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Creta: Tradizionale Taverna
Creta, Tradizionale Taverna Ntounias, naturalmente Slow
La tradizionale Taverna di Ntounias, è un punto di riferimento a Creta, l’isola greca più a sud dell’Egeo.
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A cura di Carmen Guerriero
AChania, meravigliosa cittadina a nord ovest dell’isola, mi avevano riferito che Stelios – questo è il nome del titolare della taverna Ntounias – una decina di anni fa aveva un ristorante in pieno centro.
Poi, all’improvviso, la decisione di trasferirsi in montagna, nel villaggio di Drakonìas, sulle prime pendici del monte Lefka Ori, la “Montagna bianca”, la più alta dell’isola.
La strada per arrivare al villaggio attraversa l’imponente gola di Eleftherios Venizelos, a ridosso del villaggio di Theriso, reso famoso nel 1905 da Eleftherios Kyriaku Venizelos, uno dei più importanti uomini politici della Grecia moderna, con la dichiarazione di rivoluzione contro la monarchia del Principe George imposta al popolo greco dalle grandi potenze, che portò, poi, all’annessione di Creta al resto della Grecia.
prima di una curva, l’odore acre della legna combusta ha anticipato lo spettacolo inaspettato di quattro pentole tipiche cretesi in terracotta sul fuoco, in strada, all’aria aperta.
Una grande insegna di legno con la scritta “Welcome, Slow Food Taverna, Dounias, Drakona” segnava l’ingresso di una cucina che non t’aspetti!
Forno a legna, cucina di ghisa a legna, pagnotte di grano misto pronte per essere infornate, pentole di stufato di capra sul fuoco, ghemistà, ortaggi vari ripieni di riso e myzithra (formaggio di capra tipico cretese) profumate di menta, Kalitsounia, una sorta di rustici al formaggio– sempre myzithra – tipici di Sitìa, qui nella versione con gli spinaci, semplici patate fritte nell’olio d’oliva cretese e tanto altro attendeva di essere cotto mentre Stelios girava come una trottola tra forni e fornelli, brandendo, a mò di fendente, un lungo termometro per il latte.
Tra salite e discese, gole strettissime e panorami a perdita d’occhio, ho percorso uno dei più incredibili itinerari mai fatti, immersi tra silenzi rotti solo dagli scampanellii delle capre lungo le stradine tortuose, pervase da intensi profumi di timo e rosmarino selvatico. D’un tratto, In mezzo a tanto trambusto, ho pensato, con un pizzico di ironia, a quanto suonava strana, la scritta dell’insegna esterna “Slow”… Stelios, quasi intuendo, mi ha sorriso e, continuando a girare l’agnello al limone e timo sul fuoco, ha esclamato: “Il cibo è Slow !”.
Stelios, proprietario della taverna, mentre prepara una pietanza
Stelios mentre prepara lo stufato di capra
Stufato di capra
Boureki di Chania
Forno alimentato con la brace
La filosofia di Stelios è molto semplice e trae origine dagli insegnamenti di madre e nonna che gli hanno fatto apprezzare l’autenticità della cucina cretese, la qualità delle materie prime provenienti da prodotti locali, l’identità e riconoscibilità di piatti e sapori territoriali.
Più che una taverna, la sua è una fattoria, con orti dove si producono frutta, verdura ed ortaggi che utilizza in cucina e, poco distante, ci sono aree dove pascolano, in libertà, greggi di pecore, capre, piccole mucche di razza pregiata locale e conigli.
I tavoli sono disposti sotto un pergolato di rampicanti che offrono ombra e panorami sereni. Tra una portata profumata ed un’altra fumante di autentici piatti della tradizione cretese, si inseguono, gioiosi, tra i tavoli, allegri tintinnìi con semplici bicchieri di vetro colmi di rustico “Vilana” al ritmo di “yamas!”, brindando al piacere del tempo ritrovato e al cibo “very slow”.
Degustando # #
134 Pinot Nero Doc “3 Fucili” 2016 136 Magliocco - Fervore 2016 138 Alto Adige Doc Sauvignon Mantele 140 Alto Adige Doc Cabernet Riserva Mumelter 2016
Pinot Nero Doc “3 Fucili” 2016 Piemonte
Cascina Faletta Pinot Nero Doc “3 Fucili” 2016
Casale Monferrato (AL) – www.faletta.it
“Costruita nel 1881, a 7 km. da Casale Monferrato, Cascina Faletta ha il fascino e l’eleganza d’antan dati da una accurata ristrutturazione che ha esaltato i particolari d’epoca rispettando la classica struttura del casale di campagna.Un locus amoenus con camere e ristorante d’eccellenza reso smart e funzionale dall’adozione della domotica. L’emblema della Tenuta – 3 fucili incrociati – è dovuto al ritrovamento in una stanza nascosta di tre fucili modello 91 Carcano, ancora carichi di munizioni calibro 6,5. Lo stesso logo è diventato successivamente anche l’etichetta del loro vino simbolo, un Pinot Nero in purezza.”
Caratteristiche del vino
Il Piemonte Pinot Nero Doc “3 Fucili” 2016 proviene da Bricco del Mandorlo, vigneto dal terreno argilloso-calcareo, suolo ideale alla coltivazione di vini a bacca nera di grande qualità. Vinifica in tini di legno da 40 hl ed ha un affinamento di 24 mesi.
colore bouquet
Rosso rubino intenso e limpido con riflessi granata.
sapore
Naso leggermente balsamico e speziato, pepe bianco in evidenza, elegante, con spiccati sentori di sottobosco e piccoli frutti rossi oltre a un leggero floreale. Il legno non è invadente.
In bocca è fresco e delicato, di elegante immediatezza; il tannino è leggero, setoso e pulito. Le note fruttate sono dolci e amabili, ma affiora anche una gradevole acidità. Emerge nel finale una nota minerale e sapida ad intensificare la persistenza. Vino armonico, di grande piacevolezza e soddisfazione.
abbinamento consigliato
Perfetto per un aperitivo raffinato, è ottimo con gli antipasti, anche grassi, e con primi delicati sia di carne sia di verdure. Ben accompagna carni bianche ma anche l’agnello e il maiale, i formaggi freschi e di media stagionatura, ma non troppo piccanti. Da provare col pesce, dal salmone al forno o dal tonno scottato o altro pesce azzurro all'intenso cacciucco... Vi stupirà!
Magliocco - Fervore 2016 Calabria IGP
Terre di Balbia Magliocco – Fervore 2016
Altomonte (Cs) – www.terredibalbia.it
“Gli otto ettari di vigneti coltivati a Magliocco, Gaglioppo e Merlot dell’azienda agricola Terre di Balbia sono a Montino, nel Comune di Altomonte (CS), borgo medievale tra i più belli d’Italia, anticamente chiamato “Balbia” da Plinio il Vecchio (23-79 d.C.) per via del famoso vino “Balbino”. La potatura è controllata dai “preparatori d’uva” più importanti del mondo, Simonit & Sirc, mentre l’enologo risponde al nome di Gianfranco Fino, il famosissimo vignaiolo salentino che ha rivalutato l’immagine del Primitivo di Manduria col suo famoso ES. Con queste premesse è ovvio attendersi una produzione di vini di alta qualità, e tali sono.”
Caratteristiche del vino
Il Fervore, Magliocco in purezza, è un rosso intenso ed elegante. Matura 9 mesi in barrique, 50% nuove e 50% di secondo passaggio, e affina 24 mesi in bottiglia.
colore
È di un brillante color rubino dai riflessi granato.
bouquet
Al naso si presenta intenso, con sentori di carruba e note di frutti di bosco.
sapore
In bocca ha eleganza, sapidità e piacevolezza e con tannino evidente ma equilibrato con note leggere di frutta rossa e liquirizia. Di buona persistenza, il suo sapore vi stupirà.
abbinamento consigliato
Piatti regionali e stagionali anche piccanti, per le sue note fruttate è ottimo da degustare con salumi, primi al sugo di carne, carni arrosto, formaggi di media e lunga stagionatura.