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Autostrada della Cisa

Tempo dieci anni, nemmeno prima che rimuoia in me mio padre (con malagrazia fu calato giù e un banco di nebbia ci divise per sempre).

Oggi a un chilometro dal passo una capelluta scarmigliata erinni agita un cencio dal ciglio di un dirupo, spegne un giorno già spento, e addio.

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Sappi – disse ieri lasciandomi qualcuno –sappilo che non finisce qui, di momento in momento credici a quell’altra vita, di costa in costa aspettala e verrà come di là dal valico un ritorno d’estate.

Parla così la recidiva speranza, morde in un’anguria la polpa dell’estate, vede laggiù quegli alberi perpetuare ognuno in sé la sua ninfa e dietro la raggera degli echi e dei miraggi nella piana assetata il palpito di un lago fare di Mantova una Tenochtitlàn.

Di tunnel in tunnel di abbagliamento in cecità tendo una mano. Mi ritorna vuota. Allungo un braccio. Stringo una spalla d’aria.

Ancora non lo sai

– sibila nel frastuono delle volte la sibilla, quella che sempre più ha voglia di morire –non lo sospetti ancora che di tutti i colori il più forte il più indelebile è il colore del vuoto?

Cisa’s Highway

Ten years - maybe lessbefore my father (re)dies in me (with carelessness he was lowered down and a fog bank divided us forever).

Today, a kilometre from the mountain pass, a dishevelled hairy Erinys waves a cloth from the edge of a cliff; extinguishes an already extinguished day, and farewell.

Know - said someone leaving me onceknow that it does not end here, from moment to moment, believe in that other life, from coast to coast, wait for it - it will come as a summer's return beyond the mountain pass.

Thus speaks the recidivist hope, bites the pulp of summer in a watermelon, sees out there those trees perpetuate each in itself its own nymph and behind the halo of echoes and vision in the thirsty valley the pulses of a lake making of Mantua a Tenochtitlàn.

From tunnel to tunnel from dazzle to blindness

I stretch out a hand. It comes back to me empty. I extend an arm. I hold a shoulder of air.

You still do not know - hisses in the din of the vaults the Sibyl, the one that more and more wishes to dieDon’t you suspect that of all colours the strongest, the fastest is the colour of emptiness?

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