Scuola infanzia Arcobaleno - Le emozioni che cambiano

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Le emozioni che cambiano

Scuola d'infanzia Arcobaleno - Sezione 5 anni Anno scolastico 2016-2017


Le emozioni svolgono un ruolo molto importante nella nostra vita, ci aiutano a comprendere i significati che hanno per noi le diverse situazioni, come stiamo e come gli altri si sentono, per essere competenti emotivamente abbiamo bisogno di riuscire ad esprimere, regolare, riconoscere e comprendere i contenuti emotivi che provengono da noi stessi e dagli altri. Proponiamo la lettura del libro il “Piccolo Principeâ€? una storia nota in tutto il mondo e che molti bambini hanno conosciuto attraverso il film. La storia si presta, per i contenuti che tratta, a riflessioni sul mondo delle emozioni e dei sentimenti per elaborare i propri vissuti, a potenziare l’immaginazione e la comunicazione fornendo suggestioni che mantengono vivo il desiderio di conoscere e raccontarsi. Scegliamo per iniziare una versione semplificata e piĂš breve rispetto al testo originale con un approccio poetico e musicale, proseguiamo poi la lettura di alcuni capitoli di una versione ridotta per bambini.


“La verità è che mi sentivo un po’ solo” Cosa vuol dire ‘sentirsi soli’? Sentirsi soli vuol dire non avere compagnia. Noi abbiamo amici qui a scuola. Stavolta mi ha colpito molto quando il pilota l’ha cullato. Però perché ha detto che quel fiore se lo mangiava qualcuno si spegnevano tutte le stelle? Perché quel fiore era così bello che per lui quando lo mangiava qualcuno le stelle si spegnevano.

A me è piaciuto quando il giovane che ha incontrato il Piccolo Principe si è arrabbiato. Arrabbiato vuol dire che qualcuno lo disturba molto. Io mi arrabbio tanto quando la mia mamma e il mio papà litigano perché voglio stare in santa pace.

Io mi arrabbio tutti i giorni perché la mia sorellina piange. Io mi sono anche emozionato quando il principe si è messo a piangere e il pilota lo ha abbracciato.


Che cosa sono le emozioni Le emozioni sono quando sei molto felice e molto contento e quando credi che ci sia una cosa molto bella. Io sono emozionato quando qualcuno mi compra i giochi. Quando sei commosso sei un po’ felice e un po’ triste. È un emozione gigante che non finisce mai e ti vengono le lacrime di gioia

Poi c’è sorpreso! Quando rimani a bocca aperta per una cosa bellissima. A me capita di arrabbiarmi quando mio fratello mi fa i dispetti. E' una cosa nel cuore che ci fa sentire allegri e fare pace con gli amici. Io le vedo le emozioni, nel mio corpo. Tipo quando sono arrabbiata lo vedo nella faccia, negli occhi.


Colore ed emozioni Verde è il mal di mare. Il cuore quando hai mal di auto si muove a cerchio quindi ti viene su un po’ di acqua. La rabbia è rosso molto molto rosso quando ti arrabbi con qualcuno o con te stesso. La tristezza secondo me è blu perché le lacrime sono un po’ blu. La tristezza per me è azzurra perché è come le lacrime. La gioia è gialla perché mi piace il sole è molto bello.


Biodanza educazione alla corporeità e all’affettività La funzione centrale di un laboratorio di biodanza è legata non solo allo sviluppo di abilità motorie, ma favorisce la spontanea espressione di ognuno, la capacità di comunicare, di esprimere emozioni attraverso la danza e il dialogo e di relazionarsi con se stessi e con gli altri in un clima affettivo e gratificante.

Il racconto dei bambini… Serve per capire i sentimenti di un amico. Sono come le facce triste, arrabbiato, felice e disperato del cellulare. Si fanno rilassare tutti, ma è come ginnastica. Si ascoltano gli amici e poi si balla. E' una musica che fa ballare e fa diventare amici.


Gesti gentili di cura, come la carezza sul viso di un amico per scoprire che possiamo comunicare anche senza parlare.

Ho sentito una cosa che mi fa agitare. Ho sentito il suo cuore che batte e dietro le sue ossa.


Parliamo del corpo umano Dentro al sangue ci sono degli omini Quegli omini ci proteggono dalle malattie

Questi omini hanno dei martellini che sconfiggono i batteri Nella testa c’è il cervello Il cervello ci fa ricordare le cose. Il cervello c’ha un computer che ci scrive le cose con i tasti. Il cervello pensa le cose e ce le fa dire.

Pensa a delle idee per costruire delle invenzioni.

Le ossa servono per camminare. Nella testa ci sono delle parti dure come le ossa, se ci facciamo male possiamo romperci al testa allora è dura. Le ossa ci tengono in piedi. Se stai seduto le ossa ti tengono su, se stai sdraiato le ossa non ti servono. Le ossa servono per vivere per non rompersi.


I muscoli

Sono fatti di carne e ci fano la forza. I muscoli crescono dagli spinaci. I muscoli ce li abbiamo perché mangiamo e facciamo sport, degli esercizi. Quando sollevi cose pesanti lavorano i muscoli, quando dormi gli occhi si ricaricano. La lingua c’ha un tipo di muscolo più piccolo, un filo che ti fa muovere la lingua… I muscoli più importanti sono quelli della testa… Un giorno sono andata a Bologna a fare una visita delle mani.


La respirazione Il respiro ci permette di respirare i polmoni si riempiono d’aria poi la sputano via. Quando abbiamo il raffreddore respiriamo con un organo solo. L’ossigeno sono delle bolle che fa fare il respiro.

La mamma di Francesco ci parla dei polmoni e delle cellule

L’ossigeno è una cosa che portano i globuli del sangue che va nei polmoni il cuore fa la circolazione sanguigna. L'anidride carbonica è quando i globuli rossi lanciano l’ossigeno che non gli serve più. I polmoni quando respirano fanno su e giù.

Abbiamo tirato e quando si gonfiavano i palloncini erano i polmoni, quando lasciavamo si sgonfiavano. Poi dentro ha preso dei sacchetti e ci ha messo la farina, ha messo lo sciroppo colorato ha colorato l’acqua, ha pucciato i sacchetti, uno c’aveva un po’ di buchini perché ha colorato la farina rappresentando le cellule.



Il Corpo e l'Arte L’originalissima sensibilità degli artisti ci permette di provare a sperimentare molteplici modi di rappresentare la nostra immagine, indagando sia l’aspetto esteriore sia l’aspetto emotivo. Il volto lo sguardo, l’espressione, le caratteristiche fisionomiche sono importanti indizi che raccontano dell’interiorità dei bambini e delle persone, per questo l’autoritratto si configura come un racconto autobiografico e un modo per giocare con la propria immagine. Attraverso l’utilizzo di molteplici linguaggi espressivi: il colore, i materiali, la scultura, la fotografia i bambini con le loro strategie di pensiero, le loro conoscenze elaborano propri percorsi creativi.







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