Rivista ufficiale LA LEGGENDARIA CHARLY GAUL

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12-13-14 LUGLIO 2019 Pedalare nella terra dei campioni Cycling in the land of champions



SCATTO D’AUTORE UNA VISTA PANORAMICA DI TRENTO by Archivio Apt Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi


a cura della Redazione

Museo dell’Aeronautica “Gianni Caproni”

Benvenuti a Trento! Cultura, sport ed enogastronomia d’eccellenza Cosa vedere, cosa fare, cosa non perdere. Ecco la guida per gustarsi fino in fondo il capoluogo trentino Trento, nel cuore delle Alpi, ha una storia millenaria, fatta di tradizione mitteleuropea e cultura italiana, le cui testimonianze sono perfettamente custodite, epoca dopo epoca, nei siti archeologici e nei musei d’eccellenza che la città ospita. Architettura e arte, musei e natura, fanno di Trento una splendida meta di viaggio. Capoluogo di provincia e della regione autonoma, questa città del Trentino Alto Adige ha una lunga e ricca tradizione che la lega ad alcuni dei momenti più importanti della storia dell’Italia. Cosa vedere Dallo spazio archeologico sotterraneo della Tridentum romana, 2

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alle facciate affrescate dei palazzi nobiliari cinquecenteschi, dal Castello del Buonconsiglio, il maggiore complesso monumentale del Trentino - Alto Adige, alla Basilica paleocristiana nel sottosuolo della Cattedrale di San Vigilio e al Museo Diocesano Tridentino, fino agli spazi espositivi d’avanguardia della Galleria Civica di Trento – Mart. A Trento la tradizione convive con l’innovazione grazie alla sua prestigiosa università e agli importanti centri di ricerca internazionale. Lo sguardo verso il futuro trova forza nel MUSE, modernissimo Museo delle Scienze disegnato da Renzo Piano, della cui rete fa parte anche il Museo dell’Aeronautica Gianni Caproni, mentre alle Gallerie di Piedicastello, gestite

dalla Fondazione Museo storico del Trentino, trova spazio la storia e la memoria. Ma i siti culturali e storici della città sono davvero moltissimi, per scoprirli basta visitare il sito www.discovertrento.it. Cosa fare Trento è un palcoscenico perfetto anche per festival e manifestazioni di richiamo internazionale, come il Trento Film Festival, il Festival dell’Economia e a grande richiesta la 2a edizione del Festival dello Sport in programma dal 10 al 13 ottobre con grandi nomi dal mondo sportivo. Storia e folklore sono invece le protagoniste di rievocazioni storiche come le Feste Vigiliane in programma ogni anno nella secon-


Trento - Il Forte di Cadine Archivio APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi - foto G. Conte

da metà di giugno. Il capoluogo è la location ideale anche per gli amanti dello sport e delle attività all’aria aperta. Per chi desidera trascorrere una piacevole giornata in tranquillità o con la famiglia, da non perdere una dolce pedalata sulla pista ciclabile lungo il fiume Adige tra frutteti, vigneti e bellissime montagne. I cicloamatori e i professionisti della bike possono invece vivere l’emozione di percorrere Le grandi salite del Trentino e godere dei tanti servizi utili come trasporti, assisten-

za meccanica e noleggi. Per chi ama la camminata sono a disposizione inoltre 50 chilometri di sentieri nei boschi circostanti la città e percorsi di trekking urbano. L’anima sportiva di Trento trova espressione anche nei numerosi eventi sportivi che ospita come il Trento Running Festival con lo storico Giro al Sas, la Trento Half Marathon e la Giornata Nazionale del Trekking Urbano. Da non perdere Trento ha anche un forte legame

anche con il suo territorio e le radici agricole: tutto l’anno è possibile gustare i sapori locali a Palazzo Roccabruna, casa dei prodotti trentini e sede dell’Enoteca provinciale del Trentino. Da non perdere inoltre gli eventi dedicati alle eccellenze enologiche locali come DiVinNosiola, quando il vino si fa santo, kermesse dedicata al Vino Nosiola, vitigno autoctono della Valle dei Laghi, Trentodoc, Bollicine sulla città ma anche all’enogastronomia d’eccellenza come la Festa d’Autunno.

Welcome to Trento! Excellent culture, sport and food and wine

What to see, what to do, what not to lose. Here is the guide to enjoy the Trentino capital to the full Trento, in the heart of the Alps, has a thousand-year-old history, made up of Central European tradition and Italian culture, whose testimonies are perfectly preserved, period after era, in the archaeological sites and museums of excellence that the city

hosts. Architecture and art, museums and nature, make of Trento a wonderful travel destination. Capital of the province and of the autonomous region, this city of the Trentino Alto Adige has a long and rich tradition that links it to some of

the most important moments in the history of Italy. What to see From the underground archaeological space of the Roman Tridentum , to the frescoed facades of the sixteenth-century noble palaces, LIFESTYLE INBICI

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Trekking sulle montagne di Trento Archivio APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi - foto A. Ghezzer

from the Castello del Buonconsiglio, the largest monumental complex in Trentino - Alto Adige, to the early Christian Basilica in the basement of the Cathedral of San Vigilio and to the Tridentine Diocesan Museum, up to the spaces avant-garde exhibitions of the Trento Civic Gallery - Mart . In Trento, tradition coexists with innovation thanks to its prestigious university and important international research centers. The look towards the future finds strength in the MUSE, a very modern Museum of Sciences designed by Renzo Piano, whose network also includes the Museum of Aviation Gianni Caproni, while at the Galleries of Piedicastello, managed by the Foundation Historic Museum of Trentino, there is space for history and memory. But the cultural and historical sites of the city are really many, to discover them just visit www.discovertrento.it. What to do Trento is a perfect stage also for 4

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festivals and international events, such as the Trento Film Festival, the Festival of Economics and by popular demand the 2nd edition of the Sports Festival scheduled in October from 10th to 13th with big names from the sports world. History and folklore are instead the protagonists of historical re-enactments such as the Vigiliane Feasts scheduled every year in the second half of June. The capital is the ideal location even for lovers of sport and outdoor activities. For those who want to spend a pleasant day in peace or with the family, don’t miss a gentle ride on the bike path along the Adige river among orchards, vineyards and beautiful mountains. Cyclists and professionals of the bike can instead experience the thrill of taking the great climbs of Trentino and enjoying the many useful services such as transport, mechanical assistance and rentals. For those who love walking there are also 50 kilometers of trails in

the woods surrounding the city and urban trekking routes. The sporting soul of Trento is also expressed in the numerous sporting events it hosts such as the Trento Running Festival with the historic “Giro al Sas�, the Trento Half Marathon and the National Urban Trekking Day Not to be missed! Trento also has a strong bond with its territory and agricultural roots: all year round it is possible to taste the local flavors at Palazzo Roccabruna, home of Trentino products and the seat of the Trentino provincial wine shop. Also not to be missed are the events dedicated to local winemaking excellences such as DiVinNosiola , when the wine becomes a saint, a festival dedicated to Nosiola Wine, an autochthonous wine of the Valle dei Laghi, Trentodoc , Bollicine on the city but also to excellent food and wine as well as the Autumn Festival.


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Alessandro Andreatta *

Alessandro Andreatta * Il Sindaco di Trento

a cura della Redazione

“Sessantatré anni dopo il ricordo è ancora vivo” Sessantatré anni fa, l’8 giugno. Quasi estate per il calendario, pieno inverno per il meteo. La tappa Merano-Bondone del Giro d’Italia parte dalla città altoatesina con la pioggia, che al Rolle diventa grandine e al Brocon un vento gelido. Nell’ultimo tratto, sui tornanti che portano alla montagna di Trento, c’è la tormenta: neve, temperature sotto zero, nebbia. Sembra Natale. Molti si ritirano, ma non Charly Gaul, detto non a caso “l’angelo della montagna”. Il ciclista lussemburghese taglia il traguardo prima di qualsiasi altro. Non ha forze per esultare, è mezzo assiderato, addirittura sviene, per riprendersi solo dopo un bagno caldo e il soccorso dei soliti, insostituibili alpini. Tutti gli appassionati di ciclismo conoscono questa pagina eroica. Forse, almeno fino a qualche anno fa, a 6

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conservarne un ricordo appannato eravamo proprio noi trentini. Ma per fortuna, nel 2005, con la visita in Bondone del fuoriclasse lussemburghese, quell’impresa epica è stata riscoperta e subito dopo riattualizzata grazie alla “Gran fondo Charly Gaul”, grande raduno internazionale per cicloamatori. Giunta quest’anno alla quinta edizione, la Gran Fondo è molto più di una manifestazione ciclistica: è la rievocazione di una pagina di storia sportiva e umana della nostra città. Un’impresa d’altri tempi, in cui poteva anche accadere che un ciclista come Aldo Moser, fratello maggiore di Francesco, partisse con le scarpe più grandi di due numeri perché in albergo non si trovavano più quelle giuste. Un’impresa portata a termine a dispetto delle condizioni atmosferiche perché, come ben sapeva il direttore di gara di allora, proprio grazie a

quell’inverno fuori stagione la tappa sarebbe entrata nella leggenda. L’arrembaggio di Charly Gaul del 1956 e la Gran Fondo di oggi sono dunque le tappe di una storia che continua. Una storia che ha insieme come sfondo e protagonista il nostro Bondone, sempre più montagna dello sport e del tempo libero, sempre più palestra dell’attività all’aria aperta e a contatto con la natura. L’impresa di Gaul ci ricorda la straordinaria vocazione di questa montagna, così vicina alla città eppure capace di trasportarti, nel giro di alcuni tornanti e di poche decine di minuti, in un altro mondo fatto di malghe, sentieri e panorami mozzafiato. Anche questo Bondone, insieme all’epica arrampicata di Gaul, merita di essere riscoperto da tutti noi.


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Francesco Moser

“Il buen retiro” dello Sceriffo a cura della Redazione

Tra i vigneti rigogliosi della sua tenuta di Maso Villa Warth, il più vittorioso ciclista italiano continua a vivere coltivando quella che - dopo il ciclismo - è sempre stata la sua vera passione: il vino Serafico e felice tra i vigneti della sua tenuta in Via Castel di Gardolo, Francesco Moser continua a vivere coltivando quella che - dopo il ciclismo - è sempre stata la sua vera passione: il vino. Ciondola col cappello tra un filare e l’altro, palpa l’uva, attacca due viti, assaggia qualche acino e poi, con gli stivaloni imbrattati di fango, brontola come sempre. 8

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Insomma, il Moser di sempre. Dopo i convenevoli, ci presenta, con orgoglio, i suoi cani bovari del bernese, accende le luci del museo privato, poi apre un bianco Trento DOC e, tra una battuta e l’altra, l’intervista può cominciare: “La Moserissima? E’ stata una bella idea e, dopo le prime perplessità, oggi si può parlare di scommessa vinta. Merito, in primis, di Elda Verones che ha insistito per farne un appuntamento fisso. E’ un evento che sta diventando qualcosa di grande, ma per

me e Aldo resterà sempre l’occasione di una pedalata piacevole sulle strade di casa, il pretesto per incontrare gli amici di sempre”. Ci sono campionissimi che, imborghesiti dalla ricchezza, recidono il loro legame con la terra d’origine e – come gli zii d’America – tornano al paese una volta all’anno con l’auto lucida e le sporte di regali sottobraccio. Francesco Moser, al contrario, vive da sempre in simbiosi geometrica con il “suo” Trentino, fiero della


Francesco Moser in azione alla Parigi-Roubaix 1978

Il campione Francesco Moser

sua identità e geloso custode delle tradizioni di questa terra. Qui, sul fianco di una collina, ha costruito il suo eremo e qui – dove è nato – concluderà la sua esistenza: “Non potrei mai vivere lontano dai miei vigneti – dice – con i guadagni di una carriera non ho mai avvertito il bisogno di prender casa a Montecarlo. Prima vivevo per il ciclismo, adesso la mia grande passione è il vino. Cavalcare una bicicletta è sempre un’emozione particolare, ma anche il trattore regala le sue soddisfazioni”. Con Moser – soprattutto davanti ad un calice di bianco – si può parlare del ciclismo di ieri e di oggi e la sua analisi, mai banale, è sempre una lezione preziosa, da ascoltare in liturgico silenzio:

“Il World Tour ha rivoluzionato il ciclismo, costringendo i team ad investire cifre troppo alte. Una stagione tra i professionisti, anche ai miei tempi, costava parecchio, ma come è possibile pensare a budget di 10-15 milioni di euro? Qualche anno fa i ciclisti più forti correvano tutti in Italia. Oggi di squadre italiane ad alti livelli non ce ne sono. Anche il calendario dei professionisti, ai miei tempi, era concentrato soprattutto in Italia, dove c’erano tantissime corse. Oggi invece le gare italiane si contano sulla punta delle dita”. Ma c’è un ciclismo che non è in crisi, anzi… “Per quanto riguarda gli amatori - dice - io credo che un movimento così dinamico e numeroso non l’abbiamo mai

avuto. Dagli anni ’90 in poi sono spuntate tantissime gran fondo e, anche grazie alle campagne sulla eco-sostenibilità e sulle emissioni zero, la cultura della bicicletta in Italia ha fatto passi da gigante. Nella zona di Trento, ad esempio, dove vivo, c’è una rete ramificatissima di piste ciclabili ed anche il cicloturismo, che prima era un fenomeno di nicchia, adesso anche grazie al prezioso lavoro dell’APT è diventato una realtà importantissima. Dunque, non si può parlare di bicicletta in crisi, anzi”. Moser ci congeda con due bottiglie di bianco. Risale sul trattore e il cappello da sceriffo si perde nuovamente tra i vigneti. Come quando, ai bei tempi, si alzava sui pedali e salutava il gruppo. LIFESTYLE INBICI

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Trento, alle origini della civiltà La fontana del Nettuno in Piazza Duomo a Trento Archivio APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi

a cura della Redazione

Fondata ai tempi degli Imperatori, Trento conserva ancora oggi le testimonianze storiche dell’epoca romana. Una storia millenaria perfettamente custodita nei tanti siti e musei della città La città di Trento, una perla naturale incastonata nel cuore delle Alpi, conobbe il suo momento di vigoroso sviluppo al tempo dei Romani. E di quel periodo conserva ancora prestigiose testimonianze, a partire dallo Spazio Archeologico Sotterraneo della Tridentum Romana di Piazza Cesare Battisti per continuare con la Basilica paleocristiana nel sottosuolo della Cattedrale di San Vigilio, che offrono rari ma completi esempi di urbanistica 10

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romana, in un allestimento ancora affascinante e suggestivo. Nel corso della sua millenaria evoluzione, Trento ha saputo attrarre elementi di tradizioni tra loro molto diversi, provenienti dal Nord e dal Sud Europa, fondendoli in un mix davvero unico, tanto da essere stata scelta come sede del Concilio della Controriforma (1545-1563). Dal punto di vista culturale la città propone una gamma davvero am-

pia di spunti culturali: dalla Storia con la “s” maiuscola che si respira nell’austero Castello del Buonconsiglio (residenza dei vescovi di Trento dal XIII fino alla fine del XVIII secolo, oggi maggiore complesso monumentale del Trentino - Alto Adige ), alle facciate affrescate dei palazzi nobiliari cinquecenteschi, agli aspetti particolari della vita della Chiesa presentati al Museo Diocesano Tridentino, fino agli spazi espositivi d’avanguardia della Galleria Civica di Trento – Mart.


A Trento la tradizione convive però con l’innovazione grazie alla sua prestigiosa università e agli importanti centri di ricerca internazionale. Lo sguardo verso il futuro trova forza nel MUSE, modernissimo Museo delle Scienze disegnato da Renzo Piano, della cui rete fa parte anche il Museo dell’Aeronautica Gianni Caproni, mentre alle Gallerie di Piedicastello, gestite dalla Fondazione Museo storico del Trentino, trova spazio la storia e la memoria. Senza dubbio il centro politico, religioso e monumentale della città è Piazza Duomo su cui si affacciano splendidi palazzi nobiliari affrescati. In questa piazza sorge la maestosa Cattedrale di San Vigilio, edificato nel 1212 per volere del vescovo Federico Vanga e che oggi porta il nome del patrono diocesano san Vigilio. Il Duomo si va ad integrare con il retrostante Castelletto dei vescovi e con l’adiacente “Palazzo Pretorio” protratto fino all’asta verticale della torre civica, formano assieme al Duomo un complesso spettacolare che domina la piazza, ornata anche dalla settecentesca Fontana del Nettuno. Notevoli sono anche i palazzi in stile rinascimentale e con le facciate affrescate che sorgono nell’elegante Via Belenzani.

Tridentum foto R. Magrone

Piazza Duomo - Archivio APT Trento, Monte Bondone,Valle dei Laghi

Museo Diocesano foto R. Magrone

Assolutamente immancabile una visita anche alla bellissima Chiesa di Santa Maria Maggiore, eretta tra il 1520 e il 1524 per volontà del principe vescovi Bernardo Clesio, e dove si tennero congregazioni della terza fase del Concilio di Trento, quella conclusiva.

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Franco Aldo Bertagnolli*

“Il Trentino è più bello se lo scopri sui pedali” Franco Aldo Bertagnolli * Presidente dell’APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi

a cura della Redazione

“Il cicloturismo genera in Europa un indotto di oltre 40 miliardi di euro, con 2 milioni di viaggi e 20 milioni di pernottamenti, secondo le rilevazioni dell’Enit. In Italia ha un valore potenziale di 3,2 miliardi di euro e sta crescendo ad un ritmo costante. Benché la vacanza in bicicletta sia una pratica diffusa soprattutto nell’area di lingua tedesca, incomincia a trovare i primi interessanti riscontri anche tra i turisti italiani. Varie regioni si stanno attrezzando per rispondere alle esigenze di questo target di vacanzieri ed il Trentino è il prima linea in questo senso”. L’analisi puntuale è di Franco Aldo Bertagnolli, presidente dell’APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi, il professionista più indicato per scattare una foto credibile ed aggiornata sul cicloturismo “made in Trentino”. “Qui - spiega - abbiamo una rete di piste ciclabili e di percorsi attrezzati e dedicati ai ciclisti di oltre 500km. Questa rete di ciclabili, inizialmente pensata per le esigenze di mobilità e la promozione di un’attività fisica da parte dei residenti, arricchisce la nostra offerta turistica, rispondendo alle esigenze di quei turisti che voglio12

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no pedalare in sicurezza al di fuori di strade caratterizzate da traffico promiscuo. A mio avviso il cicloturismo è destinato ad aumentare costantemente in futuro e la nostra terra offre le condizioni ideali per questo filone vacanziero. In Trentino, infatti, c’è anche un’offerta enogastronomica di qualità, molto apprezzata dal ciclo-turista che abbina spesso il piacere del buon cibo o di un buon bicchiere ai momenti di relax”. Ma qual è il profilo-tipo del cicloturista che viene in Trentino? “Noi - spiega Bertagnolli - riscontriamo diverse tipologie. Da una parte ci sono i cosiddetti cicloturisti puri, coloro cioè che trascorrono la loro vacanza in bicicletta, preferibilmente con una modalità di tipo itinerante, spostandosi di tappa in tappa fino alla meta finale. Una larga maggioranza è poi composta da turisti che hanno scelto di trascorrere in Trentino la propria vacanza e che utilizzano la bicicletta con intensità diverse. Si fermano mediamente in Trentino tra le cinque e le nove notti e spendono in media circa 60/80 euro al giorno e si tratta in prevalenza, per circa i due terzi, di ospiti stranieri, provenienti per lo più da Paesi di lingua tedesca, Germania in primis e dall’Olanda”.

Che cosa rappresenta all’interno della vostra offerta turistica una manifestazione come la Gran Fondo Charly Gaul? “Questa manifestazione è diventata negli anni sempre più importante - prosegue il presidente dell’APT - e il merito è anche di un patrimonio paesaggistico non riproducibile e dal valore straordinario. Il miglior modo di visitare la nostra terra è la bicicletta. Sui pedali, infatti, si possono cogliere sfumature e particolari che andrebbero persi con mezzi più veloci, si può recuperare una dimensione lenta di fruizione del territorio, una dimensione sostenibile ed ecologica”. Un evento che può ancora crescere? Bertagnolli è convinto di sì: “Determinante in futuro sarà estendere le stagionalità con strategie di internazionalizzazione, commercializzazione e fidelizzazione dei clienti, cercando di aumentare la spesa media del turista. In questo senso manifestazioni come la Charly Gaul sono un eccellente strumento di promozione, possono aiutarci ad aumentare l’appeal di questo segmento emergente sul quale punteremo sempre con più decisione”.


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Sommario

Speciale “La Leggendaria Charly Gaul 2019” // Numero 05

Francesco Moser Tra le vigne l’eremo dello “Sceriffo

“Così abbiamo vinto le Sfide Leggendarie”

Elda Verones

Franco Aldo Bertagnolli

Maurizio Fugatti

Alessandro Andreatta

Aldo Moser

“In una corsa l’importanza della memoria”

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BENVENUTI A TRENTO! a cura della Redazione

ALLE ORIGINI DELLA CIVILTÀ a cura della Redazione

ROBERTO FAILONI a cura della Redazione

MAURIZIO ROSSINI a cura della Redazione

L’ULTIMO DESIDERIO a cura della Redazione

L’AMORE PER LE SALITE a cura della Redazione

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“Il Trentino è più bello se lo scopri sui pedali”

“Sessantatre anni dopo il ricordo è ancora vivo”

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TIZIANO UEZ

a cura della Redazione

OMAGGIO AL CAMPIONE a cura della Redazione

LA CRONO DI CAVEDINE a cura della Redazione

ANATOMIA DI UN’IMPRESA a cura della Redazione

PAROLA D’ORDINE: GREEN a cura della Redazione

ROBERTO STANCHINA a cura della Redazione

“La vittoria di Gaul fu anche un po’ mia”

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FOCUS SUL MUSE a cura della Redazione

LA MOSERISSIMA a cura della Redazione

ATTILIO COMAI

a cura della Redazione

IL TOUR DEI SAPORI

a cura della Redazione

LA VALLE DEI LAGHI a cura della Redazione

IL MONTE BONDONE a cura della Redazione


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SCATTO D’AUTORE LA LEGGENDARIA CHARLY GAUL , I TORNANTI DEL MONTE BONDONE foto Newspower

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Elda Verones*

a cura della Redazione

Sfide Leggendarie Nuovi riconoscimenti dall’UCI, un’area Bike Expo con aziende qualificate del settore e un indotto che, anno dopo anno, arricchisce tutto il territorio. La direttrice dell’APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi spiega il segreto del successo di uno degli appuntamenti per cicloamatori più importanti a livello nazionale ed internazionale Collocato nel cuore del Trentino l’ambito turistico di Trento, del vicino Monte Bondone e dell’incantevole Valle dei Laghi è anche cuore pulsante di grandi eventi culturali e sportivi che attirano ogni anno migliaia di turisti e visitatori da tutto il mon18

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do. Parole d’ordine intraprendenza, lungimiranza e sinergia tra istituzioni ed aziende private per garantire il vero successo di manifestazioni di portata nazionale ed internazionale. Anche se a Trento la parola

d’ordine è “fare rete”, alla consolle organizzativa di questi eventi c’è sempre anche l’APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi, diretta dalla vulcanica direttrice Elda Verones, sempre in prima linea quando si tratta di organizzare manifestazioni che possano


Elda Verones * Direttrice APT Trento, Monte Bondone , Valle dei Laghi

rappresentare un’opportunità di sviluppo per il territorio: “Devo dire che, negli ultimi anni, sul piano organizzativo, Trento ha dimostrato di saper fare le cose in grande - spiega Elda -. Siamo una città dove niente è impossibile e dove l’intraprendenza delle istituzioni e aziende private ha saputo creare, nel corso degli anni, benefici tangibili ormai chiaramente percepiti da tutti gli operatori economici del territorio. Perché i grandi eventi non sono operazioni mediatiche fine a sé stesse, ma concrete opportunità di crescita per tutto il territorio che, in termini di indotto, beneficia di un ritorno importante e, soprattutto, in costante crescita”. E in questo contesto di grande fervore e laboriosità è cresciuta

ovviamente anche “La Leggendaria Charly Gaul”, l’evento che APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi ha voluto con tutte le forze dimostrando che, nella regione consacrata agli sport invernali, sono possibili anche altri filoni turistici: “La Gran fondo si sta sempre più affermando anche come un’opportunità turistica di grande rilievo - spiega la direttrice dell’APT - Non a caso, sono cresciute le prenotazioni negli alberghi ed anche il settore extra-ricettivo che nel weekend dell’evento, gode di benefici significativi. E soprattutto gli stranieri stanno riscoprendo il nostro territorio anche in periodi dell’anno in cui le piste da sci sono chiuse”. Merito di una manifestazione che, anno dopo anno, è cresciuta nei numeri e nella qualità: “Parlerei - dice Elda Verones - di una crescita complessiva dell’evento che, benché abbia una chiara connotazione sportiva, anche grazie ad una serie di sinergie, oggi ha una valenza anche culturale, sociale, economica, turistica e ambientale in un territorio che è un vero palcoscenico naturale dove poter praticare sport in modo sano, eco-sostenibile e soprattutto sicuro. Mi sento in dovere di ringraziare di cuore tutte le istituzioni e le forze dell’ordine, i partner, i numerosi collaboratori e volontari dell’ASD Charly Gaul Internazionale oltre a tutto il team APT che, sul piano logistico ed organizzativo, hanno saputo far crescere l’evento, ottenendo anno dopo anno un miglioramento globale della manifestazione. Non a caso, le qualità tecniche ed organizzative dell’evento hanno permesso a Trento di aggiudicarsi l’assegnazione del mondiale granfondo 2022, per la seconda volta

dopo il grande successo del 2013. Riconfermato anche quest’anno come quartier generale della manifestazione il polo espositivo Trento Expo in Via Briamasco, 2: “Sul piano della logistica – prosegue Elda Verones - gli atleti saranno accolti in spazi confortevoli e strutturati dove, oltre all’Ufficio Gare, potranno scoprire le ultime novità del mondo bici grazie alla presenza di numerose aziende qualificate del settore presso Trento Bike Expo, aperto anche al pubblico”. Per il resto, format che vince non si cambia e allora ecco i “punti fissi” dell’evento, come La Moserissima e la cena rustica a casa di Checco, con l’immancabile presenza del grande Francesco Moser, amico prima che testimonial dell’APT. “La Ciclostorica di Trento compie quest’anno ben cinque anni – ricorda la Direttrice - Cinque edizioni che hanno richiamato da tutta Italia sul nostro territorio tanti appassionati del ciclismo del passato grazie anche all’ottima collaborazione con il Giro d’Italia d’Epoca di cui la Moserissima è unica tappa in Trentino Alto Adige. La grande novità di quest’anno è senz’altro la scelta di un unico percorso di 65 km e 690 metri lungo scintillanti strade bianche e ciclabili della città del Concilio e dintorni con partenza e arrivo in Piazza Duomo, cuore della manifestazione. Immancabili le tappe presso le cantine CAVIT e l’Azienda Agricola Moser dove potersi rinfrescare e rifocillare rigorosamente con prodotti del territorio”.

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SCATTO D’AUTORE TRENTO - IL PALAZZO DELLE ALBERE by Luca Lorenzelli

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Un tuffo nella storia Trento - il Castello del Buonconsiglio - Archivio APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi - foto P. Geminiani

a cura della Redazione

Fastosa residenza ecclesiastica trentina il Castello del Buonconsiglio ospita oggi un museo e mostre di grande successo Quello del Buonconsiglio è il castello più importante del Trentino, sede dei Principi Vescovi e simbolo della città di Trento. Oggi il castello è anche museo e ogni anno ospita mostre di grande successo. Il Castello del Buonconsiglio, insieme alla Cattedrale di San Vigilio, è uno dei simboli di Trento. Raggiungibile a piedi da piazza Duomo con una passeggiata di circa dieci minuti, è uno dei luoghi più visitati della città. 22

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Dal secolo XIII fino alla fine del XVIII il Castello fu la residenza dei principi vescovi di Trento, venne adibito a caserma dopo la fine del principato vescovile e restaurato nel 1924 diventando sede del Museo Nazionale. Dal 1973 appartiene alla Provincia Autonoma di Trento ed ospita attualmente monumenti, collezioni provinciali, mostre ed altri appuntamenti espositivi, arricchiti da attività didattiche, laboratori, proposte per le scuole.

La struttura del castello è costituita da elementi di epoche diverse: il nucleo più antico, “Castelvecchio”, risale al XII secolo. Altri elementi invece, come Torre Aquila, sono stati eretti nel XIV secolo. La visita offre un’immersione nella storia, sia dal punto di vista architettonico-militare che artistico, a partire dal Ciclo dei Mesi, una serie di affreschi databili intorno al 1400 e considerati tra i più importanti in Europa. Capolavoro dell’arte


Un immagine della città di Trento vista dal Castello del Buonconsiglio Archivio APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi - foto D. Mosna

gotica, l’opera è una preziosa testimonianza della vita cortese e contadina di fine Trecento. Nel rinascimento il castello fu ulteriormente ampliato, grazie al principe vescovo e cardinale Bernando Cles, che fece erigere il Magno Palazzo, sede rappresentativa del potere politico e culturale dei principi-vescovi. Soprattutto per la presenza di vasti cicli di affreschi, di straordinario interesse è l’apparato decorativo interno, realizzato dai vescovi in prevalenza nel periodo tardo-medioevale e in quello rinascimentale. Oltre che per l’arte, il castello è ricordato anche per essere stato testimone di un episodio tragico della Prima Guerra Mondiale: è tra queste mura che si svolse il processo agli irredentisti Cesare Battisti, Fabio Filzi e Damiano Chiesa, che furono giustiziati nel cortile del palazzo.

L’imponente Castello del Buonconsiglio a Trento Archivio APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi

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Maurizio Fugatti *

“L’importanza della memoria” Maurizio Fugatti * Presidente della Provincia Autonoma di Trento e Vice Preseidente della Regione Trentino Alto Adige Südtirol

a cura della Redazione

In Trentino, terra di straordinarie “leggende delle due ruote”, come Francesco Moser, Maurizio Fondriest e Gilberto Simoni, senza dimenticare le storie di tanti professionisti, come Cesare Benedetti, recente vincitore di una tappa al Giro d’Italia, il ciclismo è uno degli sport più amati e popolari. Un amore nato anche grazie ad epiche imprese sportive, realizzate sui tornanti delle nostre montagne durante il Giro d’Italia, pagine memorabili entrate nella storia nazionale. Fra le più celebri, vi è sicuramente 24

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quella di Charly Gaul, l’angelo della montagna, che l’8 giugno del 1956 vinse un’incredibile tappa del “Giro” che fu corsa in condizioni meteorologiche proibitive, con freddo, neve e pioggia, arrivando da solo al traguardo del Monte Bondone in stato di semicongelamento. Proprio per ricordare questa strepitosa impresa è nata “La Leggendaria Charly Gaul - UCI Gran Fondo World Series” giunta quest’anno alla sua 14^ edizione. Una gara sempre più conosciuta ed apprezzata, grazie anche ad un percorso che,

toccando i suggestivi paesaggi della Valle dei Laghi e della Valle di Cembra, fino alla scalata degli avvincenti tornanti del Monte Bondone per la conquista del traguardo, sottolinea la bellezza dell’ambiente trentino. Un grazie sentito, dunque, agli organizzatori di questa importante manifestazione e un saluto agli atleti che si cimenteranno con le salite del Bondone, con l’auspicio che possano cogliere risultati tecnici di valore assoluto, nel ricordo del “grande” Charly Gaul”.


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Roberto Failoni *

“Benvenuti in una terra generosa di campioni” Roberto Failoni * Assessore all’artigianato, commercio, promozione, sport e turismo della Provincia Autonoma di Trento

a cura della Redazione

Il Trentino è una terra che ha fatto crescere molte “leggende delle due ruote”, campioni del ciclismo come Francesco Moser, Maurizio Fondriest e Gilberto Simoni, mentre altri giovani si stanno già distinguendo in Italia e in Europa. Campioni che hanno potuto allenarsi su impegnative salite di montagna, ma anche su spettacolari percorsi in pianura, strade trentine spesso diventate tappe del Giro d’Italia e d’importanti circuiti ciclistici. Così anche quest’anno il Trentino è palcoscenico de ‘La Leggendaria 26

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Charly Gaul’, la Gran Fondo intitolata all’Angelo della Montagna e alla sua mitica impresa al Giro d’Italia dell’8 giugno 1956 – qui alla sua quattordicesima edizione – unica tappa italiana dell’UCI World Series, l’appassionante circuito con prove in tutto il mondo. Un riconoscimento che il Trentino si è ben meritato per le sue capacità organizzative, la massima cura dedicata alla manifestazione, la promozione anche tramite il marketing turistico e, non ultima, la bellezza delle località che la nostra provincia sa offrire. È un percorso, infatti, che toccando i terrazzamenti a vite della Valle di

Cembra, il bel paesaggio ondulato e vibrante di colori della Valle dei Laghi fino alla scalata degli avvincenti tornanti del Monte Bondone per la conquista del traguardo, sottolinea le diverse caratteristiche del territorio trentino. Tanti, da sempre, gli appassionati e i tifosi di questo sport, così come dimostra anche ‘La Moserissima’, la ciclostorica internazionale di Trento dedicata agli appassionati di ciclismo vintage – unica tappa del Giro d’Italia d’Epoca in Trentino Alto Adige – che quest’anno festeggia la sua quinta edizione.


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Maurizio Rossini *

“Il grande ciclismo nel Dna

di questa terra” a cura della Redazione

Grazie ad eventi internazionali come La Leggendaria Charly Gaul e La Moserissima, il Trentino e il ciclismo rafforzano uno storico legame, confermando il valore dello sport quale efficace veicolo promozionale del nostro territorio e delle sue innumerevoli bellezze. Manifestazioni sportive di alto livello come La Leggendaria Charly Gaul hanno avuto e hanno anche oggi un ruolo importantissimo in chiave promozionale, per il grande numero di bikers che riescono a coinvolgere e per l’ampia visibilità mediatica che riescono ad ottenere. Oltre i grandi appuntamenti, questa terra si propone al grande pubblico e agli appassionati anche attraverso percorsi tra i più suggestivi, la propria rete di piste cicla28

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Maurizio Rossini * CEO Trentino Marketing

bili, che conta già oggi oltre 400 km di tracciati, la Rete provinciale dei percorsi Mtb, i Bike Park, gli elementi più qualificanti di un’offerta turistica per quanti amano scoprire questo territorio pedalando. Il Trentino terra di ciclismo accoglie dunque con amicizia i partecipanti a queste due manifestazioni. Oltre a toccare con mano la qualità e la cordialità della nostra ospitalità, potranno conoscere meglio il nostro territorio, apprezzare la sua offerta turistica e le sue specialità enogastronomiche. Altrettanto doveroso ringraziare il comitato organizzatore e i tantissimi volontari che si spendono con dedizione e professionalità per la perfetta riuscita di queste importanti manifestazioni.


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“Prima di

morire fatemi rivedere

quella montagna” a cura della Redazione

Charly Gaul con l’amico Aldo Moser - foto R. Mosna

Dall'impresa di oltre 60 anni fa al ritorno sul Monte Bondone nel 2005, storia di un grande campione che, prima di morire, ha voluto visitare i luoghi della sua indimenticabile tragedia sportiva Per raccontare questa storia che, in realtà, sembra un romanzo, servono tante parole, ma anche i numeri, benché assai meno poetici, contribuiscono a fornire un’idea credibile di ciò di cui parliamo: diciotto chilometri, 1485 metri di dislivello, trentotto tornanti, pendenza media dell’8,9% con punte massime del 17%. Questa è la radiografia della leggendaria salita del Monte Bondone, quella che - in un giugno di tregenda di oltre 60 anni fa - fu teatro dell’impresa memorabile dello scalatore Charly Gaul. Avvolto dal nailon e col viso stravolto dal gelo, dopo 242 chilometri di calvario, il piccolo lussemburghese tagliò il traguardo che lo consacrerà, per sempre, nell’olimpo dei grandi dello sport. Charly Gaul - recitano le cronache 30

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dell’epoca - concluse la 21ª tappa del Giro d’Italia (partita da Merano) con otto minuti di vantaggio sul secondo classificato, in uno stato di semicongelamento. Conquistò con quell’impresa un termo secco: tappa, maglia rosa e Giro d’Italia. E da quel giorno nacque la leggenda eterna dell’Angelo della Montagna. Ma quella della Gran Fondo trentina è una storia di cuore e di passione nata nel 2005, quando Charly Gaul giunse sul Monte Bondone per l’intitolazione a suo nome della famosa salita di Vason. In quell’occasione un giornalista lussemburghese propose di rievocarne l’eroismo con un raduno internazionale di cicloamatori. L’idea piacque e così l’anno successivo l’APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi diede vita a

“La Leggendaria Charly Gaul”. In quell’occasione l’Angelo della Montagna era apparso stanco, provato dalla malattia che due mesi dopo lo spegnerà per sempre: ma ugualmente aveva voluto tenere fede alla promessa fatta. Accompagnato dai familiari, che sapevano quanto ci tenesse, quella sul Bondone fu una delle ultime apparizioni pubbliche di Charly Gaul. Una giornata all’insegna del ricordo e della commozione che visibilmente l’aveva colto quanto gli erano state mostrate le rare immagini dalla cineteca RAI della storica tappa. Momenti che resteranno impressi per sempre nella memoria dei trentini e che, da soli, condensano il significato di un evento che va ben oltre il significato sportivo.


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SCATTO D’AUTORE LA LEGGENDARIA CHARLY GAUL 2018, IL PASSAGGIO DEI CICLISTI NELLA VALLE DEI LAGHI by Archivio APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi foto Newspower

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Le sue specialità

erano le salite...

a cura della Redazione

Charly Gaul, l’Angelo della montagna

Come era accaduto al grande Fausto Coppi, il ciclismo lo strappò ad un onesto lavoro di garzone. Storia di Charly Gaul, lo scalatore dal fisico minuto ed i polmoni d’acciaio La sua specialità erano le salite. Quelle aspre e impossibili delle Alpi ghiacciate, con gli strappi verticali e senza nemmeno il conforto di un tornante dove far rifiatare i polmoni. Charly Gaul, che i francesi pronunciavano “Sciarlì Gol”, era uno scalatore puro. Non un fine stratega che procedeva con scatti assassini, ma un corridore dall’incedere potente che amava il calvario della progressione. Era capace - raccontano i te34

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stimoni dell’epoca - di tenere lo stesso ritmo per centinaia di chilometri amministrando al meglio le proprie energie, mentre gli avversari cadevano sfiancati, l’uno dopo l’altro, ai bordi della strada. Nato l’8 dicembre 1932 a Pfaffenthal, in Lussemburgo, Charly Gaul non aveva però soltanto coraggio. Sapeva correre con l’intelligenza tattica dei campioni e in salita possedeva una straordinaria abilità a giocare con i rapporti agili. Lo battezzarono “l’angelo della montagna” perchè, quando c’era

da soffrire, lui metteva le ali, spuntando regolarmente dal centro del gruppo e facendo il vuoto dietro di sé. Charly aveva un fisico minuto e secco, nervoso e reattivo, un fisico tagliato per la salita. Tra quei fasci muscolari celava incredibili riserve di energia che sprigionava ogni qual volta l’asfalto s’impennava sulle ruote. Ma al di là delle etichette, Gaul andava forte ovunque, anche in pianura. Tra il 1956 e il 1959, si aggiudicò il Tour e, per ben due


volte, anche il Giro d’Italia, sbaragliando la spietata concorrenza di Magni, Favero, Géminiani, Baldini e Anquetil. Successi netti, che certificano anche la capacità di difendersi - e a volte di dettar legge - su ogni tracciato. Come era accaduto a Coppi, il ciclismo lo aveva strappato ad un onesto lavoro di garzone. In gioventù lavorava come salumiere finché non fu in grado di mantenersi con il ciclismo. Tra i dilettanti si mise in luce vincendo il Giro dei Dodici Cantoni nel 1951 e la Freccia del Sud nel 1951 e 1953, anno in cui fece il suo esordio come professionista. I risultati non tardarono ad arrivare e il giovane lussemburghese nel 1954 trionfò nel Circuito delle Sei Province e si piazzò terzo nel Campionato mondiale di Solingen, ostacolato da uno scontro con Fausto Coppi. Da qui si originò la storica rivalità con il francese Louis Bobet, vincitore della maglia iridata, che lo relegò nuovamente nel gradino più basso del podio nel Tour de France dell’anno successivo, quando Gaul vestì però la maglia di miglior scalatore. Il simbolo di re della montagna fu suo in carriera per due volte sia nella

il Campione Charly Gaul in azione sulle montagne

corsa a tappe francese (1955-56) che nel Giro d’Italia (1956, 1959). Piacque subito alla gente, per via di quella resistenza alla sforzo, per quell’incedere costante e, soprattutto, per le sue formidabili rimonte. Alla Grande Boucle del 1958 recuperò un quarto d’ora di ritardo a Raphael Géminiani. Al Giro dell’anno seguente stroncò la resistenza del divo Anquetil maltrattandolo lungo le rampe che salivano al Piccolo San Bernardo. Le sue furono imprese davvero straordinarie e solitarie, ottenute senza l’apporto di gregari eccel-

lenti o di una grande squadra. Anche se il suo nome si lega indissolubilmente ad una della tappe più drammatiche e leggendarie del Giro, la Merano – Monte Bondone dell’8 giugno 1956, Charly regalò tante pagine epiche del ciclismo dell’epoca che - allora come oggi si nutriva soprattutto di imprese. La sua vita terminò il 6 dicembre 2005, quando venne ricoverato d’urgenza in un ospedale di Lussemburgo per un’embolia polmonare. Due giorni dopo Charly Gaul, l’angelo della montagna, avrebbe compiuto 73 anni.

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Tiziano Uez*

“Un omaggio doveroso ad una pietra miliare dello sport” In qualità di Assessore allo Sport del Comune di Trento saluto con il consueto piacere La Leggendaria Charly Gaul in programma quest’anno dal 12 al 14 luglio. L’impresa eroica dell’Angelo della montagna, il ciclista lussemburghese Charly Gaul che l’8 giugno 1956 tagliò il traguardo della tappa del Giro d’Italia sul Monte Bondone, dopo averne percorso eroicamente gli aspri tornanti inaspettatamente innevati, rivive in questo evento ciclistico di rilievo internazionale che affonda però le sue radici più profonde nella nostra terra. La Leggendaria Charly Gaul non è solo occasione per ripercorrere una prestazione sportiva memorabile, pietra miliare della storia del ciclismo mondiale, ma è anche opportunità per ammirare e visitare gli straordinari paesaggi della nostra Provincia, dalla Valle dell’Adige alla Valle dei Laghi, dalla Città di Trento fino in cima alla sua Alpe, come viene chiamato il Monte Bondone. Sabato 13 luglio 2019 sarà la volta de La Moserissima, che con il suo fascino vintage rievoca il ciclismo del passato confermando, anche attraverso gli abiti e le biciclette d’epoca, il legame indissolubile che da sempre unisce il ciclismo al Trentino, terra fertile di grandi campioni. Estendo dunque l’invito a tutti a scoprire, spinti dalla passione per il ciclismo e in occasione di questi grandi eventi sportivi, le bellezze del nostro territorio attraverso la fitta rete di piste ciclabili che lo attraversano, le suggestive strade bianche e i borghi tipici che ne puntellano il paesaggio naturale.

a cura della Redazione

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*Assessore allo Sport e alla Semplificazione del Comune di Trento


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La Leggendaria Charly Gaul

a cura della Redazione

Piazza Duomo Trento - La partenza de “La Leggendaria Charly Gaul” foto Archivio APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi - credit Newspower

1956-2019: il rito si rinnova

Il 14 Luglio l’omaggio postumo al grande campione lussemburghese. Da piazza del Duomo parte il ricordo di una pagina leggendaria del ciclismo Il rito si rinnova il 14 luglio. Stessa location, identica finalità: rendere omaggio al lussemburghese Charly Gaul, protagonista di una delle pagine più epiche ed esaltanti della storia del ciclismo. L’impresa del Monte Bondone, nella tappa Merano-Trento del Giro d’Italia 1956, è scolpita nella memoria di tutti gli appassionati delle due ruote perché, in quella memorabile pagina di sport, si trovano tutte le caratteristiche iconografiche del ciclismo: la tenacia, la resistenza, lo spirito di sacrificio e l’abnegazione. L’Angelo della Montagna queste caratteristiche le aveva tutte e da quasi quattordici anni l’organizzazione di ASD Charly Gaul Internazionale e APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi mette in piedi un evento unico come l’atleta che lo ispirò, proprio in ricordo delle mirabili 38

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gesta del corridore. La prossima sfida andrà in scena, come detto, il 14 luglio, con altre due prove ad arricchire la tre giorni ciclistica: la cronometro di Cavedine di venerdì 12 luglio e la ciclostorica “La Moserissima” di sabato 13 luglio intitolata a Francesco Moser, in una pedalata internazionale vintage con biciclette da corsa costruite in epoca antecedente il 1987 e abbigliamento attinente allo spirito del particolare contest ciclistico non competitivo. La velocissima crono e “La Leggendaria Charly Gaul” saranno valevoli per il challenge UCI Gran Fondo World Series, i cui vertici - visto il successo delle scorse edizioni - hanno deciso di premiare l’organizzazione trentina con l’assegnazione del mondiale granfondo 2022. Non a caso i due percorsi di 141 km e 4000 metri di


Cronometro di Cavedine - foto Archivio APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi - credit Newspower

dislivello (granfondo) e di 57 km e 2000 metri di dislivello (mediofondo) sono a livello di una tappa del Giro d’Italia. Partenza da Piazza Duomo, nel cuore di Trento, raggiungendo dopo un veloce rettilineo l’abitato di Lavis e inerpicandosi verso Palù di Giovo, il paese di Gilberto Simoni e della dinastia ciclistica dei Moser. Le rampe sono impegnative ma costanti, senza i cosiddetti ‘strappi’, per salire a Passo Santa Croce dove la vista spazia sullo scenario della Piana Rotaliana celebre per la produzione di vini e mele. Impegnativa discesa prima di decidere se optare per il percorso corto - iniziando subito la strepitosa scalata di Charly Gaul: 38 tornanti, 18 km di lunghezza, 1485 metri di dislivello, pendenza massima 17%, pendenza media 8,9% - o proseguire fino ad Aldeno, inerpicandosi lungo la salita del Monte Bondone dal versante di Garniga e affrontare la discesa di Lagolo immergendosi nella Valle di Cavedine, costeggiando poi i bacini lacustri di Toblino e Terlago e concludendo col forcing finale di 10 km in salita verso Vason, dove verrà posizionata la linea di uno dei traguardi più ambiti d’Italia tra i cicloamatori. Ad anticipare “La Leggendaria Charly Gaul” del 14 luglio ci penserà, come detto, la velocissima Cronometro di Cavedine di venerdì 12 luglio, anch’essa competizione firmata UCI Gran Fondo World Series come la quattordicesima edizione della granfondo. Dalla pedana del borgo trentino partiranno cronomen e cronowomen, alla volta di un percorso di 24 km e 442 metri di dislivello fra i bacini acquiferi

e gli scenari incontaminati della bella vallata di Cavedine. La regia organizzativa propone sempre contese sportive in scenari incantevoli e la Valle dei Laghi, un tempo attraversata dal grande Ghiacciaio dell’Adige, giace in un ambiente dove i bacini lacustri del Lago Santo, di Lamar, Terlago, Santa Massenza, Toblino, Lagolo e Cavedine divengono specchio per antichi manieri e vegetazioni rigogliose. Il fondovalle comprende numerosi paesetti e frazioni, dove tra i rilievi collinari e montuosi si nota la commistione tra passato e futuro. Il viaggiatore e il ciclista di passaggio respireranno un’atmosfera particolare che li farà sentire a casa, ed ogni stagione – in Valle dei Laghi – ha qualcosa di particolare da dare. Gli atleti dell’ambita “crono” partiranno da Cavedine affrontando subito una salita, a Vigo Cavedine, prima di una costante discesa sfilando tra Drena, il Lago di Cavedine e Ponte Oliveti. Fra Madruzzo e Lasino ci sarà l’impennata finale, inusuale per una sfida a cronometro, tanto che alcuni atleti per affrontare al meglio il percorso scelgono di lasciare a casa la bicicletta da cronometro. La passata edizione della prova di Cavedine fu anche Campionato Italiano cronometro individuale Under 23 e vide imporsi Edoardo Affini davanti a Matteo Sobrero e Paolo Baccio, mentre i protagonisti UCI Gran Fondo World Series furono il francese Fabien Secondo e Astrid Schartmueller.

Atleti in gara alla Leggendaria Charly Gaul - foto Archivio APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi - credit Newspower

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Una Corsa

contro il tempo

Archivio APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi - foto Newspower

a cura della Redazione

Sarà la crono di Cavedine ad aprire ufficialmente il programma collaterale de “La Leggendaria Charly Gaul”. Un anello naturale di 24 chilometri tra gli splendidi scenari della Valle dei Laghi Una divertente corsa contro il tempo per confrontarsi con gli avversari, ma soprattutto con se stessi. La Crono di Cavedine è uno degli appuntamenti più attesi nel ricco weekend de “La Leggendaria Charly Gaul – UCI Granfondo World Series”, che si aprirà proprio venerdì 12 luglio con la prova a cronometro. La prova si snoderà lungo un percorso già collaudato e molto apprezzato nelle precedenti edizioni. I cronomen sfrecceranno lungo i 24 km dell’anello naturale disegnato nella Valle dei Laghi con partenza e arrivo dalla località di Cavedine (dislivello di 442 metri). Un percor-

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so suggestivo tra specchi d’acqua, borghi antichi, vigneti e dolci pendii, un tracciato veloce, tecnicamente versatile e dunque adatto a corridori completi. I primi chilometri di gara presentano una breve salita pedalabile verso Vigo Cavedine, un tratto sulla carta non selettivo ma comunque importante per impostare la giusta andatura, dopodiché una veloce discesa porterà i bikers sulle sponde del Lago di Cavedine. Si proseguirà poi in pianura fino alla località Ponte Oliveti, il tratto più atteso dai passisti veloci. Al termine del tratto pianeggiante comincerà l’impegnativa salita verso Castel Madruzzo e

Lasino, ultimo ostacolo da superare prima della finish line. L’intero itinerario è disegnato, come detto, nell’incantevole Valle dei Laghi, territorio magico a quindici minuti d’auto da Trento, costellato dai bacini lacustri del Lago Santo, di Lamar, Terlago, Santa Massenza, Toblino, Lagolo e Cavedine. Il fondovalle comprende numerosi borghi e frazioni, dove tra i rilievi collinari e montuosi si nota la commistione tra passato e futuro. Il viaggiatore e il ciclista di passaggio respireranno un’atmosfera particolare che li farà sentire a casa, ed ogni stagione – in Valle dei Laghi – ha qualcosa di particolare da dare.


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Charly Gaul sul Monte Bondone nell’anno 1956, Giro d’Italia, Tappa Merano - Monte Bondone

a cura della Redazione

Mezzo secolo fa l’impresa che cambiò il ciclismo Una giornata da tregenda, una strada impossibile e uno scalatore minuscolo che, nella bufera, tagliò il traguardo semi-congelato. Cronistoria di una corsa epica passata agli annali della storia dello sport Nove ore, sette minuti e ventotto secondi. Fu il tempo da leggenda che, esattamente mezzo secolo fa, impiegò il ciclista lussemburghese Charly Gaul per coprire il tracciato della ventunesima tappa del Giro d’Italia 1956. Nulla di strano, se non fosse per le terribili condizioni meteo di quella giornata di finta primavera. Era l’8 giugno, si partiva da Merano, ma la frazione che attraversava i passi Rolle e Brocon era da tregenda. Una nuvola plumbea si posò attorno al Monte Bondone e, subito, si scatenò una bufera con neve, vento e gelo. Gaul fu il primo di questi stoici atleti ma - dopo il traguardo - ricordano i testimoni, versava in uno stato di semi-congelamento, tant’è che riuscì a proferir parola solamente dopo essere stato immerso in una vasca d’acqua calda. Ben 44 degli 87 ciclisti partiti (più della

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metà) abbandonarono la corsa prima dell’arrivo. Alcuni salirono in ammiraglia dopo pochi chilometri intuendo che, in quelle condizioni, non si poteva pedalare. Altri provarono a resistere, ma crollarono assiderati. Tutti quelli che tagliarono il traguardo, in ogni caso, riportarono bronchiti e malanni assortiti. Il secondo classificato di giornata, Alessandro Fantini, giunse con quasi 8 minuti di ritardo da Gaul; a dodici primi arrivò invece Fiorenzo Magni (avendo una spalla fratturata, reggeva il manubrio con un laccio stretto fra i denti), mentre la maglia rosa Pasquale Fornara si ritirò. Gaul risalì così in un sol giorno dal quattordicesimo posto in classifica, che occupava alla partenza della 21ª tappa, al primo, un primato che difese con i denti fino all’arrivo a Milano. In quegli anni, il ciclismo era sinonimo

di fatica ma, tra tante imprese eroiche, negli occhi e nelle menti degli appassionati dell’epoca rimarrà indelebilmente scolpita quella compiuta da Charly Gaul l’8 giugno di 50 anni fa che - dopo 242 km di inenarrabili fatiche - lo portò ad assicurarsi successo di tappa, maglia rosa e vittoria finale della corsa. L’anno dopo, però - per una spietata legge del contrappasso - Charly Gaul perse il Giro d’Italia quando era in maglia rosa, scivolando dalla prima alla quarta piazza finale. Nella tappa del Monte Bondone, confidando sul vantaggio in classifica, si fermò infatti a urinare, venendo però proprio in quel momento attaccato e staccato dai rivali, Louis Bobet e Gastone Nencini in testa. Proprio Nencini andò a vincere quel Giro e Gaul assaporò, per una volta, quanto può essere affascinante e traditore il Monte Bondone.


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Il Testimone

“Il successo di Gaul è anche un po’ mio” a cura della Redazione

Aldo Moser

Aldo Moser è uno dei pochi corridori superstiti di quella memorabile domenica di giugno di oltre 60 anni fa: “Quell’impresa diventò leggenda anche per merito mio”

Il Moser di allora era Aldo, uno temprato alla fatica, come dimostra la verve che ancora oggi lo accompagna: “Avevo 22 anni ed ero terzo in classifica. Quel giorno il Giro d’Italia partiva da Merano, si scalavano le montagne di Costalunga, Rolle, Gobbera, Brocon e infine il monte Bondone: 242 chilometri in totale. Le prime quattro salite sterrate, il Bondone asfaltato. Sapevamo tutti che sarebbe stata una giornata difficile, probabilmente la tappa decisiva per l’assegnazione della maglia rosa, ma nessuno immaginava che cosa ci aspettava”.

contrattempo - tutt’altro che marginale per un ciclista - che, oggi, Aldo ricorda così: “La mattina dissi ai miei familiari, venuti a trovarmi, di riportare le scarpe di scorta a casa, ormai mancavano solo due giorni e il Giro sarebbe finito. Poi, però, quando mi vestii per la corsa, non trovai né le scarpe da gara né quelle di scorta. Sparite. Per errore mi avevano portato via anche quelle. Ai compagni della Torpado ne chiesi un paio in prestito. Nessuno aveva il 42. Presi allora le scarpe di Gilberto Dall’Agata, un mio gregario. Che però aveva il 44 di piede. Telefonai a casa, chiesi di riportarmi le scarpe, ci saremmo trovati nei pressi di Predazzo. Ci arrivai con i piedi rovinati e i muscoli dolenti e, mentre mi fermavo per cambiarmi le scarpe, nella bufera, la corsa diventò una guerra. Gaul lo avrei rivisto solo al traguardo, anzi, il giorno dopo, alla partenza”.

A rendere il quadro ancora più complicato, un

Aldo Moser, in quell’inferno, arrivò decimo, a

In quella domenica di (finto) giugno di oltre 60 anni fa, lui c’era. Partì in mezzo al gruppo tra il freddo e la pioggia. Poi il freddo diventò gelo e la pioggia si tramutò in neve. E lì cominciò il calvario: al traguardo, su 86 partenti, non arrivarono in 45.

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21’28” da Gaul e finì quel Giro d’Italia al quinto posto, malgrado le dita della mano che si sgelarono solo due mesi dopo: “Ma ci fu un tratto della corsa - ricorda - in cui Charly Gaul rischiò di perdere quella tappa e sicuramente anche il Giro. Mi misi al suo fianco e, malgrado fossi sofferente, lo riportai sui battistrada, ricucendo uno svantaggio che lui da solo non avrebbe mai colmato. E’ un dettaglio che tante volte la gente dimentica e anche lui, a fine gara, non fu particolarmente riconoscente. Solo diversi anni dopo, quando già da tempo avevamo appeso la bicicletta al chiodo, Charly mi chiamò dicendomi che, siccome si trovava dalle parti di Trento, avrebbe voluto incontrarmi. In quell’occasione, bonariamente, gli rinfacciai quell’aiuto prima del Bondone e lui, in quell’occasione, ammise che il mio lavoro fu determinante e, finalmente, con un sorriso mi ringraziò”.


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a cura della Redazione

Il brindisi dei ciclisti nella sede della Cantina Cavit Archivio APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi - foto Newspower

Nei panni dei grandi campioni del pedale A Trento i migliori atleti del ciclismo italiano ed internazionale brindano con Cavit

Sarà una stagione “calda” in Trentino: tornano anche quest’anno, dal 12 al 14 luglio, “La Leggendaria Charly Gaul” e “La Moserissima”, eventi che vogliono celebrare due campioni del ciclismo italiano e internazionale. APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi e ASD Charly Gaul Internazionale organizzano ormai da anni eventi unici nel proprio genere e di forte richiamo per il pubblico degli appassionati di sport. 46

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“La Leggendaria Charly Gaul”, dedicata all’ ”Angelo della Montagna” lussemburghese, è alla sua quattordicesima edizione. La sfida, prevista per domenica 14 luglio, partirà dalla storica Piazza Duomo di Trento con due percorsi, in Gran Fondo e Medio Fondo, rispettivamente di 141 e 57 km. Entrambi i tracciati, inoltre, sono considerati validi per la qualificazione alla Finale del Campionato Mondiale UCI Gran Fondo World Series.

“La Moserissima” invece, giunta alla sua quinta edizione, vuole omaggiare il grande atleta italiano Francesco Moser. Inserita nel Giro d’Italia d’Epoca e in partenza il 13 luglio, la ciclopedalata vintage catapulterà tutti i partecipanti negli anni ’80, immergendoli nel ciclismo d’epoca in un’autentica atmosfera dal fascino retrò. Requisiti fondamentali per partecipare: maglie di lana, caschi di cuoio, puntapiedi e cinghiette, pantaloncini e biciclette fabbricate


prima del 1987. A tirare il gruppo il mitico Francesco Moser: 65 km in onore dello “Sceriffo” del ciclismo italiano, con la partecipazione di altri celebri nomi che hanno fatto la storia delle due ruote. I corridori attraverseranno un percorso tra i caratteristici borghi trentini, a contatto con la natura e respirando il profumo del passato. Non mancheranno dei momenti di ristoro e di celebrazione, anche all’insegna del buon vino: Cavit, consorzio vitivinicolo nato proprio a Trento nel 1950, conferma la propria presenza tra gli sponsor storici delle manifestazioni. “Da anni Cavit è strettamente legata al mondo dello sport” - commenta Enrico Zanoni, Direttore Generale Cavit. “La partnership con l’APT di Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi e ASD Charly Gaul Internazionale è per noi un forte segno del legame al territorio. È sempre con estremo piacere che ospitiamo, proprio nel piazzale di Cavit, presso la nostra sede, il primo punto di ristoro de “La Moserissima”: ormai un rito fisso in occasione di una delle ciclostoriche più suggestive d’Italia”. Gli atleti insieme a Francesco Moser daranno il via alla manifestazione stappando una bottiglia “Primato” di Altemasi Trentodoc, le “bollicine di montagna” con uno stile unico, realizzate secondo il metodo classico trentino. Un vero e proprio “record nel record”: brevettata da Cavit per omaggiare il celebre record mondiale dell’ora di Moser, stabilito a Città del Messico (51,151 km in un’ora), questo formato è entrato a far parte del libro del Guinness dei Primati nel 1994. Con una capacità di 26,250 litri, pari a 35 bottiglie di vino normali, la bottiglia è definitivamente entrata nella leggenda. Archivio APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi - foto Newspower

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Ecosostenibilità e territorio bike-friendly

Un mondo colorato di...

Green

I bikers sul Monte Bondone foto Daniele Mosna

a cura della Redazione

Il Trentino, con le sue montagne, i laghi e paesaggi mozzafiato è davvero un palcoscenico naturale dove poter praticare sport in modo sano, eco-sostenibile e soprattutto sicuro. Ogni anno sono infatti moltissimi gli sportivi e gli amanti della vacanza attiva che scelgono questo territorio per la sua proposta outdoor sempre più ricca e i tanti servizi di qualità offerti. Basti pensare che i turisti su due ruote possono contare su oltre quattrocento chilometri di piste ciclabili e percorsi attrezzati, che permettono di attraversare tutta la regione, dalle Dolomiti al Lago di Garda, passando per vigneti, boschi, specchi d’acqua e borghi storici. Per definirsi una località “bike-friendly” non bastano però slogan ed etichette, ma servono piuttosto politiche mirate per la promozione della cultura “green”, strutture e servizi proiettati sulla eco-sostenibilità ambientale e campagne promozionali che spieghino, soprattutto alle giovani generazioni, che una comunità può progredire anche sposando, nelle sue politiche dei trasporti, scelte consapevoli ad “emissioni zero”. Per questo l’ASD Charly Gaul Internazionale e l’APT Trento, Monte Bondo48

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ne, Valle dei Laghi hanno costruito in questi anni, mattone dopo mattone, una radicata cultura della bicicletta all’insegna del rispetto dell’ambiente, per pedalare in simbiosi col territorio ed interpretare il cicloturismo non come una disciplina solo sportiva, ma come uno stile di vita. Dal 2013 UCI si è affiliata ad Eco Cyclo, un programma che attraverso l’adesione ad alcune linee guida si pone come obiettivo la sensibilizzazione del settore ciclistico nei confronti dell’ambiente. La Leggendaria Charly Gaul sin dalla partenza del progetto ha deciso di aderire a tali linee guida ottenendo un giudizio positivo dal team di Eco Cyclo come “l’esempio italiano di gran fondo proprio per il suo essere una gara totalmente integrata nel paesaggio, dove viene coinvolta un’ampia fetta della società del luogo tra federazioni, associazioni, partner istituzionali e mezzi comunicazione per il successo della gara”. Anche per il 2019 viene prestata la massima attenzione da parte degli organizzatori alla raccolta differenziata, all’utilizzo di materiali bio per i ristori, il pasta party e per migliorare ulteriormente l’aspetto della salvaguardia dell’ambiente sono state istituite delle “green zone” in prossimità di tutti i punti di ristoro,

all’interno delle quali i ciclisti possono gettare le loro immondizie, che vengono raccolte in seguito dall’organizzazione. Infine, per quanto riguarda l’energia elettrica utilizzata, essa viene fornita da Dolomiti Energia S.p.A. che produce energia dalle centrali idroelettriche delle Dolomiti e offre energia pulita al 100%, con origine garantita dal Gestore dei Servizi Energetici. Concetti importanti, supportati da azioni concrete, che sono valse alla gran fondo dedicata a Charly Gaul un riconoscimento di grande prestigio: l’Agenzia Provinciale per l’Ambiente di Trento ha infatti inserito la manifestazione ciclistica nel novero degli “Eventi ecosostenibili”. Fa parte della filosofia eco-sostenibile anche la scelta, nei ristori della Gran Fondo “La Leggendaria Charly Gaul”, di privilegiare i prodotti “a filiera corta”, quelli che nascono su un territorio che, da un punto di vista enogastronomico, rappresenta da sempre un’eccellenza italiana: “Chi ci viene a trovare – commenta la Direttrice dell’APT Elda Verones - non solo deve visitare il Trentino, ma deve gustarlo a tavola e sorseggiarlo in un bicchiere. Solo così potrà cogliere la vera essenza di una terra meravigliosa ed unica”.


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Roberto Stanchina *

a cura della Redazione

Roberto Stanchina * Assessore per le politiche economiche, agricole, tributi e turismo

“Un luglio di fuoco nel segno della leggenda” Un fine settimana di fuoco sulle due ruote e non solo perché saremo in piena estate ma anche per l’alta qualità dei concorrenti: è quello che si terrà dal 12 al 14 luglio a Trento e sul Bondone. Giunta alla quattordicesima edizione “La leggendaria Charly Gaul” è la tappa italiana dell’Uci Gran Fondo World Series il cui merito è portare in Trentino e a Trento migliaia di appassionati da tutto il mondo. Quale modo migliore per far conoscere la 50

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città del Concilio all’estero? Tra i due appuntamenti agonistici (venerdì 12 luglio una cronometro in Valle dei Laghi della lunghezza di 24 km; domenica 14 una mediofondo e una granfondo con partenza da piazza Duomo e arrivo sul Bondone) “La Moserissima” vera e propria chicca per gli appassionati delle due ruote d’antan. Valore aggiunto sarà apprezzare le bellezze naturali visibili dai tornati del Bondone che appagheranno le fatiche degli atleti conquistando un’impagabile vista verso le gu-

glie del Brenta. Ai corridori ed agli organizzatori un augurio di vedere molte gente assistere alla corsa e prestazioni sportive di buon livello. Trento è una città che sa quanto lo sport può dare, in termini di qualità della vita, sia ai singoli che alla collettività. Ben vengano quindi eventi di questo livello che danno entusiasmo a tutto un movimento. Buon ciclismo a tutti e vinca il migliore!


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SCATTO D’AUTORE PANORAMICA DEL MONTE BONDONE IN INVERNO by A. Russolo

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a cura della Redazione

Dalla preistoria al futuro Viaggio nelle monumentali sale del Muse, l’innovativo museo delle scienze di Trento progettato da Renzo Piano Qual è la ricetta per il successo di un museo? Prendete una vecchia area industriale dismessa, un architetto di straordinario talento, le splendide montagne del Trentino e un’idea geniale su come deve essere realizzata un’esposizione. Il risultato finale, se tutto sarà stato amalgamato con sapienza, sarà il Muse, l’innovativo museo delle scienze di Trento progettato da Renzo Piano diventato, in pochi anni, una delle istituzioni culturali più visitate d’Italia. A dispetto della classificazione museale, la mostra tridentina è quanto di più lontano si possa immaginare rispetto alla classica esposizione fatta di grandi sale cupe e silenziose. Qui la protagonista assoluta è la luce che pervade tutti gli ambienti, dalla terrazza affacciata sulla valle dell’Adige al seminterrato dove 54

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sono ospitate la sezione dedicata alla preistoria e la serra tropicale. “The big void” (il grande vuoto) che collega tutti i livelli è “occupato” da riproduzioni di dinosauri e animali imbalsamati sospesi con sottilissimi fili d’acciaio che creano al visitatore l’illusione di fluttuare nello spazio mentre interagisce con i monitor o osserva gli oggetti esposti sui grandi tavoli di legno chiaro. Ogni aspetto del Muse è mirato a coinvolgere attivamente il visitatore: al quarto piano, dedicato alle “Alte Vette”, si trovano il tunnel multimediale in cui si può vivere l’esperienza multisensoriale di volare sopra i ghiacciai alpini, sciare a tutta velocità lungo una parete ripidissima o essere travolti da una valanga. Scendendo di un livello si viene catapultati in un sentiero di montagna in cui provare l’emozione di un incontro con un animale selvatico, mentre al “+2” una serie di suggestive installazioni mostra le

mutazioni epocali del nostro pianeta durante le ere geologiche e, in particolare, il processo di formazione delle Alpi. Il primo piano affianca la preistoria della “time machine”, una grotta multimediale dove vivere l’esperienza di un antichissimo rito sciamanico, all’imminente futuro del FabLab dove sperimentare stampanti digitali e altre attrezzature all’avanguardia. Il piano terra è dedicato all’infanzia con la sezione “maxi ooh!”, dedicata alle esperienze sensoriali per l’infanzia e il “Science Center”, dove quelli che sono rimasti bambini dentro potranno giocare a riprodurre dei piccoli esperimenti di fisica o scienze naturali. Per continuare a scoprire le tante sorprese che il museo trentino riserva ogni giorno vi consigliamo di visitare il sito www.muse.it


From prehistory to the future Journey through the monumental halls of the Muse, the innovative science museum of Trento designed by Renzo Piano What is the recipe for the success of a museum? Take an old abandoned industrial area, an architect of extraordinary talent, the splendid mountains of Trentino and a brilliant idea of how an exhibition should be realized. The final result, if everything has been amalgamated with wisdom, will be the Muse, the innovative science museum of Trento designed by Renzo Piano which has become, in a few years, one of the most visited cultural institutions in Italy. In spite of the museum classification, the Tridentine exhibition is the farthest you can imagine compared to the classic exposition made of large dark and silent rooms. Here the absolute protagonist is the light that pervades all the rooms, from the terrace overlooking the Adige valley to the basement where

the section dedicated to prehistory and the tropical greenhouse are located. “The big void” that connects all the levels is “occupied” by reproductions of dinosaurs and suspended animals with very thin steel wires that create the illusion of floating in space while interacting with monitors or look at the objects displayed on the large light-wood tables. Every aspect of the Muse is aimed at actively involving the visitor: on the fourth floor, dedicated to the “Alte Vette”, is the multimedia tunnel where you can live the multisensory experience of flying over alpine glaciers, skiing at full speed along a very steep wall or being run over by an avalanche. Going down a level you are catapulted into a mountain path where you can experience the thrill of a meeting with a wild animal, while at “+2” a series of suggestive installations shows the epochal changes

of our planet during the geological eras and, in particular, the formation process of the Alps. The first floor combines the prehistory of the “time machine”, a multimedia cave where you can live the experience of an ancient shamanic ritual, the imminent future of the FabLab where you can experiment with digital printers and other advanced equipment. The ground floor is dedicated to childhood with the “maxi ooh!” Section, dedicated to children’s sensory experiences and the “Science Center”, where those who have remained children inside can play to reproduce small physics or science experiments natural. To continue discovering the many surprises that the Trentino museum reserves every day, we recommend that you visit www.muse.it

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“La Moserissima”

a cura della Redazione

la Partenza de “La Moserissima” da Piazza Duomo - Trento credit Newspower

Tutti in sella con lo “Sceriffo” Il 13 Luglio torna la Ciclostorica di Trento inserita nel Giro d’Italia d’Epoca. E la sera prima tutti a cena a casa del campione Per gli appassionati del ciclismo vintage è uno degli appuntamenti da non perdere. Inserito nel calendario del Giro d’Italia d’Epoca come tappa del Trentino Alto Adige, torna il prossimo 13 luglio “La Moserissima”, la ciclo-storica dedicata alla memoria di Francesco Moser giunta alla sua quinta edizione. Il percorso della ciclopedalata vintage internazionale - da affrontarsi rigorosamente con biciclette da corsa d’epoca costruite prima del 1987 - ideato e “costruito” insieme allo “Sceriffo”, il ciclista italiano più vincente di tutti i tempi. A “La Moserissima” - dolce intermezzo fra la cronometro di Cavedine di venerdì 11 luglio e “La Leggendaria Charly Gaul” di domenica 13 luglio, entrambe prove UCI Gran Fondo World Series - le vere protagoniste sono la città di Trento e la valle attraversata dal fiume Adige, terreni di caccia per corridori viste la miriade di piste ciclabili e le strade bianche immerse nel verde rigoglioso della natura del Trentino nel caldo mese dedicato a Giulio Cesare. 56

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L’itinerario di 65 km e 690 metri di dislivello lambisce le scintillanti strade bianche e ciclabili della città del Concilio e dintorni. Un magnifico start e ritrovo in abbigliamento d’epoca e biciclette da corsa costruite prima del 1987, in un luogo ove si affacciano splendidi palazzi nobiliari e dove i corridori partono sostenuti dalla storia secolare della Cattedrale di San Vigilio e della Fontana del Nettuno, due autentici simboli della città. E intanto, per non distanziarsi troppo dal vero spirito dell’evento, a casa di Francesco Moser la tavola è già imbandita per l’appuntamento tradizionale che anticipa “La Moserissima”. La “Cena a casa di Checco”, prevista nella serata del 12 luglio, è infatti un must per tutti gli appassionati dell’evento vintage realizzato da APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi e ASD Charly Gaul Internazionale. All’Azienda Agricola di Casa Moser in via Castel di Gardolo a Trento ci si potrà sedere accanto a Francesco per parlare, assieme ad altri grandi campioni, del ciclismo che fu e di quello dei giorni nostri, con il trentino che ha sempre in serbo storie brillanti


Francesco Moser guida la Ciclostorica lungo la pista ciclabile di Trento - credit Newspower

e aneddoti da narrare, d’altronde la sua è una carriera che parla da sola. •• La storia La prima ciclostorica di Trento coinvolse 300 appassionati di ciclismo vintage sulle strade della Città del Concilio e lungo le rive dell’Adige, con lo ‘Sceriffo’ Francesco Moser - in sella alla bici con cui vinse la Parigi Roubaix del 1979 - a guidare il plotone in abbigliamento d’epoca assieme ai figli Carlo e Ignazio, a Marino Basso, Dino Zandegù sino a Matteo Marzotto. Un parterre di ciclisti che alla seconda edizione accolse soprattutto i grandi campioni del passato come Gianni Motta, vincitore del Giro d’Italia 1966, Marino Basso, campione del mondo a Gap, in Francia, nel 1972, “Cuore Matto” Franco Bitossi, Palmiro Masciarelli, fidato gregario di Moser per dieci stagioni, e Luciano Armani, uno in grado di battere Merckx in volata al Tour de France 1971, per non parlare dello speaker d’eccezione, “Il Falco” Paolo Savoldelli, vincitore di due Giri d’Italia. Scenografica la partenza all’ombra della fontana del

La Cena nella Cantina Vinicola “Moser” - Trento

Nettuno in Piazza Duomo, e vibrante conclusione nel post gara con l’inaugurazione del monumento dedicato a Charly Gaul a Vason, sul Monte Bondone per celebrare, a 60 anni di distanza, la storica impresa dello scalatore lussemburghese. Non c’è due senza tre e la terza edizione de “La Moserissima” segnò ufficialmente la ‘pace’ tra Francesco Moser e Giuseppe Saronni, al termine di una delle più grandi rivalità che la storia del ciclismo ricordi. Non si sono voluti perdere l’avvenimento nemmeno Renato Laghi, Simone Fraccaro, Palmiro Masciarelli, Filippo Pozzato, Imerio Lucchini, Imerio Massignan, Roberto Poggiali, Claudio Torelli, Luciano Armani, Stefano Giuliani e l’immancabile Marino Basso, d’altronde la stretta di mano tra Moser e Saronni è stata anch’essa un vero e proprio avvenimento storico. Ultima ma non ultima la passata edizione, con Francesco Moser a chiamare a raccolta il “Re Leone” Mario Cipollini, che all’arrivo esclamava: “Incredibile pensare che una volta corressero con questi ‘attrezzi’”, e la cui goliardia è stata protagonista anche ai ristori CAVIT e Moser (punti strategici anche quest’anno). Le iscrizioni per divertirsi in sella ai ‘cavalli d’acciaio’ della quinta edizione sono aperte.

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Attilio Comai *

Attilio Comai * Il Presidente della Comunità della Valle dei Laghi

a cura della Redazione

“Andate veloci, ma non perdetevi il panorama” Anche quest’anno, per la quattordicesima volta, La Leggendaria Charly Gaul porterà tanti appassionati delle due ruote su un percorso che attraversa luoghi incantati. Una strada, quella del Bondone, che assapora di storia con momenti che l’hanno fatta diventare leggenda come appunto la tappa del del giro d’Italia del ‘56 che, in un clima da tregenda, ha visto trionfare Charly Gaul. Un’impresa che ha lasciato un segno indelebile nella storia del ciclismo e che era perciò giusto ricordare e far rivivere 58

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a tanti atleti che vogliono misurarsi con la fatica di quegli erti tornanti. La Valle dei Laghi, uno scrigno di diversità che merita di essere percorso con lentezza per scoprire i suoi laghi, i piccoli paesi con i loro centri storici, i sentieri che attraversano boschi e vigneti… Cosa che non potranno certamente fare i ciclisti i quali passeranno veloci per raggiungere il loro obbiettivo, ma sono certo che le immagini fugaci che riusciranno a cogliere sul loro cammino, saranno sufficienti per

accendere la curiosità di tornare qui, magari con le loro famiglie, per trascorrere qualche giorno di serenità. Un grazie sentito a tutti coloro che si impegnano ogni anno per organizzare al meglio questa manifestazione dedicandoci fatica e passione e un saluto di cuore a tutti gli atleti e ai loro accompagnatori perché possano portare con sé, oltre alla soddisfazione di un risultato importante, il ricordo di un territorio accogliente e generoso.


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Funivia di Sardagna, un palco sopra il cielo

a cura della Redazione Funivia Sardagna - Archivio APT Trento - foto M. Gozzer

Per risalire i fianchi del Monte Bondone - Busa degli Orsi - c’è un mezzo “aereo” che, da sempre, si identifica con il territorio trentino Per chi non soffre di vertigini e vuole vedere la città da un privilegiato punto panoramico, c’è la possibilità di risalire i fianchi del Monte Bondone con la funivia che la collega direttamente con il centro di Trento. La funivia a due cabine su fune permette infatti di raggiugere il borgo di Sardagna, a 600 metri di altitudine, in soli 4 minuti coprendo un dislivello di circa 400 metri. Gli orari di apertura dell’impianto sono regolati da Trentino Trasporti, che garantisce generalmente il servizio tutti i giorni dalle ore 7.00 alle ore 22.30, ad eccezione di giornate particolar-

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mente ventose dove viene sospeso e sostituito da autobus. Dalla stazione a monte della funivia si può comodamente raggiungere la Busa degli Orsi, una suggestiva terrazza panoramica su tutta la città di Trento e la Valle dell’Adige. Oggetto di un recente lavoro di recupero, oggi la “Busa degli orsi” non è solo un eccezionale punto d’osservazione sulla città, ma anche un piccolo teatro all’aperto perfetto per ospitare spettacoli o concerti. Il curioso nome di questo luogo deriva dal nome dei plantigradi qui “ospitati” fino agli Anni Ottanta. Camminando pochi minuti dalla terrazza si

raggiunge il caratteristico abitato di Sardagna, dove godersi passeggiate ed escursioni all’aria aperta immersi nella natura. Per la gioia degli amanti delle due ruote la funivia permette anche il trasporto di biciclette limitatamente ad alcune corse durante l’arco della giornata, pagando un piccolo supplemento sul costo del biglietto. Da Sardagna è poi possibile intraprendere escursioni sulle pendici del Monte Bondone, verso la suggestiva della Valle dei Laghi oppure rientrare a Trento lungo una gradevole discesa.


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SCATTO D’AUTORE LA LEGGENDARIA CHARLY GAUL , LAGO DI TOBLINO, IL PASSAGGIO DEI CICLISTI foto M. Miori

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Una

vacanza dai mille sapori

In Piazza Duomo si brinda con Trento DOC foto R. Kiaulehn

a cura della Redazione

Alla scoperta dei sapori autentici della tradizione locale Il territorio di Trento, del Monte Bondone e della Valle dei Laghi offre una vacanza dai mille sapori grazie alla sua ricca tradizione enogastronomica locale. Un viaggio alla scoperta dei sapori autentici della tradizione, dei formaggi di malga e dei salumi, delle grappe e dei grandi vini conosciuti e apprezzati in tutto il mondo. La ricca proposta enogastronomi64

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ca del territorio può essere scoperta e assaporata nei tanti ristoranti d’eccellenza, nelle cantine, nelle distillerie, nei rifugi e nelle malghe, luoghi perfetti dove poter gustare i sapori autentici della tradizione. Trento ha un forte legame anche con il suo territorio e le radici agricole: tutto l’anno è possibile gustare i sapori locali a Palazzo Roccabruna, casa dei prodotti trentini e sede dell’Enoteca provinciale

del Trentino. Il Palazzo è punto di riferimento per la diffusione di una solida cultura di prodotto legata alle tradizioni del territorio, luogo di formazione per un approccio consapevole al mondo del vino ed ha un’importanza strategica nella valorizzazione e promozione dell’identità enogastronomica del Trentino. A pochi minuti da Trento, la Valle dei Laghi è conosciuta non solo


per le sue bellezze naturalistiche ma in particolare per le sue eccellenze enologiche apprezzate in tutto il mondo come il Vino Nosiola, il Trentino DOC Vino Santo e le grappe di Nosiola e di vinaccia di Trentino DOC Vino Santo, prodotti con dedizione nelle tante cantine e distillerie che costellano il territorio. Eccellenze che nascono dalle competenze tramandate da padre in figlio in questo angolo di Trentino, racchiuso tra la città di Trento, il Lago di Garda e le Dolomiti di Brenta. Ma la mano dell’uomo da sola non è sufficiente a rendere unico questo prodotto: è l’Ora del Garda, la brezza che spira da Sud prima del tramonto, a dare al vino Nosiola e ai suoi derivati quella fragranza famosa in tutto il mondo. Ogni anno tra Marzo ed Aprile la ricchezza enogastronomica di questa terra viene celebrata grazie

foto Marco Simonini

a “DiVinNosiola, quando il vino

appuntamenti che spaziano dalle

si fa santo”, kermesse dedicata

proposte culturali, alle degustazio-

alla valorizzazione del patrimo-

ni enogastronomiche, a momenti

nio culturale, delle tradizioni e dei

artistico-teatrali agli eventi sportivi

luoghi da cui nascono le eccel-

immersi nella natura. Ad ospitare

lenze enologiche di questa terra.

gli eventi location esclusive e sug-

DiVinNosiola è quindi l’omaggio

gestive: cantine, scorci bellissimi e

del territorio al suo gioiello più

luoghi tutti da scoprire in Valle dei

prezioso, attraverso una serie di

Laghi, a Trento e in Trentino.

Archivio APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi - foto P. Geminiani

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La Valle dei Laghi,

dove si specchiano le Dolomiti

e nascono grandi vini

Il Lago di Toblino foto M. Miori

a cura della Redazione

Alla scoperta del “regno dell’acqua” del Trentino A pochi minuti d’auto da Trento si apre la suggestiva Valle dei Laghi: una decina di incantevoli laghetti, vigneti che regalano aromi e sapori unici, stupendi borghi e castelli medievali. Questo territorio custodisce un ricco patrimonio enogastronomico e vanta eccellenze enologiche conosciute in tutto il mondo come il Vino Nosiola e il Trentino DOC Vino Santo, prodotti con dedizione nelle tante cantine e distillerie che costellano il territorio. L’affascinante ambiente della Valle dei Laghi è ideale anche per gli amanti dell’outdoor con le numerose palestre di roccia, sentieri

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escursionistici, itinerari in bicicletta e e-bike di diversi livelli, deltaplano, parapendio, wake board e windsurf, canoa, vela e kayak. Gli amanti del fishing possono inoltre godere appieno della tranquillità e del silenzio di questa valle praticando la pesca catch&release nelle limpide acque dei laghi di Toblino, Santa Massenza, Cavedine, Lagolo, Terlago e Lamar, dove si tuffano trote, salmerini, lucci e anguille. Per rigenerare anima e corpo inoltre non c’è niente di meglio di una rilassante passeggiata attorno ai tanti laghetti alpini distribuiti tra le montagne. Il Lago di Toblino, con l’omonimo castello situato sulle sue

rive, è sicuramente il più ammirato e fotografato, ma anche gli incantevoli Laghi di Lamar, il Lago di Terlago, il Lago di Cavedine e quello di Santa Massenza offrono tanti itinerari per trascorrere delle piacevoli giornate circondati dalla natura incontaminata. E’ proprio sulle rive di quest’ultimo lago che si trova la Centrale Idroelettrica di Santa Massenza di Dolomiti Hydrotour, un luogo suggestivo parzialmente scavato nella roccia a 600 m di profondità dove l’acqua si trasforma in energia. Scopri la Valle dei Laghi: www.discovervalledeilaghi.it

Archivio APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi - foto M. Miori


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Monte Bondone,

una palestra all’aria aperta tra sport e natura Una vista panoramica del Monte Bondone foto A. Ghezzer

a cura della Redazione

Tante opportunità per una vacanza a misura di famiglia, ma anche per gli amanti dello sport e dell’outdoor: natura incontaminata, panorami mozzafiato e vacanza attiva A pochi minuti dalla città di Trento, il Monte Bondone offre tantissime opportunità per gli amanti dello sport e dell’outdoor: nel periodo estivo tra sentieri escursionistici, vie ferrate, deltaplano e parapendio, percorsi per la mountain bike e trekking di ogni livello c’è n’è davvero per tutti i gusti. Una vera e propria palestra all’aria aperta ideale per le famiglie e non solo. Ogni anno il Monte Bondone è inoltre protagonista di grandi 68

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eventi sportivi internazionali, come La Leggendaria Charly Gaul Trento Monte Bondone, prestigiosa granfondo tappa italiana dell’UCI Gran Fondo World Series e La Moserissima, la Ciclostorica di Trento e unica tappa del Giro d’Italia d’Epoca in Trentino Alto Adige. Il Monte Bondone è anche custode di un ricco e raro patrimonio floristico: a 1.500 metri di altitudine si trova il Giardino Botanico Alpino delle Viote, appartiene alla

rete territoriale del MUSE – Museo delle Scienze, come anche la Terrazza delle Stelle, il cui grande telescopio da 80 cm di diametro permette l’osservazione della volta celeste nelle sere d’estate. Il Monte Bondone offre tante opportunità anche per le famiglie e per le giovani generazioni grazie alle diverse attività organizzate in estate al Malgone di Candriai e ai numerosi summer camp. In estate la montagna ospita inoltre eventi come Latte in festa per scoprire tutti i segreti della produzione del


latte e dei suoi derivati, Albe in malga, quando l’alpeggio prende vita e Fen Fen, l’evento dedicato all’antica arte della fienagione. Insomma, ogni occasione è buona per vivere la montagna in modo rigorosamente green!

Trekking sul Monte Bondone foto R. Merler

Viote - Sci di Fondo foto G. Galvagni

Nel mesi invernali la montagna di Trento fa il pieno di neve con piste da sci alpino, snowboard e fondo, grazie alle ultime precipitazioni, tirate a lucido per ospitare gli appassionati di sport invernali. Facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici, grazie allo skibus che lo collega alla città, o in automobile, il Monte Bondone vanta impianti e strutture ricettive completamente rinnovate con esclusivi centri wellness. Gli amanti dello sci alpino possono scegliere fra 21 piste su una superficiale sciabile di 70 ettari al 100% dotate di innevamento artificiale, in grado di soddisfare sciatori di tutti i livelli. Tra le discese più emozionanti c’è certamente la “Gran Pista”, lunga quasi 4 km con più di 800 metri di dislivello, tracciata in mezzo al bosco di fronte alle Dolomiti d Brenta. Il Monte Bondone è meta molto apprezzata anche da chi pratica lo snowboard, potendo contare su un attrezzato snowpark, considerato uno dei migliori dell’arco alpino e sovente teatro di gare internazionali. Una menzione particolare merita anche la piana delle Viote, che offre la possibilità di praticare lo sci di fondo a 1.565 metri di altitudine e di scegliere fra numerose piste, concatenandole a piacere, per un totale di 36 chilometri di binari. Chi desidera avvicinarsi a questo

foto R. Merler

sport può affidarsi ai qualificati maestri di sci della scuola. Il Monte Bondone è indicato per le famiglie, dato che qui i bambini possono fare affidamento su interessanti opportunità per una vacanza sulla neve in puro stile #familyvillage, i cui ingredienti fondamentali sono hotel, Kindergarten, scuole di sci, campo “primi passi”, baby cross, animazione e tanto divertimento. La neve amica di Trento propone poi pacchetti convenienti: lo skipass è gratuito per i bambini fino a 8 anni se acquistato insieme a quello di un adulto. Molto apprezzato dalle famiglie è anche il Mini-club allestito sulle piste, presso il campo Primi Passi di Vason, un centro ludico ri-

creativo appositamente ideato per bimbi dai 3 ai 10 anni con giochi, personale specializzato e tanto divertimento. Sul Monte Bondone si scia di giorno e di notte con Night&Day. Ogni martedì e giovedì dalle 20 alle 22.30 è possibile vivere l’emozione di zigzagare sotto le stelle, alla luce dei quaranta globi che rischiarano le piste Diagonale Montesel, Cordela, Lavaman, Lavaman variante e sullo Snowpark Monte Bondone. Una sola cosa non si può fare sul Monte Bondone: annoiarsi. Per saperne di più: www.discovermontebondone.it LIFESTYLE INBICI

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Feste Vigiliane, così Trento ha reso omaggio al suo Patrono a cura della Redazione

Dal “Trionfo Tridentino” dentro le mura del Castello del Buonconsiglio al corteo storico per le vie della città. Dal 21al 26 Giugno è andato in scena un ricco carnet di eventi. Sono andate in scena anche nel 2019 le Feste Vigiliane, giunte alla loro 36/a edizione. Dal 21 al 26 giugno è stato celebrato, secondo tradizione, il patrono cittadino. Le Feste sono iniziate ufficialmente il 21 giugno con il ‘Trionfo Tridentino’ dentro le mura del castello del Buonconsiglio e il corteo storico per le vie della città. Inoltre, lo stesso giorno, si è svolto in piazza Fiera l’atteso Tribunale di penitenza, quest’anno affidato a Loredana 70

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Cont. Il 22 giugno si è svolta invece la ‘Magica notte’, con un più ricco coinvolgimento di associazioni e di esercizi pubblici e privati. E domenica 23, dalle sponde del fiume Adige, hanno sfilato i 54 equipaggi che hanno preso parte al Palio dell’oca. La 36/a edizione delle feste patronali si è chiusa poi mercoledì 26 giugno con la processione di San Vigilio, la messa solenne e la ‘Disfida dei Ciusi e dei Gobj’ in Piazza

Fiera e lo spettacolo pirotecnico di San Vigilio. Un’occasione di festa, ma anche di riflessione sulla storia della città, sulla sua attualità e sul suo possibile futuro: un’impostazione già sperimentata con l’edizione dedicata a “La città sul fiume” nel 2017, e nel 2018 con il tema “Oltre le mura”. La 36esima edizione delle Feste Vigiliane ha avuto quindi un nuovo


tema: “TRENTO NEL CUORE – conoscere, amare, vivere la città” che pone al centro la città con il vissuto di chi la vive giornalmente. La programmazione ha coinvolto molte realtà che in città si occupano di cultura e spettacolo, alcune delle quali hanno festeggiato in quest’occasione importanti traguardi della loro attività. Allo stesso tempo, alcune delle piazze cittadine sono state affidate alla cura di associazioni e consorzi locali, con una proposta di intrattenimento rivolta a diverse tipologie di pubblico. Nel programma anche visite guidate per valorizzare le zone meno conosciute della nostra Trento, tenuto anche conto che il 2019 è stato dedicato dal Ministero dei Beni culturali e del turismo alla lentezza e alla riscoperta dei tesori storici e ambientali meno battuti dal turismo di massa. Archivio APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi - foto R. Magrone

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Il Mercatino di Natale a Trento foto Foto A. Toller

a cura della Redazione

Trento, Città del Natale Teatro di numerosi eventi durante tutto l’anno, nel periodo delle feste la città diventa ancora più magia con il Mercatino di Natale di Trento Trento offre suggestive attrazioni durante tutti i medi dell’anno. Nel periodo natalizio, però, la città dà il meglio di sé e, come incastonata in un grande presepe, diventa per tutti “Trento, Città del Natale”. Dal 23 novembre 2019 al 6 gennaio 2020 le storiche piazza Fiera e piazza Battisti ospiteranno più di 90 casette di legno dove poter trovare il meglio dell’artigianato alpino e della tradizione enogastronomica locale in occasione della 26a edizione del Mercatino di Natale di Trento.

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Le luci e gli addobbi allestiti nelle piazze cittadine accompagnano grandi e piccini in un contesto coreografico unico, impreziosito dal ricco programma di eventi e animazioni organizzato, ogni anno, dall’amministrazione comunale. Durante i fine settimana, sotto il tradizionale albero illuminato, i bambini possono visitare la casa di Babbo Natale e ricevere un piccolo regalo, una caramella o un libricino. Oppure partecipare ad una delle tante divertenti attività educative che si svolgono nella “Casetta degli Elfi”: da quelle legate alle fattorie didattiche trentine, alle proposte riguardanti attività manuali o grafiche in cui i bimbi

vengono sensibilizzati giocando sui temi della solidarietà e del riciclo. E dopo aver giocato o partecipato ad una piccola recita, tutti in carrozza sul trenino di Babbo Natale. Per chi è troppo cresciuto per sedersi sulle ginocchia di Santa Claus invece è assolutamente da non perdere una passeggiata fra le tradizionali casette del Mercatino di Natale di Trento per apprezzare i prodotti dell’artigianato locale o assaggiare le specialità enogastronomiche trentine in un percorso allietato dalla musica dei concerti itineranti o dal canto dei cori di montagna che da queste parti sono una vera istituzione.


Trento - Piazza Cesare Battisti foto D. Mosna

Trento, the Christmas City Theater of numerous events throughout the year, during the holidays the city becomes even more magic with the Christmas Market in Trento Trento offers suggestive attractions during all the months of the year. During the holiday season, however, the city offers the best of itself and, as set in a large nativity scene, it becomes for everyone the “City of Christmas”. From November 23, 2019 to January 6, 2020, the historic Piazza Fiera and Piazza Battisti will host more than 90 wooden houses where you can find the best of Alpine craftsmanship and local food and wine tradition on the occasion of the 26th edition of the Trento Christmas Market.

The lights and decorations set up in the town squares accompany adults and children in a unique choreographic context, enhanced by the rich program of events and animations organized each year by the municipal administration. On weekends, under the traditional lighted tree, children can visit Santa’s home and receive a small gift, a candy or a small book. Or take part in one of the many fun educational activities that take place in the “Little house of elf “: from those linked to Trentino educational farms, to proposals regarding manual or graphic activities in which children are sensitized by

playing on the themes of solidarity and recycling. And, after having played or participated in a small performance, all in a carriage on Santa Claus’s train. For those who are too grown up to sit on the knees of Santa Claus, do not miss a walk through the traditional flea markets in the historic centre to appreciate the local craft products or taste the food and wine specialties of Trentino in a path enlivened by the music of the concerts itinerant or from the singing of mountain choirs that here are a real institution. LIFESTYLE INBICI

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In sella tra città, montagna e laghi Bikers sui tornanti del Monte Bondone Archivio APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi - foto R. Merler

a cura della Redazione

Alla scoperta della via trentina al turismo eco-sostenibile, quattrocento chilometri immersi nella natura, dalle Dolomiti al Lago di Garda Una segnaletica ben curata, percorsi adatti anche alle famiglie con bambini e “bicigrill” disseminati lungo la strada dove sorseggiare un caffè, gustarsi uno snack o controllare la pressione delle gomme. E ovviamente dei paesaggi spettacolari dovunque si posi lo sguardo. Sono questi gli ingredienti della via trentina al turismo eco-sostenibile, un percorso riservato ai turisti su due ruote che si snoda per oltre quattrocento chilometri e che permette di attraversare tutta la regione sui pedali, dalle Dolomiti al

Lago di Garda. Gli itinerari sono studiati per assecondare tutte le esigenze. Dalla mitica salita del Monte Bondone, dedicata alla memoria di Charly Gaul, alla ciclabile che attraversa la Valsugana, qui trovano il loro “habitat naturale” sia il ciclista esperto che cerca la salita impegnativa sia il neofita che vuole semplicemente godersi una rigenerante passeggiata con il vento fra i capelli. Si pedala fra i campi di mele o fra i vigneti, nei centri urbani o lungo i boschi, in riva ai laghi o costeggian-

do l’Adige, su percorsi il cui grado di difficoltà è ben segnalato dai cartelli che aiutano il ciclista ad orientarsi e a capire se le difficoltà da affrontare sono eccessive o adeguate. Tanti tracciati, con mille caratteristiche differenti, ma accomunati da un’unica peculiarità: permettono di vivere questa esperienza in totale sicurezza. E se la stanchezza accumulata dovesse essere eccessiva tornare al punto di partenza non sarà un problema grazie alla fitta rete di trasporti pubblici che consente di trasportare le biciclette con facilità. foto R. Kiaulehn

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SCATTO D’AUTORE TREKKING SUI SENTIERI DELLE VIOTE by Archivio APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi foto N. Angeli

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Programma Eventi Venerdì 12

Sabato13

Domenica14

Dalle ore 17.00 alle ore 19.00

Ore 8.30

Ore 8.00

Ore 10.00 e ore 15.00

La Leggendaria Charly Gaul - UCI Gran Fondo World Series sarà trasmessa su RaiSport, canale 58.

LUGLIO

Cronometro per cicloamatori e master UCI Gran Fondo World Series in Valle dei Laghi con partenza e arrivo a Cavedine. La competizione è tappa italiana di qualifica per il Campionato del Mondo Cicloamatori e Master UCI 2019.

LUGLIO

La Moserissima - la ciclostorica di Trento, unica tappa del Giro d’Italia d’Epoca in Trentino Alto Adige con partenza e arrivo in piazza Duomo a Trento. Partenza alle ore 8.30 e arrivi indicativamente a partire dalle ore 12.30 ca.

Ore 19.30

Cena rustica “A casa di Checco” presso Azienda Agricola Moser Via Castel di Gardolo, 5 Trento. Per info e prenotazioni: APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi tel. 0461-216000 info@discovertrento.it a pagamento. EXPO La Leggendaria Charly Gaul – La Moserissima TRENTO EXPO - VIA BRIAMASCO, 2 - 38122 TRENTO Venerdì 12 luglio: 9.00 - 20.00 Sabato 13 luglio: 9.00 - 20.00

Orario apertura Ufficio Gare TRENTO EXPO - VIA BRIAMASCO, 2 - 38122 TRENTO Venerdì 12 luglio: 9.00 - 13.00 / 14.00 - 20.00 Sabato 13 luglio: 9.00 – 13.00 / 14.00 - 20.00

Possibilità di visita guidata alla scoperta delle meraviglie custodite dal Castello del Buonconsiglio (mattino) e del centro storico di Trento (pomeriggio), con ritrovo e partenza presso l’ufficio Informazioni di APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi in piazza Dante, 24 a Trento. Info e prenotazioni: APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi tel. 0461-216000 info@discovertrento.it

LUGLIO

La Leggendaria Charly Gaul - UCI Gran Fondo World Series, gara gran fondo e medio fondo con partenza da Piazza Duomo a Trento e arrivo in località Vason sul Monte Bondone, tappa italiana di qualifica per il Campionato del Mondo Cicloamatori e Master UCI 2019. Partenza dalle ore 8.00 alle 8.15, arrivi a Vason a partire dalle ore 9.50 ca. mediofondo e dalle ore 12.20 ca. granfondo.

Un sentito ringraziamento a: I Comuni di Aldeno, Besenello, Cavedine, Cimone, Drena, Dro, Garniga Terme, Giovo, Lavis, Madruzzo, Trento, Vallelaghi, Terre d’Adige; il Commissariato del Governo per la Provincia di Trento; la Questura e la Polizia Stradale Servizio Scorte di Trento; i Carabinieri di Trento, Aldeno, Candriai, Madruzzo, Vallelaghi; i Corpi di Polizia Locale di Alto Garda e Ledro, Cavedine, Lavis, Madruzzo, Rotaliana Königsberg, Trento e Monte Bondone, Vallelaghi; la Guardia di Finanza; l’Associazione Nazionale Alpini sezione di Trento, la Comunità della Valle dei Laghi; la Provincia Autonoma di Trento (Ag. Prov. delle foreste demaniali, Dip. Lavori Pubblici e Mobilità, Dip. Bacini Montani, Corpo Forestale della Prov. Autonoma di Trento, Ser. Antincendi e Protezione Civile, Serv. Prevenzione Rischi, Serv. Sost. Occupazionale e Valorizzazione Ambientale, Serv. Foreste e Fauna, Serv. Gestione Strade, Uff. Attività Sportive, Uff. Polizia Amministrativa); ASIS; Azienda Forestale Trento Sopramonte; Consorzio Forestale Vallelaghi; gli ASA Carabinieri in congedo di Aldeno, ASV Pergine, Cembra, Valle dei Laghi, Charly Gaul, ASA SEV, ASA Tagliapietra, Nucleo Volontariato P.C. - A.N.C.; i Corpi dei Vigili del Fuoco Volontari di Calavino, Cavedine, Cimone, Garniga Terme, Giovo, Lasino, Lavis, Padergnone, Terlago, Trento, Vezzano; il Consorzio Pro Loco Valle dei Laghi Trento Monte Bondone, le Pro Loco Calavino e Garniga Terme; la SAT di Ravina, i Gruppi Alpini di Lavis, Palù di Giovo, Pressano, Sardagna; la Croce Rossa Trento e Valle dei Laghi; gli Operatori turistici ed economici del Monte Bondone, Trento e Valle dei Laghi; Trento Funivie; GS Fraveggio; GS Ponte Alto; SS Aldeno; Motoclub Trento; Ufficio stampa e i numerosi volontari!

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LA MAGLIA CELEBRATIVA

LA LEGGENDARIA CHARLY GAUL UCI Gran Fondo World Series 2019 Realizzata da Bicycle Line Maglia tecnica con manica corta da ciclismo “modello exclusive xp 2019” di Bicycle Line, personalizzata con grafica La Leggendaria Charly Gaul UCI Gran Fondo World Series 2019. Il capo è al top della qualità sia per il tessuto utilizzato, il High Res bielastico, super traspirante e con protezione solare +30 per proteggere dai raggi UV, che per la vestibilità, perfetta senza costrizione e di altissimo comfort. Il capo tecnico è realizzato con una zip frontale divisibile ykk, 3 comode tasche aperte posteriori dove riporre integratori o piccoli oggetti, una pratica quarta tasca laterale dotata di zip per chiavi o smartphone ed elementi riflettenti sulla parte dietro. A fondo manica spiccano gli elastici con personalizzazione grafica, mentre all’interno delle maniche una fascetta in silicone garantisce grip sulla pelle, per una vestibilità sempre al top. Anche la sicurezza è curata, con elementi riflettenti sotto la tasca posteriore, che garantiscono buona visibilità su strada.

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30 ANNI DI ABBIGLIAMENTO TECNICO PER CICLISTI

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NUMERI UTILI Comune di Trento Sede legale: via Belenzani, 19 - 38122 Trento Telefono 0461 884111 www.comune.trento.it

Si ringrazia per la collaborazione

GRUPPO EDITORIALE INBICI Direzione e Amministrazione Viale della Repubblica, 100 - 47923 Rimini (RN)

NUMERI UTILI Emergenza sanitaria 118 0461.903206 Guardia medica 0461.915809 Guardia di Finanza 117 Polizia Municipale 0461.889111 Viabilità 199 505040 Centro Assistenza Utenza 800 279940 Trentino Trasporti 0461.821000 Polizia 113 Vigili del Fuoco 115 Questura 0461.899511 Pronto soccorso 0461.903206 Pronto soccorso pediatrico 0461.903528 Carabinieri 112 Soccorso alpino e speleologico 0461.233166 Soccorso stradale A.C.I. 803116 Autostrada del Brennero Centro Assistenza Utenza 800 279940 Con il patrocinio della Con il patrocinio della Presidenza del Consiglio regionale Presidenza del Consiglio regionale Comune di Trento Ufficio Relazioni con il pubblico 800.017615 Radio Taxi 0461.930002

Direttore Generale Maurizio Rocchi Direttore Responsabile Mario Pugliese Vice Direttore Carlo Gugliotta In Redazione Mario Pugliese, Dr. Roberto Sgalla, Riccardo Magrini, Wladimir Belli, Gian Luca Giardini, Prof. Fabrizio Fagioli (Equipe Velosystem), Dr. Alexander Bertuccioli, Silvano Antonelli, Carlo Gugliotta, Eleonora Pomponi Coletti, Davide Pegurri, Aldo Zanardi Fotografi Bettini Photo, Newspower, Stefano Spalletta, Mariano Spinelli, Archivio Foto ATP Trento Archivio fotografico selezione fotografica a cura di Gianni Rocchi Distribuzione InBici Magazine LTD Progetto Grafico Jody-Tommaso Poggi e Davide Masini Responsabile Marketing Sara Falco Responsabile Social Media InBici Social Media Team Stampa La Pieve Poligrafica Editore Per la tua pubblicità Maurizio Rocchi +39 393.9838319 Ufficio Marketing 0541.389643 Website www.inbici.net E-mail info@inbici.net

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