TUTTO_MISURE LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”
ANNO XXII N. 02 2020
Le Misure strumento per la ripresa
EDITORIALE Alea iacta est
CON IL SOSTEGNO DI
IL TEMA Acquisizione dati
ALTRI ARGOMENTI I sistemi PEF nell’agroalimetare
N° 2 - Anno 22 - Giugno 2020
Stima dell’incertezza nella misura del rumore ambientale La logica Fuzzy nell’Analisi FMECA La metrologia tra complessità, incertezza e rischio Misurare la temperatura corporea La competenza metrologica del personale Ispezione e monitoraggio di processi La storia delle misure a Bologna
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LA ABORATORIO BORATORIO PE ERMANENTE RMANENTE RO OMA MA Taratura T aratura e riparazione di strumenti elettrici ed elettronici. Test. Sviluppo Sistemi di T est. Taratura T aratura strumenti s meccanici, dimensionali,i, forza, temperatu ura, pressione, massa. temperatura,
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TUTTO_MISURE
TUTTO_MISURE LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”
ANNO XXI N. 04 ƒ 2 019
LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”
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EDITORIALE Riflessioni
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La riproducibilità delle misure nella diagnostica medica
ALTRI ARGOMENTI FMEA e misure: una sinergia Si dibatte ancora sul valore vero La competenza metrologica in Sanità Il III Forum delle Misure Salvatore Baglio eletto Presidente IEEE IMS
IL TEMA +0)
Il monitoraggio delle grandi strutture
GLI ALTRI TEMI Il campione nazionale del tempo I robot come strumenti di controllo
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AFFIDABILITÀ & TECNOLOGIA
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EDITORIALE In ricordo di due amici
Boe intelligenti per il monitoraggio delle acque
ALTRI ARGOMENTI È il software il vero colpevole? Gestione dell’efficienza energetica L’importanza della terminologia Storia: le misure meccaniche e termiche a Milano
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Le responsabilità da contatto sociale
GLI ESPERTI DI T_M
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IL TEMA
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Il XIX Congresso Internazionale di Metrologia
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NOTIZIE Magistrati, avvocati e metrologi discutono di Metrologia Forense
Termometria in ambito biomedicale
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Disponibile in 2 versioni con differenti classi di accuratezza il profilometro e costituito da un grande piano in granito su cui si trova installata la testa motorizzata di misura. L’operatore può settare anche la velocita di esplorazione, pressione di misura e direzione verticale a salire o a scendere del tastatore. L’ampia corsa di rilevazione di 200 mm sull’asse X e di 50 mm (Z1) del tastatore è usufruibile sull’intera corsa di spostamento motorizzato di 450 mm dell’asse Z. Il profilometro è inoltre dotato di sistemi anticollisione per la sicurezza di misura. Lo strumento viene fornito completo di PC ultima generazione, sistema operativo Windows, tastiera, mouse, joystick di controllo, master di taratura, tastatore standard H30 mm. Prezzo di assoluto interesse.
TUTTO_MISURE Le misure al tempo degli Analog-toInformation Converter Measuring in the time of analog-to-information converters Grazia Iadarola
13 Uso di sistemi PEF nell’industria alimentare Use of pulsed electric fields in the food industry. Application in the field of winemaking M. Salmeri P. Casti F. Bonfà I. Bertini
23 Procedura per la stima dell’incertezza di misura del rumore ambientale Procedure for measurement uncertainty evaluation of environmental noise C. Liguori A. Pietrosanto A. Ruggiero D. Russo P. Sommella
31 Applicazione della logica Fuzzy all’Analisi FMECA Application of Fuzzy logic to the FMECA Analysis L. Ciani G. Guidi G. Patrizi M. Catelani
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IN QUESTO NUMERO
Editoriale: Alea iacta est (Alessandro Ferrero) 7 Comunicazioni, Ricerca e Sviluppo, dagli Enti e dalle Imprese Notizie nel campo delle misure e della strumentazione 10 Il tema: Acquisizione dati Le misure al tempo degli Analog-to-Information Converter (Grazia Iadarola) 13 Gli altri temi: Misure sugli alimenti Uso di sistemi PEF nell’industria alimentare (M. Salmeri, P. Casti, F. Bonfà, I. Bertini) 23 Gli altri temi: Misure per l’ambiente Procedura per la stima dell’incertezza di misura del rumore ambientale (C. Liguori, A. Pietrosanto, A. Ruggiero, D. Russo, P. Sommella) 31 La pagina di ACCREDIA Notizie dall’Ente di Accreditamento (a cura di R. Mugno, S. Tramontin, F. Nizzero) 37 La pagina di IMEKO Aggiornamenti sulle attività IMEKO (a cura di Enrico Silva) 43 La Pagina dell’IMS Notizie dall’IEEE Instrumentation Measurement Society (M. Parvis, S. Rapuano) 45 Divagazioni a zonzo su metrologia e dintorni Le baruffe virozze (Alessandro Ferrero) 47 Misure e fidatezza Applicazione della logica Fuzzy all’Analisi FMECA (L. Ciani, G. Guidi, G. Patrizi, M. Catelani) (a cura di L. Cristaldi, M. Catelani, M. Lazzaroni e L. Ciani) 49 Tecnologie in campo Scanner 3D e produzione compositi Nuovo giunto di forza Catena di misura per produrre toner (a cura di Massimo Mortarino) 55 Metrologia generale La metrologia tra complessità, incertezza e rischio (a cura di Luca Mari) 61 Manifestazioni, Eventi e Formazione 2020-2021: eventi in breve 64 I Seriali di T_M: Misura del software Metrologia e Contratti – Parte 16 (a cura di Luigi Buglione) 65 Metrologia legale e forense Misura della temperatura in ingresso ai luoghi di lavoro (a cura di Veronica Scotti) 68 Spazio Associazioni Universitarie di Misuristi Dalle Associazioni Universitarie di Misuristi (a cura di A. Ferrero, P. Carbone e N. Paone) 71 Smart Metrology Utilizzo intelligente dei dati di produzione (a cura di Annarita Lazzari) 73 Metrologia… per tutti! La competenza metrologica del personale: una sintesi che può portare lontano (a cura di Michele Lanna) 77 Commenti alle norme: la 17025 17025 – Presentazione dei risultati (a cura di Nicola Dell’Arena) 81 Storia e curiosità Le misure nell’Università di Bologna (Domenico Mirri) 83 Abbiamo letto per voi 87 News 11-29-41-46-50-52-54-60-62-64-70-72-76-82
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LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”
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EDITORIALE Riflessioni
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ALTRI ARGOMENTI FMEA e misure: una sinergia Si dibatte ancora sul valore vero La competenza metrologica in Sanità Il III Forum delle Misure Salvatore Baglio eletto Presidente IEEE IMS
EDITORIALE In ricordo di due amici
IL TEMA +0)
Il monitoraggio delle grandi strutture
GLI ALTRI TEMI Il campione nazionale del tempo I robot come strumenti di controllo Boe intelligenti per il monitoraggio delle acque
ALTRI ARGOMENTI È il software il vero colpevole? Gestione dell’efficienza energetica L’importanza della terminologia Storia: le misure meccaniche e termiche a Milano
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Le responsabilità da contatto sociale
GLI ESPERTI DI T_M
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La riproducibilità delle misure nella diagnostica medica
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Termometria in ambito biomedicale
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Sede principale: Via Roma 103 – 21017 Samarate (VA) Unità locale: Via G.B. Bardanzellu 46 – 00155 Roma Tel. 0331/227911 – Fax 0331/227944 E-mail: aviatronik@aviatronik.it Web: www.aviatronik.it Persona da contattare: Massimo Rebellato
Da oltre 40 anni Aviatronik si occupa della taratura e manutenzioni di strumenti e apparecchiature nel settore avionico. Centro SIT n. 019 dal 1982, divenuto poi LAT n. 019 nel 2011, il nostro laboratorio effettua circa 13.000 tarature l’anno. Affidarsi ad Aviatronik significa poter contare sui laboratori più avanzati d’Europa, sia per caratteristiche tecniche sia per numero e varietà delle grandezze metrologiche disponibili. Siamo in grado di effettuare tarature presso i nostri laboratori e on site, grazie alla nostra unità mobile. Nello specifico ci occupiamo della taratura di stru-
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menti elettrici ed elettronici e di strumenti meccanici (grandezze dimensionali, forza, temperatura, pressione, massa). Grazie alla tecnologia di cui dispone e al knowhow acquisito, Aviatronik si configura come partner ideale per le imprese e organizzazioni che desiderano assicurarsi il massimo della qualità, anche in outsourcing. Consulta le tabelle di accreditamento sul nostro sito: www.aviatronik.it.
Alessandro Ferrero
EDITORIALE
Alea iacta est
The die is cast Cari Lettori, Penso di non dire nulla di originale se osservo che i mesi trascorsi hanno dato una scossa al nostro modo, forse un po’ troppo abitudinario, di vivere. È troppo presto per capire se tutto questo comporterà cambiamenti duraturi o se, passata l’emergenza, le abitudini (buone o cattive esse siano) riprenderanno il sopravvento. Abbiamo sentito troppi proclami ed esortazioni al cambiamento: sarà la storia a dirci se erano parole al vento e inutile esercizio di retorica, o se qualcosa resterà. Su un punto, però, un effetto c’è stato e difficilmente si tornerà indietro. Avevamo a disposizione una tecnologia, quella digitale, che permette di eseguire una serie di operazioni in modo molto più efficiente di come eravamo abituati a operare, se necessario anche a distanza quasi come se fossimo in presenza, e la sfruttavamo solo per una frazione molto piccola delle sue potenzialità. L’emergenza sanitaria, con l’esigenza di ridurre fin quasi ad azzerare le attività in compresenza, è stata in un certo senso l’evento di trigger che ha fatto comprendere le vere potenzialità delle nuove tecnologie, e anche la necessità, imprescindibile per un paese che vuole essere all’avanguardia, di sviluppare e potenziare le infrastrutture su cui questa tecnologia si regge. Non fraintendetemi: ci sono attività in cui l’interazione personale è essenziale e spero non verranno mai sostituite da un’asettica interazione “virtuale”. Ho dovuto fare lezione ed esami a distanza e non vedo l’ora di poter tornare in aula, guardare di nuovo i miei studenti negli occhi e capire dalle loro reazioni quanto chiaro sia stato e quanto interesse abbia saputo suscitare per adattare l’esposizione alle loro esigenze. La lezione telematica non avrà mai, secondo me, la stessa efficacia di una lezione in aula; per non parlare di un’esercitazione di laboratorio. Ma utilizzare le tecnologie di streaming live per rendere disponibili le lezioni che si stanno svolgendo in aula anche a chi, per i più disparati e validi motivi, non può essere presente è certamente una delle ricadute positive che l’emergenza ci ha lasciato. Un altro cambiamento, nel piccolo della nostra rivista, è avere finalmente trasformato la pubblicazione da cartacea in digitale, rendendo potenzialmente disponibili tutti gli strumenti multimediali tipici di questa forma di pubblicazione. Questo è il secondo numero
che esce in modalità totalmente telematica. Dopo anni di sperimentazione, ero personalmente convinto che i tempi fossero maturi, ma non era così scontato che l’innovazione venisse favorevolmente accolta da tutti i lettori e gli inserzionisti. L’emergenza sanitaria, con le pesanti implicazioni operative che abbiamo dovuto affrontare, ha agito da trigger anche in questo caso e abbiamo convertito il n. 1 di quest’anno, in corso d’opera, in pubblicazione puramente telematica. Oggi posso dire con grande soddisfazione che l’esperimento è riuscito. I nostri inserzionisti “storici” hanno accolto la nuova veste con entusiasmo e speranza, accordando piena fiducia al progetto di rinnovamento. Gli autori hanno subito arricchito i loro testi (per quanto possibile con un minimo margine di preavviso) di rinvii a contenuti multimediali, facendomi pensare che i testi si andranno sempre più a trasformare sfruttando tutti gli strumenti che la tecnologia mette a disposizione. I lettori ci hanno seguito con immutato interesse. Le potenzialità, che invito tutti a esplorare, sono davvero limitate quasi solo dalla fantasia. Penso che una rivista dedicata alle misure, quindi all’attività sperimentale per eccellenza, che offra agli autori la possibilità di far vedere come viene condotto un esperimento, senza limitarsi solo alla presentazione dei risultati, e ai lettori di assistervi si ponga sulla frontiera dell’innovazione e possa offrire ad autori e lettori un grande servizio. Similmente, offrire ai propri inserzionisti la possibilità di mostrare una demo dei propri prodotti significa, a mio parere, cambiare significativamente il modo di far conoscere i prodotti, dando un reale riscontro allo slogan commerciale accattivante e alle caratteristiche tecniche. Oramai il dado è tratto. Sta a tutti noi avvantaggiarcene al meglio. Mi rende fiducioso il positivo ritorno avuto da molti di voi e, soprattutto, il desiderio, espresso o a me personalmente o alla redazione, di poter partecipare più attivamente alla vita della rivista, sia con nuovi testi, sia con commenti e spunti di riflessione. Non posso che esserne estremamente contento. Spero di potervi annunciare presto la disponibilità di una piattaforma informatica – ci stiamo lavorando e siamo a buon punto – dove raccogliere tutti questi spunti e che possa anche essere un forum di discussione tra lettori, autori, inserzionisti e redazione. Per ora, scrivete a me o alla Redazione, o inviate i vostri commenti cliccando sul banner che troverete nelle pagine di questa rivista. Il vostro contributo è prezioso. Buona lettura! Alessandro Ferrero (alessandro.ferrero@polimi.it)
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LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”
ANNO XXI N. 01 ƒ 2 019
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ALTRI ARGOMENTI FMEA e misure: una sinergia Si dibatte ancora sul valore vero La competenza metrologica in Sanità Il III Forum delle Misure Salvatore Baglio eletto Presidente IEEE IMS
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CheckBox è la serie di prodotti VEA creati per eseguire il controllo qualità in modo semplice e versatile. Facili da configurare, possono controllare e misurare qualunque tipo di oggetto. Utilizzano sistemi di visione ad alta affidabilità e altra strumentazione. Esistono versioni manuali e automatizzate, per analizzare in modo autonomo fino a 5.000 pz/ora. Sono personalizzate per la produzione del cliente e possono eseguire analisi di superfici, misure dimensionali e controlli qualitativi in generale. Un altro progetto italiano.
Micrometro ottico VEA: esegue velocemente in linea di produzione misure accurate. Precisione micrometrica anche in ambiente industriale. Esegue oltre 256 misurazioni alla volta direttamente in fabbrica, sulla linea di produzione, mantenendo stabile l’accuratezza e la ripetibilità. Sempre accurato con auto-calibrazione: le variazioni ambientali sono corrette in tempo reale mediante l’uso di calibri certificati. LTC (Laboratory Thermal Compensation) compensazione termica a triplo stadio che permette di misurare oggetti con temperature tra 10 °C e
60 °C con la stessa accuratezza che avverrebbe in un laboratorio metrologico (20° ±1°). Micro Stabilized Accuracy: esegue un’analisi delle vibrazioni ambientali per controllare la ripetibilità delle misure e migliorare l’accuratezza. Dirty Advanced Filter: analizza il grado di sporcizia del pezzo e corregge la misura.
Ivis C: sistema di visione al costo di un sensore di visione (un altro progetto italiano). IVIS-C1, il primo sistema di visione al mondo con struttura scalabile con costi paragonabili a quelli di un sensore di visione, rappresenta una vera rivoluzione nel campo della visione artificiale. Con la telecamera HCM-VSC-31 di soli 12 mm di diametro è più piccolo di un sensore di visione là dove serve. L'unità di elaborazione di soli 120 x 120 x 40 mm integra un PC, un PLC con tempi di scansione di 1 mSec, un HMI (interfaccia operatore programmabile) per il massimo della funzionalità e un maggiore risparmio di apparecchiature esterne. La sua struttura scalabile e modulare permette agli integratori di automazione di utilizzare lo stesso prodotto sia per applicazioni semplici che per quelle complesse, utilizzando un unico linguaggio di configurazione per tutte le applicazioni. Il software, composto da vari moduli può eseguire: controllo qualità, guida robot, misura, analisi superfici, ocr – ocv, datamatrix. Un altro progetto italiano. T_M 9
COMUNICAZIONI, RICERCA E SVILUPPO DA ENTI E IMPRESE
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La Redazione di Tutto_Misure (alessandro.ferrero@polimi.it)
Notizie nel campo delle misure e della strumentazione Da Laboratori, Enti e Imprese
NEWS IN MEASUREMENT AND INSTRUMENTATION This section contains an overview of the most significant news from Italian R&D groups, associations and industries, in the field of measurement science and instrumentation, at both theoretical and applied levels. RIASSUNTO Questa sezione contiene articoli e notizie significative da gruppi di ricerca, associazioni e aziende leader in Italia nel campo della scienza delle misure e della strumentazione, a livello sia teorico sia applicativo. Award Booklet, con l’elenco di chi ha ricevuto i prestigiosi premi assegnati quest’anno dall’IEEE, le loro biografie, le foto e alcune note sui premi stessi. Tra i premiati di quest’anno c’è anTra i premiati 2020 Dario Petri, che il Prof. Dario Petri, uno dei più noti esponenti del mondo italiano delle uno dei maggiori esponenti del mondo italiano delle misure misure, che ha ricevuto il Keithley Award in Instrumentation and Measurement. Al Prof. Petri vanno le congratulazioni della redazione di Tutto_Misure.
IL KEITHLEY AWARD IN INSTRUMENTATION AND MEASUREMENT PARLA ANCHE ITALIANO!
L’IEEE, la più prestigiosa associazione culturale e scientifica nel campo dell’ingegneria elettrica ed elettronica, dell’informatica e delle telecomunicazioni, ha appena pubblicato il 2020 T_M
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I premi assegnati ogni anno dall’IEEE costituiscono uno tra i maggiori riconoscimenti a chi, nel mondo della ricerca, accademica e non, e nel mondo industriale ha significativamente contribuito all’avanzamento delle conoscenze in uno dei settori d’interesse. Spesso, in passato, questi premi sono stati assegnati a italiani e ciò rappresenta un tangibile segno della validità della nostra presenza nel mondo della ricerca e dell’applicazione nell’ampio
settore dell’ingegneria elettrica ed elettronica. Chi da tempo lavora in questo settore, in primis i lettori di Tutto_Misure, non può che rallegrarsene e continuare a promuovere l’innovazione in questo settore strategico, substrato imprescindibile per continuare a ottenere questi prestigiosi riconoscimenti. Scarica qui il 2020 Award Booklet. ANALISI ROBOTIZZATA DEI TAMPONI
Robosense, startup del gruppo di Misure Meccaniche di Trento, in prima linea nell’automazione delle analisi molecolari per i test su Covid-2019 Nella lotta al nuovo Coronavirus si rivelano di grande aiuto i sistemi di automazione e robotica messi a punto dalla start-up per l’azienda medicale AB ANALITICA di Padova (QUI MAGGIORI INFORMAZIONI). In queste settimane di emergenza Covid-19 Robosense, start-up gemmata dal MIRo (Measurement, Instrumentation and Robotics) Lab operante presso il Dipartimento di Ingegneria Industriale, ha messo a punto per un suo cliente, AB Analitica di Padova, un sistema robotico che permette a biologi e biotecnologi di compiere con velocità e precisione le analisi sui tamponi per stimare l’eventuale presenza d’infezione da Covid-19. Il sistema permette di analizzare in circa 3 ore fino a 100 campioni con metodica one-step RT-PCR Real time. Il team di Robosense è composto da cinque ingegneri meccatronici (età media 35 anni): Luca Maule, che sta portando avanti un progetto in ambito sanitario riguardante lo sviluppo di una carrozzina per soggetti tetraplegici a guida oculare, Matteo Zanetti, T_M
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COMUNICAZIONI, RICERCA E SVILUPPO DA ENTI E IMPRESE
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che si occupa di consulenze in ambito Sensor Fusion e camere 3D, Alessandro Luchetti consulente in ambito Mixed Reality, Luca Baglivo, che si occupa di consulenze in ambito Robotica Mobile, e il Prof. Mariolino De Cecco. Mattia Tavernini di Civezzano è l’amministratore delegato. Il lavoro di Robosense è stato quello di mettere a frutto le competenze nel campo delle misure applicate alla robotica per la realizzazione di strumentazione di analisi molecolare automatizzata. Il sistema si basa su un robot cartesiano a tre assi con 8 canali, in grado di dispensare reagenti e/o acidi nucleici con puntali monouso. Il software sviluppato da Robosense possiede un’interfaccia grafica, che
NUOVA STAZIONE DI MISURA UNIVERSALE IMTS ITALIA presenta il display di misura METRO M400, la nuova stazione di misura potente, versatile e universale che può connettere, attraverso i suoi moduli M-Bus, fino a 99 ingressi da diverse tipologie di strumenti, come sonde, calibri, comparatori, altimetri (con uscita Digimatic, RS232 o Bluetooth) calibri ad aria, sonde di temperatura. Tutti questi ingressi possono essere singoli o combinati nella stessa pagina o memorizzati e richiamati. I vostri operatori non ricordano tolleranze e sequenza di controllo? Stufi dei fogli volanti e sporchi? L’unità è in grado non solo di aiutare l’operatore nella gestione della valu-
consente il caricamento della macchina secondo diverse modalità. Si può passare dalla sola estrazione di RNA a partire dai campioni, alla creazione di piastre per metodica one-step RT-PCR real time a partire da campioni o da estratti. Ogni elemento introdotto (campioni, reagenti di estrazione o reagenti per i saggi diagnostici) viene identificato grazie alla lettura di etichette dotate di barcode, mentre tutte le informazioni sono immagazzinate su database. In questo modo viene assicurata la tracciabilità dei campioni, reagenti e piastre. Un modulo aggiuntivo permette di dialogare con i sistemi ospedalieri di gestione delle analisi per prendersi carico di liste di lavoro e riportare i risultati a processo concluso. Per ulteriori informazioni: www.robosense.it. L’IEEE 2019 I&M SOCIETY OUTSTANDING TC AWARD” AL TC-37
Il Technical Committee 37 (TC37) “Measurements & Networking” dell’IEEE Instrumentation and Measurement Society, presieduto dal Prof. Domenico Capriglione dell’Univertazione del valore misurato ma addirittura di guidarlo in un ciclo di controllo organizzato e sequenziale, attraverso una programmazione semplice e intuitiva. Una misura sola dice poco sull’andamento della lavorazione e l’elaborazione delle misure è sempre tardiva? La soluzione esiste! Il generoso display a colori touch visualizza non solo la misura e il suo stato ma anche run-chart in tempo reale; la statistica interna permette elaborazioni di cp e cpk che aiutano gli utilizzatori a comprendere l’andamento della lavorazione, senza dover passare dagli uffici qualità. La tracciabilità del dato e la sua archiviazione rappresentano oggi esigenze prioritarie. L’unità Metro M400 è in grado di gestire non solo i numeri di lotto e batch, ma
sità di Cassino e del Lazio Meridionale, ha ricevuto l’Oustanding TC Award dalla Instrumentation and Measurement Society. Questo premio viene conferito annualmente al Comitato Tecnico che si è distinto per numero e qualità delle attività organizzate e i servizi resi ai Soci. Il successo delle attività organizzate da un TC riflettono il dinamismo e la dedizione di tutti i membri del TC e, soprattutto, la quantità di tempo e di energia spese dal Presidente nello stimolarle e coordinarle. E siamo certi, conoscendolo, che il Prof Capriglione ne ha profuse in grande quantità! A lui vanno le congratulazioni della Redazione di Tutto_Misure. anche seriali inseriti con code reader, dati per attributi, ecc. La fruizione e l’utilizzo suc cessivo di un valore misurato sono richieste fondamentali dell’Industria 4.0: grazie alla possibilità di connettere o gni unità Metro alla rete aziendale (semplicemente collegando il cavo), i dati possono essere gestiti dal nostro software di statistica, che li organizza secondo il part number e ne permette la creazione di report dettagliati. Metro M400, stazione di misura universale 99 ingressi, completa e performante. Per ulteriori informazioni: www.imtsitalia.it/metro www.linkedin.com/ company/imts-italia.
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ACQUISIZIONE DATI
IL TEMA
Grazia Iadarola
Le misure al tempo degli Analog-to-Information Converter Oltre i limiti del campionamento tradizionale
principale la riduzione della frequenza di campionamento, gli AIC potrebbero essere utilizzati con successo per monitorare lo spettro radio a larga banda, come ricevitori radar o radio cognitive. Sorge spontaneo, a questo punto, chiedersi come sia strutturato un AIC e in cosa si differenzi dal convenzionale ADC. In generale negli AIC, costituiti sia da componenti hardware che softRIASSUNTO ware, possono essere identificate due Gli Analog-to-Information Converter (AIC) sono convertitori innovativi, utilizsezioni principali: un front-end per l’aczabili in moltissimi campi, poiché in grado di campionare al di sotto della frequisizione e un back-end per la ricoquenza di Nyquist, oltre gli attuali limiti dell’acquisizione dati e delle comunistruzione. Il front-end di acquisizione cazioni numeriche. L’eventuale impiego degli AIC non può però prescindere include sempre almeno un ADC oltre a dalla loro caratterizzazione, anche attraverso l’analisi delle non-idealità un blocco di condizionamento e camarchitetturali, al fine di migliorarne le prestazioni nella ricostruzione del piona il segnale d’ingresso al di sotto segnale. della frequenza di Nyquist secondo un dato fattore di compressione K. Il backend risale poi al segnale originale meDA NYQUIST dagli algoritmi di compressione che in- diante elaborazione numerica. ALL’ACQUISIZIONE COMPRESSA tervengono solo dopo la fase di campionamento per ridurre il flusso dati da All’inizio del XX secolo Nyquist gettò le trasmettere. Tuttavia, il paradigma del- LA CARATTERIZZAZIONE basi del campionamento, pietra milia- l’acquisizione compressa costituisce METROLOGICA DI UN AIC re nell’elaborazione dei segnali che un punto di rottura in ragione della ridetta i vincoli sui moderni sistemi di duzione della frequenza di campiona- La caratterizzazione metrologica riveacquisizione e, al tempo stesso, sulle mento, oltre che del flusso dati. ste negli AIC un ruolo di fondamentale reti di comunicazione. Essenzialmente, Il campionamento compresso ha ispi- importanza [1]. Prima di analizzare il per acquisire un dato segnale d’inte- rato la nascita un nuovo convertitore problema della caratterizzazione meresse si richiede che venga campiona- per l’acquisizione di segnali: l’Analog- trologica andrebbe però chiarita l’esito almeno alla frequenza di Nyquist, to-Information Converter (AIC). L’AIC genza di definire le grandezze da miovvero il doppio della sua larghezza di mira ad acquisire la sola parte signifi- surare in un AIC e le corrispondenti fibanda. Ai nostri giorni il mondo della cativa di un segnale analogico, ovvero gure di merito. Un AIC è infatti un sistericerca, ricorrendo alla tecnica del l’informazione in esso contenuta. Da ma reale, il cui front-end viene modellacampionamento compresso, si sta di- ciò deriva la terminologia adottata, to in fase di progettazione secondo mostrando in grado di spingersi al di volta da un lato a richiamare la termi- leggi puramente matematiche, che tensotto della frequenza di Nyquist, cui i nologia relativa agli ADC, dall’altro a tano di emulare il percorso fisico del tradizionali Analog-to-Digital Conver- rimarcare l’interesse ad acquisire diret- segnale e che saranno poi utilizzate ter (ADC) sono limitati. Tale tecnica fun- tamente il contenuto informativo dei dal back-end per la ricostruzione. La ziona correttamente quando i segnali segnali. A oggi, gli AIC non costituisco- modellazione confina sempre il comsono comprimibili, cioè se, dopo op- no ancora una realtà industriale ma portamento del dispositivo all’interno portuna trasformazione, possono esse- sono una promettente prospettiva della di una trasformazione lineare, senza re rappresentati con poche componen- ricerca. A testimonianza del loro po- tener conto in alcun modo della nonti significative. La comprimibilità è co- tenziale vi è proprio la rapida diffusiomunque una condizione ricorrente nel- ne in pochi anni nei più svariati campi, la maggior parte dei segnali (ad esem- dai sistemi di acquisizione alla sensoripio audio, immagini e video sono se- stica. In particolare, dal momento che Dip. Ingegneria, Università del Sannio gnali comprimibili) e viene già sfruttata il loro impiego ha come vantaggio grazia.iadarola@unisannio.it MEASURING IN THE TIME OF ANALOG-TO-INFORMATION CONVERTERS Analog-to-Information Converters (AIC) are innovative devices, useful in so many fields, since able to sample below the Nyquist frequency, beyond existing limits of data acquisition and digital communications. However, the potential use of AICs entails the need of their characterization, through the analysis of architectural non-idealities too, in order to improve their performance in signal reconstruction.
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TUTTO_MISURE LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”
ANNO XXI N. 04 ƒ 2 019
LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”
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EDITORIALE In ricordo di due amici
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Il monitoraggio delle grandi strutture
GLI ALTRI TEMI Il campione nazionale del tempo I robot come strumenti di controllo Boe intelligenti per il monitoraggio delle acque
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Il XIX Congresso Internazionale di Metrologia
La riproducibilità delle misure nella diagnostica medica
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Via G. Pastore. 6 - 25080 Mazzano(BS) Tel: 030/2791033 | Fax: 030/2594494 Web: www.tamburinigroup.it E-mail: info@tamburinigroup.it
TAMBURINI, DA SEMPRE UNA CONFERMA QUANDO SI PARLA DI PRECISIONE In Tamburini, la precisione è tutto. Continui investimenti in tecnologia pongono i Laboratori Metrologici di Tamburini al centro di una costante ricerca per offrire al cliente un prodotto ed un servizio accurato, sicuro e dalla qualità indiscussa. Il Laboratorio Metrologico Primario di Tamburini è accreditato ACCREDIA e opera in conformità alla normativa europea UNI CEI EN ISO/IEC 17025, effettuando servizi di controllo e taratura per strumenti primari ed emette certificati riconosciuti da tutti gli stati firmatari dell’Accordo Multilaterale della “European Cooperation for Accreditation (EA)”. Vengono verificate le caratteristiche del prodotto (diametro medio, diametro esterno, diametro nocciolo, passo e angolo di filettatura) e viene valutato il suo grado di finitura. Inoltre a richiesta viene rilasciato il Rapporto di Prova o la Dichiarazione di Conformità, secondo l’uso a cui è destinato. Il servizio è attivo anche per calibri di proprietà di terzi, con taratura periodica pianificata e rilascio della documentazione richiesta.
Tamburini produce calibri lisci e filettati, secondo le normative vigenti, e speciali per qualsiasi esigenza di utilizzo considerando le quote di filettatura e le dimensioni di ingombro. La gamma calibri è realizzata in acciaio legato, altamente indeformabile con durezza superficiale di 63 HRc (raggiungibile dopo tempra). Per applicazioni speciali produciamo calibri in acciaio su specifiche richieste. E per migliorare il rendimento, la durata e l’assenza di attriti, senza alterare le caratteristiche di base, i calibri possono essere sottoposti a una serie di trattamenti superficiali tra cui la ricopertura della parte filettata con un rivestimento esterno (in TIN o DCL) a seconda delle necessità individuate nelle specifiche applicazioni
La nostra missione: essere precisi. Dalla produzione al controllo. T_M 15
linearità che invece contraddistingue il front-end. Tale scostamento tra front-end reale e legge matematica che lo modella influenza negativamente la qualità di ricostruzione del segnale d’interesse. Quindi, il problema della caratterizzazione metrologica di un AIC va innanzitutto affrontato attraverso una corretta modellazione. In effetti, per ottenere un modello vicino alla realtà fisica del convertitore, almeno in teoria si potrebbero intraprendere due strade diverse. La prima consiste nel considerare i modelli circuitali della componentistica utilizzata per realizzare il prototipo. Tuttavia, una simile scelta si rivela spesso impraticabile in quanto, nella stragrande maggioranza dei casi, il progettista (o l’azienda produttrice) non fornisce i modelli circuitali dei componenti del front-end. La seconda – spesso l’unica – strada percorribile risulta una modellazione black-box. In questo caso si rende però necessaria l’introduzione di una nuova figura di merito, che, valutando la deviazione del front-end rispetto al modello, evidenzi le non-idealità architete, 0 tabelle turali. Tale figura di merito è il Model Error [1]: Model Error = 10 log
y − ym y2
dove y rappresenta il vettore dei campioni realmente acquisiti dal front-end mentre ym il vettore dei campioni ottenuti secondo lo specifico modello matematico utilizzato. Varie architetture di AIC e i relativi modelli sono stati proposti finora nella letteratura scientifica. Ciascuna architettura si contraddistingue per un diverso meccanismo di acquisizione del segnale d’interesse, come una modulazione casuale o una modulazione con una Wavelet combinata al campionamento non-uniforme [2]. Per affrontare il problema della caratterizzaT_M 16
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IL TEMA
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Figura 1 – Principio di funzionamento in frequenza del RD AIC
zione degli AIC nelle sue varie sfaccettature prendiamo in esame l’architettura basata sul principio di modulazione casuale su singolo canale, nota come Random Demodulation (RD) AIC. Il suo principio di funzionamento, illustrato in Fig. 1, consiste essenzialmente nel moltiplicare il segnale d’interesse x(t) con una sequenza binaria pseudocasuale p(t) con elevato bit rate. La modulazione trasla parte del contenuto spettrale di x(t) alle basse frequenze, permettendo in tal modo al dispositivo di acquisire al di sotto della frequenza di Nyquist un vettore dei campioni y. Il vettore verrà poi utilizzato per recuperare il segnale originario x̂ mediante l’inversione di un modello matematico,
appositamente scelto, che risulta quindi essenziale per un’adeguata ricostruzione. Per osservare i limiti della modellazione lineare negli AIC si consideri il segnale acquisito sperimentalmente dal prototipo di RD AIC presso il Laboratorio di Elaborazione dei Segnali e delle Informazioni di Misura (LESIM) dell’Università del Sannio, mostrato in Fig. 2 con tutti i suoi componenti: generatore di sequenza pseudo-casuale, mixer, filtro passa-passo, ADC. Confrontando mediante il Model Error il segnale acquisito con quello prodotto da due diversi modelli lineari, uno nel dominio del tempo, l’altro nel dominio della frequenza, si ottengono, su una
Figura 2 – Prototipo di RD AIC al LESIM
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IL TEMA
della Duty Cycle Distortion, pari a 216,0 ps, risulta superiore di ben due ordini di grandezza rispetto al valore del Random Jitter, pari a 5,4 ps. Pertanto, il jitter implica in questo caso un’analisi di sensibilità rispetto alla componente deterministica al pari della componente casuale. In Fig. 4 viene mostrato il Model Error che si ottiene modellando la sequenza pseudocasuale come non affetta da jitter [4]. In particolare, vengono considerati gli intervalli di [0,100] ps per il Random Jitter Figura 3 – Model Error per i due modelli verso la frequenza d’ingresso (Fig.4.a) e [0,300] ps per la Duty Cycle Distortion (Fig. 4.b), al fine di fornire un’amedia di 100 acquisizioni, i risultati nalisi di sensibilità coerappresentati in Fig. 3. Il modello nel rente con i valori misudominio del tempo, esibendo risultati rati sperimentalmente. migliori di 5 dB o 13 dB, a seconda del Un altro elemento chiafattore di compressione K utilizzato, si ve della caratterizzapresenta maggiormente inclusivo delle zione degli AIC consinon-idealità architetturali [3]. ste nel modificare le In generale, nella modellazione blackvarie componenti arbox è fondamentale studiare prima in chitetturali sulla base modo approfondito le varie non-idealidell’analisi delle nontà che potenzialmente entrano in gioco idealità. Si consideri, nel percorso del segnale all’interno del ad esempio, la forte convertitore, influenzando la precisiocomponente di distorne con cui il modello matematico rapsione introdotta dall’upresenta l’architettura reale. Una delle tilizzo a larga banda non-idealità che maggiormente influendel mixer [5], adopezano il RD AIC è il jitter di ciascun simrato nel RD AIC per la bolo della sequenza pseudo-casuale moltiplicazione del seche modula il segnale d’ingresso. L’efgnale d’interesse con fetto del jitter della sequenza è in quela sequenza pseudosto caso preponderante, a causa della casuale. Al fine di rifrequenza cui i suoi simboli vengono durre la distorsione sul generati, di gran lunga maggiore della segnale acquisito dalfrequenza di campionamento dell’AIC, l’utilizzo del l’ADC. Di solito, si analizza unicamenmoltiplicatore analogite l’effetto della componente casuale co in alternativa al midel jitter, nota come Random Jitter. Tutxer rivela sperimentaltavia, il jitter delle sequenze si contradmente un comportamendistingue anche per una serie di comto più vicino alla pura ponenti deterministiche di peso rilevanmoltiplicazione matete, di cui la principale è senza dubbio matica [6]. In Fig. 5 il la Duty Cycle Distortion. A riprova di Model Error per i proquanto detto, caratterizzando la forma totipi basati su entramd’onda della sequenza pseudo-casuabi i componenti viene le del generatore del prototipo di confrontato con un moFig.2, l’Arbitrary Waveform Generadello lineare nel domitor AWG420, a una frequenza di simnio del tempo su una Figura 4 – Model Error verso le componenti del jitter bolo di 200 MSamples/s, il valore media di 20 acquisiT_M 17
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LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”
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Via Picasso 18/20 – 20025 Legnano (MI) Tel. 0331/466611 – Fax 011/465490 E-mail: tomalino@cibelab.it Web: www.cibelab.it Persona da contattare: Erika Tomalino STRUMENTI FORNITI – PESI SINGOLI: pesi in acciaio inox classe di precisione M1; masse OIML in fusione di ghisa classe di precisione M1; masse in classe di precisione M1 per bilance di grossa portata; masse a disco e aste porta pesi in classe di precisione M1; pesi in acciaio inox classe di precisione f1, pesi campione in acciaio inox classi di precisione E1-E2
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M. Iovini, S. Rapuano, “Experimental comparison of two mathematical models for Analog-to-Information Converters”, IMEKO International Workshop on ADC Modelling and Testing, 2016. [4] P. Daponte, L. De Vito, G. Iadarola, S. Rapuano, “PRBS non-idealities affecting Random Demodulation Analog-to-Information Converters”, IMEKO International Workshop on ADC Modelling and Testing, 2016. [5] P. Daponte, L. De Vito, G. Iadarola, S. Rapuano, “ExperiFigura 5 – Model Error per i due prototipi verso la frequenza d’ingresso mental Characterization of a RF Mixer for Wideband Data Acquisition Systems”, IEEE International Instrumentation and Measurezioni, esibendo un miglioramento di trasmissione, suggerendo l’utilizzo de- ment Technology Conference, 2017. almeno 13 dB a vantaggio del moltipli- gli AIC per l’Internet-of-Things e a sup- [6] P. Daponte, L. De Vito, G. Iadarola, catore analogico. porto del 5G. S. Rapuano, “Analog Multiplication in Random Demodulation Analog-toInformation Converters”, Journal of UNA RICERCA APERTA RINGRAZIAMENTI Physics, 2018. La ricerca nell’ambito degli AIC è ancora tutta in divenire. Basti considerare, infatti, che la tecnica del campionamento compresso risale a meno di quindici anni fa e che a oggi gran parte delle architetture proposte non corrisponde a prototipi effettivamente implementati su scheda o chip. Ancora tanto è il lavoro che andrebbe affrontato dai progettisti in tal senso. Altrettanto lavoro potrebbe essere affrontato sia per il testing che per la caratterizzazione di tali convertitori, al fine di migliorarne le prestazioni. I vantaggi risultanti dall’utilizzo di una tecnologia tanto innovativa sono infatti molteplici. I campioni non vengono acquisiti in grande numero per poi essere compressi, ma direttamente in quantità ridotta. Pertanto, il funzionamento di tali convertitori è particolarmente efficiente: si abbassa non solo la frequenza di campionamento e il flusso di dati, ma anche l’energia richiesta complessivamente alla sezione di alimentazione. In particolare, un numero inferiore di campioni utilizzati per un dato contenuto informativo implica, al tempo stesso, l’aumento della disponibilità della memoria di acquisizione e la riduzione dell’occupazione della banda utilizzata per la
Questo articolo nasce su invito del prof. Ferrero in occasione del premio F. Cennamo – Miglior Contributo Scientifico, conferito dai Gruppi Misure Elettriche ed Elettroniche e Misure Meccaniche e Termiche per un lavoro presentato durante la Ph.D. school “Italo Gorini” 2019 nel quale sono proposti alcuni risultati della mia tesi di dottorato. Al riguardo, un ringraziamento sentito va ai Prof. Pasquale Daponte e Luca De Vito, per avermi seguito, e al Prof. Sergio Rapuano, per i suoi consigli, durante gli anni del dottorato.
Grazia Iadarola, laurea triennale in Ingegneria delle Telecomunicazioni e laurea magistrale in Ingegneria Elettronica, entrambe con lode, consegue nel 2019 il titolo di Dottore di Ricerca. Attualmente è assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Università del Sannio, dove si occupa principalmente sia di caratterizzazione e testing di convertitori, che di misure ed elaborazione di segnali, in particolare con tecniche di acquisizione compressa. Caratteri 10511, 0 Figure, 0 Tabelle
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
? DOMANDE
[1] G. Iadarola, Characterization of Analog-to-Information Converters - Testing methods for analysis of non-idealities, Tesi di dottorato, 2019. [2] L. De Vito, G. Iadarola, F. Lamonaca, F. Picariello, S. Rapuano, I. Tudosa: Non-Uniform Wavelet Bandpass Sampling Analog-to-Information Converter: A hardware implementation and its experimental assessment, Measurement, 2019. [3] P. Daponte, L. De Vito, G. Iadarola,
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Strada del Portone, 113 10095 Grugliasco (TO) – ITALY Tel. 011/4025 111 E-mail: commerciale.it.mi@hexagon.com Web: www.hexagonmi.com Persona da contattare: Levio Valetti Hexagon è il gruppo leader mondiale nel settore dei sensori, dei software e delle soluzioni autonome. Ci stiamo avvalendo dei dati per aumentare l’efficienza, la produttività e la qualità nell’ambito delle applicazioni per l’industria, la produzione, le infrastrutture, la sicurezza e la mobilità. Le nostre tecnologie stanno modellando gli ecosistemi urbani e produttivi per renderli sempre più connessi e autonomi, garantendo un futuro scalabile e sostenibile. La divisione Manufacturing Intelligence di Hexagon fornisce soluzioni che utilizzano i dati derivanti dalla progettazione e dall’ingegneria, dalla metrologia e dalla produzione, per rendere l’impresa manifatturiera più intelligente. Per maggiori informazioni visitate hexagonmi.com.
L’organizzazione commerciale e di supporto tecnico di Hexagon Italia opera con sedi e personale distribuiti sul territorio nazionale per garantire la massima efficienza e rapidità d’intervento locale. Un centro di coordinamento nazionale, cinque aree geografiche gestite individualmente, cinque centri servizi, un centro Retrofit & Aftermarket e un Centro ACCREDIA riconosciuto a livello europeo. La competenza e la pluriennale esperienza del personale di vendita su tutti i prodotti del gruppo sono ulteriormente arricchite dal supporto di tecnici specializzati in grado di eseguire studi applicativi, dimostrazioni e realizzazione di sistemi speciali e integrati.
Nel difficile periodo che abbiamo attraversato e che stiamo continuando a vivere la Divisione Commerciale di Hexagon Italia e i suoi servizi di vendita e assistenza hanno continuato a essere operativi compatibilmente con le limitazioni imposte dalle Autorità sanitarie e governative e con le misure cautelative definite dai propri clienti. Siamo pronti a riprendere tutte le normali attività produttive e i servizi commerciali e di supporto tecnico non appena l’emergenza sanitaria ce lo consentirà, e nel frattempo il nostro personale è a completa disposizione attraverso tutti gli strumenti di comunicazione remota. Vi invitiamo quindi a contattarci per ogni necessità e informazione sia in modo diretto verso i vostri abituali interlocutori che al nostro indirizzo di posta elettronica (commerciale.it.mi@hexagon.com) Per ogni esigenza di assistenza tecnica e applicativa è operativo il Contact Center alla pagina webcc.it.hexagonmi.com o al numero 011/4025555. Abbiamo contestualmente avviato un ciclo di webinar per sfruttare i tempi di attesa di questi giorni, offrendo un servizio di aggiornamento e informazione sulle nostre soluzioni. La programmazione sarà comunicata attraverso le nostre newsletter, i nostri social e il nostro sito WEB Continuate a seguirci su tutti i nostri canali di comuinicazione e, per una informazione continua, iscrivetevi alla nostra newsletter.
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GLI ALTRI TEMI Il campione nazionale del tempo I robot come strumenti di controllo Boe intelligenti per il monitoraggio delle acque
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AFFIDABILITÀ & TECNOLOGIA
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Le responsabilità da contatto sociale
EDITORIALE
GLI ESPERTI DI T_M
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Il XIX Congresso Internazionale di Metrologia
La riproducibilità delle misure nella diagnostica medica
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Termometria in ambito biomedicale
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Strada della Moia 1 int. 6 – 20020 Arese (MI) Tel. +39 02 93581733 – Fax. +39 02 93581741 E-mail: info@hamamatsu.it Web: www.hamamatsu.it Persona da contattare: Annamaria Mauro Hamamatsu Photonics è un’azienda giapponese leader nella progettazione, sviluppo e produzione di componenti e sistemi optoelettronici che da oltre 60 anni si distingue per la qualità e affidabilità dei propri prodotti. Il range di dispositivi prodotti da Hamamatsu è molto vasto: Tubi Fotomoltiplicatori – Disponiamo di tubi fotomoltiplicatori e moduli capaci di rispondere a qualsiasi esigenza in termini di risposta spettrale, sensibilità e rumore. Fotodiodi al Silicio Rivelatori InfraRosso (IR) Sensori d’immagine – lineari o bidimensionali, sia nel visibile che nell’infrarosso, CCD, NMOS o CMOS, InGaAs, o per raggi X Mini-spettrometri Sorgenti Luminose – Xenon, Mercurio-Xenon, Xenon flash, Deuterio, lampade a catodo cavo, LED, laser. Dispositivi per Raggi X – Sorgenti a raggi X e vari tipi di rivelatori: sensori lineari, pannelli, intensificatori d’immagine, scintillatori, ecc.
I campi di applicazione dei nostri prodotti spaziano dall’analitica all’automazione industriale, alla spettroscopia, alla ricerca in campo biologico, fisico e astronomico, ai controlli non distruttivi. Novità per applicazioni “LIDAR” – Sensori MPPC (Multi Pixel Photon Counting) della serie S13720 che offrono una risposta spettrale nel NIR migliorata, un guadagno di 106 e tempi di risposta dell’ordine delle centinaia di picosecondi; – InGaAs APD G14858-0020AA con rumore di buio ridotto (20 nA), bassa capacità ed alta velocità (0.9 GHz); – Diodi Laser Impulsati della serie L11854 con emissione a 905nm e che possono raggiungere potenze di picco superiori a i 100 W con un duty ratio dello 0.1%; – I MEMS Micromirror, disponibili sia in versione 1D che 2D; tali dispositivi possono indirizzare il fascio laser nello spazio con frequenze dell’ordine del KHz e con deflessioni dell’ordine dei 30°.
Widest Range of Cutting Edge Sensors for LiDAR
Hamamatsu provide a wide variety of LiDAR diodes and detectors to meet your range, price, accuracy requirements and more: MPPCs (SiPMs) Si APDs Si Photodiodes Photosensor with front-end IC InGaAs APDs
www.hamamatsu.com, info@hamamatsu.it
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MISURE SUGLI ALIMENTI
GLI ALTRI TEMI
M. Salmeri 1, P. Casti 1, F. Bonfà 2, I. Bertini 2
Uso di sistemi PEF nell’industria alimentare Applicazione nel campo della vinificazione
USE OF PULSED ELECTRIC FIELDS IN THE FOOD INDUSTRY. APPLICATION IN THE FIELD OF WINEMAKING Pulsed electric fields can be an interesting alternative to other traditional methods for the microbial inactivation of foods, allowing their conservation while maintaining their organoleptic properties unaltered. The work investigates the possibility of using it in the field of winemaking, operating after bottling or at an earlier stage. RIASSUNTO I campi elettrici pulsati possono essere un’alternativa interessante ad altri metodi tradizionali per l’inattivazione microbica degli alimenti, permettendo la loro conservazione mantenendone inalterate le proprietà organolettiche. Il lavoro indaga la possibilità di utilizzarli nel campo della vinificazione, operando dopo l’imbottigliamento o in una fase precedente.
ALIMENTI CHE VANNO A MALE?
Nell’industria alimentare, grande importanza è rivestita dalle procedure in grado di prolungare la conservazione degli alimenti attraverso l’eliminazione o l’inattivazione di microrganismi ed enzimi naturalmente in esso presenti dopo la loro preparazione e in grado di produrne un deterioramento organolettico. In particolare, si parla di procedure di “inattivazione microbica”, intese come soppressione dell’attività funzionale di un microrganismo, ossia alla sua capacità di riprodursi e di produrre molecole o reazioni enzimatiche evidenti. Tali tecniche possono riferirsi all’intera popolazione di microrganismi o a un suo sottoinsieme patogeno. L’attività batterica è influenzata da diversi fattori ambientali, come la disponibilità di acqua, di nutrienti, di sostanze antimicrobiche naturali, il pH, l’umidità e la temperatura. Le tecniche d’inattivazione microbica agiscono dunque su uno o più di questi fattori influenzando di conseguenza l’attività dei batteri. Nel tempo sono state studiate e sviluppate diverse tecniche d’inattivazione (alcune di queste tecniche sono antichissime, come l’uso del sale), ciascu-
cellulare fino a completa lisi cellulare delle cellule esposte. I vantaggi principali delle tecnologie PEF rispetto ai trattamenti termici tradizionali consistono nella migliore preservazione delle proprietà fisiche, nutrizionali e sensoriali del prodotto e nella riduzione dell’impatto ambientale del processo stesso. Diversi lavori in questi ultimi anni hanno reso disponibili risultati teorici e sperimentali applicati a diverse tipologie di alimenti e utilizzanti apparecchiature ad hoc. Questi, se da un lato forniscono una base per l’individuazione di adeguati percorsi di sviluppo dei sistemi PEF, dall’altro evidenziano una mancanza di organicità che, a oggi, limita la generalizzazione dei risultati ottenuti e la diffusione delle metodiche proposte (quindi la previsione dei risultati su alimenti non ancora testati), ponendo importanti sfide di ricerca, sviluppo ed efficientamento energetico. Il lavoro proposto nasce dalla collaborazione scientifica dell’Unità di Ricerca di Roma Tor Vergata con l’ENEA per il programma “Ricerca di Sistema Elettrico” e si propone di esplorare l’applicabilità su vasta scala della tecnica d’inattivazione batterica attraverso i PEF nel campo della conservazione degli alimenti in sostituzione delle attuali tecniche. Nella prima fase, lo studio è stato rivolto alla ricerca e validazione di un modello generalizzato per l’inattivazione microbica degli alimenti attraverso i PEF. Nella seconda, i risultati dello studio sono stati applicati nel particolare campo della vinificazione, investigandone la possibilità concreta di utilizzo.
na delle quali ha proprie peculiarità riguardo alla tipologia di alimenti su cui è in grado di operare, alla loro difficoltà di attuazione e alle conseguenze secondarie che esse possono avere sulle caratteristiche organolettiche e fisiche del cibo sottoposto a trattamento. I microrganismi esposti a un trattamento d’inattivazione vengono inattivati secondo una dinamica dipendente sia dalle caratteristiche del trattamento che dei microrganismi stessi. Le tecniche d’inattivazione microbica attualmente utilizzate nell’industria alimentare rappresentano una fase cruciale del processo produttivo e sono eseguite attraverso macchinari specifici che richiedono una non indifferente energia per il loro funzionamento. Una tecnica molto promettente sotto numerosi punti di vista, ma tuttavia ancora in fase di studio, è quella dell’utilizzo dei campi elettrici pulsati (Pulsed Electric Fields, PEF) come metodo di trattamento non-termico. Essa consiste nell’applicazione sull’alimento di un campo elettrico mediante l’applicazione d’impulsi ad alta tensione. Questo è in grado 1 Dip. di Ingegneria Elettronica, d’inattivare i microrganismi presenti Università Tor Vergata, Roma mediante elettroporazione, ossia la de- salmeri@ing.uniroma2.it stabilizzazione del doppio strato lipidi- 2 Unità Tecnica Efficienza Energetica, co e delle proteine della membrana ENEA, Casaccia, Roma T_M
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EU Notified Body
LA B CERT Taratura & Certificazione TARATURA E PROVE DI CONFORMITA’ SU STRUMENTI PER PESARE E MISURARE
Organismo Notificato MID & NAWID
PRD n. 237B LAT n.147
N° 2166
Certificazione e valutazione della conformità degli strumenti regolamentati dalle seguenti direttive europee:
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DIRETTIVA 2014/31/UE – strumenti per pesare a funzionamento non automatico “NAWID” DIRETTIVA 2014/32/UE – Strumenti di misura “MID”
Il laboratorio LABCERT effettua prove metrologiche in conformità alle seguenti Raccomandazioni Internazionali: OIML: R35, R43, R50, R51, R61, R76, R80, R106, R107, R111, R117, R120, R134, R138
Prove metrologiche su strumenti per pesare MID & NAWID
Prove EMC
Prove in camera climatica
Prove su Selezionatrici Ponderali
Prove su Dosatrice gravimetriche
Prove metrologiche su Bilance da banco
Bicchieri e caraffe Prove di sicurezza elettrica su pesatrici gravimetriche
Prove su Pale meccaniche con pesatura dinamica
ORGANISMO DI ISPEZIONE ACCREDITATO Per la Verificazione Periodica degli Strumenti di Misura (Decreto 21 Aprile 2017, n. 93)
Prove su Pese a ponte ferroviarie statiche e dinamiche
Prove su Pesa a ponte stradale Statiche e dinamiche
Metri
Misure di capacità
Prove su erogatore di carburante
TIPOLOGIA STRUMENTI: x Strumenti per pesare NAWI; x Strumenti per pesare AWI; x Sistemi per la misurazione continua e dinamica di liquidi diversi dall’acqua;
x x x x
Misuratori massici di gas metano; Misure di capacità; Pesi; Contatori dell’acqua;
LAT n. 147 Taratura Masse da 1mg a 2000kg Taratura Strumenti per Pesare da 1mg a 100t Taratura Misure di Capacità da 100ml a 25 000L Taratura Serbatoi campioni per liquidi e GPL (Taratura non accreditata di Contatori Volumetrici)
LABCERT snc di G. Blandino & C. Via Comina, 3 – 33080 S. QUIRINO (PN) Italy Tel. 0434-554707 - Fax 0434-362081 Internet : www.labcert.it e-mail: info@labcert.it
TUTTO_MISURE
TUTTO_MISURE LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”
ANNO XXI N. 04 ƒ 2 019
LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”
ANNO XXI N. 01 ƒ 2 019
EDITORIALE Riflessioni
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ALTRI ARGOMENTI FMEA e misure: una sinergia Si dibatte ancora sul valore vero La competenza metrologica in Sanità Il III Forum delle Misure Salvatore Baglio eletto Presidente IEEE IMS
EDITORIALE In ricordo di due amici
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Il monitoraggio delle grandi strutture
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Il XIX Congresso Internazionale di Metrologia
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LABCERT snc di G. Blandino & C. Via Comina 3 – 33080 San Quirino (PN) Tel. 0434/554707 – Fax 0434/362081 E-mail: info@labcert.it – Web: www.labcert.it Persona da contattare: Cav. Giuseppe Blandino Il Laboratorio metrologico della LABCERT snc, diretto dal cav. Giuseppe Blandino, a seguito dei provvedimenti firmati dal Ministero dello Sviluppo Economico negli ultimi anni e dei numerosi e qualificati accreditamenti emessi da ACCREDIA, è diventato uno dei più importanti Laboratori di metrologia legale in Italia, nel settore della certificazione per marcatura CE di prodotto e della taratura. Il Laboratorio possiede i seguenti accreditamenti e notifiche: – Accreditamento PRD n. 237B: conforme alla norma UNI CEI EN/ISO/IEC 17065:2012 quale Organismo di Certificazione di prodotti/servizi. – Accreditamento LAT n. 147: conforme alla norma UNI CEI EN/ISO/IEC 17025:2005 quale Laboratorio di Taratura. – Organismo Notificato n. 2166: Direttiva 2014/32/UE (MID) – Strumenti di misura; Direttiva 2014/31/UE (NAWID) – Strumenti per pesare a funzionamento non automatico.
Servizi di Taratura nell’ambito della metrologia scientifica. Il Centro è accreditato per la taratura dei seguenti strumenti: Campioni di masse da 1 mg a 2.000 kg – Strumenti per pesare fino a 100.000 kg – Serbatoi campione e misure materializzate di capacità da 100 ml a 2.000 L – Serbatoi campione e misure materializzate di capacità per gas GPL da 5 L a 2.000 L. Servizi di Certificazione prodotto e S.Q. nell’ambito della Metrologia Legale. Oltre a possedere l’accreditamento PRD, LABCERT è “Organismo Notificato” europeo n. 2166 per la Direttiva 2014/32/UE, relativa agli strumenti di misura (MI-005, Sistemi di misura per la misurazione continua e dinamica di quantità di liquidi diversi dall’acqua: distributori di carburanti e gas liquefatti; sistemi di misura su condotta di tutti i liquidi, quali vino, latte, birra, saponi, ecc. – MI006, Strumenti per pesare a funzionamento automatico: selezionatrici ponderali a funzionamento automatico, riempitrici gravimetriche automatiche, totalizzatori a funzionamento continuo e discontinuo, pese a ponte per veicoli ferroviari – MI-008, Misure materializzate di lunghezza e di capacità), e la Direttiva 2014/31/UE, relativa agli strumenti per pesare a funzionamento non automatico (bilance).
132) per la verificazione degli strumenti di misura regolamentati dalla Direttiva MID: MI-005 ed MI-006. Il Centro è idoneo all’esecuzione della verifica periodica delle seguenti categorie: Pesi e masse da 1 mg a 2.000 kg – Misure Campione di volume fino a 5.000 L – Strumenti per pesare fino a 300.000 kg NAWI – Strumenti per pesare a funzionamento automatico – Misure di capacità e recipienti (anche montati su autocisterna) – Misuratori volumetrici – Misuratori di carburanti per autotrazione presso distributori stradali – Complessi di misura per carburanti – Misuratori di Metano e GPL – Sistemi di misurazione di carburanti installati su autocisterne.
Servizi di prove e taratura nell’ambito volontario, nelle Aziende con Sistema di Qualità Certificato ISO 9000. Il Centro è dotato di apparecchiature e campioni certificati LAT per emettere rapporti di taratura e di prova (attività non accreditate) su strumenti al di fuori del proprio campo di accreditamento. Labcert supporta le aziende per la pianificazione delle tarature di tutti i loro strumenti di misura: Chiavi dinamometriche, Presse per prova materiali, Calibri, Micrometri, Manometri, Misuratori di pressione, umidità, temperatura, ecc. Formazione. Corsi di metrologia teorico/pratici di metrologia, anche su specifica richiesta del cliente, mirati su specifiche tematiche: Metrologia legale – Metrologia tecnico-scientifica – Taratura masse – Taratura strumenti per pesare e misurare – Documenti OIML, Guide WELMEC, DIRETTIVE EUROPEE di Metrologia Legale – Verifica periodica degli strumenti metrici nazionali & MID MI-005, MI-006.
Servizi di “Verificazione periodica” degli strumenti per pesare e misurare nell’ambito della Metrologia Legale. LABCERT ha ottenuto l’idoneità da parte della CCIAA di Pordenone (11/03/2003 n. PN-01 in applicazione del DM 28/03/2000, n. 182 e succ. Decreti attuativi), fra i primi Centri autorizzati in Italia. Inoltre ha ottenuto l’idoneità da parte di UNIONCAMERE (nn. PN-131 e PN-
T_M 25
02 N. 03 ;2020 2016
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GLI ALTRI TEMI
CAMPI ELETTRICI PER CONSERVARE
Il trattamento attraverso PEF prevede l’applicazione d’impulsi di alti campi elettrici (tipicamente 20 – 80 kV/cm) di breve durata (1 – 10 ms) sugli alimenti da trattare, che vengono posti tra due elettrodi. Esso è condotto per meno di 1 s a temperatura ambiente, sub-ambiente o leggermente al di sopra della temperatura ambiente, minimizzando quindi perdiFigura 1 – Schema di un sistema di trattamento PEF a flusso continuo ta di energia dovuta al riscaldamento dei cibi. Questa tecnologia è considerata superiore ai trattamenti termici tradizionali poiché di calcolo per il controllo delle opera- il campo elettrico critici tc ed Ec, e una non impatta sulle proprietà degli ali- zioni. costante k, indicativa della suscettibilimenti. tà del microrganismo al trattamento, è Alcuni aspetti tecnologici importanti stato modificato inserendo due variabidella tecnologia PEF coinvolgono la UN MODELLO MATEMATICO PER li d’influenza aggiuntive: la dimensiogenerazione di elevate intensità di PROGETTARE IL TRATTAMENTO ne l del microrganismo da inattivare e campo elettrico, la progettazione di la conducibilità dell’alimento trattato. 14855 caratteri, 5 figure, 0 tabelle camere di trattamento che permettono In letteratura scientifica sono presenti Queste due variabili sono state utilizuna distribuzione uniforme del campo diversi studi focalizzati ciascuno su un zate come fattori correttivi al fine di ( E − Ec ) elettrico sull’alimento con aumento mi- determinato alimento e relative conta- adattare il modello alle− diverse condi§ t · k nimo della temperatura, e la progetta- minazioni microbiche con conseguen- zioni sperimentali. valutazione ¸¸ S( E , t ) = ¨¨ Dalla , zione di elettrodi che minimizzano l’ef- te sviluppo di uno specifico apparato mediante regressione © t c ¹ pesata e crossfetto di elettrolisi. PEF d’inattivazione caratterizzato da validazione di diversi modelli, è stato Le grandi intensità di campo sono rag- propri parametri (forma d’onda, cam- quindi messo a punto il modello genegiunte attraverso l’immagazzinamento po elettrico, temperatura). Tali studi ralizzato dell’energia proveniente da un alimen- hanno portato alla definizione di pecu( E − Ec ) tatore in corrente continua (DC) in una liari modelli matematici che relaziona− t · k batteria di condensatori; questa viene no il tasso d’inattivazione nel tempo di − [( z ⋅ σ ) + ( w ⋅ l ) ] § ⋅ ¨¨ ¸¸ S( E , t , l , σ ) = e , poi scaricata sotto forma d’impulsi trattamento. © tc ¹ sugli alimenti. Lo studio teorico del lavoro è consistito La forma d’onda degli impulsi riveste dunque nell’utilizzo e integrazione dei per diverse ragioni un ruolo cruciale per dati sperimentali delle misure prove- con z e w costanti di regressione. un buon indice di efficienza, così come nienti da questi studi al fine di determi- Il modello stimato mediante regressiola configurazione della camera di tratta- nare un modello predittivo generaliz- ne non lineare si è adattato bene a un mento. Queste possono essere classifi- zato, o multicriteriale, in grado di pre- campione di 123 dati sperimentali cate come statiche o continue, a secon- dire in modo sufficientemente accurato (R2 = 0,69 e RMSE = 0,193). Il modelda che il prodotto da trattare sia immo- la riduzione logaritmica dei microor- lo comportamentale e i dati sperimenbile o sottoposto a un flusso continuo. ganismi all’interno degli alimenti in for- tali su cui è stato costruito, è illustrato in Lo schema di un sistema di trattamen- ma liquida sottoposti a PEF. A tale sco- Fig. 2. Un’ulteriore validazione è stata to PEF a flusso continuo5per la lavoraeffettuata mediante cross-validazione po, il modello di Hülsheger 14855 caratteri, figure, 0 tabelle zione degli alimenti PEF è illustrato in random ripetuta e leave-one-out. Fig. 1. ( E − Ec ) − Il sistema è costituito da cinque com§ t · k ponenti principali: un alimentatore ad CAMPI PULSATI PER IL VINO S( E , t ) = ¨¨ ¸¸ , alta tensione, il generatore d’impulsi, © tc ¹ una camera di trattamento, una pomIl modello sviluppato, dimostrando un’otpa per condurre l’alimento verso la che relaziona l’inattivazione S ai valori tima affidabilità predittiva, permette di camera di trattamento, un dispositivo di t ed E mediante la determinazione di progettare sistemi di trattamento PEF in di raffreddamento oltre a un sistema tre parametri di regressione: il tempo e funzione dei microorganismi da inattivaT_M 26
§ t S( E , t , l , σ ) = e − [( z ⋅σ )+ ( w ⋅l )] ⋅ ¨¨ © tc
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GLI ALTRI TEMI
poter ottenere il campo elettrico desiderato all’interno del volume di fluido contenuto nella bottiglia, sono necessari valori di tensione troppo elevati (dell’ordine dei 100 kV) inapplicabili sia per ragioni di sicurezza che di consumo energetico. Per rendere la procedura utilizzabile, sarebbe necessario posizionare gli elettrodi all’interno della bottiglia portando, esterna men te a questa, i contatti elettrici. Questa potrebbe essere progettata appositamente di sezione non circo-
venzionali e lo svantaggio di possibili contaminazioni microbiche successive, si dovrà utilizzare una camera di trattamento continuo nella fase immediatamente precedente l’imbottigliamento. In questo caso, una camera di trattamento a facce parallele rappresenta la configurazione sicuramente più efficace. Valgono le stesse considerazioni precedenti, ma, in questo caso, è necessario effettuare anche lo studio fluidodinamico. Per garantire valore e uniformità del campo elettrico, la distanza tra gli elettrodi è stata mantenuta minore possibile considerando i vincoli imposti dalla normativa UNI EN 10255 relativi alle dimensioFigura 2 – Inattivazione microbica in funzione del tempo ni delle connessioni ai tubi filettabili di trattamento e del campo elettrico necessari per la connessione della camera di trattamento con la pompa peristaltica per la generazione del flusso. In Fig. 4 è mostrata la distribuzione del potenziale elettrico, con una tensione applicata di 40 kV. Questo risulta uniforme nel vino contenuto nella camera con valori di campo elettrico medi (e deviazione standard) di 34,7 (6,7) kV/cm. Nella stessa figura è illustrata, a destra, la distribuzione del modulo del campo elettrico sul piano zx, con i vettori del campo elettrico corrispondenti. Figura 3 – Simulazione elettrostatica in bottiglia di vetro In Fig. 5 sono riportati i risultati della simulazione fluidodinamica in termini di velocità del vino all’interno della camera re tipici dell’alimento da trattare nonché lare, ma bensì rettangolare con gli elet- di trattamento (2 m/s) e di pressione delle condizioni operative. Si è ritenuto trodi sulle facce di più ampia superficie esercitata sulla superficie della stessa (valori massimi di 1.800 Pa). quindi interessante verificarne l’applica- e vicine tra loro. bilità al processo di vinificazione. Prima dell’imbottigliamento Se il trattamento si volesse eseguire inve- CONCLUDENDO In bottiglia Una volta determinati i principali para- ce prima dell’imbottigliamento in un metri di processo per il trattamento del impianto di vinificazione industriale, con Il lavoro ha permesso di determinare e vino in relazione alle sue caratteristiche il vantaggio di utilizzare bottiglie con- testare, partendo da modelli esistenti, fisico/chimiche si è dunque proceduto con un progetto di fattibilità tecnica di un sistema di trattamento PEF per la vinificazione in contenitori non convenzionali (bottiglie di vetro) attraverso diverse configurazioni di elettrodi realizzate in SOLIDWORKS® e poi importate in COMSOL Multiphysics® per verificare l’andamento del campo elettrico. La griglia di elementi tetraedrici mostrata in Fig. 3 è stata realizzata per la soluzione delle equazioni differenziali alle derivate parziali con il metodo degli elementi finiti. I risultati mostrano chiaFigura 4 – Simulazione elettrostatica nella camera di trattamento ramente, come era intuibile, che per T_M 27
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TUTTO_MISURE LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”
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LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”
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EDITORIALE Riflessioni
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Via Paolo Uccello 4– 20148 Milano Tel. 02/48009757 – Fax 02/48002070 E-mail: info@dspmindustria.it Web: www.dspmindustria.it Persona da contattare: Ing. Riccardo Romanelli La nostra società opera da oltre 40 anni nella misura delle grandezze fisiche e ha maturato una competenza specialistica e qualificata in un ampio spettro di impieghi, nei settori dell’industria, della ricerca e del laboratorio. La conoscenza ed esperienza applicativa ci porta a risolvere le problematiche di misura utilizzando le migliori tecnologie sviluppate dai primari Marchi dei quali siamo Partner. Ci occupiamo di consulenza tecnica, vendita, assistenza, calibrazioni ed esecuzioni custom. Principali grandezze fisiche: accelerazione, angolo, torsione, coppia, forza, inclinazione, livello, posizione, pressione, velocità lineare e angolare, sistemi dinamometrici, sistemi telemetrici, sistemi inerziali e avionici, condizionatori di segnale e acquisitori. Tecnologie di misura: asservita, capacitiva, digitale, estensimetrica, fibra ottica, induttiva, laser, LVDT, microfused, piezoelettrica, potenziometrica, semiconduttore. Accelerometri specifici per Testing, R&D, monitoraggi strutturali, installazioni permanenti, controllo vibrazione di processo. Trasduttori di pressione per impieghi industriali, ATEX, miniaturizzati per impieghi in ambito avionico/difesa e motorsport (omologati FIA).
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Celle di carico miniatura, con blocco meccanico di sicurezza, multiassiali, con elevata risposta in frequenza, uscite amplificate ed USB. Sensori di posizione/spostamento LVDT, potenziometrici, induttivi, ad alta temperatura, miniaturizzati, per impieghi ATEX, a filo. Banchi dinamometrici completi per la caratterizzazione e l’analisi elettro-meccanica di motori elettrici, torsiometri, freni ad isteresi magnetica. Sistemi inerziali miniaturizzati ad alte prestazioni IMU, VG, AHRS, INS, per applicazioni flight test, UAV, motorsport, vehicle testing, robotica. Alcune novità Cella di carico FUTEK mod. LSB205, miniatura ad “S”. Realizzata completamente in acciaio 17-4 PH, blocco meccanico di sicurezza del fondo scala, range di misura da 2,5 a 500 N. Connettore a 7 pin, TEDS e sensore PT1000 per la misura di temperatura. Torsiometro ad alberi Magtrol serie TS, lo stato dell’arte nelle misure di coppia mediante albero rotante. Range di misura da 0,05 a 10 Nm. Sovraccarico sicuro 3X, uscita analogica e digitale USB. Encoder 2x360 impulsi+index.
N. 02 ; 2020
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GLI ALTRI TEMI
Marcello Salmeri è professore Associato di Misure e Analisi Dati presso la Macroarea di Ingegneria dell’Università di Roma Tor Vergata. Si occupa di teoria della misura e applicazioni nei campi del processamento di dati.
Figura 5 – Simulazione fluidodinamica nella camera di trattamento
Paola Casti è assegnista di ricerca presso la Macroarea di Ingegneria dell’Università di Roma Tor Vergata. Si occupa di teoria della misura e applicazioni di processamento dati, in particolare in campo medico. Ilaria Bertini è Direttri-
ce del Dipartimento Unità tivation of foods by pulsed electric Efficienza Energetica di fields», Journal of Food Processing and ENEA ha svolto attività di Preservation, vol. 17, n. 1, pp. 47-73, ricerca nel settore del con1993. trollo e dell’efficientamento [2] U.S. Food and Drug Administraenergetico dei processi tion, «Kinetics of microbial inactivation industriali. for alternative food processing technologies», Institute of Food TechnoloFrancesca Bonfà è ingegists, Silver Spring, 2000. gnere meccanico, ha lavora[3] C. Delsart et al. «Comparison of the to per anni in vari campi effect of pulsed electric field or high dell’energetica applicata voltage electrical discharge for the conpresso l’Università Sapienza trol of sweet white must fermentation di Roma; esperta in analisi di RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI process», Journal of Applied Microbiefficienza energetica di imology, vol. 120, n. 1, pp. 152-164, pianti e di processo, attualmente è ricerca[1] A. J. Castro et al., «Microbial inac- 2016. tore presso il Centro ENEA di Roma
NEWS
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un nuovo modello generalizzato in grado di stimare l’inattivazione di diversi microorganismi all’interno di vari alimenti trattati mediante tecnologia PEF. Ciò ha permesso di verificare teoricamente la fattibilità della procedura in un processo di vinificazione, prima o dopo l’imbottigliamento, al fine di tenere sotto controllo la proliferazione microbica.
ELEMENTI PIEZOELETTRICI A ULTRASUONI PER TRATTARE L’ARITMIA CARDIACA La Start-Up Israeliana “Healium Medical” riceve il prestigioso premio per l’innovazione ICI-2019 per il trattamento della fibrillazione atriale Healium Medical è stata nominata per il 1° Premio del Concorso ICI 2019 Innovation Award Competition (Innovation in Cardiovascular Interventions). Ran Sela, CEO e fondatore di Healium Medical, è orgoglioso di aver ricevuto un premio di 100.000 dollari in denaro per la sua nuova tecnologia di trattamento della fibrillazione atriale, dove gli elementi piezoelettrici a ultrasuoni di PI (Physik
Instrumente) svolgono un ruolo importante nel nuovo metodo di trattamento
procedura, semplificarne il flusso e abbreviarne i tempi. Il sistema impiega componenti piezoelettrici miniaturizzati, prodotti da PI Ceramic, che generano onde ultrasoniche; l’energia meccanica assorbita dai tessuti porta al riscaldamento e, quindi, alla coagulazione di aree tissutali specificamente mirate.
Fibrillazione atriale La fibrillazione atriale (FA) è la più comune aritmia cardiaca o anomalia del ritmo. FA è una frequenza cardiaca irregolare e spesso rapida, che può causare sintomi come palpitazioni cardiache, stanchezza e mancanza di respiro. Attualmente, più di 46 Per ulteriori informazioni: milioni di pazienti in tutto il mondo sof- www.pionline.it. frono di questa malattia, potenzialmente fatale. Nuovo Metodo di Trattamento Healium Medical ha sviluppato un sistema di ablazione guidata senza contatto per il trattamento di questa malattia. L’azienda dispone oggi di una tecnologia a ultrasuoni trans-catetere, che consente l’isolamento rapido e senza contatto della vena polmonare circonferenziale, con il monitoraggio delle lesioni in tempo reale. L’obiettivo è quello di migliorare l’efficacia della
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TUTTO_MISURE LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”
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Sollecitazioni Estensimetri Est ensimetri Sistemi estensimetria Sist emi di acquisizione dati per est ensimetria Sistemi correlazione Sist emi a corr elazione digitale delle immagini
NOTIZIE
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ALTRI ARGOMENTI FMEA e misure: una sinergia Si dibatte ancora sul valore vero La competenza metrologica in Sanità Il III Forum delle Misure Salvatore Baglio eletto Presidente IEEE IMS
ANNO XXI N. 01 ƒ 2 019
EDITORIALE In ricordo di due amici
IL TEMA +0)
Il monitoraggio delle grandi strutture
GLI ALTRI TEMI Il campione nazionale del tempo I robot come strumenti di controllo Boe intelligenti per il monitoraggio delle acque
ALTRI ARGOMENTI È il software il vero colpevole? Gestione dell’efficienza energetica L’importanza della terminologia Storia: le misure meccaniche e termiche a Milano
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Le responsabilità da contatto sociale
GLI ESPERTI DI T_M
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IL TEMA
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Il XIX Congresso Internazionale di Metrologia
La riproducibilità delle misure nella diagnostica medica
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Magistrati, avvocati e metrologi discutono di Metrologia Forense
Termometria in ambito biomedicale
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Sensori di misura
LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”
Riflessioni
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Più precisione
TUTTO_MISURE
ANNO XXI N. 04 ƒ 2 019
EDITORIALE
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Via Bergamo 25 – 24035 Curno (BG) Tel. 035/462678 – Fax 035/462790 E-mail: info@luchsinger.it Web: www.luchsinger.it Persona da contattare: Fabio Pegurri
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L’AZIENDA Luchsinger opera nel campo delle tecnologie di misura per la ricerca e l’industria distribuendo strumenti e soluzioni di importanti aziende internazionali. In supporto alla vendita, offre una consulenza tecnica altamente specializzata e diffonde la propria cultura tecnologica attraverso corsi, webinar e seminari. L’ampia offerta di tecnologie di misura comprende: Estensimetri per l’analisi sperimentale delle sollecitazioni e per la realizzazione di trasduttori, accessori selezionati per garantire installazioni estensimetriche della massima qualità e sistemi di acquisizione dati di Micro-Measurements. Sensori laser, induttivi, capacitivi e confocali ad alta precisione. L’azienda partner Micro-Epsilon è specializzata nelle tecnologie di misura dello spostamento, distanza e posizione senza-contatto. Pirometri, termocamere, termoscanner e sensori di temperatura a infrarossi. Optris sviluppa tecnologie di misura della temperatura senza-contatto e offre soluzioni dedicate per diversi settori industriali. Accelerometri per testing e industriali, celle di carico piezoelettriche, vibrometri e martelli strumentati. Dytran Instruments è un’azienda americana specializzata nello sviluppo e nella produzione di sensori piezoelettrici e MEMS per misure dinamiche di accelerazione, vibrazioni, forza e pressione. Sensori di pressione e vuoto, barometri, sensori dedicati ai settori del condizionamento e riscaldamento aria (HVAC/R), sensori per il Test&Measurement o dedicati al settore sanitario/farmaceutico di Setra. Dinamometri, banchi dinamometrici e indicatori per sensori intercambiabili di forza e coppia dell’azienda statunitense Mark-10. ALCUNE NOVITÀ – Sensori laser ad alte prestazioni optoNCDT 1750: raggiunge velocità di misura fino a 7.5 kHz, in campi di misura da 2 a 750 mm. L’esclusiva funzione Advanced Real Time Surface Compensation (A-RTSC) garantisce misure affidabili su un’ampia gamma di materiali, colori e superfici. – Termocamera compatta ad alta sensibilità PI450i: ha una sensibilità termica di 80 mK (NETD) che le permette d’identificare le più piccole differenze di temperatura in un campo di misura da -20 a 900 °C. Il pacchetto software di analisi e sviluppo (SDK) e il software PIX Connect sono inclusi. – Sistema di acquisizione dati System 7100: strumento a elevato numero di canali dedicato principalmente alla misura delle deformazioni. I canali estensimetrici accettano configurazioni a quarto, mezzo e ponte intero, con completamento ponte per estensimetri da 120, 350 e 1000 Ohm.
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MISURE PER L’AMBIENTE
GLI ALTRI TEMI
C. Liguori, A. Pietrosanto, A. Ruggiero, D. Russo, P. Sommella
Procedura per la stima dell’incertezza di misura del rumore ambientale Variabilità della pressione sonora
PROCEDURE FOR MEASUREMENT UNCERTAINTY EVALUATION OF ENVIRONMENTAL NOISE A procedure for measurement uncertainty evaluation of environmental noise accounting for sound pressure variability is presented. First a data-driven sampling strategy is proposed in order to determine suitable measurement time intervals of the environmental noise. Outliers are eliminated from the actual noise measurements using an outlier detection algorithm. As the third step the contribution of measurand variability on measurement uncertainty is determined by using the normal bootstrap method. RIASSUNTO In questo lavoro viene presentata una procedura basata su una metodologia statistica, finalizzata alla stima dell’incertezza associata alla misura di rumore ambientale, con particolare attenzione al contributo dovuto alla variabilità del misurando.
MISURE DI ACUSTICA AMBIENTALE: Al fine, però, di fornire un’adeguata IL RUOLO CHIAVE stima dell’indeterminazione associata DELL’INCERTEZZA alla misura del livello equivalente di ru-
Nell’ambito della problematica relativa all’inquinamento acustico le misurazioni fonometriche rivestono un ruolo chiave. Negli ultimi anni la comunità scientifica e gli esperti del settore hanno esaminato le possibili fonti d’incertezza associabili alle misure di rumore ambientale: le caratteristiche, il posizionamento e la taratura della strumentazione di misura.
more ambientale, risulta indispensabile considerare l’incertezza derivante dall’intrinseca variabilità del fenomeno in esame. Le vigenti cogenze legislative in tema d’inquinamento acustico prevedono il frequente confronto di livelli acustici misurati con soglie di legge, tuttavia gli attuali standard di riferimento tecnico e procedurale lasciano spesso adito ad ambiguità.
Figura 1 – a) accettazione stretta + rifiuto allargato; b) accettazione allargata + rifiuto stretto
Ciò scaturisce dalla difficoltà di confrontare un valore misurato con i limiti riportati nella normativa, in quanto qualsiasi misura è solamente un’approssimazione del valore del misurando [1]. Pertanto, risulta indispensabile tener conto dell'incertezza associata a ogni misura acustica [2], anche al fine di ottenere una valutazione del rischio associato alla conseguente decisione presa. Per valutare la conformità in prossimità dei valori limite è necessario fissare alcune regole decisionali: nel campo dell’acustica ambientale generalmente la regola decisionale dipende dall’obiettivo della valutazione [3]. In particolare, nei casi in cui si voglia tutelare maggiormente il ricettore, si fa riferimento alla regola basata sull’accettazione stretta + rifiuto allargato (Fig. 1.a), nei casi in cui si voglia tutelare maggiormente la sorgente si opta per la regola basata sull’accettazione allargata + rifiuto stretto (Fig. 1.b). STIMA DELL’INCERTEZZA DI MISURA: UNA PROCEDURA INNOVATIVA
In letteratura scientifica esistono diverse metodologie per la stima dell’incertezza associata alla misura del rumore ambientale, alcune volte all’eliminazione dei segnali sonori non desiderati, altre alla stima del tempo di misura e altre ancora direttamente alla determinazione dell’incertezza. Gli autori hanno pensato d’integrare le diverse tecniche riportate in un’unica procedura, che esegue in cascata sul segnale acquisito tre azioni.
Dip. di Ingegneria Industriale (DIIn), Università di Salerno tliguori@unisa.it
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N.
2/20 31
STRUMENTAZIONE
MODELLI 176A03 / EX357E9X / EX357A9X / EX682A40
SENSORI PER TEMPERATURE ESTREME 0LVXUH DIÄ&#x;GDELOL SHU GLDJQRVWLFD DQDOLVL D IDWLFD Â&#x192; 0LVXUH DIÄ&#x;GDELOL SHU GLDJQRVWLFD DQDOLVL D IDWLFD
PER PROCESSI DI
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COMBUSTIONE
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GLI ALTRI TEMI
QUALCHE RISULTATO SPERIMENTALE
La procedura è stata validata su segnali opportunamente acquisiti sul campo in diversi ambiti. I valori ottenuti sono stati confrontati con la stima del valore medio per il descrittore acustico a breve termine LAeq e della corrispondente incertezza applicando il metodo classico (ISO GUM). In Tabella I sono riportati, a titolo esemplificativo, alcuni risultati sperimentali: prendendo in considerazione quattro fonti di rumore, viene calcolato il contributo globale all’incertezza di misura dovuto alla variabilità del misurando. In particolare, l’incertezza globale è stimata considerando sia l’incertezza di misura σ sia il valore residuo della deviazione standard dell’algoritmo di rilevamento ed eliminazione degli outlier. I riferimenti sono determinati con il metodo classico applicato a tutta la popolazione di dati acquisiti. Come si può notare, sia il metodo classico sia quello proposto forniscono un’ottima Figura 2 – Algoritmo proposto per la valutazione del tempo minimo di misura stima del valore medio dell'indicatore di rumore a breve termine quando si considera un numero ridotto di camPer la caratterizzazione del rumore al misurando applicando il metodo pioni. Inoltre, la dimensione ridotta del ambientale, lo standard ISO 1996-2 bootstrap (Fig. 3). campione introduce una sovrastima [4] propone di stimare gli indicatori di rumore ambientale con metodi di campionamento, ma non guida l’operatore nella scelta del tempo minimo di misura, evidenziando soltanto che l’intervallo debba contenere valori rappresentativi dei livelli di pressione degli eventi acustici. In una prima fase l’algoritmo, al fine di eliminare la dipendenza della durata dell’intervallo di misura dalla sensibilità dell’operatore, individua in modo automatico un tempo minimo di acquisizione (Fig. 2), corrispondente al numero minimo di livelli di pressione sonora necessari a garantire la significatività statistica del set di dati di partenza [5],[6],[7], utilizzando il metodo statistico bootstrap percentile corretto [8]. In una seconda fase sono individuati ed eliminati dal segnale acquisito eFigura 3 – Procedura completa proposta ventuali valori anomali (outlier) [9], e infine è calcolata l’incertezza relativa T_M 33
02 N. 03 ;2020 2016
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GLI ALTRI TEMI
Tabella 1 – Stima del livello equivalente di pressione sonora e dell’incertezza nel tempo di misura e nel periodo di osservazione
della vera incertezza standard, che è più evidente con il metodo classico. All’aumentare della dimensione del campione, l'incertezza di misura ovviamente diminuisce per entrambi gli approcci, ma applicando il metodo bootstrap si riescono ad approssimare meglio i valori medi dell'indicatore di rumore a breve termine LAeq rispetto a quelli determinati con il metodo classico applicato a tutta la popolazione di dati acquisiti nel periodo di osservazione. Infine, si osserva che i risultati di misura sono sempre compatibili con un fattore di copertura almeno pari a 3. BREVETTO PER INVENZIONE INDUSTRIALE
I risultati conseguiti sono particolarmente interessanti sia dal punto di vista scientifico, perché dimostrano l’affidabilità della procedura per la previsione T_M 34
dell’indicatore del rumore ambientale LAeq quando è disponibile un numero esiguo di dati di misurazione, sia da un punto di vista professionale, perché permettono agli esperti che lavorano in questo campo di determinare l’intervallo temporale di misura appropriato in modo obiettivo, automatico e oggettivo (indipendente dall’operatore), nonché il contributo relativo alla variabilità del misurando sull’incertezza di misura, tenendo in considerazione anche l’incertezza introdotta dall’algoritmo di eliminazione degli eventuali outlier. La procedura descritta è stata implementata a bordo di una strumentazione fonometrica, consentendo agli autori di realizzare un sistema elettronico avanzato di misura del livello equivalente di pressione sonora, con determinazione automatica in tempo reale del tempo minimo di misurazione e valutazione automatica in tempo reale del contributo d’incertezza intrinseca di misura (Fig. 4), per il quale è stato con-
cesso dall’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi il brevetto per invenzione industriale [10].
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
[1] A. Ruggiero, D. Russo, P. Sommella, “Determining environmental noise measurement uncertainty in the context of the italian legislative frame-work”, Measurement 93 (2016): pp. 74-79. [2] JCGM 100:2008, “Evaluation of measurement data – Guide to the expression of uncertainty in measurement”. [3] ISO 14253-6:2012, “Geometrical product specifications (GPS) – Inspection by measurement of workpieces and measuring equipment – Part 6: Generalized decision rules for the acceptance and rejection of instruments and workpieces”. [4] ISO 1996-2 Acoustics – Descrip-
N. 02 ; 2020
GLI ALTRI TEMI
Antonio Pietrosanto è professore Ordinario di Misure Elettriche ed Elettroniche presso il DIIn dell’Università di Salerno. Si occupa di Rilevamento e isolamento dei guasti nella strumentazione (IFDIA), Sensori, Reti di sensori wireless, Sistemi Embedded, Caratterizzazione metrologica del software di misurazione. Alessandro Ruggiero è professore Associato di Meccanica applicata alle macchine presso il DIIn dell’Università di Salerno. Si occupa di Dinamica dei sistemi meccanici, (Bio)Tribologia, Controllo delle vibrazioni e del rumore.
Figura 4 – Schema a blocchi del sistema di misura oggetto del brevetto n. 102016000124340 (UIBM)
Domenico Russo è dot-
tion, assessment and measurement of environmental noise – Part 2: Determination of sound pressure levels. [5] C. Liguori, A. Ruggiero, D. Russo, P. Sommella, “Innovative bootstrap approach for the estimation of minimum measurement time interval in road traffic noise evaluation”, Measurement 98 (2017): 237-242. [6] C. Liguori, A. Ruggiero, D. Russo, P. Sommella, “Estimation of the minimum measurement time interval in acoustic noise”, Applied Acoustics 127 (2017): pp. 126-132. [7] C. Liguori, A. Ruggiero, D. Russo, P. Sommella, “Accurate estimation of the environmental noise through sampling approach: selection of the measurement time”, IEEE Transactions on Instrumentation and Measurement, 2018, Vol. 67 (5): 1006-1013. [8] C. Liguori, A. Ruggiero, P. Sommella, D. Russo, “Choosing Bootstrap Method for the Estimation of the Uncertainty of Traffic Noise Measurements”, IEEE Transactions on Instrumentation and Measurement, 2017, Vol. 66 (5): 869-878. [9] C. Liguori, A. Paolillo, A. Ruggiero, D. Russo, “Outlier Detection for the Evaluation of the Measurement Uncertainty of Environmental Acoustic Noise”, IEEE Transactions on Instrumentation and Measurement, 2016, Vol. 65 (2): 234-242. [10] A. Pietrosanto, A. Ruggiero, D. Russo, P. Sommella, “Sistema Elettroni-
tore di ricerca in Ingegneria co di Misura del Livello Equivalente di Industriale, responsabile Pressione Sonora con Autodetermidelle attività di metrologia nazione in tempo Reale del Tempo di acustica presso Metering Misura e Autovalutazione dell’InResearch (Spin Off dell’Unicertezza di Misura”, Brevetto concesso versità di Salerno), membro da Ufficio Italiano Brevetti e Marchi in della Commissione Mista UNI/CEI di Medata 17 Giugno 2019 (Domanda nu- trologia Generale. Si occupa di Acustica, mero: 102016000124340). Controllo del rumore e Valutazione dell’in-
certezza di misura. Consolatina Liguori è Paolo Sommella è professore Ordinario di MiRicercatore di Misure Eletsure Elettriche ed Elettronitriche ed Elettroniche presche presso il DIIn dell’Uso il DIIn dell’Università di niversità di Salerno. Si occuSalerno. Si occupa di Sistemi pa di Sistemi di misura basati di Misura basati su visione, sull’immagine, Elaborazione Valutazione dell'incertezza dei segnali digitali, Caratterizzazione metrologica di sistemi misura, Rilevamento dei in sistemi di misura complessi, ed ElaboraCaratteri 10511, 0 di Figure, 0 Tabelle zione di immagini biomediche. guasti nella strumentazione.
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Cogo Bilance è dal 1870 leader nel settore della pesatura e del dosaggio industriale con i marchi Buroni Opessi, Quadrelli, Laveggio, Iemmegi. Progettiamo produciamo e installiamo sia impianti standard quali pese a ponte, piattaforme di pesatura, indicatori di peso, celle di carico, dinamometri, contapezzi, bilance, impianti di dosaggio, sia realizzati su specifiche del cliente, sia hardware che software. Realizziamo impianti di controllo accessi negli stabilimenti e nei singoli reparti, sia per quanto riguarda mezzi pesanti sia per mezzi leggeri e persone fisiche, per garantire la sicurezza delle persone e il controllo puntuale della movimentazione delle merci. Eseguiamo tarature di impianti di pesatura e dosaggio e disponiamo delle autorizzazioni necessarie per eseguire le verifiche periodiche legali con il nostro laboratorio metrologico. Siamo certificati ISO 9001-2015 e nel giugno 2020 il nostro laboratorio metrologico ha ottenuto da Accredia l’accreditamento come Centro LAT n° 292.
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LA PAGINA DI ACCREDIA
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Rubrica a cura di Rosalba Mugno 1, Silvia Tramontin 2 e Francesca Nizzero 3
La pagina di Accredia Notizie dall’Ente di accreditamento THE PAGE OF ACCREDIA Accredia, The Italian National Accreditation Body plays an active role in “TUTTO_MISURE”, as a permanent strategic partner, ensuring a high addedvalue contribution to the quality of the Magazine, in the context of the measurement and testing sector, for the benefit of the industry.
RIASSUNTO Accredia, L’Ente unico di Accreditamento Nazionale gioca un ruolo attivo nella squadra di “TUTTO_MISURE”, garantendo valore aggiunto a livello contenutistico per quanto riguarda l’ambito delle misure e delle prove.
L’INFRASTRUTTURA PER LA QUALITÀ SOSTIENE LE ISTITUZIONI NELL’EMERGENZA CORONAVIRUS
In una lettera al Governo, Accredia, CEI e UNI hanno offerto il proprio sostegno, come Infrastruttura per la Qualità, nella lotta contro il Covid-19 e nella definizione di processi di sviluppo che garantiscano la salute e la sicurezza, per un futuro sostenibile. L’iniziativa è appoggiata dagli Istituti Metrologici Primari (ENEA e INRIM), dagli organismi di valutazione della conformità accreditati, dal sistema camerale e dal mondo imprenditoriale, rappresentato nelle rispettive compagini sociali. L’Infrastruttura per la Qualità supporta già l’attività di reperimento dei necessari dispositivi per la protezione della salute degli operatori sanitari e dei lavoratori, affidata all’Istituto Superiore di Sanità e all’INAIL, e può offrire il proprio contributo in funzione di altre e nuove esigenze delle Istituzioni, mettendo rapidamente a disposizione le proprie competenze, in materia di Dispositivi di Protezione Individuale (DPI), apparecchiature elettromedicali, di sistemi di gestione per la sicurezza delle informazioni e di digitalizzazione, e molte altre. Metrologia, normazione tecnica, ac-
creditamento e valutazione della conformità sono i pilastri sui quali poggia una solida Infrastruttura per la Qualità, strumento di garanzia fondamentale per ogni Stato nell’era della globalizzazione. Oggi, nella drammatica situazione di pandemia, un importante contributo può venire da queste attività, che incidono su ogni aspetto della vita dei cittadini: dalla tutela dell’ambiente alla salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, dal riconoscimento delle professioni non regolamentate alla qualità e sicurezza dei diversi prodotti, incluse le derrate alimentari. Nessuna attività si è arrestata davanti all’emergenza Covid-19. Lavoro in modalità agile e digitalizzazione hanno assicurato continuità, anche in queste difficili settimane di lockdown, allo sviluppo delle norme tecniche e alle verifiche sugli organismi di certificazione, ispezione e verifica, e sui laboratori di prova e taratura accreditati. I contributi concreti che l’accreditamento e l’Infrastruttura per la Qualità possono fornire in questa situazione di pandemia sono diversi, come evidenziato dal documento “Quality & Standards and their role in responding to Covid-19” pubblicato da UNIDO (United Nations Industrial Development Organization).
E riguardano, tra l’altro: la garanzia dell’attendibilità dei risultati dei test di laboratorio; l’impiego di attrezzature idonee e strumenti sicuri, la precisione delle misurazioni a sostegno della ricerca scientifica. Sul piano del commercio internazionale, il cui funzionamento è essenziale ad assicurare la disponibilità di farmaci, attrezzature medicali e dispositivi di protezione, il mutuo riconoscimento delle certificazioni e delle prove accreditate favorisce la circolazione di prodotti sicuri e la fornitura di beni essenziali lungo le catene globali del valore. Le norme e le verifiche sulla loro applicazione garantiscono l’idoneità dei DPI destinati al personale sanitario e agli operatori in prima linea contro il Covid-19. Inoltre normazione, accreditamento e valutazione della conformità svolgono un ruolo fondamentale a supporto del Legislatore, che a essi delega la definizione dei requisiti tecnici e il controllo di prodotti e servizi, che neppure di fronte all’emergenza devono abdicare al rispetto degli standard per continuare a garantire la qualità e la tutela della salute e sicurezza. Una legislazione snella che fissi principi, requisiti e obiettivi essenziali, rimandando, in quanto alle modalità di applicazione e ai dettagli tecnici, a standard non obbligatori, offre evidenti vantaggi al mercato, rispondendo anche alle aspettative dei consumatori, che possono fare affidamento sulle prove e sulle certificazioni accreditate quale ulteriore garanzia del rispetto delle norme. 1
Direttore Dipartimento Laboratori di taratura, Accredia Torino r.mugno@accredia.it 2 Direttore Dipartimento Laboratori di prova, Accredia Roma s.tramontin@accredia.it 3 Relazioni esterne, Accredia Roma f.nizzero@accredia.it
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Applicazione delle norme e qualità di processi, prodotti e servizi sono le parole chiave della mission dell’Infrastruttura per la Qualità. Anche una volta passata l’emergenza di questi mesi, normazione e certificazioni, ispezioni, prove e tarature accreditate potranno supportare azioni utili alla collettività e la definizione di un modello di sviluppo sostenibile e di un sistema di responsabilità sociale che favoriscano, nel prossimo futuro, sicurezza, qualità e una sana competitività. BIOBANCHE, AL VIA IL NUOVO ACCREDITAMENTO SECONDO LA NORMA UNI ISO 20387
Gestire materiale biologico in modo da assicurare la riproducibilità e la comparabilità dei risultati, attraverso processi e procedure standard è un’esigenza fondamentale per la ricerca e i servizi per la salute. Che da oggi hanno una garanzia in più. Obiettivo principale di un Ente di accreditamento è rispondere alla domanda del contesto socio-economico nazionale e agli interessi degli stakeholder, e soddisfare le aspettative degli organismi e dei laboratori che verificano la conformità dei prodotti e dei servizi alle norme applicabili. Con l’avvio dell’accreditamento delle biobanche in base allo standard internazionale UNI ISO 20387, Accredia sarà di supporto alla ricerca accademica e industriale, e quindi al progresso delle tecnologie che utilizzano materiale biologico per lo sviluppo di prodotti e processi. La nuova attività è stata presentata lo scorso 23 giugno nel corso di un webinar dedicato alle biobanche italiane interessate a conoscere vantaggi e opportunità di un’attestazione di valutazione della conformità, quale quella rilasciata da Accredia, che consentirà alle organizzazioni di ricerca e sviluppo di operare in modo efficace e omogeneo e di presentare i propri risultati a livello nazionale, europeo e internazionale. La biobanca candidata per l’accreditaT_M 38
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mento secondo la norma UNI ISO 20387, è infatti la struttura che acquisisce, conserva, analizza e distribuisce i materiali biologici provenienti da entità organiche come esseri umani, animali, piante e microrganismi e altri organismi, e gestisce le informazioni e i dati correlati. Sono escluse le organizzazioni che trattano materiale biologico a uso terapeutico e destinato alla produzione di alimenti o mangimi, compresi i laboratori di analisi. È una biobanca, per esempio, la struttura che raccoglie in maniera organizzata materiale biologico utile per la ricerca clinica, che nel caso umano è rappresentato da tessuti e liquidi biologici – sangue, saliva, urina, le cellule, incluse tutte le frazioni molecolari derivabili (proteine, RNA, DNA, ecc.) – prelevati da persone sane o affette da malattia e corredati delle informazioni legate alla storia medica dell’individuo. Ottenendo il certificato di accreditamento rilasciato da Accredia, la biobanca potrà avvalersi di un’attestazione di parte terza indipendente che dimostra formalmente la sua competenza a eseguire compiti specifici di biobanking, come definiti dalla ISO 20387:2018 – recepita come norma italiana UNI ISO 20387:2019 “Biotecnologie – ‘Biobanking’ – Requisiti generali per il biobanking” – dai documenti settoriali applicabili e dai Regolamenti Accredia in preparazione. I documenti e la modulistica per l’accreditamento saranno disponibili da settembre, quando potranno essere inoltrate le domande di accreditamento e partiranno le verifiche che saranno condotte dal Dipartimento Laboratori di taratura di Accredia. Già operativo nella valutazione dei Produttori di Materiali di Riferimento in conformità allo standard UNI EN ISO 17034, la struttura si avvale anche delle competenze del Dipartimento Laboratori di prova, in particolare nel settore dei laboratori medici accreditati secondo la norma UNI EN ISO 15189. A livello internazionale, gli altri passi importanti saranno la pubblicazione dello standard come norma armonizzata UNI EN ISO 20387, e la definizione dei nuovi Accordi di mutuo rico-
noscimento EA MLA e ILAC MRA, con cui le biobanche accreditate da Accredia vedranno la loro competenza riconosciuta in tutti i Paesi in cui operano gli Enti di accreditamento firmatari degli Accordi, 34 in Europa e oltre 100 nel mondo. I Materiali didattici del webinar sono pubblicati sul sito www.accredia.it/ comunicazione/pubblicazioni. AUDIT “A DISTANZA”, ESIGENZA CONTINGENTE O EVOLUZIONE DEL MODELLO DI AUDITING?
Il mondo della valutazione della conformità si adegua ai nuovi paradigmi dettati dal Coronavirus e l’audit da remoto diventa un efficace strumento di business continuity, come spiegato da Paolo Calveri, ispettore di Accredia, e Marco Cibien, funzionario tecnico – Direzione Normazione di UNI, in due approfondimenti sul tema “Audit ‘a distanza’, esigenza contingente o evoluzione del modello di auditing?” e “Audit ‘a distanza’, come approcciare l’analisi dei rischi e delle opportunità?”. Stiamo vivendo un momento estremamente complesso a causa del virus SARS-CoV-2, nome scientifico del noto Coronavirus. La pandemia estesa a tutto il mondo, escluso, per ora, l’Antartide, non è ancora in remissione; i vari Paesi hanno cercato di reagire per far fronte all’incertezza degli scenari presenti e futuri, mentre gli effetti hanno investito la quasi totalità delle attività produttive e dei servizi, oltre a gravare direttamente sulle vite umane. Nella Fase Due come nella Fase Uno, l’obiettivo del sistema di accreditamento e valutazione della conformità è assicurare la continuità operativa dell’insieme sempre più articolato delle sue attività: certificazioni, ispezioni, verifiche, prove e tarature svolte dagli organismi e dai laboratori accreditati. In tale prospettiva, uno dei principali strumenti di business continuity sui quali gli attori del sistema possono fare affidamento è la metodologia dell’audit “da remoto”, un’opportunità non
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ro potrebbe rivelarsi un potente strumento a disposizione dei soggetti coinvolti: ad esempio divenire un’opzione praticabile non solo per rispondere a un'emergenza, ma anche per adottare logiche di sostenibilità, oppure diventare un elemento integrante delle prassi di business continuity, a partire dalla business impact analysis e dalla ricerca di strategie e soluzioni. Gli approfondimenti sull’audit “a distanza” sono pubblicati sul sito www.accredia.it/ pubblicazioni/articoli MATERIALI DI RIFERIMENTO, LABORATORI DI PROVA E DI TARATURA: IL PUNTO AD A&T
In occasione della XXXIV edizione del Congresso dei Centri di taratura dello scorso febbraio, Accredia ha organizzato, nella cornice di A&T a Torino, un intenso programma d’incontri e seminari tecnici sul ruolo dell’accreditamento per le imprese innovative e Industria 4.0. I convegni I temi discussi sono stati inseriti in quattro convegni differenti. Uno sui “Materiali di riferimento 4.0”, che ha focalizzato l’attenzione sulle novità e le potenzialità dei materiali di riferimento realizzati dai produttori accreditati rispetto al loro utilizzo nell’era dell’Industria 4.0 e dei servizi ad essa associati. L’altro, il “XXXIV Convegno dei Centri di taratura accreditati” tornato, dopo l’anno di pausa in onore della revisione del Sistema Interazionale delle Unità di Misura, nella tradizionale cornice della fiera A&T. Infine il convegno “Rispettare le specifiche è un problema?” che ha sviluppato il tema della conformità a specifica visto da angolazioni aziendali differenti, e il seminario “DM 93: verificazione periodica degli strumenti di misura con fini legali” che ha fatto il punto sulla normativa insieme al Ministero dello Sviluppo economico e a Unioncamere. I materiali di riferimento L’obiettivo del convegno dedicato a questo tema è stato quello di comunica-
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così “nuova” nell'ambito della certificazione dei sistemi di gestione, essendo un’opzione introdotta sin dall’edizione del 2011 della ISO 19011 (Appendice B). Per questa attività di valutazione della conformità (ma alcuni concetti possono essere ragionevolmente estesi anche ad altre attività) almeno altri due fattori ”abilitanti” rafforzano l’utilizzo dell’audit da remoto, oltre alla necessità contingente di far fronte all'emergenza: – lo sviluppo delle nuove tecnologie d’informazione e comunicazione (ICT), che rende sempre più praticabile gestire processi di audit quali interviste, tour virtuali, mappatura, raccolta e analisi di processi e informazioni documentate; – l’evoluzione dei sistemi di gestione di matrice ISO basati sulla struttura di alto livello (HLS) che ha determinato un nuovo paradigma in chiave adattivo-olistica per tali sistemi, introducendo numerosi concetti evolutivi come la comprensione del contesto e l’adozione del risk based approach/thinking. I fattori descritti sono tra loro fortemente correlati per rendere efficace la metodologia. Infatti, se da un lato gli strumenti ICT offrono formidabili opportunità di gestire da remoto processi di audit usualmente condotti face to face, dall’altro, non si può prescindere dalla capacità individuale (l’auditor professionista) e organizzativa (Enti di accreditamento, organismi e laboratori accreditati, organizzazioni certificate) di analizzare il contesto di riferimento (entro il quale si svolge l’audit) e di gestire i rischi intrinsecamente correlati (si pensi, ad esempio, a questioni di natura legale, privacy, sicurezza informatica, ecc.). Il tema dell'approccio basato sul rischio diviene quindi centrale nella prospettiva di un corretto, efficace ed efficiente utilizzo dell'opzione di audit da remoto: sfruttare al meglio gli strumenti ICT per mitigare l'impatto della crisi in atto, bilanciando le opportunità offerte dalla tecnologia con una consapevole e attenta analisi dei rischi, in coerenza con i fattori di contesto pertinenti e le esigenze e aspettative delle parti interessate coinvolte nel processo di audit. In questo momento l’audit da remoto è un passaggio obbligato, mentre in futu-
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re il ruolo svolto dai Produttori di Materiali di Riferimento (RMP) accreditati per garantire l’affidabilità dei risultati di prova e taratura e delle verifiche in differenti e importanti settori produttivi. Sono tanti i settori dell’economia italiana che necessitano di Materiali di Riferimento (RM) realizzati da Produttori accreditati, e in particolare dei Materiali di Riferimento Certificati (CRM), per aiutare le imprese a innovare, a adeguarsi alle normative ed essere competitive sul mercato, anche quello internazionale. La ricerca scientifica e lo sviluppo industriale si basano infatti sempre di più sull’utilizzo dei materiali di riferimento, perché garantiscono la riferibilità metrologica, la validazione dei metodi e il controllo di qualità in settori strategici come l’agroalimentare e l’ambiente. Tra i relatori di INRiM (Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica), Michela Sega ha evidenziato come, grazie alla disponibilità di materiali di riferimento certificati, la ricerca sia in grado di valutare correttamente i mutamenti climatici terrestri. Sono state presentate alcune importanti linee di ricerca volte allo sviluppo di nuovi materiali di riferimento di gas serra a supporto delle misure per il cambiamento climatico. Paola Iacomussi ha invece chiarito l’importanza per l’industria manifatturiera di disporre di materiali di riferimento che rappresentino le proprietà qualitative degli artefatti. Esempio particolarmente apprezzato è stata la presentazione di un particolare materiale di riferimento destinato alla taratura degli strumenti di misura per la verifica in campo degli asfalti stradali. Claudia Zoani dell’ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) e coordinatrice di METROFOODRI ha evidenziato come nell’agroalimentare l’affidabilità delle misure connesse con la produzione e il consumo degli alimenti rivesta un ruolo chiave, in quanto dai risultati delle misure dipendono tutti i processi decisionali; mentre Silvia Orlandini, coordinatrice Analisi Latte e Validazione Strumenti e Metodi di ICAR (Istituto di Calcolo e Reti ad Alte Prestazioni del CNR) ha motivato la necessità e illustrato la rileT_M 39
vanza dei materiali di riferimento certificati per il settore lattiero caseario. Di particolare importanza è la disponibilità di grandi quantità di un materiale di riferimento primario certificato per la conta delle cellule somatiche che dimostri stabilità nel tempo. I lavori di analisi, organizzazione del processo produttivo, gli studi di fattibilità e le prove sui protocolli di preparazione sono state oggetto e sono tutt’ora oggetto di progetti finanziati dall’Unione europea. In ultimo, il Prof. Salvatore Graziani del Dipartimento di Ingegneria Elettrica, Elettronica e Informatica dell’Università degli Studi di Catania, ha presentato l’utilizzo di materiali di riferimento nell’implementazione di processi economici circolari che limitino l’uso di risorse non rinnovabili e l’immissione nell’ambiente d’inquinanti. Ciò è possibile se si implementano tecnologie di produzione «green», che usano materie prime rinnovabili e producono dispositivi il cui smaltimento dopo la «vita utile» non pone problemi d’inquinamento. Un esempio di sensore green che risponde a queste caratteristiche è basato sulla cellulosa batterica.
macro industriale. Per garantire la fiducia sul mercato, negli operatori. Per il buon funzionamento dell’economia e per la tutela del consumatore. Per applicare questo, ci vuole una rete tra tutti gli operatori. Se funziona la metrologia funzionano le imprese, si dà fiducia al mercato”. E di collaborazione ha parlato anche Maria Valeria Pennisi di Unioncamere, sottolineando l’intenso lavoro degli ispettori metrici per definire una linea comune d’indirizzo delle Camere di Commercio, con l’obiettivo, a lungo termine, di creare un vero e proprio testo unico della metrologia legale. La “tradizione” prevede inoltre che il convegno sia l’occasione per fare il punto sulle attività concluse nell’anno precedente e annunciare le nuove programmate per l’anno in corso. In particolare nel Dipartimento dei Laboratori di taratura, il numero degli accreditati, tra Centri e Produttori di Materiali di Riferimento, è salito a 195 con un incremento del 5% delle attività di valutazione. Il 2019 è stato inoltre denso di attività formative e informative rivolte ai Centri di taratura e agli ispettori soprattutto per gli aspetti applicativi tecnici di settore e innovativi della norma Centri di taratura UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2018. e il DM 93/2017 D’interesse anche l’intervento sulle nuoAd aprire i lavori del Convegno è stato ve tecniche di audit, in particolare le il Presidente di Accredia, Giuseppe valutazioni su campo senza preavviso. Rossi, che ha ricordato l’importanza del DM del Ministero dello Sviluppo La conformità economico 93/2017 sulle varie attivi- Il convegno “La conformità specifica è tà di taratura degli strumenti di misura un problema?” ha presentato casi di e le relative modifiche pubblicate in studio ed esperienze aziendali con GU lo scorso 18 febbraio con il DM particolare riguardo alle criticità emer176/2019. Gli organismi abilitati a se e alle soluzioni adottate in tema di effettuare verificazioni periodiche, che conformità a specifica. Con Cristina alla data del 18 marzo 2019 hanno Cristalli di Loccioni si è posto l’accenricevuto il requisito dell’accettazione to sul ruolo che ricopre il rispetto delle formale relativa all’accreditamento, specifiche nel rapporto cliente-fornitopossono continuare a svolgere le attivi- re nei casi aziendali quali la produziotà fino al 30 giugno 2020. Al termine ne a lotti sulla base di specifiche tecnidel periodo transitorio dei 18 mesi, che, le produzioni customizzate per l’Ente di accreditamento trasmette al comparti particolari e le produzioni MiSE e a Unioncamere l’elenco nomi- customizzate su sistemi di misura, annativo dei soggetti che rispondono a ch’essi customizzati. La criticità magtale requisito. giore si riscontra nei casi in cui il siste“Fare il punto sul DM 93/2017 e sulle ma viene caratterizzato solo alla fine relative modifiche è fondamentale – ha del progetto, pertanto sollo alla fine chiarito Giuseppe Capuano del della produzione. Aspetto fondamenMiSE – È un intervento di politica tale in tale caso è la collaborazione T_M 40
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con il cliente nella definizione delle specifiche e dei metodi di misura, mentre nella definizione delle specifiche e nella loro conseguente valutazione il ruolo da protagonista è giocato dall’incertezza di misura. Giuseppe Beninati ha illustrato il metodo operativo adottato in Leonardo company, che si affida a un sistema integrato d’interazione fra le differenti funzioni aziendali. In contesti particolarmente strutturati, la conformità a specifica può essere approcciata con l’ottica del miglioramento, con la possibilità di usarla come un utile terreno di cooperazione fra enti aziendali nel comune raggiungimento di un obiettivo e come misura dell’efficienza produttiva mirata al soddisfacimento delle aspettative del cliente. Silvia Storai, infine, ha portato la testimonianza o del laboratorio di prova Analytical Srl, che nell’adeguarsi alla nuova norma ISO/IEC 17025 ha approcciato il problema statistico della conformità a specifica nei casi di applicazione delle regole decisionali. Nell’affrontare il tema, infatti, la versione 2018 della norma fornisce delle generiche linee guida a cui associare una solida conoscenza di documenti normativi e tecniche statistiche. L’ultimo intervento di Francesca Pennecchi, ricercatrice dell’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica e Paola Pedone, funzionario tecnico del Dipartimento Laboratori di taratura di Accredia, hanno invece affrontato il tema dal punto di vista matematico e statistico fornendo una dettagliata bibliografia e dei link a siti di progetti europei da cui attingere documenti, esempi e applicativi. Gli Atti dei convegni e i Materiali didattici sono pubblicati sul sito www.accredia.it/ comunicazione/pubblicazioni. È ONLINE IAF CERTSEARCH, IL DATABASE MONDIALE DELLE CERTIFICAZIONI ACCREDITATE
Informazione e trasparenza a vantaggio d’istituzioni, imprese e consumatori, grazie al database delle aziende certificate in tutto il mondo per i sistemi
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di gestione. Lo ha lanciato IAF con il contributo degli Enti nazionali di accreditamento. Dall’esigenza delle Pubbliche Amministrazioni e delle imprese di avvalersi di fornitori di prodotti e servizi in possesso di certificazioni accreditate valide, e di essere costantemente aggiornati sullo stato di tali certificazioni, è nato il database mondiale IAF CertSearch. La certificazione accreditata del sistema di gestione (qualità, ambiente, salute e sicurezza, ecc.) è uno strumento di garanzia sempre più utilizzato da istituzioni, aziende pubbliche e private, professionisti e consumatori, per selezionare i fornitori e per dimostrare al mercato la trasparenza delle proprie catene di approvvigionamento e il rispetto delle norme tecniche e degli altri provvedimenti applicabili. Di qui la necessità di verificare in tempo reale che i certificati di conformità esibiti dai fornitori non siano – come talvolta accade
SOLUZIONI PER PESARE IN SICUREZZA La pandemia che stiamo attualmente affrontando ha repentinamente costretto la società a un profondo cambiamento, non solo a livello di costumi e abitudini ma anche in ambito lavorativo, imponendo a tutte le aziende di adottare le misure idonee a garantire la salvaguardia della salute di tutti i dipendenti, fornitori e clienti, contrastando il più possibile la ripresa della diffusione del la circolazione del virus. Anche Cogo Bilance, sulla scorta dell’esperienza sviluppata nell’ambito delle soluzioni innovative per la pesatura, propone una serie di prodotti in grado di evitare “contatti ravvicinati” tra chi ge-
– sospesi, ritirati o scaduti. Realizzato da IAF (International Accreditation Forum) e dai suoi membri, gli Enti nazionali di accreditamento di tutto il mondo, IAF CertSearch è il primo database delle certificazioni accreditate a livello globale per i sistemi di gestione. In continua evoluzione, a oggi contiene i dati di circa 400.000 certificazioni nei diversi settori produttivi e in corso di validità, rilasciate alle aziende pubbliche e private in oltre 150 paesi da oltre 4.000 organismi di certificazione, accreditati e riconosciuti in maniera reciproca da 68 Enti firmatari degli accordi IAF MLA. L’aggregazione dei dati in un unico database consente di verificare, in tempo reale e con una sola ricerca, lo stato delle certificazione accreditate di tutto il mondo, rilasciate dagli organismi di certificazione di sistemi di gestione accreditati da un Ente membro del net-
stisce le operazioni di pesatura e la sua controparte: – Visori ripetitori del peso: disponibili in vari modelli di differenti dimensioni, possono essere installati sia all’interno sia all’esterno di un ufficio per visualizzare il peso a distanza, mantenendo così le necessarie distanze tra gli operatori. – Software Matrix: consente di gestire le operazioni di pesatura su più postazioni PC, mantenendo le distanze tra chi elabora i dati del peso e chi (cliente, fornitore o altro operatore) ne deve usufruire. Si ha anche la possibilità d’installare “totem” esterni agli uffici, in grado di agevolare l’impostazione dei dati e il ritiro di stampe o cartellini di avvenuta pesata. -– Telecamere di lettura targhe e facciali, anche con la possibilità di rilevamento della temperatura corporea: permettono di gestire le operazioni a distanza, impedendo l’ingresso a mezzi o persone non abilitate in stabilimenti o uffici o autorizzando l’ingresso solo in alcune zone. – Smartscale, la pesatura diventa intelligente: il prodotto di punta e più innovativo offerto da Cogo Bilance, che consente, grazie al sistema di gestione tramite cloud, di gestire a distanza e in ogni luogo i dati di ogni singola pesata, rilevando ogni indicazione relativa al funzionamento della bilancia stessa, così come le condizioni di operativi-
LA PAGINA DI ACCREDIA
work IAF, ai sensi della norma internazionale UNI CEI EN ISO/IEC 17021-1 “Requisiti per gli organismi che rilasciano certificazioni di sistemi di gestione”. Molti i benefici di IAF CertSearch: – le istituzioni e le imprese possono facilmente dimostrare che le filiere di cui si avvalgono soddisfano gli standard ambientali, sociali e di governance; – cresce la fiducia nello strumento della certificazione accreditata anche grazie alla trasparenza e alla lotta alla contraffazione che ne aumenta la credibilità; – la maggiore efficienza del sistema consente di ridurre tempi e costi per gli utenti e porta vantaggi agli organismi di certificazione e agli Enti di accreditamento, che soddisfano così anche i requisiti di “informazione” contenuti nelle norme di riferimento. Il database è consultabile sul sito www.iafcertsearch.org.
tà e molto altro. Fra i tanti citiamo, ad esempio, diversi allarmi (spostamento della bilancia, urti subiti, sovraccarichi), il rilevamento costante delle temperature d’esercizio e delle condizioni climatiche (come l’umidità ambientale) e la fotografia di ciascuna pesata, oltre a eventuali altri dati su richiesta del cliente. In questo modo, la bilancia viene controllata dall’utente in remoto e in assoluta sicurezza, consentendo la verifica di quanto accade nelle postazioni di pesatura in tempo reale. Guarda il breve video illustrativo. Per ulteriori informazioni: http;//www.cogobilance.it. #pesiamounnuovofuturo
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LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”
LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”
ANNO XXI N. 01 ƒ 2 019
EDITORIALE Riflessioni
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ALTRI ARGOMENTI FMEA e misure: una sinergia Si dibatte ancora sul valore vero La competenza metrologica in Sanità Il III Forum delle Misure Salvatore Baglio eletto Presidente IEEE IMS
In ricordo di due amici
IL TEMA +0)
Il monitoraggio delle grandi strutture
GLI ALTRI TEMI Il campione nazionale del tempo I robot come strumenti di controllo Boe intelligenti per il monitoraggio delle acque
ALTRI ARGOMENTI È il software il vero colpevole? Gestione dell’efficienza energetica L’importanza della terminologia Storia: le misure meccaniche e termiche a Milano
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Le responsabilità da contatto sociale
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IL TEMA La riproducibilità delle misure nella diagnostica medica
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Il XIX Congresso Internazionale di Metrologia
Termometria in ambito biomedicale
EDITORIALE
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Magistrati, avvocati e metrologi discutono di Metrologia Forense
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LA PAGINA DI IMEKO
Rubrica a cura di Enrico Silva (enrico.silva@uniroma3.it)
La pagina di IMEKO Aggiornamenti sulle attività IMEKO nel 2020 AN INTRODUCTION TO IMEKO IMEKO, International Measurement Confederation, has been added to the permanent collaborations to the Journal starting from the beginning of 2014. This section contains information about the Association, publications, events and news of interest to our readers.
RIASSUNTO IMEKO, International Measurement Confederation, si è aggiunta tra i collaboratori stabili della Rivista a partire dall’inizio del 2014. Questa rubrica contiene informazioni sull’Associazione, pubblicazioni, eventi, e notizie di utilità per i nostri lettori. L’emergenza COVID-19 ha pesantemente colpito l’attività congressuale in tutto il mondo, e gli eventi organizzati da IMEKO non hanno fatto eccezione. È però da notare come la risposta di IMEKO sia stata rapida ed efficace nel prendere decisioni spesso importanti per le sorti di alcuni eventi: spostamenti di data, cancellazioni o, al contrario, la pronta riorganizzazione come eventi online. Anzi, è possibile constatare come la necessità di reinventare una forma di aggregazione e comunicazione scientifica abbia portato come frutto una nuova effervescenza, basata sullo sfruttamento pieno delle tecnologie atte a comunicare telematicamente. Fa piacere segnalare la vivacità della comunità IMEKO italiana, che ha permesso di mantenere, in forma telematica, l’appuntamento di riferimento per il TC4: “24th IMEKO TC-4 International Symposium”, evento gemellato come tradizione con il “22nd International Workshop on ADC/DAC Modelling and Testing”. L’evento è organizzato a Palermo, dal 14 al 16 settembre 2020, e prevede al momento ben 11 sessioni speciali, di cui una dedicata ai risultati presentati dagli studenti di Dottorato di Ricerca, testimonianza della tradizionale attenzione della comunità delle misure (italiana in particolare) alla crescita dei giovani. Naturalmente, altre conferenze si sono organizzate
come eventi virtuali, fra cui la “17th Conference: Global Trends in Testing, Diagnostics & Inspection for 2030” a Dubrovnik (Croazia) dal 19 al 22 ottobre e la la “5th IMEKOFoods”, dal 16 al 18 settembre a Praga (Repubblica Ceca). Ancora in territorio e con organizzazione italiana, si terrà in forma tradizionale il “2020 IMEKO TC-19 International Workshop on Metrology for the Sea“, nella più che appropriata sede di Napoli, dal 5 al 7 ottobre 2020. Sempre in presenza, ma con nuove date le conferenze: “24th Conference on the Measurement of Force, Mass and Torque” (TC3), “14th TC5 Conference on the Measurement of Hardness” (TC5), “6th Conference on Pressure and Vacuum Measurement“ (TC16), e “5th TC22 Conference on Vibration Measurement” (TC22), tutte a Du -brovnik (Croazia) dal 16 al 18 novembre 2020, sito web aggregato. Sono state invece cancellate le conferenze: “XIV International Scientific Conference Coordinate Measuring Technique” e “AMCTM 2020International Conference Advanced Mathematical and Computational Tools in Metrology and Testing XII”. Fra gli eventi supportati o sponsorizzati da IMEKO, la “2020 Global Smart
Industry Conference”, dal 17 al 19 novembre a Chelyabinsk, Russia. Infine, ma non per importanza, si ricorda che si è tenuto il 20 maggio 2020 il World Metrology Day, il cui tema di quest’anno è stato “Measurements for global trade”. Un ampio panorama delle iniziative, nonché molto materiale collegato è disponibile al link www.worldmetrologyday.org. IMEKO pubblica un utile e completo bollettino sul proprio sito web http://www.imeko.org, nel quale sono riassunte le attività effettuate nell’anno, gli esiti delle riunioni degli officer di IMEKO e altre notizie di interesse per chi si occupa di misure. Altri documenti sono liberamente scaricabili dal sito IMEKO: presentazioni, documenti di governo dell’associazione e newsletter. Ricordiamo che IMEKO pubblica le riviste scientifiche “Measurement”, “Measurement Sensors” e “ACTA IMEKO”. Di quest’ultima presentiamo le attività con più dettaglio qui di seguito. ACTA IMEKO
ACTA IMEKO, rivista scientifica di IMEKO e indicizzata su Scopus, rende disponibili liberamente (open access) tutti gli articoli pubblicati all’indirizzo: https://acta.imeko.org/index. php/acta-imeko. È stato pubblicato il primo fascicolo del 2020, con nove contributi scientifici e una introduzione. I contributi sono stati selezionati dalla conferenza internazionale “16th IMEKO TC10 Conference on Testing, Diagnostics & Inspection as a comprehensive value chain for Quality & Safety”, tenutasi a Berlino il 3-4 settembre 2019. Come ormai d’abitudine, la presenza italiana è sempre ampia con ben un terzo dei contributi T_M
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TUTTO_MISURE
TUTTO_MISURE LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”
ANNO XXI N. 04 ƒ 2 019
LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”
ANNO XXI N. 01 ƒ 2 019
EDITORIALE Riflessioni
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ALTRI ARGOMENTI FMEA e misure: una sinergia Si dibatte ancora sul valore vero La competenza metrologica in Sanità Il III Forum delle Misure Salvatore Baglio eletto Presidente IEEE IMS
In ricordo di due amici
IL TEMA +0)
Il monitoraggio delle grandi strutture
GLI ALTRI TEMI Il campione nazionale del tempo I robot come strumenti di controllo Boe intelligenti per il monitoraggio delle acque
ALTRI ARGOMENTI È il software il vero colpevole? Gestione dell’efficienza energetica L’importanza della terminologia Storia: le misure meccaniche e termiche a Milano
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Le responsabilità da contatto sociale
EDITORIALE
GLI ESPERTI DI T_M
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IL TEMA
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Il XIX Congresso Internazionale di Metrologia
La riproducibilità delle misure nella diagnostica medica
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NOTIZIE Magistrati, avvocati e metrologi discutono di Metrologia Forense
Termometria in ambito biomedicale
AFFIDABILITÀ & TECNOLOGIA
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Industria Calibri e Meccanica di precisione via Lampugnano 157 – 20151 Milano Tel. 02/40910000 – Fax 02/48200625 Email: info@icmcalibri.it – Web: www.icmcalibri.it Persona da contattare: Anna Galli La società ICeM Srl - Industria Calibri e Meccanica di precisione, costituita negli anni ’60 sull’esperienza trentennale acquisita dai soci fondatori in aziende del settore, si è specializzata nella costruzione di calibri fissi secondo le normative nazionali e internazionali (UNI, ANSI, DIN, BS, ecc.), lavorazioni di tornitura, fresatura e rettifica conto terzi, costruzione di attrezzature di controllo speciali, costruzione e rigenerazione di utensili a rullare. I suoi prodotti hanno trovato applicazione nei più svariati settori produttivi: automobilistico, aereonautico, ferrotramviario, nell’industria vetraria e, in particolare, nel settore elettrico con la costruzione dei calibri per il controllo delle filettature CEI, IEC. Il proprio Laboratorio Metrologico, sulla base dell’esperienza acquisita nel controllo della propria produzione e dalla verifica periodica della propria strumentazione, ha ottenuto da ACCREDIA, l’Ente Italiano di Accreditamento, il riconoscimento come Centro LAT n. 144 (Labo-
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ratorio Accreditato di Taratura) per le grandezze “lunghezze” indicate nella specifica tabella di accreditamento (campioni diametrali lisci; cilindri interni e forcelle lisce da 3 mm a 250 mm; cilindri esterni fino a 300 mm; sfere esterne fino a 100 mm; anelli cilindrici filettati da 3 mm a 90 mm; tamponi cilindrici filettati fino a 300 mm. I calibri sono costruiti dalla società milanese con acciai indeformabili, trattati termicamente e stabilizzati. La durezza, la finitura superficiale e l’indeformabilità nel tempo garantiscono la loro lunga durata. Su richiesta, alcuni tipi di calibri possono essere forniti in metallo duro, (widia) carburo di tungsteno. Inoltre tamponi e anelli possono essere anche realizzati con riporto superficiale TIN.
LA PAGINA DELL’IMS
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M. Parvis 1, S. Rapuano 2
Notizie dall’IEEE Instrumentation Measurement Society Opportunità internazionali per il mondo delle misure
ABSTRACT This column presents the latest news about the activities of the IEEE Instrumentation and Measurement Society, the community of measurement within the Institute of Electrical and Electronics Engineers. In any issue information about conferences, funding opportunities, education activities and standard development activities of the Society are presented. RIASSUNTO Questa rubrica presenta gli ultimi aggiornamenti sulle attività dell’IEEE Instrumentation and Measurement Society, la comunità delle misure nell’ambito dell’Institute of Electrical and Electronics Engineers. Di volta in volta vengono presentate informazioni sui congressi, sulle opportunità di finanziamento, sulle attività di formazione e sugli standards IEEE gestiti dalla Society.
I CONGRESSI DELL’IEEE INSTRUMENTATION AND MEASUREMENT SOCIETY E LA COVID-19
La malattia respiratoria acuta nota come Coronavirus Disease 19 (COVID-19), che ha dato il nome alla pandemia esplosa all’inizio del 2020, ha impattato in modo rilevante sulle attività di ogni associazione tecnico-scientifica basata sullo scambio di informazioni, pareri ed esperienze e orientata alla formazione di reti fra i ricercatori. In particolare, l’aspetto delle relazioni interpersonali è stato influenzato dal distanziamento sociale, unica contromisura efficace per ridurre il contagio, fino alla totale cancellazione delle attività sociali in persona. I mezzi di telecomunicazione digitali e in particolare la pervasività di Internet hanno contribuito a limitare l’effetto della COVID-19 sui rapporti interpersonali sostituendo le attività in presenza con attività da remoto grazie alle teleconferenze. L’IMS, come il GMEE, ha seguito attentamente e costantemente gli sviluppi della pandemia con particolare attenzione alle conferenze previste nel 2020 per cercare di ridurre gli effetti negativi della COVID-19 sui propri as-
ce (I2MTC) 2020 prevista a Dubrovnik in maggio il problema legato al COVID 19 si è manifestato prima dell’evento, ma dopo che le registrazioni dei partecipanti erano state effettuate. Infine, nel caso dell’IEEE Medical Measurements and Applications Symposium (MeMeA) 2020 prevista a Bari in giugno, il problema del COVID-19 si è manifestato non solo prima della conferenza, ma anche prima che i partecipanti si fossero registrati. L’IMS per questi ultimi due casi si è dotata di una piattaforma interna per le conferenze virtuali e i due comitati organizzatori hanno avuto il tempo necessario per gestire la transizione mantenendo le due conferenze virtuali nelle date previste. Inoltre, grazie alla riduzione dei costi, data l’eliminazione dell’affitto delle sale e dei servizi di ristorazione, la quota d’iscrizione è stata ridotta rispetto a quella richiesta dalle conferenze tradizionali e nel caso dell’I2MTC si è proceduto al rimborso di parte della quota d’iscrizione ai partecipanti. Questa riduzione, unita alla mancanza di spese legate all’eliminazione dei trasporti internazionali e intercontinentali e alle spese di soggiorno nella sede della conferenza ha convinto quasi tutti i ricercatori a iscriversi e il numero d’iscritti è stato in linea con quello degli anni precedenti. Le conferenze virtuali purtroppo perdono l’insostituibile caratteristica di favorire la costituzione di reti di ricercatori, tipicamente derivante dalle relazioni interpersonali che si instaurano al di fuori delle sessioni di presentazione orali e poster. Si perde anche la possi-
sociati. Le conferenze interamente organizzate dall’IMS (nel gergo utilizzato dall’IEEE “solely sponsored conferences”) sono generalmente previste nel primo semestre dell’anno, quindi l’esplosione della pandemia e le corrispondenti misure di distanziamento sociale sono intervenute in fase avanzata di organizzazione, sebbene in momenti diversi per ciascuna conferenza. Ad esempio, la conferenza IEEE Sensors and Applications Symposium (SAS 2020), prevista a Kuala Lumpur in marzo, aveva già completato la fase di revisione e la stesura del programma quando è divenuto impossibile incontrarsi di persona. L’IMS e il comitato organizzatore hanno reagito prontamente rimpiazzando la conferenza tradizionale con una conferenza virtuale, nella quale le presentazioni sono effettuate da remoto o preregistrate e accessibili mediante una piattaforma online aperta agli iscritti al congresso. Ciò ha richiesto un breve spostamento delle date della conferenza per riorganizzarsi e coordinarsi con l’unità di emergenza conferenze creata da IEEE che ha anche fornito la piat- 1 Dip. Elettronica e Telecomunicazioni, taforma basata sul web per la confe- Politecnico di Torino marco.parvis@ipolito.it renza virtuale. Nel caso dell’IEEE International Instru- 2 Dip. Ingegneria, Università del Sannio mentation and Measurement Conferen- rapuano@unisannio.it T_M
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rante le conferenze tradizionali. Noi tutti speriamo che questa emergenza finisca al più presto e che si possa così tornare alla splendida passata “normalità”; certamente questa del COVID-19 è una lezione che abbiamo dovuto imparare tutti nella maniera più dura e della quale faremo tesoro in futuro. La presenza fisica e l’interazione in persona tra ricercatori sono a nostro parere caratteristiche uniche e imprescindibili per la crescita del sapere scientifico soprattutto nei giovani ricercatori, ma l’essere stati obbligati a sperimentare modelli diversi e, soprattutto, aver visto alcuni degli aspetti positivi di questa sperimentazione sperabilmente consentirà approcci innovativi e più arditi ai nuovi modelli di conferenza tradizionali facendo tesoro delle esperienze acquisite con quelle virtuali.
Sergio Rapuano, professore associato di Misure Elettriche ed Elettroniche presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi del Sannio, è coordinatore della linea di ricerca A5 “Measuring systems and instrumentation” del GMEE, consigliere di amministrazione e vice presidente Education dell’IEEE IMS, segretario e futuro chair del TC-25 “Medical and Biological Measurements” e del comitato di coordinamento dei MeMeA Symposia, presidente del sottocomitato “Jitter Measurements” del TC-10 “Waveform generation, analysis and measurement”, e tesoriere dell’IEEE Italy Section. Precedentemente è stato vice presidente Membership per il biennio 2018-19 e coordinatore dei Capitoli dell’IMS dal 2013 al 2017.
Marco Parvis, professore ordinario di Misure Elettriche ed Elettroniche presso il Dipartimento di Elettronica e Telecomunicazioni del Politecnico di Torino, consigliere di amministrazione e vice presidente Technical Committe dell’IEEE IMS, chair del TC-25 “Medical and Biological Measurements”, membro del comitato di coordinamento e fondatore dei MeMeA Symposia e vice presidente Member Services dell’IEEE System Council.
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bilità, offerta ai ricercatori di tutto il mondo, di venire in contatto con ambienti e culture locali diversi dai loro. La formula basata sulle presentazioni preregistrate, tuttavia, rende le conferenze virtuali vantaggiose da diversi punti di vista perché tutte le presentazioni restano disponibili ai partecipanti per un tempo non più limitato ai 1520 minuti tradizionali: i) si possono seguire tutte le presentazioni della conferenza: le sessioni sono tutte in parallelo ma non bisogna più scegliere quale presentazione seguire in un determinato periodo di tempo; ii) non essendo limitata dalla necessità di riunire persone provenienti da diverse parti del mondo nello stesso luogo per un tempo limitato la conferenza virtuale può avere una durata molto superiore ai due-tre giorni tradizionali, nel caso dell’I2MTC per esempio la conferenza virtuale durerà dal 25 maggio al 24 giugno; iii) il costo d’iscrizione è stato sostanzialmente ridotto mantenendo così costante il numero di partecipanti; iv) non richiedendo trasporti internazionali o intercontinentali la conferenza virtuale consente di raggiungere partecipanti che non potrebbero affrontare gli elevati costi di viaggio. Tali vantaggi sono apparsi chiaramente agli autori degli articoli presentati alle conferenze, dato che la transizione da conferenza tradizionale a conferenza virtuale non ha comportato né una riduzione sostanziale del numero di articoli in programma né una riduzione del numero di partecipanti. Tutte le altre caratteristiche delle conferenze IMS, come l’indicizzazione degli articoli caricati nella banca dati IEEEXplore e la possibilità di sottoporre una versione estesa dell’articolo alla rivista IEEE Transactions on Instrumentation and Measurement, sono state conservate anche nella versione virtuale delle conferenze. Sebbene le conferenze virtuali costituiscano una valida alternativa in presenza delle regole di distanziamento sociale, l’IMS non ha ovviamente in programma la sostituzione strutturale delle conferenze tradizionali con quelle virtuali ritenendo fondamentali le relazioni interpersonali che si instaurano duT_M 46
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LA PAGINA DELL’IMS
CAMBIO GENERAZIONALE IN PHISIK INSTRUMENTE
La Physik Instrumente (PI) GmbH & Co. di Karlsruhe all’inizio del 2020 ha attuato un tranquillo e pianificato cambio generazionale a livello manageriale. Dopo 42 anni come amministratore delegato, infatti, Karl Spanner ha ceduto la gestione dell’azienda a suo figlio, Markus Spanner. “Le nostre tecnologie hanno un enorme potenziale per rendere le applicazioni dei nostri clienti ancora più efficaci“ – ha affermato Markus Spanner, che ha ricoperto il ruolo di Managing Director Finance & Controlling di PI negli ultimi 11 anni. – “PI ha un grande potenziale di crescita per il futuro e vogliamo sfruttarlo al massimo”. Markus Spanner ha istituito un ampio team gestionale, allo scopo di adottare un approccio strutturato al raggiungimento dei nuovi obiettivi. Il nuovo AD sarà assistito dal Dr. Peter Schittenhelm (COO), dal Dr. Markus Czanta (CTO), da Stéphane Bussa (CSO) e da Heiko Brehm (CFO). Physik Instrumente impiega oltre 1.300 persone in tutto il mondo ed è rappresentata in 15 sedi in Europa, Nord America e Asia. L’azienda è leader nel mercato e nella tecnologia per il posizionamento di alta precisione in settori di business ad alta tecnologia, come le scienze della vita, la produzione di semiconduttori, la fotonica e l’automazione industriale. PI occupa il terzo posto nella Top 100 di Handelsblatt nella classifica delle PMI 2019. Per ulteriori informazioni: www.pionline.it.
DIVAGAZIONI A ZONZO SU METROLOGIA E DINTORNI
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Rubrica a cura di Alessandro Ferrero (alessandro.ferrero@polimi.it)
Le baruffe virozze L’inutile litigio WANDERING AROUND METROLOGY AND ITS NEIGHBOROUGH This column is aimed to appear whenever events, occurrences or public discussion triggers the interest about metrology and related topics RIASSUNTO Questa rubrica farà la sua comparsa tutte le volte che eventi, accadimenti o dibattiti accenderanno l’interesse su metrologia, misure e argomenti correlati
DISCUTERE O ACCAPIGLIARSI?
Spero che Goldoni mi perdoni per aver preso a prestito, facendone scempio, il titolo di una delle sue più garbate e gustose commedie per riferirmi a quell’assurda commedia di litigi, puntigliose prese di posizione, ripicche (spesso condite da insulti personali), inscenata nelle scorse settimane da tanti più o meno illustri virologi, epidemiologi, medici e rianimatori sul palcoscenico dei mezzi di comunicazione, tradizionali e non. Tutto questo avveniva mentre nel Paese si consumava, purtroppo, ben altra tragedia di cui, per ora, conosciamo le vittime dirette, ma temiamo che saranno molte altre quelle indirette, colpite dalla pesante crisi economica conseguente alla pandemia da Covid-19. Ne scrivo perché, al di là degli aspetti medici specifici, su cui non ho alcun titolo per profferire verbo (né sarebbe questa la sede adatta per discuterne), lo spettacolo a cui abbiamo tutti assistito ha suscitato alcune considerazioni di carattere generale sul ruolo degli scienziati e dei tecnici e su quello che la scienza delle misure avrebbe potuto avere: considerazioni che credo sia utile condividere con la vasta platea di esperti di misure rappresentata dai lettori di Tutto_Misure. La prima considerazione, penso condivisa da tutti, riguarda l’opportunità di
discutere in pubblico di un tema tanto delicato, come quello della diffusione e degli effetti della pandemia, esponendo con grande sicumera teorie in totale disaccordo tra loro, per poi smentire nel giro di pochi giorni, con altrettanta sicumera, ciò che si era appena affermato. Non è la discussione in sé che infastidisce. La scienza è nata e ha potuto svilupparsi come tale quando chi la praticava ha potuto discutere liberamente le proprie teorie, ricevendo critiche anche aspre, assai spesso infondate, ma che, viste in prospettiva storica, hanno finito sempre per rafforzare la teoria che meglio rappresentava i fenomeni osservati o che meglio generalizzava modelli esistenti, ma non totalmente soddisfacenti. Non è certo un mistero che ogni nuova teoria, soprattutto quando andava a stravolgere modelli in uso da tempo, è stata aspramente contrastata e ha faticato ad affermarsi. Penso sia superfluo ricordare Galileo o, in tempi più recenti, le resistenze incontrate da Einstein nel far accettare la teoria della relatività generale, o, proprio in campo medico, le resistenze incontrate da coloro, Koch e Pasteur inclusi, i quali affermavano che le malattie sono causate da virus e batteri e non dai cattivi umori interni (a quei tempi eliminati con purghe e salassi, come magistralmente fatto oggetto di scher-
no da quell’altro genio del teatro che fu Molière). Tutte quelle discussioni (che spesso – nihil sub sole novi – degeneravano in pesanti insulti personali) restavano però confinate all’interno della comunità scientifica e arrivavano all’onore delle cronache solo quando l’insulto sconfinava nel gustoso pettegolezzo o finiva in duello. Molto probabilmente non tanto per discrezione dei litiganti, quanto perché l’oggetto del litigio risultava incomprensibile al grande pubblico e, come tale, di scarsissimo interesse. Questa volta il contesto era enormemente diverso. L’interesse scientifico era, tutto sommato, limitato allo studio di un nuovo elemento di una già conosciuta famiglia di virus, mentre ben più grande e nutrito di preoccupazione era l’interesse dell’intera comunità. Questo virus simil influenzale ha (o, quanto meno, ha finora avuto) effetti diversi e significativamente più letali di quelli dei virus conosciuti di quella stessa famiglia. Era ovvio e lecito attendersi risposte ponderate e autorevoli dalla comunità scientifica. È altrettanto ovvio che di fronte all’ignoto – nel senso del non (ancora) noto – e alla scarsità di dati disponibili, i membri della comunità scientifica potessero formulare ipotesi diverse e contrastanti, originate dalle diverse competenze. Personalmente non mi meraviglia che qualche virologo, osservate le analogie con i virus influenzali, potesse ipotizzare effetti non troppo diversi da quelli di una normale influenza, o che un epidemiologo potesse dare maggiore importanza al coefficiente di diffusione ritenendola più veloce e capillare di quanto non è stato, o ancora che un clinico, non essendo ancora emersi pazienti con sintomi gravi, potesse sottovalutare l’impatto della malattia sull’infrastruttura sanitaria. Ciò che è molto meno ovvio è che la comunità scientifica non abbia ritenuto T_M
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necessario e opportuno valutare collegialmente le diverse (e lecite, considerati i pochi dati disponibili) ipotesi e presentarsi al pubblico, da un lato, e a chi aveva poi la responsabilità di decidere quali misure prendere, dall’altro, con una posizione condivisa. Posizione che poteva tranquillamente non comportare una risposta certa, ma che avrebbe potuto e dovuto presentare le diverse ipotesi possibili con una valutazione della probabilità con cui si riteneva che le singole ipotesi si potessero avverare. L’opinione pubblica non avrebbe probabilmente avuto tutte le rassicurazioni che si aspettava, ma certamente non sarebbe stata disorientata dal susseguirsi di valutazioni contrastanti, con corredo di più o meno velati insulti all’”esimio collega”. Evidentemente la sirena della facile notorietà televisiva o la speranza di un qualche incarico di prestigio hanno avuto la meglio sul rigoroso approccio scientifico. L’opinione pubblica, per quanto importante in una situazione grave come quella che abbiamo vissuto, non è, tuttavia, l’aspetto più importante. Dalle valutazioni degli esperti ci si attendono anche elementi su cui i decisori possano basare le proprie scelte. Valutazioni errate non possono che portare a scelte errate, con tutte le conseguenze del caso. MISURE E DECISIONI
Una delle prime cose che chi insegna misure dice ai propri allievi è che misurare non è un’attività fine a se stessa, bensì finalizzata a prendere decisioni atte a perseguire un obiettivo, sotto ben definite condizioni. La seconda cosa che si insegna è che il risultato di una misura non fornisce mai un dato certo, ma un insieme di valori all’interno del quale si suppone cada il valore del misurando con una data probabilità. Sono le basi dell’incertezza di misura. La conseguenza più immediata è che, se il dato in ingresso a un processo decisionale è incerto, il risultato del processo decisionale (cioè la decisione presa) è caratterizzato da un intrinseco rischio di essere errato. Il rischio T_M 48
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è, ovviamente, funzione dell’incertezza sul dato in ingresso. È altrettanto ovvio che i dati su cui si basavano le valutazioni fatte dagli esperti (numero di infetti, numero di ammalati, tempo di raddoppio, indice di mortalità, …) fossero affetti da elevata incertezza, dovuta alla diversa metodologia nella raccolta dei dati, nel valutare il numero di infetti, … Il rischio di prendere decisioni inefficaci, se non pericolosamente errate, era dunque altrettanto elevato. Eppure, a meno che mi sia perso qualcosa, nessuno ha mai fatto riferimento all’incertezza. Ancora una volta i concetti fondanti la scienza e le applicazioni delle misure sono stati completamente ignorati. In presenza di dati così incerti, si continuano a sentire valutazioni su aumento o diminuzione del numero degli infetti sulla base di numeri giornalieri. Evidentemente i concetti di rumore, di rapporto segnale rumore, dell’efficacia di un banale filtro passa basso a media mobile per avere una migliore stima del segnale sono totalmente estranei a questi esperti. Per non parlare dei difficilissimi concetti di derivata prima e derivata seconda … Personalmente non ho una grande stima dei politici e del modo di far politica che si è sviluppato in questi ultimi tempi, non solo in Italia. Tuttavia penso che si possa concedere loro qualche attenuante sulle decisioni non sempre felici che hanno preso. Non si può prendere una decisione realmente ponderata se dati incerti vengono dati con assoluta certezza o, peggio, se dati fortemente in contrasto sono dati con altrettanta certezza. Un approccio metrologicamente corretto avrebbe richiesto dati (in questo caso medici ed economici) di cui si fosse valutata l’incertezza, in modo che il decisore potesse valutare i rischi associati ai diversi scenari conseguenti alle diverse possibili decisioni. Procedere in questo modo non garantisce che la decisione presa sia la migliore possibile. Ma almeno consente di avere tutti i dati necessari per prendere una decisione ponderata. Altrimenti, tanto vale tirare i dadi!
ABBIAMO UN RUOLO?
Le considerazioni esposte rischiano di avere lo stesso effetto di un latrato alla luna se non si tenta, almeno, d’imparare dagli errori commessi e di proporre un diverso approccio a situazioni simili. A costo di essere noiosamente ripetitivo, non posso che ribadire la necessità che i concetti base della scienza delle misure entrino a far parte delle nozioni culturali di base non solo di chi raccoglie ed elabora dati sperimentali, in tutti i campi (medico compreso!), ma anche di chi deve basare le proprie decisioni su quei dati, perché si possa rifiutare, rimandandoli al mittente, di considerare dati gabellati per certi quando sono tutt’altro che tali. È un compito che tocca a chi, occupandosi di misure a tutti i livelli, è ben consapevole della quantità finita d’informazioni che ci fornisce un risultato di misura, ma anche di come utilizzarla per arrivare a prendere decisioni pertinenti dopo averne ponderato i rischi. In questa emergenza siamo stati in silenzio, consapevoli che non era il caso di portare nuovi elementi di possibile disorientamento. Ora che, sperabilmente, il picco della crisi è alle spalle, è opportuno interrogarci sul ruolo che possiamo svolgere per evitare di assistere impotenti ad altre sterili e pericolose “baruffe”, qualora situazioni analoghe dovessero malauguratamente riproporsi. Abbiamo dimostrato tante volte di condividere un’unica visione delle misure e di saper parlare con un’unica autorevole voce. Forse è arrivato il momento di farla questa voce! Caratteri 10511, sentire, 0 Figure, 0 Tabelle
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MISURE E FIDATEZZA
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Rubrica a cura di L. Cristaldi, (loredana.cristaldi@polimi.it), M. Catelani, M. Lazzaroni, L. Ciani Articolo di L. Ciani, G. Guidi, G. Patrizi, M. Catelani
Applicazione della logica Fuzzy all’Analisi FMECA Il caso dei sistemi ferroviari APPLICATION OF FUZZY LOGIC TO THE FMECA ANALYSIS The use of FMECA (Failure Modes, Effects and Criticality Analysis) for the assessment of risk through the RPN (Risk Priority Number) is affected by several issues. The introduction of fuzzy logic can mitigate and/or solve some of these problems and allows to calculate the RPN. In particular this paper will show the benefits of the application of the “If-Then” rule to a FMECA for the evaluation of criticalities for a railway signaling system.
RIASSUNTO La valutazione del rischio con la tecnica FMECA (Failure Modes, Effects and Criticality Analysis) attraverso l’indice di priorità di rischio (RPN, Risk Priority Number) è affetta da numerosi problemi. L’introduzione della logica Fuzzy può mitigare e/o risolvere alcuni dei problemi ed essere di ausilio nel calcolo di RPN. In particolare, saranno mostrati i benefici dell’applicazione della tecnica “If-Then” a una FMECA applicata a un dispositivo per il segnalamento ferroviario. INTRODUZIONE
FMECA IF-THEN
L’analisi FMEA è una tecnica consolidata e ampiamente utilizzata in molti settori dell’ingegneria per definire, identificare ed eliminare i problemi, gli errori e i guasti noti e/o potenziali dal sistema, dalla progettazione, dal processo e/o dal servizio prima che raggiungano il cliente [1-2]. Come presentato nello scorso numero, il calcolo dell’indice di priorità di rischio RPN mediante il prodotto dei tre indici Occurrence, Severity e Detection comporta alcuni svantaggi [3-4]. In primo luogo, differenti combinazioni dei tre indicatori posso produrre lo stesso risultato, assegnando così la stessa priorità a situazioni che possono avere implicazioni di rischio completamente diverse. Inoltre, non è possibile assegnare priorità differente ai diversi indicatori, fatto che potrebbe non rispecchiare le necessità di alcune applicazioni industriali. Esistono vari metodi descritti in letteratura, per superare i limiti intrinseci dell’FMECA tradizionale, una delle più utilizzate ed efficace è la tecnica “If-Then”.
L’inferenza fuzzy è il processo di mappatura delle variabili in ingresso alla procedura (O, S, D) con la variabile in uscita (Fuzzy RPN o semplicemente FRPN) tramite un meccanismo di deduzione basato sulla logica fuzzy, composto da regole If-Then, funzioni di appartenenza e operazioni logiche fuzzy [5]. Nel processo d’inferenza fuzzy, le regole If-Then formano il meccanismo di deduzione che indica come collegare le variabili d’input con quelle di output. Una semplice regola If-Then è la seguente [6]: If x is X, then y is Y
quella Mamdani [7], che è composta da due fasi principali. La prima fase consiste nella “fuzzificazione” delle variabili in ingresso in opportune funzioni di appartenenza (triangolari, trapezoidali, gaussiane, ecc.) e nella stesura delle regole. La seconda fase consiste invece nell’aggregazione dei risultati di tutte le regole “If-Then” in modo da fornire un singolo valore in uscita. Nell’inferenza “Mamdani” il risultato dell’applicazione di una regola “IfThen” è un insieme fuzzy. I risultati di tutte le regole vengono quindi aggregati al fine di formare un unico insieme fuzzy, che viene successivamente “defuzzificato”. L’applicazione della tecnica alla FMECA è illustrata nella Fig. 1. In particolare, la FMECA If-Then si compone di 6 passi. Si consideri di voler determinare l’entità del valore di RPN di un determinato modo di guasto. Le variabili in ingresso sono quindi: Severity, Detection e Occurrence. Il primo passo del metodo consiste nell’associare a tali variabili un certo numero di funzioni di appartenenza definite nell’intervallo [1, 10], identificate mediante valori linguistici che verranno poi utilizzati per la determinazione delle regole If-Then. Lo stesso procedimento deve poi essere applicato anche alla variabile di uscita, che in questo caso consiste nel valore di RPN, con un dominio che va da 1 a 1.000. Per quanto riguarda l’esempio preso in considerazione si possono definire regole del tipo: If (Severity is Low) and (Detection is Almost certain) and (Occurrence is Low) then (FRPN is Low);
La prima parte della regola è chiamata antecedente, mentre il resto della frase prende il nome di conseguente, dove x e y sono rispettivamente l’input e l’output della regola. La ragione per cui le affermazioni If-Then sono molto utilizzate risiede nel fatto che esse sono molto affini al ragionamento umano, dal momento che si basano su aggetti- Dip. Ingegneria dell’Informazione, Università di Firenze vi e valori linguistici. La tecnica d’inferenza più utilizzata è lorenzo.ciani@unifi.it T_M
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LA CONFERENZA COMSOL 2020 PER L’EUROPA SI TERRÀ ONLINE IL 14 E 15 OTTOBRE COMSOL annuncia che la Conferenza 2020 per l’Europa si terrà il 14 e 15 ottobre 2020. La Conferenza annuale, che rappresenta un’occasione di incontro finalizzata all’acquisizione di nuove competenze e alle opportunità di collaborazione tra tecnici e studiosi nell’ambito della simulazione numerica, per la prima volta si svolgerà online. I partecipanti potranno seguire comodamente gli eventi in programma, direttamente dalla propria postazione. Alcune anticipazioni: – Relatori dal mondo dell’industria e della ricerca, che condivideranno le proprie esperienze con la simulazione multifisica e le app di simulazione; – Keynote di COMSOL per presentare le ultime novità relative al software; – Presentazioni di utenti, che mostreranno i risultati delle proprie ricerche e i propri progetti innovativi; – Tavole rotonde dedicate alle sfide della simulazione e alla modellazione in ambito energetico e biomedicale; – Tech Cafés: sessioni interattive in cui gli sviluppatori e i product manager del sofware risponderanno in diretta alle domande degli utenti COMSOL in merito alla simulazione; – Minicorsi con opportunità di formazione per qualsiasi livello di apprendimento, da introduttivo ad avanzato; – Esposizione e poster session virtuali. “Tenendo conto delle attuali restrizioni in termini di viaggi e distanziamento sociale, spostare la conferenza online per quest’anno è stata ovviamente la scelta migliore” – commenta Eric Favre, Managing Director di COMSOL France – “Partecipare sarà semplice, non richiederà tempo per gli spostamenti né assenze da casa. Siamo convinti che la conferenza online catturerà l’interesse di molte persone, perché sarà più facile trovare il tempo per seguirla, anche con un calenda-
rio fitto di appuntamenti e altri impegni. Poiché non ci sarà l’opportunità di incontrarsi dal vivo, ci impegneremo ulteriormente per offrire sessioni interattive per piccoli gruppi e interazioni oneon-one. Un vantaggio in più sarà la possibilità di poter coinvolgere tutti i tecnici COMSOL su scala globale, perché potranno facilmente partecipare alle conversazioni ovunque si trovino”. Per ulteriori dettagli sull’evento e per registrarsi: https://www.comsol.it/conference/europe. Le scadenze per l’invio di abstract per la Conferenza COMSOL 2020 per l’Europa sono: Early Bird submission entro il 3 luglio e Final Abstract submission entro il 31 luglio. Le presentazioni della conferenza toccano ambiti molto ampi. Tra gli argomenti suggeriti per paper e poster: AC/DC electromagnetics – Acoustics and vibrations – Batteries, fuel cells, and electrochemical processes – Bioscience and bioengineering – Chemical reaction engineering – Computational fluid dynamics – Electromagnetic heating – Geophysics and geomechanics – Heat transfer and phase change – MEMS and nanotechnology – Metal Processing – Microfluidics – Multiphysics – Optics, photonics, and semiconductors – Optimization and inverse methods – Particle tracing – Piezoelectric devices – Plasma physics – Porous Media Flow – RF and microwave engineering – Simulation methods and teaching – Structural mechanics and thermal stresses – Transport phenomena. Per informazioni e istruzioni per l’invio degli abstract: Call for Papers and Posters.
CELLE DI CARICO A COMPRESSIONE FINO A 1 MN! Grazie al suo design compatto e ai tre fori di fissaggio nel lato inferiore, la cella di carico a compressione serie 8526 di burster può essere utilizzata in svariate applicazioni. Con l’ampia scelta di range di misura da 0…100 N fino a 0…1 MN, può davvero soddisfare un’abbondanza di compiti, dal laboratorio agli impieghi industriali, per misure sia statiche sia dinamiche. Il bottone di carico integrato è un mezzo facile e affidabile per applicare il carico che deve essere misurato. Errori nell’applicazione della forza con una deviazione dall’asse di carico fino a 3° hanno solo una minore influenza sul segnale di misura. Per misure precise, la cella di carico dovrebbe essere montata su di una superficie rettificata e con un grado di durezza di almeno 60HRC. Il modello 8526 è stato progettato con una membrana interna sulla quale sono incollati gli strain gauges. Quando una forza viene impressa sulla cella, la membrana viene elasticamente deformata e trasferisce la sua tensione agli strain gauges. Questi rispondono con una variazione proporzionale in termini di
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resistenza ohmica, che può essere valutata utilizzando adeguati Condizionatori di segnali o Visualizzatori. burster burster fornisce soluzioni tecnologiche che vanno dai singoli sensori ai sistemi di misura. I suoi clienti sono principalmente nell’ingegneria meccanica e impiantistica, nell’automazione, nell’industria automobilistica e relativi fornitori, nell’ingegneria elettrica ed elettronica e nell’industria chimica. La gamma comprende strumenti di misura, nonché sensori standard per parametri meccanici ed elettrici, quali celle di carico, sensori di pressione, coppia e spostamento, milli e mega ohmmetri, resistenze campione e decadi di resistenza. Inoltre, sono possibili soluzioni OEM personalizzate, anche per molti altri settori e mercati futuri o di nicchia come l’ingegneria medica e la biotecnologia. Per ulteriori informazioni: www.burster.it.
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MISURE E FIDATEZZA
ottenere l’RPN portare la velocità del treno entro i limiti “crisp”. Tale va- consentiti o, in alcuni casi, addirittura lore (riportato ad annullarla arrestando il treno. in Fig. 2 con Il Sistema di Supporto alla Condotta una linea spes- (SSC) è un insieme di dispositivi utilizsa rossa) si ot- zati nella Rete Ferroviaria Italiana (e in tiene mediante alcune reti regionali) per controllare la il metodo del regolarità della condotta dei treni in centro di gra- relazione alle informazioni restrittive vità. dei segnali, alla velocità e al grado di La FMECA If- frenatura della linea e a eventuali ralThen descritta lentamenti. in questo pa- Il Sistema di Supporto alla Condotta è ragrafo con- un sistema di sicurezza Automatic Train sente di risol- Protection che protegge in maniera travere le proble- sparente la marcia del treno rispetto al matiche della personale di condotta e presenta una FMECA tradi- tecnologia basata su transponder a zionale: infat- microonde (di tipo “Telepass”). Esso è Figura 1 – Flow chart FMECA If-Then ti l’RPN non composto essenzialmente da due sottoviene più cal- sistemi principali: colato media- - un Sottosistema di Terra (SST), che ha If (Severity is Medium) and (Detection nte il prodotto tra S, D e O ma tramite il compito di trasferire a bordo del locois Almost certain) and (Occurrence is un processo d’inferenza che si avvale motore, tramite punti informativi, le inMedium) then (FRPN is Medium); di funzioni di appartenenza e regole If- formazioni sull’aspetto del segnale If (Severity is High) and (Detection is Then. (condizioni sulla libertà della via) e Absolutely uncertain) and (Occurrence La stesura delle regole If-Then consente sulle caratteristiche della linea; is High) then (FRPN is High). di fornire una prioritizzazione degli - un Sottosistema di Bordo (SSB), comL’implicazione è implementata per indici in modo da superare le limita- posto da un computer che ha il compito ogni regola e il metodo più utilizzato zioni intrinseche della FMECA tradi- di elaborare le informazioni acquisite in letteratura per eseguirla è quello del zionale. dai transponder e dalle operazioni del troncamento, il quale riduce l’insieme Tipicamente, nelle applicazioni Safety- personale di macchina, e che è in grafuzzy in uscita al valore fornito dall’an- Related, la priorità più elevata viene do di comandare la frenatura di servitecedente. In altre parole, se la regola assegnata alla Severity. zio o di urgenza nel caso in cui vengarisulta verificata completamente o in Il grande vantaggio di questa tecnica no superati i vincoli di marcia controllaparte (ovvero se gli indici cadono al- risiede nella sua applicabilità a qual- ti dal sistema. l’interno delle tre funzioni di apparte- siasi analisi FMECA già esistente. Di Questo lavoro si incentra sulla valutanenza che compongono l’anteceden- seguito un esempio applicativo nel ca- zione delle criticità della scheda receite), allora la relativa funzione di ap- so di un sistema di segnalamento ferro- ver, appartenente al Sottosistema di partenenza di uscita risulterà verifica- viario. Bordo del Sistema di Supporto alla ta fino al livello selezionato dall’opeCondotta. La scheda integra le funziorazione logica di AND (area in blu in ni di un Front-End RF analogico ed è Fig. 2). CASO Poiché il risultato complessivo si basa APPLICATIVO sulla verifica di tutte le regole, gli output devono essere necessariamente Gli ATP (Automaaggregati. Come già detto l’output di tic Train Protecogni regola corrisponde a un numero tion) sono un elefuzzy, di conseguenza l’aggregazione mento fondamendarà anch’essa origine a un numero tale per garantire fuzzy. Il metodo più utilizzato per rea- la sicurezza dellizzare quanto detto è quello del massi- la marcia dei tremo, il quale combina gli output di ogni ni; consentono regola, come mostrato in Fig. 2. l’intervento della Poiché il risultato dell’aggregazione è un frenatura autonumero fuzzy, risulta necessario proce- matica o di emerFigura 2 – Aggregazione dei risultati dere con la defuzzificazione al fine di genza, sino a riT_M 51
costituita da una sezione trasmittente, che genera una portante a microonde e la irradia, e da una sezione ricevente che converte i segnali a microonde ricevuti a una frequenza intermedia, per successive elaborazioni. FUZZY FMECA
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I risultati ottenuti attraverso l’applicazione del processo d’inferenza fuzzy ai modi di guasto della scheda receiver sono riportati in Tabella 1, dove i numeri fra parentesi indicano i valori crisp in ingresso mentre le variabili linguistiche rappresentano le funzioni di appartenenza fuzzy. In Fig. 3 è riportato il confronto tra i risultati ottenuti attraverso la FMECA tradizionale e quelli ottenuti mediante il processo d’inferenza fuzzy basato su regole If-Then. Per quanto concerne i modi di guasto (FM, Failure Modes) da FM2 a FM9 non si evidenziano particolari differenze tra i due metodi utilizzati; infatti, in entrambi i casi il valore di RPN associa-
NEWS
MACCHINE DI MISURA E CONTROLLO QUALITÀ AL 100% DIRETTAMENTE IN PRODUZIONE Con la linea di celle robotizzate CheckBox di VEA CheckBox di VEA è una linea di celle robotizzate compatte, capaci di eseguire controlli qualitativi, misure, analisi di superfici e oggettivazione dei controlli. Questi impianti utilizzano la tecnologia LIF, che permette di eseguire misure micrometriche su tutti i pezzi direttamente in ambiente di produzione, con la stessa precisione che si può ottenere nel laboratorio metrologico. CheckBox è semplice da usare, flessibile al cambio di prodotto, con poca manutenzione. Questi impianti utilizzano un robot controllato da un sistema di visone (guida
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MISURE E FIDATEZZA
to a tali eventi risulta essere molto basso e, di conseguenza, essi vengono considerati trascurabili. Per FM10 e FM11, invece, attraverso la tecnica fuzzy si ottiene un risultato del 66,5% più elevato rispetto al caso tradizionale. Questo incremento è dovuto principalmente alla maggiore priorità assegnata alla Severity attraverso le regole IfThen. Il risultato più interessante si ottiene però analizzando FM12 e FM17. Gli indicatori associati a tali modi di guasto sono caratterizzati da terne numeriche molto simili: S=7, D=10, O=4 e S=3, D=10, O=7 rispettivamente. Nonostante sia evidente come le implicazioni di rischio siano notevolmente differenti (la Severity di FM12 è molto più elevata) la FMECA tradizionale, effettuando il semplice prodotto degli inidici, non fornisce valori di RPN che consentano di distinguere chiaramente le due situazioni. Infatti, 280 e 210, considerando i gaps all’interno della scala di valori assumibili dal RPN, sono numeri piuttosto vicini. Il metodo fuzzy, invece, assegna a FM12
un RPN più elevato del 75% rispetto al caso tradizionale, mentre a FM17 un valore inferiore dell’1,4%. Attraverso la tecnica If-Then è dunque possibile distinguere chiaramente le due criticità; si ottengono infatti valori ben distinti (490 e 207, rispettivamente). FM13 e FM14 subiscono la variazione più elevata in quanto il prodotto fornisce un valore basso di RPN anche se i modi di guasto sono caratterizzati da una elevatissima Severity. Ancora una volta la prioritizzazione degli indici ha permesso di mettere in evidenza criticità che la FMECA tradizionale avrebbe sottovalutato. In conclusione, possiamo affermare che la tecnica fuzzy ha permesso di superare le limitazioni intrinseche dell’approccio tradizionale: infatti è stato possibile assegnare una priorità più elevata ai modi di guasto aventi una severità maggiore. Nonostante le differenti modalità di calcolo del RPN, entrambe le tecniche sono in accordo nell’attribuire massima priorità ai modi di guasto FM12 e FM16, derivanti dal guasto del filtro
robot) e possono prendere pezzi in modo disordinato, anche di forma diversa, senza che questo comporti onerose messe a punto meccaniche. L’interfaccia uomo macchina è veramente innovativa e naturale: essa risiede, infatti, in un unico grande monitor touch che permette di comandare in modo agevole e immediato tutte le funzioni della macchina. Questi impianti vengono personalizzati sui pezzi del cliente e possono eseguire analisi di superfici, analisi colore, presenza bave, misure dimensionali, rilevazione cricche, soffiature o grumi e tutto quello che può servire per controllare la produzione. All’interno della CheckBox vengono montati i sistemi di visione HQV®-PPM appositamente studiati per ridurre al minimo la produzione di falsi-scarti e garantire contemporaneamente l’affidabilità del riconoscimento del difetto con ordini di grandezza di qualche parte in 106. Nei sistemi CheckBox ogni pezzo può essere controllato e misurato in tutte le sue facce e in diverse angolazioni.
Il sistema permette di vedere il pezzo da oltre 50 diversi punti di vista e consente di eseguire più di 1.000 misure o controlli nell’arco di qualche secondo. Al termine dell’analisi è possibile marchiare il prodotto controllato per ga rantire l’eseguito controllo e si possono me morizzare le foto e le fasi di controllo di ogni singolo pezzo in confor-
mità alle ultime direttive sulla qualità. Checkbox è inoltre predisposto per l’imballaggio automatico. Per ulteriori informazioni: www.vea.it.
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O
FRPN
FM #
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RPN
FM1
Insignificant (1)
Almost certain (1)
High (8)
Low
52
FM2
Insignificant (1)
Almost certain (1)
Moderate (4)
Very low
11
FM3
Insignificant (1)
Almost certain (1)
Moderate (4)
Very low
11
FM4
Insignificant (1)
Almost certain (1)
Moderate (4)
Very low
11
FM5
Insignificant (1)
Almost certain (1)
Moderate (4)
Very low
11
FM6
Insignificant (1)
Almost certain (1)
Moderate (4)
Very low
11
FM7
Insignificant (1)
Almost certain (1)
Remote (1)
Very Low
10
FM8
Insignificant (1)
Almost certain (1)
Remote (1)
Very low
10
FM9
Insignificant (1)
Almost certain (1)
Moderate (5)
Very low
11
FM10
Critical (5)
Absolutely uncertain (10)
Moderate (4)
Attention required
333
FM11
Critical (5)
Absolutely uncertain (10)
Moderate (4)
Attention required
333
FM12
Very critical (7)
Absolutely uncertain (10)
Moderate (4)
High
490
FM13
Very critical (8)
Absolutely uncertain (10)
Remote (1)
Attention required
333
M14
Catastrophic (10)
Absolutely uncertain (10)
Remote (1)
High
490
FM15
Marginal (3)
Absolutely uncertain (10)
Remote (1)
Tolerable
117
FM16
Very critical (7)
Absolutely uncertain (10)
High (7)
High
490
FM17
Marginal (3)
Absolutely uncertain (10)
High (7)
Moderate
207
sis (FMEA and FMECA)”, Standard IEC 60812: 2018, Int. Electrotech. Commission, 2018. [3] M. Catelani, L. Ciani, G. Guidi, G. Patrizi, “Introduzione alla logica Fuzzy nell’analisi FMECA”, Tutto_Misure, anno XXII, N. 01, 2020. [4] L. Ciani, G. Guidi, and G. Patrizi, “A Critical Comparison of Alternative Risk Priority Numbers in Failure Modes, Effects, and Criticality Analysis”, IEEE Access, vol. 7, pp. 9239892409, 2019. [5] L. A. Zadeh, “Fuzzy sets,” Inf. Control, vol. 8, no. 3, pp. 338-353, Jun. 1965. [6] J. Bowles, “An Assessment of RPN Figura 3 – Confronto grafico fra la tecnica tradizionale e la If-Then Prioritization in a Failure Modes Effects and Criticality Analysis”, J. IEST, vol. ceramico passa-banda e di una resi- RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI 47, no. 1, pp. 51-56, Sep. 2004. stenza del receiver che possono causa[7] E. H. Mamdani and S. Assilian, re un incremento della potenza tra- [1] L. Cristaldi, “Analisi FMEA e misu- “An experiment in linguistic synthesis smessa dalla scheda superiore a 2 dB re: una sinergia trascurata”, Tutto_Mi- with a fuzzy logic controller”, Int. J. e generare crosstalk con sistemi ope- sure, anno XXI, N. 04, 2019. Man. Mach. Stud., vol. 7, no. 1, pp. 1[2] “Failure Modes and Effects Analy- 13, Jan. 1975. ranti su linee vicine. T_M 53
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NEWS
AMPLIFICATORI ALLO STATO SOLIDO “PERSONALIZZATI” Dal 2015 Aviatronik ha intrapreso lo sviluppo e la produzione di amplificatori allo stato solido, che rispondono a specifiche esigenze tecnico-operative dei propri clienti, avvalendosi di moduli di amplificazione di potenza prodotti da selezionati fornitori statunitensi e cinesi e realizzati con la tecnologia al nitruro di gallio (GaN), che unisce i vantaggi di elevata potenza RF con basso consumo di potenza di alimentazione DC, oltre a un’elevata affidabilità e a dimensioni contenute. Ad oggi Aviatronik ha prodotto e consegnato diversi amplificatori in varie bande di frequenza e tagli di potenza, arrivando alla frequenza di 18 GHz e 100 W di potenza. La tecnologia GasN consente tuttavia di arrivare fino a 40 GHz, con 40 W di potenza d’uscita, e a 18 GHz, con un massimo di 500 W di potenza d’uscita.
Tutti gli amplificatori sono in classe AB e quindi rappresentano il miglior compromesso tra bassa distorsione e bassoconsumo di potenza di alimentazione e quindi anche minore dissipazione di calore. Per ulteriori informazioni: https://aviatronik.it/amplificatori-rf-di-potenza/?lang=it.
PROFILOMETRO LASER 2D/3D PER MISURAZIONI DINAMICHE I profilometri laser scanCONTROL 30xx/BL (distribuiti in Italia da LUCHSINGER srl) sono progettati per misurazioni dinamiche che richiedono elevata accuratezza e risoluzione. Disponibili con campi di misura da 25 a 50 mm (lungo la linea laser/asse X), vengono impiegati nell’automazione, nel controllo dei processi industriali o nel controllo qualità. I profilometri sono dotati dell’innovativa modalità High Dynamic Range (HDR), che regola l’esposizione per mantenere una buona precisione anche con superfici difficili. La nuova serie scanCONTROL 30xx Blue Laser è in grado di generare dati calibrati del profilo 2D di circa 5,5 milioni di punti al secondo, con una risoluzione fino a 2.048 punti di misura per profilo. Nello specifico, il modello scanCONTROL 3060-25/BL raggiunge una risoluzione in X di circa 12 µm. Con una frequenza di misura di 10 kHz, gli scanCONTROL 30xx sono ideali per eventi ad alta velocità. Grazie all’innovativa modalità High Dynamic Range, i profilometri scanCONTROL 30xx generano misurazioni precise anche in
presenza di superfici eterogenee. L’uscita del segnale avviene tramite Ethernet o RS422 e, qualora fosse richiesto, è disponibile un Gateway che permette d’integrare gli scanCONTROL nei sistemi di controllo Profinet, EtherCAT o Ethernet/IP. Il profilometro scanCONTROL 30xx/BL è basato sulla Blue Laser Technology che, rispetto alle versioni standard con luce laser rossa, offre vantaggi significativi in determinate applicazioni. Diversamente dal laser rosso a onda lunga, il laser blu-viola a onda corta penetra con più difficolta all’interno delle superfici. Questa caratteristica è ancor più evidente nelle misurazioni su materiali organici, come il legno, o su oggetti semitrasparenti, come adesivi o profili in plastica. In questi casi, la Blue Laser Technology produce una linea più nitida e, di conseguenza, risultati più stabili e precisi. Per ulteriori informazioni: https://www.luchsinger.it/contents/ products/data-sheet-scancontrol-30x0.pdf
NUOVO ACCELEROMETRO TRIASSIALE IN MINIATURA Altra novità in arrivo in casa PCB Piezotronics:. l’accelerometro triassiale ICP® in miniatura mod. 339B31, ad alta temperatura (180 C) e basso coefficiente termico. L’accelerometro ha una sensibilità di 10 mV/g, un campo di misura di ±500 g pk, per una risposta in frequenza (±5%) da 2 Hz a 8 kHz. Questo prodotto è parte integrante del completamento di un progetto in corso per offrire una linea completa di accelerometri a basso coefficiente termico (LTC), grazie al cristallo UHT-12™ sviluppato in casa madre.
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La caratteristica più importante è che la sua temperatura di funzionamento arriva fino a 180 C, rispetto ai 163 °C raggiunti dalle versioni precedenti. L’accelerometro ha una custodia ermetica in titanio, compatibile per misure “low outgassing”. Lo strumento è particolarmente rivolto a: – Laboratori di prova; – HALT/HASS Produttori; – Università; – Prove di vibrazione in ambienti sotto vuoto termico; – Sviluppo del gruppo propulsore e NVH; – Sistemi per veicoli NVH. Per ulteriori informazioni: www.pcb.com. E-mail: sprioletta@pcb.com.
TECNOLOGIE IN CAMPO
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Rubrica a cura di Massimo Mortarino
(mmortarino@affidabilita.eu)
Scanner 3D e produzione compositi Nuovo giunto di forza Catena di misura per produrre toner Impiego dello scanner HandySCAN 3D nella produzione di una moto in composito – Sensore miniatura per robotica, medicale, chirurgia, testing – Ricoh migliora la produzione di cartucce per toner con il supporto di una catena di misura HBM
TECHNOLOGIES IN ACTION The section “Technologies in action” presents a number of recent case studies of industries or institutions gaining profit from the latest innovation in measuring instruments and systems. RIASSUNTO La Rubrica “Tecnologie in campo” presenta un compendio di casi di studio di Aziende e/o istituzioni che hanno tratto valore aggiunto dalla moderna strumentazione di misura. CONTROLLO QUALITÀ E PROGETTAZIONE DI COMPONENTI IN COMPOSITO PER L’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA, AEROSPAZIALE, DIFESA E FERROVIARIA
Bercella srl ha partecipato alla costruzione di una moto innovativa a partire da componenti in composito con l’aiuto di HandySCAN 3D di Creaform In Italia sono molte le aziende nate grazie al sogno e alla visione di persone convinte della validità delle proprie idee. All’inizio degli anni ’90, il sogno di Franco Bercella era quello di costruire il suo aereo ultraleggero, così ha cominciato a interessarsi ai materiali compositi che gli avrebbero permesso di realizzarlo. Ma non basta progettare un oggetto volante, occorre anche produrlo: così Bercella decide che la soluzione più semplice sia quella di creare la fabbrica che realizzerà l’ultraleggero. L’azienda viene fondata nel 1996 con l’obiettivo di affinare la progettazione e la produzione di strutture per applicazioni avanzate. Attualmente i maggiori campi di attività sono automotive, aerospaziale, difesa e ferroviario. Fin dalla sua fondazione, Bercella srl ha sviluppato un’esperienza di alto livello nella fabbricazione di strutture in composito e leghe leggere per l’industria aerospaziale, della difesa e automoti-
ve, acquisendo nuove soluzioni in costante evoluzione, grazie a un continuo programma di ricerca e sviluppo. L’integrazione di queste esclusive capacità produttive con un servizio di progettazione di prim’ordine sono i motivi che hanno permesso a Bercella di diventare un partner solido e affidabile per i propri clienti.
Figura 1 – Lunar Project
Lunar Project Una recente collaborazione con Carboni e Metalli (start-up innovativa del Parmense) si è concretizzata nella realizzazione di Lunar Project, una moto innovativa che combina materiali compositi (di cui Bercella ha curato la produzione) e parti metalliche prodotte in additive manufacturing. Il serbatoio del carburante è stato realizzato in fibra di carbonio: un lavoro delicato e
impegnativo, a partire dalla progettazione del modello master da cui è stato ottenuto lo stampo, fino alla fabbricazione del componente finale. Fin dall’inizio del processo è stato implementato un controllo rigoroso di ogni passaggio. Bercella adotta una filosofia che potremmo definire “il prezzo della qualità”: è più vantaggioso investire in controlli di qualità durante il processo di produzione, piuttosto che perdere tempo e denaro in rilavorazioni, a causa di non conformità o componenti restituiti dai clienti. Il modello prodotto è stato controllato con HandySCAN 3D di Creaform prima di essere utilizzato per la laminazione dello stampo. Le dimensioni sono state controllate e confrontate con il disegno 3D di riferimento, grazie alla possibilità di avere un file scan-to-CAD ad alta definizione in tempi rapidi. Lo stesso processo è stato ripetuto con lo stampo e, successivamente, con il serbatoio finale. Questo flusso di lavoro, che potrebbe sembrare lungo e complesso, consente invece di risparmiare tempo. Avere la consapevolezza che ogni passo compiuto nella produzione di un componente avviene nell’ottica della filosofia del “prezzo della qualità” facilita il lavoro di tutte le parti coinvolte. Bercella utilizza HandySCAN 3D (considerato ormai uno strumento fondamentale nel lavoro quotidiano) e VXelements per l’acquisizione dei dati. Non solo HandySCAN 3D offre le migliori prestazioni in termini di analisi rapide e affidabili per i componenti, ma garantisce anche un’importazione rapida nei programmi CAD. La T_M
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TECNOLOGIE IN CAMPO
gia Creaform è arrivata per rafforzare le capacità di soddisfare gli elevati standard imposti dal mercato, dai clienti e dall’azienda stessa. La necessità di possedere uno strumento rapido e preciso per misurare e controllare i componenti di piccole e medie dimensioni ha portato l’azienda a valutare varie soluzioni: tra queste Creaform è stata preferiFigura 2 – Acquisizione dei dati di una moto con l’HandySCAN 3D ta soprattutto grazie alla sua affidabilità e semplifacilità di confronto tra il risultato della cità di utilizzo. scansione e la geometria CAD è un Nello specifico, Lunar Project si compoparametro fondamentale da conside- neva di parti dalle geometrie complesrare quando si seleziona il metodo di se che necessitavano di una ricostrucontrollo. Questa caratteristica si rivela zione 3D per verificarne le dimensioni, fondamentale per molti progetti in cui altrimenti non rilevabili con strumentale tecniche di misurazione standard zioni standard in tempi rapidi e con non sono adatte o non sono sufficienti costi contenuti. L’obiettivo di Bercella è per garantire l’accuratezza dei risultati. quello di fornire ai clienti la tranquillità Bercella si avvale anche di una macchi- di cui hanno bisogno. na CMM e di uno scanner ottico 3D Garantire la qualità non solo dei pro(Blue Light Technology). Queste due dotti ma anche dei controlli effettuati, tecnologie, insieme ad HandySCAN per essere certi di rispettare i requisiti 3D, possono essere utilizzate singolar- richiesti. mente o in combinazione, a seconda HandySCAN 3D viene utilizzato in delle esigenze di ciascun progetto (ad Bercella esclusivamente nella sala di esempio: dimensioni delle parti, preci- controllo, dove vengono costantemensione richiesta, materiali diversi, ecc.). te monitorati parametri quali temperaNegli ultimi anni, invece di sostituire tura e umidità. Quindi, in qualsiasi condiversi sistemi e tecnologie, Bercella ha dizione i componenti da sottoporre a integrato soluzioni già disponibili in scansione restano in condizioni conazienda e questo ha portato un ap- trollate. Questo è uno standard interno proccio più dinamico: nel caso in cui che Bercella ha stabilito per il controllo uno dei tanti sistemi non sia disponibi- di tutti i componenti, strumenti, maschele, è sempre possibile una soluzione di re e stampi. backup. In questo contesto la tecnolo- Ciò corrisponde anche alle condizioni di produzione, poiché i componenti in composito sono prodotti in ca mere bianche dove temperatura, umidità e persino le particelle nell’aria sono controllate.
Figura 3 – Scansione nel software VXelements
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Figura 4 – HandySCAN 3D è lo scanner 3D veloce e versatile, facile da usare, che garantisce risultati precisi e ripetibili anche in ambienti difficili e con superfici complesse
l’interno dell’azienda, evitando il trasporto verso strutture partner, consente di avere un controllo maggiore sulla produzione, poiché le ispezioni che eseguite ogni volta che un componente rientra nelle strutture richiedono tempo e impattano sulla logistica e sulla pianificazione delle attività degli impianti. L’uso della tecnologia Creaform ha permesso a Bercella di aumentare il livello di fiducia in due importanti settori, controllo e produzione: i difetti o i problemi possono essere rilevati precocemente e tutti i rischi derivanti che ne conseguono possono essere mitigati nel miglior modo possibile. “Sicuramente nel futuro collaboreremo con Creaform – afferma Massimo Bercella, Sales Manager di Bercella srl. – Crediamo fermamente nei risultati delle partnership che emergono quando la relazione acquirente/venditore viene portata al livello successivo. Avremo sempre bisogno di tecnologie affidabili per controllare parti e componenti e il supporto di un partner Minori tempi e costi così specializzato è essenziale”. Il tempo risparmiato si riflette sui tempi di con- Per ulteriori informazioni: segna. La possibilità di www.creaform3d.com tenere i componenti al- creaform.info.italy@ametek.com.
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TECNOLOGIE IN CAMPO Caratteri 10511, 0 Figure, 0 Tabelle
NUOVO GIUNTO DI FORZA
Caratteristiche principali Range di misura: +/- 22 N e +/- 45 N; Sovraccarico: 150 % FS; Accuratezza: 0,5% FS; Banda passante: 2 kHz; Uscita estensimetrica: 0,5 mV/V; Connessione mediante flex; Alimentazione: 12-35 Vdc; Materiale: Inox 17-4 PH.
Per misure in assemblaggio, controlli qualità in linea, tastatori, microrobotica, medicale FUTEK Advanced Sensors Technology, leader mondiale nelle soluzioni di misura di Forza e Coppia, inaugura una nuova era. Dalle soluzioni miniatura e subminiatura alla famiglia di “Nano Sensors”. Per ulteriori informazioni: Con il preciso obbiettivo fissare uno info@dspmindustria.it nuovo “stato dell’arte” nelle misure nei processi di assemblaggio, controlli di qualità in linea, tastatori, micro-robotica, medicale, ecc. ha introdotto la Nano Load Cell modello QLA414. Le caratteristiche sono impressionanti, a partire dal volume della cella contenuta in un diametro di 5 mm e altezza di 6 mm.
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Le Misure strumento
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TUTTO_MISURE Le Misure strumento per la ripresa
Corpo interamente in acciaio inox 174PH, con attacchi filettati M1x0,25. Disponibile in range di misura di +/-22 N e +/- 45 N. Lo sviluppo di questa tecnologia parte da molto lontano. Nel 2011 il programma Rover Curiosity per l’esplorazione di Marte ha utilizzato le misure eseguite con celle di carico speciali di FUTEK, per l’esecuzione delle perforazioni del suolo del pianeta rosso. Le escursioni termiche estreme, l’esigenza di miniaturizzazione e contenimento dei pesi, sono alla base di questo importante avanzamento nella tecnologia produttiva dei sensori di forza. T_M 57
UNA CATENA DI MISURA OTTIMIZZA LA PRODUZIONE DI TONER
Gli strumenti HBM aiutano la RICOH nella produzione di cartucce per toner Ricoh UK Products Ltd, Mechatronic Production Systems e HBM hanno sviluppato un sistema unico per l’assemblaggio automatico del più recente toner Ricoh destinato al mercato europeo, la cui complessità ha reso indispensabile superare diverse difficoltà. Una volta riempito il flacone per il nuovo toner, vi vengono applicati una chiusura e un tappo esterno da una macchina per assemblaggio automatizzata. Secondo Dave Roberts, Senior Project Engineer di Ricoh, questo processo riunisce i due principali problemi che occorreva affrontare. Innanzitutto, la chiusura doveva essere inserita correttamente in una posizione fissa nel flacone, in quanto il design presenta due clip che si agganciano in due incavi nel collo del flacone. Per questo meccanismo serviva un sistema in grado di rilevare se la chiusura era inserita correttamente e se erano presenti clip danneggiate o mancanti. La seconda sfida consisteva nel garantire che il tappo esterno fosse applicato correttamente entro un determinato valore di coppia e senza disallineature della filettatura. Inoltre, Ricoh doveva monitorare il processo e sincerarsi che le cartucce fossero assemblate correttamente per ridurre l’espulsione di cartucce per toner completate. Se è possibile espellere singole parti durante la fase di assemblaggio anziché più avanti lungo il processo di produzione, si sprecano meno materiali e si sfruttano con più efficienza i tempi di produzione. La soluzione più efficiente: una catena di misura HBM Inizialmente, Ricoh UK Products Ltd ha collaborato con Mechatronic Production Systems, il partner per l’automazione che ha progettato e costruito le macchine per l’assemblaggio, in modo da individuare nuove soluzioni possibili. Dopo una lunga ricerca, si è deciso che la tecnologia di HBM poteva forniT_M 58
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TECNOLOGIE IN CAMPO
Può essere facilmente integrata in diverse applicazioni e garantisce affidabilità in ambienti difficili per periodi prolungati. La cella di carico PW15 è disponibile anche in versioni a prova di esplosione e con gradi di protezione IP68/IP69K. MP85A FASTpress Questo amplificatore HBM è in grado di modificare dati fino a 300 cicli di adattamento al minuto, garantendo la massima affidabilità anche in linee di produzione molto rapide. L’amplificatore industriale acquisisce fino a due grandezze di misura, come forza, spostamento o tempo, mentre monitora i processi di assemblaggio. È dotato di tecnologia con bus di campo industriale e protocolli che semplificano l’integrazione ottimale nei sistemi di automazione. I dati vengono salvati sulla scheda di memoria del dispositivo oppure scaricati su un PC, mentre è possibile produrre singoli report per ogni processo con tutte le relative informazioni. “È importante per noi registrare e memorizzare tutti i dati ricavati dal processo di assemblaggio, in modo da avere una tracciabilità dei prodotti – spiega Dave Roberts, Senior Project Engineer di Ricoh. – Il sistema HBM ha questa funzionalità, un dettaglio che è stato determinante per la decisione di scegliere queste apparecchiature”.
re la soluzione più economica per ottenere i risultati desiderati. La soluzione di HBM comprende la cella di carico a singolo punto PW15 unita a un amplificatore MP85A FASTpress. Utilizza anche moduli dal pacchetto software FASTpress per monitorare e conFASTpress suite trollare i processi di assemblaggio. Comprende una serie di potenti moduli software per la valutazione e l’analisi PW15 È una cella di carico in acciaio inox dei dati. Ricoh UK Products Ltd ha decirobusta, ideale per l’uso nell’industria so di acquistare il modulo EASYteach alimentare, del packaging e chimica. per completare l’hardware. È stato
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ranza più adatte, oltre che per controllare il processo OK/NOK. “L’acquisto del software extra EASYteach è stato una scelta azzeccata – continua Roberts – perché ci ha veramente aiutati molto ad accelerare lo sviluppo dei sistemi”.
TECNOLOGIE IN CAMPO
luppo del sistema – aggiunge Roberts. – Ciò si è rivelato prezioso per il successo dell’implementazione dei sistemi, poiché la continuità dell’assistenza, sia dal Regno Unito che dalla Germania, è stata eccellente. Siamo complessivamente soddisfatti della soluzione, che è facile da utilizzare e sviluppare con EASYteach e soddisfa le nostre necessità di controllo della qualità”. Roberts comunque, da buon ingegnere, sta già pensando all’ulteriore sviluppo del sistema per ottenere ulteriori vantaggi: “Vorremmo lavorare con la Mechatronic e con la HBM per catturare il numero di serie univoco creato nelle nostre macchine da assemblaggio e salvarlo insieme a ogni curva. Questo completerà l’integrazione del nostro impianto di produzione, fornendoci la totale tracciabilità del prodotto”.
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Tutto automatizzato Il sistema HBM ha spronato la Ricoh UK Products Ltd a implementare in modo automatizzato tutte le funzioni critiche concernenti la qualità nelle proprie linee di assemblaggio, invece di affidarsi alle operazioni manuali. Ciò assicura la qualità del prodotto finito che esce dalle linee di assemblaggio e garantisce che solo prodotti di altissima qualità vengano distribuiti ai propri clienti. Questa soluzione contribuisce anche a identificare i pezzi da scartare in uno stadio preliminare, al fine di ridurre lo spreco dei materiali. usato per modificare le curve di proces- “Il supporto della HBM è stato ottima- Per ulteriori informazioni: so originali e stabilire le finestre di tolle- le, con numerose visite durante lo svi- info.it@hbm.com.
NUOVO TORSIOMETRO AD ALBERI CON USCITA ANALOGICA E DIGITALE USB Magtrol, leader mondiale nelle soluzioni di misura di Coppia, Torsione e Motor Testing aggiunge un nuovo torsiometro dedicato alle misure di processo e controllo di qualità. Con il preciso obbiettivo di disporre dello “stato dell’arte” nelle misure di coppia mediante torsiometri ad alberi, il nuovo torsiometro serie TS include tutte le funzionalità che consentono un perfetta integrazione negli ambienti di
misura, grazie all’uscita analogica +/-10 V e l’uscita digitale USB per una connessione diretta con il PC. Tre Led sul corpo del torsiometro, lato connettori, consentono di verificare lo stato della misura (sovraccarico, Test, Tare, ecc.). La funzione BITE (Built In Test), attivabile mediante software e chiusura contatti sul cavo di segnale, completa la verifica funzionale del sistema. Le dimensioni sono contenute e consentono un montaggio vincolato a terra oppure sospeso, con interasse alberobase di 45 mm. Perfetta compatibilità del torsiometro con tutti gli hardware e software Magtrol. Caratteristiche principali Range di misura: +/-0,05 Nm….+/-500 Nm Sovraccarico: 400% FS Rpm: 15.000 max Accuratezza: 0,1% FS Banda passante: 1 kHz Uscita analogica: +/-5 V (+/-10 V al 200% FS) Connessione digitale USB 2x360 Impulsi/giro (sfasamento 90°) + Index Alimentazione: 12-35 Vdc Per ulteriori informazioni: https://goo.gl/mhNUZM E-mail: info@dspmindustria.it.
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ESTENSIMETRI PRECABLATI DI NUOVA GENERAZIONE Micro-Measurements (rappresentata in Italia da LUCHSINGER srl) ha avviato un programma di aggiornamento dei propri estensimetri dedicati all’analisi sperimentale delle sollecitazioni. La nuova generazione è basata sulla tecnologia Advanced Sensors e soddisfa un mercato sempre più esigente in termini di precisione, accuratezza e pronta disponibilità. I nuovi estensimetri vanno ad aggiungersi a un già ampio portafoglio di soluzioni per il mercato OEM (produzione di sensori e trasduttori di misura) che include estensimetri lineari e rosette, con configurazioni a singolo, mezzo e ponte intero, e resistenze elettriche da 350 Ω a 20 kΩ. Le serie C5K e C4A sono tra le prime a incorporare la nuova tecnologia nel segmento della Stress Analysis. La nuova rosetta estensimetrica miniaturizzata S5198 della serie C5K è dedicata al testing delle schede elettroniche. È dotata di cavi di collegamento ad alte prestazioni in Teflon®. I cavi, sottili, flessibili e isolati, sono costituiti da tre fili intreccia-
ti per ogni griglia. I modelli 060SL, 125SL e 235SL della serie C4A sono estensimetri lineari ad alte prestazioni, disponibili con configurazioni a 2 o 3 fili. La tecnologia Advanced Sensors sfrutta un nuovo processo produttivo che utilizza strumenti ed equipaggiamenti all’avanguardia. Ciò si traduce in un miglioramento generale delle prestazioni e dei tempi di produzione. Per ulteriori informazioni: www.luchsinger.it.
SISTEMA AUTOMATICO PER IL CONTROLLO DEL PROFILO Il profilometro SJ5760, distribuito in italia da RUPAC srl, è un sistema semiautomatico per il controllo del profilo, caratterizzato dalla semplicità d’utilizzo e dalla rapidità e precisione delle misurazioni. il profilometro, disponibile in due versioni con differenti classi di accuratezza, è costituito da un grande piano in granito su cui si trova installata la testa motorizzata di misura. L’operatore può settare anche la velocita di esplorazione, pressione di misura e direzione verticale a salire o a scendere del tastatore. L’ampia corsa di rilevazione di 200 mm sull’asse X e di 50 mm (Z1) del tastatore è usufruibile sull’intera corsa di spostamento motorizzato di 450 mm dell’asse Z. Il profilometro è inoltre dotato di sistemi anticollisione per la sicurezza di misura. Lo strumento viene fornito completo di PC ultima generazione, sistema operativo Windows, tastiera, mouse, joystick di controllo, master di taratura, tastatore standard H30 mm. Prezzo di assoluto interesse. Per ulteriori informazioni: www.rupac.com.
INNOVAZIONE NELLA PRODUZIONE DI CALIBRI AD ALTISSIMA PRECISIONE Tamburini Group, leader nel settore dei calibri di precisione, ha recentemente effettuato un grande investimento tecnologico nella produzione di calibri ad altissima precisione, acquisendo un nuovo impianto con carico automatizzato dedicato alle lavorazioni interni di calibri anello e master specifici. Con questo nuovo impianto (pienamente in linea con Industria 4.0, sinonimo di una strada di crescita informatica e tecnologica da tempo intrapresa) Tamburini vuole offrire ai propri clienti prodotti sempre più prestazionali e competitivi nei settori automotive, valvole, rubinetteria, aereospaziale e medicale. Il nuovo impianto, customizzato per le specifiche esigenze di estrema precisione, offre la possibilità di lavorare e controllare senza mai smontare il pezzo, realizzando tutte le lavorazioni realizzate in fase in un’unica presa pezzo. L’impianto frigorifero dedicato, inoltre, garantisce un assoluto controllo sulle dilatazioni termiche. Tutto all’insegna della massima precisione e delle elevate prestazioni, caratteristiche che da sempre contraddistinguono i prodotti Tamburini. Per ulteriori informazioni www.tamburinigroup.it.
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Rubrica a cura di Luca Mari (lmari@liuc.it) Articolo di L. Mari (LIUC - Univ. Cattaneo) e M. Cibien (UNI)
La metrologia tra complessità, incertezza e rischio Il ruolo della normazione GENERAL METROLOGY In this permanent section of the Journal our colleague and friend Luca Mari, world-recognized expert in fundamental metrology and member of several International Committees, informs the readers on the new development of the fundamental norms and documents of interest for all metrologists and measurement experts. Do not hesitate to contact him!
METROLOGIA GENERALE In questa Rubrica permanente il collega e amico Luca Mari, internazionalmente riconosciuto quale esperto di metrologia fondamentale e membro di numerosi tavoli di lavoro per la redazione di Norme, informa i lettori sui più recenti temi d’interesse e sugli sviluppi di Norme e Documenti. Scrivete a Luca per commentare i suoi articoli e per proporre ulteriori temi di discussione! GIUSTIFICARE LE MISURE
Ci possono essere cattive misurazioni – in cui l’incertezza di misura è maggiore dell’incertezza obiettivo e i cui risultati non sono perciò utili a supporto delle decisioni che si devono prendere – ma non ci possono essere ingiustificate misurazioni: se si dichiara che un valore di grandezza è un valore misurato, almeno in linea di principio deve essere possibile documentare come lo si è ottenuto, fornendone dunque appunto una giustificazione. A questo scopo due condizioni devono essere soddisfatte. La prima è locale: anche quando lo strumento di misura si presenta come una scatola nera, la sua struttura dev’essere accessibile a chi voglia stabilire la qualità dei risultati che ottiene (e, incidentalmente, questa è una ragione della complessità degli strumenti di misura che contengono rilevanti componenti software). La seconda condizione è sistemica, e deriva dalla necessità che lo strumento sia tarato e quindi sia in grado di garantire che i risultati di misura siano riferibili all’unità. Questa seconda condizione ha una componente tecnica che è ben nota a chi ha competenze metrologi-
che, in termini di definizione dell’unità, realizzazione della definizione in campioni di misura, e disseminazione dei campioni attraverso catene di riferibilità metrologica: quello che si potrebbe chiamare un sistema metrologico. Forse non altrettanto nota, ma non meno importante e anzi di grande rilevanza anche economica, è la componente organizzativa e gestionale di un sistema metrologico, che nella nostra società globalizzata richiede procedure e processi documentati in modo trasparente. Non sorprendentemente, la normazione ha un ruolo chiave in questo: il presente articolo propone qualche considerazione introduttiva al proposito. METROLOGIA, NORMAZIONE, E SISTEMI DI GESTIONE
Il connubio metrologia-normazione si fonda sui due pilastri del Vocabolario Internazionale di Metrologia (VIM: JCGM 200:2012, UNI CEI 70099) e della Guida all’espressione dell’incertezza di misura (GUM: JCGM 100:2008, UNI CEI 70098), si sviluppa nella serie ISO e IEC 80000, Gran-
dezze e unità, per arrivare alle norme specifiche di settore, siano esse relative a determinati strumenti di misura (per esempio, caratteristiche costruttive, caratteristiche metrologiche, metodi di taratura), metodi di prova specifici, o ancora all’insieme delle norme statistiche a supporto dei processi di misurazione. In questo sviluppo, con il passare del tempo si è riconosciuto che alcune norme hanno una particolare importanza. Per esempio, in ambito geometricodimensionale (GPS – Geometrical Product Specification, specifiche dimensionali e geometriche (dei prodotti)), si possono citare la UNI EN ISO 14978, Concetti e requisiti generali per apparecchiature di misura in ambito GPS, e la serie UNI EN ISO 14253, Verifica mediante misurazione dei pezzi lavorati e delle apparecchiature per misura; per quanto riguarda i metodi statistici è particolarmente rilevante la serie UNI ISO 5725, Accuratezza (esattezza e precisione) dei risultati e dei metodi di misurazione; e così via. Ci sono però due norme che per campo di applicazione e rilevanza applicativa meritano una menzione speciale, a proposito della componente gestionale dei sistemi metrologici (e a cui articoli di questa rivista già sono stati dedicati, in particolare nella rubrica “Commenti alle norme”): – la UNI CEI EN ISO/IEC 17025, Requisiti generali per la competenza dei laboratori di prova e taratura, che costituisce da oltre vent’anni il riferimento tecnico-normativo, internazionale e intersettoriale, per il funzionamento dei laboratori di prova e taratura, nonché per il loro accreditamento quali infrastrutture chiave della qualità in un qualsivoglia sistema economico maturo; – la UNI EN ISO 10012, Sistemi di gestione della misurazione – Requisiti per i processi e le apparecchiature di T_M
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misurazione, che è invece il riferimento per quanto concerne lo sviluppo, attuazione, mantenimento e miglioramento di un sistema di gestione della misurazione, ed è la norma che ha introdotto i concetti di funzione e conferma metrologica nell’ambito della serie ISO 9000 sulla gestione per la qualità, creando un naturale ponte tra la metrologia e la cosiddetta quality community. Non ci dovrebbe essere bisogno di enfatizzare l’importanza della relazione tra misurazione e qualità: è chiara la necessità di poter valutare la qualità dei risultati di misura, e l’assicurazione della qualità di prodotti e servizi richiede tipicamente qualche tipo di misurazione. Nuovamente, accanto agli a-
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NUOVO SCANNER LASER PER MICROLAVORAZIONI Aerotech, produttore di sistemi di posizionamento e controllo del movimento ad alte prestazioni, ha recentemente presentato AGV5D, un nuovo scanner laser per microlavorazioni a 5 assi, particolarmente adatto per la produzione ad alta precisione di componenti complessi nella tecnologia medica, in microelettronica e nell’industria automobilistica. Le funzioni, di facile utilizzo, ne semplificano l’integrazione in una macchina, sistema o sottosistema. “Con il nostro AGV5D, offriamo una soluzione di scansione laser veloce, flessibile e di alta precisione per produrre, ad esempio, fori conici, cilindrici e angolari di precisione o altri contorni e geometrie complesse che non possono essere prodotte con scanner a 2 o 3D o solo con un grande impegno” – sottolinea Simon Smith, European Director Aerotech. Ora possono essere prodotte quasi tutte le geometrie, con sezioni trasversali precisamente definite. Il motivo dell’elevata precisione e flessibilità sono i 5 gradi di libertà (DOF). Il raggio laser di AGV5D può essere scansionato e spostato simultaneamente lungo i 5 assi: Posizionamento spot nel campo visivo (2-DOF), profondità di campo (1-DOF), angolo di precessione (2DOF). Lo scanner a 5 assi viene controllato dalla nuova piattaforma di controllo Automation1 di Aerotech, che può ese-
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spetti più tecnici è presente una dimensione gestionale che, soprattutto al di fuori dei laboratori degli istituti metrologici e dei centri di ricerca, fornisce il contesto in cui, e le motivazioni per cui, le misurazioni si progettano e realizzano. Non sorprendentemente, perciò, la 17025 e la 10012 hanno come sfondo comune l’adozione delle logiche delle norme ISO sui sistemi di gestione (ISO MSS – Management System Standards), con specifico riferimento ai sistemi di gestione per la qualità (ISO 9001, QMS – Quality Management System). A partire dal 1987, data della pubblicazione della prima edizione della ISO 9001, il cuore di quello che poi
sarebbe diventata la serie ISO 9000, queste norme si sono evolute in modo significativo, e ciò ha avuto conseguenze rilevanti e pervasive in tutto il mondo della normazione, metrologia compresa. Accenniamo qui a quello che è avvenuto nel corso degli ultimi vent’anni, a partire dalla pubblicazione dello storico “pacchetto Vision 2000” e fino alla più recente introduzione della “Struttura di Alto Livello” (HLS – High Level Structure: ISO/IEC Directives, Part 1, 2020, Consolidated ISO Supplement, Annex SL, Appendix 2), un framework che stabilisce la terminologia e un insieme di requisiti di base per tutti gli ISO MSSs.
guire contemporaneamente il posizionamento del pezzo e il controllo laser. Il risultato sono componenti complessi e di alta precisione fino a micrometri. Lo scanner laser può essere utilizzato idealmente con una varietà di laser femtosecondi commerciali, come quelli utilizzati nella microlavorazione e nella tecnologia medica. Sono disponibili ottiche con lunghezze d’onda di 1.030 nm, 1.064 nm, 515 nm o 532 nm. “Con Automation1 abbiamo portato il controllo dei sistemi di posizionamento e dei componenti associati su una piattaforma unica con un Motion Control Software (software di controllo del movimento) pro-
dienti di temperatura all’interno di AGV5D e di ridurre gli errori dovuti alla deriva termica. “Come tutti i prodotti Aerotech, il nostro AGV5D è progettato per durare a lungo negli ambienti di produzione”, conclude Simon Smith. L’alloggiamento dello scanner è sigillato e contiene un sistema di spurgo ad aria per proteggere i componenti ottici dalla contaminazione e ridurre il rischio di danni. Ciò rende gli scanner a microprocessore interessanti per applicazioni industriali come la tecnologia medica (es. per la produzione di impianti cardiovascolari inter-
gettato ad hoc”, spiega Simon Smith. “Possiamo usarlo non solo per controllare con precisione le teste di scansione galvo, ma anche servomotori e motori passo-passo, attuatori piezoelettrici e vari altri dispositivi”. Con il nuovo scanner 5D, il raffreddamento ad acqua e ad aria integrato offrono la massima stabilità termica e prestazioni costanti per tutto il tempo di lavorazione con la massima precisione di lavorazione laser disponibile. Ciò consente di regolare i gra-
ventistici o ipotubi), la microelettronica (schede di prova o microvias) o nella produzione di componenti automobilistici (ad es. ugelli d’iniezione). Per ulteriori informazioni: https://www.aerotech.com/productcatalog/laser-scan-heads/agv5d.aspx Aerotech Italy: Simone Gelmini – Tel. 327/8360128 E-mail: sgelmini@aerotech.com
N. 02 ; 2020 Al pacchetto Vision 2000 va ascritta l’eredità tecnica e culturale di alcuni requisiti cardine, ormai entrati nel lessico comune delle organizzazioni, quali la focalizzazione cliente (customer focus), l’impegno dell’alta direzione (top management commitment) e il miglioramento continuo (continual improvement), o ancora quelli relativi all’apparato documentale a supporto del sistema di gestione. Ancora più fondamentalmente, la ISO 9001:2000 introdusse lo “approccio per processi” (process approach), ossia la modellizzazione dell’organizzazione come un insieme strutturato e controllato di processi. Per oltre un decennio la Vision 2000 è stato il framework a cui si sono ispirati numerosi MSS, in altrettante nuove discipline gestionali. Le stesse 17025 (edizione 2005 e, in parte, anche l’edizione vigente) e 10012 sono chiaramente basate su tale modello per quanto attiene la declinazione dei requisiti gestionali. Ma, nonostante questi innegabili pregi e la sua innovativa concezione sistemica, si intravedono nel modello Vision 2000 ancora delle logiche meccanicoreattive per il perseguimento dell’efficacia e dell’efficienza di un sistema di gestione, secondo una visione basata sull’ipotesi che possa essere idealizzata una sorta di “organizzazione perfetta” – nel senso di perfettamente efficiente e diligente – su cui declinare l’insieme dei requisiti del sistema di gestione. Le vicende socio-politico-economiche degli ultimi vent’anni, dai tragici eventi dell’11 settembre 2001 alla recente emergenza coronavirus, ci hanno consentito di, e in effetti forzato a, leggere in una prospettiva di maggiore problematicità questa visione. Una prospettiva che si può interpretare alla luce della triade complessitàincertezza-rischio e che, ancor più che nel passato, ha reso evidente la dipendenza di un’organizzazione dalle condizioni del suo contesto, quale fattore in grado di condizionare i risultati in modo radicale e d’innescare potenti
dinamiche di adattamento e cambiamento. Dal riconoscimento di tale inevitabile dipendenza dal contesto, dalla nostra limitata capacità di governarlo e dalla conseguente necessità di sviluppare una capacità (individuale e organizzativa) di affrontare l’insieme di rischi e opportunità correlati (il cosiddetto “approccio basato sul rischio”, (riskbased approach/thinking)), sono emerse nuove dimensioni gestionali. HLS rappresenta, almeno allo stato attuale, la risposta che il mondo della normazione ha formulato per il nuovo scenario. La costruzione di HLS ha richiesto quasi dieci anni di lavoro da parte dei maggiori esperti internazionali di settore, riuniti in un gruppo di lavoro congiunto istituito nell’ambito del Technical Management Board dell’ISO ( w w w. i s o . o r g / c o m m i t t e e / 54996.html). Il risultato è una sintesi della conoscenza normativa sui sistemi di gestione. Inizialmente concepito con l’obiettivo di assicurare coerenza, facilità di attuazione e integrazione tra tutti gli MSSs – anche alla luce dei sempre più ampi e trasversali perimetri di applicabilità di quest’ultimi – HLS ha introdotto un nuovo modo d’intendere i sistemi di gestione, fondato su una visione dell’organizzazione come un’entità adattivo-sistemica, su un nuovo modo di declinare i requisiti degli MSSs privilegiando il fine anziché i mezzi (come invece nei cosiddetti “approcci prestazionali”), sulla volontà di rafforzare la rilevanza strategica dei sistemi di gestione come concreti strumenti a supporto dell’organizzazione stessa. Questo spirito è ottimamente sintetizzato nella ISO 9004:2018, la norma che rappresenta l’avanguardia della gestione per la qualità, spesso capace di anticipare alcuni concetti propri della generazione successiva di ISO MSSs. L’intera sezione conclusiva (punto 11) di tale norma è dedicata alla triade miglioramento-apprendimento-inno vazione (improvement, learning, innovation), quali elementi “interdipendenti e che costituiscono aspetti chiave che contribuiscono al successo
DALLA VISION 2000 ALLA HIGH LEVEL STRUCTURE
METROLOGIA GENERALE
durevole (sustained success) di un’organizzazione”. Il valore di questa impostazione, che è culturale prima ancora che tecniconormativo, è stato tale che oggi sembra ovvio, oltre che inevitabile, che un’organizzazione si interpreti come un’entità orientata al miglioramento, capace d’imparare, che promuove l’innovazione: nella prospettiva di HLS, è attraverso miglioramento, apprendimento e innovazione che si trova una risposta appropriata alla situazione di complessità, incertezza e rischio che le organizzazioni, e con esse tutta la nostra società “liquida”, stanno vivendo. RIPENSARE IL RUOLO DELLA METROLOGIA?
In un’organizzazione “verticale” tradizionale, la metrologia è un abilitatore, a cui è richiesto di fornire informazioni affidabili – in una prospettiva ancora più specifica qualcuno li chiamerebbe “dati” – ma senza alcun’altra funzione (in ambito scientifico un’efficace sintesi di questa visione puramente strumentale della misurazione è nella nota frase attribuita a Enrico Fermi: “There are two possible outcomes: if the result confirms the hypothesis, then you’ ve made a measurement. If the result is contrary to the hypothesis, then you’ve made a discovery” – en.wikiquote.org/ wiki/Enrico_Fermi). Nella prospettiva suggerita da HLS, la metrologia è invece parte organica della conoscenza organizzativa, per esempio attraverso il risk-based thinking, che la metrologia stessa potrebbe contribuire a diffondere attraverso la focalizzazione sulla qualità dei dati, e in particolare sull’incertezza di misura e il suo confronto con l’incertezza obiettivo come condizione per decisioni appropriate. E questo perché la metrologia è non solo una tecnica, ma anche e prima di tutto una cultura. Un ciclo virtuoso di cultura organizzativa e cultura metrologica pare una soluzione strategica ai problemi che complessità, incertezza e rischio ci pongono. T_M 63
MANIFESTAZIONI EVENTI E FORMAZIONE
2020-2021 eventi in breve Segnalazione di manifestazioni ed eventi d’interesse
AVVISO AI LETTORI Per effetto della pandemia in atto, tutte le manifestazioni d’interesse per i lettori di TUTTO_MISURE in programma nei prossimi mesi sono state annullate o rinviate, viste le disposizioni in materia di prevenzione del contagio e di distanziamento sociale emanate nei principali Paesi a livello mondiale. Solo per alcune di esse è stata indicata la nuova data di svolgimento, che tuttavia difficilmente sarà rispettata, stante la circolazione del virus prevista per un periodo di tempo abbastanza lungo. Alcuni congressi, inoltre, stanno decidendo di programmare edizioni “virtuali”, annullando quindi tutta la parte che avrebbe previsto una presenza “fisica” di relatori e congressisti e conservando alcune sessioni congressuali, con fruizione esclusivamente online. Stante la situazione caratterizzata da un’estrema confusione, abbiamo deciso di non proporre ai lettori il consueto elenco cronologico degli eventi d’interesse, con l’intenzione di ripristinare questa rubrica non appena la situazione sia tornata a una sufficiente normalità. Invitiamo pertanto i lettori a consultare periodicamente i siti degli eventi che negli scorsi numeri abbiamo periodicamente presentato, per essere puntualmente aggiornati in merito all’evoluzione dei singoli programmi. TUTTO_MISURE
TUTTO_MISURE LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”
ANNO XXI N. 04 ƒ 2 019
LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”
ANNO XXI N. 01 ƒ 2 019
EDITORIALE Riflessioni
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ALTRI ARGOMENTI FMEA e misure: una sinergia Si dibatte ancora sul valore vero La competenza metrologica in Sanità Il III Forum delle Misure Salvatore Baglio eletto Presidente IEEE IMS
In ricordo di due amici
IL TEMA Il monitoraggio delle grandi strutture
GLI ALTRI TEMI Il campione nazionale del tempo I robot come strumenti di controllo Boe intelligenti per il monitoraggio delle acque
ALTRI ARGOMENTI È il software il vero colpevole? Gestione dell’efficienza energetica L’importanza della terminologia Storia: le misure meccaniche e termiche a Milano
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AFFIDABILITÀ & TECNOLOGIA
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Le responsabilità da contatto sociale
GLI ESPERTI DI T_M
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IL TEMA
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Il XIX Congresso Internazionale di Metrologia
La riproducibilità delle misure nella diagnostica medica
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Magistrati, avvocati e metrologi discutono di Metrologia Forense
Termometria in ambito biomedicale
EDITORIALE
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NOTIZIE
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Via F.lli Bandiera 2 – 24048 Treviolo (BG) Tel. 035/201421 – Fax 035/203754 E-mail: info.italia@pcb.com Web: www.pcb.com Persona da contattare: Stefano Prioletta PCB Piezotronics è stata fondata nel 1967 come produttore di sensori piezoelettrici al quarzo, con elettronica associata, per la misurazione delle vibrazioni, acustica, pressione dinamica, forza e deformazione. Il know-how esclusivo della società è racchiuso soprattutto nell’inserimento di circuiti microelettronici di condizionamento del segnale all’interno di questi sensori, per renderli più facili da usare e più convenienti a livello economico. Tale tecnologia è stata brevettata con il nome ICP® (marchio registrato) e ha acquisito una vasta popolarità oltre a diventare la base per il successo dell’azienda. La successiva crescita e i progressivi costanti investimenti in impianti, macchinari, attrezzature hanno consentito un continuo ampliamento della gamma di prodotti offerta. La capacità di misurazione si è ampliata con l’aggiunta di tecnologie complementari, quali elementi in piezoceramica, tormalina, capacitivi, piezoresistivi e strain gauge. I prodotti che sfruttano tali tecnologie sono accelerometri industriali, accelerometri di alta temperatura, celle di carico, sensori di coppia, microfoni, trasduttori di pressione e apparecchiature di taratura.
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LA MISURA DEL SOFTWARE
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Rubrica a cura di Luigi Buglione – GUFPI-ISMA
Metrologia e Contratti Parte 16 – Qualità dei dati non solo software METROLOGY AND CONTRACTS - PART 16: DATA QUALITY: NOT ONLY SOFTWARE! Sixteenth paper based on the new GUFPI-ISMA guidelines on the proper use of “Principles, Assumptions and Contractual Best Practices” (vol.1, 2016) is about data quality, that’s a new perspective for understanding – more than ever – how much a software is valuable.
RIASSUNTO Sedicesimo articolo basato sulle nuove linee guida GUFPI-ISMA sul corretto uso di ’Principi, Assunzioni e Best Practice Contrattuali’ (vol.1, 2016), relativo alla qualità dei dati che rappresenta sempre di più una nuova prospettiva per comprendere – più che mai – quanto un software valga. INTRODUZIONE
Sedicesimo appuntamento con la disamina dell’applicazione di buoni principi di misurazione ai contratti (ICT e non), relativo agli aspetti di corretto censimento delle misure e loro utilizzo in un piano di misurazione, altro spunto incluso nelle “linee guida contrattuali” GUFPIISMA 2016 [1]. Stavolta parliamo di qualità di dati: troppo spesso si è parlato di software in termini di programmi e procedure da eseguire ma troppo poco dei dati che tali programmi debbono usare e della loro qualità che in realtà, tornando indietro nel tempo, erano il punto di partenza per la creazione di un software qualitativamente valido e sempre più invece sono passati (erroneamente) in secondo piano. Ma vediamo meglio di cosa si tratta.... SOFTWARE = FUNZIONI + DATI
La creazione di un software, fino ai linguaggi c.d. di terza generazione, spesso partiva dalla definizione delle strutture dati per poi costruirci sopra le istruzioni e poi compilare. Basti ricordare le division in COBOL: si definiva prima la “data division” per poi passa-
re alla “procedure division”, dovendosi definire prima variabili e tracciati record da usare nelle istruzioni. Un errore nella prima delle due parti avrebbe generato ovviamente maggiori problemi per completare la compilazione del codice e generare il relativo eseguibile. Questo tipo di logica è stato ad esempio anche riportato nella redazione delle prime versioni della Function Point Analysis (FPA) che nella propria procedura di conteggio tuttora riporta nell’ordine dei passi da eseguire prima la misurazione dei dati e poi dei processi, proprio perché nasceva nel 1979 in casa IBM, quindi nel ’regno’ di DB2 e del mainframe. Passando gli anni, si è parzialmente invertito il punto di vista, ponendo maggiore enfasi all’aspetto delle funzionalità, al punto da iniziare dal 1977 in poi a creare una serie di modelli di qualità del software che ne osservavano l’aspetto “dinamico” (funzioni/processi). Anche la creazione di dati di test oggi viene vista talvolta nei progetti ICT quale “male necessario” per verificare le procedure più che non come un’opportunità – in ottica DevOps (“shift left”) – per anticipare possibili errori e difetti che altrimenti resterebbero magari latenti in eserci-
zio, generando possibilmente difetti in produzione con pagamento di possibili penali contrattuali per il superamento di soglie nei relativi livelli di servizio. Dal FCM (Factor/Criteria Model) al quality model di Boehm, alla prima versione di ISO 9126 e all’attuale ISO/IEC 25010 [2], si sono andate raffinando le caratteristiche cosiddette “non-funzionali” di un prodotto software, come indicato nella Fig. 1. Solo all’inizio degli anni 2000 questi modelli hanno esteso il loro raggio abbracciando anche la valutazione della qualità dei servizi e dei dati con il progetto SQuARE (System and Software Quality Requirements and Evaluation), ovverosia con le norme della famiglia ISO 25000 [3]. In particolare, la norma ISO 25012 propone il modello per la qualità dei dati, le cui misure sono indicate nella norma ISO 25024, seguendo come sempre una tassonomia a tre livelli, come nella tecnica Goal-Question-Metric (GQM), in questo caso: caratteristica; sotto-caratteristica; misura. Nel mondo delle metriche funzionali per i prodotti software ogni metodologia sottolinea questa complementarietà: IFPUG propone BFC di tipo dato (ILF, EIF) che vengono usate da quelle di tipo processo (EI, EO, EQ) mentre COSMIC conta i c.d. “data movement” (Entry, eXit, Read, Write) considerando però per le letture/scritture quali siano – sebbene non entrino direttamente nella formula di conteggio – i c.d. “oggetti d’interesse” (ovverosia i dati “persistenti”). E questo lo stiamo denominando nei conteggi funzionali il “controllo degli orfani”, ovverosia non può esserci un processo che non usi un dato (in lettura e/o scritPresidente GUFPI-ISMA - Gruppo Utenti Function Point Italia Italian Software Metrics Association luigi.buglione@gufpi-isma.org
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Figura 1 – ISO/IEC 25010:2011: il modello di qualità per prodotti software
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LA MISURA DEL SOFTWARE
glia ISO/IEC 20000-x). Un altro esempio, pensando ai software che gestiscono mappe: si immagini d’impostare un navigatore indicando un numero civico differente per la stessa strada, come in Fig. 4. In questo caso il punto d’interesse cambia ovviamente posizione sulla mappa (nell’esempio dal civico 24 al civico 1). Dal punto di vista di chi progetta e realizza software il numero civico andrebbe gestito nella base dati fin dall’inizio come campo separato dall’indirizzo e non come un unicuum, impostando altresì una serie di casi di test aggiuntivi e quindi un maggior effort e costi per il progetto. Dal punto di vista dell’utente di quel software, il livello di precisione nell’indicare il luogo richiesto (maggiore o minore) sarà il criterio per confermare (o meno) la scelta di quel software. Ma come sempre, “non puoi controllare ciò che non puoi misurare”, e pertanto anche gli aspetti legati ai dati debbono essere misurati e misurabili. La norma ISO 25024 [6] propone 63 misure derivate dal proprio modello di qualità (25012), con lo stesso schema della ISO 25010 per le misure di qualità del software. Last but not least, dopo più di 10 anni dalla sua introduzione, sono diversi i capitolati che finalmente introducono la richiesta di usare la coppia di norme 25012/25024, in particolare con riferimento alla figura di un Database Specialist/Administrator [7], a convalidare la centralità dei dati (o quantomeno un loro pari contributo rispetto le funzionalità) nei progetti di sviluppo e manutenzione del software.
tura) e non dev’esserci un dato che non La Fig. 3 presenta la tassonomia della sia usato da un processo. Ma c’è dato norma ISO 25012 [5] che include, tra e dato… le proprie caratteristiche, ad esempio, la precisione, l’attualità, la sicurezza o la portabilità di un dato. E i campi di LA QUALITÀ DEI DATI NEGLI applicazione laddove la qualità dei STANDARD: ISO 25012 E 25024 dati è sempre più centrale sono, tra i tanti, quelli economico-fiscali, salute, Facciamo un esempio relativo a questi ecologia ed energia, smart cities, e via mesi di quarantena per il COVID-19: dicendo. sicuramente ci saremo almeno una E (ri)partendo dai dati, anche la progetvolta domandati se le notizie e i numeri tazione delle funzionalità software trae circolati tra i diversi media siano veri- vantaggio ottimizzando la normalizzatieri o meno. Questo mostrato in Fig. 2 zione di basi dati e rendendo maggiorè uno dei titoli apparsi su un quotidia- mente performanti i sistemi, sempre più no a portata nazionale durante la in ottica di cloud computing e collegati redazione di questo articolo [4]. continuamente in rete, valutando una In quel caso, come tanti altri, la qualità ridondanza controllata di alcuni dati di un dato (e non necessariamente di un anche nelle app su dispositisoftware che usa il dato) è fondamenta- vi mobile per garantire una le per poter prendere una decisione continuità operativa dei serutile, quale che sia. Non sapere ad vizi forniti da quel software. esempio se la causa dei decessi sia Perché in fondo un software stata tutta imputabile (o meno) al Coro- senza dati è come una macnaVirus o ad altre patologie, non per- china senza benzina. E se il metterebbe di determinare un’azione carburante non fosse quello netta e puntuale. Verificare la credibili- giusto, parimenti la macchità di un dato, come un’affermazione di na non funzionerebbe… un personaggio pubblico sull’origine Ciò che va messo al centro del virus e quindi delle possibili soluzio- dev’essere il “valore” di un ni da prevedere per i prossimi tempi, è servizio basato su uno o più qualcosa che finora è stato considerato prodotti, come indicato ad Figura 2 – Un recente esempio di discrepanze ma non sempre misurato e valutato esempio da ITIL e il suo sulle “statistiche” come invece sarebbe opportuno fare. aspetto normativo (la famiT_M
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LA MISURA DEL SOFTWARE
vorremmo disporre. Ciascu- RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI no di tali grafici in una dashboard sarà composto da sin- [1] GUFPI-ISMA, Principi, Assunzioni & Best goli indicatori e dati che in Practice Contrattuali (Vol.1), Feb 2016, URL: parte saranno già disponibi- https://tinyurl.com/t75jxw2. li nei sistemi di un’organizza- [2] ISO/IEC 25010:2011 (R2017), Systems and software engineering – Systems and softzione e in parte no, traccian- ware Quality Requirements and Evaluation do un percorso per la loro (SQuaRE) – System and software quality raccolta ed elaborazione. models. Disporre di standard sulla [3] Natale D., ISO/IEC 25000: concetti e qualità dei dati sicuramente misure, URL: http://www.iso25000.it. potrà aiutare (e non poco) le [4] Bocci M., Allarme INPS: i morti sono organizzazioni a migliorare 20000 in più di quelli ufficiali, Repubblica, costantemente il valore fina- 22/05/2020, URL: le dei propri prodotti/servi- http://tiny.cc/zi3ppz. Figura 3 – ISO 25012 [2]: il modello di qualità dei dati [5] ISO/IEC 25012:2008 (R2019), Softzi. Nei prossimi numeri conti- ware engineering – Software product Quality ALCUNE CONCLUSIONI... nueremo a commentare ulteriori aspetti Requirements and Evaluation (SQuaRE) – derivati dall’analisi delle nuove “linee Data quality model. ITIL, il principale framework nel mondo guida contrattuali” GUFPI-ISMA [1], [6] ISO/IEC 25024:2015, Systems and softdella gestione servizi [8], propone da cercando di evidenziare come una cor- ware engineering – Systems and software Quality Requirements and Evaluation anni nel processo di Knowledge Mana- retta applicazione degli aspetti di misu- (SQuaRE) – Measurement of data quality. gement un acronimo, DIKW (Data → razione permetta a un decision-maker Information → Knowledge → Wisdom): di disporre di dati, i dati raccolti ed elaborati generano informazioni e coinformazioni che, tracciate nel tempo, noscenze (trend) il generano trend informativi e quindi più possibile ogconoscenza permettendo a un deci- gettivi utili prendesion-maker di diventare (sempre più) re decisioni consasaggio e prendere la miglior decisio- pevoli che tengano ne. Ovviamente questo è il percorso in debito conto anideale, ma costoso, dovendo racco- che dei rischi da gliere ed elaborare molti dati. Come individuare, gestisuggerito ad esempio da una variante re e possibilmente della tecnica GQM, il GQ(I)M [9], si prevedere in un può fare il percorso opposto (W → K progetto. → I → D), ovverosia partire dalla con“In God we trust, sapevolezza di ciò che serve conosceall others must re (wisdom) per prendere decisioni, bring data” – Figura 5 – ISO 25024 [10]: un esempio di misura immaginando anche a livello grafico William Edwards di quali trend informativi (knowledge) Deming
Figura 4 – Precisione: inserire numeri civici diversi per la stessa piazza
[7] CONSIP, Gara a procedura aperta per la conclusione di un Accordo Quadro avente a oggetto l’affidamento di Servizi applicativi in ottica cloud e l’affidamento di servizi di PMO per le pubbliche amministrazioni (ID 2212), Capitolato tecnico speciale, 2020, URL: http://tiny.cc/f92ppz. [8] Axelos, ITIL4 Foundation, ISBN 9780113316076, 2019. [9] Park R., Goethert W.B., Florac W.A., Goal-Driven Software Measurement: A Guidebook, HANDBOOK CMU/SEI-96-HB002, Software Engineering Institute, 1996, URL: http://tiny.cc/c02ppz. [10] Torchiano M., Data quality: standard e applicazioni, presentazione, 18/04/2018, URL: http://tiny.cc/ig4ppz. T_M 67
METROLOGIA LEGALE E FORENSE
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Rubrica a cura dell’Avv. Veronica Scotti (www.avvocatoscotti.com)
Misura della temperatura in ingresso ai luoghi di lavoro Sufficiente il termometro
LEGAL AND FORENSIC METROLOGY This section intends to discuss the great changes on Legal Metrology after the application of the Dlgs 22/2007, the socalled MID directive. In particular, it provides information, tips and warnings to all “metric users” in need of organizations that can certify their metric instruments according to the Directive. This section is also devoted to enlighting aspects of ethical codes during forensic activities where measurements are involved. Please send all your inquiries to Ms. Scotti or to the Director! RIASSUNTO Questa rubrica intende discutere i significativi cambiamenti in tema di Metrologia Legale a seguito dell’entrata in vigore del Dlgs 22/2007, altrimenti detto Direttiva MID. In particolare, vuole fornire utili informazioni, consigli e ammonimenti a tutti gli “utenti Metrici” che si rivolgono per reperire informazioni su Enti e organizzazioni notificate per la certificazione del loro prodotto/strumento secondo la Direttiva. La rubrica tratta anche di aspetti etici correlati allo svolgimento di misurazioni legate ad attività in ambito forense (CTU, CTP). Scrivete all’Avv. Scotti o al Direttore, e verrete accontentati! La pandemia da Covid-19 e i conseguenti effetti tragici cui ha dato origine potrebbero essere discussi a lungo, perché è stata messa in luce l’estrema fragilità dell’essere umano, individualmente considerato, ma anche delle strutture sociali (e della società in genere) impreparate ma anche incapaci, intenzionalmente o meno, di gestire congiuntamente un problema di portata planetaria. Come abbiamo potuto constatare dalle vicende nazionali, ove si sono susseguiti provvedimenti di differente natura e portata, spesso di contenuto contraddittorio o poco conciliante tra loro, lo scenario, con i relativi comportamenti cui attenersi, si è delineato molto lentamente tra diverse incertezze generate anche dalla molteplicità, mai coesa, di strutture di governo a più livelli che hanno complicato il quadro. Allo scopo di contenere il diffondersi del contagio, tra le tante previsioni disposte, è stato introdotto l’obbligo in alcuni territori e la facoltà in altre zone per i datori di lavoro di rilevare la temperatura dei propri dipendenti al moT_M
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sono autorizzate solo in casi eccezionali; una valutazione fondamentale, da effettuarsi preliminarmente a cura del datore di lavoro, riguarda l’accuratezza di tali strumenti che, come noto, sono indiscutibilmente strumenti di misura, oltre che naturalmente la loro conformità alle pertinenti norme. Per quanto concerne la liceità di tali prodotti, essa è garantita dalla loro conformità a quanto previsto dalle specifiche normative che regolamentano i dispositivi medici attestata dalla presenza del marchio CE e dalla dichiarazione di conformità UE. In considerazione del particolare uso cui tali dispositivi sono destinati (rilevazione temperatura corporea umana) è evidente che la principale normativa di riferimento, di obbligatoria osservanza, è costituita dalla Direttiva 93/42/CEE [1] (il 26 maggio 2020 sarebbe dovuto entrare in vigore il Reg 2017/745/UE, che abroga la direttiva 93/42/CEE ma, data la situazione emergenziale, la Commissione UE ha disposto la proroga di un anno) che fissa i requisiti essenziali dei dispositivi. La direttiva, tra gli altri requisiti, prescrive per i dispositivi con funzione di misura, che: – i dispositivi (con funzione di misura) devono essere progettati e fabbricati in modo tale da fornire una costanza e precisione di misura adeguate, entro appropriati limiti di precisione, tenuto conto della destinazione del dispositivo. Detti limiti sono specificati dal fabbricante; – la scala di misura, di controllo e di indicazione dev’essere progettata sulla base di principi ergonomici tenendo
mento del loro ingresso in azienda, oltre che in caso di manifestazione dei sintomi tipici del Covid-19 (tosse, irritazione nasale, congiuntivite ecc.). Numerose sono state le perplessità, sotto il profilo legale, poiché tale provvedimento pare indebolire alcune garanzie faticosamente conquistate negli anni dai lavoratori, inclusa la tutela alla privacy dei dati acquisiti in sede di rilevazione ma in pochi hanno sollevato il problema riguardante la strumentazione idonea per procedere agli adempimenti richiesti. Premesso che l’ideale sarebbe che il datore di lavoro si dotasse di termometri che possano essere utilizzati a distanza e senza contatto, per due ordini di motivi: – non c’è necessità di contatto, quindi lo strumento non dev’essere disinfettato ogni volta per ciascuna misurazione effettuata ma può lavorare in maniera continuativa; – non è un metodo invasivo in quanto, evitando qualsiasi contatto con il sog- Avvocato – Foro di Milano getto, non determina indebite opera- Professore a contratto al Politecnico di Milano zioni sulla persona dello stesso, che veronica.scotti@gmail.com
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anche in osservanza di quanto stabilito dalle normative incluso il TU 81/2008, ma nel caso specifico è difficile demandare a un operatore, sebbene appositamente formato e aggiornato, di valutare la temperatura riscontrata e assumere conseguenti decisioni soprattutto perché, considerato l’intervallo di misura in cui operano (o opererebbero) tali strumenti, sarebbe opportuno vietare l’accesso alla maggior parte delle persone. A completamento di quanto sopra e anche al fine di non ingenerare sconforto, pare che, secondo quanto pubblicato da quotidiani autorevoli, il limite di precisione dei termoscanner sia meno terrificante rispetto a quanto potrebbe sembrare poiché, in base alle specifiche dichiarate dai fabbricanti per alcuni tipi di prodotto (come riportato dal Corriere Economia e dal New York Times), il limite di precisione si aggira intorno al ± 0,2 °C. In ogni caso, faranno fede le specifiche tecniche fornite dal fabbricante per il particolare prodotto al fine di escludere eventuali responsabilità del datore di lavoro, quanto meno riguardanti o connesse con il controllo della temperatura per i soggetti in ingresso. Le valutazioni circa la scelta del tipo di strumento di misura da adottare non sono di poco conto se si considerano gli effetti che possono derivarne al datore di lavoro in caso di contagio del dipendente in sede lavorativa, dato che trattasi, secondo quanto affermato da INAIL, di infortunio sul lavoro e, come tale, trattato a livello di responsabilità datoriale ai sensi dell’art. 2087 c.c. In virtù di quanto stabilito nel “Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro fra il Governo e le parti sociali” (integrato nel DPCM 17 maggio 2020 quale allegato 12) così come integrato dall’aggiornamento interpretativo di cui alla circolare INAIL n. 22 del 20 maggio 2020, il datore di lavoro, che provvede a predisporre le misure necessarie e idonee al contenimento del contagio in ambito lavorativo, non può essere ritenuto responsabile, né in sede civile né in sede penale, in caso d’infor-
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conto della destinazione del dispositivo. Pertanto il datore di lavoro, in sede di acquisto di termoscanner o strumenti atti a rilevare la temperatura corporea umana, al fine di evitare approvvigionamenti di prodotti inidonei, dovrà in primis verificare che il prodotto rechi il marchio CE e sia stata redatta e allegata la dichiarazione di conformità UE, resa in ottemperanza alla Direttiva 93/42/CEE (oltre a eventuali altre direttive qualora pertinenti) e dovrà accertarsi di quali siano gli intervalli di misura garantiti dal fabbricante per tale tipo di strumento. Tuttavia, sul punto va evidenziato che, secondo quanto avrebbe affermato l’ex Presidente dell’Associazione Italiana Termografia Infrarosso, Ing. De Blasio, in un’intervista alla rivista online OHGA ripresa dalla pagina Linkedin dello stesso intervistato, gli strumenti di rilevazione temperatura “sia i modelli a pistola che le termocamere hanno di solito un’accuratezza di lettura più o meno di un grado o un grado e mezzo, circa una tolleranza del 2%. Significa che se sto leggendo 37,5° potrebbero essere 36° come 39°. Per questo è necessario tararle in modo preciso e che chi le utilizza sappia manovrarle”. Stante tale stato di cose, così come prospettate dall’Ing. De Blasio, le due soluzioni proposte, in specie taratura dello strumento (intesa in senso stretto o intesa in senso più ampio come una sorta di messa a punto?) e formazione del personale adibito alla rilevazione della temperatura, pongono alcune problematiche di una certa rilevanza: a. La taratura degli strumenti, come noto, è valida solo nel momento in cui è effettuata; pertanto, sebbene fornisca informazioni fondamentali per orientare le proprie operazioni, senza un apposito dispositivo che avvisi tempestivamente in caso di deriva dello strumento è difficile riconoscere e identificare il momento in cui il termometro presenti un funzionamento anomalo o comunque diverso da quello desiderato, con conseguente eventuale responsabilità del datore di lavoro amministrativa o verso il dipendente; b. La formazione del personale deve in ogni caso essere sempre condotta,
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tunio (leggasi contagio dell’infezione) del dipendente. In tali ipotesi, infatti, al dipendente verrà corrisposto dall’istituto l’indennizzo senza che, per tale sinistro, possa essere addebitato nulla al datore di lavoro. In specie, sotto il profilo civilistico, il datore di lavoro, ai sensi dell’art 2087 c.c., è tenuto ad adottare le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro. Nel caso di specie, le misure prescritte con i protocolli previsti dal DPCM e integrati dalle circolari INAIL costituiscono cautele idonee a tale scopo, così come risulta chiaro da ambo i testi. Ne deriva che, in caso di misurazione della temperatura, correttamente effettuata in ingresso, il datore di lavoro, avendo assolto a tale prescrizione non sarà coinvolto in procedimenti destinati a richiedere il danno patito dal lavoratore in caso d’infortunio (collegato o derivante da Covid-19). Ugualmente, per quanto riguarda eventuali fattispecie di reato configurabili (a.e. lesioni, così come derivanti dall’infortunio identificato con il contagio), la circolare esclude qualsivoglia responsabilità del datore di lavoro. Ma che potrebbe succedere al datore di lavoro nel caso in cui il termometro/ termoscanner utilizzato per i controlli presenti un’accuratezza non sufficiente a garantire l’intervallo indicato dal legislatore? Sebbene il datore di lavoro abbia predisposto le necessarie attività previste dai protocolli, tali misure (o meglio l’obiettivo che tali misure sono destinate a ottenere) sono del tutto vanificate dal tipo di strumento acquistato che, di fatto, non possiede le caratteristiche atte a garantire il rispetto dei valori di temperatura previsti ex lege. Da ciò ne deriva la reviviscenza delle norme sulla responsabilità datoriale e in specie: – sanzioni amministrative; – sanzioni civilistiche (il danno differenziale reclamato dal lavoratore a integrazione del risarcimento INAIL); – sanzioni penali (se del caso). Considerato, pertanto, che l’acquisto del termoscanner deve avvenire con la consapevolezza dell’uso che ne deve T_M 69
Da alcune parti (vedasi anche istruzioni/indicazioni Confindustria), si sostiene la non necessarietà d’integrare il DVR prevedendo il Covid tra i rischi da gestire nel caso in cui si tratti di rischio esogeno, mentre altri esperti parrebbero suggerire un aggiornamento del DVR allo scopo di dimostrare la valutazione di tali aspetti e la conseguente adozione dei relativi accorgimenti proporzionati al tipo di rischio, non solo per un più adeguato adempimento a quanto previsto dal TU 81/2008, ma anche al fine di escludere eventuali responsabilità civilistiche come contemplate dall’art. 2087 cc e sue interpretazioni.
Trattare con approssimazione queste tematiche può condurre ad alimentare il contenzioso ed è quindi bene fermarsi un momento e analizzare la questione. Ulteriori approfondimenti e riferimenti alla giurisprudenza sono disponibili sul mio sito web, a questa pagina. RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
[1] DIRETTIVA 93/42/CEE DEL CONSIGLIO del 14 giugno 1993 concernente i dispositivi medici G.U.C.E. 169 del 12/07/1993.
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essere fatto, a completamento di quanto sopra è bene precisare che tale adempimento non risulta l’unico, al fine di evitare sanzioni collegate alla misurazione della temperatura, in quanto resta l’obbligo a carico del datore di lavoro di: – rispettare le indicazioni disposte dal Garante, in quanto la temperatura rilevata non può essere oggetto di registrazione nonché, in ogni caso, osservare i precetti di cui al GDPR Reg 679/2016/UE (tra gli altri, fornire la specifica informativa in ingresso); – adeguare il DVR. Per onestà intellettuale e completezza, va detto che questo tema è dibattuto.
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L’AZIENDA LEADER NEGLI IMPIANTI DI PESATURA ORA ANCHE LABORATORIO DI TARATURA ACCREDITATO Proprio in piena pandemia COGO BILANCE raggiungeva un ennesimo prestigioso riconoscimento: l’accreditamento come Centro LAT n. 292 da parte di ACCREDIA, quale laboratorio di taratura accreditato per impianti di pesatura NAWI fino a 150.000 kg. e di masse fino a 2.000 kg.
Un traguardo importante, che consente ti e sistemi di pesatura industriale e all’azienda, già leader riconosciuto nel- nella produzione di bilance elettronil’ambito della progettazione di impian- che di precisione, di ampliare ulteriormente il valore delle componenti di servizio offerte alla clientela. “L’accreditamento raggiunto – dichiara Fabio Martignoni, Amministratore Delegato di Cogo Bilance – rappresenta un premio per un’azienda che vanta oltre 100 anni di storia nell’ambito degli impianti di pesatura, oltretutto ottenuto in un periodo così difficile per tutto il mondo, grazie alla disponibilità dimostrata dai funzionari Accredia che hanno condotto le opportune verifiche sui nostri laboratori, di persona e online. Ringrazio di cuore tutti i miei collaboratori, protagonisti assoluti di questo risultato che considero come una nuova rampa di lancio per garantirci di essere sempre più partner dei nostri clienti”. Per ulteriori informazioni: www.cogobilance.it.
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SPAZIO ASSOCIAZIONI UNIVERSITARIE MISURISTI
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Rubrica a cura di Alessandro Ferrero, Paolo Carbone e Nicola Paone
Dalle Associazioni Universitarie di Misuristi Notizie da GMEE e GMMT
HE ITALIAN UNIVERSITY ASSOCIATIONS FOR MEASUREMENT This section groups all the significant information from the main University Associations in Measurement Science and Technology. RIASSUNTO Questa rubrica riassume i contributi e le notizie che provengono dalle maggiori Associazioni Universitarie che si occupano di Scienza e Tecnologia delle Misure. IL IV FORUM NAZIONALE DELLE MISURE
Quest’anno la quarta edizione del Forum Nazionale delle Misure, inizialmente prevista a Giardini Naxos (ME), si svolgerà on-line dal 10 al 12 settembre 2020. L’emergenza COVID-19 e i dolorosi eventi a essa correlati hanno di fatto imposto tale scelta.
Non volendo rinunciare a un’occasione d’incontro tra i ricercatori e gli esperti italiani operanti nel settore delle Misure, i lavori del XXXVII Congresso Nazionale di Misure Elettriche ed Elettroniche e del XXVIII Congresso Nazionale di Misure Meccaniche e Termiche saranno quindi svolti virtualmente. Questa edizione del Forum Nazionale delle Misure, oltre a favorire la discussione e lo scambio di opinioni sulle tematiche riguardanti la “scienza del misurare”, si propone di essere un momento di riflessione su quanto sta accadendo nel nostro Paese in chiave
propositiva. A tal proposito, le tavole rotonde “LA DIDATTICA ON LINE” e “LA SCIENZA DELLE MISURE E L’EMERGENZA COVID: COME SERVIRE LA COMUNITÀ”, moderate rispettivamente dai Proff. Giovanni Betta e Paolo Castellini, verteranno su temi complessi come la didattica a distanza e il ruolo chiave che possono avere i laboratori di misure nella gestione dell’emergenza. Il programma proseguirà con le presentazioni in sessione comune dei lavori dei giovani ricercatori dei settori elettrico ed elettronico e meccanico e termico. Infine, come di consueto, ai migliori due lavori saranno rispettivamente assegnati dal GMEE e dal GMMT i premi alla memoria dei Proff. Felice Cennamo e Paolo Cappa. Non resta quindi che darvi appuntamento alla quarta edizione del Forum Nazionale delle Misure, con un arrivederci a Messina nel 2021 per la quinta edizione del Forum!
È con grande piacere che troviamo, tra i tanti esperti chiamati a farne parte, anche due colleghi del GMEE, il Prof. Filippo Attivissimo del Politecnico di Bari, e il Prof. Antonio Pietrosanto dell’Università di Salerno.
Il Prof. Filippo Attivissimo
Il Prof. Antonio Pietrosanto
A loro vanno le congratulazioni della Redazione di Tutto_Misure e, con gli auguri di buon lavoro, l’auspicio che possano farsi portavoce della cultura delle misure, troppo spesso relegata, nei programmi di ricerca, a un ruolo di secondo piano che non rende certamente ragione dell’importanza delle misure nella generazione di nuove conoscenze e competenze. Maggiori informazioni possono essere trovate sul sito web del MIUR. IL PROF. LAMONACA PREMIATO DALLA IEEE VEICULAR TECHNOLOGY/ COMMUNICATION SOCIETY
IL PROF. ATTVISSIMO E IL PROF. PIETROSANTO NELLA COMMISSIONE DI ESPERTI DEL MIUR
Il Prof. Francesco Lamonaca, dell’Università degli Studi del Sannio, ha partecipato con successo alla competizione proposta dall’ IEEE Veicular TechIl MIUR ha recentemente reso noti i nology/Communication Society joint componenti della commissione di esperti che dovrà definire la proposta di un Programma Nazionale per la Ricerca (PNR) per il settennato 20212027. alessandro.ferrero@polimi.it T_M
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rie STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) notoriamente strategiche per lo sviluppo sociale di un Paese. Tramite un sistema di videocamere e controllo remoto degli strumenti, gli utenti del laboratorio vivono un’esperienza immersiva, applicando in prima persona le conoscenze teoriche apprese a lezione. I vantaggi di questo approccio sono evidenti e molteplici sia nella fase di emergenza che nella fase di “riavvio” e di “normalità”: il laboratorio diventa accessibile sempre, abbattendo così le barriere imposte dal lock-down e successivamente dal distanziamento sociale e, in fase di normalità, dal limitato numero di postazioni e dalle difficoltà logistiche/economiche degli studenti a raggiungere la sede. Caratteristiche del progetto sono la scalabilità, ripetibilità e l’integrabilità. Queste caratteristiche permettono la costituzione di un Consorzio di Laboratori e quindi la condivisione di esperienze didattico/formative e di strumenti tra Istituzioni Pubbliche e Aziende, arricchendo di fatto i percorsi formativi del singolo Istituto o della singola Azienda. L’integrabilità con sistemi quali Webex, MS Teams, Skype etc… consente di progettare esperienze di Un particolare del laboratorio realizzato laboratorio di gruppo, implementando metodologie didattiche di apprendimento tra pari, e al docente/ tutor aziendale di poter intervenire durante la prova e monitorare i progressi dei singoli discenti. La redazione di Tutto_Misure si congratula con il Prof. Lamonaca per il riconoscimento ricevuto e per l’interessantissimo progetto presentato, che arricchisce la disponibilità di laboratori remotizzati, da sempre un punto di forza nell’offerta Un esempio delle modalità di fruizione formativa del GMEE.
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Chapter Italy Section relativa alla raccolta d’idee per rispondere all’emergenza del Corona Virus. Il Prof. Lamonaca si è classificato al secondo posto, con una proposta relativa all’utilizzo della “Rete” per portare i laboratori didattici nelle case degli studenti. Per onore di cronaca, al primo posto si è classificato il Prof. Giacinto Gelli, dell’università di Napoli Federico II e al terzo posto il Dr. Piergiuseppe Di Marco dell’Università de L’Aquila. Il progetto presentato dal Prof. Lamonaca parte dalla considerazione che le esperienze di laboratorio sono fondamentali per l’insegnamento delle mate-
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SPAZIO ASSOCIAZIONI UNIVERSITARIE MISURISTI
MARCATURA LASER PER IDENTIFICAZIONE DI PESI E MASSE
Il servizio offerto da CIBE è utile a identificare singolarmente ogni peso o massa campione, a partire da 1 grammo fino a 20 kg. La marcatura permette una più semplice ed efficace identificazione e gestione di ogni peso e garantisce un miglior rispetto dei requisiti qualitativi ISO. Ideale per industrie farmaceutiche, laboratori e per tutte quelle aziende che hanno cura del corretto mantenimento della riferibilità metrologica e laddove la metrologia legale e il sistema di qualità richiedano la marcatura delle masse. La marcatura laser offre alcuni importanti vantaggi: – non incide la superficie, non si usura nel tempo ed è liscia, evitando così il deposito di polvere e alterazioni della stabilità del peso; – può essere personalizzata a seconda delle esigenze delle aziende. Ogni peso è identificato singolarmente ed univocamente e non sarà più possibile confondere pesi di uguale valore. Il servizio marcatura è, su richiesta, per pesi e masse campione di tutte le classi di precisione. Per ulteriori informazioni: www.cibelab.it.
SMART METROLOGY
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Rubrica a cura di Annarita Lazzari
Utilizzo intelligente dei dati di produzione Importanza della metrologia nell’ispezione e nel monitoraggio di processi – Parte prima
THE PAGE OF SMART METROLOGY Deltamu Italia is one of the leading permanent partners of the Journal, it brings together a group of experts in metrology that share an innovative vision of the profession, so that it is a carrier of added value in companies and in laboratories. Smart Metrology by Deltamu is a metrology that can adapt to all types of industrial facilities, from SMEs to international groups, an opportunity to gradually move from the Metrology of measurement equipment to the Metrology of processes. RIASSUNTO Deltamu Italia è un collaboratore stabile della Rivista, riunisce un insieme di esperti in Metrologia che condividono una visione innovatrice della professione, affinché sia portatrice di valore aggiunto in azienda e nei laboratori. La Smart Metrology di Deltamu è una metrologia in grado di adattarsi a tutti i tipi di strutture industriali, dalla PMI ai gruppi internazionali, un’opportunità per passare gradualmente dalla Metrologia degli strumenti alla Metrologia dei processi. Nonostante le numerose difficoltà (o forse anche grazie a esse) le aziende stanno gradualmente diventando sempre più agili e reattive e in esse si stanno lentamente verificando grandi cambiamenti: Industria 4.0, oggetti connessi, nuove versioni delle norme ISO 9001 e ISO/IEC 17025, ecc., ne sono solo un piccolo esempio. L’obiettivo è fare in modo che tale rinnovamento si diffonda anche alla funzione metrologia nelle aziende, in modo tale che oltre al suo riconosciuto ruolo di rispetto della conformità alle norme applicabili e di giustificazione della riferibilità alla normativa nazionale, possa finalmente concentrare le sue energie su elementi essenziali come la qualità delle misurazioni e quindi del prodotto in azienda: ciò che appunto compete al concetto di Smart Metrology. In generale infatti la preoccupazione per il rispetto dei requisiti ISO 9001 (o di qualsiasi altra certificazione) e di dover standardizzare e classificare tutto, ha fatto probabilmente perdere di vista il ruolo di determinate funzioni all’interno dell’azienda. Capita spesso infatti che per venire incontro alle esigenze d’ispezione si sia particolarmente sensibili al mantenimento di moduli e indicatori aggiornati piuttosto che al loro effettivo
aggiunto sia all’azienda che all’ispettore. Per questo le normative come ISO 9001 o ISO/IEC 17025, consapevoli di questi eccessi, si stanno evolvendo e una nuova generazione di specialisti della qualità sta cercando di restituire reale qualità al proprio interesse commerciale. La Smart Metrology: un vero strumento di supporto alle decisioni Le metriche di business sono spesso considerate “go/no go”. In generale si misura per decidere “sul posto” se accettare o meno un prodotto o magari se mandare avanti una pianificazione per lanciare una serie. Tuttavia è comune che la misura stessa, una volta presa la decisione, non interessi più. Ad esempio nel caso della gestione degli strumenti, molte aziende si ritengono soddisfatte, con un rapporto di verifica (Buono/Non buono) senza cercare altro: si effettua la registrazione del commento e della data di convalida per porre lo strumento effettivamente in uso/produzione e il calcolo della data della successiva verifica, ma non si fa niente altro e fondamentalmente è questo che può costituire un problema e che allontana dalla reale Qualità. La possibilità di avere a disposizione i dati (e non solo un commento go/no go) fornisce l’opportunità di prevenire eventuali situazioni di non conformità emergenti (Fig. 1) e di conseguenza prendere adeguate decisioni in merito; il semplice commento (conforme/non conforme) non è che una “opinione”, non un dato e come tale non fornisce alcun reale strumento per capire e per prevedere l’avvicinarsi di un possibile problema (Fig. 2). Pertanto, sapere che uno strumento è conforme non serve a molto senza dei dati che indichino quantitativamente in che modo è conforme: in quest’ottica anche aumentare la periodicità quando il risultato è “conforme” più volte di seguito, come
utilizzo e principale obiettivo di miglioramento: frequentando le aziende, a volte succede di trovare Manager di Qualità impegnati perché a breve riceveranno una verifica ispettiva “e ci sono tutti i moduli da sistemare”, perdendo così di vista il fatto che la qualità dovrebbe essere un impegno quotidiano, continuo, in ogni momento della vita aziendale. Ciò che si discosta da tale atteggiamento, anche se produce moduli perfetti e perfettamente allineati a requisiti normativi, non può essere considerato “qualità”. La “Qualità” non va perseguita per soddisfare l’ispettore (che naturalmente non può che controllare il rispetto di requisiti nella speranza di un lavoro effettivo alla base), ma piuttosto per soddisfare i propri clienti e in realtà in primo luogo noi stessi e il nostro lavoro. La preoccupazione non può essere principalmente quella di scrivere istruzioni di lavoro, ma piuttosto andare sul campo, incontrare i clienti (esterni o interni, come servizi di ricerca e sviluppo, produzione, operatori, ecc.) e identificare le loro aspettative e il loro livello di soddisfazione: l’istruzione di lavoro, la procedura non può essere che il passo successivo e solo così diventa Direttore tecnico-commerciale – Deltamu realmente materiale “vivo” che oltre a Italia srl rispettare i requisiti conferisce valore alazzari@deltamu.com T_M
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Figura 1 – Quando i dati sono disponibili
Figura 2 – Quando sono disponibili solo le opinioni
Figura 3 – Dati con grande variabilità
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alcuni metodi di ottimizzazione sembrano suggerire, diventa pericoloso (come è facilmente comprensibile soprattutto osservando la Fig. 1); ciò infatti equivale a suggerire di accelerare quando si è certi di avere un muro di fronte, poiché la non conformità alla fine accadrà in un punto o nell’altro, ma non sappiamo in realtà quando, non avendo dati su cui ragionare. Purtroppo tuttavia è necessario anche considerare che non sempre i dati consentono di prevedere cosa accadrà (Fig. 3). Può succedere infatti che essi presentino una significativa variabilità dovuta alla evoluzione del particolare fenomeno in atto e in tali situazioni la previsione non è possibile. Tuttavia, avvertono dell’instabilità e quindi del rischio. Vanno dunque applicate opportune strategie di controllo che dovranno quindi essere molto diverse dal semplice caso di una deriva monotona.Tutto ciò per sottolineare che la conoscenza e lo sfruttamento dei dati, quando disponibili, consente di osservare eventi e, molto spesso, di comprendere fenomeni che sarebbero rimasti sconosciuti se non fosse disponibile alcun valore. Le aziende pagano le misure che producono, pagano il tempo impiegato per effettuare le misure su campo o in outsourcing (questo consente di “produrre”), investono in attrezzature, personale e monitoraggio (nel contesto delle certificazioni in particolare). Però tutta questa “ricchezza” spesso evapora, e sfortunatamente, viene portata via da semplici “opinioni”. Un valore potenziale completamente perso e una funzione metrologia che diventa unicamente un centro di costo, senza sapersi veramente avvalere delle risorse e delle importanti conoscenze tecniche che Metrologi e Direttori Qualità hanno necessariamente acquisito nel corso del proprio lavoro. Incertezza di misura nell’era dei Big Data È chiaro dunque come questo interrogativo sul valore dei dati sia al centro dell’evoluzione dei Big Data nell’impresa del futuro: la sola memorizzazione dei dati non può essere sufficiente, è indispensabile che ciò che viene memorizzato sia affidabile (4 ° V di Big Data: veridicità). I risultati di misura hanno natura casuale e non è dunque più accettabile la convinzione di valori di misura “giusti”: purtroppo le misure non sono giuste ed è quindi necessario accettare questa realtà per sperare di trarne vantaggio.
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Figura 4 – Caso semplice: fenomeno reale lineare
Figura 5 –- Valori misurati del fenomeno con bassa incertezza
Figura 6 – Valori misurati del fenomeno con significativa incertezza
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Di conseguenza per analizzare obiettivamente i dati, l’incertezza associata diventa una necessità assoluta. Per evidenziare l’impatto delle incertezze di misura nell’analisi, consideriamo ad esempio di simulare i dati misurati da un fenomeno reale che sceglieremo arbitrariamente lineare (caso semplice). A seconda del processo di misurazione che verrà messo in atto per osservare il fenomeno che stiamo considerando, i valori ottenuti, imperfetti a causa degli errori, possono mostrare situazioni apparentemente molto diverse. Se l’incertezza di misura è piccola, le misure descrivono “approssimativamente” la realtà, come indicato in Fig. 5. D’altra parte, quando l’incertezza di misura è maggiore, le osservazioni non consentono di “percepire” la realtà, come indicato in Fig. 6. Le misure vengono utilizzate per prendere decisioni basate su tolleranze che descrivono (apparentemente) la necessità, ma le incertezze non sono sempre conosciute esplicitamente. Tuttavia in realtà, affinché le cose funzionino, in effetti esse spesso sono già state prese in considerazione nelle tolleranze espresse, il più delle volte implicitamente. I fatti lo dimostrano: misurando entro le tolleranze richieste e senza tenere conto delle incertezze, la decisione è rilevante perché l’entità alla fine assicura la sua funzione. Ciò non significa che l’entità in realtà rispetti la tolleranza, ma che misurandola entro la tolleranza e nonostante l’incertezza non presa in considerazione, la funzionalità è garantita. Le tolleranze sono quindi generalmente molto più rigorose del requisito effettivamente necessario, secondo la strategia del “caso peggiore”, che tuttavia risulta essere controproducente in quanto espone l’azienda a elevati e ingiustificati costi. Questa semplice osservazione consente di prevedere un futuro per la funzione metrologica: il suo compito è quello di comprendere meglio i fenomeni garantendo un’adeguata incertezza per essere poi in grado di esprimere il giusto bisogno e non proteggersi arbitrariamente da un errore di misurazione approssimativo (o non valutato). C’è molto altro da dire Nei prossimi appuntamenti svilupperemo meglio questi concetti parlando del ruolo dei Big Data e della affidabilità delle misurazioni al servizio della produzione, individuando i potenziali interlocutori del metrologo in azienda. T_M 75
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HAMAMATSU: GAMMA DI COMPONENTI PER LIDAR
L’introduzione delle recenti innovazioni tecnologiche nella realizzazione di dispositivi per il telerilevamento hanno reso possibile la realizzazione di sofisticati sistemi di misura, sia in ambito industriale sia nel settore automobilistico. Tra i metodi di misura più utilizzati in tali settori, il LIDAR (LIght Detection And Ranging) è riconosciuto come quello più performante dal punto di vista della risoluzione spaziale e della velocità della risposta temporale. Grazie a queste fondamentali caratteristiche si riesce a “mappare” e ricostruire in 3D l’ambiente che ci circonda in maniera dinamica e puntuale. Ciò risulta fondamentale in applicazioni come l’assistenza alla guida di autoveicoli (ADAS - Advanced Driver Assistance Systems) e nei veicoli a guida automatica (AGV – Automated Guided Vehicle). Il LIDAR misura la distanza (TOF) emettendo luce laser su un bersaglio e rilevando il suo riflesso con un fotosensore. Hamamatsu Photonics sviluppa da oltre venti anni componenti per LIDAR. Il lineup di tali prodotti include diodi laser impulsati e una varietà di fotosensori ad alta sensibilità utilizzabili per il rilevamento a corto, medio e lungo raggio mediante sia tecniche rotazionali che scansione oppure “Flash”. Tra le famiglie di fotosensori disponibili possiamo menzionare fotodiodi PIN al Silicio, APD al Silicio, SiPM e InGaAs APD. Inoltre offriamo componenti specifici, come array di fotodiodi PIN o APD integrati con amplificatori di trans-impedenza, ASIC dedicati e specchi miniaturizzati realizzati mediante tecnologie MEMS. La necessità di misurare distanze sempre più elevate, avere tempi di risposta sempre più rapidi e miniaturizzare tali dispositivi ha indirizzato gli sviluppi di Hamamatsu nella ricerca di
soluzioni innovative, portando al rilascio di una serie di nuovi prodotti che rispettassero queste richieste del mercato, tra i quali: Sensori MPPC (Multi Pixel Photon Counting) della serie S13720 che offrono una risposta spettrale nel NIR migliorata, un guadagno di 106 e tempi di risposta dell’ordine delle centinaia di picosecondi; InGaAs APD G14858-0020AA con rumore di buio ridotto (20 nA), bassa capacità ed alta velocità (0.9 GHz); Diodi Laser Impulsati della serie L11854 con emissione a 905nm e che possono raggiungere potenze di picco superiori a i 100W con un duty ratio dello 0.1%; I MEMS Micromirror, disponibili sia in versione 1D che 2D; tali dispositivi possono indirizzare il fascio laser nello spazio con frequenze dell’ordine del KHz e con deflessioni dell’ordine dei 30°. L’integrazione di tali componenti permette la realizzazione di strumenti in grado di effettuare misure di distanza da pochi metri a oltre 250 metri e permettendo risoluzioni di qualche centimetro. I continui e significativi investimenti in ricerca e sviluppo fanno sì che Hamamatsu possa garantire un livello tecnologico sempre ai massimi livelli e tale da poter soddisfare le sempre più ardue sfide nei diversi settori applicativi. La disponibilità a sviluppare e realizzare soluzioni personalizzate rende Hamamatsu il partner ideale anche per i progetti più complessi. Per ulteriori informazioni scrivete a info@hamamatsu.it o visitate il sito www.hamamatsu.com.
LA VOLONTÀ DI RIPRESA SECONDO HEXAGON ITALIA La pandemia e il periodo di lock-down hanno seriamente minato la realtà sociale, economica e industriale del mondo e del nostro Paese. Bruno Rolle, Direttore Generale della Divisione Commerciale Metrologia di Hexagon Italia, riassume in un videomessaggio l’esperienza vissuta durante il lock-down, le iniziative a supporto dei clienti e la ripresa di tutte le attività produttive, commerciali e dei servizi pre e post-vendita. Una dichiarazione di impegno nel ritornare ad essere ancora e più di prima un riferimento primario per i propri clienti, nel rispetto di nuove regole e modalità operative dettate dalla sicurezza, ma con la volontà e l’aggressività necessarie per recuperare prima possibile il terreno perduto. Per ulteriori informazioni: HexagonMI.com. E-mail: commerciale.it.mi@hexagon.com.
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Rubrica a cura di Michele Lanna
La competenza metrologica del personale: una sintesi che può portare lontano “Good order is the foundation of all good thinks” (E. Burke)
Le domande alle quali vogliamo rispondere al termine di questo ciclo di brevi trattazioni sono diverse ma, ritengo, tutte importanti. Innanzitutto è possibile generalizzare e dire che in settori merceologici diversi la cultura metrologica si esprime con terminologie, concetti, modelli simili, al di là ovviamente delle specificità del singolo settore (es. automotive o aeroRIASSUNTO spaziale, dove la normativa applicabiIn questa Rubrica il collega e amico Michele Lanna, esperto di metrologia, le richiede particolari conoscenze)...? taratura, accreditamento industriale, discute aspetti d’interesse per la magE, ancora: è possibile delineare pergior parte degli utenti industriali delle misure, con terminologia semplice e corsi similari, che possano basarsi su immediata, e facendo riferimento alle più importanti e recenti Norme. Scriveuna stessa base di know-how, pur con te a Michele per commentare i suoi articoli e per proporre ulteriori temi di didifferenziazioni legate a specifici amscussione! biti applicativi? E, infine: come tenere sempre aggiornato e accrescere questo bagaglio di PREMESSA so molto rapidi degli obiettivi aziendali conoscenze, misurandone continuae, quindi, dei processi, con imprescin- mente la rispondenza alle esigenze di Dopo aver esplorato in diversi ambiti dibile impatto sulle mansioni coinvolte business? disciplinari il tema della competenza per il loro raggiungimento, richiede metrologica, vogliamo trarre alcune innanzitutto di avere una chiara visioconclusioni, in termini sia di approcci ne dello stato dell’arte e delle necessità LA COMPETENZA DEL PERSONALE seguiti sia di competenze. a breve e medio termine. In uno scenario in cui solo flessibilità e Innanzitutto, possiamo dire – sulla base Dalle interviste riportate nei diversi artiprocessi di adattamento permettono della nostra breve esperienza – che tutti coli sul tema, che sono stati pubblicati alle organizzazioni di fronteggiare le i settori merceologici hanno dovuto o sui precedenti numeri di Tutto_Misure, incertezze e le diverse condizioni dei voluto prendere in considerazione l’esi- emerge innanzitutto che in un processo mercati è evidente che diventa sempre genza di fornire al proprio personale di misura la competenza del personale più importante e strategico riconoscere una base di conoscenza metrologica, non può essere disgiunta dalla compee valorizzare la dimensione dinamica sia perché richiesta dalla normativa tenza espressa dai metodi di prova o a disposizione dell’organizzazione, (volontaria e a volte cogente) applicabi- taratura o ispezione, dalle apparecovvero l’apporto professionale dell’in- le, sia per acquisire vantaggi competiti- chiature e spesso anche dal software dividuo, il capitale intellettuale rappre- vi sui propri competitors in un mercato usato. Quindi il processo di misura è sentato dalle conoscenze e competen- sempre attento alle sfide. Il confronto su da considerare come un insieme coeze (Knowledge base) possedute dalle un mercato globale impone alle azien- rente e composito di componenti, opersone e dalla capacità individuale di de scelte che richiedono l’acquisizione gnuno dei quali porta a innalzare l’aacquisire, governare e applicare tale di maggiori competenze, una marcia in sticella del sapere ed essenzialmente patrimonio. più per sfide che spostano l’asticella del delle applicazioni che possono essere Perdere o non valorizzare adeguata- sapere sempre più in alto. fatte. In tal senso la mia esperienza di mente una risorsa, per una grande, Inoltre le innovazioni tecnologiche consulente mi ha fatto constatare, dumedia o piccola organizzazione, in adottate, in termini di apparecchiature rante i periodi di preparazione all’acmomenti di forte competitività e con di controllo, sono il contraltare della creditamento (sia di laboratori di propochi spazi di azione del mercato, può domanda d’innovazione, che spesso si essere una questione di sopravviven- esprimono con la necessità di nuovi za; agire tempestivamente per ade- processi di controllo e/o di nuove mo- Studio Lanna & Associati – Roma info@studiolanna.it guare il personale a cambiamenti spes- dalità di gestione. METROLOGY FOR EVERYONE In this permanent section of the Journal our colleague and friend Michele Lanna, leading expert in metrology, calibration, accreditation of companies, will discuss topics of interest for the majority of industrial measurement users, in simple and immediate terms, with reference to the most recent Norms. Write to Michele to comment his articles and to propose other subjects!
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va o taratura, sia di organismi d’ispezione), la crescita del know-how posseduto dagli addetti e, nello specifico, anche della competenza, significata come risultato finale derivante dal conseguimento di accreditamenti conferiti da Accredia e dal riuscire a padroneggiare tematiche che in precedenza facevano pensare a entità misteriose e dai contorni non delineati. Un esempio (ma non il solo) è per gli organismi d’ispezione che non sempre avevano chiari concetti quali: incertezza di misura, errore massimo tollerato, per non parlare delle tecniche di raccolta dati e analisi delle tendenze che essi significano. Bisogna dire che la forte spinta registrata in questi anni dal conseguimento di accreditamenti, necessari a poter dimostrare in un mercato competitivo e globale che solo con maggiori competenze si può essere leader, ha accresciuto il vantaggio competitivo a favore di chi l’ha conseguito. In alcuni casi, specialmente in piccole aziende composte da poche persone, l’accrescimento della competenza ha dovuto fare i conti con un basso livello di scolarità (a volte diploma di scuola dell’obbligo), con un sapere derivato esclusivamente dalla pratica quotidiana e da un “saper fare” tramandato nel tempo tra le persone alternatesi nei ruoli svolti; il tutto complicato da contenuti normativi, la cui comprensione non è sempre incoraggiata da conoscenze e competenze pregresse adeguate. La ricerca del tecnicismo, della scorciatoia offerta dal “magico software” che risolve tutti i problemi sono stati l’antidoto a un incremento della competenza. Fatta questa premessa, rispondiamo alle domande che in precedenza ci siamo posti. La risposta alla prima domanda ci porta a considerare la metrologia e le sue applicazioni come un’invariante alle esigenze del laboratorio o dell’organismo d’ispezione. Non è così. La competenza metrologica deve essere dosata con cura e attenzione alle specifiche esigenze, tenendo conto attentamente del know-how posseduto, dell’iter curricolare del personale che opera nel laboratorio o nell’organismo d’ispezione. Considerare e misurare questa T_M 78
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competenza in relazione alle sfide da affrontare rappresenta il primo passo, che è quello di porsi nei confronti delle novità (tali sono le sfide che ci vengono richieste) con uno spirito cartesiano, che porta a condividere diverse massime del grande filosofo (dal “dubbio che cresce con la conoscenza”, “lo spirito umano, riflettendo su se stesso, conosce di non essere altro che una cosa che pensa” al “penso dunque esisto”, ecc.) La condivisione di questi pensieri ci porta innanzitutto a condividere un pensiero relativo alla natura incessantemente evolutiva del sapere necessario per il business. Nell’affrontare il tema metrologico le aziende di settori merceologici diversi si sono presentate un po’ in “ordine sparso”: quelle che hanno esigenze di conformarsi alla cogenza per poter operare hanno dovuto recepire rapidamente concetti nuovi e adottarli nei controlli svolti sul prodotto. In tal senso, il settore sanitario, sia nella gestione ospedaliera sia nella produzione di farmaci complessi nella composizione e nelle interazioni tra le sostanze componenti, ha dovuto adottare prontamente direttive e modalità operative in grado di dare risposta a una cogenza prevalente rispetto alla volontarietà. Nei settori industriali della produzione di grande serie, anche in presenza di organismi di controllo (es. ENAC per il settore aeronautico) che esercitano un ruolo indispensabile per assicurare l’applicazione di metodi e criteri di controllo codificati da norme o regolamenti, c’è spazio per l’espressione di una competenza e know-how posseduto, derivante dalla valenza della risorsa umana. In metrologia, nelle ultime decadi si sono fatti passi da gigante, sia per l’arricchimento tecnico e gestionale di contenuti che prima erano assenti o poco significati, sia per le spinte dettate dalla tecnologia utilizzata per le prove e tarature, il tutto complicato da settori che hanno richiesto applicazioni nuove e utilizzano tecnologie a volte rivoluzionarie. Un esempio della necessità di ritagliare su misura gli interventi metrologici da fare può essere quello della sanità: per un anestesista di sala operatoria può essere ridondante fare
corsi dettagliati di metrologia, ma non lo è certo delineare vademecum operativi sul corretto utilizzo delle apparecchiature e nel loro interno inserire concetti di metrologia utili all’uso. Per la trattazione del tema delle competenze metrologiche sono entrato in contatto con tante aziende diverse, che mi hanno dimostrato come il tema della competenza sia stato messo al centro delle strategie aziendali, costruendo percorsi mirati in grado di elevare la “cultura” aziendale, consentendo al personale, attraverso percorsi formativi specifici, di allargare il proprio orizzonte di conoscenza. In tal senso le conoscenze metrologiche richieste a gran parte del personale possono costituire il fattore di differenziazione e arricchimento, utile a vincere le sfide. In termini generali potremmo dire che la competenza del personale sta assumendo una valenza sempre più significativa, a causa della “rarefazione” della risorsa umana all’interno delle organizzazioni e della conseguente polivalenza in termini di specializzazioni, conoscenze e abilità richieste dalle aziende. Ciò è vero in un numero crescente di schemi di certificazione, guidati dalle ISO 9001 nell’edizione 2015, che ha dato nuovo impulso e nuova linfa al personale che opera all’interno di un’organizzazione, richiedendo per essi la conoscenza, la capacità di applicazione e la dimostrazione di risultati adeguati alle attese e ai requisiti normativi, questi ultimi sempre più stringenti. Tutte le norme della serie 17000, con in testa la UNI CEI EN ISO/IEC 17025, fin dalla prima edizione titolavano nel lontano novembre del 2000: “Requisiti generali per la competenza dei laboratori di prova e taratura”, fino ad arrivare all’ultima edizione del 2018 con lo stesso titolo, anche se con ampliamenti relativi alla competenza e non solo. La norma UNI CEI EN ISO/IEC 17020 del 2012 sostituisce l’edizione del 2004 e titola: “Requisiti per il funzionamento dei vari tipi di organismi che eseguono ispezioni”. Anch’essa specifica i requisiti per la competenza degli organismi che effettuano ispezioni e per l’imparzialità e coerenza delle loro
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fettuazione degli audit interni e formano i valutatori di sistemi di gestione, in accordo all’IATF 16949 del 2016 danno molta importanza agli aspetti metrologici trattati con completezza e dovizia di dettagli nella Guida MSA. Non tutti i settori merceologici hanno ritenuto di elaborare guide così complete e chiare per la gestione dei requisiti metrologici, sia perché alcuni settori hanno approcciato da poco il tema e la cultura metrologica non è ancora ritenuta significativa per la gestione, sia perché non si è ritenuto che l’impatto possa coinvolgere molte aziende e personale. Comunque, l’importanza attribuita ai requisiti metrologici non è da ritenere elevata solo se imposta da norme (peraltro volontarie) ma anche quando tali requisiti siano ritenuti indispensabili a un’efficace gestione. Quanto alla possibilità di delineare percorsi similari per appartenenti a settori merceologici diversi, la risposta è senz’altro positiva. Lo testimonia la presenza ai corsi organizzati da tanti organismi di certificazione, enti di ricerca, ecc. che indirizzano tipologie di corsi standard a una pluralità di soggetti fruitori. Certamente queste iniziative formative creano cultura metrologica, che però deve essere supportata da una volontà e capacità delle aziende alle quali i discenti appartengono di migliorare le competenze. Quindi la base di know-how può essere la stessa, ma le applicazioni che vengono fatte possono rendere attuabile l’acquisizione di una maggiore competenza. Qui ritorna la domanda di sempre, quando parliamo di formazione: quanto la formazione deve essere “fitness for use” e quindi facilmente assimilabile per produrre risultati, il più possibile rapidi? La nostra mente impiega certamente un tempo per assimilare concetti nuovi, riconsiderandoli alla luce della propria realtà operativa. Ma sta anche all’”intelligenza” del discente, ma soprattutto dell’azienda nella quale opera, che è chiamato a riconsiderare quanto appreso alla luce delle proprie esigenze personali e del proprio business, ritagliando sulla propria misura concetti e aspetti che, da generali, devono diventare specifici. Quindi, ben vengano i corsi di forma-
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attività d’ispezione”. E ancora la UNI CEI EN ISO/IEC 17065 “Requisiti per organismi che certificano prodotti, processi o servizi”. È un documento che stabilisce i requisiti che un organismo di certificazione deve soddisfare per dimostrare di operare in modo competente, coerente e imparziale”. Abbiamo citato queste tre norme non a caso: esse sono infatti richiamate nel decreto legislativo n° 93/2017, emesso dal MISE e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 20.06.2017 n° 141, che titola: “Regolamento recante la disciplina attuativa della normativa sui controlli degli strumenti di misura in servizio e sulla vigilanza sugli strumenti di misura conformi alla normativa nazionale e europea”. Questo documento costituisce, insieme alla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17020 e agli altri requisiti cogenti applicabili, il “faro” e la guida per sviluppare la competenza del personale che opera negli organismi d’ispezione. La risposta alla seconda domanda (“è possibile delineare percorsi similari, che possano basarsi su una stessa base di know-how, pur con differenziazioni legate ad ambiti applicativi specifici?”) si collega a quanto già detto in precedenza. Ogni settore, ogni norma che definisce criteri applicativi specifici declina i principi metrologici adattandoli alle specificità applicative del proprio settore di appartenenza: il settore automotive, con l’AIAG (ad esempio) ha elaborato una guida che è un vero compendio di metrologia, ma adattato alle esigenze del settore automotive: l’MSA (Measurement System Analysis), un compendio di oltre 200 pagine nel quale vengono spiegati i principali concetti di metrologia adottabili da aziende del settore, con particolare riferimento alla produzione di grande serie. Vengono spiegati i principi del GR&R (Gauge Repeatability & Reproducibility), ma anche le tecniche per la stima dell’incertezza di misura, in riferimento alla GUM (Guide on Uncertainty of Measurement) e può essere considerato un punto di riferimento per coloro che operano in questo settore merceologico. L’AIAG e gli Organismi nazionali che erogano corsi di formazione sulla norma o per l’ef-
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zione che espongono concetti di carattere generale, ma solo se sono supportati dalla capacità di valorizzare quanto appreso, attraverso patrimonializzazioni mirate. Ed infine l’aggiornamento delle competenze perché possano essere sempre idonee alle esigenze di business proprie o dell’azienda nella quale si opera. La scienza, la tecnologia e quindi le norme che ne veicolano le applicazioni, sono in continua evoluzione; continuamente nella nostra operatività ci dobbiamo porre la domanda se quella sia la norma più aggiornata per la trattazione dello specifico argomento, se il metodo di prova o taratura sia quello corretto; e ancora se la tecnologia utilizzata per l’effettuazione delle prove sia quella idonea per l’ottenimento dei risultati voluti, ecc. Tutto ciò ci porta a riconsiderare continuamente i nostri livelli di competenza, la loro adeguatezza, la loro necessità di riconsiderarla, perché altri (magari nostri competitors) sono più avanti di noi. Competere significa misurarsi, scoprire gli aspetti migliorabili e agire su questi, facendo magari uno sforzo in più. Fin qui PAROLE, giuste certamente, ma che non sempre si coniugano con la realtà. Senza polemica, constato la dispersione di competenze nel mondo industriale. Proprio ieri mi ha telefonato un collega che lavora in una grande azienda italiana e, all’età di 60 anni, dopo aver ricoperto ruoli significativi assunti con responsabilità e impegno, è stato messo in mobilità. Ciò mi porta a farmi alcune domande, che tutti noi ci poniamo: quanto è costata quella risorsa e la formazione della sua competenza? Era, è giusto fare un miope calcolo aritmetico perché i bilanci possano quadrare? Dimentichiamo che in questo modo si commettono, a mio modesto avviso, due errori: il primo interno all’azienda, che si impoverisce di un know-how faticosamente acquisito e costruito in un lungo arco di tempo, senza un turnover adeguato che permetta almeno un “passaggio del testimone”, così da non far disperdere competenze indispensabili al proprio business; il secondo mette in evidenza che si disattendono tante prospettive di T_M 79
crescita per le aziende, le quali rinunziano a intraprendere nuovi iter o percorsi di crescita. In Italia assistiamo – a ogni crisi (purtroppo cicliche) – a un depauperamento di risorse in tanti settori, specialmente in quelli ad alta tecnologia. È un’emorragia costante, che inaridisce il nostro mondo industriale rendendolo poco ricettivo a quanto di nuovo si propone alle imprese da parte del mercato esterno. La risorsa umana è sempre più rarefatta e quindi critica all’interno delle imprese, ma invece d’investire su di essa in modo costante e con tenacia, si fa a volte a gara a liberarsene quanto più rapidamente possibile. Insieme a questa perdita di risorse è doveroso menzionare anche l’altrettanto devastante perdita dovuta alla fuga di cervelli all’estero. Dopo aver investito per oltre 20 anni in un giovane, dalla scuola dell’obbligo fino al conseguimento di una laurea o di un master, assistiamo inermi alla sua fuga all’estero, dove spesso trova condizioni di vita lavorativa migliori delle nostre, con remunerazioni e prospettive di carriera più allettanti. Mi limito qui solo a constatare con tristezza questa peculiarità del nostro tempo, senza presumere di avere la benché minima soluzione al problema. Quanto è costata una risorsa sulla quale il sistema scolastico ha investito per così lungo tempo? Il tutto aggravato dal fatto che non c’è un inserimento nel nostro tessuto produttivo di personale proveniente da altre nazioni. Forse andrebbero rimesse al centro della nostra attenzione le risorse umane e le competenze necessarie per il business. Bisogna riscoprire Pareto e constatare che in una scala di priorità la risorsa umana è ora più che mai da mettere sul piedistallo della crescita e non considerarla come un orpello che ne appesantisce la gestione! CONCLUSIONI
Queste brevi riflessioni ci portano a riscoprire con occhio nuovo e diverso la competenza del personale, elemenT_M 80
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to imprescindibile per ogni innovazione. Ogni azienda, ma anche il settore pubblico che è chiamato a esprimere un crescente livello di competenza, dovrebbe porsi la domanda su come poter migliorare quella del proprio personale, come aumentare il valore aggiunto derivante dal proprio business, come coniugare le skills del personale con le prospettive presenti e future, facendo “misurazioni” accurate che portino le aziende ad accrescere le proprie performance, modificando atteggiamenti nei confronti della risorsa umana. Troppe volte ho sentito dire all’interno delle aziende che la risorsa umana è al centro dell’attenzione dell’impresa e il propulsore dello sviluppo, ma troppe volte ho constatato la presa di decisioni diametralmente opposte a percorsi di crescita e di miglioramento delle performance. Juran aveva teorizzato – nella sua lunga vita professionale e nei suoi libri – il concetto del miglioramento continuo, che dovrebbe svilupparsi secondo una spirale che iterativamente si ripropone nel tempo, permettendo all’impresa di posizionarsi, al termine di ogni ciclo, a un punto di ripartenza più alto, innalzando l’asticella del sapere e del know-how posseduto. È l’auspicio con il quale voglio chiudere questa breve riflessione, con la speranza che10511, la metrologia Caratteri 0 Figure, 0 Tabelle possa rappre-
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DOMANDE
sentare un utile propulsore per la crescita. BIBLIOGRAFIA
[1] UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2018 Requisiti generali per la competenza dei laboratori di prova e taratura. [2] UNI CEI EN ISO/IEC 17020:2012 Valutazione della conformità – Requisiti per il funzionamento di vari tipi di organismi che eseguono ispezioni. [3] UNI CEI EN ISO/IEC 17065:2012 Valutazione della conformità – Requisiti per organismi che certificano prodotti, processi e servizi. [4] UNI EN ISO 9001:2015 Sistemi di gestione per la qualità – Requisiti. [5] Shyam Bhatawdekar – Competency Management (Competency Matrix and Competencies) Paperback – April 7, 2015. [6] S. Sanghi – The Handbook of Competency Mapping: Understanding, Designing and Implementing Competency Models in Organizations 2nd Edition – Amazon. [7] G. Sandrone – La competenza personale tra formazione e lavoro – Studium Edizioni. [8] S. Spencer, L.M. Spencer – Competenza nel lavoro – Modelli per una performance superiore – F. Angeli. [9] J L. Bucher “The Metrology Handbook” Second Edition – ASQ Quality Press.
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Rubrica a cura di Nicola Dell’Arena
17025 Presentazione dei risultati Terza parte: contenuto del documento finale COMMENTS ON STANDARDS: UNI CEI EN ISO/IEC 17025 A great success has been attributed to this interesting series of comments by Nicola Dell’Arena to the UNI CEI EN ISO/IEC 17025 Standard. RIASSUNTO Prosegue con successo l’ampia e interessante serie di commenti di Nicola Dell’Arena alla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025. In questo numero continuiamo a parlare della presentazione dei risultati.
GENERALITÀ
Il paragrafo 7.8.2.1, come già detto, indica, nel minimo dettaglio, tutte le informazioni che il documento finale deve obbligatoriamente riportare. Il paragrafo è unico e non presenta sotto paragrafi. Per comodità d’illustrazione e per meglio collegare i punti trattati ai requisiti aggiunti da Accredia, aggiungo alcuni punti, avvisando però il lettore che nulla hanno a che fare con i singoli punti considerati dalla norma. Sia per i laboratori di prova sia per quelli di taratura Accredia prescrive, oltre alla classica “si applica il requisito di norma”, requisiti aggiuntivi senza riportare i riferimenti ai singoli punti, anche se per l’argomento trattato si può facilmente risalire all’alinea a cui dev’essere applicato. Per i laboratori di prova due requisiti sono generali e non si possono riferire ad alcuna alinea. Per i laboratori di taratura viene aggiunto un requisito generale: “si applicano le indicazioni riportate nel documento IO-09-DT”. RIFERIMENTI
Per quanto riguarda il punto 7.8.1.2 a): “un titolo (per esempio Rapporto di prova, certificato di taratura o Rapporto di campionamento)” non ho alcun
temporanee; sedi mobili) l’applicazione del requisito è facile e semplice: basta riportare, all’inizio o alla fine del rapporto, il luogo dove si è effettuata la prova con la frase “la prova è stata effettuata nel…”. All’ alinea 7.8.1.2 d) si legge: “una univoca identificazione che permetta di riconoscere tutte le parti che lo compongono come parti integranti del rapporto completo, e una chiara identificazione della fine del rapporto”. Il requisito richiede una chiara e univoca identificazione. A mio parere non serve commentare, perché ritengo fuorviante il motivo per cui bisogna inserire quanto richiesto. L’identificazione è fatta con una sigla che può essere numerica o alfanumerica. Il requisito “una chiara identificazione della fine del rapporto” può essere ottemperato in tre modi: 1) firma alla fine del rapporto; 2) indicazione del numero di pagina e del numero totale di pagine; 3) data di emissione. Viceversa la firma elettronica, oggi utilizzata, può essere apposta in qualsiasi parte del documento e quindi non ci permette, di per sé, di giudicare se il rapporto sia completo. Il secondo metodo, non previsto in questo paragrafo della norma, spesso non viene utilizzato e quindi, in assenza delle indicazioni perviste da questo metodo, non si può dire se il rapporto sia completo né se tutte le parti del rapporto siano parti integranti. La data di emissione, inserita alla fine del rapporto, indica che il rapporto è finito ed è completo. Tuttavia la data non è sempre riportata alla fine, per cui anche in questo caso nasce il dubbio se il rapporto sia completo. Sarebbe opportuno imporre a tutti i
particolare commento. Osservo solo che in questi giorni mi è capitato di leggere un documento di analisi del sangue, redatto da un laboratorio certificato, che non riporta nessun titolo. All’alinea 7.8.1.2 b) si legge: “il nome e l’indirizzo del laboratorio”. Tutto semplice. All’alinea 7.8.1.2 c) si legge: “il luogo di esecuzione delle attività di laboratorio, comprese quelle effettuate presso il cliente o in siti al di fuori delle sedi permanenti del laboratorio, o in sedi temporanee o mobili dello stesso”. Questo requisito dimostra che, a volte, quando si cambiano le cose si perde chiarezza. Infatti, la versione precedente recitava “se differente dall’indirizzo del laboratorio” e spiegava meglio quando applicarlo. Però vediamo alcuni possibili casi pratici. Il laboratorio ha diverse sedi, nella stessa città, e non tutte accreditate: in questo caso è doveroso riportare il luogo. Il laboratorio ha diverse sedi, in diverse città, e non tutte accreditate: in questo caso è superfluo riportare il luogo perché l’indirizzo è esaustivo. Nell’indirizzo con l’unica sede è compreso il luogo, mentre nell’indirizzo con più sedi può essere compreso il luogo di esecuzione e, se non fosse compreso, occorrerebbe riportare anche la sede. Former: Responsabile Qualità - ENEA Nei casi indicati dalla norma (cliente; Casaccia - RETIRED siti fuori dalle sedi permanenti; sedi ndellarena@hotmail.it T_M
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laboratori d’inserire la firma alla fine del rapporto o di contrassegnare ciascuna pagina con il numero di pagina e il numero totale di pagine. La necessità d’identificare il rapporto non è motivata da quanto riportato dalla norma, ma trova migliore motivazione in prospettiva futura per garantire la rintracciabilità sia del laboratorio sia del cliente e, inoltre, per identificare in maniera chiara e univoca che quel rapporto è riferito solo a quel cliente e a quella prova. All’alinea 7.8.1.2 e) si legge: “il nome e i recapiti del cliente”. Nulla da eccepire. Tutto semplice da applicare POSIZIONE DI ACCREDIA SUI RIFERIMENTI
Sia per i laboratori di prova sia per quelli di taratura Accredia non prescrive requisiti aggiuntivi. OGGETTO
porre a prova/taratura. All’alinea 7.8.2.1 g) si legge: “la descrizione, l’identificazione univoca e quando necessario le condizioni dell’oggetto”. Conviene suddividere questo requisito in due parti. La prima parte: la descrizione e l’identificazione. Se esistono, è opportuno riportarle entrambe. Ad esempio: manometro n° 77110. Quando non esiste un codice d’identificazione, il laboratorio può attribuirne uno proprio. Per oggetti che presentano problemi d’identificazione si riporta solo l’oggetto. La seconda parte: le condizioni dell’oggetto. È necessario e importante descriverne le condizioni, soprattutto quando le stesse, all’arrivo dell’oggetto in laboratorio, non sono buone. In questi casi bisogna avvertire immediatamente il cliente dello stato in cui l’oggetto è arrivato. Naturalmente bisogna riportare nel rapporto la condizione esatta in cui l’oggetto è arrivato in laboratorio. In casi estremi si deve iniziare l’iter della non conformità. All’alinea 7.8.2.1 h) si legge: “la data di ricevimento del(gli) oggetto(i) sottoposto(i) a prova o taratura, e la data
del campionamento, quando questa è critica per la validità e l’utilizzo dei risultati”. Questa alinea parla di date che risultano semplici da riportare. Bisognerebbe però stabilire chi decide la criticità del campionamento. All’alinea 7.8.2.1 l) si legge; “una dichiarazione attestante che i risultati si riferiscono solo agli oggetti sottoposti a prova, taratura o campionamento”. In tutta franchezza, non riesco a capire a cosa serva questa dichiarazione. Peraltro, non la trovo sui rapporti di laboratori certificati. Visto che la norma la prescrive e che il punto è di facile applicazione, tale dichiarazione deve essere inserita nel rapporto. Si può ovviare alla dichiarazione esplicita riportando il codice d’identificazione dell’oggetto sottoposto a prova. POSIZIONE DI ACCREDIA SULL’OGGETTO
Sia per i laboratori di prova sia per quelli di taratura Accredia non prescrive requisiti aggiuntivi e ritengo corretta questa posizione.
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In questo punto commento tre alinee che si riferiscono all’oggetto da sotto-
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COMMENTI ALLE NORME
NUOVA TERMOCAMERA COMPATTA CON CONNETTIVITÀ CLOUD Progettata per i settori costruzioni, produzione e utility, carica istantaneamente le immagini nel cloud FLIR Systems, Inc. ha annunciato la termocamera compatta FLIR C5, che integra la nuova connettività cloud FLIR Ignite™ e funzioni Wi-Fi, progettata per i settori manutenzione di edifici, produzione e utility. È una termocamera in formato tascabile, dotata di strumenti che facilitano la condivisione e riducono i tempi diagnostici per verifiche elettriche, ingegneria meccanica, ispezione di case ed edifici, controlli energetici e imprese. La C5 è la prima termocamera FLIR Cx-Series a offrire la soluzione cloud FLIR Ignite. La connessione Wi-Fi consente di caricare, archiviare ed eseguire il backup di immagini e video
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direttamente su FLIR Ignite. I dati possono essere gestiti e inviati via email da qualsiasi dispositivo mobile o computer desktop. La centralizzazione di tutte le immagini e i video in un unico contenitore agevola e facilita la condivisione dei dati con il proprio team e la creazione di rapporti per i clienti. Il sensore termografico FLIR Lepton® e la tecnologia MSX® (Multi-Spectral Dynamic Imaging), brevettata da FLIR, che sovrappone i dettagli visibili sulle immagini termiche per creare un’immagine nitida, consentono di individuare immediatamente i problemi non visibili a occhio nudo.
“FLIR C5 aiuta i professionisti a risolvere i problemi più rapidamente e in sicurezza guidandoli verso l’origine dei problemi, tra cui guasti elettrici, fusibili surriscaldati, dispersioni termiche, problemi idraulici e umidità” afferma Rickard Lindvall, General Manager, Solutions Line of Business di FLIR. “La C5 è compatta, di dimensioni ideali per essere portata in tasca o nella borsa degli attrezzi ed essere sempre pronti a ispezionare celermente”. Per saperne di più: www.flir.com/C5.
STORIA E CURIOSITÀ
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Domenico Mirri
Le misure nell’Università di Bologna Uno dei primi corsi di Misure Elettriche in Italia
ABSTRACT This article continues the series of short articles exploring the history, both antique and recent, of the courses of Electrical and Electronic Measurement taught at the Italian universities. This issue covers the history of Measurements at the University of Bologna.
L’EPOCA DI VITTORIO MÒDONI E GIAN PAOLO DORE
Nell’A.A. 1953-54 S. Basile diventa Professore di Ruolo di Elettrotecnica e viene nominato V. Mòdoni Professore Incaricato di Misure Elettriche. NelRIASSUNTO l’A.A. successivo viene introdotto nel Questo articolo continua la serie di brevi articoli sulla storia, sia più antica sia secondo anno il corso complementare recente, dei corsi di Misure Elettriche ed Elettroniche tenuti nelle Università ita- di Misure Elettriche, tenuto da V. liane. Su questo numero parliamo della storia delle Misure all’Università di Mòdoni, mentre nel terzo anno sono Bologna. previsti due corsi complementari, uno di Misure sulle Macchine tenuto da V. LA FASE INIZIALE DELLE MISURE volontari di Misure Elettriche Vittorio Mòdoni e uno di Misure in Alta FreELETTRICHE CON STEFANO BASILE Mòdoni e Gian Paolo Dore. Il primo quenza tenuto da G.P. Dore. V. Mòdodiventa Assistente di ruolo nel 1949 e ni diventa libero docente di Misure il 27/12/1954. Nel 1955 viene pubbliNell’A.A. 1936-37 viene introdotto, il secondo nel 1951. cato il libro “Misure Elettriche” con la per la prima volta, nella sottosezione Casa Editrice Patron: la prima parte, Elettrotecnica del Corso di Laurea in scritta da V. Mòdoni, è dedicata agli Ingegneria Industriale della Facoltà di Strumenti di Misura, la seconda parte, Ingegneria di Bologna un corso semescritta da G.P. Dore, riguarda i Metodi strale di Misure Elettriche, tenuto da di Misura. È il terzo libro italiano dediStefano Basile (libero docente di Eletcato alle Misure Elettriche, dopo quello trotecnica) in qualità di professore indi A. Barbagelata, pubblicato quattro caricato. Sono previste quattro ore di anni prima a Milano, e quello di S. lezioni teoriche settimanali e due ore di Basile. Il libro di V. Mòdoni e G.P. esercitazioni sperimentali. Il programDore, molto ampio e dettagliato, si proma è molto sintetico e riguarda i pone di offrire al lettore un quadro ordiseguenti argomenti1: Unità di Misura, nato e completo della materia, mettenCampioni, Strumenti di Misura, Metodi do in evidenza tutti gli argomenti di Misura, Valvole termoioniche, Misusecondo un ordine logico. Può meravire Meccaniche. Sono previste ben gliare che, dopo pochi anni dalla nadieci prove sperimentali sulle macchiscita di questa disciplina, venga pubne e sugli impianti. Nell’A.A. 1938-39 blicato un libro che presenta in tutta la il corso, tenuto sempre da S. Basile, disua complessità i molteplici problemi venta annuale con tre ore teoriche settiposti dalla sperimentazione e come manali e due ore di esercitazioni speriessi devono essere affrontati. È curioso mentali. Il programma del corso divennotare che nella bibliografia non ta molto più ampio e dettagliato; evivenga citato il libro di S. Basile; evidendentemente S. Basile ha approfondito temente i loro rapporti non erano idilla materia e nell’anno 1945 pubblica il liaci. libro “Lezioni di Misure Elettriche” con Nel 1958 G.P. Dore diventa libero la Casa Editrice Cedam, il cui frontedocente in Misure Elettriche. Nell’A.A. spizio è riportato in Fig. 1. Nell’A.A. 1947-48 S. Basile diventa Professore Straordinario di Misure Elettriche; probabilmente è il primo professore ordiUniversità di Bologna nario di Misure in Italia. Nell’A.A. sucFigura 1 – Il frontespizio del libro domenico.mirri@unibo.it cessivo compaiono come Assistenti di Misure Elettriche di Basile T_M
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1959-60 Luciano Simoni e Mario Gasparini vengono nominati assistenti straordinari di Misure Elettriche, il primo con V. Mòdoni e il secondo con G.P. Dore. Nell’A.A. 1960-61 il biennio entra a fare parte della Facoltà di Ingegneria e la durata degli studi diventa pertanto di cinque anni. I corsi di laurea diventano sette: Civile (con al quinto anno le sezioni Edile, Idraulica, Trasporti), Meccanica, Elettrotecnica, Chimica, Mineraria, Elettronica, Nucleare. V. Mòdoni e G.P. Dore sono professori incaricati di Misure Elettriche rispettivamente nel corso di laurea in Elettrotecnica e nel corso di laurea in Elettronica. Nell’A.A. 1963-64 vengono nominati assistenti incaricati Alberto Burchiani e Antonio Menchetti, il primo con V. Mòdoni e il secondo con G.P. Dore. V. Mòdoni diventa professore straordinario di Misure Elettriche; nell’A.A. successivo Mario Rinaldi diventa assistente incaricato con V. Mòdoni. Nell’A.A. 1965-66 anche G.P. Dore diventa professore straordinario di Misure Elettriche (il padre, Paolo Dore professore di Topografia e per molti anni Preside della Facoltà, era appena andato in pensione; era questa una condizione necessaria affinché il figlio potesse diventare professore di ruolo nella stessa Facoltà, anche se non nello stesso insegnamento); L. Simoni assume l’incarico di Tecnologie Elettriche nel corso di laurea in Elettrotecnica (corso introdotto inizialmente da V. Mòdoni) e proseguirà la sua carriera nelle Tecnologie Elettriche dando origine a una scuola di Tecnologie Elettriche. Nell’A.A. 1966-67 diventa assistente incaricato Gaetano Iuculano con G. P. Dore; Domenico Mirri (professore di ruolo nell’Istituto Tecnico Industriale Corni di Modena) viene invece nominato assistente volontario di Misure Elettriche, sempre con G. P. Dore. Nell’A.A. 1968/69 G.P. Dore si trasferisce, con i suoi Assistenti, all’Istituto di Elettronica da poco istituito; inoltre assume anche l’incarico del nuovo corso di Metodi di Osservazione e Misure previsto nel secondo anno del Corso di Laurea in Elettronica; l’introduzione di questo corso viene giustificata con la necessità dell’impiego di procedimenti T_M 84
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STORIA E CURIOSITÀ
statistici, e quindi della conoscenza del calcolo delle probabilità, nell’ambito della misura delle grandezze fisiche e, più in generale, dell’osservazione di fenomeni naturali2. L’assistente di G.P. Dore per questo corso è G. Iuculano. Nell’A.A. 1970/71 Renato Sasdelli viene nominato assistente incaricato con V. Mòdoni Negli anni settanta viene affidato un incarico di insegnamento a tutti gli assistenti di Misure Elettriche (ad esempio viene sdoppiato il corso di Misure Elettriche per Elettronici e dato l’incarico a M. Gasparini). Nascono anche in Italia numerose nuove Facoltà di Ingegneria nelle quali gli insegnamenti vengono affidati normalmente ad assistenti di altre Facoltà di Ingegneria già esistenti. Ad esempio nell’A.A. 1972/73 A. Menchetti viene nominato professore incaricato di Misure Elettroniche nella Facoltà di Ingegneria di Ancona; nell’A.A. successivo D. Mirri, il quale ha pubblicato assieme a M. Gasparini il libro “Dispositivi e Circuiti Elettronici” che verrà completato in due volumi, viene nominato professore incaricato di Elettronica Applicata nella stessa Facoltà. L’esperienza nella Facoltà di Ingegneria di Ancona nella sua fase iniziale, dove insegnavano docenti provenienti da diverse Università (Milano, Bologna, Roma), è stata molto interessante e stimolante, non soltanto perché si incontravano persone provenienti da diverse Facoltà di Ingegneria e impegnate in discipline diverse tra loro, ma anche perché a essi era affidata la gestione della Facoltà, che formalmente era guidata da un Comitato Tecnico costituito da tre professori di ruolo provenienti dalle Università di Napoli, Roma, Bologna. Essendo tutti questi docenti allo stesso livello (professori incaricati) non esisteva nessuna differenza tra loro; quindi il dibattito su tutti i problemi della Facoltà era ampio e stimolante. Inoltre, nessuno aveva la famiglia ad Ancona per cui ci si ritrovava assieme anche a cena, dove continuava la discussione sui problemi della Facoltà. Nell’A.A. 1975/76 A. Menchetti ritorna a Bologna e viene sostituito ad Ancona da Stefano Pirani. Il 4 aprile del 1976 muore V. Mòdoni e, su pro-
posta di G.P. Dore, M. Rinaldi viene nominato suo successore in Misure per Elettrotecnici. Questa decisione di Dore (presa dopo avere molto riflettuto, come ci disse) venne interpretata da A. Burchiani (che era l’allievo prediletto di Mòdoni e aveva svolto una intensa attività di ricerca nelle misure sulle macchine elettriche) come un giudizio negativo nei suoi confronti e decise di passare a tempo parziale per intraprendere una carriera professionale negli impianti elettrici limitando la sua presenza in Facoltà alle sole lezioni. L’EPOCA DEGLI ALLIEVI DI V. MODONI E G.P. DORE
Nell’A.A. 1976/77 G. Iuculano si trasferisce nella Facoltà di Ingegneria di Firenze e dà origine a una scuola di Affidabilità e Controllo di Qualità nell’ambito delle Misure Elettriche. Nell’A.A. successivo D. Mirri viene nominato assistente straordinario di Misure Elettriche col Prof. G.P. Dore e si trasferisce da Ancona a Bologna come professore stabilizzato. Alla fine di dicembre del 1978 muore improvvisamente anche G.P. Dore. A. Menchetti assume l’incarico di professore incaricato di Misure Elettriche nel corso sdoppiato con M. Gasparini per il corso di laurea in Elettronica. Nell’A.A. 1980/81 M. Rinaldi diventa professore straordinario di Misure Elettriche per Elettrotecnici. Nell’A.A. 1981/82 A. Menchetti e A. Burchiani diventano professori associati di Misure Elettriche. M. Rinaldi assume l’incarico di professore di Misure Elettriche per il corso di laurea in Elettronica (sdoppiato con A. Menchetti), A. Burchiani assume l’incarico di Misure Elettriche per il corso di laurea di Elettrotecnica e M. Gasparini quello di Complementi di Misure Elettriche nello stesso corso di laurea. Nell’A.A. 1982/83 Stefano Pirani diventa Ricercatore di Misure Elettriche. Nell’A.A. 1984/85 R. Sasdelli e D. Mirri diventano Professori Associati di Misure Elettriche; nell’A.A. successivo D. Mirri assume l’incarico di Misure Elettroniche per il corso di laurea in Elettrotecnica e R. Sasdelli quello di
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Misure Elettroniche e Pier Andrea Traverso Ricercatore di Misure Elettriche. Vengono attivati i nuovi corsi di laurea (durata triennale) e di laurea specialistica (durata biennale) in sostituzione dei vecchi corsi di laurea. Nell’Ingegneria Informatica e in quella dell’Automazione scompare il corso di Misure Elettroniche; nell’Ingegneria Elettronica il corso di Misure Elettroniche diventa un corso a scelta del terzo anno. G. Pasini diventa Professore Associato di Misure Elettriche e assume l’incarico di Misure Elettroniche a Cesena per il corso di laurea in Ingegneria Elettronica per l’Energia e l’Informazione succedendo ad A. Menchetti. L. Peretto assume l’incarico di Affidabilità e Controllo di Qualità nei tre corsi di laurea dell’Informazione. Nell’A.A. 2002/03 Paola Rinaldi prende servizio come Ricercatore del Gruppo Misure. Nell’A.A. 2003/04 L. Peretto diventa Professore Associato. Nell’A.A. 2004/05 P.A. Traverso assume l’incarico di Misure Elettroniche a Cesena. Nell’A.A. 2005/06 P. Rinaldi assume l’incarico di Qualità e Affidabilità per sistemi ICT L a Cesena. L. Peretto assume l’incarico di Misure per la Conformità e l’Affidabilità per il corso di laurea in Ingegneria Gestionale. M. Rinaldi ha assunto anche i seguenti incarichi nel tempo: Pro Rettore all’Università di Bologna, Presidente del Cineca e dell’AEIT, Presidente del GMEE nel triennio 1986-1989. L’EPOCA MODERNA
Nell’A.A. 2008/09 D. Mirri va in pensione, mantenendo però l’incarico, a titolo gratuito, di Strumentazione Elettronica di Misura. Lo sostituisce in Misure Elettroniche P.A. Traverso. Nell’A.A. successivo anche M. Rinaldi e A. Burchiani vanno in pensione. Roberto Tinarelli diventa Ricercatore del Gruppo Misure. Nell’A.A. 201011 G. Pasini assume l’incarico di Misure Elettriche e Laboratorio per il corso di laurea in Elettrotecnica e L. Peretto quello di Strumentazione Elettronica di Misure per il Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Elettrica. Nell’A.A.
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Misure e Regolazione degli Impianti Elettrici. A. Menchetti assume l’incarico del corso sdoppiato di Metodi e Osservazioni di Misure e D. Mirri assume anche l’incarico di Misure Elettriche del corso di laurea in Elettronica (corso sdoppiato con M. Rinaldi). M. Gasparini va in pensione. Il corso di R. Sasdelli, che comprende anche numerose esercitazioni, è volto ad approfondire la conoscenza delle Macchine Elettriche e degli Impianti Elettrici da un punto di vista sperimentale. Nell’A.A. 1990/91 A. Menchetti lascia Metodi e Osservazione di Misure e ritorna a Misure Elettriche per gli elettronici; D. Mirri assume anche l’incarico di Misure Elettroniche nella nuova Facoltà di Ingegneria a Ferrara. Nell’A.A. 1992/93 S. Pirani diventa Professore Associato di Misure Elettriche e gli viene assegnato il corso di Complementi di Misure Elettriche nel corso di laurea in Elettrotecnica. Gaetano Pasini diventa Ricercatore di Misure Elettriche. Nell’A.A. 1995/96 M. Rinaldi assume anche l’incarico di Affidabilità, Controllo e Gestione della Qualità nel corso di laurea in Ingegneria Gestionale. Nell’A.A. 1996/97 D. Mirri assume anche l’incarico di Strumentazione Elettronica di Misura nel corso di laurea magistrale in Elettrotecnica. Questo corso si propone di fornire agli studenti di elettrotecnica le informazioni propedeutiche di Teoria dei Segnali necessarie per potere capire il funzionamento della moderna strumentazione. D. Mirri pubblica un libro su questo argomento, in collaborazione con G. Pasini, con la casa editrice Cedam. In agosto muore A. Menchetti. Nell’A.A. 1997/98 S. Pirani si trasferisce all’Università di Ancona, dove assume l’incarico di Misure Elettroniche nella Facoltà di Ingegneria. Lorenzo Peretto prende servizio come Ricercatore di Misure Elettriche. Nell’A.A. 1998/99 l’insegnamento delle Misure Elettriche nel Corso di Laurea in Elettronica passa dal quinto al quarto anno con il nome di Misure Elettroniche e due docenti: M. Rinaldi e D. Mirri. G. Iuculano e D. Mirri pubblicano il libro Misure Elettroniche con la casa editrice Cedam. Nell’A.A. 2001/02 D. Mirri diventa professore straordinario di
STORIA E CURIOSITÀ
2013/14 L. Peretto assume anche l’incarico di Misure Meccaniche, Termiche e Collaudo nel Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica. Nell’A.A. successivo R. Tinarelli diventa Professore Associato di Misure Elettriche e assume l’incarico di Affidabilità e Controllo di Qualità nel corso di laurea di Ingegneria Informatica. Nell’A.A. 2017/18 L. Peretto diventa professore Ordinario di Misure Elettriche. Nell’A.A. 2018-19 l’allievo di P.A. Traverso a Cesena Marco Crescentini diventa Ricercatore RTD-A e assume l’incarico di docente per il corso di Misure Elettroniche a Cesena. CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
Le Misure Elettriche sono nate a Bologna nel 1936 per iniziativa di S. Basile, libero docente di Elettrotecnica, come complemento del corso di elettrotecnica riguardante sia particolari applicazioni dell’elettrotecnica (si pensi agli strumenti elettromeccanici) sia le modalità della sperimentazione (si pensi ai Metodi di Misura). Nello stesso periodo questa esigenza risulta comune anche ad altre Facoltà di Ingegneria italiane, ad esempio Milano, Padova, Pisa, Napoli. Nell’A.A. 1953-54 S. Basile ritorna a Elettrotecnica e lo sostituiscono due suoi Assistenti, V. Mòdoni e G.P. Dore. Inizia così il periodo di massimo sviluppo delle Misure Elettriche a Bologna, che termina con la morte improvvisa di V. Mòdoni nel 1976 e di G.P.Dore nel 1978. Tra gli assistenti di V. Mòdoni e G.P. Dore solo M. Rinaldi aveva continui collegamenti con le altre sedi universitarie e rapporti con i direttori generali del Ministero della Pubblica Istruzione, anche grazie al ruolo che ricopriva in una associazione universitaria, il CNU. Quando nel 1979 M. Rinaldi seppe che il Ministero stava per bandire un concorso a cattedra con il numero di posti fissati in base alle richieste delle singole sedi universitarie, egli informò Dino Zanobetti ed Ercole De Castro, direttori dei due Istituti ai quali afferivano le Misure Elettriche, i quali convennero sull’opportunità di chiedeT_M 85
re alla Facoltà un posto per Misure in quanto i due ordinari di Misure erano deceduti. E. De Castro, pur sostenendo la candidatura di M. Rinaldi, decise che anche un suo allievo, Carlo Morandi, facesse domanda, presumibilmente nella convinzione che l’elettronica dovesse partecipare attivamente allo sviluppo delle Misure, che erano nate e si erano sviluppate in ambito elettrico, e avesse titoli sufficienti per ottenere una valutazione positiva da parte della Commissione anche se non poteva risultare tra i vincitori. La Commissione, presieduta da Giorgio Savastano dell’Università di Napoli Federico II, stabilì come vincitori per i sette posti a concorso i seguenti candidati: Sigfrido Leschiutta, Arnaldo Brandolini, Italo Gorini, Mario Rinaldi, Ennio Zappitelli, Felice Cennamo e Claudio Mangiavacchi. C. Morandi non ricevette il giudizio positivo che ci si aspettava. De Castro, pur sostenendo con vigore in Facoltà la candidatura di M. Rinaldi, ritenne non accettabile il giudizio della Commissione su C. Morandi e decise, per mettere in evidenza il suo disappunto, di fare inserire l’insegnamento di Strumentazione Elettronica nel raggruppamento di Elettronica; gli allievi di De Castro, forse esasperando l’atteggiamento del loro maestro, ritennero marginale il ruolo delle Misure nel corso di laurea di Elettronica e in occasione della nascita del 3+2, quando le sedi ebbero maggiori poteri per decidere autonomamente i piani di studio, relegarono le Misure tra le materie opzionali con motivazioni, a dire il vero, assai discutibili. Anche per la mia iniziale formazione elettronica, ritenni indispensabile coinvolgere nella nostra attività di ricerca anche un caro amico oltre che brillante assistente di elettronica, Fabio Filicori; in tale modo fu possibile approfondire temi di frontiera, quali la strumentazione a campionamento e le misure sui sistemi non lineari con memoria, anche grazie al contributo di un eccezionale matematico applicato quale G. Iuculano e di due straordinari sperimentatori quali A. Menchetti e G. Pasini. È naturale che, quando ho dovuto pensare alla mia successione per l’insegnamento di Misure Elettroniche, abbia cercaT_M 86
N. 02 2020
STORIA E CURIOSITÀ
to di coinvolgere un allievo di F. Filicori, P.A. Traverso, che stava concludendo il dottorato di ricerca in elettronica. Mi fa piacere che egli abbia poi vinto il concorso di Ricercatore in Misure, che successivamente sia diventato Professore Associato di Misure e, di recente, anche idoneo per la prima fascia sempre in Misure. Essendo già stato chiamato dalla Facoltà L. Peretto, finalmente le Misure possono attualmente avere di nuovo due ordinari; speriamo anche che tra breve questo numero possa aumentare. A un mio allievo, ma anche prezioso collaboratore nell’attività di ricerca, Gaetano Pasini, è stato assegnato il corso di Misure Elettriche per gli elettrici. A lui si rivolgono i colleghi di Elettrotecnica e materie affini quando debbono risolvere problemi di misure sicuri di trovare una persona disponibile a risolvere qualsiasi loro problema. Antonio Menchetti e Renato Sasdelli diedero vita a un gruppo di ricerca, in collaborazione con Alessandro Ferrero, dedicato alle Misure Elettriche, al quale si è poi aggiunto un loro allievo, Roberto Tinarelli, che ha proseguito la sua carriera nell’ambito delle Misure. Lorenzo Peretto ha saputo sviluppare un’intensa attività di ricerca per la soluzione dei problemi più complessi derivanti dalla sua intensa attività professionale in campo elettrico. In ciò ha continuato una tipica tradizione della Facoltà di Ingegneria di Bologna, con personalità molto note quali Piero Pozzati, l’allievo prediletto di Odone Belluzzi, e il professore di costruzioni idrauliche Giuseppe Evangelisti che, dopo essere stato uno degli iniziatori nel mondo dei Controlli Automatici, fondò questa disciplina in Italia assieme a Antonio Ruberti dell’Università di Roma e a Antonio Lepschy dell’Università di Padova. Rimane il rimpianto per non avere potuto assumere una mia allieva molto brava, Annarita Lazzari, alla quale avrei voluto affidare il compito di proseguire uno dei tradizionali filoni delle Misure Elettriche a Bologna, iniziato da Paolo Dore, Professore di Topografia, che aveva scritto un libro molto bello sulla Teoria della Probabilità, e proseguito dal figlio, Gian Paolo Dore
col corso di Metodi e Osservazioni di Misure, dedicato implicitamente alla valutazione dell’incertezza di misura, del quale è stato allievo Gaetano Iuculano prima di ritornare a Firenze dove ha dato vita a un nuovo filone delle Misure: l’Affidabilità e il Controllo di Qualità. NOTE 1I
programmi dei diversi corsi di misure sono presentati in dettaglio nel volume “Nascita e sviluppo dell’Ingegneria all’Università di Bologna”, a cura di E. Mesini, D. Mirri, P. Macimi, Bononia University Press, Bologna, 2019. 2 È interessante notare che il padre di G.P. Dore, ordinario di Topografia, aveva pubblicato nel 1964 un importante volume dal titolo “Introduzione al calcolo delle probabilità e alle sue applicazioni ingegneristiche”; questo libro è recensito da Domenico Costantini nel volume citato nella nota precedente.
Domenico Mirri, nato nel 1936, ha insegnato fino al 1978 in tutti gli Istituti Tecnici Industriali di Bologna e Modena. Dal 1973 al 1978 ha insegnato anche Elettronica Applicata nella Facoltà di Ingegneria di Ancona come Professore Incaricato, poi Stabilizzato. Nel 1978 è diventato Assistente Ordinario di Misure nella Facoltà di Ingegneria di Bologna e ha concluso la carriera a 72 anni come Professore Ordinario di Misure; ha poi proseguito a insegnare per altri due anni. Per molti anni ha partecipato all’organizzazione della Giornata della Misurazione. Sono testimonianza dei suoi interessi storici i seguenti volumi: “La cattedra negata. Dal giuramento di fedeltà al fascismo alle leggi razziali nell’Università di Bologna” (a cura di D. Mirri e Stefano Arieti) Clueb, Bologna, 2002; ”Scienza e Tecnica nel Settecento e nell’Ottocento” (a cura di Ezio Mesini e D. Mirri) Clueb, Bologna, 2012; la Storia dell’Ingegneria nell’Università di Bologna citata nel testo.
T U T T O _ M I S U R E Anno XXII - n. 2 - Giugno 2020 ISSN: 2038-6974
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ABBIAMO LETTO PER VOI
La Redazione di Tutto_Misure (info@tuttomisure.it)
We have read for you
IL SUOLO SOPRA TUTTO Cercasi “terreno comune”: dialogo tra un sindaco e un urbanista di Matilde Casa, Paolo Pileri (Prefazione di Luca Mercalli) 128 pp. – Altreconomia (2018) ISBN: 978-88-6516-236-1 Prezzo (ed. cartacea): € 12,00 https://altreconomia.it/prodotto/ il-suolo-sopra-tutto
“Chi difende un prato salva tutto il suolo”: un libro per la terra, per il suolo, per il paesaggio. Per i beni comuni minacciati da interessi e speculazione. “Non lo fa nessuno”: questo si sentiva dire Matilde Casa, sindaco di Lauriano (TO), quando proponeva qualcosa di innovativo per il suo piccolo Comune. Poi un giorno arrivano la querela e il rinvio a giudizio. La sua colpa? Aver impedito la costruzione di “quaranta belle villette”, trasformando un terreno edificabile in agricolo. Una vicenda incredibile che avrà un “lieto fine” ma che suscita molte (e amare) riflessioni. Il libro, un lavoro a più mani, parte proprio da questa storia. Matilde Casa racconta la propria difficile esperienza nel suo aspetto giudiziario e umano e la “solitudine amministrativa” che ha vissuto. Paolo Pileri, urbanista che ha fatto della difesa del suolo un tema di ricerca, e affronta il tema della cronica “disgiunzione” italiana tra politica e saperi esperti, la cui vittima designata è proprio il suolo. Un suolo sventurato protagonista della folle velocità di 8 m2/s, che corrisponde alla misura del consumo di suolo fertile nel Bel Paese durante gli ultimi decenni: velocità scesa negli ultimi anni a 1,5 m2/s, ma per merito della crisi edilizia, non di una nostra chiara presa di coscienza. Il libro tenta infine una sintesi: come ricongiungere l’elaborazione accademica sul tema alle scelte delle pubbliche amministrazioni? Le proposte finali che ne scaturiscono sono tanto radicali quanto chiare: forgiare una cultura ambientale e civica nelle scuole e università, nella formazione politica; invitare i piccoli Comuni a cooperare; restituire alla centralità dello Stato la responsabilità sui temi legati al suolo; pungolare il legislatore perché adotti gli strumenti più efficaci a difendere i terreni dal cemento. Se avesse considerato anche gli aspetti di misura e di validazione dei dati raccolti sarebbe stato perfetto!
LE AZIENDE INSERZIONISTE DI QUESTO NUMERO A&T Automation & Testing
p. 88
HBK
Aerotech
p. 62
Hexagon Metrology
Aviatronik burster Cibe Cogo Bilance
p. 58 pp. 20-21-76
pp. 3-6-54
IC&M
p. 44
p. 50
IMTS
pp. 11-12
Labcert
pp. 24-25
pp. 18-72 pp. 36-41-70
Luchsinger
pp. 30-54-60
NEL PROSSIMO NUMERO
Comsol
p. 50
PCB Piezotronics
pp. 32-54-64
• Le proprietà elettriche del grafene • Dall’incertezza all’informazione • Misure per la ripartenza: scenari e opportunità
Creaform Ametek
p. 55
Physik Instrumente
pp. 29-42-46
DSPM Industria
E molto altro ancora...
Hamamatsu
Flir
pp. 28-57-59 p. 82 pp. 22-76
Rupac
pp. 2-4-60
Tamburini
pp. 14-15-60
VEA
pp. 8-9-52
T_M
N.
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