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MISURE DI EMC
IL TEMA
Carlo Carobbi
Confronti di misure di compatibilità elettromagnetica per l’assicurazione della validità dei risultati di prova
PROFICIENCY TESTS THROUGH INTERLABORATORY COMPARISONS IN THE EMC SECTOR The proficiency tests through interlaboratory comparisons provided by the University of Florence in collaboration with the Italian National Metrological Institute in the electromagnetic compatibility sector are here described. Particular emphasis is placed on the development phases of the activity and on the issues faced and solved from the beginning, in 2012, to nowadays. RIASSUNTO Sono qui descritte le prove valutative attraverso confronti di misure nel settore della compatibilità elettromagnetica erogate dall’Università di Firenze in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica. Particolare enfasi è posta sulle fasi di sviluppo dell’attività e sulle problematiche affrontate e risolte dagli inizi nel 2012 a oggi. INTRODUZIONE
La compatibilità elettromagnetica (EMC) è una disciplina dell’ingegneria che si occupa di limitare le interferenze elettriche, magnetiche ed elettromagnetiche fra gli apparati elettrici ed elettronici, sia contenendo le emissioni sia aumentando l’immunità ai disturbi degli apparati stessi. Le misure EMC sono quindi finalizzate a caratterizzare il comportamento non intenzionale (generazione di e suscettibilità ai disturbi) degli apparati elettrici ed elettronici, al di fuori cioè della banda di frequenze e dei livelli del funzionamento intenzionali. A tale scopo sono state definite negli anni delle tecniche di misura e delle procedure di prova normalizzate che sono eseguite dai laboratori di prova ai fini della valutazione della conformità dei prodotti alle direttive e regolamenti applicabili alla EMC. I laboratori accreditati alla norma ISO/IEC 17025 [1] sono tenuti, dalla norma stessa, a mettere in atto azioni finalizzate ad assicurare la validità dei risultati di prova. Fra queste azioni la partecipazione a confronti di misure assume, nel testo della norma, particolare rilievo. L’Università degli Studi di Firenze (UNIFI), in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Ricerca Metrolo-
dev’essere significativamente inferiore all’incertezza di misura dichiarata mediamente dai laboratori di prova. L’esito della partecipazione alla prova valutativa è positivo se il valore misurato dal laboratorio è compatibile con l’uno o l’altro valore di riferimento. I due valori di riferimento devono a loro volta essere compatibili l’un l’altro. Spiegheremo poi i vantaggi che derivano dall’impiego di due valori di riferimento. Oltre a essere un requisito di ISO/IEC 17025 [1], la partecipazione alle prove valutative consente d’individuare eventuali criticità della catena di misura del laboratorio o di confermarne la validità. Gli organizzatori di prove valutative hanno come riferimento la norma ISO/IEC 17043 [2], per gli aspetti tecnici e della gestione della prova, e la norma ISO 13528 [3] per l’elaborazione statistica dei risultati di misura, il calcolo del valore di riferimento e la quantificazione della prestazione del laboratorio (in genere attraverso una misura di deviazione relativa fra il valore misurato dal laboratorio e il valore di riferimento). Le prove valutative erogate da UNIFI in collaborazione con INRIM sono registrate su EPTIS (European Proficiency Test Information System) e impiegano campioni itineranti auto-costruiti e auto-caratterizzati. In questa nota, basata su una presentazione dell’autore alla “Giornata della Misurazione” dello scorso 14 febbraio, in occasione della 13a edizione della fiera A&T – AUTOMATION & TESTING (Oval Lingotto, Torino), ci si propone di ripercorrere lo sviluppo delle prove valutative UNIFI-INRIM dall’inizio nel 2012 a oggi con l’intenzione d’ispirare e promuovere lo sviluppo d’iniziative simili in altri settori di prova e taratura.
gica (INRIM), fornisce con continuità dal 2012 un servizio di prove valutative basate su confronti di misure EMC. Le prove valutative sono confronti di misure finalizzati alla valutazione della competenza dei laboratori di prova e quindi concepiti per dare un esito positivo o negativo a seconda che le misure eseguite da ciascun laboratorio siano compatibili o meno con i valori di riferimento assegnati. Un campione itinerante, stabile nel tempo e negli effetti del trasporto, genera la grandezza oggetto della misura (ad esempio, un campo elettromagnetico o una tensione di disturbo, di valore ovviamente ignoto ai laboratori prima della misura) che è misurata dai vari laboratori che partecipano al confronto secondo una procedura di misura stabilita dal coordinatore della prova valutativa. I valori misurati dai partecipanti sono elaborati statisticamente per ottenere il valore di riferimento e l’incertezza a esso associata. Nelle prove valutative offerte da UNIFI viene impiegato, oltre al suddetto valore di riferimento, un secondo valore di riferimento, ottenuto dalla taratura del campione itinerante prima dell’avvio della prova valutativa. Anche questo secondo valore di ri- Università di Firenze, ferimento ha un’incertezza a esso as- Dip. Ingegneria dell’Informazione sociata, l’incertezza di taratura, che carlo.carobbi@unifi.it T_M
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3/19 ƒ 169