile The string soloists Lisa Jacobs, violino solista Programma

Rocking Baroque Antonio Vivaldi Concerto per 4 violini in si min. op. 3 n. 10 RV 580 Pietro Antonio Locatelli Concerto per violino n. 2 in do min. op. 3 n. 2 Concerto per violino n. 1 in Re magg. op. 3 n. 1 Joseph Haydn

Concerto per violino in Do magg. Hob.VIIa:1 7 maggio

Orchestra Lumiere Francesco Maria Moncher pianoforte

Giancarlo Guarino direttore Programma Massimo Priori (*1962) Concerto per pianoforte (prima esecuzione assoluta su commissione Società Filarmonica) Claudio Bonometti Concerto (prima esecuzione assoluta su commissione Società Filarmonica) Nicola Segatta (*1982) Circus, concerto per pianoforte (prima esecuzione assoluta su commissione Società Filarmonica) Informazioni Abbonamento: Euro 40.00 Euro 8.00 intero Euro 4.00 ridotto (biglietto ridotto fino a 14 anni) Società Filarmonica di Trento tel. 0461.985244 info@filarmonica-trento.it www.filarmonica-trento.it


RING

trentinocommenti

RING di Silvia Tarter

di Denise Fadanelli

verde ostinato UNA PREGHIERA PER LA NEVE: QUELLA VERA. NON... SPARATA

P

assando per il centro città, la vetrina di un negozio di articoli sportivi mi ha fatta sorridere. C’era una campagna pubblicitaria con un ragazzo abbigliato con vestiti tecnici, il cui pensiero veniva espresso in un fumetto bianco: “Pray for snow”, “Preghiamo per la neve”. In effetti, che farsene di abbigliamento tecnico, sci ai piedi e racchette alle mani se questa benedetta neve non si decide a calare dal cielo? Ormai ci siamo abituati alla sua episodicità, tanto da doverla invocare. Eppure ci speriamo, ogni anno, che questa piccola magia meterologica ritorni. Ed è davvero una magia, visto che le condizioni per una nevicata devono essere molto particolari e affatto facili da crearsi. Le cause delle nevicate sempre più scarse sono ormai note: inquinamento atmosferico ed effetto serra, che hanno fatto sì che anche nelle nostre Alpi la neve si faccia desiderare sempre di più e si faccia trovare sempre più in alto. Infatti, negli ultimi anni, il cambiamento climatico ha innalzato il limite della neve, portandolo dagli 800 ai 1200 metri. E si prevede che entro il 2050 questo limite raggiungerà i 1500 metri. Al di sotto di questo livello dunque, addio fiocchi bianchi. Se qualcuno di noi, che vive in città si può ancora ricordare delle nevicate a bassa quota, con palazzi imbiancati, automobili coperte da un soffice tetto bianco, gente armata di pale e con indosso i moon boot anche per andare in ufficio, ecco tutti questi ricordi che a noi fanno sorridere i nostri figli e i nostri nipoti probabilmente non li avranno mai. Dovranno salire in montagna, e sempre più in alto per rimanere sorpresi dalla neve. Oppure, accontentarsi di quella artificiale, se vorranno divertirsi con gli sci. Dobbiamo porre attenzione però a non abusare della neve artificiale, ritenendola la salvezza per le nostre settimane o week end bianchi, e soprattutto per gli operatori turistici stagionali. La neve artificiale è certamente utile a preservare l’offerta turistica delle zone alpine, ma richiede un immerso quantitativo d’acqua per essere formata: occorrono circa 9000 litri d’acqua per ora per innevare un km quadrato di piste, sparandola ad altissima pressione, con un notevole dispendio anche energetico, in modo che possa congelare al contatto con l’aria fredda, sotto zero. Acqua che talvolta viene prelevata addirittura dai ghiacciai! Davvero non si possono trovare altre soluzioni? Nuove forme di turismo invernale o sostegni agli operatori del settore? Occorre una seria riflessione a riguardo, ma ancor più un’inversione di rotta nelle nostre abitudini e nel nostro rapporto quotidiano con l’ambiente, altrimenti, di questo passo, con questa scarsa lungimiranza, davvero la neve diventera un miracolo da invocare... 10

tmgennaio

lost in glocal IN MEZZO A TANTE SOLITUDINI CHE SI FANNO COMPAGNIA

È

appena arrivato con la sua vecchia macchina sgangherata, roba che non si sa come faccia a passare le revisioni ogni anno ma tanto a lui importa solo poter fare il tragitto casa-bar-supermercato e ritorno. La posteggia con una ruota fuori dalle strisce “tanto è un attimo”, il famoso attimo. Il finestrino abbassato di chi fuma appena possibile, ovunque e troppo. Sul tappettino ci sono la cenere e i mozziconi di una vita, il posacenere sbuffa stracolmo, le dita ingiallite sbattono la portiera senza curarsi di chiuderla “tanto chi vuoi che se lo prenda un rottame del genere?”. Entrato nel locale, ordina un caffè, non sono nemmeno le otto. Lo beve bollente, si guarda intorno e, sottovoce, chiede la correzione: “Solo una lacrima, per risciacquare la tazzina”, dice alla barista con aria di complicità e strizzandole l’occhio. Conosce tutti, saluta con un cenno del capo. Uno alla volta arrivano i soliti ed affezionati amici, prendono posto al bancone, si stringono mani e si scambiano battute rumorose: “Finché non ti vedo sugli annunci mortuari, ti trovo qui”, ride compiaciuto uno degli amici più cari. Si sprecano sonore pacche sulle spalle per dirsi ciao, ben ritrovato e per stringere le complicità a doppio nodo intorno ai propri rituali quotidiani. “Ti vedo bene”, “stammi bene”, anche domani, ancora qui. Alle otto e mezza ordina il primo vino bianco per tutto il gruppo, anche se qualcuno prova a dire di no che è troppo presto, lui insiste, è inamovibile. Lo sguardo fisso, tagliente di due piccoli occhi arrossati e scuri. Li convince e, in meno di un’ora, la piccola comitiva è diventata più rumorosa, le sue guance più rosee e le mani callose più calde. Qualche bicchiere è scivolato giù per gli amici che negli anni se ne sono andati, qualche altro per noia, abitudine, per la compagnia. Si ride, si scherza. Ci si rattrista, ma solo per la durata di un brindisi. Gli argomenti son sempre gli stessi: il tempo, la neve sulle montagne che non arriva e complicherà l’estate ai contadini, i politici sempre più disonesti, la pensione sempre più magra, la nostalgia per il lavoro, per le cose come si facevano una volta. Perchè si sa, le cose una volta erano sempre meglio di come sono ora. Alle dieci, le campane suonano, i rintocchi si sentono appena, ed è già ora di andare, fare un poco di spesa, risalire in macchina, tornare a casa per il pranzo. Una casa minimale, pratica ed ordinata. Un pasto frugale, consumato in velocità perché, da quando è vedovo, quello è il momento più difficile della giornata, il luogo più doloroso, nonostante qualche bicchiere, gli amici, il bar. Nonostante tutta quella compagnia di solitudini simili alla sua.


Curcu&Genovese Associati s.r.l. - Südtiroler Studio s.r.l. - Riproduzione vietata

COM. CCIAA del 01/12/2016

G

I D L SA

AL 0 1 L A D I SCONT DAL 28

EBBRAIO F 4 1 L A E DICEMBR

50%


trentinocommenti

RING di Stefano Margheri

caninamente RAZZA O NON RAZZA? QUESTO È IL PROBLEMA! O FORSE NO…

L

a decisione di rallegrarci la vita con un amico a quattro zampe è normalmente seguita dalla fatidica domanda: ”Quale cane?”. E qui potranno emergere gli scenari più disparati, essendo oggi estremamente complesso capire quale potrebbe essere il soggetto ideale per noi. In primo luogo, dovremo valutare se orientarci verso un cane di razza, piuttosto che in direzione di un cosiddetto “meticcio”. Rispetto a quest’ultimo interrogativo, esistono attualmente due orientamenti contrapposti: i c.d. “razzisti”, ossia coloro che intendono il cane esclusivamente in riferimento a un soggetto appartenente ad una razza specifica, e coloro i quali, stante il sempre elevato numero di “randagi” da adottare, considerano assurdo, se non addirittura “immorale”, spendere tempo e denaro presso allevamenti e centri affini. Insomma, un problema nel problema, giacché non soltanto dovremo ragionare sulla possibile compatibilità tra noi e il futuro “lui”, ma anche sulla sua corretta provenienza. Provando per un attimo a farci noi stessi cane, per il quale il “morale” e l’”immorale” non esistono, sarà forse più efficace riflettere sui vantaggi e gli svantaggi dell’una o dell’altra scelta. In merito ai cani di razza, e suggerendo un preventivo colloquio con esperti del settore quali veterinari ed educatori cinofili, il primo monito sarà quello di non farci guidare dal solo aspetto fisico, o almeno non soltanto da questo. Leggendo i numerosi testi in materia, dovremo conoscere la storia della razza potenzialmente prescelta, verificando le attitudini per le quali ne sia stata operata la selezione e raffrontando le caratteristiche psico – funzionali dei soggetti di interesse con il nostro stesso “modus vivendi”. Potrà quel cane, con quelle peculiarità, inserirsi nella nostra vita in modo armonico ed appagante? Saremo in grado di garantirgli, quotidianamente, tutto ciò di cui avrà bisogno, in termini di uscite, attività e coinvolgimenti vari? Eh sì, perché spesso i cosiddetti “problemi di comportamento” nascono proprio da qui, ossia dalla non rispondenza tra i bisogni del nostro amico e la nostra effettiva disponibilità a soddisfarli. Immaginando una risposta affermativa in tal senso, il passo successivo consterà nell’individuare gli allevamenti con i quali prendere i primi contatti. Ebbene, in questo caso internet e gli annunci generici 12

tmgennaio

RING non saranno sinonimo di “garanzia”, essendo sempre più frequenti i luoghi ove la selezione di soggetti di razza avviene in modo per così dire non professionale. Quali saranno, quindi, i certificati di qualità da attendere e pretendere? In un elenco di importanza, parleremo di allevamenti riconosciuti dagli organismi nazionali (ENCI) ed internazionali (FCI), disponibili a far conoscere a voi stessi i genitori del nuovo arrivato, a mostrarvi i cuccioli (pur con le dovute accortezze igienico-sanitarie), a garantire una loro buona salute attuale e futura, a rilasciare con pazienza e dovizia tutte le informazioni necessarie ed a consegnarvi, nei termini di legge, il “pedigree” del cane acquistato. Si tratta, di una carta di identità obbligatoria e necessaria, la cui mancanza non potrà essere mai ammessa. Quindi, di fronte a frasi del tipo “il pedigree non serve e, in ogni caso, se non lo vuoi ti faccio meno…”, ringraziate con cortesia ed allontanatevi al più presto! Allo stesso modo, nei casi di genitori non visibili, di allevamenti non visitabili, di cuccioli non presenti al momento, di condizioni generali deficitarie, lasciate perdere e sospendete, per un attimo, il desiderio compulsivo di portarvi a casa il cucciolo della vita. Meglio attendere il giusto tempo, che farci tradire dalla fretta di una scelta di cui potremo pentirci. Altra questione riguarderà il decidere, con testa e cuore, di adottare uno dei tantissimi sfortunati oggi presenti nei canili di tutta la penisola. Anche qui, tuttavia, le domande da porci potranno essere numerose: quale cane? Che età? Quale passato? Infatti, a differenza delle certezze genealogiche di un cane di razza, un cane adottato sarà quasi sempre privo di una “biografia” certa e, in alcuni casi, passibile di maltrattamenti o abbandoni subiti in precedenza. Di primaria importanza diverrà, quindi, il nobile ruolo dei volontari, ossia di coloro che con passione, amore e tanti sacrifici si occupano dei cani “abbandonati”. E sarà attribuibile agli stessi volontari la responsabilità di individuare per voi il soggetto ideale, effettuando con attenzione un raffronto tra le vostre “caratteristiche” e quelle di colui che vi sarà donato. In un caso o nell’altro, dovremo essere consapevoli che l’acquisto o l’adozione di un cane comporterà una serie di responsabilità da non omettere dinanzi ai soli desideri “di pancia”. Impegno, costanza, dedizione, tempo, sacrifici, vincoli assicurativi, scadenze veterinarie e denaro faranno parte del “pacchetto” completo. Siamo pronti? In caso di famiglia “allargata”, abbiamo stipulato il contratto dei “doveri” spettanti a ciascuno? Sappiamo che ciò varrà a prescindere, senza esclusione di pioggia, neve, freddo, caldo torrido e influenze varie? In caso affermativo, e prima di tuffarci nel suo morbido pelo, ripetiamo questo mantra: “Un cane non è per un giorno, e nemmeno per una stagione. Un cane è per sempre”. O, per lo meno, “finché morte non ci separi”.


L’inizio di un bel sorriso.

Prenota o prima v ra la tua isita gra tuita! Tel 046 1 60506 0

CURE PER TUTTA LA FAMIGLIA ANCHE CON SEDAZIONE COSCIENTE

PASSIONE, ESPERIENZA E DISPONIBILITÀ DA TRE GENERAZIONI Lo Studio del dr. Francesco Martini coniuga esperienza professionale e innovazione per la salute dei denti e l’estetica della bocca attraverso moderne tecnologie, tra

IMPLANTOLOGIA

cui la sedazione cosciente.

PROTESI

Attenzione alla persona secondo qualità ed etica.

CURA DELLA PARODONTITE IGIENE E PREVENZIONE ORTODONZIA ESTETICA DEL SORRISO CHIRURGIA ORALE OZONOTERAPIA DISTURBI DEL SONNO

Mezzocorona TN Corso IV Novembre 23 Tel 0461 605060 www.dentistamartini.it

Palma & Associati

G


trentinoildialettoinforma di RENZO FRANCESCOTTI

il dialetto in-forma MA ENDÓ ÈL NÀ EL CICIO?

H

o pescato la foto in bianco e nero della mia classe di seconda elementare, dell’immediato dopoguerra, ancora molto ben definita (chissà come saranno le foto di adesso tra settant’anni, ammesso che facciano ancora foto…). La osservo. Quanti eravamo in classe? Li conto: 36… Come appariamo? Diciamo da terzo mondo: tutti incredibilmente magri, tirati… Tutti? Sì tutti: incredibile. No, un momento: tutti tranne uno, el Cicio. Eccolo lì, in terza fila, in piedi su una panca con i più alti della classe. Il cicio non poteva mancare, il cicio in una classe non mancava mai: assieme all’ocialuto (l’occhialuto) e al stralocio (lo strabico). Così, impietosamente li chiamavamo. “Anche tu?” Ma, non mi ricordo: forse anch’io… “Ma non eravate un po’ razzisti?” A quel tempo non esisteva la parola. E poi, non inflazioniamola, non usiamola a sproposito, altrimenti non avrà più effetto! La faccenda si svolgeva molto sportivamente, divertentemente. (II correttore –automatico o fisico – mi rifiuta il sostantivo, mi dice che non esiste. Bene: adesso non lo puoi più dire: è stato usato, esiste, tutti l’hanno capito, il neologismo lo puoi prendere o lasciare, fai tu…) Dicevo che noi usavamo certi appellativi. Per esempio dicevamo: “Endó èl nà el cicio?”

Anzi, el “Cicio” divenuto ormai un nome proprio, come l’Ocialuto o el Stralocio. E c’erano tanti altri soprannomi, riferiti ad aspetti fisici, usati come nomi propri. Ad esempio, se uno era molto piccolo veniva chiamato “Topo” o “Pulce”. Il Topo lo vidi anni dopo: stava giocando al calcio, neanche male, e mica in un campetto d’Oratorio: allo stadio Briamasco! Era cresciuto ma continuava a essere sul bassotto. Dalla tribuna partì un grido (deve essere stato uno della nostra compagnia): “Topo, vèi su da quela busa!” Quanto al Pulce crebbe ancora di meno: era basso, tracagnotto, con le guance colorite, alla Heidi. Faceva il Liceo e – come raccontarono – una volta che avevano fatto la cena di classe sul Bondone (al Vasón o in Vanéze, non so), annebbiato dalla bevute salì sul pullman che li aveva portati su, sbloccò il freno a mano e fece non si sa quanti chilometri di curve e tornanti in folle. Miracolosamente non si ammazzò, non uscì di strada (o forse finì in un prato senza conseguenze). Così nanerottolo come era dicevano avesse molta fortuna con le donne (vuole la leggenda che i nani siano particolarmente dotati...). Raccontavano che avesse una baita dalle parti del Cimirlo e vi facesse il pendolare con le amiche. Lo incrociai dopo anni e lo salutai con un ”Ciao, Pulce!” L’avevamo sempre chiamato così, tutti lo chiamavano così… Lui si incavolò di brutto. Si vede che, aveva deciso di non lasciarsi più chiamare così, ora che era cresciuto. Cresciuto? Quando mai? Ma, tornando al Cicio, ho scritto che nell’immediato dopoguerra erano tutti come el Sitèla, magro come na stèla, mentre ora – come dicono gli ultimi dati – il 23 per cento dei bambini di 8-9 anni sono sovrappeso e l’11 per cento sono obesi. Come mai un “ciccio” in classe non mancava mai, anche in quelle classi di “terzomondiali”? Perché era così: chiedetelo ai dietisti il perché… Anzi no, non chiedeteglielo: i ne conta sempre una de nove e quel che neva ben ieri no ’l va pu ben ancòi! In ogni caso un “ciccio” non può mai mancare, né in una classe né in una compagnia. Un “ciccio” fa simpatia, ti mette di buon umore. Ma endó el nà el Cicio? renzofrancescotti@libero.it

14

tmgennaio


trentinodadonnaadonna di LOREDANA CONT

BUON ANNO, MA CAMBIAMO ATTEGGIAMENTO UN POCHINO….

L’

inizio dell’anno è sempre pieno di nuovi propositi, di impegni a cambiare, a migliorarsi, ma chissà se poi lo facciamo davvero. Però, magari, un piccolo sforzo lo possiamo fare... Cari amici che mi leggete con attenzione e simpatia (e di questo vi ringrazio) come lo scorso anno comincio i miei scritti in maniera diversa: ho fatto una riflessione seria, ma l’ho messa in rima, a mo’ dei poeti dialettali di un tempo (un po’ alla buona e senza pretese)…

paga tre euro de parcheggio en zità ma no sta dar soldi a quel por disgrazià, crompa regai, stappa spumante e quel brut negro tegnel distante... Ma prova a pensar se te fussi ti en la condiziom che se trova quel lì…. magari ti no, ma fussa to fiol quel negro engiazzà che nissuni i lo vol?

SI PUÒ FARE DI PIÙ Vedo per strada tuta sta povertà neri e bianchi che domanda la carità, l’è zent che vegn da paesi modesti e chì i ghe ciama “accattoni molesti”

E allor senza domande e senza perché daghe sto euro, rinuncia a ‘n café, e varda che “a dar” te te senti pù ‘n paze te ciapi en soriso e po’ anca ‘n grazie. Buon Anno a tutti e vogliamoci bene!

“Na piaga sociale, en grosso problema ghe vol qualcheduni che lo sistema” perciò i ne dis de no dar soldi a quei lì che senò domam i ne ariva tuti chì… E alora tira drito, no sta fermarte a vardar quela mam che è drio a molestarte,

P.S. Cosa volete, io riesco a pensarla solo così. Vuoi vedere che adesso mi accuseranno di istigazione alla carità?

Loredana

15

tmgennaio


a o m a i t t e p s Vi a

Scarica il ta INGRESSO RgIDliOando TTO vai su www.idees posi.eu

Seguici su

DEL TRENTINO

16

tmgennaio


Diretto da: Paolo Curcu [ paolo@trentinomese.it ] In redazione: Pino Loperfido, Cristina Pocher, Gennj Springhetti Hanno collaborato a questo numero: Paolo Chiesa, Loredana Cont, Lara Deflorian, Stefania D’Elia, Fabio De Santi, Fiorenzo Degasperi, Denie Fadanelli, Alberto Folgheraiter, Renzo Francescotti, Stefano Margheri, Francesca Mazzalai, Maurizio Panizza, Silvia Tarter, Tiziana Tomasini

SOMMARIO GENNAIO 2017 Ring

4 COMMENTI 12 IL DIALETTO INFORMA 13 DA DONNA A DONNA

Attualità 16

22

Editrice: Curcu & Genovese Associati S.r.l. Via Ghiaie 15 38122 Trento Tel. 0461.362122 Fax 0461.362150 Concessionaria Pubblicità: Südtiroler Studio S.r.l. TRENTO Via Ghiaie 15 Tel. 0461.934494 studiotn@trentinomese.it Direzione pubblicità: Rosario Genovese BOLZANO Via Bari, 15 Tel. 0471.914776 bazarbz@bazar.it Direzione pubblicità: Giuseppe Genovese Stampa: Litotipografia Alcione Lavis (TN)

32

CLAUDIO SABELLI FIORETTI

CUORI A DISTANZA

25 26 28

Progetto grafico: Fabio Monauni Redazione: Via Ghiaie 15 38122 Trento Tel. 0461/362155 Fax 0461/362170

tm

ADDIO AD ANNA GADDO CHIARA TURRINI MASSIMILIANO I A TRENTO

CARMINE, L’ULTIMO DEI BATTITORI

36 38 41 42 44 48 53

RENATO SALANI IVAN IL BELLO I VERSI DI FRANCO BRUGNARA IN VIAGGIO CON IL RE INVERNO PAOLA DE MANINCOR SPECIALE BOLZANO SPECIALE SPOSI

Panorama 62 63 65 66 70

POCKEMON IN DANZA TEATRO A TRENTO CANI ALLA RISCOSSA GIORGIO CONTE SOCIETÀ FILARMONICA

Giorno per giorno Registrazione Tribunale di Trento n. 536 4 aprile 1987

COME ABBONARSI:

(un anno, 12 numeri a Euro 20,00) BOLLETTINO POSTALE c/c N. 11492386 Curcu & Genovese Associati TM Via Ghiaie, 15 38122 TRENTO BONIFICO BANCARIO CASSA RURALE DI TRENTO IBAN IT15 E083 0401 8040 0000 3080 485 CARTA DI CREDITO Telefonando allo 0461.362122 DIRETTAMENTE PRESSO L’UFFICIO ABBONAMENTI Via Ghiaie 15 Trento Tel. 0461.362107 ufficioabbonamenti@trentinomese.it

I Suoi dati saranno trattati per dar corso al suo abbonamento; il conferimento dei dati è necessario per perseguire la finalità del trattamento; i Suoi dati saranno trattati con modalità manuali, informatiche e/o telematiche e non saranno diffusi. Lei potrà rivolgersi (anche telefonicamente) al Servizio Privacy presso il titolare del trattamento per esercitare i diritti previsti dall’art. 7 del D.lgs 196/03. Titolare del trattamento dei dati è la CURCU & GENOVESE ASSOCIATI S.r.l., Via Ghiaie, 15 – 38122 Trento Tel 0461.362122 AVVISO AI LETTORI La scelta degli appuntamenti è a cura della redazione. La redazione non è responsabile di eventuali cambiamenti delle programmazioni annunciate.

72 MOSTRE 76 APPUNTAMENTI DEL MESE

Scoop&news 84 86 87 88 89 90 91 92 93

IL MATRIMONIO DEL MESE PALINSESTO RAI “UN LIBRO, UNA CITTÀ” BABBO NATALE IN CORSIA “DI MAMMA CE N’È UNA SOLA” FONDAZIONE FBK NEWS A CASA DI CHIARA TONINI VIP A CAMPITELLO DI FASSA CINQUE NUOVE CONFRATERNITE

Rubriche

94 LIBRI E LIBRERIE 96 VOLTI NELLA STORIA 97 #TRENTINOMESE CONTEST info@trentinomese.it www.trentinomese.it

tm


trentinoincontri di Alberto Folgheraiter e Paolo Curcu

UN CAFFÈ A CASA DI...

CLAUDIO SABELLI FIORETTI IL GIORNALISTA CHE “RISCHIÒ” PER TRE VOLTE L’ELEZIONE A PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

S

ull’altipiano di Lavarone è “il giornalista”. Lo conoscono tutti perché ci vive per almeno sei mesi l’anno ormai da molti anni. L’altra metà dei giorni, da dicembre a maggio, Claudio Sabelli Fioretti la passa sull’isola di Salina, alle Eolie, dalle parti della Sicilia. Il silenzio e la quiete sono la cifra di questo personaggio che a 72 anni continua a sfornare articoli, libri e trasmissioni radiofoniche. Divertendosi come un matto, perché se ami questo mestiere il lavoro è puro divertimento. Figlio di un celebre giornalista sportivo (Giuseppe Sabelli Fioretti), al giornalismo è arrivato per caso dopo aver sostenuto qualche esame a Scienze Politiche. “Ma sai, gli amici di papà erano per la maggior parte giornalisti, li incontravi a pranzo o a cena in casa di qualcuno e poi cominci a provare, a scrivere….”. Insomma se non ci fu la classica raccomandazione, il cognome ha aiutato. E non è stato mal speso. Claudio Sabelli Fioretti ha cominciato a fare il giornalista (1968) a “Panorama” con Lamberto Sechi (“quanto allo scrivere, scrivevo meglio io, ma fu un direttore irripetibile. Mi insegnò davvero il mestiere”), ha proseguito facendo egli stesso il direttore di varie testate: ABC, un settimanale non proprio per educande; Panorama Mese, Sette, Cuore (settimanale satirico), Gente Viaggi. Come molte “grandi firme” del giornalismo ha attraversato redazioni di quotidiani e di settimanali: La Repubblica, Tempo Illustrato, l’Europeo, il Secolo XIX, il Corriere della Sera, la Stampa. Editorialista per molti anni di “Io Donna”, con il recente cambio di direzione si è visto cassare la sua rubrica. Si aspettava almeno “i cordiali saluti del direttore”. Neanche un “Danke für alles”, che, diciamolo fra noi, avrebbe ben figurato

18

tmgennaio


considerata l’origine tedesca della signora del nostro, Annette Mayer. Così va il mondo nel giornalismo delle rivoluzioni al ribasso. Sabelli Fioretti avrebbe potuto rispondere con un ruggito. Ma può ruggire il conduttore di “un giorno da pecora”, la trasmissione di Radio 2 Rai che ha curato per sei anni, dal 2009 al 2015? Forse si è incazzato, ma non lo dà a vedere. Sorride con una punta di amarezza e già pensa a nuove trasmissioni, nuovi blog in quel mare immenso e sconosciuto che è internet e che lo tiene collegato col mondo. Anche da qui, dai Masetti di Lavarone, sperduto villaggio sotto Luserna, a precipizio sulla valle dell’Astico. D’estate coltiva l’orto e una vigna che gli ha dato finora poche soddisfazioni ma la sfida contro i merli che gli mangiano l’uva matura proseguirà negli anni a venire. D’inverno gli abitanti stabili sono cinque. Di questi due sono straniere: una tedesca, la moglie di Claudio; una spagnola, la moglie di Dario Brigadue. C’è un secondo giornalista, al piano superiore dell’abitazione di Sabelli Fioretti. Quando si trattò di comprare le vecchie scuole dei Masetti (1980) ci mise del proprio anche Renzo di Rienzo (1938) già autorevole firma del settimanale “L’Espresso”. Di Rienzo si è trasferito definitivamente da Milano ai Masetti nel 2015. Andammo ai Masetti il 23 novembre perché Sabelli Fioretti avrebbe potuto traslocare al sud già da allora. Poi, disse, aveva deciso di restare sino alla fine dell’anno. Tanto, dicembre, sarebbe stato comunque un mese di sole. Il caffè, perché quella era la scusa e il leit motiv dell’intervista, fu “cotto e bevuto” dalla macchinetta; quella delle

cialde, per capirci. La Moka era finita chissà dove. I lettori perdoneranno se nel corso dell’intervista abbiamo evitato di usare il “Lei”, come sarebbe d’obbligo per etichetta e rispetto dell’interlocutore. Davanti a un caffè anche le buone intenzioni hanno ceduto a un più amichevole quanto immediato “tu”. Come d’uso, del resto, tra colleghi. Perché hai deciso di fare l’eremita in un minuscolo villaggio dell’altipiano di Lavarone? “Non è minuscolo, ci sono quattro abitanti. Anzi, a volte, siamo anche in due. Come sai è un villaggio internazionale: una spagnola e una tedesca. Vita brillante: c’è gente che spacca la legna, gente che va a caccia, gente che coltiva l’uva. Ci sono ortolani…” Quando hai scoperto l’altipiano di Lavarone? “Tantissimi anni fa, adesso non me lo ricordo. Diciamo fin da bambino. Venivo in vacanza, negli alberghi. Poi un giorno qualcuno mi ha detto che c’era in vendita questa casa. Era la ex scuola della frazione di Masetti. L’abbiamo presa assieme a un collega e abbiamo cominciato ad abitarci. Io ci venivo nei fine settimana da Milano. Quando rimasi disoccupato venni ad abitare qui. Facevo le interviste per “Sette”, il settimanale del “Corriere della sera”. Allora mi sono detto che per fare delle interviste potevo partire da qui o da Milano ed era la stessa cosa. Andavo, incontravo il personaggio concordato, poi tornavo qui a scrivere. C’era più tranquillità”. Che cosa offre la montagna e che cosa toglie, rispetto alla città?

Libro sul comodino “Erri De Luca: La Natura esposta. Ma anche “Come si coltiva la vite con il metodo Simonetta” Quanti litri di vino hai fatto quest’anno? “Pochissimi. Trenta litri, appena”. Qual è il film preferito? “È un periodo che leggo pochissimo, non vado al cinema e non guardo la televisione. Non sono un appassionato di musica, sono rimasto ai cantautori italiani. Per fortuna che c’è ancora Gino Paoli. Ho scoperto la musica con “Il cielo in una stanza” cantata da Mina”. Il piatto preferito? “Mille piatti, ma in assoluto mi piace la pasta. Senza la pasta muoio”. Il sogno ricorrente? “Non me li ricordo. La notte però mi impadronisco di una canzone che canto in sogno e poi canticchio per tutto il giorno. Oggi è il turno di “Dove sta Zazà” ed è una bella canzone, ma normalmente sono le più brutte che abbia mai ascoltato”. Il sogno nel cassetto? “Una volta volevo diventare una Pop Star. Sogno è diventare il più grande produttore di vino del mondo”. Se non avessi fatto il giornalista che cosa avresti voluto fare? “La Pop Star” Hai qualche paura? “Soffrire. Ho una soglia del dolore prossima allo zero. Non ho assolutamente paura della morte, del dolore sì”. Credi nell’Aldilà? “No, no. Se potessi tornare indietro mi piazzerei verso i quaranta. Mi sono proprio divertito. Anche adesso ma penso sempre che questo è un divertimento che fra “ics” anni finirà…” Pensi spesso alla morte? “Si, di frequente. Anche perché muoiono tutti. E comunque non mi farò ibernare. “Come testimonial del Trentino, una volta andai a parlare a Milano alla Triennale. E fui talmente duro che alcuni rappresentanti degli alpini, vari leghisti locali cominciarono a insultarmi. Dicevo: perché uno deve abitare a Milano? Soltanto chi ha la visione limitata e potendolo fare decide di stare a Milano anziché nel Trentino. Milano è un posto dove si muore, c’è il traffico, lo smog, la gente è incazzata, dove i bambini sono tenuti nelle carrozzine all’altezza del tubo di scappamento dell’autobus, dove non c’è assolutamente vita sociale… Mentre 19

tmgennaio

BOTTAeRISPOSTA

trentinoincontri


trentinoincontri

in Trentino c’è tutto questo, compresa la neve”. Perché hai fatto il giornalista? “Perché mio padre faceva il giornalista. Era un giornalista sportivo piuttosto celebre. Quando venne il tempo dell’università, avevo puntato sulla facoltà di Lettere. Mentre ero in coda per iscrivermi ho cambiato idea e mi sono rivolto a Fisica. Ho fatto quattro lezioni (fisica, chimica, analisi matematica e geometria analitica), non ho capito un cazzo di niente, non so di che parlassero e allora mi sono trasferito a Scienze Politiche. È la facoltà di quelli che non sanno che cosa faranno da grandi. E io non lo sa-

20

tmgennaio

pevo. Nel frattempo, da piccolo, avevo cominciato a fare qualcosa, ad aiutare mio padre il quale mi faceva scrivere sulle partitelle dei dilettanti, su gare ciclistiche minori. Io non avevo la passione di fare il giornalista, ma ho visto che mi piaceva. Tuttavia se non avessi avuto il papà giornalista non avrei avuto quella passione che serve per superare tutte le difficoltà iniziali. Che io, ripeto, non ho dovuto superare”. Il cognome insomma ha aiutato… “Più che il cognome, le amicizie. Papà non mi ha raccomandato a nessuno, però frequentavo questa gente e pertanto… era inevitabile approdare lì. Un inverno sono andato a “Neve-Sport” a Milano, ero bravo, ero curioso, scrivevo bene, insomma avevo tutte quelle caratteristiche che sono necessarie per diventare un buon giornalista. Tranne la passione. Mi divertivo, però non ero uno di quelli che volevano fare l’inviato speciale in Vietnam, ecco, di quello proprio non mi fregava nulla. Non ho mai seguito guerre, mai fatto cronaca nera, cioè le cose peggiori del giornalismo. Ho fatto il giornalista sportivo, poi il giornalista di costume, un po’ il cronista politico”. Poi la satira… “Poi c’è stato l’aspetto satira, il turismo: ho diretto Gente-Viaggi”. E Repubblica? “Scalfari mi assomiglia moltissimo

però non ci godo. È una cosa che tengo per me”. Come è cambiato questo mestiere negli ultimi vent’anni? “È peggiorato in una maniera pazzesca. Ai tempi di mio padre era molto più romantico, più intellettuale, più avventuroso: non solo per quelli che facevano gli inviati ma anche per coloro i quali restavano all’interno di una redazione. Non c’era il computer, si scriveva con la Lettera22; si discuteva molto, non c’era questa frenesia, non c’era la corsa. C’era il tempo per scrivere cose ponderate, fatte leggere, riscritte. Ho cominciato con Lamberto Sechi a Panorama. È stato un grande direttore e un grandissimo maestro, anche se non era un grande giornalista. Non scriveva molto bene, secondo me e infatti scriveva pochissimo. Io scrivevo molto meglio, però il divario fra me e lui era immenso. Lui era davvero un grandissimo e io un pischello. Lui ci distruggeva, aveva adottato lo stile


trentinoincontri

americano trasformando un mensile in un News Magazine italiano copiando, e lo dichiarava, da Time e Newsweek. Anzi avevamo un accordo con loro”. Lo slogan della testata era: “I Fatti separati dalle Opinioni”. “Infatti. Il News Magazine americano scriveva: “John Kennedy, presidente degli Stati Uniti d’America, 45 anni… “ E noi dicevano: ma chi se ne frega, lo sanno tutti chi è. Invece Sechi sosteneva, a ragione, che la gente aveva diritto di non sapere chi era John Kennedy, pertanto ogni volta si doveva specificare esattamente chi era. Ma se si trattava di Mario Rossi, che palle dover andare a recuperare tutte le informazioni su un personaggio”! Non c’era il computer, Internet era di là da venire… “Esattamente. Un po’ ce le inventavamo. Se di uno si scriveva che aveva 45 anni e invece ne aveva 43, non è che quel tale smentiva… Avemmo una serie di smentite diaboliche, alcune persino imbarazzanti. Capitava talvolta ma Sechi ci faceva un culo così… al punto che non potevamo che diventar bravi. Secondo me, tutti quelli che sono passati da Panorama oggi sono tecnicamente i migliori. L’articolo doveva essere impersonale, i fatti separati dalle opinioni, non doveva comparire l’autore. Eravamo talmente ossessionati da questa mania di precisione che quando andai via da Panorama, il primo articolo che scrissi lo cominciai con un “Io penso che…”, quasi con un senso di liberazione. Dopo tornammo normali”. Per fare un buon giornale servono buoni giornalisti o buoni editori? “Non è colpa dei giornalisti se oggi i giornali fanno schifo. Alla stragrande

maggioranza degli editori non frega nulla del contenuto dei giornali. Il giornale può essere fatto in qualsiasi maniera purché non crei loro casini, abbia la pubblicità e niente altro. Chi crea casini è un giornalista bravo, perché se non scavi non prendi querele, ma alla pubblicità non interessa nulla della qualità del giornale. I direttori, una volta erano dei giornalisti, oggi sono i rappresentanti degli editori. I giornali sono sciatti. Ci sono grandi quotidiani che pubblicano due volte lo stesso pezzo, lo stesso giorno; che pubblicano dieci articoli che dicono la stessa cosa anche se con titoli diversi; pubblicano pezzi ai quali non corrisponde il titolo. Perché il titolo lo fa il direttore o chi per lui e magari non legge neanche il contenuto. Il motivo per cui da cinque milioni di copie i giornali sono crollati a tre non è solo per colpa di Internet o della Televisione. È che i giornali sono brutti e non è che chi ha il giornale online fa lo stesso numero di lettori del cartaceo: è che sono brutti. I giornali spariranno per incapacità”. Meglio la radio o la carta stampata? “Siccome sto facendo la radio, meglio questo mezzo, anche se un po’ di nostalgia della carta stampata rimane. La carta ti consente di meditare di più, è meno spontanea e più riflessiva. Quelli che ti leggono ti conoscono meglio. La radio è più vicina al mio carattere, io sono un po’ caciarone. Sostengo la teoria che la perfezione è parlare di cose serie con toni leggeri e la radio è il mezzo adatto. È il più appetibile, perché se uno ti ascolta per radio è perché lo vuole. Non è come

con la Televisione che diventa un ronzio di sottofondo mentre tagli le cipolle o stai addormentato sul divano”. Non hai l’impressione di scrivere sull’acqua? Viene un’onda e si porta via tutto. “No, la radio no. La Televisione sì. Una volta ho fatto un programma TV che si chiamava Star Trek, parlava del Trentino e portavo in giro per le montagne delle belle ragazze, attrici. Non si ricorda nessuno che ho fatto questa trasmissione. Che io ho fatto “Un giorno da pecora” lo ricordano tutti. Salgo sul Taxi, a Roma o a Milano, e mi riconoscono dalla voce”. Ai giovani che guardano affascinati a questa professione che consiglio dai? “Penso sia un’ottima maniera di guadagnarsi da vivere. È difficilissimo entrare in questa professione, è sempre più difficile entrare nel giornalismo della carta stampata, e parlo da privilegiato non avendo avuto alcuna difficoltà a superare quella porta. Sono stato assunto subito, non ho dovuto portare le sigarette ad alcun caporedattore, non ho dovuto subire alcuna angheria da parte dei “nonni” del giornalismo. Però, se uno ce la fa è un bel mestiere; probabilmente riesci ad arrivare alla pensione e nessuno te la ruba… Se uno mi dice: vorrei fare il giornalista, rispondo: perché no? Ma subito dopo aggiungo: guarda che non c’entrano niente Gianantonio Stella, Enzo Biagi o chi per lui. Tu vai lì, ti metti davanti a un computer e fai delle diciture. Potrebbe essere per tutta la vita, a prescindere dalla tua bravura. Poi c’è la facilità di

21

tmgennaio


trentinoincontri entrare nel mestiere con il WEB, con le radio e non con la Televisione. Perché tu puoi fare il giornalista, anche pessimo, senza chiedere permesso a nessuno. Se sei intelligente puoi fare il salto dal pessimo alla maniera seria di relazionarti con il pubblico, se non lo sei sono cavoli tuoi. Ma You Tuber, il WEB, è davvero un sistema democratico perché ti consente di entrare nel mondo dell’informazione senza dover chiedere permesso a nessuno”. Federico Rampini, in un saggio uscito in questi giorni dice che la globalizzazione ha fallito e che se il populismo avanza la colpa è soprattutto delle élite: politiche, economiche, culturali. In queste ultime ha inserito anche noi giornalisti. Sei d’accordo? “Non l’ho letto, ma non è che ai tempi in cui Rampini era bambino i banchieri non comandavano o i Trump dovessero chiedere permesso a qualcuno. Loro comandano sempre, come prima. Adesso un po’ più di controllo c’è”. Una volta eravamo i cani da guardia del potere, oggi a malapena i gattini. “Te l’ho già detto prima. È perché la stampa è una schifezza, perché il potere si è fatto più arrogante. Renzi, la faccia democratica della politica, è il peggiore, è menzognero. Degasperi non diceva le bugie; Fanfani, Moro non dicevano le bugie… Lui è quello che diceva “Stai sereno, Enrico” e due minuti dopo gli sfilava poltrona e strapuntino. Questi qui dicono: “La politica fuori dalla RAI” e si è visto come è entrata con i piedi, con le mani, con tutto, molto più di una volta”. I romani dicevano che la poesia non dà pane. E la cultura? “C’è della gente che con la cultura ci vive. Le rapine danno più soddisfazione, certo. Se vuoi diventare ricco fondi una banca e poi la rapini. Dì quello che ti pare: Sgarbi è una persone colta ed è miliardario. Usa altri sistemi, però anche Magris non se la passa male. Cattelan, pure. Mio figlio vive a Berlino, si occupa di eventi culturali, mangia e beve tranquillo. Se tu sei bravo, intelligente e volonteroso con la cultura te la cavi sempre”. Mutuando il titolo di una tua celebre trasmissione radiofonica: meglio un giorno da pecora o cento da leone? “Ho scritto un sacco di libri, volevo scrivere un romanzo ma non ne sono capace. E allora mi sono detto: che cosa penso della vita? Ho trovato il titolo: “Meglio un giorno da pecora”. La teoria è che io odio gli arroganti, il potente a me 22

tmgennaio

dà fastidio. Il leone è il simbolo dell’arroganza e della prepotenza. Per carità di Dio, non voglio vivere un giorno da leone, mi fa schifo. E invece quelli che vorrebbero vivere da leoni mi sembra siano dei fascisti. Infatti mi pare che la frase venga proprio da lì: “Meglio un giorno da leone che cento da pecora”. Per quel che mi riguarda, invece, meglio giorni da pecora, ma cento no. Un giorno da pecora, non esageriamo”. A proposito di leone, nel corso delle ultime votazioni per designare il presidente della Repubblica, nelle austere aule di Montecitorio è risuonato più volte il tuo nome. Ti ha fatto piacere o ti ha fatto incazzare? “Mi ha fatto piacere moltissimo. La prima volta, nel 2006, ricevetti un voto solo perché l’altro era dubbio. Nel 2013, per la riconferma di Napolitano, ricevetti otto voti. Quando fu nominato Mattarella, nel 2015, la cosa si fece ancora più interessante. Io avevo anche fatto la campagna presidenziale, ero andato in giro per i mercati, avevo fatto persino il discorso dal balcone. Insomma, al secondo scrutinio ottenni 14 voti. La prima volta (2006) leggeva i nomi Bertinotti. L’ultima li lesse la Boldrini e quando pronunciava il mio nome mi pareva un tantino schifata. Eravamo alla RAI, in via Asiago a Roma. Ogni volta che veniva fuori il mio nome, tutti alle finestre a urlare. Al quattordicesimo voto eravamo alla crisi istituzionale. Allora

io ho fatto il discorso della rinuncia, il cosiddetto passo indietro, il gran rifiuto alla Celestino V, e ho consegnato i miei 14 voti a Mattarella”. Progetti per il futuro? “Continuerò a fare la radio. Mi piacerebbe fare la televisione ma la TV è come l’Ok Corral, se entri dentro ti sparano. E poi in televisione entri soltanto se sei rappresentato da Cecchetto. Ci sono programmi in cui autori, conduttori, direttori e ospiti sono tutti di Cecchetto. Invece di “Che tempo che fa”, Fazio dovrebbe chiamarlo “Che Cecchetto che fa”. ■


EURO 15,00

IL NUOVO LISTINO DEI PREZZI

COMMERCIALI DEGLI IMMOBILI IN TUTTI I COMUNI DEL TRENTINO

REGOLE DI MERCATO E CONSIGLI PRATICI

CURCU & GENOVESE

Nelle migliori edicole e librerie o sul sito internet www.curcuegenovese.it


trentinomedicina di Silvia Tarter

CUORI A DISTANZA L’IMPIEGO CRESCENTE DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA DELINEA INTERESSANTI PROSPETTIVE ANCHE NELLA PREVENZIONE E NELLA CURA DEI PROBLEMI CARDIACI, DOVE LA REALTÀ DEL TRENTINO È ALL’AVANGUARDIA IN ITALIA. SEMBRA FANTASCIENZA, INVECE È UNA REALTÀ CHE STIAMO GIÀ VIVENDO. VEDIAMO COME, GRAZIE AL DR. MAURIZIO DEL GRECO, PRIMARIO DEL REPARTO DI CARDIOLOGIA DELL’OSPEDALE DI ROVERETO

T

elecardiologia è una parola complessa, che fa pensare al futuro. Invece si tratta di una rivoluzione già in atto, una rivoluzione dove la tecnologia sta modificando sempre di più il mondo della cardiologia. Se ne è parlato il 19 novembre in un incontro divulgativo dal titolo “Telecardiologia: tra presente e “futurismo”, organizzato da Provincia Autonoma di Trento, APSS, Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Aiac (Associazione Italiana di Aritmologia e Cardiostimolazione) e Rotary Club Rovereto Vallagarina. Un momento aperto al pubblico dove medici, infermieri, amministratori dell’Azienda sanitaria e pazienti hanno dialogato insieme sulla realtà, i cambiamenti e le prospettive offerte dalla telecardiologia, scegliendo 24

tmgennaio

Dr. Maurizio Del Greco, primario del reparto di cardiologia dell’ospedale di Rovereto

la sala conferenze del Mart come location, il luogo più adatto per discutere di presente, futuro e... futurismo. E addentrandosi in certi meandri della medicina odierna sembra proprio di parlare di futurismo poiché si viaggia davvero ad alta velocità, riuscendo ad essere sempre più connessi al paziente. Infatti, nonostante la sanità italiana nella nostra percezione, in buona parte influenzata dai media e dalle notizie che ci arrivano, non goda di buona fama, la realtà della ricerca tecnologica e della sua applicazione in questo campo è invece in continua evoluzione. E il Trentino attualmente rappresenta l’avanguardia, il fiore all’occhiello a livello nazionale su questo fronte: è infatti la prima regione in Italia ad aver avviato, in via sperimentale su


trentinomedicina

19 novembre, Rovereto. Un momnto dell’incontro divulgativo dal titolo “Telecardiologia: tra presente e “futurismo”

alcuni pazienti dal 2009 e ufficialmente lo scorso gennaio, negli ospedali Santa Maria del Carmine di Rovereto prima e Santa Chiara di Trento in seguito, un progetto che prevede il monitoraggio cardiologico da remoto dei pazienti tramite dispositivi sottocutanei impiantabili, quali peacemaker, defribillatori impiantabili e loop recorder. Si tratta della prima realtà in Italia (all’estero invece questo sistema è già adoperato) ad essere stata ufficialmente riconosciuta e codificata dalla Giunta Provinciale, divenendo così un modello anche per le altre regioni. Ma di cosa stiamo parlando esattamente? Come funzionano queste tecnologie? In pratica, ai pazienti è stata fornita, gratuitamente, un’apparecchiatura partico-

lare, una sorta di modem da tenere in casa, solitamente sul comodino, in grado di registrare ed inviare i dati relativi allo stato di salute del proprio cuore al server di un ambulatorio. Qui vengono letti e scaricati da un infermiere, che può così avere un controllo costante, oltre che uno storico, dell’andamento del ritmo cardiaco del paziente. Non c’è nulla di complicato come possa sembrare al primo impatto, anche perché al momento della consegna del modem il paziente viene formato sul suo utilizzo e sulla sua sistemazione in casa (è sufficiente collegarlo ad una presa di corrente e connetterlo alla linea telefonica), gli viene dato un numero di telefono e il nome della persona che lo seguirà. In questo modo non sarà più necessa-

rio che il paziente si rechi fisicamente in ambulatorio per effettuare i controlli. Si evitano così liste di attesa, code e spostamenti di auto e ambulanze, che magari per le persone con difficoltà motorie diventerebbero problematici, oltre che spesso lunghi e faticosi vista anche la conformazione geografica della nostra regione, e senza dover ricorrere troppo al supporto dei familiari, a cui toccherebbe prendersi il tempo necessario per accompagnare i propri cari in ospedale. Oltre a ciò, il grande vantaggio che ci offre una simile tecnologia è la possibilità di avere un monitoraggio giornaliero completo, 24 ore su 24, dello stato del paziente, anche se dovesse spostarsi da casa per un viaggio. I dati raccolti e inviati dal dispositivo all’ambulatorio infatti, come dicevamo, vengono ricevuti, scaricati e letti da un infermiere, che in qualunque momento può mettersi in contatto con il paziente se si riscontrano delle anomalie o anche solo per verificare se stia rispettando le terapie prescritte. La figura dell’infermiere diviene quindi chiave, come ci spiega il dr. Maurizio Del Greco, primario del reparto di cardiologia dell’ospedale di Rovereto. “Il ruolo dell’infermiere è al centro di questo sistema che vede una nuova organizzazione. Acquisisce una nuova competenza e una nuova specializzazione, che viene certificata. Attualmente abbiamo 3 infermieri tra Trento e Rove-

25

tmgennaio


trentinomedicina reto che si occupano di questo progetto, per ora part-time.” Contrariamente a quanto si potrebbe pensare quindi, il paziente non è affatto solo, abbandonato ad un computer che prende il posto del medico, anzi, è consapevole che dietro a quella scatola, il dispositivo, si trovino un nome e un cognome, una persona capace e formata che conosce la sua storia clinica. E che in caso di problemi particolari può contattare direttamente il medico. Ma ovviamente, e questo va sottolineato per evitare fraintendimenti, nonostante i dati vengano monitorati 24 ore su 24, questo strumento non è indicato per le urgenze, spiega il dottor Del Greco. “Non si tratta infatti di un salvavita sullo stile del salvavita Beghelli (dove premendo un tasto era possibile richiedere un intervento di soccorso immediato.) I dati che arrivano all’ambulatorio vengono infatti trasmessi per lo più la notte e scaricati dall’infermiere dal lunedì al venerdì, mentre il fine settimana rimane quindi scoperto. In caso di urgenza reale, quindi, ci si può come sempre rivolgere al Pronto Soccorso oppure chiamare il 118.” E i pazienti come hanno accolto questa novità? Con diffidenza? “In realtà sono contenti”, spiega il dottor Massimiliano Maines, referente per il progetto di telecardiologia all’ospedale di Rovereto, nonché presidente regionale di Aiac. “Hanno compreso che in questo modo sono ancora più controllati. E poi, non dimentichiamolo, il dispositivo non va a sostituire il contatto umano, poiché il paziente può sempre telefonare all’infermiere e far contattare anche il medico. Non si tratta quindi di un sistema disumanizzante come si potrebbe pensare, anzi, permette di essere ancora più vicini al paziente. Per questo stiamo organizzando

anche eventi divulgativi come questo, dove è possibile anche confrontarsi con i pazienti e sentire il loro parere.” Ad oggi i pazienti che vengono seguiti e monitorati attraverso questo sistema a Rovereto sono 1000, (422 con defribillatore; 365 con peacemaker e 216 con loop recorder) continua Maines, ma si punta ad aumentare il numero. I vantaggi di questa nuova tecnologia comunque sono già misurabili: il monitoraggio da remoto permette infatti di ridurre le visite programmate in ospedale del 35%, come è emerso da uno studio di Gabriele Zanotto, chairman dell’area telecardiologia Aiac presentato al convegno; è in grado di fornire un controllo più costante ed effettuare una diagnosi precoce. Inoltre potendo controllare da remoto i pazienti che non presentano problemi particolarmente gravi, ci si potrà concentrare maggiormente su chi invece si trova in una situazione più delicata, andando così ad ottimizzare l’organizzazione della gestione dei pazienti. Se è vero quindi che queste tecnologie richiedono notevoli investimenti, per effettuare ricerche e per l’adeguata formazione del personale, consentono allo stesso tempo, e lo consentiranno sempre più in futuro, di ottenere dei consistenti risparmi in termini di tempo, oltre che di denaro. Una prospettiva questa, che in vista dei prossimi anni, dove si prevede un ulteriore aumento demografico, nonché un innalzamento dell’età media, renderà la teleassistenza sempre più necessaria per risparmiare le risorse e ottimizzare i controlli, rendendoli più efficienti. Ma un altro aspetto affascinante di questa nuova frontiera, per certi versi già manifesto, è l’atteggiamento del paziente, che accresce sempre più la

GUIDA STORICO ARTISTICA

TRENTO UNA CITTÀ D’ARTE FRA LE ALPI

WWW.CURCUEGENOVESE.IT 26

tmgennaio

consapevolezza verso il suo stato di salute, diventando sempre più attento a controllarsi e a seguire le terapie in maniera più diligente...insomma sempre più un attore protagonista del proprio benessere fisico. E già si parla di quello che sarà il passaggio successivo, anch’esso già in corso, ovvero arrivare ad avere dei dispositivi di monitoraggio sempre a portata di mano, come gli smartphone, afferma il dottor Del Greco. I nostri telefonini, ormai compagni indispensabili, nei prossimi anni potrebbero infatti essere in grado di effettuare una prima diagnosi di fronte al riscontro di un’anomalia cardiaca, così come più in generale, di scattare foto ad alta risoluzione della nostra epidermide, misurare il nostro indice glicemico e così via. Naturalmente, tutte queste applicazioni andranno verificate e certificate. Sembra fantascienza, invece è una realtà che stiamo già vivendo, basti pensare agli strumenti tecnologici utilizzati dagli sportivi per monitorare le proprie prestazioni, o ad alcune applicazioni già esistenti per misurare i battiti cardiaci o il consumo di calorie. Insomma, siamo di fronte ad un vero e proprio cambiamento sociale e culturale, dove la tecnologia, volenti o nolenti, entrerà ancor più a far parte della nostra quotidianità, arrivando ad occuparsi della nostra salute, oltre che delle nostre relazioni sociali e lavorative, o del semplice svago. L’importante è, e penso sopratutto alle persone più giovani, non esagerare nel diventare medici di se stessi, – e già oggi accade spesso di affidarsi al dottor google per effettuare le prime diagnosi fai da te – e dimenticare che vi sono persone specializzate e qualificate a cui rivolgersi, menti e cuori sempre e ■ comunque umani.


trentinomoda

di Luisa Gretter Adamoli

P

er l’anagrafe era Anna Maria Marconi, ma lei, dopo il suo matrimonio con Renato, nel 1958, scelse di essere sempre e solo Anna Gaddo. Anna: un nome palindromo, sempre uguale, sia che si legga in un senso sia in un altro. Un po’ come lei: sempre uguale a se stessa, fin dall’infanzia, per il carattere determinato, per l’impegno e la passione professionale e, soprattutto, per l’entusiasmo nei confronti della vita. “Quando mi sveglio al mattino, anche adesso che sono più vicina agli ottant’anni che ai settanta, canto, canto sempre perché penso alla gioia che mi aspetta, che mi è donata quotidianamente dal mio lavoro.” Così mi disse Anna, qualche anno fa, in occasione della stesura della sua biografia. E immutabili, in quanto inesauribili, erano pure la sua capacità creativa e il suo talento artistico che le permisero di lavorare, lavorare indefessamente, spesso anche di notte, quando aveva qualche ispirazione illuminante. Infatti, ripeteva spesso che “L’ispirazione di uno stilista, come quella d’un artista, è come la Dea Bendata. Bisogna coglierla la volo!” Ed è incredibile il nu-

IL LIBRO Luisa Gretter Adamoli ni di alta moda Anna Gaddo. 55 an stile di vita o Una vita di stile, un se ove en &G rcu Edizioni Cu

UNA VITA DI STILE GRAVE LUTTO NEL MONDO DELL’ALTA MODA TRENTINA. ALL’ETÀ DI 81 ANNI SE N’È ANDATA ANNA GADDO, LA PIÙ FAMOSA STILISTA DI CASA NOSTRA mero di vestiti, cappotti, tailleur, abiti da sposa e di intere collezioni, dovuti alla sua ispirazione, usciti dal suo Atelier in via dell’Osservatorio, a S. Donà di Cognola. Collezioni di modelli che sapevano cogliere, anche in anticipo, le esigenze che la Moda del tempo poi avrebbe imposto. Erano abiti dal taglio e dalle rifiniture impeccabili, creati con stoffe preziose, morbide; si adattavano alla perfezione, anche nei colori, alle clienti cui erano destinate. A partire dagli anni Settanta fino a poco tempo fa, la fecero così conoscere, ammirare ed apprezzare nei più importanti centri riservati all’Alta Moda: da Roma a Parigi, da Milano a Los Angeles, solo per citarne alcuni. I suoi modelli sfilarono accanto a quelli dei più importanti stilisti come Litrico, Valentino, Lancetti e molti altri. E tutto ciò, nonostante la sua famiglia d’origine fosse di modeste condizioni economiche e la sua vita come la sua formazione, all’inizio, non fossero state facili, anzi! Nata a Barbaniga, una piccola frazione del Comune di Civezzano, dove viveva con i suoi cinque fratelli e la madre Gisella, in quanto era rimasta orfana del padre Guglielmo quand’era molto piccola, scese a Trento ancora ragazzina per frequentare corsi di taglio e cucito per seguire quella che riteneva la sua più grande

Anna Gaddo all’inizio dell’attività, con alcune collaboratrici e la figlioletta Cristina

passione: l’arte sartoriale. I corsi erano però costosi e per poterli frequentare si adattò a eseguire anche lavori domestici presso alcune famiglie. Tenacia e intelligenza le permisero però, ben presto, di apprendere i segreti del mestiere, soprattutto da Luigi Zanetti, il suo maestro preferito. Fu così che a quattordici anni ebbe già una sua clientela e, a poco più di venti, un laboratorio dove insegnare a sua volta quanto già sapeva fare ad altre ragazze più giovani di lei. Nel giro di pochi anni il laboratorio divenne l’Atelier Anna Gaddo e gli abiti che lì venivano realizzati, apparvero poi, oltre che sulle più importanti riviste di Moda, anche in televisione, indossati da famosi personaggi dello spettacolo. Innumerevoli furono gli articoli dedicati a lei e alla sua arte sartoriale su

quotidiani locali e nazionali. Anna passò così dalla sartoria artigianale all’Alta Moda riscuotendo successo, fama e riconoscimenti sempre più importanti, grazie anche alla costante collaborazione della figlia Cristina, fino ad essere nominata Grand’Ufficiale della Repubblica Italiana. Venerdì 9 dicembre Anna ha concluso la sua bella storia nella casa di Cognola, in silenzio, in tutta riservatezza e assistita dai suoi famigliari. Certo ci mancheranno la sua verve, la sua creatività e la sua travolgente personalità, ma noi tutti la ricorderemo sempre come colei che era riuscita, come pochi, a portare, grazie alle sue straordinarie capacità, la bellezza, il fascino e l’originalità della terra trentina, in cui era orgogliosa d’essere nata, in tutto ■ il mondo. Ciao Anna! 27

tmgennaio


trentinoincontri di Renzo Francescotti

I 52 CHILI ESPLOSIVI DI CHIARA

CHIARA TURRINI: INSEGNANTE CON LA PASSIONE PER RECITAZIONE E SPORT. UN TEMPERAMENTO INOSSIDABILE, UNA SIMPATIA DEBORDANTE, UN PESO FORMA CHE È LO STESSO DI MOLTI ANNI FA...

A

parlare di lei potremmo fare l’alba. Dunque, vediamo un po’: è docente di Lettere al Liceo “Rosmini” di Trento e i suoi, oltre che alunni, sono tifosi; ha sposato Silvano Scartezzini, coltivatore diretto, raffinato lettore, fratello di Mariano già campione dei tremila siepi a livello mondiale; madre di Stefania con cui recita, diplomata alla LUISS di Roma; madre di Beatrice, campionessa italiana di K2. Attrice di teatro, cinema, televisione;

attiva in programmi radio; lettrice da un trentennio del Gruppo “Neruda”; presidente e presentatrice del Coro di Seregnano; atleta di sci nordico; alpinista di trekking himalaiano e andino; maratoneta… Per oggi può bastare. No, un momento: in gioventù è stata anche indossatrice di gioielli… Chiara Turrini, 52 chili esplosivi, sempre lo stesso peso da quando è adulta (può permettersi il lusso, come pochissime, di indossare i pantaloni da sci di quando

Alla Marcialonga del 1987

Con Fabrizio Gifuni in “Alcide De Gasperi, l’uomo della speranza”

28

tmgennaio

aveva 17 anni…). Una grande passione per la recitazione, la sua, dato che in effetti recita sempre, spassosamente, anche nella conversazione quotidiana. Tuttavia non si può dire sia stata un talento precoce: bisogna attenderla a tredici anni, in un campeggio Scout, per trovarla a recitare la parte della “domatrice di pulci”, che si era inventata. A 20 anni è a Padova dove studia alla facoltà di Psicologia. Vede un annuncio: si cercano comparse per il


trentinoincontri film ”Libera, amore mio” con Claudia Cardinale. Si presenta, viene presa e vi appare nel film come comparsa in più ruoli. Abita a Trento in Corso Buonarroti, in un condominio in cui risiede anche Quirino Bezzi, (intellettuale di origine solandra, che è stato anche presidente della SAT). Bezzi un giorno le chiede di recitare alcune poesie alla “Dante Alighieri”. Qualche anno dopo, quando Chiara aveva 24 o 25 anni, un gruppo di genitori delle Scuole “De Gasparis” che aveva costituito il Gruppo teatrale “Perché no?” le chiede di recitare col Gruppo. E Chiara recita con successo in alcuni lavori teatrali della rimpianta Adriana Lorenzoni, come Biancabeve e Cenerómpola. Poi, una trentina di anni fa, entra nel Gruppo ”Neruda”, nato nel mitico ’68 e tuttora attivo, anche se non più con spettacoli ma con letture di poesia e recital. Comincia con letture di poesie come quelle dei Bambini del Lager di Terezin; poi passa agli spettacoli come la Cantada dei poricristi. “Far parte del Neruda è stato per me fondamentale – racconta Chiara. M’è piaciuto sin dall’inizio lo spirito di squadra, di amicizia, di impegno sociale, di creatività che si è sempre respirato. Ho potuto scoprire e interpretare poeti di tutto il mondo. Ho conosciuto pittori come gli scomparsi Giuseppe Varner e Paola de Manincor, come Pietro Verdini e Anna Maria Rossi Zen, autori dei grandi scenari su tela dei nostri spettacoli” (uno di essi, quello di “Iris”, donato dal Gruppo come altri a varie istituzioni, fa bella mostra di sé qui vicino, nel teatro di Civezzano). “Mi piace quella fusione di poesia in dialetto o in italiano, di musica, di canto, di recitazione, di pittura inconfondibile negli spettacoli di questo Gruppo. Arriviamo al 2004 quando Liliana Cavani, la famosa regista di “Portiere di notte”, arriva in Trentino per girare il film “Alcide De Gasperi, l’uomo della speranza”, per la Rai Tv: “Si aprì il casting”, ricorda Chiara. “Tra gli attori e figuranti si cercava una bambina per fare la parte della figlia di De Gasperi. Io arrivai portando la mia figlioletta Beatrice, di nove anni. Successe che quando mi videro arrivare con la bambina, guardandomi in faccia mi dissero: Lei è la mamma di De Gasperi! Così recitammo entrambe nel film”. Due anni dopo, la nostra Chiara recitò nella vicenda dei cosiddetti ”Deportati di parentela”, protagonisti Antonia Viskova e Daniele Pecci, regia di Massimo

“Ti ho incontrata domani”

Spano. Nel film prodotto da Rai Fiction, girato tra la Val di Fassa, il Garda e Belgrado si racconta la vicenda di chi finì nei Lager per essere parenti di coloro che, il 20 luglio 1944, fecero un attentato a Hitler. Oltre che in questi film la Turrini ha recitato anche in altre pellicole come “Diaz, non pulire questo sangue”, regia di Daniele Vicari (2012), sui tragici fatti del G8 di Genova 2001. È anche entrata nel cast di uno dei primi episodi (2011) di “Un passo dal cielo”, film televisivo prodotto da Rai Fiction girato in esterni in Alta Val Pusteria, prodotto da Rai Fiction, protagonista Terence Hill nei panni dell’ispettore forestale Pietro Thiene. Infine, di recente, è stata protagonista del cortometraggio “Ti ho incontrata domani”, di 12 minuti, sul problema dell’Alzheimer, regista Marco Toscani, premiato per la regia al Festival di Cannes. E passiamo alle attività sportive. Ferruccio, padre dei quattro figli di cui Chiara era la maggiore, appassionato di montagna, faceva talvolta alzare alle

Con la sua famiglia

quattro del mattino i suoi ragazzi per salire sui monti, specialmente sulle Dolomiti di Brenta. I ragazzi mugugnavano. Ma con gli anni impararono quanto quelle levatacce, quelle scarpinate in salita, quelle faticate premiate dalla soddisfazione di essere arrivati in cima, si siano rivelate fruttuose. È così accaduto che Chiara, negli anni 1985-86 abbia fatto del trekking sull’Himalaya – unica donna – raggiungendo i seimila metri. Continuando con l’alpinismo sulle montagne del Pakistan (in una spedizione in cui partecipava anche Oskar Piazza, scomparso lo scorso anno nel terremoto del Nepal), scalò le Torri de Trango. E concludendo in Perù sulla Cordillera Blanca. Ma la debordante Chiara ha anche fatto dell’agonismo, vincendo gare. Per esempio nello sci da fondo, nella corsa campestre e nella maratona: ha infatti al suo attivo una maratona di Londra e due di New York (1988-’89): “Per correre la Maratona mi allenavo da sola quattro volte la settimana, chiedendo consigli a Gianni Demadonna (che al New York era una volta arrivato secondo), a mio cognato Mariano Scartezzini, campione di tremila siepi e a Lucio Tonina, come me maratoneta campione regionale. Correre a New York, nella Grande Mela, è stato emozionante: corri tra due siepi di folla che ti applaudono, che non si interrompono mai per oltre quaranta chilometri, con i gruppi musicali, fanfare, Jazz Band che suonano ■ festosi. Splendido!”

1989. Alla maratona di New York 29

tmgennaio


trentinostoria

PASSARONO DI QUI...

di Francesca Mazzalai

MASSIMILIANO I “DI TRENTO” “CHIUNQUE NON LASCI MEMORIA DI SÉ, VERRÀ DIMENTICATO DOPO LA SUA MORTE CON L’ULTIMO RINTOCCO DELLE CAMPANE”. COSÌ SCRIVE MASSIMILIANO I, IL RE DEI ROMANI, CHE LUNGI DAL VOLER CADERE NELL’OBLIO ARRIVERÀ AD AUTOINCORONARSI IMPERATORE DEL SACRO ROMANO IMPERO. E PER COMPIERE QUESTO GESTO DI SFIDA AL PAPA, MASSIMILIANO SCEGLIE PROPRIO IL DUOMO DI SAN VIGILIO, A TRENTO

Q

uando gli abitanti di Trento si svegliano la mattina del 3 febbraio 1508 c’è un solo argomento sulla bocca di tutti: il re Massimiliano I d’Asburgo sta per arrivare in città. In realtà se si trattasse di accogliere solo il sovrano non ci sarebbe molto da discutere. Anche perché non è la prima volta che Massimiliano si presenta a Trento. Il fatto è che personaggi come lui non si muovono come farebbe un qualsiasi viaggiatore, con qualche ba30

tmgennaio

gaglio e magari un paio di amici. Soprattutto in un’occasione unica come questa. Secondo le informazioni ricevute dai messi tedeschi, il piccolo principato vescovile di Trento sta per essere rallegrato dall’arrivo di oltre settemila uomini tra fanti e cavalieri, ai quali si sommerà un numero non precisato di nobili e parenti del re. Un brivido. Oltre settemila? E dove si possono alloggiare tutti quegli uomini? Ma soprattutto: riusciranno

ad arrivare, vista la neve che sta cadendo ininterrottamente da giorni? Sembra impossibile che qualcuno possa riuscire a marciare con un tempo simile. Il freddo è tagliente, la neve ha ricoperto completamente il Trentino e nel silenzio ovattato di quell’alba di inizio febbraio tutto appare bianco, immobile, in attesa. Finchè, fra la sorpresa generale, quando è ormai sera Massimiliano I e i suoi uomini giungono alla porta di San

Martino. Per arrivare in tempo hanno dovuto marciare sotto le intemperie, senza sosta. E ora sono sfiniti. È un cronista veneziano dell’epoca, Marin Sanudo, a raccontare l’arrivo di Massimiliano. Secondo la sua testimonianza, il sovrano e il seguito si presentano vestiti con umili abiti da pellegrini, un cappello con la conchiglia, il rosario al collo e il bastone in mano. Una messa in scena voluta per rendere l’immagine di una processione religiosa, come


trentinostoria se la missione di incoronare Massimiliano Imperatore fosse voluta da Dio. Secondo gli studi più recenti pare invece il Re dei Romani indossasse qualcosa che gli era molto più usuale: il “beretino a la todesca” (il tipico copricapo appuntito degli Jäger) e il “vestito da cazador”. Proprio come in una delle sue prime visite a Trento, nel 1501. Pellegrino o cacciatore che fosse, non appena compare davanti alle guardie di Trento queste gli aprono immediatamente le porte. Dopodiché Massimiliano e i suoi si dirigono senza indugio al castello del Buonconsiglio. Non c’è tempo da perdere. Ora che finalmente Trento è stata raggiunta bisogna organizzarsi per il giorno successivo. Perché venerdì 4 febbraio è in programma un evento unico, destinato a far parlare tutta Europa. Il re di Germania, che ha guidato fino al Principato vescovile di Trento queste migliaia di persone, è arrivato in città per un motivo ben preciso. Proclamarsi ufficialmente Imperatore (nonostante tecnicamente lo sia già dal 1493,

ovvero dalla morte del padre). E per farlo non ha bisogno di nessuno, nemmeno della presenza del Papa. Gli bastano l’approvazione dei suoi uomini e il luogo giusto: il Duomo di Trento. Massimiliano I ha già deciso tutto, fin nei minimi particolari. Da tempo ormai non ha in mente altro. È sempre stata la sua più grande aspirazione. Fin da piccolo, quando si faceva narrare dal padre – l’Iimperatore Federico III – il momento solenne della sua incoronazione (1452), avvenuta sette anni prima della nascita di Massimiliano. La cerimonia si era tenuta a Roma, nella Basilica di San Pietro, e ogni volta quel racconto suonava nella mente di Massimiliano quasi come una favola. Il padre che si presenta dinanzi al Papa indossando un’umile veste di panno blu. E il Pontefice che lo riveste con i preziosi panni imperiali: il berretto d’ermellino, la stola, e naturalmente la corona del potere. Dopo aver consegnato al sovrano anche la spada, che lo designa da quel momento Cavaliere di San Pietro, Papa Nicolò Quinto si rivolge alla novella sposa di Federico, Eleonora (futura madre di Massimiliano), ponendo sul suo bel capo una corona riccamente decorata, e proclamandola a sua volta Imperatrice. Per quel ragazzino avido di particolari il racconto dei genitori è davvero un sogno. Così come ammantata di leggenda è il momento della venuta al mondo dello stesso Massimiliano. Secondo la leggenda fu addirittura una cometa ad annunciarne l’arrivo. Il corpo celeste sarebbe apparso in cielo pochi giorni prima della sua nascita, il 22 marzo del 1459, per scomparire subito dopo. Massimiliano secondo l’usanza viene battezzato quel giorno stesso e la notizia dell’arrivo dell’erede viene prontamente diffusa

...tutti i giorni baccalà in varie e gustose versioni...

...e vi ricordiamo il nostro Tortel di patate! ANCHE PIZZERIA È GRADITA LA PRENOTAZIONE TRENTO - Corso Alpini, 14 Tel. 0461 825300 info@hoteleverest.it DOMENICA APERTO

31

tmgennaio


trentinostoria in tutto il regno. I genitori ripongono grandi aspettative in lui. Per Eleonora e Federico il figlio deve diventare l’eroe capace di liberare l’impero dai tanto temuti Turchi. Eppure nonostante le attese, nulla nell’infanzia del bambino sembra far presagire alcunchè di straordinario. Il piccolo Massimiliano cresce sano e vivace, ma non accenna a parlare. Inizialmente si teme che il piccolo sia muto, o che soffra di qualche problema mentale. È soprattutto grazie all’aiuto di alcuni coetanei che Massimiliano supera le difficoltà, esce da quello strano silenzio e poco a poco si tuffa nello studio, trasformandosi in uno studente appassionato. Come racconterà il suo biografo, “il giovane re è instancabile nell’acquisire nuove abilità e nel migliorare quelle che già possiede.” Si interessa perfino di magia nera, studia la storia, si dedica all’osservazione degli astri, alla medicina e alle esercitazioni militari dove esprime tutta la sua forza, tanto da essere soprannominato l’Hercules germanicus. Archiviate una volta per sempre le lacune nel parlare, Massimiliano si rivela anzi un brillante conversatore. Dimostra una sempre maggiore fiducia in se stesso e forse anche un tantino di incoscienza se - come ricorda Machiavelli - “i suoi sperperi sopravanzavano tutto quanto si sia mai visto in questa nostra epoca e in quelle precedenti. Di conseguenza, egli si trova sempre in stato di bisogno e nessuna somma basta a soddisfarlo, anche quando la situazione gli è favorevole. È di carattere mutevole, oggi vuole una cosa e domani non più, vuole ciò che non può avere e non desidera ciò che può avere”. D’altro canto, continua Machiavelli, egli è un grande guerriero, è coraggioso nel pericolo e come condottiero non è secondo a nessuno.

Maria di Borgogna in due differenti ritratti

Possiede virtù in quantità e se riuscisse a moderarsi nei due aspetti di cui sopra, sarebbe un uomo assolutamente perfetto. Ma di moderazione, a quanto pare, neanche l’ombra. E infatti Massimiliano soffre spesso per la mancanza di denaro. Tanto che la sua futura moglie Maria, figlia del ricchissimo duca di Borgogna Carlo il Temerario, è costretta a fingere il furto dei propri gioielli per poterli inviare di nascosto a Massimiliano, permettendogli con quel bottino di pagarsi il viaggio ad Augusta - dove lei vive - per chiederla in sposa. Così come il matrimonio dei genitori, anche quello tra Massimiliano I e Maria di Borgogna è prima di tutto il coronamento di un grande amore. Subito dopo le nozze, Massimiliano scrive a un amico: “Maria è piccolina e bianca come la neve, i capelli castani, un nasino, testa e volto molto piccini. Gli occhi fra il grigio e il blu, le labbra rosse. Se non ci fosse la guerra, staremmo sempre insieme nel giardino delle rose”. Ma come in ogni favola che si rispetti, l’idillio è destinato a finire presto. Sono passati solo cinque anni dalla nascita dei due figli, Filippo e Margherita, quando durante una battuta di caccia Maria viene bruscamente sbalzata da cavallo. La giovane imperatrice cade a terra in mezzo all’er-

ba. La testa sbatte contro un tronco d’albero. Una doppia tragedia. Maria era incinta. Il lutto sconvolge la famiglia di Massimiliano e da quel momento la vita dell’imperatore cambia bruscamente. Alla perdita della moglie e del nascituro si aggiunge la ribellione del popolo di Borgogna, che non ha mai realmente accettato il sovrano acquisito. Effettivamente Massimiliano non ha mai avuto un regno suo. La Borgogna faceva parte dei possedimenti portati in eredità dalla moglie e tutto il resto è ancora in mano a Federico III, il quale si rende conto che è ormai arrivato il momento di passare il potere al figlio. È il 16 febbraio del 1486

quando Massimiliano I viene eletto Re dei Romani ad Aquisgrana, in Germania. Ma scopre presto che i vantaggi di una corona in testa e di un regno da governare nascondono onerosi impegni, tra cui nuove e costose guerre di espansione. Di denaro neanche l’ombra. Massimilano infatti ha ereditato dal padre non solo i territori imperiali ma anche e soprattutto una catastrofica situazione economica. Sembra quasi una maledizione. E ora che sta per mettersi in marcia verso Roma per farsi incoronare Imperatore dal Pontefice ci si è messa pure Venezia, che gli rifiuta il passaggio sulle sue terre. Verona compresa. Per Massimiliano è un bel grattacapo. Massimiliano propone allora che sia il Pontefice a raggiungerlo. A Trento, dove la Serenissima non può interferire. Ma il Papa risponde categorico: non intende spostarsi da Roma. Cosa? Massimiliano è furibondo. E decide di stravolgere tutte le tradizioni e i protocolli vigenti: si farà dichiarare Imperatore comunque. Nel Duomo di Trento. Da solo, senza il Papa.

Massimiliano I d’Asburgo in un celebre ritratto del Dürer 32

tmgennaio


trentinostoria La mattina del 4 febbraio 1508 vengono portate al cospetto del Duomo tutte le reliquie di santi che i sacerdoti riescono a trovare nelle chiese vicine. Massimiliano attraversa la città sul suo cavallo bianco, scortato da una lunga processione. L’atteggiamento fiero, il volto deciso, il naso lungo e appuntito, i capelli castani che gli cadono ordinati sulle spalle. Così ce lo restituiscono i dipinti dell’epoca. Giunto davanti alla cattedrale, il sovrano – vestito di semplice velluto nero – scende da cavallo e viene accompagnato lungo la navata, fino alle reliquie. Lì si inginocchia e prega. Come racconta un emissario tedesco presente alla cerimonia, in Duomo Massimiliano esorta i principi e tutti i nobili presenti ad accettare le insegne dell’ordine di San Giorgio, diventando così suoi cavalieri. Un passaggio che gli ambasciatori italiani (fra cui Machiavelli, inviato a Trento da Firenze) nei loro resoconti tralasciano, non sospettando quanto sia importante per il sovrano tedesco il culto di San Giorgio. Un santo che – come ci ricorda il professor Bellabarba – “nelle incisioni e nei ritratti di inizio Cinquecento veniva spesso identificato con l’Imperatore, in quanto patrono dei crociati e della dinastia degli Asburgo”. Non è un caso che l’ordine di San Giorgio fosse stato istituito proprio da suo padre Federico a fine Quattrocento, per creare un’armata che si opponesse alla sempre più probabile invasione dei Turchi. Massimiliano richiama dunque San Giorgio per sottolineare il legame con la tradizione, con la sua famiglia, con quel racconto che fin da piccolo gli aveva fatto battere il cuore. Una volta giunto al presbiterio, Massimiliano viene rivestito coi simboli imperiali: la

tunica, la stola, il mantello. E la corona, che Massimiliano si è portato da casa. La stessa corona di suo suocero, Carlo il Temerario, padre della defunta e mai dimenticata moglie Maria. L’approvazione di Papa Giulio II arriverà per lettera, il 12 febbraio, pochi giorni dopo la cerimonia. Nello scritto, oltre a complimentarsi con l’Imperatore, Giulio II auspica un periodo di pace e invita Massimiliano ad abbandonare le sue ambizioni di guerra in Italia. Ma l’appello cade nel vuoto. L’offesa subita dai veneziani non è stata dimenticata e non può rimanere impunita. Per otto lunghi mesi l’Imperatore combatterà contro la Serenissima, senza riuscire in alcun modo a scalfire la città marinara. Massimiliano è costretto a rinunciare alla vendetta ma non sarà certo quella sconfitta a fermare il suo desiderio di successo. L’Imperatore vuole essere ricordato come il degno erede di suo padre. Non solo con le sue gesta ma anche attraverso una mirata strategia autocelebrativa che comprende la massiccia diffusione di xilografie che raccontino le sue gloriose gesta. Anche e soprattutto dopo la sua morte, avvenuta il 12 gennaio del 1519. A questo imponente piano di autopromozione appartiene anche la costruzione dell’Arco di Trionfo (una gigantesca xilografia formata da 192 fogli stampati) ispirato ai veri archi dell’antica Roma e destinato ad essere esposto nelle varie città del regno. La progettazione verrà affidata ad un pittore allora quarantenne di nome Albrecht Dürer. Quello stesso artista che aveva conosciuto il Trentino ancor prima dell’Imperatore e a cui si devono i disegni e gli acquerelli che hanno fatto conoscere i paesaggi di Arco e Trento in tutto il mondo. Ma questa è un’altra storia. ■ 33

tmgennaio


trentinoincontri

PROFILI

di Maurizio Panizza

maurizio@panizza.tn.it

CARMINE, L’ULTIMO DEI “BATTITORI”

P

rima di tutto, quello che ti arriva al cuore è il suo sorriso e la sua simpatia. Poi, ad avvolgerti ci pensa un eloquio allegro e rassicurante, scorrevole e senza particolari inflessioni linguistiche. Infine, ci sono i molti racconti della sua vita ad affascinare e a farti rimanere a bocca aperta. Lo incontriamo in un ristorante del centro di Riva del Garda. Lui è un distinto signore irpino-tedesco, forse meglio dire tedesco-svizzero, sì ma non del tutto tedesco o svizzero, anche un po’ statunitense, per la verità, e poi ancora italiano “di ritorno”, ma stavolta del profondo nord, prima lombardo, poi veronese e da un po’ di anni anche trentino. Accidenti, un guazzabuglio di provenienze, di storie e di personaggi mescolati insieme. Un puzzle 34

tmgennaio

che però sono la “cifra” di un cittadino del mondo di 63 anni, dalle molte vite e dai molti lavori e con un nome d’arte - Angelo - che fa il paio con un curioso cognome che ne è l’accrescitivo: Angelone. Il personaggio di cui vogliamo parlare è proprio lui, o almeno vorrebbe esserlo, perché

È UNA STORIA DI LAVORO E DI EMIGRAZIONE CHE INIZIA NEL 1970 CON LA PARTENZA DI UN DICIASSETTENNE DALL’IRPINIA. DIECI ANNI DOPO, QUEL RAGAZZO APRE A FRANCOFORTE UN RISTORANTE CHE BEN PRESTO DIVENTA PUNTO DI RIFERIMENTO DI ARTISTI, CANTANTI E SPORTIVI DI FAMA INTERNAZIONALE. NEL 1990, PERÒ, IL LOCALE CHIUDE IMPROVVISAMENTE E CARMINE PARTE PER GLI STATI UNITI. OGGI, DOPO AVER FATTO DIVERSI LAVORI IN ALTRI POSTI D’ITALIA, DA QUALCHE ANNO QUEL “RAGAZZO” È CITTADINO DI RIVA DEL GARDA, DOVE SVOLGE (ANCORA PER POCO) UN’ATTIVITÀ DEL TUTTO PARTICOLARE sembra veramente un’impresa descriverlo in tutte le sue poliedriche sfaccettature: un fraticello in convento negli anni ’60; un garzone di macellaio, lavapiatti e cameriere negli anni ’70; un portiere di notte, un valente ristoratore, un impresario-cantantescrittore, nonché chef de

Lioni, 1954. Il piccolo Carmine con la sorella nel cortile di casa

rang nei decenni successivi. Tante “medaglie” conquistate nelle battaglie di una vita vissuta in mezzo mondo, mostrate ora con orgoglio, tutte diverse, ma tutte con un forte elemento distintivo in comune: la valigia dell’emigrante sempre pronta sotto al letto. Oggi, a un anno dalla pensione, Carmine - questo il suo vero nome - è ancora un combattente in campo aperto. Infatti, lui è il primo, l’unico e forse anche l’ultimo “battitore” che Riva del Garda abbia mai avuto, dove per “battitore” - strana parola - si intende l’arte di saper procurare clienti ai ristoranti usando soprattutto la psicologia e la cortesia. In questo, Carmine è un vero campione e giustamente nel settore se lo contendono: gli anni scorsi al Vaticano (il ristorante, s’intende) e il prossimo (l’ultimo,


trentinoincontri

1964. Con il saio nel Convento di Airola

prima della pensione), con un contratto già in tasca per il Riva Mia, in centro storico. Come sia arrivato sul Lago di Garda, per di più esercitando un lavoro così inconsueto, Carmine ce lo racconta partendo da lontano, da quando, cioè, ancora bambino, venne messo a collegio dai Frati Minori di Airola, un piccolo centro nel beneventano a un centinaio di chilometri dal suo paese natale, Lioni, in provincia di Avellino. Sua madre, abbandonata dal marito, si era trovata all’improvviso a dover crescere due figli con la sola forza delle sue braccia. E tre bocche da sfamare in famiglia erano troppe in una

terra estremamente povera come l’Irpinia, ricca solo di visti consolari per andare a lavorare all’estero. Così, fin dall’età in cui di solito si gioca spensierati con i compagni, Carmine invece vestì il saio e iniziò a sgranare rosari, ma poi, sentendo che quella strada non era la sua, a 17 anni decise di prenderne un’altra, stavolta per andare molto più lontano: prima in Svizzera, poi in Germania. Era il 1970. In un ristorante di Francoforte venne assunto come lavapiatti e nei dieci anni successivi imparò con passione a fare il cameriere e pure il cuoco: “Chi fa con piacere il proprio lavoro - dice - quello non sarà mai un lavoro.” Dieci anni dopo, una svolta imprevista e drammatica nella sua vita: il 23 novembre del 1980, davanti alla tv Carmine apprende in diretta e con sgomento del terremoto avvenuto a Napoli. Per fortuna, pensa, il capoluogo campano è lontano da Lioni e dall’Irpinia. Invece, non è così. L’epicentro in realtà è avvenuto proprio nella sua terra, lì nei suoi ricordi, nei suoi affetti. Il governo tedesco - come sempre molto efficiente - organizza subito un volo di rientro degli emigrati provenienti dalle zone terremotate. Arrivato a Napoli con la Lufthansa, Carmine prende un taxi e poi con mezzi di fortuna raggiunge quello che resta

A 200 MT DAL CENTRO, IN UN’AMPIA AREA SOLEGGIATA, VI ASPETTANO 2 ETTARI DI PURO DIVERTIMENTO SULLA NEVE!

TUTTI I GIORNI DALLE 10.00 ALLE 17.00

PISTA BOB, SLITTINI E SNOW TUBING - CON ATTREZZATURA A NOLEGGIO - IMPIANTO RISALITA CON TAPIS ROULANT - AREA BABY PARK CON GONFIABILI E GIOCHI DA CAVALCARE PISTA MINI QUAD - PUNTO RISTORO TERRAZZA PRENDISOLE CON SDRAIO!!

1988. Il campione del ciclismo Dietrich Thurau (a destra) sceglie il Ristorante “La Mamma” per dare l’addio alle corse. Fra gli ospiti anche Francesco Moser 35

tmgennaio


trentinoincontri di Lioni al tramonto del giorno successivo trovando sua madre e sua sorella in strada, davanti a un fuoco, a fianco di quella che era stata la loro casa. E’ un incontro doloroso, ma per fortuna la sua famiglia è salva. Disgraziatamente non sarà così per altri 228 concittadini. E’ proprio in quelle ore disperate che Carmine matura il proposito di portare sua madre con sé, a Francoforte, per sollevarla da quella tragedia. Si parte pochi giorni dopo, ma purtroppo mamma Angela fa fatica ad ambientarsi in una grande città del tutto estranea alla sua cultura, di cui non conosce né lingua, né persone. Sempre da sola in casa, un giorno a ora di pranzo si presenta a sorpresa al ristorante dove lavora Carmine portando in testa un grande cesto con dentro cavatelli al ragù e altre delizie fatte in casa: sono destinate al figlio e agli altri dipendenti del locale. Tutti rimangono conquistati da quei gusti semplici e genuini del Sud, in particolare il proprietario che chiede ad Angela se è disponibile a preparare gli stessi piatti per i suoi clienti. Lei acconsente molto volentieri ed è subito un successo, a tal punto che dopo alcuni mesi Carmine inizia ad accarezzare l’idea di mettere su, assieme a mamma, un ristorante tutto suo. E ci riesce per davvero. L’occasione propizia avviene grazie ad un’amica ebrea il cui padre aveva affittato il suo albergo a dei lavoratori stranieri lasciando però liberi i locali al piano terra. E’ qui che Carmine nel 1981 avvia il Ristorante “La Mamma”, proprio in onore di quella donna che vuole riscattarsi dalla miseria facendo conoscere le sue specialità. Grazie ad alcuni amici musicisti e produttori discografici che lì scoprono una cucina italiana molto diversa dalla solita pizza, ben presto il locale - massimo 40 coperti - diventa punto di rife36

tmgennaio

Lioni, 23 novembre 1980. Il terremoto in Irpinia

rimento di personaggi famosi, sia tedeschi che stranieri, di passaggio da Francoforte. In quegli anni varcano la porta del ristorante, cantanti come Lucio Dalla, Gianna Nannini, i Queen, i Jethro Tull, Joe Cocker, Joan Baez, ma anche sportivi del calibro di Francesco Moser e Didi Thurau. Sono anni formidabili per il Ristorante “La Mamma” e da tanta celebrità ne deriva quasi un rito per i personaggi del jet set internazionale che arrivano a Francoforte: tutti, almeno una volta, devono passare da quel locale e Carmine è sempre lì a

fare loro da impareggiabile e simpatico anfitrione. Non volendo essere da meno, anche lui, in quegli anni, diventa un “personaggio”. Infatti, spinto da un amico produttore decide di rispolverare il canto studiato in molti anni di collegio e incide un disco dal titolo “Enigma”. Anche in questo caso è un successo: 12 milioni di dischi venduti in poco tempo in Germania e in altri Paesi. Se non che, in barba alla fortuna, come spesso accade un brutto giorno la fiaba si interrompe bruscamente. Infatti, nel 1987 muore all’improvviso Con l’amata madre, Angela

mamma Angela e il locale perde di colpo un fondamentale punto di riferimento. Carmine si rende subito conto che con la scomparsa della mamma è finita anche per lui un’epoca. Così, la strada della vita lo pone nuovamente di fronte a un bivio. Il ristorante passa di mano pochi anni dopo e Carmine prende la decisione di trasferirsi in California. Rimane a San Diego per quasi un anno mettendo a frutto la sua esperienza nel mondo della ristorazione, ma alla fine sceglie di rientrare al paese natale. Il richiamo alle origini è molto forte. A Lioni, però, Carmine scopre che lì il tempo è ancora fermo agli anni della sua gioventù e che il progresso non pare essere passato da quelle contrade. Insomma, lavoro non ce n’è, e l’unico settore in attività è purtroppo ancora quello dell’emigrazione. Lui ne prende atto, raccoglie il consiglio di un amico e riparte: stavolta la meta è il Lago di Garda. Nel 1998 è all’Imperial di Limone, pochi anni dopo a Malcesine, al Don Pedro. Successivamente, per otto stagioni, sarà all’Hotel Gritti di Bardolino: tutti locali di categoria superiore in cui il nostro protagonista, facilitato dalla conoscenza del tedesco e dell’inglese, sa destreggiar-


trentinoincontri

si molto bene con i turisti, ricavando da ciò buoni guadagni e molte soddisfazioni. Tuttavia questo fatto anziché fargli mettere l’animo in pace, lo stimola ad accettare di nuovo altre sfide. Così, mentre tutti non si sarebbero mai sognati di lasciare un lavoro sicuro e ben retribuito, Carmine rovescia nuovamente il tavolo della sua vita e accetta di fare il “battitore” a Riva del Garda, dove mai prima di allora si era vista all’opera una figura del genere. Il suo “target”, ci spiega, sono soprattutto le comitive che arrivano in pullman. “Ormai, dopo anni, conosco tutti gli autisti e le guide ed è quindi più semplice avere il primo approccio e ottenere la fiducia. Ma non sta tutto qui” - ci confida. “E’ anche necessario conoscere bene la realtà del Paese da cui provengono i turisti, per esempio le loro usanze, le espressioni, le abitudini. Entrati in simpatia con una battuta e un sorriso, poi tutto diventa più facile e l’approccio in genere porta al successo della trattativa”. È solo a quel punto che Carmine illustra ai suoi interlocutori

i menù, parla di prezzi, offre biglietti da visita. Noi l’abbiamo visto all’opera, lo fa con evidente passione perché il suo lavoro è la sua vita. Per questo, a lui che fra l’altro non è mai stato sposato e non ha figli, domandiamo come immagina la sua prossima pensione, lontano da turisti e ristoranti. “Beh, quando sarò libero da impegni mi dedicherò finalmente alla musica, la mia passione da sempre, e forse finirò il mio libro autobiografico che ho iniziato da tanto tempo.” “Hai dei rimpianti di ciò che hai fatto o volevi fare?” - gli chiediamo. “Ho avuto certamente una vita movimentata, ma ho sempre potuto fare ciò che desideravo. No, nessun rimpianto - aggiunge - rifarei tutto ciò che ho fatto. Ora, semmai, ho una sola preoccupazione, o meglio un desiderio: quello di trovare qualcuno disponibile a portare avanti ciò che ho costruito qui a Riva del Garda. Perché, a differenza di ciò che molti pensano, quello del “battitore” è un bel lavoro, libero, a contatto con tanta gente, che apre orizzonti nuovi e permette di perfezionare le lingue. Un lavoro - ci confida - che una volta imparato ti può offrire anche buoni guadagni.” Ragazzi in cerca di occupazione, avete sentito? Dai, fatevi avanti al più presto, troverete in Carmine un ottimo maestro. Per di più - prendete nota - è disponibile a insegnarvi il suo lavoro completamente gratis. ■

MONTE BONDONE: LA NEVE AMICA DEI TRENTINI. #familyvillage

NOVITÀ 2016/17

PISTE ILLUMINATE

MONTE BONDONE

Diag. Montesel, Cordela, Lavaman, Lavaman variante gare, Lavaman variante

NIGHT&DAY... & SUNSET! Dal 22 dicembre si scia ogni giovedì sera dalle 20.00 alle 22.30.

SNOWPARK APRÈS SKI

Ed in più... perché accontentarsi quando ci si diverte? La NOVITÀ DELL’INVERNO 2016/17 sarà lo sci al tramonto! Dal 7 gennaio ogni sabato sulle piste illuminate si scia fino alle 19.15.

ANTEPRIMA SKI SUNSET Sabato 31 dicembre si scia fino alle 18.30!

TRENTO FUNIVIE SPA T. 0461 829990 funivie@montebondone.it www.skimontebondone.it

SEGUICI SU FACEBOOK

Con Joan Baez 37

tmgennaio


trentinoincontri

di Paolo Chiesa

MEZZO SECOLO DA VOLONTARIO

U

n anniversario di 50 anni è sempre un traguardo fantastico. Renato Salani, nato a Venezia ma residente da alcuni anni a Levico Terme, ha compiuto da poco settantun anni, cinquanta dei quali passati appunto a fare volontariato nella Protezione Civile come esperto di comunicazioni radio. A diciassette anni la sua famiglia si trasferì a Mestre dove il signor Renato iniziò a lavorare prima come autista e poi come bigliettaio e controllore per una ditta privata di autobus che tra le altre copriva anche la tratta Venezia-Canazei. Nel 1964 per curiosità acquistò una coppia di Walkie Talkie che iniziò a utilizzare per divertimento con gli amici e i fratelli. Si scelse come nome in codice Santiago Guatemala e con la sua passione contagiò anche i componenti della sua famiglia che si dotarono a loro volta di radio e iniziarono a trasmettere: il fratello con il nome di “EsseGi”, la sorella “Farfalla” e il padre “Italia 1”. E 38

tmnovembre

qui Renato ricorda con giustificato orgoglio i suoi primi collegamenti record con Nantes in Francia ma anche con le Gran Canarie e con Sidney in Australia, mentre “EsseGi” riuscì addirittura a parlare per qualche attimo con l’allora re Hussein di Giordania. E queste prime straordinarie comunicazioni sono testimoniate dalle relative “QSL”, le “Cartoline Postali” che nel mondo di chi trasmette via etere certificano gli avvenuti collegamenti. “All’inizio usavamo le radioline solo per divertimento”, racconta Salani, “però mi interessava molto anche ascoltare le comunicazioni dei mezzi di soccorso e della Protezione Civile che si riuscivano a sentire su alcune frequenze”. E da lì a iniziare lui stesso a usare i Walkie Talkie per scopi altruistici il passo fu breve. “Abitavamo vicino a una strada che faceva una brutta curva a gomito sulla quale molto spesso si verificavano degli incidenti. In quei casi io o uno dei miei fratelli andavamo a vedere cosa era suc-

RENATO SALANI È ORIGINARIO DI VENEZIA MA ABITA DA QUALCHE ANNO A LEVICO TERME. LA SUA PASSIONE È SEMPRE STATA LA TRASMISSIONE CON LE RADIO CHE LUI HA MESSO A DISPOSIZIONE NEL VOLONTARIATO DELLA PROTEZIONE CIVILE NELLA QUALE È PRESENTE DA 50 ANNI. PER QUESTO È STATO INSIGNITO DI VARIE ONORIFICENZE ED È DIVENTATO CAVALIERE DI SAN MARCO. E ORA SAREBBE FELICE DI AIUTARE CHI ORGANIZZA MANIFESTAZIONI E COMPETIZIONI CHE RICHIEDANO UN COLLEGAMENTO RADIO cesso e con la radiolina descrivevamo la situazione a quello che rimaneva a casa e lui telefonava per avvertire i soccorsi”. In questa maniera il signor Renato diventò un personaggio molto conosciuto all’interno delle realtà che si occupavano di pronto intervento con le ambulanze e in generale di primo soccorso e di Protezione Civile. E quindi fu naturale il passaggio a diventare lui stesso un volontario: “Successe il 4 novembre 1966, quando l’alluvione provocò il fenomeno dell’acqua alta a Venezia che in quell’occasione arrivò a quasi due metri. Io capii che dovevo fare qualcosa e mi misi in contatto con i volontari che stavano aiutando la gente a mettersi in salvo e chiesi di poter dare una mano”. E da quel giorno Renato Salani non ha più smesso di mettersi a disposizione di chi ne aveva bisogno. Nel 1972 poi, Santiago Guatemala si iscrisse al Radio Club di Mestre e quando nel 1975 ci fu il rinnovo delle cariche anche lui entrò nel direttivo.


trentinoincontri

Il 1976 vide la Protezione Civile in prima linea a occuparsi delle conseguenze del tragico terremoto del Friuli. “Fu un’esperienza drammatica. Intervenimmo a Gemona e ad Osoppo in provincia di Udine” ricorda Renato, “e noi del Radio Club montammo anche le antenne del Campo Base che era stato attrezzato a Piancavallo, Pordenone”. Da allora Santiago Guatemala è stato per tutti questi anni in prima linea con la sua radio in occasione di calamità, incidenti o altre situazioni nelle quali fosse necessaria la presenza di un coordinamento radio ma anche in situazioni più amene come ad esempio le corse ciclistiche venete o le grandi manifestazioni popolari come il Carnevale o la Regata Storica di Venezia. Nel 1989 venne assunto come usciere presso la Presidenza della Regione Veneto continuando nei fine settimana a prestare servizio sulle linee degli autobus con la novità della tratta Venezia-Trento-Madonna di Campiglio. Nel 1994 Renato sposò Daniela a Martellago in provincia di Venezia dove nel 1995 la sua

MER AVIGLIOSO

passione lo portò a fondare il Radio Club “Il Triangolo” diventandone presidente. Questo gruppo di appassionati era così attrezzato e volonteroso tanto da trasformarsi nel 2001 nel “Gruppo Comunale Volontari di Protezione Civile di Martellago” svolgendo attività di prevenzione dei rischi sul territorio comunale e intervenendo in caso di calamità. E oggi questo Gruppo nato da un’intuizione di Santiago Guatemala mette a disposizione una forza lavoro completamente gratuita composta ormai da oltre quaranta volontari con una formazione base, quattro capi squadra, un buon numero di addetti al primo soccorso, all’antincendio, al rischio industriale e al rischio idrogeologico. Inoltre alcuni volontari, frequentando l’apposito corso, sono autorizzati dalla Regione Veneto all’uso del defibrillatore semi automatico in dotazione. Tanta passione da parte di Renato Salani non poteva non essere notata dalle Istituzioni: nel 2006 arrivò un riconoscimento che ricorda con giustificata emozione. “Venni insignito del Leone di San Marco da parte della Regione Veneto”. E nel dirci questo ci fa leggere con orgoglio le parole pronunciate in quell’occasione dall’onorevole Elena Donazzan: “Egregio signor Salani, mi onoro di porgerle questo dono per ringraziarla del suo operato che ha svolto con estrema sensibilità e dedizione in questi 40 anni di volontariato. Nella speranza che questo suo gesto possa essere d’esempio a noi tutti”. E l’anno successivo ci fu anche la nomina a Cavaliere di San Marco. Ma non è finita perché nel 2009 ricevette, per primo nel Veneto, la Medaglia di Bronzo di Benemerenza della Protezione Civile, “su proposta dell’allora Responsabile Guido Bertolaso”, tiene a precisare con fierezza. Nel 2010 l’U.N.C.I.

WUNDERBAR

WONDERFUL

TRENTINO Volume in tre lingue (italiano, tedesco e inglese)

(Unione Nazionale Cavalieri d’Italia) della quale nel frattempo era diventato Socio, gli conferì la prestigiosa medaglia “Onore e Merito”. Nel 2016 infine, per la ricorrenza dei suoi 50 anni di volontariato nella Protezione Civile la stessa U.N.C.I. lo gratificò del “Diploma al Merito” con la motivazione: “Per l’opera svolta nel campo sociale, economico e professionale, distinguendosi per l’impegno, la correttezza, la serietà e l’ingegno”. E adesso cosa fa Santiago Guatemala? “Sono da poco diventato nonno di Edoardo, il bambino di mio figlio Omar”, dice orgoglioso”. E la sua attività con le radio? “Qui a Levico ho il mio equipaggiamento tecnico e con la radio portatile mi metto in contatto con i parenti e con gli amici. Però mi piacerebbe anche qui in zona mettere a disposizione la mia esperienza con le trasmissioni via etere. Anzi, se c’è qualche associazione o istituzione che organizza manifestazioni o competizioni nelle quali è prevista il collegamento con le radio io mi offro fin da subito come volontario”. E il signor Renato ci chiede per questo di pubblicare il suo numero di cellulare che è 340.0004817. Ci auguriamo che la sua offerta di collaborazione venga accolta perché un bagaglio di esperienza come il suo è un tesoro di grande valore che sarebbe bello e utile ■ venisse utilizzato.

PROGETTO A CURA DI | PROJEKT VON | PROJECT BY FABIO MONAUNI

Alberto Folgheraiter accompagna e descrive 220 immagini di un Trentino Meraviglioso. Il Trentino dei laghi e delle Dolomiti, dei boschi e della fauna, della storia e della cultura, il Trentino degli uomini che lo abitano da ottomila anni è proposto in questa spettacolare sintesi fotografica.

Euro 35,00 IN LIBRERIA O SUL NOSTRO SITO www.curcuegenovese.it

39

tmgennaio


trentinoincontri

IVAN IL BELLO

di Tiziana Tomasini

L’ATTORE IVAN BELLANDI – PRESTANTE QUARANTENNE MILANESE DI NASCITA MA ORMAI TRENTINO D’ADOZIONE – RACCONTA LA SUA CARRIERA TRA SERIE TV, CINEPANETTONI E PERSONAGGI DA COPERTINA. E DEI TRONISTI DICE CHE…

L

o incontriamo nel cuore di Rovereto, in un pomeriggio già quasi invernale, buio e freddo. Lo riconosciamo subito: non tanto per l’abbigliamento più sportivo e meno informale del solito (il suo look preferito è più elegante, da smoking per intenderci) quanto per i tratti del viso e l’atteggiamento disinvolto. Ci presentiamo, ci accomodiamo in un caffè e dopo averci fatto i complimenti per l’impostazione di Trentinomese, in modo molto sciolto ci racconta la sua brillante carriera, gli importanti impegni futuri e tutta una serie di golosi e succosi dietro le quinte. Ma andiamo per gradi. Quan40

tmgennaio

do inizia il suo percorso artistico? Circa quindici/diciotto anni fa, in un contesto che ha dato fama a molti: l’agenzia di Lele Mora. Ma Ivan – forse già individuando veramente la strada che poi sarebbe andato a percorrere – già si distingue da Costantino e Daniele Interrante e rifiuta dei ruoli da tronista. Ebbene sì, sono loro tre i belli dell’epoca. E Lele Mora aveva capito – in maniera molto capace, sottolinea Ivan – che potevano sfondare. Ma la differenza tra Ivan e i due (che poi in effetti seguiranno le indicazioni del manager) è fondamentale: il nostro ha compiuto studi specifici di recitazione; e mentre lui studiava, loro andavano in

palestra… Ma come mai Ivan allora si trovava lì? Semplice. Essendo nato a Milano era la scelta più lineare; inoltre il suo obiettivo era il cinema e la sua convinzione era che da quell’agenzia potessero prospettarsi opportunità in quel settore. Frequentata la scuola di recitazione CDA, inizia a mettersi all’opera tra provini e casting e di là a breve debutta nella celebre soap “Vivere”. Ma il punto di rottura con il talent scout dell’epoca avviene nel momento in cui, convocato nel suo ufficio, gli viene riferito a bruciapelo che l’indomani avrebbe dovuto recarsi a Cinecittà dove c’era Maria [Maria De Filippi] che lo aspettava come tronista


trentinoincontri per la trasmissione “Uomini e donne”. Ribadita la sua passione per il cinema, dice NO e si sente dare del pazzo: rifiutare di comparire in quel contesto a Canale 5 suonava, soprattutto agli inizi folgoranti dell’apparire in quanto tale, come una vera e propria follia. Ma Ivan sente di dover fare cinema. Ribadisce il suo rifiuto e parte -squattrinato e con la sua valigia di cartone - per Roma. Qui si iscrive ad un’importante accademia di recitazione sotto la guida di Pino Leone. Ne segue un anno di full immersion, che lo vede alternare studio e casting. E finalmente comincia a lavorare recitando in piccoli ruoli. Ma il momento della svolta arriva a San Leo di Romagna, dove partecipa ad uno spettacolo con Andrea Roncato. Ed è proprio Roncato che gli prospetta l’opportunità di un provino a Città della Pieve per la fiction “Carabinieri”, di cui Ivan sarà tra i protagonisti per ben due anni. A questa esperienza segue una produzione molto seguita ed apprezzata,

Con Cristina Chiabotto in “Voglio essere così”

“Il peccato e la vergogna”, nella quale sarà anche protagonista di puntata. Ricca di grandi nomi – come ad esempio Gabriel Garko – ottiene il record di ascolti su Canale 5. Da questo momento in poi Ivan comincia a crederci sul serio. “Allora ci sei!” Pare voler dire a se stesso. E quasi a ratificare questo suo momento magico, il nostro attore sfoglia davanti noi, sul suo smartphone, alcuni frammenti dei suoi recenti successi. Eccolo nel film “Vincere” di Marco Bellocchio, pellicola girata in Trentino. Anche in quest’occasione, Ivan ha partecipato al provino a Trento ed è stato scritturato nel ruolo di autista di Benito Mussolini. Ormai le produzioni lo conoscono ed infatti compare successivamente in uno dei cinepanettoni di De Sica (“Colpi di fulmine”) nel quale ha il ruolo del carabiniere. Ma come mai ha deciso di trasferirsi in Trentino? Ah, moment in love… In occasione di uno spettacolo a Bolzano Ivan conosce quella che ora è sua moglie. Lei è titolare di un salone a Rovereto, in Piazza Malfatti ed è anche stylist degli artisti, molto conosciuta nel suo settore; ha pettinato moltissimi grandi nomi ed ha girato l’Italia in questa veste. Si ritrovano in un’altra occasione importante, a Milano ad una festa organizzata da Dolce e Gabbana. Da lì iniziano a frequentarsi e poi le cose della vita evolvono naturalmente… Un figlio insieme e la decisione di vivere in Trentino, a Mori. Ma ciò non preclude la sua carriera: Ivan ha il suo agente e si muove dove le parti lo conducono. Scoop dell’ultimo minuto è la partecipazione di Ivan come protagonista al thriller “Cinquanta sfumature di giallo”; le riprese inizieranno a gennaio. Si tratta di una produzione italo-americana e sarà girato tra Venezia e New York. L’etrentino mese.indd 1

16/12/16 41 16:56

tmgennaio


trentinoincontri

mozione è tanta e percepibile; è un passo importante per la sua carriera, in quanto il ruolo di primo attore rende tutto molto più stimolante ed eccitante. Altro invito rilevante per Ivan (in ruolo di vip, sottolinea) giunge da Canazei, in Val di Fassa. Si tratta di un evento sulla neve che vedrà fianco a fianco partecipazioni importanti – come le autorità locali – grandi nomi dello spettacolo e la gente comune, come le famiglie che trascorrono in questi luoghi le loro vacanze. Lui ammette di non fare molta vita mondana, ma non nasconde che questo invito gli fa molto piacere e che parteciperà volentieri. Di recente è stato presentatore di uno spettacolo di beneficienza al teatro Zandonai di Rovereto – messo in scena per raccogliere fondi pro terremoto – con grandi nomi del canto lirico a livello mondiale. E le opportunità in regione al di là di questi eventi? Ivan dichiara di andare d’accordo con tutti, ma ammette anche di valutare le sue partecipazioni in base alla sua formazione artistica… segue insomma quello che definisce il suo taglio. Ed alcuni aspetti li esclude a priori, come il nudo ed il porno, pur tanto in voga anche in questo momento. A quarantaquattro anni si sente consapevolmente maturo rispetto al suo percorso e si dichiara fiero di non essersi mai sporcato in quel mondo 42

tmgennaio

Con Giuliana De Sio nella fiction di Canale 5 “Il peccato e la vergogna”

di cui le cronache hanno ampiamente trattato e argomentato. È vero che i noti tronisti Costantino e Interrante hanno, a suo tempo, ottenuto un lancio immediato. Ma adesso? Finita l’epoca del bello e muscoloso, ora partecipano ad eventi pubblicitari e si svendono per cash irrisori. Ivan invece si dichiara felice delle sue scelte: quando sarò vecchio, reciterò ancora nel ruolo del nonno… E la tv? Scopriamo che Ivan ha fatto un programma con Cristina Chiabotto, dal titolo “Voglio essere così”. Dieci puntate sulla moda e sul look, di stampo prettamente femminile. Ivan era l’unica figura maschile, nel ruolo di autista di auto blu, che portava per negozi queste belle donne. Ma adesso spazio alle curiosità del mondo dello spettacolo e del cinema… C’è qualcuno di questo mondo profondamente antipatico, ad esempio? Ivan cita la De Sio, che pare gli abbia fatto vedere, come si dice, i sorci verdi prima di considerarlo come attore. Nel ruolo di comandante della polizia, ne “Il peccato e la vergogna”, la doveva pedinare e poi fermare, in quanto lei gestiva un bordello. Lei, se un attore non le va bene, fa di tutto per mandarlo via. In un primo momento non ha degnato Ivan di uno sguardo né di minima considerazione; allo svolgersi della scena in cui lui doveva prenderla pra-

ticamente di peso, non l’ha neanche guardato in faccia. Poi, capito che comunque avrebbero dovuto lavorare insieme, si è un po’ lasciata andare, ma lui si lascia scappare che quel comportamento era proprio da ***! Però, sottolinea, è un’attrice bravissima, fantastica. Una scena con lei equivale ad un anno di scuola di recitazione. Poi ha lavorato con Manuela Arcuri: verace, la definisce, senza trovare altri aggettivi che possano rendere appieno la splendida procacità e fisicità dell’attrice. E dotata inoltre di una spontaneità unica: come se si conoscesse da sempre, la classica ragazza della porta accanto. Sul maschile, ricorda con piacere Luca Argentero; e Garko? La prima volta che l’ha conosciuto avevano i camerini da set sui camper, l’uno di fianco all’altro. La prima impressione è stata quella

di essere stato notato come quando un uomo guarda una bella donna e viceversa… allora Ivan si è posto una domanda: ma non sarà che..? In ogni caso hanno intrattenuto buoni rapporti lavorativi ma non sono più in contatto. Strade diverse, obiettivi diversi. Attore fantastico Tony Sperandeo, che ha vinto il David di Donatello interpretando Badalamenti e soffiando letteralmente il premio a Raoul Bova, che cantava già vittoria. Ivan si sbilancia e definisce Sperandeo il nostro Robert De Niro, dalla bravura che veramente si distingue. E i quaranta giorni più intensi sul set? Quelli con Ornella Muti, senza ombra di dubbio. Prima di andare a teatro assieme (hanno recitato in “Processo alla strega” unica data in Italia a Todi), Ivan passava da lei per un caffè e mentre si truccava e si preparava, il rapporto di amicizia e di professionalità si è costruito e via via consolidato. E stiamo parlando di una donna famosa in tutto il mondo. A conclusione del nostro caldo caffè, Ivan ci lascia con questa forte considerazione: nel mondo del cinema e dello spettacolo ci sono i palestrati, ci sono le letterine, ci sono gli attori veri e ci sono i tronisti. E ci sono quelli che si danno da fare per rientrare nell’una o nell’altra categoria. Basta sapere cosa si vuole e soprattutto saper scegliere. Come ha fatto Ivan. ■


trentinolibri

di Renzo Francescotti

E

ra il 1996 quando il giovane e del tutto sconosciuto Franco Brugnara, di Nave San Felice, un paese lungo l’Adige, si presentò alla XIII Edizione del Premio nazionale di poesia “Alicante” di Vigolo Vattaro (un premio oggi giunto alla sua XXXIII edizione, della cui Giuria fui presidente sin dall’inizio), portandosi via il primo premio. Va detto che le poesie partecipanti portavano a piè pagina il nome degli autori (abbiamo sempre evitato che fossero firmate con pseudonimi, dato che questo sistema, volenti o no, presuppone una Giuria corruttibile o corrotta: ci sono tanti modi per farsi riconoscere dalla Giuria!). Così eravamo perfettamente coscienti di aver premiato – tra tanti altri concorrenti blasonati – uno sconosciuto. Mi ricordo che la cosa fece notizia e un giornalista del maggior quotidiano trentino pubblicò un’ampia intervista al vincitore, cosa mai più accaduta. Franco Brugnara vinse il primo premio con una

Edizioni Curcu&Genovese Formato 13x20 Pagine 64 Euro 8,00

TRA SEMAFORI E CARRELLI DEI SUPERMERCATI... I FOLGORANTI VERSI DI FRANCO BRUGNARA IN “POESIE DEL LUNGADIGE” (CURCU & GENOVESE). TRA LIRISMO MAUDIT E DURA VITA VISSUTA lirica di quindici versi dal titolo “Dietro la luna” che ha questo incipit: “Sei ancora lì/ dietro l’angolo/ come un brigante da strada.../ sei ancora lì/ sotto un lampione/ come una vecchia puttana.../ Sei ancora lì/ a girare e rigirare/ una clessidra vuota...”. Franco rivela fin dall’inizio le caratteristiche del suo linguaggio: esplicito, giovanilistico, in presa diretta, “bruciato” come la brace di una sigaretta sulla pelle. Ma, allo stesso tempo, anche limpido e musicale. Venimmo a sapere della sua vicenda personale, il trascorso di tossicodipendenza giovanile dalla quale era riuscito tenacemente ad affrancarsi, trovando poi lavoro nelle cave di porfido della Val di Cembra (un lavoro che in seguito dovette cambiare, per ragioni di salute). In “A che serve fermarsi ai semafori” c’è un disperato bisogno d’amore gridato da Franco, tra semafori strazianti, carrelli dei supermercati e trilli di telefonini: “Ascolta con le mie orecchie/ questo crollare di Torri/ questo lamento questo grido sepolto/ dillo con la mia bocca/ più amore, di più, di più...” Brugnara ci offre riprove di essere un talento naturale, un poeta autentico. A monte di Brugnara, in compagnia delle sue esperienze dram-

Franco Brugnara

matiche, stanno quelle dei poeti maledetti, come quella del giovanissimo Rimbaud e della sua “stagione all’inferno”; il movimento dei poeti della beat generation che un secolo dopo ripresero l’utopia di raggiungere la Verità attraverso la sregolatezza dei sensi e l’estasi psichedelica. Un sogno destinato implacabilmente a frantumarsi. E ne prende atto Franco nella sua poesia “Stagioni” che si chiude con un grido: “Maledetti/ i poeti maledetti/ le stagioni all’inferno/ maledetto quel pomeriggio d’estate/ che cominciò l’inverno”. Eppure, anche negli anni più disperati, si salva un grumo di complicità, di solidarietà. Come nel Natale 1984, nella poesia “Pasto nudo” (un

esplicito riferimento al poeta beatnik William Burroughs), quando l’amico Veneziano gli offre “un cucchiaio di poltiglia rossa” insaporita col Teroldego, “come non sapessi che erano rimaste/ solo scatolette di kit&kat”. “Siamo già alla Vigilia” dice Franco all’amico. “La vigilia di cosa” risponde lui. Chissà se anche il Veneziano divenne uno dei suoi amici uccisi dalla droga. Come Giovanni che morì in un “Toi Toi”, rievocato nella lirica che ha questo titolo e che si chiude così, utilizzando la rima (un omaggio alla tradizione, alla classicità, come avviene in altri casi): “Giovanni che ci vado a fare in piazza/ senza il tuo sorriso triste/ di lepre pazza?”. ■ 43

tmgennaio


trentinofotografia

di Fiorenzo Degasperi

IN VIAGGIO CON IL RE INVERNO ALBERT CEOLAN, CON IL SUO NUOVO LIBRO FOTOGRAFICO, CI REGALA UN PERCORSO NELLA STAGIONE FREDDA, OFFRENDOCI ATMOSFERE CHE SONO UNA BOCCATA D’ARIA PURA, TRA LAGHI, MONTAGNE INNEVATE, CIELI TERSI, NEBBIE MATTUTINE, RITI DI PASSAGGIO E MASCHERATE

Q

uando il sole declina verso la sua apparente scomparsa invernale e la natura cade sotto l’egida del silenzio, complici la pioggia, la nebbia e la neve, allora si fa strada, passo dopo passo, Albert Ceolan. Cammina con circospezione, lo sguardo attento ad ogni movimento, l’occhio che oscilla tra l’immensamente piccolo – il cristallo di ghiaccio e il fiocco di neve – e l’immensamente grande – il panorama, la quinta scenografica del Catinaccio o delle foreste bavaresi. Dopo l’ultimo successo librario, il corposo volume Terra in montanis (edito da Curcu & Genovese, premio 44

tmgennaio

speciale al concorso internazionale Leggimontagna 2014), ritorna il fotografo di Salorno, sapiente costruttore di immagini, arguto indagatore delle intimità della natura, dei riti tradizionali delle genti tirolesi, svizzere e bavaresi, cantore di decine di animali di montagna. Questa volta lo fa con un libro dedicato interamente alla stagione del grande freddo, l’inverno: Racconto d’inverno, 176 pagine, centinaia di foto, didascalie in italiano/tedesco, Albert Ceolan Edizioni. Ed è il primo volume di un ciclo – complessivamente quattro libri – che racconterà le stagioni nelle Alpi, con le sue varia-

zioni del paesaggio, scandite dai colori della natura, dai riti dell’uomo, dal destarsi del mondo animale, dal risveglio della flora, dal cambiare pel-

le delle montagne. Nell’introduzione Albert Ceolan, giustamente, fa notare che a molti di noi dà fastidio che nevichi, che piova, che cada-


trentinofotografia

no le foglie, che spiri troppo forte il vento, che faccia troppo caldo o che ci sia la brina per terra. Non riusciamo più a godere delle bellissime cose che ogni stagione ci porta in dono. Ecco, questo libro fotografico vuole farci apprezzare nuovamente quello che magari abbiamo dimenticato. Un libro che va controcorrente, che si erge a difesa della scoperta quotidiana del mondo al di là delle previsioni meteo, delle disdette delle camere d’albergo, delle fughe dalla natura, nella consapevolezza che ogni attimo è fonte di soddisfazione, di apprendimento, di meraviglia. E che la perfida regina delle nevi di Andersen, quella che vola nella grandine e ricopre i campi di neve, paralizza i fiori con la brina e ghiaccia i fiumi e fa fischiare il vento intorno alla casa, può avere il suo lato “umano”, un’anima profumata di rose che tende una mano a Kai e a Gerda, i due bambini che si volevano bene. L’inverno ci offre delle splendide giornate luminose dove i bordi, i limiti, sono chiari e netti, oppure l’immersione ovattata nel bianco candore della neve, nel fruscio della neve che cade dai rami, dell’acqua ghiacciata che canta sommessamente, con delicatezza, per non disturbare. E poi, l’inverno, è la stagione dell’era nuova, della rinascita del Sole bam-

bino trionfante collegata al solstizio d’inverno, del focolare domestico e dell’abete cosmico illuminato. La stagione in cui chi sa ascoltare e vedere ritrova il paradiso perduto della nostra infanzia, dell’infanzia dell’umanità, dell’infanzia del mondo, dei neri krampus scacciati dal bianco St. Nikolaus, dei riti carnevaleschi, degli alberi bruciati, dei canti attorno ad un falò: Ora la tua gioia mi penetra e mi circonda; sono come un bambino che gioca in una festa (Toukaram, Psaumes du pèlerin). Tutti momenti trasformati in immagini e catturati dall’obiettivo del fotografo. Camminare immersi nella neve o lungo i sentieri dove le foglie formano delicati tappeti cromatici, soffermarsi dietro un cespuglio per cogliere l’arcobaleno formato dalle piume di un martin pescatore – in tedesco chiamato Eisvogel, uccello del ghiaccio –, bucare la nebbia per trovarsi improvvisamente al cospetto dei colori gelidi delle strapiombanti pareti dolomitiche o dei pendii dove soltanto il boato delle valanghe rompe l’immobilità del mondo, è un’esperienza totalizzante, organica, che fonde mente, sguardo, corpo, fiato, caldo e freddo, lacrime e gola secca. Come scrisse l’iconologo Aby Warburg, il buon Dio sta nel dettaglio, e Albert Ceolan del particolare ha fatto

un alter ego paesaggistico. Il cristallo, il frammento di ghiaccio, la particella di neve, sotto l’ingrandimento della macchina fotografica diventano mappe di una geografia cromatica inusuale, percorsi di forme, volumi, presenze ed assenze che altrimenti mai avremmo potuto cogliere, disattenti come siamo a ciò che ci sta attorno. Alcune foto sono scattate all’alba o al tramonto, due istanti “liminari”, di confine, dove la luce si stempera scivolando nel buio e la notte diviene padrona o, viceversa, dove la notte abdica al giorno. Momenti questi che prevedono l’attesa, l’appostamento, l’attenzione vigile: attimi che portano con sé cambiamenti, mutazioni, trasformazioni fisiche e della coscienza, viaggi rituali e riti di passaggio. Le fotografie servono anche a questo: ad aprire spiragli

inusuali, a costringere la nostra memoria visiva a recuperare soggetti tralasciati per velocità, dimenticanza, distrazione, a riportarci in un tempo in cui le modificazioni della natura andavano di pari passo con i nostri cambiamenti interiori, cantati dai menestrelli, messi in scena dalle mascherate e dai rituali invernali e carnevaleschi. Un libro controcorrente, in fin dei conti, e non è cosa da poco. In un’epoca dove tutto corre, la vita è frenetica e turbolenta, superficiale e caotica, la fotografia – mezzo veloce per eccellenza – ci costringe invece a rallentare, ad osservare i particolari e l’insieme, ci impone il passo lento per poter cogliere, anche noi, lo sguardo interrogativo di un branco di cervi nel parco di Paneveggio sorpreso sotto un’intensa nevicata. Sembra che dicano: anche tu qui? ■

45

tmgennaio


trentinoamiciartisti

Amici Artisti

di Renzo Francescotti

D

opo Giuseppe Varner, di cui si è scritto nel numero scorso, impossibile non dire di Paola de Manincor la pittrice cognata di Giuseppe e di cui si considerava alunna, con cui a due mani realizzarono su tela scenari per gli spettacoli del Gruppo “Neruda” e pitture murali. Come gli ultimi – poco prima che Giuseppe scomparisse nel 1990 – nel Municipio di Cavedago. Alla fine degli anni ’70 avevo cominciato a frequentare Casa Varner a Lavis, solitamente la domenica mattina, talvolta mentre Giuseppe aiutato da Paola stava finendo di confezionare le paste dolci nel laboratorio a pianoterra. E non c’arrivavo da solo, ma coi miei tre figli piccoli, per cui la pasticceria era il paese di Bengodi. Paola era ai suoi inizi come pittrice, aveva esposto nella sua prima mostra. Su richiesta dall’amico Italo, suo marito, ne diedi un duro giudizio: “falso naïf caramelloso”. Paola la prese bene… “Stai scherzando?” … la prese bene nel senso che lasciò perdere quello stile di accatto, perseguendo il suo vero cammino di artista, impastato di sapori popolari anche di inattese raffinatezze. E

CANTO DEI EMIGRANTI PAOLA DE MANINCOR UN CAMMINO DI ARTISTA, IMPASTATO DI SAPORI POPOLARI ANCHE DI INATTESE RAFFINATEZZE. DONNA INTELLIGENTE, TENACE, PRAGMATICA CHE AMAVA GLI EMIGRANTI TRENTINI così, tante volte ebbi modo di scrivere di lei, di presentarla in esposizioni. A dimostrazione che era una donna intelligente, tenace, pragmatica, tre sue qualità innegabili. Così nelle innumerevoli visite a Lavis degli anni seguenti, per trovare i Varner, ma anche per le manifestazioni degli Amici dell’Arte, il Circolo da loro fondato a che utilizzava la saletta a piano terra dell’edificio, si discuteva di pittura, poesia, problemi sociali, politica (Italo fu anche il primo sindaco socialista di Lavis). Un periodo irripetibile che si

1982. Al lavoro con Giuseppe Varner alla “Cantada dei Poricristi” 46

tmgennaio

Australia 1998

concluse drammaticamente con la scomparsa prematura, nel 1990 e nel 1992, di Giuseppe e Italo. E Paola fu commovente: riuscì elaborare il lutto e, dopo due anni, nel 1994, decise di andare a dipingere i suoi murali nel posto più lontano dove erano arrivati gli emigranti trentini. Si informò: era l’Australia. La sua passione per il tema dell’emigrazione le era maturata negli anni precedenti, nel fervore delle discussioni in cui io mettevo in comune la mia esperienza di autore di tre miei poemetti in dialetto: l’ultimo “La cantada dei emigranti”, 1979, illustrato da Giuseppe. La grande tela di Varner dipinta per lo spettacolo del Gruppo ”Neruda”,

donata dal Gruppo assieme all’altra dallo stesso titolo della de Manincor, si trova stabilmente esposto nella sala grande di Villa Sant’Ignazio di Trento. Così, ad un certo punto, il tema dell’emigrazione era letteralmente esploso in Casa Varner: Giuseppe iniziò un ciclo pittorico che lo impegnò per anni; Paola lo seguiva a ruota e Italo scriveva anche lui poesie sugli emigranti. Paola de Manincor è volata in Australia, alle estremità del globo, in ben sette viaggi (l’ultima volta, due anni prima della sua scomparsa avvenuta a 80 anni il 14 aprile 2011) dipingendovi i suoi murali presso le comunità di emigrati trentini e veneti


trentinoamiciartisti

a Sidney, Melbourne, Perth, Myrtleford, Wangaratta e Dandenong. Ho avuto la fortuna di aver visto da vicino e studiato questi dipinti murali perché nel 1998 volammo insieme per andare a vederli in Australia in vista di una monografia che parlasse dei murali australiani ma anche degli “affreschi” di Paola creati in precedenza. Fummo ospitati dalle comunità trentine che fecero festa all’artista

trentina. Così poté uscire la monografia, a tutt’oggi l’unica pubblicazione che analizzi criticamente e storicizzi la pittura dell’artista Lavisana. Che ha regalato a molti paesi del mondo i suoi dipinti murali: oltre che all’Australia, alla Cina, al Brasile, alla Bosnia, gettando ponti con i paesi più lontani, attivando collaborazioni soprattutto con i giovani, coi ragazzi, in un’attività di una ricchezza stupefacente, ogni volta riprendendo con rinnovato entusiasmo, nonostante l’età che avanzava... ”Vòi morir col penel en man!” mi confidò per telefono, poche ore prima di essere ricoverata al Santa Chiara di Trento dove concluse tre giorni dopo la sua corsa esistenziale. Un anno prima della sua scomparsa, le venne conferita la Targa dalla Pro Cultura, di cui erano stati insigniti i massimi artisti trentini. Impossibile qui parlare di tutta la sua produzione (mi

auguro che lo si faccia in una monografia complessiva, che necessita di un poderoso impegno). Accenno solo al grande dipinto di 70 metri quadrati, dipinto assieme ai tre artisti cinesi Jang, Wen e Wang e all’italo australiano Andrea Tomaselli, su una grande parete esterna della Cantina La-Vis, nel 2001. La collaborazione con gli artisti cinesi è continuata anche negli anni seguenti in Cina, con grandi dipinti portati a termine nel parco di Xianyang (2002) e nel Centro Commerciale (2005). Gli ultimi suoi grandi lavori, poco prima della scomparsa: su un edificio di Darzo (Valle del Chiese) nel 2006, un grande murale di 250 metri quadrati (il più ampio di quest’artista, coadiuvata nella realizzazione da Andrea Tomaselli e Bianca Maria Pasolli), dedicato alla storia dei minatori di barite. E i due “affreschi” realizzati nella Bergamasca (invitata dall’amico poeta Ermellino Maz-

zoleni), nella Sala Consigliare di Sant’Omobono Terme. Un dipinto dal titolo ”Madonna di Cornabusa” (2009) e, su una grande parete all’aperto a Ponte Giurino, nel 2010, “La luce del sogno”. Scrivevo di lei sulla monografia “Bottega d’artista “ (Curcu & Genovese, 2009): “I suoi dipinti affollati di donne e bambini sono mossi da un continuo dinamismo, come da un vento di ballo che investe esseri umani, corsi d’acqua e cieli. È una vita pulsante, vitale di memorie e presenze. Anche se la de Manincor si è spesa pittoricamente soprattutto nei dipinti murali, ha anche una notevole produzione di quadri da cavalletto. Mirabile per la sua fantasia dinamica il ciclo di quattordici tele ispirato alle leggende trentine narrate da Mauro Neri, esposto in Germania ad Hannover Expo 2000” e in una mostra itinerante, nelle maggiori stazioni turistiche trentine ■

CURCU & GENOVESE

SERVICE SERVIZI DI PRESTAMPA: PROGETTO GRAFICO, EDITING

IMPAGINAZIONE DI: RIVISTE, CATALOGHI, BILANCI, BROCHURE, DEPLIANT, FLYER, LIBRI SERVIZIO DI STAMPA DIGITALE A COLORI E IN BIANCO E NERO CON XEROX 5000

TRENTO VIA GHIAIE, 15 TEL. 0461.362122 47

tmgennaio


Rotaltype Mezzocorona (TN) - www.rotaltype.it

grafica:

®

Non più viaggi all’estero

ma alta qualità e prezzi convenienti anche da noi PRENOTA SUBITO LA TUA VISITA Particolare attenzione viene posta, durante la prima visita, allo stato di salute della bocca con lo scopo di individuare eventuali problematiche e consigliare così i migliori piani di trattamento da seguire.

Mezzolombardo

Via Trento, 115/117 - 38017 Mezzolombardo (Tn) Tel. 0461.60.04.61 Bassano del Grappa

Via Papa Giovanni Paolo II, 52 - 36022 San Giuseppe di Cassola (Vi) Tel. 0424.38.29.24


trentinomese

www.socialdent.it

Il dr. Paolo Magnaguagno

INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

A

ndare dal dentista senza dolore e paura, con la garanzia di interventi eccellenti, garantiti e duraturi nel tempo? Poter contare sulla professionalità di un’equipe di medici specializzati in grado di offrire al paziente le tecniche più avanzate in campo odontoiatrico? Per i tanti pazienti che hanno scelto Socialdent non è un sogno, ma una solida certezza. Lo studio di Mezzolombardo, infatti, oltre a vantare un team di professionisti specializzati nei vari campi della cura dentale, dispone di una strumentazione e di una tecnologia all’avanguardia tra le più innovative e meno invasive, che consente di trattare con successo ogni tipo di disturbo. La novità arrivata in questi giorni è un’apparecchiatura Tac dentale 3D di ultimissima generazione, che permette di visualizzare nel dettaglio e in tre dimensioni le caratteristiche strutturali, l’altezza e lo spessore dell’osso nella programmazione di interventi di implantologia. Socialdent eccelle sul territorio grazie a questa tecnologia innovativa, che rende più mirate e precise le cure dentali: viene impiegata, infatti, non solo dai chirurghi maxillofacciali per pianificare l’intervento di impianto, ma

DA SOCIALDENT TUTTA LA TECNOLOGIA AL SERVIZIO DEL PAZIENTE. A MEZZOLOMBARDO PROFESSIONALITÀ E TECNOLOGIE DI ULTIMA GENERAZIONE PER LA SALUTE E LA BELLEZZA DEI PROPRI DENTI

entra in gioco anche nella prima visita generale, per avere un quadro completo e preciso delle caratteristiche del paziente e quindi stilare un preventivo di spesa certo e affidabile. Sempre a proposito di impianti, l’altissima professionalità di Socialdent viene incontro a quei pazienti che presentano una struttura

ossea fragile o insufficiente: Socialdent è in grado effettuare interventi di innesto osseo con una tecnica efficace, che prevede il ricorso ad osso di banca, grazie a una speciale convenzione con la Banca dei tessuti di Treviso. Rispetto all’osso sintetico, generalmente impiegato, l’osso di banca garantisce una durata nel

tempo proprio perché diventa un tutt’uno con la struttura ossea di base, ricostruendola completamente. I dentisti di Socialdent sono anche tra i pochi a utilizzare in studio la laserterapia, efficacissima soprattutto per guarire le malattie parodontali (la comune piorrea) senza ricorrere alla chirurgia tradizionale. La parodontite viene quindi curata evitando l’apertura chirurgica delle gengive, senza anestesia e senza lo stress di un’operazione in piena regola. Non finisce qui, perché Socialdent è all’avanguardia anche nei sistemi di sterilizzazione, seguendo alla lettera tutti i protocolli sanitari, inoltre tutti i materiali protesici e di impianto sono garantiti e certificati CE. Un gruppo di esperti professionisti a cui affidare serenamente la salute dei propri denti e poter dormire finalmente sonni tranquilli.

INFO SOCIALDENT Mezzolombardo (TN) Loc. La Rupe via Trento, 115-117 Tel: 0461.600461 trento@socialdent.it Il dr. Domenico Alati, direttore Sanitario 49

tmgennaio


SPECIALE BOLZANO SPECIALE BOLZANO SPECIALE BOLZANO

a cura di Daniele Magagnin

M

ese di gennaio in Alto Adige all’insegna della musica e dei grandi eventi sportivi di portata internazionale, ma anche i festival delle Mongolfiere e delle sculture di neve-ghiaccio. Tra le rassegne fieristiche spicca il tradizionale appuntamento con Klimahouse a Bolzano, l’apprezzata rassegna internazionale specializzata per l’efficienza energetica e l’edilizia sostenibile. ORCHESTRA HAYDN, ELIM CHAN, COSTANZA FONTANA Merano: 1 gennaio, Kursaal, ore 17.00 Bolzano: 2 gennaio, Auditorium via Dante, ore 20.00 Bressanone: 4 gennaio Forum, ore 20.00 Concerti di Capodanno con Orchestra Haydn; Elim Chan, direttore; Costanza Fontana, soprano. Musiche di Wolfgang Amadeus Mozar t, Gaetano Donizetti, Johann Strauss jr.

THE ORIGINAL USA GOSPEL SINGERS AND BAND Bolzano: 9 gennaio Waltherhaus, ore 20.30 I concerti degli Original USA Gospel Singers sono diventati un classico del periodo natalizio. Puntualmente, anche quest’anno gli Original USA Gospel Singers tornano in pro50

tmgennaio

IN ALTO ADIGE KLIMAHOUSE, MUSICA E SPORT ACCANTO ALLA RASSEGNA FIERISTICA SPECIALIZZATA SIA PER EFFICIENZA ENERGETICA ED EDILIZIA SOSTENIBILE IL CALENDARIO DEGLI EVENTI DI INIZIO ANNO PROPONE MUSICA PER TUTTI I GUSTI ED EVENTI SPORTIVI DI PORTATA MONDIALE, OLTRE ALLE RASSEGNE DELLE MONGOLFIERE E DELLE SCULTURE DI NEVE vincia, sull’onda del successo degli anni scorsi, trasmettendo la carica emotiva e spirituale con voci straordinarie, energia e simpatia contagiosa. La formazione più apprezzata di questo genere musicale ha sempre entusiasmato il pubblico in tutto il mondo. Ogni anno migliaia di persone vedono il loro spettacolo, sempre nuovo e sempre pieno di messaggi per l’anima. 40. MARATONA DI SCI DELLA VAL PUSTERIA Val Pusteria: 7 gennaio La Gran Fondo delle cinque stelle! 5 stelle come i 5 Comuni che ospiteranno la prossima Pustertaler Ski-Marathon: Dobbiaco, Villabassa, Braies, San Candido e Sesto, le perle dello sci da fondo. Quest’anno ci sarà solo una gara in stile classico che va da Braies a Sesto con una distanza di 60 km. Partenza: ore 08.30 a Braies CAMPIONATO EUROPEO DI POND HOCKEY Collalbo Arena Ritten: 6 e 7 gennaio Il 6 e 7 gennaio il ghiaccio dell’Arena Ritten di Collalbo ospiterà il primo campionato

europeo di Pond Hockey, ovvero la versione antesignana della disciplina del “disco su ghiaccio”, quella dei pionieri che giocavano sui laghi ghiacciati del Nord America. I team iscritti saranno divisi in due gironi. Da una parte la Top Division, con giocatori dai 18 ai 35 anni, dall’altra la Gold Division, per giocatori over 35. Ogni squadra sarà composta al massimo da 6 giocatori: si gioca in 3 contro 3, con piccole porte e senza portiere. Il torneo inizierà con una fase di qualificazione, alla quale seguirà una ad eliminazione diretta. Ogni divisione sarà composta da un massimo di 8 squadre. Al termine della prima fase seguiranno i playoff, che inizieranno con gli ottavi. SKIALPRACE AHRNTALVALLE AURINA Valle Aurina: 8 gennaio La 9° edizione della gara di sci alpinismo “SkiAlpRaceAhrntal” è in programma in Valle Aurina ed è valida come ISMF European Series, Campionati Italiani delle categorie Senior e Master, Coppa Italia Junior e Cadetti, nonché Coppa Alto Adige giovanile.

MADE IN BOLZANO Bolzano: 10 gennaio, Teatro Cristallo, Via Dalmazia, ore 21.00 Canzoni d’autore rilette dagli artisti locali. Andrea Maffei, Greta Marcolongo, Gabriele Muscolino, Monika Callegaro, Maurizio Riglione, Anni Pasqualotto: sei voci locali, interpreti conosciuti e in alcuni casi anche ottimi autori. Sono loro i protagonisti della “produzione” locale dei “Racconti di musica”: il viaggio nel meglio della canzone d’autore italiana di tre voci maschili e tre femminili supportate da una band che allinea il meglio del pop‐rock altoatesino. KLAUSBERG ICE GAMES - SCULTURE DI NEVE Cadipietra: 9-12 gennaio A Cadipietra la Magia del Mondo Alpino 2017, sinonimo per uno spettacolo frizzante e impressionante su 2500 m. Artisti provenienti da tutto il mondo in mezzo la natura, la neve, il ghiaccio. Quattro giorni di lavoro, due il numero di scultori per ogni squadra, tre metri per tre le dimensioni dei cubi di neve da plasmare, tema i “Dinosauri”.


SPECIALE BOLZANO SPECIALE BOLZANO SPECIALE BOLZANO

EZIO BOSSO “THE 12TH ROOM” PIANO SOLO TOUR Bolzano, 14 gennaio, Teatro Comunale Bolzano, ore 21 Ezio Bosso si esibirà in concerto al Teatro Comunale di Bolzano (ore 21), dove presenterà l’album certificato Oro “The 12th Room” dando vita ad un dialogo musicale tra il suono dell’amico “pianoforte gran coda” Steinway e gli spettatori che partecipano agli spettacoli in rapito silenzio. WIENER JOHANN STRAUSS GALAKONZERT Bressanone: 18 gennaio Forum Bressanone, ore 20.30 Bolzano: 19 gennaio Auditorium via Dante, ore 20.30 Merano: 20 gennaio Kursaal, ore 20.30 Melodie di operette, valzer, polka, e marce della dinastia Strauss. Il concerto con i “K&K Symphoniker” offre al pubblico un’unica occasione di sentirsi portato ai tempi dell’Impero Austriaco dell’’800. Il “Wiener Johann Strauss Galakonzert – Concerto Galà Viennese Johann Strauss” trasporta quel certo gusto per la vita, tipico per allora, pieno di gioia di vita, vitalità e sensualità. Le musiche splendide dell’opera pressoché inesauribile di Strauss saranno presentate dall’orchestra “K&K Symphoniker”, diretta da Martin Kerschbaum. DOLOMITES SNOW FESTIVAL San Candido e San Vigilio: 11-13 gennaio

Plan de Corones 16-18 gennaio Gli attrezzi: filo spinato, seghe e palette. L’equipaggiamento: stivali di gomma, paraorecchie e guanti. A San Candido e San Vigilio, prima e a Plan de Corones poi, 30 artisti provenienti da tutto il mondo daranno vita al Festival Internazionale delle sculture in neve. BALLOONSHOW La Villa in Badia: 14 gennaio Il centro di La Villa si colorerà dei colori e dell’atmosfera unica delle mongolfiere che creeranno uno spettacolo di animazione, tra luci, fiamme e musica. Un’occasione unica per vedere dal vivo la magia di questi giganti del cielo.

ILLUMINAZIONE A SOSPENSIONE

TERLAGO 1 2 V – LE D 5 W

FIS COPPA DEL MONDO DI FONDO Dobbiaco: 14-15 gennaio Dobbiaco sarà teatro di due giorni di Coppa del mondo, ospitando due sprint, sabato 14 gennaio, così come il Teamsprint in tecnica libera, domenica 15 gennaio 2017. MATRIMONIO CONTADINO Castelrotto: 15 gennaio A Castelrotto si rivive da vicino l’atmosfera dell’antico matrimonio contadino con i coloratissimi abiti tradizionali. Il corteo nuziale viene portato con slitte trainate da cavalli da San Valentino a Castelrotto dove un esperto cita il nome e spiega il significato dei diversi costumi. AUDI FIS SKI CROSS WORLD CUP Watles: 15 gennaio Skicross è il nuovo sport che

INNNOVA TECH VIA A. DÜRER, 22 · I–39100 BOLZANO T. +39 340 40 93 889 / info@innovatech.bz.it · SELEZIONIAMO RIVENDITORI ·

51

tmgennaio


SPECIALE BOLZANO SPECIALE BOLZANO SPECIALE BOLZANO trentinopanorama coinvolge molti giovani. In Alto Adige approda la Copa del Mondo, affascinante soprattutto la competizione sul percorso con scale, Wu Tang, angoli, Roller, salti e le banche in discesa verso l’arrivo. I due migliori dei quattro provenienti dal sistema di qualificazione accedono al successivo turno, seguito dai quarti di finale e le semifinali. Vincitore è chi vince dei quattro atleti rimanenti. Dal 2010, lo Skicross è disciplina olimpica. CAMPIONATI MONDIALI DI BIATHLON Anterselva: 19-22 gennaio Lo stadio del biathlon di Anterselva di Mezzo aprirà le porte ai migliori atleti del mondo di questa disciplina. Una delle sedi internazionali più ricche di tradizione nel mondo dello sport e del biathlon è pronta per un altro grande evento. ALPENTRAIL , GARA INTERNAZIONALE SLEDGE DOG Val Pusteria: 22-27 gennaio Alpentrail, ovvero la gara sledge dog più bella nelle Alpi è in programma dal 22 al 27 gennaio 2017 in Alta Pusteria nella zona di Braies-Dobbiaco. SKIWORLDCUP PLAN DE CORONES Plan de Corones: 24 gennaio La gara di Slalom Gigante della

Coppa del Mondo Fis femminile avrà luogo martedì 24 gennaio 2017 (ore 9.30 e 12.30) sulla pista „Erta“ del Plan De Corones (Piz de Plaies), una delle “Black Five” del Plan de Corones Kronplatz. FIS COPPA DEL MONDO SNOWBOARD & FREESTYLE SKI Alpe di Siusi: 25-28 gennaio A fine gennaio, i migliori freestyler del mondo si esibiscono in coreografie al limite del possibile su sci e snowboard. Le due prove di Coppe del Mondo di Slopestyle, valide come qualificazione per le Olimpiadi 2018, hanno luogo presso l’Alpe di Siusi Snowpark. KLIMAHOUSE 2017 Bolzano: 26-29 gennaio Fiera internazionale specializzata per l’efficienza energetica e l’edilizia sostenibile. Rassegna di riferimento a livello nazionale, Klimahouse dimostra come nell’edilizia esistano una serie di alternative ed economiche tecniche in grado di garantire un consistente risparmio energetico. Formula vincente della ma-

nifestazione, il calibrato mix tra uno spazio espositivo, dedicato alle novità di prodotto proposte da 450 aziende di settore selezionate da una giuria di qualità, e gli articolati programmi di eventi formativi e informativi, quali congressi e visite guidate messi a punto con partner di primo piano. WINTER NIGHT RUN LANDRO Dobbiaco: 28 gennaio Corsa in notturna sulla neve. Prima Winter Night Run, gara competitiva di 12 chilometri che partirà dal lago di Landro, proprio ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo con direzione Dobbiaco, sul tracciato della ex ferrovia. Si corre sulle piste dello sci di fondo, passaggio presso il Lago di Dobbiaco ed arrivo nello Stadio della Nordic Arena. Nella stessa data si svolge anche la gara non competitiva di 7 km con partenza alla Nordic Arena, si corre intorno al Lago di Dobbiaco e si arriva di nuovo alla Nordic Arena. EIVIND GULLBERG JENSEN, STEFAN MILENKOVICH ORCHESTRA HAYDN Bolzano: 24 e 25 gennaio Auditorium, via Dante, ore 20.00 Concerto con: Eivind Gullberg Jensen, direttore; Stefan Milenkovich, violino. Musiche: Ludwig van Beethoven. Concerto per violino e orchestra

GUIDA STORICO ARTISTICA

BOLZANO UNA CITTÀ GOTICA FRA LE ALPI

IN LIBRERIA E IN EDICOLA CURCU & GENOVESE

52

tmgennaio

Euro 10,00 www.curcuegenovese.it

in re maggiore, op. 61; Felix Mendelssohn Bartholdy Sinfonia n. 3 in la minore, op. 56 “Scozzese”. ARVO VOLMER, SABINA VON WALTHER, LAURI VASAR... ORCHESTRA HAYDN Bolzano 31 gennaio e 1 febbraio Auditorium, via Dante, ore 20.00 Concerto con: Arvo Volmer, direttore; Sabina von Walther, soprano; Lauri Vasar, baritono; Coro statale lettone “Latvija”: Māris Sirmais, maestro del coro; Orchestra Haydn. Musiche: Franz Schubert Gesang der Geister über den Wassern, d 714; Gabriel Fauré; Requiem, op. 48; Gustav Mahler; Lieder da Des Knaben Wunderhorn. FABIO CONCATO IN CONCERTO Bolzano: 31 gennaio, Teatro Cristallo, via Dalmazia, ore 21.00 Concerto con Fabio Concato, voce, Ornella D’Urbano, pianoforte, Larry Tomasini, chitarra. Fabio Concato “Unplugged”, propone un viaggio carico di ricordi ed emozioni tra i suoi successi, in versione rigorosamente acustica: dalle prime canzoni fino ai brani dell’ultimo album “Tutto qua”. Con lui, sul palco, gli amici musicisti: Ornella D’Urbano al pianoforte e Larry Tomassini alla chitarra. ■


SPECIALE BOLZANO SPECIALE BOLZANO SPECIALE BOLZANO trentinopanorama

OBRIST, L’INGEGNERE D’ORO DEL TIRO A SEGNO NAZIONALE CALDARO – Ingegnere con la firma su alcune importanti opere altoatesine, dal 1992 al vertice di un ente pubblico riconosciuto che è anche federazione sportiva, la blasonata Uits, che vanta importanti e freschi allori olimpici. Ernfried Obrist. 73 anni splendidamente portati, è stato riconfermato di recente (con l’85% dei consensi) alla guida dell’Unione Italiana Tiro a Segno, istituita nel 1910 per coordinare l’attività svolta dalle sezioni del tiro a segno nazionale: “Ovvero – sottolinea l’interessato – i poligoni di tiro presso i quali chiunque voglia imparare a sparare si reca per ottenere la certificazione di abilitazione al maneggio delle armi, proprio come facciamo quando ci rivolgiamo ad un’autoscuola per imparare a guidare e richiedere la patente di guida, ma nel nostro caso con controlli molto più

IL PROFESSIONISTA CALDARESE È DAL 1992 È AL VERTICE DELL’UITS, LA FEDERAZIONE SPORTIVA CHE È ANCHE ENTE PUBBLICO: DOPO I SUCCESSI ALLE OLIMPIADI DI RIO È STATO RIELETTO CON VOTO QUASI PLEBISCITARIO rigidi, trattandosi di armi”. L’Unione Italiana Tiro a Segno è federazione sportiva, affiliata al Coni e all’Issf, la federazione internazionale ed è al tempo stesso ente pubblico, sotto la sorveglianza del Ministero della Difesa, in quanto l’Uits supervisiona la gestione delle sezioni del tiro a segno nazionale, da cui dipende il rilascio delle certificazioni: per chi pratica lo sport, ma anche per tutte le guardie particolari giurate e il personale armato delle polizie locali attive nei comuni

Ernfried Obrist con i campioni Campriani e Zublasing

italiani. Obrist è l’unico presidente altoatesino di una federazione nazionale Coni, riconfermato per il prossimo quadriennio olimpico con voto quasi plebiscitario. “L’Istituzione del tiro a segno nazionale – ricorda Obrist – risale al 1862, in pieno Risorgimento Italiano, nata per volere di Giuseppe Garibaldi, fermamente convinto della necessità che tutti i cittadini dovessero saper usare le armi, nell’interesse della Nazione che allora si

Ernfried Obrist

andava formando. Il Tiro a Segno Nazionale fu poi definito con maggior precisione dalla Legge 883 del 2 luglio 1882 e attraverso vari aggiornamenti, le sue attività sono ancora oggi regolamentate da una Legge dello Stato”. L’Uits nacque nel 1910 per gestire il tiro sportivo. Le due Guerre Mondiali cambiarono molte cose. Possiamo dire che dall’idea dell’“Eroe dei due mondi” siamo arrivati alle imprese dei “due ingegneri”, il fuoriclasse Niccolò Campriani e il caldarese Ernfried Obrist. Il bilancio del tiro a segno ai Giochi di Rio 2016 è di quelli con un segno positivo da evidenziare per bene: due delle otto medaglie d’oro portano la firma della Uits e del fuoriclasse toscano di nascita e altoatesino d’ado53

tmgennaio


SPECIALE BOLZANO SPECIALE BOLZANO SPECIALE BOLZANO trentinopanorama

Ernfried Obrist con la squadra azzurra di Tiro a Segno appena rientrata in Italia da Rio De Janeiro

zione Niccolò Campriani. Se aggiungiamo poi il quarto posto di Petra Zublasing, l’analisi della spedizione azzurra in Brasile è ancora più positiva. Un successo che nasce sulla Strada del Vino, tra Appiano, dove vivono Campriani e Zublasing, dove opera il c.t. azzurro delle giovanili Horst Geier e dove è di casa l’unica c.t. donna italiana, Valentina Turisini e Caldaro, dove risiede il riconfermato presidente Ernfried Obrist. “La squadra olimpica che l’Unione tiro a segno ha portato a Rio, diretta da Valentina Turisini sottolinea il professionista caldarese - si portava dietro l’eredità dell’exploit di 4 anni fa, quando portò a casa un oro e un argento con Campriani nella carabina 3 posizioni e in quella dai 10 metri e un altro argento con Luca Tesconi nella pistola 10 metri. Un risultato storico: finimmo terzi nel medagliere del tiro, prima nazione europea, seconda federazione italiana per medaglie portate a casa dopo la scherma”. In Brasile, invece è andata ancora meglio “Un exploit difficile da ripetere, ma ci siamo riusciti. Abbiamo schierato cinque atleti in otto discipline su dieci, in passato al massimo eravamo arrivati 54

tmgennaio

a sette. Sono mancate solo le pistole donne, ma ci stiamo lavorando. Il successo è stato enorme: i due ori di Campriani, nella carabina 10 metri e nella carabina libera 50 metri 3 posizioni e le ottime prove degli altri quattro, che hanno dimostrato di essere tra i migliori al mondo disputando almeno una finale. Petra Zublasing nella finale carabina sportiva 3 posizioni donne ha chiuso al quarto posto sfiorando la medaglia, sesto posto per Giuseppe Giordano nella pistola 10 metri uomini, settimo posto per Niccolò Campriani nella carabina libera a terra, sesto posto per Marco De Nicolo nella carabina libera a terra e sesto posto per Riccardo Mazzetti nella pistola automatica. Meglio di così...”. Risultati frutto della programmazione e del sacrificio degli atleti, in una disciplina che sale agli onori della cronaca solo ogni quattro anni. Cosa c’è dietro a questi successi? “Siamo arrivati a questi successi dopo quattro anni di intenso lavoro e soprattutto, grazie anche al grandissimo impegno della base, dei presidenti che con il loro lavoro quotidiano nelle sezioni tiro a segno hanno contributo alla crescita ed al raggiungimen-

to di livelli così importanti. Un grazie lo meritano i corpi militari, il loro apporto è di fondamentale importanza. E poi c’è il lavoro dei tecnici e dello staff. Molto importante anche il lavoro di promozione e l’attività agonistica del tiro a segno, a cominciare dalle 35 sezioni altoatesine”. Il presidentissimo Obrist si gode il successo e ricorda i “numeri”: “Con i risultati ottenuti, il tiro a segno italiano ha confermato e migliorato la posizione nel medagliere mondiale del tiro, che insieme al tiro a volo, si è posizionato al primo posto nel medagliere mondiale di tiro. Infatti il tiro a segno (Uits) ed il tiro a volo (Fitav) hanno conquistato insieme sette medaglie, quattro ori e tre argenti. La metà delle medaglie d’oro dell’Italia, nona nel medagliere assoluto a Rio, sono del tiro, che vanta un quarto di tutte le medaglie della spedizione azzurra”. Ora bisogna programmare il prossimo quadriennio olimpico, quali sono i suoi progetti? “Dopo la riconferma con largo consenso, insieme al nuovo direttivo, si potrà ripartire da molte certezze sia per quanto riguarda la parte tecnica, sia per quanto riguarda gli atleti”. Obrist, gentile e garbato, è un vulcano: lavoro, famiglia

e sport, tanto sport. “Ho lavorato per tanti anni come ingegnere nelle infrastrutture e nell’edilizia, ho ancora lo studio a Caldaro e mi occupo di consulenze, nonostante la presidenza Uits richieda un impegno praticamente a tempo pieno. Lo sport comunque è parte integrante della mia vita da sempre: fino a quarant’anni ho giocato a tennis e qualche volta lo faccio ancora con mia moglie, poi ho iniziato a sparare, arrivando nel ’92 al titolo regionale di pistola automatica. Dal ’96 gioco a golf, a Sarnonico, il sabato e quando sono in vacanza. Tutti i giorni faccio lunghe camminate per il benessere fisico, con mia moglie o da solo. Nel tempo libero c’è lo sport, condiviso con la famiglia: mia moglie mi segue e i miei figli lo facevano, ora sono adulti e professionisti nei rispettivi settori, uno architetto a Vienna e l’altro medico omeopata all’ospedale di Merano”. Nelle scorse settimane ha partecipato alla cerimonia di riconsegna del Tricolore portato a Rio al Presidente della Repubblica, con quale sensazione? “Con l’orgoglio di una persona di sport, che ha cercato e cerca di fare sempre il meglio, con la forza delle idee condivise e della programmazione”. ■

Ernfried Obrist con Giovanni Malagò, Presidente del Coni


trentinospecialesposi

Oggi

Sposi I

recenti sondaggi indicano che i matrimoni hanno subito una certa flessione; in realtà ci si sposa di meno, ma chi affronta oggi il grande passo, lo compie con forse maggior convinzione di un tempo. E per lo stesso motivo esige una cerimonia – religiosa o civile che sia – altamente significativa, corredata di tutti quegli elementi che ne fanno un evento nella vita. Tante le novità d’Oltremanica pervenute ed entrate in uso anche da noi: dall’impiego del wedding planner (una sorta di organizzatore di matrimo-

nio) alle cerimonie alternative, ispirate a culture lontane e da nuove suggestioni. A fianco delle nuove tendenze, tiene bene il classico, magari rivisitato e reinterpretato in canone attuale. Certo sposarsi è un grande impegno, prima di tutto organizzativo; occorre trovare i tempi giusti e non in conflitto con il lavoro. Bisogna evitare di giungere al momento del sì senza un briciolo di energia e considerare come poco produttivo lo stress da cerimonia. In aiuto alle nuove coppie in lizza per il sì, arrivano anche le moderne tecnolo-

gie. La lista di nozze si manda anche via mail, i promemoria si appuntano sui tablet, gli indirizzi si recuperano anche sullo smartphone. L’ultimissima novità in campo di nozze è la Wedding App, un’applicazione scaricabile da tutti gli invitati per avere informazioni dettagliate e precise, nonché per seguire in prima linea lo svolgimento dei preparativi e la luna di miele. Una volta non c’era niente di tutto questo e ci si sposava lo stesso. Sta agli sposi di oggi utilizzare al meglio queste nuove opportunità.

Il matrimonio si evolve nel tempo e ciclicamente sorgono nuove tipologie, che rispecchiano le nostre naturali inclinazioni. Attualmente la tendenza segue lo stile all’inglese, che si caratterizza per sobrietà ed eleganza. Tutto è calibrato su questo filone: dalla scelta del luogo del ricevimento, che potrà essere un castello, alla ricerca dei dettagli di classe, come il filato dei tessuti, la posateria d’argento e le ceramiche dai toni pastello. Immancabile un angolo buffet per il tea time, con assaggi di tè e biscotti,

55

tmgennaio


trentinospecialesposi a celebrare un momento sacro per l’Inghilterra. Anche il vestito della sposa può ricordare il momento retrò; di grande effetto un abito di stile Novecento, magari ricamato all’uncinetto o corredato da pizzi discreti. Anche l’automobile potrà essere una berlina o la classica Rolls-Royce, per rimanere aderenti e coerenti con uno degli stili più amati del momento. Il matrimonio è composto di tanti piccoli elementi, tutti collegati tra loro in un imprescindibile intreccio. Un po’ come gli ingredienti di una torta, che partecipano in misura importante alla buona riuscita del risultato. Per questo motivo, ogni dettaglio va curato e seguito in modo adeguato, così da consentire il perfetto

svolgimento del matrimonio. Sempre più indispensabile, a questo punto, la presenza della figura dell’organizzatore dell’evento (wedding planner), per cogliere ogni sfumatura e non rischiare di sbagliare. Anche perché sposarsi è sempre una favola, che va vissuta come tale. La funzione di questo guru delle nozze è importantissima, perché costruisce a vostra misura e a vostra immagine il percorso, crea il giusto equilibrio tra tutte le voci che compongono l’insieme unitario e non tralascia anche il più piccolo particolare. L’organizzazione del matrimonio resterà così nel cuore della sposa e sovente andrà a ripescare i ricordi non solo della cerimonia ma anche e soprattutto del lungo periodo di preparativi che ha

vissuto in molti mesi. Il lavoro del/della wedding planner è totalizzante: tante ore passate con gli sposi per conoscere le loro passioni e tradurle in un evento da non dimenticare. I luoghi perfetti per la cerimonia ed il rinfresco non vanno idealizzati, ma creati e pensati su misura per gli sposi. La giusta soluzione deve essere un posto che trasmetta emozioni, che si colleghi ai vissuti dei protagonisti e che costituisca soprattutto un imperdibile scenario per fissare i momenti più belli ed intensi. Premesso questo, la tendenza attuale è quella del matrimonio green, in montagna, tra i vigneti, nelle fattorie. Molto gettonati anche i musei – che spesso mettono a disposizione sale e spazi adeguati – le baite alpine ed i vecchi fienili. Essenziale il raccordo con la vita dei protagonisti; i luoghi possono essere ispirati ad un particolare momento di vita, ad un ricordo d’infanzia, ad un’esperienza vissuta. Sempre nella lista dei favoriti le ville e i castelli, che regalano attimi indimenticabili. Vastissima la scelta, a seconda del numero degli invitati e del filo conduttore dell’evento. Anche il servizio fotografico si evolve e subisce gli effetti e le tendenze del momento. Se la voglia di nuovo fa al ca-

so vostro, se non vi sentite in linea con il classico fermo immagine e le pose studiate momento per momento, lasciatevi affascinare dalle novità più divertenti del momento. Arriva dall’America il Photoboot, che prende spunto dalle cabine in cui si fanno le fototessera e dove spesso gli amici ne approfittano per fermare un attimo divertente di una serata o di un momento di ritrovo in compagnia. Per realizzare questo simpatico procedimento nel giorno delle nozze è indispensabile avere a disposizione uno spazio allestito con uno sfondo a tema (neutro, western, a fumetti o paesaggistico) e allestire la scena con materiale ed accessori ispirati al contesto (baffi, occhiali, maschere, cappelli, ecc). Detto fatto, basta divertirsi e scattare foto. Che risulteranno indimenticabili. Le bomboniere, si sa, costituiscono un dettaglio importante, capace di descrivere appieno lo stile dell’evento. Anche in questo settore, le novità che fanno capolino e che accolgono sempre più i favori degli sposi, sono quelle ispirate all’ambiente, magari realizzate a mano e con occhio al budget. Moltissime coppie scelgono quindi l’abbinamento ecologia e risparmio, nella chiave della sostenibilità e dell’attenzione

Un angolo di medioevo dove il tempo si è davvero fermato...

VISITE GUIDATE · EVENTI · MATRIMONI CONVEGNI · DEGUSTAZIONI CALLIANO (TN) - Via Castel Pietra, 1 T. 338 8552250 - www.castelpietra.info 56

tmgennaio


trentinospecialesposi all’ambiente. Via libera allora ai materiali riciclati, al fai da te, alle soluzioni creative ed originali. Il primo materiale che sale alla mente e che risponde a queste peculiari caratteristiche è la carta. Ogni elemento decorativo può essere realizzato anche con carta di giornale e vecchi libri. Ma le idee sono tante e diversificate in questo settore: dalle bomboniere realizzate con vasetti della marmellata ai segnaposto costituiti da piantine. Se siete appassionati di decorazione, lavorate personalmente ogni singolo elemento, in modo da personalizzare e identificare con un tocco di originalità il vostro pensiero verde.

Curcu&Genovese Associati s.r.l. - Südtiroler Studio s.r.l. - Riproduzione vietata

La torta costituisce il gran finale ad effetto e, dopo il momento del sì, si può definire il punto forte delle nozze, il momento più atteso. Spesso si riserva a questa frazione basilare della cerimonia una saletta riservata o un punto raccolto, così da creare la giusta atmosfera e l’intimità necessaria per il taglio della torta, simbolo e suggello del

matrimonio. Quando viene svelata agli occhi degli invitati, diventa inevitabilmente la protagonista dell’evento. I colori sono quelli delle nozze: bianco, avorio, crema, perla; le altezze quelle desiderate, ma fanno molto tendenza i piani alti, dagli effetti 3D decisamente scenografici e ben visibili nelle immagini. Tante le idee da concretizzare: le decorazioni in pizzo (che magari ricordano l’abito in stile della sposa), le cascate di fiori dolci, le rose bianche disseminate ovunque, i morbidi drappeggi e i giochi cremosi impreziositi dai dettagli in oro e argento. Delicati e profumati, colorati e coreografici. Questo, e molto altro ancora, rappresentano i fiori nell’ambito del matrimonio. Presenti ovunque, in ognuno dei singoli momenti che costituiscono la cerimonia, vanno scelti con cura e minuziosa dovizia, per renderli visibili ma al tempo stesso discreta presenza dai toni dolci e tematici. La passione per l’arte floreale si traduce nei gusti e nelle interpretazioni

personali, ma anche in questo campo si fanno sentire le tendenze più recenti e decisamente molto accattivanti, dagli effetti stupefacenti. Il trend al momento parla di stile retrò, definito vintage style, un raffinato intreccio di sobrietà ed eleganza. Sfilano quindi le rose antiche, le peonie, le ortensie, le dalie; campagnoli e genuini i ranuncoli, accompagnanti da foglie di contorno che riportano alla stagione. I colori sono quelli delicati, assolutamente vincenti: il rosa antico, il violetto della lavanda e tutte le sfumature del beige accesi intenzionalmente – ma solo a tratti ben delineati – dai toni accesi e vibranti del porpora, del corallo, del blu e del viola. Il bouquet della sposa, che sintetizza il filo conduttore floreale, riscopre l’abbinamento semplicità e raffinata eleganza e si traduce in un armonico insieme di calle e rose, delle tante versioni delle peonie e dei fiori più rappresentano l’evento. Al fiore si aggiunge il particolare, che da dettaglio diventa protagonista: il glitter, l’inserto oro o argento, i

cristalli scintillanti e l’inserto agreste con foglie di campo per un effetto country estremamente gradevole. L’abito rappresenta le nozze, è il primo pensiero della sposa e del suo sogno. Esiste quello perfetto? Certamente, basta scegliere quello che risponda ai criteri necessari per il matrimonio: sensualità, raffinatezza ed eleganza. Per quante optano ad indossare un unico vestito per la celebrazione ed il rinfresco, la parola chiave deve anche essere una comodità quantomeno accettabile e semplice da indossare. Il colore, manco a dirlo, è il bianco in tutte le sue sfumature. Ma c’è chi osa anche con il colore – e le star americane ne sanno qualcosa – specie nelle gamme del rosa e dell’azzurro. Colori a parte, la sposa deve essere bella e seducente ma senza strafare; la tendenza del momento richiama a forme morbide che esaltano la femminilità, impreziosita e messa in risalto anche da scollature profonde, soprattutto sulla schiena. E se fa-

Abiti da sposa e cerimonia

GARDOLO (TN) - Via Bolzano, 50 t. 0461.961950 www.bermax.it 57

tmgennaio


trentinospecialesposi vola dev’essere, via ai tessuti da favola: inserti di pizzo, cristalli dappertutto, nuvole di velo e di tulle. L’abito del momento è quello a sirena, avente come punto forte la scollatura sulla schiena e la coda dell’abito che ricade in morbide forme; per un effetto scenico, il corpetto è scolpito e quasi intagliato, con giochi di trasparenze retrò. Per le super romantiche, la gonna ampia a balze, il monospalla, e lo strascico, anche appena accennato. Fondamentale esaltare il punto vita con preziose cinture o trasparenze sensuali. Sempre apprezzato anche il taglio dritto con mini strascico, per un abito all’insegna della sobrietà e del gusto classico e intramontabile. La sposa deve risplendere in ogni minimo particolare, dalla testa ai piedi, senza tralasciare nulla di curatissimo e prezioso. Elemento importantissimo la scarpa, possibilmente scintillante, preziosa e raffinata. Le calzature giocano un ruolo fondamentale e vanno scelte seguendo lo stile del matrimonio, l’interpretazione dell’evento e naturalmente il look definito dall’abito. Di gran voga il tacco alto – che slancia e valorizza ogni figura – arricchito da un ampio plateau, sempre indicato per mettere in luce la siluette. Dettaglio perfetto è

l’intaglio in pizzo o ricamato, impreziosito da cristalli. Sulla cresta dell’onda la scarpa in raso, quella tempestata di gioielli, il sandalo altissimo con tacco a spillo. Tutti i grandi marchi che firmano l’intimo femminile hanno uno spazio per la wedding collection, pensata per la donna esigente ed attenta alla propria femminilità. Sotto il vestito, che rappresenta l’essenza più visibile della sposa, la cura per i dettagli deve essere ai massimi livelli: dalla sottoveste alla giarrettiera, dal babydoll al body modellante. Indispensabile provare sempre l’intimo scelto sotto l’abito da sposa per scongiurare la fuoriuscita di spalline o altri spiacevoli inconvenienti, come cuciture troppo vistose o tagli che segnano i fianchi. La scelta del reggiseno deve

tener conto del risalto necessario alla scollatura: non troppo modesto ma nemmeno esplosivo. Per chi ne avesse bisogno, via libera ai capi intimi modellanti, che garantiscono un effetto dimagrimento immediato, di anche due taglie in meno. I colori saranno strettamente coordinati all’abito, con la preferenza verso il bianco, il perla e l’avorio; apprezzabili e di gran moda anche i toni delicati delle tinte pastello. Le calze saranno trasparenti o bianche, meglio autoreggenti per un tocco ancora più sensuale. Per la prima notte di nozze, largo ai babydoll trasparenti, ai corsetti con un pizzico di audacia ed alle raffinate sottovesti di seta o di pizzo. Come la sposa, anche lo sposo diventa protagonista delle nozze, a cominciare dall’abito.

Attualmente esiste un vero e proprio vademecum tutto pensato per lui e per il suo look, che deve tener conto di alcuni elementi fondamentali. Innanzitutto è d’obbligo il tre pezzi, con un richiamo stretto al vestito della sposa. Per gli amanti del classico, largo spazio ai modelli che prevedono il tight in lana, con gilet a cinque bottoni o al gettonatissimo doppiopetto. La camicia di tendenza è rigorosamente bianca, con polsi doppi. La cravatta si alterna al papillon o al plastron di seta, secondo l’inclinazione e l’impostazione dell’intera cerimonia. Ai dettagli classici, caratterizzati da uno stile sobrio e raffinato, si affiancano le innovazioni e le trovate più ardite, come gli inserti scintillanti sulla giacca da abbinare a qualche richiamo trendy sui polsini e sulla camicia. La scelta tra tradizionale e moderno è esclusivamente personale e personalizzabile; il colore del momento è l’azzurro, ma incontra moltissimi favori anche il classico impreziosito da dettagli nuovissimi e all’ultima moda, come i glitter che richiamano l’abito della sposa. Non trascurabili gli accessori, come l’orologio da polso e le bretelle, che danno un tocco di ricercatezza e di originalità, senza dimenticare il classico stile dello sposo. Largo spazio anche ai tessu-

Trintinaglia Wedding Photo dal 1913 VISITATE IL NOSTRO STAND IN TUTTE LE FIERE SPOSI DELLA REGIONE

I fotografi del tuo matrimonio in tutto il Trentino-Alto Adige Tel. 0461.753263 0461.757351 www.trintinaglia.com BORGO VALSUGANA

RICHIEDETE UN APPUNTAMENTO ANCHE A CASA VOSTRA

58

tmgennaio


trentinospecialesposi ti raffinati, proposti in tinte pastello. Per stupire e riconoscersi unici. A partire dalle fedi, i gioielli costituiscono un elemento essenziale e senza tempo. Linearità ed unicità, gusto classico con tocchi personali; queste sembrano essere oggi le tendenze del look gioielli per gli sposi. Ma attenzione, senza esagerare. Qualcosa di unico e prezioso sì, ma delimitato da regole precise ed imprescindibili. Niente anelli e bracciali, che finirebbero per togliere alla fede il ruolo da protagonista; niente accessori troppo vistosi, che andrebbero a sottrarre attenzioni al vestito ed allo spazio riservato all’anulare. Via libera invece a gioielli piccoli e discreti, ma scegliendo solo il necessario ed evitando parure eccessivamente impegnative e visibili. Il gioiello va naturalmente a pari passo con l’abito e con l’intero look: se la scollatura è profonda, va delicatamente impreziosita; se la pettinatura è raccolta gli orecchini saranno indispensabile elemento che esalta l’acconciatura. In-

Sciolti o raccolti che siano, i capelli rappresentano e completano interamente lo stile dell’abito, interpretando appieno la lettura stilistica dell’evento. Le parole chiave in fatto di capelli sembrano essere tutte le diverse sfumature delle onde. Ravvivare l’acconciatura con morbidi ed ondulati stili, caratterizza il lato romantico del matrimonio e dona quell’effetto anni ’20 e ’50, tanto caro alle spose di oggi. Lungo o corto che sia il taglio, largo spazio al mosso ordinato. Messi al bando chignon troppo stretti e pieghe troppo tirate, è ora il momento dei capelli sciolti, disposti

in onde vintage o trecce decorate con fiori, meglio se freschi e di immediato richiamo agli addobbi ed al bouquet. Per quante portano i capelli lunghi, si può scegliere di lasciarli cadere naturali sulle spalle o raccoglierli in maniera parziale, sempre però in modo naturale. Sì anche alla coda di cavallo, preferibilmente chiusa, bassa o laterale, che cade morbida sulla spalla. Il tocco glam è costituito dal pizzo tra i capelli e il ritorno della veletta, accessorio che sostiene la tendenza vintage e dona un tocco di eleganza e di mistero. Sempre indispensabile la prova acconciatura corredata con l’abito indossato, per un riscontro immediato e completo del look sposa pensato. Mani e piedi devono essere ben curati nel giorno più bello. Contrariamente a quanto si può pensare, questi sono i punti dove si concentra l’attenzione di tutti: dello sposo in primis, ma anche degli invitati, che vorranno ammirare la fede. Per avere unghie bellissime, deve essere realizzata

la manicure basic, con un’accurata pulizia dell’unghia e relativa rimozione delle cuticole. Una volta stesa la base la base trasparente ed applicato in seguito uno smalto perlato bianco, si può scatenare la fantasia, decorando l’unghia con motivi pizzo, strass e glitter, sempre in stretta connessione con l’abito. Anche nel caso di queste fondamentali e molto visibili parti del corpo, la parola d’ordine è eleganza: no a nail troppo impegnative ed esteticamente pesanti, no ad unghie troppo lunghe o dalle forme insolite per non sottrarre attenzione al contesto generale della cerimonia. Il trucco c’è e si deve vedere. Ma va studiato nei minimi particolari, calibrato al look complessivo della sposa e realizzato con prodotti di alta qualità. Resterà un ricordo indelebile, che la protagonista delle nozze rivedrà per sempre nei filmati e nelle foto. Oltre all’effetto visivo, deve essere anche a prova di lacrime, di stress e di flash. La pelle deve essere preparata almeno una settimana prima con

Agli sposi dedichiamo grandi cure: dalla compilazione del menu, che scegliamo insieme a loro, fino ai dettagli legati all’accoglienza e alla preparazione degli ambienti, facendo realtà ogni vostro desiderio.

«

«

dispensabile, anche in questo caso, provare preventivamente gli abbinamenti, facendosi consigliare. Se ad esempio l’abito è tempestato di cristalli, giocare al minimo sul fronte preziosi, in modo da non abbagliare eccessivamente ed oscurare lo sposo. Le fedi sono ovviamente le protagoniste dei gioielli degli sposi; molto trendy quelle semplici in oro giallo o bianco, arricchite da un diamante.

ARCO (TN) – Viale Rovereto, 91 Tel. 0464.519.277 info@hoteleverestarco.it www.hoteleverestarco.it

59

tmgennaio


trentinospecialesposi un peeling e salvaguardata dai raggi solari. Indispensabile la scelta di una truccatrice, che vedrà preventivamente l’abito scelto, coglierà lo stile del matrimonio ed agirà di conseguenza. Labbra e occhi devono essere ben bilanciati tra di loro: chi ha occhi profondi e importanti, andrà ad alleggerire il trucco delle labbra; chi invece punta a mettere in risalto proprio queste ultime, alleggerirà gli occhi con tonalità chiari e naturali. Esistono anche alcuni semplici strategie per un trucco efficace e resistente. Largo ai toni di fondo del giallo, che meglio resistono agli scatti dei fotografi; attenzione a coordinare matita e rossetto per le labbra; tenere sottomano cipria e gloss. Elemento imprescindibile, la musica non può mancare ne-

anche nella più semplice delle cerimonie, a partire dalla chiesa fino al momento del ballo. Le note valorizzano i momenti clou, li fissano nella memoria ed esaltano le emozioni. Ma come scegliere la colonna sonora delle nozze? Indubbiamente esistono tracce che più si addicono a seconda della tipologia del matrimonio. Per il rito civile, le più richieste sono le canzoni d’amore, che magari hanno segnato indissolubilmente il legame tra i due innamorati. Per la cerimonia religiosa, è sempre attualissima la classica marcia nuziale di Mendelssohn per l’ingresso della sposa e quella di Wagner all’uscita degli sposi; all’offertorio, la struggente Ave Maria di Schubert. Durante il ricevimento, via libera ai generi preferiti ed ai ritmi più vivaci, avendo l’accortezza di non eccedere con

il volume, per non penalizzare le conversazioni tra invitati. Vanno sempre fortissimo le compilation vintage dagli anni ’60 in poi, per la gioia di tutti gli invitati, anche i più datati. Altro dettaglio di stile, la scelta di un elemento portafedi. Attualmente è salito alla ribalta il morbido cuscino a forma di cuore, ricamato con pizzi e con incise le iniziali degli sposi. Indubbiamente un effetto estetico di spessore, che va a suggellare il momento più importante di ogni cerimonia, lo scambio degli anelli. Ma anche un oggetto destinato a divenire un prezioso ricordo di questo momento di vita. In abbinamento al cuscinetto, un cuscino più grande – ma con le stesse caratteristiche a livello di consistenze e di decorazioni – pensato per decorare a tema il letto degli sposi. Una scelta di stile che si riconosce a prima vista. Una partecipazione di nozze deve essere originale, accattivante, di classe ma sobria, in grado di attirare l’attenzione di chi legge. Il colore del cartoncino, i timbri decorativi, la scelta del carattere, le polverine decorative sono elementi basilari per la creazione degli inviti. Personalizzare, in questo caso, è d’obbligo; evitate di scopiazzare da amici e conoscenti, ma piuttosto prendete spunto per costruire idee originali. La tendenza è quello dello stile essenziale, pulito, fresco e gioioso. Le informazioni sono quelle essenziali, impreziosite anche da qualche piccola immagine – che non deve togliere spazio ai dati dell’evento – e da richiami stilistici con l’organizzazione dell’evento. Stili rustici per le location agresti, stili eleganti e perlati per i castelli, stili sbarazzini per le celebrazioni alternative. Anche in questo ambito il fai da te diventa sempre più dominante, per sottolineare l’unicità

60

tmgennaio

della cerimonia e l’impronta unica dei protagonisti. I vantaggi di mettere nero su bianco, in forma sintetica, tutto quello che riguarda il matrimonio sono molteplici: da una parte consentono di fissare e memorizzare appuntamenti importanti, dall’altra di non far sfuggire nulla, per non incorrere in clamorose dimenticanze. Una grande lista globale conterrà dunque più argomenti, per i quali verranno stilate delle sottoliste, utilissime a sviscerare anche i più reconditi dettagli. La big list potrà poi essere passata a una persona di fiducia, per ricevere collaborazione. Va inoltre ricordata la buona consuetudine di prevedere una formula di ringraziamento da inviare ai partecipanti, avendo cura di segnare i regali ricevuti, personalizzando e comunicando la gratitudine per quanto ricevuto. In sintesi, nella lista andranno annotate date, numeri di telefono, tempi di consegna, possibilmente rispettando l’ordine in cui andranno fatte le cose. Altro particolare estremamente significante ma altrettanto discreto è costituito dal cestino porta confetti. Disposto sulla tavola del rinfresco o rintracciabile in qualche spazio pensato appositamente per il momento della distribuzione e della condivisione, il cestino dovrà richiamare lo stile della cerimonia e la scelta dei tessuti per le tavole del ricevimento. Indispensabile la decorazione sobria ed elegante, ma altrettanto visibile e di scena, per colpire ancora una volta nella ricerca del particolare. Immancabile il tulle di contorno, che andrà a rendere significativo l’assaggio dei confetti, simbolo delle nozze. Il viaggio di nozze rimane, nel tempo, il momento più atteso dagli sposi, a suggellare un legame sottoforma di fuga romantica. Le mete


Cosa rende perfetto il tuo matrimonio? Fiera IDEE SPOSI 2017 13-15 Gennaio 2017 | Trento Fiere

concept Filrouge Studio

ti aspettiamo!

Conta solo l’amore... a tutto il resto pensiamo noi. Sono i dettagli che fanno la differenza, che curiamo sempre con la massima attenzione. A tavola tutto è perfetto, armonioso, piacevole, perché il cibo si gusta anche con gli occhi e noi lo sappiamo bene. In un luogo magico come un castello o nella luce del Ristorante Prime Rose sul lago di Levico, immerso nel parco Belvedere, sarà comunque un giorno unico e perfetto, che per voi renderemo ancora più speciale con i sapori deliziosi della nostra “alta cucina”.

L’ alta cucina ovunque vogliate Levico Terme (Tn) | T. + 39 0461 706410 | www.ristoranteprimerose.com


trentinospecialesposi dove andare? L’estero rimane in vetta alle destinazioni top, con mete che assecondano i sogni degli sposi. Ma anche l’Italia riacquista importanza, specie con soggiorni di lusso tra ville d’epoca, stazioni termali e hotel di charme. Sempre trendy le crociere, gli atolli sperduti ed anche le alternative destinazioni (come ad esempio l’Irlanda) da percorrere in camper. Nelle liste di nozze compaiono con sempre maggior frequenza le quote viaggio: gli invitati mettono a disposizione chilometri di luna di miele, per rendere leggero il viaggio più bello della vita.

più gettonate rimangono i paradisi tropicali e le destinazioni poco battute, come la Nuova Zelanda, il Perù, la Provenza, il Mozambico, la Birmania. Il viaggio è il momento più atteso perché dopo tanti preparativi e tanto stress, dopo tanti appuntamenti e il lunghissimo giorno del sì, arriva finalmente l’ora di fare i bagagli e partire. Ma

Ogni paese ed ogni cultura si caratterizza per i suoi riti benaugurali; per il matrimonio, abbiamo individuato quelli più importanti, ai quali si presta maggior attenzione. Il lancio del riso – che simboleggia la fertilità – e il volo delle colombe bianche – felicità per la coppia – sono forse i riti più comuni, più famosi e più celebrati nel mondo. Oltre a questi, compare una miriade di consuetudini, anche

golosità... i d o d n o m n U ...per i vostdroilci! momenti più La Pasticceria Bronzetti, propone una vasta gamma di dolcissime specialità artigianali realizzate con materie prime altamente selezionate per offrirvi solo il meglio dell’arte pasticcera italiana...

62

tmgennaio

a livello locale e regionale, che coinvolge gli sposi. Con la cerimonia della sabbia ad esempio (in cui si mescolano due polveri diversamente colorate) si celebra l’unione di due sfumature. La cerimonia del tè, di importazione cinese, trova successo anche in Italia – specie per un ricevimento informale – e viene riadattata secondo usanze e consuetudini locali. Suggestiva anche la cerimonia dell’accensione delle candele, in cui la luce illumina l’unione della coppia; in questo caso, due candele sottili ne accendono una grande, che simboleggia la vita insieme. Gli animi più ecologisti sceglieranno anche di piantare un albero insieme, mentre i più romantici opteranno per raccogliere in una scatolina piccoli ricordi dei momenti passati insieme e della cerimonia (come ad esempio il tappo dello champagne) come inizio di un nuovo cammino. Proponiamo alcuni piccoli dettagli per vivere nel migliore dei modi non solo il giorno stesso del matrimo-

nio, ma anche tutto il periodo di preparativi che lo precede. Innanzitutto la comodità: si può essere belli anche senza soffrire troppo, altrimenti il ricordo della giornata rischia di essere offuscato da questi elementi negativi. Si dice “qualcosa di vecchio, qualcosa di nuovo, qualcosa di prestato, qualcosa di blu” ma non vuol dire che non possiate aggiungere il vostro ”qualcosa” personale. Nella stesura degli inviti, i futuri sposi avranno cura di essere precisi su luoghi e tempi, lasciando indicazioni anche sul percorso. Se la stagione è bella ed avete programmato una location all’aperto, tenete sempre in considerazione il cosiddetto “piano B”, ovvero un luogo coperto in caso di maltempo. Visionatelo preventivamente ed assicuratevi che il personale sia attrezzato in questo senso. Nel giorno che dovrà essere indimenticabile, non mancate di mettere a disposizione degli invitati carta e penna, per lasciare – nero su bianco – le impressioni sul vostro evento. L’intrattenimento degli ospiti dovrà prevedere

SIAMO CHIUSI PER FERIE DAL 10 AL 24 GENNAIO

LAVIS (TN) - Via Cembra, 1 Tel. 0461.240102 www.pasticceriabronzetti.com Orario: lun-merc-gio-ven-sab 7.30-12.30/15.00-19.30 Domenica: 7.30-12.30. Chiuso il martedì


trentinospecialesposi

giochi per adulti e per bambini, senza tralasciare i particolari del gran finale, con palloncini, fuochi d’artificio ed il mitico lancio del bouquet. I fiori ovunque, portati in maniera anche vistosa o presenti in modo massiccio nella location, riconducono alle atmosfere vagamente hippy; lo stile country incanta per il suo carattere, che mescola selvaggio e raffinato, forte e delicato. E se i fiori fanno la differenza, anche lo stile ispirato alla vecchia America mette d’accordo proprio tutti, anche gli spiriti ribelli. L’insieme dei due elementi crea un effetto spettacola-

re ed è di grande tendenza. Naturalmente i colori saranno quelli pastello e su tutte le tonalità della sabbia; l’abito sarà fluido e morbido, dagli effetti naturali. Pochi e significativi gli accessori, che rivestono un ruolo importante e delineano lo stile scelto. Dopo aver deciso di intraprendere il grande passo, occorre scegliere la data migliore, escludendo la sovrapposizione con eventi di carattere pubblico o altre cerimonie, anche interpellando familiari e amici per non incombere nell’incubo degli “impegni irrinunciabili”. Dalla scelta della data in poi, tutto sarà

in salita e progressivamente carico di stress; una sorta di conto alla rovescia in cui bisogna pensare a moltissimi dettagli. Ma cosa c’è di veramente urgente da pianificare? Sicuramente la location per la cerimonia ed il ricevimento: la prenotazione dovrà essere tempestiva per ottenere spazi adeguati e non di rimedio. In secondo luogo, andrà stilata una prima lista di nozze, per capire il numero indicativo degli invitati. Poi largo spazio a tutti i professionisti del settore, che andranno contattati per presenza e preventivi: fiorista, fotografo, estetista, sarta, catering… La scelta delle bomboniere e la parte

predominante, la scelta dell’abito e degli accessori. Poi via alla lista nozze, con fedi, partecipazioni, menù, abitotrucco. Dopo tante corse e preparativi, regalatevi qualche ora di massaggi, di relax e di riposo. Importante anche fare i conti: stabilire quindi un budget, sentire vari esperti e annotare le situazioni più convenienti. Le partecipazioni vanno consegnate tre mesi prima della cerimonia, andrebbero scritte a mano e consegnate personalmente. Anche il mezzo degli sposi – l’auto d’epoca, la moto, il calesse – va prenotato per tempo e confermato pochi giorni prima dell’evento. ■

è la risposta per chi desidera eleganza e fantasia nel giorno più bello! FIORERIA DETASSIS

Via Briamasco 48 (angolo Via A. Rosmini 108) Tel. 0461 234478 - 0461 262991 - info@fdblumen.it

63

tmgennaio


trentinopanorama

di Lara Deflorian

F

ortunatamente il nuovo anno sembra essere ancora molto generoso per quanto concerne l’offerta della danza in regione. E così, nell’ambito della stagione che vede in scena grandi compagnie straniere, al teatro Comunale di Bolzano il 18 gennaio si esibirà la Pockemon Crew, compagnia francese più volte campione del mondo e d’Europa. Le cosiddette “crew” – il cui termine in italiano si può tradurre con “squadra” o “compagnia” – sono dei gruppi che collaborano ad un progetto artistico o culturale e sono note soprattutto per la loro partecipazione a competizioni che richiedono un alto livello tecnico di esecuzione. In questo caso la Pockemon Crew ha sede al teatro dell’Opera di Lione ed è una compagnia di danzatori hip hop. A Bolzano si esibirà nello spettacolo Ciak si gira / Silence on tourne, una sorta di omaggio ai film musicali “danzanti” hollywoodiani in bianco e nero degli anni Trenta e Quaranta e un tributo alla città che ospita la Pockemon Crew, in cui proprio nel 1895 è nato il cinema grazie fratelli Lumière. Le scene e i costumi sono ispirati alle ambientazioni dell’epoca, mentre i danzatori conducono gli spettatori nel modo magico del cinema, con gesti e cadenze che rimandano alle commedie musicali più celebri, spesso indagando le origini della danza hip hop, proprio negli anni ‘40 a New York. Da San Remo torna in Trentino la compagnia Ariston Proballet, che sarà il 13 gennaio al teatro Sartori di Ala, mentre il 31 gennaio si esibirà al Palacongressi di Riva del Garda. Il balletto ironico presentato dal titolo 4 Stagioni è un racconto 64

tmgennaio

POCKEMON CREW A BOLZANO SI ESIBIRÀ IN “CIAK SI GIRA / SILENCE ON TOURNE”, OMAGGIO AI FILM MUSICALI “DANZANTI” sul gioco della vita suddiviso in quattro quadri: nel primo la primavera rappresenta la nascita della natura, nel secondo l’estate vede in scena il sole e il fuoco, nell’autunno viene espressa l’evoluzione verso l’età adulta, mentre nell’ultimo, l’inverno con la sua forza e la sua ironia chiuderà, senza concluderlo, il cerchio della vita. Per chi non l’avesse mai visto, il 26 gennaio al teatro Melotti di Rovereto sarà possibile assistere alla dinamica e versatile Spellbound Dance Company diretta da Mauro Astolfi, protagonista di un originale allestimento dei Carmina Burana. Lo spettacolo si articola in tre momenti fondamentali che riassumono la sfrontata rozzezza plebea e la raffinatezza cortigiana dei testi originali, sulle intramontabili e suggestive note di Carl Orff e sulla musica barocca di Antonio Vivaldi e Valentino Carocciolo. Questi Carmina Burana sono stati definiti come una

“tela tridimensionale sul potere della comunicazione in quanto necessità assoluta dell’essere umano per il recupero dell’interiorità spesso dispersa”. Un altro titolo conosciuto, perché rimanda ad una nota fiaba, sarà interpretato il 27 gennaio al teatro Sociale di Mori dalla Factory compagnia trans adriatica e Tir danza. Con la regia di Tonio De Nitto e le coreografie di Annamaria De Filippi, il Diario di un brutto anatroccolo è una produzione dedicata all’infanzia e alle famiglie che coniuga i diversi linguaggi semplici ed evocativi come il teatro e la danza, e che indaga il tema della diversità/ identità e dell’integrazione attraverso un linguaggio. Al teatro Comunale di Tesero il 28 gennaio si potrà assistere nuovamente alla rappresentazione della compagnia toscana Opus Ballet diretta da Rosanna Brocanello, protagonista del Lago dei cigni. Questa coreografia di Loris Petrillo vuol essere “un

ritorno alle origini”, che si avvale della danza contemporanea per riscoprirne l’originaria classicità; un’operazione assolutamente nuova che mira a svelare il visibile dell’opera, ormai nascosto dalle sue infinite interpretazioni e letture, alla ricerca del concetto dietro il racconto, in un continuo cambio di prospettiva attraverso gli sguardi della danza e della drammaturgia. Infine per il ciclo di danza Escalade, la danza in verticale in scena al teatro Sambapolis di Trento, la compagnia tedesco-canadese Y2D Production sarà protagonista il 31 gennaio di un originale esempio di circo contemporaneo dal titolo Leo. Surreale, divertente, sorprendente e toccante, diretto dall’attore e regista canadese Daniel Brière, racconta il viaggio straordinario di un uomo inizialmente solo con la sua valigia ma poi, con l’andare avanti ci si rende conto che non tutto è quel che sembra. E sarà proprio quella valigia ad offrirgli un modo straordinario e del tutto inaspettato, lanciandolo in avventure sorprendenti attraverso mondi effimeri e immaginari. Fino a portarlo ad affrontare la più importante di tutte le sue avventure: la ricerca della libertà. ■


trentinopanorama

di Fabio De Santi

S

i apre mercoledì 11 al Teatro Sociale con “La pazza della porta accanto” di Claudio Fava per la regia di Alessandro Gassman con Anna Foglietta la serie di eventi nel segno della prosa proposti in cartellone per questo 2017 dal Centro Servizi Culturali S.Chiara. Lo spettacolo, del quale Alessandro Gassman firma la regia, ripercorre la drammatica vicenda di Alda Merini e si sviluppa all’interno di un ospedale psichiatrico dove la “poetessa dei navigli” era ricoverata. È in questa particolare dimensione alienante che la protagonista si trova a condividere le giornate con le altre malate, alle quali offre spontaneamente i suoi versi. La drammaturgia sonda gli abissi della mente di Alda Merini e ne rivela la capacità di resistere alla cattività forzata e l’aspirazione profonda alla libertà del corpo e della mente. La vicenda viene riproposta in questa rilettura a tinte oscure, lasciando trasparire tutto il dolore intimo e lacerante per la privazione e la tortura. “Il domani qui dentro è già passato», dirà Anna Foglietta che interpreta la Merini. Costretta a periodiche sedute di elettroshock, a medicinali somministrati

LUCA ZINGARETTI: “THE PRIDE” TRE GRANDI APPUNTAMENTI CON IL TEATRO D’AUTORE A TRENTO CON GRANDI INTERPRETI: LUCA ZINGARETTI, ALESSANDRO BENVENUTI E ALESSANDRO GASSMAN con la forza, a umiliazioni gratuite e a divieti assurdi, in tale contesto l’unica luce in grado di aprire queste tenebre sembra rappresentata per Alda dalla poesia, delicata come l’immagine della neve che scende mentre il dottore ne recita alcuni versi. È Luca Zingaretti il protagonista di The Pride, di Alexi Kaye Campbell per la regia di Luca Zingaretti in scena sempre al Sociale dal 12 al 15. In scena un testo enigmatico, costruito magnificamente dal drammaturgo Alexi Kaye Campbell, racconta due storie che si svolgono in periodi di tempo lontani tra loro: alla fine degli anni Cinquanta e nel 2015. The Pride, proce-

dendo a scene alterne, esplora temi come il destino, l’amore, la fedeltà e il perdono. E pone la grande questione della nostra identità e delle scelte che determinano il nostro io più profondo. Perché nella vita tutti, prima o poi, etero e gay, ci troviamo ad affrontare lo stesso dilemma: scoprire chi siamo veramente, cosa veramente vogliamo dalla vita e rispondere all’interrogativo se saremo capaci di raggiungerlo. Ha come interprete Alessandro Benvenuti “L’avaro” di Moliere con adattamento e regia di Ugo Chiti proposto

dal 26 al 29. Un’opera di bruciante modernità, amara e comica. Una commedia che riesce a essere un classico immortale e nello stesso tempo a raccontarci il presente senza bisogno di trasposizioni o forzate interpretazioni. Lo spettacolo, che nasce da un testo di Moliere rappresentato per la prima volta nel lontano 1668, è stato rispettosamente adattato da Ugo Chiti e porta il prestigioso “marchio di fabbrica” di Arca Azzurra Teatro. Alessandro Benvenuti regala la giusta coloritura al ruolo del ricco, ma avaro Arpagone. ■ 65

tmgennaio


trentinopanorama

www.icerinkpine.it

C

ome ogni anno, la stagione invernale all’Ice Rink Pinè, centro federale del pattinaggio di pista lunga e trampolino di lancio delle numerose medaglie internazionali della Nazionale Italiana di pattinaggio di velocità, è sempre più intensa e ricca di eventi e manifestazioni. Il calendario invernale 2016/2017 per lo speed skating conta numerose competizioni di livello nazionale e internazionale apertesi a novembre con il 1° Grand Prix, e che si chiuderanno a febbraio con il 2° Primo Sprint. Di grande spicco e risalto è l’assegnazione al nostro anello delle importantissime manifestazioni mondiali quali i Mondiali All Round Master 2018 e il Mondiale Junior 2019. Da quest’anno risalta molto l’attività dell’Hockey Pinè che sta promuovendo fra i più piccoli l’av viamento al pattinaggio con un lavoro molto intensivo di reclutamento. Numerose le partite Under 12 di hockey programmate e da programmare in questa

LE EMOZIONI NON FINISCONO MAI ICE RINK PINÉ, UNA STAGIONE INVERNALE SEMPRE PIÙ INTENSA E RICCA DI EMOZIONI

© Davide Buzzi

a cura della dott.ssa Giulia Moser

stagione invernale. Altro fattore di grande dinamismo su ghiaccio che caratterizza questa stagione, sono i 3 grandi eventi organizzati da Artistico Ghiaccio Pinè che si concluderanno a marzo con il consueto Memorial Laila. Sta vivendo una stagione

invernale intensa l’anello di 400 metri che, dal 1 novembre, tutti i giorni dalle 14 alle 16:30 e il sabato anche la sera dalle 20 alle 22, è preso d’assalto dal pubblico amante del pattinaggio che per passare delle giornate di sport alternative sceglie l’atmosfera famigliare e

dinamica del nostro Altopiano. Per facilitare l’attività garantiamo il noleggio pattini, tutor per bambini e l’Ice Bar sempre aperto per gustose consumazioni. Per dare sempre più visibilità alle discipline sportive su ghiaccio e per avvicinarci alle esigenze delle famiglie sono state create molteplici sinergie con realtà promozionali sul territorio, quali Radio Dolomiti, Trentino Guest Card e Trentino dei bambini. Con il sostegno dell’Azienda di Promozione Turistica dell’Altopiano di Pinè e Cembra, il Comune di Baselga di Pinè e gli istituti scolastici del territorio siamo riusciti anche quest’anno a regalare l’abbonamento annuale a tutti gli alunni delle scuole primarie e secondarie del comprensorio Altopiano di Pinè e Cembra, Valle dei Mocheni, Civezzano, Levico, Calceranica, Caldonazzo e Ischia. ■

LA SAGGEZZA NEL CIBO l’ĀYURVEDA

e la cucina delle nostre nonne

66

tmgennaio

Euro 16,00 www.curcuegenovese.it


trentinopanorama

di Fabio De Santi

U

na serie di serate culturali di carattere informativo e formativo, che hanno lo scopo di fornire utili e necessari elementi per una corretta conoscenza dell’universo cane, sotto i molteplici profili che lo caratterizzano. Sono quelle racchiuse sotto la sigla di “Il cane: conosciamolo meglio per viverlo al meglio!” e che avranno come docente il dott. Stefano Margheri a Trento. Educatore/istruttore cinofilo Fisc/Libertas, specializzato in disturbi del comportamento del cane, conduttore, istruttore e giudice di diverse discipline cinofilo sportive, articolista su riviste specializzate del settore e autore del libro “Dagli occhi di Mia – autobiografia di un cane” oltreché del Centro cinofilo omonimo. Il cilo si intitola: “Il cane: conosciamolo meglio per viverlo al meglio!”: Stefano vuole dare a chi segue questi appuntamenti la possibilità di acquisire ed approfondire le nozioni fondamentali per il raggiungimento di una corretta gestione quotidiana, nel rispetto di un soggetto

Edizioni Curcu&Genovese Formato 15x21 Pagine 208 Euro 15,00

CANI ALLA RISCOSSA A TRENTO, UN CICLO DI INTERESSANTI INCONTRI PER FORNIRE UTILI E NECESSARI ELEMENTI PER UNA CORRETTA CONOSCENZA DELL’UNIVERSO “CANE” che assume ormai un ruolo centrale all’interno del nostro vivere sociale e civile. Tali incontri sono rivolti tanto ai proprietari interessati ad approfondire gli aspetti bio­ logici, etologici, psicologici e cognitivi del loro migliore amico, quanto ad esperti del settore quali educatori, istruttori e Medici veterinari. I temi trattati seguono, infatti, le questioni di maggiore interesse teorico - pratico, andando a sfatare “tabù”, retaggi e malintesi. Capire di chi stiamo parlando, e comprenderne i “bisogni”, il linguaggio e il comporta­ mento, diviene infatti un’imprescindibile condizione per il raggiungimento di un’intesa fatta di interazione, rispetto e amore. “Il cane: conosciamolo meglio per viverlo al meglio!” propone cinque serate dalle 20 alle 22.30, ogni terzo giovedì del mese a partire dal 19 gennaio. Tema della prima serata: “La felicità del cane: principi, sistemi e regole per un’esistenza gioiosa ed appagante”. In questo primo incontro vengono analizzate le origini del cane domestico, in funzione di un’analisi pratica dei bisogni che lo caratterizzano, ponendo altresì l’accento sull’importanza di un’adeguata attività psico­

Stefano Margheri

fisica quotidiana. I suggerimenti e le indicazioni forniti permettono di prevenire problematiche di gestione anche di rilevante entità, evidenziando come la scelta di un compagno di vita debba necessariamente porre al vaglio valutazioni inerenti le tipologie delle razze, le loro funzioni, le ragioni di una scelta consapevole ed il raf-

fronto tra le esigenze di ogni singolo soggetto e le disponibilità logistico - quotidiane dei proprietari. Per tutte le info: Antonio Linari 348/9232184 – Cooperativa Sociale LavForLife; coop.sociale.lavforlife@ gmail.com. Costo di partecipazione: 20 euro a serata da pagare direttamente all’ingresso. ■

67

tmgennaio


trentinopanorama

di Fabio De Santi

«N

el mio spettacolo si troverà un po’ di Francia, qualche zaffata di «Jazzy», un po’ di Russia, il mare e tanto di me in un volo in mongolfiera, sulle «mie» colline e le «mie» pianure». Sono queste le parole che Giorgio Conte adopera per tracciare i confini del suo spettacolo “Ricordati…” che verrà proposto sabato 21 gennaio, alle 20.45, al Teatro di Pergine Valsugana. Lo spettacolo è la prosecuzione di un tour che porta Giorgio Conte, da più di vent’anni, a calcare palcoscenici italiani, francesi, spagnoli, tedeschi, svizzeri, olandesi, austriaci e canadesi. È un mix di canzoni dell’ultimo album e di brani scritti per altri interpreti (tra cui Ornella Vanoni, Mina, Milva, Mireille Mathieu, Loretta Goggi, Rossana Casale, Elio delle Storie Tese, Wilson Pickett, Francesco Baccini, Rosanna Fratello, Equipe 84). Il tutto condito di aneddoti che coinvolgono e rendono partecipe il pubblico che fischietta, si emoziona, sorride e canta con lui. Ad accompagnarlo sul palco ci saranno Alberto Parone (batteria e basso vocale) e Bati Bertolio (fisarmonica, piano e vibrandoneon). Giorgio Conte è uno chansonnier dallo stile unico ed inconfondibile, che sa unire melodia e classe alla leggerezza, la passionalità e l’ironia. Astigiano, in gioventù, condivide con il fratello Paolo sia gli studi in diritto che la passione per il jazz, la musica popolare e la canzone francese, trasmessa loro dai genitori. Il loro sodalizio artistico va dalle prime formazioni musicali “fatte in casa” (che vedono Giorgio alla batteria e Paolo al vibrafono) fino ai contatti con il clan di Celentano e la ste68

tmgennaio

GIORGIO CONTE IL CANTAUTORE E SCRITTORE ASTIGIANO A PERGINE VALSUGANA CON LO SPETTACOLO “RICORDATI…” CHE VERRÀ PROPOSTO SABATO 21 GENNAIO sura a quattro mani di brani celebri come “Una giornata al mare” e “La topolino amaranto”. Più tardi le loro strade si separano, ma Giorgio continua a firmare canzoni di successo, interpretate da Rosanna Fratello (“Non sono Maddalena”), Fausto Leali e Wilson Pickett (“Deborah”); nonché da Mina, Milva e Ornella Vanoni. Affianca Francesco Baccini nella produzione di “Il pianoforte non è il mio forte” (1989) e “Cartoons”. Poi, nel 1993, la svolta: dopo la partecipazione al premio Tenco, decide di abbandonare la professione forense per dedicarsi a tempo pieno ai concerti. Pubblica un album: semplicemente “Giorgio Conte”, che lo ritrae

alla scrivania di avvocato abbandonata, e nel quale si avvale delle voci di Ornella Vanoni, Elio e Rossana Casale in accorati duetti. Da qui, la sua carriera lo porta subito all’estero, dove si è esibito – Austria, Svizzera, Germania, Francia, Belgio, Olanda, Spagna e Canada – con un notevole riscontro di pubblico e di critica. In questi paesi pubblica due nuovi album. Non per ciò cessa l’attività di autore: scrive, sempre per Ornella Vanoni, “Sotto il sole con il mare” e “Rapiscimi”. Partecipa nel 1996 al Festival Francofolies di Montreal: la sala dello Spectrum (1200 posti) è già esaurita con 15 giorni di anticipo. Il pubblico scopre la sua sottile vena iro-

nica, la delicatezza dei suoi temi musicali; viene paragonato dai giornalisti ai grandi chansonniers francesi, come George Brassens. Nel 1997 nuovo CD: “La vita fosse” e di nuovo in tournée per l’Europa ed il Canada, riscuotendo sempre ampio successo. In seguito, con la Polygram Italia, pubblica “Concerto” (registrato dal vivo in un castello medioevale nella cittadina svizzera di Yverdonles-Bains) ed “Eccomi qua”; da lì iniziano anche i concerti in Italia. Artista eclettico, Giorgio ha, parallelamente, altre attività: scrittore che ha pubblicato “Il Contestorie”, “Sfogliar Verze” ed “Un trattore arancio”; pittore che, nel settembre del 2012, ha “vestito” coi suoi disegni, insieme ad altri artisti (tra i quali anche Giorgio Faletti, astigiano come lui), dodici mega bottiglie (di 2 metri e mezzo) che costituiscono la mostra itinerante “Bottiglie d’autore”; attore protagonista del docufilm “Più in alto delle nuvole” per la regia di Fredo Valla, storia della prima trasvolata delle Alpi fatta dall’aviatore Geo Chavez, a cui Giorgio ha dedicato la sua canzone “Geo”, scritta con il giornalista Carlo Grande, che fa parte della colonna sonora. ■


trentinomese

www.rifugiocrucolo.it

IL TRENTINO A TAVOLA CRUCOLO: I FORMAGGI E I SALUMI DELLA TRADIZIONE DAL CUORE DEL TRENTINO

P

ensate alla migliore tradizione gastronomica trentina e ai suoi prodotti genuini e pensate per un attimo di poterla gustare tutti i giorni a casa vostra: un sogno? Certo che no, basta andare al proprio supermercato di fiducia e pronunciare la parola magica: Crucolo! Un nome che ha alle spalle una storia di trecento anni e un presente fatto di formaggi, salumi e liquori d’eccellenza; un marchio che è diventato presto sinonimo di quella bontà, qualità e tradizione che rendono la cucina trentina così apprezzata. Crucolo non è solo il famoso Rifugio-ristorante ai piedi del

INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

INFO E CONTATTI Crucolo Srl Loc. Lagarine, 20 38050 Scurelle (TN) T. 0461 763707 info@crucolo.it Ristorante Rifugio Crucolo Loc. Val Campelle 38050 Scurelle (TN) T. 0461 766093 348 1766447 rifugiocrucolo@crucolo.it

Lagorai, ma anche un’azienda moderna, impegnata da oltre vent’anni a portare i prodotti del Trentino sulle tavole di tutta Italia e del mondo, puntando sulla qualità e sulla tipicità di un territorio senza pari. Famosissimo è il formaggio Crucolo, prodotto simbolo del Rifugio e dell’Azienda, dalla pasta bianca e burrosa e dal sapore dolce, leggermente acidulo e appena piccante. Preparato con latte di altissima qualità e stagionato con cura, è un formaggio fatto “come una volta”, irresistibile da solo e ingrediente straordinario di piatti stuzzicanti. Imperdibili sono anche i salumi, in particolare lo speck Crucolo, affumicato e poi stagionato per 6-7 mesi. Anche lo speck, come il formaggio Crucolo, non può mancare nel tipico “tagliere trentino” e con il suo sapore inconfondibile diventa il complemento indispensabile di molte ricette. Se nel frattempo vi è venuta fame, vi lasciamo due ricette sfiziose per mettere alla prova la vostra abilità in cucina, ma non dimenticate di chiudere il pasto con un buon Parampampoli: il liquore digestivo artigianale made in Crucolo, ideato negli anni Cinquanta da Giordano Purin mescolando caffè, grappa, vino e zucchero. Immancabile nelle sagre di paese, nei bar e in ogni occasione di festa, al Rifugio viene servito flambè, nelle tipiche tazzine robuste. ■ Buon appetito!

Spiedino di maialino al pino mugo in mantello di speck Crucolo INGREDIENTI PER 4: 2 filetti di maialino da latte (200 g l’uno); 12 fettine di speck Crucolo; 2 mele; 1 sedano rapa; 1 bicchiere di latte; 1 cucchiaio di olio extravergine di oliva; 4 rametti di pino mugo (o rosmarino); sale. PREPARAZIONE: Pelare il sedano rapa, tagliarlo a dadini e cuocerlo in acqua salata e latte. Tagliare a bocconcini i filetti di maialino, spennellarli di senape e avvolgerli in una fettina di speck Crucolo. Sbucciare e tagliare le mele a spicchi non troppo grandi. Infilare in ogni rametto di mugo tre bocconcini di maiale alternandoli con la mela. Cuocere gli spiedini 10 minuti per lato in padella antiaderente con un filo d’olio. Scolare il sedano rapa una volta cotto, frullarlo a crema e formare delle quenelle da disporre nel piatto accanto allo spiedino di maialino al mugo.

Calice di mela Golden con piccoli frutti e formaggio Crucolo INGREDIENTI PER 4: 300 g di formaggio Crucolo; 200 g di cavolo cappuccio; 2 mele Golden; 50 g di piccoli frutti; 50 g di uvetta; 1 limone (succo); 1 cucchiaio di senape dolce; 3 cucchiai di olio extravergine di oliva; sale. PREPARAZIONE: Porre in una terrina il Crucolo tagliato a listarelle, il cavolo cappuccio tagliato fine, le mele Golden sbucciate e tagliate a dadini e l’uvetta. Versare il succo di limone in una piccola coppa, aggiungere la senape, un pizzico di sale e l’olio. Frustare per circa tre minuti e unire l’emulsione all’insalatina, mescolando delicatamente. Disporre in un calice di vetro e guarnire coi piccoli frutti.

CRUCOLO: UN’AZIENDA MODERNA E FEDELE ALLA TRADIZIONE Oggi Crucolo è presente su tutto il mercato nazionale, in alcuni paesi europei tra cui Germania, Repubblica Ceca, Belgio, Francia e negli Stati Uniti. Un traguardo frutto di scelte imprenditoriali importanti, per conciliare le richieste del mercato con la qualità e la tradizione, senza dimenticare originalità e innovazione: oltre 80 collaboratori sono impegnati oggi a diffondere e comunicare nel mondo i sapori tipici del Trentino. È grazie a loro che i prodotti Crucolo sono buoni e genuini come un tempo.

69

tmgennaio



trentinopanorama

www.catinacciodolomiti.it www.valdifassalift.it

L’

arrivo è l’altopiano del Ciampedie, una balconata panoramica sulla Val di Fassa e sulle Dolomiti, a quota 2000, al centro del Gruppo Catinaccio-Rosengarten, patrimonio naturale dell’umanità UNESCO. Si accede con le scale mobili e la funivia dal centro di Vigo, o con le seggiovie da Pera di Fassa. Siamo all’interno dello Skitour Panorama, il tour che unisce tutte le piste della Val di Fassa. Un tour, come dice il nome, dai panorami indimenticabili e dalle discese emozionanti! La pista di richiamo della Skiarea è la Pista Thöni. Una pista rossa completamente rinnovata negli ultimi anni, che si presenta con pendii larghi ed omogenei e un nuovo muro nel tratto finale. In tutto oltre 4 km di divertimento, dai 2100 m di Pra Martin, ai 1400 di Vigo. Da non perdere la pista nera dedicata ad Alberto Tomba, indimenticato campione! La skiarea è ideale per le famiglie con il grande parco giochi, l’organizzazione professionale della Scuola di Sci di Vigo, con servizi di custodia e animazione per i bambini, che possono di-

SKIAREA CATINACCIO ROSENGARTEN SKIAREA CATINACCIO ROSENGARTEN, DA VIGO DI FASSA A PERA DI FASSA E VICEVERSA

vertirsi in sicurezza, mentre mamma e papà si divertono in pista, o si rilassano sulla terrazza di uno dei sei rifugi a pochi metri dagli impianti. Ovviamente i bambini possono essere anche avviati allo sci: la skiarea offre tapis roulant e campo primi passi, campo scuola, e piste azzurre per imparare. A questo proposito, la novità

LICIA CAMPI PEZZI

FRANCESCO GIUSEPPE

dell’inverno 2016/17 è la sistemazione della pista Campo Scuola che è stata modificata e allargata per rendere più omogeneo il pendio proprio per agevolare le Scuole di Sci e gli sciatori principianti. Ma al Ciampedie si può vivere la neve anche senza sci! Sei rifugi, di cui cinque raggiungibili a piedi a pochi metri

dall’arrivo della funivia, con un’ottima gastronomia e terrazze dai panorami indimenticabili. Per gli appassionati delle camminate è possibile percorrere un primo anello facile attorno all’altopiano del Ciampedie. Un percorso con scorci panoramici unici sulla Val di Fassa e le sue Dolomiti (uscite accompagnate sono organizzate dalla Scuola di Sci). Un altro itinerario facile raggiunge la conca di Gardeccia, dove si trovano alcuni rifugi aperti anche con possibilità di pernottamento! Da qui, con percorso più impegnativo, si può proseguire verso la zona del Vajolet e del Passo Principe. INFO SKIAREA: Tel. 0462.763242 www.catinacciodolomiti.it www.valdifassalift.it ■

I soggiorni dell’Imperatore in Trentino Alto Adige

Una dinastia al tramonto

CURCU & GENOVESE 71

tmgennaio


trentinopanorama

di Fabio De Santi

S

ono i musicisti della formazione The Philharmonics ad inaugurare, giovedì 12 gennaio, la nuova Stagione della Società Filarmonica di Trento. Un’apertura in stile viennese, con un programma colmo di fascino mitteleuropeo dove cade ogni tipo di frontiera, indirizzata a un ascolto spensierato e godibile. Un’introduzione a una stagione che intende indicare il fascino della cosiddetta musica “classica” alla sensibilità spontanea di ogni sorta di pubblico. Ritmi trascinanti, melodie seducenti, incantevoli quanto stupefacenti timbri strumentali creato da musicisti estrosi e perfetti provenienti dalle due orchestre simbolo della civiltà europea, la Wiener e la Berliner Philharmonie. Un ensemble che sa entrare immediatamente in sintonia con il pubblico e che per questo lascia spazio anche all’improv visazione nella condotta delle singole composizioni come nello scorrere del programma. Una serata quindi poco convenzionale in sintonia con i giorni festivi d’inizio anno affidata a sette musicisti dal suono classico, dal virtuosismo attinto alle musiche etniche, da un ritmo trascinante preso dal mondo della danza, da un inesauribile

Bertrand Chamayou 72

tmgennaio

SOCIETÀ FILARMONICA LA NUOVA STAGIONE SI APRE IN STILE “VIENNESE”, CON UN PROGRAMMA COLMO DI FASCINO gusto per l’improvvisazione. Un concentrato di talenti, di creatività ed estro sovranazionali come è la Wiener Philarmonie, dove le diverse origini dei singoli artisti garantiscono risultati stupefacenti nelle diverse tradizioni, dal valzer viennese al tango, dal klezmer al jazz latino, dalla classica alle danze boeme sino alla musica per film. Una garanzia per la loro serata: per il pubblico un’avventura appassionata assolutamente non convenzionale. Martedì 17 spazio invece ai Cuarteto Casals uno dei nuovi signori della musica da camera per eccellenza, il Cuarteto Casals, nuova, prestigiosissima formazione cameristica per la Spagna, nuova per il mondo internazionale della musica stando anche alla definizione data dalla rivista Strad poco dopo l’esordio, nel 1997, alla Escuela Reina Sofía di Madrid: “Un Quartetto per il nuovo millennio”. Dopo aver vinto i Concorsi di Londra e Amburgo, il Cuarteto Casals è diventato ospite tradizionale delle sale più rinomate al mondo, dalla Wigmore Hall e Carnegie Hall al Musikverein di Vienna e Philharmonie di Berlino e oggi è Quartet in Residence alla Hochschule für Musik und Tanz di Colonia e alla Escola Superior de Musica de Catalunya di Barcellona, dove tutti e quattro i suoi membri risiedono. A

Trento il quartetto arriverà subito dopo aver concluso a Salisburgo l’interpretazione del ciclo completo dell’opera di Mozart: un’ulteriore consacrazione allo stile ormai unico e inconfondibile dei giovani spagnoli. Cresciuti nel culto della classicità i componenti del Casals sono comunque aperti all’espressività delle nuove scritture che stimolano commissionando costantemente nuove opere ai giovani creativi accostate poi volentieri a Beethoven o Schubert. Ma anche per leggere la letteratura classica i quattro spagnoli hanno cercato strade particolari, acquistando, per esempio e grazie a un premio ricevuto dal Borletti-Buitoni Trust di Londra, un set di archetti d’epoca che viene utilizzato per brani da Purcell fino a Schubert, in modo da raffinare le differenze tra i vari stili musicali. Una formazione giovane ma già con una propria marcata personalità da ascoltare con curiosità e ammirazione. A chiudere il mese di gennaio, lunedì 23, il concerto del pianista Bertrand Chamayou. Nel 2011, celebrando il duecentesimo anniversario della nascita di Franz Liszt, il pianista francese Bertrand Chamayou, nato a Tolosa nel 1981, proponeva per Naïve una registrazione integrale degli Années de Pèlerinage. L’iniziativa otteneva immedia-

Cuarteto Casals

tamente critiche entusiastiche ed era seguita dalla Gramophone Choice arrivata nel marzo 2012. Era la consacrazione a una carriera brillante per un pianista ora fra i più apprezzati della scena musicale contemporanea. Applaudito sulle scene internazionali, Bertrand Chamayou si è esibito al Théâtre des Champs Elysées, al Lincoln Center, alla Wigmore Hall di Londra e al Festival di Lucerna da solo e con orchestre collaborando con l’Orchestre National de France, la London Philharmonic Orchestra sotto la guida di Pierre Boulez, Neville Marriner, Semyon Bychkov. Per il suo primo concerto a Trento la scelta del programma è stata suggerita dalla sua più brillante discografia: un omaggio, oggi sempre più raro in Italia, alla scrittura pianistica di Ravel, sospesa fra rigore, liricità e piacere cromatico e un richiamo al non solo brillante Franz Liszt capace di mettere in luce le capacità virtuosistiche e l’intelligenza musicale del solista ospite. ■

The Philharmonics


trentinopanorama

www.skimontebondone.it

© ApT Trento - A. Russolo

MONTE BONDONE NIGHT&DAY... & SUNSET SCI E SNOWBOARD ACQUISTANO FORSE ANCORA QUALCOSA IN PIÙ SE PRATICATI DI NOTTE, SOTTO LA LUCE DELLA LUNA E SOTTO UN ROMANTICO CIELO STELLATO… CON UNA SPLENDIDA VISTA SULLA CITTÀ DI TRENTO! sciatori, snowboarder, freestyler di tutti i livelli che hanno riscoperto ed apprezzato la loro montagna in questa nuova veste incantata. E in questa stagione al NIGHT&DAY si aggiunge… il

SUNSET! Per vivere un’esperienza mai provata in Trentino, lo sci al tramonto! Tutti i sabati, a partire dal 7 gennaio 2017, sarà possibile sciare sulle piste illuminate anche dopo il normale orario di aper© ApT Trento - A. Russolo

S

ul Monte Bondone ogni giovedì sera dalle 20.00 alle 22.30, oltre 40 globi illuminanti posizionati a bordo pista rischiarano la neve per permettere agli appassionati di continuare le discese anche sotto le stelle. Si potrà scegliere tra piste facili e adatte a tutti, come la “Cordela” e la “Diagonale Montesel”, oppure optare per la pista “Lavaman”, per elevare la pendenza ed il divertimento. Ai giovani più spericolati ed alle loro spettacolari evoluzioni è riservato lo “Snowpark Monte Bondone”, uno dei pochi aperti in notturna, che vuol rappresentare un’ottima alternativa di aggregazione per un divertimento sano, giovane e sportivo. E in questa stagione lo snowpark avrà una nuova illuminazione con fari a led, per aumentare ancora di più la visibilità e per provare le evoluzioni in totale sicurezza. Sciare sotto le stelle è un’esperienza unica, che contraddistingue ormai l’offerta NIGHT&DAY del Monte Bondone, che da anni appassiona la città di Trento e dintorni, dal momento che l’80% dei frequentatori è rappresentato proprio da giovani “locals”, famiglie con bambini al seguito,

tura, fino alle 19.15! L’emozione del sole che si nasconde dietro alle Dolomiti di Brenta, il rosso che illumina il cielo… sarà un’esperienza da sogno! Lo skipass NIGHT&SUNSET, della durata di due ore e trenta, ha un costo di € 14,00 per gli adulti e senior ed € 11,00 per i bambini e ragazzi. Sono validi anche gli skipass stagionali Monte Bondone e Superskirama, oltre ai plurigiornalieri nominativi a partire dai 4 giorni. INFO: TRENTO FUNIVIE SPA www.skimontebondone.it funivie@montebondone.it Tel. 0461.948187 ■

COMANO TERME PROTAGONISTA DI ALAMBICCHI GOURMET

“A

lambicchi Gourmet” sbarca nelle Giudicarie per il primo appuntamento del 2017. Ad ospitare l’inedita serata - che mira alla valorizzazione della grappa attraverso il suo utilizzo in cucina, all’interno delle ricette, e inaspettati abbinamenti a tutto pasto - il ristorante Comano Cattoni Holiday di Ponte Arche di Comano Terme. L’appuntamento è in programma per venerdì 13 gennaio, a partire dalle ore 20.00, e prevede un menù di quattro portate. Si inizia con un benvenuto della casa a base di formaggi locali, noci del Bleggio e gelatina alla grappa di Traminer in abbinamento a grappa di Traminer di Distilleria Francesco S. Massenza, per poi procedere un prosciutto di cervo della casa, marinato ai mirtilli neri su cappuccio bianco e mousse di mele Granny

Smith mostardate e profumate alla grappa e pino mugo accompagnato da grappa Chardonnay Trentino di Distilleria Bertagnolli. Per il secondo, lo chef propone rostichetti di coniglio nostrano al bacon su polenta di Storo macinata “in casa” e “formai miz de sniappa”, impreziositi da un calice di Trentino DOC Marzemino superiore Zeveri di Cavit, seguito da uno strudel di pasta lievitata alle nocciole con salsa alla grappa di moscato e ghiacciato alla Nosiola in abbinamento a K24 grappa riserva di Distilleria Bertagnolli e da caffè espresso e grappa riserva Vinaccia di Vino Santo di Distilleria Francesco S. Massenza. Il menù è proposto ad un prezzo di 29 euro, comprensivo di 4 grappe, 1 calice di vino, caffè e acqua. Programma su: bit.ly/alambicchigourmet

73

tmgennaio


trentinomostre

“ACID AMERICAN”: ECCO A VOI JOE GRILLO

D

opo anni in cui il panorama artistico trentino ha assistito alla chiusura di diverse gallerie d’arte, col conseguente impoverimento dello stesso ambiente

culturale, ecco apparire sulla scena Davide Raffaelli, figlio del noto gallerista d’arte. Dopo anni di esperienze nel campo artistico oscillando tra Stati Uniti, Africa ed Europa, ha deciso di aprire autonomamente uno spazio, tagliando il cordone ombelicale familiare, per incamminarsi sulla strada della ricerca/presentazione nel circuito artistico trentino di artisti che hanno tanto da raccontare. E lo fa a Trento, nel mitico e antico rione di San Martino – già vocato al commercio fin dal medioevo –, nell’omonima via, al n. 52. Nome: “Cellar Contemporary”, ovvero un nuovo progetto nato dall’irruente fantasia di Davide Raffaelli in collaborazione con Camilla Nacci, affiancando al tradizionale momento

FRATELLI E SORELLE. RACCONTI DAL CARCERE Al Museo Diocesano tridentino, fino al 27 marzo. Mostra a cura di Domenica Primerano e Riccarda Turrina

I

n concomitanza con il Giubileo della Misericordia e con il Progetto Utopia 500, promosso in occasione dei 500 anni dalla pubblicazione di Utopia di Tommaso Moro, il Museo Diocesano Tridentino presenta al pubblico la mostra Fratelli e sorelle. Racconti dal carcere, visitabile nelle sale del piano terra fino al 27 marzo 2017. Il progetto espositivo, che ha ricevuto il patrocinio dell’Ordine degli Avvocati di Trento, intende aprire uno spiraglio sulla realtà del carcere, un luogo “altro”, spesso distante dall’esperienza quotidiana. Senza avere l’ambizione di spiegare o documentare la vita all’interno di un penitenziario, la mostra invita i visitatori a riflettere su un tema tanto attuale quanto complesso. Due le parole guida per il visitatore in questo viaggio tra immagini, suoni e racconti: misericordia e utopia. I due sostantivi fanno riferimento, il primo, a un sentimento rivolto a quanti “vivono nelle più disparate periferie esistenziali” (Misericordiae Vultus, Papa Francesco); il secondo, ad un’aspirazione ideale per immaginare un “altrove” forse irraggiungibile.

espositivo una piattaforma online che vuole esplorare le possibilità offerte dallo spazio virtuale. La prima mostra che inaugura la programmazione artistica non poteva che essere dirompente: approda a Trento la maestria cromatica dello statunitense Joe

Grillo, con una selezione recente di

collage e opere su carta dal titolo “Acid American”. Parte delle opere è esposta anche nella storica Sala Bacco dello Studio d’Arte Raffaelli in via Marchetti (Trento). Ambedue gli allestimenti sono stati predisposti dall’artista stesso

tenendo conto dello spazio e della storia degli ambienti in cui le sue opere irromperanno (catalogo con testo di Michael Toomral). Intrigante il titolo dell’esposizione, affascinanti le opere, che ci conducono direttamente nel cuore pulsante della cultura americana. Una cultura di cui, negli ultimi anni, avevamo perso le coordinate. Ecco quindi Joe Grillo, classe 1980, artista nato a Meteor City, nella polverosa e assolata Arizona. L’artista, dal 1998, è co-fondatore del collettivo artistico Dearraindrop, nato sulle spiagge sabbiose di Virginia Beach, collettivo che ha raccolto diversi artisti che utilizzano tecniche diversificate, dalla scultura alla pittura, dalla grafica all’installazione, dal video alla fabbricazione di strumenti musicali, teso a rimarcare una filosofia operativa modellata sull’idea che la nostra più grande capacità umana è quella di lavorare insieme per raggiungere un obiettivo più grande. Un’asserzione e una filosofia di un sistema cooperativo tipicamente americano alternativo all’assillante e distruttivo sistema competitivo. Joe Grillo ha esposto in moltissime gallerie private e pubbliche americane ed europee, tra cui il

74

tmgennaio


trentinomostre prestigioso MoMa PS1 di New York e il MACRO di Roma. Non mi faccio di acidi da molto tempo, ma nella mia vita me li sono fatti almeno 287 volte. D’altronde, se nato negli Usa durante gli irruenti anni Ottanta, un artista non poteva sfuggire all’abbraccio del viaggio lungo le strade parallele della fantasia, soprattutto – come dice lo stesso Joe Grillo – se tuo padre è un pastore protestante che suona la tromba classica e tua madre un’insegnante. Onnivoro mangiatore di icone e di loghi incontrati nei grandi magazzini, lungo le strade deserte delle sconfinate praterie, nei negozi di seconda mano, nei mercatini delle pulci e durante le vendite di beneficienza, attinge a tutto questo humus iconografico fatto di esplosivi colori, di segni rigati con un rimmel nero profondo, di forme che ti avvolgono totalmente trascinandoti in abissi senza fine, di suoni metallici e campanelli trillanti di porte che si aprono e si chiudono dietro carrelli di spese, robot sibilanti e carte di merendine gettate per terra. Grillo

ALBIANO Mostre MOSTRA DI PRESEPI Apertura: da domenica 18 dicembre 2016 a venerdì 6 gennaio 2017. Casa della Cultura. A cura di Carla Filippi. Orario: dalle ore 15 alle ore 18. Entrata libera. Info: 348.3603238 .

ARCO Mercati MERCATINO DI NATALE AD ARCO Apertura: da lunedì 5 dicembre 2016 a venerdì 6 gennaio 2017. Ogni venerdì, sabato e domenica dalle 10.00 alle 19.00 (sabato aperto fino alle 20.00) ed inoltre 5-6-7-8-22-23-24-29-30-31 dicembre e 1-2-3-4-5-6 gennaio 2017. 25 dicembre chiuso. Quasi quaranta casette allestite nelle piazze del centro offrono la possibilità di acquistare articoli regalo e prodotti tipici del Natale. Info: APT Ingarda Trentino Tel. 327.7162265.

BRENTONICO

raccoglie, attacca, mescola, separa, frulla, improvvisa, compone, destruttura e ristruttura immagini emblema di una società totalizzante che si muove sinuosa come un serpente anaconda, schiacciando e divorando ogni persona che incontra, ridotta ormai a semplice consumatore senza fondo. Da lontano questo tipo di arte ci richiama l’irruenza dadaista mescolata con il collage pop. Da vicino è un microcosmo esplosivo di luci abbaglianti tese a fagocitare lo sguardo e a cacciarti dentro un imbuto di sensazioni visive che solo i luoghi frequentati dall’artista possono offrire. Così incontreremo l’ormai dimenticato Phantom, l’uomo mascherato che si aggira sparando tra lattine e barattoli, e donne-sfingi dalle molteplici gambe che ti guardano con sguardo freddo di chi vuol trascinarti nell’oblio dei sensi, oppure mantelli rosso sangue dei supereroi diventati involucri di snakes indigesti. Joe Grillo, ovvero la messa in scena della Bibbia del consumatore, inaugura una nuova galleria d’arte di cui sentivamo la mancanza e a cui auguriamo di lunga vita e ottimo successo. L’inizio con il botto è già di buon augurio.

Mostre CORPI DISARMATI: LA MECCANICA DELLA NORMALITÁ Apertura: fino a domenica 2 luglio 2017. Palazzo Eccheli-Baisi, Via Mantova, 4. La mostra, curata da Mara Dissegna, Rodolfo Taiani ed Emanuele Togni, affronta il tema dei tanti reduci che fecero ritorno alle proprie case al termine della prima guerra mondiale menomati nel corpo e nello spirito. Ingresso gratuito Info: per aperture e orari www.museostorico.it Tel. 0461.1747000; www.comune. brentonico.tn.it Tel. 0464.395059.

CAMPITELLO DI FASSA Mercati MERCATINI DI NATALE A CAMPITELLO Apertura: da sabato 3 dicembre 2016 a venerdì 6 gennaio 2017. Bancarelle con manufatti, prodotti artistici e gastronomici tipici delle Dolomiti nel paese più suggestivo della Val di Fassa. Uno dei paesi più caratteristici della valle attende, in un clima natalizio doc, gli appassionati di acquisti per le Feste. La dozzina di casette lignee, che propongono manufatti, prelibatezze gastronomiche tipiche, prodotti artistici e artigianali delle Dolomiti, è distribuita con attenzione in un piacevole circuito che porta da Piaz de Ciampedel a Piaz Veie. Il mercatino è aperto tutti i giorni dal 3 all’11 dicembre, dal 16 al 18 dicembre e dal 24 dicembre al 6 gennaio dalle 14.00 alle 16.00 e dalle 20.30 alle 23.00. Info: APT Val di Fassa - Ufficio Turistico Campitello Tel. 0462.609620; www. fassa.com.

CASTELLO TESINO Mostre ESPOSIZIONE DI QUADRI: CLAUDIO BOSO E MARCO RIGO Apertura: da mercoledì 21 dicembre 2016 a giovedì 5 gennaio 2017. Sala Comunale in Via Bgt Feltre. Orario: dalle 10 alle 12 e dalle 16.30 alle 18.30. Info: APT Valsugana uff. di Castello Tesino, Tel. 0461.593322.

CAVALESE Mercati MAGNIFICO MERCATINO DI NATALE DI CAVALESE Apertura: da venerdì 2 dicembre 2016 a lunedì 9 gennaio 2017. Musica, zelten, vin brulé e spumante Trentodoc per assaporare l’atmosfera prenatalizia. Si chiama Magnifico, non solo per una ragione squisitamente estetica, ma anche perché incornicia l’antico Palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme. Nel Magnifico Mercatino di Natale si passeggia in un giardino incantato, illuminato da lumi di candela, animato da concerti, spettacoli, mostre, laboratori d’arte e weekend tematici. Si riscoprono antiche tradizioni: la lavorazione della lana e del legno, l’utilizzo di erbe e la produzione di miele. Si potrà assistere a danze popolari ed incontrare i krampus. Info: Azienda per il Turismo della Val di Fiemme Tel. 0462.241111; www.visitfiemme.it. Mostre UN PATRIMONIO DI CARTA. I DOCUMENTI DI FIEMME TRA STORIA E TUTELA Apertura: fino a lunedì 17 aprile 2017. Palazzo della magnifica comunità di Fiemme. Orario estivo: 10/12 - 15/18,30. Info: www.palazzomagnifica.eu, email: palazzo@ mcfiemme.eu, Tel. 0462.340812.

CIMEGO Mercati MERCATINO DI NATALE DI CIMEGO Apertura: da sabato 3 dicembre 2016 a domenica 8 gennaio 2017. Anche la Valle del Chiese, nella suggestiva atmosfera del piccolo Borgo di Cimego, si prepara per il periodo più bello e magico dell’anno. Cortili, cantine, androni addobbati a festa, mantenendo la suggestiva atmosfera di questo borgo, costellato di piccoli angoli caratteristici, dalla presenza della Casa Museo Marascalchi e della Chiesetta di Sant’Antonio. Per i più golosi, in occasione del mercatino, sarà possibile degustare piatti tipici: ogni giorno a pranzo possibilità di gustare le Polente tipiche della Valle del Chiese. Il mercatino è aperto nelle seguenti giornate: 3, 4, 8, 9, 10, 11, 17, 18, 26, 31 dicembre 2016; 6, 7, 8 gennaio 2017. Info: Consorzio Turistico Valle del Chiese Tel. 0465.901217. 75

tmgennaio


trentinomostre CIVEZZANO Mostre IL VIAGGIO. LIBRI PER VIAGGIARE, VIAGGIARE CON I LIBRI Apertura: da lunedì 2 a venerdì 13 gennaio. Biblioteca comunale. Mostra di libri per ragazzi da 0 a 12 anni. Ingresso libero. Orario: dal lunedì al venerdì dalle 14.30 alle 18.30, martedì anche dalle 10 alle 12.30. Info: Tel. 0461.858400.

FIERA DI PRIMIERO Fiere FIERA DI NATALE Apertura: fino a domenica 8 gennaio 2017. Centro storico. Giorni: 8-11 dicembre e 29 dicembre-8 gennaio 2017. Per programma dettagliato visitate il sito www. sanmartino.com.

LAVARONE Mostre LA STRADA DELLA VALCARETTA Apertura: fino domenica 29 gennaio 2017. Municipio. Le cartoline storiche raccolte dai collezionisti Luigi Matuella e Rolando Pasqualini saranno affiancate da due video-installazioni. In una il nuovo, la strada oggi, immortalata dall’abile scatto di Luca Margoni; nell’altra la storia della Valcaretta raccontata dalla moglie dell’ultimo “stradino”, la Maestra Agnese Agostini, che si occupava della sua manutenzione. Entrata libera. Orario: da lunedì al sabato ore 9-12.30/15.30-18.30; domenica e festivi ore 9.30-12.30/16-18.30.

LEVICO TERME Mercati IL MERCATINO DI NATALE ASBURGICO Apertura: fino a venerdì 6 gennaio 2017. Parco secolare degli Asburgo e centro storico. Info: www. visitvalsugana.it.

OSSANA Mercati OSSANA, IL BORGO DEI 100 PRESEPI Apertura: fino a domenica 8 gennaio 2017. Più di 100 presepi in mostra per le vie del paese. Decine e decine di presepi sistemati con cura qua e là, alcuni dei quali (i più belli) ripresentati di anno in anno, accomunati da un unico denominatore: suscitare emozioni e serenità nel cuore di tutti i visitatori. Info: Azienda Turismo Val di Sole Tel. 0463.901280; www.valdisole.net.

PERGINE VALSUGANA Mercati PERZENLAND: MERCATINI DI NATALE A PERGINE VALSUGANA Apertura: fino a domenica 8 gennaio 2017. Centro storico. Info: www.visitvalsugana.it.

76

tmgennaio

RIVA DEL GARDA Mercati È NATALE A RIVA DEL GARDA Apertura: da venerdì 2 dicembre 2016 a domenica 8 gennaio 2017. Dal 2 all´11 dicembre, dal 16 al 18 dicembre e dal 21 dicembre all´8 gennaio ore 9.00-1.00. Nelle vie e nelle piazze, villaggio gastronomico, musica, animazioni, spettacoli per intrattenere grandi e piccini! Ingresso gratuito. Info: www.gardatrentino.it.

ROVERETO Mercati MERCATINI DI NATALE DI ROVERETO Apertura: da domenica 25 dicembre 2016 a venerdì 6 gennaio 2017. Dal 25 Novembre 2016 al 6 Gennaio 2017 ai Mercatini di Natale di Rovereto tornano le casette di oggettistica natalizia, artigianato e food, aperte tutti i giorni della settimana. Artigianato artistico, abbigliamento, dolci, gastronomia e prodotti tipici in un itinerario che attraversa il centro storico della città tra palazzi del Settecento, bastioni medievali, musei e piazze dal sapore contemporaneo. Info: Consorzio Rovereto In Centro Tel. 0464.424047; www.mercatinodinatalerovereto.com. Mostre IL MONDO CHE NON C’ERA Apertura: fino a venerdì 6 gennaio 2017. L’arte precolombiana nella collezione Ligabue. Vita, costumi e cosmogonie delle culture Meso e Sudamericane prima di Colombo, raccontati da circa 200 opere d’arte della Fondazione Giancarlo Ligabue. Info: Azienda per il Turismo Rovereto e Vallagarina Tel. 0464.452800; www.visitrovereto.it. Mostre SUEZ 1956 Apertura: da sabato 8 ottobre 2016 a domenica 22 gennaio 2017. Torrione Malipiero del Castello. Il Museo della Guerra propone una selezione di immagini conservate nel suo archivio fotografico in un fondo dedicato agli anni della Guerra Fredda. Orario: dal martedì alla domenica ore 10-18. Info: www.museodellaguerra.it. Mostre UMBERTO BOCCIONI GENIO E MEMORIA Apertura: da sabato 5 novembre 2016 a domenica 19 febbraio 2017. Mart. Il percorso si dipana tra oltre 150 opere che dialogano profondamente con l’identità del Mart, con le Collezioni e i fondi dell’Archivio del ‘900. Disegni, dipinti, sculture, incisioni, fotografie d’epoca, libri, riviste e documenti raccontano la storia dell’artista che l’Italia, nel 1998, scelse per le monete da 20 centesimi. Info: www.mart.trento.it.

Mostre ELISEO MATTIACCI Apertura: da sabato 3 dicembre 2016 a domenica 12 marzo 2017. Mart. L’esposizione è frutto di un dialogo fra l’artista e gli spazi del Museo: negli ampi ambienti del Mart, una selezione di lavori - per lo più di grandi dimensioni - ripercorre la carriera dello scultore marchigiano. Info: www.mart.tn.it.

SOVER Mostre I PRESEPI DE MONT Apertura: da giovedì 22 dicembre 2016 a venerdì 6 gennaio 2017. Mostra di oltre 40 presepi artigianali per le vie del paese di Montesover. Gli abitanti costruiscono all’esterno delle loro abitazioni dei presepi artigianali, che decorano le vie del centro. All’inizio della gradinata della chiesa sarà presente una mappa, che vi farà da guida per trovare anche i presepi più nascosti. Info: Tel. 0461.683110.

TESERO Mercati TESERO E I SUOI PRESEPI Apertura: da giovedì 8 dicembre 2016 a domenica 8 gennaio 2017. Da giovedì 8 dicembre a domenica 8 gennaio tutti possono esplorare il percorso nelle “corte” per scoprire i presepi passeggiando fra viuzze, cortili, stalle, legnaie, finestrelle e cantine. Info e programma dettagliato: www.presepiditesero.it.

TRENTO Mercati MERCATINI DI NATALE A TRENTO Apertura: da sabato 19 novembre 2016 a venerdì 6 gennaio 2017. Anche quest’anno le famose casette di legno verranno dislocate su due piazze: oltre alla storica sede di Piazza Fiera il mercatino sarà presente anche in Piazza Battisti. Chiuso il 25 dicembre. Per programma dettagliato: www.mercatinodinatale.tn.it Tel. 0461.230264. Mercati IL TRENINO DI NATALE Apertura: da sabato 19 novembre 2016 a venerdì 6 gennaio 2017. Alla scoperta della città con il Trenino di Natale che vi accompagna lungo le più belle vie del centro storico per poter ammirare la città nel magico periodo del Natale. La novità di quest’anno è il percorso che il trenino effettua fino ai Musei più importanti della città. Esclusi il 10/11/18 dicembre e Natale. Dal lunedì al venerdì nella fascia oraria 14.30-19.00 e il sabato e la domenica con orario 10.30-18.30. Vendita biglietti presso sede APT - piazza Dante, 24. Info: Tel. 0461.884169; ufficio_turismo@comune.trento.it.

Mercati IL VILLAGGIO DEI BAMBINI Apertura: da sabato 19 novembre 2016 a venerdì 6 gennaio 2017. Piazza Dante. Nella magica atmosfera natalizia, entra nel Villaggio dei Bambini in piazza Dante per iniziare a sognare e a divertirti con la fantasia. Alla scoperta di giochi, animazione e laboratori creativi. Nel Villaggio dei bambini gli elfi ti aspettano per farti vivere un viaggio unico con truccabimbi, giochi e laboratori a tema natalizio. Ingresso Villaggio dei bambini: 7,00 € a persona con gadget; Per famiglie (2 adulti e 2 bambini): 25 € con gadget; Per famiglie (2 adulti e 3 bambini): 30 € con gadget; Bambini under 24 mesi gratuito no gadget; Per gruppi (superiori a 10 componenti): solo su prenotazione 5,50 € con gadget per persona; Scuole minimo 40 bambini solo su prenotazione in orario scolastico (lun - ven 8.30 - 12.30 escluso ponte dell’8/12) 5 € con gadget. Tel. 0461.884169; ufficio_turismo@comune.trento.it. Mostre I TRENTINI NELLA GUERRA EUROPEA 1914-1920 Apertura: fino a domenica 30 dicembre 2018. Le Gallerie, Piedicastello. Una mostra che racconta il dramma dei trentini nel corso del primo conflitto mondiale. Orario: da martedì a domenica ore 9.00-18.00 (lunedì chiuso). Ingresso libero. Info: www.fondazione.museostorico.it. Mostre ESTINZIONI Apertura: fino a lunedì 26 giugno 2017. MUSE - Museo delle Scienze, corso del Lavoro e della Scienza 3, Trento. Storie di catastrofi e altre opportunità il MUSE dà il via a un ambizioso progetto che mette in dialogo le ricerche e le riflessioni sulla sesta estinzione di massa - ovvero la crisi ecologica che stiamo vivendo - con le dinamiche che hanno caratterizzato le cinque grandi estinzioni paleontologiche avvenute negli ultimi 500 milioni di anni. Orario: da martedì a venerdì 10-18; sabato e domenica 10-19. Costi intero € 10, ridotto € 8. Info: www.muse.it; Tel. 0461.270311; museinfo@muse.it. Mostre BRUNIVO BUTTARELLI L’ESTINZIONE. OVVERO LA VITA OLTRE LA MORTE Apertura: da sabato 1 ottobre 2016 a mercoledì 26 luglio 2017. Parco del MUSE e parco del quartiere Le Albere. Ingresso libero. Info: www.muse.it. Mostre SEGNALI DI GUERRA Apertura: fino a domenica 29 gennaio 2017. Piedicastello. Le Gallerie. Opere di: Arcangelo, Matteo Basilè, Bruno Benuzzi, Maurizio Bottarelli, Luca Caccioni, Edgar Caracristi, Mirta Carroli, Danilo Danisi, Fernando De Filippi, Maurizio Finotto, Franco Franceschi, Raimondo Galeano, Gaetano Grillo, Franco Guerzoni, Marcello


trentinomostre Jori, Luciano Leonotti, Marco Lodola, Franco Marrocco, Mauro Mazzali, Nino Migliori, Giovanni Mundula, Daniele Nalin, Mario Nanni, Maurizio Osti, Mimmo Paladino, Ermenegildo Pannocchia, Stefano Pizzi, Concetto Pozzati, Massimo Pulini, Bruno Raspanti, Albino Rossi, Rufoism, Franco Savignano, Wainer Vaccari, Nicola Zamboni. Lungo un percorso di oltre 70 opere pittoriche, scultoree, fotografiche e installazioni, 35 artisti raccontano la loro personale visione della guerra restituendo al pubblico uno spaccato della percezione che la società contemporanea ha dell’evento che, forse più di qual siasi altro, ha caratterizzato nei secoli la storia dell’umanità. Orario: da martedì a domenica ore 9-18. Ingresso libero. Info: Tel. 0461.230482; info@museostorico.it. Mostre TN 41166-41116 Apertura: fino a sabato 4 febbraio 2017. Cortile di PalazzoThun, via Belenzani 19. Installazione. Ingresso libero. Info: www.campomarzio. name; info@campomarzio.name. Mostre DELICATE FORZE. ARTE NEL FERRO DI LUCIANO E IVAN ZANONI Apertura: da venerdì 25 novembre 2016 a domenica 8 gennaio 2017. Sala Thun - Torre Mirana - Via Belenzani, 3. La mostra presenta una selezione di opere scultoree in ferro battuto degli artisti trentini Luciano e Ivan Zanoni. Orario: dal martedì alla domenica ore 10-18; chiuso il lunedì, Natale e Capodanno. Ingresso libero. Info: www.trentocultura.it. Mostre FRATELLI E SORELLE RACCONTI DAL CARCERE Apertura: da sabato 26 novembre 2016 a lunedì 27 marzo 2017. Museo Diocesano Tridentino. Il progetto espositivo, che ha ricevuto il patrocinio dell’Ordine degli Avvocati di Trento, intende aprire uno spiraglio sulla realtà del carcere, un luogo “altro”, spesso distante dall’esperienza quotidiana. Senza avere l’ambizione di spiegare o documentare la vita all’interno di un penitenziario, la mostra invita i visitatori a riflettere su un tema tanto attuale quanto complesso. Partendo dalle visionarie Carceri di Giovanni Battista Piranesi e passando attraverso le immagini di fotografi, registi e pittori contemporanei, il visitatore sarà gradualmente introdotto in quel mondo ‘a parte’ rappresentato dal carcere. Un mondo fatto di spazi, immaginati o reali, abbandonati o vissuti; di silenzi, rumori, parole, ricordi, voci e racconti. Info: www.museodiocesanotridentino.it; Tel. 0461.234419. Mostre AL COMPIERSI DELL’ATTESA Apertura: fino a mercoledì 8 febbraio 2017. Aula San Giovanni, Duomo di Trento, Via Verdi. Nel corso di una ricca carriera espositiva in Italia e all’estero culminata con Lo spazio abitato, memorabile istallazio-

ne scultorea negli ampi giardini e specchi d’acqua esterni del MUSE e del quartiere Le Albere per l’intera stagione estiva 2014, Bruno Lucchi torna a Trento con Al compiersi dell’attesa, inedita proposta appositamente studiata per l’aula San Giovanni, sotto il presbiterio del Duomo, che accompagnerà i fedeli lungo tutto il periodo liturgico dall’Avvento al Natale 2016. Un progetto impegnativo, rigoroso e attento ai valori della fede cristiana, che l’artista trentino ha studiato con serietà e dedizione per molti mesi, per dare visibilità ai temi attraverso le proprie cifre stilistiche, recuperando, tramite linee sobrie e morbide al tempo stesso, la forma di una narrazione sacra che si snoda lungo l’asse longitudinale dell’ambiente per compiersi alla antica quanto suggestiva parete di fondo. Orario: 9-12 e 14.30-20. Info: ucai.trento@gmail.com. Mostre STORIE PER UN ANNO. I TEMI DI OGGI NELLE FOTO DI IERI Apertura: fino a domenica 8 gennaio 2017. Piazza della Portela 1. Sono tante quante le immagini conservate nell’Archivio Fotografico Storico della Soprintendenza per i beni culturali, che per ogni settimana dell’anno ne propone una, viaggiando nel tempo e tra le stagioni per ritrovare nel passato temi e questioni del presente. Orario; dal lunedì alla domenica dalle 10.00 alle 18.00. Tel. 0461.499388/496616; sopr.beniculturali@provincia.tn.it. Mostre CHIESA, IMPERO E TURCHERIE Apertura: da sabato 3 dicembre 2016 a lunedì 1 maggio 2017. Castello del Buonconsiglio, via Bernardo Clesio 5. Giuseppe Alberti pittore e architetto nel Trentino barocco. Costo biglietto intero € 10, ridotto € 8. Chiuso lunedì non festivo, 25 dicembre e 1° gennaio. Info: info@buonconsiglio.it; Tel. 0461.492811 (dal lun al ven dalle 9 alle 13). Mostre PAESAGGI DELL’INCANTO MAURO BERLANDA E LUIGI MEREGALLI Apertura: da sabato 3 dicembre 2016 a domenica 8 gennaio 2017. Palazzo Trentini - Via Manci, 27. L’esposizione, a cura di Gianluigi Rocca, è accompagnata da un pregevole catalogo che raccoglie le opere in mostra, con testi di Fiorenzo Degasperi. Orario: lunedì-venerdì ore 10-18; sabato ore 9-12; domenica e festivi chiuso. Mostre NEL DISEGNO Apertura: da sabato 3 dicembre 2016 a sabato 28 gennaio 2017. c/o Centro Color. - Via Paradisi, 7. Collettiva di giovani artisti dell’Accademia di Belle Arti di Brera, Milano. A cura di Gianluigi Rocca e Alessandro Togni. Nell’esposizione saranno pre-

senti inoltre opere di: Bledi, Bonel Gotthard, Cavagnoli Maria Cristina, Federico Giulia, Galliani Omar, Moser Katia, Pianella Luca, Pionna Loriana, Rocca Gianluigi, Sartori Carlo, Togni Alessandro, Zanoni Luciano. Mostre RAY SMITH - TOSS AND TUMBLE Apertura: da giovedì 15 dicembre 2016 a venerdì 31 marzo 2017. Studio d’Arte Raffaelli - Via Livio Marchetti, 17. Verranno presentati una serie di lavori recenti di Ray Smith dedicati al fascino della figura femminile. Info: www.studioraffaelli.com. Mostre JOE GRILLO - ACID AMERICAN Apertura: da giovedì 15 dicembre 2016 a venerdì 31 marzo 2017. Joe Grillo e la sua acid culture approdano a Trento, dando il via alla programmazione artistica di Cellar Contemporary, progetto espositivo di Davide Raffaelli in collaborazione con Camilla Nacci. Per l’occasione, a partire dalle 17.30, sarà presentata un’anteprima del nuovo spazio di Cellar Contemporary, dove sarà parzialmente allestita la mostra, per poi proseguire, a partire dalle 18.30, verso la Sala Bacco dello Studio d’Arte Raffaelli, che ospiterà la seconda parte dell’esposizione contestualmente all’inaugurazione della personale dell’artista Ray Smith. Info: www.studioraffaelli.com. Mostre ARBOREA Apertura: fino a giovedì 12 gennaio 2017. Muse, Museo delle scienze, corso del lavoro e della scienza 3. La mostra raccoglie oltre trenta opere iconografiche rappresentanti grandi esemplari di alberi, definiti “monumentali” non solo per le notevoli dimensioni, ma anche per l’età, il portamento e la forma, la rarità botanica, la capacità di connotare un luogo o il legame con la storia, l’arte e la cultura. Orario: da martedì a venerdì 10-18; sabato e domenica 10-19. Info: www.muse.it; Tel. 0461.270311; museinfo@muse.it. Mostre FRANCO MURER Apertura: da domenica 1 gennaio a martedì 28 febbraio. Galleria d’Arte, complesso “Le Albere” viale Olivetti, 18, Mostra personale di Franco Murer. Orario: ore 10-16. Mostre GIARDINO INCANTATO AL CASTELLO DEL BUONCONSIGLIO Apertura: da martedì 3 a domenica 8 gennaio. Castello del Buonconsiglio. La magia del Natale avvolge il Castello del Buonconsiglio e il giardino di Castelvecchio si trasforma in un magnifico spazio natalizio. L’atmosfera di festa e la magnifica cornice architettonica del castello diventano così un luogo magico da cui lasciarsi affascinare. Ingresso libero nei giardini.

Info: www.buonconsiglio.it; Tel. 0461.233770; info@buonconsiglio. it. Dalle ore 9.30 alle 17.

TRENTO Mostre LUCI E COLORI DELLA TERRA Apertura: fino a domenica 8 gennaio 2017. Palazzo Lodron, nel sito archeologico romano. Piazza Lodron, 31. Mostra fotografica di Gianna Ossene Ruele. L’autrice, oculista di professione, appassionata fotografa e viaggiatrice a 360 gradi, ha voluto darci la possibilità di gettare uno sguardo su alcuni aspetti cromatici e particolari della natura in diversi luoghi del mondo. Orario: 10-12/15-18.

VIGO DI FASSA Mercati MERCATINI DI NATALE A VIGO DI FASSA Apertura: fino a sabato 7 gennaio 2017. Grazioso Mercatino di Natale nel cuore di Vigo di Fassa con le casette in legno che offrono prodotti tipici, creazioni artigianali, addobbi natalizi ed ottime idee regalo. Per i bambini divertenti laboratori artistici. Si può passeggiare lungo le vie del centro e fare i primi acquisti delle Feste, tra le bancherelle ammantate di neve, dall’8 all’11 dicembre, il 17 e il 18 dicembre e dal 24 dicembre al 7 gennaio, dalle 15.00 alle 19.00. Info: APT Val di Fassa - UfficioTuristico Vigo di Fassa Tel. 0462.609700; www.fassa.com.

VILLA LAGARINA Mostre NATURA INTIMA, NATURA VIVA - LIBERIO FURLINI Apertura: da sabato 17 dicembre 2016 a domenica 29 gennaio 2017. Palazzo Libera. La mostra avrà come tema la Natura e il lavoro del passato con uno sguardo sereno al futuro e il lavoro dell’uomo al centro. Lo scopo de questa mostra è proprio quello di comunicare un qualcosa di personale, familiare e condivisibile. Info: www.liberiofurlini.it.

ZIANO DI FIEMME Mercati I PRESEPI NEL BOSCO DI ZANOLIN Apertura: fino a giovedì 30 marzo 2017. Una passeggiata nel bosco costellata di piccole opere d’arte. Circa quarantacinque di presepi si affacciano su un sentiero ad anello sopra l’abitato di Ziano, nella frazione Zanolin. I visitatori hanno la sensazione di camminare fra migliaia di “alberi di Natale”,visto che il sentiero parte da via Cavelonte e si inoltra in un bosco di abeti e larici. I presepi restano allestiti per tutto l’inverno, regalando così l’occasione di una bella passeggiata su un tracciato normalmente poco battuto. Info: Azienda per il Turismo della Val di Fiemme www. visitfiemme.it

77

tmgennaio


trentinoappuntamenti

2017: UN ANNO ZEPPO DI PROPOSTE CULTURALI

I

l nuovo anno sembra essere ancora molto generoso per quanto concerne l’offerta della danza in regione. Per chi non l’avesse mai visto, il 26 gennaio al teatro Melotti di

Rovereto sarà possibile assistere alla dinamica e versatile

Spellbound Dance Company diretta da

Mauro Astolfi.

Giorgio Conte proporrà il suo spettacolo

“Ricordati…” sabato 21 gennaio, alle 20.45, al Teatro di Pergine Valsugana. Lo spettacolo è la prosecuzione di un tour che porta Giorgio Conte, da più di vent’anni, a calcare palcoscenici. Sono i musicisti della formazione The

Philharmonics ad inaugurare, giovedì 12 gennaio, la nuova Stagione della Società Filarmonica di Trento. Un’apertura in stile viennese, con un programma pieno di

LUCA ZINGARETTI

D

opo aver frequentato l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica a Roma, esordisce nei primi anni 1980 come attore di teatro con i registi Ronconi, Mattolini e Sequi. In seguito, a cavallo degli anni 1980 e 1990, arrivano i primi ruoli cinematografici, con Gli occhiali d’oro (1987) di Giuliano Montaldo, Il branco (1994) di Marco Risi, Castle Freak (1995) di Stuart Gordon, Vite strozzate (1996) di Ricky Tognazzi, Artemisia. Passione estrema (1997) di Agnès Merlet e Rewind (1998) di Sergio Gobbi. Nella sua carriera non mancano le interpretazioni che ripercorrono la vita di personaggi realmente esistiti, percorso iniziato nel 1993 con ruolo di Pietro Nenni nella miniserie televisiva Il giovane Mussolini. Sul piccolo schermo, nel 1997 ottiene una prima visibilità, interpretando il boss mafioso Pietro Favignana nella miniserie di Giacomo Battiato La piovra 8 - Lo scandalo. Nel 1999 la carriera ha una svolta. Zingaretti interpreta per la prima volta Salvo Montalbano – il commissario di polizia brusco e intelligente ideato dallo scrittore Andrea Camilleri, protagonista dell’omonima serie televisiva –, ruolo che darà all’attore grande popolarità, sia in patria sia all’estero. A teatro, nel 2007 dirige il suo primo spettacolo con La sirena, tratto dal racconto Lighea di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, del quale è anche curatore e adattatore. Pur tra i suoi impegni fra cinema e televisione, nei successivi anni mette in scena vari spettacoli di artisti stranieri, come Gocce su pietre roventi (2001) di Rainer Werner Fassbinder, Le tre sorelle (2003) di Anton Cechov, Assassinio nella cattedrale (2003) di Thomas Eliot e Tito Andronico di William Shakespeare, sempre del genere drammatico. Si è inoltre autodiretto in vari spettacoli, tra cui Prigionieri di guerra (2008, assieme a Fabio Ferrari), Passa una vela... spingendola più in là (2007), il già citato La sirena e La torre d’avorio (2012).

fascino mitteleuropeo dove cade ogni tipo di frontiera, indirizzata a un ascolto spensierato e godibile.

“Alambicchi Gourmet” sbarca nelle Giudicarie per il primo appuntamento del 2017. Ad ospitare

serie di eventi nel segno della prosa proposti in cartellone

l’inedita serata – che mira alla valorizzazione della grappa

per questo 2017 dal Centro Servizi Culturali S.Chiara. È

attraverso il suo utilizzo in cucina, all’interno delle ricette,

Luca Zingaretti il protagonista di The Pride,

e inaspettati abbinamenti a tutto pasto – il ristorante Comano Cattoni Holiday di Ponte Arche di Comano Terme. L’appuntamento è in programma per venerdì 13 gennaio.

di Alexi Kaye Campbell per la regia di Luca Zingaretti in scena sempre al Sociale dal 12 al 15. Ha come interprete

Infine, il teatro. Si apre mercoledì 11 al Teatro Sociale con

Alessandro Benvenuti “L’avaro” di Moliere

“La pazza della porta accanto” di Claudio Fava per la regia

con adattamento e regia di Ugo Chiti proposto dal 26 al 29.

di Alessandro 78

tmgennaio

Gassman con Anna Foglietta la

Un’opera di bruciante modernità, amara e comica.


trentinoappuntamenti 1 DOMENICA Famiglia CAPODANNO DEI BAMBINI Trento. Dalle 14 alle 17. Piazza Dante. Spettacoli di magia, bolle di sapone, pop corn, cappellini, trombette e una buona cioccolata calda per festeggiare assieme il nuovo anno!! Info: Tel. 0461.884169; ufficio_turismo@comune.trento.it. Musica CONCERTO DI CAPODANNO A TENNO Tenno. Ore 20.30-22. Casa degli Artisti - Lago di Tenno. Concerto con il Coro Lago di Tenno. Ingresso gratuito. Info: Casa degli Artisti Tel. 0464.502022. Musica CONCERTO DI CAPODANNO AL CASINÒ Arco. Ore 17-20. Casinò. Concerto con l’Orchestra delle Alpi di Rovereto. Ingresso € 10. Info: Ufficio attività culturali del Comune di Arco Tel. 0464.583608. Musica CONCERTO DUO MOONSHINE Pergine Valsugana. Dalle ore 14 alle 18. Concerto del Duo Moonshine in Piazza Municipio. Info: Apt Valsugana Tel. 0461.727760; pergine@visitvalsugana.it. Musica CONCERTO DI CAPODANNO Levico Terme. Ore 14.30. Parco degli Asburgo. Info: Consorzio Levico Terme in Centro www.visitlevicoterme.it; info@levicotermeincontra.com. Teatro TOREN CAPODANNO A TEATRO Trento. Ore 18. Teatro Sociale, via Oss Mazzurana 19. Spettacolo con la Compagnia Sonics. Spettacolo fortemente visuale e ricco di nuove sperimentazioni sceniche e acrobatiche, Toren è stato presentato in anteprima mondiale al Fringe Festival di Edimburgo nell’estate dello scorso anno ed è un vero e proprio “inno” al colore, simbolo di felicità, passione e speranza. Costo biglietto da € 10 a € 25. Info: www.centrosantachiara.it; n. verde 800.013952; pinfo@centrosantachiara.it. Tradizione TUFFO DI CAPODANNO Riva del Garda. ore 12-13. Anche quest’anno e per la 19ª volta un foltito gruppo di temerari si tufferanno allo scoccare del mezzodì nelle gelide acque del Lago di Garda al porto di Piazza Catena. Info: www.gardatrentino.it; Comitato Giacomo Cis Tel.0464.554444; www.ponale.eu.

2 LUNEDÌ Tradizione PROCESSO ALLE STREGHE Cavalese. Ore 21. Rievocazione storica nel cuore di Cavalese. Un corteo storico, con 100 comparse in costume, rievoca il “Processo alle Streghe”. Vengono ripercorsi i dolorosi avvenimenti che videro, all’alba del 500, alcune donne prima accusate e poi condannate per aver legato un patto con il demonio. Conclude la manifestazione un grande rogo nel cuore del parco. A fine serata il gruppo ANA riscalda il pubblico con thè e vin brulè caldi. Info: Azienda per il Turismo della Val di Fiemme Tel. 0462.241111; www.visitfiemme.it.

4 MERCOLEDÌ Teatro LE ZITELLE DALLAPÈ Lavarone. Ore 21. Teatro “Dolomiti”. Spettacolo di Nicoletta Parrotta con la Filodrammatica “S. Floriano” di Lavarone. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www. cofas.it.

5 GIOVEDÌ Musica CONCERTO NATALIZIO PER LA SOLIDARIETÀ Mattarello. Ore 20.30. Centro civico. Musica gospel e spiritual. Info: Tel. 0461.889860; circoscrizione_mattarello@comune.trento.it. Tradizione CANTA DELLA STELLA Sover. Ore 15-21. Vie del centro di Piscine. I ragazzi del Minicoro La Valle, con i costumi da Re Magi e la Stella rotante, fanno rivivere l’antica tradizione della “stella” con l’esecuzione di canti antichi del XVII secolo e la raccolta di offerte da devolvere in beneficienza. Info: 333.9856590, www.corolavalle.com.

6 VENERDÌ Musica CONCERTO DELL’EPIFANIA Baselga di Piné. Ore 18.30. Chiesa di S. Rocco a Miola. In occasione della festa dell’Epifania concerto del Gruppo Vocale Voci nel Vento di Verla di Giovo. Ingresso libero. Info: Tel. 0461.557028. Musica CONCERTO DI BUON ANNO Trento. Ore 15. Sala Dehon della parrocchia di madonna Bianca. Info: Tel. 0461.889870; circoscrizione_oltrefersina@comune.trento.it.

7 SABATO Musica CONCERTO DELLE PICCOLE COLONNE Pergine Valsugana. Dalle ore 14 alle 18. Piazza Municipio. Info:

APT Valsugana - Ufficio di Pergine T. 0461 727760; pergine@visitvalsugana.it. Teatro EL POR PERO Rallo. Ore 20.30. Teatro. Spettacolo di Achille Campanile con la Compagnia “Strapaes” di S. Giacomo di Laives. Nell’ambito della rassegna “Teatrallo”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro EL MATRIMONI (NELA BONA E NELA CATIVA SORT) Viarago. Ore 20.30. Teatro Parrocchiale. Spettacolo di Alessandro Mario Paolelli con il Gruppo Teatrale “Prove de Teatro” di Calliano. Nell’ambito della 5a rassegna teatrale “Viarago a teatro”.Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro EL MORO Taio. Ore 20.45. Teatro Comunale. Spettacolo di e con Pio Moser con T.I.M. - Teatro Instabile Meano. Nell’ambito della Rassegna Teatrale a Taio. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro APRI TU PER FAVORE? Preore. Ore 20.45. Teatro “Casa Mondrone”. Spettacolo di Sergio Marolla con la Compagnia “Piccolo Teatro Pineta” di Pineta di Laives. Nell’ambito della Rassegna Teatrale “Preore a Teatro”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro ‘L SAGRESTAN DE DON ALBINO Zambana. Ore 20.45. Teatro Comunlae. Spettacolo di Luciano Zendron - tratto da un lavoro di Dino Belmondo con la Filodrammatica “Arca di Noè” di Mattarello. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it.

Teatro TINGELTANGEL Valfloriana. Ore 20.30. Teatro di Casatta. Spettacolo di Karl Valentin (trad. Mara Fazio) con la Compagnia di Lizzana. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it.

8 DOMENICA Per i più piccoli BABBO NATALE E LA POZIONE DELLE 13 ERBE Trento. Ore 16. Teatro Auditorium, Via Santa Croce 67. Spettacolo con Fondazione Aida, di Pino Costalunga, Raffaele Latagliata con Matteo Ippolito, Marco Gabrielli, Danny Bignotti e Agnese Fallongo. Testi e musiche originali di Laura Facci. Durata: 1 ora circa. Età consigliata: dai 4 anni. Info: www.centrosantachiara.it; n. verde 800.013952; pinfo@centrosantachiara.it.

10 MARTEDÌ Teatro IVANOV Pergine Valsugana. Ore 20.45. Teatro. Spettacolo di Anton Cechov - nuova traduzione di Danilo Macri con Filippo Dini, Sara Bertelà, Nicola Pannelli, Gianluca Gobbi, Orietta Notari, Valeria Angelozzi, Ivan Zerbinati,Ilaria Falini e Fulvio Pepe; regia di Filippo Dini. Info: Teatro Pergine T. 0461.511332; info@teatrodipergine.it; www.teatrodipergine.it.

11 MERCOLEDÌ Corsi DANZA DEL VENTRE Zambana vecchia. Ore 20.30. Associazione di volontariato “Mana” - Piazza Umberto Nobile, 1. Per info e/o iscrizioni: mimosa.2009@live. it oppure 340.5953472. Cultura LO SCRIGNO APERTO Trento. Ore 17.30. Biblioteca sede centrale via Roma 55 - II piano Sala dei forzieri. Vere e proprie meraviglie, o semplici documenti

79

tmgennaio


trentinoappuntamenti rari e curiosi, rinchiusi da secoli in armadi, forzieri, scaffali e depositi. Gli incontri intendono offrire al pubblico l’occasione di ammirare carte e pergamene, libri miniati e incunaboli, edizioni di pregio o semplicemente insolite. L’occasionale esposizione di questo materiale potrà regalare l’emozione di un momento di fronte ad oggetti di rara bellezza. Info: www.bibcom. trento.it; info@bibcom.trento.it. Teatro LA PAZZA DELLA PORTA ACCANTO Trento. Ore 20.30. Teatro Sociale, via Oss Mazzurana 19. Spettacolo di Claudio Fava, regia Alessandro Gassmann con Anna Foglietta. Produzione Teatro Stabile dell’Umbria - Teatro Stabile di Catania. Lo spettacolo, del quale Alessandro Gassmann firma la regia, ripercorre la drammatica vicenda di Alda Merini e si sviluppa all’interno di un ospedale psichiatrico dove la “poetessa dei navigli” era ricoverata. È in questa particolare dimensione alienante che la protagonista si trova a condividere le giornate con le altre malate, alle quali offre spontaneamente i suoi versi. La drammaturgia sonda gli abissi della mente di Alda Merini e ne rivela la capacità di resistere alla cattività forzata e l’aspirazione profonda alla libertà del corpo e della mente. Info: www.centrosantachiara.it; n.

80

tmgennaio

verde 800.013952; pinfo@centrosantachiara.it.

12 GIOVEDÌ Cultura IL TALENTO DELLE DONNE NELLA VITA, NELLE RELAZIONI, NEL LAVORO Cles. Ore 20.30. Palazzo Assessorile. Laboratori di scoperta delle potenzialità femminili, di allenamento e progettualità costruiti dalle donne per il bene della Comunità. “Donne generatrici del cambiamento per il bene della comunità”. Relatrice: Dott.ssa Moira Barbacovi, psicologa e file coach. Allenatrice del potenziale umano. Entrata libera e gratuita. Info: www.comune.cles.tn.it. Musica THE PHILHARMONICS Trento. Ore 20.45. Società Filarmonica. Daniel Ottensamer, clarinetto, Tibor Ková , violino; Roman Jáno ka, violino, Thilo Fechner, viola; Stephan Koncz, violoncello, Ödön Rácz, contrabbasso; Franti ek Jáno ka, pianoforte su musiche di J. Strauss: Ciarda, da “Il cavaliere Pásmán” op. 441; F. Kreisler: Tamburino cinese; M. Camilo: Caribe; G. Bizet: Il fiore che tu mi avevi gettato, da “Carmen”; C. SaintSaëns / H. Mancini: Big Baby Elephant; G. Enescu: Rapsodia rumena; F. Janoska: “Presto Fight”,

da F. Kreisler e D. Reinhard; J. F. Halevy, S. Neufeld, T. Kovac: “Eleazar - Maazel Tow!”; S. Prokofiev: Suite, da “Romeo e Giulietta”; G. Gershwin: Summertime, da “Porgy and Bess”; A. Shaw: Swing-time; H. Mancini: Pantera rosa. Info: www.filarmonica-trento.it. Teatro THE PRIDE Trento. Ore 20.30. Teatro Sociale, via Oss Mazzurana 19. Spettacolo di Alexi Kaye Campbell, regia Luca Zingaretti con Luca Zingaretti. Produzione Zocotoco SRL. Un testo enigmatico, costruito magnificamente dal drammaturgo Alexi Kaye Campbell, racconta due storie che si svolgono in periodi di tempo lontani tra loro: alla fine degli anni Cinquanta e nel 2015. The Pride, procedendo a scene alterne, esplora temi come il destino, l’amore, la fedeltà e il perdono. E pone la grande questione della nostra identità e delle scelte che determinano il nostro io più profondo. Luca Zingaretti, che è anche in scena nel doppio ruolo di Philip, è il regista di un allestimento che ci invita a guardarci allo specchio e ci stimola a interrogarci sui perché nella vita. Info: www.centrosantachiara. it; n. verde 800.013952; pinfo@ centrosantachiara.it.

13 VENERDÌ Teatro THE PRIDE Trento. Ore 20.30. Teatro Sociale, via Oss Mazzurana 19. Spettacolo di Alexi Kaye Campbell, regia Luca Zingaretti con Luca Zingaretti. Produzione Zocotoco SRL. Info: www.centrosantachiara.it; n. verde 800.013952; pinfo@centrosantachiara.it. Enogastronomia ALAMBICCHI GOURMET Ponte Arche. A partire dalle ore 20.00. I piatti di Comano Cattoni Holiday incontrano le grappe di Azienda Agricola Francesco e Distilleria Bertagnolli. Programma completo della rassegna su: bit. ly/alambicchigourmet

14 SABATO Teatro ‘L SAGRESTAN DE DON ALBINO Bedollo. Ore 20.30. Nuovo Teatro Comunale di Centrale. Per la 10^ Rassegna Teatrale “Foie de Bedol” rappresentazione teatrale del testo di Dino Belmondo, riadattato da Luciano Zendron, presentato dalla Filo Arca di Noè di Mattarello. Durante l’intervallo tra il primo e il secondo atto estrazione di tre premi a beneficio degli spettatori presenti in sala. Ingresso unico:


trentinoappuntamenti 6,00. Prevendita biglietti presso il Comune di Bedollo dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 12. Info: Tel. 0461.556624. Teatro EN VEDOF ALEGRO Civezzano. Ore 20.45. Teatro comunale Luigi Pirandello. All’interno della XIII Rassegna Teatrale Bruno Palaoro rappresentazione teatrale presentata dalla Filo di Toblino. Ingresso: intero € 6,00, ragazzi fino a 12 anni € 4,00. Apertura cassa alle 19. Info: filocivezzano@gmail.com, www.filocivezzano.altervista.org. Teatro REPARTO PATERNITÀ Gardolo. Ore 20.45. Teatro “Gigi Cona”. Spettacolo di Ray Cooney trad. di Maria Teresa Petruzzi con la Filodrammatica “S. Martino” di Fornace. Nell’ambito della 29ª rassegna teatrale “Alegra Ribalta”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro MAMME ROVENTI Povo. Ore 21. Teatro “Concordia”. Spettacolo di David Christner traduzione di Leonardo Franchini con la Compagnia “GAD - Città di Trento. Nell’ambito della 29ª rassegna teatrale “Isidoro Trentin”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro TUTTI AL CENTRO BENESSERE Sopramonte. Ore 21. Teatro Parrocchiale. Spettacolo di Franco Kerschbaumer con la Filodrammatica “S. Gottardo” di Mezzocorona. Nell’ambito della 29ª rassegna teatrale a Sopramonte. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro TUTI BONI DE CIACERAR Nave S. Rocco. Ore 20.45. Teatro Parrocchiale. Spettacolo di Loredana Cont con la Filodrammatica “Nino Berti” di Rovereto. Nell’ambito della Rassegna Teatrale a Nave S. Rocco. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro LE ALEGRE COMARI DE... Coredo. Ore 21. Teatro “Dolomiti”. Spettacolo da “Le allegre comari di Windsor” di William Shakespeare - traduzione e adattamento di Giorgio Clementi con la Compagnia “Argento Vivo” di Cognola. Nell’ambito della Rassegna Teatrale “4 risate a Teatro”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro REFUGIUM PECCATORUM Tenno. Ore 20.45. Teatro “Don Bosco”. Spettacolo di Gabriele Bernardi con la Compagnia Teatrale “El Feral” di Primiero. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it.

Teatro EL SARI AMASSA BEL SE’L FUSSA VERA Olle. Ore 20.45. Teatro “S. Domenico Savio”.Spettacolo di Adriana Zardini con la Filodrammatica di Divezzano. Nell’ambito della Rassegna Teatrale Dialettale. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro RIDI E LASSA RIDER Malé. Ore 21. Teatro Comunale. Spettacolo di e con Loredana Cont. Nell’ambito della 25a Rassegna Teatrale “Teatrando 2017”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro THE PRIDE Trento. Ore 20.30. Teatro Sociale, via Oss Mazzurana 19. Spettacolo di Alexi Kaye Campbell, regia Luca Zingaretti con Luca Zingaretti. Produzione Zocotoco SRL. Info: www.centrosantachiara.it; n. verde 800.013952; pinfo@centrosantachiara.it. Teatro OH COME È BELLA PANAMA Meano. Ore 20.15. Teatro di Meano, via delle Sugarine 22. Drammaturgia di Klaus Saccardo, regia di Michele Fiocchi, sand art di Nadia Ischia. Un attore e una sand artist collaborano per raccontare con parole, azioni e illustrazioni di sabbia una meravigliosa storia di amicizia che ci parla di fiducia, di voglia di viaggiare e del valore della propria casa. Biglietto 6 € intero, 5 € ridotto. Info: www.teatrodimeano.it; Tel. 0461.534321; organizzazione@teatrodimeano.it.

15 DOMENICA Musica I CONCERTI DELLA DOMENICA Trento. Sala Filarmonica. Ore 10.30. Lucrezia Slomp, pianoforte e Associazione Labirinti Armonici su musiche di Wolfgang Amadeus Mozart Quartetto n. 1 in sol min. KV 478 e Fryderyk Chopin: Concerto n. 2 op. 21 in fa min. Info: www.filarmonica-trento.it Teatro CUPIDO SFORZÀ ... GÀRTION ASSICURÀ Altavalle. Ore 16.30. Teatro Le Fontanelle a Grumes. All’interno dell’XI Rassegna Teatrale “Rassegna...tevi al meglio” rappresentazione teatrale in due atti presentata dalla Filodrammatica Doss Caslir di Cembra. Ingresso: intero € 7,00, ridotto € 6,00 (bambini fino a 10 anni). Supplemento di € 4,00 per merenda con bibita o birra e panino con würstel. Info: liberoteatrogrumes@gmail.com. Teatro TILL EULENSPIEGEL Civezzano. Ore 16. Teatro comunale Luigi Pirandello. All’interno della XI Rassegna teatrale per ragazzi

81

tmgennaio


trentinoappuntamenti “Il Grillo Parlante” spettacolo con burattini di Luciano Gottardi. Ingresso: adulti € 4,00, ragazzi fino a 12 anni € 3,00. Apertura biglietteria alle 15.30. Info: filocivezzano@libero.it, www.filocivezzano.altervista.org. Teatro IL GIRO DEL MONDO IN 80 GIORNI Calceranica. Ore 16.30. Teatro “S. Ermete”. Spettacolo di Gigliola Brunelli (tratto dal romanzo di G. Verne) con la Filo “S. Genesio - Junior & Senior” di Calavino. Nell’ambito della 14a rassegna teatrale provinciale di Teatro Amatoriale per Ragazzi. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro FRAGOLINO Ischia di Pergine. Ore 16.30. Teatro Comunale “Mario Roat”. Spettacolo di autore anonimo riadattamento di Michele Comite con la Compagnia “Argento Vivo” di Cognola. Nell’ambito della 14a rassegna teatrale provinciale di Teatro Amatoriale per Ragazzi. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro GREAS E... VERT - IL MUSICAL Mezzolombardo. Ore 16.30. Teatro “S. Pietro”. Spettacolo di

Lorenza Pallaoro con la Filodrammatica di Laives “Filopiccola”. Nell’ambito della 14a rassegna teatrale provinciale di Teatro Amatoriale per Ragazzi. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro TORTA DE POMI Pergine Valsugana. Ore 17.30. Teatro. Spettacolo di Massimo Lazzeri con l’Associazione Culturale “Teatro delle Quisquilie” di Trento. Nell’ambito di “Zivignago sera in... prosa”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it.

16 LUNEDÌ Musica VIVA MOZART & CHOPIN Trento. Ore 9 e 11. Società Filarmonica. Ensemble d’archi “Labirinti armonici” e Lucrezia Slomp, pianoforte su musiche di W.A. Mozart: Eine kleine Nachtmusik; F. Chopin: Concerto n. 2 op. 21. Info: www.filarmonica-trento.it.

17 MARTEDÌ

Teatro TUTA COLPA DEL RAFREDOR Trento. Ore 16. Teatro “S. Marco”. Spettacolo di e con la Compagnia Teatrale “S. Siro” di Lasino. Nell’ambito della XXI edizione di “Palcoscenico Trentino”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it.

Musica CUARTETO CASALS Trento. Ore 20.45. Società Filarmonica. Abel Tomàs, violino; Vera Martinez, violino; Jonathan Brown, viola; Arnau Tomàs, violoncello su musiche di . J. Haydn: Quartetto op. 33 n. 3 in Do magg., Hob.III:39 ‘’Vogelquartett’’; W. A. Mozart: Quartetto n. 14 in Sol magg. KV 387; D. Sostakovic: Quartetto n. 8 in do min. op. 110. Info: www. filarmonica-trento.it.

Teatro THE PRIDE Trento. Ore 16. Teatro Sociale, via Oss Mazzurana 19. Spettacolo di Alexi Kaye Campbell, regia Luca Zingaretti con Luca Zingaretti. Produzione Zocotoco SRL. Info: www.centrosantachiara.it; n. verde 800.013952; pinfo@centrosantachiara.it.

Cultura LO SCRIGNO APERTO Trento. Ore 17.30. Biblioteca sede centrale via Roma 55 - II piano Sala dei forzieri. Vere e proprie meraviglie, o semplici documenti rari e curiosi, rinchiusi da secoli in armadi, forzieri, scaffali e deposi-

18 MERCOLEDÌ

ti. Gli incontri intendono offrire al pubblico l’occasione di ammirare carte e pergamene, libri miniati e incunaboli, edizioni di pregio o semplicemente insolite. L’occasionale esposizione di questo materiale potrà regalare l’emozione di un momento di fronte ad oggetti di rara bellezza. Info: www.bibcom. trento.it; info@bibcom.trento.it.

19 GIOVEDÌ Cultura CONFERENZA Trento. Dalle ore 20 alle 22.30. Aula Magna dell’Oratorio del Duomo, via Madruzzo, 45. “La felicità del cane: principi, sistemi e regole per un’esistenza gioiosa ed appagante”.Costo di partecipazione della serata € 20,00 (da pagarsi direttamente all’ingresso). Info: Aroldo Linari 348.9232184 - Cooperativa Sociale LavForLife; coop.sociale. lavforlife@gmail.com. Teatro L’AMORE AI TEMPI DEL COLERA Meano. Ore 20.45. Teatro di Meano, via delle Sugarine 22. Spettacolo di Gabriel García Márquez con Laura Marinoni, Alessandro Nidi (pianoforte), Marco Caronna (chitarra e percussioni) regia di Cristina Pezzoli; produzione Pierfrancesco Pizani, Nidodira-

RIVENDITE AUTORIZZATE BIGLIETTI, CONCERTI, SPETTACOLO, SPORT & CULTURA

TRENTO – Via Ghiaie 15 Tel. 0461 362111 – annunci@bazar.it

Orario: lunedì-venerdì 8.30-12.30/14.00-18.00

EZIO BOSSO

82

BOLZANO – Via Bari 15 Tel. 0471 930993 – bazarbz@bazar.it lunedì-venerdì 8.30-12.30/14.30-18.30 chiuso il mercoledì e giovedì pomeriggio

LIGABUE

GIORGIA

Ezio Bosso presenta il suo primo disco solista di pianoforte.”The 12th Room” rappresenta esattamente la scaletta dell’ultimo concerto di piano solo di Ezio Bosso. E’ un doppio album album in cui due storie si fondono in una. E’ composto da un primo disco di 12 brani e un secondo con la sonata che non si interrompe mai (pur essendo divisa in tre movimenti) della durata di 45 minuti circa.

‘energia che riversa sul palco, e che gli è restituita moltiplicata dai fan che affollano i suoi concerti, lo ha reso grande protagonista della scena live; spettacoli esauriti ovunque su e giù per l’Italia, e, nel 2005, l’imponente evento al Campovolo di Reggio Emilia: 180.000 persone, il più grande concerto di sempre in Europa per numero di paganti.

A marzo 2017 partirà il nuovo attesissimo tour di Giorgia, Oronero Tour, che la porterà dal vivo nei principali palazzi dello sport italiani. Il nuovo tour seguirà la pubblicazione del nuovo lavoro discografico dell’artista Oronero, il decimo album di inediti.

BOLZANO Teatro Comunale 14 gennaio 2017 ore 21.00

BOLZANO Palaonda 19 aprile 2017 ore 21

tmgennaio

VERONA AGSM Forum Piazzale Atleti Azzurri d’Italia 1, 20 aprile 2017 ore 21

IL VOLO Dopo il grande successo che li ha visti incantare 6000 persone nell’affascinante cornice di Piazza Santa Croce a Firenze lo scorso 1° luglio, IL VOLO è pronto a far rivivere al suo pubblico le emozioni di un evento unico e irripetibile con un album speciale: “Notte Magica - A tribute To the Three Tenors”,

VERONA Arema 19 maggio 2017 ore 21


trentinoappuntamenti gno e Parmaconcerti in collaborazione con Infinito srl e il Funaro/ Pistoia. Biglietto 12 € intero, 10 € ridotto. Info: www.teatrodimeano. it; Tel. 0461.534321; organizzazione@teatrodimeano.it.

21 SABATO Musica GIORGIO CONTE Pergine Valsugana. Ore 20.45. Teatro Comunale - Piazza Garibaldi, 5. Concerto con Giorgio Conte, con Alberto Parone (batteria e basso vocale) e Bati Bertolio (fisarmonica, piano e vibrandoneon). Info: www.teatrodipergine.it. Per i più piccoli PETER PAN Meano. Ore 20.15. Teatro di Meano, via delle Sugarine 22. Spettacolo di Fabrizio Visconti e Rossella Rapisarda. Un sogno o una storia vera... un viaggio oppure no... una storia che racconta dei grandi e dei piccoli: dei grandi che dimenticano e di quelli che cercano di ricordare. Di chi ha smesso e di chi continua a guadare le stelle. Dei genitori e dei figli: per accompagnare in volo “Arturo”, un professore che crede soltanto ai numeri, allergico alla parola fantasia, e Wendy, sua figlia, in fuga per non diventare grande, alla ricerca di Peter Pan, l’eterno bambino fuggito a soli sette giorni di vita. E alla ricerca di un’Isola di piume leggere, bolle di sapone e navi invisibili... per riaprire una finestra sbarrata da troppo tempo e forse scoprire che diventare grandi non significa dimenticare di aver avuto un giorno le ali. Biglietto 6 € intero, 5 € ridotto. Per bambini dai 4 anni, consigliato a tutta la famiglia. Info: www.teatrodimeano.it; Tel. 0461.534321; organizzazione@teatrodimeano.it. Teatro LE SORELLE TRAPUNTA Viarago. Ore 20.30. Teatro Parrocchiale. Spettacolo di Giuseppina Cattaneo con la Filodrammatica di Viarago. Nell’ambito della 5a rassegna teatrale “Viarago a teatro”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro I CANEDERLI... I È ‘NDAI AL BECO (P.O.T. - PRODOTTO ORIGINALE TELVANO) Povo. Ore 21. Teatro “Concordia”. Spettacolo di e con la Filodrammatica di Telve Valsugana. Nell’ambito della 29ª rassegna teatrale “Isidoro Trentin”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro TORTA DE POMI Preore. Ore 20.45. Teatro “Casa Mondrone”. Spettacolo di Massimo Lazzeri con l’Associazione Culturale “Teatro delle Quisquilie” di Trento. Nell’ambito della Rassegna Teatrale “Preore a Teatro”.Info:

Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro LE ALEGRE COMARI DE... Zambana. Ore 20.45. Teatro Comunlae. Spettacolo tratto da “Le allegre comari di Windsor” di Shakespeare - trad. dialettale di Giorgio Clementi con la Compagnia “Argento Vivo” di Cognola. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro A SCATOLA CHIUSA Malé. Ore 21. Teatro Comunale. Spettacolo di Georges Feydeau con la Compagnia “Libero teatro” di Grumes. Nell’ambito della 25a Rassegna Teatrale “Teatrando 2017”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro ATTENTI AL PARROCO Nago Torbole. Ore 20.45. Teatro della Casa della Comunità. Spettacolo di Ernesto Paternoster con la Filodrammatica “La Grinta” di Arco. Nell’ambito della 26ª Edizione della Rassegna Teatrale “Bruno Cattoi”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro EL SARIA MASSA BEL SE’L FUSSA VERA Mezzocorona. Ore 20.45. Teatro dell’Oratorio. Spettacolo di Adriana Zardini con la Filodrammatica di Civezzano. Nell’ambito della Rassegna Teatrale a Mezzocorona. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro IL MARITO DI MIO FIGLIO Cognola. Ore 20.45. Teatro. Spettacolo di Daniele Falleri con la Filodrammatica di Laives. Nell’ambito della Rassegna Teatrale “Insieme a Teatro sull’Argentario”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro TI LASCIO PERCHE’ HO FINITO L’OSSITOCINA Grigno. Ore 20.45. Teatro Comunale Tezze di Grigno. Spettacolo di e con Giulia Pont; disegno luci Luca Carbone; regia di Francesca Lo Bue. Info: www.visitvalsugana.it. Teatro ragazzi IL CIELO DEGLI ORSI Trento. Ore 16. Teatro Cuminetti, Via Santa Croce 67. Spettacolo con la Compagnia “Teatro Gioco Vita” con Deniz Azhar Azari, Andrea Coppone. Regia e Scene: Fabrizio Montecchi. Il cielo degli orsi si compone di due storie. La prima ci racconta di un orso che vuole diventare papà; la seconda narra invece di un orsetto che, rattristito per la morte del nonno, vorrebbe raggiungerlo .Per entrambi l’infinità del cielo sembra essere l’unico luogo in cui le loro

domande possono essere soddisfatte, tuttavia, alla fine del loro cercare, capiscono che la risposta si trova sulla Terra. L’orso la trova in una bella orsa che gli compare al fianco e con la quale passerà la primavera; il piccolo Orso, invece, la trova nelle rassicuranti certezze degli affetti familiari che si prendono cura di lui, affinché superi il suo dolore e si convinca che la vita è il suo più bel cielo. Durata: 1 ora circa. Età consigliata: dai 3 anni. Info: www.centrosantachiara.it; n. verde 800.013952; pinfo@centrosantachiara.it. Teatro ragazzi CAPITANI CORAGGIOSI Borgo Valsugana. Ore 16.30. Teatro di Olle. Spettacolo di Lorenzo Bassotto da Rudyard Kipling con Lorenzo Bassotto e Roberto Maria Macchi; regia di Lorenzo Bassotto. Ingresso unico: 3 €. Info: Coordinamento Teatrale Trentino www. trentinospettacoli.it.

22 DOMENICA Teatro DON(N)E Giovo. Ore 16.30. Teatro parrocchiale di Verla. All’interno della X Rassegna del Pellicano spettacolo brillante di e con Loredana Cont. Ingresso: € 5,00. Info: Tel. 0461.683110. Teatro LE SORELLE TRAPUNTA Viarago. Ore 20.30. Teatro Parrocchiale. Spettacolo di Giuseppina Cattaneo con la Filodrammatica di Viarago. Nell’ambito della 5a rassegna teatrale “Viarago a teatro”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro TUTI BONI DE CIACERAR Trento. Ore 16. Teatro “S. Marco”. Spettacolo di Loredana Cont con la Filodrammatica “Nino Berti” di Rovereto. Nell’ambito della XXI edizione di “Palcoscenico Trentino”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro TEATRO INGLESE DEL ‘600 WILLY E BETTY Verla di Giovo. Ore 16.30. Teatro Oratorio. Spettacolo di Lorenzo Dalmonech con la FiloGiovaniGiovo - Compagnia Giovanile della Filo di Verla. Nell’ambito della 10ª edizione della Rassegna Teatrale “Il Pellicano”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro ragazzi IL CIELO DEGLI ORSI Trento. Ore 16. Teatro Cuminetti, Via Santa Croce 67. Spettacolo con la Compagnia “Teatro Gioco Vita” con Deniz Azhar Azari, Andrea Coppone. Regia e Scene: Fabrizio Montecchi. Durata: 1 ora circa. Età consigliata: dai 3 anni.

Info: www.centrosantachiara.it; n. verde 800.013952; pinfo@centrosantachiara.it.

23 LUNEDÌ Musica BERTRAND CHAMAYOU, PIANOFORTE Trento. Ore 20.45. Società Filarmonica. Concerto su musiche di M.Ravel Jeux D’eau, Pavane pour une infante défunte, Sonatine, Miroirs; F. Liszt: Les jeux d’eau à la Villa d’Este, da “Années de pèlerinage. Troisième Année” - Sonetto 123 del Petrarca da “Années de pèlerinage. Deuxième Année”; Miserere du Trovatore da “Il Trovatore” di Giuseppe Verdi; Venezia e Napoli; Supplemento a “Années de pèlerinage. Deuxième Année”. Info: www.filarmonica-trento.it. Musica SPAVENTOPOLI Trento. Ore 17.30. Società Filarmonica. Spettacolo con I Minipolifonici. I cittadini di Spaventopoli: Mario Cagol, Stefano Chicco, Cristiana Torri, Nicola Bighetti, Michele Cont. Info: www.filarmonica-trento.it. Musica «ORCHESTRA HAYDN» Pergine Valsugana. Ore 20.45. Teatro Comunale. : Concerto dell’Orchestra Haydn di Trento e Bolzano: direttore Eivind Gullberg Jensen - con Stefan Milenkovich su musiche di Ludwig van Beethoven Concerto per violino e orchestra in re maggiore, op. 61; Felix Mendelssohn-Bartholdy Sinfonia n. 3 in la minore, op. 56 “Scozzese”.Info: Teatro Comunale di Pergine info@teatrodipergine.it; T. 0461.511332 (biglietteria); www. teatrodipergine.it.

25 MERCOLEDÌ Corsi DANZA DEL VENTRE Zambana vecchia. Ore 20.30. Associazione di volontariato “Mana” - Piazza Umberto Nobile, 1. Per info e/o iscrizioni: mimosa.2009@live. it oppure 340.5953472. Cultura L’IMPORTANZA DI COMUNICARE LA SCIENZA Trento. Ore 18. MUSE - Museo delle Scienze, corso del Lavoro e della Scienza 3. “La ricerca crea valore” con Federico Taddia, autore televisivo e giornalista de La Stampa e Radio24. Partecipazione gratuita, suggerita la prenotazione allo 0461.270311. Info: eventiunitn@unitn.it. Musica EIVIND GULLBERG JENSEN E STEFAN MILENKOVICH Trento. Ore 20.30. Teatro Auditorium, via Santa Croce 67. Eivind Gullberg Jensen , direttore e Stefan Milenkovich, violino su musi-

83

tmgennaio


trentinoappuntamenti che di Ludwig van Beethoven: Concerto per violino e orchestra in re maggiore, op. 61; Felix Mendelssohn Bartholdy: Sinfonia n. 3 in la minore, op. 56 “Scozzese”. Biglietto intero € 25, ridotto over 65 € 15, ridotto under 26 € 5. Info: www.haydn.it.

26 GIOVEDÌ Teatro L’AVARO Trento. Ore 20.30. Teatro Sociale, via Oss Mazzurana 19. Spettacolo di Moliere, adattamento e regia Ugo Chiti con Alessandro Benvenuti, produzione Arca Azzurra Teatro. Un’opera di bruciante modernità, amara e irresistibilmente comica. Una commedia che riesce a essere un classico immortale e nello stesso tempo a raccontarci il presente senza bisogno di trasposizioni o forzate interpretazioni. Lo spettacolo, che nasce da un testo di Moliere rappresentato per la prima volta nel lontano 1668, è stato rispettosamente adattato da Ugo Chiti e porta il prestigioso “marchio di fabbrica” di Arca Azzurra Teatro. Alessandro Benvenuti regala la giusta coloritura al ruolo del ricco, ma avaro Arpagone. Info: www.centrosantachiara.it; n. verde 800.013952; pinfo@centrosantachiara.it.

27 VENERDÌ Teatro CHE BEL MISTER FAR EL GIARDINIER Rallo. Ore 20.30. Teatro. Spettacolo di Stefano Palmucci con la Filodrammatica “R.A.L.” di Rallo. Nell’ambito della rassegna “Teatrallo”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www. cofas.it. Teatro L’AVARO Trento. Ore 20.30. Teatro Sociale, via Oss Mazzurana 19. Spettacolo di Moliere, adattamento e regia Ugo Chiti con Alessandro Benvenuti, produzione Arca Azzurra Teatro. Info: www.centrosantachiara.it; n. verde 800.013952; pinfo@ centrosantachiara.it.

28 SABATO Enogastronomia ...E USCIMMO A RIVEDER LE STELLE... Altavalle. Masi di Grumes e Rifugio Potzmauer a Grumes. Escursione notturna con guida naturalistica, brulé di benvenuto e cena in rifugio. Ritrovo alle 18 al Ristorane El Casel dei Masi, brulé di benvenuto, passeggiata di circa 2 ore con guida naturalistica e possibilità di cena al Rifugio Potzmauer. È necessario munirsi di frontalino ed abbigliamento adeguato. Quota di partecipazione: € 5,00, guida e brulé inclusi; cena al Rifugio Potzmauer esclusa. Prenotazione ob-

84

tmgennaio

bligatoria entro venerdì 6 gennaio. Info e prenotazioni: 349.5805345, 327.1631773, reteriservecembra@ gmail.com. Teatro IL GATTO IN TASCA Bedollo. Ore 20.30. Nuovo Teatro Comunale di Centrale. Per la 10^ Rassegna Teatrale “Foie de Bedol” rappresentazione teatrale del testo di George Feydeau, presentato dalla Filo Amicizia di Romeno. Durante l’intervallo tra il primo e il secondo atto estrazione di tre premi a beneficio degli spettatori presenti in sala. Ingresso unico: 6,00. Prevendita biglietti presso il Comune di Bedollo dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 12. Info: Tel. 0461.556624. Teatro LA FAMIGLIA DELL’ANTIQUARIO Civezzano. Ore 20.45. Teatro comunale Luigi Pirandello. All’interno della XIII Rassegna Teatrale Bruno Palaoro rappresentazione teatrale presentata dalla Compagnia Gustavo Modena di Mori. Ingresso: intero € 6,00, ragazzi fino a 12 anni € 4,00. Apertura cassa alle 19. Info: filocivezzano@gmail.com, www.filocivezzano.altervista.org. Teatro LE SORELLE TRAPUNTA Viarago. Ore 20.30. Teatro Parrocchiale. Spettacolo di Giuseppina Cattaneo con la Filodrammatica di Viarago. Nell’ambito della 5a rassegna teatrale “Viarago a teatro”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro IL GATTO IN TASCA Bedollo. Ore 20.45. Teatro Nuovo. Spettacolo di George Feydeau con la Filodrammatica “Amicizia” di Romeno. Nell’ambito della 9a rassegna teatrale “Foie de Bedol”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro TUTI BONI DE CIACERAR Gardolo. Ore 20.45. Teatro “Gigi Cona”. Spettacolo di Loredana Cont con la Filodrammatica “Nino Berti” di Rovereto. Nell’ambito della 29ª rassegna teatrale “Alegra Ribalta”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro BON DÌ BON AN, DAME NA BONA MAN Povo. Ore 21. Teatro “Concordia”. Spettacolo tratto da “Buon anno porco mondo” di Corrado Vallerotti con la “Filobastia” di Preore. Nell’ambito della 29ª rassegna teatrale “Isidoro Trentin”.Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it.

Teatro LA PARONA DEL GRANT HOTEL Sopramonte. Ore 21. Teatro Parrocchiale. Spettacolo di Silvio Ollin con la Filodrammatica “ACS Punto 3” di Canale di Pergine. Nell’ambito della 29ª rassegna teatrale a Sopramonte. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro EL DIRETOR DE LE SCOLE Coredo. Ore 21. Teatro “Dolomiti”. Spettacolo di Fabrizio Dettamanzi con la Filodrammatica “R.A.L.” di Rallo. Nell’ambito della Rassegna Teatrale “4 risate a Teatro”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro TE’NERAMENTE ENSEMA Olle. Ore 20.45. Teatro “S. Domenico Savio”. Spettacolo di Antonia Dalpiaz con il Gruppo Teatrale “Gianni Corradini” di Villazzano. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro EL MATRIMONI... NELA BONA E NELA CATIVA SORT...!! Malé. Ore 21. Teatro Comunale. Spettacolo di Alessandro Mario Paolelli con la Compagnia “Prove de teatro” di Calliano. Nell’ambito della 25a Rassegna Teatrale “Teatrando 2017”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro COSSÌ NO’L VAL Nago Torbole. Ore 20.45. Teatro della Casa della Comunità. Spettacolo con la Filodrammatica “Toblino” di Sarche. Nell’ambito della 26ª Edizione della Rassegna Teatrale “Bruno Cattoi”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro CARRIOLE D’AMORE Cognola. Ore 20.45. Teatro. Spettacolo di Claudio Morelli con la Filodrammatica di Canezza di Pergine. Nell’ambito della Rassegna Teatrale “Insieme a Teatro sull’Argentario”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro REGAI DE NOZE Lavis. Ore 21. Auditorium. Spettacolo di Valerio Di Piramo con l’Associazione Culturale “Le Voci di Dentro” di Mezzolombardo. Nell’ambito della 12ª edizione della Rassegna teatrale “Ricordando Nicola”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro BASTAVA ‘NA BOTA Caldonazzo. Ore 20.45. Teatro Parrocchiale. Spettacolo di Loredana Cont con la Filodrammati-

ca “Concordia ‘74” di Povo. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro L’AVARO Trento. Ore 20.30. Teatro Sociale, via Oss Mazzurana 19. Spettacolo di Moliere, adattamento e regia Ugo Chiti con Alessandro Benvenuti, produzione Arca Azzurra Teatro. Info: www.centrosantachiara.it; n. verde 800.013952; pinfo@ centrosantachiara.it. Teatro NEL PAESE DEI CIECHI Trento. Ore 20.45. Teatro di Meano, via delle Sugarine 22. Spettacolo con adattamento e regia Chiara Benedetti con Giuseppe Amato, Chiara Benedetti e Denis Fontanari. Info: www.teatrodimeano.it; Tel. 0461.534321; organizzazione@teatrodimeano.it.

29 DOMENICA Musica I CONCERTI DELLA DOMENICA Trento. Sala Filarmonica. Ore 10.30. Fabrizio Meloni clarinetto; Mario Marzi saxofono; Giuseppe Ettorre contrabbasso; Simone Zanchini fisarmonica; Paolo Zannini pianoforte; Giuseppe Cacciola batteria e percussioni. Info: www. filarmonica-trento.it Teatro IL FANTASMA DI CANTERVILLE Gardolo. Ore 16.30. Teatro “Gigi Cona”. Spettacolo tratto dal romanzo di Oscar Wild con l’Associazione Culturale “Teatrando” di Mezzolombardo. Nell’ambito della 14a rassegna teatrale provinciale di Teatro Amatoriale per Ragazzi. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro FRAGOLINO Romallo. Ore 16.30. Teatro Comunale. Spettacolo con riadattamento di Michele Comite e la Compagnia “Argento Vivo” di Cognola. Nell’ambito della 14a rassegna teatrale provinciale di Teatro Amatoriale per Ragazzi. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro TANGO, MONSIEUR? Pergine Valsugana. Ore 17.30. Teatro. Spettacolo di Aldo Lo Castro con la Filodrammatica di Ora. Nell’ambito di “Zivignago sera in... prosa”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro EL POR PERO Trento. Ore 16. Teatro “S. Marco”. Spettacolo di Achille Campanile con la Compagnia Teatrale “Strapaes” di S. Giacomo di Laives. Nell’ambito della XXI edizione di “Palcoscenico Trentino”. Info:


trentinoappuntamenti Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro L’AVARO Trento. Ore 16. Teatro Sociale, via Oss Mazzurana 19. Spettacolo di Moliere, adattamento e regia Ugo Chiti con Alessandro Benvenuti, produzione Arca Azzurra Teatro. Info: www.centrosantachiara.it; n. verde 800.013952; pinfo@centrosantachiara.it.

31 MARTEDÌ Danza LEO Trento. Ore 21. Teatro Sanbàpolis, Via della Malpensada 88. Surreale, divertente, sorprendente e toccante, Leo sfida e destabilizza i nostri sensi e la nostra percezione della realtà attraverso un’ingegnosa interazione di performance dal vivo e proiezioni video. E alla fine della rappresentazione il pubblico finirà per domandarsi quale sia il sopra e quale sia il sotto. Diretto dall’attore e regista canadese Daniel Brière, racconta il viaggio straordinario di un uomo ordinario, il cui mondo è fisicamente sconvolto. Quando lo incontriamo per la prima volta, Leo è solo con la sua valigia ma più il tempo passa, più si rende conto che non tutto è quel che sembra. E sarà proprio quella valigia ad offrirgli un modo straordinario e del tutto inaspettato, lanciandolo in avventure sorprendenti attraverso mondi effimeri e immaginari. Fino a portarlo ad affrontare la più importante di tutte le sue avventure: la ricerca della libertà. Info: www.centrosantachiara.it; n. verde 800.013952; pinfo@centrosantachiara.it.

GLI APPUNTAMENTI DI FEBBRAIO 2017 1 MERCOLEDÌ Musica ARVO VOLMER, SABINA VON WALTHER, LAURI VASAR Trento. Ore 20.30. Teatro Auditorium, via Santa Croce 67. Arvo Volmer, direttore; Sabina von Walther, soprano e Lauri Vasar, baritono. Coro di Stato della Lettonia, M ris Sirmais, maestro del coro su musiche di Franz Schubert: Gesang der Geister über den Wassern, d 714; Gabriel Fauré: Requiem, op. 48; Gustav Mahler: Lieder da Des Knaben Wunderhorn. Info: www.haydn.it.

2 GIOVEDÌ Teatro CAPATOSTA Pergine Valsugana. Ore 20.30. Teatro Comunale. Spettacolo scritto da Gaetano Colella con Gaetano Colella e Andrea Simonetti; composizione sonora di Mirko Lodedo; scene di Massimo Staich - disegno luci di Fausto Bonvini; regia di Enrico Messina. Info: Teatro di Pergine T. 0461.511332; www.teatrodipergine.it.

4 SABATO Teatro ragazzi STORIA DI UN BAMBINO E DI UN PINGUINO Trento. Ore 16. Teatro Cuminetti, Via Santa Croce 67. Spettacolo con la Compagnia: Teatro Il Telaio; di Angelo Facchetti con Michele Beltrami e Paola Cannizzaro. Du-

rata: 1 ora circa. Età consigliata: dai 3 anni. Info: www.centrosantachiara.it; n. verde 800.013952; pinfo@centrosantachiara.it.

5 DOMENICA Teatro ragazzi STORIA DI UN BAMBINO E DI UN PINGUINO Trento. Ore 16. Teatro Cuminetti, Via Santa Croce 67. Spettacolo con la Compagnia: Teatro Il Telaio; di Angelo Facchetti con Michele Beltrami e Paola Cannizzaro. Durata: 1 ora circa. Età consigliata: dai 3 anni. Info: www.centrosantachiara.it; n. verde 800.013952; pinfo@centrosantachiara.it.

7 MARTEDÌ Danza ROUGE, BALCAO, KOSMOS Trento. Ore 20.30. Teatro Sociale, via Oss Mazzurana 19. Rouge: Coreografia Rodrigo Pederneiras; Musica Paul Baillargeon, fratelli Grand. Balcao: Coreografia Itzik Galili; Musica selezione di musica cubana. Kosmos: Coreografia Andonis Foniadakis; Musica Julien Tarride. Info: www.centrosantachiara.it; n. verde 800.013952; pinfo@centrosantachiara.it. Musica TRIO BOCCHERINI Trento. Ore 20.45. Società Filarmonica. Suyeon Kang, violino; Vicki Powell, viola; Paolo Bonomini, violoncello su musiche di J. Sibelius: Trio per archi in sol min.; L. v. Beethoven: Trio per archi n. 1 op. 3 in Mi bem. magg.; Z. Kodaly: Intermezzo per Trio d’archi; J. Cras: Trio per violino, viola e violoncello. Info: www.filarmonica-trento.it.

356 voci, suddivise in 11 sezioni, vi porteranno alla scoperta delle passeggiate più suggestive, ma non solo. Parchi naturali, musei, sentieri tematici, laghi, proposte in quota, ma anche fattorie, maneggi, parchi avventura, grotte ed addirittura sorprendenti canyon

8 MERCOLEDÌ Musica CANNE D’ORGANO PER DISK-JOCKEY Trento. Ore 9 e 11. Società Filarmonica. Paolo Oreni, organo & disk-jockey a sorpresa. Un confronto e un dialogo forse improbabile. Comunque una sfida: due macchine messe in competizione sul piano del ‘bello’, del ‘singolare’, del ‘curioso’. Un organo, rappresentante della più antica cultura musicale, qui a confronto con la cultura più moderna, più attuale, più disinvolta e spigliata. Uno spettacolo sicuramente provocante con un organista vertiginoso nella tecnica, Paolo Oreni. Info: www.filarmonica-trento.it.

9 GIOVEDÌ Teatro LA BOTTEGA DEL CAFFÈ Trento. Ore 20.30. Teatro Sociale, via Oss Mazzurana 19. Spettacolo di Carlo Goldoni; regia Maurizio Scaparro con Pino Micol e Vittorio Viviani, musiche Nicola Piovani. Produzione Teatro della Toscana - Teatro Nazionale. Info: www.centrosantachiara.it; n. verde 800.013952; pinfo@centrosantachiara.it. Teatro (S)LEGATI Pergine Valsugana. Ore 20.45. Teatro Comunale. ATIR Teatro Ringhiera. Spettacolo di e con Jacopo Bicocchi e Mattia Fabris, musiche di Sandra Zoccolan. Info: Teatro comunale di Pergine T. 0461.511332 (biglietteria); info@ teatrodipergine.it.

IN LIBRERIA, IN EDICOLA e sul nostro sito www.curcuegenovese.it

ATA N IOR E G AG ANT I E ION ON T E VOC Z I ED C UOV N Euro 15,00 85

tmgennaio


trentinomatrimoni SOLO PER I NOSTRI LETTORI, QUESTO MESE LE NOZZE DI ADELA CON DANIELE

IL MATRIMONIO DEL MESE

Lei Nome: Adela Età: 31 Nata: Tirana, Albania Residente: Calliano Scarpe: Elena Srl - Trento Janis Tudio Look - Calliano Truccatore: Occupazione: Studentessa

Lui Nome: Daniele Età: 41 Nato: Trento Residente: Calliano Barbiere: Figaro - Mattarello Occupazione: OPT SurgiSystems Srl 86

tmgennaio


trentinomatrimoni Matrimonio: Data: Luogo: Invitati: Ricevimento: Catering: Torta: Bomboniere: Fiori e bouquet: Intrattenimenti: Viaggio di nozze: Vivranno a:

Civile 10 settembre 2016 Comune di Calliano 80 Az. agr. Bellaveder - Faedo (Tn) De Eccher Risto Party - Cles Pasticceria Bertelli - Trento Indal Srl Fioreria Stella - Trento Alessandro Cocca Deejay Sardegna, due settimane Calliano

Servizio fotografico: Joe Vettori www.vettoriphotography.com

87

tmgennaio


MONDADORI BOOKSTORE SBARCA A TRENTO IL SAFARI LETTERARIO DI NADIA MARIZ NEL RICCO PROGRAMMA DELLA RADIOFONIA DELLA RADIO REGIONALE CHE ORA ARRIVA SU RADIOUNO

D

a gennaio, ad eccezione della domenica, i programmi radiofonici regionali della RAI arrivano su RADIOUNO: dal lunedì al sabato dalle 12.25 alle 13 e dalle 13.20 alle 14. Nel dettaglio la programmazione radiofonica della Struttura Programmi della Sede RAI di Trento, che prende il via dal 3 gennaio e si protrarrà fino alla fine di marzo, prevede il martedì , alle 12.25, “La vita meravigliosa: le Alpi tra scienza ed ecologia”: il programma, a cura di Daniele Torresan, racconta la biodiversità alpina come bene prezioso da tutelare a livello scientifico, sociale e culturale. Naturalisti, etologi, genetisti, botanici raccontano quanto sta facendo la ricerca trentina per salvaguardare la biodiversità. Segue, alle 12.40, “Safari letterario: estensioni graduali del libro”. La parola “safari” in lingua swahili vuol dire viaggio ma è anche una metafora della vita. Il safari letterario esplora le estensioni graduali del libro e gli autori alla ricerca di aneddoti, episodi e ispirazioni che hanno determinato le opere. La serie è curata da Flavio Pedrotti. Alle 13.20 va in onda “Mizacoles de ladins. Ritratti e appunti sparsi sulla comunità della Val di Fassa”: il programma, curato da Giorgio Balducci, descrive quella che è oggi la “ladinità” della val di Fassa in equilibrio tra tradizione e modernità. Il martedì si conclude con “Trento Urban Fantasy”: riduzione radiofonica dall’eBook B-LOVED scritto da P.D. Blacksmith, pseudonimo di due autrici trentine. Le tredici puntate sono curate da Stefano Uccia. Il mercoledì si apre, alle 12.25, con “A piedi nudi sul palco”. Una dilatazione progressiva, curata da Flavio Pedrotti, dello spettacolo: proposte dell’arte, della musica e del teatro in una carrellata espositiva con l’informazione del calendario degli spettacoli stagionali. Alle 12.45 si propone “I sentieri raccontano” a cura di Stefano Uccia. Si tratta di una guida curiosa del territorio, che ci porta a conoscere, passo dopo passo, sentiero dopo sentiero, la storia di una terra, dei suoi eventi, delle religioni che l’hanno impregnata, della gente che è vissuta e chi ci abita. Alle 13.20 “Pianeta trentino della musica jazz”, a cura di Daniele Torresan. La vita musicale 88

tmgennaio

U

na buona notizia per l’editoria e per gli amanti dei libri. A Trento, in via San Pietro (nei locali dove ad inizio anno aveva chiuso lo storico negozio di musica Delmarco), ha aperto i battenti Mondadori Bookstore. Un’apertura in controtendenza rispetto all’andamento del mercato editoriale che pur ha lanciato quest’anno alcuni segnali di ripresa. Ad oggi la catena conta quasi 600 punti vendita affiliati in Italia, nei due diversi format: Mondadori Bookstore, con una superficie media di 175 mq oppure Mondadori Point la cui superficie media è di circa 80 mq. Trento e il Trentino, in ogni caso, si confermano territori del libro, considerando il numero di librerie in rapporto all’entità della popolazione.

trentina dei generi “leggeri” è raccontata con le storie dei gruppi musicali e dei singoli artisti: i compositori, gli interpreti e gli esecutori. Conclude le trasmissioni del mercoledì, iniziando alle ore 13.50, “Cronistorie”, programma a cura di Flavio Pedrotti. Si tratta di racconti scritti da Carlo Martinelli, letti da Mario Cagol, inseriti in fantasiose vicende metropolitane. Il venerdì, alle 12.25, si propone, a cura di Giorgio Balducci, “La scelta di Cesare”. Un lavoro scritto ed adattato per la radio da Pino Loperfido. Narrazione che mette in evidenza i contrasti generazionali tra un padre e un figlio che porta il nome di Cesare (il richiamo a Battisti è chiaro), contrasti che riguardano non solo il modo di affrontare la vita ma anche la lettura della nostra storia. Alle 12.40 “Comunità Mochena. Storia e attualità”. Infine lo spazio domenicale, su RADIODUE con inizio ad ore 14, è occupato dalla replica dello sceneggiato “Le erbe in giallo”. Questo ciclo di film noir, senza immagini, tranne quelle scaturite dall’immaginazione di chi è in ascolto, prende spunto dalle conoscenze di una botanica che vive in Valle di Gresta. L’anziana signora riunisce alcune amiche nella veranda-serra: allorchè tutti gli indizi sono stati forniti, ciascuno raccoglie questo invito, per dipanare il mistero, l’enigma che vede come protagonisti erbe, bacche e funghi ad alto potenziale di rischio.


trentinoscoop&news

“UN LIBRO, UNA CITTÀ”, IN TESTA UMBERTO ECO SOSTENERE PROGETTI FONDAZIONE CASSA RURALE DI TRENTO: PREMIATI I PROGETTI DI TRE GIOVANI “CERVELLI”

T

re giovani “cervelli” trentini stanno per partire per l’estero: Regno Unito, Germania, Belgio. Sono i ricercatori selezionati dal comitato scientifico della Fondazione Cassa Rurale di Trento (composto da Eleonora Stenico, Diego Andreatta e Diego Schelfi) che per un anno potranno beneficiare di un assegno di 12mila euro a sostegno di progetti di altissima qualità. Le borse di studio sono pensate e indirizzate a neolaureati intenzionati a proseguire gli studi in prestigiosi Istituti universitari o di ricerca, in Trentino, in Italia o all’estero. Fondamentale è possedere un progetto interessante e originale, già attivo o in partenza, accettato da Istituti di alto livello. In partenza per l’università di Oxford Klaudijo Klaser, 26 anni, laurea magistrale

in finanza, studierà la progettazione di istituzioni socioeconomiche giuste dal punto di vista etico. Mattia Leveghi, laurea in scienze internazionali e diplomatiche, frequenterà un master europeo in azione umanitaria internazionale a Bochum e Varsavia. La sua ricerca si incentrerà in particolare sul difficile rapporto tra Stati e organizzazioni umanitarie in situazioni di conflitto armato. Ed Enrico Pozzo, laurea in medicina e chirurgia, ha scelto di non abbracciare subito la professione medica per dedicarsi alla ricerca scientifica, in particolare per cura dei tumori nei bambini. Andrà a Leuven, in Belgio, presso lo Stem Cell Institute, con l’obiettivo dichiarato di tornare a Trento forte dell’esperienza internazionale. “Centri come il Cibio dell’Università di Trento o la Protonterapia sono di assoluta eccellenza”, ha affermato il ricercatore. La presidente della Fondazione Rossana Gramegna ha ricordato che l’Italia è fanalino di coda per il numero di laureati in Europa. “La Fondazione sostiene progetti di vita e di ricerca, solo se di qualità. Finché ci sono giovani così, è lecito essere ottimisti sul futuro”.

I LETTORI TRENTINI SCELGONO UN ROMANZO PER TRENTO CAPITALE DELLA CULTURA 2018

P

rimo posto per “Il nome della rosa” di Umberto Eco, seguito da “Le città invisibili” di Calvino. Sul terzo gradino del podio, un ex aequo tra “La storia” di Elsa Morante e “Sostiene Pereira” di Antonio Tabucchi. A poco più di una settimana dall’avvio del progetto “Un libro, una città”, sono questi i romanzi più votati dalla comunità dei lettori trentini chiamati a scegliere da una lista di diciassette capolavori della letteratura italiana dell’ultimo secolo. Quanto invece al 18° romanzo, quello suggerito dai lettori, il titolo che ha avuto maggiori consensi è stato “Fai bei sogni” di Massimo Gramellini tallonato da “Porte aperte” di Leonardo Sciascia. Ma sono molti altri gli autori proposti per “fare 18”: si va dalla Fallaci a Baricco, da Elena Ferrante a Lalla Romano, da Silone a Gadda. I lettori che hanno votato fino ad oggi sono poco meno di un centinaio, dunque la

sfida è solo all’inizio, anche perché non sono ancora state conteggiate le schede delle biblioteche periferiche, che hanno messo a disposizione le urne qualche giorno dopo l’avvio dell’iniziativa. L’invito ai lettori è dunque quello di continuare a votare, con la solita modalità: si può scegliere un titolo dalla lista dei magnifici 17 e insieme “fare 18”, proponendo il proprio romanzo preferito. Sui social la votazione è sempre aperta: via Facebook basta commentare l’ultimo post dedicato a “Un libro, una città” nella pagina del Comune di Trento. Via Twitter basta twittare i propri titoli menzionando il Comune di Trento. In tutti i casi si invita a scrivere sempre l’hashtag #1libroxtrento18. Se si preferisce il voto più tradizionale, basta entrare in una biblioteca cittadina o all’Urp di via Manci e inserire l’apposita scheda nelle urne dedicate. Si ricorda che il romanzo proposto deve essere italiano e pubblicato dopo il 1918. Non sono ammessi i saggi né la narrativa straniera. Il titolo che otterrà più voti sarà oggetto, nel 2018, di una lettura collettiva che coinvolgerà tutta la città. “Un libro, una città” è una delle iniziative del programma di Trento Capitale della cultura 2018.

89

tmgennaio


IL DOLCE SOUND DEI LABIRINTI ARMONICI GUARDA, CHE BABBO NATALE IN CORSIA! UNA SIMPATICA E UTILE INIZIATIVA DELL’ASSOCIAZIONE CULTURALE AMICI DELLA CITTÀ

L’

S

abato 17 dicembre, alle ore 17, Babbo Natale “in persona” ha portato doni e sorrisi nel reparto di pediatria, chirurgia e oncologia all’ospedale Santa Chiara di Trento. Babbo Natale è arrivato con un furgone per portare un po’ di spensieratezza ai piccoli degenti (una quarantina). Una parte del suo carico è stato destinato anche all’arricchimento della ludoteca della struttura ospedaliera. L’obiettivo di questa prima iniziativa dell’Associazione culturale Amici della Città, con il suo presidente Stefano Grassi, è stato quello di regalare ai bambini un momento di spensieratezza, tenendo conto di quanto sia difficile per loro ritrovarsi in un lettino d’ospedale e quanto questo sia ancora più spiacevole se il ricovero avviene durante i giorni delle Feste Natalizie. Si tratta di un primo momento di sensibilizzazione, ma quelli dell’Associazione hanno in progetto di svolgere queste 90

tmgennaio

associazione Labirinti armonici di Trento ha proposto agli appassionati un suggestivo concerto per il Santo Natale, intitolato “Venite adoremus Dominum”. L’evento si è tenuto sabato 17 dicembre nella chiesa della SS. Annunziata, a Trento, Via Belenzani, 53. Il programma prevedeva: G.F.Haendel Pifa - sinfonia pastorale dal Messiah; G.F.Haendel He shall feed His Flock - aria per soprano e archi dal Messiah; G.Torelli Concerto a 4 in forma di Pastorale per il Santissimo Natale; A.Vivaldi Nulla in mundo pax sincera - mottetto per soprano e archi; A.Corelli Concerto VIII fatto per la Notte di Natale e G.F.Haendel Rejoice - aria per soprano e archi dal Messiah. Si sono esibiti Stefanie Steger, soprano, Andrea Ferroni e Luca Martini, violini primi, Josef Höhn e Stefano Roveda, violini secondi, Alexander Monteverde, viola, Ivo Brigadoi, violoncello, e Andreas Benedikter, clavicembalo. L’associazione Labirinti armonici nasce dall’esigenza di far conoscere e divulgare un certo tipo di “buona musica”. attività in altri periodi dell’anno e hanno preso l’impegno di acquistare un macchinario specializzato da donare all’ospedale. La visita di Babbo Natale, in questo contesto, ha cercato di riportare i piccoli pazienti alla loro dimensione abituale, fatta di giochi e di innocenti fantasie e sarà l’inizio di tante altre visite. Per questa iniziativa, oltre a famiglie, aziende, esercenti ed adulti, sono stati coinvolti anche tanti bambini che hanno fatto una piccola donazione verso i loro coetanei meno fortunati. Stefano Grassi ha aggiunto: “Un ringraziamento a tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione di questo sogno che portavamo nell’anima da un po’ e un particolare grazie a Cristiano, deus ex machina di questo primo appuntamento. Ricordando la frase di Robert Musil: Il linguaggio dell’amore è un linguaggio segreto e la sua espressione più alta è un abbraccio silenzioso; diamo un abbraccio silenzioso a questi piccoli ed ai loro genitori per un Sereno Natale!”


trentinoscoop&news

“L’OCCHIO INDISCRETO“ PRESENTATO A BOLZANO DI MAMMA CE N’È UNA SOLA, PAROLA DI MARINA PRESENTATO IL 6 DICEMBRE, A BOLZANO, IL LIBRO DELLA MANGANARO

È

S

i può piangere di fronte ad un pubblico numeroso, attento e divertito, ricordando la propria madre morta ultranovantenne, qualche anno prima? Si può in età più che adulta, rompere il sottile velo del pudore, che controlla i sentimenti e rendere pubblico un dolore che resta vivo, nonostante amore e perdita, abbiano semplicemente rispettato il tracciato comune e banale di ogni vita? Si può, anche se Marina Manganaro, nel presentare il suo libro Di mamma ce n’è una sola (Grazie al cielo), edito da Curcu & Genovese, ha preannunciato, già attraverso il titolo, che il libro non vuole essere soltanto commovente. Al contrario, ha spiegato l’autrice, martedì 6 dicembre nella sala strapiena della Biblioteca della donna, il testo persegue toni ironici se non umoristici, ma inevitabilmente intrecciati con ricordi, che portano anche il segno del dolore. “Di mamma ce n’è una sola (Grazie Marina Manganaro al cielo)” è diviso in due parti. Nella prima vengono raccontate, con stile sapido, storie di madri giovani e di figlie bambine, che nel loro agire sono testimoni della temperie culturale degli anni cinquanta. Alle prese quindi con il rapporto tra gruppi linguistici, inevitabilmente un po’ arrogante da parte degli italiani, che la fanno ancora da

stato presentato il 29 ottobre scorso, a Bolzano, nell’ambito della rassegna “Spazio libri”, il volume “L’Occhio Indiscreto. I bunker del Vallo Littorio e le spie di Hitler in Alto Adige” (Curcu & Genovese) di Alessandro Bernasconi e Heimo Prünster. È intervenuto Maurizio Ferrandi. Negli anni a partire dal 1935, in particolare tra il 1939 ed il 1942, nel contesto dell’annessione dell’Austria al Terzo Reich, il regime fascista italiano ordinò il completamento del Vallo Alpino verso la frontiera nord-orientale, al fine di fortificare il tratto di confine con il Reich. Per l’Alto Adige erano stati previsti poco meno di 800 bunker, circa 400 dei quali furono realizzati in più fasi, tantissimi non furono mai completati. Del “lato oscuro” dei rapporti che unì Hitler e Mussolini ad un comune destino rimane oggi, a tangibile testimonianza, questa grande e “politicamente contraddittoria” linea fortificata che Mussolini volle a difesa della frontiera nord, dall’Alto Adige al Friuli. In un lasso di tempo totale di due anni furono versati in Alto Adige 1,5 milioni di metri cubi di calcestruzzo da 19.000 lavoratori regolarmente stipendiati... padroni. In una Bolzano che registra flussi migratori interni consistenti, dove l’Amministrazione Pubblica è ancora tutta Statale. Anche la seconda parte, intitolata Mia madre, si avvale di una scrittura leggera ed ironica. Attraversa un secolo, dal fascismo ai giorni nostri, costellato come ogni vita da vicende dolenti, che però mai hanno il sopravvento, all’insegna di un conflitto permanente con una figlia che per chiudere il contenzioso affettivo, mai risolto, ha dovuto scrivere un libro, da consegnare ai posteri. Cifra stilistica quella di Manganaro, che potremmo definire sperimentale, nel riuscire a coniugare pathos con umorismo, nella piena consapevolezza, che non c’è alcuna salvezza, oltre l’ironia, anche se bagnata da lacrime autentiche. Il libro verrà nuovamente presentato giovedì 2 marzo alle ore 18 presso Il Centro Trevi di Bolzano, a cura della Biblioteca Provinciale Claudia Augusta. 91

tmgennaio


NUOVE LINEE STRATEGICHE E UN NUOVO DIRETTORE ALLA FONDAZIONE BRUNO KESSLER ARRIVA CHRISTOPH CORNELISSEN, ORDINARIO DI STORIA A FRANCOFORTE

L

e nuove linee strategiche per il 2017, ma anche un resoconto finale sui principali progetti lanciati nel corso dell’ultimo anno e in particolare sulla creazione di un ecosistema ricerca-impresa sempre più forte sono stati presentati lunedì 19 dicembre nella sede FBK di Povo dal presidente della Fondazione, Francesco Profumo, in occasione del tradizionale appuntamento di fine anno dedicato ai Direttori della stampa locale. Insieme al presidente Profumo, sono intervenuti il presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi, l’assessora all’università e ricerca, politiche giovanili, pari opportunità, cooperazione allo sviluppo PaT, Sara Ferrari e i rappresentanti di alcune fra le principali aziende con cui FBK ha inaugurato un percorso comune di innovazione e ricerca: Gianni Camisa (Dedagroup) e Dario Avallone (Engineering). In particolare saranno Christoph illustrati i progetti di coCornelissen locazione e co-working tra ricerca e impresa negli spazi della Fondazione e l’iniziativa di eccellenza FBK PhD Program. Nel corso dell’incontro è stato anche annunciato il nome del nuovo direttore dell’Istituto storico italo-germanico della Fondazione Bruno Kessler. Si tratta di Christoph Cornelissen. La nomina è avvenuta durante la seduta

92

tmgennaio

RICERCATOR​E​ FBK SCOPRE FALLA NEI SERVIZI MICROSOFT

​I

ndiano, 26 anni. Avinash Sudhodanan da tre lavora in FBK al suo dottorato nel gruppo “Security and Trust”. In collaborazione con Nicolas Dolgin (stagista di SAP, Francia), Avinash ha recentemente scoperto una seria vulnerabilità nei servizi online di Microsoft che consente ai malintenzionati di venire in possesso di dati sensibili di altri utenti a loro sua insaputa. Le conseguenze della “falla” scoperta dai ricercatori possono essere serie. Tra queste, l’utente malintenzionato può monitorare l’attività e le pagine che visita la vittima, acquisendo così dati sensibili. Questo non solo porta alla violazione della privacy, ma può consentire l’utilizzo dei dati raccolti per scopi fraudolenti (furto di identità, perdita di coordinate bancarie e di altre informazioni riservate). E ancora, il malintenzionato può ingannare la vittima utilizzando indebitamente la sua carta di credito, pagando per esempio servizi di cui non usufruisce, come la ricarica del credito Skype dell’utente malintenzionato. La scoperta rientra nei criteri per il programma “Online Services Bounty” di Microsoft grazie a cui Avinash e Nicolas riceveranno un premio di 1.500 dollari. ​Il “Microsoft Security Response Center” fornisce infatti un riconoscimento i​n denaro e una menzione sul proprio sito web a​ i ricercatori che contribuiscono a rendere più sicuri i servizi online.

del Cda della Fondazione lunedì 19 dicembre in seguito al processo di selezione per il successore di Paolo Pombeni. Il mandato di Cornelissen, professore di Storia contemporanea all’Università di Francoforte (Germania), “Chair of Modern History” alla Università di Düsseldorf, membro - dal 2014 - del Comitato scientifico FBK e di vari board e advisor presso numerose istituzioni europee, avrà la durata di tre anni (con possibilità di rinnovo). Alla scadenza per la presentazione delle candidature, lo scorso 9 novembre, erano pervenute cinque domande: due donne e tre uomini di nazionalità italiana e tedesca con il titolo di Dottorato di Ricerca e un’età media di 55 anni. Ai candidati era richiesto di possedere un eccellente profilo scientifico negli studi della storia europea e dei rapporti tra Italia e Germania, con un’importante rete di relazioni ma anche in possesso di competenze in ambito interdisciplinare tali da valorizzare il peculiare contesto di studio e ricerca proprio della Fondazione Bruno Kessler nell’ambito delle scienze umane e sociali.


trentinoscoop&news

LA CASA DI CHIARA, FERVORE CULTURALE GIUSEPPINA INFLESSIBILE TESTIMONE DI NOZZE

A MIOLA DI PINÈ, MOLTO PIÙ DI UN CENACOLO PER CHIARA TONINI

Q

uest’anno, Giuseppina ha anticipato l’annuale festa natalizia al 4 dicembre (di solito è l’8) per fare felice una coppia conosciutasi qualche anno fa proprio in quell’occasione... Da brava “bacchettona” brontolava spesso loro dicendo che non dovevano vivere nel peccato quindi, i ragazzi “spontaneamente” hanno deciso di sposarsi in chiesa, richiedendo che Giuseppina fosse la loro inflessibile testimone di nozze. Numerosi gli ospiti intervenuti da varie località ed entusiasmi alle stelle per la nutrita partecipazione di modelle e vallette. Nell’occasione, Giuseppina ha premiato una coppia che conviveva da 16 anni e ha deciso di seguire il succitato esempio: sono stati applauditi con grande calore all’unanimità. La festa è terminata in allegria: tutti erano felici e contenti e inneggiavano con la fatidica frase “Vogliamoci tanto bene!”.

1. Seduti: Giulio, Piergiorgio, Anna, Valerio, Fernando, Magda. In piedi: Elena, Debby, Nicoletta, Giuseppina, Serena, Sarida, Diana, Sara, Elisa, Norma, Jenny, Erisa, Emma. 2. Patty, Marina, Giuseppina, Elisa, Magda. 3. Loredana Bettonte, Ass. M Chiara Franzoia, Silvio, Giuseppina, Babbo Natale 4. Seduti: Fabiolas, Marco, Fiammetta, Giorgio, Donatella. In piedi: Serena, Debby, Elisa, Nicoletta, Sara, Giuseppina, Diana, Sarida, Norma, Patty, Erisa, Jenny.

C’

è nel Pinetano uno spazio magico: la casa di Chiara Tonini, verso Miola. Offre bellezza, amicizia, serenità... Un’atmosfera gioiosa per gli incontri dell’arte e di famiglia. Da tempi lontani, attraverso frequentazioni artistiche e famigliari, è andata crescendo, implementando la simpatia che ha suggellato il nostro sodalizio culturale. È stata la magia del disegno, delle forme, degli smalti al terzo fuoco, quella sua quotidiana ricerca di bellezza, la storia della sua famiglia, che hanno spinto me e Luciana a cementare l’amicizia con Chiara, con Desiree – il più bel dono che la Natura potesse donarle – con le nipoti Veronica e Matilde, con tutte le molte persone che hanno alimentato mete e sentimenti di quella casa ospitale, villa di vivace tonalità, laboratorio, archivio, centro di cultura e di vita, sulla strada verso Miola. Chiara s’è sempre proposta con i suoi pastelli, ceramiche e tempere, tutte espressioni vive, incantatrici immediate per l’impegno, la bravura del segno, l’intelligenza nella scelta dei colori e delle atmosfere che Chiara desidera regalare. Ed è così che ti senti empaticamente coinvolto dalle composizioni che parlano di atmosfere d’ottimismo, di ricordi di poesia, di figure maschili e femminili che hanno saputo incidere nell’animo dell’Artista. Ci sono nei suoi quadri slanci generosi ed amorosi, che assumono forme di fiori, corimbi, grappoli, prati ondeggianti alle brezze di lago del Pinetano o del Garda. Affiorano canti di rifugio, presenze alle mostre, voci di celebrazioni, note e melodie di amici musici, racconti di vette himalayane o sapore di semplici passeggiate, mano nella mano, a Gargnano sul Garda. Così l’armonia compositiva di Chiara si dipana in un suo racconto iterato nelle quinte dei giorni, nella magia di una storia personale che non conosce pause, che tende agli spazi immensi del sogno. Luciano De Carli Presidente Ass. Scrittori del Trentino Alto Adige

93

tmgennaio


DUE STELLE PER LA LOCANDA MARGON TANTI VIP AL MERCATINO DI CAMPITELLO DI FASSA

PER LA PRIMA VOLTA, LO CHEF ALFIO GHEZZI HA PORTATO LA SECONDA STELLA MICHELIN IN TRENTINO

TAGLIO DEL NASTRO CON MERCEDESZ HENGER, SCINTILLA, CHIAPPUCCI, I CAMPIONI DEL KARATE E LE MODELLE GRAF, FERRANTE E LUKASIK

L

U

na slitta traboccante di vip ha partecipato, nel weekend prenatalazio, all’inaugurazione ufficiale dei mercatini di Natale di Campitello di Fassa. In una piazza invasa dalle coreografiche bancarelle con manufatti, prodotti artistici e gastronomici tipici delle Dolomiti – nell’ambito della “Settimana Vip” organizzata dall’Union Hotel in collaborazione con l’Ale Piva Production – hanno sfilato numerosi personaggi del jetset, tutti piacevolmente sorpresi dalla suggestiva bellezza del mercatino natalizio allestito, per la prima volta, in un piacevole circuito che porta da Piaz de Ciampedel a Piaz Veie, in uno degli scorci più belli della Val di Fassa.

94

tmgennaio

ocanda Margon, il ristorante di proprietà delle Cantine Ferrari dal 2010 condotto dallo chef Alfio Ghezzi, ha ufficialmente ricevuto il 15 novembre le due ambite stelle attribuite dalla Guida Michelin. “Questo risultato, di cui siamo felicissimi, è frutto di un progetto di lungo termine condiviso con la famiglia Lunelli e realizzato grazie all’impegno e alla tenacia di tutto il team – ha commentato lo chef Alfio Ghezzi. Mi piace pensare che possa anche dare un contributo alla valorizzazione del Trentino in chiave enogastronomica”. La proprietà ha inviato idealmente un ringraziamento sentito a tutti gli ospiti che negli anni hanno apprezzato la cucina e l’accoglienza della Locanda. “Questo traguardo – hanno dichiarato – è stato raggiunto anche grazie al gradimento dimostrato da tutti i nostri clienti, uno stimolo fondamentale che ci ha portati a dare sempre il meglio nel nostro lavoro”. Su una carrozza trainata da due splendidi cavalli, sono arrivati Mercedesz Henger, il comico di Zelig Scintilla accompagnato dalla fidanzata Elena Morali, l’ex ciclista Claudio Chiappucci, i campioni del karate con in prima fila il capitano Stefano Maniscalco e le due squadre del kata (bronzo agli ultimi mondiali di Linz), Luce Caponegro e le modelle Veronica Graf, Francesca Lukasik ed Alessia Ferrante. Per tutti – tra poesia, presepe ed incanto – un assaggio di strudel e un sorso caldo di vin brulé. Presente al taglio del nastro anche il sindaco di Campitello Bernard Ivo, che ha accolto con calore il corteo dei personaggi, accompagnandoli, assieme al manager Ale Piva, tra le bancarelle più tipiche del mercatino.


trentinoscoop&news

CI SONO CINQUE NUOVE CONFRATERNITE IN CITTÀ L’ASSOCIAZIONE CULTURALE AMICI DELLA CITTÀ LE HA PRESENTATE IL 26 NOVEMBRE SCORSO A TRENTO

L

o scorso 26 novembre, al Ristorante pizzeria Rosa D’Oro in Santa Maria a Trento, l’Associazione culturale Amici della Città ha presentato le cinque Confraternite costituite: Confraternita dei Canederli, Confraternita de l’Orzet, Confraternita dei Strangolapreti, Confraternita dei Fasoi en Bronzon e la Confraternita de el Strudel. La cucina popolare vanta secoli e secoli di tradizione. Perché la vera “cucina povera” é quella del popolo, dei contadini, delle classi meno abbienti: l’arte culinaria che si mescola con un’altra arte, ben nota, quella dell’arrangiarsi. Le più grandi scoperte della gastronomia sono avvenute un po’ per caso, un po’ per fantasia, un po’ per necessità. Leggenda o realtà che sia, genio o fantasia che dir si voglia, certo é che fu proprio la mancanza di possibilità ad aguzzare l’ingegno della gente anche in campo gastronomico. Fu così che piccoli stratagemmi, trovate geniali ed abbinamenti impensati hanno dato vita ad una tradizione popolare di cosi detta “cucina povera”, semplice ma gustosa, che si differenzia da quella dei ricchi signori che potevano permettersi ogni giorno carne, pesce e pane fresco. L’associazione culturale Amici della Città creerà eventi che avranno lo scopo di promuovere la conoscenza, la valorizzazione e diffusione di queste specialità tipiche trentine (come da art. 4 dello Statuto delle Confraternite) unitamente ad importanti momenti socio – aggregativi anche con dei Concorsi “popolari”, nei quali potranno partecipare professionisti ed amanti della cucina (cittadini/e). Questi i 49 fondatori: Amadei Maria Elena (infermiera)

– Attolini Renata (insegnante) – Bazzanella Valerio (funzionario pubblico) - Bolner Paolo (architetto) – Bof Diego (esercente) – Bortolotti Roberto (architetto) Bosisio Giuliano (esercente) – Casillo Carlo (avvocato) – Cimadom Maurizio (imprenditore) – Daidola Giorgio (docente universitario) – Dal Bosco Carlo (produttore cinematografico) – Dal Bosco Luca (produttore cinematografico) – Detassis Corrado (imprenditore) – Detassis Mariano (lighting show designer) – Dorigatti Mario (sommelier profess.) – Fadanelli Ivo (architetto) Fedel Michele (architetto) – Ferrari Daniele (imprenditore) – Garzetti Ugo (dirigente centrale operativa ferroviaria) – Grassi Stefano (Associazione culturale Amici della Città) Guarnieri Nicola (giornalista) – Lanzinger Michele (dirigente) – Laudadio Stefano (sound designer) – Leonardelli Achille (chef) – Lome – Lorenzo Menguzzato – Lorenzi Marco (avvocato) – Lucianer Claudio (enotecnico) – Lucianer Nadia (impiegata) – Marchi Giuseppe (libero professionista) – Margoni Bice (casalinga) – Margoni Vanda (esercente) – Nardelli Paolo (rappresentante) – Nicoletti Walter (giornalista) – Ossanna Carmelo (fotografo) – Paolazzi Claudio (imprenditore) – Patauner Rudi (restauratore) – Peterlana Massimiliano (esercente) – Pianesi Luca (giornalista) – Pulin Andrea (Maestro artigiano – panificatore) – Rensi Claudio (fotografo) – Rensi Matteo (fotografo) – Riccadonna Angelo (funzionario pubblico) – Schmid Sandro (giornalista) – Stancher Giovanni (funzionario pubblico) – Tait Manuel (chef) – Tait Silvano (esercente) – Tommasini Lino (imprenditore) – Toniolatti Marco (pensionato) – Trentini Fabrizio (pensionato). Gran Maestro della Confraternita dei Canederli è Roberto Bortolotti. Gran Maestro della Confraternita dell’Orzet: Paolo Bolner. Gran Maestro dei Strangolapreti: Mariano De Tassis. Gran Maestro della Confraternita dei Fasoi en Bronzon: Lino Tommasini. Gran Maestro della Confraternita de el Strudel: Ivo Fadanelli. Il coordinatore delle Confraternite è Stefano Grassi. A tutti i presenti è stato consegnato il libellus delle cinque Confraternite della tradizione culinaria trentina scritto da Stefano Grassi, che raccoglie alcune ricette delle varie pietanze a cura dello chef Manuel Tait e di qualche nonna e mamma, con i preziosi consigli del Sommelier Mario Dorigatti (abbinamento vino con queste storiche specialità trentine). I loghi delle Confraternite sono stati creati dal restauratore e vignettista trentino Rudi Patauner. 95

tmgennaio


trentinolibreria

IL LIBRO DEL MESE

“SCHIARA MONTAGNA REGINA” PREMIATO IL VOLUME DI GIULIANO DALMAS PREMIATO AL “DE CIA BELLATI”

I

l volume “Schiara Montagna Regina. Il fascino dell’insolito”, scritto da Giuliano Dal Mas ed edito da Curcu & Genovese, ha vinto il Primo Premio per la Sezione Narrativa al Concorso Letterario Ibrsc, dedicato alla “Contessa Caterina De Cia Bellati Canal”. Questa la motivazione espressa dalla Giuria: “L’Autore, descrivendo la mitica Schiara, ha trasformato una guida escursionistica in una esaltazione amorevole della bellezza di un paesaggio alpino, scrutato nei suoi recessi più nascosti e suggestivi. Il testo è accompagnato da splendide fotografie e da preziosi apporti storici di altra mano”. Giuliano Dal Mas, dopo un’intera vita di vagabondaggi tra i monti e innumerevoli “tradimenti” con altre montagne, in questo libro sviluppa l’esigenza struggente della tarda maturità di ritornare alla montagna della sua vita o meglio al “primo amore”, mai dimenticato, per farsi perdonare qualche peregrinazione di troppo e ritrovare, come in una catarsi, l’ambiente ancestrale dove tutto è cominciato e, simbolicamente, dove tutto potrebbe finire con l’affetto trasformato in definitivo e nobile sentimento. È un libro tendenzialmente romantico e talvolta nostalgico, quasi un testamento spirituale (probabilmente l’Autore non ne aveva proprio l’intenzione), che vuole coinvolgere il lettore nella “riconquista” della Schiara, che, alla fine, si dimostrerà utile anche per chi credeva di conoscerla sufficientemente e magari, per eccesso di confidenza, aveva trascurato la particolare atmosfera di qualche prezioso anfratto...

96

tmgennaio

IL DIARIO DI “BROTHER” ELIO CROCE, MISSIONARIO COMBONIANO TRENTINO CHE HA TRASCORSO GRAN PARTE DELLA SUA VITA IN NORD UGANDA. UN RACCONTO SINCERO E APPASSIONATO

C

hi è Elio Croce? Nel Nord Uganda tutti lo conoscono. Elio, Brother Elio, fratello comboniano di Moena, nel 1971 lascia i monti, i verdi declivi e le nevi del suo Trentino per trapiantarsi al sole dell’Equatore, in mezzo all’erba elefante della savana ugandese. Moena (1.184 m.) e Gulu (1.100 m) hanno la stessa altitudine sul mare, ma paesaggi più diversi non possono darsi e volti e costumi più distanti non possono incontrarsi. Eppure io, nata e cresciuta in Africa, nel cuore di un ospedale africano, la mia Tata Liberata che mi porta nella sua casetta a condividere la polenta di miglio, la mia maestra Apollonia e le mie compagne che mi parlano Acholi, le termiti colte al volo dopo le piogge per mangiarle come leccornie, non riesco a immaginare nessuno dei tanti eccezionali missionari incontrati, di così “integrato” nel paesaggio e tra la gente ugandese, come Brother Elio. Elio è, semplicemente, un mito. In quarantacinque e passa anni d’Africa, prima come responsabile tecnico dell’Ospedale di Kitgum, poi dal 1985 dell’ospedale di Lacor, Elio ha condiviso


trentinolibreria Piergiorgio Cattani Il pane di Farina Il Margine

Beatrice Andalò I Saluti massaggiati del corpo Publistampa

Clemens Meyer Eravamo dei grandissimi Keller

In questo libro/intervista, in cui per la prima volta ricordi biografici si intrecciano con riflessioni sull’esistenza e sul presente del mondo, don Marcello Farina, in dialogo con Piergiorgio Cattani, offre a tutti il suo «pane» quotidiano, fatto di pensieri scaturiti dalla Parola della Bibbia e dalla voce della coscienza, parole che hanno accompagnato il suo magistero di prete e di docente. Nietzsche, Kierkegaard, Bonhoeffer, ma anche il «pensiero femminile» di Hannah Arendt e María Zambrano, sono i punti di riferimento di un’originale proposta che attraversa la teologia e la filosofia, la politica e la contemplazione, riuscendo a parlare a tutti con un linguaggio diretto ed efficace. Al tramonto di un mondo – e di un modo di intendere la fede cristiana – e di fronte all’oscurità e alle speranze di questa epoca, don Farina chiama ciascuno a una nuova alba di rinnovamento, possibile soltanto attraverso la responsabilità positiva per il futuro.

“I Saluti massaggiati del corpo. Tatto, ritmo, rima: interazioni e rinforzi tra processi funzionali, emotivi e cognitivi”, collocato all’interno del cofanetto “Nascere insieme”, primo libro della collana “Itinerari corporei”, propone un’esperienza di contatto chiamata “Saluti massaggiati”. Si tratta di brevi massaggi accompagnati da altrettante brevi filastrocche in rima. I Saluti possono offrire alla diade caregiverbambino intensi momenti di scambio, in cui la relazione passa principalmente attraverso il contatto fisico e il linguaggio verbale. Il libro prevede una prima parte di carattere teorico in cui viene approfondito il significato del massaggio e della filastrocca nello sviluppo del bambino e della relazione genitoriale. Nella seconda parte vengono proposti trenta Saluti, organizzati in tre raggruppamenti: uno per le parti principali del corpo, uno per le articolazioni principali e uno per le parti e le articolazioni minori e i particolari del corpo.

Daniel, Mark, Paul e Rico sono cresciuti come “pionieri” nella Germania dell’Est. Sono gli ultimi anni prima della caduta del Muro e sogni e illusioni sono amplificati dal mito dell’Ovest a portata di mano, tanto più dopo gli eventi dell’89. Con la Svolta – la riunificazione delle due Germanie – anche la loro vita cambia trasformandosi in una folle corsa fatta di furti d’auto, alcol, paura e rabbia. Clemens Meyer ci regala un romanzo sulla generazione a cavallo della caduta del Muro raccontata alla Trainspotting con la schiettezza di chi allora cercava di sopravvivere e di inventarsi un futuro nel Selvaggio Est. Saltando da un piano temporale all’altro, l’autore ci presenta la Lipsia delle case occupate, degli incontri clandestini di boxe, degli hooligan, delle prime discoteche e delle bevute disperate con la profondità e la poesia di chi quegli anni li ha amati a carissimo prezzo, vedendo perdersi uno dopo l’altro i propri amici d’infanzia e sgretolarsi, a poco a poco, il mito dell’Ovest.

tutte le vicende del popolo Acholi. Per loro e con loro ha costruito padiglioni ospedalieri, scavato pozzi, impiantato attività tecniche e agricole. Ha spartito con gli Acholi i tremendi decenni della guerriglia. Ha seppellito i loro morti. Ha percorso infiniti chilometri nella savana con la sua fuoristrada, bianca di vernice, ma rossa della impalpabile e pervasiva polvere che in Uganda ricopre e infiltra ogni cosa. Il viaggio incomincia sempre con un Segno di Croce e un’Ave Maria, e a bordo non deve mai mancare una pala, corda ed assi per togliersi dal pantano delle strade allagate, o stoppa e sapone per tappare un improvviso buco nel serbatoio. Il vecchio Toyota di Elio è stato di volta in volta veicolo tecnico di soccorso, (come quando avvisato da una Radio locale andò ad estrarre un neonato gettato in un pozzo nero), ambulanza per trasportare feriti o malati (durante la pace come durante la guerra o durante l’Ebola), carro funebre per evitare alle famiglie l’immane spesa di traslare il loro caro dall’ospedale al villaggio per essere seppellito vicino alla capanna a protezione dei vivi, ma anche allegro pulmino per i bambini del St. Jude, taxi occasionale che raccoglie per strada donne cariche delle taniche d’acqua, o anziane con piedi stanchi e impolverati che recano il loro pesante fardello sul capo. Attratto, sospinto e sorretto da una fede nella Divina Provvidenza tenace, solida, incrollabile nutrimento di una vita totalmente spesa, Elio, come un rocciatore trentino, sale, presa dopo presa, chiodo dopo chiodo, la sua avventura africana, tra le mille difficoltà e le mille tragedie, i mille eroismi di questi

anni tumultuosi terribili ed entusiasmanti. Uno sguardo in alto, alla vetta, uno all’intorno, ai compagni di cordata, e la salita continua. Elio giunse al Lacor nel 1985 insistentemente richiestovi dal mio papà che aveva bisogno del suo talento di costruttore e manutentore per l’espansione edilizia del “suo” ospedale che doveva far fronte ai grandi bisogni della popolazione. Ne nacque un sodalizio solidissimo, fatto di condivisione di spirito e di ideali, di stima e di fiducia reciproca, cementato dalle difficoltà materiali, dai pericoli affrontati insieme, dalla comune determinazione a rimanere a sostegno della gente qualunque ne fosse il costo. Senza l’abilità tecnica di Elio e senza la sua capacità di gestire la mano d’opera locale, i “suoi” operai, di cui conosce le storie, le famiglie e le difficoltà, ed in soccorso dei quali sempre si adopera, anche il fervore entusiastico ed idealista del papà non avrebbe potuto espandere in concreto il Lacor. Nella stessa precisa misura in cui l’ospedale non si sarebbe realizzato senza l’immane e trascinatore lavoro clinico della mamma, o senza il carisma luminoso del Dott. Matthew, brillante per sapienza medica e limpidezza etica, tragicamente ucciso dall’Ebola. Brother Elio Croce

Diari di guerra e di pace Un missionario comboniano trentino in Nord Uganda (1996-2004)

Curcu & Genovese (Euro 15,00)

97

tmgennaio


trentinolosapevate La frase “Alle 22, come d’accordo, accendo una luce in direzione di Trento. È il mio saluto a mia moglie ed a mio figlio che mi seguono mentalmente nella salita”.

Volti nella Storia Per saperne di più:

Giuseppe Loss, botanico e naturalista, per primo su Cima d’Asta e Cima Tosa, di Riccardo Decarli, Trentini nel mondo, 1958, A. 54, n. 7 (2011), p. 23. Giuseppe Loss, di Gino Tomasi, in Strenna trentina, Trento: Tridentum, A. 2009, p. 101-103 . http://www.scuolagraffer.it/index.php?option=com_content&view=article&id=32&Itemid=167

GIUSEPPE LOSS (1936-1971) ETÀ

e Sacchin partì alla volta delle montagne in territorio curdo con la spedizione Kurdistan 70 del CAI di Bolzano. L’avventura andò però a finir male: i 3 furono rapiti e tenuti in ostaggio dai curdi per parecchi giorni.

Giuseppe Loss, da tutti chiamato Bepi, nacque nel 1936 a Trento, in via Suffragio, ultimo di 7 fratelli.

IL LAVORO Bepi iniziò a lavorare molto giovane presso le Ferrovie dello Stato, come operaio e addetto alla riparazione e alla conduzione delle locomotive a vapore.

ACCADEMICO DEL CAI La sua vera passione era però l’alpinismo. Entrato a far parte del CAI, vi lavorava come accademico e istruttore nazionale di roccia. Faceva parte inoltre della Scuola di roccia Graffer.

ARRAMPICATORE Col suo carattere forte e determinato e la sua creatività nell’arrampicata, in poco tempo si era fatto notare a livello internazionale, vantando 800 scalate e più di 50 prime, tra cui la Torre Innerkofler sul Sassolungo, il Gran Vernel e la Cima Scotoni di Fanis, il Castello di Vallesinella, il Croz de l’Altissimo. Fu inoltre un grande esponente del sestogradismo trentino.

IN PAGANELLA Tra le sue salite più famose va ricordata la parete est della Paganella, insieme al fratello Fabio e a Bruno Tabarelli de Fatis,

TRAGEDIA SULLE ANDE nel giugno del 1965. I tre raggiunsero la cima percorrendo la Superdirettissima, una via molto ripida che richiese ai 3 scalatori, da bravi puristi dell’arrampicata, ben 22 ore di fatica per arrivare in vetta.

PALE DI SAN MARTINO Insieme a Emilio Bonvecchio, Romeo De Stefani e Vincenzo De Gasperi, scalò la parete ovest della Pala di San Martino, superando un precipizio di 780 metri di VI° grado superiore, in un’impresa che voleva celebrare il ricordo dell’alpinista scomparso Settimio Bonvecchio.

ALTRE SCALATE Instancabile, Bepi Loss negli ultimi dieci anni della sua vita continuò a scalare ad un ritmo molto intenso. Oltre alle montagne della sua regione, si mise alla prova anche sulle Alpi Occidentali. Dimostrò coraggio e abilità anche nelle ascese su ghiaccio, di cui si ricorda in particolare la via degli Scoiattoli, sulla Cima Scotoni.

KURDISTAN 70 Nel 1970 cominciò ad uscire dai confini europei. Insieme agli alpinisti Sommavilla

La sua seconda spedizione all’estero fu purtroppo anche l’ultima. Partito pieno di entusiasmo insieme a Carlo Marchiodi e ad altri compagni di scalata con la spedizione “Città di Trento” raggiunse le Ande peruviane per scalare il Nevado Caras, una vet ta di 6025 metri d’altitudine. Loss e Marchiodi furono visti raggiungere la cima il 6 luglio 1971, dove innalzarono il gagliardetto con i colori di Trento e quello della Sat. Al momento di scendere però i due alpinisti precipitarono nel vuoto.

CAUSE DELLA MORTE Non sono ancora chiare le cause dell’incidente. Reinhold Messner, che conosceva e stimava Bepi Loss, disse che lui non faceva mai errori, pertanto il pericolo che lo uccise dovette essere un pericolo obiettivo. “Non si cade per il maltempo, molto probabilmente la causa è o una cornice di ghiaccio o un masso”, commentò.

Hanno detto di lui: “Con Bepi Loss se ne va uno dei migliori scalatori degli ultimi dieci anni. [...] Scalatore silenzioso e semplice, aveva doti eccezionali ed era uno dei pochi che si fosse cimentato in ogni disciplina dell’alpinismo.” Reinhold Messner 98

tmgennaio


# trentinoscoop&news trentinomese

#TRENTINOMESE CONTEST: LASSÙ A MALGA VENEGIOTA OGNI MESE, LE TRE FOTOGRAFIE PIÙ VOTATE VERRANNO PUBBLICATE QUI. PARTECIPA ANCHE TU AL CHALLENGE DEL NOSTRO MAGAZINE

@andreavicebz Al secondo posto: Passo Pordoi, Val di Fassa.

@alessia_b71

@camillapizzini

Al primo posto: Malga Venegiota, Parco Naturale Paneveggio, Primiero.

Al terzo posto: Alta Badia, Dolomiti.

IL REGOLAMENTO DEL NOSTRO CONCORSO

S

eguire la pagina @trentinomese su Instagram; la foto vincitrice sarà pubblicata sulla nostra rivista cartacea il mese seguente alla pubblicazione online; per decretare la foto vincitrice si terrà conto dei “mi piace” ricevuti, dal primo del mese al venti del mese (per esigenze di stampa); solo le foto che saranno selezionate da noi e

pubblicate sulla nostra pagina Instagram @trentinomese potranno partecipare al concorso; per esser selezionati vi ricordiamo di utilizzare il nostro hashtag; ricordatevi di segnalare il luogo o localizzare la foto, saranno valide solamente le foto scattate in Trentino Alto Adige. Grazie a tutti anticipatamente!

99

tmgennaio


ABBÒNATI A TRENTINOMESE CON SOLI 20,00 EURO AVRAI 12 NUMERI DELLA RIVISTA ED UN BELLISSIMO LIBRO IN REGALO!

• PER RICEVERLO SEMPRE E PUNTUALMENTE A CASA TUA O, SE TI È PIÙ COMODO, AVERE I BUONI PER RITIRARLO DIRETTAMENTE PRESSO LA TUA EDICOLA • PER RISPARMIARE (PAGHI EURO 20,00 ANZICHÉ EURO 24,00) • PER AVERE DIRITTO SEMPRE ALLO SCONTO DEL 20% SU TUTTI I LIBRI DELLE EDIZIONI CURCU & GENOVESE • PER RICEVERE IN REGALO UN LIBRO

IERE L G E I I SC PUO A UNO DRI IB TR STI L E U Q

vi una rivista che Stavate cercando onaggi i più curiosi, i pers raccontasse i fatt l storie più belle de più interessanti, le te da tempo una Trentino? Cercava e venti che ogni mes selezione degli e one? Bene: potete si svolgono in regi Mese erca! Trentino interrompere la ric stro. proprio al caso vo fa e ch a ist riv la è

RO 5 EU ERE O L O S GLI CON I SCE ESTI O U U ÙP IN PI UNO DI Q A I TR LIBR

Puoi abbonarti e ritirare il libro presso il nostro ufficio: TRENTO via Ghiaie, 15 (8.30-12.30 / 14.00-18.00) oppure telefonare allo 0461 362122


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.