Ville nel Camposampierese

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Il territorio di Valle Agredo. Comuni di: Borgoricco, Campodarsego, Camposampiero, Loreggia, Massanzago, Piombino Dese, San Giorgio delle Pertiche, Santa Giustina in Colle, Trebaseleghe, Villa del Conte, Villanova di Camposa.

Grafica e impaginazione: www.meneghinieassociati.it

IAT VALLE AGREDO Tel. 049 9303809 www.vallegredo.it - info@valleagredo.it

BORGORICCO Parco Villa Bressanin Tel. 049 9337911 - 345 4418830; mail: info@heredia.it

LOREGGIA Villa Rana Tel. 049 9304100 Lunedì - Sabato, ore: 8.00 - 14.00

Progetto e sviluppo: www.venetoinnovazione.it

Villa Wollemborg www.villawollemborg.com Visite su prenotazione Ingresso Villa + Parco € 9,00; Ridotto € 6,00. Ingresso solo Parco: € 5,00; Ridotto € 3,00.

MASSANZAGO Villa Baglioni Tel. 049 5797001 int. 12 – mail: cultura@comune.massanzago.pd.it Lunedì - Sabato ore: 9.00-12.00; Martedì - Mercoledì ore: 14.00-18.00 ; chiuso: Domenica e festivi Ingresso: € 5,00; Gruppi € 3,00.

PIOMBINO DESE Valle Agredo

Coordinamento: Direzione Turismo Regione del Veneto

Villa Cornaro Tel. 049 9365017 Prenotazioni e informazioni mail: Information@villacornaro.org Ingresso: € 10,00; Ridotto € 8,00

PIOMBINO DESE, LOCALITA’ LEVADA Villa Ca’ Marcello Tel. 049 9350340 - mail: www.camarcello.it Ogni 1^ e 3^ Domenica del mese visita in compagnia del proprietario ore: 10.30 (escluso Agosto) Ingresso: € 10,00; Ridotto € 8,00 Parco Aperto da Aprile ad Ottobre ore: 9.00 –19.00; Ingresso: € 5,00; Ridotto € 3,00.

La villa, sorta nel Cinquecento, fu allargata e decorata verso la metà del XVIII secolo, periodo in cui venne rifatta la facciata anteriore e le barchesse, probabilmente dall’architetto Francesco Maria Preti, su commissione della famiglia Maruzzi. Nel salone da ballo Giambattista Crosato illustrò abilmente le imprese di Alessandro Magno; sul soffitto campeggiano l’Olimpo e le Arti. Le sale, ricche di arredi d’epoca, sono finemente decorate con stucchi che evocano paesaggi montani, animali fantastici,

scene circensi, virtù. Oggi si possono visitare la villa e il grande parco secolare in compagnia della famiglia Marcello che ancora oggi vi abita e valorizza il complesso. I ritratti degli antenati alle pareti accolgono i visitatori: il doge Niccolò, Capitani da Mar, Procuratori della Serenissima, il musicista Benedetto Marcello accompagnano gli amanti della Storia che vogliono rivivere le vicende di questo nobile casato che tanta gloria ha dato alla Repubblica del Leone.

IT

alle Agredo. Andar per ville. Villa Cornaro, Piombino Dese

Giugno 2019

VILLA DEL CONTE

Ca’ Marcello, Levada di Piombino Dese

V

Villa Todesco www.villatodesco.it

VILLANOVA DI CAMPOSAMPIERO Villa Ruzzini Tel. 049 9222107 - cultura@comune.villanova.pd.it Martedì ore: 9.00 -13.00; Giovedì ore: 15.00 - 18.30.

Valle Agredo

Coordinamento: Ufficio Turistico Valle Agredo; Testi: Marco Perin; Foto: Archivio fotografico Federazione dei Comuni del Camposampierese, Ufficio turistico Valle Agredo, Ca’ Marcello, AbCalifoto, Lamberto Ferro, Copertina: Leo Fellinger

Valle Agredo

Nobilissima architettura e primo grande trionfo di Andrea Palladio che realizzò un sogno: un palazzo di città costruito in campagna. Era il 1552 quando il nobile Giorgio Cornaro volle edificare la sua nuova residenza di campagna, oggi Patrimonio dell’UNESCO. Il Palladio optò per un unico corpo a pianta quadrata con due facciate, pronao in aggetto e duplice ordine di colonne. Il bugnato decora le pareti e il timpano sormonta il duplice colonnato in un gioco sapiente di equilibrio armonico. Nel suo

interno vi sono una serie di 6 statue che raffigurano membri illustri della famiglia Cornaro (1589-90), opera di Camillo Mariani. Una grandiosa serie di riquadri a stucco di Bortolo Cabianca (1716) incorniciano un progetto di 104 affreschi a tema biblico compiuto da Mattia Bortoloni tra il 1716 e il 1718. L’originale ciclo pittorico, d’ispirazione massonica, è caratterizzato da esibizioni formali “tardo-manieristiche” e una grazia figurativa che si inoltra nel rococò.


Le Ville e la Villeggiatura C’era una volta e ancora c’è un territorio rurale e periferico rispetto alle tradizionali rotte turistiche, punteggiato di campanili intorno ai quali sono sorti villaggi, paesi, cittadine. Qui, tra il Sile e il Muson, tra la fine del Quattrocento e gli inizi del Cinquecento,

C’era una volta e ancora c’è un territorio rurale e periferico rispetto alle rotte turistiche. Loreggia, Villa Da Mosto-Rana

nobili veneziani e facoltose famiglie padovane misero radici generando quel fenomeno conosciuto come la “Civiltà delle Ville Venete”. Oggi le case più belle si aprono agli occhi di chi vuole ancora rivivere le vestigia di un passato glorioso.

Villa Da Mosto - Rana, Loreggia Il palazzo di campagna sorse alla fine del Cinquecento e sembra essere quello dichiarato in un estimo del 1616, proprietà di Andrea Da Mosto. Caduta la Serenissima, passò in varie mani, sino al 1858, anno in cui fu acquisita da Luigi Rana. L’ultimo atto fu la definitiva cessione al Comune di Loreggia, era il 12 aprile 1927. L’elegante palazzo alla veneziana si affaccia sulla strada principale alla maniera di un fondaco. Una loggia a tre arcate balaustrata offre riparo e luminosità al piano nobile. Nel 1863 la villa fu restaurata e decorata con una serie di stucchi e affreschi: una galleria di ritratti di pregevole fattura compiuti da Armano Francesco nel 1864. Durante i restauri del 1988 sono emerse curiose decorazioni databili tra il Cinquecento e il Seicento, ora visibili.

Loreggia, Villa Wollemborg

Villa Ruzzini, Villanova di Camposampiero

Giardini e Parchi

Massanzago, Villa Baglioni, Salone Nobile

Villa Todesco, Villa del Conte

Villa Badoer Michieli Ruzini (detta Villa Ruzzini), fu costruita tra la fine del XVI secolo e l’inizio del secolo seguente per rinnovare la casa di campagna della nobile famiglia veneziana che, tra i molti personaggi di spicco, vanta un doge nel 1732, Carlo Ruzini. La villa fu decorata probabilmente tra il primo e il secondo decennio del Seicento. Costituisce un unicum nel territorio la decorazione del piano nobile della villa: il salone è ornato ad affresco con la rievocazione storica, attraverso sei episodi, di una vicenda di guerra in cui fu coinvolto il Capitano da Mar Marco Ruzzini nel 1350. Il ciclo narra una storia di riscatto e dignità che vuole a distanza di secoli riabilitare il buon nome dell’antenato che, stando alle cronache, non aveva saputo ben gestire una serie di eventi accaduti tra Calcide e Corfù. Gli affreschi, in un vortice di navi, scene di guerra, scorci veneziani, paesaggi di mare ci riportano in un balzo ai tempi di Domenico Ruzzini, una rivisitazione anacronistica coinvolgente.

Il ciclo narra di una storia di riscatto e dignità.

Piombino Dese, Villa Cornaro, Brolo

Villa Bressanin, Borgoricco

Villa Baglioni, Massanzago La villa fu edificata all’inizio del Cinquecento dalla famiglia Polcastro e successivamente modificata tra il Seicento e l’Ottocento in occasione del matrimonio tra Girolamo Polcastro e Caterina Querini Stampalia, tra le altre cose, fu ricostruita la facciata della villa. Nel 1870 venne acquistata dalla famiglia Wollemborg e vi soggiornò il senatore Leone Wollemborg. Particolari sono le decorazioni interne in stile Liberty. Non solo degni di nota sono il complesso della barchessa e il corpo padronale, ma anche il grande parco romantico progettato dall’Ing. Giuseppe Jappelli.

Lo diceva il commediografo Carlo Goldoni, che il casato dei Baglioni possedeva in campagna una delizia detta Massanzago: “Fursi un logo no gh’è più ameno e vago”. La villa prende il nome dall’omonima famiglia d’origine bergamasca che elesse questo luogo a dimora estiva. La casa potrebbe essere quella costruita da Antonio Lombardo, nel 1663. Alla morte di Antonio il complesso passò al fratello Alvise che lo completò così come lo si può vedere in un dipinto del Carlevarijs. Con l’avvento dei Baglioni la casa prese le fattezze di un palazzo solenne e prepotente, confermando la vocazione agreste. L’interno, al piano nobile, vede protagonisti un giovanissimo Loreggia,Villa Wollemborg

Ca’ Marcello è immersa in un curato parco secolare che si estende per ben 9 ettari. Un giardino all’italiana con fontana centrale, ornato da piante di limone e siepi accoglie il visitatore, dalla primavera all’autunno. Oltre il cancello vi è ancora lo stradon di pioppi cipressini che porta ai campi. Il parco, poi, si evolve in un giardino all’inglese ricco di statue antiche ed essenze. Tra i vialetti fioriti si vedono carpini, platani, faggi, farnie secolari… Passando il viale dei tigli si accede alla torre colombaia, piacevole luogo di sosta. La Piovega alimenta la peschiera che ospita una certa varietà di pesci.

La villa sorse nel Seicento quale residenza di campagna del veneziano Giò Batta Calbo. All’inizio dell’Ottocento la proprietà fu venduta ai Bressanin che ritennero di sfruttarla quale azienda agricola. Raggiunse così la sua massima estensione con circa duemila campi padovani nel 1842. Il parco romantico sopravvive ancora come fu costituito: 20000 mq tra cui spiccano un enorme cedro deodara, una sophora pendula e un cipresso calvo. La grande varietà di piante e arbusti ha generato un microclima che attira uccelli di ogni varietà e, ovviamente, animali tipici di questa pianura, non ultime le volpi. Il parco è ornato altresì da specie esotiche e da altre indigene che spontaneamente si son fatte spazio in questo paesaggio da favola.

Villa Cornaro, Piombino Dese

Villa Wollemborg, Loreggia

Sul fronte si trova un giardino all’italiana: basse siepi di bosso in una composizione geometrica mossa da alcune piante d’alto fusto. Sul retro, invece, il giardino gravita attorno a una fontana; due file di cipressi accompagnano lo sguardo verso la campagna, uno “stradone” conduce ad un ponte in mattoni, sopra il fiume Dese. Qui si trovano il brolo, ora parco pubblico e la peschiera, oggetto di un recente ripristino e valorizzazione.

Tra il 1818 e il ’19 Giuseppe Jappelli progettò il parco romantico ma i lavori per il nuovo giardino iniziarono solo dieci anni dopo. Nel 1833 Antonio Gradenigo, scultore, realizzava i giochi d’acqua. Dell’intervento di Jappelli rimangono il laghetto con i due isolotti collegati da ponticelli rustici e la ghiacciaia. Nel 1932 venne inserito il tempietto per raccogliere le spoglie di Leone Wollemborg e la moglie Alina.

Ca’ Marcello, Levada di Piombino Dese

Villanova di Camposampiero,Villa Ruzzini,

Villa Wollemborg, Loreggia

Si tratta di un complesso già segnalato nella cartografia del XVII sec. Nel XVIII subisce diverse trasformazioni e con l’acquisto da parte di Paolo Zara, il palazzo ad est è stato modificato e ampliato verso sud e all’estimo nel 1839 viene dichiarato come “casa di villeggiatura”. All’interno la villa presenta decorazioni ad affresco con vedute architettoniche attribuiti al Ticinese Vincenzo Vela, al quale il Comune di Padova diede l’incarico di scolpire le due statue di Dante e Giotto poste sotto la loggia Amulea, in occasione dell’ingresso del Re d’Italia nell’ottobre del 1866. La statua di Dante fa parte degli affreschi del salone piano terra che è arricchito anche da un meraviglioso terrazzo veneziano con semine di diverso colore. La barchessa, unita al corpo padronale, è caratterizzata da ampi archi su pilastri decorati a bugnato. Il complesso è ornato da un ampio giardino con laghetto e circondato da un parco di alberi secolari.La Villa recentemente restaurata, dopo il vincolo della Soprintendenza, è attiva come agriturismo con alloggi.

“Fursi un logo no gh’è più ameno e vago.” Giambattista Tiepolo in una delle prime imprese del maggiore pittore del Settecento. Egli inscenò il mito di Fetonte, esplosione del nuovo linguaggio pittorico veneziano che sarà dominante sino al Neoclassicismo. A seguire, nella metà del Settecento, Antonio Zucchi decorò i soffitti del pianoterra: sette tondi affrescati e una serie di stucchi.


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