3° part_ARCHEOLOGIA vs INFRASTRUTTURA 2017/2018

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Il sistema “modulo� Assetto a configurazione variabile


La griglia è il sistema generale che guida il progetto. La griglia è un dispositivo infrastrutturale in grado di relazionare contesti storici e materici eterogenei, di coniugare la visitabilità con l’indagine archeologica, di creare un unico linguaggio strutturale in un’area vasta, segnata da decenni di frammentazione in termini di gestione della tutela e della valorizzazione. Le potenzialità di questo sistema sono già state elencate: reversibile controllabile limitatamente invasiva leggera adattativa parametrica modulare

I valori si traducono in progetto. LIMITATAMENTE INVASIVA: il problema delle fondazioni è legato alla caratterizzazione del suolo. Si sceglie di prediligere fondazioni a palo o a vite perché consentono impatto limitato in superficie, sfruttano l’attrito del terreno e non oltrepassano i 2 metri di profondità; inoltre sono poco pesanti e maggiormente REVERSIBILI,

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oltre a garantire CONTROLLO dell’operazione ed un buon grado di riutilizzo per fini archeologici, didattici e scientifici. Entrambe queste tipologie devono naturalmente essere verificate con approfondite indagini geotecniche e geognostiche. LEGGERA: al fine di rendere la struttura facilmente smontabile per adattarla a nuove configurazioni, si prediligono elementi semplici ed il più possibile leggeri, optando per un sistema di connessione tramite bullonatura ed evitando in cantiere operazioni di saldatura, sempre onerose e complesse. In fase preliminare questo sistema consente con pochi elementi di ottenere una prima configurazione strutturale di dimensioni considerevoli. MODULARE: si definisce l’unità base che cosituisce la griglia, ovvero il modulo. Il modulo ha misure standard 4,80 x 2,40 metri e costuisce il passo della griglia: è un elemento unico in acciaio S355 JR, composto da travi UPN 120 saldate in testa. Questo elemento è progettato per connettersi ai pilastri tramite un sistema di piastre, già saldate in fabbrica, mediante bullonatura. Lo stesso modulo viene utilizzato sia come sistema di supporto per le passerelle, sia per la copertura, permettendo diverse soluzioni per le ringhiere e per il il frangisole tramite una barra forata collocata nell’interstizio fra i moduli. La connessione fra questi ultimi, anch’essa bullonata, avviene tramite opportuni distanziatori metallici posizionati lungo l’anima degli elementi UPN che costituiscono il modulo, i quali si connettono allo stesso tempo alla barra forata. Il modulo dunque


Elaborazione del modello tridimensionale Griglia strutturale studiata per il foro di Nerva In rosso: la passerella si sviluppa in relazione alla disponibilità di pilastri ed ai reperti di valore rinvenuti in situ. In bianco: la copertura consiste in un sistema di tessuti metallici che si sviluppa in relazione ai punti che necessitano maggiore coprenza, sia per il percorso sulla passerella, sia per gli itinerari a quota archeologica, sia per l’eventuale lavoro in situ degli ar-

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Elaborazione del modello tridimensionale Spaccato assonometrico del modello per il foro di Nerva In rosso: la passerella si sviluppa in relazione alla disponibilità di pilastri ed ai reperti di valore rinvenuti in situ. In giallo: il sistema dei pilastri, l’assemblaggio dei moduli per la passerella e per la copertura, sistema di copertura

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è connesso tramite bullonatura a quattro pilastri in acciaio S355 JR di luce 6,50 m, a sezione quadrata cava di dimensioni 120 x 120 mm. Ai pilastri è saldato un sistema di piastre che consente, come è stato precedentemente indicato, la connessione bullonata con il modulo. PARAMETRICO: bisogna inoltre considerare il complesso aspetto legato alla collocazione dei pilastri: non è sempre possibile infatti ottenere una disposizione regolare a causa dell’impraticabilità del terreno, dunque alcuni moduli non sono sorretti ai quattro lati, creando non poche difficoltà dal punto di vista statico. Dunque per quanto concerne la disposizione della struttura nell’area, il problema è stato affrontato da un punto di vista parametrico: delimitate le aree “intoccabili” rispetto alla possibilità di fondazione, si è proceduto con una collocazione dei pilastri coerente con il nuovo disegno; in seguito è stato possibile ricalcolare in via approssimativa un assetto planimetrico a diverse configurazioni possibili di sviluppo delle passerelle rispetto ad una più alta “disponibilità” di pilastri. Dal punto di vista strutturale, si è scelto di affrontare questa problematica con due possibili soluzioni parallele: da una parte si decide di saldare nella mezzeria del modulo di partenza una trave scatolare, sorretta da un pilastro centrale. La seconda possibilità consiste nell’istallazione nei punti critici di una trave Vierendeel con due correnti paralleli e montanti perpendicolari ai correnti rigidamente connessi, che abbia una duplice funzione statica: da una parte coprire lunghe luci senza bisogno di appoggi intermedi (svolgendo dunque il compito statico di

una trave reticolare a maglia triangolare), dall’altra fungere da controventamento e irrigidimento per la struttura. Per ottimizzare questo compito, si sceglie di collocare la trave Vierendeel nei punti in cui la struttura tende maggiormente a produrre scorrimenti angolari, dunque in coincidenza delle passerelle e, in assenza di queste, in coincidenza dei moduli di copertura. Queste soluzioni sono state verificate in fase provvisionale e necessitano sicuramente di verifiche più accurate. ADATTATIVO: la struttura delle passerelle è messo a sistema con due fattori, la più alta disponibilità di pilastri ed i ritrovamenti conseguiti sul suolo archeologico. Quindi il suo percorso in questa configurazione è stabilito in base alla possibilità di fondazione dei pilastri e dei frammenti di valore, che vengono allestititi nelle teche sospose, a contatto con il luogo in cui sono state ritrovate, preziosi riferimenti non solo per il valore intrinseco ma perchè spesso è rappresenta un’informazione per il contesto. Per il Foro di Nerva ad esempio, si cita il ritrovamento di un concio di chiave figurante erote nella fondazione domizianea, accanto al Templum Pacis, segnale dunque dell’esistenza di uno o più portici sul fronte orientale del primo progetto vespasianeo. L’itinerario della passerella vuole cogliere le occasioni di questo racconto. Per esse si è scelto come materiale un grigliato antitacco ed antiscivolo con dimensioni della maglia 40 x 20 mm al fine di consentire al tempo stesso il transito in sicurezza dei visitatori e trasparenza e rigore dal punto di vista formale. Le ringhiere che accompagnano l’intero percorso della passerelle sono costituite

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da un essenziale fascio di tubolari saldati a montanti metallici a loro volta avvitati alla barra forata. Le coperture anche seguono una propria logica di disposizione, orizzontale o verticale, giocando sul grado di variabilità della luce: in corrispondenza di punti specifici, solitamente coincindenti con i punti in cui sono presenti le teche sospese con i reperti, punti di sosta dunque per i visitatori, si ha una sovrapposizione di panneggi metallici che crea ombreggiatura maggiore, mentre l’itenario normalmente prevende la presenza più o meno costante di una sola fila di tele. Queste sono costituite da tessuti metallici formati da una trama di sottili fili in acciaio inox che consente di schermare parzialmente ed in modo leggero punti specifici della passerella e del sito in generale e creando giochi di luci e ombre a intensità variabile a seconda dell’orditura e sovrapposizione pur restando comunque essenziale, trasparente e cromaticamente neutra. Alla barra forata della copertura si avvitano i montanti, costituiti da esilissimi pilastri apoggiati al suolo, che serviranno per l’allestimento delle teche sospese, appositi contenitori per i reperti archelogici di piccole dimensioni, scorrevoli lungo i binari dei montanti.

La scelta di elementi semplici, il più possibile leggeri e poco costosi, è legata ad un quadro previsionale che tiene conto non solo del Foro di Nerva e dell’Area Archeologica Centrale, ma anche di tutte le aree ed i siti archeologici presenti nel territorio romano.

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