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NEL PALAZZO DEL RE DEI RE

1 Leggi il testo.

La meta del viaggio di Alessandro Magno e del suo seguito questa volta era Persepoli, la capitale dell’Impero Persiano, la città del Re dei Re.

Appena arrivati, Alessandro stabilì il suo quartier generale nel grande palazzo delle udienze. L’edificio era famoso in tutta la Persia per il suo splendore e Diomede, che era un grande studioso, chiese il permesso di farlo visitare ai suoi familiari. La giovane Mirtale si unì a loro. I bambini seguivano intimoriti il filosofo su per le vaste scale, dalle cui pareti una moltitudine di uomini scolpiti e dipinti sembrava sorvegliarli.

– Questi bassorilievi – spiegò Diomede – rappresentano il Corteo delle Nazioni, cioè i personaggi inviati da tutti i popoli della Persia a rendere omaggio al Re dei Re, il giorno di Capodanno.

Arianna e Mirtale si avvicinarono alle pareti e sfiorarono con le dita le figure di terracotta smaltata a colori vivaci che raffiguravano dignitari in processione con i loro doni.

Chi reggeva fiori di loto, chi portava al re un cavallo adorno sulla testa di un pennacchio e con una campanella al collo. Chi offriva archi, pugnali e una leonessa con i suoi cuccioli; chi vasi e piatti d’argento, gioielli, un carro da guerra. Altri offrivano caproni, altri zebù, cammelli, oppure vasi di terracotta, metalli preziosi, polvere d’oro... – Guarda! Sembrano veri! – sussurrò Arianna piena di ammirazione.

Polluce invece stava bene attento a procedere nel mezzo della scala, lontano dalle pareti su cui erano scolpite le guardie del re. Guardie in lunghissima fila, con vesti e turbanti, con archi, lance e frecce, immobili come se un incantesimo li avesse colti in un momento di riposo. Forse però, pensava il bambino, erano pronte a risvegliarsi, a muoversi e combattere per il loro re, appena la parola magica fosse stata pronunciata, come nelle fiabe persiane che lui e la sorella avevano ascoltato tante volte attorno al fuoco dalla voce degli interpreti. Sarebbe bastato, si chiedeva Polluce, tutto l’esercito greco-macedone, a trattenere la furia dei guerrieri incantati, quando Dario fosse tornato dal suo rifugio tra i monti, e li avesse chiamati a sé per combattere contro Alessandro?

Immerso in questi pensieri, Polluce era rimasto indietro, da solo. Col batticuore attraversò di corsa la scala, spiando con la coda dell’occhio se mai uno dei guerrieri scolpiti battesse le palpebre verso di lui.

Gli altri erano già nell’enorme sala dal soffitto altissimo, sorretto da un bosco di colonne di marmo.

(Adatt. da B. Pitzorno, L’amazzone di Alessandro Magno, Mondadori)

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A1 A quale genere appartiene il testo che hai appena letto?

A.

B. Fantasy.

Comico. Storico.

C. Realistico.

D.

A2 All’inizio del testo è scritto: “La meta del viaggio di Alessandro Magno e del suo seguito...”.

Che cosa si intende con la parola sottolineata?

A.

B.

C.

D.

Le generazioni future.

I suoi seguaci.

I viaggi futuri.

I suoi discendenti.

A3 Cos’è il Corteo delle Nazioni che Diomede vide nel palazzo?

A.

B.

C.

D.

Un dipinto che illustrava il corteo di Alessandro Magno.

L’esercito che sorvegliava il palazzo di Alessandro Magno.

I rappresentati dei popoli dell’Impero persiano.

Sculture di terracotta, scolpite nelle pareti del palazzo.

A4 Quali informazioni puoi ricavare dal testo?

Barra con una X.

Alessandro Magno e Diomede erano buoni amici.

Alessandro era alla guida dell’esercito greco-macedone.

L’esercito di Alessandro era più forte di quello di Dario.

Dario era il Re dei Re dei Persiani.

Al momento della visita al palazzo, Dario non rappresentava una minaccia.

Diomede visitava il palazzo in compagnia di tre bambini.

A5 Polluce era rimasto indietro perché: ammirava il fatto che i personaggi raffigurati sembrassero veri. si era immerso nei suoi pensieri, immaginando che le guardie di Dario si sarebbero potute svegliare da un momento all’altro.

A.

B. si era perso tra le stanze del palazzo.

C. si sentiva vittima dello stesso incantesimo che aveva immobilizzato le guardie del Re dei Re.

D.

COMPETENZE... NELLA REALTÀ

Insieme ai compagni e all’insegnante scegli un’opera d’arte che raffiguri un episodio storico importante della vostra città o del vostro Paese. Quindi immaginatela all’epoca della sua realizzazione e scrivete un breve racconto ambientato AL TEMPO DELL’OPERA: dopo esservi documentati sugli accadimenti storici di quel periodo, inventate una storia insieme.

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