Universitinforma

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U NIVERSITINFORMA www.universitinforma.it Mensile di informazione universitaria - gennaio 2010 con il patrocinio di

E.R.S.U.

ateneo

Catania

INTERVISTA/ Il Rettore Recca: come sarà il 2010 dell’Università

ateneo MUSEI/ La Città della Scienza “capolavoro” a metà

time out MUSICA/ Marisa Mercadé e Gabriella Grasso Tango e tradizione siciliana

time out DANZA/ I vent’anni della Compagnia Zappalà

time out

RADIODERVISH

CONCERTI/ L’amore a tinte forti di Alessandra Amoroso

OLTRE IL MARE

ALL’INTERNO / Studenti pendolari, la necessità diventa status / Stabile, dalle “biografie” siciliane al collage goldoniano / Giornalismo universitario, nasce Upress e Ustation.it lancia il contest “Siamo tutti reporter”


sommario

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in questo numero... ateneo INTERVISTA /Recca: «Non perdiamo di vista gli studenti» pag 6 -7 GARANTE / Giardina: «In caso di abusi, interverremo» pag 8 RIDUZIONE / A Lettere “taglio” per 18 precari

pag 9

ASSOCIAZIONE / Upress, studenti giornalisti

pag 10

PENDOLARI / La necessità diventa status

pag 11

STRUTTURE / Città della Scienza capolavoro a metà pag 12-13 SIAMO IN TESI / Traduttore, traditore

pag 14

Gerenza “UNIVERSITINFORMA” Mensile di informazione universitaria www.universitinforma.it

Registrazione Tribunale di Catania n. 21/2005 - del 23/05/2005

diritto allo studio ERSU / Ristorazione e residenze, le priorità dell’ente

Anno VI - N. 1 - gennaio 2010

pag 16/17

lavorare MASTER / A Scienze politiche, il diritto dei migranti

pag 18

STAGE / Tirocini in Europa

pag 19

time out-time in STABILE / Biografie siciliane e collage goldoniano

pag 20/21

RASSEGNE / Alla Lomax, l’opira dei Pupi

pag 22

BLOW UP / Lelio Zuccalà, professione fotoreporter

pag 23

CONCERTO / Gabriella Grasso e Marisa Mercadè

pag 24

RECITAL / Morgan, voce e piano

pag 25

INTERVISTA / La porta interculturale dei Radiodervish

pag 26-27

RIVELAZIONI / L’amore a tinte forti di Alessandra

pag 28

DANZA / Vent’anni di Zappalà

pag 29

ITALICA / Le locomotive della musica

pag 30

CLUBBING & DJ / The Capitan, un dj poliedrico

pag 32

EVENTI / Al Centro Zo arriva Regrooved

pag 33

LABEL / Grasso: «Puntiamo sulla musica che rischia»

pag 35

BLOCK NOTES / Siti, libri, dischi

pag 36/37

DIRETTORE RESPONSABILE Patrizia Mazzamuto DIRETTORE EDITORIALE Gianluca Reale REALIZZAZIONE EDITORIALE Blu Media V.le Andrea Doria, 69 - Catania tel. 095 447250 - 095 432304 redazione@blumedia.info REDAZIONE CENTRALE viale Alcide De Gasperi, 54 Catania info@universitinforma.it STAMPA: Litocon S.r.l. Zona Industriale - Catania TIRATURA: 15.000 copie DISTRIBUZIONE: Erremme Hanno collaborato a questo numero: Irene Alì, Tiziana Campo, Lavinia D’Agostino, Rosalba Di Perna, Maria Enza Giannetto, Rocco Rossitto, Tiziana Lo Porto, Riccardo Marra, Roberto Sammito, Carmen Valisano, Kikko Solaris, Carmelo Caruso, Tania Bonsangue, Silvia Lo Re CONCESSIONARIA PUBBLICITÀ Katamedia Srl v.le Alcide De Gasperi, 54 -Ct Responsabile commerciale Daniele Consoli info@universitinforma.it tel. 340 6943805 “Universitinforma” Copyright Katamedia Srl Tutti i diritti riservati

Con il patrocinio di: Ersu Ente Regionale Diritto allo Studio di Catania

agenda Gli appuntamenti del mese

EDITORE: Katamedia S.r.l. viale Alcide De Gasperi, 54 Catania

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CAR DESIGN / L’associazione Amatori Veicoli Storici ha bandito il concorso di idee rivolto a studenti e giovani laureati di scuole di architettura e design. Info su www.concorsocardesign.it

LABORATORIO TEATRALE / Selezioni aperte per L’Ispettore generale

VESTIAMO IL CUS / Un concorso per ideare il logo del Centro universitario sportivo Il Cus Catania ha indetto un concorso di idee per la realizzazione di un’immagine grafica da utilizzare per la produzione di materiale pubblicitario e di rappresentanza, come le magliette. Al concorso (il testo integrale del bando è reperibile sul sito www.cuscatania.it), per il quale ogni partecipante può inviare al massimo tre proposte, possono partecipare gli studenti dell’ateneo catanese e i tesserati Cus Catania iscritti per l’anno accademico in corso. L’immagine, da realizzare sia in quadricromia sia in bianco e nero, deve contenere la dicitura “CUS Catania” in forma grafica stilizzata e almeno un elemento inequivocabilmente rappresentativo della struttura a cui fa riferimento. I partecipanti al concorso devono inviare le loro proposte al Cus Catania entro il 30 aprile, il vincitore del concorso avrà diritto a un buono annuale per la fruizione dei corsi del Cus previsti per l’anno accademico 2009/10 o 2010/11 (escluse le convenzioni con strutture esterne), il secondo classificato vincerà un buono semestrale, mentre il terzo classificato avrà diritto a un buono trimestrale.

Si svolge a Palermo dal 18 al 29 gennaio (dal lunedì al venerdì dalle 15 alle 20) il laboratorio finalizzato alla selezione di attori e attrici per costituire il cast della prossima produzione del Teatro Libero Incontroazione. Si tratta dell’opera “L’ispettore Generale” di Gogol, per la regia di Lia Chiappara, programmata nel cartellone della 42a stagione. Per prendere parte al laboratorio è necessario inviare una mail all’indirizzo di posta elettronica info@teatroliberopalermo.it entro il 17 gennaio, allegando curriculum vitae e alcune foto, inserendo nell’oggetto “Laboratorio Gogol”. La partecipazione al laboratorio è gratuita.

ITALIA-FRANCIA / Al via le candidature del bando “Vinci” Candidature aperte alle selezioni dei progetti del Programma Vinci che promuove iniziative di cooperazione universitaria italo-francese. Il programma mira a promuovere la mobilità di studenti, docenti e giovani ricercatori, lo scambio di metodologie e esperienze didattiche, l’approfondimento delle conoscenze linguistiche, oltre che la costituzione di una rete di eccellenza scientifica tra i due Paesi. In particolare sono previsti contributi per corsi universitari binazionali, per incentivare la mobilità per tesi di dottorato e per borse di dottorato in cotutela. I progetti dovranno essere registrati online sul sito www.universita-italofrancese.org entro martedì 16 febbraio. Il bando si rivolge a professori interessati a promuovere corsi binazionali di primo e secondo livello, a dottorandi iscritti in un’università italiana o francese in cotutela con un ateneo dell’altro Paese e a docenti responsabili di scuole o collegi dottorali.

BORSE DI INCENTIVAZIONE / Pubblicate le graduatorie delle 96 borse di studio. L’elenco anche online su www.unict.it, sezione Diritto allo studio

SICUREZZA INFORMATICA / Corso intensivo sulle dimostrazioni “Zero-Knowledge” Da lunedì 18 a sabato 23 gennaio dalle 15 alle 17,30, nell’aula 124 del Dmi (Dipartimento di Matematica e Informatica) di Catania (viale Andrea Doria, 6), il dott. Rosario Gennaro del Watson Research Center dell’Ibm (International Business Machines Corporation), terrà un corso intensivo sul tema “Dimostrazioni Zero-Knowledge”. Durante il ciclo di lezioni, organizzato dal prof. Domenico Cantone, coordinatore del dottorato di ricerca in Informatica dell’Università di Catania, si tratteranno in particolar modo le dimostrazioni Zero-Knowledge (ZK), fondamentali per la sicurezza nel web, attraverso esempi interattivi e applicazioni di protocolli informatici.


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CARNEVALE A TERMINI IMERESE / Termini Imerese cerca artisti di strada per l’edizione 2010 del carnevale che si svolge dal 9 al 16 febbraio. Candidature su www.ilcarnevaletermitano.it

MIUR / Fondi per 18 posti di ricercatore Il Ministero ha assegnato all’Università di Catania 1 milione e 34 mila euro per favorire il reclutamento di 18 nuovi ricercatori a tempo indeterminato. La comunicazione ufficiale è pervenuta dopo il via libera della Corte dei Conti, e riguarda la ripartizione della quota 2009 dello stanziamento ministeriale destinato a garantire una più ampia assunzione di personale nella “terza fascia” dei ruoli accademici. I fondi sono stati ripartiti fra gli atenei aventi titolo, con l’esclusione di quelli che hanno superato il 90% del rapporto tra assegni fissi (stipendi del personale) e Fondo di finanziamento ordinario delle Università.

VIAGGIARE / Iscrizioni agevolate al Centro turistico studentesco per gli universitari Il 2010 porta interessanti novità a vantaggio del personale e degli studenti dell’Università di Catania che decidono di viaggiare usufruendo dei servizi del Cts, il Centro turistico studentesco e giovanile. Grazie a una nuova convenzione, infatti, il Centro turistico fornirà dal 2010 al 2012, le tessere Cts aventi al contempo, per gli studenti, valore di Isic-Card e riconoscendo, a tutti coloro che ne faranno richiesta, una quota associativa annuale agevolata di 15 euro anziché di 30 euro (agevolazione riservata al personale tecnico-amministrativo e agli studenti in possesso di una Mps Spider Card Unict). Gli interessati dovranno richiedere l’iscrizione al Cts attraverso un modulo che sarà presto disponibile sul sito Internet dell’Ateneo (www.unict.it). Il Cts metterà inoltre a disposizione informazioni e notizie utili sui servizi forniti ai propri soci nonché sulle migliori condizioni di viaggio, sui documenti di trasporto, sulle possibilità di sistemazione all’estero.

CONCORSO / “TuttiXuno”, reality sulla scrittura È attiva da pochi giorni su www.scriptor.it la gara di TuttiXuno in cui i concorrenti si sfidano a colpi di testi per ottenere la pubblicazione del proprio libro. Possono partecipare tutti gli autori che hanno un romanzo o un libro pronto nel cassetto. Ogni 25 iscritti si formano 5 gruppi da 5 autori che dovranno leggere e commentare i testi del proprio sottogruppo per dare una preferenza al testo che ritengono migliore. Tutte le considerazioni, appunti, critiche, valutazioni sono visibili sul forum del sito. I 5 testi più votati entreranno in finale, chi avrà più voti sarà pubblicato. Le sezioni sono tre: narrativa, poesia, narrativa erotica. Informazioni anche su Facebook “TuttiXuno” o via email a scriptor@scriptor.it.

CLMA / Prosegue giovedì 14 gennaio alle 9, a Scienze politiche, la campagna itinerante di presentazione del Centro linguistico e multimediale d’Ateneo. Info su www.clma.unict.it

SVIMEZ / Catania nel forum delle Università del Mezzogiorno L’università di Catania ha aderito alla proposta dello Svimez (l’Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno) di istituire un Forum delle Università del Mezzogiorno, una Consulta permanente composta dai rettori degli atenei meridionali per promuovere ricerche economiche e sociali sul Mezzogiorno. Al Forum hanno già aderito anche le Università del Sannio, del Molise, di Catanzaro, della Calabria, di Napoli (II Università, Parthenope, L’Orientale, Suor Orsola Benincasa), di Palermo, di Reggio Calabria, di Salerno e di Sassari.

STUDENTI DI II LIVELLO / Elezioni suppletive per il rappresentante nel Cda Si vota a febbraio, il 17 e il 18, per l’elezione (suppletiva) del rappresentante degli studenti di II livello al Consiglio di amministrazione per lo scorcio di biennio accademico 2008/09 e 2009/10, indette per ovviare alla decadenza dell’attuale rappresentante, il dott. Filippo Sanfilippo, che ha di recente conseguito il diploma di specializzazione in Anestesia e rianimazione. Il decreto rettorale d'indizione delle votazioni, con la modalità di presentazione delle liste e delle candidature, è pubblicato sul portale internet dell’ateneo, www.unict.it. Nell’elettorato attivo e passivo rientrano tutti gli studenti iscritti alle Scuole di specializzazione e ai Dottorati di ricerca dell’Università di Catania. Gli studenti interessati devono presentare la loro candidatura all’Ufficio elettorale (Palazzo centrale), entro le 12 di giovedì 28 gennaio: le liste pervenute oltre tale termine non saranno tenute in considerazione. Le elezioni si svolgeranno con sistema proporzionale e saranno ritenute valide solo in caso di raggiungimento del quorum del 15%. Entro martedì 2 febbraio, ogni lista potrà predisporre un elenco di studenti per le funzioni di scrutatore. Mercoledì 10 febbraio avverrà il sorteggio degli scrutatori e dei supplenti prescelti e l’assegnazione ai diversi seggi elettorali. Gli scrutini si svolgeranno venerdì 19 febbraio a partire dalle 8,30.

ECONOMIA DELLA LEGALITÀ / Al via a marzo un ciclo di seminari Contribuire alla formazione della nuova figura professionale del compliance officier, un professionista che, affiancandosi alle istituzioni, opera nel settore della prevenzione e controllo dei rischi derivanti dall’inottemperanza alle leggi tributarie e valutarie. È questo l’obiettivo del ciclo di seminari professionalizzanti sull’Economia della legalità che sarà attivato a marzo alla facoltà di Economia. I seminari, della durata di 60 ore, si avvarranno della collaborazione della Guardia di Finanza che, tramite il Comando provinciale etneo, metterà a disposizione ufficiali in grado di fornire idonea docenza specialistica. Oltre alle testimonianze di esperti e alle visite didattiche a reparti operativi, saranno utilizzati casi tratti da esperienze reali.


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INTERVISTA / Il Magnifico Rettore dell’Università degli studi di Catania analizza i problemi dell’ateneo: bilancio 2009, decentramento, numero programmato per tutte le facoltà, specialistica, immatricolazioni, precari e tagli alla ricerca, fino alla riforma Gelmini

Recca: «Non perdiamo di vista gli studenti» La sede del Rettorato dell’Università degli studi di Catania in piazza Università

di Roberto Sammito e Carmen Valisano* roblemi con le sedi decentrate, numero programmato in tutte le facoltà, ricercatori delusi, licenziamenti. La situazione dell’università italiana non è delle più rosee e Catania non fa eccezione. Ne abbiamo parlato in una lunga intervista concessa dal rettore Antonino Recca alle redazioni di Radio Zammù e Step1. Moltissimi i temi trattati, mentre altri (per mancanza di tempo) sono rimasti fuori dalla porta dell’aula 24. A chi si fosse perso la diretta proponiamo una breve sintesi della chiacchierata con il Magnifico. Cominciamo con un breve bilancio di questo 2009, che possiamo definire “impegnativo”. «Tutto è andato come - purtroppo - previsto: per la prima volta in tanti anni, il finanziamento alle università decresce di 280milioni di euro. Si tratta di tagli che vanno ad aumentare anno per anno e che alla Conferenza dei Rettori abbiamo

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definito “non controllabili a regime”. La decurtazione colpisce la gestione quotidiana degli atenei perché, tenendo fermi gli stipendi che nella maggior parte delle università si approssimano al 90% della spesa, va a diminuire la voce per la gestione ordinaria. Nel 2008 il nostro Ateneo ha avuto per la gestione (a prescindere dagli stipendi) 29milioni di euro, nel 2009 17milioni e per il 2010 è prevista un’entrata di 3milioni e mezzo che dovrebbe aumentare a 5milioni e mezzo. Rientrando tra le università cosiddette “virtuose”, contiamo di poter accedere agli ulteriori finanziamenti previsti con un emendamento alla finanziaria». L’Università di Catania è stata ammessa all’interno di Aquis (l’Associazione per la qualità delle università italiane statali). Il nostro Ateneo è in grado di continuare a mantenere i requisiti per far parte dell’Associazione? «Stiamo facendo di tutto per restare all’interno di un pro-

getto che prevede che Catania emerga rispetto ad altre università. C’è una fortissima competizione perché negli anni abbiamo attivato numerosissimi corsi che il sistema non è stato in grado di gestire». Il bilancio dell’Ateneo ha subito perdite milionarie a causa del deficit accumulato per via del decentramento. Pressoché ogni settimana si sono avute nuove dichiarazioni contraddittorie sulla sorte delle sedi decentrate. Cosa accadrà a Ragusa e Siracusa? «Non possiamo sopportare alcun ulteriore credito nelle sedi decentrate. Non ci possiamo permettere di rischiare di non pagare gli stipendi al nostro personale, come sta avvenendo in altri atenei. C’è una forte preoccupazione che nel 201011 non si attivi nessun primo anno a Ragusa e Siracusa. Dopo lunga discussione, anche con i consulenti del Ministro, siamo arrivati ad un accordo che prevede quasi quattro milioni di euro per due corsi quinquennali a Siracusa e Ra-

gusa. Abbiamo mandato le bozze di convenzione, ma a tutt’oggi non c’è stata data risposta, oppure ne arrivano da singoli attori della politica locale». Qual è stato l’andamento delle immatricolazioni di quest’anno? «Quest’anno non abbiamo avuto diminuzioni di immatricolazioni, ma migrazioni di studenti. Il fatto che alcune facoltà abbiano previsto i test d’ingresso ha fatto sì che gli studenti abbiano deciso di andare in altre. Questo la dice lunga sulla mancata capacità che dimostriamo di orientare bene i nostri allievi». L’anno prossimo verrà introdotto il numero programmato in tutte le facoltà. Quanti studenti in meno potrà accogliere l’Università di Catania? «Una volta attuato il numero programmato in tutte le facoltà, Catania perderà circa il venti percento degli studenti al primo anno. Però, se siamo bravi, potremmo perdere quel venti percento di studenti che abbandonano entro i primi


INFORMA quattro mesi. Ci sta lavorando il gruppo per la didattica, coordinato dal professore Cozzo, attorniato da altri bravi colleghi e dai bravissimi studenti che fanno parte della Commissione paritetica d’Ateneo. Attuando le prove in giorni diversi, lo studente potrà partecipare a tutti i test delle dodici facoltà. Lo studente potrà immettere un ordine di preferenza per le facoltà, così come per i corsi di laurea all’interno della facoltà. Attraverso un meccanismo informatico, man mano che si chiudoeranno le diverse graduatorie, gli studenti verrano piazzati automaticamente in tutte le facoltà e nei corsi. Però, una volta che lo studente occuperà il posto che gli tocca, non potrà più muoversi. Per essere chiari: non potremo dare l’opzione. Non ci sarebbe più tempo di immettere in graduatoria i primi dei non ammessi». Anche le specialistiche hanno introdotto il numero chiuso, ma il rischio di avere un ec cesso di laureati triennali ri spetto all’offerta della biennale è concreto. Cosa avete previsto per evitare situazioni del gene re e migrazioni verso altri ate nei? Non trova corretto che un laureato triennale debba trova re spazio anche nella speciali stica successiva? «È inaccettabile che uno studente che ha conseguito la laurea di primo livello a Catania non venga ammesso alla laurea specialistica perché non viene ritenuto idoneo, che è diverso dal fatto di non aver trovato il posto perché qualcuno più bravo di lui è andato ad occuparlo. Ciò è già avvenuto quest’anno, a Scienze Biologiche, e siamo corsi ai ripari, rifacendo il bando. Diventa inaccettabile che gli stessi docenti che hanno dato ad uno studente la laurea di primo livello poi non lo ritengano preparato. Se noi stessi, in alcune aree, autodichiariamo che i nostri allievi non sono in grado di partecipare alle specialistiche, così come è avvenuto, questi troveranno il modo per andare nelle altre sedi. Questo avviene anche perché in tutte le facoltà abbiamo creato le specialistiche non tenendo conto che dovevamo attivare dei meccanismi diversi, in particolare i curricula. La laurea specialistica deve essere quanto più aperta possibile, dobbiamo fare in modo che se si laureano 100 studenti al primo li-

7 vello, almeno ottanta devono trovare posto al secondo livello». Che fine ha fatto la Commis sione sul precariato presieduta dal professore Bonomo? L’85% (dato provvisorio) dei precari non ha una buona opinione dell’Università di Catania. Il 97% non consiglierebbe questo Ateneo per fare ricerca... non è un dato preoccupante? Se la sente di concordare con questi 85 precari su 100? «Nel periodo elettorale ho sempre detto che, per il successivo quadriennio, non potevamo andare al di là dei 200 nuovi posti di ricercatori. Le nostre facoltà e i nostri dipartimenti sono pieni di precari. Io mi permetto di dire con molta fermezza che chi ha creato queste illusioni ha la massima responsabilità di averlo fatto. Così come ha creato l’illusione, ha il dovere di portare i propri allievi all’inserimento nel mondo del lavoro. A questo 85% di ricercatori precari scontenti dell’Università di Catania do la massima solidarietà, perché sono convinto che sono scontenti perché non hanno la possibilità di prevedere un futuro nell’Università di Catania. Dobbiamo fare di tutto per aiutarli, non solidarietà a parole ma anche solidarietà nei fatti». Come si è arrivati alla sof ferta decisione di azzerare i fondi per la ricerca? «Probabilmente la cosa migliore da fare a Catania è quella di non dare un milione e mezzo solo per il cofinanziamento dei “bravi” o di quelli che riescono ad avere il Prin (Programmi di ricerca di rilevante interesse nazionale) ma, invece, un milione di euro a tutti subito, aumentando di circa il 20% il finanziamento che abbiamo appena dato, dicendo chiaro che questi soldi devono bastare per due anni. Mentre si potrebbe conservare l’altro mezzo milione per cofinanziare progetti che vengono dall’esterno, perché dobbiamo conservare un piccolo polmone che ci permetta di assistere i colleghi nel momento in cui vanno a prendere un finanziamento, per esempio, in Europa. Soldi per la ricerca ce ne sono pochi, siamo uno dei due unici atenei in Italia che investono soldi sulla ricerca: 1,5 milioni. L’altro Ateneo, Genova, ne mette uno. Stiamo resi-

ateneo maggiore rispetto agli altri». Come giudica il DdL Gelmini? «A mio parere più la rappresentanza del personale docente, del personale tecnico-amministrativa e degli studenti è numerosa in un organo di governo, più aumenta il potere del rettore. Quello che mi preoccupa maggiormente è, nel nostro territorio, l’ingresso degli esterni. Al Nord “esterni” può significare Antonio Recca aziende, industrie, nel nostro territorio è più difficile. Sono preoccupato che ci possa essestendo in un momento di grare l’ingresso della politica, dei vissima difficoltà». partiti. Faccio l’esempio dei Lettere e Lingue, solo per fare consorzi universitari che sono un esempio, dovranno licen - da questo punto di vista - un ziare parte dell’organico tecni modello, a mio parere, poco co-a amministrativo a contratto. virtuoso. Per quanto riguarda Si stimano 25 licenziamenti il Disegno di Legge in generasoltanto ai Benedettini. Proba le, come Crui (Conferenza dei bilmente la situazione è simile rettori delle università italiaanche in altre facoltà. Nel suo ne) l’abbiamo preso in consideprogramma però lei si propo razione durante l’evoluzione. neva di stabilizzare i precari. Non ci possiamo più permetteCosa è accaduto? re un’università che viene de«In alcune facoltà, in particonigrata, un’università che perlare Lettere e Lingue, i presidi de la fiducia dell’opinione pubnon hanno i finanziamenti per blica, un’università che non si rinnovare i contratti dei mette in discussione anche atco.co.co. Su questo abbiamo ritraverso una legge che possa tenuto di non intervenire, perpermettere, ad esempio, i comché chi ha ritenuto negli anni missariamenti degli atenei che passati (anche sforando i binon riescono a gestire l’autolanci) di fare questo, oggi ha nomia con senso di responsail dovere di risolvere tali bilità, perché non ci può essere autonomia senza responsabilità. Quindi la scommessa qual è? Ognuno faccia il proprio ruolo». La lunga chiacchierata con il Rettore termina con la promessa di sostegno all’associazione Upress: «Mi auguro che questa iniziativa di Upress sia finanUno dei cortei di protes ta ziabile in modo degli studenti univesitar i consolidato. In contro la riforma Gelmin i questo l’Ateneo, seppur in un momento di difficoldrammi. Non abbiamo intentà, parteciperà. Il problema è zione di licenziare nessuno, arrivare a risorse consolidate anzi stiamo cercando quanto per permettere la vita della più è possibile di portare i struttura per un tempo stabico.co.co, se ci sono le risorse, le». «Continuiamo giornalmena tempo determinato. Stasera te il nostro lavoro: di professoabbiamo approvato 20 bandi re, di Rettore e di studenti per tempo determinato che, giornalisti - conclude Recca -. chiaramente, sono aperti a tutNon perdiamo di vista lo stuti; ma sicuramente sono bandi dente, non perdiamo di vista a cui i nostri consulenti partela mission del professore uniciperanno e avranno grosse versitario». U i chance di vincere, se non altro perché hanno l’esperienza *Per gentile concessione di Step 1


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Il nuovo Garante d’Ateneo: «In caso di abusi interverremo» INTERVISTA / Emilio Giardina, l’illustre economista catanese succeduto a Italo Andolina, affronta i temi caldi dell’università, passato e futuro a largo spettro: i tagli necessari, il caso Rossitto e la riforma Gelmini di Silvia Lo Re *

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milio Giardina è il nuovo garante d’Ateneo. Succede a Italo Andolina, ed è uno dei grandi “dinosauri” dell’università di Catania. Affabile e curioso nei confronti della realtà studentesca, è stato preside della facoltà di Economia per un trentennio. Dopo quasi sessant’anni di carriera universitaria, come raccoglie questa nuova sfida? «È un incarico molto prestigioso che mi gratifica notevolmente, anche perché mi consente di continuare ad appartenere alla comunità universitaria in maniera più intensa di quanto non possa avvenire con l’incarico di insegnamento che la facoltà di Economia benevolmente mi concede ogni anno». Alla luce del caso Rossitto, gli studenti come possono difendersi da eventuali abusi? Gli strumenti già esistenti sono sufficienti o vanno rinforzati? «A mio avviso gli strumenti dovrebbero essere sufficienti. Perché abbiamo i rappresentanti degli studenti in tutti gli organi decisionali, il Garante d’Ateneo, la Commissione di pari opportunità, ed è in elaborazione il codice etico dell’Ateneo. Tuttavia, quando si parla di abusi bisogna tenere in considerazione che le vittime spesso hanno delle remore a denunziarli, perché la denuncia li mette a rischio in un modo o nell’altro. Forse da qualche parte c’è stata anche una certa sordità nei confronti di qualche denuncia che era stata fatta in maniera informale. Gli organi responsabili dovrebbero essere più sensibili. Poi bisogna che si crei un clima di fiducia verso gli organi che devono intervenire a tutela, a cominciare dal Garante. Io ho in programma di incontrare la Consulta degli studenti per illustrare qual è il mio compito e per dire che non ho nessuna remora ad intervenire in casi di questo genere. Anche se è

che l’Università di Catania, per quanto riguarda le risorse disponibili dopo il pagamento degli stipendi al personale docente e tecnico-amministrativo, subirà una decurtazione del 30% rispetto all’anno precedente. Dove si può tagliare? SicuraIl Rettore Antonino mente negli spreRecca e il Garante d’Ateneo, Emilio Giardina chi, ammesso che ci siano, nell’obiettivo della maggiore efficienza. Questo, è chiaro che vi sono le difficoltà vero, non sarà sufficiente a della raccolta della prova, quemantenere la qualità dell’insesto non lo possiamo trascurare, non basta una mormorazio- gnamento (quale essa sia) che si aveva in passato. E io temo ne. Comunque, nel caso Rosfortemente che verranno tasitto l’intervento dell’Ateneo è gliati alcuni servizi che a mio stato immediato, rapido ed avviso sono essenziali. Mi rifeesemplare». risco all’accoglienza e ai corsi La riforma Gelmini cambierà di riqualificazione o di prepal’idea di università. Per rispetrazione alle facoltà. Poiché sotare i criteri previsti, l’Univerno corsi tenuti da personale sità di Catania perderà almeno precario, sarà questo il luogo tremila studenti. Qual è il suo dove si interverrà più a fondo pensiero? nei tagli. Stessa cosa per i tu«Sono un po’ critico. Non pertorati. Sono molto preoccupato ché non condivida gli obiettivi perché questo avverrà con di imprimere maggiore effimaggiore incisione negativa cienza agli atenei, di garantire nelle università meridionali». maggiore riconoscimento del Le prime vittime sono gli stumerito degli studenti, dei laudenti e soprattutto, nell’Ateneo reati e dei professori. Sono pedi Catania, quelli delle sedi derò preoccupato del fatto che si centrate… trascuri un altro aspetto del «Un dato che mi ha sempre problema universitario. Noto impressionato è quello collegauna grossa lacuna nell’interto proprio all’apertura di nuovento governativo che riguarve sedi sul territorio: si è regida le aree più deboli del Paese. strato immediatamente un inIn Italia abbiamo una percencremento dell’immatricolaziotuale di giovani iscritti e di ne degli studenti. Questo augiovani laureati alquanto infemento chiaramente ha una reriore a quella dei Paesi che lazione di causa-effetto con la hanno il nostro stesso grado dislocazione nel territorio. Io di sviluppo economico. Signifilo interpreto come l’esistenza ca che l’attività formativa è indi una domanda latente di sufficiente». istruzione universitaria che Dinanzi ai provvedimenti della per le condizioni economiche Gelmini tutte le università delle famiglie degli studenti sembrano sulla difensiva, che non trovava la possibilità di fare a Catania? tradursi in domanda effettiva. «Il Governo ha proceduto a taOra noi, in relazione ai più rigli ingenti del Fondo di finangorosi requisiti richiesti dagli ziamento ordinario. Si prevede interventi ministeriali, siamo

costretti a respingere tremila studenti. Cosa faranno questi aspiranti studenti? Sono in condizione di iscriversi in altre università? Dove dovrebbero andare? A Enna? Perché Palermo e Messina sono nella stessa condizione… Il modello di università che si vuole costruire è quello di una università efficiente, che premia il merito. Encomiabile obiettivo, ripeto, ma lo si deve accompagnare con consistenti interventi di carattere sociale che permettano alle famiglie meno abbienti di poter mandare i propri figli all’università». Le vittime di questa riforma saranno anche i docenti precari… Inoltre, non trova che impedendo ai giovani di accedere all’insegnamento, il problema del ricambio della classe docente venga solo rinviato? «Nel momento in cui si richiede un requisito minimo di docenti strutturati, già in ruolo, e quindi si riducono i corsi che difettano di questo rapporto, chi ci va di mezzo? Non gli strutturati, ma i precari. Poi, da quanti anni non si fanno concorsi? Questo è il problema. È previsto che ci sarà un grosso buco e si sono tagliate le risorse». Qual è la sua ricetta? «L’Ateneo farà salti mortali con questa riduzione del 30%. Ma l’università come istituzione può fare poco, perché non si autoalimenta. È il Governo che dovrebbe porre come obiettivo principale quello dell’accrescimento delle risorse nella formazione universitaria e in ricerca. E distinguere i due obiettivi: quello di efficienza e il soddisfacimento della domanda latente nelle cosiddette zone a sviluppo ritardato. Uno degli esiti negativi è che i nostri dottorandi fanno concorsi per fare ricerca fuori. Non c’è niente di strano, ma noi ci depauperiamo dei nostri studenti più validi». U i *Per gentile concessione di Step 1


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ateneo me affrontare e risolvere questa situazione, pur nel rispetto delle difficoltà economiche che riconosciamo all’università. Il taglio - conferma - dovrebbe essere del 30%, ma non si sa esattamente dove andarlo ad allocare. Riteniamo che vi siano servizi essenziali che devono essere garantiti. Se c’è la volontà politica noi, lavoratori e sindacati, siamo tutti disposti a fare un sacrificio. Altrimenti la situazione si complicherà». «Il budget a nostra disposizione - puntualizza il preside di Lettere Enrico Iachello - ha subito un taglio del 30%, ciò significa che per tutte le esigenze della facoltà disponiamo in totale di 870 mila euro. È stato

di Tiziana Campo nno nuovo, problemi vecchi. Se in Italia la situazione dell’occupazione (che per l’Istat ha raggiunto l’8,2%, dato peggiore dal 2004) rappresenta una nota dolente, nel Meridione, e in Sicilia in special modo, si colora a tinte fosche. Nella nostra città, poi, trovare un lavoro degno di tal nome può rivelarsi impresa quasi utopica, soprattutto considerando che le già scarse opportunità occupazionali subiscono continue contrazioni. È questo ad esempio il caso dei collaboratori co.co.co della facoltà di Lettere di Catania, a cui non è stato rinnovato il

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Riduzione al budget di facoltà A Lettere “taglio” per 18 precari contratto di lavoro scaduto a dicembre del 2009, a causa di un taglio del 30% dei fondi all’Università. Per il segretario provinciale dei Comunisti Italiani Salvatore La Rosa «mentre stampa ed economisti di regime - ha dichiarato al quotidiano La Sicilia - si affannano a raccontarci la favola della ripresa, a Catania la verità, quella del potere che si accanisce sui più deboli, è rappresentata dal licenziamento di 18 precari della facoltà di Lettere». «Inqualificabili le motivazioni addotte dal preside di facoltà continua - che si fa scudo dietro i tagli all’università dell’altrettanto inqualificabile ministro Gelmini, mandando a casa soltanto i lavoratori meno tutelati e malgrado una precedente delibera di facoltà ne sancisse l’indispensabilità». Sono 33 in totale - tutti della facoltà di Lettere - i lavoratori precari interessati dalla vicenda, a cui se ne potrebbero aggiungere 16 della facoltà di Lingue, per i quali, pure, il mancato rinnovo contrattuale rappresenta una minaccia. Da anni svolgono svariati servizi: dall’apertura e chiusura delle aule, della biblioteca, al prestito e deposito libri. L’Amministrazione dell’ateneo ha assunto l’impegno di attiva-

IL CASO / Si attende l’apertura di un tavolo di lavoro tra Ateneo e sindacati. Il preside: «Non c’era altra via da percorrere» re un tavolo di lavoro con i sindacati universitari, finalizzato alla ricerca di soluzioni efficaci al problema. In una lettera indirizzata al rettore Antonino Recca e al prefetto Vincenzo Santoro, il segretario regionale della Uil Università Antonino Gatto riferisce: «Prendiamo atto di quanto dichiarato dal preside Iachello quando afferma che “si tratta di un provvedimento preso molto malvolentieri a causa di tagli del budget della facoltà che hanno superato il 30%”. Traspare inequivocabile dalle dichiarazioni del preside continua Gatto nella lettera che il personale “tagliato”, in carenza di criteri oggettivi, non sia stato esorbitante ai bisogni della facoltà nel passato, come non lo sarebbe nel presente, mentre la riduzione operata sarebbe da addebitare unicamente a un presunto fattore di contingente riduzione dei fondi». In conclusione il segretario regionale afferma che vi è «assoluta necessità che questi lavoratori, come tutti coloro

che con contratto di lavoro atipico sopperiscono a carenze di organico, restino in servizio almeno per l’anno 2010, nell’attesa di un auspicato intervento normativo nazionale». Lo scorso 7 gennaio al Palazzo centrale dell’Università si è svolto un incontro tra sindacati e lavoratori per discutere dettagliatamente della situazione. All’uscita abbiamo raccolto la testimonianza di uno di questi precari, Carmelo Scardina, che ha lavorato a Lettere svolgendo la mansione di apertura delle aule. «Io lavoro da sette anni - puntualizza - altri miei colleghi anche da più tempo. C’è molta preoccupazione, attendiamo l’incontro dei sindacati col rettore e speriamo che la situazione si risolva al meglio». «In questo incontro - ha spiegato il segretario regionale Gatto - abbiamo discusso su co-

necessario - continua - effettuare dei tagli. Tengo a sottolineare che la facoltà all’unanimità (e ribadisco all’unanimità, perché il 30 novembre quando sono stati approvati questi tagli erano presenti e d’accordo tutti, vale a dire sia personale tecnico amministrativo che rappresentanze degli studenti) ha approvato i tagli sul personale a progetto, ossia sui collaboratori esterni. È stato così deciso di tenere 15 collaboratori per i quali è stato avviato un percorso di stabilizzazione, mentre per 18 il contratto non è stato rinnovato per mancanza di risorse. È stata una scelta dolorosa - conclude - ma non si poteva fare altrimenti. Non era possibile stabilizzare 33 persone e non era accoglibile neanche la proposta avanzata da alcuni di dimezzare a tutti il salario: dare a tutti 400 euro era una scelta impensabile. Non posso dire null’altro se non che mi dispiace, ma che non c’era altra via da percorrere». Il preside garantisce comunque che si sta provvedendo a razionalizzare tutti i servizi della facoltà in modo che almeno gli studenti non abbiano a soffrire disagi. U i


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Upress, studenti-giornalisti L’ASSOCIAZIONE / Nata nei mesi scorsi ha l’obiettivo di promuovre il giornalismo univeristario. E sta promuovendo una raccolta fondi per sostenere l’attività e garantire la sopravvivenza del magazine Step1 di Roberto Sammito

sidente del Cof). La lista completa dei sostenitori la si può trovare sul sito dell'associazione e con questa anche la foto della “Iena” Luca Bizzarri che ha fatto partire il “sostegno bizzarro”, tante divertenti foto per sostenere

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ei mesi scorsi un gruppo di studenti catanesi si è messo in testa di fondare un'associazione per la promozione del giornalismo universitario. Da lì a poco è nata Upress CTA onlus. È un'associazione senza fini di lucro che nasce da un'esigenza e da una voglia, racconta Giorgio Pennisi presidente dell'associazione: «Abbiamo l’esigenza di garantire la sopravvivenza di Step1, il magazine è oggi realtà importante per gli studenti ma anche per la città di Catania. La voglia, continia Pennisi, è quella di dimostrare che un tipo di informazione diversa è possibile. Upress si nutre delle esperienze maturate all'interno delle redazioni di Step1 e Radio Zammù, ma si sa l'esperienza da sola non basta ci vogliono anche risorse adeguate. L'associazione ha scopo formativo e di promozione culturale, crediamo tanto in quello che facciamo, e speriamo che arrivi il

sostegno di cui abbiamo bisogno, racconta Pennisi. Questo sostegno sembra essere arrivato grazie alla campagna di tesseramento partita a metà dicembre. L'obiettivo era raccogliere diecimila euro entro il 5 gennaio, risorse utili a pagare le spese iniziali dell'associazione e a garantire i pagamenti necessari a quei redattori-studenti che aspirano alla qualifica di pubblicista. A sostenere Upress sono stati tanti studenti, ma anche tanti docenti, professionisti ed ex studenti. La rosa degli associa-

ti raccoglie tanti nomi illustri, tra questi i giornalisti Sigfrido Ranucci, Francesco Merlo e Franco Abruzzo assieme all'attore Luigi Lo Cascio. Non è mancato il supporto della società civile grazie ai contributi di Ivan Lo Bello (presidente Confindustria Sicilia) e Piera Aiello (testimone di giustizia) e ovviamente quello dell'Ateneo. Tra i tanti ad aver contribuito anche la professoressa Maria Luisa Carnazza (Pro Rettore), il professore Emilio Giardina (Garante d'Ateneo) e il professor Vincenzo Perciavalle (Pre-

Upress. Anche se il primo obiettivo è stato raggiunto la campagna di tesseramento non è conclusa, per aderire basta andare sul sito dell’associazione, www.upress.it. Speriamo di raccogliere altre risorse per i nostri progetti, afferma Pennisi. Vogliamo collaborare con l’Ateneo per costruire realtà editoriali capaci di favorire la crescita professionale degli studenti e promuovere le attività culturali e scientifiche delle diverse facoltà. Pensiamo anche al divertimento con feste, contest e tornei. U i

Siamo tutti reporter, il contest di Ustation.it IL CONCORSO / Il portale dei media universitari lancia la sfida di “Ustation Challenge” con tre contest a tema. Il primo si è appena aperto e riguarda media e giornalismo. Scadenza il 14 marzo. Si vincono dei MacBook Pro

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rende il via I media del domani. Siamo tutti reporter, il primo di tre contest di Ustation Challenge, l’iniziativa promossa da Ustation.it, il portale dei media universitari, con la collaborazione di TIM, il brand di telefonia mobile di Telecom Italia. Ustation.it è il portale dei media universitari, nato con il supporto del progetto Working Capital di Telecom Italia, che si propone di aggregare e valorizzare i contenuti audio e video realizzati dagli studenti all'interno di radio e tv d’ateneo, laboratori multimediali, circuiti di comunicazione e incubatori di creatività e di sostenerne lo sviluppo. Ustation Challenge è una sfida

aperta agli studenti universitari e ai loro docenti, per comunicare la propria visione della società attuale e del futuro in un mondo che cambia grazie alle nuove tecnologie. Un modo per mettere in pratica ciò che si studia nelle aule universitarie e fare emergere il punto di vista dei giovani sul futuro e su come cambia la società. Al contest I media del domani. Siamo tutti reporter - che apre Ustation Challenge - possono partecipare singoli studenti e team composti al massimo da tre persone. Possono partecipare anche i laureati. Per i vincitori di entrambe le categorie ci sono in palio dei MacBook.

I focus di questo primo contest sono il giornalismo e i nuovi media, come specifica il sottotitolo: “Partecipazione di tutti nella diffusione delle notizie, nuove professioni, comunicazione in tempo reale. Immagina il mondo dell'informazione nell’era del web 3.0”. Inchieste, servizi, reportage, piccoli do-

cumentari sono ammessi sui seguenti formati: video, immagini, audio. Dimensioni e durata massima sono specificate nel regolamento che si può visionare su Ustation.it. Per partecipare basterà registrarsi su www.ustation.it, accettare il regolamento del concorso e uploadare il file scegliendo la categoria “Contest - I media del domani”. Il termine ultimo per poter partecipare è il 14 marzo. La graduatoria che determinerà i vincitori si formerà attraverso il voto on line degli utenti e la valutazione di una giuria tecnica. U i


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PENDOLARISMO / Tra incertezza e corse contro il tempo, la giornata degli studenti “viaggiatori” è scandita dagli orari di autobus e treni. Ritmi serrati che fanno dell’andata e del ritorno uno stile di vita di Carmelo Caruso l pendolarismo è uno stato d’incertezza e per questo di possibilità. Ancor di più se a muoverlo è la necessità del conoscere. Fenomeno che interessa la cintura della città sede dell’ateneo e in certi casi i paesi dell’entroterra catanese, leggerlo significa fare anche la mappa delle infrastrutture, con i problemi endemici e le migliorie, e la cronistoria degli aumenti nel settore dei trasporti. Il pendolare non è un nomade dall’aria stanca. È “giocatore” di una piccola squadra di provincia, tende a far gruppo con gli altri passeggeri. Diverse sono le aree interessate come tre cateti di un triangolo, la prima, parte da Randazzo e

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PENDOLARI

La necessità diventa status scende da Castiglione passando per Acireale, l’altra, va da Adrano, Belpasso, Paternò e poi Catania che a quel punto appare come la “grande Mela” dopo aver visto l’area commerciale di Misterbianco, l’ultimo cateto come una retta, passa dal calatino quindi Grammichele, Scordia. C’è chi oscilla per necessità economica, chi per scelta. Marilia, ad esempio, parte ogni mattina dalla stazione di Fiumefreddo: «Sento i tarocchi e le lumie dei giardini ma ho sempre sonno e mi sento una trottola. Però devo dire che viaggiare così non è male, sarò controcorrente ma le Ferrovie dello Stato sono veloci, su questa tratta almeno. Impiego mezz’ora, perdo più tempo ad aspettare uno “sgangherato” bus urbano dell’Amt il 429 o il 480 e arrivare a Piazza Stesicoro. Per Marilia il pendolarismo è una scelta “legata” alla distanza, ma non le dispiace affatto. L’unico neo è correre, correre, correre». «Devo ammettere - continua - che il costo non è proibitivo, negli ultimi anni è aumentato di solo di 10 centesimi, con meno di quattro euro sono in città, l’unica pecca sono i vagoni sporchi». L’opinione comune tende a pensare il pendolare come un disagiato, in realtà se si pensa che molti possono ancora vantare la stanza spolverata dalla madre e la cena calda appena rincasati, non è poi così male. Dal versante opposto all’acese, di tutt’altro avviso è Luca che da Adrano parte ogni mattina per recarsi alla Cittadella

Universitaria dove studia Ingegneria. «Galileo si sbaglia: il movimento non è assolutamente isocrono, vale a dire costante, dipende dalla fortuna, dallo stato della carrozza Circumetnea che quella mattina effettua il trasporto, dovrebbe dipendere dalla lunghezza del filo, maggiore estenzione significa maggior periodo d’oscillazione». «Eppure tra Adrano e Catania ci sono solo pochi chilometri - aggiunge - una metropolitana tra la città e le sue appendici c’impiegherebbe pochi minuti. Chissà, forse un giorno si riuscirà a completare la traccia iniziata e che in parte funziona. Quello che più colpisce ogni volta che mi dirigo a Catania è vedere l’area commerciale di Misterbianco, una bolla di plexiglass e vetro, e pensare che però c’è ancora la difficoltà di raggiungere quello che in geografia è chiamato nodo, centro amministrativo e di comunicazione». Ma qual è la difficoltà maggiore per il pendolare che si reca all’Università? Si direbbe “quadrare il cerchio”, conciliare le fermate con le lezioni e trovare il tempo di una fermata in libreria o lo shopping. Qui la separazione sembra essere netta, le facoltà umanistiche tendono a concentrare il carico delle lezioni il mattino mentre le facoltà scientifiche collocano il monte ore dopo pranzo. Alle lezioni si aggiungono prove di laboratorio, a questo punto difficile diventa per una matricola d’ingegneria mettersi su un vagone o autolinea per

tornare a casa e poi a sua volta preparare un appello. Sabrina viene dal territorio. Oggi, dopo anni in cui ha usufruito della casa dello studente, è costretta “ad oscillare” e aspetta un Man degli anni 80’, vecchio autobus dell’Ast con il vetro posteriore nero. Sale sul bus, timbra il biglietto. «Molti non pagano e salgono ugualmente, è tutta questione di probabilità, potrebbe arrivare il controllore o possono farla franca. Mi infastidiscono questi raggiri anche perché tutto ciò porta a servizi sempre più scadenti e ridotti, molte linee sono state soppresse nonostante la domanda, nei paesi definiti di confine cioè quelli che strizzano l’occhio all’ennese, io che “pendolo” ho l’impressione di varcare una frontiera, se si pensa alle anfrattuosità di queste terre per lo più tutte seminate a grano, in questo periodo conciate, il viaggio tende ad assumere i contorni di un duello tra città e campagna». È il lunedì per il pendolare la giornata più terribile poiché si aggiungono gli studenti fuorisede. Si vedono valige scorrere lungo il corridoio dell’autobus, ragazzi vociare per la scomodità, non di rado capita che passeggeri rimangano ad attendere il “Bis”, un secondo bus, perché i posti disponibili sono già stati occupati dai passeggeri dei paesi

precedenti. Nella tratta Randazzo-Catania, il piccolo paese del vino, l’arroccato Castiglione di Sicilia, in questo Risiko è quello più sfortunato, troppi passeggeri per il pulmann più conteso quello delle 7:15, il più delle volte tocca agire come tanti Napoleone e giocare sul tempo, anticipare la partenza. Il pendolarismo ha delle regole ferree e non demandabili, il legislatore è l’orologio. Senza corda quando bisogna partire, digitale e con i millesimi che si usano nel cronometrare i tempi dell’atletica quando bisogna tornare a casa. Il pomeriggio finisce presto per i pendolari, l’ultima chiamata il più delle volte suona alle ore 18, al massimo alle 19. Persa quella linea bisogna fare appello all’arte dell’arrangiarsi, chiedere asilo all’amico con il letto gonfiabile dell’estate, conservato sotto la brandina per ospiti eventuali. «Sembra la sirena delle fabbriche - dice Marilia -. Ma ciò mi è servito a rispettare le scadenze degli esami, razionalizzare il tempo è sempre stato ovvio per chi ciondola. Il cerchietto è il tempo, io mi sento la chiave». L’unica cosa che forse invidiano ai colleghi della città, è il mercoledi, giornata in cui Piazza Teatro Massimo si colora di piumini sgargianti o gli altri appuntamenti degli universitari in città. Ma il pendolarismo... è uno stile di vita. U i


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Città della Scienza capolavoro a metà RITARDI / La moderna struttura museale finanziata dall’Unione europea continua a restare chiusa per problemi amministrativi. Il professore Giovanni Costa, delegato del rettore ai musei: «Siamo quasi pronti, ma mancano fondi per il personale. Speriamo di aprire entro l’anno» di Tiziana Campo

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na struttura all’avanguardia che fa il palio con strutture museali internazionali, un’importante acquisizione per l’Università di Catania e, in generale, per tutto il territorio siciliano: stiamo parlando della Città della Scienza, una delle 15 iniziative del progetto coordinato fra gli atenei di Catania e Lecce e finanziata dall’Unione Europea. Si tratta di un vero e proprio Science Centre, nato sotto la responsabilità scientifica dei

professori Paolo Finocchiaro e Gaetano Foti. È una struttura museale moderna (unica realtà simile a sud di Napoli) in cui il visitatore non si limita ad osservare le collezioni, ma interagisce in prima persona con gli exibit. Il tutto all’interno di una vecchia raffineria di zolfo, recuperata splendidamente, in cui si snodano 5 isole tematiche (fisica, astrofisica, biologia, robotica, piattaforma multimediale), per un totale di 1000 mq, dei quali 600 circa di superficie scoperta e 400 di superficie coperta, lungo un

percorso ascendente a spirale, simbolo ricorrente nella cultura scientifica. La struttura è completa ma non ancora aperta. Perché? Ne abbiamo parlato con il Professor Giovanni Costa, coordinatore scientifico del progetto “Catania-Lecce” e delegato del rettore per tutti i musei. Professore, perché questo ritardo nell’apertura? «Inizialmente ci sono state alcune problematiche legate alla scelta della struttura che doveva ospitare la Città della Scienza. Nella prima fase, doveva

essere ospitata nei locali del cosiddetto Stallone in via Plebiscito, ma dato il rifiuto dei privati di cedere la struttura, si è puntato, in una seconda fase, su una bellissima ex ciminiera all’angolo tra via Simeto e viale Libertà, scelta azzeccata anche dal punto di vista della collocazione strategica». E ora che la struttura è completa, cosa manca per l’apertura? «La struttura è pronta, il progetto è concluso, ma c’è ancora qualche ritocco da fare dal


INFORMA punto di vista edilizio. Devono inoltre ancora essere ordinati gli exibit secondo il percorso espositivo suggerito per gli utenti. Si spera di poter aprire entro l’anno. C’è poi un problema di tipo burocratico e amministrativo. Per aprire è necessario personale, e quindi si devono definire i contratti dei giovani che dovrebbero lavorare in questa struttura. Ma la situazione economica dell’Università di Catania non è florida. Queste strutture museali infatti sono annesse ai dipartimenti corrispondenti. Questi ultimi non hanno né soldi né personale sufficiente per la loro attività normale, figuriamoci se possono distribuire fondi e personale per i musei. Questo è il motivo per cui la conferenza dei rettori italiani, da oltre dieci anni, sostiene la creazione di una rete museale d’Ateneo. Sto cercando di spingere gli organi dirigenziali dell’Università in questo senso, in modo da staccare dai dipartimenti la gestione dei musei. A Lecce il sistema museale d’Ateneo è stato istituito un mese fa, mi auguro che per Catania si possa realizzare entro un mese, in modo da allinearci con le città del Nord. Una volta istituita la rete museale si potranno affrontare tutte le questioni relative alla gestione e organizzazione della Città della Scienza (biglietti, costi, attività commerciali). Se così non fosse, il destino di questi musei sarebbe l’abbandono. C’è un patrimonio da tutelare relativo non solo agli immobili, ma anche alle pregiatissime collezioni. Ci sono svariati milioni di euro che sono stati investiti nel progetto “Catania-Lecce”, molti dei quali destinati solo alla Città della Scienza. Come si fa a dire al Ministero e alla Comunità Europea che sono stati spesi questi soldi senza però aprire al pubblico? Sarebbe una caduta d’immagine gravissima per l’Università di Catania. La dottoressa Alba Rosa D’Arrigo, che, insieme alla dottoressa Roberta Gribaldo, ha curato l’organizzazione museale, ci riferisce che sono stati acquistati tutti i materiali, che si è alle battute finali del montaggio, che occorre però un riordino che potrebbe essere completato in pochissimo tempo». In città c’è grande aspettativa

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Alcune immagini della struttura museale della Città della Scienza, in via Simeto a Catania. Porte e luci schermate, non lasciano intravedere nulla degli interni

per questa struttura. Lo ha dimostrato anche il grande successo di pubblico (oltre 150 persone al giorno per due mesi) che lo scorso anno ha registrato la mostra preparatoria “Start”. Non vogliamo muovere accuse contro nessuno sui ritardi e sulla mancata consegna della Città

della Scienza ad una città affamata di cultura e di novità. Il nostro auspicio è solo di riuscire a scrivere al più presto dell’inaugurazione di un centro destinato a diventare patrimonio non solo dell’Università ma della città tutta. U i

Penna libera 23 gennaio la premiazione

Sabato 23 gennaio all’interno di una delle sale del “Palazzo della Cultura” (via Museo Biscari 11), alle ore 18.30, sarà celebrata la serata di premiazione dei primi tre classificatidel concorso letterario “Penna Libera”. La prima edizione del concorso, organizzato dall’associazione culturale e studentesca “Trinacria” (www.associazionetrinacria.org), e patrocinato dal Comune di Catania, assessorato alla Cultura, e dalla facoltà di Lettere e Filosofia è stato un grande successo. Hanno, infatti, partecipato ben 320 studenti per la sezione B “Poesia in Ateneo”, per un totale di 754 poesie (ognuno poteva presentare un massimo di tre poesie). I premi in palio sono: una borsa di studio e la pubblicazione delle poesie su un quotidiano o un periodico locale (per il primo classificato); un viaggio premio di 4 giorni (secondo); libri e buoni sconto (terzo classificato). «Siamo felici che tantissimi giovani abbiano aderito al nostro concorso - affermano Antonello Costanzo e Sebastiano Gruppillo fondatori e presidenti della “Trinacria” e Fabio Buda ideatore e responsabile di “Penna Libera” - con grande entusiasmo: essi testimoniano che il valore della poesia è vivo anche fra gli under 30 e riesce a convivere accanto alle realtà più pragmatiche e dure di ogni giorno; la poesia è sempre più un oasi di felicità dove trionfa ogni tipo di sensibilità. Uno speciale ringraziamento per il solerte lavoro svolto va ad ogni componente della giuria, con a capo Armando Greco, presidente di giuria ed ex senatore accademico dell'Università degli studi di Catania. (meg)


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Siamo in...TESI?

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La tesi? Un vero e proprio genere letterario, forse tra i più bizzarri. Noi gli diamo spazio. Segnalateci le vostre a info@universitinforma.it

di Rosalba Di Perna

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vero il detto “Traduttore traditore”? In un certo senso sì. Ne ha discusso Valentina Torrisi, laurea triennale in Lingue e Culture europee, nella sua tesi Análisis de algunos aspectos lingüísticos y su traducción en las obras de Manuel Vázquez Montalbán y de Andrea Camilleri. Quando ti sei laureata? «Mi sono laureata il nove novembre con votazione 110 su 110 e lode». Hai scelto tu l’argomento della tesi? «Certo. La figura del traduttore mi affascina da sempre. Se il traduttore, come mediatore tra due culture, ha già un compito arduo, ho pensato alle difficoltà che può incontrare davanti a testi bilingue, come quelli dei due scrittori che ho scelto: Manuel Vázquez Montalbán, che scrive le sue opere in spagnolo e catalano, e Andrea Camilleri che crea una lingua unica e, a mio avviso, intraducibile, mischiando italiano e siciliano. Mi sono procurata i testi nelle due lingue, li ho studiati, analizzati e solo dopo ho proposto l’argomento alla mia relatrice, la professoressa María Cándida Muñoz Medrano, che ha accettato di seguire il mio lavoro con entusiasmo». Secondo te il correlatore ha letto la tua tesi? «Il professor Domenico Antonio Cusato è stato veramente gentile e disponibile. Oltre ad aver letto la mia tesi, mi ha spinto a riflettere molto sul mio lavoro e sulle mie analisi». Sei stata all’estero? «L’Università di Catania, grazie al progetto Erasmus, mi ha permesso di studiare per sei mesi a Zaragoza. È stato proprio lì, passeggiando per le vie del centro e guardando le vetrine delle librerie stracolme di opere di Andrea Camilleri, che ho avuto l’idea di fare questa tesi. D’altronde Andrea Camilleri è un autore molto co-

Traduttore traditore? nosciuto e letto in Spagna e la cosa assurda è che gli spagnoli, leggendo un’opera di Camilleri tradotta, non avvertono assolutamente il bilinguismo che invece è presente nel testo originale». Hai intervistato qualcuno? «Sì. Sono stata a Barcellona per intervistare María Antonia Menini Pagès, che dal 1999 è la traduttrice ufficiale delle opere di Camilleri. Contattare Hado Lyria, la traduttrice di Manuel Vázquez Montalbán è stato molto più difficile visto che, oltre ad essere

un’importante traduttrice (ha tradotto Jorge Luis Borges e anche copioni di Pedro Almódovar), è anche giornalista, poetessa e direttrice della collana Noche Oscura per la Frassinelli. Il caso ha voluto che la Pagès conoscesse Hado Lyria (andavano a scuola insieme) ed è stato proprio grazie a lei che sono riuscita a fissare un appuntamento a Milano». Rifaresti il lavoro allo stesso modo? «Assolutamente sí. Sono davvero soddisfatta del risultato

raggiunto». Come viene tradotta la celebre “pioggia assuppa viddani”? «Il termine, presente in molte opere di Camilleri, viene tradotto dalla Pagès con un llovizna empapalabriegos. La traduzione è un calco della parola siciliana». Esiste, secondo te, la traduzione perfetta? «Non credo esista una traduzione perfetta ma le case edistrici possono fornire un grande aiuto. Personalmente ritengo che la traduzione di opere bilingue sia impossibile senza l’uso delle note». Sarebbe meglio non tradurre e leggere tutto in originale? «Proprio Hado Lyria mi disse che il lettore di oggi non appartiene più a un pubblico di nicchia e che adesso tutti leggono e se si trovano davanti un testo con tante note nemmeno lo comprano. Ben vengano quindi le traduzioni belle e infedeli. Del resto i maggiori critici sono proprio gli studiosi e se una persona volesse veramente leggere l’opera con precisione, comprerebbe direttamente il testo originale». In fondo anche la fiction televisiva su Montalbano è una traduzione, seppur intersemiotica. Cosa ne pensi? «La traduzione intersemiotica di un testo è molto complessa. Portare sullo schermo quello che accade fra le pagine di un libro è un compito arduo e spesso, per le leggi dell’audience, bisogna sacrificare qualcosa. Nel caso di Montalbano, un chiaro esempio viene rappresentato dai pranzi del protagonista. Chi legge le opere di Camilleri, sa che per Montalbano il momento dei pasti è sacro, è un momento di beatitudine che deve essere celebrato nel più rigoroso silenzio. Nella fiction invece vediamo che Zingaretti durante i suoi pranzi, parla al telefono, legge il giornale, guarda la tv... insomma, deve esserci qualcosa che possa catturare l’attenzione dello spettatore. Il risultato finale ha ben poco del commissario di Vigata ma in fondo è molto difficile fare vedere il non-detto... U i


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Cavalcare nella natura

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pochi chilometri dal centro cittadino è nata, “L’Associazione Cavallo Felice”, una struttura dove i nostri amici cavalli, vivono in una condizione di benessere più vicina al loro modo di vivere in natura. I cavalli sono ospitati in ampi paddock, con relativi ricoveri e sono lasciati a pascolare liberamente. “L’Associazione Cavallo Felice” propone ai propri iscritti, possessori di cavalli, la diffusione della monta western, con piacevoli passeggiate all’interno della struttura che si estende per circa 10 ettari e la possibilità di escursioni all’esterno. Corsi di doma e addestramento dei cavalli, che seguono il metodo della doma etologica o “doma dolce”, senza alcun tipo di costrizione o violenza; inoltre a chi è interessato è prevista la partecipazione ai corsi di “ranch doping”, doma e addestramento dei cavalli da ranch, per il lavoro con il bestiame. “L’Associazione Cavallo Felice” vi invita a conoscere un posto dove essere umano e cavallo possono vivere, comunicare e relazionarsi in modo armonioso e sano.

“L'Associazione Cavallo Felice” si trova sulla S.S. 417, Catania - Gela al Km. 68, presso il Catania Golf Club. Per informazioni telefonare a Gregorio al 347 1891239


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Ristorazione e residenze priorità del diritto allo studio SERVIZI / L’attività dell’ente catanese si concentra sulla questione “menze”. Grande affluenza alla Cittadella ma si cercano alternative in centro. La commissione regionale lavora per aumentare i posti letto in Sicilia

di Maria Enza Giannetto

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i apre un altro anno nel segno del diritto allo studio. Tra programmazione, progetti, ristrutturazioni e nuove iniziative. E soprattutto con la questione “ristorazione” in primo piano. In questi ultimi mesi, infatti, l’attenzione dell’Ersu è stata rivolta principalmente verso le Mense. Dalla chiusura dell’Oberdan per manutenzione straordinaria alla chiusura del Costa per i problemi con la proprietà e di ristrutturazione, per gli studenti di Catania, abituati alle due sedi storiche della ristorazione in città, sono stati tempi un po’ duri. L’apertura di una parte della struttura Cittadella ha, parzialmente, “risolto” la questione. Ma non basta. La Cittadella si trova, infatti, piuttosto fuori dalla portata degli studenti delle facoltà umanistiche e si stanno cercando locali in centro da adibire a “menze”. «Stiamo cercando alternative dice il direttore dell’Ersu, Nunzio Rapisarda - , sia per il punto cottura, sia per qualche nuovo punto di distribuzione in centro. Abbiamo già individuato dei locali che farebbero al caso nostro ma dobbiamo prima verificare l’adeguatezza. Stiamo, quindi, vagliando vari progetti, con i nosti tecnici ed esperti». E passiamo alle altre attività. Il Bilancio 2010 presenta quest’anno due punti fondamentali: ridurre quanto più possibile le spese correnti per riuscire a recuperare risorse per contribuire al finanziamento di progetti residenziali e porre porre il problema della residenzialità studentesca come questione essenziale per poter attuare la riforma del sistema universitario regionale. Quello delle residenze è infatti un problema che riguarda tutta la regione.

Cittadella tre corsie per tre menù

Per snellire la fila alla Menza della Cittadella sono stati “pensati” tre ingressi a seconda del menù scelto: il Menù classico con un primo, un secondo e un contorno; il Menù alla griglia che prevede un unico piatto di carne o pesce o vegetariano con verdure grigliate o in alternativa insala; il Menù pizzeria con scelta tra tre gusti di pizza o in alternativa Panino farcito o bruschettone. «Stiamo lavorando - dice Rapisarda - con gli altri enti per risolvere la questione in Sicilia. La Regione ha già risposto impegnandosi, a Catania, e incontrando il Consiglio di Amministrazione e gli studenti, e a Palermo con ben tre riunioni in appena un mese della Commissione per il diritto allo studio (enti, consorzi e rettori). All’ordine del giorno il reperimento

di risorse per i posti letto. L’intenzione è quella di attivare la partecipazione del privato attraverso il project financing. In pratica se riusciremo a far partire questo iter, la Regione avvierà dei bandi cui risponderanno i privati per avviare progetti di costruzione a brevissimo termine». «Ma ciò che è fondamentale - conclude Rapisarda - a Catania abbiamo intenzione di mettere finalmente mano a quelle situazioni irrisolte come, ad esempio, il Tavoliere. C’è l’intenzione di coinvolgere tutti gli enti interessati e di impegnare i privati che hanno tutto l’interesse a far procedere certi progetti». Ma ristorazione e residenze a parte, le attività dell’ente, in questo periodo si concentrano sul sostegno allo studio con borse di studio per i viaggi all’estero e contributi per attività che prevedono l’intervento dell’università. E intanto si preparano i corsi di informatica e i nuovi bandi per i corsi di lingua. Come sempre, occhio al sito www.ersu.unict.it U i

I servizi on-line per gli studenti

www.ersu.unict.it: sito per le comunicazioni istituzionali dell’Ente. Nelle pagine del sito si trovano tutti i servizi, i benefici e le notizie utili agli studenti universitari. E sono presenti informazioni, costantemente aggiornate, sulle diverse forme di interventi, manifestazioni ed eventi, convegni e partecipazione ai saloni dello studente nazionali ed europei. www.ersuctalloggi.it: il sito si propone come punto di incontro tra domanda e offerta di posti alloggio per gli studenti. Il portale offre a tutti gli studenti dell’Ateneo la possibilità di inserire gratuitamente i propri annunci di “Cerco Alloggio” e di consultare tutte le offerte dei locatari, dettagliate con prezzi, zone geografiche e molto altro ancora. E da quest’anno anche assistenza legale per gli studenti. wap.ersuct.it: l’Ersu di Catania è disponibile anche sul cellulare. Grazie a questo servizio l’Ente offre un altro canale di comunicazione con lo studente accessibile in qualsiasi momento e in ogni luogo. Tutte le notizie, gli avvisi, le manifestazioni organizzate dall’Ente a portata di telefonino. Sms & mms list: iscriviti al servizio sms & mms list dell’Ersu di Catania. Questo servizio gratuito permette di ricevere “in tempo reale” tutte le novità che riguardano l’Ente, gli eventi e le iniziative, oltre che ottenere informazioni di prima mano sulle borse di studio, sulle scadenze e così via.


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CALENDARIO / Sconti sugli abbonamenti di cinema, teatro e associazioni teatrali. E al Musejon un fitto calendario di recital e concerti nelle stagioni musicali dirette da Sebastiano Reitano e Annalisa Caruso

Tra musica, cinema e teatro un sostegno alla cultura M

usica, concerti, recital. Ma anche un importante sostegno alla proposte culturali della città. L’Ersu, come ogni anno, propone e patrocina rassegne di musica classica al Musejon, propone laboratori teatrali, cinematografici e musicali e “affianca” gli studenti interessati alla programmazione dei principali teatri, cinema e associazioni culturali della città nella sottoscrizione degli abbonamenti. Anche quest’anno, infatti, l’Ente ha predisposto l’intervento per il 50% del costo degli abbonamenti di teatri come lo Stabile, il Metropolitan, il Canovaccio, il Piccolo Teatro, il Bellini, ma anche le associazioni musicali Catania Jazz, Associazione musicale etnea. Solo per dirne alcune. E poi anche i cinema, con le rassegne tematiche e le proposte più curiose. E anche quest’anno la partecipazione è stata massiccia, tanto da lasciare, purtroppo, molti studenti in lista d’attesa. Ecco invece la proposta interamente patrocinata dall’Ente: la stagione concertistica dell’Ersu, che unisce in un unico calendario la programmazione impaginata da Sebastiano Reitano e da Annalisa Caruso (in collaborazione con la Dante Alighieri). Un intero anno in musica da trascorrere alla Sala Museion, con un fittissimo calendario di appuntamenti che si snoderanno fino a maggio. La rassegna propone, giovedì 14 gennaio alle 20.30, il concerto del duo voce e pianoforte composto da N. Rosalia, soprano & G. Lo Cicero, pianoforte. In programma musiche

di Puccini e Verdi. Giovedì 28 gennaio ore 20 Recital del Duo Mario Licciardello (violoncellista) e Fabrizio Scuderi (chitarrista). In programma musiche di I. Albeniz, E.Granados, A.Piazzolla. Si continua giovedì 4 febbraio alle ore 20, con il recital pianistico del duo Anna Maria Lascari e Lidia Militello. Su musiche di J.Brahms, M. Moszkowski, F. Liszt, S. Joplin, F. Chopin, N. Rubinstein, C. Saint-Saens. Tanti appuntamenti per un anno in musica giovedì 18 febbraio, ore 20 recital del pianista Ferdinando Terranova. Musiche di J.S.Bach, C.Franck, M.P.Musorgskij Il giorno dopo, alle ore 20.30 protagonista la pianista Sonja Radojkovic con un recital solista su musiche di Chopin e Beethoven. Venerdì 26 febbraio, ore 20.30 è la volta del duo voce-pianoforte composto

da Maria Elisabetta Deodato e Claudia Varsalona. Musiche di Donizetti, Bellini, Verdi, Tosti, Bizet, Pergolesi, Schubert. Venerdì 5 marzo, alle ore 20.30, in scena il duo fagotto e pianoforte composto da F. Miracola & S. Palmeri. Musiche di Rossini e Torriani. Si continua il 18 marzo, alle ore 20.30 con il duo Davide Sciacca alla chitarra e G.Valastro al flauto. In programma musiche di Carulli e Castelnuovo Tedesco. Giovedì 25 marzo, alle 20.30, recital della cantante Natasha Musso e il chitarrista Massimiliano Cona su musiche di Clapton e Lauper. Ad aprile appuntamento, il 15 alle 20, con la pianista Laura Nocchiero su musiche di Chopin e Debussy. Giovedì 22 aprile, alle ore 20.30 uno spettacolo “Sonetti di Shakespeare” con l’attore e regista Salvo Valentino. Giovedì 29 aprile, ore 20.30, chitarra solista Francesca Spina su musiche di Bach e Castelnuovo Tedesco. Ultimi appuntamenti a maggio. Si parte giovedì 6 maggio, alle ore 20.30 con il duo pianoforte a quattro mani P. Paoli & F. Gulisano su musiche di Norton e Debussy. Giovedì 13 maggio, alle ore 20, recital del Duo pianistico, Mariaconcetta Rosa e Elisabetta Guglielmin, pianiste. Su musiche di F. Schubert, M. Ravel, C. Debussy. Si chiude mercoledì 19 maggio, alle ore 20 con il Concerto Romantico per pianoforte e Orchestra Giusy Caruso, pianista - Orchestra Sinfonica dell’Ersu Catania su musiche di R. Schumann, E. Grieg.

Andisu, la rete per il diritto allo studio

L’Ersu di Catania è uno degli enti associati all’Andisu, l’associazione nazionale cui aderiscono la stragrande maggioranza degli organismi per il Diritto allo Studio Universitario. In particolare l’Ente catanese fa parte del Comitato esecutivo dell’associazione. Scopi principali dell’Associazione, oltre a promuovere e mantenere contatti tra gli organismi per il diritto allo studio, si prefiggono di collaborare anche con le Regioni, le Università e il Murst per realizzare un più efficace coordinamento nelle attività di programmazione e di indirizzo, nonché nell'uso delle risorse disponibili, volto a rimuovere gli ostacoli per il pieno accesso agli studi universitari. Con i suoi incontri periodici e con le varie iniziative promosse, l’Andisu vuole qualificarsi quale strumento di appronfondimento e di crescita per i propri associati, ma intende in pari tempo aprirsi al dialogo e al confronto con le varie componenti interessate al diritto allo studio e individuare così le modalità più efficaci per realizzare operativamente e con la concretezza che merita, il passaggio più volte auspicato dal Diritto allo Studio al Diritto a studiare bene e con successo.


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CORSO POST-LAUREA / Iscrizioni entro il 15 gennaio al master in Coordinamento pedagogico dei servizi educativi per l’infanzia dell’Università di Catania. Bando su www.fmag.unict.it.

MEDIANET / Corso di giornalismo L’associazione Medianet, con il patrocinio della Provincia regionale di Catania e dell’assessorato provinciale alle Politiche del lavoro e formazione, organizza in collaborazione con l’Università di Catania - la nona edizione del corso di “Teoria e tecniche del linguaggio giornalistico”. Per partecipare al corso, gratuito e riservato a 12 studenti universitari e 12 laureati è necessario inviare, solo per posta, il curriculum vitae (comprensivo di voto di diploma, del numero degli esami conseguiti con la media dei voti, del voto di laurea) entro il 22 gennaio all’indirizzo: Associazione Medianet c/o “I Press”, viale XX Settembre 45/A, 95129 Catania. Tra i requisiti, la residenza nella provincia di Catania e lo stato di disoccupazione. Per ulteriori informazioni è possibile consultare il bando sul sito dell’Università, www.unict.it, sul sito della Provincia, www.provincia.ct.it, e all’indirizzo www.i-press.it. Agli studenti universitari delle facoltà umanistiche che parteciperanno al corso saranno attribuiti, al termine, sei crediti formativi.

SCIENZE POLITICHE / Iscrizioni al master in Diritti dei migranti

Sono aperte le iscrizioni al master universitario di II livello in “Diritti dei migranti”, organizzato dall’Università di Catania, in collaborazione con il Consolato della Repubblica del Senegal, il Laboratorio di progettazione sperimentazione e analisi di politiche pubbliche e servizi alle persone (Laposs), l’Istituto di Formazione e ricerca sui problemi sociali dello sviluppo, la Scuola Forense di Catania fondazione “Vincenzo Geraci” e la Caritas Diocesana di Catania. Il corso mira a fornire agli allievi capacità teoriche e pratiche per agire con competenza nell’ambito specifico e complesso dell’immigrazione. L’obiettivo è quello di formare una figura professionale che sappia operare nei diversi enti interessati dal fenomeno migratorio o declinare i contenuti e le prassi della propria attività professionale specializzandosi in questa branca, governando l’emersione di nuovi bisogni di intervento e offrendo consulenza dedicata. Possono accedere al master un numero massimo di 30 laureati che abbiano conseguito il titolo accademico nelle facoltà di Giurisprudenza, Economia, Scienze politiche, Scienze della Formazione e Scienze della Comunicazione. Le lezioni si terranno nella sede della facoltà di Scienze politiche, secondo un percorso suddiviso in 5 unità didattiche articolate in 20 moduli. Oltre alla didattica in aula sono previste 350 ore di stage. Gli aspiranti corsisti devono presentare domanda di partecipazione all’Ufficio Immatricolazioni (via di Sangiuliano 44), entro il 15 gennaio (www.unict.it/didattica/postlaurea), Maggiori informazioni sono reperibili su www.fscpo.unict.it e www.lpss.unict.it, oppure scrivendo all’indirizzo e-mail isvi@isvi.it o telefonando al numero 095/7340122.

SVILUPPO TERRITORIALE / Valutazione degli interventi La facoltà di Scienze politiche di Catania organizza il master universitario di II livello in “Valutazione degli interventi di sviluppo territoriale” (bando su www.unict.it/didattica/postlaurea), che si pone come obiettivo quello di formare figure professionali che abbiano una visione globale del sistema di programmazione, attuazione, monitoraggio e valutazione delle politiche di sviluppo territoriale. Il corso si rivolge a un numero massimo di 30 laureati in Giurisprudenza, Economia, Scienze politiche, Scienze, Scienze della Comunicazione, Ingegneria, Psicologia o Scienze della formazione. Gli interessati al corso devono presentare domanda all’Ufficio Immatricolazioni (via di Sangiuliano 44), entro il 15 gennaio.

MATERIALS FOR RENEWABLE ENERGY / Dal 28 maggio al 2 giugno nella sede della Fondazione “EttoreMajorana” di Erice, Summer School di Fisica dello stato solido. Info su www.ct.infn.it

PALERMO / Al via a febbraio il corso in Editoria

PERFEZIONAMENTO / Prorogate le iscrizioni al corso in “Giustizia dei minori e della famiglia”

Parte la nuova edizione del corso “Editoria e creatività” organizzato dal gruppo Fattesto (fattesto.blogspot.com). Le lezioni si terranno ogni venerdì (ore 18-21) e sabato (ore 9-12) nella sede dell’Assocom di via Abela 10, a Palermo. Ai corsisti risultati più meritevoli saranno offerti stage nelle redazioni di case editrici, riviste e portali Internet. Tra i docenti, editor, scrittori, giornalisti, grafici ed esperti di formazione e marketing. Per informazioni: fattesto@fastwebnet.it.

Sono stati prorogati a venerdì 29 gennaio i termini per partecipare alla selezione del corso di perfezionamento in Giustizia dei minori e della famiglia, organizzato dal Centro di ricerca finalizzata sulla giustizia dei minori e della famiglia, in collaborazione con la facoltà di Giurisprudenza di Catania. Gli interessati possono consultare il bando collegandosi al sito www.unict.it e scaricare lo schema di domanda dalla sezione “Corsi a numero programmato”. Domande alla Segreteria studenti di piazza Vincenzo Bellini 19.


INFORMA

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lavorare

le opportunità del mese dove

cosa

requisiti

STAGE / Tirocini in Europa

info

EDUCATORI ASILO NIDO Ente/ditta: Il Comune di Padova seleziona tramite bando pubblico 9 educatori di asilo nido. Domande entro il 21 gennaio (formazione graduatoria per assunzioni a tempo determinato).

I requisiti sono pubblicati sul bando: Guri n. 96 del 15/12/2009. Selezione per titoli ed esami di 5 posti full time e 4 posti part time.

Ulteriori informazioni su www.padovanet.it.

17 POSTI ALLO IACP Lo Iacp (Istituto autonomo case popolari) di Catania ha bandito concorsi pubblici per selezionare 17 figure. Il termine di presentazione delle domande è fissato al 23 gennaio.

Le figure richieste sono specificate sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana n° 13 del 24/12/2009.

Requisiti e bando anche sul sito internet www.iacpcatania.it.

ADDETTO ALLA RICEZIONE L’hotel Conte di Cabrera di Modica (Rg) ricerca un addetto alla ricezione e back office da inserire con contratto di lavoro a tempo determinato (Inizio aprile-settembre).

È richiesto diploma di scuola media superiore, età 20-32 anni, ottime capacità relazionali e di lavoro in team, massima flessibilità, buona conoscenza pacchetto office, esperienza gradita nel settore.

Inviare cv e foto a Hotel Conte Cabrera (via Sampieri Pozzallo Modica), tel 0932.777070 - email: info@hotelcabrera.it specificando “area ricevimento”.

NETWORKING – INGEGNERE LinksAlchemy seleziona candidati con competenze relative al dispiegamento in area locale LAN e WAN di qualsiasi apparato IP based.

È richiesta ottima conoscenza di Access, MySQL e Office; profonda conoscenza della suite TCP/IP. Titolo preferenziale sarà la conoscenza di Asterisk e altri sistemi open source. Buona conoscenza dell’Inglese.

Per candidarsi inviare CV a info@linksalchemy.com.

COORDINATORE LOGISTICO La Industrial Technical Services ricerca un coordinatore logistico e amministrativo per un progetto da realizzare in Congo. Durata contratto 2 anni (rientri ogni 6 mesi).

È richiesto diploma di scuola superiore, pref. discipline scientifiche; laurea in discipline technologiche. Inglese commerciale, ottimo italiano e francese. Buona conoscenza pacchetto Windows.

Per candidarsi inserire cv o candidature attraverso il link: www.itsservices.it/ITA/inviacv.php.

LAVORARE NELLE FS Studenti e neolaureati, professionisti esperti ma anche diplomati: dovrebbero essere pubblicate a giorni le figure richieste da Ferrovie dello Stato, per un totale di circa 800 posti.

Per conoscere i requisiti basta consultare il sito Internet www.ferroviedellostato.it e cliccare sul banner “Ricerche in corso nel Gruppo”per visualizzare le esigenze di tutte le aziende del Gruppo.

Nel caso in cui non siano ancora pubblicate le specifiche figure è consigliabile compilare il form on line cliccando sul sito www.ferroviedellostato.it (sezione “lavora con noi”).

Inizieranno a ottobre di quest’anno e avranno una durata variabile tra tre e cinque mesi: sono i percorsi di formazione e lavoro alla Commissione Europea riservati ai giovani laureati. L’obiettivo dell’inziativa è quello di fornire ai neolaureati un’esperienza professionale nell’ambito delle istituzioni europee e quello di fornire un’ampia comprensione degli scopi e delle finalità dei processi e delle politiche di integrazione europea. I selezionati avranno l’opportunità di lavorare in un ambiente multietnico e multiculturale e di sperimentare e mettere in pratica, tra compiti e doveri, i saperi e le conoscenze apprese durante i corsi di studio universitari. Tra i compiti ci saranno quelli di organizzare gruppi di lavoro, forum e meeting. Gli stagisti inoltre compileranno e metteranno a punto documentazioni e report. Per partecipare è necessario avere completato il primo ciclo di studi universitari, non avere svolto altri stage in istituzioni dell’Ue, avere un’ottima conoscenza di una lingua tra inglese, francese e tedesco e conoscere altrettanto bene un’altra lingua comunitaria. Il percorso prevede una borsa del valore di 1.047,55 euro mensili. Le candidature devono essere presentate online entro il 15 febbraio. Info su http://ec.europa.eu/stages.


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Dalle “biografie” siciliane al collage goldoniano di Maria Enza Giannetto

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n tributo all’identità della Sicilia più vera attraverso le parole di un uomo del popolo che “la vera” Sicilia l’ha conosciuta e vissuta sul serio. Il Teatro Stabile di Catania riporta in scena, dopo il grande successo dell’anno scorso, Terra matta, l’autobiografia di Vincenzo Rabito, pubblicata da Giulio Einaudi editore, nel 2007, conservata presso l’archivio Diaristisco di Pieve Santo Stefano Arezzo. Lo spettacolo, con la riduzione scenica del “cuntista” Vincenzo Pirrotta che con la sua incontenibile energia vitale interpreta il protagonista, sarà in scena dal febbraio dal 2 al 14 febbraio al Teatro Am-

CARTELLONE / Tra le produzioni proprie lo Stabile di Catania propone “Terra Matta” di Vincenzo Rabito con Vincenzo Pirrotta. Tra gli ospiti “La trilogia della Villeggiatura” di Goldoni con Toni Servillo basciatori, nell’ambito della Galleria del Contemporaneo italiano. Le musiche sono di Luca Mauceri, costumi di Giuseppina Maurizi, movimenti coreografici di Alessandra Luberti, luci di Franco Buzzanca. In scena, insieme con il protagonista, Amalia Contarini, Marcello Montalto, Alessandro Romano, Salvatore Lupo, Giovanni Parrinello e Mario Spolidoro. Vincenzo Rabito, cantoniere siciliano, dal 1968 al 1975, ogni giorno si chiudeva nella sua stanza e, senza dare spiegazioni a nessuno, ingaggiando una lotta contro il proprio semi-analfabetismo, e digiva su una vecchia Olivetti la sua autobiografia, scrivendo, una dopo l’altra, 1027 pagine a interlinea zero, senza lasciare un centimetro di margine superiore né inferiore né laterale, nel tentativo di raccontare tutta la sua “maletratata e molto travagliata e molto desprezata” vita. Ne è venuta fuori un’opera monumentale, forse la più straordinaria tra le scritture popolari mai ap-

parse in Italia. Alla sua morte, avvenuta nel 1981, il figlio Giovanni trovò il manoscritto in un cassetto. Dal marzo 2007, l’autobiografia è stata pubblicata da Einaudi con il titolo “Terra matta”, curata da Luca Ricci e da Evelina Santangelo. Imprevedibile, umanissimo e strepitosamente vitale, “Terra matta” racconta le peripezie, le furbizie e gli esasperati sotterfugi di chi ha dovuto lottare tutta la vita per affrancarsi dalla miseria, per salvarsi la pelle, ragazzino, nel mattatoio della Prima e poi

LibrinScena il 10 febbraio Daria Bignardi

Mercoledì 10 febbraio, un nuovo appuntamento per Librinscena con la giornalista Daria Bignardi che presenta il suo primo romanzo “Non vi lascerò orfani” (Mondadori, 2009), un libro che parte raccontando il lutto dei figli di fronte alla morte di un genitore. Da questo lutto Daria Bignardi ricostruisce la vita della sua famiglia.

della Seconda guerra mondiale; per garantirsi un futuro inseguendo il sogno fascista del grande impero coloniale; per arrabattarsi, tra l’ipocrisia, la confusione e la fame del secondo dopoguerra; per tentare, a suo modo, la scalata sociale con un matrimonio combinato e godere, infine, del benessere degli anni Sessanta. «Sessant’anni di storia italiana - dice Pirrotta - raccontati dal basso in un italiano inventato, da un ragazzo del 1899». Una sicilianità diversa e farsesca ma sempre verace e autentica è quella messa in scena con Sicilian Tragedi, all’Ambasciatori fino al 17 gennaio. Una produzione Teatro Stabile di Catania, tratta dal libro di Ottavio Cappellani, per la regia di Guglielmo Ferro, con l’interpretazione di Ida Carrara, Guia Jelo, Sebastiano Tringali, Mimmo Mignemi. La storia vede al centro due boss rivali: Pirrotta e Turrisi. Turrisi che si innamora della figlia di Pirrotta. L’occasione per un “matrimonio di stato mafioso” che po-


INFORMA trebbe sancire la pace tra le due famiglie e la creazione di una cosca invincibile. Ma nessuno ha fatto i conti con la Betty che si ribella. La storia di Romeo e Giulietta “al contrario” e sullo sfondo, la rappresentazione del vero “Romeo e Giulietta” di Shakespeare, tra assessori alla cultura, messe in scene d’avanguardia, attori dialettali, e feste aristocratiche. La vicenda d’amore shakespeariana viene per la prima volta intrecciata con le guerre di mafia, il teatro elisabettiano e la tragedia greca, le rappresentazioni barocche e la commedia di costume, raccontando le storie di una città in fermento, di uomini e donne griffati, macchine di lusso, occhiali da sole di marca, i-Pod, happy hour, solarium sugli scogli di Polifemo, insalate di polpo sul mare, cellulari con suonerie invadenti, sms ammiccanti, mogli e amanti alle prese con l’elaborazione del lutto. Dalle storie siciliane e di Sicilia alla grande commedia classica con due opere di Carlo Goldoni. Al teatro Verga, fino al 24 gennaio, lo Stabile propone L’impresario delle Smirne, per la regia di Luca Fusco. Una coprooduzione dei teatri Stabili Catania e del Veneto, interpretata da un impagabile Eros Pagni. La commedia, ambientata negli anni Cinquanta, racconta di una scalcinata e scombinata compagnia che vuole portare a Smirne uno spettacolo ambientato nel Settecento, in parallelo con la trama immaginata da Goldoni che segue le vicende di una compagnia lirica di terza categoria.

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Sopra “L’impresario delle Smirne”, a sinistra “La trilogia della villeggiatura”; nell’altra pagina “Terra matta e “Sicilian tragedi”

La trama narrativa si fonde con le bellissime musiche composte da Nino Rota per “L’impresario delle Smirne” messo in scena da Luchino Visconti. In scena, con Pagni, Gaia Aprea, Anita Bertolucci, Max Malatesta, Alvia Reale, Paolo Serra, Enzo Turrin. Il regista, partendo dal recupero della partitura di Rota, allestisce uno spettacolo in cui Pagni, che con la sua verve tiene le fila del gioco, si trova in un camerino immaginario, intento a canticchiare un’altra musica di Rota, accendendosi la sua vera pipa dà inizio alla rappresentazione. Le musiche neosettecentesche composte da Rota per Visconti vengono tutte concentrate nel

terzo atto, in cui il turco Alì riceve i cantanti che aspirano a far parte della sua compagnia. In quella parte della messinscena i cantanti si presentano in costumi settecenteschi, scelti da Maurizio Millenotti, ispirandosi al gusto kitsch dell’epoca in cui ogni artista era obbligato ad avere in repertorio abiti di varie epoche. Condensate nel centro dello spettacolo, le citazioni settecentesche mostrano l’esile vicenda come una sorta di gioco teatrale in cui la compagnia si racconta attraverso la passione per il musical di una bravissima Gaia Aprea. Dal 19 al 31 gennaio approda all’Ambasciatori La trilogia della villeggiatura una sorta

di “collage” di commedie di Carlo Goldoni. Una produzione Teatri Uniti, Piccolo Teatro di Milano-Teatro d’Europa diretta da Toni Servillo che ne è anche protagonista insieme con Andrea Renzi, Paolo Graziosi, Gigio Morra. «Ciò che conquista della “Trilogia della Villeggiatura” - spiega il regista Servillo - è la sua assoluta originalità, la sua perfetta architettura teatrale. Sotto i nostri occhi, nello svolgimento delle tre commedie, assistiamo, come se si trattasse di un romanzo, alla trasformazione dei personaggi in “persone” i cui destini, le cui emozioni, ci riguardano e ci toccano profondamente». La commedia racconta una vacanza dalla vita che si rivela essere nient’altro che il contenitore di tutto l’orrore, le noie e le isterie della vita stessa. le smanie, le avventure e i ritorni dalle villeggiature, con il loro migrare sentimentale fatto di attese e delusioni, trovano nel succedersi di albe e tramonti la loro cornice ideale. Si comincia con le “Smanie”, la massima espressione del tempo dell’ansia, si prosegue con il tempo rilassato delle “Avventure”, quello ritmato dalle partite a carte e dal cioccolato per finire da ultimo con i silenzi e le inesprimibili malinconie del “Ritorno”. «I personaggi - che via via incontriamo - aggiunge Servillo - sembrano raccontarci un oggi animato dalla necessità di “esserci” piuttosto che di “essere”, da una ricerca ostinata e nevrotica della felicità, dall’incapacità di intravedere, all’orizzonte, novità che sostituiscano le abitudini». U i

Gesti Contemporanei / Dalla devozione per Sant’Agata alla magia dei versi di Coleridge

Prosegue l’innovazione e la fusione artistica del teatro contemporaneo della rassegna Gesti, sezione Te.St, dello Stabile di Catania. A Scenario Pubblico, nei giorni 21, 22, 23, 24, 29, 30 e 31 gennaio va in scena “A semu tutti devoti tutti?”, uno spettacolo sulla festa di Sant’Agata della Compagnia Zappalà Danza, per la regia di Roberto Zappalà (vedi pagina 22). In scena Alain El Sakhawi, Akos Dozsa, Samantha Franchini, Salvatore Romania, Fernando Roldan Ferrer, Antoine Roux-Briffaud, Wei Meng Poon, Massimo Trombetta, costumi realizzati da Marella Ferrera e con la supervisione musicale di Carmen

Consoli, per una produzione Compagnia Zappalà. Lo spettacolo è interamente dedicato a Sant’Agata, una santa, la cui immagine devozionale, (le tenaglie, i seni straziati), in bilico fra erotismo e un sadismo tra guignol e splatter è, forse, la più immediatamente riconoscibile di tutta l'iconografia religiosa cattolica. Rivive sul palco del Centro Zo di Catania, dal 28 al 31 gennaio, la nota storia de “La Ballata del marinaio” di Samuel Taylor Coleridge per la regia di Guglielmo Ferro, con la partecipazione di Ida Carrara e Sebastiano Tringali, musiche di Massimiliano Pace e costumi di

con il racconto avventuroso del suo viaggio per mare, che dall'equatore portò il suo vascello, carico di ciurma speranzosa, sino all'Artico. Lì, una tempesta intrappolò il vascello tra i ghiacci e nessuna speranza apparve più all'orizzonte. Solo il volo di un albatros sembrò inizialmente di buon auspicio, poi quella creatura diventò foriera di malediGiusi Izzo, per una produzione Tea- zioni. Un giorno il vecchio marinaio tro Stabile di Catania. Il testo, tra- lo uccise e da allora il mare divenne nemico. La ciurma fu sterminata dotto da Micaela Miano, ha come e il marinaio, con il cadavere delprotagonista un vecchio marinaio che racconta la sua storia ad un uo- l'albatros legato al collo, fu conmo diretto ad un matrimonio. Il mi- dannato a vivere nella morte e a raccontare la sua pena in eterno. sterioso vecchio, con gli occhi di fuoco, incanta l'uomo e lo ammalia Tania Bonsangue


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Gli “Scarafaggi” invadono il Canovaccio

Reduce dal recente successo della tournée 2009, lo spettacolo comico-musicale “Scarafaggi/Beatles”, scritto da Giuseppe Moschella e interpretato dal duo Moschella&Mulè e la Cammelliband, apre il 2010 al Teatro de Canovaccio dal 21 al 24 gennaio. “Scarafaggi/beatles” abbraccia e nel contempo sconfina la dimensione del teatro, della musica e del cabaret; uno spettacolo divertente, metropolitano, teatrale, musicale, in cui si ride, si canta, si suona e si pensa...che di questi tempi non fa proprio male.

Ricotta Show al Teatro Musco

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Rivive la tradizione con l’opera dei pupi D

alla collaborazione tra Fabbricateatro, la compagnia dei fratelli Napoli e l’Associazione Culturale Alan Lomax nasce All’Opira, rassegna dell’opera dei pupi di scuola catanese che prenderà il via sabato 16 e domenica 17 gennaio presso la Sala Lomax di Catania (via Fornai 44). I sei spettacoli, i cui copioni sono stati elaborati da Alessandro e Fiorenzo Napoli secondo gli antichi canovacci della tradizione, vedranno la partecipazione di tutti i membri della compagnia Napoli che, giunta alla sua quarta generazione, senza interruzioni, rappresenta la più significativa realtà del tradizionale teatro dei pupi di tipo catanese. La rassegna alla Sala Lomax nasce con l’intenzione di far riassaporare ai cata-

Patty conquista Catania

Sarà il Palacatania ad ospitare mercoledì 20 gennaio la tappa etnea de “Il Mondo di Patty, Il musical più bello”, lo spettacolo tratto dalla serie tv argentina “Il Mondo di Patty, la storia più bella”, che spopola tra le giovanissime e che racconta la storia di una ragazza di 13 anni e le sue vicende adolescenziali. Sul palco oltre a Laura Esquivel, già protagonista della serie tv, anche Ambra Lo Faro, nel ruolo di Giusy. Uno stile fresco e giovane, amori, amicizie, sogni, ballo, musica, scontri e disaccordi tra “Le Divine” e “Le Popolari” sono gli elementi di successo dello spettacolo che ha entusiasmato milioni di ragazzi in tutto il mondo.

SALA LOMAX / Prende il via All’Opira: sei appuntamenti con le vicende dei paladini di Francia “diretti” dai membri della compagnia Napoli Nuovo appuntamento con la rassegna Comics diretta da Marco Vinci. La kermesse, organizzata dall’associazione Culturale Ecco Godot, porta in scena alcuni dei comici più acclamati del programma televisivo Zelig e del panorama cabarettistico nazionale. Dal 21 al 23 gennaio gennaio, in scena al Teatro Musco La Ricotta. I tre comici porteranno sul palco del teatro catanese il Ricotta Show, gag che insistono sui luoghi comuni, sul perbenismo di provincia, ma anche sui dilaganti quiz televisivi.

nesi il clima avvincente delle puntate cicliche serali nei teatri di quartiere. I più anziani ritroveranno sulle scene i paladini di Francia, eroi già amati e familiari. Le nuove generazioni vedranno rappresentate, forse per la prima volta, alcune delle vicende più importanti della storia di Orlando e Rinaldo, personaggi ai quali magari si affezioneranno, come accadeva in passato al pubblico tradizionale dell’opera dei pupi. La rassegna prende le mosse dalla prodigiosa nascita di Orlandino in Sutri, (sabato 16 e domenica 17 gennaio: Come Orlando nacque in Sutri), per proseguire poi con un episodio nel quale Rinaldo, il paladino più amato dal pubblico

dell’Opira, edifica il suo castello a Montalbano e riesce a trionfare sugli intrighi del perfido traditore Gano di Magonza (sabato 6 e domenica 7 febbraio: La Rovenza incantata). Nel terzo appuntamento sarà presentata la vicenda ariostesca della pazzia di Orlando per amore di Angelica (sabato 20 e domenica 21 marzo: Amore e follia di Orlando). In occasione della Santa Pasqua, come si faceva anticamente all’opera dei pupi, il ciclo epico sarà interrotto per rappresentare l’antico mistero della passione, morte e risurrezione di Gesù (sabato 17 e domenica 18 aprile: Cristo al Golgota). Alla sacralità della messinscena della Passione, come fu già mostrato dal grande folklorista Giuseppe

Pitré, ci riporta anche la rappresentazione della rotta di Roncisvalle, episodio chiave della storia dei paladini di Francia, che sarà presentato come quinto appuntamento della rassegna (sabato 15 e domenica 16 maggio: a Valli, ovvero la morte dei paladini a Roncisvalle). La rassegna si concluderà con un episodio della storia di Erminio della Stella d’Oro, uno dei cicli più belli dell’Opira catanese, che contiene numerosi spunti di riflessione sugli attualissimi temi dell’interculturalità e della multiculturalità (sabato 12 e domenica 13 giugno: Muller e Bengaria: Amore e guerra nel Celeste Impero). Per ogni rappresentazione sono in programma due repliche: alle 18 e alle 21,30. U i


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elio Zuccalà, 33 anni, non usa nessuno pseudonimo quando scatta, e ci scherza su: «Ho già troppe crisi esistenziali di mio». Digitale o pellicola ? «Entrambe. Il primo è una scoperta recente e rappresenta una vera rivoluzione nel mondo della fotografia, tanto da modificare l’atteggiamento del fotografo, oltre che il risultato. Tutto è fotografabile in digitale, e poi è economico oltre che infinitamente duttile. Il secondo supporto, oggi purtroppo in via di estinzione, aggiunge al primo l’aura poetica, l’irripetibilità del momento impressionato sul film, per questo lo preferisco. La peculiare artigianalità della pellicola, ancora affetta da un inguaribile romanticismo, mi attrae più del digitale. Tuttavia cerco di essere figlio del mio tempo, e per questo mi avvalgo di ambedue i supporti». Bianco e nero o colore? «Ognuna di queste scelte rappresenta un filtro ed implica un modo di pensare la foto. Sono due mondi diversi, due linguaggi quasi opposti ma complementari. L’ultimo viaggio in California mi ha quasi obbligato a scattare a colori, così come anni prima Pargi non faceva che ispirarmi il bianco e nero». Che macchina usi? «Una Nikon F90, una Diane F+ e una Leica come pellicola, mentre per il digitale utilizzo una Nikon d200». La tua prima macchina? «Ho cominciato con una Yashica 800 multiprogram semiautomatica: è sorprendente come i termini semiautomatica e shoot, parlando di pistole e macchine fotografiche, si somiglino sebbene la prima rende mortali, la seconda immortali». Quando hai iniziato? «Ero ancora al liceo quando cominciai a scattare foto con la Yashica insieme ad un mio compagno di classe che, ironia della sorte, si chiama proprio Yashin. Dopo qualche anno, ormai trasferito a Catania, insieme ad un gruppo di amici, oggi tutti fotografi, abbiamo creato un collettivo con una camera oscura in comune. Lì i primi esperimenti e le prime mostre, poi non ho mai più smesso». Che studi hai fatto? «Per quanto riguarda la fotografia mi definisco autodidatta. Non ho frequentato alcuna scuola, sebbene nel corso degli anni abbia conseguito diplomi e attestati presso scuole di cinema e televisione come direttore della fotografia e operatore di ripresa, sia a Catania che a Milano». Su cosa stai lavorando?

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Nuova generazione di fotografi siciliani

di Rocco Rossitto

Professione fotoreporter LELIO ZUCCALÀ / «Preferisco la pellicola per l’aura poetica che riesce a trasmettere e per la sua irripetibilità»

Nuovo appuntamento alla Brodbeck Per Fortino 1 le opere di Diego Perrone

Prosegue con successo Fortino 1, il primo progetto di durata quadriennale ideato e promosso dalla Fondazione Brodbeck, il grande centro per l’arte contemporanea di Catania. Il programma prevede la presentazione di otto giovani artisti internazionali, chiamati a produrre dei lavori che saranno poi oggetto di mostre temporanee. Gli artisti sono stati selezionati dai due curatori del progetto: Helmut Friedel, direttore della Städtische Galerie im Lenbachhaus di Monaco, e Giovanni Iovane, curatore indipendente e docente di Storia dell’Arte contemporanea presso l’Accademia di B.B. A.A. di Brera. Dopo Christian Andersson, Seb Koberstädt e Michael Beutler, sarà Diego Perrone (nella foto) a confrontarsi tra febbraio e marzo, attraverso le opere realizzate in situ, con la realtà e il territorio catanese e con la particolare struttura architettonica della Fondazione. Individualità isolata, difficilmente riconducibile a un gruppo o a una corrente, Diego Perrone si è da subito imposto agli occhi della critica e dei collezionisti come artista dalle ampie visioni e dalla poetica rigorosa e affascinante. Capace di coniugare con estrema libertà tecniche espressive diverse e intuizioni poetiche inedite, Perrone può essere avvicinato all’ambito neo-concettuale, che sa però attualizzare con un robusto impianto di tecniche e metodologie tradizionali, dalla pittura, al disegno, alla scultura. I suoi lavori, fin dagli esordi, si distinguono per un’intelligente rilettura di temi ed icone tradizionali, tratte tanto dalla cultura popolare, che dalla memoria storica più recente.

«In genere, quando non ho dei progetti, il che accade veramente di rado, scatto in giro per strada ritrovandomi a fine giornata con realtà distanti e differenti fra loro. Al momento ho due progetti: pubblicare un reportage raccolto tra le città di Los Angeles e San Francisco e pubblicare un librocatalogo con degli scatti raccolti in questi anni in giro per la Sicilia. In quest’ultimo ho accostato il bacio di due fujuti, “rubata” in un pessimo bar di Catania, ed il bacio tra un vescovo e un politico immortalati nel trapanese durante una cerimonia religiosa. Da questo lavoro vorrei ricavarne anche una mostra da allestire in uno spazio che sto ancora cercando». Hai già fatto delle mostre? «Ho esposto sia in personali che in collettive. Però tutte le mostre precedenti a quella di Berlino, presso la galleria Der KunstladenGalerie A nel 2006, non tanto di minore importanza quanto propedeutiche». Un fotografo che ti piace? «Anzitutto il “mio maestro” Robert Bresson. Tuttavia, apprezzo molto Anders Petersen, mentre tra quelli passati a miglior vita ritengo Richard Avedon uno dei più completi testimoni del secolo scorso». U i


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di Gianluca Reale

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arà una serata un po’ speciale quella del 5 febbraio al Centro Zo di Catania, organizzata da Omertango e dall’associazione culturale Sembiante. Una serata in cui le sonorità siciliane si misceleranno alle note del tango argentino. Una serata in cui la cantante e compositrice catanese Gabriella Grasso (con i musicisti Denis Marino alla chitarra e al bouzouki, Vincenzo Virgillito al contrabbasso pizzicato e con arco e un mandolinista il cui nome è ancora top secret) porta in scena il suo progetto Argento Tango con un’ospite di grande prestigio, la bandoneonista Marisa Mercadé (fa parte del Trio

tra Sicilia e Argentina ormai sono a 36 anni, innamorata anche del tango. Il progetto Gabriella Grasso y Argento Tango, infatti, nasce dall’esigenza di voler introdurre nell’ambito di una realtà, dove la passione primaria è il tango, una manifestazione di novità ed originalità “live” mista alle sonorità siciliane. Il connubio tra tango e tradizione - continua l’artista catanese - è una mescolanza di emozione, esperienza e similitudini armoniche, dove l’accento

CONCERTO / Il 5 febbraio al Centro Zo, la musicista catanese Gabriella Grasso e la bandoneonista Marisa Mercadé in un live che fa da preludio al disco che uscirà a metà febbraio. A seguire milonga Contempo e acompagna il cantante e pianista Juan Carlos Càceres). «Sarà un incontro di strumenti e di culture: - spiega Gabriella Grasso - l’Italia, in particolare la Sicilia, e l’Argentina, dove la maggior parte della popolazione ha origini italiane, così come le hanno moltissimi compisitori o cantanti della storia del tango». Così il suono del bandoneòn della Mercadé si fonderà con quello del mandolino, in un unicum forse non ancora sperimentato, dove pezzi in siciliano abbracceranno atmosfere tanguere e tanghi famosi troveranno influenze strumentali della tradizione siciliana. Un progetto che Gabreilla Grasso stava già portando avanti e che ora s’è arricchito della collaborazione con la bandoneonista argentina. «L’ho conosciuta in modo casuale - racconta Gabriella - a Parigi, al termine di un suo concerto. Ci hanno presentate e le ho raccontato del mio progetto. Lei ha voluto saperne di più, ha voluto ascoltarlo e ne è rimasta entusiasta. Così è entrata nel disco che sto registrando, il suo bandoneòn sarà l’ultimo strumento che registreremo». Il disco - acustico - uscirà nella seconda metà di

In alto, la musicista catanese Gabriella Grasso; sopra Marisa Mercadé con il suo bandoneòn. L’artista argentina fa parte del Trio Contempo e, tra le altre collaborazioni, accompagna il cantante e pianista Juan Carlos Càceres nei suoi concerti di Murga Argentina

febbraio e poi partirà un tour di presentazioni. Si comincerà da Catania per finire a Parigi. «L’obiettivo - rivela Gabriella -

è far sentire la canzone in sé, senza troppi orpelli e arrangiamenti, così da tirare fuori quella “signora” siciliana che

viene posto inequivocabilmente sulla storia che accomuna questi due popoli, lontani geograficamente ma vicini nel vissuto e nelle radici e nel progetto stesso. Il tango, fenomeno ormai internazionale, espanso a tutti i livelli, ma in pasta sicula! Le similitudini armoniche e melodiche, per non parlare di alcuni fonemi linguistici, lega questi due paesi in maniera sentimentale ma anche oggettiva. La forza del progetto è la scrittura, il messaggio sociale e culturale, l’aggregazione ed il rapporto di splendida collaborazione con tutti i musicisti, ed il sapore che ne sprigiona». Durante il concerto al Centro Zo ci saranno delle proiezioni che racconteranno particolari storici, con l’idea di accompagnare il pubblico - anche quello meno avvezzo al tango argentino - alla scoperta dei punti di contatto tra le due culture, di vere e proprie storie come quella narrata da Alfonsina y el mar. Al termine del concerto, infine, si ballerà tango con la milonga curata da Omertango. Il live invece farà anche altre date a Palermo, Ragusa, Messina, Reggio Calabria e Agrigento. U i


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Morgan, voce e piano MARCO CASTOLDI / Torna in Sicilia, per una data unica, il poliedrico ex frontman dei Bluvertigo: il 7 febbraio a Palermo di Irene Alì

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arà la sua unica data siciliana, quella di Palermo: Morgan, in recital piano e voce, si esibirà domenica 7 febbraio all’Auditorium Teatro Dante di piazza Lolli 21. Il concerto di Palermo è parte di un lungo tour “Piano solo”, in giro per i teatri italiani. Nello spettacolo canterà alcuni dei brani che più lo rappresentano contenuti negli ultimi album, alcuni brani dei Bluevertigo e pezzi di grandi cantautori italiani, i suoi preferiti. Non è sconosciuta infatti la sua predilezione per Fabrizio De Andrè, Luigi Tengo e Umberto Bindi. Non mancheranno i brani del suo quarto disco “Da A

22 febbraio alla Chiave arrivano gli psicadelici Rodeo Massacre

Sbarcano direttamente da Londra alla Chiave di Catania, venerdì 22 gennaio, i Rodeo Massacre, band eclettica e di grande impatto, che mischia alla psicadelia Anni 70, un rock’n roll di stampo contemporaneo. La band (www.myspace.com/rodeomassacre) si presenta in grande stile 60s. Isabel (vocal) frontwoman della band, spiccherà per fascino e per le notevoli doti canore. Nat Jenkins, anche lui londinese, aprirà la serata proponendo un folk rock’n roll di puro sangue inglese. Dj set tutto al femminile con le Tiki Dolls, passano rock’a billy (originale Anni 50). A seguire, dj Psycho fonderà “soul malato” con il rock’n roll e il “garage d’oltre tomba”. Non resta che rispolverate i vestitini primitivi, pelli di leopardo, accessori zebrati e occhiali da sole...

ad A”, uscito nel 2007, che fu anticipato, nella tarda primavera dal singolo “Tra 5 minuti”. E ancora “Canzoni dell’Appartamento”, il primo album da solista di Morgan, che risale al 2003 e con il quale vinse il premio Tenco, ed “È successo a Morgan”. Da quando ha iniziato la sua partecipazione alla trasmissione televisiva X Factor, Morgan (marco Castoldi) ha scritto una biografia (“In pArte Morgan”, che ha presentato anche a Catania, proprio all’università lo scorso anno), ha pubblicato un bestof, l’Italian Songbook Volume 1 (e si appresta a pubblicarne altri due), sta preparando un disco solista, uno con i Bluvertigo, e si appresta a girare un film... e poi? U i

“SOLO” AI MERCATI Sabato 13 febbraio i MercatiGenerali riaprono con una festa che vede come ospite uno dei piu interesanti produttori e dj del panorama musicale europeo. Dj Solo.Stefano Ritteri, aka Solo. Suoni brasiliani, jazz, musica etnica, funk insieme a party bassline e batterie tribali, sono io suo marchio. A fare gli onori di casa Paolo Trimarchi che aprirà l'appunatamento prima del dj set di Solo, alle immagini e visuals vj Russosky. Ingresso gratuito sino alle ore 1.


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INTERVISTA / La world music dello storico gruppo, divenuto duo, arriva al Teatro Brancati, la loro unica tappa del sud Italia proposta da Catania Jazz. Nabil: «Il nostro progetto vivrà fino a quando avrà qualcosa da comunicare»

La porta interculturale dei Radiodervish di Riccardo Marra er la carriera dei Radiodervish il concerto “per il dialogo” a Tel Aviv, dello scorso anno, è stato il punto più alto. Una sorta di definitiva consacrazione per loro, che si sono battezzati sul concetto di “porte” (in persiano “dar wish”) come ponti tra culture diverse. La loro world music è mescolanza di musiche e lingue. Loro stessi, Michele Lobaccaro e Nabil Salameh, sono un incontro etnico: il primo pugliese, l’altro palestinese. Dopo il concerto di Tel Aviv, Michele e Nabil sono tornati in Israele per produrre il loro ultimo album Beyond the Sea. Un disco sul mare e sulle sue suggestioni. Nabil Salameh ce lo ha raccontato in occasione del tour che porterà i Radiodervish al Teatro Brancati di Catania il 29 gennaio per la rassegna Catania Jazz.

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Nabil, in Beyond the Sea è il mare a fare da concept… «Sì assolutamente. Questo disco nasce a Gerusalemme, abbiamo voluto farlo lì perché pensavamo fosse il luogo adatto per un nuovo percorso musicale. Così ci siamo trasferiti e abbiamo iniziato a scrivere su ciò che ci capitava, sulla gente che incrociavamo, su una città che è davvero singolare. Stilisticamente, l’idea era di produrre qualcosa di essenziale, un po’ come Gerusalemme che è la città bianca per via del colore delle case. Poi però abbiamo fatto i conti anche con il caos e con l’intreccio di differenze che segna quei luoghi. Dalla complessità di Gerusalemme al mare il passo è breve; come dalla collina su cui è posata la città sacra allo specchio aperto del Mediterraneo. Il mare è custode di racconti, di memorie, di favole, di un mondo ricco di suggestio-

ni. Abbiamo raccolto questi frammenti e li abbiamo suonati». La copertina del disco richiama il blu dell’acqua… «Sì, è vero, ma è anche un frammento della porta di Ishtar che si trova al Museo Pergamon di Berlino. I suoi colori ci sembravano perfettamente coerenti con il concept del di-

sco, ma anche e soprattutto con quello dell’intero progetto Radiodervish: ovvero le porte intese come attraversamento di mondi, varchi verso il diverso, membrane di un’osmosi attraverso la quale si mescolano le differenze…». A proposito di questo, esiste davvero un Sud del mondo? Il Mar Mediterraneo riesce a metterlo in comunicazione? «Questa vicenda ha avuto alti e bassi, ma ha sempre conservato una certa continuità di passaggi sotterranei, conoscenze, contenuti. Il concetto di mescolanza sta attraversando un momento poco florido nell’epoca moderna. Perché chi è più ricco, vedi l’Europa, innalza dei muri per salvaguardare la propria condizione privilegiata. Però viviamo in un mondo globalizzato, e allora c’è un’alternativa


valida agli spostamenti fisici. Il mondo virtuale, ad esempio, mette in contatto tutti i giorni le diverse sponde del Mediterraneo. L’Italia è destinata a essere una lancia nel cuore del Sud. Penso debba nutrire una consapevolezza profonda di questo suo ruolo, e a tutti i livelli…». Tornando a Beyond the Sea, parlaci del lavoro di Saro Cosentino alla produzione artistica dell’album. «È già il secondo lavoro che facciamo insieme, lui è un produttore di quelli che sa immediatamente tradurre e sintetizzare le idee dei musicisti in una versione finale. Tra l’altro è anche un ottimo musicista e quindi ha potuto eseguire delle parti musicali in prima persona. Insomma, una collaborazione intrecciata tra il Cosentino produttore e il Cosentino musicista. Il risultato ci piace tantissimo». Un risultato che rimane fedele alla vostra world music… «La world music, intesa come genere musicale che mescola stili e linguaggi musicali, penso sia proiettata verso orizzonti tutti ancora da esplorare. Noi, per nostra natura, eravamo già destinati a essere world music. Però, a essere sinceri, oggi ci piacerebbe essere descritti in un altro modo. Un’idea? Ad esempio “musica italiana di nuova generazione”. Perché l’Italia oggi è un luogo diverso, multiculturale, eterogeneo. Ci sono musicisti, scrittori e artisti di provenienza straniera che si propongono in italiano. C’è una nuova generazione mista

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che vuole esprimersi. La world music in Italia ha un’identità in continua mutazione. Penso potrà riservarci delle sorprese…». Lo scorso anno vi siete esibiti a Tel Aviv a fianco di Noa, in un concerto “per il dialogo”… «È stato uno spettacolo molto significativo per il nostro percorso musicale. Abbiamo sempre cercato di costruire uno spazio di incontro anche nelle zone dove c’è conflitto e mancanza di dialogo e di ascolto. A Tel Aviv c’erano persone di diversa provenienza, anche di origine palestinese. Abbiamo suonato al Tzavta Theatre, il teatro più importante della città, cercando di creare condivisione. Per me suonare in quei luoghi è stato ancora più commuovente perché tornavo nella terra dei miei genitori, stavolta non da clandestino, ma da artista. Una prospettiva completamente diversa grazie al carattere magico della musica che è universale e riesce a bypassare le sovrastrutture mentali delle persone». I Radiodervish sono cambiati negli anni. Questa è la loro dimensione definitiva? «No, direi di no. I Radiodervish sono un progetto in continuo divenire e vivrà fino a quando gli rimarrà qualcosa da comunicare. La vita è cosi e noi non ci sottraiamo a questa legge. Abbiamo però ancora molto da dire e soprattutto la voglia di farlo». U i

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Gli Incognito e Gebbia per Catania Jazz

I “padri” dell’acid jazz sbarcano al Teatro Metropolitan di Catania il prossimo 25 gennaio. C’è grande attesa per la data etnea degli Incognito (nella foto), il gruppo attivo dal 1981 e capitanato da Jean Paul Maunick, detto Bluey, inseriti nella rassegna Catania Jazz che continua la sua programmazione anche al Teatro Brancati. La formazione vedrà sul palco anche Joy Rose, Tony Momrelle e Vanessa Haines (vocalists), Francis Hylton (basso), Peter Raymond Biggin (batteria), Finn Peters (sax), Sid Gauld (tromba), Trevor Mires (trombone) e Matt Cooper (tastiere). Il 10 febbraio sarà la volta degli Swing Out Sister, il gruppo pop inglese formato a Manchester nel 1985 dal tastierista Andy Connell e dal batterista Martin Jackson che reclutarono subito la cantante Corrine Drewery per il loro singolo di debutto “Blue Mood”. Sul palco del Metropolitan ci saranno anche Gina Foster (backing vocals), Daniel Swana (contrabbasso), Jody Linscott (percussioni) e Tim Cansfield (chitarra). La stagione del Catania Jazz al Brancati, invece, proseguirà con il concerto del sassofonista Gianni Gebbia, che si esibirà il 15 febbraio, accompagnato dalla giapponese Eiko Ishibashi.

Italia Wave love festival, al via l’iter delle selezioni per partecipare all’evento

C’è ancora tempo per iscrivere la propria band ad Italia Wave Band 2010. Le migliori proposte potranno far parte delle 500 band o artisti solisti che suoneranno durante le oltre 130 date di Selezioni Live Regionali nei più importanti locali d’Italia. La migliore band da ogni regione suonerà sui palchi di Italia Wave Love Festival (22/25 luglio a Livorno) insieme ad artisti di fama nazionale e internazionale. L’iscrizione, aperta fino al 15 gennaio, è gratuita. Il concorso, proposto dalla Fondazione Arezzo Wave Italia e Italia Wave Network è rivolto a tutti i generi musicali e aperto a tutti gli artisti o gruppi con almeno la metà dei componenti di nazionalità italiana. Sono escluse tutte le produzioni discografiche realizzate da major o da loro etichette. Per iscriversi basta andare su concorsi.italiawave.com e compilare il modulo di iscrizione. Inoltre per tutti gli iscritti al concorso è prevista l’attivazione e 6 mesi di profilo gratuito sulla piattaforma digitale Sonicbids. Tra tutti i partecipanti le Giurie Regionali selezioneranno, tramite l’ascolto dei brani inviati, i gruppi che parteciperanno alle serate regionali di Selezione live e successivamente alle Finali regionali che si svolgeranno tra il 1 febbraio e l’11 aprile 2010.

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L’amore a tinte forti di Alessandra

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on quegli occhi da cerbiatto e la potenza della sua voce si è assicurata un posto nel cuore della gente. Eppure fino a poco più di un anno fa era una “ragazza come tante”, con una vita “normale” e tanti sogni nel cassetto. Alessandra Amoroso, la giovane cantante pugliese che ha vinto l’ottava edizione della trasmissione Amici di Maria De Filippi, ha appena iniziato il suo secondo live tour intitolato “Senza Nuvole”, che farà tappa al Teatro Metropolitan di Catania (unica data in Sicilia) il prossimo 9 febbraio. Il Tour è “figlio” di quell’omo-

restituirle al pubblico con un’interpretazioni da brivido, con “chiaroscuri” di voce da grande cantante e un’intensità davvero emozionante. Ma il successo di Alessandra Amoroso sta anche nella sua infinita semplicità di “ragazza della porta accanto” che ha mantenuto nonostante la popolarità arrivata nella sua vita come uno tsunami. In poco tempo, infatti, la vita di Alessandra è stata completamente rivoluzionata. Fino a poco più di un anno fa viveva a Lecce con i genitori e coltivava

TEATRO METROPOLITAN / La cantante pugliese, vincitrice dell’ottava edizione di Amici, sarà a Catania con il suo nuovo tour “ Senza Nuvole ”, figlio dell’omonimo album che ha già venduto più di 140.000 copie nimo album, prodotto da Sony e uscito nel settembre 2009, che le ha già fruttato grandi riconoscimenti, tra cui il doppio disco di platino con più di 140.000 copie vendute. I brani del disco possiedono il tocco della migliore canzone pop, quella che, in modo irresistibile, riesce a far breccia nei sentimenti di chi l’ascolta, li accoglie e li accompagna nella passione di un amore appena nato o nel dolore di un abbandono, perché la cantante pugliese è riuscita a plasmare su se stessa le dieci canzoni sentendole nel suo intimo più profondo, riuscendo quindi a

la sua infinita passione per il canto. Da qui la partecipazione a diverse competizioni canore di carattere locale e poi il provino di “Amici” che ha decretato il suo indiscusso successo. Il suo Ep d’esordio, “Stupida”, ha ottenuto subito grandi risultati esattamente come il suo primo album da cui è stata tratta la canzone “Senza Nuvole”, scelta come colonna sonora del film di Federico Moccia “Amore 14”. Con il “Senza nuvole - Live Tour” Alessandra Amoroso porterà a Catania il tema universale dell’amore nelle sue tinte più svariate. U i

Dopo anni di silenzio ritornano i 99 Posse

Dopo una serie di rinvii sembra che questa sia la volta buona per farli salire ancora sul palco dopo ben otto anni di silenzio. I 99 Posse, una delle più alte sperimentazioni culturali dei centri sociali, sono tornati. Più “militanti” che mai, faranno tappa al Centro Zo di Catania il prossimo 3 febbraio. La formazione, che si ripropone monca della storica voce di “Meg”, vede Luca Zulù Persico alla voce, Massimo Jrm Jovine al basso, Marco Messina alle macchine, Sacha Ricci alle tastiere e la new entry Peppe Siracusa, ex chitarrista degli Aretuska. Ritornati con un rinnovato impegno sociale, i 99 Posse hanno raccontato negli Anni 90 “le piaghe sociali” del nostro Paese, senza mezzi termini e con un linguaggio pieno di rabbia e d’ironia.

Mario Venuti e il suo “Recidivo Tour” al Teatro Abc di Catania

Dopo l’uscita dell’ultimo album il musicista etneo Mario Venuti rientra in Sicilia da cui partirà il suo “Recidivo Tour”. Dopo le tappe di Noto e Palermo il cantautore si esibirà al Teatro Abc di Catania il 29 gennaio, con un concerto che verrà proposto in due versioni: una elettrica nei teatri e nei club, ed una acustica per luoghi più intimi. Sarà comunque un concerto dalla dimensione più raccolta e intimista, per raccontare in musica sentimenti, emozioni e riflessioni raccolti nelle dodici inedite canzoni della sua ultima fatica; ma anche i brani storici che lo hanno reso simbolo di rimembranze antiche. Al suo fianco una nutrita formazione: Vincenzo Virgillito al basso, Enzo Di Vita alla batteria, Fabrizio Tarroni alla chitarra e violino, Massimo Greco alla tastiera, chitarra e percussioni, Giulia Monti al violoncello. In scena l’amore, la vita, la morte e la rinascita. Energia, riflessione, romanticismo e le grandi domande dell’esistenza.


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ARTI VISIVE / La compagnia del coreografo e ballerino catanese festeggia il traguardo con tante iniziative Dalla mostra allo spettacolo sulla festa di Sant’Agata. E l’artista diventa anche professore all’Università

Vent’anni di Zappalà Danza 1

990 - 2010. La Compagnia Zappalà Danza compie vent’anni e il suo fondatore, il ballerino, coreografo ed autore Roberto Zappalà, ha dato il via ad una serie di appuntamenti organizzati per ricordare e sorpassare, continuando a creare, il lavoro di questi primi due decenni di vita. Vent’anni trascorsi sulle punte e in cabina di regia a costruire nella sua Catania una movimento di danza contemporanea che prima non c’era. «Alla fine degli Anni ottanta ci siamo inventati tutto - racconta Zappalà - dalla compagnia, che all’inizio si chiamava Balletto di Sicilia, agli spettacoli, dai corsi alle tournée». «Poi è arrivato Scenario Pubblico che dal 2002 è la residenza della compagnia e anche il luogo che ospita ogni anno una rassegna di danza tra le più apprezzate in Italia e in Europa. Un cammino non sempre facile affrontato con la consapevolezza che solo attraverso la programmazione e il lavoro saremmo riusciti far crescere il nostro progetto». Due lunghi decenni di semina, quelli di Zappalà e dei suoi collaboratori, in una città che nel tempo ha imparato a conoscere la danza contemporanea fino a farne un appuntamento fisso della sua vita culturale e ,dall’inizio dell’anno accademico 2009/2010, persino una materia di studio all’Università. Il corso di laurea che ha aperto le porte alla docenza del professore Zappalà è Scienze della comunicazione. «È un corso di 40 ore intitolato “Lin-

Sopra, un momento dello spettacolo dedicato alla festa di Sant’Agata; in basso la mostra installazione “Division by zero” alla Fondazione Brodbeck

guaggi coreografici contemporanei” - spiega Zappalà -. È stata un’esperienza molto positiva nata da un’idea del preside della facoltà di Lettere Enrico Iachello che ha voluto introdurre anche il linguaggio del corpo nell’ambito dello studio della comunicazione». «Accanto a me, nell’insegnare e svelare agli studenti i meccanismi della comunicazione e della narrazione attraverso la coreografia, ci sono stati critici ed artisti. Oltre all’insegnamento teorico abbiamo avuto delle lezioni pratiche che hanno aiutato i ragazzi a rompere alcuni tabù che vedono, tradizionalmente, l’insegnamento solo come teoria». Gli eventi organizzati in occasione del ventesimo compleanno della Compagnia Zappalà Danza hanno preso il via il 18 dicembre scorso con la mostra installazione Division by zero ancora in esposizione nei locali della Fondazione Brodbeck, nel quartiere Angelo Custode a Catania. Da sempre attento all’intero apparato scenico delle sue

creazioni, figlio di una “scuola” che accetta ben volentieri l’osmosi tra i diversi linguaggi del contemporaneo, Zappalà si è sperimentato anche nel campo delle arti visive. E lo ha fatto presentando tre installazioni che sintetizzano e, in parte, raccontano il suo percorso di ricerca, artistica quanto individuale. In questo primo mese del 2010, il coreografo catanese ha in programma la presentazione del libro “Agata. Semu tutti devoti tutti?” a cura di Nello Calabrò, che racconta per testi e immagini la genesi e lo sviluppo drammaturgico dello spettacolo omonimo che tanti consensi di pubblico e critica ha già riscosso nella passata stagione. Lo spettacolo tornerà in scena il 22, 23 e 24 gennaio a Scenario Pubblico per il cartellone del Teatro Stabile di Catania. Protagonista principale di “A semu tutti devoti tutti?” è la patrona Sant’Agata e la grandiosa festa catanese a lei dedicata. Sempre a gennaio, il 30, è fissato l’appuntamento con il laboratorio coreografico per attori “Corpo devoto”. «Un percorso - spiega Roberto - pensato per chi recita e che avrà come impianto principale la compressione che il corpo alimenta in sé e che riesce

SCENARIO PUBBLICO/ Al via la stagione

Scenario Pubblico ospita la stagione di danza contemporanea “09/10” interamente dedicata alla danza italiana. La stagione, partita a novembre, prosegue il 27 e 28 febbraio con “Romanzo d’infanzia”, vincitore di numerosi premi, e spettacolo cult della Compagnia Abbondanza/Bertoni, rappresentato in tutto il mondo in più di seicento repliche. I coreografi Flory e Sandroni, per la prima volta a Catania, il 20 e 21 marzo, si presenteranno tracciando un percorso di impegno sociale con un esilarante spettacolo di riferimento chiaramente beckettiano intitolato “Piotr e le Stelle di Tut”. Ad aprile, il 17 ed il 18, la giovane coreografa abruzzese Francesca La Cava presenterà invece una creazione tutta al femminile “Pantasilea : wonder woman”. Chiusura del cartellone a maggio, 28 - 29 - 30, con lo spettacolo “modem studio atelier” interpretato dagli allievi del corso di perfezionamento della compagnia Zappalà Danza che anche quest’anno ha accolto a Scenario Pubblico 30 ragazzi provenienti da diverse parti del mondo.

ad espellere alla sua periferia, con l’intenzione di trovare al proprio interno e nei propri arti degli appoggi drammaturgici o semplicemente l’ascolto del proprio corpo». A febbraio è invece prevista la pubblicazione di un cofanetto che raccoglie in dvd la produzione della compagnia Zappalà e i due documentari a essa dedicati dal canale satellitare Sky Classica. Poche feste e celebrazioni e un mucchio di nuove attività e progetti, dunque, per i vent’anni della Compagnia Zappalà Danza che comincia il suo terzo decennio di vita continuando il gran lavoro di sperimentazione e innovazione che ne ha sempre caratterizzato l’attività. U i


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Locomotif sono una delle realtà nazionali più promettenti nel panorama musicale emergente. Il gruppo è composto da Carmine Ruffino, Walter Caraci, Luca Barchitta e Federica Faranda, quattro allegri e scanzonati ragazzi, rispettivamente al rhodes, al basso, alla batteria, voce e campanelle. Vincitori dell’ultimo contest “Generazione Musicale a Progetto” al Mei di Faenza, sono in attesa che venga pubblicato il loro primo disco. Perché avete scelto questo nome? «Ci piace molto l’idea di usare la musica come mezzo di trasporto, - risponde Carmine Ruffino, detto McGyver - diciamo che il nome per assonanza è vicinissimo alla parola locomotiva, mezzo che per colori, mood, luoghi e tempi è quello che sentiamo più nostro». Da quanto tempo suonate insieme? Carmine: «Io e Luca ormai siamo insieme da dieci anni. Abbiamo condiviso diverse esperienze musicali e qualche

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ITALICA

Il nostro made in Italy musicale alza la testa!

di Rocco Rossitto

Le locomotive della Musica anno fa siamo approdati all’idea di un nostro progetto strumentale: Locomotif. Poi due anni fa abbiamo adottato la piccola Faranda, ed è stato subito amore. L’ultimo preso in adozione è il bassista, il piccolo Caraci, che ha da poco compiuto 36 anni». Quanta gente c’era al vostro primo concerto? «Ricordo che eravamo allo Zo Culture racconta Carmine- per l’anteprima della sesta edizione di SoFar. C’era un bel po’ di gente anche perché abbiamo condiviso il palco con gli Offlaga Disco Pax, Carnifull Trio a altri artisti». Come nasce la vostra musica? «In realtà non c’è una regola fissa, - interviene Federica Faranda - non ci sono né limiti né schemi, è un po’ come l’uovo e la gallina. Non si può stabilire se nasce prima il testo o la musica. Generalmente i te-

sti li scrivo io, ma nel disco ci sono anche due brani scritti da Sergio Manfredi che spesso ci aiuta anche nelle traduzioni, poi Carmine e Luca pensano alla musica. Quasi sempre tutto comincia con voce e rhodes, la canzone deve già funzionare così, successivamente i suoni ci aiutano a trovare la strada migliore per riuscire a fondere un po’ tutto quello che vogliamo dire e fare». «Ci piace lavorare molto in studio - precisa Luca - lì abbiamo le nostre macchine, i nostri strumenti, luci soffuse e poi pietra lavica a go-go. Lì stiamo bene». Vivete solo di musica? «Nonostante l’ironia accompagni le nostre risposte - si fa serio Carmine - in realtà la musica per tutti noi è una cosa davvero seria. Stiamo ore

ed ore in studio: le notti, le domeniche e anche i festivi. In pratica non campiamo con questo, ma viviamo di questo. Una preposizione che cambia radicalmente le cose. Per tirare a vanti, poi, io faccio l’informatico, Walter l’ottico, Federica studia Scienze della Comunicazione e Luca è impiegato». Qual è il disco che vi sarebbe piaciuto incidere? Carmine: «Amnesiac dei Radiohead».Luca: «Pablo Honey dei Radiohead». Federica: «Kind of Blue di Miles Davis». Walter: «Revolver dei Beatles». Cosa ascoltate? «A dosi alterne ma quotidiane - dice Carmine - Sigur Ros, Stafrænn Hákon e molta musica islandese come Lali Puna e Notwist». Federica: «St. Vincent, Florence + The Machine, Sia, Chamberlain, The Smiths e Billie Holiday». Luca: «Coldplay, Alanis Morrisette e ovviamente Locomotif». Walter: «Coltrane, Spektrum, The Last Shadow Puppets, Pinback, Roots e The Raptor».

Qual è il genere che proprio non riuscite ad ascoltare? «Il djumbè, il djumbè, il djumbè - ride Walter -… maledetti!» Federica: «Neomelodico e Metal». Carmine: «Gigi D’Alessio e Metal». Luca: «Decisamente il reggae». Quale delle vostre canzoni consigliereste a chi non vi conosce? Federica: «The Passer-by». Carmine: «Onirica». Walter: «The Fisherwoman».Luca: «La luna e Gnac… praticamente abbiamo detto quasi tutto il disco!» Una canzone per i tre momenti della giornata. Luca: «Grace di Jeff Buckley, Creep dei Radiohead e The Bully dei Sia». Federica: «Voglio vivere così di Ferruccio Tagliavini, Les Fleur dei 4Hero e Asleep dei The Smiths».Carmine: «Bulletproof Cupid dei Placebo, Men of station di 13&God e No surprises dei Radiohead».Walter: «London Calling dei The Clash, Coffee and Tv di Blur e If You Want Me To Stay dei Sly & the Family Stone». U i


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SVE

servizio volontariato europeo Project title: Avrupayi Yerken ve Dinlerken Numero: TR-21-91-2009-R4 Il presente progetto è finanziato con il sostegno della Commissione europea. L'autore è il solo responsabile di questa pubblicazione(comunicazione) e la Commissione europea declina ogni responsabilità sull'uso che potrà essere fatto delle informazioni in essa contenute.

Lo SVE è un’azione che fa parte di un programma Gioventù in azione 2007-2013 nato dall’iniziativa dell’UE per stimolare la riflessione dei giovani sulle tematiche di rilevanza europea. Possono essere volontari i giovani tra i 18 e i 30 anni dei paesi membri senza aver bisogno di conoscere la lingua del paese di accoglienza. Le tematiche sono Arte e cultura, Sport e ambientalismo, Dialogo interculturale e altre tematiche sociali (durata da 2 a 12 mesi)

Cucina turca (a cura di Yilmaz Tutan) Tutte le sere da martedì a sabato Biblioteca multilingue Corsi di lingue - Corsi di danza

Laboratorio teatrale multietnico Sportello di consulenza legale

Catania, via Landolina 41 - 328 4152868 - 095 316523 www.multikulticatania.it - info@multikulticatania.it www.myspace.com/multikulticatania.com


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CLUBBING & DJ / Con pseudonimi differenti, uno per ogni occasione, l’etneo Fabrizio Samperi ha pubblicato undici dischi in vinile ed è presente in dieci compilation internazionali grazie ai suoi remix “stralunati”

The Capitan, un dj poliedrico di Rocco Rossitto

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abrizio Samperi ha vari progetti e per ogni progetto un nome diverso: ad esempio The Captain, o Samp Brothers o semplicemente Fab Samperi. Se gli chiediamo a quali di questi è più legato, risponde: «in realtà al momento in Italia e nel mondo sono più conosciuto come The Captain, per via di una serie di singoli che mi hanno dato grande visibilità. Per esempio in Italia, nel programma di Francesco Adinolfi “Pop Corner” in onda su Radio Rai Due, The Captain è considerato, come dice Adinolfi, “elemento fondamentale della trasmissione”. Col mio ultimo singolo firmato Captain hanno aperto la trasmissione per quattro settimane di fila. Sempre con lo stesso progetto, il brano “Alright Bossa” (pubblicato con la Goodgroove Records, ndr), è approdato di recente alla BBC sul “Craig & Charles Funk and Soul Radio Show”». E come Fab Samperi? «Come Fab Samperi è uscito un solo singolo al momento. Ma l’album è quasi pronto ed uscirà in primavera con l’Agogo Records, etichetta discografica dei leggendari Mo’ Horizons». Da quanto tempo passi dischi? «Da diversi anni, 8 o 9, non ricordo esattamente. Quando ho incominciato, nelle feste catanesi alternative si suonava la big beat, drum n’ bass, asian beat. Professionalmente lo faccio però da circa quattro o cinque anni. Suono principalmente MP3s con un dj controller ed il laptop, ma occasionalmente faccio anche dei set in vinile». Chi viene ad una serata in cui suoni tu, che cosa ascolta? «Generi musicali come il Funk, Soul, Boogaloo, 60’s

psychedelica, Beat, Nu-Jazz, DnB, Break Beat, Rock n’ Roll, Bossa Nova... e in più, potrà ascoltare e ballare una lunga sfilza di brani che magari tutti conoscono, ri-arrangiati o remixati e ripresentati in versioni “stralunate” in chiave NuJazz, Breaks, Bossa.

C’è un disco o una traccia che non manca mai nei tuoi set? «In verità no. Capita che per un certo periodo mi fissi con una traccia in particolare, e quindi la suoni spesso nei miei set. Però poi, passata la fissazione, la suono sempre meno. Ci sono comunque delle tracce che suono più di altre. Sono abbastanza fortunato da poter dire che all’interno di un mio dj set spesso anche il 20% dei brani suonati sono mie produzioni. Di questi, 2 o 3 sono dei veri e propri floorfillers che suono spessissimo, come per esempio il mio remix di “We will rock you” (Resense Records) oppure il brano “Listen Up” in uscita a maggio con un fantastico videoclip, per l’Ago-

go Records». Il posto più lontano da Catania dove hai suonato? «Sydney, ma anche Tokyo». Un pezzo per il risveglio, un pezzo per il giorno e uno per dormire? «Suggerirei alcuni dei miei brani. Per il risveglio: Fab Samperi feat. Andrew D. - When I wake up (Agogo Records). Per la buona notte: Samp Brothers - Jazz Di Mezzaluna (Chinchin Records). Per il pomeriggio: Strawberry fields forever, magari in una futura versione remixata da me». Ma più che dj sei producer, dunque? «Nasco come producer, o compositore. In seguito sono diventato anche dj. Ho all’attivo undici pubblicazioni in vinile con cinque etichette discografiche, dieci compilations in tutto il mondo, i brani suonati dalla BBC, Triple J (Australia) e Radio Rai 2 e il terzo posto nella classifica generale delle vendite su Juno Records nel novembre 2008 col il remix di “We will rock you”». Nel frattempo hai organizzato un evento qui a Catania, ReGrooved... «L’idea di portare questo evento a Catania è nata quando un giorno mi son reso conto che riuscivo a suonare in tutto il mondo tranne a Catania. Da lì mi venne in mente di organizzare un grosso evento nella mia città. Perciò ho riunito alcuni tra i miei amici dj e ho proposto di creare l’evento. La Goodgrove nel frattempo era già lanciatissima con le serate regrooved nel mondo, che godevano di una potente eco mediatico-internazionale... allora mi venne in mente di provare a portare l’evento Regrooved in Italia. Il prossimo appuntamento è il 30 gennaio da Zo». U i

Il rock duro di Rocketta

Entra nel vivo la terza edizione di Rocketta, la rassegna di musica dal vivo itinerante nel sud Italia, ideata e diretta dal giornalista e

musicista Paolo Mei. Dopo una breve pausa natalizia, si riprende a La Chiave di Catania il 20 gennaio con i veneziani No Seduction (nella foto), che propongono un live danzereccio che combina new wave, punk, electro e riff taglienti. I primi di febbraio, esattamente mercoledì 3, tocca agli etnei We Love Mamas. I loro ritmi rudi e la loro luminosità da ravers fa della band il nome nuovo dell’underground catanese. Una manciata di concerti, tra cui l’Eastpak Homemade Festival insieme a Bugo e la Notte Rebelde insieme ad Almamegretta, sono bastati perché si accendesse il click giusto. La band - John Lui (chitarra, voce, electronics), Michele Giustolisi (basso e theremin), Blatta (chitarre, electronics) e Salvo Coppola (batteria) - suona qualcosa che mette in pace gli amanti dei groove sporchi di funk e ghetto style come i rocker più oltranzisti. I We Love Mamas si presentano con un uncino pop deliziosamente storto accompagnato da un taglio elettrico giusto all’altezza della pancia; inserti elettronici e una ruvida levigatezza dal sapore punk. Il 10 febbraio a Rocketta sarà la volta dei londinesi My Tiger My Timing. Nati nel sud est di Londra nel 2008, la band è composta da Anna Vincent (voce e sintetizzatore), James Vincent (voce, basso e chitarra), Jamie Harrison (voce, chitarra e basso), Gary Drain (voce e percussioni) e Seb Underhill (voce e sintetizzatore). Il loro nome viene dall’omonimo brano di Arthur Russell.


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Zo / Il 30 gennaio Regrooved ✎ Centro ospite d’eccezione Slim Il 30 gennaio arriva al Centro Zo “Regrooved”, un grande evento realizzato in collaborazione con la Goodgroove Records (UK). Il secondo appuntamento in Italia si svolge a Catania e avverrà in contemporanea con Regrooved Canada a Vancouver. Ospite speciale della serata sarà Slim (The Sly Players), manager della casa discografica inglese Goodgroove Records, la cui fama e prestigio sono ormai consolidati a livello mondiale. Le pubblicazioni Goodgroove sono infatti un punto di riferimento nella scena Funk Breaks del momento. Non esiste dj al mondo che in quei party non suoni almeno un brano Goodgroove. Slim ha lanciato diverse serate-club in UK e, grazie a lui, sono nate anche Regrooved Australia, Canada, e Italia. Con Tal M.Klein (Usa) ha dato vita al progetto “The Sly Players” con cui sono stati firmati diversi singoli poi pubblicati per Goodgroove e Manmade. La formula Sly players viene da Slim cosi riassunta “Disco vs Breaks vs Funk”. Alla consolle anche i residents dj. The Captain (Fab Samperi), ormai alla terza pubblicazione con la goodgroove records, incoronato eroe di popcorner - radio Rai 2, e supportato nel Craig C.show -Bbc (Uk). Lelioz reduce da un'esperienza come Dj in party esclusivi nella mitica Los Angeles, e poi ancora Tommy boy champion dj tra i più stimati e riconosciuti nella scena turntablism nazionale e Rio, dj e ideatore di eventi musicali, tra i più eclettici selectors nella scena catanese.

I napoletani Silicon Dust il 29 gennaio al Clone Zone

Arrivano i Silicon Dust a Catania, con il loro Silicontour. La band napoletana suonerà al Clone Zone il 29 gennaio. Il loro sound affonda le radici nei suoni acidi e nei beat corposi di artisti come Underworld, Chemical Brothers e Daft Punk, ma dal vivo le sonorità si fanno più dure ed aggressive, avvicinandosi all'estetica di formazioni come Justice e Bloody Beetrots. La band è formata da Claudio Di Gennaro (Naro), Gianluca Spinelli (Spin), Renato Brunelli (ReBr). Il nome del progetto evoca sabbia, terra, calore, microchip, computer, tecnologia, macchine: una dimensione “artificiale” che incontra sensazioni quanto mai analogiche e sensoriali. Le esperienze precedenti dei tre membri (quanto mai disparate: dal jazz al rock, dal rapcore all'house) si sono evolute in qualcosa d'inedito e intrigante, non riconducibile direttamente a nessuno dei percorsi musicali intrapresi in passato. La band ha all’attivo un EP auto-prodotto, “Lulin, e ha vinto lo scorso agosto il premio BLM Elettronica 2009 (Festival Internazionale della Musica Elettronica Venezia).

La compagnia MOTOMIMETICO ricerca danzatori per inserimento nelle prossime produzioni proponendo differenti Laboratori: Anno 2009/2010 BODY FUNCTIONS Corso di Formazione - Danza Contemporanea Condotto da Emma Scialfa e Pucci Romeo Il corso affronta differenti materie quali tecnica contemporanea, atelier coreografico, contact improvisation ed è indirizzato a danzatori professionisti e non in modo da permettere loro di imbarcarsi in una ricca, creativa e sicura esplorazione di un’ampia schiera di tecnologie del movimento.. Dal 22 al 26 Febbraio STRUTTURE DI MOVIMENTO Condotto da Paolo Fossa Il laboratorio si rivolge sia a professionisti che a coloro i quali scegliendo il movimento come forma di espressione hanno sviluppato una buona coscienza del proprio corpo. Obiettivo del laboratorio è di stimolare la ricerca personale dei danzatori con elementari strumenti di riflessione e lavoro, sulle meccaniche del corpo e sulla possibilità di creare una complessa combinazione coreografica partendo da semplici idee di movimento. *Corso a numero chiuso, riduzioni per le adesioni date entro il 1 febbraio.

Per info e prenotazioni da lun a ven h10/16: Tel. +39-095-7470110 Cell. +39-3934994776 Info@majaze.net - www.majaze.net

Magazzino culturale - Eventi- Dance Hall Organizzazione feste private/feste di laurea con Dj set e Open Bar Enoteca-american bar aperto ogni sera dal Martedì al Sabato Tutti i giovedì: CINECAFFE', aperitivo bio dalle ore 20.00 con VJ/DJ set nel bar, dalle 22.30 in sala grande proiezione di film rari e d'autore. Free entry con consumazione obbligatoria. Riduzione per universitari. Tutti i sabati: TRINACRIA BEAT BOX DJ renato/g.lo - a.vetrano - JJ salafia music flavour: indierock.wave.pop.crossover.electrorock Visuals: VJ RIELAX Team partner: G R A F F I T I + East Coast Sicily + DNA Shock admission: Euro 5 Eventi Live: Sabato 23 Gennaio : None of Us Sabato 30 Gennaio: Clash Tribute Sabato 06 Febbraio: Tramontana Sabato 20 Febbraio : LHTS Sabato 27 Febbraio : Wot

INFO: www.majaze.net - info@majaze.net - Facebook/Majaze Via Ursino 6 - zona stazione - Catania Tel. +39-095/7470110


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E T I C H E T TA / Il fondatore della nuova etichetta discografica catanese punta su progetti originali e sullo scouting che “nessuno fa più”. Prima produzione della label sarà l’Ep del progetto etneo Sista

Daniele Grasso «Scommettiamo sulla musica che rischia» di Riccardo Marra

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ondare un’etichetta discografica oggi è impresa per gente impavida. Lo ha detto il decennio che è appena terminato: la musica negli anni Zero sarà sempre più torrente in piena, scroscerà sul web, metterà in seria difficoltà le dighe erette dalle case discografiche. Galleggerà su immensi I-pod, sull’oceanico broadcasting di video online, uscirà dai rubinetti sempre aperti del filesharing. Il disco? Una storia ormai antica. Un pezzo di antiquariato, un oggetto per nostalgici. E allora, perché Daniele Grasso, anima del The Cave, lo studio di registrazione più celebre del Sud Italia, ha deciso di creare l’etichetta Dcave? «Per la passione - racconta -. Per una vera e propria ossessione per la diffusione della cultura della musica registrata, delle

idee che grazie a quest’arte si diffondono per il mondo». Dunque una bella sfida per Catania e per il movimento rock che ormai si muove sottoterra. Dcave è stata presentata durante l'ultima edizione del Mei (Meeting delle etichette indipendenti) e prende forma dall’esperienza del The Cave: più che uno studio di registrazione, un vero e proprio covo per artisti, una tana del rock, un luogo che ha attirato a Catania musicisti del calibro di Afterhours, John Parish, Greg Dulli, Hugo Race, John Bonnar. Tutti alla ricerca del suono giusto, ma anche del rumore e del silenzio adatti. Insomma, tutti alla ricerca di quel “sound” che Da-

niele Grasso sa tirare fuori dagli strumenti e che lo ha portato, secondo la rivista InSound, sul podio dei migliori produttori italiani. Ma quali sono le idee alla base del percorso di Dcave? «Lo scouting che nessuno fa più - mette in chiaro Grasso -. Ma anche la responsabilizzazione dei musicisti che diventano parte attiva del lavoro. Con dei piani da “guerrilla marketing”. Con l’aiuto di tutti quegli addetti ai lavori che si innamoreranno del nostro lavoro perché stanchi di tutto ciò che è “normale”». E soprattutto sono decisi i “no” del Dcave a tutti i fenomeni di paramusica radiotelevisiva: «X Factor, Amici, la becera televisione, Music control, e le radio che passano solo certi pezzi, i finti musicisti, chi crede che la musica sia un gratta e vinci e pensa “se non faccio successo subito lascio perdere”, chi cerca

mentre scrive quello che “può andare” e non quello che sente di dire». Il primo disco che uscirà dalla factory catanese sarà quello dei Sista, progetto della cantante e compositrice Giusy Passalacqua realizzato con la collaborazione di Elisa Buchignani e dello stesso Grasso che ricopre il ruolo di bassista. I Sista hanno già realizzato un Ep e calcato il palco del Mei di Faenza lo scorso novembre. Il loro full length servirà a rompere il ghiaccio della nuova label e, si spera, quello di una produzione musicale che, a Catania, è ferma al palo da troppo tempo. «La speranza per questo nuovo progetto - si augurano dal Dcave - è produrre e diffondere più musica possibile. Una musica che rischi, che sia sincera, non per forza omologata ma che funzioni, che faccia pensare, che non faccia pensare, che faccia piangere e ridere». U i


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RASSEGNE VIDEO / Si conclude “L’Italia che non si vede” “Fuoricircuito” prosegue con La belle et la bête

Il cinema impegnato

del Centro Zo

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er gli intenditori e gli appassionati di cinema il Centro Zo di Catania è il luogo giusto per fare una scorpacciata di film d’autore e documentari dai temi “scomodi”. Anzitutto, continua il tradizionale appuntamento con l’ormai consueta rassegna Fuoricircuito, il cineclub dedito alla programmazione di cinema d’autore raramente visibile o mai circuitato in Italia che si relaziona direttamente con registi, cineteche, istituti di cultura e festival internazionali. Il prossimo appuntamento è quello del 10 febbraio con la proiezione di Città strada - un mito antropologico, un lungometraggio prodotto e realizzato da Malastrada Film. La proiezione sarà preceduta dalla presentazione dei progetti di Giuseppe Spina e Alessandro Gagliardi del Centro autonomo di creazione e diffusione di cinema di ricerca. La rassegna Fuoricircuito ha subito una piccola variazione di calendario. L’appuntamento con il film di Jean Cocteau La belle et la bête (nella foto), organizzato in collaborazione con l’Associazione Musicale Etnea che con questo appuntamento conclude la sua trentacinquesima stagione, è stato spostato al 17 febbraio. Il film del 1946 verrà proposto in

CORSI di TANGO con Angelo GRASSO e l’artista argentina versione originale con sottotitoli in modo da permettere di apprezzare l’essenza del capolavoro favolistico e seducente del maestro francese, nella straordinaria versione musicata da Philip Glass. Il Centro Zo ospita anche le proiezioni di L’Italia che non si vede, rassegna nazionale itinerante di cinema del reale organizzata in collaborazione con L’officina culturale South Media. Partita lo scorso novembre, la rassegna propone film-documentari e fiction selezionati dai migliori festival cinematografici italiani. Gli ultimi due appuntamenti in programma prevedono la proiezione di Uso improprio di Luca Gasparini e Alberto Masi il 20 gennaio ed Extradoc: speciale cinema del reale che conclude la rassegna il 17 febbraio. U i

Tutta la musica del Y’s

Continua la stagione concertistica del Y’s Jazz Club dell’Hotel Le Dune. Il 15 febbraio si terrà il tributo ad Enzo Randisi, considerato il primo vero jazzista palermitano. Sul palco il figlio Riccardo, al piano, il vibrafonista Alberto Asero e una sezione ritmica palermitana: Giampaolo Terranova alla batteria e Riccardo Lo Bue al contrabbasso. Il 23 gennaio sarà la volta del percussionista Alfio Antico (nella foto), considerato lo strumentista che ha rivoluzionato la tecnica della tammorra. Nel suo concerto-spettacolo proporrà brani di sonorità mediterranea e ispirati alla tradizione popolare. Domenica 24 gennaio Gigi Cifarelli presenterà alcuni brani del suo nuovo disco “Io c’ero” accompagnato da Niccolò Cattaneo e Yazan Greselin. Il 29 Dario Fisicaro canterà le canzoni di Frank Sinatra per lo spettacolo-tributo “Mywayinlife” realizzato insieme a Osvaldo Corsaro, Cristiano Giardin, Alberto Fidone e Ruggero Rotolo. Infine, il 30 gennaio, sarà la volta di Andrea Beneventano, pianista dal tocco rapido e corposo.

Carina MORRUDO ProjectoTango è Scuola di Tango Argentino a Catania, fucina di nuovi tangueros, polo d’eccellenza per esclusive attività parallele al normale percorso didattico Presentazione nuovo corso per

PRINCIPIANTI ASSOLUTI Domenica 17 gennaio ore 18:00 EMPIRE, via Zolfatai 12 Ingresso libero a cura di Angelo e Donatella Grasso (Convenzione CUS e Studenti Universitari)

ProjectoTango supporta le attività di

www.caminitotango.com


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webbing

reading

di Rocco Rossitto

R edesigngoogle, crea una faccia per “google”

AccuRadio, the next generation of radio http://www.accuradio.com/ Ci sono tante radio sul web, tra queste una delle più interessanti è Accuradio, the next generation of radio. Oltre ad avere una divisione per autori, ha una azzeccatissima divisione per generi e sotto generi dove si trovano molte, ma molte cose interessanti. Nulla di scontato, ovviamente. Poi se un pezzo ti piace, con un click lo puoi anche comprare.

http://www.webmynd.com/look/d esigns/cool Amate Google perché vi fa trovare velocemente quello che cercate? Lo usate tutti giorni e ormai siete dipendenti? Bene, se le cose stanno così, “ridisegnatelo” a vostro piacimento, prendendo magari spunto da chi ci ha già provato. Questo sito fa per voi. Ed è anche previsto un premio.

Esperanto, impara la lingua internazionale http://www.esperanto.it/ Ma che cos’è l'Esperanto? “L'esperanto nasce come lingua internazionale più di cento anni fa”, scrivono gli autori sul sito. Per saperne di più, il sito della Federazione Esperantista Italiana, è il posto giusto al momento giusto. Dentro ci trovi di tutto, dai corsi ai libri, agli appuntamenti, e molto altro.

di Tiziana Lo Porto

Il racconto di una vita struggente e irregolare

Un romanzo da cantautore

È un’autobiografia struggente e irregolare quella che Mark Oliver Everett, leader della band di rock indipendente Eels e figlio del fisico Hugh Everett III, consegna a fan e lettori. “Rock, amore, morte, follia” e un paio d’altre sciocchezze che i nipotini dovrebbero sapere (Elliot, pp. 217, euro 16,50) il lungo efficace titolo che è al tempo stesso una (mantenuta) promessa d’intenti e una sintesi degli argomenti trattati in quello che di fatto più che l’autobiografia glamour di una rockstar è un manuale di vita. O meglio: un libro che insegna ad affrontare la vita anche quando va da schifo. Scrive Everett nel libro: «Non vado matto per le tragedie. Per me sono soltanto giorni come altri». E di tragedie gliene capitano di ogni sorta: dai sistematici disastri sentimentali (un fallimentare matrimonio incluso) a una drammatica sequenza di lutti (padre, sorella e madre) che lo lasciano solo con la sua musica. Rimasto solo, lui si siede a un tavolo e scrive. E nell'impilare uno dopo l'altro gli anni passati e le inconsolabili tragedie, riesce ad arrivare all'unico insegnamento possibile che ne può trarre. Ovvero: se proprio devi buttarti da qualche parte buttati nell’“abisso costruttivo”.

Molta musica nel romanzo del cantautore australiano Nick Cave. Si chiama “La morte di Bunny Munro” (Feltrinelli, pp. 224, euro 16) e alla sua uscita in America è stato distribuito anche in formato audio (scaricabile in mp3 e con voce dall'autore) con una colonna sonora appositamente composta e registrata dallo stesso Nick Cave, e in versione per iPhone, in cui è possibile leggere il romanzo ascoltando testo e colonna sonora. Varie edizioni anche per chi volesse limitarsi a comprarlo in libreria: tascabile, cofanetto con dvd, e edizione firmata, numerata e con sovracoperta (a tiratura limitata e al prezzo di 120 sterline a copia). Protagonista della storia è un venditore porta a porta di prodotti di bellezza (Bunny Munro), che per affrontare il lutto della moglie si mette in viaggio insieme al figlio (Bunny Junior) percorrendo un'America sgangheratissima e pop. Consigliato anche a chi non ama la musica di Nick Cave.

Marck Oliver Everett Rock, amore, morte, follia Elliot, pp. 217, euro 16,50

Nick Cave La morte di Bunny Munro Feltrinelli, pp. 224, euro 16


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listening di Rocco Rossitto

AA.VV. / Next Stop Soweto

Soweto è una zona di Johannesburg in Sudafrica. Nel '76 ci furono violenti scontri tra studenti che manifestavano e la polizia che reprimeva. La prossima fermata è dritta dritta lì, ricca di suoni e colori africani. Una raccolta vinilica di tracce cariche di danzereccio mood e gioia di vivere. Venti per l'esattezza e non smetti più di muoverti. Compilata da Duncan Brooker e Francis Gooding per la Strut Records, il disco uscirà i primi di febbraio e non va perso.

UNEPASSANTE / More than one in number Questo di unePassante è veramente un bel progetto. Giulia Sarno è palermitana e accompagnata da altri siciliani, sforna per la neonata etichetta fiorentina Anna The Granny, un disco intimo, ben confezionato. Canzoni semplici e cariche di sfumature, di stratificazioni. Il profumo è quello "lo-ffi" dell'acustico, che alterna situazioni più aperte, ad atteggiamenti più scarni. E' un buon inizio, questo.

2PIGEONS / Land

I 45 minuti scarsi di Land sono 9 tracce spigolosissime. Non bisogna appoggiarsi, né fiondarcisi contro. Sono in due, loro. Lei, Chiara Castello, canta e si occupa di "inappropriate percussioni". Lui, Kole Laca, smaneggia tutto il resto, ovvero: piano, rhodes, synth programming, live efx, e ci mette pure dei back vocals. Il palcoscenico è quello dell'elettronica che si scontra con forme più definite di canzoni, spruzzando fuori atmosfere metalliche e cupe vampe.

AA.VV. / Bob Blank, The Blank Generation Blank Tapes NYC 1975-1985 Senza problemi: alcune tracce sono eccessivamente kitsch, ma non potrebbe essere altrimenti, visto l'argomento trattato. Parliamo di 13 "bobine" registrate a New York, tra il 1975 e il 1985 al Blank Tapes Studios, un posto indipendente dove se ne sentivanSberle funk e sdolcinamenti dance '80: esce i primi di febbraio.chiamano, ormai da tempo, NuJa

SAGGI / Il libro della giornalista Rosa Maria Di Natale traccia il legame tra la scrittura e la “rivoluzione digitale”

Potere di link alleanza tra i media di Maria Enza Giannetto

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a nuove tecnologie uccideranno la carta stampata? Assolutamente no. Almeno a quanto sostiene, supportata da tesi autorevoli e da anni di ricerca accademica, Rosa Maria Di Natale in “Potere di link. Scritture e letture dalla carta ai nuovi media” (Bonanno editore, 2009). Nel suo saggio, con prefazione firmata dal compianto giornalista Enrico Escher, la giornalista catanese, docente a contratto di “Giornalismo e nuovi media” a Scienze della Comunicazione di Catania, ripercorre la “storia” tracciando un legame tra la scrittura e la cosiddetta “rivoluzione digitale”. «Non ci può essere - dice l'autrice - scrittura consapevole, on-line o su carta, senza la conoscenza del percorso storico. Chi vive di scrittura - creativa, scientifica, divulgativa - deve conoscerne i presupposti. Io credo che questo saggio possa essere utile a tutti quelli che vogliono capire i meccanismi che stanno alla base della scrittura e soprattutto delle nuove tecnologie». «Ho scelto - continua - di non concentrarmi sulla rivoluzione di lessico che i nuovi media hanno imposto, né sugli aspetti strettamente tecnologici ma sulle dinamiche che stanno cambiando il nostro modo di produrre e accedere alla cultura, alla lettura e alla scrittura. Scrittori, lettori ed editori oggi fanno i conti con il

digitale, sperimentandosi sulla rete e confrontandosi con gli ebook, ma soprattutto guardando al testo con un'ottica diversa rispetto al passato. Ma questo non significa abbandonare le suggestioni della carta, anzi. Ci sono sperimentazioni on-line che rendono l'oggetto libro ancora più prezioso e affasci-

nante». Insomma i nuovi mezzi vengono considerati un arricchimento frutto di un percorso e non una rivoluzione. «Sono convinta - dice Rosa Maria Di Natale - che non esistano mezzi nuovi. La scrittura, i mezzi e le tecnologie sono tutti il risultato di una crescita, di un percorso storico che viene dalla narrazione orale, approda alla carta e oggi all'e-book, all'ipertesto. Nessuna fantascienza dietro i "miracoli" del digitale. È meglio parlare di fasi. E poi come si può pensare che un medium possa sostituire l'altro? Digitale o carta stampata possono collaborare, in un processo di reciproco arricchimento». Tra blog, siti internet e condivisione Web 2.0 la scrittura quindi incontra la multimedialità nell'ottica dell'integrazione tra media vecchi e nuovi. E il potere di link coincide con la possibilità di un nuovo approccio alla conoscenza, alle informazioni, alla creatività e alla ricchezza del pensiero grazie al digitale. Rivoluzione? È solo questione di medium. U i


agenda 16/01 sabato SEMINARI / L’agricoltura sostenibile e lo sviluppo rurale Sabato 16 gennaio alle 9, nell’aula magna della facoltà di Agraria, il prof. Gianluigi Gallenti, preside della facoltà di Economia all’Università di Trieste, terrà un seminario di studi dal titolo “L’agricoltura sostenibile e lo sviluppo rurale”. L’appuntamento successivo è fissato per sabato 23 gennaio, con la lezione del prof. Antonino Failla sul tema “La tutela del paesaggio in relazione alla nuova programmazione dello sviluppo rurale”. Catania, Aula magna, Facoltà di Agraria, ore 9

18/01 lunedì

di Economia e Metodi quantitativi. Il prossimo appuntamento, incentrato sul tema “Il funzionamento delle corti di giustizia amministrativa in Italia: un’analisi economica”, sarà tenuto dal prof. Giuseppe Di Vita. L’appuntamento successivo è fissato per martedì 26 gennaio, con il seminario “Un approccio multicriteriale nella valutazione di coppie di alternative” che sarà tenuto dai docenti Silvia Angilella e Alfio Giarlotta. Catania, aula 10, facoltà di Economia, ore 16

20/01 mercoledì

INCONTRI/ Tra bitletteratura ed e-book “Scrivere e leggere al tempo dei nuovi media: tra bitletteratura ed e-book” è il tema dell’incontro che si terrà lunedì 18 gennaio alle 17, nel Coro di notte del Monastero dei Benedettini, in occasione della presentazione del saggio “Potere di link” (Bonanno, 2009) di Rosa Maria Di Natale, giornalista e docente a contratto di “Giornalismo e nuovi media” (Scienze per la Comunicazione Internazionale, facoltà di Lingue e Letterature straniere). Ne discutono con l’autrice il prof. Salvo Marano, docente di Lingue e Letterature angloamericane (Università di Catania), e il prof. Gino Roncaglia, docente di Informatica Umanistica (Università della Tuscia). Catania, Coro di Notte, Monastero dei Benedettini, ore 17

19/01martedì SEMINARI / Il funzionamento delle corti di giustizia amministrativa: un’analisi economica Prosegue martedì 19 gennaio alle 16, nell’aula 10 della facoltà di Economia (Palazzo delle Scienze, corso Italia 55), il ciclo di seminari organizzati dal dipartimento

mettere in contatto studenti, sviluppatori in erba e professionisti attraverso un esperimento sociale, e simulare l’esperienza dello sviluppo all’interno di un team. Catania, Facoltà di Ingegneria, fino al 31 gennaio

31/01 domenica PROIEZIONI / In questo mondo libero

Domenica 31 gennaio alle 18:30, al Polo didattico “Gravina” della facoltà di Scienze politiche (via Gravina 12, pressi p.zza Pietro Lupo),

SEMINARI / Famiglia e parentela nella Sicilia tardomedievale Mercoledì 20 gennaio alle 9.30, nel Coro di notte del Monastero dei Benedettini, il prof. Henri Bresc, dell’Uni-

versità di Parigi X - Nanterre, terrà un seminario dal titolo “Famiglia e parentela nella Sicilia tardomedievale. Cristiani ed ebrei a confronto”. L’incontro rientra nell’ambito delle attività didattiche e scientifiche promosse dal dipartimento di Scienze della cultura, dell’uomo e del territorio (Cut), in collaborazione con la cattedra di Storia medievale di Lettere. Catania, Coro di Notte, Monastero Benedettini, ore 9.30

quinto appuntamento della rassegna cinematografica di cultura europea “Cine Cultura”. Il film che sarà proiettato è “In questo mondo libero” di Ken Loach, con Kierston Wareing, Juliet Ellis, Leslaw Zurek. A seguire dibattito su “Lo spazio della solidarietà tra economia sociale e libertà del mercato”.

01/02 lunedì WORKSHOP / Giovanni Raciti International Memorial Workshop

29/01venerdì EVENTI / Global Game Jam Da venerdì 29 a domenica 31 gennaio, la facoltà di Ingegneria ospita la 48 ore nostop di “game development”. Si tratta di un’iniziativa che permette a gruppi di sviluppatori di incontrarsi fisicamente e realizzare prototipi di giochi completi nell’arco di un tempo limitato. Il tutto ha come scopo quello di

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Lunedì 1° febbraio alle 9.30, nell’aula magna del dipartimento di Fisica e Astronomia di Catania, workshop internazionale in memoria del fisico Giovanni Raciti. Lo scopo della giornata è quello di riunire coautori, colleghi e amici del professore Raciti, scomparso nell’agosto dello scorso anno, che dedicò quasi 40 anni della sua vita alla ricerca sulla fisica degli ioni pesanti. La sua memoria sarà onorata ricordando i suoi traguardi e fornendo un’enfasi speciale ai nuovi sviluppi nel campo delle collisioni nucleari.

Industria, ambiente e territorio

Quali effetti sull’ambiente e sul territorio ha avuto l’eccezionale sviluppo industriale conosciuto dall’Italia nella seconda metà del Novecento? A questo interrogativo, attraverso ricerche innovative, vuol dare risposta il volume “Industria, ambiente e territorio. Per una storia ambientale delle aree industriali italiane” curato da Salvatore Adorno e Simone Neri Serneri (“Il Mulino”). Il libro sarà presentato martedì 19 gennaio alle 16:30, nel Coro di notte dei Benedettini. Ne discutono Leandra D’Antone, Giuseppe Giarrizzo, Paolo La Greca.

Osservatorio astrofisico di Catania in mostra

È visitabile fino al 27 febbraio, nella sede dell’Archivio di Stato di Catania (via Vittorio Emanuele 156), la mostra “Percorsi di storia e traguardi scientifici dell’Osservatorio Astrofisico di Catania”, realizzata in occasione dell’Anno Internazionale dell’Astronomia 2009. La mostra resterà aperta da lunedì a venerdì (ore 9-18); sabato (ore 9-13).

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