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RASSEGNA NUMERO 0 - NOTIZIE DAL 6-3-2007 al 10-3-2007 A CURA DI FRANCO CANEVESIO

06-03-2007

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Il principato di Monaco è un regno immobile

Vicenza

FRANCO CANEVESIO Il business immobiliare è statoper anni trascurato dai gestoriche solo ultimamente hanno iniziatoa ribilanciare i propri portafogli.Da qui il record di capitaliinvestiti nel mattone (1.650 miliardidi euro solo in Europa), untrend che continuerà per lungotempo. In alcuni settori come il residenziale, l’offerta in certe aree è superiore alla domanda ei prezzi hanno raggiunto valori quasi «eccessivi». In altri settori come il commerciale, il problema è l’opposto: la carenza di offertaè strutturale, la domanda costante e sostenuta. Mancano, soprattutto in Italia, immobili direzionali, cioè uso ufficio di qualità: immobili efficienti dove lademotica regni senza rinunciarea spazi ecologici in cui lavorare.In questa specie di giungla, ladomanda che più sorge spontaneaè: come si può investire correttamente? Scegliendo fondi immobiliari europei specializzati in grado di seguire i trend, selezionarei settori più convenienticon margini di crescita. In Italiail mercato è ancora giovane,nel settore dei fondi immobiliari:troppo pochi sono gli anni diattività di questi strumenti cheviaggiano con regole a volte incerte. Nonostante questo, qualche prodotto è nato, seppure discarso appeal e troppo focalizzatosul territorio della Penisola,con solo qualche slancio in Europa spesso azzardato e con valoridi carico talmente elevati, datala scarsa esperienza, da produrreperformance negative anchedel 30%. Meglio, dunque, guardarefuori dall’Italia, in Europa soprattutto: in Belgio, per esempio,dove Wereldhave Belgium,partito nel 1998 ha reso anche il20% annuo, o in Spagna, doveSegurfondo Inversion FII avviatonel 1995 viaggia intorno al17%. «Le opportunità ci sono -spiega a F&M Weekend Umberto Ronsisvalle, managing carnetdi R Capital investment fund - e vanno cercate in queiprodotti in grado di operare nelsingolo mercato con attenzione,con team specializzati e consulentidi grande livello. Molto interessantiin questo momento -dice il manager - sono alcuni prodottiin fase di lancio nel Principatodi Monaco: fondi immobiliariche sapranno beneficiare dell’espansionedel piccolo regnocon la creazione di oltre 300milametri di superficie dedicata a residenze, alberghi e uffici senza dimenticare un museo di respirointernazionale». La novità è questa: utilizzare per lo sviluppo immobiliare locale uno strumento come questo, un fondo chiuso a scadenza prefissata che distribuisce proventi ai sottoscrittoridurante tutta la duratadell’investimento. «Sono prodottinuovi che opereranno conprofitto in un mercato difficile ematuro come quello del Principato- dice Ronsisvalle - dove unimmobile di grande qualità puòcostare oltre 20 milioni di eurocon una resa del 2% annuo, sedato in affitto». Un primo fondoè stato creato nel novembre2006: le quote sono in fase disottoscrizione, la durata è prefissatae il patrimonio massimo èdi 250 milioni di euro (info:www.cmb.mc). Il mercato monegasco,spiega l’esperto, dimostragrande attività ma in unportafoglio immobiliare evolutoè necessario possedere anchequalcosa che vada al di làdello specifico immobiliare.Civogliono fondi che, per esempio,investano nel settore delleacque: non in quote di societàche distribuiscono acqua ma diproprietarie o concessionariedi pozzi. In un certo senso, diconogli esperti, si tratta pur sempredi fondi immobiliari da inserirein portafoglio per bilanciareil rischio e aumentare le performance.«Personalmente - diceRonsisvalle sorveglio fondicome Pictet Water Fund(www.pictet.com) socialmenteresponsabile e che in un annoha reso quasi il 25%».Nel settore delle energie alternativesono da sorvegliareanche alcuni prodotti specializzatidi Julius Baer (www.juliusbaer.com): una preda potrebbeessere il JB Multipartner SustainableWater Sam. «E poi inun portafoglio intelligente - diceRonsisvalle - inserirei sempreuna quota significativa noninferiore al 5% di fondi che sioccupano di acquistare foreste.Come succede nel caso di0 Hancock Timber Resource Group (www.htrg. com)».

È ESPLOSA LA BOLLA DEL MATTONE E ORA LA CASA SI COMPRA ALL’ASTA FRANCO CANEVESIO Il mercato immobiliare italianocambia: questa è la sintesi cheemerge leggendo l’andamentodel settore analizzato da Gabetti centro studi. I numeri lo confermano:la «bolla mattonata» sisgonfia e continuerà così fino afine 2007. Buone notizie per chivuole comprare casa: i prezzidegli immobili in Italia non si sonomossi nel 2006 e, secondoGabetti Property Solutions nonandranno da nessuna partenemmeno nel 2007. Fate i conti:due anni fermi e inflazione al2% circa significa che in realtà iprezzi scendono di oltre il 4%.Considerando che negli ultimianni aumentavano a vista d’occhiola notizia, almeno per i nuovicompratori, è buona davvero.Nel 2006 hanno cambiato proprietario1,9 milioni di abitazioni,il 4,8% in più rispetto all’annoprecedente. L’altra novitàpositiva è che nel 2006 si sonoallungati i tempi per arrivare allaconclusione della trattativaper l’acquisto della casa: ormaici vogliono, in media, più di 4mesi. Perchè è una buona notizia?Perchè vuol dire che i venditorinon trovano più tanto infretta i compratori, come invecesuccedeva negli anni scorsi: situazioneideale, questa, perchiedere lo sconto. In media, ladifferenza tra il prezzo di richiestainiziale e quello finale è arrivataall’11,6% per le grandi cittàe al 9,5% per quelle medie.Se i tassi di interesse continuerannoa salire (ed è probabile),sarà molto importante aver pagatomeno

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Padova lancia la Rete di sconto

la casa, specialmentese si decide di fare il mutuoper finanziare l’acquisto. A proposito:è bene cercare una bancache sia d’accordo (come succededa tempo negli Usa e in Inghilterra)a restituire i soldi delmutuo spezzandolo in due pagamentiogni 14 giorni, invece checon la solita rata mensile. Usandoquesto sistema, si affretta ilpagamento e ci si mettono pocopiù di 25 anni a restituire unmutuo trentennale. In un mercatoche scende, un buon sistemaper investire è quello dellapartecipazione alle aste immobiliari.«Negli ultimi anni circa il6% delle famiglie che hanno acquistatoun immobile l’hannofatto attraverso le aste», diceAlessandro Pellizzari, responsabileservizi infragruppo di RetecasaAste Immobiliari a Vicenza(pellizzari@retecasa.it).«L’asta immobiliare - dice Pellizzari- rimane un canale non ancorasfruttato e poco conosciuto:per questo può essere consideratoun business nuovo e conpochi competitor». Non solo:«dal 1° marzo 2006 - proseguePellizzari - è entrata in vigore lariforma del processo esecutivoe delle vendite all’incanto degliimmobili moltiplicando i vantaggiper i privati che intendanoutilizzare questo canale. Il custodegiudiziario può finalmentepermettere di avere la certezzadi visionare l’immobileche si intende acquistare e lacauzione da versare è solo del10% mentre prima arrivavaanche ad oltre il 30%». Se atutto questo si unisce la possibilitàdi finanziare il 90% delvalore dell’immobile con mutuideliberati prima dello svolgimentodell’asta, il vantaggioper l’investitore è assicuratoanche in un mercato chesta scendendo.

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Il Demanio ristruttura 20mila immobili

FRANCO CANEVESIO

FRANCO CANEVESIO

Tra tutti i mercati immobilairi della penisola, uno dei più attivi è Padova, vivace dal punto di vista degli investitori e da quello delle agenzie d’affari (oltre400) che trattano immobili. «Ci sono grandi opportunità di acquistare all’asta immobili che provengono da procedure esecutive connesse a crediti bancari di difficile esigibilità o da divisioni ereditarie complesse», spiega Umberto Ronsisvalle che, con Gianmarco Milanato, è responsabile di settore di «Rete casa aste immobiliari». Strutture sul tipo di quella padovana aiutano i privati a trovaresoluzioni per risolvereproblemi immobiliari «facendofruttare i soldi e superandoproblemi di difficile soluzione .Il privato - conclude il manager- puòacquistareun immobileanche col 30% di scontorispetto ai prezzi di libero mercato.Prezzi che possono arrivarea 5.000 euro al metroquadro se l’appartamento ènel centro e in buono stato».

Circa 20mila beni sparsi su tutto il territorio nazionale, per un valore di 30 miliardi di euro, pari a quasi il 20% del patrimonio pubblico italiano. Sono queste, in sintesi, le cifre del patrimonio immobiliare pubblicodell’Agenzia del Demanio, che l’ente deve valorizzare e gestire.Tra le strutture di maggior rilievo che l’Agenzia è chiamata a far fruttare c’è il patrimonio del ministero della Difesa, cioè un migliaio di immobili fra expoligoni, depositi e caserme. L’Agenzia punta a creare intese con gli Enti Locali o con i privat iper trovare nuove destinazioni agli spazi unavolta utilizzati a scopi militari. Tra gli ultimi accordi rilevanti portati atermine c’è stata la consegna avvenuta a dicembre, in Piemonte, dello storico Palazzo Madama, a Torino, alla Fondazione Torino Musei. Nella sede di piazza Castello, che in passato aveva ospitato il Senato subalpino, è stato appena riaperto il Nuovo Museo d’Arte Antica. Nel centro Italia, invece, l’Agenzia ha ceduto al Comune di Pescarauna porzione

Palazzo Madama

dell’immobile ex Caserma di Cocco, attualmente in usoal Comando Generale della Guardia di Finanza. Su quel luogo è prevista la realizzazione di un parco pubblico in una zona della cittàin corso di espansione. Infine, si è rivelato un successo l’apertura del portale Internet, che contiene news, informazioni economico-finanziarie, notizie dagli Enti Locali e da lmondo. Vi sono stati oltre quattro milioni di accessi, con contatti da sessanta Paesi, a tre mesi dalla messa online del sito. A.


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