numero 129 Poste Italiane Spa - Spediz. in Abb. Postale 70% DCB Milano
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2001/2016: quindici anni di urban
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Bimestrale, Anno XV / Numero 129 • Direttore Responsabile roberto rossi gandolfi direzione@urbanmagazine.it Art Direction DIDIER FALZONE didier@bureaubureau.it
Numero #129
Responsabile di Redazione MARCO CRESCI redazione@urbanmagazine.it
Collaboratori Diana Barbetta, Paolo Consaga, Marco Magalini, Jean Marc Mangiameli, Francesco Mascolo, Simon, Marco Torcasio, Alex Vaccani Urban è edito da Edizioni La Mode Illustrée A Division of Biblioteca della Moda Srl Corso Colombo, 9. 20144 Milano T 02.58153201 Chairman Diego Valisi dvalisi@milanofashionmedia.it Distribuzione PSC Promos Comunicazione Via Tertulliano, 70 · 20137 Milano T 02 89540195 Stampa Arti Grafiche Vela, Via N. Copernico 8 · 20082 Binasco, MI T 02 90092766 www.grafichevela.it Pubblicità Milano Fashion Media Corso Colombo, 9 - 20144 Milano T 02.5815.3201 Responsabile Di Testata Prasanna Conti T 02 92853174 pconti@milanofashionmedia.it Web www.urbanmagazine.it Facebook Urban Magazine Abbonamenti info@urbanmagazine.it In copertina
Chiara Ferragni indossa total look LEVI’S Fotografia Giovanni Gastel Tutti i diritti sono riservati. La riproduzione dei contenuti, totale e parziale in ogni genere e linguaggio è espressamente vietata. Registrazione presso il Tribunale di Milano con il numero 286 del 11/05/2001
Fotografia Simon, stile Alex Vaccani, make up and hair Erica Vellini at Greenapple, modelle Alise e Meg at Independent. Total look:G-Star Raw
Segreteria di Redazione segreteria@urbanmagazine.it
2001/2016 quindici anni di urban
7/ Indice dei contenuti
#123 · TANYA by NICOLA DE ROSA
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#122 · SIMO by SIMON
#105 · KATHARINA by ALVARO BEAMUD CORTES
#126 · ALESSIO by NICOLA DE ROSA
#121 · ROBERTO by OMAR MACHIAVELLI
#106 · Klara by Cristina capucci
Numero #129
09 Urban: 2001. A Space Odissey 11 UrbanXV Le più belle cover di Urban 19 Editoriale Storie Metropolitane 29 Editoriale Mode e Tendenze 49 Quindici anni di Moda 50 Agili Come Il Vento 54 I Protagonisti
63 Quindici anni di Accessori 64 Never Enough 68 I Protagonisti
91 Quindici anni di Hi-Tech e Design 92 Tecnologia A Tutto Volume 96 I Protagonisti
73 Quindici anni di Orologi e Gioielli 74 Tempo Prezioso 78 I Protagonisti
99 Quindici anni di Drink & Food 100 Brinda Con Noi 104 I Protagonisti
81 Quindici anni di Beauty e Grooming 82 Cambio Rotta, Cambio Stile 86 I Protagonisti
107 Quindici anni di scooter e city-car 108 Tutta La Città 112 I Protagonisti
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9/76 L’Editoriale
Urban: 2001 A Space Odissey Tre lustri. Questo è il lasso temporale che ci separa dai primi vagiti del magazine che stringete ora tra le vostre mani. Un tempo che si dilata fino a ricoprire distanze siderali pari a quelle della pellicola di Kubrick, se si considera l’atmosfera in cui vivevamo quando Urban è stato lanciato sul mercato. L’Italia del 2001 andava ancora a lire; smartphone, Facebook e i social erano lungi da venire, non si viveva connessi in modo costante e la televisione non era ancora giunta all’ultima spiaggia: quella di mantenere integro il proprio potere condizionante rigurgitandoci addosso teleidiozie come il Grande Fratello. In un mondo dove la crisi economica non era quasi concepibile, l’idea di una editoria a costo zero per il lettore, abile a sostentarsi solo con la forza propulsiva della pubblicità nasce in Svezia e in poco tempo conquista il mondo. Urban, assieme ad altre testate celebri a livello globale, come per esempio la britannica Time Out, è uno dei primi esperimenti in tal senso. Ed è subito un successo. Leggere Urban significa immediatamente ‘essere’ Urban. Il magazine colonizza ogni angolo degli spazi cittadini, viene infilato in ogni zaino perché è in grado di comunicare con modalità non ingessate al target di riferimento. Possiamo quindi dire che Urban sia stato il primo social network su carta. Capace di tessere una tela di legami sociali proprio a partire dai luoghi più frequentati dagli internauti di ogni città. I linguaggi usati? Più o meno sempre gli stessi di allora: moda, fotografia, arte, libri, musica, cinema e molto altro, mentre la voglia di vivere e socializzare è sempre stato il collante invisibile. Vi chiederete qual è la chiave del successo di un magazine che continua a fare tendenza e a godere del favore di larghe fasce di lettori dopo quindici anni. È presto detto: sta tutto nella sua formula. Sin dagli esordi Urban esprime quanto sia piacevole essere integrati nel tessuto cittadino, la sua forza di interconnessione che lega ciascun lettore alla parte più sana e costruttiva di ogni tessuto urbano, lo fa sentire al corrente, connesso senza bisogno di connessioni. Un vero e proprio acceleratore sociale. Che in quindici anni vi ha raccontato con autorevolezza, spirito critico e un pizzico di autoironia il motore, gli oggetti e le passioni che animano l’universo maschile e femminile. Buon compleanno Urban. Roberto Rossi Gandolfi
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Arte e design sono un punto fermo nell’evoluzione di Urban che, dopo un focus sui designer all’avanguardia, si afferma come voce di riferimento del settore, acquistando sempre piÚ autorevolezza.
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Urban ricopre il ruolo di talent-scout nell’editoria musicale italiana: è il primo a dare spazio a giovani leve quali Devendra Banhart, Azealia Banks e M.I.A., ancor prima che diventassero fenomeni generazionali.
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Xavier Dolan, Jesse Eisenberg, Ryan Gosling, sono solo alcuni degli enfant prodige del cinema che trovano spazio tra le pagine di Urban. La loro ascesa testimonia la nascita di un nuovo modo di fare cinema: con una videocamera digitale si può conquistare Cannes.
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NUMERO 123
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TRA TANTA GENTE RIVENDICARE IL PROPRIO CARATTERE RIBELLANDOSI ALLA DISCIPLINA E AL RIGORE METROPOLITANO
numero 126
la necessità di abbandonare il quotidiano inseguendo il desiderio di scoprire l’insolito
numero 122
La moda non dorme e scende in strada
altrove
sognare, forse
i decenni si susseguono puntualmente. il guardaroba in comune supera l’unisex: nuovi contrasti, vecchie intese.
Ph. Nicola De Rosa, stile Ivan Bontchev numero 120
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punti d’incidenza
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Ph. Jay Schoen, stile Alex Vaccani
numero 125
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appunti di stiLe per un sogno a occhi aperti
monocromo
Il colore protagonIsta assoluto dI una pulIzIa stIlIstIca che ne amplIfIca la forza. un estetIsmo puro che dà Il vIa ad un nuovo InIzIo. + speciale: chI ha paura del desIgn?
Il nuovo Urban abbraccia uno style street con uno sguardo di riguardo al mondo femminile; Urban è uno spazio nel quale muoversi, come quello delle città da cui prende spunto; è un luogo da scoprire, dove trovare suggestioni inedite.
Ph. Nicola De Rosa, stile Ivan Bontchev
Ph. Simon, stile Alex Vaccani
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Storie Metropolitane Urban fa la sua comparsa il 25 settembre 2001 sotto la direzione di Alessandro Rebecchi, imponendosi velocemente nel mercato dei freepress, sia come pioniere della categoria, sia come punto di riferimento delle culture giovanili. L’obiettivo è offrire un punto di vista alternativo sulle nostre città e su quanto accade nel mondo. Un magazine rivolto alla gioventù metropolitana, curiosa e capace di cogliere le sfumature impercettibili della città - la tua - come recita lo strillo di copertina. Il 30 settembre 2004, quando ormai è una realtà consolidata, Urban cambia direzione con l’arrivo di Alberto Coretti, che racconta una città creativa dove i luoghi, le persone e gli oggetti si reinventano continuamente. Sulla copertina, una donna in rosso rovista tra i rifiuti di un mondo bianco e nero, a rappresentare sia la sua curiosità sia un’impellente emergenza ecologica, aggiungendo alle molteplici visioni di Urban anche uno sguardo sociale e politico, che diventerà un suo ulteriore tratto distintivo. A gennaio 2014 Urban cambia look e direzione con l’arrivo di Roberto Rossi Gandolfi; il nuovo Urban è uno spazio nel quale muoversi come quello delle innumerevoli città da cui prende spunto; un luogo da scoprire, dove trovare suggestioni. Il nuovo Urban è un dono, che stupisce e soddisfa le curiosità e con cui ci si sente coccolati, informati ed esclusivi. Un vero e proprio canale informativo di nuova concezione: coniuga la versatilità tecnica della carta alle potenzialità del multimediale, esprimendole ai più alti livelli creativi e applicativi.
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2013 / Atoms For Peace Tratto da Urban Febbraio, #111. Intervista di Paolo Madeddu. 2010 / Car Living Tratto da Urban Maggio, #88. Fotografie di Ed Templeton. 2009 / Fabio Novembre. Io Manifesto Tratto da Urban #76. Testi di Maurizio Marsico, fotografia di Cesare Cicardini.
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2013 / Sostiene Devendra Tratto da Urban Marzo, #112. Intervista di Paolo Madeddu, fotografia di Mattia Zoppelaro/Contrasto. 2008 / La sottile linea d’Ombra Tratto da Urban Giugno, #69. Testo di Francesco Bonami, fotografia di Hedi Slimane. 2012 / Marina Abramović Tratto da Urban Marzo, #104.
‘Ecstasy II” from the series “With Eyes Closed I See Happiness”, 2012. Courtesy the Artist and Sean Kelly Gallery, New York.
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2010 / Urban presenta: Micro Cattelan Tratto da Urban Settembre, #91. Servizio a cura di Francesca Bonazzoli, fotografie di Zeno Zotti.
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MUSIC. Le cufďŹ e HPH-MT7 sono state progettate per offrire un suono piatto ad alta risoluzione con un’immagine stereo precisa ad ogni livello di pressione sonora e per riprodurre fedelmente ogni sfumatura della sorgente con la maggiore precisione possibile. Yamaha ha fatto tesoro di decenni di conoscenze ed esperienza maturati nella produzione di dispositivi audio per realizzare il design di ogni componente acustica di queste cufďŹ e
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15 Anni di Moda e Tendenze Nel tempo della moda quindici anni sono un periodo che può equivalere a millenni come a secondi. È facile pensare ai macro cambiamenti delle epoche passate, quando la moda era sinonimo di un’evoluzione di costume in senso lato, legata al mutare della cultura e alle conquiste che uomini e donne hanno raggiunto anno dopo anno. Epoche in cui un polpaccio scoperto piuttosto che una silhouette aderente rivoluzionavano completamente il modo di percepire l’essere umano, e a sua volta quello dell’essere umano di vivere la sua quotidianità. Più difficile analizzare il periodo attuale, quando l’evoluzione più grande appare essere, ironicamente, un ritorno alle origini. Parlando di tempi recenti, molte sono state le rivoluzioni (più o meno) silenziose della moda. Se all’inizio del secolo il logo Rich (di John Richmond) sul posteriore rappresentava la massima aspirazione, il passo successivo è stata la connotazione formale del denim da abbinare magari alla giacca del tuxedo. Per non parlare della lunga vita del camouflage: dai total look sportive Adidas fino a diventare l’icona del nuovo Valentino (tattoo compresi!). Parallelamente, il continuo andirivieni di tendenze, si è accompagnato a dei capisaldi, i tipici “da sempre e per sempre”: le All Star di Converse ad esempio, ovvero quei modelli che sono stati e continuano ad essere ai piedi di tutti. O lo zaino, il re indiscusso durante e dopo il liceo: l’accessorio per eccellenza del commuter che vive la città in bicicletta. Urban ha sempre saputo raccontare e anticipare queste evoluzione: vi presentiamo un best-of di mode. stili e tendenze che hanno fatto la nostra storia dal 2001 a oggi. M.M.
Fotografia archivio: Paolo Consaga
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2001 / Umano non Umano Tratto da Urban Settembre, #01. Fotografia di Matteo Ferrari, stile di Willi Hase.
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2010 / Native Queen Tratto da Urban Ottobre, #92. Fotografia di Alvaro Beamud CortĂŠs, stile di Ivan Bontchev. 2013 / Mani In Alto Tratto da Urban Dicembre-Gennaio, #110. Fotografia di Luca Campri, stile di Ivan Bontchev.
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2002 / Pulp Fashion Tratto da Urban Aprile, #08. Fotografia di Andrea Spotorno, stile di Yblo. 2008 / Scotch&Punk Tratto da Urban Settembre, #71. Fotografia di Danilo Scarpati, stile di Delfina Pinardi.
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2009 / Denim Pop Up Tratto da Urban Febbraio, #74. Fotografia di Vassil Germanov, stile di Ivan Bontchev. 2008 / Oltre La Spiaggia Tratto da Urban Luglio/Agosto, #70. Fotografia di Simon, stile di Roberta Venturini.
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2011 / Bike Boys Tratto da Urban Giugno. #98. Fotografia di Giorgio Codazzi stile di Ivan Bontchev. 2001 / Automatic Fashion Tratto da Urban Ottobre, #02. Concept di Aldo Buscalferri, stile di Willi Hase.
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2009 / Handcut Tratto da Urban #76. Fotografia di Pablo Arroyo, stile di Ivan Bontchev. 2009 / L’Ultimo Samurai Tratto da Urban #79. Fotografia di Danilo Scarpati, stile di Ivan Bontchev.
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2010 / FB People Tratto da Urban Novembre-Dicembre, #93. Fotografia di Angelo Ghidoni, stile e artwork di Ivan Bontchev. 2014 / Tra Tanta Gente Tratto da Urban #123. Fotografia di Nicola De Rosa, stile di Ivan Bontchev.
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2004 / Modern Lovers Tratto da Urban Novembre, #33. Fotografia di Duc Liao, illustrazioni di Emmanuelle Mafille, stile di Nathalie Marchal. 2002 / Urban Dreams Tratto da Urban Dicembre, #14. Fotografia di Paul Sinclair, stile di Willi Ilase.
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2012 / A Day As A Punk Tratto da Urban Giugno/Luglio, # 107. Fotografia di Jolijn Snijders, stile di Ivan Bontchev. 2004 / Metamorphoses Tratto da Urban Maggio, # 38. Fotografia di Emmanuel Mathez, stile di Stefano Formentini.
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URBAN FASHION CITY CAR
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Elegante, agile ed ecologica, la nuova Ypsilon mette in primo piano la sua vocazione Urban e si conferma la Fashion City Car delle metropoli moderne.
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Le
città non sono tutte uguali. Ognuna racchiude un proprio patrimonio fatto di storia ed eventi che ne hanno accompagnato l’evoluzione. Ma, allo stesso tempo, oggi le città sono simili nel loro approccio alla società moderna, alle sue mode e al suo lifestyle. Un approccio urbano che ne condiziona positivamente i contorni, fatti di persone, servizi e forme. Questo porta a una totale condivisione degli spazi e a una maggiore tolleranza: vivere la città richiederà sempre di più una vera e propria cultura urbana. È in questo affascinante scenario, moderno e creativo, che si muove idealmente Ypsilon, automobile «contemporanea» e «metropolitana» che si adatta a questo nuovo modo di vivere la città. La piccola Lancia lo fa nel modo che da ormai 30 anni la contraddistingue, ovvero con stile, eleganza e originalità. Giunta oggi alla sua quinta generazione, caratterizzata dalla nuova griglia anteriore con struttura a nido d’ape con profilo superiore del colore della carrozzeria e quello inferiore cromato, Ypsilon manifesta tutta la sua vocazione Urban con uno stile decisamente unico e capace di staccarsi dalle altre vetture e dai luoghi comuni. Non è più un semplice mezzo di trasporto razionale ma l’esternazione della personalità di chi la guida. Una seconda casa in movimento tra semafori, incroci e locali trendy. In questo contesto Urban alla costante ricerca di nuovi stimoli, Lancia Ypsilon ne diventa giustamente la Fashion City Car, rimanendo sempre attuale e alla moda. Anche la 5° generazione non rinuncia a quelle caratteristiche che da sempre accompagnano il modello, a cominciare da quella compattezza di sempre che regala agilità e facilità di guida e di parcheggio in un contesto metropolitano. E non manca neppure la praticità delle 5 porte, senza tuttavia cadute di stile grazie alle maniglie posteriori elegantemente nascoste in modo da conferire all’auto una silhouette sinuosa e personale. È tra le automobili più vendute ma continua a rimanere esclusiva, proprio grazie alla sua costante evoluzione e alle serie speciali che da sempre rendono unica la propria Ypsilon. Lo hanno capito subito le donne (il 70% degli acquirenti), che apprezzeranno i nuovi colori Avorio Chic e Blu di Blu, gli interni rinnovati, con rivestimenti in tessuto stampato con motivo “degradé” nell’allestimento Silver, in tessuto e velluto per quello Gold e tessuto Dinamica® unito alla pelle nella versione Platinum. A questi si aggiungono il quadro strumenti con una grafica di più immediata lettura, il pomello cambio più prezioso ed ergonomico e, per essere sempre al passo con i tempi, il nuovo sistema di infotainment UconnectTM, di serie a partire dall’allestimento Gold. La nuova Ypsilon rivendica ancora di più il suo credo Urban. Ancora oggi, Lancia Ypsilon è una vettura che non vuole essere convenzionale e rientrare in un cliché fatto di forme tutte uguali e asettiche che poco hanno a che vedere con il mondo Urban. For very Ypsilon People.
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“ Ypsilon È ancora oggi tra le automobili più vendute ma continua a rimanere esclusiva, proprio grazie alla sua costante evoluzione e alle serie speciali che da sempre la rendono unica”.
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Urban 2015: The Neverending Journey Passioni calde o fredde? Nel tempo della digitalizzazione più estrema, che ha come controparte negativa un impoverimento verticale dei contenuti, Urban Magazine ha sempre avuto tra i suoi pregi proprio quello di essere una guida affidabile sulle passioni calde, quelle che rendono la vita di ogni essere umano piacevole e rotonda. In ogni singola passione c’è una relazione col mondo. La passione è la vita stessa in ciò che ha di non rappresentabile, di lontano dal gesto calcolatore che differisce per conservare, che conserva per paura di perdere. Nella coralità delle nostre passioni, fossero anche solo quelle per un oggetto che desideriamo da tempo o il fervore per la partecipazione ad un atto sociale, l’effetto che hanno sulla nostra psiche è pari a quello di una “festa” dionisiaca. In tal senso, Urban è stato per quindici anni lo chaperon delle vostre ‘danze’ più inebrianti; pubbliche o private che fossero, quando vi ha consigliato circa una tendenza, un prodotto o un evento cui partecipare. E non verrà meno d’ora in poi. Pare quasi folle asserirlo visto il moltiplicarsi di informazioni di questo genere, sulla rete o su riviste vere e proprie. La realtà è che quando le informazioni sono tante, e spesso scopiazzate, il pubblico finisce per scegliere la garanzia di chi fa della propria serietà e completezza, un punto di vanto. Questo per dirvi che, dopo quindici anni, il viaggio non è che arrivato alla prima tappa; e che mai come in quest’occasione speciale, ci siamo divertiti a tracciare una guida al meglio di quello che il mercato ci offre in diverse categorie merceologiche. Aggiungendo dettagli in prospettiva storica, che strapperanno a molti più di un sorriso. Roberto Rossi Gandolfi
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2001 / 2016 15 anni di Urban 49/ Moda e stili
Levi’s X Patta
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è l’anno della prima collaborazione tra Jeremy Scott e Adidas per il progetto “!Signed”; per l’occasione Scott crea un paio di sneakers in seta stampa banconote. ————
2001
2002
2003
2004
G-Star coinvolge Pharrell Williams dando vita a Raw for The Oceans, una collezione in denim ottenuto dalla plastica riciclata dal mare ————
2007 – Debutta sul mercato Carhartt for Women; così il brand specializzato in abiti da lavoro e denim allarga i suoi orizzonti al mondo fashion. ————
2005
2006
2007
———— Esplode la John Richmond mania tra i giovani grazie ai jeans a vita bassa con la scritta “Rich” stampata sul retro.
2008
2009
2010
2011
2012
———— 2009 – Nasce Colmar Originals; la maison apre gli archivi storici degli anni ‘70 e crea una linea di piumini per la città dall’animo vintage.
2013
2014
2015
2016
50/ Moda 76
Agili
come il vento
51/ Moda 76
Leggeri, resistenti, moderni; di anno in anno lo sportswear tende a prediligere il comfort per sentirsi liberi di esplorare la cittĂ , indossando anche una tuta sportiva.
Nikelab X Sacai Fall/Holiday 2015 Collection
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A cura di Marco Magalini
[1]
D
al 2001 ad oggi, senza rendercene conto diamo per scontati codici che fino a 10, spesso 5 anni fa apparivano assurdi. Cambiamenti che, con un po’ di attenzione, riusciamo a vedere sulla nostra pelle, guardando le foto di quando eravamo a scuola e imbarazzandoci per le scelte che allora, per quanto assurde, erano quelle giuste. Tutto è cambiato e niente è cambiato. Mai come negli ultimi quindici anni si può comprendere il potere dell’evergreen, di quel capo che “sempre è stato e sempre sarà”, così come la caducità delle passioni dell’abbigliamento, che da una stagione all’altra hanno il potere di annullarsi e rigenerarsi completamente. IL JEANS. Il capo più iconico di qualsiasi guardaroba: ognuno ha il suo preferito che sembra non cambiare mai. Falso, cambia eccome. Agli albori del 2000 il jeans era uno strumento di seduzione e affermazione di sé. Per le donne Miss Sixty tirava vertiginosamente giù la vita dei suoi pantaloni, che poi cadevano morbidi sui fianchi e lasciavano le pance scoperte anche in gennaio. Un percorso “all’ingiù” che, una decina di anni dopo, inverte di tendenza, e risale verso l’alto fino ad arrivare sotto il seno, come nelle interpretazioni di Stella McCartney. Una partenza, nel fitting, che dagli strascichi grunge dei Levi’s 501 si stringe a più non posso nei modelli di Cycle e si riallarga, ultimamente, nei comodi tagli boyfriend di Dondup. Per gli uomini cambia il concetto. Se all’inizio del secolo il logo Rich (di John Richmond) sul posteriore rappresentava la massima aspirazione, il passo successivo è stata la connotazione formale del denim che, ironicamente, aumentava di pari passo a tagli e sdruciture: maestri, al tempo, Dolce&Gabbana, padri indiscussi dell’eleganza di un jeans strappato, abbinato padrone, per poi tornare all’ampiezza dei modelli worker di alla giacca del tuxedo. Più Carhartt, rigidi nella texture ma comodi sui fianchi. avanti anche per l’uomo il jeans ha ridotto drasticaL’OVERCOAT. Gli anni Duemila hanno raccolto, dai mitici mente i suoi volumi, anni in 80, un’eredità: il piumino, che da capo tecnico dedicato alle cui i super skinny di Cheap escursioni sulla neve è sbarcato, per mai più andarsene, in citMonday l’hanno fatta da tà. Aziende come Colmar hanno completamente modificato la propria struttura creativa per realizzare, con successo, capi adatti alle peregrinazioni urbane, finanche ad arrivare, come nel caso di Stone Island, alla definizione di giacconi eleganti spesso adatti anche all’abbinamento con il più formale dei suit. Il vecchio cappotto cammello è finito nell’armadio, salvo poi tornare, soprattutto per le donne, nell’ultimissimo perio-
[6]
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[2]
1) MSGM 2) Levi’s X Patta 3) Stella Jean 4) Y-3 5) Paul Smith 6) Richmond (archivio) 7 ) Petit Bateau
[3]
do, quando le interpretazioni oversize di MSGM gli hanno restituito contemporaneità. Rispolverato dal passato, e a dire il vero mai sparito, è il parka. Dalle contestazioni studentesche del ‘68 i ragazzi (e le ragazze) degli anni 2000 lo hanno rivisitato nei più svariati modi, dalle versioni tecniche e caldissime di Woolrich fino a quelle più alternative di Paul Smith. LE STAMPE. Il minimalismo degli anni ‘90 ha riversato nel decennio successivo una smaniosa ricerca dell’eccesso, tradotta nel fiorire di stampe sempre diverse in colori svariati e spesso molto accesi. Le tendenze hiphop di inizio secolo hanno tratto spesso ispirazione dal mondo militare, con la stampa camouflage che dagli incredibili total look Adidas è diventata, senza mai sparire, uno dei motivi di punta dei capi più casual di Valentino (tattoo compresi!). All’inizio del nuovo millennio hanno fatto il loro definitivo ingresso nel guardaroba di ognuno anche le righe, prima nelle interpretazioni baby (ma per grandi) di Petit Bateau, poi nelle accezioni più aggressive e geometriche di Jacquemus. La metà del Duemila ha poi vissuto un flashback alle ricchezze delle stampe tribali. Un processo ispirazionale, che dapprima ha colorato ironicamente gli abitini, e gli indimenticabili bikini, di H&M, per poi tradursi in ricerca delle tradizioni territoriali come nelle raffinate gonne a ruota di Stella Jean.
54/ I protagonisti 76
brand. Curata da Pharrell Williams, la collezione è un progetto collaborativo volto a riutilizzare la plastica recuperata dall’oceano, trasformandola in una nuova generazione di denim e abbigliamento.
Fondazione: Amsterdam, 1989 Settore: moda uomo, moda donna, accessori Sito web: www.g-star.com
COLMAR La Manifattura Mario Colombo, meglio nota come Colmar, è un’azienda italiana che produce abbigliamento sportivo, fondata a Monza nel 1923 da Mario Colombo. Il nome COLMAR nasce quando Mario Colombo, in compagnia di alcuni amici in un bar di Monza, discute del nome da dare al marchio e scrive alcune proposte su un pacchetto di sigarette. Viene scelto l’acronimo delle prime 3 lettere di cognome e nome. Nei primi decenni l’azienda produce cappelli e ghette in feltro di lana, per poi dedicarsi alla produzione di abiti da lavoro. Lavorando in stretta collaborazione con la Federazione Italiana Sport Invernali, Colmar acquista presto notorietà come produttrice di indumenti altamente tecnici e qualificati, ed è proprio con una speciale tuta Colmar che nel 1964 Luigi Di Marco batte a Cervinia il record di velocità del Chilometro Lanciato con oltre 174 km/h.
Fondazione: Monza, 1923 Settore: moda uomo, moda donna, accessori Sito web: www.colmar.it
JACOB COHEN STONE ISLAND Nel 1982 nasce un nuovo tessuto derivante dalla tela da camion, alla quale viene conferito con un lavaggio stone-wash un aspetto “vissuto”. Questa nuova tela viene chiamata “Tela Stella”. Nasce così Stone Island. Il marchio ha un’impronta marina e militare, che deriva dal bagaglio di ricerche fino ad allora intraprese su migliaia di uniformi e abiti da lavoro e a catalogarne le loro caratteristiche funzionali. Il badge, l’etichetta ricamata in tessuto che la contraddistingue dalla prima stagione, riporta in sé la Rosa dei Venti ed è esibita come la mostrina di un capo militare. L’azienda da lì continua ad evolversi con nuove sperimentazioni e innovazioni nel campo dei tessuti e dei materiali, uno su tutti quello dell’Ice Jacket, che cambia totalmente colore con i cambi di temperatura.
Fondazione: Pennsylvania, 1982 Settore: moda uomo, moda donna, accessori Sito web: www.stoneisland.com
G-STAR Tra i prodotti davvero iconici dello street fashion troviamo i jeans e le sneaker G-Star, brand che si è imposto nel mondo del jeans alla fine degli anni Ottanta grazie al suo stile innovativo e all’avanguardia. Il capo G-Star è un prodotto che celebra la cultura del denim in modo differente rispetto agli altri brand: lo fa attraverso l’ispirazione, la modernizzazione del denim, la forma 3-D, i dettagli che hanno riferimenti precisi all’abbigliamento funzionale e militare. Un vero e proprio “denim di lusso per la strada”, che ha combinato l’artigianalità del denim d’alto livello con il tocco casual per creare un nuovo settore denim: il denim inedito. Un approccio architettonico e tridimensionale. RAW for the Oceans è uno dei progetti iconici del
Tato Bardelle fonda l’azienda nel 1985 in provincia di Padova. Era già un guru del settore in quanto già titolare del marchio Americanino che spopolava tra i teenager del tempo, ed aveva una azienda che produceva marchi importanti per conto terzi. Di sua proprietà erano anche firme come Outsider e Kinghino, molto “in” per l’epoca. Nel boom degli anni ‘80/’90 l’azienda di Bardelle, “Gruppo rinomate jeanserie venete” cresce, e soprattutto il “gioiello” di famiglia, Jacob Cohen, si impone sul mercato del lusso. L’azienda riscopre la sua essenza nel 2003 in piena era del denim. In quegli anni il jeans diventa un vero simbolo, un lifestyle, un nuovo modo di sentirsi e vestirsi. Le collezioni propongono capi comodi ed eleganti per essere indossati in ogni occasione, con disinvoltura. I tratti distintivi del brand sono le cuciture esteticamente impeccabili, l’uso di bottoni gioiello e di etichette colorate in cavallino. Dei jeans sartoriali di lusso dalla vestibilità perfetta caratterizzati da tessuti scelti e rifiniture sartoriali.
Fondazione: Padova, 1985 Settore: moda uomo, moda donna, accessori Sito web: www.jacobcohen.it
WOOLRICH Woolrich è una nota azienda nata da un piccolo lanificio fondato in Pennsylvania nel 19° secolo, dai fratelli Rich. La svolta avviene nel 1845, quando la società si trasferisce a Woolrich e si trasforma in una vera e propria industria di abbigliamento. Lo sviluppo commerciale continua negli anni ‘30 del ‘900, con una linea di capi per automobilisti e negli anni ‘50 con una linea di plaid. Gli anni ‘80 vedono il consolidamento del brand sul mercato, soprattutto grazie all’utilizzo di materiali innovativi come il Gorotex, il Riverwash o il Canvas, che permettono la produzione di capi sempre più all’avanguardia. Il capo storico del brand è la giacca a vento Parka, che ha fatto conoscere il brand anche nel nostro paese ed è diventato rapidamente un classico dell’abbiglia-
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mento invernale.
Fondazione: Pennsylvania, 1839 Settore: moda uomo, moda donna, accessori Sito web: www.woolrich.eu
CARHARTT La storia di Carhartt ebbe inizio nella città industriale di Detroit nel 1889, quando Hamilton Carhartt fondò la società che portava il proprio nome. Fin dalle origini, il suo obiettivo è sempre stato quello di fornire il migliore abbigliamento per la classe dei lavoratori, creando prodotti unici, diversi da tutti gli altri ed eccellenti, nel rispetto dei più elevati standard di qualità, resistenza e comfort. I primi articoli erano realizzati in denim, con elementi funzionali come ampie tasche e comode cerniere. Il successo di Carhartt in Europa iniziò nel 1994, quando i tradizionali tagli dell’abbigliamento da lavoro vennero reinterpretati combinando nuovi design con qualità, resistenza e comodità per essere adattati alla vita attiva delle grandi città. Presto Carhartt diventò popolare anche tra musicisti, artisti e graffiti writers, che trovarono nel brand un modo per esprimere il proprio stile.
Fondazione: Detroit, 1889 Settore: moda uomo, moda donna, accessori Sito web: www.carhartt-wip.com
LE COQ SPORTIF Nel suo maglificio, Emile Camuset, un appassionato di sport, decide di confezionare delle maglie in jersey per i suoi amici ciclisti, calciatori e rugbisti. 130 anni dopo, Le Coq Sportif è conosciuto e rinomato per il suo savoir-faire in materia di abbigliamento, calzature e accessori sportivi. I primi momenti salienti della storia aziendale sono la pubblicazione nel 1929 di un catalogo nel quale troneggia la prima maglia in jersey per i ciclisti e la creazione, nel 1939, della prima tuta sportiva della storia, chiamata allora il “vestito della domenica”. In seguito, nel 1951, grazie alle moderne maglie in jersey, Le Coq Sportif è nominato fornitore ufficiale delle maglie del Tour de France. Il marchio si associa a grandi personaggi dello sport, come i giocatori della nazionale francese di calcio impegnati in grandi successi sportivi sia nel
1958 che nel 1960 in occasione delle Olimpiadi di Roma. Ma non solo, anche il tennista Arthur Ashe, i giocatori dell’AS Saint-Étienne, la nazionale francese di rugby, gli “azzurri” al mondiale dell’82, Maradona, la tennista Justine Henin, i Leoni senegalesi, e tanti altri.
Fondazione: Romilly-sur-Seine (Francia), 1882 Settore: moda uomo, moda donna, accessori Sito web: www.lecoqsportif.com
CHAMPION Champion è un’azienda italiana, dal cuore pulsante americano che fonda le sue radici nel 1919 a Rochester N.Y.. Questo connubio continua ad accompagnare obiettivi di crescita internazionale promuovendo i valori del Marchio e la commercializzazione dei propri prodotti in oltre 50 paesi nei territori dell’Europa, del Medio Oriente e dell’Africa. Con Headquarter Europeo a Carpi (MO) in Italia, Champion è leader nel design, marketing, commercio e distribuzione di abbigliamento sportivo, uniformi da gara ed allenamento per le squadre, calzature e accessori. L’inconfondibile personalità del marchio Champion è caratterizzata da un heritage autentico, sinonimo di credibilità ed affidabilità. Il suo successo si fonda sulla credibilità di prodotti di alta qualità e sempre innovativi, adatti ad un pubblico maschile e femminile di atleti e squadre per un’ampia gamma di discipline sportive. Dalla prima felpa alle più recenti evoluzioni del prodotto, la storia di Champion è costellata dal susseguirsi di innovazioni al servizio degli atleti, siano essi professionisti illustri o illustri sconosciuti.
Fondazione: Rochester, NY, U.S.A., 1919 Settore: moda uomo, moda donna, accessori Sito web: www.champion-eu.com
56/ Moda 76
Fotografia: Giovanni Gastel
Milano. La collezione Lot700 di Levi’s, risultato di anni di ricerca e innovazione in materia di tessuti e design, è stata creata per esaltare la silhouette femminile: indossarla è come provare la perfezione sulla pelle. «Con Lot700 abbiamo creato il jeans che dona la forma perfetta - dice Jonathan Cheung, Head of Design del brand - Non si tratta di fare un lato B piccolo, ma di renderlo meraviglioso». Un risultato reso possibile anche grazie all’innovativo tessuto, frutto della continua ricerca e sperimentazione dei laboratori Levi’s, che
hanno realizzato il denim più stretch e resistente di sempre. Il nuovo modello Lot700 non nasce dal caso ma s’ispira, omaggiandolo, al Lady Levi’s Lot701, il primo jeans donna creato da Levi’s nel 1934 che ha cambiato la storia della moda femminile. Anche il nome del modello stesso parte da un heritage ben preciso: se le collezioni uomo Levi’s, rese famose nel mondo dall’iconico 501, sono da sempre classificate con un numero di serie che parte da 500, le collezioni destinate all’universo femminile sono contraddistinte con la serie 700.
La collezione è stata fotografata dal grande maestro Giovanni Gastel e presentata durante l’evento Levi’s Lot700 a chiusura della Fashion Week di Milano. Protagonista degli scatti l’intraprendente fondatrice di TheBlondeSalad.com Chiara Ferragni, divenuta un’istituzione in tutto il mondo e punto di riferimento per i cultori del fashion. «Se penso alla mia prima volta in jeans… non c’è dubbio: provo la stessa emozione di allora, con un Levi’s come il 721 High Rise Skinny che indosso oggi, e una semplice T-shirt basica con le grafiche anni ‘70…. In pratica la mia nuova divisa per Los Angeles».
721 HIGH RISE SKINNY
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712 slim
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714 STRAIGHT
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710 SUPER SKINNY
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715 BOOTCUT
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RADIO 105. UN ALTRO PIANETA.
Molto tempo fa, in un remoto pianeta di una galassia lontana, un equipaggio di Dj pazzi e fortissimi, i migliori dell’universo, decise di invadere la Terra. Noi di Radio 105, eroicamente, ci sacrificammo: li abbiamo accolti, accuditi e tenuti tutti con noi, salvando così il nostro pianeta. Con loro abbiamo costruito un gruppo stellare e ora facciamo ascolti galattici, grazie soprattutto a voi che ci ascoltate. Non sarete mica marziani anche voi?
MARCO GALLI
TUTTO ESAURITO Il programma del mattino più ascoltato d’Italia.
RADIO 105 Quattro milioni e settecentomila ascoltatori al giorno.
2001 / 2016 15 anni di Urban 63/ Accessori Moda 74
Asics Tiger + Highs and Lows, Gel-Lyte III Silverscreen
Apre le porte a Londra in Peter St., il primo ed unico negozio europeo di Supreme, il leggendario brand per gli amanti dello skate nato nel 1994. ————
Il colosso americano New Era Cap, culto della scena hip hop, comincia la sua invasione Europea aprendo negozi a Londra, Berlino e Birmingham. ————
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2002
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2004
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———— Vans lancia il servizio “Custom” sul suo sito, in cui i clienti possono progettare a loro piacimento il proprio paio di slip-on, mid-cut, o high tops.
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2008
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———— Per l’autunno inverno 2015/16, Kanye West e adidas Originals svelano YEEZY SEASON 1, una collezione di abbigliamento e calzature che custodisce universalità e dimensione senza tempo.
2016
64/ Accessori Moda 76
Nell’immagine, le stravaganti e coloratissime creazioni della Parigina Shourouk.
NEVER ENOUGH! Colorato, appariscente, sfavillante. o urbano, tecnologico e dal tocco vintage. qualsiasi stile si decida di adottare, l’accessorio rimane il protagonista indiscusso.
66/ Accessori Moda 2001/2016 76
A cura di Marco Magalini
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LE
SNEAKERS. Come non pensare alla rivoluzione più grande nel campo degli accessori. Quelle che sono nate come calzature dedicate alle performance sportive, proprio negli anni Duemila sono diventate quasi l’unica opzione in campo di calzature, manifestando al pari della couture la ricerca, lo stile e gli ideali di un’epoca. Grandi le variazioni che hanno seguito le mode: nei primi anni del decennio le Spice Girls influenzavano i brand più cool del momento, come Fornarina che creava iconici modelli con rialzi esagerati e dettagli ultratecnici. È di nuovo la musica, con l’hip hop, che trae ispirazione dal mondo del basket per modelli estremi, dai colori accesi e dai loghi urlati in quanto veicolo di affermazione del sé: in questo campo Reebok è il protagonista indiscusso, ma anche Nike con i modelli dedicati al mito Michael Jordan, e le New Balance. L’ondata hipster, negli ultimi anni, ha riportato l’attenzione verso gli skater californiani, con lo stile rilassato delle iconiche slip-on Vans, ultimamente declinate nelle più diverse variazioni di stampe, colori e motivi. Parallelamente, il continuo mutare si è accompagnato a dei capisaldi, i tipici “da sempre e per sempre”: le All Star di Converse ad esempio, le scarpe di tela che, eguagliate in Italia forse solo dalle Superga, sono state e continuano ad essere ai piedi di tutti. Adidas, da questo nell’ultimissimo periodo punto di vista, fa scuola: hanno riacquistato il loro dalle Gazzelle, reperto anni status di semplicissimo ma ‘90 che nei primi Duemila irrinunciabile oggetto del ha costituito il must per i desiderio. piedi di ogni under 30, fino alle Stan Smith, che proprio LO ZAINO. Era semplicemente lo strumento più comodo per portare i libri a scuola. Ma proprio la sua connotazione funzionale e il suo uso quotidiano hanno fatto sì che diventasse oggetto delle più svariate interpretazioni, per diventare un elemento iconico, da usare anche quando non serve o per scelta rispetto ad altre alternative. È lo zai-
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1) Rihanna, testimonial delle nuove PUMA Eskiva SS16. 2) Zaino dalla Holiday Collection di Herschel Supply Co.. 3) Lo zaino nato dalla collaborazione Eastpak x Harvey
Bouterse x Vlisco 4) New Balance 5) Ray-Ban Wayfarer 6) Adidas Originals Yeezy Boost 350 by Kanye West
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no, che nel Duemila si identificava quasi esclusivamente con il semplice modello di Eastpak (molto chic la variante con il fondo in camoscio). Nelle scuole sembrava non esistesse altro e anche dopo il liceo, non si è saputo rinunciare alla comodità dello zaino, che diventa l’accessorio per eccellenza del commuter che vive la città in bicicletta. Dal mondo delle escursioni gli zaini di North Face, con colori accesi e dettagli tecnici, vengono abbinati anche al suit formale con il tipico gusto per il contrasto che ha caratterizzato l’ultimo decennio. Con l’avvento di uno stile più cool e rilassato si è vista la creazione di zaini più piccoli e minimali, ma con dettagli di ricerca, interpretati come naturale estensione del look; ne sono un esempio le borse, semplici e di ispirazione marinara, di If Bag. Anche nei grandi lo zaino è rimasto un accessorio di punta. Prada, che aveva rivoluzionato il mondo degli accessori con il modello in nylon e logo in vista, lo ha fatto di nuovo, in variazioni plain, ma anche a stampe floreali, geometriche e camouflage.
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GLI OCCHIALI DA SOLE. Sono l’accessorio cool per eccellenza, il perfetto completamento di un outfit in gra-
do, da soli, di parlare di un’epoca come della scelta di uno stile. Analogamente ad altri accessori, per quanto riguarda gli occhiali da sole grandi variazioni delle mode hanno proceduto di pari passo con gli ultraclassici rimasti invariati. Agli inizi del duemila il concetto era semplice: “the bigger the better”. I modelli a mascherina coprivano i volti con un unico elemento. Indimenticabile l’enorme modello a mosca di Dior, ma anche le sfumature rosa e celesti dei monopezzi di Emporio Armani. Più avanti il riferimento al mondo sportivo ha portato l’attenzione a modelli più tecnici, come i mitici Oakley, per poi concentrarsi sul particolare riflesso delle lenti: quelle a specchio continuano a imperversare da qualche anno, come quelle di Spektre, verdi o blu con montatura tartarugata. Più recentemente il vintage ha costituito la massima ispirazione, ma con diverse intepretazioni, come nel caso di Retrosuperfuture che dà una nuova idea contemporanea delle forme piccole e tonde. Dall’altro lato, i miti indiscussi: i Ray-Ban, uguali e attualissimi da decenni, nei primi anni ‘10 hanno costituito quasi l’unica alternativa, coprendo gli occhi di tutti con i classici Wayfarer o con il modello Club Master, vagamente più retrò.
68/ I protagonisti 76
CONVERSE Nel 1908 Marquis M. Converse, un manager di 30 anni di una fabbrica di scarpe, fondò la Converse Rubber Shoe Company nel Malden, Massachusetts, ed iniziò la produzione di scarpe. Nel 1915 cominciò la produzione di scarpe da tennis e nel 1917 fu prodotto il primo modello da basket. Nel 1918, un giocatore di basket dell’Akron Firestones, chiamato Charles H. “Chuck” Taylor, comprò un paio di Converse All Star e fece conoscere il gioco del basket per tutta l’America girando per i vari Stati ed indossando sempre le Converse. Chuck Taylor entrò ufficialmente a far parte della Converse nel 1921 come primo giocatore di basket americano e nel 1923 fu aggiunto il suo nome all’etichetta All Star. Decisione che segnò un momento storico per la Converse in quanto nacque un’icona americana. Negli anni ‘50, le Converse divennero le sneaker preferite da teenager e ragazzi e simbolo della ribellione giovanile. La moda delle Converse esplose quando James Dean fù fotografato indossando dei jeans, una maglietta e un paio di Converse bianche.
Fondazione: Malden, Massachusetts, 1908 Settore: moda uomo, moda donna, accessori Sito web: www.converse.com di prodotti unici per innovazione tecnologica e performance applicative.
NIKE Fondata agli inizi degli anni ‘60 nell’Oregon, dall’atleta P. Knight e dal suo allenatore presso la University of Oregon Bill Bowerman, con il nome di Blue Ribbon Sports, è oggi uno dei colossi del settore a livello mondiale. Il brand fu il primo a proporre negli anni ‘80 la scarpa adatta per ogni singola disciplina sportiva, dal jogging all’aerobica, dal running al body building. Negli stessi anni si impongono come scarpe di tutti i giorni le cosiddette “basket”, destinate a divenire la punta di diamante della griffe. L’azienda ha sostenuto e promosso l’attività agonistica di numerosi atleti ed ha fatto della comunicazione tramite l’uso di testimonial un fattore strategico e determinante per il successo. Ma non è solo una questione di immagine: una intensa collaborazione tra Nike e gli atleti ha inoltre permesso la progettazione e lo sviluppo
Fondazione: Beaverton, Oregon, 1964 Settore: moda uomo, moda donna, accessori Sito web: www.nike.com
REEBOK Nel 1895 Joseph William Foster, un artigiano inglese, crea a mano le prime scarpe da corsa chiodate. In poco tempo, la sua piccola azienda famigliare, la J.W.Foster and Son, conquista molti atleti famosi in tutto il mondo e nel 1924 fornisce le calzature per gli sportivi dei Giochi Olimpici a Parigi. Nel 1960 i figli del fondatore creano una consociata e la chiamano Reebok: il nome deriva dalla dizione sud-africana di rhebok, una veloce gazzella africana. Negli anni ‘80 scoppia la moda dell’aerobica e Reebok introduce
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sul mercato Freestyle, la prima scarpa sportiva pensata appositamente per le donne dedite a questa attività. Negli USA l’apice del successo arriva nel 1989 quando diviene leader nel mercato americano grazie alla tecnologia Pump, basata sul concetto di “calzata personalizzata” poiché la scarpa è regolata in modo da adattarsi perfettamente al piede. Negli anni che seguono, si moltiplicano i contratti di sponsorizzazione con atleti professionisti del mondo del basket, football, baseball, calcio e tennis.
Fondazione: Bolton (UK), 1895 Settore: moda uomo, moda donna, accessori Sito web: www.www.reebok.it
ADIDAS La storia del marchio Adidas risale al 1920, quando i fratelli calzolai bavaresi Dassler fondarono la Gebriider Dassler Schuhfabrik. Nel 1948, però, i due decidono di dividersi e da questa separazione nascerà Adidas, fondata da Adolf Dassler e Puma, fondata da Rudolf Dassler. Il nome del marchio Adidas deriva dalla fusione del soprannome di Adolf, “Adi”, con una parte del suo cognome. Il logo Adidas a tre strisce bianche debutta nel 1949, ma verrà integrato nel 1973 dal trifoglio, che oggi identifica il brand. Adidas è stato protagonista di alcuni fra i più prestigiosi eventi sportivi mondiali, tra cui le Olimpiadi del 1972. Nel 1997 Adidas ha acquisito Salomon Group ed i suoi diversi marchi, assumendo il nome di Adidas-Salomon AG e, nel 2006, il gruppo ha acquisito anche la marca Reebok. Molti sono stati gli stilisti che hanno collaborato con il gruppo, tra cui ricordiamo Yohij Yamamoto, a cui si deve la nascita della linea Y3, e le limited edition della fashion designer Stella McCartney.
Fondazione: Herzogenaurach, Germania, 1949 Settore: moda uomo, moda donna, accessori Sito web: www.adidas.com
VANS Paul Van Doren ha iniziato a lavorare per Randy’s, azienda che produceva le scarpe che indossava Bob Cousy, uno dei 50 cestisti più forti di ogni tempo, giocatore dal 1951 al 1963 dei Boston Celtics. Tutto andava per il meglio se non fosse che una delle fabbriche d’appoggio di Randy’s a Gardenville in California stava fallendo così Paul decise con il fratello Jim e il loro storico amico Gordon Lee di prendere le redini in mano e nel giro di qualche tempo ne fece aumentare il fatturato e sovvertì il consueto business model, vendendo direttamente al consumatore. Da oltre 40 anni Vans rappresenta l’autentico stile californiano influenzando action sport, musica, arte e street culture. È di recente uscito “Vans: Off the Wall”, il libro che racconta la storia di rider leggendari, musicisti, artisti e trend setter che hanno ispirato questo brand e le sue emblematiche scarpe che da sempre fanno da filo conduttore. Fondazione: Anaheim, California, Stati Uniti, 1966 Settore: moda uomo, moda donna, accessori Sito web: www.vans.it
NEW ERA Un marchio al di là del tempo, della cultura, dello sport e della moda, una
vera e propria dichiarazione di stile. Fondata nel 1920, New Era Cap Company, Inc., è una delle aziende leader nella produzione di headwear e creatrice dell’abbigliamento New Era. Con una produzione annuale che supera i 35 milioni di cappellini, New Era è il produttore e distributore esclusivo dei cappellini ufficiali indossati sul campo da tutte le squadre della Major League Baseball e della Minor League. New Era è comunemente nota come “Originator of the True Fitted” per il suo caratteristico modello di cappellini, il 59FIFTY. L’azienda ha sede a Buffalo, New York, con filiali in Alabama, Canada, Europa, Giappone e Hong Kong. New Era Cap è un socio partecipante della Fair Labor Association.
Fondazione: Buffalo, New York, 1920 Settore: accessori Sito web: www.neweracap.eu
SAFILO GROUP Safilo Group è una delle principali aziende dell’eyewear, creatore e produttore italiano di occhiali di alta gamma per il sole, la vista e lo sport. Ispirato dal design, Safilo traduce progetti straordinari in prodotti eccellenti creati grazie ad una expertise artigianale che risale al 1878. Il portfolio di Safilo comprende 5 marchi di proprietà - Carrera, Polaroid, Smith, Safilo e Oxydo – e 27 marchi in licenza, tra i quali Dior, Fendi, Gucci, Banana Republic, Céline, Fossil, Givenchy, Jimmy Choo, Marc Jacobs, Max Mara, Saks Fifth Avenue e Tommy Hilfiger. Il Gruppo dispone di 7 stabilimenti produttivi di proprietà, di cui 3 in Italia e 4 all’estero (Slovenia, Scozia, Stati Uniti e Cina). Commercializza i propri prodotti attraverso 31 filiali commerciali dirette e una rete di agenti e distributori locali nei principali mercati (Europa, America ed Asia), che raggiungono oltre 90.000 punti vendita in tutto il mondo.
Fondazione: Padova, 1934 Settore: eyewear Sito web: www.safilogroup.com
LUXOTTICA Un fiore all’occhiello del made in Italy è certamente Luxottica, l’azienda di produzione e commercializzazione degli occhiali diventata una multinazionale di prestigio e in grande sviluppo. Fondatore della Luxottica è Leonardo Del Vecchio, che da giovane incisore milanese nel 1961 creò l’azienda ad Agordo, in provincia di Belluno, nel cuore del distretto di eccellenza dell’ottica italiana. Dalla produzione di occhiali per conto terzi passò alla produzione in proprio, acquisì marchi di prestigio ed estese il suo impegno a tutta l’attività legata agli occhiali, dalla produzione di ogni singola parte alla vendita, con una rete estesa capillarmente. L’attuale portafoglio di Luxottica è composto da 30 marchi, di cui dieci propri e venti in licenza. Tra i marchi propri figurano Ray-Ban, Vogue, Persol, Arnette, Revo ed Oakley. I marchi in licenza includono Bulgari, Burberry, Chanel, Dolce & Gabbana, Prada, Versace, Polo Ralph Lauren e Tiffany & Co.
Fondazione: Agordo, Belluno, 1961 Settore: eyewear Sito web: www.luxottica.com
70/ Urban per Timberland 76
Il nero che non c’era
Con la Black Forest collection, Timberland veste di nuovo il suo mitico “boot marrone” scegliendo la versatilità del nero, aggiungendo così un tocco fashion al suo inconfondibile stile urbano.
Si chiama Black Forest la nuova collezione Timberland f/w 2015, un nome suggestivo che invoca sicurezza e agilità e la infonde nel quotidiano di chi la indossa, preparandolo ad affrontare qualsiasi situazione. Nella Black Forest di Timberland il classico boot marrone si colora di nero svelando un’accattivante e inedita eleganza; la collezione vuole esprimere le misteriose e oscure sfumature del grigio,
che si trovano nelle parti più profonde del legno, e si abbina perfettamente con un total look monocromatico e urbano. Una linea versatile in tutti i suoi prodotti, studiati per affrontare il ‘Modern Trail’, la quotidianità in divenire, e l’avventura urbana per poter affrontare qualsiasi situazione o intemperia sia in outdoor che in interno durante tutto l’arco della giornata. Al tema del nero che caratterizza
questa nuova collezione, Timberland abbina nella comunicazione dei segni unici e distintivi i “glyphs” Timberland - Casa, Famiglia e Amici, Amore, Avventura e Outdoor - andando a creare un linguaggio unico, accessibile e facilmente condivisibile sui social, che spieghi le differenti tappe del modern trail. www.timberland.it/it/blog/black-forest
Urban per timberland
2001 / 2016 15 anni di Urban 73/ Gioielli e Orologi
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La collezione Sport Mixer di Swatch
Swatch lancia il suo primo orologio con touch screen; si chiama Touch e diventerà il precursore delle generazioni a seguire. ————
G-Shock immette sul mercato uno speciale modello in giallo e verde, i colori del Brasile, per omaggiare l’imminente Fifa world Cup 2006. ————
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———— CASIO è il primo produttore ad essere riuscito a rimpicciolire un MP3-Player perchè si adatti ad un orologio. Il cosiddetto Wrist Audio Player pesa solo 70 grammi ed è un sogno digitale da polso.
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———— Lanciato nel 1984, diventando un oggetto icona degli anni ‘80, il colorato orologio in gomma Hip Hop viene rilanciato nel 2010 con soluzioni e materiali innovativi.
La Apple invade il mercato con l’innovativo Apple Watch. ————
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74/ Gioielli e Orologi 76
75/ Gioielli e Orologi 76
La GIOIELLERIA E L’OROLOGERIA degli anni 2000 diventaNO sempre più SMART, da lancette precisissime ai futuristici smartwatch, la prossima frontiera del mobile computing è a portata di polso. Nell’immagine, le creazioni di ‘Otherness’, brand Olandese fondato nel 2014 da Chrissie Pepels.
76/ Gioielli e Orologi 2001/2016 76
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L’
ora indistruttibile. G-Shock che ha recentemente celebrato il suo 30° anniversario, è sicuramente uno degli accessori protagonisti degli anni 2000, lo dimostra anche l’apertura del suo primo concept store italiano a Milano in Corso Como, al confine con il nuovo polo della moda: la futuristica Porta Nuova. G-Shock nasce nei laboratori giapponesi di Casio da una sfida: creare un orologio realmente indistruttibile. Dalla sua creazione ad oggi l’orologio, diventato un must-have per gli amanti dello sport estremo, è oggi conosciuto in tutto il mondo per le sue qualità uniche. Concepito in tempi in cui si credeva che gli orologi fossero oggetti molto fragili, G-SHOCK è il frutto del sogno di un giovane progettista che desiderava creare “un orologio che non si rompesse mai neanche cadendo.”
Il progettista, Kikuo Ibe, all’epoca era il responsabile del design degli orologi CASIO. Il team di progettazione, formato nel 1981 per realizzare l’idea di Ibe, era composto da solo tre persone. Il primo obiettivo fu il concetto “Triplo 10”: la resistenza alla caduta da 10 metri, la pressione subacquea di 10 bar e la durata della batteria di 10 anni. Il raggiungimento dell’obiettivo prefissato si dimostrò difficile oltre ogni immaginazione. Stanchi, nel fisico e nella mente, dopo mesi di duro lavoro, cominciarono a temere che il progetto fosse arrivato a un punto morto. Proprio a questo punto Ibe, guardanbase di questa osservazione il team progettò un orologio con do alcuni bambini che giouna struttura cava con un modulo fluttuante all’interno. Dopo cavano in un parco, si rese più di 200 prototipi sperimentali fu realizzata una struttura conto che “l’impatto non resistente all’urto. Il primo G-SHOCK, il modello DW5000, fu aveva alcun effetto all’inlanciato nel 1983, due anni dopo l’inizio della progettazione. terno di una palla di gomG-SHOCK ha seguito da allora un’evoluzione unica nel suo gema che rimbalzava”. Sulla nere, pur mantenendo l’originaria struttura di base. Lo spirito di resistenza nato dalla passione di Ibe continua ad ardere molto intensamente rendendo questo oggetto leggendario. L’ora della mela. Era dai tempi dell’iPad (2010) che Apple non aggiungeva nel suo listino una nuova categoria di prodotti ed oggi lo fa in modo rivoluzionario con la sua nuo-
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77/ Gioielli e Orologi 2001/2016 76
1 Nel 2013 G-Shock lancia i suoi primi orologi con Bluetooth integrato. 2. La collezione Electronic Feudalism di Malibu 1992 che condensa street style e alta gioielleria. 3. Lo smart bracelet Mica di Opening Ceremony x Intel.
4. AppleWatch 5. L’anello smart Ring.ly in grado di notificare e-mail e messaggi. 5. Apple Watch Hermès modello Double Tour con cinturino Hermès in pelle.
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va linea di smartwacht. Appe Watch è l’orologio dell’era multimediale più riuscito e piacevole della sua generazione. Con il suo design, la qualità dei materiali, le finiture, ed una cura maniacale dei dettagli rimane in linea con la tradizione Apple. Ma ciò che lo rende più speciale dei suoi competitor sono, come sempre, l’interfaccia e il software di Apple. L’Apple Watch si è rivelato fin dal suo debutto sul mercato – in Italia avvenuto lo scorso luglio - un formidabile rimedio contro l’ansia da notifica che il mondo dei social ha imposto a molti in questi ultimi anni; l’iWatch è la costola pulsante di iPhone da cui raccoglie ogni informazione facendola comparire magicamente al vostro polso e mettendo a portata di un click tutte le funzioni e le app del leggendario telefonino senza il bisogno di estrarlo dalle vostre tasche e borse. Infatti Apple Watch, essendo un dispositivo touch screen, non ha bisogno di tasti, ma Apple ha deciso di fornirgli un tasto fisico e una corona digitale. L’utilizzo più naturale della corona digitale è quello di zoomare per ingrandire o rimpicciolire la schermata, la mappa o altro. Il tasto fisico serve per accedere ai contatti preferiti per poter fare una chiamata, scrivere un messaggio o altro. Una curiosità, è l’arrivo di Calcbot, l’app-calcolatrice apprezzata soprattutto dai proprietari di iPad per il quale Apple non ha mai rilasciato la versione nativa della Calcolatrice per iPhone. Grazie a Calcbot 2.1, l’Apple Watch diventa un orologio-calcolatrice come il leggendario Casio Databank del 1984.
78/ I protagonisti 76
Diesel Watches La stagione Fall/Holiday 2015 segna una tappa fondamentale per gli orologi Diesel. Prendendo ispirazione dalla cultura legata al mondo biker, è stata realizzata una delle collezioni più grandi, più di impatto e piene di carattere di cui si abbia traccia. Il tema biker è l’elemento principale che appartiene al DNA del brand Diesel. L’atteggiamento del biker appartiene a giovani e meno giovani, ed è concepito come un diversivo rispetto alle regole, come un alter ego in cui ritrovare un senso di libertà e di vera avventura. La collezione comprende anche il nuovo modello Ironside: tagliato, bruciato, ricoperto di pelle, riempito di borchie e ricomposto tutto ciò che si conosce sul design dell’orologio creando una collezione unica.
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rg
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Fondazione: Texas 1984 (Fossil group) Settore: Accessori Sito web: www.diesel.com/watches.
Tissot È lo spirito svizzero insito nel cuore di Tissot a contraddistinguere il brand in modo speciale. Il segno + nel logo Tissot è lo stesso della bandiera svizzera, a indicare la qualità e l’affidabilità che i maestri orologiai dimostrano orgogliosamente dal 1853. Gli orologi Tissot, autentici e accessibili, utilizzano materiali speciali, funzionalità avanzate e dettagli meticolosi che consentono di ricreare dei modelli precisi e alla moda. L’elevato valore del brand ha ricevuto continui riconoscimenti: nel corso della sua illustre storia Tissot è stata nominata Official Timekeeper e sponsor della NBA, della FIBA, della CBA, di MotoGPTM, di FIM World Superbike, di AFL, del Campionato RBS 6 Nazioni di rugby, del Campionato del mondo di ciclismo, di scherma e di hockey su ghiaccio.
Fondazione: Le Locle, 1853 Settore: Orologi Sito web: www.tissotwatches.com
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Fossil Il Natale 2015 si apre all’insegna di quel fremito d’emozione che si prova nel vivere e condividere le feste da una prospettiva curiosa. Colori energizzanti. Stampe appassionanti. Dettagli sorprendenti. La collezione Fossil per la stagione invernale combina la gioia dello spirito natalizio con l’arte manifatturiera, colori luminosi e una spensieratezza che dice ‘‘regalare è bello tanto quanto ricevere’’. Fossil continua il proprio viaggio nell’Universo dei Curiosi con l’obiettivo di coinvolgere tutti gli appassionati e diventare la destinazione perfetta per la scelta dei regali natalizi. Per l’occasione le icone del brand sono state rivisitate, con tocchi di rosso e teak negli orologi meccanici da uomo e negli altri accessori per lui.
Fondazione: Texas, 1984 Settore: Orologi Sito web: www.fossil.com
Michael Kors
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Michael Kors che sta vivendo il suo picco di popolarità in Italia, presenta la nuova collezione di orologi per il periodo invernale 2015, con nuovi modelli per la donna creati appositamente per le prossime festività. “L’orologio è uno dei pochi accessori che può essere sportivo, prestigioso e pratico allo stesso tempo” ha dichiarato Michael Kors. “Per questo e tanti altri motivi è un’idea regalo perfetta.” La collezione presenta cinque tendenze per soddisfare ogni esigenza, dal cocktail party al regalo. Anche i modelli best-seller Darci e Kerry sono riproposti per la nuova stagione nelle dimensioni ridotte con la cassa da 33 mm. Questi orologi dallo stile raffinato ma anche grintoso sono disponibili nella finitura dorata, argento o oro rosa, oppure con il quadrante nell’intenso colore fucsia.
Fondazione: New York, 1981 Settore: Fashion Sito web: www.michaelkors.com
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G-Shock Dai mari in burrasca ai ghiacciai più impervi, dai torrenti vorticosi al tumulto delle tempeste. I nuovi G-SHOCK GULFMASTER GWN-1000 resistono a ogni tipo di avversità e forza della natura. Funzioni tecnologicamente evolute quali Triple Sensor Ver.3 (composto da bussola digitale, altimetro, barometro/termometro), tendenza della pressione atmosferica e grafico delle maree (due funzioni connesse che hanno un secondo display dedicato), visualizzazione delle fasi lunari, LED bianchi per illuminare chiaramente lancette e display LCD, fanno di questi orologi shock resistant un essenziale compagno di avventure. La ricarica solare offerta dalla tecnologia Tough Solar Power carica l’orologio attraverso luce solare e artificiale, consentendo l’utilizzo di funzioni a elevato consumo energetico senza compromettere il funzionamento del segnatempo.
Fondazione: 1983 Settore: orologi Sito web: www.gshock.com
Casio presenta i nuovi modelli del marchio EDIFICE, la linea di orologi maschili caratterizzata dal concept “Speed and Intelligence”. La nuova collezione di orologi Eridice si chiama Smartphone Link EQB-500, e comprende tutte le più evolute funzionalità dei migliori orologi da polso, distinguendosi inoltre per l’aggiunta del movimento ad alimentazione solare, la garanzia della resistenza all’acqua, il design raffinato che solo un orologio in acciaio sa offrire. I nuovi EQB-500 si collegano allo smartphone in modo semplice e intuitivo tramite un apposito pulsante e regolano con precisione l’ora. L’utente può inoltre regolare facilmente l’orario di 300 città in tutto il mondo selezionandole dalle mappe e dalle liste incluse nell’app per smartphone di Casio.
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Fondazione: Tokyo, 1957 Settore: Hi-Tech Sito web: www.casio-europe.com/it/watch/
apres sky
Casio
Swatch Gli stili originali della collezione Swatch AI15 sono sgargianti ed esotici e prendono vita al ritmo delle lancette. Moderna, con un taglio netto, l’elegante serie Tech-Mode è creativa e un po’ seria al tempo stesso: uno stile misurato con un tocco di brio contemporaneo. La gamma Sport Mixer è l’esatto opposto: blocchi di colore che monopolizzano lo sguardo e vogliono attirare a tutti i costi l’attenzione. Motivi scherzosi e un carismatico tocco magico fanno di Exotic Charm una serie che non passerà inosservata. La spavalda Street Energy lascia la parola al vostro polso, con messaggi super espressivi e per niente timidi. Après-Ski è la linea elegante e ricercata per chi va su e giù dalle piste. Per finire, Grüezi All! Il vostro polso sfoggia l’anima svizzera e mostra che i grandi piaceri della vita li troviamo in terra elvetica: cioccolato, formaggio e chalet.
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Fondazione: Bienne, 1983 Settore: accessori Sito web: swatch.com
Toy Watch edifice
ToyWatch, fondata nel 2006, si presenta sul mercato nazionale ed internazionale con una collezione innovativa di orologi: “accessori-moda“ che dettano tendenze, dai colori alle fantasie e ai materiali. ToyWatch interpreta un nuovo concetto di lusso ironico ed irriverente. Propone il concetto di lusso percepito: il lusso di essere presenti nelle vie dello shopping più esclusivo, di essere preferiti dalle celebrities e dai trend setter in tutto il mondo, di essere scelti da coloro che scelgono il lusso nelle sue forme più tradizionali, di scegliere i Saloni più prestigiosi dell’orologeria e le manifestazioni più esclusive della moda e del design per presentare le proprie collezioni, il lusso di osare e sperimentare forme e materiali, dando vita ad una collezione innovativa di orologi, unica per concezione e stile e dal design completamente Italiano.
Fondazione: Milano, 2006 Settore: Orologi Sito web: euro.toywatchofficial.com
WHI W O N D E R F U L H O U S E S I TA LY
Wonderful Houses Italy seleziona e propone a clienti stranieri le più belle dimore d’Italia. P E R U N A V A L U TA Z I O N E D E L L A V O S T R A P R O P R I E TÀ C O N TAT TAT E C I V I A M A I L i n f o @ w o n d e r f u l h o u s e s i t a l y . c o m | w w w . w o n d e r f u l h o u s e s i t a l y . c o m | T. + 3 9 0 2 8 3 3 1 1 2 1 1
2001 / 2016 15 anni di Urban 81/ Beauty e Grooming 74
Chanel lancia sul mercato la sua leggendaria fragranza Coco Mademoiselle. ————
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Black Opium di Yves Saint Laurent debutta sugli scaffali portando una dose di adrenalina glamour che rompe tutti gli schemi. ————
Antidote degli stilisti Victor & Rolf diventa un must-have immediato per le fashion victim. ————
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———— Burberry presenta Brit, il modo ideale per indossare lo spirito classico ed eccentrico del brand londinese
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———— Costume National Homme è la prima fragranza maschile della casa di moda. Frizzante e agrumato con spezie misteriose.
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Cambio rotta, cambio stile Un taglio ed un colore di capelli, un effetto lucido o mat, un eyeliner da pin-up o un effetto smokey, una fragranza fiorita o un’oud orientale, con la barba o senza? Sono anche questi i segni distintivi che definiscono un’era.
Grunge 2.0 Questo progetto nasce come forma espressiva di GUM per condividere il proprio estro nell’hairstyling. è stata fatta una meticolosa ricerca per tirare fuori the best of the grunge style esaltandone il lato più fashion e rivisitandolo in chiave moderna. Punto di riferimento è stato il Gianni Versace del primo periodo che con le sue campagne ha coinvolto ed ha saputo esaltare lo stile di icone come Kate, Linda e Naomi. www.gumsalon.it Crew Credits. Owner & Senior Director Stefano Terzuolo, Stylist Director Marco Steri, Art Director & Top Technician Monica Farina, Senior Barber Emiliano Vittorio, Assistant Crystle Ingram, MUA Clarissa Carbone. Ph. Luca De Santis, Stylist Maela Leporati, Post Editing Alice Turazza, Scarpe Cult Shoes
84/ Beauty e grooming 2001/2016 76
A cura di Alex Vaccani
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elmut Lang proprio quest’anno ha deciso di rilanciare la sua linea di fragranze. L’Eau de Parfum e l’Eau de Cologne usciti per la prima volta nell’anno 2000, e seguiti nel 2001 da Cuiron. Sfortunatamente nel 2005 vennero tutti ritirati dal commercio e la caccia ai tesori perduti ebbe inizio. Oggi dopo oltre dieci anni sono tornati tutti restando fedeli alla formula originale. Si tratta di tre profumazioni originali, urbane, eleganti, coinvolgenti e senza tempo. Helmut Lang per L’Eau de Parfum chiese al naso Maurice Roucel di creare una fragranza che rappresentasse l’odore del sudore della sua amante, che fosse erotico con tracce di pelle e di muschio. Una composizione olfattiva da anni perduta e finalmente ritrovata, così sensuale ed effimera come allora, con note floreali di lavanda, rosmarino e arancio, sandalo, legno di cedro e ambra. Dolce, polveroso, stranamente attraente e inatteso; prima di allora solo Comme Des Garçons era stato in grado di fare un esperimento simile. Queste profumazioni insolite e ricercate, hanno portato designer di moda ad avvicinarsi alla profumeria di nicchia. Un esempio è Tom Ford che dopo il suo Black Orchid ha creato una linea esclusiva di fragranze Private Blend. La profumeria artistica sta vivendo un momento di forte espansione, è un mercato che si rivolge a un pubblico selezionato, che ha capito come il profumo possa essere un’arma vincente dal punto di vista personale e professionale, e che trova conforto in brand quali Dyptique, Frederic Malle, Byredo o Serge Lutens. Ma se molti giovani si sono dati alla ricerca di una fragranza che rispecchi la loro individualità, altri abbracciano l’omologazione, scegliendo d’indossare profumi come simbolo di appartenenza ad una tribù quali Abercrombie & Fitch o Diesel tra i fenomeni più diffusi degli ultimi anni. CHE BARBA LA BARBA! Gli hipster e il prototipo estetico del modello tatuato Ricki Hall! Se culturalmente gli hipster sono esigenti nel loro voler essere “alternativi” portandoli a differenziarsi dalla massa
anche ascoltando un certo genere di musica, guardando film e leggendo libri di nicchia, purtroppo non si può dire lo stesso dal punto di vista estetico, dove l’omologazione li ha inconsapevolmente portati ad indossare un’uniforme mainstream per via di capelli e soprattutto dalla barba. Oggi la maggior parte degli uomini se la fa crescere ed il fenomeno di nicchia si è allargato a macchia d’olio sino a diventare un’esigenza per l’uomo. I classici rituali che siano la classica rasatura o il grooming della barba, non sono più vissuti come una fastidiosa quotidianità, ma come una piacevole cura personale. Che cosa spinge gli uomini a farsi crescere la barba? La
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1) Loverdose Eau de Parfum di Diesel. 2) Ben Gorham, fondatore di Byredo e (6) una delle sue fragranze. 3) L’edizione limitata My Burberry Festive. 4) Valentino Donna, la riedizione di Helmut Lang Cuiron e una delle ‘Private Blend’ di Tom Ford. 5) La limited edition Perfume Architecture di Comme des Garçons. 7) Una selezione di prodotti per il pubblico maschile. Dall’alto, Aesop, Diego Dalla Palma, Clinique, Penhaligon’s e GUM.
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possibilità di caratterizzare il proprio volto, modificare il proprio look e diciamocelo a volte ad aiutare, dove la natura non è stata poi così buona. La barba però non basta coltivarla va curata, dandogli uno stile che rispecchi l’uomo che la porta. Prendersi cura della pelle è il primo passo e per questo servono esfolianti, che favoriscono l’eliminazione della pelle morta, evitando la crescita di peli incarnati. Tra i migliori: Penhaligon’s No.33 Beard and Face Scrub, Clinique Exfoliating Scrub e Truefitt & Hill Authentic No.10 Cleansing Scrub. Una barba piena e lunga, alla Jake Gyllenhaal trasmette un fascino virile, ma deve essere domata, per questo esistono una serie di oli come Diego della Palma Olio Ammorbidente Barba oppure Bayolea Beard & Shave Oil. Per chi invece ama ancora radersi a pelle The Gentleman FlorisFloris N°89 Shaving Oil, Taylor of Old Bond St. Chamomile Shaving Oil, aiutano ad avere una rasatura perfetta ed indolore. L’uomo che è sempre in viaggio opterà per il kit Aesop Moroccan Neroli Shaving Duet con un Shaving Serum e una Post-Shave Lotion. Altri due ottimi dopo barba al profumo di sandalo sono Dr. Harris Sandalwood After Shave Milk e Taylor Of Old Bond St. Sandalwood After Shave Lotion Alcohol Free. Questi rappresentano una serie di prodotti super stylish per uomini consci del fatto che, scegliere un prodotto sbagliato per la rasatura, può non solo danneggiare la pelle ma rendere un gesto di cura personale un tormento.
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86/ I protagonisti
Courtesy of Miu Miu
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Miu Miu Questa prima fragranza di Miu Miu si rivolge alle giovani donne ironiche che sono ricche di contraddizioni, spensierate, serie e soprattutto mai banali. Questo profumo è come una fuga da tutto ciò che è scontato e dai clichè, è come se con questa fragranza Miuccia Prada volesse raccontare i lati sfuggenti delle sue protagoniste femminili, giovani e libere. Il naso che ha avuto il compito di rappresentare questa visione è Danile Andrier che ha giocato con i contrasti partendo dal mughetto che si armonizza con il gelsomino, l’essenza assoluta di rosa e noti verdi che danno vita ad un jus ultra raffinato che cela un sottofondo terroso di legni, pepe e patchouli. Come se sotto questa freschezza e eleganza classica si celasse un lato ribelle. Il flacone è una vera sorpresa che cattura l’occhio immediatamente, con il gioco di colori turchese della bottiglia, liberamente ispirata alla matelassè leather bag, dal pattern trapuntato a contrasto con il rosso lacca del tappo a disco. Un abbinamento cromatico sorprendente che richiama l’anima ludica degli anni ‘60 e scintillante come la fragranza che contiene.
Fondazione: 2015 Settore: Beauty Sito web: www.miumiu.com/it/fragrance
Sephora Le storiche profumerie Sephora hanno una gamma di proprietà completa di prodotti da bagno, di trattamenti, make-up etc… creata per rendere la bellezza un piacere accessibile a tutti, in linea con le ultime tendenze. La Brilliant Make-Up Palette, ha un pack glamour e prezioso che racchiude 130 nuance per il make-up di occhi, labbra e guance: 72 ombretti, 18 eyeliner in crema, 32 gloss, 8 blush e 2 tutorial. Una vera profusione di colori per creare un’infinità di look, dai più discreti ai più audaci, dalle nuance mat, iridate e glitterate per ogni occasione. La palette è organizzata in famiglie di colori verticali, per un make-up facile e intuitivo, combinando le tonalità di una stessa famiglia di colori: nuance mat come base, nuance
metallica nell’incavo della palpebra e nuance glitterata all’angolo interno dell’occhio e il gioco è fatto.
Fondazione: 1998 Settore: beauty Sito web: www.sephora.it
Collistar Azienda cosmetica italiana ai primi posti nel mercato del beauty, Collistar ha pensato alla sensualità del rosso e alla preziosità dell’oro, che si fondono nel Rossetto Puro Party Look N.68 Rosso Party, dall’irresistibile appeal. Ricco, cremoso e ultra-carezzevole, veste le labbra di un magnetico rosso fuoco illuminato dai seducenti riflessi metallizzati di una sottile lamina d’oro. La speciale formula ricca di acido ialuronico e vitamine, idrata, rigenera e assicura il massimo comfort. Un rossetto per tutte le amanti dei party, che non vogliono andar via della festa non avendo lasciato un segno, così il classico rossetto rosso ha una luminosità che rende le labbra radiose e raffinate in stile Rita Ora. Un rossetto dal finish perlato, che sì deve essere usato per una festa, ma che può essere indossato quotidianamente con disinvoltura.
Fondazione: 1983 Settore: beauty Sito web: www.collistar.it
Diana Vreeland Diana Vreeland Parfums è una collezione di fragranze che racchiude la personalità del primo fashion editor di Vogue, colei che oltrepassò i confini della moda trasformandola in un’esperienza che ha arricchito il mondo artistico e creativo delle donne. Oggi il nipote Alexander Vreeland omaggia la nonna con questa linea, ricordandone i suoi aspetti più caratteristici: teatrale, colorata, sicura di sè, intelligente e divertente. I nomi dei profumi sono citazioni della signora Vreeland: per esempio Devastatingly Chic è ispirato al suo amore per la moda e
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al suo stile unico. Carlos Benaim ha creato questa fragranza elegante e contemporanea col garofano che speziato si combina con la rosa, fragranza senza tempo con tocchi legnosI e patchouli. Fabien Baron bne ha progettato il flacone, racchiudendo l’eleganza classica e i colori che hanno tinto tutto il suo mondo.
Fondazione: 2015 Settore: Beauty Sito web: www.dianavreeland.com/fragrance
Marc Jacobs
ingredienti di origine animale. La linea GUM Natural propone trattamenti su misura in base alle diverse esigenze, con l’obiettivo di dare la possibilità di poter gestire da casa come in salone, il proprio look, in modo semplice ed efficace con shampoo, balsamo, e una varietà di prodotti per capelli tra cui Salty Wind, Rough paste, Old Pomade oltre una gamma completa per ogni tipo di barba. Il packaging inimitabile, grazie alla sua grafica anni ’50 è realizzato con materiali naturali completamente riciclabili. Tutti i prodotti GUM Natural sono in vendita esclusivamente all’interno del salon, e in 10 Corso Como.
Fondazione: 2009 Settore: Beauty Sito web: www.gumsalon.com
Ispirato a sconfinati cieli blu, immensamente ambizioso e infinito, Daisy Dream Forever incarna il fantasticare della giovinezza e l’etereo charm della dream girl di Marc. È come se, con questo profumo, Marc spingesse tutte le ragazze a perdersi in un viaggio onirico irresistibile. Questa fragranza è un’interpretazione più intensa delle note originali di mora, glicine blu e legni bianchi, che lascia una traccia persistente di floralità voluttuosa e leggera golosità nel fondo. Il flacone è rivestito da una nuova e vivace palette di colori, in vetro trasparente blu intenso, rivela il carattere infinitamente etereo della fragranza, mentre ricercate margherite blu, come merletti satinati, si posano sui bordi arrotondati del flacone.
Proraso Proraso evoca un pezzo di storia italiana, rappresenta un mito nell’arte della rasatura che è cresciuto con gli italiani nel 1948 quando Piero Martelli inventa la crema Pre Barba Proraso, un prodotto che con la sua freschezza incarna lo spirito dell’epoca, la voglia di cambiamento che l’Italia stava attraversando. La qualità e le prestazioni di questa crema Pre Barba utilizzata sulla pelle inumidita prima della rasatura servono ad ammorbidire anche le barbe più ostinate. Grazie a elementi di origine naturale, ricerca dell’eccellenza e rispetto della tradizione. La linea classica è quella verde, quella con cui Proraso è nato, indicata per tutti i tipi di barbe e per la pelle che cerca freschezza e tonicità con una fragranza classica, senza tempo maschile e virile con note agli oli di mentolo eucalipto.
Fondazione: 2006 Settore: Beauty Sito web: www.marcjacobs.com/beauty
Fondazione: 1948 Settore: Beauty Sito web: www.proraso.com
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Antica Barbieria Colla Entrando nell’Antica Barbieria Colla a Milano in Via Gerolamo Morone 3, si ha la sensazione di un salto temporale nel passato. Varcare la soglia del più prestigioso barbiere milanese ha un certo fascino, anche per questo annovera tra i clienti personaggi dello spettacolo e della cultura che ven-C gono accolti da Franco Bompiani, proprietario di questo luogo dal 1973 maM fondato da Dino Colla nel 1904. Fu grazie a Colla che la barbieria fu consideY rata un salotto per gentleman, quasi fosse un club inglese esclusivo. Oggi come allora il rituale della rasatura è rimasto inalterato nel tempo, le cureCM e le attenzioni dedicate a una parte così delicata del corpo, il collo e il viso,MY sono: un panno caldo, crema pre-barba, pennello, lamette, e soprattutto CY una gestualità che garantisca un risultato perfetto, quello che si trova in CMY questo luogo.
Fondazione: 1904 Settore: Beauty Sito web: www.anticabarbieriacolla.it
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GUM Gum oltre ad essere celebre Hair Saloon milanese ha una linea completa di prodotti privi di ingredienti animali, SLS e parabeni. I prodotti GUM compongono una linea realizzata interamente con elementi altamente selezionati e completamente naturali. Un processo di sviluppo seguito da una ricerca meticolosa per selezionare ingredienti ed essenze di alta qualità, estratti da fiori e piante coltivati nel totale rispetto dell’ambiente, evitando di utilizzare
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88/ Urban per Nemes 76
Hi-tech, il futuro è il luxury design C’è chi ha deciso di dare un’anima, rigorosamente Made in Italy, al digital trend sempre più interattivo e visual, dove un semplice touch apre un universo di realtà e sguardi. Milano. Nel magma che fa tendenza emergono aspettative inascoltate: l’hitech non basta più, l’offerta è smisurata ma uguale a se stessa. Il nuovo è darle una personalità che crei valore e faccia la differenza. Ok a soluzioni e sistemi multimediali smart finchè si vuole, ma la tecnologia è altro ormai, una questione di stile, anzi di Luxury Design. Ora i supporti scompaiono per mettere in evidenza funzioni e applicazioni. L’archè progettuale di Luxury Design Totem by Nemes spezza l’orizzonte dominante, rovescia e va oltre le prospettive trasformando l’hardware digitale in un elemento estetico che dà una risposta alla supremazia dell’occhio e richiama l’attenzione quanto il contenuto. Le linee e le forme del design elevano il ‘contenitore’ a oggetto bello, che sorprende ed è capace di comunicare
ancora prima dei contenuti. L’emozione viene prima della funzione. Una sfida che non prescinde dalla tecnologia ma punta su estetica e qualità, materiali seducenti e preziosi, motivi e segni inesplorati per inaugurarne l’evoluzione. Un design che si connota dell’attitudine tutta italiana del fare artigiano con la sua sperimentazione curiosa e attenta al dettaglio, lontana dagli standard, e genera innovazione ed eleganza. Non stereotipi ma oggetti con proprie storie, ciascuna personalizzabile in base a gusti ed esigenze del consumer alla ricerca di mondi evocativi ed emozionali, ciascuna unica e inimitabile. La tecnologia, nodale perchè invisibile suggeritrice di magia, si riconfigura e, in simbiosi e osmosi con un design olistico plastico e avvolgente, diventa un unicum, in un’ibridazione comunicativa di
sinestesie tridimensionali multisensoriali. Come il versatile ‘Arlecchino’ (di Tazzari Design Studio, sopra), e ‘Venice’ (Zanetti, studio SegnoInverso, sotto), gioiello di corian, cristallo e luci a led. Li troveremo dal 9 al 12 febbraio 2016 a ISE 2016, Integrated Systems Europe. www.luxurydesigntotem.it marketing@luxurydesigntotem.it
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2001 / 2016 15 anni di Urban 91/ Design e Tecnologia 74
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Il 23 ottobre Apple lancia l’iPod, un lettore di musica digitale basato su hard disk e memoria flash. ————
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Da Karlsruhe, in Germania, una importante novità per i modem wi-fi: si raggiunge la velocità massima di 40 GB a una distanza di 6 miglia. ————
Il 15 febbraio nasce YouTube, il primo video viene caricato alle ore 20.27 del 23 aprile 2005: si intitola “Me at the zoo”. ————
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———— Nick Woodman lancia la Go-Pro, una videocamera/fotocamera “indossabile” (attraverso accessori) e resistente all’acqua e agli urti.
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———— Dopo oltre 5 anni di permanenza nello status di beta pubblica, il 7 luglio Google rende definitivo GMail, un servizio gratuito di posta elettronica via web.
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92/ Design & Hi-Tech 76
tecnologia a tutto vo
93/ Design & Hi-Tech 76
Quanto è cambiato il mondo del design e tecnologia negli ultimi 15 anni? Tantissimo. Oggetti quotidiani e tool che oggi diamo per scontati, ma che un decennio fa ancora non risiedevano nella nostra immaginazione. Vediamo un po’ cosa è cambiato...
a olume
Beolit 15, il diffusore portatile di B&O Play di Bang & Olufsen
94/ Design & Hi-Tech 2001/2016 76
A cura di Jean Marc Mangiameli
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all’iPod al computer in tasca. L’innovazione tecnologica degli ultimi quindici anni ha come protagonista indiscusso l’iPod di Apple, la “scatola magica” in grado di contenere al suo interno centinaia di ore di musica liquida. Nel 2001 eravamo ancora in pochi a possederlo, la tecnologia era agli albori e, nonostante si parlasse molto di Napster, i cd continuavano a vendere milioni di copie in tutto il mondo. Oggi il lettore mp3 per eccellenza ha ribaltato l’industria discografica, portando a radicali cambiamenti sia nella produzione che nel marketing. Rivoluzionario dieci anni fa, oggi è diventato (quasi) obsoleto per via dell’innovazione tecnologica introdotta dalla stessa azienda che l’ha creato; la stragrande maggioranza di tutti noi oggi possiede uno smartphone touch screen che in molti casi supplisce da lettore mp3, come da fotocamera digitale e desktop di lavoro. L’evoluzione di questi device si è poi sposata con la rivoluzione dei social network che oggi vengono implementati perfettamente sui nostri palmari con la conseguenza che siamo iperconnessi e senza più bisogno di un pc. Dai Forum di discussione ai Social Network. Gli albori di internet, ve li ricordate? In principio fu la connessione a 56k, i blog su Altavista, Splinder e Blogspot, precursori del profilo Facebook. Migliaia di utenti scrivevano i loro pensieri, pubblicavano le loro foto, si seguivano a vicenda in quelli che erano gli inizi dell’online community e dell’esibizionismo di massa; le chat su MIRC erano tra i progenitori delutenti. La storia insegna che le App di messaggistica poi il social di Tom Anderistantanea e per incontri. son venne cannibalizzato da Poi è arrivato MySpace, il quello di Zuckerberg; oggi primo vero social network, Facebook, assieme a Youche, all’apice del succesTube, è il leader del settore so, contava 100 milioni di e ha spianato la strada ai più moderni e specializzati, Twitter, Instagram e via dicendo. Vi ricordate le vecchie e anonime chat room e i forum di discussione? C’è ancora qualcuno che le usa? Eppure oggi i servizi di dating online vanno più forte che mai. Dopo timide operazioni e i più riusciti esperimenti per il pubblico gay, Tinder è sbarcato tra noi. Oggi è sempre più difficile trovare un under 25 che non l’abbia scaricato.
Quando i cellulari erano micro. A cavallo del nuovo millennio la tendenza nel mondo dei cellulari era opposta. Le aziende come Motorola, Nokia e Panasonic, allora i leader di mercato, flettevano i muscoli per creare l’apparecchio portatile più piccolo possibile. Un trend che si è fortemente ridotto con l’avvento dei display a colori, l’implementazione delle fotocamere digitali e dei servizi di navigazione mediate tecnologie GPRS e UMTS; i nostri telefonini sono quindi tornati a crescere in dimensioni. Fino ai 13 cm di lunghezza dell’iPhone 6 di oggi poco più piccolo di un tablet, ma con potenzialità che si avvicinano a quelle di un computer portatile.
95/ Design & Hi-Tech 2001/2016 76
1) Il primo iPod del 2001. 2) Il nuovo iPad Pro con Apple Pencil, sensibile all’inclinazione e alla pressione per ottenere una gamma di tratti ed effetti artistici. 3) La stampante 3D Desktop “MakerBot Replicator”. 4) Evoluzione della musica online: dal programma di file
sharing Napster (diffusosi nel 2000) alla piattaforma di streaming on-demand Spotify (diffusosi nel 2013). 5) Il nuovo iPhone 6S. 6) Grindr, il social network basato sulla geolocalizzazione lanciato nel 2009.
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La stampaNte? Oggi è 3D. Sono il futuro. Le stampanti 3D permettono la creazione di un oggetto in tempo reale, reso possibile tramite l’uso di termoplastiche, fotopolimeri, fibra di carbonio e anche cibo! Un’innovazione che ha trovato subito spazio in ambito industriale, in primis per la realizzazione veloce di prototipi, e che poi è stata accolta anche da altri ambiti come la medicina e l’edilizia. Da qualche mese infatti ha
fatto notizia la costruzione della prima casa “stampata” in quel di Amsterdam disegnata dallo studio Universe Architecture e che sarà completata nel 2016. Ma le stampanti 3D stanno trovando sempre più mercato anche in ambito domestico. Con uno di questi gioiellini tutto quel che desidererete (leggasi disegnerete) potrà diventare realtà. Largo alla fantasia!
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Bose Fondata da Amar G. Bose, docente di ingegneria elettrica presso il MIT (Massachusetts Institute of Technology) si è affermata nel 1968 con il sistema di diffusori 901 Direct/Reflecting divenuti rivoluzionari nonché sinonimo di qualità del suono. Bose si distingue per la commercializzazione di sistemi audio professionali e home entertainment; proprietaria di numerosissimi brevetti è considerata una delle aziende più innovative di sempre. Tra i suoi prodotti storici i primi autoradio e i piccoli diffusori ACOUSTIMASS che nel giro di pochi anni diventeranno lo standard dei sistemi Hi-Fi per la casa, fino a dominare l’emergente mercato dei prodotti home cinema. Altrettanta professionalità anche nella creazione di cuffie e auricolari; i SoundTrue, in particolare, sono i primi a tecnologia di riduzione del rumore e offrono prestazioni imbattibili in quanto ad audio e comfort!
Fondazione: 1964 Settore: elettronica del suono www.bose.it
Nokia Azienda finlandese, famosa per la produzione di apparecchiature per telecomunicazioni e di telefoni cellulari. Raggiunge l’apice del suo successo negli anni Novanta quando il modello 5110 diventa un bestseller (nonché icona) della telefonia mobile trasformando l’impresa in uno dei player più importanti del mercato. A cavallo del nuovo millennio Nokia soffre la competizione di nuovi attori (Apple in primis) a cui risponde rilasciando sul mercato la linea di smartphone LUMIA realizzati in collaborazione con Microsoft. Insieme vendono milioni di esemplari. Dal 2015 la multinazionale ameri-
cana fondata da Bill Gates ha acquisito completamente la divisione cellulari. Nokia oggi è ancora attiva e impegnata nel fornire il servizio di mappe HERE, la gestione e produzione di reti e nuove tecnologie per telecomunicazioni; recentemente ha rilasciato sul mercato il nuovissimo N1, il primo tablet della casa che si avvale del sistema operativo Android.
Fondazione: 1865 Settore: telecomunicazioni, elettronica Sito web: www.nokia.com
Huawei Colosso cinese, famoso per disporre di una vasta gamma di prodotti, tra cui cellulari, dispositivi a banda larga mobile (MBB) e per la rete domestica. Nel 2013 il gruppo Huawei Consumer BG si classifica al terzo posto per le vendite di smartphone a livello mondiale; dal 2006 invece è al primo posto per le vendite di dispositivi broadband. L’ultimo modello è il best seller PRIME E5878, un modem WiFi portatile di grande utilità e dalla grande valenza estetica. La tecnologia rimane però uno dei punti di forza dell’azienda, con l’innovativo touch screen avanzato del tablet MediaPad M2; estremamente resistente e sensibile, offre i vantaggi di un supporto operativo mobile non-touch e dell’attivazione dello schermo con doppio clic. Esiste anche una Modalità Guanti...perfetta per l’imminente gelido inverno!
Fondazione: 1987 Settore: elettronica, telecomunicazioni Sito web: www.huawei.com
Samsung Nasce come piccola società di esportazione coreana, per poi divenire uno dei principali player di elettronica del mondo. La conosciamo tutti per la
97/ Design & Hi-Tech 2001/2016 76
Fondazione: 1925 Settore: elettronica, home design Sito web: www.bang-olufsen.com
Wiko
sua vasta offerta di supporti e apparecchi digitali, semiconduttori, dispositivi di memoria e integrazione di sistemi; prodotti innovativi, di qualità e per questo riconosciuti a livello globale. Tra i best seller delle ultime stagioni spiccano gli smartphone e tablet, tra i pochi in grado di contrastare la dura competizione di Apple, sia per innovazione tecnologica che per marketing intelligente. L’ultimo arrivato, il Samsung Galaxy S6 (in versione Edge ed Edge +) è il perfetto gioiello tecnologico da regalare (o regalarsi) per il Natale; è un prezioso device dotato di un innovativo display angolare creato per dare ancora più profondità a video e maggior realismo agli appassionati di videogame!
Fondazione: 1 marzo 1938 Settore: elettronica Sito web: www.samsung.com
Startup francese specializzata nella produzione di smartphone economici e di tutti gli accessori utili, nasce con l’obiettivo di semplificarci la vita. Goal di Wiko è rendere ogni prodotto facile da usare, unico e progettato per soddisfare le concrete esigenze del quotidiano. I prodotti must della stagione sono lo smartphone FEVER 4g caratterizzato da un design fosforescente, capace di assorbire la luce e liberarla al buio; più prolungata sarà l’esposizione al sole o alla luce, più intensa sarà la luminosità del vostro device! Fluidità, facilità d’uso, ma non solo, sono le caratteristiche di un altro modello di punta dell’azienda: il PULP FAB 4G un phablet da 5,5”, preciso e multitasking il cui design estremamente curato, si fonde con colori eleganti; un device perfetto per un pubblico giovane ed esigente che cerca poca spesa, ma tanta resa!
Fondazione: 2011 Settore: telefonia mobile Sito web: it.wikomobile.com
Beats by dr dre Fondato da due produttori musicali di punta (Dr. Dre e Jimmy Iovine) Beats by Dr. Dre (Beats) è velocemente diventato un marchio leader nel settore audio. Con la famiglia di cuffie, auricolari e altoparlanti per il settore consumer, Beats ha fatto scoprire a una generazione completamente nuova le possibilità dell’intrattenimento musicale di qualità. Sono diventate iconiche le cuffie ad archetto; l’ultimo modello le Solo2 Wireless presentano una struttura dal design pieghevole e compatto libera da fili e cavi; l’accessorio perfetto per la vita in movimento! Beats unisce design e tecnologia anche grazie alla palette di colori che permette a tutti di trovare il modello perfetto per sè! L’ultima novità? L’edizione speciale in pelle, in collaborazione con Fendi. Solo per vere fashion victim. Fondazione: 2006 Settore: impianti audio it.beatsbydre.com
Bang and Olufsen Bang and Olufsen è una società danese divenuta icona del design a livello internazionale nonché simbolo globale dell’eccellenza audiovisiva. È conosciuta in tutto il mondo per la qualità della sua gamma di televisori, impianti musicali e diffusori a prestazioni elevate, prodotti che uniscono l’eccellenza tecnologica a un design di alto livello. Tra i nuovi prodotti segnaliamo il diffusore BEOLAB 90 (a detta dell’azienda il più bello creato finora da Bang & Olufsen) e che offre la massima precisione nell’audio (perfetto per far tremare le pareti della tua casa e sbalordirà gli ospiti!). Più economico e tascabile il best seller BEO PLAY, il dispositivo portatile, perfettamente integrabile via wireless con i propri riproduttori di musica. Disponibile in più colori è un vero gioiellino che sposa tecnologia ed estetica.
LG Impresa sud coreana LG è uno dei marchi di elettronica più conosciuti e apprezzati. Abbreviazione di Lucky Goldstar, la vecchia denominazione aziendale, diviene popolare in Italia a inizio 2000 poiché, insieme a H3G, è stata la prima azienda a fornire il “tivufonino” cellulare tramite cui è possibile vedere la televisione tramite segnale DVB-H. Oggi la telefonia mobile rimane uno degli asset aziendali più importanti, ma LG produce anche vari prodotti per la persona e per la casa, con una gamma che comprende televisori, elettrodomestici, lettori DVD/Blu-Ray e impianti audio. Tra i prodotti più nuovi del momento senza dubbio i sistemi di “home entertainment” che offrono un design raffinato e tecnologia derivata dall’eccellenza dell’ingegneria del suono; più economici e perfetti per Natale, gli speaker colorati portatili Music Flow P7!
Fondazione: 1 ottobre 1958 Settore: Elettronica Sito web: www.lg.com
In queste pagine, in ordine di apparizione: 1) cuffie Bose SoundTrue Cuffie Bose® SoundTrue® around-ear II. 2) N1: il primo tablet Android a marchio Nokia. 3) lo smartphone Android Huawei G8. 4) il dispositivo di realtà virtuale Gear VR Innovator Edition per Galaxy S6 e Galaxy S6 edge. 5) cuffie Beats x Fendi Pro. Ogni cuffia è dotata di una custodia personalizzata in pelle dello stesso colore, della linea Selleria di Fendi. 6) BeoPlay A9 con tessuto in lana nato dalla collaborazione con Kvadrat. 7) lo smartphone Wiko Pulp Fab con finitura Milk Chocolate 8) Smartphone LG G Flex 2 con display curvo Full HD
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www.salumipasini.com
2001 / 2016 15 anni di Urban 99/ Drink & Food 74
Immagine dal volume Uno Cookbook Fuori Orario di Manuel Marcuccio. Eifis Editore, 2014. 192 pp., € 25,00
Absolut lancia sul mercato Absolut Vanilia tutt’oggi uno dei successi più grandi del brand. ————
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La moda della barba lunga ha contribuito a rilanciare il cocktail per eccellenza degli anni ‘40, il Moscow Mule, eletta bevanda del 2015. Da bere rigorosamente nella tazza di rame. ————
Attraverso una fitta campagna promozionale Aperol lancia lo Spritz facendolo sconfinare dal Veneto; oggi è l’aperitivo più bevuto in Italia. ————
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———— Jameson è nominata la marca di whiskey con crescita più veloce al mondo.
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———— Amaro Ramazzotti avvia un progetto equo-solidale in Kerala per l’acquisto di erbe e spezie al fine di sostenere i piccoli produttori locali e promuovere un modello alimentare rispettoso delle identità culturali.
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100/ Drink & Food 76
Š Absolut Vodka
101/ Drink & Food 76
A D N I R ! I B NO N O C Quindici anni di feste, concerti, vacanze e serate con gli amici; ricordi passati e presenti scanditi da un brindisi. Mentre in Italia impazza il format dei realityfood, il rito italiano dell’aperitivo dilaga nel mondo.
102/ Drink & Food 76
A cura di Marco Torcasio
C’
ERA UNA VOLTA UNA CUCINA BLU. Prima di Benedetta Parodi. Prima di Antonella Clerici e di Masterchef. Prima insomma che l’avvento della cucina catodica decretasse l’inizio del terzo millennio nessuno aveva previsto ciò che da lì a breve sarebbe successo. Il trionfo su piccolo e grande schermo della nuova era food 2.0 coincide con il dilagare di tendenze gastronomico - mediatiche capaci di catalizzare l’attenzione di consumatori, addetti al settore o semplici curiosi e di influenzare, nel bene e nel male, le abitudini alimentari della quotidianità collettiva. Ma l’importante ruolo di trasmissione-ponte tra il vecchio e il nuovo modo di comunicare attorno ai fornelli spetta a un programma in particolare, che solo una fetta dell’attuale “generazione foodies” conosce e ricorda. Una cucina dalle pareti blu cobalto, popolata inaspettatamente tanto da elettrodomestici quanto da strumenti musicali, sede di esperimenti di puro intrattenimento culinario messi in pratica da celebrities e guidati dal noto Vj Andrea Pezzi. Stiamo parlando di Kitchen, gioiello autoriale della “Golden Age of Mtv” che prendeva il titolo da un libro della famosa scrittrice Banana Yoshimoto, cui spetta la singolare responsabilità d’aver segnato l’ingresso ufficiale della cucina nei palinsesti delle televisioni generaliste pubbliche e private in tempi non sospetti. biato, ma cosa era effettivamente ‘’cool” quando non v’erano Era il 2001 quando andava tracce alcune né di hashtag né di foodblogger? Quando il cibo in onda l’ultima puntata ed etico, la lotta allo spreco, l’attenzione al biologico, i sapori veera ancora l’epoca in cui le gan e le stelle Michelin erano concetti relegati entro le pagine ricette si scrivevano carta di manuali troppo accademici per risultare interessanti, cosa e penna alla mano. Da lì a amavamo mangiare? Non è passato poi così tanto tempo, poco tutto sarebbe camma il cambiamento è di macroscopica natura. Se è vero che la trasformazione dei gusti procede di pari passo con quella della società che ci accoglie, è semplice capire perché tavolate casalinghe tra amici, noiosi pranzi domenicali in famiglia, abbuffate seriali ai fast-food e occasionali contaminazioni “fusion” abbiano lasciato il posto a più comode ordinazioni online, a più originali brunch all’americana, a peccati di gola
103/ Drink & Food 76
Evoluzione della cucina in tv. Da sinistra, in senso antiorario: 1) 1999: Andrea Pezzi ospita attori, cantanti, vip, amici, nella cucina blu di Kitchen. 2-3) I pilastri del palinsesto gourmet italico: Antonella Clerici con “La Prova del Cuoco” e Benedetta Parodi con “Cotto e Mangiato”. 3) I conduttori dell’edizione italiana di “Bake Off”.
junk food meno abituali e a frequenti capricci distanti dalla tradizionale dieta mediterranea. Le trattorie hanno ceduto così il posto a più eleganti bistrot, i panini al prosciutto sono passati di moda a vantaggio dei più sofisticati sandwich gourmet e in pausa pranzo niente più bar sotto l’ufficio, ma solo sanissime schiscette fatte in casa.
We
used to drink. Quattro o cinque cubetti di ghiaccio, due parti di Gin, una parte di Cointreau e ½ di Blue Curaçao. L’origine dell’Angelo Azzurro è piuttosto oscura, mentre è universalmente risaputa la popolarità di
4) Il format web “Soup Opera” di Paola Buzzini, che sposa Arte e Cucina. 5) Stefano Paleari e Riccardo Casiraghi, fondatori di Gnambox nel 2012. 6) Buddy Valastro, il pasticcere italoamericano più famoso degli Stati Uniti protagonista di “Cake Boss - Il Boss delle Torte”.
questo drink fra gli anni Cinquanta e gli anni Sessanta, con un picco di notorietà toccata sul finire degli anni Novanta e primi Duemila. Oggi in molti non sanno neanche cosa sia, eppure nel 2001 se ne bevevano ancora molti, soprattutto in discoteca, dato l’elevato tenore alcolico della miscela. Viene surclassato, insieme ad altri mix di superalcolici, dall’arrivo sul mercato dei cosiddetti ready-to-drink, cocktail pronti da bere a base di rum o vodka. Uno su tutti il Bacardi Breezer che approda nelle nostre case e nei nostri locali per la prima volta proprio nel 2001. Il ciclo di vita di tali prodotti però è piuttosto breve e oggi dominano sulla scena cocktail molecolari e birre artigianali super ricercate. Torna in auge un classico dei buck cocktail nato in California nel 1940. Vodka, ginger beer, succo e uno spicchio di lime come guarnizione per un Moscow Mule secondo la ricetta originale.
104/ I protagonisti 76
Heineken Nel 1863 Gerard Adriaan Heineken acquistò la fabbrica di birra De Hooiberg e fondò Heineken. L’azienda ottenne subito risultati positivi grazie al rispetto di standard di qualità rigorosi, al trattamento equo dei dipendenti e all’offerta di una garanzia “soddisfatti o rimborsati” ai propri clienti. La stella rossa è l’icona originale del marchio, utilizzata sin dalla sua nascita. Sebbene la genesi esatta sia sconosciuta, alcuni pensano si tratti di un simbolo mistico utilizzato dai birrai europei del medioevo per proteggere la propria birra. Durante la Guerra Fredda, fu modificata per evitare associazioni con il comunismo e sostituita da una stella bianca con contorno rosso. Oggi rappresenta semplicemente uno stato d’animo festoso, accogliente e cordiale. La birra Heineken è preferita principalmente da una fascia di consumatori compresa fra i 18 e i 35 anni. Tra i più noti citiamo Pablo Escobar e Freddie Mercury che in molti suoi concerti teneva una bottiglia da 25 cl o vari bicchieri in plastica pieni sul pianoforte.
Fondazione: Amsterdam, 1863 Settore: bevande Sito web: heineken.com
Beck’s Il 27 giugno 1873, quando tre uomini, il maestro birraio Heinrich Beck e i due imprenditori Lüder Rutenberg e Thomas May, fondarono a Brema la Kaiserbrauerei Beck & May o.H.G, ebbe inizio la storia di Beck’s. L’alta qualità della birra prodotta portò già l’anno successivo un primo riconoscimento: presentata alla Mostra Internazionale dell’Agricoltura, ottenne la medaglia d’oro direttamente dal futuro imperatore Federico III di Germania. Nel 1876 arrivò anche il secondo riconoscimento internazionale all’Esposizione Universale di Filadelfia. Per caratterizzare la birra in quell’occasione venne scelto un marchio formato da una chiave, lo stemma di Brema, dalla scritta “Beck’s” su sfondo nero e dalle due medaglie vinte, il tutto incastonato in una fascia ovale rossa contenente la scritta “Brauerei Beck & Co. - Bremen Germany”. Da qualche
anno viene utilizzato anche un marchio più minimalistico, dove compaiono solo la chiave e la scritta “Beck’s”.
Fondazione: Brema, 1873 Settore: bevande Sito web: becks.com
Peroni L’azienda nasce nel 1846 a Vigevano, allora appartenente al Regno dei Savoia, quando Francesco Peroni avviò l’attività di una piccola fabbrica di birra. Nel 1864 la produzione si sdoppia, grazie all’apertura di un secondo stabilimento a Roma e nei decenni successivi Birra Peroni consolida preziose sinergie industriali e commerciali diventando azienda leader del settore birrario in Italia. Negli anni ’70-’80 Birra Peroni si espande anche nei mercati esteri attraverso la diversificazione del portafoglio prodotti e l’avvio di collaborazioni con brand internazionali, diventando uno dei simboli dell’Italian style. La capacità produttiva dell’azienda aumenta ancora grazie all’apertura, a Roma, del birrificio più grande d’Europa. Nel 2003 assume definitivamente i tratti di un’azienda internazionale entrando a far parte del Gruppo SABMiller plc, il secondo produttore mondiale di birra presente in 60 paesi e 6 continenti.
Fondazione: Vigevano, 1846 Settore: bevande Sito web: peroni.it
Absolut Il nome Absolut fu inventato nel 1879 da Lars Olsson Smith, importante imprenditore svedese che brevettò un nuovo metodo di distillazione del
105/ Beauty e grooming 2001/2016 76
Brännvin, con il quale produrre un liquore che nominò “Tiodubbelt Renadt Brännvin”. Dopo due anni di migliorie, Smith cambiò il nome in “Absolut Rent Brännvin”, e lanciò il liquore sul mercato svedese. Il 17 giugno 1979 Absolut sbarca a Boston, New York, Chicago, Los Angeles e San Francisco, vendendo nel primo anno 90.000 litri. Nel 1985 diventa la vodka importata più venduta negli Stati Uniti, superando i concorrenti russi e finlandesi, e con l’esportazione anche in altri paesi europei e asiatici, entra nella classifica dei cento distillati più venduti al mondo. Il marchio è frutto di ripetute ricerche e tentativi del team creativo che proponeva di puntare su colori sgargianti, figure evocative e nomi altisonanti, ma la società preferì invece elementi essenziali, minimali, che richiamassero la purezza e la semplicità della Svezia. Anche per la confezione furono studiate molte soluzioni, dal disegno di vichinghi, a bottiglie sofisticate, che richiamassero le corti russe, ma il design finale fu ispirato invece a quello delle bottiglie di medicinali svedesi.
Fondazione: Âhus (Svezia), 1879 Settore: alcolici Sito web: absolute.com
dell’Est, allora stretti alleati del governo cubano. Nel 1993, dopo il crollo dell’Urss, il governo cubano stringe un accordo con la multinazionale francese Pernod Ricard per rilanciare Havana Club nel mondo. La mossa è un successo perché esaudisce quell’inesausto desiderio europeo di esotismo che le strade, le piazze, la gente, la musica, i paesaggi di Cuba chiaramente evocano. Havana Club per celebrare il periodo invernale presenta Havana Club Unión, il primo rum cubano creato appositamente per essere assaporato insieme al ricco e corposo aroma di un buon sigaro cubano. Un’esperienza luxury d’altissimo livello.
Fondazione: L’Avana, 1878 Settore: alcolici Sito web: havanaclub.com
Amaro Ramazzotti Prodotto per la prima volta a Milano nel 1815, nasce come “Amaro Felsina Ramazzotti” da una ricetta segreta di Ausano Ramazzotti, farmacista bolognese trasferitosi a Milano agli inizi del XIX secolo. Nel 1848 Ausano aprì un bar in Via Canonica, 86 vicino al Teatro alla Scala, dove iniziò a servire l’Amaro. Tra i valori veicolati dal brand, è molto forte infatti il legame con il capoluogo lombardo, elemento presente in tutte le campagne pubblicitarie. Tra queste, sicuramente la più famosa è quella che riprende il celebre slogan “Milano da Bere”, coniato da Marco Mignani, utilizzato per lo spot tv del 1987. L’amaro viene ricavato dalla macerazione di almeno 33 varietà tra erbe, spezie e radici. Il metodo di preparazione rispetta con costanza la ricetta originale del 1815, tuttora segreta. Tra gli ingredienti principali le scorze di arance di Sicilia, l’anice stellato, il cardamomo e i chiodi di garofano, che vengono ridotti in polvere e miscelati con zucchero caramellato e alcool. Nel 2010 Amaro Ramazzotti ha avviato un progetto equosolidale in Kerala per l’acquisto di erbe e spezie al fine di sostenere i piccoli produttori locali e promuovere un modello alimentare rispettoso dell’ambiente, delle tradizioni e delle identità culturali.
Fondazione: Milano, 1815 Settore: alcolici Sito web: ramazzotti.it
Red Bull Whiskey Jameson Grado alcolico 40%, aroma intenso, penetrante ed etereo, con un gusto elegante, armonico e un colore ambrato dai riflessi dorati, Jameson Whiskey si ottiene dopo un lento e sapiente processo di fabbricazione: la tripla distillazione che gli conferisce un corpo pieno e rotondo. Si beve con un po’ d’acqua in modo da sprigionare tutti i suoi sapori. L’azienda fu fondata dallo scozzese John Jameson con l’acquisto della distilleria di Bow Street nel 1780. Il marchio Jameson è stato acquisito dal conglomerato francese delle bevande alcoliche Pernod Ricard nel 1998, quando quest’ultimo acquistò l’Irish Distillers.
Fondazione: Dublino, 1780 Settore: distillati Sito web: jamesonwhiskey.com
Havana Club L’Havana Club Bar nasce nella Piazza della Cattedrale a L’Avana, lì dove i baristi usano per i loro cocktail un rum che porta lo stesso nome, Havana Club. Un marchio di proprietà della grande impresa ronera Arechabala prodotto nella città di Càrdenas. Dopo la rivoluzione castrista del 1959, Arechabala viene nazionalizzata e nei decenni successivi inizia l’esportazione nell’Unione Sovietica e negli altri Paesi Socialisti dell’Europa
Ispirandosi alle bevande funzionali già presenti in Estremo Oriente, Dietrich Mateschitz fonda Red Bull a metà degli anni ’80, mettendo a punto la formula del prodotto e sviluppando un concetto di marketing unico. La prima lattina di Red Bull Energy Drink viene venduta in Austria il 1° aprile 1987, data che segna non solo il lancio di un prodotto del tutto innovativo, ma anche la nascita di una nuova categoria merceologica. Da allora Red Bull ha raggiunto oltre 167 Paesi e sono state consumate più di 50 miliardi di lattine. Fra gli highlight del 2014, la prima edizione mondiale della Wings for Life World Run, l’affermazione a livello nazionale e internazionale e il completamento del quartier generale a Fuschl am See. Red Bull deve parte del suo successo anche all’innovativo stile del design della lattina in alluminio: l’energy drink viene infatti servito nelle sleek cans, lattine più slanciate ideate appositamente per Red Bull. Il disegno è piuttosto semplice, ma ormai legato al prodotto: è formato da quattro parallelogrammi affiancati e sovrapposti, di colore blu e argento, e il logo, due tori rossi contro un sole.
Fondazione: Vienna, 1984 Settore: energy drink Sito web: redbull.com
Special grant from
2001 / 2016 15 anni di Urban 107/ Automotive 74
Viene presentata la Smart Crossblade: carrozzeria aperta e non richiudibile, assenza di un vero parabrezza, priva di lunotto e di portiere (sostituite da due barre). Appena 2000 esemplari in 2 anni. ————
2001
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Citroën presenta la C4 Cactus, un crossover compatto con innovativi cuscinetti d’aria su fiancata per evitare ammaccature nel traffico urbano. ————
Piaggio lancia l’MP3, uno scooter a tre ruote (2 anteriori) che si segnala per sicurezza, tenuta di strada e frenata. Ha avuto un grande successo di vendite in Francia. ————
2005
———— Volkswagen introduce per la prima volta il cambio automatico a doppia frizione DSG su un modello di serie. Oggi è uno degli optional più apprezzati tra i vari marchi del gruppo tedesco.
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———— Al Salone di Ginevra, Fiat svela al pubblico il motore 0.9 Twinair un bicilindrico a quattro tempi destinato a equipaggiare le city-car del gruppo. È stato eletto “best green engine” nel 2013.
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108/ Automotive 76
tutta mia la cittĂ
Cambiano gli scenari urbani e si evolvono le abitudini di chi viaggia a due e quattro ruote. Gli ultimi 15 anni visti attraverso le mode e i gusti di automobilisti e scooteristiÂ
109/ Automotive 76
Eolab, la concept car con motore ibrido di Renault
110/ Automotive 2001/2016 76
A cura di Daniel C. Marcoccia
[1]
N
egli ultimi quindici anni il modo di vivere la città è cambiato soprattutto dal punto di vista dell’attenzione posta all’ambiente e alla facilità di spostamento. Le automobili come i motocicli si sono fatti più ecologici, economici e maneggevoli. Sono d’altronde questi i tre aspetti fondamentali al momento di acquistare un mezzo di locomozione dall’uso prevalentemente cittadino. Ma anche l’occhio vuole la sua parte e, come sappiamo, alcuni mezzi sono più “modaioli” di altri. Quindici anni fa veniva commercializzata un’auto che avrebbe scombussolato un po’ le regole, una novità che, nell’aspetto, in parte non lo era. Nel 2001 arrivò infatti la Mini, o meglio la sua reincarnazione per mano di BMW. Se le linee riprendevano quelle del fortunato progetto di Sir Alec Issigonis, la macchina era invece decisamente moderna. Non era più un’automobilina economica e funzionale ma una vera macchina moderna piena di sistemi elettronici, airbag e capace di prestazioni esaltanti con le versioni Cooper. La nuova Mini era davvero bella e interpretava con successo il concetto di retro design, ovvero essenzialmente quello di fare del nuovo prendendo spunto dal passato. Fu subito un successo, un vero oggetto del desiderio nonostante il prezzo di listino non proprio a buon mercato. Anche quest’ultimo punto contribuiva tuttavia a rendere ancora più esclusiva la vettura. Con la Mini prese piede anche il fenomeno di personalizzazione, grazie a una lunga lista di optional e accessori per rendere ancora più unica e inconfondibile la propria Mini. Quindici anni dopo e giunta ormai alla terza generazione, è ancora alla moda. Negli anni si sono pure aggiunte altre versioni: Countryman, Paceman, Cabrio e ovviamente Clubman. Esiste perfino a 4 porte, una vera rivoluzione. L’antagonista per eccellenza della Mini è stata subito la nuova Fiat 500, un’altra macchinina che riprendeva esi. Più costosa di una normale utilitaria in chiave moderna la sua ma meno di una Mini, basterebbe questo antesignana. Oltre ad aver per spiegarne l’enorme successo. Ma gli fatto la fortuna del marchio argomenti sono altri: è italiana e racchiutorinese, la piccola è divende in meno di 4 metri l’essenza stessa tata un vero e proprio fenodel gusto e dell’estetica tipici del nostro meno fashion in tutti i paPaese. Anche la 500 può essere personalizzata in tanti modi grazie a decals per la carrozzeria, accessori e cromature varie. E come la Mini, ha una versione sportiva che risponde al nome di Abarth. Un vero successo, al punto che la Fiat ha deciso di sviluppare attorno alla propria vetturetta tutta una gamma di modelli che si chiamano 500L
111/ Automotive 2001/2016 76
1) 500 by Diesel, nata dalla collaborazione tra Fiat e Diesel. 2) Yamaha TMax del 2001. 3) La Mini del 2001 e la nuova Mini (4)
e X. Nel 2015 è stata presentata la versione aggiornata, con ritocchi estetici e migliorie tecniche e nell’infotainment. Togliamo due ruote e guardiamo ora all’evoluzione degli scooter, da sempre l’altro mezzo ideale per spostarsi nel traffico caotico delle nostre città. Lo scooter è diventato più sicuro (anche se non bisogna mai chiedere l’impossibile al proprio mezzo) grazie a tecnologie innovative e sistemi elettronici. Oltre a essere più comodi, sono anche più versatili grazie a vani molto utili per trasportare borse, cartelle dei figli o semplicemente la spesa veloce del dopo lavoro. Nel 2001, l’oggetto del desiderio degli scooteristi è il TMax, un belvone firmato Yamaha commercializzato proprio quell’anno. Lo scooterone giapponese è veloce, confortevole e sicuro, con prestazioni da vera moto stradale e i vantaggi tipici della sua categoria. Lo si usa in città ma non disdegna uscite fuori porta e viaggi in autostrada. Nel 2001 come nel 2015 è ancora molto alla moda e resiste senza troppe difficoltà alla concorrenza.
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Nel 2015, in cima alle vendite troviamo tuttavia un altro scooter, meno aggressivo e sportivo rispetto al TMax ma sicuramente molto amato. Stiamo parlando dell’Honda SH, elegante, maneggevole e ovviamente affidabile come deve essere qualsiasi cosa motorizzata “made in Japan”. È ideale per i percorsi cittadini, ma è disponibile anche in una versione 300 che permette di affacciarsi oltre. Il primo SH debuttò nel lontano 1984 con una cilindrata di 50 cm³, per poi evolversi negli anni sia dal punto di vista del design, sia della cilindrata (motori a 4 tempi) e della sicurezza (freni a disco, ABS). Quest’anno è stata rinnovata la terza generazione della versione 300 cm³. Come possiamo vedere, le mode, a due come a quattro ruote, evolvono ma i capisaldi rimangono.
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112/ I protagonisti 76
LANCIA La prima Lancia fu presentata al Salone di Torino del 1908 e si chiamava semplicemente 12HP. Da allora, il marchio torinese creato da Vincenzo Lancia è diventato uno dei più prestigiosi al mondo grazie a modelli che sapevano coniugare nel migliore dei modi lusso, eleganza e sportività. Chi non ricorda le splendide Flavia, Fulvia o ancora la grintosa Delta Integrale? Oppure l’affascinante Aurelia B24, protagonista di “Il sorpasso” di Dino Risi? Oggi, a reggere con eleganza e personalità la bandiera del marchio ci pensa l’inconfondibile Ypsilon, fresca di restyling. La richezza dell’abitacolo, l’ampia gamma di colori e i moderni motori ne fanno una delle city car più apprezzate e vendute nel nostro paese. Con la versione Ecochic a metano, si può viaggiare con eleganza e con un occhio ai consumi e alla natura.
Fondazione: Torino, 1906 Settore: automobile Sito web: www.lancia.it
KIA Nata subito dopo la Seconda Guerra Mondiale, la Kia ha una storia abbastanza recente ma dalla forte crescita negli ultimi 10 anni. Oggi è il sesto produttore di autovetture nel mondo e vanta un dinamico centro stile europeo. Nella gamma attuale del costruttore troviamo due cittadine che hanno saputo conquistare il pubblico italiano con il loro design moderno e le ricche dotazioni di accessori: la mitica Picanto e la nuova Rio, quest’ultima dal piglio più sportiveggiante. Affidabili, sicure e piacevoli da guidare, sono inoltre disponibili in versione Eco-Gpl per rispettare ancora di più l’ambiente. E proprio parlando di quest’ultimo aspetto, va sicuramente segnalata la Soul EV, il primo SUV ur-
bano interamente elettrico. Vivace, colorato e dalla marcata personalità, ha una autonomia di 200 km con zero emissioni.
Fondazione: Seul, 1944 Settore: automobile Sito web: www.kia.com/it
PEUGEOT In origine era un’azienda familiare che dall’inizio del XIX secolo in avanti aveva saputo diversificare la propria produzione in base alle esigenze e all’evoluzione industriale. Oggi, oltre alla 308 e alla 2008, le star della gamma della Casa del Leone sono la 208 e la piccolina 108. Agili, sicure e dal design personale, vantano motori dalle ottime prestazioni e particolarmente attenti all’ambiente. Della 208 è inoltre disponibile la versione sportiva GTI, degna erede della mitica 205 con le stesse tre inconfondibili lettere. Per vocazione cittadina ed ecologica, non va invece dimenticata l’elettrica iOn sviluppata in collaborazione con la Mitsubishi. Peugeot è stata anche star della pellicola con l’indimenticabile 403 cabrio del Tenente Colombo e le varie 406 e 407 protagoniste della saga “Taxi” prodotta da Luc Besson.
Fondazione: Sochaux, 1896 Settore: automobile Sito web: www.peugeot.it
RENAULT Fondata dai fratelli Louis, Marcel e Fernand Renault, la casa si è sempre distinta per il confort e l’originalità delle sue automobili: ricordiamo il por-
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tellone della mitica R4 o ancora i paraurti di plastica della R5. La Renault è stata anche una delle prima case a scommettere sulla linea monovolume, lanciando l’Espace, la best-seller Scenic e la prima Twingo. Quest’ultima è giunta oggi alla sua terza generazione, presentata lo scorso anno e sviluppata assieme all’ultima Smart. La nuova Twingo ha oggi cinque porte, un motore posteriore e un diametro di sterzata da record che la rendono particolarmente agevole nelle manovre cittadine. È stata da poco commercializzata la versione Lovely, ancora più elegante e disponibile con il cambio automatico EDC a doppia frizione. Nella gamma Renault troviamo pure l’icona Clio e le due vetture elettriche Twizy e Zoe.
Scarabeo, rimane uno degli scooter preferiti dagli italiani per via delle linee personali, la qualità dei materiali e la sicurezza offerta.
Fondazione: Noale, 1945 Settore: motocicli Sito web: www.it.aprilia.it
Fondazione: Boulogne-Billancourt, 1899 Settore: automobile Sito web: www.renault.it
YAMAHA Sapete perché lo stemma della Yamaha raffigura 3 diapason? Semplicemente perché inizialmente era un’azienda specializzata nella produzione di organi e pianoforti. Solo nel 1955 si lancia infatti nella produzione di motocicli e motori marini. Una storia recente, quindi, ma sufficiente per diventare il secondo produttore di moto al mondo. La casa di Iwata vanta inoltre un bel palmarès nel mondo delle corse. Tra i suoi due ruote non possiamo non segnalare il mitico TMax, praticamente una motocicletta vestita da scooterone. Potente, veloce, confortevole, è diventato un must fin dalla sua uscita nel 2000 ed è tuttora alla moda, nonostante una concorrenza sempre più agguerrita. Nella gamma troviamo anche il Tricity a 3 ruote e i “cinquantini” Aerox, BW’s e Neo’s. Per chi rispetta l’ambiente c’è infine l’EC-O3 elettrico.
VESPA Parlare della Vespa è come parlare di quelle icone che non tramontano mai. D’altronde, la star di “Vacanze Romane”, assieme a Audrey Hepburn e Gregory Peck, è sempre qui e ancora alla moda con la sua silhouette inconfondibile. Progettato nel lontano 1946, è stato lo scooter che ha motorizzato gli italiani e oggi è diventato un vero e proprio marchio all’interno del gruppo Piaggio. Ha superato indenne le mode e le crisi economiche, mantenendo inalterate le caratteristiche del progetto originale. Oggi la Vespa è al passo coi tempi dal punto di vista tecnologico e attenta al lifestyle con una linea di abbigliamento e accessori dedicati. Nella vasta gamma di oggi, segnaliamo la nuova 946 Emporio Armani che celebra il 40° anniversario dell’azienda del noto stilista e il 130° dalla fondazione del Gruppo di Pontedera.
Fondazione: Biella, 1946 Settore: motocicli Sito web: www.it.vespa.com
APRILIA Altra azienda del gruppo Piaggio, l’Aprilia nasce come produttore di biciclette a Noale, in provincia di Venezia, nel 1945. A fondarla fu il Cavalier Alberto Beggio ma già nel ‘68 il figlio Ivano decise di lanciarsi nella produzione di un ciclomotore. Da allora l’Aprilia è diventata una delle case più vincenti di tutti i tempi, con ben 54 titoli mondiali. Oltre alle moto, ha una gamma completa di scooter per soddisfare le esigenze più varie. Il più famoso rimane ancora oggi lo stiloso Scarabeo, ormai una divisione a sé stante all’interno del brand, ma non vanno dimenticati i vari SR (dal 50 Street fino al Max 300) e il più potente SRV 850. Tornando allo
Fondazione: Iwata, 1955 Settore: motocicli Sito web: www.yamaha-motor.eu/it
SUZUKI La produzione in serie di motociclette iniziò, dopo la Seconda Guerra Mondiale con la fornitura di semplici motori ausiliari da applicare alle biciclette. Da notare, invece, che quella di autovetture partì alle porte del conflitto, dopo circa tre decenni dedicati alla produzione di macchinari per l’industria. Tra le due ruote, la punta di diamante è sempre stata la sportiva GSX-R (“Gixxer” per gli appassionati), rinnovata di generazione in generazione ma sempre tra le prime della classe. Tra gli scooter, invece, impossibile non citare l’ampia gamma di Burgman che parte dal 125 per arrivare al fenomenale 650 Executive. Chi invece punta sulla maneggevolezza e i bassi consumi potrà invece scegliere il nuovo Address 110.
Fondazione: Hamamatsu, 1909 Settore: motocicli, automobili, motori marini Sito web: www.suzuki.it
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