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MANUTENZIONE La voce delle case costruttrici. L’assistenza con il virus dietro la porta

L’ASSISTENZA

CON IL VIRUS DIETRO LA PORTA

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Il messaggio è forte e chiaro: l’assistenza ai camion va avanti, deve andare avanti. Troppo importante il ruolo dei trasportatori per permettersi di tenere fermi veicoli che tengono in moto il Paese. Contrariamente dunque alle attività di produzione, la maggior parte delle aziende automotive assicurano la prosecuzione dei servizi essenziali di assistenza, logistica e ricambistica. Non sono tutte rose e fiori ovviamente, anche se la situazione sta progressivamente migliorando. In generale, tutte le maggiori case produttrici di veicoli industriali assicurano il s ervizio di assistenza strada le 24/7, le riparazioni urgenti e la fornitura dei ricambi alla rete di officine. L’attività di manutenzione ordinaria, invece, è un po’ ondivaga, sia per la manovalanza ridotta e il calo di clientela, sia per la dover adottare una gestione più sicura da l punto di vista sanitario.

Soccorrere e riparare veicoli industriali è un servizio essenziale. In tempo di emergenza tutte le maggiori case produttrici assicurano interventi su strada, riparazioni urgenti e fornitura ricambi. Per la manutenzione ordinaria le soluzioni sono diff erenti e variegate

Vediamo perciò come i costruttori affrontano la questione. erogati da llo stesso costruttore. Le procedure investono anche la

DAF È a livelli normali il supporto post-vendita del costruttore olandese a concessionari e clienti, con tutti i dealer aperti e operativi e disponibili a effettuare manutenzioni sia ordinarie che straordinarie. Anzi, concessionari e officine si mettono a disposizione degli autotrasportatori, nel caso questi abbiano richieste particolari dettate dalla contingenza. Ovviamente il tutto ha richiesto di rivedere le procedure per rispettare le disposizioni vigenti in tema di sicurezza e finalizzate a evitare il contagio. Ecco perché tutti gli operatori si sono dotati (a fatica) di mascherine e igienizzanti e impegnati a rispettare le distanze interpersonali. Ogni ambiente di lavoro – officine, piazzali prima e uffici poi – sono stati adeguati a un protocollo ufficiale sottoscritto dagli operatori dopo aver partecipato a diversi webinar fornitura dei ricambi ai dealer, attività che viene assicurata per consentire ai trasportatori di trovare la più totale disponibilità di tutti i codici.

MERCEDES-BENZ La filiale tricolore della casa di Stoccarda precisa che, relativamente alla manutenzione, dà priorità ai veico li dedicati al trasporto di merci essenziali, nel rispetto

delle disposizioni del governo e delle regole su salute e sicurezza sul lavoro. Un impegno che parte dal Centro Logistico Europeo di Capena (Roma), da cui distribuisce i ricambi in Italia, e si estende a tutto il Paese tramite la rete di officine. Anche il servizio di assistenza stradale dà precedenza ai veicoli in emergenza o destinati al trasporto di medicinali, alimentari e altri beni di prima necessità. Sono invece momentaneamente sospese le attività di manutenzione ordinaria dei veicoli di filiere ferme, in attesa che si riattivino nella Fase 2.

IVECO La rete di officine e dealer del marchio italiano garantiscono assistenza e manutenzione dei veicoli a qualsiasi livello. Al contempo clienti e personale sono tutelati sotto ogni profilo in tema di igiene e sicurezza. Laddove le circostanze lo consentano, vengono svolte operazioni di telediagnostica e riparazione a distanza sia per l’SWAY sia per il Nuovo Daily, in modo da conservarli operativi senza essere costretti a fermi o accertamenti in sede. Sono state introdotte misure rigorose per la pulizia dei locali, i meccanici lavorano in team più piccoli per mantenere la distanza di sicurezza, le officine sono suddivise in settori separati

ben delimitati. Tutto il personale utilizza guanti, mascherine e gilet monouso. Prima di ogni riparazione, i veicoli sono disinfettati, dalle plastiche del cruscotto ai tessuti dei coprisedili fino al volante. Per favorire l’implementazione dei protocolli sanitari, Iveco suggerisce di prendere appuntamento presso l’officina più vicina, a meno che non si tratti di un’emergenza, nel qual caso si risponderà alla richiesta il prima possibile tramite il servizio Assistance Non Stop. In alcune circostanze sono state attivate unità mobili per effettuare tagliandi e controlli direttamente a casa del cliente.

MAN TRUCK & BUS

Per ottemperare alle regole dell’emergenza, la casa di Monaco ha tenzioni è data precedenza ai veicoli che trasportano beni essenziali e agli interventi urgenti. Se però un trasportatore ha il mezzo fermo perché non fa trasporti vitali, può approfittarne per portarlo in officina a tagliandare, compatibilmente col lavoro già programmato. L’unico rischio – spiega MAN – è che il trasferimento, in caso di controllo, potrebbe non essere considerato giustificato motivo. Nella maggior parte dei casi, in base al contratto, il trasportatore sarà comunque avvertito con largo anticipo della scadenza di chilometraggio e potrà fissare un appuntamento. Se il veicolo sforasse il chilometraggio, non appena il cliente sarà in grado di fermare il camion, si effettuerà il tagliando con verifiche di sicurezza e senza conteggiare i chilometri in eccesso. Quando la manutenzione

modificato il proprio processo di ordine e consegna dei ricambi che ora avviene senza contatto tra le persone, con l’automazione del magazzino (nella foto) e le consegne dei materiali via corriere mediante locali di stoccaggio merci presso le officine. La rete garantisce manutenzioni e riparazioni in officina e assistenza Mobile24 in strada. Il personale tecnico è fornito di mascherine e guanti e distanziato di almeno un metro e anche i trasportatori che entrano nelle strutture sono messi in sicurezza sanitaria. Sulle manu

infine è programmata, il camion viene lasciato fuori dall’officina, dove vengono sanificate le parti più a contatto (volante, cambio, cruscotto e sedile).

VOLVO TRUCKS Le officine del costruttore svedese sono operative per qualsiasi necessità dei veicoli in entrata, senza limitazioni sia in termini di programmazione che di tipologia di intervento. Il tutto, ovviamente, nel rispetto dei protocolli che garanti

stradale alla manutenzione ordinaria dei veicoli. Anche se i passaggi in officina nel mese di marzo sono diminuiti di circa il 60% rispetto alla situazione pre-virus. La capacità produttiva della rete in termini di organici è superiore al 50%, in grado quindi di effettuare tutti i tipi di manutenzione, ordinaria e straordinaria, e non si registrano reclami di clienti che non hanno potuto effettuare le operazioni di controllo previste. smaltite con più lentezza. I clienti in visita rimangono comunque pochi, visto il blocco dei trasporti non essenziali. La capacità delle officine al momento è al 50% del normale. Nel frattempo, molti meccanici sono tornati al lavoro con tutti i DPI necessari. La casa informa in anticipo i trasportatori della scadenza del tagliando, che però non è ostativa di altri tipi di controllo. Chi ha avuto da

scono non soltanto la tutela di meccanici e altri addetti all’assistenza, sia di clienti. Semmai – segnalano i responsabili della sede Italia – l’operatività in questo frangente è ridotta in conseguenza del fatto che i veicoli attivi in filiere più o meno ferme percorrono meno chilometri e quindi hanno anche minori necessità di recarsi in officina. Il personale della rete assistenziale, invece, è sempre presente e gestisce qualsiasi richiesta di intervento su tutti gli autocarri che ne hanno bisogno.

RENAULT TRUCKS Anche la rete francese di assistenza nella nostra Penisola opera a livelli adeguati e soltanto pochissime officine hanno dovuto chiudere a causa dell’epidemia. Vengono svolte tutte le attività, dal servizio di assistenza

SCANIA Per quanto riguarda il soccorso guasti, il produttore svedese comunica di avere operative H24 per le urgenze le sue 106 officine in Italia, con un paio di eccezioni. La situazione è molto migliorata rispetto a fine marzo quando per mancanza di addetti e scarsità di guanti e mascherine le richieste della clientela erano state fare può posticipare la consegna del mezzo; chi è stato fermo può anticipare il tagliando; chi lo deve fare per forza viene comunque accettato. Inoltre, anche Fuso, il marchio dei veicoli Canter, estende le garanzie in scadenza fino al 15 maggio di due mesi supplementari.

MANI SOTTO L’ACQUA

Il Covid-19 ce lo ha ribadito, ma la cosa era già ampiamente conosciuta: lavarsi bene le mani è una regola tanto semplice quanto efficace per proteggere la salute propria e altrui. Non si tratta solo di un gesto di igiene, ma di uno strumento importante per prevenire la diffusione delle infezioni e dell’antibiotico-resistenza. Ma quando è assolutamente necessario lavarsi le mani? Quando sono visibilmente sporche e non solo. Sempre e in ogni caso dopo aver usato il bagno; dopo aver soffiato il naso o starnutito; prima e dopo aver mangiato; dopo aver maneggiato rifiuti; dopo aver fatto visita o essersi presi cura di persone malate; dopo aver giocato con gli animali o averne toccato giocattoli; ogni volta che si è trascorso del tempo all’aperto o in ambiente ospedaliero; dopo aver usato la tastiera di un bancomat; dopo le operazioni di carico e scarico; prima e dopo aver manipolato alimenti, in particolare, dopo aver toccato carne cruda, pollame o pesce. Per essere efficace comunque il lavaggio delle mani deve rispettare un “protocollo”: bagnare le mani sotto acqua corrente caldo/tiepida; aggiungere sapone preferibilmente liquido e sfregarle tra loro fino a creare schiuma, strofinando dolcemente gli spazi tra le dita e sotto le unghie (qui i germi si annidano più facilmente) per almeno 30 secondi (gli esperti consigliano di cantare per due volte “Happy Birthday” per avere certezza del tempo necessario); sciacquare le mani con acqua corrente e asciugarle con getti d’aria o con un panno asciutto e pulito – l’ideale sarebbe un asciugamano di carta monouso con il quale chiudere anche il rubinetto. Quindi evitare di toccare maniglie con le mani appena lavate, utilizzando anche in questo caso salviettine di carta. Per prevenire eventuali irritazioni dovute a prodotti troppo aggressivi o a lavaggi troppo energici e frequenti, è sufficiente una crema o una lozione idratante. E se acqua e sapone non sono disponibili, si può ricorrere ai cosiddetti “hand sanitizers”, soluzioni idro-alcoliche che contengano almeno il 60% di alcol per disinfettare le mani a secco. Insieme al sapone sono utili compagni di viaggio da tenere sempre in cabina. Un accorgimento: lavarsi spesso le mani comporta una maggiore secchezza della pelle che, se non adeguatamente idrata, può causare delle piccole lacerazioni. Nulla di grave, ma bisogna prestarci attenzione, in quanto i virus e i batteri possono penetrare anche dalle fessurazioni della pelle e causare infezioni. Come fare, dunque, a lavarsi le mani mantenendole idratate? Un primo suggerimento consiste nel prediligere l’acqua tiepida a quella calda. Carlo Pincelli, docente di Dermatologia e direttore del Laboratorio di Biologia Cutanea all’Università di Modena e Reggio Emilia, spiega che «l’acqua troppo calda secca la pelle e aggrava la secchezza, aumentando il livello di sensibilità e rimuovendo lo strato di grassi che protegge la cute. Al contrario, l’acqua fredda ha un effetto molto meno essiccante e ha il vantaggio di stringere i vasi». Un secondo suggerimento è quello di utilizzare dei saponi che non contengano sostanze che danneggiano la “barriera esterna” (in gergo tecnico film idrolipidico) che protegge la nostra pelle. È meglio, quindi, optare saponi liquidi privi di tensioattivi e a base di burro di karitè e altre sostanze idratanti. Infine, è importante utilizzare delle creme idratanti ricche di ceramidi, acidi grassi e colesterolo, applicandole più volte al giorno alle mani e lasciandole fare effetto per qualche minuto, così che proteggano e riparino la barriera cutanea. Rispettando dunque la corretta tecnica di lavaggio, questo gesto quotidiano tanto semplice può davvero aiutare a evitare la diffusione delle malattie infettive. Buon viaggio! «Lavarsi spesso le mani»: tale accorgimento, insieme al distanziamento e all’uso di mascherine protettive, è una delle armi più utili per tenere lontano il coronavirus. Così, dovendo spesso toccare oggetti altrui e non potendo sempre fare uso di guanti, mi lavo le mani più che spesso: spessissimo. Da qualche giorno, però, avverto maggiore secchezza della pelle, quasi un bruciore e devo ricorrere a una crema idratante per lenirlo. È normale? Lucio B_Pesaro

L’acqua troppo calda secca la pelle e aggrava la secchezza, aumentando il livello di sensibilità e rimuovendo lo strato di grassi che protegge la cute.

Al contrario, l’acqua fredda ha un eff etto molto meno essiccante e ha il vantaggio di stringere i vasi

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