Brochure Valle Agredo

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Il percorso Tergola e la via delle Risorgive

Chiesetta di Campanigalli, Bronzola di Campodarsego

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Se il Cammino di Sant’Antonio e l’Ostiglia costituiscono gli assi della viabilità dolce e del turismo sostenibile in Valle Agredo, non meno suggestivi e ricchi di scorci paesaggistici e testimonianze storico – artistiche, sono il percorso Tergola e la via delle Risorgive. Il primo, nel tratto iniziale che va dalle sorgenti a San Giorgio delle Pertiche, non è ancora attrezzato ma consente escursioni a piedi, in mezzo alla campagna. Il tratto tra Torre di Burri e Vigonza è invece un affascinante percorso ciclo-pedonale, che può diventare ad anello, uscendo su strade secondarie. Lungo il corso del Tergola si incontrano chiesette millenarie, sopravvissute all’ingiuria del tempo, tra cui S. Maria in Campanigalli, nei cui pressi si trova Tergolandia, un singolare percorso artistico immerso nella natura. La via delle Risorgive, lambisce ad ovest una zona umida interessante quale la palude di Onara, e segue il corso del Tergola e dei suoi mulini da Villa del Conte a Santa Giustina in Colle. Qui si innesta sull’Ostiglia fino a Piombino Dese, dove, nel brolo di Villa Cornaro, costeggia la scenografica peschiera e lo splendido ponte in muratura a sette arcate a tutto sesto, prima di addentrarsi nella campagna, lungo i sinuosi argini del Draganziolo, fino al parco Draganziolo a Trebaseleghe.

Valle Agredo

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Villa Querini - Via Cordenons, 17 Camposampiero (PD) Telefono 049.9303809 info@valleagredo.it - www.valleagredo.it Valle Agredo

Territorio di incontri, di terre e acque, di esperienze autentiche a contatto con la natura. Il nome Valle Agredo, nuovo marchio d’area del Camposampierese, risale all’antichità, quando fu citato per la prima volta in un documento del 926 rilasciato dal Re d’Italia Ugo di Provenza. Questo termine indicava il tratto finale di uno strategico collegamento tra la Valsugana e la laguna veneta, il cui cuore oggi è costituito dai comuni di Borgoricco, Campodarsego Camposampiero, Loreggia, Massanzago, Piombino Dese, San Giorgio delle Pertiche, Santa Giustina in Colle, Trebaseleghe, Villa del Conte e Villanova di Camposampiero. Dalle sfarzose ville venete all’antico Graticolato Romano, dal fascino degli orizzonti naturalistici alle eccellenze enogastronomiche, il territorio di Valle Agredo offre scorci paesaggistici e splendori artistici, lasciando assaporare uno stile di vita autentico, grazie a percorsi naturalistici che si snodano nel territorio da vivere a piedi o in bici: una “metropolitana del benessere” per vivere esperienze uniche in un contesto che consente di rallentare, di fermarsi.

Uscire dall’autostrada A4 a Padova est e seguire le indicazioni per Castelfranco fino ad imboccare la Statale del Santo SR308, sempre in direzione Castelfranco. Diversi comuni della Valle Agredo hanno una propria uscita lungo la statale. La SR308 mette rapidamente in collegamento la Valle Agredo con il Capoluogo di Provincia. Area di sosta camper: Camposampiero via Andrea Palladio. La Valle Agredo è attraversata da due linee ferroviarie: · Linea Padova-Bassano: stazioni di Campodarsego, Camposampiero, San Giorgio delle Pertiche, Fratte centro. · Linea Venezia-Treviso: stazioni di Piombino Dese e Trebaseleghe. www.trenitalia.com - 89 20 21: attivo 24h su 24h

All’interno del territorio, nel comune di Quinto, è presente l’aeroporto di Treviso, con numerose destinazioni nazionali e internazionali in Europa. www.trevisoairport.it - +39 0422 315111 L’aeroporto Marco Polo di Venezia, si trova a 40 km d’auto dal centro della Valle Agredo. www.veniceairport.it - +39 041 260 6111

Da Castelfranco seguire il percorso ciclo-pedonale “Sui Sentieri degli Ezzelini”. Questo itinerario conduce al centro di Camposampiero. Da Padova seguire il percorso “Il Cammino di Sant’Antonio” con direzione Camposampiero, passando per Campodarsego. Da Venezia, vi consigliamo di prendere il treno fino a Piombino Dese, proseguire lungo il tracciato dell ex ferrovia Treviso Ostiglia. Questo percorso attraversa tutta la Valle Agredo e consente la visita di molti punti d’interesse proposti nella sezione Itinerari. Da Treviso intraprendere il tracciato “Treviso Ostiglia”. Dalla Riviera del Brenta risalire il fiume Tergola, percorrere la “Ciclo Anello Fluviale” di Padova fino a Pontevigodarzere. Da qui prendere il Cammino del Santo e arriverete in Valle Agredo.

MANIFESTAZIONI

BORGORICCO - Sagra del pomodoro e dell’agricoltura (2° settimana di luglio) CAMPODARSEGO - Fiera dell’Angelo e Fiera degli uccelli (lunedì dell’Angelo) CAMPOSAMPIERO - Settimana dell’Agricoltura, Fiera della zootecnia, Festa della Fragola (1° e 2° settimana di maggio) LOREGGIA - Sagra di San Rocco (2° e 3° settimana di agosto) MASSANZAGO - Sagra del Melone (3° fine settimana di luglio) PIOMBINO DESE - Fiera di San Giuseppe (19 marzo) SAN GIORGIO DELLE PERTICHE - Fiera di Arsego (3° e 4° settimana di ottobre) SANTA GIUSTINA IN COLLE - Festa dei Fiori (3° domenica di aprile) TREBASELEGHE - Fiera dei Mussi (dall’ultima settimana di agosto fino alla 2° settimana di settembre) VILLA DEL CONTE - Fiera di Villa del Conte (ultima settimana di giugno e primi luglio) VILLANOVA DI CAMPOSAMPIERO - Antica Sagra del Santo Sepolcro (1° domenica di settembre)

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alle Agredo. Territorio di incontri, di terre e acque

Valle Agredo Percorso ciclabile lungo il fiume Tergola, Campodarsego

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Valle Agredo

Provincia di Padova Foto: Nicolò Tomasello, Matteo Lavazza e Studio Cavallin Associati. Testi: IAT Valle Agredo/Federazione dei Comuni del Camposampierese Giugno 2015.

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Un territorio portavoce di valori, quali la capacità di fare rete, la sostenibilità produttiva e l’inclusività sociale.

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Percorso Treviso-Ostiglia, Loreggia


Ville veneziane tra svago e lavoro Seguendo il percorso ciclabile di Valle Agredo che porta da Treviso a Padova, si svela un itinerario alla scoperta delle ville e delle residenze di famiglie patrizie veneziane, testimonianza principale della lunga dominazione della Serenissima Repubblica sul comprensorio, vere e proprie fabbriche del loro tempo. E’ possibile ammirare gli splendidi affreschi di Giambattista Tiepolo (1696-1770) a Villa Baglioni (Massanzago), immergersi nella storia di una delle più nobili famiglie veneziane a Villa Cornaro (Piombino Dese), una delle opere più belle di Andrea Palladio (1508-1580), rivivere le battaglie di Marco Ruzini capitano da Mar della Serenissima nel 1350 in Villa Ruzzini (Villanova di Camposampiero) ed esplorare gli affascinanti alberi secolari nel parco di Villa Cà Marcello (Levada di Piombino Dese), ancora abitata dai Conti Marcello.

Il percorso ciclabile della Treviso-Ostiglia

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Villa Baglioni, Massanzago

Il Cammino di Sant’Antonio di Padova

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Camposampiero, cittadina situata nel cuore di Valle Agredo, è legata all’affascinante storia di Sant’Antonio, il Santo più venerato della cristianità (1195-1231). Oggi è possibile rivivere l’incredibile vita del Santo visitando alcuni dei luoghi più significativi per la sua eredità spirituale. Dal Santuario della Visione, che testimonia l’apparizione di Gesù bambino tra le braccia di Antonio, al Santuario del Noce, edificato in ricordo del Noce dal quale era solito predicare, fino al faticoso pellegrinaggio che ci porta nella città di Padova, all’omonima Basilica in cui è custodito il corpo del Santo. Dopo numerosi viaggi nel 1230 Antonio decise di stabilirsi nella città di Padova, dedicandosi a una intensa attività di preghiera e di predica. Questa continua e faticosa attività stancò progressivamente Antonio, che nel giugno del 1231 accettò l’invito dell’amico Conte Tiso VI e si recò a Camposampiero per un periodo di meditazione e riposo. Secondo la tradizione, la visione di Antonio con in braccio il bambino Gesù sarebbe avvenuta proprio a Camposampiero, nella piccola cella del Villa Cornaro, Piombino Dese

Santuario del Noce, Camposampiero

Santuario della Visione, dove si ritirava per la preghiera e il riposo. Il 13 giugno 1231 Antonio si avviò morente da Camposampiero verso Padova, disteso su un carro trainato da buoi. Nel quartiere padovano dell’Arcella i confratelli adagiarono per terra Antonio, che, dopo aver ricevuto l’Unzione degli Infermi, pronunciò l’ultima frase “vedo il mio Signore” e spirò. Aveva 36 anni. Il Cammino di Sant’Antonio (25 km), che parte da Camposampiero ripercorre il tragitto dell’ultimo viaggio del Santo: si può intraprendere partendo dai Santuari Antoniani, proseguendo poi sugli argini del Muson dei Sassi che si percorrono fino alle porte di Padova. Questo affascinante itinerario unisce fede e amore per la natura. Attraverso la campagna collega i tre luoghi antoniani del padovano: i Santuari di Camposampiero, il Santuario dell’Arcella e la grandiosa Basilica di Sant’Antonio a Padova. Come nelle più autentiche tradizioni di pellegrinaggio, anche i frati rilasciano ai pellegrini in partenza da Camposampiero una “credenziale del pellegrino” sulla quale apporre i timbri dei rispettivi Santuari visitati. I pellegrini che concludono il loro pellegrinaggio al Santo ricevono presso la Basilica anche una “cartula”, un prezioso attestato-benedizione in latino, a firma del Rettore, che sancisce ufficialmente il compimento del pellegrinaggio.

Il Graticolato Romano

Il percorso ciclabile della Treviso-Ostiglia è stato realizzato sul vecchio tracciato della linea ferroviaria costruita a partire dagli anni 30 del Novecento, che collegava la città di Treviso a quella di Ostiglia (Mantova); un percorso alla riscoperta dei tratti più incantevoli di Valle Agredo, oggi percorribile dopo un intervento di restauro e riqualificazione. L’idea di costruire una linea ferroviaria che avvicinasse la pianura Padana al Veneto Orientale nacque dall’esigenza di dislocare rapidamente le truppe in caso di guerra con l’Austria-Ungheria. Alcuni parlamentari veneti, in particolare il Conte Leone Wollemborg, si batterono perché il progetto venisse realizzato. Il loro particolare impegno era motivato non solo da questioni di natura bellica ma anche dalle future possibilità di sviluppo del territorio che una linea ferroviaria avrebbe portato agli insediamenti urbani da essa attraversati. La vegetazione pian piano occupò il terrapieno sino a creare una fascia boschiva di arbusti e alberi tipici della pianura padana. Nel 2005 cominciarono i lavori per renderla una via ciclopedonale, attualmente lunga 39 km da Quinto di Treviso a Campodoro e attraversa Valle Agredo nei comuni di Trebaseleghe, Piombino Dese, Loreggia, Camposampiero, Santa Giustina in Colle e San Giorgio delle Pertiche. La Treviso Ostiglia, una volta completata, con i suoi 117 km, diverrà una delle piste ciclabili più lunghe d’Italia e costituirà una delle principali attrattive del progetto Green Tour avviato dalla Regione Veneto. Il percorso ciclabile della Treviso-Ostiglia è collegato agli altri percorsi naturalisti di Valle Agredo, in particolare il Cammino di Sant’Antonio in direzione Padova, il Muson dei Sassi in direzione Asolo, il percorso Tergola e la via delle Risorgive.

Percorso lungo il Fiume Muson dei Sassi

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Veduta aerea tracciato ex Ferrovia Treviso-Ostiglia

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Museo della Centurazione Romana, Borgoricco

Quella che dall’alto potrebbe sembrare un’enorme scacchiera è, in realtà, uno dei più preziosi monumenti di questo territorio, il Graticolato Romano. Difatti l’area di Valle Agredo è abitata dall’epoca antica e questo uniforme reticolo di strade e fossati, conservatosi quasi integralmente fino ad oggi, è preziosa testimonianza dell’intervento di bonifica e suddivisione agraria del territorio compiuto dai romani. Intorno alla metà del I secolo a.C. essi infatti crearono la centuriazione seguendo gli assi definiti della Via Aurelia (kardo maximus), che collegava Padova ad Asolo e dalla attuale via Desman (decumanus maximus), che collegava San Michele delle Badesse a Mirano. La centurie indicano una precisa divisione agraria del territorio, grandi quadrati di circa 710 metri di lato, a loro volta ulteriormente suddivise in 100 parti uguali e affidati ai coloni. In questo modo le aree bonificate dai romani potevano essere coltivate, favorendo lo sviluppo di insediamenti rurali. Oggi il museo della Centuriazione Romano a Borgoricco, realizzato dall’architetto Aldo Rossi rappresenta la perfetta sintesi tra passato e presente del territorio. L’allestimento del museo espone materiali rinvenuti nel territorio della Centuriazione a Nord-Est di Padova che risalgono prevalentemente all’età romana (attrezzi agricoli, laterizi, oggetti di vita quotidiana, monete e monili).


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