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Cover story: il Garberhof Una nuova definizione

01 | 2023
Progettare il giardino Sleep wellness In vacanza per dormire bene
Architecture
di lusso
PREFABBRICATI INNOVATIVI IN CALCESTRUZZO COSTRUIRE CON
Hotel Barbianerhof | Barbiano Sede aziendale Baupuls | Kematen in Tirol Cantina vinicola Pieropan | Soave Edificio residenziale Pradl Ost | Innsbruck
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Less is more

Cari lettori, meno è di più. Un modo di pensare spesso ricorrente durante la realizzazione di un nuovo concetto alberghiero. Un approccio che ritorna anche al Garberhof in Val Venosta, dove Klaus Pobitzer ha trasformato la sua realtà, un tempo in stile tradizionale, secondo i principi del “silent luxury”. Il lusso si presenta così in una forma inedita che incanta gli ospiti, assieme al laghetto balneabile biologico. Ciò che invece non risulta più essere una novità nell’hôtellerie è il tema picnic, che, con l’avvento della pandemia, ha sperimentato una rinascita diventando una vera e propria esperienza. A tal proposito,

vi riportiamo i consigli dello chef per preparare un cestino completo, sostenibile e attento agli sprechi. Un aspetto, quest’ultimo, che, insieme al risparmio energetico, rientra in una serie di misure attuabili in albergo al fine di seguire una filosofia più green. Parlando di verde, un esperto di giardinaggio mostra le principali tendenze per creare spazi esterni dal design perfetto. Se poi volete individuare il potenziale di miglioramento nei vari reparti del vostro hotel, affidatevi al know-how di professionisti specializzati nel cosiddetto “mystery guest check”.

Per sapere perché sempre più persone prediligono i viaggi in solitaria, quali servizi contribuiscono a offrire un sano

riposo alla clientela e come utilizzare al meglio l’intelligenza artificiale, soffermatevi sulle rubriche dedicate a marketing, wellness e digital. Inoltre, condividiamo la testimonianza di tre imprenditori altoatesini che hanno richiesto la consulenza della tt in merito alla gestione dei contributi per realizzare progetti di successo. Tre è anche il numero delle donne protagoniste della sezione point of view, le quali ci spiegano cos’è la forza femminile e come mai le donne stesse sono sovente un modello per altre colleghe anche nel settore ricettivo.

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Vi auguriamo una piacevole lettura! David Gamper Senior Editor presso tt•
4 UPGRADE 01 2023 CONTENT Indice 20 Un uso oculato delle risorse Sustainability Novità, fatti e curiosità 6 Up to date Il nuovo progetto della famiglia Pobitzer 8 Cover story 26 Come organizzare il giardino Architecture Bentornato, picnic! La vacanza che concilia il sonno Il nostro contributo per i vostri contributi 36 40 32 Food Wellness Management

Authors & Translators

Martina Bocek, Sara Musci, Sara Penasa, Linda Pizzini, Katharina Weiss, Veronika Wolf

Graphic Design Concept

Markus Ladurner

Coordination

Lisa Härtel haertel@tt-consulting.com

Sales

Delia Müller mueller@tt-consulting.com

Daniel Schnitzer daniel.schnitzer@limendo.com

Stefan Leitner stefan.leitner@tt-consulting.com

Publisher

tt •

Eurocenter A | Zona Industriale, 1-5 I-39011 Lana (BZ)

T. +39 0473 560056 info@tt-consulting.com www.tt-consulting.com Cover

CHECK

UPGRADE 01 2023 5 CONTENT 50 Point of view Spazio alle donne per un’economia forte Quattro chiacchiere con Martin Obermarzoner Personality 78 Partner solidi per albergatori di successo Marketplace 68 Il trend di viaggiare da soli Marketing 58 Il mystery guest check 46 Management L’avvento di ChatGPT 62 Digital
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Progettare il giardino Sleep wellness In vacanza per dormire bene
Garberhof Una nuova definizione di lusso
Architecture
Coverstory:

Chi più ne sa, più sta al passo

efficienza, nonché di attenzione verso la qualità dei servizi proposti alla clientela con disabilità permanenti, ma anche a persone con esigenze speciali temporanee, famiglie con bambini, donne in gravidanza e anziani. Dunque, oltre al rispetto delle norme relative alle barriere architettoniche, è opportuno far sentire ciascun ospite protagonista attivo della propria esperienza vacanziera fornendo informazioni affidabili sul tipo di attività praticabili in zona e rendendo gli ambienti fruibili in maniera democratica senza rinunciare al design. Ci sono già realtà di forniture alberghiere che hanno dimostrato che è possibile coniugare estetica, funzionalità e comfort anche nelle soluzioni abitative accessibili.

Honesty bar

Trasparenza salariale

Se il compenso economico è sempre stato un argomento tabù nel mondo del lavoro, settore alberghiero incluso, d’ora in avanti non sarà più così. A stabilirlo è la nuova normativa approvata in via definitiva dal Parlamento europeo il 30 marzo 2023, la quale vieta il segreto rimunerativo negli annunci o, al più tardi, in sede di primo colloquio. Le aziende dei Paesi membri dell’UE, dunque, saranno tenute a comunicare sin dall’inizio lo stipendio previsto per una specifica posizione

vacante e non potranno chiedere ai candidati informazioni sulla personale storia salariale. Così facendo si vuole evitare che la RAL riferita ai precedenti rapporti professionali o a quelli ancora in corso influisca sull’offerta, nonché ridurre le discriminazioni e il divario retributivo di genere.

Ospitalità accessibile

Offrire ospitalità accessibile significa essere competitivi e sapersi distinguere nella scena turistica nazionale. È oltremodo indice di professionalità ed

Quella che è riconosciuta come una formula di tendenza negli hotel internazionali, specie di alto livello, risulta ancora poco diffusa in quelli del nostro Paese. Eppure gli honesty o trust bar rappresentano una fonte di ricavo per gli albergatori: sono spesso posizionati negli spazi comuni, non richiedono l’impiego di un collaboratore, sono accessibili h24 e si basano sulla fiducia riposta negli ospiti. Infatti, una volta scelto lo snack o la bevanda che gradiscono, sono loro direttamente responsabili di segnare su un foglio la consumazione che poi salderanno al check-out. A differenza di ciò che si pensa e dello scetticismo che si cela dietro questo tipo di servizio, è stato constatato che funziona molto bene, genera soddisfazione e non va a discapito di nessuno.

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UP TO DATE
unsplash.com, shutterstock.com
Nell’UE le donne guadagnano in media il 13% in meno degli uomini.
Sara Musci

Naming per hotel

Il boom dei social e del digitale ha contribuito a rendere il tema della toponomastica alberghiera ancora più attuale e significativo. Sia che si tratti di un hotel che di un qualsiasi altro tipo di struttura ricettiva, il nome gioca un ruolo fondamentale per comunicare il proprio brand, farsi ricordare e, non da meno, differenziarsi dalla concorrenza. Nella scelta, dunque, è necessario puntare sull’originalità e valorizzare le unique selling proposition della propria realtà, evitando la ricorrente omonimia, che rappresenta un rischio in termini di visibilità e raggiungibilità da parte dei potenziali ospiti: basti pensare alla confusione che si genererebbe con gli hashtag su Instagram, l’advertising, la SEO e le recensioni.

Follower tutto l’anno

Quando riprende l’alta stagione, spesso le strutture alberghiere tendono a riavviare anche la loro attività sui social pubblicando foto, reel, storie e contenuti di ogni genere a più non posso. Ma sapevate che è nei periodi di più bassa occupazione o di chiusura che la visibilità, così come il livello di engagement e di condivisione acquisiscono maggiore valore? Il motivo è subito spiegato se si pensa che è il momento in cui si sogna la prossima vacanza e si cerca il luogo dove trascorrerla. Dunque, oltre alle informazioni sul sito, i potenziali ospiti sono curiosi di vedere come e cosa un hotel comunica; mentre quelli che hanno già soggiornato in uno specifico albergo vogliono conoscere in anteprima le novità… Si creano, così, buone possibilità di fidelizzarli e spingerli a prenotare di nuovo.

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Quando la fiducia genera fiducia. Il nome e il payoff dovrebbero comunicare subito i valori dell’albergo. Essere sempre attivi sui social trasmette accuratezza e coinvolgimento.
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Silent luxury

Il nuovo concetto di lusso che ha trasformato il Garberhof

Da oltre quarant’anni, il Garberhof di Malles, in Alto Adige, è un indirizzo di riferimento quando si parla di hôtellerie di alto livello in Val Venosta. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con il proprietario Klaus Pobitzer – figlio di Cilly e Artur, che fondarono l’attività –, conoscendo così i suoi compiti, obiettivi e desideri. Abbiamo anche visitato la struttura, rinnovata nell’autunno/inverno 2022, e ora abbiamo il piacere di condurvi in questo tour tra design urbano, tradizione alpina e lusso discreto.

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Juli Eberle, Moritz Hoffmann, ediundsepp Katharina Weiss
MIN.
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Dedicarsi all’arte della semplicità e della serenità. Immergersi in una realtà fatta di tranquillità, passione e piaceri per il palato. Avere la possibilità di concretizzare i propri sogni: il cosiddetto “silent luxury” può avere varie connotazioni. Questo nuovo concetto del Garberhof è stato sviluppato per diversi anni prima di vedere la sua completa realizzazione in occasione della recente riapertura, avvenuta il 25 dicembre 2022. “L’idea è nata dall’esigenza di dare un nome a ciò che mostriamo al mondo esterno. Desideriamo offrire agli ospiti un’esperienza lussuosa, ma in maniera discreta. Un tipo di fasto non pomposo a prima vista, ma comunque percepibile”, spiega Klaus Pobitzer. Per rendere possibile tutto questo è necessario disporre di molto spazio e di tanto personale che si prenda cura della clientela. Naturalmente, non deve mancare un design messo appunto con l’impiego di pregiati materiali. Ecco allora che il concept è stato implementato durante un importante progetto di ristrutturazione, il quale ha interessato diverse aree dell’hotel a 4 stelle superior.

Lounge bar 1981: un luogo di incontro

Il nostro viaggio nel nuovo Garberhof ha inizio in un ambiente che il padrone di casa apprezza particolarmente: il lounge bar 1981, il cui nome è dedicato all’anno di fondazione dell’hotel. Oggi quest’area

è più ampia e colpisce per la sua struttura a volte bianche, i pilastri di legno a forma di V, il camino scoppiettante, le confortevoli sedute e le poltrone di design che invitano a soffermarsi. Una libreria con guide dell’Alto Adige e libri di viaggio pubblicati da National Geographic riflette in piccolo quel mix di stile alpino e influenze internazionali, tipico di tutti gli spazi dell’albergo. Qui, inoltre, si trovano anche mobili firmati Walter Knoll, Artisan, NV Gallery, Zuiver e di altri rinomati designer. Attraverso le grandi vetrate che inondano il bar di luce naturale, la vista spazia sulla terrazza fino alla facciata dell’albergo, rivolta a sud e di nuova concezione, la quale si fonde con il paesaggio circostante grazie ai pilastri in muratura, alle finestre panoramiche e alla struttura a travi in legno tenue.

Lussuoso benessere

Un’altra attrazione è il nuovo giardino wellness con laghetto balneabile biologico, accessibile direttamente dalla Spa interna di oltre 3000 m2. Agli albori, il Garberhof era un hotel dotato dei servizi essenziali e con una piccola area dedicata alla sauna. Dal 2003, quest’ultima è stata costantemente ampliata, includendo anche la costruzione del più grande Hamam d’Italia, a livello alberghiero. Durante la recente ristrutturazione, poi, è stata posta particolare attenzione al rifacimento in legno delle cabine per i trattamenti di bellezza e i massaggi, ed è stata aggiunta un’ulteriore sala relax. In tutta la Spa è stato posto l’accento sull’uso di materiali sostenibili e naturali: difatti, l’intonaco di argilla e il legno altoatesino alle pareti, nonché i pali lignei, contrastano con gli eleganti elementi in acciaio nero, creando così un ambiente suggestivo.

Tra urban style e legno di quercia

Unica è anche l’atmosfera che si respira nelle nuove camere e suite, realizzate seguendo uno stile pregiato. I pavimenti in legno di quercia, le piastrelle alla veneziana, i tessuti selezionati e gli eccellenti mobili di design italiano, firmati Saba e Innova, danno “un tocco di Milano e New York”, come sostiene Klaus Pobitzer. L’obiettivo della famiglia è da sempre quello di creare qualcosa di originale, motivo per cui si è deciso di fondere l’urban style con materiali naturali altoatesini. Ciascuna soluzione abitativa ha una propria identità: la Suite Laguna e la Camera Doppia Laguna, ad esempio, dispongono di una terrazza con passerella privata che conduce al laghetto

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Il nuovo lounge bar offre molto spazio ai momenti conviviali.

biologico. Nella Suite Vinum, invece, il bagno è a vista, ma dotato di tenda per godere di maggiore intimità. Un aspetto, quest’ultimo, al quale si è badato molto in fase di riprogettazione, e a garanzia del quale sono state installate delle persiane scorrevoli in legno a finestre e balconi delle stanze.

Una passione chiamata Arte

L’attrazione per gli elementi di design e per l’arte ha sempre caratterizzato

questa dimora. Già nei primi anni, Cilly e Artur Pobitzer collezionavano opere: oggi, appese alle pareti, troviamo quelle di Paul Flora, Karl Plattner e di altri artisti della Val Venosta, le quali si abbinano armoniosamente con le lampade in vetro di Murano soffiato a mano e con un’elegante serie di lampadari in rame, che l’architetto e amico di famiglia Thomas Rampp ha realizzato appositamente per l’hotel. Nel 2018, il Garberhof è stato insignito dell’Iconic Award nella categoria “Corporate

Design” ed è stato nominato anche per la sezione “Innovative Architecture”. I materiali naturali sono altresì importanti e molti provengono direttamente dall’Alto Adige: è il caso del legno di abete rosso, larice e olmo, della pietra gneiss della Val Passiria o dell’argilla. Per Klaus era fondamentale utilizzare vernici prive di pesticidi e fungicidi, non solo per preservare la salute degli ospiti, ma anche per tutelare il paesaggio in cui è accolta l’intera struttura.

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La nuova facciata dell’hotel presenta uno stile alpino e, al contempo, moderno.

Un progetto di successo

Ma qual è stata la sfida maggiore durante gli ultimi lavori? “Sicuramente la ridotta quantità di tempo a disposizione e l’entità del progetto. In sole nove settimane sono state rinnovate venticinque camere, 1000 m2 di area benessere, 500 m2 di lounge bar, la facciata dell’hotel con i balconi e il giardino, ed

è stato realizzato il laghetto balneabile biologico. Senza l’eccellente collaborazione con lo studio di architettura Lang Hugger Rampp di Monaco e il supporto delle solide aziende partner della regione, tutto questo non sarebbe mai stato possibile”, confessa Pobitzer. Altro aspetto da non sottovalutare è stato l’investimento ingente a cui far fronte

in un periodo d’incertezza generale. Ciononostante, l’albergatore e padre di famiglia non ha voluto rinunciare al desiderio di garantire agli ospiti un luogo lussuoso, ma semplice e sempre in costante evoluzione, dove trascorrere le vacanze. Per l’imprenditore venostano, gestire un hotel è come fare un viaggio senza fine.

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Dettagli particolari, come la vasca freestanding, impreziosiscono le nuove camere e suite.

Una fonte di vellutato piacere

Il nuovo laghetto biologico ha una superficie balneabile di 140 m 2 e una profondità di 125 cm, oltre a un design che si inserisce armoniosamente nel giardino wellness. La pavimentazione è stata rivestita con piastrelle in porfido di grandi

dimensioni BioFlagstone. La porzione di 50 m 2 dove l’acqua è meno profonda è stata ricoperta di blocchi di pietra naturale, presentandosi come uno stagno modellato nella terra. Le piante acquatiche integrate con un sistema vaso nel vaso e la piattaforma in legno di pino locale esaltano l’animo naturale, mentre

il lieve movimento ondoso a galla ricrea un effetto rilassante. L’acqua limpidissima, nella quale si specchiano le montagne circostanti, avvolge in un delicato abbraccio quando ci si immerge: difatti, la vasca è trattata in maniera esclusivamente biologica e viene purificata dal biofilm – un insieme di alghe e microrganismi –che prolifera in un filtro di ghiaia. La pulizia di quest’ultimo elemento viene effettuata due volte all’anno, pompando al suo interno aria compressa per rimuovere il biofilm dalla superficie della ghiaia. In questo modo, tutti i nutrienti superflui vengono eliminati dal sistema e l’acqua rimane sempre linda e cristallina, senza dover essere cambiata: un aspetto che contribuisce a valorizzare la sostenibilità del laghetto.

Bagno di puro piacere

01 2023 COVER STORY Biopiscine a depurazione biologica PLATTER BIOPOOLS – UN TUFFO NELLA
NATURA
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La facciata dell’hotel e la natura circostante si riflettono nel laghetto biologico.
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Klaus Pobitzer è un uomo d’azione.

Signor Pobitzer, qual è l’ambiente dell’hotel che predilige in assoluto?

Senza dubbio il lounge bar. È il fulcro del Garberhof, un punto di incontro. Qui mi relaziono con gli ospiti e ho modo di fare la loro conoscenza. Inoltre, è frequentato anche dalla gente del posto, con la quale mi intrattengo. Con la ristrutturazione, il bar è stato ampliato e reso più aperto, luminoso e, in definitiva, più accogliente. È il luogo ideale per gustare un buon caffè o un gin in tutta tranquillità, osservando la terrazza e i campi che si estendono oltre, verso le cime dell’Ortles.

Cosa rende speciale il Garberhof?

Innanzitutto, le ampie dimensioni dei

vari ambienti: ad esempio, il centro benessere, compreso l’Hamam, è costituito da un’unica grande area. Inoltre, l’hotel si distingue per il suo design: non puramente altoatesino e tradizionale, bensì contemporaneo e con influenze da tutto il mondo.

Parliamo, dunque, di cosmopolitismo. Quanto influenti sono stati i numerosi viaggi intrapresi nella Sua vita?

Parecchio. Finora mi sono sentito a mio agio in ogni dove e mi ritengo una persona particolarmente cosmopolita, caratteristica che si riflette nel design dell’hotel. Tuttavia, il mio luogo del cuore rimane l’Alto Adige, è questa la mia casa.

ewos: perfezione per passione Cosa abbiamo realizzato in sole nove settimane

Arredamento completo di 17 suite e 3 camere Nuovi pavimenti in legno delle camere e suite, della zona relax e della sala meeting Lounge con

- pavimento in olmo con assi fino a 4 m di lunghezza

- rivestimento all’estradosso armonizzato acusticamente

- wine bar

- shop

Zona wellness con

- arredi vari incluso il bancone di ricevimento

- rivestimento delle pareti e mobili da lavabo nelle cabine per i trattamenti

- insonorizzazione delle pareti in legno o intonaco di argilla

- zona relax

- soffitti acustici

Finestre in legno

Tutte le porte antincendio, di isolamento acustico e interne

Effetti artistici ad esempio per la parete in rilievo all’entrata www.ewos-group.com

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Arte e design hanno il loro posto fisso al Garberhof. Werner Weiskopf

Piastrellatura a regola

Per il Garberhof, ci siamo occupati di posare tutte le piastrelle e i rivestimenti in pietra naturale, sia nelle suite che nell’area beauty, con precisione e attenzione al dettaglio. Il risultato sono ambienti unici e di qualità, per momenti di puro relax. Ringraziamo la famiglia Pobitzer per la fiducia accordataci e per la piacevole collaborazione.

Qui a Malles, i Suoi genitori inaugurarono il Garberhof come piccolo hotel per escursionisti nel 1981. Ha da subito voluto seguire le loro orme?

Mi sono sempre immaginato di lavorare nel settore alberghiero. Mamma e papà non hanno mai spinto me e i miei fratelli a seguire la loro stessa strada, al contrario ci dicevano: “Questo è ciò che abbiamo. La nostra porta è sempre aperta per voi, ma vivete la vostra vita e perseguite ciò che vi appassiona” –è esattamente il tipo di messaggio che voglio trasmettere ai miei figli. Alla fine, io e i miei fratelli siamo rimasti nel settore della ristorazione: quando nel 1998 un collaboratore in cucina si ammalò, io presi il suo posto. Doveva essere una soluzione temporanea, ma poi diventai capo

cuoco, rimanendo così ai fornelli per quindici anni. Dopodiché, nel 2017, lo chef Christian Lechthaler ha preso il comando della brigata.

I piaceri per il palato hanno un ruolo significativo per Lei e al Garberhof. Nella sola cantinetta si contano oltre 350 vini pregiati; inoltre, ha piantato un vigneto e creato un’ampia varietà di prodotti… Cosa La motiva a fare tutto questo?

Mi piace il dietro le quinte, vedere come nasce un prodotto, quali ingredienti vengono utilizzati per crearlo e, soprattutto, ammiro le persone che lo portano in vita. Ho la passione per la buona tavola e sono riuscito a “imbottigliare” il mio spirito creativo nel gin della casa Felix Luis.

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La storia del Garberhof ebbe inizio nel 1981. Valentine Gruber d’arte
WWW.ANGERER-GMBH.IT

Cosa considera più impegnativo nella Sua quotidianità lavorativa?

Gestire il tempo. Mi piace molto il mio lavoro, ma a volte vorrei che la giornata durasse più ore.

E la gioia più grande?

Poter guardare i volti soddisfatti, sia degli ospiti che del personale. Vedere qualcuno sorridere dà sempre conferma che quel che si fa viene apprezzato.

Che emozioni desidera trasmettere ai Suoi ospiti?

Vorrei si sentano a loro agio. Spero si rilassino, ritrovino se stessi e che, a vacanza conclusa, ci salutino da amici.

Cosa consiglia a chi vuole entrare nel mondo dell’ospitalità?

Entrate. Se siete motivati e ispirati, mettetevi in gioco, anche se vi sembra

Lusso senza tempo

Il nuovo concetto dell’hotel si riflette anche nei bagni, per la realizzazione dei quali la famiglia Pobitzer si è affidata alla ditta Innerhofer. Eleganti, ricchi di contrasti e moderni: ecco come si presentano questi ambienti, con l’obiettivo di infondere un’atmosfera armoniosa e rilassante.

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Un luogo dove ciascun ospite si sente subito a proprio agio.
WWW.INNERHOFER.IT Anche
Stefan Eremita
nei bagni si respira il lusso discreto.

una realtà a voi ignota. Ciò che più conta in questo settore è la volontà a interagire con le persone, tutto il resto vien da sé e può essere tranquillamente appreso. Recentemente ha iniziato a lavorare in cucina un dipendente che, in passato, ha fatto il falegname per otto anni. Quindi, il segreto è cominciare.

Se potesse realizzare tre desideri... Vorrei godere di buona salute e svolgere il mio lavoro per ancora tanto tempo. Ne manca uno... (ride).

Il terzo immagino lo abbia realizzato negli ultimi mesi, ristrutturando il Suo albergo. Quali sono state le prime impressioni degli ospiti?

Gli habitué sono rimasti sbalorditi: è proprio quello che speravamo. D’altronde, noi puntiamo proprio a ottimizzare costantemente la qualità del soggiorno. Le dimensioni attuali del Garberhof sono in linea con la nostra filosofia e consentono di offrire un servizio superlativo ma discreto: ecco che torna il concetto di silent luxury.

Questa intervista è stata realizzata il 09.03.2023.

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Un’elegante vetrata separa la piscina interna da quella esterna.
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La bella stagione è tornata e gli ospiti desiderano trascorrere tempo in giardino, che sia per gustarsi la colazione in terrazza, per rilassarsi al laghetto balneabile o semplicemente per respirare l’essenza della natura. Come rendere i vostri spazi esterni una vera cornice idilliaca per momenti di vacanza all’aperto? Lo abbiamo chiesto all’esperto Christian Reider del Centro Piante Reider.

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Gardening for guests Da semplice giardino a fonte di benessere unsplash.com, Pflanzencenter Reider Linda Pizzini
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Quando finalmente le miti temperature permettono di aprire la porta della terrazza e i sentori primaverili invitano gli ospiti a uscire all’aperto, è bene che ad attenderli fuori ci sia un giardino perfettamente curato. In tal senso, la progettazione delle aree esterne non dovrebbe solo tenere conto dei desideri dei visitatori o delle tendenze del momento; piuttosto, è importante che rispecchi il concetto dell’hotel stesso e crei un prolungamento dell’esperienza di benessere offerta all’interno. Ad esempio, anche se i laghetti balneabili o ornamentali sono attualmente molto gettonati e sostenibili, non significa che siano adatti anche a un lussuoso albergo di design. Di contro, un impeccabile prato all’inglese non è proprio in sintonia con la filosofia di un bio hotel. Ecco allora che non esiste un unico modo di progettare il vostro giardino, ma occorre una consulenza personalizzata che tenga conto della visione della vostra struttura ricettiva.

Dos & Don’ts nella progettazione del giardino by Christian Reider

- Utilizzare l’intera superficie

- Rispecchiare la filosofia alberghiera anche nel giardino

- Pensare sostenibile (cisterne per la raccolta dell’acqua piovana per l’irrigazione, piante perenni, casette per insetti, consociazioni proficue)

- Mettere a disposizione sufficienti nicchie, sdraio e zone relax

- Pianificare armoniosamente anche l’illuminazione

- Unire l’utile al dilettevole coltivando piante commestibili da usare in cucina o al bar (orto, aiuola di erbe aromatiche)

- Piantare alberi resinosi nei pressi di parcheggi

- Prediligere un prezzo basso a un’alta qualità

- Prevedere tante aree cementate, lastricate o piastrellate che coprono il verde

- Infondere un aspetto disordinato a causa di una mancata progettazione del giardino

- Optare per piante che perdono foglie, fiori o linfa per lunghi periodi

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Sulla via del benessere in giardino.

Laghetto balneabile

Un bagno di natura

Passare gradualmente dal giardino all’acqua, avere la sensazione di essere davvero in simbiosi con l’ambiente, i ciottoli a massaggiare i piedi e nessuna preoccupazione legata alla presenza di cloro. In quanto a opportunità naturali dove immergersi, si fa una distinzione sommaria tra laghetti balneabili e piscine biologiche. In entrambi i casi, l’acqua viene depurata senza agenti chimici, ma solo grazie a microorganismi e apposite specie vegetali; tuttavia, nelle biopiscine il filtraggio avviene in un impianto separato, motivo per cui ricordano più le classiche vasche. L’altra opzione, dal canto suo, assomigliando maggiormente a un lago vero e proprio, conquista il cuore di chi ama un bagno “al naturale” e, in più, contribuisce alla biodiversità.

Dall’altro lato, bisogna anche tener conto che necessita di tanta cura, specie per la pulizia della riva, e che è solo difficilmente riscaldabile.

Pool

Nel blu dipinto di blu

A sfioro, sul tetto o con acqua salata: una piscina invita sempre a un corroborante tuffo nel suo blu cristallino, specie durante le giornate più afose. Se riscaldata, poi, garantisce momenti di benessere tutto l’anno. Inoltre, grazie all’attenta disinfezione dell’acqua, il divertimento non potrebbe essere –letteralmente – più puro. In quanto a forme e tipologie, c’è da sbizzarrirsi; in ogni caso, occorre considerare anche la manutenzione dell’impianto, richiesta con una certa regolarità. L’elemento acqua, tuttavia, non è una promessa di rigenerazione solo sotto forma di piscina, ma, ad esempio, anche come ruscelletto

o fontana, in quanto il suo scrosciare, dolce e continuo, ha un effetto rilassante di per sé. Ecco allora che andando ad arricchire il giardino con simili giochi d’acqua o la vasca con postazioni

idromassaggio, si migliora ulteriormente l’esperienza outdoor dell’ospite; mentre installando un’illuminazione d’effetto si crea anche di sera un’atmosfera davvero suggestiva.

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La bio pool è tanto bella quanto ecosostenibile. Le piscine con vista sono un vero trend.

Nicchie e zone relax

A ogni ospita la sua privacy

Il giardino dell’hotel è a disposizione di tutti gli ospiti. Tuttavia, in vacanza spesso si desidera stare un po’ in pace con sé stessi godendo della propria sfera privata, anche in un’area comune come il giardino. Pertanto, è doveroso allestire nicchie e angoli appartati al fine di garantire tale sospirata sensazione di intimità. Largo, dunque, ad amache all’ombra di alberi, lettini contornati da aiuole floreali o comode sedute cinte da rigogliosi cespugli a fungere da divisori naturali. In questo modo, è come se ciascun ospite disponesse di una piccola oasi verde personale, dove sentirsi libero di rilassarsi come più gli piace: leggere un libro, chiacchiere amabilmente, concedersi un pisolino o anche solo annusare i fiori.

Prato

Un morbido tappeto d’erba

Folto, verde brillante, tagliato corto e così soffice che viene voglia di sdraiarcisi sopra: è questo il prato desiderabile non solo per i campi da golf, ma anche per il giardino della vostra struttura ricettiva. D’altronde, cosa c’è di più bello d’estate che camminare scalzi sull’erba? Tuttavia, la copertura verde naturale necessita di particolari cure: infatti, per mantenere il suo colore

vivo, va accorciata regolarmente a una precisa lunghezza nonché nutrita con il giusto fertilizzante. Per fortuna al giorno d’oggi esistono i robot tosaerba che se ne occupano in autonomia e a voi non resta che tagliare manualmente gli angoli e provvedere alla concimazione a inizio stagione. Per quanto riguarda l’apporto idrico, è consigliabile installare un impianto di irrigazione. Ecco come avere in poche mosse un giardino da sogno.

Giardino esperienziale

Da vivere con i cinque sensi

E se il giardino del vostro hotel fosse molto più che una semplice oasi di pace dove stendersi al sole o fare un bagno in piscina? Che ne direste di un po’ di cosiddetto “call-to-action gardening”, ovvero di creare esperienze sensoriali nel verde? Una spirale di erbe aromatiche

dove organizzare visite guidate, un labirinto di siepi con angoli appartati in cui rilassarsi indisturbati, un percorso Kneipp o di barefooting da sperimentare a piedi nudi… nessun limite alla creatività in tal senso! Ad esempio, un parco giochi con divertenti attrazioni per i piccoli ospiti sarebbe il completamente perfetto dell’offerta del vostro family hotel. Ma le

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Per romantici momenti di relax nella natura. Il sempre amato effetto green. Quella varietà che incanta.

possibilità sono innumerevoli, anche per strutture orientate al segmento active. Il giardino è davvero uno spazio versatile, lasciate correre la fantasia!

Wellness garden

Rigenerarsi nella natura

Il giardino come luogo energetico e di meditazione: ispirandovi alla filosofia zen giapponese e, in generale, alla cultura orientale nella progettazione degli spazi all’aperto, la vostra zona verde diventerà una vera oasi di benessere. Con rivoli gorgoglianti e viottoli a collegare pacifici luoghi d’incanto dove potersi fermare per respirare a fondo o praticare yoga, i giardini in questo stile sono pensati per attivare tutti i sensi, favorire la mindfulness e ritrovare l’equilibrio interiore. Per rendere l’atmosfera ulteriormente armoniosa e stimolante, come fosse una continuazione verso l’esterno dell’area wellness, si possono integrare giochi di luce e acqua.

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Gli spazi esterni come zona di divertimento.
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Le piante aromatiche creano atmosfera. Rigenerarsi immersi nel blu.

Un‘oasi di tranquillità per i tuoi ospiti

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Sustain-ability

La capacità di essere ancora più green

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Di questi tempi, la sostenibilità non è solo un tema che fa tendenza, bensì un aspetto che si sta sempre più affermando come standard di qualità nel settore turistico. Sebbene si stiano adottando numerose misure per utilizzare in maniera oculata le risorse, c’è ancora molto che si potrebbe fare in ciascun comparto. Ci siamo focalizzati su alcuni ambiti e abbiamo scoperto dei trend interessanti.

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Il potenziale del buffet in hotel

Con FOMO (Fear of missing out) si intende la sensazione di ansia che si prova all’idea di perdersi qualcosa. La maggior parte delle persone avverte questa paura quando si trova davanti a un buffet super ricco. Ecco allora che subito si colma il piatto a più non posso, anche se poi spesso succede che gli occhi sono stati più grandi dello stomaco e non si riesce a finire tutto. Secondo uno studio, quando si serve al buffet un ospite avanza più o meno il doppio del cibo (circa 300 g), rispetto a quando effettua un ordine da un menu

à la carte (circa 150 g). Ciò che rimane nel piatto finisce subito tra i rifiuti; una sorte che spetta anche a diversi alimenti del buffet non consumati e non conservabili per tanti giorni. Tutto questo contrasta con il concetto di turismo sostenibile e l’ospite stesso ne è consapevole. Ma qual è l’approccio vincente per ridurre al minimo gli sprechi alimentari o, nel migliore dei casi, evitarli completamente?

Piccole soluzioni di grande impatto

Un modo per affrontare il problema può essere quello di mettere a

disposizione dei piatti di dimensioni ridotte. Così facendo si evita di indurre alla tentazione di riempirli a dismisura: un esperimento condotto da una catena alberghiera scandinava ha infatti mostrato che soltanto questo piccolo cambiamento fa sì che i rifiuti alimentari siano inferiori rispetto a quelli prodotti utilizzando i piatti grandi.

Anche educare e rendere consapevoli gli ospiti può rivelarsi utile per migliorare il loro comportamento.

Dunque, si potrebbe pensare di disporre delle lavagnette informative sui tavoli del buffet, che suggeriscano ai commensali scelte più coscienziose. Tuttavia, il messaggio non deve risultare imperativo, ma piuttosto coinvolgente e di sensibilizzazione agli sprechi. In questo modo, la struttura ricettiva mostra di avere realmente a cuore il tema della sostenibilità, mentre l’ospite mette in discussione il proprio atteggiamento e si impegna a servirsi nelle giuste quantità.

Less is more: quando il buffet è minimal Per quanto idealmente risolutivo, non occorre abolire completamente il buffet. Tuttavia, una sua riduzione del 30-40%, compensata dall’introduzione di un piccolo menu à la carte, potrebbe essere un’opzione da tenere in considerazione. Se da un lato un buffet con ingredienti freschi, selezionati accuratamente, a filiera corta e presentati in quantità limitata in un angolo dedicato diminuiscono significativamente gli sprechi, dall’altro un menu alla carta

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Anche il buffet può essere sostenibile.

è in grado di soddisfare diversi gusti e bisogni: dalla colazione classica con muesli ricchi di vitamine e frutta a quella salata a base di salumi e formaggi, fino alle alternative vegane o senza glutine.

A pranzo o a cena, poi, al posto di una vasta selezione di verdure miste e a foglie verdi, si può scegliere di servire un’insalata del giorno, preparata in una o due varianti per andare incontro alle esigenze di più persone. In questo modo, si preserva la freschezza degli ingredienti

assemblati su ordinazione, riducendo il rischio che vadano a male.

Un ulteriore concetto a favore della sostenibilità è il cosiddetto “farm to table”. Collaborare a stretto contatto con gli agricoltori del posto e utilizzare solo prodotti regionali e di stagione garantisce catene di approvvigionamento corte e maggiore qualità, oltre a ridurre notevolmente le emissioni di CO₂ e sostenere l’economia locale. Dunque, accompagnate gli ospiti in un viaggio gastronomico, descriven-

do il dietro le quinte e la provenienza di ciò che stanno per assaporare. Inoltre, organizzate visite presso le aziende agricole partner, così da mostrare concretamente dove nasce cosa. Questa esperienza permette di integrarsi nel luogo in cui si sta villeggiando, crea un legame con il territorio e accresce il senso di responsabilità in termini di sostenibilità. In definitiva, questi concetti possono essere vantaggiosi per tutti i soggetti coinvolti: l’ospite, l’azienda e soprattutto l’ambiente.

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Farm to table : un concetto green che guarda al futuro.

La

crisi come opportunità

Il tema dell’energia è di nuovo al centro dell’opinione pubblica, soprattutto da quando è scoppiata la guerra tra Russia e Ucraina. Per far fronte a tale problema si sono già presi numerosi provvedimenti: ad esempio, sono stati installati impianti fotovoltaici, si è passati a metodi di costruzione più sostenibili,

sono stati fatti interventi per migliorare l’efficienza energetica e si prediligono le illuminazioni a LED. Ciononostante, ancora molto può essere fatto da questo punto di vista a tutela dell’ambiente.

Quanto tempo trascorre in media un ospite in camera? Nella maggior parte dei casi, non così tanto. Dunque, abbas-

sare il termostato della stanza durante il giorno, e soprattutto di notte, potrebbe ridurre notevolmente i costi. In tal senso, il comfort termico è soggettivo e varia da uomo a donna, per cui si consiglia di consultare i diretti interessati per conoscere le loro preferenze e regolare la temperatura di conseguenza.

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L’energia solare riscontra già grande successo nel settore alberghiero.

Inoltre, si potrebbero incitare gli ospiti a partecipare attivamente alla questione energetica, premiandoli per il loro impegno. Ad esempio, l’albergatore potrebbe prevedere una “green rate” per coloro che pernottano nella camera più economica con una temperatura media di circa 19 °C, oppure offrire sconti aggiuntivi sul soggiorno a chi arriva in treno anziché in auto: così facendo diminuiscono sia le emissioni di anidride carbonica che il traffico sulle autostrade e il viaggio risulta più tranquillo. Una volta giunti a destinazione, poi, gli ospiti vengono prelevati dalla stazione e accompagnati in hotel a bordo di mezzi elettrici o a idrogeno; per spostarsi da un luogo all’altro durante la permanenza, invece, utilizzano la carta dei trasporti pubblici, inclusa nel soggiorno, o le biciclette messe a disposizione dalla struttura.

Tanti piccoli gesti possono fare la differenza

Per ultimo, ma non di minore importanza, bisogna prestare attenzione alle azioni di tutti i giorni, cercando di evitare o tutt’al più gestire consapevolmente i rifiuti. Alcune strutture collaborano attivamente con gli ospiti chiedendo loro di portare con sé le proprie ciabatte per accedere all’area benessere, invece di ricorrere a quelle usa e getta. Per quanto concerne la pulizia degli ambienti, si può optare per detersivi biologici e a basso impatto sull’ambiente.

Inoltre, gli articoli da bagno o i cosmetici realizzati con materiali riciclati stanno diventando sempre più popolari, anche nelle strutture ricettive. Ulteriori passi avanti potrebbero riguardare la sostituzione delle confezioni monouso con contenitori più grandi e ricaricabili, così come l’utilizzo di prodotti a base di ingredienti

organici, degradabili, provenienti da coltivazioni regionali e non testati sugli animali.

Che dire poi del cambio degli asciugamani? Nonostante i vari avvisi in bagno, spesso finiscono sul pavimento dopo un solo utilizzo per essere lavati, aumentando di conseguenza il consumo di acqua. Prevedere più spazi – spesso quasi del tutto assenti – su cui poterli adagiare potrebbe essere una soluzione.

In conclusione, quello della sostenibilità continuerà a essere un tema caldo nei prossimi anni: è una questione che deve essere fronteggiata da entrambe le parti, sia dall’albergatore che dall’ospite. Solo insieme si può creare quella sinergia che aiuta a creare un mondo più sostenibile, in cui essere umano e natura convivono.

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Il dilemma degli asciugamani potrebbe essere risolto creando più spazi su cui riporli.

Missione finanziamenti

Tre esempi per una gestione dei contributi vincente

Una buona idea in mente, un’abbondante dose di energia e i partner giusti al proprio fianco: parrebbero già i presupposti ideali per rendere realtà un progetto. Se non fosse che bisogna anche fare i conti –letteralmente – col budget.

Abbiamo raccolto la testimonianza di tre imprenditori, i quali si sono rivolti alla tt per la gestione dei contributi a favore di diversi loro investimenti.

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unsplash.com, Angelika Ziernheld, Das Gerstl Alpine Retreat/Florian Andergassen, , Armin Terzer, Pfeifer Bau GmbH, ediundsepp, Juli Eberle

Chi non osa, non vince

Di certo alla famiglia Gerstl non è mancato l’ardimento, quando ha deciso di avviare ben due progetti contemporaneamente: il primo per un nuovo family resort sul Lago di Resia, l’altro per un intervento di ampliamento e riqualificazione della struttura esistente. Un’impresa davvero ambiziosa, e non certo semplice. Ma Lukas Gerstl e la moglie Marion, insieme all’intera famiglia, hanno perseguito con convinzione questo obiettivo. Così oggi i loro ospiti possono godere di una piscina a sfioro esterna con una vista spettacolare, delle nuove raffinate suite così come di un rinnovato centro benessere con zone relax e uno splendido bancone del bar in marmo.

“Grazie alla professionalità della tt, è filato tutto liscio nella richiesta dei contributi: a ogni ostacolo si è trovata prontamente una soluzione adeguata.”

Lukas Gerstl

“I progetti della famiglia Gerstl erano molto variegati e ingenti, considerando sia nuove costruzioni che rinnovamenti. Perciò, abbiamo vagliato ogni possibilità di finanziamento nel dettaglio per ciascun proposito; in questo caso in particolare, è stato fatto leva sul tema della regionalità e dell’incremento dei servizi turistici offerti che vanno ad aumentare l’attrattività della struttura ben oltre il periodo di alta stagione”, racconta Raphael Kofler, che coordina il reparto contributi della tt.

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Lukas Gerstl, titolare dell’hotel di successo Das Gerstl Alpine Retreat. Ad attendere gli ospiti, ora, ci sono tanti nuovi highlight.

Nella giungla dei contributi occorre dimestichezza

Negli ultimi anni abbiamo registrato un costante aumento della domanda di assistenza in questo campo. Assolutamente comprensibile: nessun imprenditore vuole lasciarsi sfuggire l’opportunità di un finanziamento quando si tratta di investimenti importanti. Inoltre, in materia di contributi le normative sono una vera e propria “giungla”, per via anche dei continui cambiamenti in merito, ed è necessaria una certa competenza per sapersi districare con dimestichezza. Ad esempio, occorre elaborare documenti complessi in breve tempo per rispettare le scadenze – e gli esperti della tt vi sono preparati. “A nostro favore gioca il fatto che siamo del settore e, quindi, comprendendo bene i nostri clienti, sappiamo fornire già in anticipo una consulenza strategica mirata. Poi, per individuare il finanziamento adeguato a ogni esigenza, ci affidiamo a una solida rete di partner e fungiamo da tramite tra banche, architetti e progettisti. Seguendo ogni tappa, ci assicuriamo che la presentazione della domanda avvenga senza intoppi. Nel frattempo, veniamo contattati per la gestione dei contributi anche da aziende non strettamente di ambito alberghiero”, spiega l’esperto. Gli incentivi possono venire concessi sia a livello europeo che nazionale o regionale.

“La stretta cooperazione con i competenti professionisti della tt in questa fase, basata su un confronto ravvicinato e proficuo, ha già portato a notevoli risultati, di cui siamo molto contenti.”

Una buona giornata inizia all’una di notte

Che questa azienda non si adagi sugli allori, lo lascia intuire già lo slogan: una buona giornata inizia all’una di notte. Il panificio Mein Beck, con diverse filiali in tutto l’Alto Adige, da sempre fa di artigianalità e regionalità i propri biglietti da visita. Allo stesso tempo, i titolari, Manfred Öggl e la moglie Ulrike, sanno bene quanto sia importante essere innovativi, convinzione che ha fatto loro “sfornare” un progetto per realizzare un nuovo

stabilimento di produzione all’avanguardia e ottimizzare i vari processi grazie alla digitalizzazione. “Specie per le aziende del settore industriale ci sono molteplici opportunità di finanziamento, ad esempio applicabili in ambito agroalimentare o delle energie rinnovabili per azioni di decarbonizzazione, ma anche inerenti alla logistica. Più il progetto è articolato, maggiori possibilità ci sono di trovare sovvenzioni su vari livelli”, illustra l’esperto in materia della tt.

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Manfred Öggl con la moglie Ulrike, proprietari del panificio Mein Beck. La nuova sede produttiva “Mein Beck” soddisfa i più alti standard del settore.

Al traguardo in sole nove settimane

Venticinque camere, un centro benessere di 1000 m2, un lounge bar di 500 m2, il rinnovamento della facciata con rispettivi balconi e la rivisitazione del giardino con creazione di un laghetto naturale balneabile – il tutto realizzato a tempo record in sole nove settimane.

“Un risultato di cui andare davvero fieri: l’ammodernamento aumenta ulteriormente il livello qualitativo del Garberhof e lo fa brillare sotto una nuova luce. Tra i temi chiave di questo progetto in termine di finanziamenti figuravano la sostenibilità e l’efficienza energetica. Infatti, sono stati utilizzati primariamente materiali naturali in parte di origine altoatesina e, in generale, il concept della struttura si basa sul rispetto del territorio circostante”, commentano i referenti tt.

“Senza i precisi chiarimenti e consigli forniteci dalla tt, non avremmo neanche mai pensato di presentare una domanda di contributo per il nostro proposito, figurarsi poi gestirla. La nostra esperienza è senz’altro positiva e non possiamo che consigliare questo team.” Klaus

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Klaus Pobitzer gestisce insieme alla propria famiglia l’hotel Garberhof. Il Garberhof nella sua nuova veste.

Il cestino che ogni ospite vorrebbe

Il picnic è in voga. Quella che prima era una merenda da godersi all’aria aperta, ora è diventata una vera e propria esperienza. Scopriamo insieme la rinascita di questa tradizione e alcuni consigli per preparare un cestino sostenibile per i vostri ospiti.

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shutterstock.com, Günther Pichler Martina Bocek 3 MIN.

Il verbo piquer (in italiano “spilluzzicare”) e l’antico suffisso nique (tradotto “piccola cosa di poco valore”) potrebbero essere i termini francesi all’origine della odierna parola picnic. Almeno così sostengono alcuni. Altri invece affermano che le radici del lemma siano riconducibili fino al Paese del Sol Levante, dove in primavera – quando fioriscono i ciliegi – è usanza condividere un pasto all’aperto chiamato “pikunikku”. Se le varie teorie non trovano accordo tra loro, non si può dire lo stesso sulla popolarità raggiunta dall’informale appuntamento conviviale. Specialmente con l’avvento della pandemia, poi, la tendenza a consumare pasti en plein air è stata protagonista di una sorta di rinascita e, con buone probabilità, continuerà a essere un’alternativa prediletta al classico tavolo al ristorante.

Voglia di autonomia e varietà

I motivi alla base del ritorno del picnic sono molteplici. Dopo il susseguirsi, per quasi due anni, di diverse restrizioni sulla libertà di circolazione, oggi le persone desiderano vivere sempre più momenti all’esterno, a prescindere dalle condizioni meteorologiche: difatti, tollerano maggiormente la presenza di vento o pioggia leggeri, senza lamentarsi troppo. Si può dire che la gioia di godersi gli spazi aperti prevale su ogni cosa e in molti si sentono più vicini che mai alla natura. Un’ulteriore ragione per cui il picnic è tornato a essere in è per consumare un buon pasto respirando l’aria pura e assaporando appieno la bella stagione. A tal proposito, affascinano le ricette tradizionali o le nuove creazioni servite con un tocco di originalità, così da rendere l’esperienza variegata, emozionante e soprattutto indimenticabile.

Lontani dalla routine, immersi nel verde

Non un semplice spuntino fatto all’aperto, dunque, ma un’experience gastronomica a tutti gli effetti, che fa da contorno a ogni occasione: quando, ad esempio, i vostri ospiti noleggiano una e-bike in struttura, proponete loro anche un cestino da picnic contenente i migliori prodotti locali e di stagione. Fate trovare al suo interno pietanze preparate ad arte e con passione, aggiungete una bottiglia di vino attentamente conservata in una borsa termica, così da mantenere la temperatura giusta. Da una fresca insalata estiva di cous cous condita con erbe aromatiche e semi a deliziose salse come quella di hummus fino a wrap ripieni di ortaggi croccanti o finger food come i falafel o gli spiedini di verdure, non ponete

limiti alla fantasia. A rendere il tutto ancora più appetitoso sarà l’ambientazione in cui verranno gustati i vari prodotti: sotto un bel cielo azzurro e con i suoni della natura a fare da sottofondo.

Proprio perché il paesaggio circostante gioca un ruolo importante, uno dei maggiori vantaggi del picnic risiede nel fatto che il luogo dove fermarsi non è prestabilito, bensì viene definito dai diretti commensali: c’è chi preferisce sistemarsi all’ombra in un parco, chi su un prato alpino, vicino a un lago… in montagna le alternative non mancano. Un ulteriore aspetto da curare riguarda, anche in questo contesto, la sostenibilità del vostro cestino: ecco dunque qualche suggerimento per voi.

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Per una vacanza ancora più bella, offrite ai vostri ospiti un cestino ricco di prelibatezze regionali e stagionali.

Per un perfetto picnic ecologico

1. Scegliete il cesto giusto

I pregiati cestini di vimini durano più a lungo, motivo per cui vale la pena investire in quelli di buona qualità, così da non doverli sostituire nel giro di poco e produrre rifiuti. Inoltre, deve esserci spazio a sufficienza da riporvi coperte, piatti, cibo e accessori.

2. Non temete la cauzione

Per far sì che il cestino e tutto l’occorrente venga riconsegnato, è il caso di prevedere una somma non troppo bassa come deposito. In questo modo, gli accessori non dovranno essere riacquistati tanto spesso.

3. Utilizzate stoviglie ecosostenibili

Al posto delle stoviglie di cartone o plastica, optate per quelle riutilizzabili: posate in acciaio inox o in materiali degradabili così come piatti in ceramica, che, seppure non alleggeriscono il cestino, tutelano l’ambiente. Per evitare del tutto le stoviglie, ricorrete a preparazioni creative o al finger food.

4. Selezionate il contenitore ideale

I barattoli con il tappo a vite sono perfetti un po’ per tutto, perché sono robusti, a prova di perdite, lavabili e riutilizzabili, nonché indicati per trasportare insalate, zuppe, salse, creme spalmabili o dolci.

5. Optate per gli accessori green

Tovaglioli lavabili, cannucce in metallo o bambù e panni di cera d’api riutilizzabili al posto della carta stagnola. Con piccoli ma consapevoli accorgimenti, è possibile creare un picnic perfetto attento agli sprechi e alla salvaguardia delle risorse.

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Servite in modo alternativo e in contenitori riutilizzabili, le pietanze risultano invitanti e a prova di ambiente.

I consigli dell’esperto

Ingredienti freschi

I picnic sono maggiormente diffusi durante la stagione calda, per questo la parola “freschezza” gioca un ruolo fondamentale. Si consiglia di puntare sulle verdure dell’orto: ad esempio degli spiedini di pomodori datterini con cubetti di mozzarella, dei bastoncini di carote e cetrioli accompagnati da una salsina di olio d’oliva, sale e aromi. Poi ancora un’insalata di lenticchie o di pasta con della menta, che aggiunge quella nota più fresca.

Regionale e stagionale

Il cestino da picnic per gli ospiti dovrebbe contenere i migliori prodotti del territorio: speck, pane tipico, burro e formaggio di malga, frutta e verdura fresca, un buon vino alla giusta temperatura (preferibilmente leggero, fruttato e rinfrescante, magari bianco) e per finire un dolcetto.

Intelligente e sostenibile

Gli ingredienti non utilizzati per il buffet della colazione o il menu della cena possono essere porzionati per preparare degli snack o dei panini, così da evitare ogni tipo di spreco e anche l’utilizzo di posate e stoviglie.

Più semplice è, meglio è

Il menu per un picnic non deve essere particolarmente elaborato; sono sufficienti degli spuntini da gustare in montagna o su un prato, magari presentati in maniera originale. Inoltre, quel che conta è che le pietanze presenti nel cestino siano variegate, appetitose e in quantità moderate, così da non buttare via nulla.

Le avete mai provate?

Può sembrare una proposta insolita, ma invece è un vero highlight: fragole fresche con pepe verde macinato. La dolcezza delle fragole combinata con la leggera nota pepata offre un piacevole e gustoso effetto sorpresa al palato.

Un pizzico di colore all’acqua

L’acqua fresca di sorgente può essere aromatizzata e resa ancora più dissetante, aggiungendo delle fette di cetriolo e limone non trattato, qualche lampone dolce, un po’ di menta o dei granelli di pepe rosa interi... l’importante è non porre limiti alla creatività.

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Heinrich Gasteiger, chef del team “Cucinare nelle Dolomiti”, sa bene cosa non deve mancare in un cestino da picnic estivo.

Chi viaggia prenota un hotel per avere un letto dove dormire. Tuttavia, quella che comincia come mera necessità può essere sfruttata dalla struttura ricettiva per creare un valore aggiunto: un riposo memorabile. Di seguito potete leggere cos’è lo sleep tourism , la nuova tendenza del turismo che sta guadagnando sempre più interesse in tutto il mondo, e, se una bella dormita è il nuovo lusso, come garantire ai vostri ospiti delle notti ristoratrici.

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Se non in vacanza, quando? shutterstock.com
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Dormire dolce dormire
Sara Penasa
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Il sonno è basilare per mantenersi in salute: un terzo della vita la si passa dormendo e gli altri due terzi sono influenzati da come si è riposato. Ma abbandonarsi tranquillamente alle braccia di Morfeo non è poi così semplice quando si è pieni di preoccupazioni. Se la vacanza rappresenta quel periodo in cui finalmente non si deve impostare nessuna sveglia e si può recuperare il sonno rubato dai frenetici ritmi quotidiani, ecco che è importantissimo mettere al centro dell’attenzione il principale servizio erogato dall’hotel: un pernottamento sereno.

Da un recente sondaggio svolto per la catena alberghiera Voco, è emerso che la qualità del sonno è uno dei fattori che incide di più sulla valutazione di un hotel e dell’esperienza di soggiorno offerta. Il letto scomodo, infatti, è al primo posto nella top ten delle cose più fastidiose per gli ospiti, mentre al sesto posto troviamo i cuscini poco confortevoli.

Alla ricerca del sonno perduto

Negli ultimi anni è cresciuta esponenzialmente l’attenzione delle persone alla salute e al benessere. Di pari passo è mutato anche l’atteggiamento nei confronti del sonno, in quanto eventuali disturbi – di cui secondo alcuni studi soffre ben il 45% della popolazione mondiale – causano, oltre alla stanchezza fisica, anche affaticamento a livello mentale, portando ad esempio ad ansia e sbalzi d’umore. “Tutto sembra muoversi verso la longevità”, rias -

sume efficacemente la pluripremiata coach olistica inglese Malminder Gill, la quale insieme all’Hotel Cagodan di Londra ha ideato un innovativo servizio di “Sleep Concierge”, che include una sessione di meditazione guidata o di ipnoterapia per conciliare il sonno, cuscini e coperta specifici nebulizzati con essenze naturali e una tisana da bere prima di coricarsi.

Di recente, infatti, si è diffuso un nuovo tipo di viaggio, chiamato sleep tourism o “turismo del sonno”:

prendersi qualche giorno per recuperare le ore di riposo arretrate, in una struttura che offra servizi dedicati, per tornare alla propria vita con più energia. Se, fino ad oggi, gli hotel attiravano con paesaggi da sogno o per la vicinanza al centro, adesso si differenziano dalla concorrenza anche offrendo pacchetti ad hoc di relax estremo, che includono accorgimenti e terapie per aiutare i propri ospiti a dormire meglio. Più che per le attrazioni visitate, la vacanza sarà quindi indimenticabile per come si è finalmente riusciti a riposare.

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Una vacanza per recuperare ore di sonno, ecco il trend 2023.

REGOLE D’ORO PER SOGNI D’ORO

Notti serene starter pack

La priorità per una sana dormita è decisamente il sistema letto. È nella posizione distesa, infatti, che il corpo trova il maggior sollievo per quanto riguarda la schiena. Proprio il materasso ha l’arduo compito di sostenere la colonna vertebrale durante il sonno, quando avviene il completo rilassamento della muscolatura, per cui: qui vietato badare al risparmio! Sfatate il mito che si fatica ad addormentarsi in un letto che non sia il proprio scegliendo con cura le caratteristiche del materasso e dell’immancabile topper. Per quanto riguarda il materasso, oltre a materiali che favoriscono la regolazione termica, può rivelarsi vincente dotarsi di prodotti double face, ovvero con un lato duro e uno più morbido, così da personalizzare il letto in base alle preferenze dell’ospite, per genere o peso. Esistono anche soluzioni in grado di impedire l’accumulo di cariche elettriche.

Cuscini à la carte

A una bedding experience letteralmente “da sogno” contribuiscono il cuscino e la biancheria da letto quanto il materasso. Dunque, non proponete più solo il menu della colazione, ma anche uno per selezionare il guanciale più adatto alle proprie esigenze, magari già prima dell’arrivo così da far trovare tutto pronto sin dalla prima notte. Dato che la posizione più confortevole per riposare è individuale, informatevi se il futuro ospite dorme abitualmente supino o sul fianco, se preferisce

un cuscino alto o basso, più o meno morbido, magari anche aromatizzato, ad esempio al cirmolo, che, come dimostrato da vari studi, esercita un effetto calmante e riduce la frequenza cardiaca. In ogni caso, anche in assenza di particolari indicazioni, sul letto sistemate sempre almeno due diversi tipi di cuscino. Occorrono poi lenzuola di buona qualità, in termini di resistenza e di materiali: il raso di puro cotone e quello percalle sono sempre un’ottima scelta per garantire la sensazione di un delicato abbraccio. Da non sottovalutare, poi, il calore che il letto riesce a garantire grazie al piumino – di particolare rilevanza quando l’hotel lavora anche durante la stagione fredda. In microfibra o poliestere, è bene che disponga di certificazione ignifuga e trattamento antiacaro permanente.

Addio, pecorelle

Creando un ambiente consono a favorire il sonno non sarà più necessario contare le pecore per addormentarsi.

Largo dunque a camere con una buona insonorizzazione, tende oscuranti, decorazioni delle pareti che infondano calma, fragranze rilassanti e lampade dalla luce blu che aiutano chi soffre di jet lag. Nel design, affidatevi alla biofilia introducendo elementi che richiamino la natura, la quale procura inconsciamente benessere, migliorando la qualità del sonno. Esistono poi prodotti specifici per minimizzare l’inquinamento da radiazioni elettromagnetiche, a cui siamo quotidianamente esposti, con effetti positivi sul riposo e sulla riduzione dello stress. Ultima, ma non per importanza, la temperatura: una ricerca effettuate da Darryl O’Brien, membro del Consiglio dell’Healthy Hotels Program, indica come causa principale dei disturbi del sonno i fattori microclimatici. Secondo i suoi studi, il 25% delle persone esposte a temperature elevate hanno sperimentato una qualità della dormita inferiore. Il comfort termico per un ristoro ottimale è compreso tra i 15 e i 22 °C.

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Un menu cuscini permette una bedding experience su misura.

Altro che ninna nanna

Dimostrate all’ospite, con piccoli accorgimenti, quanto ci tenete alla sua esperienza di riposo. A partire da una selezione di tisane che conciliano i sogni – come quelle a base di camomilla o melissa – vicino al bollitore in dotazione, un olio rilassante con cui

di suggerimenti per dormire bene, dai cibi da evitare prima di coricarsi a qualche esercizio di respirazione.

Voi, però, non dormite!

Non è importante solo adottare tutti questi accorgimenti, ma anche comunicarli correttamente. Dedicate

includono anche il tracciamento dei cicli del sonno con relativa saturazione di ossigeno per una diagnosi dei disturbi. Esperienze particolari di questo tipo vengono offerte, per citarne alcune, in Canada all’Hôtel de Glace a Québec, dove soggiornare in una camera di ghiaccio, rilassarsi nella sauna

massaggiarsi dopo il bagno o magari una playlist musicale che induca ad addormentarsi con suoni delicati.

Anche la doccia emozionale, di cui spesso dispongono le Spa, tra cromoterapia e aromi avvolgenti associati a particolari getti d’acqua, contribuisce a purificare corpo e mente preparando al riposo. Perché non dotare anche le camere di simili docce con erogatori di essenze per migliorare la qualità del sonno e, in generale, del soggiorno?

Infine, potete preparare un cartellino da lasciare in camera o consegnare al momento del check-in con un elenco

una sezione del vostro sito a questo tema, illustrando la vostra posizione in merito e cosa fate concretamente per garantire uno sleep wellness senza eguali. Inoltre, create pacchetti specifici per i “turisti del sonno”, che comprendano ad esempio trattamenti in Spa per favorire il ritmo sonno-veglia, massaggi fisioterapici per la schiena, programmi nutrizionali, sessioni di meditazione per sgombrare i pensieri, coaching mentale e simile. Gli hotel Six Senses, ad esempio, offrono una varietà di percorsi mirati della durata di tre giorni o di una settimana, che

finlandese e provare il sonno termico. Anche in Giappone, dove la cultura del “buon dormire” è particolarmente importante, lo sleep tourism sta diventando molto popolare, con strutture che mettono a disposizione “napping rooms” per consentire agli ospiti di fare un pisolino durante il giorno.

Insomma, seppure non esista una legge universale per migliorare il sonno in quanto siamo tutti diversi, è tuttavia vero che, contro stanchezza e stati di tensione, “dormirci su” rimane la miglior medicina.

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Offrendo servizi ad hoc, i “turisti del sonno” vi sceglieranno… a occhi chiusi.
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UPGRADE 01 2023 HIER KOMMT DIE RUBRIK 45 L’ospite
riuscito finalmente
riposare. WELLNESS
vi ricorderà anche per come è
a
46 HIER KOMMT DIE RUBRIK UPGRADE 01 2023 MANAGEMENT Hotel sotto la lente d’ingrandimento Il mystery guest check come opportunità di crescita shutterstock.com Katharina Weiss Tutti gli alberghi, anche quelli di categoria superiore, hanno un potenziale di sviluppo e miglioramento. Con il mystery guest check, un soggetto terzo specializzato analizza le criticità di una determinata struttura. Se alla sua valutazione segue una consulenza professionale mirata, la qualità del servizio e quindi la fidelizzazione degli ospiti hanno un ampio margine di crescita. 3 MIN.

Ci si rivolge all’ospite per nome?

Quali sono i tempi di attesa del servizio al tavolo? Le pantofole vengono sistemate davanti al letto durante il ripasso serale? Queste sono solo tre delle centinaia di domande presenti nel questionario del mystery guest check, detto anche “mystery check” o “mystery guesting”. Si tratta di una prestazione esercitata da una persona competente esterna, la quale verifica il know-how e la qualità degli standard procedurali di servizio di un hotel, presentandosi come un ospite qualunque. È molto importante, infatti, che la sua reale identità non venga rivelata a

nessuno – unica eccezione fatta per il committente, che spesso combacia con la figura del direttore. Questo perché ricevere un trattamento speciale da parte del personale non beneficerebbe alla struttura. Inoltre, l’esperto è dotato di grande spirito di osservazione e si accorgerebbe se gli vengono dedicate attenzioni preferenziali rispetto al resto degli ospiti.

Non basta avere arredi di design

Durante un simile check vengono esaminati tutti gli ambienti a cui ha accesso l’ospite nel corso del

soggiorno. Non si tratta solo di hotel a 4 e 5 stelle – con spesso area wellness e tanti servizi –, ma anche di realtà più piccole come quelle a 3 stelle superior. L’ospite misterioso opera con professionalità e valuta ogni struttura caso per caso. Ciò che andrà ad analizzare va ben oltre il semplice fatto che i dipendenti indossino o meno abiti puliti e una targhetta con il loro nome – criteri che rientrano in un questionario di valutazione standard –, prendendo in considerazione altresì il modo di collaborare tra colleghi. In altre parole: il concetto su cui si basa l’hotel gioca un ruolo fondamentale

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Un servizio attento genera benessere.

per raggiungere il successo. Ciò che viene promesso sul sito web rispecchia la realtà? Si respira la giusta atmosfera? Il personale si impegna a ricrearla o sono presenti delle contraddizioni? Gli ambienti e i servizi sono all’altezza del tipo di clientela?

Disporre di una particolare poltrona di design nella hall serve a poco se poi ci si interfaccia con dei dipendenti demotivati. Dedicare le dovute attenzioni agli ospiti e soddisfare i loro desideri ancora prima che questi vengano espressi è fondamentale: se sapete che un cliente appassionato di golf soggiornerà in hotel, potreste sorprenderlo con un regalino di benvenuto ad hoc al suo arrivo. Spesso sono i dettagli a fare la differenza: ad esempio, dovesse mancare anche solo una vite in qualche posto, un ospite qualunque se ne accorgerebbe solo in parte. Tuttavia, a vacanza conclusa, quel particolare potrebbe spiegare il motivo per il quale non si ritenga del tutto soddisfatto. Al contrario, un mystery guest sa esattamente con che occhio osservare ogni cosa.

Il mystery check come base per migliorarsi

Al termine dell’esperienza, l’esaminatore presenta un report alla direzione. La sua analisi è cruciale al fine di utilizzare i risultati come consigli costruttivi – e non come mere critiche – per ottimizzare i servizi. A tal proposito, ci si può affidare alle competenze di un team di consulenti esperti in materia, come quelli della tt. Quale azienda specializzata nel settore turistico, e in particolar modo alberghiero, è in grado di intervenire in ogni ambito fornendo un piano

d’azione completo. Insieme alla direzione e al personale dell’hotel, quindi, si studiano i singoli casi e si trovano soluzioni per perfezionare il concept e il lavoro di squadra, in un clima piacevole. Tra le varie cose, la tt offre anche corsi di formazione per lo staff. Il mystery check è dunque un efficiente sistema di gestione e controllo qualità, che aumenta le possibilità di fidelizzazione degli ospiti e, di conseguenza, il successo della struttura ricettiva.

La parola agli ospiti

Quali mystery guest migliori degli ospiti stessi? In fondo sono proprio loro che, tramite le recensioni online e il passaparola, svolgono un ruolo centrale nel processo di promozione e miglioramento della qualità dell’hotel. Dunque, cogliete l’occasione per ricevere il loro prezioso parere inviando un questionario tramite dei tool automatici, a soggiorno appena concluso.

Anche in questo caso, è possibile rivolgersi a un’azienda competente in materia, in grado di garantire supporto nella corretta realizzazione dei questionari. Naturalmente, può capitare di ricevere opinioni negative da un determinato cliente con il quale si sono verificati dei malintesi: un bravo consulente saprà interpretare ciascun caso e agire di conseguenza.

In conclusione…

Un mystery guest check, a cui segue la consulenza da parte di professionisti che lavorano nel settore da anni, è una fonte di arricchimento per ogni struttura ricettiva e un buon strumento per arrivare a distinguersi dalla concorrenza. Specialmente in zone come l’arco alpino, dove la maggior parte degli hotel presenta un’elevata qualità, è fondamentale verificare e riconfermare i propri servizi.

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MANAGEMENT
Anche il lavoro del personale viene esaminato scrupolosamente.

Informazioni importanti per gli esercizi a 5 stelle dell’Alto Adige

Ai sensi dell’art. 12/bis del Decreto del Presidente della Giunta provinciale 13 giugno 1989, n. 11, tutti gli esercizi ricettivi a carattere alberghiero a 5 stelle sono tenuti a sottoporsi annualmente a un mystery guest check. Esso deve essere effettuato da soggetti terzi specializzati, su iniziativa e a spese dell’hotel, il quale si impegna a trasmettere il risultato della valutazione all’ufficio competente della Provincia. Se l’esercizio alberghiero non rispetta questa richiesta, sarà declassato. (Ultimo aggiornamento: 11.04.2023)

La qualità del servizio

la soddisfazione degli ospiti

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fidelizzazione il successo dell’azienda influenza
loro
promuove
MANAGEMENT
porta alla

Female force

Successo lavorativo al femminile

Emancipazione femminile e pari opportunità: due concetti tanto forti quanto diffusi. Ma cosa significano concretamente? Se l’uguaglianza di genere è un tema sempre più presente nella società, cosa è stato fatto negli anni in tal senso e, soprattutto, cosa ancora non funziona? Alcune donne in carriera presentano il loro punto di vista.

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CEO di Benedetti Real Service®, membro di Christie’s International Real Estate Sabine Benedetti Benjamin Pfitscher, Sabine Benedetti, Florian Andergassen, shutterstock.com
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Linda Pizzini

Valorizzare il potenziale femminile

Nel ramo dell’intermediazione immobiliare noto chiaramente uno sviluppo in positivo in quanto a presenza femminile: ci sono molte più donne che svolgono la nostra professione rispetto a vent’anni fa e negli Stati Uniti queste ultime hanno addirittura maggiore successo dei colleghi uomini. A mio avviso, ancora più donne si metterebbero in proprio o sarebbero interessate a ricoprire ruoli dirigenziali, se esistesse un quadro politico adeguato. All’estero, ad esempio nei Paesi scandinavi, le lavoratrici madri vengono sostenute da efficaci modelli di assistenza all’infanzia, che comprendono anche strutture dedicate alle quali affidare i propri figli durante l’intera giornata lavorativa. Tali programmi, che si dimostrano ben funzionanti, vengono visti e apprezzati dagli altri Stati vicini, ma purtroppo non replicati. Tuttavia, non basta certo il solo obbligo della quota rosa minima nell’organico di determinate strutture pubbliche e private per conciliare i bisogni sociali delle famiglie con l’ambizione femminile per posizioni di spessore. Gli interessi e gli ambiti di competenza delle donne sono tanto variegati quanto le persone stesse e andrebbero valorizzati, favorendo l’accesso ad avanzamenti di carriera e proponendo maggiore sicurezza sociale in riferimento a maternità e congedo parentale. Nel concreto, oltre all’assistenza all’infanzia menzionata prima, occorrerebbero incentivi fiscali non "solo" per le giovani imprenditrici, ma anche per quelle signore più mature in fase di riorientamento professionale. In sostanza, le lavoratrici autonome dovrebbero ottenere un sostegno mirato, in modo che il loro potenziale non pienamente sfruttato si traduca in un vantaggio per l’economia.

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Le donne come modello per altre donne

Stando alle statistiche, oggigiorno un’azienda su cinque viene gestita da una donna. Nel settore Horeca, nello specifico, sulla carta risulta ancora che a capo dell’80% delle strutture ci sia un uomo, anche se in realtà dietro le quinte ci sono spesso figure femminili, le quali, in confronto a qualche anno fa, sono ormai una presenza importante. Personalmente, sono convinta che quelle imprese amministrate da donne siano più propense ad assumere altre donne, aspetto fondamentale per la nostra società. Con un contratto in mano, la donna è indipendente dal punto di vista economico (anche ad esempio in caso di maternità); inoltre, il lavoro è un mezzo per l’autodeterminazione così come per la prevenzione dal crollo sociale e dall’oppressione.

Proprio in termine di contratti, che nel turismo altoatesino sono per lo più stagionali, c’è un errore di fondo nel sistema: infatti, questi accordi a tempo determinato comportano svantaggi in termini di affidabilità creditizia, il che è negativo per la solidità finanziaria delle famiglie. Ciò porta a un rifiuto generalizzato dei contratti stagionali, che a sua volta si traduce in problemi per i datori di lavoro. Naturalmente, gli stessi albergatori e ristoratori dovrebbero aprirsi a modelli lavorativi creativi e dinamici, ad esempio proponendo il cosiddetto “job sharing”. Si tratta di una posizione unica condivisa da due soggetti, un tipo di rapporto che potrebbe rivelarsi particolarmente proficuo, integrando in modo complementare le differenti competenze di collaboratori e collaboratrici.

In primo luogo, tuttavia, siamo noi donne che dobbiamo valorizzare il potenziale femminile invece di copiare i modelli maschili. Specie le imprenditrici di successo dovrebbero fungere da modello alle prossime generazioni, a dimostrazione delle particolari capacità delle donne e del fatto che conciliare vita personale e professionale è possibile nonostante le difficoltà.

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CEO dell’Hotel Muchele a Postal
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Martina Ganthaler
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Della Garage Europa Holzer Srl e presidente provinciale di Donne nell’Artigianato in Alto Adige Petra Holzer

Il coraggio viene premiato

Con grande compiacimento per parte della nostra associazione posso dire che un numero sempre crescente di donne sceglie mestieri manuali, compresi quelli finora per lo più ad appannaggio maschile come il meccanico o l’elettricista. Anche un terzo del direttivo di Confartigianato imprese dell’Alto Adige lvh.apa è formato da figure femminili e la quota rosa è ben rappresentata anche nei singoli circondari. Inoltre, stiamo constatando che sempre più figlie rilevano l’attività artigianale dei padri, le quali si dimostrano a loro volta ben disposte a formare ulteriori donne nel medesimo settore professionale, arrivando a consolidare un livello di preparazione molto alto.

A mio modo di vedere, le donne non solo dovrebbero avere il coraggio di intraprendere la professione che più desiderano, ma anche di rivendicare le proprie esigenze. Dove occorre assolutamente un intervento a livello politico? La deducibilità delle spese per aiutanti domestici o babysitter per le lavoratrici autonome, così da favorire la conciliabilità tra lavoro e necessità familiari. Inoltre, sarebbe necessaria maggiore flessibilità presso le strutture di assistenza all’infanzia già esistenti, ad esempio per quanto riguarda gli orari di asilo e scuola. Anche durante le vacanze scolastiche mancano totalmente programmi dedicati all’accudimento dei bambini.

Per promuovere uno sviluppo positivo in tal senso, trovo che sarebbe proficuo creare una rete intersettoriale che vada a rafforzare la voce femminile, sia in materia politica che in altre questioni.

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Gli ingredienti per una carriera al femminile

1

Da donna a donna: prendere a modello imprenditrici di successo.

3

Proporre condizioni lavorative dinamiche e flessibili.

5

Garantire la giusta visibilità e opportunità di carriera.

2

Creare un quadro politico adeguato a sostegno delle lavoratrici.

4

Valorizzare i talenti femminili anziché replicare caratteristiche maschili.

6

Creare una rete intersettoriale per far sentire la voce femminile.

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FEMPOINTS

schoenhuberfranchi.it

HIGH QUALITY TABLE ACCESSORIES AND FURNISHING FOR TOP HOTELS AND RESTAURANTS

È il boom di viaggi in solitaria. Secondo diverse statistiche, sempre più persone decidono di andare in vacanza per conto proprio. Di seguito, facciamo luce sulle ragioni di questo fenomeno e spieghiamo perché gli albergatori in particolare dovrebbero vedere in questa tendenza un’opportunità.

58 HIER KOMMT DIE RUBRIK UPGRADE 01 2023 MARKETING Solo traveller: un target dimenticato?
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Un numero crescente di persone, di tutte le generazioni, manifesta un desiderio di libertà e indipendenza, sia a casa che in vacanza. Secondo un’analisi condotta dall’Istituto di ricerca per il turismo di Kiel, in Germania, nel 2021 ben 2,41 milioni di tedeschi avrebbero viaggiato da soli. Interessanti anche i dati del portale Airbnb: gli ospiti che hanno scelto di visitare l’Italia per conto proprio nel 2022 sono aumentati del 65% rispetto all’anno precedente. In particolare, per questa categoria di viaggiatori nel primo e terzo trimestre del 2022 sono stati molto gettonati i soggiorni a lungo termine, intrapresi da oltre il 50%. Anche Google negli ultimi anni ha registrato un forte incremento delle ricerche riguardo al tema viaggi in solitaria.

L’attrattiva di viaggiare da soli

Le vacanze in solitaria sono dunque di tendenza. I motivi possono essere molti e diversi. In primis figura l’assenza di vincoli: da un lato in fase di organizzazione si possono scegliere liberamente la destinazione e la data in cui partire, dall’altro in loco si può decidere spontaneamente cosa fare senza dover scendere a compromessi con nessuno. Inoltre, quando ci si trova in un Paese straniero in autonomia, possono capitare situazioni inaspettate che obbligano a uscire dalla propria comfort zone e il fatto di aver superato con le proprie forze eventuali ostacoli dà una piacevole scarica di fiducia in sé stessi. Non da ultimo, c’è il desiderio di immergersi in maniera autentica nella cultura del posto

secondo l’ormai popolare motto “living like a local”: viaggiando da soli si è più propensi a fare nuove esperienze e conoscenze, sia con gli abitanti del luogo che con altri vacanzieri.

In generale, dopo i due anni di stasi dovuti alla pandemia da Covid-19, la gente vuole assolutamente esplorare il mondo e non intende più aspettare che familiari o amici abbiano tempo di partire insieme.

Dei solo traveller si può affermare che

spesso hanno aspettative e abitudini di viaggio diverse rispetto a coloro che vanno in vacanza con partner, famiglia o amici. Alcuni hotel si sono già adattati alle loro necessità, tuttavia questo target viene spesso trascurato nelle strategie di marketing, mentre invece potrebbe rappresentare un’opportunità. Con qualche piccola accortezza, potete rendere la vostra struttura e offerta più allettanti anche per questo segmento di clientela.

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Sul vostro sito usate assolutamente anche foto di persone singole. Dai boomer alla gen Z: viaggiare soli è un trend che non conosce età.

A cosa prestare attenzione

Di norma, per attrarre viaggiatori e viaggiatrici in solitaria non occorrono nuove infrastrutture, ma piuttosto servizi specifici. In tal senso, il primo passo da compiere è comprendere cosa cercano coloro che vanno in vacanza individualmente, per soddisfare al meglio le loro necessità.

Ristorante

Già in fase di prenotazione o al più tardi in occasione del check-in, cercate di informarvi se l’ospite ha piacere a godersi la solitudine o se apprezzerebbe un contatto con altri vacanzieri. In quest’ultimo caso, potreste proporgli di prendere posto a un cosiddetto “community table”, ovvero un tavolo spazioso dove condividere il momento dei pasti e socializzare con altre persone che vivono il viaggio nello stesso modo. In ogni caso, badate a non relegarli in un angolino della sala, soprattutto se decidono di sedere su tavoli singoli: l’ospite si deve sentire a proprio agio e in nessun modo diverso dagli altri presenti. Infine, fate attenzione a non apparecchiare per due coperti.

Offerte

Molti viaggiatori solitari finiscono per evitare gli hotel come soluzione di pernottamento per via del non indifferente sovrapprezzo applicato per l’uso singolo di una doppia. In tal caso, il consiglio è quello di stabilire tariffe interessanti anche per solo traveller, specie in bassa stagione quando comunque mancano diverse famiglie e coppie e questo target potrebbe riempirvi le camere, in quanto particolarmente propen -

so a partire proprio in tali periodi. Elaborate offerte speciali e pacchetti su misura per i viaggiatori indipen -

denti per andare incontro alle loro esigenze – così verranno sicuramente attirati dalla vostra struttura.

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Molti solo traveller partecipano volentieri ad attività di gruppo.

Attività

Sebbene molti viaggiatori solitari spesso siano alla ricerca per lo più di tranquillità e riposo, alcuni gradiscono anche prendere parte ad attività di gruppo, durante le quali incontrare altre persone. Proponete, dunque, escursioni accompagnate, tour guidati in mountain bike o manifestazioni culturali. In particolare, corsi di yoga, sessioni di fitness, sedute di meditazione e percorsi ayurvedici sono molto in voga. Perché no, potreste anche organizzare una degustazione di vini locali o un corso di cucina, nell’ambito dei quali far conoscere da vicino le tradizioni enogastronomiche e le specialità della vostra regione.

Sicurezza

Da non dimenticare: fateli sentire al sicuro. Essere in giro da soli può talvolta destare insicurezze. Potete tranquillizzare l’ospite con una reception a disposizione h24, con un parcheggio sorvegliato oppure con un servizio transfer da e per la stazione ferroviaria o l’aeroporto.

Marketing online

È opportuno presentare tutti questi servizi in un’apposita sottopagina del vostro sito web. In questa sezione si possono anche raccogliere suggerimenti per eventi e attività in zona che sono di particolare interesse per

chi viaggia da solo. Inoltre, nella comunicazione online evitate di usare esclusivamente foto di coppie, famiglie e gruppi, ma, qua e là, mostrate anche immagini di un singolo che si gode felicemente i servizi del vostro hotel. Inoltre, ogni tanto, vale la pena rivolgersi direttamente ai solo traveller anche sui canali social. Spesso, infatti, sono sufficienti questi sensibili accorgimenti per rendere il vostro hotel più attraente agli occhi dei viaggiatori solitari e a distinguervi dai competitor.

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Tempo solo per sé: oggi è considerato un nuovo lusso.

ChatGPT: tra limite e opportunità

I chatbot e i sistemi basati sull’intelligenza artificiale stanno facendo passi da gigante negli ultimi anni. Da quando ChatGPT è stato lanciato sul mercato nel novembre 2022 – soprattutto con l’ultima versione ChatGPT-4, uscita a fine marzo –, questo nuovo tool basato sull’IA ha fatto molto parlare di sé, in particolare per la sospensione temporanea del servizio in Italia in aprile. In questo articolo ci siamo chiesti come l’essere umano possa trarre vantaggio da simili strumenti, specie nel settore turistico, senza correre il rischio di essere totalmente rimpiazzato dalla tecnologia.

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Martina Bocek
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Innanzitutto, cos’è ChatGPT?

Si tratta di una sorta di chatbot sviluppato dalla società statunitense OpenAI e, tra gli altri, anche dallo stesso imprenditore Elon Musk, che si basa sull’intelligenza artificiale conversazionale e conosce diverse lingue. Ciò significa, concretamente, che l’utente dialoga con la piattaforma come con una persona comune, ottenendo risposte pertinenti e sensate, difficilmente distinguibili da quelle che si riceverebbero da un interlocutore umano. Per formulare i testi, il sistema trae informazioni da innumerevoli fonti presenti su internet, quali contenuti web, fori, articoli, banche dati e ulteriori network. ChatGPT riesce

a occuparsi di tematiche estremamente variegate: crea o analizza codici di programmi, redige testi e documenti di marketing, elabora traduzioni e concept, disegna loghi, genera immagini e molto altro ancora. Il progetto, tuttavia, essendo ancora agli albori, presenta diverse lacune e ambiguità in termini di protezione dei dati – aspetto che preoccupa non poco il Garante della privacy. A tal proposito, di recente oltre mille ricercatori ed esperti del settore tecnologico hanno redatto una lettera aperta per sottolineare le preoccupanti conseguenze alle quali l’esponenziale evoluzione dei sistemi di IA ad apprendimento continuo potrebbero portare, richiedendo una pausa di sei mesi dello sviluppo,

che dovrebbe servire, in primo luogo, a testare meglio la loro sicurezza in termini di possibili utilizzi impropri. Queste piattaforme dovrebbero essere rese di nuovo accessibili solo dopo che fonti indipendenti abbiano confermato che i rischi sono stati minimizzati e gli scopi di utilizzo siano positivi.

Strumenti come ChatGPT sono destinati a cambiare la società e il nostro modo di vivere, in quanto sono in grado di occuparsi di numerosi compiti attualmente svolti da persone fisiche. Comunque sia, il fattore umano continuerà a ricoprire un ruolo imprescindibile anche in futuro, indipendentemente da quanto questi algoritmi vengano perfezionati.

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Sistemi come ChatGPT possono segnare l’inizio di una nuova era digitale.

L’utilità nel turismo

Negli ultimi anni, l’innovazione digitale ha portato anche nel turismo a grandi cambiamenti, permettendo all’ospite di ricevere istantaneamente determinate informazioni. Sono diverse, infatti, le strutture che si avvalgono di efficienti chatbot, come ad esempio l’assistente virtuale EECHO, per offrire un servizio di risposta h24. Allo stesso modo, anche ChatGPT potrebbe venire integrato nel database, così da dare in qualunque momento suggerimenti personalizzati all’ospite per il proprio soggiorno. Usata per svolgere specifici incarichi routinari in maniera automatizzata, l’intelligenza artificiale andrebbe a liberare tempo e risorse preziose, le quali avrebbero così modo di occuparsi di attività più complesse per le quali sono richieste doti prettamente umane. Prima fra tutte, dare la giusta attenzione all’ospite in struttura, instaurando un contatto individuale e migliorando l’esperienza di soggiorno.

Uno strumento come ChatGPT potrebbe alleggerire notevolmente il carico di lavoro quotidiano in hotel anche a livello di corrispondenza scritta. Redigendo in maniera automatica testi standardizzati, velocizza la comunicazione e permette di rispondere alle richieste degli ospiti in maniera puntuale ed efficiente. Uno dei principali vantaggi è certamente il fatto che questo tool è poliglotta, il che gli consente di comunicare con ospiti internazionali direttamente nella loro lingua. Inoltre, l’intelligenza artificiale riesce, sulla base di alcune parole chiave, ad adeguare lo stile a seconda

del target, ad esempio usando un determinato tono per un giovane viaggiatore solitario e un altro per una coppia di habitué più anziani. Anche quando si è alla ricerca di nuove idee e input creativi ChatGPT si rivela una buona fonte di ispirazione: grazie al suo accesso al vastissimo

universo internet, mette a disposizione un ampio ventaglio di spunti. Che sia per la pianificazione di attività per l’animazione dei bambini in hotel, proposte per serate a tema, suggerimenti per le festività… le possibilità sono tante e il potenziale pare enorme. Ma attenzione all’affidabilità

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delle informazioni fornite: ChatGPT, infatti, è aggiornato solo ai fatti accaduti fino al 2021, quando è stato addestrato. Ad oggi, questo lasso di tempo mancante è lunghissimo, visto che ormai vengono caricati ogni giorno migliaia di dati sul World Wide Web. Anche per quanto riguarda la correttezza delle fonti, questo strumento presenta un tallone di Achille, poiché il sistema a volte le confonde, le mescola o addirittura le inventa di sana pianta. Su questo punto, oltre che sulla questione della protezione dei dati e della sicurezza del sistema menzionata prima, c’è ancora molto da migliorare per parte

degli sviluppatori. D’altronde, a ChatGPT manca una componente da non sottovalutare: il fattore umano.

Intelligenza artificiale vs emotiva

ChatGPT sa fare molte cose, ma non tutto. Quando si tratta di compiti semplici e standardizzati, l’intelligenza artificiale è molto efficiente; tuttavia, in altri ambiti è molto limitata, ad esempio quando si tratta di emozioni. Il turismo, nello specifico, vive di sentimenti e desideri, perseguendo l’obiettivo di offrire agli ospiti un’esperienza da sogno che regali ricordi indimenticabili. Tale

processo emozionale comincia già in fase di ricerca della destinazione e del relativo alloggio. Fintanto che la richiesta per la disponibilità di una camera è standard, anche un sistema guidato dall’IA riesce a gestirla.

Tuttavia, più le domande diventano articolate e individuali, più il chatbot arranca. In un simile contesto, difatti, entrano in gioco soft skills meramente umane: empatia, sensibilità emotiva, umorismo e ironia. Effettivamente, a lungo andare, i testi redatti sulla base di modelli e segmenti preimpostati possono risultare monotoni e non rispondere in maniera precisa a desideri extra,

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Usata dall’uomo in maniera proficua, l’intelligenza artificiale può portare il turismo a un nuovo livello.

causando, nel peggiore dei casi, frustrazione invece che gioia nell’ospite, il quale, non sentendosi preso sufficientemente in considerazione, arriva a scegliere un altro indirizzo di vacanza.

Un ulteriore punto debole di ChatGPT è che utilizza una sintassi molto semplice, spesso caratterizzata da prolissità e ripetizioni, poco accattivante dal punto di vista stilistico. Specie per quelle realtà con un Corporate Wording specifico e particolare, questa rappresenta una carenza non indifferente. Se, dunque, ChatGPT sa fornire spunti interessanti e creativi, dall’altro lato

i suoi output non possono prescindere da una revisione per mano umana. Con tutta probabilità, nei prossimi anni il sistema progredirà anche sul piano dell’intelligenza emotiva, arrivando a tenere in considerazione i sentimenti delle persone o questioni di carattere etico. Senza dubbio, tuttavia, per capacità linguistiche, creative e intellettuali l’essere umano rimarrà comunque superiore a qualunque macchina: un’accoglienza genuina e calorosa che tocca il cuore arricchirà la vacanza più di tutto, facendo in modo che l’ospite torni a casa con una valigia colma di bei ricordi e ripensi all’esperienza vissuta con un sorriso.

Una collaborazione proficua tra uomo e IA

Una cosa è certa: i sistemi basati sull’intelligenza artificiale sono in continua espansione e presto cambieranno radicalmente la maniera di lavorare, nel turismo e in altri settori. Alcune mansioni verranno affidate in parte proprio a strumenti come ChatGPT. Ciò non dev’essere tuttavia motivo di preoccupazione o scetticismo; piuttosto, è opportuno riconoscere le potenzialità di simili piattaforme, combinandole con l’indispensabile componente umana e traendo il meglio da entrambi i mondi.

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Partner solidi per albergatori di successo

Tutti gli imprenditori lo sanno: partner solidi e affidabili nel settore edile e terziario, nonché per l’arredamento e la scelta dei prodotti, contribuiscono in modo decisivo al successo di qualsiasi azienda. Di conseguenza, si predilige un lavoro impeccabile e di alta qualità, selezionando con grande cura con quali realtà collaborare. Nelle seguenti pagine, albergatori di spicco presentano i migliori per ogni ambito, condividendo costruttivamente le loro esperienze.

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Ciò vale tanto per i privati quanto per gli albergatori che offrono un’esperienza di benessere ai propri ospiti. Noi di Schenk forniamo sia articoli singoli sia pacchetti completi per arredare ambienti interni ed esterni di hotel di fascia alta. In Schenk troverai un punto di riferimento, che si occupa di ogni aspetto e collabora con partner competenti. Ad

esempio, potrai venire in negozio a scegliere i tessuti per camere e zona giorno, che noi poi potremmo riprendere anche nei mobili per il giardino e la terrazza. Dai un’occhiata alle nostre referenze e lasciati ispirare!

Attrezzatura sportiva riposta a dovere

www.schenk-mals.com

Un deposito biciclette a due entrate in estate, un deposito sci con accessi separati in inverno: il sistema di stoccaggio Mr. Ski & Bike, brevettato dalla Paroli, è utilizzabile tutto l’anno in sicurezza e offre abbondante posto per l’attrezzatura outdoor degli ospiti più esigenti. Una presa di corrente, elementi riscaldanti per guanti e scarponi da sci

e uno spazio per riporre gli accessori garantiscono ancora più comfort. Proponendo soluzioni personalizzate, la ditta combina la funzionalità con i più alti standard architettonici.

Un’edicola fornita a prezzi convenienti

Sia nelle sale di attesa che negli spazi comuni degli hotel, si trovano spesso e volentieri delle riviste a disposizione della clientela. Per fare provvista di giornali in lingua tedesca, con Lesezirkel potete risparmiare fino al 60% rispetto a quanto paghereste una copia singola e beneficiare del servizio gratuito di ritiro e consegna. Utilizzando il codice sconto “UPGRADE10”,

i nuovi clienti hanno diritto, per sei mesi, a una riduzione aggiuntiva del 10% sul costo degli ordini mensili. Dunque, scegliete la sede a voi più comoda, selezionate il vostro assortimento e godetevi i nostri vantaggi.

www.linktr.ee/stafette

www.paroli.info

Doghe rustiche e originali

L’asse Almdiele della ditta

Lobis commemora le “tavole” dei rifugi alpini dell’Alto Adige, soprattutto in quanto a colore e finitura. L’aspetto caratteristico delle doghe rende tangibile il contatto con la natura e celebra il pregiato artigianato locale. Attraverso il processo di essiccazione naturale e l’applicazione mirata di soluzioni alcaline, oli e saponi, si creano sfumature

che conferiscono al legno un aspetto riconducibile alle tradizionali baite altoatesine. Combinata alla superficie LobiSTIL Rock, ruvida e vivace, la doga risulta ancora più accattivante, specie per gli amanti del design.

www.lobis.biz

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Più confortevole è il letto, più lo sarà il riposo

Per aria più pulita e ospiti più soddisfatti

Come Heinrich Dorfer garantisce i migliori standard

“Negli ultimi anni, le aspettative degli ospiti sono ormai sempre più alte e offrire un soggiorno confortevole sotto ogni punto di vista – tra cui garantire un’aria purissima – diventa una vera sfida”, afferma Heinrich Dorfer. E di ospitalità di qualità e standard elevati l’albergatore, noto ben oltre l’Alto Adige per la sua lungimiranza imprenditoriale e per i suoi splendidi resort, ne sa qualcosa. Se, da un lato, l’emergenza della pandemia da coronavirus è stata superata, nelle strutture ricettive continua a essere più che

mai importante assicurare la massima igiene; difatti, gli avvenimenti passati hanno instillato una maggior consapevolezza in quanto a salute e attenzione alla pulizia. In aggiunta, se l’hotel è circondato dalla natura, ogni anno nel periodo primaverile occorre tenere in considerazione anche il disagio di chi è allergico ai pollini, spesso motivo di un minor tasso di occupazione.

Anche i cattivi odori rappresentano una problematica diffusa, che va a incidere notevolmente sull’espe -

rienza di benessere dell’ospite. In extremis, ci sono agenti chimici in grado di neutralizzarli, tuttavia vanno spruzzati in quantità massicce; inoltre, un simile approccio è accolto con non poco scetticismo dai clienti e anche dal punto di vista economico è piuttosto svantaggioso. Ma a tutti questi mali ora c’è un nuovo rimedio: il sistema Luxcaire della ditta Rheinpuls Health Care, che sanifica l’aria e gli ambienti interni con un processo di fotocatalisi, senza dispendio energetico e fastidiosi rumori.

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Da sinistra: l’albergatore di successo Heinrich Dorfer e Sven Gölz, il direttore commerciale di Rheinpuls

Aria igienizzata a sforzo e costo ridotti

Ecco come agisce Luxcaire: quando la soluzione trasparente apportata sulle vetrate viene colpita dalla luce, avviene un processo di catalisi – il cui principio assomiglia molto alla fotosintesi clorofilliana – che deodora l’aria e la sanifica da germi e batteri. L’impiego di questo sistema di autopulizia diventa interessante soprattutto per gli hotel poiché basta un’applicazione per garantire un effetto a lungo termine. In tal modo, si riducono al minimo sia i costi di manutenzione sia la necessità di personale addetto. L’efficacia di questa innovativa tecnologia è stata comprovata da alcuni studi, svolti, tra gli altri, dall’Istituto di ricerca sulla troposfera di Lipsia e dall’Università di scienze applicate di Düsseldorf. Diversi hotel già utilizzano questo metodo di purificazione ambientale, a dimostrazione dei suoi effettivi vantaggi nella pratica.

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“Nel giro di soli novanta minuti Luxcaire è in grado di far decomporre fino al 90% di agenti patogeni presenti nell’aria. Anche gli odori sgradevoli saranno solo un brutto ricordo grazie a questo sistema.”
Heinrich Dorfer, titolare del Quellenhof See Lodge

Sistemi ecologici per un’aria ancora più pulita

Anche il team del rinomato resort di lusso Quellenhof, capitanato da Heinrich Dorfer, qualche mese fa era alla ricerca di prodotti efficienti, in grado di migliorare la qualità dell’aria negli ambienti interni alla struttura in maniera duratura. A tal fine, sono stati testati apparecchi a raggi UV-C, dispositivi filtranti mobili e sistemi di filtrazione HEPA, ma nessuno di questi ha soddisfatto appieno le aspettative. Solo le tecnologie della ditta Rheinpuls Health Care si sono dimostrate all’altezza delle loro esigenze.

Mai più calo dell’occupazione per colpa delle allergie

L’hotel Radisson Blu Media Harbour di Düsseldorf, in collaborazione con Rheinpuls Health Care, sta conducendo un’importante ricerca per testare l’efficacia dei prodotti Luxcaire contro gli allergeni, la quale si concluderà verso metà 2023. In pratica, ospiti abituali con allergie o malattie respiratorie trascorrono rispettivamente una notte in una camera comune e una in un ambiente dotato del sistema Luxcaire. Le prime valutazioni dirette confermano già una migliore qualità del sonno nelle stanze provviste dell’innovativa tecnologia; inoltre, i partecipanti allo studio si sono dichiarati disposti anche a spendere fino a un 15% in più per soggiornare in una struttura attenta a tale aspetto.

Gli odori sgradevoli saranno solo un brutto ricordo

A causa di un incendio, l’hotel Goldenes Rössl di Bressanone si è trovato a fronteggiare un serio problema di ambienti maleodoranti. In particolare, a causa di ciò un’ala di nuova costruzione sul retro della struttura era praticamente inutilizzabile. Finché gli addetti non hanno deciso di applicare Luxcaire nelle aree interessate: dopo soli tre giorni non c’era più traccia di cattivi odori. Questo a testimonianza del fatto che la tecnologia di sanificazione dell’aria firmata Rheinpuls Health Care garantisce una totale neutralizzazione degli odori anche nei casi più difficili – aspetto di indubbio vantaggio per attirare gli ospiti.

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La soluzione agli allergeni

I vantaggi di Luxcaire

• Elimina il 90% di polveri sottili e particolato ultrafine, virus, batteri, muffe, allergeni anche cattivi odori

• Zero emissioni di CO2 e dispendio energetico (più ecologico)

• Zero costi di manutenzione (per cambio del filtro, smaltimento…)

• Non necessita di particolare spazio o personale addetto e non genera inquinamento acustico

• Sanifica l’aria in modo permanente grazie alla sola reazione con la luce

• Efficacia testata da istituti e laboratori rinomati

Con Luxcaire garantite ai vostri ospiti e collaboratori protezione e benessere ottimali

“Finalmente il naso non ha gocciolato, non si è formato muco in gola e sono riuscito a dormire tutta la notte DI FILA!“

Rene Braun, di Neuss

Rheinpuls Health Care GmbH

T. +39 320 850 956 8

Mail: sven.goelz@rheinpuls.it

Website: https://luxcaire.de/

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“Un’esperienza davvero confortevole nonostante la mia allergia alla polvere: sono più che soddisfatto!”
Marco Wagner, di Wiesbaden
Anche voi volete alzare il livello del comfort e della soddisfazione degli ospiti? Allora visitate il nostro sito www.luxcaire.de Sven Gölz Direttore

Scegli il partner Verde!

Gestione rifiuti nel rispetto

Lamafer offre sostegno e consulenza a tutte quelle aziende che hanno compreso come, per realizzare una vera sostenibilità ambientale, sia necessario che i rifiuti non vengano visti come un problema, ma piuttosto come una risorsa. Grazie ad un know-how frutto di oltre 65 anni di

delle

norme. E del pianeta

esperti e di laboratori di analisi accreditati, è in grado di organizzare e gestire tutta la filiera del waste management, sgravando completamente i clienti della gestione dei rifiuti e delle documentazioni connesse, nel pieno rispetto delle disposizioni di legge.

condivisione degli obiettivi sono valori fondamentali e irrinunciabili che vanno difesi senza compromessi.

Servizi al vostro servizio

Il rifiuto viene sottoposto ad una cernita accurata, effettuata da personale specializzato, e da questa selezione viene recuperato il materiale da indirizzare ai siti produttivi più idonei (cartiere, produttori di pannelli per mobili, acciaierie, ecc.). Grazie a questo processo di lavoro, Lamafer è in grado di rimettere nell’economia circolare circa l’80% del prodotto consegnato, contribuendo in maniera decisiva ad una corretta tutela ambientale.

Lamafer mette a disposizione dei propri partner una serie di servizi d’eccellenza: acquisto di metalli ferrosi e non ferrosi quale partner delle migliori acciaierie e fonderie d’Italia, raccolta e riciclaggio di rifiuti non pericolosi attraverso procedure e attrezzature d’avanguardia garantendo la tracciabilità del rifiuto stesso, raccolta e smaltimento di rifiuti pericolosi e sanitari nel rispetto delle normative di legge vigenti, consulenza ambientale e ADR, tenuta registri e MUD, trasporto in conto terzi.

lavoro sul territorio, l’azienda bolzanina è in grado di dare risposte chiare ed efficaci per il riciclaggio corretto di una vasta gamma di materiali e per lo smaltimento finale dei rifiuti secondo la specificità di ogni realtà produttiva. Anche della vostra.

Attraverso il supporto di consulenti

Le persone prima di tutto

Professionalità e organizzazione sono indubbiamente fattori fondamentali per il successo di un’attività commerciale, ma per ottenere grandi risultati è necessario partire sempre dalle persone. Chi lavora in Lamafer sa che il rispetto umano, l’etica del lavoro e la

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LAMAFER info@lamafer.com / T. +39 0471 918191 www.lamafer.com
Noi siamo Lamafer. Il vostro waste manager d’eccellenza.

BEING GREEN IS IN OUR NATURE

Siamo un’azienda di persone esperte ed appassionate, un anello essenziale nella catena virtuosa dell’economia circolare in Alto Adige.

Siamo un’azienda che facilita il dialogo fra chi produce il rifiuto e chi lo lavora per dargli una nuova vita, migliorando così anche quella del nostro pianeta.

Siamo un’azienda che opera ogni giorno, con grande professionalità, per offrire la rintracciabilità del rifiuto, al fine di garantire un “vero processo di riciclo”, nel completo rispetto di tutte le normative di legge.

Da oltre 60 anni, siamo Lamafer: il vostro waste manager.

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Via G. Keplero, 5 - Bolzano 0471-918191 info@lamafer.com
www.lamafer.com

Lobis Ich steh drauf!®

Due sostenitori della natura e della tradizione

Da secoli, il nostro hotel e ristorante, situato in un luogo unico come Cortaccia e dalla storia ricca di vicissitudini, viene gestito con grande dedizione e la costante ambizione di conciliare in simbiosi la tradizione con il nuovo. Visto il forte legame dello Schwarz Adler col territorio, prediligiamo sempre materiali naturali e sostenibili come il legno, la pietra e il vetro, in caso di interventi. Da decenni, infatti, la manutenzione delle pareti antiche è frutto di un lavoro certosino. Anche per la posa di pavimenti in legno e piastrelle così come per il restauro di superfici già esistenti, ci teniamo a un’esecuzione accurata, motivo per cui la ditta Lobis è ormai da tempo l’esperto al quale ci affidiamo.

Lobis Böden

I-39100 Bolzano

Via Innsbruck, 27-29

T. +39 0471 051573

info@lobis.biz

www.lobis.biz

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Ristorante Schwarz Adler

Centro Porsche Trento. Road to zero.

La corsa trentina sulla strada della sostenibilità

La realtà che conosciamo subisce ogni giorno grandi cambiamenti e la cosa più importante per un’azienda è saperli gestire. Tra i vari modi che si hanno per affrontare una situazione, Porsche ha scelto di contribuire a proprio modo. Parlando di attenzione all’ambiente e alla sostenibilità, l’apice del cambiamento è rappresentato da Porsche Taycan, primo modello a propulsione completamente elettrica e sinonimo di potenza sotto tutti i punti di vista – non scostandosi per estetica e prestazioni dal DNA sportivo di Porsche.

Il Centro Porsche Trento, da qualche anno, abbracciando lo spirito green del marchio, ha deciso di investire anche localmente, sul proprio territorio, attraverso il progetto Destination Charging:

una promozione della rete di ricarica elettrica che coinvolge una selezione di strutture ricettive e ristorative di alto livello in Trentino che puntano sulla sostenibilità.

Sull’onda di questo progetto, il Centro Porsche Trento, l’anno scorso ha creato un format a puntate – nominato Road to Zero – che intende portare avanti nei prossimi anni, per raccontare il territorio e le attività promosse da aziende locali. Un modo per sensibilizzare la clientela in materia di sostenibilità e mostrare il lato green e tecnologico del Trentino. Le puntate del 2022 sono visibili sul canale YouTube e sul sito del Centro Porsche Trento.

L’iniziativa ha visto nelle scorse puntate la sportiva 100% elettrica fare da teatro

per le storie di quattro partner. Lorenzo Delladio, CEO e presidente de La Sportiva, Marco Cani general manager di Bonfiglioli, Matthias Gasser amministratore delegato di Menz&Gasser, e Marcello Lunelli vicepresidente di Ferrari, hanno raccontato l’attenzione e la passione che mettono nel proprio prodotto e nella tutela e valorizzazione del territorio.

Curiosi di scoprire i partner delle puntate del 2023?

CENTRO PORSCHE TRENTO

I-38121 Trento

Via Alto Adige, 30

trento.porsche@dorigoni.com

WWW.DEALERS.PORSCHEITALIA.COM/TRENTO

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PR

Martin Obermarzoner

Dopo aver fatto esperienza come chef in diversi ristoranti rinomati dell’Alto Adige, ben vent’anni fa Martin Obermarzoner rilevò il ristorante Jasmin dei suoi genitori a Chiusa. Già agli arbori, il suo spirito ambizioso gli aprì la via verso una carriera insignita di riconoscimenti: nel giro di pochi anni ricevette due stelle Michelin e quattro cappelli Gault Millau. Anziché adagiarsi sugli allori, elaborò un nuovo concetto di ristorazione, con il quale oggi va in scena insieme alla moglie Marlis: si tratta dell’esclusivo chef’s table. “Chiedete e vi sarà dato” è il motto con cui conquista i suoi ospiti, ponendo sempre particolare attenzione ai dettagli.

Quanto contano cappelli e stelle in questo settore?

In passato erano considerati un’istituzione. In tempi in cui i ristoranti si trovano attraverso vari canali e ci si fa ispirare dai più disparati concetti culinari, non sono più tanto significativi. Si ha l’impressione che i premi conferiti agli chef siano più necessari per gli sponsor delle guide. Anche nel nostro campo si sembra perseguire il dio denaro e noi non vogliamo, né possiamo, più stare a questo gioco.

I Suoi tre ingredienti preferiti?

Lime, pesce e olio di oliva. Quest’ultimo, ad esempio, non è contemplato nella cucina nordica, motivo per cui non la condivido.

Nel private dining sono sempre richieste creatività e unicità. Dove trova ispirazione?

Cosa attende i commensali che siedono nella private dining room?

Una cucina sincera. Non seguo i trend dettati dalle guide; piuttosto propongo piatti classici a base di pesce e carne. Nessuna alternativa vegana: non è il mio mondo.

A soli 24 anni fu lo chef stellato più giovane d’Italia. Che emozioni provò?

Fu una vera sorpresa. Ne fui felice ed ebbi la dimostrazione che stessi facendo qualcosa di buono. Tuttavia, non immaginavo che sarebbero arrivate tante altre gratificazioni.

Un po’ ovunque. Alla TV, in ferie, nei giornali… o anche quando mangio in un altro posto.

Se non è ai fornelli…

Sono su una spiaggia in vacanza, al ristorante, sul divano, ad ascoltare i Metallica, a bere del buon vino o a guidare la mia dodici cilindri.

Cosa consiglia ai talenti di domani?

Sono un po’ all’antica, non so se i valori in cui credo siano ancora attuali: parlo di onestà, diligenza, voglia incondizionata di fare e perseveranza.

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PERSONALITY
Veronika Wolf Bischofhof
www.inoxdesign.eu

Miele è per l’ambiente

“Sostenibilità” per Miele Professional non è soltanto una parola, ma una responsabilità da assumere ogni giorno. Sin dal 1899, l’azienda punta solo al meglio, sia per i clienti che la scelgono che per l’ambiente.

Grazie alle tecnologie innovative, i nuovi essiccatoi e le lavatrici Miele permettono di risparmiare corrente elettrica e acqua, abbassando così

notevolmente l’impatto ambientale. Oltre al consumo ridotto delle risorse energetiche, i prodotti della linea Professional si caratterizzano per essere più economici e per garantire un funzionamento duraturo nel tempo, nonché cicli di lavaggio sicuri, rapidi ed efficienti.

Per Miele, agire in modo sostenibile è un saldo valore aziendale, che

concorre in maniera imprescindibile a costruirne il successo a lungo termine.

Difatti, l’azienda si è posta un obiettivo ambizioso a livello internazionale: diventare leader globale nel settore in termini di salvaguardia ambientale, puntando in futuro a un impatto zero sul clima in tutti i suoi siti produttivi. Miele sostiene con coscienza e convinzione l’obiettivo dei 2 °C fissato dalla politica climatica internazionale.

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Sempre più green : Miele punta all’impatto zero sull’ambiente.

1) Promuovere la sostenibilità su tutti i livelli.

Miele lavora continuamente affinché la sostenibilità diventi una componente essenziale di ogni fase del ciclo di vita del prodotto e aiuta i partner a porsi e raggiungere buoni propositi ecologici, per un uso più oculato delle risorse. Inoltre, l’azienda si impegna a ridurre del 15% le emissioni di CO₂ durante la fase di utilizzo dei prodotti entro il 2030, per contribuire al perseguimento dell’obiettivo in termini di emissioni.

2) Rendere i macchinari 100% neutrali in termini di CO₂. Lo sviluppo dei prodotti si è sempre concentrato in particolare sulla lunga durata e sull’efficienza nei consumi. Tutte le macchine sono accuratamen-

te testate durante prove rigorose. Ad esempio, le lavatrici Miele sono sottoposte a 30.000 cicli di programma. Con soluzioni sostenibili e di alta qualità, l’azienda aiuta i propri partner a raggiungere una maggiore redditività ed efficienza, sulla strada verso gli obiettivi di sostenibilità.

3) Dare nuova vita alle vecchie macchine per evitare di produrre rifiuti.

Innanzitutto, la durata delle macchine Miele è prolungata da un servizio di manutenzione e riparazione qualificato. Molta attenzione è data alla gestione dei ricambi, pianificando anche in modo ottimale i percorsi per ridurre la necessità di trasporto. L’azienda riutilizza parti e materiali; inoltre, punta a mettere in atto una catena di creazione del valore circolare, a zero rifiuti netti, in cui tutti i materiali delle macchine ritornino in

circolo al termine della loro vita utile. Ad esempio, almeno il 95% dei componenti della linea Piccoli giganti può essere riciclato, mentre i flaconi in PET da 500 ml per ProCare Universal 70 ST sono realizzati al 100% con materiali di riciclo.

MIELE ITALIA

I-39057 Appiano

Strada di circonvallazione, 39 professional@miele.it

WWW.MIELE.IT

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Le tre promesse all’ambiente by Miele
Tecnologie innovative garantiscono un significativo risparmio energetico.

Realizzare i sogni degli ospiti grazie al leasing

I desideri degli ospiti stanno cambiando e con essi il concetto di qualità nel turismo: estetica, ambiente e lusso sono tutti aspetti allo stesso modo importanti. È tempo di reinventarsi, anche in tema di finanziamenti. A tal proposito, la società Hypo Vorarlberg Leasing S.p.a., con sede a Bolzano, rappresenta da molti anni un partner affidabile per l’hôtellerie di alto livello.

Oltre a presentare un’architettura accattivante, è altrettanto fondamentale fare un uso ponderato delle risorse naturali. Questo tipo di attenzioni influiscono positivamente sull’impressione complessiva che un ospite ha di un hotel o di un resort e sul posizionamento sul mercato.

Tuttavia, tenere presenti più aspetti in

fase di costruzione o ristrutturazione di una struttura comporta un aumento esponenziale dei costi. Ecco allora che, fortunatamente, si può contare sul leasing per sostenere le spese. Questa forma di finanziamento vede il capitale proprio conservato, la liquidità preservata, così come la durata e le rate adattate alle esigenze del singolo. Inoltre, i locatari possono beneficiare di vantaggi fiscali.

zione a contatto con la natura. Per continuare, l’Hotel Schennerhof ha recentemente investito in arredi e nuove attrezzature per la cucina, così da rimanere al passo con i tempi. Entrambi i progetti sono stati finanziati dalla società Hypo Vorarlberg Leasing, la quale è specializzata in leasing di immobili, macchinari e strumentazioni di ogni tipo, nonché attiva sul mercato da oltre tre decenni e sempre al fianco dei suoi clienti in tutta l’Italia settentrionale.

Leasing per interni ed esterni Per fare qualche esempio pratico, citiamo il nuovo LLAC Living Nature Hotel della nota famiglia di albergatori Rosatti, a Limone sul Garda. La struttura è stata ricavata dall’originario accostamento di legno e marmo e vuole essere un luogo di rigenera-

I-39100 Bolzano

Via Galileo Galilei, 10/H

info@hypovbg.it

WWW.HYPOLEASING.IT

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HYPO VORARLBERG LEASING S.P.A. Hotel LLAC Christian Fischnaller, direttore commerciale Hotel Schennerhof

Edificio sostenibile ad alta efficienza energetica

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Nel cuore di Bolzano in posizione strategica immersa nel verde

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HIER KOMMT DIE RUBRIK 83 WALTHERPARK DI VALORE NEL TEMPO Piazza Walther 22, 2° piano, Bolzano | waltherpark.com | sales@waltherpark.com | +39 0471 183 04 60
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