Anno XXIII - n. 53 - Maggio 2018
Pontificia Universitas Gregoriana
1551 - 2018
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LA GREGORIANA | Periodico d’informazione della Pontificia Università Gregoriana
www.unigre.it
Periodico d’informazione della Pontificia Università Gregoriana Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 - (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. I, comma 2 e 3 - Roma/Aut. n. 52/2009 - tassa pagata - Taxa perçue
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ISSN 2283-3110
Piazza della Pilotta, 4 00187 Roma (Italy)
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Virtus et Scientia
VERITATIS GAUDIUM
LA GIOIA DI UN INCONTRO
Ad Maiorem Dei Gloriam
STUDI GIUDAICI E TEOLOGIA, UN MUTUO ARRICCHIMENTO
TEOLOGIA DOGMATICA UNA VISIONE APERTA DELLA DOTTRINA CRISTIANA
ISTITUTI AFFILIATI SOSTENERE LO STUDIO ALLE FRONTIERE
EDITORIALE | N. da Silva Gonçalves, S.I. FOCUS 2
Missione e discernimento per la Chiesa di oggi. Le riflessioni del Rettore per l’A.A. 2017-2018
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Veritatis Gaudium: un rischioso processo di apertura e dialogo | S. D’Agostino L’educazione dei migranti forzati | R. M. Micallef S.I.
VITA ACCADEMICA 14 18 22 26 30
Una visione aperta della dottrina cristiana. Intervista a Don Dario Vitali Un’Alleanza per la cura della Casa comune. Il Joint Diploma in Ecologia Integrale | P. Xalxo, S.I. La dignità dei minori nel mondo digitale | H. Zollner, S.I. - K. A. Fuchs L’attualità teologica di San Bonaventura | A. Begasse de Dhaem, S.I. Gerusalemme e Roma, in cammino nella fraternità. Intervista a P. Etienne Emmanuel Vetö, icn
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Oltre l’immagine: il progetto GATE | M. Morales, S.I.
COMUNITÀ UNIVERSITARIA 39 42 44 48
Istituti affiliati: la Gregoriana verso le frontiere. Intervista a P. Joseph Carola, S.I. Un momento cruciale per la missiologia | D. Lopez Moreno, OMI Il Collegio Diocesano e Missionario “Redemptoris Mater” | C. Strazzari Latinum est, et legitur... Il Laboratorio di neolatino | P. Marpicati
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IN RICORDO
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EVENTI
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PUBBLICAZIONI Presentazioni Libri e Riviste
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INFORMAZIONE
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DISSERTAZIONI DIFESE | a cura della Segreteria Generale
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NOMINE | a cura della Segreteria Generale
n. 53 | Anno XXIII | Maggio 2018 | www.unigre.it/LaGregoriana
Direttore responsabile
Pontificia Università Gregoriana
Gian Paolo Salvini, S.I.
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Direttore editoriale Paolo Pegoraro lagregoriana@unigre.it
Redazione Maria Rita Marcotulli redazione@unigre.it Foto di copertina Alcuni momenti di vita accademica della nostra comunità universitaria
Registrazione presso il Tribunale di Roma n. 134 del 29 marzo 1996
CF 80093970582 Banca Popolare Etica: IBAN IT74 I050 1803 2000 0000 0118 079 Conto Corrente Postale n. 10304020
Progetto grafico e impaginazione Soluzioni Editoriali e Grafiche - Roma
Stampa Abilgraph S.r.l. Via Pietro Ottoboni, 11 | Roma Finito di stampare nel mese di Maggio 2018
EDITORIALE
Stimoli al rinnovamento di NUNO DA SILVA GONÇALVES, S.I. Rettore della Pontificia Università Gregoriana
La Pontificia Università Gregoriana ha già iniziato a recepire gli stimoli della nuova Costituzione Apostolica Veritatis Gaudium trovando conferma nelle parole del Santo Padre a tanti princìpi che già cerca di attuare nella sua missione di ricerca e insegnamento al servizio della Chiesa
The Pontifical Gregorian University has already started to adopt the incitements of the new Apostolic Constitution Veritatis Gaudium, finding in the words of the Holy Father a confirmation of the many principles it already tries to put into practice in its mission of research and teaching at the service of the Church
L
a recente pubblicazione della Costituzione Apostolica Veritatis gaudium circa le Università e le Facoltà Ecclesiastiche ci offre nuovi stimoli per portare avanti con fiducia la nostra missione di ricerca e insegnamento al servizio della Chiesa universale. Questi stimoli esigenti che Papa Francesco lancia al mondo degli studi superiori ecclesiastici li troviamo, in particolare, nel Proemio del nuovo documento destinato a prendere il posto della Costituzione Apostolica Sapientia christiana del 1979. La Pontificia Università Gregoriana ha già iniziato un processo di recezione della nuova Costituzione Apostolica che porterà alla necessaria revisione dei nostri principali documenti normativi. Più importante, però, in questo momento, è l’assimilazione dei criteri ispiratori enunziati nel Proemio che devono essere occasione di una riflessione approfondita sui princìpi pedagogici e dida ici alla base della vita ordinaria della comunità universitaria che formiamo. Sicuramente, possiamo dire che Papa Francesco conferma tanti princìpi che già cerchiamo di me ere in a o nella missione che ci è propria. Nondimeno, nella Veritatis gaudium troviamo una esigenza di rinnovamento alla quale vogliamo corrispondere in tu e le unità accademiche e di servizio che costituiscono la nostra Università. Solo in questo modo potremo servire sempre meglio la Chiesa e, in particolare, i tanti studenti che, ogni anno, da ogni continente, ripongono in noi la loro fiducia. Tra gli stimoli di approfondimento e di rinnovamento indirizzati dal Santo Padre al mondo degli studi superiori ecclesiastici, vorrei so olinearne tre: L’importanza di «imprimere agli studi ecclesiastici quel rinnovamento sapiente e coraggioso che è richiesto dalla trasformazione missionaria di una Chiesa “in uscita”» (VG 3). L’esperienza di una cultura dell’incontro e del dialogo, «non come mero a eggiamento ta ico, ma come esigenza intrinseca per fare esperienza comunitaria della gioia della Verità e per approfondirne il significato e le implicazioni pratiche» (VG 4 b). La qualità e l’importanza della ricerca riconoscendo che «gli studi ecclesiastici non possono limitarsi a trasferire conoscenze, competenze, esperienze agli uomini e alle donne del nostro tempo [...] ma devono acquisire l’urgente compito di elaborare strumenti intelle uali in grado di proporsi come paradigmi d’azione e di pensiero, utili all’annuncio in un mondo contrassegnato dal pluralismo etico-religioso» (VG 4 d). Sono sicuro che la le ura delle pagine de La Gregoriana – destinate come sempre all’a uale comunità universitaria, ai nostri ex studenti e a tu i gli amici e sostenitori – farà conoscere tanti esempi di rinnovamento, di incontro e di ricerca approfondita. È in questa linea esigente che vogliamo continuare, nella gioia, al servizio della Chiesa e della società dei nostri giorni. Buona le ura!
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Missione e discernimento per la Chiesa di oggi Le riflessioni del Rettore Nuno da Silva Gonçalves, S.I. che hanno guidato l’Anno Accademico 2017-2018
di PAOLO PEGORARO
Il servizio della Gregoriana è alla Chiesa, e alla Chiesa di oggi: quella del Concilio Vaticano II, guidata da papa Francesco. Egli ci chiama a un rinnovamento missionario e in particolare alla formazione al discernimento, quanto mai urgente, come constatiamo dai diversi contesti geo-sociali da cui giungono gli studenti
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ileggere le riflessioni che il nostro Re ore ha condiviso con la comunità universitaria nei due momenti programmatici posti all’inizio dell’Anno Accademico, rileggerle proprio ora che l’anno si sta concludendo, ha un sapore particolare. Guardando l’anno trascorso, e ciò che concretamente ha significato per ognuno di noi in termini di relazioni umane, e di impegno e scoperta intelle uali, le parole perdono l’alone confortevole dell’auspicio per assumere i toni più esigenti della verifica. Proprio da una chiamata alla verifica, d’altra parte, era partito P. Nuno da Silva Gonçalves quando – in occasione del consueto incontro dei Professori e Docenti, lo scorso 28 se embre 2017 – si era chiesto quanto il magistero di Papa Francesco avesse effe ivamente permeato il “cosa” e il “come” si insegna alla Gregoriana. Non bastano i pur necessari momenti di presentazione e studio dei suoi documenti, occorre porsi delle domande più radicali. «La visione di Chiesa che il Papa vive e di cui ci parla ha davvero delle conseguenze nel nostro insegnamento? Siamo noi stessi messi in gioco? Oppure, con quali contenuti e con quale dida ica prepariamo i nostri studenti per essere protagonisti di una Chiesa in uscita o di una Chiesa capace di vivere nelle periferie?».
A questo interrogativo forte spe ano risposte individuali e comunitarie. Il Re ore, per parte sua, ha indicato senza esitazione la dire iva: «Penso sia nostra responsabilità indeclinabile portare avanti una riflessione innovatrice che aiuti la Chiesa a vivere con questo spirito di missione che altro non è che essere segno visibile e intelligibile di salvezza nel mondo di oggi. Sono ben consapevole che arrivano alla Gregoriana degli studenti con sensibilità e formazioni molto diverse che dobbiamo tenere in considerazione e rispe are. Però, proprio per questo, la nostra identità deve essere chiara, nella fedeltà agli insegnamenti del Concilio Vaticano II così come interpretato dagli ultimi pontefici, secondo me con notevole continuità». Formare al discernimento: le priorità della Chiesa «L’identificazione tra Chiesa e missione è sicuramente un tema caro a Papa Francesco. La formazione al discernimento ne è un altro e diventa per noi una ulteriore responsabilità indeclinabile», ha proseguito il Re ore, ricordando come il Papa abbia più volte notato una carenza del discernimento nella formazione dei sacerdoti, con una conseguente tendenza al giudizio ne o e a cercare sicurezza nel “legale”. La sfida della formazione al discernimento è pertanto «un compito che il Santo Padre affida chiaramente anche alla Gregoriana, non solo per i nostri studenti che sono seminaristi e sacerdoti ma anche per coloro che sono consacrati e consacrate, laici e laiche. Mi è venuto in mente formulare questa sfida quasi come uno slogan: alla Gregoriana, uno studente non viene per essere formattato bensì per essere formato. Vuol dire che, da noi, uno studente viene per essere aiutato a crescere in libertà; viene per crescere nella capacità di le ura dei segni dei tempi, alla luce degli insegnamenti di Cristo e della Chiesa; viene per continuare un processo di progressiva maturazione intelle uale, umana e spirituale; viene per sviluppare un pensiero critico e autonomo. Da noi, si viene per acquisire gli strumenti e le metodologie che devono servire per la vita, non per superare gli esami. Da noi, an-
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Penso sia nostra responsabilità indeclinabile portare avanti una riflessione innovatrice che aiuti la Chiesa a vivere con spirito di missione, che altro non è che essere segno visibile e intelligibile di salvezza nel mondo di oggi
”
La formazione al discernimento “è sicuramente per noi una enorme sfida formativa ed è un compito che il Santo Padre affida chiaramente anche alla Gregoriana
”
Alcuni momenti del trascorso Anno Accademico: presentazione del libro su Amoris Laetitia e il convegno cristiano-induista. A sinistra: La presentazione del libro sulla teologia fondamentale di Papa Francesco e le giornate di studio sulla Ratio Formationis Institutionis Sacerdatalis. Foto P. PEGORARO
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cora, si viene per approfondire la capacità di iniziare processi di crescita personale e per sviluppare la capacità di accompagnare i processi di crescita di chi chiede il nostro aiuto». Tale dinamismo è d’altronde iscri o nel processo conoscitivo stesso, quando esso è autentico. «Iniziare dei processi – anche questa una espressione cara a Papa Francesco – vuol dire essere in movimento nella ricerca della verità; vuol dire saper identificare la meta, riconoscendo, allo stesso tempo, che il cammino per arrivarci non è sempre dri o, piano e ovvio. E potremmo aggiungere che iniziare un processo, anche un processo di discernimento, vuol dire non rimanere comodo e fermo davanti alle prime sicurezze, spesso apparenti». Un inizio sotto il segno dell’accoglienza e dell’ospitalità Nella vita, si sa, gli imprevisti sono sempre dietro l’angolo. E così anche una cerimonia rodata dalla consuetudine come l’inaugurazione dell’Anno Accademico, tradizionalmente celebrata presso la chiesa di Sant’Ignazio, ha dovuto piegarsi al cambiamento a causa di lavori di restauro urgenti e imprevedibili che l’hanno resa parzialmente inagibile. P. Carlos Gómez Ruiz e la comunità dei Chierici Regolari Teatini hanno accolto la nostra comunità universitaria con immediata e grande generosità presso la Basilica di Sant’Andrea della Valle. La celebrazione eucaristica per l’apertura del 467º Anno Accademico dalla fondazione del Collegio Romano è stata animata dalla comunità del Pontificio Collegio Messicano, in occasione del cinquantesimo anniversario del Collegio [cfr. La Gregoriana 52, pp. 44-47], mentre il servizio liturgico è stato affidato agli scolastici del Collegio Internazionale del Gesù. Oltre alla densa rappresentanza del Corpo diplomatico e di Re ori dei collegi, ci hanno onorati con la loro presenza il Cardinale Manuel Monteiro de Castro, Penitenziere Maggiore Emerito; S.E. Mons. Arthur Roche, Segretario della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti; S.E. Mons. Jorge Patrón Wong, Segretario della Congregazione per il Clero; e S.E. Mons. Lorenzo Leuzzi, Vescovo Ausiliare di Roma. Erano inoltre presenti molte autorità accademiche. Con tu i loro, nel suo Discorso inaugurale, P. Nuno Gonçalves ha auspicato lo sviluppo e l’allargamento di forme di collaborazione, di cui è un felice esempio il Joint Diploma in Ecologia Integrale [cfr. articolo in questo numero, pp. 22-25]. I contesti della missione: domande antiche e nuove Rivolgendosi ai membri del corpo docente, agli studenti, ai dipendenti e ai collaboratori – protagonisti giorno dopo giorno della vita universitaria – il Re ore ha voluto condividere un ulteriore interrogativo: «Ma ora, dove siamo e dove vogliamo andare?». Elementi per formulare una prima risposta giungono dai cambiamenti geografici che segnano la realtà ecclesiale degli ultimi decenni: in aumento gli studenti provenienti dall’America, dall’Asia e dall’Africa, mentre l’Europa rappresentava l’anno scorso poco meno della metà del corpo studentesco della Gregoriana. «La crescente diversità geografica – ha continuato – com-
Mission and discernment for today Church. The considerations of Rector Nuno da Silva Gonçalves S.I that guided the academic Year 2017-2018 (edited by Paolo Pegoraro) – In occasion of the usual meeting with Professors and Lecturers, last September 28, 2017, the Rector reaffirmed that the role of the Gregoriana is to serve today’s Church, that of the Second Vatican Council, the Church led today by Pope Francis. Devoting time and effort to study in depth his magisterial documents is necessary, but not enough: we have to ask ourselves if we put them into practice in their totality, training our students to be a leading participant of the “Church which goes forth” towards the peripheries of the world – phrase that explains the link between Church and mission, something that is very important to the Pope. Pope Francis also insisted that candidates to the priesthood – but not only them – need the necessary tools to develop their ability to discern. «Students come to the Gregoriana – said P. Nuno Gonçalves – to be formed, not forma ed; to develop their ability to read the signs of the times in light of Jesus’ and the Church’s teachings; to continue a process of intellectual maturation, both human and spiritual». The Rector delved into these ideas during the opening of the Academic Year, on October 2, 2017 at the Basilica di Sant’Andrea della Valle, taking into consideration the progressive change of the geographical provenience of our students and the resulting and necessary sensitivity to the different social, cultural and ecclesial contexts. «We are, and we want to be, at the service of a Church that encourages ad respects those who are sincerely searching for the truth, who for us is Christ and to whom we want to remain forever faithful».
Inaugurazione dell’Anno Accademico presso la Basilica di Sant’Andrea della Valle. Foto M. CORREA
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Da noi, uno studente viene per crescere nella capacità di lettura dei segni dei tempi, alla luce degli insegnamenti di Cristo e della Chiesa; viene per continuare un processo di progressiva maturazione intellettuale, umana e spirituale
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un processo, anche “un Iniziare processo di discernimento, vuol dire non rimanere comodo e fermo davanti alle prime sicurezze, spesso apparenti
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I volumi prodotti dagli studenti della Scuola Sinderesi, e la giornata di studio offerta dalla Facoltà di Diritto Canonico in collaborazione con l’Istituto di Psicologia.
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porta delle sfide che esigono da noi una grande sensibilità ai diversi contesti sociali, culturali ed ecclesiali dai quali provengono i nostri studenti. Questa diversità non ci è indifferente e ci sforziamo affinché abbia dei riflessi nella ricerca e nell’insegnamento. Inoltre, non possiamo essere indifferenti al fa o di avere con noi degli studenti che provengono da Paesi dove il Cristianesimo è una minoranza, da Paesi in processo accelerato di secolarizzazione, oppure da Paesi dove la Chiesa è adesso minacciata e perseguitata, magari dopo una storia lunga di convivenza pacifica con altre religioni. Essere la voce di questa diversità di situazioni, accogliere queste sfide e renderle presenti nell’adempimento della missione dell’Università è un compito al quale non rinunciamo». Tale diversificazione comporta anche una molteplice declinazione dei quesiti che le culture e le società pongono all’annuncio della Buona Notizia. «Se molte domande sono quelle di sempre, non possiamo nemmeno negare che siamo anche confrontati con nuove questioni alle quali non possiamo esimerci. Penso, per esempio, alle domande conseguenti al progresso scientifico e tecnologico, alla problematica ecologica, alla diversità delle situazioni familiari, alle esigenze dello sviluppo umano integrale, ai flussi migratori, oppure alla dimensione interreligiosa delle nostre società. Davanti a una tale complessità, abbiamo bisogno di una riflessione approfondita che ponga tu e le unità accademiche dell’Università al servizio della Chiesa come Papa Francesco, nella scia del Concilio Vaticano II e dei suoi immediati predecessori, ci chiede di essere». L’appello accorato del Re ore è a non accomodarci nell’autoreferenzialità. «Siamo sfidati, nel nostro lavoro quotidiano, dai sogni di Papa Francesco per la Chiesa. Perciò, a raverso il nostro lavoro intelle uale, vogliamo essere al servizio di una Chiesa ospedale da campo; vogliamo preparare i nostri studenti per affrontare le difficoltà e le sfide delle periferie e per essere protagonisti di una Chiesa in uscita. Con lo studio e la riflessione a enta al mondo di oggi, siamo al servizio di una Chiesa capace di accompagnare i delusi, gli incompresi, chi si sente escluso, i più poveri, chi ha bisogno di essere ascoltato e consolato. Siamo al servizio di una Chiesa coraggiosa, forte nelle sue convinzioni e gioiosa nel presentarle; allo stesso tempo, una Chiesa umile e capace di riconoscere le ricchezze degli altri, disponibile per ascoltare e per stabilire dei canali di incontro e comunicazione. Siamo e vogliamo essere al servizio di una Chiesa che stimola e rispe a chi è alla ricerca sincera della verità, che per noi è la persona di Cristo al quale vogliamo essere sempre fedeli».
A.A. 2017 7//2018
Poontificiaa Univerrssitas P Grreeg riiana Gregor n
2697
STUDENTI ISCRITTI
808
DI CUI
307
Ecco chi siam mo!
NUOVI IMMA AT TRICOLA ATTI
DOCENTI
Gli studenti per cicli di formazione
Da dove vengono i nostri studenti? AMERICHE
EUROP PA A
25,70%
47,61%
OSPITI
158
DIPLOMA
270
5 CONTINENTI 123 PPAAESI
ALLTTRO*
ATO BACCELLIERAT
59
642
ASIA
13,72%
O ATO DOTTORAT
AFRIC FRICA
OCEANIA
694
2,60% 12,60%
0,37%
Nuovi studenti immatricolati ricolati negli ultimi anni accademici emici
802 673
671
2009
2010
2011
2012
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732
597
440 192
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156 124 124 117 110 68 61 61 57
Sacerdoti diocesani
Sacerdoti religiosi Seminaristi Religiose
27 7,,29%
16,31% 27 7,,14%
7,,12% 7
Laici
22,14%
I docenti per le 10 nazioni più numerose
Gli studenti per le 10 nazioni più numerose ose ITTALIA USA BRASILE INDIA MESSICO COLOMBIA SPAGNA GERMANIA POLONIA COREA DEL SUD
736
748 734
726
718
874
Chi sono i nostri studenti? 808
789
* Altro: Freisemesterr, Propedeutico e Tirocinio psicologia
LICENZA
762
ITTALIA USA SP PAGNA GERMANIA POLONIA INDIA BELGIO FRANCIA ARGENTINA IRLANDA
27 20 18 16 12 7 7 6 5
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FOCUS
Veritatis Gaudium un rischioso processo di apertura e dialogo di SIMONE D’AGOSTINO Facoltà di Filosofia
Con Veritatis Gaudium il Santo Padre invita a intraprendere una nuova tappa dell’evangelizzazione, nella quale un ruolo cruciale è giocato dalle Università e Facoltà ecclesiastiche, autentici “laboratori culturali” ed “esercizi ecclesiali” dove si mettono in gioco molto più che le proprie competenze
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ua ro anni fa, il 10 aprile 2014, ero nella Sala Nervi ad ascoltare il discorso che papa Francesco rivolgeva alla nostra comunità universitaria. Mentre eravamo lì con le mani pronte ad applaudire e le orecchie tese ad ascoltare le incoraggianti parole di quel Papa, che solo un anno prima il conclave era andato a prendere “quasi dalla fine del mondo”, ad un certo punto sentimmo rivolgerci le seguenti frasi: «Il teologo che si compiace del suo pensiero completo e concluso è un mediocre. Il buon teologo e filosofo ha un pensiero aperto, cioè incompleto, sempre aperto al maius di Dio e della verità, sempre in sviluppo». Forse qualcuno, al “teologo mediocre”, avrà pensato a qualche collega che aveva accanto, mentre per quello “buono”, magari, avrà pensato a se stesso. Qualcuno, invece, avrà fa o il contrario: si sarà lasciato toccare da quelle parole pungenti, avvertendo la propria mediocrità nell’autocompiacersi di ritenere belle e compiute le proprie posizioni, lezioni, ricerche. Con quelle parole papa Francesco, come spesso fa grazie alla sua profonda sapienza
spirituale, ci ammoniva verso una possibile tentazione e allo stesso tempo ci indicava la strada per evitarla mediante un decisivo rovesciamento di prospe iva. Come spesso il Pontefice ammonisce: non si tra a di occupare posizioni nello spazio ma di avviare processi. Nel caso del sapere teologico e filosofico la cosa è ancora più evidente, perché Dio e la verità, che sono ogge o di quei saperi, sono per loro stessa natura sempre qualcosa di più (magis) di ciò che noi siamo arrivati ad afferrarne e comprendere.
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Non si tratta di occupare posizioni nello spazio, ma di avviare processi. Nel caso del sapere teologico e filosofico la cosa è ancora più evidente
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Il magis ci spinge oltre: una nuova tappa nell’annuncio Questo profondo e radicale cambiamento di prospe iva anima anche la Costituzione apostolica Veritatis gaudium, data da Francesco il giorno 8 dicembre 2017, dove le frasi sopra riportate vengono citate esplicitamente nel Proemio (cfr. Veritatis gaudium 3, nota 28), nel paragrafo dedicato alla trasformazione missionaria della Chiesa “in uscita”. All’inizio di esso si legge: «L’esigenza prioritaria oggi all’ordine del giorno, infa i, è che tu o il Popolo di Dio si prepari ad intraprendere “con spirito” una nuova tappa dell’evangelizzazione. Ciò richiede “un deciso processo di discernimento, purificazione e riforma”. E in tale processo è chiamato a giocare un ruolo strategico un adeguato rinnovamento del sistema degli studi ecclesiastici» (VG 3). La prima cosa che mi colpisce di queste parole è l’idea di una “nuova tappa”: se da una parte indica evidentemente che quelle precedenti sono state raggiunte – pensiamo al Concilio Vaticano II – d’altra parte, il romano pontefice invita, da vero pastore della Chiesa universale, a cingersi i fianchi verso una tappa che non lo è ancora. Di fronte alla tentazione di godere della “conquista dello spazio” (la tappa precedente), Francesco per primo si me e in cammino e chiama tu o il popolo di Dio ad avviarsi lungo un nuovo processo. In questo nuovo processo, poi, un ruolo “strategico” è a ribuito agli studi ecclesiastici nel loro insieme. Perché? Da un lato, ovviamente, perché gli studi ecclesiastici – prosegue il Papa – offrono «luoghi e percorsi di formazione qualificata dei presbiteri, delle persone di vita consacrata e dei laici impegnati». Ma non solo questo. Dall’altro lato, infa i, essi «costituiscono una sorta di provvidenziale laboratorio culturale in cui la Chiesa fa esercizio dell’interpretazione performativa della realtà che scaturisce dall’evento di Gesù Cristo e che si nutre dei doni della Sapienza e della Scienza di cui lo Spirito Santo arricchisce in varie forme tu o il Popolo di Dio: dal sensus fidei fidelium al magistero dei Pastori, dal carisma dei profeti a quello dei do ori e dei teologi» (VG 3). Interpretazione performativa: dalla lettura distaccata all’azione
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Le nostre Università o Facoltà sono “laboratori”, cioè luoghi in cui si sperimenta e si crea qualcosa mettendo in gioco le proprie competenze
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Secondo questa concezione, le nostre Università o Facoltà sono non tanto dei depositi di un sapere utile a essere trasmesso dai professori agli studenti, ma “laboratori”, cioè luoghi in cui si sperimenta e si crea qualcosa me endo in gioco le proprie competenze. E tu avia non si tra a di laboratori scientifici, bensì “culturali”, ovverosia capaci di far convergere competenze che operano su piani diversi.
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Veritatis Gaudium: a risky process of openness and dialogue (by Simone D’Agostino, Faculty of Philosophy) – The Apostolic constitution Veritatis Gaudium issued by Pope Francis on December 8, 2017 gives a new perspective on how to operate a new evangelisation that requires a strong process of discernment, purification and reform. A strategic role is played by the renewal of the way ecclesiastic studies are structured. Ecclesiastic studies provide a qualified training for priests and lay people, and they are also cultural laboratories, places where people experience and create something new, using their competences. The Pope says these laboratories are “exercises”, repeated actions that will transform those who are doing them, that is, the Church. Veritatis Gaudium lists four basic criteria that can guide this courageous change: a) contemplation; b) wide-ranging dialogue; c) inter-disciplinary and cross-disciplinary approaches carried out with wisdom and creativity in the light of Revelation; d) networking among institutions promoting ecclesiastical studies. These tasks could seem to be too demanding because they require a risky process of openness and dialogue, but this is what Pope Francis says: “Theology and Christian culture have lived up tof their mission whenever they were ready to take risks and remain faithful on the borderline”.
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A so olineare che, anche qui, si tra a non di spazi ma di processi, Francesco cara erizza l’azione di questi laboratori culturali come un “esercizio”, cioè propriamente un’azione ripetuta e destinata a trasformare colui che la compie, in questo caso la Chiesa. Questo esercizio consiste – secondo un’espressione alquanto innovativa nel magistero – in una “interpretazione performativa”, le eralmente una “interpretazione che fa”, ossia che non si limita a leggere in modo distaccato, ma allo stesso tempo compie ciò che comprende e lo comprende in quanto lo compie. Questa interpretazione performativa è riferita non tanto a un testo o insieme di idee astra e, come Veritatis gaudium afferma sin dalle prime righe, ma alla “realtà” irradiata da una persona: «La verità, infa i, non è un’idea astra a, ma è Gesù, il Verbo di Dio in cui è la Vita che è la Luce degli uomini (cfr. Gv 1,4)» (VG 1). Infine, questo laboratorio culturale ed esercizio ecclesiale si arricchisce della convergenza e del contributo dei diversi “doni” dello Spirito, e dunque non solo del carisma di do ori e teologi, ma anche di quello profetico, nonché del magistero e dell’istinto dei fedeli per la verità del Vangelo. Papa Francesco è ben consapevole che un tale laboratorio per essere fa ivamente vissuto e realizzato richiede «l’impegno generoso e convergente verso un radicale cambio di paradigma, anzi – mi perme o di dire – verso “una coraggiosa rivoluzione culturale”» (VG 3). Il paragrafo successivo della Costituzione apostolica elenca qua ro criteri fondamentali capaci di guidare questo coraggioso cambiamento: anzitu o (a) la contemplazione e introduzione nel cuore del kerygma; ma poi anche (b) il dialogo a tu o campo; (c) l’inter- e trans-disciplinarietà; (d) il “fare rete” tra le istituzioni che promuovono gli studi ecclesiastici. Forse, se questi compiti ci sembreranno troppo ardui, è perché richiedono un’uscita da posizioni alle quali siamo stati finora abituati, per intraprendere un rischioso processo di apertura e dialogo. Eppure è proprio questo ciò che papa Francesco ci indica: «È sempre stato e sempre sarà così! La teologia e la cultura d’ispirazione cristiana sono state all’altezza della loro missione quando hanno saputo vivere rischiosamente e con fedeltà sulla frontiera» (VG 5).
L’ educazione dei migranti forzati di RENÉ M. MICALLEF, S.I. Facoltà di Teologia
M
ons. Thanh Thai Nguyen è il nuovo vescovo ausiliare, consacrato lo scorso 19 dicembre, di Orange County, nella California Meridionale. Ed è un rifugiato: negli anni Se anta era seminarista in Vietnam, ma l’ascesa al potere dei comunisti lo costrinse a fuggire dal suo Paese insiema all’ondata dei boat people, approdando nelle Filippine, dove chiese asilo politico. Negli anni O anta si traferì negli Stati Uniti, dove intraprese studi linguistici e lavorò come insegnante e tradu ore; decise quindi di entrare di nuovo in seminario e completare gli studi nella Facoltà ecclesiastica dei Gesuiti a Boston. Non è facile per studenti come Mons. Nguyen iscriversi ad un’Università o a una Facoltà ecclesiastica, poiché spesso non possono dimostrare gli studi previ. Il nuovo documento sulle Università e le Facoltà ecclesiastiche, pubblicato lo scorso gennaio, prende in considerazione queste situazioni: «La Facoltà provveda a determinare negli Statuti anche procedure per valutare le modalità di tra amento dei casi di rifugiati, profughi e persone in situazioni analoghe sprovvisti della regolare documentazione richiesta» (Veritatis gaudium Art. 31 §3). Certamente, nelle Università e Facoltà ecclesiastiche, non tu i gli studenti si preparano per il ministero ordinato: ci sono anche tanti laici che si formano, in Teologia come pure presso altre Facoltà, e Veritatis gaudium vuole garantire anche ai profughi la possibilità di iscriversi. Rifugiati e migranti: responsabilità e risposte delle Università cattoliche
Veritatis gaudium chiede di garantire anche a rifugiati e profughi la possibilità di iscriversi o continuare gli studi universitari. Proprio questo tema era stato affrontato dalla Federazione internazionale delle università cattoliche (FIUC), riunitasi in Gregoriana dall’1° al 4 novembre 2017
La Federazione internazionale delle università ca oliche (FIUC) vuole che questo sia possibile non solo nelle università ecclesiastiche, ma in tu e le università e facoltà ca oliche. Sabato 4 53/2018
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FOCUS
The Gregoriana and forced migrant education (by René Micallef S.I., Faculty of Theology) – Students who are forced to leave their countries for fear of their lives have to face other difficulties when they decide to resume their studies the impossibility to prove what they already had academically accomplished has resulted in a major impasse to enrolment in an ecclesiastical University or Faculty. Not every student enrolled in ecclesiastical Universities and Faculties is training to become a priest, there are many lay students who are training in different subjects and Veritatis gaudium – the document on ecclesiastical Universities and Faculties issued last January – aims to offer refugees the possibility to a end courses and graduate. The International Federation of Catholic University (IFCU) aims to make it possible not only in the ecclesiastical Universities, but in every Catholic University and Faculty. At the conclusion of the international conference Migrants and Refugees in a Globalized World: Responsibility and Responses of Universities held at the Gregoriana (1-4 November 2017), Pope Francis met delegates of IFCU and nongovernmental organisations in a private audience and requested a contribution from the Catholic Universities in three areas: research, teaching and social promotion.
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Veritatis gaudium vuole garantire anche a profughi e rifugiati la possibilità di iscriversi o comunque continuare gli studi universitari
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Il 4 novembre 2017 papa Francesco ha ricevuto in udienza i partecipanti al convegno
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novembre 2017, a conclusione della conferenza internazionale dal titolo «Migranti e rifugiati in un mondo globalizzato: Responsabilità e risposte delle università», tenutasi alla Gregoriana, papa Francesco ha incontrato i rappresentanti della FIUC e di diverse università e ONG in udienza privata. Sappiamo che papa Francesco ha ripetutamente fa o appello alle istituzioni e alle voci ca oliche nella società civile perché siano proa ive nel promuovere i diri i e il benessere dei migranti e dei rifugiati, e nel cambiare la narrativa negativa sulla mobilità umana, specialmente nei Paesi sviluppati. Ascoltando questo appello, le università ca oliche hanno iniziato a rifle ere su quale potrebbe essere il loro contributo, date le proprie competenze e risorse. Durante la conferenza, sono intervenuti vari re ori e presidenti di università ca oliche, come Anthony Cernera, oggi alla Being the Blessing Foundation, e Stephen Rasche dell’Università Ca olica di Erbil. Hanno contribuito ai lavori vari studiosi (Catherine Wihtol de Wenden, Ioannis Panoussis, Maryse Tannous Jomaa e Sophie Krossa), rappresentanti di organizzazioni internazionali (UNHCR e UNESCO), organizzazioni non governative specializzate nell’educazione dei migranti (Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati, Jesuit Worldwide Learning, Kiron e Projects for All), e i sottosegretari responsabili per la Sezione Migranti e Rifugiati del Dicastero per la promozione dello sviluppo umano integrale della Santa Sede, Fabio Baggio CS e Michael Czerny S.I. Durante l’udienza, papa Francesco ha richiesto un contributo delle università ca oliche in tre aree di loro competenza: ricerca, insegnamento e promozione sociale. Per quanto riguarda la ricerca, ha chiesto alle università di «armonizzare la ricerca scientifica con quella teologica» e di impegnarsi in studi (anche a lungo termine) che cerchino di comprendere le cause remote della migrazione forzata, allo scopo di individuare soluzioni pratiche. Inoltre, ha invitato le università a concentrarsi sulle «reazioni negative di principio, a volte anche discriminatorie e xenofobe, che l’accoglienza dei migranti sta suscitando in Paesi di antica tradizione cristiana», chiedendo alle università ca oliche di tener conto di tali reazioni per «proporre itinerari di formazione delle coscienze». Ha anche invitato queste università ad «approfondire la riflessione teologica sulle migrazioni come segno dei tempi». Per quanto riguarda la promozione sociale, il Papa ha suggerito che le università ca oliche siano a ive nel processo che, si spera, porterà nella seconda metà del 2018 la comunità internazionale all’adozione di due Global Compacts, uno sui migranti e l’altro sui rifugiati. La Sezione condo a dai PP. Baggio e Czerny ha già prodo o una lista di 20 «punti d’azione» che scaturiscono dalla ricerca e dall’esperienza delle ONG ca oliche nel campo della mobilità umana, e che dovrebbero ispirare l’advocacy ca olica in questo campo. Infine, per quanto riguarda l’insegnamento, oltre a facilitare il riconoscimento delle qualifiche, papa Francesco ha invitato le università a investire sia nell’educazione di rifugiati e migranti (a raverso apprendimento a distanza e borse di studio), sia nell’educare «i propri studenti, alcuni dei quali saranno leader politici, imprenditori e artefici di cultura, a una le ura a enta del fenomeno migratorio, in una prospe iva di giustizia, di corresponsabilità globale e di comunione nella diversità culturale».
STUDIA ARE
ALLA GREGORIA ANA
Un’esperienza di studio o unica
Facoltà di Teolog e ia www..unigre unig e.it/Teologia eologia e
e
AT THE GREGO ORIAN
A unnique student experiience Istituto di Spiritualità www.unigr . g e.it/Spiritu e /Sp ualità
Istitu uto di Psicologia www.unigr www . .unig ee.it/ sicologia e.it/Psicologia
e e
STUDYING G
e il
Facoltà di d Diritto Canonico www w..unigre.it/Dir e c can
Centtro San Pietro Favre per i Formatori al Sa acerdozio e alla Vita Consacrata www.unigr .unigr g e.it/CFC e it/CFC
Facoltà di d Filosofia ZZZ XQLJUH LW )LORVR¿D
Facoltà di d Storia e Beni Culturali C della Chiesa www.unigr . e e.it/Storia
Facoltà ltà di d Missiologia Mi i l i www w..unigre.it/Missiologia /M a
Centtro “Cardinal Bea” per gli g Studi Giudaici www.unigr . ig e.it/Bea e i /B
Centtre for Child Protectiion www.unigr . g e.it/CCP e
Centro Studi Interreligio osi della a Gregoriana www.unigre.it/Interr . ge e g eligious
Facoltà di d Scienze Sociali www w..unigre.it/Scienze-soc e ciali
Centtro Fede e Cultura “Alber A to Hurtado” www.unigr . g e.it/Hurtad e do
Cen ntro di Spiritualità Ign naziana www.unigr . g e.it/CSI e /CS
VITA ACCADEMICA
Una visione aperta della dottrina cristiana Intervista a Don Dario Vitali, Direttore del Dipartimento di Teologia Dogmatica di PAOLO PEGORARO
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artiamo da una piccola provocazione. Nel lessico quotidiano contemporaneo l’agge ivo “dogmatico” non gode di una duplice accezione, ma di una sola, ed esclusivamente negativa. «È vero – spiega don Dario Vitali, dire ore del Dipartimento di Teologia Dogmatica –, in certa le eratura “dogmatico” suona male, quasi fosse la cifra di una do rina chiusa, assertiva, oscurantista, che trascura la ragione in nome di un principio di autorità. Questa idea è il retaggio di un confli o che opponeva ragione e Rivelazione. Ma già il Medioevo parlava di fides quaerens intellectum. Il concilio Vaticano II ci ha consegnato una concezione della Rivelazione come dialogo tra Dio e l’uomo. Una comprensione dinamica della Rivelazione offre la possibilità di una ricerca aperta, in grado di costruire una proposta cristiana in un a ento ascolto della Tradizione, ma anche in una costante apertura e confronto con la realtà culturale di oggi».
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Facoltà
La Licenza in Teologia Dogmatica conta oggi 123 studenti e 144 do orandi per il terzo ciclo. Questi numeri dicono uno stato di salute del Dipartimento? «Si può dire che la Facoltà di Teologia della Gregoriana gode di o ima salute. Storicamente la Facoltà di Teologia dell’Università delle Nazioni ha sempre dato i gradi in teologia, senza distinguere specializzazioni. Se non erro, il primo Dipartimento ad essere distinto al suo interno è stato quello di Teologia Morale, poi quello di Teologia Fondamentale negli anni O anta. Negli anni Novanta è stato creato il Dipartimento di Teologia Biblica. Fino a qua ro anni fa, il nostro si chiamava “Dipartimento di Teologia dogmatica e Patristica”, ma per volontà dell’allora re ore, P. François-Xavier Dumortier S.I., il Dipartimento di Teologia Patristica e tradizione dei Padri è stato staccato dalla Dogmatica. Il numero degli studenti del Dipartimento è quindi diminuito, ma rimane di tu o rispe o». Questo processo di differenziazione ha comportato una maggiore focalizzazione sull’identità specifica del Dipartimento di Teologia Dogmatica? «Ovviamente sì. Se una volta tu o era teologia, c’è una specificità della Teologia dogmatica che è andata precisandosi. In questo triennio, a raverso una riflessione condivisa, a cui hanno dato il loro contributo anche gli studenti, è stato possibile ripensare la stru ura del Dipartimento. Recependo una linea di tendenza diffusa tra gli studenti, che chiedevano percorsi di studio più cara erizzati, il Dipartimento è stato organizzato in tre Aree: un’Area cristologico-trinitaria, un’Area ecclesiologico-sacramentale, e un’Area antropologica ed escatologica. Gli studenti, se lo desiderano, possono scegliere un percorso di studi che perme a loro, pur in un quadro di preparazione generale della Dogmatica, di approfondire una delle Aree proposte. Tu o sommato, non si tra a di una clamorosa novità: già negli anni O anta, quando si introdusse una riforma del I ciclo, il programma degli studi era scandito tematicamente su Cristo (primo anno), sulla Chiesa (secondo anno), sull’Uomo (terzo anno). Questo medesimo schema molti studenti lo me evano in a o informalmente a raverso la scelta dei corsi, aiutati da un saggio orientamento del precedente Dire ore, il prof. Sergio Bonanni, a cui va il ringraziamento per i tanti anni di conduzione a enta e intelligente del Dipartimento». Come viene articolato il percorso di studio all’interno di un’Area? «Il programma degli studi è organizzato in due indirizzi: lo studente ha la libertà di scegliere l’indirizzo generale oppure un indirizzo specifico per Area. Il percorso scelto viene cara erizzato in ragione del programma scelto e dell’esame sostenuto. La prima è la formulazione di un programma che offra prospe ive e modalità di ricerca arricchenti per ogni Area; se vuole, uno studente può ulteriormente approfondire l’indirizzo scelto, frequentando tre corsi opzionali in altre facoltà della Gregoriana o di altre università. In base al piano degli studi portato a termine si può scegliere anche una differente modalità d’esame, che può essere generale o specifico per Area».
Il Dipartimento di Teologia Dogmatica è il nucleo della Facoltà di Teologia, dalla quale sono andati distinguendosi nel corso degli anni gli altri Dipartimenti. Le progressive specificazioni hanno permesso un migliore focus della sistematica, come pure nello studio della storia delle dottrine e nello sviluppo del dogma
Mentre altre Università “offrono la specializzazione in Antropologia, Cristologia o in altre materie, la peculiarità della Gregoriana è quella di offrire la Licenza in Teologia Dogmatica
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A fianco: Raffaello Sanzio, Disputa del Sacramento o Trionfo dell’eucaristia, Affresco presso la Stanza della Segnatura (1509).
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VITA ACCADEMICA
An open view of the Christian Doctrine. Interview with Rev. Dario Vitali, Director of the Department of Dogmatic Theology (by Paolo Pegoraro) – The Department of Dogmatic Theology represents, so to speak, the heart of the Faculty of Theology, from which other Departments have stemmed during the course of the years: Moral, Fundamental, Biblical, Patristic Theology and Tradition of the Fathers. The gradual specifications allowed the Department of Dogmatic Theology to further shape its identity, both in the study of the history of the doctrines and the development of the dogma, as in also the systematic part. The Department still offers a specialization in Dogmatic Theology, true to the mandate of the Roman College “University of the Nations” to offer a theological formation “De Universa” to its students. However, to allow specific in-depth studies, three different areas have been identified within it: the Cristological-trinitarian area; Ecclesiological-sacramental area; Anthropological-eschatological area. Through specific courses, students can achieve a solid proficiency in both the general area, and in the chosen specific one. «Our offer is incredibly wide and open», said Rev. Vitali. «The never-ending a ention to the development of the doctrines and to the dialogue they have with the different disciplines or the connected sciences, allows the building of an open view of the Doctrine, true to Tradition and in continuous dialogue with culture».
potuto articolare “ Abbiamo gli elementi caratterizzanti della Dogmatica in tre Aree – cristologica, ecclesiologica, antropologica – che permettono agli studenti di approfondire la loro preparazione in maniera specifica
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Ma la possibilità di specializzarsi in un’Area comprome e il titolo di Licenza in Teologia Dogmatica? «No. Nel ridisegnare la riforma del Dipartimento, questo fa o era chiaro a tu i: che la Licenza in Teologia Dogmatica è una ricchezza unica da non disperdere. Mentre, infa i, le altre Università offrono la specializzazione in una branca della Dogmatica – l’antropologia, la cristologia, l’ecclesiologia, la sacramentaria –, la peculiarità della Gregoriana è quella di offrire la Licenza in Teologia Dogmatica. La segnalazione delle Aree non vuole disperdere l’offerta del Dipartimento, ma cara erizzarla, perme endo una preparazione specifica su un ambito senza rinunciare a una formazione ampia e organica. Non a caso i due capisaldi del programma di Dogmatica sono lo studio della storia del dogma e del suo sviluppo, e la sistematica. Nello studio della storia del dogma c’è un’a enzione specifica alla storia delle do rine, da cui l’a enzione ai Padri della Chiesa, ai teologi medioevali, alla Scolastica e a tu a la storia della teologia. Da questa conoscenza si tenta di sviluppare una sintesi teologica che sappia rispondere alle sfide dell’oggi». Continua dunque una stre a collaborazione con il Dipartimento di Teologia Patristica? «Oggi, anche se si è costituito un autonomo Dipartimento di Teologia Patristica e tradizione dei Padri, vi sono ancora molti corsi condivisi, e la collaborazione è veramente continua e costante. Se tra i due c’è una distinzione, non c’è però una separazione, ma una crescita di collaborazione nel confronto costante. D’altra parte, questa collaborazione è un po’ nel DNA del nostro Dipartimento, che sviluppa il suo programma avendo particolare a enzione alla storia della teologia e allo sviluppo del dogma. La teologia dei Padri e dei grandi maestri del passato è fondamentale per costruire una sintesi in teologia. In fondo, proviamo a pensare una teologia nell’orizzonte della Tradizione. Di tu a la Tradizione e del suo sviluppo organico, provando ad alimentare un’eredità che ci hanno consegnato i nostri predecessori. In ascolto e in dialogo con tu i, ma a enti a valorizzare quanto ha dato al pensiero teologico la Gregoriana, dal suo patrono, san Roberto Bellarmino, ai professori della Scuola romana nel XIX secolo – Perrone, Passaglia, Franzelin – ai maestri che ci hanno formato: i vari padri Alfaro, Alszeghy, Antón, Lonergan, per nominarne solo alcuni». Il proposito di offrire una visione di sintesi su tu a la Dogmatica richiede un notevole affiatamento tra i professori e una prospe iva condivisa. Una sfida riuscita? «Si tra a di uno dei risultati più belli della riforma del Dipartimento. La creazione delle Aree ha avuto come naturale conseguenza di accelerare il lavoro in équipe. Le forme di condivisione e di collaborazione sono lasciate ai gruppi delle singole aree: si va dall’accordo a sviluppare in modo complementare temi della Dogmatica, alla scelta di offrire corsi a più voci. Ma il fru o più evidente e più maturo è la scelta condivisa dell’indirizzo di studio, che ha portato il gruppo dei professori a redigere un nuovo tesario per l’esame finale. Vedendo quali temi sono stati scelti, si coglie non solo la complessità della Dogmatica, ma anche l’orizzonte teologico che è maturato dal confronto tra noi. L’intento è quello di conferire sempre più alla proposta del Dipartimento un cara ere non solo di organicità, ma di continuità negli anni e un indirizzo unitario, che provi a configurarsi in una vera e propria scuola di pensiero».
Papa Francesco richiama di continuo a un pensiero aperto, inquieto, immaginativo... «L’offerta che diamo è di un’ampiezza e un’apertura incredibile... basta consultare il programma degli studi per rendersi conto di come i corsi generali aprano alla prospe iva del dialogo, dell’incontro e del confronto con le culture. È la prospe iva che il Papa nella Veritatis gaudium chiama non solo interdisciplinarietà, ma “transdisciplinarità” (Proemio 4c). Proprio grazie alla continua a enzione allo sviluppo delle do rine e al dialogo che vengono a stabilire con le discipline o le scienze correlate, si conduce alla costruzione di una visione aperta della do rina, nella fedeltà alla Tradizione e nel dialogo continuo con la cultura. Si tra a di una sfida altissima, ma incredibilmente stimolante».
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I due capisaldi del programma sono lo studio della storia del dogma e del suo sviluppo, e una prospettiva sistematica sulla Dogmatica nel suo insieme
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La Licenza in Teologia Dogmatica
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l fatto che alla Gregoriana la Licenza sia in Teologia Dogmatica, e non solo in una delle sue discipline, permette di offrire una proposta unica nel suo genere per ampiezza di contenuti e possibilità di percorsi. La Licenza, infatti, è articolata in tre aree: Area cristologico-trinitaria (Cristologia, Soteriologia, Teologia trinitaria, Pneumatologia, Mariologia) Area ecclesiologico-sacramentale (Ecclesiologia, Sacramentaria, Ecumenismo, Dialogo interreligioso) Area antropologico-escatologica (Antropologia, Teologia della Grazia, Escatologia)
Masaccio, Trinità, Affresco presso la basilica di Santa Maria Novella (1426-1428). Lo studio della Trinità alla Gregoriana è stato il tema della Giornata di Teologia Dogmatica 2018.
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Un’Alleanza per la cura della Casa comune:
il Joint Diploma in Ecologia Integrale di PREM XALXO, S.I. Dipartimento di Teologia Morale
Il 24 maggio 2015 papa Francesco firmava l’enciclica Laudato si’. Mentre ricorre il suo terzo anniversario, un gruppo di professori di varie università pontificie ha attivato un’Alleanza per la cura della Casa comune: è nata così l’iniziativa del Joint Diploma in Ecologia Integrale, che quest’anno ha raccolto 77 iscritti
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a promulgazione nel 2015 dell’enciclica Laudato si’, so otitolata “Sulla cura della Casa comune”, ha generato un interesse mondiale e una consapevolezza senza precedenti circa le questioni ecologiche e le sfide poste dal cambiamento climatico e dal riscaldamento globale. Laudato si’, grazie alla sua visione integrale e profetica dell’interconnessione tra Dio creatore, l’uomo e tu a la creazione, è riuscita a portare le questioni ecologiche alla mente e al cuore di tanti uomini che, immersi nella vita quotidiana, forse non vi avrebbero mai pensato seriamente. L’urgenza e l’importanza di tali questioni ecologiche sono evidenti nell’appello appassionato di papa Francesco: «Rivolgo un invito urgente a rinnovare il dialogo sul modo in cui stiamo costruendo il futuro del pianeta. Abbiamo bisogno di un confronto che ci unisca tu i, perché la sfida ambientale che viviamo, e le sue radici umane, ci riguardano e ci toccano tu i. […] Abbiamo bisogno di nuova solidarietà universale. Come hanno de o i Vescovi del Sudafrica, “i talenti e il coinvolgimento di tu i sono necessari per riparare il danno causato dagli umani sulla creazione di Dio”» (LS 14).
Facoltà
Nella mente di coloro che sono interessati e a ivamente coinvolti in tali questioni è nata l’idea di creare un’alleanza per la cura della Casa comune per misurare l’importanza della visione ecologica enunciata in Laudato si’ e aiutare a leggere i “segni dei tempi”. Tu o è iniziato nel marzo 2016, quando Rav Yonatan Neril (Centro Interreligioso per lo Sviluppo Sostenibile di Gerusalemme), il prof. Joshtrom Kureethadam (Pontificia Università Salesiana) e lo scrivente ci siamo riuniti alla Pontificia Università Gregoriana per esplorare la possibilità di creare consapevolezza per la cura della casa comune tra i seminaristi, i religiosi, gli istituti laicali, le università, e tu i coloro interessati all’argomento. Dalla discussione è emerso l’interrogativo se un corso sui temi ecologici dovesse essere incluso nella formazione di religiosi e seminaristi, affinché diffondano a loro volta una consapevolezza ecologica. La proposta è stata presentata a Mons. Friedrich Bechina, so osegretario della Congregazione per l’Educazione Ca olica, il quale ha chiesto a sua volta di sondare la possibilità di una collaborazione tra varie Università e Istituti religiosi per poter creare un fronte comune. Il 22 novembre 2016, dopo una conferenza internazionale sulla Laudato si’ presso l’Università Salesiana, abbiamo formato un gruppo centrale con il prof. Kureethadam, la prof.ssa Giulia Lombardi (Pontificia Università Urbaniana) e il prof. Massimo Losito (Pontificio Ateneo Regina Apostolorum) per discutere le possibilità di creare un’alleanza tra le Università Pontificie di Roma. In seguito, il prof. Ivan Colagé (Pontificia Università Antonianum), il prof. Antonio Porras (Pontificia Università della
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Il testo dell’Alleanza è stato approvato dal Consiglio dei Rettori il 5 giugno 2017, sancendo così la nascita del Diploma congiunto in Ecologia integrale
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P. Prem Xalxo S.I. presenta al Santo Padre il progetto del Joint Diploma, in Ecologia Integrale insieme al Card. Telesphore Placidus Toppo. A fianco: Gli sconvolgimenti del clima sono tra le prime cause delle migrazioni forzate Foto ANSA/PAT
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VITA ACCADEMICA
è programmato “perIl Diploma cinque anni consecutivi ed è costituito da sei moduli, che corrispondono ai capitoli dell’enciclica Laudato si’
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La salvaguardia della biodiversità è stato il tema del convegno Creatures, svoltosi nell’ambito del Joint Diploma. Nella foto: sequestro di 105 tonnellate di avorio frutto del bracconaggio. Foto EPA/DANIEL IRUNGU
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Santa Croce), il prof. Thomas Michelet (Pontificia Università di San Tommaso d’Aquino, Angelicum), la prof.ssa Claudia Caneva (Pontificia Università Lateranense), il prof. Ruberval Monteiro da Silva (Pontificio Ateneo S. Anselmo) e il do . Tomás Insua (The Global Catholic Climate Movement, Washington DC) si sono uniti al gruppo per avviare una joint venture. Dopo una serie di incontri, il testo dell’Alleanza è stato finalizzato e presentato alle autorità competenti di ogni Università per l’approvazione del proge o. In seguito, il 5 giugno 2017, è arrivata l’approvazione, insieme ad alcuni suggerimenti, da parte del Conferenza dei Re ori. È nato così il diploma congiunto in Ecologia integrale. Il 22 giugno 2017 ho potuto presentare il proge o al Santo Padre, che è stato molto soddisfa o della collaborazione interuniversitaria per promuovere e diffondere la visione e la missione della Laudato si’, e ha impartito le sua apostolica benedizione sul proge o. Come si articola il Joint Diploma? Il Diploma congiunto – o Joint Diploma – è programmato per cinque anni consecutivi ed è costituito da sei moduli che corrispondono ai capitoli della Laudato si’. Ogni modulo è diviso in due so otitoli per coprire tu e le possibili aree delle a uali sfide ecologiche – dalla teologia alla filosofia, dall’economia alle tematiche socio-culturali e politiche, dalle analisi scientifiche, alla fede e alla spiritualità. Tu i gli altri temi fondamentali come l’ecogiustizia, la riconciliazione e la conversione ecologica, l’educazione ecologica, il paradigma tecnocratico e la visione meccanicista del mondo naturale, sono stati accuratamente inseriti nel programma per dimostrare il significato profondo dell’ecologia integrale.
Per facilitare i movimenti e la partecipazione a iva degli studenti, le lezioni si svolgono nelle sei università pontificie situate al centro di Roma: primo modulo (Gregoriana), secondo modulo (Santa Croce), terzo modulo (Urbaniana), quarto modulo (Angelicum), quinto modulo (Lateranense) e sesto modulo (Antonianum). Le altre università sono state scelte per organizzare le conferenze annuali. La prima conferenza, coordinata dalla prof.ssa Giulia Lombardi, ha avuto luogo il 2 maggio 2018 sul tema Le religioni e la cura per la casa comune. Sul piano pratico, il Joint Diploma propone qua ro workshop per affrontare le realtà delle sfide ecologiche agli studenti. I workshop intitolati “Segni di speranza” sono coordinati dalla do .ssa Cecilia Dall’Oglio (The Global Catholic Climate Movement). Il Joint Diploma è stato inaugurato alla Pontificia Università Gregoriana il 9 novembre 2017 dal Cardinale Peter Turkson, prefe o del Dicastero per la Promozione dello Sviluppo Umano Integrale. Nel suo discorso inaugurale, il Cardinale Turkson ha ripercorso l’emergere dell’idea e la nascita effe iva dell’enciclica Laudato si’, incoraggiando gli studenti a recepire il messaggio di papa Francesco e a me erlo in pratica. Nel suo discorso di benvenuto il re ore della Gregoriana, P. Nuno da Silva Gonçalves S.I. ha stimolato i partecipanti a sfru are al meglio l’opportunità offerta dal diploma. P. Mauro Mantovani, re ore della Salesiana e a uale presidente del Conferenza dei Re ori, ha caldamente invitato i partecipanti a dedicare il tempo e l’energia disponibili ad assimilare le preziose intuizioni ecologiche e a creare una consapevolezza globale. Subito dopo la cerimonia inaugurale, il Joint Diploma – che conta 77 iscri i – ha preso il via con il primo modulo. Il primo Laboratorio, Migranti e cambiamenti climatici, ha avuto luogo il 2 dicembre 2017 nella casa dei Padri Scalabrini in Via Casilina, dove abbiamo avuto la possibilità di interagire con i migranti e ascoltare le loro esperienze. Il secondo Laboratorio, Economia sostenibile: economia di comunione, ha avuto luogo a Domus Ci à Giardino. I partecipanti hanno giovato della condivisione ispiratrice di un gruppo di coordinatori del programma sull’emergere di una nuova cultura economica di comunione. Frosinone è stata la meta del terzo Laboratorio per vedere gli esempi vivi di una “Chiesa in uscita” (Evangelii Gaudium, nn. 2024). Mons. Ambrogio Spreafico, vescovo di Frosinone-VeroliFerentino, e alcuni membri del suo team, hanno illuminato i partecipanti condividendo le esperienze del loro coinvolgimento a ivo nel servizio sociale cooperativo. Il quarto e ultimo workshop ha avuto luogo il 12 maggio 2018 a Castel Gandolfo, un’autentica immersione nella bellezza del Creato. L’obie ivo primario del Joint Diploma è quello di promuovere e diffondere il messaggio di Laudato si’ e di avviare una sorta di rivoluzione culturale, generando consapevolezza. Un altro obie ivo importante è quello di educare e incoraggiare le persone a prendere alcune iniziative personali e comunitarie per la cura della Casa comune. Il Joint Diploma mira a conseguire i suoi obie ivi in tre fasi: In primo luogo, introducendo le domande e le sfide ecologiche a uali con lezioni e discussioni in aula; in secondo luogo, offrendo una guida personale ai partecipanti al loro studio e alla loro ricerca sulle questioni ecologiche più sco anti; e terzo, mediante alcune iniziative personali e comuni volte a conservare la bellezza e l’integrità della creazione per il bene del presente, così come per le future generazioni.
An Alliance to Care for Our Common Home: the Joint Diploma in Integral Ecology (by Prem Xalxo S.I., Department of Moral Theology) – The promulgation of Laudato si’ in 2015 has generated unprecedented worldwide interest and awareness towards ecological issues and challenges about climate change as well as global warming. The idea of creating an alliance to care for Our Common Home started springing forth in the minds of those interested and actively involved in ecological issues, and in 2016 a group of professors from different institutions met to discuss proposals. A proposal, developed after a number of meetings, was later approved by the Council of Rectors. The Joint Diploma in Integral Ecology was born. Prof. Prem Xalxo then presented the Project to the Holy Father Pope Francis, who imparted his Apostolic blessings. The Joint Diploma consists of six modules, corresponding to the six chapters of Laudato si’. Annual conferences and four Workshops have been planned for the students to face the main realities of the ecological challenges. The primary objective of the Joint Diploma is to promote and spread the message of Laudato si’, and to initiate a type of cultural revolution by generating awareness. Another important objective is to educate and encourage people to take personal and communitarian initiatives to care for Our Common Home.
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L’obiettivo primario è promuovere e diffondere il messaggio della Laudato si’ e di avviare una sorta di rivoluzione culturale, generando consapevolezza
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La dignità dei minori nel mondo digitale di HANS ZOLLNER S.I., KATHARINA ANNA FUCHS Centro per la Protezione dei Minori
Internet porta grandi possibilità, ma anche grandissimi rischi per la sicurezza, l’integrità e la dignità di persone, soprattutto dei bambini. La Gregoriana ha promosso un convegno mondiale unico nel suo genere, che si è concluso con la presentazione al Papa della Dichiarazione di Roma
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on si incontrano facilmente genitori che non siano preoccupati per l’uso che potrebbe essere fa o di Internet da parte dei figli, e in particolare per la presenza diffusa sulla rete di immagini pornografiche. Quello che è preoccupante nel privato e per la famiglia assume dimensioni terrificanti quando si guarda ai numeri globali e ci si rende conto della vastità e della multiformità del problema. A ualmente sono 3,2 miliardi gli utenti di Internet, di cui almeno un quarto sono minori di età. Da un lato si può certamente affermare che Internet porta grandi possibilità, vantaggi e comodità, ma indubbiamente porta anche grandissimi rischi per la sicurezza, l’integrità e la dignità di persone – specialmente i bambini –, che non dispongono degli strumenti per difendersi. Riuniti i migliori esperti per un’alleanza globale
Queste realtà – pericolose per lo sviluppo mentale, emotivo e spirituale dei giovani – e le possibilità di prevenzione dei danni che possono causare, sono state il tema di un Congresso internazionale, intitolato Child Dignity in the Digital World, che si è tenuto dal 3 al 6 o obre 2017 presso la Pontificia Università Gregoriana. Il congresso è stato organizzato dal nostro Centre for Child Protection in collaborazione con il Telefono Azzurro e il suo Presidente, Ernesto Caffo, e con l’organizzazione WeProtect Global Alliance del 22 |
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governo britannico. Si è tra ato del primo Congresso nel suo genere, in quanto radunava i migliori esperti di tu o il mondo dalle varie discipline e se ori coinvolti nella ricerca su questi fenomeni e nello sforzo preventivo dal punto di vista politico, giuridico, diplomatico e religioso. Le scuole di medicina di Harvard e Johns Hopkins, l’Interpol e l’UNICEF, l’ECPAT e i governi italiano, tedesco, britannico e degli Emirati Arabi Uniti, i rappresentanti di varie confessioni cristiane e del mondo islamico, ebraico e taoista hanno offerto il proprio contributo autorevole nell’ambito delle rispe ive competenze per definire lo status quaestionis, discutere le problematiche emerse ed elaborare proposte concretamente realizzabili. Affinché questo sforzo non rimanesse solo nella teoria, era importante che al Congresso partecipassero anche rappresentanti delle principali imprese che operano nel se ore dei servizi online: Facebook e Microsoft hanno inviato i rispe ivi responsabili per le policy sulla sicurezza a livello globale. Abusi online: le dimensioni del fenomeno Il Congresso, aperto dal cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato, si è svolto in un clima di grande energia. È stata un’esperienza molto positiva: il fa o stesso che ci sia un’intesa per comba ere questo male, che è molto più grande e ha un impa o molto più ampio di quanto si possa pensare, è già un obie ivo importante che è stato raggiunto dal Congresso. Alcuni numeri possono dare un’idea circa la diffusione del fenomeno: nel 2016 in Europa sono stati denunciati 57mila casi di abuso sessuale su minori a raverso la rete, immagini di nudo, filmati prodo i con il rica o o con la forza fisica; questo materiale spesso viene realizzato o venduto dagli stessi genitori o dai membri della famiglia. Si può ragionevolmente pensare che i casi effettivamente avvenuti siano almeno cinque volte di più. Dietro queste cifre si nascondono vite distru e per sempre. Il danno più grave connesso all’abuso online è che questo materiale rimarrà accessibile per sempre. Certamente esistono misure che possono sopprimere una foto o un video, ma è sufficiente che una persona abbia scaricato il materiale sul proprio computer affinché esso possa essere pubblicato di nuovo.
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Le scuole di medicina di Harvard e Johns Hopkins, l’Interpol e l’UNICEF, l’ECPAT e i governi italiano, tedesco, britannico e degli Emirati Arabi Uniti, i rappresentanti di varie confessioni cristiane e del mondo islamico, ebraico e taoista hanno offerto il proprio contributo
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Il fatto stesso che ci sia un’intesa per combattere questo male, che è molto più grande e ha un impatto molto più ampio di quanto si possa pensare, è già un obiettivo importante
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Ernesto Caffo, Presidente di Telefono Azzurro, è stato tra i principali collaboratori alla realizzazione del convegno. Foto M. MANCINI
A fianco: La baronessa Joanna Shields e P. Hans Zollner S.I. consegnano a papa Francesco la Dichiarazione di Roma.
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Prima il bambino è esposto a immagini pornografiche e prima sarà inondato da emozioni che non è in grado di processare [...] i bambini agiscono sessualmente ma non si rendono conto di ciò che stanno facendo
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Come so olineato dalla baronessa Joanna Shields, fondatrice di WeProtect Global Alliance, i video pornografici non descrivono semplicemente due adulti che hanno una relazione sessuale, bensì presentano interazioni prive di amore, piene di violenza verbale e fisica. Mary Ann Layden, della University of Pennsylvania, ha so olineato che la pornografia veicola immagini di una relazione tra sessi che mostra un maschio dominante e una femmina so omessa, che invia un messaggio secondo il quale alla donna piacerebbe essere umiliata, soffrire. Donald Hilton Jr, della University of Texas Health Science Center, ha parlato dell’influsso della pornografia sul funzionamento del cervello: prima il bambino è esposto a immagini pornografiche e prima sarà inondato da emozioni che non è in grado di processare. Da questo punto di vista è interessante notare come l’adolescenza inizi con sempre maggiore anticipo: si registra una maturità del corpo molto precoce alla quale non corrisponde la maturità relazionale e cognitiva, la consapevolezza della propria identità e della propria vita sessuale. Questa tensione è preoccupante, poiché i bambini agiscono sessualmente ma non si rendono conto di ciò che stanno facendo. Investire sulla prevenzione Michael Seto, membro del Royal O awa Health Group, ha delineato una panoramica degli abusi sessuali online, ha offerto alcuni elementi per la valutazione del rischio, ha analizzato la relazione che esiste tra gli abusi che avvengono a raverso Internet e quelli che avvengono con un conta o fisico e ha tracciato i profili cara eristici degli abusatori. Ma chi sono gli abusatori? Perché comme ono questi a i? L’intervento di Ethel Quayle, della University of Edinburgh, ha fornito delle risposte basandosi sui risultati di diversi studi focalizzati sugli abusi commessi a raverso l’uso delle tecnologie informatiche. Elizabeth J. Letourneau, della Johns Hopkins University, ha insistito sulla possibilità di prevenire gli abusi sessuali sui minori,
che non devono essere considerati alla stregua di una mala ia dalla quale non si può guarire. La prevenzione richiede un approccio trasversale e multiforme. Dovrebbero poi essere educate maggiormente le persone che vivono in contesti di maggior rischio. È inoltre necessario far sì che i giovani vengano educati alla sessualità e all’uso delle moderne tecnologie, affinché si rendano conto delle conseguenze di inviare in rete proprie immagini di nudo, di cedere alle pressioni dei loro compagni di me ersi in mostra. I temi dell’educazione dei minori e del loro empowerment sono stati al centro dell’intervento di David Finkelhor, della University of New Hampshire, figura storica della ricerca sociologica sul processo di grooming (adescamento sessuale a raverso la rete). La prevenzione riguarda tu i, specialmente gli insegnanti che spesso non conoscono a fondo i rischi connessi con un accesso a Internet non controllato da parte dei bambini e degli adolescenti. Durante il Congresso è stata spesso ripetuta la parola collaborazione: è del tu o evidente che né la scienza, né la politica, né le forze dell’ordine, né le religioni possono risolvere il problema da soli. Proprio la prevenzione e la collaborazione sui livelli internazionale e multidisciplinare sono alcuni dei punti cardine su cui si fonda l’impegno del Centre for Child Protection. Tra le varie a ività del Centro – oltre, come in questo caso, all’organizzazione di Congressi e Convegni – possiamo ricordare la ricerca e le pubblicazioni, lo sviluppo di un programma e-learning (apprendimento online a distanza) e l’offerta di diversi tipi di corsi di formazione, tra cui il Diploma Course in Safeguarding of Minors – un corso intensivo di un semestre a Roma, ormai giunto alla sua terza edizione – e, a partire dall’anno accademico 2018-2019, un programma biennale di Licenza in Safeguarding of Minors. La Dichiarazione di Roma I partecipanti hanno elaborato la Dichiarazione di Roma, un testo di tredici punti in cui governi, società di Internet, istituzioni internazionali, il mondo scientifico e le religioni vengono chiamati a una lo a più decisa e più coordinata per la protezione dei minori su Internet. Venerdì 6 o obre l’evento si è concluso con una udienza da papa Francesco, al quale è stata presentata la Dichiarazione da una giovane irlandese, in rappresentanza della generazione che si trova al centro dell’a enzione del Congresso. Il Papa, nel suo discorso, ha so olineato che «per le drammatiche esperienze fa e e per le competenze acquisite nell’impegno di conversione e purificazione, la Chiesa sente oggi un dovere particolarmente grave di impegnarsi in modo sempre più profondo e lungimirante per la protezione dei minori e la loro dignità, non solo al suo interno, ma in tu a la società e in tu o il mondo; e ciò non da sola – perché evidentemente insufficiente – ma dando la propria collaborazione fa iva e cordiale a tu e le forze e le componenti della società che si vogliono impegnare nella stessa direzione».
Una presentazione più ampia del Convegno è stata offerta sul quaderno 4018 La Civiltà Ca olica (Volume IV, 2017, pp. 333 - 338). La Dichiarazione di Roma è disponibile sul sito www.childdignity.com; il discorso integrale del Santo Padre si può leggere in 6 lingue sul sito vatican.va nella sezione dedicata ai “Discorsi” di Papa Francesco (6 o obre 2017).
The Dignity of Minors in the Digital World (by Hans Zollner S.I. – Katharina Anna Fuchs, Centre for Child Protection) – The Internet offers infinite opportunities, but it also poses great risks to the integrity and dignity of people, with special reference to children, who do not have the tools to defend themselves. They are thus threatened by new forms of abuse. These threats, which are dangerous for the mental, emotional and spiritual development of young people, and the prevention of the damage they can create was the theme of an international congress held from 3 to 6 October 2017 at the Pontifical Gregorian University. Our Centre for Child Protection, together with Telefono Azzurro and its President, Prof. Ernesto Caffo together with the British Government organization WeProtect Global Alliance organized the congress. Many organizations offered a contribution: Johns Hopkins and Harvard medical schools, Interpol, UNICEF, ECPAT, Italian, German, British and United Arab Emirates governments, representatives of different religions and Christian confessions; Facebook and Microsoft sent their people in charge of global security policies. The participants elaborated the Declaration of Rome, a text that urges governments, Internet providers, international institutions, the scientific communities and religions to a more coordinated and determined fight to protect minors on the Internet. On Friday October 6, 2017 the Declaration of Rome was presented to Pope Francis during the Papal Audience that closed the event. A wider presentation of the congress can be found on the 4018 issue of La Civiltà Cattolica (Volume IV, 2017, pp.333 – 338). The Declaration of Rome is available on www.childdignity.com; the integral speech of the Holy Father is available in six languages on vatican.va in the section “Speeches” of Pope Francis (October 6, 2017).
A fianco: Michael Seto, membro del Royal Ottawa Health Care Group (Canada). Sotto: La Dichiarazione di Roma è stata letta da una giovane irlandese, in rappresentanza della generazione al centro dell’attenzione del Congresso.
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L’attualità teologica di San Bonaventura di AMAURY BEGASSE DE DHAEM S.I. Facoltà di Teologia
«A Frutto di una lunga preparazione che ha coinvolto cinque istituzioni, il convegno Deus summe cognoscibilis. L’attualità teologica di San Bonaventura si è distinto per varie note di originalità. Apertosi con un messaggio del papa emerito Benedetto XVI, ha coinvolto gli oltre 300 partecipanti nella riflessione sul senso di una “teologia in ginocchio”
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questo albero della vita ho voluto condurvi...». Queste parole di San Bonaventura, poste al termine della sua ultima opera, possono echeggiare l’itinerario del Congresso internazionale che, dal 15 al 17 novembre 2017, ha concluso l’anno celebrativo dell’o avo centenario della sua nascita. L’immagine della scuola fiamminga scelta per il Convegno rimanda a queste parole. Essa presenta un Bonaventura decentrato, il quale, aperti il libro della creazione e quello della Scri ura, porta i nostri sguardi verso Gesù Cristo, “il libro della vita”. Cosa ci ha spinto a organizzare un tale evento? L’idea è nata nel 2015 da una mozione interiore, dalla percezione dell’interesse dei nostri studenti per il pensiero bonaventuriano e dal sentimento di un tempo favorevole per una nuova ricezione del pensiero del Do ore Serafico, nella felice memoria degli ultimi grandi Congressi internazionali del 1974. Cinque note di originalità
In sintesi, il Simposio ha rivestito varie cara eristiche che hanno segnato la sua originalità. Prima di tu o, il suo tema, evidenziato nel titolo del convegno: «Dio sommamente conoscibile», affermazione di Bonaventura che propone come orizzonte Colui che è il sogge o vivente della teologia. L’affermazione poteva suonare come una provocazione di fronte a una cultura secolarizzata, segnata dall’apparente inevidenza di Dio. Seconda cara eristica, l’approccio, esplicitato nel so otitolo: «L’a ualità teologica di San Bonaventura». Senza trascurare il rigore storico-critico nell’interpretazione dei testi, abbiamo cercato di esplorare le vie secondo le quali l’autore rimane per noi uno stimolante interlocutore, considerando le potenzialità del suo pensiero e le sfide a uali della riflessione filosofica, teologica e spirituale. Non si tra ava tanto di “a ualizzare” Bonaventura, quanto di far emergere la sua actualitas in un a o di sun-theologein, cioè del fare teologia con l’autore antico. La terza cara eristica del Simposio è stata la sua preparazione. Il Convegno è stato il fru o di un processo di ricerca comune tra studiosi, che nel corso di un anno si sono scambiati testi e riflessioni, avviando tra di loro un dialogo fecondo. Quarta cara eristica, la sua organizzazione. Il Congresso ha visto coinvolte cinque istituzioni accademiche e scientifiche: la Pontificia Università Gregoriana, la Pontificia Università Antonianum, la Pontificia Facoltà Teologica San Bonaventura – Seraphicum, la Ca edra Marco Arosio di Alti Studi Medievali presso
il Pontificio Ateneo Regina Apostolorum e il Centro di Studi Bonaventuriani di Bagnoregio. L’ultima cara eristica è stata la relazione con la teologia bonaventuriana della storia, una delle fonti principali del pensiero di Joseph Ra inger, a cui è stata dedicata una sessione, nella quale è stato presentato il volume II della sua Opera omnia, intitolato Comprensione della rivelazione e Teologia della storia in San Bonaventura, prima traduzione integrale in lingua italiana della tesi di abilitazione del Papa emerito.
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Non si trattava tanto di attualizzare Bonaventura, quanto di far emergere la sua actualitas e fare teologia con l’autore antico
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Lo svolgimento del Convegno Il Simposio, che non avrebbe potuto avere luogo senza il generoso sostegno della Fondazione Ra inger e della Gregorian Univeristy Foundation, ha radunato 48 studiosi da varie parti del mondo e si è svolto in italiano, inglese, spagnolo e francese, con traduzioni simultanee. Siccome il pensiero bonaventuriano trascende le frontiere delle nostre a uali discipline, tra i relatori si annoveravano docenti in Facoltà o Istituti di storia, filosofia, teologia e spiritualità. Molti di essi erano “specialisti” dell’autore, mentre altri, che possiamo chiamare “generalisti”, hanno acce ato di confrontarsi con il suo pensiero a partire dal proprio campo di ricerca. Circa 300 partecipanti hanno preso parte alle varie sessioni. Il Convegno si è svolto lungo tre giornate, le prime due alla Gregoriana e l’ultima in parte al Seraphicum (ma ina) e in parte all’Antonianum (pomeriggio). Il percorso si è articolato a orno a sei temi e dodici sessioni, con trentasei relazioni. La prima giornata è stata dedicata alla questione del metodo teologico (filosofia e teologia) e della Rivelazione (Scri ura e storia); la seconda alla teologia della creazione e alla cristologia; la terza all’ecclesiologia, la sacramentaria e la trinitaria. In apertura è stato le o un
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Il filo conduttore è stata l’idea che l’auto-rivelazione di Dio, nel libro della Creazione, della Scrittura e della Vita, abbraccia la storia della salvezza per ricondurla alla sua pienezza fontale
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Scuola fiamminga, San Bonaventura, Museo Francescano di Roma.
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È stato letto un messaggio “ del Papa emerito Benedetto XVI che, come studioso di Bonaventura, ha rintracciato le evoluzioni della ricezione contemporanea dell’autore e confermato le opzioni del Convegno
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buoni ed essere salvi “ Diventare e trovare la pace: fine ultimo di una teologia che, come dice il Dottore Serafico, piega le ginocchia del suo cuore davanti al Dio trino ed unico
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messaggio del papa emerito Benede o XVI che, come studioso di Bonaventura, ha rintracciato le evoluzioni della ricezione contemporanea dell’autore e confermato le opzioni del Convegno. Per perme ere a tu i di vivere un percorso comune, abbiamo rinunciato alle sessioni parallele. In ogni sessione, si sono alternate conferenze principali, “contrappunti” e tavole rotonde in dialogo con il pubblico. La scelta di questa metafora musicale è stata fa a per lasciare grande libertà nel modo di rispondere, pur accordando sempre le “variazioni” e “aperture” della risposta alla melodia principale. Gli A i del Convegno saranno pubblicati prossimamente nella collana BETL di Peeters (Leuven), includendo, oltre alle relazioni, alcuni contributi dei moderatori delle tavole rotonde e un inedito di Joseph Ra inger su Bonaventura. Nel fra empo, parte della documentazione si può già scaricare dal sito del Convegno (www.unigre.it/eventi/sanbonaventura), che offre anche la possibilità di ascoltare su YouTube le conferenze e i “contrappunti”. Una teologia che «piega le ginocchia del suo cuore» Se vogliamo già raccogliere qualche fru o, possiamo dire che il filo condu ore è stato l’idea che l’auto-rivelazione di Dio, nel libro della Creazione, della Scri ura e della Vita, abbraccia la storia della salvezza per ricondurla alla sua pienezza fontale. In
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un primo passo, abbiamo visto come Bonaventura cerchi di adeguare il metodo teologico al modo in cui la Trinità si manifesta nel mondo e suscita l’esperienza dell’uomo che, nello Spirito, passa con Cristo al Padre, al modo di San Francesco. Abbiamo poi aperto il libro delle Scri ure, per trovarci la grammatica della teologia e quella di una storia mediata in Cristo, ma sempre aperta. In questa luce abbiamo potuto rileggere il libro della creazione, al modo del Cantico delle creature e sullo sfondo della Laudato si’, come dei ciechi e dei sordi guariti che sanno di nuovo cogliere la Rivelazione nascosta in ogni cosa. I libri della Scri ura e della creazione ci hanno portato al libro della vita. È apparso come il triplice Verbum bonaventuriano, medium della Trinità, della creazione e della salvezza, abbracci l’universalità del disegno salvifico di Dio nella singolarità di Gesù Cristo. Ora, Gesù è morto e risorto per comunicarci, come medico, a raverso la Chiesa in pellegrinaggio verso il Padre, la grazia dello Spirito, ossia la salute e le medicine sacramentali, per riportarci alla pienezza fontale del Padre e alla nostra vocazione filiale: l’ecclesiologia e la sacramentaria ci hanno ricondo o alla trinitaria. In questo modo, Dio è apparso come “sommamente conoscibile”: nella mente di chi fa filosofia senza pregiudizi; nel vissuto dell’esperienza spirituale; nella Scri ura, che ci ridà il mondo e ci svela la storia; in Gesù Cristo, pienezza della Rivelazione; nel corpo ecclesiale e nei sacramenti che lo comunicano; nella vita filiale che ci introduce nel seno del Padre (Gv 1,18). L’actualitas bonaventuriana si è manifestata in ogni sessione: fenomenologia ed ermeneutica; senso della teologia spirituale; relazione tra Scri ura e teologia; Rivelazione e teologia della storia; teologia della creazione, ecologia e processo evolutivo; salvezza universale e teologia cristiana delle religioni; teologia della croce e della gloria; concezione della Chiesa e della teologia sacramentale; teologia trinitaria e antropologia teologica. In ogni ambito, il dialogo con Bonaventura si è rivelato fecondo e i diba iti a orno al suo pensiero hanno rispecchiato e rischiarato i nostri diba iti contemporanei. Speriamo che questo triduum bonaventuriano, fru o di due anni di preparazione, ci abbia aiutato a «diventare buoni ed essere salvi» e a «trovare la pace», fine ultimo di una teologia che, come dice il Do ore Serafico, «piega le ginocchia del suo cuore» davanti al Dio trino ed unico, sommamente amabile.
Saint Bonaventure’s theological modernity (by Amaury Begasse de Dhaem S.I., Faculty of Theology) – For the 8th centennial of Saint Bonaventure’s birth, the Pontifical Gregorian University organized an International and Interdisciplinary Symposium entitled “Deus summe cognoscibilis. The current theological relevance of Saint Bonaventure” on November 15-17, 2017. This Symposium was jointly organized by five academic and scientific institutions and funded by the Ra inger Foundation and the Gregorian University Foundation. The title and the subtitle of the Symposium, which could appear provocative, in a secular world where apparently there is no evidence of God, indicates that the aim is to find the ways Saint Bonaventure remains a stimulating interlocutor. The Symposium lasted three days; the first two took place at the Gregorian University, while the last day was held partly at the Seraphicum (Morning Session) and partly at the Antonianum (Afternoon Session). It opened with the reading of a message from the Pope Emeritus Benedict XVI, a scholar of Saint Bonaventure himself. One of the sessions, was particularly focused on the contribution of Joseph Ra inger, in occasion of the presentation of volume II of the Italian translation of his Opera omnia: Comprehension of the Revelation and Theology of History in Saint Bonaventure.
Tu e le relazioni del convegno sono disponibili integralmente sul canale Youtube www.youtube.com/unigregoriana, nella sezione “Eventi dell’Università”.
In queste pagine: Alcuni momenti della prima giornata del Convegno, svoltosi presso la Gregoriana. A fianco: Elisa Cuttini, Rossano Zas Friz De Col S.I., Alvaro Cacciotti ORM e Massimo Tedoldi OFM Foto P. PEGORARO
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Gerusalemme e Roma in cammino nella fraternità Intervista a P. Etienne Emmanuel Vetö, icn Direttore del Centro Cardinal Bea per gli Studi Giudaici di PAOLO PEGORARO
Ebrei e cristiani crescono nella mutua consapevolezza di un cammino comune. Il Centro Card. Bea promuove lo studio accademico e l’approfondimento delle relazioni giudaico-cristiane. Appare sempre più chiaro il contributo che gli Studi Giudaici possono offrire a tutti gli ambiti della Teologia
Visita del Santo Padre presso la Sinagoga di Roma, il 17 gennaio 2016. Il Centro Card. Bea mantiene stretti rapporti accademici e di amicizia con la Sinagoga. Foto L’OSSERVATORE
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l Centro Cardinal Bea della Gregoriana – che prende nome e ispirazione dalla lungimirante visione del gesuita Agostino Bea, principale archite o della Dichiarazione Nostra Aetate – si dedica alla promozione della comprensione dell’Ebraismo e di un suo sapere teologico a partire da una prospe iva sia ebraica sia cristiana. Ciò avviene a raverso a ività d’insegnamento, ricerca e scambi accademici tra cristiani ed ebrei, con lo scopo di approfondire relazioni di mutuo arricchimento. Ne parliamo con il suo Dire ore, P. Etienne Emmanuel Vetö, icn.
Abbiamo recentemente celebrato i 50 anni dalla dichiarazione Nostra Aetate del concilio Vaticano II. Quali sono stati i passi recenti più significativi nel dialogo ebraico-ca olico? «Per parte ca olica, vorrei partire dal discorso di Giovanni Paolo II con i rappresentanti della comunità ebraica a Mainz, nel 1980, quando affermò che l’antica Alleanza non è mai stata cancellata, espressione poi recepita nel n. 121 del Catechismo della Chiesa Ca olica. Nel 2015, poi, la Commissione per i rapporti religiosi con l’ebraismo ha pubblicato il documento «Perché i doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili» (Rm 11,29), nel quale si so olinea che la Chiesa non ha e non deve avere una missione istituzionale di evangelizzazione presso gli ebrei, per quanto ogni fedele possa e debba testimoniare la propria fede in Cristo. Da parte ebraica, c’è stato un documento parimenti importante sempre nel 2015, la Declaration of Orthodox Rabbis, nel quale si afferma che il cristianesimo non è un incidente, ma fa parte del disegno di Dio ed è Sua volontà. Vi si legge inoltre che ebrei e cristiani hanno bisogno gli uni degli altri per esercitare la propria rispe iva vocazione». Gli Studi giudaici sono sempre meno un se ore di “nicchia”. La connessione più evidente è con le discipline bibliche, ma non solo... «Naturalmente c’è un rapporto speciale con la Teologia biblica. Il Primo Testamento è stato affidato al popolo ebraico, dunque i commenti rabbinici non possono essere ignorati se si vuole comprendere questa Scri ura. Essi sono inoltre essenziali per capire l’ambiente in cui sono formati il Primo come il Secondo Testamento. Ma lo stesso vale per la Teologia patristica... stiamo comprendendo sempre più gli scambi e gli influssi reciproci tra i rabbini e i Padri della Chiesa,
in particolare ad Alessandria di Egi o. Possiamo dire che diventa davvero difficile capire i Padri senza conoscere i rabbini». Ci sono altri se ori in cui gli Studi giudaici si possono innestare in modo fecondo, secondo il metodo interdisciplinare propria della Gregoriana? «In realtà, gli Studi giudaici hanno un’incidenza su tu i i settori della teologia. Potrei continuare citando la Teologia morale. Ebrei e cristiani affrontano oggi numerose sfide comuni e possono farlo a partire da un’antropologia comune, basata sulla Bibbia. Insieme possiamo trovare i modi migliori per rispondere alle domande dei nostri contemporanei. Pensiamo pure a discipline dove il conta o appare meno evidente, come la Teologia dogmatica o l’Ecclesiologia. Se riconosciamo che il popolo ebraico è popolo di Dio e lo è ancora adesso, occorre ripensare il modo in cui intendiamo la Chiesa quale popolo di Dio». Il Centro offre un medesimo Diploma in Studi Giudaici e Relazioni Ebraico-Cristiane, ma con due differenti accenti... «Il primo è lo studio del Giudaismo in quanto tale, il che comprende uno studio storico come pure dei modi del pensiero: la liturgia, il rabbinismo, la filosofia, l’esegesi vera e propria. La seconda declinazione è lo studio delle Relazioni Ebraico-Cristiane, ossia la teologia su cui si fondano i nostri reciproci rapporti, in che modo cambia la nostra teologia, come proseguire nel cammino. Per ogni indirizzo è possibile scegliere il percorso di uno o due anno che conduce rispe ivamente al Diploma Annuale o al Diploma Biennale». C’è inoltre la possibilità di richiedere alcune borse di studio... «Il Centro Cardinal Bea me e a disposizione una borsa di studio di 9.000 euro l’anno. I requisiti sono avere meno di 30 anni, nonché una base in filosofia e teologia, ma non occorre un diploma canonico. Serve invece una le era di sostegno da parte di un’autorità ecclesiastica o rabbinica. Il bando 2019 è reperibile online sul sito del Centro (h ps://goo.gl/VsE6RQ). La candidatura va inviata entro il mese di aprile».
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Il Primo Testamento è stato affidato al popolo ebraico, dunque i commenti rabbinici non possono essere ignorati se si vuole comprendere questa Scrittura
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Gli Studi giudaici hanno un’incidenza su tutti i settori della teologia. Ebrei e cristiani affrontano oggi numerose sfide comuni e possono farlo a partire da un’antropologia comune, basata sulla Bibbia
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Jerusalem and Rome, a journey of brotherhood. An interview with Fr. Etienne Emmanuel Vetö, Director of the Cardinal Bea Centre for Judaic Studies (by Paolo Pegoraro) – The Cardinal Bea Centre of the Gregorian University – taking its name and inspiration from the far-seeing vision of the Jesuit Augustin Bea, the principal architect of the Declaration Nostra Aetate – is dedicated to the promotion of a theological knowledge and understanding of Judaism, from both the Jewish and Christian perspectives, as well as the teaching, research, and academic exchanges between Christians and Jews, in order to foster a mutually enriching relationship. “The fact is, Judaic studies have an impact on all branches of theology”, its Director, Fr. Etienne Emmanuel Vetö explains. The Centre enjoys a special relationship with the Hebrew University of Jerusalem, with which it exchanges teachers and students. It also provides annual scholarships of Euros 9,000. Since “Judaism shall not be studied without the Jews, and Jewish-Christian Relations shall not be studied if not together”, half of the Centre’s professors are Jewish. And there are Israeli students who come to explore Christianity in-depth as well. “We Christians know that we cannot understand Christianity without Judaism, but more and more, Jews also realise that the opposite is true as well,” Fr. Vetö continues. The Centre is in constant contact with the Jewish community in Rome, one of the oldest in the world. “Jewish-Christian Relations are not only a subject matter; it is a living community. And dialogue serves not only to understand one another, but also to create bonds: peace is built on friendship, and not solely on mutual theological knowledge, however necessary this may be.”
Numerous initiatives of the Centre can be viewed on the channel www.youtube.com/unigregoriana.
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Il Centro gode di un rapporto speciale con la Hebrew University di Gerusalemme. In cosa consiste? «Abbiamo molti partneriati in Europa, negli Stati Uniti e in Israele, ma ne abbiamo uno privilegiato con la Hebrew University di Gerusalemme, presso la quale è stato creato – contemporamente con la nascita del Centro Cardinal Bea – il Center for the Study of Christianity, nato con la volontà di avere un nostro “gemello”. Probabilmente, nel mondo ebraico, è una delle università dove gli studiosi del cristianesimo sono al più alto livello. Come si concretizza il parternariato? In primo luogo, a uiamo degli scambi di docenti. Inoltre, ogni anno due studenti della Gregoriana ricevono una borsa di studio per studiare alla Hebrew University, e viceversa per due studenti della Hebrew University». Quest’anno si è svolta la XVII edizione della Brenninkmeijer-Werhahn Lecture. Può spiegarci lo spirito di questa iniziativa? «Il rapporto con la Hebrew University sorse per iniziativa della famiglia Brenninkmeijer, che sostiene le a ività del Centro. Ogni anno organizziamo una conferenza a Roma e una a Gerusalemme in cui chiediamo a uno dei massimi specialisti – del giudaismo o del rapporto ebraico-cristiano – di poter condividere con noi il punto a uale della situazione. Queste conferenze non tra ano solo questioni teologiche, ma pure come affrontare le sfide comuni della società odierna, poiché la posta in gioco del Centro non è esclusivamente accademica, ma in favore della giustizia e della pace nel mondo. È un momento in cui si coglie il punto ultimo della ricerca. Le ultime sei conferenze sono reperibili sul canale www.youtube.com/ unigregoriana, all’interno della playlist del Centro». Un’altra cara eristica è che la metà dei docenti del Centro sono ebrei... «Si tra a di una precisa scelta: non si studia il Giudaismo senza gli ebrei e non si studiano le Relazioni Ebraico-Cristiane senza essere insieme per farlo. Non basta la competenza accademica, bisogna sempre considerare il rapporto e il dialogo concreto con l’altro».
Perché uno studente ebreo dovrebbe interessarsi allo studio del cristianesimo? «Ci sono alcuni studenti israeliani, certo, che si specializzano nello studio del Cristianesimo oppure vengono a Roma per specializzazioni in Archeologia. Ma perché uno studente ebreo dovrebbe voler studiare in una Università Pontificia? Sempre più ci rendiamo conto non solo che la religione ebraica è stata la culla di nascita del cristianesimo, ma pure che nel corso dei secoli l’ebraismo si è formato nel rapporto con il cristianesimo, e che ha ricevuto dal cristianesimo molto più di quanto si pensa. Per un ebreo studiare il cristianesimo significa studiare l’ambiente di nascita dell’ebraismo rabbinico e moderno. Sappiamo che non possiamo capire il cristianesimo senza il giudaismo, ma sempre più anche gli ebrei si rendono conto che è vero pure il contrario. Prima pensavamo che il nostro rapporto fosse “padri-figli”, poi più corre amente “fratelli maggiori-fratelli minori”. Oggi ci rendiamo conto sopra u o che siamo davvero “fratelli” di una stessa madre, la Rivelazione fa a ad Israele, dalla quale si sono sviluppati due rami che hanno vissuto conta i e influssi reciproci».
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Il Centro Cardinal Bea mette a disposizione una borsa di studio di 9.000 euro l’anno. I requisiti sono avere meno di 30 anni, nonché una base in filosofia e teologia
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Oltre alle iniziative accademiche, il Centro promuove altre attività? «Il nostro conta o con il mondo ebraico è la comunità ebraica di Roma, una delle più antiche al mondo, tanto che un delegato del Rabbino Capo di Roma fa parte del Consiglio del nostro Centro. Visitiamo spesso il Museo ebraico, la Sinagoga per l’apertura dello Shabbat o in occasione di altre festività, e così si creano delle relazioni. Le relazioni ebraico-cristiane non sono solo una questione di studio, ma una comunità viva. E il dialogo non è solo capirsi, ma creare dei legami: la pace si costruisce sull’amicizia, e non solo sulla mutua conoscenza teologica, per quanto necessaria».
P. Vetö, Direttore del Centro, con lo scrittore israeliano Abraham Yehoshua, invitato alla Gregoriana lo scorso 9 novembre 2017. Foto M. CORREA
Cosa significa per un Rabbino insegnare alla Gregoriana?
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urante gli anni spesi in lavoro comunitario, insegnamento e conferenze, dal Belgio al Perù, dalla Cina all’Italia, e più precisamente, come docente di Rabbinic Literature and Contemporary Jewish Thought al Centro Cardinal Bea per gli Studi Giudaici della Pontificia Università Gregoriana, mi è stato chiesto spesso il ruolo del dialogo interreligioso, e cosa significhi per me questa immersione nel cuore del mondo Cattolico Romano. Prima di tutto, basandomi sui miei anni di esperienza, credo che sia importante dire come il dialogo tra Cristiani ed Ebrei rimanga una sfida. Bisogna affrontare realtà storiche, e persino 50 anni dopo il Concilio Vaticano II e la Dichiarazione Nostra Aetate ancora c’è bisogno di superare differenze teologiche e pregiudizi. Oltre alla sfida, è essenziale comprendere che il dialogo – qualsiasi dialogo interreligioso significativo – richiede tempo e impegno quotidiano. Il dialogo, ho imparato, non è qualcosa che si fa occasionalmente. Ci si impratichisce quando si conoscono le persone e si condivide la loro cultura. È un impegno continuo che ha bisogno di creare un clima di amicizia e fiducia. Il dialogo, devo ammettere anche se sono un docente, non riguarda principalmente una conferenza né una dichiarazione. Il dialogo è un incontro faccia a faccia, e quando avviene veramente, scuote entrambi i mondi. Porta più domande che risposte, più ricerche che certezze. Nel corso degli anni ho anche imparato che il dialogo non può essere dato per scontato. Ogni
incontro richiede un coinvolgimento profondo dell’anima e bisogna essere pronti ad impegnarsi, a lasciarsi sorprendere, destabilizzare e demistificare. Qui alla Pontificia Università Gregoriana ho trovato un ambiente che mi consente di considerare che ho tanto da dare agli studenti cattolici che vogliono conoscere il Giudaismo, quanto da imparare dal pensiero, la fede e la conoscenza cristiani. Come Rabbino che insegna Giudaismo in un ambiente cattolico, devo riconoscere che più faccio esperienza del mondo della Gregoriana – e più il mio insegnamento mi rende in grado di scoprire la loro fede cristiana, tradizione e saggezza – più comprendo come così tanti insegnamenti teologici basilari della Chiesa abbiano profonde radici ebraiche. A volte, tali radici potrebbero aver perso la loro eco ebraica, sia per il giudaismo che per la cristianità. Il vero incontro, allora, non è solo dettato dalla curiosità. Riguarda piuttosto il coraggio di scoprire di nuovo qualcosa della propria tradizione che potrebbe essere andato perduto, trasformato o soppresso nel corsoSotto: della storia complicata, La Cappella del Pontificio fatta di odio e amore, che caratterizza le nostre identità religiose. Istituto Orientale, con il quale il Dipartimento condivide Rav DAVID MEYER parte del programma di studi. Centro Card. Bea per gli Studi Giudaici
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Dal 1551 promuo oviamo l’eccellenza e la leadership nel campo dell’insegnamento e della ricerca a £ ȱ ȱ ȱ ȱ ȱ ȱ ǯȱ ȱ ȱ ȱ ę ȱ ¥ȱ ȱ ȱ ȱ £ ȱ Ĵ ȱ ȱ ȱ ȱ ȱ ȱ ȱ ȱ ǰȱ ȱ ȱ ȱ ȱ ȱ ȱ ȱ ȱ ǯȱ ȱ ȱ ȱ ȱ ¥ȱ ȱ ȱ ǰȱ ȱ ȱ ¡Ȭ ȱ ȱ ¥ȱ ȱ ȱ ȱ £ ȱ ȱ ȱ ȱ ȱ ȱ ě ȱ ȱ £ ȱ ȱ ȱ ȱ ȱ ¥ǯ
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di studio
Rip pristino e restauro ȱ Ĵ ǰȱ £ ȱ ȱ Ĵ ££ ȱ
Archivio Storico
Oltre l’immagine: il progetto GATE Una piattaforma collaborativa per l’analisi dei testi di MARTÍN M. MORALES S.I. Direttore dell’Archivio Storico, Facoltà di Storia e Beni Culturali della Chiesa
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a missione dell’Archivio Storico (APUG) è conservare e valorizzare il patrimonio manoscri o del Collegio Romano (15511870) e i successivi lasciti dei professori gesuiti della Pontificia Università Gregoriana dal 1873 ai giorni nostri. Per raggiungere questi obie ivi l’Archivio ha messo in a o diverse pratiche, tra cui un costante controllo degli ambienti di conservazione, periodiche a ività di spolveratura e rilevamento dello stato in cui si trovano i materiali, catalogazione in Manus on line, e descrizioni integrate con l’OPAC della nostra Biblioteca. Sempre più spesso biblioteche e archivi promuovono campagne di digitalizzazione con il preteso obie ivo di portare il patrimonio bibliografico e archivistico a un numero di utenti del web
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La piattaforma GATE (Gregorian Archives Texts Editing), configurata in forma transdisciplinare, si propone come uno strumento di ricerca collaborativa del patrimonio conservato presso il nostro Archivio Storico
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Nell’Archivio, le campagne di digitalizzazione sono concepite come un primo passo per migliorare la fruizione dei documenti
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sempre più grande. Spesso però questi sforzi, che implicano grandi investimenti di risorse economiche e umane, non riescono a produrre conoscenza all’interno di una comunità di ricercatori, limitandosi a creare magnifiche gallerie d’immagini. Nel caso dell’APUG, invece, oltre a soddisfare eventuali richieste di riproduzione digitale per i ricercatori, le campagne di digitalizzazione sono concepite come un primo passo per migliorare la fruizione dei documenti. Affinché l’immagine digitale – che non potrà mai sostituire l’originale – produca conoscenza, essa viene accompagnata da metadati, trascrizioni e annotazioni. Non consumo di dati, ma ricerca collaborativa
In queste pagine: Alcune fasi del processo di digitalizzazione dei documenti, cui seguiranno la trascrizione e le annotazioni. Foto P. PEGORARO
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Nel 2017 l’APUG ha realizzato la pia aforma GATE (Gregorian Archives Texts Editing), basata sul software gratuito e open source MediaWiki e arricchita con estensioni ad hoc, quali ad esempio Semantic MediaWiki. Le modalità cooperative su cui si basa GATE rifle ono il presupposto che i “saperi”, intesi non solo come co-
noscenza ma come saper fare e saper vivere, si costituiscono in maniera collaborativa. Questo proge o non si configura in maniera interdisciplinare, quanto piu osto in forma transdisciplinare: integrando cioè diversi punti di vista nell’osservazione di complessità superiori alle stesse discipline. Normalmente la rete è presentata e utilizzata come uno spazio di consumo; non pensiamo solo ai consumatori cooptati dal marketing, ma anche alla fruizione di news o di dati (siano essi tra i da un catalogo di biblioteca o da un motore di ricerca come Google). Il World Wide Web, che è apparso nel dominio pubblico dal 30 aprile 1993, fu concepito da un gruppo di ricercatori del CERN nel 1989. Lo scopo della costituzione di una tale rete era avere uno spazio affinché informatici, fisici, biologi e altri scienziati potessero arricchire i propri saperi con la pratica della controversia. Con la crescente automazione generalizzata dei dati, questo obie ivo è divenuto utopico. Infa i, secondo la ratio dell’1%, gli autori di nuovi contenuti rappresentano una percentuale minima, mentre la maggior parte degli utenti del web guarda e prende, cioè consuma. GATE, al contrario, si propone come uno spazio di ricerca collaborativa che si concentra in modo particolare sul patrimonio conservato in APUG. Tra i suoi obie ivi c’è l’individuazione del cambiamento di alcuni conce i nel corso del secolo XVII. Dall’osservazione di tali cambiamenti si può inferire un processo evolutivo nel sistema sociale della modernità incipiente. A raverso una le ura storicizzata della società della prima modernità, GATE intende contribuire a una descrizione adeguata della società odierna. La comprensione della nostra società inizia dal rilevamento delle differenze con i tempi passati e del modo in cui essa si è sviluppata da stru ure precedenti. A partire da queste differenze si potranno comprendere le opportunità della nostra società, la sua stru ura, e i pericoli che la minacciano. Studi di caso: Athanasius Kircher e Roberto Bellarmino A partire da questa premessa teorica è possibile a ribuire un valore ai dati selezionati e osservati, per trarne informazioni e creare conoscenza. Per descrivere un sistema complesso come quello della società nella prima modernità sono stati scelti alcuni studi di caso. Questo metodo di lavoro considera determinanti non gli aspe i biografici dei personaggi storici, ma i documenti. Le fonti sono considerate in quanto forme discorsive contestualizzate e non come risultato di un’esperienza o di una percezione individuale. Pertanto, il “supporto” della fonte non si trova nell’individuo ma nel sistema sociale che lo ha prodo o. Ad esempio, considerando la produzione a stampa e manoscri a di Athanasius Kircher (14 volumi di corrispondenza APUG 555-568), sarà possibile tracciare l’evoluzione di alcuni conce i chiave quali admiratio, curiositas o novitas. Oltre al tra amento dei testi di Kircher e della sua cerchia è stata intrapresa una raccolta bibliografica che ad oggi conta oltre 650 titoli, lavoro che consentirà di analizzare le osservazioni condo e sull’opera di Kircher nel corso dei secoli. Tu o il proge o Kircher è generosamente sostenuto dalla Fondazione Sorgente Group. Un altro studio di caso presentato sulla pia aforma riguarda la produzione di San Roberto Bellarmino, patrono dell’Università
Beyond the image: the GATE project. A collaborative infrastructure for text analysis (by Martín Morales S.I., Director of the Historical Archives, Faculty of History and Cultural Heritage of the Church) – The mission of the Historical Archives (APUG) is to preserve and enhance the manuscript heritage of the Roman College, and the bequests of the Jesuit professors from 1873 until now. To achieve this goal many things were done, such as a constant control of the conservation areas, periodical dusting etc. Digitalisation campaigns were conceived as a first step towards a be er document fruition: in order to produce knowledge, a digital image has to be accompanied with metadata, transcriptions and annotations. In 2017 APUG developed the GATE (Gregorian Archives Texts Editing) platform based on the open source free software MediaWiki plus ad hoc extensions. The underlying idea of GATE is that knowledge is built through collaboration. It is a trans- disciplinary process. One of the objectives of GATE is to pinpoint the change occurred in some ideas throughout the XVII century. Through a historicized reading of society at the beginning of the modern era, GATE intends to contribute towards an adequate description of contemporary society.
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La maggior parte degli utenti del web guarda e prende, cioè consuma. GATE, al contrario, si propone come uno spazio di ricerca collaborativa
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Gregoriana. L’analisi della sua corrispondenza (2.674 le ere) consentirà, ad esempio, di rintracciare la semantica conce uale rappresentata in termini come “eresia” o “errore”, o di valutare l’impa o della stampa e i diversi aspe i del mondo del libro nella diffusione e ricezione del sapere. GATE, un’opportunità per la Gregoriana
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GATE si propone come uno spazio di ricerca collaborativa che si concentra in modo particolare sul patrimonio conservato nell’Archivio storico
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Grazie all’esperienza dell’alternanza scuola-lavoro, alla quale hanno partecipato oltre sessanta studenti provenienti da tre licei romani (Aristofane, Virgilio e Visconti) è stato possibile inserire le prime trascrizioni e realizzare le prime annotazioni dei testi. Questa pratica ha dimostrato anche la validità della pia aforma come strumento dida ico, grazie al quale si sono potute affrontare, nel caso specifico, diverse problematiche del latino del secolo XVII e aspe i paleografici o diplomatici della documentazione. In modo più generale, l’utilizzo di GATE ha permesso di rifle ere sull’impa o della tecnologia nei processi cognitivi. Per l’Università Gregoriana, GATE costituirebbe l’occasione e il mezzo per me ere l’Archivio storico a disposizione delle diverse unità accademiche, e di valutare se le sue fonti siano d’interesse per le loro ricerche, ovvero per la storia della dogmatica, della morale, per il diri o canonico o per la storia dell’esegesi biblica, per la storia della spiritualità o delle missioni. Negli ultimi anni alcuni do orandi della Facoltà di Storia e Beni Culturali della Chiesa hanno dato il loro prezioso contributo alla pia aforma. È doveroso ringraziare l’appoggio e la proficua collaborazione con cui l’Information Systems dell’Università ha sostenuto questa iniziativa sin dalla sua nascita. Coloro che desiderano collaborare con la pia aforma o avere più notizie possono scrivere a archivio@unigre.it e visitare il sito archiviopug.org/category/gate/
GATE: collaborazioni e proposte di ricerca
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a dimensione collaborativa che presuppone la piattaforma GATE (gate.unigre.it) trova le sue radici nella convinzione che i saperi si creino a partire della condivisione, in uno spazio di autonomia e libertà. La tecnologia potrebbe, oggi, prendere le mosse da questa dimensione collaborativa. Spesso, però, la rete, che sembrerebbe il mito di molte organizzazioni, vieta o, quanto meno, è concepita per controllare le disseminazioni, le possibili e infinite biforcazioni del pensiero, dove precisamente si genera la conoscenza. La censura ha saputo, lungo la storia, gettare tante reti. GATE, in qualche modo si riallaccia al concetto di skholè che indica ozio, svago, in quanto temporalità libera e non finalizzata alla produzione né all’utilità ma alla pratica dello studio per sé stesso. Questa piattaforma presuppone, inoltre, uno spazio accademico così come tracciato da Immanuel Kant nel Conflitto delle facoltà. Kant preve-
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deva, oltre alle Università, le accademie ove i dilettanti nei loro laboratori (accademie) si occupassero, per il semplice piacere di farlo, dell’ampliamento e diffusione del sapere, senza ubbidire a regole o norme pubbliche. Da questo consegue che l’utente di GATE non sia principalmente un consumatore che si aggira nella rete ma un amatore, un collaboratore. A questo collaboratore si dà l’opportunità non solo di attingere a dei contenuti ma di crearli, di completarli e di discuterli, superando la miseria simbolica di esprimersi con un like o con un emoticon di occasione. Chi desidera collaborare a uno dei progetti in corso oppure presentare una proposta di ricerca, afferendo al materiale documentario in APUG, può inviare un’email a gate@unigre.it
Istituti affiliati: la Gregoriana verso le frontiere Intervista a P. Joseph Carola S.I. Delegato per il Seminario di San Carlos y San Ambrosio (L’Avana) di PAOLO PEGORARO
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e affiliazioni e le aggregazioni di altri Istituti con la nostra Università concedono loro di elargire rispe ivamente il Bacellierato e la Licenza della Gregoriana. La richiesta di affiliazione viene fa a dall’Istituto, con l’approvazione del vescovo locale. La richiesta viene inviata al Re ore della Gregoriana e al Decano della sua Facoltà con la quale si desidera stabilire l’affiliazione, domanda che sarà so oposta alla Congregazione per l’Educazione Ca olica per l’approvazione. L’iter richiede, oltre alla produzione di una notevole documentazione sulla situazione dell’Istituto, la nomina di un Delegato da parte della Gregoriana, il quale conduce una prima visita di una se imana. Durante questo periodo, il Delegato partecipa liberamente a ogni a ività accademica dell’Istituto, presenziando alle lezioni, allo svolgimento degli esami, visitando la biblioteca e visionando quanto ritiene opportuno. Al suo ritorno, redige un resoconto complessivo sulla visita con particolare a enzione alla qualità del corpo docente e della biblioteca. A raverso le visite successive, annuali, approfondisce ulteriormente vari punti. Ne parliamo con P. Joseph Carola S.I., Delegato per il Seminario di San Carlos y San Ambrosio a L’Avana.
Le affiliazioni e le aggregazioni di altri Istituti con la Gregoriana vengono concesse dopo un lungo processo e costanti verifiche sulla qualità accademica offerta. La scelta della Gregoriana è di andare alle frontiere, per appoggiare la Chiesa dove ce n’è particolare bisogno
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COMUNITÀ UNIVERSITARIA
Quali devono essere i requisiti necessari per l’approvazione? E quali possono essere, di conseguenza, gli ostacoli che conducono al rifiuto? «Per prima cosa bisogna verificare che i professori abbiano i titoli di studio richiesti. Almeno se e devono avere un do orato nelle diverse discipline teologiche (dogmatica, biblica, ecc.), diversamente l’affiliazione non viene approvata. Un altro parametro a cui si presta particolare a enzione è la biblioteca, la quale deve avere risorse adeguate allo studio; diversamente, non si può procedere. Va da sé che bisogna poter contare sull’appoggio del proprio vescovo ordinario. E che, prima di procedere con la richiesta di aggregazione al Secondo ciclo, è necessario che sia stata approvata l’affiliazione al Primo ciclo».
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Si tratta di un impegno che prendiamo molto sul serio, e non manchiamo di effettuare le visite annuali presso i nostri Istituti affiliati
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una Facoltà cominci “ Qualoraad avere più affiliazioni di quante ne può effettivamente gestire, le diventa impossibile verificare il mantenimento degli standard accademici richiesti
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Come avviene il rinnovo dell’affiliazione? «L’affiliazione alla Facoltà di Teologia è concessa per un quinquennio, dopo i quali deve essere rinnovata. Il Teoloski Studij di Zagabria, ad esempio, è affiliato alla nostra Facoltà di Teologia da 33 anni, ma ogni cinque anni deve rinnovarla. La Facoltà che richiede l’affiliazione deve quindi inviarci ogni anno un resoconto completo dell’anno accademico in corso: i professori e le discipline che insegnano, i loro curricula e pubblicazioni scientifiche, il programma degli studi, la bibliografia di ogni corso, lo status della biblioteca, ecc. Quando, verso la fine del quarto anno, si giunge al momento del rinnovo dell’affiliazione, la Gregoriana invia alla Congregazione per l’Educazione Ca olica, tramite il Padre Generale, una corposa documentazione relativa a quest’arco di tempo. La Congregazione la valuta con grande premura e, se i resoconti soddisfano le condizioni richieste, nell’anno successivo – il quinto – si procede al rinnovo dell’affiliazione».
Istituti affiliati
C’è un limite al numero di affiliazioni che una Facoltà può concedere? «No, ma è chiaro che, qualora una Facoltà cominci ad avere più affiliazioni di quante ne può effettivamente gestire, le diventa impossibile verificare il mantenimento degli standard accademici richiesti. È un impegno che prendiamo molto sul serio, e non manchiamo di effettuare le visite annuali presso i nostri Istituti affiliati. Inoltre, ricordiamo che sulla pergamena che certifica il titolo di studio figura il nome dell’Università che ha concesso l’affiliazione! Pertanto bisogna prestare a enzione a non sminuire il valore del proprio grado accademico: gli Istituti che o engono l’affiliazione devono essere giustamente fieri di questo riconoscimento». Se le affiliazioni devono essere un numero ristre o, ciò significa che l’Università effe ua precise scelte nel concedere l’affiliazione, giocandosi il proprio nome. «Guardiamo alcune delle affiliazioni con la nostra Facoltà di Teologia: Zagabria, L’Avana e Berlino. Quando venne stabilita l’affiliazione a Zagabria, la ci à era ancora parte della Jugoslavia. Il Seminario di Berlino è nella zona della Germania dell’Est, provata da tanti regimi, dove la fede era quasi scomparsa. Abbiamo visto, in questi anni recenti, come le cose mutino rapidamente anche a L’Avana. Credo che, guardando a queste tre affiliazioni, si colga la scelta della Gregoriana di andare alle frontiere per appoggiare la Chiesa dove ce n’è particolare bisogno». Lei è il Delegato per l’affiliazione del Seminario di San Carlos y San Ambrosio a L’Avana. Può parlarci di questa realtà? «Questa affiliazione, voluta dal cardinale Jaime Lucas Ortega – arcivescovo emerito di San Cristóbal de la Habana – fu stabilita nel 2004, e l’allora decano P. John O’Donnel S.I. mi chiese di esserne il Delegato. A se embre 2006, dopo la mia terza probazione, ho fa o la mia prima visita. Inizialmente vi andavo ogni anno e mezzo, ora ogni anno, per una se imana, secondo la modalità che ho già spiegato. Ad oggi il seminario di L’Avana ha un anno propedeutico, che comprende Filosofia e Teologia, anche se solo la seconda è alla Gregoriana. Ma è l’unico teologato in tu a Cuba. I seminaristi sono 64, e quasi la metà di loro è studente di Teologia. I diocesani che vivono nel seminario sono 39, mentre 25 sono religiosi esterni. Per via dell’affiliazione dividono il triennio del nostro baccellierato in un quadriennio». Come si integra il programma di studi tra quello che richiedono gli standard dell’affiliazione e la necessaria inculturazione nel tessuto locale? «Si segue molto quello che studiano gli studenti della Gregoriana, ma naturalmente vi sono degli insegnamenti richiesti dal contesto specifico. Ad esempio nel curriculum di Filosofia, in preparazione alla Teologia, c’è un corso sul sincretismo religioso e sulle se e, poiché lì la Santeria è molto forte, e gli studenti devono conoscere questa realtà pastorale con la quale dovranno confrontarsi. Similmente per quanto riguarda la teologia pastorale: naturalmente c’è la legge universale della Chiesa, ma le realtà nazionali presentano prospe ive diverse, pertanto si dovrebbe applicare la teologia in maniera non necessariamente diversa, ma almeno adeguata».
Affiliated institutes: the Gregoriana moving towards the periphery. Interview with Fr. Joseph Carola S.I., Delegate for the San Carlos y San Ambrosio Seminary – Havana (by Paolo Pegoraro) – Affiliations (regarding the First cycle of studies) and aggregations (regarding the Second cycle) of other Institutes with our University allow them to confer the Gregoriana degrees. However, both affiliations and aggregations are granted only at end of a long process involving the Congregation for Catholic Education and the appointment of a Delegate in charge of annual visits to confirm the academic quality of the applicant Institutes. Affiliations and aggregations are granted only for a five-year period, and must be always renewed. The choice made by the Gregoriana is to go to the periphery, to support the Church where it is particularly needed. After having explained in details the whole approval process, Fr. Joseph Carola S.I. tells us about his experience as the Delegate for the San Carlos y San Ambrosio Seminary at Havana, the only theologate in the whole of Cuba.
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Il seminario di L’Avana è l’unico teologato in tutta Cuba. I seminaristi sono 64, e quasi la metà di loro è studente di Teologia
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In queste pagine: Due vedute del Seminario di San Carlos y San Ambrosio a L’Avana (Cuba). A fianco: il Delegato della Gregoriana, P. Joseph Carola, S.I.
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COMUNITÀ UNIVERSITARIA
Un momento cruciale per la missiologia di DAVID LOPEZ MORENO, OMI
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o frequentato i corsi per la Licenza in Missiologia all’Università Gregoriana 14 anni dopo aver concluso i miei studi in Filosofia e Teologia a Madrid. È stato un riprendere gli studi da una prospe iva diversa, quella data dall’esperienza apostolica di un religioso missionario, dalla maturità degli anni e dall’aver vissuto insieme a tante persone con le quali ho condiviso l’avventura della vocazione missionaria in diversi contesti sociali ed ecclesiali, sopra u o nel mio Paese, la Spagna, e in misura minore in Marocco, Sahara occidentale e Italia.
Cosa significa riprendere gli studi dopo 14 anni, ma con tanta esperienza nel campo dell’evangelizzazione? Un ex alunno racconta la Facoltà di Missiologia tra il sinodo per la Nuova Evangelizzazione (2012) e la pubblicazione dell’esortazione apostolica Evangelii Gaudium (2013)
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Il nuovo contesto mondiale e la nuova teologia missionaria nata dal post-colonialismo e dall’apertura al dialogo con il mondo del concilio Vaticano II presentano sfide e domande ancora senza risposta
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Come coniugare studio e impegni apostolici? È stata l’occasione per approfondire alcuni temi che mi interessavano personalmente o potevano essere utili al mio ministero, aprire nuove piste di riflessione, chiarire dubbi, confermare intuizioni e capire meglio i punti chiave e la situazione a uale della missiologia nella Chiesa. Ho potuto fare questo grazie ai corsi frequentati, alle tante le ure e al rapporto arricchente con colleghi e professori in un ambiente internazionale, aperto, di rigore accademico, come quello che il più delle volte ho incontrato nell’Università Gregoriana. Non è stato facile studiare, perché dovevo coniugare l’università con il mio impegno di formatore presso il nostro Scolasticato e, a partire dal secondo anno, anche quello come Segretario provinciale. Di fa o, uno dei motivi per i quali ho scelto la Gregoriana è stata la possibilità di avere una maggiore flessibilità per realizzare un piano di studi personalizzato, che rispondesse agli argomenti che mi interessavano come pure alle condizioni di orario che richiedevano i miei altri impegni. Volevo inoltre ricevere una formazione di qualità e allo stesso tempo aperta alla ricerca teologica e al dialogo con la cultura a uale. È stato inoltre interessante poter frequentare alcuni corsi di altre facoltà, che mi hanno dato una prospe iva più ampia e arricchente. Tra ricerca teologica e pratica missionaria Durante i miei studi ho potuto acquisire una visione generale della teologia della missione e delle correnti della missiologia, in particolare per quanto riguarda il rapporto della Chiesa con i non cristiani e i seguaci di altri religioni. È stato illuminante leggere diversi libri e rileggere accuratamente i documenti del magistero ecclesiale. Per il lavoro di tesi ho approfondito il significato dell’espres-
Alumni. Dalla Spagna
sione “Nuova evangelizzazione” e il suo rapporto con la visione missionaria del nostro fondatore, sant’Eugenio de Mazenod. Ho scoperto che la missiologia ca olica si trova in un momento cruciale, nel quale si dovrebbe decidere se continuare sviluppando la via aperta dal concilio Vaticano II o fermarsi ai punti certi raggiunti finora. Il nuovo contesto mondiale e la nuova teologia missionaria nata dal post-colonialismo e dall’apertura al dialogo con il mondo del concilio Vaticano II presentano sfide e domande ancora senza risposta. La ricerca teologica degli ultimi decenni, così come la pratica missionaria, ha avuto i suoi fru i così come le sue esagerazioni. Ricercare una teologia che sia fedele alla Scri ura e alla Tradizione, e allo stesso tempo aperta al linguaggio e alla cultura globalizzata a uale dell’umanità di oggi, è una sfida cui non è facile venire a capo. Di fa o queste tensioni presenti nella Chiesa sono vissute, in modo rido o, nell’ambito della stessa facoltà, che ha realizzato uno sforzo non facile negli anni per trovare una linea comune e una identità più chiara e salda, così come nuovi campi in cui investire le proprie energie, ad esempio l’evangelizzazione a raverso il linguaggio simbolico dell’arte. Alcune differenze di approccio tra i professori erano sicuramente fru o di questa ricerca di risposte ancora non definitive. Il sinodo sulla Nuova Evangelizzazione, la successione di papa Francesco a Benede o XVI, la pubblicazione dell’Evangelii Gaudium, sono stati eventi ecclesiali vissuti con intensità ed emozione tra gli studenti e i professori. Dopo aver concluso gli studi, in realtà, ho continuato a fare le stesse cose che facevo prima: essere formatore, segretario provinciale e lavorare con i laici che condividono il nostro carisma missionario in Italia. Ora, però, con un bagaglio accademico rinnovato, alcune amicizie nuove e conta i tra colleghi e professori. Il fa o di essere studente in una Università pontificia mi ha fa o comprendere meglio i nostri studenti e mi ha aiutato a indirizzarli meglio nei loro studi in vista di una buona formazione accademica, che risponda al meglio alla sfide che un missionario incontra oggi. Adesso non parlo dall’esterno, ma come uno che ha fa o, non da molto, questa esperienza che potremmo definire di “incarnazione”, facendomi io stesso studente come loro.
A crucial moment for Missiology (by David Lopez Moreno, OMI) – “I started my Licence in Missiology at the Gregoriana fourteen years after finishing my studies in Philosophy and Theology in Spain. I approached my studies from a different perspective, I was older and I had experienced missionary life, sharing this adventure with many people in different social and ecclesial contexts, in Spain, Morocco and Italy. My life as a student was not an easy one, I had to juggle the time spent at the University with my work as a Formator in our Scholasticate, and later, also as the Provincial Secretary. One of the reasons I chose the Gregoriana was the possibility to have a personalized and flexible curriculum. Another reason was the high standard of the teaching as well as the openness of theological research and the dialogue with contemporary culture. After I finished my studies, I carried on doing the things I did before, but with a new academic formation, some new friendships and contacts with friends and colleagues. Being a student in a Pontifical University made me be er understand our students, and helped me guide them towards a good academic choice that help them face the challenges of today missionary life.”
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Il Collegio Diocesano e Missionario “Redemptoris Mater” di CLAUDIANO STRAZZARI Rettore del Collegio “Redemptoris Mater”
Nato per la formazione di presbiteri per la nuova evangelizzazione con vocazioni provenienti dal Cammino Neocatecumenale, il Collegio Diocesano e Missionario “Redemptoris Mater” ha compiuto trent’anni (1988-2018)
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uest’anno il Collegio “Redemptoris Mater” festeggia i trent’anni dal decreto di erezione, emanato il 14 febbraio 1988. Il seminario è nato per ispirazione di Kiko Argüello e Carmen Hernández, iniziatori del Cammino Neocatecumenale. Già nel novembre 1985, alla chiusura del sinodo straordinario per il ventesimo anniversario del concilio Vaticano II, avevano presentato a papa Giovanni Paolo II un proge o per l’evangelizzazione del Nord Europa a raverso l’invio di famiglie in missione. Nell’agosto 1986, Kiko prospe ò a Giovanni Paolo II la possibilità di formare dei presbiteri per la nuova evangelizzazione con vocazioni provenienti dal Cammino Neocatecumenale, e a se embre dello stesso anno si avviò la formazione di un primo nucleo di 12 seminaristi presso il Collegio Capranica. L’anno successivo, ad agosto, Giovanni Paolo II approvò l’erezione di un Seminario Diocesano e Missionario a Roma, conferendo al suo vicario, il cardinale Ugo Pole i, l’incarico di a uare questo suo desiderio. Il 4 novembre 1987, giorno di San Carlo Borromeo, i primi 72 seminaristi entrarono nella casa, dando vita al Seminario “Redemptoris Mater”.
Collegi
Vita del seminario Il Collegio “Redemptoris Mater” è una comunità di seminaristi provenienti da tu o il mondo e la cui vocazione matura all’interno del Cammino Neocatecumenale. In esso vengono formati presbiteri che si incardinano nella diocesi di Roma e che sono disponibili, dopo un periodo trascorso in diocesi e in accordo con il Vescovo, per la missione in Europa e nel mondo. Gli elementi che cara erizzano la vita interna del Seminario “Redemptoris Mater” sono stabiliti dalla Regola di Vita e da Statuti propri. Il seminarista continua a partecipare alla vita della sua comunità Neocatecumenale nella Parrocchia, mantenendo il ritmo delle celebrazioni: la liturgia della Parola infrase imanale, l’Eucarestia domenicale celebrata il sabato sera dopo i primi vespri, le convivenze (giornate di ritiro) mensili e le diverse tappe del Cammino. L’iniziazione cristiana vissuta nel Cammino Neocatecumenale è il fondamento su cui si basa la formazione di ogni candidato. L’inserimento in una comunità concreta, formata da un presbitero, da coppie, da ragazzi e da anziani, aiuta quindi il seminarista ad acquisire le virtù cristiane, e lo fa crescere dal punto di vista umano e spirituale, in conta o con la realtà di tu i i giorni.
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Il Seminario “Redemptoris Mater” ha un carattere proprio per quanto riguarda la formazione dei futuri candidati al sacerdozio
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L’amore per la Parola di Dio viene favorito molto, specialmente attraverso la pratica della Lectio divina
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La Parola, la liturgia, lo studio Il Seminario “Redemptoris Mater” ha poi un cara ere proprio per quanto riguarda la formazione dei futuri candidati al sacerdozio. L’amore per la Parola di Dio viene favorito molto nell’educazione, specialmente a raverso la pratica della Lectio divina (o Scrutatio della Parola). Ogni seminarista è incoraggiato a leggere quotidianamente e meditare personalmente la Scri ura; una volta a se imana tu i i seminaristi si radunano nel «Santuario della Parola» per scrutare in forma comunitaria le le ure della domenica successiva. La formazione liturgica è ogge o di una particolare
Il Collegio Diocesano e Missionario “Redemptoris Mater” compie 30 anni. A fianco: Celebrazione eucaristica nella rinnovata cappella del Seminario.
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COMUNITÀ UNIVERSITARIA
dai primi anni, gli iniziatori “delSinCammino Neocatecumenale decisero di iscrivere gli studenti di Filosofia e di Teologia alla Pontificia Università Gregoriana
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L’educazione dei seminaristi rimane segnata dalla spiritualità di Sant’Ignazio, dall’amore per la ricerca della verità e dallo spirito umile e missionario
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a enzione: si vivono appieno i tempi dell’Anno liturgico, nel ritmo quotidiano della Liturgia delle Ore, specialmente con la preghiera delle Lodi a cui viene unito l’Ufficio delle Le ure e che si concludono con un tempo di preghiera silenziosa. La giornata ruota a orno alla celebrazione quotidiana dell’Eucarestia. Dopo il conseguimento del Baccellierato in Teologia, ogni seminarista
Nutrire l’amore al Signore anche con lo studio Ho 22 anni, sono nel seminario “Redemptoris Mater” da quattro anni e sono iscritto al II anno di Teologia per conseguire il Baccellierato. Sono entrato nel Cammino Neocatecumenale all’età di 11 anni, perché invitato e accompagnato da mia madre. Grazie all’inserimento in una comunità neocatecumenale ho sentito e maturato la vocazione al presbiterato. Ho cominciato il discernimento vocazionale in occasione di un pellegrinaggio ad Assisi e ho manifestato apertamente la mia disponibilità a seguire la chiamata del Signore dopo un incontro vocazionale a Napoli con Kiko Argüello, l’iniziatore del Cammino, il 20 maggio del 2012. Negli anni di studio in Gregoriana ho avuto modo di conoscere tematiche che mai avrei pensato di studiare: la Filosofia mi ha infatti aiutato ad essere sensibile alle domande dell’uomo, interrogativi a cui risponde pienamente solo l’annuncio di Gesù Cristo morto e risorto. L’approfondimento della Teo-
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logia, inoltre, mi ha portato a riconoscere che l’amore per il Signore ha bisogno di essere costantemente nutrito dalla lettura delle Scritture, dalla conoscenza dei Padri e dallo studio della storia e della vita della Chiesa. Inoltre, il carattere internazionale dell’Università costituisce per me un aiuto ad aprire i miei orizzonti e a confrontarmi con culture e realtà diverse dalla mia. Infine, da questo anno accademico svolgo il servizio di delegato, assieme a Giorgio Larosa, un seminarista del mio collegio iscritto al primo anno di Filosofia. Il rapporto con gli impiegati, il personale e i professori dell’Università si è così consolidato e sono grato per l’aiuto che la Pontificia Università Gregoriana ha sempre offerto al nostro seminario. ANDREA SILVESTRI
fa normalmente un’esperienza pastorale di missione all’estero di circa due anni; questo tempo è utile per fare esperienza di evangelizzazione e per conoscere altre realtà ecclesiali. Sin dai primi anni, gli iniziatori del Cammino Neocatecumenale, Kiko e Carmen, decisero di iscrivere gli studenti di Filosofia e di Teologia alla Pontificia Università Gregoriana, e da sempre il rapporto con questa prestigiosa istituzione è stato molto positivo. Il Collegio, infa i, dà molto rilievo alla disciplina, ai tempi di silenzio e sopra u o alla serietà dello studio. Per questo motivo, i candidati al presbiterato sono incoraggiati a continuare con gli studi della Licenza e possibilmente con il Do orato. L’educazione dei nostri seminaristi, dunque, rimane in qualche modo segnata dalla spiritualità di Sant’Ignazio, dall’amore per la ricerca della verità e dallo spirito umile e missionario che ha da sempre animato i gesuiti a vivere la propria missione «per la maggiore gloria di Dio» (ad maiorem Dei gloriam). Il Collegio “Redemptoris Mater” è dunque riconoscente per i molti doni ricevuti dall’Università e desidera esprimere la propria gratitudine nei confronti di tu a la comunità universitaria, le autorità accademiche, i professori e il personale.
Diocesan and Missionary College “Redemptoris Mater” (by Claudio Strazzari, Rector of the “Redemptoris Mater” College) – In 1985 the founders of the Neocatechumenal Way, Kiko Argüello and Carmen Hernández presented to Pope John Paul II a project for the evangelization of Northern Europe: sending whole families as missionaries. The following year Kiko suggested to the Pope to form the priests needed for the new evangelization with vocations born from the Neocatechumenal Way. This was the starting point for the creation of a diocesan and missionary seminary, and on February 14 1988, the “Redemptoris Mater” College was born via decree. The seminarians come from all over the world and their vocations blossom within the Neocatechumenal Way. After being in their Dioceses for a while, they are ready to be sent either in Europe or in the rest of the world as missionaries. The Rules of Life and own Statutes govern the internal life of the College. Every seminarian is part of a Neocatechumenal community in a Parish: the Christian Initiation lived in the Neocatechumanl Way is the educational foundation of every candidate. For the formation of the seminarians, a very important role is given to the Word of God, especially through the practice of the Lectio Divina. After the completion of the first cycle of study, every seminarian goes in mission abroad for about two years, to experience evangelization and different church realities. In the early days, Kiko and Carmen decided that Philosophy and Theology students had to a end courses at the Pontifical Gregorian University, and since then the relationship between the College and University has been u erly positive.
Una volta a settimana i seminaristi si ritrovano nel Santuario della Parola per la lectio divina.
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Latinum est, et legitur... Il laboratorio di neolatino di PAOLO MARPICATI Facoltà di Storia e Beni Culturali della Chiesa
Il Laboratorio di neolatino accoglie coloro che desiderano esercitarsi nella lettura, traduzione e commento di testi della cultura latina. Si tratta di un’attività extracurricolare che non prevede crediti o esami, ma solo l’entusiasmo e l’impegno dei partecipanti
Due esempi di testi letti nel Laboratorio: l’Epigrafe dell’Obelisco Lateranense e il manoscritto del De libero arbitrio di Presperus.
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ualche anno fa, quasi per divertimento o forse per sfida, presero il via alcuni “incontri di le ura” di testi latini per libera iniziativa di alcuni volenterosi studenti e studentesse della Pontificia Università Gregoriana, in particolare della Facoltà di Storia e Beni Culturali della Chiesa. Tale iniziativa, subito sostenuta dall’Ufficio Relazioni Studenti e generosamente patrocinata dai vertici universitari, volle immediatamente proporsi quale offerta extra-ordinaria e, per così dire, di servizio, rispe o alle discipline curricolari fondamentali, collocandosi volontariamente al di fuori degli orari consueti di lezione – e sacrificando quindi buona parte della pausa pranzo, tra ore ma utine e pomeridiane dei corsi regolari – al fine di permettere davvero a chiunque volesse, studenti di qualsiasi Facoltà o anche di altre università, di esercitarsi in maniera collegiale nella le ura, traduzione e commento di brevi testi, liberamente scelti tra quelli che si potevano ritenere più utili e pertinenti per il curriculum studiorum di ciascuno: passi scelti da opere ben note dei Padri della Chiesa, iscrizioni conservate a Roma, persino manoscri i di età, materia e provenienza le più varie (spesso per suggerimento di Colleghi, talvolta dei partecipanti stessi). Questi nostri incontri, col passar del tempo, sono diventati un piacevole appuntamento se imanale, so ra o al timore della va-
Laboratori
lutazione finale, durante il quale, insieme, ognuno secondo le proprie capacità iniziali, si possono leggere, tradurre e commentare autori e testi composti in una lingua antica eppure ancora così viva e importante, giacché – come ha ricordato a tu i noi Benede o XVI – «in hac praeterea lingua, ut universalis Ecclesiae natura pateat, typica forma sunt scripti liturgici libri Romani Ritus, praestantiora Magisterii pontificii Documenta, necnon sollemniora Romanorum Pontificum officialia Acta» (Li erae Apostolicae Motu proprio datae “Latina lingua”, 10 novembre 2012). Insomma un modesto, imperfe o tentativo di raccogliere l’invito recentemente rivolto da Sua Santità «a quanti hanno il compito dell’insegnamento, della trasmissione della saggezza dei Padri, racchiusa nei testi della cultura latina» (Messaggio del Santo Padre Francesco in occasione della XXII solenne Seduta pubblica delle Pontificie Accademie, 5 dicembre 2017).
Latinum est, et legitur... The Neo-Latin Workshop (by Paolo Marpicati, Faculty of History and Cultural Heritage of the Church) – A few years ago, a group of students of the Gregoriana – mainly of the Faculty of History and Cultural Heritage of the Church – started a reading group of Latin texts. The initiative immediately obtained the support of the University, and became an important extra-curricular activity open to everyone, even to students from other Universities. The goal of the neo-Latin workshop is to allow its participants to read, translate and comment short texts, chosen by the participants themselves that can be useful for their chosen curricula. The weekly meetings have become a fixed appointment where the participants can enjoy their study of the Latin texts without worrying about a final evaluation of their efforts. In short, it is a humble, imperfect attempt to answer to the invitation of Pope Francis to «those who have the duty of teaching, and passing on the wisdom of the Fathers which is enclosed in the Latin culture texts» (Message of the Holy Father Francis to the XXII Public Si ing of the Pontifical Academies, Decembers 5, 2017.
Il latino, un’immersione nella storia e nel quotidiano Per il terzo anno consecutivo sto frequentando il Laboratorio di neolatino. Quando mi sono iscritta all’università, seguendo il corso di latino, mi sono resa conto che mi mancava lo studio di questa lingua, interrotto al liceo. Il suono, il ritmo, la logica... è stato come tornare a casa. Quando ho saputo che c’era la possibilità di continuare e approfondire lo studio grazie al Laboratorio, ho deciso di partecipare. Studiare il latino è già di per sé, non solo apprendere una lingua, ma spaziare a tutto campo in una cultura estesa nello spazio e nel tempo. Non è solo una questione di grammatica, di regole sintattiche, di declinazioni e coniugazioni, ma un’immersione nella storia e nel quotidiano, come pure nella letteratura, nella poesia, nella filosofia e molto altro. In più il Laboratorio si presta ulteriormente all’interdisciplinarità con la scelta di testi di materie che si esprimono e si sono espresse precipuamente in lingua latina, come l’epigrafia o la paleografia dei codici. Il Laboratorio è
indirizzato principalmente agli studenti della Facoltà di Storia e Beni Culturali della Chiesa, ma è aperto a tutti. Agli stessi studenti viene chiesto di scegliere la disciplina e di proporre i testi. Nella scelta di questi ultimi vengono coinvolti i docenti titolari della cattedra della materia prescelta. Quest’anno, come due anni fa, la scelta si è orientata per l’approfondimento di testi epigrafici. Lo scorso anno, invece, era toccato alla codicologia, con l’approccio “diretto” con l’aspetto paleografico e illustrativo. Due anni fa l’ultima lezione si è svolta “sul campo” con una passeggiata a tappe, con fermate presso le iscrizioni dislocate lungo il cammino. Ma l’immersione nel quotidiano avviene, anche e soprattutto, con il collegamento con la lingua madre degli studenti partecipanti e non esclusivamente con le lingue neolatine. ELENA SIDONI
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Foto PAOLO PEGORARO
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In ricordo René Latourelle, S.I. Montréal (Québec, Canada), 28 ottobre 1918 Richelieu (Québec, Canada), 16 novembre 2017
P. Latourelle entrò nella Compagnia di Gesù nel 1938 e fu ordinato sacerdote il 15 agosto 1950. Dopo aver compiuto gli studi umanistici, filosofici e teologici al Collegium Maximum NN. Immaculatae Conceptionis a Montréal, conseguì nel 1950 il Dottorato civile in Storia alla Université de Montréal, e nel 1951 la Licenza in Teologia nella stessa Università. Nel 1954 si iscrisse al Ciclo di Dottorato in Teologia presso la Gregoriana, conseguì il titolo nel 1957 e iniziò la sua esperienza come Professore di Teologia Fondamentale. 50 |
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Iniziò ad insegnare presso la Facoltà di Teologia della nostra Università nell’Anno Accademico 19591960. Ne fu Decano per ben tre volte: 1961-1964; 1970-1976; 19821985. In quegli anni la Facoltà di Teologia fu protagonista di una importante riforma, mettendo la Sacra Scrittura al centro dei programmi, riorganizzando i tre cicli di studio e ammettendo, per la prima volta, i laici e le donne. Partecipò inoltre ai lavori del Concilio Vaticano II contribuendo alla stesura dei testi sulla Rivelazione. Nel 1983 è stato consultore del Direttore del Centro Interdisciplinare per la Comunicazione Sociale e, dal 1973 al 1989, consultore della Congregazione per l’Educazione Cattolica. Nel 1991 fu insignito dell’Ordre du Canada e fu grand’ufficiale dell’Ordre national du Québec. P. Latourelle è stato autore di numerose pubblicazioni di Teologia Fondamentale, fondatore della rivista
«Secca l’erba, il fiore appassisce quando il soffio del Signore spira su di essi. Secca l’erba, appassisce il fiore, ma la Parola del nostro Dio dura per sempre» (Isaia 40,7-8)
Jésuites canadiens, di cui è stato anche Direttore, e Direttore della rivista Sciences Ecclésiastiques. È deceduto nella Comunità Jean-deBrébeuf, all’età di 99 anni, dopo 79 anni di vita religiosa.
Jos E. Vercruysse, S.I. Schaarbeek (Brussel, Belgio), 26 febbraio 1931 Lovanio (Belgio), 29 novembre 2017
P. Vercruysse entrò nella Compagnia di Gesù il 7 settembre 1949,
In ricordo
e fu ordinato sacerdote il 10 agosto 1961. Dopo aver conseguito la Licenza in Filosofia al Filosofisch en Theologisch College S.J. di Lovanio (Belgio), e la Licenza in Teologia presso l’omonimo college di Heverlee (Belgio), venne a studiare teologia alla Pontificia Università Gregoriana, dove, nel 1968, conseguì il Dottorato. Già nel 1965 iniziò ad insegnare Teologia dogmatica, Ecumenismo e Teologia protestante all’Università Cattolica di Lovanio (Belgio); fu quindi chiamato ad assumere l’insegnamento a Roma, alla Pontificia Università Gregoriana, dove divenne Professore Ordinario nel 1985. Nella nostra Università è stato anche membro del Consiglio della Biblioteca, membro del Comitato Editoriale della rivista Gregorianum e Delegato della Facoltà di Teologia per il Pontificio Istituto “Regina Mundi”. Tra i vari incarichi da lui assunti ricordiamo: Segretario della Commissione Dottrinale della Commissione Ecumenica Nazionale interna alla Conferenza Episcopale in Belgio, Presidente della “Societas Oecumenica” (European Society for Ecumenical Research), membro della “Theologische Arbeitskreis für Reformationsgeschichtliche Forschung” (Berlino, Germania) e Consultore del Pontificio Consiglio per l’Unità dei Cristiani. Nella sua vastissima produzione letteraria ha concentrato la sua ricerca soprattutto su Lutero e il Luteranesimo, la Teologia protestante, l’Ecumenismo e il Dialogo ecumenico. Nel 2000, P. Vercruysse è tornato in Belgio e ha continuato a tenere lezioni a Lovanio e Venezia. Nel 2012 si era trasferito a Heverlee.
Jacek Oniszczuk, S.I.
ordinato sacerdote il 29 giugno 1999. Dopo aver conseguito il Baccalaureato in Filosofia all’Accademia di Filosofia e Pedagogia dei Gesuiti a Cracovia, in Polonia, nel 1993, si trasferì a Varsavia dove lavorò, per due anni, nella redazione del periodico gesuita Przegl d Powszechny. Venne quindi a studiare a Roma, alla Pontificia Università Gregoriana, dove conseguì il Baccellierato, e poi la Licenza in Teologia Biblica. Dopo un anno di lavoro in parrocchia in Polonia, tornò a Roma nel 2002 per conseguire il Dottorato in Teologia Biblica. Iniziò ad insegnare presso la Facoltà di Teologia nel 2004, in cui divenne Professore Straordinario nel 2013. Lo scorso settembre iniziò il suo incarico di Direttore del Dipartimento di Teologia Biblica. È stato uno dei soci fondatori della «Società internazionale per lo studio della Retorica Biblica e Semitica» (RBS), un’associazione senza fini di lucro che si dedica esclusivamente allo studio delle opere letterarie semitiche, soprattutto nel campo biblico, tanto del Nuovo quanto dell’Antico Testamento; ma anche nel campo degli altri testi semitici, specie dell’Islam, come anche alla promozione e al sostegno di progetti di ricerca e analisi di testi semitici. Le pubblicazioni di P. Oniszczuk hanno riguardato soprattutto l’analisi retorica degli scritti giovannei. Diresse la collana Rhétorique sémitique presso l’editrice francese Gabalda. Con P. Roland Meynet aveva curato la pubblicazione degli Atti dei Convegni della RBS, gli Esercizi di analisi retorica biblica (2013) e diverse edizioni delle Norme tipografiche per la composizione dei testi con il computer.
Jesús López Gay, S.I.
Lubartow (Polonia), 6 luglio 1966 Pizzo Cefalone (Gran Sasso, Italia), 22 dicembre 2017
Almería (Spagna), 24 marzo 1929 Malaga (Spagna), 27 dicembre 2017
P. Oniszczuk entrò nella Compagnia di Gesù il 25 agosto 1988 e fu
P. López Gay entrò nella Compagnia di Gesù l’11 settembre 1945 e
fu ordinato sacerdote il 18 marzo 1960. Dopo aver conseguito la Licenza in Filosofia in Spagna nel 1953, proseguì i suoi studi in Giappone, dove, nel 1961, ottenne la Licenza in Teologia presso la Sophia University di Tokyo. Da lì, si recò a Roma, dove studiò Missiologia alla Pontificia Università Gregoriana, conseguendovi la Licenza e il Dottorato. Nel 1965 fu chiamato ad assumere l’insegnamento alla Gregoriana, dove divenne Professore Ordinario nel 1969. Lo stesso anno fu nominato Decano della Facoltà di Missiologia per un triennio, incarico poi confermato l’8 giugno 1972 per un ulteriore triennio. Il 23 aprile 1987 fu nominato nuovamente Decano della Facoltà di Missiologia per un triennio, venendo confermato per un ulteriore triennio il 29 maggio 1990. P. López Gay è stato autore di oltre 200 pubblicazioni e articoli. Nella sua vastissima produzione letteraria ha concentrato la sua ricerca soprattutto sulle missioni, la storia delle missioni, la teologia delle missioni, l’evangelizzazione, e il dialogo interreligioso.
Joseph Marie Joblin, S.I. Orléans (Loiret, Francia), 28 dicembre 1920 Parigi (Francia), 1° febbraio 2018
P. Joblin entrò nella Compagnia di Gesù il 1° ottobre 1942 e fu ordinato sacerdote il 30 luglio 1952. Dopo aver compiuto gli studi filosofici nello Scolasticato di Mongré (Francia), conseguì la Licenza in Diritto all’Università di Parigi “La Sorbona” nel 1946, e il Dottorato in Scienze Economiche nella stessa Università nel 1950. Nel 1954, all’Università Cattolica di Lione, conseguì la Licenza in Teologia. Dal 1956 al 1981 fu attivo a Ginevra quale funzionario del Bureau International du Travail (BIT), consigliere 53/2018
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speciale del Direttore sulle questioni socio-religiose. Nel 1981 entrò a far parte della comunità della Gregoriana, dove tutti hanno sempre apprezzato il suo senso dell’umorismo, la sua gentilezza e cortesia, la sua dedizione all’Università e alla sua missione. I suoi corsi, nella Facoltà di Scienze Sociali, abbracciavano argomenti quali il processo storico dell’elaborazione dei diritti umani, la formazione della dottrina sociale della Chiesa sulla pace, e il fondamento e la pratica della libertà religiosa. Per meriti accademici, e per il suo prezioso e profondo contributo a diverse organizzazioni internazionali, nel 2005 è stato nominato Professore Emerito della Facoltà di Scienze Sociali. Autore di numerose pubblicazioni e articoli, il 9 dicembre 2013 l’Università gli aveva reso omaggio in occasione della pubblicazione dell’opera Maîtriser le devenir: réponse des chrétiens aux transformations du monde, una raccolta di una trentina di articoli pubblicati dal 1968 al 2012. Nello scorso mese di ottobre aveva celebrato i 75 anni di vita religiosa e i 65 anni di ordinazione nella comunità gesuita Pedro Arrupe a Vanves, in Francia. In seguito ad una caduta e alla frattura del femore, era stato ricoverato nel reparto di ortopedia all’Hôpital Saint-Joseph a Parigi; si è spento poche ore dopo l’intervento chirurgico, in seguito a choc operatorio.
Simon Decloux, S.I.
l’ordinazione sacerdotale, avvenuta il 6 agosto 1958, si trasferì a Roma, per studiare Filosofia alla Gregoriana, conseguendo il Dottorato nel 1967. Nello stesso anno ottenne il Master in Filosofia all’Università di Bruxelles. La sua attività di docenza iniziò presso la Facoltà di Eegenhoven (1962-1967), proseguendo alla Facoltà di Lettere di Namur dal 1967 al 1975. Dopo un quinquennio come Provinciale del Belgio Meridionale (1970-1975), venne chiamato a Roma come delegato del Padre Generale per le Case Internazionali Romane, e nel 1983 venne nominato Assistente del Padre Generale. Inizierà ad insegnare alla Gregoriana come Professore Invitato presso la Facoltà di Filosofia nel 1976, mandato che conserverà fino al 1986. Il 25 febbraio 1980, in seguito alla nomina dell’allora Rettore P. Carlo Maria Martini ad Arcivescovo di Milano, il Santo Padre nominò P. Decloux Rettore ad interim, fino alla nomina del P. Urbano Navarrete alla guida dell’Università. Nel 1995 lasciò Roma per la Repubblica Democratica del Congo, dove ricoprì l’incarico di Rettore del Collegio e della Facoltà di Filosofia di Kimwenza e, nel 2001, quello di Superiore e Direttore del Centro Spirituale. Al suo rientro in Belgio, ad 80 anni, collaborò alla Nouvelle Revue Théologique e orientò gli Esercizi Spirituali fino al 2016, quando lasciò ogni incarico. È stato autore di numerosi articoli e saggi incentrati sulla teologia e l’antropologia, sull’ateismo e sulla filosofia politica.
Petit-Rechain (Liegi, Belgio), 30 novembre 1930 Bruxelles (Belgio), 9 aprile 2018
Marc Leclerc
P. Decloux entrò nella Compagnia di Gesù il 14 settembre 1948, al termine dei suoi studi presso il Collegio San Francesco Saverio di Verviers. Dal 1952 al 1959 studiò Filosofia e Teologia a Eegenhoven-Louvain, conseguendo la Licenza. Dopo
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Etterbeek (Bruxelles, Belgio), 18 febbraio 1950 Parigi, 15 aprile 2018
P. Leclerc entrò nella Compagnia di Gesù il 2 ottobre 1977, dopo aver conseguito il Dottorato in Scienze
(Biologia molecolare) presso l’Université Libre de Bruxelles. L’anno seguente iniziò gli studi presso le Facultés universitaires Notre-Dame de la Paix a Namur, in Belgio, dove nel 1980 conseguì il Baccellierato in Filosofia. Seguono la Licenza in Filosofia (1983) presso l’Université Catholique de Louvain, il Baccellierato in Teologia (1987) presso l’Institut d’Etudes Théologiques di Bruxelles e il Dottorato in Filosofia (1990) presso l’Université Catholique de Louvain. Fu Professore Incaricato di Cosmologia, Epistemologia ed Etica filosofica all’Institut d’Etudes Théologiques di Bruxelles dal 1985 al 1994, e dal 1988 al 1991 Docente Supplente in Scienze Religiose e Antropologia filosofica presso le Facultés universitaires Notre-Dame de la Paix, a Namur. In seguito divenne Professore Invitato all’Université Catholique de Louvain fino al 1994, data in cui iniziò ad insegnare alla Gregoriana, presso la Facoltà di Filosofia, come Professore Invitato. L’anno seguente ricevette l’incarico di Professore Aggiunto, diventando Straordinario nel 1999. Nominato Professore Ordinario della stessa Facoltà nel 2003, P. Leclerc ricoprì anche alcuni incarichi istituzionali, come Delegato della Facoltà per l’Institut Supérieur de philosophie Saint Pierre Canisius (Kimwenza, R.D. Congo) e Titolare della Sasakawa Memorial Chair, Istituita dalla Nippon Foundation presso la Gregoriana. Ha lasciato l’insegnamento alla Gregoriana nel 2011 e da allora era al servizio dell’Associazione ATD Quart Monde in Francia. Nel 2016 ricevette la dispensa dell’esercizio del ministero sacerdotale e del celibato.
Eventi 2017-2018
Primo Semestre
Annual Lonergan Lecture – 10 novembre 2017
How the Trinitarian God Acts in Creation: Augustine, Aquinas and Lonergan Conferenza Internazionale - Dal 1° al 4 novembre 2017
Migrants and Refugees in a Globalized World: Responsibility and Responses of Universities in collaborazione con International Federation of Catholic Universities, Being the Blessing Foundation, Center for Interreligious Understanding Hanno partecipato: Michael Czerny S.I.; Fabio Baggio c.s.; Anthony Cernera; Paulina Guzik; Peter Balleis S.I.; Melanie Rosenbaum; Giuseppe Tognon; Ashish Gadnis; Michael Smith S.I.; François Mabille; Sophie Krossa; Anna Cristina D’Addio; Laura Palazzani; Roberto González; Maurizio Bacigalupi; Annie Tohmé-Tabet; Mariacristina Molfetta; Willi Weisflog; Georgette Bennett; Anthony Cernera; Milena Santerini; Jasintha Quadras f.m.m.; Hilda Chelala; Innocent Nyirindekwe; Rafael Luciani; René Micallef S.I.; Loïc Roche.
Hanno partecipato: Neil Ormerod; Dariusz Kowalczyk S.I.; Bryan Lobo S.I.; Jayvee Zuniga; Gerard Whelan S.I.
Giornata di studio – 11 novembre 2017
Amoris Laetitia: rilettura teologica e questioni critiche (II Giornata) Dipartimento di Teologia Morale, in collaborazione con la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale Hanno partecipato: Dariusz Kowalczyk S.I.; Miguel Yáñez S.I.; Maurizio Chiodi; René Micalléf S.I.; Paolo Benanti T.O.R.; Giuseppe Bonfrate; Andrea Bozzolo.
Congresso Internazionale – Dal 15 al 17 novembre 2017
Deus summe cognoscibilis. L’attualità teologica di San Bonaventura in collaborazione con Pontificia Università Antonianum, Pontificia Facoltà Teologica “San Bonaventura” – Seraphicum, Cattedra Marco Arosio di Alti Studi Medievali presso il Pontificio Ateneo Regina Apostolorum, Centro di Studi Bonaventuriani di Bagnoregio Hanno partecipato: N. da Silva Gonçalves S.I.; M. Malaguti; E. Falque; E. Gabellieri; C. M. Cullen S.I.; A. Cacciotti OFM; R. Zas Friz De Col S.I.; F. M. Tedoldi OFM; E. Cuttini; B. St. Matuła OFM; A. Di Maio; C. Aparicio; D. A. N. Nguyen OFMConv.; P. Azzaro; M. Schlosser; L. Mauro; J. Corkery S.I.; M. Olszewski; L. Solignac; P. Barrajón L.C.; I. M. León-Sanz; M. Moschini; M. Lázaro Pulido; R. Pascual L.C.; J. A. Merino OFM; E. Galli OFMConv.; P. Maranesi OFMCap; A. Begasse de Dhaem S.I.; T. J. Johnson; U. Feraci; C. V. Pospíšil; V. Battaglia OFM; Th. J. Herbst OFM; A. M. Putti; W. Henn OFMCap; D. Vitali; P. Martinelli OFMCap; M. K. Zamora FSCC; J. A. Wayne Hellmann OFMConv; G. Bonfrate; C. Salto Solá OFM; D. Kowalczyk S.I.; R. Wozniak; S. Bonanni; A. Ghisalberti; J. B. Freyer OFM; M. Melone SFA; K. Obenauer; C. Pandolfi.
Simposio – 12 ottobre 2017
75° Anniversario delle relazioni diplomatiche tra il Giappone e la Santa Sede in collaborazione con Ambasciata del Giappone presso la Santa Sede Hanno partecipato: Nuno da Silva Gonçalves S.I.; Yoshio Nakamura; Mons. Paul Richard Gallagher; Yuji Sugawara S.I.; Shinzo Kawamura S.I.; Delio Mendonça S.I.; Adelino Ascenso.
Giornata di studio della Cattedra Ignacio Gordon – 9 novembre 2017
La Chiesa tra l’impegno per la trasparenza e la tutela del segreto in collaborazione con l’Istituto di Psicologia Hanno partecipato: Nuno da Silva Gonçalves S.I.; Card. Giuseppe Versaldi; Paolo Benanti TOR; Stefano Guarinelli; Carlo Colapietro; Ulrich Rhode S.I.; Mons. Alberto Perlasca; Damián G. Astigueta S.I.; Davide Cito; Mons. Gian Paolo Montini.
Seminario – Dal 25 al 29 settembre 2017
Seminario di apprendimento dell’Analisi retorica biblica Dipartimento di Teologia Biblica, in collaborazione con la Società internazionale per lo Studio della Retorica Biblica e Semitica (RBS)
Convegno – 29 settembre 2017
Il corpo e le sue trasformazioni in collaborazione con il Centro Studi Filosofici di Gallarate Hanno partecipato: Michele Di Francesco; Luigi Alici; Louis Caruana S.I.
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EVENTI
Convegno Internazionale – Dal 23 al 24 ottobre 2017
Francisco Suárez e le fondamenta dell’identità politica Hanno partecipato: Nuno da Silva Gonçalves S.I.; Thomas Pink; Stefano Biancu; Jean François Courtine; Adrien Lentiampa Shenge S.I.; João J. Vila-Chã S.I.; Jakub Gorczyca S.I.; Costantino Esposito; Rosanna Finamore; Erik Åkerlund; Daniel Heider; Franco Todescan; Giovanni Cucci.
Convegno – 5 dicembre 2017
Concezioni filosofiche di Dio oggi
Conferenza – 20 novembre 2017
Una minoranza che evangelizza. Il dinamismo missionario della Chiesa nel magistero di Papa Francesco Relatore: Card. Luis Antonio Tagle
Hanno partecipato: Ľuboš Rojka S.I.; Rachel Blass; Roberto Di Ceglie; Terrance Walsh S.I.; Andrea Aguti.
Ciclo Annuale di conferenze – Dal 19 ottobre 2017 all’11 gennaio 2018 (Primo semestre)
Il cammino della famiglia a cinquant’anni da Humanae Vitae Presentazione – 9 novembre 2017
in collaborazione con il Dipartimento di Teologia Morale
I cicli affrescati paleocristiani di San Pietro in Vaticano e San Paolo fuori le mura. Proposte di lettura
Hanno partecipato: Jacquineau Azétsop, S.I.; Emilia Palladino; Miguel Yáñez, S.I.; Giuseppe Bonfrate; Stella Morra; Mariagrazia Contini; Maurizio Chiodi; Paolo Benanti, Tor; Carlo Cirotto.
Hanno partecipato: Jean-Pierre Caillet; Serena Romano. Moderatore: Lydia Salviucci Insolera
Incontro di studio – 16 novembre 2017
Lorenzo Milani (1923-1967). Invito alla lettura Hanno partecipato: Marek Inglot S.I.; Jacopo Scaramuzzi; Rocco D’Ambrosio; Nadia Neri e i curatori, S. Tanzarella, A. Carfora, V. Oldano, F. Ruozzi.
Conferenza – 3 novembre 2017
Leadership and Authority in the Church. The Digital Shift Hanno partecipato: Peter Lah S.I.; Miriam Diez Bosch; Johannes Ehrat S.I.; Nataša Govekar; Rafael Luciani; Pedro Azpitarte S.I.; Alba Sabaté Gauxachs; Juan Manuel Aparicio S.I.; Valeria Fabretti; Josep Maria Carbonell.
Convegno Internazionale – Dal 24 al 25 novembre 2017 Pomeriggio di studi – 27 novembre 2017
La musica nel cammino di riconciliazione tra cattolici e protestanti Hanno partecipato: Walter Meinrad; Giorgio Monari: Barbara Aniello; Yvonne Dohna Schlobitten; Giulio Osto. Momento musicale conclusivo del Coro degli studenti della Pontificia Università Gregoriana. Presiede: Paul Gilbert S.I.
Conferenza Internazionale – 29 novembre 2017
Sviluppo umano integrale: sfide alla sostenibilità e alla democrazia in collaborazione con il Seminario Permanente di Studi “Giuseppe Vedovato” sull’Etica nelle Relazioni Internazionali Hanno partecipato: Nuno da Silva Gonçalves S.I.; Jacquineau Azétsop S.I; Card. Peter Turkson; Simona Beretta; Fausto Gianfreda S.I; Stefano Zamagni; Filomeno Jacob S.I.; Silvana Sciarra; Monica Romano; Jeffrey Sachs; Ludovic Lado S.I.; Anthony Dias S.I.; Albert Alejo S.I.; David Fernandez S.I.; Frederick Charles Dubee; Fernando de la Iglesia Viguiristi S.I.
Globalizzazione, Giustizia ed Economia. Il contributo dei Gesuiti in collaborazione con l’Istituto Acton Hanno partecipato: Diego Alonso-Lasheras S.I.; Alejandro Chafuen; Wim Decock; Samuel Gregg.
Conferenza – 23 febbraio 2018
Rutilio Grande. Una vita dedicata al cambiamento Convegno – 30 novembre 2017
Ricomporre l’identità. Terremoto, Città e Beni Culturali della Chiesa
Hanno partecipato: Anton Witwer S.I.; On. Jaime Alfredo Miranda; German Ramón Rosa Borjas S.I.; Pascual Cebollada Sivestre S.I.; Manuel R. López.
Hanno partecipato: Nuno da Silva Gonçalves S.I.; Marek Inglot S.I.; Carla Di Francesco; Daniele Di Loreto; Ottavio Bucarelli; Mons. Renato Boccardo; Tomaso Montanari; Ruggero Martines; Antonia Pasqua Recchia; Carlo Birrozzi; Maria Teresa Gigliozzi; Valerio Pennasso; Paolo Iannelli; Elvira Cajano; Alessandro Ippoliti; Sante Guido; Giovanni Carbonara; Caterina Bon Valsassina.
Presentazione – 11 dicembre 2017
I domenicani Hanno partecipato: Roberto Regoli; Gianni Festa OP; Antonello Carvigiani. Moderatore: Martin Morales S.I.
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Convegno – 19 e 26 ottobre 2017
Il dono della vocazione. La Gregoriana commenta la nuova Ratio Fundamentalis Institutionis Sacerdotalis
Hanno partecipato: Nuno da Silva Gonçalves S.I.; Mons. Jorge Carlos Patrón Wong; Mons. Ermenegildo Manicardi; Marko Rupnik S.I.; Mark Rotsaert S.I.; Gianfranco Ghirlanda S.I.; Stanisław Morgalla S.I.; Gaetano Piccolo S.I.
Convegno Internazionale – 17 ottobre 2017
Illuminazione e via tantrica. Cristiani e Induisti in dialogo in collaborazione con l’Ufficio Nazionale per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) e l’Unione induista Italiana Sanatana Dharma Samgha
Convegno Internazionale – 18 ottobre 2017
Lectures on Philo. Filone d’Alessandria: un modello permanente? in collaborazione con l’Istituto Superiore di Scienze Religiose “A. Marvelli” Hanno partecipato: Etienne Vetö icn; Philipp G. Renczes S.I.; Joanna Weinberg; Massimo Gargiulo; Ilaria Ramelli; Lanfranco Bellavista; Mario Guaraldi; Rav Joseph Levi.
Conferenza – 16 novembre 2017, presso il Lay Centre at Foyer Unitas
From the centre to the peripheries, from the peripheries to the centre. Jewish-Christian relations in collaborazione con Vincent Pallotti Institute e Lay Centre at Foyer Unitas
Hanno partecipato: Nuno da Silva Gonçalves S.I.; S.E. Card. Jean-Louis Pierre Tauran; Paramahamsa Svami Yogananda Ghiri; S.E. Mons. Ambrogio Spreafico; Gaetano Sabetta; John Robert Dupuche; Maria Cristina Kaveri Cantoni; Fabio Scialpi; Bettina Bäumer; R. Sathyanarayana; Ambrogio Bongiovanni; Paolo Trianni; Thomas Matus; Franco Di Maria Jayendranatha; Raffaele Torella; Colette Poggi.
Ciclo di 5 incontri – Dal 13 novembre 2017 al 16 aprile 2018
Forum Religioni e Culture dell’Asia Hanno partecipato: Caterina Greppi; Giovanni Cogliandro; Gioia Lussana; Claudia Caneva; Francis Tiso; Virginio Agostinelli dR; Bryan Lobo S.I.
Ciclo di 4 incontri – Dal 4 dicembre 2017 al 23 aprile 2018
Forum Islam-Cristianesimo Hanno partecipato: Rémi Caucanas; Monica Romano; Vittorio Pagliaro; Amal Hazeen; Shahrzad Houshmand; Cédomir Nestorovic; Laurent Basanese S.I.
Hanno partecipato: Rav Joseph Levi; Philipp Renczes S.I.
Convegno – 15 gennaio 2018
XXIX Giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra cattolici ed ebrei Hanno partecipato: David Meghnagi; Mons. Pino Pulcinelli.
Presentazione del volume - 18 gennaio 2018
The Cambridge Encyclopedia of the Jesuits Hanno partecipato: James Corkery S.I.; Paul Oberholzer S.I.; Vitor Delio Jacinto de Mendonça S.I.; Mark A. Lewis, S.I.; Camilla Russell. Moderatore: James E. Grummer S.I.
Forum – 9 novembre 2017
Etica nella letteratura. Qual è la vera punizione del primo assassino? La storia di Caino e Abele. Incontro con Abraham B. Yehoshua in collaborazione con il Centro “Cardinal Bea” per gli Studi Giudaici Hanno partecipato: Abraham B. Yehoshua; Marco Ronconi; Etienne Vetö icn; Marina Astrologo.
Ciclo Annuale di conferenze e forum – Dal 17 ottobre 2017 al 16 gennaio 2018 (Primo semestre)
I Martedì alla Gregoriana. 1968-2018. Per un bilancio teologico sulla Chiesa e sul mondo Hanno partecipato: Pier Davide Guenzi; Jean-Louis Ska, S.I.; Vincenzo Camporini; René Micallef, S.I.; Mario Cucca, OFM Cap; Carmelo Licitra Rosa; Sergio Gatti; Leonardo Becchetti; Marco Ronconi; Sandro Barlone, S.I.
Congresso Internazionale – Dal 3 al 6 ottobre 2017
Child Dignity in the Digital World Hanno partecipato: Hans Zollner S.I.; Nuno da Silva Gonçalves S.I.; Arturo Sosa Abascal S.I.; Valeria Fedeli; Pietro Grasso; Ernesto Caffo; Card. Pietro Parolin; Baronessa Joanna Shields; Maud de Boer Buquicchio; Michelle Anne Williams; Janis Wolak; Tim Morris; Dorothy Rozga; Michael Seto; Ethel Quayle; Elizabeth J. Letourneau; Sharon Cooper; Nkosazana Clarice Dlamini Zuma; Arne Dekker; Donald Hilton Jr.; Mary Anne Layden; Ernie Allen; David Finkelhor; Antigone Davis; Jasmina Byrne; Jutta Croll M.A.; Cornelia Quennet-Thielen; Cornelius Williams; Thomas Gauly; Jacqueline Beauchere; Mario Calvo-Platero; Nighat Dad; Card. John Njue; Card. Luis Antonio Tagle; Paolo Benanti TOR; Mary Healy; Christopher Chuang; Thomas Gauly; Baronessa Sheila Hollins; Ernie Allen.
Presentazione della nuova Licenza in Tutela dei Minori e Cerimonia conclusiva del corso di Diploma – 9 febbraio 2018 Hanno partecipato: Hans Zollner S.I.; Karlijn Demasure; Katharina A. Fuchs; Mons. Peter Beer.
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PUBBLICAZIONI
Jan Mikrut (ed.) La Chiesa Ca olica in Unione Sovietica. Dalla Rivoluzione del 1917 alla Perestrojka Verona, Gabrielli Editore (Storia della Chiesa in Europa centro-orientale), 2017, pp. 1.024 Presentato in Gregoriana l’8 novembre 2017. Sono intervenuti: Mons. Tadeusz Kondrusiewicz (Arcivescovo Metropolita di Minsk e Mahilëu), Mons. Irynei Bilyk OSBM (Vescovo emerito dell’Eparchia di Bučač) e l’Autore. Moderatore: P. Dariusz Kowalczyk S.I. (Decano della Facoltà di Teologia). Saluto iniziale: Nuno da Silva Gonçalves S.I. (Re ore della Pontificia Università Gregoriana). Con la partecipazione musicale del Coro del Pontificio Collegio Ucraino di San Giosafat di Roma. Video dell’incontro su youtube.com/UniGregoriana
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o scoppio della Rivoluzione d’o obre del 1917 segna l’inizio dell’eliminazione del cristianesimo nel territorio dell’ex Unione Sovietica. Il volume presenta la “Via Crucis” che la Chiesa ca olica, di ambedue i riti, a raversò a partire da quella data, in maniera cronologica e tematica. Nei Paesi dell’ex URSS, le singole chiese locali conservano nei loro archivi il materiale analitico relativo ai tempi del governo sovietico e dell’occupazione nazifascista. Contributi – Aleszczyk Irena Marianna CSFN, Aloe Stefano, Bilyk Irynej OSBM, Boeckh Katrin, Botwina Franciszek-Piotr OFM, Caprio Stefano, Dębowska Maria, Dzwonkowski Roman SAC, Ferrarini Edoardo, Grajewski Andrzej, Gromada Barbara CSFN, Horyacha Mariya, Kiope Māra, Koller Stanisław, Kondrusiewicz Tadeusz, Krumina-Konkova Solveiga, Laukaitytė Regina, Laurynenka Katsiaryna, Lindeijer Marc S.I., Luxmoore Jonathan, Michajlik Larysa, Mikłaszewicz Irena, Mikrut Jan, Mirek Agata, Mróz Maciej, Osadczy Włodzimierz, Panto Dmitriy,Pazuhina Nadežda, Reati Emilio Fiorenzo OFM, Runce Inese, Rykowska Natalia, Sabonis Mindaugas, Scalini Pietro, Shabashova Marina, Streikus Arūnas, Tokareva Evgenia, Tolomeo Rita, Żurek Waldemar SDB. Prefazione – Arcivescovo Tadeusz Kondrusiewicz.
Samuele Sangalli (ed.) Beyond the limits. Consequences of Technological Revolution in Society Roma, Gregorian & Biblical Press, 2017, pp. 283 Presentato in Gregoriana il 30 novembre 2017 con Nuno da Silva Gonçalves S.I. (Re ore della Pontificia Università Gregoriana) e la Do .ssa Caroline Kanter (Dire rice della Fondazione Konrad Adenauer). Sono intervenuti: Peter Lah S.I. (Facoltà di Scienze Sociali, Gregoriana), Emilia Palladino (Facoltà di Scienze Sociali, Gregoriana), Massimo Marraffa (Facoltà di Filosofia, Roma Tre), Gonzalo Miranda LC (Facoltà di Bioetica, ARPA), Ricardo Maiolini (John Cabot University, LUISS Business School), Samuele Sangalli (Docente Coordinatore di Scuola Sinderesi, Gregoriana). Video dell’incontro su youtube.com/UniGregoriana
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n close continuity with the previous volume, the present edition of Sinderesi School (2016-2017) focuses on how technology, in its pervasive influence, has reached and transformed every aspect of the world. In order to address this new reality, what is needed are educated people who are aware of the risks and the benefits. The ideas presented here come primarily from young people. Lectures - Samuele Sangalli, Roman Cholij, Paolo Benanti TOR Workshops – Under the supervision of Franco Imoda S.I., Giovanni Moro, Ramón Lucas Lucas LC, Fernando de la Iglesia Viguiristi S.I., Umberto Cannella Foreword - Card. Vincent Nichols Preface – Jacquineau Azetsop S.I. Afterword - Caroline Kanter
Giusepper Bonfrate, Humberto Miguel Yáñez (edd.) Amoris Laetitia la sapienza dell’amore. Fragilità e bellezza della relazione nel matrimonio e nella famiglia Roma, Studium, 2017, pp. 231 Presentato in Gregoriana il 4 dicembre 2017 con Dariusz Kowalczyk S.I. (Decano della Facoltà di Teologia, Gregoriana). Sono intervenuti: Aristide Fumagalli (Facoltà Teologica dell’Italia Se entrionale); Pierangelo Sequeri (Preside del Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II per le Scienze del Matrimonio e della Famiglia); Domenico Chianese (Psicanalista); Miguel Yáñez S.I. (Dire ore del Dipartimento di Teologia Morale, Gregoriana). Coordinatore: Mario Persiani. Video dell’incontro su youtube.com/UniGregoriana
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l libro raccoglie le ricerche individuali e la riflessione comune dei docenti del Diploma di pastorale familiare della Pontificia Università Gregoriana, e di altri che in questo percorso hanno voluto lasciare il proprio contributo. Le due grandi linee tracciate riguardano l’urgenza di compiere ogni esercizio valutativo di ordine teologico e pastorale facendo dialogare do rina e vita, e di conformare parole e gesti cristiani alla vita e all’annuncio di Gesù Cristo. Contributi – Vidas Balčius, Giorgio Bartolomei, Paolo Benanti TOR, Giuseppe Bonfrate, Maria Cruciani, Giampaolo Dianin, Luca Mazzinghi, Stella Morra, Emilia Palladino, Basilio Petrà, Antonio Pi a, Giovanni Salonia OFMCAP, Humberto Miguel Yánez S.I.
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Presentazioni
Michelina Tenace (ed.) Dal chiodo alla chiave. La Teologia fondamentale di Papa Francesco Ci à del Vaticano, Libreria Editrice Vaticana, 2017, pp. 152
Presentato in Gregoriana il 13 dicembre 2017 con Dariusz Kowalczyk S.I. (Decano della Facoltà di Teologia, Gregoriana). Sono intervenuti: Giulio Cesareo OFMCONV (Responsabile Editoriale LEV); Mons. Luis Francisco Ladaria S.I. (Prefe o della Congregazione per la Do rina della Fede); gli Autori.
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ggi la teologia fondamentale, come luogo di incontro e di dialogo tra credenti e non credenti, ha un maestro e un testimone affascinante: Francesco, che è il Papa della Chiesa in uscita verso le periferie esistenziali delle donne e degli uomini di oggi. Di fronte, infa i, a una teologia che troppo spesso è arida e muta per la vita concreta della gente, una sorta di chiodo da succhiare, egli propone e sogna una teologia come chiave che apre la porta del tesoro della Chiesa per offrirlo in dono all’umanità, la teologia come “luogo” di incontro e di fraternità. I professori del Dipartimento di Teologia Fondamentale delle Pontificia Università Gregoriana hanno accolto la sfida di fare teologia insieme, nella Chiesa e per il mondo, a partire dal Magistero di Papa Francesco. Contributi – Michelina Tenace, Joseph Xavier S.I., Maria Carmen Aparicio Valls, Ferenc Patsch, Stella Morra, Andrew Downing S.I., Nicolas Steeves S.I., Gerard Whelan S.I., James Corkery S.I.
Angelo Romeo Posto, taggo, dunque sono? Nuovi rituali e apparenze digitali Sesto San Giovanni (Mi), Mimesis (Eterotopie), pp. 124 Presentato in Gregoriana il 18 dicembre 2017 con Jacquineau Azetsop S.I. (Decano della Facoltà di Scienze Sociali, Gregoriana). Sono intervenuti: Maria Cristina Federici (Università di Perugia), Pietro Paganini (John Cabot University), Emanuele Rossi (Università Roma Tre) e l’Autore. Moderatore: Paolo Balduzzi (inviato Rai).
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a rete è uno spazio in cui gli individui quotidianamente vivono, si confrontano, consumano prodo i, musica, emozioni, amicizie, amori. È il luogo degli incontri, degli scontri ma è anche quell’ambiente in cui tu i credono di avere diri o di parola. È il luogo in cui l’immagine, prima ancora dei contenuti, si presenta al conta o, al curioso cibernauta che osserva, gradisce, tagga, commenta, reagisce. Il testo analizza il rapporto tra la rete, la parola e la nuova estetica dei media digitali, dove il dialogo viene riada ato ai rituali del web. Il volume arricchito dalle conversazioni con tre noti studiosi: David Le Breton, Geert Lovink, Junji Tsuchiya. Prefazione – Andrea Scanzi. Postfazione – Maria Caterina Federici.
Maurizio Guidi, Stefano Zeni (edd.) NumeriSecondi. Il volto di Dio a raverso il volto dei piccoli Scri i in onore del Rev. Prof. Massimo Grilli in occasione del suo 70° compleanno Roma, Gregorian & Biblical Press (Analecta Biblica), 2018, pp. 520
Presentato in Gregoriana il 19 marzo 2018 con Dariusz Kowalczyk S.I. (Decano della Facoltà di Teologia, Gregoriana), Michael Kolarcik S.I. (Re ore del Pontificio Istituto Biblico e co-dire ore della Collana Analecta Biblica) e il Rev. Wolfgang Len en-Deis (Co-fondatore dell’Associazione Evangelium und Kultur). Sono intervenuti: Maurizio Guidi e Stefano Zeni (Curatori dell’opera), Mons. Felix Gmür (Vescovo di Basilea e presidente dell’Associazione Euk); Detlev Dormeyer (Università di Dortmund, membro del Proge o EuK).
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ll’immagine del teatro ci siamo ispirati nell’intessere i 33 contributi di questo volume in onore del prof. don Massimo Grilli, cercando di portare su un ideale palcoscenico alcuni “personaggi” biblici che fossero annunciatori di una prospe iva altra, la prospe iva di Dio, che affida ai “secondi”, in un mondo di “primi”, il compito di trasme ere la verità del suo Volto. Dopo l’accoglienza ne Le Foyer dell’Opéra, la pièce si articola in una Ouverture, Il testo e l’orizzonte pragmatico, e due A i, «NumeriSecondi» nella Bibbia ebraica, e Il Dio dei «piccoli» nel Nuovo Testamento. Dietro le Quinte conclude lo “spe acolo” con alcune testimonianze sulla vita e l’a ività di don Massimo. Contributi – Maurizio Guidi, Stefano Zeni, Massimo Grilli, Claudia Bianchi, André Wénin, George Ossom-Batsa, Michel Sakr, Nuria Calduch-Benages, Gianni Barbiero, Roland Meynet, Nicole a Ga i, Elzbieta M. Obara, Donatella Scaiola, Pino Di Luccio, Marco Cassuto Morselli, Gabriella Maestri, Marek Vaňuš, Ermenegildo Manicardi, Detlev Dormeyer, Klemens Stock, Dirk Wördemann, Giacomo Perego, Mira Stare, Silvana Fužinato, Mario Lopez Barrio, Maurizio Marcheselli, Javier Lopez, Alois Stimpfle, Jean-Noël Aletti, Augusto Barbi, Frédéric Manns, Jacek Oniszczuk, Stefano Romanello, Roberto Vignolo, Eloy Sánchez Román, Wolfgang Len en-Deis.
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PUBBLICAZIONI
Riviste universitarie - Abbonamenti Gregorianum volume 98, fascicolo 3 (pp. 399-564) volume 99, fascicolo 1 (pp. 1-199) volume 99, fascicolo 2 (pp. 201-371) Roma, Gregorian & Biblical Press, 2018
Periodica de Re Canonica volume 106, fascicolo 4 (pp. 537-727) volume 107, fascicolo 1 (pp. 1-194) volume 107, fascicolo 2 (pp. 195-365) Roma, Gregorian & Biblical Press, 2018
Abbonamenti e acquisto di singoli volumi: www.gbpress.org Pontificio Istituto Biblico, Piazza della Pilotta, 35 - 00187 Roma (Italia) Tel. +39 06 6781567 - E-mail: periodicals@biblicum.com
Riviste universitarie - Online Il numero 24-2017 della rivista online Ignaziana (www.ignaziana.org) è dedicato P. Mark Rotsaert S.I., fondatore del Centro di Spiritualità Ignaziana e suo primo Dire ore, che ha recentemente lasciato la Pontificia Università Gregoriana per un nuovo incarico a Londra. Il quaderno vuole essere un segno di ringraziamento e di apprezzamento per la sua dedizione alla divulgazione della spiritualità ignaziana nella Gregoriana e nella ci à di Roma.
Pubblicazioni 2017/2018
Nell’aprile 2018 è stato inoltre prodo o il numero speciale «La búsqueda de sentido y de espiritualidad en tiempos post-cristianos. Ignacio de Loyola y Sigmund Freud» di Rossano Zas Friz De Col, S.I.
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Adelson Araújo dos Santos
Joseph Carola
O exame de si mesmo. O autoconhecimento à luz dos Exercícios Espirituais
Conformed to Christ Crucified Vol.3. Further Meditatios on Priestly Life and Ministry
São Paulo (Brasil), Edições Loyola, 2017, pp. 250
Roma, Gregorian & Biblical Press, 2018, pp. 304
Nuria Calduch-Benages (coord.)
Simone D’Agostino
Mujeres de la Biblia
Esercizi spirituali e filosofia moderna: Bacon, Descartes, Spinoza
Madrid, PCC (Las palabras y los días), 2018, pp. 125
Pisa, ETS (Esercizi di pensiero), 2017, pp. 258
Libri
Rocco D’Ambrosio (con Carlo a Venturi, edd.)
La corruzione: a ori e trame
La democrazia: voci a confronto
Mimesis, Milano-Udine (Eterotopie), 2018, pp. 108
Roma, Gregorian & Biblical Press (Chiesa e Società), 2018, pp. 224
Rogelio García Mateo
David Meyer (avec Bernard Philippe)
Identità e missione: il laicato nella Chiesa. Vademecum per cristiane e cristiani impegnati Canterano (RM), Aracne (Theopraxis), 2017, pp. 125
Europe et Israël: deux destins inaccomplis. Regards croisés entre un diplomate et un rabbin Paris, Éd. Lessius (L’Autre et les autres), 2017, pp. 150
Roland Meynet
Stanislaw Morgalla (edd.)
Il Vangelo di Marco. Seconda edizione rivista
La Formazione oggi come sfida per il domani. Tra carenze e nuove opportunità
Leuven - Paris - Bristol, Peeters (Rhetorica Biblica et Semitica), 2018, pp. 590
Roma, Gregorian & Biblical Press, 2018, pp. 144
Stella Morra
Jacek Oniszczuk
Che cosa è l’uomo perché te ne curi? Meditazioni bibliche sull’esperienza umana e la misericordia
Incontri con il Risorto in Giovanni (Gv 20-21). Seconda edizione rivista
Cantalupa (TO), Effatà (Il respiro dell’anima), 2017, pp. 176
Leuven - Paris - Bristol, Peeters (Rhetorica Biblica et Semitica), 2018, pp. 229
Henryk Pietras (et Monika Ożóg)
Roberto Regoli (con Paolo Valvo)
Cassiodorus Senator. Variae (I - XII)
Tra Pio X e Benede o XV. La diplomazia pontificia in Europa e America Latina nel 1914
Kraków, WAM (Synodi et Collectiones Legum), 2017, pp. XXII + 1003
Marc Rotsaert Rossano Zas Friz De Col (edd.) Iniziazione alla vita spirituale Roma, Gregorian & Biblical Press, 2017, pp. 157
Pubblicazioni 2017/2018
Rocco D’Ambrosio (con Francesco Giannella)
Roma, Edizioni Studium (Religione e società), 2018, pp. 231
Maddalena Schiavo Il teatro ebraico. La realizzazione di un sogno Mimesis, Milano-Udine (Identità e migrazione), 2017, pp. 194
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PUBBLICAZIONI
Paul Schroffner
Jean-Pierre Sonnet
Erinnerung, Herausforderung und Quelle christlicher Hoffnung:
Le Messie aux portes de Rome
Paul Ricoeur und J. B. Me im Spannungsfeld von massvoll-gerechtem Gedächtnis und gefährlicher Erinnerung
Châtelineau, Le Taillis Pré (Poésie), 2017, pp. 46
Innsbruck, Tyrolia Verlag (Innsbrucker theologische Studien), 2018, pp. 690
Toni Witwer Il dogma cristiano e le sue implicazioni sulla vita spirituale Roma, Gregorian & Biblical Press (Spiritualità), 2018, pp. 200
Hans Zollner (mit Anne e Schavan; Hg.) Aggiornamento damals und heute: Perspektiven für die Zukunft Freiburg - Basel - Wien, Herder Verlag, 2017, pp. 232
Nuovi responsabili delle Collane Nel corso del periodo compreso tra il 12 luglio 2017 e il 30 aprile 2018, vi sono state alcune nomine da parte del Rettore relative ai membri del Consiglio editoriale, ai Comitati di redazione, e ai Direttori di Collana. Collana Tesi Gregoriana - P. Janusz Kowal S.I., Direttore, dal 1° febbraio e per un triennio. Collana Theologia - P. Dariusz Kowalczyk S.I., Direttore, dal 1° febbraio fino al termine del mandato in qualità di Decano della Facoltà di Teologia. Membri del Consiglio editoriale: Don Dario Vitali, P. Joseph Carola S.I., P. Miguel Yáñez S.I., P. Philipp Renczes S.I., Don Massimo Grilli, Prof.ssa Michelina Tenace. Dal 1° febbraio e fino al termine del loro mandato di consiglieri del Decano. Collana Philosophia - P. Louis Caruana S.I., Direttore. Membri del Consiglio edi-
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toriale: P. Gaetano Piccolo S.I., P. Jakub Gorczyca S.I., Mons. Mario Pangallo. Dal 1° febbraio e fino al termine mandato di consiglieri del Decano.
Collana Diritto Canonico - P. Janusz Kowal S.I., Direttore. Membri del Consiglio editoriale: P. Alan Modrić S.I., P. Ulrich Rhode S.I. Dal 5 febbraio e per un triennio.
Collana Documenta Missionalia - P. Bryan Lobo S.I., Direttore. Membri del Consiglio editoriale: Dott.ssa Maria De Giorgi, P. Rolphy Pinto S.I. Dal 1° febbraio e per un triennio.
Collana Analecta Gregoriana - Mons. Antonio Nitrola, Direttore. Membri del Consiglio editoriale: P. Diego Alonso-Lasheras S.I., Prof. Jan Mikrut. Dall’8 febbraio e per un triennio.
Collana Chiesa e Società - Dott.ssa Emilia Palladino, Direttore. Membri del Consiglio editoriale: P. Peter Lah S.I., P. Fernando de la Iglesia Viguiristi S.I. Dal 1° febbraio e per un triennio.
Collana Interreligious and Intercultural Investigations - P. Laurent Basanese S.I., Direttore. Membri del Consiglio editoriale: Dott.ssa Amal Hazeen, Dott.ssa Monica Romano. Dal 9 febbraio e per un triennio.
Collana Spiritualità - P. Anton Witwer S.I., Direttore, dal 1° febbraio fino al termine del mandato in qualità di Preside dell’Istituto di Spiritualità. Membri del Consiglio editoriale: P. Emilio González Magaña S.I., Don Fabrizio Pieri, dal 1° febbraio e per un triennio.
Rivista Ignaziana - Membri del Comitato di Redazione: P. Tibor Bartok S.I. e P. James Grummer S.I., per un triennio.
Informazione NOMINE IN GREGORIANA
Superior de Direito Canônico (Rio de Janeiro, Brasile) per un ulteriore triennio, rinnovandogli l’incarico a lui già conferito il 10 ottobre 2014.
Nel periodo compreso tra il 12 luglio 2017 e il 30 aprile 2018, vi sono state alcune nomine relative ai professori e docenti della nostra Università, delle quali desideriamo dare conto.
P. Louis Caruana S.I., Delegato della Facoltà di Filosofia per la Faculté de Philosophie Saint Pierre Canisius (Kimwenza, Rép. du Congo) per un triennio.
P. Diego Alonso-Lasheras S.I., Professore Straordinario della Facoltà di Teologia. P. Etienne Vetö I.C.N., Professore Straordinario della Facoltà di Teologia. P. Joseph Xavier S.I., Professore Straordinario della Facoltà di Teologia. P. Pavulraj Michael S.I., Professore Straordinario dell’Istituto di Spiritualità. Rev. Sergio Bonanni, P. Marcelo Gidi S.I., Rev. Mons. Mario Pangallo, Rev. Jan Mikrut, P. Fernando de la Iglesia Viguiristi S.I., P. Pavulraj Michael S.I., Rev. Jad El Chlouk, Dott.ssa Miriam Viglione e Dott.ssa Annamaria Spadaro, membri della Commissione per la Qualità Accademica per un triennio. P. Stanisław Morgalla S.I., Delegato dell’Istituto di Psicologia per la Escuela de Formadores de México, Centro América y el Caribe (Morelia, Michoacán, México) per un triennio. Prof.ssa Michelina Tenace, Delegato della Facoltà di Teologia per il Teološki Studij Zagreb (Croazia) per un triennio. P. Damián Astigueta S.I., Delegato della Facoltà di Diritto Canonico per l’Instituto
P. Terrance Walsh S.I., Delegato della Facoltà di Filosofia per la Jesuit School of Philosophy and Humanities “Arrupe College” (Harare, Zimbabwe) per un triennio. P. Kevin Flannery S.I., P. Ulrich Rhode S.I. e P. Matthias Skeb O.S.B., membri della Giuria del Premio Bellarmino per cinque anni. P. Diego Alonso-Lasheras S.I., P. Fernando de la Iglesia Viguiristi S.I. e Mons. Samuele Sangalli, membri della Giuria del Premio Vedovato per cinque anni. P. Louis Caruana S.I. Decano della Facoltà di Filosofia per un ulteriore triennio. P. Laurent Basanese S.I., Professore Straordinario della Facoltà di Missiologia. P. Johannes Ehrat S.I., Professore Ordinario della Facoltà di Scienze Sociali. Rev. Massimo Grilli, Direttore del Dipartimento di Teologia Biblica a partire dal 1° gennaio e fino al termine del corrente a.a. ovvero fino alla nomina di un nuovo Direttore di Dipartimento. P. Diego Alonso-Lasheras S.I., Direttore del Dipartimento di Teologia Morale a partire dall’a.a. 2018-2019 e fino all’a.a. 2020-2021 incluso.
P. Scott Brodeur S.I., Direttore del Dipartimento di Teologia Biblica a partire dall’a.a. 2018-2019 e fino all’a.a. 2020-2021 incluso. P. Ferenc Patsch S.I., Pro-Direttore del Dipartimento di Teologia Fondamentale a partire dall’a.a. 2018-2019 e fino all’a.a. 2020-2021 incluso. P. Nicolas Steeves S.I., Moderatore del Primo Ciclo nella Facoltà di Teologia a partire dall’a.a. 2018-2019 e fino all’a.a. 2020-2021 incluso. Rev. Sergio Bonanni, Pro-Direttore del Dipartimento di Teologia Patristica e Tradizione dei Padri per il primo semestre dell’a.a. 2018-2019. Rev. Roberto Regoli, Direttore del Dipartimento di Storia della Chiesa e Moderatore del Primo Ciclo della Facoltà di Storia e Beni Culturali della Chiesa a partire dall’a.a. 2018-2019 e fino all’a.a. 2020-2021 incluso. P. Bryan Lobo S.I., Decano della Facoltà di Missiologia a partire dal 1° settembre prossimo e per un triennio.
CONFERIMENTO ONOREFICENZE P. João J. Vila-Chã S.I. è stato insignito del Premio Internazionale per la Filosofia “Karl-Otto Apel”. La Prof.ssa Karlijn Demasure è stata insignita dell’onorificenza di “Officier de l’Ordre de la Couronne” (Belgio).
La Gregoriana vola in Giappone Il dipinto Gregorio XIII fonda molteplici seminari e collegi in Europa e fuori, esposto al secondo piano del Palazzo Centrale della Pontificia Università Gregoriana, è stato concesso in prestito al Tokyo Fuji Art Museum in occasione dell’esposizione “Sol Levante nel Rinascimento Italiano”, conclusasi il 3 dicembre 2017.
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DISSERTAZIONI DIFESE
Dissertazioni difese Tra il 1° agosto 2017 e il 30 aprile 2018, sono state difese le seguenti Tesi di Dottorato.
GRAZIANO, Francesco La composizione letteraria del Vangelo di Matteo. Analisi retorica [MEYNET, 9857]
TEOLOGIA ANSELMO, Vincenzo Lettura narrativa della figura del re Acab in 1Re: caratterizzazione del personaggio, valenza tipologica, implicazioni teologiche [SONNET, 9822]
ILLANA, Juan Alberto El desarrollo de la Iglesia. La idea de “desarrollo” en los documentos del Vaticano II y su interés para la renovación de las estructuras eclesiales [VITALI, 9816]
ANYAMA, Vincent Primacy of Christ: the Patristic patrimony in Joseph Ratzinger/Benedict XVI’s analogy in theology [Carola, 9849]
IYOLO IYOMBE, Dominique Humanisme sans transcendance? En dialogue avec l’anthropologie théologique de Rémi Brague dans sa grande trilogie [KÖRNER, 9846]
CUSH, John Patrick John Courtney Murray as Contextual Theologian: An Interpretation Based on Bernard Lonergan and Robert Doran [WHELAN, 9826]
KANYIRI, Francis Mbugua African culture and symbols as imperative foundation for a contextual theology. The case of East Africa [MMASSI, 9859]
DI PERRI SANTO, Piero Ripensare la dimensione profetica della chiesa a partire dal Concilio Vaticano II [VITALI, 9835]
LIAUGMINAS, Andrew Vytas We Have Seen His Glory: Uncreated Glory and Human Participation in the Johannine Christology of Thomas Aquinas and Hans Urs von Balthasar [BEGASSE DE DHAEM, 9845]
ENRIQUEZ BAEZ, Helkyn La vida prenatal en la legislación mexicana. Itinerario biojuridico para el reconocimiento, respeto y protección del nasciturus [ATTARD, 9844]
ESTEVE PINEDA, Vicente Edgar El carácter sacramental en el Concilio Vaticano II [VITALI, 9843]
GOLDIE, Valentín La Iglesia como comunión en el diálogo Metodista-Católico [HENN, 9853]
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MELONI, Alessio Parlare della Trinità attraverso l’analogia familiare. Contestualizzazione, ricognizione storica e valutazione dogmaticopastorale [KOWALCZYK, 9848]
NDZANA NDZANA, Marcel De la gratuité à la gratitude: expérience morale du don et de la reconnaissance pour une réciprocité humaine [YÁÑEZ, 9869]
NÚÑEZ AGUILERA, Miguel Ángel Comprensión del único sujeto-Iglesia
a cura della SEGRETERIA GENERALE
del discurso de Benedicto XVI a la Curia romana, del 22 de diciembre de 2005, desde la obra teológica de Joseph Ratzinger [HENN, 9832]
SARKIS, Raymond Pour un Islam arabe réconcilié avec les chrétiens du Moyen-Orient. Propositions herméneutiques et théologiques de Monseigneur Georges Khodr, théologien chrétien arabe [TENACE, 9827]
SAUCEDO TORRES, Julio Cesar La opción preferencial por los pobres en la teología latinoamericana. Una comprensión cristológica del hombre para una Teología de la Pobreza [NITROLA, 9808]
SCOLLO, Giuseppe The strength needed to enter the kingdom of God: an exegetical and theological study of Luke 16,16 in Context [BECHARD, 9852]
VERMIGLI, Francesco Soteriologie e cristologie a confronto: Pietro Abelardo e Guglielmo di Saint-Thierry [BONANNI, 9834]
VIEIRA ATOUKOU, Kodjo Alafia Hyacinthe Jésus-Christ, Fils du Père dans l’Esprit. La christologie trinitarie de Yves Congar [VETÖ, 9837]
DIRITTO CANONICO CORADO ORTEGA, Cristian Estuardo Los malos tratos conyugales como posible causa de nulidad matrimonial [KOWAL, 9829] WILINSKI, Jacek Il significato del culto pubblico secondo la normativa della chiesa latina (can.1187),
con speciale riguardo ai processi di canonizzazione [KOWAL, 9828]
FILOSOFIA ANDRIAMITANTSOA, Roger Pascal La substance infinie de nature incompréhensible. Le dialogue Mersenne-Descartes [GILBERT, 9862]
ANGELES GARNICA, David El caballo negro del Phaedrus. Demostrar, mostrar y armonizar el conflicto del alma [FLANNERY, 9825]
BENAZZATO, Marco Azione e riconoscimento: la costruzione dello spazio pubblico-politico in Hannah Arendt [GORCZYCA, 9838]
BRAUSCH, Anthony Richard Aristotle and Definitional Limits: The Functional Characteristics and Limitations pertaining to Definitions of Natural Substances [FLANNERY, 9851]
KABATA, James Wangai The Preconditioning of Knowledge According to Michael Polanyi and Thomas Kuhn: a Critical Comparative Study [CARUANA, 9855]
STORIA E BENI CULTURALI DELLA CHIESA CABRERA, Julio Cesar La labor desempeñada por Monseñor Juan Cagliero,arzobispo de Sebaste mi-
nistro plenipotenciario ante el gobierno de Costa Rica y Delegado apostólico ante los gobiernos de Nicaragua, Honduras, El Salvador y Guatemala, durante el período 1908-1915 [GONZALEZ FERNANDEZ, 9820]
KOUADIO, Adou Jean-luc Méthodes d’évangélisation en Còte d’Ivoire de 1895 à 1960. Essai de compréhension [GONZALEZ FERNANDEZ, 9831]
LO GIUDICE, Giovanni La Sacra Congregazione Concistoriale. La svolta riformista: 1907-1914 [REGOLI, 9839]
MANIMBA MANE, Macaire Les missions catholiques et les atrocités dans l’Etat indépendant du Congo (1885-1908). Une culture du silence en contexte colonial? [GONZALEZ FERNANDEZ, 9841]
RAFIDI, Yacoub Il pellegrinaggio cattolico in Terra Santa (1799-1914). Analisi storica, dalla sua rinascita alla fioritura, nel cuore della Chiesa di Gerusalemme [LOVISON, 9833]
SCIENZE SOCIALI PASQUALETTI, Fabio Pietro Barcellona. Narratore critico della modernità e custode dell’umano [D’AMBROSIO, 9847]
SHEMEZA, Jean Paul Dalla violazione dei diritti umani alla promozione della pace: i media in relazione al genocidio in Rwanda [EHRAT, 9842]
SPIRITUALITÀ MACHADO, Sidney Damasio L’ “Altissimo” e il “Santissimo”. Studio semantico e simbolico di due termini chiave degli Scritti di san Francesco d’Assisi [MUZJ, 9830]
OUEDRAOGO, Laurent L’itinerario spirituale di San Camillo De Lellis: un’armonia tra vita contemplativa e servizio ai malati [SZENTMARTONI, 9861]
PHILIP, Tomy St. Vincent Pallotti’s Model of Spiritual Direction for the Integral Priestly Formation of Today [SZENTMARTONI, 9866]
UKA, Anton L’ascolto della Parola come metodo. Analisi teologico-spirituale delle Lettere pastorali di Carlo Maria Martini [PIERI, 9836]
VINCENZI, Renata Vita monastica paradigmi della vita cristiana. La proposta spirituale di Tomáš Špidlík come voce della Tradizione indivisa e come risorsa per l’oggi [TENACE, 9840]
PSICOLOGIA CONTI, Vittorio Il “chi della storia”. Un possibile rilancio della proposta antropologica interdisciplinare di L. M. Rulla in dialogo con la Psicologia Fenomenologica di G. Arciero [ZOLLNER, 9850]
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NOMINE
Nomine ex alunni NOMINE EPISCOPALI Nel periodo compreso tra il 12 luglio 2017 e il 30 aprile 2018, il Santo Padre Francesco ha nominato Vescovi i seguenti ex alunni Rev. P. Helizandro Terán Bermúdez O.S.A., Vescovo della Diocesi di Ciudad Guayana (Venezuela). Studente nei cicli di Licenza e di Dottorato nella Facoltà di Teologia dall’a.a. 1996/1997 al 1997/1998 e dall’a.a. 2001/2002 al 2003/2004. Rev. Mons. Ciro Fanelli, Vescovo della Diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa. Studente nel ciclo di Licenza nella Facoltà di Teologia dall’a.a. 1989/1990 al 1990/1991. Rev. Mons. George Kalayil, Vescovo della Eparchia di Puthur dei Siro-Malankaresi. Studente nei cicli di Licenza e di Dottorato nella Facoltà di Teologia dall’a.a. 1989/1990 al 1992/1993. Rev. Luis Martín Beltrán, Vescovo della Diocesi di Torreón (Messico). Studente nel ciclo di Licenza nella Facoltà di Filosofia dall’a.a. 1993/1994 al 1994/1995. Rev. Mons. Giacomo Cirulli, Vescovo della Diocesi di Teano-Calvi (Italia). Studente nel ciclo di Baccellierato nella Facoltà di Teologia dall’a.a. 1978/1979 al 1980/1981. Rev. Egidio Miragoli, Vescovo della Diocesi di Mondovì (Italia). Studente nei cicli di Baccellierato, Licenza e Dottorato della Facoltà di Diritto Canonico dall’a.a. 1979/ 1980 al 1982/1983. Rev. Joseph M. Siegel, Vescovo della Diocesi di Evansville (U.S.A.). Studente nel ciclo di Baccellierato nella Facoltà di Teologia dall’a.a. 1984/1985 al 1986/1987. Rev. Mons. Lorenzo Leuzzi, Vescovo della Diocesi di Teramo-Atri (Italia). Studente nei cicli di Licenza e Dottorato nella Facoltà di Teologia dall’a.a. 1980/ 1981 al 1983/1984.
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Rev. P. Daniele Libanori S.I., Vescovo Ausiliare della Diocesi di Roma. Studente nel ciclo di Dottorato nella Facoltà di Teologia dall’a.a. 1981/1982 al 1982/1983. Rev. Paolo Ricciardi, Vescovo Ausiliare della Diocesi di Roma. Studente nei cicli di Baccellierato nella Facoltà di Filosofia e di Baccellierato e di Licenza nella Facoltà di Teologia dall’a.a. 1987/1988 al 1993/1994. Rev. Mons. Daniel Francisco Blanco Méndez, Vescovo Ausiliare della Arcidiocesi di San José de Costa Rica (Costa Rica). Studente nel ciclo di Licenza nella Facoltà di Diritto Canonico dall’a.a. 2006/2007 al 2008/2009. Rev. do Mons. James Raphael Anaparambil, Vescovo Coadiutore della Diocesi di Alleppey (India). Studente nel Master in Studi Giudaici nel Centro Cardinal Bea dall’a.a. 2008/2009 al 2013/2014. Rev. Mons. Dermot Pius Farrell, Vescovo della Diocesi di Ossory (Irlanda). Studente nel ciclo di Dottorato nella Facoltà di Teologia dall’a.a. 1985/1986 al 1986/1987. Rev. Athanasius Rethna Swamy Swamiadian, Vescovo della Diocesi di Ahmedabad (India). Studente nei cicli di Baccellierato, Licenza e Dottorato nell’Istituto di Psicologia dall’a.a. 1994/1995 al 1999/2000. Rev. Philippe Christory, Vescovo della Diocesi di Chartres (Francia). Studente nel ciclo di Baccellierato nella Facoltà di Filosofia e di Teologia dall’a.a. 1987/1988 al 1990/1991. Rev. Héctor López Alvarado, Vescovo Ausiliare dell’Arcidiocesi di Guadalajara (Messico). Studente nel ciclo di Licenza della Facoltà di Teologia dall’a.a. 2002/ 2003 al 2003/2004. Rev. Mario de Jesús Álvarez Gómez, Vescovo della Diocesi di Istmina-Tadó (Colombia). Studente nel ciclo di Li-
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cenza nella Facoltà di Teologia dall’a.a. 1990/1991 al 1991/1992. Rev. Mons. Abel C. Apigo, Vescovo della Diocesi di Mati (Filippine). Studente nel ciclo di Licenza nella Facoltà di Storia Ecclesiastica dall’a.a. 1997/1998 al 1999/2000. Rev. Mons. Giuseppe Marciante, Vescovo della Diocesi di Cefalù (Italia). Studente nel ciclo di Baccellierato nella Facoltà di Scienze Sociali nell’a.a. 1989/ 1990 e nel ciclo di Dottorato nella Facoltà di Missiologia dall’a.a. 1994/1995 al 1998/1999. Rev. Mons. Franz Jung, Vescovo della Diocesi di Würzburg (Germania). Studente nel ciclo di Baccellierato della Facoltà di Teologia dall’a.a.1988/1989 al 1990/1991. Rev. Mons. Bartolome Gaspar Santos, Vescovo della Diocesi di Iba (Filippine). Studente nel ciclo di Licenza nella Facoltà di Teologia dall’a.a. 1996/1997 al 1997/1998. Rev. Raul B. Dael, Vescovo della Diocesi di Tandag (Filippine). Studente nel ciclo di Dottorato nell’Istituto di Spiritualità dall’a.a. 2003/2004 fino al 2010/2011. Rev. Giovani Edgar Arana, Vescovo Ausiliare della Diocesi di El Alto (Bolivia). Studente nel ciclo di Diploma nel Centro Interdisciplinare per la Formazione dei Formatori al Sacerdozio nell’a.a. 2008/2009. Rev. Limacêdo Antônio da Silva, Vescovo Ausiliare dell’Arcidiocesi di Olinda e Recife (Brasile). Studente nei cicli di Licenza e di Dottorato nella Facoltà di Teologia dall’a.a. 2001/2002 al 2006/2007. Rev. P. Heiner Wilmer, Vescovo della Diocesi di Hildesheim (Germania). Studente Ospite nella Facoltà di Filosofia dall’a.a. 1987/1988 al 1988/1989. S.E. Mons. Donatien Bafuidinsoni Laloko-Mana S.I., Vescovo della Diocesi di Inongo (Rep. Democratica del Congo).
Nomine
Studente nei cicli di Licenza e di Dottorato nella Facoltà di Diritto Canonico dall’a.a. 1992/1993 al 1996/1997. Rev. Mário Spaki, Vescovo della Diocesi di Paranavaí (Brasile). Studente nei cicli di Baccellierato e di Licenza nella Facoltà di Teologia dall’a.a. 1995/1996 al 2000/2001. Rev. Cerilo Casicas, Vescovo della Diocesi di Marbel (Filippine). Studente nei cicli di Licenza e Dottorato nella Facoltà di Teologia dall’a.a. 2001/2002 al 2005/2006.
ALTRE NOMINE S.E. Mons. Michele Seccia, Arcivescovo Metropolita di Lecce (Italia). Studente nel ciclo di Baccellierato nelle Facoltà di Filosofia e di Teologia dall’a.a. 1970/ 1971 al 1974/1975. Rev. Mons. Leonardo D’Ascenzio, Arcivescovo della Diocesi di Trani- BarlettaBisceglie (Italia). Studente nei cicli di Licenza e Dottorato nella Facoltà di Teologia dall’a.a. 1987/1988 al 1992/1993. Em.mo Card. Carlos Aguiar Retes, Arcivescovo Metropolita dell’Arcidiocesi di México (Messico). Studente nel ciclo di Dottorato nella Facoltà di Teologia dall’a.a. 1991/1992 al 1992/1993. S.E. Mons. Sergio Alfredo Fenoy, Arcivescovo Metropolita della Arcidiocesi di Santa Fe de la Vera Cruz (Argentina). Studente nei cicli di Licenza e di Dottorato nella Facoltà di Diritto Canonico dall’a.a. 1988/1989 al 1991/1992.
ALTRI INCARICHI Rev. Mons. Giacomo Morandi, Segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede, elevato in pari tempo alla dignità di Arcivescovo. Studente nei cicli di Licenza e di Dottorato nella Facoltà di Missiologia dall’a.a. 2003/2004 al 2007/2008. Rev. Mons. Hans-Peter Fisher, Prelato Uditore del Tribunale della Rota Romana. Studente nel ciclo di Baccellierato nella Facoltà di Teologia dall’a.a. 1984/1985 al 1986/1987 e Docente Incaricato nella Facoltà di Teologia dall’a.a. 2013/2014.
Rev. Mons. Angelo Accattino, Nunzio Apostolico in Bolivia. Studente nei cicli di Baccellierato e di Licenza nella Facoltà di Teologia dall’a.a. 1993/1994 al 1995/1996. Rev. Matteo Visioli, Sotto-Segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede. Studente nei cicli di Licenza della Facoltà di Teologia dall’a.a. 1992/1993 al 1993/1994, di Licenza e di Dottorato con specializzazione in Giurisprudenza nella Facoltà di Diritto Canonico dall’a.a. 1994/1995 al 1998/1999 e attualmente Docente Incaricato nella medesima Facoltà. S.E. Mons. Gianrico Ruzza, Prelato Segretario del Vicariato di Roma. Studente nei cicli di Licenza e di Dottorato nella Facoltà di Diritto Canonico dall’a.a. 1986/ 1987 al 1989/1990. Rev. Mons. Giovanni Pietro Dal Toso, Segretario Aggiunto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli e Presidente delle Pontificie Opere Missionarie, elevandolo in pari tempo alla sede titolare di Foraziana, con dignità di Arcivescovo. Studente nei cicli di Licenza e di Dottorato nella Facoltà di Filosofia dall’a.a. 1992/1993 al 1996/1997.
S.E.R. Mons. Luis Francisco Ladaria Ferrer S.I., Presidente della Pontificia Commissione “Ecclesia Dei”, della Pontificia Commissione Biblica e della Commissione Teologica Internazionale. P. Jacquineau Azetsop S.I., Consultore della Segreteria per la Comunicazione. P. João J. Vila-Chã S.I., rieletto Presidente della COMIUCAP per un ulteriore mandato di 4 anni. Prof.ssa Rosanna Finamore, Presidente della “Società Italiana di Studi Lonerganiani” (S.I.S.Lon.). S.E.R. Mons. Jean-Claude Hollerich S.I., Presidente della Commissione delle Conferenze Episcopali della Comunità Europea per il periodo 2018-2023. Studente nelle Facoltà di Filosofia e di Teologia dall’a.a. 1978/1979 al 1980/1981. S.E. Mons. Mariano Crociata, Vice Presidente della Commissione delle Conferenze Episcopali della Comunità Europea per il periodo 2018-2023. Studente nelle Facoltà di Filosofia e di Teologia dall’a.a. 1972/1973 al 1980/1990 .
Rev. Mons. Pablo Emiro Salas Anteliz, Arcivescovo Metropolita dell’Arcidiocesi di Barranquilla (Colombia). Studente nel ciclo di Licenza nella Facoltà di Teologia dall’a.a. 1993/1994 al 1994/1995.
S.E. Mons. Franz-Josef Overbeck, Vice Presidente della Commissione delle Conferenze Episcopali della Comunità Europea per il periodo 2018-2023. Studente nella Facoltà di Teologia dall’a.a. 1986/1987 al 1989/1981.
Rev. Mons. José Avelino Bettencourt, Nunzio Apostolico in Armenia e in Georgia, e Arcivescovo titolare di Cittanova. Studente nei cicli di Licenza e di Dottorato nella Facoltà di Diritto Canonico dall’a.a. 1995/1996 al 1999/2000.
Rev. Mons. Joseph Murphy, Capo del Protocollo della Segreteria di Stato. Studente nei cicli di Baccellierato, Licenza e Dottorato nella Facoltà di Teologia dall’a.a. 1989/1990 al 2007/2008.
Rev. P. Nicola Riccardi O.F.M., Sotto-Segretario del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale. Studente nei cicli di Licenza e di Dottorato nella Facoltà di Scienze Sociali dall’a.a. 2000/ 2001 al 2004/2005. Dott.ssa Linda Ghisoni, Sotto-Segretario del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, per la sezione per i fedeli laici. Studentessa nei cicli di Baccellierato nella Facoltà di Teologia e di Licenza e Dottorato nella Facoltà di Diritto Canonico dall’a.a. 1990/1991 al 1997/1998, attualmente Docente Incaricato nella medesima Facoltà.
Rev.da Suor Annunziata Remossi O.M.V., Capo Ufficio della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica. Studentessa nei cicli di Licenza e di Dottorato nella Facoltà di Diritto Canonico dall’a.a. 1998/1999 al 2003/2004. Rev. Don Sergio Bonanni, Dott.ssa Linda Ghisoni e Prof.ssa Michelina Tenace, Consultori della Congregazione per la Dottrina della Fede.
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Ad Maiorem Dei Gloriam
ISSN 2283-3110
1551 - 2018