Accademia di Belle Arti dell’Aquila Scuola di Scenografia Tecniche e procedure degli Allestimenti Scenografici relativi a Teatro, Televisione, Cinema ed Eventi. A cura di Umberto Di Nino
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Premessa: Questa dispensa nata per gli studenti la scuola di Scenografia ha il compito di spiegare a grandi linee, quali sono i processi per fare una scenografia, escludendo tutti i concetti emozionali, allusivi e metaforici, simbolisti che sono all’interno dell’immagine scenografica. Dato il poco tempo a disposizione e la mancanza delle verifiche di laboratorio, ho tenuto conto della importanza dello sviluppo scenografico a partire dagli spazi in cui essa vive. Qualsiasi tipo di spazio sia. Da questo punto di vista emergono poi le procedure, le tecniche necessarie alla progettazione e realizzazione. Ho voluto poi sottolineare le funzioni, le competenze, dello scenografo attraverso mie considerazioni e attraverso il profilo professionale dello scenografo elaborato dall’ A.S.C. (ASSOCIAZIONE ITALIANA SCENOGRAFI COSTUMISTI ARREDATORI). Un breve glossario ed una informazione di siti net esistenti con una essenziale bibliografia,
dove è possibile approfondire meglio quanto è scritto sulla
Scenografia, a conclusione di questo breve percorso .
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“La Scenografia è la realizzazione del suggestivo, dell’irreale e del futuribile. Lo Scenografo materializza e costruisce i sogni...”. La scenografia è... Riempire uno spazio totalmente vuoto. Riempire uno spazio, adattandosi ad un vuoto definito. Aggiungere, modificare uno spazio già definito secondo le esigenze di un copione o di sceneggiatura. In un qualsiasi spazio si erige, costruisce, allestisce una Scenografia. E’ in Esterno, all’Aperto... E’ in un luogo predisposto: Teatro di posa; Teatro di Prosa o Lirico, Studio Televisivo, Location...
La Scenografia è accogliere, circondare lo spazio per assecondarlo. Riempie uno spazio esistente, vuoto, all’aperto o al chiuso; si sviluppa, si erige, si plasma, ad esigenza dello spettatore, del visitatore, della produzione, del regista.
La Scenografia è nel: Cinema - Fiction - Sceneggiato - Telefilm - Sit-Comedy – Spot Pubblicità Teatro - Prosa - Lirica - Musical Televisione – Show – Quiz – Talk – News – Evento – Concerto – Rassegna – Esposizione- Pubblicità
Arte – Installazione – Esposizione – Museo – Decorazione Architettura – Arredamento – Interior Design
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Come fare una scenografia, Quali Procedure e passaggi Per Chi: Quali sono le Esigenze del Cliente – Quali richieste Particolari. Cliente – Committente chiede cosa- Che cosa vuole dallo Scenografo. Per cosa: Teatro – Cinema- Evento... ecc. ecc. Dove è ambientata la Scenografia... in quale periodo storico. Passato – Presente – FuturoDove: Il luogo dove fare la SCENOGRAFIA: Luogo Aperto – Luogo Chiuso – Teatro di Posa – Studio Televisivo – Abitazione – Quartiere- Piazza ... Quantità. Le Persone che vivranno la Scenografia: Attori, TecniciOperatori – Mezzi tecnici – Pubblico... Quantità delle Persone sul Set – Palco – Pubblico- Posizione. Il tempo: Durabilità- Deperibilità: Quanto tempo deve durare lo spettacolo, l’evento, le riprese. Quanto tempo deve durare la costruzione. Ripetitività: Quante volte dovrà essere montato l’allestimento. Riutilizzo. Adeguamento: quanto deve la scenografia adeguare, modificare lo spazio esistente e che lo circonda. Compatibilità stilistica e materia. La nostra Struttura potrà essere: Auto portante sorreggersi autonomamente e indipendente dallo spazio che lo circonda. Sospesa, sorretta dalle strutture architettoniche esistenti. Sono adibite allo scopo o si adattano. Scenografie su architetture con cui convivere, sorreggersi, vivere.
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Qual è il percorso per fare una scenografia? Dalla richiesta del committente: Sopralluogo e rilievi del luogo Lettura Copione, Sceneggiatura Analisi del periodo storico d’ambientazione Anali dei fabbisogni Lista dei fabbisogni Idea bozzetti - Illustrazione del concetto. Ricerca delle Ambientazioni - Location Analisi Fattibilità. Dopo approvazione dei bozzetti Progettazione completa di piante, prospetti, sezioni. Analisi e scelta dei materiali Analisi dei Costi, Tempi di realizzazione. Supervisione alla Realizzazione e Costruzione Collaudo e accettazione dell’Opera. Utilizzo dell’Opera Scenografica: fruizione da parte di tutta la troupe. Presenza e approvvigionamenti delle esigenze di lavorazione attraverso Arredatore, Assistente, Attrezzista... Coordinamento delle forze professionali e artistiche assegnate: Arredatore, Trovarobe, Costruttore, Macchinista, Attrezzista, Assistente Scenografo, Aiuto Scenografo. Sovrintendere lo smontaggio e riconsegna dei materiali noleggiati.
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Tecniche dell’Allestimento: Come progettare Come Costruire Cosa Costruire Dove Costruire Si costruisce e realizza in: Carpenteria metallica – Carpenteria lignea – Scultura – Resinatura – Pittura – patinatura e invecchiamento - Decorazione. Chi Costruisce: Aziende e Professionisti che progettano e realizzano la costruzione scenografica. Laboratori e atelier interni a Teatri, Enti, Produzioni Televisive e cinematografiche. Aziende di fornitura materie a materiali per il necessario alla realizzazione scenografica: Tela e tessuti – Colori – Materie Plastiche – Vetro – Plexiglass – Ferro – Legno – Laminati- Polistirolo- Materiali e accessori per l’edilizia Materiali e accessori per l’arredamento – Corpi illuminanti ...
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Analisi delle procedure Esempi pratici: Il Set in Esterno Scenografia Cinematografica e Scenotecnica Analisi della sceneggiatura – Elenco delle Inquadrature Progetto Scenografico - Progetto Scenotecnico. Individuazione, attraverso la sceneggiatura, di quali zone, ambienti che saranno inquadrati. Strumenti: Bozzetti; Documentazione storica e stilistica. Rilievi metrici, Fotogrammetrici; Documentazione Fotografica della location. Progetto con capitolato e particolari costruttivi, di tutte le parti da realizzare, integralmente nei minimi particolari; Planimetria della location; Planimetria delle costruzioni. Prospetti, alzati, sezioni e particolari architettonici e costruttivi. Plastico; Rendering 3D Scelta della location e ambientazione ideale per la costruzione e per il girato. La scenografia ricostruita in set esterno dovrà inserirsi in un’ambientazione su cui dovrà interagire in quanto parte integrante della scenografia stessa. Riferita anche a quali problematiche logistiche: Come raggiungere la location, di quali difficoltà per i trasporti del materiale scenografico, per i mezzi tecnici, per il personale e di quanto altro necessario alle riprese del film. Definizione e posizionamento delle costruzioni attraverso il picchettaggio mostrando realmente gli ingombri e la superficie. La Squadra di Costruttori, falegnami, costruiscono nei laboratori i telai e le strutture di base e quanto altro occorrente per la realizzazione. La squadra dei macchinisti costruttori e carpentieri provvedono al posizionamento e Assemblaggio dei moduli precostruiti per fare le fondamenta alle costruzioni. Stesura e livellamento a bolla di tutti i praticabili e di quanto necessario per il supporto, ancoraggio alle costruzioni. Rivestimento di tutti i moduli di base con piani calpestii in multistrato e palanche. Innalzamento di tutti i telai in legno e compensato che delimitano e costituire di fatto le pareti che costituiscono l’edificio. I telai doppi per ricreare lo spessore del muro devono essere collegati da distanziatori in legno a creazione struttura autoportante, a seconda delle
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altezze da raggiungere. rivestiti in compensato e polistirolo per ottenere i volumi reali. Tutti i telai in legno sono ben fissati alla base. Parte di essi con spessori superiori ai 50 cm saranno auto portanti in quanto muniti di struttura propria interna, altri ancorate e sostenute da strutture come tironi, scroscie ponteggi non visibili alle cineprese. Nella costruzione delle pareti in legno si creano tutti i vani necessari per porte, finestre, passaggi... Applicazione di lastre di stucchi, mattoni, pietra in gesso, vetroresina, polistirolo a riproduzione di elementi architettonici che sono a trasformare il finto in elemento reale. Nel nostro caso in una riproduzione fedele di una chiesa dell’alto medioevo. XIII secolo circa Gradualmente le strutture in legno e compensato interessate alla ripresa cinematografica, sono totalmente ricoperte di materia, stucchi, resine, polistirolo appositamente modellato in tutti i particolari a completamento raggiungimento della la fedeltà e vero somiglianza al vero costruito. La squadra dei PITTORI E DECORATORI dipingono tutte le pareti, applicando con sapienza e affidabilità tutti i toni di colore affinché il processo di trasformazione dei vari materiali accostati si realizzino nella verosimiglianza visiva di intonaci, pietre, sculture, stucchi In zone di intonaco si provvede a dipingere affreschi. A compimento della pittura e patinatura acciocché ci sia il giusto trascorrere del tempo e dei suoi si provvede a patinare, antichizzare e valorizzare il lavoro svolto. A completamento totale della costruzione scenografica l’ARREDATORE con gli ATTREZZISTI di scena, inseriscono, elementi di vegetazione, piante finte e vere, parti di elementi architettonici e di arredo, e quanto altro possa essere utile allo svolgimento recitativo. Con la squadra delle luci e degli operatori si provvede ad ultimare il set con il montaggio di proiettori e cinepresa su carrelli in modo da realizzare il momento necessario alle riprese cinematografiche. In Esterno si possono ricostruire interi villaggi, città, strade, palazzi, porti, aeroporti, Stazioni ferroviarie e metropolitane, boschi...
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Visualizzazione dei processi realizzativi di un set in esterno tratte dalla fiction “Chiara e Francesco”. Produzione Lux Vides. Regia Fabrizio Costa, Scenografia Nino Formica, Scenotecnica Umberto Di Nino
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Vari esempi di scenografie all'aperto.
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Analisi delle procedure Esempi pratici : Il Set all’ interno del Teatro di Posa. Scenografia Cinematografica e Scenotecnica Analisi della sceneggiatura – Elenco delle Inquadrature Progetto Scenografico - Progetto scenotecnico Individuazione attraverso la sceneggiatura di quali sono le zone – gli ambienti che verranno inquadrati, utilizzati per essere ricostruiti in un teatro di posa. Cosa serve costruire per le esigenze di sceneggiatura in un Teatro di posa. Scelta del Teatro di Posa più consono alle esigenze di Ripresa, Costruzione, Movimenti delle masse... Verifiche misure di larghezza, lunghezza e altezza Verifica dei passaggi laterali, ingressi siano liberi e in grado di far entrare e uscire qualsiasi elemento utile alle riprese: Auto d’epoca, Carri, Animali... I teatri di posa edifici appositamente costruiti per le riprese cinematografiche, sono dotate di tutte le strutture necessarie alle riprese: Sono insonorizzate, hanno soffitti capaci di sostenere il peso di luci e scenografie sospese e cineprese sono dotati di sistemi di aerazione e aria condizionata hanno energia elettrica a sufficienza hanno in prossimità locali per lavori di attrezzeria,costumi, uffici di produzione;ristorazione per poter soggiornarvi per tempi di lavorazione anche prolungati; hanno botole e piscine per ricreavi livelli sotterranei e spazi con acqua; Strumenti: Bozzetti; Documentazione storica e stilistica. Rilievi metrici, Fotogrammetrici; Progetto con capitolato e progetto tecnico di tutte le parti da costruire integralmente nei minimi particolari: Planimetria delle costruzioni all’interno del teatro di posa completo di Prospetti, alzati, sezioni e particolari architettonici e costruttivi. Plastico; Rendering 3D Per la ricostruzione di un ambiente interno occorre progettare tutti i volumi necessari per creare un appartamento, uno studio professionale, commerciale, luogo di lavoro attraverso lo studio visivo delle inquadrature affinchè sia completo in tutti i punti di vista. Nel caso di un appartamento: si dovrà studiare l’eventualità di un androne raccordabile in riprese esterne, pianerottolo, scale, ascensore... 14
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Interno casa completo di tutti gli spazi necessari e legati alla narrazione: camere da letto, cucina, bagno, corridoio, soggiorno, porte, finestre e balconi compresi il cielo, gli sfori e costruzioni di abitazioni vicine e dirimpettaie. Le pareti delle abitazioni o locali ricostruiscono il reale e le altezze variano dai 3 m a quanto necessario compreso di plafoni e soffitti. Le costruzioni fatte principalmente con telai in legno e compensato o cartongesso devono essere rifinite nella parte anteriore visibile e inquadrabile o in alcuni casi rifinite in ambo i lati (tamburati). Il montaggio dei telai a costituire le pareti, seguiranno la planimetria segnata sul pavimento, realizzato in vari strati di multistrati a livellare il teatro di Posa. Sul pavimento una accurata decorazione riprodurrà piastrelle, cemento, parquet o altro. Potranno essere applicati anche materiali veri esistenti nell’edilizia convenzionale ove le esigenze di ripresa lo richiedano. Le pareti devono avere la riproduzione di volumi reali, con gli spessori, imbotti a giustificazione del costruito e dell’architettura sopratutto in prossimità di porte, finestre, armadi... I telai fissati sul pavimento a mezzo di viti e incastrati fra loro negli spigoli e angoli, devono sorreggersi con scroscie,tironi nel lato posteriore, non a vista, accertandosi che questi non intralci il passaggio di servizio, di sicurezza nonché utili alle riprese. I telai assemblati devono essere stuccati nelle giunture e trattate pittoricamente con materiali che riproducono gli intonaci e con l’aggiunta di stucchi, resine, polistirolo e quanto altro sia utile alla ricostruzione architettonica: Cornicioni, piastrelle, muri di pietra, zoccolature, lesene con capitelli e base... Praticabili, pedane, scale e ulteriori volumi aggiunti ricreano spazi sopraelevati, piani superiori o inferiori, balconi necessari alla realizzazione della ricostruzione. Pittura e decorazione attraverso vari toni di colore a riproduzione di tinteggiature, carte da parati, marmi, pietre, ceramiche, ferro, a seconda degli elementi architettonici costruiti e montati, differenzieranno la realizzazione in micro cosmi differenti. Patine, svecchiature e definizione particolareggiata della materia personalizzano e costituiscono il carattere della costruzione. L’arredamento con oggettistica, mobili, tendaggi, guarnizioni rende la scenografia completa per essere vissuta dalla troupe. Effetti speciali come acqua che esce dai rubinetti e relativa raccolta di scarico, fiamme di camini, crepe e crolli, effetti meteo di pioggia o neve saranno a totale completamento. Accademia di Belle Arti dell’Aquila – Scuola di Scenografia Tecniche e Procedure degli Allestimenti Scenografici relativi a Teatro, Televisione, Cinema ed Eventi. A cura di Umberto Di Nino
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Le luci oltre che ad illuminare l’ambiente a seconda della fonte di luce dei lampadari applique, sole attraverso finestre a seconda dell’ora e del meteo concluderà la ricostruzione, vissuta e interpretata dagli attori e dalla cinepresa. Nel caso di una via, strada, cortile, campagna... Tutti i procedimenti precedentemente elencati sono uguali e validi ma con visioni appropriate: Nella ricostruzione di esterni in studio c’è la riproduzione del cielo e quindi del senso di infinito e di luce che riproduca l’aria; La presenza di fondali, ciclorama senza definizioni di inizio fine e illuminabili da luci poste il alto ed in basso coperte da apposite costruzione dette rive e rivette. Le costruzioni di palazzi, strade, vie, cortili sono proporzionalmente diversi e architettonicamente grandi. I telai per la costruzione delle pareti sono sostenute, ancorate davanti a impalcature di strutture metalliche o lignee capaci di elevarsi fino agli 8-10 metri. Devono avere la capacità di sostenersi con portali, mensole, balconi con balaustre e relative finestre. La quantità di materiale scultoreo, stucchi, resine, polistirolo a riproduzione di complementi architetturali sono fortemente presenti. All’interno del Teatro di posa nella realizzazione di una scenografia di strada o via deve essere progettato il camminamento per pedoni, auto, camion, autobus, carrozze con cavallo... e di quanto serva ad animare un luogo esterno di città o paese... Nel caso di realizzazione di scenografie riproducenti spazi contenenti atmosfere aperte come campagne, orti, boschi si deve ricreare ancora di più l’effetto dell’ARIA e dello spazio indefinito. Materiali veri concreti come terra, erba, piante, alberi sono necessari alla riproduzione della realtà all’interno del teatro di posa. Alberi veri e finti in polistirolo e resina, sono così miscelati a ricostruire l’ambiente esterno. Nelle tecniche attuali e contemporanee, l’uso degli screen digitali con l’applicazione di textures in 3D aiutano ancora di più la realizzazione d’effetto e realistica. In questo caso il cielo è definito da un ciclorama e da fondali in blu o verde; in questo modo tutta la sorgente elettronica , i fotogrammi digitali si “incolleranno” sui colori degli screen. L’effetto sarà di un’unica immagine confezionata da costruzioni reali e da costruzioni irreali, fatte sui computer. All’Interno dei teatri di posa si possono ricostruire città, villaggi, stazioni ferroviarie, metropolitane, campagne...
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Visualizzazione dei processi realizzativi di un set in interno tratte dalla fiction “PAOLO VI”. Produzione Lux Vides. Scenografia Antonrello Geleng, - Scenotecnica Umberto Di Nino
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Analisi delle procedure Esempi pratici : Il Set in location esterne e interne. Scenografia Cinematografica e Scenotecnica Le riprese cinematografiche e fiction hanno bisogno spesso di location di interni e/o di esterni che pur rimanendo inalterate le particolarità ambientali, architettoniche devono adattarsi parzialmente all’invenzione scenografica e alle esigenze produttive. In questo caso strade, vie, palazzi, case, subiscono la modifica e l’adattamento storico, ambientale... Restando invariate le procedure di Analisi della sceneggiatura – Elenco delle Inquadrature Progetto Scenografico - Progetto scenotecnico Individuazione attraverso la sceneggiatura di quali sono le zone – gli ambienti che verranno inquadrati, utilizzati per essere adattati per le riprese modificandone alcuni aspetti. Strumenti: Bozzetti; Documentazione storica e stilistica. Rilievi metrici, Fotogrammetrici; Documentazione fotografica dell’esistente. Progetto con capitolato e progetto tecnico di tutte le parti da costruire, adattare, coprire, modificare, integralmente nei minimi particolari: Planimetria delle costruzioni esistenti con le costruzioni aggiunte completo di Prospetti, alzati, sezioni e particolari architettonici e costruttivi. Eventuale Plastico; Rendering 3D Anche in questa situazione scelta della location e l’ambientazione ideale per la costruzione e il set dovrà avere caratteristiche di pertinenza e compatibilità per essere montata e smontata senza distruggere la location. La scenografia ricostruita in location dovrà inserirsi nell’ambientazione esistente su cui dovrà interagire in quanto parte integrante della scenografia stessa. Riferita anche a quali problematiche logistiche : Come raggiungere la location, quali difficoltà per i trasporti del materiale scenografico, dei mezzi tecnici, del personale e di quanto altro necessario alle riprese del film. Definizione e posizionamento delle costruzioni definendo gli ingombri e la superficie da modificare. La Squadra di Costruttori, falegnami, costruiscono nei laboratori i telai e le strutture di quanto altro occorrente per la realizzazione del set. 18
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Il montaggio di tutte le costruzioni sono non definitivi o quantomeno ripristinabili all’uso consueto a cui è rivolto. Si gira quindi in scuole, uffici pubblici, edifici pubblici e privati, monumenti e palazzi d’epoca e di notevole importanza artistica... Si ricostruiscono pareti, porte, finestre, balconi... Si coprono oggetti contemporanei come Termosifoni, blocchi elettrici, targhe... Si utilizzano targhe, capitelli, cornicioni, troni... a completamento e personalizzazione location, Rilevanti sono i lavori pittorici di uniformità fra il reale e il ricostruito. La illuminazione e corretto posizionamento della cinepresa valorizza il contesto modificato, creando un nuovo allestimento e chiave di lettura dello spazio esistente.
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Esempi di scenografie in location utilizzando e adattando lo spazio esestente a seconda delle esigenge di produzione. Copertura di un muro, copertura di una balaustra, costruzione di un posto di blocco, balcone papale, copertura di una porta,tamponamento di una strada...
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Analisi delle procedure Esempi pratici: lo studio televisivo Confronti con Cinema e Teatro Scenografia Televisiva e Scenotecnica La scenografia televisiva, come concetti di fondo ha tutte le procedure descritte finora ma ha altre esigenze, modi e metodi tali in quanto vive in uno spazio a sè e usa dei mezzi a se. Pertanto possiamo riepilogare così: Lo studio Televisivo: locale, spazio dove avvengono le riprese e dove sono montate le scenografie. Di solito lo studio non ha finestre per evitare la luce esterna e i rumori, mentre può avere delle superfici vetrate insonorizzate per la visibilità verso le altre aree. E’ una struttura attrezzata, in cui avviene la produzione televisiva, cioè la realizzazione di trasmissioni registrate o in diretta. Uno studio televisivo è simile a un set cinematografico, ma molto più complesso, per via delle strutture di produzione e controllo. Solitamente, è diviso in diverse aree in base alla funzione. Nello studio sono installate anche alcune apparecchiature, tra le quali: • Una serie di telecamere, spostabili secondo le esigenze produttive. Le telecamere sono spesso dotate di teleprompter. • Diversi tipi i supporti per telecamere, come cavalletti, gas pedestal, dolly e jimmy jib. • microfoni sia di tipo fisso che radio. • Una serie completa di luci e accessori di illuminazione. • Alcuni monitor, sia di servizio che di scena. • Un sistema di diffusione audio, che comprende sia auricolari che casse acustiche. • Ha la regia ed disposta in vari locale in cui avvengono il coordinamento e la realizzazione dei programmi. Dal punto di vista funzionale, una regia è suddivisa in aree a seconda del lavoro svolto. Una divisione tipica è tra regia video e regia audio, e la regia video è sua volta suddivisa in aree funzionali. La regia video di norma comprende:: • Una serie di monitor, sia singoli che pilotati da multiviewer I monitor sono di diverso tipo e livello qualitativo a seconda dell'impiego richiesto. • Un mixer video dove tutte le sorgenti sono messe in onda. Sono presenti anche apparati ausiliari come generatori di effetti speciali, titolatrici e computer dedicati alla grafica. • Una zona RVM, dotata di videoregistratori e console di comando di video server. Questa zona provvede alla registrazione e alla messa in onda di contributi realizzati in precedenza. • Postazione del controllo camere, che provvede al controllo tecnico dei segnali e al bilanciamento delle telecamere. Questa postazione è di solito anche quella del responsabile tecnico.
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• Postazione luci, con la relativa console di comando. Dal momento che il controllo e le luci lavorano in stretta collaborazione, queste postazioni sono di solito vicine. • Diffusione sonora, proveniente dalla regia audio. La regia audio è collocata in un ambiente separato, per via del fatto che il tecnico audio deve spesso ascoltare sorgenti ad alto volume. In regia audio sono posti il mixer audio e tutti gli strumenti necessari alla generazione della colonna sonora. Tutte le postazione sono in comunicazione tra di loro tramite un sistema di intercom. Inoltre tutti gli ambienti sono climatizzati, tenendo presente che lo studio ha particolari esigenze si smaltimento del calore prodotto dalle luci e di silenziosità della ventilazione. Inoltre Lo studio televisivo ha intorno a se tutte le altre strutture come sale trucco e parrucco, sale costumi e sartoria, sale scenografie e attrezzeria, uffici di redazione (contenuti) e Produzione (organizzazione) oltre che di tutti gli apparati per la trasmissione in diretta. Inoltre la logistica per accogliere e contenere pubblico e ospiti presenti alle riprese TV. La quantità di luce necessaria per la ripresa televisiva è maggiore rispetto a quella cinematografica e pertanto la struttura dello studio televisivo e della scena deriva da queste considerazioni. Qualsiasi ripresa televisiva ha comunque bisogno di scenografie intese nel senso di arredo, addobbo, come il solo fondale, fino ad avere vere proprie costruzioni spaziali per news, talk, show, quiz ecc... Per la presenza di tante persone sul set televisivo composto da personale tecnico e artistico e di pubblico, gli spazi scenografici devono essere progettati e realizzati per essere conformi ai dettami delle vigenti leggi in materia di sicurezza del lavoro e di sicurezza locali pubblico spettacolo. Pertanto si presterà maggiore attenzione all’utilizzo di materiali ignifughi e autoestinguenti, montati come da omologazione ministeriale e sulle vie di esodo e uscita. I carichi sospesi (tanti) fra luci, apparati e scenografia sulle teste di quanti sono all’interno dello studio dovranno avere dovuta sicurezza e certificazione. Banalmente detto “ LATELEVISIONE SI FA CON LE TELECAMERE” tutto lo spazio deve essere progettato in base e in funzione delle telecamere, a volte innumerevoli in uno studio, a secondo di ognun punto di vista. Quindi la scenografia deve essere progettato in base a quanto verrà inquadrato e visto sui monitor dei telespettatori. La creatività scenografica non ha limiti ma dovrà tener conto di tutti i punti di vista delle telecamere e di tutte le inquadrature ad apertura e/o chiusura dello zoom. Le varie telecamere che inquadrano costantemente il personaggio che 22
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conduce, che suona, che balla, ecc. La televisione nasce per essere vista nel monitor, concentra su chi parla, su chi conduce, su un primo piano su una mano, su un particolare. Tutto quello che é dietro ad un particolare inquadrato è estremamente rilevante e rappresenta l'immagine , quello che viene rappresentato e trasmesso, visto e quindi la scenografia. Il pubblico ove presente è parte integrante dello spettacolo e la scenografia deve accogliere, sostenere sia i tecnici che gli spettatori. Le scenografie si conformano in due posizioni planimetriche. Ferro di cavallo o come in termine teatrale parapettata con le telecamere (e il personale ) posto sulla “quarta parete” con possibilità di entrata – uscita; alto –basso; destra – sinistra ma mai controcampo. Totale a 360 gradi in modo da girare totalmente nella scenografia, fra ospiti, concorrenti, pubblico compreso il personale e le telecamere stesse. I tecnici a secondo delle scelte di regia, possono entrare a far parte integrante della ripresa televisiva. PARALLELISMI: La scena cinematografica si costruisce in un teatro che resta a disposizione della produzione per tutto il tempo necessario alla costruzione delle scene e alle riprese, e che diventa il cantiere dello scenografo fino al momento della demolizione delle scene. In televisione non si può tenere occupato il teatro per tempi molto lunghi perché esso è contemporaneamente luogo di costruzione e di trasmissione. Le scene, quindi, saranno costruite per la maggior parte fuori opera, montate rapidamente, registrate e altrettanto rapidamente smontate per far posto alla trasmissione successiva. Questo comporta, da parte dello scenografo, una progettazione molto dettagliata e in qualche modo affine a quella teatrale, perché la scena sarà composta di elementi mobili di facile montaggio e smontaggio, con uso di materiali leggeri di rapida utilizzazione e di grande effetto, rispondenti alle esigenze della scena. Quando lo smontaggio di una scenografia non potrà essere totale deve ricorrere allo stratagemma delle Matrioske ovvero combinare che scene di altri programmi tv convivano all’interno di altre scenografie. In un programma tv con pubblico, musica, ospiti si devono tener conto di dividere uno spazio costruendo: una tribuna per il pubblico, a Gradoni con relative sedie e corridoi con le quali condividere postazioni per telecamere; pedana per l’orchestra con alzate differenti per musicista e/o orchestrale Accademia di Belle Arti dell’Aquila – Scuola di Scenografia Tecniche e Procedure degli Allestimenti Scenografici relativi a Teatro, Televisione, Cinema ed Eventi. A cura di Umberto Di Nino
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Pedana, postazione per ospiti e opinionisti Palco o zona esibizione personalizzabile attraverso elementi scenici e/o effetti luci e/o video se in presenza di videowall. Il pavimento deve essere liscio e privo di ogni asperità in quanto i movimenti delle telecamere sono su ruote. Le quinte totali o parziali devono essere avvolgenti in modo da raccordare e chiudere tutto quanto può essere inquadrabile.
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Analisi delle procedure Esempi pratici: Il Teatro Scenografia Teatrale e Scenotecnica
Sul Teatro si è ampiamente parlato ed esiste un variegato numero di testi per la conoscenza e l’approfondimento. Lo spazio in cui vive la scenografia teatrale o lirica è all’interno di una dimensione definita: il palcoscenico. La scenografia teatrale è separata dal pubblico, da chi osserva. Sul palcoscenico la scenografia e lo spettacolo con tutti i suoi trucchi ed effetti speciali e dall’altra parte separati da un boccascena, un sipario, un arco scenico, una fossa per l’orchestra, il pubblico. Il pubblico ha diversi punti di vista: dalla platea alle gallerie o palchi se è un teatro di tradizione. Inoltre i punti di vista sono varianti : dalla prima fila all’ultima fila di platea, dalla barcaccia, primo palco di arcoscenico al palco reale o ultima fila di palchi o loggione. Vari modi di vedere la scenografia, in tantissimi punti di vista. La Scenografia deve entrare in uno spazio ben definito in larghezza, profondità ed in altezza. La scenografia teatrale deve essere leggera, facilmente smontabile, trasportabile. Leggera, smontabile,trasportabile, per i cambi di scena , perchè sospesa in soffitta, per gli innumerevoli cambi di teatri ove fare la rappresentazione, per i carichi e scarichi dai camion ai teatri e viceversa. Nonché resistente all’usura dovuto alla quantità di movimenti e trasporti. Le scenografie sono in genere costituiti da telai armati realizzati quindi in legno e compensato, assembrabili fra loro a costituire ambiente, forme. Hanno materia, pittura su tela e l’aggiunta di corpi scultorei, aggetti, sporgenze devono anch’essi essere smontabili e trasportabili. Lo spazio della scatola scenica è riempito, disposto ad essere usato solo dagli attori coadiuvati dai tecnici di palco. La luce è prevalentemente proveniente da proiettori dall’alto con rinforzi da proiettori esterni posizionati per lo più sulla
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barcaccia o dai primissimi palchi. Un segui persona ad illuminazione del protagonista è spesso sistemato sul palco reale o frontale al palcoscenico. L’arcoscenico crea i quadro d’immagine. Il sipario apre e chiude la sequenza degli atti, il boccascena delimita il quadro visivo. All’interno la scenografia costituita da: pavimenti in tela dipinta, tesa e ancorato sul palcoscenico a mezzo di fortezzature laterali, riproducenti tappeti erbosi, pavimenti o solamente tonalità pittoriche; Questo tipo di soluzione permette di avere un pavimento di grande dimensioni con l’agevolazione dello montaggio e smontaggio, accantonamento e trasporto in una cassa riducendo notevolmente gli ingombri di trasporto. Pavimenti a lastre di legno con la possibilità di pittura e di supporto a materie plastiche, metalliche, dando possibilità di effetti di riproduzione anche realistici e descrittivi. Il tempo di montaggio e smontaggio nonché di spazio necessario all’accantonamento e trasporto diventano maggiori. Quasi tutti i palcoscenici hanno il pavimento in declivio ovvero rialzate nella parte posteriore per agevolare la visione del pubblico di platea. La pendenza generalmente va dal 2 al 5-6 %. La pendenza inoltre aiuta a costruire effetti visivi prospettici per illuderci ad un senso di profondità maggiore. Sul pavimento si montano le pareti costituite da telai modulari trattate pittoricamente e matericamente ma tali da non produrre un eccessivo spessore. I telai accoppiati si sostengono con scroscie, tironi ed eventualmente da tiri di soffitta. I telai devono essere costruiti con la parte poggiante in contro declivio in modo tale da ripristinare il piombo delle pareti. Un ulteriore metodo di costruzione è quello di realizzare le strutture diritti e preparano apposite “scarpette” in contro declivio si cui poggiare tutti i telai. Le esigenze sceniche interpretative possono richiedere la costruzione di una pedana praticabile da montare sul palcoscenico affinché metta tutto a livello, togliendo il declivio. Questa pratica porta a rialzare il livello del piano palcoscenico d’avanti in proporzione alla profondità Con un piano platea dritto si perderanno i piedi degli attori e dando una visione ottimale alle gallerie. Questo metodo si usa molto se sul palco dovranno esserci movimenti scenici con carri, girevoli, pieriatti... Le scenografie hanno di rado la plafonatura in quanto questo metterebbe in difficoltà l’illuminazione e i fari effetti di luce.
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Per cambi di scena rapidi si sceglie di montare i telai e quindi assemblare pareti su pedane carrellate. Queste per l’appunto necessitano di piani in contro declivio o accorgimenti tali da risolvere il problema della pendenza. Altro metodo è di sospendere in graticcio le quinte, sopratutto quelle posizionate in senso longitudinale. Questa pratica di notevole successo fino ai primi del novecento era facilitata dal fatto che le scenografie erano realizzati in tela dipinta e tirata a telette, fondali e principali , libere o armate solo con strutture in cantinella. I teatri venivano infatti costruiti con graticci in legno capaci di sostenere pesi limitati a questa pratica. Negli ultimi decenni con l’avvento del costruito e della sempre più numeroso utilizzo di macchine sceniche motorizzate e in carpenteria metallica si sono dovuto rafforzare i graticci o come nel maggior numero dei casi, sostituirlo con strutture in ferro capaci di sostenere e mettere in sicurezza molti quintali. Inoltre la tendenza stilistica è quella di togliere gli effetti prospettici e illusivi per rendere la recitazione e quindi l’uso del palcoscenico nella sua totalità. Le scene prospettiche non possono essere utilizzate nella parte retrostante in quanto l’attore rivelerebbe l’effetto illusorio e prospettico dandone invece ridicolo e poca veridicità. L’uso consueto era quella della recitazione in prossimità del boccascena, o sul proscenio. Molti recitavano sulla linea di ribalta. Anche i praticabili e le pedane per innalzare volumi sono per lo più smontabili realizzati con cavalle ed americane di unione e rese calpestabili da tavoloni in legno e multistrati. Se i teatri posseggono buche, palcoscenici con i ponti allora questo da la possibilità di creare effetti di entrata in scena dal baso e aumentando la volumetria . La scenografia e la scenotecnica teatrale hanno delle regole molto più precise per quanto riguarda: Lo spazio: la scenografia si allestisce all’interno dello spazio scenico; I metodi costruttivi : facilità di montaggio, durabili, robusti per le quantità di repliche a cui deve sottoporsi.
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Analisi delle procedure Esempi pratici: l’Evento Scenografia Spettacolare e Comunicativa e Scenotecnica L’evento è uno spettacolo, un intrattenimento con una macchina scenica capace di colpire ma anche di far interagire pubblico e prodotto insieme. Gli eventi sono molteplici: dalla durata di un giorno a una installazione di 3 mesi. Da un concerto ad una rassegna o festival cinematografico. Lo spazio occupato è generalmente all’aperto, all’interno o a fianco di monumenti, in luoghi aperti per ospitare migliaia di persone. Le strutture devono essere solide e durature per eventi a grande respiro e leggere ma robuste per iniziative estemporanee. L’utilizzo di impalcature metalliche prefabbricate è in larga massima l’elemento costruttivo più utilizzato. I fabbisogni sono molteplici: L’energia elettrica da produrre con gruppi elettronici o acquistando una utenza temporanea ma condotta sul luogo attraverso cablaggi particolari e sicuri; Toilette Chimici e scarichi di eventuali acque nere; stabilità delle strutture per il numero di persone che fruiranno della manifestazione compreso il transennamento di monumenti e strutture non fruibili. L’impermeabilità delle strutture in caso di pioggia e maltempo; Negli Eventi con ristorazione si devono creare tutte le condizioni per la preparazione degli alimenti, la conservazione e refrigerazione ,la pulizia dei materiali necessari alla cucina. Inoltre gli spazi e le strutture per il servizio e l’accoglienza con le strutture di ricettività che va dai tavoli alle sedie. Tutto deve essere previsto e accuratamente progettato per ottenere tutti i nulla osta necessari dalle forze dell’ ordine, vigili del fuoco e dagli uffici di igiene.
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Considerazioni sulla professione di scenografo e sul lavoro. Avevo scritto questo capitolo ma leggendo il “MANUALE DI SCENOGRAFIA, IL CINEMA, LA TELEVISIONE, IL TEATRO” di Vincenzo del Prato ho trovato in lui le stesse parole e quanto esprimo da tempo sul lavoro di Scenografia. Le identiche parole le avevo detto agli studenti. Condividendo totalmente quanto egli esprime ho ritenuto ampliare e unire le sue parole con le mie per riuscire a spiegare quanto siano importanti alcune caratteristiche nel lavoro di uno Scenografo e di quanto queste devono essere adottate da un giovane che si avvicina a questa professione. . . Il problema della scelta della professione, per un giovane, è sempre molto delicato. C’è da augurarsi che prima di intraprenderne una possa verificare se ha veramente i requisiti adatti per esercitarla e se, come si dice, “è portato” per essa. Vitruvio ha compilato a suo tempo un decalogo delle qualità, e delle cognizioni necessarie, per essere un buon architetto. Per ipotesi, se ne potrebbe fare uno simile sulle qualità necessarie per essere un buon scenografo, per verificare la propria vocazione. Per esempio si potrebbe dire che un buon scenografo dovrebbe: avere una preparazione di studi adeguata (laurea in architettura, diploma dell’Accademia di Belle Arti o titoli simili); avere una viva curiosità (quanto aiuta nella professione!); avere una solida conoscenza della storia dell’architettura, della pittura e dell’arte in genere; essere molto disponibile a viaggiare; leggere molto e di tutto; andare molto al cinema,teatro, vedere tv; mostre d’arte, eventi... saper esprimere facilmente le proprie idee con disegni e bozzetti; formarsi una buona biblioteca specializzata e un buon archivio; saper usare la fotografia e l’annotazione grafica; conoscere le lingue ; avere capacità di organizzare il lavoro, saper scegliere i propri collaboratori; non essere mai noioso e pedante nel lavoro, ma sempre aperto, disponibile e gentile; cercare di operare sempre con un certo equilibrio tra cultura e creatività; saper sempre difendere le proprie idee (chiare)sul lavoro; subire “consapevolmente” il fascino di questo mestiere e, di conseguenza, amarlo.
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Forse e sicuramente questo decalogo potrebbe continuare e ognuno dovrà inserire nella propria cassetta delle competenze, più abilità, capacità. Ma in particolar modo puntualizzo alcuni argomenti.
Titolo di studio: Il titolo di studio in scenografia è molto importante nella professione ma a volte non è stata una condizione tassativa. Negli anni passati chi ha avuto una buona cultura non accademica ma specifica in storia dell’arte, una capacità di esprimersi graficamente, conoscenza delle tecniche adatte e fantasia, l’approccio a questo mestiere è stato possibile. Oggi i giovani scenografi sono formati in Accademie, in facoltà Universitarie ed in particolar modo di Architettura, all’ Istituto Sperimentale di Scenografia, in Istituti privati e da Corsi Regionali di avviamento al “mestiere”. Con il numero crescente di giovani che si orientano alla professione e di “offerte formative” sempre più numerose, ritengo sempre più indispensabile una preparazione di alto livello in modo da riuscire a fronteggiare la grande “concorrenza”. Inoltre nel principio che lo scenografo è un coautore nella costruzione di uno spettacolo, film o altro, sono convinto della necessità di un’aggregazione corporativa forte a difesa dell’opera di ingegno oggi poco tutelata. Curiosità La curiosità è qualità obbligatoria per lo scenografo perché gli argomenti che dovrà affrontare nella professione sono tali e tanto disparati che le nozioni acquisite con lo studio avranno sempre bisogno di essere integrate. La curiosità deve essere come una seconda natura che ci porta ad interessarci e a capire tutto quanto accade intorno a noi perché prima o poi potrà esserci utile nel nostro mestiere. Viaggiare Il viaggio è un mezzo efficacissimo per soddisfare molte curiosità. Lo scenografo deve viaggiare ad occhi aperti , fotografare, e magari con un piccolo “notes” da schizzi ma sopratutto ricordare, memorizzare. Archiviare. Se si riesce a disegnare, fare uno schizzo, anche se non bellissimo, ci aiuterà a capire una architettura, un luogo, un paesaggio, molto meglio di cento fotografie. Lo schizzo ci aiuta a capire, a vedere, a osservare, in modo da indurre la mano a riprodurre ciò che si sta ammirando. Un legame cervello – mano – cervello.
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Leggere Comperare libri, raccogliere quanto di grafico ci può interessare, porta naturalmente a formarci una biblioteca specializzata ed un archivio che saranno sostegni preziosi nel lavoro. Andare al cinema, a teatro, guardare tv... Bisogna vedere il film con occhio professionale, analizzare la scenografia per il suo valore intrinseco, per le soluzioni tecniche, apprezzare le dimensioni della scena, le misure degli oggetti e dei mobili. Riconoscere i trucchi, il lavoro in teatro e quello dal vero, la mano di uno scenografo dall’altro, insomma osservare il film non con l’occhio dello spettatore ma con quello dello specialista. E’ l’esperienza che si allarga facendo poi conoscenza. E poi andare in pinacoteca e in galleria per attingere nell’arte, e nella sua storia elementi architettonici, spaziali, epoche storiche... Difendere le proprie idee Nel mestiere dello scenografo è necessario difendere i propri criteri di impostazione più spesso di quanto si creda, anche se questo non vuoi certamente dire chiudersi in posizioni intransigenti che sfociano nelle polemiche. Dal momento che il lavoro dello scenografo, più che quello di un collaboratore alla costruzione di uno spettacolo, film..., è quello di un coautore, la ferma difesa delle proprie idee non potrà che essere utile alla generale economia del film. I collaboratori Per l’importanza del lavoro come si è detto anche in veste di coautore deve scegliersi i propri collaboratori in maniera oculata. Un cattivo collaboratore nel migliore dei casi è semplicemente inutile. La composizione dello studio di scenografia varia a seconda dell’importanza del film, ma considerando un film di medio impegno, essa sarà formata da: almeno un assistente principale; due o più disegnatori; un arredatore; aiuti arredatori; attrezzisti e trovarobe. Considerazioni sul lavoro Chiunque lavori per il cinema, teatro, televisione sa che non si può mai dire: «non lo sapevo», «non si può fare», «l’ho dimenticato» o frasi del genere. Non è ammissibile da parte di nessun reparto, e meno che mai del reparto“scenografia”. 34
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La lavorazione di un film, di uno spettacolo teatrale, di un programma tv, è come un treno; bisogna curare che tutto funzioni prima della partenza, perché una volta partito non è più possibile fermarsi, non si tollerano arresti per cause impreviste. Questo non solo per ragioni economiche ma anche perché la lavorazione richiede la collaborazione di più reparti ognuno dei quali, con i propri tempi e le proprie necessità, riceverebbe gran danno per qualunque interruzione improvvisa. Per quanto possano essere validi i collaboratori, la soluzione dei problemi, dai più grandi ai più piccoli spetta sempre allo scenografo come unico responsabile di tutto quanto si vedrà nel fotogramma e per questo egli deve curare e controllare il più possibile l’esecuzione di tutto. L’esperienza porterà anche la capacità di dirigere il lavoro in maniera non noiosa e pedante, mettendo tutti i collaboratori in grado di lavorare con serenità e soddisfazione. Io consiglio di usare sempre una grande gentilezza sul lavoro. E’ doveroso, entrando la mattina in teatro, dare un cordiale “buon giorno” a tutti. Gli argomenti Il lavoro dello scenografo cinematografico non si può certamente dire che sia monotono e sedentario. Forse il suo fascino sta proprio nella grande varietà di argomenti che si debbono affrontare, nelle situazioni mai uguali tra loro e nella possibilità di operare nei posti più disparati con gli spostamenti più imprevedibili. Una volta l’attività cinematografica era abbastanza circoscritta geograficamente, oggi non ci sono problemi di confini. Progettare un interno a Gallarate o a Pechino, oggi, è cosa quanto mai normale e l’impegno, per lo scenografo, resta sempre lo stesso. La varietà degli argomenti da affrontare, le necessità di soluzioni imprevedibili, la velocità d’invenzione e di progettazione, sono tutte cose che sottopongono lo scenografo a una continua ginnastica intellettuale e a volte anche fisica, e che contribuiscono a far restar giovani in questo mestiere. Proprio la varietà degli argomenti sottolinea la differenza tra lo scenografo e l’architetto tradizionale. Aggiungo qui una nota approssimativa dei casi più particolari che può capitare ad uno scenografo. Riprendo alcune esperienze di Vincenzo del Prato nei suoi vari anni di lavoro a illustrazione di quanto variegato, molteplici siano le esperienze possibili: • trasformazione di una nave passeggeri spagnola in una italiana, con conseguente modificazione di tutti i segni distintivi, i colori ecc.; • una strada di Mosca del 1918, di 200 metri di lunghezza (in esterno di teatro); Accademia di Belle Arti dell’Aquila – Scuola di Scenografia Tecniche e Procedure degli Allestimenti Scenografici relativi a Teatro, Televisione, Cinema ed Eventi. A cura di Umberto Di Nino
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• la reggia di Cnosso; • la cabina di pilotaggio di un DC9 e l’effetto di atterraggio sulla pista dell’aeroporto (in teatro); • un villaggio-fortezza russo della fine del Settecento (nella steppa); • l’interno di una chiesa greco-ortodossa (in Sicilia); • un villaggio tunisino, interni ed esterni (in teatro); • sezione di una carrozza dei vagoni letto (teatro); • un grande carcere moderno (teatro); • una sala operatoria 1920 (teatro); • una casa cinese in una boscaglia (teatro); • il pecile di Villa Adriana (teatro); • un tratto dell’autostrada del sole (teatro); • la galleria e il piazzale dell’aeroporto di Fiumicino (teatro); • il Reichstag prima e dopo l’incendio (teatro). Naturalmente questa nota non comprende tutte le progettazioni “normali” di ambienti di ogni stile ed epoca rientranti nelle varietà di esperienze possibili e concrete ; è una “curiosità” che sottolinea l’altalena di invenzioni a cui è sottoposta la fantasia dello scenografo. Del resto è una nota che può stilare in maniera più o meno simile chiunque faccia questo mestiere con una certa continuità. Alla fine di queste note affermo con vigore che il mestiere dello scenografo sia affascinante, ma che pretenda grande pazienza, capacità di lavoro e forza spirituale. Esso non è certamente paragonabile al lavoro di un “Impiegato di Concetto”, per fortuna non ha certamente le stesse prospettive di carriera, e neanche la monotonia e l’allucinante sensazione di inutilità. Si tenga conto però che è un mestiere suscettibile di alti e bassi. Da momenti di frenetica attività e di gran quantità di lavoro proficuo e gratificante, si può passare a momenti di stasi, anche prolungata, a seconda delle condizioni più o meno critiche della produzione. Il giovane scenografo per questo non si perda mai d’animo e, se la sua “passione” per questo mestiere è sincera e la sua preparazione valida, sarà sempre in grado di superare tutte le difficoltà e portare il suo contributo alla storia di un’arte giovane e suscettibile quindi ancora di grandi sviluppi.
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Le Conoscenze e Competenze dello Scenografo ”...Arrivare a conoscere i criteri scenografici che gli consentano la realizzazione del suggestivo, dell’irreale e del futuribile. Lo Scenografo realizza e costruisce i sogni.”...
Vedi Profilo professionale a cura della RSO per ASC e condiviso con la REGIONE LAZIO, SINDACATI, ANICA SCENOTECNICA: Analisi delle fasi di ideazione e realizzazione delle scenografie per il Teatro, Televisione, Cinema ed Eventi . Si deve conoscere ogni aspetto teorico e pratico di questa attività: dalla scelta del tipo di scenografia e degli spazi, ai materiali, agli elementi tridimensionali presenti in scena, dalle tecniche di costruzione e realizzazione alla progettazione scenica con le nomenclature e glossario dei termini, dalle indispensabili nozioni di illuminotecnica, alle esigenze e alle problematiche che pongono le scenografie destinate a luoghi aperti,chiusi, in Teatri di posa. Arrivare a conoscere le tecniche di progettazione e le possibili modifiche delle stesse a seconda dell'esigenze del copione. I diversi materiali relativi alla costruzione e decorazione ( stucchi, gessi, resine, polistirolo,legno,ferro, plexiglass,tela ecc. ). Criteri scenografici che gli consentano la realizzazione tecnica della costruzione sottolineando le diverse soluzioni. Il metodo di realizzazione di effetti speciali su costruzioni scenografiche. BOZZETTISTICA Ogni scenografo deve essere in grado di illustrare con varie tecniche pittoriche l'ambiente scenografico. Capire con il bozzetto quello che si vuole raccontare ,“illustrare” Contenuti specifici: eseguire graficamente con le tutti i procedimenti di progettazione e illustrazione a propria conoscenza PROCEDURE DI BASE Descrizione dei compiti e delle competenze della scenografia. Immagine scenografica nel quadro cinematografico Studio e scelta per la presentazione e lo svolgimento di un bozzetto a colori. Lettura di un copione, spoglio e suddivisione ambienti da costruire e da trovare come location. Progettazione in "teatro di posa" con relativa pianta, prospetto e prospettiva. Illustrare le tecniche di costruzione e gli effetti speciali relativi alla scenografia. Progettazione in "location" con relativa pianta, prospetto e prospettiva. Progettazione “all’aperto" con relativa pianta, prospetto e prospettiva. Elementi di architettura, Planimetria, Prospettive ,Prospetti e relative scale. (1:10 - 1:20 - 1:50 - ecc.) Elementi di base sulle costruzioni.
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ULTERIORI COMPETENZE RICHIESTE: Come vengono formati i reparti di una produzione ( regia, direttore delle luci, direttore di produzione ecc. ) e il loro ruolo nella esecuzione di un prodotto ( film ) e il rapporto con la scenografia: illustrare le professioni e l’organizzazione tecniche ed artistiche per produrre un film, sottolineando le diverse professioni e/o ruoli le loro competenze. Tecniche di ripresa cinematografica e video Tecniche e conoscenza dei mezzi per la ripresa: Cinepresa, Dolly, Stedycam, Jimmi... Essere in grado di saper leggere ed a larghe linee capire guardando un immagine, come è stata la realizzazione di un prodotto.
ANALISI OPERATIVA e ulteriori conoscenze richieste. Leggere ed interpretare un copione. Riconoscere e suddividere i vari ambienti in cui si sviluppa la trama di un film, visualizzando a secondo dei personaggi gli eventuali attori. Saper inquadrare e raccontare con le immagini, e capire la tecnica del montaggio in post produzione. Conoscere la funzione degli obiettivi. Saper distinguere gli effetti speciali da quelli sul set alla computergrafica. La differenza di linguaggio tra un lungometraggio, un cortometraggio, una fiction e uno spot pubblicitario. Che cosa succede dopo la realizzazione di un film. (Distribuzione o diritto di antenna)
B) Struttura Le figure professionali - la produzione, regia, direttori delle luci, scenografo, ecc. Piano di produzione e di lavorazione 38
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La produzione e le sue competenze La Regia (il regista,il suo reparto e le sue competenze) La fotografia (il direttore delle luci e le sue competenze) La scenografia (lo scenografo ed il suo reparto) Il costume ( il costumista e il suo reparto) Ecc. Ecc. Lavorazione (ordine del giorno – bollettino edizione – Piano di lavorazione) Gli effetti speciali (fuoco, pioggia, neve, inondazioni, ecc.) Post produzione (Montaggio, sincronizzazione, colonna sonora) LEGGERE UN COPIONE E SAPERLO INTERPRETARE Leggere un copione e suddividere con lo spoglio, le competenze di ogni reparto. Fare un Piano di Lavorazione Fare un ipotetico preventivo Distribuire il prodotto finale
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Scenografo cinematografico e audiovisivo Profilo professionale a cura della RSO per ASC e condiviso con la REGIONE LAZIO, SINDACATI, ANICA
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DESCRIZIONE SINTETICA
Lo Scenografo cinematografico e audiovisivo è in grado di provvedere alla costruzione di ambienti scenografici curando la progettazione grafica e la realizzazione delle scene, in coerenza con il contesto storico, lo stile narrativo espressivo linguistico e la natura emozionale della storia. La figura professionale sviluppa inoltre competenze riconoscibili nei di:Bozzettista, Disegnatore, Assistente Scenografo, Arredatore, Scenografo
ruoli
Area Professionale PRODUZIONE CINEMATOGRAFICA E AUDIOVISIVA
Profili collegati – collegabili alla figura Sistema di riferimento Sistema di codifica professioni Ministero del Lavoro
Denominazione 255301 Bozzettista 255304 Disegnatore 343321 Arredatore di scena cine tv 256208 Scenografo
Sistema informativo EXCELSIOR
12.06.05 Specialisti dello spettacolo e della cultura
Sistema classificatorio ISCO
2455 Attori e registi cinematografici, teatrali e affini
Repertorio delle professioni ISFOL
Lo scenografo
Sistema classificatorio ISTAT
2.5.5.2 Registi, direttori artistici, attori, sceneggiatori e scenografi 3.4.4.2 Disegnatori artistici e assimilati
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UNITÀ DI COMPETENZA
CAPACITÀ (ESSERE IN GRADO DI)
CONOSCENZE (CONOSCERE)
interpretare il copione individuando il tema e il contesto in cui si sviluppa la storia
1. RAPPRESENTAZIO NE SCENOGRAFIA
individuare le informazioni storiche, artistiche e culturali necessarie a definire le caratteristiche, architettoniche e/o oStoria del cinema e decorative e di arredo, del contesto scenografico da del teatro, generi ricostruire cinematografici, ecc… definire una prima raffigurazione delle scene e delle ambientazioni in coerenza con il tema e il contesto della oElementi di storia e in raccordo con gli altri input ricevuti linguaggio cinematografico adottare le tecniche pittoriche più adeguate ad illustrare o Elementi di disegno le scene e le ambientazioni da ricostruire tecnico e progettazione tradurre l’idea scenografica in una soluzione tecnico progettuale
2. COMPOSIZIONE SCENOGRAFIA
definire le caratteristiche strutturali ed estetiche degli elementi scenografici da realizzare, in termini di forma, proporzioni, dimensione, composizione, materiali, ecc. adottare le tecniche di disegno, tradizionali e/o virtuali, per la progettazione architettonica scenografica e di particolari di arredamento valutare la funzionalità del progetto realizzato prefigurando modifiche o adattamenti stabilire le fasi tecniche dei lavori da realizzare definendone fabbisogni (umani e tecnici), tempi di realizzazione e modalità organizzative
3. GESTIONE PIANO DI LAVORO REALIZZAZIONE SCENOGRAFIA
comprendere le tecniche di preventivazione e rilevazione dei costi delle singole lavorazioni in rapporto alle specifiche di budget definire un piano di approvvigionamento determinando materiali, attrezzature e strumenti necessari alla costruzione delle componenti scenografiche individuate determinare piani di lavoro, di distribuzione dei compiti e dei mezzi di produzione assegnati in coerenza al budget previsto riconoscere le priorità di allestimento scenografico in relazione al piano di lavoro e/o alle esigenze contingenti individuare soluzioni efficaci per eventuali modifiche e/o adattamenti delle scene e delle ambientazioni
4. CONFIGURAZIONE SCENOGRAFIA
valutare lo stato di avanzamento dei lavori di costruzione e realizzazione delle scene e degli ambienti per una efficace azione di montaggio e assemblaggio delle diverse componenti
architettonica: proiezioni, teoria del chiaro scuro, planimetrie in scale metriche, ecc… o Stili architettonici e tendenze artistiche delle varie epoche o Elementi di urbanistica o Arredamento d’interni ed esterni o Tecniche pittoriche: ecoline, tempere, gessi, matite colorate, acquarello, collage, ecc… o Tecniche di costruzione scenografica o Principali materiali di costruzione e decorazione: stucchi, gessi, resine, legno,polistirolo, tessuti, ecc… o Principali tecniche di costruzione di effetti speciali ( acqua, fuoco, neve, fumo, ecc…) o Elementi di base dell’ambiente windows e delle principali applicazioni software o Principali software applicativi (autocad, …) o Tecniche di budgeting e reporting o Principali lingue straniere
impostare la corretta consegna delle scene e degli ambienti secondo i tempi e le modalità previste nel piano di lavoro
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Indicazioni per la valutazione delle unità di competenza UNITÀ DI COMPETENZA
OGGETTO DI OSSERVAZIONE
INDICATORI
lettura e spoglio del copione
1. RAPPRESENTAZIONE SCENOGRAFIA
2. COMPOSIZIONE SCENOGRAFIA
Le operazioni di rappresentazione della scenografia
ricognizione documenti e indagine storico – artistica
Bozzetto scenografico disegnato e redatto in coerenza con il contesto e il tema della storia
elaborazione schizzi e bozzetti
Progetto architettonico tutte le sue componenti Le operazioni di comprensivo dello composizione disegno tecnico tradizionale e/o studio e ricerca virtuale degli ambienti e dei della scenografia particolari scenografici dell’arredamento o costruzione del mobile elaborazione delle specifiche tecniche e progettuali delle componenti architettoniche pittorico – scenografiche
Le operazioni di approvvigionamento del gestione del fabbisogno (tecnico e umano) piano di lavoro di realizzazione organizzazione delle professionalità e delle della scenografia maestranze
Prova pratica in situazione
LAVORO REALIZZAZIONE SCENOGRAFIA
MODALIT À
esame dei materiali
elaborazione di un piano economico tecnico e operativo dei lavori
3. GESTIONE PIANO DI
RISULTATO ATTESO
Piano tecnico e organizzativo gestito nel rispetto dei tempi e del budget di spesa
presidio del budget di spesa presidio dei lavori di costruzione degli elementi architettonici – scenografici, di arredamento e dei fabbisogni di scena
4. CONFIGURAZIONE SCENOGRAFIA
Le operazioni di coordinamento delle operazioni configurazione di montaggio e allestimento elementi scenici della scenografia controllo e presa in carico di eventuali problemi tecnici
Scene e ambienti realizzati e montati nel rispetto delle specifiche tecnico progettuali, completi dell’arredamento, dell’oggettistica e dei fabbisogni utili alla storia
consegna degli ambienti e delle scene
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GLOSSARIO Scenotecnico Testi condivisi da Bruno Mello, con integrazioni di Maria Adele Cipolla e Ciccio Chiodi,
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1.
Teatro all’Italiana:
Atrio, Botteghino, Ingresso al palcoscenico, Platea, Palchi, Golfo Mistico o fossa orchestrale, Palcoscenico, Camerini e ripostigli, Palchi di proscenio, Proscenio. 2.
Elementi scenici
Quinte, laterali, proscenio, palcoscenico, Stangone o americana con un principale appeso, che sostiene un cieletto, con un fondale appeso; scroscia o tirone che sostiene le quinte laterali;corde che manovrano le sbarre, spezzato, rivetta, riva, fondino, cieletto, Boccascena mobile, soffitto, Plafone... 3.
Elementi tecnici
1)arco di proscenio, 2) laterali, 3) mantovana o arlecchino, 4) sipario di apertura, 5) ciclorama, 6) guida che sostiene il ciclorama, 7) graticcio, 8) palcoscenico, 9) botole, 10) proscenio, 11) sottopalco, 12) pareti laterali, 13) parete di fondo, 14) elevatori. 4.
BOCCASCENA
Bocca di scena che serve per inquadrare la scenografia. Spesso è mobile per permettere l'inquadratura di scene piccole. Boccascena Fisso – Arcoscenico- Boccascena mobile 5.
PALCOSCENICO
Parte dell'edificio teatrale destinato all'esecuzione dello spettacolo, costruito in legno per permettere il fissaggio delle scenografie. Per il teatro barocco (1700), il palco ha normalmente il piano fisso e inclinato del 5%, che partendo dal boccascena sale verso il fondo. In alcuni casi il piano di palcoscenico è costituito da elementi mobili che permettono di modificare in altezza il suddetto piano. Teatro alla Scala : il palcoscenico del Teatro e costituito da un piano inclinato del 5%, diviso in sei ponti mobili da 20,40mx2,40m che si possono alzare e abbassare a varie altezze. Ogni ponte e suddiviso in 17 pannelli mobili da 1,20mx2,40m, manovrabili in modo indipendente. Piano del palcoscenico : L’area del palcoscenico viene comunemente divisa in zone: 1) Fondo scena destro 2) Fondo scena centrale 3) Fondo scena sinistro 4) Centro scena destro 5) Centro scena centrale 6) Centro scena sinistro 7) Avanscena destro 8) Avanscena centrale 9) Avanscena sinistro
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6.
DECLIVIO
E’ la pendenza del pavimento del palcoscenico in favore del pubblico per facilitare la visione . Esiste in tutti i teatri e varia di percentuale; il maggior numero varia tra il 3% al 6% 7.
ARLECCHINO
Soffitto normalmente mobile coordinato con il sipario, situato davanti al boccascena. Arlecchino (... / manteau d'Arlequin): largo tessuto drappeggiato o dipinto assicurato ad uno stangone posto davanti le quinte di boccascena. E' posizionabile a varie altezze per adattare le dimensioni del boccascena ed incorniciare le scenografie installate in palcoscenico. 8.
SIPARIO
Elemento prevalentemente in velluto ricco (abbondante, con pieghe) che divide la sala dal palcoscenico. Sono in uso vari tipi di sipari: all'italiana, tedesco, francese, greco, sipari moderni azionati elettricamente.- Sipario all'italiana - Sipario alla tedesca - Sipario alla francese - Sipario greco Sipario all'italiana : si apre al centro, con due corde centrali a una altezza di 2 m. che, terminando alla sommità e passando attraverso una fila di anelli, alzano il sipario fino a lasciare libero il boccascena mobile. Sipario alla tedesca : si alza verticalmente ed è fermato ad uno stangone a mezzo di corde che, avvolgendosi su un tamburo porta in soffitta il sipario (e qualunque altro elemento da soffitta). Sipario alla francese : usa i movimenti del sipario all'italiana per l'apertura e alla tedesca per il sollevamento da terra; i due movimenti sono eseguiti contemporaneamente da un comando unico. Sipario greco : il sipario è diviso a metà e l'apertura è permessa dallo scorrimento su due strade a doppio binario; il siparista apre e chiude il sipario, ed il movimento del sipario è lo stesso di quello di una tenda da finestra. Sipario alla greca e all’italiana Sipario alla tedesca e alla Wagner Fondo scena Corte (stage right / courte): la parte destra del palcoscenico, guardandolo dalla sala Giardino (stage left / jardin): la parte sinistra del palcoscenico, guardandolo dalla sala.
9. 46
BUCA DEL SUGGERITORE: Accademia di Belle Arti dell’Aquila – Scuola di Scenografia Tecniche e Procedure degli Allestimenti Scenografici relativi a Teatro, Televisione, Cinema ed Eventi. A cura di Umberto Di Nino
Fossa posta in prossimità del proscenio, sulla linea di ribalta dove vi è nascosto il suggeritore.
10.
TAGLIAFUOCO
E' un sipario metallico con funzione protettiva antincendio che divide la sala dal palcoscenico. La sua manovra non deve essere ostacolata da alcun elemento scenografico o altro impedimento. 11.
PATTONA
Elemento di materiale antincendio e antiacustico. E' posta tra il boccascena e il sipario con funzioni di protezione al fuoco e insonorizzando la sala durante i cambi d'atto. CANTINELLA listello di legno leggero a fibra lunga, generalmente abete, lungo 4 metri e largo due volte lo spessore (5 x 2,5 cm.), usato per costruire le armature degli scenari o un'americana.
12.
STRADA :
Elemento in legno duro o in metallo che serve per l'apertura e chiusura dei sipari e per effettuare voli. Fune di manovra - Ponteggio delle luci 13.
PASSERELLA Dl BOCCASCENA
(Prima passerella) Parte alta del boccascena, posta dietro la mantovana, serve, dov'è presente, come supporto ad elementi di illuminotecnica (proiettori, seguitori, etc.).
14.
PANORAMA
Panorama e/o Ciclorama: Fondale di stoffa centinato, di colore azzurro o grigio chiaro (cielo), che parte da un lato del palcoscenico e termina dal lato opposto, coprendo interamente i tre lati del palcoscenico. CICLORAMA: Con le funzioni del panorama e del medesimo colore, si differenzia da esso in quanto elemento rigido, costruito normalmente in legno e compensato.
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15. GOLFO MISTICO (Buca d'orchestra) Buca dove i Professori d'orchestra eseguono il loro lavoro, posta tra il pubblico e l' avanscena; normalmente è di livello inferiore alla platea per non disturbare la visuale al pubblico. Praticabile per i fari
16.
Graticcio/ SOFFITTA:
Parte alta della torre scenica comprendente ballatoi, passerelle d'unione e graticcia. TORRE SCENICA E' la struttura più alta del teatro che comprende palcoscenico e soffitta. Rocchetti di manovra della: Graticcio/a (grid / gril): Chiamata anche soffitta. Piano calpestabile posto sotto il tetto del palcoscenico, formato dalla posa in opera di travi quadrate di circa 10 cm di lato, alternate a spazi vuoti di ugual misura, attraverso i quali fare scendere le corde che sollevano le strutture di scena. Tali corde scorreranno su rocchetti (vedi voce relativa) montati tra le due travi vicine. Graticcio vista da sopra Graticcio vista da sotto . 17.
Parti aeree (di soffitta)
SOFFITTO-CIELO-AREA: Elemento scenico che serve a traguardare e a completare decorativamente la parte superiore dello scenario. Può essere in tela, armato o costruito, a seconda delle esigenze dello spettacolo. Parti Aeree (di Soffitta) : TELETTA - A PANNEGGIO : elemento scenico in stoffa ricca (normalmente in panno o velluto) in tinta unita. E' solitamente usata ai lati del palcoscenico per traguardare. - DIPINTA : elemento scenico in tela avente disegni riguardanti la scenografia. - ARMATA : fianco armato che per necessità di cambio viene portato in soffitta). TELETTONI Ha medesime funzioni delle telette, ma di dimensioni maggiori. MANTOVANA: Elemento di stoffa, prevalentemente in velluto, che riveste la parte alta del boccascena. E' spesso mobile per seguire i movimenti della passerella di boccascena. Cieletto (border, teaser / frise): maschera di stoffa o di materiale rigido, generalmente non intelaiata, appesa a stanghe semplici, destinata a schermare le fonti di luce per evitare sforamenti. Quando il cieletto è posto davanti ad un'americana non va confuso col soffitto, che è sempre elemento scenico visibile. Ballatoio (fly gallery / passerelle de service): corridoio posto sopra la scena, su uno o entrambi i lati del palcoscenico, dal quale vengono eseguiti movimenti di sollevamento di fondali quando non sia possibile effettuarli dal piano di
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palcoscenico. Anche qui, infatti, sono presenti linee di mantegna ai quali legare i tiri. FONDALE: (back-drop / rideau de fond): elemento di fondo di uno scenario, oltre il quale il pubblico non vede, spesso costituito da un grande telone appeso in soffitta. Elemento di fondo della scenografia. Normalmente in tela dipinta e/o in tinta unita, in alcuni casi può anche essere costruito. (Ultimamente vengono usati anche fondali in PVC). - CENTINATO : fondale di grandi dimensioni avente ai lati centine per il prolungamento di esso. FONDALINO (Fondaletto): fondale di ridotte dimensioni. PLAFONE : Tela dipinta armata, appesa orizzontalmente in soffitta, che chiude a orizzontalmente una scenografia chiusa, riproducente ambienti costruiti in interno tipo una parapettata..
18. SPILLATURA Sistema di caduta di un siparietto o di un velo: uno stangone più lungo della misura del siparietto o del velo è dotato di una serie di occhielli e di una serie di spine collegate fra loro da un cordino, che da una parte arriva fino a terra per permettere la caduta.
19. BINARIO DELL’AMERICANA - AMERICANA (BATTEN, PIPE / PORTEUSE): struttura in legno o metallo costruita a traliccio, appesa al soffitto mediante un sistema di tre o più corde parallelamente al boccascena, destinata all'installazione di proiettori o elementi scenici pesanti. Nel caso l’americana accolga materiale illuminotecnico può essere chiamata con un numero progressivo in base alla sua posizione rispetto al sipario. Sulla prima americana verranno posti quindi i proiettori che illumineranno la scena dal davanti. Manovra su di una americana 20.
SOTTOPALCO (UNDERSTAGE / DESSOUS DE SCÈNE):
la parte sottostante del palcoscenico. 21.
CONTRAPPESI
SACCHETTO Dl SABBIA : Elemento in tela ripieno di sabbia con maniglie in ferro, ha la stessa funzione del ciocchetto. MOSCHETTONE: Gancio in ferro Accademia di Belle Arti dell’Aquila – Scuola di Scenografia Tecniche e Procedure degli Allestimenti Scenografici relativi a Teatro, Televisione, Cinema ed Eventi. A cura di Umberto Di Nino
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con chiusura a molla, normalmente usato in testa alle corde per assicurare un rapido e sicuro aggancio degli elementi di scena.
22.
BAIONETTA
è una tecnica di ad incastro per inserire un elemento scenografico sopra ad un altro, esattamente come una baionetta in un fucile. Si usa per alloggiare uno spezzato in una pedana ed è utile per costruire degli spezzati molto alti, che talvolta raggiungendo anche un’altezza di 5 metri e dato che, la misura delle porte degli studi sono solitamente di 3/3,5 metri, vengono divisi in due pezzi e ricostruiti in studio con tale tecnica appunto, evitando così anche l’uso del trapano e del martello.
23.
ARCO SCENICO
Arco di proscenio E' l'arco che sovrasta l'avanscena e unisce i palchi di proscenio. 24.
RETROPALCO:
Piano posteriore al palcoscenico che rimane normalmente fuori dalla vista degli spettatori. Ha funzioni di deposito delle scenografie occorrenti allo spettacolo in corso o quelli a venire. 25.
ARCATE:
Poste ai lati del palcoscenico, hanno funzione di parcheggio per gli elementi scenografici e spazio utile ai cambi rapidi, con eventuale possibilità di manovrare elementi carrellati. 26.
TRABOCCHETTO
Struttura in legno o metallo che serve per far comparire o scomparire in palcoscenico elementi di scena o personaggi. 27.
AMERICANA :
Elemento normalmente in metallo, attaccato al contrappeso, che serve per il sollevamento dei fondali, oppure è parte costituente un praticabile. STANGONE : Elemento in legno (normalmente 3mx8m) per l'attacco di telette, principali, etc. CANNELLA : Cilindro in legno che viene infilato nella sacca della parte bassa degli elementi di soffitta in tela, telette. 50
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28.
PROSCENIO
(Avanscena o Ribalta) Parte del palcoscenico che si frappone tra l'orchestra e i sipari. Contiene la ribalta luci e serve principalmente per prendere gli applausi a sipario chiuso. Palco di proscenio 29.
CONTRAPPESO:
Macchinario per il sollevamento di parti scenografiche pesanti, come ad esempio fondali, telettoni, etc. BURATTINO : Elemento in legno rotondo che aiuta il piegamento del fondale. 30. MANTEGNA (... / ...): robusta trave ancorata in genere alla perete laterale del palscosecnico, in genere di legno, alla quale legare le corde che sostengono il materiale al di sopra della scena.
31.
TIRO:
sistema di sostegno mediante corde per l'attacco in soffitta di qualsiasi elemento scenografico o americana. Per il sollevamento di una struttura si opera come segue: calate delle corde dalla graticcia, sulla verticale dell'oggetto da sollevare, le si legano ad esso. Le altre estremità verranno fatte scorrere sui rocchetti, sistemati a varie distanze l'uno dall'altro, e calate sul palcoscenico o sul ballatoio laterale, da dove verranno tese fino al sollevamento dell'oggetto ad altezza voluta. Tramite un particolare nodo, le corde verranno fissate ad un mantegna. ...una serie di tiri che salgono in graticcia TIRI IN in 1° e 2°: Sistema di corde legate in vari punti del fondale per piegarlo verso la graticcia in modo tale da traguardarlo. TIRI IN in 3° e 4°: Sistema di corde legate in vari punti del fondale per piegarlo verso la graticcia in modo tale da traguardarlo. Rocchetto (spool / poulie): rullo in legno, teflon o metallo, di diametro intorno ai 5 - 10 cm, largo quanto lo spazio tra le travi calpestabili della graticcia e assicurato ad esse, libero di ruotare su un perno metallico o montato su cuscinetto a sfere. Una larga scanalatura permette che le corde vi scorrano attorno senza uscirne. ...ripreso dalla graticcia. Sullo sfondo, 14 metri più sotto, il pavimento del palcoscenico. CORDE Sono di materiali diversi a seconda delle funzioni: in canapa per il sollevamento di telette, telettoni e mezzi principali; in acciaio per il sollevamento di parti di costruzioni particolarmente pesanti.
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CIOCCHETTO (Zucchetti) Elemento in legno a forma di oliva con un foro verticale per permettere il passaggio della corda di canapa, serve per rendere quest'ultima pesante e agevolarne la discesa verso il palcoscenico. Altri elementi scenografici 32.
QUINTA (VELOUR, LEG, TORMENTOR / PENDRILLON):
Nome generico che indica uno spazio tra telette, code di fondale, fianchi, che serve normalmente all'entrata e all'uscita di scena degli artisti. Elemento scenotecnico in tela libera, appeso in soffitta o fissata ad una struttura portante (quinta armata) assicurata al piano del palcoscenico, disposto simmetricamente in uno o più ordini e delimitante lateralmente il palcoscenico. Può essere di colore unico (in genere nero) o dipinto scenograficamente. Molti si chiedono da dove derivi tale nome. Dal dizionario Sabatini - Colletti: forse dall'antico significato di "casa di campagna" (port. quinta "podere, villa", dallo spagnolo "quinta": pagamento di un quinto del reddito fondiario) perché spesso rappresentavano interni di abitazioni . quinta armata 33.
TIRONE
Barra in legno o ferro, normalmente estensibile, con all'estremità superiore un gancio e a quella inferiore una squadretta. Serve per sostenere una quinta o un elemento scenico armato o costruito. Ve ne sono di diverse misure, da cm 100 a cm 450. 34.
SCROSCIA (Squadra)
Ha la stessa funzione del tirone, con la differenza che è fissata direttamente al fianco tramite cerniere. 35. TRAGUARDARE: Nascondere alla vista del pubblico sia sul palcoscenico che in soffitta le parti che non costituiscono la scenografia dell'atto in corso. 36. PERIACTI (PERIAKTOI /...): strutture sceniche a tre lati, dipinti con diversi motivi, per originare, ruotandoli nei cambi scena, tre ambientazioni diverse.
37.
PARAPETTATA:
Termine scenotecnico che indica l'insieme di fianchi armati collegati tra loro in maniera continua, in modo da chiudere completamente i tre lati dello
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scenario. (Es.: stanza). ARMATO: elemento scenografico costituito da una tela dipinta e da un telaio in legno che rende rigida la parte dipinta. 38.
BICICLETTA
è un attrezzo che serve a spostare spezzati o telai di grandi dimensioni senza troppa fatica. Esso viene disinserito e nuovamente riutilizzato, una volta che il telaio ha trovato il suo posto nello studio. 39.
COSTRUITO :
elemento scenografico tridimensionale costruito prevalentemente in legno e dipinto. 40.
CARRELLATO :
elemento scenico, generalmente costruito, dotato di ruote o di un carro per agevolare lo spostamento durante i cambi d'atto o di scena. FIANCO. 41.
SPEZZATO
Elemento scenico di dimensioni ridotte, armato o costruito. 42.
SCINTILLATO sagomato, scontornato
Si realizza con una sega particolare che si chiama scintilla, che può permetterci dei disegni particolarissimi, anche molto complessi, su legni di diverso spessore. Si procede a scontornare la forma rilevando tutti i contorni non dritti acquisendo una forma non regolare. Ad esempio se si vuole un pilastrino di una balaustra, il falegname disegnerà dapprima quello che lo scenografo ha redatto in scala e poi, come si dice in gergo, va con la scintilla. 43.
CAVALLA
è un elemento scenografico o d’attrezzeria che serve a sostenere un piano. Generalmente lavora in accoppiata. 44.
RIVA
Elemento scenico, armato o costruito, posto in senso orizzontale rispetto al fondale. Ha profilo genericamente variato, con il duplice scopo di alzare la linea dell'orizzonte e di schermare alla vista del pubblico eventuali apparecchi di illuminazione posti sul piano del palcoscenico. Può essere di diverse dimensioni e quando non supera l'altezza di 1 metro viene chiamata rivetta . 45.
FONDINO
Normalmente è uno spezzato armato di forma rettangolare usato per traguardare porte e finestre. Accademia di Belle Arti dell’Aquila – Scuola di Scenografia Tecniche e Procedure degli Allestimenti Scenografici relativi a Teatro, Televisione, Cinema ed Eventi. A cura di Umberto Di Nino
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46.
CENTINA
Elemento strutturale a forma di semiellisse o semicerchio. Serve per costruire, ad esempio, parti alte degli archi, oppure come supporto per la realizzazione di colonne o alberi. 47.
ZOPPO :
ha le stesse funzioni del principale, ma differenzia da esso in quanto ha una coda più corta delle altre48.
PRINCIPALE:
Elemento scenografico a due o più code che per esigenze scenografiche può essere in tela o armato. MEZZO PRINCIPALE : ha stesse funzioni del principale, ma con dimensioni ridotte, soprattutto in larghezza. 49.
CERVELLO
E’ la parte alta del boccascena, o di un principale in senso orizzontale. MEZZE ARMATURE : Elemento scenico appeso in graticcia avente la parte superiore armata e la parte inferiore in sola tela.
50.
PRATICABILI:
Elementi calpestabili, che servono a creare vari livelli rispetto al piano palcoscenico. Con misure costanti (TaS: 1 20cmx240cm, con sottomultipli; altri teatri: 100cmx200cm, con sottomultipli) e altezze progressive (TaS: alzata 15 cm; altri teatri: 20 cm), hanno varie denominazioni: gabbia, torretta (composta da due americane e tre cavalle), cuneo, triangolo, tarima, mezzo praticabile, praticabile carrellato, scivolo, zampa d'oca. Praticabile (praticable, pratical / ...): vale in generale per qualsiasi superficie piana o inclinata, anche accidentata, sopraelevata sul piano del palcoscenico, che permetta agli attori di agire scenicamente su di essa. In particolare i teatri sono forniti di praticabili a misure standard di 2 x 1 m ed altezze progressive di 20, 40, 60, 80 e 100 cm, variamente componibili. 51.
TAVOLONE
Elemento costruito normalmente in multistrato rinforzato da traverse, usato a “tappo”, per formare il piano calpestabile del praticabile. 52.
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SCIVOLO
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Piano praticabile in pendenza, a variazione di quota e altezza che senza impedimenti di alzate permette la salita o discesa degli attori o di parti di scenografie mobili. 53.
TAPPABUCHI
Elemento in legno e ferro (240cmx26cm) che serve a coprire eventuali spazi tra due elementi, quali ad esempio un ponte e un praticabile, o due ponti tra loro. 54.
TRAVERSALE
Piano di calpestio rinforzato (240cmx120cm) che serve a collegare ad esempio due praticabili, o un ponte e un praticabile.
55.
SCALE-GRADINI:
Elemento di diversi tipi: SCALA REALE , da 2 a 9 gradini, è normalmente usata in scena; - VOLTATESTA, scala reale che serve per raccordare una scalinata a 90°, dalla parte esterna; - QUARTABUONO , come il voltatesta, ha il raccordo a 90° dalla parte interna. - SCALA FRATINA , usata prevalentemente per servizio è nascosta al pubblico, ed ha una pedata più corta e un'alzata maggiore. 56. FAZZOLETTI 57. Pezzi di legno compensato quadrati o rettangolari; sono utilizzati prevalentemente nelle armature per fermare le saette con i montanti.
58.
ELEMENTI PER IL FISSAGGIO E ANCORAGGIO:
OCCHIELLO:Anello in ferro con punta filettata che, avvitata ad una certa altezza dell'armatura, permette alla parte superiore del tirone l'aggancio. CAVALLOTTO: (Grappa, Staffa) Elemento in ferro ricurvo che serve per fissare la base delle telette a terra. - FERRO DA PIEDE: Elemento in ferro sagomato che serve per fissare a terra la base dei fianchi. - VERINA (Chiavarda) : Elemento in ferro con punta filettata terminante con un anello che rende particolarmente veloce il suo avvitamento. Serve solitamente per fissare a terra tironi, cavallotti e ferri da piede. – BROCCHETTE: (Tacconi, Bollettoni) Chiodi particolari che servono soprattutto in scenografia per i fissaggi delle tele a terra per essere dipinte, oppure per fissare il pezzo scenografato al telaio o per fissare tappeti in scena – MORSETTO: Elemento in Accademia di Belle Arti dell’Aquila – Scuola di Scenografia Tecniche e Procedure degli Allestimenti Scenografici relativi a Teatro, Televisione, Cinema ed Eventi. A cura di Umberto Di Nino
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ferro dotato di due ganasce di cui una filettata; serve per bloccare due elementi. 59.
OVALINO (Righetta):
Elemento in legno che, infilata nelle tasche, serve a rinforzare e tenere tese le parti sagomate di telette, principali, etc. 60.
TAGLIA :
E' un insieme di carrucole e di corde che serve per il sollevamento di pesi elevati. 61.
CARRO
Praticabile in legno o metallo, è dotato di ruote fisse, che permettono l'avanzamento rettilineo, o di ruote matte (piroettanti), che permettono il movimento in tutte le direzioni. MACCHINE TEATRALI : 62. PORTE E FINESTRE CON MOVIMENTO AUTOMATICO 1) la porta o la finestra che deve aprirsi o chiudersi, viene dotata di un cordino di nylon fissato posteriormente, che, passando attraverso due carrucole poste sul fianco, permette il movimento. 2) la porta o la finestra che si deve chiudere dopo il passaggio del personaggio è dotata di due cordini di nylon fissati nella parte alta dei battenti della porta o finestra e, passando attraverso una serie di carrucole o occhielli, terminano legati a un piccolo contrappeso, che richiama automaticamente il battente dopo l'apertura. 63. TUONO : Per ottenere il rumore del tuono: 1) un tipo di macchina è composta da una cassa armonica in legno con quattro ruote mal sagomate. Quando viene mossa più o meno velocemente, imita il rumore del tuono che viene amplificato dalla cassa e dal palcoscenico. 2) lastra in lamiera leggera appesa ad un telaio, trattenuta da due o tre cinghie. Se scossa, più o meno fortemente, produce il rumore del tuono. 64.
VENTO :
La macchina è composta da un poligono a più facce, con due flange rialzate ed è fissato su un doppio telaio, munito di una manovella, che permette la rotazione. Appoggiandovi sopra una tela grezza pesante e fissandola da un lato al telaio, produce l'effetto del vento con la rotazione del poligono stesso. 65.
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PIOGGIA :
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Per ottenere il rumore della pioggia: 1) la macchina è composta da un telaio in legno a cassetta a forma di croce, con al centro una manovella che ne permette la rotazione. All'interno i suoi bracci sono foderati di lamiera sagomata a piacere contenenti pallini di piombo o similari. Quando la macchina è in movimento, a seconda della sua velocità, imita il rumore della pioggia o dello scroscio. 2) cilindro metallico contenente pallini e dotato di una manovella che, attraverso la rotazione, più o meno veloce, produce il suono della pioggia. 66.
SAETTA :
Il rumore secco e lacerante della saetta si ottiene unendo un numero a piacere di piastre rettangolari in metallo o legno duro, con dimensioni degradanti a piramide (50cmx60cm a 20cmx10cm), unite con quattro corde o catene. La piramide sollevata verso la soffitta, viene lasciata cadere di colpo al momento dell'effetto. 67.
MARE :
Per ottenere l'effetto del mare: 1) per mare calmo: la macchina è composta da un grande telo dipinto "a mare", con cucite piccole strisce di tela sfrangiate, fermate ma non tese ai quattro angoli, in modo da permettere il movimento di burloni (cilindri mal sagomati o serie di centine sfalsate) che, dotati di una manovella, danno l'impressione del movimento del mare. Mare 2) mare in burrasca: serie di burloni più elaborati e sagomati a forma di onde di mare, dotati di manovella, appoggianti su dei telai carrellati. Oltre che al movimento dell'onda anche un leggero spostamento sinistra - destra 68.
CASCATA :
Per ottenere l'effetto cascata: 1) per ottenere l'effetto di una cascata o fontana, con acqua reale, si costruisce un sistema di cassette di zinco, supportate da un telaio metallico e munite di tubi di gomma per permettere il ciclo dell'acqua. Per ottenere l'effetto cascata: 2) la macchina, mascherata lateralmente da spezzati, è composta da telai e rulli, sui quali viene applicata una tela leggera dipinta (di colore bianco, celeste e argento), che quando è in movimento produce l’effetto di caduta dell'acqua. Tale movimento è azionato dai macchinisti attraverso una maniglia nascosta. Per rendere più realistico l'effetto, vengono cucite sulla tela piccole strisce di tessuto, che muovendosi insieme alla tela danno un effetto di schiuma. 69.
SACCA PER NEVE :
L'effetto si ottiene con una tela forata delle dimensioni volute, con stangoni ai lati più lunghi, con delle corde viene appesa in soffitta: un lato è fisso, l’altro è mobile permettendo, tirando le corde, un movimento di alto e basso. In testa viene posta una corda, che manovrata da un macchinista, imprime un movimento laterale. Con i due movimenti si ottiene la caduta delle neve sul Accademia di Belle Arti dell’Aquila – Scuola di Scenografia Tecniche e Procedure degli Allestimenti Scenografici relativi a Teatro, Televisione, Cinema ed Eventi. A cura di Umberto Di Nino
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palcoscenico. TURBINE Dl NEVE : La macchina è composta da un cilindro di diametro variabile, con un foro superiore per immettere la neve, e nel fondo una serie di pale mosse da una manovella (attualmente il ventilatore), che azionato permette la fuoriuscita della neve, provocando l'effetto del turbine. 70.
VOLI :
Esistono diversi tipi di volo: 1) aereo o di soffitta : viene normalmente effettuato tramite una strada che, appesa ad un'americana di soffitta, permette l'alzarsi e l'abbassarsi verticale del volo, mentre il treno innestato sulla strada permette lo spostamento orizzontale. 2) da terra e da palcoscenico : composto da un carro carrellato normalmente in ferro, ha un'asta verticale lunga quanto serve al volo, alla cui cima e posto un supporto doppio o triplo dotato di cinture di sicurezza, dove viene legato il personaggio che deve effettuare il volo. In alcuni casi l'asta verticale è a doppio scorrimento per permettere il movimento anche in verticale.
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Siti net con voce Scenografia – Scenotecnica da vedere e consultare (copia e incolla) http://it.wikipedia.org/wiki/Portale:Televisione http://it.wikipedia.org/wiki/Portale:Cinema http://it.wikipedia.org/wiki/Portale:Teatro All’interno dei vari portali e siti ci sono link importanti come Bibliografia, contenuti, glossario, Teatri di posa ecc... Scenografia - Wikipedia La scenografia come arte o tecnica consiste nel progettare e realizzare gli elementi scenici di uno spettacolo cinematografico, televisivo o teatrale. ... it.wikipedia.org/wiki/Scenografia - Copia cache - Simili Scenografo - Wikipedia Lo scenografo è quel professionista che, in campo tecnico-artistico, cura l'allestimento delle rappresentazioni teatrali, cinematografiche, televisive e ... Competenze - Scenografo progettista - Note - Bibliografia it.wikipedia.org/wiki/Scenografo - Copia cache - Simili Scenografia teatrale www.ilpalo.com/scenografo/scenografia-teatrale.htm [DOC] Cenni di storia della scenografia: Il Rinascimento in - Trattato ... Formato file: Microsoft Word - Versione HTML Cenni di storia della Scenografia: Il Rinascimento in Italia. Il Rinascimento italiano, nell'arte figurativa, fu caratterizzato soprattutto dallo studio ... www.tbarte.com/.../RUBRICA%20DI %20SCENOGRAFIA/.../5%20Rinascimento%20italiano.doc - Simili INTRODUZIONE alla scenografia
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www.tbarte.com/.../RUBRICA%20DI %20SCENOGRAFIA/.../INTRODUZIONE.htm - Copia cache - Simili 1. http://it.wikipedia.org/wiki/Studio_televisivo Oscar alla migliore scenografia - Wikipedia L'Oscar alla migliore scenografia viene assegnato agli scenografi maggiormente votati dall'Academy. L'elenco mostra i vincitori di ogni anno, seguito dagli ... it.wikipedia.org/.../Oscar_alla_migliore_scenografia - Copia cache Simili Rai Educational: lezioni di scenografia Lo scenografo si racconta · percorso storico · Lo spazio scenico TV · Lo studio dello scenografo · Credits. Vincitore categoria Educational. www.scenografia.rai.it/ - Copia cache - Simili Glossario - Rai: Lezioni di scenografia www.scenografia.rai.it/glossario.html - Copia cache - Simili Scenotecnica - Wikipedia La scenotecnica, ovvero "tecnica della scenografia", è l'applicazione artistica e tecnica per la costruzione dei macchinari di qualsiasi sorta da ... Storia della scenotecnica - L'epoca antica - Voci correlate it.wikipedia.org/wiki/Scenotecnica - Copia cache - Simili Lezioni Di Scenotecnica 1 e 2 CARRO Praticabile in legno o metallo, è dotato di ruote fisse, che permettono l'avanzamento rettilineo, o di ruote matte (piroettanti), che permettono il ... www.slideshare.net/.../lezioni-di-scenotecnica2 - Copia cache - Simili
Scenotecnica, tecnica del Palcoscenico Scenotecnica: non parlare di corda in casa del macchinista. ... Le attrezzature usate negli spettacoli: Scenotecnica, oggi si parla dei carri ... http://guide.supereva.it/cerca?cx=partner-pub6486957077882134%3Artsq2b-50b0&cof=FORID%3A11&ie=ISO-88591&q=scenotecnica&sa=cerca&siteurl=guide.supereva.it%2F#886 › Lavorare nello Spettacolo 62
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Scenotecnica Teatrale - Balletto.net - come funziona la macchina SCENOTECNICA TEATRALE. a cura di Anacleto Chiodi con la collaborazione di Leila Corio e Francesca Gemelli. Questa rubrica gentilmente offerta a Balletto.net ... www.balletto.net/teatro.php?pagina=scenotecnica... - Copia cache - Simili Siti di materiali per scenografia Flockcart - Prodotti Speciali per Alta Scenografia www.flockcart.it/ - Copia cache - Simili PERONI :: Schermi per proiezioni e retroproiezioni, Tessuti ... La ripresa della Carmen di Zeffirelli del 1995 ha proposto in realtà una scenografia completamente trasformata, che ha utilizzato grandi riproduzioni in ... www.peroni.com/ - Copia cache - Simili
Siti di aziende che operano nella scenografia Scenografie teatrali e televisive | Umberto Piedi Umberto Piedi si occupa di progettazione e realizzazione di scenografie teatrali e televisive. L'azienda è inoltre specializzata in allestimenti di mostre, ... www.umbertopiedi.com/ - Copia cache - Simili Acr macchine teatrali per scenografia - Scenography machines ACR è specializzata nel campo delle automazioni industriali e nella progettazione e realizzazione di impianti scenografici teatrali e sistemi per la ... www.acr.it/ - Copia cache – Simili Scenografia televisiva, teatrale, tv, musical, spettacolo, eventi ... Scenografia International: realizzazione di scenografia televisiva, teatrale, tv, musical, spettacoli, eventi e concerti. Allestimenti scenografia per ... www.scenografiainternational.it/ - Copia cache - Simili Scenotecnica www.scenotecnica.it/ - Simili prodotti per la scenotecnica, allestimenti scenici e scenografici, meccaniche e motori, armature quinte e fondali, scenografie ed elementi scenici ... www.dateatro.com/scenotecnica-c-125.html - Copia cache - Simili
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Teatri di posa
Cinecitta Studios- Teatri e set - Teatri di posa e spazi Dei 22 teatri di posa le forme e dimensioni variano da un minimo di mt. 15 per 30, fino ad un massimo di mt. 40 per 80 per il Teatro 5, che continua ad ... www.cinecittastudios.it/public/_.../page_287.cfm - Copia cache - Simili Studios s.r.l. www.studiosinternational.com/ - Copia cache - Simili Centro Multimediale di Terni Realizzazione di materiali multimediali, informazioni sui servizi offerti sui prodotti realizzati e sulle strutture a disposizione. www.centromultimediale.it/ - Copia cache - Simili Cinecittà 3 www.cinecitta3.com/ - Copia cache - Simili
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Bibliografia sulla Scenografia e Scenotecnica
MANUALE DI SCENOGRAFIA IL CINEMA, LA TELEVISIONE, IL TEATRO Di Vincenzo Del Prato Prefazione di Alberto Lattuada
Elementi di spazio scenico, nomenclatura teatrale, teatri e scenografie di Buzzichelli Piero •
Prezzo: € 20.00
ABC della scenotecnica. Per conoscere lo spazio teatrale: manuale ad uso di addetti, studenti e appassionati di Dalai Benedetta Prezzo: € 13.00
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MANUALE PRATICO DI SCENOGRAFIA. VOL.1 e 2 Autore: DALAI BENEDETTA Editore: AUDINO Prezzo: €18,00
Dizionario teatrale di Rossi Tito L. •
Prezzo: € 9.00
Il disegno dello spazio scenico di Pagliano Alessandra •
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Prezzo: € 18.00
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Manuale di scenografia e scenotecnica per il teatro di Lori Renato •
Prezzo: € 30.00
Manuale pratico di scenotecnica. Le macchine teatrali di Copelli Gino •
Prezzo: € 15.00
Luce in scena. Storia, teorie e tecniche dell'illuminazione a teatro di Mazzanti Stefano •
Prezzo: € 14.50
I segreti dello spazio teatrale. Autobiografia di Svoboda Josef •
Prezzo: € 33.00
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L' orizzonte della scena nei teatri. Storia e metodi del progetto scenico dai Trattati del Cinquecento ad Adolphe Appia di Ricchelli Giorgio
Il lavoro dello scenografo. Cinema, teatro, televisione
di Lori Renato
Le parole del teatro. Una guida per lo spettatore di Conte Tonino •
Prezzo: € 11.00
Scenotecnica per il cinema e la Tv di Millerson Gerald - Gremese Editore - 1993 Prezzo: € 23.24
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Trattato di scenotecnica di Mello Bruno •
Prezzo: € 50.00
L' album di scenotecnica di Koki Fregni CLUEB - 2008 Prezzo: € 14.00
Manuale di scenografia e scenotecnica per la Tv di Millerson Gerald - Gremese Editore - 1993 Prezzo: € 36.15
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Lavorare sul set di Dalai Benedetta - Audino - 2008 Prezzo: € 18.00
Scenotecnica per il cinema e la TV di Millerson Gerald - Gremese Editore - 1983 Prezzo: € 15.49
Scenografia televisiva. Progettare e costruire Kappa - 2008 Prezzo: € 22.00
Scenografia dalla messa in scena alla messa in pagina di D'Ambrosio Giacomo - Edizioni 10/17 - 2005 Prezzo: € 15.50
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Ferretti. L'arte della scenografia. di Ferretti Dante - Mondadori Electa - 2010 Prezzo: € 69.00
Storia della scenografia televisiva vol.1 di Di Santantonio Antonin J., Gallo M. Beatrice - RAI-ERI - 2008 Prezzo: € 35.00
Metodologia informatica in scenografia. Le tecnologie dell'informazione e della comunicazione come parte integrante dell'insegnamento scenografico di Giachery Monica - Pensa Editore - 2009 Prezzo: € 14.00
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Architettura e scenografia di Fiorillo Clara - Millennium - 2005 Prezzo: € 7.00 Storia della scenografia. Dall'antichità al Novecento di Perrelli Franco - Carocci - 2002 Prezzo: € 21.20 Due secoli di progetto scenico: dalla prospettiva alla scenografia Editoriale Giorgio Mondadori - 1999 Prezzo: € 25.82
Materiali del corso di scenografia. Sezione teatrale di Ruzza Luca - Euroma La Goliardica - 1996 Prezzo: € 20.66
Lo spazio scenico di A.NICOLL BULZONI Storia della scenografia di GORLICH – F.PERELLI CAROCCI L’evoluzione dello spazio scenico di F.MANCINI 72
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Breve storia della musica di DEDALO M.MILA EINAUDI Storia del teatro di S.D’AMICO GARZANTI A. Attore Musica e Scena di APPIA Feltrinelli FERDINANDO SCARFIOTTI SCENOGRAFO. NANDO FOREVER CON DVD Autore: GREGORETTI LUCIANO COPELLI M. TERESA Editore: ZECCHINI Prezzo: €35,00 MANUALE PRATICO DI SCENOTECNICA Autore: COPELLI GINO Editore: PATRON Prezzo: €15,00
ZUFFI ALLA SCALA Autore: CRESPI MORBIO VITTORIA Accademia di Belle Arti dell’Aquila – Scuola di Scenografia Tecniche e Procedure degli Allestimenti Scenografici relativi a Teatro, Televisione, Cinema ed Eventi. A cura di Umberto Di Nino
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Editore: ALLEMANDI Prezzo: €10,00 SCENOGRAFIA Autore: FERRARI G Editore: ULRICO HOEPLI Prezzo: €200,00 The Scenographer Rivista mensile sulla Scenografia e del Costume.
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Sommario Introduzione sul concetto di Scenografia. Riempire gli spazi. Procedure e passaggi. Quale percorso per fare una scenografia. Analisi delle procedure Esempi pratici: Il Set in Esterno Scenografia Cinematografica e Scenotecnica Analisi delle procedure Esempi pratici : Il Set all’ interno del Teatro di Posa. Scenografia Cinematografica e Scenotecnica Analisi delle procedure Esempi pratici : Il Set in location esterne e interne. Scenografia Cinematografica e Scenotecnica Analisi delle procedure Esempi pratici: lo studio televisivo Confronti con Cinema e Teatro Scenografia Televisiva e Scenotecnica Analisi delle procedure Esempi pratici: Il Teatro Scenografia Teatrale e Scenotecnica Analisi delle procedure Esempi pratici: l’Evento Scenografia Spettacolare e Comunicativa e Scenotecnica Considerazioni sulla professione di Scenografo e sul lavoro. Conoscenze e Competenze dello Scenografo Profilo Professionale a cura della ASC e condiviso con REGIONE LAZIO, SINDACATI, ANICA (realizzazione RSO Milano) GLOSSARIO Teatrale Siti net con voce Scenografia – Scenotecnica da vedere e consultare. Bibliografia sulla Scenografia e Scenotecnica. Accademia di Belle Arti dell’Aquila – Scuola di Scenografia Tecniche e Procedure degli Allestimenti Scenografici relativi a Teatro, Televisione, Cinema ed Eventi. A cura di Umberto Di Nino
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