U NIVERSITINFORMA www.universitinforma.it Mensile di informazione universitaria - febbraio 2010 con il patrocinio di
città
E.R.S.U. Catania
INCHIESTA / I parchi di Catania? Sono tutti al verde
ateneo FACOLTA’ DI LINGUE Non c’è posto per tutti
time out CONCERTI / Alex Britti: «Scommetto sul 23»
TEATRO DEGLI ORRORI «Ci vuole sangue freddo» ALL’INTERNO / La memoria delle lauree / Stabile, l’aria del continente e il gallismo siculo / Bertolino dissipa l’oscurità / Cristiano De Andrè, ancora in tour con papà / Cinecena, il cinema con gusto
sommario
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in questo numero... ateneo LINGUE /Non c’è posto per tutti
pag 6 /7
INCHIESTA / La memoria delle lauree
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ASSOCIAZIONE/ Esn, una guida per gli stranieri
pag 10
SIAMO IN TESI/ Immagini e parole, legame indissolubile pag 11 INIZIATIVE/ “No pizzo, sì parti”, una festa di coraggio pag 12 IN CITTA’ / I parchi di Catania? Tutti al verde
pag 13/15
diritto allo studio ERSU / Lo studente cittadino
pag 16/17
Anno VI - N. 2 - febbraio 2010 EDITORE: Katamedia S.r.l. viale Alcide De Gasperi, 54 Catania
MASTER / Coordinamento dei servizi educativi per l’infanzia pag 18 pag 19
time out-time in STABILE / L’aria del Continente, omaggio al gallismo
pag 20/21
CABARET / Bertolino dissipa l’oscurità
pag 22
BLOW UP / Federico Laudani, scatti di pazzia creativa
pag 23
MOSTRE / San Valentino si accende d’arte
pag 24
CONCERTI / Alex Britti: «Scommetto sul 23»
pag 25
INTERVISTA / Teatro degli Orrori, serve sangue freddo
pag 26/27
RECITAL / Cristiano De Andrè, ancora in tour con papà pag 28/29 ITALICA / A Buzz Supreme tutto il meglio del 2009
pag 30
BAND / Stile di vita Motovario
pag 32
CLUBBING & DJ / Ecco il doctor della monnezza
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LISTEN / Nicostyle&Etnafar
pag 34
VISIONI / Il buon cinema si vede a tavola
pag 35
BLOCK NOTES / Siti, libri, dischi
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DIRETTORE RESPONSABILE Patrizia Mazzamuto DIRETTORE EDITORIALE Gianluca Reale REALIZZAZIONE EDITORIALE Blu Media V.le Andrea Doria, 69 - Catania tel. 095 447250 - 095 432304 redazione@blumedia.info REDAZIONE CENTRALE viale Alcide De Gasperi, 54 Catania info@universitinforma.it STAMPA: Litocon S.r.l. Zona Industriale - Catania TIRATURA: 15.000 copie DISTRIBUZIONE: Erremme Hanno collaborato a questo numero: Irene Alì, Maria Enza Giannetto, Lavinia D’Agostino, Rita La Rocca Tiziana Campo, Rosalba Di Perna, Rocco Rossitto, Tiziana Lo Porto, Riccardo Marra, Roberto Sammito, Kikko Solaris, Carmelo Caruso, Benedetta Motta, Gianluca Nicotra, Vanessa Ferrara CONCESSIONARIA PUBBLICITÀ Katamedia Srl v.le Alcide De Gasperi, 54 -Ct Responsabile commerciale Daniele Consoli info@universitinforma.it tel. 340 6943805 “Universitinforma” Copyright Katamedia Srl Tutti i diritti riservati
agenda Gli appuntamenti del mese
“UNIVERSITINFORMA” Mensile di informazione universitaria www.universitinforma.it
Registrazione Tribunale di Catania n. 21/2005 - del 23/05/2005
lavorare STAGE / International Internship Programme
Gerenza
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Con il patrocinio di: Ersu Ente Regionale Diritto allo Studio di Catania
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FARMACIA / È online sul sito della facoltà di Farmacia la nuova newsletter, a cadenza mensile, gestita interamente dagli studenti, dove reperire le più importanti notizie inerenti la facoltà
PREMI / Duemila euro per scrivere una fiaba L’associazione Crosiera di Cuneo bandisce il concorso “Un Roero da favola” per scrittori di fiabe inedite dedicate a lettori da 6 a 11 anni e rivolto in particolare a studenti, laureati, laureandi, dottorandi, dottori di ricerca e ricercatori. Particolarmente apprezzate saranno fiabe che affrontano i temi della disabilità e dello svantaggio, del rispetto degli altri, del rispetto dell’ambiente. La lunghezza massima dev’essere di 10 cartelle (importo 1° premio, 2mila euro). La fiaba dovrà essere spedita entro il 15 marzo. Info su www.crosiera.net oppure 0171.605176; e-mail: segreteria@crosiera.net.
RACCOLTA DIFFERENZIATA / Il concorso Coca-Cola per progettare pattumiere Coca-Cola Italia, con il supporto scientifico della facoltà del Design del Politecnico di Milano, e in collaborazione con l’associazione ReMade in Italy ha lanciato il concorso di idee “Re:design positively - Nuovi contenitori per la raccolta differenziata”. Il concorso nasce nell’ambito del progetto “Live Positively”, promosso da Coca-Cola in tutto il mondo, per sensibilizzare l’opinione pubblica al rispetto dell’ambiente. L’iniziativa è pensata infatti per individuare una proposta progettuale di contenitori per la raccolta differenziata di plastica, carta, alluminio e vetro, realizzati con materiali riciclati post-consumo. Il concorso è strutturato in due fasi: la prima fase è volta alla presentazione di elaborati concettuali che rappresentino l’idea; la seconda fase è finalizzata all’elaborazione di un progetto esecutivo e alla realizzazione di un prototipo. I partecipanti potranno iscriversi al concorso sul sito www.coca-colaitalia.it. L’iscrizione e la consegna dei progetti è stata prorogata al 15 febbraio. Tra i candidati finalisti verranno individuati i migliori tre progetti, che verranno premiati con 15mila euro al primo classificato, 8mila al secondo e al terzo classificato saranno corrisposti tre mila euro.
GIURISPRUDENZA / Tesserino magnetico di rilevazione presenze, ritiro in aula informatica dalle 11.30 alle 12.30 (con libretto e documento)
SCIENZE DELLA FORMAZIONE/ Si sposta la biblioteca Resteranno chiusi al pubblico fino al 30 aprile i locali della Biblioteca della facoltà di Scienze della Formazione che trasloca arredi e patrimonio librario nella nuova sede del complesso edilizio “Le Verginelle” di piazza Dante. Pertanto coloro i quali dovessero ancora restituire i libri in prestito sono pregati di provvedervi al più presto. Fino al 28 febbraio il servizio di front office sarà comunque garantito e il prestito avrà luogo nei limiti delle disponibilità; inoltre, a partire dal 1° marzo il servizio verrà effettuato nei locali di via Ferri 13.
STATE AKORTI / Candidature aperte alla terza edizione del festival SK Studio e Dibo eventi sono già al lavoro per la terza edizione del Festival internazionale del cortometraggio “State aKorti” che si svolgerà ad agosto a Viagrande. Comico-umoristico è il genere di cortometraggi ammessi a partecipare, girati in qualsiasi formato e tecnica, della durata massima di 8 minuti. I corti pervenuti saranno giudicati da una giuria composta da esperti, giornalisti e critici del settore, che conferirà due premi: la somma di 500 euro al miglior cortometraggio, mentre alla migliore colonna sonora originale andranno 150 euro. Il concorso è organizzato in collaborazione con AperitivoCorto, primo circuito nazionale di cortometraggi che darà visibilità sul territorio nazionale ai migliori lavori che parteciperanno al festival; con Ustation, media social network universitario - all’interno del quale alla fine del concorso si potranno votare i corti che hanno partecipato - e con radio Zammù, web radio dell’Università di Catania. La partecipazione al concorso è gratuita. Il regolamento è reperibile sui siti www.dibo.it e www.skstudio.it. I corti dovranno pervenire entro il 31 giugno all’indirizzo “SKSTUDIO, c/o Studio Associato Di Bella, via Teatro Greco76, 95124 Catania”.
INGEGNERIA / Finanziati da privati 4 posti di ricercatore Le due società siracusane Isab srl e Isab Energy Services srl finanzieranno, con 1 milione e 200 mila euro, quattro posti di ruolo di ricercatore a tempo indeterminato, con afferenza al dipartimento di Ingegneria industriale e meccanica di Catania. Le due società, proprietarie di alcuni impianti nell’area industriale di Priolo-Melilli-Augusta, sono infatti interessate ad un ulteriore sviluppo di attività di ricerca e di formazione nei settori della robotica industriale, delle metodologie non convenzionali per il controllo di linee di tubazioni e della termofluidodinamica computazionale, modellistica e di simulazione numerica per problemi impiantistici e energetici. In virtù delle convenzioni siglate, l’Ateneo bandirà i concorsi entro i prossimi 3 mesi.
FONDAZIONE BENETTON / Nove borse di studio per laureati La Fondazione Benetton Studi e Ricerche bandisce 9 borse di studio intitolate a Gaetano Cozzi, del valore di 2.500 euro ciascuna, destinate a laureati. Le borse sono rivolte a chi negli anni accademici 2008-2009, 2009-2010 e 2010-2011 abbia discusso la propra tesi (di laurea magistrale o di dottorato di ricerca o di scuola di specializzazione) sulla tematica del gioco e i giochi “attraverso i tempi”. Il termine di scadenza è fissato al 30 aprile, per conoscere le modalità di partecipazione al concorso si può consultare il bando disponibile sul sito www.fbsr.it (per ulteriori informazioni: tel. 0422 5121 fbsr@fbsr.it).
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SCADENZE / La seconda rata delle tasse può essere pagata in due tranche se l’importo è superiore ai 105 euro: primo versamento entro il 29 marzo, altrimenti saldo in unica soluzione entro il 31 maggio
MAGMA FESTIVAL / Cortometraggi, invio entro il 10 marzo
ARCHITETTURA / Concorso per ideare l’area espositiva della Sicilia al Vinitaly Il più importante evento dedicato al settore enologico apre le porte a giovani progettisti italiani grazie al concorso bandito dall’Istituto regionale della vite e del vino. Si tratta di una gara per l’acquisizione di una proposta ideativa necessaria per la realizzazione del nuovo layout dell’area espositiva della Regione Siciliana alla prestigiosa rassegna internazionale “Vinitaly”. I progetti dell’area da allestire dovranno esaltare la riconoscibilità della Sicilia del vino, evidenziare le principali identità produttive e di territorio sottolineando il concetto di “continente enologico” (territori straordinari e diversi in grado di garantire una differenziazione qualitativa che non ha eguali al mondo). In concreto, le imprese enologiche siciliane dovranno essere suddivise in aree con specifici riferimenti territoriali; la nuova area espositiva dovrà garantire spazi adeguati per gli incontri commerciali tra imprese e buyer, specifiche aree workshop e dovrà consentire un’adeguata attività di comunicazione attraverso press conference, wine tasting e presentazioni di libri e ricerche. L’esposizione siciliana verrà realizzata su una superficie di 8.400 metri quadri. Il premio per il vincitore è fissato in 10 mila euro. Il bando di gara è scaricabile dal sito www.vitevino.it.
È di nuovo tempo di “cinema breve”, almeno per chi intende partecipare al Festival Magma - mostra di cinema breve, organizzato dall’associazione culturale Scarti. Nono compleanno per il concorso aperto ad autori e opere provenienti da qualunque parte del mondo, e che si svolgerà, come di consueto ad agosto ad Acireale. Per partecipare è necessario inviare una copia dvd del cortometraggio, allegando un duplicato cartaceo della scheda d’iscrizione, entro il 10 marzo a: “Associazione Culturale Scarti Magma – mostra di cinema breve - C.P. 186 95024 Acireale (CT)”. Il festival è diviso in quattro sezioni: cortometraggio narrativo; documentario; sperimentale e di animazione, la durata massima di ciascuna opera è stabilita in 20 minuti. Oltre all’invio della copia del corto è necessario compilare la scheda d’iscrizione (www.magmafestival.org) e inviare all’indirizzo email selezioni@magmafestival.org una foto dell’autore e una foto di scena in formato “jpeg”.
GIURISPRUDENZA / Ricerche più rapide con “WebDataLex” Il dipartimento Seminario Giuridico ha attivato il software “WebDataLex”, per consentire un uso più funzionale delle banche dati online conservate dal Centro di documentazione giuridica. Il servizio è accessibile ai docenti e ai collaboratori di cattedra da tutti i computer situati all’interno dei locali della facoltà e agganciati al dominio lex.unict.it. Per collegarsi al software è sufficiente accedere dal menu “Start” del pc, alla voce “Programmi>WebDataLex”. Per l’accesso alle banche dati online non occorre usare password o altre credenziali. Per ulteriori informazioni si può inviare un’email all’indirizzo: webdatalex@lex.unict.it.
DOTTORATI / È partita la rilevazione per la presentazione delle proposte di Dottorato del 26esimo ciclo. Per saperne di più basta cliccare su www.rett.unict.it/nucleo
BENEDETTINI / Anche il Monastero “S’illumina di meno” Venerdì 12 febbraio si celebra la sesta edizione di “M’illumino di meno”: la Giornata del Risparmio Energetico lanciata dalla trasmissione radiofonica Caterpillar, in onda su Rai Radio 2. La facoltà di Lettere e Filosofia aderisce all’iniziativa con l’associazione Officine Culturali per riproporre il tema del risparmio energetico all’utenza universitaria: un invito a prestare particolare attenzione alle risorse rinnovabili e alla gestione intelligente del bene pubblico. A partire dalle 18 e fino alle 24 sarà possibile visitare le Cucine e il Giardino dei Novizi in penombra. Questi locali saranno suggestivamente illuminati da luci belle, creative e pulite, rigorosamente a impatto zero, ovvero candele, torce e segnapassi. La manifestazione si svolgerà seguendo la normale prassi delle visite guidate, con un’attenzione particolare alla descrizione dei sistemi di illuminazione in periodo bene-
dettino. Inoltre, proprio in contemporanea all’evento, Radio Zammù trasmetterà fino alla mezzanotte con ospiti in studio e collegamenti da tutta Italia, grazie anche al contributo di RadUni, associazione degli operatori radiofonici universitari. L’iniziativa è possibile anche grazie alla sponsorizzazione della Cofely, parte del gruppo Gdf Suez, partner dell’Università di Catania per l’ottimizzazione energetica e la manutenzione impiantistica dell’Ateneo. La partenza del percorso guidato avverrà dall’ingresso di piazza Vaccarini. Per prenotazioni e informazioni si può telefonare allo 095.7102767, cellulare: 334.9242464 (www.offcineculturali.net visiteguidate.ct@gmail.com).
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Studiare (e divertirsi) all’estero ERASMUS / Il bando scade il 26 febbraio. Requisiti e procedure disponibili all’Area per le Politiche comunitarie e internazionali. Candidature online di Irene Alì
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isogna fare in fretta, gli indecisi faranno bene a consultare amici e colleghi che hanno già vissuto l’esperienza perché le domande vanno presentate entro il 26 febbraio. Stiamo parlando del nuovo bando Erasmus studio. Come sempre, ad occuparsi delle domande di partecipazione saranno gli uffici dell’A.Po.C.I (Area per le politiche comunitarie e internazionali, l’ex Ufficio relazioni internazionali per intenderci). Gli studenti interessati possono presentare la propria candidatura online, collegandosi al sito dedicato http://unict.llpmanager.it/studenti entro la scadenza tassativa del 26 febbraio, alle 12 il sistema infatti verrà chiuso per procedere alla valutazione delle domande. Poiché i requisiti sono abbastanza “rigidi” è bene leggere con attenzione il bando e verificare che gli esami sostenuti
ma non ancora registrati dalle segreterie studenti delle Facoltà, siano autocertificati. Si può utilizzare l’apposito modello che, debitamente datato e sottoscritto, va consegnato agli uffici dell’Apoci (via Tomaselli 31, Catania) durante gli orari di ricevimento: martedì e giovedì dalle 9.30 alle 12.30. In particolare, referenti per l’Ufficio Erasmus dedicato agli studenti “outgoing” (cioè in partenza) sono la signora Venera Castorina (vcastori@unict.it) e la dottoressa Doriana Manuele (doriana.manuele@unict.it); tel: 095/7307972.
Tra i requisiti, ovviamente, è richiesta la conoscenza della lingua del Paese in cui si intende svolgere il programma di mobilità. A questo proposito ricordiamo che, ad eccezione di espresse limitazioni indicate nei requisiti di Facoltà, le certificazioni delle lingue non sostenute nell’ambito del regolare piano di studi universitario e richieste dal bando per l’esonero dai test linguistici, dovranno essere consegnate improrogabilmente, entro lo stesso termine di scadenza del bando. La mancata presenza alle prove di esame comporterà l’esclusione automatica dalle selezioni. Ogni candidato ha l’obbligo di stampare la propria domanda e conservarla come ricevuta dell’avvenuta iscrizione per tutta la durata delle selezioni. U i
COMUNICARE LA RICERCA / Premio Apre Nuova opportunità per i giovani ricercatori dell’Ateneo catanese. L’Agenzia per la promozione della ricerca europea (Apre) ha bandito infatti un nuovo concorso per l’assegnazione del premio “Comunicare la ricerca”. Con questo premio l’ente intende supportare i ricercatori che abbiano comunicato in modo innovativo la propria ricerca o i risultati raggiunti nell’ambito di un progetto - in corso di svolgimento o già concluso del VI o del VII Programma quadro. Potranno partecipare i ricercatori, da soli o in team, con un’età inferiore ai 45 anni; le proposte vanno presentate entro domenica 28 febbraio. Chiunque fosse interessato può contattare l’Ufficio ricerca d’Ateneo (tel: 095.7307002-050-049; e-mail: ricerca@unict.it), entro giovedì 18 febbraio.
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Non c’è posto per tutti
FACOLTÀ DI LINGUE / A causa della riduzione dei budget la facoltà ha scelto di rimodulare l’offerta formativa. Dal prossimo anno numero programmato con test di ingresso e riduzione degli scritti di Roberto Sammito attuale anno accademico non verrà ricordato dagli studenti della facoltà di Lingue come un anno sereno. Sin dall’inizio si sono dovuti misurare con delle difficoltà che non si sarebbero mai aspettati. Le lezioni sono cominciate in ritardo, alcune a fine novembre altre addirittura spostate al secondo semestre. Ritardi si sono registrati anche negli appelli degli esami che sono slittati di qualche settimana. «Questi disagi sono stati causati dal ritardo con cui la facoltà ha rinnovato i contratti ai docenti precari che a Lingue sono oltre il 50% del corpo docente» racconta Giampiero Gobbi, rappresentante degli studenti. Ma il rinnovo dei contratti dei docenti non è stato l’unico problema che la facoltà ha dovuto affrontare ad inizio anno, infatti, a causa della taglio del 30% del budget annuale la spesa della facoltà è stata ridotta nella stessa percentuale. Questo ha causato non pochi problemi e a farne
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le spese anche il personale co.co.co. «I contratti dei 16 precari scadono il 31 marzo, in accordo con la facoltà è stato deciso di prorogarli fino al 31 dicembre di quest’anno, riducendo il monte ore per ciascun lavoratore- afferma Enzo Ierna, precario della facoltà -. La riduzione delle ore si traduce anche in riduzione dello stipendio che verrà dimezzato, diventerà un lavoro parttime. Si procederà poi al bando di 5 posti a tempo determinato». Una tale riduzione di personale porterà alla ridefinizione dell’organico della facoltà che non potrà che causare una diminuzione dei servizi per gli studenti che frequentano l’ex Monastero dei Benedettini, sede della facoltà. «Molti studenti sono preoccupati, non solo per la situazione attuale ma soprattutto per i cambiamenti che arriveranno con il prossimo anno accademico- dice Gobbi -. Le preoccupazioni più forti sono dovute all’introduzione del numero programmato e alla conseguente riduzione degli iscrit-
ti, in più, non sappiamo ancora come verrà gestito l’accesso alla specialistica, non sappiamo se conterà il voto di laurea o se verranno introdotti dei test. Dovremo aspettare ancora un po’ prima di avere dati definitivi, di sicuro dal prossimo anno non ci sarà posto per tutti». Le facoltà hanno sempre minori risorse a disposizione e in più devono modulare l’offerta didattica in base ai requisiti fissati per legge. La professoressa Carminella Sipala è membro della Commissione didattica che sta predisponendo la nuova offerta didattica: «sulla misura dei nuovi ridottissimi budget la Facoltà di
Lingue ha scelto di rimodulare la propria offerta formativa su rigorosi criteri di qualità e razionalità. Ha formulato la propria proposta secondo i parametri del Decreto Ministeriale 270/04 e ha presentato i propri piani nei tempi e nei modi richiesti dall’Ateneo. Questi hanno passato il vaglio del Nucleo di Valutazione e sono stati approvati dal Senato Accademico». Il prossimo hanno la facoltà proporrà due corsi di laurea triennale: “Lingue per la Comunicazione Internazionale” e “Lingue e Culture Euroamericane ed Orientali”. Il primo avrà il suo sviluppo naturale nella laurea magistrale in “Lingue per la Cooperazione Internazionale” mentre il secondo nel corso specialistico “Lingue e Culture Europee ed Extraeuropee”. Verrà introdotto il numero programmato, potranno
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Siamo tutti reporter con Ustation Challenge contest sul giornalismo partecipativo Ai vincitori andranno dei MacBook Pro
Prende il via “I media del domani. Siamo tutti reporter”, il primo di tre contest di Ustation Challenge, l’iniziativa promossa da Ustation.it, il portale dei media universitari, nato con la collaborazione di TIM, il brand di telefonia mobile di Telecom Italia. Ustation.it è il portale dei media universitari, nato con il supporto del progetto Working Capital di Telecom Italia, che si propone di aggregare e valorizzare i contenuti audio e video realizzati dagli studenti all’interno di radio e tv d’ateneo, laboratori multimediali, circuiti di comunicazione e incubatori di creatività e di sostenerne lo sviluppo. Ustation Challenge è una sfida aperta agli studenti universitari e ai loro docenti, per comunicare la propria visione della società attuale e del futuro in un mondo che cambia grazie alle nuove tecnologie. Un modo per mettere in pratica ciò che si studia nelle aule universitarie e fare emergere il punto di vista dei giovani sul futuro e su come cambia la società. Al contest “I media del domani. Siamo tutti reporter” - che apre Ustation Challenge -
mero programmato, potranno così iscriversi al corso di lingue per la comunicazione 300 studenti, altri 230 li accoglierà il corso di lingue e culture mentre nei due corsi di laurea specialistica potranno iscriversi 100 studenti per corso. «È evidente, la riduzione del numero degli immatricolati colpisce espressamente le lauree triennali. La media degli ultimi 7 anni degli iscritti al primo anno delle triennali è stata superiore a 1200 studenti (dati CEA) - afferma la professoressa Sipala -. Il ridimensionamento è pesante e imporrà la necessità di predisporre appositi test di ingresso». Insomma, per uno studente su due, alla triennale, non ci sarà posto. Nelle prossime settimane la facoltà approverà il Manifesto degli Studi per il prossimo anno accademico che conterrà
il primo anno dei nuovi corsi di laurea ed il secondo e terzo anno dei corsi triennali e specialistici avviati negli anni scorsi ed oggi “ad esaurimento”. Non sono previsti corsi per la sede di Ragusa in conformità alla delibera del Senato Accademico che ha disposto che l’offerta formativa di tutte le facoltà dovesse prescindere dai decentramenti. «Il quadro normativo è ancora in divenire e su di esso non abbiamo alcuna possibilità di controllo conclude la professoressa Sipala - tutte le nostre energie sono rivolte all’organizzazione della nuova attività didattica affinché il cambiamento non sia solo formale ma offra agli studenti un nuovo modo di studiare, frequentare le lezioni, preparare gli esami e la tesi, ma soprattutto, un nuovo modo di progettare il proprio ingresso nel mondo». U i
possono partecipare singoli studenti e team composti al massimo da tre persone. Possono partecipare anche i laureati. Per i vincitori di entrambe le categorie ci sono in palio dei MacBook. I focus di questo primo contest sono il giornalismo e i nuovi media, come specifica il sottotitolo: “Partecipazione di tutti nella diffusione delle notizie, nuove professioni, comunicazione in tempo reale. Immagina il mondo dell’informazione nell’era del web 3.0”. Inchieste, servizi, reportage, piccoli documentari sono ammessi sui seguenti formati: video, immagini, audio. Dimensioni e durata massima sono specificate nel regolamento che si può visionare su Ustation.it. Per partecipare basterà registrarsi su www.ustation.it, accettare il regolamento del concorso e uploadare il file scegliendo la categoria “Contest - I media del domani”. Il termine ultimo per poter partecipare è il 14 marzo. La graduatoria che determinerà i vincitori si formerà attraverso il voto on line degli utenti e la valutazione di una giuria tecnica.
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INCHIESTA / Ogni studente che raggiunge la laurea deve presentare tre copie della tesi. Una se la tiene lui, un’altra è per il relatore, la terza dopo una sosta nella segreteria di facoltà, approda nelle sale di un archivio di cui sino ad ora si era saputo pochissimo
La memoria delle lauree di Carmelo Caruso uante volte è capitato di alzare lo sguardo tra i ripiani della nostra libreria e soffermarsi su un dorsetto blu oppure rosso, diverso rispetto ai tascabili? Non è un volume dell’enciclopedia che ancora qualcuno si ostina a sfoggiare, è la tesi di laurea, esposta come un trofeo. Quando nel 2000 entrò a regime la riforma del 3+2 oltre ai corsi di laurea e le discipline, a moltiplicarsi furono anche le tesi. Da una, quella che veniva discussa alla fine del vecchio ordinamento, si passò a due, una per la laurea triennale ed un’altra per la specialistica. Oggi per gli studenti, la tesi di triennale, è considerata una fatica in più che porta via tempo senza essere il lavoro accademico finale, per i professori richieste sempre più consistenti di assegnazione tesi con il rischio di non riuscire a seguire adeguatamente i laureandi, per gli archivi sono faldoni di car-
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ta che devono essere catalogati. Ma a Catania, dove vanno a finire e come vengono custodite quelle sudate carte che chiudono un percorso formativo? Per scoprire bisogna partire dal numero di copie stampate, solitamente tre, la copia che conserva lo studente, quella che viene consegnata al relatore ed infine l’ultima in segreteria studenti. Ed è proprio dalla segreteria studenti che si deve partire per conoscere il tragitto e la conservazione delle tesi. Questa domanda viene girata ai funzionari delle segreterie di Architettura e di Farmacia, rispettivamente Grazia Liotta e Giuseppe Adamo, entrambi indicano un percorso univoco per tutte le facoltà dell’Università di Catania: via Valle n.14, sede dell’Archi-
vio didattico. In realtà l’Archivio è più di uno, vi è quello storico, situato a Palazzo Centrale, quello di via Valle e infine uno da poco adibito in via di Sangiuliano dietro gli uffici di immatricolazione. Le tesi vengono tutte archiviate e custodite come un qualsiasi archivio d’interesse storico. L’archivio che custodisce i documenti più antichi è quello di piazza Università dove si possono ritrovare testi del 1700 insieme a quelli del Vaccarini. Il responsabile dei servizi d’archivio è Salvatore Consoli. Ma quello che raccoglie la più grossa mole di documenti è appunto quello di via Valle, piccola traversa di via Landolina, dietro piazza Teatro Massimo. È proprio tra la musica classi-
Nella sede dell’archivio universitario catanese di via Valle sono custoditi 50 anni di tesi.
ca della sinfonica catanese e i pub più frequentati dagli studenti che si conserva la memoria universitaria. È lì che la vita di qualsiasi studente nasce e muore, dalla prima immatricolazione fino al conseguimento del titolo di studio ed è consultabile previa richiesta. L’archivio di Palazzo Valle è stato acquistato e destinato a tale scopo all’inizio del nuovo secolo e sorge sulle ceneri di una vecchia tipografia e della tipografia conserva vecchie lame d’acciaio che sono poi servite come base e struttura per elevare il secondo piano. Dall’esterno appare come un palazzo deturpato da graffiti, a pochi passi una piccola fontana pubblica dove più volte si fermano i passanti a dissetarsi. All’interno l'archivio si presenta in tutto il suo ordine e silenzio. Come negli scantinati delle biblioteche, qui si conserva la storia, quella di un ateneo ma anche il percorso di uno studente. I responsabili sono Giuseppe Ragonese e Fabio Vinciguerra e più volte fanno la spola da un
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archivio all’altro. Sono cordiali e mostrano le loro carte, le “nostre”. La prima cosa che vogliono far vedere sono i polpastrelli delle loro mani, scuri e gonfi come quelli di chi è abituato a lavorare con la carta. Indicano proprio gli ultimi scatoloni giunti da poco da Giurisprudenza e che dovranno essere catalogati al più presto. È più difficile di quanto si pensi, perché in archivio arriva qualsiasi passaggio universitario, ogni matricola viene registrata, anche coloro che non hanno conseguito la laurea o hanno abbandonato anzitempo vengono inseriti in questa grande banca dati ancora di carta. A spiegarlo è Giuseppe Ragonese: «Il nostro compito è inserire tutti i documenti che vengono smistati dalle segreterie studenti delle facoltà; qui si conserva tutto, dal verbale di registrazione dell’esame, alla ricevuta del pagamento tasse al libretto». Nello spiegare il suo lavoro il nostro interlocutore si sente quasi emozionato: «In effetti - spiega - è la prima volta che qualcuno presta attenzione a questo lavoro». «Tecnicamente - prosegue Ragonese - è possibile trovare una tesi di 50 anni fa».
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Il collega Fabio Vinciguerra mostra il palazzo di due piani e spiega la tecnica di una ricerca: «Tutti i fascicoli vengono catalogati in ordine progressivo di matricola, prima della meccanografica ovvero i sistemi informatici, era necessario il numero di matricola, oggi grazie all’informatica è possibile risalire a partire dal nome e dal cognome». Pile e pile di carta, ridendo Ragonese aggiunge «Sono 8 chilometri di carta, si potrebbe arrivare a Reggio Calabria con questo ponte di fogli». Tutti i fascicoli vengono inseriti in delle carpette poste in degli enormi compattatori, gigantesche librerie in alluminio alti fino a sfiorare il soffitto. I compattatori però non sono semplici librerie, si muovono restringendosi, si guidano come un auto con dei volani, servono a risparmiare spazio, perché è proprio questo il problema degli archivisti: lo spa-
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zio. Nell’era della smaterializzazione virtuale, molti atenei stanno pensando di archiviare con supporti informatici, qualcosa del genere si sta realizzando in via sperimentale a Bologna, Padova e pure a Catania; ciò permetterebbe non solo di risparmiare spazio ma anche una consultazione accessibile attraverso la rete. «In effetti - dice Ragonese dopo la riforma, la produzione di carta è aumentata vistosamente. Nessuno ci pensa ma la presentazione di più tesi ha portato gli archivi quasi a scoppiare, per questo è stato allestito un altro locale di 1500 mq in via Antonino di Sangiuliano, ma non basta, tra un paio d’anni non si avrà più spazio disponibile. Tutto deve essere conservato, l’unica deroga è la distruzione, sotto motivazione dei funzionari, di quelle carte ritenute superflue dopo molti anni, tasse, richieste d’immatricolazione ma mai le tesi o i
libretti». Alla domanda sull’opportunità di smaterializzare il cartaceo Vinciguerra ricorda che in passato si era avanzata la proposta: «I costi sono molto alti, significherebbe dotare gli uffici di scanner e iniziare un processo telematico, qualcosa di simile a ciò che si sta tentando di fare con il pagamento online delle tasse». Potrebbe sembrare un lavoro triste eppure i due funzionari sono contenti di questo mestiere: «È un lavoro di pazienza, fatica e ordine, siamo i custodi di queste informazioni». Identità, quella che si custodisce, perché anche tra queste carte c’è un territorio, un sapere che va conservato, gli archivi sono la memoria e temono l’umidità come la carta, o l’oblio. A fianco l’Archivio di via Valle c’è un palazzo rinato grazie alla Fondazione Puglisi Cosentino, che ne ha fatto un polo museale d’arte contemporanea. Quale migliore compagnia poteva chiedere un archivio se non quella di Burri e Fontana, dell’arte che guarda in avanti e che nonostante la fine delle varie correnti non smette mai di leggere e farsi storia, archivio? U i
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Una guida per gli stranieri L’ASSOCIAZIONE / L’Erasmus students network di Catania è nato due anni fa con l’obiettivo di orientare gli studenti che “sbarcano” nella città etnea. A maggio toccherà a loro organizzare il raduno nazionale di Demma Nalini
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ue milioni di studenti, dal 1989 ad oggi, sanno bene cosa significhi tuffarsi nell’esperienza Erasmus, far parte di un mondo diverso dal proprio, ritrovarsi catapultati in un altro paese in cui costruirsi una vera e propria vita fatta di amici, emozioni, feste ma anche di tutte le difficoltà che si incontrano in un paese straniero: un’altra lingua, un’altra cultura, la ricerca di una nuova casa. L’Erasmus è un esperienza unica, colora la vita, ne regala una parallela. A ciò contribuiscono sicuramente tutti quegli studenti volontari dei paesi ospitanti che per godere di riflesso delle gioie dell’Erasmus accompagnano le avventure degli studenti stranieri, aiutandoli a orientarsi nel loro nuovo mon-
do. Ormai da due decenni è infatti attiva in tutta Europa l’Esn (Erasmus students network), associazione universitaria apartitica, aconfessionale, non lucrativa, nata proprio con l’obbiettivo di facilitare lo scambio internazionale, arricchire e migliorare l’esperienza di chi si sposta a studiare in un paese straniero. A Catania questa fantastica realtà nasce ed esplode due anni fa (in Italia Esn è attiva dal 1994) grazie a un gruppo di studenti con tanta voglia di fare, scoprire, lasciare agli Era-
smus un ricordo a forma di sorriso. Tino Giuffrida (oggi presidente della sezione), Alessandro Pappalardo (vicepresidente), Adriano Corso (rappresentante locale) e Marco Cillepi, sono i fondatori di questo network catanese che cresce di giorno in giorno grazie a un impegno costante, alla collaborazione di tanti amici, alle soddisfazioni che si ottengono ad aiutare gli erasmus a vivere il nostro territorio. Ma di cosa si occupa veramente Esn? L’associazione cerca di contattare gli Eramus già prima del loro arrivo, li accoglie e soprattutto li aiuta nella cosa più difficile: trovare alloggio. Con mercatino e telefono in mano si cerca di mediare tra i padroni di casa e i ragazzi che ancora non parlano una parola di italiano e non conoscendo la città non sono in grado di distinguere se un appartamento convenga o meno. Superato il primo scoglio Esn li aiuta a orientarsi nella città e nel labirinto dell’Università, che a Catania purtroppo non è privo di ostacoli. L’iscrizione all’associazione permette inoltre ai soci di usufruire di sconti e agevolazioni in servizi utili per un Erasmus (telefonia, locali, ristoranti tipici). L’Esn cerca di colorare la fantastica esperienza Erasmus in tutti i suoi aspetti, organizzando feste, serate a tema, creando una rete di punti di ritrovo, di profonde amicizie. L’associazione inoltre organizza cineforum, gite culturali a
basso costo e partecipa a eventi nazionali permettendo agli studenti stranieri di Catania di conoscere e confrontarsi con gli altri Erasmus sparsi in tutta la penisola. Ogni anno infatti Esn Catania nel mese di novembre partecipa all’Ice (incontro culturale Erasmus), evento che riunisce tutte le sezioni Esn per tre giorni di follia nella splendida cornice di Roma. Esn è un mondo variegato, sempre in movimento che organizza eventi a livello locale e internazionale. A fine maggio ogni anno tutti gli Eramus in Italia vengono ospitati da una delle sezioni per tre giorni durante i quali si organizzano eventi per la promozione della cultura locale, si
creano le occasioni per favorire le conoscenze e lo scambio culturale. Con immenso piacere quest’anno sarà proprio la sezione di Catania a organizzare “Kastalia”, un grande evento che per un’associazione così giovane è anzitutto una grande soddisfazione. Tutti gli Erasmus saranno riuniti nell’omonimo villaggio turistico del ragusano per una megafesta intrisa di colori e profumi siciliani all’insegna della scoperta della nostra terra, della bellezza e dell’energia nascosta dietro l’unione di culture e di variegate esperienze. L’Esn, per coloro che vi partecipano attivamente, è un continuo viaggio, ti fa crescere, ti arrichisce, ti incuriosisce.
È un viaggio in cui l’impegno è ripagato dal vedere questo network in continua crescita e dal sentire il proprio lavoro apprezzato dal popolo Erasmus. Per informazioni o curiosità trovate Esn in rete all’indirizzo internet www.esncatania.it. U i
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Siamo in...TESI?
ateneo La tesi? Un vero e proprio genere letterario, forse tra i più bizzarri. Noi gli diamo spazio. Segnalateci le vostre a info@universitinforma.it
di Rosalba Di Perna
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gli illustratori sono ritenuti i salvatori di questo tipo di letteratura che, senza il loro supporto, si sarebbe ritrovata nelle mani di rigidi pedagogisti». Le copertine dei libri, secondo te, ci influenzano nell’acquisto? «La risposta è certamente si. Non si può negare infatti che il successo di un libro dipenda in gran parte da una corretta progettazione grafica, che attragga il possibile lettore suggerendogli il contenuto e presentandolo in maniera allettante. Del resto anche quello del libro è un mercato, e l’acquisto è fortemente influenzato da tutto ciò che assecondi le regole del mercato stesso, quindi pubblicità, copertine, distribuzione, esposizione nei punti vendita. Purtroppo il libro non è più soltanto l’àncora di salvezza della cultura, ma merce vera a propria». Nelle conclusioni hai scritto che la nostra cultura ha sempre preferito la parola ed è diseducata a recepire l’immagine. Credi sia ancora così?
criveva Italo Calvino che le immagini…, una volta fissate con le parole, si cancellano. Categorie opposte, quindi, la parola e l’immagine, e tuttavia legate indissolubilmente. Ce ne parla Emanuela Di Natale, laurea triennale in Scienze della Comunicazione, indirizzo Editing, con una tesi intitolata: “L’illustrazione editoriale italiana. Dai classici illustrati al panorama contemporaneo”. Quando ti sei laureata? «Il 14 novembre 2009». Votazione? «110 e lode». Chi ti ha seguito nella tesi? «Il professore Rosario Castelli, docente di letteratura italiana presso la Facoltà di Lettere e Filosofia, e che con l’occasione ringrazio per la sua preparazione e disponibilità lungo il mio percorso. Sappiamo che non è insolito incontrare docenti con cui è difficile rapportarsi, ma per fortuna non è stato il mio caso». Hai avuto qualche difficoltà? «L’unica difficoltà, non indifferente, è stata la reperibilità
Immagini e parole
legame indissolubile dei materiali. Quando ho intrapreso il percorso di ricerca pensavo di trovare tutto ciò mi occorresse nelle biblioteche catanesi, ma purtroppo mi sono presto resa conto che l’impresa era tutt’altro che semplice. Infatti, riguardo all’argomento dell’illustrazione, gli studi non sono numerosissimi, e quei pochi non erano disponibili né a Catania né a Palermo. In poche parole sono stata costretta a cercare altrove, e il risultato è stato una full immersion di una settima-
na e mezzo nelle biblioteche milanesi, senza la quale non avrei potuto minimamente ritenermi pronta ad affrontare l’argomento scelto». Cosa si intende per “illustrazione”? «Secondo la più grande esperta di illustrazione italiana, Paola Pallottino, per illustrazione si intende “ogni multiplo ottenuto tramite la riproduzione a stampa di un artefatto di natura grafico-pittorica, commissionato dall’industria editoriale, e pertanto re-
peribile nei relativi prodotti come libri e periodici”. Questa definizione mi è sembrata la più chiara e completa, in quanto evidenzia sia la natura di merce, poiché legata indissolubilmente alla committenza editoriale, che la natura di multiplo». Che legame c’è con la letteratura per l’infanzia? «Il legame è profondo e di scambio reciproco. La letteratura per l’infanzia è infatti da sempre considerata il settore trainante dell’illustrazione, e
«Ritengo che oggi la situazione sia più complessa; infatti, nonostante l’uso della parola stia diminuendo a favore di un costante bombardamento di immagini, la nostra cultura non sembra avere sviluppato l’educazione necessaria per comprendere e decodificare l’immagine stessa, con il rischio di fraintendere il messaggio e di non riuscire ad apprezzare un’arte affascinante e da sempre attuale com’è quella dell’illustrazione. U i
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Una festa con invito al coraggio EVENTI / Giovedì 11 febbraio, l’associazione anti-racket Addiopizzo, in collaborazione con il Centro Zo, organizza “No pizzo, sì parti”, una manifestazione per dire «No» al racket delle estorsioni di Gianluca Nicotra
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l pizzo? No grazie, preferisco un party. Catania si prepara ad accogliere una grande festa, quella di tutti gli imprenditori onesti che si sono alzati in piedi e che hanno gridato a gran voce “No al pizzo”. L’evento, che ha per titolo uno slogan molto esemplificativo, No pizzo, Si parti! si terrà il prossimo 11 febbraio presso i locali di Zo, organizzato dall’associazione Addiopizzo in collaborazione proprio col centro culturale di piazzale Asia. Con questa festa si vuole lanciare un messaggio forte e chiaro alla città e cioè che c’è un’alternativa al pagamento del pizzo, come ci spiega Lorena Bruno, attiva componente dell’associazione che ormai da anni è presente sul territorio per aiutare tutti quei lavoratori autonomi in difficoltà a causa della piaga del racket delle estorsioni. Da dove nasce l’idea di organizzare una festa per ricordare
quanto sia importante non pagare il pizzo? «Ci piaceva l’idea di festeggiare il nostro compleanno, ma ovviamente ci sono altri motivi più importanti, come farci conoscere dalla città e soprattutto dai giovani. La nostra non è una festa fine a sé stessa, ma un momento per riflettere, per lanciare un messaggio ben preciso, e cioè che c’è un’alternativa al pagamento del pizzo. Le associazioni antiracket, lo Stato e le forze dell’ordine si impegnano per essere vicine alle vittime delle estorsioni e troppa gente non lo sa o non ci crede. C’è molta paura in giro e questo non fa che aumentare il potere della mafia. Noi invitiamo al coraggio, insieme è tutto più facile. Ci sono altri che condividono le nostre idee e che hanno aderito a questo progetto senza pensarci due volte. Senza di loro questa festa non sarebbe stata possibile: François e le Coccinelle, Radio Zammù e ovvia-
mente il centro culturale Zo». Addiopizzo come contrasta il racket delle estorsioni? «Addiopizzo opera a molti livelli. Anzitutto ci impegnamo a stare accanto a chi denuncia e partecipiamo alle udienze. Siamo andati a raccogliere le arance di un piccolo proprietario che si è rifiutato di pagare il pizzo ed è rimasto solo nel suo paese. Seguiamo il progetto che è alla base dell’associazione, ossia il “consumo critico”, che consiste nel dare la preferenza a tutti quegli imprenditori che dichiarano di non pagare il pizzo. Abbiamo raccolto circa tremila firme di cittadini che si sono impegnati moralmente a comprare dai commercianti “pizzofree”, ed a breve saremo pronti a presentare una lista al riguardo. Abbiamo organizzato degli incontri a scuola e nelle
università, portando con noi un commerciante che ha raccontato la sua esperienza e un magistrato che ha analizzato il fenomeno dal punto di vista giuridico». Le prossime iniziative? «Siamo sempre in contatto con le scuole e le università, dove ci saranno degli incontri sui temi inerenti la mafia e il pizzo, e facciamo parte del Comitato per la legalità nella festa di Sant’Agata». Perché è importante non pagare il pizzo? «Non è giusto pagare alcuna cifra sul guadagno del lavoro onesto a chi ruba, uccide, spaccia, a chi costituisce un vero e proprio anti-stato. Dovremmo avere più considerazione del nostro lavoro non permettendo a nessuno di sfruttarlo. È un diritto e un dovere dire NO. Anche in memoria delle persone che sono state uccise. È il momento di stare insieme, uniti in questa battaglia. Senza paura». U i
In bicicletta vince il più buffo L’INIZIATIVA / In Umbria il prossimo 20 giugno si svolgerà La Corbarambola, una pedalata di solidarietà pro Fao che prevede una sessione riservata agli universitari, in cui vince chi corre in modo più stravagante
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port e beneficenza ancora una volta insieme. Questa volta per merito dell’associazione Umbriair, che il 20 giugno organizza in Umbria la prima edizione di La Corbarambola, un raduno cicloturistico non competitivo a scopo di beneficienza in favore della Fao. L’obiettivo della pedalata di solidarietà è raccogliere un milione di euro provenienti dalle donazioni dei partecipanti e da eventuali sponsor. Gli iscritti potranno scegliere uno dei due percorsi previsti: il “verde alto” (impegnativo) o il “blu basso” (facile), percorsi che si snoderanno comunque lungo le rive del Lago di Corbara, magico luogo a metà tra i comuni di Baschi, Orvieto e Todi. La Corbarambola non è esattamente una “corsa competitiva” ma i
premi in palio sono comunque molto interessanti. Premi non solo per il ciclista più veloce, ma anche per quello che raccoglierà dai suoi sponsor la somma di denaro più elevata (premio “Raccolta Assoluto”). Gli
organizzatori hanno pensato di aggiungere una categoria riservata agli studenti universitari. Si tratta del primo University Challenge dedicato a tutti gli sportivi iscritti nelle varie università italiane che vorranno partecipare alla gara. I ragazzi interessati dovranno essere un minimo di 50 per ogni ateneo italiano. Gareggeranno, come gli altri, nei percorsi “Verde Alto” e “Blu Basso” ma il loro unico obbiettivo sarà quello di stupire con vestiti sgargianti ed estrosi, in sella magari a biciclette bardate in modo assurdo, così da aggiudicarsi il premio “La Bersagliera” (così chiamato in onore della testimonial della manifestazione, Gina Lollobrigida). Il primo gruppo universitario che correrà nel modo più strava-
gante si aggiudicherà la somma di 75.000 euro, mentre il secondo e il terzo gruppo si porteranno a casa la bellezza di 50.000 e 25.000 euro. Gli organizzatori garantiranno ai rappresentanti degli atenei la possibilità di avere spazi lungo il tracciato per gonfiabili e striscioni informativi. Gli universitari che vogliono partecipare alla gara in maniera “individuale” rincorrendo il sogno di vincere gli altri premi in palio e arrivare primi sul tempo del percorso, potranno farlo presentandosi come singoli atleti o in un team organizzato, ma non all’interno dell’Univeristy Challenge, tipologia di gara che premia solo in base a criteri di stranezza e singolarità. Informazioni su www. lacorbarambola.it. U i
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I parchi di Catania? Sono tutti al verde INCHIESTA / Breve viaggio nei “giardini” del capoluogo etneo. Abbandono e incuria sembrano farla da padrone. Dal Comune spiegano che alla base ci sono i soliti problemi finanziari cui si cerca fare fronte con progetti sponsorizzati di presidio e animazione di Tiziana Campo
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e città italiane diventano sempre meno vivibili. L’ecosistema urbano peggiora, soprattutto al Sud. E’ quanto emerge dall’ultimo rapporto annuale Ecosistema urbano, XVI edizione, realizzato da Legambiente. L’indagine fotografa le città italiane e il loro rapporto con l’ambiente, sulla base di diversi indicatori (qualità dell’aria, consumi idrici, produzione di rifiuti, raccolta differenziata, trasporto pubblico, isole pedonali, verde
urbano fruibile, aree verdi totali ecc.). Sul podio sale il Nord, con Verbania in testa, seguita da Belluno, Parma, Bolzano. Il meridione resta indietro e viene bocciato su più fronti. In coda alla classifica si colloca Catania, che disperde oltre il 50% dell’acqua potabile immessa in rete, ha una percentuale di raccolta differenziata irrisoria (appena il 3%), depura appena un terzo dei suoi scarichi fognari. Presenta inoltre un eccessivo tasso di motorizzazione, pochissime aree pedona-
li, un mediocre trasporto pubblico e insufficienti zone a traffico limitato. Un ruolo importante nell’elaborazione della classifica da parte di Legambiente è attribuito a due indicatori. Il primo concerne il verde urbano fruibile (estensione pro capite di verde urbano fruibile in area urbana mq/ab), relativamente a cui Catania si piazza in 72.esima posizione su 103, con 4,78 mq di verde per abitante (ultima Trapani con lo 0,71.). Un altro indicatore di peso per il rapporto riguarda le aree
verdi totali sul totale della superficie comunale: e qui il capoluogo etneo si colloca addirittura al 33.esimo posto, con 1169 mq/ha. Da questi dati, dunque, Catania, che peraltro pecca in molti altri settori, sembrerebbe avere delle buone potenzialità per diventare una città vivibile in relazione all'ecosistema, ma, come al solito, una cosa sono le potenzialità, una cosa è saperle sfruttare. Molte aree verdi dunque, per i catanesi. Ma in che condizioni sono? Abbiamo fatto un giro per valutarne lo stato. L’im-
città pressione è quella di una città verde ma al verde. Poca la manutenzione in quelli che, nelle lodevoli intenzioni di chi le ha progettate, avrebbero dovuto essere dei veri polmoni della città, ma che, nella realtà, sono lasciate al loro triste destino. Un conto è la realizzazione di un parco, per la quale la Comunità europea concede cospicui incentivi; altro la manutenzione degli stessi, per i quali invece occorrono oltre 4 milioni di euro all’anno da attingere alle già prosciugate casse comunali. Otto sono i parchi catanesi (Boschetto della Plaia, Villa Bellini, Parco Gioieni, Parco Gemmellaro, Parco Librino, Parco Calcutta, Parco Falcone e Parco degli ulivi), oltre a delle aree attrezzate a verde, come giardini e piazze, e all’Oasi del Simeto. Abbiamo visitato alcuni dei parchi del capoluogo etneo. Iniziamo dal primo, il Giardino Bellini, il salotto verde della città, fortemente voluto nel Settecento, con labirinti, siepi, fontane, statue, zampilli, dal principe Ignazio Paternò Castello di Biscari. A partire dalla metà degli anni Settanta, cominciò il suo lento ma inesorabile declino. Gli animali scomparvero per varie cause (non da ultimo per atti di vandalismo); la cura del verde venne progressivamente ridotta perché troppo esosa. Poi, finalmente, la bella notizia: l’approvazione del progetto per il “recupero e la e valorizzazione del verde storico “Giardino Bellini”. I lavori avrebbero dovuto essere ultimati entro ottobre, ma così non è stato. La ragione della mancata consegna della ristrutturata Villa? Motivi burocratici e ragioni addebitabili all’impresa appaltatrice, come ci ha spiegato l’assessore ai Lavori Pubblici Mario Coppa. E, allo stato attuale, con grande dispiacere per ogni catanese che si rispetti e che vive “a villa” come una sorta di oasi nel caos cittadino, la Villa Bellini è in gran parte non usufruibile, con transenne e zone off limits. Altro parco nel centro città è il parco Falcone, una delle più recenti sistemazioni a verde del Comune di Catania. Tutto sommato, appare in discrete condizioni, a parte qualche panchina rotta e la bambinopoli imbrattata con scritte, alcu-
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Alcune immagini dell’incuria in cui versano alcuni parchi catanesi. Sopra, il parco Gioieni, i cui sentieri sono ormai invasi dalle piante. Sotto uno scivolo per i bambini a parco Falcone
ne delle quali da censura. Abbiamo interpellato un gruppo di pensionati che là si ritrovano per giocare a carte. «Il parco sarebbe buono – spiega il signor Piero, un habitué del posto – ma non è sorvegliato, non si vedono mai vigili. E’ abbandonato, sembra la villa dei cani. Spesso ci sono piccole
gang di ragazzi che fanno caos e importunano. E, grave mancanza, non ci sono i servizi igienici». Altro parco, che domina la città con una vista invidiabile sul mare e sulla costa, è il Parco Gioieni, completato nel 1996 dopo oltre 60 anni dal primo progetto. Con una superficie
di 8 ettari è il parco il più esteso di Catania, dopo Parco Librino. Si erge su un terreno di natura vulcanica, sarebbe un gioiello, ma, non appena si entra, si nota un’incuria e un’assenza totale di manutenzione. Il verde, per lo più piante spontanee, non è curato; le erbacce ostruiscono i gradini
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delle scalinate; i lampioni sono piazze. Questa eccessiva frammentazione determina una per lo più rotti e la sera il parscarsa quantità di verde per co è poco raccomandabile in abitante ed una bassa quantità quanto molto buio; i servizi di verde fruibile. La situazione igienici sono precari, con mufdel verde risente dei problemi fa e cattivo odore; nei vialetti che l’amministrazione comuci sono botole a vista, usate nale ha avuto negli ultimi anfantasiosamente come portarifuti, molto pericolose perché si rischia di inciampare. Nelle intenzioni, il parco sarebbe ben attrezzato, ma la manutenzione poi pecca e di grosso. C’è uno skate park con rifiuti e con pozzanghere che si mantengono anche per giorni e giorni Una panchina quasi inutilizzabile a parco Falcone dopo le piogge. C’è un ni. Dal 2003 il numero di giarcampetto da basket con un sodinieri impiegato si è ridotto lo canestro, “intelligentemenenormemente e, per sopperire, te” realizzato su pietriccio sono stati fatti affidamenti grezzo. E poco comprensibile temporanei che però hanno appare anche la scarsa presenavuto lunghe soluzioni di conza di persone che lo affollano: tinuità che hanno determinato in un’assolata mattina se ne una manutenzione a singhiozcontavano appena 6. Un motizo con diversi mesi di sospenvo per questo misterioso boisione. Inoltre, dal 2004 non cottaggio deve pur esserci. vengono effettuati acquisti né Visitando tutti gli altri parchi di materiali di consumo (semi, catanesi la situazione varia di concimi, piante fiorite, piante poco. In alcuni parchi hanno e alberi per rimpiazzi, fallanrubato qualunque tipo di arreze), né di attrezzature di lavodo urbano. Il parco Librino è ro per sostituire quelle obsolestato costruito su terreno arte». gilloso, diventando così un Perché i pochi parchi catanesi pantano quando piove. Il Bosono così poco valorizzati? schetto della Plaia è poco sor«La carente manutenzione non vegliato e, in alcune ore del ne ha consentito un utilizzo otgiorno, diventa addirittura potimale e l’alternanza delle conco raccomandabile. Per fare il punto della situazio- dizioni spesso scoraggia i fruitori. Anche le manifestazioni ne di questa scarsa valorizzasovvenzionate dal Comune si zione del verde catanese abbiasono drasticamente ridotte». mo interpellato Marco MorabiCi sono nuovi progetti in preto, direttore Giardini Pubblici visione per la nostra città nel del Comune di Catania. settore del verde pubblico? Com’è la situazione del verde «Stiamo cercando di predisporpubblico nella nostra città? re dei progetti di animazione e «La città di Catania soffre di un problema strutturale conse- presidio continuo nei parchi, predisporre un concorso per guente alla crescita urbanistisponsorizzazioni di aree pubca degli anni ‘60 periodo nel bliche e di concessioni per attiquale si è costruito senza lavità nei parchi urbani e sub sciare aree verdi di grandi dimensioni. Ciò nonostante negli urbani. Abbiamo stipulato un contratto che ci consentirà di ultimi decenni sono stati rearimettere in moto la manutenlizzati alcuni parchi ma la zione con continuità e, nel gimaggior parte delle aree verdi ro di alcuni mesi, dovremo veè costituita da molte piccole derne i primi risultati». U i aiuole di corredo a strade o
Primavera di corsa IL 21 MARZO / Tutti in piazza con Corri Catania per aiutare i bambini ospedalizzati
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rriva la bella stagione e torna la Corri Catania. Domenica 21 marzo alle ore 10 scatterà da piazza Vittorio Emanuele III (più conosciuta come piazza Umberto) l’edizione 2010 della corsa-camminata di solidarietà aperta a tutti quelli che si vorranno cimentare nel percorso cittadino. Lo scorso anno la manifestazione ha portato per le strade del centro storico di Catania circa 10.000 persone. Sport, solidarietà e tanto divertimento saranno ancora gli ingredienti di questo evento aperto a uomini, donne, ragazzi, ragazze, bambini e bambine di ogni età e capacità che vogliono diventare protagonisti di una domenica di festa all’insegna del benessere, dell’amicizia, dell’impegno sociale e dell’allegria. Invariato lo slogan della manifestazione organizzata anche quest’anno dall’associazione sportiva dilettantistica “Ragazzini Generali” e dal comitato “Corri Catania”, presieduti da Carmelo Prestipino: “Catania corre per Catania” a significare lo spirito solidale di tutti i partecipanti, uniti dalla volontà di scendere lungo le strade del capoluogo etneo per un obiettivo comune. Anche nel 2010 lo scopo della Corri Catania rimane quello di coniugare la pratica sportiva alla solidarietà. Obiettivo di questa nuova edizione è quello di raccogliere fondi, attraverso la vendita del pettorale e della maglietta ufficiale al costo complessivo di tre euro, da destinare al sostegno di “Ti regalo una storia”, un progetto di lettura destinato ai bambini ospedalizzati ideato da Francesco De Luca, direttore del reparto di cardiologia pediatrica dell’ospedale Ferrarotto di Catania. Dopo aver realizzato, grazie ai fondi raccolti la scorsa edizione, un parco giochi e una cineteca nel reparto di pediatria del Policlinico di Catania, quest’anno il traguardo da raggiungere è la realizzazione di tre biblioteche attrezzate per i bambini ricoverati nei reparti di cardiologia pediatrica dell’ospedale Ferrarotto; di pediatria dell’ospedale Vittorio Emanuele di Catania e di Pediatria dell’ospedale Santa Venera di Acireale. Si tratta di un’area destinata ai piccoli pazienti per dare a loro e ai loro familiari momenti di relax e per rispondere alle esigenze di gioco, di lettura e di svago dei bambini che stanno attraversando un momento difficile come quello dell’ospedalizzazione. Quartier generale e punto di partenza/arrivo della gara sarà anche quest’anno piazza Vittorio Emanuele III. Il percorso, di circa 4 km da percorrere a passo libero, si snoderà attraverso via Umberto, via Etnea, viale XX Settembre, piazza Verga, corso Italia, via Pasubio, via Palmanova, e ancora via Umberto per rientrare in piazza dove si svolgerà un’estrazione di premi tra tutti i partecipanti. Spazio anche al concorso fotografico”Obiettivo Corri Catania” che vuole essere l’occasione per raccontare attraverso le immagini la manifestazione. Sul sito www.corricatania.it è possibile trovare tutte le informazioni sull’evento, sul concorso fotografico e sui Corri Catania point dove acquistare il pettorale e la maglietta ufficiale. U i
ersu Lo studente cittadino 16
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mente e avanzare proposte operative capaci di tradurre nei fatti quanto è stato anticipato. Oggi in Italia, oltre alle Università e gli Istituti di Istruzione Superiore che costituiscono i centri più importanti della “produzione culturale”, l’impegno per la cultura è ripartito tra molteplici istituzioni: lo Stato, le Regioni, i Comuni, le Fondazioni e le libere Associazioni culturali dei cittadini. Lo Stato promuove iniziative, attraverso finanziamenti finalizzati, per la verità in quest’ultimo periodo sempre più esigui, per l’organizzazione di eventi di natura nazionale e internazionale. E si occupa anche, con il concorso delle Regioni, della cura dei “beni culturali”. Lo Stato sostiene anche la mobilità internazionale degli studenti, al di là dell’impegno primario della didattica attraverso l’Università, anche con l’attribuzione di borse di studio e l’accoglienza nelle strutture ricettive degli Enti per il Diritto allo Studio per concretizzare gli scambi e creare
di Nunzio Rapisarda*
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e conoscenze, la professionalità, lo studio e la preparazione dei giovani, senza l’azione unificante dell’attività dello spirito, della fantasia e della manifestazione della personalità degli individui non è sufficiente per dare forma all’interpretazione dell’esistente, la creazione del bello e del fantastico e a tutte le cose che costituiscono il sale della vita. A questo proposito la formazione dei giovani può arricchirsi e maturare meglio se alle attività curriculari possono essere associate quelle prestazioni che scaturendo da abitudini e stili di vita e da inclinazioni particolari, costituiscono la presenza costante negli studenti di interessi che in qualche modo supportano la fatica dello studio e spezzano con piacevoli parentesi intensi periodi di impegno e di lavoro. Conseguenza di ciò è la necessità di preordinare un sistema di vita nelle strutture dove
RELAZIONE / La cultura e le istituzioni: un rapporto che deve intensificarsi per permettere agli studenti di interagire a 360° con i luoghi in cui vivono, condividendo scelte per un miglioramento collettivo vivono i giovani che possa comprendere nella quotidianità momenti che “fanno” cultura: l’esercizio artistico, la lettura, l’ascolto, il confronto con i colleghi e con i tutor. Occore quindi avere gli “ambienti” giusti perché queste forme di “espressione culturale” possano non solo trovare facile accoglienza, ma possano addirittura essere favorite e crescere. Lo studente, quale “studente-cittadino”, vive il periodo dei suoi studi in un contesto socialmente omogeneo: l’Università, il College, la Casa dello studente, i “quartieri universitari”. Lì si muove con naturalezza con gli altri giovani, perché lì può esternare le sue passioni, le sue scelte, sicuro di trovare rispondenza e partecipazione da parte dei suoi colleghi; può proporre iniziative, organizzare serate, provocare meeting letterari, suonare e ascoltare musica, dissertare sui problemi e sulla condizione giovanile o impostare dibattiti sui temi legati al lavoro, allo sviluppo, al futuro. Tutte attività che, nel complesso, creano quelle piacevolezze che, con lo studio, fanno passare l’esistenza. Qual è, però, il tasso di crescita della formazione e della maturità che si registra se il sistema rima-
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Mense Centro apertura a breve
La mensa Oberdan riaprirà a breve, i lavori continuano velocemente per poter garantire i pasti agli studenti delle facoltà in centro. Intanto, sono stati approntati diversi punti di distribuzione dei pasti prescaldati: dalle residenze in via Umberto alla Calatabiano, fino alla Dante. La mensa della Cittadella continua a registrare il pienone e per questo sono stati “pensati” tre ingressi a seconda del menù scelto: il Menù classico, il Menù alla griglia e il Menù pizzeria ne chiuso entro le mura del proprio “ambito”? Entra in campo la “città”; la comunità dei cittadini con cui anche inconsapevolmente entra in contatto nei vari momenti della vita quotidiana. La città con le sue istituzioni che regola e organizza, che custodisce la storia del passato e che progetta il futuro, che richiama gli anniversari e si proietta sugli altri come ad abbracciare in un forte
spirito di condivisione tutte le fatiche che agitano i popoli del mondo globalizzato, una città che ha anche il dovere di tutelare l’ambiente, di preservare la propria tipicità, di condurre per mano i propri cittadini a crescere nella qualità e nell’esempio per gli altri. Può un giovane, uno studente, restare chiuso nel suo ambito di studi e di maturazione, quando un contesto che lo circonda deve assolvere ai compiti che ho elencato? Perché non utilizzare la portata del fiume in piena dalle prerogative che si realizzano intorno a lui? Questo è il momento magico nel quale si realizzano le migliori combinazioni: è l’interscambio tra le “politiche” della città e la “partecipazione” dello studentecittadino. Da qui nascono l’individuazione degli obiettivi in comune, la collaborazione nella trattazione delle tematiche tipicamente giovanili, il confronto per gli interventi nel sociale e la condivisione delle scelte più difficili. A noi tocca individuare strade concrete per raggiungere questo equilibrio. Oserei dire che siamo i “tecnici”, più o meno capaci di intervenire e risolvere le problematiche che riguardano l’ambito dei nostri interventi. Per questo motivo bisogna agire concreta-
forme di conoscenza reciproca. Ma come si può interagire con tutte le istituzioni che si occupano di cultura? Gli Enti per il Diritto allo Studio in Italia, associati nell’Andisu, di solito sono preordinati e regolati da una legge regionale. Il dato di cui bisogna tener subito conto, è che le regioni in Italia sono oltre venti, e ognuna ha capacità autonoma di legiferare. L’elemento innovativo della legge quadro sul Diritto allo Studio riguarda l’inserimento delle attività culturali tra le prerogative degli enti e delle aziende che operano nell’ambito dei servizi agli studenti. Ciò ha fatto sì che, dal 2001, data di emissione della legge quadro medesima, tutte le leggi regionali riportassero nelle loro disposizioni, oltre gli interventi per le borse di studio, i servizi abitativi e la ristorazione, anche i dispositivi regolamentari per le attività culturali, dando rilievo a questo settore e auspicando le convenzioni con l’Università e gli Istituti d’Istruzione superiore artistica e musicale. Per la verità le università hanno accolto con freddezza il partneriato con gli enti, ritenendo strane le intromissioni in ambiti ove loro si ritenevano gli esclusivi competenti, diffidenza però subi-
INFORMA to superata grazie al notevole impegno di risorse per “supportare la didattica” e alla mobilitazione di larghe fasce di giovani pronti a partecipare agli eventi. Con questi strumenti normativi, è stato possibile in Italia organizzare in modo sistematico l’attività culturale dei giovani della fascia universitaria e dell'istruzione superiore musicale e artistica. Ogni struttura legata alla propria sede universitaria ha avuto modo di programmare le iniziative partendo dalle consultazioni sul genere di proposta da prospettare: musica moderna e classica, teatro, arti figurative, storia, letteratura e poesia, canto e tradizioni popolari. Il profilo regionale degli interventi ha acquisito ulteriore caratterizzazione aggiungendosi a questo il notevole apporto della partecipazione degli studenti provenienti dai paesi extraeuropei con le loro culture e le loro tradizioni. Quasi tutti gli Organismi per il Diritto allo Studio in Italia hanno avviato queste attività organizzando “laboratori”, uno per ogni genere, condotti da esperti e con l’intervento di specialisti e personaggi particolarmente noti nel loro campo. Con questi “incontri” particolari si è strutturato “l’evento”, al quale ha partecipato “la città”. Quindi, non solo attività formativa ma anche scambio e confronto con gli altri e occasione per apprendere e arricchirsi reciprocamente. Ormai è diventato un fatto abituale avere nei calendari annuali delle iniziative culturali delle proprie città e delle proprie regioni, numerosi appuntamenti con manifestazioni dove gli studenti sono protagonisti. Inoltre, l’attività di laboratorio culturale, porta inevitabilmente alla formazione di compagini stabili che poi, integrandosi e rinnovandosi, costituiscono un valido punto di riferimento per tutto il panorama delle presenze culturali del proprio territorio. Mi riferisco alle Orchestre, alle compagnie teatrali, ai Clubs “amici della poesia”, alle rassegne d'arte, fotografia e cinema, alle associazioni ambientaliste, ai gruppi di turismo culturale e religioso. In Italia, tra gli organismi per il Diritto allo Studio sono stati istituiti i “Convivia”, cioè l’incontro tra le regioni con il confronto reciproco di tradizioni popolari, cultura, costume, arte e culinaria. Mentre un dimensionamento a livello nazionale è in fase di formazione, occorre invece rendere più efficace l’intervento che i vari enti in Europa effettuano per la mobilità degli studenti.
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17 È necessario aprire, se aperta, intensificare la prassi degli incontri bilaterali, i gemellaggi fra gli enti, ponendo nei documenti d'intesa che vanno stilati, dei principi generali dettati dai rispettivi organismi regionali e lasciando poi ampio spazio alle tipicità regionali con le iniziative che ne conseguono in collegamento con i comuni. Nei gemellaggi è importante inserire il confronto e lo scambio anche per il personale addetto ai servizi: questa idea è venuta dal Crous di Poitiers, con il quale l’Ersu Catania è gemellato e ha riscosso un enorme successo. È inoltre importante creare un appuntamento fisso, a livello europeo, per la trattazione e l’approfondimento dei temi di fondo dell’attuazione del Diritto allo Studio in Europa, inteso come diritto fondamentale della persona umana, con la ricerca e l’individuazione dei vari strumenti che agevolano i giovani nell-esercizio" di tale diritto. L’incontro di Perugia del 2008 ha costituito l’inizio di una buona prassi che sarà sicuramente utile per non scostarci dal fine per il quale le nostre strutture sono impegnate. L’esperienza del Colloquio franco-tedesco costituisce una buona traccia per fare il punto della situazione e verificare ogni due anni se gli obbiettivi proposti sono stati raggiunti. Altro aspetto che ritorna utile agli Enti per il Diritto allo Studio è la formazione di un programma a livello europeo, che possa comprendere le manifestazioni culturali più significative che vengono organizzate nei vari Paesi. È importante non avere solo il riepilogo di quello che già avviene nei vari settori della vita culturale delle nazioni componenti l’Europa, ma definire quegli eventi tipici del mondo giovanile riguardo la musica e l’arte, ad esempio, che possano far vedere la diversità delle molteplici provenienze, indirizzate a un obiettivo comune che è quello della qualità e dell’agire insieme. Richiedere una presenza più attiva della Commissione cultura dell’Unione Europea. Non solo noi del “profondo sud”, ma anche per i Paesi del Nord. È necessario che l’intervento della Commissione Cultura abbandoni l’atteggiamento sommesso, e diventi protagonista di iniziative volte a unificare nello spirito e nell’anima, l’interesse comune dello stare insieme in Europa. U i * Intervento del direttore dell’Ersu al Colloquium Franco-Tedesco a Würzburg
FESTIVAL / Il 7 marzo riparte Per vocem, instrumenta et organum. Due concerti anche a Roma e a Trieste
Il festival varca lo stretto
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usica, intrattenimento e approfondimento della tradizione siciliana. La formula è risultata vincente e il Festival organistico Per vocem, instrumenta et organum, è ormai diventato una consuetudine. Che quest’anno varca anche lo stretto». Così il direttore dell’Ersu, Nunzio Rapisarda, anticipa l’esportazione di un’iniziativa di successo a Roma e a Trieste. «Grazie alla collaborazione con l’Andisu, quest’anno due concerti saranno a Roma e a Trieste. È un riconoscimento importante per una rassegna che è nata con lo scopo di coniugare intrattenimento, cultura e promozione del nostro patrimonio. Non solo. La rassegna ha il grande vanto di promuovere anche il nostro territorio. Grazie ai concerti, il nome delle chiese e degli organi circola e si crea curiosità che stimola il turismo». Anche in questa quinta edizione il programma della rassegna è molto variegato. «La speranza - spiega il direttore artistico Antonella Fiorino - è ancora una volta che il repertorio possa essere gradito al pubblico, riscuotendo il medesimo consenso delle prime quattro edizioni. Per questo, viene riproposto il percorso artistico culturale intrapreso, con brani famosi della tradizione organaria e pezzi inediti arrangiati che si prestano a differenti abbinamenti strumentali dove l'organo viene utilizzato anche in funzione di accompagnamento». Il concerto inaugurale è previsto per il 7 marzo a Catania nella Chiesa San Michele Arcangelo ai Minoriti dove si potrà ascoltare l’organista Gian luca Libertucci suonare il prestigioso organo a canne Serassi costruito nel 1857 su progetto di Paolo Vaccara. L’organo di 32 piedi, composto da due organi fonocromici, presenta quasi 3000 canne fuse in percentuali diverse di
stagno rame e piombo e di varie forme. Coprotagonista della serata sarà l’Orchestra Sinfonica dell’Ersu. Da Catania il percorso artistico-culturale si sposterà a Palermo nella cattedrale della città (18 aprile). Da Palermo si vola a Roma, dove il 15 maggio sarà protagonista l’Organo Monumentale di Santa Maria degli Angeli suonato da Gianluca Libertucci, la serata sarà intersecata dalle note del quintetto di ottoni dell’orchestra sinfonica dell’Ersu di Catania. Da Roma il Festival si sposta a Trieste (29 maggio) nella prestigiosa Basilica di San Silvestro dove è custodito il prezioso Organo dei Fratelli Rieger. Protagonisti della serata saranno l’organista Beppino delle Vedove e l’oboista Cristina Monticoli. Da Trieste si rientrerà a Catania dove, il 26 giugno nella chiesa di San Biagio detta anche Sant’Agata la Vetere, torna Gianluca Libertucci che accompagnerà Davide Galaverna al contrabbasso Dopo la pausa estiva si ritornerà il 29 settembre nella Chiesa di Santa Rosa da Lima con Salvatore Reitano Salvatore all’organo e Piera Puglisi (soprano) e Salvo Di Salvo. Ancora il 2 ottobre a Catania, nella Chiesa Santa Maria di Gesù con Mauro Mauro (organo) e Marcello Enna al violino. Nell’ultimo concerto, programmato nella chiesa di San Michele Arcangelo ai Minoriti, il 28 novembre, le due organiste Federica Iannella e Giuliana Maccaroni metteranno in evidenza i timbri, i colori e le ottime combinazioni dei suoni dell'antico organo "Serassi" su brani tratti dal repertorio rossiniano trascritti per organo a quattro mani dalle stesse interpreti, che si alternerà con le overture delle opere più note del compositore eseguite dall’orchestra Sinfonica dell’Ersu diretta dal M. Antonella Fiorino. U i
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GIORNALISMO AMBIENTALE / Iscrizioni entro il 12 febbraio al corso “Garamond 12 - L’officina dello scrittore” promosso da Villaggio Maori Edizioni e Terrelibere.org. Info www.terrelibere.org
SCIENZE POLITICHE / Governance internazionale e Unione europea, al via un ciclo di seminari Si sono aperte in questi giorni le iscrizioni al corso “Jean Monnet” su “I ruoli dell’Unione europea nella governance internazionale” che si terrà, con cadenza settimanale a partire dall’11 marzo, su iniziativa del corso di laurea in Politica e relazioni internazionali della facoltà di Scienze politiche di Catania. Il ciclo di lezioni non si rivolge soltanto agli studenti iscritti al corso di laurea ma anche agli iscritti al corso di laurea specialistica in Governo dell’Unione europea e politica internazionale, possono partecipare anche studenti e laureati di altri corsi di laurea eventualmente interessati. Per iscriversi occorre scrivere all’indirizzo di posta elettronica urisp@unict.it, entro mercoledì 10 marzo. L’incontro di presentazione del corso e la sessione inaugurale del ciclo di lezioni si terranno giovedì 11 marzo nell’aula magna della facoltà di Scienze politiche. Informazioni sul sito www.fscpo.unict.it.
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UNIVERSITÀ DI PARMA&LIDL / Store Management
La Grande Distribuzione in Italia continua ad essere uno dei settori a più alto tasso di crescita e innovazione, caratterizzato da rilevanti investimenti in nuove strutture commerciali e dalla continua ricerca di giovani motivati. La seconda edizione del master in “Store Management”, promosso dall’Università di Parma e da Lidl Italia Srl, ha l’obiettivo di trasferire le competenze tecniche e manageriali necessarie ad operare nel settore. Il master è propedeutico ad un eventuale inserimento in Lidl Italia per ricoprire, in prospettiva, un ruolo di responsabilità e di gestione all’interno di un punto vendita. Il corso si svolgerà presso l’Università di Parma, facoltà di Economia, e avrà inizio il 3 maggio (fino a luglio 2010). Tutti i partecipanti, al termine del corso, avranno la possibilità di svolgere uno stage, su tutto il territorio nazionale, della durata di 4 mesi, retribuito (600 euro). Il master è a numero chiuso (massimo 25 iscritti) e la frequenza è obbligatoria; per accedere è richiesta una laurea triennale, quadriennale o specialistica. La quota d’iscrizione è di 3.300 euro (IVA inclusa) comprensiva del materiale didattico. Lidl Italia metterà inoltre a disposizione 2 borse di studio del valore di 1.000 euro ciascuna. Per informazioni: Università di Parma, facoltà di Economia (tel. 0521.032399 - www.unipr.it - email: masterlidl@unipr.it); Ufficio Selezione Lidl Italia (tel. 045.6135343 o 6135366 - www.lidl.it).
UNIVERSITÀ DI CATANIA / Criminologia È disponibile sul portale d’Ateneo alla sezione “Didattica Post laurea”, il bando del master di secondo livello in “Criminologia”. Il numero massimo di partecipanti è di 40 laureati. Per partecipare alle selezioni, ciascun candidato dovrà scaricare la domanda di partecipazione, compilarla e presentarla all’Ufficio Immatricolazioni entro il 10 marzo. Il master ha come obiettivo la formazione di professionisti nell’analisi delle forme di devianza che sfociano in condotte penalmente rilevanti, sia allo scopo di comprendere le ragioni che sono alla base del comportamento criminale sia allo scopo di individuare opportuni rimedi per favorire il percorso di risocializzazione di coloro che sono sottoposti a pena detentiva. Per informazioni contattare la Segreteria didattica del master (dipartimento di Studi politici, via Vittorio Emanuele 49, Catania, tel. 095-7347237.
MATERIALS FOR RENEWABLE ENERGY / Dal 28 maggio al 2 giugno nella sede della Fondazione “EttoreMajorana” di Erice, Summer School di Fisica dello stato solido. Info su www.ct.infn.it
CLMA / Al via i corsi di arabo e spagnolo
SCIENZE DELLA FORMAZIONE / Coordinamento dei servizi educativi per l’infanzia, prorogate le iscrizioni al master
Il Centro linguistico multimediale d’Ateneo di Catania ha attivato corsi di lingua araba e spagnola che si terranno a partire dal prossimo marzo. Si tratta di un corso multimediale bisettimanale di livello elementare A1di lingua araba che partirà il 2 marzo e di un corso multimediale trisettimanale di livello intermedio B1/B2 di lingua spagnola che partirà il 1° marzo. Gli interessati possono iscriversi ai corsi, che si svolgeranno nella sede del Clma di via Antonino di Sangiuliano 197, attraverso il sito www.clma.unict.it o telefonando ai numeri 0957307080 (7081/7082/7083) oppure scrivendo via e-mail clma@unict.it.
Sono stati prorogati a lunedì 15 febbraio i termini per la presentazione delle domande di ammissione al master di I livello in Coordinamento pedagogico dei servizi educativi per l’infanzia, nel pubblico e nel privato. Il corso post laurea è organizzato dalla facoltà di Scienze della Formazione di Catania. Il bando e la documentazione necessaria per partecipare alle selezioni sono disponibili sul sito Internet della facoltà www.fmag.unict.it. Chi completerà il percorso formativo (per un totale di 1500 ore complessive comprensive di stage) acquisirà 60 crediti formativi (Cfu). La figura professionale formata sarà in grado di occuparsi del monitoraggio e della verifica della qualità dei programmi educativi e dei servizi prescolastici; di curare l’organizzazione del lavoro educativo e di elaborare contenuti pedagogico-educativi nei servizi, quali asili e centri ricreativi infantili.
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requisiti
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AGRONOMI Timac Agro Italia SpA, filiale italiana della multinazionale francese Roullier, ricerca agronomi per vendita e assistenza relativa a prodotti per l’agricoltura professionale.
I candidati devono disporre di un solido background tecnico (laurea o diploma in agraria), di una buona conoscenza delle aziende agricole della zona e di buone capacità di vendita e di relazione.
Gli interessati sono invitati a trasmettere il proprio CV e di riferimento alla posizione di interesse (TC/10) tramite il sito www.timac.it oppure all’indirizzo lzattin@roullier.com.
INFORMATORI SCIENTIFICI La società farmaceutica Vita research, ricerca informatori scientifici del farmaco. La ricerca si rivolge a professionisti con contratto di agenzia mono/plurimandatario.
Il candidato ideale, diplomato o laureato, ha un’esperienza pregressa, estro commerciale, ottima comunicazione verbale, padronanza degli strumenti di Office Automation. Gradita conoscenza dell’inglese.
Per candidarsi è possibile inviare un’e-mail a: sd99944mj@praxi.com (www.vitaresearch.com).
BUSINESS DEVELOPER EOLICO La società di ricerca del personale Antal International seleziona un Business developer per un’azienda del settore energie rinnovabili. La persona sarà responsabile dello start up del business eolico del gruppo.
Il candidato ideale ha 35 anni, laurea in ingegneria/economia + MBA; provenienza ambito eolico/conoscenza principi tecnici del settore eolico. Disponibilità a viaggiare; fluente conoscenza dell’inglese.
Inviare CV indicando nell’oggetto e del corpo della e-mail il riferimento: Business Developer - Eolico. Informazioni su www.antal.com.
ASSISTENTI PER PORTATORI DI HANDICAP L’agenzia per il lavoro Gi Group ricerca per un ente pubblico, 3 Assistenti per portatori di handicap per la sede di Capaci (Pa).
È richiesto regolare attestato di qualifica relativa al servizio, nonché di certificato sanitario di idoneità fisica al lavoro.
Per candidarsi contattare la filiale di Palermo (via Pricipe di Scordia, 1) allo 091.6622440; e.mail: palermo.scordia@gigroup.it.
STAGE IN CENTRI DI RICERCA La facoltà di Farmacia di Catania è partner del progetto “Leonardo da Vinci - Unipharma Graduates 6” che mette a disposizione 60 stage in centri di ricerca chimici, farmaceutici e biotecnologici europei.
È richiesta età massima di 27 anni. Laurea in C.T.F. o Farmacia da non più di 18 mesi con voto non inferiore a 105 e tesi sperimentale.
Il bando e l’application form è su www.unipharmagraduates.it. Scadenza 31 marzo.
CONSTRUCTION MANAGER FOTOVOLTAICO Multinazionale operante nel settore fotovoltaico, è alla ricerca di un Construction Manager per la regione Sicilia.
Il candidato ideale è in possesso di laurea in Ingegneria Elettrica o Civile, ha maturato un’esperienza di almeno 3 anni. È richiesto ottimo inglese, spiccate doti di organizzazione, capacità di problem solving.
Per candidarsi occorre inserire la propria candidatura attraverso il sito dell’agenzia per il lavoro Michael Page International www.michaelpage.it/apply.
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STAGE / International Internship Programme
Scade venerdì 12 febbraio il termine per presentare le candidature alla prima sessione del programma internazionale “International Internship Programme 2010” che offre ai neolaureati dell’Università di Catania la possibilità di approfondire le conoscenze acquisite e di sperimentare la realtà lavorativa in un contesto internazionale, da un minimo di 3 mesi ad un massimo di 12. Le candidature dovranno essere presentate tramite la compilazione della modulistica on line all’indirizzo www.unict.it/MobilityOffice/stage. Il programma è gestito dall’Area delle politiche comunitarie e internazionali e si articola in tre sessioni annue con l’erogazione di quattro borse di tirocinio da 1032 euro per ciascuna sessione. Destinatari del bando sono i laureati di vecchio ordinamento, di laurea specialistica, di laurea di I livello da non oltre 18 mesi, che abbiano una votazione minima di laurea di 100/110, che possiedano adeguata conoscenza di una lingua straniera attestata da certificazioni internazionalmente riconosciuta e rilasciata da enti convenzionati con l’Ateneo catanese o dal superamento degli esami obbligatori di lingua, con una votazione minima non inferiore a 26/30, e infine che abbiano l’età massima di 30 anni.
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L’aria del Continente omaggio al gallismo siculo ✎
di Maria Enza Giannetto
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ra gallismo siculo e snobismo borghese, lo Stabile di Catania propone L’aria del continente di Nino Martoglio. Per la Galleria del Novecento, dall’1al 28 marzo, alla sala Musco, Pippo Pattavina sarà il mattatore di quel vivace ritratto della Catania di inizio secolo firmato da Nino Martoglio. Con il nuovo allestimento della commedia forse più famosa di Martoglio, lo Stabile di Catania conferma la costante vocazione e attenzione per la drammaturgia popolare, indagata sempre con perizia filologica. La risata è garantita, condita dal sapido dialetto catanese e da un’acuta analisi sociologica,
Gli incontri di Librinscena
“TeSt–Librinscena”, la rassegna, promossa dal Teatro Stabile, con il patrocinio della Presidenza della Regione Siciliana (in collaborazione con la Facoltà di Lettere e Filosofia e e l’Assessorato alla Cultura del Comune), torna con un nuovo ciclo di appuntamenti. Il 25 febbraio al Monastero dei Benedettini Valerio Massimo Manfredi presenta il romanzo “La tomba di Alessandro” (Mondadori, 2009), introduce Monica Centanni, interviene Lorenzo Braccesi. Il 4 marzo, al teatro Verga, Gianrico Carofiglio presenta “Le perfezioni provvisorie” (Sellerio, 2010), al pianoforte Massimiliano Pace.
PRODUZIONI / Dall’1 marzo in scena al Teatro Musco lo spettacolo più famoso di Nino Martoglio Mattatore unico il catanese Pippo Pattavina che dopo trent’anni passa al ruolo di Don Cola Duscio grazie al genio di Pippo Pattavina che, festeggiati lo scorso anno i cinquant’anni di carriera, anima l’allestimento nella doppia veste di regista e interprete. Scene e costumi sono di Giuseppe Andolfo, le musiche di Pippo Russo, le luci di Franco Buzzanca. Accanto a Pattavina, altri prestigiosi interpreti di teatro, cinema e tv, come Anna Malvica e Marcello Perracchio, affiancati da Alberto Bonavia, Vittorio Di Paola, Sara Emmolo, Carlo Ferreri, Francesca Ferro, Nellina Laganà, Pippo Marchese, Camillo Mascolino, Plinio Milazzo, Raniela Ragonese, Bruno Torrisi, Aldo Toscano, Luana Toscano, Giovanni Vasta. Sono passati più di trent’anni da quando Pattavina partecipò nei panni del giovane Michelino alla storica edizione firmata da Turi Ferro e siglata ancora dalle presenze di Umberto Spadaro, Ave Ninchi, Fioretta Mari. Nell’edizione odierna l’attore
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Galleria del Contemporaneo / “La menzogna” di Pippo Delbono
«Siamo entrati nella fabbrica per i sopralluoghi e più che la parte bruciata mi ha colpito il resto, lo squallore, la tristezza, la morte che il luogo in sé, la fabbrica appunto, emanava. Il mio viaggio dentro la fabbrica è cominciato da lì. Sentivo il bisogno di partire da quel dolore cercando di entrare nella sua profondità, evitando il pietismo che è solo prodotto dall’ipocrisia». Così Pippo Delbono parla di “La menzogna”, la sua ultima creazione ispirata al tragico episodio dell’incendio alla Thyssen Krupp, costato la vita a sette operai. Lo spettacolo, che sarà in scena al teatro Ambasciatori dal 2 al 14 marzo, è una coproduzione di respiro internazionale che annovera Emilia Romagna Teatro Fondazione, Unione Europea nell’ambito del progetto Prospero, Fondazione del Teatro Stabile di Torino, Teatro di Roma, Théâtre du Rond Point, Maison de la Culture d’Amiens, Malta Festival Poznan. In scena, insieme con
Delbono, Dolly Albertin, Gianluca Ballarè, Raffaella Banchelli, Bobò, Antonella De Sarno, Lucia Della Ferrera, Ilaria Distante, Claudio Gasparotto, Gustavo Giacosa, Simone Goggiano, Mario Intruglio, Nelson Lariccia, Julia Morawietz, Gianni Parenti, Mr. Puma, Pepe Robledo, Grazia Spinella. Le scene sono di Claude Santerre, le luci di Robert John Resteghini, i costumi di Antonella Cannarozzi, al suono Angelo Colonna. Ma la pièce non riguarda solo quella fabbrica col suo bagaglio di dolore o lo stillicidio continuo delle morti bianche. Lo spettacolo svela, alla maniera visionaria e poetica dell’artista ligure, la menzogna come un male diffuso in maniera capillare. Riflessioni e materiali letterari costruiscono man mano il discorso dell’autore intorno al suo tema, insieme ad immagini surreali, brani da Shakespeare non interpretati ma che emergono come urli dell’anima, un tessuto sonoro emotivo che va dall’opera al tango, da Stravinskij a Wagner, fino alla voce di Juliette Gréco.
indossa per la prima volta le vesti del "continentalizzato" Don Cola Duscio, conquistato dall’astuta ed emancipata Milla Milord. Al centro di una disavventura sentimentale, il personaggio di Don Cola è anticipatore del gallismo di certi “tipi” brancatiani, instancabili e ingenui dongiovanni. Dirompente vis comica, personaggi popolani, vicende movimentate, linguaggio semplice e genuinamente dialettale, puntellato qua e là da fini rimandi letterari: sono questi gli ingredienti del teatro di Nino Martoglio, profondamente legato a Pirandello e, come lui, esponente di spicco di quell’irripetibile momento per la letteratura teatrale siciliana che è stato l’inizio del Novecento. La nuova produzione dello Stabile risponde all’obiettivo precipuo di recuperare e valorizzare il prismatico repertorio del teatro siciliano di tradizione, animato da una comicità grottesca ed espressione della multiforme realtà isolana, spesso contraddittoria e sempre sospesa tra l’essere e l’apparire. U i
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Commedie sempreverdi ✎
a Goldoni a Checov, passando per Schnitzler. Il teatro Stabile propone tre grandi testi della letteratura di tutti i tempi: “La locandiera”, “La contessina Mizzi”, “Il gabbiano”. Tutti nel segno della commedia, senza mai abbandonare la riflessione sulla natura umana. Un capolavoro del teatro di tutti i tempi, La locandiera di Carlo Goldoni, torna sulle scene italiane nella nuova coproduzione realizzata dagli Stabili di Palermo e Catania. In scena al Teatro Verga, fino al 28 febbraio, l’innovativa lettura di Pietro Carriglio, propone questo “ritratto” femminile di assoluto riferimento affidandola all’interpretazione arguta
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CARTELLONE / Tra co-produzioni e ospiti, in scena allo Stabile capolavori di tutti i tempi “La Locandiera” “La contessina Mizzi” e “Il Gabbiano”
e intelligente di Galatea Ranzi. In scena un cast di qualità che annovera Luca Lazzareschi, Nello Mascia, Sergio Basile, Luciano Roman e, ancora, Domenico Bravo, Eva Drammis, Aurora Falcone, Maurilio Giaffreda, Samuel Kwaku Gyamfi, Jennifer Schittino. Le musiche dello spettacolo sono di Matteo D’Amico, le luci di Gigi Saccomandi. Lo spettacolo di Carriglio si libera dagli stereotipi del “goldonismo”, focalizzando l'attenzione sullo straordinario meccanismo teatrale dell’opera, su alcuni aspetti tradizionalmente poco analizzati del testo, su un’inedita e sorprendente caratterizzazione del personaggio della Locandiera e sull’impianto figurativo, che richiama i dipinti del Tiepolo e di altri pittori. Il regista propone la commedia, esemplare congegno teatrale sulle vanità e i vizi di un Settecento in caduta libera. Il 16 febbraio, al Teatro Ambasciatori, debutta La Contessina Mizzi di Arthur Schnitzler nella traduzione di Giuseppe Farese, per la regia di Walter Pagliaro. In scena Micaela
Esdra, Roberto Bisacco, Antonio Zanoletti, Martina Carpi. Una produzione Associazione Culturale Gianni Santuccio in collaborazione con la Cattedra di Letteratura Tedesca delle Università di Bari, Roma-La Sapienza e Udine e con l’Istituto Austriaco di Cultura a Roma. Nella commedia, che recita nel sottotitolo “un giorno in famiglia”, l’attenzione
dello scrittore, acuto osservatore della società, è rivolta al mondo dell'aristocrazia e al rigido codice delle convenzioni che ne regolano e snaturano l'esistenza. L’ironia della commedia è tutta nel sottotitolo, il giorno in famiglia che allude a un tranquillo incontro o addirittura a una festa, è invece un giorno di rivelazioni e rievocazioni di aspetti dolorosi e grotteschi di un troppo lontano passato. Ancora una commedia immortale: il 26 febbraio all’Ambasciatori con Il gabbiano di Cechov, nella traduzione di Fausto Malcovati. La regia è di Marco Bernardi, in scena Patrizia Milani, Carlo Simoni, Maurizio Donadoni, una produzione Teatro Stabile di Bolzano. Un testo cult del teatro di tutti i tempi, in cui il conflitto generazionale nella doppia dimensione genitori/figli e artisti affermati/giovani artisti debuttanti si mescola ai ragionamenti sull’arte e in particolare sulla scrittura e sul teatro. E dove c’è anche l’amore, “tonnellate di amore” (come diceva lo stesso Cechov) in tutte le sue forme e varianti possibili, vissuto, negato, nascosto. U i
Linguaggi e Gesti contemporanei da Wilde ai Pupi
Tre personaggi e una sola storia che riguarda ciascuno di essi: Henry, Basil e Dorian. Sofisticato e fatuo il primo morboso e solitario il secondo, vanitoso e perfido il terzo. Sono i tre protagonisti di Dorian Gray, il grande romanzo di Oscar Wilde che si trasforma in pièce teatrale e viene presentata nell’ambito di Gesti Contemporanei. Lo spettacolo di Giuseppe Manfridi, per la regia di Pino Micol andrà in scena al Centro Zo, dal 19 al 21 febbraio. Si tratta di una produzione Compagnia Teatro Zeta, con scene e costumi di Antonello Santarelli, musiche di Massimo Bizzarri. In scena Manuele Morgese. La trama è ripensata, nei termini di un'indagine processuale. Sempre al Centro Zo, dal 26 al 28 febbraio, la compagnia Figli d’arte Cuticchio propone un viaggio alla corte di Carlo Magno a Parigi. Lo spettacolo di Mimmo Cuticchio “Dal Catai a Parigi, Angelica alla corte di re Carlo”, con musiche dal vivo di Giacomo Cuticchio e con il maestro Mimmo Cuticchio, Fulvio Verna, Tania Giordano rappresenta la storia dell’irruzione della splendida Angelica alla corte di Carlo Magno. Il 6 e il 7 marzo, al Centro Zo, Paola Tiziana Cruciani e Alessandra Costanzo interpretano le due sorelle Addolorata e Rosaria, protagoniste di “Sugo finto”. Uno spettacolo di Gianni Clementi, per la regia di Ennio Coltorti, realizzato da Sala Umberto produzioni. Le scene e i costumi sono di Rita Forzano, le musiche di Antonio Di Pofi. In scena la storia di due donne dalle opposte personalità: la prima, debole, subisce le provocazione e i comandi della seconda, fino al momento della rivalsa e della resa dei conti.
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LE CIMINIERE / Il 18 febbraio il comico milanese sarà a Catania con il suo ultimo spettacolo, al cui testo ha collaborato anche Curzio Maltese, e di cui dice: «Sarà un lampo, che acceca per un attimo»
Bertolino dissipa l’oscurità ome sfuggire al rischio di accettare, come ovvie e normali, notizie o situazioni che in realtà non lo sono affatto? Se lo chiede Enrico Bertolino il cabarettista milanese che ha fatto della satira il suo mestiere, pur essendo un comunicatore d’eccellenza. Arrivato al successo del grande pubblico grazie alla trasmissione televisiva “Zelig”, Bertolino ha alle spalle una lunga carriera di comico, ma è anche un ottimo conduttore e, soprattutto, un cabarettista monologhista. L’attore classe 1960 sarà alle Ciminiere di Catania il 18 febbraio con il suo ultimo Lampi accecanti di ovvietà, uno spettacolo altamente comico ma allo stesso tempo intelligente, messo in scena con le musiche eseguite da Teo Ciavarella. Scritto dallo stesso Bertolino con Andrea Zalone, Carlo Giuseppe Gabardini, Luca Bottura e con la collaborazione di Curzio Maltese, in questo spettacolo Bertolino accetta la sfida inventando inediti paradossi e iperboli con l’intento di provare, attraverso la
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sua garbata ironia satirica, a dissipare l’oscurità che ci avvolge, o almeno a farci intravedere una via d’uscita. «È un lampo che per un attimo acceca - dice Bertolino parlando del suo spettacolo - ma quando la vista si riprende si riesce ad intravedere un orizzonte nuovo, non ideologico né tantomeno moralista, forse soltanto un po’ più “normale” in senso umano, positivo e irreale. La nostra speranza è che il pubblico esca dalla sala sorridendo, ma anche e soprattutto chiedendosi il perché». Dopo una laurea in Economia presso la Bocconi, Enrico Bertolino ha debuttato nel 1996 su Italia Sette con “Seven
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In fuga verso la libertà
Un viaggio come metafora della trasformazione della condizione femminile è il tema su cui verte “Il conto delle lune”, spettacolo tratto dall’omonimo romanzo di Marina Doria, che sarà messo in scena al Teatro del Canovaccio dal 18 al 21 febbraio. Ambientato in una Sicilia agricola e mineraria di fine ‘800, narra la vicenda di Mimì, una “carusa” che per sfuggire all’infame lavoro in zolfara e ai pregiudizi legati alla sua condizione di donna, scappa travestita da uomo alla volta dell’America, simbolo di libertà.
Show”" dopo anni di gavetta cabarettistica in giro per i teatri italiani. Dopo l’apparizione in uno spot pubblicitario diretto da Ricky Tognazzi, nel 1997 debutta su Italia 1 con “Zelig: Facciamo Cabaret”
Arriva a Catania “Romanzo d’Infanzia” di Abbondanza/Bertoni spettacolo dedicato a chi non può fare a meno dell’amore
La compagnia Abbondanza/Bertoni arriva a Catania con il pluripremiato spettacolo “Romanzo d'infanzia”. Sabato 27 (alle ore 21) e domenica 28 febbraio (alle ore 19,30) Scenario Pubblico ospita in cartellone l’opera che la compagnia di Rovereto ha creato pensando ai rapporti che si instaurano normalmente fra bambino e adulto. Uno spettacolo che si propone però in una formula più narrativa ed immediata, in modo da renderla fruibile anche ai più piccoli: fascia di universo così vera, così debole, così indifesa, ma anche, fortunatamente, così ottimista. Antonella Bertoni e Michele Abbondanza hanno adattato per questa pièce le loro doti di danzatori alla relazione con il mondo dell’infanzia: la grazia sempre elegante e mai grezza di Antonella diventa affettuosa e si fonde con le doti atletiche di Michele, richiamando il cinema d’azione e il cartoon, più vicini alle abitudini culturali consolidate dell’immaginario infantile contemporaneo. Romanzo d’infanzia è uno spettacolo dedicato a tutti coloro che non possono fare a meno dell’amore. Commuove gli adulti e fa ridere i bambini e per questo è vivamente richiesta la loro presenza, essendo una creazione nata esplicitamente per un pubblico giovane. Vincitore di numerosi premi e spettacolo cult della Compagnia, è stato tradotto in quattro lingue e rappresentato in tutto il mondo con più di seicento repliche. Coreografia e interpretazione Michele Abbondanza e Antonella Bertoni; musiche di Alessandro Nidi; regia e drammaturgia di Letizia Quintavalla e Bruno Stori; costumi Evelina Barilli.
e, poco dopo, partecipa a “Ciro, il figlio di Target”. Negli anni ha condotto anche “Ciro presenta Visitors”, “Bulldozer” ed ha partecipato anche a diverse sit-com, tra cui “Piloti”. U i
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ederico Laudani ha 25 anni e alla domanda, “Se dico Blow-up, che rispondi?” lui dice «Blow-up? La prima pagina che leggo quando apro Universitinforma, mi ricorda anche un film che ho visto dieci volte». Ci fa da subito ruffianamente simpatia... Andiamo avanti, digitale o pellicola? «Uso senza problemi sia l’analogico che il digitale, la scelta è determinata dal tipo di progetto che devo affrontare, dalla cromaticità del colore che voglio ottenere, dal formato e dalla qualità di stampa. Per quanto riguarda il digitale, come sappiamo, questo semplifica tutti processi ma soprattutto abbassa i costi a discapito dell’unicità; esso è qualcosa di cui pian piano non puoi far a meno; d’altronde se Kodak, Hilford e Agfa sono in bancarotta non è un caso». Colore o b/n? «Scatto in entrambi i modi a seconda, anche in questo caso, del tipo di progetto e del tipo di soggetto, ma sto pian piano abbandonando la pellicola colore per via delle ovvie difficoltà e dei costi; continuo invece con la pellicola b/n, uso le Hilford, che però ormai devo scansionare non avendo una camera oscura dove stampare come facevo a scuola». Con che macchina scatti? "Attualmente uso frequentemente la Canon Eos 5d Mark 2 ed la Contax Rts». La tua prima macchina? «La mia prima macchina fu una Yashica Fx-3 di mio padre che trovai in garage. Ma forse la macchina della svolta fu la Contax Rts del 1975 che monta lenti Zeiss. Avevo trovato il prolungamento delle mie mani». Quando hai iniziato a scattare? «Ho iniziato a scattare con continuità verso i 20 anni, quando ho capito che l’università non faceva per me. La società mi diceva che non andavo bene cosi com’ero, ma se fossi diventato bravo in qualcosa… stupidaggini! Dovevo solo guardare dentro di me, e così accadde. La fotografia fu il mezzo che mi permise di esprimere tutto ciò che avevo dentro». Studi? «Ho frequentato la Scuola Romana di Fotografia a Roma,
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Nuova generazione di fotografi siciliani
di Rocco Rossitto
Scatti di pazzia creativa
Tea's Room, 2009
FEDERICO LAUDANI / «Amo ritrarre la natura siciliana e i volti delle persone in ambienti surreali»
con un percorso globale strutturato su ritratto, moda, reportage, still life, editing, visual art e camera oscura. Ho usato tutti i sistemi analogici esistenti, dal foro stenopeico al banco ottico. La scuola mi ha fornito un bagaglio immenso, non solo in termini tecnici ma anche umani. Il direttore, RicFederico Laud ani cardo Spila, mi diceva che ero uno dei massimi rappresentanti della “pazzia creativa”». Che stai scattando adesso? «In questo periodo sono attratto soprattutto dalla natura siciliana, nelle sua diversità. E come sempre dalle persone, dalla moda e dai ritratti in ambienti suggestivi e surreali». Dove vediamo le tue foto sul web? «Una parte dei miei scatti si trova nel mio sito www.federicolaudani.com che però è una vetrina; sto pian piano modificando la mia idea di visione delle mie fotografie, in favore delle mostre o della vendita di stampe come pezzi unici, cosa non molto diffusa in Italia purtroppo». Un fotografo vivo e uno morto che ti piacciono. «Tralasciando i “classici” nomi, dico Arno Rafael Minkkinen, un finlandese, usa solo pellicola in b/n e ritrae solo figure umane (quasi sempre autoritratti) che si fondono con la natura circostante. Robert Capa per me è uno dei pochi che ha usato la sua vita per raccontare la morte, i suoi reportage sui conflitti bellici restano ancora vivi nei miei ricordi». U i
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n’idea originale per festeggiare il giorno degli innamorati. Basta con le solite cenette a lume di candela! Meglio una giornata dedicata all’amore per l’arte, una valida alternativa da vivere in coppia ma anche da single. L’idea arriva da Claudio Arezzo di Trifiletti, un artista a tutto tondo che propone un’arte che va oltre le regole, dove la creatività abbraccia la ragione nei suoi più profondi significati: per parlare con le mani, guardare con il cuore, sentire con lo sguardo in una commistione dei sensi. È proprio in questo cammino che Claudio Arezzo di Trifiletti ha deciso d’installare un sogno da condividere con la città, attraverso una storia che viene raccontata dall’iniziativa “Lasciare il paesaggio libero”. Con questi presupposti il 14 febbraio sarà festa tutto il
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si accende d’arte Alle 9 infatti si apriranno le porte della Casa Museo sotto l’Etna (ingresso libero su prenotazione a info@claudioarezzoditrifiletti.com) per gustare i biscotti artistici preparati dallo stesso Arezzo di Trifiletti, e per visitare la dimora privata, e museo allo stesso tempo, in una dimensione intima ma condivisa. Dalle ore 11 (e fino alle 17) ci si sposta al Nievski, storico pub di Catania posizionato nel cuore del centro storico dove, tra i
L’INIZIATIVA / “Lasciare il passaggio libero”, un percorso alla scoperta di diverse forme artistiche. Così Claudio Arezzo di Trifiletti condivide con Catania l’amore per l’arte: appuntamento il 14 febbraio giorno. E non solo per gli innamorati. Catania si accenderà di arte e alcuni dei suoi ritrovi più noti diventeranno veri e propri spazi emozionali in cui colori, musica e parole si contamineranno per celebrare l’amore e la vita. Dalle 9 alle 22 si potranno ammirare le prime 400 opere prodotte dall’artista, che invita tutti a intraprendere un viaggio espositivo attraverso un percorso che si arricchirà, tappa dopo tappa, di altre forme espressive. Il primo appuntamento è fissato per colazione.
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Nella foto d’apertura l’istallazione di Claudio Arezzo di Trifiletti “Le ali della musica modellano la vita”. Sopra l’opera “Il destino ci lega”; a fianco l’artista nel suo studio di New York
murales dell’artista, si terrà un aperitivo “no stop” che farà da sfondo all’esibizione di cantastorie. Alle 16, invece, lo studio legale Gitto & Partners permetterà ai visitatori di entrare nel mondo degli Imprints, le coloratissime tele nate dall’energia di chi le ha calpestate in giro per il mondo: veri e propri esperimenti pittorici, corporei e metafisici. Infine, dalle 17 alle 22, la discoteca Ma diventerà tempio della musica classica: sette pianisti suoneranno brani di Mozart, Musorgskij, Chopin, Liszt. L’inedita iniziativa nasce dall’urgenza di valorizzare il bello e l’arte attraverso un progetto che arricchisce la vita culturale della comunità. U i
Pause filosofiche con il Mahatma Gandhi e Martin Luther King
Sperimentare la filosofia, scoprirne l’utilità e il valore facendo richiamo ad uomini che hanno saputo applicarla alla vita quotidiana, sia nelle piccole cose che nelle importanti scelte di vita. È questo lo spirito con cui Nuova Acropoli torna a proporre il “tè filosofico” presso il caffè letterario Tertulia. Incontri semplici, momenti di relax in cui prendere un tè, mentre si riflette sulle idee e sulle azioni di grandi uomini che hanno fatto storia. Quest’anno saranno il pensiero di Gandhi e di Martin Luther King a caratterizzare gli appuntamenti, personaggi che hanno segnato con le loro azioni la corsa degli eventi nel loro momento storico. Entrambi uomini di pace, hanno ottenuto vittorie clamorose scontrandosi contro il razzismo, l’emarginazione, lo sfruttaIl Mahatma Gandhi mento, l’ingiustizia, i pregiudizi e l’intolleranza, attraverso la resistenza non violenta. Ricordare questi uomini e quello che hanno ottenuto può illuminare le coscienze di una società che oscilla tra la protesta violenta e la rassegnazione passiva, entrambe inconcludenti, pericolose e frustranti. Nuova Acropoli propone una “filosofia attiva”, un modo pratico per vivere la filosofia e migliorare il proprio modo di vivere contribuendo al miglioramento della società. L’iniziativa punta al risveglio della coscienza individuale e a ispirare quei valori etici di cui tanto necessita l’uomo, e di cui è ricca la tradizione culturale di tutte le epoche e di tutti i luoghi. Gli incontri sono fissati per giovedì 25 febbraio e martedì 13 aprile sempre alle ore 19.
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Scommetto sul 23 ALEX BRITTI / A dare il titolo al suo sesto album è il giorno della sua nascita. In concerto a Catania il 24 febbraio
di Irene Alì ono passati quattro anni dal suo ultimo album “Festa”, e quest’inverno, anticipato a fine settembre dal singolo “Piove”, è arrivato “23”. Parliamo di Alex Britti, il titolo dell’intero disco rappresenta per lui una nuova filosofia di vita, o meglio un modo per esplicitare che questo “nuovo” Alex punta su di sé (e ha i numeri per farlo). Il 23 (di agosto) è infatti il giorno in cui è nato. Cantautore, musicista, ottimo chitarrista, Alex Britti vuole dimostrare la sua crescita professionale, il suo
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obiettivo è quello di “rappresentare” la musica come si faceva in passato, quando cioè i dischi venivano studiati nei particolari, scegliendo i brani con accuratezza, ponderando attentamente melodie e contenuti. È con questo spirito che il cantautore romano ha confezionato questo suo sesto album (composto l’estate scorsa), ed è partito pochi giorni fa in tour per una serie di concerti live. L’album mostra intatta, e anzi accresciuta, la sua voglia di “suonare”, e di farlo in compagnia di alcuni dei migliori musicisti in circolazione, come il bassista Darryl Jones (già con Miles Davis, Sting, Eric Clapton e Rolling Stones) e il batterista Paco Sery, il sassofonista Bob Franceschini, l’arpista Cecilia Chailly e il violinista e arrangiatore Davide Rossi, già al fianco di Brian Eno, The Verve e ultimamente al lavoro per gli archi di “Viva la Vida” dei Coldplay. Ovviamente Britti arriva anche a Catania: il 24 febbraio al teatro Metropolitan, appuntamento alle 21. U i
Reading e live MAJAZÈ / Una mostra d’arte inaugura l’omaggio a Susan Musgrave, l’autrice di Cargo di Orchidee. A seguire, la musica dei Long Hair in Three Stages abato 20 febbraio, a partire dalle 22, al Majazé di via Ursino 6, i Long Hair in Three Stages, band della nuova scena noise-wave catanese, incontrano la grande poetessa canadese Susan Musgrave, in città per presentare il suo libro “Cargo di Orchidee” (Meridiano Zero, Padova). La serata sarà aperta da una mostra di opere ispirate al libro (dalle 20). Espongono: Alessandra Castronuovo, Agata Lo Monaco, Andrea Leone, Sara Di Marco, Nicola Tineo, Francesco Scarlata, Samantha Torrisi, Benedetta Spagnuolo, Tiziana Iacobaci, Fabio Speciale, Ornella Grech, Valero Bindi, Miriam Catania.
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A seguire, alcuni brani saranno letti da alcune voci della radiofonia catanese (Ita Vasta, Roberto Sammito, Assya D’Ascoli, Sara Curcio Raiti, Davide Gullo). Dopo il reading, il live di Long Hair in Three Stages (deejay set di Trinacria Beat Box dalle 23,30). Susan Musgrave è una scrittrice-mito della letteratura canadese. Nel suo “Cargo di orchidee”: odori, suoni e colori della terrificante isola di Tranquilandia - una Colombia trasfigurata e senza tempo - e dell’asfissiante “Braccio della Morte” della prigione americana. Poesia, humour ammorbante, magia vischiosa e urticante. U i
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INTERVISTA / Arriva ai Mercati Generali, il prossimo 5 marzo, il tour della band veneta con il sequel dell’Impero delle Tenebre: una nuova performance rock che parla di tempi bui e di quell’inferno in terra chiamato Italia
Col Teatro degli Orrori occorre Sangue Freddo di Riccardo Marra l Teatro Degli Orrori è di nuovo in città col suo carrozzone infuocato. Due anni di attesa e il secondo atto si chiama A Sangue Freddo: per la band veneta ex On Dimensional Man, l’ennesimo attacco al mondo. Ne hanno per tutti, contro tutti, con Pierpaolo Capovilla, il leader un po’ Nosferatu, un po’ Carmelo Bene degli anni Zero, a masticare canzoni che parlano di tempi bui e di quell’inferno in terra chiamato Italia. La nuova performance rock viaggerà per lo stivale in un tour che tocca anche Catania. Il sipario del Teatro Degli Orrori si apre il 5 marzo, ai Mercati Generali. Universitinforma ha intervistato Pierpaolo Capovilla. Pierpaolo, in A Sangue Freddo il teatro sembra rallentare un po’ il suono. Insomma, meno “Carroarmato rock” e più ri-
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flessione a voce bassa. Volevate tirare un po’ il fiato dopo Dell’ Impero delle tenebre? «Non mi pare sia così...A Sangue Freddo è un degno successore del precedente Dell’’Impero delle Tenebre, e rappresenta la sua continuazione. Certo, abbiamo cercato di fare un disco più classicamente rock, meno spigoloso, più attento ed affine alla forma canzone. Credo si tratti di una questione di crescita». In questo senso, con cosa avete cominciato al momento di entrare in studio? «Abbiamo speso trentatré giorni alle Officine Meccaniche, e tre giorni al Nautilus per la masterizzazione. Volevamo un disco più maturo, più intelligibile, anche più facile se vuoi. Non credo ci siamo riusciti, perché la nostra natura di rockettari incalliti è qualcosa che prende sempre il sopravvento...».
Nella title-track parli dell’attivista nigeriano Ken Saro-Wiwa. Ci racconti di come hai conosciuto la sua storia e come si potrebbe rapportare questa nella nostra Italia? «Ricordo perfettamente il giorno in cui lo hanno ucciso. E ricordo che piansi. Ci tenevo tanto a scrivere una canzone su di una figura così bella ed importante. Il nesso con l’Ita-
lia?: l’Agip. Quando sento i nostri politici al governo parlare di respingimenti degli immigrati, con la scusa vetusta di “aiutiamoli in casa loro”, mi viene in mente l’Agip, che nel delta del Niger produce greggio infischiandosene dell’ambiente e dei sacrosanti diritti di decine di milioni di persone». In A sangue freddo ci sono diversi riferimenti: da Celentano a Majakowskij, da Pino Daniele a, naturalmente, Carmelo Bene. Cosa li tiene tutti assieme? «Ogni citazione è meditata attentamente, e vuol essere qualcosa che aggiunge senso alla narrazione. Evocazioni e metafore contribuiscono al messaggio». Il teatro degli orrori della politica italiana è arrivato al colpo di scena: Berlusconi ferito a Milano. Un attacco al potere?
«Credo che abbia ragione il Rolling Stone. Berlusconi è una rockstar, perché si comporta come tale. La sua mania di bagnarsi nella scarsa folla che lo circonda durante i suoi comizi, sempre pieni di rabbia e livore politico, è sciocca. Son vent’anni che questa compagine politica semina discordia nel paese. Berlusconi dovrebbe stare più attento. Non può attendersi solo applausi, mi sembra evidente...». In Direzioni Diverse inizi con la frase “Ti prego ascoltami”. L’incomunicabilità, o magari la comunicazione deviata, è uno dei problemi di questo paese? «Esattissimo». In un’intervista hai detto di avere “una coscienza catastrofista”. Ma non c’è proprio luce alla fine del tunnel? «Catastrofista consapevole. Ma in realtà sono ottimista e fiducioso: cambieremo questo paese, e lo faremo insieme». La musica è un appiglio? Cosa ti ha insegnato in tutti questi anni? «La buona musica è sempre stata e sempre sarà un fattore di progresso. Per quanto riguarda me stesso e la mia vita, suonare e scrivere canzoni hanno reso la mia esistenza costantemente progettuale. Penso sempre a ciò che farò, domani e dopodomani e l’anno prossimo. Tutto ciò rende la mia vita più degna d’essere vissuta, e ringrazio il cielo per avermi dato questa voglia di
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fare e di dire». Siamo alla fine della prima decade dei 2000 e già si tirano i primi bilanci. Ti va di proporne uno sulla tua carriera e sul paese? «Mi fai delle domande davvero molto impegnative. La mia carriera è stata, passo dopo passo, in continua crescita. Lo devo a me stesso e a coloro che hanno lavorato con me ed in me hanno creduto. Se con One Dimensional Man ho fatto un migliaio di concerti e attirato non so quanta gente verso un tipo di rock intransigente e contemporaneo, con Il Teatro degli Orrori sono riuscito a raggiungere il cuore di chi ci ascolta. Il Paese? è peggiorato: l’Italia è diventata un paese immensamente più brutto, egoista e ignorante. Me ne dolgo, e nelle mie canzoni cerco di descrivere questa deriva». Il disco come oggetto sta scomparendo. Ti dà fastidio che le canzoni del teatro galleggino negli I-pod dei ragazzi in mezzo a chissà quant’altra musica di altro genere? «Non è un problema. Anzi. Scomparisse definitivamente il supporto plastico, non sarebbe che un bene per l’ecologia del mondo. Perché il problema dell’ecologia è il primo dei problemi di questo momento storico. Non dimentichiamoci dell’ambiente, perché ad esso è legato il futuro dell’umanità. Resto comunque un nostalgico del vinile, ma questo è sentimentalismo...». U i
Academia de Baile
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Il jazz del Brancati si tinge anche di rosa
Anche quest'anno Catania Jazz raddoppia. La rassegna, organizzata dalla storica associazione Catania Jazz diretta da Pompeo Benincasa, propone un nuovo calendario di concerti che si terranno, dal 29 gennaio al 6 maggio, al Teatro Brancati. Nove gli appuntamenti in calendario, tutti di altissimo livello che, oltre alla consueta rassegna, inglobano anche cinque musiciste e le loro formazioni nella sessione Musicadonna per Neda. Infatti Catania Jazz arricchisce il suo programma con una rassegna tutta al femminile dedicata a Neda, la studentessa iraniana morta a Teheran durante gli scontri che hanno succeduto la contestata rielezione di Ahmadinejad. Si parte il 15 febbraio con un duo che sta riscuotendo consensi di critico e pubblico, noto in tutto il mondo per il suo jazz altamente sperimentale: Eiko Ishibashi e Gianni Gebbia (nella foto), una collaborazione nata in Giappone nel 2008 e che ha dato vita al progetto musicale Joraku & Lioneiko. L’8 marzo, giorno della festa delle donne si terrà l’anteprima della rassegna tutta al femminile con Beatrice Campisi, la cantante piemontese ormai da anni in Sicilia, capace di una poesia sonora che si lega al cantautorato italiano.
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Al Y’s “Pere e cioccolato” degli Elisir e Newthing.Trio di Branciamore
Per tutti gli amanti del jazz, venerdì 19 febbraio una band tutta al femminile farà cantare il Y’s Jazz Club dell’Hotel Le Dune di Catania. Si tratta del concerto, coinvolgente e trascinante, delle etnee Charlie’s Angels. La vastità del loro repertorio, che include cover di canzoni italiane e straniere, riscuote da anni un grande successo. Il 21 gennaio la musica dal vivo guarderà “in avanti” con i Newthing.Trio, la formazione siracusana composta da Francesco Branciamore, Claudio Giglio e Francesco Cataldo, che proporranno rivisitazioni di jazz standards e brani originali scritti appositamente per loro. Il 26 febbraio da non perdere il concerto degli Elisir (nella foto) feat Walter Calloni, che porteranno a Catania il loro tour “Pere e cioccolato”. La band è una bella realtà della musica italiana, dopo l’esordio discografico con il demo “Il cane che fuma”, nel 2009 è uscito il secondo piacevolissimo album, a cui fa riferimento il tour, che ha vinto la Targa Tenco all’ultimo Premio Tenco come miglior disco d’esordio. Il 28 febbraio, infine, sarà la volta di Antonella Consolo, la cantante etnea che lavora a diversi progetti discografici che coinvolgono alcuni fra i più quotati musicisti italiani.
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INTERVISTA / A dieci anni dalla morte di Fabrizio, Cristiano De Andrè reinterpreta le canzoni del padre con un tour che toccherà il Teatro Metropolitan di Catania il 4 marzo: «Questi concerti - dice - sono un dialogo intimo tra noi due. Un atto doveroso» di Riccardo Marra hissà se per Cristiano De André la morte di papà Fabrizio abbia rappresentato una sorta di liberazione, in termini freudiani. Perché è indubbio che Faber sia stato riferimento costante e ingombrante per la sua vita artistica. Quasi un sole attorno cui gravitare. Valido o non valido questo ragionamento, di certo Cristiano nelle canzoni del padre ha sempre trovato un’impareggiabile fonte di ispirazione. Canzoni che sono state filastrocche intime, ricordi di infanzia, ma che ben presto ha dovuto dividere col pubblico che amò Fabrizio e fece di lui un proprio parente cantastorie. Cristiano aveva già suonato le canzoni di suo padre, ad esempio nell’ultimo tour di Faber. Ma l’anno scorso, per i 10 anni dalla morte, ha voluto reinterpretarle nella turnée De André canta De André (poi diventata anche cd live+dvd) che continuerà per tutto il 2010 e che lo porterà al Teatro Metropolitan di Catania il prossimo 4 marzo. Cristiano, perché hai atteso così tanto prima di riprendere in mano le canzoni di tuo padre? «Per tanto tempo non me la sono sentita, il magone me lo impediva. Ma alla fine anche i dolori più grandi decantano. Oggi lo vivo come un atto doveroso, prendere il mano il testimone da mio padre. E questi concerti, questo disco, sono un regalo per lui e per me. Un dialogo intimo tra noi due. È stata dura assistere allo sterminio della mia famiglia, in poco tempo ho perso padre, madre, nonni. Poi le canzoni e la poesia di Fabrizio mi hanno aiutato, un papà serve anche a questo. E so che lui sarebbe felice di quel che ho fatto. Era un tipo molto elastico e curioso, dal punto di vista musicale. Timoroso anche: ai tempi dei concerti con la PFM nelle spie non voleva sentire altro che la sua voce e la sua chitarra. Fu dopo, in fase di missaggio del disco, che sentì final-
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Ancora in tour con papà ✎
Barbara Disco Lab / Quando il rock diventa la terapia del venerdì sera
Gli amanti della musica tosta non possono perdersi il Rocktherapy, un contenitore aperto di dj’s e selectors che operano, vivono e si divertono in una città interamente costruita in pietra lavica. Nato nel 2007 come un piccolo esperimento, la formula si è rivelata vincente, consacrando l’organizzazione tra i “classici” del week-end. Indissolubilmente legato al dancefloor del Barbara Disco Lab propone tutti venerdì notte un combo formato da un live che spesso ospita bands di respiro internazionale, seguito da un dj set che vede alternarsi alla consolle le varie anime del progetto. Nose, Dr Save, Nuccio Giuffrida, Sir Adriano Patti, Renato G.lo, Phaida e Abdel sono i nomi da associare ad altrettanti diversi modi di concepire e vivere le ore passate dietro un mixer a scegliere e proporre musica. Dal punk, al mestizo, dall’indie allo ska, dall’electro al soul fino al garage. Il tutto sapientemente illuminato dalle luci di Roy “Fiatlux” Rosano e dalle inquietanti sequenze video di Vj Kar. Il venerdì sera a Catania bisogna proprio darsi una mossa!
mente cosa avevano suonato gli altri e si entusiasmò. Conoscendolo, sono sicuro che si sarebbe appropriato di qualcuno dei miei arrangiamenti». Che tipo di arrangiamenti proporrai per rileggere Faber? «C’è un suono omogeneo. Siamo in cinque ma a volte è come se fossimo in dieci (Osvaldo Di Dio alle chitarre, Davide Pezzin al basso e contrabbasso, Davide De Vito alla batteria, Luciano Luisi al piano ndr). Su La canzone di Marinella ci sono solo due chitarre e un pianoforte, non abbiamo voluto orpelli, eppure l’intreccio è forte e robusto. Luciano Luisi, che ha lavorato come arrangiatore con Zucchero, ha fatto un lavoro straordinario,
INFORMA con lui sono riuscito a vestire le sue grandi poesie con un’anima più rock. E ho raggiunto il mio scopo, non volevo fare un “copia - incolla” richiamando i grandi musicisti che avevano suonato con mio padre. Non è stato un lavoro facile, soprattutto per me che con queste canzoni sono cresciuto». E che soprattutto hai visto nascere… «Le ho viste scrivere, soprattutto quelle con Massimo Bubola. Ero bambino quando mio padre svegliò mia madre, alle quattro di mattina, per farle ascoltare alla chitarra Verranno a chiederti del nostro amore. Li sbirciai da una fessura della camera, lei piangeva e lo abbracciava». Il canzoniere di Fabrizio è sconfinato, cosa hai scelto per il tour? «Eh sì, sono più di 350 le sue canzoni. Qualcuno si dispiacerà che nel tour manchino La guerra di Piero o Via del campo, ma ho voluto scegliere canzoni che raccontano anche il periodo che stiamo vivendo. Mégu megún ha un che di so-
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29 gno shakespeariano, di rifiuto della realtà. Smisurata preghiera, al contrario, è un urlo di combattimento contro la maggioranza che se ne sta lì a far niente. E Fiume Sand Creek serve a ricordarci che di generali Custer massacratori, è ancora pieno il mondo. Poi ci sono i brani autobiografici: col passare del tempo ho capito sempre meglio una canzone come Amico fragile, sarà che per certe cose ci sono passato anch’io». Quale pensi sia l’esempio lasciato da tuo padre? «Quando andammo in tour insieme l’ultima volta insieme, mi confessò di sentirsi uno sconfitto perché il mondo non era cambiato di una virgola dopo tutte quelle canzoni contro la guerra e a difesa delle minoranze che non hanno voce. Quando ai concerti vedo tanti quindicenni che le conoscono a memoria e le cantano con le lacrime agli occhi mi viene da dirgli che s’è sbagliato. L’opera di un poeta è atemporale, è come una roccia a cui ci si può aggrappare in qualunque momento». U i
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Le Pink Elephant vincono al Vox Rock
Si è tinta di rosa la serata conclusiva del “Vox Rock Contest” dello scorso 25 gennaio. L’associazione “Vox Populi” ha inaugurato quest’anno la competizione di band universitarie e non, con lo scopo unico di creare momenti di aggregazione. Il calore del pubblico che ha fatto registrare picchi di 300 persone a serata, è la prova del successo riscosso. Nell’atmosfera lounge del locale Boh (born obsession house music) si sono sfidate le 6 band venute fuori dalle selezioni in itinere nelle 8 tappe della gara, a partire dallo scorso ottobre. Hanno rotto il ghiaccio I Trasfonditori del Continuum, seguiti dagli Egomet, Land Scape, Novadea, Fragma (che si sono aggiudicati un meritatissimo secondo posto) ed infine le Pink Elephant (nella foto). Il proverbio sugli ultimi non si smentisce e le quattro ragazze hanno conquistato la giuria con la loro carica energetica. Le vincitrici del contest - Agata Trovato al basso e voce, Ilenia e Annalisa Nicolosi alle chitarre ed Erica Pulvirenti alla batteria hanno acquisito anche la possibilità di accedere direttamente al programma televisivo “My Generation”, un’idea di Dario Matrix e diretta da Luca Galeano. La serata è stata presentata da Kira e deliziata dalla presenza di tre band ospiti: i Comic Strips, Danylo e Ectric shampoo e i Formato Vasco. Soddisfatto il direttore artistico Luigi Sanfilippo, mentre il senatore accademico Gaetano Ficicchia, ricorda come sia «degna di nota la nuova “Vox rosa” all’interno dell’associazione studentesca, una voce femminile e non femminista». Perché come disse Eleonor Roosevelt: «una donna è come una bustina di tè, solo in acqua calda ti rendi conto di quanto è forte». Benedetta Motta
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talica in questi mesi ha sempre cercato, mescolando gruppi locali a nazionali, di presentare delle band nuove nella scena italiana che avessero qualcosa da dire. Spesso e volentieri dietro a queste band c’è chi lavora silenziosamente. Uno di questi, conosciutissimo nel giro della musica indipendente italiana da molti anni, è Andrea Sbaragli. Circa un anno fa, insieme a Fabio Vergani, ha fondato A Buzz Supreme che si occupa di promozione, managment e edizioni discografiche. Alla fine del loro primo anno di attività hanno buttato giù una compilation dal titolo ABS2009. Andrea, com’è nata ABS2009? «In realtà questa compilation non era nei nostri piani o negli accordi con i vari artisti. Ma alla fine del 2009 ci siamo resi conto che, grazie alla peculiarità della nostra attività, durante l’anno avevamo lavorato con un gran numero di artisti, sia italiani che stranieri, ma che il numero e la qualità degli italiani era davvero elevato.
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Il nostro made in Italy musicale alza la testa!
di Rocco Rossitto
«Dopo aver lavorato con tanta musica che ci ha appassionato per tutto l’anno, è stato un piacere selezionare i brani che più ci sono piaciuti e che ci hanno ricordato qualcosa in particolare. Non abbiamo scelto esclusivamente i singoli o i brani più orecchiabili. Abbiamo solo scelto quelli che in quel momento ci piacevano di più. Beh, è stato come quando da ragazzi facevamo le compilation agli amici o alle “ipotetiche” fidanzate: abbiamo seguito il gusto di farci rappresentare dalla musica che ci piace. Ieri erano le cassette, oggi sono playlist». Dove è possibile sentire, scaricare, comprare questa compilation? «Inizialmente la compilation è stata messa in download gratuito su Italian Embassy, il blog di Enrico Veronese, poi è andata in streaming o in download
A Buzz Supreme tutto il meglio del 2009 È la struttura stessa e l’idea che abbiamo avuto nel creare A Buzz Supreme che ci ha permesso così tante collaborazioni. Un solo ufficio stampa, un editore o un management, non avrebbero potuto permettersi così tante collaborazioni. Ma la nostra struttura è versatile e può occuparsi contemporaneamente o separatamente di tutte queste attività. Alla base dell’idea della compilation c’è la consapevolezza di aver lavorato come dei pazzi nel 2009, sempre con musica che ci è piaciuta moltissimo, e il desiderio di ringraziare i musicisti con cui avevamo collaborato. Non siamo riusciti a inserrire proprio tutti per questioni tecniche, ma alla fine
abbiamo messo insieme una doppia compilation con ben 27 artisti. Come potete vedere dai musicisti coinvolti (http://www.italianembassy.it/? p=2807, ndr), ci sono nomi più o meno conosciuti del circuito indipendente italiano, ma a nostro avviso sono tutti uniti dalla grande qualità della loro proposta». Come sta messa la musica italiana oggi? «La proposta musicale italiana oggi è sicuramente di un livello mediamente molto più elevato e consapevole che nel passato. Questo e le possibilità tecnologiche a buon mercato rendono la produzione discografica indipendente un paesaggio in continua
evoluzione, in cui è difficile orientarsi bene in quanto l’iper produzione nasconde quelli che sono i talenti migliori. Ma è sbagliato considerarlo solamente un problema. Credo che il problema ci sia solo per gli operatori del settore che devono tentare di rimanere al centro di una scena che spesso li sommerge. E naturalmente per i talenti che spesso non riescono a farsi notare. Ma è anche vero che oggi un numero molto più elevato di ragazzi può vivere un’esperienza artistica creativa. E questo in assoluto è un bene. Se invece ti riferisci al momento di salute dell’industria discografica, credo che non ci sia stato mai un momento di cambiamento tanto profondo. Sarà un lungo processo, ma si apriranno anche molte nuove prospettive». Come avete scelto i brani?
sul sito di Mtv, di XL, del Mucchio, su vari siti musicali e di radio, tra cui anche quello di Radio Capodistria, la storica radio nazionale slovena in lingua italiana, che ospita una programmazione molto attenta alla musica indipendente italiana, ed una trasmissione radio e tv, dal titolo “In Orbita” che si sposa perfettamente con la nostra musica. Non ci immaginavamo una visibilità così vasta. È stato molto bello che tante persone ascoltassero per la prima volta alcuni dei nostri artisti grazie a questa iniziativa. Tra febbraio e marzo una selezione della compilation sarà scaricabile dal sito di Rockstar. Basta comunque digitare “ABS 2009” e spero che ancora per un po’ si potrà scaricare da qualcuno di questi siti o da altri che si aggiungeranno». U i
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servizio volontariato europeo Il presente progetto è finanziato con il sostegno della Commissione europea. L'autore è il solo responsabile di questa pubblicazione(comunicazione) e la Commissione europea declina ogni responsabilità sull'uso che potrà essere fatto delle informazioni in essa contenute.
Lo SVE è un’azione che fa parte di un programma Gioventù in azione 2007-2013 nato dall’iniziativa dell’UE per stimolare la riflessione dei giovani sulle tematiche di rilevanza europea. Possono essere volontari i giovani tra i 18 e i 30 anni dei paesi membri senza aver bisogno di conoscere la lingua del paese di accoglienza. Le tematiche sono Arte e cultura, Sport e ambientalismo, Dialogo interculturale e altre tematiche sociali (durata da 2 a 12 mesi) Project title: Avrupayi Yerken ve Dinlerken Numero: TR-21-91-2009-R4
Laboratorio danze popolari turche Laboratorio teatrale multilingue
Katamedia Srl viale Alcide De Gasperi 54 - Catania tel. e fax 095 4031216 mobile 340 6943805
Cucina turca (a cura di Yilmaz Tutan)
www.universitinforma.it info@universitinforma.it
Catania, via Landolina 41 - 328 4152868 - 095 316523 www.multikulticatania.it - info@multikulticatania.it www.myspace.com/multikulticatania.com
giovedì e venerdì ore 17,00 - 20,00 sala da tè
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LA BAND / Il gruppo siciliano che prende il nome da un fenomeno fisico è stato respinto alle ultime selezioni di Sanremo, ma non si scoraggia: «Speriamo in un talent show live, il modo più rapido per emergere»
Stile di vita Motovario di Vanessa Ferrara
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hi pensa che la “sconfitta” alle selezioni di Sanremo sia bastata per farli arrendere, sembra proprio che debba ricredersi. Si, perché i Motovario di grinta ne hanno da vendere e il fatto di non aver calcato neppure quest’anno il palcoscenico del Festival di Sanremo non li ha certo scoraggiati (e in effetti, se così non fosse, a nulla servirebbe il motto che accompagna da sempre il loro gruppo: “Stringo forte i denti e parto al via!”). I Motovario sono cinque giovani siciliani che, oltre ad essere uniti da un’irrefrenabile passione per la musica, perseguono da sempre il loro più grande sogno che come spiegano le due “voci” dell’intervista, Salvo Lisi e Alberto Guarrasi - è quello di «far apprezzare sempre più i loro brani ed ottenere, finalmente, il tanto atteso successo». Da quanto tempo è nata la vostra band? «Abbiamo deciso di formare ufficialmente la band nel settembre 2008, - spiega Salvo quando è entrato a farne parte Alberto, il cantante». Chi sono gli altri componenti? «Gaetano Santagati alla chitarra, Turex Platania alla batteria e, da qualche giorno, la new entry Bob D’Angelo, che suona il basso». Perché avete scelto proprio Motovario come nome per la band? «Motovario sta ad indicare un fenomeno fisico - spiega Alber-
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to - un rettilineo uniforme in continuo movimento che, da un punto di vista metaforico, rappresenta il nostro stile di vita: liberi da ogni regola e sempre in cerca di nuovi stimoli». Parlateci delle vostre principali influenze musicali. Quali sono i modelli da cui traete maggiore ispirazione? «Ci piacciono molto i Toto, perché sono quelli che più si avvicinano al nostro genere, il rock-pop. In ogni caso, non parleremmo di veri e propri “modelli” da cui trarre ispirazione perché, in realtà, ascoltiamo un po’ di tutto e sperimentiamo ogni giorno un po’ di nostro, proprio per cercare una nostra identità e creare uno stile tutto nostro». Cosa avete provato quando
avete appreso di non aver superato le selezioni di Sanremo? «Cerchiamo di non farci mai false illusioni e di affrontare ogni situazione con la giusta obiettività; è proprio per questo che non siamo rimasti delusi. Anzi, consideriamo l’esperienza vissuta a Sanremo come un’ottima opportunità per fare conoscere il nostro inedito Trema che, per l’occasione, è stato inserito sul sito ufficiale della Rai». Da cosa nasce il brano Trem ma? «È un brano che abbiamo voluto dedicare a chi ha vissuto il dramma delle catastrofi che hanno colpito L’Aquila e Messina. Ma, attraverso questo pezzo, abbiamo voluto porre anche un forte accento su una solidarietà che, a parer nostro è stata manifestata, in partico-
The Calorifer, indie pop diabetico made in Ferrara
Con il loro “Evolution On Stand By Tour” faranno tappa al Chakra Lounge di Catania il prossimo 6 marzo i The Calorifer Is Very Hot. La loro base logistica è Ferrara ma le loro uscite discografiche e live hanno toccato in poco più di due anni tutta l’Europa e il Nord America. Un cuore compositivo electro-melodico che ha però soffi glitch e aperture folk, con canto emotivo e gentile, il tutto sapientemente confezionato secondo una sorta di lo-fi sofisticato e amabile. Il Calorifero suona chitarre acustiche fatte con lo zucchero a ve-
lo. Usa batterie elettroniche che sembrano uscite dagli ovetti Kinder. Disegna melodie con tastiere Bontempi scassate. Il mondo dei The Calorifer Is Very Hot!, insomma, è puro lo-fi dalle pile scariche, indie pop diabetico. Elettronica fatta in casa letteralmente irresistibile. La band ha all’attivo due album e diversi Ep. Il primo, Marzipan In Zurich, uscito nel 2007 per la My Honey Records, è il preludio al nuovissimo lavoro recentemente pubblicato dalla neo-nata etichetta We Were Never Being Boring: “Evolution On Stand By”.
lar modo dalla sfera musicale, in maniera “differente” nei confronti della città di Messina». L’esperienza live più significativa che avete vissuto finora? «Beh, quelle più significative sono più di una. Potremmo iniziare dal Lingua Rock di Linguaglossa, di fondamentale importanza perché, in quell’occasione, oltre ad aggiudicarci il secondo premio, abbiamo conosciuto i nostri produttori artistici: Pierpaolo Latina e Luca Galeano, ex chitarrista dei Sugarfree. Ma portiamo nel cuore anche l’esperienza vissuta al Lennon Festival, dove abbiamo ricevuto il premio come “migliore arrangiamento” e condiviso il palco con artisti come Michael Allen, Gatto Panceri e i Gemelli Diversi». Chi, tra voi, si occupa della composizione dei pezzi? «Le idee principali, dalle quali prendono vita i pezzi- risponde prontamente Alberto - sono di Salvo Lisi». Alberto, tu hai anche partecipato alle selezioni finali di Am mici di Maria De Filippi. Come hai vissuto l’esperienza? «Come un’opportunità che avrebbe certamente permesso di vedere aprire quelle porte, purtroppo ancora chiuse». Partecipereste mai ad un talent show come gruppo? «Sì, perché attualmente sembra siano i mezzi più rapidi per emergere. Ma lo faremmo solo se si trattasse di talent show con esibizioni live e non in playback. È solo ascoltando l’esecuzione dal vivo che è possibile valutare quali siano le reali qualità artistiche di una band». U i
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CLUBBING & DJ / È in arrivo l’ultimo singolo di Doc Trashz prodotto dalla label newyorkese Crux Da House. Il dj e producer nisseno, attualmenete neo disoccupato, è totalmente immerso nella produzione musicale
Ecco il doctor della monnezza di Rocco Rossitto
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ubens Garofalo meglio conosciuto come Doc Trashz è uno dei nomi nuovi (ancora per poco) della scena catanese. Suona già da un po’ in città, ma è soprattutto un producer e remixer. Perché Doc Trashz? «Doc Trashz, è il nome d’arte perfetto: Doc come dottore, è il lato nerd di me che esce fuori. Trashz come spazzatura, immondizia: beh, chi mi conosce veramente bene ha idea del perchè abbia scelto questo nome! Non puzzo comunque...» Non sei di Catania, però. «No infatti sono di Caltanissetta, e vivo ancora qui... in futuro magari mi trasferirò a Catania!» Oltre a suonare che fai? «Una volta ho provato l’università, ma ho lasciato perdere dopo qualche mese. Dopo, per quasi 3 anni, ho lavorato nel campo delle telecomunicazioni, ma con la crisi che avanza e tutto il resto sono neo disoccupato da qualche mese. Quindi, in attesa di qualcosa, sono praticamente immerso solo ed esclusivamente nella produzione musicale». Ma chi viene alle serate dove suoni tu? «Praticamente di tutto! Trovi il rapper, il punk, l’indie rocker, il metallaro, il fashion, e a volte anche il neo melodico!» Ma non suoni, produci anche... «Si, infatti nasco come producer, poi sono diventato uno scratcher (qualcuno si ricorda le mie avventure con ITF e DMC) e poi ancora un vero e proprio dj. Di recente è uscito il mio remix per i due djs/producers più punk di Catania, Blatta & Inesha, con la label new yorkese Crux Da House, questo perchè Inesha ha un rapporto molto profondo con la mia cuffia. Usciti da poco anche Back to the old scool EP per la tede-
sca Plasmapool records, e Pay attention EP con l’inglese Ground Level records. In arrivo invece, sempre su Crux, un mio singolo contenente due tracce: One of
these days & Tremendo, più una serie di ottimi remix che non voglio svelare! E tantissimi altri miei remix per Woot records, Vim records, Sub Philo Music e la mia label Killa Tunes. Ci diamo dentro, tanto sono disoccupato!» C’è una traccia che suoni sempre? «Una in particolare è impossibile, perché preferisco cambiare suoni e dj set in continuazione, quindi per adesso mi piace suonare qualcosa come Sonic-Stickin (Digital lab remix), oppure di B. Ritch, Make me dance feat. Reese (Autoerotique remix)... ma con i tempi che corrono tutto cambia ogni due, tre mesi... sicuramente cambierò suoni a breve!» Tu che ascolti in genere? «Di tutto e di più, se una cosa è buona va ascoltata, e sopratutto va fatta!» Una traccia per il mattino, una per la sera e una per la notte. «Risveglio coi Daft Punk, Television rules the nation (per ricordare ogni giorno che è meglio lasciarla spenta); la sera Rage Against The Machine con Killin’ in the name; la notte Air con Sexy boy». Il tuo myspace. «www.myspace.com/doctrashz» Messo mai dischi fuori la Sicilia? «Certamente, in passato Pisa, Bologna, Milano, Roma, etc. etc. etc....» U i
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I Nadiè al Centro Culturale Zo con “Questo giorno il prossimo anno”
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Il Meltin’Folk alla Sala Lomax
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Rocketta entra nel vivo a La Chiave
Il tour dei Nadiè farà tappa a Catania. Sarà il palco del Centro Culturale Zo ad ospitare l’esibizione della band etnea il prossimo 3 marzo. La formazione capitanata da Giovanni Scuderi presenterà i brani contenuti nell’album “Questo giorno il prossimo anno”, un long playing capace di creare un ventaglio ricco di atmosfere e sfumature musicali. Il pubblico catanese potrà saggiare la qualità artistica del progetto che vede impegnati Giovanni Scuderi alla voce e chitarra, Alfio Musumeci alla batteria, Totò Arnone al basso e Federico Tutino alla chitarra.
Continua il Meltin’Folk 2010 sul palco della Lomax. Venerdì 19 febbraio secondo appuntamento con i ragusani Talèh (nella foto), raffinati sperimentatori e innovatori della tradizione siciliana. Sabato 20 sarà la volta dei tamburi in pelle, plettri in lega e tastiere a disco delle quattro teste motrici Eterea Postbong Band. Loro “tracce” si trovano su un paio di edizioni dell’Arezzo Wave Love Festival e della Street Parade di Bologna. Domenica 21, infine, spazio a Tony Canto & Arancia Sonora. Il talentuoso chitarrista, produttore e arrangiatore, proporrà le sonorità e le divagazioni liriche de “La Strada”, accompagnato dai complici di sempre, gli Arancia Sonora.
È in pieno svolgimento la terza edizione di Rocketta, la rassegna itinerante di musica dal vivo, passerella delle migliori realtà emergenti. La Chiave di Catania ospiterà il 17 febbraio The Hacienda, giovanissimo quartetto fiorentino caratterizzato da una particolare energia e naturalezza, soprattutto nella dimensione live. Il 24 febbraio si esibiranno i bolognesi My Awesome Mixtape (nella foto), mentre il 3 marzo arriveranno da Livorno i The Walrus con i loro testi in inglese dal carattere generazionale capace di diventare trasversale, senza tralasciare ironia e spensieratezza. Il 10 marzo, infine, saliranno sul palco gli Thank You For The Drum Machine, band animata da un beat elettronico che pulsa sotto la pelle.
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a cura di Kikko Solaris
www.myspace.com/kikkosolaris - k_solaris@hotmail.com
l’ospite del mese / Nicostyle&Etnafari
U NIVERSIT La musica incendiaria dei Mustard Pimp ai Mercati Generali per Mad in Sicily
Mustard Pimp Primo appuntamento del nuovo anno, sabato 20 febbraio, ai Mercati Generali di Catania per Mad in Sicily, lo storico party del panorama clubbing italiano. Assieme a Blatta & Inesha, Doc Trashz e Vj Kar, ospiti d’onore saranno i Mustard Pimp, un duo francese, esattamente come B&I con i quali hanno recentemente instaurato una collaborazione artistica che ha già dato i suoi bei frutti. Un dj techno e acid e un chitarrista metal: questo il background dei due francesi che sono ormai da tempo nome più che caldo nel panorama clubbing internazionale. Hanno remixato Crookers, Steve Aoki, Larry Tee, Stereoheroes, Bryan Cox e un altro bel gruppo di nomi forti mondiali. Dopo l’esordio su Crux, lo scorso anno sono passati su Dim Mak, etichetta privata di Steve Aoki e la stessa dei Bloody Beetroots. Per intenderci, è roba che incendia.
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Dj Perch e Dj Raid, Spiko e Aeph sono protagonisti alle serate del Clone Zone
Grande musica al Clone Zone di Catania, il 12 febbraio, con Dj Perch, pioniere del Digital Dub e fondatore degli Zion Train, che sarà la guest star della serata Dub Club dedicata alla musica dub in tutte le sue sfaccettature. Manipolatore di suoni e conosciuto e apprezzato in tutto il mondo per i suoi djset e la sua creatività, in Italia è conosciuto e stimato anche grazie alle sue collaborazione con i 99Posse e gli Almamegretta. Oltre a Dj Perch, suoneranno DuDub, Etnafari Crew, Progetto 23 e Substrate. Il 19 febbraio sarà la volta di DJ Raid, Spiko e Aeph, protagonisti del Modulate Recordings ShowCase. Con base Bologna, nata nel 2003, è la più longeva ed apprezzata etichetta di produzione italiana di matrice drum’n’bass. La Modulate Recordings vanta, tra gli altri, collaborazioni con LNRipley e Arezzo Wave. Dj Perch
Fusione di stili e di vita… cosi ha inizio il progetto Nicostyle & Etnafari. Ritmi dal roots-reggae fino alla dancehall più elettrizzante di Bonfyah e Marco Pakko si intrecciano a suoni più duri e distorti della musica rockpunk-indie di Tino G., per poi fluttuare verso i beat elettronici di Nico & Mauh-J, un sound gonfio di bassi sporchi e potenti. Non mancano Graziano Nicosia, Andrea Bonina, i visual del VJ Alex Reska e generi come drum and bass e jungle… insomma tutti ingredienti di una ricetta alternativa che rappresenta al meglio lo scenario musicale attuale della crew. Nicostyle & Etnafari sono ideatori di numerose one-night di successo in giro per la Sicilia, affiancando nomi prestigiosi tra i quali ricordiamo Brusco, Villa Ada Sound e Gigi Barocco. Sabato 13 febbraio presso il Centro Zo, la mega-festa del Carnevale Universitario con il “popolo Erasmus” che arriverà da tutta la Sicilia. Un grande evento organizzato da Nicostyle & Etnafari in collaborazione con l’Associazione CREA E20 e con ESN Catania ASE (Associazione universitaria che fa parte della rete Erasmus Student Network International con più di 270 sedi in tutta Europa). È gradita la partecipazione in maschera! Sabato 13 febbraio, Carnival Erasmus Party @ Zo Centro Culture Contemporanee
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i 10 cd del mese/ 01. Kelpe - Cambio Wechsel (DC Recordings)
02. The Japanese PopstarWe Just Are (Gung-Ho!)
03. Marbert Rocel (Compost)
04. Fuck Pony
(BPitch Control)
05. Syntaks - Ylajali
(Ghostly Int. / K7)
06. Alland Byallo - Brick by Brick (Nightlight Music)
07. Cobra Killer - Uppers & Downers (Monika Enterprise)
08. Zwicker - Songs Of Lucid Dreamers (Compost)
09. Robot Koch - Death Star Droid(Moon Circle/Robot's Don't Sleep)
10. Mikkel Meyer - Bacon (Statler & Waldorf)
Al Barbara Disco Lab “battaglia” tra crew: Bass Boutique vs. La Valigetta
Per chi crede ancora che il ballo sia la musica del demonio e se ne grazia, l’appuntamento è al Barbara Disco Lab di Catania il 13 febbraio, per assistere al sodalizio-battaglia in consolle fra le due crew indie-electro più forti al momento. Da una parte ci sarà Useless Wooden Toys Bass Boutique, con Blatta & Inesha, Doc Trashz e Vj Kar, mentre dall’altra quella della milanese Valigetta con Allo, Useless Wooden Toys e Vj Coojo. Un sodalizio artistico e umano che ha portato in dono set infuocati: Blatta & Inesha, ormai di casa al Magnolia di Milano, tra i party Valigetta e il MI AMI Festival, così come dischi tra cui il recentissimo Bite Your Lip di B&I proprio su etichetta La Valigetta che, a brevissimo, pubblicherà anche il disco d’esordio di Rifoki, così come i remix di Useless Wooden Toys su B&I.
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ARISTON / I film del mercoledì
Mercoledì 17 febbraio, al cinema Ariston di via Balduino 17, prosegue il cineforum “I mercoledì del Cinema Ariston”, con la proiezione del film “Antichrist” di Lars von Trier (nella foto) per la sezione “Nuovi linguaggi”. Il 24 si proiettano otto corti sul tema “Il futuro è obsoleto. Teorie e pratiche di canecapovolto”. Per la sezione “Gli invisibili”, il 3 marzo si proietta “The Uninvited” di The Guard Brothers e “Nelle tue mani” di Peter del Monte, il 10 marzo. Orari spettacoli: 16, 18, 20.30 e 22.30.
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CINECENA / Tutti i lunedì fino al 29 marzo, al caffè-libreria Tertulia, prosegue la rassegna di film e cucina internazionale
Il buon cinema si vede a tavola
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nteressante la programmazione del caffè libreria Tertulia (via Michele Rapisardi, 1/3) che fino al 29 marzo propone, ogni lunedì “Cinecena - il cinema con gusto”. Si tratta di proiezioni di film selezionati da Giordana Giuffrida (Cinestudio). Il calendario è suddiviso in tre cicli tematici: per la sezione “Spezie, goulash e renne” - un viaggio su pellicola tra India, Ungheria e Svezia, lunedì 15 febbraio si proietta “L’amore non basta mai” di Maria Blom. Il 22 febbraio si prosegue con la sezione “Latinoamericana” che sarà preceduta dalla presentazione di un’opera della letteratura latinoamericana ap-
punto, a cura di Mariagiovanna Italia. Il film in calendario è “Lista d’attesa” di Juan Carlos Tabìo; il 1° marzo si potrà vedere “Moebius” di Gustavo R.Mosquera, mentre l’8 marzo si proietta “Canzone di Carla” di Ken Loach. L’ultima
sezione sarà “Il cinema al cinema”, il 15, 22 e 29 marzo. La proiezione di ciascun film sarà preceduta da una cena a tema, con la quale sarà offerta una “gustosa” esplorazione nella cucina del Paese ospite sullo schermo (lo spettacolo è unico alle 20.30, pertanto è gradita la prenotazione; l’ingresso comprensivo di visione del film e cena a tema è di 10 euro). U i
Tra ‘crossdressing’ e docufilm ✎
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ncora cinema al Centro Zo per appassionati (e intenditori). Continua infatti l’appuntamento con la rassegna “Fuoricircuito”, il cineclub dedito alla programmazione di cinema d’autore raramente visibile o mai circuitato in Italia. Il prossimo appuntamento è il 17 febbraio con il film di Jean Cocteau “La belle et la bête”, or-
schere di eros. Viaggio nel cinema en travesti”, a cura di Stefania Rimini. Il cinema del crossdressing - ovvero quello che “veste” con abiti comunemente considerati del sesso opposto, senza però riguardare l’identità di genere o l’orientamento sessuale - ha ela-
Russia, Ungheria: un mosaico, intreccio di testimonianze e vite diverse, l’una lo specchio dell’altra, accomunate dall’esigenza profonda di confrontarsi con le proprie radici. Un viaggio nella memoria ma anche nell’inquietudine di
FUORICIRCUITO / Da Zo, le proposte di cinema en travesti di Stefania Rimini e il documentario sul piccolo Devi. Il 17 si recupera “La belle et la bête” ganizzato in collaborazione con l’Associazione Musicale Etnea, che con questo appuntamento conclude la sua trentacinquesima stagione. Il film del 1946 verrà proposto in versione originale con sottotitoli, in modo da permettere di apprezzare l’essenza del capolavoro favolistico e seducente del maestro francese nella straordinaria versione musicata da Philip Glass. Mercoledì 24 febbraio, a partire dalle 20.30, Furocircuito propone “Semi di cinema”: “Ma-
borato estetiche identitarie di grande forza visiva, capaci di condizionare la percezione dell’altro. Al termine, proiezione di The Garden, di Derek Jarman. Mercoledì 10 marzo, sempre alle 20.30, sarà proiettato “L’insonnia di Devi”, di Costanza Quatriglio. Un documentario italiano del 2001. Un viaggio alla ricerca della propria identità, attraverso i ricordi e le emozioni di adolescenti e adulti adottati in Italia, provenienti da altri Paesi. India, Madagascar, Etiopia, Colombia,
non avere ricordi, di non conoscere le proprie origini. Un viaggio in India sulle tracce della propria storia e del proprio nome; un incontro con le madri rifugiate con i loro bambini in un centro di accoglienza per sottrarsi all’abbandono dei figli. Il documentario è anche un viaggio attraverso la storia e i luoghi comuni dell’adozione internazionale, quando la diversità culturale o soltanto somatica del bambino straniero, una volta nel nuovo contesto sociale, fa paura e viene vista come qualcosa da dimenticare e di cui vergognarsi. U i
ANNEXIA / Omaggio all’horror di Lucio Fulci
Prosegue 16 febbraio al Circolo Arci Annexia di viale Africa l’omaggio a Lucio Fulci con la rassegna “Artaud a Cinecittà. Il cinema crudele di Lucio Fulci” (ingresso libero riservato ai soci Arci). Regista, sceneggiatore, attore, produttore e scrittore, nonché autore di classici della musica leggera italiana, Fulci si dedicò alla fine degli anni Settanta al genere horror, realizzando film che gli fecero guadagnare dai critici cinematografici francesi la nomea di “poeta del macabro”. Rivalutati in anni recenti dalla critica italiana, come capisaldi del genere splatter, alcuni di questi film saranno proiettati in rassegna: “Beatrice Cenci” (1969), il 16 febbraio, “I quattro dell’apocalisse” (1975) il 23 febbraio e “Non si sevizia un paperino” (1972) il 2 marzo.
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di Rocco Rossitto
R adiocybernet, la prima webradio italiana
Il blog ufficiale di Frank Serpico http://www.frankserpico.blogspot.com È il blog di Frank Serpico, punto. Questo dovrebbe già bastare, ma magari qualche matricola potrebbe non sapere di chi stiamo parlando: dalla sua storia è stato tratto un libro e un famosissimo film con Al Pacino. Serpico è stato un poliziotto hippie che ha combattuto la corruzione della polizia di New York. Poi... beh, leggetevi il suo blog, è in inglese.
http://www.papuasia.org/radiocybernet/ Radiocybernet è stata la prima webradio italiana ad andare in onda, già dal 1997. Tutti i programmi, anche i più recenti sono disponibili in podcast. È un pezzo di storia vivente del web e della radio italiana: qualche studente di comunicazione dovrebbe farci una bella tesi di laurea!
Tumblr, il modo più facile di bloggare http://www.tumblr.com Arriviamo con un pizzico di ritardo, ma il boom è in corso e crescerà sempre più. Tumblr è la piattaforma più in voga in questo momento. Non è solo merito del marketing però: semplicità grafica e funzionalità hanno un peso importante. Se vuoi aprire un blog, fallo su Tumblr.
di Tiziana Lo Porto
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Il ritorno di un classico Anni 60
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Una buffa storia con fantasma
George è un professore inglese di mezz’età e benestante che vive in California. Il suo compagno, Jim, è appena morto in un incidente d’auto. Attraverso la storia di ventiquattr’ore della vita di George, “Un uomo solo” (Adelphi, pp. 148, euro 16) racconta con intensità ed efficacia il dolore di una perdita. In sottofondo la domanda: si può sopravvivere alla morte della persona amata? Scritto da Christopher Isherwood negli anni sessanta, il libro è di nuovo nelle librerie italiane grazie all’uscita di A Single Man, acclamato film d’esordio di Tom Ford tratto dal romanzo. Struggente e bello, da leggere prima, dopo ma anche senza avere visto il film.
Dall’autrice del bestseller (tradotto e pubblicato in quasi quaranta paesi) “La moglie dell’uomo che viaggiava nel tempo”, Audrey Niffenegger, è da qualche mese in libreria un’avvincente storia di fantasmi. Si chiama “Un’inquietante simmetria” (Mondadori, pp. 439, euro 20), ed è ambientato in una Londra contemporanea tanto quanto gotica e vittoriana. Protagoniste sono due giovani gemelle americane, Julia e Valentina. Ricevuta in eredità una bizzarra casa con vista sul cimitero di Highgate dalla defunta e mai conosciuta zia Elspeth (a sua volta gemella della madre), le due ragazze decidono di passare lì un anno della loro vita. Si ritroveranno così a coabitare con il fantasma di Elspeth, affascinante, determinata e buffa coprotagonista della storia.
Christopher Isherwood Un uomo solo Adelphi, pp. 148, euro 16
Audrey Niffenegger Un’inquietante simmetria Mondadori, pp. 439, euro 20
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listening di Rocco Rossitto
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CAPTAIN MANTELL / Rest in Space
Un disco di musica elettronica che suona pop e punk al contempo. Una porcheria? No, affatto. Loro sono un trio veneto, conosciuto nel giro dell’elettronica tanto da suonare a festival importanti e sul palco con i Chemical o i Mouse on Mars, per intenderci. Suonano molto retro per alcune cose, pur essendo ultra contemporanei. Ci si trovano dentro situazioni più tirate e altre più “melodiche”. Ma già al primo ascolto ti stroncano. Grandiosi!
CONCORSI / Salvatore Canto, studente di Lettere ha vinto la prima edizione di “Penne libere”
Penne in libertà per poeti in erba
TRIOCLIT / Ti tiro un pugno sul muso Ascoltandolo tutto d’un fiato, alla fine ti viene normale pensare: “ma era un proprio necessario ascoltare questo disco?” In tutta franchezza la risposta è “no”. Ma se ci si mantiene sempre e solamente su ciò che è necessario si resta abbastanza immobili. Dunque le scommesse vanno premiate, per il rischio e lo sforzo di chi le commette. A costo di non farsi piacere: qualcosa di buono comunque la troverete. Importante: il disco lo potete un-p pugnoascoltare qui: rockit.it/album/12500/trioclit-tti-ttiro-u sul-m muso.
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KALWEIT AND THE SPOKES / Around the Edges
Nella nota di stampa che accompagna l’uscita di Kalweit and the Spokes c’è una frase che riassume un po’ il disco, e dopo averlo ascoltato senza leggere nulla, trovarla lì è un bene. “Around the Edges è ispirato ai colori e agli odori della terra del Salento e ai deserti dell’American South West”, c’è scritto. Questa immagine rende bene il suono di questo lavoro che, in punta di piedi, saltella tra blues e folk, tra sonorità rock morbide, comode, senza grandi aculei. Alla voce Georgeanne Kalweit da Minneapolis, agli strumenti due italiani, Leziero Rescigno e Giovanni Calella, con alle spalle numerose collaborazioni con gruppi italiani, quali La Crus, Delta V, il buon Vinicio e altri ancora.
CANEMORTO / St Al premio De Andrè 2008 Canemorto vinse le categorie “Miglior canzone d’autore” e “Miglior interprete”. Questo è un fatto. Poi c’è questo disco, in uscita a marzo, che non è di facile ascolto. Perché la musica italiana con pretese cantautorali è un sfida: per chi la fa e per chi la ascolta. Va dunque masticato per essere apprezzato e non è detto che piaccia a tutti. Non è forse neanche questa la sua volontà.
Da sinistra Armando Greco, Antonello Costanzo, il vincitore Salvatore Canto e Fabio Buda
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on 320 partecipanti e 754 manoscritti si è conclusa lo scorso 23 gennaio, nello splendido Palazzo della Cultura di Catania, la prima edizione del concorso letterario “Penna Libera”. A classificarsi ai primi tre posti della categoria Universitari sono stati Salvatore Canto, Letizia Biondi e Serena Marchi, tutti e tre studenti della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli studi di Catania che hanno vinto, oltre ad una coppa, rispettivamente una borsa di studio di 200 euro e la pubblicazione delle poesie su un quotidiano o un periodico locale, un viaggio premio di quattro giorni, libri e buoni sconto. Seguono in classifica: Elisabetta Goldini, Martina Gibilisco, Stefano Floridia, Agata Fagone, Fabio Manenti, Alessio Leotta e Salvatore Spampanato. Il vincitore della categoria Non universitari è Manuela Musumarra che ha ricevuto in premio una speciale targa.
Erano presenti oltre trecento persone e sono intervenuti Antonello Costanzo, fondatore dell’associazione culturale “Trinacria” promotrice del concorso; Fabio Buda, ideatore e responsabile del concorso; Salvo Pogliese, deputato alla Regione Siciliana; Antonio Di Mauro, poeta e critico letterario; Rita Verdirame e Erminia Dispenza, docenti della Facoltà di Lettere e filosofia; Giuseppe Adernò, preside dell’istituto scolastico “G. Parini”; Armando Greco, presidente della giuria; e Maurizio Cucchi, poeta e critico letterario. «Penna libera - ha detto Antonello Costanzo - è nata perché crediamo che per fare buona politica sia necessario fare cultura, esaltarla in ogni sua espressione». «Il nome “Penna Libera” non è stato scelto a caso - ha spiegato Fabio Buda -, perché sta a significare proprio l’idea che chi scrive non si ferma a pensare ma fa “scorrere” i propri sentimenti mettendoli nero su bianco». U i
agenda 15/02 lunedì PERFORMNCE / La pinna di hu Lunedì 15 febbraio alle 18, nel salone di lettura della Biblioteca Regionale di Catania prosegue la rassegna “Cunta ca ti cuntu: miti, fiabe e leggende del popolo siciliano in scena”, in collaborazione con il Teatro Stabile di Catania e con la facoltà di Lettere. Marco Longo, Mariella Lo Giudice, Ileana Rigano e gli allievi della Scuola d’arte drammatica “Umberto Spadaro” interpreteranno “La pinna di hu” (L’osso che canta). L’appuntamento successivo è per lunedì 22 febbraio con “Colapisci”. Catania, Sala lettura (Biblioteca regionale), ore 18
CONVEGNI / Microarray&Biotechnology over 2010 Lunedì 15 febbraio alle 14, nella Sala conferenze dell’Istituto oncologico del Mediterraneo di Viagrande, si apre il convegno “Dalla diagnostica umana alla ricerca agroalimentare. Genomica, trascrittomica, proteomica and more”. Catania, Sala conferenze Iom, ore 14
16/02martedì SEMINARI / Performance d’impresa nei settori irregolari Prosegue martedì 16 febbraio alle 16, nell’aula 10 della facoltà di Economia (Palazzo delle Scienze, corso Italia 55), il ciclo di seminari organizzato dal dipartimento di Economia e Metodi quantitativi (Demq). Il prossimo seminario sul tema “Controllo e performance d’impresa nei settori irregolari” sarà tenuto dal prof. Luigi Bonaventura. L’appuntamento successivo è per martedì 23 febbraio con il seminario “Infrastrutture e turismo: un’analisi su dati regionali italiani”, tenuto dai docenti Ro-
berto Cellini e Gianpiero Torrisi. Catania, Aula 10 (Economia), ore 16
coledì 3 marzo alle 17). Catania, Coro di Notte, Monastero dei Benedettini), ore 17
21/02 25/02giovedì domenica PROIEZIONI / Un giorno senza messicani
Domenica 21 febbraio alle 18:30, al Polo didattico “Gravina” della facoltà di Scienze politiche (via Gravina 12, pressi p.zza Pietro Lupo), sesto appuntamento della rassegna cinematografica di cultura europea “Cine Cultura”. Il film che sarà proiettato è “Un giorno senza messicani” di Sergio Arau; a seguire dibattito su “L’immigrazione presa sul serio”. L’appuntamento successivo è con il film “Lord of war” di Andrew Niccol, domenica 7 marzo. Catania, Polo didattico “Gravina” (Scienze politiche), ore 18.30
24/02 mercoledì LETTURE / Il diavolo probabilmente Mercoledì 24 febbraio alle 17, nel Coro di Notte del Monastero dei Benedettini, la prof.ssa Rosa Maria Monastra tiene una conferenza dal titolo “Il diavolo probabilmente. Il pessimismo etico dell’ultimo Brancati”. L’incontro fa parte del ciclo Alfabeto siciliano. Temi e protagonisti della letteratura italiana dell’Otto/Novecento organizzato dalla facoltà di Lettere e Filosofia e dal comitato catanese della Società Dante Alighieri. L’appuntamento successivo è con la conferenza del prof. Antonio Di Grado dal titolo “Cavallo. Garibaldi (e la Madonna) a cavallo: Elio Vittorini” (mer-
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SEMINARI / “Il Decameron”: Giovanni Boccaccio e la fondazione della novella
Giovedì 25 febbraio alle 16, nell’aula A2 del Monastero dei Benedettini, si svolge il secondo appuntamento del terzo ciclo di “incontri tra scuola e università” organizzato dall’associazione Adi-Ss (Associazione degli italianisti italiani, Sezione didattica), incentrato quest’anno sul tema “Scritture e letture. I grandi libri della letteratura italiana”. Il secondo incontro verterà su “Il Decameron: Giovanni Boccaccio e la fondazione della novella” e sarà tenuto dal prof. Luigi Surdich (Università di Genova). Catania, Aula A2 Monastero dei Benedettini, ore 16
26/02venerdì CONVEGNI / Come cambiano le regole del lavoro pubblico con la riforma Brunetta Venerdì 26 febbraio alle 9, nell’aula “Orazio Condorelli” della facoltà di Giurisprudenza, si apre il convegno sul tema “Amministrazione e amministrati: come cambiano le regole del lavoro pubblico con la riforma Brunetta” (Iscirzioni entro lunedì 22 febbraio). Catania, Aula “Condorelli” (Villa Cerami), ore 9
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Accademia Gioenia, nuovo ciclo
Venerdì 26 febbraio alle 17, nell’aula magna del Palazzo Centrale dell’Università, si svolge la cerimonia inaugurale del CLXXXVI Anno dalla fondazione dell’Accademia Gioenia di Catania. I lavori saranno aperti dal presidente Giorgio Montaudo e dal rettore Antonino Recca. A seguire, il prof. Mario Alberghina, ordinario di Chimica e propedeutica e Biochimica alla facoltà di Medicina e Chirurgia, terrà la conferenza inaugurale sul tema “Un enzima regolatore: vecchie storie e nuove lezioni dalle cellule tumorali”.
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Osservatorio astrofisico di Catania in mostra
Mercoledì 3 marzo alle 17, nel Coro di Notte del Monastero dei Benedettini, il prof. Antonio Di Grado tiene una conferenza dal titolo “Cavallo. Garibaldi (e la Madonna) a cavallo: Elio Vittorini”. L’incontro fa parte del ciclo Alfabeto siciliano. Temi e protagonisti della letteratura italiana dell’Otto/Novecento organizzato dalla facoltà di Lettere e Filosofia e dal comitato catanese della Società Dante Alighieri.
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