TRIBEART#94 - MAGGIO 2012

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94 •• LA GUIDA MENSILE ALLE ARTI VISIVE SICILIANE •• ANNO X •• MAGGIO 2012 •• WWW.TRIBEART.IT •• FREE ••


sommario

MENSILE, ANNO X, NUMERO 94 Registrazione al Tribunale di Catania n°23 del 30.10.03

01 | COVER sebastiano mortellaro. agorà, 2012 (foto: Claudio Cocuzza)

03 | NEWS a cura di Giacomo Alessandro Fangano

05 | L'ARIA DEL CONTINENTE

direttore responsabile Enzo Baldacchino direttore@tribeart.it vicedirettore Vanessa Viscogliosi vanessa.viscogliosi@tribeart.it direttore editoriale Giacomo Alessandro Fangano alessandro.fangano@tribeart.it

Maxxi pasticcio al museo nazionale di Lucia Russo

editore TRIBE Società Cooperativa Via Barbagallo Pittà 24 - 95122 Catania www.tribearl.it

MACAO, l’altra visione di Mercedes Auteri

progetto grafico e impaginazione TRIBE Società Cooperativa

07 | URBAN

stampa Litocon S.R.L. Contrada Torre Allegra, Zona Industriale • Catania

PALERMO APERTA di Tiziana Pantaleo

tiratura 8.000 copie

08 | SPECIALE

REDAZIONE (t) +39 3395626111 • 3388913549 (f) +39 0952937814 • 1786019215 (e) redazione@tribeart.it (w) www.tribeart.it

ARTISTI PER TRIBEART

10 | SPAZI APERTI

corner

VOX POPULI di Adalberto Abbate Qui fuori. Ibridazioni esteTiche di Chiara Tinnirello INCANTI di Francesco Lauretta

→ Archivio Jean Calogero Corso delle Province 32 a/b (CT)

SQUONK - ARTE E MEDIA di Giuseppe Frazzetto

→ Librerie Cavallotto Corso Sicilia 91 - Viale Jonio 32 (CT)

LA DURA LEGGE DEL GOL di Vincenzo Profeta / Fabiola Nicoletti mi faccio una domanda mi do una risposta di Giuseppina Radice

12 | FR3SH a cura di VANESSA VISCOGLIOSI SEBASTIANO MORTELLARO MARTINA DI TRAPANI FRANCESCO FONTANA

13 | RICREAZIONE PUCCINI E LA FANCIULLA di Alessandro De Filippo EDITORIA / LA SELEZIONE DEL MESE di Fabiana Bellio

14 | RECENSIONI

→ Comitato provinciale UNICEF Via Montesano 15 (CT) → Museo RISO Corso Vittorio Emanuele 365 (PA) → Spazio Cannatella Via Papireto 10 (PA) → Centro d’Arte Piana dei Colli - Villa Alliata Cardillo Via Faraone 2 (PA) → C.o.C.A. center of contemporary arts Corso Umberto I 420 (Modica - RG) → Galleria Lo Magno Via Risorgimento 91 (Modica - RG) → Galleria d'arte Quadrifoglio Via SS. Coronati 13 (SR) → Galleria civica Montevergini Via Santa Lucia Alla Badia 1 (SR)

ARCHITETTURA MOLECOLARE di Giovanna Caggegi TWINS di Giuseppe Mendolia Calella

15 | CALENDARIO

elenco completo su → www.tribeart.it

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N O T I Z I E C O R S I C O N C O R S I L I N K p ratic h e virtuose

A 4 mesi dall'annunciata "chiusura" del Riso e della diatriba fra l'ex direttore Sergio Alessandro e l'Assessore Missineo il museo riparte. Ma con il piede sbagliato.

Anche in Sicilia il 19 maggio porte aperte gratuitamente dalle 20 alle 2 per musei e aree archeologiche con concerti, mostre tematiche e suggestivi percorsi guidati.

Come anticipato due mesi addietro in una conferenza stampa dall'Assessore ai Beni Culturali, nel "nuovo corso" del Museo avrà spazio permanente la collezione delle opere raccolte dal 2005, sua data di nascita. L'allestimento è stato curato da Francesco Andolina e copre solo una prima parte di queste acquisizioni. In questa ennesima vita del Riso, ci sarà spazio anche per Più a Sud - Un progetto per Lampedusa, mostra curata da Paola Nicita con opere di Francesco Arena, Emanuele Lo Cascio e Sislej Xhafa che sarà visitabile fino al 30 settembre. Ma come si prepara il museo a questo importante appuntamento? Nella scarna comunicazione che comincia a circolare con notevole ritardo non è più presente il logo istituzionale che ne ha accompagnato le attività in questi anni ma viene sempre inserito il nome per esteso, cioè Palazzo Belmonte Riso Museo regionale d'Arte Moderna e Contemporanea: in termini programmatici è significativo il ritorno di "moderna", abbandonato subito dopo l'apertura quando si volle sottolineare la sua vocazione "contemporanea". Il sito web è sostanzialmente inattivato da quando in piena tempesta gestionale fu oscurato dopo un attacco di hacker e anche la pagina Facebook non è aggiornata dal quel fatidico 13 gennaio 2012. I problemi di organizzazione e comunicazione erano stati il freno a mano della prima gestione, ma se queste sono le premesse temiamo che valga anche qui la nota massima gattopardesca secondo la quale tutto deve cambiare affinché niente cambi. Giacomo Alessandro Fangano

L’evento, nato in Francia nel 2005, in questi anni ha ottenuto sempre più riconoscimenti, arrivando in questa edizione alla partecipazione di oltre 3.000 musei di 40 paesi europei, con il patrocinio dell’Unesco e del Consiglio d’Europa. Numerose le iniziative in programma in Sicilia. Ad Agrigento: apertura straordinaria del Museo Diocesano e in provincia aperture straordinarie per il Museo Etno-Antropologico della Terra di Zabut, dell'Antiquarium di Monte Adranone e dell'Istituzione Gianbecchina, tutte a Sambuca di Sicilia. In provincia di Messina la mostra di reperti inediti e visite guidate al Museo Archeologico di Tripi. A Palermo visite guidate e concerto all’Archivio Storico Comunale; manifatture di ceramica siciliana alla Casa Merlo; apertura straordinaria del Centro d’Arte Piana dei Colli di Villa Alliata Cardillo e del Museo di Zoologia; omaggio a Monica Vitti alla Chiesa di Sant’Aniano; viaggio all’interno della Materia al Museo di Mineralogia; in provincia: mostra di fotografie al Museo di Camporeale (PA). In provincia di Trapani: la Notte del Convivio al Museo Archeologico “Baglio Anselmi” di Marsala; a Catania presso la chiesa di S.Agata la Vetere itinerario agatino; mostra Uova d'autore presso il Museum&Fashion di Marella Ferrera; mostra Dialogo con la testa di Alberto Abate al Palazzo della Cultura; aperture straordinarie del Castello Ursino, dell'Archivio Storico, e dei musei Belliniano, del Mare, Emilio Greco e della Fabbrica del Monastero dei Benedettini.

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una sala del castello di aci castello sarà dedicata al pittore JEAN CALOGERO La cosiddetta "Cappella bizantina" il 25 maggio sarà dedicata all'artista catanese e ospiterà in permanenza tre grandi dipinti donati dalla famiglia. La sala, costruita in pietra lavica e caratterizzata dalla pianta rettangolare, è coperta da una volta sostenuta da quattro archi a ogiva ed è chiamata bizantina per la presenza di resti di un affresco bizantineggiante. Il comune di Aci Castello ha scelto di intitolarla a Jean Calogero per il legame che egli aveva con questa città e questi luoghi in cui aveva scelto di passare gli ultimi anni della sua vita, di ritorno in Italia dopo i numerosi anni passati a Parigi. In occasione della cerimonia di intitolazione del 25 maggio saranno anche svelati i tre grandi dipinti che la famiglia ha voluto donare al Comune e nei quali sono dipinti scorci del territorio castellese.

CON "A TUTTO VOLUME" il barocco ibleo incontra l'editoria italiana Dal 24 al 27 maggio Ragusa si animerà con un programma ricco di incontri e di confronti che si terranno in oltre 25 location diverse. Fra gli scrittori presenti Giuseppe Ayala, Ginevra Bompiani, Donato Carrisi, Mauro Covacich, Concita De Gregorio, Franco Di Mare, Davide Enia, Bruno Gambacorta, Chiara Gamberale, Fabio Geda, Myrta Merlino, Michele Mirabella, Andrea Molesini, Rocco Moliterni, Ben Pastor, Gianni Riotta, Stefano Rodotà, Dario Salvatori, Ferdinando Scianna, Riccardo Staglianò, Gian Antonio Stella, Emanuele Trevi, Elio Veltri e Francesco Paola, Valerio Rossi Albertini. Numerosi anche gli eventi collaterali fra enogastronomia e arte.

UNA PRODUZIONE DAL BASSO PER raccontare LA PRIMAVERA ARABA In migliaia dal gennaio 2011 hanno provato a raggiungere l'Europa. Il documentario "Le printemps en exil" ne racconterà le storie. La primavera in esilio è un'opera collettiva realizzata tra l'Italia, la Francia e la Tunisia. Un'opera multimediale composta da un web-documentario integrato in una piattaforma partecipativa, in cui sarà possibile inserire dei materiali realitivi alle tematiche del web-doc e del suo archivio. Ma questo progetto, che ha radici siciliane, vuole anche avvalersi del sistema della co-produzione dal basso, infatti chiunque può acquistare anche singole quote a partire da 10 euro su www.leprintempsenexil.org.

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Per il quarto anno l'italia aderisce all'evento europeo “La Notte dei Musei”. numerosi gli Appuntamenti gratuiti

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CAOS RISO. IL MUSEO RIAPRE IL 17 MAGGIO MA A POCHI GIORNI DALL'INAUGURAZIONE NON TRAPELA NESSUNA NOTIZIA

A CATANIA potrebbero nascere DUE NUOVI MUSEI TRA ARTE E IMPEGNO CIVILE La città etnea non è fortunata con i musei. Mentre altrove gli ultimi 20 anni sono stati caratterizzati dalla proliferazione museale, all'ombra del vulcano sono stati anni di annunci disattesi, progetti abortiti, temporanee aperture e repentine chiusure. Qual è il futuro del Museo civico del Castello Ursino? Vedranno mai la luce i progetti dei quali si parla anni come il museo d'arte contemporanea, il museo dell'Etna, il museo archeologico — Catania è l'unico capoluogo di provincia in Sicilia a non averlo — e il museo regionale interdisciplinare? Da qualche giorno nella collezione di progetti museali sono entrate di diritto due nuove proposte molto diverse fra loro. In un edificio comunale abbandonato vicino al Centro Fieristico Culturale Le Ciminiere potrebbe nascere il No Mafia Museum ideato dall'associazione palermitana Nomos. Il NO.M.M. (International No Mafia Museum) dovrebbe essere un museo interattivo che punterà oltre che a documentare e archiviare anche a «far rivivere le sensazioni delle vittime della mafia». L'operazione sarebbe a costo zero per il comune perché secondo l'associazione, il progetto sarebbe finanziato in un anno da quote associative, sbigliettamento, formazione professionale e altri finanziamenti pubblici. Un altro museo potrebbe invece nascere su Via dei Crociferi, la splendida strada Patrimonio dell'umanità dell'Unesco. Il Convento dei Padri Crociferi che negli ultimi 50 anni ha ospitato la Cisl è tornato dopo un lungo contenzioso nella disponibilità del Comune e il sindaco Stancanelli ha annunciato che nei prossimi due anni i restauri urgenti saranno fatti con 2,5 milioni di euro della Protezione Civile Regionale e che c'è già un parere di ammissibilità per un finanziamento comunitario di 4,5 milioni di euro per la trasformazione in un «polo artistico museale per le giovani generazioni». I musei già attivi in città non godono certamente di buona salute, ma forse l'unione in un unico grande sistema pubblico - privato potrebbe giovare anche a quelli esistenti. Giacomo Alessandro Fangano

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in sicilia è di nuovo tempo de “Il mito contemporaneo” La scultura di Giò Pomodoro a Taormina e Jiménez Deredia a Trapani, la pittura di Gian Marco Montesano a Palermo e Pino Pinelli a Lipari trasformano la Sicilia in un grande atelier a cielo aperto. La Rassegna Internazionale Il Mito Contemporaneo, con la direzione artistica di Massimiliano Simoni e giunta alla seconda edizione, rientra nell’ambito del prestigioso cartellone de Il Circuito del Mito. Dal 10 maggio all'8 luglio i luoghi espositivi deputati saranno siti archeologici, templi, teatri antichi, cattedrali, centri storici e spazi comuni, ma a legare il tutto sarà il tema del mito, nele sue declinazioni diverse e più originali che accompagnano la storia (ed il percorso) dell’uomo. A Taormina, Giò Pomodoro esprime la sua rivisitazione acuta e moderna del Mito che è alla base della civiltà dei popoli del bacino del Mediterraneo; a Trapani lo scultore costaricano Jiménez Dered presenta un ciclo di sculture e di opere monumentali in bronzo e marmo bianco; a Palermo, Gian Marco Montesano racconta i Miti del XX secolo; a Lipari (ME), la Chiesa di Santa Caterina è lo spazio scelto per raccontare con un'antologica i quarant’anni di lavoro del pittore catanese Pino Pinelli (1 giugno / 8 luglio). A fianco dei quattro eventi espositivi, Il Mito Contemporaneo propone un ciclo di seminari su “Arte, Mito e Turismo” in programma a Taormina.

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__corsi concorsi premi__

N O T I Z I E C O R S I C O N C O R S I L I N K p ratic h e virtuose

CINEMA DI FrONTIERA

New York Contemporary Art Biennial / workshop

IL PENDIO

timpaviva 2012

Ci si può candidare per il concorso che si svolgerà dal 23 al 29 luglio 2012 a Marzamemi (SR), in occasione della XII edizione del Festival Internazionale del Cinema di Frontiera. Sono ammesse a partecipare alla selezione opere di nazionalità italiana ed estera realizzate a partire da gennaio 2010, edite e inedite. I cortometraggi dovranno avere durata massima di 20 minuti. Tra tutti i lavori pervenuti, verranno preselezionati 40 cortometraggi dal comitato organizzatore del Festival. I cortometraggi selezionati verranno proiettati a Marzamemi nel Cortile del Palazzo del Principe di Villadorata. Sarà data comunicazione dell’esito della selezione delle opere entro il 1 Luglio 2012. Il concorso si propone di valorizzare, promuovere e divulgare il Cortometraggio come forma espressiva. Le selezioni sono curate dalla Filmoteca Laboratorio 451.

Presso il CIAPI di Priolo Gargallo (SR) il 18-19-20 e 25-26-27 maggio si terranno i workshop voluti da Pietro Franesi, organizzatore della NYAB, rivolti ad artisti e agli studenti delle Scuole artistiche, delle Accademie e delle Università con indirizzo artistico. Gli argomenti: «il mercato dell'arte contemporanea, chi sono e cosa comprano i grandi collezionisti», «l'autopromozione dell'artista: tecniche e suggerimenti», «come essere visibili nell'era della comunicazione? Diventare invisibili!», «dal bohemien al professionista: il ruolo socioeconomico dell'artista». Il 20 maggio si realizzerà un murale nell'ex Expesi di Priolo e il 27 un'installazione di land art alle Saline di Priolo. Interverranno: Pietro Franesi, Alessandro Biamonte, Fabio Cilea, Paolo Giansiracusa, Fabio Cosentino, Stefano Pennisi e Luana Aliano.

La XLIV Edizione de Il Pendio sarà allestita nel centro storico, lungo il pendio Brisighella a Corato (BA), dal 22 al 29 agosto 2012. Possono partecipare solo artisti under 35. La partecipazione è consentita con un massimo di due opere pittoriche inedite, ma è ammessa qualunque tecnica ed è consentita la più ampia libertà di soggetto. La Giuria procederà, a suo insindacabile giudizio, alla selezione delle opere partecipanti al concorso escludendo, di conseguenza, dalla mostraesposizione e dalla pubblicazione in catalogo, le opere che dovesse ritenere non idonee. Verranno assegnate le seguenti onorificenze: Medaglia del Presidente della Repubblica e Medaglia d'Argento del Liceo Artistico di Corato e i seguenti premi-acquisto da 1.500, 1.000, 700 e 500 euro. Sono possibili ulteriori premi acquisto da 500 euro. Quota di partecipazione di 15 euro.

è in corso la selezione per l'esposizione di opere all'interno della manifestazione Timpaviva 2012 che si terrà dal 13 al 15 Luglio 2012 nel percorso naturalistico "Le Chiazzette" di Acireale (CT), con l'organizzazione dell’Associazione culturale Barock. Le opere possono essere realizzate con la tecnica più consona all'espressione dell'artista (olio, tempera, acrilico, inchiostro, vinile, acquerello, grafite, matita, collage etc.) e su qualsiasi tipo di supporto (tela, carta, legno, plastica, ferro etc.). La selezione avverrà, in una data compresa tra il 21 ed il 30 Giugno 2012, e tutti gli artisti selezionati (e non) saranno informati e contattati tramite e-mail o telefono entro il 30 Giugno 2012. L’Associazione, si riserva di invitare ad esporre alla manifestazione, in qualità di ospiti, altri artisti, fuori selezione. La partecipazione è gratuita e il tema è libero.

categoria concorso di cortometraggi scadenza 10.06.12 info www.cinemadifrontiera.it

categoria workshop date 18-19-20.05.12 / 25-26-27.05.12 info www.nybiennaleart.org/2012-2013

categoria concorso di pittura / mostra consegna opere 18.06.12 - 08.07.12 info www.prolococorato.it

categoria concorso / mostra scadenza 20.06.12 info http://timpaviva.blogspot.it

Lo scorso 8 maggio è morta la fondatrice della Fondazione La Verde - La Malfa / Parco dell'Arte di San Giovanni La Punta nel catanese. Elena La Verde ha lottato fino alla fine per il "suo" Parco dell'Arte, il sogno di una vita che ha cominciato a prendere forma con l'inaugurazione del 2008 e per il quale non ha mai risparmiato le poche forze che le erano rimaste. Artista a tutto tondo e dai molteplici interessi si era dedicata all'incisione, alla scultura, alla fotografia e alla poesia, e aveva voluto frequentare in non più giovane età l'Accademia di Belle Arti di Catania, diplomandosi nel 1992. Il 12 maggio avrebbe dovuto presentare la guida alle sue prestigiose collezioni d’arte, di abiti e intimo d’epoca, di libri e cartigli antichi. Lascia ai figli e ai nipoti un'eredità di impegno e coerenza al servizio della bellezza.

monti sblocca alcuni fondi per la cultura. arrivano anche in sicilia L'idea è quella di ripetere quello che il Premier ha chiamato "Modello Pompei" per 20 poli culturali in Calabria, Sicilia, Campania e Puglia. I 330 milioni stanziati serviranno non per piccoli e singoli interventi separati, ma per un progetto complessivo (come è stato fatto per Pompei) in grado di fare massa critica e mobilitare risorse anche sul piano della sicurezza. Un approccio che dovrebbe sostenere pure l'imprenditoria locale. Tra le aree ci sono i poli museali di Palermo, Siracusa, Ragusa, Trapani e la Villa romana del Casale di Piazza Armerina.

Ogni giorno

muoiono

22.000

bambini per cause che possono

essere prevenute.

L'ARCHIVIO di Man Ray è in 16 piccole casse tenute in un'officina meccanica Per il Wall Street Journal i fortunati proprietari vorrebbero 20 milioni di dollari per le 4.500 opere di cui sono entrati in possesso con un'eredità. Il Centre Pompidou di Parigi e lo Smithsonian Museum di Washington sarebbero interessati all'acquisto ma ritengono la cifra troppo alta per quello che è considerato solo un fondo d'archivio. Sempre secondo il WSJ, anche il Getty Research Institute sarebbe in fase di trattativa. Due anni fa la casa d'aste Sotheby's ha venduto un'opera di Ray del 1941, Fair Weather, per la cifra record di 2 milioni di dollari, ma per queste opere "d'archivio" il valore potrebbe essere nettamente inferiore. Per Merry Foresta dello Smithsonian Photography, il vero rischio è la suddivisione in più lotti dell'archivio che penalizzerebbe forse irrimediabilmente gli studi sull'opera di Man Ray.

pubblicata la classifica dei visitatori nei musei internazionali. male l'italia Louvre da record che si avvicina a quota 9milioni annui, battendo il Met di New York con 6milioni e il British Museum con 5,8 milioni. Nella classifica del Giornale dell'Arte il primo "italiano", anche se appartenente a uno stato estero, sono i Musei Vaticani, che superano i 5 milioni. Piccolo successo per gli Uffizi di Firenze, da sempre il primo fra gli italiani, che dal 23° sale al 21° posto, mentre arretrano quasi tutti gli altri. In questa classifica di ben 281 musei curiosamente non ci sono i siciliani e non sappiamo ancora se a causa dell'autonomia regionale o per mancnza di dati.

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addio a ELENA LA VERDE, ARTISTA, OPERATRICE CULTURALE e collezionista

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a catania "L’Italia che non si vede" nella rassegna di cinema del reale Dal 2 al 22 maggio arriverà nella città etnea la rassegna nazionale itinerante di cinema del reale che coinvolge più di venti città della penisola. Ideata dall’Unione Circoli Cinematografici Arci, a Catania è curata da South Media, in collaborazione con il Centro Zo e con il sostegno della FILLEA – CGIL. La rassegna propone una rosa di nuovi film italiani di grande interesse che raccontano, fuori dagli schemi e con sguardo originale, il paese reale con i suoi problemi e i suoi disagi, ma anche con la sua voglia di cambiare. La rassegna è suddivisa in quattro sezioni tematiche (Il Bel Paese; Cinema di periferia; L’Italia è una repubblica fondata sul lavoro; Le immagini perdute) e propone i seguenti titoli: Italy: Love It, Or Leave It di Gustav Hofer e Luca Ragazzi; 40% Le mani libere del destino di Riccardo Jacopino; Pugni chiusi di Fiorella Infascelli; Rimetti a noi i nostri debiti, di Stefano Aurighi, Davide Lombardi, Paolo Tomassone; Un mito antropologico televisivo, di M. Helene Bertino, Dario Castelli, Alessandro Gagliardo; La nostra vita (fuori programma) di Daniele Lucchetti.

www.bedandshow.it è un servizio rivolto a tutte le tipologie di artisti (cantautori, musicisti, cabarettisti, ballerini, attori, pittori, circensi, scrittori) anche se attualmente sono più presenti quelli del mondo dello spettacolo. L'idea è quella della creazione di un network di artisti che mettono a disposizione un posto letto per poter ospitare i propri colleghi e che così facendo potranno usufruire a loro volta di posti letto nelle altre città.

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l'aria del continente

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attualit à e a p p rofondimenti . cronac h e italiane

MAXXI pasticcio al Museo Nazionale A soli due anni dall’apertura al pubblico, il Museo Nazionale delle Arti del XX secolo è stato commissariato. Il motivo addotto dal Ministro Ornaghi è il buco dei conti, ma la Fondazione Maxxi smentisce e il Presidente Pio Baldi si dimette. text Lucia Russo

inadeguati alla gestione della struttura, spieghe-

socio fondatore promotore; il Reina Sofia di Madrid

rebbe la condizione, giudicata fallimentare dal Mi-

57 milioni di Euro, 80% dei quali stanziati dal socio

bac, ma non dalla Fondazione, perché in linea con

fondatore promotore (dati 2010); il Pompidou di Metz

l’andamento gestionale standard. Secondo Baldi, non

ha un budget annuale pari a quello del Maxxi: 10 mi-

c’è nessun passivo. Il presunto buco di 11 milioni

lioni di Euro, garantiti al 90% dal socio fondatore.

non è altro che il budget necessario per la vita del

Il comunicato chiude con dei dati a supporto della

museo, che si è guadagnato un autofinanziamento del

propria tesi di una buona gestione: 48 mostre, oltre

50 per cento, tra biglietteria, servizi aggiuntivi e

300 eventi prodotti e ospitati, l’eccezionale af-

sponsorizzazioni. E a proposito di sponsorizzazioni,

flusso di pubblico di 765 mila visitatori dall’aper-

la comunicazione del commissariamento del Maxxi, data

tura al 31 dicembre 2011, 10.300 ingressi al Maxxi

dalla stampa mentre il Consiglio di Amministrazione

B.A.S.E. con 5.160 tesserati, 130 utenti al giorno,

della Fondazione attendeva proprio una risposta dal

182.531 consultazioni e 27.585 visite all’Archivio

Ministero circa l’ammontare del finanziamento pub-

web del Maxxi B.A.S.E.

blico per il prossimo anno, ha già fatto notizia nel

Ma la situazione era diventata ingestibile, così l’8

mondo, rischiando di danneggiare la sua credibilità

maggio è arrivata la decisione di Pio Baldi di ri-

internazionale e i rapporti con sponsor e finanzia-

mettere il suo mandato al ministero per i Beni e

tori privati. Fare profitti è quindi il criterio in-

le Attività Culturali, «essendosi interrotto il ne-

derogabile perché un bene pubblico sia ritenuto degno

cessario rapporto di fiducia – dichiara – tra Mi-

di supporto? Ma qui, il problema è che il buco dei

Bac, socio fondatore promotore, e Fondazione Maxxi».

conti “è presunto”. Come si fanno questi conti? Ironia della sorte, l’edizione 2012 della Settimana

Dietro questo pasticcio di natura contabile, potreb-

della Cultura promossa dal Ministero dei Beni Cul-

bero esserci ben altre ragioni del contendere, ovvero

turali si è aperta lo scorso 14 aprile sull’eco del

la gestione del museo. La fase interlocutoria di cui

comunicato stampa sul commissariamento del Maxxi. Il

nelle foto

il ministro per i Beni Culturali, Lorenzo Ornaghi

braccio dello Stato dedicato alla tutela culturale,

diceva – «avviare un procedimento di commissariamen-

quindi, con un solo gesto – un po’ convulso – la

to non significa commissariare, ma è un atto dovuto»

promuove e la colpisce duramente, sfiduciando il più

– è durata un paio di settimane per chiudersi con la

Interni ed esterni del Maxxi, Museo nazionale delle arti del XXI secolo, situato nel quartiere Flaminio di Roma. photo © Dalbera / www.dalbera.eu

importante museo d’arte contemporanea italiano, co-

nomina di Antonia Pasqua Recchia. In primo battuta,

stato alla collettività più di 150 milioni di euro,

Ornaghi aveva dichiarato: «Ci saranno le contro ar-

senza contare il travaglio di un cantiere protrat-

gomentazioni dell'attuale Cda. Stiamo seguendo tutti

tosi dodici anni nell’alternanza di grandi annunci

i passaggi. L'importante è che tutte le cifre siano

e rimandi. A soli due anni dall’apertura definiti-

chiare. Proprio perché teniamo al Maxxi è importante

va, si vorrebbe un cambio di rotta per la struttura

salvaguardarlo e potenziarlo».

concepita come punta di diamante del nostro sistema

Nel comunicato stampa del 14 aprile, il Presidente

museale moderno. Non tutti la ritengono tale, e da

Pio Baldi forniva allora i dati – ritenuti esplica-

qui derivano le traversie nella sua fase di costru-

tivi – per un confronto con analoghe istituzioni in-

zione. La progettista Zaha Hadid, Pritzker Architec-

ternazionali. Il MACBA di Barcellona ha un budget an-

ture Prize nel 2004, è un’archistar tra il geniale e

nuale di 12 milioni di Euro, garantiti per il 75% dal

il visionario, una spanna avanti a tanti in direzione futuristica, criticata tuttavia in questa realizzazione, da taluni, come troppo esosa e inadeguata alla sua fama. I detrattori sostengono che il MAXXI sia buono per andarci una sola volta nella vita per vedere l’edificio e non le mostre o la collezione, giudicandolo uno spazio senza identità superato da tempi, per non parlare delle collezioni ritenute di nicchia o prevedibili. Insomma, niente a che vedere con la Tate di Londra, il Centre Pompidou di Parigi o il Guggenheim di New York e Bilbao. Alla base della scelta del commissariamento, il Ministero (promotore e azionista unico della Fondazione) adduce un buco nei bilanci 2010 e 2011 di 11 milioni di euro, smentita però da Pio Baldi, presidente della Fondazione stessa. Anzi, a suo dire le cifre sarebbero ben altre, e l’entità dei finanziamenti sempre più decurtati dal 2011 a oggi (-43%) e resi infine

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l'aria del continente

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attualit à e a p p rofondimenti . cronac h e italiane

MACAO, l’altra visione Lavoratori di tutte le arti, da Sud a Nord, hanno occupato un grattacielo di trentuno piani nel centro economico di Milano, ricevendo e rimandando un’altra visione. Quale? Quella di un futuro possibile... text Mercedes Auteri

Non è un museo, non è un teatro, non

che il bene comune diventi «una nuova

è un cinema, è un luogo pubblico de-

forma viva di democrazia» che «red-

stinato alla cultura che elabora e

dito e welfare entrino nel dibattito

diffonde una nuova visione dell’arte,

critico intorno alle arti visive, in

estesa al tessuto urbano e sociale.

aggancio alle lotte reali», «laddove

MACAO è l’espressione, in altezza, di

i discorsi e le pratiche artistiche

quanto possano diventare più enormi e

istituzionali hanno già individuato

giganteschi di Golia, unendosi da Sud

la natura relazionale, sociale, coo-

a Nord, i Davide d’Italia. Da Cata-

perante e reticolare della produzio-

nia a Milano, hanno riempito un grat-

ne artistica contemporanea e ciò che

tacielo di trentuno piani ricevendo

manca è una distribuzione equa del

e rimandando un’altra visione. Qua-

valore che viene socialmente prodot-

le? Proveremo a raccontarlo parlando

to». Non chiedono assistenza ma ciò

con queste migliaia di persone che

che a loro spetta, sono generazioni

si chiamano con molti nomi. Lavora-

di ventenni, trentenni, quarantenni

tori dell’arte (Milano), Teatro Valle

che affermano che «i linguaggi arti-

(Roma), Sale Docks (Venezia), Asilo

stici sono un fatto politico», dicono

della creatività e della conoscenza

che «la precarietà è un freno alla

(Napoli), Teatro Garibaldi (Palermo),

sperimentazione, ambizione, intelli-

Teatro Coppola (Catania) ma anche Ge-

genza, radicalità e respiro globale

nerazione

TQ,

Quinto

Stato,

nelle foto La Torre Galfa, a Milano, in Via Galvani angolo Via Fara (zona Garibaldi). Occupanti al lavoro per ripulire gli spazi abbandonati della Torre Galfa.

Città

dell’arte», elaborano «strumenti le-

dell’Altraeconomia e tantissimi al-

gali e giuridici che possano iniziare

tri. Sono artisti, curatori, critici,

a regolare i diritti» attraverso nuo-

storici dell’arte, designer, danza-

ve proposte di contratto e una bozza

tori, attori, autori, guardia sala,

di carta di responsabilità sociale

della Costituzione Italiana che tute-

ignorano la ricerca e promuovono una

bibliotecari,

museolo-

applicabile al lavoro in ambito arti-

la il patrimonio e affermano con forza

ricezione passiva, calcata sul modello

gi, studenti, ricercatori, stagisti,

stico. Chiedono nuovi diritti socia-

la sua funzione civile, «occorre dire

televisivo, che prescinde da un codice

scrittori, registi, musicisti, foto-

li fondamentali per le lavoratrici e

che il patrimonio non è un lusso per

etico».

grafi, scenografi, grafici, tecnici

i lavoratori autonomi in maternità o

i ricchi né è un mezzo per intratte-

Quelle che abbiamo riportato sono le

del suono e delle luci. Sono queste

paternità, in malattia, nella tran-

nersi nel tempo libero ma al contra-

loro voci insieme, non più sotto le

e tutte le altre figure professiona-

sizione tra impieghi, diritti capaci

rio serve all’aumento della cultura e

diverse sigle, non più di uno ma dei

li necessarie per il progredire quo-

di

libera

alla rimozione degli ostacoli di ordi-

tanti che hanno sottoscritto appelli e

tidiano dell’industria culturale che

e dignitosa» come recita l’articolo

ne economico e sociale che impediscono

avanzato proposte, sono il brusio as-

denunciano «un sistema organizzativo

36 della Costituzione Italiana. In

il pieno sviluppo della persona uma-

sordante che sta affolando i trentuno

e produttivo sempre più condizionato

cambio di questo, sono pronti a ri-

na, nell’uguaglianza costituzionale».

piani dell’ex Torre Galfa di Milano,

da clientele, partitocrazia, merca-

sollevare le sorti del Paese. Sono

Lottano perché le prossime generazioni

con gli accenti e i dialetti dell’Ita-

to, consumo e mediocrità». Attaccano

«cervelli in furia» e non in fuga,

escano «dall’analfabetismo figurativo

lia intera. Il grattacielo MACAO diven-

l’economia capitalistisca come i gio-

lavoratori della conoscenza, grandi

che ha afflitto quelle precedenti e ha

ta un simbolo per tutti coloro che ne

vani di Occupy Wall Street, si ap-

assenti nel dibattito sulla riforma

reso cieca la classe dirigente della

sposano il programma. Era proprietà di

pellano a una necessaria intregazione

del mercato del lavoro «tutto con-

Repubblica Italiana». E, per portare

una compagnia petrolifera, poi di una

sociale che non renda i ricchi sempre

centrato sulla querelle strumentale

avanti questa battaglia, fanno riferi-

banca poi acquistato dall’imprendito-

più ricchi e i poveri sempre più pove-

sull’articolo 18 che sta facendo pas-

mento al fronte caldo della scuola, «è

re Ligresti che, dopo quindici anni di

ri come gli indignados spagnoli, pre-

sare in sordina la decisione di au-

vitale difendere e ampliare l’asfittico

abbandono, torna ad interessarsene de-

tendono logiche politiche differenti

mentare l’aliquota previdenziale per

spazio concesso negli orari scolastici

nunciando gli occupanti e chiedendone

come hanno fatto gli studenti delle

le partite Iva che inciderà gravemen-

a quella Storia dell’arte che Roberto

l’immediato sfratto. Numerose le firme

rivoluzioni dei gelsomini in Medio

te sui lavoratori iscritti alla ge-

Longhi aveva detto "ogni italiano do-

di volti noti e meno noti all’appello

Oriente. La loro fionda è la cultura,

stione separata Inps».

vrebbe imparare da bambino come lingua

per proteggere MACAO, un centro per le

le pietre lisce da scagliare contro

Levano la voce a denunciare la di-

viva se vuole avere coscienza intera

arti, la conoscenza, la cultura, le re-

i giganti che la minacciano: arte,

struzione quotidiana e irreversibi-

della propria nazione"». Propongono di

lazioni, il benessere sociale. Una nuova

conoscenza,

le del patrimonio storico artistico

guardare al patrimonio estendendolo e

visione, a sostegno di un futuro possi-

dignità. La novità italiana, l’altra

della

fondendolo

denunciando

bile. Sono così belli, giovani, capaci,

visione, è questa: spiegare a tutti,

nodo centrale: «l’inesorabile degra-

le «pure operazioni di marketing che

forti e saggi questi Davide che, se solo

con

confronti,

do del ruolo della storia dell’ar-

strumentalizzano le opere, gli even-

li ascoltasse, Golia potrebbe decidere

teorie, pratiche come l’arte potreb-

te nel discorso pubblico italiano».

ti a sfavore dei monumenti, sciolti da

di arrendersi a loro, senza rischiare

be salvarci dalla crisi. Propongono

Richiamano alle memorie l’articolo 9

ogni rete di rapporti significanti, che

la testa, per vivere un mondo migliore.

archivisti,

immaginazione,

progetti,

proposte,

lavoro,

assicurare

penisola

«un’esistenza

e

ne

affrontano

il

all’ambiente,

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06 tribeart


urban

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attualit à e a p p rofondimenti . cronac h e siciliane

I Cantieri che vogliamo. APRIAMO - Prunoproduction (foto di Marcello Costa)

Palermo aperta Il movimento dei Cantieri che vogliamo continua a seguire con instancabile tenacia i suoi programmi – che tra dinieghi e concessioni – ha riaperto la sala De Seta. Dal 13 aprile poi l’attenzione è tornata su un altro luogo simbolo della mala gestione degli spazi: il Teatro Garibaldi, occupato ma Aperto. In attesa del nuovo sindaco, in città l’imperativo è Apriamo!

Teatro Garibaldi Aperto

Prosegue l’attività vulcanica che è in corso ormai da mesi intensissimi, e che si fa particolarmente importante in queste delicatissime ore; si sente che siamo quasi (speriamo) ad una svolta. Palermo è in fermento e i programmi sono in dinamico divenire, le proposte e le idee si aggiornano di giorno in giorno, e nel tempo che passerà tra la stesura di questa cronistoria e il suo arrivo alla stampa, la città si prepara a quello che potrebbe segnare un cambiamento atteso da tanto; a breve – dopo la fallimentare esperienza delle ultime amministrazioni, e dopo quattro mesi di commissariamento – l’insediamento del nuovo primo cittadino. Certo l’ipotesi ballottaggio non può non esser presa in considerazione, potrebbero allungarsi le attese, ma è sicuro che chiunque arriverà troverà un dibattito aperto, avviato da

text Tiziana Pantaleo

tempo, riguardo le politiche

culturali e la gestione degli spazi, più o meno negati. Il movimento dei Cantieri porta avanti un percorso di riappropriazione e riassegnazione di quegli spazi da più di un anno, e dopo la tre giorni di gennaio, dopo le domeniche ai Cantieri, seguendo un percorso fatti di incontri e partecipazione attiva, e in ultimo – inneggiando ad un propiziatorio APRIAMO –

è riuscito a spalancare le porte della Sala Vittorio

De Seta, chiuse dal 2008, quando venne inaugurata alla presenza del regista, oggi scomparso, e a cui è stata rispettosamente intitolata. “Piccoli” cavilli burocratici che hanno tenuto chiuse quelle porte per quattro anni, e che hanno negato alla città l’unico cinema pubblico che possiede. In realtà le speranze sembravano vane, e il movimento si era visto porre un diniego dal comune riguardo le attività, ritirato dal commissario Luisa Latella che in seguito alla consegna di una lettera, e ad un confronto con alcuni delegati, ha concesso il permesso consegnando la fatidica chiave. Dal 25 aprile al 3 maggio è stato un cinema, con una programmazione dettata da logiche alternative a quelle meramente commerciali e con un ciclo di incontri sulle tematiche legate al lavoro culturale, con collaborazione e partecipazione, per poter concretizzare un obiettivo anelato da anni. Mentre gli spazi adibiti a Museo d’Arte Contemporanea all’interno dei Cantieri rimangono ancora chiusi, oggi la chiave è stata riconsegnate, e gli aggiornamenti sono in itinere... L’apertura del Teatro Garibaldi ha seguito invece dinamiche differenti, per quanto le forze motrici siano fondamentalmente accomunate. La presa di questo altro spazio, anch’esso inspiegabilmente negato e chiuso dalla sua ristrutturazione, è passata invece attraverso un’azione più radicale, una vera occupazione, inizialmente mediata dalla già coinvolta commissaria, che aveva accordato un autorizzazione limitata; ma l’idea del Garibaldi andava oltre, e allo scadere delle tre giornate “legali” nessuno ha abbandonato il teatro. Da quasi un mese le attività incalzano, tanti i concerti, gli spettacoli e le adesioni di artisti, musicisti, attori, operatori culturali. L’obiettivo è focalizzare il punto non sul Garibaldi in sé, foto in alto Il degrado de I Cantieri Culturali della Zisa nel mese di Gennaio 2012 © Franco Lannino/Studio Camera

come luogo fisico, ma il Teatro come simbolo, un laboratorio di idee, e soprattutto l’apertura di un dialogo con le realtà analoghe, dal Teatro Valle al Coppola, fino alla recente svolta milanese con il grattacielo di Macao, che porti alla convergenza d’intenti e alla nascita di una proposta nazionale, unica e compatta.

foto in basso

Tra dichiarazioni di reciproco supporto e manifestato sostegno, i “movi-

La performance live di Cesare Basile al Teatro Garibaldi (foto di Alessandro Cartosio)

questione principale è unica e indistintamente coinvolge tutti: ognuno

menti” procedono nelle loro azioni, in maniera autonoma ma parallela. La deve riprendersi e riappropriarsi di ciò che è suo, la città deve aprirsi, ritornare e lasciare il segno di un processo collettivo di rinascita civile e culturale.

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tribeart 07


V

ARTISTI PER

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IL PROGETTO Genesi e sviluppo della manifestazione a sostegno di TRIBEART ........................................................................................................................................................................

da un’idea di daniela arionte, marella ferrera e franco politano un segnale dell’attenzione del “sistema dell’arte” nei confronti del nostro progetto.

29 marzo 2012. Una data che difficilmente potremo dimenticare. è quella che ha dato avvio a una mobilitazione spontanea e senza precedenti nata a seguito di un nostro annuncio pubblicato sul sito www.tribeart.it. Riportiamo fedelmente la nota per informare quei lettori poco avvezzi al web e che ci sfogliano solo sulla carta. «Sembra proprio che quello in preparazione sia l’ultimo numero di TRIBEART. Dopo 9 anni di impegno, passione e costanza il nostro progetto editoriale – libero, indipendente e nato dal basso – sembra dover volgere al termine. La motivazione? La costante carenza di entrate economiche che non permette di far fronte neanche alle spese di stampa e di distribuzione. Un’instabilità continua che impedisce di fatto la naturale crescita della nostra piccola realtà imprenditoriale e la giusta gratificazione del capitale umano che vi è impiegato. Per ovviare alla mancanza di fondi spesso si è ricorsi all’autofinanziamento confidando in un ritorno di risorse. Un’attesa vana che oggi, nostro malgrado, ci costringe a operare una scelta difficile, quella della sospensione delle pubblicazioni. Una “ristrutturazione” dal sapore amaro che metterà la versione cartacea di TRIBEART in standby fino a quando investimenti pubblicitari, a medio e lungo termine, non garantiranno certezze ed equilibrio. Una scelta di concretezza strettamente connessa alla qualità e all’indipendenza dell’informazione, valori che finora abbiamo sempre cercato di perseguire. Fare informazione non significa fare cassa, ma con una buona informazione la cassa la si può fare?». Immediata le reazioni dei lettori, degli artisti e degli operatori culturali e i commenti sfavorevoli alla chiusura. In poche ore la stilista Marella Ferrera, la gallerista Daniela Arionte e l’artista Franco Politano sono riusciti a mettere in piedi una mostra/asta a sostegno di TRIBEART, raccogliendo le adesioni spontanee di artisti,

galleristi e collezionisti. Nasce così l’esposizione Artisti per TRIBEART, che nelle sale del Palazzo della Cultura, ha portato (dal 14 aprile al 1 maggio 2012) le opere di 122 artisti provenienti da tutte le province siciliane e dal resto d’Italia. Il progetto è stato ripreso, segnalato e commentato dalla stampa locale e nazionale – specializzata e non – entrando prepotentemente a far parte dei dibattiti in corso sui beni culturali e il loro ruolo di bene comune e sulla crisi dell’editoria. Il progetto Artisti per TRIBEART, seppur concluso, meritava una testimonianza. Da qui l’idea di questo piccolo speciale. Poche righe, qualche immagine. E un elenco importante, quello degli artisti. Grazie a tutti. Un ringraziamento speciale va a Marella Ferrera, Daniela Arionte, Franco Politano, Daniele Alonge e Carmela Grasso che gratuitamente hanno messo in campo le proprie professionalità e al Comune di Catania per il patrocinio e la concessione gratuita delle sale espositive. Le fotografie sono state realizzate da Filippo La Vaccara.

Galleria completa delle opere su: www.tribearl.it/artistipertribeart


ER TRIBEART

V

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LA MOSTRA/ASTA Artisti per TRIBEART

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CentoVENTIDUE opere MESSE A DISPOSIZIONE DA ARTISTI, GALLERISTI E C OLLEZIONISTI PER UN’ASTA IL CUI RICAVATO servirà a supportare le attività del mensile.

Gli artisti

PIPPO galipò

DANIELA RICCIOLI

LORETTA ALBERGHINA

DOLORES GARDASSANICH

Giuseppina Riggi

Daniele Alonge

Antonio Giocondo

SANDRA RIZZA

LUCIANA ANELLI

Lillo Giuliana

Giacomo Rizzo

Elisa Anfuso

LOREDANA Grasso

ALESSANDRO ROMEO

GIA ASMUNDO

SIMONA GRILLO

SALVO RUSSO

MICHELE ASTUTO

Marco Güe

MARGHERITA SAccà

Calogero Barba

Concetto Guzzetta

Fabio Salafia

PALMINA BARBAGALLO

PIPPO GUZZONE

Salvatore Salamone

Enzo Bauso

Carlo e Fabio Ingrassia

Enzo salanitro

Salvatore Borzì

Michele Lambo

SALVATORE SANTODDì

Tano Brancato

Giuseppe Lana

Antonella Santonocito

Davide Bramante

LUCIO LANZA

Rosario Scalia

Giuseppe Calderone

FRANCESCO LAURETTA (donazione:

Demetrio Scopelliti

JEAN CALOGERO (donazione:

Galleria La Veronica, Modica, RG)

PIERO SERBOLI

Archivio Jean Calogero, CT)

Filippo La Vaccara

ALFONSO SIRACUSA

Cinzia Caminiti Nicotra

SONIA LO BUE

Alfio Sorbello

Canecapovolto

Gianluca Lombardo

Franco Spena

Oscar CarNiCelli

Michele Lombardo

Angelo Spina

Tony Carciotto

Antonio Lo Presti

Soriana Stagnitta

Carmen Cardillo

MARIA MALAPONTE

STEFANOART (STEFANO

Rita Casdia

Roberta Mannino

PENNACCHIO)

Carlo Caudullo

NUNZIATINA MASCARELLO

Paolo Strano Oriana Tabacco

Giuseppe Corradino

tiziana viola massa

ANDREA COSTA

Vincenzo Medica

NUT (Nuccia Taranto)

DANIELA COSTA

Claudio Militti

Delfo Tinnirello Vincenzo Todaro

NATALIA CRISCIONE

SEBASTIANO MORTELLAR O

Liborio Curione

Narcysa Retro Chic

Samantha Torrisi

Gaetano D’Alessandro

RICCARDO NEGRI (donazione:

Antonino Triolo

Nicolò d’alessandro

Salvo Daniele Torrisi, collezionista, CT)

ANGELA TRIPPA

STEFANIA D’AMICO

Carmelo Nicosia

Lidia Tropea

Georgia De Angelis

Carmelo Nicotra

UWE (donazione:

Stefania Di Filippo

MARZIA PALADINO

Andrea Bartoli, FARM, Favara, AG)

Annamaria Di Giacomo

ALFIO PAPPALARDO

Aurelio Valentini

Massimo Di Rocco

Natale Platania

Dina Viglianisi

gIANFRANCO DONATO

Franco Politano

Rita Vio

Giacomo Failla

Benedetto Poma

Francesco Viscuso

BIANCA FAZIO

Giuseppe Pomidoro

giuliana vitaliti

Gabriella Ferlito

PORNOBELLO (donazione:

Vlady art

Raimondo Ferlito

Galleria Libra, CT)

nicola zappalà

Gabriella Ferrera

LUCA PRETE

Stefania Zocco

Marella Ferrera

LUCIA RAGUSA

Giovanni Zoda

Daniele FranzellA

Antonio Recca

LELIO ZUCCALà


spazi aperti

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estetic h e , o p inioni e riflessioni sul contem p oraneo

Q ui fuori . I bridazioni estetic h e

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Il visibile si accende. Arte e Capitale L’attività artistica è lavoro? Potremmo rispondere così: l’arte è il capitale inattaccabile della messa in forma. Nell’opera d’arte capitale e lavoro si disinnescano a vicenda, traslando inoperosamente il movimento produttivo dell’economia. Ciò significa che l’attività artistica annienta la parte “astratta” del lavoro, attestando invece l’archeologia cosale della forma. L’opera d’arte infatti non è un “bene”, ma un ente eterno senza prezzo e senza valore. Il mercato dell’arte, allora, è l’altra faccia dell’inoperosità della forma che sosta inerme dinanzi agli attacchi del capitale. Questo le impone il valore e un prezzo, ma non la vince. Oggi però assistiamo, al di là della sfera artistica, all’iperbole dell’astrazione del capitale che mette in crisi il concetto stesso di lavoro. Questa irreperibilità del capitale sfida l’esistenza delle arti che coagulano in forma il visibile (il “bello”) e lo fanno resistere ai venti dell’astrazione che minaccia il senso e la forma. Il nostro tempo è l’epoca del nichilismo realizzato: la distesa del capitale in sé. Esso non ha più bisogno del lavoro per realizzarsi. Ormai sfrenato, il capitale annienta il rapporto economico tra lavoro e denaro ed estetico tra prassi e inoperosità. Dinanzi allo sganciamento del capitale dalla realtà, alla sua iperurania iper-astrazione, constatiamo la vittoria dell’astratto sul concreto; l’invisibile ha vinto la sua battaglia sul visibile. Le astrazioni teologiche di un tempo hanno ceduto il passo all’intangibilità dell’economia. L’attuale crisi finanziaria è dunque una attacco autoimmunitario del capitale contro se stesso; noi, lavoratori inoperosi, assistiamo come spettatori impossibili a uno spettacolo invisibile che consiste nel trionfo dell’Astrazione. Anche in questo caso l’arte (pensiamo anche all’evocativo titolo del nuovo programma di Philippe Daverio, Il Capitale) si rivela anticipatrice. L’attualità ci fornisce numerosi segnali di quanto sta avvenendo. Ne citiamo uno a titolo esemplare. Il direttore del museo CAM di Casoria, con la sua iniziativa War art divenuta celebre in tutto il mondo, preconizza la collisione del capitale che assumerà i caratteri di un’implosione ancora più marcata del denaro e del lavoro. Mentre bruciano le opere d’arte già si affacciano i roghi di banconote e di carte di credito a venire. La marcia degli inoperosi è solo cominciata e il tramonto del capitale realizzato solo all’inizio della sua parabola, dissolvente per iperrealizzazione. Chiara Tinnirello

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VOX POPULI / firenze Says / ADALBERTO ABBATE

INCANTI

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Sono diventato un fan de Il Pan del Diavolo live Questa sera sono andato al Flog per il concerto dei siciliani Il Pan del Diavolo. Colpito subito da qualcosa di insolito durante il concerto, cresciuto pezzo dopo pezzo, tra rossi e neri e fumi e sudore, alla fine ho sentito, lasciate tutte le parole, qualcosa di prepotente e d’animale, e mi sono detto: assistere ad un concerto de Il Pan del Diavolo è come farsi una grande scopata.

Nota: Il Pan del Diavolo è composto da Pietro Alessandro Alosi (voce e bla bla), Gianluca Bartolo (chitarre) e per l’occasione ospiti (concerto e incisioni) sono stati Antonio Sapignoli (chitarra elettrica, basso eccetera) e Diego Sapignoli alla batteria-percussioni. Li avevo già ascoltati su Radio Rai Tre e soprattutto visti, nella vetrina di Marquee Moon, su vinile con quella superba copertina, vero capolavoro del genere, illustrata da Andrea ‘The And’ Sartori, toccante e feroce. Francesco Lauretta

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10 tribeart


spazi aperti

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S quonk . A rte e media

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Inconscio tecnologico, meme Trent’anni fa apparve il Sinclair ZX Spectrum. Da quale inconscio tecnologico emergeva? Strana domanda. Ma ovviamente la tecnologia non piove dal cielo, come vorrebbe suggerirci qualche pubblicitario in vena di scherzi cinici. Non cade dal cielo, e non solo perché qualcuno la pensa e molti la assemblano, talvolta in condizioni lavorative disumane; non cade dal cielo perché risponde a specifiche precondizioni sociali e politiche. (Questa ovvietà a quanto pare risulta incomprensibile a innumerevoli mistici della tecnologia, siano essi profeti del disastro alla Anders, siano essi estatici contemplatori del “nuovo oltre l’umano”). Ad un certo momento, la tecnologia accade. E c’è un aspetto invisibile di quell’accadere, che del resto si pone subito come enigmatico, in quanto caratterizzato non da una sequenza lineare causa-effetto, ma da un dinamismo ricorsivo, in una retroazione (feedback). Causa ed effetti sembrano confondersi, occultarsi in una sorta di nebbia cognitiva. Di conseguenza, di solito non ci rendiamo conto di questa retroazione. Con una formula un po’ ad effetto, si potrebbe definire la questione come “analisi dell’inconscio tecnologico”. (Analisi interminabile, ovviamente). E subito qualcuno ricorderà il brano in cui Benjamin, dopo avere notato che la cinepresa svela l’aspetto impercettibile, “inconscio”, di ciò che percepiamo otticamente, conclude che “dell’inconscio ottico sappiamo qualche cosa soltanto grazie ad essa [la cinepresa], come dell’inconscio istintivo grazie alla psicanalisi”. Insomma, trent’anni fa apparve il Sinclair ZX Spectrum. A parecchi tra i meno giovani quel nome suscita ricordi ambivalenti. Quel piccolo computer appariva il portale per una dimensione ulteriore, fra speranze e frustrazioni (frustrazioni tecnologiche, intendo: l’esperienza del non capire e del non riuscire è parte integrante del nostro rapporto con le macchine). Oggi, trent’anni dopo, lo ZX Spectrum è un monumento tascabile. Un monumento da cianfrusaglia negli angoli bui degli armadi. Monumento rimosso a un momento storico rimosso: e, in quanto tale, quella piccola macchina può apparire un lapsus o un witz dell’inconscio tecnologico. Lo ZX Spectrum aveva le dimensioni di una cassetta VHS, e ostentava fiero e provocatorio dei grossi tasti gommosi. Perché provocatorio? Perché quei tasti avevano una duplice funzione, trasformandosi all’occorrenza in comandi del linguaggio di programmazione Basic. Lo ZX Spectrum era stato pensato da un momento storico in cui si riteneva che l’alfabetizzazione informatica avrebbe trasformato le moltitudini in moltitudini di programmatori. Non è avvenuto. Rispetto al digitale quasi tutti siamo nella condizione di chi sa leggere senza sapere scrivere. O, troppo spesso, di chi viene pensato pensando di pensare. Giuseppe Frazzetto

Marco Nereo Rotelli, La danza del tempo, installazione luminosa con versi del poeta Adonis, Castello di Baia 2010

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estetic h e , o p inioni e riflessioni sul contem p oraneo

LA DURA LEGGE DEL GOL

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Ballottaggio Pronti, partenza, via. Polemiche e polemichette, vi scrivo dalla trincee di Palermo. Sta arrivando, è arrivato, il nuovo sindaco, ehm pardon, il vecchio, che poi ora è nuovo e si chiama Leoluca Orlando. Per molti un cavallo sicuro, per altri il leader degli LSU palermitani, il meno peggio che fa impazzire la medio borghesia palermitana e gli orchi impastati di fango di monte Pellegrino che con tute sfolgoranti targate PDL e Cammarata vanno in sciopero un giorno sì ed un giorno pure. L'uomo trasversale è tornato, c'è poco da scherzare e festeggiare in questa Palermo. C'è da piange caro signor "quasi sindaco", il ballottaggio è alle porte, ma la prego quando salirà sul suo trono vogliamo un concorso! Ci dimostri di essere il vero cambiamento, ci faccia un bel concorso pubblico, un bel bando meritocratico, per carità! Almeno lei la parola cultura la usa in abbondanza, il che non mi dispiace, anche se Palermo non sarà sua ci ripensi ogni tanto a quelle quattro parole che disse mettendo in imbarazzo quel povero giudice a cui dedicano aereoporti costruiti da mafiosi. Nessuno insinua nulla per carità, ma Youtube è impietoso: lei è stato il passato e ora è il futuro di questa città; lei è il meno peggio e meno peggio sia, ma ci ripensi ogni tanto prima di fare cultura, prima di assumere qualcuno. Spero che lei sia tornato per licenziare il lagnuso e assumere il massaro stavolta, con buona pace di tutti, per dimenticare gli errori del passato. Faccia piazza pulita come ha promesso, il carisma del vecchio leone non le manca, usi la scure e la carota, per il bene di tutti, consiglio comunale permettendo, tanto peggio di così può esserci solo Equitalia e Zamparini che la combatte ne sa qualcosa. A proposito consiglio al presidente rosa nero di mettere in mostra una bella stella sulla maglietta del Palermo, sì quella che indica i dieci scudetti conquistati: se lo fa la Juve che ne ha 28 possiamo farlo anche noi che ne abbiamo zero. Io ad esempio uscirò con una coccarda con i colori della Francia ora che quella donna con infiniti solchi nel viso coperti da fondotinta è fuori dall'Eliseo. Vincenzo Profeta

•• vignetta di Fabiola Nicoletti ••

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M i faccio una domanda mi do una ris p osta

A come A ciascuno il suo Lo stile. Non è questione da poco: è centrale nella complessa

(!) di cultura (!). La perfezione dello stile! Ecco la vera

Bachelard, nobile figura dell'epistemologia francese scrive:

problematica della fruizione dell’arte e determina alcuni

emozione! Gli artisti del passato erano veramente grandi e

«di quale altra libertà psicologica godiamo oltre a quella

fraintendimenti più o meno nocivi alla comprensione della stes-

capaci di trasmettere messaggi!

di fantasticare? Psicologicamente parlando, è proprio nelle rêveries che siamo degli esseri liberi».

sa. Proverò a parlare di arte e di stile usando stili diversi. Stile sentimentale: (tono languido e ritmo lento). Stile ampolloso: (è consigliabile un appena accennato tre-

L’arte, la veeera arte si ispira all’eterno concetto del

Stile filosofico: (tono da eruditi che sanno ciò che dicono).

mito nella voce).

καλὸς καὶ ἀγαθός. La bellezza dello stile ci fa vagheggiare un

La struttura circolare dell’ermeneutica heideggeriana che

mondo nuovo, ci fa

credere nell’amore eterno. Non solo, ma

è alla base di qualsivoglia tentativo di comprensione di

dell’arte è irrinunciabile una sorta di immedesimazione or-

– attraverso quel benefico e salutare brivido che avvolge il

un testo non può prescindere dall’Einfhülung di lippsiana

ganica, psicologica, intima che diventa empatica partecipa-

nostro corpo quando esso entra in contatto con il messaggio

memoria che nella sua qualità ontologica è l'obiettivazione

zione con l’ineffabile estrinsecazione dell’alato pensiero

– l’arte trasmette anche benessere spirituale e psicofisi-

del mio me in un oggetto distinto da me. Ciò supera l’alea –

di un uomo (!) che sfiora – con la sua – le altezze più inac-

co. Essa ci fa entrare in quella dimensione di abbandono

imprevista e imprevedibile nella sua indeterminatezza ogget-

cessibili e per questo raggiungibili soltanto da parte di

al flusso del sogno a occhi aperti (ah la rêverie!) che ci

tiva – corsa da un io che a volte trasparente a sé esperisce

pochi illuminati che per nascita o per censo hanno in sé la

consente di evadere dalla realtà e ci rende leggeri, per-

il proprio Dasein, attraverso una reificazione dell’ens.

sapienza! Quando si è toccati da questo simbiotico prodigio

cettivi, sensibili e reattivi al bello, al vero, al buono!

(continua su www.tribeart.it)

ci si ritrova inebriati di arte (!) di voluttuosa bellezza

Essa è rifugio e balsamo per la durezza della vita. Gaston

Giuseppina Radice

Perché

possa

rinnovarsi

il

miracolo

della

comprensione

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tribeart 11


fr3sh

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U N A V E N T A T A D I P E R S O N A L I T à I N S E T T E ris p oste

(1) Raccontaci i tuoi inizi (2) C’è stato un momento chiave nella tua formazione? (3) Quali artisti hai amato o ti hanno segnato maggiormente? (4) Come descriveresti la tua ricerca? (5) Che responsabilità ha oggi un artista? (6) Una riflessione sull’arte contemporanea in sicilia E sull’arte in genere. (7) Progetti attuali e prossimi programmi. a CURA DI VANESSA VISCOGLIOSI

SEBASTIANO MORTELLARO MARTINA DI TRAPANI È nato a Siracusa nel 1974, dove vive e lavora. s.mortellaro74@virgilio.it

È nata a Palermo nel 1984. Vive e lavora tra Torino e Palermo. martinaditrapani.tumblr.com

(1) Ho iniziato ad appassionarmi all’arte alle scuole superiori a Siracusa grazie all’artista Alfredo Romano. Successivamente in accademia a Milano ho avuto la fortuna di essere allievo di Alberto Garutti, è lui che mi dato la carica giusta. Ringrazio entrambi per quello che sono riusciti a trasmettermi.

(1) Ero considerata una bambina prodigio per l'abilità e la fantasia con cui disegnavo, vincendo anche piccoli concorsi, quindi è stato naturale frequentare l'artistico e l'accademia. L'Arte è un grande amore.

(2) Sicuramente le chiavi della mia formazione risalgono al 2003 e 2005, in questi anni ho conosciuto Salvatore Lacagnina che mi ha dato la possibilità di lavorare accanto a grandissimi artisti e poi un incontro importante è stato quello con l’artista e amico Aldo Taranto con cui tutt’oggi condivido i miei pensieri e anche uno studio, luogo di quotidiano confronto.

(2) Nel momento in cui ho lasciato temporaneamente la mia città, la mia creatività è esplosa, portandomi a strade nettamente diverse che non avevo previsto. Essere contaminati e bombardati da molte cose ha messo in moto la mia creatività, anche se amo ritornare nella mia Palermo per rigenerarmi, per poi ripartire nuovamente.

(4) La definirei molto legata al luogo di appartenenza, in questo caso la Sicilia, volendo sconfinare certi limiti che ci sono stati imposti in passato, per questo diventa importante “la relazione” che ci può essere tra opera, pubblico, artisti, curatori ecc… Mi piacerebbe tantissimo che la mia ricerca potesse dare una scossa al territorio. è interessante far dialogare luoghi opposti uno all’altro, è quello che desidero da anni. (5) La responsabilità di ogni artista è quello di produrre cultura, il mercato passa in secondo piano, questo vale anche per i curatori, galleristi ecc… infatti trovo interessante il lavoro svolto in questi anni dagli spazi no profit come BOCS di Catania, Zelle e L’A Project Space di Palermo che danno la possibilità ad artisti del territorio di mettersi in evidenza. Andrebbero sostenuti di più. (6) L’arte contemporanea in Sicilia è come una grande bomba non ancora esplosa. Ci sono ottimi artisti, tra questi Giuseppe Lana, Filippo Leonardi, canecapovolto, /barbaragurrieri/group, Federico Lupo, William Marc Zanghi e molti altri. Dell’arte in genere posso dire soprattutto per quella italiana che si è perso il legame con le proprie origini, questo è un punto di debolezza, l’arte di altri paesi è forte per non aver cancellato la propria storia. (7) Sarà presentata a Palazzo Belmonte Riso di Palermo la collezione del museo dove all’interno c’è anche un mio lavoro, curata da Francesco Landolina e Rosaria Raffaele Addamo, e ringrazio Fabio Sgroi, Benedetta Fasone, Stefano Biondo e Andrea Stepkova per il lavoro svolto. Invece a giugno esporrò in una collettiva presso la Galleria Clou circolo d’arte contemporanea di Ragusa diretta da Antonio Dipasquale, uno spazio aperto anche ai giovani e con ottime ambizioni. La mostra sarà a cura di Cecilia Freschini.

(3) Amo la cultura giapponese, in tutte le sue implicazioni. Murakami è un buon esempio di energia creativa. (4) Indispensabile, come un buon piatto di pasta. Mi piace cercare nei mercati libri usati, guardo circa quattro film al giorno, tenendo una rubrica con annotazioni e voti. Vivo in un ambito onirico quasi fantastico, dove le immagini si fanno emozione e diventano colore, forse per questo motivo le mie opere sono piccole sceneggiature illustrate.

È nato ad Alcamo (TP) nel 1980. Vive e lavora a Palermo. fontanadalcamo@gmail.com

(1) L'inizio coincide con la prima domanda che mi sono veramente posto. (2) Diversi ed egualmente importanti, i momenti chiave che sono stati, che sono e che saranno. (3) Ci terrei a citarne due, non in particolare, semplicemente due: Hieronymus Bosch e Gino De Dominicis. (4) Fanciulla e girovaga a tratti incosciente, intima. Mancante di senso dell'orientamento, vicina di casa d'un uomo pigro, grandi occhi e buone orecchie, dorme poco ma a suo dire le basta altrimenti torna stanca. (5) Quella di sempre, ovvero l'onesta risultante tra percezione, coscienza e conoscenza. (6) Mi permetto di fare una considerazione automatica: L'arte è l'arte, la fruizione di essa determina l'eccitazione di ogni particella che reagisce inevitabilmente. (7) Lavori in corso.

(5) L’artista deve emozionare, tramite il proprio lavoro, in modo da trasmettere la passione, e rinnovarsi attraverso gli altri. (6) La Sicilia attualmente è in piena rivoluzione, in questi giorni vivo una Palermo carica, e aperta. Si parla di crisi, molte gallerie chiudono, ma l'arte vivrà sempre tramite gli artisti, che sono in costante aumento, forse bisognerebbe riunirli per una vera rivoluzione. (7) Sono appena terminate due mostre personali, entrambe dedicate al cinema, una a Rivoli (Torino) alla galleria Metroquadro, l'altra a Trieste allo Spazio Juliet, mentre continua la mia collaborazione con la rivista Cronaca Vera. Per il futuro ho in mente vari progetti e un lungo viaggio.

fr3sh fotogallery → www.tribeart.it

(3) Gli artisti che amo maggiormente sono Gino De Dominicis, Francis Bacon, Caravaggio, Pietro Roccasalva, Fabrizio De Andrè, mio padre anche se con l’arte non c’entra nulla. In genere amo tutti coloro che riescono a trasmettermi qualcosa anche non necessariamente artisti.

FRANCESCO FONTANA

partecipa a fr3sh: invia il tuo portfolio a vanessa.viscogliosi@tribeart.it

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ricreazione

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A R C H I T E T T U R A cinema curiosit à design E D I T O R I A grafica musica teatro and more

CINEMA

Puccini e la fanciulla Note a margine tra realtà e rappresentazione...

text Alessandro De Filippo

Nel 1952, Carmine Gallone gira Puccini, un film biografico sulla vita del compositore lucchese. Il regista dedica molta attenzione alla vita sen-

Il problema si pone quando Benvenuti interroga, a distanza di 100 anni dal fatto (1908) e a più di 50 anni dal primo film, i cittadini resi-

timentale di Puccini e ai suoi amori contrastati, per la moglie, per l’amante e per le domestiche. La formula è quella del melodramma – in stile con tutta la produzione cinematografica di Gallone – con gli amori sconsiderati che annientano o consumano. E la servetta-amante

denti intorno al lago e tutti gli raccontano della fanciulla di Puccini e della sua morte come quella descritta dal film di Gallone. Benvenuti mostra loro la lapide sotto cui è sepolto il corpo della fanciulla. Quindi il cadavere non è affatto andato perduto nelle acque del lago. I cittadini

del grande compositore, vinta proprio dalla consunzione amorosa, finisce per suicidarsi gettandosi nel lago di Montecuccoli. Il suo corpo non verrà mai ritrovato e la sua storia darà origine a tristi leggende e racconti pieni

allora si sorprendono, sono spiazzati e non sanno cosa rispondere. La narrazione romantica di Gallone è riuscita a modificare la memoria collettiva di questa storia, attraverso una rappresentazione fantasma-

di lacrime e rimpianti. Una fine romantica, da melodramma, appunto. Peccato che la storia reale sia diversa. Paolo Benvenuti, regista del film Puccini e la fanciulla (2008), trova i documenti dell’ospedale di

gorica, che restituisce un finale appropriato a una grande storia d’amore. La verità è invece piccola e meschina. Cos’è meglio ricordare? Cos’è più appropriato tramandare? La forza delle immagini del cinema ha ricostruito e ri-

zona e scopre che la giovane domestica si era suicidata con il veleno. Certo, una scena in cui la ragazza comincia a schiumare dalla bocca è

scritto la storia, l’ha imbellettata, l’ha resa memorabile. A che serve ripartire dai documenti ufficiali? A chi serve? Perché al di là della sfor-

molto meno romantica della morte nel lago, con annessa scomparsa del cadavere. Ma è

tunata servetta di Puccini, che poi probabilmente non ne fu neanche l’amante, è sul con-

come andarono realmente i fatti.

flitto tra verità cinematografica e verità storica

editoria / a cura di fabiana bellio

Marlene Dumas Sorte

Silvana editoriale, 2012 pag. 120, € 29

Una tra le più rilevanti figure del panorama artistico internazionale, Marlene Dumas, l’ex-collegio delle giovani orfane, “le Stelline” di Milano, la crocifissione e il dolore legati a vicende drammatiche danno vita a Sorte, titolo della mostra aperta al pubblico fino a metà giugno. Il catalogo, edito da Silvana, racconta con estrema cura le tematiche da sempre care all’artista di origini sudafricane. Giovani fanciulle vestite da angeli, il grido di quella Mamma Roma che vorrebbe cambiare la sua condizione, una Amy Winehouse icona della musica e della tragedia personale. Ogni figura rimanda all’immagine di Cristo "abbandonato" sulla croce, Forsaken: l’imponente storia dell’arte milanese lascia il segno nei quadri dell’artista e lei, di rimando, fa riaffiorare in noi il senso di sconforto e smarrimento davanti all’estrema possibilità dell’abbandono. Umanità fa rima con caducità.

che si compie questa riflessione. Chi prevale e perché? È nell’incertezza di questa domanda senza una risposta univoca e risoluta che rim-

del film di Vicari c’è un poliziotto in tenuta antisommossa, di spalle, che brandisce il manganello. La foto è stata scattata immediatamente

bomba l’eco di due film che circolano in questi giorni nelle sale, Romanzo di una strage di Marco Tullio Giordana e Diaz di Daniele Vicari. Se cento anni non bastano a far luce sul suicidio della giovane domestica di Puccini, quanto ci vorrà a far luce sull’omicidio di Pinelli? E sulle

dopo lo sgombero della Diaz. Il manganello del poliziotto appare evidentemente curvo: «a proposito delle immagini, noto ora che il manganello che si vede nella foto di apertura sembra essere deformato, leggermente curvato. Come se fosse stato usato con molta forza per picchia-

bombe nere che danno inizio alla strategia della tensione (con buona pace di Adriano Sofri, che continua col suo www.43anni.it ad argomentare e distinguere per fare chiarezza)? E sulla mattanza di stato della scuola Diaz di Genova? E sul-

re qualcosa di duro (p.e. le ossa di una persona, magari distesa per terra così che può darsi che prendi anche il pavimento)». Una persona distesa per terra? Addormentata? Inerme? Ancora immagini come documenti inintelligibili, da

le torture ignobili della caserma di Bolzaneto? Riporto un telegrafico commento (a margine) del blogger di buonipresagi alla sua bella recensione di Diaz (http://buonipresagi.wordpress. com/2012/04/17/diaz). Su una delle fotografie-

osservare, da analizzare con abnegazione, per capire la storia, per fare la storia. Per raccontarci indefessamente quella che è stata la nostra storia e che oggi rischia di riconsegnarci, proprio attraverso queste ambigue narrazioni per

documento che accompagna la distribuzione

immagini, la nostra identità.

Dai capolavori immortali ai romanzi d’avanguardia, tutti i titoli che cerchi.

www.cavallotto.it

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recensioni

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gli eventi visti da noi

ARCHITETTURA MOLECOLARE Ricercava la staticità e amava la geometria. Usò la sua matita per tracciare i pieni e i vuoti di un edificio, usò sapientemente il cemento armato ma fu sempre tentato dalla leggerezza. Ripercorre la carriera di uno dei maggiori maestri dell’architettura italiana la mostra Architettura molecolare dedicata a Pier Luigi Nervi, fino al 24 giugno alla Galleria del Credito siciliano. text Giovanna Caggegi

La prima delle opere in mostra che si presentano al visitatore è un ritratto, una fotografia. Mostra un uomo corrucciato, severo, chino su un foglio con in mano una matita che stringe come se fosse l’oggetto più prezioso. E giustamente lo era per un architetto ingegnere come Pier Luigi Nervi che proprio grazie ai disegni che tracciava con la sua matita su un foglio bianco ha dato vita a palazzi, aviorimesse, stazioni, ponti, stadi. L’esposizione racconta la storia di una vita ripercorsa attraverso le opere che realizzò e si sviluppa intorno a circa 120 riproduzioni, in alta definizione, di materiale documentario, fotografico, progettuale e grafico relativo alla figura di Nervi e alle sue opere più significative. Si può dire di Nervi che il suo amore più grande fosse la luce, proprio come un fotografo infatti, anche lui fu impegnato a scrivere con la luce, lo dimostra tutta la sua ricerca tesa a creare spazi nei quali la luminosità fosse la chiave di volta. Ne sono una prova le soluzioni che mise a punto per la costruzione di aviorimesse e hangar realizzati sull’isola di Pantelleria: un portfolio fotografico di Luca Campigotto mostra gli spazi interni ed esterni dell’hangar utilizzato ancora dalle forze armate italiane. In questo caso l’architetto sostituì le canoniche costruzioni in legno o metallo con altre in cemento armato sperimentando innovative soluzioni nella progettazione di ampie volte. Nasceva così la grande copertura a struttura geodetica utilizzata da Nervi per la realizzazione delle aviorimesse di Orbetello, Orvieto e Torre del Lago realizzate tutte negli stessi anni (1934-45) e distrutte nel corso del conflitto mondiale. La struttura geodetica permetteva di alleg-

gerire la costruzione delle volte grazie all’uso di elementi prefabbricati in cemento armato disposti a reticolo e sostenute da pilastri. Tutto ciò in nome dell’armonia, tali realizzazioni infatti, consentivano di ridurre il numero dei punti di appoggio, aumentando considerevolmente le luci interne destinate a ospitare gli aerei. Per Nervi il “bello” tradizionale non nasce solo dall’armonia delle forme ma dall’applicazione delle leggi statiche che regolano la fisica e determinano le forze. In poche parole la bellezza per l’architetto si nasconde nella staticità, non a caso egli si qualificò sempre come ingegnere e non come architetto: non esisteva infatti nella visione di Nervi un architetto che potesse realizzare il disegno dell’edificio affidando ad altri i calcoli statici. Fedele a questa regola per tutta la vita, realizzò alcune delle più importanti opere pubbliche documentate dall’ampio repertorio fotografico. Tra questi si ricordano lo Stadio comunale di Firenze, il Palazzetto dello sport di Roma (1956-57), il Palazzo del lavoro di Torino (1960-61), un progetto per il Ponte sullo stretto (1969). Ma forse l’opera che sintetizza meglio la ricerca di una vita fu l’aula delle udienze pontificie per il Vaticano (1966). Fu qui che Nervi riuscì ad esprimere al meglio il suo genio nella creazione di una volta leggera realizzata grazie all’iterazione di strutture in calcestruzzo armato simili a piccole celle costruite con pazienza da un’ape operosa. Si dice che Nervi nel realizzare quest’opera, avesse paura di osare ma si nasconde nel coraggio di chi sa osare il carattere di un genio. E Nervi senza dubbio lo era.

Twins

Due coppie di gemelli omozigoti e le loro modalità di ricerca artistica intercettate e indagate. Si è inaugurato il 22 aprile scorso, il primo progetto espositivo per artisti under 30 di BOCS (box of contemporary space), nato con la collaborazione di Parking 095 e di Abadir. Allestito nella settecentesca villa, sede dell’Accademia di Belle Arti Abadir di Sant’Agata li Battiati (CT), a cura di Katiuscia Pompili sarà ancora visitabile fino al prossimo 20 Maggio. Oggetto della mostra sono due coppie di gemelli: Twins per l’appunto, Andrea e Marco Mangione (Brevidistanze), Carlo e Fabio Ingrassia. Considerazioni sul doppio che aprono una riflessione più ampia sul lavoro artistico di coppia, analizzando l’esperienza gemellare che approda nella generazione di opere d’arte. Ricercato il linguaggio visivo degli Ingrassia che, attraverso due quadri romboidali avvalora il percorso dei medesimi, contraddistinto da un approccio simbolista e mitologico. Geometrizzato e composito il lavoro esposto, sacralizzato da un’illuminazione fioca e da due strisce di panno nero calpestabile che collegano idealmente e fisicamente lo spazio con le opere a parete. Di altra natura invece l’installazione dei Mangione: una visione grafica e scenografica, tesa a creare una relazione con lo spazio e col paesaggio, lasciando che le quinte non occultino le finestre della sala che diventano così dei punti d’osservazione verso la realtà, verso il presente. Il

wall painting realizzato in loco tenta di comporre un unicum, pur mantenendo l’individualità del percorso di ricerca dei due fratelli. Va sottolineata proprio questa differenza nell’approccio al lavoro: gli Ingrassia, infatti, nella tecnica e nei linguaggi si mantengono come un’unica entità che si genera proprio nel processo creativo. Lavorano assieme a uno stesso disegno riuscendo a strutturare un complesso meccanismo d’ascolto l’uno dell’altro e di uniformità tecnica, tanto da far sembrare i loro lavori prodotti da una sola mano. Estremamente dinamico e ”in divenire” invece, il lavoro dei Mangione che da sempre si contamina col design, con la street art e con un certo graffitismo che trova le sue radici in contesti fortemente contemporanei e di matrice underground. A differenza degli Ingrassia i Mangione, lavorano separatamente e portano avanti una ricerca individuale: una tesa ad analizzare i linguaggi pittorici con fare da grafico e fotografo, l’altro verso l’individuazione di un alter ego che si muove entro gli spazi della città contemporanea. Un progetto quello di BOCS per gli artisti under 30 molto atteso a Catania che pone l’accento sulle nuove leve e sulle eccellenze del giovane panorama artistico, nobilitando chi si appresta ad iniziare e dando fiducia ad artisti e curatori che si mettono in gioco (ovviamente a certi livelli) magari per la prima volta. Inoltre nel corso dell’allestimento della mostra è iniziato un progetto parallelo a cura di Parking 095 dal titolo Art portays Art circa la documentazione fotografica della produzione di eventi legati alle arti visive, che sarà in futuro protagonista di un altro progetto espositivo. In questo primo step è stato invitato a documentare l’evento il fotografo catanese Giuseppe Pomidoro. Giuseppe Mendolia Calella

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calendario

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Rosario Bruno / Juan Esperanza Segno, Forme, Figure Officina delle Arti - Via Celauro 7 fino al 20 maggio 2012 martedi-sabato 17-20; domenica 10-13/17-20 09221804926 Numero 0 A Sud Artecontemporanea - Via Rina 268 (Realmonte) fino al 16 giugno 2012 martedì-sabato 17-20 • 0922814167 Novecento Siciliano Fabbriche Chiaramontane - Via S. Francesco D'assisi 1 fino al 30 giugno 2012 martedì-domenica 10-13/16- 20 • 092227729 Elfo - Resistance Farm Cultural Park - Sette Cortili (Favara) fino al 30 giugno 2012 martedì-venerdi 10-13/16-20; sabato-domenica 11-13/16-22

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catania in corso Ignazio Vitali - Forme sincopate in uno spazio poliritmico Associazione Ashram Multikulti - Via Landolina 41 fino al 21 maggio 2012 10.30-13.30/18.30-21 • 095316523 Stefania Di Filippo - Strade - Visioni sulle orme del contemporaneo Cavallotto Librerie - Corso Sicilia 91 fino al 25 maggio 2012 095310414 Loredana Grasso - Over-Soul Centro Voltaire - Via Scuto 19 fino al 26 maggio 2012 martedì-domenica 16-19 • 3293278337 Diango Hernández - Drawing the Human Figure Fondazione Brodbeck - Via Gramignani 93 fino al 26 maggio 2012 martedì-sabato su appuntamento • 0957233111 Uova d'autore Museum & Fashion - Via Museo Biscari 16 fino al 29 maggio 2012 martedì-domenica 10-19 • 0952503188 Pierluigi Nervi - L'architettura molecolare Galleria Credito Siciliano - Piazza Duomo 12 fino al 29 maggio 2012 martedì-domenica 10-12/17-20 • 095600208 Geo. Uno sguardo diverso sul mondo Mammut Art Space - Via San Lorenzo 20 fino al 9 giugno 2012 martedì-domenica 19-02 • 3288094129 GIOvanni la cognata - luci nel silenzio Galleria Side-A - Viale Vittorio Veneto 5a/5b fino al 15 giugno 2012 martedì-sabato 10-13 /17-20 • 3386119403 Filippo Leonardi - Freevolo Galleria collicaligreggi - Via Oliveto Scammacca 2a fino al 16 giugno 2012 martedi-sabato 16-20• 3385880150 Giovanni Chiaramonte - E. I. A. E. Et In Arcadia Ego Galleria Luigi Ghirri - Via Duomo 11 (Caltagirone) fino al 1 luglio 2012 lunedì-domenica 9.30-12.30/16-19 • 3332419089 Cesare Galluzzo / Vincenzo Marsiglia - Al margine dell'errore. Armonia e disarmonia della forma ripetuta L.I.B.R.A. Arte contemporanea - Via Pola 11/c fino al 1 luglio 2012 3929588530 Alessandro Licciardello - Salvo Mazzone

S.P. 181 Mineo (Catania) fino al 28 luglio 2012 3315771468

in programma Lorenzo Pacini - Il sole contro Galleria Artekò - Via E. Bellia 49 (Paternò) dal 19 maggio 2012 al 19 giugno 2012 opening: 19 maggio, ore 19 lunedì-sabato 9.30-13/16.30-20 • 3391190585 Alberto Abate - Dialogo con la testa - ANTOLOGICA Palazzo della Cultura - Via V. Emanuele 121 dal 19 maggio 2012 al 1 luglio 2012 opening: 19 maggio, ore 20 lunedì-sabato 9-13/15-19; domenica 9-13 Demetrio Di Grado / Luana Reale Garden under attack Museo delle Ville storiche - Villa Patti - Via Santa Maria di Gesù (Caltagirone) dal 24 al 27 maggio 2012 opening: 24 maggio, ore 15.30 15.30-21 • 3277656060

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messina in corso Antonio Freiles - La serie Eminentia e altri Libri d’Artista Galleria "Lucio Barbera" - Via XXIV maggio 46 fino al 19 maggio 2012 lunedì, mercoledì, venerdì 9-13; martedì e giovedì 9-13/15-17.30 • 3492176256 Figurazioni Teatrali. Il teatro greco fra letteratura e archeologia Antiquarium delle casermette spagnole - Via G. B. Impallomeni (Milazzo) fino al 20 maggio 2012 lunedì-sabato 9-19 • 0909223471 Grafitismi di segni e di luci Fondazione Mazzullo - Vico De Spuches 3 (Taormina) fino al 24 maggio 2012 martedì-domenica 9.30-12.30/16-19.30 0942620129 Contaminazioni. Dall’età del bronzo alle collezioni artistiche eoliane moderne e contemporanee Chiesa di Santa Caterina (Lipari) fino al 9 giugno 2012 lunedì-domenica 9-13/15-19 • 0909880174 Segni dell'Identità Siciliana Museo degli Angeli - Ex Convento di San Francesco (Sant'Angelo di Brolo) fino al 30 giugno 2012 10-12 e su appuntamento • 0941533361 Incontri Mediterranei Nord-ovest Terme di San Calogero (Lipari) fino al 15 ottobre 2012 lunedì-venerdì 16-19 • 3382317511

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palermo in corso Angela Viola - De veneratio. Sulla venerazione Rizhoma housegallery - Piazza Marina 1 fino al 18 maggio 2012 lunedì-venerdì 16-19 (su appuntamento) • 3299298792 Luca Saini - My beautiful disco Galleria X3 - Via Catania 35 fino al 19 maggio 2012 10-12.30/17-19.30 • 3883250068 Claudia Di Gangi - ZEROPER QAMM - Qanat Art Music Media - Via Del Parlamento 23 fino al 31 maggio 2012 15.30-18.30 • 0917790341 Paolo Amico - Starting Spazio Cannatella - Via Papireto 10 fino al 6 giugno 2012 lunedì-venerdì 16-20; sabato 10-13 (pomeriggio su appuntamento) • 3478623799

Giacomo Failla - Sublime peso della leggerezza Palazzo Sant'Elia - Via Maqueda 81 fino al 7 giugno 2012 martedì-sabato 9.30-13/16-19.30 Kerstin Schaefer - Terra Incognita Mediterranea - Via Mariano D'Amelio 12 fino al 10 giugno 2012 lunedì-sabato 11-12.30/17.30-19.30 • 0918431857

in programma Più a Sud - Un progetto per Lampedusa Riso - Museo d’Arte Contemporanea della Sicilia - Corso Vittorio Emanuele 365 dal 17 maggio 2012 al 30 settembre 2012 opening: 17 maggio, ore 19 091320532 Filippo Panseca - Genesi di sculture impossibili RizzutoArte - Via Monte Cuccio 30 dal 17 maggio 2012 al 16 giugno 2012 opening: 17 maggio, ore 19 lunedì-venerdì 10-13/14-18 • 3471769901 Alfredo Romano - Sette opere della misericordiA Palazzo Sant'Elia - Via Maqueda 81 dal 18 maggio 2012 al 17 giugno 2012 opening: 18 maggio, ore 18 martedì-sabato 9.30-13/16-19.30 Eugène Chauffourier - La Linea di Vallelunga Lanterna Magica - Via Goethe 43 dal 19 maggio 2012 al 31 luglio 2012 opening: 19 maggio, ore 18.30 091584193

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ragusa in corso Omaggio a Renato Guttuso La Calandra - Via Francesco Crispi 21 (Ispica) fino al 26 maggio 2012 9.30-13/16.30-20.30 • 0932950619 Graziella Gangi - UmanoTerapia SPAZIOinSTABILE - Via Milano 71 (Vittoria) fino al 3 giugno 2012 martedì-domenica 17-20.30 • 3933778248 Marianna Christofides Reluctantly Rea La Veronica - Via Grimaldi 93 (Modica) fino al 16 giugno 2012 martedì-domenica 15-20.30 e su appuntamento 0932948803

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siracusa in corso Alfredo Romano Not'Art Galleria - Piazza San Giuseppe 31 fino al 20 maggio 2012 093122049 Massimo Pastore - È quel sono che rende uguali / Bianco Cold Landscapes Galleria Civica d’Arte Contemporanea Montevergini - Via Santa Lucia alla Badia 1 fino al 29 maggio 2012 martedì-domenica 10-13/16-20 • 3398666198 Sicilia, passaggio a SudEst SpazioArte leSicilie - Piazza San Giuseppe 30 fino al 31 maggio 2012 10-14/17-21 • 3701226288

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trapani in programma Ezio Ferreri - I fantasmi di Poggioreale - I Luoghi. Ritorno alla vita Belice/Epicentro della Memoria Viva - Viale Empledocle 7/a (Gibellina) dal 19 maggio 2012 al 3 giugno 2012 opening: 19 maggio, ore 18 lunedì-venerdì 9-13/15.30-18; sabato-domenica su appuntamento • 092469000

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in corso

Antiquarium di Palikè - Contrada Rocchicella -

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agrigento

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gli a p p untamenti di maggio 2 0 1 2

MOSTRE IN PILLOLE

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Loredana Grasso - Over-Soul

Fino al 26 maggio 2012 il Centro Voltaire di Catania ospita la mostra OverSoul, personale della giovane autrice Loredana Grasso. Nel testo di presentazione la curatrice Silvia Lucia Sampugnaro scrive: «Le opere di Loredana Grasso invitano ad esplorare una dimensione profonda. Straniante, ma non disordinata, essa costituisce uno spazio virtuale a metà tra dimensione onirica e un mondo alla fine del mondo. Un silenzio surreale caratterizza gli ambienti. I colori, modulati sapientemente attraverso un prisma denso di tonalità pastello qua, bianco e nero matto là, raccontano storie criptate. Creature animali abitano ogni luogo, testimoni ancora attendibili di un tempo eternamente presente, senza un prima né un dopo. Il ticchettio del quando rifugge ogni classificazione o categoria possibile. E pare ora presagio ora monito. Come nell'Alice di Lewis Carroll, l'aria è perfetta incarnazione del perturbante freudiano, del familiare che diventa sconosciuto e misterioso; le linee dolci, avvolgenti, simmetriche diventano così perfette da sembrare ossessive, smisurate, incredibili. Tutti gli elementi contemplati nella composita struttura pittorica sono ordinari, interpretabili, conosciuti se presi uno per uno e decontestualizzati. Grasso sperimenta l'unione di contrari, e non propone soluzioni. Restituisce al fruitore opere che concedano la possibilità di ragionare, viaggiare, credere e aggiungere pezzi al puzzle ermeneutico. [...] Nelle opere di Loredana Grasso la presenza umana è testimoniata da sfilate sempre discrete di oggetti d'uso quotidiano perfettamente mimetizzati in un ambiente post-urbano. Luoghi, collocabili in un moderno presente, risultano abitati da creature padrone quali lemuridi, conigli, foche, rane, scoiattoli. Solo alcuni bambini guadagnano la scena, a tratti, e se ne stanno con gli occhi sgranati ai bordi delle strade.Ciononostante, al di là di città disabitate, silenti, calme e stralunate è pregnante un aspetto esotico fortissimo. Una sorta di negativo delle atmosfere di Henri Rousseau in cui si realizza uno spazio bisimensionale che, insieme al colore irreale, trasforma i personaggi in miti ed emblemi, negando e superando la conoscenza razionale del tempo e dello spazio».

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Fabrizio Plessi - Monumenta La Valle dei Templi di Agrigento ospiterà, dal 19 maggio al 5 novembre 2012, un interessante progetto realizzato dall'artista Fabrizio Plessi. In mostra nove torri ispirate architettonicamente all’ecatombe – l’altare per i sacrifici agli dèi – i cui ruderi sono oggi visibili in prossimità del Tempio di Zeus di Agrigento. Concettualmente Plessi abbraccia la filosofia di Empedocle, il pensatore agrigentino che fu venerato come un profeta. Rifacendosi a Parmenide e Platone, asseriva che il mondo è composto di quattro elementi fondamentali: fuoco, acqua, terra, aria. Questi elementi compongono oggi l’essenziale del pensiero di Plessi sul rapporto tra l’uomo e la natura, incentrato sul rispetto per l’ambiente. «E una volta che la nostra mente si è dilatata ad idee più vaste, non tornerà più nel suo formato originario». Fabrizio Plessi sintetizza con queste parole la sua idea di arte, un’arte tecnologica, innovativa e al servizio dell’uomo. Monumenta rappresenta per l’artista una nuova sfida: modellare la sua tecnologica materia artistica sugli esempi degli antichi architetti greci. Le sorprendenti nove corpulente torri, le cui strutture sono state realizzate interamente in Sicilia mischiando capacità artigianali a innovazioni tecnologiche, simuleranno la pienezza materica della pietra dei templi e delle mura della Valle dei Templi di Agrigento, ricordando nove grandi obelischi che si confondono nell’arcaico paesaggio. È solo attraverso il passaggio al loro interno che lo spettatore coglierà la portata innovativa di queste strutture. Installazioni che al loro interno sviluppano, mediante l’utilizzo di tecnologie ultra moderne, i temi più cari della tematica “plessiana” ed empedocliana: acqua, fuoco, aria, gli elementi ambientali si piegano alla riflessione dell’artista sul mondo.

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