TECNOLOGIE IN CAMPO
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Rubrica a cura di Massimo Mortarino
(mmortarino@affidabilita.eu)
Misure per la ripartenza: scenari e opportunità INCHIESTA: Misure e Prove strumenti per l’innovazione competitiva – Quarta parte
MEASURES TO RECOVER: SCENARIOS AND OPPORTUNITIES Italian enterprises are engaged, in many sectors, in the difficult post-pandemics recovering process, with the aim of rapidly increasing their competitive value, implementing adequate tools to guarantee customers and consumers with reliability and safety of products and processes. However, there are few resources available and every investment must be carefully evaluated. Tutto_Misure offers its readers authoritative testimonies on the “value” of Tests and Measurements for competitive development, in the hope they can be useful to plan targeted and productive actions in the short-medium period. RIASSUNTO Le imprese italiane di gran parte dei settori merceologici sono impegnate nel difficile percorso post-pandemia, con l’obiettivo imprescindibile di aumentare rapidamente il valore competitivo della propria offerta alla clientela, implementando l’utilizzo di strumenti adeguati, come quelli in grado di garantire l’affidabilità e sicurezza di prodotti e processi a clienti e consumatori. Ma le risorse sono scarse e ogni investimento va attentamente valutato. Tutto_Misure offre ai propri lettori autorevoli testimonianze riguardanti il “valore” delle Prove e Misure in ottica di sviluppo competitivo, utili per pianificare azioni mirate e produttive nel breve-medio periodo. LA “BOUTIQUE” DEL CALIBRO DI CONTROLLO
Innovazione, ricerca, formazione del personale e partnership con il fornitore di T&M: è la mission di ITECNA spa Siamo nell’Avellinese, nel 2009, quando i due soci di un’azienda di progettazione e costruzione stampi, a causa delle loro diverse vedute im prenditoriali, decidono di dividersi in due distinte società, una delle quali, ITECNA, è diretta dal reduce di una fruttuosa esperienza come tecnicocommerciale, nell’area Centro-Sud Italia, che gli aveva fornito una profonda conoscenza delle aziende coinvolte nell’uso del CAD. ITECNA si proietta verso un nuovo settore, quello della costruzione di calibri e dime di controllo, prevalentemente destinati al settore automotive. Come cambia l’approccio strategico e organizzativo di un’azienda che cambia repentina-
mente e in modo sensibile il proprio core-business…? Lo chiediamo a Giuseppe Iannaccone, CEO di ITECNA spa (Parolise – AV). (G. Iannaccone) Lo sviluppo di ITECNA è si mile a quello di tante PMI italiane, impegnate a uscire dall’onda della crisi economica esplosa nel 2008: grande lavoro commerciale-promozionale, sfruttando anche i clienti della originaria azienda di stampi e utilizzando i primi servizi disponibili online, acquisizione dei primi ordinativi e, solo a questo punto, acquisto dei primi macchinari. Ricordo nitidamente il primo calibro co struito (senza avere ancora in casa le macchine utensili…), per un cliente enorme del settore “vetro per auto” e per
un’applicazione di sicura importanza (verifiche nella fabbricazione del parabrezza in vetro per un modello di autovettura Ferrari). Siamo cresciuti progressivamente, grazie soprattutto alla fiducia riscossa da parte di alcuni grandi gruppi (Catra, Susta, PCM, Proma, Tiberina, ecc.), ancora oggi fra i nostri principali clienti, che con le loro commesse ma anche con le loro referenze ci hanno consentito di proporci a un mercato piuttosto at tento alle garanzie offerte dai fornitori. In quest’ottica, il nostro piano di sviluppo è sempre stato orientato non solo ad accrescere e innovare il parco tecnologico ma anche, soprattutto, ad accrescere nel cliente la consapevolezza che ITECNA fosse un partner assolutamente affidabile. Nel 2017, in un momento caratterizzato da una stasi del fatturato, mi offrono un doloroso “leverage buy out” e da qui inizia la svolta di ITECNA, che negli ultimi anni cresce a un ritmo di oltre il 25%, anno su anno, fino all’attuale fatturato annuo di circa 2,6 milioni di euro, con 32 dipendenti. Una crescita derivante soprattutto dal deciso cambio di paradigma effettuato rispetto al passato: il calibro non va più considerato come un oggetto “tradizionale e artigianale”, ma dev’essere fondato sulla massima standardizzazione dei particolari e delle lavorazioni e, parallelamente, della continua innovazione…e tutto questo si può ottenere anche al Sud (consentitemi un pizzico di orgoglio meridionale)! Può spiegarci meglio il vostro concetto di “soddisfazione del cliente” …? (G. Iannaccone) Nel settore dei calibri e dime di controllo (dove siamo conosciuti per “fare miracoli”…), dove abbiamo oggi una capacità produttiva di circa 650/700 attrezzature alT_M
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