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Graham’s la più antica Casa di Porto impegnata nella sostenibilità

La magnifica Valle del Douro, Patrimonio Unesco dal 2001 si sviluppa in 250mila ettari, 35 dei quali dedicati alla viticoltura, che rientra in pieno diritto tra quelle eroiche

A cura di Redazione Centrale Tdg

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Le vigne si sviluppano tra gli 80 e i 550 metri s.l.m., i terrazzamenti su suoli di granito e scisto prendono il nome di pàtamares e costituiscono l’unica via di acceso per l’uomo e la lavorazione della vite, con pendenze che arrivano anche al 30%. Un paesaggio ricco di biodiversità che il poeta Miguel Torga definisce come “un poema geologico di assoluta bellezza”. Con la vite convivono olivi, limoni, erbe, aranci, fichi, e piante di moltissime tipologie. Un habitat incredibile, di fertilità mostruosa.

La delimitazione dei confini produttivi è antica, risale al 1756 ad opera del Cadastro, l’Ente governativo che fa parte del Departamento de Producão Vegetal (DPV) che ogni anno indica il volume massimo di produzione consentito ai produttori per controllare e certificare il migliore livello di qualità possibile. I vigneti sono classificati in sei categorie, dalla A alla F, e prendono in considerazione le pendenze, il suolo, l’esposizione, la produttività e il sistema di allevamento. Il punteggio di questi elementi definisce il prezzo dell’uva. Un lavoro necessario essendo oltre trentamila gli agricoltori che conducono familiarmente diversi ettari di vigneto.

STORIA E PRODUZIONE

Graham’s Port, fondata nel 1820, con i suoi oltre duecento anni alle spalle, è tra le più antiche aziende di Porto; di proprietà della famiglia Symington dal 1970, la superficie vitata supera i 350 ettari. Con altre 27 tenute nel Douro, questa famiglia inglese arriva a possedere 1000 ettari. Una proprietà vastissima a capo di una sola famiglia.

Un prestigio unico, perché è anche con Graham’s che si avvia una produzione di Porto più concreta; nel 1980 l’azienda ha costruito il suo primo lodge nella Quinta do Agro che domina Porto e Vila Nova de Gaia. Un sito importante, vicino a una città chiamata Cale, fondata dai romani che si insidiarono anche specularmente nel lato opposto della riva del Douro, a Portus. Un’area divenuta oggetto di contesa nel Medioevo tra Cristiani e Berberi al punto che divenne nota come Portus-Cale, il nome dell’attuale Portogallo.

Nonostante i suoi 130 anni di attività, la cantina è attiva e ospita ogni anno oltre 3500 botti di Porto Vintage (molte risalenti a metà del secolo scorso). Dal 2013 è tra le tappe preferite di molti visitatori provenienti da tutto il mondo che possono ultimare il percorso di visita pranzando al ristorante Vinum. La Casa è nota infatti per la produzione di Porto che beneficiano di moltissimi anni di affinamento, immessi nel mercato quando raggiungono il momento ideale per essere goduti.

È il caso dei Tawny 10, 20, 30, 40 o del The Tawny, blend di moltissime annate, affinati in botti di quercia da 50-70 ettolitri. Con il Late Bottled Vintage (noto come LBV), non filtrato, si sottolinea il carattere di una singola annata, quasi sempre prodotto per la maggior parte con uve provenienti dalla Quinta do Malvedos di 100 ettari, il principale polo produttivo di Graham’s. L’azienda vanta estimatori storici illustri, ricordiamo Sir Winston Churchill, Barack Obama e la famiglia Reale inglese di cui è fornitore ufficiale da secoli.

LA STRATEGIA PER LA SOSTENIBILITÀ

Graham’s affronta la sfida per contrastare gli effetti del cambiamento climatico con grande impegno da anni, imponendosi di raggiungere degli obiettivi ben precisi entro il 2025: l’uso di sola energia rinnovabile, l’impiego esclusivo di veicoli elettrici o ibridi, ridurre l’emissione di Co2 del 35% per ogni litro di vino prodotto (imbottigliato nell’ultima decade); riduzione dell’acqua del 10% durante le fasi di vinificazione e imbottigliamento, ripristino del verde, costruzione di strutture ecosostenibili.

Il tutto volto all’ottenimento di riconoscimenti ambientali per l’impegno profuso a simboleggiare un esempio virtuoso per le generazioni future.

Graham’s Port è distribuito da Sagna.

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