la I
del cRlore
U P D
macchie, tracce, figure, percorso tecnico-emozionale dalle macchie di colore alla rappresentazione figurativa
scuola dell’infanzia Sergio Neri • Campogalliano (MO) • sezione 3 anni • anno scolastico 2015/16
T d ’
Unione
delle T d’argine
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la I
del cRlore
U P D
Colore come sostanza e come visione, colore come linguaggio macchie, tracce, figure, e comunicazione, colore come piacere tattile e visivo, colore percorso tecnico-emozionale come rappresentazione di emozioni, come racconto senza dalle macchie di colore alla parole... Quando i bambini non sono ancora in grado di disegnare, rappresentazione figurativa trasferendo su di un foglio un’immagine che dia forma ad un’idea, il colore è uno strumento di elezione per esprimere la propria creatività, per lasciare una traccia di sè che comunica agli altri. Succede anche che dipinti nati dal solo desiderio di sperimentazione tattile e di movimento, siano poi riutilizzati dai bambini come immagini significative che sollecitano a tal punto la fantasia da diventare creatrici di storie e piccoli racconti, rivelando la parte emozionale che sempre e comunque è coinvolta in una realizzazione manuale. Il progetto sul colore e la forma,pensato quest’anno partendo dall’osservazione di cosa i bambini amassero di più fare nei primi giorni di scuola, ha tenuto conto di tutti questi aspetti e ha cercato di curarli preparando contesti e fornendo strumenti atti a sviluppare insieme al piacere del fare, le competenze necessarie perchè dipinti e disegni divenissero via via più facili da realizzare come espressione di pensiero, come forma comunicativa condivisibile. Abbiamo proposto molteplici materiali e tecniche di esecuzione differenti, citando a ruota libera: carta, fustelle, materiali naturali e di riciclo, strisce, adesivi, colla, spugne, rulli, pennelli, cucchiai, svariati tipi di colori ed invenzioni di esecuzione che hanno utilizzato, insieme agli strumenti canonici, oggetti di uso quotidiano proposti in maniera impertinente. Tutto questo perchè la creazione dell’opera fosse sempre divertente e il risultato sempre piacevole per il piccolo artista, con un tocco di imprevedibilità simile ad una inaspettata magìa, che mantesse viva la curiosità e il piacere di provare e sperimentare aumentando l’autostima nella consapevolezza” dell’essere capaci di” .Le righe, i cerchi, le forme scoperte apparentemente per caso, diventano strumenti di creazione, si conoscono e si riutilizzano e poco alla volta, danno forma ad immagini riconoscibili; è grande la gioia nello scoprirsi capaci di disegnare una macchina, i fiori, l’albero, la mamma, il fratellino piccolo, l’amico... Utile al nostro percorso progettuale anche l’incontro con le opere di artisti famosi, scelti tra quelli ritenuti più vicini all’immaginario infantile; non sempre è avvenuto però che fosse l’artista ad ispirare i nostri lavori, molto spesso invece sono stati proprio i bambini a realizzare dipinti che ricordavano opere conosciute ed è stato divertente confrontarle . Non abbiamo trascurato naturalmente nemmeno l’aspetto emozionale legato alla narrazione che trova origine nella lettura delle immagini e che è stata un filo conduttore di tutto il percorso fatto, lo strumento che, tra l’altro, ci ha permesso di portare avanti il progetto secondo le esigenze e le sollecitazioni dei bambini. La documentazione che segue vuole essere un saggio, necesariamente contenuto, di un lavoro lungo un anno che ha accompagnato i bambini dai primi disegni gestuali alla realizzazione di grafiche complesse in cui l’aspetto figurativo e di rappresentazione è largamente presente. 3
COLORI IN LIBERTÀ Molti colori, grandi fogli e pennelli, nessuna richiesta particolare, nessun vincolo. Dipingere è un gesto creativo libero, un’espressione della propria gestualità. Nascono opere dove gli accostamenti di colore e l’uso degli spazi danno alla fantasia l’opportunità di esprimersi, e, dove per alcuni esistono solo macchie, per altri fanno capolino oggetti e cose, paesaggi e situazioni.
• un ragno cattivissimo
• un mucchio di tutti vicini 3
IMPRONTE
• le palle rotolano via
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Il fondo del bicchiere, le formine degli incastri, le costruzioni, gli oggetti passando nel colore lasciano un’impronta. È il primo incontro con forme definite che le piccole mani non sanno ancora tracciare, Il CERCHIO fra tutte è la più evocativa, la più riconosciuta
• un bambino felece con la testa rotonda si è tuffato nell’acqua
RITAGLI Con le forbici e con la carta colorata, usando le mani con molta attenzione, si ricavano forme differenti che è bello incollare a campo libero o in spazi delimitati. Nascono paesaggi e suggestioni, in alcuni elaborati sono riconoscibili gli archetipi delle immagini: case, alberi...altri ricordano le essenziali suggestive opere di MIRÒ • il villaggio grande e giardini di alberi
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FORME IN DIVENIRE Combinando i ritagli scegliendo le forme da unire si creano le prime figure, piccoli corpi di carta arricchiti da dettagli disegnati. Dentro le RIGHE e i CERCHI si nascondono molti degli oggetti e delle cose che si desiderano rappresentare.
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CHE FIGURA! Con la carta strappata, con i ritagli, con i pennelli e gli acquarelli, parlandone un pò, scegliendo e provando... insieme si creano le prime figure complesse. Le forme nello spazio trovano una loro posizione, insieme ad altre costruiscono soggetti reali. Si consolida e si arricchisce la capacità di rappresentare. Dall’astratto al figurativo.
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DALLA PARTE DELL’ARTE L’incontro con gli artisti è sempre un arricchimento: il gusto del bello, il punto di vista originale, inconsuete rappresentazioni... ne traggono giovamento la fantasia, il pensiero critico, l’apertura mentale,la libertà espressiva, il superamento degli stereotipi, anche solo il piacere di guardare e di fare...poi arriveranno il desiderio di sperimentare, provare, inventare... • tanta luce, tanto sole e il prato sta lì sotto • passa una strada e lassùc’è una cosa che davvero cade • bello felice! • se il verde è su sta arrivando la notte, la sotto c’è un lago che già un po’ scuro
J. MIRO’ 1967 (copia) “L’ala dell’allodola”
ROTKO liberamente ispirato
• questi vanno a spasso in fila • è mattina e c’è il sole, quelle sono l’ombra che fa il sole • quelli neri stanno seguendo ma si vedono subito perchè c’è tanta luce • la sbarra dice stop, nessuno passa di quì
J. MIRO’ 1967 (copia) “Blu II”
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