Architetti su MISURA per esperienze COSTRUTTIVE
Scuola d’infanzia Sergio Neri Sezione 5 anni Anno scolastico 2017-2018
All’inizio dell’ anno scolastico abbiamo osservato un forte coinvolgimento da parte dei bambini nei confronti dello spazio costruttività: fin dai primi giorni, infatti, i bambini si ritrovavano spontaneamente in questo contesto per concretizzare racconti delle vacanze, storie sentite, memorie da voler condividere. Per questo motivo abbiamo deciso di proporre loro un percorso progettuale legato a questo interesse e ai concetti logico-matematici che pian piano emergevano con maggiore frequenza dalle sperimentazioni spontanee dei bambini. Citando Gardner, supportiamo la necessità di guidare i bambini nello sviluppo di un’intelligenza rispettosa “che registra e accoglie con favore le diversità che esistono tra gli individui in un mondo in cui tutti sono interconnessi”, e di un’intelligenza etica per riflettere sull’importanza del “lavorare per un fine che trascende il benessere egoistico.”
Indagini costruttive sull’equilibrio e sulla stabilitĂ
Il corpo come strumento d’indagine
Una tra le caratteristiche predominanti nei bambini è la loro tendenza ad usare in maniera considerevole la propria corporeità come strumento di conoscenza. Il primo approccio alla misurazione è partito, infatti, da un uso spontaneo del proprio corpo come supporto per esplicitare le proprie ipotesi in merito al tema della misura.
“Si può partire sia dalla testa che dai piedi, è uguale perché la misura dai piedi alla testa è uguale di quella dalla testa ai piedi.” “Ti misuri dalla testa ai piedi perché se ti fermi ai piedi al ginocchio come fai a capire quanto misura?”
Come si misura? “Per misurarsi si può contare con i bastoni, si prende un bastoncino e poi si misura finché non arrivi alla fine, senza niente non sai come fare perché devi usare qualcosa.”
Dopo aver sperimentato in diverse modalità la pratica della misurazione, è emerso dai bambini la necessità di trovare regole condivise, una modalità uguale per tutti per misurare nello stesso modo, offrendo ai bambini l’opportunità di sperimentarsi con oggetti scelti da loro e di ragionare insieme. “Se usiamo tanti bastoncini piccoli possiamo usarli così diventano una cosa più alta, cambia il numero perché se ne aggiungi un altro diventa più lungo… però questi due non vanno bene perché ce n’è uno piccolo e uno grande… devono essere uguali.”
Costruire in I bambini hanno messo alla prova le loro abilità di macro-costruttori attraverso l’utilizzo di grandi scatoloni.
“Io all’inizio non ero d’accordo perché volevo fare la torre, poi mi è piaciuto molto fare il castello. E’ meglio lavorare insieme perché si fa meno fatica.” “Io dicevo che volevo fare il capo ma lo voleva fare un altro poi ci siamo messi d’accordo insieme. Abbiamo parlato di cosa facciamo.” “Il castello con gli amici è più bello, perché così è meglio se hai bisogno di aiuto. Mi piace molto.” “Ci siamo messi d’accordo, abbiamo usato le parole.”
Come si costruisce un “Ci serve un triangolo come un tetto di una casa. Può avere un’altra forma.”
“Si deve fare prima il muro e poi si mette tutto sopra. Per fare il tetto ci vuole la sedia perché deve essere la cosa più alta.” “Per fare il tetto dritto ci vuole i muri della stessa altezza.”
“Ci sono anche i tetti dritti… sono un po’ a rettangolo.”
La costruzione definitiva Una volta assemblata la costruzione i bambini hanno proposto subito diverse idee per procedere con l’organizzazione degli spazi interni. “Facciamo due stanze con il letto, una per la mamma e il papà e una per il bambino.”
“C’è anche la cucina.” “Serve anche il bagno, come a casa mia.” “Io una volta ho visto che in un castello c’era una stanza del tesoro.”
Architetti sul territorio Dopo aver progettato tra immaginazione e realtà, tra possibile e impossibile, abbiamo osservato dal vero costruzioni, palazzi, case, particolari architettonici e tutto quello che ha stuzzicato la nostra fantasia e ha dato risposte di valore alle nostre ipotesi progettuali.
“E’ una scuola con le finestre a triangolo e a rettangolo. Ha anche le finestre un po’ rotonde.”
“In piazza ci sono tante finestre a rettangolo, rotonde e anche a ponte.” “C’è anche una cosa che sembra un tamburo.”
“Sui tetti ci sono i camini, servono per far uscire il fumo.”
“I tetti sono a punta, ma ce ne sono anche piatti.”