I.P. I.P
CONCESSIONARI | RICAMBISTI | OFFICINE | AGRICOLTURA | GIARDIN GIARDINAGGIO NAGGIO Dicembre 2016
▸ Erik Hogervorst e la situazione in Europa
▸ Massimo Goldoni e il comparto italiano
▸ Climmar Congress ed Eima desk: due successi
▸ Eima desk una formula di grande impatto
www.unacma.it
▸ Furti: Unacma fornisce i dati
EDITORIALE
NUOVE OPPORTUNITÀ Dal coinvolgente Climmar Congress 2016 dello scorso ottobre sono uscite importanti linee generali. Gli interventi dei relatori, che hanno trattato tematiche quali le innovazioni tecnologiche in agricoltura, l’ispezione obbligatoria delle irroratrici e le energie rinnovabili come opportunità per i dealer, sono stati di grande ispirazione. Se guardiamo ai mercati tradizionali come quelli dei trattori, delle mietitrebbie e delle macchine agricole possiamo osservare come, in questo momento storico, per le nostre aziende diventi sempre più difficile sopravvivere. In un’indagine condotta dal Land Bau Techik, Agrar technic e dal DLV nel 2013, riguardante le previsioni sull’andamento del mercato agricolo, è stimato che esso continuerà a contrarsi (ovviamente con alti e bassi) almeno della metà rispetto ad oggi. Questo è conseguenza del fatto che le macchine raggiungono standard qualitativi sempre maggiori e che i cambiamenti odierni e anche quelli riguardanti il prossimo futuro sono legati al posizionamento, alla mappatura e ai Big Data.
ndr). Gli agricoltori e i loro dipendenti non sono preparati per l’utilizzo dell’elettronica. I meccanici devono essere costantemente formati e spesso risulta difficile rintracciare
«La conoscenza è potere. Le aziende che riescono a stare al passo con i tempi aumentano il proprio fatturato»
IL FUTURO PASSA DALLA TECNOLOGIA
degli esperti di elettronica applicata all’agricoltura in grado di offrire tale formazione. I dealer che riescono a mantenersi al passo con i cambiamenti che interessano questo settore, aumentano il proprio fatturato e ottengono maggiori guadagni sulle vendite e sui corsi di formazione che sono in grado di fornire.
Oggi il nostro cliente punta principalmente all’automazione del suo lavoro. In tal modo è possibile ridurre i costi di produzione e aumentare la redditività. Secondo le previsioni nel nostro settore, a breve assisteremo all’installazione generalizzata dei sistemi di automazione e alla formazione del personale sul loro utilizzo. I cambiamenti in questo campo sono talmente veloci che gli stessi esperti hanno difficoltà nel seguire gli step progressivi in maniera adeguata (stiamo passando dal 2.0 al 4.0 perché la ricerca è stata così veloce che ha provocato un salto di tecnologie applicate alle macchine,
PER CRESCERE OCCORRE AGIRE Grazie ai dati raccolti dal Climmar a partire dalle condizioni di ciascun Paese, risulta evidente un calo delle vendite di macchine agricole, spesso di proporzioni drastiche. Anche le previsioni per i futuri mesi non sono incoraggianti. Tenendo a mente
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questo e guardando ai cambiamenti che interessano il mercato (quali un incremento della capacità produttiva dei costruttori e l’entrata in scena di nuovi brand) è possibile immaginare la grande pressione che interessa il nostro mercato. In Germania trattori nuovi con livello 3B di emissione potevano essere stati registrati fino al 1° ottobre 2016. A causa di ciò i costruttori hanno prodotto e registrato un grande numero di trattori ed è questa la ragione per la quale, nonostante la cattiva situazione del mercato, nella stessa Germania le vendite sono aumentate del 70% nel mese di settembre 2016 rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Questi trattori però non sono stati venduti ai clienti finali (Km zero, ndr) e riteniamo che questa situazione creerà dei grandi problemi ai dealer. I costruttori percepiscono le difficoltà cui i dealer sono sottoposti, nel continuo tentativo di riorganizzare il proprio assetto per incrementare le vendite e aumentare le proprie quote di mercato. È un continuo nuotare contro corrente. Una situazione alla quale non si può sfuggire. I dealer devono comprendere che ogniqualvolta questi cambiamenti occorrono bisogna essere preparati ed essere in grado di sfruttarne le opportunità. Non reagire ma agire! Il Climmar continuerà a lavorare per favorire la sostenibilità delle aziende impegnate nella vendita e nella riparazione delle macchine agricole attraverso una condivisione delle informazioni, una ricerca di forme di collaborazione con gli stakeholders e un’influenza attiva sulle regolamentazioni che interessano il nostro lavoro. La conoscenza è potere, non dimenticatelo. • Erik Hogervorst Presidente Climmar
UNACMA EVENTI
IL CONGRESSO DEI CONCESSIONARI EUROPEI
Climmar si riconferma un importante appuntamento per la condivisione di esperienze, opportunità e criticità tra le associazioni europee dei concessionari di macchine agricole Dal 20 al 23 ottobre scorso si è svolta a Venezia la 63a edizione del Climmar Congress, incontro annuale europeo dedicato alle associazioni che nei vari Paesi rappresentano i concessionari di macchine agricole. Sono intervenuti 79 delegati provenienti da 16 Paesi europei (oltre all’Italia, Slovacchia, Polonia, Lituania, Repubblica Ceca, Svizzera, Svezia, Olanda, Lussemburgo, Gran Bretagna, Ungheria, Francia, Danimarca, Belgio, Austria e Germania e un delegato in rappresentanza della China Agricultural Machinery Distribution Association (CAMDA). All’evento hanno preso parte anche oltre 32 accompagnatori e 8 tra relatori e sponsor. Il Congresso, organizzato da Unacma e patrocinato dalla Regione Veneto, è stato un’occasione per condividere esperienze, confrontarsi su temi di stringente attualità ed elaborare
I presidenti delle associazioni nazionali dei Paesi membri del Climmar
strategie comuni per affrontare le sfide che interessano il nostro settore. Allo stesso modo l’evento è stato caratterizzato da momenti conviviali che hanno dato modo ai partecipanti di scoprire e di «vivere» le bellezze dell’Italia a 360°, dalla gastronomia fino ad arrivare all’arte. Ringraziamo il dottor Simonpaolo Buongiardino, presidente nazionale di Confcommercio Mobilità per averci onorato del suo intervento. Una menzione particolare va agli sponsor che hanno fatto sì che questo bellissimo e importante Congresso si potesse svolgere. Argo Tractors Spa, rappresentata da Mario Danieli, responsabile vendite Italia; Raico Srl, rappresentata dal presidente Denis Soprani; Krone Italia, rappresentata dall’amministratore delegato Stefano Castellani e Breviglieri, rappresentata da Fabio Marsili, responsabile vendite. Ringraziamo, infine, FederUnacoma ed Eima 2016 per averci garantito il loro supporto e la loro partecipazione tramite il responsabile eventi, Marco Acerbi.
europeo. In un momento in cui stiamo assistendo alle notevoli difficoltà che interessano il comparto delle macchine agricole, si sta anche realizzando una riorganizzazione dei canali distributivi. Innanzitutto l’abbassamento dei prezzi delle commodity ha diminuito i guadagni degli agricoltori e, di conseguenza, la domanda per i nuovi trattori e macchinari. L’associazione britannica Bagma ha riportato alcuni dati secondo i quali il mercato di macchinari agricoli nel suo complesso ha subito un calo del 20%. Secondo quanto riportato dall’associazione francese Sedima, sono aumentati gli accordi e le fusioni tra i dealer e si è assistito alla creazione di nuovi canali di distribuzione. Un esempio è rappresentato dal Groupe Dubreuil che ha stretto accordi con il marchio Cnh e aperto 23 nuovi punti vendita. Sia in Italia che in Svezia molti costruttori di trattori e macchinari agricoli stanno adottando la vendita diretta. Sempre in Italia alcuni costruttori, come MaterMacc e Goldoni, sono stati acquistati da grandi produttori cinesi. Nonostante il mercato europeo si stia stabilizzando alle quote più basse, vi sono alcuni Paesi, co-
COSA STA ACCADENDO IN EUROPA Il Congresso Climmar 2016 ha dato modo ai delegati provenienti dai 16 Paesi facenti parte dell’organizzazione di condividere le proprie esperienze e analizzare in maniera critica quanto sta accadendo nel mercato
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me la Danimarca, in cui si registra un gran fermento nel mercato delle concessionarie. Molti marchi, quali Agco, Claas, John Deere e Väderstad, stanno riorganizzando i loro canali di distribuzione in maniera risoluta e rapida. A breve John Deere trasferirà l’intera importazione sull’attuale importatore automotive del gruppo Volkswagen, Semler Gruppen. Il mercato belga e quello
lussemburghese sono in fortissimo calo e ormai sfiorano una riduzione del 50%. L’Austria è sotto di un terzo. Nelle aree confinanti con alcuni Paesi dell’Est Europa (come per esempio Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia) sta prendendo piede un traffico di importazioni parallele. Nei piccoli Stati le aziende costruttrici ormai tendono ad avvalersi degli unici due terzi di importatori che
coprono il territorio con le loro filiali, facendo così sparire in massima parte le concessionarie storiche. Il profitto lordo dei dealer, in molti casi, si attesta sotto il 2% creando problemi negli investimenti e nella capacità finanziaria. Il 34% dei dealer chiude i bilanci in perdita. • Cecilia Di Mario Segreteria organizzativa Unacma
CONGRESSO IN PILLOLE
GLI INTERVENTI DEI RELATORI I P R O TA G O N I S T I
Al Congresso sono intervenuti quattro relatori di prestigio che hanno offerto importanti spunti di riflessione su tematiche di rilievo per il nostro settore. ▸ Jaco Kole, direttore di SKL (Fondazione per il controllo qualità delle attrezzature agricole) e membro del consiglio di Spice (gruppo di lavoro sulla «Procedura standardizzata per l’ispezione delle irroratrici in Europa») ha trattato il tema dell’ispezione obbligatoria delle irroratrici in Europa. A partire dalla direttiva 2009/128/ EC emessa dal Consiglio europeo, l’analisi ha evidenziato come la regolamentazione europea in materia possa rappresentare un’opportunità per i dealer. «Poiché nella maggior parte dei Paesi europei le ispezioni vengono effettuate dagli stessi dealer – ha sottolineato Kole – i costruttori hanno l’opportunità di offrire prestazioni extra ai propri clienti, fornendo anche servizi di riparazione delle macchine e incrementando le vendite delle nuove attrezzature». Più opportunità anche per le organizzazioni nazionali in grado di giocare un ruolo chiave negli organismi nazionali di consultazione a fronte dell’obiettivo comune di realizzare un regime di controllo ben funzionante. ▸ Bruce Erickson, Phd e direttore di agronomia, educazione e relazioni esterne del Dipartimento di agronomia, presso la Purdue University (West Lafayette, Indiana, Usa) ha analizzato i risultati dell’indagine del
Jaco Kole
2015 sui servizi dell’agricoltura di precisione negli Usa. Sulla base dello studio condotto lo scorso anno negli Stati Uniti, i dealer appaiono sempre più predisposti ad utilizzare tecnologie automatizzate, mentre più lenta è la diffusione nell’uso della tecnologia satellitare. Quanto emerge dall’indagine viene riassunto da Erickson in due punti fondamentali: le tecnologie agricole di precisione sono ormai componenti di serie nelle concessionarie e nelle aziende agricole e l’utilizzo dei dati e delle nuove tecnologie rappresenta un valido strumento anche nella gestione dell’azienda. ▸ Cristiano Spadoni, Marketing & Communication Manager di Image Line, ha trattato il tema della progressiva digitalizzazione dell’agricoltura europea. Negli ultimi anni si è assistito a un aumento nell’uso delle nuove tecnologie anche nel settore agricolo. Sulla base di un’indagine
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Bruce Erickson
condotta in Francia, Polonia e Gran Bretagna, il 60% degli agricoltori intervistati ritiene che l’AdP (agricoltura di precisione) sarà largamente utilizzata nel 2020. Secondo quanto sostenuto dalla maggior parte degli esperti l’uso della tecnologia e, nello specifico, degli strumenti digitali, va incentivato poiché le opportunità che possono derivare da un maggiore utilizzo di questi strumenti sono molteplici. Inoltre, esse permettono di ottimizzare l’uso delle materie prime e massimizzarne la produttività, riducendo al minimo l’impatto sull’ambiente. ▸ Sandro Liberatori, dottore di ricerca in Ingegneria agraria e direttore generale di Enama, ha analizzato il ruolo della certificazione delle macchine agricole come importante strumento per l’agricoltura globalizzata. «Nel contesto di un’economia mondiale – sostiene Liberatori – del-
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Cristiano Spadoni
le regole comuni possono assicurare la giusta competizione e uno scambio di opportunità tra gli attori coinvolti. A fronte di ciò bisogna guardare alla standardizzazione, e in egual misura alle prove di collaudo e alla certificazione, come strumenti capaci di offrire delle linee guida che assicurino l’ottimizzazione delle risorse per tutte le forze in campo». Ha poi sottolineato come la certificazione degli impianti di produzione di energia possa essere vista come nuova attività per gli agricoltori e i rivenditori.
vorranno come ente certificatore riconosciuto. Da queste relazioni si evince che: • il concessionario anche italiano dovrà progressivamente avere all’interno della propria azienda personale adeguato a interfacciarsi con realtà digitali, satellitari e comunque sempre più tecnologicamente avanzate; • le concessionarie dovranno, proprio a seguito di questi cambiamenti e non solo, trasformarsi, almeno per una parte della loro specifica realtà, in aziende di servizi; • i settori come le energie da biomasse e le certificazioni degli impianti saranno uno dei business del futuro; • per il controllo delle irroratrici la situazione italiana è assolutamente diversa tra autorizzazioni regionali e centri di controllo della distribuzione non funzionanti. Ove non sia possibile o conveniente effettuare corsi nella propria regione si può partecipare a quelli organizzati da altre regioni o utilizzare aziende esterne che effettuano i controlli e garantiscono al rivenditore la commercializzazione delle parti usurate e/o da sostituire. •
Sandro Liberatori
In un contesto globale in cui le nuove forme di green-energy si stanno facendo spazio come valida alternativa all’uso dei combustibili fossili, la certificazione degli impianti di produzione dell’energia rappresenta uno strumento a garanzia della qualità delle attività svolte. Il ruolo dei dealer non deve esaurirsi nella vendita di macchine e di ricambi. È necessario che a questo si affianchi un servizio parallelo di formazione, supporto tecnico e finanziario ed Enama è pronta a sostenere i rivenditori che lo
UNACMA E ASSOCIAZIONI volte anche importanti risultati. Ma i numeri, a confronto con associazioni che contano centinia di migliaia di aderenti, non ci hanno mai aiutato. Il Simonpaolo ruolo di ConfcomBuongiardino mercio Mobilità e di conseguenza, di Confcommercio Imprese per l’Italia è proprio quello di farci entrare più agevolmente nelle «stanze dei bottoni», di creare intorno alle nostre attività un’adeguata risonanza anche mediatica e sicuramente di poterci presentare come «Confcommercio-Unacma» ai tavoli delle trattative. Noi ci impegneremo, dove possibile, a far sì che si costituiscano Acma territoriali in seno a Confcommercio e ad aumentare il numero degli iscritti con doppio inquadramento Acma e Unacma. •
LA NOSTRA NUOVA CASA Il rapporto con Confcommercio Imprese per l’Italia migliora costantemente e al momento abbiamo ottenuto risultati che vanno al di sopra dei nostri progetti di costituire una Federazione delle macchine (agricole, movimento terra, edili, movimentazione, giardinaggio, ecc.) col nome di Federacma. Le esigenze organizzative della Confederazione del Commercio da tempo prevedevano la realizzazione di Federazioni che comprendessero più associazioni con caratteri di omogeneità. Unacma, seguendo questi principi e in ottemperanza alle linee guida del-
la Confederazione, da qualche mese è entrata a pieno diritto in Confcommercio Mobilità. Questa Federazione, partita dal mondo dell’auto, ha poi compreso moto, camion, camper, ecc. Siamo quindi apparentati con tutti coloro che vendono mezzi che tramite un motore si muovono. Finora Unacma si è «cimentata» nei rapporti con le istituzioni e nei «tavoli di lavoro» da «piccola associazione» con autorevolezza e competenza oltre che con caparbietà e instancabile pervicacia, ottenendo in cambio rispetto, considerazione e a
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L’ O P I N I O N E D E L P R E S I D E N T E D I F E D E R U N A C O M A M A S S I M O G O L D O N I Le sfide che i rivenditori di macchine agricole si trovano ad affrontare nell’attuale congiuntura sono davvero impegnative. Le puntuali analisi e riflessioni che l’associazione europea di categoria Climmar e l’associazione italiana Unacma stanno sviluppando evidenziano come le reti di vendita siano esposte a tutte le variabili legate all’andamento dell’agricoltura, al sistema del credito, alle difficoltà nell’accesso ai fondi pubblici per la meccanizzazione, ma anche alla tempistica imposta dalle normative comunitarie che, vedi in particolare il caso degli «step» previsti per i motori, rischiano di creare stock e svalutare il macchinario invenduto. Alcune questioni, come quella relativa alla sempre maggiore concorrenza determinata dall’avvento di nuovi brand sul mercato internazionale, e quella relativa alla necessità di immettere sul mercato prodotti con contenuto tecnologico sempre maggiore predisponendo, quindi, un sistema evoluto di assistenza e di addestramento per gli operatori, gravano in egual mi-
sura sui rivenditori e sui costruttori. I dealer rispondono a tutto questo con la propria professionalità, la propria capacità di investire e innovare, il proprio intuito e il proprio talento. Può sembrare paradossale, ma proprio l’epoca delle tecnologie digitali, dell’automazione dei processi, del controllo a distanza, della virtualizzazione delle funzioni, dell’e-commerce e dell’informazione on-line sta facendo emergere il valore del rivenditore come persona e come referente diretto, come consulente, figura di mediazione tra la casa costruttrice e il mercato. Più ancora, come custode del rapporto di fiducia con il cliente e della reputazione della casa costruttrice stessa. L’attuale fase è davvero difficile, ma le trasformazioni nel mercato della meccanizzazione agricola stanno facendo emergere tutta l’importanza e la qualità del sistema di vendita, e daranno ai dealer un ruolo in prospettiva sempre più importante, e alle associazioni che li rappresenta• no un peso politico sempre maggiore.
Il Miur in una nota comunica che: «In data 12 novembre 2016, presso la Fiera di Bologna, durante l’Esposizione internazionale di macchine per l’agricoltura e il giardinaggio, l’Unacma ha presentato i risultati delle attività rivolte alle scuole relative ai progetti di alternanza scuola/lavoro messi in atto nell’ambito del Protocollo di intesa Miur-Unacma, sottoscritto in data 22.04.2016. All’evento era presente, in rappresentanza del Miur, la professoressa Carla Galdino, che ha avuto modo di apprezzare il lavoro fin qui svolto da Unacma con le scuole e che auspica che le attività fino ad ora realizzate proseguano nel quadro della partnership sottoscritta nel Protocollo d’intesa». Durante il convegno da noi organizzato su «Sfide e opportunità dell’alternanza scuola/lavoro», dove è intervenuta Carla Galdino, abbiamo presentato le attività di Unacma e degli associati in merito a stage, assunzioni, patrocini a istituti e «Adozioni di scuole». Un percorso iniziato nel 2008. Abbiamo poi illustrato anche quali e quante figure professionali occorrono nel nostro comparto (oltre 3.000 posti di lavoro a breve presso concessionarie, costruttori e contoterzisti). Servono ragazzi «appassionati» di meccanica agricola, motivati a scegliere un’attività in questo settore, ma anche con una buona conoscenza dell’inglese e del computer.
Roberto Rinaldin, presidente Unacma e la professoressa Carla Galdino del Miur
La sorpresa più grande che abbiamo avuto, incontrando oltre 650 ragazzi (e una trentina di professori), è sta-
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to scoprire che meno del 2% dei ragazzi che hanno partecipato a work shop informativi e divulgativi, ha dichiarato di conoscere un po’ l’inglese o di saper «smanettare» con un computer. Occorre quindi che la scuola si faccia carico di queste carenze per offrire un futuro lavorativo ai giovani. Intanto il progetto Mech@ griJOBS prosegue. La collaborazione con Cai, Unima/Confai e FederUnacoma si va rafforzando e anche il rapporto con il Miur migliora. Degli oltre 4.500 ragazzi che abbiamo incontrato, una decina hanno già svolto periodi di stage presso le concessionarie e altri dieci circa sono stati assunti presso le aziende. È tempo che i rivenditori di macchine agricole prendano coscienza che «l’alternanza scuola/lavoro» è non solo un obbligo di legge ma (e soprattutto) uno strumento fondamentale per svolgere periodi di tirocinio. Noi facciamo fare stage ai figli di nostri clienti o conoscenti o altre persone e loro, nelle loro eventuali aziende, si adopereranno per formare i nostri figli. È uno scambio di carattere sociale oltre che un’opportunità per noi di trovare personale giovane, preparato e motivato da assumere casomai con • tutti i benefici di legge.
UNACMA EVENTI
EIMA DESK: POSITIVO IL BILANCIO DI TUTTO IL PADIGLIONE La prima novità è che dopo anni di collaborazione tra Unacma e FederUnacoma in occasione delle fiere, a volte implementata da quella di Enama, quest’anno FederUnacoma ha affidato l’intera organizzazione del padiglione Eima Desk a Unacma. I risultati sono stati sotto gli occhi di tutti ma noi vorremmo soffermarci sulle presenze che hanno caratterizzato il padiglione stesso. Per la fretta, molti colleghi non sono riusciti a venire a trovarci e ce ne dispiace ma cogliamo l’occasione per fare un riepilogo delle attività. Mech@griJOBS. L’iniziativa continua a rivelarsi un successo. In questa edizione abbiamo raccolto le adesioni di circa 650 giovani e 30 insegnanti provenienti da numerose scuole italiane. Un plauso all’iniziativa è venuto dalla dottoressa Carla
Nello spazio gestito da FederUnacoma e Unacma tante novità e un pubblico altamente interessato hanno decretato il successo dell’iniziativa
1.000 visitatori ai quali hanno mostrato gli interventi da effettuare per la messa a norma dei trattori e la loro preparazione alla revisione. Nello stand di Unacma ROC oltre 100 tra concessionarie, officine e tecnici si sono intrattenuti per comprendere il valore e la portata futura della Rete di Officine Certificate. Molti hanno già dato le loro adesioni al progetto. Nello stand dedicato al Climmar molti colleghi stranieri hanno avuto occasione di incontrarsi e relazionarsi con il presidente Erik Hogervorst. Durante la conferenza stampa organizzata dal Climmar sono stati presentati i risultati del DSI europeo (Dealer Satisfaction Index). Ancors. L’interesse maggiore è stato rivolto alla possibilità di costituire dei veri e propri centri di formazione sulla sicurezza presso le concessionarie di macchine agricole sotto l’egida di un consolidato soggetto formatore nazionale. Più di 100 visitatori sono intervenuti al convegno «La sicurezza in agricoltura: dalla valutazione dei rischi alla formazione obbligatoria». Ancors ha anche svolto, per conto di FederUnacoma e in apposite sale, i corsi per il «patentino», consegnando gli attestati a 220 persone. Il convegno dell’Itabia (Italian biomass association) «Bioeconomia: le filiere promettenti per l’impiego delle biomasse» ha riscosso un grande successo. Nello stand i tecnici hanno fornito informazioni continue a molte persone interessate. Un ruolo importante ha avuto anche la sala convegni che ha ospitato diversi work shop del Mech@griJOBS e ha visto un turnover di attività tra cui l’incontro «Conoscere per utiliz-
Galdino del Miur-Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione, che ci ha garantito che prenderà in considerazione la possibilità di fornirci un appoggio per le prossime manifestazioni. L’Officina Live per le revisioni è stata la vera novità di quest’anno. I tecnici specializzati di FederUnacoma e Unacma hanno incontrato oltre
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zare: l’importanza di ISOBUS nell’attuale meccanizzazione agricola». La sala era strapiena anche perché hanno partecipato, tra gli altri e con estremo interesse, circa 50 studenti provenienti dall’Istituto tecnico superiore Maker (percorso post-diploma) di Reggio Emilia. Lo stand di Esseci srl è stato preso d’assalto da centinaia di persone che chiedevano informazioni sui bandi Inail. Molto interessante è stato anche il loro convegno dal titolo «Investire in sicurezza: i bandi Inail». Altrettanto funzionale in materia di bandi Inail è stato il desk point informativo indipendente realizzato da FederUnacoma che si è occupato di informare in merito all’argomento oltre 200 richiedenti. Questo dimostra, rispetto ai bandi Isi-Inail, quanto sia ancora scarsissima la conoscenza e come spesso gli agricoltori e gli operatori commerciali non sappiano muoversi in maniera adeguata ed efficace. Un ringraziamento particolare va all’Inail per aver voluto essere presente, per la prima volta, con un suo stand istituzionale all’Eima e nel nostro padiglione. L’intensa attività di divulgazione effettuata allo stand e i convegni organizzati durante la fiera dimostrano quanto è importante che le istituzioni siano vicine alla gente. Per la prima volta ha partecipato anche il Coordinamento tecnico
interregionale prevenzione negli ambienti di lavoro, che ci ha fornito supporto nella gestione dell’Officina Live e che ha organizzato la partecipazione dei tecnici Asl territoriali in occasione dei corsi Inail-Unacma. Tra i partner di Unacma si sono distinti gli stand di: • Conformgest spa con la Garanzia Sicura! • Cate srl che ha presentato l’innovativo sistema di verifica delle frenature iBat, in via di omologazione; • Mechanical Line Solution MLS srl che con i suoi antifurti vuole garan-
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tire a tutti sonni tranquilli e ritrovamento dei mezzi; • Autentys International srl che ha presentato i suoi programmi gestionali sviluppati per le concessionarie. Tra le associazioni operanti nella filiera presenti anche il Cai, Coordinamento agromeccanici italiani, Unima e Confai e i loro «cugini» dell’Uncai. Anche gli enti di ricerca e le associazioni tecniche erano rappresentati oltre che dall’Itabia già menzionata anche dall’Enea e dall’l’Aiia, Associazione italiana di ingegneria agraria. L’Unipol assicurazioni ha voluto mostrare con la sua presenza la vicinanza non solo all’Eima, di cui è fornitore ufficiale, ma soprattutto alle categorie presenti in fiera, che hanno affollato lo stand. Abbiamo dedicato al tradizionale talk show, svoltosi l’ultimo giorno di fiera, un articolo a parte dove sono stati usati toni diretti, precisi e critici nei confronti delle istituzioni assenti. Il padiglione Eima desk, che ripercorreva le esperienze già fatte ad Agrilevante e alla Fiera Agricola di Foggia, si è ampliato con l’obiettivo di rendere più fruibili gli spazi informativi per qualità e quantità. Contiamo che il percorso di collaborazione tra FederUnacoma e Unacma possa dare • frutti ancora maggiori.
UNACMA INFORMA
CONOSCERE IL DOMANI DELL’AGRICOLTURA Gran parte dei fondi comunitari e nazionali dell’attuale Programma di sviluppo rurale sono destinati al tema delle Smart Farming quale strumento per la crescita della produzione agricola, sia europea che mondiale, e del rispetto ambientale. Le nuove generazioni, per prime, devono essere attente all’innovazione tecnologica di tipo informatico ed elettronico in agricoltura, come è già accaduto nel resto dell’ Europa da diversi anni. Appare quindi evidente già da adesso quale sia la sfida per l’agricoltura nazionale e i concessionari di macchine agricole se vogliono restare sul mercato e migliorare il proprio rendimento economico e che quindi non potranno esimersi dal confrontarsi con queste nuove tecnologie. Il ministro, Maurizio Martina, ha in più occasioni dichiarato: «Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che all’interno del Piano industria 4.0 sono previsti investimenti mirati nella ricerca e nello sviluppo delle tecnologie per agricoltura e agroalimentare» e per questo una consistente parte delle risorse della Pac sono destinate proprio all’agricoltura di precisione attraverso i Psr 2014-2020 (20 miliardi di euro in 6 anni). I concessionari di macchine agricole dovranno essere in grado non solo di gestire ma soprattutto di compiere la necessaria azione di informazione e formazione indispensabile per diffondere l’innovazione nel comparto agricolo, come lo è sempre stato tradizionalmente per qualsiasi novità che la ricerca e i costruttori
perché l’impegno nell’innovazione sia massimo e specifico per la nostra agricoltura nazionale. Ben diversa risulta essere la struttura del nostro comparto agricolo e ben diverse sono le condizioni morfologiche rispetto a dove queste tecnologie si sono sviluppate (vedi guida satellitare) decisamente adatte a grandi superfici e coltivazioni orizzontali. Altrettanto variegate e ampliate risultano essere le attuali tecnologie che puntano, oltre al satellitare, all’uso di sensori e rilevatori posizionati a terra e sulle macchine, oltre a tecniche agronomiche e software gestionali, che permettono il controllo delle operazioni colturali e la gestione ottimizzata delle macchine e delle lavorazioni. Precision Farming è il presente (noi la chiamiamo AdP ovvero Agricoltura di Precisione) e c’è da chiedersi se la rete vendita di macchine agricole e gli stessi costruttori nazionali siano pronti ad offrire specifiche macchine tecnologicamente avanzate per la nostra agricoltura che deve puntare sulla qualità e peculiarità delle nostre produzioni alimentari piuttosto che sulla quantità come nel Nord America e nel Nord Europa. È quindi indispensabile, fin da adesso, capire cosa sia ISOBUS, così come lo ha presentato Massimiliano Ruggeri del Centro nazionale ricerche (Cnr), per spiegare all’utilizzatore quali sono i vantaggi reali e le opportunità di crescita economica che il sistema offre nella gestione non solo del parco macchine, ma anche nella stessa funzionalità e operatività delle macchine in campo, rivolta alla massificazione del rendimento e
hanno voluto implementare e affermare sul territorio. L’assenza dei dealer all’interessante workshop sul tema «Conoscere l’ISOBUS e il suo uso nella meccanizzazione agricola attuale», dimostra una scarsa attenzione verso questo argomento come se la questione fosse ancora di sola pertinenza della ricerca e di qualche costruttore prevalentemente nord americano e nord europeo. Dunque il quesito che ci dobbiamo porre è se la rete vendita sia effettivamente pronta, non solo a sollecitare l’agricoltore, ma anche e primariamente i costruttori
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alla riduzione dei costi. Su quali siano le necessità strutturali e organizzative delle nuove concessionarie di macchine agricole, si è soffermato Michele Audone del REI di Reggio Emilia mostrando ai ragazzi le conoscenze e le competenze commerciali e tecniche necessarie in tutta la filiera della meccanizzazione agricola per progettare, promuovere, assistere e utilizzare questa innovazione che sta rivoluzionando il settore agricolo. Le potenzialità commerciali e di business di queste nuove tecnologie,
sono state illustrate nell’intervento introduttivo di Alessio Bolognesi di FederUnacoma, sottolineando quanto sia necessario offrire servizi
sempre più qualificati e qualificanti per gestire e promuovere questa ineludibile innovazione. Sarà quindi con questo spirito che Unacma si impegnerà ad organizzare incontri formativi e informativi, di carattere tecnico-operativo, sui temi della Precision Farming, ISOBUS e Reti infrastrutturali per la gestione dei dati, per tutti i rivenditori, anche non associati, che abbiano interesse ad apprendere e approfondire il tema. • Rodolfo Catarzi Responsabile progetto sicurezza Unacma
UNACMA E DEALER
CLAAS OFFRE UN WEEKEND DI SVAGO ALLE FAMIGLIE TEREMOTATE gruppo di circa 20 bambini accompagnati dai genitori ha avuto modo di trascorrere un weekend spensierato all’insegna del divertimento. «Abbiamo assistito a delle scene commoventi», racconta D’Amico, «come due bambine che si sono tenute per mano da quando sono partite da casa fino al ritorno». La sera del sabato c’è stata una cena alla locanda Belvedere a Valeggio sul Mincio all’insegna dell’allegria e si è festeggiato il compleanno di due bambini di Amatrice. Alla fine della giornata tutti a dormire in hotel anche se. conclude D’Amico,
A poco più di un mese dalle devastanti scosse di terremoto che il 24 agosto hanno raso al suolo Amatrice e le frazioni limitrofe, il concessionario Claas Leonardo D’Amico, in collaborazione con Claas Italia, ha realizzato un’iniziativa in grado di offrire un po’ di svago e divertimento alle famiglie colpite dal sisma. Grazie al contributo di alcuni sponsor e al supporto di alcuni amici veronesi, D’Amico ha organizzato un soggiorno a Verona con visita a «Gardaland» e al parco Sigurtà svoltosi l’8 e il 9 ottobre scorso. Grazie a questa iniziativa un
«Una bambina non riusciva a prendere sonno nonostante la stanchezza perché voleva andare a dormire in roulotte tanta era la paura del terremoto». Un’iniziativa semplice ma fatta con il cuore che ha permesso ai bambini di Amatrice e alle loro famiglie di sorridere di nuovo, almeno per un paio di giorni. Ringraziamo Leonardo D’Amico della ditta D’Amico En• gles per il contributo inviato.
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INDAGINE SULLA SODDISFAZIONE DEI CONCESSIONARI Ogni anno l’indagine sulla soddisfazione del rivenditore, soprattutto per volere del Climmar, diventa sempre più complessa. Questa complessità è dovuta a una serie di fattori. Innanzitutto al grande numero di domande che vengono poste e al fatto che ciascuna di esse richiede almeno 15 minuti di tempo per una riflessione accurata che porti ad una risposta attenta. Ma non solo. A volte alcune case costruttrici contrastano questo tipo di indagine (non si sa con quali timori) senza capire che proprio a partire da un consistente numero di risposte è possibile ottenere informazioni interessanti per gli stessi costruttori e funzionali a migliorare la loro posizione sul mercato. La complessità per noi a volte è dovuta proprio ai concessionari, anche associati, che sembra non abbiano il tempo o la voglia di compilare il questionario. Se durante la propria attività non si trova il tempo per rispondere a 3 o 4 indagini l’anno (e tutte le altre sono più semplici), vuol dire che non si è in grado di gestire il proprio tempo (tutti hanno da fare!) o che non si comprende quanto è importante il contributo che si può dare alla propria categoria e soprattutto alla propria azienda. Le informazioni che raccogliamo e che ordiniamo in modo schematico non solo sono l’essenza del ruolo di Unacma, ma consentono al rivenditore/concessionario di districarsi in questo comparto in continuo movimento che crea, in alcuni casi, delle criticità inaspettate. Il numero dei partecipanti al DSI (Dealer Satisfaction Index) for-
Riunione a Parigi del Gruppo di lavoro sul DSI
tunatamente sale, di poco, ma costantemente. Dobbiamo sollecitare molte volte telefonicamente e in alcuni casi abbiamo «bloccato» l’interlocutore al telefono e abbiamo compilato il questionario in diretta. Il più delle volte le persone, comprendendo l’importanza di questo «lavoro», si prendono quel piccolo quarto d’ora, chiusi in ufficio, casomai fuori orario o la domenica, in attesa di vedersi le partite o di uscire con la famiglia, e assolvono al compito affidatogli. Quest’anno abbiamo superato anche problemi di comunicazione informatica che avevano caratterizzato il 2014 e il 2015, e siamo stati inseriti, a buon diritto, anche all’interno del DSI Europeo, che presenteremo successivamente. La prima riflessione che ci viene in mente, guardando la panoramica generale delle risposte alla pagina successiva, è che molti si dichiarano soddisfatti del marchio o dei marchi che rappresentano (salvo poi dirne peste e corna in colloqui
DICEMBRE 2016
privati). Non è certo nostro desiderio o invito a parlar male dei propri fornitori, in molti casi storici. Ci viene però il sospetto che non si creda abbastanza che i dati forniti siano totalmente anonimi. Quand’anche per richiesta dei siti che offrono il servizio di indagini on line, siamo costretti a far riportare il nome dell’azienda che sta compilando il questionario, questo, dopo la primissima elaborazione, sparisce e né il segretario generale, né il presidente, né nessun altro è autorizzato a «guardare» gli originali delle risposte. Noi vediamo solo numeri. La segreteria spunta solo coloro che hanno risposto per poter sollecitare gli altri. Chiudiamo la premessa, un po’ lunga ma doverosa, e passiamo all’analisi dei dati. Ogni gruppo di domande comprende nella maggior parte dei casi 5 sotto-domande che vi illustriamo solo per questo primo argomento. Poiché per le risposte si richiedono delle valutazioni da 1 a 5 in funzione del
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PANORAMICA GENERALE MIGLIORAMENTI (Impegno da parte del costruttore nel migliorare la protezione contro i furti) MIGLIORAMENTI (capacità da parte del costruttore di proporre soluzioni contro i furti) MIGLIORAMENTI (Grado di apprezzamento delle azioni realizzate dal costruttore) MIGLIORAMENTI (Disponibilità del costruttore a migliorare i suoi punti deboli) CONTRIBUTO DI REDDITIVITÀ RELAZIONI TRA CONCESSIONARI E COSTRUTTORI (Grado di confidenza dei dirigenti del costruttore nei tuoi confronti) RELAZIONI TRA CONCESSIONARI E COSTRUTTORI (Il tuo grado di confidenza nei confronti dei dirigenti del costruttore) RELAZIONI TRA CONCESSIONARI E COSTRUTTORI (Flessibilità degli obiettivi di vendita) RELAZIONI TRA CONCESSIONARI E COSTRUTTORI (Rispetto del costruttore per la tua autonomia come capo del tuo costruttore) RELAZIONI TRA CONCESSIONARI E COSTRUTTORI (Qualità del rapporto con il tuo costruttore) GESTIONE (Comunicabilità e concretezza della strategia del tuo costruttore) GESTIONE (Capacità dei referenti nella risoluzione delle controversie) GESTIONE (Disponibilità dei dirigenti e dei responsabili decisionali verso il concessionario) GESTIONE (Stabilità dei dirigenti e dei responsabili decisionali) GESTIONE (Rispetto degli impegni presi) FORMAZIONE (Rapporto qualità/prezzo dei corsi di formazione organizzati dal tuo costruttore) FORMAZIONE (Competenza dei formatori del tuo costruttore) FORMAZIONE (Qualità dei programmi di formazione per i servizi post vendita) FORMAZIONE (Qualità dei programmi di formazione sul servizio ricambi) FORMAZIONE (Qualità dei programmi di formazione marketing) FINANZIAMENTI (Aiuto finanziario fornito per il noleggio delle attrezzature) FINANZIAMENTI (Commissioni fornite dai costruttori per i finanziamenti) FINANZIAMENTI (Livello di soddisfazione in merito alle offerte di finanziamento dei costruttori a beneficio dei clienti per il mercato dell'usato) FINANZIAMENTI (Livello di soddisfazione in merito alle offerte di finanziamento dei costruttori a beneficio dei clienti per il mercato del nuovo) AMMINISTRAZIONE E MODALITÀ DI PAGAMENTO (Modalità di pagamento per i trattori e ricambi) AMMINISTRAZIONE E MODALITÀ DI PAGAMENTO (Efficienza nell'elaborazione degli ordini dei ricambi) AMMINISTRAZIONE E MODALITÀ DI PAGAMENTO (Velocità di rimborso da parte del tuo costruttore) AMMINISTRAZIONE E MODALITÀ DI PAGAMENTO (Semplicità delle procedure per richieste di garanzia) AMMINISTRAZIONE E MODALITÀ DI PAGAMENTO (Efficienza nell'elaborazione degli ordini dei trattori) PUBBLICITÀ E MATERIALI DI SUPPORTO (Materiale informatico e cartaceo di supporto al marketing e alla pubblicità) PUBBLICITÀ E MATERIALI DI SUPPORTO (Presenza del tuo costruttore nei siti di mezzi agricoli usati) PUBBLICITÀ E MATERIALI DI SUPPORTO (Livello di partecipazione del costruttore alle spese pubblicitarie) PUBBLICITÀ E MATERIALI DI SUPPORTO (Efficacia della campagne pubblicitarie del tuo costruttore) PUBBLICITÀ E MATERIALI DI SUPPORTO (Campagne pubblicitarie del tuo costruttore in generale) SERVIZI INFORMATICI (Competenza del dipartimento informatico della tuo costruttore) SERVIZI INFORMATICI (Facilità di accesso dei tuoi collaboratori alle informazioni del costruttore) SERVIZI INFORMATICI (Accuratezza e leggibilità del listino prezzi online) SERVIZI INFORMATICI (Costi per l'uso del sistema di comunicazione del costruttore) SERVIZI INFORMATICI (Disponibilità della tua azienda di facilitare le comunicazioni informatiche) SERVIZIO POST VENDITA E GARANZIA (Disponibilità di kit gratuiti di aggiornamento per i trattori) SERVIZIO POST VENDITA E GARANZIA (Rimborso degli interventi in garanzia) SERVIZIO POST VENDITA E GARANZIA (Aggiornamento della documentazione tecnica) SERVIZIO POST VENDITA E GARANZIA (Qualità della documentazione tecnica) SERVIZIO POST VENDITA E GARANZIA (Supporto tecnico) MARKETING PER VENDITA DEI RICAMBI (Livello di protezione del vostro marchio contro il mercato parallelo) MARKETING PER VENDITA DEI RICAMBI (Rapporto qualità/prezzo/consegna) MARKETING PER VENDITA DEI RICAMBI (Rispetto dei tempi di consegna) MARKETING PER VENDITA DEI RICAMBI (Disponibilità dei ricambi) MARKETING PER VENDITA DEI RICAMBI (Efficacia del sostegno alla vendita per i ricambi originali) VENDITA DEI TRATTORI (Rapporto qualità/prezzo dei trattori) VENDITA DEI TRATTORI (Rispetto degli accordi sui tempi di consegna) VENDITA DEI TRATTORI (Disponibilità dei trattori (tempi di attese, modifiche dell' ordine)) VENDITA DEI TRATTORI (Supporto alla vendita da parte del costruttore) IMPATTO E IMMAGINE DEL MARCHIO (Livello di innovazione e sviluppo) IMPATTO E IMMAGINE DEL MARCHIO (Solidità del brand) IMPATTO E IMMAGINE DEL MARCHIO (Adeguatezza dei trattori all' interno del tuo mercato) IMPATTO E IMMAGINE DEL MARCHIO (Affidabilità dei trattori del tuo costruttore all'interno del tuo mercato) IMPATTO E IMMAGINE DEL MARCHIO (Percezione dell'immagine del tuo costruttore nel mondo dell’agricoltura) 0
12
DICEMBRE 2016
0,5
1
1,5
2
2
IMPATTO E IMMAGINE DEL MARCHIO
Kubota Landini Massey Mc New Same / Ferguson Cormick Holland L. / H.
John Deere
(AFFIDABILITÀ DEI TRATTORI DEL TUO COSTRUTTORE ALL’INTERNO DEL TUO MERCATO)
(PERCEZIONE DELL’IMMAGINE DEL TUO COSTRUTTORE NEL MONDO DELL’AGRICOLTURA)
(ADEGUATEZZA DEI TRATTORI ALL’INTERNO DEL TUO MERCATO)
Valtra
Kubota
Fendt
John Deere
Claas
Deutz-Fahr
Case IH
6 5 4 3 2 1 0
Valtra
Same / L. / H.
McCormick
New Holland
Massey Ferguson
Kubota
Landini
Fendt
John Deere
Claas
Deutz-Fahr
Case IH
6 5 4 3 2 1 0
Same / L. / H.
DATI: UNACMA REPORT
DATI: UNACMA REPORT
McCormick
Fendt
New Holland
DeutzFahr
Massey Ferguson
Claas
Case IH
Landini
5,00 4,50 4,00 3,50 3,00 2,50 2,00 1,50 1,00 0,50 0
DATI: UNACMA REPORT
(SOLIDITÀ DEL BRAND) DATI: UNACMA REPORT
2,5
3
3,5
4
4,5
Valtra
Same / L. / H.
New Holland
McCormick
Massey Ferguson
Landini
Kubota
Fendt
John Deere
Deutz-Fahr
Claas
6 5 4 3 2 1 0
Case IH
(LIVELLO DI INNOVAZIONE DATI: UNACMA REPORT E SVILUPPO)
grado di soddisfazione, noi dobbiamo ricavarne la media per singola domanda e per le 5 domande dello stesso gruppo. Da un’ attenta osservazione dei grafici sopra riportati, si può notare co-
DICEMBRE 2016
Valtra
New Holland
Same / L. / H.
McCormick
Massey Ferguson
Landini
Kubota
Fendt
John Deere
Claas
Deutz-Fahr
Valtra
Same / L. / H.
New Holland
McCormick
Massey Ferguson
Landini
0
Kubota
1
0
Fendt
2
1 John Deere
3
2
Deutz-Fahr
4
3
Claas
5
4
Case IH
5
Case IH
DATI: UNACMA REPORT
Come si vede nel grafico generale, Fendt e Deutz-Fahr eccellono per immagine generale del marchio ma nello specifico, per la percezione dell’immagine del proprio costruttore, si distinguono Fendt e Claas; per l’affidabilità dei trattori Kubota precede Fendt; per l’adeguatezza dei trattori per il mercato specifico ancora Fendt e Deutz-Fahr in pole position; per solidità del brand spiccano Fendt e Kubota; per il livello di innovazione e sviluppo si distinguono Fendt e Deutz-Fahr.
me la percezione di alcuni marchi, meno presenti tra i primi posti, sia per l’appunto inferiore anche se parlando di affidabilità, adeguatezza al mercato e solidità del brand la valutazione sale fortemente.
13
VENDITA DEI TRATTORI
AI PRIMI DUE POSTI • Supporto alla vendita, Fendt e Case IH • Disponibilità dei trattori, Fendt e Landini • Rispetto dei tempi di consegna Fendt e Landini • Rapporto qualità/prezzo, Fendt e Kubota. Marchi molto prestigiosi si posizionano agli ultimi posti • Supporto nella vendita dell’usato, Fendt e Kubota. La media comunque è molto bassa per tutti i marchi posizionandosi su 2,27
Same / L. / H.
McCormick
New Holland
Landini
Massey Ferguson
Kubota
Fendt
John Deere
Claas
Deutz-Fahr
4,50 4,00 3,50 3,00 2,50 2,00 1,50 1,00 0,50 0
Case IH
DATI: UNACMA REPORT
AI PRIMI DUE POSTI • Efficacia del sostegno alla vendita dei ricambi originali, Fendt e John Deere • Disponibilità dei ricambi, Fendt e Massey Ferguson • Rispetto dei tempi di consegna, Fendt e Massey Ferguson • Rapporto qualità/prezzo Fendt e Claas. Livello di protezione del marchio contro il mercato Fendt e John Deere
Same / L. / H.
McCormick
New Holland
Massey Ferguson
Landini
Kubota
Fendt
John Deere
Deutz-Fahr
Claas
4,50 4,00 3,50 3,00 2,50 2,00 1,50 1,00 0,50 0
Case IH
MARKETING PER LA VENDITA DATI: UNACMA REPORT DEI RICAMBI
SERVIZIO POST-VENDITA E GARANZIA Qualità della documentazione tecnica
Aggiornamento della documentazione tecnica
Imborso degli interventi in garanzia
Disponibilità di kit gratuiti di aggiornamento per i trattori
Case IH
3,83
3,92
3,83
3,83
3,50
Class
3,83
4,00
4,00
3,17
3,00
Deutz-Fahr
3,90
3,50
3,50
3,80
2,80
Fendt
4,91
4,91
4,91
4,45
4,45
John Deere
3,00
3,80
3,50
3,40
3,60
Kubota
4,20
3,80
3,80
4,00
3,50
Landini
3,44
3,56
3,50
2,89
2,67
Massey Ferguson
3,33
3,44
3,44
3,33
2,67
McCormick
3,30
3,50
3,50
3,00
2,40
New Holland
3,56
3,69
3,88
3,00
2,81
Same/ L./H.
2,78
3,11
3,07
3,11
2,11
Costruttore
Supporto tecnico
DATI: UNACMA REPORT
Questo stesso ragionamento può essere valido per tutte le domande poste. È per questo motivo che proponiamo in molti casi soltanto l’esito generale per gruppo di domande. Chi ne volesse sapere di più può scrivere alla nostra Segreteria che fornirà tutti i dettagli possibili nel rispetto della riservatezza dei dati personali.
Ultima annotazione: per il brand Valtra (presente nei grafici delle sotto-domande) hanno risposto soltanto 4 rivenditori. Nei dati generali trasmessi al Climmar dobbiamo seguire due regole: • per ogni marchio devono rispondere almeno 10 concessionari; • per ogni marchio deve rispondere almeno il 15% dei concessiona-
14
DICEMBRE 2016
ri presenti al momento dell’indagine. I dati di Valtra quindi, pur se mediamente buoni, non hanno rilevanza statistica. All’indagine hanno partecipato 143 concessionari dando risposte per 178 marchi (in alcuni casi i marchi rappresentati sono doppi o tripli). Mancano inoltre i dati dei produttori di isodiametrici perché i rivenditori in primis non considerano interessante fornirci questi dati (in realtà noi stessi nei primissimi giorni dell’indagine non avevamo inserito i brand di Carraro, Goldoni e Gruppo Bcs). Nella prossima indagine cercheremo maggiori notizie in merito agli isodiametrici anche se a livello europeo nessuno ne misura l’entità. Per quello che riguarda il «servizio post-vendita e garanzia» abbiamo optato per una tabella riassuntiva generale (qui a fianco) soprattutto per far capire su quali dati lavoriamo. Dovendo riassumere per problemi di spazio, abbiamo reso disponibili gli altri grafici sul nostro sito Internet e riguardano: • servizi informatici che vedono Fendt e Case IH ai primi due posti; • pubblicità e materiale di supporto con Fendt ancora primo e, a pari merito, Kubota e Case IH si guadagnano la seconda posizione; • amministrazione e modalità di pagamento ancora primo Fendt seguito da Kubota; • finanziamenti con Fendt e DeutzFahr ancora sul podio; • formazione dove Fendt e Kubota con un voto molto alto si aggiudicano i primi due posti; • relazioni tra concessionari e costruttori sfiorando il 4,5% arrivano primo e secondo ancora Fendt e Kubota come anche in • contributo di redditività con Fendt e Kubota ai vertici. Un prospetto che ci intriga particolarmente è quello che comprende la disponibilità del costruttore a migliorare i suoi punti deboli, il grado di apprezzamento delle azioni realizzate
DISPONIBILITÀ DEL COSTRUTTORE A MIGLIORARE I PUNTI DEBOLI 4,50 4,00 3,50 3,00 2,50 2,00 1,50 1,00 0,50 0
Case IH Claas
Deutz- Fendt Fhar
CLASSIFICA FINALE DATI: UNACMA REPORT
John Kubota Landini Massey Mc New Same / Deere Ferguson Cormick Holland L. / H.
PANORAMICA GENERALE DSI 2016 4,50 4,00 3,50 3,00 2,50 2,00 1,50 1,00 0,50 0
Case IH Claas
Deutz- Fendt Fahr
DATI: UNACMA REPORT
DATI: CLIMMAR
16 12,6
10,0
11,0
11,7
11,6
11,2
11,8
12,3
12,1
11,8
12,2
12,5
12,5
12,7 12,2
12,3
12,7
13,0
13,1
14,1
13,8
8
14,4 13,3
12 10
6 4 2 0
Fendt Kubota
Claas
Valtra John Massey Case IH DeutzMc New Same Deere Ferguson Fahr Cormick Holland 2016
44,98
Claas
43,48
Landini
43,10
New Holland
42,78
Massey Ferguson
41,49
McCormick
40,79
Same/L./H.
39,26
John Deere
39,17
Case IH
3,63
Claas
3,34
Deutz-Fahr
3,46
Fendt
4,24
John Deere
3,01
Kubota
3,76
Landini
3,32
Massey Ferguson
3,19
McCormick
3,14
New Holland
3,29
Same/L./H.
3,02
• Gianni Di Nardo Segretario generale Unacma
2015
DICEMBRE 2016
47,21
Deutz-Fahr
analizzato a livello europeo perché non presente in più di quattro Paesi. Ma se questi Paesi fossero dei piccoli Stati? Stiamo cercando di fare in modo che il comitato del Climmar, che si interessa delle indagini e delle statistiche, inserisca anche questo marchio oltre agli isodiametrici (che hanno grande importanza in Italia). Sul nostro sito, alla voce documenti, sono presenti tutte le slide proiettate al congresso Climmar e quelle consegnate alla stampa italiana (abbiamo scoperto solo in questa fase un errore nel grafico IMPATTO e IMMAGINE DEL MARCHIO riportato nella cartella stampa e lo abbiamo modificato sul sito). La lettura dei dati aggregati è abbastanza semplice ma siamo a disposizione per qualunque ulteriore informazione.
La classifica finale europea è condizionata dal fatto che molti marchi italiani vivono una «immagine» più bassa delle macchine col nome straniero ma prodotte dallo stesso gruppo e che il brand Landini non viene
14
48,91
Case IH
DATI: UNACMA REPORT
DSI EUROPEO
LA MEDIA NEI PAESI EUROPEI
55,10
Kubota
PANORAMICA GENERALE
DATI: UNACMA REPORT
John Kubota Landini Massey Mc New Same / Deere Ferguson Cormick Holland L. / H.
dai costruttori, la capacità di proporre soluzioni contro i furti, l’impegno del costruttore nel migliorare la protezione contro i furti (vedi articolo sui furti a pag. 17). In chiusura vi forniamo la classifica finale dei marchi, una panoramica generale e altre tabelle riepilogative.
Fendt
15
1 2 3 4
INDAGINE UNACMA
FURTI NEL SETTORE DELLE MACCHINE AGRICOLE Dopo l’indagine sui furti apparsa sul numero di Unacma life dell’ottobre 2015 dove avevamo chiesto ai rivenditori notizie o «sensazioni» sul fenomeno (la rivista è sempre sfogliabile sul nostro sito www.unacma.it) abbiamo deciso di percorrere un’altra strada per saperne di più. Alla fine del 2015 ci siamo rivolti all’Istat e al Ministero degli interni. Dopo vari contatti siamo riusciti a sapere che l’Istat monitorizza i dati che il Ministero degli interni gli fornisce. Il bello è che vengono «gestiti» unicamente i furti di automobili, moto e motorini, camion e perfino quelli dei camper e delle barche. Tutto il resto finisce in un unico calderone alla voce «Vari». Arrivati a questo punto avevamo compreso in che modo venivano classificati i furti e la possibile estrazione dei dati per sottocategorie. Arriviamo quindi all’ufficio statistico del Ministero dell’interno dove, sebbene colti di sorpresa da una richiesta così «inconsueta» ci informano che «i dati del 2015 saranno elaborati entro settembre 2016». Solo allora sarà possibile indagare nei sottocodici dei furti «vari». Devo dire che alla nostra rinnovata richiesta di metà settembre 2016,
Un’inchiesta esclusiva di Unacma analizza i dati forniti dal Ministero degli interni e monitorati dall’Istat. Nell’ultimo triennio i furti sono calati. La regione più colpita è la Puglia
FURTI ULTIMI TRE ANNI (2013-2015) 13.500 13.000 12.500 12.000 11.500 11.000 10.500
2013
2013
2013
DICEMBRE 2016
FONTE: MINISTERO INTERNI SDI/SSD
Precisiamo che i dati di fonte SDI/SSD consolidati riguardano macchine e attrezzature agricole e non è possibile avere una ulteriore suddivisione per sottoinsiemi. Ciò sta a significare che in questi dati troviamo probabilmente anche aratri, motoseghe o decespugliatori. Il danno per rivenditori, agricoltori e contoterzisti è comunque stimabile da ognuno di voi. Nel caso dei trattori o macchine importanti, dotate di antifurti adeguati, c’è anche la possibilità di ritrovarli, come scrivevamo nel precedente articolo di ottobre 2015, mentre per le piccole attrezzature o per quelle importanti senza antifurto spesso non c’è niente da fare.
17
TABELLA 1 - NUMERO DI FURTI DI MACCHINE E ATTREZZATURE AGRICOLE IN ITALIA SUDDIVISI FONTE: MINISTERO INTERNI SDI/SSD PER REGIONE Regione
2013
2014
2015
Furti per ogni 1.000 abitanti
Abitanti all’1-1-2016
Abruzzo
326
332
317
4,18
1.326.513
Basilicata
177
202
171
3,35
573.694
Calabria
610
636
622
3,17
1.970.521
Campania
920
1.029
1.015
5,76
5.850.850
Emilia-Romagna
819
886
744
5,98
Friuli Venezia Giulia
268
185
237
5,15
535
Foggia (Puglia)
467
399
410
Lecce (Puglia)
393
418
397
4.448.146
Salerno (Campania)
343
386
396
1.221.218
Catania (Sicilia)
469
408
381
Roma (Lazio)
408
417
333
859
807
688
8,56
5.888.472
190
173
9,08
1.571.053
Lombardia
853
926
860
11,64
10.008.349
Marche
215
231
183
8,44
1.543.752
Molise
128
125
141
2,21
312.027
530
548
505
8,72
4.404.206
2.119
2.099
2.004
2,03
4.077.166
3,09
1.658.138
656
663
537
Sicilia
1.884
1.789
1.463
3,47
5.074.261
Toscana
1.104
982
889
4,21
3.744.398
Trentino-Alto Adige
143
107
116
9,13
1.059.114
Umbria
231
220
180
4,95
891.181
Valle D'aosta Veneto Italia
19
28
13
9,79
127.329
954
885
673
7,30
4.915.123
13.036 12.870 11.531
5,26
60.665.511
ci hanno confermato che gli organi preposti della Polizia stavano provvedendo all’estrazione degli «insiemi» dei dati del nostro settore. Il 29 settembre si è materializzato un foglio Excel contenente tutti i dati di cui avevamo bisogno. Ringraziamo quindi l’Ufficio statistico del Ministero dell’interno. Passiamo ora all’esame dei dati. Negli ultimi tre anni i furti in agricoltura sono diminuiti. Questa ci pare già una buona notizia (se effettivamente tutti i furti sono stati denunciati). Questo è il quadro che siamo riusciti a ricostruire sulla base dei dati Istat ufficiali che ci sono stati forniti.
agricole esistenti in ogni provincia o regione e delle loro estensioni, abbiamo deciso di fare un confronto percentuale sulla base del numero di abitanti per regione (dati Istat). I dati indicano che sono le Regioni del Nord-Ovest e del Nord-Est a subire il maggior numero di furti per abitante (escluso il Friuli Venezia Giulia). Le Regioni del Centro (escluse Marche e Lazio) e parte di quelle del Sud registrano percentuali inferiori.
PROVINCE SOTTO LA LENTE I dati per provincia sono altrettanto interessanti. Poiché risulta impossibile riportarli per questione di spazio, vi potranno essere inviati su richiesta. Intanto vi anticipiamo che sulla base dei dati del 2015, sulle 106 province analizzate, «solo» 46 superano i 100 furti all’anno. In Piemonte, prima fra tutte è la provincia di Torino con 150 seguita da Alessandria con 129. La Lom-
ANALISI PER REGIONE Entrando poi nel dettaglio, analizzando la tabella 1, si evince che la regione più soggetta a furti di macchine agricole è la Puglia. A seguire troviamo la Sicilia e la Campania. Poiché al momento non siamo in possesso del numero di aziende
18
2013 2014 2015 565
221
Sardegna
Provincia
519
Lazio
Piemonte
FONTE: MINISTERO INTERNI SDI/SSD
Bari (Puglia)
Liguria
Puglia
PROVINCE CON IL MAGGIOR NUMERO DI FURTI
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bardia vede Milano in testa con 160 furti, Brescia con 126 e Bergamo con 122. Il Veneto sorprende perché 4 province su 7 superano questa quota: 141 furti a Verona, 139 a Vicenza, 133 a Padova e 111 a Treviso. In Friuli Venezia Giulia spicca Udine con 120 furti. In Emilia, Bologna raggiunge i 163 furti e Modena i 120, mentre in Romagna solo Ravenna arriva a 106. In Toscana al primo posto troviamo Firenze con 164, seguita da 132 ad Arezzo, 116 a Pisa, 111 a Grosseto e 106 a Lucca. In Centro Italia anche Perugia è in lista con 119 furti. Nel Lazio vengono registrati 121 furti a Latina e 114 a Viterbo. Successivamente riporteremo i dati relativi alla provincia di Roma. A partire dalla Campania si registrano percentuali piuttosto elevate. A Napoli vengono perpetrati 233 furti e 228 a Caserta. In Basilicata solo Matera supera il limite con 102. In Calabria dopo gli eclatanti 232 furti di Cosenza seguono i 146 di Catanzaro e i 143 di Reggio Calabria. Nessuna provincia è indenne da questa piaga in Puglia. A Taranto si registrano 286 furti, a Brindisi 220 e a Barletta/Andria/ Trani 156. In Sicilia si salvano solo le province centrali di Enna e Caltanissetta. Le altre province offrono un quadro in linea con le regioni del Sud. In testa Siracusa con 219 furti, a seguire Palermo con 169, Messina con 162, Ragusa con 158, Agrigento con 135 e Trapani con 120. In Sardegna a subìre il maggior numero di furti
è la provincia di Cagliari con 222 furti seguita da Sassari con 176. La domanda che ci poniamo è: se dal Nord-Est le macchine rubate possono essere portate facilmente in Moldavia o Bulgaria ecc., come è possibile che questo traffico via mare esista in Sardegna senza che nessuno se ne accorga? Le macchine rubate rimangono sull’Isola cambiando solo comune? In conclusione, i dati più alti si registrano in buona parte in Puglia come dicevamo all’inizio, e in Campania, Sicilia e Lazio.
LA SFIDA DI UNACMA Ci chiediamo: è vero che l’Italia è caratterizzata da ben altri numeri nel settore dell’automotive e del moto-
motive, ma è possibile che nel nostro settore non si riesca ad arginare questa piaga attraverso la cooperazione delle categorie compromesse ovvero agricoltori, contoterzisti e rivenditori? Noi lanciamo la sfida! Invitiamo Coldiretti, Confagricoltura, Cia, Copagri, Cai-Unima-Confai, Uncai e chi altro volesse aggiungersi, ad una attività comune, in collaborazione con le Forze di Polizia e l’editoria disponibile, contro questo scempio che viene perpetrato da anni nel nostro settore. In vista di un incontro che ci impegniamo ad organizzare entro febbraio 2017, le nostre proposte saranno: • accordi con le compagnie assicurative (Ania) per sconti sui premi se saranno montati antifurti adeguati;
• contributo per l’acquisto degli impianti antifurto coinvolgendo i Ministeri interessati; • estrazione di dati più dettagliati da parte del Ministero dell’interno per quello che riguarda macchine, attrezzature agricole, attrezzature da giardinaggio, ecc.; • riconoscimento di miglioria tecnica in caso di montaggio di antifurti adeguati anche per la partecipazione ai Psr o bandi Isi-Inail (un trattore per il quale viene destinato un contributo diventa una perdita sia per il proprietario sia per lo Stato che ha finanziato un bene rubato e quindi è stato inutile il suo finanziamento). • Gianni Di Nardo Segretario generale Unacma
MIPAAF, IL BALLETTO DEL MINISTRO MARTINA… Il ministro Maurizio Martina va via (insieme a tutto il Governo) e torna (insieme a tutto il Governo… o quasi) Dopo la «scoppola» del «NO» al referendum del 4 dicembre sulla riforma costituzionale (pare che neanche gli iscritti all’associazione di categoria Coldiretti abbiano votato «SI», come il Governo si aspettava), il presidente del Consiglio Matteo Renzi, come tutti sapete, si è dimesso e poche ore prima che questa rivista andasse in stampa è stato nominato il nuovo Esecutivo. Le notizie di cronaca politica le conoscete tutti e quindi non ci dilunghiamo anche perché non possiamo sapere cosa ancora succederà prima che la nostra rivista vada in stampa. Quello che ci interessa è riflettere e
far riflettere sul vantaggio (o sullo svantaggio) di non aver assistito alla nomina del 7° ministro dell’agricoltura in 6 anni. Alla vigilia della formazione del nuovo Governo era stato fatto il nome di Lorenzo Guerini. Niente contro Guerini; già in tarda primavera 2016 era stato «segnalato» per fare una staffetta con Maurizio Martina, che sarebbe dovuto passare ad altri incarichi di partito, ma la preoccupazione era che, dopo aver instaurato rapporti con tutto l’entourage, ci saremmo ritrovati a rispiegare per l’ennesima volta i nostri progetti e a segnalare le nostre priorità (in primis la Revisione, il cui decreto attuativo è bloccato al Ministero dell’interno dei trasposti in attesa di un via da parte del Mipaaf) ai nuovi segretari, sottosegretari e altri. Sul nostro sito abbiamo pubblicato una pagina di Wikipedia con l’elenco dei ministri dell’agricoltura (ora delle Politiche agricole) che si sono succeduti dal 1946 in poi. Balza agli occhi immediatamente che, tranne un esponente dei Verdi, uno di Alle-
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Maurizio Martina, ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali
anza Nazionale e uno della Lega, gli altri appartengono tutti all’area democristiana (con i vari nomi). Maurizio Martina ha militato nei DS, anche con incarichi istituzionali locali, e poi nel Partito Democratico (PD). Ultima annotazione: anche Lorenzo Guerini è un ex democristiano. •
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UNACMA EVENTI
UN APPASSIONANTE TALK SHOW CHIUDE EIMA 2016 I principali protagonisti del talk show sono stati: Massimo Goldoni, presidente di FederUnacoma, Roberto Rinaldin, presidente di Unacma e Roberto Guidotti, responsabile tecnico di Cai-Unima/Confai
Come è ormai tradizione, in occasione della presenza di Unacma nelle fiere di rilevanza nazionale e internazionale, organizziamo un talk show televisivo che va in onda l’ultimo giorno di fiera. Ringraziamo Donato Fanelli (imprenditore ed editore della rivista «Foglie» e di «Foglie web TV») per l’eccellente professionalità nella conduzione. Questa formula innovativa risulta particolarmente utile per discutere in diretta delle impressioni e delle conclusioni dell’evento. Quest’anno il talk show si è svolto nell’area Eima Desk. I partecipanti che di seguito denomineremo M.G. (Massimo Goldoni), R.R. (Roberto Rinaldin) e R.G. (Roberto Guidotti) hanno trattato non solo i temi degli incontri svoltisi nel padiglione (Revisione e Mech@griJOBS) ma anche altri argomenti, soffermandosi in particolare sulla «strana» assenza delle istituzioni durante la fiera. Vi proponiamo un estratto del dibattito segnalandovi che il talk show completo è visibile sul canale Youtube di Unacma. Dopo aver analizzato alcuni dati da record dell’edizione 2016 di Eima International, il Conduttore dà il via al talk show con una provocazione: «Abbiamo tutti notato che le istituzioni sono state quasi assenti e che quindi risultano scollate rispetto all’Italia che produce. Noi qui abbia-
mo visto l’Italia che produce ma non abbiamo visto chi dovrebbe rappresentarla». M.G. «Questa Eima e i numeri che abbiamo evidenziato mostrano la vitalità, l’interesse che un settore come quello dell’agricoltura e della mecca-
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nizzazione ad essa collegata creano. Che cosa ha fatto la differenza può essere riassunto in due fattori: l’innovazione tecnologica, che ha dato ai visitatori l’opportunità di vedere tutta la tecnologia up to date, e l’internazionalità; questi sono due driver necessari per creare le condizio-
ni migliori per le nostre realtà che avrebbero altrimenti difficoltà nel raggiungere nuovi mercati/clienti (il mercato domestico europeo è in una fase di stallo; in Italia i mercati interessanti sono quelli che si sono spostati verso l’Asia). In questa situazione i nostri espositori possono trovarsi davanti il mondo».
nizzare il Congresso Climmar. Posso dire che, secondo quanto emerso dal confronto con gli altri Stati, si evince come il malessere sia generalizzato (cali anche in Germania e Francia). È una crisi europea. Se le istituzioni non riescono ad essere efficaci con una programmazione economica reale sarà difficile risalire».
R.R. «Abbiamo vissuto anche noi un’Eima molto partecipata ma i dealer italiani sono in sofferenza di volumi e margini. Come concessionari abbiamo ampliato i nostri servizi e stiamo facendo di tutto per mantenere in piedi questo mercato; un mercato che vediamo a volte drogato nei numeri di immatricolazione di trattori. Con queste prerogative non possiamo essere molto felici anche guardando a un futuro prossimo. Per quanto riguarda le considerazioni fatte in merito al ruolo delle istituzioni devo ammettere che le abbiamo sentite anche noi molto distanti. Noi come Unacma abbiamo organizzato moltissimi workshops rivolti soprattutto alle istituzioni. Vogliamo parlare delle revisioni, tema da lunga data scottante. Questa era una grande opportunità per parlarne tutti assieme, ma le istituzioni sono rimaste del tutto assenti. Abbiamo coinvolto le scuole, con un bellissimo progetto (Mech@griJOBS) che ha visto la partecipazione di 650 studenti con sete di informazioni. Abbiamo bisogno almeno di 3.000 giovani da inserire nelle nostre imprese (concessionarie, costruttori e contoterzisti) e abbiamo necessità di formarli. Le istituzioni ancora una volta sono state assenti. L’ultimo giorno è intervenuta la dirigente del Miur, la dottoressa Carla Galdino, la quale è rimasta impressionata dal lavoro che abbiamo fatto e non sapeva che tutto questo è iniziato nel 2008 mostrando un grande interesse e promettendo un supporto per le prossime attività. Non credo che ci sia in Italia nessun altro settore che chiede 3.000 assunzioni di giovani professionalità domani mattina. Tra le mille cose che fa Unacma c’è anche questo dettaglio. Qualche settimana fa abbiamo avuto l’onore di orga-
R.G. «Quest’anno i nostri associati hanno partecipato all’Eima in numero maggiore rispetto alle edizioni precedenti. Anche noi contoterzisti viviamo di agricoltura. Più del 70% dei nostri associati gestisce aziende agricole. Anche noi abbiamo riscontrato una presenza non significativa da parte delle istituzioni. Abbiamo lavorato con Unacma per incrementare l’interesse dei giovani per la tecnologia (le nuove forme di tecnologie digitali sono presenti proprio nella progettazione e nella struttura della macchina) e abbiamo bisogno di trattoristi in grado di sfruttare questo estremo potenziale. Ci aspettiamo l’ingresso di circa 500-600 giovani/anno nel nostro settore nei prossimi anni. È necessaria un’integrazione tra noi come utilizzatori di un’utenza evoluta, chi produce le macchine e chi le fornisce. L’iniziativa di quest’anno del Mech@griJOBS richiederà un coordinamento sempre maggiore tra queste realtà».
vi vendere il pacchetto (assistenza, formazione) anche perché tutte le componenti meccatroniche, avendo informatica, elettronica e meccanica combinate assieme, richiedono competenze adeguate. È importante che i giovani prendano coscienza che esiste questo sbocco importante in un momento in cui si parla di crisi nel mondo del lavoro». R.R. «Dobbiamo creare delle figure nuove nelle nostre organizzazioni. Abbiamo bisogno sempre più di un meccanico in camice bianco perché quando si rompe una macchina il problema si risolve oggi con un computer. Se c’è qualcosa che non va da un punto di vista digitale il problema è sicuramente elettronico. Credo ormai che il diploma superiore non sia più sufficiente. Ho assistito a un bellissimo convegno in Eima che parlava di Precision Farming. Anche lì il primo referente cui ci si rivolge, se c’è qualcosa che non funziona nelle macchine che vendiamo, è il distributore. Dobbiamo attrezzarci per conoscere questa tecnologia completamente innovativa. Per quello che riguarda il Mech@griJOBS ci fa piacere ricordare che è partito a Portogruaro tre giorni fa il primo corso post–diploma sponsorizzato da Unacma (due anni di specializzazione, 600 ore in 2 anni presso costruttori e rivenditori, stage in officine, 600 ore di teoria in aula, studio dell’inglese, docenze messe a disposizione da dealer e costruttori)».
M.G. «Un’evoluzione è indispensabile. La tecnologia nelle nostre macchine è talmente dedicata che non basta più vendere il prodotto. De-
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Conduttore: «Questa sarebbe stata una cosa che il Miur avrebbe dovuto progettare per l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro. Non è una critica ma una provocazione. Siete stati voi a comunicare durante l’Eima e a far sì che la direttrice del Miur venisse a conoscenza della vostra attività…E la revisione? Tema rimandato? Questo ci fa capire come da parte delle istituzioni non ci sia la volontà di affrontare questo tema che sarebbe poi il coronare le cose che voi state facendo. La revisione rappresenterebbe un’istituzionalizzazione della filiera».
Studenti degli istituti superiori partecipano alla demo del Mec@griJOBS
R.R. «Noi ci siamo sempre esposti e continuiamo a farlo. A detta di tutti la revisione è un business sia per rivenditori che costruttori. Io credo di no. Se siamo un Paese evoluto non è possibile che muoiano un sacco di persone sotto i nostri trattori, clienti che magari conosciamo da una vita. Tutto ciò accade perché non vogliamo essere in linea con il mondo civile. Recentemente ho fatto un’esperienza in Lettonia dove ho avuto modo di apprendere che usano il patentino del trattore da 30 anni, hanno la revisione stradale da sempre. In un Paese civile come il nostro circolano tranquillamente trattori ante anni ‘70 con dei rischi immensi per utilizzatori e terzi. Esistono delle lobby che non vogliono portare a termine la revisione e che rischiano di lasciare nell’insicurezza e nell’ignoranza tutti i loro associati. Io sono disarmato da questo. A questo punto lancio una provocazione: siccome la legge è approvata da molto tempo, abbiano il coraggio di fare una legge abrogativa. Se la si vuole fare che la si faccia per bene. La mia categoria in un numero immenso di colleghi ha già fatto volontariamente e a proprie spese dei corsi tenuti dall’Inail sulla messa a norma per essere pronti a fare quello che la legge ha già chiesto».
parrocchie. Se vogliamo essere seri dobbiamo cercare di capire cosa serve. Qui abbiamo il meglio della tecnologia. Se parliamo di sicurezza dobbiamo dire chiaramente che una macchina di 30 anni fa non è più sicura. Siccome l’agricoltura è un settore pericoloso dobbiamo cercare in tutti i modi di evitare quello che è evitabile. Come imprenditori vorremmo avere delle regole certe e univoche per tutti. Noi con il Cema (organizzazione europea dei costruttori, ndr) stiamo cercando, con le istituzioni europee, di creare una banca dati europea degli infortuni per poter avere una tracciabilità di quanto succede. Con l’Inail, il Ministero del lavoro, il Mise e il Mipaaf stiamo portando avanti un progetto che ci permetta di catalogare quali sono gli incidenti, quali sono state le condizioni, quali sono le età di chi è soggetto a infortuni e che tipologia di macchina stava utilizzando per capire come è meglio intervenire. Noi progettiamo macchine con investimenti pazzeschi (ad esempio per le emissioni nocive dei motori) ma non abbiamo la possibilità di dire che se una macchina non è adeguata non si può più utilizzare. Se noi calcoliamo 1 milione e 500 mila trattrici come parco macchine italiano esistente sul territorio e pensiamo che di queste il 75% ha più di 25 anni, provo a fare i conti con un mercato di ricambio di 18.000 trattori l’anno. Quanto ci metti a metterle a posto?».
M.G. «Sono anni che ci stiamo battendo su questo tema. Ho notato come ci sia uno scollegamento di tutte le parti nazionali. Siamo un Paese in cui ancora esistono tante piccole
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R.G. «Noi siamo utilizzatori e l’idea della revisione non ci entusiasma più di tanto perché è un lavoro in più. Come hanno detto giustamente i costruttori stiamo lavorando sul progresso, sulla qualità, sulla sostenibilità a 360 gradi. Oggi il nostro prodotto sostenibile a 360 gradi viene venduto sul mercato a un prezzo che deve essere quello del prodotto non sostenibile. Questo è il grande problema che ha l’Italia. Abbiamo bisogno delle istituzioni per un sostegno rispetto a quei prodotti, a quella filiera virtuosa che stiamo cercando di creare e per far sì che ci sia una possibilità per chi gestisce la distribuzione del prodotto di dare una discriminante relativa alla sostenibilità del ciclo produttivo». Conduttore: «Per concludere possiamo dire che questo padiglione 33 Ter, che nasce dalla collaborazione tra FederUnacoma e Unacma, è stato voluto per dare informazioni, far capire quali sono i servizi rivolti a un mondo che si vuole professionalizzare. È un po’ la rappresentazione fisica, plastica di quello che tutti voi fate e volete fare giornalmente. Una menzione particolare va poi all’idea degli sportelli Isi-Inail. Il talk show si è concluso dopo un’ora e mezza circa e ancora una volta ha offerto la possibilità di ascoltare parole chiare e dirette da parte dei rappresentati delle associazioni che • hanno partecipato.
IL MERCATO GLOBALE SECONDO AGRIEVOLUTION
Un mercato globale in flessione caratterizzato però da un vivace fermento nei Paesi «emergenti». È quanto si evidenzia nei dati diffusi da Agrievolution – l’organismo che coordina le associazioni dei costruttori dei maggiori Paesi e che costituisce la fonte più aggiornata sull’andamento dei mercati a livello globale – che indicano una flessione significativa nelle vendite di trattrici in quasi tutte le principali aree del mondo. Ma entriamo nel dettaglio e vediamo che cosa succede nei vari Paesi. Considerando le trattrici di potenza superiore ai 30 CV i dati evidenziano nei primi nove mesi dell’anno cali negli Stati Uniti (–10% rispetto allo stesso periodo 2015), in Turchia (–12%), ma soprattutto in Cina (–29%) sia pure all’interno di un trend che in questi anni ha marciato a un ritmo eccezionale, mentre cali significativi si hanno anche in Russia e in Brasile. L’Europa segna complessivamente un calo del 7%, anche se con alcune eccezioni come quelle rappresentate da Spagna e Francia che appaiono ancora in fase
positiva (rispettivamente +11 e +7%). L’India, in controtendenza rispetto all’andamento generale, segna incrementi per le trattrici del 18%, un dato che può essere letto come un recupero fisiologico rispetto ai cali sensibili registrati lo scorso anno. Nel mercato globale un particolare interesse riveste, al di là dei livelli di vendite complessivi all’interno di ciascun Paese, il flusso degli scambi fra Paesi esportatori e Paesi importatori. Da un’indagine Nomisma sui Paesi che risultano forti importatori di trattrici e macchine agricole operatrici emergono dati interessanti. I volumi d’importazione in termini assoluti vedono per le trattrici il predominio degli Stati Uniti (quasi 4 miliardi di dollari il valore delle importazioni nel 2015), seguiti dalla Francia (quasi 2,2 miliardi), e da Canada e Germania (entrambi intorno agli 1,2 miliardi) e con quote decrescenti Regno Unito, Belgio, Australia. Tutto questo dimostra come i Paesi che sono grandi produttori di macchine agricole non per questo sono meno interessanti come sbocchi di mercato, rivelandosi anzi forti importatori proprio per le dinamiche tipiche delle economie più sviluppate. Se, al di là dei volumi d’importazione assoluti, si analizzano i dati riguardanti i maggiori tassi di crescita delle importazioni, quella che emerge è una geografia degli scambi nuova e in fermento. Nei sei anni dal 2010 al 2015 il Paese che ha registrato il maggiore incremento nelle importazioni di trattrici è Cuba (870% di crescita), seguito dalle Filippine (+580%) e dal Vietnam (+400%). Paesi asiatici ai primi posti anche per
WOLFGANG SIMMER NUOVO PRESIDENTE EGMF La Federazione europea dei costruttori di macchine per il giardinaggio (EGMF) ha eletto il nuovo presidente che resterà in carica per il biennio 2017/2018. L’incarico è stato affidato a Wolfgang Simmer, responsabile vendite e marketing della Viking del gruppo Stihl.
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quanto riguarda le macchine agricole operatrici e le attrezzature, con Vietnam, Cambogia e Sri Lanka ai primi tre posti.
CNH INDUSTRIAL ACQUISISCE KONGSKILDE AGRICOLTURE CNH Industrial ha annunciato di avere raggiunto un accordo per l’acquisizione delle attività di produzione di macchinari per la fienagione, la semina e la preparazione del terreno di Kongskilde Industries, di proprietà del gruppo danese Dansk Landbrugs Grovvareselskab. Le attività in questione riguardano svariati marchi, tra cui Kongskilde, Överum e JF. A seguito dell’accordo con DLG A.m.b.A., New Holland Agriculture, brand internazionale di macchinari agricoli di CNH Industrial, potrà ampliare considerevolmente il proprio portafoglio prodotti, rafforzando la propria posizione nell’offerta di macchine per l’agricoltura. «Siamo orgogliosi di accogliere in CNH Industrial prodotti e marchi dal successo consolidato, quali Kongskilde, Överum e JF. La nostra intenzione è di valorizzare questo eccezionale patrimonio di brand, aumentando considerevolmente il loro potenziale di accesso al mercato grazie alle sinergie della nostra rete di distribuzione globale», ha dichiarato Richard Tobin, ceo di CNH Industrial. Grazie a questo accordo, New Holland potrà offrire ai propri clienti in tutto il mondo una gamma di soluzioni ancora più completa e innovativa, per rispondere a qualsiasi esigenza nel campo della preparazione del terreno, della semina e della fienagione. •
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