U NIVERSITINFORMA www.universitinforma.it Mensile di informazione universitaria - luglio/agosto 2010 con il patrocinio di
E.R.S.U. Catania
time out CONCERTI / My Awesome Mixtape «Noi, “esplosi” in Rete»
time out TRIBUTO A VIRLINZI / Interviste esclusive a Paola Turci e The Niro
a n i N Zilli
ateneo POLITICA / Una “palestra” per i giovani
ateneo SCIENZE / Ricercatori sul piede di guerra
«Da Billie Holiday a Nina Simone le mie eroine e i miei modelli d’artista» ALL’INTERNO / Aiesec, competizione tra studenti sul marketing turistico / Stabile, triplice omaggio a Rosa Balistreri a 20 anni dalla morte / Cinema, parla Daniele Gangemi, regista di “Una notte Blu Cobalto” / Musica, i concerti dell’estate
sommario
U NIVERSIT
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in questo numero... ateneo DDL GELMINI / Scienze, la didattica rischia il blocco
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POLITICA / Università “palestra” per giovani promesse
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LAUREE / Test d’ammissione, le date delle prove
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AIESEC / Il turismo? Ci vuole creatività
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QUANTO NE SAI DI / Woodstock, mito senza tempo
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SIAMO IN TESI / Le piante fonti di energia pulita
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Gerenza “UNIVERSITINFORMA” Mensile di informazione universitaria www.universitinforma.it
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diritto allo studio ERSU / Bando 2010-2011, scadenza il 31 agosto
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Registrazione Tribunale di Catania n. 21/2005 - del 23/05/2005
Anno VI - N. 7 - luglio 2010
lavorare CORSI / Perfezionamento in pedagogia clinica
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CONCORSI / “Aidda” per progetti innovativi
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EDITORE: Katamedia S.r.l. viale Alcide De Gasperi, 54 Catania
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DIRETTORE RESPONSABILE Patrizia Mazzamuto DIRETTORE EDITORIALE Gianluca Reale REALIZZAZIONE EDITORIALE Blu Media V.le Andrea Doria, 69 - Catania tel. 095 447250 - 095 432304 redazione@blumedia.info
time out-time in STABILE / Omaggio a Rosa Balistreri
pag 18/19
CINEMA / Una Catania “blu cobalto”, fuori dagli stereotipi
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ARTE / Others, il Mediterraneo secondo gli altri
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TRIBUTO A VIRLINZI / Interviste a Paola Turci e The Niro
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MY AWESOME MIXTAPE / Dal Myspace ai concerti live
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INTERVISTA / Nina Zilli: «Mi ispiro alle mie eroine»
pag 28/29
CONCERTI / Un’estate a suon di musica
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ETNAFEST/ Pop sotto il vulcano
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MARTA SUI TUBI / Musica senza barriere
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BAND / Farasibà: «Noi, un ponte tra Africa e Sicilia»
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HI-TECH / Rinnovato e migliorato, I phone 4
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BLOCK NOTES / Siti, libri, dischi
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REDAZIONE CENTRALE viale Alcide De Gasperi, 54 Catania info@universitinforma.it STAMPA: Grafiche Cosentino Caltagirone info@universitinforma.it TIRATURA: 15.000 copie
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CONCESSIONARIA PUBBLICITÀ Katamedia Srl v.le Alcide De Gasperi, 54 -Ct Responsabile commerciale Daniele Consoli info@universitinforma.it tel. 340 6943805
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agenda Gli appuntamenti del mese
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Hanno collaborato a questo numero: Irene Alì, Maria Enza Giannetto, Lavinia D’Agostino, Rita La Rocca Tiziana Lo Porto, Riccardo Marra, Vanessa Ferrara, Emanuele Brunetto, Luca Di Leonforte, Carmen Valisano, Giuseppe Valerio, Melania Tanteri, Gabriella Catalano, Alberto Conti
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“Universitinforma” Copyright Katamedia Srl Tutti i diritti riservati Con il patrocinio di: Ersu Ente Regionale Diritto allo Studio di Catania
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ATENEO / Attivato Numero Verde dedicato agli studenti 800894327 (solo da numeri fissi). Orari Urp-Call Center: da lunedì a venerdì dalle 9 alle 13; martedì e giovedì anche dalle 15 alle 17
INGEGNERIA / Laurea ad honorem per Angelo D’Arrigo L’Università di Catania ha avviato l’iter procedurale per giungere al conferimento della laurea ad honorem in Ingegneria meccanica ad Angelo D’Arrigo, il celebre deltaplanista, scienziato del volo ed etologo catanese, scomparso nel 2006 in un tragico incidente aereo. «Oltre alle profonde conoscenze naturalistiche e alle profonde doti umane - ha spiegato il preside della facoltà di Ingegneria, Luigi Fortuna - D’Arrigo ha dimostrato, nella realizzazione delle sue imprese, notevoli competenze tecnologiche che oggi l’Ateneo vuole riconoscere in maniera significativa. Per questo la nostra facoltà gli conferirà un riconoscimento ufficiale e proporrà al Ministero dell’Università la laurea ad honorem nella disciplina dell’Ingegneria meccanica, auspicando che l’iter ministeriale si concluda presto con un esito positivo».
PREMIO MARCELLO ANILE / Mille euro per laureati in Matematica L’associazione Angelo Marcello Anile rinnova il concorso per l’attribuzione di un premio di mille euro per giovani laureati in Matematica o in Informatica all’Università di Catania. Per partecipare occorre avere ottenuto il titolo di laurea specialistica (o equipollente), successivamente al 31 maggio 2008. La data di scadenza per la presentazione delle domande di partecipazione al concorso è fissata per il 31 luglio 2010.
LINGUE / Aperto fino al 10 settembre il bando per tesi sulla comunicazione Nel numero di giugno Universitinforma aveva annunciato l’istituzione del permio intitolato al giornalista e docente della facoltà di Lingue di Catania Enrico Escher. Adesso il bando è disponibile e le candidature sono aperte fino al 10 settembre. Si tratta di 2 premi di 1.250 euro ciascuno destinati a laureati di 2° livello che negli anni accademici 2007/08 e 2008/09 abbiano conseguito la laurea in Lingue straniere per la comunicazione internazionale, Lingue e Culture europee ed extraeuropee, Lingue e culture orientali, Culture e linguaggi per la comunicazione, con una votazione di almeno 110 su 110 e che abbiano svolto una tesi sulla comunicazione. Il bando integrale è disponibile sul sito www.provincia.ct.it.
ERASMUS / Più soldi, più borse L’Agenzia Nazionale Llp Italia ha incrementato di circa l’88%, rispetto all’anno scorso, il finanziamento a sostegno della mobilità Erasmus, assegnando all’Università di Catania oltre 670 mila euro (rispetto ai circa 350 dell’anno passato). In particolare, le mensilità ammontano a 2.528 (2.467 per il programma Erasmus Studio e 61 per il programma di tirocini Erasmus Placement), da mettere a disposizione degli iscritti. Quasi il doppio delle 1.242 mensilità di Erasmus Studio del 2009/10, che avevano consentito di partire a circa 260 studenti, e il 75% in più rispetto alle 35 mensilità di placement dell’anno passato (14 studenti). Il finanziamento aggiuntivo consentirà a a 309 studenti di fruire del programma, effettuando mobilità all’estero ai fini di studio per un maggior numero di mesi.
ARCHITETTURA / Il prof. Carlo Truppi, ordinario di Tecnologia dell’Architettura, è il nuovo preside per il quadriennio 2010-11/2013-14. A partire dal 1° novembre, subentrerà al prof. Giuseppe Dato
SCUOLA SUPERIORE DI CATANIA / Al via le candidature per l’ammissione Domande solo on line entro il 15 settembre Candidature aperte alla Scuola Superiore di Catania. Da pochi giorni infatti è possibile compilare la domanda online per accedere al concorso di ammissione ai corsi ordinari 2010-2011. Ai vincitori del concorso, selezionati esclusivamente sulla base di rigorosi criteri di merito, la Scuola garantisce l’ospitalità gratuita nella propria struttura collegiale situata nelle vicinanze della cittadella universitaria e una borsa di studio che copre i costi relativi alle tasse universitarie e alla mobilità. Il concorso è aperto a 20 studenti, 10 posti aperti per la classe delle Lettere e delle Scienze Sociali (corsi di laurea e di laurea magistrale a ciclo unico delle facoltà di Economia, Giurisprudenza, Lettere e Filosofia, Lingue e Letterature Straniere, Scienze della Formazione e Scienze Politiche) e 10 posti per la Classe delle Scienze Sperimentali (facoltà di Agraria, Farmacia, Ingegneria, Medicina e Chirurgia, Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali), in più 4 posti aggiuntivi sono riservati a cittadini non appartenenti all’Unione Europea. La domanda per l’ammissione al concorso va effettuata esclusivamente tramite registrazione on-line, all’indirizzo Internet www.scuolasuperiorecatania.it entro il 15 settembre.
SCIENZE POLITICHE / Al via Glopem, il primo corso di laurea interamente in lingua inglese È il primo corso di laurea magistrale dell’Università di Catania interamente tenuto in lingua inglese, si chiama “Glopem” (Global Politics and Euro-Mediterranean Relations) e offre a laureati triennale una formazione avanzata nel campo della scienza politica su temi riguardanti la politica globale, l’integrazione europea e le relazioni euromediterranee. Il focus è sulle istituzioni e le politiche globali, sulle tematiche della giustizia internazionale, sull’evoluzione delle politiche sociali europee, sul policy-making e la governance Ue e sulle questioni chiave del mediterraneo. L’apprendimento non è affidato all’uso di manuali e lezioni frontali ma si fonda sullo studio di problemi e meccanismi sotto la guida dei docenti. I materiali di studio sono prodotti scientifici di vario tipo, da testi collettivi a saggi di riviste scientifiche, da paper congressuali, a documenti pubblici e rapporti in progress. Questo metodo consente di stimolare le capacità analitiche degli studenti e di monitorare l’avanzamento delle loro capacità di comprensione. Il programma, fra l’altro, incoraggia e sostiene la mobilità all’estero attraverso l’attivazione di accordi nell’ambito dei programmi Erasmus Studio e Placement. I dettagli su www.fscpo.unict.it/europa/glopem.
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DDL GELMINI / L’eventuale varo della riforma universitaria mette in dubbio l’attività di migliaia di ricercatori. A Catania chi corre maggiori rischi sono gli assistenti di Scienze matematiche, fisiche e naturali. Si paventa il blocco di esami e lezioni. «Idea estrema a cui non vorremmo ricorrere», dice chi protesta. Tutti d’accordo? Quasi. E gli studenti? In parte solidali
Scienze, “caso” ricercatori la didattica rischia il blocco di Carmen Valisano on l’avvicinarsi della discussione in Parlamento del disegno di legge che rivoluziona l’università italiana, si scalda la protesta dei ricercatori, tra i più colpiti dalla riforma del ministro Gelmini. Quelli di luglio sono giorni intensi, con una forte attività di coordinamento, viste le proteste dei giorni scorsi (la settimana nazionale di protesta dal 5 al 9 luglio, ndr). A Catania è stata presentata al rettore una mozione firmata da 398 ricercatori in cui si paventa anche il ritiro della disponibilità alla didattica. Questo provocherebbe gravi disagi, visto che gran parte dei corsi viene tenuto da ricercatori. A Catania tra le facoltà più “a
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rischio” c’è Scienze matematiche, fisiche e naturali. Più della metà delle cattedre (comprese quelle di base come Informatica e Fisica) è affidata a ricercatori. Il Consiglio di facoltà del 3 giugno ha deliberato l’invito a ordinari, associati e ricercatori “ad astenersi dallo svolgimento, sia a titolo gratuito che a titolo retribuito, di incarichi didattici non obbligatori”. Paralisi di esami, lauree e inizio dei corsi, dunque. Carmelo Giardina parla dei problemi del corso di Scienze geologiche: «Il 60% dei nostri docenti fa parte della categoria dei ricercatori e con la sospensione delle disponibilità, i corsi per il prossimo anno non saranno garantiti. I docenti di ruolo non bastano a coprire l’intero organico». A Chimica lo scenario è simile e al dipartimento di Fisica «il presidente
di struttura didattica non è stato eletto per protesta», spiega Arturo Giunta, rappresentante nel Consiglio di corso di laurea. Alessandro Pluchino è ricercatore della facoltà ed è tra i coordinatori della protesta catanese: «Ci siamo svegliati troppo tardi rispetto ai colleghi nel resto del Paese - ammette -. Scienze al momento guida la protesta nel nostro Ateneo. Ci sono i nominativi di 398 ricercatori catanesi, firmatari di una mozione presentata al rettore, pronti a ritirare la disponibilità a fare didattica. Purtroppo non c’è stato modo di avere un confronto soddisfacente con il professore Recca, che è per l’adozione di una linea “morbida” nei confronti del ddl Gelmini». Gigi La Mantia, consigliere di facoltà, è perplesso sulle mo-
dalità della protesta: «Fino allo scorso Consiglio di facoltà ero solidale con le azioni dei ricercatori e dei docenti. Purtroppo durante l’ultima seduta sono stati approvati due punti all’ordine del giorno che si trovavano in fondo alla lista e che sono stati anticipati. Solo dopo il Consiglio è stato bloccato. Se si deve fare ostruzionismo, non si possono fare “sconti”. Si deve sospendere, senza far andare avanti la sessione». Salvatore Foti, docente di Chimica, gli risponde indirettamente: «Ho chiesto io ai colleghi durante l’ultimo Consiglio di facoltà di andare via per far mancare il numero legale. Dobbiamo cercare di evitare il blocco della didattica e degli esami, trovando però il modo di far conoscere il malessere che l’università vive. Se non saremo uniti, l’università mo-
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Ricercatori e governance dell’ateneo, il Senato approva una mozione contro il ddl 1905
Il Senato accademico dell’Università prende posizione nei confronti del ddl 1905 che riforma le Università, per quanto riguarda i ricercatori e l’ipotesi di modifica della governance degli atenei. Nella seduta del 12 luglio, infatti, il senato ha approvato all’unanimità una mozione, invitando il rettore a «esprimere con forza in tutte le sedi istituzionali i contenuti del presente documento, dando anche rilevanza mediatica nelle sedi e forme che riterrà più opportune ed efficaci». Si legge nel documento che il Senato «prende atto che in molte Facoltà dell’Ateneo molti ricercatori hanno dichiarato – in attesa di significativi cambiamenti del ddl 1905 – la propria indisponibilità ad assumere per affidamento compiti di didattica frontale nell’A.A. 2010-11». Dunque il ddl 1905 ha bisogno di «ulteriori cambiamenti». E dunque il Senato «ritiene auspicabile» individuare specifiche misure per far diventare professori rirà». L’esortazione è condivisa dal professore Francesco Porto, direttore del dipartimento di Fisica: «Potremmo essere portati ad avere richieste di tipo corporativo, ma dovremmo abbandonare questo atteggiamento. Ho detto al rettore che è stato eletto da tutti noi e dovrebbe avere più coraggio nel portare avanti le nostre richieste». Il professore Pluchino è chiaro: «Il blocco degli esami non è proposto per danneggiare gli interessi degli studenti ed è un’idea “estrema” a cui non vorremmo ricorrere. Evitiamo dinamiche del tipo “cosa ci perdo, cosa ci guadagno”. Il punto chiave è capire quale sia lo scopo dell’intero movimento. L’obiettivo è partire dal basso, da studenti e ricercatori, per arrivare attraverso i Consigli di facoltà al Senato accademico e oltre». Gli studenti sembrano essere compatti, tutti (o quasi) pronti ad appoggiare le azioni dei docenti. «Siamo l’ultima ruota del carro, ma siamo anche i più numerosi». Secondo Walter: «Non dobbiamo schierarci a favore di nessuno, stiamo tutti dalla stessa parte. Oggi siamo studenti, ma domani vorremmo diventare ricercatori». Dello stesso parere è Vitaliano, studente di Scienze biologiche: «Trovare un punto in comune tra studenti e docenti è difficile; è normale che ognuno pensi ai propri interessi, ma questo non significa che dobbiamo rimanere fermi davanti a questo sfacelo». Ci sono però anche le fisiologiche voci fuori dal coro. Piero si domanda: «Quando, negli anni passati, sono aumentate le tasse, i docenti e i ricercatori dov’erano?». L’aumento delle tasse universitarie non è stato ben digerito.
associati (ma perché non ordinari? protesta il professore Tino Vittorio sul forum di www.step1.it, ndr) gli attuali ricercatori a tempo indeterminato, per mezzo di chiamata diretta, entro i prossimi sei anni «cioè prima che si concluda il percorso formativo dei ricercatori a tempo determinato». Ma la mozione dice anche che il Senato «esprime piena convinzione sull’urgenza di definire comunque uno stato giuridico dei ricercatori universitari a tempo indeterminato che sancisca un conveniente equilibrio nell’impegno tra le attività didattiche e quelle della ricerca scientifica» e infine «auspica, per la nuova figura di ricercatore a tempo determinato, un reale chiaro percorso che preveda, dopo il conseguimento di un’idoneità nazionale alla docenza, l’obbligo dell’ateneo di provvedere ad un inserimento in ruolo, onde evitare la costituzione di una nuova forma di precariato che si andrebbero ad unire a quella di
Assegnisti, Borsisti e Professori a Contratto». Sul fronte degli organi di governo dell’Ateneo, il Senato contesta l’impostazione del ddl 1905, che snaturerebbe l’autonomia degli atenei. Soprattutto nella previsione che «il Rettore possa essere estraneo all’Università» e che «il Consiglio di amministrazione possa essere presieduto da un soggetto diverso dal Rettore, necessariamente estraneo all’Università e che un rilevante numero di componenti del Consiglio d’Amministrazione debbano essere esterni all’Università». Ma al Senato non piace anche lo «squilibrio, del rapporto tra Senato Accademico e Consiglio d’amministrazione, a danno del primo, cui viene affidato sostanzialmente solo una funzione consultiva di formazione di pareri e proposte» così come la prevista composizione «dei Senati Accademici, che non può non prevedere fra i componenti i presidenti delle strutture intermedie».
La “lettera” dei precari agli studenti Cara studentessa/caro studente, Gentile genitore, come probabilmente sapete l’università italiana vive una fase di tremenda crisi. Il governo, con le ultime leggi finanziarie, ha ridotto del 20% i finanziamenti all’università. Questa scelta avrà delle conseguenze di cui tutti voi dovete essere coscienti. La prima conseguenza è quella di un aumento costante e progressivo delle tasse universitarie; le tasse aumenteranno già dal prossimo anno di circa il 20%. A tale aumento ne seguiranno altri negli anni successivi. La seconda conseguenza è quella della riduzione dei servizi agli studenti. Diminuiranno le borse di studio, le mense, le case dello studente, verranno tagliati molti corsi di laurea, verrà istituito il numero chiuso in tutti i corsi di studio. La terza conseguenza è il licenziamento di migliaia di persone che lavorano nell’università e la riduzione della qualità dell’offerta didattica. Forse voi studenti non sapete che il 40% di quelli che giustamente chiamate “professori” sono precari, “contrattisti”, il cui posto di lavoro è messo a rischio dai tagli ai finanziamenti dell’Università pubblica previsti dal governo già a partire da quest’anno. E forse voi genitori ignorate che senza quel 40 % l’offerta didattica rischierebbe, a fronte di un aumento delle tasse, di essere affidata a soggetti estranei all’università e assolutamente non qualificati che certamente non potrebbero garantire quell’alto livello di formazione che oggi più che mai il mercato del lavoro richiede. La riforma del ministro Gelmini punirà soprattutto i deboli, quelli che non sono tutelati, facendo pagare il conto solo alla nuova generazione, cioè agli studenti e ai giovani precari in attesa di assunzione. Per queste ragioni noi ricercatori abbiamo deciso di protestare. Chi siamo noi ricercatori? Per legge siamo stati assunti e siamo valutati solo per fare ricerca, con la possibilità di svolgere attività didattica integrativa di supporto ai professori associati ed ordinari. In realtà una parte molto consistente dei docenti di ruolo che insegnano nelle Università sono ricercatori, questa strana specie di “mezzi-professori”, più giovani e molto meno retribuiti degli altri docenti strutturati. La Gelmini ci vuole mettere ad esaurimento, senza riconoscere da nessun punto di vista il lavoro didattico che svolgiamo da diversi anni. Abbiamo deciso – la legge ce lo consente – di rifiutare gli insegnamenti. Abbiamo deciso di attenerci a quello che la legge prevede per il nostro ruolo. Abbiamo deciso di mostrare a tutti che l’Università, con questi tagli folli e senza un’attenzione agli studenti e alle nuove generazioni, rischia il collasso. Vogliamo una università che aiuti il paese a crescere e a diventare forte. Per questo, cari studenti, cari genitori, vi chiediamo di sostenere la nostra protesta. La nostra protesta ha un senso se diventerà la protesta degli studenti, delle famiglie, di tutta l’università. Non lasciamo che nessuno rubi il nostro futuro!
Coordinamento dei Ricercatori Universitari di Catania Coordinamento dei Precari della Ricerca di Catania
Arturo Giunta risponde così: «Scienze era una delle facoltà con il più alto contributo base e, teoricamente, noi saremmo favoriti dalla rimodulazione. Purtroppo non è così: le ultime due fasce di reddito, quelle più “povere”, subiranno degli aumenti. Il tutto senza avere un guadagno con il miglioramento dei servizi. Non facciamoci abbindolare, non crediamo a quanti dicono che non conviene protestare». Il blocco degli esami e dei corsi è però il nodo più urgente. Tra i ragazzi c’è anche qualcuno che sostiene che non è impossibile indire nuovi bandi, sostituendo così chi protesta. In molti però ribattono che a rimetterci sarebbero gli stessi studenti: «Che fine farebbe la qualità?». Secondo Valentina Ferro, studentessa di Fisica, «Magari si può pensare che i ricercatori e i docenti ci stiano “sfruttando” per avere più voci a loro favore; visto che questa protesta è anche nel nostro interesse, dobbiamo “sfruttarci” a vicenda». Ma c’è ancora poca coscienza del problema e sembra ci sia ancora molto da fare per coinvolgere quanti studiano nei dipartimenti della Cittadella: Alessia e Maria, studentesse di Matematica, cadono letteralmente dalle nuvole: «Davvero ci sono questi problemi? - chiedono -, comunque a noi non interessa molto. Abbiamo già finito le lezioni della triennale e ci mancano poche materie per terminare». Quando chiediamo come faranno per la tesi o per un’ipotetica attività postlaurea rispondono di affidarsi alla volontà di chi sta più in alto: «Speriamo che si risolva tutto per il meglio». U i
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APPROFONDIMENTO / Come si forma il consenso alle elezioni delle rappresentanze studentesche? Contano i programmi o le feste e i pr? E quanto contano i partiti? Ecco cosa c’è dietro il voto accademico, spesso trampolino di lancio di molti giovani politici di Melania Tanteri
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he Catania non sia una città in cui la politica universitaria parla il linguaggio della sinistra è cosa nota. Ma certo sembrano molto lontani i tempi in cui le liste che facevano riferimento all’Ulivo di Prodi o a Rifondazione comunista e ai Collettivi studenteschi riuscivano a conquistare seggi in Senato accademico e in Consiglio di amministrazione, i due più importanti organi collegiali dell’Ateneo, dove si decide la gestione e si indirizza la spesa dell’Università. Alle ultime elezioni, consumatesi lo scorso maggio, la politica universitaria ha sancito la “conquista” degli organi centrali (oltre a Senato e Cda, Consiglio di ammi-
Università, banco di prova per la politica che conta nistrazione dell’Ersu, Comitato attività sportive e ricreative e Comitato universitario sportivo) da parte delle liste che fanno capo al Movimento per l’autonomia (Intesa autonomista e Liberi e forti), a centristi e pidiellini della componente Forza Italia (Il popolo degli studenti - Controcampus) e alla componente del Pdl che fa maggiormente capo agli ex An (Studenti per le libertà), mentre la lista che fa riferimento al Pd (Pd-Studenti democratici-Udu) è rimasta fuori dagli organi superiori anche se è andata meglio nei Consigli di facoltà. Un certo peso ha anche avuto la insolita “novità” della lista studentesca voluta dal rettore, quell’Università libera ed eccellente che non ha mancato di suscitare polemiche pur ottenendo forse meno risultati di quanto si attendessero e che, forse, adesso potrà costituire una base anche per la nuova dichiarata attività politica del Magnifico Recca, fresco presidente del coordinamento regionale dell’Udc. Un annun-
cio un po’ a sorpresa che secondo molti fa entrare la politica a gamba tesa in Università, anche se, in realtà, le segreterie politiche e i partiti all’università sono stati sempre presenti e proprio le cariche elettive universitarie hanno rappresentato il trampolino di lancio in politica per molti giovani che oggi sono diventati consiglieri comunali o deputati regionali, o dirigenti nazionali di partito. Tanti i nomi di chi, partendo dalla realtà universitaria, ha scalato con successo i gradini della politica: da Salvo Pogliese (oggi deputato all’Assemblea regionale) a Puccio La Rosa (capogruppo del Pdl Sicilia in Consiglio comunale e vice presidente viacario dello stesso) a Paolo De Caro, oggi vicepresidente nazionale di Azione Giovani, a Manfredi Zammataro, giovanissimo consigliere comunale de La Destra per finire con Mario Chisari, ex vicesindaco di Catania, e Uccio Muratore, oggi vicesindaco del Comune di Leonforte in provincia di Enna. Tut-
te persone per cui l’esperienza universitaria è stata banco di prova, palestra di politica. Tutti nomi, questi, a testimoniare l’importanza di un percorso che per molti di loro, ha significato confronto, formazione, crescita. Ma all’interno dell’Università, c’è una percezione cosciente della politica da parte degli studenti, come dimostrerebbe il record di affluenza alle urne del popolo universitario (38% degli aventi diritto) nelle ultime elezioni, oppure queste consultazioni rappresentano una macchina elettorale che serve a rodare i futuri quadri di partito e gli onorevoli di domani? Sono davvero pochi come si dice, gli studenti a votare secondo coscienza, a capire l’importanza di ricoprire un seggio, o prevale davvero la logica del per moda, per amicizia o vassallaggio, un voto per un caffè, per un ingresso in discoteca, per “farsi belli” agli occhi dei “potenti”? «Negli anni Novanta - spiega
Puccio La Rosa - basavamo tutto sulla politica delle idee; oggi indubbiamente c’è poca tensione ideale, poca politica di alto livello e il mondo giovanile sembra essere imbrigliato nella logica dei partiti cosa che, inevitabilmente, leva spontaneismo e riduce spesso tutto al mero scambio». Dunque, sembra sia questa logica a prevalere e a fare delle elezioni universitarie quasi una sfida giocata, non tanto sulle idee o sui programmi, ma sulla mera capacità di creare consenso. Ovviamente con le dovute eccezioni. Perché c’è un pullulare di associazioni che cercano di “intercettare” i giovani e le loro esigenze, un ruolo che i partiti non riescono più ad esercitare. Uno degli esempi di questo modo di intendere la politica universitaria, è fornito da Alessandro Corradi, oggi consigliere comunale e presidente dell’associazione culturale universitaria Arcadia. «La politica universitaria - spiega Corradi - prima del 2000 era una semplice espres-
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dall’università al palazzo Salvo Pogliese è stato senatore accademico e consigliere di amministrazione dal 1993 al 1997, anno in cui viene eletto al Consiglio Comunale di Catania. Nel 2003 diventa assessore provinciale allo Sviluppo economico, fino al 2006, anno in cui viene eletto deputato regionale nel Pdl.
Puccio La Rosa, capogruppo del pdl Sicilia in Consiglio comunale a Catania, si è impegnato all’università in Alleanza Universitaria, nelle cui file è stato eletto nel 1998 tra i grandi elettori del rettore. Consigliere di quartiere nel 2000, eletto in Consiglio comunale prima nel 2005 e poi nel 2008.
sione a livello giovanile dei partiti; con la crisi di questi a cui stiamo assistendo negli ultimi anni, è venuta a mancare proprio la politica ed è nata l’esigenza di dare vita ad associazioni come Arcadia, che si impegnano in battaglie prettamente studentesche». L'associazione sarebbe nata nel 2001 proprio «per interrompere la prassi degli studenti che diventano i galoppini delle segreterie politiche del “capopopolo” di turno. Certo è che - conclude Corradi - associazioni come Arcadia, senza inserirsi in un “cartello”, nella lista o unione di liste collegate al partito di maggioranza, difficilmente avrebbe potuto o potrebbe esprimere un candidato o raggiungre l’obiettivo di un seggio». Dunque si torna lì. Ai partiti. Alla politica strutturata. L’importanza di correre con una forte coalizione, per poter ottenere risultati, al di là dei programmi, è sottolineata anche da Antonello Costanzo, impe-
gnato in passato nella politica universitaria e oggi attivo con l’associazione Trinacria. «La mia esperienza è stata importantissima - spiega -. È pur vero che per essere eletti in un ordine superiore - continua - bisogna necessariamente coalizzarsi con altri gruppi, così come è vero che, in basso come in alto, poco spazio hanno i programmi e le idee e a dominare è ancora la logica del favore, il cosiddetto voto di scambio per passare un esame o entrare gratis in discoteca». Un quadro poco confortante. Ma davvero tutto si riduce a questo? «Le scadenze elettorali universitarie - afferma Livio Gigliuto, segretario dei Giovani Democratici di Catania - possono essere gestite in due modi: o impostandole sui programmi e sull’attività politica o gestendo pubbliche relazioni, cosa che oggi va per la maggiore per creare consenso. L’ideale, avvicinandosi al voto, è fondere le due cose. È vero, però, che c’è la tendenza a spoliticizzare le
Alessandro Corradi, consigliere comunale del Pdl a Catania, ha iniziato la propria carriera politica a 18 anni: a 19 si è candidato al Senato accademico, risultando primo dei non eletti. Nel 2004 ci ha riprovato risultando il più votato tra gli studenti al Senato. Oggi è consigliere comunale.
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Il rettore in campo Critiche dalla Cgil
Il rettore Antonino Recca è diventato presidente del coordinamento regionale dell’Udc. «Un ruolo - dice il rettore che mi vedrà operare quale espressione di quella parte della società civile impegnata nell’affrontare i delicati problemi dell'istruzione, della formazione avanzata, della ricerca, del trasferimento tecnologico al mondo dell'economia e delle imprese». Critiche dalla Cgil: «Avevamo apprezzato la scelta dichiarata da Recca persino nel programma elettorale di lasciare la politica fuori dall'Ateneo -spiegano i dirigenti sindacali Angelo Villari, Giusi Milazzo e Lillo Fasciana - È evidente che con la carica assunta in questi giorni dal Rettore, sarà quantomeno improbabile mantenere quella che appariva quasi il presupposto del progetto di conduzione dell'Ateneo».
Uccio Muratore, attivo in politica sin da giovane nelle file dei Ds, è stato consigliere di amministrazione dell’Università. Dal 2004 a 2007 è stato presidente del Consiglio nazionale degli studenti universitari (Cnsu). Oggi è vicesindaco al Comune di Leonforte, in provincia di Enna. elezioni universitarie, soprattutto negli ultimi giorni». Quindi feste e pr la fanno da padroni sotto il voto. «Però - aggiugne Gigliuto - è anche vero che molte associazioni e le più radicate forze politiche presenti all’interno dell’Università sono attive anche lontano dalle scadenze elettorali: offrono servizi, fanno cultura, fanno politica vera e propria. Credo che alla lunga, questo comportamento paghi e consenta di radicarsi, soprattutto nelle facoltà». Università, alta formazione. Anche per “imparare” l’arte della vecchia e della nuova politica. La capacità di gestire pubbliche relazioni, ma non solo. In ogni caso, seppure le cariche degli studenti abbiano ancora un modesto impatto sulle decisioni dell’ateneo, primo banco di prova di un incarico elettivo. E di un futuro, possibile successo sugli scranni delle istituzioni che contano. U i
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CORSI DI LAUREA, DATA E ORA DELLE PROVE DI AMMISSIONE
EDITORIALE /
CORSO DI STUDIO
La tragedia di Laura e una reazione troppo soft di Gianluca Reale Innanzitutto un “in bocca al lupo” a Laura Salafia, nella speranza che la studentessa di Sortino, colpita dal proiettile sparato da Andrea Rizzotti in piazza Dante la tragica mattina del 1° luglio possa tornare quella di prima. Poi un plauso alle tante iniziative che si sono susseguite in questi giorni. A cominciare dalla manifestazione a caldo la sera della sparatoria, con quel migliaio di persone accorse sul sagrato di piazza Dante, in una serata in cui l’incubo della sparatoria di mafia era ancora presente tanto da lasciare sfogo anche a una certa retorica antimafia che abbiamo sentito tante volte e che comunque ci sarebbe stata tutta, eccetto qualche striscione antipolizia. E però le manifestazioni di protesta sono continuate con la proiezione in piazza del film I cento passi e poi con Io leggo, il reading organizzato con la partecipazione della facoltà di Lettere e Filosofia, Radio Zammù, Officine Culturali e Step1, un momento di solidearietà e di presenza in un quartiere, in una città che sente il bisogno di una società civile forte e determinata. Certo, però, che questa terribile storia ha sottolineato alcune inquietanti mancanze: ci saremmo aspettati che nei giorni successivi al ferimento di Laura, tutti gli studenti icsritti all’università, 60 mila e passa, tutti i professori, tutto il personale tec-
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nico e amministrativo, di qualsiasi idea o appartenenza politica, si riversassero in piazza per dire “no” a un’idea di convivenza fondata sulla cultura della pistola, della sopraffazione, della violenza, dell’illegalità. Tutti avrebbero dovuto invadere la città, far sentire che un’altra possibilità c’è. Invece, ha vinto l’indifferenza o la rassegnazione (quasi) generale. Ci può ancora essere un’altra occasione: l’ateneo può dimostrare, tutto, di essere davvero l’istituzione dove la cultura ha una funzione sociale, dove i giovani imparano a pensare una realtà nuova e provano a cambiare il mondo. Ma occorre farlo. L’altra nota stonata è la diminutio dell’episodio, “declassato” (ma non per questo meno grave) da agguato mafioso a opera di uno squilibrato, dovuta forse al «caldo» (parole del procuratore della Repubblica Vincenzo D’Agata in conferenza stampa). Mai battuta fu più infelice. Piuttosto l’allarme è più vivo che mai, perché di cultura mafiosa nel senso di operare al di fuori di ogni regola o legge, questa città è intrisa. La mancata reazione di massa e il silenzio del quartiere, in cui tutti conoscevano chi aveva sparato, parlano chiaro. L’unica speranza viene dallo studente che civilmente ha testimoniato e in chi ha partecipato alle manifestazioni e ha preso posizione pubblicamente in questi giorni. Ma ancora non basta. Non può bastare. U i
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L-7 - Ingegneria civile e ambientale L-8 - Ingegneria elettronica L-8 - Ingegneria informatica L-9 - Ingegneria industriale LM-41 - Medicina e chirurgia * LM-46 - Odontoiatria e protesi dentaria * L-11 - Lingue e culture euroamericane ed orientali L-20 - Lingue per la comunicazione internazionale L-29 - Scienze erboristiche e dei prodotti nutraceutici L-29 - Tossicologia dell'ambiente e degli alimenti LM-13 - Chimica e tecnologia farmaceutiche LM-13 - Farmacia LM-4 - Architettura (sede di Siracusa) * LM-4 - Ingegneria edile-architettura L-13 - Scienze biologiche L-1 - Beni Culturali L-5 - Filosofia L-10 - Lettere L-20 - Scienze della Comunicazione L/SNT 1 - Infermieristica * L/SNT 1 - Ostetricia * L/SNT 2 - Tecnica della riabilitazione psichiatrica * L/SNT 2 - Fisioterapia * L/SNT 2 - Logopedia * L/SNT 2 - Ortottica ed assistenza oftalmologica * L/SNT 3 - Dietistica * L/SNT 3 - Tecniche di neurofisiopatologia * L/SNT 3 - Tecniche di radiologia medica... * L/SNT 3 - Tecniche di laboratorio biomedico * L/SNT 3 - Tecniche di fisiopatologia cardiocircolatoria... * L/SNT 3 - Tecniche audioprotesiche * LMG-01 - Giurisprudenza L-18 - Economia aziendale L-18 - Economia e gestione delle imprese turistiche L-33 - Economia L-25 - Scienze e tecnologie agrarie L-26 - Scienze e tecnologie alimentari L-21 - Pianificazione, progett. e gestione del territorio... L-15 - Formazione di operatori turistici L-19 - Scienze dell'educazione e della formazione L-24 - Scienze e tecniche psicologiche L-22 - Scienze motorie L-16 - Scienze dell’amministrazione L-16/L-42 - Storia e scienze dell’amministrazione L-36 - Politica e relazioni internazionali L-39/L-40 - Sociologia e servizio sociale L-27 - Chimica L-27 - Chimica industriale L-30 - Fisica L-31 - Informatica L-32 - Scienze ambientali e naturali L-34 - Scienze geologiche L-35 - Matematica
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Tutte le prove si svolgeranno alle Ciminiere dal 1° al 15 settembre
* Il numero dei posti riportato in tabella è provvisorio fino alla pubblicazione del relativo D.M.
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AIESEC / Il Comitato catanese dell’associazione internazionale degli studenti di Economia guidato dal prof. Benedetto Puglisi, ha promosso una competition di marketing turistico, coinvolgendo ragazzi stranieri. Tredici team in gara, stage all’estero per il miglior progetto Il professore Benedetto Puglisi è stato il “motore” del Progetto Creativity and Innovation in the Tourism Market, conclusosi lo scorso maggio. Come si sono svolti i lavori esattamente? Benedetto Puglisi: «Aiesec e la facoltà di Economia di Catania hanno creato questo progetto coinvolgendo numerosi studenti stranieri provenienti da diversi paesi, in particolar modo da Russia, Bulgaria, Croazia, Svezia e Moldavia, ma anche dall’India e dal Brasile. Gli studenti, attraverso il corso di Marketing turistico, hanno avuto l’occasione di creare un piano di Marketing in lingua italiana e in lingua inglese, un lavoro abbastanza complesso da svolgere. Gli studenti
di Gabriella Catalano
L’
atmosfera internazionale si percepisce sin dall’ingresso all’interno della sede, con le bandiere dei vari paesi attaccate alle pareti, e si concretizza sempre più se si getta uno sguardo alle varie attività organizzate da Aiesec. L’acronimo sta per Association international des etudiants en Sciences economiques et commerciales. Si tratta di un’associazione studentesca internazionale che, tra le varie sedi in Italia, ne vanta anche una a Catania. Universitinforma ha scambiato quattro chiacchiere con il docente di Marketing turistico Benedetto Puglisi, figura chiave all’interno dell’Associazione
Il turismo? Ci vuole creatività assieme a Marianna Puglisi, Alisa Pisano, Enrica Cammalleri, membri del team Aiesec, Sonia Messina, project manager, e Massimiliano Magnano, presidente Aiesec Catania 2010/2011. Cos’è Aiesec con esattezza e di cosa si occupa questa organizzazione che a quanto pare più che internazionale può essere considerata globale, considerando che é presente in più di cento paesi nel mondo? Massimiliano Magnano: «Aiesec è un’associazione che offre a studenti italiani e stranieri la possibilità di imparare attraverso un percorso strutturato di apprendimento, permettendo a ognuno di acquisire abilità quali team network, time-management, sviluppo della leadership e organizzazione di eventi». Parliamo un po’ della struttura dell’associazione. In quanti livelli si suddivide l’organizzazione di Aiesec? «Si organizza secondo una struttura a tre livelli: quartier generale con sede a Rotterdam, comitato nazionale e comitato locale, come il nostro a Catania, che appoggia le sue attività ad una università».
Core work di Aiesec è l’ Exconciliarsi con lo studio. Il Cochange program, una grande mitato locale si occupa dell’inopportunità per tutti gli stuserimento dei ragazzi straniedenti, di cosa si tratta con ri, della ricerca dell’alloggio esattezza? nonché della parte logistica. I membri Sonia Messina: in Aiesec riesco«L’Exchange no a intraprenprogram è il dere un permomento cencorso di cretrale dell’espescita attraverrienza Aiesec, so l’organizin quanto ofzazione di fre agli stueventi, confedenti la possirenze, congresbilità di fare si nazionali e inun’esperienza laternazionali, assuvorativa in un’almendosi nell’amtra nazione del bito dell’organizmondo. Le aziende Il prof Benedetto Puglisi hanno così la pos- In alto, gli studenti di Aiesec Catania zazione delle responsabilità coinsibilità di accedere volgendo anche il programma a un network internazionale di giovani che hanno voglia di di scambi con l’estero, all’interno di un ambiente stimoapprocciarsi alla vita lavoratilante che sviluppa il lavoro in va e d’azienda, applicando le team, nonché di Team leader. conoscenze acquisite sin’ora Noi ci occupiamo anche di orin un territorio nuovo». Come gestite le varie attività ganizzare welcome party, nell’ambito dell’accoglienza e world cafè, goodbye party, atdell’integrazione dei ragazzi tività il cui fine è quello di fastranieri? vorire l’integrazione di questi ragazzi, per far capire loro Marianna Puglisi ed Enrica che non sono soli in un paese Cammalleri: «Vi è un grande straniero. Un mix tra lavoro, lavoro alle spalle, che tuttavia divertimento e studio insomnon occupa più delle due-tre ma». ore giornaliere che riescono a
stranieri selezionati da Aiesec erano dieci, suddivisi in seguito tra tredici gruppi, ognuno composto da quattro-cinque studenti del corso di Marketing e solo uno straniero per ciascun gruppo. Di conseguenza alcuni di loro hanno collaborato in più di un gruppo. Il miglior lavoro dà ai componenti del gruppo la possibilità di effettuare uno stage all’estero. Ovviamente, nella valutazione del lavoro è stato rilevante anche il livello di partecipazione e coinvolgimento permesso ai ragazzi stranieri da parte dei colleghi italiani. Alla fine il gruppo vincitore è composto da Maria Rosaria Pappalardo, Agata Carmela Russo, Filippo Spampinato e Maria Grazia Pavone; questi ultimi hanno realizzato uno studio di fattibilità su un villaggio turistico per disabili, coinvolgendo attivamente il tutor internazionale Elena Culai, in attività inerenti il progetto e in attività ludiche». Una sorta di learn by doing e to know how, che permette agli studenti di mettere in pratica ciò che è stato appreso durante le lezioni. U i
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Quanto ne sai di?
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Cosa sanno gli studenti di personaggi e fatti che hanno segnato la storia recente? Proviamo a chiederlo, per scoprire che...
di Luca Di Leonforte
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ono passati quarantuno anni da quando Michael Lang, John Roberts, Joel Rosenman e Artie Kornfeld, stufi della loro monotona vita, decidono di metter su una festicciola con tanto di musica dal vivo. Ma si sa come va a finire. Parti con l’idea di una piccola scampagnata tra amici e ti ritrovi ad avere organizzato il più grande evento musicale della storia. Doveva essere un concerto a pagamento per 50.000 persone, è stato un evento pressoché gratuito per un numero stabilito tra i 300 e i 500 mila partecipanti (ma c’è chi dice addirittura un milione) con soli, si fa per dire, 186.000 paganti. È così che nasce Woodstock: circa 2,5 chilometri quadrati di aperta campagna, una folla infinita di giovani, più di trenta artisti, tra gruppi e solisti, ad esi-
1969, sono rispettivamente luogo e data di nascita. Bethel è la cittadina dello stato di New York in cui si svolse realmente l’evento. Il nome con cui tutti oggi lo ricordiamo, Woodstock, è in realtà una città nella contea di Ulster, luogo pensato inizialmente per il festival. Tra gli artisti ad esibirsi tutti ricordano Jimi Hendrix, che salì sul palco alle nove di lunedì 18 e chiuse il concerto dopo due ore di esibizione quando ormai, a causa del ritardo, gli spettatori erano “solo” 200.000. Confusione su gli altri nomi: il più discusso Bob Dylan, che tanti inseriscono tra i protagonisti di Woodstock, a cui però non partecipò (il cantautore americano prese parte però ad altri importanti raduni come quello che si svolse sull’isola di White pochi giorni dopo). Fra i pre-
Woodstock mito senza tempo
birsi sul palco, 2.000 ampere di corrente per l’amplificazione, le autostrade dello stato di New York intasate, due decessi, due nascite e tanto altro accadde in quei “Three days of peace and music”. Eppure Antonio, Federica, Francesco e altri non ne hanno mai sentito parlare: «Non so nemmeno cos’è» ammettono. Più verosimile la risposta di molti altri che conoscono la fama di Woodstock e che sembrano anche abbastanza entusiasti all’idea che nel 1969 così tanti giovani si radunarono all’insegna del “fate l’amore non fate la guerra” e quasi sconvolti a pensare che quelli erano ragazzi della stessa generazione dei propri genitori. C’è poi chi Woodstock lo sogna e passa la vita a rimpiangere di non essere stato presente negli anni Sessanta. Carmelo, 22 anni, ha una visione fin troppo mitizzata di come quei ragazzi passarono quei giorni: «…cantavano, ballavano sotto la pioggia e sguazzavano nudi nel fango, mentre Jimi Hendrix con la sua chitarra stor-
piava l’inno nazionale americano». Immagine in parte vera in parte stereotipata dei tre, in realtà quattro, giorni, si iniziò il 15 agosto e si finì in ritardo il 18 mattina, di Woodstock. I ragazzi presenti, esponenti della cosiddetta cultura hippy, stupirono il mondo. Inneggiavano alla pace, cantavano Freedom in un’improvvisazione di Richie Havens che aprì il concerto ed esaurì il repertorio dopo numerosi bis, praticavano il libero amore, dimostrarono che una folla infinita di gente poteva riunirsi e non farsi la guerra. Non mancò pe-
rò qualche spiacevole incidente o qualche episodio di violenza. Un ragazzo morì in seguito ad un’overdose di droghe, un altro perse la vita dopo essere stato investito incidentalmente da un trattore mentre dormiva in un sacco a pelo in un campo limitrofo; Pete Townshend, leader degli Who, colpì con la sua chitarra Abbie Hoffman che era salito sul palco interrompendo per protesta l’esibizione della band. Woodstock dimostra, dunque, di mantenere ancora integro il suo fascino. Molti gli studenti catanesi attratti dall’evento simbolo degli anni Sessanta, spartiacque fra due generazioni: tra coloro che avevano vissuto una giovinezza caratterizzata dagli orrori della guerra e coloro che invece finalmente la vivevano in modo spensierato. Nella carta d’identità della gioventù, Bethel e 15 agosto
senti sono da ricordare Crosby, Stills, Nash & Young, Jefferson Airplane, Creedence Clearwater Revival, The Who, Sly & The Family Stone, Janis Joplin, Joe Cocker, Carlos Santana e Joan Baez. Altrettanto illustri i nomi di coloro che declinarono l’invito: oltre a Bob Dylan, Beatles, Led Zeppelin e Doors tanto per dare un’idea. Per gli spettatori presenti Woodstock deve essere stata un’esperienza sconvolgente. Uno degli organizzatori, Michael Lang, ha dichiarato: «La gente mi ferma ancora per strada ringraziandomi di avergli cambiato la vita». Se mai un giorno dovesse trovarsi a girare per Catania, Lang troverà sicuramente qualcuno che lo supplicherà di ripetere l’evento. Sarà un sessantenne che nel 1969 sognava di prendere il volo e raggiungere i suoi coetanei americani o sarà ancora Carmelo, che quando gli viene chiesta un’opinione su Woodstock risponde così: «Spettacolare! Se avessi avuto la possibilità di andarci sarei morto lì!». U i
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Siamo in..TESI?
ateneo La tesi? Letteratura o scienza, comunque il frutto di un lavoro di ricerca. Noi gli diamo spazio. Segnalateci le vostre a info@universitinforma.it
di Vanessa Ferrara
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icorrere all’energia pulita per ridurre gli impatti ambientali e i consumi economici e per ovviare all’incessante dipendenza da una fonte non rinnovabile, destinata al definitivo esaurimento, qual é il petrolio. Ecco che le biomasse (costituite da sostanze organiche di natura vegetale) rappresentano, nell’ambito delle energie rinnovabili, un’importante risorsa per il futuro. E, su questa risorsa, Luca Mazzurco ha voluto argomentare la propria tesi di laurea - in “Tecnologie e pianificazione per il territorio e l’ambiente”, della facoltà di Agraria - approfondendo le svariate utilizzazioni che possono farsi delle colture agricole e, in particolar modo, di quelle lignocellulosiche. Quando ti sei laureato? «Il 19 aprile 2010». Quanto tempo hai impiegato per elaborare la tesi? «In tutto, tra ricerca del materiale e stesura della tesi, ho impiegato circa 5 mesi». Hai riscontrato difficoltà nel reperire le informazioni necessarie? «Fortunatamente non ho riscontrato particolari difficoltà.
quello solare, eolico o proveniente dalla biomassa), che in modo sinergico possano contribuire ad eliminare l’attuale dipendenza dal petrolio dell’economia avanzata. In questo scenario, l’energia da biomassa può giocare un ruolo strategico, sia per ridurre i prezzi medi del kilowattora, sia per diminuire l’emissione dei gas serra nell’atmosfera. L’energia generata da biomassa, infatti, ha un bilancio del carbonio vicino alla neutralità, poiché il carbonio rilasciato in seguito alla combustione dei gas è il medesimo di quello catturato dalle piante nel corso del loro ciclo vitale». Quali tipi di colture sono maggiormente indicate per la produzione di energia, e quali utilizzazioni se ne possono fare? «Tra le varie colture, quelle lignocellulosiche (su cui ho voluto concentrare in modo particolare l’argomento della tesi) hanno dimostrato una buona attitudine energetica, sia dal punto di vista produttivo che da quello dell’adattabilità ambientale. Il sorgo, il mais, la canna comune, il cardo e il miscanto sono solo alcune delle specie prese in considerazione
Dal mais al cardo, le piante fonti di energia pulita Oltretutto, ogni qualvolta mi si presentava un dubbio, mi rivolgevo al mio docente relatore, il professore Giovanni Mauro Micale e al dottore Rosario Mauro; entrambi hanno sempre mostrato assoluta professionalità e disponibilità». Hai scelto tu l’argomento o ti è stato assegnato dal professore? «Sono stato io a proporre l’argomento al professore Micale, il quale lo ha accolto senza esitazione». Perché scegliere di concentrarsi proprio su questa tematica particolare?
«Mi hanno da sempre affascinato le alternative energetiche disponibili in natura. Credo che il sistema energetico mondiale attuale, incentrato quasi esclusivamente su fonti energetiche fossili non rinnovabili e ad alto tasso inquinante (come il carbone, il petrolio e il gas naturale), mostri evidenti segni di crisi; pertanto, necessita di una drastica riformulazione». Cosa si intende per “bioenergie”? «Si intende qualsiasi forma di energia utile ottenuta da biocombustibile. La biomassa rap-
presenta la più consistente fra le fonti energetiche rinnovabili, anche se tuttora esistono molteplici difficoltà nelle fasi delle singole filiere produttive». Pensi che le bioenergie possano effettivamente rappresentare un’effettiva soluzione alle problematiche economiche, sociali e, soprattutto, ambientali che ruotano attorno al petrolio? «È scorretto parlare di un’unica soluzione. Bisogna invece cercare una molteplicità di fonti alternative di approvvigionamento energetico (come
e le utilizzazioni che se ne possono fare sono molteplici: dalla produzione di energia termica su piccola scala, alla produzione di calore per teleriscaldamento; dalla cogenerazione di energia elettrica e calore alla produzione di biogas metano, fino ad arrivare alla produzione di bioetanolo e di biodiesel». La Sicilia potrebbe essere fonte di bioenergia? «Sicuramente la Sicilia è particolarmente predisposta alla produzione di energia pulita e di bioenergia in tutte le sue varianti: biomassa, eolica e, soprattutto, solare». U i
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ON-LINE / L’ente pubblica in questi giorni il nuovo testo per richiedere i benefici per il prossimo anno accademico Sul sito www.ersu.unict.it è disponibile il modulo e la guida alla compilazione. Le istanze si inviano solo in rete
Bando di concorso 2010-2011 domande fino al 31 agosto di Maria Enza Giannetto
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egnate la data: 31 agosto. È l’ultimo giorno utile per la presentazione della domande per richiedere la borsa di studio e servizi abitativi previsti nel nuovo Bando unico di concorso 2010-2011. In questi giorni, l’Ersu di Catania pubblica, sul sito internet www.ersu.unict.it, il nuovo bando per l’attribuzione di borse di studio, servizi abitativi, contributi per la mobilità internazionale, servizi di ristorazione. Come è avvenuto negli ultimi anni, l’ente di Catania assieme a quello di Messina, Enna e Palermo, in sede di Commissione regionale per il diritto allo studio, ha messo a punto un nuovo calendario per la scadenza dei bandi. L’obiettivo è quello di avere un trattamento unico per tutti gli studenti siciliani, in conformità con quanto stabilito dalla Legge regionale 20/2002 che “regola” il diritto allo studio in Sicilia. Ad ogni modo quella per la presentazione delle domande è una delle scadenze più attese di tutto l’anno accademico, visto che il contributo garantisce agli assegnatari un sostegno concreto al “costo” dello studio. Anche quest’anno la data di scadenza è unica per gli iscritti al primo anno e agli anni successivi (31 agosto per l’inoltro on-lline e 3 settembre per la convalida definitiva). La richiesta di partecipazione al concorso dovrà essere inoltrata esclusivamente per via informatica, collegandosi al sito internet dell’Ente www.ersu.unict.it. Una volta compilata e inviata, una copia dovrà essere obbligatoriamente stampata, sottoscritta, con firma autenticata o allegando una copia di un documento, e spedita con raccomandata postale o consegnata manualmente agli uffici dell’Ersu di
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Tra musica e balli popolari
L’Ersu di Catania continua anche in estate a offrire spettacoli e intrattenimenti musicali. Ecco alcuni degli appuntamenti in programma nei prossimi mesi. Venerdì 16 luglio, alle 19, si terrà un concerto dell’Orchestra Sinfonica dell’Ersu di Catania diretta da Antonella Fiorino, con la partecipazione del soprano Nadia Ester e del tenore Emanuele Scriban. In programma musiche di Vincenzo Bellini, Pietro Mascagni, Giacomo Puccini, Nicola Piovani, Carlo Lombardo, Virgilio Ranzato, Georges Bizet, Agustìn Lara, Andrew Lloyd Webber, Leonard Bernstein. Ad agosto si rinnova l’ormai tradizionale appuntamento con l’Etna Students Summer Happening nell’ambito dell’Anno europeo dell’Integrazione e Intercultura. Incontro internazionale con i gruppi folk di Turchia, Repubblica Ceca, Serbia, Bulgaria, Grecia, Ucraina, Sicilia e il Coro Universitario dell’Ersu. Per il programma www.ersu.unict.it.
via Etnea n. 570, per la convalida definitiva. Anche quest’anno si cercherà di anticipare la tempistica, in modo da riuscire a elargire i benefici il più presto possibile e riuscire, soprattutto per quanto riguarda i posti letto, a individuare i beneficiari entro il mese di agosto per permettere ai ragazzi di trasferirsi nelle residenze sin dal mese di settembre. Ricordiamo che per accedere al concorso i limiti massimi degli indicatori economici sono determinati in un massimo di 32.546,88 euro per l’Ispeu e in 19.287,04 euro
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per l’Iseeu. Per quanto riguarda il merito invece i requisiti da soddisfare sono, per il primo anno, almeno 15 crediti entro il 10 agosto 2010. Per i corsi di laurea gli iscritti ad anno di corso regolare devono avere al 10 agosto 2009: 25 crediti per il 2° anno; 80 per il 3°; 135 per l’ultimo semestre. Per le lauree specialistiche a ciclo unico il limite dei crediti è: 25 al 2°; 80 per il 3°; 135 per il 4°; 190 per il 5°; 245 per il 6° (se previsto). E non dimentichiamoci del bonus. Per colmare eventuali differenze tra il numero minimo di crediti richiesti e quello effettivamente acquisito, lo studente può utilizzare un bonus in crediti che è differenziato in base all’anno di iscrizione in cui si chiede di utilizzarlo. Sul fronte “contributivo”, l’ente ha messo a disposizione, in prima battuta circa dodici milioni e cinquecento mila euro. Per quanto riguarda i singoli servizi, l’importo massimo della borsa,
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comprensiva di servizi, è di 4.702,00 per gli studenti fuori sede, 2.592,00 per gli studenti pendolari e 1.772,00, più un pasto giornaliero gratuito, per gli studenti in sede. E infine i posti letto. Nonosttante la perdita dei posti all’Hotel Costa, grazie a un’azione di manutenzione e di ricerca di nuovi alloggi, quest’anno quelli messi a disposizione, dovrebbero essere circa 750. Inoltre, per quanto riguarda i posti letto, tra le novità del prossimo anno accademico c’è la convenzione con l’Iacp di Catania per l’uso di un immobile di 600 mq in via Eredia (Nesima). «Si tratta - spiega il direttore dell’Ersu, Nunzio rapisarda - di un immobile su due elevazioni e con un parcheggio di oltre 1000 mq, da adibire a residenza universitaria per circa 45-50 posti letto». Per quanto riguarda le Mense, quella Centro di via Ober-
dan è di nuovo aperta (con i seguenti orari: 12-14.30 / 1921.30, chiusa la domenica), ma la grande novità è l’apertura, a breve, di una nuova mensa nel complesso identificato come “Ente Monsignor Ventimiglia”. Un complesso che soddisfa, innazitutto, la possibilità di avere il servizio nel centro storico. «È un risvolto importantissimo - dice Rapisarda - per la comunità studentesca perché si dà una sede definitiva ad una mensa nel cuore del centro storico della città. Inoltre il palazzo è ubicato in una piazza che sarà presto rivalutata, pertanto è un investimento sociale perché si valorizza un quartiere “disagiato”». Oltre ai benefici e alle azioni previste per il diritto allo studio, anche quest’anno l’ente ha pubblicato i nuovi concorsi per frequentare corsi di lingua all’estero. Quest’anno sono state messe a concorso 124 borse per corsi di lingua e viaggi studio dell’importo di 1.200 euro. Il termine ultimo per la presentazione delle domande scade il 30 luglio. E infine i corsi di informatica. «In ottemperanza alla legge 20 del 2002 - spiega Luigi Alberti dell’Unità operativa Borse di studio - e in particolare, al titolo 1 che disciplina gli interventi per rendere effettivo il Diritto allo studio universitario, d’intesa con l’Università promuoviamo l’apprendimento e la pratica dell’informatica tra gli studenti. Anche quest’anno, quindi, ripeteremo l’iniziativa dei corsi di informatica di base finalizzati alla preparazione dell’esame Ecdl, nelle facoltà di Economia, Giurisprudenza e Lettere». «Quest’anno però - aggiunge Alberti - i partecipanti dovranno farsi carico di anticipare il costo della skill card e degli esami e potranno ottenere un rimborso di 120 euro da parte dell’Ersu solo se avranno documentato il conseguimento della Patente, presso le facoltà o strutture pubbliche abilitate, entro un anno dal completamento del corso». La quota di partecipazione a carico degli studenti viene fissata, come per gli anni precedenti, in 50 o 100 euro a seconda dell’Iseeu dello studente. I bandi e gli avvisi saranno presto pubblicati sul sito www.ersu.unict.it. U i
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Studenti / Servizi on-line
Ecco quali sono tutti i servizi cui gli studenti possono accedere direttamente dal sito www.ersu.unict.it, il sito per le comunicazioni istituzionali dell’ente. Nelle pagine si trovano tutti i servizi, i benefici e le notizie utili agli studenti universitari. Sono presenti informazioni costantemente aggiornate sulle diverse forme di interventi, manifestazioni ed eventi, convegni e partecipazione ai saloni dello studente nazionali ed europei. www.ersuct.it/parlaconersu. il servizio raccoglie le segnalazioni, le proposte e i reclami degli studenti relative ad eventuali disservizi. L'obiettivo è garantire al meglio la trasparenza, l’efficacia e la qualità delle prestazioni erogate, oltre che tutelare lo studente da ogni comportamento lesivo dei suoi diritti. www.ersuctalloggi.it. il sito si propone come punto di incontro tra domanda e offerta di posti alloggio per gli studenti. Il portale offre a tutti gli studenti dell’ateneo la possibilità di inserire gratuitamente i propri annunci di “cerco alloggio” e di consultare tutte le offerte dei locatari, dettagliate con prezzi, zone geografiche e molto altro ancora. E da quest’anno anche assistenza legale per gli studenti. wap.ersuct.it: l’Ersu di Catania è disponibile anche sul cellulare. Grazie a questo servizio l’ente offre un altro canale di comunicazione con lo studente accessibile in qualsiasi momento e in ogni luogo. Tutte le notizie, gli avvisi, le manifestazioni organizzate dall’ente a portata di telefonino. sms & mms list: iscriviti al servizio sms e mms dell’Ersu di Catania. E’ un servizio gratuito che permette di ricevere in tempo reale le novità che riguardano l’ente, gli eventi e le iniziative, oltre che ottenere informazioni di prima mano su borse di studio, scadenze e altro ancora.
master NOVARA / Specialisti nel controllo qualità degli alimenti fermentati Formare specialisti nell’ambito dell’industria alimentare e delle fermentazioni industriali: responsabili di produzione, direttori tecnici, specialisti in processi fermentativi, analisti specializzati nel controllo della qualità e della sicurezza degli alimenti fermentati. È questo l’obiettivo formativo del master organizzato dalla facoltà di Farmacia dell’Università del Piemonte Orientale (Novara) in “Qualità degli alimenti - fermentazioni alimentari: vino, birra, prodotti lattiero-caseari”. Il master, realizzato in collaborazione con l’Universitè de Bourgogne (Francia) e con Hepcut (Belgio) - è articolato in tre periodi didattici: viticoltura/enologia, svolto in Francia; produzione della birra, svolto in Belgio; prodotti lattiero-caseari, svolto in Italia. Il termine di presentazione della domanda è il 23 luglio, è richiesta laurea pre riforma o triennale nei settori chimico-farmaceutico, geo-biologico, agrario, oltre alla conoscenza delle lingue inglese e francese.
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MILANO / Otto borse per studiare alla Nuova Accademia di Belle Arti
La Nuova Accademia di Belle Arti di Milano (Naba) festeggia il trentesimo anniversario e per questo lancia un concorso per raccogliere le idee migliori sul tema dell’ospitalità, in palio ci sono 8 borse di studio a totale copertura della retta per la partecipazione ai master e ai bienni specialistici in partenza a gennaio 2011. L’argomento è di particolare rilevanza per l’accademia che accoglie ogni anno oltre 200 studenti provenienti da oltre 40 Paesi del mondo in una città come Milano, sempre più multiculturale e che utilizza pratiche creative come le arti visive, la moda, il design, quali strumenti per indagare le trasformazioni delle identità, dei territori e delle forme di comunicazione e di vita. La scadenza entro la quale è possibile concorrere è il 30 settembre. Per partecipare è sufficiente richiedere la domanda di partecipazione e le tracce progettuali relative ai singoli corsi scrivendo a infomaster@naba.it oppure scaricarli dal sito www.master-naba.com. Per maggiori informazioni gli interessati possono telefonare al Dipartimento Master e Bienni al numero 02/97372264.
U NIVERSIT CORSI / Perfezionamento in Pedagogia clinica Scade il 10 settembre il termine per presentare domanda di ammissione al corso di perfezionamento in Pedagogia Clinica (facoltà di Scienze della Formazione di Catania e Centro studi e ricerche psicopedagogiche ad orientamento gestaltico Holos). Il corso si svolgerà in diverse sedi: Catania, Siracusa, Agrigento, Messina, Cagliari e Napoli; per ciascuna sede è prevista la partecipazione di un numero massimo di 30 partecipanti (minimo 15), le attività formative avranno luogo preferibilmente durante il fine settimana per una durata complessiva di 12 mesi. Lo schema di domanda per l’ammissione alla selezione e il bando sono disponibili online sui siti Internet: www.unict.it (sezione “Corsi a numero programmato”), www.fmag.unict.it; www.centroholos.it.
ARCHITETTI / Scade il 22 luglio il bando di partecipazione al workshop “Intersections. From Metro towards Metropolis: six chances of making the city”. Info su www.intersectionsworkshop.com
UNIVERSITÀ CATTOLICA DI MILANO / Comunicare la musica
UNIVERSITÀ DI SIENA / Tutela e gestione dei beni naturalistici e storico-scientifici
Artisti in cattedra al fianco di operatori del settore e docenti universitari per il master in “Comunicazine musicale” dell’Università Cattolica con il supporto dell’Alta Scuola in Media e Comunicazione dell’ateneo milanese. Il corso forma infatti addetti stampa, discografici, promoter di musica dal vivo e operatori dei media musicali. Tra i docenti anche Omar Pedrini e Cristiano Godano dei Marlene Kuntz. Il termine per la presentazione della domanda di iscrizione è il 15 ottobre. Per informazioni si può consultare il sito www.unicatt.it/masteruniversitario/comunicazionemusicale.
È la facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Siena che propone per l’anno accademico 2010/2011 il master in “Tutela e gestione dei beni naturalistici e storico scientifici”. L’obiettivo formativo è quello di sviluppare competenze multidisciplinari finalizzate alla valorizzazione del patrimonio storico-scientifico. Lo studente sarà in grado di maturare le capacità per utilizzare la collezione o il museo scientifico
quale strumento per progetti e programmi didattici rivolti alla scuola secondaria di I e II livello, nonché per i corsi di laurea universitari; divulgare e comunicare scienza al visitatore tramite il museo e la collezione scientifica. Il termine di presentazione delle domande è fissato all’11 ottobre. Il titolo di studio richiesto è la laurea pre riforma o triennale nei settori Scientifico e letterario. Info su www.unisi.it/postlaurea.
UNIVERSITÀ MODENA E REGGIO EMILIA / Traduzione di libri per ragazzi La facoltà di Lettere e Filososfia dell’Università di Modena e Reggio Emilia propone il master in “Traduzione di libri per ragazzi” che forma esperti linguistici per l’editoria in grado di affrontare la traduzione specialistica di libri per ragazzi dall’inglese, francese, tedesco, spagnolo. I posti disponibili sono 40. Il termine di presentazione della domanda è fissato al 30 settembre. Info su www.unimore.it.
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le opportunità del mese dove
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STAGE NELL’E-COMMERCE La Divisione Bol di Mondolibri (Gruppo Mondadori), che opera nell’e-commerce di libri e prodotti media, ricerca neolaureati da formare per il supporto ad attività di aggiornamento di pagine web.
È necessaria una buona conoscenza del pacchetto Office e dei principali programmi di grafica web: in particolare Adobe Creative Suite (Photoshop, Flash, InDesign, Dreamweaver, Fireworks, Acrobat).
Per candidarsia questa offerta (stage, durata di 6 mesi, a Milano), inviare il curriculum entro il 25 luglio a: ufficiopersonale.mli@mondolibri.it (riferimento “STAGE CONTENUTI WEB”).
STAGE IN EURAND L’azienda farmaceutica Eurand offre 800 euro al mese, più mensa e navetta aziendali, per un tirocinio nel settore ricerca analitica. La sede dello stage sarà a Pessano con Bornago (Mi).
L’opportunità è offerta a neolaureati in chimica, Ctf o biotecnologie. Lo stagista apprenderà tecniche analitiche tra cui HPLC, dissoluzione, gas-cromatografo, K.F., Phmetro.
Per candidarsi inviare il proprio cv all’indirizzo hr@eurand.com, citando il riferimento “Ricerca Analitica”.
LAUREATI IN ECONOMIA La Information Technology Services di Belpasso (Ct), ricerca 1 laureato/a in Economia per uno stage della durata di 3 mesi (da settembre 2010). Info su www.itsct.it.
È richiesta conoscenza del pacchetto office, materie attinenti al marketing ed economia di gestione d’impresa, predisposizione ai rapporti interpersonali, capacità relazionali e organizzative.
Gli interessati possono presentare cv Europass e compilare domanda di ammissione all’Ufficio stage del Cof (via di Sangiuliano 197) entro il 22 luglio. Info ai numeri 095.7307025/026/063, email: Stage.ateneo@unict.it.
STAGE PER INFORMATICI E COMUNICATORI La World Construction Services offre uno stage di 3 mesi a laureati in Informatica e in Scienze della Comunicazione (settori: controllo di gestione, gestione portale aziendale e recruitment).
Sono richieste laurea in Informatica e in Scienze della Comunicazione, buona conoscenze informatiche, lingua inglese, buone capacità a relazionarsi con gli altri e a lavorare in team.
Presentare cv Europass e compilare domanda di ammissione all’Ufficio stage del Cof (via di Sangiuliano 197) entro il 21 luglio. Info su www.wcsservices.com e ai numeri 095 7307 025/026/063, email: Stage.ateneo@unict.it.
COMUNICAZIONE AZIENDALE L’Istituto Superiore di Architettura e Design di Milano seleziona stagisti nell’ambito ufficio stampa, comunicazione e marketing. Da settembre per 6 mesi, previsto rimborso spese.
La ricerca è destinata a laureandi o laureati in Comunicazione /Marketing/Economia/Scienze della Formazione, ottima conoscenza della lingua inglese, del pacchetto office e di Internet. Titolo preferenziale, conoscenza di programmi di grafica.
Chi fosse interessato può inoltrare il proprio cv a segreteria@isad.it entro e il 29 luglio.
IMPRENDITORIA FEMMINILE / Concorso “Aidda” per progetti innovativi
Interessanti opportunità di stage formativi (oltre che tre premi in denaro del valore di 6.000, 4.500 e 3.500 euro) vengono dall’Aidda, l’Associazione delle imprenditrici e donne dirigenti d’azienda, che ha indetto il concorso “I-Dea dell’Impresa” rivolto ai laureati e laureandi di tutte le facoltà, interessati allo sviluppo di un progetto innovativo a favore dell’imprenditoria. Gli stage si svolgeranno da gennaio a marzo 2011. L’iniziativa è promossa in collaborazione con numerose università italiane, tra cui Catania. Per partecipare è necessario inviare il progetto alla Segreteria Nazionale Aidda (via degli Scialoja 18, 00196 Roma) entro il 15 settembre 2010. Per informazioni consultare il bando sul sito www.aidda.org.
CAMPI ESTIVI / Una settimana in Capitaneria
Campi estivi gratuiti per giovani di età compresa tra i 16 e 22 anni grazie a un’intesa tra il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e la Capitaneria di Porto di Catania. Il Dipartimento della Gioventù del ministero e il Comando Generale del Corpo delle capitanerie di porto organizzano infatti dei corsi residenziali della durata di 7 giorni a favore di 500 ragazzi per far avvicinare i giovani al mare attraverso la loro partecipazione alle attività tese alla salvaguardia della vita umana in mare, alla protezione dell’ambiente marino e alla conoscenza delle regole fondamentali per una navigazione sicura. Le attività si svolgeranno durante il periodo estivo, oltre che a Catania, a Livorno, Genova, La Spezia, Imperia, Mazara del Vallo, Pesca, Portoferraio, Ravenna, Reggio Calabria, Messina, Roma (Fiumicino), San Benedetto del Tronto, Taranto, Trapani, Trieste e Viareggio. Le richieste di partecipazione dovranno essere presentate entro il 31 luglio, secondo le modalità previste dal bando, reperibile sui siti Internet www.guardiacostiera.it e www.gioventù.it.
CONFOMMERCIO DI SIRACUSA / Opportunità di stage per studenti e laureati Gli studenti dell’Università di Catania di tutti i corsi di laurea di I e II livello, dei dottorati di ricerca, delle scuole di specializzazione e dei corsi di perfezionamento potranno svolgere tirocini formativi nella sede della Confcommercio di Siracusa, anche nei 18 mesi successivi al termine degli studi. Lo stabilisce una convenzione che amplia le opportunità di accedere a periodi di stage anche nella realtà imprenditoriale aretusea, con l’obiettivo di migliorare la qualità finale dei percorsi didattici e di favorire la diffusione della cultura d’impresa e la conoscenza delle attività delle istituzioni pubbliche e delle aziende. Informazioni utili sulle opportunità di stage possono essere richieste negli uffici di facoltà oppure al Centro orientamento e Formazione d’ateneo.
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Stabile, omaggio a Rosa BALISTRERI, 20 ANNI DOPO / Due decenni dopo la scomparsa, la cantatrice di Licata resta l’indiscussa voce dell’anima popolare isolana. Tra “cunti e canti”, il Teatro Stabile e il cartellone dell’estate catanese al Cortile Platamone le tributeranno tre serate - evento di Gianni Nicola Caracoglia
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osa Balistreri ha incarnato la Sicilia degli umili, trasposizione di un Verismo aggiornato al nuovo secolo che mette insieme storia, cronaca. cultura, costume, politica. La scelta artistica della “cantatrice” - nomignolo ereditato dal poeta degli umili, il bagherese Ignazio Buttitta - originata dalla povertà del popolo siciliano, ha dettato l’impegno umano e civile della Balistreri poi sfociato in un canto urlato ma mai sguaiato. Sono vent’anni che quella voce, apparentemente, non canta più, da quel 20 settembre del 1990, quando nell'ospedale palermitano Villa Sofia morì l’immagine e il canto di una Sicilia che non conosceva rassegnazione. Solo
apperentemente perché l’eredità storico-culturale lasciata dalla “pasionaria” del folk isolano ha trovato memoria nel canzoniere di una schiera di donne della musica che oggi fondono tradizione e contaminazioni. Il vasto repertorio della Balistreri non ha mai smesso di essere cantato da tante belle voci di Sicilia, sopratutto femminili. A Palermo ricordiamo Serena Lao, amica e compagna di strada, oggi presidente dell’associazione Rosa Balistreri. A Palermo ricordiamo ancora Sara Cappello, Marilena Monti, Laura Mollica. e tra le artiste più giovani anche Matilde Politi e Egle Mazzamuto. Dall’Agrigentino viene Miriam Palma, grande sperimentatrice vocale tra jazz, folk e contemporanea. Da Modica l'omaggio in musica a Rosa viene da Cecilia Pitino, mentre di Catania sono
tre primedonne che l'hanno cantata e tutt'ora la cantano: Rosita Caliò, l'ultima cantastorie, e poi due grandi voci contemporanee, Etta Scollo e Rita Botto. Apprezzata in tutta Italia, Rosa Balistreri fu denigrata a lungo dal paese d'origine, l’agrigentina Licata, un destino avverso che sarebbe poi toccato, alla fine degli Anni 80, a Lara Cardella, altra licatese “contro” diventata un caso letterario con “Volevo i pantaloni”. E mentre il libro della Cardella ha avuto una trasposizione cinematografica con il film di Maurizio Ponzi, nessun regista ha mai riletto la vita della Balistreri né per il grande né per il piccolo schermo. Recupera un po’ il terreno, in tal senso, il docu-film “La voce di Rosa”, firmato dal regista napoletano Nello Correale, che tra
l'altro dirige anche il festival del Cinema di Frontiera di Marzamemi. Il film si sviluppa come un documentario con i tempi del musical e racconta con interviste, testimonianze ed interventi musicali, la Balistreri in varie fasi della sua vita e della sua carriera. Il regista presenterà il filmato, in due anteprime, a Palermo e Catania in novembre. A settembre presenterà un work in progress di 30 minuti al Dams dell'Università Kore di Enna, in occasione di un incontro convegno sulla figura e l'opera della Balistreri. Tre, invece, gli appuntamenti celebrativi che si svolgeranno a Catania, tutti inseriti nel cartellone dell’estate catanese al Cortile Platamone organizzati dal Comune e dal Teatro Stabile di Catania. Si comincia il 31 lu-
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19 A sinistra Rosa Balistreri; a destra, nella foto di Orietta Scardino, alcuni dei protagonisti degli omaggi catanesi alla “cantatrice” licatese: da sinistra Puccio Castrogiovanni dei Lautari (10 settembre); Carmen Consoli (31 luglio); il nipote della Balistreri Luca Torregrossa e Alfio Antico (10 settembre); in basso una immagine fornita dall’archivio privato di Luca Torregrossa
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Il direttore Giuseppe Dipasquale: «Il nostro omaggio alla voce tragica dell’Isola»
«Una mia passione giovanile e l’incontro con Pippo Russo, da sempre “custode” del ricordo e dell’arte di Rosa Balistreri. Sono stati questi due ingredienti a far scattare l’idea di organizzare una una serata omaggio alla cantastorie di Sicilia, a vent’anni dalla morte». Così Giuseppe Dipasquale, direttore del Teatro Stabile parla della decisione di dedicare una serata della lunga programmazione estiva di “Quattro chiacchere in cortile” alla Balistreri (“Quannu moru faciti ca nun moru”, cortile Platamone, 10 settembre). «Rosa Balistreri è stata la voce tragica della nostra terra. Il suo canto racchiude tutto il lirismo dell’anima sicula, quasi come un urlo, lancinante, come quello di Munch, la forza espressiva delle sue parole si è stagliata nella storia di quest’Isola. Per questo ho pensato che si inserisse di diritto accanto ai nomi che cantano la Sicilia di oggi, come Carmen Consoli e Franco Battiato». E così la serata del 10 settembre è entrata a far parte del cartellone dell’Estate catanese, organizzate dal teatro Stabile in sinergia con l’assessorato alla Cultura del Comune di Catania. «Il concept della programmazione estiva al Cortile Platamone spiega Dipasquale - è quello di “focalizzare” l’attenzione su grandi personaggi, con chiaccherate o veri e proprie “monografie”. Noi del teatro avevamo la “formula” e trovando un interlocutore perfetto come l’assessore Marella Ferrera sono venute fuori serate di sicuro appeal che sono un po’ il sunto della nostra idea di offerta culturale”. Io direi che, in qualche modo, queste serate, tra musica e parole, sono un’anticipazione del tema che farà da fil rouge alla nostra prossima stagione “Il tempo della musica”. Maria Enza Giannetto
time out glio con il duetto “Cunti e canti” tra Carmen Consoli e Mariella Lo Giudice; bissa il giorno dopo Etta Scollo con il concerto “Puisìa”. Vero “fiore” all’occhiello di questa programmazione dedicata a Rosa Balistreri sarà, il 10 settembre, l’appuntamento organizzato dal teatro Stabile di Catania: Pippo Russo presenta “Quannu moru faciti ca nun moru” con Otello Profazio, Carlo Muratori, Rìta Botto, Alfio Antico e i Lautari. Sarà presente il nipote della Balistreri Luca Torregrossa. Nata il 21 marzo 1927 alla Marina di Licata, vicino al lazzaretto dei vaiolosi, uno dei quartieri più popolari e poveri, la vita di Rosa Balistreri fu segnata da quella condizione di sofferenza. E già ragazzina Rosa cantava a squarciagola per le vie del paese dove girava scalza: “Canta Ro” la incitavano e lei cantava felice di scordarsi per un attimo i guai quotidiani. Sposata a 16 anni con Gioacchino detto Iachinazzu, un poco di buono dedito all'alcolismo, dimenticò Frank, americano tornato in patria dopo la guerra, ma non scordò mai il cugino Angelino che non riuscì a sposare per mancanza della dote. Vita terribile quella con il marito fatta di stenti e quotidiane violenze. Fuggita da Licata, aveva vissuto a lungo a Palermo. Dovette fuggire, infine, dalla Sicilia e rifugiarsi a Firenze dove venne poi raggiunta da tutta la famiglia. In quegli anni la Balistreri conobbe due siciliani di grande animo, Buttitta e il cantastorie paternese Ciccio Busacca. Lavorò anche con il futuro Nobel Dario Fo che la scritturò per lo spettacolo “Ci ragiono e ci canto”. E se in quegli anni il lavoro non mancava gli affetti erano sempre latitanti: tentò anche il suicidio per l'ennesima delusione d'amore con il pittore Manfredi Lombardo. Tornata a Palermo nel 1970, lavorò molto con il teatro, esportando anche all'estero il suo canto passionale. Partecipò anche alla televisiva Canzonissima del 1974, che aveva dato voce al nuovo folk italiano, cantando “Mi votu e mi rivotu”, la canzone cui era più affezionata, a quattro mani rielaborata dalla tradizione con il calabrese Otello Profazio. Cantò fino all'ultimo, fino all'ictus che la colse in Calabria, sul palcoscenico. “Quannu iu moru, faciti ca nun moru” recita la canzone scritta da Lillo Catania e considerata il suo testamento. La sua voce non si è mai spenta, voce di una Sicilia che somigliava al suo volto solcato dalle rughe. U i
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4 Chiacchere in Cortile
21 luglio. Attilio Bolzoni presenta “Faq Mafia” 22 luglio. Serata premio alla creatività Siciliana 23 luglio. Nuzzo e Di Biase Live Show 24 luglio. Will Humburg dirige l’Orchestra del TMB 25 luglio. “Nomadi di lusso”, il mondo di Marta Marzotto 28 luglio. Marcello Sorgi presenta “Le amanti del vulcano” 29 luglio. Garibaldi e la Sicilia tra storia e mito 30 luglio. Semi di zucca 31 luglio. “Cunti e Canti” con Carmen Consoli e Mariella lo Giudice 1 agosto. Etta Scollo in Puisia 2 agosto. Francesco Cafiso & Hurricane Quintet in Jazz To-day 3 agosto. Franco Battiato e Giuseppe Coco presentano “Sowa Rigpa” 4 agosto. Tony Esposito e Rita Botto in “Il viaggio di Ulisse” 5 agosto. Un viaggio nel mondo di Micha Van Hoecke 6 agosto. Alberto Patrucco in Chi non la pensa come noi 7 agosto. Roberto Cacciapaglia e trio, Ten directions 9 agosto. Silvia Avallone presenta “Acciaio” 20 agosto. Il Gatto blu in “Non ci possiamo lamentare 27 agosto. Gianluca Belardi in “Danni di Piombo” 3 settembre. Alessandro Di Carlo in “Roba da matti” 4 settembre. Mariella Lo Sardo e Ralph Towner in Madelein Suite 7 settembre. Corti in cortile 8 settembre. Appassionatamente 9 settembre. Duel 10 settembre. Quannu moru faciti ca nun moru 12 settembre. Oltre il limite omaggio ad Angelo D’Arrigo 13 settembre. Alain Elkann presenta “Nonna Carla”
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di Alberto Conti
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Una Catania blu cobalto fuori dagli stereotipi
l cinema, secondo Dino Risi, è una donna nuda e un uomo con la pistola. La frase sembra intendere che esso può affascinarti e attrarti, ma anche ucciderti se fai un passo falso. Daniele Gangemi, regista di “Una notte blu cobalto”, al termine dell’intervista cita la frase del grande regista milanese con questo spirito, dimostrando, com’è giusto per un regista alla sua opera prima, la giusta dose di entusiasmo e umiltà. L’intervista si trasforma in una lunga e piacevole chiacchierata sul cinema dove è stato impossibile non divagare. “Una notte blu cobalto” racconta «Parla di solitudine. Il protagola storia di Dino che, finita la nista vive un momento in cui storia d’amore con Valeria, non non ha più stimoli per andare riesce a farsene una ragione. avanti e si chiude in se stesso. Per lasciarsi tutto alle spalle Consegnare le pizze gli permetservirà il lavoro come ragazzo te di incontrare “altre solitudidelle consegne per la pizzeria ni” e grazie a questi incontri su“Blu cobalto” e un pera il suo momento di viaggio onirico in disagio. Un personaggio una splendida Catafondamentale è il titolania notturna, che va re della pizzeria, Turi, oltre gli stereotipi che parla al protagonisulla Sicilia a cui ci sta citando “L’arte della ha abituato il cinema. guerra” di Sunzi, sugDel cast fanno parte gerendo una metafora Corrado Fortuna, Redella vita come una gina Orioli, Alessancontinua battaglia dove dro Haber e Valentina per ognuno di noi il Carnelutti. peggior nemico è se Andando oltre la sistesso». Daniele Gangemi nossi che tutti possoUna metafora piuttosto no leggere su giornali dura. Immagino anche tu abbia e siti internet, di cosa parla vecompiuto qualche battaglia... ramente il film? «Come tutti. Chi non ha vissuto
INTERVISTA / Il regista etneo Daniele Gangemi parla della sua opera prima recentemente distribuita nelle sale: «Mi piacerebbe che influenzasse positivamente chi sta vivendo un momento di solitudine» in modo drammatico la fine di una storia d’amore? Ricordo quante volte, prima di andare a dormire, mi sia capitato di trovare in televisione un film che in quel preciso momento ha influenzato positivamente il mio umore. Il cinema è anche questo, e mi piacerebbe che il mio film facesse lo stesso effetto su qualche spettatore che vive un momento di solitudine. Nonostante “Una notte blu cobalto” abbia un finale ben preciso, almeno per il protagonista, l’ultima scena suggerisce che la storia possa continuare all’infinito con altri personaggi, magari proprio con uno degli spettatori. Un ragazzo ha scritto a Corrado che vedere il film è stato emozionante perché si è riconosciuto in Dino. Questo mi ha colpito, dimostra che è una sto-
ria vera». A proposito di percorsi, vedere il tuo film al cinema non è stato facile. «Ci sono voluti otto anni da quando ho iniziato a scrivere la storia, nel 2002. All’inizio ero andato a Bologna e mi ero iscritto al Dams, ma dopo i primi ottimi risultati mi sono spostato a Roma pensando che qualche buon voto fosse la chiave per entrare nel mondo del cinema. La realtà è stata diversa e sono tornato a Catania con la coda tra le gambe. Questo, però, mi ha permesso di guardare le cose con la giusta prospettiva e ho capito che dovevo fare esperienza sul campo, non importava in quale ruolo. Ho iniziato a girare i set cinematografici in tutta Italia e questo mi ha dato
INFORMA tantissimo. Ho imparato guardando come si fa il cinema: dal posizionare le luci al modo di gestire gli attori. Inoltre, nel corso degli anni, si creano tanti rapporti che poi sono tornati utili al momento giusto». Non voglio sembrare materialista e rovinare questi bei ricordi, ma per fare un film servono i soldi... «Se ho realizzato questo film, lo devo a Grazia Rendo e Claudio Capostagno. Non si erano mai occupati di cinema, ma desideravano intraprendere questa avventura. Tutto è iniziato nel 2008 dopo una chiacchierata e la lettura della sceneggiatura. È nata la “Orchidea Film” e “Una notte blu cobalto” è stato il loro primo film. Hanno creduto in questa storia così come ci ha creduto Corrado che ha contribuito con Carla Marcialis e Regina alla stesura definitiva della sceneggiatura. Poi il film lo scorso anno è stato selezionato per la 42ª edizione del “Worlsfest” di Houston vincendo il premio come miglior opera prima. Poi, come spesso accade, per un anno non abbiamo trovato un distributore. Quest’anno finalmente è stato distribuito nelle sale dalla “Bolero Film”». Il film sta andando bene, ci sono i presupposti per fare la classica domanda finale: progetti per il futuro? «Rispondendo in modo banale, con una frase fatta che, però, corrisponde alla realtà, dico che i film sono come i figli. Prima di pensare di farne un altro vorrei prima veder “crescere” questo. Posso anticipare, però, che vorrei rimanere a Catania e continuare a fare film nella mia città». U i
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IL FESTIVAL / Dal 22 al 25 luglio Acireale ospiterà “Magma” il festival internazionale dedicato ai corti: in gara 31 opere provenienti da 14 Paesi
Lo show della pellicola breve
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ono 513 e provengono da 48 Paesi i cortometraggi iscritti alla IX edizione di “Magma, mostra di cinema breve” che si terrà ad Acireale dal 22 al 25 luglio. La caratteristica del festival, che ha selezionato 31 opere per il concorso, è quella di focalizzare l’attenzione sul formato breve, considerato espressione artistica autonoma e spazio in cui sperimentare nuovi stili, tecniche inedite, poetiche di autori emergenti o di filmaker già affermati. Si viene così a costituire un’occasione di visibilità per opere di alta qualità che spesso, in Italia, vedono preclusi i principali canali di distribuzione. Nella splendida cornice del chiostro di San Domenico, sarà possibile ammirare il meglio del formato breve proveniente da Germania, Francia, Gran Bretagna, Ungheria, Bulgaria, Islanda, Slovacchia, Australia, Italia, Croazia, Svizzera, Romania, Turchia e Argentina (questi i paesi di provenienza delle opere selezionate). I corti in concorso si contenderanno il Premio Lorenzo Vecchio, intitolato al fondatore e direttore artistico di Magma, scomparso nel
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maggio 2005. Quattro menzioni speciali saranno assegnate ai migliori lavori delle sezioni che articolano il concorso: narrativo, documentario, sperimentale e animazione. L’edizione di quest’anno, inoltre, si caratterizza oltre che per la consueta carrellata sulla produzione internazionale, anche per uno spazio dedicato ai cortometraggi di grandi autori del cinema italiano: nell’ultima serata del festival (25 luglio), verranno proiettati i corti di Ermanno Olmi, Gabriele Salvatores e Paolo Sorrentino, e quelli di tre giovani registi da essi sostenuti, Massimiliano Camaiti, Alessandro Celli e Pippo Mezzapesa. Non mancherà una finestra sul cortometraggio prodotto in Sicilia, grazie alle opere messe a disposizione dalla Filmoteca Regionale Siciliana (sezione speciale fuori concorso). L’apertura del festival vedrà un omaggio speciale al presidente di giuria, Roberto Perpignani (nella foto), montatore dall’esperienza quarantennale che annovera tra i suoi lavori “Ultimo tango a Parigi” di Bernardo Bartolucci, “Il postino” con Massimo Troisi e Maria Grazia Cucinotta e molti film dei fratelli Taviani. www.magmafestival.org U i
Marzamemi: la frontiera sud del Cinema
Saranno dieci, come i suoi anni, i giorni di programmazione del Festival internazionale del Cinema di Frontiera di Marzamemi. Anche quest’anno piazza Regina Margherita si trasformerà, dal 23 luglio all’1 agosto, in un cinema en plein air. Otto i film in gara che hanno fatto incetta di premi nei maggiori festival del mondo: dall’Argentina al Messico, dall’Iran al Mali fino all’Europa. In programma anche una retrospettiva su Maurizio Nichetti (nella foto) e una rassegna dedicata a Alejandro Jodorowsky e Guy Maddin. Previsti, inoltre, un focus sul cinema rumeno, un omaggio a Vitaliano Brancati e tanta musica live. www.cinemadifrontiera.it
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ARTE / Fino a novembre la Fondazione Puglisi Cosentino ospita “Others”, il progetto curato da Renato Quaglia che mette in mostra le Biennali d’arte di Marrakech, Istanbul, Atene
Il Mediterraneo secondo gli altri
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a Sicilia come ponte virtuale per costruire un percorso comune tra l’Europa e i Paesi che si affacciano sulle sponde del Mediterraneo. Il filo conduttore di questo percorso, è l’arte contemporanea: un’espressione culturale in cui le “differenze” si fondono alla forma e al colore dell'innovazione. Con l’iniziativa “Others”, artisti che vivono a Marrakech, Istanbul e Atene espongono a Palermo e a Catania le loro opere. A Catania è la Fondazione Puglisi Cosentino ad ospitare opere sul tema del vissuto personale in tempo di fallimento sociale. In mostra, fino al 28 novembre, opere di 18 artisti selezionati da XYZ (Xenia Kalpaktsoglou, Poka-Yio ed Augustine Zenakos, curatori e co-direttori della Biennale d’Atene). Le opere sul tema del confronto arriveranno dalla I e II Biennale di Atene. Sempre negli spazi della Fondazione dalla XI Biennale internazionale di Istanbul, 26 artisti – selezionati da Ana
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Devic, Natasa Ilic, Sabina Sabolovic e Ivet Curlin (Collettivo WHW – What, How & for Whom) – affrontano i temi e le implicazioni della crisi economica globale. Tra le iniziative più importanti di Others, che costruisce un rapporto di collaborazione e reciprocità tra Palermo, Catania, Istanbul, Marrakech e Atene, lo scambio di residenze. A Catania negli spazi messi a disposizione dal-
la Fondazione Brodbeck, lavoreranno Mohamed El Baz (Casablanca), Nazim Hikmet Richard Dikbas (Istanbul) e Vassilis Patmios Karouk (Atene). Mentre selezionati dall’archivio di SACS/ Sportello per l’Arte contemporanea in Sicilia, creato da Riso, Sebastiano Mortellaro volerà a Rabat, Domenico Mangano ad Atene e /Barbara Gurrieri/Group ad Istanbul. Sempre a Riso si apre – e sarà visitabile per la mostra – il nuovo spazio della Galleria SACS, guidato da Giovanni Iovane e dedicato agli artisti siciliani selezionati dallo Sportello creato da Riso. Prima artista ospite Gabriella Ciancimino con l’opera “Anno”. Others rientra nelle iniziative del progetto “Le città del Mediterraneo” che coinvolgerà, dal 2010 al 2012, alcune delle principali città del Mediterraneo in attività e manifestazioni rappresentative delle identità, dei sistemi produttivi, economici, culturali e artistici mediterranei.
Con “Umanradicalamuar”, il siciliano Davide Camonita conquista il Belgio
Una nuova mostra internazionale per il catanese Davide Camonita. Il giovane artista, che è nato a Paternò nel 1986 e oggi vive e lavora a Catania, è infatti l’unico siciliano ad aver partecipato alla II Rassegna Internazionale di Pittori Contemporanei associata al “Premio Medaglia d’Oro città di Spa 2010” (Belgio). La mostra promossa dalla città di Spa, da Nautartis e da Arcadia et in arcadia ego, è stata aperta al pubblico dal 18 giugno al 10 luglio presso la “Galerie d’Art de l’Office du Turisme” di Spa. Camonita, che è stato allievo di artisti come Silvio Signorelli, Rino Fontana, Piero Zuccaro, affascinato dal disegno tecnico e dall'architettura si diploma presso l'istituto tecnico per Geometri. Inizia con le opere olio su tela, ma man mano inserisce sempre nuovi arditi materiali, per assecondare la sua congenita voglia di sperimentare, partecipando a manifestazioni nazionali e internazionali. Davide Camonita è stato insignito di numerosi premi e riconoscimenti, in Italia e all’estero. Tra i più importanti: premio Nicolas Green (Catania), trofeo Città di Catania (Catania), premio Alba2006 (Ferrara), premio Nazionale Renzo Piano (Vercelli), Palma d'Oro 2007 (Sirmione del Garda), Trophèe Azureèn (Montecarlo) e per ultimo ha avuto una menzione speciale al premio “Cesare Pavese” (Santo Stefano Belbo- Cuneo. Su invito del
curatore Matilde Orsini, dopo l’esperienza del 2007 a Bruxelles, il siciliano Camonita si riappropria di una ribalta di spessore rilevante assieme ad altri nomi di artisti provenienti da diverse parti del resto del Mondo. Quest’iniziativa promossa in Italia, trova sul suolo belga il terreno fertile per avere una maggiore risonanza e accoglienza nell’ambito artistico, l’intera mostra nella sua accezione più profonda vuole favorire una propagazione dell’arte pittorica. Anche Spa come lo è stato Bruxelles, rappresenta un’opportunità di crescita artistica per l’Autore de “Umanradicalamuar” (esposta nella rassegna belga) che compendia il suo percorso estetico fino alle tappe più recenti. Infatti, l’opera rappresenta già nel titolo il bisogno di radici che l’umanità esprime, qui, si districa la volontà del confronto creativo con artisti di altre etnie. «Ho accolto con gioia quest’invito - dice Camonita - . La possibilità di una comunicazione culturale più ampia il racconto di quelle che sono le nostre realtà e il raffronto con gli altri è proficuo ed interessante, anche sotto il profilo umano. Non potevo sottrarmi a quest’esperienza, che mi vede dopo tempo protagonista all’estero. Inoltre tengo a precisare che il Belgio mi ha sempre “voluto bene”».
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Architettura Progetti per l’Ateneo
Dal 26 giugno al 1° luglio, al monastero dei Benedettini di Catania si è svolto l’evento “Progetti per l’Ateneo da Francesco Fichera a Giancarlo De Carlo”. Un evento che coincideva con il convegno annuale della AAA Italia (Associazione Nazionale Archivi Architettura contemporanea), che quest’anno è stato ospitato nella sede monastica grazie al supporto della Facoltà di Lettere e Filosofia, e con un incontro di studio sulla gestione degli archivi di architettura e urbanistica, tenuto da Elisabetta Reale, della Soprintendenza Archivistica per il Lazio, e da Giuliana Ricci del Politecnico di Milano. La mostra, curata da Rosangela A. Spina insieme a Elisabetta Pagello, Salvo Consoli, Alessandro Lo Faro, e con il prezioso aiuto di Antonino Leonardi, ha voluto sottolineare l’impegno continuo nella realizzazione di edilizia universitaria, all’interno del quadro di trasformazioni urbane che hanno caratterizzato la città del XX secolo. Attraverso l’esposizione di alcuni progetti, pur con una scelta mirata tra la molteplicità, sono stati ripercorsi alcuni episodi significativi. Dagli interventi a palazzo centrale di Francesco Fichera (1919) al primo decentramento avvenuto con la cittadella di via Androne e il palazzo delle Scienze in Corso Italia (1907-1950), infine al grande piano per un Nuovo Centro Universitario in Santa Sofia (1959-1970): questi sono alcuni degli aspetti del percorso, costellato da numerosi tecnici e professionisti. La mostra è stata completata con gli ultimi interventi per il monastero dei Benedettini di Giancarlo De Carlo, A. e H. Van Eyck (1974-2002).
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«Amore, donne e mondo sono elementi tra loro indissolubili» di Riccardo Marra
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un Sanremo da anni, avevo cambiato etichetta passando a una indipendente ed ero sicura che Pippo Baudo non avrebbe scelto il mio brano. Francesco invece volle scommettere una cena sul contrario. Alla fine fui scelta, ma purtroppo se n’è andato troppo presto perché io riuscissi a pagare la scommessa. Francesco era così, intuitivo, brillante, un po’ mi ricorda Vincenzo Nicocci, il “mio” Virlinzi, il produttore che ha scoperto cantautori come De Gregori, Venditti e Rino Gaetano. Certo Checco aveva una freschezza diversa e un piglio underground unico. Era attento e ag-
rancesco Virlinzi era affascinato da un tipo come Paola Turci. Perché la musicista romana portava con sé tutte le caratteristiche che Checco ammirava in un’artista donna: l’ispirazione, la tostaggine, il rock. Dunque nessuno meglio di lei poteva omaggiarlo (insieme a The Niro, - vedi intervista a fianco ndr) nel 10° tributo alla sua memoria, quello che arriva a dieci anni dalla scomparsa del mitico produttore catanese. Il concerto, che si celebrerà il 28 luglio all’anfiteatro Le Ciminiere, sarà la buona occasione di ascoltare la Paola Turci intimista della trilogia che sta portando avanti da due anni. Il secondo tassello è uscito quest’anno e s’intitola “Giorni di rose”, un disco dedicato alla donna e che vede la partecipazione di artiste come Carmen Consoli, Nada, Ginevra Di Marco, Marina Rei, Grazia Verasani, Naif Herin, Chiara Civello. Ex ragazza punk ora musicista “matura”, Paola Turci ha chiacchierato con Universitinforma. Paola, con quello di quest’anno il Tributo a Francesco Virlinzi è arrivato alla decima edizione… «È una bellissima cosa. Ho conosciuto Francesco nel ‘98 quando Cargiornato sul rock, men (Consoli ndr) cosulla progressive, minciava a fare i prisulle donne cattive mi concerti in giro e con la chitarra». Quest’anno hai fatio andavo a salutarla. to uscire “Giorni di In quelle occasioni inrose”, il secondo contravo anche lui. I capitolo di una trimiei momenti più inlogia che hai initensi con Francesco ziato con “Attraperò sono stati quando versami il cuocon Carmen abbiamo re”… registrato il brano SaFrancesco Virlinzi luto l’inverno, Checco «Sì, è un progetto era lì con noi due e si è folle, completainstaurato un rapporto mente folle, perdi tenerezza e fiducia reciproca. ché oggi è già sconsiderato fare Io a Francesco gli sono ancora un disco, figurati una trilogia. debitrice di una scommessa. RiLa voglia è scaturita dal mio cordo bene, era il gennaio del desiderio di approfondire per 2000, in quei giorni c’erano le bene gli argomenti e concenselezioni per Sanremo dell’anno trarmi su singoli temi. Quindi successivo e io avevo proposto prima il tema dell’amore con proprio Saluto l’inverno. Attraversami il cuore, poi quelQuello era un periodo particola- lo dello sguardo al femminile re per me, non partecipavo a con Giorni di rose. Devo dire
INTERVISTA / Paola Turci il 28 luglio alle Ciminiere sarà tra i protagonisti del 10° tributo a Francesco Virlinzi il produttore
catanese di cui ricorda la «freschezza e il piglio underground unico» che reputo, questa, un’esperienza fondamentale per la mia carriera: scrivere sull’amore era una cosa che non avevo mai fatto e che mi ha regalato una soddisfazione rara. Giorni di rose invece è un disco tutto al femminile con meravigliose cantanti donne che scrivono per me. Insomma, il massimo». L’idea di un disco tutto al femminile ti è venuta in occasione del concerto “Amiche per l’Abruzzo”? «No, l’idea c’era già anche se in forma embrionale, quell’occasione è stata preziosa per fare incontrare Carmen e Nada. Inizialmente volevo che entrambe scrivessero una canzone per me, invece quando si sono incontrate in Abruzzo hanno deciso di farla insieme. Oltre a questo, il concerto naturalmente è stato un momento di
grandissima unione tra noi artiste. È stato bellissimo viverlo assieme, tutte donne, con grande entusiasmo. Una serenità che non conoscevo, un’atmosfera profondamente diversa da quella che si respira nei festival. Quel giorno è stato splendido perché ognuna di noi ha partecipato con la voglia di farlo e con il giusto trasporto». Il terzo capitolo della trilogia attorno a quale tema sarà costruito? «Sarà un disco che si concentrerà sullo sguardo sul mondo, precisamente sullo sguardo innamorato del mondo. Sarà un album più morbido, più illuminato, meno critico. Naturalmente ogni capitolo della trilogia ha un’influenza sugli altri due: amore, donne e mondo, sono elementi che si intrecciano e che sono indissolubili».
INFORMA Sei cambiata molto lungo la tua carriera, sei stata punk e poi hai virato verso il cantautorato. Maturazione, o non è più il momento per protestare? «La mia emancipazione è sempre passata attraverso il mio sentire, e non attraverso le mode, e quindi mi sono costruita una formazione personale tutta da sola. Istintivamente sono andata verso il punk, ascoltando Sex Pistols, Clash, Talking Heads, istintivamente mi sono poi diretta verso il cantautorato di Fossati, De Andrè, De Gregori. Oggi, avendo scoperto più sonorità e avendole sperimentate nelle esperienze dei live, sono arrivata in un altro luogo. Ho iniziato ad ascoltare maggiormente la mia voce e il suono della chitarra che prima era sommerso da altri strumenti. Ho imboccato un percorso intimo, acustico, personalissimo». Come sta la tua Roma? Si sta muovendo per arrivare al livello delle altre capitali europee? «Io penso si stia rinnovando, certamente con la lentezza che la contraddistingue, tipica di una città mastodontica ma importante. Ma si sta rinnovando con le sue forze, consapevole della meraviglia che è. Credo ci sia un rinnovamento culturale, un riflusso di persone e protagonisti che non può che giovare. Di recente hanno anche inaugurato il Maxxi (Museo d’arte del XXI secolo ndr) che è un segno di come l’innovazione sia di casa. Poi c’è un bel movimento dal punto di vista ambientale-ecologico, e questo mi sembra di vitale importanza». L’anno scorso hai debuttato in libreria con “Con te accanto”. È la chiusura del cerchio rispetto al terribile incidente che hai avuto anni fa? «Non c’è affinità strettissima tra questo libro e l’indicente. C’è, a livello inconscio, un sapore autobiografico, ma la storia in sé non ha nulla a che vedere con l’io vissuto. Scrivere è stato per me una delle esperienze più interessanti, un viaggio dall’altra parte del mondo che affascina, incuriosisce. Un viaggio impegnativo alla scoperta di una terra nuova e sconosciuta. Poi si torna indietro e viene voglia di ritornarci ancora, ma il viaggio è lungo e poi quella è una terra insidiosa, si rischia di perdersi. Ho pensato di scrivere ancora e di rifare quel viaggio, ma ci vuole una dedizione assoluta, cosa che al momento non potrei avere visto che sono impegnata nel completare la mia trilogia». U i
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INTERVISTA / Anche il cantautore romano alla serata in memoria del produttore catanese. «Il mio successo è nato per caso. Scrivo canzoni in maniera istintiva»
«Mi piace cantare in inglese ma amo spaghetti e calcio»
THE NIRO N
ella scelta del nome The Niro, Davide Combusti, cantautore romano classe ‘78, ha racchiuso il suo particolare modo di essere: italiano, italianissimo, nella visione del mondo; anglosassone al 100% nella trasposizione di questo in parole e note. The Niro dunque è un musicista sui generis, tutta la sua carriera è anomala: gira il mondo con in tasca ancora pochissime canzoni, firma per una major senza passare dall’indipendente, diviene autore di culto con soli due dischi all’attivo. Come hai conosciuto Francesco Virlinzi? «Ne ho avuta testimonianza da moltissime persone che mi hanno raccontato come sia stato un elemento fondamentale per la musica italiana. Ad esempio Maurizio Mariani, il bassista che suona con me, che aveva un progetto all’attenzione di Francesco. Così quando Nica Virlinzi mi ha chiamato, sono stato particolarmente onorato di partecipare al suo ricordo. Checco è stato un produttore molto importante per i suoi musicisti». Chi è stato il tuo Virlinzi? «Ne ho avuti due, il primo è Gianluca Vaccaro, che tra l’altro ha qualcosa in comune con Virlinzi perché è l’attuale produttore artistico di Carmen Consoli. Poi c’è Roberto Procaccini. Con entrambi ho un rapporto straordinario, di amicizia prima che di lavoro. Credo siano stati “pazzi” a lavorare a un disco senza sapere dove ci avrebbe portato, tra l’altro seguendo linee non commerciali. Alla fine questa follia è diventata favola, è arrivata un’etichetta importante che ci ha lasciato liberi di lavorare al meglio». Prima di arrivare al tuo primo disco The Niro, hai girato il mondo, com’è stato possibile? «È strano, è vero. Tra l’altro vengo da una famiglia non certo ricca. Non è facile parlare di quelle esperienze perché quasi tutte sono arri-
vate un po’ per caso, come il viaggio a Tucson. Avevo caricato da poche settimane i miei pezzi su MySpace e mi ha chiamato una ragazza americana per invitarmi a un festival di interscambio Francia-Tucson. Poi è stato tutto a catena, mi hanno iniziato a chiamare dappertutto. Ora dopo aver realizzato due dischi, mi incuriosirebbe andarli a suonare in Giappone o Australia. Il pubblico straniero è molto stimolante». Perché manca la politica nei testi dei nuovi cantautori? «Trattare di politica per un cantautore è sempre un rischio, io ne avrei cose da dire ma rientrerebbero nell’opinione personale. Diciamo che non mi piace fare proselitismo, non mi attira essere un capomassa. Anche se poi, magari, servirebbero pure delle voci pulite, delle coscienze libere. Però ho sempre visto la politica come un qualcosa di delicato, oggi se mi mettessi a scrivere di politica, sarei molto critico, soffro molto per la situazione attuale, vedi la legge bavaglio… Però non la riesco a inserire nella mia musica». Il tuo ultimo Best Wishes è un album intimo… «Quando lavoro a un disco voglio che sia il più compatto possibile. Per questo album il tema principale è la solitudine, ma ci sono arrivato quasi inconsciamente. Non mi piace programmare, mi piace scrivere canzoni in maniera istintiva». Hai inciso per Universal sin dal primo album, ti senti un privilegiato? «Sono stato fortunato. La mia musica è arrivata all’Universal che mi ha subito corteggiato. Però ho fatto tanti anni di gavetta anche io. Poi dal 2002 le indipendenti mi hanno contattato, ma volevano che io cantassi in italiano. Inizialmente ero contrarissimo alle major, però ho pensato: se anche una major mi fa esprimere come voglio, allora vado con loro. Non so se è stata la scelta giusta, i conti si fanno alla fine, però al momento mi sembra la situazione migliore». L’inglese è il modo in cui ti esprimi meglio? «Ho iniziato la carriera come batterista poi quando quando ho iniziato a scrivere istintivamente mi è venuto di esprimermi in inglese. Non escludo che un giorno canterò qualcosa in italiano ma per ora mi piace così». Ti senti un cantautore italiano? «Non lo so, non ci penso. Io so che mi sento italiano al 100%, prima della tua telefonata mi stavo facendo le farfalle col tonno e mi piace il calcio». (ric. mar.) U i
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INTERVISTA / La band bolognese arrivata al successo internazionale grazie alla musica “sparata” su Internet, un mix di elettronica, campionamenti, hip hop e indie che amano definire semplicemente “pop”. Al Barbarabeach di Catania il 6 agosto
MY AWES OME MIXTAPE
di Emanuele Brunetto n Italia c’è tutto un mondo musicale underground che lotta con le unghie e con i denti per venire fuori, un mondo ricco di fermenti e di gruppi che sanno il fatto loro e aspettano solo il momento giusto per fare il botto. Fra questi i My Awesome Mixtape, band con base a Bologna che, nata un po’ per gioco e tanto per passione, ha all’attivo tutta una serie di pubblicazioni che hanno convinto pubblico e addetti ai lavori, con il loro mix di elettronica, campionamenti, hip hop e indole pop. In occasione della tappa catanese del loro tour, in programma il 6 agosto al Barbarabeach per “Rocketta”, Universitinforma ha scambiato qualche battuta con Maolo, riccioluto fondatore dei My Awesome Mixtape. Agli esordi siete stati un vero e proprio “fenomeno MySpace”. Alcuni vi hanno criticato, citandovi come esempio dei limiti della rete. Che ne pensate? «Allora, è indubbio che con la nascita di questi nuovi social network, MySpace in primis (visto che con la massificazione di Facebook la componente musicale molto forte in MySpace è venuta meno), per gli “artisti” è stato molto più semplice riuscire a farsi conoscere e a mostrarsi a un pubblico più vasto di quanto non
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«Noi, da Myspace ai concerti live» fosse possibile qualche anno fa. Ciònonostante, credo comunque che My Awesome Mixtape non sia una vana meteora che vaga nell’etere telematico ma, come comprovato dalle tante date fatte in questi anni, la componente non virtuale è decisamente importante per la band». Proprio sul vostro MySpace vi
definite semplicemente “pop”. Cosa c’è dietro un termine del genere, non vi pare un po’ riduttivo? «Al contrario, “pop” è certamente un termine onnicomprensivo ed è proprio per questo che abbiamo deciso di definirci così, per non essere prolissi scrivendo un’accozzaglia di generi messi in fila. Però,
se preferisci, puoi definirci “musica concreta che parla di città in un contesto urbano, quindi hip hop avanguardistico con influenze electropostwave ed electropostpunk, l’importante è che sia post”… eh eh. Inoltre, utilizzare il termine “pop” nel nostro Paese è un modo chiaro e deciso per rifiutare di essere etichettati come
appartenenti a un universo musicale di nicchia, come succede molto spesso nell’ambito musicale italiano». Come lavorano i My Awesome Mixtape? Chi fa cosa e perché? «In termini di composizione dei pezzi, molto spesso si parte da uno scheletro composto da un elemento singolo e poi tutti insieme lo si sviluppa.
INFORMA Nel futuro vorremmo tentare di impiantare nel nostro metodo compositivo l’abitudine di ritrovarsi in sala prove e comporre pezzi da zero tutti insieme». Curate tantissimo anche l’aspetto “visual” del vostro lavoro, artwork e merchandising in modo particolare. Fate tutto da soli anche in quel senso o c’è qualcuno che vi aiuta? «Ci piace molto essere parte attiva nell’ideazione del merchandising che vendiamo ai banchetti, è per questo che spesso abbiamo coinvolto amici. Come ad esempio per la realizzazione di tutte le nostre copertine: dalla prima di “My Lonely and Sad Waterloo”, fatta da Lucia Grillini, passando per il secondo album “How could a Village turn into a Town”, realizzato da Luca Gentile, e infine il nuovo singolo “Day after Day” per il cui artwork dobbiamo ringraziare Martina Merlini. Poi ci sono stati anche diversi contest da noi promossi, a dimostrazione del nostro interesse per quanto esula dal campo musicale. Per esempio, la realizzazione di 13 magliette in edizione limitata per le quali abbiamo contattato grafici e artisti da tutto il mondo, o il contest fumettistico per l’uscita di “Day after Day”, che ha visto vincere la tavola di Fabio Bonetti che stiamo distribuendo insieme al singolo». Ogni band prende inevitabilmente spunto da chi è venuto prima. Voi, nello specifico, da chi? «Che dire, se incomincio l’elenco non finisco più, anche perché le influenze tra i componenti del gruppo sono davvero diversissime, quindi mi limiterò ai nostri generi musicali d’elezione; sicuramente la black music è molto importante, dunque hip hop, soul, r’n’b. Ma quando ascolti un nostro live l’attitudine punk è lampante. Paradossalmente, l’influenza indie non si fa sentire più di tanto». Il titolo del vostro ultimo al-
27 bum, How could a Village turn into a Town, è un concept. Si riferisce a una città in particolare o al nostro Paese in generale? «Non c’è nessun riferimento palese a nessuna città in particolare, chiaramente però il riferimento implicito è Bologna, città nella quale sono cresciuto e che per forza di cose mi ha influenzato. In particolare, ogni canzone dell’album è associata a un luogo specifico della città. Il Maolo titolo in sé, più che da leggere in senso letterale, è da intendere come una metafora della crescita personale». Suonate molto in giro per l’Europa. Che differenze notate con l’Italia a livello di pubblico, locali e attenzione nei confronti delle band? «Sicuramente a livello organizzativo. Nei locali in Europa certe mancanze tutte italiane non si incontrano. Poi, chiaramente, non è tutto oro quello che luccica, rispetto alle prime volte mi sembra che l’attenzio-
time out ne da parte del pubblico sia scemata anche all’estero; se prima avevo l’impressione che andando fuori dall’Italia avrei suonato sempre di fronte a un pubblico entusiasta e partecipe, con le ultime uscite mi sono un attimo ricreduto, ma molto probabilmente la mia prima impressione era un po’ prematura e forse sostenuta dall’entusiasmo di varcare i confini del suolo italico. Certo è vero che in Europa abbiamo fatto concerti bellissimi anche di fronte a poche persone, mentre in Italia ci è capitato di suonare di fronte a parecchia gente in un’atmosfera un po’ freddina». Cosa vuol dire fare i musicisti, oggi, in Italia? «Al nostro livello sono sicuramente le soddisfazioni personali a contare di più, perché se si dovesse considerare l’impegno profuso in rapporto al riscontro monetario, la situazione è parecchio grigia. Non sembrano esserci prospettive di cambiamento, quindi lo si fa piuttosto perché si ha passione». U i
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Barbarabeach il programma
L’estate del Barbarabeach si prospetta ricca di concerti e serate in cui la parola d’ordine sarà solo una: buona musica. 16 luglio: concerto dei Did, band torinese ascoltata anche in Nord America e Giappone, + Did serata Rock Therapy + Elektrozone + vj Kar & vj Klat. 23 luglio: live dei palermitani Hank!, band influenzata dal cantautorato italiano alternativo a gruppi storici come Talking Heads, Clash e Noir Desire. La serata proseguirà con Rock Therapy + Taxi Driver con i dj Borrelli e Scan_durra. 30 luglio: live dei My Awesome Mixtape (leggi intervista a fianco) + serata Rock Therapy + Vulkanu Ka Sona special guest SDun Weed + vj No Seduction Rielax. 6 agosto: tornano i veneziani No Seduction + serata Rock Therapy + sunglasses after dark + vj Klat. 13 agosto: live dei Low Frequency Club, band bresciana dal sound potente e carico di groove, + serata Rock Therapy + Vintage Party con il dj Tommy Boy e vj Kar. 20 agosto: si balla dalle ore 22 sulle note di Rock Therapy, serata a cui parteciperanno i dj Taxi Driver (Borrelli, e Scan_durra) + vj Klat. 27 agosto: saliranno sul palco i Bad Love Experience Bad Love Experience, band livornese con un occhio sempre aperto sul passato e i piedi ben piantati nel presente, poi Rock Therapy + Vulkanu ka sona special guest Papa Riki + Zu Luciano + vj Rielax. 3 settembre: i Minnaars, band di Leicester, + Rock Therapy + vj Klat.
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INTERVISTA / Rivelazione musicale dell’anno, la cantante piacentina, che sarà al Qubba di Catania il 31 luglio, ostenta un look cangiante che guarda alle grandi del passato come Billie Holiday, Diana Ross e Nina Simone, vera musa dell’artista. «È un gioco che mi diverte» di Emanuele Brunetto
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e ci si volesse cimentare nella compilazione del podio delle rivelazioni musicali italiane del 2010, questo podio vedrebbe sicuramente al primo posto Nina Zilli, nonostante l’anno solare non sia ancora giunto a conclusione. Perché alla piacentina dall’accento british è riuscito davvero di tutto in questa prima metà dell’anno: in primis la pubblicazione dell’album d’esordio “Sempre lontano”, uscito per Universal e pubblicato proprio durante la sessantesima edizione del Festival di Sanremo, cui Nina ha partecipato nella categoria Nuova generazione. E poi il successo del brano “50mila”, inserito nella colonna sonora di Mine vaganti, ultimo film del regista Ferzan Ozpetek. Infine, l’inclusione nel
Nina Zilli
«Mi ispiro alle mie eroine» cast del concerto del Primo Maggio. Oltre alla miriade di tappe del suo tour in giro per l’Italia, che toccherà Catania il 31 luglio prossimo, al Qubba. Proprio in vista della sua esibizione catanese, Universitinforma ha sentito Nina Zilli. Nina, cominciamo dall’esperienza più vicina: il concerto del Primo Maggio. Com’è stato cantare durante un evento così importante? «Chiaramente è stata un’emozione indescrivibile, così tante persone contemporaneamente, in un’unica occasione, sarà difficile ritrovarle. E poi è una festa molto importante, lo era soprattutto quest’anno perché era dedicata ai giovani, a tutti i lavoratori precari, alle donne. Siamo in un momento abbastanza duro per le donne in generale, relegate a un pezzo di carne che sculetta, possibilmente con tette di gomma. E i giovani, nonostante siano laureati, vengono sfruttati al massimo, una situazione che ritengo sia anche colpa dello Stato». A proposito di donne, il tuo nome d’arte prende spunto da quello di Nina Simone, jazzista ma soprattutto attivista per i di-
ritti civili delle donne. «Sì, ho preso Nina Simone come punto di riferimento perché è stata una donna che ne ha passate di tutti i colori, da quando è nata e per tutta la vita, ha dovuto lottare per ogni centimetro di diritto guadagnato, per lei in prima persona, per le donne in generale e per tutta la comunità afroamericana. Anche oggi, nonostante sulla carta esista una parità, in realtà la parità non esiste in nessun contesto». Facendo un passo indietro, credi che Sanremo sia stato il vero e proprio “punto di rottura” della tua carriera? «Ritengo che sia stato importantissimo perché ormai si vive solo di comunicazione, e il mezzo più potente è la televisione. Per cui, per chi non ha un altro tipo di visibilità in quel senso, Sanremo è molto importante, perché ti vede tanta gente contemporaneamente. Ovviamente se tutto va bene piaci, altrimenti è come non esserci andati. Per
me nello specifico è stato molto utile, oltre ad aver rappresentato il sogno di una bambina che si realizza, perché quando ero piccola lo guardavo sempre con i miei genitori, seduti sul divano, e dicevo: “Anch’io voglio andarci!”. Poi, certo, anche il film di Ozpetek è stato fondamentale, tutto un insieme di circostanze arrivate nello stesso momento che mi hanno aiutata molto». Il genere che fai (soul, r’n’b, rocksteady) si presta tantissimo alla lingua inglese, ma tu scrivi e canti per lo più in italiano. Mai pensato di comporre in inglese? «In realtà io compongo direttamente in inglese e fosse per me canterei anche in inglese, perché è una lingua che ti consente di esprimere un concetto con tre sillabe, mentre in italiano con tre sillabe non dici proprio niente. È molto più schietta e molto più rapida. Dall’altra parte, però, c’è sempre una discografia che dice: “Siamo in Italia, facciamo musica italiana”. Cosa che, comunque, credo sia in parte giusta. Ma scrivere in italiano è
sicuramente molto più difficile». Hai collaborato con tantissimi artisti, da Giuliano Palma agli Africa Unite. Cosa cerca Nina Zilli in una collaborazione? «Diciamo che il movente di tutto deve essere l’amore per la stessa cosa, sia da una parte che dall’altra. E quindi una collaborazione deve nascere in modo naturale, non deve essere imposta né da una casa discografica, né dai soldi, né da altro. La collaborazione, proprio per definizione, è qualcosa che si dovrebbe mettere in piedi perché si ha il piacere di fare qualcosa insieme». Credi che il look sia elemento fondamentale del tuo successo, insieme alla musica? «Oggi viviamo in un periodo in cui l’immagine è decisiva, ma io credo fermamente nella sostanza. L’immagine è un modo per giocare, per distinguersi, per divertirsi. Almeno per me, è così. Per il look mi ispiro a tutte le mie eroine, della musica e del cinema, partendo da Billy Holiday fino ad arrivare a Diana Ross. Però è assolutamente divertimento, spero sempre che piaccia ma in fondo non è fondamentale, chi se ne frega» (ride, ndr).
INFORMA Oltre a fare musica hai lavorato anche in tv, su Mtv e con Red Ronnie al Roxy Bar. Ti è rimasta un po’ dentro la voglia di fare televisione? «Tendenzialmente no. Nel senso che allora ero piccolissima, mi hanno presa per le orecchie e buttata davanti a una telecamera. Io in realtà volevo solo cantare. Ho fatto queste esperienze bellissime, soprattutto quella con Red Ronnie, ho avuto opportunità importanti, come ad esempio intervistare Pete Townshend, il chitarrista degli Who, e altre personalità fondamentali del mondo della musica. Mi sono divertita un sacco, però la televisione non fa per me, preferisco decisamente cantare». Quali sono i tuoi progetti futuri? Puoi anticiparci qualcosa? «Sarò in tour praticamente per tutta l’estate, una ventina di date al mese che faranno di me una trottola. Ma è la dimensione che mi piace di più, anche perché la risposta del pubblico è sempre fantastica. A un certo punto poi, penso verso la metà di ottobre, sparirò completamente, mi ritirerò nelle mie stanze per scrivere il disco nuovo. U i
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LA RASSEGNA / Dal 30 luglio all’1 agosto Gravina ospiterà la tre giorni dedicata alla musica delle isole: in scena Cuba, Madagascar e un tributo alla Balistreri
Note che uniscono le Insulae
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Carlo Muratori Santiago di Cuba, considerata la migliore n girotondo variopinto fatto formazione che si possa ascoltare nella Casa di balli e musiche, una festa de la Trova di Santiago di Cuba. Ma si parte in cui la Sicilia diventa isola il 30 luglio con una serata tributo a Rosa Madre. È “Insulae - la musica in Balistreri, grande encantadora siciliana mezzo al mare”, la rassegna realizzamorta venti anni fa, per la quale si alterneta dal Comune di Gravina di Catania ranno sul palco di Gravina i siciliani Oriana con la direzione artistica diCarlo Muratori e che per il secondo anno Civile e Maurizio Curcio, con un percorso consecutivo sarà ospitata all’anfiteasonoro attraverso melodie raccolte sul tro “Turi Ferro” di Gravina di Catacampo dai molteplici ricercatori che nia, dal 30 luglio all’1 agosto. «Le operano nel settore dell’etnomusicoloisole sono terre condensate, è da quegia, e gli acesi I Beddi che ripropongosta considerazione che è nata l’idea di no la musica siciliana cercando di renInsulae - dice Carlo Muratori -. Vivere derla attuale, muovendosi tra sonorità in un isola rende tutto più difficile: ci antiche e melodie moderne, per gioco illude di essere conquistatori, naufrae per amore della loro terra d’origine. Kilema ghi o soltanto prigionieri; abitua a suIl 31 anticiperà il concerto dei Kilema perare difficoltà e a inventare soluziolo stesso Carlo Muratori con “Forti, ni, fortifica e tempra lo spirito, rende unici. Per me fimmina e di Licata”, un viaggio poetico e musicale Insulae è un girotondo variopinto in cui incontrarche attraversa la produzione di Rosa Balistreri; si e condividere». Quest’anno la rassegna ospiterà mentre l’apertura della serata conclusiva è stata afle sonorità delle isole di Madagascar e Cuba, con il fidata a Laura Mollica, una delle grandi interpreti concerto di Kilema (31 luglio), un virtuoso di madel repertorio della Balistreri, di cui è considerata l’erede spirituale. Tutte le serate saranno arricchite rovany, kabosy e katsà (strumenti originali malgadalle proiezioni video curate da Enzo Farinella. Il sci) che porta con sè la magia e il ritmo dell’anima 24 luglio, inoltre, il centro commerciale Katanè del Madagascar, e quello dei Septeto Santiaguero ospiterà uno showcase dedicato alla rassegna. U i (1 agosto), una formazione unica ed originale di
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CONCERTI / I “big” della musica sbarcano in Sicilia. Dal pop al rock passando per i grandi cantautori, fino a settembre ci sarà solo l’imbarazzo della scelta: tra gli appuntamenti da non perdere i Deep Purple, Ligabue, Diana Krall, Mario Biondi e Carmen Consoli
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settembre al Teatro Antico di Taormina. E torna “a casa” anche Mario Biondi, la voce black della musica italiana che sarà in concerto il 22 agosto all’arena Palafantozzi di Capo d’Orlando (Me), il 23 agosto al Teatro Antico di Taormina e l’indomani al Teatro di Verdura di Palermo per la tranche estiva del tour “Spazio Tempo”. Il 5 agosto al Teatro Greco di Palazzolo Acreide (Sr) canta il cantautore Roberto Vecchioni, mentre pochi giorni dopo arriva Antonello Venditti (il 10 agosto) a Sant’Agata di Militello (Me). Un’altra chicca per gli amanti delle canzoni d’autore è il concerto di Samuele
li amanti della musica quest’anno non avranno che l’imbarazzo della scelta. Si parte con vero evento del calendario estivo internazionale: il concerto di Diana Krall. L’artista canadese, moglie di Elvis Costello, sarà al Teatro Antico di Taormina il 17 luglio per l’unico concerto del Sud Italia. “Duemiladieci Work in progress” è il tour che, dopo trent’anni, vede sullo stesso palco Lucio Dalla e Francesco De Gregori. I due big della canzone italiana saranno il 31 luglio al Velodromo di Palermo il 24 agosto al Campo Sportivo di Ragusa e a Taormina il 25. Gli amanti dell’hard rock non potranno perdere l’appuntamento con i Deep Purple, il 29 luglio al Teatro Antico di Taormina e l’indoma-
Un’estate a suon di musica ni a Campofelice di Roccella (Pa). Presentano il loro terzo album, Declaration of Dependence, i Kings of Convenience che il 1° agosto saranno in concerto, per la loro unica data in Sicilia, ai Mercati Generali di Catania. Per ii big di “casa nostra” è già sold out per la tappa di Ligabue del 24 luglio allo Stadio San Filippo di Messina, e c’era da aspettarselo dal momento che il suo album è entrato direttamente in vetta alle classifica dei più venduti. Eros Ramazzotti con “Ali e Radici World Tour” continua ad inanellare una successi: tra le 60 date in tutte le principali città europee il 27 luglio sarà al Velodromo Paolo Borsellino di Palermo. Dopo il successo ottenuto nell'ultima edizione di “Amici” Loredana Errore sarà in tour nelle principali città italiane per presentare il suo primo ep “Ragazza occhi cielo”. In Sicilia si esibirà in piazza a Solarino il 1° agosto e ad Agrigento nella Valle dei Templi, il 7. Ad agosto Carmen Consoli suona al Teatro di Verdura di Palermo il 2, per poi tornare a esibirsi in un’occasione un po’ speciale, il suo 36° compleanno che festeggerà il 4
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Almamegretta e Raiz insieme al Qubba
Il 21 agosto Catania si prepara ad ospitare un grande evento, il concerto di Almamegretta e Raiz, ancora insieme per Combo Night, per un’ultima data. L’evento si svolgerà al Qubba e la serata vedrà un doppio concerto in un’unica grande serata, un gruppo di artisti richiamati da un collective mood,un sound che a cavallo degli anni ‘90 ha influenzato in maniera inconfondibile la scena musicale e internazionale. Si parte con Raiz Radicantoper poi lasciare spazio agli Almamegretta con Marcello Coleman e, in chiusura Almamegretta e Raiz (nella foto) che riproporranno tutti i loro brani che hanno indelebilmente segnato un’epoca.Gli Almamegretta sono una delle band italiane più interessanti dell’ultimo decennio. Si sono imposti all’attenzione del pubblico nel 1992 con il mini album “Figli di Annibale”, la cui title track farà parte della colonna sonora del film di Gabriele Salvatores “Sud” (1997). Tre album in tre anni e mezzo, hanno segnato un cammino sempre più preciso e riconoscibile verso la creazione di una “musica totale”. Dopo i concerti si continuerà a ballare con Reggaezone, Vulkanu ka sona, Ciuridda, Turi G, Rock Therapy + Taxi Driver + Chiave + Vintage Zone con i dj Borrelli, Dr Save, Nuccio Giuffrida, Sir Adriano Patti, Paolo mei, Nose, Slk, Phaida, Kirlian e I Love 80’s. Prevendita sul sito www.ctbox.it.
Bersani il 12 agosto all’anfiteatro di Milo e il 13 a Termini Imerese (Pa). Poi sarà la volta di una giovane leva del pop italiano che arriva in Sicilia per un doppio concerto. Si tratta di Marco Mengoni, che canta il 16 agosto all’anfiteatro comunale di Zafferana Etnea e l’indomani al Collegio dei Gesuiti di Alcamo (Tp, piazza Ciullo) con “Re matto tour”. Tra i concerti anche un gradito ritorno, quello di Fiorella Mannoia che sarà al Teatro Nuovo Area Archeologica di Giardini Naxos il 20 agosto. Pino Daniele, uno dei più amati cantautori italiani, porterà il suo “Electric Jam Tour” al teatro Antico di Segesta il 22 agosto per poi approdare l’8 settembre a Taormina, magico scenario che il 24 agosto ospiterà il concerto di Renzo Arbore e il 29 agosto Alessandra Amoroso. La cantante “from Amic” farà tappa anche al Teatro di Verdura di Palermo il 28 agosto con “Un’estate senza nuvole”. Settembre si apre con la raffinatezza di Malika Ayane il 3 al Teatro di Verdura di Palermo, il 4 allo Scoglitti Open Village di Vittoria (Rg) e il 5 al Teatro An-
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LA RASSEGNA / Marthe Wainwright, Baustelle, Bandabardò, Irene Grandi e tanti altri. Dal 21 luglio al 17 settembre otto concerti per la sezione “pop rock” della grande kermesse organizzata dalla Provincia regionale di Catania
Etnafest, pop sotto il vulcano ✎
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l calendario di appuntamenti di Etnafest 2010 promette eventi di prestigio, con ospiti illustri e iniziative per tutte le età. Una manifestazione che animerà Catania e la sua provincia per un interno semestre, da luglio fino a dicembre: l’obiettivo infatti è quello di destagionalizzare e delocalizzare il turismo attraverso il percorso culturale che abbiamo programmato, per chi vive il territorio e per coloro che vengono a visitare le nostre bellezze natucittadini. Quattro rali e storile tracce tematiche». Queste le che che componparole con cui gono il quadro il presidente culturale della della Provincia manifestazione, Regionale di Caincastonato neltania Giuseppe la splendida corCastiglione ha nice ai piedi del presentato la vulcano, che nuova edizione parte da Catania della rassegna. per diramarsi in Dopo il successo tutto il territodella trionfante rio provinciale “ouverture” delfino ai confini l’Open Week, Etjonici e calatinafest ha pronti ni. Ma l’estate gli strumenti per sarà soprattutla grande sinfonia to musica. Il di musica, letteraprimo appuntura, turismo e In alto i Baustelle (9 agosto, Catania), tradizione dedicata sopra Bandabardò (27 luglio, Catania) tamento sarà ogni anno a tutti i e Irene Grandi ad Acireale il 30 agosto mercoledì 21 luglio con la
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cantautrice statunitense Martha Wainwright, che salirà sul palco delle Ciminiere per l'unica performance in Italia del suo “Tributo a Edith Piaf”. E poi in calendario altri sette eventi “pop rock”. Il 27 luglio suoneranno sempre alle Ciminiere i Bandabardò, il 9 agosto arrivano i Baustelle; il 10 agosto torna a Catania Angelique Kidjo Quintet; il 20 agosto suoneranno i Sud Sound System. Ultimo concerto alle Ciminiere quello del 24 agosto quello del quartetto di Rachelle Ferrell. Il 30 agosto, in piazza Duomo di Acireale, Irene Grandi porta il suo tour “Alle porte del sogno”. Ultimo evento il concerto delle Vibrazioni in calendario il 19 settembre, in piazza Università a Catania.
Sete Sois, sete Luas, le musiche del mondo dal 20 luglio a Mascalucia
Sperimentazioni, nuove trame, legami culturali tra popoli diversi. Tutto questo è il Festival Sete Sóis Sete Luas che si dipana lungo un itinerario che tocca 30 città in 10 Paesi. In Italia il Festival si tiene anche a Mascalucia che quest’anno, dal 20 al 24 luglio, ospiterà quattro prime nazionali su cinque concerti. Saranno i sette musicisti di “Les Voix du 7 sòis” ad aprire al Parco Trinità Manenti. Si tratta di una coproduzione tra le città dove si realizza il Festival, che vedrà in
scena l'Orkestra diretta da Stefano Saletti, composta da sei musicisti rappresentativi delle culture musicali mediterranee toccate dal Festival. Il giorno successivo salirà sul palco Jùlio Pereira il più grande virtuoso del bandolim e compositore portoghese, che presenterà un progetto che coniuga il recupero della musica popolare con la ricerca di una contemporaneità del suono etnico. Il 22 luglio l’israeliana Mor Karbasi intraprenderà un viaggio musicale dai giorni
nostri fino alle proprie radici. Il giorno successivo sarà la volta di Mario Lucio (nella foto), fondatore e leader dei Simentera, che ha segnato una svolta per la musica di Capo Verde. Il 24 luglio, infine, conclude Olga Cerpa, la voce più importante della musica popolare delle isole Canarie, che presenterà un personale omaggio al fado e al bolero. Nei giorni del Festival il Parco Trinità Manenti ospiterà la mostra fotografica “Hardware+Software = Asini” di Oliviero Toscani. 50 gigantografie che ritraggono gli asini portoghesi a pelo lungo (burros). ww.7sois7luas.com.
Etna Blues dal 17 luglio a Mascalucia
Tre giornate di musica da intenditori, di sonorità blues che affondano le loro radici nella cotton belt americana. Dal 17 al 19 luglio il parco Trinità Manenti di Mascalucia (Catania) ospiterà Etna Inblues, considerato uno dei maggiori appuntamenti di blues della Sicilia. Quest’anno si parte con Sherman Robertson, un esplosivo miscuglio di Texas blues elettrico, Rythm&Blues e Louisiana Blues e Zydeco. Cantante e chitarrista di spessore, nonché musicista di grande esperienza, le sue prime incisioni risalgono al 1981 con Bad Luck and Trouble (Lunar 2), che hanno accompagnato Clifton Chenier, Rockin' Dopsie e Terrence Simien. Il 18 luglio l'appuntamento sarà doppio: sul palco si esibiranno prima Eric Bibb, vincitore di un Grammy Award, che con l'album "Booker's Guitar" ha riscoperto le radici blues del Delta del Mississippi; e poi Daniela Cotton, musicista forte dalle qualità di songwriter e di entertainer, i cui set hanno la caratteristica di dosare umori più intimi alternati a fraganze più southern & blues rock. Infine il 19 luglio gran finale con un mostro sacro del soul/country internazionale, il "Re del Rock'n'Soul": Solomon Burke (nella foto) . Membro della Rock and Roll Hall of Fame, Burke ha recentemente riconquistato le scene dopo il grande successo di "Don't Give Up on Me" nel quale interpreta canzoni scritte da grandi artisti come Elvis Costello, Bob Dylan, Van Morrison e Tom Waits. I concerti dell’Etna Inblues saranno aperti dalle band selezionate al concorso "Blues on the road": il 17 luglio i Wine Trip Blues Band e i Killing Floor, il 18 i Mojo Working Blues Band e i Rolling Paper Blues, e il 19 i Max Stratos e i Vincenzo Mannino Trio.
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«Arte sui tubi, musica senza barriere» cuo investimento per le potenzialità che possiede: me la immagino come una piccola Amsterdam al centro di Milano con i canali puliti, le biciclette e tanto turismo. Per adesso vedo i canali con l’acqua verde e tanti ragazzini ubriachi che sfrecciano con i loro scooter elaborati». E la Sicilia? Avete rinunciato a descriverla? «La Sicilia è dentro le nostre vene, nel nostro piglio ironico e nel nostro senso critico. Nel prossimo disco ci sarà una canzone parzialmente cantata in dialetto siciliano, ma non è nostra intenzione scrivere in chiave nostalgica della nostra terra, suonerebbe un po’ da
di Riccardo Marra
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Marta sui Tubi sono come i serpenti: cambiano pelle e si rinnovano continuamente. Sono partiti da Marsala in due, Giovanni Gulino e Carmelo Pipitone, proponendo un rock acustico indipendente; sono diventati tre con l’aggiunta del batterista Ivan Paolini e oggi sfoggiano una formazione a cinque con tastiere e violoncello di Paolo Pischedda e Mattia Boschi, per un rock schizofrenico e cangiante. Con quest’ultimo organico i Marta hanno inaugurato Arte sui Tubi, uno spettacolo moderno a metà strada tra
MARTA SUI TUBI / La band di origine siciliana sarà protagonista di un concerto dal vivo il 17 luglio a Catania. Giovanni Gulino, voce del gruppo: «Entro l’anno il nuovo disco, con un violoncellista» teatro e musica, e realizzato il nuovo singolo Senza Rete: antipasto di un prossimo disco che arriverà entro l’anno e che sarà il seguito di Sushi&Coca. I Marta sui Tubi suoneranno il 17 luglio a Catania, ai Mercati Generali. Giovanni Gulino, voce e autore dei testi, ha chiacchierato con noi di Universitinforma. Giovanni, partiamo da Arte sui Tubi. Come avete partorito l’idea? «Volevamo fare uno spettacolo nuovo, senza barriere - create da un palco e un’amplificazione imponente - tra noi musicisti e il pubblico. Volevamo guardare la gente negli occhi e cantare insieme a contatto di pelle. Poi volevamo unire alle nostre canzoni le suggestioni artistiche di pittori, attori, ballerini e quanto disponibile dal punto di vista creativo-artistico nelle città dei concerti. Sono stati degli spettacoli molto emozionanti e ricchi d’improvvisazioni. Abbiamo anche inserito il reading di una favoletta per bambini che ho scritto per lo spettacolo e che faceva da intro per alcune canzoni. Il repertorio è stato orientato ai pezzi più d’atmosfera e alle ballad. L’idea è partita da Lorenzo Bedini, il nostro manager, che, insieme alla Barley Arts, la nostra agenzia di boo-
king, ha seguito l’organizzazione degli spettacoli». Porterete ancora in giro questo tipo di spettacolo? E può essere il futuro dei concerti dei Marta? «Chi lo sa? Non facciamo programmi a lunga scadenza, penso però che per quello che riguarda i nostri prossimi concerti acustici Arte sui Tubi può essere una buona base di partenza. Non vediamo l’ora comunque di tornare sui grandi palchi e picchiare come pazzi sugli strumenti». Il vostro nuovo singolo Senza Rete è in vendita su iTunes e su tutte le piattaforme di musica digitale. Però è già stato caricato su YouTube. Vi secca la cosa? «Ma no, ormai è questa è la prassi. Più circola la canzone più va bene per noi perchè anche se qualcuno non paga il download speriamo che poi venga ai nostri concerti, incuriosito, se gli è piaciuta, dalla musica che ha scaricato». Sushi&Coca è il vostro disco più elaborato. Rispetto all’inizio di carriera acustico l’aggiunta di altri strumenti è stata una scelta ponderata? «Non ci piace ripeterci. L’irrobustimento del suono è frutto dell’evoluzione sonora e di scrittura della nostra musica. L’apporto di altri componenti
e di altri strumenti ci stimola a cercare soluzioni per noi inedite. Marta sui Tubi sono essenzialmente un gruppo chitarra-voce-batteria e quindi c’è molto spazio per inserire trame diverse». In Sushi c’è il ritratto di una Milano nevrotica e ingarbugliata. Ci vivete ormai da tempo, vi sentite adottati da quella città? E credete che possa trasformarsi veramente in vista dell’Expo del 2015? «A Milano mi trovo bene, penso sia una città stimolante artisticamente. C’è molto più crossover di cultura e multiculturalità, anche se spesso emarginata, che in tante altre città Italiane. Ha tanti lati negativi, come il costo e la qualità della vita, l’intolleranza sociale di certi ambienti, la Lega Nord, eccetera, ma è secondo me il posto migliore dove stare se vuoi fare il musicista. In questo momento è l’investimento che stiamo facendo che conta, anche a costo di rinunciare a un po’ di aria pulita. Poi il biglietto aereo per Palermo o per Trapani costa quanto un posto in treno da Milano a Bologna perciò, quando è possibile, ogni tanto si torna in patria. Per quel che riguarda l’Expo, ancora in giro si vede poco di nuovo. La zona dei Navigli meriterebbe un cospi-
emigrante triste». Una curiosità: nella pagina Wikipedia dedicato ai Marta, siete definiti come “folk punk band”, voi invece come vi definireste? «Le definizioni lasciano il tempo che trovano. Quella frase sarà stata estrapolata da una delle recensioni di qualche giornalista che così ci inquadrava seguendo le proprie percezioni. Folk-punk mi sembra un po’ riduttivo, nelle nostre canzoni puoi trovare anche pop, metal o jazz. In ogni caso il punk è nel nostro dna e ce ne portiamo dietro più l’attitudine che il suono». State lavorando al prossimo disco, puoi anticiparci qualcosa? «Abbiamo scritto e registrato una decina di canzoni e siamo al lavoro su diversi altri spunti. Ci sono già delle canzoni che reputo molto valide, alcune già le suoniamo nei concerti, e diverse da molte cose che abbiamo fatto in passato. Ci sarà la presenza di un nuovo membro del gruppo, un violoncellista molto bravo, Mattia Boschi, che impreziosisce il suono. Se rispettiamo i tempi che ci siamo dati il nuovo disco uscirà prima della fine dell’anno». U i
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GRUPPI / La etno band catanese propone un mix musicale ispirato alla tradizione Mandeng ma con influenze caraibiche e brasiliane. I componenti del gruppo hanno fondato un’associazione (Wama) dedicata allo studio e alla ricerca artistica
di Vanessa Ferrara
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educi dalla prima edizione di “100 tamburi per la città” - la parata interculturale volta a risvegliare, attraverso ogni forma di creatività, le coscienze catanesi - i Farasibà parlano volentieri anche dei temi che riguardano l’Africa occidentale, in cui i loro ritmi tribali affondano le proprie radici musicali. La loro passione, quasi palpabile, si riesce a respirare tra le mura della sede del gruppo (scelta non a caso in via Pistone, nel “quartiere nero” della città), dove tra bogolan (i tradizionali tessuti decorati con emblematiche raffigurazioni), djembè e tamburi bassi, è possibile godere di un “pezzo” d’Africa al centro di Catania. Cristian Spallino, componente del gruppo, ha scambiato quattro chiacchiere con Universitinforma. Quando nascono i Farasibà? «Nel marzo 2009. Dopo un’esperienza lavorativa vissuta a Palermo (dove organizzavo corsi di percussionismo), ho deciso di creare un gruppo, qui a Catania, che mi permettesse di portare avanti un lavoro di ricerca più profondo. L’incontro con Piergiorgio è stato determinante: un giorno mi invitò a suonare insieme a lui e ad altri ragazzi e, da lì, capii che quelle erano le persone che cercavo per realizzare il mio progetto». Perché avete scelto proprio questo nome? «Il termine Farasibà nasce dall’unione di tre parole: Farafi, che significa Africa; Sikilia, che era l’antico nome della Sicilia, e Babili, che significa ponte. In sostanza, proprio quello che vogliamo creare: un ponte tra l’Africa e la Sicilia». Chi sono i componenti del gruppo?
«Le persone, il loro sorriso, i loro occhi pieni di gioia, la loro gentilezza, i bambini che ti urlano tubabu (che significa bianco), le cerimonie tradizionali, le passeggiate nella foresta, le chiacchierate sotto la luna bevendo attaya (il the locale, n.d.r.); ma soprattutto non dimenticherò mai i saggi insegnamenti da parte dei vecchi dei villaggi e il loro modo di vedere la vita: hanno molto meno di noi, ma riescono a “vivere” meglio di noi. È anche in questo che l’Africa mi ha profondamente cambiato». Qual è il messaggio che cercate di trasmettere attraverso la vostra musica? «Il messaggio è chiaro: la musica non ha colori nè religioni; la musica unisce i popoli e fa vibrare l’anima». Quali risposte avete riscontrato da parte del pubblico e, in particolare, da parte dei catanesi? «Dal pubblico le risposte sono molto positive, soprattutto da parte di chi conosce la musica, ama le culture d’oltreoceano ed è interessato alle tradizioni popolari. A Catania, devo dire che ci sono molte persone che apprezzano il nostro stile, nonostante la musica afro non sia ancora molto conosciuta qui in Sicilia». Progetti futuri? «Stiamo realizzando uno spettacolo che vedrà la partecipazione di molti artisti nazionali e internazionali, tra cui alcuni dei nostri insegnanti. Ma il nostro obiettivo primario è riuscire a far giungere in Sicilia grandi maestri che possano aiutarci nella divulgazione della cultura Mandeng». U i
à b i s a r a f «Noi, un ponte tra Africa e Sicilia» «Oltre me, Piergiorgio Pappalardo, Marco Nicotra, Giusy Agozzino, Magda Brudziak, Alessandro Venza, Alessandro La Spina, Ernesto Millitari, Enza Drago e Romina Adorno». Dopo aver fondato il gruppo avete deciso di dar vita ad un ulteriore progetto, l’associazione culturale Wama (West africa music academy). Vogliamo parlarne? «Wama è il primo centro del sud Italia dedicato alla musica e alla danza di radice africana, intesa come materia di studio e di ricerca artistica. Collaboriamo con alcuni dei migliori artisti della scena nazionale ed internazionale; organizziamo viaggi studio in Africa, corsi annuali di musica e danza, stage e conferenze dedite alla sensibilizzazione della cultura africana. Oltretutto, abbracciamo anche la cultura brasiliana, cubana e haitiana, fino ad approdare alla musica e alla danza dell’intero bacino del Mediterraneo». Cosa differenzia la musica afro dalle altre musiche?
«La musica africana è basata sull’espressività. La cosa che la distingue dalla altre è il fatto che puoi creare delle sonorità molto complesse e particolarmente energiche, pur utilizzando strumenti di natura “povera”, basti pensare che il djembè è uno strumento creato da un pezzo di legno, su cui viene montata pelle animale». Vi sono dei modelli dai quali traete ispirazione? «Ci ispiriamo principalmente alla tradizione Mandeng, dell’Africa occidentale, ma prendiamo spunto anche da altri stili, quali la musica brasiliana, cubana e siciliana. Posso riassumerti il tutto attraverso quella che consideriamo, simpaticamente, la nostra “ricetta Farasibà”: metti tanta musica dell’Africa occidentale, aggiungi un tocco di cultura brasiliana, cubana e haitiana, del buon folklore del bacino del Mediterraneo e fai fondere insieme a tanto teatro, circo e cabaret». Cristian, tu sei stato diverse volte in Africa, cosa ti è rimasto più impresso?
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time in informazione a cura del cliente
a cura di
Giuseppe Mendolia Calella si è laureato in Arti visive e discipline dello spettacolo con indirizzo scenografia, il 28 Settembre 2009, presso l’Accademia di Belle Arti di Catania, discutendo una tesi su “Tecnica e linguaggio espressivo del teatro di figura” .
Rinnovato e migliorato ecco A
rriva il nuovo iPhone 4 di Apple e porta con sé numerose novità. La prima è un design rinnovato, molto più sottile (solo 9,3 mm) con una riduzione in spessore del 24% circa rispetto alla versione precedente 3GS. A stupire positivamente, poi, è lo schermo Retina da 3,5 pollici che supporta l’elevata risoluzione di 960 x 640 pixel (la più alta tra gli smartphone attualmente in commercio) con una definizione a 326 ppi. Migliorata anche la fotocamera, adesso da 5 Megapixel, con uno zoom digitale di 5x sfruttabile per la messa a fuoco anche durante le riprese video e abbinata a un flash led. E’ quindi possibile effettuare riprese video in Hd a una risoluzione di 720p a 30 fotogrammi al secondo. E chi intende eseguire editing video direttamente sull’iPhone, può scaricare dall’App Store l’applicazione iMovie. Apple ha inoltre dotato l’iPhone di una fotocamera frontale con risoluzione Vga per le videochiamate. Un’altra novità riguarda l’integrazione di un giroscopio a tre assi che lavora in abbinamento all’accelerometro, una soluzione tecnica che consente un preciso controllo del dispositivo, soprattutto durante l’utilizzo di giochi perfettamente fruibili senza scatti grazie al nuovo processore Apple A4 adottato sull’iPad. L’iPhone 4G è in grado ora di connettersi alla rete 3G e raggiunge
IPHONE 4
Il nuovo smartphone di casa Apple arriva sul mercato con una serie di innovazioni senza precedenti. Intuitivo da usare, presenta nuove funzioni come il multitasking E un prezzo più basso rispetto alle versioni precedenti la velocità massima teorica in download di 7,2 Mbps e di 5,8 Mbps in upload. Le innovazioni, però, non coinvolgono esclusivamente i componenti hardware e l’ergonomia. Apple ha rinnovato anche il sistema operativo e ha dotato l’iPhone 4G del firmware iOS4: in primo luogo supporta il multitasking ovvero è possibile mantenere in esecuzione più applicazioni simultaneamente, una funzione non supportata nelle precedenti versioni del sistema operativo e molto richiesta dagli utenti. Sono oltre 100 le nuove funzioni incluse nel firmware: per esempio, la possibilità di gestire le cartelle per un’archiviazione più ordinata di file e documenti così come il client email è stato reso più versatile. Migliorata anche l’autonomia della batteria: i valori dichiarati sono di 300 ore in standby, 6 ore su rete 3G e 10 ore con Wi-Fi in funzione, mentre in conversazione i tempi sono di 7 ore su 3G e di 14 su rete 2G. Disponibile con la scocca di colore bianco o nero, è possibile optare per la versione con 16 Gb o 32 Gb di memoria flash. U i
APPLE IPHONE 4 - SPECIFICHE TECNICHE Sistema operativo: Apple iOS 4; Schermo: Retina multitouch da 3,5 pollici 960 x 640 pixel; Connettività: GSM, GPRS, EDGE, MTS/HSDPA/HSUPA, Bluetooth 2.1 + EDR, Wi-Fi 802.11n; Fotocamera: 5 Megapixel registrazione video in Hd (720p a 30 fps), una frontale Vga; Connessioni: connettore dock a 30 pin, jack audio 3,5 mm; Prestazioni: al momento lo smartphone con la risoluzione video dello schermo più elevata mai realizzata; Design: stile ed ergonomia straordinari abbinati a uno schermo con una risoluzione unica; Funzioni: la moltitudine di applicazioni disponibili sull’App Store consente di trasformare l’iPhone in un piccolo pc in grado di svolgere qualsiasi operazione; Rapporto qualità-prezzo: nonostante Apple abbia incrementato e migliori le funzioni e i componenti hardware dell’iPhone, il 4G ha un prezzo inferiore rispetto alle versioni precedenti.
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di Emanuele Brunetto
Per scoprire NY underground www.rockjunket.com Una città come New York è una sorta di mausoleo della storia del rock. Rock Junket è Bobby Pinn, e sarà lui in persona ad accompagnarvi in una passeggiata alla scoperta della NY underground, dalla casa di Iggy Pop al palazzo che fa da copertina a "Physical Graffiti" dei Led Zeppelin, passando per lo storico club CBGB. Questo è il sito per mettersi in contatto con Pinn e vivere un'esperienza imperdibile se ci si trova da quelle parti.
Per blogger di qualità www.liquida.it Chiunque ha un blog può oggi farsi notare ed emergere nel
grande marasma della comunicazione. Merito anche di un portale come Liquida, il primo in Italia a essere composto esclusivamente da User Generated Content. Un posto dove vengono premiate la pluralità e l'innovazione, grazie al quale anche un semplice blogger può raggiungere il rango di giornalista. Attualità, sport o spettacolo, basta aderire e cominciare a scrivere.
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di Tiziana Lo Porto
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Dodici short stories sulla quotidianità
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I ventinove punti del silenzio
Dall'autore di “Opera galleggiante” e “La fine della strada”, è in libreria la raccolta di racconti “La vita è un’altra storia” (minimumfax, a cura di Martina Testa, traduzione di Damiano Abeni e Moira Egan pp. 359, euro 13). Nel volume, scritte da John Barth dal 1968 a oggi, dodici short stories che raccontano una quotidianità costellata di mitologia greca, filosofia, letteratura, e varie suggestioni e incursioni in universi altri. Ci si ritrova così a tu per tu con lunapark e Flaubert, viaggi in aereo e viaggi nel mare della notte, matrimoni felici e ipertesti. Il tutto dedicato alla memoria di Italo Calvino, “prestigioso contemporaneo” di Bart e per lui “vero maestro”.
Si chiama “Stitches” (Rizzoli, traduzione di Marco Bertoli, pp. 333, euro 19,90) ed è una delle graphic novel più amate e ammirate in America in questo millennio. David Small è l'autore (suoi testi e disegni) e anche il protagonista della storia che racconta di un ragazzino di quattordici anni che dopo un’operazione apparentemente trascurabile si ritrova a non potere più parlare. E stitches sono proprio quei ventinove punti con cui, dopo avergli rimosso tiroide e corde vocali, i medici l’hanno ricucito alla bell'e meglio. Soltanto in seguito, David scoprirà di avere avuto un cancro alla gola. Un cancro di cui nessuno ha avuto il coraggio di parlargli. Affrontando silenzio e solitudine imposti, David troverà rifugio nell'arte, trasformando la sua drammatica storia in un incantevole volume autobiografico.
John Barth La vita è un’altra storia Minimun Fax pp. 359, 13 euro
David Small Stitches Rizzoli pp. 333, 19,90 euro
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listening di Riccardo Marra
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BRENDAN PERRY / Ark
Brendan Perry non è un mestierante della musica. Fa dischi quando gli va e solo quando ha qualcosa da dire. Ark arriva a 11 anni dal suo precedente album ed è, per l'ex Dead Can Dance, la definitiva riflessione sul mondo. Canzoni come appunti sulla vita, ritratti d'esistenza. Musicalmente Perry miscela synth e strumenti sinfonici, arcaismi e diavolerie futuristiche. E lo fa tutto da sé nella sua dolce solitudine.
BELPASSO / Dal 29 luglio al 1° agosto si terrà il 34° Motoraduno Internazionale dell’Etna
Viaggio in Sicilia meglio su due ruote
ARCADE FIRE / The Suburbs Il rock in Canada è una questione di appartenenza. Sembra proprio che la geografia si appiccichi addosso alle band. Gli Arcade Fire sono canadesi al 100% nel loro essere leggeri ma melanconici, rock ma profondamente pop (ular). Il nuovo “The Suburbs” però è dedicato ai sobborghi di Houston in Texas dove la band ha registrato l'album. I suoni sono una festa chiaroscura di ombre e luci. Un neon che va a intermittenza.
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DEVO / Something for everybody
Il soul e il blues la base di tutto. La sua voce, la marcia in più che aggiunge spessore a un disco molto intenso, caldo, pieno di buone vibrazioni. Inglese di nascita, dopo il primo fortunato album, ha deciso di essere protagonista nella produzione di questo secondo, coinvolgendo vari musicisti italiani che hanno suonato nei vari brani tutti da lei scritti e prodotti.
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Nuovo portale per l’associazione Trinacria
I rappresentanti dell’associazione culturale Trinacria hanno presentato il nuovo portale web www.associazionetrinacria.org, suddiviso nelle sezioni Università, Scuola, Territorio, Giornale L’Apprendista ed Eventi e Serate. «Gli obiettivi che ci proponiamo con “L’Apprendista”, che è un periodico d’informazione registrato e con il nostro portale web sono molteplici - affermano Antonello Costanzo e Sebastiano Gruppillo, fondatori dell’associazione -: comunicare in modo semplice, chiaro, completo e sintetico; scrivere liberamente su ciò che ci appassiona veramente; dare voce ad ogni realtà, universitaria, scolastica, culturale e territoriale; comunicare per agire; creare un’informazione pulita per promuovere una cultura sganciata da ogni pregiudizio; sollecitare il confronto spassionato e la collaborazione sinergica tra tutti gli utenti, giovani e adulti, del nostro portale web; far nascere un laboratorio di nuove idee e fermenti».
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itorna uno degli appuntamenti classici per gli appassionati di motociclette, il Motoraduno Internazionale dell’Etna che, giunto alla sua 34a edizione è diventato, a pieno titolo, l’appuntamento motociclistico dell’estate siciliana. Un raduno per appassionati, ma con una grande valenza sia turistica che sociale. Dal 29 luglio al 1° agosto l’appuntamento è a Belpasso sede del Moto Club Belpasso e già la prima sera verrà consegnato il “Premio Centauro d’Argento” a una personalità del mondo dello sport, dell’imprenditoria, della comunicazione e delle istituzioni. Il Motoraduno è anzitutto un’opportunità di aggregazione per conoscere insieme ad altri appassionati gli angoli più nascosti della Sicilia a bordo delle due ruote: un’ebbrezza unica che non ha eguali. E infatti il programma di venerdì prevede Omaggio alla punta estreun “O ma della Sicilia”. I centauri si recheranno a Portopalo di Capopassero, successivamente nello splendido borgo di Marzamemi e, nel pomeriggio, visitarenno la capitale del barocco siciliano: Noto. Il sabato ci si dedicherà Riviera dei Limoni e alla alla “R città di Catania” con un giro che prevede l’attraversamento di Nicolosi, Pedara, Tracastagni, Lavinaio e Acireale, per poi entrare in città da Ognina e proseguire per il centro storico
di Catania: piazza Europa, porta Uzeda, piazza Duomo e piazza Università. È da qui che, dopo il saluto delle autorità, partirà la classica sfilata per via Etnea: una parata che dal salotto di Catania giungerà in circonvallazione per attraversare Piano tavola e giungere a Belpasso, dove la serata si concluderà con fuochi pirotecnici e la “Notte delle stelle”. Domenica, infine, spazio per un’ultima passeggiata prima delle premiazioni. I centauri si sposteranno al Santuario della Vergine della Roccia per la benedizione dei Caschi, e poi a Nicolosi per raggiungere, fin dove possibile, la sommità dell’Etna. Dalle 18, infine, la tanto attesa cerimonia di premiazione che quest’anno prevede anche l’elezione di Miss e Mister Motoraduno 2010. Anche quest’anno i premi saranno dei piccoli gioielli d’arte, realizzati dall’estro e dalla fantasia di grandi maestri. Il Moto Club Belpasso infatti ha sempre voluto accompagnare ogni edizione con un oggetto artistico, in pietra lavica, in ottone o in bronzo, che sintetizzasse lo spirito della manifestazione, per farne dono ai motoradunisti, a ricordo della loro partecipazione. Un segno di riconoscimento che annualmente contiene gli elementi essenzialei della manifestazione: l’Etna e le moto in un contesto paesaggistico della Sicilia. U i
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Scienze geologiche
INTERSEZIONI “Dalla metro alla città”
Catania Urbs Clarissima è un progetto della Fondazione dell'Ordine degli Architetti, P.P.C. della Provincia di Catania che prevede un programma di eventi e iniziative articolato, per il 2010, intorno al tema delle intersezioni tra la rete metropolitana e il tessuto urbano quali luoghi della trasformazione della città. Tra le attività in programma, un workshop internazionale di progettazione architettonica dal titolo “Intersezioni. Dalla metro alla metropoli, sette occasioni per fare città” che si svolgerà dal 5 all’11 settembre a Palazzo Platamone a Catania. Al workshop sono invitati a partecipare gli studenti, i laureati e i dottorandi delle facoltà di Architettura e Ingegneria dell’Unione Europea; gli studenti delle Accademie di Belle Arti e delle Scuole di specializzazione e dei master delle discipline di architettura del paesaggio e arte dei giardini. Le domande dovranno pervenire entro il 22 luglio. Info: www.intersectionsworkshop.com.
23/07venerdì INCONTRI / Presentazione di Scienze geologiche Venerdì 23 luglio alle 17, nell’aula Est del Dipartimento di Scienze Geologiche dell’Università degli studi di Catania, il prof. Stefano Catalano, presidente del corso di laurea, presenterà il manifesto degli studi del corso di laurea in Scienze geologiche per l’anno accademico 2010-2011.
Catania, aula Est, Dipartimento di
24/08martedì CORSI / Summer School 2010 È prevista dal 24 al 31 agosto la Summer School 2010 della Scuola Superiore di Catania che ospiterà gli studenti selezionati nella sede residenziale della Ssc (via San Nullo, 5/i), per tutta la durata dello stage. Il programma prevede lezioni magistrali, attività seminariali, incontri di orientamento informativo e altre attività culturali.
Catania, aula Est, Dipartimento di Scienze geologiche
30/08 lunedì WORKSHOP / Stage teatrale al Festival delle Due Sicilie Gli studenti della facoltà di Architettura di Siracusa potranno prendere parte, dal 30 agosto al 12 settembre, a un workshop teatrale e a un workshop di costruzione pupazzi e manovra con materiali di riciclo organizzato nell’ambito della seconda edizione del “Festival delle Due Sicilie” che si svolgerà a Melilli dal 4 al 12 settembre. Sono inoltre previsti incontri con gli artisti del festival presso la facoltà di Architettura di Siracusa.
Siracusa, Facoltà di Architettura
Resource Economists (Eaere). La cerimonia inaugurale si svolgerà nel Palazzo Municipale del Comune etneo a partire dalle 18.30.
Belpasso, Palazzo Municipale, ore 18,30
Si svolge dal 12 al 18 settembre l’edizione 2010 della Belpasso International Summer School che quest’anno sarà incentrata su “The Economics of Ecosystem Services and Biodiversity Conservation”. L’iniziativa è organizzata dalla facoltà di Agraria dell’Università di Catania, dalla Fondazione Eni Enrico Mattei (Feem) e dalla European Association of Environmental and
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MATEMATICA / Pragmatic 2010
15/09 mercoledì INCONTRI / Congresso nazionale Aiuc Sarà la città di Catania a ospitare il prossimo congresso nazionale dell’Aiuc (Associazione italiana ulcere cutanee) che si svolgerà dal 15 al 18 settembre. I lavori del congresso, che quest’anno sarà incentrato su “L’ulcera cutanea al centro del Mediterraneo”, si svolgeranno al centro congressi Le Ciminiere (inaugurazione ore 9).
Catania, Le Ciminiere, ore 9
16/09giovedì CONFERENZE / Ragusa SHWA2010 Dal 16 al 18 settembre si svolgerà presso la facoltà di Agraria di Ragusa l’International Symposium on Work Safety and Risk Prevention in Agro - food and Forest Systems “Ragusa SHWA2010”. Ingegneri, agronomi, ergonomi e medici studieranno nuovi sistemi per migliorare la salute e la sicurezza sul lavoro nei settori agricolo e agroalimentare, (inaugurazione ore 9,30 nell’Aula Magna).
Ragusa, Aula Magna, Facoltà di Agraria, ore 9,30
12/09 domenica 17/09venerdì CORSI / Belpasso International Sumer School
U NIVERSIT
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Da lunedì 30 agosto a sabato 18 settembre si svolge, al dipartimento di Matematica e Informatica dell’Università di Catania (Cittadella Universitaria), la Scuola di Ricerca in Geometria algebrica “Pragmatic 2010”. Questa summer school prevede che i partecipanti affrontino direttamente problemi di ricerca attuali ancora aperti. Con l’ausilio di incontri, seminari e minicorsi svolti dai maggiori esperti del settore, provenienti dai principali centri di ricerca mondiali, i partecipanti provano a risolvere i problemi a loro assegnati. Il tema di ricerca di quest’anno è “Mori Theory in a Variety of Flavors”. Gli esperti che cureranno le attività di ricerca saranno Paltin Ionescu (Bucharest University), Jaroslaw Antoni Wisniewski (Warsaw University), con la collaborazione dei dottori Luis Sola Condè (Universidad Rey Juan Carlos - Madrid) e Josè Carlos Sierra (Instituto de Ciencias Matematicas - Madrid).
CONFERENZE/ Csear 2010 Si svolgerà il 17 e 18 settembre, presso la facoltà di Economia dell’Università di Catania la “Third Italian Conference on Social and Environmental Accounting Research” (Csear 2010). La conferenza è organizzata in collaborazione con il Csear (Centre of Social and Environmental Accounting Research) con sede presso l’Università di St. Andrews in Scozia.
Catania, Facoltà di Economia, ore 9
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