TrentinoMese ottobre 2013

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anno XXI n. 260

euro 2,00 www.trentinomese.it

ottobre 2013 9 771724 550829

ISSN 1724-5508

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appuntamenti, incontri e attualitĂ trentina

Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Trento. Contiene i.p.

27 ottobre 2013

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Le dieci domande di trentinomese ai candidati alla carica di governatore: programmi, spese, redditi, desideri e paure


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ring di Pino Loperfido

di Tiziana Tomasini

perfidie

a mali estremi l’ideologia del risparmio nei commessi (e nelle commesse) di trento

Tutti nati e morti a trento, rovereto, cles, cavalese, ecc... neGli altri paesi si vive e basta

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el momento in cui decido di varcare l’uscio di un negozio di abbigliamento sono disposta ad accettare qualsiasi osservazione, eccetto una. Se quindi accolgo con piacere i consigli su taglie ed accostamenti cromatici, condivido e discuto amabilmente sulla qualità dei tessuti ed argomento volentieri sulle tendenze della moda, non riesco assolutamente a tollerare quella serie di frasi riferite al mio potenziale di acquisto e pronunciate con melliflua cortesia dalle commesse di turno: “Eh, però costa molto!” “È molto caro!” “Il prezzo è impegnativo…” Non avendo posto limiti o accennato ad alcuna cifra e premesso che il mio aspetto è sempre quantomeno presentabile, l’infelice uscita provoca su di me una reazione che aumenta in modo esponenziale e va dalla semplice stizza alla tentazione di uscire immediatamente dal negozio, non senza aver sottolineato che la gentile precisazione riveste tutto il sapore di una manifesta maleducazione. Le possibili risposte che balenano sul filo dell’ironia sono molte: “Complimenti, lei ha studiato psicologia o antropologia culturale, vero?” “Ma come ha fatto a capire che il mio conto in banca è letteralmente in rosso?” “In realtà sono qui per comprare tutto il negozio…” Spinta dalla curiosità di verificare se il mio sia stato o meno un caso isolato, ho purtroppo constatato e condiviso quell’esperienza con altre amiche, disposte a sopportare perfino l’odioso “Le segna troppo sui fianchi”, ma non quel tipo di osservazione, che ha l’effetto di una vera e propria umiliazione. Di recente ho scoperto che è successo anche al mio elettricista. Tra un contatore e un gomitolo di fili, mi racconta che lui – proveniente da altra regione d’Italia – è rimasto colpito dalle medesime osservazioni in più di una circostanza. La più eclatante è avvenuta in una concessionaria auto, nella quale si era recato per acquistare una minimoto al figlio. Sentitosi rispondere dal giovane commesso che “costava troppo”, si è immediatamente rivolto al titolare, il quale prontamente poneva le sue scuse e attribuiva la gaffe alla giovane età ed alla poca esperienza del commesso. Sarà che in tempi di austerity l’ideologia del risparmio contagia un po’ tutti, saranno forse i frutti di una società che si basa molto sulle apparenze, sarà la scarsa sensibilità del personale poco preparato al contatto col pubblico, sarà la dannata tentazione di farsi sempre i fatti degli altri, ma certe intrusioni sulle potenzialità della nostra carta di credito irrita parecchio. Oltre ad essere un ottimo sistema per far fuggire i potenziali acquirenti. 8

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erto, lo so, l’Italia di problemi da risolvere ne ha di più urgenti, tuttavia la questione, specie nei centri abitati più piccoli, è molto sentita dalla popolazione. C’è stato un tempo in cui i parti avvenivano in casa. E quella casa era situata in un Comune. Pertanto non vi erano dubbi sul toponimo da inserire sulla carta d’identità. Con l’avvento del Servizio Sanitario Nazionale, la quasi totalità dei bambini nasce nel reparto maternità di un ospedale, laddove – assieme alla madre – può ricevere tutta l’assistenza di cui necessita. Le conseguenze di questo fatto sono state essenzialmente due. La prima è la diminuzione della mortalità infantile. La seconda è che i nuovi nati risultano venuti al mondo nel Comune in cui è situato l’ospedale e non, come sarebbe più logico, in quello dove trascorrerà probabilmente tutta la propria esistenza. Così, per fare l’esempio trentino, abbiamo oggi migliaia di bambini che risultano “nati” a Trento, Cles, Cavalese e Riva del Garda e solo qualche sparuta nascita in tutti gli altri centri della provincia. La stessa cosa (anche se per motivazioni diverse) avviene per la morte. Fino a non molto tempo fa, il moribondo di turno veniva accompagnato nel grande passo dalle litanie delle prefiche. Oggi una corsa disperata all’ospedale più vicino non la si nega a nessuno, no? E allora, ecco anche qui una sfilza di morti a... Si tratta di due dei tanti paradossi provocati dalla modernità, ovvero dalla necessità di far quadrare i sempre traballanti bilanci della Sanità italica. Una privazione identitaria di cui molti farebbero volentieri a meno, considerato che il rapporto stringente con la Comunità in cui vivono e nella quale radicano i propri affetti nulla ha a che vedere con il fantomatico e oscuro “comune di nascita” indicato sui documenti. A dire la verità, il regolamento sullo stato civile, adottato il 3 novembre 2000 (n.396), prevede che l’atto di dichiarazione della nascita possa andare, su richiesta dei genitori, non al Comune dell’ospedale in cui essa è avvenuta, ma a quello della madre. Tuttavia sui certificati e nei rilevamenti Istat comparirà sempre e soltanto il Comune del parto o della dipartita. Una piccolissima ingiustizia, per carità. Ma un’ingiustizia è sempre un’ingiustizia. Ogni ospedale è di fatto extraterritoriale in quanto è, sì, allocato in un Comune, ma serve tutti gli altri centri del territorio. Sarebbe bello, insomma, che almeno questa briciola di identità non ci venisse tolta. Una Comunità si costruisce sul senso di appartenenza. Se in quella Comunità non ci nasce e muore più nessuno, la Comunità non può più essere sicura nemmeno di esistere. E voi, dove siete nati?


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ring di Francesca Negri

di Carlo Martinelli

colpo di tacco

alla carlona CONDANNA AI LAVORI SOCIALMENTE UTILI: QUALCHE PROPOSTA

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a stucchevole diatriba sulla condanna del signor Silvio – dai, che non vi serve il cognome, avete capito benissimo... – una cosa buona ce l’ha portata. Abbiamo infatti imparato a conoscere un po’ meglio l’affidamento in prova ai servizi sociali, ovvero quella misura alternativa alla detenzione per eccellenza, in quanto si svolge totalmente nel territorio, mirando ad evitare al massimo – citiamo il dispositivo del Ministero della giustizia –“i danni derivanti dal contatto con l’ambiente penitenziario e dalla condizione di privazione della libertà”. Così, presi da insano entusiasmo, ci si chiede se non sarebbe il caso di darci dentro, con qualche condanna immediatamente trasformata in lavori socialmente utili. Ad esempio, una condanna ad una settimana di lavoro nelle cucine di un ristorante McDonald’s, non se la meriterebbero quei signori che – non ci importano motivi e ragioni, non qui, non ora – stanno frapponendo pastoie burocratiche (o c’è qualcosa d’altro?) proprio all’apertura del nuovo ristorante McDonald’s in quel di Mori. Perché ritardare l’apertura di un fast food che porterà lavoro ad una cinquantina di persone è imperdonabile, punto e basta. Forse lavori socialmente utili anche per chi si intestardisce nel voler collocare una biblioteca nel piazzale Sanseverino, nel cuore di Trento. Riproponendo la strana idea di voler collocare megastrutture là dove arrivano stradine da senso unico, vergognosamente concesse alla doppia circolazione. Massì, ci sta una condanna a dieci giorni di pulizie nel parcheggio del medesimo piazzale, nel frattempo – questo sì – sistemato e trasformato in parcheggio (gratuito) a servizio anche del vicino Muse, museo che (fortunatamente) sta richiamando migliaia di visitatori e merita dunque un parcheggio come si conviene, là nei pressi. E che dire di tutti quelli che – specie in tivù o alla radio – a qualsivoglia domanda immancabilmente rispondono con “assolutamente sì, assolutamente no”. È “assolutamente” – in assoluto, non v’è dubbio – l’avverbio più usato (e abusato) dell’universo mediatico, al quale anche l’universo locale trentino si è supinamente adeguato. Di qui la modesta proposta: chiunque verrà sorpreso ad usare la locuzione “assolutamente” verrà condannato, seduta stante e senza appello, ad un giorno di arresto che verrà scontato appunto come lavoro socialmente utile. Presso una struttura che si occupa di sordomuti. 10

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Più SAVOIR-FAIRE PER TUTTI

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onosco tanti bravi esercenti a Trento. Persone che conducono i loro locali pubblici, bar o ristoranti che siano, con tanta passione e molta professionalità. Forse loro dovrebbero farsi carico di provare a trasmettere – oppure proprio di regalare – un po’ del loro savoir-faire a qualche loro collega. Lo penso quando la ragazza di una gelateria del centro starnutisce senza fazzoletto mettendosi le mani sulla bocca e poi con quelle stesse mani, un secondo dopo, afferra il mio cono per porgermelo farcito di due palline nocciolapistacchio e di un po’ dei suoi bacilli. Lo penso quando un noto locale di piazza Duomo vedendo una coppia con un neonato in carrozzina non ne vuole sapere di prendere prenotazioni per un tavolo a cena («tanto semmai aspettate un po’…»). Lo penso quando ordini un aperitivo e non ti portano nemmeno uno straccio di patatina (e quando arrivano spesso sono stantie). Ma quando accadono cose come quella che vi sto per raccontare penso anche che, ogni tanto, bisognerebbe fermare le bocce e riflettere. Siamo al 13 agosto, e una coppia di quasi ottantenni, marito e moglie, decidono di concedersi una botta di vita facendo una passeggiata in una Trento assai deserta e certamente accaldata. Sono le sei di sera e a piedi percorrono via Tre Novembre. Hanno molta sete e così optano per fermarsi per un aperitivo, in un piccolo e noto wine bar. Lui va pazzo per lo spritz veneto, ma non quello che noi giovani conosciamo oggi, fatto con 1/3 di Prosecco, 1/3 di Aperol, 1/3 di Selz, ghiaccio, una fetta di arancia, un’oliva. No, lui ama l’originale, quello dei primordi: il classico aperitivo veneto, infatti, risale ai tempi in cui i domini della Repubblica Serenissima furono invasi dall’impero austriaco. A quanto pare, i soldati austriaci per smorzare il grado alcolico dei vini bianchi veneti amavano allungarli con l’acqua frizzante. Da qui l’origine del nome spritz, ovvero spritzen, che significa spruzzare in tedesco. Il primo spritz veneto, quindi, era fatto di vino bianco e acqua gassata. E così lui lo beve, da sempre, ammettendo semmai la variante che sostituisce al bianco fermo il Prosecco. Entra nel wine bar e chiede due spritz veneti, specificando che fossero fatti come appena detto. Il proprietario non esita un istante: «No, non lo faccio, io il vino con l’acqua non lo servo». Il signore si stupisce, vorrebbe arrabbiarsi, dirgli che si tratta di una ricetta storica, ma visto che ha molta sete non demorde. Chiede due bicchieri di vino bianco e una bottiglia di acqua frizzante. «No, non glieli do, perché tanto so che poi lei metterebbe l’acqua nel vino». Il signore, scioccato, se ne va. Non sapeva che un esercizio pubblico non può rifiutarsi di servire quantomeno l’acqua, per cui avrebbe potuto intimarglielo o – a volerne fare una questione di principio come quella del proprietario del wine bar – addirittura chiamare i carabinieri. Il signore, invece, se ne va, alla ricerca di un altro bar, dotato di più savoir-faire. O forse sarebbe meglio dire, dotato di più cultura e di principi più intelligenti.


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ring di Gianfranco Gramola

diario rotaliano C’avete fatto caso che non ci si fa mai caso?

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el 1942, l’attore romano Aldo Fabrizi, ha scritto un piccolo libro dal titolo:“C’avete fatto caso?”. Questo titolo divenne il cavallo di battaglia del simpatico comico e grazie al quale riusciva in maniera ironica e buffa, a raccontare il mondo che lo circondava. Un esempio? “C’avete fatto caso che quando siete in fila cor piatto in mano ar buffet… ar momento che arriva er turno vostro, se so’ già pappati tutto?”. Osservazione molto acuta e puntuale. Occupandomi di cronaca di costume e non resistendo alla tentazione, ho voluto cimentarmi anch’io in questo giochetto, usando delle annotazioni talvolta garbate, spesso ironiche, pungenti e anche provocatorie, che fanno parte della nostra quotidianità, abbondantemente colma di contraddizioni. C’avete fatto caso che le bandiere della pace che stavano appese alle finestre di tutte le case, sono sparite tutte? C’avete fatto caso che la società dei giorni odierni, vive più di sondaggi che di pane e salame? C’avete fatto caso che ogni tanto, sui quotidiani, si legge: ”Marito dimentica moglie all’autogrill”? C’avete fatto caso quando chiedete un permesso o un giorno di ferie, il principale cambia umore? C’avete fatto caso che siamo solidali con il terzo mondo, non siamo razzisti, però il vicino di casa ci sta sulle balle? C’avete fatto caso quante persone smaniano per diventare famosi e poi, raggiunta la popolarità, fanno di tutto per cammuffarsi e sfuggire ai paparazzi? C’avete fatto caso che ci accorgiamo quanto è importante la salute, proprio nel momento in cui viene a mancare? C’avete fatto caso che molti, quando finiscono in prigione, diventano pittori o scrittori? C’avete fatto caso che tanti oggetti che acquistiamo, si rompono sempre il giorno dopo che è scaduta la garanzia? C’avete fatto caso che tutti i film di Natale hanno come tema principale le parolacce, le tette e le corna? C’avete fatto caso che i bimbi sono tutti belli, i grandi sono tutti bravi e i morti sono tutti santi? C’avete fatto caso quanto sia stupenda, come virtù, l’umiltà? Il guaio è che è molto diffusa al momento della dichiarazione dei redditi. C’avete fatto caso come la vita sia la più monotona delle avventure? Finisce sempre alla stessa maniera. C’avete fatto caso come lo stupido dice le sciocchezze, ma è l’intelligente che le fa? C’avete fatto caso che alle volte, per essere felici, basta poco? C’avete fatto caso come la gente sia schiava e ossessionata dalle date di scadenza dei 12

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ring prodotti alimentari? C’avete fatto caso che i giorni vengono ben distinti fra di loro, mentre la notte ha un unico nome? C’avete fatto caso che una volta in Tv i film venivano interrotti dalla pubblicità, mentre adesso è la pubblicità ad essere interrotta dai film? C’avete fatto caso quanto i difetti degli altri assomiglino molto ai nostri? C’avete fatto caso che a volte l’umorismo, preso a piccole dosi, può essere più efficace delle medicine? C’avete fatto caso che se un povero ruba, è un ladro, mentre se è il ricco a rubare, è malato? C’avete fatto caso che a Natale sono tutti disposti ad aiutarti, ma se ti serve qualcosa a marzo, tutti sono pieni di impegni? C’avete fatto caso che molti politici quando sono in campagna elettorale promettono mari e monti, ma una volta eletti vengono colpiti da una forte amnesia? C’avete fatto caso che le donne ricordano solo gli uomini che le hanno fatte ridere, mentre gli uomini ricordano le donne che li hanno fatti piangere? C’avete fatto caso che nei ristoranti e nelle pizzerie non fanno mai i saldi? C’avete fatto caso che una volta, quando non c’erano playstation, computer, ecc… , avevamo più amici e si viveva di più all’aria aperta? C’avete fatto caso come ci sentiamo più felici e soddisfatti dopo aver fatto compagnia ad un anziano? C’avete fatto caso che tutto il piacere di un viaggio, sta nel fatto che poi si torna a casa? C’avete fatto caso che avendo amici acculturati, hai l’impressione di saperne un po’ di più sulle cose della vita? C’avete fatto caso che la cosa che invecchia presto, è la gratitudine? C’avete fatto caso che le uniche missive che arrivano puntuali, sono le bollette? C’avete fatto caso quanti amici hai quando c’è da divertirsi e molti meno quando c’è da faticare? C’avete fatto caso che si dubita in Dio quando si è in piena salute? C’avete fatto caso che quando hai buttato via un oggetto inutile e che non usavi da anni, scopri di averne bisogno? C’avete fatto caso che nel periodo dei saldi, la taglia che cerchi non c’è? C’avete fatto caso come sono in calo le Borse e in compenso come sono aumentate quelle sotto gli occhi? C’avete fatto caso che la natura non fa niente di inutile? C’avete fatto caso che la donna può permettersi di cambiare idea quando gli pare, giustificandosi con la semplice “incoerenza femminile”. C’avete fatto caso che nei Pronto Soccorso degli ospedali, che spesso critichiamo, troviamo anche molta professionalità e anche umanità? C’avete fatto caso alla differenza che c’è fra un uomo e una donna, quando squilla il telefono? L’uomo prende la penna, la donna… la sedia. C’avete fatto caso a quando si va in bagno, nel momento del bisogno, la carta igienica è finita? C’avete fatto caso che gli amici vanno e vengono, mentre i nemici si accumulano? C’avete fatto caso che l’amore assomiglia un po’ ad una malattia contagiosa? Più la si teme e più vi si è soggetti. C’avete fatto caso che a Mezzolombardo, in piazza Vittoria, la sanzione sul cartello “Vietato lordare”, è espressa ancora il lire? Non c’avete fatto caso? Beh, adesso fatelo. Grazie.



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di Fiorenzo Degasperi

scempi ed esempi Belle le chiese trentine. Ma se sono sempre chiuse lo sono un po’ meno

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asseggiando lungo i sentieri della val di Rabbi incontro alcuni ospiti romagnoli. Uno di loro è uno storico dell’arte, ha scelto di trascorrere le vacanze in Trentino per le sue ricchezze artistiche – pittoriche, scultoree, architettoniche – oltre che per gli splendidi panorami. Ha in mano diverse guide che indicano i luoghi sacri da visitare, descrivendone le caratteristiche, elogiando rarità e mettendo in evidenza contaminazioni, scambi, sovrapposizioni. Eh sì! Il Trentino è proprio una terra baciata dalla fortuna. Poi, in val di Non, ogni borgo ha qualche cosa da offrire: castelli, rocche, chiese, palazzi. Per fortuna che l’estate un’associazione garantisce l’apertura di alcune chiese. Peccato invece che diverse chiese della val di Sole siano chiuse; non si trovano nemmeno le indicazioni di possibili orari o a chi rivolgersi per le chiavi. Faccio notare che l’indicazione di dove poter trovare le chiavi è una caratteristica del vicino Sudtirolo, dove la strutturazione a maso permette al maso più vicino di mettere a disposizioni le chiavi, magari accompagnando la visita con esemplari spiegazioni (e io sono ben felice di dare 5 o anche 10 euro come ringraziamento per la premura rivoltami). Altrettanto non si può dire del Trentino. Sono anni che vado predicando, di conferenza in conferenza, che con tutte le associazioni di volontariato sul territorio sembra impossibile che non si trovi qualcuno disponibile – almeno in stagione turistica, oppure indicando chiaramente giornate e orari di visita – ad aprire la chiesa in questione almeno per qualche ora, magari facendo pagare un biglietto a prezzo ragionevole, oppure confidando nelle offerte dei visitatori. Sono convinto che alla fine della giornata di visite si possa racimolare un bel gruzzoletto, ed è giusto che sia così. Ma purtroppo questi esempi sono abbastanza rari. Come faceva notare l’ospite, ci sono alcune associazioni sul territorio che si offrono per la gestione del patrimonio del proprio paese o valle, come nel basso Sarca, in certi periodi dell’anno in Valsugana, in val di Non, in paesi come Cembra (le spiegazioni della chiesa di San Pietro fatte da Alfonso Lettieri sono imperdibili). Sul piatto della bilancia di San Michele questi esempi però pesano assai poco. Moltissime altre cappelle, chiese alpestri, pievi, ecc. rimangono rigorosamente chiuse, sbarrate. È vero che contengono un patrimonio da salvaguardare, ma possibile che non si trovi una soluzione accettabile per tutti? I fedeli hanno il diritto di pregare in un edificio sacro, l’ospite ha il diritto di capire il territorio attraverso le sue testimonianze, gli studiosi di trovare le porte sempre 14

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di Paolo Chiesa

civiltà trentina I SOLDI non Fanno LA FELICITÀ, ma ti proteggono dall’acqua bollente...

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aperte per analizzare iconografie e forme. I viandanti e i pellegrini semplicemente di avere un tetto sopra la testa mentre diluvia. Come avveniva nei migliori anni della religiosità popolare. Mi ricordo che perfino durante la splendida mostra sul “Gotico nelle Alpi. 1350-1450”, tenutasi nel Castello del Buonconsiglio a Trento ma strutturata sul territorio coinvolgendo diverse chiese e cappelle del periodo in questione, alcune chiese di cui si parlava in catalogo – quindi parte integrante della mostra –, rimanevano inspiegabilmente chiuse. Oppure l’apertura era così ridicola da annoverare l’evento nella casualità piuttosto che in una seria politica culturale del territorio. Mi esimo dal fare la lista di chiese chiuse, non mi basterebbe l’intera pagina. Sono comunque dell’idea che se il Trentino vuol essere un territorio che vive del turismo – e lo potrebbe fare benissimo, tutto l’anno e non soltanto alcuni mesi d’estate e altrettanti d’inverno – deve comportarsi in maniera conseguente. Offrire quindi il massimo di quello che il territorio può dare, oltre che un sorriso che male non sta sulle labbra di chi opera a contatto con la gente (ristoratori, negozianti, ecc.). Il nostro patrimonio, studiato dagli esperti dell’Assessorato alla Cultura nelle sue diverse branche, da emeriti e genuini studiosi locali, non può essere disperso ai quattro venti, dimenticato o custodito gelosamente non si sa per chi. Attrezziamoci per garantire le visite, per salvaguardare le opere, per far innamorare sempre di più gli ospiti – ma anche i cittadini e gli abitanti dei villaggi – di quanto abbiamo. I nordici ci invidiano questa ricchezza, sanno tutto, sono iperinformati. Noi ci ostiniamo a tenere sotto chiave questi scrigni, questi tesori, non comprendendo l’investimento economico di un diverso modo di fare politica culturale.

l mese scorso abbiamo parlato di quanto faccia bene la felicità e di come nelle città si tenti addirittura di misurare il grado di contentezza delle persone con smile e pannelli interattivi su fari e municipi. Torno di nuovo sull’argomento, sia perché il benessere dello spirito è un argomento fondamentale per una vita positiva, sia perché ho letto un’altra notizia a riguardo e ne vorrei parlare. Si dice che i soldi non fanno la felicità, ma in base a una ricerca scientifica condotta da un’università cinese, la Sun Yat-Sen University di Guengzhou, sembra che non sia sempre così. Durante una serie di esperimenti, alcuni ricercatori hanno fatto maneggiare soldi ad alcune cavie umane. Beh, per farla breve, sapete cosa hanno scoperto? Che solo il contare banconote e monete ne riduceva la sensibilità al dolore. Infatti i partecipanti, immergendo le mani nell’acqua bollente provavano meno dolore dei soggetti che dai soldi erano rimasti alla larga. Altro dato molto interessante, si è registrata una riduzione della “sensibilità all’esclusione sociale”: sarebbe a dire, costoro percepivano meno la povertà e l’emarginazione sociale. Va da sé che dopo aver letto di tali esperimenti, l’adagio sui soldi che non fanno la felicità traballa un po’. Come dice Woody Allen: “Se il denaro non dà la felicità, figuriamoci la miseria”. Ma forse oltre alla felicità, talvolta la discriminante tra chi ne ha e chi non ne ha (soldi) è di ordine più pratico. La differenza, ad esempio, tra chi muore per una malattia che non può curare perché prevede cure costosissime e chi può permettersi di andare nella migliore clinica privata, magari all’estero. La differenza tra chi ha un mutuo trentennale sulla casa e chi la casa se la compra senza fare debiti o la eredita senza spendere granché. La differenza tra chi ha rubato una gallina e non può farsi difendere degnamente in tribunale e chi ha commesso crimini enormi e si fa rappresentare da una legione di avvocati. Insomma, i soldi non fanno la felicità, ma sicuramente ti attrezzano un po’ meglio per affrontare il percorso della vita. E ti fanno sentire un po’ meno dolore se metti le mani nell’acqua bollente... 15

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Diretto da: Paolo Curcu [ paolo@trentinomese.it ]

sommario ottobre2013

In redazione: Pino Loperfido, Cristina Pocher Hanno collaborato a questo numero: Alessia Acampora, Annalisa Borghese, Paolo Chiesa, Silvia Conotter, Lara Deflorian, Fiorenzo Degasperi, Fabio De Santi, Renzo Francescotti, Flora Graiff, Gianfranco Gramola, Carlo Martinelli, Francesca Negri, Roberta Pisoni, Silvia Tarter, Tiziana Tomasini, Lucio Tonina, Giada Vicenzi Grafica: Fabio Monauni Redazione: Via Ghiaie 15 38122 Trento Tel. 0461/362155 Fax 0461/362170 Editrice: Curcu & Genovese Associati S.r.l. Via Ghiaie 15 - 38122 Trento Tel. 0461.362122 Fax 0461.362150 Concessionaria Pubblicità: Südtiroler Studio S.r.l. Trento - Via Ghiaie 15 Tel. 0461.934494 Fax 0461.935706 studiotn@bazar.it Direzione pubblicità: Rosario Genovese Bolzano - Via Bari, 15 Tel. 0471.914776 Fax 0471.930743 Direzione pubblicità: Giuseppe Genovese Stampa: Alcione - Trento Registrazione Tribunale di Trento n. 536 - 4 aprile 1987

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Ring

6 commenti

Attualità

16 Villaggi dai camini spenti 2

22 Elezioni, mon amour

36 cercasi lavoro appassionatamente 44 Quando il vigile vigilava su tutto 48 Speciale vallagarina 60 la storia in saccoccia 64 antonello serra

66 marco francescatti 70 imparare a stare insieme 74 tutti pazzi per il tai-chi

Panorama

78 pomaria 81 autunno in vigolana 82 mcloughlin indiano 84 elisir d’amore 86 se gaber fosse gaber 88 fa’ la cosa giusta! 90 un anno sulle punte 92 terramia, 20 anni dopo 95 Orchestra haydn 98 teatro per famiglie 103 Società filarmonica

Giorno per giorno

104 Mostre 108 appuntamenti del mese

Scoop&news 116 120 121 122 124

i matrimoni del mese il fascino della radio addio a ulisse marzatico ricordando eluana la solidarietà a maso martis

Rubriche

126 Libri e librerie 128 correva l’anno 129 Ristoranti 130 La vignetta

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trentinoattualità

di Carlo Martinelli

LASSù, DOVE OSANO GLI ULTIMI ABITANTi

L’uno scrive, l’altro fotografa: insieme, Alberto Folgheraiter e Gianni Zotta continuano a raccontare, come nessun altro, il Trentino delle frazioni sperdute, dei masi isolati, delle malghe solitarie. E così hanno esplorato altri “villaggi dai camini spenti”: nel secondo capitolo di un libro che raccoglie ben 153 storie, ricche di umanità e di memoria e, perché no, di speranza...

i villaggi dai 18

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trentinoattualità

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quadra che vince non si cambia. Vale non solo per lo sport, evidentemente, giacché siamo a salutare una nuova - se possibile ancora più convincente, ancora più affascinante, ancora più emozionante - prova della premiata ditta Folgheraiter & Zotta. Già. La tentazione è quella di scrivere: procuratevi questo libro, leggetelo, guardatelo, sfogliatelo. Non ve ne pentirete, garantito. Fine della recensione.

Per chi però coltivasse dubbi residui, aggiungiamo volentieri qualcosa. Perché questo - così come quello che l’aveva preceduto, del quale costituisce a partire dal titolo: “I villaggi dai camini spenti”, sottotitolo: “Continua il viaggio nella periferia del Trentino del terzo millennio”, l’attesa, logica, lodevole continuazione - è un libro che conferma di meritare la collocazione nella ristretta cerchia dei testi che fanno la storia letteraria del

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Alberto Folgheraiter e Gianni Zotta a fine aprile 2013 sono andati in Uganda, tra la popolazione del Karamoja, per finire a Jinja, alle sorgenti del Nilo, dove hanno inteso siglare, con questo scatto, la conclusione del secondo volume de “I villaggi dai camini spenti”.

Trentino. Sì, una volta esplorate le 240 pagine di questo “Villaggi 2” ne avrete conferma. Ad Alberto Folgheraiter (1952), giornalista, ex Rai, la definizione non rende onore: è anche scrittore, antropologo,

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narratore. E Gianni Zotta (1950), da una vita il fotografo di “Vita Trentina”, ribadisce la sua capacità di raccontare per immagini (e sono ben 452 in questo libro). Per questo, anche se il paragone è ingombrante e forse non ha senso - visto

il mutare dei tempi, viste le novità occorse - il pensiero corre ad un’altra coppia di narratori per parole e per immagini, a loro volta testimoni preziosi del Trentino: Aldo Gorfer e Flavio Faganello. Bene. I “Viaggi 2” - lo chiamiamo così, per brevità, il libro confezionato, come gli dei dell’editoria sempre vorrebbero, da Curcu & Genovese, grafica e impaginazione di Fabio Monauni (35 euro il prezzo) - è il resoconto del ragionato girovagare che Folgheraiter & Zotta hanno compiuto tra il gennaio del 2012 e il settembre di quest’anno. Pensate: per il primo volume avevano impiegato nove mesi di lavoro, duemila chilometri percorsi, 250 persone intervistate. Questa volta il ritorno ai villaggi dai camini spenti (ma per fortuna qualche camino ha ripreso a buttare fumo, gradito segnale di vita che


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non arretra, di speranza che non muore) conta su 153 persone intervistate oltre che su chilometri e chilometri macinati. È un libro da leggere e assaporare con calma, pagina dopo pagina. Racconta le microcomunità di Iron di Ragoli, Cerana di Ragoli, Sant’Antonio di Mavignola, Moline e Deggia di Banale, Por di Pieve di Bono, Malga Vacìl di Storo, Tignerone e Cillà, Masi di Sopramonte, Palù del Fersina, Carnedo di Piscine, Masi di Grumes, Bornie di Valda, Barco di Albiano, Tregiovo e Lauregno, Ortisè e Menàs, Masi di Vermiglio. Va a formare, insieme alle microcomunità protagoniste del primo volume (salutato oltre che dal favore dei

lettori, due edizioni, anche da importanti premi nazionali, il Leggimontagna di Tolmezzo su tutti) una enciclopedia popolare etnografica trentina senza uguali, che spazia dalla Val di Gresta a Vallarsa e Terragnolo, dalla Val dei Mocheni a Sagron Mis e il Vanoi, da Pejo e Rabbi a Ranzo e Margone, da Medìl di Moena a Verra di Penia. Si badi: non è una immagine da cartolina. Semmai è un Trentino che fatica, ma ricco di orgoglio, memoria, financo saggezza. Dove il contatto con la natura e il silenzio rovescia quel che accade laggiù, nel fondovalle, nelle città. Scorrono storie, soprattutto. Da quella che apre il libro: quella, indimenticabile e affabulatoria, di Giovanni Giovanella, il “sindaco di Iron”, l’unico e ultimo abitante stabile del villaggio adagiato a 871 metri, poco sopra l’ingresso della selvaggia val d’Algone. O quella dell’avvocato Adolfo de Bertolini che, 69 anni dopo, torna al Maso dei Merli dove era nato quando la sua famiglia era sfollata da Trento, a rischio bombardamenti durante la seconda guerra mondiale. Ma, appunto, sono 153 le storie che raccontano il Trentino della periferia estrema. Giovani e anziani, locali ed immigrati: come Mohammed, musulmano devoto, in Italia da trent’anni, che Folgheraiter racconta e Zotta fotografa mentre pre-

ga - “cinque volte al giorno e preghiamo per tutti, non soltanto per noi” - lungo la strada di Tignerone e Cillà, sullo sfondo del castello di Stenico. Tante storie, spesso con gente che sorride, convinta. Ed anche questo - in un tempo cupo e lamentoso, foriero di ansie e di paure - fa bene a chi legge. Infine, la scelta stilistica ribadita: così come nei “Villaggi 1” anche questa volta Folgheraiter scrive “al passato”. Tutto il libro è scritto al tempo passato.

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trentinoattualità L’effetto è vertiginoso, ma convincente. Assicura al libro (ai libri, ché siamo al capitolo 2 della saga dei villaggi dai camini spenti) la durata che merita (meritano). Così, ad esempio, ecco alcuni passaggi del capitolo dedicato a Gianluigi Rocca, il pittore che vive in malga, il Giotto delle terre alte. “3 agosto 2012. Andammo a malga Vacil, 1800 metri, 350 ettari di proprietà del comune di Storo, la mattina presto di un venerdì di agosto... Sulla porta della vecchia officina resisteva un cartello con il testo di una canzone: “Santa Barbara proteggi i minatori che sono al pericolo...” Più avanti i fienili di Faserno occupavano gli erti pascoli disposti ad anfiteatro... Gianluigi Rocca comparì dall’erba, alta nei prati della malga, preceduto da tre cani, inseparabili quanto preziosi compagni di lavoro”. Così capita di leggere. Tutto, dal testo alle didascalie, ai molti box che raccontano storie ulteriori, personaggi e curiosità, tutto è raccontato al passato. Eppure il presente – ché questi sono reportage dentro la vita di tutti i giorni, sono le inchieste per antonomasia (quelle che non si fanno più sui giornali o in tivù) – esce rafforzato dalla scelta di raccontarlo al passato, come fosse un testo di storia, affidandosi al

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distacco e all’autorità che viene da chi è consapevole di tramandare qualcosa non di futile e vuoto, bensì vero, vivo, importante, autentico. Folgheraiter & Zotta ci prendono per mano e ci portano dentro quei villaggi, ci fanno incontrare chi li abita o chi li visita, ci regalano il ritratto di un altro Trentino. Sarebbe imperdonabile chiamarlo un Trentino minore o marginale, perché perso quel

Trentino non ci resterebbe che una realtà postmoderna, posticcia e plastificata, virtuale ed isterica. Per questo facciamo il tifo perché molti camini tornino a fumare. Se questo accadrà - e qua e là sta già accadendo - Folgheraiter & Zotta saranno là, per raccontarcelo. Perché è nel loro dna, perché riesce loro bene, perché abbiamo bisogno di simili narratori. ■


26 27 28 ottobre 2013 QUARTIERE FIERISTICO DI RIVA DEL GARDA sabato e domenica 10.00 - 18.00 lunedì 10.00 - 17.00 Arredo, Design e Bioedilizia www.iocasarivadelgarda.it

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trentinoattualitĂ

elezioni mon amour di Pino Loperfido

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trentinoattualità le differenze fondamentali rispetto a cinque anni fa sono il clamoroso numero di candidati presidente (11) e la rilevante assenza di Lorenzo Dellai, oramai impastoiato nei palazzi romani (anche se è Presente in... spirito). Ogni cosa lascia prevedere un risultato meno scontato. Anche perché al candidato favorito, Ugo Rossi, sostenuto dalla potente trimurti UpT-Patt-PD, si è affiancato un soggetto tutto nuovo, che promette battaglia: Progetto Trentino di diego mosna. Abbiamo posto dieci domande ai candidati presidente (per lo meno a quelli che siamo riusciti a contattare). vediamo come è andata...

Le 10 domande di trentinomese

27 ottobre 2013

1. Perché i trentini dovrebbero scegliere Lei quale nuovo Presidente? 2. Se eletto, quale la cosa che certamente non intende mantenere nella struttura della Provincia? 3. Quale, invece, quella che ritiene comunque meritevole di essere salvata e che dunque, se eletto, non si sogna nemmeno di toccare? 4. Quale la sua posizione nei confronti dell’Autonomia? Semplificando, se Lei dovesse scegliere, è per difenderla, allargarla, abolirla, contemperarla alle Regioni non a Statuto speciale, consolidarla? Oppure, sempre in una parola, che altro? 5. Degli altri candidati Presidente, quale ritiene più vicino alle sue posizioni? E quello irrimediabilmente lontano? 6. A quanto ha dichiarato ammontare, nel 2012, il suo reddito? E quale pensa dovrebbe essere lo stipendio adeguato per il presidente della Provincia autonoma di Trento? 7. Quale personaggio trentino, di ieri o di oggi, ritiene rappresenti meglio la nostra terra? 8. Cosa sogna per il Trentino? E cosa, invece, teme? 9. Innovazione, giovani, cultura, lavoro, Europa... L’impressione è che spesso i temi di una campagna elettorale assomiglino più a vuoti slogan che non alla necessaria concretezza. Per questo Le chiediamo UNA ed una sola cosa concreta che intende realizzare, da subito, una volta eletto Presidente. 10. Quanto spenderà per la sua campagna elettorale? Sarebbe disposto a fornire l’elenco di eventuali finanziatori?

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trentinoattualità Ugo Rossi (PD - patt - Upt - UPT con Dellai - Riformisti del Trentino - Italia dei Valori Verdi Ecologisti e Civici - Verdi Europei - Union Autonomista Ladina)

1. Mi sento pronto, motivato e convinto

2. Non credo alla logica del rottamare e demolire tanto per fare e creare consenso: lascio ai principianti e a quanti non conoscono le complesse dinamiche dell’apparato amministrativo tali semplificazioni. Credo che la Provincia, intesa come insieme organizzato di apparati e autonomie, vada riqualificata, ammodernata e sburocratizzata. In generale si tratta di far diminuire le dimensioni della macchina pubblica rendendola più snella e veloce nel dare risposte misurabili ai cittadini.

3.

FOTO: PAOLO RONC

Con la Giunta uscente abbiamo lavorato bene. Ciascuno nel proprio ambito ha realizzato molto per migliorare la qualità della vita dei trentini. Mi

risulta difficile ora dire, porre l’accento su una piuttosto che sull’altra iniziativa. Tra le molte leggi che sono state licenziate mi sentirei, senza timore di esser smentito, di ritenere meritevole di esser salvata la legge sulla famiglia, la riforma della sanità e l’introduzione del reddito di garanzia. Anche buona parte dei provvedimenti anticrisi vanno considerati positivamente perché ci hanno consentito di non precipitare nella depressione economica.

4. Sicuramente difenderla e consoli-

darla. L’Autonomia va considerata da tutti i trentini un bene comune, non un privilegio. E’ un valore conquistato dai nostri avi, frutto di un sentire lungimirante, attraverso un percorso storico costellato anche di momenti drammatici, che ci distingue dal resto delle altre regioni a statuto speciale e non. Oggi come non mai dobbiamo difenderla da chi la minaccia, da quanti pensano che non siamo in grado di mantenerla e dobbiamo quindi consolidarla e renderla sempre più forte e capace di resistere alle bordate nazionalistiche. L’autonomia che propongo, l’ideale a cui tendere è un “autonomia integrale”, capace di ridurre il carico fiscale, a beneficio della competitività del Trentino.

5. Il quadro politico è talmente confuso e ricco di proposte “raffazzonate” che ad oggi (ndr 24 settembre) non conosciamo nemmeno il numero esatto dei canditati presidente. Sicuramente le posizioni della destra demagogica e populista risultano estremamente lontane dal mio modo di intendere la politica e lo spendersi per i cittadini.

6. Reddito lordo del 2012: 154.013,23.

Per quel che riguarda lo stipendio del presidente della Provincia non conosco quello attualmente in vigore. Mai nella mia vita ho scelto un lavoro considerando lo stipendio come fattore determinante, tanto meno da quando mi occupo di politica. A muovere il mio agire sono interessi generali, un impegno per migliorare la vivibilità dei cittadini e non certo per incrementare il mio reddito.

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RONC

di poter fare bene, partendo dall’esperienza maturata e dai risultati raggiunti in qualità di amministratore e politico. Non vendo fumo, non voglio inventarmi nulla: i cittadini che decidono di darmi la loro fiducia non rimarranno delusi e potranno confrontarsi in maniera diretta e schietta con me, sapendo che farò altrettanto con loro. Credo nel gioco di squadra, e punto a creare reti virtuose in tutti gli ambiti, facilitando il dialogo, il confronto e la condivisione delle visioni.

FOTO: PAOLO

“L’Autonomia va considerata un bene comune, non un privilegio”

7. In assoluto Alcide Degasperi, autonomista autentico sia verso Vienna che verso Roma e interprete dello spirito europeista della nostra cultura.

8. Sogno un territorio con i migliori

livelli di benessere in Europa. Temo il fatto che in Trentino qualcuno non si renda conto che tale prerogativa non è un dovuto, un automatismo, ma frutto di un percorso condiviso e partecipato da tutte le migliori espressioni territoriali.

9. L’ho detto e lo ripeto: la priorità delle

priorità enunciata nel mio programma è costituita dall’emergenza occupazione giovanile. E’ mio impegno preciso, se eletto presidente, convocare le parti e trovare in tempi brevissimi soluzioni immediate ed adeguate per favorire ed incentivare l’occupazione giovanile attraverso il confronto con le imprese, le parti sociali e le scuole. Se i giovani non lavorano, non hanno la possibilità di rendersi indipendenti e quindi non possono contribuire allo sviluppo della società sia sotto il profilo economico che demografico e culturale. I giovani rappresentano davvero il futuro per le società e verso di loro vanno quindi indirizzati i nostri primi sforzi e il nostro costante impegno.

10.

La campagna elettorale della coalizione che rappresento ha un budget massimo di 150.000 euro che prevediamo di non utilizzare per intero. Ad oggi non c’è nessun finanziatore.


trentinoattualità DIEGO MOSNA (Progetto Trentino - Amministrare il Trentino - Civica Trentina Insieme per l’Autonomia - Autonomia 2020 NT NT - Fare Trentino)

“Sogno un Trentino in cui ci si guardi negli occhi con serenità”

1. Perché su ogni fronte e in ogni conte- 5. Obbiettivamente non vedo candidati sto sociale, civile ed economico abbiamo un enorme bisogno, di azioni dirette, pragmatismo e semplificazione. I trentini sanno che, per caratteristiche ed esperienze, io riuscirò meglio di altri in questo intento: mi concentrerò sulla Presidenza per cinque anni, e poi non mi ricandiderò. Avrò la libertà così di cambiare quello che va cambiato senza il timore di perdere qualche consenso, e preparerò in maniera efficace un Trentino sostenibile e sereno per i nostri figli e nipoti.

2.

Non manterremo le strutture elefantiache, quelle troppo disperse, quelle sovrapposte fra loro, quelle poco focalizzate (cioè: di cui è difficile capire la missione). Non manterremo ad esempio le comunità di valle, perché trattasi di un livello amministrativo ridondante. Poi, ad esempio, non manterremo le varie indennità attuali della dirigenza pubblica (a iniziare dalla retribuzione del Presidente della Provincia), e ridurremo drasticamente le consulenze. E soprattutto: non lasceremo soffocare nella burocrazia le esigenze delle imprese. E molto altro, senza sconvolgere ma razionalizzando con decisione.

3. Salveremo il sociale sano, ovvero

il tessuto di interventi ed ammortizzatori che il Trentino ha adottato per chi ne ha veramente bisogno. Salveremo e tuteleremo con i denti la ricerca d’eccellenza, che ci ha resi competitivi e visibili in tutto il mondo scientifico. Salveremo le leggi che tutelano i prodotti tipici (ma incentiveremo solo gli operatori che sanno gestire la propria filiera in maniera evoluta, orientandosi all’innovazione e, ove necessario, al cambiamento nelle scelte colturali).

4. Salveremo e rafforzeremo l’autono-

mia, riletta in una nuova chiave mirante all’alleanza con Bolzano e alla gestione responsabile di nuove, ulteriori competenze. Sfrutteremo al meglio ogni possibilità che avremo per diminuire la zavorra fiscale, e rendere il Trentino piu’ appetibile. Difenderemo con tutte le nostre forze l’istituto della Regione.

vicini al pensiero e al progetto di matrice civica della coalizione che rappresento.

6. Faccio una premessa doverosa (per-

ché il primo passo di responsabilità di ognuno deve essere la presa d’atto delle cose “buone” già fatte, oltreché di quelle da cambiare): i compensi del nostro Consiglio Provinciale sono già scesi a livelli adeguati, e comunque comparati al resto del paese sono tra i più bassi. La retribuzione “adeguata” di un Presidente della Provincia dovrebbe essere quella di un consigliere, e comunque non superiore ai 5,5 mila Euro mensili netti. C’è spazio invece per moderare le indennità di dirigenti pubblici, e con questi risparmi alimentare un fondo che redistribuisca risorse ad impiegati e quadri meritevoli, innovatori e responsabili. Voglio arrivare a premiare chi si prende le responsabilità, e porta avanti i progetti nel rispetto delle regole ma con efficienza ed efficacia. Il mio reddito 2012 è stato di 695 mila Euro lordi (molto lordi…..).

7. Nel menzionare un personaggio si

ha sempre timore di fare un torto ai tantissimi del passato che hanno plasmato il Trentino con sacrifici e grande idealismo. Ricordavo qualche giorno fa la figura di Oss Mazzurana, l’imprenditore che si mise al servizio della politica coniugando in maniera mirabile visione e concretezza. Ma fatemi ricordare l’esempio più recente e luminosissimo di Edo Benedetti, che per entusiasmo, cultura e valori ha lasciato il segno in più di una generazione. La scelta dei personaggi attuali la dedico invece ai giovani trentini, proprio a tutti, perché a loro tocca una sfida epocale, la più importante dal dopoguerra.

8. Sogno un Trentino in cui ci si possa

parlare nelle strade guardandosi negli occhi con serenità, riscoprendo relazioni, buona volontà e coraggio di cambiare. Sogno davvero un dibattito in cui si costruisca guardando al futuro e si lascino da parte i privilegi egoistici e di corto respiro. Sogno di trovarmi avvolto da

richieste di insediamenti produttivi da parte di giovani imprenditori, capaci di partire con una partita IVA da internet o da una micro postazione per contribuire ad invertire in maniera decisiva il drammatico trend occupazionale di questi ultimi anni. Temo più di tutto un ulteriore incremento della fuga di aziende e cervelli dal nostro paese, e temo l’indebolimento del clima generale di fiducia.

9. Il nostro programma ufficiale, quello

depositato il giorno 23 settembre, elenca 283 azioni, ripulite da premesse e descrizioni di contesto. Potrei quindi citare parecchi spunti operativi. La cosa concreta che, da subito, andrò a realizzare sarà la creazione di un pacchetto di norme semplicissime che permetteranno ai giovani imprenditori di muovere i primi passi potendo preoccuparsi dell’idea e del mercato, e sgombrando la mente dalle problematiche burocratiche, che verranno attribuite ad un tutor. Questo è uno degli esempi di concretezza che metterà in grado le persone di valorizzare la propria iniziativa privata, e che faranno percepire alle nuove generazioni l’attenzione delle istituzioni.

10.

Investirò circa 100 mila Euro in questa campagna elettorale. Nessun finanziatore esterno è previsto alla data odierna. Per ora quindi finanzierò personalmente le spese connesse alla mia candidatura.

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trentinoattualità Giacomo bezzi (forza trentino – Italiani per l’Italia – Autonomia Ladina Dolomites) “Tagliare i finanziamenti su progetti inutili, favorire i giovani talenti”

1. Per la mia competenza, la mia posizio- 5. Più vicino Mosna, più lontano Rossi. ne politica moderata e centrista, a difesa della libertà, della persona, della famiglia 6. 40mila Euro a cui vanno aggiunti i e dei valori tradizionali, per l’esperienza e per la visione internazionale acquisita anche negli anni di lavoro all’estero e attraverso le mie molteplici relazioni.

redditi da partecipazione in società in Italia e all’estero. Il Presidente dovrebbe guadagnare 5-6mila Euro mensili al massimo.

2. Le Comunità di Valle – finora servite 7. Alcide Degasperi, vero esempio di solamente a distribuire denaro pubblico a presidenti ed assessori con competenze minime – e l’attuale assetto dei dirigenti e delle società di sottogoverno, scatole cinesi create dal governo Dellai per garantire finanziamenti solo agli amici degli amici.

3. I rapporti con i Comuni, incentivando e favorendo però le fusioni.

4. Sono per rafforzarla, attraverso la

difesa della Regione, unica istituzione contemplata nell’accordo De GasperiGruber e riconosciuta dall’ONU; fuori da questo, tutto è a rischio.

A

l momento di mandare in stampa questa rivista, si sono appena chiuse le operazioni di deposito dei candidati e delle liste. Il numero degli aspiranti alla poltrona di Governatore del Trentino è da record: undici, dieci uomini e una donna, sostenuti da qualcosa come ventiquattro liste. Quasi il doppio del 2008, quando ai nastri di partenza si

uomo politico che ha dedicato la sua vita per il bene pubblico.

8. Sogno un’Autonomia più dinamica,

concreta ed efficiente, con meno pubblico e più privato, che sa sostenere la libera iniziativa, più vicina alla gente, alle piccole imprese ed ai giovani. Temo l’emigrazione, soprattutto quella giovanile, come unica possibilità per trovare lavoro a fronte di una Provincia incapace di guardare al futuro e preoccupata solo al mantenimento dello status quo.

9. Tagliare i finanziamenti su progetti

inutili, per investire nella creazione di spin-off per i giovani talenti trentini.

10.

Circa 70.000,00 Euro, quanto ai finanziatori, verranno forniti nella dichiarazione di rendiconto che deve essere presentata per legge da ogni candidato.

presentarono “solamente” in sei (Lorenzo Dellai, Sergio Divina, Nerio Giovanazzi, Remo Andreolli, Agostino Catalano e Gianfranco Valduga). Come motivare un tale exploit? I trentini si sono fatti coraggio? Si è diffusa una sana voglia di fare politica, di partecipare attivamente alla gestione della cosa pubblica? O lo spropositato numero di candidati è solo la risultante di un clima tutt’altro che sereno, anzi malmostoso e cupo? Altra differenza fondamentale rispetto a cinque anni fa è la pesantissima assenza di Lorenzo Dellai, oramai impastoiato nei palazzi romani, che lascia prevedere un risultato meno scontato di come era stato nelle ultime due tornate elettorali. Anche perché al candidato sulla carta favorito, Ugo Rossi, già Assessore alla Sanità nella terza e ultima Giunta Dellai, sostenuto dalla potente trimurti Up-Patt-PD, si è affiancato un soggetto tutto nuovo, agguerrito, che promette battaglia; stiamo parlando di Progetto Trentino, coalizione di liste civiche, capeggiata dal presidente della Diatec e della Trentino Volley Diego Mosna,

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trentinoattualità FILIPPO DEGASPERI (movimento 5 stelle) “Temo il perpetuarsi del dellaismo”

1. In un Trentino che segna il passo 5. Candidato vicino: tra i 2 principali (la disoccupazione è raddoppiata negli ultimi 5 anni), in un contesto nazionale ed internazionale profondamente mutato, c’è bisogno di idee nuove che non possono venire né da chi governa da vent’anni né da chi si finge il nuovo ma non propone altro che la continuità. Il Movimento 5 Stelle è l’unica forza che esce dallo schema tradizionale della delega e della rappresentanza e che vuole rendere protagonisti del cambiamento i trentini.

2. La struttura della PAT va profonda-

mente rivista recidendo i legami tossici della burocrazia con la politica. Inizieremo dall’alto eliminando la figura del dirigente generale e redistribuento le sue competenze tra l’Assessore e i responsabili dei servizi.

(gli unici che conosco) nessuno, sono tutti appartenenti a caste privilegiate (quella dei politici e quella dell’imprenditoria filogovernativa) che il Movimento 5 Stelle vuole smantellare. Candidato lontano: dal punto di vista ideologico presumo Ugo Rossi ma mi piacerebbe confrontarmi per poter essere smentito.

6. Reddito 2012: € 50.000.

Stipendio adeguato per il presidente della PAT : quello del Governatore di New York (19,3 milioni di abitanti) penso possa bastare: € 130.000; oggi costa alle tasche dei trentini più o meno il doppio.

7.

Senza incertezze, Cesare Battisti, un uomo che ha dato la vita per le sue idee e per la sua terra.

3. Il paesaggio… 8. Sogno di liberare il Trentino dalle spire con cui la politica provinciale 4. L’Autonomia va allargata ma con lo avvolge impedendogli di liberare le cautela per evitare che, come nel caso dell’eventuale trasferimento delle funzioni dell’Agenzia delle Entrate, il controllato (la PAT e tutte le sue società amiche, cooperative comprese) diventi anche il controllore. che vede nelle sue fila il ritorno, dopo le note vicissitudini giudiziarie, di una vecchia volpe della politica trentina, Silvano Grisenti. (Ma a proposito di Mosna, certo, è vero che si cambia nella vita, ma fa sorridere scoprire che nel maggio 2011, intervistato da noi di TrentinoMese, alla doman-

energie di cui è dotato. Temo il perpetuarsi del dellaismo, un modello comodo ma che ci sta facendo scivolare lungo una china pericolosa, portandoci verso un declino lento ma inesorabile.

da “Ha mai pensato di candidarsi?” il baffuto industriale ci rispose risoluto: “No. Non ho mai avuto alcuna ambizione politica... Io mi immagino sempre un vecchio senatore canuto, ma sono già canuto e non senatore.”) Ad allargare il numero degli aspiranti alla carica di Presidente, anche la frammen-

9. Il primo punto dell’agenda del M5s è

il dimezzamento dei costi della politica. Nel caso del Trentino potremmo recuperare più o meno 10 milioni di euro all’anno da destinare appunto, concretamente, a giovani, cultura e disoccupati.

10.

M5s non dispone di alcun budget. Si affida alla raccolta di contribuzioni tra gli attivisti e i simpatizzanti. Al momento nelle nostre casse ci sono circa 2mila euro ma contiamo di raccoglierne un altro migliaio nel corso del mese di ottobre. Nessun problema a fornire l’elenco dei finanziatori, un elenco che potrebbe essere molto lungo dato che i versamenti individuali si attestano tra i 20 e i 30 euro tazione del centrodestra che il 27 ottobre si presenta agli elettori trentini con almeno tre candidati diversi, distinti e contrapposti: Giacomo Bezzi corre sotto le insegne del nuovo marchio berlusconianregionale Forza Trentino, Cristano De Eccher, in seguito alla spaccatura con il Coordinamento regionale del Partito, si presenta con il sostegno di un pugno di liste di destra. Infine, Maurizio Fugatti chiamerà a raccolta e simpatizzanti della Lega Nord. A questi va aggiunto il rappresentante del Mir (Moderati italiani in rivoluzione), Giuseppe Filippin. E il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo? Certamente è un’altra delle novità assolute di queste elezioni. Sarà curioso infatti verificare se ed in quale misura i trentini confermeranno l’exploit dei grillini alle ultime politiche, quando hanno portato a casa un deputato e oltre il 14% di consensi. Il candidato si chiama Filippo Degasperi ed è il nome uscito 29

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trentinoattualità Quale personaggio trentino, di ieri o di oggi, ritiene rappresenti meglio la nostra terra? 2p

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Alcide Degasperi (1881-1954) 1p

dalla cosiddette provincialie, ovvero le primarie con le quali gli iscritti hanno liberamente scelto il proprio candidato. Certo, fa un po’ di tenerezza il numero dei voti grazie ai quali, con tutta probabilità, Degasperi siederà in Consiglio provinciale (49!), tuttavia è innegabile che una ventata di freschezza non potrà che fare bene alla nostra Provincia. A completare il quadro dei candidati, il medico Emilio Arisi, che si presenta per Sinistra Ecologia e Libertà e l’ex sindacalista Ezio Casagranda, in lizza sotto le insegne di Rifondazione Comunista. Infine, un outsider, nel senso di personaggio lontano qualche anno luce dalla politica e dai suoi contorti meccanismi. Stiamo parlando del musicista Agostino Carollo, la cui lista si chiama narcisisticamente Ago Carollo. Bocciata per un vizio di forma la candidatura di Alessandro Cocca di Trentino Soul Moderno, già visto “in azione” alle ultime consultazioni elettorali del Comune di Trento. E l’aspirante Presidentessa? Alessandra Cloch, Consigliere in quel di Pera di Fassa, si presenta con l’Associazione Fassa, terza compagine ladina ai nastri di partenza. La sua è una scelta storica per questa terra: si tratta, infatti, al contempo del primo ladino e della prima donna che si candida alla Presidenza del Trentino. A causa dei tempi tecnici di questo giornale, la Cloch e Filippin non siamo riusciti a intervistarli e a riassumerne le risposte. Ma di carne al fuoco ce n’è lo stesso parecchia. le dieci domande di trentinomese Tanti aspiranti, quindi, tante visioni a volte contrapposte ideologicamente 30

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ed eticamente, tanti progetti riguardo a quello che va cambiato o salvaguardato del gigantesco apparato provinciale così com’è ora. Su tutti l’ombra della storica diade Dellai-Grisenti, che governò a suo tempo. Il secondo in carne ed ossa, il primo – diciamo così – in... spirito, considerata la discutibile scelta di mettere il suo nome nel simbolo dell’Unione per il Trentino (per qualcuno si tratterebbe di un vero e proprio “inganno” perpetrato a danno degli elettori più “deboli” psicologicamente, come ad esempio gli anziani). Insomma, li abbiamo messi tutti in fila, i bravi contendenti, cercando di porre loro poche e chiare domande su quale sarà il loro operato una volta eletti, cosa butteranno e cosa salveranno della passata legislatura e poi, curiosità più pruriginose, quanto hanno guadagnato nel 2012, ultimo anno fiscale, e quanto spenderanno per la campagna elettorale. le risposte Intanto diciamo subito che le risposte le abbiamo dovute strappare a forza di mail, sms, telefonate, messaggini su facebook e più o meno disperati solleciti. Certo, erano tutti impegnatissimi, ma al “cane da guardia del potere”, cioè la stampa, cioè noi, un personaggio pubblico (o che ambisce a diventarlo) cinque minuti del proprio tempo non dovrebbe negarli mai. C’è chi ha fatto di peggio e non ha mandato le risposte, o addirittura, non ha nemmeno risposto al nostro invito. Ma il fatto che questo articolo sia uscito, vuol dire che siamo riusciti a farcene una ragione. Alla prima domanda (“Perché i trentini dovrebbero scegliere Lei quale nuovo

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Achille Leoni (1909-1981)

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Edo Benedetti (1922-2012)

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Giuseppe Mattei (1926-2002) 1p

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Luigi Negrelli (1799-1858)

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Walter Micheli (1945-2008) 1p

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Cesare Battisti (1875-1916)

Paolo Oss Mazzurana (1833-1895) 1p

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don Dante Clauser (1923-2013) 1p nza

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Enrico Pruner (1922-1989)

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trentinoattualità Emilio Arisi (Sinistra ecologia libertà) “Mi piacerebbe molto che il lavoro tornasse al centro dell’agire”

1. Perchè in Trentino serve una dose

maggiore di buona politica, fatta di passione ed etica del vivere comune, quella passione che può portare SEL e che posso portare anch’io, sulla scorta della mia storia culturale e professionale. Bisogna tornare al “lavoro” come tema prioritario, e ad un approccio più autenticamente innovativo, meno clientelare e meno autoreferenziale della prassi politica. Noi trentini non continueremo ad essere autonomi solo perchè la nostra autonomia è il frutto di un accordo internazionale, ratificato dalla Costituzione Italiana. Continueremo ad essere autonomi se sapremo essere un modello di autogoverno, consapevoli che nulla sarà più come prima del 2008 (...).

2. Non intendo proseguire nella po-

litica degli sprechi, intesi come una presenza elevata di agenzie e società partecipate, piccoli feudi, la maggior parte dei quali produce pochissimo e costa moltissimo, e garantisce molti posti alle clientele. (...). Cancellerei progetti macroscopici, costosi ed ambientalmente dannosi come la Valdastico. Abolirei le “comunità di valle”, puntando decisamente verso un accorpamento spontaneo dei comuni e dei servizi tra comuni, in modo da renderli sostenibili e il più possibile accessibili alle popolazioni delle valli.

del singolo che poche regioni in Italia fino ad ora hanno adottato. Considero anche un buon provvedimento quello introdotto dal DDL 392 sulle procedure di VIA ed i provvedimenti sulla semplificazione burocratica, sia per le aziende che per i cittadini.

4. Auspico una Regione Trentino Alto

Adige, con due province autonome, ma con una istituzione regionale che sappia tornare ad essere un contenitore di primaria grandezza, un importante ponte tra Italia ed Europa. Vedo una Regione ricca di contenuti storico - politici e di collaborazioni proficue da sviluppare e consolidare tra le due province e tutte le aree confinanti, in diversi ambiti: università, ricerca, innovazione, internazionalizzazione, integrazione, ordinamento degli enti locali. Due piccole provincie a mio avviso sono una debolezza, una Regione con due specificità e tanta collaborazione rappresentano una ricchezza ed un esempio.

5. Fermo restando che per noi gover-

nare per il bene comune non significa avere preconcetti, se un provvedimento è da adottare per il bene reale dei cittadini non faremmo mai mancare il nostro voto.

3. Non esistono a mio avviso ambiti

intoccabili nella pubblica amministrazione. Tutto si può e si deve migliorare, per semplificare la vita ai cittadini. Credo che sugli ammortizzatori sociali, in Trentino, con l’accordo di Milano, sia stato fatto un buon lavoro. In ambito socio- sanitario e assistenziale c’è ancora molto da fare, soprattutto in vista della costruzione del NOT e della necessaria riorganizzazione complessiva degli ospedali e dei servizi sul territorio. In ambito sociale sono stati introdotti molti strumenti, tra cui il reddito di garanzia, ma occorre razionalizzare e semplificare, ed andare oltre. Ho apprezzato l’accoglimento del DAT (disposizioni anticipate di trattamento), una scelta di rispetto dei dritti

6. [Non risponde.]

7. Ce ne sono molti, di ieri e di oggi,

ma da quando ero bambino ho sempre guardato con molta ammirazione a Cesare Battisti, un eroe irredentista che oggi meriterebbe di essere rivalutato e studiato con più interesse e senza pregiudiziali di sorta. Se vogliamo venire più vicini ai nostri tempi penso a Walter Micheli, un grande ambientalista con un pensiero di sinistra ampio e senza tentennamenti.

8. Sogno un ambiente integro, volano

di economia, una terra turisticamente attrattiva, che abbia vinto le sfide della globalizzazione attraverso un localismo non di maniera, ma che sappia far fronte allo spopolamento delle montagne. Sogno uno sviluppo fondato sulle prerogative autentiche di questa terra: sapori, profumi, agricoltura biologica, risparmio energetico, raccolta differenziata, una terra che sia di esempio ai vicini veneti e lombardi. (...). Temo la chiusura, l’arroccamento, il potere fine a se stesso degli anni del leaderismo spinto, che ci condannerebbero all’arretratezza culturale e al progressivo degrado morale e sociale.

9. Mi piacerebbe molto che il “lavo-

ro” tornasse al centro del nostro agire e del nostro pensare programmatico. Mi adopererei per trovare gli strumenti, le risorse umane e le formule attrattive perché questa terra, dove molte produzioni si stanno spegnendo e molte fabbriche se ne stanno andando o stanno chiudendo, potesse riconvertire le proprie attività in ambiti di sviluppo compatibile, sfruttando magari filiere che già possediamo ma alle quali manca una regia, come il legno. (...).

10.

SEL è un partito senza finanziatori, che si autofinanzia a livello locale, e che farà una campagna elettorale francescana. Il nostro bilancio sarà on-line.

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trentinoattualità ezio casagranda (Rifondazione Comunista) “Lotto per un Trentino più giusto, più solidale, che sappia dare dignità al lavoro”

1. Ritengo che il voto a Rifondazione 5. Non esprimo valutazione sugli altri e quindi al sottoscritto sia un modo semplice ma efficace di dire alla casta politica che è ora di cambiare nel profondo le attuali politiche economiche e di austerità che sono la causa principale di questo disastro sociale.

2.

Va razionalizzata l’enorme sovrastruttura dirigenziale, abolite le Comunità di Valle, gli attuali privilegi dei consiglieri – la retribuzione dovrebbe essere legata alla media delle retribuzioni erogate in provincia (circa 3.600 euro lordi mensili) – i doppi stipendi e i doppi incarichi di chi lavora per il pubblico o amministra la cosa pubblica ed infine un tetto (200.000 euro) per i manager. Infine abolirei gli stanziamenti per TAV, Metroland e per le grandi opere compresa la base militare di Mattarello. Rimetterei in discussione il patto di Milano.

3.

La possibilità di intervenire nella definizione delle politiche economiche del nostro territorio, anche se debbo dire che da parte dell’attuale giunta e quelle passate di questo strumento si è fatto un uso distorto trasformandolo in uno strumento di erogazione di prebende ai soliti noti.

4. Noi siamo per l’autonomia integrale

con tutto quello che questo comporta nella definizione dei rapporti con lo stato centrale, per l’introduzione di nuove forme di democrazia diretta e di norme partecipative dei cittadini alla gestione della cosa pubblica. Presidente?”) alcuni non hanno resistito al classico adagio pubblicitario “non rimarrete delusi”, altri non hanno perso tempo per decantare le proprie doti, l’esperienza, ecc. I più antagonisti hanno spostato saggiamente l’asse dell’attenzione da sé ai trentini, che alla fine sono quelli che hanno il vero potere di decidere. Con il secondo quesito (“Se eletto, qual è la cosa che certamente non intende mantenere nella struttura della Provincia?”) abbiamo chiesto al candidato di confrontarsi muro-contro-muro con il precedente Governo provinciale. 32

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candidati in quanto il loro comportamento non è legato al loro programma ma alle scelte che faranno quando eletti. In sostanza se il loro agire risponde ai poteri forti come nel passato o se sapranno usare l’autonomia per definire le basi per un nuovo modello economico sociale basato sulla difesa dei beni comuni a partire dalla valorizzazione del lavoro alla ripubblicizzazione dell’acqua, nuovi spazi sociali per i giovani, nuove forme di democrazia partecipata, reddito di cittadinanza, gratuità dei servizi sociali (sanità, scuola, asili e trasporti) tassazione dei grandi patrimoni e lotta alla speculazione e all’evasione fiscale, cancellazione delle grandi opere (TAV, ecc) e una vera politica dell’abitare.

6. Il mio reddito lordo nel 2012 è stato

33.691,00 dovuti alla pensione INPS a all’affitto (50%) della casa dei genitori a Lases. Lo stipendio del presidente dovrebbe essere il 10% superiore a quello dei consiglieri e legato al reddito medio della provincia di Trento. Inoltre lo stipendio dovrebbe essere comprensivo di eventuali proventi derivanti da altri proventi economici

7.

Giuseppe Mattei, Achille Leoni e don Dante Clauser.

8. Sogno e lotto per un Trentino più

giusto, più solidale, includente equo e solidale e che sappia dare dignità al lavoro. Costruire un welfare universalistico valorizzare senza distruggerli,

ambiente, agricoltura risorse naturali e umane oggi messe ai margini dagli interessi dei poteri forti (finanza e speculazione) che governano la provincia. Temo invece che la politica di spogliazione dei diritti universali (lavoro, ambiente e beni comuni) e di rapina della bellezze naturali continuerà con la scusa della competizione e di un produttivismo ormai superato.

9. Definire un salario minimo e reddito

di cittadinanza per sottrarre i giovani al ricatto del lavoro nero, precario e sottopagato.

10. Penso di spendere quel poco che

Rifondazione mette a disposizione in aggiunta alle sottoscrizione dei cittadini di cui darò conto a fine campagna elettorale. Comunque tutti i contributi saranno pubblicamente rendicontati. Tutti – a parte Rossi, che ne faceva parte – hanno lanciato strali contro stipendi elevati, strutture ed enti inutili, auto blu e più in generale tutto il cosiddetto complicatissimo “sistema dellaiano”, poggiato su una fitta rete di favoritismi e conoscenze. La domanda successiva, contrapposta alla precedente, chiede cosa si può salvare. Un mezzo trabocchetto per strappare qualche micro-elogio alla Giunta Dellai che, stando a quanto rispondono gli intervistati, ha lavorato bene nei rapporti con i Comuni, gli ammortizzatori sociali, la ricerca d’eccellenza, la legge


trentinoattualità I costi della politica...

da del l sito la P AT

GLI EMOLUMENTI DEI CONSIGLIERI PROVINCIALI indennità consiliare: 10.862 euro lordi (9.800 euro lordi dalla prossima legislatura) diaria: 3.207 euro netti (abolita dalla prossima legislatura). totale indennità + diaria: 5.957 euro netti (5.435 euro netti dalla prossima legislatura, comprensivi di 700 euro netti mensili a titolo di unico rimborso spese per l’esercizio del mandato, voce che va a sostituire la vecchia diaria). Trasferte per mandato politico: indennità e rimborsi soppressi. Trasferte a Trento (solo per i residenti fuori Trento) per le sedute consiliari e degli altri organi: rimborso chilometrico (per ogni Km il 30% del prezzo di un litro di benzina). Trasferte a Trento (solo per i residenti fuori Trento) per raggiungere la sede del Consiglio Provinciale o del gruppo consigliare: rimborso chilometrico, (per ogni Km il 30% del prezzo di un litro di benzina, limite massimo annuo di 6.000 Km). Trasferte per missione istituzionale: rimborso chilometrico, dei pasti e dei pernottamenti a piè di lista. Voli in classe economica e assicurazione sulla vita per i voli intercontinentali. Rimborso spese di taxi, di parcheggio, di pedaggio autostradale. Pernottamenti: massimo 255 euro al giorno. Pasti: massimo 45 euro per 1 pasto e 90 euro per 2 pasti, dietro presentazione della ricevuta. Indennità di carica aggiuntiva del Presidente del Consiglio provinciale: attualmente si calcola nella misura del 45% (per il

Presidente), del 22,5% (per il Vicepresidente) e dell’11,25% (per i tre Segretari Questori) rispetto all’indennità dei consiglieri regionali. A partire dalla prossima legislatura, si applicherà però il nuovo tetto massimo di 2.550 euro mensili, desunto dalla normativa nazionale. Una prossima deliberazione del Consiglio Provinciale stabilirà la scansione delle indennità dell’Ufficio di presidenza, tenendo conto di questo limite massimo. Detrazione per assenze ingiustificata alle sedute consiliari: 50 euro per ogni seduta mattutina o pomeridiana, 100 euro per l’assenza a sedute pomeridiane che si protraggano oltre le ore 19.50 euro di penalità per l’assenza ingiustificata alla riunione di Commissione, di Conferenza capigruppo o di Ufficio di Presidenza. Rimborso delle spese legali per tutte le cause in cui sono stati coinvolti per fatti o atti connessi all’adempimento del loro mandato o all’esercizio delle loro funzioni, e purché non risultino soccombenti. Indennità di liquidazione: circa 65.000 euro per il quinquennio di legislatura, interamente trattenuti dall’indennità lorda. Trattamento previdenziale: aboliti i vitalizi, che rimangono in essere solo per i consiglieri eletti fino alla XIII legislatura e solo fino al diritto maturato nella XIV legislatura. Per i consiglieri provinciali attuali è previsto un trattamento indennitario maturato attraverso una contribuzione mensile pari al 30% dell’indennità consiliare, dedotta interamente dall’indennità lorda. Con la prossima legislatura si passerà ad un sistema interamente contributivo.

GLI EMOLUMENTI PREVISTI COME CONSIGLIERI REGIONALI (i consiglieri provinciali di Trento e Bolzano formano assieme anche il Consiglio regionale): • rimborso chilometrico per viaggi del mandato politico: 33% del prezzo del carburante per ogni chilometro percorso, per un massimo di 8.000 Km l’anno (dalla prossima legislatura, massimo 750 euro mensili a fronte di spese ammissibili e documentate). • rimborso dei Km di viaggio per la partecipazione alle sedute degli organi collegiali.

• indennità di missione solo al di fuori della Regione: massimo 20 giorni all’anno, diaria di 116 euro in Italia (per l’estero ci si rifà a una tabella ministeriale). • utilizzo gratuito dell’Autostrada del Brennero. • per i gruppi consiliari regionali: non è prevista la copertura di spese per il personale, ma una contribuzione pari a 930 euro al mese per ogni consigliere. A fine mandato quanto non viene effettivamente speso, deve essere restituito.

I COSTI DEI GRUPPI CONSILIARI PROVINCIALI (nuovo regolamento approvato l’11/4/2013) • 5.750 euro all’anno in ragione di ogni consigliere, per un totale di 201.250 euro. Finalità del fondo: scopi istituzionali del gruppo, studio, editoria, comunicazione. Obbligo di tracciabilità delle spese sostenute, che devono essere autorizzate dal capogruppo. Obbligo di rendiconto annuale, sottoposto al controllo della Corte dei Conti e a pubblicazione sul Bur. • fondo per studi e consulenze dei gruppi consiliari: soppresso • personale a carico del Consiglio provinciale: a partire dalla prossima

legislatura, verrà assegnato 1 dipendente per ciascun consigliere provinciale. Il gruppo assume con contratto privato a tempo determinato, di durata non superiore alla legislatura. Soppressa l’indennità di funzione del personale dei gruppi. Se il gruppo cambia numero di consiglieri, cambia di conseguenza il numero di collaboratori. • a carico del Consiglio provinciale le spese per la messa a disposizione degli uffici e delle relative attrezzature.

COSTI ANNUI DEGLI ORGANI DEL CONSIGLIO PROVINCIALE (BILANCI PREVENTIVI) • contributi ai gruppi consiliari: 492.480 euro (bilancio preventivo 2013). Il bilancio preventivo 2012 prevedeva 615.600 euro. • spese di affitto delle sedi del Consiglio e dei gruppi consiliari: 1.100.000 euro (il Presidente Dorigatti sta lavorando per trovare una soluzione logistica che permetta di abbattere questa spesa). • spese riservate al Presidente del Consiglio: 0 euro. • spese per indennità e attività degli organi di garanzia istituiti presso il Consiglio provinciale: 474.700 euro (bilancio preventivo 2013). Il bilancio preventivo 2012 prevedeva 491.646 euro. Il dettaglio:

Commissione dei 12 per l’attuazione dello Statuto: 28.000 euro; Forum trentino per la pace: 70.000 euro (bilancio preventivo 2013). Il bilancio preventivo 2012 prevedeva 76.646 euro. Non è prevista alcuna indennità per il Presidente del Consiglio; Difensore civico provinciale: 102.000 euro (invariato rispetto al 2012); Corecom (Comitato per la garanzia nelle comunicazioni): 200.000 euro (bilancio preventivo 2013). Il bilancio preventivo 2012 prevedeva 235.000 euro; Garante per le minoranze linguistiche: non è stato ancora nominato. Il bilancio preventivo 2013 del Consiglio prevede una spesa di 75.000 euro.

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trentinoattualità Maurizio Fugatti

(Lega Nord - Cattolici Europei Uniti)

“Il sistema Icef penalizza i trentini a favore di chi trentino non è.”

1. Ritengo che la Lega Nord abbia

dimostrato coerenza e costanza nelle scelte politiche degli ultimi anni in Trentino. Abbiamo fatto l’opposizione a testa alta e senza ricorrere a compromessi. Crediamo quindi che se in Trentino c’è la volontà di cambiare la forza del cambiamento siamo noi, e non chi oggi ha deciso di non fare accordi con noi per poi magari andare a fare compromessi dopo le elezioni con i potenziali vincitori.

2.

Il sistema Icef penalizza i trentini a favore di chi trentino non è. Una famiglia trentina che ha risparmiato e che magari si è fatta una piccola casa, e che si trova oggi in un momento di temporanea difficoltà, si vede discriminata nella elargizione dei sussidi provinciali dal coefficiente Icef, rispetto a chi è da poco tempo nella nostra terra e non è trentino.

loro livello di autonomia senza intaccare minimamente la autonomia trentina, la quale deve essere vista come un modello di riferimento. La Lega ha sempre avuto questa posizione e il fatto che a queste elezioni siamo appoggiati anche dal VAT (Veri Autonomisti Trentini) dimostra che noi siamo per la difesa della nostra autonomia

5. Rossi è il nostro avversario, così

come lo è anche Mosna. Il primo perché è la continuazione delle politiche di Dellai; il secondo perché con Dellai è stato alleato fino a ieri e dopo le elezioni i suoi voti serviranno solo per andare a trattare posizioni di potere con il centrosinistra. Probabilmente Bezzi ha idee più vicine alle nostre, però non crediamo che Forza Trentino possa rappresentare davvero il cambiamento in Trentino.

3. Credo che il Trentino abbia un sub- 6. Nel 2012 ero un parlamentare in strato di valori civici e civili rappresentato dalle nostre associazioni e dal nostro volontariato che anche fuori provincia si è brillantemente distinto. In questo settore occorre portare avanti il lavoro già svolto con lo stesso spirito di solidarietà.

carica. Ho quindi dichiarato circa 110mila euro. Lo stipendio adeguato per un Presidente ritengo sia quello che percepisce tuttora, e cioè circa 5.500 Euro. Se poi dovessero essere chieste delle riduzioni noi saremo d’accordo.

4. L’Autonomia va tutelata e consolida-

Se devo pensare a una persona che non c’è più mi piace spesso riascoltare i discorsi di Enrico Pruner. Credo che oggi la Lega incarni le tematiche che il PATT ha purtroppo perso per strada.

ta all’interno di una costruzione istituzionale del nostro paese che deve andare verso il federalismo. Col federalismo le altre regioni potranno aumentare il sulla famiglia, ecc. ecc. Non manca certo chi boccia in toto quanto fatto nel precedente lustro, ma si tratta di comprensibili posizioni rigorosamente ideologiche. Arriviamo alla quarta domanda ed ecco l’Autonomia, croce e delizia del nostro territorio. Che farne, dunque, nel 2013 di un polveroso accordo stipulato nel lontano 1946 da due signori in doppiopetto? Qui sono tutti concordi: l’Autonomia va tutelata, rafforzata, sostenuta (e chiamaci fessi...). Interessante la convergenza di più voci sull’idea di difendere la specialità del Trentino rafforzando l’Ente Regione autonoma. Un’annotazione grafica, infine, quasi 34

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7.

tutti la scrivono con la “a” minuscola. Al quinto punto abbiamo tentato di mettere i candidati a confronto tra loro (“Degli altri candidati Presidente, quale ritiene più vicino alle sue posizioni?”) Qui ognuno ha seguito la propria posizione personale e di partito. Carollo e Degasperi del M5S hanno denigrato gli appartenenti a “caste privilegiate e all’imprenditoria filogovernativa”, questi ultimi hanno parlato di proposte “raffazzonate” delle altre liste. Insomma, mai chiedere a un dentista cosa pensa del tuo dentista. Ed eccoci ai soldini. “Quanto ha guadagnato nel 2012, signor Candidato?” Oh, quanto è bello far le pulci ai por-

8. Per il Trentino temo che la crisi del

nostro paese colpirà anche il nostro territorio, come già succede con la disoccupazione giovanile che è al 21%, mentre a Bolzano è al 10%. E temo per i nuovi poveri che sempre più spesso sono gli anziani che non hanno risorse sufficienti per arrivare alla fine del mese. Quindi sogno un utilizzo delle risorse della nostra autonomia che dia risposte a queste problematiche.

9. Spostare l’utilizzo delle risorse che già sono stanziate a favore del sostegno delle nuove povertà trentine. I soldi ci sono. Spendiamoli meglio

10.

Non abbiamo finanziatori. Per la mia campagna elettorale credo spenderò non più di diecimila Euro. tafogli degli altri... Dobbiamo dire che tutti (o quasi...) hanno risposto senza problemi, anche se un pelo di imbarazzo lo si è letto tra le righe. C’è chi (Bezzi) ha mascherato un po’ la risposta (“40mila più altri redditi da partecipazioni all’estero...”) Chi ha parlato di una cifra “molto lorda” e chi, candidamente, ha evitato di rispondere cancellando scientemente la domanda dall’elenco! (Andate a scoprire chi è...) La settima domanda chiedeva di indicare un personaggio trentino illustre di proprio gradimento, ovvero qualcuno che rappresenti icasticamente il Trentino. È pareggio tra Cesare Battisti e Alcide Degasperi, due a due. Seguono,


trentinoattualità Agostino carollo (Ago Carollo) “Non ci saranno più i cittadini di serie A e di serie B”

1. Perché hanno il diritto di cambiare 5. Il candidato del M5S. Gli altri sono le cose. Offro ai trentini l’opportunità di scegliere di superare le divergenti ideologie dei partiti mettendo al centro dell’attenzione del governo della Provincia le persone e le loro idee forti e innovative, a beneficio di tutti, senza discriminazioni, favoritismi, privilegi o ingiustizie.

2. La prima cosa a sparire saranno le auto blu: tutti, compreso Presidente e Assessori, dovranno muoversi con mezzi pubblici o privati.

tutti lontani.

6. Nel 2012 ho incassato circa 250.000

Euro, che ho reinvestito quasi interamente nella mia attività, producendo anche un film musicale che sta per essere pubblicato in tutto il mondo. Lo stipendio adeguato per il presidente dovrebbe secondo me essere sui 7-8000 Euro al mese (mi pare ora sia circa 9700).

7. Mi ha sempre affascinato Luigi Ne-

3.

grelli, il progettista del Canale di Suez.

4. Difenderla nell’ottica di un migliora-

radiso per i giovani. Non temo nulla, altrimenti non sarei qui.

Nemmeno una. Tutto può essere migliorato. mento della qualità della vita in Trentino per tutti. con una preferenza ciascuno, Paolo Oss Mazzurana, Edo Benedetti, Luigi Negrelli, Walter Micheli, don Dante Clauser, Achille Leoni, Giuseppe Mattei ed Enrico Pruner. All’ottavo quesito di parla di sogni, più o meno realizzabili, e di timori di quanto potrebbe accadere alla nostra provincia in un futuro immediato. Qui i candidati non hanno brillato per originalità. Serenità, benessere, lavoro, chiù pilu pi tutti, insomma... Una piccola sagra delle buone intenzioni. Un po’ più interessante il capitolo paure: lo spopolamento dei territori montani, la fuga dei cervelli paiono,

8. Sogno un Trentino che sia un pa9. Con me Presidente in Trentino non

ci saranno più i cittadini di serie A (gli amici di chi occupa certe poltrone) e quelli di serie B. Privilegi e ingiustizie devono sparire.

10. Per la mia campagna spenderò

circa ventimila Euro. Sì certo, il finanziatore è uno solo: io.

tra le tante, le più sagaci. E siamo al penultimo interrogativo. A proposito di sagre della banalità, questo il succo: “Senza che state a promettere un milione di cose e poi non ne realizzate manco una, diteci una cosa – una soltanto –, la prima che intendete realizzare da subito, una volta eletti”. E qui è tornata la convergenza sul tema lavoro e sui suoi derivati. Prevedibile la risposta del M5s (“dimezzare i costi della politica”), mucciniana quella di Carollo (“un paradiso per i giovani”). Già, e i vecchi all’inferno... All’ultima domanda si torna a parlare di soldi. Quanto investiranno nella cam-

pagna elettorale i candidati? Chi finanzia la campagna? Le cifre sono varie, si va dai 150mila Euro stanziati dal Patt di Rossi alla “campagna francescana” di Arisi (ma i manifesti che abbiamo visto in città gli saranno pur costati qualcosa, o no?). Sul discorso finanziatori, uno dei candidati (anche qui, via al totonomi) ha voluto mettere a tutti i costi le mani avanti, affermando che non ha nessun finanziatore, ma “se dovesse esserci sarebbe dichiarato nella contabilità che abbiamo affidato ad uno studio commerciale...” Non ci era passato nemmeno per l’anticamera che non fosse così. ■

Gli altri candidati (e aspiranti “bocciati”) NON RISPONDE

Cristano De Eccher

fuori tempo MAX

Alessandra Cloch

fuori tempo MAX

Giuseppe Filippin

resPinto

Alessandro Cocca 35

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trentinoattualità

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“V

ogliamo che le nostre Alpi, da terra di scontro e di guerra diventino luogo di relazioni e di vita”. Così Giulio Magrini, presidente dell’Asca (Associazione delle sezioni Cai di Carnia, Val Canale e Canal del ferro) ha aperto la cerimonia di premiazione dell’edizione 2013, tenutasi sabato pomeriggio presso il Museo Carnico “M. Gortani”. Ben 44 le opere in gara tra le Sezioni Narrativa, Saggistica, Inediti, frutto del lavoro di scrittori di fama internazionale, provenienti da tutto l’arco alpino, dalla Gran Bretagna, dagli Stati Uniti. I vincitori sono stati “Sinsilimins” di Giovanna Nieddu (narrativa), “Naturalmente Trentino”di Alessio Bertolli e altri (saggistica), “Silene acaulis” di Domenico Flavio Ronzoni (inediti), “Gli uomini della luce“di Katia Bernardi (Audiovisivi). Al poderoso volume di Curcu & Genovese è andato il primo premio nella sezione saggistica; un’opera monumentale che celebra in maniera più che degna i 140 anni della SAT (Società Alpinistica tridentina) mettendo un altro punto fermo nella continua azione di tutela dell’ambiente

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vincono le montagne trentine “naturalmente trentino”, Il poderoso volume pubblicato da Curcu & Genovese e dalla sat sbanca l’undicesima edizione della rassegna “Leggimontagna 2013“ di tolmezzo (Ud) anche e soprattutto attraverso la sua conoscenza. Naturalmente trentino è un volume fortemente voluto dalla Società degli Alpinisti Tridentini e dalla sua Commissione Tutela Ambiente Montano per ricordare nel migliore dei modi i 140 anni di vita del Sodalizio e per celebrare la vera natura del Trentino. Quest’opera, che a qualcuno farà venire in mente i primi annuari della SAT, è stata scritta, come in un abbraccio fraterno, da satini, da appassionati, da liberi professionisti e da alcuni ricercatori dei due principali musei naturalistici trentini. Naturalmente trentino è un lavoro innovati-

vo, che colma un vuoto nella produzione editoriale. L’intero territorio provinciale è infatti descritto sotto vari punti di vista (geografia, geologia, vegetazione, flora e fauna), con un linguaggio semplice e comprensibile ma con, alla base, un solido contenuto scientifico. Il testo è arricchito dalla descrizione di 44 luoghi particolarmente significativi dal punto di vista naturalistico e da immagini corredate da ampie didascalie. Il lettore, già dalle prime pagine, viene trascinato in un affascinante viaggio alla scoperta di un Trentino, forse insolito per i turisti dei grandi parchi di divertimento estivi ed invernali, ma autentico per la gente locale che vuole tramandare ai posteri le bellezze paesaggistiche e naturalistiche, a volte più nascoste e mutevoli di quelle legate alle identità culturali. Naturalmente trentino descrive uno straordinario territorio incastonato tra il Garda, le Prealpi, le Dolomiti e le Alpi, dove fiori ed animali comuni e rari convivono, a volte favoriti dall’intervento estensivo dell’uomo, a volte invece fortemente minacciati da azioni antropiche non sempre avvedute e lungimiranti che, soprattutto negli ultimi

anni, si affiancano agli effetti dei cambiamenti climatici. Il lettore potrà imbattersi con profonda meraviglia, nella genziana del Brenta e nella primula di Recoaro, di recente scoperta, e ancora nell’orso, da poco reintrodotto, oppure nel lupo o nella lince, ricomparsi in Provincia di Trento dopo anni di assenza. Naturalmente trentino con 616 immagini, 80 mappe, 11 disegni, 29 box di approfondimento, oltre 1.000 voci in indice analitico, lancia una sfida per la conservazione di un territorio, così prezioso ed unico nel panorama nazionale, nella quale possano essere partecipi e diventare parte attiva tutte le componenti della Comunità, operando, non per salvaguardare gli interessi o i privilegi di pochi, ma per pianificare il Trentino mettendo sullo stesso piano gli aspetti naturalistici e socio-economici. ■


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trentinoattualità

cercasi lavoro, appassionatamente

di Silvia Tarter

La voce “disoccupazione” si è ritagliata uno spazio privilegiato su giornali e notiziari nel nostro paese, e pare decisa a tenerselo ben stretto, pur con qualche sospiro intermittente di annunciata ripresa. In Italia nell’ultimo trimestre ha raggiunto ormai quota 12%. Dati allarmanti, indice di un panorama mutato e mutevole, che lasciano però presagire anche la necessità di un cambiamento forte, anche nel ripensare il proprio approccio al mondo del lavoro

A Curriculum Vitae 2013

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confronto con il panorama nazionale il Trentino se la passa un po’ meglio, ma anche qui, a partire dal famigerato 2008, spartiacque della crisi fino alla fine del 2012, il livello di occupazione è diminuito: -1,2 punti in percentuale contro un -1,9% di media nazionale. L’occupazione, seppure in calo, rimane dunque più salda che altrove, spiega la dottoressa Antonella Chiusole, direttrice dell’Agenzia del Lavoro di Trento, il servizio pubblico con cui la Provincia si interfaccia col mercato del lavoro. Addirittura, l’aumento in percentuale del tasso di disoccupazione registrato negli ultimi tre mesi del 2013 è minore rispetto alla Provincia di Bolzano (dove il totale dei disoccupati rimane comunque inferiore al Trentino): appena uno 0,3% in più contro un +1,3% presso i nostri vicini virtuosi. Questo, proprio perché la situazione trentina, nonostante tutto, appare piuttosto stabile, continua Chiusole e la disoccupazione è più bassa anche perché c’è meno


trentinoattualità turnover del resto del paese, con un numero comunque inferiore di licenziamenti che fanno impennare il tasso di disoccupazione. E accanto agli ambiti più affetti dalla crisi, ovvero edilizia, manifatture, ristorazione e trasporti, i dati evidenziano altre attività del terziario, legate ai servizi sociali ad esempio, dove invece l’occupazione è comprensibilmente cresciuta. E per quanto riguarda il tasto dolente, ovvero i cosiddetti giovani? «Tra i giovani trentini i più colpiti dal fenomeno della disoccupazione sono quelli di età compresa tra i 15 e i 24 anni. Nei primi 3 mesi dell’anno – che sono però sempre i più critici per via della chiusura di molte attività e scadenze di contratti che coincidono con la fine dell’anno precedente – i giovani inoccupati hanno raggiunto il 31,4%, ma nella fascia di età successiva dello stesso periodo, quella tra i 25 e i 34 anni, i non occupati scendono al 9,6%, molti meno rispetto al 17,5% italiano della stessa fascia». Quindi la criticità che affligge in modo particolare la situazione giovanile è anche determinata naturalmente dal dover completare gli studi e dal conseguente passaggio, talvolta brusco, dalla teoria del mondo accademico alla pratica del lavoro. Non è corretto poi, afferma Chiusole, come si sente spesso raccontare dai media, che i diplomati riescono più facilmente a trovare un impiego rispetto a chi è laureato. «Soprattutto per quanto riguarda le donne, più alto è il titolo di studio raggiunto, più sarà facile a lungo andare trovare un posto di lavoro duraturo». Studiare di più, insomma, costa, ma alla fin fine premia. Certo è che da noi, da buon paese mediterraneo, ci sono molti più neet, i giovani che orbitano spesso a carico delle famiglie, che non studiano o hanno smesso, ma nemmeno cercano un impiego, e quindi si trovano completamente fuori dalle porte del mercato del lavoro. Ma ci sono molti strumenti messi in campo per loro, anche per chi è ancora minorenne, come i summerjobs, i lavoretti estivi svolti per un certo numero di ore, o i classici stage e tirocini aziendali, che permettono ai ragazzi di migliorare le proprie competenze grazie a un’esperienza concreta, oltre che orientare gli indecisi verso una determinata professione. Proprio tramite l’Agenzia del lavoro si può svolgere un tirocinio retribuito formativo o di orientamento in un’azien-

Tasso di occupazione (2008-2012)

Tasso di disoccupazione (2008-2012)

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trentinoattualità da individuata da chi lo richiede, della durata massima di 8 settimane. Anche secondo le ultime ricerche condotte da Almalaurea sui diplomati 2012, chi ha svolto un tirocinio in un’azienda ha un 12% in più di possibilità di trovare un posto di lavoro. «Se un ragazzo riesce a cogliere al meglio l’opportunità che gli viene data, in caso di necessità dell’azienda sarà certo candidato ad essere assunto, quindi conviene» afferma Chiusole. Passando a un altro tasto dolente, anche in Trentino purtroppo non manca il solito gap tra uomini e donne: «In regione ora lavorano circa 100mila donne, ma se il loro livello di occupazione fosse pari a quello degli uomini ne lavorerebbero almeno 25 mila in più». Le donne hanno reagito meglio alla crisi cercando di rimanere attive e adeguandosi, ma sono anche le più licenziate. Inoltre, purtroppo anche gli interventi promossi a favore dell’imprenditoria femminile non vengono ancora sfruttati del tutto, poiché spesso persistono ostacoli legati alla necessità di conciliazione con la famiglia. «Bisogna entrare nell’ottica che l’occupazione femminile, come è già risaputo, aumenta il Pil portando nuova occupazione» continua la dottoressa, «e questo non solo per quanto concerne l’ambito socio-assistenziale, in altre parole: dietro a una donna che lavora si crea altro lavoro in termini di servizi alla persona. Una donna che lavora fa anche più shopping, prende il caffè al bar, viaggia di più, insomma, contribuisce a mettere in moto l’economia». Fortunatamente, qualcosa comunque a livello di mentalità si sta smuovendo, anche grazie a prov-

mercato del lavoro in evoluzione richiede sempre nuove capacità, non ci si può più infatti concedere il lusso di arrestarsi a quelle già assodate, ma è bene aggiornarle soprattutto per quanto riguarda le lingue e l’ormai irrinunciabile informatica. «Il possesso di maggiori competenze professionali potrà tornare a svolgere un ruolo strategico soprattutto nella fase di ripresa. Già ora le aziende che si trovano nella necessità di ridurre il proprio personale tendono a salvaguardare quello che ha più competenze», sentenzia la dottoressa Chiusole.

Luca Capra, responsabile della promozione tecnologica di Trentino Sviluppo

vedimenti ben recepiti come il congedo parentale. E chi non si adegua… si formi! La crisi, a quanto pare, ha spinto a un cambio di mentalità anche in merito a certi lavori prima snobbati, portando a dirottare molti italiani verso occupazioni fino a poco tempo fa quasi prerogativa degli stranieri, come quella della badante o le raccolte stagionali di frutta. In campo di assistenza domiciliare e raccolta agricola, nel 2012 sono nettamente cresciute le assunzioni di italiani con un +34,2% di occupati nei servizi domestici e un +7% nella raccolta. Quindi, se ci si guarda attorno senza storcere troppo il naso, qualche lavoro ancora lo si può trovare. O tutt’al più si può approfittare del momento per accrescere le competenze professionali con un corso di formazione. Dato che il

Antonella Chiusole, direttrice dell’Agenzia del Lavoro di Trento

Il Polo Tecnologico di Trento Nord 40

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L’Agenzia del Lavoro offre diversi corsi di formazione per disoccupati, di durata variabile, di cui si può consultare online il calendario aggiornato. Ma si può sempre imparare qualcosa anche sulle tecniche di ricerca del lavoro, su come valorizzare il proprio curriculum o tramite strumenti individuali come “Pronti a ripartire”, un piano ad personam dedicato ai disoccupati per aiutarli a ricominciare a muoversi nel mercato del lavoro, magari provando a percorrere una nuova strada. Dal primo ottobre poi, oltre alla consueta bacheca opportunità che si trova sul portale dell’Agenzia, o in forma cartacea nei centri per l’impiego, sarà attivato anche un nuovo servizio di Newsletter quindicinale cui iscriversi, utile sia per le aziende che per i lavoratori, per ricevere e conoscere offerte e domande di lavoro in linea con il proprio profilo, direttamente sulla casella di posta. L’impresa di chi il lavoro se lo inventa È anche vero che se una volta il lavoro seguiva un percorso prevedibile e conse-


trentinoattualità

Primo trimestre 2013

quenziale, ad esempio: scuola+facoltà di filosofia = insegnante, ora non è più possibile ragionare in questi termini ma occorre essere, ricorrendo a parole ormai abusate, mobili, flessibili, o come diceva qualcuno, liquidi, tenendo aperte anche contemporaneamente diverse possibilità. E se il lavoro proprio non lo si trova si possono radunare tutte le proprie doti creative, senza scordarsi naturalmente delle reali capacità, e pensare di inventarsene uno portando proposte nelle aziende oppure lanciandosi con un’impresa. In Trentino, la Provincia delega la gestione della crescita e l’innovazione imprenditoriale al gruppo di Trentino Sviluppo che ha sede in via Zeni a Rovereto e al Polo Tecnologico a Trento

Nord. Trentino Sviluppo si occupa di dare orientamento, formazione, supporto concreto per fare impresa, o di assistere imprese già avviate migliorando la loro competitività sia in loco che all’estero, oltre che mettere a disposizione i suoi spazi, anche al costo di un solo euro al giorno con il servizio “Nido d’impresa”. «Il target di chi si rivolge a noi è molto variegato» spiega Luca Capra, il responsabile della promozione tecnologica di Trentino Sviluppo. «Da noi arriva sia chi ha solo qualche vaga idea imprenditoriale e vuole sapere se e come svilupparla, sia imprenditori già avviati e, da circa un anno a questa parte, anche professionisti o aspiranti tali». I tempi di realizzazione di un progetto supportato da Trentino Svi-

luppo sono accettabili, prosegue Capra, in media durano circa 4-5 mesi, anche se naturalmente dipende dal tipo di progetto. Per soddisfare il diverso target di utenti ci sono poi differenti servizi a partire da quello base, il progetto Chioccia, una rampa di lancio che prende per mano chi ha un’idea imprenditoriale ma parte da zero. Trentino Sviluppo promuove periodicamente idee di impresa anche attraverso bandi come D2T Start Cup, per i giovani dai 16 ai 36 anni, di cui si è conclusa da poco la 7a edizione. «Solitamente chi ha iniziato partecipando a Start Cup ha poi proseguito crescendo nel mercato del lavoro in qualità di imprenditore». Oppure, per chi ha un’idea a contenuto altamente tecnologico c’è il bando Seed Money che può arrivare a finanziare imprese con contribuiti cospicui, unico strumento di questo tipo in Trentino. A conti fatti, le imprese locali avviate grazie ai bandi sono 58, afferma Capra, tutte ancora attive. Un certo fermento imprenditoriale quindi c’è, soprattutto in ambiti legati all’energia verde o a tecnologie informatiche comunque a servizio di idee green. Attualmente ci sono 90 aziende negli “incubatori” di Trentino Sviluppo, i cosiddetti Bic (Businness Innovation Centre), sette spazi dislocati su tutto il territorio trentino dove le start up, oltre allo spazio in cui lavorare, ricevono supporto in termini di servizi informativi e

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trentinoattualità donne e mercato del lavoRo trentino

logistici. E ancora altre 20 aziende sono in fase di pre-incubazione e ulteriori 29 nella categoria dei professionisti, quella che sembra promettere nuovi sviluppi. Il movimento creativo quindi non manca, anzi, in generale, commenta Capra, c’è molta più offerta che domanda, ci sarebbe spazio per sviluppare molti altri progetti. Come si spiega? Forse c’è ancora troppo timore, poca specializzazione o anche semplicemente scarsa informazione. Quel che è certo è che da cosa nasce cosa e un’impresa, col suo esempio positivo, tira l’altra. Fare rete con le proprie idee: The Hub, la rete che funziona In questo mondo veloce e dominato dal web è sempre più determinante la capacità di fare rete. Per questo nel 2010 è nata la realtà di The Hub, una coope-

The Hub - Rovereto

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rativa che si trova in via delle scuole a Rovereto – ma ne arriverà a breve una anche a Trento – parte di una community globale nata a Londra e che conta ora più di 30 spazi sparsi in tutti e cinque i continenti. The Hub è gestita da un gruppo di giovani imprenditori, tutti intorno ai trent’anni, che affittano i propri locali arredati creativamente con materiali di recupero. Cucina, open space, sale riunioni, tutte naturalmente con connessione wi fi, per ospitare meeting aziendali, workshop, eventi, ma anche semplicemente far conoscere tra loro aspiranti imprenditori, o come si dice ora, startupper, fornendo loro uno spazio e un luogo dove poter sviluppare il proprio progetto e contare su supporti immediati. «Qui si possono incontrare diversi professionisti sia a livello regionale che non, per confrontarsi, scambiare

le proprie professionalità e fare rete» ci spiega una dei ragazzi di The Hub, Dalia Macii. Infatti si incrociano persone di ogni età, soprattutto della fascia 29-40 anni, la più produttiva, provenienti dai settori più disparati: artigiani, informatici, fotografi, esperti ambientali…“Tra tutti quelli che frequentano The Hub, a dire il vero, i giovani locali sono quelli che ci sembrano i più seduti”. Afferma Dalia dal suo osservatorio. Colpa dell’abitudine a un certo benessere che permette di avere servizi senza sforzarsi troppo? Eppure, proprio la condizione in cui si vengono a trovare i più giovani, senza nulla da perdere, potrebbe stimolarli ancora di più ad essere propositivi e buttarsi. Inoltre, manca ancora tanta consapevolezza, nota Dalia. La soluzione imprenditoriale può essere una valida alternativa all’attesa per un posto fisso ormai chimera, ma non ci si può assolutamente improvvisare ed è necessaria innanzitutto quella reale convinzione indispensabile per impegnarsi al massimo. «Accade che non appena viene illustrato passo passo cosa serve davvero per costituire un’impresa, molti giovani sono presi dall’ansia per il carico di impegno richiesto e allora scappano». Comunque, a chi oltre ad avere buone idee ha anche voglia e convinzione per portarle avanti, The Hub oltre al suo stesso esempio dà la possibilità di condividerle, nel pieno rispetto di quel motto che oggi potrebbe trasformarsi, tradotto in lingua web in “La condivisione fa la forza”. Il supporto dalle Casse Rurali Idee e progetti, per quanto validi, naturalmente non possono funzionare senza un aiutino economico. Per venire incontro alla crisi occupazionale, specialmente giovanile, e favorire l’avvio di nuove imprese è sceso in campo anche il mondo delle Casse Rurali con numerose iniziative: Con il “MutuOccupazione. Un’opportunità per chi dà un’opportunità ai giovani e alle donne” ad esempio, la Cassa Centrale di Trento si impegna a garantire finanziamenti alle imprese che assumono giovani fino ai 35 anni, o donne di qualunque età, oppure a quelle che trasformano un contratto a tempo determinato in un indeterminato, per non scoraggiare le assunzioni o appoggiare nuove imprese nella fase di avvio. E infatti, grazie ai prestiti, che possono arrivare a 70mila euro per la costituzione


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trentinoattualità

di una nuova società, o addirittura 105 mila se si tratta di cooperative, la Cassa rurale di Trento ha portato all’assunzione di 26 giovani di cui più di metà a tempo indeterminato. Alcune Casse Rurali come quella di Pergine o Caldonazzo, promuovono invece opportunità di lavoro estivo e tirocinio presso aziende locali o nella stessa Cassa Rurale. Anche sul fronte formazione e orientamento ci si muove, con campus formativi in collaborazione con JobTrainer, un gruppo acceleratore di attitudini e competenze, che tramite esperienze concrete aiuta ad acquisire quella consapevolezza delle proprie capacità. O ancora, si organizzano appuntamenti serali, come il recente dibattito che si è tenuto alla Cassa Rurale

di Mezzocorona su “I mestieri del futuro”, nell’ambito del Job Festival. A incontrare i giovani soci della Piana, due relatori che hanno saputo fare impresa di se stessi: il poliedrico artista a tempo pieno Matteo Boato, ex ingegnere, e il venticinquenne laureato in matematica Lorenzo Modena, che si è avventurato da appena un anno in una start up che si occupa di strumenti di cronometraggio per atleti, ora applicabili anche in ambito sanitario. Oltre al sostegno alle imprese che partono da giovani menti ambiziose, qualche aiuto viene riservato anche a chi perde, non per sua volontà, il posto di lavoro e magari si trova con il mutuo della casa da pagare. In questo caso, è possibile

GUIDA STORICO ARTISTICA

per i soci ridurre la rata del mutuo ai soli interessi o addirittura, in casi estremi, sospenderla per un anno. Insomma, tutto sommato qualche aiuto per barcamenarsi nel tunnel nero della disoccupazione ancora c’è. Naturalmente, da solo non è sufficiente. Non può bastare se al singolo manca la forza di volontà per non arrendersi allo spettro sempre in agguato della rassegnazione. Volontà che aiuta invece a investire energie e riserve di pazienza, muovendosi, informandosi, escogitando, cercando di migliorarsi per rendersi più appetibili. Alla fine ne varrà la pena, certamente più che rimanendo a casa ad aspettare che sia il lavoro a venire a suonare al nostro ■ campanello

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tutto un altro mondo

di Silvia Conotter

Quando il vigile “vigilava” su tutto

Valerio Tomasi durante una processione

Valerio Tomasi di Gardolo racconta la vita dei vigili del fuoco volontari, un tempo autentici tuttofare. Tra pompe con i buchi e buoi per spalare la neve. E quella volta dell’alluvione del 1966…

V

alerio Tomasi è nato e vissuto a Gardolo per tutta la vita. Classe 1929, figlio di un messo comunale e di una casalinga. Aveva tre fratelli: due che sono andati in guerra, uno in Russia e l’altro in Africa, mentre il terzo era bidello e l’ha coinvolto nel mondo dei vigili del fuoco volontari, che allora si chiamavano semplicemente “pompieri”. Come funzionava senza telefoni quando c’era un’emergenza? Come ci si preparava all’azione? Come si veniva reclutati? Tomasi tratteggia un mondo dove prevaleva lo spirito di improvvisazione e il buon senso. Con pochi mezzi, ma tanta buona volontà e 46

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spirito d’unione. Che attrezzatura avevate in dotazione? Poco e niente, ci stava tutto in un locale delle scuole che veniva chiamata “ghiacciatoia” per quanto era fredda. Lì avevamo le scale, qualche pompa e la jeep, che ci entrava per miracolo. Per proteggerci dagli incendi avevamo solo l’elmetto e alla cintura portavamo una picozza e un’accetta. Intervenivamo con i nostri vestiti, solo molto più tardi ci hanno dato le divise. Come si diventava pompieri? Bastava dare la propria disponibilità, scrivevano il tuo nome su un foglio e

via. C’erano massimo dieci posti disponibili, perché quello era il numero massimo coperto dall’assicurazione. Io ufficialmente ho cominciato nel ‘75, in realtà all’inizio degli anni Settanta. Non c’erano i telefoni e quando scattava l’emergenza avevamo una specie di


trentinoattualità

Valerio Tomasi oggi

Menu di ottobre:

catena d’avviso: ognuno aveva un compagno da chiamare e così via. Ogni 15 giorni andavamo a marciare sulla strada e a simulare un interevento: queste erano le nostre esercitazioni. Quali erano i vostri compiti principali? Facevamo un po’ di tutto: pompieri, guardiani, vigili urbani,… Durante i funerali dovevamo fermare le macchine sulla “variante”, che poi sarebbe via Brennero. Non c’erano né semafori, né attraversamenti pedonali e ci sono voluti almeno dieci morti - ma allora mica si tenevano i conti, eh! - per costruire un sottopassaggio. Mettevamo cappello e paletta per fermare il traffico quando passava il carro funebre... capitava una volta ogni tanto, non c’erano di certo tutti i funerali di oggi. Dovevate poi seguire le processioni. Sì, se non le accompagnavamo noi don Motter minacciava di non celebrare la

messa. Ci mettevamo a fianco del baldacchino e camminavamo lentamente. Ricordo quella volta della Madonna Pellegrina, che proprio perché doveva andare dappertutto ci ha fatto fare infiniti giri. Poi finalmente a Lamar se la sono presi in carico i pompieri di Lavis. Incendi ce n’erano? Pochi, ne ricordo solo qualcuno. E per fortuna, visto che le prime pompe che avevamo in dotazione appartenevano ancora ai nostri “vecchi” ed erano piene di buchi sui lati. Veniva fuori acqua dappertutto, tranne dove serviva. Il primo incendio per me fu quello della segheria: ci abbiamo messo tre giorni per spegnerlo, visto che il fuoco si era infilato dappertutto e con la segatura continuava a rianimarsi. Incidenti? Pochi anche quelli, anche perché non c’erano tante macchine. Poi noi eravamo dotati di un carretto tipo lettiga che faceva piuttosto ridere, andavamo quindi solo a dare supporto ai soccorritori. Allora, però, a noi volontari era consentito intervenire, c’era un rapporto più stretto con i permanenti. Avevate poi da spalare la neve. Già, in inverno si utilizzava il “roton” del Comune per fare pulire le strade quando la neve era molto alta. Era uno strumento formato da un vomere di legno con due ali che si aprivano verso l’esterno. Venivano attaccati quattro buoi, a volte anche sei, che lo trascinavano per le strade principali. Allora non ce n’erano molte: Spini, Roncafort, Canova, qualcuna qui in paese. Le persone per ringraziare allungavano un bicchiere di vino bianco, uno di rosso, e così via. Alla fine della giornata i giovani - a cui non veniva offerto alcol - spesso dovevano intervenire per completare il lavoro.

In “marcia” per esercitazione a Gardolo

Racconti invece dell’alluvione. Già qualche anno prima eravamo intervenuti assieme all’esercito per rafforzare gli argini con i sacchi di sabbia. Il 4 novembre del ‘66 si era già in allerta: io stavo tornando dal lavoro - allora facevo l’idraulico - e non riuscivo a raggiungere casa perché avevano chiuso la strada. Mi trovavo vicino alla Chiesa quando sentii una botta sulla testa: era il vicecomandante dei vigili del fuoco volontari che mi aveva “arruolato” al volo schiacciandomi l’elmetto sulla testa e mettendomi il cinturone sulla spalla. Mi disse di sbrigarmi e dopo cena, visto che nessuno voleva farlo, andai con la jeep - anche se ero senza patente - sulle roste dell’Adige a controllare la situazione. Rimasi impressionato, perché ancora pochi centimetri e l’acqua sarebbe uscita. Spostandomi verso il Ponte dei Vodi, dove l’Avisio si immetteva nell’Adige, invece, vidi i tronchi degli

Cappuccino di castagne Guancia di manzo brasata con e trentingrana e brioche allo speck polenta di grano saraceno, purea *** di pere e spinaci con pinoli e uvetta *** Tortelli di zucca speziata Crème brûlée alla birra con salsa di erba catalogna e lardo con frittella di mais, salsa di fichi e spuma calda di cioccolato Prezzo del menù con i vini esclusi: Euro 34,00 Euro 48,00 con i vini abbinati

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trentinoattualità

A “Tut Gardol en festa”, nel 2000, con due giovani volontari

Foto di gruppo del 1967

alberi scendere come siluri nell’acqua e battere contro il ponte della ferrovia, a volte saltandolo da sopra. Corsi ad avvertire il guardiano del passaggio a livello di fermare i treni in arrivo, ma proprio in quel momento ci accorgemmo che ne stava arrivando uno. Grazie al grosso faro che avevo in dotazione sulla jeep riuscimmo a segnalare il pericolo: il macchinista riuscì a frenare e tornare indietro appena in tempo. Una notte concitata. Pensi che, mentre continuavo ad effettuare i controlli sugli argini, ebbi il sesto senso di fermare il motore perché nel buio cominciavo a sentire un forte rumore che non mi convinceva. Ad un certo punto con il faro vidi che mancavano trenta metri di argine: l’Adige se li era appena portati via. Non avessi fermato la macchina sarei morto. Accesi la sirena per svegliare le persone nelle case e corsi ad avvertire i vigili permanenti a Trento. Tornando verso Gardolo fummo investiti da un’onda, ma per fortuna la jeep era piena di uomini che facevano peso e non si rovesciò. Fu un’avventura. E nei giorni successivi? La situazione era difficile, andavamo con le corde a recuperare le bestie morte e con la barca a portare cibo a chi era rimasto nelle case. Ero sempre bagnato fino alla cintura, mi cambiavo un pantalone dopo l’altro. C’erano donne incinte da aiutare, famiglie con le macchine in panne che cercavano di spostarsi in collina, un sacco di lavoro. 48

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Come vi consideravano in generale i compaesani? Tenevano molto a noi, ci consideravano un po’ un punto di riferimento. Ci chiamavano un po’ per tutte le esigenze, facendoci fare a volte anche la guardia campestre. Sarebbe? Era quella che controllava che non venisse nessuno nei campi a rubare frutta, verdura, gli attrezzi. C’era chi lo faceva proprio di mestiere, come i vigilantes al giorno d’oggi, mentre noi lo facevamo alla leggera, solo se qualcuno ci chiedeva di dare un’occhiata. E comunque non eravamo obbligati, ogni cosa si faceva se si aveva tempo e se lo

Foto ricordo, con i delegati del Sindaco

si riteneva opportuno. C’erano poi anche dei lati positivi, tipo quello di poter entrare gratuitamente a teatro. Ad ogni festa c’era la filodrammatica, allora noi indossavamo la divisa ed assistevamo allo spettacolo senza pagare, facendo finta di essere in servizio. Tomasi nel Duemila è stato premiato per i suoi 25 anni ufficiali da vigile del fuoco volontario, anche se quelli di servizio effettivo sarebbero quasi dieci in più. “Ho passato una vita a fare il volontario, in questo, ma anche in altri settori. Mi è sempre piaciuto aiutare gli altri. Anche se ho 84 anni sono ancora in forma e se mia figlia mi lasciasse – ■ scherza – continuerei a farlo”.


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trentinoattualità

di Giada Vicenzi

magica, feconda, profumata vallagarina Un territorio di confine e storicamente un’area strategica, legata insieme dalla tradizionale vocazione agricola, e in particolare dalla viticoltura. Numerose cantine di lunga storia punteggiano la valle e ne portano alto il nome

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a Vallagarina è la porta del Trentino, il primo punto di approdo per il visitatore che arriva in questa regione dalle caratteristiche uniche in cerca dei suoi aspetti più sinceri e genuini. Arrivando da sud, rappresenta il primo contatto con il territorio e con la cultura del Trentino, quantunque mitigata dallo storico influsso vene50

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ziano e spesso contrapposta all’impronta più “asburgica” di Bolzano e di Trento. Nel raggio di pochi chilometri lo sguardo spazia dalle vette del Baldo trentino, a Rovereto, città d’arte e cultura, dalla Val di Gresta, nascosta e immersa nei ritmi della vita rurale, alla Vallarsa, percorsa dai sentieri della Grande Guerra, per fermarsi, infine,

nel fondovalle, costellato di antichi castelli e coperto da un’ordinata geometria di vigneti. Un territorio di confine e storicamente un’area strategica, legata insieme dalla tradizionale vocazione agricola, e in particolare dalla viticoltura. In questa valle, infatti, il vino racconta una storia millenaria, fatta di uomini, di vite spese

in campagna e in cantina, una storia di managerialità, investimenti e cultura diffusa. Accanto a importanti realtà cooperative, sul territorio sono presenti tante aziende private, anche di vecchia data, il che rende la Vallagarina emblematica dell’estrema differenziazione del mondo vitienologico trentino, al cui interno sono presenti con


trentinoattualità

strategie diverse e punti di vista a volte divergenti le grandi industrie enologiche e le piccole cantine famigliari. Realtà differenti, ma accomunate dal fatto di lavorare una terra a collaudata vocazione vinicola, capace di trasferire le peculiarità dei diversi terreni in caratteristiche proprie dei vini; e che per questo hanno capito l’importanza di costrui-

re attorno ai loro prodotti una precisa identità territoriale. La viticoltura come chiave fondamentale per la valorizzazione di un territorio a torto considerato periferico: questo l’obiettivo della Cantina sociale Viticoltori in Avio, che dal 1957 valorizza il lavoro dei suoi 450 soci che controllano qualcosa come 700 ettari di vigneto, 51

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trentinoattualità

L’Enoteca della Cantina di Avio

producendo vini di qualità e favorendo iniziative per migliorare la cultura e la tecnica enologica. Inserita nella zona vinicola storicamente più produttiva, la Cantina di Avio gestisce un territorio che va da Pilcante nel comune di Ala fino a Quaderni nel comune di Valeggio sul Mincio. In larga parte destinato a Pinot grigio e a quella particolare uva autoctona che è l’Enantio, un tempo chiamata “lambrusco a foglia frastagliata”, ma anche a Pinot bianco, Marzemino, Lagrein,

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Chardonnay. Una cantina di confine, quindi, cerniera fra il Trentino meridionale e l’alta piana veronese, dove si lavora con convinzione per produrre vini rappresentativi di questo territorio, portando avanti con costanza e impegno l’obiettivo della qualità. Che è pari a quella delle altre zone del Trentino, come spiega il direttore Matteo Mattei, che aggiunge: “È una zona che deve essere più consapevole del suo valore e orgogliosa di essere la porta del Trentino”. Una cantina con lo sguardo

aperto sul futuro, che tuttavia conserva un solido attaccamento ai valori della tradizione e prende a modello le cantine più vecchie, per esempio nella forma del rapporto fra soci, che è stretto. Un modo di gestire la cooperativa con il cuore, che si riflette nei vini prodotti dalla cantina di Avio, espressione autentica e appassionata di questo territorio di confine. Proseguendo verso nord, si attraversa il comune di Ala, un tempo “città di velluto” e ora importante polo agricolo e artigianale, dove solo la Cantina Sociale raduna qualcosa come cinquecento soci conferitori e dove hanno sede alcune cantine private vivaci e intraprendenti, concentrate nell’area tra Santa Margherita, Serravalle e Chizzola. Sono zone, queste, che raccontano una lunga storia di terre strappate alle pendici dei monti e protette da stretti terrazzi. Una storia che non fa difetto alla Cantina Sociale Mori-Colli Zugna, posta lungo la via che unisce la piana lagarina al Lago di Garda. La superficie vitata copre 600

Luciano Tranquillini, direttore della Cantina Mori Colli Zugna

ettari in un territorio che si arrampica fino sull’altopiano di Brentonico, alle pendici del Monte Baldo, a 700 metri di altitudine. Su questa vasta superficie crescono, come in tante altre realtà produttive trentine, numerosi vitigni: Marzemino, Lagrein, Merlot, Pinot Nero, Pinot Grigio, Müller Thurgau, Traminer Aromatico, Sauvignon e Chardonnay. L’ampia superficie, ripartita equamente fra pianura, collina e montagna, si accompagna a un gran



trentinoattualità Il Marchese Carlo Guerrieri Gonzaga, Presidente della Casa del Vino di Isera

numero di soci (circa 700) e di particelle da monitorare (circa 5.000). La necessità di una gestione completa e integrata dell’intero processo di produzione vinicola, dalla coltivazione fino alle ultime fasi della vinificazione, ha portato in anni recenti a rivolgersi con decisione verso le nuove tecnologie. È così che dal 2007 si è deciso di adottare un software webGIS/geodatabase messo a punto in collaborazione con la Fondazione Bruno Kessler, mediante il quale poter interrogare il territorio in maniera completa

Casa del Vino - i Soci produttori

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a Casa del Vino della Vallagarina è una cooperativa che dal 1996 è impegnata nella promozione e sviluppo del territorio lagarino e dei vini trentini. Azienda Agricola Alessandro Secchi, Azienda Agricola Balter s.n.c. di Nicola Balter, Azienda Agricola Bongiovanni Lorenzo, Azienda Agricola Castel Noarna di Marco Zani, Azienda Agricola Conti Bossi Fedrigotti, Azienda Agricola Dalzocchio Elisabetta, Azienda Agricola de Tarczal di Ruggero Dell’Adami de Tarczal, Azienda Agricola di Spagnolli Enrico & C. s.n.c., Azienda Agricola La Cadalora di Tomasi Rodolfo, Azienda Agricola Longariva di Manica Marco, Azienda Agricola Tenuta Maso Corno, Azienda Agricola Nailam (Isera) di Celestino Zucal, Azienda Agricola Revì, Azienda Agricola Vale secondo diverse variabili: suolo, vitigno, esposizione, altitudine, ecc. “Un sistema complesso – spiega il direttore Luciano Tranquillini –, che ha richiesto un grosso sforzo nell’inserimento dei dati di campionamento, ma che ora permette di incrociare i dati territoriali e ambientali con i dati di produzione e finanziari, in modo da poter ottimizzare

larom di Scienza Filippo (Az. Individuale), Azienda Vinicola Battistotti Riccardo s.n.c., Azienda agricola Grigolli Bruno, Borgo Dei Posseri S.S., Cantina Concilio, Cantina d’Isera S.c.a.r.l., Cantina Sociale di Avio S.c.a.r.l, Cantina Sociale Mori Colli Zugna S.c.a.r.l., Cantina Sociale di Aldeno, Caseificio di Sabbionara, Cavit s.c., Distilleria Marzadro di A. Marzadro & C.s.n.c., Letrari società agricola di Letrari Lucia, M.se Carlo Guerrieri Gonzaga Tenuta San Leonardo s.a.s., Maso Roveri, Salizzoni - Azienda Agricola in Calliano, Viticoltore Artigiano Rosi Eugenio, Vivallis S.c.a. Soci istituzionali A.P.T. Rovereto e Vallagarina, Comune di Isera, Comune di Avio, Comune di Ala, Comune di Nogaredo, Comune di Villa Lagarina, Comune di Aldeno, Comune di Trambileno.

Luca Bini, Direttore della Casa del Vino di Isera

ISERA (TN) - Piazza S.Vincenzo, 1 Tel. 0464 486057

Siamo lieti di ospitarvi nelle sale del palazzo Seicentesco de Probizer ad Isera, per degustare i vini trentini dei produttori associati ed assaporare i piatti della tradizione lagarina.

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le pratiche colturali e valutare le ricadute economiche delle scelte di campagna”. Al tempo stesso, questo sistema permette di cogliere nel tempo le espressioni e le peculiarità di ciascuna zona, di valorizzare al meglio i diversi vitigni e presentare al mercato vini ancorati alla storia locale, autentica espressione di questa parte di Vallagarina.


trentinoattualità

Da sx, Mauro Baldessari (direttore Cantina Vivallis), Valter Salizzoni (Azienda Agricola Salizzoni), Walter Weber (Direttore della Cantina di Aldeno)

In quest’area del Trentino meridionale l’attenzione al territorio non si esprime solo nella viticoltura: rispetto per la natura e agricoltura biologica sono i motivi conduttori dello sviluppo agricolo della Val di Gresta negli ultimi anni, un fenomeno identitario che ha portato la zona a presentarsi come “la valle degli orti biologici”. Bandiera di questa agricoltura eco-compatibile è Mostra Mercato, la manifestazione giunta alla 43esima edizione, ideata per valorizzare e promuovere la produzione bio locale. Quest’anno il Comitato organizzatore, presieduto da Loris Cimonetti, ha deciso di legare ulteriormente l’evento al territorio, coinvolgendo tutto il paese di Ronzo Chienis, che per quattro weekend dal 21 settembre al 20 ottobre si trasformerà in un grande

stand espositivo all’aperto, per far conoscere i benefici dell’agricoltura biologica e le caratteristiche uniche degli ortaggi della Val di Gresta. Nel corso della manifestazione sarà anche approfondito, con uno specifico convegno il 13 ottobre, il progetto del Distretto biologico della Val di Gresta: un momento di analisi delle prospettive di sviluppo dell’agricoltura biologica, anche alla luce del crescente interesse espresso dal settore viticolo. Proseguendo oltre Ronzo Chienis e scendendo verso Rovereto ci si viene a trovare nel territorio del Comune di Isera. Ci si è appena lasciati alle spalle le distese di campi coltivati a ortaggi, emblema di questa valle nascosta ma operosa, per incontrare subito sulle colline di Isera un altro simbolo in grado di rappresentare la tradizione della Vallagarina: il Marzemino. Celebrato da Mozart nel suo “Don Giovanni”, il Marzemino è forse il vino più tipico della Vallagarina, dove ha trovato l’habitat ideale, per raggiungere la massima espressione qualitativa proprio nella zona di Isera, dove i terreni conferiscono alle uve, e quindi al vino, una struttura e un bouquet eccezionali. Il Marzemino è uno dei “gioielli” della

CANTINE PRODUTTRICI

www.castelbesenosuperiore.it

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trentinoattualità Vino della Vallagarina. Non soltanto ristorante-enoteca, ma vero luogo di cultura e di piaceri, nato per promuovere i valori e l’identità di una comunità variegata e dinamica come quella lagarina. La Casa del Vino è una cooperativa che annovera fra i suoi soci 30 aziende locali, tra piccole aziende agricole e grandi cantine sociali. Una realtà consolidata dove ogni singolo socio è coinvolto in prima persona in un progetto

mente i vantaggi delle nuove tecnologie e la saggezza delle antiche tradizioni. Il monito “La qualità non accetta compromessi” rappresenta per la Cantina d’Isera un imperativo, un impegno nei confronti del consumatore e la garanzia di poter assaporare, apprezzare e amare i vini creati dalla passione dell’uomo e dalla generosità della collina di Isera A Isera, nello storico Palazzo De Probizer, ha anche sede una delle realtà più originali e dinamiche della ristorazione trentina, la Casa del

Da sx, Mirko Martinelli (Sindaco di Ronzo-Chienis), Vanda Rosà (Presidente Consorzio Ortofrutticolo), Roberto Caliari (Sindaco di Mori) e Loris Cimonetti (Presidente Comitato Mostra Mercato)

43a EDIZIONE

Mostra mercato della Val di Gresta PRODOTTI BIOLOGICI ED INTEGRATI

RONZO-CHIENIS

Comune di Ronzo-Chienis

Comune di Mori

Provincia autonoma di Trento

Rete trentina di educazione ambientale per lo sviluppo sostenibile

Comunità della Vallagarina

21 SETTEMBRE | 20 OTTOBRE 2013

Avete mai assaggiato verdure e ortaggi coltivati nei campi tra i più alti d’Italia? E che ne dite di una vallata in cui boschi e vette si alternano a terrazzamenti ricchi di mais, cipolle, patate, sedani, zucche? E se ci fosse un luogo che da sempre ha scelto il biologico? Tutto questo nella Val di Gresta è di casa e per scoprirlo potete visitare la “Mostra mercato dei prodotti biologici e integrati” che rivive da 43 anni e nella quale i coltivatori propongono e vendono direttamente i frutti della terra, coltivati con la stessa cura da secoli. Tutto il programma su:

www.mostramercato.org

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Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente

BIM dell’Adige

© osiride - rovereto

Cantina Sociale di Isera, cantina dalla tradizione ormai centenaria, ma che ha saputo rinnovarsi con intelligenza. Dalla scelta dei nuovi impianti sino al controllo sistematico dell’intero ciclo vegetativo, tutto è seguito e controllato rigorosamente, al fine di ottenere una produzione viticola di alta qualità. Sotto la guida di esperti enologi, diretta da Fausto Campostrini, la Cantina d’Isera provvede quindi alla vinificazione delle ottime uve fornite dai soci, bilanciando sapiente-

pressoché unico di sviluppo e promozione territoriale. La Casa del Vino è così divenuta il punto di riferimento ideale per incontrare e scoprire i segreti della gastronomia, della viticoltura, della tradizione trentina. I vini della Vallagarina trovano l’accompagnamento perfetto con gli altri prodotti tipici: i formaggi del Monte Baldo e del Vezzena, la carne, gli insaccati e l’olio extravergine d’oliva esaltano gli aromi e la raffinatezza dei



La Cantina mette a disposizione un’area degustazione ed un percorso esperienziale e multimediale per scoprire il territorio ed il suo vino! Narrarlo è un’impresa… non resta che assaggiarlo!

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trentinoattualità

L’enoteca dell’Azienda Agricola Salizzoni di Calliano

vini trentini prodotti in queste stesse terre. È una terra singolare, la Vallagarina, profondamente legata alle sue radici, ma al tempo stesso proiettata verso il futuro, in accordo con la spiccata vivacità culturale che la contraddistingue. Caratteristiche che sono ben rappresentate anche dalla Cantina Vivallis, con sede a Nogaredo, che ha raccolto l’eredità della vecchia Società Agricoltori Vallagarina e quindi ha le radici ben salde nella cultura enologica della valle. Anche oggi Vivallis esprime la forza di queste sue radici secolari, raccogliendo e trasformando le uve provenienti da oltre 800 ettari di vigneti, posti in zone altamente vocate – da Besenello a Chizzola di Ala – fino a 700 metri di altitudine e coltivati da ben 910 soci. L’obiettivo a cui il direttore Mauro Baldessari e i soci lavorano è ambizioso:

produrre vini di qualità, che siano sintesi di tradizione e, attraverso l’uso di tecnologie avanzate, modernità, per continuare ad essere espressione coerente ma dinamica del territorio della Vallagarina. Per questo motivo la Cantina Vivallis, accanto allo sfuso, ha puntato con decisione sui prodotti classici della Vallagarina, quali il Marzemino, nella versione Superiore “dei Ziresi” e “di Isera”, e il Moscato Giallo Castel Beseno, un’altra forte manifestazione territoriale, a cui dalla vendemmia 2010 viene riconosciuta ufficialmente la nuova denominazione di origine “Trentino Superiore Castel Beseno”. Tradizione e appartenenza al territorio che tuttavia vanno di pari passo con lo studio e la ricerca. Per questo e per dare valore all’imponente opera di zonazione realizzata sul territorio viticolo, è stata messa in commercio la linea

Le Vigne: vini Trentino DOC originati da vigneti selezionati, individuati nelle zone pedo-climatiche più vocate alla loro coltivazione. Risalendo ancora lungo il

corso dell’Adige verso nord, nella conca racchiusa tra Castel Beseno e le roccaforti a difesa di Rovereto, si estendono i vigneti dell’Azienda Agricola Salizzoni. Nata nel

L’Azienda Agricola si trova in Calliano, nel cuore del “campo vitato” dell’Alta Vallagarina, nella conca racchiusa da Castel Beseno e le roccaforte di Castel Pietra.

CALLIANO (TN) – Via Valentini, 31 – Tel. 0464.834087

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trentinoattualità 1986 dalla passione di Valter Salizzoni nel coltivare i propri campi per produrre un vino che rispecchi la realtà del territorio, ora l’azienda, che ha sede a Calliano nello storico Palazzo Valentini, ha raggiunto livelli qualitativi importanti. Attualmente i cinque ettari di vigneti, che si estendono nei comuni di Calliano, Nomi e Isera, vengono coltivati da Valter con l’aiuto del figlio Luca. Padre e figlio, legati da un’immensa passione per la viticoltura e da una grande complicità, sono gli artefici di una realtà in costante evoluzione, aperta alle novità del mondo viticolo, ma nel rispetto della vocazionalità del territorio. La frammentazione fondiaria, caratteristica dell’azienda, permette di valorizzare al massimo certe tipologie, come il Lagrein tra i rossi e il Gewürztraminer tra i bianchi, mentre lo Chardonnay di collina ha trovato di recente un forte impulso grazie all’ultimo dei prodotti di casa Salizzoni: Maybe, lo spumante ottenuto con il metodo Charmat lungo, che idealmente si colloca nella fascia intermedia tra prosecco e metodo Classico. Una scelta coraggiosa, ma che ora al secondo anno di uscita sta dando a Valter e Luca grandi soddisfazioni, visto che il prodotto è molto apprezzato, soprattutto dai giovani. Accanto al Marzemino, come emblema della vallata ed espressione del co-

MOSCATO GIALLO SUPERIORE CASTEL BESENO

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enti mila bottiglie, che diventeranno 25 mila con la vendemmia 2013, e un piccolo territorio di poco meno di 40 ettari, che si estendono sulle falde di Castel Beseno lungo la Destra Adige dell’Alta Vallagarina. Tre produttori, che il prossimo anno diventeranno quattro. L’Associazione Castel Beseno Superiore, è un’unione fra produttori e istituzioni nata per valorizzare e promuovere il Moscato Giallo di Castel Beseno Trentino Superiore Doc. “Tutti per uno, uno per tutti” potrebbe essere il motto di questi moderni “moschettieri”. L’associazione, infatti, presieduta da Valter Salizzoni, titolare dell’omonima azienda di Calliano, si attiene ad un suo protocollo di produzione, che prevede la vinificazione in dolce, si è data una soglia di prezzo minimo di commercializzazione, ha un suo logo, il castello stilizzato, un unico colore, il giallo, e un solo nome, Castel Beseno. Accanto alle sue bottiglie di Salizzoni, anche quelle di Mauro Baldessari, direttore di Vivallis – Viticoltori in Vallagarina dal 1908, e Walter Weber, direttore della Cantina Aldeno. Dalla prossima vendemmia, insieme alle loro, anche le bottiglie di Cantina Sociale di Trento. Per promuovere questo straordinario prodotto e il territorio da cui proviene, da due anni in estate l’Associazione Castel Beseno organizza “Il Giallo nel Castello”, rassegna internazionale dedicata ai vini Moscato dell’Arco Alpino, nel magnifico e monumentale scenario offerto da Castel Beseno.

Esterni della Cantina d’Isera 60

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siddetto “terroir viticole”, vi è il Moscato Giallo, il vino bianco aromatico per eccellenza dell’Alta Vallagarina, coltivato nell’areale attorno alla collina di Castel Beseno. Proseguendo ancora verso nord e ormai in prossimità di Trento, si incontra un altro esempio del fervido movimento cooperativo, sviluppatosi in Trentino un secolo fa, la Cantina Aldeno. Forte di più di cento anni di storia, la Cantina Aldeno si è data da fare negli anni per mantenere vivo lo storico binomio Aldeno e uva, riuscendo a combinare la tradizione enologica che la contraddistingue con l’impegno ad aggiornare nel tempo tecnologie e impianti di lavorazione. In linea con questo spirito dinamico e innovativo, la Cantina Aldeno ha allargato la sua produzione e i suoi orizzonti, che dal 2011 includono anche il biologico. “Siamo la prima cooperativa del Trentino ad aver ottenuto la “certificazione di operatore biologico” – spiega il direttore Walter Weber –. L’obiettivo è quello di differenziarci offrendo un prodotto sempre più rispettoso dell’ambiente. I nostri agricoltori sono rimasti affascinati dal progetto e nel 2012 molti hanno deciso di passare al bio”. Con i suoi 360 ettari di vigneti e gli oltre 400 soci conferitori la Cantina Aldeno si esprime al meglio con il Müller, il Traminer, lo spumante Altinum e, naturalmente con il Moscato Giallo Castel Beseno. Rinomato il Merlot, protagonista indiscusso tra la produzione, declinato in varie tipologie e annualmente celebrato ad Aldeno alla Mostra dei Merlot d’Italia. E proprio con il Merlot e il Moscato Giallo Castel Beseno, entrambi della linea EnOpere, la Cantina Aldeno sarà presente quest’anno al Merano Wine Festival, per proseguire in quel cammino costellato di riconoscimenti, che conferma la qualità dei suoi prodotti. ■



trentinoattualità

di Paolo Chiesa

la storia in saccoccia

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a storia di una comunità e della sua gente di solito si apprende attraverso i documenti ufficiali degli Enti che nel tempo l’hanno amministrata. Ma la memoria storica a volte prende strade meno ufficiali, come ad esempio quelle percorse da scritti non accreditati dall’ufficialità ma che di quella comunità e di quelle persone raccontano comunque la vita e le peculiarità. I 21 TACCUINI DA SACCOCCIA DEI FRATELLI GRANDI È il caso dei 21 taccuini appartenuti ai fratelli don Francesco Maria e don Gaetano Grandi che sono stati recentemente acquisiti dall’Archivio Storico comunale di Pergine Valsugana. Si tratta di una tipologia di diari che all’epoca erano pubblicati dalla Stamperia Monauni di Trento. Questi “Taccuini da saccoccia” riportavano prestampate una serie di informazioni utili co62

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trentinomese è andato a spulciare i cosiddetti TACCUINI DA SACCOCCIA DEI perginesi don Francesco Maria e don Gaetano Grandi, miniera di informazioni non soltanto dal punto di vista meteorologico, ma anche squisitamente storico e cronachistico me la scadenza delle feste comandate e delle ricorrenze degne di nota ma anche delle “Fiere che scadono ogni mese nell’Impero”. Si parla ovviamente dell’Impero Austroungarico del quale allora faceva parte il Trentino e del quale nei taccuini era riportata anche la “Genealogia dell’Inclita Regia Casa d’Austria”. C’erano poi altre informazioni più pratiche relative alle “Tavole di riduzione” delle varie valute dell’epoca (la moneta di convenzione, la valuta dell’Impero, la valuta abusiva, la lira austriaca) in valuta austriaca. Erano presenti anche


trentinoattualità

il “Ragguaglio tra la libbra di Vienna e il Chilogrammo” e il “Conteggio degli interessi al 5 per 100”. I taccuini, chiamati anche almanacchi o indovini, avevano principalmente una funzione di registro meteorologico ma negli spazi giornalieri con la data e il santo, il possessore poteva scrivere anche annotazioni e impressioni di altro genere. Ed è questo l’aspetto che per noi è più interessante e del quale si occuparono i fratelli Grandi. I FRATELLI compilatori Francesco Maria e Gaetano Grandi, compilatori dei Taccuini, nacquero a Pergine Valsugana, figli di Giuseppe Grandi, giudice patrimoniale di Caldonazzo, e di Francesca Trogher di Roncegno. La famiglia di origine proveniva da Bergamo e nel perginese

si dedicava al commercio di “drogarie, farrarezze, sale, oglio, et altro”. Francesco Maria (1808-1848) fu ordinato sacerdote nel 1831, ma per motivi di salute, compromessa da misteriose flussioni di sangue, visse sempre a Pergine, celebrando messa nelle ville limitrofe e mantenendosi con le rendite del patrimonio assegnatogli dal nonno Giuseppe Antonio Grandi. Il fratello Gaetano (1817-1896), dopo l’ordinazione sacerdotale del 1840 e alcuni anni di servizio come cooperatore a Baselga di Piné e a Strigno, raggiunse a Mezzocorona il terzo fratello don Luigi, parroco di quella comunità. Don Luigi Grandi (1813-1891) fu una figura di rilievo all’interno del clero diocesano e guidò spiritualmente la chiesa di Mezzocorona per 55 anni, prima come cappellano e poi come parroco. Si distinse per innumerevoli atti di beneficenza, culminati nella costruzione e nell’arredo della chiesa di Mezzocorona cui partecipò, insieme al fratello, con doni consistenti e una decisiva offerta personale. Don Gaetano fu suo collaboratore per i 47 anni in cui fu parroco e, alla sua morte, gli succedette nell’incarico per altri cinque anni, proseguendo nell’opera dell’arredo della chiesa e diventando promotore dell’asilo di Mezzocorona. gossip d’altri tempi I 21 “taccuini da saccoccia” compilati quotidianamente da Francesco Maria a Pergine e Gaetano Grandi in quel di Mezzocorona, sono un’autentica miniera di informazioni non soltanto dal punto di vista meteorologico ma anche storico. Le scritture di don Francesco riportano fatti personali, familiari e di cronaca perginese (una sorta di gossip d’altri tempi). Don Gaetano aveva invece orizzonti molto più vasti, per la sua formazione culturale e per le sue esperienze individuali e i

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Don Luigi Grandi, il terzo dei Fratelli Grandi

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trentinoattualità “Garibaldi (commedia) relegato a Caprera”

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a lasciamo ancora che, attraverso i loro scritti, siano i due fratelli Grandi a finire questa storia, con dei brani che, come detto, mescolano notizie leggere e curiose di carattere paesano ad altre di più ampio respiro storico e culturale. 29 aprile 1838: “La mattina poca pioggia, poi nuvolo. Oggi si fece la processione (a Pergine, n.d.r.) portandosi la statua di Maria Addolorata, alla quale notai l’anno scorso che furono fatte 7 spade, ed un raggio per fiorini 110. Si seppe ora che il benefattore fu il signor Giovanni Gottardo Tait, negoziante di qui, uomo pio”. 27 aprile 1841: “Ieri sera fu da un gendarme ferito nella schiena Domenico Pallaoro detto orso, gravemente, gran dicerie, è innocente”. 16 maggio 1841: “Oggi 4 perginesi, dottor Dalla Rosa, Sittoni, Perini e Sartori giuocano al pallone a Mezzolombardo e restarono vincitori”. 15 giugno 1841: “Pioggia dirotta, a riprese fino le 12. Poi la sera di nuovo pioggia, poi sereno, le acque sono ancor molto grosse. In Canezza la Fersina riempì alcune case al primo piano. A Serso vignali rovinati. Nella contrada Italiana in molte cantine fu perduto del vino”. 29 maggio 1873: “A Roma passò la legge di soppressione dei conventi. Pio IX sta bene in mezzo ai dolori”. 20 agosto 1841: “Sereno poi mezzo nuvoloso. Ritornarono le due sorelle (Marietta e Teresa Grandi che il 18 agosto si erano recate in pellegrinaggio a Piné e poi a Capriana, n.d.r.). Questa Domenica Lazzeri (la mistica di Capriana, di cui è in corso il processo di beatificazione, n.d.r.) già da 7 anni è a letto con convulsioni, non mangia nulla, ha le stigmate ai piedi, alle mani, al costato e la corona di punte al capo. In queste tramanda sangue ogni venerdì. Vi è gran concorso a vederla. Parla poco, o nulla”. 28 novembre 1846: “Mezzo sereno, poi nuvolo. Oggi avanti la Chiesa dei Frati (n.d.r. di Pergine) s’innalzò una croce di pietra che avanti era di legno”. 20 luglio 1852: “Oggi fu consecrata la chiesa di Zivignago”. 21 luglio 1852: “Oggi fu consecrata la nuova chiesa di Vignola”. 23 luglio 1855: “In Zivignago abbiamo 3 casi di colera. 2 morti, uno in pericolo”. 6 ottobre 1867: “Sereno, freddo. Predicai. Garibaldi (commedia) relegato a Caprera. Moti garibaldini a Viterbo nati a Firenze pria che succedessero”. 30 novembre 1867: “Il figlio di Garibaldi ebbe denaro per organizzare le masse di garibaldini e pagarli a Londra dando per ipoteca pegno i capolavori di Roma!”.

suoi scritti offrono una visione contemporanea, anche se ovviamente conservatrice, dei fatti politici internazionali svoltisi in un’epoca di particolare fermento conseguente ai moti rivoluzionari dell’epoca, conosciuti come “primavera dei popoli”. I diari spaziano in un arco temporale che va dal 1831 al 1878 e riportano le note più rimarchevoli provenienti dal Regno d’Italia che si stava costituendo, attraverso le notizie dei giornali conservatori: “La Nazione di Firenze” e il “Giornale ecclesiastico di Roma”. Sono riportate anche le novità provenienti dai fronti orientali, corredate da osservazioni e commenti personali, talvolta maturati dalle letture di pensatori cattolici dell’area conservatrice. Contrariamente alle tradizioni risorgimentali 64

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di famiglia che videro alcuni Grandi perginesi tra i sostenitori della rivolta e della secessione del Tirolo meridionale dall’Impero austroungarico, don Gaetano deprecava le conseguenze dell’ondata rivoluzionaria e i suoi equilibri instabili: “tassi enormi, deficit crescente, delitti, furti in aumento, anarchia, disordini nell’amministrazione, pericoli di sommosse, sette segrete dominanti il giermo publico, gioventù maleducata, esercito che si sfascia, polizia che è d’accordo coi ladri”. Il 20 settembre 1870, giorno dell’assedio e della capitolazione di Roma attraverso la breccia di Porta Pia, don Gaetano annotava incredulo: “Gli Italiani guardan verso Roma ma non ci entreranno. Roma! È in mano dei disgraziati”. Il 21 settembre: “Dimostrazioni sacrileghe per l’occupazione di Roma”. Il 22: “Di Roma nulla si sa. Che avverrà del Santo Pontefice? Farà Iddio”. Il 26: “Che dire di Roma? Che del Pontefice? Orrori”. I sorprendenti diari sono stati schedati e contestualizzati all’interno del frammentario fondo della famiglia Grandi che è conservato presso l’Archivio storico comunale e potranno offrire materiale di sicuro interesse per degli studi futuri ma sono liberamente consultabili da chiunque ne avesse voglia. ■


Cucinare insieme, con Miele.

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L’Arte del vivere

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trentinoattualità trentinobottegad’artista

di Renzo Francescotti

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veva 28 anni Antonello Serra quando, nel 1995, arrivò in Trentino, a Segno. Doveva fermarsi per alcune settimane per la raccolta delle mele. E la Val di Non gli “cambiò la vita”. Successe che Antonello si guardò intorno: il verdissimo Trentino così diverso dalla sua arida Sardegna, così come la gente evidentemente gli piacquero (gli isolani sardi e i montanari trentini hanno molto in comune); si guardò intorno, trovò un posto da operaio alla Michelin dove rimase tre anni. Poi passò all’edilizia (settore dove tuttora lavora come pittore decoratore), trovò casa e una moglie trentina (Desj), concepì due figli, Elena di undici anni e Samuele di otto e venne ad abitare a Trento, sotto il Doss Trento e in faccia all’Adige. Adesso, da alcuni mesi abita a Madrano, nei pressi del lago di Canzolino, in un’antica casa contadina in cui lui stesso, negli intervalli di lavoro, ha ristrutturato. Antonello è nato a Oristano (ma il suo paese è Usellus, antica colonia romana) in una famiglia di contadini e allevatori soprattutto di pecore: è il terzo di sei figli di cui cinque maschi. La sua passione per il disegno e la pittura data da quando era ragazzo. A 22

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tra dalì e la sardegna ANTONELLO SERRA vira progressivamente da una produzione di paesaggi e figure di stampo naturalistico ad una in cui i referenti divengono gli artisti surrealisti. Poi ci sono le sue radici

anni esordì nella sua prima collettiva a Usellus; negli anni seguenti continuò, allargando via via il giro; ma sempre in provincia. Il 1994 (l’anno precedente il suo trasferimento a Trento) è stato un anno importante: venne premiato con un terzo premio in un’estemporanea nel suo paese, espose a Cabras e ottenne segnalazione in un’altra estemporanea a Ghilarza (il paese di Antonio Gramsci), ricevendo positivi giudizi da esperti come il maestro Giuseppe Bosich, di cui divenne amico e che anni dopo scriverà su di lui in un catalogo. A Trento, Serra matura come pittore facendo conoscenze nuove, visitando musei, monumenti artistici. Anche la pittura di Antonello vira progressivamente da una produzione di paesaggi e figure di stampo naturalistico ad una in cui i referenti divengono gli artisti surrealisti capeggiati da Breton. In particolare, per Salvador

Dalì Antonello prende un’autentica sbandata. C’è un olio su tela (la tecnica prediletta da Serra) del 1995 (l’anno del suo arrivo a Trento) che segna icasticamente il passaggio a una nuova fase: è “Autoritratto” in cui appare una originale composizione di “tela nella tela”: vale a dire che all’interno della tela viene riprodotto un quadro-autoritratto ambientato nello studio dell’artista, fra tubetti di colore ad olio, tavolozza e pennello. Il tutto dipinto naturalisticamente. Ma dietro il quadro-autoritratto spunta, strizza l’occhio una piccola tela dipinta decisamente con tecnica surrealista. Di lì in poi, per almeno dieci anni, le tele di Antonello sono all’insegna di quella che è a mio avviso un’autentica sbornia per Dalì. E, con le sue modeste forze, anche Antonello adotta quel metodo paranoico-critico che per definizione di Dalì si basa “… sull’oggettivazione critica e sistematica delle associazioni e interpretazioni dei fenomeni deliranti”. Reso omaggio a quel Dalì dalla voce olivastra (come dai versi dell’amico Garcia Lorca), sempre in chiave surreale, Serra dal 2000 in poi appare attratto da spazi marini o sottomarini popolati da inquietanti figurazioni. Oristano, pur non essendo

affacciato sul mare, ha dato il nome al golfo omonimo; ha un’anima marina che il nostro Antonello interpreta in chiave surreale. Tuttavia i colori si fanno più chiari, più trasparenti, le figurazioni più eleganti, meno impattanti. Sono fondali sottomarini in cui la “surrealtà” non ha bisogno di essere inventata in chiave di deliro, ma è lì presente in chiave onirica se non addirittura naturalistica. Il modello daliliano passa progressivamente in secondo piano (anche se ritorna, ad esempio, nel ciclo delle tele dedicate al tema dell’Inferno), per cedere il passo a suggestioni meno impattanti, meno inquietanti, ma attente alle “meraviglie dell’essere”, come nelle figurazioni di Marx Ernst. A mio giudizio, nello sciogliersi del groviglio psicanalitico delle figurazioni alla Dalì,


trentinobottegad’artista

Sempre emozione è. Zona escursionistica Merano 2000 Merano 2000 è il luogo ideale in cui passare una giornata all’insegna del movimento e della buona cucina. Conosciuta per il panorama spettacolare, l’area propone una delle offerte più ricche in termini di tempo libero e infrastrutture. Vanta una fitta rete di impianti di risalita, facili sentieri perfettamente contrassegnati e ottimi rifugi in cui fare sosta.

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hanno giocato il matrimonio e la paternità, in termini di conquistata serenità. Ed ecco tele anche di ampie dimensioni come “Crostacei in metamorfosi” (2004), “Natura in metamorfosi”(2005), “Fondale” (2007) che, nei loro espliciti valori decorativi, rivelano confermano una notevole abilità manuale dell’artista che sa muoversi anche su spazi notevoli di un metro e mezzo per altrettanto. In un catalogo pubblicato nel 2008 , l’amico Giuseppe Bosich, definendo Antonello visionario dal profondo scriveva: “Come Prometeo ha saputo appropriarsi dei flottages, di buoni equilibri cromatici: una vera e propria fascinazione che lo ha stimolato alla ricerca, facendogli produrre alcune opere che pur essendo riferibili ai codici espressivi della schiera degli amici di Breton, sembrano però godere di una personale impronta in divenire”. Ed eccola questa impronta in divenire, sotto forma della terza fase pittorica di Serra (con la prima che ha solo il valore di apprendistato), una fase iniziata nel 2009 che preferisco definire nuragica. Antonello Serra ci arriva dopo un periodo di studio e di applicazione durato circa un triennio, in cui (soprattutto sulle cassapanche sarde), recupera, studia, approfondisce la cultura atavica della sua terra: il linguaggio ancestrale, sacrale, simbolico. Ad esempio i simboli nuragi-

ci che contraddistinguono la figura maschile e femminile, l’arco-corna che simboleggia il dio-toro, la silhouette che raffigura la dea madre, la colombella che simboleggia la fertilità, il simbolo circolare del sole cha appare come un fiore inserito in un circolo e che incontriamo dall’India alla Persia, all’Europa, al Trentino-Alto Adige intagliato anche sulle porte delle stalle. Sono simboli arcaici che possono apparire puramente decorativi nella nostra epoca, ma che se recuperati, ristudiati, rivissuti riaccendono emozioni perdute, ataviche, misteriose, biologiche. Antonello le recupera con una pittura che ha per texture la tela di juta, vale a dire la tela più popolare, più povera che esista: quella dei sacchi contadini riciclati, delle farina, delle patate, dei vegetali con cui Antonello è entrato sin da ragazzo in contatto sensuale (guardandoli, accarezzandoli, tastandoli, odorandoli) e che quindi fanno parte integrale della sua storia, del suo immaginario, della sua identità. E per intensificare il contatto Serra non solo dipinge su juta, ma la inserisce (a strappi o a drappi) all’interno del quadro. Ultimamente, assieme agli strappi di juta, Antonello inserisce nelle tele, anche la terracotta e altri materiali. Ne nascono tele di grande suggestione e rilievo, che l’artista ha esposto in personali di successo a Trento ( come quella a Torre Mirana), ma anche fuori e all’estero (come quella prossima in Germania). Dove gli elementi appaiono armoniosamente disposti, tra vuoti e pieni, con colori distesi, rossi granata, ocra, gialli, verdi, blu: colori che non stridono acidamente come avveniva in certe tele surrealiste. Insomma Antonello Serra ha finalmente attinto al profondo enigmatico della sua anima individuale e tribale. E ce ne offre raffigurazioni di grande ■ fascino ed empatia.

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trentinoattualità trentinoincontri di Renzo Francescotti

UN UOMO PER UNA COMUNITÀ

MARCO FRANCESCATTI e il suo impegno nel sociale a levico terme e non solo. Dagli anni dell’insegnamento, alla passione sportiva, all’associazionismo sulle orme dell’indimenticato livio bosco

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trentinoincontri dre ciclistiche; attore filodrammatico; presidente (come Bosco) del Gruppo Pensionati, organizzatore.

1974 – Cà dei Violoni. Da six Bianca Perina (vecchia zia dei Violoni), Vergot Pierino (Cesco), Libardi Antonio (Toni), Francescatti Marco (Gusto), Pasquini Marco (Poldo).

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gni comunità, grande o piccola che sia, conta su degli uomini che ne fanno vivere il tessuto connettivo, che la arricchiscono socialmente con le loro iniziative, con la loro carica vitale: uomini indispensabili. Se questi individui non ci sono la comunità si impoverisce, si isterilisce. A Levico Terme una di queste persone – scomparso a 92 anni meno di un anno fa – era Livio Bosco: maestro che ha istruito generazioni di alunni, musicista e compositore che ha fondato con l’amico Mario Bebber “bardo di Dio” il coro tuttora in attività “Angeli Bianchi”, dirigendolo per un decennio; che è stato per quasi trent’anni fisarmonicista e compositore nel Gruppo “Neruda”; dirigente delle Acli; fondatore e presidente del Gruppo Pensionati. E a Levico, più che mai attivo, vive attualmente un uomo dello stampo di Livio Bosco, che per lui oltre che amico è stato esempio. Parliamo di Marco Francescatti, classe 1945: anche lui insegnante (di materie tecniche); dirigente e fondatore di squa-

alla Piccola Opera Diplomato all’Istituto Industriale di Trento Marco Francescatti, nel 1967 incominciò a insegnare materie tecniche e a fungere da coordinatore dei corsi alla Piccola Opera di Levico, all’interno della quale funzionava un Centro di addestramento Professionale per i ragazzi ospiti, aperto anche a studenti esterni. La Piccola Opera era stata fondata dal trentino don Giulio Ziglio (scomparso nel 1992 e a cui ora l’istituzione è intitolata) nell’immediato dopoguerra (1946) nelle vecchie caserme abbandonate, per raccogliere ragazzi sbandati. Con una convenzione stipulata col Ministero di Grazia e Giustizia venne considerata come una casa di rieducazione per ospiti in gran parte soggetti a provvedimenti giudiziari. Erano questi i giovani a cui Marco, con i suoi collaboratori, doveva dare un’istruzione e un’educazione. Come racconta Marco, nell’Istituto arrivavano ragazzi minorenni (allora lo si era sino a 21 anni) da tutto il Triveneto con precedenti penali, in attesa di giudizio. C’erano anche ragazzi della fascia elementare che erano stato tolti alle famiglie e tra i loro insegnanti c’era anche Livio Bosco. Paradossalmente tra i ragazzi più difficili c’erano i figli di poliziotti e carabinieri, che evidentemente non si erano saputi integrare in ambienti difficili. I ragazzi fuggivano spesso: venivano recuperati con inseguimenti rocamboleschi da don Giovanni Panizza (coadiutore del direttore don Dario Casagrande e poi direttore lui stesso) con i suoi collaboratori. Come, appunto, Marco. La Piccola Opera era la seconda

2011 Festeggiamenti soci novantenni da six Bosco Livio (ex primo Presidente), Vicepresidente Dalmaso Rosellina, due soci festeggiati e Pres. Francescatti Marco

casa di don Mario Bebber (allora non ancora famoso come poeta), prezioso nel reperire fondi e come assistente spirituale dei giovani problematici. Al termine dei due anni di addestramento di carpenteria meccanica, tornio, fresatura, aggiustaggio veniva assegnato ai ragazzi un diploma. Trovavano presto un lavoro anche all’estero, specialmente in Svizzera. Alla Piccola Opera, Francescatti ha lavorato per 34 anni, sino alla pensione. La passione per il teatro “Cominciai a recitare nella filodrammatica di Levico nel 1967 – racconta Marco. Recitavamo soprattutto commedie di Guido Chiesa, con il suo repertorio oratoriano, avendo come regista Adolfo Passamani. Scomparso lui, gli successe Ferdy Lorenzi che per alcuni anni lavorò alla Piccola Opera. Nel 1974 mettemmo in scena quello che si rivelò il nostro Maggior successo, ovvero La ca’ dei Violoni di Renzo Francescotti, una commedia ambientata tra Levico

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trentinoincontri trentinoattualità e le Vezzene. Veniva rappresenta una storia vera: quella di una famiglia del luogo diciamo “eccentrica”. Quattro fratelli maschi guidati con polso di ferro da una vecchia zia gobba, in lotta contro la legge e la comunità. La commedia era stata scritta una decina d’anni prima da un Francescotti ospite di don Mario in campeggio in Vezzena, dove aveva conosciuto un paio dei fratelli in questione. E gli era stata raccontata la storia dei Violoni (un nome di fantasia usato dall’autore). La scena più irresistibile era quella del processo che la vecchia zia inscenava in casa ai nipoti, addestrandoli a difendersi. La commedia era stata premiata e rappresentata con grande successo dal Club Armonia , che avrebbe dovuto portarla anche a Levico. Ma la rappresentazione venne annullata: i “Violoni” avevano minacciato di bruciare il teatro! Potè essere messa in scena solo una decina d’anni dopo quando la vecchia zia era morta e il primo dei fratelli si era sposato e la famiglia aveva cominciato a sfasciarsi. L’autore lo aveva previsto nel finale della commedia. Però un po’ di paura di rappresaglie la avevamo ugualmente. La recita ebbe un successo enorme, fu più volte replicata. C’era gente che se l’andò a vedere più volte. In molti esclamavano: “Sì, è proprio così!” E aggiungevano altri episodi. Con quel lavoro la filodrammatica praticamente cessò, causa ragioni di lavoro e famiglia. Adesso, a quarant’anni di distanza, abbiamo deciso di riprenderla. Il truccatore dovrà superarsi e fare gli straordinari per ringiovanirci… Dei vecchi saremo ancora in cinque: nella parte di Minco, io; Marco Pasquini a fare il Poldo; Pierino Vergot nella parte di Cesco; Bianca Perina a interpretare la vecchia zia gobba; Ferdy Lorenzi sarà ancora il nostro regista. La metteremo in scena per la rassegna che organizzeremo la prossima primavera. “Il mal di bicicletta” Assieme ad alcuni appassionati tra cui il d.s. Luciano Bocconi e Paolo Graziadei (che era stato anche sindaco di Levico), nel 1976 Marco Francescatti fondò il Pedale Levicense. Oltre a un dilettante c’erano solo ragazzini giovanissimi. Tredici anni dopo, nel 1989, alla fine d’agosto, c’erano i campionati del mondo in Francia, a Chambery. Fiorì l’idea di andare in bicicletta per assistervi. All’inizio erano in molti, entusiasti. Alla fine della fiera rimasero in tre: Giuseppe 70

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Segnana, Gino Weiss e, ovviamente, il nostro Marco Francescatti. Giunsero a Chambery in cinque tappe, percorrendo circa 700 chilometri, varcando le Alpi, come Napoleone, al Piccolo San Bernardo. Vinse l’americano Lemond che batté di poco il francese Fignon (ugual risultato al Tour). L’anno precedente aveva vinto il titolo mondiale il nostro Fondriest, di cui è rimasta una foto assieme ai tre levicensi. Il più famoso corridore ciclista che ha militato nel “Pedale Levicense” è stato il levicense Fabrizio Margon. Era un buon dilettante, fu selezionato anche per il Giro d’Italia per dilettanti: su strada ma divenne un campione nella specialità del ciclocross. Nel 1990 aveva vinto tutta una serie di gare: ai dirigenti della sua squadra venne in mente di organizzare il campionato italiano della specialità a Levico Terme. Sai che soddisfazione se l’avesse vinto lui! Volevano organizzarlo solo per dilettanti ma la Federazione ciclistica li obbligò a farlo anche per i professionisti. Si fece la gara, ma Margon fu battuto dall’emergente Daniele Pontoni, che negli anni seguenti sarà campione del Mondo (per altro essendo in seguito squalificato per doping). Al Pedale Levicense rimase sul gobbo un buco di milioni di lire. Era successo che i professionisti del ciclocross (proprio quelli che i nostri organizzatori non avrebbero voluto), che erano in pochi e in genere facevano alcuni giri e si ritiravano, che secondo le tabelle ufficiali avrebbero dovuto avere premi uguali ai dilettanti, in effetti ne pretesero di più e in nero. Queste cose non sono mai state scritte: me le ha confessate Marco a tanti anni di distanza. Fu solo con le lotterie, organizzate per anni (per fare soldi bisogna imparare dai preti…), che quelli del Pedale Levicense saldarono i debiti. Per ben 31 anni, sino al 2007, Marco Francescatti fu presidente del Pedale Levicense. Poi cedette la mano ai giovani che hanno puntato sulle gare per cicloamatori. Adesso il nostro Marco pedala con la sua bici da corsa per gran parte dell’anno, percorrendo soprattutto la splendida ciclabile che dai laghi di Caldonazzo e Levico arriva sino a Bassano. La forza dei “sempreverdi” Nel 2002, Marco si iscrisse al Gruppo Pensionati : l’anno precedente era andato in pensione a 56 anni. Era stato Livio Bosco a spingerlo (“dai che c’è bisogno di forze nuove!”), l’amico che aveva fon-

dato l’associazione nel 1987 dirigendola per anni per poi cedere il posto a Paolo Graziadei. Scomparso Graziadei, Francescatti gli succedette nel settembre 2009. E le “forze fresche” si fecero sentire tanto che nel giro di due-tre anni gli iscritti passarono da un’ottantina agli attuali 350: una potenza che potrebbe da sola eleggere un nuovo sindaco! La sede è ormai del tutto insufficiente, Il Comune si è dimostrato sensibile e ne ha messo a disposizione una molto più ampia, nel seminterrato delle ex Scuole Medie al Gruppo che ha come obbiettivo di costituirsi in Circolo. Quali attività? Serate culturali; corsi di informatica; di ballo collettivo; di ginnastica dolce (“dolce perché se no i vecioti i se scavezza!”). Ancora nell’ambito della cultura il Gruppo Pensionati sin dall’inizio ha promosso e sostenuto l’Università della Terza Età. Una delle iniziative di maggior successo è stata quella che riguarda la malga dismessa “Sassi” sull’altopiano delle Vezzene. I “sempreverdi” l’hanno presa in carico dal Comune che la affittava a privati: l’hanno restaurata e la affittano nella stagione estiva a gruppi di soci anche con amici per una settimana e una modica cifra, dal lunedì al sabato, con un socio che è a disposizione per il coordinamento (la domenica la malga è a disposizione di tutti). Hanno così salvato un edificio carico di storia e accresciuto la qualità della vita di soci e amici. Poi ci sono le gite anche fuori regione con obbiettivi di conoscenza artistico-culturale e, perché no, enogastronomica. Una gran bel da fare per il ■ nostro Marco a cui fa capo tutto.

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Provincia autonoma di Trento


trentinoattualità

di Annalisa Borghese

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mparare a stare insieme superando gli stereotipi. Mai prima d’ora è successo che la relazione fra un uomo e una donna ci invitasse a guardare a noi stessi e all’altro con tanta onestà. Di più, ci obbligasse a non rimandare oltre la conoscenza e la comprensione di noi e dell’altro. Non è un caso che negli ultimi decenni sugli scaffali delle librerie siano arrivati innumerevoli manuali sulla vita di coppia e i suoi “segreti”. Chiunque oggi voglia imparare ad utilizzare la relazione affettiva come occasione di crescita personale, ha a disposizione molti libri, alcuni di ottimo livello e di effettiva utilità. Tuttavia nell’educazione sentimentale – che non è solo educazione sessuale, ma comprende il più vasto dominio dei sentimenti d’amore – siamo ancora per lo più lasciati a noi stessi. Non che un tempo non fosse così, ma fino a quarant’anni fa il matrimonio era l’unica possibilità per vivere in coppia e coronare un sogno d’amore e la famiglia, all’interno della quale i ruoli erano ben definiti, era indissolubile e governata da regole fuori discussione. Sappiamo poi come è continuata la storia.

Imparare a stare insieme fino a 40 anni fa il matrimonio era l’unica possibilità per vivere in coppia. Oggi separazioni e divorzi sono all’ordine del giorno. il lavoro delL’Istituto internazionale di Psicosintesi Educativa di Trento va in senso opposto Oggi nei tribunali separazioni e divorzi sono all’ordine del giorno. Storie piene di dolore, risentimento, fragilità, dipendenza. Una voragine di cui non si vede il fondo. Eppure c’è. Potrebbe esserci. Il momento è propizio per vederlo e incominciare a risalire la china. Ci vorranno decenni, o forse secoli, ma è una sfida, quella di imparare a stare insieme superando gli stereotipi, che merita di essere colta. Oggi, per la prima volta nella storia dell’umanità, ogni coppia deve imparare da sola a dare un perché alla propria

relazione. Perché siamo e stiamo insieme? Ne parla lo psicologo e psicoterapeuta americano John Welwood nel suo Come fare funzionare un rapporto. Amore, intimità, ruoli: «È una sfida enorme perché significa intraprendere un viaggio alla scoperta di chi siamo realmente. Il legame con la persona che amiamo è il veicolo migliore per compiere questo viaggio». Se le relazioni sono complicate, è perché l’essere umano è complicato. Ognuno di noi lo è. Continua Welwood: «Il punto di partenza del cammi-

no di coppia è la disponibilità ad aprirsi profondamente ai problemi. Naturalmente ci sentiamo molto più sicuri quando pensiamo di conoscere tutte le risposte. Ma tra tutte le cose, l’amore di coppia non dà sicurezza. Non possiamo trovarla nelle relazioni intime. Questa è la loro natura. Ci smascherano, ci mettono a nudo e ci portano ad affrontare la vita con tutto il suo potere e il suo mistero, attraverso il contatto con qualcosa che è molto diverso da noi: l’altro. Finché non saremo disposti

Dal 1765...

di Ferrai Bellucco Alessandra

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trentinoattualità ad esplorare l’ignoto in noi stessi, nell’altro e nella nostra relazione, non potremo andare molto lontano sul sentiero dell’amore». Al lavoro, dunque! Il progetto è innovativo. L’Istituto Internazionale di Psicosintesi Educativa, presente a Trento da alcuni anni, ha còlto il bisogno diffuso, finora rimasto senza risposta, di un percorso per affrontare la vita di coppia che favorisca l’evoluzione del ruolo paritario della donna e dell’uomo, abbia un’impostazione laica e offra strumenti pratici da sperimentare durante gli incontri e utilizzare successivamente nella vita quotidiana. «Da più parti emerge l’esigenza di imparare a vivere il percorso di coppia e la vita familiare e lavorativa con maggiore consapevolezza – afferma Nancy Zoda, direttrice della sede di Trento dell’Istituto. Questo significa acquisire strumenti pratici efficaci affinché una coppia possa trovare la propria dimensione autentica, costruire una vita a due armoniosa,

che tenga conto della parità dei partner, e crescere superando crisi, ostacoli e differenze di genere. Questo migliora la qualità dello stare insieme e, di conseguenza, il benessere degli eventuali figli riducendo, o meglio prevenendo, frequenti disagi in ambito familiare». Per otto settimane consecutive alcune coppie si incontreranno in gruppo, di volta in volta coordinate da un professionista esperto della relazione consapevole, in un contesto rispettoso in cui condividere la difficoltà di comprendersi, accettarsi e collaborare. Ogni incontro prevede lo svolgimento di un tema a partire dall’ imprescindibile conoscenza di sé e dell’altro. Diversi i conduttori, fra cui una psicologa psicoterapeuta sessuologa e un avvocato. Nella speranza che questo approccio possa diventare sistematico, Comune e Provincia hanno dato il loro patrocinio così come la Commissione Pari Opportunità la disponibilità a diffondere l’iniziativa. ■

Gli appuntamenti La relazione di coppia: imparare a stare insieme superando gli stereotipi Martedì 15 ottobre alle 20.30 conferenza introduttiva a ingresso libero Conducono Nancy Zoda, counselor psicosintetista, formatrice, direttrice della sede di Trento dell’Istituto Internazionale di Psicosintesi Educativa e Tanja Jost, counselor psicosintetista e responsabile del Centro di Ascolto “Semi di Stella”. Martedì 22 ottobre alle 20.00 Inizio percorso per coppie di tutte le età. Otto incontri esperienziali a cadenza settimanale fino al 10 dicembre. Ogni incontro è di tre ore. La conferenza e il percorso si svolgono presso la sede trentina dell’Istituto Internazionale di Psicosintesi Educativa in via Paradisi 15/4 a Trento. Per informazioni e iscrizioni: 388.8989915 iipe.trento@yahoo.com www.counselingpsicosintetico.org

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tutti pazzi per il TAI CHI Disciplina millenaria, il Tai Chi punta a ristabilire il delicato equilibrio tra corpo e mente. Con riguardo alla natura ed alle dinamiche interiori, per migliorare noi stessi e chi ci sta intorno…

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caratterizzare il periodo autunnale e la contemporanea ripresa delle attività lavorative è la molteplicità delle offerte che riguardano il nostro tempo libero. Momenti importanti da dedicare a noi stessi, per affrontare nel migliore dei modi – fisicamente ma anche e soprattutto mentalmente – il lungo percorso degli impegni imprescindibili ed inderogabili che definiscono inesorabilmente le nostre vite vorticose. Nello sconfinato panorama di opportunità ricreative, spicca il Tai Chi, semplificazione del termine cinese Taijiquan. Parliamo di questa disciplina con Liliana, psicologa e conduttrice dei corsi presso l’Associazione Sportiva Dilettantistica Affiliata Fesik – U.S. Acli/Coni “San Bao” (i tre focolari della medicina cinese, simboli del percorso di crescita, ben visibili nel logo) e le poniamo subito la prima fondamentale domanda: che cos’è il Tai 76

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Chi? La bellezza di questa disciplina consiste nel caratterizzarsi secondo diversificate sfumature: è conosciuta come arte marziale ma va intesa nel senso più ampio del termine; non solo quindi una pura tecnica di autodifesa, quanto piuttosto un unicum collegabile ad un percorso di crescita personale, che porta allo “sblocco” del corpo. Dopo pochi mesi di pratica, le persone iniziano a dire di sentirsi meglio. Si tratta quindi di una tecnica che porta a restare in contatto con sé. Più si pratica questa disciplina, più si sondano nel substrato i fondamenti teorici, esplorando i meandri della psicologia. Andando cioè a contattare la nostra interiorità, stiamo meglio. Il Tai Chi si collega strettamente alla medicina cinese, in particolare alla legge dello Yin/Yang, ovvero il nostro elettromagnetismo, che deve essere in equilibrio intorno a noi e dentro di noi. Que-

di Tiziana Tomasini sto diventa anche un percorso sociale, perché partendo da noi stessi riusciamo poi a portare equilibrio nell’ambiente che ci circonda. I cinesi cominciano questo percorso intorno ai sei anni e diventano maestri a circa cinquant’anni: un lungo cammino, volto a migliorare la qualità della vita. Le origini della disciplina vanno ricercate nelle pratiche degli antichi monaci guerrieri, che sostenevano l’impossibilità di dichiarare guerra a qualcuno senza riuscire a decifrare prima la propria interiorità, le più profonde motivazioni. Tradotto il concetto in termini attuali, se ne deduce che l’interpretazione moderna è un lavoro su noi stessi e sull’ambiente che ci circonda; tutti i nostri disagi – quelli che definiamo come psicosomatici – in realtà sono squilibri di questo Yin/ Yang: o esiste troppo magnetismo (quindi sono troppo attivo, troppo assertivo) o c’è troppa passività. Attenzione a non interpretare come contrapposti i due diversi elementi: l’uno comprende l’altro, in una fluida alternanza. Nel nostro corpo sono individuabili nel sistema nervoso simpatico (Yang) e parasimpatico (Yin). Se c’è troppo Yang c’è troppa attività, le persone soffrono spesso d’insonnia e presentano problemi a livello organico; se c’è troppo Yin significa che esiste


trentinoattualità la presenza di energia stagnante. Alla domanda su quale dei due elementi prevalga nella nostra società, trova risposta il sorriso di Liliana, che racconta la sua recente esperienza cinese. La celeberrima globalizzazione ha portato anche in Oriente, in modo prepotente ed accelerato, i problemi dell’Occidente. Mentre un tempo i cinesi compativano gli americani – sempre bisognosi dello psicologo – l’attuale sistema economico mondiale lascia emergere le medesime fragilità anche nella terra del Tai Chi e, di conseguenza, una netta prevalenza di Yang. Come si plasma questa filosofia di pensiero nella concreta attività fisica? Il lavoro si struttura attraverso movimenti precisi e forme definite, per giungere al riequilibrio di Yin/Yang. È di grande interesse verificare che il Tai Chi è divenuto oggetto di studi approfonditi a livello universitario, che confermano puntualmente i benefici di questa disciplina millenaria. Anche la scienza occidentale sostiene – attraverso studi medici specifici – quanto afferma la medicina cinese; tale comparazione tra i due diversi linguaggi avvicina incredibilmente due culture e due mondi solo apparentemente lontani. La scuola di Tai Chi dell’Associazione “San Bao” esiste sul territorio dal 2007, con una crescita esponenziale di interesse, anno dopo anno. Il Tai Chi si esegue e si pratica in diverse sale, da Cognola a Gardolo, da Lavis a Mezzolombardo. Chi si avvicina al Tai Chi? Tendenzialmente sono donne, di mezza età, sovente con problemi di salute e determinate a ricercare risposte alternative al farmaco. Come può essere facilmente intuibile, si tratta di donne molto impegnate – gravate da famiglia e lavoro – che desiderano

uno spazio tutto per sé. In realtà nell’ultima stagione è stata registrata anche qualche presenza maschile, a denotare un’esigenza di equilibrio ormai diffusa. Essendoci una stretta correlazione tra corpo e mente, esiste un momento della giornata particolarmente favorevole ed indicato per la pratica del Tai Chi? L’ideale sarebbe ritagliarsi qualche frazione temporale nelle fasi di cambio tra lo Yin (energia elettrica) e lo Yang (energia magnetica), precisamente le sei di mattina, le dodici, le diciotto e le ventiquattro. In queste fasce orarie la risposta è più rapida e veloce. Certo queste indicazioni non sono vincolanti; del resto, in una società complessa e molto strutturata come la nostra, risulta pressoché impensabile sospendere l’attività lavorativa nei suddetti momenti per dedicarsi a tali pratiche. L’importante risulta quindi trovare, nell’arco della giornata, il tempo necessario da dedicare a questa disciplina. Da ciò se ne deduce che il Tai Chi, una volta appresi i rudimenti, si pratica anche da soli. Trattandosi infatti di un percorso, una

TAI CHI CHI KUNG: LA DANZA DELL’ENERGIA Efficace antidoto contro l’insonnia, l’ansia, disturbi psicosomatici e molto altro ancora… Non richiede troppe energie, come le altre ginnastiche occidentali ed è adatto a persone di tutte le età

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volta appresi i fondamenti, si avvia un lavoro sempre più profondo tra corpo e mente. Fa molto piacere – sottolinea Liliana – incontrare allievi che hanno maturato, rielaborato e fatto proprio il concetto dell’unione corpo/mente. Nella nostra società tutto ruota intorno alla mente: con la testa capiamo tutto; le difficoltà emergono nel momento in cui ci troviamo a voler sintonizzare il nostro pensiero con il corpo. La vita va compresa non solo attraverso il funzionamento del cervello, dimenticando di avere un corpo. Se questo accade, quello stesso corpo richiama – per così dire – l’attenzione e lancia chiari segnali, traducibili e riconoscibili nel dolore. Il corpo parla un linguaggio che va ascoltato, non trascurato. Ma perché l’essere umano tende a considerare solo la mente trascurando la parte istintiva? La risposta va ricercata nella nostra storia interiore; spesso abbiamo vissuto emozioni pesanti, che abbiamo collocato nelle zone più remote del nostro corpo/mente; è quindi preferibile agire solo con la testa, evitando di andare a ricontattare quei meandri dolorosi che albergano nel nostro corpo. Tai Chi e natura. Affinità profonda? Si tratta di un’esatta interpretazione; la medicina cinese afferma che l’uomo è figlio del cielo e della terra; esiste il bisogno del contatto con la natura. Piace molto il lavoro nei parchi cittadini, luoghi in cui si può cogliere maggiormente l’essenza del percorso. Un cammino lento e graduale quello del Tai Chi. Un linguaggio che non impone forzature ma asseconda i tempi personali, un tracciato che favorisce e sostiene la socializzazione. Per affrontare serenamente la vita im■ pegnativa di ogni giorno.

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POMARIA, TEATRO Del GUSTO il 12 e il 13 ottobre, il borgo di casez diventa un TEATRO-laboratorio interattivo E diffuso per INTERPRETARE la mela d.o.p. della val di non e le sue eccellenze enogastronomiche

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omaria, l’ormai famosissima festa della mela trentina torna sabato 12 e domenica 13 ottobre come sempre a Casez in Val di Non per celebrare i giorni della raccolta di questo frutto simbolo ed identità del territorio. Quest’anno protagonista della manifestazione sarà il teatro. Perché proprio il teatro? In

Val di Non le mele sono l’identità del territorio e la storia legata allo sviluppo della loro coltivazione è unita a filo doppio ai racconti che il territorio può mettere in scena per i suoi abitanti e per i visitatori. E poiché Pomaria è una festa che ha fatto dell’interattività e della fruizione partecipata una delle proprie caratteri-

stiche principali, alcune degustazioni dell’edizione 2013 diventeranno vere e proprie messe in scena dove gli attori saranno il cibo. La regia di queste performance del gusto sarà seguita dalla famosa compagnia teatrale Koinè, specializzata nell’ideazione di raffinati e divertenti spettacoli di teatro sostenibile, il cui focus principale è

ANTICHI SAPORI DELLA VAL DI NON Alla scoperta della cucina tipica nei più caratteristici locali

Dal 18 ottobre al 3 novembre 2013 in Val di Non tornano i menù di un tempo cucinati secondo ricetta contadina. Per due settimane nove tra i più quotati chef della valle trentina stupiranno i commensali proponendo antichi piatti della tradizione culinaria locale riletti grazie alla loro fantasia e abilità. Sarà possibile gustare piatti di cui solo le nonne conservano ancora la ricetta come le Chicche alla crema di Casolet e Trentingrana o ancora portate che scaldano oltre che lo stomaco anche il cuore a coloro ai quali ricordano i pasti dell’infanzia come la Mosa o la Minestra de Frigoloti con le noci d’orzo. Non mancheranno i piatti forti della cucina nonesa o trentina in generale: gli Strangolapreti della tradizione, il Tortel di Patate con la Mortandela, i Canederli al burro o in brodo e lo Smacafam conzà. Naturalmente tra gli ingredienti non può mancare la mela DOP della Val di Non, regina della produzione agricola anaune, che è alla base di gran parte dei dolci proposti ma a sorpresa anche di altre portate. Ogni menù della rassegna “Antichi Sapori” completo dall’antipasto fino al dolce e al caffè (naturalmente d’orzo come vuole l’usanza contadina) costano all’ospite solamente € 35,00 comprensivi di un vino ad ogni portata e un assaggio delle pregiate grappe di produzione locale. I ristoranti aderenti offrono non solo un ottimo servizio di ristorazione ma anche un’accoglienza altrettanto di qualità. Tra i nove locali selezionati figurano ambienti rustici con arredamenti in legno che profumano degli abeti trentini, rifugi di montagna e piccoli hotel a conduzione familiare immersi in romantici borghi di origine contadina. Per maggiori info: APT VAL DI NON Tel. 0463 830133 – info@visitvaldinon.it – www.visitvaldinon.it

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l’intrattenimento interattivo con il pubblico. I momenti di teatro-degustazione si susseguiranno a cicli continui nell’arco delle due giornate e saranno guidati da attori professionisti che faranno da maestri cerimonieri e coinvolgeranno i partecipanti, anche mediante supporti audiovisivi, in esperienze multisensoriali e multispaziali del territorio della varietà delle mele della Val di Non e dei formaggi locali. I partecipanti, unitamente ai momenti di gusto-teatro, avranno come di consueto la possibilità di prendere parte alle numerose attività che con mele e prodotti eno-gastronomici “di prossimità” sono la vera anima della manifestazione: laboratori dove si lavora tutti insieme per confezionare dolci e marmellate, degustazioni Slow Food, concorsi d’arte e sfide tra gli esemplari di mela più belli e più “grandi”. Un capitolo speciale è quello riservato ai bambini che potranno cimentarsi nella preparazione di dolci e confetture, in numerosi laboratori artigianali creati appositamente per loro (falegnameria, lavorazione di tessuti, filatura della lana) e in divertenti incontri con poni e animali da cortile. Per ulteriori informazioni su Pomaria: ■ www.pomaria.it


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Altopiano della Vigolana in autunno è davvero uno spettacolo per gli occhi! Per godere appieno di questa scenografia naturale ecco Benessere in Movimento. L’associazione Cammino Insieme propone Cammino d’Autunno, una serie di uscite la domenica mattina, passeggiate tonificanti per tenersi in forma e godere dei magnifici colori dell’Altopiano mentre l’accompagnatore di territorio Stefano Mayr assieme al fotografo Mauro Zorer propone Cammina e Fotografa, passeggiate del sabato pomeriggio per cogliere con gli occhi e con l’obiettivo scorci, colori e panorami autunnali. In questa stagione la Vigolana riserva sorprese anche per il palato con i prodotti autunnali tipici del territorio: la pera, la castagna e il mais. Si inizia con la Festa della Pera di Vattaro. La Pro Loco organizza questa manifestazione unendo la tradizione del dolce tipico a momenti gustosi e divertenti: tra venerdì 4 ottobre e domenica 6 ottobre si potrà spaziare tra La Cucina con Le Pere, l’iPermercato con artigianato artistico locale e stand ga-

AUTUNNO IN vigolana BENESSERE ALL’ARIA APERTA in vigolana tra il profumo di castagne e la fragranza della pera

stronomici e Sulla Via della Pera, passeggiate per conoscere meglio questo frutto Si prosegue con la Festa della Castagna di Centa San Nicolò. L’Associazione per la Tutela del castagno della Valle del Centa organizza per sabato 19 e domenica 20 ottobre La Festa della Castagna a Centa San Nicolò con le Casette dei Sapori, il Pranzo del Castanicoltore, i Trekking del Gusto e soprat-

tutto castagne e caldarroste per tutti. E nello stesso periodo, dal 11 ottobre al 17 novembre Sapori d’Autunno, un menu interamente dedicato alla castagna: direttamente dall’albero alla tavola. Concluderà la stagione Sfoiò, Filò, Falò. Alcune cantine contadine apriranno le porte ai visitatori per celebrare assieme ai paesani il rito della fine dei lavori nei

campi ed il meritato riposo invernale, con lo sfoiò, l’antica tradizione che consiste nello sfogliare le pannocchie per farle poi seccare sui balconi. Sabato 9 novembre la notte si profuma dell’aroma del fuoco, attorno al quale la gente si ritrova per fare due chiacchiere, visitare le Casette dei Sapori con i prodotti locali e godersi uno spettacolo. Mentre domenica 10 novembre torna l’aperitivo e il Pranzo del Contadino e nel pomeriggio tanti laboratori e animazione. Info: Consorzio Turistico Vigolana Via San Rocco 4 Vattaro Tel. 0461.848350 info@vigolana.com ■ www.vigolana.com

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McLaughlin indiano Il grande chitarrista inglese celebra il lungo sodalizio con il virtuoso indiano della tambal Zakir Hussain. Insieme inaugurano una nuova fase per la più longeva rassegna di jazz trentina

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tinerari Jazz cambia formula e propone un cartellone di sei appuntamenti che avranno una precisa continuità temporale. Il concerto del 27 ottobre all’Auditorium di Trento con il grande chitarrista John McLaughlin e il suo progetto legato agli indiani di “Shakti“ aprirà infatti una nuova

fase per la più longeva rassegna di jazz trentina. Itinerari Jazz, inserita all’interno del calendario della stagione di spettacolo proposta dal Centro S. Chiara, veste un abito nuovo, quindi, veste la 29° edizione degli Itinerari Jazz di Trento e Rovereto, e come sempre accade in queste occasioni, le novità

hanno soprattutto lo scopo di sorprendere. Nelle due principali città della nostraprovincia, tra l’autunno e la primavera prossimi, si svolgeranno sei appuntamentinei quali verranno presentate sia nuove formazioni, sia gruppi che saranno in tournée per celebrare la loro pluridecennale attività

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musicale. “Di questi ultimi – spiega il direttore artistico Vincenzo Costa - potremo apprezzare lepartiture originali da cui traspare intatta tutta la freschezza e l’attualità della loro produzione artistica. Un’importante presenza nel programma 2014 degli Itinerari, è la consueta parentesi di approfondimen-


trentinopanorama to didattico svolta in collaborazionecon il Conservatorio F.A.Bonporti di Trento, in cui le collaudate capacità degli studenti saranno stimolate dalla caratura internazionale del direttore d’orchestra invitato. Una produzione multimediale, inoltre, riporterà alla luce in prima esecuzione assoluta dal vivo l’opera di un grande maestro del jazz americano considerata un capolavoro ed unlimpido esempio di contaminazione tra generi musicali diversi. Il chitarrista inglese John McLaughlin ritorna in Europa insieme a Zakir Hussain, virtuoso della tambal con lo speciale tour dal nome Remember Shakti per celebrare i 40 anni di amicizia e musica che li uniscono in quello che era stato considerato come il primo progetto di “World Music” della storia. Al loro fianco sul palco dell’Auditorium ci saranno anche Shankar Mahadevan (voce), U. Shrinivas (mandolino) e V. Selvaganesh (kanjira, mrindangam, ghatam). Inglese, classe ’42, John McLaughlin nel giro di soli 4 anni a partire dal 1969 registrò parte ai dischi più rivoluzionari di Miles Davis ma fu protagonista di inedite fusioni di jazz, funk, rock e psichedelia con i Lifetime di Tony Williams e con i propri album Devotion, ed incise

i primi fondamentali album della Mahavishnu Orchestra. Nel 1973 diede vita al progetto totalmente acustico targato “Shakti”, fondati con il virtuoso di tabla Zakir Hussain ed il violinista Shankar, che rappresentarono probabilmente il primo esempio del “genere” che allora non aveva neanche un nome e che solo anni dopo il marketing avrebbe battezzato come World Music: un’inedita fusione di elementi jazz e rock occidentali e musiche indiane di tradizioni diverse. Nei decenni sucessivi mentre Hussain pubblicava dal canto suo decine di album e annoverava collaborazioni con nomi come Van Morrison, Pharoah Sanders, Earth Wind & Fire, Bill Laswell, Ryuichi Sakamoto, McLaughlin si è cimentato con numerose altre formazioni, dalla One Truth Band ai Free Spirits, dagli Heart of Things, ma gli Shakti hanno sempre rappresentato per loro un progetto speciale che hanno voluto riprendere in diverse occasioni. Dopo alcune date in India nel 2012, per il 2013 McLaughlin e Hussain hanno deciso di celebrare i loro quarant’ anni di amicizia e musica con l’incisione di un nuovo cd e il tour ”Remember Shakti “che approda a Trento con questo imperdibile evento. ■

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fatale elisir d’amore Gioachino Rossini

L’opera di gaetano donizetti, assieme al “barbiere di siviglia” di gioachino rossini impreziosiscono la stagione lirica del centro culturale santa chiara di trento

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affidata alle suggestioni del melodramma di Gioacchino Rossini “Il barbiere di Siviglia”, in scena al Teatro Sociale,sabato 12 ottobre in serata e nel pomeriggio di domenica 13 alle 16, la “Stagione lirica regionale”. Organizzata in sinergia fra il Centro Servizi Culturali S. Chiara e la Fondazione Teatro Comunale e Auditorium Bolzano che offre titoli di grande repertorio. La positiva esperienza avviata lo scorso annoha portato a rinnovare e rafforzare la collaborazione fra le maggiori realtà regionali operanti nel settore delle produzioni liriche. L’obiettivo è quello di garantire agli spettatori una più ampia varietà d’offerta e, al tempo stesso, di ottenere sinergie di tipo economico. Sarà favorita anche quest’anno la circuitazione del pubbli-

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co che potrà anche scegliere, con particolari vantaggi, la formula di abbonamento regionale con la possibilità di assistere a tutti gli spettacoli in calendario. La stagione verrà inaugurata sabato con l’opera “Il barbiere di Siviglia” di Gioacchino Rossini, un gradito ritorno dopo che 14 anni fa la stessa opera era stata rappresentata in forma semi-scenica all’Auditorium mentre a novembre ci sarà spazio per “Elisir d’amore” di Gaetano Donizetti che ritorna al Teatro Sociale dopo oltre sessant’anni dall’ultima rappresentazione. “Il barbiere di Siviglia” andrà in scena con la regia di Sandro Pasqualetto, la direzione musicaledi Ales-

sandro Pinzauti, le scene di Filippo Andreatta, i costumi di Chiara Defant con le luci diMarco Comuzzi e gli fondi virtuali di Saul Darù. A dirigere il Coro del Teatro Sociale di Trento saràLuigi Azzolini con le musiche dell’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento. Il nuovo, innovativo allestimento prodotto dal Centro Servizi Culturali S. Chiara sarà caratterizzato dall’utilizzo di linguaggi grafici e scenografici inediti, con l’uso delle proiezioni che andrà ad interagire a tutto tondo con i personaggi. “Sognando tra lune giganti, fulmini disneyani, ombre minac-

ciose e macchine favolose – spiega il regista Pasqualetto – abbiamo creato una scenografia mutevole che con pochi elementi, quanto meno descrittivi possibile, potesse lasciare spazio alle immagini pur delimitando un “labirinto scenico” nel quale Figaro potesse di nascosto tirare i fili del gioco o Bartolo spiare l’ignara Rosina. Così come le scene, i costumi e tutti gli elementi dello spettacolo, anche i sentimenti e le azioni dei personaggi si troveranno ingigantiti ed esagerati, per darci ancora una volta il distillato del loro spirito primo, esaltato dal ritmo della musica”. ■


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di Alessia Acampora Loredana Cont

Gaber se fosse Gaber

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abato 5 ottobre “Na crociera... de sogno!” spettacolo tragicomico della Filodrammatica S.Genesio eAssociazione Oasi inaugura la rassegna “Specchi Riflessi 2013 – 2014” al teatro Valle dei Laghi di Vezzano Sabato 5 ottobre, alle ore 20.45, Filodrammatica S. Genesio e Associazione Oasi portano in scena Na crociere… de sogno! che alza il sipario sulla stagione di prosa 2013-2014 del Teatro Valle dei Laghi di Vezzano (TN). Al centro della storia troviamo

torna la rassegna “Specchi Riflessi” al teatro Valle dei Laghi di Vezzano la povera Rina, che, stressata da un marito e due figli, sente il bisogno di evadere, almeno per una settimana, dalla consueta vita familiare. Ma trattenuta da mille scrupoli, si limita a rifugiarsi, con la sua fantasia, in una “crociera... de sogno” e... Venerdì 11 ottobre, sarà la volta di Loredana Cont, che porterà in scena il suo divertente monologo Pù busie che poesie, dove la poesia e la canzone diventano pretesti per parlare e per ridere delle varie fasi della vita, per

mettere in relazione epoche diverse e stili di vita, per porre l’attenzione sulle piccole e grandi manie della nostra quotidianità, sempre spunto di riflessione e di divertimento. Naturalmente il tutto viaggiando sul filo dell’ironia e dell’ umorismo, tra le poche vie di fuga dalla realtà che ci circonda. Infine, sabato 26 ottobre, appuntamento con l’incontro-spettacolo Gaber se fosse Gaber, scritto e interpretato dal giornalista Andrea Scanzi, che racconta

in modo efficace il percorso artistico di Giorgio Gaber, soffermandosi maggiormente sul Teatro-Canzone, sul sodalizio artistico della coppia Gaber-Luporini. Per tutta la giornata nel Foyer del Teatro: mostra fotografica di ritratti di Giorgio Gaber. La rassegna “Specchi riflessi” è organizzata da Teatro Valle dei Laghi e da Fondazione Aida grazie al sostegno della comunità Valle dei Laghi e dalla cassa rurale Valle dei Laghi. Teatro Valle dei Laghi (via Stoppani, Loc. Lusan, Vezzano) Tel. 0461/340158 Mail info@teatrovalle dei laghi.it Web www.teatrovalledeilaghi.it. ■

“MELA gioco, MELA rido, MELA mangio”

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ppuntamento da non perdere domenica 6 ottobre con “Mela gioco, Mela rido, Mela mangio” – una festa in famiglia in programma al Teatro Valle dei Laghi (TN), dove si potrà gustare dal classico strudel alla torta di mele, e partecipare a tanti altri momenti divertenti e golosi pensati per grandi e piccini. Il Teatro diventerà così un laboratorio interattivo diffuso per rendere omaggio a un frutto tra le eccellenze del Territorio Trentino: la mela. Un grande evento voluto dal consorzio la Trentina, che vedrà protagoniste la Valle dei Laghi, le Strade del Vino e dei Sapori del Trentino, e ovviamente le mele, alla scoperta di colori e i profumi dell’autunno con musica, giochi, spettacoli teatrali dedicati a tutta la famiglia. Si parte alle ore 14.00 con laboratori e letture animate per i bambini e ragazzi, gli stand enogastronomici e il concorso “La torta più bella”. Alle ore 15.30 la giornalista e scrittrice Cinzia Tani incontrerà il pubblico in occasione della presentazione del suo libro La Mela, per poi lasciare spazio alle ore 16.00 a Tutto in una mela, uno spettacolo

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teatrale colorato e musicale per tutta la famiglia, dove gli attori protagonisti porteranno in scena le vicende legate alla storia e alla mitologia di questo frutto, illustrandone anche il valore alimentare. Alla fine dello spettacolo riprenderanno fino a fine giornata i laboratori e le letture animate per i più piccoli. In occasione della giornata verrà inoltre presentata l’iniziativa “Vinci il Trentino”, realizzata in collaborazione con l’APT Trento, Monte Bondone e Valle dei Laghi, che mette in palio un soggiorno per quattro persone nella Valle dei Laghi. L’estrazione dei vincitori è prevista per l’aprile del 2014.


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a’ la Cosa Giusta! Trento è un viaggio. È un viaggio nel tempo e nello spazio, che parte dal presente e da Trento e arriva nel passato e nel futuro, in fondo all’Italia e ai quattro angoli del mondo. Quando entri nei padiglioni di Trento Fiere è autunno inoltrato e le Dolomiti poco lontane sono spesso imbiancate dalla prima neve. Eppure, dentro, la prima cosa che colpisce è il calore, persino fra gli stand degli agricoltori, che sono nel cortile dove qualche volte il termometro non è molto generoso. È un calore fatto di incontri, di chiacchiere, di sorrisi, di storie ascoltate e raccontate, di amicizie che

Fa’ la cosa giusta La nona edizione della fiera dell’economia solidale si terrà a trento, padiglione fiere, dal 25 al 27 ottobre incrociano di nuovo trame interrotte un anno prima. Fra i duecento espositori che popolano il quartiere fieristico di Trento, ogni anno sono molti i ritorni, perchè, come dicono loro, “Ci sono talmente tante persone qualificate sia tra gli operatori che tra i visitatori, che anche per noi diventa un momento di confronto e di ascolto di nuove idee”. E sono moltissimi i visitatori che ogni anno fanno della edizione trentina della fiera del consumo critico

e degli stili di vita sostenibili un appuntamento fisso del loro calendario, l’occasione non solo per fare la spesa, ma anche per incontrare di nuovo chi ha prodotto il dentifricio che adorano, i pantaloni tanto comodi, i pannelli solari con cui fanno la doccia gratis da anni, o le scarpe che non sono così comode come pensavano e su cui vogliono proporre delle modifiche. In mezzo agli stand si viaggia fra le stagioni, con le marmel-

late che conservano il sole dell’estate, le castagne e la frutta fresca appena raccolti in autunno, le essenze e le tisane che hanno catturato l’energia della primavera, gli aromi del vino che solo uno o più inverni hanno permesso di affinarsi. Si viaggia negli anni, per riscoprire mestieri e prodotti del passato che rispettavano l’ambiente e non sprecavano risorse tanto da essere indicazioni importanti verso un futuro come tutti lo vorrebbero. E si riscopre così che a lavare i pannolini si guadagna in salute e in denaro, che un’auto può essere sufficiente per soddisfare le esigenze di mobilità di molte famiglie, che dalle piante possono venire i rimedi per

Festival delle Professioni “Obiettivo Domani”

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l Festival Nazionale delle Professioni - www.festivaldelleprofessioni.it - è l’evento con cui il Tavolo d’ambito dei Giovani Professionisti della Provincia autonoma di Trento – www.gipro.tn.it – vuole farsi da portavoce nel diffondere i valori delle professioni e dei professionisti che accomunano tutti gli Ordini e Collegi d’Italia, tematica quanto mai attuale in questo particolare momento storico. La seconda edizione del Festival Nazionale delle Professioni (Trento, 17-18-19 ottobre), il cui titolo è “Obiettivo domani”, prosegue il percorso avviato lo scorso anno inteso a dimostrare il ruolo delle professioni e dei professionisti all’interno del sistema sociale, politico ed economico nazionale. L’appuntamento, che sarà di portata nazionale, si svolgerà in varie location del centro storico di Trento, da venerdì 18 a sabato 19 ottobre 2013 e nella serata di apertura, prevista giovedì 17 ottobre, parteciperanno nomi istituzionali di rilievo del mondo politico e accademico del Paese. Il Festival si articolerà su un duplice livello: una parte dei

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progetti sarà pensata e curata direttamente dal Tavolo d’ambito dei Giovani Professionisti e rappresenterà i momenti di apertura e di chiusura della tre giorni di incontri. Una seconda parte sarà rappresentata dai convegni organizzati dai vari Ordini e Collegi e dagli eventi che cercheranno di coinvolgere e incuriosire i cittadini nei vari luoghidi Trento. Sono previsti anche momenti studiati ad hoc per le scuole e per gli studenti universitari, l’allestimento di alcune mostre tematiche e l’organizzazione di uno spazioper la promozione di tutta l’editoria di settore. Verranno coinvolti non solo i giovani professionisti ma tutti gli appartenenti agli Ordini e Collegi professionali, nonchéil Comitato Unico delle Professioni: saranno tre giornate a respiro nazionale, che daranno voce a tutti i professionisti. Il Festival unico nel suo genere, sarà anche l’occasione per far conoscere al grande pubblico ed ai cittadini il mondo delle professioni e i valori che essi rappresentano, nonchéspiegare le scelte e le battaglieche in questo ultimo periodo hanno coinvolto gli Ordini e Collegi nazionali.


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Consegniamo a domicilio la maggior parte dei malanni, che la canapa, il lino e perfino il bambù sono degli ottimi sostituti dei tessuti sintetici. Dal Trentino arrivano la maggior parte dei formaggi, della frutta e della verdura, ma poi ci sono gli olii d’oliva e le arance del sud, la cioccolata e i salumi del Piemonte, la pasta e le salse della Toscana, il pesce dell’Adriatico, il riso del Veneto. Per non parlare dei prodotti del commercio equo e solidale che portano a Trento le ricchezze del sud del mondo, o degli espositori di turismo responsabile che in quel sud aiutano i visitatori ad andarci con consapevolezza e attenzione. Anche in questa nona edizione, dal 25 al 27 ottobre, non saranno solo gli espositori a tenere occupati i visitatori. I più piccoli troveranno un angolo dedicato a lo-

ro, dove potranno sostare e divertirsi mentre i genitori visiteranno la fiera o saranno impegnati a seguire il ricco programma culturale o nelle attività dei quasi 30 laboratori, prima di mangiare tutti insieme al GAStorante, il punto ristoro curato dai GAS trentini in collaborazione con i cuochi di Slow Food. Novità 2013, la Tenda Rossa, uno spazio dove verrà offerto alle donne un luogo in cui confrontarsi e stare insieme per inventare e condividere un nuovo modo di essere donna, e il sabato alle 18 la Discosuppe in collaborazione con Slow Food per preparare insieme una zuppa a ritmo di musica, riflettendo su quanto cibo ogni giorno vengono buttati nelle immondizie. Altre informazioni, programma aggiornato ed elenco espositori sul sito ufficiale. ■

autoproduzione

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n primo piano come tradizione i laboratori di autoproduzione, per re imparare a fare quello che una volta si faceva in casa, come il pane o i detersivi. E ancora, gli adulti potranno finalmente imparare a riparare una gomma della bicicletta, o scoprire i segreti della birra, del dado vegetale, dell’orto, dei cosmetici “casalinghi”, e della cucina senza glutine. I più piccoli potranno invece imparare a rimediare ai danni fatti sulla bici da papà, e a preparare il sale aromatico per la mamma, o viceversa. Novità 2013, alcuni laboratori dedicati ai genitori, sull’arte di portare i bambini, il gioco e i pannolini lavabili. Per il programma completo, gli orari e le iscrizioni, si può consultare il sito www. trentinoarcobaleno.it o recuperare un pieghevole presso l’Ecosportello in Via Torre Verde 34.

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di Lara Deflorian

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offerta della danza in Trentino, si concretizza quest’anno in una proposta più articolata strutturata attraverso percorsi differenziati, più formule d’abbonamento, un ampliamento territoriale e attraverso una maggiore scelta di spettacoli. La novità riguarda in primis un progetto territoriale, nato dalla collaborazione tra il Centro Servizi Culturali S. Chiara di Trento (CSC) e la Fondazione Teatro Comunale e Auditorium di Bolzano, che darà vita, a partire dal prossimo gennaio, ad una programmazione regionale. In pratica oltre alle rappresentazioni a Trento, due spettacoli della stagione si svolgeranno a Bolzano e, per favorire la mobilità del pubblico trentino, gli organizzatori metteranno a disposizione un pullman per gli spostamenti. Per la prima forma di

un anno sulle puntE La novità è il progetto territoriale, con Centro Servizi Culturali S. Chiara e Fondazione Teatro Comunale abbonamento regionale il 29 gennaio si potrà assistere a teatro Comunale di Bolzano a due lavori dell’Aterballetto, la compagnia italiana di danza contemporanea più conosciuta che presenterà Don Q. di Eugenio Scigliano, una rilettura in chiave moderna del Don Quixote de la Mancha, e Workwithinwork,

un lavoro recentemente entrato nel repertorio dell’Aterballetto del coreografo americano William Forsythe. Il 18 febbraio al Sociale di Trento vedremo in scena la compagnia inglese Motionhouse con uno spettacolo di forte impatto emotivo ispirato al sottile filo rosso che collega l’essere umano alla ter-

ra. Dalla Francia il 6 marzo arriverà, sempre a Trento, il Malandain Ballet Biarritz con una versione moderna della Cenerentola di Prokofiev, firmata dal fondatore della stessa compagnia Thierry Malandain. Chiuderà la programmazione regionale la compagnia islandese Iceland Dance Company, che il 5 aprile porterà a Bolzano un trittico contemporaneo della coreografia nordica, realizzato da tre differenti coreografi. In merito a questo ampliamento dell’offerta territoriale, il consulente per la danza del

SU TRENTINOMESE.it la SCENA musicale INDIPENDENTE ITALIANA

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rosegue anche questo mese il nostro esperimento con la musica emergente: vi regaliamo i singoli di alcuni album in uscita ad ottobre. Andando sul nostro sito potrete scaricare gratis cinque canzoni. Si inizia con il cantautore Andrea De Luca, che ci regala un tuffo nella Bologna degli anni ‘70, forte delle collaborazioni con Poggipollini e con Vince Pastano. A seguire un disco dal respiro internazionale: si tratta dell’italo/marocchino Momo Said. Difficile inquadrare in un genere preciso la sua produzione musicale, molto brillante e dinamica. Diversi passaggi in levare ma anche parecchia R&B, per un disco che sembra riecheggiare le sonorità di Ben Harper, ma non solo. Per gli amanti del rock un po’ più duro abbiamo selezionato i singoli dei Maria Forte, (sorprendente la capacità di coniugare sonorità forti con melodie orecchiabili) e dei Diraq, stoner band umbra. Chiude la tracklist il goliardico e scanzonato cantautore Immanuel Casto.

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Nel regno incantato di Casez la festa per la regina delle mele.

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CSC Lanfranco Cis sottolinea come “l’operazione presenta un’unica regia che conduce ad un’omogeneità sotto il profilo artistico; e quindi il pubblico, che non si potrà trovare disorientato, verrà condotto lungo un percorso.” Per quanto concerne invece la programmazione provinciale questo mese prenderà avvio la proposta di InDanza. Ad aprire la stagione il 16 ottobre ci penserà la compagnia “di casa” Abbondanza/Bertoni, protagonista del riallestimento di Terramara, il primo spettacolo realizzato dagli stessi Michele Abbondanza ed Antonella Bertoni.

A seguire, sempre la compagnia trentina presenterà nel mese di ottobre altri due lavori che andranno a costituire una breve rassegna monografica firmata dallo stesso duo Abbondanza/ Bertoni. Il 27 novembre sarà poi la volta del Balletto di Roma che presenterà Contemporary Tango, uno spettacolo sul coinvolgente ballo argentino che coniuga la contemporaneità della coreografa Milena Zullo alla presenza della star televisiva, di matrice classica, Kledi Kadiu. A chiudere InDanza il 15 aprile sarà infine la giovane coreografa sudafricana Dada Masilo, autrice di un’originale e umoristica rilettura del Lago dei cigni che, tra classicismo e danza afro, vedrà protagonisti uomini di pelle scura in tutù. Gli appassionati della danza potranno poi assistere, fuori abbonamento, ad altre tre proposte: l’8 novembre con lo spettacolo Le vie en rose…chansons il Balletto di Milano, che vedrà in scena il danzatore bolzanino Martin Zanotti, interpreterà i classici della canzone francese, mentre il 29 novembre e il 13 dicembre al teatro Cuminetti sono previsti due appuntamenti con la Maratona di danza contemporanea, finalizzati a dare visibilità alla danza di ricerca italiana. Le compagnie ospiti sono ancora in fase di definizione, mentre quel che è certo è che tali serate saranno allietate da intervalli enogastronomici. Infine gli ultimi appuntamenti con l’arte tersicorea rientreranno nel circuito provinciale trasversale all’intera stagione, in cui anche sui palcoscenici dei teatri di provincia, si potrà assistere a spettacoli di danza di qualità. Per info e costi sulle diverse possibilità di abbonamento è possibile chiamare il numero verde 800 013952 oppure consultare il sito www.centrosantachiara.it. ■

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di Lara Deflorian

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d aprire la stagione al Sociale di Trento il 16 ottobre sarà la compagnia “di casa” Abbondanza/Bertoni, protagonista del riallestimento di Terramara, il primo spettacolo realizzato nel 1991 dagli stessi Michele Abbondanza e Antonella Bertoni e il primo appuntamento di una breve rassegna monografica firmata dallo stesso duo. “Questa retrospettiva acquisisce un senso – afferma Michele Abbondanza – poiché unisce uno spettacolo del nostro esordio, agli ultimi lavori, da un punto di vista biologico. Avevamo vent’anni quando abbiamo realizzato Terramara e adesso lo riproponiamo con due danzatori di nuova generazione, Eleonora Chiocchini e Francesco Pacelli. Inizialmente, dopo tanto tempo, c’era il timore di non ricordare bene i movimenti, ma attraverso il corpo, la memoria si è riattivata. Non nego che nel corso del montaggio a me e ad Antonella la voglia di tornare in scena e di ridanzarlo è venuta, anche se le emozioni

terra mia 20 anni dopo la compagnia “di casa” Abbondanza e Bertoni, protagonista del riallestimento dello spettacolo da loro realizzato nel 1991. ne il ballo del qua, protagonista il figlio tobia di allora non sono più quelle di adesso, poiché Terramara è un pezzo che racconta di noi, del nostro incontro, della nostra giovinezza e del nostro amore”. Questo riallestimento, che rientra nel progetto RIC.CI/Reconstruction Italian Contemporary Choreography anni ’80 e ’90, vede la riproposta di coreografie d’autore del Novecento, in Italia ne sono state individuate sette,

interpretate da nuove leve. È un passaggio generazionale attraverso la riscoperta di lavori significativi e la scoperta di nuovi giovani danzatori. Il secondo lavoro proposto dalla compagnia trentina che vedremo il 18 ottobre, questa volta al teatro Cuminetti, sarà Il ballo del qua, uno spettacolo interpretato da sette bambini, tra cui anche il figlio Tobia di Antonella

Bertoni e Michele Abbondanza, ma rivolto al mondo degli adulti. “Questo è il risultato di tre anni di laboratorio creativo con un gruppo di giovanissimi, allora piccoli e ora più cresciuti – spiega Abbondanza – un’ora magica con questi energici ragazzi in scena da soli. Ora è partito un altro laboratorio e stiamo lavorando con un nuovo gruppo”. Il ballo del qua è un

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lavoro significativo per il percorso compiuto in tre anni di processo di costruzione, più che per lo spettacolo finale in sé. È interessante per le azioni compiute dai bambini che si rivolgono al mondo degli adulti. In una serie di quadri slegati da una storia, i bambini mettono in scena il loro non stare fermi, la loro spontaneità, le bugie, la loro innocenza priva di pregiudizi, attraverso la forma del gioco. Questo significativo omaggio al duo Abbondanza/Bertoni terminerà il 25 ottobre, ancora al Cuminetti di Trento, con Scena madre, uno spettacolo che vedrà protagoniste in scena la stessa Antonella Bertoni con sua mamma, Paola Faleschini, in una “seduta terapeutica”, come l’ha definita Michele Abbondanza, e quindi una sorta di pubblica rivelazione di una privata

intimità vissuta tra madre e figlia. La relazione rappresentata, e in questo caso particolarmente reale, è un qualcosa di speciale che produce una serie di effetti a catena debitamente gestiti e contenuti. Inoltre l’operazione di mettere in scena madre e figlia, e quindi due persone unite da un legame genetico-emotivo, si traduce nel trovare una forma “normale” e facilmente leggibile dei sentimenti esistenti, dando così vita ad un incontro scenico tra madre e figlia, due corpi narranti. Il trittico proposto è un’occasione imperdibile per conoscere alcune diverse sfaccettature di questa nostra compagnia trentina, ed è inoltre interessante perché gli spettacoli proposti sono collegati tra di loro da un intreccio biologico intergenera■ zionale.

È entrato in funzione solo da un mese e ha già incontrato i favori dei proprietari di cani, gatti e degli altri nostri amici animali. È il nuovo lavaggio self-service di Levico Terme. Un apprezzamento generale motivato soprattutto dall’estrema comodità delle vasche e dalla praticità delle attrezzature. Se siete stufi di passare ore a ripulire la vasca di casa, se cercate un giusto compromesso tra risparmio e qualità, venite a provare il nostro servizio self-service provvisto di lavaggio e asciugatura. Aperto negli orari del negozio, potrete utilizzare le nostre attrezzature con i gettoni del distributore automatico e perfino scegliere lo shampoo più adatto al vostro amato animale. Sarete dunque direttamente voi a prendervi cura del vostro amico, creando, simpatici momenti di affiatamento e divertimento, sempre nel pieno rispetto delle norme igienico-sanitarie. VI ASPETTIAMO!

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lA boHÈme di Giacomo Puccini opera lirica in 4 quadri libretto luigi Illica, Giuseppe Giacosa direzione musicale Giacomo Sagripanti regia, scene e costumi Ivan Stefanutti coro amadeus orchestra Haydn di Bolzano e Trento coproduzione umanesimo latino S.p.a., Fondazione Teatro Comunale di Ferrara, Fondazione Teatro Comunale e auditorium Bolzano partnership Fondazione orchestra Haydn di Bolzano e Trento, Fondazione Teatro Comunale e auditorium Bolzano Bolzano - TeaTro Comunale SaBaTo 11 GennaIo 2014 - ore 20.00 domenICa 12 GennaIo 2014 - ore 17.00

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TrenTo - TeaTro SoCIale SaBaTo 12 oTToBre 2013 - ore 20.30 domenICa 13 oTToBre 2013 - ore 16.00

TrenTo - TeaTro SoCIale SaBaTo 16 novemBre 2013 - ore 20.30 domenICa 17 novemBre 2013 - ore 16.00

nuovo allestimento il bArbiere Di SiVigliA melodramma giocoso in due atti di Gioachino rossini libretto di Cesare Sterbini direzione musicale alessandro Pinzauti regia Sandro Pasqualetto maestro del coro luigi azzolini coro del Teatro Sociale di Trento orchestra Haydn di Bolzano e Trento partnership Centro Servizi Culturali S. Chiara di Trento e Fondazione orchestra Haydn di Bolzano e Trento

l’eliSir D’Amore di Gaetano donizetti melodramma in due atti libretto Felice romani direzione musicale marco Berdondini regia e luci arnaud Bernard coro Teatro Sociale di Trento orchestra Haydn di Bolzano e Trento allestimento del Théâtre du Capitole di Toulouse coproduzione Teatri del Circuito lirico lombardo, Teatro Grande di Brescia, Teatro Ponchielli di Cremona, Teatro Sociale di Como e Teatro Fraschini di Pavia partnership Centro Servizi Culturali S. Chiara di Trento e Fondazione orchestra Haydn di Bolzano e Trento

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uesto cartellone è stato impostato nelle sue linee generali da Gustav Kuhn, prima che si concludesse il decennio veramente storico che sotto la sua guida ha visto l’Orchestra Haydn raggiungere la qualità e l’autorevolezza culturale che le sono riconosciute da tutti. Il Responsabile della progettazione artistica che in un assetto organizzativo del tutto diverso si è trovato a raccogliere e proseguire il suo lavoro di programmazione, pur trovandosi a operare un buon numero di sostituzioni e cambiamenti – come è normale nel corso di un processo lungo e complesso come quello che partendo dalle prime idee di programmazione porta a offrire al pubblico un cartellone completamente definito – ha di buon grado mantenuto l’impianto generale sul quale era stata disegnata la stagione. Anzitutto un filo rosso: l’attenzione all’Est europeo, rappresentato da alcuni capolavori fra i più illustri e amati espressi da quelle culture ma anche da pagine tutt’altro che scontate, secondo quell’impegno a far conoscere, oltre che riconoscere, che caratterizza da sempre la Haydn, e che qui

orchestra haydn Quest’anno la stagione sinfonica denota un’attenzione all’Est europeo, rappresentato da alcuni capolavori fra i più illustri e amati espressi da quelle culture, ma anche da pagine tutt’altro che scontate... si manifesta anche nella presenza di molte composizioni recenti, fra le quali due novità assolute. Innestandosi sul tronco di quel repertorio classico-romantico che di qualsiasi orchestra sinfonica è pane quotidiano e ragion d’essere (e cui rende omaggio autorevole l’Orchestra dei Pomeriggi Musicali di Milano, ospite con un suo concerto della nostra stagione nel quadro di una politica di scambi con altri complessi ormai consolidata, e cui non intendiamo venir meno), ed estendendosi ad abbracciare ancora altre tradizioni musicali, questa linea conferma la forte vocazione europea di questa nostra orchestra, del resto dilatata significativa-

mente da allusioni non casuali alla cultura degli Stati Uniti. Duttile e curiosa sotto l’aspetto geografico, la Haydn si dimostra altrettanto onnivora per ciò che riguarda la storia, spaziando da un Bach ritrovato nella dimensione esecutiva più genuina – una scelta irreversibile, che proseguirà nelle prossime stagioni in una continua ricerca di confronto con le prassi esecutive delle epoche a noi meno vicine, all’oggi, anzi al domani, grazie ai lavori annunciati in questo programma prima ancora che gli autori abbiano finito di comporli. Così per gli interpreti, provenienti da esperienze diverse, sotto il segno di un pluralismo che vuol essere al tempo stesso cu-

riosità e proposta, e fra i quali ancora una volta figurano in misura cospicua i musicisti della Haydn, cui continueremo a dare ampia possibilità di esprimersi artisticamente. Il nuovo Responsabile della progettazione artistica non saprebbe sinceramente dire se il programma che adesso offre al pubblico porta più la firma sua o quella di Gustav Kuhn: è viceversa ben sicuro che dichiari in tutto e per tutto di essere espresso da un’istituzione, fatta dai suoi musicisti e dalle sue tradizioni, dalle persone che con le più diverse mansioni lavorano al suo interno e dal pubblico che la segue. In poche parole, una stagione firmata “Orchestra ■ Haydn”.

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ociale, educazione e sussidiarietà: queste le parole chiave della terza edizione dell’Autunno Culturale, il mese di eventi voluto da Con.Solida. e dalle cooperative sociali per tornare a dialogare con i cittadini e promuoverne la partecipazione alla comunità. “Facciamo voto di conoscenza” è l’invito e la chiamata per poter scegliere consapevolmente, per convertire lo sconforto in determinazione, per guardare la luna e non il dito. “La conoscenza – spiega il presidente di Con.Solida. Mariano Failoni – deve partire prima di tutto da quelli che riteniamo essere i pilastri su cui edificare una società equa, solidale e coesa. Sociale, educazione e sussidiarietà, valori che da oltre trent’anni fanno parte del nostro siste-

L’autunno culturale delle cooperative sociali di Con.Solida.

e o cultural L’autunn perative sociali delle cooolida. di Con.S

L’autunno cultu delle cooperati rale ve sociali di Con.Solid a.

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AUTUNNO CULTURALE nel mese di ottobre, in tutto il trentino, Le cooperative sociali di Con.Solida. si ritrovano per il terzo anno a discutere di sociale, educazione e sussidiarietà

ma e che oggi sono tornati in primo piano, punti chiave di molti programmi elettorali”. Valori necessari al buon funzionamento della società, tanto quanto cervello, cuore e mano per un corretto funzionamento dell’organismo. Ecco perché quest’anno la campagna di comunicazione che affianca – come da tradizione – gli eventi sui territori avrà come immagine proprio queste tre parti del corpo, per spiegare il significato delle tre parole, suscitare interrogativi e stimolare riflessioni. Un cuore, perché una buona comunità deve promuovere un’educazione finalizzata a far crescere e valorizzare i talenti che ognuno possiede ma che, spesso, non riconosce. Un cervello, per avere progetti ambiziosi, pensare in grande

e riconoscere la trasversalità del fattore sociale e il suo essere leva nella crescita economica del Paese. Una mano, come simbolo del principio costituzionale della sussidarietà intesa in maniera circolare, dove pubblico, privato e terzo settore stanno sullo stesso piano non solo per dialogare, ma per progettare e gestire servizi. L’invito dell’autunno culturale, però, non è rivolto solo ai cittadini: affinché questi valori possano tradursi in azioni concrete la cooperazione sociale ha stilato un documento per dichiarare la propria visione di buona politica, che sarà inviato alle istituzioni e diffuso durante gli eventi organizzati sul territorio dove i candidati alle elezioni sono chiamati al confronto. Aprirà il calendario l’appuntamen-

to del 4 ottobre a Trento dove le cooperative A.L.P.I., La Sfera, Il Gabbiano e Le Coste metteranno i candidati al lavoro nelle diverse cooperative per affrontare il tema dell’inserimento lavorativo in tempi di crisi. Seguirà l’appuntamento dell’11 ottobre a Pergine, dove A.M.I.C.A., CS4 e Laboratorio Sociale organizzeranno un gioco a quiz sul tema dell’educazione. E ancora dalle Giudicarie alla Val di Non, dall’Alto Garda alla Vallagarina: una serie di eventi dove non mancheranno programmi, promesse e nuove strategie che torneranno ad essere oggetto dell’edizione 2014, sotto la lente di cittadini consapevoli ed informati. Il programma completo su www.cooperazionesocialetrentina.it ■


È arrivato il momento di scegliere, e di farlo consapevolmente. Un invito, una richiesta, una chiamata a istituzioni, cittadini e allo stesso movimento cooperativo a conoscere tre valori che da oltre trent’anni fanno parte della cooperazione sociale. Oggi più che mai tornati in primo piano: sociale, educazione e sussidiarietà, tanto indispensabili al buon funzionamento della comunità quanto cervello, cuore e mano lo sono per il corpo. Tre parole da raccontare, spiegare e condividere in una campagna di comunicazione e in alcuni eventi sui territori dove la cooperazione sociale propone la propria visione di buona politica, per il bene comune.

GIUDICARIE

Cooperative sociali Bucaneve, Impresa Solidale, l’Ancora, Lavori in Corso

Cooperative sociali Arcobaleno, Eliodoro, Ephedra, Fenice, Tandem

VAL D’ADIGE

Cooperative sociali A.L.P.I., Gabbiano, La Sfera, Le Coste

VALSUGANA

18 /10 / ore 20.30

ottobre 2013 / 2014 Il bene comune è comunità

4 /10 Braccia rubate alla politica

11 /10 / ore 20.30

Creto / Pieve di Bono / palestra comunale

La montagna che fa bene

Camminare da soli, stare con la gente, vivere. Il racconto di un progetto che va oltre l’assistenzialismo delle persone fragili per attuare una vera integrazione sociale.

19 /10 / ore 21

ALTO GARDA E LEDRO

Rigenerare beni comuni per rispondere ai bisogni del territorio. I Comuni, la Comunità di Valle e la cooperazione sociale in dialogo per dare nuova vita a spazi inutilizzati e restituirli alla collettività.

Pieve di Bono / Excalibur Pub

Musica è integrazione

Concerto degli “Animali Strani”, gruppo jazz-rock nato nel Centro di Salute Mentale di Trento accompagnati da “Aperiquartet”: la musica come opportunità di inclusione sociale.

23 /10 / ore 20.30

Bolbeno / loc. Le Coste / Ristorante La Contea

Le parole della politica

Cosa significa sussidiarietà e come applicarla affinché si generi realmente benessere sociale? Strategie e visioni per un nuovo dialogo tra pubblico, privato e terzo settore.

VAL DI NON

Cooperativa sociale GSH

18 /10 / ore 20.30

Cles / Cassa Rurale Tuenno-Val di Non / via Marconi

La società è bella perché è varia

Come muovere un cambiamento culturale verso un nuovo welfare più partecipato? Un confronto aperto per costruire le basi dei progetti di domani.

/ ore 10

Trento / Sedi delle cooperative Assemblatori, addetti alla lavanderia, falegnami e giardinieri: politici al (buon) lavoro.

Cooperative sociali A.M.I.C.A., CS4, Laboratorio Sociale

Pergine / Centro Socio Educativo cooperativa CS4 / via Marconi 185

Avanti un altro

Una competizione giocosa su un tema serio: l’educazione. Politici a confronto su esigenze concrete, sogni e bisogni di famiglie e cittadini.

/ ore 13

Trento / A.L.P.I. / via Ragazzi del 99, 13 Politici e imprenditori sociali a confronto. L’inserimento lavorativo in tempi di crisi: peso o risorsa?

VALLAGARINA

17 /10 / ore 17

Il Trentino che vorrei

Trento / Sede in via di definizione

Cooperative sociali Gruppo 78, Il Ponte, Iter

19 /10 / ore 14.30

Rovereto / via Mazzini / centro storico

Welfare: la società interroga la politica

Una parola, un sogno, un’idea da lasciare impressi su di un mattone. I messaggi dei cittadini per coloro che guideranno il Trentino.

I candidati alle elezioni, provinciali o locali, sono stati invitati al confronto sui territori. I nomi di chi parteciperà saranno resi noti su www.cooperazionesocialetrentina.it

Maggiori dettagli su:

La sussidiarietà, da proclama ad azione concreta.

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di Fabio De Santi

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orna a fine ottobre la rassegna “Anch’io a teatro con mamma e papà”, che anno dopo anno è cresciuta trovando l’interesse di una platea sempre più vasta premiando la scelta del Centro S. Chiara. Dedicata al pubblico delle famiglie, la rassegna seleziona da ormai quasi vent’anni spettacoli di alta qualità per consentire agli adulti di condividere un arco di tempo e uno spazio fisico con i propri figli o nipoti. La grande novità di “Anch’io a Teatro con mamma e papà” riguarda l’orario. Il sabato e la domenica lo spettacolo è alle 16 con, però, un appuntamento prima dello spettacolo dalle 15,30 e un dopo denominati “alla scoperta del Teatro” dove le compagnie organizzeranno dei momenti conviviali senza

TEATRO per famiglie primo appuntamento quello di sabato 26 ottobre, con la compagna Eccentrici Dandarò in Un anatroccolo in cucina dimenticare una mela offerta a tutto il pubblico presente allo spettacolo. Il primo appuntamento sarà quello di sabato 26 ottobre, alle 16 e di domenica alla stessa ora con la compagna Eccentrici Dandarò in “Un anatroccolo in cucina”. Si tratta di uno spettacolo comico senza parole liberamente ispirato a

Il brutto anatroccolo di Hans Christian Andersen, di e con Simone Lombardelli, per la regia Dadde Visconti con le musiche originali Marco Pagani. Rievocando l’atmosfera del cinema muto degli anni ’20 e raccogliendo la magia della pantomima e della clownerie, lo spettacolo sorprende i piccoli spettatori

con bolle di sapone giganti e bicchieri che suonano. Ispirato alla favola del brutto anatroccolo, tratta con note leggere il tema della diversità, il bisogno di essere accettati e di far parte di un gruppo. Gli oggetti quotidiani diventano mezzi magici e fantastici e il linguaggio non verbale comunica temi importanti quali il confronto con l’altro diverso da noi e la possibilità di perdere, di sbagliare o anche di cadere, ma senza smarrire mai l’entusiasmo e il coraggio di rialzarsi ■ e ripartire.

TRENTO INCANTA 2013, atto finale

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arà il nuovo Teatro Comunale di Pergine Valsugana ad ospitare, sabato 5 ottobre, l’atto finale di “Trento Incanta”. Una finalissima particolarmente attesa quella che chiuderà la settima edizione di “Trento Incanta”, il festival canoro organizzato da BRA Editor. La kermesse, ideata e diretta da Roby Benci, è diventata nel corso degli anni un punto di riferimento imprescindibile per la scena canora trentina. Inoltre, grazie alla partnership con il circuito Grandi Festivals Italiani (con la direzione musicale di Pino Putignani), “Trento Incanta” rappresenta una vetrina nazionale per tutti coloro che desiderano cimentarsi nel canto e nella musica. Saranno sedici i protagonisti di questo appuntamento fra voci in rosa e maschili, fra cantanti e cantautori che proporranno i loro cavalli di battaglia canori che li hanno portati a questo traguardo finale. Si tratta di Monica Avancini, Andrea Faccenda, Chiara Veronese, Piero Depasquale, Teresa Rubino. Matteo Lorenzoni, Marco Cataudella, Isabel Tamiazzo, Serena Beber, Giada Margoni, Giovanni Dallapè, Giovanni Balduzzi, Manuela Mosna, Michela D’Agostino Michela, Stefano Giovannini e Laura Bazzanella. La finale si svolgerà alla presenza

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del maestro Vince Tempera, personaggio di rilievo della musica leggera italiana, che in questa occasione sarà presente nelle vesti di presidente di giuria. I vincitori di potranno accedere alla Finale nazionale dei Grandi Festival Italiani che si terrà a fine dicembre a Santa Teresa di Gallura. Tra i finalisti nazionali i migliori verranno anche selezionati per accedere a “Casa Sanremo 2014”, la kermesse che si tiene nella Città dei Fiori negli stessi giorni del tradizionale Festival della canzone italiana. La finale di Trento Incanta non regalerà solo note, ma avrà le forme anche di uno spettacolo di intrattenimento a 360 gradi, grazie alla presenza di Cesare Gallarini, che tornerà a presentare lo show, dopo il grande successo dell’anno scorso: la sua conduzione ironica e irriverente è uno spettacolo nello spettacolo. Va segnalata anche la partecipazione di Sergio Sgrilli, comico-cabarettista noto al grande pubblico per le sue partecipazioni al programma televisivo “Zelig”, e Quintino Aroi, da “Italia’s got talent”, che stupirà la platea del nuovo teatro con la sua “glitter art”. Tanta musica, dunque, ma anche risate e magiche atmosfere, per una serata che si preannuncia come imperdibile, data la presenza annunciata di numerosi ospiti a sorpresa.


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a porta d’ingresso di un appartamento o il portoncino esterno di una palazzina, sono tipicamente la prima barriera di sicurezza che viene posta a difesa dei propri ambienti domestici. A seconda di come viene progettata e poi costruita, dei materiali e dei componenti utilizzati – cardini, cerniere, serrature e scrocchi – una porta blindata è in grado di resistere più o meno a lungo ai tentativi di scasso da parte di un malintenzionato. Tale capacità di resistere viene misurata e testata in laboratori di prova accreditati, dove “finti ladri” che sono in realtà dei tecnici specializzati, simulano i tentativi di effrazione che potrebbe effettuare un malintenzionato, utilizzando gli strumenti tipici di uno scassinatore professionista – piedi di porco, cacciaviti, pinze ed ancora asce, seghe e trapani elettrici – per tentare di forzarla in un determinato lasso di tempo. Il grado di resistenza ai tentativi di scasso si misura in classi di merito che vanno dalla Classe 1, la più bassa, alla Classe 6, quella richiesta per porte blindate di banche, gioiellerie, ambienti militari

la tua sicurezza È una questione di classe Una moderna porta blindata garantisce non solo sicurezza, ma anche comfort abitativo e risparmio energetico o ambasciate. Anche la tua casa merita una adeguata protezione ed una Classe 3 è davvero quella minima da richiedere, ma una Classe 4 ti protegge ben quattro volte di più. In pratica una porta in Classe 4 corrisponde a ben tre porte in Classe 3! Gasperotti è un’azienda storica trentina, che da anni è al vertice della qualità costruttiva europea nel settore delle porte e dei portoncini blindati, poiché è in grado di offrire alla propria clientela chiusure d’eccellenza in Classe 4 – garantite dai più importanti enti di certificazione nazionali ed

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esteri – che si distinguono inoltre per prestazioni inimitabili in termini di comfort abitativo e risparmio energetico. Tanto si è fatto in questi ultimi anni nella costruzione delle case in termini di isolamento sia termico che acustico, ma spesso i risultati attesi in termini di benessere abitativo vengono vanificati dal posizionamento di una porta di ingresso blindata, magari sicura, ma che non è in grado di isolare in modo adeguato. Non è certamente bello mentre si è in relax sul proprio divano di casa, o ci si riposa, sentire il rumore dell’ascensore nel vano scala o i vicini ed i loro ospiti quando salgono o scendono le scale. Garantire sicurezza e nel contempo riuscire ad abbattere significativamente il rumore circostante, non è una cosa da tutti, ma le porte blindate Gasperotti sono in grado di farlo grazie a particolari accorgimenti costruttivi ed all’impiego di materiali isolanti all’avanguardia. Oltre al rumore, anche le perdite di calore e l’isolamento termico nei confronti dell’esterno sono assai importanti, sia per contenere i costi di

riscaldamento o raffrescamento che per salvaguardare l’ambiente in cui viviamo. Lo sa bene l’ente Casa Clima che ha disposto un severo protocollo di certificazione anche per le porte blindate, che solo le porte Klima di Gasperotti sono in grado di soddisfare con il massimo della sicurezza. Per avere maggiori informazioni sulle prestazioni delle porte blindate Gasperotti, e poter valutarne di persona funzionalità ed estetica, visitate lo show room di Rovereto in via Fornaci, 62 (z.i.) chiamando il numero 0464.435353 per fissare un appuntamento. Maggiori info su: www.gasperotti.com ■ 101

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n format completamente rinnovato per questa edizione che guiderà il visitatore in un viaggio dedicato alla realizzazione di una casa di qualità. “Io Casa Riva del Garda” cambia quindi “pelle” e mette in scena lo spettacolo della casa con spunti, risposte e idee per abitare e rendere unica la propria casa. In fiera il visitatore troverà tutto il “mondo casa”. Dalle agenzie immobiliari ed imprese di costruzione particolarmente attente a soluzioni di basso consumo energetico e basso impatto ambientale, ad aziende che presentato proposte di alta qualità per infissi, porte e serramenti.

IO CASA A RIVA DEL GARDA Dal 26 al 28 ottobre 2013 nel quartiere fieristico di Riva del Garda Torna l’appuntamento con il design, l’arredo e la bioedilizia alla 5a edizione di IO CASA RIVA DEL GARDA Dalle scelte di arredo indoor & outdoor alle migliori idee per l’ambiente bagno e per l’illuminotecnica, fino alle preziose dimostrazioni dei maestri artigiani. Valore aggiunto di “Io Casa Riva del Garda”sono gli spazi dedicati alle iniziative collaterali che

il 5 e 6 ottobre a riva del garda la 4a edizione di expo riva grand prix

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onto alla rovescia per la 4 a edizione di ExpoRiva Grand Prix, la manifestazione dedicata agli appassionati delle 2 e 4 ruote che sabato 5 e domenica 6 ottobre 2013 animerà le aree interne ed esterne del quartiere fieristico di Riva del Garda e che nel 2012 ha registrato 6.800 visitatori e oltre 1.200 iscrizioni gratuite ai test drive. Nei 15.000 mq. espositivi di Expo Riva Grand Prix saranno esposte le novità di settore e il miglior vintage. Saranno presenti concessionari auto-moto, negozi di accessoristica e rivenditori di ricambi. Novità di questa edizione è il ritorno di “Expo Riva Classic”. 3.500mq. espositivi dedicati alle migliori proposte di Auto-Moto-Cicli-RIcambi d’Epoca-Modellismo ed Editoria. Consistente la parte storica con numerosi veicoli d’epoca, veri e propri cimeli del settore motoristico. I moltissimi appassionati del recupero e del restauro avranno l’occasione di trovare e scambiare pezzi di ricambio all’interno della fornitissima mostra scambio. All’interno dei padiglioni verrà allestita una vera pista in scala per assistere alle esibizioni e provare modellini drift radiocomandati 1/10! E ancora, test indoor con bici elettriche ed un percorso bici per i più piccoli! Attesissimo l’Italian Custom Show con 1.000 mq. tutti dedicati all’esposizione di oltre 120 scooter – rigorosamente in lamiera e a marce – (prevalentemente Vespa e Lambretta) ed a negozi di merchandising specializzato. Ricchissimo il programma delle attività in esterno. Nella grande arena lo show è assicurato! Sarà possibile assistere ad esibizioni di trial con campioni della specialità e provare a stare in equilibrio in sella ad una moto da gara. Imperdibile la mostra di oltre 20 “bisonti della strada” con modelli nuovissimi e superaccessoriati e altri entrati nella leggenda. Ancora più elettrizzanti quest’anno le performance dei piloti drift! Orari apertura: 9.00 / 18.30 Informazioni: Tel. 0464.570133 info@exporivagrandprix.it www.exporivagrandprix.it

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ospiteranno: installazioni a tema, aree interattive, consulenze, workshop, uno shopping lab pensato per un acquisto facile e veloce e uno spazio bimbi creativo. La manifestazione sarà ulteriormente arricchita dalla contemporaneità di Riva del Garda Sposi, un evento che fornirà alle coppie in procinto di compiere “il grande passo” la possibilità di trovare in un unico spazio espositivo tutti gli ingredienti per organizzare il loro matrimonio. Queste sono solo alcune delle novità che vi aspettano alla 5a edizione di “Io Casa Riva del Garda” e alla 1a edizione di Riva del Garda Sposi in programma sabato 26, domenica 27 e lunedì 28 ottobre 2013 nel Quartiere Fieristico di Riva del Garda (Trento). Orari apertura: sabato e domenica 10-18 lunedì 10-17 Informazioni: Tel. 0464.570151 info@iocasarivadelgarda.it www.iocasaivadelgarda.it Quartiere Fieristico di Riva del Garda (Trento) Località Baltera, 20 Biglietto intero: € 5,00 Biglietto ridotto online: € 3,00 Come raggiungerci in auto: A22, autostrada del Brennero uscita Rovereto sud/Lago di Garda nord: 15 minuti dal casello autostradale seguire indicazioni per Riva del Garda / fiere. ■




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Estrio

tutti alla Filarmonica Con il concerto di mercoledì 2 ottobre, riprende il filo di note classiche offerto dalla Società Filarmonica di Trento

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i riallaccia con il concerto degli Estrio di mercoledì 2 ottobre, dopo la consueta pausa estiva, il filo di note classiche della Stagione della Società Filarmonica di Trento che festeggia in questo 2013 il suo 218° anno di attività e si propone agli appassionati del Trentino con una Stagione di alto profilo che spazia a tutto campo nella musica cameristica. Con gli Estro, Laura Gorna,violino, Cecilia Radic, violoncello e Laura Manzini, pianoforte si ascolteranno musiche diD. Shostakovich, A. Piazzolla, C. Corea e M. Ravel. Sin dal suo esordio, Estrio si è immediatamente imposto all’attenzione del pubblico e critica come una delle migliori formazioni cameristiche italiane. Estrio ha all’attivo numerosi concerti per le maggiori stagioni concertistiche italiane, per alcune

Esperienza che guarda al futuro

delle quali ha eseguito gli integrali della musica da camera di Schumann e Mendelssohn. Si tratta del secondo Trio con pianoforte della Stagione, tutto al femminile! Estro e versatilità per un programma che spazia e ci accompagna in un universo di variabilità e curiosità. Venerdì 11 spazio invece al pianista Daniil Trifonov con un programma di sala che prevede l’esecuzione di D. Trifonov, F. Schubert e F. Chopin. Non poteva dunque mancare nella Stagione della Filarmonica questo giovane straordinario, in uno degli ultimi anni prima che diventi “irraggiungibile”. Nato in Russia nel 1991 infatti Daniil Trifonov è uno dei nomi più in luce della nuova generazione di pianisti. La fama delle sue interpretazioni e della sua intensità espressiva hanno ormai oltrepassato la

prima attenzione internazionale suscitata dalle vittorie, nella sola stagione 2010/11, in tre concorsi tra i più prestigiosi al mondo: il “Chopin” di Varsavia (Terzo Premio), il “Rubinstein” di Tel Aviv (Primo Premio) e soprattutto il “Caikovskij” di Mosca (Primo Premio e Grand Prix). Sarà il particolare ensamble orchestrale de “Il Suonar Parlante” a suonare nella serata di venerdì 18 ottobre Il Suonar Parlante, espressione, creata da Niccolò Paganini, si riferisce a una particolare tecnica di emissione sonora, per mezzo della quale gli strumenti possono realmente imitare la voce umana. Da alcuni anni la collaborazione tra alcuni musicisti, guidati da Vittorio Ghielmi, sta riportando alla luce questa immagine sonora. Cuore artistico del progetto è un ensemble di viole da gam-

Daniil Trifonov

ba che si fonda sulla decennale collaborazione di quattro solisti: Vittorio Ghielmi, Rodney Prada, Fahmi Alqhai, Cristiano Contadin. Il Suonar Parlante – Quartetto di viole è ospite dei più importanti festival europei. A chiudere il mese di ottobre, martedì 29, il concerto del violinista Ray Chen accompagnato dal piano di Julien Quentin. Con Ruy Chen troviamo un altro grande, straordinario giovane artista che la Filarmonica è riuscita ad avere come ospite, già maturo ed equilibrato ma con tutta la freschezza della sua età. Nato a Taiwan e cresciuto in Australia Chen è stato ammesso al Curtis Institute of Music, dove ha studiato con Aaron Rosand ed è ora uno dei violinisti più promettenti nel panorama musicale. Il suo album di debutto, Virtuoso, è stato diffuso in tutto il mondo da Sony Classical e ha vinto il prestigioso ‘Echo Klassik Award’ nel 2011. In seguito al successo di questa incisione, The Strad e Gramophone hanno definito le sue esibizioni “da non perdere”. ■

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mostri e creature tra i flutti del garda

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e al Castello del Buonconsiglio, nella mostra

“Sangue di drago Squame di serpente”, s’incontrano mostri, bizzarrie,

animali fantastici, grotteschi e ancora le più molteplici e irreali bestie/umani, a Riva del Garda, presso il locale Museo Civico della Rocca, il Mag, ci imbattiamo in una piccola ma sintetica esposizione che ci trasporta, fino al 3 novembre, nell’angosciante territorio acquatico. Eh sì, perché il Benacus, il lago di Garda, tanto amato d’estate dai windserfisti, velisti, ecc., per via del suo clima mediterraneo e della sua luce solare, l’inverno quando le acque si fanno più scure e minacciose, e il vento freddo

Renato Pancheri

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enato Pancheri è stato uno degli artisti più rappresentativi del Trentino di questi anni, nel corso della sua lunga attività ha intessuto un dialogo anche con molti artisti a livello nazionale e internazionale. Pancheri è scomparso nell’aprile del 2009, quasi centenario, essendo nato a Trento nel 1910. È stato presidente della FIDA per circa vent’anni e ha avuto la fortuna di restare attivo praticamente fino alla fine dei suoi giorni. “Il ritrovo degli artisti”, dopo il ricordo a cura della Presidenza della Galleria Civica di Trento, propone in ottobre (Via Monsignor Celestino Endrici, 17, Trento) delle opere scelte di paesaggi a olio su tela, unico suo vero grande tema nel corso della sua attività, nonostante inizialmente abbia trattato anche altri soggetti. Orario d’apertura: dal lunedì al sabato (festivi esclusi), dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19. Info: 334 1028483

spazza le rive, dalle profondità escono mostri smisurati e creature fantastiche. Basti pensare a come, nel passato, le persone immaginavano l’elemento liquido: un oceano popolato da mostri inenarrabili, da bestie e figure tentatrici. Valga per tutte gli affreschi dedicati a San Cristoforo, raffigurato mentre attraversa il fiume, con i piedi immersi

Marina Botteri ha curato questa sezione, autonoma, della grande mostra che si tiene a Trento, scegliendo per l’occasione un titolo appropriato: Mostri

smisurati e creature fantastiche tra i flutti. Piero di Cosimo a Riva del Garda.

L’esposizione è di quelle sintetiche: poche opere per raccontarci ciò che la fantasia ha creato attorno all’acqua, quella del mare, dei laghi, dei fiumi e delle sorgenti. Mentre sintetico non lo è affatto il catalogo, un bel volume di approfondimento. Il taglio particolare dato all’esposizione rivana deriva non solo dalla peculiarità della sede espositiva – la Rocca di Riva – circondata dalle acque del Garda, ma anche dalla presenza nell’acqua, tra i quali si aggirano sirene con le pinne bicaudate allargate, pesci dai feroci denti, piovre tentatrici e molti altri. E le barche che si aggirano per le infide acque, una volta portate sulla terra, diventano carri funebri. Infatti i Carri della Morte, guidati dalla Morte in persona, sono l’esatta replica delle navi fantasma cariche di anime in pena, che si aggirano imploranti in preda ai diavoli-pesci.

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nella prima sala della Pinacoteca, che ospita la mostra, di un affresco che risale agli anni trenta del Cinquecento raffigurante Ercole intento ad uccidere l’Idra, un mostruoso essere che viveva nelle paludi di Lerna, sulle rive del golfo di Argo. Nelle descrizioni immaginifiche di pittori e scrittori, numerosi mostri hanno trovato rifugio nelle acque dei laghi e dei mari; lo stesso lago di Garda, stando al cronista di Salò Bongianni


trentinomostre Grattarolo (1519 circa – 1596/1599), era abitato nella sua parte più meridionale da certi pesci, o più tosto certi Mostri smisurati, e deformissimi che terrorizzavano i frati francescani, un tempo residenti sulla cosiddetta Isola di Garda, non lontano da San Felice sul Benaco.
 Ma sono molte le creature mostruose che vengono presentate in questa mostra, dalla bizzarra orca marina, come la definì Giorgio Vasari, ben raffigurata nell’opera Perseo libera Andromeda fino al tema del Thìasos di ittiocentauri, tritoni e nereidi che popolano le opere di Piero di Cosimo e quelle di un affresco-fregio strappato da un palazzo di Rovereto (Palazzo Del Bene), il cui autore è rimasto anonimo. Inoltre basta avventurarsi sul territorio per scoprire innumerevoli mostri marini. Dai grotteschi che popolano il lungo fregio di palazzo Marchetti ad Arco, con il Corte di Nettuno che prende possesso del mare, accompagnato da un festoso corteo di nereidi cavalcanti delfini, tritoni e ittiocentauri, fino alla splendida sirena in pietra che, sulla sommità della chiesa romanica di Sant’Andrea, a Toscolano, non spaventa i fedeli, come erroneamente si scrive solitamente, ma partorisce la chiesa, un’immagine che si ritrova identica in diverse pievi romaniche toscane. Assai spaventose erano invece le creature che popolavano gli oceani tratteggiati negli atlanti pubblicati nel corso del Cinquecento: gli esseri che popolavano gli oceani, avvolti ancora nelle nebbie della superstizione popolare che voleva i mari abitati da mostruosi cetacei, serpenti marini e crostacei divoratori di uomini, erano lì per tormentare chi vi transitava.
Secondo il racconto del geografo e umanista Olao Magno nell’Historia delle genti et della natura delle cose settentrionali (Venezia 1565), i terribili e pericolosi mari settentrionali erano abitati da giganteschi animali marini in grado di sommergere un’intera nave e di lunghissimi serpenti che emergono dal mare per sbranare gli sventurati marinai.
Anche il più familiare delfino, animale sacro a Nettuno e Apollo, veniva caratterizzato nell’iconografia cinquecentesca come un ibrido con connotazioni stravaganti e utilizzato quasi esclusivamente in chiave decorativa: ne è un esempio il versatoio in maiolica policroma di un celebre corredo farmaceutico prodotto da Girolamo e Giacomo Lanfranco delle Gabicce (1579), raffigurante una donna in equilibrio sul dorso di un delfino con la coda capricciosamente ritorta e gli occhi spiraliformi.

Ala Fiere Skywine - Quaderni di viticultura Da venerdì 11 a domenica 13 ottobre. Info: www.skywine.it.

Aldeno Fiere Mostra dei Merlot d’Italia Apertura: da venerdì 25 a domenica 27 ottobre. Teatro comunale. La quattordicesima edizione di MondoMerlot, la più importante e prestigiosa rassegna nazionale dedicata a questo nobile vino. Il Concorso nazionale Merlot d’italia e una serie di eventi, incontri e degustazioni di grande suggestione e qualità che coinvolgeranno ancora una volta le città di Trento e Rovereto. Per operatori di settore ed appassionati un appuntamento imperdibile con le migliori aziende vinicole italiane e le firme più famose del mondo enoico nazionale. Info: www.mondomerlot.it.

Borgo Valsugana Mostre ANIMALI/ANIMALS Apertura: da martedì 1 a giovedì 31 ottobre. Spazi Rossi di Arte Sella. Mostra di disegni e sculture sul mondo animale dell’artista Sally Matthews. Un’esposizione dedicata al mondo animale, in dialogo con le opere che l’artista inglese realizzerà lungo il percorso ArteNatura. Apertura: dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 12. Martedì e mercoledì dalle 14 alle 18. Ingresso gratuito. Durante il periodo estivo gli artisti Sally Matthews, Roger Rigorth, Aeneas Wilder, Luca Petti, Gianandrea Gazzola e Luc Schuiten realizzeranno opere sul percorso ArteNatura e presso l’area di Malga Costa per l’edizione 2013 di Arte Sella. Per informazioni: www.artesella.it.

Cles Mostre SCATTO FISSO. storie di biciclette, di uomini e di artisti Apertura: fino a domenica 6 ottobre. Palazzo Assessorile. Aperto dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19. Chiuso il lunedì. Entrata libera. Aperture serali dalle 20 alle 22, durante le manifestazioni di piazza. Info:Tel. 0463.662091 - 0463.421376.

Levico Terme Fiere EXPO DOMANI SPOSI Apertura: da sabato 12 a domenica 13 ottobre. PalaLevico. Una fiera con un approcio tutto nuovo all’evento più atteso dai futuri sposi. Orario: 10-19. Info: www. bsifiere.com; info@bsifiere.com, tel. 0461.751252.

Pergine Valsugana Mostre Klaus Prior - Figure Arcaiche sculture e dipinti Apertura: da sabato 20 aprile a domenica 3 novembre. Castello. Mostra di sculture e dipinti. Orario di apertura: da martedì a domenica dalle 10.00 fino alle 22.00 lunedì dalle 17.00 alle 22.00. Info: Castel Pergine Tel. 0461.531158; verena@castelpergine.it; www. castelpergine.it. Mostre DISORDINE CREATIVO Apertura: da sabato 28 settembre a martedì 8 ottobre. Spazio Event Art. Via Petrarca 36. Info: www. spazioeventart.com.

Riva del Garda Fiere EXPO RIVA GRAND PRIX AUTO E MOTO SHOW Apertura: da sabato 5 a domenica 6 ottobre. Quartiere Fieristico. L’unica fiera di motori in Trentino - Alto Adige dove sei il protagonista assoluto! Orario di apertura: 9-18.30. Info: www.exporivagrandprix.it. Fiere IO CASA RIVA DEL GARDA Apertura: da sabato 26 a lunedì 28 ottobre. Quartiere fieristico. La prima fiera del Trentino Alto Adige dedicata ad Interior Design, Costruzione e Bioedilizia. Orario: 10-18. Info più dettagliate visitando il sito: www.iocasarivadelgarda.it. Mostre Pinacoteca: Testimonianze figurative tra il XIV e il XIX secolo Apertura: da venerdì 22 marzo a domenica 3 novembre. Museo “La Rocca” - Archeologia dell’Alto Garda. Storia: il lago, gli uomini, i tempi. Mostra permanente. Mostre ALOIS BEER 1900-1910 Apertura: da domenica 14 aprile a domenica 3 novembre. MAG Museo Alto Garda. Panorami fotografici del Garda dalle collezioni del Kriegsarchiv di Vienna. A cura di Alberto Prandi. Orario: dalle 10 alle 18. Chiuso lunedì. Ulteriori informazioni: www.museoaltogarda.it. Mostre Claudio Olivieri. Il colore disvelato Apertura: da venerdì 7 giugno a domenica 3 novembre. MAG Museo Alto Garda. Una selezione di venti quadri, in parte provenienti dalle raccolte del Mart di Rovereto, sarà esposta a giugno nelle tre sale destinate alle mostre temporanee che chiudono il percorso della collezione permanente del Museo Civico di Riva del Garda. A cura di Daniela Ferrari. Ulteriori informazioni: www.museoaltogarda.it.

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trentinomostre Mostre PIETRO RICCHI A LUME DI CANDELA - l’inviolata e suoi artefici Apertura: fino a domenica 3 novembre. Museo. Mostra a cura di Marina Botteri e Cinzia D’Agostino. Info: Museo Riva del Garda - Tel. 0464.573869; www.museoaltogarda.it. Mostre Paesaggi del Sommolago. Dal V millennio a.C. all’età moderna Apertura: fino a domenica 3 novembre. Museo. Mostra a cura di Gian Pietro Brogiolo. Info: Museo Riva del Garda - Tel. 0464.573869; www.museoaltogarda.it. Mostre MOSTRI SMISURATI E CREATURE FANTASTICHE TRA I FLUTTI. Piero di Cosimo a Riva del Garda Apertura: da sabato 10 agosto a domenica 3 novembre. MAG, Museo. Mostra a cura di Marina Botteri. Info: Tel. 0464.573869; www. museoaltogarda.it. Mostre MATTEO BOATO - CASE IN CAMMINO Apertura: da domenica 18 agosto a giovedì 31 ottobre. Astoria Park Hotel. Mostra personale. Orario: tutti i giorni 9-22. Info: www.matteoboato.com. Mostre È ORA Apertura: da venerdì 6 settembre a giovedì 31 ottobre. Lido Palace. Mostra personale di Lome. Info: www.gardatrentino.it.

Roveré della Luna Mostre ANNAMARIA GELMI CROCI INCROCI Apertura: da sabato 14 settembre a lunedì 11 novembre. Teatro Parrocchiale. Una mostra-evento che si sviluppa in un percorso attraverso il paese di Roverè della Luna, in occasione del giorno dell’Esaltazione della Santa Croce, il 14 settembre. Il percorso parte dall’installazione site-specific nella Chiesa di Sant’Anna del XV secolo, ricca di affreschi recentemente restaurati, per proseguire in una mostra allestita nel nuovo Oratorio e nelle diverse location messe a disposizione dalle realtà economico-sociali, culturali ed eno-gastronomiche del paese partner dell’iniziativa: le Cantine, la Cassa Rurale, il Comune e alcune aziende.

Rovereto Mostre PASUBIO 1915-1918 Apertura: fino a venerdì 1 novembre 2013. Castello. Orario: dal mar-

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tedì alla domenica ore 10-18. Info: www.trentinograndeguerra.it; www.museodellaguerra.it. Mostre La magnifica ossessione Apertura: fino a domenica 6 ottobre 2013. Mart. Il Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto celebra i suoi primi dieci anni di vita attraverso una mostra che ridisegna la relazione delle sue collezioni con il pubblico, riflette sul proprio patrimonio e intraprende un modo inedito di osservarlo. Info: www. mart.tn.it. Mostre HUMAN RIGHTS? #MIGRANTES L’IMMIGRAZIONE E L’ACCOGLIENZA Apertura: da sabato 28 settembre 2013 a lunedì 6 gennaio 2014. Fondazione Opera Campana dei Caduti - Colle Miravalle. L’arte contemporanea parla dei diritti umani. Orari d’apertura: 9-18. Info: tel. 0464.434412 cell. 347.6229356. Mostre XIX mostra internazionale di filatelia, numismatica e cartofilia Apertura: da venerdì 4 a domenica 6 ottobre. Mart. Auditorium “F. Melotti”. Mostre michelangelo perghem gelmi (1911-1992) Apertura: da venerdì 8 novembre a domenica 13 gennaio. Mart. Un omaggio a una delle personalità più originali della scena trentina a vent’anni dalla sua scomparsa. Curata da Fabio Campolongo con l’Archivio del ‘900, l’esposizione è accompagnata da un catalogo che viene pubblicato grazie al contributo dell’Ordine degli Ingegneri trentini e della Fondazione Luigi Negrelli. Info: www. mart.tn.it.

Tione di Trento Mostre GRAMODAYA Apertura: da venerdì 4 ottobre a venerdì 8 novembre. Sale Expo del Centro Studi Judicaria - Viale Dante, 46. Ingresso libero. Info: Centro Studi Judicaria Tel. e Fax 0465.322624.

Disordine creativo SpazioEventArt di pergine

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ino al 12 settembre si è tenuta a Spazio Event Art la mostra “Poker d’arte”, la combinazione delle quattro mostre personali di Claudio Cavalieri, Fabrizio Ognibeni, Enrico Tomasi e Paolo Ober, con la brillante presentazione del prof. Franco Lancetti. L’associazione artistica si è mossa anche in ambito regionale, partecipando a “Kreativ”, la fiera della creatività di Bolzano, con un gruppo di propri artisti dove alcuni di loro hanno intrattenuto il pubblico dipingendo sul posto. Nonostante queste attività, dietro le quinte si stavano concretizzando gli ultimi preparativi per l’avvenimento più importarte, l’evento internazionale “Disordine creativo”, associato alla Giornata del Contemporaneo Amaci (Associazione musei d’arte contemporanea italiani). Il progetto prevede una prima mostra dal 28/9 al 8/10 presso la sede di SpazioEventArt in Via Petrarca 36 di Pergine Valsugana, inaugurazione sabato 28/9 ore 18. Qui, il giorno 5 ottobre, si svolgerà la vera e propria “giornata Amaci” con performances non stop dalle 18.30 fino alle 22. I direttori artistici saranno Mara Campaner di Treviso e Marco Cruciani di Trento, con il coordinamento generale dell’infaticabile Claudio Cavalieri, anima dell’associazione. Una seconda mostra si terrà poi dal 10 al 27 ottobre presso Palazzo Thun - Torre Mirana a Trento, inaugurazione giovedì 10/10 ore 18. Tra i numerosi autori provenienti da fuori regione, troveranno naturalmente spazio molti artisti trentini, che potranno così confrontarsi in un contesto di alta levatura. Tutto l’insieme sarà dunque veramente “arte totale”, con la presenza di pittura, scultura, installazioni, fotografia, video, musica, poesia, balletto, performances. Con un certo orgoglio lo staff di Spazio Event Art ricorda che al momento questa è l’unica struttura autogestita della regione che realizza un simile progetto, e a livello nazionale non ci sono altre proposte tanto articolate da interessare due sedi per due città diverse (Trento e Pergine). La manifestazione gode del patrocinio del Comune di Pergine, dell’archivio ADAC del MART (l’archivio degli artisti trentini contemporanei) e l’approvazione di Amaci. L’evento è realizzato in collaborazione con Archivio Monografico Italiano (MI), Spazi Simutanea (FI), Weartgallery di Uboldo–Saronno (Va) e l’associazione Arte&Arte (Ve). Anche quest’anno verrà realizzato un DVD documentario della manifestazione, curato da Paolo Ober. Mentre a Trento si proseguirà con l’ultima parte di quanto appena descritto, la sede di Pergine ospiterà un’altra interessante iniziativa intitolata “C’era una volta”, dedicata al mondo delle fiabe. Tutti i partecipanti (più di cento) presenteranno disegni e dipinti impostati sul semplice formato A4, scatenando la propria immaginazione circa i personaggi che ci hanno accompagnato nella nostra infanzia. Anche per la realizzazione di questa idea si registra la collaborazione di Spazi Simultanea di Firenze.


trentinomostre Stenico Mostre ORIZZONTI DI VIAGGIO ROCCHE E CASTELLI DEL SUDTIROLO Apertura: da sabato 13 luglio a domenica 3 novembre. Castello di Stenico. Un viaggio attraverso le valli del Sudtirolo in una sessantina di stampe antiche: è questo l’affascinante tema della mostra estiva del Castello di Stenico. Orario: aperto tutti i giorni tranne il lunedì, 10-18.

Trento Fiere FA’ LA COSA GIUSTA! Apertura: da venerdì 25 a domenica 27 ottobre. Trento Fiere. La mostra mercato porterà anche quest’anno oltre 160 fra agricoltori biologici, botteghe del commercio equo, associazioni, cooperative sociali, e aziende che propongono prodotti e servizi rispettosi dell’ambiente. Per i consumatori ma anche per le scuole, un’occasione per incontrare aziende, progetti e buone prassi amministrative, che sul territorio locale, ma non solo, stanno costruendo un’economia più attenta alle persone e all’ambiente. Accanto alla mostra mercato, un ricco programma culturale, che affianca ai laboratori pratici e agli spettacoli, numerosi appuntamenti di approfondimento dei temi proposti in fiera. Info: www. trentinoarcobaleno.it.

Mercati Mercatino dei Gaudenti 12 sabato. Anche sabato 26 ottobre. Info: www.mercatinodeigaudenti.it. Ore 8-16.

Mostre ESPOSTO ALLA LUCE Apertura: fino a domenica 3 novembre. Museo Le Gallerie - Piedicastello. Fotografia in Tirolo dal 1854 al 2011. Ingresso libero: Orario: da martedì a domenica 9-18. Lunedì chiuso. Info: Fondazione Museo storico del Trentino Tel.

0461.1747000; www.museostorico.tn.it. Mostre TRENTINI NELL’EGEO Da Giuseppe Gerola ai boscaioli della Val di Fiemme Dal 4 al 31 ottobre. Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas. Piazza Cesare Battisti. Mostra fotografica tratta dal volume “Gli uomini del legno sull’isola delle rose: la vicenda storica del villaggio italiano di Campochiaro a Rodi (1935-1947)“ di Renzo Maria Grosselli e Comitato Famigliari Emigrati Fiemmesi a Rodi (ed. Curcu&Genovese). Orari: da martedì a domenica ore 9-13/14-17.30. Info: Tel. 0461.492161

Mostre sangue di drago, squame di serpente Apertura: da sabato 10 agosto 2013 a lunedì 6 gennaio 2014. Castello del Buonconsiglio. Animali fantastici. Mostra organizzata in collaborazione con Landesmuseum Zürich. Info: www.buonconsiglio.it.

Mostre Mostra mercato minerali, fossili e pietre lavorate - 13° edizione Apertura: da sabato 12 a domenica 13 ottobre. Saloni di Trento Fiere Spa - Via Briamasco 2. Orario: Sabato 9-19. Domenica 9-18. Info: www.trentofiere.com.

Mostre Aeroplani nemici sono su Trento Apertura: fino a domenica 3 novembre. Torre Vanga, piazza della Portèla 1. Reportage fotografico 1943-1945. Lunedì chiuso. Ingresso gratuito orario: dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 18.00. Info: Soprintendenza per i beni storico-artistici, librari e archivistici Tel. 0461.492101-492117; sopr. sala@provincia.tn.it.

Mostre L’avanguardia intermedia. Ca’ Pesaro, Moggioli e la contemporaneità a Venezia Apertura: da sabato 19 ottobre 2013 a domenica 26 gennaio 2014. Galleria civica, Via Belenzani 46. In occasione della sua riapertura, la Galleria civica propone una mostra che affronta in una chiave del tutto inedita un tema già affrontato dal Mart: l’opera dell’artista trentino Umberto Moggioli. L’attenzione della mostra si focalizza, in particolare, sulla relazione dell’artista con l’ambiente di Ca’ Pesaro in un confronto tra il lavoro di Moggioli e quello di Umberto Boccioni, Gino Rossi, Arturo Martini, Felice Casorati, Pio Semeghini e Tullio Garbari. A cura di Alessandro Del Puppo. Ingresso libero. Orario: da martedì a domenica 10-18. Lunedì chiuso. Info: Galleria Civica di Trento m.pilati@mart.tn.it; www.mart. trento.it/galleriacivica.

Mostre SILVIO CATTANI E ALDO PANCHERI Apertura: da sabato 7 settembre 2013 a lunedì 6 gennaio 2014. Grand Hotel Trento. Info: Tel. 0461.271000. Mostre LA MANO: ARTE, ARTO, ARTEFATTI Apertura: fino a martedì 31 dicembre. Muse - Museo delle Scienze, Viale del Lavoro e della Scienza, 3. Ideata e curata da Ugo Morelli, la mostra interpreta e offre un suggestivo dialogo fra scienza e arte, antropologia, fisiologia e psicologia, estetica e neuroscienze. Un vera scoperta dei “mille volti della mano” e su quello che con loro, in un tacito rapporto tra mente e mano facciamo tutti giorni, fin dall’inizio della Storia. La mostra si basa su installazioni interattive, reperti storici e oggetti d’arte. Orario: da martedì a venerdì ore 10-18; sabato e festivi ore 10-19. Lunedì chiuso. Info: Muse Tel. 0461.270311; www.muse.it. Mostre digital way of living Apertura: fino a domenica 12 gennaio 2014. Muse - Museo delle Scienze, Viale del Lavoro e della Scienza, 3. L’installazione di Telecom Italia al Muse racconta la storia di questa evoluzione tecnologica e culturale, in maniera coinvolgente, emozionale ed interattiva. Ripercorrendo il passato e interagendo con il presente, entriamo in contatto con il nostro domani; la Persona è al centro di questo percorso, fatto di quattro aree tematiche, dove la Rete garantisce un dialogo costante tra azioni ed esperienze. Orario: da martedì a venerdì ore 10-18; sabato e festivi ore 10-19. Lunedì chiuso. Info: Muse Tel. 0461.270311; www.muse.it.

Mostre LA CITTà SOTTILE ARCHITETTURA UTOPICHE IDEATE DAI BAMBINI Apertura: da venerdì 20 settembre a lunedì 18 novembre. Museo Diocesano Tridentino. Un’esposizione davvero inusuale: un po’ teatro, un po’ mostra, un po’ viaggio, La città sottile è una grande installazione collettiva nata dalla fantasia dei bambini della scuola primaria: dai loro sogni, dalle paure, dai desideri hanno preso forma una e molte città da osservare, ascoltare e annusare. La città sottile è infatti un teatro di cose, di figure, di mondi che si intrecciano e si definiscono l’un l’altro; è fatta dei rumori del traffico e di silenzi, di immagini in bianco e nero e di colori, di luci e di buio. Nella Città sottile ogni visitatore può intraprendere un viaggio curioso e illuminante tra le vie di città utopiche e stravaganti, dove alla dimensione del sogno si affianca una riflessione attenta e vivace sui problemi delle città contemporanee. Info: Tel. 0461.213815/821. Mostre RENATO PANCHERI Apertura: da martedì 1 a giovedì 31 ottobre. Via Monsignor Endrici, 17. Mostra con opere scelte di paesaggi a olio su tela. Orario d’apertura: dal lunedì al sabato (festivi esclusi), dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19. Info: 334.1028483. Mostre DISORDINE CREATIVO Apertura: da giovedì 10 a domenica 27 ottobre. Palazzo Thun. Torre Mirana. Orario: 10-12 e 16-19 tutti i giorni. Info: www.spazioeventart.com.

Vigo di Ton Mostre IL TEMPO IN UNA STANZA Apertura: da venerdì 5 luglio a domenica 13 ottobre. Castel Thun. L’orologeria trentina del ‘700 a Castel Thun. La mostra racconta, nello spazio prezioso e raccolto della torre della Biblioteca di Castel Thun, la storia della sorprendente fioritura dell’orologeria Trentina nel XVIII secolo. Gli esemplari esposti, molti dei quali inediti, si devono alla maestria, alle singolari capavità tecniche e all’inventiva degli orologiai locali. Orario: 10-18. Ingresso libero. Info: tel. 0461.657816; www.buonconsiglio.it.

Villa Lagarina Mostre MATERIA LIEVE Apertura: da sabato 5 ottobre a sabato 2 novembre. Palazzo Libera. Mostra dedicata allo scultore Mauro De Carli (1944-2008). Entrata libera. Luned-martedì chiuso. Mercoledì. giovedì e venerdì ore 14-18. Info: Info: Tel. 0464.414966; 0464.494200; tonico52@yahoo.it.

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tmottobre


trentinoappuntamenti

Autunno da buongustai e amanti dell’arte

I

l mese di ottobre è dedicato ai buongustai e alle buone forchette, ma anche a chi ama oltremodo la musica di qualità, la danza, ecc.

Il 12 e il 13 ottobre, il borgo di Casez diventa un TEATROlaboratorio interattivo e diffuso per INTERPRETARE la

Mela d.o.p. della Val di Non e le sue eccellenze enogastronomiche. Dal 18 ottobre al 3 novembre, sempre in Val di Non, tornano i menù di un tempo cucinati secondo ricetta contadina.

Itinerari Jazz cambia formula e propone un cartellone di sei appuntamenti che avranno una precisa continuità temporale. Il concerto del 27 ottobre

all’Auditorium di Trento con il grande chitarrista John

McLaughlin e il

Andrea Scanzi

S

i è laureato in lettere nel 2000 con una tesi sui cantautori. Autore con Enrico Mattesini dei testi della biografia di Roberto Baggio (Una porta nel cielo/Il sogno dopo), ha scritto per Il Mucchio Selvaggio, il manifesto, Il Riformista, L’Espresso e Panorama, prima di passare nell’agosto 2005 a La Stampa. Ha vinto lo Sporterme 2003 come “miglior giornalista under 30” e il Premio CONI 2005 Sezione Letteratura. Si occupa di cultura, costume, spettacolo, politica, vino e sport. È giurato al Club Tenco e Direttore Artistico del Premio Pigro Ivan Graziani. Ha scritto lo spettacolo Gaber se fosse Gaber, patrocinata dalla Fondazione Gaber, che attraversa i teatri d’Italia dal 2011 e continuerà fino al 2013. Nel settembre 2012 ha esordito con un secondo spettacolo teatrale, Le cattive strade, con Giulio Casale, dedicato a Fabrizio De André. Nell’estate del 2011 ha lasciato La Stampa per approdare a Il Fatto Quotidiano con il quale tuttora collabora. L’11 settembre 2007 è uscito per Arnoldo Mondadori Editore il bestseller Elogio dell’invecchiamento, alla scoperta dei 10 migliori vini italiani, giunto alla terza edizione.

suo progetto legato agli indiani di “Shakti“ aprirà infatti una nuova fase per la più longeva rassegna di jazz trentina.

giornalista Andrea

Scanzi, che racconta in modo

efficace il percorso artistico di Giorgio Gaber Ed eccoci a Fa’

la cosa giusta, la nona

edizione della fiera dell’economia solidale si terrà a Trento,

È affidata alle suggestioni

padiglione fiere, dal 25 al 27 ottobre.

del melodramma di

Eccoci allo spazio dedicato agli amanti della danza. Ad

Gioacchino Rossini

aprire la stagione al Sociale di Trento il 16 ottobre sarà la

“Il barbiere di Siviglia”, in scena

protagonista del riallestimento di Terramara, il primo

al Teatro Sociale,sabato

spettacolo realizzato nel 1991 dagli stessi Michele

12 ottobre in serata e nel

Abbondanza e Antonella Bertoni e il primo appuntamento

compagnia “di casa” Abbondanza/Bertoni,

pomeriggio di domenica 13 alle 16, la “Stagione lirica

di una breve rassegna monografica firmata dallo stesso

regionale”.

duo

Sabato 5 ottobre “Na

crociera... de

sogno!” spettacolo tragicomico della Filodrammatica S.Genesio.

L’Associazione Oasi inaugura la rassegna “Specchi

Riflessi” al teatro Valle dei Laghi di Vezzano. Tra gli eventi, sabato 26 ottobre, appuntamento con l’incontro-

spettacolo Gaber se fosse Gaber, scritto e interpretato dal 110

tmottobre

Per il teatro ragazzi, primo appuntamento “Anch’io a teatro con mamma e papà” quello di sabato 26 ottobre, con la compagna Eccentrici Dadarò in Un anatroccolo in cucina. Con il concerto di mercoledì 2 ottobre, invece, riprende il filo di note classiche offerto dalla Società

Filarmonica di Trento.


trentinoappuntamenti 2 mercoledì Musica ESTRIO IN CONCERTO Trento. Ore 20.45. Sala Filarmonica, via Verdi, 30. Laura Gorna,violino; Cecilia Radic, violoncello; Laura Manzini, pianoforte su musiche di Shostakovich, Piazzolla, Corea e Ravel. Info: Società Filarmonica Tel. 0461.985244; info@filarmonica-trento.it; www. filarmonica-trento.it.

3 giovedì

Enogastronomia I RIFUGI DEL GUSTO RIFUGIO BARRICATA Grigno. Altipiano di Marcesina. Menù speciale con prodotti trentini ed escursione sull’altipiano. Come arrivare: da Selva di Grigno in auto seguendo la strada degli Altopiani (14 km); necessario permesso di transito gratuito da richiedere presso il Comune di Grigno, oppure strada provinciale da Enego (VI). Info: APT Valsugana Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it. Musica Risuoni del sacro Trento. Ore 20.30. Chiesa Sant’Apollinare. Concerto di musica sacra e spiritual-gospel. Coro Calicantus, dirige il Maestro Giancarlo Comar al pianoforte la Maestra Lorenza Anderle. Ingresso libero. Info: www.calicantus.it.

Cultura Conferenza Trento. Ore 17. Caffè letterario Bookique, parco della Predara. “Il Fiore di Ismene” Caffè delle donne. Storie ed esperienze raccontate con voce di donna. Ingresso libero e gratuito Tel. 0461.884211.

Teatro DOLORI, DOLORI, DOLORI! Riva del Garda. Ore 20.45. Teatro. Commedia di Gabriele Bernardi con la Filodrammatica “Nino Berti” di Rovereto. Per la XVII edizione di “Ottobre a Teatro 2013”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it.

Cultura Conferenza Trento. Ore 17. Associazione Culturale “A. Rosmini” - Via Dordi, 8. “Volare in ansia di parole: note un profilo di Marco Pola” - poeta trentino. Relatore: Prof. Giuseppe Colangelo. Info: www.associazrosminitrento.it.

Teatro NA CROCIERA... DE SOGNO! Vezzano. Ore 20.45. Teatro Valle dei Laghi. Commedia con la Filodrammatica S. Genesio e Associazione Oasi. Per la rassegna “Specchi riflessi”. Info: www.teatrovalledeilaghi.it.

4 venerdì Cultura Conferenza Trento. Ore 10. Sedi delle cooperative. Assemblatori, addetti alla lavanderia, falegnami e giardinieri: politici al (buon) lavoro. Info dettagliate su: www.cooperazionesocialetrentina.it. Cultura Conferenza Trento. Ore 13. A.L.P.I. Via Ragazzi del ‘99, 13. Politici e imprenditori sociali a confronto. L’inserimento lavorativo in tempi di crisi: peso o risorsa? Info dettagliate su: www. cooperazionesocialetrentina.it.

5 sabato Cultura CONFERENZA Tione di Trento. Auditorium del Centro Studi Judicaria. Ore 10.30 “Agricoltura e rapporto prodotto territorio” dott. Federico Bigaran, Ufficio per le produzioni biologiche della Provincia Autonoma di Trento. Ore 15.30. “La casa sostenibile” con l’arch. Giacomo Carlino, Agenzia provinciale per le risorse idriche e l’energia. Info: Centro Studi Judicaria Tel. 0465.322624.

6 domenica Enogastronomia I RIFUGI DEL GUSTO RIFUGIO BARRICATA Grigno. Altipiano di Marcesina. Menù speciale con prodotti trentini ed escursione sull’altipiano. Info: APT Valsugana Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it. Enogastronomia GRAPPERIE APERTE 32 distillerie di tutta Italia aprono le porte al pubblico domenica 6 ottobre per la decima edizione della manifestazione organizzata dall’Istituto Nazionale Grappa. Info: www.grapperieaperte.it. Famiglia MELA gioco, MELA rido, MELA mangio Vezzano. Ore 14-18.30. Teatro Valle dei Laghi. Una festa in famiglia dove si potrà gustare dal classico strudel alla torta di mele, e partecipare a tanti altri momenti divertenti e golosi pensati per grandi e piccini. Il Teatro diventerà così un laboratorio interattivo diffuso per rendere omaggio a un frutto tra le eccellenze del Territorio Trentino: la mela. Info: www. teatrovalledeilaghi.it.

Tradizione 8^ Festa del Radicchio di Bieno Bieno Valsugana. Un evento dedicato alla cucina locale, ai sapori genuini e gustosi di una tradizione culinaria antichissima. Protagonista d’eccellenza della giornata sarà il radicchio, proposto in tante gustosissime forme, dal salato al dolce, per un menù completo e sopraffino adatto a tutti i palati. La festa propone anche momenti di svago e spettacoli, nonché la possibilità di voli panoramici in elicottero (a pagamento). Info: APT Valsugana Ufficio di Castello Tesino Tel. 0461.727730; castellotesino@ visitvalsugana.it.

9 mercoledì Danza DANZA DEL VENTRE Zambana vecchia. Ore 20.45. Sede Associazione “Mana”. Per info e/o iscrizioni: mimosa.2009@ live.it.

10 giovedì Cultura Conferenza Trento. Ore 17. Associazione Culturale “A. Rosmini” - Via Dordi, 8. “Avv. Gino Marzani - Direttore de “Il Brennero” (1943). Relatore: Dott. Gianni Faustini. Info: www. associazrosminitrento.it.

Cultura Presentazione libro Trento. Ore 17.30. Sala Conferenze del S.A.S.S. Presentazione del libro di Renzo Maria Grosselli, storico e giornalista: “Gli uomini del legno sull’isola delle rose” ed. Curcu&Genovese con Comitato Famigliari Emigrati Fiemmesi a Rodi. Ingresso libero. Info: Tel. 0461.492161; www.trentinocultura.net/archeologia.asp

11 venerdì Cultura Conferenza Pergine Valsugana. Ore 17. Centro Socio Educativo cooperativa CS4 - Via Marconi, 185. Avanti un altro. Una competizione giocosa su un tema serio: l’educazione. Politici a confronto su esigenze concrete, sogni e bisogni di famiglie e cittadini. Info dettagliate su: www. cooperazionesocialetrentina.it. Cultura Skywine - Quaderni di viticultura Ala. Info: www.skywine.it. Musica Daniil Trifonov in concerto Trento. Ore 20.45. Sala Filarmonica, via Verdi, 30. Daniil Trifonov, pianoforte su musiche di Trifonov, Schubert, Chopin. Info: Società Filarmonica Tel. 0461.985244; in-

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trentinoappuntamenti fo@filarmonica-trento.it; www. filarmonica-trento.it.

Musica TRENTO MUSICANTICA Trento. Ore 21. Castello del Buonconsiglio. “La monaca cantante”. Serata con l’Ensemble Cortebella. Info: www.centrosantachiara.it. Teatro pu’ busie che poesie Vezzano. Ore 20.45. Teatro Valle dei Laghi. Commedia con Loredana Cont. Info: www.teatrovalledeilaghi.it.

12 sabato Cultura Alla scoperta di Tridentum Trento. Ore 15.30. Spazio archeologico sotterraneo del Sas, piazza Cesare Battisti. Itinerario archeologico nel centro di Trento, dal SASS

a Porta Veronensis e alla Basilica Paleocristiana. Un appuntamento per chi ancora non ha avuto occasione di scoprire la Tridentum romana, l’antica città definita splendidum municipium dall’imperatore Claudio nel 46 d.C. Info: Tel. 0461.492161; uff. beniarcheologici@provincia.tn.it; www.trentinocultura.net/archeologia.asp.

Teatro NA CROCIERA DA SOGNO Sarche. Ore 21. Teatro Parrocchiale. Commedia di Gigliola Brunelli con la Filo “S. Genesio” di Calavino e Associazione “Oasi” della Valle dei Laghi. Per la XXI edizione di “Amici del Teatro”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it.

Tradizione FESTA D’AUTUNNO: MIELE, CASTAGNE E PRODOTTI LOCALI Pergine Valsugana. Mercatino, laboratori, musica e divertimento per festeggiare la stagione autunnali. Info: APT Valsugana Ufficio di Pergine Tel. 0461.727760; pergine@visitvalsugana.it.

Cultura Skywine - Quaderni di viticultura Ala. Info: www.skywine.it.

Teatro IL BARBIERE DI SIVIGLIA Trento. Ore 20.30. Teatro Sociale, via Oss Mazzurana, 19. Tratta dall’omonima commedia di Beaumarchais, ma ricchissima di originale ispirazione, l’opera è considerata per brio e stile impeccabile, oltre che per l’agile e coloritissima strumentazione, il capolavoro di Rossini nel genere giocoso. Arie e duetti quali Largo al factotum, All’idea di quel metallo, Io son Lindoro, Una voce poco fa e La calunnia, ma anche i godibilissimi recitativi e la splendida Overture, ne hanno decretato un trionfo destinato a ripetersi continuamente sulle scene liriche di tutto il mondo. Info: Centro Servizi Culturali Santa Chiara n. verde 800-013952; www. centrosantachiara.it.

Tradizione EXPO DOMANI SPOSI Levico Terme. PalaLevico. Una fiera con un approcio tutto nuovo all’evento più atteso dai futuri sposi. Orario: 10-19. Info: www. bsifiere.com; info@bsifiere.com, tel. 0461.751252.

Teatro VA TUT BEN... BASTA CHE I PAGA! Riva del Garda. Ore 20.45. Teatro. Commedia di Loredana Cont con la Filo “S. Rocco” di Nave S. Rocco. Per la XVII edizione di “Ottobre a Teatro 2013”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro ROBE DA NO CREDER Centrale di Bedollo. Ore 20.45. Teatro Nuovo. Commedia di Emilio Luigi Motta con la Compagnia “S. Siro” di Lasino. Per la VI edizione di “Foje e Bedol”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it.

13 domenica Cultura Skywine - Quaderni di viticultura Ala. Info: www.skywine.it. Teatro ritratti Mezzolombardo. Ore 20.45. Teatro “S. Pietro”.Teatro danza - coreografia e regia di Laura Zago. Per la rassegna “Le voci d’autunno”.Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it.

RivenditE autorizzatE Biglietti, Concerti, Spettacolo, Sport & Cultura

Trento – Via Ghiaie 15 Tel. 0461 362111 – annunci@bazar.it

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emma Emma presenta un spettacolo tutto nuovo, sia dal punto di vista artistico che produttivo, che prende le forme dal nuovo album di inediti “Schiena”, insieme al già vasto repertorio di hit messe a segno in pochissimi anni.

PADOVA Gran Teatro Geox Corso Australia, presso ex Foro Boario venerdì 22 novembre 2013 ore 21.30

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Abba Dream Lo spettacolo che celebra la più grande band svedese della storia della musica pop, un doveroso omaggio agli ABBA le cui canzoni sono ormai considerate un vero e proprio ’cult’, anche grazie al musical teatrale «Mamma mia!» ed al film di successo con Meryl Streep e Pierce Brosnan. Canzoni eseguite interamente dal vivo, costumi e luci che ricreano le indimenticabili atmosfere degli anni ‘70. PADOVA Gran Teatro Geox Corso Australia 1 novembre 2013 ore 21.30

BOLZANO – Via Bari 15 Tel. 0471 930993 – bazarbz@bazar.it

Orario: lunedì-venerdì 8.30-12.30/14.30-18.30

GIANNI MORANDI

MAX PEZZALI

Dopo l’esperienza di Sanremo Morandi torna alla musica live accompagnato dalla band e, per la prima volta nella sua storia artistica, da 100 giovani musicisti d’orchestra in due serate che si preannunciano straordinarie!

Il tour segue la pubblicazione del suo ultimo album, “MAX 20”, pubblicato lo scorso 4 giugno, che contiene 5 inediti – tra cui il primo singolo “L’universo tranne noi” – e 14 duetti con i più grandi artisti della scena musicale italiana, nei brani che hanno segnato la carriera di Max.

verona Arena 7 e 8 ottobre 2013 ore 21

verona Palasport martedì 3 dicembre 2013 ore 21.00


trentinoappuntamenti

Tradizione FESTA D’AUTUNNO: MIELE, CASTAGNE E PRODOTTI LOCALI Pergine Valsugana. Mercatino, laboratori, musica e divertimento per festeggiare la stagione autunnali. Info: APT Valsugana Ufficio di Pergine Tel. 0461.727760; pergine@visitvalsugana.it. Tradizione Festa dei sapori d’autunno Caldonazzo. Mercatino di piante e fiori, oggetti d’artigianato, prodotti biologici e gastronomia locale, accompagnati, laboratori, musica e divertimento. Info: APT Valsugana Tel. 0461.727700; info@ visitvalsugana.it. Tradizione FESTA DI CHIUSURA Baselga di Piné. Ore 11. Rifugio Tonini. Tradizionale festa di chiusura stagionale del Rifugio Tonini con S. Messa, pranzo a base di prodotti tipici trentini e pomeriggio con musica e divertimento. Info: Rifugio Tonini Tel. 0461.683022, 348.3683836. Tradizione 7^ ESPOSIZIONE DI CAPRA PEZZATA MOCHENA Bedollo. Centro Polifunzionale di Centrale. Esposizione e premiazione di becco adulto, capra adulta con corna, capra adulta senza corna. Programma: alle ore 9.00 raduno dei capi nell’area espositiva e inizio del mercato che durerà fino a sera. Dalle ore 9.30 alle 12.00 valutazione dei soggetti presenti all’esposizione. Dalle ore 12.00 alle 12.30 sfilata nell’arena dei migliori soggetti e alle ore 12.30 premiazione dei campioni di categoria. Durante tutta la durata della manifestazione sarà presente un punto ristoro, un mercatino di prodotti tipici locali e i contadini potranno vendere i loro animali. Info: 349.3911803. Tradizione EXPO DOMANI SPOSI Levico Terme. PalaLevico. Una fiera con un approcio tutto nuovo all’evento più atteso dai futuri sposi. Orario: 10-19. Info: www. bsifiere.com; info@bsifiere.com, tel. 0461.751252.

15 martedì Cultura Conferenza Trento. Ore 20.30. Istituto Internazionale di Psicosintesi Educativa in via Paradisi 15/4. La relazione di coppia: imparare a stare insieme superando gli stereotipi.

Conferenza introduttiva al percorso di crescita interiore per coppie di tutte le età. Otto incontri settimanali per imparare come comunicare, litigare, affrontare la vita a due. Info: iipe.trento@yahoo.com.

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16 mercoledì Danza TERRAMARA 1991/2013 Trento. Ore 20.30. Teatro Sociale. Spettacolo con la Compagnia Abbondanza/Bertoni. Coreografia Michele Abbondanza con Eleonora Chiocchini e Francesco Pacelli cura del riallestimento Antonella Bertoni su musiche J.S. Bach, G. Yared, S. Borè e musiche della tradizione popolari. Info: www.centrosantachiara.it; numero verde 800 013952.

17 giovedì Cultura Conferenza Trento. Ore 17. Welfare: la società interroga la politica. La sussidiarietà, da proclama ad azione concreta. Info dettagliate su: www. cooperazionesocialetrentina.it.

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Teatro IL BARBIERE DI SIVIGLIA Trento. Ore 16. Teatro Sociale, via Oss Mazzurana, 19. Info: Centro Servizi Culturali Santa Chiara n. verde 800-013952; www.centrosantachiara.it.

Cultura FESTIVAL DELLE PROFESSIONI Trento. P.zza Cesare Battisti. Il programma della manifestazione è consultabile sul sito: www.festivadelleprofessioni.it. Cultura Conferenza Trento. Ore 17. Associazione Culturale “A. Rosmini” - Via Dordi, 8. “Il Canonico Michael Gamper. Una vita per il Sudtirolo”.Relatore: Dott. Lorenzo Baratter. Info: www.associazrosminitrento.it.

18 venerdì Cultura Conferenza Pieve di Bono. Ore 20.30. Palestra comunale. La montagna che fa bene. Camminare da soli, stare con la gente, vivere. Il racconto di un progetto che va oltre l’assistenzialismo delle persone fragili per attuare una vera integrazione sociale. Info dettagliate su: www. cooperazionesocialetrentina.it. Cultura conferenza Trento. Ore 17.30. Sala Conferenze del S.A.S.S. Conferenza dal titolo: “Il Dodecaneso italiano tra politica e cultura“ con Luca Pignataro, dottore di ricerca in Storia moderna e contemporanea. Ingresso libero. Info: Tel. 0461.492161; www.trentinocultura.net/archeologia.asp Cultura Conferenza Cles. Ore 21. Cassas rurale Tuenno - Val di Non. Via Marconi. La società è bella perché è varia. Come muovere un cambiamento culturale verso un nuovo welfare più partecipato? Un confronto aperto

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per costruire le basi dei progetti di domani. Info dettagliate su: www. cooperazionesocialetrentina.it. Cultura FESTIVAL DELLE PROFESSIONI Trento. P.zza Cesare Battisti. Il programma della manifestazione è consultabile sul sito: www.festivadelleprofessioni.it.

mi, viola da gamba e direzione; Graciela Gibelli, soprano; Dorothee Oberlinger, flauto dolce; Alessandro Tampieri, violino solista; Marcel Comendant, cymbalon; Il Suonar Parlante, orchestra su musiche di Telemann, Hasse, Graun e Handel. Info: Società Filarmonica Tel. 0461.985244; info@ filarmonica-trento.it; www.filarmonica-trento.it.

Danza il ballo del qua Trento. Ore 20.30. Teatro Cuminetti. Il Ballo del Qua è uno spettacolo incantevole interpretato da bambini ma rivolto al mondo degli adulti. Un “azzardo” riuscitissimo, come testimoniano le recensioni, realizzato da Michele Abbondanza e Antonella Bertoni a Rovereto dove, per tre anni, hanno condotto con sette giovanissimi (età massima 11 anni) un laboratorio creativo da cui è nato lo spettacolo. Un progetto di Antonella Bertoni con la regia e coreografia di Michele Abbondanza e Antonella Bertoni Con Tobia Abbondanza, Jacopo Bertoldini, Naima Fiumara, Matilde Laezza, Emily Manica, Federico Petrolli, Francesco Petrolli. Info: www.centrosantachiara.it; numero verde 800 013952.

Tradizione 30^ CASTAGNADA BIANA Albiano. Tendone. Festa autunnale dedicata ad uno dei prodotti caratteristici della Valle di Cembra: il marrone di Albiano, coltivato da tempo immemorabile e impiegato con grande versatilità nella cucina locale. La manifestazione ricorda i tempi lontani in cui le donne di Albiano intrecciavano lunghe ghirlande, infilzando le castagne con l’ausilio di una cordicella e scendevano a Trento per venderle in occasioni particolari. Presso il teatro tenda riscaldato, in centro al paese, degustazioni e vendita di specialità gastronomiche a base di castagne e farina di castagne. Durante la giornata animazione per grandi e piccini, cucina tipica trentina, musica e ballo per tutti. Info: A.p.T. Tel. 0461.683110.

Enogastronomia DIVIN OTTOBRE Altopiano di Piné e Valle di Cembra. Fine settimana alla scoperta della Strada del Vino e dei Sapori vi accompagnerà in un viaggio di gusto tra i colori e i sapori dell’autunno attraverso la visita a cantine, aziende agricole e ristoranti, passeggiate nei vigneti e negli antichi masi, degustazione nelle antiche caneve e gustosi menù realizzati con prodotti locali e abbinati ai vini del territorio. Info: Strada del Vino del Trentino 345.7054561, www. stradedelvinodeltrentino.it, A.p.T. Tel. 0461.683110. Musica vittorio ghielmi in concerto Trento. Ore 20.45. Sala Filarmonica, via Verdi, 30. Vittorio Ghiel-

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19 sabato Cultura Convegno Levico Terme. Palazzo delle Terme. Convegno internazionale sulla libertà di circolazione dei pazienti nei paesi europei in conseguenza della ormai prossima entrata in vigore della Direttiva U.E. 2011/24 che sancisce il diritto dei cittadini europei ad avvalersi dei diversi sistemi sanitari nazionali godendo in forma diretta delle stesse prestazioni sanitarie garantite dai singoli stati di appartenenza. Il Convegno prevede una serie di relazioni e tavole rotonde che metteranno a confronto la situazione dei sistemi sanitari europei ed italiani e farà il punto sullo stato di attuazione della Direttiva. Il Convegno vuole inol-

Cultura Conferenza Rovereto. Ore 14.30. Via Mazzini. Centro storico. Il Trentino che vorrei. Una parola, un sogno, un’idea da lasciare impressi su di un mattone. I messaggi dei cittadini per coloro che guideranno il Trentino. Info dettagliate su: www.cooperazionesocialetrentina.it. Cultura FESTIVAL DELLE PROFESSIONI Trento. P.zza Cesare Battisti. Il programma della manifestazione è consultabile sul sito: www.festivadelleprofessioni.it. Enogastronomia DIVIN OTTOBRE Altopiano di Piné e Valle di Cembra. Fine settimana alla scoperta della Strada del Vino e dei Sapori vi accompagnerà in un viaggio di gusto tra i colori e i sapori dell’autunno attraverso la visita a cantine, aziende agricole e ristoranti, passeggiate nei vigneti e negli antichi masi, degustazione nelle antiche caneve e gustosi menù realizzati con prodotti locali e abbinati ai vini del territorio. Info: Strada del Vino del Trentino 345.7054561, www. stradedelvinodeltrentino.it, A.p.T. Tel. 0461.683110. Teatro NO BASTA EN COLP DE FORTUNA PER AVER LA LUNA Trento. Ore 20.45. Teatro “Cuminetti”. Commedia di Giovanni Busatto con la Filodrammatica Giovanile di Panchià. Per la XVII edizione di “Palcoscenico Trentino”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro UOMINI SULL’ORLO DI UNA CRISI DI NERVI Riva del Garda. Ore 20.45. Teatro. Commedia di Alessandro Capone e Rosario Galli con l’”Estravagario Teatro” di Verona. Per la XVII edizione di “Ottobre a Teatro 2013”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it.

Teatro ULISSE PRINOT, FARMACISTA DE NOT Rovereto. Ore 20.45. Teatro S. Maria. Commedia di Amendola e Corbucci - adattamento dialettale della compagnia Filo “Toblino” di Sarche. Per la rassegna teatrale “Ugo Coelli”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Tradizione 34^ Festa della Castagna RoncegnoTerme. Tradizionale festa dedicata alla castagna con laboratori, musica, mercatino. Info: APT Valsugana Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it. Tradizione 30^ CASTAGNADA BIANA Albiano. Tendone. Festa autunnale dedicata ad uno dei prodotti caratteristici della Valle di Cembra: il marrone di Albiano. Durante la giornata animazione per grandi e piccini, cucina tipica trentina, musica e ballo per tutti. Info: A.p.T. Tel. 0461.683110.

20 domenica Enogastronomia DIVIN OTTOBRE Altopiano di Piné e Valle di Cembra. Fine settimana alla scoperta della Strada del Vino e dei Sapori vi accompagnerà in un viaggio di gusto tra i colori e i sapori dell’autunno attraverso la visita a cantine, aziende agricole e ristoranti, passeggiate nei vigneti e negli antichi masi, degustazione nelle antiche caneve e gustosi menù realizzati con prodotti locali e abbinati ai vini del territorio. Info: Strada del Vino del Trentino 345.7054561, www. stradedelvinodeltrentino.it, A.p.T. Tel. 0461.683110. Teatro DOLORI, DOLORI, DOLORI! Trento. Ore 16. Teatro “Cuminetti”.Commedia di Gabriele Bernardi con la Filodrammatica “Nino Berti” di Rovereto. Per la XVII edizione di “Palcoscenico Trentino”. Spettacolo fuori concorso. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Tradizione 34^ Festa della Castagna RoncegnoTerme. Tradizionale festa dedicata alla castagna con laboratori, musica, mercatino. Info: APT Valsugana Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it. Tradizione 30^ CASTAGNADA BIANA Albiano. Tendone. Festa autunnale dedicata ad uno dei prodotti caratteristici della Valle di Cembra: il marrone di Albiano. Durante la giornata animazione per grandi e piccini, cucina tipica trentina, musica e ballo per tutti. Info: A.p.T. Tel. 0461.683110.


trentinoappuntamenti 21 lunedì Musica IN SUONO VERITAS Trento. Ore 20.30. MUSE. Musiche di Giovanni Benedetto Platti e Arcangelo Corelli, Ensemble Cordia e Ensemble Degli Affetti, Andrea Rognoni primo violino, Stefano Veggetti, maestro di concerto.

23 mercoledì Cultura Conferenza Bolbeno. Ore 21. Loc. Le Coste. Ristorante La Contea. Le parole della politica. Cosa significa sussidiarietà e come applicarla affinché si generi realmente benessere sociale? Strategie e visioni per un nuovo dialogo tra pubblico, privato e terzo settore. Info dettagliate su: www.cooperazionesocialetrentina.it. Danza DANZA DEL VENTRE Zambana vecchia. Ore 20.45. Sede Associazione “Mana”. Per info e/o iscrizioni: mimosa.2009@live.it. Musica Orchestra Haydn Trento. Ore 20.30. Auditorium Santa Chiara, via Santa Croce 67. Ljubka Biagioni e Ingolf Wunder in concerto. Ljubka Biagioni, direttore e Ingolf Wunder, pianoforte su musiche di Stoyanov, Cajkovskij e Dvorak. Info: www.haydn.it.

24 giovedì Cultura Conferenza Trento. Ore 17. Associazione Culturale “A. Rosmini” - Via Dordi, 8. “Silvius Magnago. Leader storico della Svp, per 29 anni Presidente della Provincia Autonoma di Bolzano (1960-1989)”. Relatore: Dott. Paolo Valente. Info: www.associazrosminitrento.it. Musica Villa Lobos remix Trento. Ore 20.30. Sala Conferenze del Muse, Viale del Lavo-

ro e della Scienza 3. Con Cosimo Colazzo e ensemble Sonata Islands. Una reinvenzione delle musiche del grande compositore brasiliano accostati all’esecuzione di alcuni suoi capolavori per pianoforte solo nella stesura originale. Info: TrentinoInJazz Festival; Tel. 392.6911279; www. trentinojazz.com.

25 venerdì Cultura conferenza Trento. Ore 17.30. Sala Conferenze del S.A.S.S. Giuseppe Gerola, Soprintendente ai “Monumenti di Trento, a Rodi e nelle Isole del Dodecaneso” con Spiridione Alessandro Curuni, Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Ingresso libero. Info: Tel. 0461.492161; www.trentinocultura.net/archeologia.asp Danza scena madre Trento. Ore 20.30. Teatro Cuminetti. Terzo ed ultimo appuntamento di InDanza con la Compagnia Abbondanza/Bertoni, Scena Madre è un lavoro di svelamento del sotterraneo che ospita il legame umano più importante: quello tra madre e figlia. In scena ci sono Antonella Bertoni e sua madre, Paola Faleschini, a costruire un incontro ravvicinato di corpi narranti pronti a rendere di pubblico dominio la loro preziosissima intimità. Un “scambio” scenico che è inoltre un incontro anomalo tra chi è stato mille volte sul palcoscenico e chi mai prima d’ora vi era salito. Regia e progetto musicale Michele Abbondanza, coreogafia Antonella Bertoni e Michele Abbondanza con Paola Faleschini e Antonella Bertoni. Info: www.centrosantachiara.it; numero verde 800 013952. Enogastronomia DIVIN OTTOBRE Altopiano di Piné e Valle di Cembra. Fine settimana alla scoperta della Strada del Vino e dei Sapori vi accompagnerà in un viaggio di

Sala riunioni - Sala Banchetti TRENTO Via Pomeranos, 2 Loc. Mattarello Tel. 0461/944545 www.adigehotel.it

gusto tra i colori e i sapori dell’autunno attraverso la visita a cantine, aziende agricole e ristoranti, passeggiate nei vigneti e negli antichi masi, degustazione nelle antiche caneve e gustosi menù realizzati con prodotti locali e abbinati ai vini del territorio. Info: Strada del Vino del Trentino 345.7054561, www. stradedelvinodeltrentino.it, A.p.T. Tel. 0461.683110. Esposizione Mostra dei Merlot d’Italia Aldeno. Teatro comunale. La quattordicesima edizione di MondoMerlot, la più importante e prestigiosa rassegna nazionale dedicata a questo nobile vino. Il Concorso nazionale Merlot d’italia e una serie di eventi, incontri e degustazioni di grande suggestione e qualità che coinvolgeranno ancora una volta le città di Trento e Rovereto. Per operatori di settore ed appassionati un appuntamento imperdibile con le migliori aziende vinicole italiane e le firme più famose del mondo enoico nazionale. Info: www.mondomerlot.it. Teatro ritratti Mezzolombardo. Ore 20.45. Teatro “S. Pietro”.Teatro danza - coreografia e regia di Laura Zago. Per la rassegna “Le voci d’autunno”.Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it.

26 sabato Cultura Alla scoperta di Tridentum Trento. Ore 15.30. Spazio archeologico sotterraneo del Sas, piazza Cesare Battisti. Itinerario archeologico nel centro di Trento, dal SASS a Porta Veronensis e alla Basilica Paleocristiana. Un appuntamento per chi ancora non ha avuto occasione di scoprire la Tridentum romana, l’antica città definita splendidum municipium dall’imperatore Claudio nel 46 d.C. Info: Tel. 0461.492161; uff.beniarcheologici@provincia.tn.it; www.trentinocultura.net/archeologia.asp. Enogastronomia DIVIN OTTOBRE Altopiano di Piné e Valle di Cembra. Fine settimana alla scoperta della Strada del Vino e dei Sapori vi accompagnerà in un viaggio di gusto tra i colori e i sapori dell’autunno attraverso la visita a cantine, aziende agricole e ristoranti, passeggiate nei vigneti e negli antichi masi, degustazione nelle antiche caneve e gustosi menù realizzati con prodotti locali e abbinati ai vini del territorio. Info: Strada del Vino delTrentino 345.7054561, www.stradedelvinodeltrentino.it, A.p.T. Tel. 0461.683110. Escursionismo FALL FOLIAGE: I COLORI DEL BOSCO Grumes. Masi di Grumes. Escursione tra i colori e la poesia del bosco.

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trentinoappuntamenti Info: A.p.T.Tel. 0461.683110, Sviluppo Turistico Grumes Tel. 0461.688003. Esposizione Mostra dei Merlot d’Italia Aldeno. Teatro comunale. La quattordicesima edizione di MondoMerlot, la più importante e prestigiosa rassegna nazionale dedicata a questo nobile vino. Il Concorso nazionale Merlot d’italia e una serie di eventi, incontri e degustazioni di grande suggestione e qualità che coinvolgeranno ancora una volta le città di Trento e Rovereto. Per operatori di settore ed appassionati un appuntamento imperdibile con le migliori aziende vinicole italiane e le firme più famose del mondo enoico nazionale. Info: www.mondomerlot.it. Teatro L’ANATRA ALL’ARANCIA Riva del Garda. Ore 20.45. Teatro. Commedia di W.D. Home e M.G. Sauvajon con la Compagnia “GAD Città di Trento”. Per la XVII edizione di “Ottobre a Teatro 2013”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro LA CENA DEI CRETINI Centrale di Bedollo. Ore 20.45. Teatro Nuovo. Commedia di Fran-

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cis Veber - trad. Filippo Ottoni con la Filodrammatica di Laives. Per la VI edizione di “Foje e Bedol”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro VA TUT BEN... BASTA CHE I PAGA Sarche. Ore 21. Teatro Parrocchiale. Commedia di Loredana Cont con la Filo “S. Rocco” di Nave S. Rocco. Per la XXI edizione di “Amici del Teatro”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro FUM’N TEI OCI Rovereto. Ore 20.45. Teatro S. Maria. Commedia di Romano C. e Sposito R. traduzione in dialetto trentino di Carlo Giacomoni con la Filo “Concordia ‘74” di Povo. Per la rassegna teatrale “Ugo Coelli”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro Gaber se fosse Gaber Vezzano. Ore 20.45. Teatro Valle dei Laghi. Incontro-spettacolo scritto e interpretato dal giornalista Andrea Scanzi, che racconta in modo efficace il percorso artistico di Giorgio Gaber, soffermandosi maggiormente sul Teatro-Canzone, sul sodalizio artistico della coppia

Gaber-Luporini. Per tutta la giornata nel Foyer del Teatro: mostra fotografica di ritratti di Giorgio Gaber. Info: www.teatrovalledeilaghi.it. Tradizione FESTA DELLA ZUCCA Albiano. Ore 14.30-16.30. Museo Casa Porfido. Laboratorio creativo di pittura, disegno, bricolage per realizzare maschere ed addobbi per rendere unica la festa di Halloween. Museo Casa Porfido Tel. 0461.689799, info@ casaporfido.it, www.casaporfido.it.

27 domenica Enogastronomia DIVIN OTTOBRE Altopiano di Piné e Valle di Cembra. Fine settimana alla scoperta della Strada del Vino e dei Sapori vi accompagnerà in un viaggio di gusto tra i colori e i sapori dell’autunno attraverso la visita a cantine, aziende agricole e ristoranti, passeggiate nei vigneti e negli antichi masi, degustazione nelle antiche caneve e gustosi menù realizzati con prodotti locali e abbinati ai vini del territorio. Info: Strada del Vino del Trentino 345.7054561. Escursionismo FALL FOLIAGE: I COLORI DEL BOSCO Grumes. Masi di Grumes. Escursione tra i colori e la poesia del bosco.

Info: A.p.T. Tel. 0461.683110, Sviluppo Turistico Grumes Tel. 0461.688003. Esposizione Mostra dei Merlot d’Italia Aldeno. Teatro comunale. La quattordicesima edizione di MondoMerlot, la più importante e prestigiosa rassegna nazionale dedicata a questo nobile vino. Il Concorso nazionale Merlot d’italia e una serie di eventi, incontri e degustazioni di grande suggestione e qualità che coinvolgeranno ancora una volta le città di Trento e Rovereto. Per operatori di settore ed appassionati un appuntamento imperdibile con le migliori aziende vinicole italiane e le firme più famose del mondo enoico nazionale. Info: www.mondomerlot.it. Musica ITINERARI JAZZ Trento. Ore 20.30. Auditorium. Concerto del grande chitarrista John McLaughlin.

29 martedì Musica Ray Chen e Julien Quentin in concerto Trento. Ore 20.45. Sala Filarmonica, via Verdi, 30. Ray Chen, violino e Julien Quentin, pianoforte


trentinoappuntamenti su musiche di Mozart, Prokofiev, Bach e P. de Sarasate. Info: Società Filarmonica Tel. 0461.985244; info@filarmonica-trento.it; www. filarmonica-trento.it.

Musica «Orchestra Haydn» Trento. Ore 20.30. Auditorium Santa Chiara, via Santa Croce 67. Daniel Kawka e Rachel Kolly d’Alba in concerto. Daniel Kawka, Direttore; Rachel Kolly d’Alba, Violino. Info: www.haydn.it.

7 giovedì

30 mercoledì Musica Nippon Eldorado Trento. Ore 20.30. Sala Conferenze del Muse, Museo delle Scienze, Viale del Lavoro e della Scienza 3. Programma di teatro musicale dedicato alla musica alt rock giapponese degli anni Ottanta-Novanta, trascritta e reinventata da Giovanni Venosta. Info. TrentinoInJazz Festival, Tel. 392.6911279; www. trentinojazz.com. Musica Osso Mastrosso e Carcagnosso Trento. Ore 20.30. Sala Conferenze del Muse, Museo delle Scienze, Viale del Lavoro e della Scienza 3. Una favola morale sulle Mafie. Immagini (movies) dell’artista palermitano Enzo Patti ispirati al suo libro omonimo. Musica live di Sonata Islands Trio con Simone Zanchini e Andrea Dulbecco. Info: TrentinoInJazz Festival Tel. 392.6911279; www.trentinojazz.com. Musica TRENTO MUSICANTICA Trento. Ore 21. Castello del Buonconsiglio. “Il Cinque-Seicento cantante e sonante”. Dipartimento di Musica Antica del Conservatorio di Trento. Coordinatore Roberto Gianotti. Info: www.centrosantachiara.it.

31 giovedì Cultura Conferenza Trento. Ore 17. Associazione Culturale “A. Rosmini” - Via Dordi, 8. “Avv. Tullio Odorizzi - Un trentino per la cooperazione e la buona amministrazione”. Relatore: Dott. Renzo Tommasi. Info: www.associazrosminitrento.it.

NOVEMBRE 6 mercoledì Danza DANZA DEL VENTRE Zambana vecchia. Ore 20.45. Sede Associazione “Mana”. Per info e/o iscrizioni: mimosa.2009@live.it.

Teatro l’officina - storia di una famiglia Trento. Ore 20.30. Teatro Sociale. È la storia di una famiglia di artigiani in un paese del Trentino: quello dove Angela Demattè, giovane attrice e drammaturga, è nata e cresciuta. E la famiglia è la sua. Lo spettacolo, realizzato nell’ambito della collaborazione che vede Teatro Stabile di Bolzano e Centro Servizi Culturali S. Chiara lavorare insieme per la costruzione di una tradizione di drammaturgia del territorio, si propone di parlare in modo concreto e non ideologico del tema più stringente del momento: il lavoro e i suoi mutamenti nell’arco di quasi novant’anni, dal 1926 ai giorni nostri. L’autrice, che, assieme ad Andrea Castelli, figura anche fra gli interpreti, utilizza a tratti anche la parlata dialettale per raccontare una piccola epopea domestica nella quale si rispecchiano le inquietudini, le gioie, le fatiche di un intero popolo. Info: www.centrosantachiara.it; numero verde 800 013952.

8 venerdì Danza BALLETTO DI MILANO - LA VIE EN-ROSE... CHANSONS Trento. Ore 20.30. Teatro Auditorium. I classici della canzone francese per una serata di danza ricca di emozioni. Il Balletto di Milano, storica compagnia nazionale, presenta uno dei suoi blockbuster: il balletto-collage di danze incastonate sulle voci dei più celebri chansonnier. Charles Aznavour, Jacques Brel e Edith Piaf - che dà il titolo allo spettacolo con la sua intramontabile La vie en rose - accompagnano la serata composta a quadri, ciascuno avvolto da un singolare atmosfera. Nostalgica o gioiosa, ironica o malinconica, la danza ideata da Adriana Mortelliti cerca l’afflato delle parole, racconta storie d’amore, solitudini e incontri. Serata di balletto in due atti su canzoni di Charles Aznavour - Jacques Brel - Edith Piaf. Direttore Artistico Carlo Pesta. Regia e coreografia Adriana Mortelliti. Info: www.centrosantachiara.it; numero verde 800 013952. Teatro l’officina - storia di una famiglia Trento. Ore 20.30. Teatro Sociale. Info: www.centrosantachiara.it; numero verde 800 013952.

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trentinomatrimoni per i nostri lettori, due matrimoni sulla rubrica dedicata ai fiori d’arancio

i matrimoni del mese

il matrimonio di sara e stefano

Lei Nome: Sara Anni: 28 Nata a: Trento Residente a: Giustino Occupazione: Impiegata Parrucchiere: Federico Negri - Trento Estetista: Centro Solei - Trento

Lui Nome: Stefano Anni: 32 Nato a: Tione di Trento Residente a: Giustino Occupazione: Falegname 118

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trentinomatrimoni Matrimonio: Religioso Data: 20 luglio 2013 Luogo: Fraveggio di Vezzano Fiori: Frizzera Tiziana - Vezzano Bouquet: FlorArt (Trento) Anelli: Gioielleria Mosele - Trento Lista di nozze: Viaggi Paoli - Tione di Trento Invitati: 100 Ricevimento: Maso Toresella Allestimenti: Martina Coller Bomboniere: Fai da te Torta: Pasticceria Bologna - Rovereto Viaggio: Thailandia Durata: Venti giorni Vivranno a: Giustino

Servizio fotografico a cura di: Roberta Pisoni www.robertapisoni.it 119

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trentinoattualità trentinomatrimoni il matrimonio di luana e mattia Matrimonio: Religioso Data: 24 agosto 2013 Luogo: Palù di Giovo Fiori e bouquet: Fioreria Primavera - Mezzolombardo Anelli: Orologeria Nuova - Trento Lista di nozze: Ag. Viaggi “Dart Travel” - Pergine Valsugana Invitati: 120 Ricevimento: Azienda Agricola Dosila Catering e pasticceria: Primerose - Levico Terme Bomboniere: Il Cigno - Mezzolombardo Torta: Bronzetti - Lavis Intrattenimenti per gli invitati: Dual Band Andrea & Mirko - Calceranica Viaggio: San Francisco, Las Vegas, Los Angeles, Hawaii Vivranno a: Albiano

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Servizio fotografico a cura di: Lucio Tonina www.fototonina.com


trentinomatrimoni

Lei Nome: Luana Anni: 26 Nata a: Trento Residente a: Pal첫 di Giovo Vestito: Atelier AnnaGiulia Spose - Trento Scarpe: Voodoo - Trento Parrucchiere: Salone Marta & Nadia - Vigo Meano Truccatore: Estetica For you - Gardolo Occupazione: Impiegata

Lui Nome: Mattia Anni: 33 Nato a: Trento Residente a: Albiano Vestito e scarpe: Baratto Abbigliamento - Lavis Barbiere: Salone Marta & Nadia - Vigo Meano Occupazione: Artigiano

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trentinoscoop&news

vino, comunicazione e occupazione Il fascino della radio su radiodue regione trasmissioni e servizi per tutti i gusti, tutta la settimana

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a programmazione radiofonica regionale su Radio2 prende il via dal primo ottobre e si protrarrà fino alla fine di dicembre. Il martedì pomeriggio, alle 15, “La vita meravigliosa: le Alpi tra scienza e ecologia”: lo spazio radiofonico di un quarto d’ora la settimana, a cura di Stefano Uccia, è ricco di narrazioni sull’ecosistema alpino, sulla fauna e la flora. Segue “La terra racconta il passato: dall’oggetto all’uomo. Storia archeologica del Trentino” a cura di Flavio Pedrotti. Alle 15.30 va in in onda “Sapete perché, se mangiate insalata, non diventate verdi? Verso i Millennium Goals: nutrizione, malnutrizione e sostenibilità sul pianeta”: in vista del 2015, anno dell’Expo di Milano e del Millennium Goals, il programma, curato da Ugo Slomp, esplora i temi legati all’alimentazione e correlati. Il martedì si conclude con “Rodo-dentro” a cura di Flavio Pedrotti, dove Mario Cagol, autore e attore versatile, affronta i piccoli temi quotidiani ricavandone spunti di rara ilarità. Il mercoledì, alle 15, va in onda “Scrigni: Italia, amore e vita nell’opera di Verdi”, ciclo di incontri radiofonici – curato da Giorgio Balducci – che propone un itinerario di esplorazione dell’opera di Giuseppe Verdi nell’anno in cui si festeggiano i 200 anni dalla nascita, con una forte prospettiva di attualizzazione. Alle 15.30 si propone “1943, i giorni della Portèla”, la riduzione radiofonica curata da Flavio Pedrotti del volume di Luigi Sardi, a carattere storico: “I Giorni della Portèla e di san Martino 1943-1944”. A chiudere, “Pianeta trentino della musica jazz” a cura di Daniele Torresan. La vita musicale trentina dei generi “leggeri” è raccontata con le storie dei gruppi musicali e dei singoli artisti: i compositori, gli interpreti e gli esecutori. Il venerdì pomeriggio, ecco “Attenti a noi due”, programma comico-satirico scritto e interpretato da Lucio Gardin e Loredana Cont. Alle 15.30 va in onda “35 anni endrio”. Il venerdì si chiude con “Enrosadira: i colori delle dolomiti” programma, curato da Giorgio Balducci, che si occupa di cultura ed ambiente. 122

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Ad Ala torna Skywine.2013

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kywine – Quaderni di viticultura è il nome della manifestazione nata nel 2012 con lo scopo di promuovere la conoscenza del vino trentino e di rilanciare l’immagine e la qualità di quella che è una fondamentale risorsa economica per la nostra regione e che più di altre è profondamente legata alla storia e alla cultura, all’ambiente e al paesaggio. L’idea di fondo dell’associazione era ed è tuttora, quella di impostare un’iniziativa che possa dar vita a un dibattito critico sulle questioni che ruotano attorno al vino, per trovare dei punti fermi su cui basare future e comuni prospettive di sviluppo e promozione. Il tutto, con un occhio di riguardo al territorio e agli attori che sono concretamente coinvolti nella produzione vinicola, che sono i punti chiave di un ragionamento organico e incisivo attorno al tema del vino trentino. Dopo un’estate trascorsa tra piccoli appuntamenti e degustazioni un po’ in tutto il Trentino, è in arrivo l’evento principale, che si svolgerà ad Ala nei giorni 11, 12 e 13 ottobre 2013 e che si preannuncia ricco di iniziative e spunti di riflessione oltre che di tanto, tanto vino. L’argomento quest’anno ruoterà attorno ai temi dell’occupazione e della comunicazione: il vino comunica il territorio e i comunicatori comunicano il vino: un processo virtuoso o un cortocircuito? La comunicazione è solo un costo o è una delle leve per la creazione di valore? Le giornate di venerdì 11 e sabato 12 ottobre saranno dedicate a conferenze e tavole rotonde legate ai temi dell’attualità del vino e del territorio: venerdì 11 durante il dibattito “Vino e Politica”, i candidati alla Presidenza della Provincia Autonoma di Trento incontreranno l’assessore all’agricoltura Tiziano Mellarini, mentre subito dopo produttori e wine lover discuteranno della memoria dimenticata dei vini autoctoni lagarini, Enantio e Casetta. Sabato 12 ottobre, invece, si parlerà di Metodo Familiare, interrogandosi sulla tradizione e il futuro di Lambrusco e Colfondo, per concludere in poesia con il reading poetico di Mario Cossali e Quinto Canali prodotto da Tra le Pagine - Mostra dell’Editoria della Vallagarina. La giornata conclusiva, domenica 13 ottobre ospiterà una mostra mercato con 25 aziende trentine e un centinaio di etichette in degustazione, un’area shop e un’area buffet, e un workshop tematico, con oltre quaranta prestigiosi relatori che interverranno per fare il punto sui temi che toccano da vicino il vino del Trentino: occupazione, impresa, politica, comunicazione e consumo. Gli interventi saranno trasmessi in streaming su skywine.it.


trentinoscoop&news

emozionale SPAZIO CASA&LUCE L’amico dei libri che temeva la stupidità

A trento, ILLUMINOTECNICA RIVOLUZIONARIa. DOVE IL CLIENTE COMANDA TUTTO. CON UN TABLET

la scomparsa di ulisse marzatico, Per oltre vent’anni direttore della libreria Disertori. Ma era molto di più che un semplice libraio...

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e ne è andato Ulisse Marzatico, personaggio che come pochi ha segnato la vita culturale e sociale del Trentino, dagli anni Cinquanta in poi. Aveva 85 anni e così come aveva voluto fosse, un paio di anni fa, per la compagna di una vita, la sua “signora Marù”, così ha voluto fosse per lui. Nessun annuncio della morte, nessun funerale e nessuna cerimonia: sole le ceneri disperse al vento, tra le montagne che ha frequentato e amato per una vita. Per oltre vent’anni è stato il direttore della libreria Disertori, nel cuore di Trento. Ma sarebbe riduttivo consegnare alla memoria uno come Ulisse Marzatico, solo quale libraio. Perché anche il suo modo di “stare” in libreria - dove non rinunciava mai alla battuta, al commento anche sarcastico, nei fatti trasformando un luogo di commercio in qualcosa d’altro: cenacolo, centro sociale, casa della cultura - era la prosecuzione dei suoi tanti e vasti interessi. Fu ambientalista, legando il suo nome alla sezione di Italia Nostra ed anche, nei comportamenti di tutti i giorni, in sella alla sua inseparabile bicicletta. Fu grande amante del cinema: dapprima organizzando con la Pro Cultura dei cineforum che contribuirono non poco, nei primi anni Sessanta, allo svecchiamento culturale della città, poi dando il suo vitale apporto al Filmfestival della Montagna. Fu protagonista della vita politica, vicino alle posizioni dei socialisti – nell’era “pre Craxi”– ma sempre alfiere di un pensiero libero, anticonformista, antiautoritario. Non le mandava a dire, ma la sua innata verve polemica derivava da una cultura alimentata, giorno per giorno, da letture (e film) di ogni tipo, senza steccati né ideologie preconcette. Hegel e fantascienza, De Gasperi e i western, poesia e fumetti. E per questo a lui va anche il commosso ricordo dell’editore e della redazione di questa rivista. Ulisse Marzatico è stato un vero “amico” degli editori locali, cui non ha mai fatto mancare consigli, indicazioni, suggerimenti nonché, quando servivano, critiche ed osservazioni. È stato così anche per i libri e le riviste della nostra casa editrice, Curcu

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firmata dal Gruppo Giovannini Materiali Elettrici una delle novità più interessanti dell’autunno. Si tratta del nuovo punto vendita di via Maccani, Casa&Luce, dove da ottobre si potrà trovare tutto il meglio delle marche e dei prodotti d’illuminazione. Ma non è questa la rivoluzione, mentre lo è il sistema di gestione e controllo completamente domotico e “in mano” al cliente stesso. Cosa significa? Semplice, che il cliente, dopo brevissima istruzione, può visitare liberamente il negozio dotato di tablet fornito al momento dell’entrata, che gli consente di visualizzare e gestire le varie accensioni/spegnimenti dei corpi illuminanti che caratterizzano i vari ambienti espositivi. E una volta individuati i prodotti preferiti, con un click si potrà visualizzare le specifiche tecniche e anche finalizzare l’eventuale acquisto. Ovviamente, non si è soli all’interno di Casa&Luce. La qualificazione degli assistenti alla vendita è tale da essere in grado di supportare al meglio il cliente privato come l’installatore qualificato, l’architetto o il professionista di design. Il tutto per proporre un servizio di altissima qualità, dove la professionalità si mischia con l’emozionalità, creando spazi in grado di far toccare con mano e vedere contestualizzati decine e decine di prodotti. & Genovese. E ci piace ricordare che proprio a “Trentino Mese” volle concedere la sua ultima intervista, apparsa sul numero di dicembre dello scorso anno. Per questo lo vogliamo salutare, ora che il suo spirito riposa libero – nel vento delle montagne – riproponendo le risposte che ci diede per comporre la “carta di identità” che accompagnava l’intervista. Il libro della sua vita? “L’Odissea” di Omero. E poteva essere altrimenti, per un Ulisse? Il piatto preferito: le puntine di maiale ai ferri. Il film del cuore, “Roma città aperta” di Roberto Rossellini. Gli chiedemmo, poi: se non avesse fatto quello che ha fatto, cosa avrebbe voluto fare? Rispose: “Quello che ho fatto”. La sua paura più grande: “La stupidità degli uomini”. Il suo sogno ricorrente: “Emma Bonino presidente della Repubblica”. Questo era Ulisse Marzatico. 123

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GLI PSICOLOGI trentini COMPIono 20 ANNI ricordando eluana, tra etica e morale A caldonazzo, partecipato incontro con beppino englaro, padre della sfortunata ragazza

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i è tenuto il 10 settembre presso la Casa della Cultura l’incontro con Beppino Englaro per parlare del Registro Provinciale per il Testamento Biologico. Alla serata organizzata per conto dell’Amministrazione Comunale dall’assessore alla Cultura Elisabetta Wolf, erano presenti: Carlo Casonato, professore ordinario di diritto costituzionale comparato presso la facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Trento, Sara Ferrari, consigliera provinciale, proponente del Registro Provinciale per il Testamento Biologico, il Vice Presidente del Consiglio Provinciale Prof. Eccher, il consigliere provinciale Bruno Firmani, numerosi consiglieri comunali di Caldonazzo e della Giunta comunale, oltre un centinaio di cittadini interessati all’argomento. Moderatore della serata il giornalista Waimer Perinelli. Come ha sottolineato il Sindaco Giorgio Schmidt nel suo discorso conclusivo, l’argomento è particolarmente delicato poiché investe la sfera etica e morale della persona oltre a quella del diritto e pertanto ogni posizione sull’argomento deve essere rispettata. Il Sig. Englaro ha raccontato in maniera toccante la storia che l’ha visto protagonista, coinvolto nella battaglia per ottenere l’interruzione della nutrizione artificiale di sua figlia Eluana. Eluana Englaro, a seguito di un incidente stradale all’età di 21 anni, ha vissuto in stato vegetativo per 17 anni, fino alla morte naturale sopraggiunta a seguito dell’interruzione della nutrizione artificiale. La richiesta della famiglia di interrompere l’alimentazione forzata, considerata un inutile accanimento terapeutico, ha 124

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lo scorso 14 settembre alla Fondazione Kessler, l’assemblea

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egli ultimi 5 anni il numero degli psicologi in Trentino è aumentato del 40% per un totale, a oggi, di 691, per l’80% donne. Con questi numeri si è aperta, lo scorso 14 settembre alla Fondazione Bruno Kessler, l’assemblea per il ventennale dell’Ordine degli Psicologi del Trentino che ha posto l’attenzione sul futuro della professione. Una professione fondamentale per il benessere della persona, ma i numeri della Provincia di Trento dicono il contrario: gli psicologi sono 1 ogni 773 cittadini e solo il 7% è dipendente dell’Azienda Sanitaria a differenza di medici, infermieri e assistenti sociali quasi tutti impiegati in realtà sanitarie pubbliche. Una differenza abissale alla quale si era proposto di dare una soluzione con il Disegno di Legge 177 del consigliere Mattia Civico con la proposta di far convenzionare l’Azienda Sanitaria “ambulatori e studi privati di psicologia” visto che i Servizi di Psicologia interni all’APSS a mala pena rispondono ai bisogni di un terzo dei cittadini. Un disegno di legge che ora si spera sia ripreso in mano dopo le elezioni, anche per garantire un futuro ai giovani professionisti che, negli ultimi anni, sono stati attratti da questo impegnativo percorso formativo e lavorativo. Ma cosa c’è alla base di questo exploit? «Questo aumento repentino di psicologi – spiega Luigi Ranzato, presidente dell’Ordine degli psicologi del Trentino - ritengo che sia dovuto in parte all’attivazione del corso universitario in psicologia a Rovereto, da cui negli ultimi due anni sono usciti i primi laureati». scatenato in Italia un notevole dibattito sui temi legati alle questioni di fine vita. Dopo lungo iter giudiziario, l’istanza è stata accolta dalla magistratura per mancanza di possibilità di recupero della coscienza, ed in base alla volontà della ragazza, ricostruita tramite testimonianze.

Il Sindaco di Caldonazzo, Giorgio Schmidt, Weimer Perinelli e Beppino Englaro al termine dell’incontro


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Cantina d’Isera: 35a vendemmia È festa con le “grapperie aperte”

“marzemino etichetta verde” …alle spalle, una lunga storia

32 DISTILLERIE DI TUTTA ITALIA APRONO LE PORTE AL PUBBLICO DOMENICA 6 OTTOBRE PER LA DECIMA EDIZIONE DELLA MANIFESTAZIONE ORGANIZZATA DALL’ISTITUTO NAZIONALE GRAPPA

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n evento che viaggia a gonfie vele verso la decima edizione: domenica 6 ottobre torna in 32 distillerie di tutta Italia Grapperie Aperte, l’appuntamento promozionale organizzato dall’Istituto Nazionale Grappa per valorizzare e far conoscere il distillato di bandiera anche ai non addetti ai lavori - ogni anno l’appuntamento richiama oltre 30.000 appassionati, tra curiosi e desiderosi di entrare in contatto diretto con l’affascinante mondo della grappa attraverso degustazioni e visite guidate agli impianti e ai locali di invecchiamento. “L’elevato numero di visitatori che ha partecipato alle precedenti edizioni – commenta il Presidente dell’Istituto Nazionale Grappa Elvio Bonollo - è la conferma del grande interesse che ruota attorno alla grappa per la sua cultura e la sua tradizione, raccontata con suggestione e curiosità da ogni singolo maestro distillatore. Il successo di questa iniziativa è merito di tutti coloro che negli anni hanno creduto, aderito e contribuito allo svolgimento della giornata mettendo a punto, presso le proprie distillerie, iniziative originali a fianco di degustazioni e visite guidate. Oggi, giunti ormai alle porte della decima edizione, siamo sempre più convinti dell’importanza che riveste questo appuntamento per la nostra acquavite di bandiera. L’affluenza che ogni anno caratterizza questo evento è un chiaro segnale della tenuta dei gusti degli italiani che confermano di apprezzare la grappa in tutte le sue sfaccettature – tradizionali e moderne – e di cercare sempre più occasioni per un approfondimento tecnico e culturale al fine di conoscere meglio il nostro prodotto e, quindi, di poterlo scegliere e saperlo degustare con più consapevolezza e soddisfazione”. Insieme per la grappa dunque, con la massima fiducia nelle potenzialità di questo progetto di valorizzazione e promozione che coinvolge distillatori di Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Trentino

ll’inizio era un bollino verde su un’etichetta nera a contraddistinguere il Marzemino più qualificato, poi per distinguersi non solo per la qualità ma anche per l’immagine, ecco l’etichetta verde. Un percorso che ha visto famiglie intere di contadini credere nel progetto di un prodotto unico, con un faticoso lavoro, dedicando ogni momento della giornata alla vigna. Nei primi anni la Marzemina si vendemmiava in ottobre e noi, ragazzi di allora, “aiutavamo” zii e cugini a raccogliere l’uva più per ritrovarsi a giocare e a fare merenda che a lavorare, aspettando la sera per accompagnare i carri trainati dai buoi che con il loro prezioso carico lentamente raggiungevano la cantina. Si respirava un’aria di festa e la soddisfazione di un raccolto di qualità dava una carica positiva e faceva dimenticare i sacrifici di un anno intero. L’importanza di questo Marzemino per la Cantina d’Isera è evidenziata dall’amore e dalla cura che traspare dai vigneti che circondano il Paese. Il sapore, il colore, il profumo del Marzemino etichetta verde è inconfondibile, i sensi sono sollecitati ed appagati completamente e ancor più compiutamente se a gustare questo eccezionale prodotto della terra trentina d’Isera si è in buona compagnia. Scriveva Euripide “Dove non è vino non è amore,….” (Memorie di Bruno Vaccari - responsabile relazioni Cantina d’Isera e nipote di un contadino vero). Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Toscana e Sicilia. L’edizione numero dieci inoltre, rappresenterà anche una occasione per scoprire il distillato di bandiera in abbinamento alle tipicità gastronomiche dei rispettivi territori, che ogni distilleria potrà interpretare nel modo ritenuto più opportuno: affiancando alle degustazioni in distilleria assaggi guidati direttamente da un produttore del luogo di riferimento o proponendo ricette proprie realizzate con prodotti tipici locali, invitando uno chef o proponendo una ricetta ‘casalinga’ in cui la grappa è protagonista come ingrediente o come miglior abbinamento. 125

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torna il FESTIVAL DELLE PROFESSIONI A maso martis va in tavola la solidarietà Domenica 22 settembre, pranzo di beneficenza organizzato dal cuamm e da la credenza

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a avuto un buon esito il pranzo di beneficenza ospitato da Roberta e Antonio Stelzer negli splendidi ambienti e tra le vigne dell’Azienda Agricola Maso Martis di Trento. Ad organizzare il tutto, Medici con l’Africa Cuamm e l’Associazione “La Credenza” di Caldonazzo. Dopo un’interessante visita guidata in compagnia di Antonio, al termine del pranzo, il rappresentante del Cuamm di Trento, il pediatra dr. Carmelo Fanelli, ha presentato l’organizzazione ai numerosi ospiti, mostrando anche un video con scene tratte da ospedali africani, realizzato in collaborazione con il cantautore Niccolò Fabi. Medici con l’Africa Cuamm è la prima organizzazione non governativa (ong) in campo sanitario riconosciuta in Italia. È nata nel 1950 con lo scopo di formare medici per i paesi in via di sviluppo con il nome Cuamm (Collegio universitario aspiranti e medici missionari), negli anni ha scelto di operare particolarmente nel continente africano, da cui il nome Medici con l’Africa. Oggi è presente in 7 paesi dell’Africa a sud del Sahara, in Angola, Etiopia, Mozambico, Sud Sudan, Carmelo Fanelli Tanzania, Uganda e Sierra Leone, dove operano 157 persone, tra personale nazionale e internazionale. (www.mediciconlafrica.org) L’Associazione “La Credenza” può essere definita un GAS, ovvero Gruppo di Acquisto solidale: un gruppo di persone che acquista prodotti insieme, direttamente dal produttore, tenendo conto della qualità dei prodotti e 126

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Dal 17 al 19 ottobre a trento

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l ruolo delle professioni e dei professionisti ritorna al centro grazie alla seconda edizione del Festival delle Professioni - www.festivaldelleprofessioni.it - un evento organizzato dal Tavolo d’ambito dei Giovani Professionisti della Provincia autonoma di Trento – www.gipro.tn.it –. Trento per tre giorni, dal 17 al 19 ottobre, sarà nuovamente la capitale del mondo professionale e convoglierà in città nomi istituzionali di rilievo del mondo politico e accademico del Paese. Antonio Calabrò, Marina Calderone, Umberto e Annalore Ambrosoli sono solo alcuni dei protagonisti che cercheranno di stimolare l’opinione pubblica sui temi caldi che attanagliano professioni e cittadini, dimostrando l’importante ruolo giocato dalle professioni e dai professionisti all’interno del sistema sociale, politico ed economico nazionale. Titolo della seconda edizione sarà “Obiettivo Domani” e attorno a questa vasta tematica si svilupperanno incontri importanti come il dibattito sui giovani che verrà sviluppato nell’incontro organizzato dalle varie casse nazionali di previdenza o sulle nuove possibilità offerte da internet. La chiusura infatti avrà un gusto in stile 2.0 grazie al contributo di Google che mostrerà tutti i trucchi per migliorare l’operatività aziendale e personale grazie alle infinite risorse web per il business. Proseguendo la formula fortunata della scorsa edizione, il Festival si articolerà su un duplice livello: una parte dei progetti sarà pensata e curata direttamente dal Tavolo d’ambito dei Giovani Professionisti e rappresenterà i momenti di apertura e di chiusura della tre giorni di incontri. Una seconda parte sarà rappresentata dai convegni organizzati dai vari Ordini e Collegi e dagli eventi che cercheranno di coinvolgere e incuriosire i cittadini. dell’impatto che la loro produzione ha sull’ambiente e sulle persone. (www.lacredenzatn.it) Proprio a “La Credenza”, dunque, si deve l’idea del menu di domenica 22 settembre: formaggi e salumi calabresi e gnocco fritto come antipasto, e poi un grande risotto alla salsiccia, confezionato con il riso di Trevenzuolo (Vr), Infine, non potevano mancare gli elegantissimi vini di Maso Martis, dallo chardonnay al brut Trentodoc.


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Rallye Charlemagne Trento e Dolomiti 2013 ”Colazione da Tiffany”: musica, arte e amicizia

Dal 6 all’8 settembre a Trento

Continuano senza sosta le pittoresche convention organizzate da giuseppina

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n uno dei salottieri pranzi che Giuseppina organizza di tanto in tanto, con solo alcune delle molte amiche (a causa della capienza limitata della casa) si è cercato, fra atteggiamenti e abbigliamenti, di emulare il mitico film ”Colazione da Tiffany”. Fra gridolini e risate, la Nostra ha ricordato che un saggio francese diceva che musica, arte, e amicizia sono un’ottima medicina per tutti. E infatti alla fine della giornata si sono sentite tutte più amiche, sane e belle.

1. Cristina, Ilde, Betty, Gisella, Cristiana, Giuseppina e Franca. 2. Giuseppina e Alice. 3. Daniela, Giuseppina e Nadia 4. Con Marina. 5. Elisabetta e Rosy.

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al 6 all’8 settembre Trento ha ospitato il “Rallye Charlemagne Trento e Dolomiti 2013”, un raduno di respiro internazionale organizzato, su designazione del Consiglio Nazionale dell’Inner Wheel International, dal Club Trento Castello. Ogni tre anni le socie appartenenti ai Club Inner Wheel International di tutto il mondo con i propri accompagnatori si incontrano in un paese ospitante (che a suo tempo apparteneva al Sacro Romano Impero) con lo scopo di favorire l’amicizia, la comprensione internazionale, la conoscenza dei luoghi ed il relativo patrimonio culturale. Il programma studiato dal comitato organizzatore del Rallye è volto a far conoscere agli ospiti nazionali e stranieri il territorio, le bellezze e i prodotti della nostra città capoluogo e della Provincia. Tante infatti sono le escursioni alle quali si può partecipare: dalle visite delle nostre città, alle visite dei nostri laghi e dei nostri castelli, gustando lungo i vari percorsi le specialità enogastronomiche del nostro territorio. A seguito dell’arrivo e della dislocazione nei vari Hotel della città dei 500 ospiti provenienti da tutto il mondo (Nigeria, Sri Lanka, Danimarca, Olanda, Belgio, Francia, Germania, Norvegia e Italia, solo per citarne alcuni), l’evento è stato inaugurato il giorno 6 alla Sala della Filarmonica a Trento, dove il Comitato Organizzatore del Rallye, la Presidente e le socie del Club Trento Castello e i vertici Innerini Nazionali e Internazionali hanno dato a tutti il benvenuto insieme alle autorità cittadine, alla presenza del Sindaco di Trento. Sabato 7, al Palalevico a Levico Terme si è tenuto il secondo incontro ufficiale alla presenza delle autorità provinciali e del Comune di Levico. L’evento si è concluso domenica 8 settembre con il brunch di saluto presso il Grand Hotel Trento. Per approfondimenti è possibile visitare il sito all’indirizzo www.rallyecharlemagne2013.com Maria Chiara Torzi Gerosa

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il libro del mese successo per il Circuito “Dolomiti Golf Cup” Due trentini in vetta alla Finale: Renato Tessadri del Break Point e Pierluigi Oradini di Folgaria

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l Circuito Dolomiti Golf Cup si è articolato in 15 tappe da aprile a settembre nei golf del Trentino, dell’Alto Adige, del Veneto, Lombardia e Liguria facendo conoscere le Dolomiti attraverso il patrocinio della Fondazione Dolomiti-UNESCO, del CONI e dei manifesti di Franz J. Lenhart. Hanno partecipato più di 1.300 golfisti, di cui 120 finalisti. Il 21 settembre si è tenuta al Golf Club Verona la Finale in una gionata di sole e i campioni uscenti, Enrico Scudella e Massimo Scollo, entrambi del GC Asolo, hanno dovuto cedere il passo a Renato Tessadri – del Golf Club Break Point di Pergine vincitore della Finale del Circuito Dolomiti Golf Cup 2013 con il 1° Netto di 1ª Categoria con 36 punti assieme a Pierluigi Oradini del Golf Club Folgaria, 1° Lordo con 28 punti. A distanza di due lunghezze l’uno si sono classificati 2° e 3° di prima categoria Marco Leoni di Monticello e Gianluca Spada del Tesino. In 2ª Categoria Luigi Corbella del Tourist Golf (Udine) ha vinto il 1° Netto con 38 punti, lasciando alle sue spalle Marco Nones del golf Lana con 33 punti e Ottavio di Gaeta del golf Salsomaggiore, con lo stesso punteggio. In 3ª Categoria ha primeggiato Robert Pohlin del golf Pustertal con 39 punti, lasciando a ben 6 punti di distanza Edith Ebner del golf Petersberg che ha sua volta ha battuto per un punto Paolo Facchinelli del golf Tesino. Il premio 1ª Lady lo ha vinto con 30 punti Graziana Mengarda del golf Tesino e, con lo stesso punteggio, ha vinto il 1° Senior Werner Geier del golf Gardena. Nella categoria Special Guest ai primi 3 posti nella 1ª Categoria si sono qualificati tre soci del Golf Verona, Giuseppe Riello 1° Lordo con 24 colpi, Giorgio Zenatti con 36 punti e Carlo Bauli 2° Netto con 35 punti. Hanno premiato e fatto gli onori di casa Bruno Beccari Consigliere del Golf Club Verona con il segretario Katia Trentin, Bruno Amlesu Ad della TOSHIBA con Franco Furlanetto di ALDEBRA, Dieter Gallmetzer Ad della MIRÓ. 128

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Prosegue la ricerca di ettore frangipane tra le pagine dei vecchi giornali bolzanini. Bolzano scomparsa arriva alla quinta puntata e non smette di incuriosire

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hiedo venia, ma questa mia ricerca tra le pagine di vecchi giornali bolzanini mi sta coinvolgendo troppo e così la proseguo. Sono ormai al quinto anno di cose da raccontare, vedo oltretutto che i lettori non mancano (il loro interesse per le storie, le cronache, le curiosità, i personaggi del passato collima evidentemente col mio), ed ecco allora uscire “Bolzano Scomparsa 5”, frutto di un altro anno di ricerche. Ricerche grazie alla quali ho appreso che le studentesse che cent’anni fa andavano in bicicletta soffrivano di deficit di attenzione, che Bolzano ha avuto un sindaco massone che ha ospitato addirittura Cagliostro, che nel 1866 nel vicino Trentino (che allora era definito Südtirol) ci furono oltre 14.000 casi di colera con 1.655 morti, ma pochissimi a Bolzano, forse grazie alle tante preghiere e processioni che i bolzanini animarono. Ho appreso – e lo apprenderete anche voi nei dettagli – che gli abitanti di Vipiteno videro nel treno un “carro funebre” perché avrebbe messo in ginocchio la loro economia; che il re Vittorio Emanuele III espresse il suo orgoglio per la mira dei Schützen altoatesini; che la curia di Trento fu accusata di italianizzare l’Alto Adige; che la soprano Toti Dal Monte corse il rischio di essere multata per schiamazzi in via Museo. E tante altre curiosità ancora. L’anno con la cronaca


trentinolibreria Carmine Abate Il bacio del pane Mondadori

Nicol Ljubic Mare calmo Keller

László Krasznahorkai Melancolia della resistenza Zandonai

Il mare che si allontana, scintillante nella calura. La fiumara da risalire, gonfia di pietre luminose, i ruderi dei mulini, il bosco di lecci chiazzato del giallo delle ginestre e infine lo scroscio sempre più intenso: è così che Francesco e i suoi amici scoprono un’oasi di pace presso la cascata refrigerante del Giglietto, sopra il paese di Spillace, in Calabria. Il luglio è afoso, e i bagni nel laghetto, seguiti dai saporitissimi pranzi, sono il diversivo ideale per la piccola comitiva di ragazzi e ragazze nemmeno diciottenni, affamati di vita e di emozioni. Ma quel luogo incantevole cela un mistero: in uno dei mulini abbandonati Francesco e Marta incrociano gli occhi atterriti e insieme fieri di un vagabondo, che si comporta come un uomo braccato, cerca di allontanarli ed è addirittura armato. Ma la curiosità buona dei due ragazzi, gli sguardi leali scambiati nell’ombra, hanno la meglio...

Robert ama Ana e Ana ama Robert. Lei è l’amore della sua vita eppure c’è qualcosa tra loro, come un’ombra, qualcosa di cui Ana non può parlare. Si tratta della guerra, delle bombe che cadevano su Belgrado, di una fuga troppo veloce da Višegrad e di un padre amorevole e colto che forse è diverso da come l’aveva sempre conosciuto e che ora è accusato d’essere un criminale di guerra. Robert, un giovane storico di origine croata, nato e cresciuto a Berlino si trova a fare i conti con eventi che non ha vissuto, ma che sono irrimediabilmente parte di lui; l’amore verso la giovane serba lo riporta nel passato della sua famiglia e di un intero popolo. Si reca a L’Aia per assistere al processo del padre di Ana e, parola dopo parola, incontro dopo incontro, prova a capire, senza successo, il conflitto.

L’arrivo in piena notte di un circo che esibisce il corpo di una gigantesca balena diffonde un’ondata di gelo e di timori tra gli abitanti di una cittadina ungherese scossa da una catena di funesti accadimenti. Una schiera di misteriose figure sta per mettere a ferro e fuoco la città terrorizzata che rischia di sottometersi a un grottesco Movimento per la Pulizia e l’Ordine. Su questo scenario si staglia una galleria di personaggi indimenticabili: la crudele signora Eszter, che architetta la sua avida scalata al potere e Valuska, eroe sfortunato con la testa fra le nuvole, la sola anima pura che si aggiri tra queste pagine. A questa situazione di catastrofe incombente Krasznahorkai contrappone una macchina narrativa di stupefacente bellezza e profondità, una rappresentazione dell’apocalisse fondata sulla sproporzione e sull’allegoria, una scrittura infallibile che trascina il lettore in un vortice ammaliante.

forse più curiosa fu il 1911, a quanto traspare dal quotidiano nazional-conservatore cattolico “Der Tiroler”, che negli anni si sarebbe trasformato nell’odierno “Dolomiten”. Sfogliandolo apprendiamo (12 gennaio) che l’usanza di sparare mortaretti anche per “un matrimonio normale tra contadini” a Gries è insopportabile. La gente è stata svegliata fin dalle 4 del mattino da mortaretti che hanno imperversato fino alle 6. Tutto esaurito (17 gennaio) per uno spettacolo teatrale tradizionale giapponese. Il giorno dopo, la recensione è questa: “Se Sua Maestà il Mikado si accontenta di un simile teatro di corte da operetta (ein solches Hof-Pimperltheater) questo è affar suo. Noi europei occidentali siamo invece abituati ad un’arte drammatica più elevata, e in futuro vorremmo essere esentati da simili ‘tragedie’ giapponesi”. È il 23 marzo quando il “Tiroler” racconta che la protesi di una gamba, commissionata a Monaco da un bolzanino, scompare misteriosamente. Era stata affidata alla stazione di Bolzano ad un domestico, che l’avrebbe dovuta consegnare al committente, ma l’uomo s’è invece ubriacato perdendo di vista il pacco. Al suo risveglio dalla sbronza la gamba era sparita. Arriviamo al 15 aprile quando si legge: “Oggi si è vista a Bolzano la prima donna indossante un paio di pantaloni. La popolazione ha preso l’apparizione, che è stata assai notata ma che – a differenza di quanto accaduto in altre località – non è stata disturbata, dal lato prettamente umoristico. La portatrice di pantaloni era una forestiera“. Probabilmente

si trattava di una gonna-pantalone; infatti il breve articolo titola “der erste Hosenrock in Bozen”. (...)Era il 1911, accadevano cose inconsuete e curiose, ma a conti fatti non si trattava che di un anno come tanti altri. Cent’anni fa ed oltre i giornali uscivano la sera (vi siete mai chiesti perché il maggior quotidiano italiano si chiami tuttora Corriere della Sera)?, le informazioni giungevano all’insegna del pressapoco (“l’acqua dell’Isarco è tumultuosa e torbida, evidentemente a monte vi sono stati dei nubifragi”), si legge che “giocando a calcio nel greto del Talvera un giocatore del “Rapid Bozen” di nome Franz si è slogata una caviglia” (e questo basta per farne una notizia), il direttore del Tiroler Peter Fuchsbrugger viene aggredito a guinzagliate in via Adolf Pichler da un lettore scontento (1906). Ed accadrà anche che una giovane si presenti di parrocchia in parrocchia dicendo d’essere ebrea e di volersi convertire al cristianesimo. Commozione, braccia aperte, sostegno e sostentamento, ma alla fine dopo essersi fatta mantenere per un po’ la giovane “convertita” spariva, per farsi poi ribattezzare altrove. C’era sulla vecchia Domenica del Corriere una rubrica dal nome “La realtà romanzesca”. In effetti a ben pensarci le pagine che leggiamo quotidianamente possono ben apparire come le puntate di un lungo romanzo. Il romanzo della vita di noi tutti. (Ettore Frangipane) Ettore Frangipane Bolzano scomparsa 5

Curcu & Genovese (Euro 14,00)

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1967 Millenovecentosessantasette

di Carlo Martinelli

San MICHELE, QUEL BOVINO IN CLASSE

FIRMATO GORFER & FAGANELLO Giugno. “Il Trentino”, all’epoca rivista bimestrale della Provincia autonoma di Trento, dedica un numero speciale, un “quaderno” - in gergo tecnico, un supplemento - all’Istituto agrario provinciale di S. Michele all’Adige. 48 pagine che si segnalano per il testo introduttivo di Aldo Gorfer (“Lezione di storia e civiltà”) e per il corredo fotografico, in un classico bianco e nero, sua firma inconfondibile, affidato interamente a Flavio Faganello. Tra le immagini resta a tutt’oggi indimenticabile quella della lezione di zootecnia, qui riproposta. A TUTTA ATTUALITA’ Sfogliare quelle pagine, rivedere quelle fotografie costituisce oggi – nel momento in cui l’Istituto conosce un boom di iscritti – una sorta di nuova attualità. Allora, in quel 1967, l’attualità era evidente: era il momento in cui veniva inaugurata la nuova sede. L’allora presidente della Provincia, Bruno Kessler, affidava queste parole alla rivista: “Siamo consapevoli che questa realizzazione, alla quale abbiamo rivolto sforzi non indifferenti, non solo incrementerà le esperienze scolastiche qualificate, ma costituisce fin d’ora una solida piattaforma culturale e scientifica”. UNA STORIA CENTENARIA Quella dell’Istituto agrario di san Michele è vicenda che prende le mosse il 14 novembre del 1874. È quello il giorno dell’inaugurazione dell’Istituto Agrario Provinciale e Stazione sperimentale. Il Trentino è ancora terra d’Austria e solo dopo la prima guerra mondiale, nel novembre 1918, l’Istituto passa alle dipendenze della Provincia di Trento. UN PO’ DI CIFRE E NOMI In quel giugno 1967 la nuova sede dell’Istituto scolastico è annunciata con una volumetria di 55 mila metri cubi ed una 130

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superficie di 4800 metri quadrati. Il progetto è dell’architetto Renzo Aste e dell’ingegner Luigi Zadra, il costo dell’opera è di 650 milioni di lire, oggi all’incirca 335 mila euro... PROSIT L’inaugurazione della nuova sede dell’Istituto è anche occasione, in quel 1967, di dare spazio alla Cantina dell’Istituto, “modernamente attrezzata”. Diligentemente, ecco la segnalazione dei tipi di vino allora prodotti: Prepositura, Traminer, Pinot bianco, Riesling, Fontane d’oro, Merlot, Pinot nero, Teroldego, Cabernet, Castel S. Michele, Moscato giallo, Moscato rosa. DISNAR A S. MICHIEL È Aldo Gorfer, giornalista indimenticato, a ricordare come nel giugno del 1492 gli ambasciatori della Serenissima, diretti alla corte di Federico III, erano giunti a Trento e il giorno 18 ripresero il viaggio “et vennero a disnar a S. Michiel, dove finisse la Lombardia et intra il principio de Alemagna; longi da Trento miglia X, in hosteria de l’Aquila, in qual si bevette cum gotti d’argento, come si suol fare in Alemagna”. IL TEMPO DELLE BOMBE Quel 1967 è segnato dalla violenza terrorista. Il 25 giugno, a Cima Vallona (Belluno), al confine con l’Austria, le bombe uccidono quattro carabinieri. Il 20 settembre valigia-bomba alla stazione ferroviaria di Trento. Muoiono gli agenti Filippo Foti e Edoardo Martini. PRIMI SOCIOLOGI Il 22 luglio si laureano a Trento i primi dieci dottori in sociologia. In una facoltà che nei mesi precedenti aveva registrato scontri, tensioni e manifestazioni di protesta.


trentinomese

ristoranti

in ogni numero trentinomese vi propone due ristoranti provati per voi I ristoranti presentati in questa rubrica sono una libera scelta redazionale. Il nostro giudizio anche se critico, è espresso in “cuori” perchè, comunque, il difficile lavoro del ristoratore merita rispetto.

Segnalazioni e commenti: info@trentinomese.it

LOCANDA ALPINA

WINE BAR BACCO 12

BELLA CUCINA NEL CUORE DELLA VAL DI NON

BUONE IDEE, DA METTERE ANCORA BENE IN PRATICA

Una conduzione familiare, una cucina autodidatta, che da 18 anni allieta i palati con preparazioni che mischiano ricette casalinghe con la creatività. La Locanda Alpina di Brez è, a tutti gli effetti, una piccola perla della ristorazione trentina. E molti non la conoscono. Con le ricette di Silvana, chef e padrona di casa, si riscoprono i veri sapori che forse abbiamo dimenticato o mai conosciuto come la pasta fatta in casa, gli gnocchi e i tortellini che vengono modellati ogni giorno dalle sue mani esperte e resi speciali dalle verdure ed erbe coltivate nell’orto. La qualità media è decisamente alta, il servizio è buono, con microscopiche sbavature, l’ambiente “coccolo”, la filosofia vincente (in primo piano la ricerca delle materie prime). Una sera di fine agosto, assieme a un paio di amici, siamo arrivati sin qui, a un’oretta da Trento, in cerca di un po’ di refrigerio. Dopo il saluto della cucina (piccolo fritto con strudel di crauti e salsa di cumino), ecco gli antipasti ordinati, tutti molto buoni: cosciette di quaglia con pera e patate e tortel di patate con mortandela della Val di Non, speck “Widumhof” e radicchio dell’orso. Tra i secondi, interessante la zuppa di cavolfiore con speck di trota, così come gli gnocchi di patate, formaggio di malga e funghi, più “nella norma” le tagliatelle con ragù di cervo. Convincenti anche i secondi: il lavarello con purè di piselli e l’agnello in crosta di pane con purè di sedano rapa e finferli, erano entrambe due piatti ben fatti. Molto golosi anche i dolci, sia il “cioccolato e caffè”, sia il gelato al pistacchio di Bronte e torrone piemontese.

Il locale ammicca alle wine lover, a partire dal nome e spingendosi fino a un logo che non lascia spazio ai fraintendimenti: un paio di scarpe con una flute al posto del tacco a spillo. Fin qui, ci piace. Molto. Il posto è gioviale, curato e colorato dalla passione e delle passioni dei proprietari: vino, birre artigianali, whisky, musica rock, amplificatori, chitarre, si mischiano in un tourbillon di sensazioni. La cucina, certo, può migliorare. Abbiamo assaggiato tortino salato, caprese, maccheroncini al ragù, spaghetti misto pesce, branzino al forno, carne salada. Tutto rientrante nell’ordinario, e condito con la cura e l’amore di chi conduce i fornelli e la sala. Per questo credo che, in futuro, gli spazi per fare meglio ci sono e speriamo vengano colti. La tarte tatin, presentata con poca convinzione, è stata sicuramente la ricetta più azzeccata della serata. La qualità della carta dei vini è indiscussa: chi ha voglia e modo, qui, si può divertire molto, da solo (lunga lista di proposte al bicchiere) o in compagnia. I prezzi sono corretti. Non mancano serate a tema, anche musicali, ed happy hour in compagnia di interessanti cantine vinicole.

Locanda Alpina Piazza Municipio 23 38021 Brez (Tn) Tel. 0463.874396 Chiuso il giovedì

WINE BAR BACCO 12 Località Villetta 34 38061 Ala (TN) Cell. 348.5568295 Chiuso il lunedì

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Il Mondo di Kako / Dizionario della crisi F COME “FUTURO”

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futuro sta diventando una parola da incubo. Soprattutto per i giovani italiani, che sanno di doverlo affrontare da disoccupati o, bene che vada, da sottoccupati. Le statistiche sono impietose: tra gli under 25, quattro su dieci non lavorano, con i picchi nel Mezzogiorno e tra le donne. Nella canzone L’anno che verrà, Lucio Dalla immaginava le case del futuro con i sacchi di sabbia messi davanti alla finestra: per non vedere nessuno, per non ascoltare le ragioni degli altri. Dalla aveva visto giusto. L’indifferenza è il sentimento dominante del nostro tempo e a pagarne il costo più alto sono i giovani. Una situazione che non può durare a lungo, altrimenti c’è il rischio che quei sacchi ammucchiati finiscano con il richiamare un’altra immagine, quella delle trincee di guerra, magari una guerra tra generazioni. Non per niente si parla della disoccupazione giovanile come di una bomba sociale.

Flora Graiff

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artoonist e giornalista pubblicista, vive fra Merano e Trento. Dopo aver studiato restauro a Firenze e xilografia con Remo Wolf, crea Kako, impertinente bimbo protagonista di una strip seriale lanciata dalle riviste “Linus” e “Snoopy”e poi approdata nel web. Due iBooks di Kako da un anno stazionano nella top ten della

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classifica dei comics che si possono scaricare gratis su iTunes. Artista eclettica, ha al suo attivo anche radiodrammi scritti per la Rai e pastelli eseguiti per plaquettes di poesie inedite di Alda Merini, Ezra Pound, Salvatore Quasimodo e Marina Cvetaeva. Le sue ultime sfide professionali comprendono favole illustrate e biglietti d’auguri con protagonista Kako.


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