turismo LA RIVISTA DELL’OSPITALITÀ ORGANO UFFICIALE FEDERALBERGHI
d’Italia
N. 3 Giugno 2012 SPECIALE
Hotel Design
NOVITÀ E TENDENZE PER L’AMBIENTE BAGNO Food&Beverage
ARTE E SEGRETI DELLA MISE EN PLACE Management
MODELLI DI LEADERSHIP PER HOTEL DI SUCCESSO
62a Assemblea Federalberghi
DOSSIER TERME &SPA
BERNABÒ BOCCA Presidente Federalberghi
Editoriale
PROROGATA LA PREVENZIONE INCENDI
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l Ministro dell’Interno ha prorogato al 31 ottobre 2012 il termine per la presentazione della domanda di ammissione al piano straordinario di adeguamento antincendio, nonché il termine entro il quale le aziende interessate devono essere in possesso delle misure di sicurezza essenziali per la prosecuzione dell’attività. Dopo aver assolto a questo primo adempimento, le strutture ricettive con oltre 25 posti letto avranno tempo sino al 31 dicembre 2013 per ultimare l’adeguamento ai criteri di sicurezza antincendio. Il provvedimento di proroga accoglie le istanze di Federalberghi, ribadite da ultimo nel corso della nostra Assemblea di Taormina (della quale nelle pagine che seguono troverete un’ampia sintesi dei lavori), tese a evidenziare la necessità di una revisione delle scadenze, al fine di renderle compatibili con l’entità dei lavori e di tener conto della difficile congiuntura in atto e dell’imminente avvio della stagione turistica estiva.
Le nostre richieste sono state supportate anche da una risoluzione parlamentare bi-partizan approvata all’unanimità dalle Commissioni Ambiente ed Attività Produttive della Camera dei Deputati. Il percorso di adeguamento è facilitato dal fatto che nel corso del 2011 abbiamo ottenuto l’approvazione di un regolamento per la semplificazione dei procedimenti, riducendo il numero dei casi in cui è necessario il rilascio del certificato di prevenzione incendi. Non è più tempo di indugiare, quindi, anche in considerazione del fatto che, in seguito alle ripetute proroghe, l'Unione Europea ha attivato una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia. Siamo certi che le imprese non mancheranno di cogliere questa opportunità, che consentirà di migliorare gli standard di sicurezza delle strutture, a tutela di clienti, dipendenti, soci e collaboratori familiari.
“Abbiamo ottenuto l’approvazione di un regolamento per la semplificazione dei procedimenti, riducendo il numero dei casi in cui è necessario il rilascio del certificato di prevenzione incendi”
SOMMARIO Giugno 2012
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PROROGATA LA PREVENZIONE INCENDI
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di Bernabò Bocca 3
turismo d’Italia EDITORE
Overview 7
TTG Italia S.p.A. Presidente Gianni Piacenti
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Amministratore delegato Paolo Audino audino@ttgitalia.com
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Direttore generale Guido Groppi groppi@ttgitalia.com Via Nota, 6 - 10122 Torino Tel. 011.4366300 Part. Iva 05464330488 DIRETTORE RESPONSABILE
Paolo Audino COORDINAMENTO EDITORIALE
Antonia Zanardini zanardini@ttgitalia.com
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ART DIRECTION E GRAFICA
Laura Ferriccioli mail@trademagazine.it
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RESPONSABILE VENDITE
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PUBBLICITÀ
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Rosaria Dimonte dimonte@ttgitalia.com Marina Orselli orselli@ttgitalia.com
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Catia Di Girolamo materiali.online@ttgitalia.com digirolamo@ttgitalia.com UFFICIO ABBONAMENTI
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Arte chiama Arte di Roberto Negri Prodotti e news
Assemblea Federalberghi
Gloria Armiri armiri@ttgitalia.com
MATERIALI PUBBLICITARI
Il fascino di un antico maniero di Vittoria Baleri Osmosi urbana di Antonia Zanardini Il benessere che viene da lontano di Silvia Salvaderi Alla ricerca del tempo perduto di Antonia Zanardini Speciale bagno Le infinite forme dell’acqua di Emma Sarzi Sartori
Food&Beverage
MARKETING E COMUNICAZIONE
Sabina Fornasari fornasari@ttgitalia.com
Strategie anti crisi di Simona Parini Investire nel benessere di Simona Parini
Hotel Design
Emilio La Serra laserra@federalberghi.it COLLABORATORI
Grandi preparativi per SUN 2012 Turismo: al via il nuovo apprendistato Gli alberghi del futuro I blogger scoprono Rimini Crescita a doppia cifra per Expedia Hotel Zapping
Dossier Terme&Spa
COORDINAMENTO FEDERALBERGHI
Vittoria Baleri, Federico Belloni, Roberto Negri, Simona Parini, Silvia Salvaderi, Emma Sarzi Sartori
L’EDITORIALE DI PAOLO AUDINO
Editore incaricato da Federalberghi per l’organo di informazione Turismo d’Italia
LA RIVISTA DELL’OSPITALITÀ
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L’allarme di Federalberghi alla 62a Assemblea di Emilio La Serra La riunione dei comitati di Emilio La Serra L’assemblea dei giovani di Emilio La Serra L’analisi del settore
Hospitality 68 70 74
Quanto vale il tuo albergo? di Gianni Martino Il capitale umano di Stefano Poeta Leadership, una questione di stile di Federico Belloni
Focus On 18 29 45 46 54 66
Gobbetto Vimar Gamba Manifatture 1918 FAS Italia Pedersoli Geze
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Nel prossimo numero Aziende e inserzionisti
Turismo d’Italia
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turismo LA RIVISTA DELL’OSPITALITÀ ORGANO UFFICIALE FEDERALBERGHI
PAOLO AUDINO Amministratore delegato TTG Italia SpA EDITORE INCARICATO DA FEDERALBERGHI PER L’ORGANO DI INFORMAZIONE TURISMO D’ITALIA
d’Italia
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l grande successo con cui si è chiusa anche l’edizione 2012 del Salone del Mobile di Milano (sull’argomento trovate un ampio servizio su questo numero di Turismo d’Italia), induce ad una serie di considerazioni. Alcune toccano direttamente il settore alberghiero, altre lo sfiorano soltanto, ma su argomentazioni di indubbio interesse per la categoria. Partiamo da queste ultime, vale a dire da qualche pensiero in libertà su fiere e affini. Si, affini, perché il cosiddetto “Fuori Salone” che coinvolge l’intero capoluogo lombardo nei giorni del Salone è un qualche cosa di anomalo rispetto a quanto avviene nell’ufficialità dei padiglioni. Una serie di iniziative che nel corso degli anni si sono moltiplicate, si sono affinate verso direzioni ben precise, quella del design, della sperimentazione, dell’esplorazione delle tendenze, della lettura dei bisogni. Iniziative prima quasi casuali ed estemporanee che hanno via via preso consistenza, si sono in qualche modo organizzate e hanno dato ulteriore spinta e visibilità ad una fiera già importante.
E questo è il punto. Le fiere. Qualcuno, in uno dei giochi preferiti dagli italiani, ripete il tantra del loro de profundis. Altri preferiscono lavorare a progetti consistenti e di qualità, perché le rassegne fieristiche, a patto che siano frutto di un progetto sui contenuti e quando siano ispirate dai mercati, dai loro attori, dalle loro tendenze, restano uno dei modi migliori per stare in un comparto con vitalità ed efficacia. La seconda considerazione riguarda in qualche modo anche noi di Turismo d’Italia. Non sarà sfuggito ai lettori più attenti o a quelli che hanno seguito negli anni il nostro periodico, un graduale spostamento del nostro baricentro editoriale. Più design, più ambientazione, più servizi alle imprese (molti altri ne arriveranno numero dopo numero) e consulenza. Il Salone del mobile ed il suo fuori salone sono diventati punti di riferimento importanti per gli albergatori, hanno raccolto la loro attenzione sui temi degli ambienti, del design, dell’ecologia, della ristrutturazione, hanno cioè toccato quei tasti che, in tempi di recessione e di crisi del mercato, sono gli unici che un imprenditore del settore alberghiero possa toccare con idee e progetti che richiedono talvolta più propensione al cambiamento che capacità di investimento. Il cambiamento oggi è vitale e deve passare prima attraverso le idee, poi dalla loro attuazione. Turismo d’Italia può dare un contributo alle prime e qualche suggerimento sulla seconda. Per un editore specializzato si tratta di obiettivi magari ambiziosi ma probabilmente gli unici che davvero possano fare la differenza. Buona lettura.
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Turismo d’Italia
OVERVIEW
GRANDI PREPARATIVI PER SUN 2012 Dal 7 al 9 ottobre appuntamento a Rimini per il Salone Internazionale dell’Outdoor. Tra le novità: Garden SUN, dedicato alla progettazione del verde, e DEC’OR 365, riservato alla decorazione d’interni
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n’edizione speciale, quella che si preannuncia, per celebrare i 30 anni di SUN, la fiera che edizione dopo edizione ha portato il quartiere fieristico Riminese al centro dell’attenzione internazionale per l’offerta di arredi outdoor. Dal 7 al 9 ottobre andrà così in scena la fiera divenuta la vetrina di un mercato che è divenuto sempre più importante in termini economici e che, edizione dopo edizione, si è trasformato in un fenomeno di costume. Tre giorni di esposizione, eventi speciali, laboratori, installazioni, incontri e affari: la 30a edizione del Salone
internazionale dell’esterno (12 padiglioni, 90.000 mq, 700 espositori) presenterà una ricchissima galleria di novità e anteprime outdoor per la stagione 2013. Rispetto alla passata edizione – chiusasi con 25.446 operatori in visita – SUN 2012 annuncia sostanziali novità: oltre ai comparti più classici dell’esposizione (arredi, corredi, accessori, luci e bbq;
piscine e miniSpa; gioco e divertimento; spiagge) e a quelli più recenti (arredo urbano; pavimentazioni; hotellerie e locali), i visitatori troveranno i nuovi Garden SUN, dedicato alla progettazione del verde, e DEC’OR 365, riservato all’home decoration. Da segnalare anche il ridisegno dell’ala Ovest della Fiera, dove saranno disposti
i padiglioni dedicati a case mobili e campeggio, ad arredi e corredi per gli stabilimenti balneari, GIOSUN, l’area destinata ai giochi e allo svago all’aria aperta, e il percorso espositivo adibito al benessere “in e con l’acqua”.
Turismo: al via il nuovo Federalberghi, unitamente alle altre organizzazioni che sottoscrivono il CCNL Turismo, ha raggiunto un'intesa con le organizzazioni sindacali Filcams/CGIL, Fisascat/CISL e Uiltucs/UIL per la disciplina contrattuale dell'apprendistato. L’accordo prevede la possibilità di assumere apprendisti per lo svolgimento di tutte le attività tipiche del settore turismo, con contratti che potranno durare sino a 36 mesi, elevabili in alcuni casi a 48. Gli apprendisti dipendenti da aziende alberghiere saranno iscritti al fondo di assistenza
APPRENDISTATO
sanitaria del settore turismo. La retribuzione iniziale sarà pari all'80% di quanto previsto per il lavoratore qualificato e crescerà sino a raggiungere, al quarto anno, il 95%. Un passaggio essenziale dell'accordo riguarda la possibilità di assumere apprendisti stagionali, con contratto a tempo determinato, definendo soluzioni che tengono conto delle specificità del settore. Gli apprendisti stagionali potranno prestare servizio anche per
periodi di breve durata durante l'intervallo tra una stagione e un’altra e beneficeranno del diritto di precedenza nella riassunzione per la stagione successiva. Bernabò Bocca, presidente Federalberghi, evidenzia anche come le parti sociali abbiano inviato un messaggio esplicito al Governo, richiedendo che la riforma del welfare non pregiudichi gli equilibri definiti dal CCNL Turismo in materia di apprendistato.
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OVERVIEW
Gli alberghi del FUTURO Oltre 150 manager di strutture alberghiere a 4 e 5 stelle in Europa, soci dell’European Hotel Managers Association, hanno fatto il punto della situazione e tracciato nuovi percorsi per lo sviluppo futuro del settore
al 29 marzo all’1 aprile Vienna è stata lo scenario del General Meeting EHMA 2012. Al centro del meeting il tema della tecnologia: «Gli alberghi sono coinvolti molto più di quanto si possa immaginare nello sviluppo incalzante di dispositivi hi-tech sempre più interattivi – ha sottolineato
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Peter Bierwirth, presidente dell’EHMA – anche perché turisti e viaggiatori d’affari scelgono in modo crescente l’albergo dove soggiornare sulla base della qualità delle tecnologie disponibili». Una vera e propria rivoluzione è già avviata. Il collegamento internet – preferibilmente wi-fi e gratuito – o la possibilità di scaricare in breve tempo dati, film, libri e musica sul proprio laptop o tablet sono ormai più importanti del breakfast e della televisione in camera. Gli oggetti di uso quotidiano come cellulari, PC portatili, iPhone, iPad, tablet, Kindle si moltiplicano, ma hanno dimensioni sempre più ridotte e anche il design nella camera d’albergo si adegua e si rinnova: dimensioni maggiori, scrivanie evolute,
letti più grandi e comodi. Per prevedere il futuro concetto di lusso, bisognerà quindi guardare ai fondamentali di ieri e di oggi e associarli alla tecnologia, che secondo relatori e partecipanti svolgerà senza alcun dubbio un ruolo strategico nel futuro dell’hotellerie. Un’immagine del centro storico di Vienna; a sinistra, foto dei partecipanti a EHMA 2012
I BLOGGER SCOPRONO RIMINI erano una volta gli educational tour, viaggi organizzati rivolti di norma agli operatori turistici. Oggi, invece, gli Alberghi Tipici Riminesi cambiano format e decidono di raccontarsi attraverso una formula innovativa di comunicazione: i blogtrip. Dal 4 al 6 maggio, undici blogger da tutta Italia si sono infatti incontrati a Rimini per scoprire insieme l’anima tipica della capitale delle vacanze e del suo entroterra, partecipando al primo blogtrip organizzato da un gruppo di albergatori – gli Alberghi Tipici Riminesi, appunto – con l’obiettivo di far vivere un’esperienza unica e indimenticabile ai topinfluencers in campo turistico sui social network e sui blog. Il gruppo di travel-blogger è stato quindi ospitato per tre giorni alla scoperta di ciò che rende Rimini unica e attraente, stimolando così un racconto per immagini, testi e video davvero autentico e coinvolgente. «Con il nostro progetto vogliamo promuovere la Rimini Tipica, una Rimini diversa, fuori dai luoghi comuni di sole, spiaggia e mare – ha spiegato Leandro Coccia, Presidente del Consorzio – perché investiamo e crediamo nella cultura dell’accoglienza che ci contraddistingue e nell’ineguagliabile bellezza e attrattività del nostro entroterra».
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Crescita a doppia cifra per Expedia xpedia Inc., leader mondiale dei viaggi online, ha presentato alcuni dati sulle prenotazioni verso l’Italia, che mostrano una crescita costante dell’intero portfolio di siti di proprietà. L’Italia, infatti, è a oggi la prima destinazione in Europa per numero di prenotazioni effettuate sui siti di Expedia Inc. da Stati Uniti, America Latina, Europa, e seconda solo alla Francia per le prenotazioni provenienti dal Giappone. «Le prenotazioni effettuate su Expedia per l’Italia hanno fatto registrare una crescita a doppia cifra rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente», ha detto Laura Valerio, Director Market Management Italy Cities di Expedia PSG. «E questo nonostante l’alto tasso di cancellazioni registrate a causa del maltempo di Febbraio». Le destinazioni più gettonate, oltre a Roma e alle principali città d’arte, sono la Liguria, le principali località alpine e appenniniche, le cittadine che costeggiano i laghi di Como e Maggiore, e la riviera romagnola. Expedia ha anche comunicato di aver ormai superato i 60 milioni di
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visitatori mensili: una grande opportunità per tutti gli hotel associati che possono contare su un bacino di utenti che, diversamente, non riuscirebbero ad avere. «Lavoriamo a stretto contatto con gli alberghi italiani, aiutandoli a raggiungere un pubblico vasto e un sempre crescente numero di viaggiatori», ha aggiunto Laura Valerio. «Il nostro obiettivo è quello di aiutare sia gli albergatori ad avere successo, sia i viaggiatori a scoprire tutto ciò che di bello l’Italia ha da offrire».
Hotel Zapping
UNA SPA ESCLUSIVA
NEL CUORE DI ROMA
L’ALBERGO CON UNA STANZA LE AUTO INTORNO DIABOLIKA
Il progetto dell’inedita spa del Four Seasons Hotel Milano nasce come una vera sfida, affidata alla nota designer Patricia Urquiola. Tra mattoni a vista e volte, i volumi della nuova Spa emozionano grazie alla loro materialità, creando un’atmosfera seducente e suggestiva, lontana dai rumori della città.
Inaugurato ai Parioli di Roma, a pochi minuti da Villa Borghese e Via Veneto, il nuovo Hilton Garden Inn Rome Claridge. Prestigioso hotel dotato di 93 camere e suite, ristorante e bar, Pavilion Pantry, aperto 24 ore su 24 per spuntini e drink, fitness centre e area wellness, oltre a 242 mq di spazi congressuali.
Il celebre chef Antonello Colonna ha realizzato a Labico, alle porte di Roma, un hotel unico al mondo: si entra nella hall con l'auto, la si parcheggia fuori la porta della stanza e, volendo, si parcheggia anche sul tetto. Il resort ideale per gli appassionati delle quattro ruote e dell’alta gastronomia… garantisce lo chef!
In occasione del cinquantesimo anniversario di Diabolik, l'Hotel Meliá Milano ha presentato la Diabolik Experience Room. Una camera extralusso e ipertecnologica ispirata al fumetto, nella quale ogni oggetto è un invito a calarsi nei panni del “diaboliko” protagonista scoprendo nei nuovi arredi molte sorprese e inattese tecnologie di controllo.
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DOSSIER
Terme&Spa
Strategie Terme di Merano (Bz)
Terme di Salice (Pv)
Terme di Merano (Bz)
DESTINAZIONI SULL’ORLO DI UNA CRISI DI NERVI: le terme in Italia chiedono
con forza interventi da parte delle istituzioni per dare ossigeno al comparto. Ma non mancano, per fortuna, isole felici DI SIMONA PARINI
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l turismo termale in Italia, va detto subito e senza cercare di nascondersi dietro il classico dito, non sta vivendo negli ultimi anni una situazione rosea. Certo, come sempre, fotografare un settore significa fare statistica e quindi, parafrasando Trilussa e il suo celebre pollo, ci sono destinazioni in condizioni di eccellenza e altre in profonda crisi: la classica “media” evidenza così un comparto in affanno. Ma vediamo i fatidici dati. Secondo il Rapporto Federterme 2011 – l’associazione di categoria delle industrie termali e delle acque minerali – le imprese italiane classificate come aziende termali
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Turismo d’Italia
sono 378, e offrono, complessivamente, 27.867 posti letto, di cui quasi il 50% localizzato nel Nord Italia, Veneto in testa. Secondo, poi, i dati Istat relativi alla capacità degli esercizi ricettivi, i comuni “termali” in Italia sono 93, all’interno dei quali si contano 3.709 strutture ricettive. E le dolenti note arrivano dagli ultimi resoconti Istat relativi proprio ai movimenti turistici negli esercizi ricettivi: nel 2009 gli arrivi nelle località termali hanno sfiorato i 3 milioni e 300mila, mentre le presenze si sono attestate intorno ai 13 milioni e 100mila segnando una contrazione del 4% negli arrivi e del 3,4% nelle presenze rispetto
ANTI CRISI
Abano Terme (Pd)
Terme Antica Querciolaia (Si) Negombo, Ischia (Na)
Terme di Sirmione (Bs)
all’anno precedente. Non finisce qui: nel 2010, secondo l’ultimo rapporto “Impresa turismo” su dati Unioncamere-Isnart, l’occupazione delle camere nelle località termali, sebbene non sia mai scesa al di sotto del 30%, ha subito un significativo calo rispetto al 2009.
Il problema Numeri, cifre, statistiche dietro le quali vivono realtà storiche in difficoltà come, per esempio, Chianciano Terme. Daniele Barbetti, Federalberghi Associazione Albergatori Chianciano Terme: «La nostra destinazione vive un momento drammatico: alla crisi di tipo congiunturale se ne somma una strutturale. La situazione economica delle aziende è prossima al collasso e la crisi da economica sta mutando in
sociale, sia per le famiglie degli imprenditori sia per quelle dei collaboratori e per l’indotto». Quali sono le cause? «Citandone tre parlo di problema di prodotto, di eccessiva stagionalità e di accesso al credito. Il termalismo sanitario è ormai un prodotto per molte ragioni obsoleto e, negli anni, non si è riusciti ad aggredire altri segmenti di mercato a causa della mancanza di interventi infrastrutturali: in assenza di una diversificazione strutturata del prodotto si è reso impossibile per le strutture perseguire processi di destagionalizzazione per una più efficiente distribuzione dei costi di struttura e degli oneri finanziari. La progressiva incapacità di esprimere una vera redditività aziendale degli alberghi ha portato poi alla quasi impossibilità di accesso al credito: le aziende più grandi, che nel corso degli
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DOSSIER
Terme&Spa anni hanno investito per mantenere le strutture quanto più possibile competitive sul mercato, hanno difficoltà di accesso al credito. Difficoltà determinata dall’elevato indebitamento a fronte di una redditività pressoché nulla e con valori immobiliari a garanzia ormai svalutati a causa del crollo dei valori immobiliari della zona. La aziende più piccole, invece, non riescono ad accedere al credito poiché, data la loro dimensione e il trend dei prezzi sul mercato, vengono considerate come difficilmente capaci di produrre quei flussi e volumi di presenze che garantiscano la banca per il rimborso del finanziamento erogato». Situazione problematica anche alle terme di Abano Montegrotto, come conferma Gianluca Bregolin, presidente dell’Associazione Albergatori Termali Abano Montegrotto: «I dati del Centro Studi Termali Pietro D’Abano che presiedo dimostrano, purtroppo, che le cure termali nell’anno 2011 hanno subito un calo di circa il 3,2% rispetto l’anno precedente e del 3,5% in meno rispetto al 2009. Le previsioni a medio termine sono pertanto negative e, infatti, il primo quadrimestre del 2012 ha dimostrato una diminuzione di presenze del 10% e una contrazione del fatturato di circa il 15%».
Terme Francescane Village (Pg)
Terme di Saturnia (Gr) Terme dei Papi (Vt). A sinistra, Terme Pré-Saint-Didier (Ao)
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Soluzioni e strategie «Il sistema delle città termali italiane ha bisogno di interventi straordinari di carattere legislativo per poter uscire da una crisi che è strutturale del settore. In particolare, esistono normative esistenti o in forma di proposta che devono essere implementate: dare piena attuazione alla legge 323/2000 sul riordino del sistema termale; approvare e dare piena copertura finanziaria alla proposta di legge presentata dall’onorevole Franco Ceccuzzi e altri per l’istituzione delle Zone Franche Termali e, rispetto alle normative regionali, individuare le caratteristiche e normare il concetto di "città termale” per attuare politiche ad hoc», afferma Barbetti. Insomma, a livello istituzionale non mancano le azioni che potrebbero dare ossigeno al settore come conferma Bregolin: «Abbiamo bisogno di una politica che non aumenti la tassazione verso il turista (tassa di soggiorno, Imu verso le strutture alberghiere...) e che crei maggiori motivi di attrazione nel territorio (eventi, manifestazioni, rassegne…) per spingere il turista a riconoscere anche ragioni che vadano oltre il termalismo per raggiungere la nostra stazione termale e che, al tempo stesso, offrano
a chi arriva per una vacanza di cura e benessere anche momenti di svago fuori dalle mura dell’hotel».
Good News E ora, le belle notizie. Ad aprile la Banca Nazionale del Lavoro ha deliberato la concessione del mutuo di circa 8 milioni necessari per la riapertura del cantiere delle Leopoldine a Montecatini Terme. Sperando che l’operazione vada a buon fine, entro un paio di anni la destinazione termale toscana potrà contare, grazie a un progetto firmato dall’archistar Massimiliano Fuksass, su una piscina termale di 2.400 metri quadri, un centro benessere di 4.800 e una scenografia fatta da terrazzamenti e sovrapposizioni di vasche d’acqua. Un’opera al cui compimento ha contribuito anche la cittadinanza con l’acquisto, a oggi, di obbligazioni per 600.000 euro. «Le Leopoldine, con i loro grandi spazi e le offerte di tendenza sul fronte benessere, copriranno una lacuna del territorio», afferma Francesca Taddei, presidente dell’Associazione Provinciale Albergatori di Montecatini Terme. «Saremo in grado di proporci con più appeal anche verso i
Terme di Petriolo (Si)
mercati stranieri che stiamo intercettando come, ad esempio, i russi che, cultori del termalismo, sono sempre più presenti anche grazie al volo bisettimanale che collega Pisa e San Pietroburgo». Aria positiva anche nel bresciano: «Le nostre località termali hanno registrato lo scorso anno un aumento di arrivi e presenze», conferma Roberto Gosetti, presidente e segretario generale di Federalberghi Brescia. «Certo, bisogna poi distinguere le singole realtà territoriali: se, per esempio, in Valle Camonica l’offerta non è ancora unitaria e, di conseguenza, le iniziative su questo fronte procedono per spot, ecco invece che a Sirmione alcuni hotel si stanno attrezzando per poter usufruire di acque termali grazie a una possibilità di concessione da parte della fonte. Chiaramente le strutture non faranno concorrenza alle terme storiche ma potranno sicuramente offrire un servizio in più. L’obiettivo a cui stiamo lavorando, e sui cui si muove egregiamente Brescia Tourism, è quello di una promozione del territorio ancora più efficace e integrata che abbini tra loro più prodotti capaci di destagionalizzare il turismo secondo un’offerta total body».
Terme di Montecatini (Pt) Terme di Montecatini (Pt)
Abano Terme (Pd)
Terme Aurora (Ss)
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DOSSIER
Terme&Spa
Investire
NEL BENESSERE
LA SPA È UN INTERESSANTE CENTRO DI PROFITTO per l’hotel, da progettare secondo linee
guida ben definite e con un occhio attento ai target, consolidati ed emergenti, e ai nuovi trend della cosmetica: dal km zero al fenomeno Medical Spa DI SIMONA PARINI
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onostante la crisi, nonostante le tante difficoltà del settore, le buone notizie fortunatamente non mancano, e proprio sul fronte delle Spa. Una ricerca condotta su 40 hotel di brand di alta gamma da Smith Travel Research, società di ricerca americana specializzata in studi e analisi di benchmark nel mondo dell’hotellerie, ha infatti messo in evidenza come proprio le Spa siano diventate un punto di riferimento sempre più produttivo per gli alberghi. Secondo lo studio, infatti, i centri benessere degli hotel di lusso non risentono di alcun ritocco delle tariffe e se il costo di una camera si è ridotto mediamente del 16%, la spesa per i trattamenti è invece salita del 3,5%. Dati che incentivano gli investimenti su questo fronte anche perché, come ha sostenuto Jan Freitag, vice presidente della società, «Una
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camera può essere venduta una sola volta in un giorno, mentre una cabina per trattamenti può essere venduta più volte nella stessa giornata». Recenti studi indicano poi che un hotel che attiva un centro Spa, nel segmento alto dell’alberghiero, aumenta il proprio giro d’affari del 20-30%, tenendo conto che un notevole introito è dato anche dalla vendita dei cosmetici. La Spa è, dunque, un centro di profitto purché, chiaramente, sia realizzata e organizzata secondo linee guida ben definite.
Le linee guida Ma quali sono le principali linee guida da seguire nella progettazione di una Spa all’interno di un albergo? Il primo elemento da valutare, anche se sembra quasi
In apertura: la Cavalieri Grand Spa Club del Rome Cavalieri Waldorf Astoria. In questa pagina: proposte benessere al Gruppo Fonteverde Collection
scontato, è un’attenta valutazione degli spazi. Duecento metri quadrati sono davvero i “minimi sindacali” per poter pensare alla realizzazione di un centro benessere che possa definirsi tale, soprattutto considerando tutte le superfici che non vengono vissute dai clienti ma che sono indispensabili, come il magazzino e gli spazi tecnici per gli interventi quotidiani degli addetti alla manutenzione. In mancanza di quello che può essere considerato il requisito minimo non è detto che si debba gettare la spugna: la soluzione può essere quella di ripiegare su una “Spa suite” da dedicare a trattamenti dove un’alta qualità dei trattamenti supplisca, per così dire, a un’offerta ridotta in termini quantitativi. Detto questo, occorre valutare l’impatto emozionale del nuovo elemento in relazione all’esistente: qui il parere di
architetti e interior designer è unanime nel consigliare di evitare la confusione nell’ospite: una location contemporanea dovrà così stare lontana da soluzioni dal decor classico, così come il contrario. Prima ancora degli aspetti estetici, è decisivo l’impiego di tecnologie adeguate che garantiscano non solo un buon rapporto value for money ma, soprattutto, una precisa previsione dei costi di gestione: trattamenti aria e acqua inefficaci abbassano notevolmente la qualità del centro, mentre attrezzature “out of service” provocano danni anche dal punto di vista dell’immagine. Fondamentale è, dunque, un business plan che analizzi le singole voci, comprese quelle di gestione, e, specialmente in fase di start up, le risorse da dedicare al marketing. Spetta infatti a questa divisone non solo curare la comunicazione della nuova
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DOSSIER
Terme&Spa
Bagni di Pisa Grand Duke’s hammam
spa, individuando le strategie più efficaci per raggiungere il target di riferimento ma, soprattutto, sviluppare dinamiche virtuose che mettano a reddito la nuova creatura. Come? Realizzando, per esempio, promozioni ad hoc che fidelizzino il cliente e che evitino congestioni della Spa alternate a momenti di scarsa affluenza.
Trend contemporanei La scorsa edizione di Host, con il tema 2015 Eco Resort&Spa, ha focalizzato l’attenzione sul trend dell’ecosostenibilità, anche sul fronte delle Spa, con la presentazione di installazioni come ECOLogical Spa che, firmata da Chiocchini & Partners, è stata concepita come un percorso attraverso una Natural Spa realizzata con materiali naturali, dove l’acqua, la pietra, il legno e il verde giocano un ruolo fondamentale. Il filone del green è sempre più seguito anche nei centri benessere con trattamenti eco-friendly come avviene nella Cavalieri Grand Spa Club di Rome del Rome Cavalieri Waldorf Astoria che, da questa primavera, propone in esclusiva un trattamento corpo formato St Barth eseguito con conchiglie riscaldate e olio di avocado spremuto a freddo. E c’è anche chi punta sul km 0 sfruttando
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Turismo d’Italia
i prodotti del territorio: oltre all’ormai diffusa vinoterapia, per esempio, non mancano vere sorprese come quelle che riservano le ciliegie utilizzate all’Hotel Terme di Salvarola di Sassuolo con massaggi che utilizzano mousse di ciliegie biologiche fresche dall’azione detossinante. Rimanendo con lo sguardo puntato sulla tipologia di prodotti, è sempre più glamour, in tempi global, valersi delle virtù benefiche di elementi dal fascino esotico come al Belvedere Wellness Hotel di Riccione. Qui, infatti, ci si può far coccolare con trattamenti per il viso anti age dove domina il ginseng siberiano o per il corpo ai fanghi del Mar Morto. Il richiamo di Paesi lontani, però, non si limita alla scelta degli elementi naturali ma abbraccia le metodologie, valorizzando soprattutto quelle orientali, incentrate sull’equilibrio tra mente e corpo. Un esempio? Nun Assisi Relais & Spa Museum dove nel centro benessere ci si può affidare al maestro indiano Dipu, esperto nelle terapie della salute e nelle discipline orientali.
Focus sul target L’attenzione per il proprio corpo è ormai trasversale e, quindi, aumentano i target delle Spa. Chi l’ha detto, per
Cento candeline per Trieste&Victoria
esempio, che solo gli adulti hanno bisogno di attenzioni di benessere? In Carinzia, il Falkensteiner Hotel Sonnenalpe propone trattamenti ad hoc anche per i bambini che possono così farsi viziare con golosi massaggi al cioccolato e al burro di cacao, con trattamenti al viso e, per le piccole, manicure e pedicure per laccare le unghie con glitter scintillanti. I tempi cambiano e le Spa devono adeguarsi per rimanere competitive sul mercato. In un’epoca in cui le madri sono sempre più simili, almeno nell’aspetto, alle figlie, il Casanova Wellness Center dell’Hotel Cipriani dedica a mamme e figlie il Mother and Daughter Wellness Package, con trattamenti appositamente studiati per venire incontro alle diverse esigenze generazionali. Non va poi dimenticato come i target non solo crescano di numero ma siano anche sempre più esigenti, tanto da chiedere medical Spa con l’introduzione di veri e propri trattamenti medici come avviene nelle strutture toscane del Gruppo Fonteverde Collection, dove una nuova concezione di Spa coniuga la tradizione terapeutica dei centri termali con quella più moderna del benessere psico-fisico.
Grand Hotel Terme Trieste&Victoria, il gran decano degli alberghi termali di Abano Terme, compie i suoi primi cent’anni di storia con altrettanti festeggiamenti che dureranno un intero anno, sino alla primavera del 2013, coinvolgendo tutti gli hotel del Gruppo Borile. Gli eventi, che hanno come tema la rievocazione della Belle Epoque, spaziano dall’inaugurazione di una nuova piscina, la quarta dell’hotel, intitolata alla Principessa Sissi, a una mostra che fa rivivere i fasti dell’epoca grazie ai più grandi affichiste e artisti del tempo, da Leonetto Cappiello a Bruno Munari. Chiaramente, le celebrazioni significano anche trattamenti di bellezza studiati per l’occasione e, sul fronte della ristorazione, proposte che, create dallo chef Silvano Lain, si ispirano ai primi menù del Trieste&Victoria, accompagnati da vini “edizione speciale”: il Bianco D’Annunzio, il Rosso generale Diaz e lo spumante Principessa Sissi, frutto di vinificazioni predisposte in esclusiva. Una curiosità: per l’occasione piume di struzzo, proprio come durante la Belle Epoque, diffonderanno negli ambienti una fragranza creata ad hoc.
In alto a sinistra, il centro benessere dell’Alpin Garden Wellness resort di Ortisei (Bz). Sotto, un trattamento detossinante con ciliegie biologiche presso l’Hotel Terme di Salvarola a Sassuolo (Mo)
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PUBBLIREDAZIONALE
Gobbetto
Frutto della più avanzata ricerca tecnologica al servizio della creatività e dell’arte, i pavimenti in resina di Gobbetto danno vita ad ambienti unici, ideali per l’hotellerie più raffinata ed esclusiva
Creatività senza limiti I
pavimenti realizzati con i prodotti Gobbetto sono composti da resine termoindurenti modificate e da additivi che fungono da leganti, in modo tale da ottenere superfici monolitiche impermeabili, prive di solventi tossici, nel rispetto dell’ambiente, resistenti all’usura e facili da pulire. Rivestimenti dalle texture sorprendenti che mixano sapientemente tecnologia e creatività, prestazioni ideali per il contract e stile contemporaneo. Fra le molte soluzioni a catalogo segnaliamo due linee specifiche per interni:
Gobbetto
Dega Art®
Permette di ottenere superfici monolitiche
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per pavimenti e rivestimenti realizzati con applicazione di tecniche miste e con l'inserimento di elementi decorativi di vario genere. L’ampia varietà di colori, disponibili con effetti madreperlati, metallici, di matericità e profondità, in finiture lucide, opache e satinate, consente di rispondere alle esigenze di ogni progettista. Il manto resinifero, dotato di colorazioni personalizzate, si presenta continuo, privo di giunti.
Gobbetto Dega® Spatolato
Resistenti all’usura e di facile pulizia, i raffinati pavimenti e rivestimenti in resina della linea Gobbetto Dega® Spatolato
Da sinistra, in senso orario: pavimento realizzato in resina con Dega Art Decorato con Laccatura a spessore con l’inserimento di polveri metalliche; pavimento in resina Gobbetto con Dega Art Spatolato finitura lucida; pavimento realizzato in resina con Dega Art Decorato con Laccatura a spessore con terre e pigmenti naturali e inserti in foglia d’oro
sono applicati con l’utilizzo di tecniche tradizionali. La superficie posata artigianalmente si presenta monolitica con effetti di spatolatura più o meno evidenziati. Il manto resinifero, con colorazioni personalizzate, si presenta continuo e privo di giunti e le applicazioni sono disponibili in vari colori, con finitura lucida, opaca o satinata. www.gobbetto.com
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Il fascino di un antico maniero
BORGO DEI CONTI RESORT A pochi chilometri da Perugia e Assisi, Borgo dei Conti Resort dopo l’accurato restauro architettonico si appresta a diventare un nuovo punto di riferimento per un turismo consapevole, colto ed esigente DI VITTORIA BALERI
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N
el comune di Perugia, nascosto nel verde della natura umbra, sorge il Borgo dei Conti Resort, una dimora d’epoca di rara bellezza e suggestione che sovrasta la vallata del fiume Nestore. La struttura ha aperto per la prima volta i battenti all’inizio del 2012 rivelandosi finalmente in tutto il suo fascino carico di storia, dopo l’accurato restauro che ha abilmente cancellato i segni del tempo preservando la nobiltà e il valore architettonico e artistico del luogo. Situato in posizione strategica, a pochi chilometri da città-gioiello come Perugia, Assisi e Gubbio, il resort si appresta quindi a diventare un punto di riferimento per un turismo consapevole, colto ed esigente. Il complesso residenziale, che si articola su un’area di circa venti ettari a bosco secolare e uliveti, conserva la caratteristica forma di borgo, secondo la configurazione stilistica di castello per la dimora nobiliare e la rivisitata ispirazione medievale per il resto dell’abitato. Un luogo autentico e ricco di vita, con le corti interne e il dedalo di percorsi, il giardino all’italiana e il bellissimo parco all’inglese al cui interno si trovano varie tipologie di alberi secolari ed elementi caratteristici come le vasche e il singolare imbarcadero, posto all’estremità di un canale che, passando sotto il piazzale antistante la villa, defluisce in un laghetto.
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( LA LIMONAIA
Concept e interni
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Il restauro ha riguardato anche l'antica e imponente Limonaia dei conti Rossi Scotti, che oggi ospita il ristorante della struttura. La cucina è orientata alle tradizionali tipicità dell'area umbro-toscana, con l'impiego di selezionate materie prime a km 0 combinate in inedite rivisitazioni di piatti nazionali e internazionali. Lo chef è Fabrizio Peruzzi - un senese che tra gli altri ha collaborato anche con Gordon Ramsay - amante della tradizione, ma sapientemente reinterpretata con un tocco di creatività. Tra i suoi piatti spiccano il “Piccolo flan di pecorino con salsa di pera e chips di formaggio” o le “Pappardelle all’uovo con riccioli di calamari”. La carta dei vini è di prim’ordine grazie al patrimonio enologico di cui le colline umbre godono.
Il recente restauro del borgo ne ha riportato alla luce il patrimonio architettonico, mantenendo l’idea originaria ed esaltandone gli aspetti distintivi come la monumentale "Limonaia" di gusto neogotico, le numerose merlature che ornano il complesso e il peculiare impianto paesistico del parco. Un intervento iniziato nel 2001, dopo 30 anni di abbandono, a firma dell’architetto Claudio Castellini che ha effettuato il restauro e la ristrutturazione della villa e del borgo. Parallelamente Giorgio Mereu, oggi direttore del resort, ha curato la direzione artistica e la scelta dei materiali di pregio utilizzati per il sapiente intervento di recupero. Gli interni dell’albergo ripropongono una continua dialettica tra antico e moderno che è la filosofia alla base della ristrutturazione del maniero: design moderno e strutture antiche per uno stile senza tempo. A fianco degli elementi originali, quali camini, soffitti dipinti, pareti affrescate, intarsi e vetri d’epoca, convivono comfort, funzionalità e tecnologia in un contesto di perfetta armonia tra contemporaneità e segni di una storia secolare. Le 58 camere, tra cui spiccano anche 12 suite di pregio, sono dislocate anche all’interno delle torri e delle altane e sono caratterizzate da grande stile ed eleganza. In ogni ambiente si respira un lusso raffinato e non ostentato, definito in ogni più piccolo dettaglio e pensato per una clientela colta, capace di riconoscere
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BORGO DEI CONTI RESORT Montepetriolo (Pg) Progetto architettonico Arch. Claudio Castellini Art direction Giorgio Mereu Fornitori Arredi Poliform Bagno e complementi Inda Attrezzature fitness Technogym
e apprezzare il bello anche quando è celato in una pietra antica o in un legno pregiato. Secondo lo stile tipico di una villa colonica, infatti, ogni stanza è stata considerata come un “pezzo unico”, tanto che ogni mobile è stato appositamente realizzato per la struttura: Poliform ha creato la linea di arredamento, mentre Inda ha fornito gli arredi per le sale da bagno ed è stata anche artefice di accessori e cristalli. A fianco degli arredi di produzione industriale, spiccano poi elementi realizzati a mano da abili artigiani impiegando materiali della tradizione locale, nel pieno rispetto del genius loci di questo splendido borgo. Il risultato finale è armonico e originale: arredi moderni, ma dal design caldo e avvolgente, creano un efficace contrasto con i forti accenti architettonici che caratterizzano ogni stanza e le aree comuni dell’hotel, dalla hall alla cigar-lounge, dal ristorante all’area fitness.
Benessere, sport e relax Il progetto ha definito anche gli spazi dedicati a sport e benessere. Il resort offre infatti ai suoi ospiti campi da tennis, pallavolo, calcetto e basket oltre a una palestra attrezzata con macchine Technogym di ultima generazione per scacciare lo stress e ritemprarsi. Senza poi dimenticare la scenografica piscina all’aperto con tanto di pool bar per sorseggiare un drink in un’atmosfera unica. E per godere appieno dello scenario naturale in cui è immerso il borgo, è stato definito anche un percorso wellness che si snoda all’interno dello splendido parco secolare. Dagli esterni torniamo poi agli interni dove troviamo un’ampia area benessere che dispone di una moderna spa completa di saune, bagno turco, docce emozionali e zona relax con tisaneria. Un’oasi di benessere dove rilassarsi e testare i trattamenti rigeneranti e rivitalizzanti a base di prodotti biologici di provenienza locale. Fra le aree comuni spiccano poi il salone biblioteca, una comoda e ospitale ”cigar lounge” dove si possono consumare sigari pregiati, mentre nella taverna-enoteca un’accurata selezione di vini locali è a disposizione dei visitatori. Tra le funzioni ricettive del resort ampio è lo spazio dedicato ad accogliere eventi e meeting: accrescono l’offerta una sala congressi dotata di ampie terrazze e uno splendido anfiteatro all’aperto, dal quale è possibile godere di un’impagabile vista sulle colline umbre. Infine, la cappella privata, con decorazioni e affreschi originali, arricchisce il senso di pace e di amenità di questo scrigno incantato tra storia e natura.
La storia Borgo dei Conti Resort nasce dalla trasformazione di un'antica fortezza, esistente già nel XIII secolo. Nel 1390 venne occupato dai Raspanti Perugini e nel 1501 dipendeva da Porta Eburnea. Nel XIX secolo passò in proprietà a Lemmo Rossi Scotti, conte di Montepetriolo, uno dei maggiori pittori ottocenteschi di
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battaglie, al quale si deve la trasformazione in complesso residenziale durante la seconda metà del XIX secolo. Al nucleo originario, disposto a “U” intorno a un cortile, si sono aggiunti, in varie epoche, molteplici edifici, determinandone l’attuale impianto articolato e disomogeneo.
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Vimar
Una dimora storica, che nei secoli passati ha ospitato un antico ordine monastico, grazie a un sapiente restauro è oggi diventata un raffinato boutique hotel dotato delle migliori tecnologie
Well-contact Plus: tra charme e funzionalità P
alazzo dei Mercanti,
un’antica dimora storica che affonda le sue radici nella storia di Ascoli Piceno, è stato restaurato e trasformato in un boutique hotel esclusivo. Oggi, infatti, 15 camere e 3 suite elegantemente arredate offrono la possibilità di vivere nella storia senza rinunciare al comfort contemporaneo, grazie anche alla scelta di innovative soluzioni hi tech. Infatti nell’hotel si è deciso di installare il sistema di gestione alberghiera Well-contact Plus di Vimar che consente il controllo completo dei diversi ambienti. L’illuminazione di tutte le aree dell’hotel, ad esempio, può essere controllata e gestita da un unico punto, la reception. Qui, tramite le interfacce user-friendly del software Well-contact Suite,
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il personale può controllare se ci sono luci accese, se c’è il clima giusto o se avvengono accessi non autorizzati. Una funzionalità davvero unica, ma anche un modo per ottimizzare i consumi ottenendo un notevole risparmio energetico. L’accesso al sistema tramite diversi profili permette anche un controllo personalizzato dei diversi ambienti: il direttore dell’hotel può supervisionare gli ambienti, modificare i parametri della temperatura e dell’illuminazione e programmare diverse funzioni, mentre le receptionist, con un diverso profilo, accedono solo ad alcune funzioni. Lungo gli eleganti corridoi sono ben visibili i lettori a transponder posizionati all’esterno delle
camere: basta avvicinare la card al dispositivo per aprire l’elettroserratura e accendere le luci di cortesia. Complementari ai lettori esterni, in ogni camera si trovano poi lettori con tasca verticale incorniciati da eleganti e rigorose placche Plana in tecnopolimero argento opaco. Basta allora inserire la card nell’apposita tasca per attivare le luci e portare la temperatura al livello desiderato. A completare la serie di dispositivi Vimar, in ogni stanza sono state installate lampade di emergenza che si illuminano all’istante quando manca la corrente per spegnersi in automatico una volta risolto il problema. www.vimar.com
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Osmosi urbana TOWN@HOUSE STREET Punta sull’eliminazione di qualsiasi filtro con la pulsante vita cittadina. All’insegna di un nuovo concept di ospitalità in cui la stanza diviene la città e viceversa. È Town@house Street, la nuova interpretazione dell’urban hospitality DI ANTONIA ZANARDINI
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È
un progetto nato a Milano, ma destinato alle principali metropoli di tutto il mondo. Un fondo commerciale, posto al piano terra di via Goldoni 33, si è trasformato nelle prime suite di Town@house Street, un hotel fronte strada completamente informatizzato. Da un’idea di Alessandro Rosso, materializzata dall’architetto Simone Micheli, sono nate quattro suite, inedite nella loro concezione e nella loro immagine. Generato dal desiderio di riqualificare spazi metropolitani degradati o abbandonati, ha preso forma un nuovo concetto di ospitalità contemporanea: totalmente scardinati gli stereotipi dell’albergo canonico, scompaiono la reception, l’atrio di ingresso, le scale, gli ascensori, i corridoi. Le singole suite si affacciano direttamente sulla città-strada, ognuna ha un accesso indipendente direttamente dalla vetrina fronte strada, controllato elettronicamente da un tastierino alfanumerico su cui digitare il codice della prenotazione effettuata online dal sito www.townhousestreet.com.
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La parola ai protagonisti Alessandro Rosso e Simone Micheli Da quale ispirazione nasce il concept
Town@House Street? (Alessandro Rosso) «Dal desiderio di superare la canonica separazione fra hotel e tessuto urbano. Quando si viaggia soli e si sta nella camera 1032 al 16° piano di un albergo ci si sente isolati. Nei Town@House Street, invece, si è immersi nella città, nella sua velocità, nel suo movimento. Si possono osservare le luci della strada, entrare a contatto con il paesaggio, con i suoi abitanti, come si fa al tavolino di un bar all’aperto, si fa amicizia. La città diventa la tua compagna di viaggio. Ci si sente vivi mentre si guarda la città. Una casa con tutti i plus dell’albergo, un proprio spazio intimo con tutti i servizi dell’hotel». Cosa ha significato tradurre tutto questo in architettura d’interni? (Simone Micheli) «Quando Alessandro Rosso mi parlò di questo concetto e dell’intelligente progetto imprenditoriale alle sue spalle, mi fu tutto chiaro da subito. Il mio progetto di architettura degli interni avrebbe dovuto trasmettere, saltando gli stereotipi conosciuti, unicità, forte identità, incredibile interconnessione con il sistema urbano. Ho creato, così, dei luoghi estremamente evocativi, funzionali, coinvolgenti, capaci di divenire veri e propri manifesti di un nuovo modo di pensare al mondo dell’ospitalità, di un nuovo modo di concepire il rapporto tra la dimensione della ricettività e la città. In questo progetto gli spazi esterni del connettivo metropolitano, considerati come i corridoi di un hotel, penetrano negli spazi confinati degli edifici e ne trasfigurano il senso. La ricercata osmosi, di segni e contenuti, tra il fuori e il dentro, esasperata dal brillante contributo fotografico di Maurizio Marcato, ha originato una miscela iconica esplosiva».
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Senza barriere Chi entra nelle suite lo fa senza ulteriori filtri, direttamente dalla città, varcando la soglia di quella che fu la vetrina di un’attività commerciale ormai in disuso. È la città stessa che, scivolando sulle pareti, entra insieme al viaggiatore metropolitano nella suite e la permea completamente. In un’osmosi ideale, la stanza diviene così la città e viceversa, reinterpretando con originalità il concetto di “Home away from Home”. Le macrofotografie, spettacolari sguardi sulla città realizzate da Maurizio Marcato, avvolgono gli spazi dilatandoli e trasfigurandoli, racchiudendo in uno spazio chiuso le ampie dimensioni delle piazze, delle strade, dei monumenti più significativi. Gli scorci unici e fortemente caratterizzanti della città identificano e danno il nome The street alle quattro suite, donando a ognuna un sapore diverso. La piazza diviene l’atrio di ingresso, la strada il corridoio; quattro palme alte quattro metri in altrettanti vasi, disegnati sempre da Simone Micheli e colorati in modo diverso in base alla tonalità dominante della suite di fronte alla quale si trovano, adagiati sul marciapiede antistante le vetrine, ricreano una sorta di VIP lounge aperta, pubblica, e identificano univocamente il Town@house Street. Esternamente – anche se è difficile parlare di un reale esterno visto che i confini canonici tra interno ed esterno si confondono e si annullano in una dimensione simbolica – le vetrine di ingresso di ogni suite sono evidenziate da monitor di 32“, sospesi in lucidi carter: finestre su altri mondi che si aprono su altrettante finestre, le vetrine, memoria dell’uso commerciale al quale era destinato il fondo, che si aprono a loro volta direttamente sulle camere, regalandole alla città e regalando la città ai loro fruitori. Un testo continuo, generato da vetrofanie adesive che si rincorrono da una vetrina all’altra, filtra la luce solare e segna il limite labile, e perciò perfettamente permeabile, tra interno ed esterno. Una tenda, sinuoso velo oscurante, è l’unica vera separazione con il mondo circostante.
Quadricromie d’autore Le quattro suite PHS (Permanent Hospitality Spaces) si articolano su una superficie di circa 35 mq ognuna, a eccezione di una suite doppia di 50 mq, configurandosi come veri e propri miniappartamenti completi di ogni comfort. Ogni suite è infatti dotata di guardaroba, bagno e zona cucina, e si differenzia dalle altre, oltre che per il colore dominante e per le macrofotografie che rivestono completamente tutte le pareti, per le soluzioni formali adottate nel disegno dei singoli componenti dell’arredo. La prima suite si apre all’ingresso con una lunga lingua verde acceso – tonalità di ogni elemento di design della stanza – che salendo da terra e sviluppandosi lungo tutta la lunghezza della parete diventa prima scrivania e poi parte integrante del mobile contenente la piccola cucina, il frigo bar e le altre utenze. In corrispondenza del piano laccato della scrivania troviamo a parete un enorme specchio retroilluminato con sistema lineare LED di colore blu, sagomato come un macroscopico apostrofo piegato da un invisibile vento. All’interno dello specchio è ospitato un grande monitor LCD, visibile sia dal tavolo che dal letto. Quest’ultimo, appoggiato su un sommier di colore verde con luce LED blu perimetrale, si piega formando sullo stesso piano i due comodini integrati. Un tubolare in acciaio inox che ospita le grucce si sviluppa, con torsioni e rapidi cambiamenti di direzione, in una pedana poggia-valigie di base. Il bagno è risolto con efficacia, rigore formale e semplicità: il lavabo è in appoggio su una mensola anulare che occupa l’intera parete, la doccia è schermata da un grande
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TOWN@HOUSE STREET Milano Concept Alessandro Rosso Progetto Arch. Simone Micheli Contractor AXIA Contract Division, Designacontract, Domodinamica, Sandoni Arredamenti, S.L. Interni Principali fornitori Ave, Granitifiandre, Frette, Iris Ceramica, Permaflex, Schönhuber Franchi, Sharp, Silent Gliss Italia, Simas, ST Rubinetterie, Targetti Poulsen
cristallo a tutta altezza, con due delle pareti rivestite da gigantografie di Milano. Il grande specchio è un totem orizzontale, retroilluminato con LED di colore blu. La seconda suite, caratterizzata dal colore arancione, risolve quasi interamente con un unico tratto la creazione dello spazio architettonico. Un’imponente testata letto, piegandosi e sporgendosi in avanti a novanta gradi, alloggia un monitor LCD fruibile rimanendo comodamente sdraiati sotto le coperte, mentre, allungandosi su un lato, diventa il piano della scrivania che affaccia direttamente sulla vetrina di ingresso. La zona cucina, la cassaforte e il frigo bar sono occultati dentro un arredo rivestito completamente a specchio e parzialmente incassato nella muratura. Una serie di grucce appese a muro scandiscono la parete opposta al letto e continuano a ritmare, graficizzate sotto forma di serigrafia, la superficie in specchio che ne nasce e va a ricongiungersi con quella del mobile-cucina. Il locale guardaroba è risolto con un mobile bianco e da una pioggia di grucce arancioni che scendono dal soffitto come oggetti misteriosi sospesi a mezz’aria. La terza suite doppia punta invece sullo svuotamento materico degli arredi. I singoli elementi sono scomposti in due parti: i piani di appoggio e le relative strutture che li sostengono. I primi -scrivanie, comodini, mensole e carter per i monitor LCD- sono rivestiti in solid surface di colore bianco; le seconde sono invece di colore giallo. In questo gioco dichiarato di elementi portati e portanti, i gialli tubolari metallici si avvolgono intorno alle candide superfici dagli angoli stondati, le sospendono e sorreggono, generando molteplici soluzioni compositive. La quarta suite, aperta su due lati sulla strada, accesa dal colore rosso che ne sottolinea tutte le finiture, ospita una scrivania dalle linee fluide e morbide, integrata con il mobile-cucina. La struttura di sostegno del letto, piegata a C, diventa un piano di appoggio alternativo ai canonici comodini. Un grande totem che pende dal soffitto ospita al suo interno il monitor LCD e, come un’enorme stalattite tecnologica, diventa il fulcro dell’intera stanza. Il pavimento neutro in gres porcellanato di colore bianco, il candido controsoffitto, gli imbotti delle porte realizzate in solid surface e le porte scorrevoli in specchio sono elementi comuni, ricorrenti nelle quattro suite, studiati ad hoc per un intervento emozionale che si pone come un racconto esemplare nella sua unicità e, contemporaneamente, nella sua molteplicità di suggestioni ed emozioni.
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Il benessere che
I locali seminterrati di 1711 Ti Sana Spa sono stati convertiti in spazi dedicati al benessere e al fitness, complice la temperatura costantemente fresca
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viene da lontano
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utto è intatto ad Arlate Calco: i vicoli in ciottolato, le case ammonticchiate, i portici adornati di capitelli. In cortile campeggia un pozzo, profondo 12 metri e datato 1743. Ma un’iscrizione in pietra, racchiusa all’interno di un cartiglio, riporta le lancette del tempo ancora più indietro, al 1711. In quell’anno nasceva questa porzione di borgo addossata alla sponda del fiume Adda, carrozze e cavalli ne percorrevano le strade, lavandaie e mugnaie ne frequentavano le anse fluviali. Impressa su una tela di legno e pietra, la vita del borgo è rimasta pressoché immutata fino al secondo dopoguerra, quando la popolazione ha preferito riversarsi nei grandi centri urbani condannando all’oblio case, orti e botteghe. Proprio lo stato di degrado in cui versava l’intero centro convinse la famiglia D’Angelo a intraprendere un recupero certosino e filologico dell’antico abitato brianzolo. Mantenuto l’assetto originario, conservati i minimi dettagli, ripristinati persino i rumori, al 1711 Ti Sana Spa va in scena un’ospitalità fatta di discreta eleganza e autentico benessere. Certo non si sente più il trottare dei cavalli, perché ci si sposta a bordo di golf car, autovetture ecologiche a propulsione elettrica. Non si stoccano più le provviste in cantina perché i locali seminterrati sono stati convertiti in spazi dedicati al benessere e al fitness, complice la temperatura costantemente fresca. Non si preleva più l’acqua dal pozzo ma si serve Acqua Kangen, che promette effetti miracolosi: neutralizza i radicali liberi, favorisce il mantenimento del peso e la riduzione del grasso corporeo.
TI SANA SPA Tre secoli di storia riecheggiano tra le mura del 1711 Ti Sana Spa, adagiato sulle sponde dell’Adda. Eppure un nuovo linguaggio architettonico contagia l’antico borgo: la pietra dialoga col poliestere, il legno accoglie la domotica, led luminosi esaltano decori in foglia oro DI SILVIA SALVADERI
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La parola all’interior designer, (nonché titolare di 1711 Ti Sana Spa): Rosa Squarcella Ti Sana Detox Retreat&Spa si compone di una corolla di 5 edifici di 3 piani, connessi tra loro, e distribuiti attorno alla corte interna. Gli edifici consentono accessi indipendenti alla Spa, la Medical Spa e la sala fitness, collocati al piano interrato. In che modo l’intervento di recupero ha ristrutturato e messo a norma l’impianto architettonico esistente? «Tutti gli edifici sono stati dotati di cappotto termico e di infissi di ultima generazione in grado di evitare l’effetto serra durante l’estate e di trattenere il
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calore durante l’inverno. Sono state utilizzate doppie pareti di mattoni con intercapedine di poliuretano, oltre ad accorgimenti specifici, per una perfetta insonorizzazione delle camere. La climatizzazione è garantita da fan coil a 4 tubi che rendono indipendente la gestione della temperatura negli ambienti. Gli esterni sono stati valorizzati da mura in pietra a vista e i tetti rivestiti con coppi rossi, inalterata la pavimentazione della corte in ciottolato e lastre di porfido. Nella corte interna è stato ripristinato
anche un grande loggiato che costituisce la pertinenza esterna di alcune camere, dove gli ospiti possono consumare la prima colazione all’aperto». Come sono state connotate le camere? «Le 22 camere vantano porte d’ingresso in vetro, oscurate con tende collocate sul lato interno, per conferire il senso d’accesso a un ambiente domestico più che a un ambiente artificiale come è quello di una camera d’albergo. Ogni stanza è diversa dall’altra: in comune hanno i soffitti in legno,
l’illuminazione a led con punti luce brandeggianti vicini al letto, i televisori a schermo piatto, piani di lavoro con collegamento a internet, stanze da bagno illuminate da luce naturale, pavimentate in marmo, la maggior parte dotate di grandi box doccia con soffione centrale e doccina mobile. L’arredo è stato curato in ogni dettaglio per creare un’atmosfera raffinata, intrisa di elementi di design ma funzionale alle esigenze di relax degli ospiti». Design e funzionalità convivono anche
1711 TI SANA SPA Arlate Calco (Lc) Interior Design Rosa Squarcella Concept Spa Studio di architettura Well Made Factory Architetto paesaggista Arch. Trintinaglia Impresa Edile Ivan Porta Fornitori Porte automatiche Sesamo Rubinetterie Fantini Attrezzature spa Lemi Porte Rimadesio Materassi e cuscini Simmons Televisori e telefoni Samsung Vasche camere Kaldewei Sedie Kartell (design Philippe Starck) Sanitari Flaminia
Effetto straniamento Se non fosse per queste e altre soluzioni tecnologiche, miste a intriganti installazioni di design contemporaneo, nulla tradirebbe l’incedere del tempo al 1711 Ti Sana Spa Resort. Oggi questa delicata bomboniera d’antan racchiude 22 camere, un ristorante “plant based” biologico e una Medical Spa vincitrice del premio Best Luxury Day Spa 2011. Palpabile, però, il fascino del passato: a cominciare dalla pavimentazione in peroba rosa, un legno esotico vecchio almeno 200 anni, impiegato al piano terra con la parte a vista esterna, alquanto vissuta; nelle camere invece, con la parte a vista interna, più lucida e compatta. In ogni ambiente è stata messa a nudo almeno una parete, scoprendo gli originali sassi a vista, per restituire immediatamente il senso del tempo. Superfici in legno zebrano si alternano a balaustre in vetro e acciaio, poltroncine in policarbonato targate Kartell a complementi d’arredo rivestiti in foglia oro. Lampade da comodino Knickerboker illuminano la tappezzeria di lusso di Designers Guild, Egg Stand firmate Bonacina contendono alle panche di Serralunga il relax dell’ospite, anticipando con effetti cocoon il suggestivo percorso benessere della Medical Spa.
Eco-wellness e arti marziali
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TI SANA SHOP
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nel ristorante? «L’arredo presenta sedie in policarbonato trasparente di Philippe Starck, rese più comode dall’aggiunta di cuscini fatti realizzare su misura, assai ergonomici, e tavolini a gamba centrale in acciaio e piano d’appoggio in legno. Originali le grandi lampade che illuminano la sala ristorante, realizzate con una lamina di ferro rivestita in foglia d’oro. Il ristorante comunica con la cucina tramite una porta automatica lineare. Il piano cottura utilizzato è misto: comprende sia fuochi a gas che piastre a induzione elettrica».
Tonalità calde viranti dal beige al marrone e dal bronzo all’oro introducono alle atmosfere fluide di quella che non è una semplice Spa vocata al benessere, ma un percorso totalizzante verso uno stile di vita più consapevole e armonioso. Coinvolge, per questo, attività fisica, trattamenti benessere e alimentazione biologica in programmi personalizzati che possono durare da 1 a 21 giorni. Accanto all’alimentazione, gli ospiti possono seguire corsi di arti marziali, come il Thai Chi, oppure tecniche che insegnano a coltivare l’energia del corpo, come il Qi Gong. Lezioni di ginnastica posturale migliorano la propria consapevolezza, mentre la pratica del Rebounding aiuta a riacquisire appieno la funzionalità muscolare attraverso l’uso di mini trampolini. I trattamenti benessere sono eseguiti con prodotti organici e biologici certificati, i massaggi realizzati con bastoni di bamboo e olio al bamboo ricco di nutrimenti attivi.
I risultati conquistati in termini di forma fisica e corretta alimentazione possono essere mantenuti grazie ai manuali di cucina macrobiotica e vegetariana e ai prodotti alimentari presenti nel corner shop del resort. Qui si possono acquistare anche semi da germogliare, BioSnack di produzione propria, con un’ampia scelta di gusti, prodotti alimentari biologici, cosmetici e integratori di provenienza 100% biologica.
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Alla ricerca del tempo perduto
NOSTALGIA VINTAGE: è questa la cifra stilistica emersa dall’edizione 2012 del Salone del Mobile di Milano. Il design strizza l’occhio ai bei tempi andati, ne evoca mood e atmosfere, ma senza mai rinunciare alla sperimentazione di nuove forme e linguaggi DI ANTONIA ZANARDINI
Plat di Arketipo, per uno stile senza tempo
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Salone del Mobile
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ostalgia. È probabilmente questa, più di ogni altra, la parola chiave che meglio definisce le tendenze dell’interior design emerse all’ultima edizione del Salone del Mobile. Nostalgia di atmosfere calde, seducenti e al tempo stesso intime e accoglienti, di un tempo perduto che viene oggi ritrovato e reinterpretato da designer che hanno saputo custodire la nostra memoria storica, liberando finalmente il vintage dai suoi connotati di moda passeggera. Finito il tempo dell’acciaio, delle algide trasparenze del vetro, del rigore un po’ manieristico del total black&white, arredi e tessuti riconquistano un ruolo che va al di là della mera espressione funzionale (ri)entrando in una dimensione narrativa, che racconta storie di un passato unico, individuale e al tempo stesso universale e collettivo. Dalle eleganti riletture dei salotti borghesi del primo Novecento ai complici ammiccamenti agli anni Cinquanta, proiettati in un futuro pieno di speranze e promesse, passando per l’essenzialità armoniosa del design razionalista e gli immancabili anni Ottanta: rievocazioni, reinterpretazioni, prive tuttavia del rigore citazionista che caratterizza le vere e proprie riedizioni dei grandi maestri del passato. E proprio per questo in grado di parlare in un linguaggio universale che si rivolge anche a un pubblico moderno, proustianamente alla ricerca del tempo perduto ma allo stesso tempo con le radici solidamente piantate nel presente. Un presente anch’esso ambivalente, fatto di tecniche di produzione e materiali innovativi e insieme di intramontabile abilità artigiana. Cromatismi d’antan e atmosfere retrò che trionfano nei luoghi dell’intimo quotidiano per eccellenza, il salotto e la camera da letto. Affascinanti scenografie di un passato che non passa, e che oggi si ripropone in un sapiente mix di nostalgia e sperimentazione. I ricordi vengono rielaborati e ritornano attuali, misurandosi con i codici del presente e i linguaggi della contemporaneità. Perché passato e presente sono solo le due facce di una stessa medaglia.
“Home sweet home” è la casa curata da PORRO nei più piccoli particolari, fino alla scelta di lampade, oggetti di modernariato e tappeti: prodotti già a catalogo e novità firmate da Piero Lissoni, designer che interpreta attraverso il proprio stile personale la sensibilità spaziale del marchio, con creazioni delicate e preziose dove l’essenzialità del segno si sposa con il comfort. Unisce due forme pure come il cerchio e il quadrato, in una ideale combinazione di contrasti che generano una sintesi di ricercata raffinatezza: è Zero, il letto di PRESOTTO che abbina le morbide forme tondeggianti della base portante con la rigorosa pulizia geometrica del materasso quadrato. La versione Large è la più grande e comoda, ed è stata presentata ai Saloni 2012 con il nuovo rivestimento in tecnopelle martellata, piacevole al tatto come una vera pelle, facilmente sfoderabile e lavabile.
Ai Saloni 2012 TWILS ha presentato una collezione declinata nei toni rilassanti delle acque e del bosco, della sabbia e delle pietre, attraverso tessuti pregiati e nello stesso tempo essenziali, per un nuovo lusso non ostentato, ma vissuto dall’interno. Come Calvin, un letto che alla grande leggerezza formale unisce uno schienale sagomato e leggermente avvolgente per creare un microambiente intimo e confortevole. L’accogliente morbidezza è il segno anche di Chocolat, caratterizzato dall’importante testata capitonné interamente lavorata a mano.
ROMEO ORSI si è presentato al Salone del Mobile 2012 con una originale collezione di prodotti unici e artistici, di ispirazione neoclassica ma tradotti in uno stile attuale e contemporaneo. Emblematica del suo stile la DivaNa, nuova regina dei salotti che si ispira alle figure degli anni ’40. Le sue linee asimmetriche si allungano e si completano in un grande divano che ne è la copia specchiata. Varie le combinazioni di colori sia per le versioni in tessuto o in pelle primo fiore, per creare esemplari personalizzati e unici.
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Morbido e accogliente il letto Amos di BONALDO, luogo del riposo dalla base e testiera imbottite e rivestite in tessuto sfoderabile o in pelle. Elemento estetico dominante è il bordino che definisce l’intero perimetro del letto: personalizzabile nel colore, in modo da creare abbinamenti o contrasti con il rivestimento, può diventare elemento distintivo anche del pouf e dei cuscini abbinabili al letto.
Ai Saloni 2012 BAXTER ha presentato una nuova collezione di imbottiti e complementi nati dalla collaborazione con Paola Navone. Morbidi, tattili e naturali, gli imbottiti sono pensati per essere nido e rifugio intimo. Per dormire, stendersi, ritrovare energia, sentirsi finalmente a casa, leggere, meditare, sognare. Una collezione che crea atmosfere intime e conviviali, sorprendenti e al tempo stesso familiari.
Ispirazioni nordiche e influenze degli anni Cinquanta danno vita alla collezione MERIDIANI. Volumi puri e forme morbide si alternano in uno spazio in cui un sapiente gioco di pieni e di vuoti sottolinea la declinazione contemporanea delle nuove proposte. Una palette colori rigorosa e al tempo stesso sofisticata costituisce lo sfondo ideale per divani dalle grandi dimensioni e letti caratterizzati da testate importanti. Soluzioni che offrono una sensazione di grande morbidezza tattile e visiva.
Il marchio SCHÖNHUBER FRANCHI è ormai sinonimo di un prodotto tutto italiano, di grande qualità e versatilità, che ben rappresenta l’elegante semplicità e la qualità superiore di sedute fatte a regola d’arte. Fra le molte novità presentate al Salone segnaliamo Brà, la collezione di eleganti sedie e poltroncine in ecopelle e in tessuto che reinterpretano in chiave contemporanea, più circolare e avvolgente, i grandi “classici” della tradizione.
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Gioca con i contrasti tessili come arricchimento dei sensi, in una creativa ricerca di effetti originali e sempre nuovi. È la nuova collezione Reflect 2012 di KINNASAND. Una varietà di materiali, superfici e colori mostra sfaccettature impressionanti: trasparenti strutture del tessuto si alternano con notevoli innovazioni dei materiali, tonalità raffinate si uniscono a fantasie a righe in colori pieni, superfici madreperlate contrastano con la morbidezza naturale. Materiali pregiati, qualità e processi di lavorazione accurati per creare atmosfere intime e personali.
Salone del Mobile Con le coinvolgenti presentazioni della linea Philipp Selva Home, SELVA INTERNATIONAL rafforza al Salone del Mobile l’immagine del proprio marchio. Tra le soluzioni presentate a Milano spicca una selezione delle collezioni Vendôme e Downtown, affiancate da una serie di originali novità come la superficie lucida (high gloss), realizzata con grande maestria artigianale, proposta su alcuni mobili selezionati. Nuova anche la collezione 2012 di tessuti, che comprende ora circa 130 modelli che sapientemente si abbinano a ogni stile e atmosfera.
Il sistema di divani Best di ARKETIPO propone un rigore geometrico reinterpretato con nuove proporzioni. Una linea che coniuga leggerezza e forme essenziali, arricchite da preziosi dettagli, sintesi perfetta tra tecnologia e capacità artigiana. Materiali sempre innovativi, per valorizzare lo stile inconfondibile del marchio, passando da una lavorazione di tipo tradizionale che affida ogni fase alla maestria sartoriale di mani esperte.
Da più di quarant’anni, CRASSEVIG crea sedie tra le più belle al mondo. La sua naturale attrazione verso una progettualità originale ha dato vita a sedie, tavoli e complementi perfettamente riconoscibili grazie alla costante presenza di una curva, più o meno marcata, ma segno inconfondibile del mondo Crassevig. Una tradizione che si rinnova ai Saloni 2012 con la Poltroncina Axel, firmata da Enrico Franzolini. Sedile e spalliera imbottiti arricchiscono la struttura delle gambe in massello di acero e noce canaletto.
Con la forma di una goccia d’acqua catturata un attimo prima di aprirsi sulla superficie, Ploff di LA CIVIDINA è utilizzabile come elemento d’appoggio o come seduta. Un complemento che con l’armoniosa rotondità del tondino di acciaio curvato a mano esprime un concetto di equilibrio che solo i materiali lavorati artigianalmente possono avere. Abbinabile al divano Elle, che oggi aggiunge alle sue eleganti forme la versione con piedino e cornice in legno nero.
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In questa pagina le proposte bagno di Moma Design, Axor-Hansgrohe e Mastella Design
Le infinite forme dell’acqua IL BAGNO SI EVOLVE RAPIDAMENTE, in forme nuove e insolite, e delinea nuovi scenari e atmosfere. Espressione di un design essenziale e sofisticato, diviene spazio intimo, ma al contempo sorprendente, dedicato all’estetica e al benessere del corpo e dello spirito DI EMMA SARZI SARTORI
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L’acqua, e il nostro rapporto quotidiano con questo elemento sempre più prezioso, è diventata tema centrale del design contemporaneo e fulcro di ogni riflessione progettuale ircular di Roca (1) è una vasca free standing, caratterizzata da una forma ampia e circolare e da un pratico vano portaoggetti in finitura wengè e rovere sbiancato. Per un ambiente bagno unico, essenziale, ma al contempo fortemente personalizzato. Sono leggeri e dinamici gli equilibri di Outline (2), la nuova proposta di Teuco che, nell’interazione con elementi geometrici e architettonici, definisce un’idea di ambiente bagno dal carattere deciso ed
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estremamente contemporaneo. Espressione di forza, Outline esalta la bellezza dell’irregolarità. Tratto distintivo della collezione sono, infatti, i bordi che si stagliano asimmetrici sulla materia, in un flusso apparentemente casuale, come quello dell’acqua. Palomba Collection 2012 è la nuova proposta di Laufen (3), sintesi di forme razionali, poetiche e naturali. L’ispirazione nasce dalle insenature e dalle scogliere, osservando l’azione del mare sulle rocce. Da
qui l’idea di forme che sembrano scavate dall’acqua, che scolpisce e leviga la materia. Di grande stile il lavabo free standing, importante elemento scultoreo che ricorda una roccia che emerge dalla terra. Un iconico menhir che richiama una fonte di levigata sensualità. Zucchetti presenta Savoy (4), una nuova linea completa di rubinetteria che esprime il classico contemporaneo, disegnata da Matteo Thun con Antonio Rodriguez. Una collezione che reinterpreta l’idea classica di eleganza, ma con un’allure attuale. Savoy è una linea completa, fino all’accessorio. Una lettura nuova della tipologia tradizionale a due comandi, personalizzabile, raffinata, innovativa. «Classico versus contemporaneo» è lo spirito di questa collezione, pensata principalmente per il mondo del contract, dell’hotellerie, dell’ar-
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chitettura raffinata e ricca di segno. Spina, Quadrato, Muro, Aste, Spaccato, Seminato: sono i formati del Mosaico in Pietra Serena de Il Casone (5), studiati in collaborazione con Dimensione Mosaico di Ravenna. Soluzioni raffinate e originali per rivestire il bagno con un materiale naturale, versatile ed espressivo quale l'arenaria. Le dimensioni, i formati e gli accostamenti cromatici sono studiati per enfatizzare le peculiarità materiche della pietra e valorizzare l'ambiente bagno in maniera elegante e ricercata. La collezione Axor Urquiola by Hansgrohe (6) è un importante completamento di un’elaborata riflessione progettuale: offre infatti una visione «al femminile» dell’ambiente bagno, che Patrizia Urquiola ha interpretato proprio come «libertà espressiva». Gli oltre 80 elementi di questa
linea -dalla rubinetteria alla vasca, ai lavabi fino a un complemento d’arredo inedito: un paravento/radiatore/specchio- rispondono proprio al desiderio di reinventare completamente il bagno e la sua intima essenza. Antonio Lupi presenta i nuovi lavabi Tuba (7), che evocano immagini di suggestiva eleganza e discrezione e ben si adattano ad atmosfere soft e ambienti sofisticati. La sagoma, che ricorda lo stelo di un fiore, ha base stretta e sommità che va ad allargarsi. Il lavabo è realizzato in Cristalplant bianco ed è previsto nella versione soprapiano o free standing. Un debutto in grande stile per Edonè di Agorà Group, che all'importante appuntamento del Salone Internazionale del Bagno di Milano ha presentato la collezione Enea (8), che si distingue per il design mi-
nimal e moderno degli arredi, realizzati in resina e in vetro extrachiaro temperato, sabbiato e riciclabile. Disponibili anche nella versione vetro lucido, gli elementi sono caratterizzati da una particolare struttura modulabile dalle linee decise. Duravit fa tendenza e definisce nuovi parametri stilistici: la serie di mobili Delos (9), caratterizzata da un design ridotto all’essenziale, fa entrare nel bagno un’atmosfera particolarmente confortevole e una nuova leggerezza. La consolle, progettata da Eoos, sembra fluttuare su supporti invisibili e si inserisce in maniera elegante e leggera nell’ambiente. Piano Forte Spessore (10) è la nuovissima linea di mobili firmata da Inda, azienda che da sempre risponde e anticipa le molteplici e diversificate esigenze del mercato, facendosi portavoce di un made in Italy eclet-
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tico, di altissima qualità e propositivo, che incontra il gusto e il piacere sensoriale di un pubblico eterogeneo ma esigente. Acqua Zone di Fantini (11) è un soffione doccia a soffitto di nuova generazione, con comandi elettronici e sei diversi mood di acqua e luci che avvolgono la persona. La piacevolezza del momento doccia si illumina così con il colore delle emozioni, pur mantenendo inalterata la bellezza originaria della fonte. La pioggia diviene luminosa, la nebulizzazione è acqua impalpabile, il mutare dei colori un arcobaleno desiderabile. Mastella Design propone la Vasca Vov (12), ovvero il piacevole massaggio dell’ac-
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qua nella forma più avvolgente che la natura abbia creato: ampie e confortevoli vasche per il piacere di un bagno rilassante e rigenerante. Superba in ogni arredamento, si integra armoniosamente nel bagno, rendendosi protagonista con discrezione. È realizzata in un unico blocco di K-plan bianco o grigio: materiale composto da un’alta percentuale di carica minerale di idrato di alluminio e una bassa percentuale di resina poliestere acrilica: piacevole al tatto, liscio, compatto, resistente e igienico, oltre che pratico per una facile e rapida pulizia. Cielo presenta la collezione di lavabi e sanitari in ceramica Le Giare (13), frutto
della collaborazione con il noto architetto e designer Claudio Silvestrin. Una proposta innovativa caratterizzata da un design sinuoso, austera ma non estrema, contemporanea, elegante ma non ostentativa. Una collezione, quindi, lontana da consuetudini formali e capace di fuggire dagli schemi del già visto. La sinuosità e i bordi asimmetrici dai forti spessori sono le peculiarità che contraddistinguono questo nuovo progetto, caratterizzato da forme ampie che assicurano il massimo comfort. Solar, la nuova collezione di rubinetti all’avanguardia di Graff (14), si spinge oltre l’espressione geometrica. Forme cubiche e rettangolari, angoli retti, linee pulite, rigo-
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re essenziale. Il risultato è un rubinetto minimalista, che seduce per la purezza della forma che cresce in altezza, diventando una vera e propria “architettura progettuale”. Il design e le funzionalità avanzate di Solar sottraggono il rubinetto alla semplice funzione di erogatore di acqua, per trasformarlo in elemento di arredo scenograficamente protagonista di un ambiente che evoca una esperienza sensoriale, tattile e visiva. Sperimentazione, contaminazione, innovazione: sono queste le caratteristiche della collezione Babele, la nuova soluzione d’arredo modulare presentata da Glass (15), in collaborazione con LucidiPevere.
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La collaborazione tra l’azienda e i due giovani designer continua e mostra come linguaggi inediti, che provengono dal mondo dell’interior design, possano migrare nel contesto bagno, trasformandolo. Logica Twin di Effegibi (16), disegnata da Talocci Design, combina in maniera armonica il rito della sauna finlandese e quello dell’hammam, sviluppando ulteriormente il progetto della sauna Logica che ha ricevuto dal German Design Council il premio Design Plus. I due elementi si differenziano nella tecnologia e nei materiali utilizzati: pregiato legno di Hemlock canadese per la sauna e grès laminato per l’hammam. Il soffione doccia con illumina-
zione a led è posto al centro di un ampio spazio che funge da vano di accesso e di collegamento tra i due elementi. I rubinetti King e Queen (17), creati dagli architetti Ornella Mainini e Roberto Camisasca, sono le due facce di una stessa anima: il primo è quadrato, forte, mascolino, come un Re. La “seconda”, e non a caso ne parliamo al femminile, è elegante, morbida e aggraziata, proprio come una Regina. Entrambi uniti da un design essenziale, pulito, contemporaneo, eppure divisi da sensibilità diametralmente opposte: Cristina Rubinetterie propone così due prodotti differenti, ma portati naturalmente a dialogare tra loro.
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Leggere sinergie estetiche tra il mondo della ceramica e quello della carta da parati danno vita alla nuova collezione Fly di Fap Ceramiche (18): un racconto di frizzante contemporaneità che esalta la versatilità della ceramica, grazie a colori e decori estremamente gioiosi, onirici e dirompenti, dalla forte valenza evocativa, proposta nell’esclusivo formato cm. 25x75 dalla finitura lucida. Moma Design, con la nuova Bathroom Collection 2012 (19), dichiara tutto il suo amore per il design, l’arredo e il benessere. Nuove linee e soluzioni originali che confermano Moma Design un brand come garanzia di originalità e capacità d’innovazione,
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creando oggetti di design che valicano la definizione di arredobagno per proporsi come uno stile di vita in diversi ambienti. La formula che riassume l’essenza di Hilton, nata dalla collaborazione di Milldue con Alessandro La Spada (20), è una sintesi equilibrata tra linee forti e disegni geometrici. Il progetto si sviluppa in orizzontale e ha elementi distintivi che esaltano le forme della collezione: maniglie cromate o dorate, piedini, vetro bisellato, lavabo, tutti caratteri forti che convivono all’interno di un layout che non trascura il minimo dettaglio. In occasione del Salone Internazionale del Bagno, Inova ha presentato Star (21),
un sistema specificamente progettato per esaltare le linee dei lavabi, enfatizzandone, attraverso i mobili e i complementi, le qualità tipologiche ed estetiche. Rubinetterie Stella propone una nuova cartuccia ecologica, in grado di garantire un importante risparmio nel consumo d’acqua (22). La cartuccia è dotata di doppio scatto della maniglia: l’apertura normale consente una portata del 50%, mentre se si “sforza” l’apertura si ottiene un getto al 100%. In questo modo si dimezza il consumo d’acqua, con un considerevole risparmio economico e un maggior rispetto dell’ambiente.
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Gamba Manifatture 1918 O
rli a giorno, cordonetti, ricami delicati e riproduzione del marchio con raffinate lavorazioni. Finiture che rimandano a una sapienza antica e che hanno saputo conquistare le migliori strutture ricettive e i ristoranti più prestigiosi. È questo il segreto di Gamba Manifatture 1918 di Pesaro, un’azienda nata nei primi del Novecento e divenuta presto famosa nel campo delle finiture per alberghi, ristoranti e comunità, grazie soprattutto all’alta qualità dei tessuti e alla raffinatezza dei ricami. Tanto che oggi è tra le imprese più apprezzate a livello nazionale in questo comparto. Merito anche di un’ampia gamma di articoli per la camera, per il bagno e per la sala ristorante. Ma ecco in dettaglio una rapida carrellata dell’offerta: si va da una vasta scelta di tovagliato in cotone ritorto, con possibilità di personalizzazione in jacquard, alle fiandre in puro cotone o policotone, da articoli in puro lino o misto lino alle spugne personalizzate. E ancora: accappatoi, lenzuola e copripiumini in percalle o raso di cotone, oltre ovviamente alle collezioni di tessuti ignifughi per
Gamba Manifatture 1918 propone collezioni sofisticate e innovative dedicate agli hotel che, oltre all’eccellenza del servizio, puntano anche su un’immagine accattivante e rispondente ai trend più attuali dell’interior design
Stile e qualità tendaggi, copriletto, trapuntini e sottocoperte, particolarmente indicati per il segmento contract. Il tutto in linea con gli standard di sicurezza nazionali e internazionali richiesti. Ma Gamba Manifatture 1918 non è solo sinonimo di stile e qualità: anche il servizio è uno dei punti di forza dell’azienda. Infatti, la lunga esperienza nel settore dell’ospitalità le ha permesso di sviluppare un servizio “su misura”, con progetti e soluzioni sviluppati ad hoc, per rispondere alle
specifiche esigenza di ogni cliente e per armonizzarsi con gusto in ogni stile e ambiente. Da segnalare, infine, la preziosa e raffinata linea bagno e SPA che, arricchita da eleganti accessori, offre al cliente la possibilità di realizzare un prodotto davvero unico. Anche in questo caso asciugamani e accappatoi, disponibili in vari colori, grammature e modelli, possono essere personalizzati con diciture intessute o ricamate. www.gamba1918.it
In alto, spugna idrofila in cotone doppio ritorto in varie grammature da 430 gr/mq a 650 gr/mq. Gli accappatoi sono in ciniglia e realizzabili in vari modelli. A sinistra, spugna bordata idrofila in cotone doppio ritorto, tinto Indanthrene, in varie grammature da 430 gr/mq a 650 gr/mq
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FAS Italia offre agli hotel un’ampia gamma di prodotti e linee cortesia realizzate con materie prime pregiate e dal design accattivante, per soddisfare le esigenze di ogni tipologia di struttura
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a qualità di un hotel si vede anche dai piccoli dettagli e dall’attenzione che dedica ai suoi ospiti. Quindi, anche la scelta di una linea cortesia è un momento importante. Bisogna considerare la qualità, il tatto, la fragranza, ma anche il packaging che si deve accordare con lo stile e il livello dell’hotel. Per soddisfare tutte queste esigenze FAS Italia offre una gamma straordinariamente ampia e completa di linee cortesia caratterizzate da componenti pregiate e di altissima qualità, ecocompatibili e ipoallergeniche, frutto di anni di ricerca cosmetica e di studi specifici, per garantire sempre ai propri clienti un prodotto sicuro, moderno e di elevata qualità. Bustine shampoo e shampoo doccia, bagnoschiuma in raffinati flaconi, saponette profumate o ecologiche per alberghi, cuffie, set denti e set barba, ma anche una gamma completa di accessori come ciabattine,
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bicchieri, sigilli wc, sacchetti igenici, kit cortesia di benvenuto e di pulizia. FAS Italia dispone di un’ampia gamma di prodotti e di linee cosmetiche: dalla più economica alla più ricercata, ma anche ecologica certificata, ecolabel o naturale, oltre alle raffinate linee a base di Aloe, Olio d'Oliva, Uva o ai fiori di Bach. Inoltre, ogni detergente o cosmetico per il corpo è rigorosamente Made in Italy,
caratterizzato da materie prime di alta qualità e da fragranze delicate, prodotto nel rispetto delle attuali normative internazionali relative ai cosmetici e secondo standard igienici molto elevati. FAS Italia, inoltre, offre anche personalizzazioni infinite per rispondere a specifiche esigenze di immagine, di qualità e di economia, grazie a un proprio ufficio creativo e di grafica e design che ogni giorno progetta e realizza linee e packaging studiati in base alle richieste di ogni struttura, anche per piccoli quantitativi. Infine, sul sito www.fas-italia.it ogni albergo può richiedere l’invio di una pratica guida che offre spunti per la scelta della linea cortesia e consigli per l'acquisto, sia per chi vuole cambiare la linea che già utilizza sia per chi la vuole introdurre in hotel per la prima volta. www.linea-cortesia.it
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Arte chiama Arte Anche in hotel la ristorazione ha le sue regole, in cucina come a tavola. Minimal, informale, rustica o sfarzosa, l’art de la table diventa scenografia e palcoscenico di un’altra arte, quella enogastronomica DI ROBERTO NEGRI
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usto, olfatto, tatto, vista. Un’esperienza sensoriale a tutto tondo. Da “semplice” momento conviviale a raffinato gioco di sensazioni, in cui il piacere del cibo e della conversazione si fondono con quello donato da oggetti, forme e colori sapientemente mixati alla ricerca di un equilibrio di armonie capace di fissarsi in maniera indelebile nello sguardo e nella memoria. Da elemento accessorio e di contorno, anche in hotel la ristorazione – grintosa e vivace quella di buffet e colazioni, sfarzosa ed elegante quella di cene di gala e ricevimenti – diventa sempre più spesso ingrediente centrale dell’ospitalità. Non solo grazie alla qualità e ricercatezza della proposta enogastronomica, ma anche a un table setting a sua volta sempre più spesso vicino alle forme espressive dell’arte: forme ricercate concepite da designer affermati, tessuti e tovagliati firmati da mostri sacri del fashion, si uniscono di volta in volta all’eleganza senza età di porcellane e argenterie o al sobrio minimalismo di moderni materiali e colori. Perché il successo di un ristorante è più che mai frutto di un gioco d’alchimie, in cui è il connubio di una cucina gustosa e di una decorazione ricercata a fare la differenza. Se l’enogastronomia è un‘arte, insomma, tutto ciò che compone la tavola e la sua mise en place lo è altrettanto, e altrettanto indispensabile. E come nel mondo della moda e dell’interior design le vecchie abitudini lasciano il posto a nuove tendenze, nuovi abbinamenti di colori, materiali e forme. Senza dimenticare che l'occhio vuole la sua parte, e la tavola rappresenta il primo biglietto da visita del locale.
L’eleganza senza tempo della fine bone china si sposa a ricercati decori che caratterizzano e donano unicità alle collezioni (Schönhuber Franchi)
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CLASSICO, CONTEMPORANEO, O… Come nel mondo del fashion, il trend setting è sempre al lavoro anche nel modo dell’arredotavola. In cui convivono, e spesso si contaminano a vicenda, regole e stili della tradizione insieme a fenomeni di tendenza in continua evoluzione. A ognuno il proprio stile e linguaggio, vien da dire; una formula
Dall’alto, in senso orario. Rapido, informale, trendy: ogni pranzo si valorizza al meglio con i giusti accessori (Mebel). Pulita, essenziale, ma con un pizzico di fantasia: rigorosamente bianca, la ceramica si impreziosisce con forme morbide e sinuose (New Wave di Villeroy & Boch). Sobrio, coordinato, curato nei dettagli: il table setting diventa un’arte anche nelle sue declinazioni più essenziali (FAS Italia).
quanto mai azzeccata, che permette di caratterizzare la mise en place in funzione di target, atmosfere e proposta gastronomica. È così che il sempreverde fascino dell’argenteria e del fine bone china trovano nuove declinazioni grazie alla mano di designer di grido, tessuti e decori pregiati si alternano a trame e colori sobri ed essenziali, nuovi materiali aprono l’orizzonte a creazioni in linea con gli ultimi dettami della moda. Inventare table setting eleganti, spiritosi o dinamici, insomma, è ormai un obbligo, che si estende anche agli accessori, sempre più coordinati ed eleganti fino a diventare essi stessi elemento centrale della tavola.
“VESTIRE” LA TAVOLA La ricchezza e varietà delle soluzioni proposte dai marchi leader del settore lascia il campo aperto all’immaginazione, fornendo tutti i pezzi necessari a comporre il mosaico dell’arredotavola più adatto all’atmosfera che si desidera creare. Naturalmente, con il tempo cambiano gusti, abitudini e tendenze: una legge cui non sfugge nemmeno l’art de la table. Cambia allora il modo di preparare la tavola, a partire dalla sua quinta scenica, i tovagliati. Poiché la regola aurea del table setting è scegliere ciò che rispecchia al meglio lo spirito del locale, trend e mode non sono un vincolo assoluto: dalla seta alle stoffe
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Elegante e sofisticata ma con un tocco di colore: è la fine bone China di Schönhuber Franchi
Coordinata, accattivante, curata nei dettagli: anche accessori come portamenù, segnaposti e svuotatasche diventano protagonisti della tavola, donandole un raffinato tocco di stile (Linea Fashion di DAG Style)
damascate al più semplice cotone, persino la scelta del colore, tutto è subordinato al clima che si intende ricreare, basta tener presente che la tovaglia a fondo unico è preferibile a quella decorata. Le tovaglie bianche ed ecrù o di pizzo costituiscono sempre una scelta vincente perché sono la base ideale anche per far risaltare argenteria e stoviglie, e si possono vivacizzare con un centrotavola diverso ogni volta. Rimanendo all’interno delle opzioni più classiche, una formula molto di moda è la cosiddetta table habillèe, realizzata con due tovaglie sovrapposte, una più lunga e l’altra più corta. Negli allestimenti più trendy le tovaglie lasciano invece il passo ai gettonatissimi runner, strisce di tessuto che percorrono il tavolo e, nella loro semplicità, creano un effetto visivo di grande impatto. Coordinare naturalmente è d’obbligo, e ormai è una regola accoppiare al runner set completi di portamenu, segnaposti, svuota tasche e quant’altro la fantasia suggerisce. Ogni tovaglia può poi essere
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completata con centrotavola che ne sottolineano la bellezza e ne esaltano la raffinatezza, dalle sempreverdi composizioni floreali ai più eleganti candelieri. Unica regola, non ostruire mai lo sguardo dei commensali!
IL DESIGN? SI FA INFORMALE È stato in questi anni terreno di sperimentazione dei più creativi progetti di design, attenti alla ricerca dell’effetto e di suggestioni estetiche senza dubbio apprezzabili ma, a volte, fini a se stesse. E se è vero che il concetto stesso di design richiama l’idea di innovazione, altrettanto vero è che stoviglie e posate sembra stiano vivendo, in netta controtendenza, un prepotente ritorno alla linearità di forme e stili, una rilettura della contemporaneità all’insegna del sobrio e dell’essenziale. La ricerca della semplicità, sia dal punto di vista delle linee quanto dei materiali, è infatti protagonista delle nuove collezioni dei marchi leader del settore, che sembrano
A ognuno il suo: calici, balloon, tulipe per degustare vini delle annate più pregiate e raffinati distillati (Bormioli Rocco) In alto, a sinistra una tavola Versace Home. A destra Linea Modern Grace di Villeroy & Boch
rivendicare con orgoglio questo recupero di pulizia e funzionalità. Una tendenza dalla quale non sono immuni anche le creazioni più preziose e raffinate, come testimoniano le linee di argenteria informale, apparente ossimoro che cela linee eleganti e al tempo stesso semplici senza rinunciare al pregio dei materiali. La stessa linea di tendenza impronta le stoviglie, le cui parole chiave diventano delicatezza, leggerezza e modernità. Dalle collezioni più tradizionali per disegno e materiali alle linee morbide e sinuose delle creazioni contemporanee, in cui il rigore geometrico delle forme squadrate sta di nuovo lasciando il passo a tondi e ovali, torna a dominare un bianco che si lascia impreziosire da colori d’accento usati con misura e sobrietà. Nello stesso mainstream stilistico, infine, si collocano le sempre più curate linee per il finger food, secondo una rigorosa suddivisione dei compiti in cui colore e decorazione sono affidati alle preparazioni, mentre stoviglie e accessori diventano scenografia discreta e dalle linee essenziali.
BICCHIERI: A CIASCUNO IL SUO La storia del bicchiere è caratterizzata da forme consolidate nel tempo, studiate per esaltare al meglio profumi, colore e aroma: poco, dunque, lo spazio per le sperimentazioni. Inoltre, non c’è dubbio che la crescita del numero di appassionati degustatori e aspiranti sommelier abbia reso la ricerca della qualità anche in questo settore un must assoluto. Di rigore il cristallo pregiato, che con la sua leggerezza e trasparenza è la chiave per assaporare al meglio la struttura e gli accenti dei bianchi giovani come dei rossi più strutturati. Ultima e più sorprendente tendenza è il lancio dei calici per la degustazione… dell’acqua. La forma del contenitore, dicono gli esperti, può esaltare o meno le qualità organolettiche dell’acqua che beviamo; ecco allora i calici con imboccatura ampia, per acque leggere e dai sapori impercettibili, e i flute ad apertura stretta per trattenere il perlage delle frizzanti il più a lungo possibile.
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FOOD&BEVERAGE
Eclettica unicità LA MAGIA DELLA LUCENTEZZA E DELLA TRASPARENZA, IL COLORE BIANCO CREMA, LO STILE FATTO DI FORME CHIARE E PULITE: BELLEZZA ED ELEGANZA SENZA TEMPO FANNO DELLA LINEA FINE BONE CHINA SCHÖNHUBER FRANCHI UN PRODOTTO INIMITABILE. L’AZIENDA DEDICA UN’ATTENZIONE PARTICOLARE ALLO STUDIO DEL DECORO, ELEMENTO CHE CARATTERIZZA E DÀ UNICITÀ AI PEZZI, PROPONENDO PERSONALIZZAZIONI SPECIALI, UNICHE ED ELEGANTI, REALIZZATE DAI PROPRI DECORATORI PER LE ESIGENZE PIÙ ESCLUSIVE. ORCHESTRATE DALL’ESTRO E DALL’ECLETTICA FANTASIA DEI MAESTRI DEL DESIGN CONTEMPORANEO.
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FOCUS ON
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LinoVivo Pedersoli, biancheria d’autore U
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bianco e tutto lino” si rivela non solo elegante ma anche salutare. Garantisce infatti il massimo del comfort e dell’igiene: elegante, fresco e sapientemente trattato, al contatto con il corpo, “LinoVivo” diminuisce la tensione muscolare e favorisce il rilassamento. Ha inoltre proprietà termoregolatrici, grazie alla sua capacità di assorbire e disperdere il calore d’estate,
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L’ALLARME DI FEDERALBERGHI ALLA 62a ASSEMBLEA Dalle partecipate assise di Taormina si è levato unanime un segnale di richiamo al mondo politico affinché non si lasci a se stesso uno dei principali settori economici del Paese DI EMILIO LA SERRA laserra@federalberghi.it
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Un momento del talk show condotto da Antonello Piroso
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l turismo italiano è in recessione e si ricrisi epocale è riuscita a mantenere schia un’emorragia di posti di lavoro e alto il nome dell’Italia nel mondo». una maggiore precarizzazione dell’occuStando ai dati di Federalberghi pazione». È l’allarme lanciato dal presidente della nel primo trimestre 2012 i collaboFederalberghi, Bernabò Bocca, alla 62esiratori alberghieri hanno rema assemblea della federazione, svoltasi a gistrato una diminuzione Taormina dal 20 al 22 aprile. del 2,5% rispetto ai primi «Il turismo rappresenta, a regime, il tre mesi del 2011, con una 10% del Pil, ma di questo passo rischiamo flessione del 2,3% per i ladi perdere almeno un punto percentuale. Se voratori a tempo indeterminato e un paralla tendenza al ribasso dovesse rimanere per lelo decremento del 2,7% per i lavoratori a l’intero anno, i due milioni di persone che tempo determinato. «Questo – secondo BOCCA lavorano nel settore subirebbero un calo di BERNABÒ Bocca – testimonia come il calo della comPresidente Federalberghi almeno 50 mila unità». ponente turistica italiana si sia riverberato Il turismo italiano – ha sottolineato Bocsulla forza lavoro occupata». l calo più consistente dell’occupazione è ca – «è zavorrato dal drastico crollo della stato a febbraio: -3,9% di lavoratori occudomanda interna»: nei primi tre mesi delpati (-4,1% indeterminato e -3,6% deterl’anno, infatti, le presenze alberghiere dei minato). Inoltre il diffuso calo delle tarifturisti italiani sono calate del 3,5% e la forfe alberghiere ha invogliato la domanda te crescita degli stranieri, pari a +9,1% di straniera, ha fatto notare Bocca, ma ha copernottamenti rispetto allo stesso periodo stretto le imprese a razionalizzare i costi di del 2011, denota semplicemente come il siMICHEL MARTONE gestione, intervenendo sulle assunzioni sia stema turistico italiano abbia potenzialità Vice Ministro del Lavoro a tempo indeterminato sia a tempo determienormi, se solo fosse supportato da politinato. che adeguate. egli ultimi dieci anni – ha affermato Alla crisi economica si aggiunge poi la riforma Bocca – ai nostri congressi vi sono stadel lavoro che, secondo il presidente di Federalberghi, comporterà un aggravio dei costi del lavoro tati politici che hanno raccontato le solite storielle ma alle parole non sono mai seguiti i fatti». La richiesta della Federalberghi è stata quindi quella di istituire un tavolo tecnico col Governo per studiare forme di rilancio del settore e dell’immagine Paese. «Se dovessimo fallire un simile obiettivo – ha avvertito Bocca – potremmo compromettere una delle poche attività economiche che pur in anni di
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Nel primo trimestre 2012 i collaboratori hanno registrato una diminuzione del 2,5% Turismo d’Italia
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I partecipanti al talk show
La riforma del lavoro comporterà un aggravio dei costi tale da scoraggiare ulteriormente le assunzioni
vece l’emendamento approvato dalla Camera sulla tassa di sbarco che chiede un contributo anche agli escursionisti. nfine Bocca ha valutato positivamente la proroga al 31 dicembre 2013 per l’adeguamento alla prevenzione incendi nelle strutture ricettive, ma ha chiesto una riconsiderazione degli adempimenti imposti alle imprese, dal momento che con la stagione estiva ormai alle porte gli hotel hanno urgenza di ospitare la clientela e non di aprire i cantieri. Le richieste di modifica avanzate dalla Federalberghi sulla definizione di stagionalità nella riforma del lavoro sono «molto importanti e interessanti». È stato il giudizio del vice Ministro del Lavoro, Michel Martone, intervenuto al talk show che ha animato i lavori assembleari, il quale ha assunto l’impegno di riportare «i suggerimenti al ministro Fornero e vedere quello che si potrà fare in Commissione». l Governo – ha affermato Martone – ha il chiaro obiettivo di aiutare la produttività ed aumentare i livelli occupazionali. Da questo punto di vista il concetto di stagionalità fissato dalla legge del ‘63 era probabilmente fortemente legato ad un’idea di stagione intesa in senso classico. È chiaro che le esigenze del turismo sono diverse». «Per la delicatezza del momento – ha osservato ancora Martone – è importante ascoltare i suggerimenti delle parti sociali, per cercare di migliorare il
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le da scoraggiare ulteriormente le assunzioni. La riforma del lavoro produce infatti un aggravio dei costi per le imprese e in particolare la stretta sulla flessibilità in entrata penalizza fortemente le attività turistiche. Il presidente della Federalberghi ha quindi contestato con decisione la normativa all’attenzione del Parlamento, ritenendo che la proposta iniziale del Governo è stata “snaturata” ed ha richiesto di rivedere la definizione di stagionalità che pesa come un macigno sulle strutture italiane. «Se il testo non viene emendato – ha affermato Bocca – gli hotel fuori stagione, in inverno, saranno costretti a chiudere, con ulteriori gravi conseguenze sull’occupazione». Per Bocca la definizione di stagionalità «non sta né in cielo né in terra»: non dipende infatti unicamente da fattori climatici e in ogni caso non può essere ancorata ad una normativa del ‘63, quando la situazione del mercato era completamente diversa. a Federalberghi si è dichiarata critica anche sulla politica fiscale del Governo, dal momento che i paventati aumenti di Iva e Imu potrebbero provocare, secondo delle stime, 600 milioni di euro di aggravio fiscale per le imprese ricettive. Gli albergatori contestano peraltro ancora con durezza l’imposta di soggiorno e la soppressione dei buoni vacanza e guardano ALESSANDRO con preoccupazione alle modifiche relative MASSIMO NUCARA alle concessioni demaniali. Apprezzato in- D. Gen. Federalberghi
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FABIO GALLIA Amministratore del. BNL-BNP Paribas
DOMENICO ARCURI Amministratore del. Invitalia
NICO TORRISI Presidente Federalberghi Sicilia
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Lo staff Federalberghi
disegno di legge presentato in Parlamento». «In Senato – ha concluso il vice Ministro – si sta facendo un gran lavoro e il Governo valuterà nelle prossime settimane tutti i contributi, anche se è chiaro come pure nel turismo sia necessario fare sistema tra Stato centrale, Regioni, parti sociali e categorie per favorire la crescita». l turismo rappresenta una delle leve fondamentali per rilanciare l’economia dell’Italia – ha quindi affermato Fabio Gallia, amministratore delegato di Bnl-Bnp Paribas nel corso del talk show – un settore al quale serve un progetto di medio-lungo termine. È evidente a tutti il paradosso tra la ricchezza del patrimonio culturale, paesaggistico e ambientale dell’Italia rispetto a quello che in termini di crescita siamo riusciti a sfruttare. Non sto ovviamente dicendo – ha concluso Gallia – che non sia stato fatto alcunché, ma che l’industria del turismo è una delle più importanti e rappresenta una grande opportunità per il sistema nazionale».
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MARCO LEARDINI Presidente Giovani Albergatori
MARIO I. MENNELLA Pres. Federalberghi Taormina
ANTONELLO PIROSO Editorialista TG LA7
Bisogna rivedere la definizione di stagionalità, che pesa come un macigno sulle strutture italiane
«Il turismo è la più grande chance dell’Italia – ha a sua volta rafforzato il concetto Domenico Arcuri, amministratore delegato di Invitalia – e compito della nostra società è accompagnare progetti di sviluppo e rafforzamento del brand che a livello internazionale è riconosciuto tra i più autorevoli e ricercati». l talk show, moderato da Antonello Piroso de La7, ha anche preso parte Nicola Porro, vice direttore de Il Giornale. A conclusione dei lavori, i partecipanti hanno espresso il proprio apprezzamento per l’organizzazione del meeting, curata da Federalberghi, Federalberghi Sicilia e Associazione Albergatori di Taormina, con la collaborazione del San Domenico Palace Hotel, del Grand Hotel Mazzarò Sea Palace, della RAF servizi tecnici, dell’Alitalia, di Poste Italiane, della SAT, delle Funivie dell’Etna, del rifugio Sapienza, e degli hotel Imperiale, Timeo, Atlantis Bay, Villa Sant’Andrea, Excelsior, Méditerranée, Miramare, Monte Tauro, Villa Angela, Villa NICOLA PORRO Sirina, Del Corso, Il Piccolo Giardino, La Vice direttore Il Giornale Pensione svizzera, Victoria.
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LA RIUNIONE DEI COMITATI Osservatorio sulla fiscalità locale, concessioni demaniali marittime, monitoraggio legislazioni regionali i punti sui quali i Comitati si sono confrontati DI EMILIO LA SERRA laserra@federalberghi.it
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el corso dell’Assemblea Generale, si sono riuniti i Comitati nazionali costituti in seno a Federalberghi al fine di rappresentare le peculiari istanze delle imprese accomunate da particolari caratteristiche (attività stagionali, consorzi alberghieri, Mezzogiorno, attività termali). I Comitati si sono riuniti congiuntamente per discutere alcune questioni di comune interesse, tra cui la fiscalità locale. Lo scorso anno i Comitati avevano infatti chiesto di riattivare l’osservatorio sulla fiscalità locale, al fine di avere una migliore conoscenza della realtà impositiva territoriale. Si è ritenuto di dare priorità all’analisi dell’impatto che l’imposta di soggiorno avrà sulla competitività delle imprese ricettive. stata quindi incaricata la Società Mercury di predisporre una analisi delle regolamentazioni comunali emanate in ma-
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teria di imposta di soggiorno. In occasione dell’incontro di Taormina, il professore Emilio Becheri ha fornito ai Comitati un primo sintetico resoconto del lavoro di raffronto delle regolamentazioni esistenti. iorgio Macciocu, presidente del Comitato attività stagionali, nell'introdurre la discussione, ha ricordato come la Federalberghi abbia assunto una posizione fermamente critica in merito all'introduzione dell'imposta di soggiorno, evidenziando gli effetti negativi della sua applicazione, con particolare attenzione per le dinamiche competitive del nostro prodotto turistico. I membri dei Comitati hanno ribadito la preoccupazione per l’introduzione dell’Imu, che colpirà pesantemente le imprese, nonché per la prossima introduzione della nuova tassa sui rifiuti. Si è inoltre dibattuto a lungo sulle concessioni demaniali marittime, sulle quali è necessaria una
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presa d’atto del Governo della necessità di dare soluzione al problema, tenendo conto anche delle specificità delle concessioni attinenti alle imprese ricettive. Il documento elaborato da Federalberghi per illustrare e documentare tali peculiarità, pubblicato sul numero speciale di Faiat flash interamente dedicato all'argomento, è stato già portato all'attenzione del Ministro del Turismo e del Ministro delle politiche comunitarie. In questi giorni, le Unioni regionali sottoporranno il documento all'attenzione degli assessori competenti. er quanto riguarda il Mezzogiorno, il presidente del Comitato Costanzo Iaccarino ha ricordato che è stata avviata un'azione di monitoraggio della legislazione regionale in materia di turismo, con particolare riferimento alla regolamentazione delle diverse forme di incentivi di cui le imprese possono beneficiare, al fine di meglio orientare gli interventi del sistema organizzativo nelle sedi opportune. I singoli Comitati torneranno a riunirsi prossimamente, per l'approfondimento delle questioni di specifico interesse.
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L’ASSEMBLEA DEI GIOVANI
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Nuovo regolamento, progetto scuola, progetto Europa e progetto formazione gli argomenti affrontati nel corso del dibattito DI EMILIO LA SERRA laserra@federalberghi.it
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ell’ambito dei lavori as- presentato il programma di lavoro sembleari si è svolta anche per l’anno 2012, che dedica partil’abituale assemblea del colare attenzione al mercato di linComitato nazionale giovani alber- gua tedesca, in relazione al quale si gatori.In apertura dei lavori, il sta valutando la possibilità di svolpresidente Marco Leardini ha illu- gere una missione in Germania. a vicepresidente Francesca strato i contenuti del nuovo regoMaffei, responsabile del prolamento CNGA, recentemente apgetto formazione, ha presenprovato dal Consiglio Direttivo di Federalberghi e ha ringraziato, per tato l’offerta formativa costruita l’accurato lavoro svolto, la com- su misura per i componenti del missione preposta guidata da CNGA, con un pacchetto di percorsi che vengono attivati in occaMauro Murgia. a vicepresidente Grazia Ro- sione delle riunioni del Comitato. mano ha poi relazionato sullo I contenuti dell’offerta sono stati stato di attuazione del proget- individuati sulla base delle indicato scuola, nel cui ambito è previsto zioni scaturite da un’indagine sul un ciclo di interventi dei giovani campo, durante la quale sono stati albergatori presso gli istiintervistati 140 giovani tuti tecnici e professionali albergatori. per il turismo al fine di Il Comitato ha poi lapresentare le opportunità vorato agli ultimi dettadi lavoro nel settore e di gli del programma del favorire lo svolgimento meeting estivo 2012, che di stage all’interno delle si svolgerà a Sorrento. aziende alberghiere. Nel GRAZIA ROMANO Nella medesima occasioP. vicario corso dei mesi di marzo e V.Com. ne, è stata presentata la Naz. Giovani di aprile si sono svolti due candidatura di Cortina corsi di formazione per i quale sede del meeting giovani albergatori che invernale. assemblea si è dovranno curare l’attuachiusa con la conzione del progetto. l vicepresidente Fransegna del premio "Alvise Maschietto" cesco Filippi, responsaGiovane albergatore delbile del progetto EuroFRANCESCA MAFFEI l’anno, che è andato a pa, ha sintetizzato gli esi- Vice Presidente Matteo Rizzante, Presiti della settima edizione Com. Naz. Giovani dente dei Giovani Alberdel meeting europeo dei gatori di Jesolo, del pregiovani albergatori di Femio al Comitato giovani deralberghi, che ha offeralbergatori dell’anno, che to ai membri del comitato è stato assegnato al Col’opportunità di confronmitato Giovani di Roma, tarsi con il mercato russo, e del premio “Giovanni uno dei mercati emergenColombo” che è stato asti di principale interesse FRANCESCO FILIPPI segnato al dott. Alessanper le imprese turistiche Vice Presidente dro Cianella. italiane. Filippi ha poi Com. Naz. Giovani
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Dall’alto in basso: Consegna del premio Giovanni Colombo che è stato assegnato ad Alessandro Cianella. Consegna del premio Giovane albergatore dell’anno a Matteo Rizzante, Presidente dei Giovani Albergatori di Jesolo. Consegna del premio al Comitato giovani albergatori dell'anno, che è stato assegnato al Comitato Giovani di Roma
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L’ANALISI DEL SETTORE Riportiamo l’intervento integrale svolto dal Presidente Bernabò Bocca in apertura del convegno Turismo 2012. Una chance per l’economia
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razie per essere qui oggi a testimoniare il vostro interesse e la vostra vicinanza al turismo italiano. Turismo che rappresenta una delle ormai poche eccellenze del nostro Paese. Quelli di noi che più di frequente hanno rapporti con cittadini stranieri sentono da loro parole di encomio per il nostro Paese quasi esclusivamente per tre aspetti: il turismo, la cultura e la moda. a crisi che attanaglia ormai da tempo le economie occidentali è penetrata in profondità nel tessuto produttivo del nostro Paese, determinando un progressivo impoverimento di larga parte della società. Il nostro è un paese ingessato, irrigidito da un sistema di veti contrapposti. Lo spread, questo sconosciuto che abbiamo cominciato a frequentare negli ultimi mesi, indica in ultima analisi il grado di credibilità delle decisioni politiche e la loro capacità di incidere positivamente sull’economia, favorendone l’equilibrato sviluppo. Non è un caso se abbia ricominciato nuovamente a salire anche in corrispondenza della adozione della proposta di una riforma del mercato del lavoro che noi giudichiamo insoddisfacente in quanto non in grado di favorire le capacità espansive dell’occupazione che il nostro settore è in grado
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di assicurare. Ma di questo aspetto tornerò a parlare in seguito. orrei però concentrarmi adesso su alcuni dati macroeconomici. Il Governo Monti ha inizialmente allontanato il Paese dal rischio default. Siamo grati al premier per i risultati ottenuti. Ma non possiamo certo accontentarci. Dobbiamo fare molto di più. Rigore, equità e sviluppo erano le parole d’ordine che hanno accompagnato l’insediamento del Governo dei tecnici. Il rigore sicuramente non è mancato (e le tasse neanche). La spada di Damocle dei mercati finanziari ha imposto una corsa contro il tempo, che ha indotto a caratterizzare le misure esclusivamente sul versante delle entrate. Sono mancati invece segnali convincenti in materia di contenimento della spesa, riduzione delle inefficienze, eliminazione degli sprechi. Sul fronte dell’equità, riteniamo che le diverse manovre abbiano peccato dell’incapacità di pensare a tutti. Il ruolo delle piccole e medie imprese e delle imprese familiari, che costituiscono le fondamenta e i pilastri su cui si poggia il sistema economico italiano, continua a non godere di adeguata considerazione. La riforma del mercato del lavoro ne è la testimonianza. Mentre l’agenda politica ed istituzionale si è
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concentrata sulla pur legittima discussione sull’articolo 18, sono passati in secondo piano i colpi d’accetta inferti al sistema della flessibilità in entrata, che rischiano di minare alla base la sopravvivenza di migliaia di imprese turistiche. Costo del lavoro e costo del danaro sono i due grandi driver sui quali intervenire per promuovere lo sviluppo delle piccole e medie imprese. E su questo, moltissimo si deve ancora fare. anno che è appena trascorso non sarà dimenticato facilmente. È stato l’anno di Fukushima e dello spread, della primavera araba e dell’autunno italiano. Si è chiusa una fase della vita politica italiana durata quasi vent’anni. Se ne sta aprendo un’altra, della quale ancora fatichiamo ad intravedere i contorni e le prospettive. All’inizio del 2012, le tensioni finanziarie si sono attenuate grazie ai piani di consolidamento fiscale in alcuni Stati membri, al rafforzamento della disciplina di bilancio e soprattutto agli interventi della Banca Centrale Europea. Come risultato, il clima di fiducia ha registrato un marginale miglioramento. Ma, abbiamo visto come questo miglioramento sia alquanto instabile e dipenda tanto da fattori interni quali la sostenibilità e la coerenza degli sforzi di risanamento quanto da fattori esterni, quali il grado di salute delle principali economie dell’eurozona. ei prossimi trimestri l’andamento del Pil sarà caratterizzato da un calo generalizzato. La pressione fiscale e le condizioni sfavorevoli del mercato del lavoro graveranno sul consumo privato; l’allentamento delle tensioni finanziarie alleggerirà le condizioni di accesso al credito, ma gli investimenti privati rimarranno fermi. Ne consegue uno scenario caratterizzato da numerosi rischi al ribasso: nuove turbolenze finanziarie, possibili tensioni sociali a causa delle sfavorevoli condizioni del mercato del lavoro, riforme fiscali che pesano sulla crescita e rallentamento più marcato di quanto atteso nei mercati emergenti. e questi sono i dati dell’economia, i dati del turismo italiano raccontano un’altra storia. Il comparto alberghiero ha chiuso il 2011 tra luci ed ombre, con alcuni periodi dell’anno in miglioramento ed altri in calo, alcune località che hanno registrato segnali positivi ed altre che hanno continuato a soffrire. Nel complesso, l’indagine che il nostro centro studi ha svolto evidenzia un +2,3% di presenze turistiche, determinate da un modesto +0,3% degli italiani e un significativo +5,3% degli stranieri, che confermano in modo inequivocabile la competitività delle nostre imprese. Competitività anche sui prezzi, come conferma l’Istat che indica come a una inflazione 2011 al 2,8% gli alberghi abbiano contribuito aumentando le tariffe solo dell’1,8%. In realtà, questo andamento deve essere considerato con grande prudenza, poiché da un lato testimonia l’attrattività
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nieri, dall’altro certifica l’estrema debolezza della domanda interna, che pure rappresenta più della metà delle presenze turistiche in Italia. Utilizzando una terminologia mutuata dal settore manifatturiero, è come se l’economia turistica italiana fosse trainata dalle esportazioni. a con le sole esportazioni, senza una forte domanda interna, si va poco lontano: su questa realtà deve riflettere una classe di governo, vecchia e nuova, tecnica o politica che sia, che al nostro settore ha regalato l’imposta di soggiorno, tagliando nel contempo i fondi per il turismo sociale. Parliamo dei buoni vacanza, che finalmente stavano decollando, fornendo al nostro Paese uno strumento utile per favorire l’accesso alla vacanza anche per le classi meno abbienti. Sul fronte dell’occupazione dobbiamo purtroppo registrare come nei primi mesi del 2012 sia ripresa l’emorragia di occupati registrata negli anni precedenti. Significa che la locomotiva turismo sta rallentando, anzi rischia di fermarsi. Il fatto, poi, che l’andamento delle tariffe sia rimasto sotto la soglia della rivalutazione monetaria significa che in termini reali i nostri prezzi si sono contratti: facciamo occupazione a scapito dei ricavi. Si tratta di una scelta obbligata che però comporta un rischio molto forte: la caduta del tasso di profitto significa l’impossibilità di autofinanziarsi, che per tutte le imprese è essenziale, soprattutto in tempi di stretta creditizia come quelli attuali. Il turismo italiano rischia di morire di asfissia, privo degli strumenti per investire nel proprio rinnovamento e per crescere. necessario quindi che il sistema creditizio esca dalla sua riserva indiana e ricominci ad erogare il credito a condizioni sostenibili e non al limite dell’usura. Caro Gallia, è necessario un nuovo patto di crescita tra il sistema creditizio e il sistema delle imprese, in modo tale che il primo possa fornire lo stock di capitale necessario per l’ammodernamento delle strutture, che altrimenti rischiano di diventare obsolete e non competitive. Ma torniamo all’andamento del turismo. I primi dati relativi al 2012 sono estremamente allarmanti: I le settimane bianche e i week end sulla neve hanno fatto registrare -16% di sciatori italiani e -31% di gi-
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ro d’affari sempre prodotto dagli italiani; I le presenze alberghiere per i primi 3 mesi evidenziano una sostanziale tenuta (+1,4%) imputabile a un buon risultato dei turisti stranieri (+9,1%) ma un pessimo risultato dei nostri connazionali (-3,5%); sul fronte degli occupati, il saldo è preoccupante (-2,5% di cui indeterminati -2,3%, determinati -2,7%); I la Pasqua ha fatto registrare un -10% delle presenze di italiani. In generale, dall’indagine svolta dal nostro centro studi è emerso che la metà dei nostri connazionali (25 milioni di persone) non ha fatto vacanze di Pasqua a causa della situazione economica negativa. Di fronte a questa emergenza, la batteria di novità introdotte dai governi che si sono succeduti in questi mesi non ci è certo stata favorevole. Ne ricordo solo alcune, a titolo d’esempio: I imposta di soggiorno I passaggio dall’ici all’Imu I limiti all’utilizzo del denaro contante I soppressione dei buoni vacanza I concessioni demaniali I programmato aumento dell’Iva E, per finire, il ddl Monti-Fornero sul mercato del lavoro che non lascia presagire nulla di buono per le nostre imprese, se non il consueto mix di aggravi amministrativi e nuovi oneri. i chiedo, ma chi può pensare che con la burocrazia e con nuove tasse si creino posti di lavoro? Nel nostro Paese è tradizionalmente difficile fare impresa ma oggi è divenuto praticamente impossibile: lo testimoniano i dati relativi agli investimenti stranieri, pari a 337 miliardi di dollari, circa metà di quelli effettuati in Spagna (614) e Germania (674), un terzo di quelli effettuati in Francia (1.008) o nel Regno Unito (1.086). Qualche settimana fa la British Gas, dopo undici anni di agonia, ha rinunciato alla costruzione del ri-
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gassificatore di Brindisi e quella terra, nella quale il tasso di disoccupazione arriva al 30%, ha perso 800 milioni di euro di investimenti e 1.000 posti di lavoro. La Maersk ha abbandonato il porto di Gioia Tauro, salpando alla volta della Spagna e lasciando 500 esuberi. Solo dopo 6 lunghi anni IKEA è riuscita a prevalere sulla burocrazia toscana ed ha attivato nel pisano un investimento da 70 milioni. Occorre quindi che il sistema pubblico svolga, in alcuni territori e in alcuni settori strategici per lo sviluppo del Paese, la funzione di catalizzatore degli investimenti, in grado di individuare e indicare all’impresa privata segmenti di business. l nostro sistema politico amministrativo invece è estremamente farraginoso e spesso risulta incomprensibile per un investitore straniero abituato alla trasparenza e alla certezza delle regole. Facciamo un esempio nel nostro settore: provate a spiegare a un ipotetico investitore straniero nel campo della ricettività che nel nostro Paese ci sono 20 sistemi di classificazione alberghiera. Che, sempre nel nostro settore, ogniqualvolta lo Stato cerca di mettere ordine nella giungla normativa individuando un sistema di regole valido per tutto il Paese, come nel caso del codice del turismo, scatta il ricorso delle regioni alla Corte costituzionale, che azzera tutto, e ci riporta al punto di partenza. Le imprese turistiche però non possono delocalizzare, né scappare, né sfuggire alla irrazionalità di un sistema divenuto ormai sclerotico, anzi isterico, come possono viceversa fare le imprese
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Il ruolo fondamentale delle piccole e medie imprese continua a non godere di adeguata considerazione
Alcune località hanno registrato segnali positivi, altre continuano a soffrire manifatture. Noi siamo vincolati al territorio che costituisce la nostra ricchezza, la nostra vocazione ma che talvolta ci impedisce – purtroppo – di crescere. er questo rivolgo oggi, per l’ennesima volta, un appello accorato affinché i titolari della competenza legislativa sul turismo dotino il nostro settore di regole moderne, europee, in grado di indirizzare la concorrenza e di premiare le eccellenze. Quando l’allora Presidente Berlusconi fu ospite della nostra assemblea, a Roma, nel 2010, sostenendo di essere stato costretto a introdurre – solo per la città di Roma – l’imposta di soggiorno, dissi pubblicamente che si trattava di un gravissimo errore, che avrebbe consegnato alle amministrazioni locali la rivoltella da puntare alla testa degli albergatori per estorcere loro del denaro. Siamo stati facili profeti: invece di richiamare le amministrazioni locali a una disciplina di bilancio più rigorosa, si è spianata loro la strada per tartassare ulteriormente imprese e turisti. Non credo possa essere immaginabile un atteggiamento più miope! i vorrebbe che il nostro turismo sia competitivo dovendo scontare un’Iva già maggiore rispetto a quella dei nostri più diretti concorrenti, che nel corso dell’anno potrebbe aumentare, e alla quale graziosamente si aggiunge l’imposta di soggiorno. Ma andiamo avanti. Il varo della manovra “Salva Italia”, stando alle elaborazioni del nostro Centro Studi, produrrà tra Imu e il programmato aumento dell’Iva un aggravio fiscale quantificabile per il solo 2012 in quasi 600 milioni di euro. Per passare poi all’argomento lavoro, siamo molto preoccupati per i contenuti della riforma, della quale non condividiamo alcuni presupposti di partenza. Il primo di questi è la visione dell’azienda come generatrice di precariato. Secondo questo modo di vedere le cose, un nuovo assunto con formule flessibili non è considerato un occupato in più bensì un precario in più. È così che vogliamo creare nuova occupazione? n’altra idea balzana è quella dell’azienda incline all’abuso. E quindi, invece di punire coloro che compiono irregolarità si preferisce eliminare istituti contrattuali, come il lavoro intermittente e i voucher, in grado di creare occupazione, finendo come suol dirsi, per gettar via il bambino con l’acqua sporca. Infine, abbiamo visto le nostre aziende descritte come vogliose di licenziare, laddove la ventilata riforma dell’articolo 18 serve per eliminare un disincentivo alla crescita, che negli anni si è dimostrato essere un incentivo al nanismo delle imprese. Anche se
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FE AS SPE DE SE CIA RA MB LE LB LE ER A GH sembravano esserci stati timidi segnali di attenzione I verso il fenomeno della stagionalità, il testo presentato alle Camere non risponde alle aspettative e occorre che il Parlamento intervenga per fare in modo che la riforma non si risolva in un clamoroso boomerang. Caro viceministro, quando parliamo di stagionalità non ci riferiamo unicamente alla stagionalità climatica, ma più in generale all’andamento discontinuo della domanda. E per far fronte a questa domanda e produrre reddito e occupazione noi abbiamo bisogno di flessibilità, e non di testi intoccabili. Prima si capirà questa elementare equazione, prima si ricomincerà a produrre occupazione nel nostro settore. ari colleghi, sono cosciente del fatto che il quadro che ho descritto è allarmante e al contempo, deprimente. Per anni abbiamo predicato nel deserto, e oggi le nostre previsioni trovano purtroppo conferma. Tuttavia, è proprio nei momenti di grande negatività che dobbiamo trovare in noi stessi e nelle nostre imprese la forza per immaginare e costruire un futuro migliore per le nostre comunità e per il Paese. Dobbiamo tutti ricordare che la vera funzione dell’imprenditore nella società moderna consiste nell’essere protagonista del progresso economico. Quando si dice, e lo si fa spesso, che il progresso economico è un atto dell’intero sistema sociale, si dice naturalmente una cosa esatta nella sua genericità. Per aiutare il sistema sociale a compiere questo atto occorre una guida esperta e le qualità necessarie ad esercitarla sono presenti soltanto in una parte della popolazione. Oggi più che mai il nostro lavoro di protagonisti del progresso economico è difficile. La strada davanti a noi si presenta lunga e piena di ostacoli. Ma non per questo ci arrenderemo. Continueremo a lavorare per portare il Paese e le nostre imprese fuori dalla crisi. Certo, ognuno dovrà fare la propria parte. Alla politica chiediamo di mettere finalmente il turismo nell’agenda delle priorità. Noi imprenditori siamo pronti a giocare la partita. Speriamo lo siano anche gli altri.
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Turismo d’Italia
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FOCUS ON
Geze
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Soluzioni innovative e Geze, leader nel settore dei sistemi di controllo, automazione e sicurezza di porte e finestre per applicazioni nel settore hospitality, propone nuovissime soluzioni, caratterizzate da un perfetto mix di design e innovazione, tecnologia e sicurezza high level, affidabilità e semplicità di utilizzo
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eader di mercato per innovazione e design, Geze produce un’ampia gamma di sistemi automatici per porte e tecnologie per il doors control, soluzioni in vetro, impianti di evacuazione fumo e calore (RWA), dispositivi di sicurezza e sistemi per finestre e per il windows control. Tutti prodotti di altissima tecnologia, che contribuiscono allo sviluppo di edifici innovativi e garantiscono il comfort e la sicurezza nel settore edile. Soluzioni personalizzate e specifiche, come ad
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Turismo d’Italia
esempio le porte con ante girevoli i sistemi tuttovetro, che trovano impiego nei più importanti edifici di tutto il mondo. E anche per il 2012 l’azienda presenta al settore contract nuove soluzioni di assoluta eccellenza. Vediamole insieme.
SHEW Geze Shev (foto 1) è un sistema RWA completo per l’evacuazione di fumo e calore, certificato CE in conformità alla norma EN 12101-2, che definisce le
caratteristiche prestazionali e dimensionali degli EFC uniformandole a livello europeo. Il sistema consente l’apertura automatica delle finestre, dei serramenti e dei lucernari a cupola in caso di incendio. L’apertura avviene in maniera automatica mediante un comando dato dalla centrale di rilevazione incendi oppure in maniera manuale mediante pulsanti di emergenza. Il sistema permette inoltre la quotidiana aerazione mediante dei semplici pulsanti di controllo.
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GEZE LEASYNG Geze Leasyng è il nuovo sistema leasing o financing che permette a ogni hotel di rinnovare le proprie strutture senza bisogno di capitale iniziale. Una soluzione che offre la possibilità di ristrutturare, rimodernare, mettere a norma e in sicurezza gli ingressi, le porte e le finestre di qualsiasi tipologia di edificio, assicurando con una minima spesa mensile consulenza, progetto, realizzazione, garanzia e assistenza, consentendo di rateizzare fino a 10 anni l’acquisto di una porta automatizzata.
tecnologia intelligente EC Turn
Comfort Line
MSW
Geze completa la gamma dei sistemi automatici per porte a battente con il comando elettromeccanico ECTurn (foto 2), che permette di aprire automaticamente le porte, in assoluta comodità e senza rumore. Concepito per gli interni, è ideale per alberghi con standard elevato, in particolare per facilitare chi necessita di particolare attenzioni, come diversamente abili, gli anziani e i bambini. Dotato di un elevato grado di efficienza, oltre che di un design raffinato, si può impiegare sia in modalità Low Energy, che muove la porta a velocità ridotta, sia in modalità automatica secondo DIN 18650.
Una linea che include soluzioni out standing ampiamente sfruttabili e utili nel caso di strutture e luoghi dove le esigenze di sicurezza si devono coniugare con la necessità di apparecchiature user friendly che richiedano da parte degli utenti il minor sforzo di azionamento possibile e una corrispondente ridotta forza di chiusura. Tutto ciò garantisce pertanto che le porte si aprano e chiudano con una diretta proporzione tra il minimo sforzo e il massimo comfort per tutti, unendo grande economia di esercizio a massima compattezza funzionale.
Geze MSW (manual sliding wall systems) è un sistema modulare e flessibile di pareti di vetro scorrevoli manuali a impacchettamento (foto 3 e 4). Progettato per alberghi e centri congressi, è la soluzione adatta per creare pareti divisorie trasparenti, serigrafate, per mezzo di elementi mobili, offrendo massima libertà progettuale e un utilizzo flessibile dello spazio. Offre inoltre infinite combinazioni di design, con profili di copertura sia squadrati che arrotondati, cover in una vasta gamma di superfici e colori, così come soluzioni su misura per esigenze particolari. www.geze.it
Turismo d’Italia
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Hospitality / MERCATO E GESTIONE
Abbiamo chiesto a R&D hospitality di spiegarci le logiche che oggi guidano il processo della valutazione immobiliare alberghiera DI GIANNI MARTINO
QUANTO VALE IL TUO ALBERGO?
«U
n albergo vale per quello che rende!». Questo è l’assunto della conversazione fatta con Giorgio Bianchi, Amministratore di R&D hospitality; una semplice evidenza che deve però misurarsi con una serie di variabili che rendono la valutazione immobiliare un processo articolato, che richiede l’applicazione di variabili oggettive ma anche soggettive, in mano alle interpretazioni del valutatore. Questa complessità è dovuta alla natura della valutazione che, nel caso di un immobile a uso alberghiero, deve esprimere un valore non determinabile con la logica del prezzo al metro quadro utilizzata nel mercato residenziale. A tal fine esistono numerose metodologie di
valutazione e di seguito verranno illustrate le più adatte e utilizzate nel contesto alberghiero.
CRITERIO REDDITUALE E FINANZIARIO Se l’obiettivo è ottenere un valore quanto più rappresentativo del possibile prezzo di compravendita il criterio reddituale e quello finanziario sono sicuramente i più appropriati. Il criterio reddituale consiste nel capitalizzare i redditi che, in base alle attese, l’albergo sarà in grado di produrre attraverso un tasso di capitalizzazione (cap rate). SemplificanGiorgio do, il tasso rappresenta il rendiBianchi mento che l’investitore si aspetta di ottenere. Il reddito solitamente è rappresentato nel nostro paese dal canone di locazione alberghiero, anche per ragioni di scarsa trasparenza ed effi-
Identikit di R&D hospitality R&D Hospitality è specializzata nella ricerca e nello sviluppo di opportunità di investimeno nel settore alberghiero: seleziona
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Turismo d’Italia
operatori per l’acquisto, la gestione o la vendita di hotel e resort, valutando la razionalità economica di ogni operazione e affiancando
i progetti dei committenti con studi di fattibilità, valutazioni immobiliari e gestionali, consulenze progettuali e hotel management.
cienza, mentre nei paesi anglosassoni si utilizza l’EBIT, ovvero il margine generato dalla gestione operativa dell’azienda. Il criterio reddituale è quindi particolarmente adatto nel caso in cui il rendimento sia certo e costante, ma se vogliamo adottare un’analisi più elaborata, che tenga conto delle oscillazioni dei flussi economici nel tempo, è necessario utilizzare il criterio finanziario. Tale approccio si serve del metodo dei Flussi di Cassa Attualizzati che consiste nell’attualizzazione, alla data della valutazione, dei flussi di cassa positivi e negativi derivanti dai redditi netti prodotti dall’immobile (il canone di locazione o il margine operativo lordo a seconda della natura contrattuale dell’investimento) e dalla cessione dello stesso al termine del periodo di valutazione preso in esame. In sostanza si tratta di determinare il Valore Attuale Netto della proprietà che rende equivalenti i flussi positivi e negativi di reddito. Per attualizzare i flussi di reddito si utilizza un tasso di sconto che appunto “sconta” i redditi futuri attribuendo un valore attuale a flussi monetizzabili nel tempo. Questa variabile viene determinata sommando al rendimento lordo medio per investimenti privi di rischio (titoli di stato) un premio legato al rischio, che include sia il rischio del settore sia il rischio afferente lo specifico albergo. È soprattutto
nella determinazione di variabili come il cap rate o il tasso di attualizzazione che entra in gioco l’aspetto più soggettivo della valutazione, che deve tenere conto di dati difficilmente quantificabili e comparabili come l’ubicazione, il contesto urbano, il mercato, le opportunità di sviluppo, ecc. Dato che il valutatore deve sapere maneggiare in base alla sua conoscenza del mercato e all’esperienza maturata in altre valutazioni.
in qualche modo influenzare l’andamento delle performance alberghiere. Si procede in seguito con un’analisi tecnica, generalmente effettuata da un perito, per descrivere fisicamente l’immobile e lo stato di manutenzione. Infine, se parte del processo di valutazione consiste nel quantificare il rendimento atteso futuro, è fondamentale conoscere le performance storiche dell’hotel e il suo mercato di riferimento analizzandone la domanda e l’offerta: mix di clientela, tassi di occupazione, ricavi medi camera, stagionalità, trend dei flussi alberghieri, caratteristiche dei competitor, future aperture, sviluppi economici e risorse turistiche dell’area. Nonostante il valutatore possa servirsi di tutti questi strumenti volti ad applicare nel miglior modo possibile il criterio reddituale o finanziario, spesso è necessario confrontare o mediare i risultati ottenuti con altre metodologie di valutazione, come il criterio di mercato. Il metodo consiste nel comparare i prezzi riscontrati in
LA VALUTAZIONE Prima di procedere con i calcoli, è quindi molto importante la fase preliminare che “inquadra” l’oggetto della stima. Occorre innanzitutto conoscere la situazione urbanistica verificando attraverso il Piano Regolatore Generale vincoli, destinazioni e modalità d’uso che incidono direttamente sulle possibilità di sviluppo della proprietà. Successivamente è opportuno identificare le caratteristiche della zona descrivendone l’accessibilità, le tipologie di immobili edificati nelle vicinanze, le infrastrutture e le attività economiche che possono
transazioni che possono definirsi comparabili e necessita di una serie storica sufficientemente ampia di transazioni aventi per oggetto beni comparabili. Il principio è fondato sull’equilibrio tra domanda offerta, ma il limite consiste proprio nella difficoltà di comparare immobili che generalmente hanno caratteristiche uniche e soprattutto di reperire dati sufficienti, in particolar modo in mercati non ancora maturi. Altro strumento a disposizione del valutatore è il criterio al costo di ricostruzione che consiste nella stima del valore dell’area, del costo di costruzione del bene e dei fattori di deprezzamento. Questo metodo si basa sul principio che nessun investitore sarebbe disposto a pagare un prezzo superiore di acquisto di un’area nella medesima localizzazione e ai costi di costruzione di un immobile che abbia caratteristiche comparabili. In realtà questo metodo non considera fattori legati alla gestione operativa dell’albergo e alle dinamiche del mercato di riferimento.
ESEMPIO DI VALUTAZIONE CON IL CRITERIO FINANZIARIO Prendiamo ad esempio la valutazione di una struttura alberghiera a Milano, di categoria 3 stelle, con 68 camere, priva di spazi meeting e ristorazione. I flussi di cassa futuri sono stati stimati analizzando le performance storiche dell’hotel su un orizzonte temporale di 9 anni e preventivando un investimento per un adeguamento strutturale volto a raggiungere uno standard qualitativo più elevato. Anno 1
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Totale 4.780
41,64 5,00 4,16 20,82
42,47 5,08 4,25 21,23
43,32 5,15 4,33 21,66
44,18 5,23 4,42 22,09
45,07 5,31 4,51 22,53
45,97 5,39 4,60 22,98
46,89 5,47 4,69 23,44
47,83 5,55 4,78 23,91
48,78 5,63 4,88 24,39
406 48 41 203
Totale costi immobiliari Totale ricavi canone netti
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Costi di costruzione Valore di uscita Spese di commercializzazione Valore di uscita netto
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Totale costi locazione Anno di inizio Manutenzione straordinaria Amministrazione Assicurazioni ICI
1,0% 1,0% 0,1% 0,5%
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6,0% 1,5%
Net cash flow post vendita
4.082
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7.973
Tempi di attualizzazione (anni) Fattore di attualizzazione 7,2%
0,5 0,966
1,5 0,901
2,5 0,84
3,5 0,784
4,5 0,731
5,5 0,682
6,5 0,636
7,5 0,594
8,5 0,554
9,0 0,535
Flussi attualizzati
(160)
391
370
350
331
314
297
281
266
4.211
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NPV Totale valore dell’area Unlevered cash flow IRR unlevered
11.361
6.651
6.658 6.650 (6.650) 6,5%
I dati riportati indicano le performance al terzo anno del prospetto gestionale. Giorni di apertura: 365; tasso di occupazione camere 72%; average Room Rate € 120; ricavi totali (migliaia) € 2.554; investimento al primo anno per opere di ristrutturazione € 594.000; ricavo Lordo (canone di locazione) € 515.000; tasso di attualizzazione 7,2%; valore Attuale Netto: € 6.650.000. Applicando il criterio finanziario il valore dell’hotel equivale a € 6.650.000.
Turismo d’Italia
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Hospitality / GESTIONE
IL CAPITALE UMANO Gli operatori del turismo e della ricettività si trovano ormai di fronte a scelte non più procrastinabili per reagire a fenomeni come crisi economica e competizione fra diverse destinazioni DI STeFANo PoeTA stefanopoeta@yahoo.com
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e è vero, com’è vero, che la competitività delle imprese della ricettività nasce dalla interazione fra territorio e imprese, è altrettanto vero che in questa relazione giocano un ruolo essenziale le competenze degli addetti alla produzione. Il capitale umano rappresenta una delle fonti più importanti cui attingere per garantire la sostenibilità nel tempo dei livelli competitivi raggiunti dai sistemi di offerta. Le competenze delle persone assumono un ruolo centrale e critico fra
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Turismo d’Italia
i fattori della produzione e su questo fattore è sempre più necessario effettuare investimenti continui per la sua manutenzione. La tendenza è chiara e, come riportato ne Il futuro delle associazioni professionali di Angelo Deiana (ed. Gruppo Sole 24 ore, 2010), «L’impresa si trasforma in una grande struttura di gestione strategica della conoscenza e, dunque, in un network di professionisti». Le tecniche di CRM (Customer
Relationship Management) stanno modificando anche il modo stesso di produrre. È sempre più richiesta una maggiore e indispensabile flessibilità al produttore che, da un lato trova più facile la decisione di cosa produrre grazie alla migliore conoscenza dei clienti potenziali, dall’altro, invece, definita un’ossatura di base di cosa proporre al mercato, ha la necessità di creare dei meccanismi di fine regulation per allineare le offerte complementari e di animazione
territoriale al prodotto principale. Tale architettura naturalmente non può tenere conto soltanto delle possibilità turistiche intese in senso stretto, ma dovrà essere rispettosa degli elementi caratterizzanti la località destinazione del soggiorno. Questa impostazione consente la maturazione del settore turismo come ambito economico trasversale e in grado di raccogliere il territorio intorno a strategie di sviluppo e distribuzione più moderne e in grado di sostenere quella competizione fra territori che ormai caratterizza i mercati turistici.
Un cameriere e alcune hostess di sala dell’Hotel Cipriani di Venezia. In apertura, un’immagine del Verdura Golf & Spa Resort di Sciacca
NUOVE COMPETENZE PER COMPETERE Il lavoro, nelle imprese del turismo, sarà sempre più un lavoro intellettuale, di comprensione e di adattamento fra le necessità economico-organizzative della produzione e le aspirazioni e aspettative della clientela. Il capitale di conoscenze e competenze che giace nelle imprese consente lo svolgimento di questa mediazione a tutti i livelli e attiva un circolo virtuoso di scambio e contatto con altre esperienze. Si usano quindi le competenze di cui si dispone per crearne di nuove che, a loro volta, arricchiscono l’esperienza aziendale in un processo di continua capitalizzazione. È evidente che tale percorso però ha valore soltanto se viene condiviso, distribuito e utilizzato al fine di creare nuovo valore, e questo è il compito centrale dei manager dei sistemi organizzativi. L’evoluzione verso organizzazioni orientate ai processi produttivi e che interpretano il turismo in una visione di continuità fra territorio e interno delle imprese, richiede lo sviluppo di competenze sempre più complete e complesse per mettere i lavoratori in grado di assumere in autonomia le decisioni necessarie a governare e coordinare i processi interni ed esterni alle imprese.
In futuro sarà richiesto un diffuso e generalizzato innalzamento della qualità delle prestazioni professionali L’individuazione di nuove competenze professionali è il risultato di una ricerca che è stata effettuata in un recente lavoro presentato dall’Isfol. Parlare di anticipazione di competenze, e della loro successiva declinazione in competenze formali, informali e non formali, ha richiesto l’adozione di una metodologia in grado di raccogliere, riassumere e valutare tutti gli stimoli che provengono dal contesto produttivo. In termini molto sintetici la metodologia applicata si basa sulla estrazione dei fattori rilevanti che hanno potenzialità di condizionamento e di indirizzo per il futuro della struttura del settore per il cui governo saranno necessarie ben definite competenze professionali.
Nella fase di ricerca desk è stato estratto un numero rilevante di questi fattori e l’impossibilità, per altro prevista, di costruire un sistema in grado di rendere percepibili tutte le relazioni e le interazioni reciproche ha richiesto una loro selezione che ha portato alla individuazione di un numero circoscritto di 6 fattori che mirano a sintetizzare le evoluzioni più significative che si ritiene potranno caratterizzare il settore turistico nell’arco dei prossimi 5 anni. I sei fattori identificati come maggiormente rilevanti rispetto alle loro capacità di condizionamento della struttura del settore turismo sono: il web 2.0 e lo sviluppo delle tecnologie ICT; l’aumento delle destinazioni turistiche; la costruzione di nuove mappe mentali da parte dei consumatori; il relativismo della qualità; un nuovo equilibrio uomo-natura; maturità della governance pubblico-privata.
QUALITÀ E AUTONOMIA DECISIONALE La visione generale dello scenario che ne è scaturito, oltre che
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Hospitality / GESTIONE
Villa Kennedy, Francoforte. A destra, una sala del The Grand di Amsterdam
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IL CST DI ASSISI
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indotti dalle variabili, non hanno invece un’azione trasversale, ma il loro possesso sarà più o meno importante rispetto al ruolo ricoperto dai lavoratori nel processo produttivo. Eccole di seguito: Essere in grado di definire le strategie e gli obiettivi della comunicazione via web ai diversi mercati e consumatori finali. Essere in grado di scegliere i linguaggi e i contenuti della comunicazione per la presentazione dei prodotti sul web. Essere in grado di definire e attuare le modalità di contatto dei segmenti target attraverso il web (e di gestire i rapporti via web con gli utenti del sito aziendale e con gli utenti dei blog). Essere in grado di monitorare tendenze, individuare cambiamenti ed evoluzioni nei gusti del pubblico che utilizza la rete e definire “valori” della qualità per diversi segmenti-target-tribù di clienti. Essere in grado di declinare le tendenze di cambiamento in ipotesi di prodotto turistico e di nuovi servizi e costruire offerte e pacchetti di offerte
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(
condurre a una definizione puntuale di nuove competenze, ha messo in evidenza che sarà richiesto un diffuso e generalizzato innalzamento della qualità delle prestazioni professionali effettuate dagli addetti di settore. Dando per scontato che i gesti tecnici delle professioni (servire a tavola, emettere un ticket, prendere una prenotazione, ecc.) dovranno essere comunque al massimo livello, quello che in futuro farà la differenza fra un “buon lavoro” e un “lavoro eccellente” sarà la capacità degli addetti di rendersi autonomi nella assunzione di decisioni e nella gestione dei processi lavorativi. Pur continuando naturalmente a esistere ruoli professionali in cui preponderante sarà la parte meramente esecutiva dei compiti, in maniera diversa e con diversi approfondimenti, l’evoluzione è generalizzata verso l’alto e diretta alla capacità di interpretare i processi e di mediare fra soggetti diversi rispetto alle necessità contingenti. Questo processo si è innescato e caratterizzerà il contenuto delle professioni, direttamente o indirettamente collegate al settore. Le competenze professionali, definite a seguito dell’esame degli effetti
Il Centro Italiano di Studi Superiori sul Turismo e sulla Promozione Turistica (CST) di Assisi, di cui Federalberghi è socio storico, da 30 anni svolge un’intensa attività di ricerca, consulenza e alta formazione per imprese e organizzazioni pubbliche del settore turistico.
Turismo d’Italia
ingegnerizzando il packaging e i possibili punti di assemblaggio da parte del cliente. Essere in grado di valutare l’apporto dei fornitori alla creazione del valore aziendale (analisi della supply chain). Essere in grado di definire le norme e le modalità di funzionamento per favorire la creazione e lo sviluppo di sistemi integrati territoriali per le produzioni turistiche. Essere in grado di effettuare analisi territoriali per l’individuazione degli elementi a potenziale sviluppo turistico. Essere in grado di monitorare la formazione della percezione della qualità da parte dei clienti nei diversi momenti del ciclo produttivo. Essere in grado di applicare le tecniche di revenue management e di definire il sistema per ottimizzare i rendimenti aziendali. Essere in grado di costruire sistemi gestionali di controllo per il monitoraggio delle modalità di creazione dei flussi di costo e ricavo. Essere in grado di effettuare l’analisi organizzativa aziendale per la ripartizione e la delega di compiti e obiettivi. Essere in grado di formare i propri collaboratori anche durante lo svolgimento delle attività lavorative. Essere in grado di rendere flessibile la propria organizzazione aziendale affinché sia pronta a recepire nuovi prodotti e attivare/modificare i propri processi. Essere in grado di progettare l’andamento dei flussi di costo e di ricavo a sostegno delle attività aziendali e per la realizzazione di prodotti “coerenti”.
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Hospitality / MANAGEMENT
omni Hotel San Francisco
Abu Dhabi, Rocco Forte Hotel
La leadership vincente non si basa sul controllo, ma sul coinvolgimento di tutto lo staff, favorendo lo spirito di iniziativa, lo sviluppo di strategie autonome, la velocità e la creatività sul lavoro DI FeDeRICo BeLLoNI belloni@tsmconsulting.it
Manchester, The Lowry Hotel
LEADERSHIP, UNA
L’
idea di scrivere questo articolo mi è venuta durante la preparazione di una lezione per i miei studenti dell’Universitat de Barcelona, che aveva come tema il marketing interno, ovvero le strategie e le azioni che mettiamo in atto per conquistare e soddisfare non il cliente finale, ma al contrario i nostri dipendenti, che rappresentano una cruciale risorsa per raggiungere gli obiettivi di reddito di ogni hotel, sia nel breve che nel medio-lungo periodo. Per affrontare questo argomento non ci si deve focalizzare solo sui collaboratori, ma al contrario occorre analizzare e mettere a fuoco quattro elementi cardine: l’attitudine e la motivazione nei confronti del lavoro della direzione e del management; la predisposizione dei collaboratori e la loro attitudine verso le mansioni che sono chiamati a svolgere; lo stile di leadership che viene messo in atto dalla direzione e
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Turismo d’Italia
dai responsabili nel confronti dei dipendenti; ultimo, ma non meno importante, le dinamiche che coinvolgono gli stessi dipendenti. Possiamo riassumere questi quattro elementi con il termine “clima aziendale”. In questo contributo desidero però focalizzarmi sullo stile di leadership e sulla relazione che si crea tra il management e i dipendenti, analizzando nello specifico l’importanza della relazione che si instaura tra i diversi livelli della gerarchia aziendale. Ma cos’è la leadership? Ronald Clark, docente alla Cornell University, School of Hotel Management, la definisce come “l’atteggiamento sviluppato nel coinvolgere individui o gruppi nel raggiungimento dei loro obiettivi”, e i diversi approcci dipendono dalla specifica personalità del leader, dall’ambiente nel quale si trova a operare, dal suo training, dalla sua
educazione e dalla sua personale filosofia nei confronti della vita e del lavoro. Gli esperti di psicologia e di organizzazione hanno identificato tre principali stili di leadership, ognuno dei quali caratterizzato da differenti peculiarità, e per questo in grado di influire in modo assolutamente diverso sull’atteggiamento dei dipendenti. Esamineremo gli stili di leadership sulla base del livello di controllo che il management esercita nei confronti dei collaboratori, aspetto che influisce direttamente come stimolo o disincentivo nel proporre un servizio di qualità agli ospiti.
LO STILE DIRETTIVO Il primo stile è quello “direttivo”, e lo mettiamo in atto quando diciamo unilateralmente ai nostri dipendenti cosa devono fare, come e quando farlo, in che modo devono organizzare e gestire il loro lavoro, e come il loro
Dallas, omni Hotel
Atlanta, omni Hotel
Browns Hotel London
omni Hotel Los Angeles
QUESTIONE DI STILE lavoro si deve coordinare con quello degli altri membri dello staff. Questo stile, che è quello che non lascia praticamente spazio decisionale, è autocratico, orientato allo scopo, persuasivo e manipolativo. Ovviamente, il non lasciare spazio decisionale ai membri dello staff non aiuta a coinvolgerli effettivamente nel raggiungimento degli obiettivi, perché il loro orientamento a offrire un servizio di qualità ai clienti non sarà spontaneo e sincero, ma al contrario frutto della pressione che subiscono dall’alto. Le scelte tendono a non essere condivise e questo non farà altro che alimentare il formarsi di un clima teso e stressante, non solo nei confronti dei manager ma anche tra i dipendenti stessi. In questo caso il “burnout” è un pericolo in agguato, favorendo alti tassi di turnover e rilevanti costi di sostituzione, con un progressivo impoverimento della
qualità complessiva delle risorse umane a disposizione. Generalmente si tratta di uno stile messo in atto da manager insicuri che, non sapendo gestire il confronto e l’incertezza, irrigidiscono le loro posizioni per assicurarsi di avere tutto e tutti sotto controllo. Spesso negli alberghi dove questo stile è prevalente c’è una frattura comunicativa importante tra i diversi livelli dell’organigramma, con il risultato che i problemi vengono a
Non lasciare spazio decisionale ai membri dello staff e non coinvolgerli nel raggiungimento degli obiettivi è sempre un grave errore
galla solo quando ormai è troppo tardi, perché al loro manifestarsi il management reagisce con un atteggiamento punitivo nei confronti di quelli che considera i “responsabili”. Ne è un esempio concreto la distruzione da parte dei dipendenti dei questionari di soddisfazione degli ospiti che esprimono lamentele, perché la reazione attesa è quella di ulteriore controllo. Quindi si può affermare che l’orientamento al servizio di qualità deve essere associato a uno stile il meno possibile “direttivo”.
LO STILE PARTECIPATIVO In contrasto con lo stile appena descritto troviamo l’approccio “partecipativo”, che mettiamo in pratica quando consultiamo i nostri collaboratori e consideriamo le loro opinioni nelle scelte che prendiamo. Questo stile è associato ai concetti di
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Hospitality / MANAGEMENT
Praga, Augustine Hotel
Yale, omni New Heaven Hotel
Hotel de Rome, Berlino
Barcellona, Mandarin oriental
consenso, consultazione, delega e coinvolgimento, e si caratterizza per la capacità di migliorare la veicolazione dei valori organizzativi e manageriali che caratterizzano la struttura e tutti i collaboratori, che tendenzialmente si mostrano molto più fedeli e molto più partecipativi, adoperandosi spontaneamente e con passione per offrire un servizio di qualità ai clienti e per risolvere nel miglior modo possibile eventuali situazioni problematiche. Questo aspetto è particolarmente importante: perchè i dipendenti conoscono a fondo i bisogni dei clienti e partecipano direttamente alla loro soddisfazione. Grazie a questo approccio l’informazione può fluire correttamente e molto più velocemente lungo tutta la gerarchia aziendale, aspetto chiave in tutte le strutture, ma soprattutto in quelle di grandi dimensioni, caratterizzate da una complessa struttura organizzativa.
regole generali organizzative e gestionali stabilite dalla direzione e dal management intermedio, senza però il loro controllo preventivo, che viene sostituito da una valutazione periodica dei risultati conseguiti e da un feedback costruttivo e orientato all’apprendimento. Così si aumentano la flessibilità e la responsabilizzazione nel conseguimento dei risultati aziendali, favorendo lo spirito di iniziativa, lo sviluppo di strategie autonome, la velocità e la creatività sul
lavoro, con l’emergere di un atteggiamento chiaramente focalizzato al problem solving e al coinvolgimento attivo. Inoltre, questo stile favorisce lo spirito di squadra e la soddisfazione sul lavoro, migliorando la qualità del servizio e riducendo il turnover. Ovviamente per adottare questo stile occorre avere a disposizione uno staff particolarmente dotato e affiatato, che condivida fino in fondo la visione del management e i suoi valori.
COME ATTUARE UNA LEADERSHIP VINCENTE
1
Coinvolgiamo i nostri dipendenti nelle scelte aziendali evitando imposizioni, ma al contrario cercando i loro consigli e la loro approvazione.
2
Deleghiamo le decisioni che riguardano le loro mansioni, favorendo la loro responsabilizzazione e maggiore creatività nella gestione del problem-solving.
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Valutiamo l’operato dello staff attraverso feedback costruttivi e mai punitivi.
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Creiamo un clima aziendale positivo e sereno: in questo modo miglioreremo la soddisfazione dei membri dello staff, limitando il turnover e i costi conseguenti.
LO STILE DELEGANTE Il terzo stile, che prende il nome di “delegante”, o “empowering” per dirla all’inglese, è quello che concede un potere decisionale autonomo ai membri dello staff nello svolgimento delle loro mansioni, in linea con le
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Turismo d’Italia
Nel prossimo numero
Dossier Mare L’evoluzione del mercato, l’osservatorio Federalberghi sull’estate 2012, le interviste ai protagonisti del settore, progetti, iniziative e tendenze
Design Outdoor Uno speciale dedicato all’evoluzione degli arredi outdoor, ampia rassegna delle ultime novità e anteprima di SUN 2012 a Rimini
E INOLTRE...
Incoming: conquistare nuovi mercati Marketing, come sfruttare i Social Media 78
Turismo d’Italia
WINE & CO. Vino protagonista in hotel. Nella carta dei vini, ovviamente, ma anche elemento di tendenza e spunto per creare wine bar ed enoteche. Attirando gourmet e sommelier per passione
turismo d’Italia LA RIVISTA DeLL’oSPITALITÀ
INDIRIZZI
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ABBIAMO PARLATO DI...
Focus On VIMAR (p. 29) www.vimar.it GAMBA MANIFATTURE 1918 (p. 45) www.gamba1918.it
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Turismo d’Italia
FAS ITALIA (p. 46) www.fas-italia.it PEDERSOLI (p. 54) www.pedersoli.com GEZE (p. 66) www.geze.it
Il fascino di un antico maniero (p. 19) INDA www.inda.net POLIFORM www.poliform.it TECHNOGYM www.technogym.com/it
Osmosi urbana (p. 24) AVE www.ave.it DESIGNACONTRACT www.designacontract.com DOMODINAMICA www.domodinamica.com FRETTE www.frette.com GRANITIFIANDRE www.granitifiandre.it IRIS CERAMICA www.irisceramica.it PERMAFLEX www.permaflex.it SANDONI ARREDAMENTI www.slsandoni.com SCHÖNHUBER FRANCHI www.schoenhuber.com SHARP www.sharp.it SILENT GLISS ITALIA www.silentgliss.it SIMAS www.simas.it ST RUBINETTERIE www.strubinetterie.it TARGETTI POULSEN www.targettipoulsen.com
Il benessere che viene da lontano (p. 30) FANTINI www.fantini.it
FLAMINIA www.ceramicaflaminia.it KALDEWEI www.kaldewei.it KARTELL www.kartell.it LEMI www.lemigroup.com RIMADESIO www.rimadesio.it SAMSUNG www.samsung.com/it SESAMO www.sesamo.org SIMMONS www.simmons.it
Alla ricerca del tempo perduto (p. 34) ARKETIPO www.arketipo.com BAXTER www.baxter.it BONALDO www.bonaldo.it CRASSEVIG www.crassevig.com KINNASAND www.kinnasand.com LA CIVIDINA www.lacividina.com MERIDIANI www.meridiani.it PORRO www.porro.com PRESOTTO www.presottoitalia.it ROMEO ORSI www.romeoorsi.it SELVA INTERNATIONAL www.selva.com TWILS www.twils.it
Le infinite forme dell’acqua (p. 39) ANTONIO LUPI www.antoniolupi.it CIELO www.ceramicacielo.it CRISTINA RUBINETTERIE www.cristinarubinetterie.com
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Arte chiama Arte (p. 48) BORMIOLI ROCCO www.bormiolirocco.com BROGGI www.broggi.it DAG STYLE www.dagstyle.it FAS ITALIA www.fas-italia.it MEBEL www.mebel.it SCHÖNHUBER FRANCHI www.schoenhuber.com VILLEROY & BOCH www.villeroy-boch.com