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U NIVERSITINFORMA www.universitinforma.it Mensile di informazione universitaria - aprile 2010 con il patrocinio di

E.R.S.U.

ateneo

Catania

MEDICINA / Scuole di specializzazione tra tagli e novità

MOBILITÀ / Il piano del Momact alla prova dello studente

Foto Angelo Trani

ateneo

città LIBRINO / Facce nuove tra i palazzoni

SIMONE CRISTICCHI

«Il cantautorato non è roba da supermercato» ALL’INTERNO / Scienze della Formazione, nuova “casa” alle Verginelle / Erasmus, cosa pensano gli stranieri di Catania / Stabile, tra Ionesco e Shakespeare / Musica, ...A Toys Orchestra: «Cantiamo l’amore più controverso»


sommario

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in questo numero... Martina Fusto

ateneo

ERRATA CORRIGE /

SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE / Tagli e novità

pag 6 /7

MOBILITA’ / Andare a lezione in treno e autobus

pag 8/9

QUANTO NE SAI? / Che Guevara secondo gli studenti

pag 10

SIAMO IN...TESI / Tutto su co.co.pro e co.co.co

pag 11

ERASMUS / Catania è bella, ma...

pag 12

A pagina 8 e 9 del numero di marzo di Universitinforma, nell’articolo di Carmelo Caruso dal titolo “Belle con l’anima”, abbiamo erroneamente invertito i nomi delle due ragazze intervistate. Ci scusiamo con le interessate e con i lettori

Federica Insinga

SCIENZE DELLA FORMAZIONE / Una nuova “casa” pag 13

Gerenza

città LIBRINO / Facce nuove sui palazzoni

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diritto allo studio ERSU / Tutti i servizi dell’ente regionale

Registrazione Tribunale di Catania n. 21/2005 - del 23/05/2005

pag 16/17

Anno VI - N. 4 - aprile 2010 EDITORE: Katamedia S.r.l. viale Alcide De Gasperi, 54 Catania

lavorare JOB ORIENTA / A caccia di professioni

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ASSUNZIONI / Indesit cerca ingegneri e letterati

pag 19

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DIRETTORE RESPONSABILE Patrizia Mazzamuto DIRETTORE EDITORIALE Gianluca Reale REALIZZAZIONE EDITORIALE Blu Media V.le Andrea Doria, 69 - Catania tel. 095 447250 - 095 432304 redazione@blumedia.info

time out-time in STABILE / Da Ionesco a Shakespeare

pag 20/21

BLOW UP / Dario Fisichella, il mondo è tutto intorno

pag 23

... A TOYS ORCHESTRA / «Cantiamo l’amore virulento» pag 24/25 SIMONECRISTICCHI / «Sto scrivendo il funerale del cd»

pag 26-27

MUSICA / Jazz e suoni dal mondo

pag 28

FUORI&DENTRO / Giò e Sisma, buoni o cattivi?

pag 29

ITALICA / La discarica di sogni degli Alchera

pag 30

SICULOUNGE / Made in Sicily da esportazione

pag 32

14/15

24/25

CLUBBIN’ / Rickie Snice: «Sono cresciuto a pane e beat» pag 33 HI-TECH / Arrivano i televisori in 3D

pag 35

BLOCK NOTES / Siti, libri, dischi

pag 36/37

agenda Gli appuntamenti del mese

“UNIVERSITINFORMA” Mensile di informazione universitaria www.universitinforma.it

pag 38

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REDAZIONE CENTRALE viale Alcide De Gasperi, 54 Catania info@universitinforma.it STAMPA: Grafiche Cosentino Caltagirone info@universitinforma.it TIRATURA: 15.000 copie Hanno collaborato a questo numero: Irene Alì, Maria Enza Giannetto, Lavinia D’Agostino, Rita La Rocca Rocco Rossitto, Tiziana Lo Porto, Riccardo Marra, Kikko Solaris, Benedetta Motta, Vanessa Ferrara Roberto Sammito, Emanuele Brunetto Luca Di Leonforte, Giorgio Pennisi CONCESSIONARIA PUBBLICITÀ Katamedia Srl v.le Alcide De Gasperi, 54 -Ct Responsabile commerciale Daniele Consoli info@universitinforma.it tel. 340 6943805 “Universitinforma” Copyright Katamedia Srl Tutti i diritti riservati Con il patrocinio di: Ersu Ente Regionale Diritto allo Studio di Catania



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ORGANI COLLEGIALI / Il 12 e 13 maggio si vota per eleggere 2 rappresentanti degli studenti al Comitato per lo Sport universitario e 5 al Cda dell’Ersu per il biennio accademico 2010/2012

CORTOMETRAGGI / “Eolie in video”, premio da 2.500 euro Eolie in video è il concorso dedicato ai cortometraggi, all’interno del festival cinematografico “Un Mare di Cinema-Premio Efesto d’Oro”, promosso dal Centro studi e ricerche di storia e problemi eoliani. Il concorso, organizzato in collaborazione con l’associazione Visionaria, è a tema libero e aperto a opere italiane o straniere realizzate dopo il 1° gennaio 2009, che abbiano una durata compresa tra i 5 e i 30 minuti. I candidati dovranno far pervenire il proprio cortometraggio in formato dvd pal per posta entro il 20 maggio. I cortometraggi selezionati per il concorso, verranno proiettati nel corso della manifestazione Un Mare di Cinema che si terrà alle isole Eolie dal 9 al 18 luglio. Al vincitore verrà assegnato un premio in denaro di euro 2.500. Per informazioni www.visionaria.it.

CONCORSO DI IDEE / “Mettiti in gioco”, per creativi under 35

VIAGGIARE / Agevolazioni per gli studenti universitari catanesi con la Cts-Isic Card Oltre 33 mila sconti e agevolazioni in 120 Paesi di tutto il mondo; biglietti a prezzi ridotti per autobus, treni e traghetti; riduzioni su ostelli, sconti in bar, ristoranti ed esercizi commerciali, tariffe telefoniche vantaggiose e un servizio di emergency help line che fornisce gratuitamente assistenza 24h su 24 in caso di necessità. E ancora riduzioni sul prezzo d’ingresso per musei e luoghi di interesse storico-culturale, vantaggi per librerie, centri fitness e benessere. Sono i “privilegi” di cui potranno godere gli oltre 60 mila studenti dell’Università di Catania grazie alla tessera “Cts/Isic card” che per gli iscritti dell’ateneo diventa più conveniente grazie ad una convenzione stipulata con il Centro turistico studentesco e giovanile. L’accordo consente di dimezzare i costi (15 euro anziché i 30 della quota associativa annuale) per ottenere la Cts/Isic card, la carta internazionale dello studente patrocinata dall’Unesco e personalizzata con il logo dell’Università di Catania. Gli studenti, già in possesso di una Mps Spider card Unict, possono richiedere la tessera attraverso il modulo on-line disponibile sul portale studenti (www.unict.it). Il Cts metterà inoltre a disposizione della comunità universitaria informazioni e notizie utili sui servizi forniti ai propri soci nonché sulle migliori condizioni di viaggio, sui documenti di trasporto, sulle possibilità di sistemazione all’estero.

ISTITUTO NAZIONALE DI ALTA MATEMATICA / In Sicilia un bimestre intensivo sugli aspetti matematici della fluidodinamica Dal 12 aprile al 12 giugno si svolge in Sicilia, con il patrocinio dell’Istituto nazionale di Alta Matematica (Indam), un bimestre intensivo sugli aspetti matematici della fluidodinamica. Le sedi che ospiteranno il periodo intensivo saranno le Università di Catania, Messina e Palermo. Le attività didattiche e seminariali si terranno in ciascuna delle tre sedi. A Catania l’attività del periodo intensivo si svolgerà principalmente al dipartimento di Matematica e informatica, dove si terranno numerosi seminari e il workshop finale. I tutorial avranno luogo al Collegio D’Aragona, mentre un workshop finalizzato ad applicazioni nella simulazione di colate laviche coinvolgerà il Laboratorio di Sistemi complessi della Scuola Superiore di Catania. Informazioni più dettagliate sul sito www.dmi.unict.it/INDAM2010.

Il sito “PLinto” (www.plinto.net) bandisce il concorso di idee per studenti, professionisti e creativi under 35 “MettIti in gioco” il cui tema è il gioco, appunto. La proposta di ogni partecipante è unica. Dovrà consistere in uno o più elaborati digitali, al fine di descrivere il contenuto della proposta, i concorrenti, in base alle proprie competenze ed esperienze, potranno scegliere fra differenti tipologie di linguaggio suddivise nelle categorie parole (testi, racconti, poesie), immagini (fotografia, video, disegno), progetto (installazione, scultura, design, architettura). La partecipazione al concorso, che premia con 1000 euro, avverrà tramite invio all’indirizzo email: info@plinto.net entro il 3 maggio 2010.

INGEGNERIA / Sostegno e tutorato per fuori corso “anziani” e per gli studenti lavoratori Un gruppo di lavoro degli uffici di presidenza della facoltà di Ingegneria, con il contributo di numerosi docenti, ha dato vita al “Progetto di didattica integrativa mirata e tutorato per il buon esito dei percorsi formativi: qualità nell’accompagnamento”, per prendersi cura del “buon esito” formativo degli studenti in ritardo con gli esami. L’iniziativa ha come primi destinatari gli studenti lavoratori e fuoricorso prossimi alla laurea, ai quali si stanno cercando di fornire gli strumenti utili, le motivazioni e l’entusiamo per completare a breve e con qualità il loro percorso formativo. Questi studenti sono stati preventivamente intervistati e hanno poi incontrato, singolarmente o a gruppi, lo stesso preside per concordare programmi di studio personalizzati che consentano a ciascuno di loro di raggiungere i risultati migliori in breve tempo. Le altre misure hanno riguardato l’organizzazione di corsi di didattica integrativa, l’intensificazione di azioni di tutoraggio, con il sostegno di giovani ingegneri nei progetti e nelle esercitazioni per la preparazione degli esami.


INFORMA

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PREMI DI LAUREA / Tesi su brevetti biologici

STUDENTI / Elezioni per il rinnovo del Consiglio nazionale

La direzione generale per la lotta alla contraffazione dell’Ufficio italiano brevetti e marchi bandisce un concorso per l’assegnazione di un premio di laurea in tema di Tecnologie innovative per farmaci biologici. Il premio consiste nella somma di 6 mila euro da corrispondere a laureati che abbiano conseguito il titolo nel periodo gennaio 2009-aprile 2010, con una votazione di almeno 100/110. La domanda di partecipazione al concorso (www.sviluppoeconomico.gov.it; www.uibm.gov.it) va inviata entro il 30 aprile 2010.

Il 12 e il 13 maggio 2010 gli studenti universitari di tutta Italia saranno chiamati a votare per il rinnovo del Consiglio nazionale degli studenti universitari (Cnsu). La tornata elettorale è stata comunicata in questi giorni dal rettore ai presidi di Facoltà, ai direttori dei Dipartimenti e ai direttori delle Scuole di specializzazione. In particolare, gli studenti dovranno designare 28 componenti eletti dagli studenti iscritti ai corsi di diploma universitario, di laurea del vecchio e nuovo ordinamento e laurea specialistica del vecchio e nuovo ordinamento; 1 componente eletto dagli iscritti ai corsi di specializzazione del vecchio e nuovo ordinamento; 1 componente eletto dagli iscritti ai corsi di dottorato di ricerca del vecchio e nuovo ordinamento.

ASSEGNI DI RICERCA / Pubbliche selezioni per il conferimento di tre assegni di ricerca per le facoltà di Ingegneria e Scienze politiche. Domande entro il 13 aprile

CINEMA&AMBIENTE / Entro il 15 maggio l’invio dei corti del Clorofilla film festival di Grosseto Non solo ambiente al “Clorofilla film festival”. La prossima edizione del festival che promuove la nuova “linfa” del cinema italiano si svolgerà tra luglio e agosto in provincia di Grosseto. La scadenza del bando “Corti alla clorofilla” per la presentazione dei cortometraggi è fissata al 15 maggio 2010. I lavori proposti potranno essere a tema libero, ma con un occhio ai temi sociali e ambientali. I corti selezionati parteciperanno alla prossima edizione del Clorofilla film festival e il migliore riceverà in premio una scultura realizzata artigianalmente e 500 euro da devolvere ad associazioni no profit. La scadenza è fissata per il 15 maggio 2010. Bando e scheda di iscrizione possono essere richiesti a cinema@festambiente.it oppure sono scaricabili da questa pagina. Se avete necessità di informazioni più approfondite chiamare lo 0564-48771.

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ateneo

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MEDICINA / Con la riforma varata dal Ministero, cambiano le regole per accedere alle Scuole di specializzazione. A Catania 12 corsi sono aggregati ad altri atenei E così prof e specializzandi faranno i pendolari. Il parere di alcuni docenti di Emanuele Brunetto

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he l’istruzione italiana si trovi nell’occhio di un ciclone che non tende ad affievolire la sua potenza, è cosa ormai nota a tutti. A chi, spettatore passivo degli eventi, segue la vicenda sui giornali o in tv. Agli studenti, costretti a fare i conti con massicci tagli ai bilanci. E anche a chi storicamente sta dall’altro lato della barricata, ovvero i professori, che si trovano a dover fare fronte comune insieme ai ragazzi. Nello specifico del mondo universitario e nel dettaglio delle facoltà di Medicina del nostro Paese, a seguito della riforma voluta dal ministro Mariastella Gelmini e varata il 5 febbraio scorso con un decreto del Miur (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca), ben 466 Scuole di specializzazione in Medicina saranno costrette a chiudere i battenti in Italia. Il “taglio” numerico delle scuole, però, non comporterà una diminuzione dei posti da specializzando né una riduzione del budget previsto per ciascuno di essi (pari a circa 25 mila euro annui). Com’è possibile? “Razionalizzazione” è la parola con cui si è cercato di spiegare il tutto: alcune scuole rivestiranno il ruolo di “capofila”, mentre tutte le altre saranno semplici “aggregate”, con gli specializzandi di quest’ultime costretti a “emigrare” nelle città capofila per quanto riguarda la propria specializzazione. Nell’ateneo di Catania, sono ben 12 le scuole colpite dalla scure del decreto ministeriale: Allergologia e immunologia clinica, Anatomia patologica, Chirurgia pediatrica, Chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica, Chirurgia toracica, Ematologia, Gastroenterologia, Medicina del lavoro, Medicina dello sport, Neurochirurgia, Oftalmologia e radioterapia. Quali sono stati i criteri adottati per decidere quali scuole? È stato un processo «avvenuto nel corso degli ultimi due anni - spiega il professore Enrico Vasquez, ordinario di Anatomia patologica e direttore del-

Specializzazioni

tagli e novità

la relativa Scuola di specializzazione -. Hanno prima confederato alcune scuole e il criterio utilizzato è stato quello del numero dei posti assegnati in passato alle rispettive scuole. Quest’anno hanno detto di aver utilizzato altri criteri, ovvero una scheda informativa inviata a tutti i direttori delle scuole, in cui si dovevano comunicare il numero degli studenti per anno, il numero delle scuole assegnate, il numero dei docenti per settore e altri parametri quali la produzione scientifica della sede di ateneo». In una situazione del genere appaiono pertanto evidenti i disagi didattici cui si andrà incontro perché «il disagio dipende dal fatto che non si sa bene come saranno organizzati gli studi, poiché in questo momento coesistono ben tre ordina-

menti», sostiene il professore Vincenzo Albanese, ordinario di Neurochirurgia e direttore di una delle scuole tagliate. Per non parlare delle problematiche pratiche e dell’aumento dei costi. «Il risultato - continua Albanese - non è sicuramente quello di abbattere i costi, che invece aumentano, perché in questo accorpamento di scuole il numero dei posti semplicemente si somma, quindi non cambia nulla sotto questo punto di vista. Ma crescono i costi perché i docenti che si dovranno spostare da una sede all’altra per fare lezione saranno in missione e la missione costa, costa il viaggio, costa la giornata. E costa ancor di più il fatto che, trattandosi di clinici, non potranno svolgere il loro lavoro che ha un valore anche economico, e che non potrà essere espletato durante quel giorno. Costa agli studen-

ti, perché dovrebbero recarsi sia in una sede sia nell’altra, quindi costi quasi raddoppiati, considerando anche che molti di loro provengono dalle province o dalle regioni vicine». Nota dolente anche quella riguardante il trattamento sensibilmente diverso riservato agli atenei del Nord rispetto a quelli del Sud. «Siamo stati sicuramente penalizzati - spiega il professor Vasquez - e non perché non è Catania la scuola capofila di Anatomia patologica (la materia di Vasquez, ndr). Il problema è quello della qualità del prodotto, e i nostri specialisti, a costo di sembrare immodesti, sono sempre stati considerati più che in grado di fare il proprio mestiere». Sulla stessa lunghezza d’onda anche il preside della facoltà di Medicina di Catania, il professore Francesco Basile, ancora


INFORMA

ateneo

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informazione a cura del cliente

Le Scuole di specializzazione a Catania Si svolgerà il 13 aprile la prova scritta per l’accesso alle Scuole di specializzazione dell’area medica; il 14 quella per tutte le Scuole afferenti all’area chirurgica e il 15 aprile quella per le Scuole dell’area dei servizi. Così dice il bando di concorso per l’accesso alle Scuole di Specializzazione della facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Catania. Il bando riporta anche l’elenco delle Scuole, suddividendole in Scuole attivate a Catania, Scuole per cui Catania è università capofila e Scuole per cui Catania è sede aggregata.

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Scuole attivate a Catania

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Scuole aventi Catania come Università Capofila

Scuole aventi Catania come università aggregata

in attesa di un riscontro da parte del Ministero alla sua protesta riguardo «la disparità di trattamento sul numero di contratti e di scuole autonome tra le università del Nord, a mio parere privilegiate, e quelle del Sud, penalizzate», così come ha dichiarato sulle pagine del quotidiano La Sicilia. Altro aspetto da analizzare è

di Medicina hanno presentato loro documentazioni ed espresso pareri sfavorevoli), limitata, secondo il professore Albanese, a «qualche sporadico ricorso al Tar, peraltro vinto, come quello dell’Oculistica di Catania. Ricorsi fatti per di più personalmente dai docenti e non dalle istituzioni. Le facoltà - continua Albanese - si sono

Le conseguenze della riforma a Catania

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Scuole “chiuse” (cioé aggregate ad altri atenei capofila) in seguito alla riforma

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i contratti di specializzazione “persi”

33 i contratti di specializzazione “acquisiti” +15 il saldo dei contratti di specializzazione * rispetto al 2007/2008, ultimo anno prima della riforma Fonte: elaborazione Il Sole24Ore Sanità su dati Miur del 22 novembre 2007 e del 5 febbraio 2010

quello del possibile inserimento di un esame unico nazionale per l’accesso alle Scuole di specializzazione, esame ritenuto dal professore Vasquez importante per «sfatare la diceria che i laureati del Sud siano meno bravi di quelli del Nord o viceversa, perché i nostri laureati hanno sempre raggiunto altissimi livelli di preparazione e i nostri specialisti sono spesso richiesti oltre che in Sicilia anche al Nord. La prova nazionale non credo porterà squilibri, l’importante è che il numero delle borse venga attribuito sulla base delle esigenze del territorio». Vero è che la protesta nei confronti delle decisioni ministeriali è stata piuttosto compossta (i rettori italiani e i presidi

adeguate alla circolare ministeriale senza colpo ferire. E gli studenti che fanno? Chi è già dentro le scuole non è per nulla interessato a ciò che accadrà, neanche per solidarietà nei confronti di chi dovrà frequentarle in futuro». Tutti concordi, comunque, nel considerare questa situazione come un sistema in continua evoluzione, anche perché nonostante alcune scuole termineranno la loro attività, in ogni ateneo si continueranno a formare specialisti nei vari settori, grazie agli accordi fra le scuole aggregate e quelle capofila. Il tempo ci dirà se questa piccola “rivoluzione” porterà i frutti sperati o si rivelerà un flop. U i

COPISTERIA / In via Penninello 51, esperienza e suggerimenti per la stesura e l’impaginazione

SOS laureandi 2Righi per la tesi di Alessandra Bacci

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uando su bozze corrette e ricorrette continui a capirci qualcosa, quando scrivi a margine dei tuoi appunti “forza, resisti, ce la puoi fare!” e scegli come screensaver una foto di Bora Bora, quando sulla tua scrivania si accumulano libri, quaderni, fogli, appunti, penne, matite, tazze di tè o caffè, fazzoletti, mozziconi di sigarette nel posacenere, non c’è dubbio, sei un laureando in tesi. Non disperare! La necessità di combinare le conoscenze acquisite, il proprio bagaglio culturale e la mole di informazioni nuove da organizzare, rendono la scrittura della tesi di laurea certamente il momento più difficile del percorso universitario di uno studente. Al di là della scelta dell’argomento, della sua trattazione e della presentazione il giorno della discussione, vi sono alcune difficoltà ricorrenti confrontandosi con un elaborato lungo e articolato. Una volta raccolto il materiale, scelti gli argomenti da trattare capitolo per capitolo e stilato approssimativamente l’indice, scrivere è probabilmente il momento più intenso e impegnativo. Per i meno esperti e per chi ha bisogno di qualche suggerimento, è utile e provvidenziale trovare qualcuno in grado di dare quell’assistenza che nasce dall’esperienza. Un aiuto non fa mai male e tra le tante copisterie a Catania, in fondo a via Penninello, al numero 51, in un ambiente rilassante, dall’atmosfera allegra e divertente, troverete 2Righi, un’azienda che ormai da anni si dedica alla grafica e alla stampa delle tesi. Sono innumerevoli i servizi che 2Righi offre agli studenti, servizi che aiutano a ovviare a quei problemi più frequenti, frutto dell’inesperienza o della fretta. Cinque computer a disposizione degli studenti, permettono di redigere l’elaborato nel formato ideale per rendere praticamente immediate l’impaginazione e la stampa, senza dover risolvere a posteriori i classici problemi di compatibilità dei formati tra i diversi programmi di videoscrittura. Un computer collegato ad Internet consente l’accesso gratuito al web in qualunque momento per verificare le fonti, i dati e tutte quelle informazioni indispensabili di cui non si è preso nota. Una volta conclusa la fase di scrittura, il personale della copisteria vi aiuterà gratuitamente a curare la grafica della copertina o delle immagini inserite all’interno dell’elaborato. Potrete inoltre impaginare in modo classico e sobrio o potrete sbizzarrirvi con la grafica più moderna e originale, trasformando la vostra tesi in un vero e proprio libro, e se fondamentali sono i tempi, la stampa per la copia da consegnare in segreteria è garantita in giornata. Niente ansia quindi a ridosso della fine, hai resistito finora, adesso lasciati guidare per la volata finale! U i


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PROGETTO PIPER / L’ufficio Mobilità dell’Università, a chi ne fa richiesta, fornisce un piano dei trapsorti personalizzato per raggiungere l’ateneo. Abbiamo fatto “provare” il servizio a uno studente pendolare di Giorgio Pennisi

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ome studente fuori corso e pendolare credo di aver ormai scoperto tutti i segreti dell’Università di Catania. Il corso di autosopravvivenza che ho superato con successo comprendeva anche conoscere il miglior modo per arrivare all’Università e trovare un parcheggio decente nei vicoletti vicini a piazza Dante. Eh sì, perché frequentando la facoltà di Lingue, coinquilina di quella di Lettere e presto di quella in Scienze della formazione, devo imparare a cavarmela e superare i miei colleghi concorrenti in astuzia e prontezza. Giungere ogni mattina all’exMonastero dei Benedettini e trovare posteggio non è un’impresa facile, è necessaria una conoscenza approfon-

ACIREALE-PIAZZA DANTE

«Usare treno e autobus, bello ma... siamo sicuri che arrivo a lezione?» dita del flusso impazzito di automobili che si muovono tutte contemporaneamente verso il centro città. Lo ammetto: ho sempre utilizzato l'automobile per spostarmi, e non ho fatto altro che contribuire a congestionare una città già di suo difficilmente vivibile, oltre che mettere a serio rischio il mio sistema nervoso, incastrato ogni giorno tra clacson, file e litigi da parcheggio. Ho scoperto da poco però che esiste un ufficio dell’Università che crede in una mobilità diversa, magari fatta con i trasporti pubblici e addirittura a piedi. Il Momact, è l’acronimo di Mobility management ateneo Catania, ha messo in campo il Piper, un progetto, che prevede un piano personalizzato di spostamento sostenibile casa-università ed è pensato non solo per gli

studenti ma anche per i docenti e il personale amministrativo che ogni mattina escono da casa e in un modo o nell'altro si recano nelle diverse sedi del nostro ateneo. Un pendolare come me, che negli anni ci ha rimesso un'automobile, migliaia di euro e diverse sedute dallo psicologo per liberarsi dall'incubo traffico, non poteva rinunciare a un’occasione come questa. Ed allora ho contattato l’ufficio mobilità d’ateneo per il mio percorso: da Acireale (zona litoranea) a piazza Dante (ex-Monastero dei Benedettini) e ritorno. Prima di elaborare il percorso devono sapere tutto di me: come mi muovo, perché e quando; a che ora comincia la mia giornata e a che ora finisce. Hanno voluto sapere persino dove parcheggio! Appena due giorni d’attesa e

il mio nuovo piano personalizzato è pronto: scoprirò a breve come risparmiare in soldi e nervi? La mia giornata da automobilista pendolare, nel mio comportamento attuale, inizia alle 8 e 30: Acireale, Aci Trezza, Aci Castello e poi finalmente Catania. E lì arriva il bello: circonvallazione, lungomare, piazza Europa, stazione e via di Sangiuliano. Giunto poi a piazza Dante, grande esperto parcheggiatore, abile cavalcatore di marciapiedi, trovo posteggio sfuggendo all'abusivo di turno, danneggiatore d'auto. Cinquanta minuti, e 5 euro di benzina. La strada del ritorno è ancor più amara: l'esercito incolonnato sembra aspettare me per tornare tutti insieme, solo che la stanchezza è tanta e la pazienza davvero poca. Altri 50 minuti e 5 euro, per una normale gior-

nata di studio. Poco conveniente, è vero. Vediamo se il Piper ha una valida alternativa. «Questo piano contiene alcuni suggerimenti utili per spostarsi da casa alla sede universitaria (e ritorno) nella maniera che noi riteniamo più intelligente, non solo per lei ma anche per la collettività. Le indicazioni sono state elaborate su misura alle sue esigenze e sono volte a farle risparmiare tempo e denaro, oltre che a farla sentire meglio nei confronti di questa generazione e di quelle future». Così esordisce la relazione che mi viene consegnata e subito penso: «Questa generazione di pendolari e la collettività dovrebbero sicuramente riflettere sui consigli del Momact, invece di litigare per un sorpasso o un parcheggio, chissà se le generazioni futu-


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Mezzi pubblici, carpooling e biciclette elettriche: la ricetta del Momact per la mobilità sostenibile

La necessità di contribuire allo sviluppo sostenibile dell'area urbana portò l'Università di Catania ad avviare nel 2007 le attività di mobility management per la gestione della mobilità casa-università di personale e studenti. Fu così istituito l'ufficio Momact (Mobility management ateneo Catania): attraverso la collaborazione e il coordinamento con gli altri attori del territorio, come il Comune di Catania o l'Amt, furono intraprese politiche e misure per la riduzione degli effetti della mobilità (congestione, consumi energetici, inquinamento, incidenti). Il Momact, a cui è a capo la professoressa Annalisa Greco, delegata d'ateneo per il Mobility management, ha tra i suoi tecnici l'ingegnere Salvatore Caprì: a lui poniamo alcuni quesiti sull’attività dell’ufficio. Il traffico in centro sembra impazzito e gli automobilisti sono le vittime principali. «Ridurre le possibilità di circolare nel centro città, e in qualche modo complicare la vita agli automobilisti, è forse la soluzione che l’Amministrazione Comunale sta adottando per incentivare l’utilizzo dei mezzi

re se la passeranno meglio». L’alternativa sostenibile che il Piper mi propone prevede spostamenti con automobile, treni e bus. Sono diffidente ma continuo a leggere, gli autobus a Catania sono materia scottante ma forse hanno trovato una soluzione. In auto fino alla stazione di Acireale, poi in treno fino a Catania. E lì, quando si arriva dentro la città, arriva il bello: il servizio dell’Amt mi porterà fino a via Plebiscito, dove dovrò camminare per 400 metri fino al Monastero dei Benedettini. Cinquantacinque minuti e 4,60 euro di spesa. Il ritorno è il percorso inverso, con spostamento a piedi per prendere l’autobus, e poi da via Plebiscito alla stazione centrale in attesa del treno per Acireale. Lì finalmente con la mia automobile potrò rincasare. Altri cinquantacinque minuti e 4,60 euro. Il bilancio è magro: risparmierei 80 centesimi ma con 10 minuti in più. Non dovrei affrontare gli abusivi per parcheggiare liberamente, ma le incognite treno e autobus mi terrorizzano. Le file in centro sono diventate insostenibili, e

pubblici. Come è stato evidenziato dagli Stati Generali della mobilità queste soluzioni devono essere integrate da soluzioni che salvaguardino il patrimonio del centro dando priorità ai pedoni, rimuovendo l'utilizzo dell'automobile». Il trasporto pubblico, però, non è adeguato alle esigenze, soprattutto in periferia. «Il nostro ufficio ha collaborato a lungo con l'Amt e posso dire che c’è un pregiudizio sul loro lavoro. È vero che il servizio non è al massimo della sua funzionalità, ma questo spesso deriva, per esempio in periferia, dalla mancanza di infrastrutture a supporto del trasporto pubblico». Stando così le cose come possiamo essere incentivati a utilizzare il trasposto pubblico? «Noi per esempio siamo passati da un orientamento generale alla creazione di piani personalizzati di mobilità sostenibile. Attraverso il progetto Piper indichiamo a chi ne fa richiesta un percorso alternativo che integri anche l’utilizzo del trasporto pubblico. Poi starà all’utente, che sia studente o personale uni-

la mia auto sembra supplicarmi ogni giorno di comprare una frizione nuova, ma gli orari dei bus metropolitani sono un numero al lotto e rischio di arrivare tardi a lezione. Il Momact ha diversi progetti sperimentali in atto, uno di questi è il Piper. Il personale che mi ha assistito, formato da tecnici capaci, ha un’idea in mente: quella di aiutare la collettività a cambiare abitudini, a rinnovare la propria mobilità per un comportamento alternativo sostenibile. Il mio esperimento è stato utile: ho capito che lasciando a casa l’auto e spostandomi a piedi o con i mezzi pubblici darei un contributo reale per ridurre la congestione e l’inquinamento. Ho scoperto anche che camminare mi fa bene, riduce la pressione sanguigna e previene anche l’osteoporosi, così recita la sezione “vantaggi” del mio piano personalizzato. Io però ho troppa paura di perdere il treno o di restare delle ore sotto la pensilina dell’Amt ad aspettare l’autobus della mia vita. Credo di non essere ancora pronto. E voi? U i

versitario, decidere se utilizzarlo. Noi saremo contenti se già solo un 10 % di chi si è rivolto a noi cambierà parzialmente le proprie abitudini». Una delle vostre soluzioni è il carpooling, di che si tratta? «L’idea è quella di istituire un sistema informatico per costruire degli “equipaggi” di viaggio che si dirigano insieme al posto di lavoro o di studio. Un software, come una sorte di agenzia matrimoniale, provvederà a suggerire dei gruppi di viaggiatori seguendo le diverse esigenze e desideri. Il servizio che è rivolto al personale universitario potrebbe andarsi a integrare con progetti simili ad altri contesti, come quello della Provincia di Catania, e permettere quindi la creazione di equipaggi misti». Sta anche per partire il progetto Probici. «Abbiamo acquistato delle biciclette elettriche e una rastrelliera per parcheggiarle. Presto partiremo con una prima sperimentazione, in cui i componenti dei nostri uffici useranno queste bici. Allargheremo poi il servizio a tutto il personale dell’Università, che potrà utilizzare le bici durante le attività di lavoro che necessitano di spostamento». (gio. pen.)

Gli studenti lanciano una petizione per salvare Learn by movies

Addio cinema in lingua originale. Non è un segreto, infatti, che la rassegna Learn by movies quest’anno, dopo nove anni di onorata carriera, non si farà. La causa, come era prevedibile e immaginabile, è riconducibile ai tagli subiti dall’ateneo catanese. Lo ha comunicato nei giorni scorsi Fabio Chisari, coordinatore della rassegna organizzata dall’Università. E il popolo universitario si è attivato per cercare di evitare lo stop a un appuntamento entrato nel cuore dei catanesi, e non solo in quello degli universitari. L’idea arriva proprio da uno studente di Lettere e filosofia, subito accolta dalla redazione di Step1 (www.step1.it) e da Radio Zammù: lanciare una petizione da presentare al rettore per sollecitare l’ateneo a rinnovare l’impegno per la manifestazione. Tantissime le firme raccolte ad oggi, ma forse non sono abbastanza. L’appello degli studenti è arrivato persino agli Stati Generali promossi dal Comune e il sindaco Raffaele Stancanelli ha promesso che il Comune stesso provvederà a trovare una soluzione. Nell’attesa, la protesta incalza e sono già più di mille le sottoscrizioni. Intanto anche gli organizzatori si stanno muovendo su binari paralleli, come ha detto Fabio Chisari a Step1: «Quest’anno si era pensato, per la prima volta, di far pagare un piccolo abbonamento agli studenti, ma soltanto per salvare la rassegna. In realtà sarebbe bastato un investimento di poche centinaia di euro da parte delle singole facoltà. Spiccioli che sarebbero stati fondamentali per salvare la rassegna. Con l’aiuto del Centro linguistico multimediale d’ateneo stiamo cercando intanto degli sponsor interessati a investire sulla manifestazione, per posticiparla eventualmente al prossimo autunno. Però si tratta soltanto di un tentativo. E disperato per di più». Per chi volesse sottoscrivere la petizione può farlo attraverso facebook, aderendo al gruppo “Salviamo il Learn by movies”.


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Quanto ne sai di?

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Cosa sanno gli studenti di personaggi e fatti che hanno segnato la storia recente? Da questo numero proviamo a chiederlo. Per scoprire che...

di Luca Di Leonforte

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ì vabbé ma di mestiere?». Questo è quello che si sente dire un giovane dalla zia, dal nonno o da un vecchio amico di famiglia quando, alla domanda «Cosa vuoi fare da grande?», risponde con l’aria sognante di voler fare il cantante o magari l’attore o lo scrittore. E questa deve essere stata la reazione della zia, del nonno o di un amico di famiglia di Ernesto Che Guevara quando egli rispose di voler lottare per la liberazione dei popoli dell’America Latina, decisione che con ogni probabilità prese nel 1951 dopo il celebre viaggio in giro per il continente, in compagnia dell’amico Alberto Granado, a bordo di una motocicletta Norton Model 18 di 500cc del 1939. In giro per le varie sedi dell’università la domanda non è «Che mestiere faceva Che Gue-

non è a tutti chiarissimo. Fermo restando che alcune risposte già citate sono inammissibili, una larga parte degli universitari è indecisa se collocare Che Guevara negli Anni 70/80 o più propriamente intorno a metà secolo. Non manca chi, per essere sicuro, lo fa operare genericamente nel ‘900. Tutto qui. Perché se si prova ad andare più a fondo e a chiedere cosa fosse il Movimento del 26 luglio o le vicissitudini della cattura e della morte di Guevara o addirittura si lascia libero l’intervistato di parlare delle proprie conoscenze a riguardo dell’argentino, pochi sono coloro che vanno oltre a ciò che è stato già detto. Sasà, 22 anni, ci parla di un accostamento tra il Che e Marx: «Ha messo in campo le idee marxiste di trasformazione della teoria in prassi». Nino, 23 anni, azzarda un

«Il Che? Un politico del 1600!» vara?» ma semplicemente «Chi era? Cosa ha fatto? Quando ha vissuto? Cosa ne pensi di…». «Uno che fa magliette», rispondeva Ficarra ad un curioso Picone, in un film del duo comico palermitano. Le risposte degli intervistati non sono così clamorose ma forse altrettanto fantasiose. C’è chi considera Ernesto Che Guevara «un politico di colore del 1600 che lottò nella rivoluzione russa». Chi sostiene che sia sbagliato accostarlo al comunismo e si definisce un «Cheguevarista-fascista». Per alcuni è statunitense, per altri cileno o ancora peruviano, boliviano e chi più ne ha più ne metta. In realtà, però, non sono solo queste le conoscenze degli studenti catanesi. Operando come la giuria olimpica durante una gara di tuffi o di nuoto sincronizzato, queste risposte sono come il voto più alto e il voto più basso: da eliminare. Molti, infatti, sanno almeno chi era Ernesto Che Guevara: «Un rivoluzionario, un guerri-

gliero, un politico, un medico». Definizioni molto varie ma comunque giuste. Che Guevara, infatti, si laureò in Medicina ma subito prese contatti con vari gruppi sovversivi per seguire i suoi idea-

li. Trovò in Fidel Castro il capo rivoluzionario che cercava e aderì dunque al Movimento del 26 luglio, che aveva lo scopo di abbattere a Cuba la dittatura di Fulgencio Batista. Una volta finita con successo la rivoluzione diventò anche un uomo politico entrando a far parte del governo cubano ed essendo secondo solo a Fidel. Durante questi anni divenne anche dirigente dell’Istituto nazionale per la Riforma agraria e, ironia del destino per uno come lui che ha sempre messo il denaro in secondo piano, presidente della Banca nazionale di Cuba. Entrando nei particolari, il Che è nato il 14 giugno del 1928 in Argentina, a Rosario. Tutti o quasi, però, pensano che fosse cubano. Facile cadere nel trabocchetto della nazionalità di uno che ha passato la vita a lottare prima per la libertà di Cuba, poi addirittura in Congo e infine in Bolivia, dove morì il 9 ottobre 1967. Ma il periodo in cui visse e portò avanti le sue battaglie

paragone con il nostro Giuseppe Garibaldi: «Come Garibaldi era convinto dell’appoggio dei contadini che invece gli voltarono le spalle» e con l’indiano Ghandi: «Partiva dalle stesse idee ma a differenza del Mahatma, ammetteva l’uso delle armi e della violenza». Analizzando alcuni dati, la famosa foto di Che Guevara scattata da Alberto Korda sembra essere la più riprodotta nella storia della fotografia; tutte le librerie al reparto “biografie” sono stracolme di libri che parlano di lui; numerosi artisti, da Guccini ai Modena City Ramblers, hanno scritto canzoni a lui dedicate; durante qualsiasi manifestazione, centinaia di ragazzi sfoggiano magliette col suo volto. Eppure pochi sanno notizie certe sul suo conto. Durante le interviste un ragazzo ha suggerito: «Proprio Che Guevara di cui non so nulla? Perché non parliamo di altri personaggi?... Ad esempio Roberto Baggio?». Si vabbè ma Che Guevara! U i


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Siamo in...TESI?

ateneo La tesi? Un vero e proprio genere letterario, forse tra i più bizzarri. Noi gli diamo spazio. Segnalateci le vostre a info@universitinforma.it

di Vanessa Ferrara

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di quella generazione che, fra tutte, ne sta rimanendo più coinvolta. Affrontare un argomento come questo mi affascinava e incuriosiva allo stesso tempo; e, in effetti, adesso posso dire che l’approfondimento di quelle che vengono ormai considerate le forme contrattuali più “consuete” in ambito lavorativo mi è servito ad avere una visione più chiara sul futuro che potrebbe attendermi». Pensi possano esistere dei vantaggi per chi viene assunto attraverso un contratto con collaborazione a progetto, considerato una sorta di “evoluzione” del co.co.co.? «A dire il vero non penso siano molti i vantaggi che possano desumersi da un contratto di “parasubordinazione”, qual è il co.co.pro. Sono scarse le tutele riservate ai lavoratori e, per quanto si voglia rapportarlo ad un contratto di lavoro subordinato, sotto la veste di una maggiore “autonomia”, resta momentaneamente il contratto che più rappresenta lo stato di precarietà in cui

he la ricerca del lavoro sia la questione forse più “antipatica” del post-laurea, non è certo una novità. Se poi viene presa in considerazione, correlandola alle diverse voci attinenti prima fra tutte quella “contrattuale” - ecco che la ricerca diventa ancor più ardua. Per questo sarebbe opportuno avere una conoscenza globale, quantomeno, di quelle che vengono considerate le tipologie contrattuali più frequenti offerte dal sistema lavorativo. Ed è proprio sulla base dell’importanza che riveste questo aspetto che la giovane Sabrina Catania ha voluto approfondire l’argomento, discutendo la tesi “Collaborazioni coordinate e continuative e lavoro a progetto”, alla propria seduta di laurea triennale in Scienze giuridiche. Quando ti sei laureata? «Il 26 ottobre del 2009». Quanto tempo hai impiegato ad elaborare la tesi? «Ho iniziato a raccogliere il materiale necessario circa sette, otto mesi prima della

Co.co.pro e co.co.co simbolo del precariato procedura di approvazione della tesi; esattamente, da quando ho avuto la conferma che il professore Giancarlo Ricci sarebbe stato il mio relatore». Ti è stato di aiuto il professore nell’elaborazione? «Direi proprio di sì, e non soltanto il professore, ma anche i suoi collaboratori. Sono stati tutti disponibilissimi a risolvere tempestivamente qualsiasi dubbio gli esponessi». Sei stata tu a scegliere l’argomento? «Inizialmente avevo proposto cinque argomenti e, tra questi

ho poi concordato, insieme al professore Ricci, un’unica trattazione di due tematiche, quali, appunto, i co.co.co. e i co.co.pro.». Hai riscontrato particolari difficoltà nel reperire il materiale necessario? «Non particolarmente. Ho dedicato molto tempo a ricercare il materiale messo a disposizione nell’emeroteca e nella biblioteca della facoltà». Ti sei aiutata con materiale multimediale? «In parte. Internet è certamente il mezzo più rapido per ap-

purare se siano stati apportati cambiamenti in un determinato settore e quello giuridico è senza dubbio quello maggiormente esposto a variazioni, a causa delle frequenti riforme legislative». Perché scegliere un argomento tanto delicato e, soprattutto, porre l’attenzione su due forme contrattuali così ampiamente discusse? «Il mercato del lavoro italiano ha visto, negli ultimi decenni, una crescita esponenziale dei lavoratori parasubordinati e noi, purtroppo, facciamo parte

oggi versano i giovani». Visto che siamo in tema, come vedi il tuo futuro dal punto di vista lavorativo? Quali sono le tue ambizioni? «Spero di poter intraprendere la carriera forense. È per questo che ho deciso comunque di non fermarmi alla laurea di primo livello, ma di proseguire i miei studi e concludere il ciclo quinquennale della laurea magistrale. Vorrei diventare un bravo avvocato e, chissà, magari specializzarmi proprio nel giuslavorismo». U i


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AEGEE / L’associazione universitaria europea “facilita” la vita agli studenti stranieri residenti nella nostra città. Da questi un coro quasi unanime: «Catania è bella, vivace e si sta bene, ma quante difficoltà nella vostra università» qui da settembre e mi fermerò fino a luglio. Ho scelto Catania perché è una città molto simile a quelle spagnole. È molto bella, l’università invece è un caos, le aule sono troppo piccole e manca organizzazione». Senza notazioni critiche, invece, il suo giudizio sull’aperitivo linguistico che Gerardo trova «molto utile per imparare le nozioni basiche delle altre lingue e per conoscere altri studenti». Molto soddisfatto, invece, Flo che viene invece da Monaco e in Germania frequenta Lingue Classiche. «Ho scelto Catania per caso - racconta -. Non sapevo neanche dove si trovasse. L’uni-

di Tiziana Campo

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atania, bacino di raccolta di migliaia di studenti che frequentano le facoltà dell’ateneo etneo. Ma Catania è anche meta prescelta da molti studenti che dall’estero si stabiliscono, per un periodo che varia dai sei mesi a un anno, per seguire il Progetto Erasmus ed effettuare un periodo di studio legalmente riconosciuto dalla propria università. Ma come si trovano gli studenti stranieri che frequentano le facoltà catanesi? Che impressioni traggono e che difficoltà riscontrano?

«La città è vivace e ospitale L’ateneo? Un po’ un caos» Per raccogliere qualche parere siamo andati nel locale “Yoko Ono”, nel cuore di Catania, dove, ogni lunedì sera, i ragazzi dell’Aegee (associazione studentesca europea, il cui obiettivo è quello di promuovere la cooperazione e l’integrazione europea in ambito universitario) organizzano un aperitivo linguistico. Obiettivo, consentire la socializzazione e l’interscambio culturale che si pongono alla base del progetto Erasmus. La serata è incentrata su giochi di società a cui partecipano studenti sia italiani che Erasmus, consentendo così, oltre alla socializzazione, anche un reciproco scambio di nozioni linguistiche basilari. «I ragazzi, sia stranieri che catanesi, rispondono con molta partecipazione. È un reciproco scambio di conoscenze - spiega spiega Emilio, uno dei proprietari del locale - sia per gli studenti Erasmus che così riescono a integrarsi, sia per gli studenti catanesi che si misurano con lingue e culture straniere. L’aperitivo linguistico è un ottimo mix». L’Aegee è presente con tutto il “vertice” catanese: Giuseppe, presidente dell’associazione, Marianna, responsabile dell’aperitivo linguistico ed Ermanno, responsabile dell’ufficio stampa. «Pur avendo un occhio di riguardo per gli studenti che fan-

In alto, la studentessa inglese Lawren; sopra, da sinistra, Giuseppe, Marianna ed Ermanno dell'Aegee; a fianco, lo studente tedesco Flo

no l’Erasmus puntualizza Giuseppe l’associazione non si occupa solo di loro, ma mira a favorire l’integrazione e lo scambio culturale, consentendo inoltre agli studenti catanesi l’opportunità di visitare altre città europee. Il progetto più importante, infatti continua - sono le Summer University, vacanze studio sotto forma di corsi di lingua o travel per visitare città europee o extraeuropee». Avete notato un calo nell’affluenza di studenti Erasmus a Catania rispetto al primo semestre? «Un calo nel secondo semestre è

normale - risponde Marianna perché la richiesta di venire a Catania è maggiore a settembre, cioè nel primo semestre, quando c’è ancora bel tempo. Solitamente gli Erasmus nel primo semestre sono circa 120150; nel secondo gli studenti provenienti dall’estero scendono invece a 50-60». Secondo l’Ufficio Relazioni internazionali dell’Ateneo, però, gli studenti Erasmus stranieri ospiti a Catania sono aumentati: nell’anno accademico 200910. Oggi sono 211, quindici in più rispetto a quelli accolti nell’anno accademico precedente. Ma quali sono le lamentele più frequenti degli studenti Erasmus? «Soprattutto gli studenti del Nord Europa - risponde Ermanno - criticano l’organizzazione delle nostre facoltà, che, a loro parere, sono caotiche. Spesso lamentano che i nostri professori non sono disponibili a riceverli, che le date di lezioni ed esami si conoscono all’ultimo momento. Molto spesso, poi, rimproverano una scarsa attenzione nei loro confronti, denunciando l’assenza di tutor e di referenti». E cosa ne pensano loro, gli studenti stranieri? «Qui a Catania - racconta in perfetto italiano Gerardo, studente spagnolo di Economia - frequento Lingue ai Benedettini. Sono

versità qui mi piace. I professori sono gentili con me e il mio tutor mi aiuta molto e sono innamorato del monastero dei Benedettini». Laweren, 21 anni, londinese, è colpita positivamente dalle bellezze della nostra città. «C’è un po’ di tutto - dice - : il sole, la montagna, il mare, spiagge bellissime, tanto divertimento e molti giovani». Meno clemente il suo giudizio quando invece si parla dell’università catanese. «Per uno studente straniero è molto difficile sapere cosa fare, come muoversi, trovare i corsi, le aule, parlare con i professori. Non ho ricevuto alcun aiuto né dalla facoltà - polemizza - né dai tutor, ma solo dagli altri studenti Aegee. Nella mia facoltà a Londra, Catania non è molto conosciuta. Tutti preferiscono andare a Roma, a Firenze o a Milano. Catania è una città poco nota e inoltre in molti hanno paura di non essere capiti e di non riuscire a capire il vostro dialetto». Insomma, in questo pot-pourri di impressioni raccolte c’è un minimo comun denominatore: gli studenti Erasmus apprezzano la nostra città e la sua movida, il calore della gente, ma quando si parla di università e di servizi agli studenti stranieri storcono un po’ il naso. Giudizi che accomunano indistintamente stranieri e locali. Quando si dice l’integrazione. U i


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Il Complesso delle Verginelle, esattamente di fronte al Monastero dei Benedettini, visto da Piazza Dante

STRUTTURE / Consegnato alla fine dell’anno scorso, il Palazzo delle Verginelle non è ancora del tutto fruibile. La preside Elia: «L’avvio delle attività a pieno regime è previsto entro aprile»

Scienze della Formazione ha una casa nuova di Roberto Sammito

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i è aggiunto un altro tassello al polo umanistico dell’università nel centro storico di Catania. Da qualche mese il complesso delle Verginelle è stato consegnato, dopo i lavori di ristrutturazione, alla facoltà di Scienze della formazione. Nella nuova sede in via Casa Nutrizione, a due passi dall’ex Monastero dei Benedettini, gli studenti avranno a disposizione sei aule, di cui una magna, gli uffici di presidenza e segreteria, la biblioteca, la sala lettura e una caffetteria. Entrando nel palazzo sembra di sentir odore di nuovo, tutto è immacolato, per i corridoi si incontrano pochi studenti, segno che le attività della facoltà non sono state ancora spostate nella nuova sede. «I locali del complesso edilizio Le Verginelle sono stati formalmente consegnati alla Facoltà alla fine del 2009 mga l’avvio delle attività

Qui a fianco il giardino al primo piano. Sopra: a sinistra, la sala lettura; a destra l’accesso a una scala interna ancora interdetta al passaggio

a pieno regime è previsto entro il mese di aprile - racconta la preside della facoltà la professoressa Febbronia Elia, che aggiunge - la facoltà continuerà a utilizzare anche i locali di via Ofelia, dove rimarranno parte degli uffici e le aule, e i locali

del dipartimento di Processi formativi dove si concentrerà l’attività scientifica dei docenti». Sono lontani gli anni in cui si faceva lezione al cine Ambasciatori. Il nuovo anno ha quindi portato in dono un nuovo posto in cui studiare ai circa 4800 studenti dei corsi di Scienze della formazione e i benefici saranno tanti: «La nuova sede ha l’indubbio vantaggio della presenza in loco

della biblioteca e della vicinanza alla segreteria studenti nonché alle facoltà di Lettere e Filosofia e di Lingue e Letterature straniere; ciò renderà fruibili molti più servizi agli studenti», aggiunge la preside. Passeggiando per i corridoi incontriamo due ragazze in attesa di una lezione, chiacchierano davanti alla porta di un’aula. «Noi siamo del corso di Scienze e Tecniche psicologiche, la sede prima era ad Enna. La struttura è nuova, è bella, ma ci sono alcune aule più lunghe che larghe e a volte non si capisce bene cosa dice il professore», raccontano. Qualche passo più avanti in aula studio incontriamo Kevin e Roberto, anche loro del corso scienze e tecniche psicologiche. «Da qualche mese ho lezioni qui, ancora non ho incontrato studenti di altri corsi di laurea della facoltà solo colleghi del mio», dice Kevin. «Al momento siamo in pochi, la sede ci piace, è nuova. Peccato siano ancora chiuse la caffetteria e la biblioteca» aggiunge Roberto. In effetti, l’intero palazzo non è ancora del tutto fruibile, la corte a pian terreno è ancora chiusa come il giardino al primo piano, qua e là si nota qualche porta ancora inaccessibile e transennata, ma presto anche questi spazi dovrebbero essere a disposizione degli studenti. In più, non appena verranno completati i lavori per la rete Internet gli studenti potranno usufruire del servizio e collegarsi al web. U i


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LIBRINO / Il quartiere satellite di Catania diventerà un museo fotografico a cielo aperto. Antonio Presti torna a “predicare” la Bellezza e affida il suo progetto al fotoreporter Reza le cui gigantografie abbelliranno le facciate cieche dei condomini

La nuova faccia dei palazzoni

di Maria Enza Giannetto n luogo di identità, uno spazio d’arte e di creatività dove ognuno può trovare il proprio senso di cittadinanza. L’utopia di Antonio Presti prende forma con il museo fotografico a cielo aperto che nascerà nel quartiere catanese di Librino. Il percorso del presidente della Fondazione Fiumara d’Arte in questo quartiere è cominciato dieci anni fa quando, dopo una lunga storia a Castel di Tusa, Presti decise di dedicarsi a quel “non luogo” lasciato all’incuria e all’indifferenza. Da allora, anni di lavoro, soprattutto con le scuole, per seminare bellezza, un concetto che per lui ha assunto un “valore di impegno” e che gli è da poco valso anche il conferimento della cittadinanza onoraria. «Terz’occhio-Meridiani di Luce (questo il nome del progetto, che Presti ha scelto in riferi-

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In alto e a fianco le simulazioni delle gigantografie; sopra il fotografo Reza e l’ideatore del progetto Antonio Presti

mento all’occhio del cuore, quello visionario, ndr) - spiega Antonio Presti - è l’inizio di un percorso. Il primo importante passo è stato compiuto con la realizzazione della Porta della Bellezza. Diecimila bambini, uniti nel nome di un cambiamento, sono stati autori e artefici di un processo maieutico capace di trasformare una ferita in un’imponente opera artistica e sociale, sim-

bolo di apertura e rinascita. Con il museo fotografico all’aperto, Fiumara d’Arte compie un ulteriore passo avanti. Il nostro percorso è iniziato dalle scuole, oggi lavoriamo con tutto il quartiere. Il museo fotografico unirà attorno a sé oltre 30.000 persone che daranno volto e anima a Librino e a Catania. Per la prima volta, infatti, sarà proprio Librino a tendere la mano al resto della città, a coinvolgerla nel suo processo di cambiamento». Per sviluppare il museo Antonio Presti ha voluto la collaborazione artistica di uno dei più grandi nomi della fotografia internazionale: il fotoreporter di origini iraniane Reza che con il suo obiettivo ha raccontato la guerra come nessun altro. «L’idea del museo - spiega Reza - che vogliamo sia internazionale e pilota, innovativo per la rete sociale e culturale, è

evolutiva e rivoluzionaria se confrontata alla concezione tradizionale di museo. Da anni espongo i miei lavori all’aria aperta; le foto sono accessibili gratuitamente e a tutte le ore. Fotografo la gente della strada e ritengo che le mie foto debbano ritornare legittimamente al popolo. La scorsa primavera mi sono recato per la prima volta a Librino insieme a mia moglie Rachel, Cristina Bertelli e Antonio Presti che, appena giunti nel quartiere mi ha avvertito: “Attento Reza, non fotografare, potrebbe essere pericoloso!”. L’avvertimento è stato lo stimolo. Il mio mestiere è proprio quello di fotografare le zone di guerra, di conflitto. Mi sono detto che prima di tutto bisognava eliminare questo clima di paura. Spesso ho usato la fotografia in quelle aree percepite come ostili. Sono convinto che bisognerebbe scambiare le armi con le macchine fo-


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tografiche per sfidarli realmente». Il progetto intende creare legami sociali attraverso la sensibilizzazione all’arte degli abitanti e in particolare alla fotografia. L’idea è quella di creare un grande museo internazionale che si basa su una nuova concezione dell’arte visiva, e un centro di formazione internazionale ai nuovi mestieri dell’immagine dando vita così a un progetto pilota che possa essere preso a modello da altri attori sociali delle collettività territoriali europee perché possano adattarlo sul loro territorio. E’ previsto il coinvolgimento di settanta fotografi siciliani, di cui 40 artisti visuali, 20 studenti universitari e 10 collaboratori ed esperti, e di un centinaio di ragazzi, residenti a Librino o in altri quartieri della città: workshop, formazione, creazione di un grande laboratorio sperimentale di fotografia unico al mondo. Dei 40 artisti visuali, 20 saranno formatori di 5 bambini ciascuno, i restanti venti lavoreranno su progetti liberi. Ogni bambino potrà effettuare oltre 300 foto di persone nel loro ambito familiare, culturale, sportivo all’interno delle loro case, nelle chiese, nei luoghi di lavoro. A queste produzioni fotografiche si aggiungeranno quelle dei fotografi siciliani coinvolReza Deghati (Tabriz, 1952, Iran) ti nel progetto è un fotoreporter e umanista franmuseo e quelle reacese di origini iraniane. Si firma solo colizzate de Reza stesme Reza. Ha iniziato la sua carriera per so. Agence France Presse. Ha lavorato per Ne risulterà un arNewsweek, Time, Life, Paris Match, Stern, chivio sociale, di alNational Geographic. Insieme al fratello meno 30.000 immaManoocher Deghati, ha gini, che non ha fondato l’Aina, organizeguali, espressione e zazione non governatiprodotto di una fitta va, la “prima agenzia rete di relazioni tra fotografica indipendengli artisti e gli abite” dell’Afghanistan tanti di Librino, ma post-talebano che mira a anche espressione dare una formazione artistica che si penspecializzata agli operasa fondatrice di quetori locali, per favorire sto museo innovatianche attraverso i media vo. L’insieme delle il cammino della società opere fotografiche afghana verso la demosarà esposto in una cratizzazione. La sua vogrande mostra dal cazione all’insegnamento doppio titolo: Una e alla diffusione del fotogiornalismo come terra, una famiglia strumento di riscatto sociale lo ha accomper le immagini di pagnato per tutta la sua carriera. Il suo Reza e La mia terra, primo corso di tecniche di reportage fotola mia famiglia per grafico risale al 1983, sempre in Afghanile opere degli altri stan. Esperienza ripetuta nell’85 in Sudapartecipanti al profrica, con i primi fotoreporter di colore. getto. Reza donerà

Con gli occhi di Reza

al quartiere la mostra fotografica, frutto del suo lavoro a Librino, che sarà allestita nella piazza dell’Elefante. A questa operazione si aggiungeranno pubblicazioni fotografiche, documentari e un lavoro approfondito su internet. L’idea di Presti è quella di un museo capace di mutare nel tempo: ogni anno infatti si arricchirà di nuove iniziative, di nuovi protagonisti, di nuove testimonianze. Inoltre, le foto di Reza saranno installate sui numerosi palazzi che hanno già dato il consenso e l’autorizzazione all’utilizzo della facciata cieca come spazio espositivo. «Ognuno degli abitanti del palazzo - dice Presti - ogni giorno, tornando a casa, riconoscendo la propria bellezza, la bellezza dell’anima, dovrà affermare con se stesso “Io sono bello”. Quando tutti gli abitanti di quella periferia, un

giorno, nella loro coscienza, sapranno dirlo, allora Librino non sarà più un quartiere a rischio, un luogo dell’emarginazione, ma un territorio dove, attraverso la consapevolezza della bellezza, si riacquista il diritto alla cittadinanza». «Credo che la fotografia - conclude Reza - debba entrare nella vita delle persone, nei luoghi dove lavorano, nelle loro case; può e deve essere vettore di espressione sociale. Grazie a questo progetto, i catanesi verranno a vedere la mostra a Librino, un luogo che altrimenti non avrebbero avuto ragione di visitare. Nel giro di vent’anni, sono sicuro che ci saranno fotografi di Librino sparsi per il mondo. Per concludere, dico che è mia convinzione che l’arte serve a riparare i traumi dell’umanità. Faremo in modo che questa azione sia pilota e internazionale per potersi porre a modello per altre periferie del mondo». U i


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Servizi e attività a sostegno del diritto allo studio

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’Ersu di Catania, subentrato, a seguito della legge regionale n.20 del 2002 all’Opera Universitaria, si occupa di predisporre ed erogare servizi ed interventi diretti ad agevolare l’attuazione del diritto allo studio universitario in Sicilia. In particolare, l’ente si occupa

domanda direttamente negli uffici di via Etnea n. 570 (Catania) o presso le sedi convenzionate decentrate - e presto anche direttamente on line, visto che l’ente sta provvedendo all’informatizzazione di tutte le istanze - rispondendo ai bandi che vengono pubblicati nei vari periodi dell’anno.

SERVIZI / Borse di studio, residenze, sussidi, cultura. L’ente regionale agevola l’attuazione del diritto alla formazione universitaria in Sicilia di: Borse di studio; residenze; ristorazione; borse per la mobilità nazionale e internazionale; corsi di lingua all’estero; corsi d’informatica; contributi per tesi di laurea e di ricerca contributi per spese di trasporto; contributi per viaggi d’istruzione; sussidi straordinari a studenti particolarmente bisognosi; servizio fotocopie; attività culturali e ricreative; laboratori teatrali e musicali; spettacoli ed eventi. Tutte le informazioni e i regolamenti sono disponibili sul sito www.ersu.unict.it. Per accedere agli interventi e alle iniziative dell’Ersu, gli studenti dovranno presentare

LE BORSE DI STUDIO

L’Ersu concede borse di studio in denaro di importo variabile in funzione della condizione economica del nucleo familiare dello studente e della sua residenza. I servizi abitativi assegnati prevedono l’alloggio gratuito nelle residenze universitarie o in alternativa un rimborso delle spese di locazione. I beneficiari e gli idonei di borsa di studio hanno diritto all’esonero delle tasse universitarie e ai pasti gratuiti.

Questo, in linea di massima, il calendario della pubblicazione dei bandi: borse di studio e rimborso alloggio (agosto); servizi abitativi gratuiti e a pagamento (agosto); contributo spese trasporto (novembre); contributo viaggi d’istruzione (giugno/gennaio); abbonamenti teatrali (settembre/ottobre); corsi di lingua all’estero; (consultare il sito); corsi d’informatica (consultare il sito); laboratori teatrali (consultare il sito), laboratori musicali (consultare il sito), coro (marzo/novembre). I moduli si ritirano negli uffici di Catania (ore 9 - 13) e il mercoledì (16 -18) e nelle sedi decentrate.

Ristoranti convenzionati Servizi di ristorazione nelle sedi decentrate

Per accedere alle mense gli studenti devono munirsi di Cuccagna 5 tesserino, che viene rilasciato dal viale Europa, 48 Ragusa servizio ristorazione. tel 0932 25546

Mense a Catania La Cittadella viale A. Doria, tel 095 330911

Delfino bianco via G.Scovazzo, 12 Caltanissetta tel 0934 25435

Al Muretto

Smile via Marconi, 17 Modica tel. 0932 946666

Da Nino via Porta Modica, 21 Ragusa tel 0932 651449

Lungomare via dei Tolomei, 5 Siracusa tel 0931462147

Mc Donald

Centro

via Loreto, 96 Modica tel 0932751428

Via Oberdan, 174 tel 095 445265

via Mario Gaetano Columba, 43 Siracusa tel 0931468933

La Veranda

Antico Vico

via Leonardo da Vinci, 10 Enna 0935 29395

via Valverde, 13 Ragusa, tel 0932 689030

Prometeo

U Saracinu

via M. Pallilla Enna tel 0935 531431

via del Convento, 9 Ragusa tel 0932 246976


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Sussidi straordinari

L’Ersu concede, nei limiti delle risorse finanziare e dei posti letto disponibili, interventi a favore di studenti che vengono trovarsi in uno stato di bisogno particolare in conseguenza del verificarsi di eventi gravi personali o riguardanti il proprio nucleo familiare.

Mobilità internazionale

L’Ersu concede contributi integrativi per la partecipazione a programma di mobilità internazionale, sia nell’ambito di programmi dell’Unione Europea che di programmi anche non comunitari, a favore di quegli studenti, beneficiari della borsa di mobilità.

Facilitazioni nei trasporti

L’Ersu concede un contributo per i trasporti extraurbani che è volto all’abbattimento dei costi sostenuti per l’acquisto di abbonamenti a mezzi di trasporto pubblico, necessari allo studente per raggiungere la sede degli studi dal luogo di residenza.

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Le residenze universitarie

Promozione culturale

Residenza Cittadella di via Passo Gravina n.183 Residenza Centro di via G.Oberdan n. 174 Residenza Caracciolo di via A. Caracciolo n. 108 Residenza San Marzano di via G. S.Marzano n. 29 Residenza Casa Morano di via Caronda n. 224 Residenza Umberto di via Umberto n. 314 Residenza Viale M.Rapisardi, 27 Residenza Dante via dei Gesuiti, 5/A

Uffici, funzionari e contatti

Per le informazioni riguardanti le iniziative e i servizi dell’Ersu gli studenti potranno contattare il personale degli uffici di via Etnea, 570 - Catania. Orari di ricevimento: ore 9 - 13. Mercoledì dalle 16 alle 18 Centralino

095-7517910 095-7517910

Rapisarda Nunzio Alberti Felice Alberti Luigi Alberti Maria F. Anfuso Giuseppe Barbagallo Carmelo Battello Arianna Castorina Antonino Catalano Alfio Gatto Angela Marrone Rinaldo Panvini Gianpiero Pignataro Giuseppe Sciuto Francesco

095-7517919 095-7517944 095-7517913 095-7517947 095-7517954 095-7517924 095-7517927 095-7517953 095-7517952 095-7517916 095-7517914 095-7517963 095-7517918 095-7517915

095-7517919 Direttore 095-7517944 Ufficio di segreteria 095-7517913 Borse di studio Suss. Straord.Trasporti extraurbani 095-7517954 Ufficio tecnico 095-7517924 Ufficio ragioneria 095-7517927 Attività culturali 095-7517953 Ufficio tecnico 095-7517952 Ufficio residenze 095-7517916 Ufficio gare e contratti 095-7517914 Ufficio borse di studio 095-7517963 Ufficio stampa 095-7517918 Residenze e ristorazione 095-7517915 Resp.le ufficio tecnico

Sportello 095-7517932 095-7517932 Informazioni borse di studio Sportello 095-7517933 095-7517933 Informazioni borse di studio

Oltre ai benefici e ai sussidi per il diritto allo studio, l’Ersu di Catania durante il corso dell’anno accademico avvia importanti iniziative per aiutare i giovani a coltivare interessi extra accademici. Tra questi: corsi di informatica di base, corsi di lingua (sia all’estero sia in sede), rassegne musicali (incontri musicali e concerti al museion, rassegna organaria), campagna di abbonamenti per le stagioni teatrali, musicali e cinematografiche della città, tornei sportivi, laboratori teatrale, musicali e cinematografici, corsi di strumenti musicali. Fiore all’occhiello delle sezione culturale dell’ente sono il coro e l’orchestra dell’Ersu che ogni anno sono protagonisti di vari concerti a Catania e in altre città siciliane. Le formazioni sono state spesso anche ospiti di rassegne nazionali. Per informazioni sulle attività culturali e ricreative telefonare allo 0957517927 o visitare il sito www.ersu.unict.it.

Comunicazione multimediale, i servizi on-line per gli studenti www.ersu.unict.it: sito per le comunicazioni istituzionali dell’ente. Nelle pagine del sito si trovano tutti i servizi, i benefici e le notizie utili agli studenti universitari. Sono presenti informazioni costantemente aggiornate sulle diverse forme di interventi, manifestazioni ed eventi, convegni e partecipazione ai saloni dello studente nazionali ed europei. www.ersuctalloggi.it: il sito si propone come punto di incontro tra domanda e offerta di posti alloggio per gli studenti. Il portale offre a tutti gli studenti dell’ateneo la possibilità di inserire gratuitamente i propri annunci di “cerco alloggio” e di consultare tutte le offerte dei locatari, dettagliate con prezzi, zone geografiche e

molto altro ancora. E da quest’anno anche assistenza legale per gli studenti. wap.ersuct.it: l’Ersu di Catania è disponibile anche sul cellulare. Grazie a questo servizio l’ente offre un altro canale di comunicazione con lo studente accessibile in qualsiasi momento e in ogni luogo. Tutte le notizie, gli avvisi, le manifestazioni organizzate dall’ente a portata di telefonino. Sms & mms list: iscriviti al servizio sms e mms dell’Ersu di Catania. E’ un servizio gratuito che permette di ricevere in tempo reale le novità che riguardano l’ente, gli eventi e le iniziative, oltre che ottenere informazioni di prima mano su borse di studio, scadenze e altro ancora.


lavorare A caccia di professioni ✎ 18

A

nche quest’anno l’Università di Catania sarà protagonista del “Job Orienta - Salone della Formazione, dell’Orientamento e del Lavoro”, che si svolgerà da lunedì 19 a mercoledì 21 aprile (dalle 9 alle 18.30), al centro fieristico “Le Ciminiere” di viale Africa. L’evento è organizzato dalla Provincia regionale di Catania, in collaborazione con il Centro orientamento e formazione (Cof) d’ateneo, con l’Ufficio scolastico provin-

vogliono guardare al mondo del lavoro. L’Università di Catania sarà presente con un’area dove potrà dialogare con i visitatori e aiutarli a scegliere non solo il percorso formativo ma anche la prospettiva di carriera e i percorsi professionali. Reali e numerose poi le possibilità per i giovani in cerca di lavoro. Job Orienta 2010 infatti vedrà una presenza significativa di aziende multinazionali, nazionali e locali, chiamate a illustrare ai giovani visitatori le professioni di oggi e del futu-

JOB ORIENTA / Dal 19 al 21 aprile, alle Ciminiere, l’edizione 2010 del salone della formazione e dell’orientamento professionale ciale e con l’Ufficio provinciale del Lavoro di Catania. Non solo formazione legata al mondo dell’Università, ma anche un’ampia scelta di aziende pubbliche e private saranno a disposizione dei visitatori di

I laureati pre-riforma

Per capire nel tempo qual è l’inserimento nel mercato del lavoro dei laureati dell’Università di Catania occorre fare riferimento ai laureati pre-riforma, gli unici che, sebbene rappresentino ormai la “coda” di un sistema universitario in via di esaurimento, consentono un’analisi di medio periodo. L’approfondimento riguarda 1.566 laureati pre-riforma del 2004, intervistati a cinque anni dalla laurea. Chi lavora è il 74% (la media nazionale è l’82%), mentre 16 laureati su cento cercano lavoro (la media nazionale è il 10,4%). In formazione risultano 10 laureati di Catania su cento. La stabilità coinvolge il 65% dei laureati catanesi, un valore inferiore alla media nazionale del 72%. Il lavoro atipico riguarda 30 laureati su cento contro il 24% del complesso. Il guadagno mensile netto è di 1.213 euro (a livello nazionale il reddito è di 1.328 euro).

“Job Orienta 2010”. La manifestazione si rivolge sia agli studenti diplomati, che hanno bisogno di orientamento in relazione alle scelte “accademiche” da effettuare, sia ai laureandi e laureati che

ro, ponendoli in condizione di fare scelte mirate. Le stesse aziende, al contempo, avvieranno processi di selezione volti a individuare risorse umane in linea con i loro profili che dovranno assumere. U i

U NIVERSIT NUOVACROPOLI/ Un corso per volontari

L’associazione Nuova Acropoli (www.nuovaacropoli.it) propone un corso di formazione al volontariato in protezione civile. Il corso prevede una parte tecnica con esercitazioni pratiche e una teorica e di etica del volontariato. Il corso, gratuito per gli studenti, avrà inizio mercoledì 21 aprile alle 19 nei locali della sede (via Passo Gravina, 61, Catania) e prevede un incontro a settimana della durata di 2 ore per circa 3 mesi. Il corso è gratuito per gli studenti. Nuova Acropoli forma i volontari in protezione civile tecnicamente e moralmente. La loro preparazione non consiste solamente nel saper fare il lavoro ma soprattutto nel “sentirlo” e nel desiderio di fare il proprio meglio. Informazioni al 380.3305167 oppure a catania@nuovaacropoli.it.

Occupati sotto la media ALMALAUREA / A un anno dalla laurea lavora il 38,5% dei catanesi con titolo di I livello. La percentuale sale al 52% per chi conclude il biennio specialistico

H

a coinvolto 3.981 laureati di primo livello e 1.115 specialistici biennali dell’Università di Catania il XII rapporto AlmaLaurea sulla condizione occupazionale dei laureati italiani a un anno dalla laurea. Per quanto riguarda i laureati di primo livello, ancora oggi rimane molto complesso stabilire le tendenze del mercato del lavoro per due ragioni: manca la possibilità di un’analisi nel medio e lungo periodo e poi si tratta di giovani che nella maggioranza dei casi continua gli studi. A Catania, ad esempio, sono 60 su 100 coloro che continuano la formazione con la specialistica, più della media nazionale del 57%. Lavorano più di 38 neolaureati su 100 (valore inferiore alla media nazionale del 46%). Tra gli occupati, il 25,8% è dedito esclusivamente al lavoro, il 12,7%

coniuga la laurea specialistica con il lavoro. Continuano gli studi quasi 60 laureati su cento: il 47,1% è impegnato esclusivamente nella laurea specialistica. Il lavoro stabile (contratti a tempo indeterminato e lavoro autonomo) coinvolge, a un anno dalla laurea, 45,6 laureati su 100 di primo livello dell’Università di Catania (la media nazionale è del 42,5%). Il lavoro atipico (contratti a tempo determinato, collaborazioni) coinvolge 36 laureati su 100 (la media nazionale è del 40%). Il guadagno si attesta su valori inferiori alla media nazionale: a un anno dalla laurea i laureati di primo livello guadagnano 974 euro contro i 1.020 del complesso dei laureati. Le laureate, come avviene a livello na-

zionale, risultano penalizzate: guadagnano 871 euro mensili contro i 1.138 degli uomini. A un anno dalla laurea lavora il 52% dei laureati specialistici dell’Università di Catania; una quota del 32,5% invece cerca lavoro (è il 26% a livello nazionale). Ma c’è anche il 15% dei laureati che continua la formazione (la media nazionale è il 18%). Quasi il 40% dei laureati specialistici catanesi prosegue il lavoro cominciato prima della laurea: questo influenza in modo particolare la stabilità e il reddito. A un anno dalla laurea, il lavoro infatti è stabile per il 54% dei laureati, il lavoro atipico coinvolge il 32% dei laureati. Il guadagno è superiore alla media nazionale: 1.237 euro mensili netti contro i 1.115 del complesso dei laureati specialistici. Le laureate guadagnano 1.012 euro mensili netti contro i 1.398 degli uomini. U i


INFORMA

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lavorare

le opportunità del mese dove

cosa

requisiti

info

ADDETTTI CONTABILITÀ AMMINISTRAZIONE Promuovi Italia, nell’ambito del Progetto Les4 propone un periodo di tirocinio per Addetti di amministrazione e contabilità.

Titolo di studio richiesto: Laurea. L’opportunità è rivolta ai soggetti disoccupati e/o svantaggiati residenti nelle regioni Calabria, Sicilia, Puglia e Campania, buona conoscenza di almeno una lingua.

Per partecipare inviare curriculum a: cv@promuovitalia.it, specificando nel messaggio la figura professionale preferita. Info al numero 800990064 (lunven ore 9-19) o www.promuovitalia.it.

NEOLAUREATI IN DISCIPLINE UMANISTICHE Indesit ricerca brillanti neolaureati da inserire tramite stage nell’ambito delle aree: risorse umane; relazioni pubbliche e ufficio stampa; affari legali.

Requisiti: età max 27 anni; laurea specialistica in Giurisprudenza, Scienze politiche, Psicologia del lavoro, Scienze della Comunicazione (voto di laurea min. 100/110); ottima conoscenza dell’inglese.

Per candidarsi per questa offerta occorre inserire il proprio curriculum sul sito aziendale: www.indesitcompany.com (rif: NI_HUM_F10).

CAPI REPARTO PER BRICOMAN Bricoman Italia ricerca urgentemente giovani e brillanti Capi Reparto di Ipermercato da avviare ad una carriera direttiva.

Requisiti: esperienza pregressa nel ruolo di almeno 2 anni, preferibilmente nel reparto “freschi e freschissimi”; laurea preferibilmente in materie economiche; disponibilità a trasferte e trasferimenti.

Per candidarsi per questa offerta occorre inserire il proprio curriculum sul sito aziendale: www.bricoman.it.

NEOLAUREATI INGEGNERIA Indesit ricerca neolaureti da inserire nei settori: direzione tecniche di prodotto (ricerca e sviluppo, progettazione, engeenering); Innovation; Manufactirung; Supply Chain; After Sales.

Requisiti richiesti: età massima 27 anni; laurea specialistica in Ingegneria (Meccanica, Elettronica, Chimica, dei Materiali, Gestionale); voto di laurea non inferiore a 100/110; ottima conoscenzainglese.

Per candidarsi per questa offerta occorre inserire il proprio curriculum sul sito aziendale: www.indesitcompany.com (rif: NI_ING_F10).

PROGRAMMATORE GRAFICO L’agenzia Adecco seleziona su Catania programmatori grafici, disegnatori e grafici pubblicitari per azienda operante nel settore dell’imballaggio alimentare.

Il candidato ideale possiede un diploma di Istituto D’Arte con specializzazione in grafica pubblicitaria; è richiesta conoscenza dei programmi Illustrator e Freehand.

Per candidarsi occorre inserire il proprio curriculum sul sito dell’agenzia Adecco (www.adecco.it).

PRODUCT SPECIALIST OSPEDALIERO La divisione Healthcare di Experience International, per conto di un’importante multinazionale, ricerca un Product Specialist Ospedaliero.

Requisito indispensabile, residenza a Catania; età compresa tra i 27 e 35 anni; laurea scientifica, esperienza pregressa nei settori informazione scientifica del farmaco o commercializzazione di prodotti medicali.

I candidati possono inviare un curriculum dettagliato con autorizzazione al trattamento dei dati personali all’indirizzo e-mail: hr@experience-int.com citando il riferimento SK 176.

SELEZIONI / Eurodisney Resort Paris

Il dipartimento dello spettacolo di Disneyland Resort Paris seleziona ragazzi e ragazze di età maggiore di 18 anni per interpretare in costume i ruoli dei suoi personaggi più famosi principi e principesse e per partecipare alle parate come ballerini. La proposta è per contratti a tempo indeterminato e a tempo determinato con partenza tra giugno a settembre 2010, fino a gennaio 2011 (minimo 3 mesi). Sono richiesti conoscenza fluente dell’inglese o del francese; altezza compresa tra 141 cm e 153 cm; per i ballerini sono richieste nozioni di danza classica e/o modern jazz; saranno valutate positivamente esperienze di aerobica, teatro, mimo e animazione. Le selezioni si terranno a Catania il 19 maggio (dalle 9 alle 19.30), nelle sale del Cus, le domande però dovranno pervenire entro il 27 aprile via email all’indirizzo massimo.floridia@regione.sicilia.it, allegando scheda di candidatura Eures Sicilia (il file, scaricabile dal sito www.regione.sicilia.it/lavoro/uffici/eures, deve essere rinominato “Cognome-Nome-Scheda”), specificando nell’oggetto “Selezioni Casting Spettacolo Eurodisney”. I candidati possono contattare i referenti Eures presenti in tutte le province siciliane (elenco su www.regione.sicilia.it/LAVORO/UFFICI/EURES/re teeures.htm).


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Tra lezioni e dilemmi insoluti il teatro sale in cattedra ✎

di Maria Enza Giannetto

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omande, dilemmi, dubbi. La programmazione delle prossime settimane del teatro Stabile di Catania sembra dipanarsi lungo queste tematiche. Da La lezione di Ionesco, a Come spiegare la storia del comunismo ai malati di mente di Matei Visniec, fino ad Amleto di Shakespeare, due produzioni proprie e una collaborazione importante con il teatro Stabile di Palermo mettono in scena interrogativi e la ricerca di risposte. Ma andiamo con ordine. Il rapporto inquietante e tragico tra un professore all’apparenza rassicurante e un’allieva inizialmente spavalda è il nucleo tematico della Lezione di Ionesco, nuova produzione del Teatro Stabile di Catania,

Omaggio a Goliarda Sapienza

Dedicato a Goliarda Sapienza il progetto di Gesti Contemporanei in programma al Centro Zo il 10 e l'11 aprile: “Io ho fatto tutto questo”. Un progetto nato dalla collaborazione tra Maria Arena e Daniela Orlando. Con reading di Emanuela Villagrossi e musiche originali di Carmen Consoli. Lo spettacolo spiega un percorso legato alla biografia della scrittrice e mette a fuoco un momento preciso da lei vissuto con profonda inquietudine intorno ai suoi 40 anni.

CARTELLONE / “La lezione” di Ionesco, “Come spiegare la storia del comunismo ai malati di mente” di Visniec, “Amleto” di Shakespeare. Il teatro Stabile mette in scena dubbi e ricerca di risposte in programmazione, alla sala Verga dal 12 aprile al 2 maggio, poi all'Ambasciatori dal 4 al 6 maggio. In apertura, il direttore dello Stabile, Giuseppe Dipasquale, ha sottolineato che «la peculiarità di quest'edizione, dopo quella data al Musco del 2004, è la messa in scena del tema del doppio e della cultura del terrore». Ad emergere è «il fantasma della formazione, distorto fino alla distruzione ha spiegato il regista e pedagogista Ezio Donato - giacché “La lezione” analizza il delicato legame educativo, caratterizzato da profonde differenze di età e di genere, entrambe giocate in chiave comica». Un duetto memorabile: il grande Pippo Pattavina dialoga in un drammatico crescendo con Valeria Contadino, giovane attrice che ricopriva già il ruolo nella passata edizione. La scenografia è firmata da Antonio Fiorentino, i costumi sono di Giuseppe Andolfo, le

musiche di Carlo Insolia, con la fisarmonica dal vivo di Valerio Cairone; i movimenti coreografici di Donatella Capraro, le luci di Franco Buzzanca, l'elaborazione video di Federico Baronello. In chiusura Ezio Donato, dopo aver ricordato i riferimenti politici del testo, col richiamo alla svastica indossata dal docente in seguito all'uccisione della ragazza, sottolinea come tra le novità di questo allestimento vi sia «la presenza di video, su cui vengono proiettati i pensieri del professore, divenendo così luogo dell'immaginazione». Dopo il successo dello scorso anno, lo Stabile ripropone, al Teatro Ambasciatori, dal 13 al 25 aprile, Come spiegare la storia del comunismo ai malati di mente di Matei Visniec, per la regia di Gianpiero Borgia. La vicenda è ambientata a Mosca nel 1953, anno della morte di Stalin. Il direttore

dell'Ospedale Centrale per Malattie Mentali è convinto di aver scoperto una rivoluzionaria cura per i malati del suo manicomio: raccontare loro la Storia del Comunismo. Affida la missione al giovane poeta Jury Petrovski, il quale, sebbene un po’ dubbioso sul’efficacia terapeutica della Storia del Comunismo, obbedisce al Soviet degli scrittori. Elabora, perciò, uno stile narrativo idoneo allo scopo e inizia il suo viaggio tra i malati. Peculiarità dell'opera è la totale assenza di qualsiasi tendenza moralistica: nessun precetto, nessuna condanna, nessuna indignazione. Visniec svela con acume e ironia i tragici paradossi del regime stalinista e costruisce un raffinato racconto allegorico su ciò che avviene tutte le volte che la Comunità degli Uomini subisce un'ideologia. L'opera di Martei Visniec è tradotta da Sergio Claudio

Perroni, la regia è di Giampiero Borgia, le scene di Giuseppe Andolfo, i costumi di Giuseppe Avallone, le musiche di M.C. Papaceccio, i movimenti coreografici di Donatella Capraro, le luci di Franco Buzzanca. Protagonista Angelo Tosto, circondato da un nutrito cast che, insieme allo stesso Borgia, annovera Annalisa Canfora, Christian Di Domenico, Giovanni Guardiano, Camillo Mascolino, Daniele Nuccetelli, Alessandra Barbagallo, Giorgia D’Acquisto, Salvo Disca, Marzia Longo, Liborio Natali, Chiara Seminara. Dal 4 al 30 maggio, al teatro Verga, andrà in scena un grande classico scespiriano Amleto, per la regia Pietro Carriglio. In scena Luca Lazzareschi, Nello Mascia, Galatea Ranzi, Luciano Roman, prodotto dal Teatro Biondo Stabile di Palermo in collaborazione con Teatro Stabile di Catania. U i


INFORMA

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LIBRINSCENA / Il 16 aprile lo scrittore presenta il suo ultimo romanzo alle Ciminiere di Catania

time out ALTRESCENE / L’Accademia degli artefatti al Centro Zo in “Spara, trova il tesoro e ripeti”

Fabio Volo svela il suo tempo

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abio Volo, classe 1972, tra i più interessanti della nuova generazione di scrittori italiani, sarà il prossimo ospite di “Librinscena”, la rassegna di novità librarie e non solo, promossa dal Teatro Stabile di Catania, con il patrocinio della Presidenza della Regione Siciliana, e in collaborazione con la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università e l’Assessorato comunale alla Cultura. L’appuntamento è per venerdì 16 aprile, ore 19 al Centro culturale “Le Ciminiere” Sala C. Personalità versatile, notissimo anche come attore e conduttore radiotelevisivo, presenterà Il tempo che vorrei, quinto romanzo edito da Mondadori, dopo Esco a fare due passi (2001), È una vita che ti aspetto (2003), Un posto nel mondo (2006) e Il giorno in più (2007), confermando il pieno successo di pubblico e di critica. “I'll trade all my tomorrows for a single yesterday: cambierei tutti i miei domani per un solo ieri, come canta Janis Joplin”. È forse proprio questo il tempo che vorrei. Lorenzo, il

protagonista, non sa amare, o semplicemente non sa dimostrarlo. Per questo motivo si trova di fronte a due amori difficili da riconquistare: con un padre che forse non c’è mai stato e con una lei che se n'è andata. Forse diventare grandi significa imparare ad amare e a perdonare, fare un lungo viaggio alla ricerca del tempo che abbiamo perso e che non abbiamo più. Lorenzo compie un viaggio alla ricerca di se stesso e dei suoi sentimenti più autentici, quelli più profondi.

Scenario Pubblico / Il 17 e 18 aprile in scena Pentesilea: Wonder Woman

Donne in armi, duellanti e lottatrici, belle e pericolose, ragazze armate. Donne protagoniste dello spettacolo “Pentesilea: Wonder Woman”, in programma sabato 17 aprile (alle 21) e domenica 18 aprile (alle 19,30) da Scenario Pubblico per la stagione Danza 09.10, ideata e diretta da Roberto Zappalà. Lo spettacolo della compagnia abruzzese gruppo e-motion propone l’amazzone moderna, un personaggio, ambiguo, marginale, temibile ma anche attraente e vincente.«La nostra Wonder Woman – Pentesilea è una sorta di Black Mamba, novella amazzone, come la protagonista di Kill Bill, film cult di Tarantino, interpretato dall’animalesca Uma Thurman», spiega il direttore artistico della compagnia gruppo e-motion Francesca La Cava. Il gruppo e-motion con Pentesilea: Wonder Woman, con Stefania Bucci, Ramona Di Serafino, Francesca La Cava, Irene Russolillo, porta in scena la figura dell’amazzone dei nostri giorni con le sue diverse incarnazioni e, attraverso l’arte sollecita, l’analogia con l’antica figura mitica. Il risultato è una donna che, oggi come ieri, è piena di rabbia e con un desiderio di vendetta e di affermazione nei confronti del genere maschile e del suo secolare predominio.

La guerra dei mondi in 17 short piecés N ella primavera del 2007 Mark Ravenhill, risvegliatosi da un attacco epilettico che gli ha causato il coma e la perdita di memoria, si accinge a svolgere una commissione per l'Edinburgh International Festival: scrivere una pièce al giorno per ognuno dei 16 giorni della manifestazione. L’esito è “Spara, trova il tesoro e ripeti”, un ciclo di 17 pezzi ispirati ad altrettanti classici della letteratura, del cinema o della musica - tra gli altri: Le troiane, Il paradiso perduto, Il crepuscolo degli dei, Orgoglio e pregiudizio, La guerra dei mondi. Uno spettacolo che la Compagnia Accademia degli artefatti di Roma porta in scena al Centro Zo, per Altrescene (una preview della stagione che comincerà a ottobre) sabato 17 e domenica 18 aprile alle ore 21. Lo spettacolo, nella traduzione di Pieraldo Girotto, Luca Scarlini è diretto da Fabrizio Arcuri ed è prodotto, oltre che dalla compagnia, dal Teatro Metastasio Stabile della Toscana, con la collaborazione di Magna Graecia Teatro - Regione Calabria, Le Chant du Jour (Roma). In scena Miriam Abutori, Matteo Angius, Gabriele Benedetti, Fabrizio Croci, Pieraldo Girotto. Ogni pezzo della messinscena è autonomo, tutti racconta-

no della guerra contro il terrore sostenuta dalle “potenze occidentali”. Il risultato è un'epopea contemporanea immersa in un'atmosfera da tragedia classica. Nelle diciassette brevi pièces il riferimento alla guerra neocoloniale intrapresa dall'Occidente in Medio Oriente è preciso e dichiarato. E il titolo è un’allusione fin troppo esplicita all’idea che questa Guerra Moderna abbia assunto le sembianze e l’irrealtà di un video game amplificato dalla copertura che i media mondiali hanno garantito all'evento. Ogni pièce è un piccolo e compiuto congegno teatrale che assale lo spettatore con una tensione e una carica emotiva che è la stessa che hanno vissuto i fruitori dei servizi giornalistici e televisivi che negli anni ci hanno informato delle terribili conseguenze della guerra in Iraq -meccanismo televisivo che poi spinge gli spettatori a voler ripetere subito l’esperienza e vederne un altro. Un linguaggio diretto e semplice quello di Ravenhill, che denuncia in modo chiaro e partigiano il suo punto di vista su uno degli eventi planetari più importanti della nostra epoca. Tutto il materiale si struttura attorno ad un'invasione militare e la conseguente occupazione di un territorio. U i



INFORMA

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iccardo Fisichella ha 26 anni. SunSeya è il nick che usa per firmare le sue foto. Scorrendole nel suo Flickr sembra di stare dentro un mondo tutto suo, un sogno probabilmente. Pellicola o digitale? «Pellicola, solo pellicola. Di digitale uso solo il cellulare. Se usassi il digitale lo lo farei solo per “lavorare” professionalmente con la fotografia, in quanto ovviamente più veloce ed economico. La pellicola invece è “intima”, sporca, lenta e poco adatta ai giorni nostri, purtroppo. Ma le emozioni che mi ha regalato non me le darà mai nessuna Reflex digitale “iperveloceautomaticaautomatizzata” e priva di “pensiero”». Bianco/nero o colore? «Bianco/nero, colore, xprocess e redscale: tutto! Tutti i tipi di pellicola. Non saprei dirti quando uno o quando l’altro, perché a parte qualche raro caso, mi faccio guidare un po’ dall’istinto e da quello che trovo sul mercato». Che macchina usi ora? «In questo preciso momento una Yashica Fx3 con obiettivo da 50mm, in prestito da un amico. Ma ho un’Action Sampler, una Holga e una Lomo Fisheye nello zaino tutte cariche e pronte per l’uso». La tua prima macchina? «La Holga 120». Quando hai iniziato a fotografare in maniera continuativa? «Febbraio 2007, quando ricevetti in regalo per la laurea la Holga». Che studi hai fatto? «Liceo scientifico. Dams (Regista, programmista cinema e

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Nuova generazione di fotografi siciliani

di Rocco Rossitto

Il mondo è tutto intorno RICCARDO FISICHELLA / «Scatto quello che vedo, secondo il mio punto di vista, e mi piace usare la pellicola» tv) all’Università di Roma 3 e laureando in Ram (Rappresentazioni audiovisive e multimediali all’Università di Torino». Che cosa stai “scattando” in questo periodo? «In questo periodo cerco di partecipare a concorsi e spesso mi adatto ai temi, mi diverte. Molti hanno come argomento Torino, la città in cui vivo adesso, e andare errando e zigzagando “random” per le strade della città mi fa respirare. In linea di massima però non ho soggetti prefe-

Riccardo Fisichella, in arte Sunseya

riti, scatto quello che vedo, quello che ho attorno, cercando il mio punto di vista, un’inquadratura equilibrata e un attimo particolare». Dove possiamo vedere le tue foto? «Le trovate su www.flickr.com/photos/sunseya/». Da qunto vivi a Torino? È il mio secondo anno, intervallato da uno parigino come studente Erasmus e preceduto da un bel po’ di anni a Roma». Un fotografo vivo e uno morto che ti piacciono? «Anna Gaskell e Henri Cartier Bresson». Se dico Blow-u up, tu rispondi? «Antonioni». U i

EVENTI / Il 30 aprile le Cucine del Monastero diventano palcoscenico del racconto della distruzione causata dall’eruzione del 1669 e della successiva ricostruzione

Benedettini, dalla lava all’architettura

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tto marzo 1669: la terra trema annunciando l’apertura di fenditure da cui sgorga fluida la lava. Nei primi giorni di aprile il magma minaccia le porte di Catania; per quattro lunghi mesi i cittadini difendono la città dall’ira dell’Etna. La lava sconquassa, modifica e seppellisce. I catanesi cominceranno a ricostruire sul dolore una città che nel 1693 verrà poi distrutta dal terremoto. Il Monastero dei Benedettini è “un libro con le pagine di pietra” in cui questa storia di dolore e ricostruzione è scritta e scolpita. La facoltà di Lettere e Filosofia e

l’associazione Officine Culturali la racconteranno il 30 aprile con un percorso teatrale itinerante, sullo sfondo scenografico delle cucine vaccariniane del Settecento. La performance ricorderà la violenza della lava e la creatività espressa nella tecnica al servizio della ricostruzione, fino alla visione architettonica di Giancarlo De Carlo e dei suoi collaboratori per il riuso dei beni culturali. L’evento intende trasferire al pubblico il senso di questo rapporto tra la natura, quando è travolgente, e la tecnica, quando sa essere ingegnosa. Il racconto teatrale,

rappresentato da attori del Teatro Stabile, sarà affiancato da importanti testimonianze audiovisive (immagini dell’Istituto Luce sull’eruzione del 1928 che distrusse Mascali). Al termine della performance gli spettatori confluiranno al Giardino dei Novizi dove sarà predisposta una degustazione tematica con le ricette dei monaci benedettini e musica dal vivo. Per informazioni e prenotazioni dei biglietti è possibile contattare Officine Culturali (095.7102767 info@officineculturali.net. Prevendita nella sede dell’associazione, stanza 4 del Monastero, piazza Dante 32, Catania. U i


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di Riccardo Marra a Technicolor Dreams a Midnight Talks, la dimensione onirica rimane centrale per la musica degli …A Toys Orchestra. D’altronde è lo stesso nome della band campana (una orchestra di giocattoli e tre puntini di sospensione) a suggerire strani sogni ed immaginazioni. I campani sono fatti così, gli piacciono da morire gli Anni ‘60 e i Beatles, e vanno pazzi per le canzoni che esplorano mondi nuovi. Midnight Talks, però, è più rock, sfoggia l’elettricità della chitarra e un po’ meno il proverbiale tocco pianistico. Enzo Moretto, il cantante dei giocattoli, si racconta a Universitinforma in occasione del concerto che la band terrà ai Mercati Generali il 16 aprile. Enzo, partiamo dal titolo del nuovo disco: Midnight Talks. «Il titolo nasce sostanzialmente da due motivazioni. La prima più semplice: musiche e testi di questo album sono stati scritti tutti dopo la mezzanotte. Di conseguenza arriva la seconda visione del titolo. I discorsi di mezzanotte sono quelli sempre più misteriosi, che arrivano in un momento della notte che è una sorta di limbo, perché passaggio tra un giorno e un altro». La copertina, al contrario, mostra una certa virulenza. «Questo è un disco d’amore, anche se è difficile parlare d’amore senza rischiare di passare per sdolcinati. Noi volevamo mostrare dell’amore il suo lato più controverso, più scuro e, sì, anche più virulento. Nell’amore non sempre tutto è perfetto. L’odio, ad esempio, è il suo fratello gemello. Nella copertina, così, volevamo dare volto alla rivincita dell’amore sull’odio. In quel bacio, che è anche morso, c’è un’immagine di vita, come se quei due tipi in copertina avessero litigato, ma poi deciso di fare l’amore». Nel precedente Technicolor Dreams a dominare era il pianoforte. In che modo lo avete sostituito? «Volevamo un disco che impattasse in maniera più carnale, più rock. Ci è stato favorevole, in questo senso, il fatto di scrivere l’album subito dopo la fine del tour con addosso, quindi, l’approccio energico e vitale della dimensione live. In più però, la differenza tra Midnight Talks e Technicolor

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...A TOYS ORCHESTRA «Cantiamo l’amore controverso e virulento» INTERVISTA / La band presenterà il 16 aprile a Catania Midnight Talks, un disco scritto dopo la mezzanotte, «quando i discorsi si fanno misteriosi» Dreams, la fa la chitarra. Il nuovo album l’ho scritto più alla chitarra, e nella lavorazione delle melodie ho pure voluto dare un taglio diverso alla voce, facendola diventare parte integrante della sezione ritmica. Però il pianoforte rimane importante per noi. C’è in qualche pezzo e, in generale, è uno strumento a cui non riusciamo a fare a meno in fase di composizione». C’è un pezzo che s’intitola Celentano. Un omaggio? «Apprezzo moltissimo il primo Celentano, però la canzone non

è esattamente un tributo. Tutto nasce da un titolo dato in via transitoria, e poi avevamo questa ritmica di chitarra che assomigliava tremendamente a quella di Yuppi du. Tutto è andato da sé: rileggendo il titolo ho capito che mi intrigava moltissimo poter ricamare sul personaggio. Alla fine, secondo noi, ne è uscito fuori un omaggio onirico all’opera di Celentano e alla sua iconografia». Nei mesi scorsi siete stati a lungo in tour all’estero. Come vi ha accolto il pubblico straniero?

«E’ stata una sorpresa, una vera sorpresa. Quando abbiamo iniziato il tour, eravamo convinti che all’estero, sul palco, avremmo dovuto ricominciare da zero, come agli esordi, con l’imbarazzo da scalfire, da superare. Invece abbiamo trovato un buon pubblico che spesso ci conosceva, grazie alla promozione e ai riconoscimenti che abbiamo incassato, ad esempio il disco della settimana sulla Bbc. Quindi siamo stati contentissimi, il pubblico straniero è attento, caloroso. Abbiamo venduto tanti dischi e molte persone ci hanno detto che hanno fatto chilometri per venirci a vedere». Il tour è ormai momento fondamentale per promuovere un disco. «Assolutamente si. Il live è il vero mezzo di pubblicità in


INFORMA questa epoca in cui il cd non è più un oggetto di culto». A proposito di questo, Simone Cristicchi, intervistato in questo numero di Universitinforma, ci ha detto che non piangerà al funerale del cd. Tu? «No, io invece piangerò, a me mancherà. Sentirò la mancanza del cd esattamente come l’ho sentita del vinile che, però, sta tornando in auge. Io sono un feticista della musica, mi piace ascoltarla per bene. Quando ascolto un album devo avere l’oggetto in mano, guardare la copertina, leggerne i testi. E’ proprio una forma di devozione la mia. E odio ascoltare la musica dalle casse di un computer. Per non parlare, poi, del fatto che non ho mai ascoltato una singola canzone mentre leggo un libro, il mio cervello può fare una cosa alla volta. L’oggetto disco è fondamentale. Prendi la copertina: non è solo un involucro, ma è parte integrante del messaggio di un disco. Tu rinunceresti a vedere una mostra dal vivo, preferendo vedere le opere al computer in formato jpeg?». U i

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THE PRODIGY / La band inglese sarà al Tupparello per presentare l’album Invaders must die

Ancora più cattivi L iam Howlett, Keith Flint e Maxim, meglio noti come The Prodigy, si preparano a far tremare il Palasport di Acireale il 28 aprile per l’ultima tappa del loro mini-tour italiano, durante il quale presenteranno al pubblico i pezzi dell’ultimo album, Invaders must die, senza dimenticare i successi che hanno fatto la storia della band inglese. Quest’ultimo lavoro discografico ha avuto il compito di risvegliare il gruppo da un sonno durato qualche anno. L’intento dichiarato era quello di far rivivere il passato, con l’urgenza di riprendersi il futuro. Obiettivo raggiunto. A chi si chiedeva se i The Prodigy fossero cambiati, i fans che hanno assistito ai nuovi live della band rispondono di no. Incupiti, incattiviti al punto giusto, portano dal vivo scenari postatomici con implacabili staffilate

ritmiche. Musica da ghetto urbano, sempre ed ancora ostinatamente underground: un pieno di energia, di dance/punk elettrico. Come tutti i live italiani, anche il concerto di Acireale sarà aperto da due opening act, affidati ad Andro dei Negramaro, impegnato oltre alle tastiere anche come solista dj, e al gruppo South Central. U i

Litfiba ancora insieme ad Acireale

Il 2010 è l’anno della reunion della più importante rock band italiana, i Litfiba. Piero Pelù e Ghigo Renzulli saranno in Sicilia il 21 aprile, al Palasport di Acireale, per l’unica data del sud Italia del loro nuovo, attesissimo tour. «La voglia di salire sul palco insieme e fare dei concerti è inarrestabile». Sono state le parole di Piero Pelù e Ghigo Renzulli, protagonisti di una delle più belle storie della musica italiana. La storia dei Litfiba parte dalla Rockoteca Brighton di Settignano nel 1980; passa per la cantinetta di via dei Bardi e continua con l’uscita del celebre 17 Re. Il “ritorno” nasce da una forte esigenza artistica, che guarda al futuro ma che rimane comunque fortemente ancorata al passato.


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SIMONE CRISTICCHI / Il cantautore che ha conquistato l’Italia con il brano Meno Male parla dei suoi progetti teatrali ed editoriali. Su Sanremo dice: «L’esibizione di Pupo, Filiberto e Canonici con Lippi è una delle cose più kitch mai viste in tv» di Riccardo Marra

«E

meno male che c’è Carla Bruni, Sarko no, Sarko sì…», il ritornello di Meno Male di Simone Cristicchi ci ha messo niente a diventare un tormentone. Anche in Francia, dove la canzone che scimmiottava Sarkozy e moglie, è stata la colonna sonora della netta disfatta del premier francese alle regionali. Ma Cristicchi non c’entra nulla con la Francia, anzi quel brano presentato a Sanremo, era il suo modo per criticare le cose di casa nostra, alla sua maniera, ironicamente, mai sopra le righe. Il nuovo disco del cantautore romano si chiama Grand Hotel Cristicchi e dentro c’è tutta la visione cristicchiana del sociale (l’ambiente, la terza età, il G8). Un disco che il cantautore porta in un tour primaverile con il quartetto d’archi degli Gnu Quartet e che racconta a Universitinforma con un’intervista in cui parla di tutto: Sanremo, scena italiana, teatro, fine dei supporti musicali

«Il cantautorato non è merce in vendita al supermercato» tradizionali. Simone, il Gran nd Hotel Cristicchi Tour ti vedrà in dimensione da camera. Parlaci di questa tua svolta. «Tutto nasce dal mio incontro con gli Gnu Quartet nel 2007. Il quartetto d’archi ha dato un tocco particolare alla mia musica, un tocco che, con il tempo, abbiamo cercato di migliorare sempre di più. Ad esempio per questo tour abbiamo voluto aggiungere anche un pianoforte. E la dimensione da camera riesce a cambiare pienamente le mie canzoni, anche quelle più ironiche. I pezzi vengono spogliati di ogni orpello e ricorda-

no un po’ i brani degli Anni 30 e 40. Mi sono ispirato molto a un disco come Fleurs di Franco Battiato che mi folgorò quando lo ascoltai per la prima volta». Com’è avvenuto il tuo incontro con gli Gnu Quartet? «Sono venuti a un mio concerto e mi hanno lasciato un cd con le loro rivisitazioni di grandi della musica italiana come De Andrè, Tenco e Paoli, riarrangiati in versione da camera. Devo dire che sono rimasto molto colpito dal coraggio di questo tipo di operazione. È scattata così la scintilla». Gran nd Hotel Cristicchi è diviso in stanze e sezioni. Anche il si-

to web rispetta questa suddivisione. Metafora di un ordine che vuoi dare alla tua carriera? «Il fatto di incasellare le mie varie attitudini è un modo per darmi una regola. Anche perché spazio da una cosa all’altra in maniera discontinua. In questo momento sto portando avanti contemporaneamente quattro spettacoli ognuno diverso dall’altro. A volte fermarsi e darsi una piccola regola è importante, questo non vuol dire essere lucidi o calcolatori, ma aiuta l’organizzazione». Nell’album c’è una canzone sul G8 di Genova… «L’avevo composta nel 2002 e

ora l’ho rispolverata. Mi sembrava ancora attuale, è una macchia che non se ne andrà mai». Hai partecipato per la terza volta a Sanremo. Un bilancio? E cosa ne pensi del trio del principe? «L’esibizione del Trio è sembrata qualcosa del teatro dell’assurdo, parlo di quando si sono esibiti con il Ct Claudio Lippi e le immagini dell’Italia che vinceva il mondiale con le tre cantanti vestite da bandiera italiana. Una delle cose più kitch che si sia mai vista in tv, ma c’è tanta gente che ha votato quella cosa. È come se dici: “chi ha


INFORMA votato Berlusconi alle elezioni?” Nessuno, ma poi ha la maggioranza. Chi ha votato il trio? Nessuno forse ammetterà di averlo televotato, ed è per questo che poi arrivano i dubbi e le insinuazioni sulla regolarità della gara. Alla fine però credo che qualcuno lo abbia fatto. Purtroppo». Ti va bene condividere il palco con questo fenomeno paramusicale? «Dal momento in cui decidi di partecipare al Festival di Sanremo, sai che può succedere di tutto. Di certo non mi è piaciuto che fino a due giorni prima dell’Ariston, questi stavano in televisione a presentare “I Raccomandati” e poi, subito dopo Sanremo, hanno cominciato un nuovo programma. Credo non sia stato giusto ai fini della gara e irrispettoso nei confronti degli altri partecipanti. Detto questo, a me della gara non me ne fregava niente. Sanremo è costruito come un minestrone, non è lo specchio della musica italiana». Negli ultimi anni però sembra ci sia un ritorno a un cantautorato italiano di qualità. Che ne pensi? «Delle ultime cose che sono uscite il mio preferito è Vasco Brondi di “Le Luci della Centrale Elettrica”. Credo sia un grande talento come scrittore di testi, una vera novità. Adoro chi, attraverso la musica, sfoggia una sua poetica, un suo stile, un suo linguaggio. Sempre per citare nuovi cantautori, Bianco-

27 ni dei “Baustelle” potrebbe essere il De Andrè dei giorni nostri, credo abbia una scrittura fuori dal comune. Certo bisogna avere passione per scoprir e andare a cercare tutte queste realtà. Non è musica da supermercato, è cultura». È anche il ritorno dei solisti a discapito delle band? «In effetti esistono sempre meno luoghi per suonare dal vivo, e questo fa si che le band facciano fatica a sopravvivere se non hanno un seguito che glielo permette. Così si fanno strada i solisti che si possono permettere di girare l’Italia in treno con la chitarra nel fodero e la valigia, e proporre la propria musica dappertutto: bar, locali, pub. E questa è la strada che hanno percorso i nuovi cantautori: hanno trovato il proprio piccolo successo, guadagnato con gran fatica». Oltre la musica. Stai scrivendo un nuovo libro? «Due libri. Uno è in forma di conversazione e segue tutti i progetti che corrono paralleli alla musica: dallo spettacolo con il coro di Minatori di Santa Fiora, allo spettacolo sui manicomi. Poi mi è stato richiesto un romanzo, ma ci vuole tempo, non mi piace improvvisarmi, mi prenderò tutto il tempo che serve». Poi il teatro. In autunno debutterai con Li Rom man ni in Russia,, di che si tratta? «È uno spettacolo che mi vedrà per la prima volta recitare un monologo. Una prova d’attore

time out molto difficile per me, è il mio ingresso ufficiale nel mondo del teatro e ce la metterò tutta. Lo spettacolo è tratto da un testo di Elia Marcelli, un poeta romanesco che fu tra i pochi a tornare dalla guerra di Russia. Nella sua opera Marcelli volle raccontare, in ottave classiche, quelle dei cantori siciliani, l’epopea dei soldati in Russia, compresa la tragedia della ritirata del ‘43. Ho voluto riprendere Marcelli perché anche mio nonno fu uno dei pochi che riuscì a tornare da quella campagna, quindi per me è sia un’operazione di memoria, sia una questione personale. Il tentativo è quello di affacciarmi al teatro di narrazione. Esempi? Paolini e Celestini». Ti senti a tuo agio nell’epoca del down nloadin ng digitale? «Negli ultimi tre anni c’è stato un tracollo delle vendite dei cd. Questo ha comportato gravi problemi alle case discografiche. La mia, ad esempio, ha dovuto licenziare 45 dipendenti in due anni. Il cd ha poca vita, tanto che sto scrivendo un brano nuovo che si chiama Il funerale del cd che parla proprio di questa cerimonia finale». Però non ti vedo affranto… «No, perché in questi tre anni, sono riuscito a sopravvivere tranquillamente con i miei spettacoli. Col tempo mi sono costruito un pubblico che mi segue al di là della discografia, e che viene ai miei concerti anche senza avere il cd. Questo mi fa pensare che tutta la fatica di questi quindici anni sia servita. Essere liberi e spaziare tra i generi, è questo il segreto per fare bene nel mondo musicale d’oggi». U i

Al Centro Zo tra jazz e visioni

Proseguono ogni mercoledì sera nella caffetteria del Centro Zo gli appuntamenti di “Slow Jazz”, programma di “degustazioni sonore” animato da formazioni musicali jazz siciliane, selezionate da Dario Fisicaro. Mercoledì 14 sarà la volta di Luca Galeano ed Edoardo Musumeci: entrambi chitarristi, suonano insieme da diversi anni partecipando anche a progetti dal sound pop-rock, ma mantenendo saldo nel loro percorso lo studio del linguaggio legato all’improvvisazione. E il mercoledì al Centro Zo è anche la sera di Fuoricircuito. Il 14 aprile appuntamento con Uomo, marionetta, cyborg, neuromante a cura di Stefania Rimini e Ivano Mistretta (Semi - cinema e video). Storie (di cinema) di un corpo in perenne trasformazione, luogo della mutazione all'incrocio delle tecnologie della contemporaneità. Con visioni di Kieslowski, Brothers Quay, Tsukamoto Shinija. Il 5 maggio in programma I porn. Lo sguardo eccitato a cura di Ivano Mistretta. Una coppia, una telecamera e, lì fuori, il mondo che aspetta di guardarli. Per una piccola fenomenologia del porno ai tempi di Internet (e dintorni). Infine, proiezione di Videodrome di David Cronenberg.


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CATANIA JAZZ / Concerto di Yaron Herman al Metropolitan. Al Brancati sono attesi Ben Sidran e i Radiodervish con il loro Beyond the sea. A maggio entra nel vivo Musicadonna per Neda

Jazz e musiche dal mondo

A

ncora grandi nomi internazionali per la stagione di Catania Jazz. Il 16 aprile arriva al Metropolitan di Catania, in data unica italiana, il trio del pianista israeliano Yaron Herman. In trio con Matt Brewer e col batterista Gerald Clever (foto 1), Yaron Herman darà prova della sua audacia e del suo talento. E poi un salto oltreoceano, in arrivo al teatro Brancati per la rassegna “minore” di Catania Jazz. Il 20 aprile si esibirà il quartetto di Ben Sidran (foto 2). Sidran raffinato tastierista e vocalist, sarà protagonista della serata insieme a Tom Warburton (basso), Bob Rockwell (sassofoni) e Leo Sidran (batteria) con Dylan different, un tributo al grande Bob Dylan, un sogno inseguito dall’artista per tanti anni e uscito in Italia a fine 2009. Il 28 aprile si recupera l’atteso concerto dei Radiodervish che presenteranno Beyond the sea, il loro settimo album, che sancisce una nuova fase di quella Babilonia dell’anima dalla quale provengono e alla quale continuamente si riferiscono. A maggio entrerà nel vivo Musicadonna per Neda, la rasse-

gna tutta al femminile voluta dall’organizzatore Pompeo Benincasa per ricordare la studentessa iraniana morta a Teheran durante gli scontri che hanno succeduto la rielezione di Ahmadinejad. Il 3 maggio salirà sul palco il Simin Quartet: lirica meditativa e interpretazione forte e la sua improvvisazione senza limiti, fanno il suo stile inconfondibile. Il 4 maggio si attende il quintetto di Esra Dalfidan con la band internazionale che le permette di realizzare le sue ambizioni musicali, cioè coniugare il proprio background con le influenze occidentali. Quando l’oriente sposa il jazz, le note musicali vibrano in modo speciale. Così è con il pianoforte di Soo Cho (foto 3), la pianista sudcoreana che sarà in scena al teatro Brancati il 5 maggio, accompagnata dal suo inseparabile trio di musicisti. Conclude la rassegna Musicadona per Neda, il 6 maggio, Sarah Gillespie Quartet guest Gilad Atzmon. La voce seducente e potente allo stesso tempo di Sarah Gillespie e i suoi testi graffianti, la rendono immediatamente riconoscibile. U i

Academia de Baile

Centro Zo / Punk, rock emergente e selezioni per Arezzo Elettrowave

7 maggio, Krisma in concerto. Cambiamento e sperimentazione. Sono le parole d’ordine dei Krisma, il duo - Maurizio Arcieri e Christina Mose - protagonista del grande live, il 7 maggio al Centro Zo. Sono pochi gli artisti che, al pari di Maurizio Arcieri, hanno attraversato come un filo rosso la storia della musica italiana degli ultimi cinquanta anni. All’alba degli anni sessanta il beat combo New Dada, fondati da Arcieri segnò il primo passo di una lunga carriera. Nel 1966, l'incontro con Christina Moser fu la prima tappa del cambiamento. E poi tutto un cambiamento continuo: l’arrivo del punk segnò la trasformazione artistica più importante e diventa uno stile di vita, mentre l’elettronica liquida e una serie di splendidi video diventano la chiave d’accesso per un gran ritorno in Rai sulle scene di Mister Fantasy. Gli anni novanta per i Krisma si aprono con la sperimentazione di ogni forma d’arte possibile: dai contributi offerti alle trasmissioni Blob su Rai 3 alle installazioni audio/video, dal film “Nitrato D’Argento” di Marco Ferreri alla nascita del canale satellitare Krisma TV nel 1998. E poi ancora la mutazione/emanazione sul web come www.krismatv.net, le collaborazioni con Franco Battiato e con i Subsonica, la partecipazione fissa a Chiambretti Night su Italia 1. Insomma, il disco “ChyberNation - The tribute to Krisma” uscito a novembre 2009 è solo un nuovo, ulteriore capitolo di una storia destinata ad andare ancora avanti.

Il sabato Rock Suite “ospita” Indie concept. Una programmazione attenta a tutte le realtà creative paralelle della scena rock e con un dj set orientato alla ricerca e alla creatività. Sono questi gli ingredienti di Rocksuite che ora ha cominciato la “collaborazione” con la rassegna Indie Concept 2010 rassegna live rock per band emergenti. Undici band sul palco accompagnati da 3 guest d’eccezione da Sista a Sadside project fino a Roberta Sammarelli, bassista dei Verdena. Appuntamento per sabato 10 aprile con le band: Charme, D-Slaves, Psychocean, A modern way to die e il djset guest 3Laterale Connection. La serata finale è in programma per sabato 24 aprile con la band vincitrice del Concept + lo special live guest di Sadside project (Roma), il dj set di Roberta Sammarelli e dei dj resident Trinacria Beat. Info su www.indieconcept.net Venerdì 16 aprile Elettrowave Challenge. Dopo l’enorme successo dell’anno scorso (oltre 2.000 iscrizioni) ripartono i concorsi della fondazione Arezzo Wave Italia per tutti gli artisti emergenti d’Italia. Come sempre la partecipazione è gratuita e aperta a band, dj producer, vj e progetti audio/video che vogliono esibirsi sui palchi della prossima edizione di Italia Wave Love Festival. L’appuntamento catanese è in programma per venerdì 16 aprile al centro Zo. Tutti i regolamenti e le modalità di iscrizione dei concorsi sono on line sulla sezione dedicata del sito www.italiawave.com.

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Y’s/ Da Faisal Taher ai Lautari

Si balla, si canta e ci si emoziona al Y’s Jazz club. Il 16 aprile in scena un singolare connubio artistico, quello di Tino Finocchiaro e Faisal Taher. Un duo facente parte dei Kunsertu, che si ripropone insieme, per un nuovo e singolare concerto. Il 23 aprile appuntamento con i Lautari, gruppo amato dal pubblico che da vent’anni si muove nel solco della tradizione popolare e del suo rinnovamento, con un progetto che prevede la ricerca e la rielaborazione di canti siciliani, ma anche la composizione di canzoni inedite nel rispetto dei motivi e delle forme tradizionali. Infine il 24 aprile si esibirà Tony Arco, direttore del Time Percussion, batterista e didatta di riferimento nella scena italiana del jazz.

time out Pop/ In arrivo Mario Biondi, Elisa e Fiorella Mannoia

Tre star in arrivo nelle prossime settimane. Il caldo abbraccio soul della voce di Mario Biondi sarà a Catania il 14 aprile (e in replica il 15 aprile) al teatro Metropolitan, per due tappe del suo Spazio Tempo Tour. Cavalcando l’onda del successo dei singoli Ti vorrei sollevare, in duetto con Giuliano Sangiorgi, frontman dei Negramaro, e Anche se non trovi le parole, e della sua recente esibizione al Festival di Sanremo, Elisa porta in tournée le canzoni di Heart, ma anche i successi di oltre dieci anni di carriera. La regina del pop italiano incontrerà i fan siciliani ad Acireale il 23 aprile. E il 6 maggio torna in Sicilia una signora della canzone italiana: Fiorella Mannoia con il suo Acoustic Tour 2010. Al Teatro Metropolitan di Catania, la Mannoia per la prima volta proporrà un concerto in versione acustica e più intima, accompagnata da nuovi musicisti e da un quartetto d’archi arrangiato da Marcello Sirignano.

FUORI & DENTRO / Il giovane duo etneo, che ha all’attivo numerosi sigoli e un seguito di fan sfegatate, esce con un nuovo brano intitolato “La distanza dal tuo cuore” che verrà presentato live il 28 giugno alle Ciminiere

Giò e Sisma, buoni o cattivi? di Benedetta Motta

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iovanni Nicastro e Luca Seminara sono due catanesi doc conosciuti in ambiente radiofonico con i loro nomi d’arte: Giò e dj Sisma. Nel dicembre del 2007, insieme, hanno dato vita ad una nuova creatura artistica: i Fuori & Dentro, una coppia-scoppiettante di musica pop italiana. Pur essendo nati ieri, hanno già un pubblico nutrito e sfegatato di fan, e collezionato un successo dopo l’altro con la pubblicazione dei loro singoli: La Disco che Baila (2007), Ragazza Particolare (2008), Come pioveva (2009) e il prossimo 13 aprile uscirà il nuovo brano La distanza dal tuo cuore, che li vedrà ospiti di numerose trasmissioni radiofoniche e televisive, fino a sedere nel salotto di Salvo La Rosa a giugno prossimo. Come avete scelto il vostro nome, a cosa si riferisce? «Il nostro nome si riferisce alla voglia che ci accomuna, e che vogliamo comunicare ai nostri fan, di far uscire fuori ciò che abbiamo dentro, raccontandoci al mondo». Migliaia di ragazzine vi adorano. Ci svelate qual è il segreto del vostro successo? «Essere presenti nelle loro vite,

con le nostre canzoni che parlano anche delle loro emozioni, di quelle emozioni che tutti noi proviamo, dall’amore all’esperienza della vita di tutti i giorni». Qual è l’esperienza che vi ha fatto più tremare di emozione? «Ci capita di emozionarci tutte le volte che ci ritroviamo un nuovo singolo o un videoclip tra le mani...».

Comunque riuscite ad essere presenti quotidianamente nella vita del vostro pubblico, anche attraverso la radio. Oltre a questa esperienza musicale, infatti, conducete insieme il programma “Buoni o Cattivi” … «Esatto, dal 2008 facciamo coppia fissa anche in radio, dal lunedì al venerdì dalle 15 alle 18, su radio Antenna Uno». Com’è questa esperienza radio-

fonica? «Bella, gratificante e, come Fuori & Dentro, non potremmo farne a meno!». Cosa amate fare di più: la radio o scrivere canzoni? «Sono cose che camminano di pari passo, imprescindibili l’una dall’altra». Voi stessi scrivete i testi delle vostre canzoni… da dove nascono? Prevale l’ispirazione o il desiderio di andare incontro ai gusti del vostro pubblico? «Tutti i nostri brani nascono da esperienze vissute e spesso prendono forma ascoltando il passato». Suonate nei locali? «Come dj ci spostiamo per locali, con la band invece siamo ospiti in teatri e piazze ed è bello trovare sotto il palco sempre una cerchia di gente che ci vuole bene». E adesso partirete con il tour promozionale del nuovo singolo La a dista anza a dal tuo cuore… «Già, a partire dal 18 aprile saremo ospiti in varie radio fino all’esibizione live che si terrà alle Ciminiere il 28 giugno». Il successo è stato repentino e notevole per due giovanissimi come voi. Quali sono le vostre aspettative? «Crescere e capire fin dove possiamo arrivare…». U i


time out I

l terzo album degli Alchera, Discarica di sogni, è stato pubblicato il 4 dicembre scorso ed è in distribuzione gratuita sul sito della band. Da dove nasce il nome della band? «In verità girano diverse leggende. Una fra le più attendibili è che un ex componente del gruppo era venuto a conoscenza di questo quadro raffigurante il punto in cui l’universo trovava un equilibrio, di nome Alchera. Ma bisogna ammettere che a distanza di anni non siamo riusciti a risalire a questo quadro: abbiamo cercato e ricercato ma niente».

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ITALICA

Il nostro made in Italy musicale alza la testa!

La discarica di sogni degli Alchera Chi siete e quale strumento suonate? «Alessio provvede alla voce ed al synth, Barabba al basso, Sergio dei sergi gestisce la parte elettronica e suona il synth, Sergiolino la batteria e Kiodo chitarra e synth». Età media? «Orbitiamo tutti intorno ai 30 ma recentemente, con l’ingresso di Sergiolino alla batterie, l’eta media si è abbassata notevolmente».

Da quanto suonate insieme? «Circa 10 anni, ma arrivati al sesto/settimo anno eravamo già stufi musicalmente l’uno dell’altro, da qui l’esigenza di reinventarci. Qualcuno ha pensato di cambiare il suo ruolo all’interno del gruppo, altri di acquistare nuove apparecchiature. Per il momento tocca ai sintetizzatori, se ne contano tre sul palco, in futuro chis-

sà». Quanti dischi avete all’attivo? «Nel 2001 esce il nostro primo Ep Manipolazione che, grazie ad un efficace tour riusci a vendere ben 600 copie. Nel maggio 2003 il secondo lavoro in studio, Acardìa che in brevissimo tempo raggiunge la soglia delle 1.000 copie vendute. Discarica di sogni è il terzo lavoro in studio della band, uscito il 4 dicembre scorso, in distribuzione gratuita sul sito www. alcheramusic.com ed uscito in allegato alla rivista specializzata Mucchio Selvag-

di Rocco Rossitto

gio, che per la prima volta ha dato alla band la possibilità di avvalersi di una distribuzione a livello nazionale». Quanta gente al primo concerto e dove? «Per il primo saranno stati una ventina in un locale vicino Augusta, adesso la situazione sembra migliorata, anche se è molto più difficile suonare. In passato è capitato anche di suonare di fronte a sole 2 persone, peraltro erano la cameriera del locale e il suo ragazzo dediti ad amorevoli slinguazzamenti in fondo alla sala». Come nascono le vostre canzoni: chi scrive i testi e chi la musica? «Solitamente Alessio compone e registra dei monodemo per conto suo che poi vengono stravolti e riarrangiati da tutti in sala prove. Altre volte nasce tutto durante le prove da qualche riff al quale in seguito sempre Alessio cerca l’ispirazione per abbinare il testo». Il disco che vi sarebbe piaciuto fare? «Forse Mellon Collie and the Infinite Sadness, o Achtung Baby. No forse Ok Computer o Beautiful Freak, Terror Twiligth». Cosa ascoltate in questo periodo? Fateci qualche nome. «Ultimamente abbiamo apprezzato molto il lavoro dei Last Shadow Puppets, ma da anni ci piace ascoltare Beck, Radiohead, Interpool, Hot Chips, Metric, Pulp, Sigur Ròs, Depeche mode e anche molta roba italiana come Paolo Benvegnù, the Niro, Marlowe». U i informazione a cura del cliente

+08 presenta Slow: l’arte della lentezza… in movimento

Sinuosità delle forme, vivacità del colore, armonia dei movimenti ed elogio alla serenità sono le caratteristiche ispiratrici della nuova collezione di un brand oggi affermato su tutto il territorio nazionale. +08, la catena di negozi che regala ad ogni donna la consulenza d'immagine che desidera, riuscendo a porre un netto e distinto contrasto con la freneticità della vita odierna, propone al pubblico l'ultima arrivata, la collezione Slow. Dalla semplice accezione del termine riusciamo ad evincere come la tranquillità e la serenità vengano eretti su di un piedistallo da questo marchio, con lo scopo principale di trasmettere i valori della lentezza e del sapore della vita. La qualità Slow è indirizzata a creare benessere e dedita alla rimembranza di quali sono le peculiari migliorie che si possono apportare alla quotidianità per renderla, più tranquilla, ma anche de-

cisamente al passo con la moda. I nomi dei tagli di questa magica collezione racchiudono loro stessi una ricerca accurata degli stili di vita e trovano il loro punto fermo nella natura, la dea meravigliosa grazie alla quale nonostante il ritmo incredibile della nostra vita, possiamo ritrovare il nostro io, quello più nascosto, quello migliore. HARA (energia vitale), ARGAN (olio per massaggi), ANMA (massaggio cervicale), MANTRA (liberazione dalla mente), KESSA (guanto esfoliante), ATLAS (maschera per capelli). Questi tagli, meravigliosi viaggi attraverso culture che meglio di quella nostra conoscono il benessere e lo apportano alla qualità della vita, nascono da anni di studio e ricerca che +08 ha dedicato a noi donne. La filosofia che guida questo marchio è da ricercarsi nella passione che regola il suo lavoro, nella precisa intenzione di regalare emozioni. E noi donne... amiamo le emozioni. (Agnese Strano)



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SICULOUNGE PROJECT / La band siciliana coniuga musica popolare e lounge. Ha da poco pubblicato la raccolta di canzoni tradizionali Sciuri sciuri che comprende l’inedito Idda sunava, tributo a Rosa Balistreri

Made in Sicily d’esportazione di Vanessa Ferrara

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om’è possibile far “riemergere” le antiche canzoni popolari - quelle che hanno segnato la cultura siciliana in campo musicale - e rileggerle sotto un’altra chiave, decisamente più moderna e originale? I Siculounge Project lo sanno, o per meglio dire, lo “fanno”. E bene, visto che hanno dato vita ad uno stile unico e inconfondibile, fondato su quello che loro stessi definiscono «una fusion con note prettamente jazzistiche, colorate da lounge e funky». Uno stile innovativo e coinvolgente, una rielaborazione dell’espressione musicale capace di donare un nuovo tono alle note della tradizione e della calda musica dialettale. È Cristina Russo, la voce “graffiante” del gruppo siciliano, ad “aprirci le porte” dei Siculounge Project. Quanto tempo fa avete deciso di dar vita al gruppo? «Circa due anni fa Gaetano Rubulotta (l’attuale tastierista) ebbe l’idea di formare un gruppo di musica siciliana, per riproporre le classiche canzoni della nostra tradizione, ma con un’anima jazzistica che, tra l’altro, deriva proprio da lui e da Nicola Falco (il chitarrista), quelli che possiamo definire i “jazz-men” della band. Marco Di Dio, mio compagno nella vita oltre che nella musica, mi ha avvicinato a questi due amici, dandomi la possibilità di crescere musicalmente con loro. E da lì sono nati i Siculounge Project». Perché avete scelto proprio questo nome? «È stato Marco Di Dio, batterista e direttore artistico del progetto, che ha dato il nome “Siculounge”, pensando proprio al connubio di musica siciliana e lounge. Io, invece, mi sono limitata a completare con “project”, proprio perché il nostro progetto è quello di esportare la musica siciliana nel mondo». L’esperienza live più significativa che avete vissuto finora?

La formazione, da sinistra: Marco Di Dio (batteria), Gaetano Rubulotta (pianoforte), Cristina Russo (voce), Nicola Falco (chitarra), Sergio Emilio Garofalo (basso)

«Sicuramente il Sole Luna Doc Fest, al Teatro Spasimo di Palermo, un festival che intreccia le culture arabe a quelle siciliane e che ci ha visti partecipi nell’edizione dello scorso anno. Anche il Premio Rosa Balsitreri è stata una bellissima esperienza; per non parlare del meeting a Milano organizzato da Halidon, la nostra distribuzione, che ci ha messi a confronto con altre realtà nazionali molto interessanti». Qualche mese fa è uscito il vostro album Sciuri Sciuri, ce ne parli? «Quest’album rappresenta una realizzazione in completa autonomia, senza imposizioni stilistiche e decisionali da parte di nessuno, tant’è che porta la nostra piccola etichetta indipendente, la Roccascina Audio Produzioni, fondata da Marco Di Dio. È un lavoro di studio curato nei minimi particolari, distribuito sia a livello nazionale, nei negozi Ricordi Feltrinelli, sia a livello internazionale, attraverso store online, quali I-Tunes, Nokia, Mondadori, e altri. Per noi è stato un progetto molto gratificante, soprattutto quando abbiamo saputo di aver venduto molte copie e di aver raggiunto addirittura il tutto esaurito a Milano e a Roma». Il vostro disco, oltre ad essere

RIGENERA / Primo Maggio a Nicolosi

Musica dal vivo, dj set, degustazione di prodotti tipici, stand espositivi, attività ludico-ricreative e tanto altro ancora, da mattina a notte inoltrata. Tutto questo sarà Rigenera, la festa dell’1° maggio alla Pineta dei Monti Rossi, a Nicolosi (Catania. La manifestazione in programma per il primo maggio è ideata dall’Associazione NeraMusic, in collaborazione con l’assessorata al Turismo del Comune di Nicolosi. L’iniziativa è legata alla pubblicazione della compilation “La Chiave vol. 1” realizzata grazie a Salvo Dub e La Chiave di Catania. Durante la giornata saranno presentate e distribuite 2.000 copie omaggio del cd compilation, in cui sono raccolte 12 band nostrane, tra le più rappresentative e promettenti del territorio. Un modo per fotografare e immortalare l’attuale scena musicale catanese. Circa 15 band e dj si alterneranno fino a tarda notte sul palco: tra queste Locomotif, We Love Mamas, The Boylers, La Kunturia, Babilon Suite, Paolo Mei e il Circo delle Ombre, Gill&Co, Feldmann, Liberadante, Dudub, Brigantini, Siculounge, Claudio Quartarone, Blatta & Inesha.

una raccolta di antiche canzoni popolari, contiene anche parecchi inediti tra cui Idda sunava, brano dedicato proprio ad una grande artista della canzone siciliana... «Idda sunava è un testo composto quasi per sbaglio in sala. Una sera, tra un bicchiere di vino e le ore tarde del mattino, Nicola e Gaetano stavano suonando una dolcissima armonia, sulla quale ho deciso di comporre una melodia e scrivere le parole, con l’intento di dedicare poi quelle struggenti note alla nostra Rosa Balistreri, la poetessa della tradizione che meriterebbe di essere riscoperta anche dai giovani. Lei diceva proprio «Quannu iu moru cantati pi’ l’autri, nun lu scurdati, cantati pi’ l’autri e sunati!». E così abbiamo fatto». Parlateci delle vostre influenze musicali. Quali sono stati i “modelli” da cui avete tratto maggiore ispirazione per la definizione del vostro stile? «Sicuramente ogni musicista è stato influenzato da vari stili e personalità musicali. Ed è anche attraverso il nostro album che si può dedurre quanto ognuno di noi abbia comunque una forte personalità artistica. Personalmente posso dire di avere appreso tantissimo da artisti come Carmen Mc Rae, Nina Simone e Billie Holiday, figure che mi hanno toccato l’anima per il loro modo di fare musica». Chi, tra di voi, si occupa della composizione dei pezzi? «Diciamo che il nostro è un gioco di squadra». Progetti futuri? C’è un obiettivo che vi siete prefissati in campo musicale? «Lavorare ad un secondo cd che possa avere una sempre maggior “presa” nel settore discografico; ciò proprio allo scopo di far conoscere la nostra musica tradizionale e fare innamorare gli altri delle nostre origini. Un tour in Giappone è quello che vorremmo fare». U i


time out «Sono cresciuto a pane e beat» INFORMA

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rime: ho subìto l’influenza dell’underground italiano prodotto fino alla fine degli Anni 90». Una traccia per il mattino, una per la sera e una per la notte... «Col sole in faccia - tokka&Madbuddy, come siamo abituati giù in Sicilia. Per il pomeriggio Useless Wooden Toys - Bomba, per dopo il caffè. La sera invece Armand Van Helden & A-Trak Anyway: roba da club». Il tuo myspace? «È un casino, lo cambio

di Rocco Rossitto

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iccardo Carpinteri, 25 anni, è conosciuto come Rickie Snice. Sul suo nick dice: «Certe volte ci si cerca un nome, altre volte il nome trova te. Qualche volta te lo danno e basta. Mi sono ritrovato ad usarlo, per me è normale farmi chiamare così». Da quanto a Catania? «Catania mi ha accolto meno di un anno fa, in realtà sono di

CLUBBING & DJ / Riccardo Carpinteri, in arte Rickie Snice, suona e produce: «Vengo dal rap italiano. Ho subìto l’influenza dell’underground Anni ‘90 Carlentini. Si può dire che sia qui per studiare: certo non le materie convenzionali. E poi si sa, lo studio è un’ottima scusa per essere mantenuti a distanza». Oltre a suonare che fai? «Prima di trasferirmi qui lavoravo nell’azienda di mio padre, mio punto di riferimento da sempre. È stato lui a passarmi i primi dischi. Da quando sono in città mi dedico alla musica a tempo pieno, prendo solo brevi pause per tamburellare sulle pentole e lavare i piatti». Chi viene a una tua serata, cosa ascolta? «Difficile dirlo, le distinzioni nette fra i generi sono morte e sepolte come le stagioni. Ascoltano gente come Foamo, Stupid Fresh, Blatta & Inesha, Calvertron, Gigi Barocco, Yelle. Prevalentemente Disco House con influenze vintage provenienti dagli Anni 80 e 90 mischiata a synth dubstep e tonnellate di pack provenienti da download assolutamente pirati». Oltre a suonare, produci? O meglio, oltre a produrre suoni? «No davvero, la notte sogno riff e di giorno li suono. Nei periodi giusti viene fuori un pezzo al giorno ed è come se

fosse uno sport. Io alla linea ci tengo: specie a quella di basso». C’è una traccia che suoni sempre? «Sir James - Special (Bingo Player remix), il tipo è stato capace di prendere il vocal di Daydream - Thinkin’About You, roba seria della disco Anni 90, e di renderlo divertente come piace a noi ragazzi del 2010». Che ascolti oltre a quello che passi e produci? «Kool Herc, Grandmaster Flash, Kurtis Blow, Public Enemy dei quali ho remixato Bring the noise, Epmd, Run Dmc, Sangue Misto, RCP, Kaos One. Vengo dalla scena rap italianano, il mio pane quotidiano erano i beat e le

ogni due giorni. Produco di continuo quindi è tutto un upload, sono un tipo creativo: yspace.com/rickiesnice». Quando fuori dalla Sicilia? «Il 26 aprile sono a Milano, al Rocket». U i

Dall’alto: i Fratelli Calafuria, i Nena and The Superyeahs e gli Ultravixen al Barbarabeach il 1° maggio

Primo maggio al “Barbara” on the beach

Per il secondo anno consecutivo l’inizio della bella stagione verrà inaugurato il 1° maggio dal “One Day Music”, un’intera giornata di musica e tanto altro, organizzata dal Barbara Disco Lab nella propria residenza estiva: il Barbarabeach. Il programma messo in piedi dall’organizzazione soddisfa un po’ tutti i gusti. Gruppi dal vivo, con i milanesi Fratelli Calafuria, i bergamaschi Nena e i catanesi Ultravixen. E poi, ovviamente, tanti dj-set: l’ormai nota Rock Therapy con Dr Save, Nuccio Giuffrida, Renato G./lo, Sir Adriano Patti, etc.; la zona reggae con Vulkanu Ka Sona, Ciuridda, Stone Mama, Sicily Rebellious, etc; e infine spazio alla dance con Luca Rosa, Lucio Moreno, Phaida, Tommy Boy, Sabotage, etc. Una ricchissima offerta di generi per una lunga maratona che a partire dalle prime ore del mattino - e fino a notte inoltrata - accompagnerà il primo maggio dei catanesi, sotto il sole e a due passi dal mare. Ma non solo musica per questo “One Day Music”: oltre alle due aree musicali, infatti, saranno predisposti tre beach bar, due punti barbecue, un mercatino e stand. A completare il tutto, Vj Klat curerà la parte visuals. Start alle ore 10 al Barbarabeach, in Viale Kennedy 85, Playa di Catania.



INFORMA

SPECIALE L

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hi-tech

a più importante fiera mondiale annuale dell’elettronica di consumo, il Consumer Electronics Show di Las Vegas ha avuto come protagonisti indiscussi i televisori a schermi piatti di nuova generazione e le nascenti tecnologie per il 3D domestico. Complice anche la popolarità dei film in 3D proiettati nelle sale cinematografiche, Avatar in testa, le tecnologie per riprodurre lo stesso realismo audiovisivo anche nel proprio salotto fanno gola a molti consumatori e soprattutto ai produttori per i quali si stanno configurando nuove opportunità di business. I principali produttori di schermi, come Samsung, Sony e LG, al Ces di Las Vegas hanno mostrato i prototipi degli schermi di nuova generazione. Samsung potrebbe essere la prima azienda ad approdare sul mercato con uno schermo 3D-ready, il modello Unc7000, già fornito dello speciale emettitore senza fili necessario per la sincronia con gli occhialetti 3D, venduti a parte. Anche LG ha presentato una nuova linea di schermi Full Led molto più sottili rispetto a quelli già in vendita: si tratta della serie Infinia, che include modelli da 42, 47 e 55 pollici. Altro prodotto di grande effetto visto alla fiera del Nevada, ancora marchiato LG, è stato il modello EL9500, uno schermo da 15 pollici con pannello a tecnologia Oled, dunque caratterizzato da uno spessore esiguo e una qualità di immagine ai massimi livelli. LG ha spiegato di volere puntare sulla tecnologia Oled, e ritiene di essere in grado di produrre il primo schermo Oled da 32 pollici entro il 2011. U i

time in informazione a cura del cliente

a cura di

Giuseppe Mendolia Calella si è laureato in Arti visive e discipline dello spettacolo con indirizzo scenografia, il 28 Settembre 2009, presso l’Accademia di Belle Arti di Catania, discutendo una tesi su “Tecnica e linguaggio espressivo del teatro di figura” .

Presentate al CES di Las Vegas le ultime novità tecnologiche: tra i prodotti più interessanti i prototipi dei nuovi televisori “3d-Ready” di Samsung, Sony ed LG. Una vera “rivoluzione” per la visione domestica

I film in 3 dimensioni

SULLA TV DI CASA

LG Infinia è una nuova famiglia di Led Lcd Hdtv che LG Electronics ha presentato al Ces di Las Vegas 2010. I nuovi modelli sono siglati LE9500, LE8500 e LE7500 (55, 47 e 42 pollici) e combinano un design sottile, immagini ai massimi livelli e soluzioni di connettività avanzate: tra le numerose novità proposte da questi televisori, spiccano il supporto per Skype, per effettuare chiamate via Internet a familiari e amici, Netfl IX 2.0, con il quale si possono visionare migliaia di film via Internet direttamente sul televisore senza ricorrere a un pc e Yahoo! Widget, che consente l’accesso a diverse applicazioni (widget TV) che permettono allo spettatore di interagire con i servizi Internet più popolari.

La serie Sony Bravia NX si distingue in fatto di design. L’azienda ha battezzato l’esclusivo design dei nuovi televisori Bravia “Monolithic”, un vero capolavoro di eleganza. Gli schermi sono con design borderless a finitura frontale lucida, con uno stile minimalista. Si tratta di pannelli retroilluminati a Led, sottilissimi e utilizzabili a parete oppure con un particolare supporto dedicato, che consente una inclinazione di 6°, per un maggiore comfort di visione. Alla tecnologia Edge Led è affiancato il sistema Motionflow a 100 Hz, per immagini davvero perfette.


time in

U NIVERSIT

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webbing

reading

di Rocco Rossitto

di Tiziana Lo Porto

✎ Il troppo che non stroppia Imisound, http://www.fuoribusta.com nel cuore della musica Quelli di fuoribusta.com alle scorse elezioni regionali hanno messo fuori dal balcone delle lenzuola con scritto: “Il mio voto non è in vendita, ma giusto per sapere, quanto mi dai?”. È nato il relativo blog, e repubblica.it li ha pure lanciati in homepage. Loro, siciliani “deportati” a Roma, non si sono fermati, pubblicando post taglienti, come la scheda elettorale per gli immigrati, o il test propeduetico per il voto.

Blogging siculo http://www.blogsicilia.it BlogSicilia è un’attiva piattaforma che quotidianamente fa blogging su ciò che accade in Sicilia. Ha una home regionale dove confluiscono post dalle nove province, a sua volta ogni provincia ha la sua home. Alla voce “chi siamo” scrivono che BlogSicilia è “dedito alla diffusione nell’Isola del citizen journalism”. Un magazine “apolide” che vuole favorire l’incontro tra esperimenti e avanguardie dell’arte contemporanea e cultura tradizionale.

http://imisound.ning.com/ Imisound è uno spazio libero e gratuito pee artisti e gruppi indipendenti italiani. Creato nel 2006 da Tony Lawson, ha piano piano ingrandito il suo raggio d’azione sia come utenti che come artisti presenti.

Raccontate il vostro “Paese sostenibile” In palio c’è un MacBook www.ustation.it Ustation.it ha lanciato un nuovo contest nell’ambito dell’iniziativa Ustation Challenge. Il titolo del contest è “Un Paese sostenibile”. Sono ammessi video, audio e foto che raccontino come l’Italia, la propria città, la tua vita diventano più sostenibili grazie alle nuove tecnologie, a progetti innovativi e alla fantasia. Scadenza per uploadare i propri contenuti, il 16 maggio 2010.

L’ultimo capolavoro di Andrea Pazienza

Pat Hobby, l’alter ego di Scott Fitzgerald

È l’ultima storia scritta e disegnata da Andrea Pazienza. Si chiama Astarte ed è in questi giorni in libreria in una nuova edizione, “de luxe” e con prefazione di Roberto Saviano, per la gioia degli amanti di Paz. La storia è quella di Astarte, un gigantesco cane molosso, nonché valoroso e fedele capo dei cani da guerra di Annibale. E attraverso le gesta del cane, viene ricostruita (e brillantemente riletta) la storia di Annibale, dalla nascita in Spagna fino alla marcia sull’Italia, sfidando l’impero romano, attraversando i Pirenei e fermandosi sul Rodano, ai piedi delle Alpi. Rimasta incompiuta per la prematura scomparsa di Paz, la storia si interrompe al primo scontro coi Romani. A integrare il volume, e la storia, un’appendice storiografica dedicata ad Annibale con testi di Tito Livio, Cornelio Nepote, Polibio e Plutarco.

Torna in libreria con una raccolta di racconti sui suoi anni a Hollywood, il grande Francis Scott Fitzgerald. Il volume si chiama Pat Hobby. Disavventure di uno sceneggiatore a Hollywood (Robin, a cura di Sergio Calderale, traduzione di Pier Francesco Paolini, pp. 208, euro 14) e raccoglie 17 storie, tutte aventi l’alter ego di Fitzgerald, Pat Hobby per protagonista, e tre brillanti articoli (“Come venderei il mio libro se fossi un libraio”, “I dieci migliori libri che ho letto” e “Le mie dieci commedie preferite”). Le storie sono ambientate tra Studios hollywoodiani, dove il nostro Pat/Scott si aggira in cerca di lavoro e di ispirazione, bottiglie di gin e corse di cavalli (su cui puntare nella speranza di un cavallo vincente). In prefazione al libro un breve accurato saggio di Mauricio Dupuis su “Francis Scott Fitzgerald e il cinema”.

Andrea Pazienza Astarte Fandango Libri pp. 104, euro 20

Francis Scott Fitzgerald Pat Hobby Paolini pp. 208, euro 14


INFORMA

listening di Rocco Rossitto

...A TOYS ORCHESTRA / Midgnight Talks

Gli italianissimi ...A Toys Orchestra sfoderano un suono che pochi gruppi italiani possono vantare. Il loro è un rock che sa mutare pelle: niente noia, il disco scorre a meraviglia. Per chi come scrive li segue dagli inizi non può non apprezzare il percorso intrapreso anni fa e portato avanti a testa alta. Presenti i fiati e gli archi, presenti le molodie canticchiabili, presente la rabbia e gli scatti. Queste “chiacchere di mezzanotte” sigillano un bel lavoro che li ha portati a finire in copertina su Blow Up.

SAMUEL KATARRO / The Halfduck Mystery Non aspettatevi una carezza. Piuttosto un pugno. Il disco di Samuel Katarro è denso, fitto, spesso. Non è per nulla facile da digerire. È scuro, cupo, paranoico. È visionario, ricorda i peggiori ’60, è scontroso. È pieno di sbuffi, di svarioni, di suoni ruvidi. Non va consigliato alle brave bambine, non va regalato per la prima comunione, né cantato al karaoke. È un gran bel disco, da tenere stretto e ascoltato a manetta.

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TURIN BRAKES / Outbursts

Fresco, luminoso, profumato, il pop-rock dei Turin Brakes si sprigiona in tutta la sua semplicità riuscendo ad arrivare dove altri non arrivano. Mai banali, mai monotoni, mai facili, hanno dalla loro una grazia invidiabile. Con Outbursts mettono a segno un colpo degno di nota che allieta la primavera ricordandoci che è appena passato l’inverno e che l’estate è alle porte.

MARTIN BUTTRICH / Crash Test Esce per la Desolat, label di Loco Dice, Crash Test di Martin Buttrich. Ex braccio destro di Timo Maas ha un curriculum non indifferente. Stiamo parlando di musica house. Né più, né meno. Casse dritte, suoni profondi, loop che si ripetono e un tot di altri effetti. Undici tracce che si differenziano tra loro, che cambiano ritmica e struttura, che sono adatte, certamente, per un ambito dancefloor, ma che possono essere ascoltate tranquillamente in giro.

Autore per cena / Venerdì 23 aprile Mariolina Venezia allo Sheraton

Una cena in compagnia di un buon libro. Venerdì 23 aprile alle 21, allo Sheraton di Catania Mariolina Venezia presenterà il suo romanzo Come piante tra i sassi (Einaudi) nell’ambito degli incontri L’autore per cena. In Come piante tra i sassi, la scrittrice si confronta col giallo, giocando col genere per raccontare i vizi e le virtù dell'Italia di oggi. E lo fa attraverso il suo personaggio, Imma Tataranni, sostituto procuratore a Matera. Una donna scomoda, spudorata, sorprendente, come la verità, certe volte.

Reading / Il 10 aprile da Tertulia Giorgio Vasta & i Feldmann

Una serata fatta di parole e musica è quella proposta dal caffè-libreria Tertulia che, il 10 aprile alle 19.30, ospiterà la prosa dello scrittore palermitano Giorgio Vasta. Le atmosfere musicali rarefatte, per laptop e chitarre, create dai due Feldmann (ovvero Tazio Iacobacci e Massimo Ferrarotto) faranno da cornice alla scrittura onirica e complessa di Vasta che leggerà alcuni brani tratti Il tempo materiale, opera prima inserita tra le 12 finaliste del Premio Strega 2009. Il romanzo, ambientato a Palermo nella primavera del 1978, narra la storia di tre giovani terroristi emuli delle Brigate Rosse che in quella primavera di 32 anni fa rapirono e uccisero Aldo Moro. Il reading sarà introdotto dal giornalista Maurizio Ciaramidaro e da Alessandro Garigliano dell'associazione Uber.

Visioni e libri / Da Cavallotto natura viaggi e lo sport secondo Cannavò

Ad aprile doppio appuntamento alla libreria Cavallotto di corso Sicilia. Venerdì 16 per l’Angolo dell' Avventura, due “visioni”: alle ore 20, Aree naturali in Sicilia: un viaggio tra bellezza e degrado di Roberto De Pietro; alle ore 21, Congo: un viaggio lungo un anno di Cristiano Francesco Zingale Sabato 24, alle ore 18, presentazione del libro La vita e altri giochi di squadra di Candido Cannavo (edizione Rizzoli). Un grande gionalista che ha raccontato lo sport come un romanzo popolare e una palestra dei valori. Da La Sicilia alla direzione della Gazzetta dello sport oltre mezzo secolo di eventi e personaggi in un'antologia degli articoli migliori. Ne parleranno Enzo Maiorca e Nino Milazzo. Sarà presente il figlio di Cannavò.

Frago e Mazza espongono alla Rassegna internazionale di Satira

Ci sono due siciliani tra gli autori selezionati per esporre alla Rassegna internazionale di Satira, quest’anno intitolata “Ne[g]ro 2010”. Si tratta di Frago e Mazza, autori delle vignette pubblicate su Universitinforma, e che hanno all’attivo anche collaborazioni con Emme de L’Unità e con Smemoranda. I due autori, scelti dopo una dura selezione, hanno colpito la giuria per il loro “tratto inconfondibile e la battuta fulminante”. Ed è così che Frago e Mazza esporranno i loro lavori ad aprile al Castel Sant’Elmo di Napoli, nell’ambito della rassegna che coinvolge vignettisti di tutto rispetto quali Vauro, Giuliano, Marassi, Franzaroli e Bicio Fabbri, solo per citarne alcuni. “Ne[g]ro”, la seconda edizione della Rassegna Internazionale di Satira a cura di Mario Natangelo, non è un colore ma una riflessione e una provocazione, una protesta e una proposta, uno sberleffo su un tema delicato che i greci chiamavano “barbari” e che oggi chiamiamo immigrati.


agenda

16/04venerdì ✎

10/04 sabato SEMINARI / Prodotti agroalimentari di qualità e politiche di controllo nell’Ue

Sabato 10 aprile alle 9, nell’aula magna della facoltà di Agraria, il prof. Riccardo Deserti della Direzione generale sviluppo agroalimentare, qualità e tutela del consumatore del Mipaaf di Roma, terrà un seminario di studi dal titolo “Prodotti agroalimentari di qualità e politiche di controllo nell’Ue”. L’incontro rientra nel ciclo di seminari del Programma Jean Monnet “L’avenir du développement rural dans l’Ue: governance, multifonctionnalité et soustenabilité”.

Catania, aula magna, Plesso “Santa Sofia” (Agraria), ore 9

12/04 lunedì INCONTRI / La Grecia in scena

Lunedì 12 aprile alle 10, al Refettorio piccolo delle Biblioteche riunite Civica e Ursino Recupero, presentazione della scrittrice cretese Angela Kastrinaki e lettura di brani tratti dalle sue opere. A seguire, il prof. Alexis Politis parlerà del canto popolare greco. L’incontro fa parte del laboratorio promosso dalla cattedra di Greco moderno della facoltà di Lingue “La Grecia in scna.

Catania, Refettorio piccolo, Biblioteche riunite Civica e Ursino-Recupero, ore 10

PROIEZIONI / Medicinema, “Diritto alla salute” Lunedì 12 aprile alle 15, nell’aula magna del Policlinico “Rodolico”, secondo incontro del cineforum “Medicinema. Cineforum fuori dagli schemi”, promosso dalla facoltà di Medicina e dal Segretariato italiano Studenti di medicina (Sism). Si tratta di un corso su Medicina

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e cinematografia, il secondo incontro affronta il tema del “Diritto alla salute”. L’appuntamento successivo, sul tema “Medici di pace in teatri di guerra”, si svolge lunedì 19 aprile, sempre alle 15. L’ultimo incontro, sul tema “Aborto: clandestinità e legalità”, si tiene martedì 4 maggio (ore 15).

Catania, aula magna, Policlinico (Medicina), ore 15

13/04martedì SEMINARI / Le agenzie di collocamento ed effetti sulle frizioni nel mercato del lavoro Prosegue martedì 13 aprile alle 16, nell’aula 10 della facoltà di Economia (Palazzo delle Scienze, corso Italia 55), il ciclo di seminari scientifici organizzati dal dipartimento di Economia e metodi quantitativi (Demq). Il prossimo seminario, dal titolo “Le agenzie di collocamento ed effetti sulle frizioni nel mercato del lavoro” sarà tenuto dal prof. Luigi Bonaventura.

SEMINARI / Poesia, dando del Lei: voci femminili del secondo Novecento

Venerdì 16 aprile alle 17:30, nel Coro di notte del Monastero dei Benedettini, si svolge l’incontro “Poesia, dando del Lei: voci femminili del secondo Novecento”, quarto appuntamento della rassegna “Il verso presente. Sei incontri con la poesia contemporanea”. Il quinto appuntamento si svolge giovedì 29 aprile alle 17:30 (auditorium, Benedettini), si parla di “Il canto di Euterpe: poesia, canzone e sperimentazione di genere”; lunedì 10 maggio alle 17:30 (auditorium) conclusione con “La poesia contemporanea tra avanguardia e tradizione”.

Catania, Coro di notte, Benedettini (Lettere), ore 17.30

Catania, aula 10, Palazzo delle Scienze (Economia), ore 16

23/04venerdì

15/04giovedì

SEMINARI / L’Ue come stabilizzatore nei Balcani occidentali

INCONTRI / Donne e malattia

Venerdì 23 aprile alle 10, nell’aula E della facoltà di Scienze politiche, quinto workshop del corso Jean Monnet I ruoli dell’Ue nella Governance internazionale, organizzato dal corso di laurea in Politica e relazioni internazionali della facoltà di Scienze politiche, e coordinato dalla prof.ssa Stefania Panebianco. Il seminario sarà tenuto dalla prof.ssa Rosa Rossi (Università di Catania), che parlerà di “L’Ue come stabilizzatore nei Balcani occidentali”.

Giovedì 15 e venerdì 16 aprile si svolgono due incontri interattivi condotti dalla dott.ssa Gemma Martino, presidente del Centro internazionale di studi e terapie per la salute delle donne onlus Metis, sul tema “Donne e malattia. La costruzione sociale della malattia e della cura”, promossi dal comitato Pari opportunità d’ateneo. Gli incontri si svolgeranno giovedì 15 aprile alle 16 alla facoltà di Scienze politiche (aula E, III piano, via Vittorio Emanuele 49) e venerdì 16 aprile, alle 16, alla facoltà di Medicina e Chirurgia (Aula magna).

Catania, aula E, Palazzo Pedagaggi (Scienze politiche), ore 16 e aula magna, Policlinico (Medicina), ore 16

Catania, aula 10, Palazzo delle Scienze (Economia), ore 16

INCONTRI / “Cronache di uomini liberi” a Scienze politiche

“Cronache di uomini liberi. Quando la parola incontra la libertà”: è questo il filo conduttore delle tre assemblee-dibattito sul tema dell’informazione in Sicilia e in Italia, organizzate dal Collettivo Scienze Politiche. La prima giornata si svolge mercoledì 14 aprile alle 16, nell’aula magna di Scienze politiche (via Vittorio Emanuele 49); il titolo è “Giuseppe Fava e l’esperienza de I Siciliani nella Catania degli Anni ’80”, alla quale intervengono Claudio Fava (giornalista e scrittore) e Riccardo Orioles (redattore de “I Siciliani”). Giovedì 15 aprile (ore 10, aula magna) si parla di “Catania: tra monopolio e contro-informazione”, intervengono Pino Maniaci (Telejato), Antonio Condorelli (Report), Gianfranco Faillaci (Step1), Renato Camarda (L’Isola Possibile), Pinella Leocata (La Sicilia). Infine, venerdì 16 aprile (ore 16, aula conferenze, Polo didattico “Gravina”, il tema sarà: “L’informazione in Italia: testimonianze di libero giornalismo”. Intervergono: Sandro Ruotolo (Annozero), Francesco Viviano (La Repubblica), Alessandra Ziniti (La Repubblica), Graziella Priulla (docente di sociologia della comunicazione).

mailbox Per segnalare appuntamenti ed eventi per l’agenda di “Universitinforma” scrivete a info@universitinforma.it o inviate un fax al numero 095.432304 o telefonate allo 095.447250


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