QUINDICINALE DI INFORMAZIONE DELL’UNIONE AGRICOLTORI DI BRESCIA ANNO LXIII | n. 12 | dal 13 al 27 giugno 2015
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SUINICOLTURA
MADE IN ITALY
EXPO 2015
SERVIZI
Ingiustificato attacco di La7 al settore. Lasagna: “Di fatto è stata negata al mondo della produzione agricola la possibilità di replicare”
Dal Ministero la scelta di evidenziare oltre confine l’origine italiana dei prodotti d’eccellenza per contrastare le numerose contraffazioni
Boom di visitatori nei 55 padiglioni dell’Esposizione universale: nel mese di maggio quasi 3 milioni di persone hanno varcato i tornelli
Confagricoltura Plus: un nuovo progetto di consulenza per le aziende per incontri di business a partire dalle occasioni offerte da Expo
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CONFAGRICOLTURA IN ASSEMBLEA AD EXPO
CORDA MOLLE
“Nel nostro saper fare risiede la possibilità di rilanciare il paese”
La giustizia finalmente inizia a fare il suo corso Andrea Colombo
U
na prima e importantissima sentenza del Tar di Brescia dà qualche speranza agli agricoltori che hanno subito gli espropri per la realizzazione di Corda Molle e Brebemi e non sono ancora stati rimborsati o hanno ricevuto solo una parte di quanto dovuto. Lo scorso 28 maggio, infatti, il Tribunale di via Zima, con una sentenza della Seconda sezione, ha lanciato un ultimatum a ministero delle Infrastrutture, Anas e Autostrade Centro Padane perché indennizzino, ciascuno per il proprio livello di responsabilità, un agricoltore di Castenedolo espropriato di un vasto appezzamento di terreno (circa 10 ettari). I tre enti dovranno risarcire il danno derivato dall’escavazione di ghiaia (200.000 tonnellate) e dalla ridotta capacità di rendita del fondo diviso in due porzioni dalla Corda Molle, il raccordo tra A4 e A21. Il rimborso dovrà essere versato entro il 31 agosto, altrimenti l’esecuzione passerà nelle mani del prefetto di Brescia. Ministero, Anas e Centropadane sono stati condannati anche al pagamento di 3.000 euro di spese legali sostenute dall’agricoltore, oltre agli oneri di cancelleria. “Accogliamo con grande soddisfazione la sentenza del Tar di Brescia – ha affermato Francesco Martinoni, presidente di Confagricoltura Brescia – che si è pronunciato in favore del mondo agricolo da tempo mobilitato, con manifestazioni ed incontri, contro l’assurda situazione degli espropri della Corda Molle non rimborsati”. a pagina 5
L’
Esposizione universale di Milano è stata venerdì 29 maggio la location per l’assemblea nazionale di Confagricoltura. «Expo segnerà l’agricoltura italiana dei prossimi anni e per noi è un dovere esserci per dire la nostra» ha detto il presidente nazionale Mario Guidi, nella relazione davanti ai rappresentanti della sua organizzazione
riuniti nel padiglione Italia, ponendo poi l’accento sull’importanza della tecnologia per tutto il comparto agricolo. «Nel nostro saper fare − ha affermato Guidi − c’è la possibilità di rilanciare l’intero sistema Paese su nuove conoscenze che ci permetteranno di ampliare il nostro raggio d’azione, su nuovi orizzonti e con nuovi interlocutori.
Se in Expo stiamo coinvolgendo le nostre imprese sulle iniziative in programma, creando opportunità importanti − ha continuato il presidente − è per il dopo Expo che dobbiamo avere le idee chiare perché il mondo che è passato da questi padiglioni ci cercherà fuori dai nostri confini e noi dovremo esserci». a pagina 2
L’INTERVENTO
Pensionati attivi Angelo Santori: “Ricordiamoci l’importanza di chi ha vissuto una vita per l’agricoltura e tramanda ogni giorno i veri valori alle nuove generazioni” a pagina 3
DATI AGEA
Latte, Brescia resta al vertice
Mario Guidi durante l’Assemblea in Expo
gamba tesa - Il punto di vista dell’Agricoltore L’AGRICOLTURA DEL DOMANI
PIÙ RICERCA E più FIDUCIA per il PRIMARIO S
i è svolto nei giorni scorsi all’interno di Expo il Forum internazionale dell’agricoltura, dedicato al tema centrale dell’Esposizione universale: “Nutrire il pianeta, energia per la vita”. Quattrocento delegati provenienti da tutto il mondo, insieme ai ministri dell’agricoltura, alla Fao e ai rappresentanti della Commissione europea si sono ritrovati per tentare di delineare il futuro del settore, tenendo conto in particolare della crescita demografica del pianeta. a pagina 3
Prodotti 110 milioni di quintali in Italia: superata la quota. Dalla Lombardia 46 milioni di quintali di cui 12 dalle stalle bresciane a pagina 4
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Primo piano
CONFAGRICOLTURA IN ASSEMBLEA AD EXPO
“Più attenzione alla nostra capacità di export” SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
Il presidente, a margine dell’assemblea, ha detto la sua anche sull’impegno del governo nei confronti del mondo agricolo e sullo stato di salute del settore. E, poiché la cornice nella quale ha parlato è stata l’Esposizione universale, Guidi ha precisato che Expo è senza dubbio un «grande successo» ma non può apparire come la «panacea», in quanto rimangono inattuati tutti i processi di miglioramento che ci permettono di essere competitivi con i competitor stranieri. Al governo, quindi, gli agricoltori fanno richieste precise: «Chiediamo – ha sottolineato Guidi - un’attenzione maggiore sulla nostra capacità di export, per esempio sento citare sempre i successi dell’Italia nelle esportazioni, e anche l’obiettivo di 50 miliardi di euro che ha citato Renzi, va benissimo. Si dimentica però di dire che mentre noi cresciamo a ritmi importanti, i nostri competitor crescono ancora di più. Quindi l’Italia cresce in valore assoluto, ma perde in termini relativi rispetto all’interscambio internazionale. Quindi vuol dire che non stiamo facendo bene,
non stiamo facendo abbastanza». Il presidente di Confagricoltura ha riconosciuto l’importanza del marchio relativo al “made in Italy” proposto nei giorni scorsi dal ministro Martina: «È sicuramente importante, noi lo approviamo; ma occorre creare delle teste di ponte, delle piattaforme nei paesi obiettivo che ci consentano di portare i nostri prodotti ai consumatori».
Dopo l’approvazione del bilancio, l’assemblea ha potuto ascoltare il dibattito «Capolavori made in Italy per nutrire il pianeta» a cui hanno partecipato Diana Bracco, presidente di Expo, e gli imprenditori agricoli e soci di Confagricoltura Andrea Benetton, Diego Planeta e Giulio Rapetti (in arte Mogol), a cui ha fatto seguito l’intervento del ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina.
I COMMENTi
Martinoni e Lasagna fiduciosi: innovazione per superare la crisi L’
intervento di Mario Guidi all’Assemblea di Confagricoltura è stato apprezzato dal presidente di Confagricoltura Brescia, Francesco Martinoni: “Nonostante il momento difficile, la nostra organizzazione ha dimostrato anche in questa assemblea di proporre sempre nuove idee al passo con i tempi per tutelare ed assistere le imprese agricole affinché la consapevolezza di un'agricoltura dinamica diventi il punto di svolta verso il superamento degli ostacoli. La nostra realtà − ha continuato Martinoni − è quindi un’organizzazione contemporanea, che non rinuncia alle sue tradizioni e rappresenta imprese innovative, tecnologicamente avanzate, capaci di creare capolavori. Per queste imprese, per la loro crescita c’è bisogno di un patto nuovo con la politica fondato sul rispetto reciproco dei ruoli e sull’e-
quilibrio. Questo momento difficile − ha concluso Martinoni − passerà solo se saremo in grado di interpretare la crisi per uscirne più forti di prima”. Il presidente di Confagricoltura Lombardia, Matteo Lasagna, sottolinea ancora una volta l'importanza del settore primario: “Gli esem-
pi imprenditoriali ascoltati in questa assemblea ci dimostrano come l’agricoltura non ha bisogno di sovvenzioni da parte della politica e dello Stato, ma necessiti di investimenti importanti per raggiungere traguardi ulteriori a quelli che già tutto il mondo apprezza e ci invidia”.
LA VIGNA DI LEONARDO
A Milano è iniziato il viaggio alla scoperta delle regioni italiane L
a bandiera come simbolo di un viaggio culturale attraverso le regioni italiane, dalla loro storia, ai prodotti e ai piatti tipici, dalla sostenibilità ai giochi di luce. È stato questo il tema della serata organizzata da Confagricoltura, l’Unione Interporti Riuniti e Welcome Italy in collaborazione con la Federazione Italiana Cuochi, nell’ambito delle iniziative di “Expo in Città”, nella splendida location di Palazzo degli Atellani di Milano, dove è stata ripiantata la Vigna di Leonardo.
In questa cornice così caratteristica si parte alla scoperta delle regioni italiane attraverso i piatti tipici, l’eccellenze delle infrastrutture, passando dal cibo all'agricoltura italiana a sostegno della qualità. Un vero viaggio sensoriale che ci ha portato dal caldo sole della Sicilia con i suoi cannoli, alle pianure Venete con “Risi e bisi”, passando da una profumatissima millefoglie di ricotta e tartufo estivo dell'Umbria. Perché le regioni raccontano la loro storia anche attraverso i prodotti che
QUINDICINALE DI INFORMAZIONE DELL‘UNIONE AGRICOLTORI DI BRESCIA Direttore Responsabile
FRANCESCO MARTINONI
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le caratterizzano, eccellenze tipiche, frutto del lavoro e dell’ingegno degli imprenditori agricoli, che insieme hanno reso famoso il Made in Italy nel mondo. Un Made in Italy che, in un mondo sempre più globalizzato, ha bisogno più che mai di una logistica efficiente e di un sistema sempre più funzionale di servizi connessi ai trasporti di prodotti agricoli ed alimentari. Ed è proprio in quest’ottica che Confagricoltura e Uir hanno firmato il protocollo d’intesa volto a
realizzare iniziative comuni per valorizzare il sistema della logistica per la filiera agroalimentare. L’appuntamento è stata l’occasione per inaugurare la tappa nazionale del progetto Welcome Italy, nato in occasione dell’Esposizione Universale, che ha intenzione di illuminare Corso Magenta con i mille colori delle ventuno Regioni italiane. Ma non solo, Welcome Italy racconterà le storie di tutti i Paesi internazionali, illuminando Milano con 144 bandiere di tutto il mondo.
Palazzo degli Atellani dove è stata ripiantata la vigna di Leonardo
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Primo piano
I DATI CREFIS
In aprile migliora la redditività dell’allevamento Nonostante la diminuzione dei prezzi dei suini da macello pesanti, (-1,4% rispetto a marzo), in aprile, secondo i dati elaborati dal Crefis (Centro di ricerche economiche sulle filiere suinicole) la redditività dell’allevamento in Italia migliora
(+5,5% rispetto a marzo), toccando il livello massimo da ottobre 2009 grazie alla sensibile e duratura diminuzione dei prezzi delle materie prime per l’alimentazione animale. La flessione delle quotazioni del suino pesante e l’aumento di quelle delle cosce per produzioni tipiche e dei lombi hanno favorito un miglioramento della redditività della fase di macellazione: +1,9% rispetto a marzo e +5,2% rispetto al 2014. Ad aprile la redditività della stagionatura dei prosciutti è aumentata, sia per
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le produzioni tipiche che per quelle non tipiche. L’indice Crefis calcolato per i prosciutti Dop è cresciuto dell’1,7% nel caso della tipologia leggera e dello 0,5% nel caso di quella pesante, contro il +3,6% e il +3,0% dei prosciutti non tipici leggeri e pesanti rispettivamente. La redditività del non tipico, tuttavia, resta superiore a quella del prosciutto Dop per entrambi i pesi. Il dato positivo di aprile non è comunque sufficiente per rialzare un settore ancora in profonda crisi.
CONVEGNO PENSIONATI ATTIVI
Il valore aggiunto degli anziani in agricoltura Vi proponiamo di seguito l’intervento di Angelo Santori, Segretario nazionale del sindacato dei Pensionati di Confagricoltura, durante il convegno “Pensionati attivi” tenutosi in Expo venerdì 29 maggio.
“I
pensionati tutti, prima di essere degli ex imprenditori, ex lavoratori autonomi (agricoltori, commercianti, artigiani) o ex lavoratori dipendenti, nelle comunità e nei paesi in cui vivono e operano sono, innanzitutto, dei cittadini nel significato più pieno del termine. Con l’esperienza di vita accumulata e grazie al bagaglio di conoscenze professionali acquisite nei vari settori e attività, possono continuare ad essere molto utili alla società sotto tutti i punti di vista. La maggior parte dei pensionati e degli anziani in genere sono naturalmente portati ad essere attivi, quasi come una naturale prosecuzione vitalistica, esistenziale, del loro modo di vivere precedente. La loro inattività è quasi sempre forzata, non voluta, o per comprensibili problemi di salute o – molto più spesso - perché la società nel suo complesso non è attrezzata per accoglierli e li respinge o addirittura discrimina. Soprattutto nel mondo del la-
voro, dove potrebbero ancora dare tanto, sia pure con modalità e tempi differenti. Ma le difficoltà a una partecipazione attiva degli anziani riguardano anche altri ambiti, quale ad esempio quello della partecipazione politica e sociale, dell’istruzione, del volontariato, della salute e del benessere, del tempo libero, dei trasporti e del turismo. Chi si occupa o comunque conosce il mondo agricolo sa bene che in agricoltura, in effetti, in pensione non si va mai, non nel senso che non si percepisce una pensione – a dire il vero di solito molto esigua – ma perché si continua a lavorare nell’azienda familiare condotta per decenni e poi passata ai figli e ai nipoti. […] Ecco, questo ruolo attivo è completamente misconosciuto dagli economisti e dalle statistiche ufficiali; eppure ha sicuramente un peso significativo. Gli agricoltori ad esempio, per tradizione e mentalità specie quelli anziani –, non sono mai stati cicale ma formiche e hanno sempre avuto il culto del risparmio e la diffidenza verso i facili guadagni che spesso si rivelano effimeri ed evanescenti. Gli anziani dell’agricoltura sanno dove investire al meglio quello che avevano da parte: nella loro azienda destinata a passare ai figli e ai nipoti. È un’immagine archètipa, e per questo estremamente
reale, quella del vecchio agricoltore che pianta un albero i cui frutti saranno raccolti dai figli e dai nipoti, che ricordo dalla mia infanzia riprodotta sui Buoni postali. Essi investono da sempre i loro risparmi in beni materiali solidi, la terra e i beni strumentali agricoli (stalle, trattori, etc.). Negli ultimi anni di crisi si è purtroppo ampliata la funzione di efficacissimo ammortizzatore sociale, svolta in verità da tutti gli anziani e i pensionati, sfuggente all’analisi statistica, ma reale e imponente, che ha consentito a tante famiglie di giovani (e non più giovani) lavoratori dipendenti, autonomi e professionisti di far fronte alle difficoltà lavorative. […]Un altro punto che aspetta un doveroso riconoscimento da parte della società è la conservazione dei valori e dei saperi tradizionali legati all’agricoltura. Da non trascurare poi il ruo-
lo attivo svolto dagli anziani nelle realtà rurali a rischio di desertificazione sociale per il diradarsi delle attività economiche e il venir meno dei presidi sociali e umani dei negozi di prossimità, degli uffici postali, delle scuole. Tanti piccoli borghi, in Italia e in Europa, sono rimasti vitali grazie all’attività agricola, soprattutto grazie ad alcune aziende agrituristiche! E poi c’è il tema della solidarietà tra le generazioni all’interno della stessa azienda. Nel comparto dell’agricoltura possiamo affermare con certezza che tutto questo si è sviluppato più che negli altri settori, creando benefici sia per le persone anziane sia per i giovani che per la collettività. La sommatoria di tutto questo costituisce il valore aggiunto che le persone anziane offrono alla propria famiglia, ai loro figli, ai loro nipoti ed alla società nel suo complesso. E scusate se è poco!”.
IL PUNTO
Suinicoltura, ad “Announo” accuse ingiuste e false
S
u La7, durante la trasmissione “Announo” condotta da Giulia Innocenti è andata in onda una puntata dedicata sul settore suinicolo. Peccato che, tra gli ospiti presenti, non ci sia stato l’intento di trasmettere informazioni vere sul settore suinicolo italiano, ma è prevalso (come spesso accade per aumentare lo share) il sensazio- La conduttrice Giulia Innocenti nalismo. "Abbiamo scritto alla redazione per partecipare alla discussione in studio, ma la nostra richiesta non è stata accolta − ha dichiarato Matteo Lasagna, presidente di Confagricoltura Lombardia −: di fatto si è negata la possibilità al mondo della produzione agricola di esprimere il proprio punto di vista su una questione che lo riguardava direttamente”. Il settore suinicolo italiano è una realtà di grande rilevanza, con circa 26 mila allevamenti attivi sul territorio nazionale e un patrimonio di circa 10 milioni di capi allevati. E non solo: è anche un settore in cui le aziende hanno investito, nel corso degli ultimi anni, milioni di euro per adeguare le proprie strutture ai nuovi standard di benessere animale previsti dall’Unione Europea. Voler raffigurare questa realtà attraverso immagini girate in tre allevamenti che rappresentano evidentemente delle situazioni limite significa per Lasagna “gettare discredito su migliaia di aziende e di allevatori che lavorano con serietà e competenza e nel rispetto di tutte le norme”.
gamba tesa - Il punto di vista dell'Agricoltore L’AGRICOLTURA DEL DOMANI
PIÙ RICERCA E PIÙ FIDUCIA PER IL PRIMARIO: LA VIA PER “NUTRIRE PIANETA” SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
Combattere la fame e la malnutrizione, ridurre gli sprechi lungo la catena alimentare, risparmiare l’energia e soprattutto l’acqua, produrre di più con costi minori, garantire la qualità dei prodotti alimentari, promuovere uno stile di vita più sano. Sono questi gli obiettivi che i governi dei differenti paesi si sono dati per il prossi-
mo futuro, con un traguardo molto ambizioso: “Fame Zero” entro il 2030. Ambizioso, dicevamo, perché attualmente circa 800 milioni di persone versano in uno stato di malnutrizione cronica. L’Expo rappresenta quindi un’occasione per individuare una “global food policy”, una strategia globale per l’alimentazione del futuro e
quindi anche per il settore agricolo. In questo senso, tuttavia, bisogna capirsi bene sul ruolo dell’agricoltore di oggi e del settore primario in generale. È infatti evidente che, se la sfida dell’agricoltura è “nutrire il pianeta”, devono essere messe da parte alcune visioni “bucoliche” del buon contadino che oggi sembra-
no essere sempre più diffuse. L’agricoltore del futuro deve essere messo in grado di produrre di più e meglio, contribuendo certamente, come già oggi avviene, alla tutela dell’ambiente. Ma anche il settore primario deve andare incontro a un processo di “industrializzazione”, che ne conservi i tratti caratteristici e tradi-
zionali, ma che consenta di realizzare economie di scala, con una riduzione dei costi. È necessario quindi dare il giusto spazio alla ricerca scientifica e pensare all’introduzione degli Ogm. Infine, anche a livello di opinione pubblica, non ha senso né dipingere il mito della “fattoria felice”, né colpevolizzare gli agricolto-
ri o realizzare trasmissioni telecomandate (come quella di “Anno Uno” dedicata al mondo suincolo”) che non descrivono la realtà ma gettano discredito su chi lavora ogni giorno, in mezzo a mille sacrifici e spesso senza il sostegno del mondo politico, per vincere la sfida di “nutrire il pianeta”. Andrea Colombo
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FEDERAZIONE REGIONALE
Latte
A Cremona per fare il punto sul prezzo Si è riunita la Federazione Regionale Lattiero casearia lo scorso 3 giugno nella sede della Libera Associazione Agricoltori Cremonesi per discutere su diversi temi del settore. A tener banco il confronto tra tutti i rappresentanti delle sezioni provinciali della Lom-
bardia sulla questione del prezzo del latte: sono state approfondite le criticità ed è stata eseguita una disamina sull’andamento del mercato, particolarmente significativo per gli agricoltori della pianura lombarda. Proprio in questi ultimi due mesi infatti, già tre sono stati gli incontri in Regione Lombardia per la ricerca di criteri di definizione del prezzo del litro di latte che siano condivisibili da tutte le parti. Gabriele Trebeschi, direttore dell’Unione Agricoltori, rappresenterà Confa-
gricoltura Lombardia nel prossimo incontro tecnico in Regione coordinato dal professore Daniele Rama dell’Università Cattolica di Piacenza che avrà il compito di fornire informazione dettagliate sui possibili modelli di indicizzazione che possano essere calati sulla realtà lombarda. “Dovremo batterci affinché venga riconosciuto un indice che valorizzi le nostre Dop”, è stato il commento di Luigi Barbieri, presidente della FNP e FRP lattiero casearia.
CAMPAGNA 2014/2015
Brescia resta al vertice: prodotti 12 milioni di quintali B
rescia resta regina tra le province italiane produttrici di latte. Secondo i dati diffusi nei giorni scorsi da Agea, infatti, nella campagna 2014- 2015 sono uscite dalle stalle italiane 110 milioni di quintali di latte. Di questi, ben 46 milioni sono stati prodotti in Lombardia e 12 milioni dagli allevatori bresciani (l’11% del totale nazionale). Rispetto ai dodici mesi precedenti, l’Italia ha prodotto 2,4 milioni di tonnellate di latte in più, superando del 2,2% la quota assegnata al nostro paese. Anche nell’ultimo anno di vigenza del regime delle quote latte, quindi, le stalle italiane hanno sforato ed è quindi possibile che arrivino nuove sanzioni. Tuttavia, la novità di questa annualità, grazie al decreto approvato dal Consiglio dei ministri a fine aprile, è che i produttori avranno la possibilità di rateizzare in 3 anni le eventuali multe, in attuazione della disposizione comunitaria in materia. Viene inoltre ampliata la possibilità di compensazione tra i produttori. Per non gravare ulteriormente sugli allevatori, infatti, con la norma nell'ambito della quota nazionale, si consente a chi ha superato le quote fino al 12% di compensare fino al 6%, cosa che prima non era prevista e che vedeva scattare la sanzione sull'intera percentuale di splafonamento. Ma intanto il settore resta in difficoltà, con prezzi alla stalla troppo bassi per coprire i costi di produzione e una grande incertezza sull’andamento del mercato dopo la fine delle quote. Parlando
a margine dell’assemblea di Confagricoltura a Expo, il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, ha difeso l’operato del governo sul regime delle quote latte. Anche se ha ammesso che «i problemi degli allevatori non si risolvono in poco tempo». «Non nascondo – ha detto il ministro − che la fase è ancora delicata, ma penso anche che accanto a punti di debolezza ci sono anche tante opportunità. Abbiamo approvato il decreto latte a fine aprile per dare una mano agli allevatori italiani ad avere qualche certezza in più – ha spiegato Martina −. Stiamo lavorando a un piano di promozione straordinario del latte di qualità italiano che partirà a fine giugno: ci sarà una campagna ad hoc su que-
sto. E stiamo anche lavorando per sviluppare strumenti di internazionalizzazione. Questi – ha aggiunto Martina − saranno mesi fondamentali per riorganizzare nel complesso il settore lattiero caseario e dargli più strumenti per competere». Il ministro ha ricordato che nel 2014 c’è stata una discesa dei consumi e «adesso per farli risalire dobbiamo raccontare la verità e quindi la qualità straordinaria del latte italiano. Tra giugno e luglio – ha concluso − si perfezioneranno gli aspetti tecnici del logo latte, accanto alla campagna di comunicazione sul latte fresco di qualità: questi sono i due strumenti che mettiamo a disposizione della filiera nei prossimi mesi».
L’INCONTRO
Barbieri: “Settore sull’orlo del baratro, due vie per uscirne” I
l latte è sull’orlo del baratro, una stalla bresciana su tre (cioè le stalle che dipendono in tutto e per tutto dal prezzo pagato dall’industria) è a reale rischio di chiusura. Ma cadere nel baratro non è inevitabile e dipende in gran parte dalle scelte degli allevatori. Luigi Barbieri, il vicepresidente di Confagricoltura Brescia, ha dipinto un quadro realistico ed incisivo della situazione ai soci dell’Ucid (l’Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti) della Bassa. Lo ha fatto nei giorni scorsi alla Solat, la cooperativa di
Leno che è un bell’esempio di come, investendo e ingegnandosi, si riesce ad ottenere un compenso del latte che consente di proseguire l’attività. L’Ucid, per bocca del suo presidente Giuseppe Pozzi, si è detta preoccupata dell’impatto sociale che può avere la chiusura di numerose imprese. Barbieri ha dipinto la situazione senza fare sconti, ma ha anche indicato due vie per uscirne, individuandole nella valorizzazione dei prodotti Dop di qualità e nella cooperazione. Ma questo è solo il primo passo.
L’amministratore di Solat, Paolo Bonometti, ha detto che lavorare mille quintali di latte al giorno, pari a 170 forme di Grana quotidiane, per un totale di 60 mila forme l’anno, e chiudere i conti con 24 milioni di ricavi non basta più. «Siamo troppo piccoli – ha affermato − dovremmo metterci insieme con altre cooperative per avere più peso sul mercato». Ma le resistenze sono enormi. Si deve andare su nuovi mercati in tutto il mondo, ha ribadito il direttore di Confagricoltura Brescia, Gabriele Trebeschi, “ma per farlo dobbiamo aggregarci”.
Luigi Barbieri, a sinistra, durante l’incontro dell’Ucid alla Cooperativa Solat di Leno
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Attualità
IL PORTAVOCE
Corda Molle: “Finalmente si intravede la luce” “L
a questione della Corda Molle ha esasperato tutti gli espropriati, ma finalmente si intravede la luce”. Sono queste le parole di Gianni Zampedri, il portavoce della delegazione che lotta per avere giustizia dopo gli espropri della Corda Molle, a margine della prima sentenza del Tar che ha imposto l’indennizzo ad un agricoltore. Confagricoltura Brescia ha due aziende che stanno aspettando un responso dal Tar: “Anche l’azienda agricola Moretti fra quindici giorni dovrebbe avere la sentenza del Tar - ag-
giunge Zampedri, soffermandosi poi sulla propria situazione -: ho ricevuto una proposta seria e dettagliata da parte del Ministero e di conseguenza ho chiesto un rinvio affinché potessi verificare ogni voce di rimborso. Entro trenta giorni devo decidere se ritirare il ricorso oppure andare a sentenza ai primi di settembre”. Il comparto agricolo, in ogni caso, chiede un incontro immediato al Ministero a Roma per ottenere un aggiornamento necessario e soprattutto una liquidazione celere e congrua degli espropri.
ESPROPRI
La giustizia inizia a fare il suo corso SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
L a sentenza è tanto più importante in quanto precisa che l’in-
Gianluigi e Mario Zampedri sul luogo della protesta
I DATI ISTAT
Valore aggiunto, + 6% nel primo semestre
P
artenza sprint per il settore agroalimentare italiano in questo primo scorcio di 2015, seppure in presenza di un quadro non privo di elementi di incertezza sia a livello nazionale che estero. Lo rivelavano Ismea e Unioncamere nel consueto appuntamento con AgrOs-
serva, l’Osservatorio sull’agroalimentare italiano relativo al primo trimestre del 2015. E la conferma arriva dall’Istat, che assegna al valore aggiunto dell’agricoltura un +6% su base congiunturale nel primo trimestre 2015. I dati migliori del rapporto Agrosserva riguardano
l’andamento dell’export e la ripresa della domanda interna, che insieme fanno sì che il contributo dell’agricoltura alla formazione del Pil abbia un saldo positivo. Positivo anche il sentimento delle imprese per il primo periodo dell'anno.Nel primo trimestre del 2015 l’agricoltura ha
contribuito a rilanciare il Pil del Paese, che in base alla stima preliminare dell’Istat ha registrato un aumento dello 0,3% su base congiunturale. Il valore aggiunto dell’agricoltura, in particolare, è cresciuto del 6%, segnando un incremento anche su base tendenziale dello 0,2%.
dennizzo deve comprendere il danno arrecato alle porzioni non trasformate (qualora non siano più irrigabili o facilmente raggiungibili) e il valore della ghiaia asportata nel sottosuolo. “Nonostante i colpevoli ritardi – ha rimarcato Martinoni – i nostri agricoltori avranno finalmente giustizia, ma ci auguriamo che gli indennizzi siano equi e calcolati secondo nuovi e aggiornati sistemi di riconoscimento del valore della ghiaia asportata”. Si tratta quindi di un primo passo verso il riconoscimento dei diritti degli agricoltori che sono stati espropriati e ora si trovano in una situazione di grande difficoltà, non avendo più i mezzi di produzione del reddito da un lato e l’equo rimborso dall’altro. Anche perché i produttori agricoli che hanno subito questo danno non aspettano cifre da poco: sono attesi ancora circa 30 milioni di euro per gli espropri della Corda Molle, oltre a quanto dovuto a titolo di saldo dalla Brebemi. Nelle scorse settimane, i rappresentanti delle organizzazioni agricole bresciane hanno chiesto anche un intervento del ministero. “Sembra ormai indispensabile – si legge nella nota di Confagricoltura Brescia, Coldiretti, Cia e Copagri – una presa di posizione forte da parte delle istituzioni e, in particolare, del ministro delle Infrastrutture: è necessaria l’apertura di un tavolo al ministero affinché il settore agricolo veda riconosciuti i propri diritti nella scandalosa vicenda della Corda Molle”. La giustizia sta iniziando a fare il suo corso, ma occorre fare in fretta perché il tempo è abbondantemente scaduto.
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BANDO DI CONCORSO
Expo
Idee innovative per l’agribusiness Il Consiglio Nazionale delle Ricerche e l’Ufficio per la Promozione Tecnologica e degli Investimenti e per lo Sviluppo Industriale delle Nazioni Unite promuovono il bando internazionale “Idee innovative e tecnologie per l’agribusiness” per le migliori tecnologie ed idee innovative che possano condurre ad effetti migliorativi sul pia-
no economico e sociale, qualora implementate nei Paesi in Via di Sviluppo. L’obiettivo è valorizzare progetti provenienti da start up e realtà imprenditoriali applicabili con successo nei PVS nei temi collegati ad EXPO Milano 2015. Nello specifico sarà data priorità a: d tecnologie per il miglioramento della raccolta, lavorazione, conservazione e confezionamento dei prodotti alimentari d i dee innovative per la valorizzazione dei prodotti agricoli delle piccole comunità agricole d s oluzioni innovative per la gestione logistica e
l’accesso ai mercati internazionali dei prodotti agricoli d tecnologie per il miglioramento delle condizioni di vita dei lavoratori del settore agricolo e affini nei PVS d soluzioni tecnologiche ambientali (gestione rifiuti, aumento di fonti alternative per uso agricolo e produzione di acqua potabile per uso umano, zootecnico e irriguo) Inviare entro il 30/06 le proposte. La premiazione avverrà ad EXPO il 26/08. Per tutte le info: www.unido.it/award2015/form/registrazione.php.
ECCO IL MARCHIO ITALIANO
Presentato in Expo il segno unico distintivo per le produzioni agricole e alimentari italiane U
na bandiera italiana con tre onde che richiamano il concetto di crescita e di sviluppo sopra alla scritta “the extraordinary italian taste”. È stato costituito un marchio per la promozione del Made in Italy agroalimentare e per contrastare l’Italian sounding. Un logo che verrà utilizzato in occasione delle fiere internazionali, in attività di promozione all’interno dei punti vendita della grande distribuzione estera, nelle campagne di comunicazione e promozione in Tv, sui media tradizionali, su Internet e sui social media. Un segno unico utile per veicolare un’idea unitaria del Made in Italy dalle caratteristiche originali e dalla qualità distintive. Nelle fiere, ad esempio, servirà a caratterizzare in modo univoco l’area espositiva dedicata all’Italia del cibo e del vino. Il marchio verrà utilizzato fin dalle prossime giornate all’interno del Padiglione del Vino e del Padiglione del Cibo a Expo, proprio per cogliere l’occasione unica di visibilità offerta dall’evento di Milano. Un’operazione di sistema,
Il Ministro Maurizio Martina
che consentirà all'Italia di recuperare terreno rispetto a Paesi concorrenti che già adottano marchi di questo tipo con successo. Così si punta a rafforzare le azioni realizzate da enti pubblici o aziende private sui mercati esteri, come ad esempio Stati
Uniti, Canada, Brasile, Russia, India, Cina, Europa, Turchia e Australia. Il marchio si inserisce nel piano di promozione messo a punto in collaborazione dal Ministero dello Sviluppo Economico, dal Ministero delle politiche agricole e dall’Ice. Il segno unico, infine, proprio per le sue caratteristiche d’uso non verrà apposto sui singoli prodotti. “L’agroalimentare italiano – ha spiegato il ministro Maurizio Martina – sarà più forte e più riconoscibile sui mercati internazionali. Finalmente abbiamo un segno distintivo unico che aiuterà consumatori e operatori a identificare subito le attività di promozione dei nostri prodotti. Par-
tiamo da Expo Milano 2015 per sfruttare questa straordinaria occasione di visibilità e proseguiremo con le azioni previste dal nostro piano di internazionalizzazione sui mercati strategici. Nei prossimi tre anni − continua il Ministro − investiremo oltre 70 milioni di euro per la promozione, imparando a fare squadra e a non disperdere in mille rivoli le risorse. Con il segno unico distintivo vogliamo fare un’operazione di riconoscibilità, creare un filo conduttore che leghi tutte le attività di promozione del vero prodotto italiano sullo scenario internazionale”. Il futuro è quindi essere al fianco delle imprese che in questi anni hanno messo in campo energie, consentendo all’Italia di registrare una crescita del 70% dell’export agroalimentare negli ultimi 10 anni. Il 2014 si è chiuso con 34,4 miliardi di euro, nel primo trimestre del 2015 si sono superati gli 8,7 miliardi di euro. Anche sfruttando l’Esposizione Universale di Milano l’obiettivo di quota 50 miliardi di export nel 2020 non sembra più così lontano.
I NUMERI UFFICIALI
A Rho in maggio 2,7 milioni di visitatori È
già boom di visitatori per l’Esposizione universale, ad appena un mese dall’apertura dell’evento. Il primo dato ufficiale in assoluto fornito da Expo Milano 2015 parla di 2,7 milioni di visitatori nel solo mese di maggio. Un’affluenza - si legge nella nota diffusa dagli organizzatori - che «pone Expo 2015 in una posizione di assoluta eccellenza rispetto alle ultime edizioni della manifestazione». Intanto aumentano anche i contratti sottoscritti con i rivenditori autorizzati: ad oggi i biglietti venduti sono circa 15 milioni. Molto positivo è anche il riscontro sul fronte dell’indotto per il territorio: secondo i dati forniti dall’Osservatorio Cartasì - che monitora gli acquisti tramite carta di credito - a Milano nei primi 27 giorni di maggio si è registrato un aumento di transazioni su carta di credito pari a +16% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Chiuso il primo mese di attività il programma di Expo a giugno è entrato nel vivo, anche con l’arrivo di numerosi Capi di Stato stranieri. Sono attesi, tra gli altri, anche Vladimir Putin, Angela Merkel e Francois Hollande.
comunicazione@upagri.bs.it
dal 13 al 27 giugno 2015
CONFAGRICOLTURA PLUS
Soci
UN Nuovo servizio a favore delle aziende È partito il progetto Confagricoltura Plus studiato in particolare per le importanti realtà imprenditoriali e che prevede consulenze specialistiche e servizi dedicati per incontri di business a partire dalle occasioni offerte in questo periodo dall’Expo.
L’obiettivo di Confagricoltura è fornire aiuti specifici per il rilancio del sistema produttivo e della filiera agroalimentare; un programma di lavoro capace di integrare politiche sindacali mirate con assistenza tecnica specializzata, per creare un sistema maggiormente innovativo ed efficiente per un’agricoltura sempre più protagonista. Confagricoltura continua la sua azione di rinnovamento, condividendo un importante percorso di crescita con le sue imprese, per le
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quali vuole continuare ad essere garanzia di supporto all’efficientamento ed alla crescita sui mercati nazionali ed internazionali. Per maggiori informazioni è possibile visitare www.confagricoltura.it
FONDAZIONE GATTI
Apertura bandi P.S.R. 2014/2020
Premiati i migliori studenti d’agraria del Bresciano
PAGAMENTO COMPENSATIVO PER ZONE MONTANE
L’
Unione agricoltori ha ospitato anche quest’anno la consegna da parte della Fondazione “Clementina, Gaetano e Giuseppe Gatti” di nove borse di studio da mille euro ciascuna ai migliori diplomati degli istituti tecnici ad indirizzo agrario della provincia (Bonsignori, Dandolo e Pastori), alla presenza del presidente di Confagricoltura Brescia, Francesco Martinoni, di Gaetano Gatti, membro della famiglia cui è intitolato il riconoscimento, di Antonio Zampedri, presidente della Fondazione, di Bruno Barbieri, membro del Cda, del segretario della Fondazione, Giovanni Nulli, e del professore Enrico Capitanio, direttore della sede regionale territoriale (Ster). Sono trascorsi 54 anni dalla nascita della Fondazione, creata in seguito alle disposizio-
Antonio Zampedri consegna la borsa di studio ad una studentessa
ni testamentarie di Giuseppe Gatti, per contribuire alla diffusione dell’insegnamento agrario grazie a corsi di avviamento professionale teorici e pratici, borse di studio e affinché si favorisse con ogni mezzo la specializzazione di chi ama l'agricoltura. “Siamo felici di riconoscere il merito e l’impegno di questi nove ragazzi – ha commentato il presidente della Fondazione
e socio dell’Unione, Antonio Zampedri −: questa borsa di studio è un piccolo, ma significativo aiuto per avvicinarvi al mondo del lavoro”. Stefano Galli, Linda Boioni, Davide Perilli («Dandolo» di Bargnano), Ylenia Zigliani, Silvia Sandrini, Cristina Pancera («Bonsignori» di Remedello), Elisa Francesca Bellini, Michele Orizio e Gianluca Bonazza («Pastori» di Brescia) hanno ricevuto i complimenti anche da parte del presidente dell’Unione e padrone di casa, Francesco Martinoni: “È un piacere vedere volti giovani e un’importante quota rosa tra i premiati perché in questo momento critico del settore c’è una forte necessità di tecnici bravi che sappiano portare freschezza e determinazione nelle aziende agricole”. Ha preso poi parola il professor Capitanio che ha antici-
pato una nuova opportunità per gli studenti: un concorso dal titolo “Agricoltura, Ambiente, Tecnologie: quale futuro nel dopo Expo?”. “Lanciamo una sfida interessante agli istituti ad indirizzo agrario – ha spiegato il direttore dello Ster −: siamo pronti ad investire le energie della Fondazione Gatti a favore delle nuove idee degli studenti che si impegneranno nel delineare il futuro del settore dopo l’Esposizione Universale”. Il progetto vincitore, sia di un singolo studente o di un’intera classe, sarà premiato con 4.000 euro (oltre ad una dotazione minima per ogni istituto che parteciperà al concorso) e non ha limitazioni di formato. Un’ulteriore spinta per promuovere l’impegno degli studenti che hanno investito per la propria formazione nel settore primario.
TRASPORTO DI ANIMALI VIVI
Breve
Al via i corsi per ottenere l’idoneità
Anga
L’
Il 17 giugno, i giovani agricoltori della Lombardia si incontreranno in Ca’ del Bosco per un confronto delle strategie dei giovani imprenditori. Per informazioni contattare la Segreteria o visitare il sito www. confagricolturabrescia.it
Unione Agricoltori ricorda che la F.A.I. di Brescia, tramite la propria scuola di formazione del trasporto “Istituto Mario Remondini Srl”, in collaborazione con la Regione Lombardia e l’A.S.L. di Brescia, organizza la 38° edizione del corso per l'ot-
tenimento del “Certificato di idoneità per i conducenti e i guardiani” dei veicoli che trasportano animali vivi, necessario ai sensi del Reg.CE 1/2005 e del D.Lvo 151 del 25.07.2007. Il corso si terrà sabato 20, 27 e domenica 28 Giugno 2015,
presso le aule della sede FAI Brescia “Scuola del Trasporto” (in via della Volta 76/a) per un totale di 12 ore con frequenza obbligatoria. Gli interessati possono inviare la scheda d’iscrizione al fax 030/348248 entro l’11 giugno 2015.
L’indennità compensativa (Sottomisura 13.1) consiste in un aiuto annuale che compensa dei maggiori costi e dei minori ricavi dell’agricoltura delle zone montane. Possono presentare la domanda di aiuto i soggetti che risultano essere “Agricoltore in attività” ed esercitano l’attività agricola in Lombardia in aree svantaggiate di montagna. La domanda dovrà essere presentata entro il 15 giugno 2015. Per maggiori informazioni rivolgersi all’ufficio zona di riferimento.
AGRICOLTURA BIOLOGICA
La Misura 11 promuove la conversione ed il mantenimento al metodo biologico. Possono presentare la domanda di aiuto i soggetti che risultano essere “Agricoltore in attività”, iscritti nell’elenco regionale degli operatori biologici alla data di presentazione della domanda, che dovrà essere presentata entro il 15 giugno 2015. Per maggiori informazioni rivolgersi all’ufficio zona di riferimento.
i nostri lutti
Il 10 maggio 2015 è mancata
Il 15 maggio 2015 è mancato
BETTONI CAROLINA (ved. Salera)
ACCINI GIUSEPPE di anni 77
di anni 88 mamma dell’associata Lucia Salera, della Cascina Fenile Madonna di San Paolo. L’Unione Agricoltori e l’ufficio zona di Orzinuovi rinnovano alla famiglia le più sentite condoglianze.
Agricoltore associato di Leno. Lo ricordano con affetto la moglie Pierina e le figlie Lucia, Monica ed Eleonora. Partecipano al lutto l’Unione Agricoltori e l’ufficio zona di Leno.
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www.confagricolturabrescia.it
dal 13 al 27 giugno 2015
UPAGRISICUREZZA
Soci
L’Unione Provinciale al servizio dei lavoratori nel settore vitivinicolo UpagriSicurezza ha predisposto, in collaborazione con l’organismo paritetico provinciale agricoltura e la sezione vitivinicola dell’Unione, un percorso formativo per i lavoratori del settore
vitivinicolo. Ricordiamo che tutti i dipendenti sono obbligati a frequentare il corso di formazione eccetto gli avventizi con meno di 50 giornate lavorative annue. Il percorso prevede per i lavoratori inseriti nell’attività vitivinicola (classificata a rischio medio) un corso iniziale di 12 ore, di cui 4 ore di formazione generale ed 8 ore di formazione specifica, il cui costo è di € 45,00 a dipendente. Se in azienda sono presenti lavoratori con mansioni d’ufficio, considerata a rischio basso, la formazione è di complessive 8 ore.
Il corso iniziale dovrà essere rinnovato ogni 5 anni con un minimo di 6 ore di formazione. UpagriSicurezza è a tua completa disposizione. Per informazioni sul programma o sul calendario dei corsi contattare Aldo Monterenzi (030 2436227) o Beccalossi Claudia (030 2436284). Nel ricordarvi nuovamente l’estrema importanza di aderire al corso di formazione per non incorrere in pesanti sanzioni, vi invitiamo a compilare la scheda di partecipazione al corso ed inviarla ad aldo.monterenzi@upagri.bs.it o claudia.beccalossi@upagri.bs.it.
AUGURI
Gli splendidi novant’anni di Giacomo Ruggeri da Mairano: una vita che si lega con orgoglio all’Unione Agricoltori Evaristo Bodini
È
difficile sapere chi sia il socio più longevo, non solo in senso anagrafico, ma in termini di anni d’iscrizione all’Unione Provinciale Agricoltori di Brescia, ma è certo che Giacomo Ruggeri, all’anagrafe 90 anni lo scorso 3 giugno, è tra coloro che vanta la tessera d’iscrizione da più lunga data. Agli inizi del secolo scorso, quando l’associazione si chiamava Confederazione Generale dell’Agricoltura, il padre Battista fu tra i primi iscritti dell’Associazione Provinciale Agricoltori e come era consuetudine all’epoca l’ingresso in azienda dei figli avveniva
fin dalla giovinezza. Ne è seguita quindi, come logica conseguenza fin dalla metà degli anni 30, anche l’adesione di Giacomo Ruggeri al sindacato di categoria, che secondo lo statuto doveva garantire e tutelare l’attività agricola dei propri soci. Da allora Giacomo Ruggeri non ha mai disertato nessuna assemblea, perché ha sempre considerato la partecipazione agli organismo assembleari e statutari della propria Organizzazione Sindacale, prima ancora che un’opportunità, un serio dovere. Un modo molto concreto per esprimere il senso di appartenenza e la condi-
visione di una missione specifica che solo chi trae dalla madre terra il proprio sostentamento sa comprendere e non può mai abbandonare. L’amore all’Associazione non è che l’altra faccia della medaglia dell’attaccamento alla terra, alla radicalità e solidità dei valori che sono propri di coloro vivono del proprio sudore. Ed oggi, all’età di 90 anni suonati, Giacomo continua il faticoso lavoro di coltivare la terra, ed ogni giorno, come da 80 anni a questa parte, si mette alla guida dei suoi mezzi agricoli, programma con minuziosità lo scadenziario di ogni lavoro stagionale, si affida umil-
mente alla provvidenzialità degli eventi meteorologici. L’inseparabile cappello in testa ed il fiero e dignitoso portamento del suo incedere, a piedi come in sella alla sua bicicletta, lo rendono a Mairano la memoria vivente della storia della vita agricola, che lui ama tramettere con sapiente testimonianza in occasione della “Festa del contadino” che da alcuni anni si allestisce sul finire dell’estate. Nell’aia della sua cascina, in via Solferino, è possibile trovare numerosi cimeli come attrezzi, utensili ed oggetti di vita quotidiana in uso nelle antiche famiglie contadine con i quali ricostruisce i ricordi e le testi-
monianze di un passato che solo qualche decennio fa era il presente per migliaia e migliaia di famiglie. Anno dopo anno Giacomo è rattristato dalla solitudine nella quale si ritrova nello sforzo di togliere dall’oblio queste pagine di storia. A consolarlo però vi è l’affetto caldo dei suoi cari: la moglie Maddalena e le figlie con le loro famiglie lo aiutano a riannodare i fili generazionali di una vita umana, che si intreccia a doppio filo con quella della sua benemerita Associazione: l’Unione Provinciale Agricoltori di Brescia. Grazie per il tuo esempio ed auguri ancora, nonno Giacomo.
Il novantenne Giacomo Ruggeri con due dei suoi sette nipoti