Nido Melarancia - Sguardi speciali

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Sguardi speciali attraverso storie di vita al nido

Nido Melarancia - Sezione grandi Anno scolastico 2016/2017


Storie di vita al nido Abbiamo sempre chiamato mini-storie il racconto di sequenze di momenti di gioco tra bambini e bambine durante la giornata al nido, per lo più attraverso fotografie, talvolta accompagnato da commenti e narrazioni da parte dell’educatore che ha assistito e, quando sono presenti, dai dialoghi o dalle espressioni verbali ascoltate. Si tratta di storie a volte veramente «mini», poiché accadono in pochi minuti; poi qualcosa attrae altrove uno dei partecipanti al gioco e … per quel momento il gioco finisce o si modifica e si trasforma in qualcosa di diverso. Capita spesso che la stessa situazione si ripresenti un’altra volta, con l’inserimento di soggetti diversi, in un rincorrersi di occasioni che creano il tessuto di cui sono fatte le relazioni.


"I materiali e gli allestimenti offerti devono essere stimolanti e suggestivi, facilmente accessibili, mediatori di relazioni, promotori di curiosità ‌" Progetto Pedagogico dei servizi 0/6

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Iniziare un gioco, vedere arrivare qualcuno che aggiunge elementi nuovi o cambia il modo di giocare…

Altre volte la sequenza di gioco è molto lunga, può coinvolgere anche l’educatrice che altrimenti rimane a sostenere la situazione con la sola presenza, in silenzio, solitamente emozionata nel cogliere nuove espressioni di creatività nel gioco come nella relazione.


I giochi in cucina come le mamme e i papà…

Ad un certo punto D. dice alla tata di essere Cappuccetto Rosso e le chiede di fare la nonnina…

Cogliamo l’occasione per trasformare un gioco in cucina ormai esaurito in un gioco di drammatizzazione. Mettono a letto una nonnina ed iniziano a nutrirla con cura…

E il lupo ci sarà in questa storia? Ci pensa G. a procurarlo!


In giardino il gioco dei colori risulta piĂš interessante

A disegnare è M., mentre M. torna da lei a recuperare gessetti da portare sull’erba!


Il gioco inizia con E. che «trova» un sacchetto di farina…

…Con l’arrivo di Z. il gioco si trasforma


Mentre si sta scavando nella terra … T. rivolgendosi a tata Marzia: «Ti fanno paura i lombrichi?» Marzia: «No, io ho paura dei topi, dei pipistrelli … » T.: «E dei leoni?» Marzia: « Anche !» M. «Mi fanno ridere i leoni»

Poi, l’attenzione si sposta sulla ricerca di qualche lombrico …

Con successo!


Nel cortile interno che collega il nido con la scuola dell’infanzia… Da un’idea: «costruiamo un castello?» ecco come procede il gioco…


Alcuni giochi hanno visto la collaborazione di due o più bambini nell’organizzazione di spazi e materiali, senza che ci fosse in nessun momento l’intervento di un educatore; momenti di libera iniziativa, gestione collaborativa, relazione preziosa…


Abbiamo vissuto insieme tanti

"cerchi"‌

Vi salutiamo con uno sguardo catturato in un momento del cerchio


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