Costruire la memoria

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COSTRUIRE LA MEMORIA

Programma di interventi per l’archiviazione e la fruibilità dell’archivio storico dell’ANAS di Cesano e la creazione di un “Museo delle Infrastrutture”


COSTRUIRE LA MEMORIA

Programma di interventi per l’archiviazione e la fruibilità dell’archivio storico dell’ANAS di Cesano e la creazione di un “Museo delle Infrastrutture” Il progetto è diviso in tre differenti fasi successive indipendenti tra loro e mira a esaminare il materiale esistente e a suddividerlo in settori; ad archiviarlo e catalogarlo; a digitalizzare la documentazione più rilevante; infine a rendere fruibile tutta la documentazione sia su apposito sito, sia in un Museo ANAS delle infrastrutture dove sarà esposto il materiale più significativo di 85 anni di vita dell’ANAS, che rappresentano anche 85 anni di sviluppo delle infrastrutture in Italia. Opere che hanno contribuito alla modernizzazione del Paese, allo sviluppo dell’industria e dei trasporti, con una delle reti stradali e autostradali più efficienti, complete e moderne d’Europa. È giunto il momento di dotare l’Italia di un unico luogo di raccolta di tutto il materiale documentativo sull’ANAS, a partire dal 1928 - quando nacque col nome di AASS - fino ai giorni nostri. Le strade italiane erano considerate, allora come oggi, tra le più sicure e sperimentate del mondo occidentale. Tutto questo grazie a severi studi di ingegneria, riferimento sicuro e dote importantissima per l’attività dell’ANAS. Oggi le grandi sfide sociali, culturali e politiche sono in primo piano nel nostro Paese. È un momento particolare e si spiega ancora meglio la situazione citando una frase tratta da una lettera di Flaubert: “Gli dei non c’erano più, e Cristo non era ancora nato, e da Cicerone a Marco Aurelio ci fu un momento nel quale l’uomo si trovò solo”. Con la morte delle ideologie e con un’Europa errante in cerca della sua anima persa, come l’uomo di Flaubert, ci troviamo soli. Il sentimento di scoramento si presenta quando scopriamo che la competitività richiestaci non si basa sulla Qualità, ma solamente sugli interessi materiali. Tutto si riduce a essere solo un semplice mercato comune. Non è il “regno della ragione” come disse Hegel, non nasce dalla poetica che ha ispirato Joan Sebastian Bach, Bruegel o Francesco d’Assisi e nemmeno dalla luce intellettiva di altri come Cartesio, Platone o Newton, Erasmo o Kant. Nasce invece dal monetarismo di Laffer, o Friedman. In questa circostanza la figura dell’uomo creatore nella storia stona un po’, il suo estro e la sua etica quasi offende. Il buon senso dei mercanti suggerisce che iniziative di carattere culturale e storico come la creazione di un



museo ANAS sulle infrastrutture non siano prioritarie. In realtà la valorizzazione della nostra storia e della nostra cultura, ed anche delle nostre eccellenze, rappresentano una risorsa ulteriore in grado di favorire nuovo sviluppo e nuove iniziative anche economiche e strutturali. Negli anni che stiamo vivendo la ricerca e la realizzazione di opere importanti, fortunatamente non si è arrestata ed è anche notevolmente migliorata se pensiamo agli anni settanta che furono un momento involutivo della storia delle infrastrutture, dove si erano notevolmente ridotti i margini operativi e progettuali. La serialità dei manufatti era d’obbligo, la prefabbricazione con poca attenzione agli aspetti architettonici e alla curabilità. L’idea di un Museo ANAS sulle infrastrutture, dove mostrare con orgoglio la nostra storia è l’anima della nostra nazione comune. Non esistono al mondo ad oggi dei musei attivi delle infrastrutture. Attivi nel senso che, oltre a mostrare e raccontare una storia significativa dell’Italia si preparano a raccontare anche la storia di domani. Il Museo ANAS sulle infrastrutture, può essere quindi un contenitore di esperienze pregresse, ma anche la mostra delle sfide odierne e future, i traguardi raggiunti, le potenzialità, il modo in cui si affronta l’agire contemporaneo, per offrire al mondo delle Istituzioni, al mondo delle imprese, ai ricercatori e agli studenti una conoscenza e diffusione planetaria, obiettivi compatibili con gli interessi generali dell’uomo nel mondo. La realizzazione dei tre progetti permette di avere una archiviazione moderna tradizionale e digitalizzata, e un museo virtuale e uno fisico in cui rendere fruibile la preziosa ed unica documentazione. Ogni fase, è però nello stesso autonoma ed autosufficiente, in modo da avere realizzati le diverse finalità già al termine di ciascun singolo progetto, permettendo una suddivisione dei costi, ed il raggiungimento in tempi rapidi degli obiettivi finali.


PROGETTO NUMERO 1 – L’ARCHIVIO ANAS Inventario, divisione in settori, archiviazione e catalogazione Finalità del progetto La prima esigenza presa in considerazione dal progetto per la costituzione di un Archivio storico dell’ANAS è quella di procedere ad una verifica della quantità, delle tipologie e del valore storico di tutto il materiale documentario presente nell’archivio ANAS di Cesano, inventariando tutto il materiale esistente per poi suddividerlo per argomentazioni e tipologie in 4 settori principali. Tale tipo di lavoro preliminare è necessario stante la mancanza di omogeneità di metodologia nell’archiviazione del materiale via via accumulato negli anni e dati anche più moderni criteri di archiviazione e di catalogazione, che tengano anche conto del materiale documentativo che in futuro sarà trasmesso all’Archivio stesso, in modo che possa essere suddiviso e catalogato già in fase di acquisizione. Medotologia Il lavoro di inventario e di suddivisione sarà svolto da 4 operatori, che lavoreranno sotto la supervisione di un sovrintendente esperto. I criteri di inventario e di suddivisione saranno definiti in riunioni preliminari, e in riunioni “work in progress”, che vedranno partecipare il capo progetto, il sovrintendente e due esperti, uno tecnico (ingegnere o architetto) e uno storico, per inquadrare, anche storicamente, la documentazione via via inventariata e stabilirne la priorità ed il valore documentaristico. I principali settori in cui sarà diviso il materiale sono: 1. Mappe e planimetrie 2. Fotografie e manifesti 3. Progetti, documenti e pubblicazioni 4. Materiali Il materiale, una volta inventariato, sarà numerato e registrato su supporto cartaceo e/o informatico e sarà posto in scaffalature e armadi, diviso secondo i settori predefiniti e secondo i criteri stabiliti nelle riunioni preliminari degli esperti con il capoprogetto e il sovrintendente.


Risorse umane: Capo progetto Segreteria e amministrazione Sovrintendente archivista Esperto tecnico Storico 4 operatori Tempistica La durata complessiva del progetto è di 12 mesi. Per il lavoro preliminare di inventario di tutto il materiale e la suddivisione in settori tipologici i tempi tecnici stimati sono di 3 mesi. Le riunioni del team di esperti stabiliranno i criteri dell’inventario e, una volta presa visione della quantità e delle tipologie della documentazione presente, i criteri di catalogazione e di suddivisione fisica del materiale. Al termine di tale fase sarà possibile anche quantificare, assieme ai funzionari competenti dell’ANAS, l’eventuale necessità di nuove scaffalature o di altro materiale necessario alla corretta archiviazione fisica, conservazione e catalogazione del materiale. La terza fase riguarda la catalogazione e l’archiviazione fisica di tutto il materiale inventariato.



PROGETTO NUMERO 2 – L’ARCHIVIO STORICO DIGITALE DELL’ANAS Digitalizzazione e costituzione del Museo virtuale ANAS delle infrastrutture Finalità del progetto Il progetto mira a rendere fruibile il materiale più rilevante dal punto di visto tecnico e storico attraverso la scannerizzazione del materiale che sarà ritenuto idoneo. Questa fase prevede anche la fotografia di materiale non scannerizzabile e la stesura di didascalie informative sintetiche per ciascun oggetto digitalizzato. Il progetto di digitalizzazione prevede il mantenimento die quattro principali settori di suddivisione. La digitalizzazione del materiale, è indispensabile per poter mettere on line il materiale, ma anche per garantire un archivio digitale più funzionale anche per i lavori di ricerca dell’ANAS e delle altre istituzioni interessate (Ministero delle infrastrutture, Presidenza del Consiglio, Ministero della Difesa) o di privati che possano essere interessati ad interagire con ANAS (Autostrade per l’Italia, Ferrovie Italiane, media, università, eccetera). I diritti di immagine restano di proprietà dell’ANAS stessa. Metodologia In una prima fase si svolgeranno riunioni del team di esperti per stabilire quale parte di documentazione sia utile digitalizzare, in questa fase sarà anche stabilita la quantità di materiale che può essere scannerizzata direttamente e quella che ha necessità di essere fotografata per le sue specifiche caratteristiche (materiale di pavimentazione, manifesti, planimetrie di grandi dimensioni, documenti originali non scannerizzabili, eccetera). Terminata la fase preliminare si provvederà alla scannerizzazione di tutto il materiale deciso. L’archivio digitale così composto sarà quindi immediatamente fruibile dai soggetti interessati. Si provvederà anche alla costruzione di un sito web, apposito e collegabile alla home page ufficiale di ANAS, dove le immagini più emblematiche costituiranno un museo virtuale dell’ANAS e delle infrastrutture, aperto alla navigazione, in due lingue, con possibilità di aggiornamenti continui.


Risorse umane Capoprogetto Segreteria e amministrazione Programmatore Web Master Grafico digitale Esperto tecnico Storico Fotografo 3 operatori per la scannerizzazione e digitalizzazione 2 operatori per la stesura delle didascalie Tempistica Il progetto ha la durata complessiva di 10 mesi. La prima fase di due mesi prevede riunioni del team di esperti per stabilire quale parte di documentazione sia utile digitalizzare, in questa fase sarà anche stabilita la quantità di materiale che può essere scannerizzata direttamente e quella che ha necessità di essere fotografata per le sue specifiche caratteristiche (materiale di pavimentazione, manifesti, planimetrie di grandi dimensioni, documenti originali non scannerizzabili, eccetera). I successivi 7 mesi saranno necessari a procedere alle fotografie ed alla digitalizzazione. Un mese per la messa on line del sito con il Museo virtuale.



PROGETTO NUMERO 3 – COSTITUZIONE DEL MUSEO ANAS DELLE INFRASTRUTTURE Finalità del progetto Il materiale più significativo dal punto di vista tecnologico o storico, sarà oggetto di esposizione permanente in un museo appositamente realizzato allo scopo, e che permetterà di avere visivamente l’evoluzione del settore, e l’importanza costituita dalla creazione di vie di comunicazioni sempre più moderne, in grado di garantire maggiore sicurezza ai viaggiatori, anche in considerazione del variare dei messi utilizzati, e di favorire i trasporti delle merci per permettere lo sviluppo industriale delle nazioni. Il Museo potrebbe aprirsi con una sezione sulle vie di comunicazioni del passato (l’ingegneria dell’impero romano in tema di viabilità, ad esempio) e in altri Paesi (Asia, Africa, Americhe), per poi esporre lungo un percorso logico e cronologico l’evoluzione avuta in Italia, e gestita dall’ANAS e dall’AASS. E la sezione dedicata all’AASS sarà significativa per ricostruire un periodo storico particolarmente delicato per il futuro sviluppo delle comunicazioni nell’Italia unificata ma ancora profondamente divisa in questo campo. L’AASS infatti ebbe il compito di assumere la gestione tecnica unificata delle strade più importanti d’Italia fin dalla sua costituzione nel 1928. Nel 1929 poi l’azione del Governo sostenne lo sviluppo economico finanziando impegnativi programmi di opere pubbliche in controtendenza con la crisi mondiale seguita al crollo di Wall Street. L’AASS fu incaricata anche di operare fuori dai confini nazionali, realizzando 7.000 km di strade in Libia, Somalia, Eritrea, Etiopia e Albania. Il 24 settembre del 1944 il Principe Umberto di Savoia decise di sopprimere l’AASS. Quando l’Italia divenne una Repubblica, col decreto legislativo presidenziale del 27 giugno 1946, si ricostituì l’azienda con il nome di ANAS (AZIENDA NAZIONALE AUTONOMA DELLE STRADE STATALI). Le sezioni che poi saranno dedicate alle opere dell’ANAS disegneranno la storia del dopoguerra e della ricostruzione, fino allo sviluppo delle più moderne tecnologie in materia di strade ed autostrade, dai materiali usati ai sistemi di controllo della velocità, alla segnaletica. Infine una sezione potrà essere dedicata alle case cantoniere, ed al ruolo che hanno avuto, sia per tenere sotto controllo un territorio difficile sia per prevenire o intervenire sulle catastrofi naturali o sugli incidenti che potevano colpire le vie di comunicazione principali.


Musei così completi non sono oggi presenti in nessun Paese anche se alcuni tentativi di aprire Musei sulle antiche vie di comunicazione sono già stati fatti, come ad esempio in Corea, dove dal 2009 c’è il “Museo delle antiche strade”, che offre la storia elle tradizionali e più antiche vie di comunicazione coreane, sottolineando nella presentazione del Museo che l’importanza delle strade non è mai diminuita, anzi si è incrementata continuamente nel tempo perché ha costituito anche la basa del crescere della cultura e della conoscenza. Altro esempio da tenere presente è il museo sulla via della seta, che ancora una volta testimonia come le grandi civiltà si sono sviluppate grazie alle strade e che le strade hanno costituito la base delle grandi civiltà. Uno dei fili conduttori del “Museo Anas delle Infrastrutture” sarà la continua commistione tra passato e presente, tra quello che eravamo e quello che oggi siamo. I documenti aiutano a preservare la memoria e a restituirla sotto forme inedite, solo da questo confronto possiamo avere uno sguardo d’insieme completo, indispensabile per capire meglio l’importanza e l’imponenza di opere che oggi fanno parte integrante della nostra quotidianità. Le moderne tecnologie di archiviazione e consultazione del materiale, unite ai più evoluti supporti interattivi, ci aiutano a restituire un quadro dal grande spessore contenutistico. Il materiale fotografico delle più importanti opere realizzate, verrà così presentato sotto la dimensione evolutivo-cronologica e - grazie a tecnologie di realtà aumentata - “sovrapposto” al presente. Attraverso un confronto tra le diverse immagini, istantanee di un periodo storico preciso, sarà immediato per il visitatore intuire la nozione di “progresso”, generato da opere infrastrutturali che hanno lanciato l’Italia verso la modernità. Tracciare l’evoluzione dei lavori, i completamenti delle opere, fino alla realtà attuale, permette così di riflettere sull’intero percorso realizzato: “Abbiamo fatto tanta strada” potrebbe essere l’esatta sintesi dell’intero viaggio di documentazione; eppure “tanta ce n’è ancora da fare”, un invito e insieme un auspicio a intraprendere con maggiore determinazione e cognizione di causa le sfide che il futuro ci riserva.


Via Augusto Valenziani, 12 00187 Roma T +39 06 42013081 info@fondazioneallori.it


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